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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE PLENARIA DEL 10-13 GIUGNO 2013: ASILO, REGIME DI AIUTI, PANDEMIE E TURCHIA |
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Strasburgo, 10 giugno 2013
- l´ordine del giorno.
Ultimo passo verso un regime
comune europeo in materia di asilo -
I deputati adotteranno la
loro decisione finale sull’architettura del sistema comune di asilo europeo con
la votazione di mercoledì. Il nuovo sistema stabilirà le modalità e i termini
comuni per la gestione delle richieste, creerà regole sui diritti di base per i
richiedenti asilo e bloccherà i trasferimenti dei richiedenti verso Stati
membri che non siano in grado di farvi fronte. Nel 2012, 330.000 richiedenti
asilo sono stati registrati nei paesi dell´Ue.
Riforma di Schengen: raid
all´alba per fermare i controlli di frontiera illegali -
Gli ispettori che
garantiscono il rispetto di Schengen sarebbero abilitati a effettuare visite
senza preavviso per evitare controlli di frontiera illegali da parte delle
autorità nazionali alle frontiere interne, come parte di un pacchetto di
riforme che saranno votate mercoledì. La libera circolazione è il risultato più
positivo di 50 anni di integrazione europea, secondo il 62% degli intervistati
in una recente indagine dell´Eurobarometro.
Il Parlamento stabilisce il
prossimo regime per gli aiuti europei agli indigenti -
Il Parlamento voterà
mercoledì il bilancio e le regole di partecipazione del Fondo di aiuti europei
agli indigenti. I deputati delle commissioni affari sociali, bilancio e
agricoltura hanno chiesto di mantenere il fondo al livello attuale di 3,5
miliardi di euro per acquistare cibo e vestiti per coprire le esigenze di base
dei cittadini più poveri d´Europa nel corso degli anni 2014-2020.
Petrolio, gas e minerali: le
compagnie saranno costrette a rivelare i pagamenti in favore dei governi
Le grandi compagnie
petrolifere, di gas, minerarie e forestali potrebbero essere obbligate a
rivelare i dettagli dei loro pagamenti in favore dei governi per ogni progetto
di estrazione, se il Parlamento approverà mercoledì un disegno di legge già
informalmente concordato con il Consiglio.
Epidemie: l´Ue intende
rafforzare il suo sistema di allarme rapido e di reazione -
La capacità dell´Ue di far
fronte alle minacce sanitarie transfrontaliere, come il coronavirus, l´epidemia
di E coli del 2011 o l´epidemia d´influenza H1n1 del 2009, sarà rafforzata da
un disegno di legge discusso e votato martedì. La normativa, già concordata con
il Consiglio, prevede un sistema di allarme rapido su scala europea e una norma
per facilitare la cooperazione fra Stati membri per comprare i vaccini.
Voto sull´utilizzo dei dati
personali dei passeggeri aerei per contrastare il terrorismo -
Una proposta della
Commissione volta a consentire l´uso dei dati personali dei passeggeri aerei
dell´Ue, quali indirizzi e dati delle carte di credito, per indagare reati
gravi e reati terroristici, sarà messa ai voti mercoledì. La commissione per le
libertà civili ha respinto il testo proposto con 30 contrari e 25 favorevoli.
Nuove regole per gli
alimenti per bambini, diete speciali e cibo ipocalorico -
Il disegno di legge che sarà
votato martedì definisce meglio le norme relative all´etichettatura e al
contenuto di latte per bambini e alimenti destinati a fini medici speciali, al
fine di tutelare i consumatori e aiutarli a distinguere più chiaramente tra
alimenti di consumo corrente e alimenti per gruppi specifici. Il progetto,
frutto di un accordo informale fra Parlamento e Consiglio, copre anche alcune
diete ipocaloriche.
Ripartizione dei seggi per
Stato membro dopo le elezioni del 2014 Dibattito pre-Vertice sulle
raccomandazioni specifiche agli Stati membri per le riforme
I deputati discuteranno
mercoledì le raccomandazioni specifiche per paese su riforme di bilancio e
strutturali con il Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso e
con la Presidenza irlandese del Consiglio. Nella risoluzione che sarà votata a
mezzogiorno, Il Parlamento inviterà i Capi di Stato e di governo che si
riuniranno per il vertice del 27-28 giugno a Bruxelles a incrementare gli
investimenti per stimolare la crescita e creare posti di lavoro.
Presidente della Slovenia
Borut Pahor in Plenaria-
Il Presidente sloveno, Borut
Pahor, terrà un discorso formale al Parlamento europeo martedì a mezzogiorno.
E´ probabile che il Presidente si concentri sull´attuale situazione in Slovenia
e sull´adesione della vicina Croazia che diventerà il 28° paese membro dell´Ue
dal 1° luglio.
Il Presidente portoghese
Aníbal Cavaco Silva in Plenaria -
Il Presidente del Portogallo
Aníbal Cavaco Silva si rivolgerà all’Aula in seduta solenne mercoledì a
mezzogiorno. E’ probabile che il suo discorso si incentrerà sull´esperienza del
Portogallo con il suo programma di salvataggio e sulle relazioni con l´Ue.
Voto sul nuovo Commissario
croato per la tutela dei consumatori -
Mercoledì, il Parlamento si
pronuncerà sulla nomina del croato Neven Mimica a commissario europeo designato
per la tutela dei consumatori, in seguito all´audizione tenuta dalla
commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori,
congiuntamente alla commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la
sicurezza alimentare.
Dibattito sulle proteste in
Turchia -
La repressione violenta
delle proteste anti-governative in Turchia e le restrizioni in materia di
diritti e libertà fondamentali, tra cui la libertà di parola e la libertà dei
media, saranno discusse durante un dibattito tra parlamentari europei e l´Alto
rappresentante per la politica estera dell´Ue Catherine Ashton, mercoledì. Il
malcontento si è diffuso dopo l´uso della forza da parte della polizia per
contrastare una protesta volta a salvare il Gezi Park di Istanbul.
In votazione le prime
proposte per rinforzare la lotta contro il crimine organizzato nell´Ue -
Il Parlamento discuterà e
voterà un pacchetto di proposte finalizzate a rafforzare la lotta contro il
crimine organizzato a livello nazionale, comunitario e internazionale. La
creazione dell´ufficio del Procuratore europeo per garantire la tutela degli
interessi finanziari comunitari e l´introduzione di una definizione comune
europea dei reati di stampo mafioso sono alcune delle misure che saranno
dibattute lunedì e votate il giorno seguente.
I deputati chiedono a
Consiglio e Commissione di andare avanti con la riforma del settore finanziario
-
I deputati criticheranno
duramente la Commissione e gli Stati membri per non aver portato a compimento
la fondamentale legislazione sulla riforma del settore finanziario, in una
risoluzione che sarà votata giovedì. Il testo inoltre elenca i progetti di
legge su cui il Consiglio perde tempo, fra cui le regole per proteggere i
depositi bancari, bloccate da oltre un anno. Mercoledì, ci saranno anche alcune
interrogazioni orali su questioni correlate al Consiglio e alla Commissione.
Migliorare la protezione dei
lavoratori contro i campi elettromagnetici -
Il Parlamento voterà martedì
nuove norme Ue per migliorare la sicurezza dei lavoratori più esposti ai campi
elettromagnetici. Il testo, già informalmente concordato con il Consiglio,
incorpora i nuovi valori limite internazionali, ma consente eccezioni
settoriali, come ad esempio per l´esercito o in caso di risonanza magnetica
medica. I datori di lavoro saranno obbligati a valutare e ridurre i rischi.
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DISCORSO DEL PRESIDENTE BARROSO ALLA SESSIONE DI APERTURA DELLA CONFERENZA SULLA POLITICA INDUSTRIALE |
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Bruxelles, 10 giugno 2013 -
Grazie Daniel,
Cari ministri,
Ministro Bruton, Álvaro
Santos Pereira, Vosganian,
Illustri ospiti,
Ambasciatori,
I membri del Parlamento
europeo, signore e signori,
Cari amici,
Caro Antonio,
Vice-presidente della Commissione europea,
Grazie per avermi invitato
ad affrontare questa conferenza sul tema "Un rinascimento
industriale" voi. Un grazie speciale ad Antonio Tajani. Grazie per le tue
parole molto gentili e soprattutto grazie per il vostro entusiasmo e la
competenza si inserisce nello sviluppo della politica industriale per l´Europa.
Rinascimento è davvero il
termine giusto, perché l´Europa deve andare oltre la crisi e perché il compito
della costruzione di un´Europa sempre più vicina deve continuare. Sappiamo che
le soluzioni facili non sono un´opzione. Abbiamo bisogno di una risposta
coraggiosa e globale, partendo dal riequilibrio dell´economia europea.
Non sarete sorpresi che
voglio dire molte cose che avete sentito oggi da Antonio Tajani. Questo
dimostra infatti la convergenza di vedute e l´impegno di tutta la Commissione
europea intorno a queste priorità.
All´interno della nostra
crescita e la strategia Europa 2020 posti di lavoro, la politica industriale è
già stata identificata come una parte essenziale e crediamo che abbiamo bisogno
di fornire le imprese europee con le nuove leve fondamentali per la crescita e
la competitività, eliminando gli ostacoli e affrontare le strozzature del
mercato unico.
Accolgo con favore questa
opportunità di discutere il ruolo dell´industria europea in questo, perché se i
bisogni e le sfide delle nostre società industriali sono grandi, io sono
convinto che il loro potenziale per aiutarci a tornare a una crescita
sostenibile e la creazione di posti di lavoro è anche enorme.
Come sapete la settimana
scorsa, nell´ambito del semestre europeo - il nuovo meccanismo di governance
economica europea, la Commissione ha pubblicato la revisione annuale delle
priorità economiche e sociali dell´Unione europea nel suo insieme e per ciascuno
Stato membro.
La Commissione ha formulato
raccomandazioni specifiche per paese per guidare i governi nazionali a
migliorare le loro prestazioni.
Il ruolo dell´Unione europea
nel guidare il processo di riforma è più che mai riconosciuta. E sono contento
con la reazione positiva generale che esisteva dopo la presentazione delle
nostre raccomandazioni. Penso che abbiamo fatto un reale miglioramento rispetto
agli altri anni e questo nuovo sistema di governance economica è sempre più
importante per le scelte politiche a livello nazionale. Io sono contento di
questo, non solo perché è necessario per mantenere il ritmo, ma anche perché a
questo punto nella crisi sforzi di riforma nazionali sono più che mai attuali,
con la crescente interdipendenza tra le economie nazionali. Ci sarà solo andare
avanti se ci muoviamo insieme, gli Stati membri e l´Unione europea, nonché,
lavorando fianco a fianco - le istituzioni europee e Stati membri.
Per questo motivo la
Commissione europea ha presentato una risposta che riteniamo sia su misura per
i singoli Stati membri e bene per l´economia europea nel suo complesso.
L´europa ha bisogno di un consenso sulle politiche che sono sia giusto per noi
come Unione, e giusto per ogni Stato membro.
Quando faccio questo
riferimento al consenso, non è solo una di quelle parole politiche che la gente
a volte piace dire. Il consenso è infatti essenziale, perché uno dei problemi
che abbiamo, e voi, che provengono dal mondo delle imprese, molti di voi sanno
che, è la questione di fiducia. La fiducia, i consumatori degli investitori
fiducia. E naturalmente non si aumenterà la fiducia quando vediamo diversi
governi che cercano di trasmettere messaggi o approfondimento dibattiti a volte
completamente inutili, per esempio, come il dibattito tra austerità e crescita
differenti. Ciò non è utile. Questo può solo dividere l´opinione pubblica e si
può solo ridurre la fiducia che è così importante per gli investitori e per i
consumatori, se vogliamo rilanciare l´economia europea.
Allora, che cosa stiamo
facendo è quello di preparare questo nuovo terreno per il consenso. E che cosa
è un nuovo motivo di consenso? E ´, naturalmente, che abbiamo bisogno di
mantenere il rigore nelle nostre finanze pubbliche. Sappiamo quanto siamo stati
danneggiati da equilibri di bilancio e da enormi livelli di debito pubblico, ma
abbiamo bisogno di porre maggiormente l´accento sulle riforme strutturali per
la competitività e affrontare le preoccupazioni sociali, vale a dire l´enorme
preoccupazione sociale che è il crescente livello di disoccupazione,
soprattutto la disoccupazione giovanile.
Questo è quello che io credo
il nuovo consenso per l´economia europea. Mettiamola francamente, destra,
sinistra e centro dovrebbe rispondere da un punto di vista politico in cui
anche diversi paesi con culture diverse in termini economici e finanziari
dovrebbero anche incontrare. Perché prolungare ciò che chiamerò, con tutto il
rispetto, discussioni teologiche sulla crescita o sulla austerità non è
realmente un contributo per i problemi che dobbiamo risolvere. Quindi cerchiamo
di affrontare questi problemi in modo sistematico e cerchiamo di attuare ciò
che abbiamo già concordato e non essere riaprendo costantemente le decisioni
che sono state prese. Perché questo è essenziale anche per la fiducia, e la
fiducia è molto più scarso in Europa. E solo con la fiducia che possiamo avere
il rilancio della nostra industria e della nostra economia.
La realtà è che stiamo
portando avanti questa agenda di riforme economiche in tempi non sospetti,
ancora con i bilanci pubblici sotto pressione, con i mercati finanziari che
ancora soffre gli effetti della crisi finanziaria, con la fiducia delle imprese
incerto e cittadini pesantemente gravati dagli sforzi chiesto di loro,
soprattutto in alcuni paesi più vulnerabili.
Ma io credo che da un punto
di vista strutturale, i nostri sforzi stanno iniziando a dare i suoi frutti. Un
riequilibrio dell´economia europea è in atto, come si può vedere nella
performance delle esportazioni di alcuni degli Stati membri più deboli o con i
tassi di interesse pagati sul debito sovrano.
Proprio ieri ho ricevuto qui
a Bruxelles il primo ministro di Spagna, Mariano Rajoy, e se si guardano le
figure della trasformazione in Spagna negli ultimi anni è incredibile lo sforzo
che la Spagna sta facendo. Potrei dire lo stesso anche per il Portogallo, in
termini di riequilibrio dell´economia, ad affrontare gli squilibri strutturali,
alcuni di loro che erano lì da decenni. Naturalmente, sappiamo che questo sta
accadendo con grandi sacrifici nel breve termine per i cittadini di quei paesi,
in particolare i più vulnerabili, ma penso che dobbiamo avere l´onestà,
l´onestà intellettuale e politica di riconoscere che gli sforzi come questi
sono stati davvero necessario, se vogliamo queste economie a diventare più
competitive. E infatti diventeranno e stanno diventando sempre più competitivo.
L´europa si sta muovendo con
il consolidamento fiscale necessario. Partendo da un deficit di 6,9, quasi il
7% del Pil nel 2009, ci aspettiamo di essere in media al 3,4% nell´Unione
europea di quest´anno. Un numero crescente di Stati membri sta correggendo con
successo i loro disavanzi eccessivi. Ogni sguardo realistico alle cifre
sottolineerà l´importanza di questo sforzo, e penso che deve essere
riconosciuta.
La riforma del settore
bancario è in corso. Ora abbiamo nuove regole coerenti per il settore
finanziario, abbiamo un accordo su un meccanismo unico di vigilanza, e
l´accordo da parte di tutti gli Stati membri, non solo i paesi dell´area
dell´euro, e la Commissione sta ora preparando il passo successivo, una
proposta di un meccanismo di risoluzione unico. In effetti, abbiamo iniziato
ieri, attraverso un dibattito di orientamento, la preparazione di questa nuova
iniziativa che arriverà al tavolo degli Stati membri e il Parlamento al più
presto.
Completano l´architettura
dell´Unione economica e monetaria, in particolare l´Unione bancaria, rimane
essenziale, non solo per spezzare il legame tra debito sovrano e debito
bancario privato, ma, soprattutto, per sostenere la futura crescita sostenibile
e di prevenire il riemergere di squilibri. E ancora una volta, è anche
estremamente importante per la fiducia, perché i nostri partner in tutto il
mondo, sono anche alla ricerca in Europa e cercare di vedere se siamo veramente
seri quando intendiamo noi evitare crisi come quella che ha colpito alcuni dei
nostri paesi , di tornare di nuovo. Ed è per questo che il sindacato bancario
resta molto importante e non dovrebbe rilassare i nostri sforzi perché non vi è
una situazione relativamente più stabile nel mercato.
Cosa succede dopo è
altrettanto vitale: come, e in quanto tempo, possiamo attuare le riforme a
tutti i livelli? E come noi sosteniamo le riforme necessarie, alcuni di loro
impegnativo e molto difficile da attuare, da un punto di vista politico.
Qualche tempo fa ho detto, e
c´era un sacco di dibattito, una cosa che considero semplicemente una verità
lapalissiana. Ho detto che, anche se una politica è giustamente implementato ci
sono dei limiti, politici e sociali, per il modo in cui attuare tale.
E ´abbastanza chiaro. Quindi
abbiamo bisogno di costruire il supporto necessario per le riforme che sono
indispensabili, politicamente e socialmente. Ecco dove è necessaria la
leadership, perché non serve a nulla se abbiamo la giusta politica, ma poi non
ci sono le condizioni per attuare la politica giusta. Non stiamo parlando qui
di modelli intellettuali, stiamo parlando di scelte politiche. E abbiamo
bisogno di avere non solo le giuste politiche, ma la politica giusta.
Siamo in un momento
estremamente difficile in alcune parti d´Europa, dove la questione del sostegno
politico per le riforme è indispensabile. Questo è anche uno dei motivi per cui
è importante avere un chiaro impegno per l´economia reale in modo da spostare
l´Europa oltre la crisi il più presto possibile e di far rivivere la speranza
delle nostre imprese e dei cittadini.
Uno dei punti che voglio
dire molto francamente, a volte sono un po ´frustrato nel nostro dibattito
europeo, è che vedo molti leader si comportano non come leader ma come
commentatori. Non vedo che in altre parti del mondo, non vedo alcuni dei
presidenti o dei leader di altri paesi dicono: "Oh, stiamo facendo
veramente molto male, stiamo andando di male in peggio ogni volta" . No,
al contrario, dicono che c´è speranza, ovviamente sulla base di misure e
politiche.
E oggi in Europa molto
spesso vediamo questi leader che cercano di avere questo ruolo di commentatori.
Ok, abbiamo bisogno di commentatori indipendenti e fanno il loro ruolo, ma che
non è la prima missione dei leader che hanno non solo per risolvere la
situazione delle loro economie, a progettare le giuste politiche, ma per avere
le condizioni politiche per attuare quelle riforme.
Detto questo, è facile
capire perché l´industria ha un ruolo così importante nella nostra crescita e
la strategia Europa 2020 posti di lavoro. E voglio davvero dare il benvenuto
all´ingresso della comunità imprenditoriale in Europa, la comunità industriale,
Business Europe, tra gli altri, per la leadership che hanno fornito tra i
vostri soci e anche i messaggi che abbiamo convogliamento ai leader a livello
europeo governi a livello nazionale e per la necessità di una maggiore
attenzione per l´industria. Con il 75% delle nostre esportazioni, l´80% degli
investimenti privati in ricerca e innovazione e di circa 75 milioni di posti
di lavoro, compresi i relativi servizi, l´industria svolge un ruolo importante
in Europa. Vogliamo di svolgere un ruolo ancora più grande, e abbiamo fissato
l´obiettivo esplicito di elevare la quota dell´industria nel Pil dall´attuale
16% fino al 20% entro il 2020. E questo è perfettamente realizzabile.
Per il momento, l´incertezza
e la mancanza di fiducia sono i principali ostacoli nel raggiungimento di
questo obiettivo.
I nostri ultimi punti
prospettive industriali a un clima generale di insicurezza. Alcuni settori,
come l´industria alimentare e delle bevande e farmaceutica, sono già di nuovo o
di sopra dei livelli pre-crisi. Altri, e macchinari di produzione, hanno più
difficoltà a rimbalzo.
Crescita economica complessiva
è leggermente negativo, e prevede di trasformare positivo solo nella seconda
metà di quest´anno. D´altra parte, l´attività economica mondiale è in aumento,
e questo potrebbe anche aumentare le prospettive economiche dell´Europa pure.
In queste circostanze, la
prima questione che dobbiamo mettere a fuoco è il ripristino normale erogazione
di prestiti all´economia, perché le aspettative negative portano a investimenti
in calo.
Quindi questo è uno dei
principali problemi che abbiamo ora rivolgiamo la nostra attenzione, in modo
che le prospettive e scenari di lungo termine delle società possono essere
adeguatamente supportati.
Nonostante il sostegno
massiccio forniti dai governi e una politica monetaria di sostegno della Bce,
le condizioni di prestito restano stretti e accesso ai finanziamenti è
limitata. Questo è soprattutto il caso dei paesi più colpiti dalla crisi
bancaria e del debito sovrano, e anche oltre. Oggi, la Germania è l´unico paese
in cui le Pmi stanno segnalando un miglioramento positivo nella disponibilità
di fondi.
E questo problema, il
problema della frammentazione del mercato interno, a causa delle condizioni
molto diverse di prestito è effettivamente un problema che dobbiamo affrontare
in modo più risoluto.
Nella sua ultima indagine
sul credito, la Bce ha riconosciuto il problema. Abbiamo un problema di
trasmissione delle politiche di monitoraggio, e in realtà è chiaro ora che il
credito alle imprese, in molti casi, non dipende tanto dalla qualità del
mutuatario, ma sulla posizione geografica della società. Oltre ad essere
ingiusto, credo che questo è completamente disfunzionale in un mercato unico,
quindi dobbiamo affrontare questo.
Naturalmente la soluzione
stabile per questo può venire solo dal ribilanciamento dell´economia, dalle
riforme sani da attuare. Quindi, per il ripristino della fiducia non ci saranno
soluzioni rapide. Ma dobbiamo al tempo stesso lavorare per calcestruzzo, brevi
soluzioni di termini. E infatti tutti i modi possibili e mezzi a nostra
disposizione, tra cui le azioni della Banca europea per gli investimenti
dovrebbero essere orientati verso lo sviluppo di soluzioni per questo problema
di finanziare l´economia, soprattutto per le Pmi. E stiamo lavorando, tra
l´altro, con la Bei, e spero che qualche progresso sarà raggiunto e ha
annunciato per il prossimo Consiglio europeo.
E ´altrettanto importante
per l´economia europea che il Consiglio e il Parlamento presto adottare il
quadro finanziario pluriennale per il 2014-2020, in modo che l´Europa possa´
mettere i suoi soldi dove la sua bocca è ´e sostenere il suo programma di crescita
con gli investimenti necessari per dare il proprio -avviare la crescita in
tutta l´Unione europea.
Come sapete, la Commissione
europea ha proposto un progetto più ambizioso per il finanziamento dei prossimi
sette anni. L´unanimità è stato richiesto, l´accordo tra gli Stati membri era
chiaramente sotto la nostra proposta iniziale. Ma sarà molto più negativo per
l´Europa. Anche questa proposta ora non è implementata. Abbiamo bisogno di
questo per le nostre regioni. Abbiamo bisogno di questo, per esempio, per
l´Iniziativa per l´occupazione giovanile. 6000000000 €, alcuni dicono, non è
sufficiente. Hanno ragione probabilmente, ma è meglio avere i 6 miliardi di
euro nel più breve tempo possibile, di non avere nulla per questa gioventù
dell´occupazione.
Quindi mi auguro che il
Consiglio e il Parlamento, con il sostegno della Commissione, che agisce sempre
come un onesto intermediario, verranno a una soluzione. Perché abbiamo bisogno
di questi programmi e in esecuzione per il 1o gennaio 2014.
Abbiamo anche bisogno di
concentrare le risorse disponibili su dove conta davvero, e gli investimenti in
ricerca e sviluppo, in particolare, sono di vitale importanza per garantire e
migliorare la nostra competitività industriale.
Un altro problema è la
capacità di crescita. E sappiamo che la questione sta ricevendo maggiore
attenzione e si può anche utilizzare alcuni dei nostri strumenti finanziari a
livello europeo per sostenere le decisioni che devono principalmente essere
prese a livello nazionale, per esempio in termini di formazione professionale.
O meglio adattare il nostro sistema di istruzione alle reali esigenze del
nostro settore, affrontando ciò che ora è stato riconosciuto come il
disallineamento delle competenze che esiste in Europa.
Nonostante tutti i commenti
negativi che sentiamo qualche volta, l´Unione europea richiama 10 volte di più
di R & S investimenti provenienti dagli Stati Uniti che Cina e India messe
insieme. Questo è solo un esempio, potrei darti molti altri. Gli investitori
provenienti da dentro e fuori l´Europa credono ancora, e giustamente, nella
nostra economia e il potenziale di crescita del settore.
Ieri ho ricevuto una
delegazione molto importante di imprenditori provenienti da Australia, guidata
dal Governatore Generale, e che sarebbero venuti qui proprio per la loro grande
interesse in Europa. Ed è stato interessante ascoltarli e vedere che a volte
esprimono molta più fiducia in Europa che noi, europei, a volte esprimere noi
stessi.
Ma la realtà è che abbiamo
bisogno di accelerare il ritmo ancora di più, e tirare tutti gli Stati membri
insieme, così ora stiamo mettendo a posto il quadro e misure come il brevetto
unitario, impostazione standard più veloce, le norme sugli appalti modernizzate
e un passaporto europeo per i fondi di venture capital.
Il nostro nuovo programma di
ricerca e innovazione, Horizon 2020 saranno il 30% più grande rispetto al suo
predecessore, con circa 71 miliardi di euro. Si concentrerà su eccellenza e sul
collegamento tra ricerca al mercato, in particolare attraverso tecnologie
chiave per sostenere la leadership industriale.
Il Fondo europeo di venture
capital adottato lo scorso anno sarà anche più facile per le aziende per
raccogliere fondi in tutta Europa, con la Banca europea per gli investimenti
incanalare un extra 10-15000000000 di euro per l´innovazione e le competenze. E
dal 2014 in poi, avremo ulteriori strumenti finanziari europei per
finanziamenti azionari e garanzie sui prestiti per le imprese innovative.
Dovremmo anche sprechiamo il
tempo o sforzo per affrontare intelligentemente con le risorse naturali: il
fabbisogno energetico ed i costi sono un´altra sfida chiave per l´industria
europea, e quello che prendiamo molto sul serio.
Mentre gli Stati Uniti sono
sulla buona strada per diventare un esportatore netto di gas al posto di un
importatore, in conseguenza del boom del gas di scisto, la dipendenza dalle
importazioni in Europa continua ad aumentare e, di petrolio e gas, si prevede
aumenterà di oltre l´80% entro il 2035. Già nel 2012, i prezzi del gas del
settore sono stati quattro volte più bassa negli Stati Uniti che in Europa. Per
i prezzi dell´elettricità, l´Unione europea è quasi due volte più costoso come
gli Stati Uniti.
Le notevoli differenze tra i
prezzi dell´energia nei vari Stati membri sono ugualmente rivelatrici e
richiedono chiaramente più azione europea in questo settore cruciale.
Come probabilmente sapete,
queste azioni erano all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo
del mese scorso, ed ero orgoglioso di presentare alcuni orientamenti politici
che posso dire che sono stati ampiamente approvato da tutti gli Stati membri.
Cinque aree:
completamento del mercato
interno dell´energia, ponendo fine frammentazione, superando le barriere
rimanenti;
investire in innovazione e
di collegamento delle infrastrutture;
impegnandosi a maggiore
efficienza energetica;
lo sfruttamento delle fonti
rinnovabili più economico e più costo-efficiente;
diversificare le forniture
da parte di nuove fonti internazionali.
Da questo punto di vista
credo di dire che questi sviluppi in energia negli Stati Uniti può essere molto
buona, non solo per gli Stati Uniti - certamente sono - ma per l´economia
mondiale e per l´Europa. Perché aumenterà l´offerta e vorrà dire che l´Europa
non sarà così dipendente da altre fonti di energia.
Quindi stiamo facendo
progressi a una comunità energetica europea e non c´è molto che possiamo fare,
se agiamo insieme come Unione. Questa è la nostra competitività, la nostra
sicurezza energetica e la sostenibilità, e la nostra credibilità di fronte alle
sfide.
Il mio messaggio per i
governi europei è dunque chiaro: abbiamo bisogno di agire con coraggio e
coerenza, attuare le riforme che abbiamo firmato per, e indirizzare tutti i
fondi disponibili per realizzare gli investimenti necessari per quanto, nel
modo più efficiente e un più breve tempo possibile, con un senso di urgenza.
Questo è il motivo per cui la Commissione ha presentato, per citare un esempio,
per collegare l´Europa nelle discussioni sul bilancio dell´Unione europea per
il periodo 2014-2020. Dobbiamo sviluppare queste connessioni a livello europeo
in modo che possiamo avere l´infrastruttura corrispondente ad un vero e proprio
mercato integrato.
Un problema specifico che
Antonio Tajani già accennato è in acciaio. Si stima che la bolletta energetica
rappresenta fino al 40% del totale dei costi operativi nel settore siderurgico,
in modo che il problema energetico deve essere una caratteristica importante
nel piano d´azione in acciaio per essere adottato dalla Commissione la
settimana prossima.
Per rendere le nostre
società industriali e gli imprenditori più competitivi e più robusto, abbiamo
bisogno di fornire loro un maggiore accesso al mercato e migliori condizioni di
mercato.
Sia sul mercato interno e
nei mercati internazionali, vedo un sacco di potenziale.
Il completamento del mercato
unico delle merci - che rappresenta ancora il 75% del commercio intra-Ue - e
per i servizi rimane cruciale. Innovazione di prodotto Rapid, la globalizzazione
delle catene di approvvigionamento, digitalizzazione ed e-commerce tutti hanno
un profondo impatto sul paesaggio industriale europeo.
Il nostro quadro normativo
non è aggiornato e ancora troppo frammentato, e siamo in procinto di rivedere
il modo che può essere eliminato.
Politica di concorrenza
europea svolge un ruolo fondamentale, perché vivace concorrenza nel mercato
unico interno è, a nostro avviso, la migliore preparazione per la competizione
globale. Applicata con fermezza e intelligenza, la concorrenza regole crescita
di potenza, e fornire alle imprese e ai consumatori con prezzi più bassi e
prodotti migliori.
Ultimo ma non meno
importante vorrei parlare della nostra agenda commerciale attiva. Con la
crescita in Europa rimane lento per qualche tempo a venire, la domanda esterna
sarà una fonte importante di crescita per le nostre economie. Abbiamo bisogno
di abbracciare quelle opportunità, spingendo per gli scambi commerciali e la
liberalizzazione degli investimenti in tutto il mondo, migliorando nel contempo
la competitività delle imprese europee a livello mondiale e contribuendo ad
aprire i mercati dei paesi terzi.
Se riusciremo a negoziare un
accordo commerciale ampio e globale con gli Stati Uniti, per esempio (il
cosiddetto Ttip), anche su tariffe, ma ancora più importante nel ridurre gli
ostacoli normativi su entrambi i lati e di lavoro verso standard comuni, daremo
una spinta enorme per le nostre industrie in un momento in cui ne hanno bisogno
a caro prezzo.
Penso che questo sia anche
nell´interesse degli Stati Uniti di certo. Il presidente Obama ha già assunto
tale priorità. E, naturalmente, penso che sarà anche un bene per l´andamento
generale dell´economia globale in cui abbiamo bisogno di resistere al
protezionismo, il che significa che abbiamo bisogno di lottare per mercati più
aperti, come stiamo facendo in Commissione Europea, per esempio con il lancio
nuovi negoziati - ci aspettiamo di avviare quanto prima con gli Stati Uniti, ma
abbiamo anche già iniziato con il Giappone e gli altri sono già state attuate.
Siamo molto vicini a concludere con il Canada per esempio. Così stiamo lottando
duramente per la liberalizzazione dei mercati, naturalmente nel rispetto delle
regole del commercio internazionale. Commercio libero ed equo dovrebbe essere
il nome del gioco.
Quindi, per concludere,
signore e signori, grazie per la vostra pazienza, ma volevo solo condividere
con voi molti aspetti perché voglio davvero che tu sappia quanto siano
importanti per il nostro lavoro di tutti i giorni presso la Commissione. Non
solo, naturalmente, per l´ottimo lavoro di Antonio Tajani come responsabile di
questo settore, ma dove cerchiamo di integrare, di mettere questa come una
priorità orizzontale per molti dei nostri colleghi della Commissione.
Perché io credo veramente
che non esiste un modo nuovo al "business as usual". Noi non verremo
ad una situazione come prima. Siamo in enormi sfide in termini di competizione
globale. Diciamo questo molto spesso, ma la realtà è che non saremo sempre
prendere le conseguenze pratiche di questo. E ´facile da dire in termini di
analisi che il mondo sta cambiando, la globalizzazione sta aumentando e così
via, ma in seguito, per quanto riguarda le decisioni effettive, penso che ci
sia a volte la tentazione di fare le cose come se fossimo in tempi normali . E
non siamo in tempi normali. Siamo infatti in ben trasformazionali volte in
Europa e al di fuori.
Quindi, penso che sia il
momento di prendere decisioni ora. Questa è la questione che sta per essere già
all´ordine del giorno di questo Consiglio europeo. Ho detto che ho ricevuto
ieri il primo ministro di Spagna, oggi voglio incontrare il Primo Ministro
della Gran Bretagna. Io sarò con il Primo Ministro d´Italia la prossima
settimana e, naturalmente, io sono in contatto con tutti i capi di Stato o di governo
e questo è il senso di urgenza per conto della Commissione europea, che io
trasmetto a loro per loro di essere in grado per trovare e consolidare un nuovo
consenso per evitare sterili dibattiti, di non riaprire i problemi che sono
stati già discussi e risolti, di concentrarsi sull´attuazione e per vedere che
cosa possiamo fare in concreto per rispondere all´urgenza che i cittadini di
tutta Europa sento molto molto profondamente.
Vi ringrazio per la vostra
attenzione.
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UE: VERSO UNA RINASCITA INDUSTRIALE PER SUPERARE LA CRISI ECONOMICA |
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Bruxelles, 10 giugno 2013 - Una lezione è stata imparata dalla
crisi: l´Europa ha bisogno di un forte settore industriale, al fine di
resistere alla recessione. Questo è il messaggio chiaro del convegno "Una
rinascita industriale" che si è svolto a Bruxelles. Ospitato dal
Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e il vicepresidente
Antonio Tajani, la conferenza esaminerà in che modo gli sforzi nazionali ed
europei in grado di massimizzare l´efficacia degli interventi comunitari. Ci
vuole anche dei progressi sulla iniziativa fare politica industriale. L´accento
sarà posto sulla necessità di invertire sull´attuale tendenza al ribasso della
evoluzione del settore nell´Unione europea, sottolineando il ruolo
dell´industria manifatturiera come motore di crescita. Ad esempio, l´Europa può
fare di più per coordinare le politiche industriali in un approccio di
partenariato che coinvolgono i palyer europei e nazionali così come
l´industria e le imprese?
Le prospettive economiche a
breve termine per l´Europa rimane debole nonostante alcuni segnali di ripresa
economica. L´importanza del settore manifatturiero per la crescita,
l´occupazione, la produttività, la ricerca e le esportazioni è ormai ampiamente
riconosciuto. Quindi ora è il momento di intensificare le azioni che Aumento del
settore nell´economia. Questo è l´unico modo per affrontare l´eredità duratura
della crisi - la grave perdita della base industriale in molti Stati membri
dell´Ue.
La conferenza discuterà
circa la Compact industriale per l´Europa, per spianare la strada per il
Consiglio europeo di febbraio 2014, che sarà dedicato in particolare alla
competitività e la politica industriale.
Aumentare il contributo del
settore al Pil dell´Ue dal 15,2% al 20%
In seguito il progetto della
Commissione Europea per aumentare il contributo del settore al Pil dell´Ue dal
15,2% al 20% entro il 2020 ( Ip/12/1085 ) , la conferenza si concentrerà sui
progressi compiuti finora e quali urgenti ulteriori azioni può portare benefici
immediati per contribuire a ripristinare industriale crescita.
La crisi in corso dà un
incentivo ancora più forte per proseguire le politiche di invertire l´attuale
tendenza. L´europa deve sviluppare i suoi punti di forza:
Ue industria rimane un
leader mondiale in una gamma di settori produttivi , compresi i prodotti
chimici, macchinari, metalli e settori automotive.
La quota della Ue
esportazioni mondiali è diminuita in questi ultimi anni, ma nel complesso è
rimasto straordinariamente resistente a fronte di una forte crescita della Cina
e di altre economie emergenti.
L´industria europea continua
ad essere parte della soluzione. In particolare, la conferenza è alla ricerca
di come gli sforzi nazionali ed europei in grado di massimizzare l´efficacia
degli interventi comunitari e in che modo l´Europa può fare di più per
coordinare le politiche industriali in un approccio di partenariato. Inoltre,
saranno discussi il ruolo chiave e il livello di impegno da parte
dell´industria. Un pannello specifico sarà dedicato al tema cruciale di accesso
ai finanziamenti.
Qual è la situazione
dell´industria europea oggi?
La crisi dal 2008 ha
profondamente influenzato l´industria europea, con grave perdita di posti di
lavoro (circa 3,8 milioni di posti di lavoro industriali perse) e livelli di
produzione rimanenti oltre il 12% al di sotto dei livelli pre-crisi. La
situazione è differenziata tra i settori, con quelle ad alta tecnologia, come i
prodotti farmaceutici di coping meglio di quelli di tecnologia media e bassa, e
tra gli Stati membri, con un po ´di esecuzione notevolmente (come la Polonia e
la Slovacchia) e altri più in difficoltà, come la Grecia e la Spagna.
T qui è stato un relativo
declino nel ruolo dell´industria nell´economia dell´Ue nel corso degli ultimi
due decenni e che, se l´Europa non prende l´iniziativa di "nuova
rivoluzione industriale" ( Memo/12/761 ) che si sta svolgendo a livello
globale , ci potrebbe essere un impatto negativo duraturo sulla crescita e
sull´occupazione prospettive. In effetti, la produzione resta il principale
motore per la produttività, la spesa per R & S, e le esportazioni.
Quali sono le priorità della
politica industriale dell´Ue?
La politica industriale
Comunicazione Aggiornamento di ottobre 2012 delinea una strategia per invertire
il ruolo declino dell´industria in Europa dal 15,6% del Pil (nel 2011) a ben il
20% entro il 2020. La comunicazione annuncia azioni in quattro settori
principali: 1. Gli investimenti in nuove tecnologie e dell´innovazione; 2.
L´accesso ai mercati; 3. L´accesso alla finanza e mercati dei capitali; 4.
Capitale umano e delle competenze. In tutti e quattro i settori, la Commissione
sta attuando misure concrete ( Maggiori informazioni ).
Incentivare gli investimenti
industriali, in particolare quelli in tecnologie e innovazione che darà
l´Europa un ruolo guida nella nuova rivoluzione industriale attualmente in
corso in tutto il mondo, richiede un insieme coerente di iniziative politiche
in settori quali l´innovazione, l´accesso ai finanziamenti, del mercato interno
e internazionale commercio, energia e ambiente, le competenze e l´occupazione.
Ad esempio, l´Europa non
sarà un polo di attrazione per nuovi investimenti industriali, se il divario
dei prezzi energetici con altre regioni del mondo continua a crescere. A
seguito di una richiesta del Consiglio europeo del 22 maggio, la Commissione
riesaminerà la questione entro la fine dell´anno.
Attrarre investimenti
provenienti da paesi terzi è fondamentale per aiutare l´Europa a uscire
recessione.
Quanto è significativa
(verde) crescita sostenibile in queste priorità? opportunità di crescita
sostenibile (verde) esistono in tutti i settori industriali. I benefici possono
essere ottenuti da esportazione e nel mercato interno, anche in Stati membri che
sono più in difficoltà. Le quattro aree principali sottolineano le attività per
sfruttare meglio il potenziale in, ad esempio, la produzione sostenibile, le
auto più pulite o reti intelligenti (vedi sotto). Una consultazione pubblica su
un piano d´azione per l´imprenditorialità verde sarà lanciato a breve. Il piano
dovrebbe contribuire a rafforzare l´impegno dell´Ue per una crescita
sostenibile.
Ciò che è stato realizzato
finora?
1. Gli investimenti in
innovazione, con un potenziale enorme per la crescita e l´occupazione
Gli investimenti in
innovazione in nuovi settori di crescita elevata e nei settori più tradizionali
è importante per migliorare la competitività delle imprese europee. Sei gruppi
di lavoro della Commissione di intraprendere azioni per favorire l´innovazione
nei seguenti campi :
mercati per le tecnologie di
produzione avanzate per la produzione pulita,
m ercati per le tecnologie
abilitanti fondamentali,
di prodotti a base biologica
mercati,
politica industriale
sostenibile e delle costruzioni e delle materie prime,
veicoli puliti e le navi,
reti intelligenti.
Task force della Commissione
dedicati sono stati istituiti e roadmap definita per ciascuna linea d´azione.
La Commissione riferirà sui progressi realizzati dalla task force nel mese di settembre.
I primi risultati della
mappatura mostrano la necessità di:
concentrare le azioni sulla
creazione di partenariati pubblico-privato,
collaborare con la Bei
(discutendo con Bei finanziamenti dedicati)
definizione delle esigenze
di standardizzazione,
rivedere le norme sugli
appalti pubblici,
la preparazione del settore
consigli per le competenze,
raccogliere e promuovere le
migliori prassi degli Stati membri.
A questo proposito, la
Commissione sta ultimando il programma di lavoro annuale dell´Unione strategico
per la normalizzazione europea (da adottare prima della pausa estiva) e la
preparazione di attuazione allora programma quadro di ricerca Horizon 2020.
Inoltre, la Commissione ha
firmato un accordo con la Bei per la svolta di tecnologie abilitanti
fondamentali per garantire un migliore accesso ai finanziamenti per gli
investimenti nelle tecnologie abilitanti fondamentali ( Memo/13/150 ) .
Per quanto riguarda la linea
di veicoli puliti priorità, la Commissione ha adottato la strategia per i combustibili
alternativi che comprende la proposta legislativa sul roll-out delle
infrastrutture per i power-treni alternativi.
Per quanto riguarda la
biotecnologia, la Commissione ha lanciato l´osservatorio bio-economia , con
l´obiettivo di rendere i dati che raccoglierà pubblicamente disponibile
attraverso un portale web dedicato nel 2014 ( Ip/13/113 ) .
L´acciaio ha un futuro in
Europa: Nei prossimi giorni la Commissione presenterà il suo piano d´azione in
acciaio , che propone un´azione congiunta e coordinata della Commissione, gli
Stati membri e l´industria a incrementare la domanda di acciaio. Saranno
proposte ulteriori azioni per migliorare l´accesso ai mercati esteri, garantire
prezzi energetici accessibili, che stabilisce il fair play internazionale per
le politiche climatiche, promuovere l´innovazione e l´assistenza di
ristrutturazione.
Riduzione degli oneri
amministrativi
Controlli di idoneità di
legge: Alla fine del 2012, la Commissione ha avviato un nuovo programma di
fitness e prestazioni regolamentazione (Refit) per schermare l´intero corpo del
diritto comunitario e individuare gli oneri, le lacune e incongruenze per correggerli.
Ogniqualvolta sia appropriato, la Commissione suggerire correzioni e
miglioramenti. I risultati dello screening del programma Refit saranno
pubblicati in Estate 2013. Il programma Refit fornirà anche il follow-up per le
preoccupazioni sollevate dalle imprese nel quadro della consultazione Top10
(vedi sotto). Memo/13/168
Prova di concorrenzialità,
i. Posta. Analisi dell´impatto sulla competitività di tutte le proposte
politiche : Taglio del nastro rosso e ascoltare la voce delle imprese sono stati
saldamente integrato nel lavoro della Commissione per diversi anni. Per quanto
possibile, la Commissione prende in considerazione gli impatti quando
legiferano e semplifica il quadro normativo esistente. A tal fine, la
Commissione sta attuando gli strumenti e le iniziative politiche:
Sistema di valutazione
dell´impatto della Commissione valuta sistematicamente tutti i costi e benefici
significativi di ogni proposta fatta dalla Commissione.
La Commissione ha introdotto
un quadro di valutazione per coprire le iniziative di regolamentazione con un
significativo impatto sulle Pmi. Il quadro di valutazione mostrerà come le
esenzioni e regimi più leggeri proposti dalla Commissione sono seguiti, dal
Parlamento europeo e dal Consiglio e di come esse siano attuate dagli Stati
membri a favore delle Pmi.
Le esigenze delle Pmi e la
buona amministrazione per l´attuazione della legislazione Ue negli Stati membri
sarà un obiettivo principale per la consulenza fornita alla Commissione dal
gruppo ad alto livello sugli oneri amministrativi ("Gruppo Stoiber").
Top ten: onere Meno
legislativo per Pmi Sostegno alle Pmi per trovare capitale w wwww esima al fine
di semplificare la vita delle Pmi, allentando onerose norme comunitarie, la
Commissione ha svolto un´ampia consultazione in cui circa 1 000 Pmi e
organizzazioni di categoria hanno identificato il top 10 più onerose leggi
dell´Ue . (Vedi Memo/13/168 ).
2. Un migliore accesso al
mercato interno e sui mercati internazionali
La globalizzazione e le
buone realizzazioni dell´industria dell´Ue a questo proposito, chiede migliori
condizioni di mercato - miglioramenti nel funzionamento del mercato interno e
di apertura dei mercati internazionali:
È stata proposta la
sicurezza del prodotto e il pacchetto di sorveglianza del mercato nel mese di
febbraio 2013 per migliorare la sicurezza dei prodotti e di aiutare le autorità
nazionali di sorveglianza del mercato di cooperare meglio e garantire
condizioni di parità per le imprese e prodotti più sicuri per i consumatori.
Migliore coordinamento dei controlli di sicurezza dei prodotti, in particolare
presso l´Ue frontiere esterne, potranno eliminare la concorrenza sleale da
parte di operatori disonesti disonesti o criminali ( Ip/13/111 ) .
Nei blocchi del mercato
interno nel settore del commercio di prodotti industriali esistono ancora.
Prendendo i risultati di una consultazione pubblica conclusa nel mese di aprile
( Ip/13/77 ) in considerazione, la Commissione presenterà quest´anno una
iniziativa strategica per migliorare la qualità e l´efficienza della
legislazione sul mercato interno per i prodotti industriali, eliminare le
restanti barriere commerciali, in particolare per i prodotti con elevato
potenziale di crescita, assicurare maggiore coerenza nell´applicazione della
legislazione, e semplificare la gestione e l´attuazione.
La necessità di rendere
l´imprenditorialità una prospettiva attraente e accessibile per il cittadino
europeo, la Commissione ha avviato nel gennaio 2013, il Piano d´azione per
l´imprenditorialità 2020 per liberare il potenziale imprenditoriale dell´Europa
e rimuovere gli ostacoli.
Diversi studi hanno
dimostrato che il livello di produttività nei servizi alle imprese è
sostanzialmente al di sotto di quella degli Stati Uniti, che spiega gran parte
del divario di produttività tra l´Ue e gli Usa a livello macroeconomico. Dal
marzo 2013 un gruppo di alto livello sui Servizi commerciali esaminandi gli
ostacoli al mercato unico ben funzionante in questo campo. In particolare, il
gruppo di alto livello dovrebbe formulare raccomandazioni politiche e di
aiutare i responsabili politici a individuare i modi per migliorare il livello
di produttività e di innovazione dei servizi alle imprese.
La Commissione sta attuando
un ambizioso e commercio agenda investimenti, tra cui l´avvio di negoziati con
il Giappone e con gli Stati Uniti per il commercio transatlantico e Investment
Partnership.
Missioni per la crescita
guidata dal vicepresidente Tajani hanno avuto luogo dallo scorso ottobre in
Egitto, Tunisia, Marocco, Perù e Cile. Prossimi quelli sono previsti quest´anno
in Russia (17-18 giugno), la Cina (18-19 luglio) e Myanmar (13-15 novembre).
Accompagnato da un massimo di 50 rappresentanti di aziende europee e
associazioni di settore, le visite sono progettati per aiutare aziende e Pmi
internazionalizzare le loro attività, e di rafforzare la cooperazione in
settori quali l´innovazione industriale, le tecnologie abilitanti fondamentali,
il turismo, lo spazio e l´accesso alle materie prime.
Un nuovo Sme Ipr Helpdesk
per la regione Asean è stato stabilito, a seguito di una esperienza di successo
in Cina. Un terzo help desk dovrebbe essere lanciato entro la fine dell´anno
per la regione del Mercosur. Questi Sportelli, co-finanziati dalla Commissione,
fornire informazioni e servizi gratuiti per le imprese europee di proteggere e
far rispettare i loro diritti di proprietà intellettuale.
3. Accesso ai finanziamenti
e capitali
L´accesso ai finanziamenti
delle imprese del settore, in particolare delle Pmi, rimane difficile ed è una
delle ragioni principali della crisi economica. Quindi per migliorare
l´erogazione di prestiti all´economia reale attraverso una migliore
mobilitazione e indirizzando le risorse pubbliche, comprese quelle della Bei,
la Commissione si propone di allargare il nostro prestito garanzie che coprono
i prestiti alle piccole e medie imprese con il nuovo Cosme e Horizon programmi
2020 del 2014.
Ogni euro dedicati ai nostri
garanzie ha un potere di stimolare - in media - 30 euro di prestiti bancari.
Inoltre stiamo lavorando con la Banca europea per gli investimenti sulle nuove
formule che possono essere adatti a finanziare gli investimenti industriali, in
particolare per l´innovazione, il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile
( Memo/13/393 ).
La nuova direttiva sui
ritardi di pagamento , è entrato in vigore il 16 marzo, è uno strumento
fondamentale per garantire la liquidità per le imprese, in particolare le Pmi,
e di evitare i fallimenti. La Commissione segue da vicino l´attuazione della
direttiva negli Stati membri e ha lanciato un´importante campagna di
informazione che continuerà per tutto quest´anno e il 2014.
Il Libro verde sul
finanziamento a lungo termine dell´economia europea è stato adottato nel mese
di marzo. Questioni fondamentali affrontate nel corso della consultazione
includono sia storicamente forte dipendenza dell´Europa dalle banche per
finanziare investimenti a lungo termine volontà e deve cedere il passo ad un
sistema più diversificato con quote significativamente più elevati di
finanziamento diretto sul mercato dei capitali e una maggiore partecipazione
degli investitori istituzionali o ad altre alternative. Le esigenze finanziarie
delle Pmi meritano una particolare attenzione in quanto hanno il potenziale per
sostenere la crescita a lungo termine.
La proposta di "Fondi
di Venture Capital europei dovrebbe essere adottata formalmente prima
dell´estate. Esso faciliterà la raccolta di fondi cross-border e di creare un
vero mercato interno per i fondi di venture capital. Con l´aiuto di un manager
di fondi europei di passaporto possono commercializzare i loro fondi in tutta
l´Ue ( Ip/11/1513 ).
Due recenti proposte per
attirare gli investitori attraverso i mercati più visibili le Pmi e le Pmi più
visibili elencati:
Una proposta per i mercati
degli strumenti finanziari direttiva (Mifid) per sostenere lo sviluppo dei
mercati borsistici specializzati nelle Pmi.
Una proposta di modifica
della direttiva sulla trasparenza per dare una migliore informazione sulle Pmi
quotate.
La Commissione e la Bei
stanno lavorando su nuove formule per arrivare più lontano con nuove formule
che possono essere adatti per finanziare gli investimenti industriali, in
particolare per l´innovazione, il risparmio energetico e la crescita sostenibile.
La difficoltà di accesso ai
finanziamenti per le Pmi è più significativo in alcuni Stati membri e rispetto
alle grandi aziende
Nonostante l´espansione
dell´offerta di moneta da parte della Bce, il surplus di liquidità ha
difficoltà a trovare la sua strada nel l´economia reale, in particolare alle
Pmi. È un dato di fatto, i prestiti bancari alle Pmi in percentuale del Pil
sono stati tagliati drasticamente dall´inizio della crisi.
Secondo le indagini della
Bce sulla accesso al finanziamento delle piccole e medie imprese, le differenze
fra i vari Stati membri dell´area dell´euro sono dure: mentre le Pmi tedesche
hanno sperimentato un ammorbidimento relativa in condizioni di prestito delle
banche, in altri paesi come la Spagna la percentuale di Pmi che affrontano gli
ostacoli di finanziamento ha raggiunto il 51% e in Grecia siamo stati al 64%
nel periodo compreso tra ottobre 2012 e marzo 2013.
Inoltre, la mancanza di vie
alternative per incanalare la liquidità nelle Pmi ha portato a livelli molto
diversi di liquidità nelle Pmi rispetto alle imprese più grandi. Alcuni
calcoli, nel della Dg Imprese Aprile 2013 Mensile noti , suggeriscono che
"l´eccesso di liquidità" nel settore industriale è aumentato al
momento della comparsa della crisi raggiungendo un livello di picco del 7,4%
del Pil nel 2010, e che rimane elevato al 6,7% nel 2011, rispetto al 5% del Pil
in media, nel periodo 2005-2011. Questo suggerisce che, per alcune grandi
imprese, la liquidità non potrebbe essere il principale ostacolo ad una ripresa
degli investimenti.
4. Capitale umano e le
competenze
Posti di lavoro per persone
altamente qualificate si prevede un aumento di 16 milioni entro il 2020. Questo
significa dotare la forza lavoro alle trasformazioni industriali, in
particolare attraverso una migliore anticipazione delle esigenze e
l´inadeguatezza delle competenze. In questo settore, la Commissione, in
particolare, di promuovere ulteriormente la cooperazione dei datori di lavoro,
dei lavoratori e le autorità competenti.
Per esempio, una grande
coalizione per Jobs digitali è stato lanciato ( Ip/13/182 ) , per indirizzare
fino a 900 000 posti di lavoro che dovrebbero esistere in Europa in tecnologie
dell´informazione e della comunicazione nel 2015, e la Commissione ha
presentato una strategia per "Ripensare l´educazione", tra cui
raccomandazioni rivolte agli Stati membri per modernizzare i sistemi di
istruzione e formazione e garantendo, in particolare, un focus molto più forte
sullo sviluppo di competenze trasversali e competenze di base a tutti i
livelli, soprattutto imprenditoriali e competenze It.
Il sito panoramica europea
delle competenze , on line da dicembre, fornisce informazioni e di intelligence
che possono contribuire a migliorare la capacità di valutazione delle
competenze e di anticipazione, migliorare la capacità di risposta dei sistemi
di istruzione e formazione e migliorare l´incontro tra domanda e offerta di
lavoro in tutta Europa.
Oltre ad iniziative
orizzontali, la Commissione continua a sviluppare e attuare azioni settoriali
su misura, per esempio tra cui automotive, edilizia, siderurgia, cantieristica
navale e della raffinazione.
Gli Stati membri ´e il ruolo
attivo del settore è cruciale per il successo industriale di rilancio.
Gli Stati membri ´e il ruolo
attivo del settore ed impegno è fondamentale. Il Consiglio ha accolto con
favore la politica industriale Comunicazione Aggiornamento della Commissione.
Ora è la chiave per esplorare e sviluppare sinergie tra le iniziative a livello
nazionale e dell´Ue ulteriormente. Per affrontare la concorrenza di grandi
economie come gli Stati Uniti o la Cina, l´Unione europea deve rafforzare
ulteriormente la coerenza della sua politica industriale complessiva.
Circostanze nazionali e specificità devono essere prese in considerazione e
pertanto la Commissione rivolge raccomandazioni specifiche per paese nel quadro
del semestre europeo. Gli sviluppi in materia di governance economica potrebbe
aprire la strada a un migliore coordinamento delle politiche micro-economiche e
di competitività.
L´industria deve cogliere
l´opportunità di fare la sua parte nella realizzazione degli investimenti
necessari per dare un vantaggio competitivo per l´Europa. L´industria ha
accolto con favore il nuovo orientamento nelle politiche dell´Ue, ma è
necessario sapere quali misure sono state adottate dal settore privato e circa
le loro aspettative sulle politiche europee e nazionali.
Vi è un urgente bisogno di
rilanciare gli investimenti in tecnologie e innovazione . Le azioni della
Commissione sono concepiti per migliorare il clima degli investimenti e
ripristinare la fiducia da parte di attori privati.
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COME LE POLITICHE UE DI RICERCA E INNOVAZIONE STANNO POSITIVAMENTE SVILUPPANDO LE REGIONI D´EUROPA |
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Cork, 10 giugno 2013 – Di seguito l’intervento del 6
giugno Máire Geoghegan-quinn Commissario
europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza alla "Settimana delle
regioni innovative in Europa": “
Presidente,
Ministro Sherlock,
Prima di tutto, desidero
ringraziare la Presidenza irlandese per l´organizzazione di questa quarta
edizione della Settimana delle regioni innovative in Europa, dopo Wire io a
Granada, Wire Ii a Debrecen e Wire Iii a Cracovia lo scorso anno.
Filo è ormai diventato un
appuntamento fisso molto importante nella ricerca europea e calendario
innovazione, e questo potrebbe continuare a lungo.
Sono lieto che, venendo a
Cork, Filo Iv mantiene la tradizione di portare il dibattito ad alto livello
fuori della capitale e nelle regioni stesse, sottolineando l´attenzione
regionale di fondo del nostro lavoro.
Filo Iv sta costruendo sul
lavoro delle precedenti conferenze di presentare sia le sfide e le opportunità
per lo sviluppo di innovazione nelle nostre regioni.
Ci incontriamo in un momento
chiave - proprio quando il Parlamento europeo e il Consiglio stanno muovendo
più vicino per concordare i futuri quadri normativi per le politiche di
coesione della ricerca e dell´innovazione dell´Unione europea e, sulla base delle
proposte della Commissione.
Quindi è appropriato solo
per questa conferenza di concentrarsi sugli aspetti regionali di Orizzonte 2020
e la politica di coesione.
Ci saranno sempre più
opportunità di complementarità e sinergie tra queste fonti di finanziamento e
incoraggiare tutti gli Stati membri e le regioni a sfruttarle al massimo.
Sono certo che i tre grandi
temi di filo Iv - Regioni e di vantaggio competitivo; politica regionale in un
contesto internazionale e Mettendo strategie al lavoro - stimolerà un ampio
dibattito e interessante.
Vorrei iniziare questa
mattina, considerando le sfide che abbiamo tutti di fronte a sviluppare ricerca
e innovazione - sia a livello regionale, nazionale o comunitario - in un
momento di grande difficoltà economica.
Come parte della strategia
Europa 2020, gli Stati membri si sono impegnati ad aumentare la spesa per la R
& S nell´Ue al 3% del Pil entro il 2020.
Tuttavia, le ultime
statistiche mostrano che c´è ancora molta strada da fare: il livello attuale è
poco più del 2%.
Inoltre, il totale degli
investimenti pubblici di R & S nei 27 Stati membri è leggermente diminuito
tra il 2010 e il 2011. Questo è stato il primo calo dall´inizio della crisi
economica e ci sono anche crescenti disparità nei settori della ricerca e
dell´innovazione degli Stati membri e delle regioni.
Abbiamo anche visto, però,
che la conoscenza di primo piano e di economie di innovazione hanno resistito
alla crisi economica meglio.
Orizzonte 2020 è la risposta
dell´Unione europea a questa necessità di continuare a investire nelle fonti di
occupazione e la crescita, e dal prossimo anno fornirà enormi opportunità per
ricercatori e innovatori di collaborare in tutta Europa.
Naturalmente, non ha molto
senso nel mantenere o aumentare gli investimenti in ricerca e innovazione, se
non riusciamo a garantire che il denaro sia speso nel modo più efficiente
possibile, e mira a produrre i maggiori impatti.
Così, oltre l´azione a
livello europeo, abbiamo bisogno anche gli sforzi degli Stati membri e delle
regioni per completare lo Spazio europeo della ricerca e per migliorare la
qualità e l´impatto economico della ricerca finanziamo.
Le priorità fondamentali per
il completamento dello Spazio europeo della ricerca sono definite nella
comunicazione della Commissione adottata nel luglio 2012, subito dopo Wire Iii
ha avuto luogo.
Abbiamo bisogno di riformare
il nostro sistema di ricerca per renderli molto più efficace, e gli Stati
membri devono garantire che i finanziamenti sono concessi su base competitiva
per le migliori e più produttivi ricercatori e gruppi di ricerca. Questo è
certamente l´ethos di Orizzonte 2020, a livello europeo, dove l´eccellenza
della ricerca è il criterio over-riding.
Abbiamo anche bisogno di
rendere più facile per i nostri migliori scienziati di lavorare insieme,
indipendentemente dai confini, migliorando la concorrenza cooperazione
transnazionale e transnazionale.
Ciò significa rimuovere
eventuali ostacoli tecnici che impediscono azioni comuni da decollare,
migliorando la qualità attraverso la concorrenza a livello europeo aperto, e la
costruzione e la gestione efficace delle infrastrutture di ricerca principali.
Il raggiungimento di Era
significherà anche la creazione di un mercato del lavoro aperto per i
ricercatori. Vogliamo fare in modo che i ricercatori possono muoversi
liberamente tra Granada e Debrecen, o Cracovia e Cork tra Boston e New York.
Questo significa fare borse
di ricerca e le pensioni portatili attraverso le frontiere e di garantire che
il reclutamento per posizioni accademiche è equo, trasparente e basato sul
merito.
Abbiamo anche bisogno di
garantire la parità tra uomini e donne nelle carriere di ricerca, mettendo fine
alla scandaloso spreco di talento femminile.
La Commissione segue da
vicino i progressi di queste e di altre questioni che farà o rompere Era. Su
richiesta degli Stati membri, presenteremo la nostra prima relazione intermedia
al Consiglio europeo di incontrare il prossimo ottobre. Ci sarà sicuramente in
evidenza le buone prassi, ma non ci abbiate paura di dire dove il progresso è
lento.
Orizzonte 2020 sarà uno
strumento molto utile sia per aumentare gli investimenti in ricerca e
innovazione e per rendere lo Spazio europeo della ricerca una realtà.
Come molti di voi già sanno,
Orizzonte 2020 è strutturato attorno a tre pilastri fondamentali. Il primo
pilastro mira ad aumentare l´eccellenza della ricerca europea, anche attraverso
il lavoro del Consiglio europeo della ricerca di fama.
Pilastro due si concentra
sulla leadership industriale, con iniziative volte a rendere l´Europa un luogo
più attraente per le imprese a investire in R & S e innovazione, mentre il
terzo pilastro si concentra su affrontare le sfide sociali.
Nuove risposte alle nostre
più grandi sfide che verranno soltanto dal pionieristico di ricerca e
innovazione che riunisce le migliori menti di tutta Europa, dalle università,
aziende, organizzazioni pubbliche e società civile.
Orizzonte 2020 fornirà i mezzi
finanziari per farlo, mentre lo Spazio europeo della ricerca sarà garantire la
libera circolazione dei ricercatori e delle conoscenze che ci aiuterà a
raggiungere questo obiettivo.
Passando ora alla dimensione
regionale della ricerca e dell´innovazione, vorrei sottolineare due aspetti
fondamentali: il ruolo della politica di coesione e la specializzazione
intelligente, e le azioni nell´ambito di Orizzonte 2020 per contribuire a
chiudere il divario di innovazione e di ampliare la partecipazione.
Non si può negare che
abbiamo una notevole ricerca e innovazione divisione in Europa.
Si tratta di un divario che
persiste nonostante gli sforzi precedenti per ridurlo. Ci sono grandi disparità
nazionali e regionali in termini di prestazioni di ricerca e innovazione, e
questo si riflette in termini di competitività dei nostri paesi e delle
regioni.
Ad esempio, i dati del
Regional Innovation Scoreboard 2012 mostrano che gli innovatori ´moderati´ e
´modesta´ si trovano principalmente in Europa meridionale e orientale, il che
indica che alcuni paesi e regioni non sono ancora sfruttare appieno il proprio
potenziale.
Ci sono diverse ragioni per
queste differenze, per lo più legati a deficit strutturali come la mancanza di
investimenti per la ricerca, l´insufficiente capacità, la struttura delle
industrie di un paese e il profilo delle sue società, così come la mancanza di
accesso alle reti internazionali.
La natura strutturale di
questi problemi significa che non possono essere risolti tramite Orizzonte 2020
da solo. Le questioni di corso devono essere affrontati anche a livello
nazionale e regionale e utilizzando altri strumenti, come i fondi strutturali e
di investimento europee, o Esif, il nuovo nome per i fondi strutturali.
Un modo fondamentale per i
paesi e le regioni per colmare il divario di ricerca e innovazione è lo
sviluppo di strategie di specializzazione intelligente che costruiscono i loro
rispettivi punti di forza. Infatti, l´esistenza di una strategia di
specializzazione intelligente è una precondizione per ricevere il supporto
futuro per la ricerca e innovazione nell´ambito del Esif.
Strategie di
specializzazione intelligente dovrebbero garantire che non vi sia la capacità
necessaria nel sistema della ricerca e la compatibilità tra le strutture
europee, nazionali e regionali, al fine di migliorare le possibilità di
successo per ottenere i finanziamenti dell´Ue competitiva.
La piattaforma di
specializzazione intelligente, nonché di esperti finanziati dalla Commissione
Europea, stanno aiutando gli Stati membri e le regioni a preparare le loro
strategie. Le ´Dg coesione », guidati dalla Direzione generale per la politica
regionale e urbano, sono già in discussione con gli Stati membri sulla
preparazione dei loro accordi di partenariato e dei programmi operativi.
Una cosa che abbiamo visto
nei successivi programmi quadro dell´Ue è che molti luoghi in Europa non
soddisfano le aspettative in materia di ricerca, sia in termini di produzione
complessiva, e in termini della loro partecipazione ai programmi finanziati
dall´Ue.
Voglio fare in modo che
nessuno Stato membro o regione è lasciato alle spalle. Ha senso la ricerca e il
buon senso economico di avere i partecipanti provenienti dai quattro angoli
dell´Europa nei nostri programmi.
Così abbiamo previsto azioni
specifiche nell´ambito di Orizzonte 2020 per contribuire a chiudere il divario
di innovazione e di ampliare la partecipazione.
Le misure di particolare
voglio evidenziare è il sistema innovativo per stabilire Spazio europeo della
ricerca Sedie, e finanziamenti per incoraggiare il ´gemellaggio´ e ´Teaming´
delle istituzioni di tutta Europa.
L´iniziativa dei presidenti
Ser "mira ad attirare accademici in sospeso per le istituzioni con un
chiaro potenziale di eccellenza della ricerca, al fine di aiutare queste
istituzioni pienamente questo potenziale. In definitiva, questo può contribuire
a creare una maggiore parità di condizioni per la ricerca e l´innovazione in
Europa.
L´abbiamo già testato il
concetto Sedie Ser, prima del lancio di Orizzonte 2020. Un invito a presentare
proposte pilota ha chiuso pochi giorni fa, il 30 maggio. Sono molto lieto di
annunciare che abbiamo avuto una risposta eccellente, con 111 proposte,
provenienti da tutti gli Stati membri ammissibili.
Il gemellaggio si propone di
rafforzare in modo significativo uno specifico campo di ricerca in un istituto
emergente, collegandola ad almeno due importanti istituzioni internazionali.
Teaming mira a creare nuovi
centri di eccellenza, o aggiornare quelli esistenti in modo significativo, in
regioni che sono scarso rendimento in termini di R & S e innovazione.
L´idea è quella di collaborare con un istituto leader controparte altrove in
Europa.
Infine, come questa
conferenza Filo Iv segue direttamente dalla riunione di ieri del Forum
Nazionale dei Delegati Esfri, vorrei dire poche parole sulla importanza delle
infrastrutture di ricerca.
Girando le 48 iniziative
evidenziate dalla tabella di marcia Esfri in realtà è una delle priorità
politiche, grazie all´innovazione dell´Unione, che ci ha dato l´obiettivo di
fare il 60% dei progetti Esfri una realtà entro il 2015.
Sono felice di dire che
stiamo facendo buoni progressi verso questo obiettivo.
Ad esempio, utilizzando la
tabella di marcia Esfri come modello, la maggior parte dei paesi europei - tra
cui l´Irlanda - hanno completato i loro esercizi nazionali tabella di marcia e
hanno stanziato fondi per loro.
Con il sostegno della
Commissione europea, più di quaranta progetti Esfri hanno già iniziato a
preparare la loro fase di attuazione.
La nostra analisi mostra che
la più innovativa e la competitività di una regione è, il più probabile è
quello di ospitare una iniziativa Esfri.
Abbiamo anche scoperto che
ospitare un´infrastruttura di ricerca di interesse pan-europeo ha un impatto
molto positivo su una regione.
Quindi è chiaro che vi è un
rapporto di reciproco beneficio tra una regione competitiva e innovativa e le
installazioni scientifiche che si trovano lì.
La Commissione europea ha
incoraggiato le regioni a sfruttare al meglio queste opportunità e di
affrontare in modo proattivo le infrastrutture di ricerca nelle loro strategie
di specializzazione intelligente.
Più in generale, siamo stati
anche attenti a suggerire legami concreti tra i programmi di ricerca e di
coesione, con una maggiore armonizzazione delle norme finanziarie, e sarà
possibile combinare finanziamenti di Orizzonte 2020 ei fondi di coesione per lo
stesso progetto.
Signore e signori,
Si dispone di un programma
molto completo per i prossimi due giorni. Ancora una volta, permettetemi di
esprimere il mio ringraziamento alla Presidenza irlandese, tra cui Imelda
agnellino e il suo team, così come a tutti nella Commissione europea per tutto il
lavoro che so è andato in organizzazione di questo evento.
Sono molto ansioso di
ascoltare i vostri consigli su come aumentare l´impatto della ricerca e
innovazione in tutta l´Unione europea a tutti i livelli.
Questo significa lavorare
insieme per raggiungere gli obiettivi di Unione dell´innovazione e dello Spazio
europeo della ricerca. Significa capitalizzare con successo le opportunità
fornite da Orizzonte 2020 e la Esif, in particolare attraverso la
specializzazione intelligente e azioni per chiudere il divario di innovazione.
Per definizione,
l´eccellenza non può essere ovunque.
Ma io sono convinto che si
può sviluppare in tutta Europa. So che le regioni europee si dimostreranno me
giusto!
Auguro a tutti voi una
conferenza molto piacevole e produttivo.
Grazie per la vostra
attenzione.”
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UE: UNIRE LE FORZE PER SUPERARE LA CRISI |
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Bruxelles, 10 giugno 2013
- Il presidente della Commissione europea, José
Manuel Barroso, e il Comitato delle Regioni il presidente, Ramón Luis
Valcárcel, il 6 giugno ha discusso le principali sfide economiche, sociali e
politiche dell´Unione europea. Azione determinata ad attuare le misure
concordate per superare la crisi, intensificare gli sforzi per la crescita e
l´occupazione, e proseguire verso una unione economica e monetaria più profonda
integrata sono stati al centro della discussione.
L´incontro bilaterale tra i
due presidenti è stata seguita da un pranzo di lavoro, offerta dal presidente
Barroso, con sette grandi associazioni regionali e locali e al Presidente e
primo vicepresidente del Comitato delle regioni (Cdr), Mercedes Bresso.
Entrambi gli incontri hanno avuto luogo nel quadro del "dialogo
strutturato" tra la Commissione europea, il Comitato delle regioni e
associazioni europee di enti locali e regionali, che cerca di rafforzare le
relazioni tra l´Ue e rappresentanti delle autorità locali e regionali.
Il presidente Barroso ha
dichiarato: "Mentre stiamo tirando tutte le fermate per spostare l´Europa
fuori dalla crisi, il nostro compito più importante è quello di dare speranza
alle persone Dobbiamo continuare a dirigere tutti gli sforzi verso la creazione
di una crescita sostenibile e l´occupazione in Europa, l´attuazione delle
misure. Abbiamo deciso di prendere. Ed abbiamo bisogno di dimostrare che
l´azione sta facendo la differenza per i nostri giovani disoccupati e le nostre
corto di liquidi di piccole e medie imprese. In questo contesto la fu tura
bilancio Ue 2014-2020 e dei suoi programmi di finanziamento sono di importanza
cruciale. Chiediamo Consiglio e il Parlamento a raggiungere rapidamente un
accordo sul bilancio futuro, in modo che gli investimenti vitali possono
iniziare che scorre per gli Stati membri e le loro regioni a partire dal 2014.
Saremo successo solo se cooperiamo a tutti i livelli. Il ruolo delle regioni e
città è la chiave per raggiungere i nostri obiettivi comuni ".
Presidente Valcárcel ha
sottolineato che: "È giunto il momento di avviare una seria riflessione su
come l´Unione europea può davvero rafforzare il potere delle città e delle
regioni, delle autorità che sono più vicine ai cittadini sono pienamente
convinto che per aiutare le nostre imprese locali. Per creare posti di lavoro
ed i nostri giovani cittadini riacquistano fiducia nella loro capacità;.
Dobbiamo continuare il processo di integrazione europea e di estendere il ruolo
delle regioni europee "Credo che l´unica risposta a questa crisi è"
più Europa "", ha aggiunto.
Il presidente Barroso e il
presidente Valcárcel ha sottolineato che le prossime settimane, mesi e anni
saranno cruciali per dimostrare l´efficacia della risposta alle crisi
dell´Unione europea, costruita sul consolidamento fiscale favorevole alla
crescita, le riforme strutturali e investimenti mirati e sostenuti da un molto
più forte coordinamento delle politiche economiche e le politiche di bilancio
nel contesto del semestre europeo.
I due presidenti hanno anche
discusso della strategia Europa 2020, che continuerà a guidare l´azione
dell´Ue. In questo contesto, il Presidente del Comitato delle regioni ha
invitato la Commissione a prendere in considerazione la preparazione di un
Libro bianco sulla coesione territoriale al fine di analizzare meglio l´interazione
tra il 2020 dell´Agenda territoriale e della strategia Europa 2020.
Il Presidente del Cdr ha
inoltre sottolineato che, a parte il costante monitoraggio dei progressi
compiuti su tutte iniziative faro Europa 2020, il Comitato delle regioni è già
al lavoro su una valutazione intermedia della strategia di una prospettiva
locale e regionale. Il contributo del Cdr a questa revisione di medio termine
sarà presentato al prossimo vertice delle autorità europee di Regioni e Comuni
- che si terrà ad Atene il 6-7 marzo 2014.
Presidente Valcárcel ha
anche voluto sottolineare che il 2014 segnerà il 20 ° anniversario del Comitato
delle regioni. Questo offrirà una buona opportunità per l´istituzione di
"guardare indietro, fare un bilancio e guardare avanti". Le proposte
su come rafforzare il ruolo istituzionale e politico del Comitato delle regioni
dopo il 2015 saranno presentate e presentati in occasione della sessione
plenaria che segna i 20 anni (aprile 2014).
Le sette associazioni
regionali e locali erano rappresentati da:
- Sig. Giorgio Orsoni, 1 °
Vice-presidente del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d´Europa (Ccre) e
sindaco di Venezia (Italia),
- Karl-heinz Lambertz,
presidente dell´Associazione delle regioni frontaliere europee (Arfe) e capo
del governo della comunità di lingua tedesca del Belgio,
- Jean-yves Le Drian,
Presidente della Conferenza delle regioni periferiche marittime (Crpm), il
ministro francese della Difesa e degli Affari dei Veterani e presidente del
Consiglio regionale della Bretagna (Pse / Fr),
- La sig.Ra Hande Ozsan
Bozatli, Presidente dell´Assemblea delle Regioni d´Europa (Are) e presidente di
turno dell´Ue e del Comitato Relazioni Internazionali di Istanbul del Consiglio
Provinciale,
- Mr Daniel Termont,
Eurocities, membro del comitato esecutivo, e il sindaco di Gent (Belgio),
- La sig.Ra Françoise
Dupuis, presidente della Conferenza delle assemblee legislative regionali
europee (Calre), il Presidente del Parlamento del-Capital-region Bruxelles,
- Sig. Franco Iacop,
Presidente della Conferenza delle regioni europee con poteri legislativi
(Regleg).
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO SULLA SIRIA |
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Bruxelles, 10 giugno 2013
- La crisi siriana è la più drammatica
situazione umanitaria nel corso dell´ultimo decennio. La comunità
internazionale non può stare a guardare. L´ue è già il principale donatore
umanitario per la crisi con più di 840 milioni di euro. Ma il peggioramento
della situazione richiede misure straordinarie. Per questo motivo la
Commissione si avvarrà di un pacchetto completo di assistenza con il supporto
umanitario e non umanitari mobilitare ulteriori 400 milioni di euro per la
Siria e nei paesi limitrofi, in particolare, il Libano e la Giordania, tra le
comunità ospitanti lì, che sono più gravemente colpiti. E ´importante che altri
donatori possono anche salire fino all´altezza della situazione. Tuttavia il
sostegno umanitario è solo un palliativo. Quello che ci serve è una soluzione
politica al conflitto che garantisce una battuta d´arresto nella violenza.
Abbiamo bisogno di accesso umanitario illimitato e incondizionato. E abbiamo
bisogno di un governo di transizione compreso. La situazione in Siria è una
macchia nella coscienza mondiale. Noi tutti abbiamo il dovere di agire.
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UN PREMIO UE PER 9 INIZIATIVE PUBBLICHE INNOVATIVE EUROPEE |
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Bruxelles, 10 giugno 2013 -
La Commissione europea ha annunciato il 6 giugno i vincitori del Premio
europeo per l´innovazione nella pubblica amministrazione. Questo premio
ricompensa le iniziative pubbliche più innovative orientate verso il futuro ed
utili per i cittadini, le imprese o i settori dell´istruzione e della ricerca.
Le nove iniziative, realizzate dalla Croazia, dalla Finlandia, dai Paesi Bassi,
dal Portogallo, dalla Slovacchia, dalla Spagna (due vincitori), dalla Svezia e
dal Regno Unito hanno vinto un premio di 100 000 Eur ciascuna (Memo/13/503).
Tra le iniziative vincitrici segnaliamo la possibilità di accesso telefonico ad
informazioni integrate sull´assistenza sanitaria, una piattaforma web che
presenta le possibilità di finanziamento delle imprese e un sistema di
rilevamento dei casi di plagio per gli istituti d´istruzione superiore. I premi
sono stati assegnati da Máire Geoghegan-quinn, Commissaria per la ricerca,
l´innovazione e la scienza, durante la conferenza sulla settimana delle regioni
innovative in Europa Iv (Wire Iv) tenutasi a Cork, in Irlanda.
La Commissaria Máire
Geoghegan-quinn ha dichiarato: "L´innovazione non è destinata unicamente
alle imprese. Il settore pubblico costituisce la metà del prodotto interno
lordo dell´Ue, perciò deve anche aprirsi al cambiamento. I vincitori di oggi
dimostrano che, sfruttando nuove idee e nuove tecnologie, possiamo migliorare
la vita dei cittadini e contribuire a modernizzare le nostre economie. Sono
necessarie più iniziative come queste.".
Al concorso hanno
partecipato 203 iniziative realizzate in tutta l´Unione europea. I nove
vincitori sono stati selezionati da una giuria indipendente in base a quattro
criteri: l´impatto economico dell´iniziativa, la sua pertinenza rispetto alle
sfide della nostra società, l´originalità e la riproducibilità dell´idea e il
modo in cui si prevedeva di utilizzare il denaro del premio.
La giuria di esperti era
composta da: Ann Mettler, del Consiglio di Lisbona, Carlos Brazao, della Cisco,
Margot Röhl, dell´Istituto europeo di amministrazione pubblica, Sasha
Bezuhanova, di Hp e Andreas Schleicher, dell´Ocse.
Il denaro dei premi
consentirà di ampliare le iniziative. I vincitori presenteranno le azioni
intraprese per riprodurre e ampliare le iniziative in occasione della prossima
Convenzione dell´innovazione che si terrà nel 2014 a Bruxelles.
Vincitori del premio 2013-
Categoria
"cittadini" -
L´area metropolitana di
Helsinki in Finlandia per la pubblicazione di dati aperti allo scopo di
coinvolgere i cittadini nel processo decisionale.
L´iniziativa nazionale
svedese sulla sanità elettronica che consente ai pazienti e al personale
sanitario di seguire le informazioni sanitarie online.
La circoscrizione londinese
di Islington nel Regno Unito, per un pacchetto integrato di interventi mirati a
ridurre la povertà energetica e l´elevato numero di decessi e ricoveri
ospedalieri durante il periodo invernale.
Categoria "imprese -
L´hub spagnolo per la
gestione dei dati aperti, ossia un´ambiziosa iniziativa nazionale per il
riutilizzo delle informazioni del settore pubblico che apre nuove opportunità
economiche.
L´amministrazione regionale
delle province settentrionali dei Paesi Bassi ha creato una piattaforma web che
fornisce un accesso rapido alle opportunità di finanziamento per le imprese.
L´agenzia portoghese per la
riforma dell´amministrazione pubblica ha semplificato la creazione di imprese
con tempi di attesa inesistenti o molto limitati.
Categoria "istruzione e
ricerca" -
La regione spagnola della
Murcia per l´organizzazione di gruppi di studenti che diventano imprenditori e
competono in un concorso per la realizzazione di veicoli efficienti sotto il
profilo energetico.
La rete accademica e di
ricerca croata per la promozione della parità di accesso a un´istruzione di
qualità elevata mediante la fornitura di tecnologie dell´informazione e della
comunicazione a scuole primarie in zone remote.
L´iniziativa nazionale
slovacca per un sistema di rilevamento del plagio mediante l´aggregazione di
tesi e dissertazioni di tutti gli istituti d´istruzione superiore.
Ulteriori informazioni -
Il concorso è stato
pubblicato nel settembre 2012 ed era aperto alle autorità pubbliche in tutti
gli Stati membri dell´Ue o in paesi associati al programma quadro di ricerca
dell´Unione europea. Le iniziative presentate dovevano essere già in corso per
un periodo tra uno e quattro anni. Per maggiori informazioni:
www.Ec.europa.eu/admin-innovators.
La conferenza Wire Iv ha
riunito le parti interessate regionali, nazionali ed europee, per affrontare,
sviluppare ed esplorare temi chiave dell´innovazione regionale pertinente per
l´iniziativa Orizzonte 2020, il programma di finanziamento settennale
dell´Unione europea per la ricerca e l´innovazione che dovrebbe iniziare nel
2014.
Http://wire2013.eu/
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L´UE SOSTIENE IL PERCORSO DI SVILUPPO DELLO MOZAMBICO |
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Bruxelles, 10 giugno 2013
- La Commissione europea finanzierà tre
progetti in Mozambico che potrebbero consentire 50.000 persone di avere accesso
all´acqua potabile, sviluppare opportunità di business attraverso il
miglioramento di un corridoio di trasporto internazionale e sostenere il
completamento di due lavori ospedali.
Anche se il Mozambico ha una
crescita economica, il paese deve ancora affrontare enormi difficoltà e
sofferenze tra cui la carenza di infrastrutture, un alto tasso di povertà e
mancanza di istruzione e di accesso alle cure sanitarie. L´ue contribuirà a
risolvere alcuni di questi problemi attraverso il finanziamento di tre azioni
concrete per un importo complessivo di € 93 milioni.
"Questi nuovi progetti
dimostrano chiaramente l´impegno dell´Unione europea sostenere il Mozambico
nell´attuazione delle infrastrutture sociali ed economiche necessarie per la
lotta contro la pover purezza nel paese. Spero sinceramente che questo sostegno
sia accompagnata da altri investimenti che moltiplicano gli effetti positivi
", ha dichiarato Andris Piebalgs, commissario per lo sviluppo.
Il primo progetto prevede
circa 50.000 ulteriore accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari
popolo, accelerando in tal modo il raggiungimento dell´obiettivo degli
obiettivi di sviluppo del Millennio relativi all´acqua e alla servizi
igienico-sanitari. Questo progetto dovrebbe essere lanciato entro la fine
dell´anno. Una misura avrà lo scopo di assistere le autorità e il settore
privato per gestire il sistema in modo sostenibile. Il bilancio di € 11 milioni
di euro previsti per questo progetto, l´Ue contribuirà € 9.000.000, mentre il
governo del Mozambico e Unicef (responsabile dell´attuazione) ogni fornire
milioni di €.
Un secondo progetto (€
81.000.000) riguarda l´ultimo anello mancante del corridoio di trasporto che
collega Malawi ai porti del Mozambico, che costituisce pertanto un elemento
fondamentale per l´integrazione regionale nella Comunità per lo sviluppo del
Mozambico (Africa australe Sadc). Una parte del finanziamento sarà utilizzato
per migliorare un tratto di 111 km di strada e la riabilitazione di più di 100
km di strade rurali, che apriranno nuove opportunità di business per molte
regioni agricole.
L´ue finanzierà anche il
lavoro per completare la costruzione di due ospedali di grande importanza. Uno
di loro, il Gile District Hospital è l´unico ospedale della provincia di
Zambezia molto remota. L´altra struttura è il centro di ricerca sulla malaria
Manhiga di fama internazionale, che conduce studi approfonditi sul monitoraggio
di Hiv / Aids e la tubercolosi. Questo progetto, con un budget di € 3 milioni,
dovrebbe iniziare a metà del 2014.
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LA COMMISSIONE DÀ IL VIA AL PROGETTO SULLE LINGUE DEI SEGNI |
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Bruxelles, 10 giugno 2013
- La Commissione europea ha lanciato il
6 giugno un nuovo progetto pilota volto a migliorare la comunicazione tra le
istituzioni europee e le persone non udenti o con difficoltà uditive. La
decisione di finanziamento di oggi permette l´avvio concreto del progetto, cui
il Parlamento europeo ha assegnato un bilancio di 750.000 Eur.
"Tutti i cittadini
dell´Ue hanno pari diritto di partecipare alla vita democratica dell´Unione, ma
alcuni di loro incontrano difficoltà che è nostro dovere eliminare," ha
detto Viviane Reding, vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia.
"La lingua è un potente strumento di comunicazione e trasmissione di idee
e sentimenti; e quella dei segni è la prima lingua, la "madrelingua"
di tante persone non udenti e la seconda o terza lingua per le loro famiglie e
i loro amici. Noi, Istituzioni e responsabili politici, dobbiamo quindi fare
tutto il possibile per promuovere l´uso delle lingue dei segni e agevolare le
persone con difficoltà uditive. È proprio questo l´obiettivo del progetto
pilota. Desidero ringraziare il Parlamento europeo, in particolare Ádám Kósa e
Werner Kuhn, per l´incrollabile sostegno nel dar vita a questo importante
progetto.".
L´intervento di un
interprete della lingua dei segni è spesso una questione lunga, dispendiosa e
di difficile organizzazione, perché si tratta di professionisti di alto livello
che occorre prenotare in anticipo e retribuire, comprese le spese di viaggio e
sistemazione. È quindi facile immaginare le difficoltà incontrate da quanti
dipendono da questi servizi e non possono rivolgersi ai funzionari europei con
la stessa facilità e disinvoltura dei cittadini che usano la lingua parlata.
Il progetto pilota, volto a
migliorare la comunicazione tra le istituzioni europee e le persone non udenti
e ipoudenti, provvederà ad esempio tramite l´installazione di tecnologie audio
e video nelle istituzioni dell´Ue in modo che i funzionari possano comunicare
più facilmente con gli utenti delle lingue dei segni. Di questa impresa, il progetto
pilota copre sia la componente tecnologica, sia quella dell´interpretazione
nella lingua dei segni.
A più lungo termine, il
progetto intende contribuire a sviluppare soluzioni per quasi un milione di
cittadini non udenti o ipoudenti in tutti gli Stati membri che potranno
comunicare direttamente con le istituzioni dell´Ue usando le diverse lingue dei
segni.
La Commissione europea ha
collaborato strettamente con il Parlamento europeo per far partire questo
progetto pilota.
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DIBATTITO PUBBLICO SUL CONSUMO SOSTENIBILE CON LA COMMISSARIA EUROPEA HEDEGAARD A MILANO |
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Bruxelles, 10 giugno 2013 -
Milano, capitale della moda, ha ospitato il 7 giugno 2013 un dibattito
condotto dalla commissaria responsabile dell´Azione per il clima Connie
Hedegaard. Al centro della discussione il consumo sostenibile.
Ogni anno, nel mondo, si
producono circa 80 miliardi di capi d´abbigliamento. Il modo in cui questi
indumenti sono prodotti, lavati e riciclati ha conseguenze importanti sul
clima. Infatti, per ogni chilo di abiti nuovi vengono emessi 25 kg di Co2, che
corrispondono al consumo di una lampada lasciata accesa per quasi 20 giorni.
La commissaria Hedegaard
avvierà un dibattito con l´industria della moda e con i rivenditori e
produttori di prodotti detergenti ed elettrodomestici incentrato sul contributo
che questi settori, insieme ai consumatori, possono dare nella costruzione di
una società europea a basse emissioni di carbonio e nella lotta al cambiamento
climatico. Chiuderà l´evento una sfilata di moda con la partecipazione
dell´indossatore Alex Dunstan.
Prima dell´inizio
dell´evento, la commissaria discuterà con cittadini italiani di argomenti
riguardanti il clima.
Connie Hedegaard ha
dichiarato: "Ognuno di noi può fare la differenza nella lotta al
cambiamento climatico: governi, industrie, città, ma anche i singoli
consumatori. In che modo? Ad esempio comprando prodotti locali o a basso
consumo energetico, spostandoci in bicicletta o evitando sprechi di energia:
questo approccio sostenibile ci consentirà di risparmiare tempo e denaro e di
ridurre le emissioni nocive. Cosa ci frena dall´adottare abitudini così
palesemente positive? Sarò lieta di discuterne con voi."
La commissaria ha costituito
un gruppo di lavoro insieme all´Associazione internazionale dei saponi,
detergenti e prodotti di manutenzione (Aise), alla Nordic Fashion Association e
all´organizzazione italiana del settore della moda C.l.a.s.s. (Creativity Lifestyle
and Sustainable Synergy) al fine di presentare soluzioni pratiche e che
rispettino il clima provenienti dall´industria della moda e dei detergenti.
Gucci dimostrerà che anche i brand di lusso possono essere sostenibili, Marks
and Spencer spiegherà in che modo riesce a dare una seconda vita agli abiti
usati ed Electrolux illustrerà come le innovazioni sostenibili rappresentano un
aiuto per consumatori e ambiente.
Annunciando una nuova
iniziativa guidata dall´industria, Mohamed Samir, (vicepresidente dell´unità
prodotti da bucato Europa occidentale della Procter & Gamble) ha dichiarato
a nome dell´Aise: "In Europa ogni secondo più di 1 100 lavatrici avviano
un ciclo di lavaggio! La temperatura media è di 41° nonostante sia ormai
risaputo che, nella maggior parte dei casi, i detersivi moderni permettono di
ottenere ottime prestazioni pulenti anche a temperature molto più basse,
consentendo di risparmiare energia e denaro e mantenendo gli abiti in perfette
condizioni più a lungo. A questo scopo siamo lieti di annunciare oggi il lancio
della campagna "Preferisco 30°", un´iniziativa unica che mette
insieme più stakeholder e che non riguarda solo i rappresentanti dell´industria
dei prodotti detergenti: vi possono prendere parte anche produttori di
elettrodomestici, dettaglianti, esponenti del settore della moda e chiunque
voglia essere, insieme a noi, il motore di questa operazione, perché riteniamo
che, insieme, possiamo fare la differenza."
"Questi sono soltanto
alcuni dei tanti esempi di soluzioni e tecnologie innovative e intelligenti che
riducono l´inquinamento da Co2 in Europa. Queste soluzioni intelligenti
rappresentano la spina dorsale della campagna "Un mondo come piace a te.
Con il clima che vuoi" che sto presentando oggi in Italia", ha
dichiarato Connie Hedegaard. "Le innovazioni che rispettano l´ambiente ci
consentono di risparmiare denaro, migliorare la qualità della vita e sostenere
la creazione di posti di lavoro qualificati e la crescita economica."
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NUOVE REGOLE UE: CONCESSIONI E NON PRIVATIZZAZIONI |
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Strasburgo, 10 giugno
2013 - Le nuove regole dell´Ue sulla
maniera in cui i poteri pubblici affidano la gestione dei servizi pubblici a
delle aziende private non porteranno automaticamente alla privatizzazione. E
non daranno istruzioni ai governi nazionali su come gestire o finanziare i
servizi pubblici. Ecco quello che ci ha spiegato il deputato di centro destra
Philippe Juin, che si occupa del dossier al Pe e condurrà le negoziazioni
informali con il Consiglio.
Secondo i pareri più
critici, le nuove regole porteranno alla privatizzazione dei servizi pubblici,
in particolare nel settore dell´acqua.
La direttiva non porterà
alla privatizzazione né dell´acqua né di altri servizi. Nel testo verrà
esplicitato che la direttiva non porterà alla privatizzazione dei servizi. La
Commissione europea e il Consiglio si trovano d´accordo su questo punto.
Quelli che parlano di
privatizzazione sono spinti da ragioni politiche. Non vogliono la direttiva
quindi per liberarsene parlano di privatizzazione, sapendo che non è vero.
Quando si vuole affossare una legge europea, si dice che é complicata o che si
tratta di tecnocrazia. Oppure che è antidemocratica. Oppure ancora che riguarda
la privatizzazione.
C´è una contraddizione tra
iniziativa cittadina europea "L´acqua è un diritto umano" e la
proposta della direttiva europea sulle concessioni?
Potrei firmare questa
inziativa a eccezione di un punto molto ambiguo che indica che l´acqua dovrebbe
essere esclusa dalle regole del mercato interno dell´Ue. Se queste regole
entrassero in vigore, significherebbe che non ci sarebbe più trasparenza né concorrenza.
Sono d´accordo sul fatto che
i poteri pubblici devono mantenere il controllo dei servizi pubblici. E in
questo senso, l´acqua è un bene pubblico. Detto ciò, non dobbiamo vietare le
soluzioni temporanee, rese possibili dalle concessioni. Le autorità pubbliche
potranno decidere la durata e le condizioni di un contratto di concessione, e
potranno riprendere il controllo alla scadenza di un contratto. L´importante
non è che i poteri pubblici gestiscano i servizi pubblici, ma che abbiano
sempre il controllo.
Questa direttiva non obbliga
i poteri pubblici a scegliere una modello di gestione in particolare, ma nel
caso di una concessoine, essa dovrà avere una durata limitata. Questo è
l´emendamento che il Pe ha proposto alla direttiva e approvato dal Consiglio.
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LA VALLE D’AOSTA AL TAVOLO TECNICO PER LA CREAZIONE DELLA MACROREGIONE ALPINA |
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Aosta, 10 giugno 2013 -
La Valle d’Aosta farà parte del tavolo tecnico Regioni-governo che dovrà
predisporre il documento, che arriverà nel mese di dicembre al Consiglio
europeo, per dare forma alla Strategia macroregionale alpina. A credere nel
progetto, sin dalle battute iniziali, è stato il Presidente della Regione,
Augusto Rollandin, fra i proponenti della risoluzione di Bad Ragaz, attraverso
la quale, per la prima volta, nel giugno 2012, i Presidenti delle Regioni
alpine avevano dato il via al processo per piano strategico per le Alpi.
Alla fine dello scorso mese,
il progetto, dopo l’adesione formale dello Stato italiano e di quello francese,
ha avuto il sostegno del Parlamento europeo che si è espresso a sostegno con
l’approvazione di una risoluzione nella quale viene sottolineato il plauso agli
attuali sviluppi nelle Regioni dell´area alpina e al forte approccio dal basso
verso l’alto adottato da tali Regioni, le quali hanno ripetutamente espresso il
loro desiderio di una strategia alpina al fine di affrontare efficacemente le
sfide comuni a tutto l´arco alpino, sfruttare in modo più coerente il suo
considerevole potenziale e rispondere alla necessità di migliorare nella
regione alpina la mobilità, la sicurezza energetica, la protezione
dell´ambiente, lo sviluppo sociale ed economico, lo scambio culturale e la
protezione civile.
«Come Valle d’Aosta –
dichiara il Presidente Rollandin – investiamo e crediamo nel progetto della
macroregione alpina, per ragioni territoriali, culturali ed economiche
evidenti, che in questo particolare momento storico-finanziario, diventano
strumenti opportuni per poter utilizzare importanti risorse che potranno
concorrere a dare respiro al sistema economico dell’Arco alpino. Il
perseguimento di una strategia della Macroregione alpina determinerà infatti
l´opportunità di conferire alle Alpi una nuova dimensione e una maggiore
importanza nel quadro dell´Unione europea in termini di un migliore accesso ai
finanziamenti».
Le strategie macroregionali,
come determinato dalla recente risoluzione del Parlamento europeo, sono volte a
permettere una migliore utilizzazione delle risorse esistenti per far fronte a
problemi di sviluppo territoriale, identificando risposte congiunte alle sfide
comuni, migliorando l´integrazione territoriale e rafforzando l´efficacia di
diverse forme di politiche sostenute dall´Unione europea e di partenariati fra
le amministrazioni pubbliche e le autorità locali e regionali nonché altre
istituzioni e organizzazioni della società civile.
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TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI LUNEDÌ 10 GIUGNO IN DIRETTA STREAMING |
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Firenze 10 giugno 2013 – I
lavori della Giunta regionale di lunedì 10 giugno saranno trasmessi in diretta
online a partire dalle ore 9.00. Lo streaming sarà disponibile alla home page
del sito www.Toscana-notizie.it.
Lunedì in mattinata sarà
pubblicato l’ordine del giorno in discussione. Al termine della seduta sarà
resa disponibile la registrazione.
Si ricorda che gli atti
approvati saranno disponibili all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew
dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.
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INCONTRO ROSSI-LETTA: FIRMATA LA NOMINA A COMMISSARIO PER PIOMBINO |
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Firenze, 10 giugno 2013 – Il
presidente del consiglio Enrico Letta ha firmato l’ 8 giugno la nomina del
presidente Enrico Rossi a commissario per i lavori di adeguamento del porto di
Piombino. Lo ha detto lo stesso Letta nel corso del colloquio che si è svolto
oggi pomeriggio nella sede della presidenza della Regione in palazzo Sacrati
Strozzi. Un colloquio a due nel corso del quale Rossi e Letta hanno affrontato
alcuni temi particolarmente cruciali e di interesse per la Toscana: il decreto
Piombino, appunto, la questione Breda e le misure per l’occupazione giovanile.
“La firma della nomina a
commissario – ha detto Rossi al termine – è un passo importante perchè possano
essere rapidamente realizzati i lavori che permetteranno al porto di Piombino
di acquisire competitività e di attrezzarsi per accogliere lo scafo della Costa
Concordia. Il progetto del porto esiste da prima del disastro, sarà modificato
approfondendo l’escavo e questo predisporrà il porto per un corretto
smaltimento degli scafi, secondo il recente pronunciamento del Parlamento
europeo”.
Secondo argomento affrontato
la Breda e la vicenda dei treni per Belgio e Olanda. “Mi pare – ha commentato
il presidente Rossi – che i problemi vengano affrontati in maniera eccessiva a
un po’ pretestuosa. Il governo sta lavorando perchè si riapra un dialogo con i
paesi e i soggetti interessati”.
Il presidente Rossi ha anche
consegnato al premier materiali relativi al progetto Giovanisì, in particolare
alla esperienza toscana dei tirocini retribuiti, e gli ha brevemente illustrato
la sua proposta sulla “staffetta generazionale” nella Pubblica amministrazione,
che potrebbe assicurare l’assunzione di circa 70mila giovani a costo zero.
Infine Rossi ha aggiunto al dossier anche un documento risalente al 1984: il
resoconto dell’intervento svolto l’11 luglio di quell’anno alla Camera dall’allora presidente della
Toscana Gianfranco Bartolini sul tema del Senato delle Regioni. “Speriamo che
dopo tanti anni – ha detto Rossi – sia la volta buona”.
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LOMBARDIA.SLOT MACHINE, LEGGE IN GIUNTA ENTRO FINE MESE |
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Milano, 10 giugno 2013 - ´Entro la fine di questo mese la Giunta
della Regione Lombardia
presenterà il testo del Progetto di
Legge sulla ludopatia, in
modo che in tempi rapidi il Consiglio
regionale possa condividere
e approvare il provvedimento´.
Lo ha detto l´assessore
regionale al Territorio e Urbanistica,
indicata dal presidente di
Regione Lombardia per coordinare,
assieme agli assessorati
alla Famiglia, al Commercio e alla
Sicurezza, l´iter della
legge mirata a contrastare un fenomeno
che in tutta Italia e in
particolare in Lombardia sta diventando
una vera piaga sociale.
Dati Universita´ Cattolica
Di Brescia - ´Una recentissima
indagine commissionata dal
Codacons all´Università Cattolica di
Brescia - ha proseguito
l´assessore - fornisce dati
impressionanti. Un giocatore
di video lottery su tre è
patologico e, quel che è
peggio, sulle fasce più deboli della
popolazione l´impatto è
devastante. Basti pensare che i
giocatori cronici sono per
la maggioranza uomini disoccupati, ma
troviamo anche il 25% di
casalinghe e il 17% di studenti e
pensionati. Persone che
frequentano sale gioco tra le cinque e
le sette volte a settimana e
che nell´85% dei casi perdono in
media 40 euro al giorno. Il
fatto che proprio in Lombardia, a
Pavia, si registri la
maggior spesa nazionale pro capite in
gioco d´azzardo ci da
ulteriore stimolo per agire in fretta´.
Commissione Consiliare -
Secondo l´assessore sarà molto
importante il lavoro di
confronto sul testo da svolgersi in
Commissione, facendo sintesi
tra i diversi progetti di legge
presentati dalle forze
politiche e ascoltando le proposte delle
associazioni di
rappresentanza di tutte le parti interessate.
´Tutti i testi presentati -
ha continuato l´assessore -
contengono elementi di
interesse. Penso, ad esempio, all´idea
presentata proprio in queste
ore, di vietare a livello comunale
la vicinanza alle sale slot
di attività di compro oro, banchi
dei pegni o similari. È
inaccettabile assistere al proliferare
di questi negozi proprio
vicino a luoghi di gioco diffuso, con
persone disperate che
arrivano a vendere i propri effetti
personali pur di tornare ad attaccarsi
alle macchinette´.
Controlli Più Mirati - Tra i
provvedimenti da inserire nel
Progetto di Legge, il
rafforzamento dei controlli da parte di
Forze dell´ordine e Polizia
locale, campagne e attività di
informazione e prevenzione,
le cure e il sostegno ai soggetti
malati, la distanza delle
sale slot da luoghi di culto, scuole,
centri di aggregazione
giovanile´.
Ulteriori Provvedimenti -
´Sappiamo - ha concluso l´assessore -
che i poteri delle Regioni
su questo tema sono limitati. È pero
necessario dare un segnale
forte anche al legislatore nazionale
sull´urgenza di un
provvedimento. Penso ad una maggiore rigidità
sugli orari di apertura
delle sale, che limiti l´abuso di gioco
nelle ore notturne, che
causa promiscuità, spesso associata
all´abuso di alcol e senza
dubbio mina l´equilibrio di
tantissime famiglie´. |
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LOMBARDIA.BERNAREGGIO/MB,VICEPRES. INAUGURA MUNICIPIO L´ASSESSORE:VIA IMU PER PRIMA CASA,ANCHE SE IN BASE A REDDITO ALLORA DOVREMMO PAGARE ALLO STESSO MODO ANCHE I CARBURANTI |
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Bernareggio/mb, 10 giugno
2013 - ´E´ coraggioso fare investimenti e
realizzare un´opera pubblica
in un momento come questo´. E´
quanto ha sottolineato il
vicepresidente e assessore alla Salute
di Regione Lombardia,
intervenendo ieri mattina alla cerimonia
inaugurale del nuovo palazzo
municipale di Bernareggio.
Nel comune della provincia
di Monza e Brianza, dove erano
presenti autorità
provinciali e locali, nonchè un folto
pubblico, il vicepresidente
ha portato i saluti della Regione
Lombardia e della Giunta
Regionale, congratulandosi con il
sindaco e tutta
l´amministrazione comunale della cittadina
brianzola.
L´assessore ha espresso
grande apprezzamento per la
realizzazione del nuovo
edificio comunale che, ricordando la sua
esperienza di Sindaco di
Arconate, ´rappresenta per tutta la
comunità un significativo
punto di riferimento istituzionale´.
Evidenziando le problematiche
in merito agli investimenti e alla
spesa pubblica, ha
ricordato: ´Da tempo mi batto contro i tagli
lineari che,
indiscriminatamente, sono applicati ingiustamente
persino in una regione
virtuosa come la nostra Lombardia´
aggiungendo che, allo stesso
modo ´va eliminata la tassa sulla
prima casa. L´imu che va
colpire anche l´abitazione in cui si
vive, basandosi sul reddito.
Se vale questo principio allora -
ha concluso - che ci
facciano pagare anche la benzina in base al
reddito´. |
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RIFORMA PROVINCE: L’UPI INCONTRA I PARLAMENTARI FIRMATARI DEL MANIFESTO DELLE PROVINCE SAITTA: “NEL NOSTRO DOSSIER I VERI NODI DELLA SPESA PUBBLICA. COMINCIA PERCORSO COMUNE” |
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Roma, 10 giugno 2013 - Hanno
risposto tutti gli oltre 80 parlamentari che avevano sottoscritto il manifesto
dell’Upi per la Xvii legislatura, e si sono riuniti il 6 giugno a Roma in un incontro con l’Ufficio di
Presidenza Upi e i Presidenti delle Upi Regionali per discutere delle riforme
istituzionali in vista dell’avvio dei lavori parlamentari sui disegni di legge
costituzionale.
“Un incontro – sottolinea il
Presidente dell’Upi Antonio Saitta – che è il punto d’avvio di un lavoro comune
con i deputati e i senatori che hanno deciso di affrontare il tema delle
riforme istituzionali partendo dai dati reali e di dare peso a merito e
sostanza piuttosto che farsi trascinare dall’onda della propaganda. Tanto che –
annuncia Saitta - i parlamentari che sono intervenuti oggi hanno deciso di
istituire un intergruppo che si occuperà di seguire la riforma delle Province e
delle istituzioni”.
Agli oltre 80 senatori e
deputati che sono intervenuti all’incontro l’Upi ha consegnato un Dossier sulla
riforma delle istituzioni che affronta i nodi della spesa pubblica.
“Quando si parla di
riformare le istituzioni – ha detto il Presidente dell’Upi – si tende a
trascurare dati importanti. Le Province sono l’1,26% della spesa totale, contro
il 20% delle Regioni e il restante che è in capo alla spesa centrale. Così come
ci si dimentica dei 3127 enti strumentali, agenzie, Ato, Bacini Imbriferi
Montani, che nel 2012 sono costati ai cittadini più di 7,4 miliardi di euro. Nessuno
si interroga sul perché le Regioni Ordinarie costino 404 euro l’anno a
cittadino, mentre quelle a Statuto speciale arrivino ad oltre 4 mila euro
l’anno pro capite. Eppure questi dati sono pubblici. Ci chiediamo se chi
continua a sostenere che bisogna cancellare il costo degli organi istituzionali
delle Province sappia che questo è di 1,77 euro l’anno a cittadino, contro gli
oltre 14 euro l’anno delle Regioni. Per questo, per portare sul tavolo i dati
reali cui pochi sembrano volersi interessare, abbiamo deciso di continuare a
realizzare Dossier che invieremo regolarmente a tutto il parlamento, ai
partiti, al Governo. Riformare le istituzioni per ridurre la spesa è
indispensabile, ma per fare una operazione che porti risultati veri,
bisognerebbe prima indagare il motivo per cui, a dieci anni dall’attuazione del
Titolo V la spesa delle Regioni è cresciuta di 40 miliardi e quella dello
Stato, piuttosto che diminuire, è cresciuta di 100 miliardi. E’ in queste
cifre, e nel federalismo mancato che non ha spostato su Province e Comuni
funzioni e risorse– conclude Saitta - che stanno gli sprechi”.
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COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR 2007/2013. VENDOLA: PUGLIA FA LA DIFFERENZA |
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Bari, 10 giugno 2013 - “Siamo
passati da una condizione che rendeva la Puglia assolutamente identica alla
Calabria, alla Sicilia, alla Campania, regioni che insieme rappresentavano un
Sud che non è capace di spendere, che perde risorse comunitarie e che inciampa
ogni giorno in mille criticità, ad una situazione nella quale oggi la Puglia fa
la differenza. E questo ci viene riconosciuto dalla commissione europea, dai
ministeri”.
Lo ha detto il Presidente
della Regione Puglia Nichi Vendola il 6 giugno a Bari parlando con i giornalisti a margine
della riunione, con i funzionari europei e ministeriali, del Comitato di
sorveglianza sul programma operativo Fesr 2007/2013.
“La Puglia, da sola – ha
aggiunto Vendola - fa il 27% di tutta la spesa europea di tutte le regioni
d’Italia. Noi abbiamo regioni del Sud che arrancano ancora per raggiungere il
traguardo del 20% della spesa di un programma che formalmente finisce
quest’anno. Noi siamo al 46 % della spesa per il Fesr, credo che sia un dato
record in Italia”.
Per Vendola, questo
risultato è stato raggiunto grazie alla decisione della Presidenza della
Regione Puglia di prendere, sotto di sé, direttamente in carica il governo di
questo settore, della programmazione cioè della spesa comunitaria.
“La Presidenza della Regione
Puglia – ha spiegato Vendola - si è occupata direttamente del lavoro delle
autorità di controllo. Abbiamo costruito un audit che è un esempio in tutta
Europa. È un audit che ha la certificazione di qualità iso 9001. Tutto questo
lavoro poi si trasforma concretamente in asili nido, ferriove, ristrutturazioni
di pezzi di paesaggio urbano, cioè in interventi che producono qualità, che
producono cantieri, che danno lavoro e che implementano la dotazione
infrastrutturale del nostro territorio”.
“Naturalmente però – ha
aggiunto Vendola - tutto questo oggi viene impedito bloccato, frenato dai
vincoli del Patto di stabilita. Ci troviamo di fronte ad una specie di Europa
schizofrenica, un’Europa che di giorno ti dice di spendere e un’Europa che di
notte invece ti impedisce di spendere per i vincoli del patto”.
Vendola dunque chiede con
forza “di essere liberati da questa prigionia”.
“Vogliamo spendere tutte le
risorse che ci sono state destinate – ha concluso Vendola – noi siamo in grado
di spendere e di fare cantieri di qualità, consentiteci quindi, soprattutto in
un momento così drammatico di crisi e di povertà, di dare una risposta in
termini di opere pubbliche e di lavoro per i cittadini pugliesi”.
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CONCLUSIONI COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR. APPREZZATO DALL´EUROPA LAVORO PUGLIA |
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Bari, 10
giugno 2013 - “È con particolare soddisfazione che oggi rivendico, per
la Puglia e per tutto il Sud, i risultati del P.o. Fesr Puglia che dimostrano
che il Sud non è destinato ad un’inarrestabile deriva. Un Sud incapace, un Sud
costretto a giustificarsi per le proprie inadempienze e sciatterie: questo lo
stereotipo di Sud che ho cercato di demolire dall’inizio del mio mandato,
quando la Puglia si trovava in una posizione stigmatizzata come negativa. La
Puglia oggi si attesta invece al 46% della spesa dell’attuale ciclo di
programmazione; ha chiuso le verifiche della programmazione 2000/2006 senza
pagar dazio; ha l’unica Autorità di Audit la cui terzietà è garantita dalla
certificazione di qualità (Iso 9001). Sono questi i risultati di tutto il
sistema fatto di strutture regionali che lavorano in modo concertato (reale e
non solo in termini retorici) con il partenariato e con gli altri soggetti
beneficiari del territorio”.
Così il Presidente della
Giunta regionale Nichi Vendola, che ha seguito il 6 giugno, insieme alla Vice
Presidente e Assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente e
all’Assessore allo Sviluppo Economico Loredana Capone, i lavori del Comitato di
Sorveglianza del P.o. Fesr Puglia 2007-2013 che si è riunito presso l’Hotel
Villa Romanazzi Carducci di Bari.
Alla seduta, moderata
dall’Autorità di Gestione del P.o. Fesr Puglia 2007-2013, Pasquale Orlando,
hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, del Mise, del Mef e
di altre Amministrazioni centrali oltre che delle strutture regionali, nonché
le rappresentanze di Anci, Upi e del partenariato economico e sociale.
I lavori del Comitato sono
stati incentrati sulla disamina dello stato di avanzamento del Programma
Operativo a dicembre 2012 (come risultante dal relativo Rapporto Annuale di
Esecuzione 2012 approvato nella medesima sede), con ulteriori aggiornamenti al
30 aprile 2013, e sulle prospettive di attuazione a fine anno.
Nel corso dei lavori sono
state inoltre presentate diverse informative tra le quali quelle
sull’attuazione del Piano di Azione Coesione, sul rispetto del principio di
pari opportunità e del principio di sviluppo sostenibile e quella
sull’attuazione del piano di informazione, comunicazione e pubblicità.
Il Comitato è stato poi
informato, come da normativa comunitaria, in merito al Rapporto Annuale di
Controllo. Apposito approfondimento, infine, è stato riservato alla
preparazione della programmazione 2014-2020.
Ampio l’apprezzamento dei
rappresentanti delle istituzioni comunitarie e nazionali per il lavoro svolto
dalla Regione, i cui risultati sono stati considerati particolarmente positivi.
Per il rappresentante della
Commissione Europea, Luca Mattiotti “esiste un Sud che può fare programmazione
e può farla bene, attraverso la capacità di dialogo e di coinvolgimento di
tutti gli stakeholders, come dimostra l’esempio della Regione Puglia. Bisogna
avere l’orgoglio di dare evidenza e comunicare questi risultati in Europa perché
vi sono dei punti che rappresentano un’eccellenza non soltanto nel contesto
italiano, ma anche in quello europeo (si pensi agli strumenti di aiuto alle
imprese in termini di innovazione e competitività). Mi auspico che questo
cammino di qualità e di capacità di spesa prosegua in modo da concludere in
termini positivi l’attuale ciclo di programmazione e garantire un buon avvio
del prossimo ciclo 2014-2020”.
“Tutti gli sforzi ed i
risultati raggiunti dalla Regione rischiano, però, di essere vanificati - ha
sottolineato il Presidente Vendola - da impedimenti illogici, diseconomici e
irrazionali al cammino delle politiche di coesione derivanti dalle politiche di
austerity. È per evitare questi ostacoli che l’anno scorso la Regione Puglia è
intervenuta con lo sforamento controllato del Patto di Stabilità (possibilità
offerta da un articolo di legge) che ha consentito, nell’ultimo trimestre del
2012, una spesa supplementare di 650 milioni di euro”.
“Nell’anno 2013, purtroppo –
ha concluso Vendola - lo sforamento controllato non è tuttavia possibile dal
momento che la legge di stabilità è stata modificata radicalmente in alcune
norme che non consentono alla Regione Puglia di poterlo realizzare. Questi
vincoli stringenti sono acuiti, per il nostro territorio, dal fatto che la
Regione Puglia ha una quota di riparto assolutamente sottodimensionata,
rispetto a qualsiasi criterio si voglia utilizzare (sia per la popolazione che
per il Pil, che per l’occupazione), per la determinazione della quota stessa di
spesa massima da raggiungere per il rispetto del Patto. Diventa sempre più
urgente ovviare, quindi, alle contraddizioni attraverso un rapido intervento da
parte del Consiglio dell’Unione Europea per la completa nettizzazione dei
progetti che rientrano nei programmi comunitari, nonché attraverso urgenti
modifiche dei parametri nazionali che possano consentire alla Puglia di
accrescere i livelli della spesa comunitaria coerentemente con gli obiettivi
del 2013 e degli anni successivi”.
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LOMBARDIA. RISTORNI FISCALI:11,6 MILIONI A COMO, LECCO, SONDRIO E VARESE |
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Milano, 10 giugno 2013 - Su proposta dell´assessore alla Famiglia,
Solidarietà sociale e
Volontariato, di concerto con l´assessore
all´Economia, Crescita e
Semplificazione, la Giunta Regionale ha
deciso di assegnare alle
Province di Como, Lecco, Sondrio e
Varese, la somma complessiva
di 11.665.063,19 euro, derivante
dal ristorno fiscale
dell´imposizione operata in Svizzera a
carico dei lavoratori
frontalieri lombardi nell´anno 2010.
Questo il riparto:
- Provincia di Como
7.131.111,16 euro
- Provincia di Lecco 28.482,25 euro
- Provincia di Sondrio
51.690,01 euro
- Provincia di Varese
4.453.779,78 euro
Coerentemente con quanto
previsto dall´art. 6 del Decreto
Ministeriale n.
16602/2012, le somme derivanti dai
ristorni in
questione dovranno essere
utilizzate dai beneficiari
esclusivamente per la
realizzazione, completamento,
potenziamento di opere
pubbliche di interesse generale volte ad
agevolare i lavoratori
frontalieri.
Più precisamente gli
interventi potranno riguardare l´edilizia
abitativa pubblica, i
trasporti pubblici, la viabilità,
l´edilizia scolastica,
l´edilizia ospedaliera assistenziale,
strutture
sportive/ricreative, opere di bonifiche e/o di
sistemazione
agraria/forestale, acquedotti, fognature ed altre
opere igieniche.
I fondi potranno anche
essere destinati, nel limite del 30%
della somma annua globale,
al finanziamento della gestione di
quei servizi realizzati con
i fondi di precedenti ristorni.
A seguito dell´assegnazione,
le Province beneficiarie, entro 180
giorni della pubblicazione
su Burl della delibera, dovranno
trasmettere l´atto formale
con l´elenco delle opere che
intendono realizzare con i
fondi del ristorno ricevuto per
l´anno 2010. |
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COMITATO DI SORVEGLIANZA FESR 2007/2013. VENDOLA: PUGLIA FA LA DIFFERENZA |
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Bari, 10 giugno 2013 - “Siamo passati da una condizione che rendeva
la Puglia assolutamente identica alla Calabria, alla Siclia, alla Campania,
regioni che insieme rappresentavano un Sud che non è capace di spendere, che
perde risorse comunitarie e che inciampa ogni giorno in mille criticità, ad una
situazione nella quale oggi la Puglia fa la differenza. E questo ci viene
riconosciuto dalla commissione europea, dai ministeri”.
Lo ha detto il Presidente
della Regione Puglia Nichi Vendola il 6 giugno a Bari parlando con i
giornalisti a margine della riunione, con i funzionari europei e ministeriali,
del Comitato di sorveglianza sul programma operativo Fesr 2007/2013.
“La Puglia, da sola – ha
aggiunto Vendola - fa il 27% di tutta la spesa europea di tutte le regioni
d’Italia. Noi abbiamo regioni del Sud che arrancano ancora per raggiungere il
traguardo del 20% della spesa di un programma che formalmente finisce quest’anno.
Noi siamo al 46 % della spesa per il Fesr, credo che sia un dato record in
Italia”.
Per Vendola, questo
risultato è stato raggiunto grazie alla decisione della Presidenza della
Regione Puglia di prendere, sotto di sé, direttamente in carica il governo di
questo settore, della programmazione cioè della spesa comunitaria.
“La Presidenza della Regione
Puglia – ha spiegato Vendola - si è occupata direttamente del lavoro delle
autorità di controllo. Abbiamo costruito un audit che è un esempio in tutta
Europa. È un audit che ha la certificazione di qualità iso 9001. Tutto questo
lavoro poi si trasforma concretamente in asili nido, ferriove, ristrutturazioni
di pezzi di paesaggio urbano, cioè in interventi che producono qualità, che
producono cantieri, che danno lavoro e che implementano la dotazione
infrastrutturale del nostro territorio”.
“Naturalmente però – ha
aggiunto Vendola - tutto questo oggi viene impedito bloccato, frenato dai
vincoli del Patto di stabilita. Ci troviamo di fronte ad una specie di Europa
schizofrenica, un’Europa che di giorno ti dice di spendere e un’Europa che di
notte invece ti impedisce di spendere per i vincoli del patto”.
Vendola dunque chiede con
forza “di essere liberati da questa prigionia”.
“Vogliamo spendere tutte le
risorse che ci sono state destinate – ha concluso Vendola – noi siamo in grado
di spendere e di fare cantieri di qualità, consentiteci quindi, soprattutto in
un momento così drammatico di crisi e di povertà, di dare una risposta in
termini di opere pubbliche e di lavoro per i cittadini pugliesi”.
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SARDEGNA, ZONA FRANCA, CAPPELLACCI: RINVIO DATA APPLICAZIONE CODICE DOGANALE CONFERMA E RINFORZA RAGIONI MOBILITAZIONE |
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Cagliari, 10 giugno 2013 - "Il
rinvio della data di applicazione del codice doganale europeo non solo non
affievolisce, ma conferma e rinforza le ragioni della mobilitazione delle
istituzioni e dei movimenti per la zona franca". Così il presidente della
regione Ugo Cappellacci commenta la decisione della Commissione Europea si
rinviare al 1 novembre 2013 la data di effettiva operatività del codice.
"Dopo gli atti già adottati dalla Giunta regionale, accompagnati altresì
dalla riduzione dell´Irap, e le azioni intraprese di concerto con i movimenti,
ai quali occorre esercitare la giusta pressione politica e popolare nei
confronti dello Stato e delle istituzioni europee. E´ necessario - evidenzia il
presidente - che lo Stato centrale si pronunci. La zona franca - ricorda
Cappellacci - non solo è uno strumento che può diventare il propulsore della
ripresa economico-sociale della Sardegna, ma sarebbe una equa e giusta
compensazione per quella oggettiva situazione di svantaggio che la nostra isola
ha rispetto ad altre aree dell´Unione Europea. Il 24 giugno rilanceremo la
rivendicazione a Roma con i sindaci, i movimenti e tutti coloro i quali hanno a
cuore una battaglia che non appartiene ad un solo esponente politico, a questo
schieramento o a quell´altro, ma all´intero popolo sardo".
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SVILUPPO: MINISTRO A CHIODI, IL 22/6 AL CIPE OPERE ABRUZZO LUPI, APPREZZAMENTO PER METODO ABRUZZO |
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Pescara, 10 giugno 2013 - Il prossimo 22 giugno alcune opere
infrastrutturali inserite nell´accordo quadro firmato nel 2012 per l´Abruzzo
andranno all´esame del Cipe. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture
e Trasporti, Maurizio Lupi, ai soggetti della Consulta per lo Sviluppo nel
corso del suo intervento. Il Ministero porrà all´attenzione del Cipe le opere
abruzzesi che presentano un avanzato stato progettuale: Porto di Ortona,
Aeroporto di Pescara e Pedemontana Marche-abruzzo, opere sulle quali è alto il
grado di cantierabilità. Ma tra le opere che andranno al Cipe, sempre nella
riunione del 22 giugno, ci sarà anche il Porto di Pescara, il cui progetto ha
un costo complessivo di 20 milioni di euro e prevede la realizzazione di opere
in grado di evitare in futuro l´accumulo di fanghi e dunque il blocco di ogni
attività. "E´ una notizia importante - ha sottolineato il presidente della
Regione, Gianni Chiodi - perché per la prima volta dopo 10 anni il Cipe torna
ad occuparsi delle opere infrastrutturali dell´Abruzzo. In questo modo si dà
seguito a quell´accordo quadro dell´aprile dell´anno scorso che prevede proprio
una strategia di intervento a breve termine su progetti immediatamente
esecutivi. L´importo complessivo di quell´intesa quadro ammonta a circa 1
miliardo di euro, ne abbiamo nella disponibilità 207 milioni, il resto deve
servire a finanziare le opere indicate da noi come prioritarie". Ma il Ministro
Lupi non ha mancato di sottolineare l´importanza "del metodo adottato in
Abruzzo mediante la Consulta per lo sviluppo. È la prima volta che mi trovo
davanti tutte le categorie produttive e sindacali di una regione che mi
illustrano priorità e strategie di crescita del territorio. È un metodo che
apprezzo molto". Di "governance innovativa" ha parlato infine il
presidente della Regione, sottolineando come "quello che si sta facendo in
Abruzzo rappresenti la vera novità a livello nazionale".
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SVILUPPO: CHIODI, LAVORIAMO CON MINISTRO SU PIANO OPERATIVO |
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Pescara, 10 giugno 2013 -
"Sono 10 anni che l´Abruzzo non compare nelle delibere Cipe, ad eccezione
dei fondi del terremoto dell´Aquila e di situazioni molto limitate e
marginali". Lo ha detto il 6 giugno il presidente della Regione, Gianni
Chiodi, nel suo intervento nel corso della riunione della Consulta per lo
Sviluppo alla quale ha preso parte il ministro delle Infrastrutture e
Trasporti, Maurizio Lupi. "Voglio sottolineare ? ha aggiunto Chiodi ? che
vogliamo mettere in campo una strategia di breve termine che ci permetta di
recuperare quel gap di credibilità che abbiamo accumulato in passato nei
confronti del Governo. Anni fa quando si decidevano programmi di sviluppo
infrastrutturale a livello nazionale e europeo, l´Abruzzo era assente e ora è
necessario recuperare. Da qui la strategia del breve termine e chiedere al
Governo di dare esecuzione a quelle opere infrastrutturali immediatamente
cantierabili, cioè quelle che hanno una progettazione avanzata. Per l´Abruzzo
sono il porto di Ortona, l´aeroporto di Pescara e la strada pedemontana
Marche-abruzzo". Il presidente Gianni Chiodi ha poi ricordato i due
accordi quadro sottoscritti prima con il Governo Berlusconi nel 2009 "per
investimenti per 6 miliardi di euro, frutto di una programmazione a lungo
termine". Poi "una seconda intesa quadro sottoscritta nel 2012 con il
Governo Monti grazie alla quale abbiamo ottenuto per le opere a breve termine
circa un miliardo di euro. Attualmente ? ha aggiunto Chiodi ? sono nella
disponibilità dei soggetti attuatori 207 milioni di euro, ma è su questa
seconda intesa quadro che ci giochiamo la nostra credibilità, perché è inutile
fare accordi se poi queste non hanno un seguito operativo tecnico e
amministrativo". Da qui la richiesta al Ministro Lupi "di seguire con
attenzione in fase di Cipe le istanze dell´Abruzzo, anche perché ? ha
sottolineato Chiodi ? i progetti inseriti nel secondo accordo quadro del 2012
sono il frutto di un´ampia condivisione con le forse sociali, economiche e
politiche di questa regione. Ed è questo l´elemento che rende forte le nostre
istanze ed è per questo che chiediamo il convinto sostegno del Ministro".
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PROGRAMMAZIONE 2014-2020, LA REGIONE MOLISE AVVIA IL CONFRONTO CON IL PARTENARIATO ECONOMICO E SOCIALE |
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Campobasso, 10 giugno 2013
- Condividere, progettare e agire tutti
insieme per costruire un domani solido, diverso, e di opportunità vere per
tutti. Un nuovo corso si apre in Regione con la programmazione 2014-2020. Ruolo da protagonista sarà affidato al
partenariato istituzionale, sociale ed economico, chiamato già da ora a
svolgere una funzione di primo piano in questo processo importantissimo. Nella
partita che sta per aprirsi a livello comunitario, il Molise, con tutti i suoi
attori principali, impegna se stesso per il presente e il futuro.
Venerdì, 7 giugno, il
presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha tagliato il nastro
del cammino comune per la prossima stagione di programmazione comunitaria.
«È fondamentale - dichiara il presidente -,
trovarsi pronti all´appuntamento con idee e progettualità vincenti. Con una
visione programmatica, unitaria e condivisa, capace di dar voce e spazio alle
nostre espressioni migliori e alle esigenze dei nostri cittadini e delle nostre
imprese. Calibrata sul territorio e aperta alle prospettive europee, nella
convinzione ferma che soltanto uniti, con il confronto quotidiano delle parti,
si proceda verso lo sviluppo e la crescita sociale, economica e culturale del
territorio. Insieme costruiremo il futuro migliore per tutti».
Nel Parlamentino del Palazzo
di via Genova a Campobasso, la Regione e il partenariato hanno delineato, nella
riunione, il solco su cui incanalarsi, politica e partenariato, per sfruttare
al meglio, senza sbavature, la straordinaria occasione che si profila con la
programmazione 2014-2020, all´interno di un´architettura in progress per la
quale essenziale sarà il contributo del partenariato.
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BILANCIO FVG: SERRACCHIANI,CON ASSESTAMENTO SEGNALI A EMERGENZE STRUTTURALI |
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Udine, 10 giugno 2013 -
"Ereditiamo una situazione che avremmo voluto
trovare migliore ma pur
nella consapevolezza di un assestamento
di bilancio ´povero´, e che
comunque siamo riusciti a portare a
70 milioni di euro, con
questa manovra diamo soprattutto alcuni
segnali importanti a momenti
di emergenza strutturale".
Con queste parole la
presidente del Friuli Venezia Giulia Debora
Serracchiani ha illustrato
il 6 giugno ad Udine alle parti sociali
l´impiego delle risorse
della cosiddetta manovra estiva che a
luglio saranno votate dal
Consiglio regionale.
"Cifre ed
indirizzi", ha sottolineato la stessa presidente, che
peraltro già indicano quella
"pulizia" da poste di bilancio
puntuali che verrà
compiutamente espressa con la prossima legge
finanziaria.
Come hanno spiegato la
presidente Serracchiani e successivamente
l´assessore al Bilancio e
alle Finanze, Francesco Peroni, i 70
milioni di euro
dell´assestamento di bilancio saranno finalizzati
per quasi 16 milioni al
comparto del Lavoro e della Formazione
(contratti di solidarietà
difensivi, politiche attive del lavoro,
finanziamenti per sostenere
crisi aziendali complesse, sostegno
alla formazione primaria) ed
altrettante risorse saranno
assegnate ai comparti
dell´Istruzione, dell´Università e per i
servizi alle Famiglie.
Altre poste riguarderanno
inoltre le Attività produttive, con la
necessità di attribuire 2
milioni di euro alla Promotur (per
l´apertura degli impianti
nel corso dell´estate) ed 1,2 milioni
di euro a Turismo Fvg, per
spese correnti e costi del personale.
Una cifra di 6 milioni di
euro, invece, sarà destinata a capitoli
quali i collegamenti
ferroviari, quelli marittimi tra il Friuli
Venezia Giulia e la Croazia,
il sostegno alle locazioni per le
persone in difficoltà, la
manutenzione ordinaria delle viabilità
(3,3 mln. Euro), gli uffici
della Motorizzazione civile, al
sistema regionale della
Protezione civile, anche a seguito delle
ultime fasi di maltempo che
hanno colpito la regione.
Oltre 8 milioni di euro,
hanno spiegato Serracchiani e Peroni,
serviranno per
l´abbattimento delle rette 2013 degli asili, per
le scuole (4,2 mln. Euro),
per le Università (1,5 mln.) e la
ricerca (1,1 mln.), mentre
al settore della Cultura, "anzi - ha
rilevato la presidente - ad
evitare la perdita di 1.500 posti di
lavoro, diretti od indotti,
nelle attività lavorative legati alla
cultura", saranno
finalizzati 6 milioni di euro.
Infine, 10 milioni di euro
per chiudere la partita legata alla
benzina agevolata 2013 e 6
milioni di euro per la copertura di
spese di finanziamento della
macchina regionale.
"Pochi spazi di
manovra", dunque, ha evidenziato la presidente
Serracchiani ma che peraltro
già fanno intravedere "alcuni
segnali strategici", ha
riconosciuto l´assessore Peroni.
Strategie che troveranno
spazio nella prossima legge finanziaria,
ha indicato la presidente
della Regione, che vanno da una
rivisitazione del sistema
finanziario regionale al riordino
dell´apparato regionale,
alla predisposizione di alcuni Piani di
settore: il Piano energetico
Fvg, sull´edilizia scolastica, per
l´edilizia popolare e quella
privata, il Piano idrogeologico
regionale, un prossimo Piano
dedicato ad alcuni "filoni"
economici fondamentali per
la nostra regione, ha anticipato
Serracchiani, quali il
turismo, la siderurgia/acciaio, la
cantieristica,
l´agroalimentare.
"Un cambio di passo con
il bilancio per il 2014", per la
Serracchiani,
"ricominciando ad investire sulle attività
produttive".
Richiamando pertanto
l´esigenza di un dialogo costante per il
prossimo futuro con le parti
sociali, la presidente ha auspicato
"un ragionamento
condiviso" proprio con gli attori economici e
del lavoro della regione
sulle "scelte da fare" in campo
infrastrutturale.
Per il presidente
dell´Unione regionale delle Camere di commercio
Giovanni Da Pozzo, appare
importante che nelle variazioni di
bilancio presentate dalla
Giunta Serracchiani il maggiore
"riguardo" sia
stato attribuito al mondo dell´impresa e del
lavoro; "le scelte
della Governo regionale segnalano l´attenzione
di questo esecutivo
all´emergenza lavoro", ha rilevato a sua
volta Giacinto Menis,
segretario generale Uil Fvg, mentre
Giovanni Zanuttini,
segretario regionale Confsal, ha condiviso
gli obiettivi presentati
nell´assestamento di bilancio 2013.
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BILANCIO FVG; SERRACCHIANI, 10 MILIONI AGGIUNTIVI IN ASSESTAMENTO |
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Trieste, 10 giugno 2013 -
"Abbiamo chiarito che stiamo gestendo una
situazione di emergenza:
sapevamo che soprattutto dall´ultimo
anno, quello di campagna
elettorale, avremmo ereditato uno
scenario finanziario molto complesso".
Lo ha affermato, il 6 giugno a
Udine, la presidente della
Regione Debora Serracchiani, al
termine di una riunione con
i gruppi e con i segretari regionali
della maggioranza.
"Abbiamo fatto questa
prima riunione in vista dell´assestamento
di bilancio - ha spiegato
Serracchiani - con lo scopo di
aumentare al massimo
l´armonia e il coordinamento tra Giunta e
Consiglio e siamo d´accordo
sull´opportunità che questi rapporti
si intensifichino e
rafforzino. Su temi di particolare rilievo
allargheremo le riunioni di
Giunta al Presidente del Consiglio
Regionale Franco Iacop".
La Giunta ha illustrato la
situazione alla maggioranza,
evidenziando che la manovra
di assestamento potrà contare su
circa 70 mln di euro: dunque
circa dieci milioni aggiuntivi
rispetto all´avanzo
dichiarato dalla giunta due settimane fa,
frutto di un attento
monitoraggio delle entrate sui primi mesi
del 2013.
Nel corso della riunione
sono state ribadite le priorità
annunciate nei giorni
scorsi, che vogliono dare attenzione alle
politiche attive del lavoro,
agli ammortizzatori sociali, alla
famiglia, a cultura, scuola,
università, ricerca. Un particolare
riguardo è stato dedicato ai
temi del patto di stabilità e degli
spazi di spesa per gli enti
locali, nonché al loro sostegno
finanziario.
Proprio per gli enti locali,
è stato annunciato che il ddl di
assestamento prevederà una
norma che solleverà gli enti locali
dal conguaglio negativo dei
cosiddetti ´decimini´: in sostanza un
credito di dodici milioni
che la Regione vanta nei confronti
degli enti locali per le
quote di compartecipazione 2012 ai
tributi, e che non verrà
fatto valere. Nella stessa logica, la
Regione distribuirà agli
enti locali 20 milioni, corrispondenti
al Fondo Tares accantonato
per il 2013.
Sono dunque confermati gli
interventi in favore delle politiche
del lavoro, con quasi sedici
milioni; gli interventi a
istruzione, università,
ricerca e sostegno alla famiglia, cui
vanno più di 16 milioni;
alla cultura, sport, lingue minoritarie
relazioni internazionali e
comunitarie, che riceveranno sei
milioni. Alle attività
produttive, alle risorse agricole e
forestali, una posta di
quasi otto milioni. Confermato il
sostegno alla benzina per
tutto il 2013.
Secondo l´assessore al
Bilancio Francesco Peroni, si tratta di
"un risultato che
testimonia il grande impegno del governo
regionale a reperire risorse
a soddisfacimento delle tante
priorità, pur in una fase di
avvio della legislatura e di crisi
congiunturale che rende
particolarmente complesso il lavoro del
nuovo esecutivo".
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LA REGIONE LAZIO CHIEDE AL GOVERNO IL RICONOSCIMENTO DELL´AREA DI CRISI PER IL FRUSINATE |
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Roma, 10 giugno 2013 - La
Regione Lazio ha approvato una delibera di Giunta per rinnovare al Governo la
richiesta, già fatta a dicembre scorso, per ottenere il riconoscimento di
"area di crisi industriale complessa" per il Sistema Locale del
Lavoro (Sll) di Frosinone-anagni (31 comuni della Provincia), sulla base della
recente pubblicazione (14 maggio 2013) del Decreto del Ministero dello Sviluppo
Economico "Attuazione dell´Art. 27 comma 8 del Decreto Legge n. 83 del 22
giugno 2012 recante misure urgenti per la crescita del paese".
La Regione ha inoltre chiesto la convocazione presso il
Ministero, nel più breve tempo possibile, degli attori sociali e istituzionali
del territorio al fine di illustrare tempi e modalità di sottoscrizione ed
attuazione di un Accordo di Programma per il rilancio economico ed
occupazionale dell´area.
In questo senso, si è svolto
ieri presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro relativo alla
situazione di crisi dell´area di
Frosinone - Anagni, al quale hanno partecipato gli assessori regionali alle
Attività Produttive e Sviluppo Economico Guido Fabiani e al Lavoro Lucia
Valente.
In quella sede, la Regione
Lazio ha presentato al Ministero alcune
ipotesi di lavoro finalizzate alla
prosecuzione di un percorso condiviso
tra Ministero stesso, Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Camera di
Commercio di Frosinone, Consorzio Asi, Comitato per il lavoro e lo Sviluppo
della Provincia di Frosinone, le parti sociali e 31 comuni del Frusinate, per
arrivare alla stipula in tempi brevi dell´Accordo di Programma per il rilancio
economico ed occupazionale del Sistema Locale del Lavoro Frosinone - Anagni
sulla base di quattro linee di intervento: accesso al credito, start up di
nuove imprese, attrazione di investimenti e incentivi per l´occupazione.
La Regione Lazio ha chiesto
al Ministero una corsia accelerata per giungere rapidamente alla firma di tale
Accordo e si è impegnata a mettere a disposizione delle realtà che vorranno
investire nell´area di crisi una parte dei fondi di ingegneria finanziaria Por
Fesr 2007 - 2013 (accesso al credito e garanzie, start up, creazione di un "Plafond Lazio" nel Fondo Centrale
Garanzia), nonché ad individuare misure a sostegno della ricollocazione dei
lavoratori.
Il Ministero, da parte sua,
si è impegnato a verificare l´entità e le modalità di intervento da parte del
Governo su specifiche misure in grado di favorire il rilancio economico ed
occupazionale (tra cui attrazione di
grandi investimenti tramite contratti di sviluppo e un raccordo con Invitalia e
Desk Italia, nonché interventi per
migliorare l´accessibilità del fondo centrale di garanzia da parte delle
imprese operanti nell´area di crisi).
Per il presidente della
Regione, Nicola Zingaretti "La disponibilità del governo ad intervenire
insieme alla Regione per affrontare la crisi dell´area di Frosinone rappresenta
un segnale importante, al quale ora devono seguire atti concreti. Mi auguro che
la richiesta avanzata dalla Regione al Ministero dello Sviluppo Economico possa
condurre in tempi brevi alla sottoscrizione di un accordo indispensabile per
sostenere le imprese e i lavoratori del Frusinate, riconoscendo anche sul piano
formale il carattere eccezionale della crisi che ha investito un´area
importante della nostra regione e la necessità di mettere in campo risorse e
strumenti adeguati ad affrontare l´emergenza, senza lasciare nessuno solo e ponendo
le basi per tornare a crescere e a produrre ricchezza".
"La massima
collaborazione istituzionale - ha aggiunto Zingaretti - è indispensabile per
valorizzare il lavoro portato avanti in questi mesi da tutti i soggetti
coinvolti, dalle parte sociali e dai soggetti istituzionali del territorio del
Frusinate, con l´obiettivo di tutelare i diritti dei lavoratori e delle loro
famiglie, vittime della grave crisi economica che il territorio sta
attraversando. La Regione Lazio farà fino in fondo la sua parte, mettendo a
disposizione delle realtà che vorranno investire in questa area del territorio
importanti risorse economiche provenienti dalla riattivazione dei fondi europei
per il credito e il finanziamento delle imprese. La nostra Giunta sta lavorando
per mettere in campo una nuova strategia e un nuovo modello di sviluppo, che
consentano il rilancio definitivo di una regione che vuole tornare assoluta
protagonista dell´economia del nostro Paese".
"Riteniamo - hanno
dichiarato Fabiani e Valente - che tale
percorso sia la strada maestra per dare risposte serie alla grave crisi
occupazionale dell´area di Frosinone-anagni
e per creare le condizioni migliori per l´affermazione e il
consolidamento di un nuovo modello di sviluppo stabile e duraturo. La Giunta
Zingaretti, consapevole della drammaticità della crisi che sta incidendo
pesantemente sulla vita di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, farà
fino in fondo la sua parte nella convinzione che sia possibile invertire la
rotta e tornare a dare una prospettiva di crescita e di lavoro ai cittadini e
alle imprese della nostra Regione".
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EMERGENZA LAVORO, IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA INCONTRATO A ROMA I PARLAMENTARI CALABRESI |
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Catanzaro, 10 giugno 2013
- Il Presidente Giuseppe Scopelliti ed
il sottosegretario al lavoro on. Jole Santelli hanno incontrato, il 6 giugno presso la sede romana della Regione Calabria,
una delegazione di parlamentari calabresi (Magorno, Bruno, Oliviero, Censore,
D´ascola, Aiello, Rosanna Scopelliti, Scilipoti, Caridi, Galati, Bilardi,
Parentela, Dieni). Il Presidente Scopelliti e il sottosegretario Santelli hanno
illustrato ai presenti i temi trattati al tavolo sull´emergenza lavorativa in
Calabria, che si è svolto martedì 4 giugno a Roma a Palazzo Chigi, al quale
hanno preso parte il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei
Ministri Filippo Patroni Griffi ed i maggiori rappresentanti dei principali
ministeri. Il giro di tavolo odierno è stato utile per dare la possibilità ad
ogni parlamentare intervenuto di poter esporre la propria posizione riguardante
la delicata situazione occupazionale sul territorio ipotizzando eventuali
azioni da intraprendere. Delle varie analisi condivise particolare attenzione è
stata riservata alle posizioni dei lavoratori Lsu/lpu. Dei primi, in base ai
dati forniti dall´assessorato competente, circa la metà ha una media di
sessant´anni. Si è pensato, pertanto, ad un progetto da presentare ai ministeri
competenti in modo da poterli accompagnare verso il pensionamento. Per quanto
riguarda gli Lpu, considerando che si tratta di una figura presente solo in
Calabria, si è ipotizzata la presentazione di una legge che li equipari agli
Lsu affinchè i lavoratori possano avere le stesse tutele, alleggerendo
contestualmente la Regione da un costo elevato. Si è inoltre ragionato anche su
un’ipotesi di integrazione di alcune unità nell´ambito della pubblica
amministrazione locale senza andare a sforare i parametri fissati dal patto di
stabilità. Fondamentale sarà comunque un’azione comune più incisiva in
Parlamento e nelle commissioni, intervenendo in anticipo rispetto alle scelte
del Governo. Sulla base di queste prime indicazioni, registrata la
soddisfazione generale dei presenti, si è deciso di continuare a promuovere
riunioni congiunte con la disponibilità dei presenti a trovare gli strumenti
idonei, in tempi rapidi e certi, per affrontare al meglio l´emergenza lavoro in
Calabria.
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CIG IN DEROGA, ASSEGNATE LE RISORSE DELLA LEGGE DI STABILITÀ. TOSCANA: MA ORA SUBITO QUANTO STANZIATO DAL NUOVO GOVERNO |
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Firenze, 10 giugno 2013 - “Prendiamo atto che si è concluso dopo mesi
l’iter che ha assegnato a Regioni e Province autonome le risorse per la Cig in
deroga decise dal precedente Governo e previste dalla legge di stabilità per il
2013. Ora è urgente e indispensabile che si proceda speditamente per rendere
disponibili le nuove risorse stanziate dal decreto approvato nelle settimane
scorse dal nuovo Esecutivo”. L’assessore al lavoro e alle attività produttive,
Gianfranco Simoncini, commenta così il 6 giugno la firma, da parte dei ministri
Giovannini e Saccomanni, del provvedimento che destina 780 milioni per la cassa
integrazione in deroga.
“Il miliardo, salvo i 288
milioni delle Regioni del sud, stanziato con il decreto del 17 maggio – insiste
Simoncini – può essere immediatamente ripartito tra le Regioni, sulla base dei
precedenti criteri. Deve essere chiaro che queste nuove risorse sono necessarie
per sbloccare le migliaia di autorizzazioni ferme nei nostri uffici in una
situazione che rimane pesantemente critica. Di tutto questo – conclude –
parleremo nell’incontro convocato per mercoledì 12 giugno al Ministero del
lavoro con la presenza del sottosegretario Dell’aringa, al quale segnaleremo
l’urgenza del problema”.
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LAVORO IN ABRUZZO: CHIODI, DA SEMPRE PRIORITA´ DI QUESTA GIUNTA IL PRESIDENTE RISPONDE AL SEGRETARIO DELLA CGIL |
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L´aquila, 10 giugno
2013 - "Che il lavoro in Abruzzo sia una priorità
per questa Giunta si evince dall´attenzione riservata alle misure per la
crescita della regione e al tipo di azioni messe in campo per sostenere non
solo l´occupazione, ma il comparto produttivo in tutte le sue accezioni,
dall´industria, all´agricoltura, passando per la valorizzazione del capitale
umano e la formazione? . Così il presidente Gianni Chiodi, rispondendo alle
contestazioni sollevate dal segretario regionale della Cgil Gianni Di Cesare. ?
Questo Esecutivo ? continua il Governatore ? ha capito sin dal suo insediamento
la portata della crisi strutturale che stava investendo le nostre imprese e i
nostri lavoratori e per contrastarla ha messo in campo svariate misure che
rafforzassero il comparto produttivo abruzzese attraverso i temi dell´innovazione,
della formazione, del sostegno al capitale umano e all´economia della
conoscenza". Chiodi sottolinea come "in un momento in cui la
congiuntura economica mondiale vedeva i nostri competitor comunque
avvantaggiati, rispetto alle nostre imprese, in termini di costi delle materie
prime, ricavi e tassazione, l´Abruzzo doveva rispondere con delle politiche di
sviluppo idonee e lungimiranti. In molti casi, gli effetti di queste misure, si
vedranno nel medio e lungo periodo ? spiega il Presidente - ma la nostra
fiducia proviene proprio dal fatto di sapere che abbiamo messo le nostre
imprese in condizione di tenere il passo. Ciò è stato possibile anche grazie al
taglio di Irap e Irpef. E un´ulteriore riduzione della tasse sarà attuata anche
nel 2015/2016, grazie all´estinzione del mutuo contratto, prima del mio
insediamento, per le cartolarizzazioni nella sanità. E quando gli effetti delle
nostre politiche di sviluppo saranno tangibili - conclude il Capo
dell´Esecutivo - e noi sappiamo che ciò avverrà a breve, il tutto si tradurrà
anche in una reale crescita dell´occupazione. Oggi, lo ribadisco, possiamo già
dire che il mercato del lavoro in Abruzzo tiene, perché l´Istat ci dice che il
numero degli occupati è invariato, nel I trimestre 2013, rispetto allo stesso
periodo del 2012, a differenza di quasi tutte le altre regioni, anche le più
industrializzate, come il Veneto, il Piemonte, l´Emilia Romagna, la
Toscana".
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CONTRO LE MAFIE, TUTTI I GIORNI CLAUDIO CAMARCA A PARMA PARLA AI GIOVANI. ULTIMO INCONTRO DEL PROGETTO PROMOSSO DALLA PROVINCIA “TESSERE LA LEGALITÀ” |
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Parma, 10 giugno 2013 – Contro il malaffare serve una
militanza quotidiana. Claudio Camarca non ha dubbi “la lotta contro la mafia la
si fa tutti giorni”. Come? Non fumando spinelli ad esempio, oppure non pagando
donne che si prostituiscono perché legate a una tratta.
Il regista e scrittore
invita a attuare scelte quotidiane, tutte possibili, per togliere acqua dal
serbatoio delle mafie. Camarca è oggi a Parma per intervenire all’ultimo
appuntamento della rassegna di eventi promossa nell’ambito del progetto
“Tessere la legalità” realizzato dalla Provincia di Parma e nell’incontro del 6
giugno che anticipava quello con gli studenti - avvenuto dopo la proiezione de
“I cento passi” di Tullio Giordana - parla della sua ultima fatica: il
Dizionario enciclopedico delle Mafie in Italia, un’opera unica nel suo genere,
con oltre 4.000 lemmi, duecento approfondimenti su voci tematiche, appendici su
mafie estere situate sul nostro territorio, settanta voci autoriali.
“Noi non abbiamo mai
combattuto una vera guerra contro le mafie, abbiamo mandato sulla trincea pezzi
dello Stato, ma il corpo sociale del Paese, il corpo sano, non ha combattuto
questa guerra. Noi raccontiamo che dal seicento ad oggi la storia del Paese si
intreccia con quella delle mafie. Il dizionario serve a raccontare questo,
perché non possiamo non occuparci di quello che ci preoccupa direttamente – ha detto Camarca – Mi ha spinto a realizzare questo dizionario
enciclopedico l’esigenza di riempire un vuoto, la sua forza sta nella sua
natura: non c’è analisi o interpretazione, solo gli atti processuali, le
persone descritte hanno avuto almeno una condanna di primo grado. La cosa che
colpisce è la sua inoppugnabilità. Tutto quello che contiene è frutto del
lavoro dei magistrati”.
“Questo dizionario è un dono
pesante, un lavoro enorme che ci spinge oltre quello che siamo stati capaci di
fare fino ad oggi – ha detto l’assessore alle Politiche sociali della Provincia
Marcella Saccani parlando dei risultati avuti col progetto “Tessere la
Legalità” , macro-azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose,
promossa dalla Provincia di Parma e cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna,
un progetto pensato soprattutto per sensibilizzazione le giovani generazioni.
“Per la prima volta è stato attuato un percorso organico su questa tematica e
abbiamo avuto risultati importanti come la piattaforma, realizzata grazie a
studenti dell’Itis, con la quale si gestirà un sistema di monitoraggio sulle
compravendite immobiliari in questo territorio, una dotazione di grande livello
tecnologico che permetterà di scoprire se ci sono e dove sono le infiltrazioni
di origine mafiosa”.
Oltre alla progettazione
della banca dati, oggetto di un protocollo siglato fra Provincia e Prefettura
di Parma, affidata e creata a docenti e studenti della 5°A dell’Itis da Vinci
di Parma, con “Tessere la legalità” sono
stati realizzati: undici laboratori in sette scuole; sei eventi tematici per
gli studenti delle superiori fra cui quest’ultimo a cui ha partecipato Claudio
Camarca; corsi di formazione per personale della scuola e della Pa sulle
modalità da adottare per individuare eventuali tentativi di infiltrazione
mafiosa da parte di imprese e soggetti ammessi a benefici pubblici.
Più di 800 gli studenti
delle scuole superiori di Parma e del Parmense che hanno partecipato alle
diverse iniziative promosse in collaborazione a Libera e Avviso Pubblico.
Dizionario Enciclopedico
delle Mafie in Italia, Edizioni Castevecchi.
A cura di Claudio Camarca.
Presentazione di Nicola
Zingaretti.
Prefazione di Gian Carlo
Caselli.
Postfazione di Raffaele
Cantone.
I primi passi di una
organizzazione criminale strutturata attraverso gerarchie, riti di iniziazione,
regole condivise e rispettate dai propri appartenenti, risalgono al sedicesimo
secolo, esattamente in Campania, nella zona del Napoletano. Da quattrocento
anni, l’Italia vive una situazione di conflitto permanente. Una «guerra» che
vede lo Stato di Diritto opposto a una serie di consorterie capaci, nel corso
del tempo, di controllare intere porzioni di territorio. Organizzazioni
ramificate profondamente nella cultura locale. Spesso percepite dalla
popolazione esattamente come uno Stato parallelo. In grado di offrire lavoro,
sostenere il vissuto quotidiano. Una sorta di altra Italia edificata su propri
codici morali, su proprie leggi. Presenza reale e tangibile a fronte di un
governo troppo spesso avvertito distante, non in grado di predisporre risposte
certe ai bisogni della cittadinanza. Si calcola, infatti, che l’insieme dei
gruppi di criminalità organizzata denominati in vario modo riescano ad avere
proventi attraverso attività illecite pari al 20% dell’intero Pil nazionale. Si
valuta che ogni anno oltre trecento omicidi siano direttamente riconducibili a
strategie interne a questi gruppi. Si stima inoltre che oltre trentamila
persone facciano parte in modo attivo di organizzazioni criminali, siano per
così dire affiliati a tempo permanente. A loro si aggiungono centinaia di
migliaia di cittadini che più o meno direttamente hanno a che fare con queste
organizzazioni: operando alle dirette dipendenze di imprese edificate
attraverso illeciti proventi, oppure dovendo a queste organizzazioni
l’ottenimento del mero posto di lavoro, o ancora, esercitando a loro stessa
insaputa all’interno di società utilizzate per riciclare guadagni provenienti
da attività criminose.
“Tessere la legalità”: un
progetto contro le infiltrazioni mafiose -
Il costo complessivo del
progetto è di 62.000 euro, di cui 31.000 finanziati dalla Regione
Emilia-romagna. Queste le azioni.
Laboratori scolastici, in
collaborazione con Libera.
Ne sono stati realizzati
undici in sette scuole superiori (Melloni, Giordani, Sanvitale, Bocchialini,
Marconi, Ulivi e Itis Leonardo da Vinci). Periodo di attivazione: marzo 2012 –
maggio 2013. Partecipazione: 275 studenti e 15 docenti. La metodologia
didattica adottata è stata di tipo attivo-partecipativo: da lezioni teoriche
frontali, tavole rotonde a momenti di apprendimento.
Temi trattati:
le pratiche illegali
adottate nel commercio e nella finanza (l’evasione e l’elusione fiscale, le
tecniche del commercio e della finanza per il riciclaggio e l’acquisizione di
aziende decotte e i fallimenti);
gli eroi della nuova
resistenza (testimonianze, personaggi e modelli di vita ispirati alla lotta
antimafia, alla legalità, ai valori della democrazia).
La banca dati -
Si tratta della costruzione
di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili
infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nei circuiti
legali del sistema socio-economico parmense, e in grado di far emergere
eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari.
Il progetto è stato affidato
e realizzato da docenti e studenti della 5° A dell’Istituto “Leonardo da Vinci”
di Parma. La creazione di questa banca dati è collegata al Protocollo d’intesa
sottoscritto con la Prefettura il 19 dicembre 2011.
Corsi di formazione -
Due le tipologie. L primo
corso “Etica e professione: un binomio
possibile” , svolto in collaborazione con Libera, è stato rivolto a docenti
delle scuole medie inferiori e superiori. Partecipazione: 30 insegnanti.
Al secondo, svolto in
collaborazione con Avviso pubblico, hanno avuto accesso amministratori,
dirigenti e funzionari della Pa. Quattro gli incontri nei quali sono state
affrontate le tematiche inerenti:
Le infiltrazioni mafiose
negli appalti pubblici e nei settori economici collegati (la presenza delle
mafie in Emilia-romagna e il ruolo degli enti locali).
La normativa sugli appalti e
le buone prassi amministrative per contrastare la mafia e la corruzione (Il
sistema degli appalti).
La corruzione, la
concussione e le altre forme di illecito che, pur non costituendo reato,
possono dar luogo a responsabilità di natura diversa da quella penale I costi
sociali ed economici della corruzione. La prevenzione nella pubblica
amministrazione.
Le estorsioni e l’usura: gli
interventi degli enti locali alla luce dell’attuale crisi.
Partecipazione: ca 50
persone a incontro.
La rassegna cinematografica -
Eventi per studenti e
docenti delle scuole superiori di Parma e provincia, realizzati in
collaborazione con Solares Fondazione delle Arti e Cinema Edison. Sono stati
proposti agli alunni film italiani sulla lotta alla mafia vissuta dal punto di
vista delle vittime e della società, ispirati a reali fatti storici.
(aprile 2012) Fortapasc di
Marco Risi. Ospiti: Beppe Scognamiglio (Radio Siani) e Gerardo Bombonato
(presidente Ordine dei giornalisti E.r.)
(maggio 2012) La-bas di
Guido Lombardi. Ospiti: Gaetano di Vaio (produttore del film) e Tonio Dell’olio
(responsabile area internazionale Associazione Libera)
(dicembre 2012) Placido
Rizzotto di Pasquale Scimeca. Ospite: il regista Pasquale Scimeca e il segretario
provinciale della Cgil Ghidini.
(marzo 2013) Galantuomini di
Edoardo Winspeare. Ospite Ludovica Ioppolo (Associazione Libera),che ha
presentato anche il libro “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”,
scritto in collaborazione con Martina Panzarasa.
(maggio 2013) “Padroni delle
nostre vite” spettacolo teatrale tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari.
Ospite Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei di Salvatore e
Giuseppe uccisi nella strage di Pizzolungo (Trapani) nell’attentato al giudice
Palermo.
(6 giugno 2013) I cento
passi di Marco Tullio Giordana. Ospite Claudio Camarca, curatore del
“Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”.
“Tessere la legalità”
rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno della Provincia di Parma sul tema
della legalità, sul quale lavora da anni. In particolare è importante segnalare
che la Provincia aderisce ad “Avviso Pubblico” dal 30 novembre 2010 e collabora
con il coordinamento provinciale di “Libera” sul territorio di Parma fin dalla
sua nascita, cioè da oltre due anni, promuovendo momenti formativi per
amministratori e dipendenti pubblici, iniziative per le scuole, azioni di
sensibilizzazione per l’intera cittadinanza, e impegnandosi nella costruzione e
implementazione di procedure semplici ma efficaci che consentano agli enti di
agire in perfetta trasparenza e direttamente in contrasto con possibili
infiltrazioni della criminalità organizzata.
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REGIONE LIGURIA, EQUITALIA, UN FONDO DI GARANZIA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ NEI PAGAMENTI DELLE CARTELLE |
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Genova, 10 Giugno 2013 - Dopo "Sportello Amico"
e il sostegno alle imprese, nasce in Liguria un fondo di garanzia e assistenza
per i cittadini in difficoltà con i pagamenti delle cartelle esattoriali, di
Equitalia, frutto di debiti di varia natura con la pubblica amministrazione e
lo Stato.
Il fondo di garanzia, che
ammonta a oltre 56 mila euro, è il contributo annuale 2012 della Regione
Liguria per le attività delle associazioni dei Consumatori liguri che - prima
volta in Italia - hanno deciso di devolverlo a questa iniziativa. Il
provvedimento è stato presentato giovedì 6 giugno in mattinata a Genova
dall´assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli insieme con
gli altri partner dell´iniziativa, frutto di intese tra Regione Liguria,
Agenzia delle Entrate , Abi, Unioncamere, Equitalia, le associazioni delle
Imprese e quelle dei Consumatori.
È a quest´ultime che, in
prima istanza, le persone e le famiglie potranno rivolgersi per usufruire di
adeguata assistenza e consulenza presso gli sportelli accreditati nelle quattro
provincie liguri. Nelle sedi delle associazioni dei Consumatori saranno
presenti esperti tributari. I casi di grave difficoltà economica saranno
accertati in collaborazione con la Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso
Onlus, che a sua volta, dopo i necessari accertamenti del caso, avvierà le
procedure con le banche che salderanno il debito direttamente a Equitalia. Al
di là delle risorse limitate del fondo di garanzia, che la Regione Liguria
auspica di poter rimpinguare, la collaborazione fra Consumatori e Fondazione
Antiusura conta di poter venire in aiuto di tante famiglie in grande
difficoltà. Anche attraverso fondi di garanzia della stessa Fondazione
Antiusura, fondata sette anni fa dall´allora cardinale di Genova, Dionigi
Tettamanzi.
Oltre agli esperti, per gli
operatori delle associazioni che da oggi cureranno dell´iniziativa sono stati
avviati seminari per fornire una idonea formazione e assicurare i livelli
adeguati di qualità e completezza delle informazioni resa ai cittadini.
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LOMBARDIA.PARI OPPORTUNITÀ,ASSESSORE-MINISTRO FANNO SQUADRA |
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Milano, 10 giugno 2013 -
Fare squadra per rilanciare le pari
opportunità, le istanze ´al
femminile´ e per combattere insieme
la violenza sulle donne.
Questo il messaggio che l´assessore
regionale alla Casa, Housing
sociale e Pari opportunità, ha
trasmesso al ministro delle
Pari opportunità, Sport e Politiche
giovanili in visita stamani
a Palazzo Lombardia.
´Ci ritroveremo presto -
spiega l´assessore - Abbiamo davvero
tanto lavoro da portare
avanti insieme. Affronteremo i temi
della conciliazione dei
tempi famiglia/lavoro e cercheremo di
unire le forze per
combattere la violenza sulle donne, un
fenomeno che, nostro
malgrado, sta dilagando´.
L´assessore ha detto di aver
parlato col ministro anche di un
progetto cui sta lavorando
in vista dell´Expo. ´Il titolo della
manifestazione - ha spiegato
- è la nutrizione. E quindi, ancora
una volta le donne devono
essere protagoniste, perché sono
proprio loro a nutrire, per
prime, il pianeta´.
L´assessore ha ricordato al
ministro che sono accomunate non
solo dalle rispettive
deleghe, ma anche da una grande passione
per lo sport e dai risultati
raggiunti. L´assessore, che ha
vestito 6 volte la maglia
azzurra, ha vinto una medaglia d´oro
nel pattinaggio artistico. |
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MAMMACHEBLOG - SOCIAL FAMILY DAY: UN’EDIZIONE ALL’INSEGNA DELLE SFIDE DI MAMMA 440 PARTECIPANTI ALLE GIORNATE DEL 24 E 25 MAGGIO A MILANO, DEDICATE ALLE MAMME BLOGGER. ANALIZZATE LE CONVERSAZIONI IN RETE DELLE MAMME SUL TEMA DELLE SFIDE |
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Milano, 10 giugno 2013
–Incontri, formazione, dibattiti: le mamme della rete condividono esperienze e parlano delle loto sfide e di come
valorizzare il talento. Si è svolto il 24 e 25 maggio a Milano il Mammacheblog
- Social Family Day, organizzato da Fattoremamma come occasione di incontro per le mamme
attive in rete. Un evento che ha riscontrato una grande partecipazione di mamme
blogger e digitali, arrivate da tutta Italia: 240 blogger con figli e mariti,
per un totale di 440 partecipanti.
Uno degli argomenti centrali
della giornata è stato il tema della “sfida”, attraverso l’analisi di conversazioni
in rete, identificate con l’hashtag #sfidedimamma. Per oltre un mese, le mamme
hanno utilizzato l’hastag #sfidedimamma per raccontare le loro giornate,
esprimere le loro speranze, condividere i momenti più difficili. Cosa è emerso
da queste conversazioni? Alcune le parole chiave ricorrenti: tempo, lavoro,
educazione, rapporto di coppia… Le mamme hanno come sfida principale la
gestione del tempo e dell’agenda, dove coesistono famiglia e lavoro. In questo
contesto, emerge come preoccupazione fondamentale la sfida educativa, la
consapevolezza che il ruolo di genitori è altamente sfidante e insieme
avventuroso. Senza dimenticare il ruolo della coppia e il tempo da dedicare a
sé stesse, tra le mille sfide della vita quotidiana (le piccole malattie, lo
svezzamento da pannolino, il rapporto con la suocera, l’asilo…). Ma la sfida
principale rimane la ricerca della felicità per sé e per i propri figli, vero
motore che muove le mamme nel loro frenetico agire quotidiano.
Altro tema fondamentale
della giornata è stato il “talento” da valorizzare in rete e oltre la rete,
grazie alla partecipazione di ospiti e relatori che hanno raccontato come il
web abbia permesso loro di realizzare importanti progetti e creare nuove
professionalità. Per premiare un progetto di talento in rete, realizzato dalle
mamme per le mamme, è stato istituito il Fattoremamma Award, assegnato al sito
Che Forte!: un portale di Edu-entertainment per i genitori e i bambini, con
spunti di riflessione per tutti coloro che credono nell’importanza dell’investire
in cultura e sapere in famiglia.
Tutte le informazioni
sull’evento sul sito: http://mammacheblog.Com/evento
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EMPOLI: PREVENZIONE DEL DISAGIO PSICHICO DELLE DONNE DETENUTE, PROGETTO DELLA ASL 11 |
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Firenze, 10 giugno 2013 –
‘Penelope’ è il nome del progetto proposto dalla Asl 11 di Empoli e finanziato
dalla Regione per dare assistenza alle detenute femminili della Casa
circondariale di Empoli riguardo alla prevenzione del disagio psichico.
Progetto e relativo finanziamento (poco più di 25mila euro) sono stati
approvati durante l’ultima seduta delle giunta regionale.
Le finalità di ‘Penelope’
rientrano negli obiettivi contenuti nel Piano Sanitario e Sociale Integrato
Regionale 2012-2015 che, tra le sfide per la salute in carcere, prevede la
condivisione con l’Amministrazione Penitenziaria l’adozione di scelte politiche
che pongano attenzione particolare all’ambiente, ai luoghi di vita, alla
formazione, al lavoro, alle relazioni ed in generale a tutti i fattori che
possono migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta e prevenire
il disagio psichico.
In quest’ottica ‘Penelope’
punta principalmente a realizzare alcune azioni che permettano alle detenute di
tenere stili di vita tali da non rendere necessario l’accesso ai servizi di
salute mentale. Le azioni consistono anzitutto nel favorire nelle donne la
crescita di una consapevolezza critica riguardo alle condotte antigiuridiche
che ne hanno determinato la detenzione, stimolarne una volontà di cambiamento
ed acquisire capacità e competenze specifiche che potranno essere utilizzate in
un futuro reinserimento sociale e lavorativo. Quest’ultima, in particolare,
verrà realizzata attraverso corsi di formazione e alfabetizzazione informatica
che prevedono, al termine della frequenza, il rilascio dell’Ecdl, nota anche
come Patente europea per l’uso del computer. Le detenute, una volta ottenuto il
riconoscimento, potranno svolgere alcune mansioni amministrative individuate
dalla Asl attraverso l’utilizzo di 5 postazioni pc allestite all’interno della
Casa circondariale.
La Casa circondariale ospita
di norma tra le 15 e le 25 donne con una condanna o residuo di pena non
superiore ai 5 anni. In genere sono donne con età media di 35 anni, metà
italiane e metà straniere. L’istituto si caratterizza per un regime di
trattamento avanzato, le persone ammesse devono avere un buon grado di
autonomia e autogestione. Sotto il profilo giuridico molte delle detenute
sarebbero in grado di accadere ai vari benefici (alcune di loro ad esempio
usufruiscono di permessi) e quasi la metà anche di svolgere attività
all’esterno. Secondo gli ultimi dati in possesso, al 1 gennaio 2013 ci sono 24
detenute.
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