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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Novembre 2014
Politica
UE: PREVISIONI ECONOMICHE D´AUTUNNO 2014: UNA LENTA RIPRESA CON UN´INFLAZIONE MOLTO BASSA  
 
Bruxelles, 5 novembre 2014 - Nelle sue previsioni d´autunno la Commissione europea pronostica una crescita economica debole per il resto di quest´anno, sia nell´Ue che nella zona euro.Per il 2014 nel suo insieme, la crescita del Pil reale dovrebbe raggiungere l´1,3% nell´Ue e lo 0,8% nella zona euro, per poi salire lentamente nel corso del 2015, rispettivamente all´1,5% e all´1,1%, trainata da una maggiore domanda interna ed estera. Un´accelerazione della crescita rispettivamente al 2,0% e all´1,7% nel 2016 dovrebbe essere determinata dal rafforzamento del settore finanziario (dopo la valutazione complessiva svolta dalla Banca centrale europea e gli ulteriori progressi verso l´Unione bancaria), nonché dai primi frutti dati dalle recenti riforme strutturali. Ha dichiarato Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione europea per la crescita, gli investimenti e la competitività: "La situazione economica e dell´occupazione non sta migliorando con sufficiente rapidità. La Commissione europea si impegna ad avvalersi di tutti gli strumenti e le risorse disponibili per aumentare la crescita e l´occupazione in Europa. Proporremo un piano di investimenti di 300 miliardi di euro per rilanciare e sostenere la ripresa economica. L´accelerazione degli investimenti è infatti il perno della ripresa economica". Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Non vi è una soluzione semplice ed univoca alle sfide che l´economia europea deve fronteggiare. Dobbiamo agire su tre fronti: politiche di bilancio credibili, riforme strutturali ambiziose ed investimenti sia pubblici che privati, un elemento assolutamente necessario. Dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità, a Bruxelles, nelle capitali nazionali e nelle nostre regioni, per generare una crescita più elevata e dare un effettivo impulso all´occupazione per i nostri cittadini." La ripresa economica iniziata nel secondo trimestre del 2013 rimane fragile e il dinamismo economico in numerosi Stati membri è ancora debole. A causa dei rischi geopolitici crescenti e delle prospettive economiche mondiali meno favorevoli, la fiducia è inferiore che in primavera. Nonostante condizioni finanziarie propizie, la ripresa economica nel 2015 sarà lenta. Questa situazione rispecchia il graduale venir meno delle conseguenze della crisi, con una disoccupazione ancora forte, un debito elevato e una scarsa utilizzazione delle capacità. La recente valutazione complessiva svolta dalla Banca centrale europea ha ridotto le incertezze circa la solidità del settore bancario, e il miglioramento delle condizioni di finanziamento dovrebbe contribuire a rilanciare l´attività economica. Nel 2016 il rafforzamento della domanda interna ed estera e la continuazione di una politica monetaria molto accomodante, associata a costi di finanziamento bassi, dovrebbero rafforzare ulteriormente la crescita. Nel 2014 la forchetta dei tassi di crescita degli Stati membri dovrebbe rimanere ampia, da -2,8% (Cipro) a + 4,6% (Irlanda), ma le differenze in termini di crescita dovrebbero diminuire nei prossimi due anni. Nel 2015 e 2016, quando anche l´impatto ritardato delle riforme già attuate dovrebbe farsi sentire maggiormente, tutti i paesi dell´Ue dovrebbero registrare una crescita positiva. Un lento ritorno ad una crescita economica modesta In confronto ad altre economie avanzate e rispetto agli esempi storici di riprese post crisi finanziarie pur di norma lente e fragili, la ripresa dell´Ue appare debole. Nel corso del periodo oggetto delle previsioni, la domanda interna dovrebbe beneficiare sempre più della politica monetaria molto accomodante, dei progressi compiuti nel ridurre gli oneri del debito privato e dell´orientamento di bilancio globalmente neutro. Gli investimenti privati dovrebbero recuperare gradualmente, anche grazie al miglioramento delle prospettive sul versante della domanda e degli effetti di recupero, sebbene inizialmente le ampie capacità inutilizzate agiranno da freno. I consumi privati dovrebbero aumentare leggermente nel 2015 e 2016, sostenuti dal basso livello dei prezzi delle materie prime e dall´aumento dei redditi disponibili parallelo al graduale miglioramento del mercato del lavoro. Il consumo pubblico dovrebbe contribuire in misura marginale alla crescita. Sullo sfondo di una moderata espansione del commercio mondiale, le esportazioni nette contribuiranno probabilmente solo in misura limitata alla crescita del Pil nei prossimi anni. Solo un lento miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro La creazione di posti di lavoro è stata modesta e i tassi di disoccupazione sono leggermente diminuiti partendo tuttavia da livelli alti. Poiché la crescita economica dovrebbe acquisire vigore gradualmente, verso la fine del periodo oggetto delle previsioni dovrebbero verificarsi miglioramenti più significativi del mercato del lavoro. Nel 2016 il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 9,5% nell´Ue e al 10,8% nella zona euro. Nel 2014, sulla spinta del calo dei prezzi delle materie prime e del sostanziale rallentamento dell´economia, la tendenza al calo dell´inflazione è proseguita negli Stati membri dell´Ue. L´inflazione dovrebbe restare molto bassa nel 2014. Parallelamente al graduale rafforzamento dell´attività economica e all´incremento dei salari, l´inflazione dovrebbe salire, anche grazie al recente deprezzamento dell´euro. Nell´ue, secondo le proiezioni, l´inflazione dovrebbe attestarsi allo 0,6% nel 2014, all´1,0% nel 2015 e all´1,6% nel 2016. Nella zona euro, l´inflazione Iapc (Indice armonizzato dei prezzi al consumo) è prevista allo 0,5% quest´anno e allo 0,8% nel 2015, prima di salire all´1,5% nel 2016. La riduzione dei disavanzi pubblici continuerà. I rapporti disavanzo/Pil sia nell´Ue che nella zona euro dovrebbero diminuire ulteriormente quest´anno, seppure più lentamente che nel 2013, fino a scendere rispettivamente al 3,0% e al 2,6%. I disavanzi pubblici dovrebbero continuare a diminuire nel corso dei prossimi due anni, sull´onda di un rafforzamento dell´attività economica. L´orientamento della politica di bilancio dovrebbe essere pressoché neutro nel 2014 e nel 2015. I rapporti debito/Pil dell´Ue e della zona euro dovrebbero registrare il prossimo anno un picco rispettivamente dell´88,3% e del 94,8% (secondo la definizione del Sistema di conti europeo 2010). Sulle previsioni permangono rischi di una revisione negativa I rischi al ribasso per le prospettive di crescita continuano a dominare a causa delle tensioni geopolitiche, della fragilità dei mercati finanziari e del rischio di incompleta attuazione delle riforme strutturali. I rischi riguardanti le previsioni in materia di inflazione nel complesso si compensano.  
   
   
IL COMMISSARIO JONATHAN HILL ACCOGLIE IL NUOVO RUOLO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, COME SUPERVISORE UNICO NELL´UNIONE BANKING  
 
Bruxelles, 4 novembre, 2014 - Ieri, la Banca centrale europea (Bce) si è assunta la piena responsabilità del garante unico della Union Banking. Commentando, commissario Jonathan Hill ha detto: "Oggi è il prossimo passo verso un´unione bancaria pienamente operativo. Sulla base dei risultati degli stress test della scorsa settimana, che ha evidenziato la credibilità della Bce, il garante unico ora assicurare la sorveglianza giorno per giorno delle banche nella zona euro, contribuendo a mantenere il settore bancario europeo sicuro e attento ai nuovi rischi emergenti rimanente. Maggiore fiducia nelle banche europee incoraggerà i prestiti a prezzi accessibili per l´intera economia, alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Abbiamo anche bisogno di completare l´Unione bancaria con il meccanismo di risoluzione unico: la Commissione ha presentato proposte per la risoluzione del Fondo Unico e la risoluzione del Consiglio unico è in fase di realizzazione. Il successo del Srm è di vitale importanza in modo che le banche insolventi possono essere risolti in maniera ordinata, senza che i contribuenti ´dover pagare il conto. " Sfondo A seguito di un periodo di transizione di un anno per consentire alla Bce di prepararsi e di effettuare una approfondita valutazione globale, la Bce assume le sue responsabilità di supervisore unico il 4 novembre 2014. I risultati della valutazione globale condotta dalla Bce e un stress test condotto in collaborazione con l´Autorità bancaria europea (Eba), sono stati pubblicati dalla Bce e l´Abe, il 26 ottobre 2014 ( Dichiarazione / 14/336 ). L´unione bancaria comprenderà anche un meccanismo unico risoluzione (Srm), costituito da una risoluzione Consiglio unico e una risoluzione Fondo Unico, sostenuta da un codice unico. La risoluzione del Consiglio unico sarà operativo a partire dal 1 ° gennaio 2015. Elementi principali del meccanismo di vigilanza unico: Il Ssm si applica a tutti i Stati membri dell´area dell´euro ed è aperto alla partecipazione di tutti gli altri Stati membri. All´interno del Ssm, la Bce è responsabile della vigilanza di 3600 banche (direttamente e indirettamente). In particolare: Essa garantirà l´applicazione uniforme e coerente del codice unico nella zona euro. Vigila direttamente le banche con un patrimonio di oltre 30 miliardi di euro o che costituiscono almeno il 20% del Pil del loro paese d´origine o che hanno richiesto o ricevuto un sostegno finanziario pubblico diretto dal Efsf (Fondo europeo di stabilità finanziaria) o dal Meccanismo europeo. Il 4 settembre la Bce ha pubblicato l´elenco definitivo delle 120 banche che curerà direttamente. Controllerà la supervisione dalle autorità di vigilanza nazionali di banche meno significativi. La Bce può in qualsiasi momento decidere di supervisionare direttamente uno o più di questi istituti di credito al fine di garantire l´applicazione coerente di standard elevati di vigilanza. Il lavoro delle autorità di vigilanza nazionali è integrato nel Ssm: per esempio, la Bce invia istruzioni alle autorità di vigilanza nazionali e le autorità di vigilanza nazionali hanno il dovere di comunicare alla Bce decisioni di vigilanza di conseguenza concreta. La struttura di governance della Bce è costituito da un Consiglio di Sorveglianza a parte sostenuto da un comitato direttivo, il Consiglio direttivo della Bce, e un pannello di mediazione per risolvere controversie che possono sorgere tra le autorità nazionali competenti e il Consiglio direttivo. Netta separazione tra compiti di politica monetaria della Bce e dei compiti di vigilanza è garantita. Per le banche transfrontaliere attive sia all´interno che al di fuori degli Stati membri che partecipano al Ssm, procedure di coordinamento autorità del paese / host esistente continuano ad esistere come fanno oggi. Nella misura in cui la Bce ha assunto compiti di vigilanza diretti, svolge le funzioni dell´autorità di provenienza e di accoglienza per tutti gli Stati membri partecipanti.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, COLOMBIA: MARTIN SCHULZ SOSTIENE IL PROCESSO DI PACE  
 
Strasburgo, 5 novembre 2014 – Ieri il presidente colombiano Juan Manuel Santos è stato in Parlamento per incontrare il presidente Schulz e la commissione per gli Affari esteri. Martin Schulz ha espresso il suo sostegno al processo di pace in Colombia al Presidente Santos, in visita in Europa per raccogliere il sostegno politico e gli aiuti finanziari per i negoziati di pace con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). "Potete contare sul Parlamento europeo per sostenere il vostro sforzo nel raggiungere un accordo di pace. Potete contare sulla nostra solidarietà per trovare una soluzione, che potrebbe servire da modello per la riconciliazione dopo un conflitto in altre parti del mondo" ha dichiarato il Presidente del Parlamento Martin Schulz. Dal canto suo, il Presidente colombiano Santos ha ricordato che "abbiamo cercato sostegno dell´Europa nel processo di pace, e vi ringrazio per il sostegno che abbiamo ricevuto oggi. (...) L´europa ha mostrato al mondo che è possibile lasciarsi alle spalle la guerra e costruire la pace. Ora è la volta della Colombia".  
   
   
"SPRING FORWARD" PER LE DONNE IN POLITICA NEL MONDO ARABO  
 
Strasburgo, 5 novembre 2014 - Oggi, la commissione per i Diritti della donna del Parlamento europeo ospita una conferenza "Spring forward", co-organizzata dq Un Women, l´organizzazione delle Nazioni Unite per l´uguaglianza di genere, e la Commissione europea. La conferenza riunirà i deputati e le donne parlamentari provenienti da otto paesi arabi, per discutere le sfide e le opportunità comuni nella partecipazione delle donne in politica. Segui l´evento in streaming. Con una media di 24,9% di donne nei parlamenti europei e il 15,9% negli stati arabi, molto deve ancora essere fatto per l´emancipazione politica ed economica delle donne in entrambe le regioni. Mercoledì le attuali deputate ed ex-parlamentari provenienti da Egitto, Marocco, Yemen, Palestina, Algeria, Giordania, Tunisia e Bahrain condivideranno le loro esperienze al Pe. La conferenza "Spring forward" sarà inaugurata dal Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il direttore esecutivo di Un Women Phumzile Mlambo-ngcuka e il direttore della Commissione per il vicinato Michael Köhler. La conferenza coincide con il 30° anniversario della commissione per i Diritti della donna. In ottobre 2012 è stato lanciato un programma regionale dell´Unione europea congiunto con Un Women per la Regione Sud del Mediterraneo con l´obiettivo di sostenere le iniziative volte a garantire la partecipazione attiva delle donne nel processo decisionale.  
   
   
RISCHIO DI POVERTÀ ED ESCLUSIONE SOCIALE IN EU28 - CIRCA 120 MILIONI DI PERSONE ERANO A RISCHIO NEL 2013 DI POVERTÀ O ESCLUSIONE SOCIALE - QUASI UNA PERSONA SU QUATTRO NELL´UNIONE EUROPEA È STATA INTERESSATA  
 
Bruxelles, 5 novembre 2014 - Nel 2013, 122,6 milioni di persone pari al 24,5% della popolazione sono stati minacciati nella Ue di povertà o esclusione sociale. Ciò significa che sono stati colpiti da almeno una delle seguenti tre condizioni di vita: dopo il pagamento delle prestazioni a rischio di povertà (povertà di reddito), gravemente materialmente privati ​​o che vivono in famiglie con un´intensità di lavoro molto bassa. La percentuale di individui nel Eu28 che sono stati minacciati nel 2013 dalla povertà o di esclusione sociale (24,5%), è leggermente diminuito rispetto al 2012 (24,8%); questa proporzione è più elevata rispetto al 2008 (23,8%). La riduzione del numero di persone nell´Ue che sono a rischio di povertà o di esclusione sociale è uno degli obiettivi principali della strategia Europa 2020.  
   
   
UE: CRISI DEI RIFUGIATI SIRIANI: LE SOLUZIONI POSSIBILI  
 
Strasburgo, 5 novembre 2014 - Negli ultimi anni, più di nove milioni di siriani sono stati costretti a fuggire dalle loro case verso la Giordania, il Libano e la Turchia. Il 3 novembre, i membri della commissione parlamentare per lo Sviluppo hanno discusso della crisi umanitaria in Siria e la situazione dei rifugiati in tutta la regione. Lo scambio di opinioni ha seguito le discussioni in plenaria di ottobre sulla situazione in Kobane e la questione dei cittadini europei che si uniscono allo Stato islamico. Parlando alla riunione presieduta da Linda Mcavan (S&d, Regno Unito), Carsten Hansen del Consiglio norvegese per i rifugiati, ha dichiarato: "Dobbiamo almeno sostenere gli esistenti aiuti umanitari e di sviluppo dell´Ue per i paesi vicini alla Siria". "Facciamo appello a tutte le parti in conflitto per facilitare l´azione umanitaria neutrale, indipendente e imparziale" ha sottolineato Gilles Hansoul del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Eleni Theocharous (Ppe, Cipro) ha sottolineato che i corridoi umanitari devono essere aperti: "Altrimenti le uniche persone rimaste in Siria saranno coloro che cercano di uccidersi a vicenda". Ha aggiunto che sarebbe stato difficile per i paesi dell´Europa del Sud ricevere un maggior numero di rifugiati. Enrique Guerrero Salom (S&d, Spagna) ha ricordato: "I paesi come il Libano stanno ricevendo un numero di rifugiati che sarebbe l´equivalente della Germania con 16 milioni di rifugiati. In questa parte del mondo, siamo molto più egoisti e molto più inclini a proteggere il nostro benessere". Heidi Hautala (Verdi/ale, Finlandia) ha aggiunto: "È una profonda vergogna quando si guarda a quanti pochi rifugiati siano stati accettati dall´Unione europea". I deputati della commissione per gli Affari esteri hanon discusso il conflitto con il leader curdo Barzani Masrour il 4 novembre.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: REGIONI NON TUTTE UGUALI, NOI VIRTUOSI  
 
Roma, 5 novembre 2014 - "Porteremo alla Commissione Bilancio un po´ di cifre, perché al di là della demagogia che si fa sulle Regioni come fonte di spreco, la realtà è ben diversa e i dati sono impietosi". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in conferenza stampa a Montecitorio, prima dell´audizione alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, riguardo la Legge di Stabilità. Per Amministrazioni Centrali Minori Tagli - "La spesa delle Regioni è stata ridotta in cinque anni tra il 2009 e il 2012 del 38,5 per cento - ha precisato Maroni -, quella delle Amministrazioni centrali del 12,2 per cento. I tagli previsti per i Ministeri nel Ddl Stabilità ammontano a 2,3 miliardi contro i 4 delle Regioni. Se venisse applicato un risparmio del 3 per cento come è stato fatto per tutti, la riduzione di spesa sarebbe di quasi 5 miliardi: quindi, applicando ai Ministeri lo stesso criterio applicato alle Regioni e agli Enti locali, c´è ancora spazio di riduzione di oltre 2 miliardi e 300 milioni". Pareggio Giusto, Ma Siano Uguali I Criteri - Maroni ha aggiunto che "Il pareggio di bilancio è cosa buona e giusta, è stato introdotto nel 2012 ed entra in vigore nel 2016". "Il Governo - ha proseguito - ha chiesto per lo Stato lo spostamento al 2017, per le Regioni invece è anticipato al 2015, il che vuol dire un´altra riduzione di quasi 3 miliardi di euro, oltre i 4 imposti dalla Legge di Stabilità". Tagli Siano Equi, Con Costi Standard - "Noi non siamo contro i tagli - ha chiarito il presidente della Lombardia -, ma vogliamo che siano equi. E così non lo sono. Cosa bisogna fare? Introdurre i costi standard. Tutto ciò che lo Stato spende in Lombardia ha un valore pro capite di 3.600 euro, in Veneto di 3.700: siamo le Regioni ultra virtuose, perché la media nazionale è di 4.300 euro, con Regioni all´interno delle quali il costo pro capite è più di 7.000 euro per fare le stesse cose, anzi, noi le facciamo anche meglio, spendendo meno". "Bisogna allora ridurre la spesa, individuando nelle singole Regioni le migliori pratiche - ha ribadito Maroni -: chi spende meglio e bene in quel capitolo diventa un modello che va esteso a tutte le Regioni. Si risparmierebbero altro che 4 miliardi, molti di più ma in modo equo, premiando le Regioni virtuose e punendo le Regioni spendaccione, perché ci sono". Regioni Non Sono Tutte Uguali - "Fare di tutta l´erba un fascio, considerare tutte le Regioni come centro di spreco, è un´idiozia" ha detto Maroni. "Noi - ha proseguito - abbiamo ridotto all´osso la spesa e, dovendo applicare i Lea, i Livelli essenziali di assistenza nella sanità, il taglio di Regione Lombardia di 930 milioni di euro, totalmente ingiustificato, ci costringerà a chiudere degli ospedali. Tutto questo lo ribadiremo in Commissione, confidando che Renzi passi finalmente dalle parole ai fatti perché nell´incontro avuto con le Regioni ha mostrato apertura sul criterio dei costi standard". "Se terrà fede a questo impegno, anche se dubito che lo farà - ha concluso il presidente -, allora noi siamo pronti a discutere e a ragionare, altrimenti sarà una dichiarazione di guerra". Corte Conti Ha Promosso Nostri Bilanci Senza Alcun Rilievo - "La Corte dei Conti dall´anno scorso fa il giudizio di parifica anche sulle singole Regioni - ha spiegato ancora Maroni -. Per quanto riguarda la Lombardia ha analizzato due Bilanci e non c´è stata una sola eccezione, perché io coltivo un ottimo rapporto con la Corte dei Conti: abbiamo fatto un protocollo d´intesa che le consente di verificare online tutti i dati della Regione, tutti i conti e le singole spese e questo ha portato alla approvazione del Bilancio senza nessuna eccezione, senza nessuna considerazione negativa, quindi anche da questo punto di vista noi siamo un modello da imitare". Si Combattano Sprechi Dove Ci Sono Davvero - "Non nego che in alcune Regioni gli sprechi esistano - ha proseguito Maroni -, ma andiamo a vedere dove questi sprechi ci sono. Respingo l´affermazione ´Regioni uguale spreco´, perché non è così e sfido Renzi a venire in Lombardia e Veneto a dirci dove sono gli sprechi: se mi dice dove noi sprechiamo io taglio, perché, se noi abbiamo un costo pro capite per i Lombardi di 19 euro e ci sono regioni dove è di 220 euro, mi pare che lì bisogna intervenire. Questo vuol dire applicare i costi standard. Non è Nord contro Sud, ma Regioni virtuose contro Regioni sprecone. Questo è un principio di buon senso e di equità. I tagli lineari ci costringerebbero invece a tagliare i servizi, perché noi di sprechi non ne abbiamo". Effetto Tagli Pesante Per Tpl E Socio/sanitario - "Gli effetti che la manovra avrebbe sui conti della Regione Lombardia sarebbero molto pesanti: riduzione della spesa socio sanitaria di 750 milioni, riduzione di spesa per il trasporto pubblico locale di 155 milioni - che vuol dire azzerare il contributo di Regione Lombardia per il tpl alle Province - e una riduzione di 60 milioni per tutto il resto, territorio, ambiente, Expo, attività produttive, istruzione". "Ridurre la spesa sociosanitaria di 750 milioni vuol dire dover chiudere delle strutture. Faccio riferimento ad uno studio fatto dal professor Giarda nel 2012, Governo Monti, sulla spesa pro capite delle singole Regioni da cui risulta che complessivamente in Lombardia fra Stato, Regione, Province e Comuni la spesa pro capite è di 3651 euro contro una spesa media di 4329, e non parliamo delle Regioni a statuto speciale. Per la sanità poi la Regione Lombardia ha una spesa pro capite di 1674 euro, la più bassa in assoluto tra tutte le Regioni. Il che significa che un taglio di 750 milioni di euro mi costringe a chiudere delle strutture sanitarie, cosa che io non voglio fare, ma temo di essere costretto", ha detto Maroni durante l´audizione dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, Province Autonome ed Enti locali, alla quale ha partecipato anche l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia. "Tutto questo è stato dibattuto in Consiglio regionale, e all´unanimità tutte le forze politiche, compresa l´opposizione, hanno votato la risoluzione in cui si impegna il presidente della Regione Lombardia a sostenere in ogni sede la necessità che i finanziamenti al sistema delle autonomie siano calcolati sulla base di un indice di efficienza, che premi la virtuosità nella gestione amministrativa sulla base di chiari e condivisi parametri di costo standard. Questo è quello che chiedo alla Commissione", ha spiegato Maroni.  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2105: RINNOVATA L´INTESA REGIONE TOSCANA-PREFETTURE  
 
Firenze 5 novembre 2014 - Una migliore organizzazione e costi ridotti del 10 per cento. Questo l´obiettivo del protocollo sulle elezioni regionali 2015 che è stato siglato a Palazzo Medici Riccardi tra Regione e prefetture della Toscana. Come già nelle due precedenti consultazioni del 2005 e 2010, anche in quella prevista per marzo del prossimo anno, la Regione, avvalendosi della propria autonomia statutaria, sarà in grado di gestire gran parte delle operazioni elettorali. Per alcune fasi del procedimento potrà invece contare sulla collaborazione delle prefetture, già positivamente sperimentata in passato. L´intesa è stata siglata ieri pomeriggio tra il presidente Enrico Rossi e i dieci prefetti della Toscana. Rossi ha espresso soddisfazione per una firma che ribadisce "una leale collaborazione tra Stato e Regione. Sono convinto – ha aggiunto - che anche per le prossime elezioni, come nelle due precedenti, questa intesa contribuirà a rendere ancora più efficace l´organizzazione complessiva". Secondo il prefetto Varratta, che si è espresso a nome dei colleghi, in qualità di rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie, il patto ha dato "ottimi risultati sul piano organizzativo che ci hanno confermato l´opportunità di proseguire su questa strada di fattiva collaborazione". Scopo dell´intesa è che tutte le operazioni elettorali possano svolgersi celermente e nel modo migliore. La Regione, come già avvenuto nel 2010, potrà acquisire direttamente, attraverso la propria rete telematica, i risultati elettorali dai comuni e non più attraverso le prefetture. La Regione, inoltre, in virtù della sua legge sul procedimento (la numero 74 del 2005, ora in fase di adeguamento alla nuova legge elettorale), unica regione in Italia ad averne una specifica in materia, regolamenta e gestisce pressoché l´intera ´macchina´ delle elezioni. Le prefetture intervengono laddove entrano in gioco le competenze statali (in particolare per la revisione delle liste elettorali) e offrono la loro collaborazione in alcuni passaggi determinanti (distribuzione del materiale elettorale necessario per lo svolgimento delle operazioni nei seggi, controllo e vigilanza nella fase di consegna delle schede). Presso la prefettura di Firenze, quale sede del Rappresentante dello Stato, verrà istituito un organismo di raccordo, composto da delegati della Regione e delle prefetture, con il compito "di individuare ogni applicazione di dettaglio – si legge nel protocollo - risolvendo ove necessario eventuali dubbi interpretativi in uno spirito di leale collaborazione". Nell´accordo è prevista anche una riduzione dei costi complessivi del 10%. Le spese per l´attuazione delle consultazioni, infatti, " non eccederanno il 90% - specifica il documento - di quanto sostenuto in occasione delle elezioni 2010".  
   
   
DEMOGRAFIA: CRESCE LA POPOLAZIONE STRANIERA IN ABRUZZO  
 
Pescara, 5 novembre 2014 - Nel 2020 gli immigrati in Abruzzo saranno l´11 per cento sul totale dei residenti, mente al 2013 si attestavano al 5,7 per cento della popolazione abruzzese, pari a 74.939 unità. Il numero dei bambini stranieri con meno di 3 anni si porta dai 33.987 del 2007 ai 40.317 del 2020, con un incremento del 9 per cento. Questo dato interrompe l´invecchiamento della popolazione abruzzese, che vanta una percentuale tra le più alte in Italia, determinando una crescita costante della popolazione immigrata in Abruzzo, dovuta proprio al saldo naturale. Sono solo alcuni dei dati illustrati nel corso di una conferenza stampa dall? assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, e dal professor, Fabrizio Antolini, emersi grazie al progetto europeo ? Mmwd? . Lo studio, che si è concluso dopo un anno di lavoro, intende sostenere le Amministrazioni nella interpretazioni dei fenomeni demografici per pianificare meglio le politiche di sviluppo territoriale. In particolare Mmwd guarda a tre ambiti di intervento e alle loro interconnessioni: occupazione, istruzione e capitale umano, servizi-socio assistenziali. "C´è la necessità di conformare le nostre politiche - ha dichiarato l´assessore Sclocco - a questi nuovi scenari e calibrare il welfare tenendo conto di cambiamenti notevoli che vanno dall´invecchiamento della popolazione e nuovi servizi per l´infanzia ad una più consona organizzazione del no-profit. Constato che le linee guida sul sociale, che sono state da me presentate a tutti i soggetti coinvolti, si muovono nella giusta direzione". Positivi sono pure gli indici della popolazione studentesca straniera che cresce nella scuola primaria di 23 punti percentuali, rispetto alla popolazione italiana che decresce del 12,7 per cento. Trend positivo che si riconferma anche per la scuola secondaria inferiore e per gli istituti di istruzione secondaria superiore; con un balzo del 177.4 per cento quando si parla di Università. Dato in controtendenza è anche quello sulla imprenditorialità straniera nel tessuto produttivo regionale, che lancia la performance abruzzese al quarto posto nel ranking delle regioni. Le note dolenti riguardano invece i dati relativi alla soglia di povertà in Abruzzo, perché nel 2011 i contribuenti stranieri sono pari a 80.824, con un reddito medio di 12.058; considerato che al netto delle imposte il reddito medio si avvicina a 713 euro e che la soglia di povertà, in un piccolo paese dell´Abruzzo è di 525,65, si intuisce che l´immigrato rappresenta una fascia di popolazione a rischio povertà. Aumenta anche il tasso si severa deprivazione materiale, anche a causa dell´assenza della rete parentale, mentre decresce la spesa pubblica per migranti e nomadi passando da 35 euro ai 9 del 2010. Infine, 7.261 sono le istituzioni no-profit e 19.513 le attività di servizi erogati, la maggior parte dei quali per attività sportive, organizzazioni eventi, e spettacoli. "In questi mesi ? hanno concluso Sclocco e Antolini - è stato avviato un dibattito tra Regione Abruzzo e portatori di interesse. L´economia sociale può rappresentare un cambiamento importante per riorganizzare lo stato sociale, pronuovendo un sistema che sapia fare rete intorn0 alle esigene degli individui".  
   
   
PIU EUROPA, SINDACO SOTTOSCRIVE ATTO AGGIUNTIVO CON SINDACO DI CASTELLAMMARE DI STABIA. FINANZIATI CINQUE NUOVI PROGETTI PER ULTERIORI 5.1 MILIONI DI EURO  
 
Napoli, 5 novembre 2014 - È stato sottoscritto ieri mattina dall´assessore regionale con delega agli Accordi di Programma Ermanno Russo e il sindaco di Castellammare di Stabia Nicola Cuomo l’atto aggiuntivo al Piu Europa della cittadina stabiese. L’attività sinergica tra la struttura regionale dell’Assessorato all’Urbanistica e i Comuni ha consentito lo sblocco di ulteriori 5.1 milioni di euro, a valere sia sulla deliberazione di Giunta regionale 118/2014 che frutto di economie maturate dalle città e riassegnate. Si tratta di un finanziamento che consentirà la realizzazione di cinque nuovi progetti: il completamento ed adeguamento della scuola ex Panzini; la riqualificazione del borgo di Pozzano; la manutenzione straordinaria della Scuola Stabiae Seminario e Fratte; il restauro di Palazzo S. Anna e i lavori di manutenzione della Scuola Postiglione. “Fondi aggiuntivi e premialità di cui beneficeranno direttamente i cittadini”, ha dichiarato a margine della sottoscrizione l’assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio Ermanno Russo. “Il nostro obiettivo – ha concluso – è affiancare i Comuni nella riqualificazione dei loro territori, puntando ad un benessere abitativo di cui in Campania si sente un grande bisogno.”  
   
   
GESTIONE ASSOCIATA COMUNI: SEMINARIO A VILLA UMBRA SU SITUAZIONE ATTUALE  
 
 Perugia, 5 novembre 2014 - Sostenere e favorire i piccoli Comuni umbri nel passaggio alla gestione associata delle funzioni fondamentali: è questo l´obiettivo del seminario gratuito organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, in collaborazione con Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, che si terrà martedì 11 novembre, dalle ore 9, a Villa Umbra (in località Pila, a Perugia), al quale interverrà l´assessore regionale alle Riforme dei servizi pubblici locali e riforme endoregionali Fabio Paparelli. L´attività formativa fa seguito all´ultima scadenza, fissata al 30 settembre, in cui i piccoli Comuni avrebbero dovuto cedere ulteriori tre delle proprie funzioni fondamentali alle associazioni comunali. L´obbligo di gestire a livello sovracomunale le funzioni fondamentali – ricordano dalla Scuola - interessa tutti i Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti, soglia che scende a 3000 se hanno fatto parte o fanno parte di Comunità montane. Le funzioni da associare sono quelle identificate come fondamentali dalla legge nazionale: di queste solo una (anagrafe, stato civile e servizi elettorali) può continuare ad essere gestita singolarmente, mentre le altre vanno obbligatoriamente conferite ad una unione di Comuni ovvero esercitate tramite una convenzione. Il percorso attuativo – spiegano ancora dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica - è stato oggetto di continue proroghe; al momento, delle nove funzioni obbligatorie, tre sono state associate entro il 31 dicembre 2012, altre dovrebbero esserlo, dalla data del 30 settembre, mentre per le restanti tre la scadenza è fissata al prossimo 31 dicembre. Dopo l´apertura del seminario da parte dell´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, l´assessore regionale Fabio Paparelli illustrerà la situazione umbra, che interessa 60 piccoli Comuni (su un totale di 92). Seguirà la relazione sull´evoluzione della normativa nazionale in materia di gestione associata delle funzioni dei Comuni, a cura di Francesco Zito, capo della Segreteria tecnica del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie. I lavori saranno coordinati da Francesco De Rebotti, presidente Anci Umbria, sindaco di Narni. Durante la giornata si avvicenderanno gli interventi programmati di Matteo Barbero, consulente Anci Piemonte; Emilio Libutti, dirigente Regione Basilicata; Walter Laghi, segretario Nuovo Circondario Imolese; Daniele Trabucco, Università di Padova; Luca Castelli, Università degli Studi di Perugia; Giuseppe Chianella, Coordinatore Piccoli Comuni Anci umbria.  
   
   
“LA QUESTIONE SOCIALE OGGI” IN UN SEMINARIO DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA DI TORINO I LAVORI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE AL CIRCOLO DEI LETTORI E VENERDÌ 14 A PALAZZO CISTERNA  
 
Torino, 5 novembre 2014 - Tornano a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna – sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria 12 – gli incontri ed i seminari promossi dalla Scuola per la Buona Politica di Torino, diretta dal professor Michelangelo Bovero, docente di Filosofia Politica all’Università degli Studi di Torino. Nel mese di novembre sono in programma due appuntamenti nell’ambito del Iv seminario della rivista “Teoria politica” e del Xxxiv Seminario di Filosofia politica, con il patrocinio del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. “L’iniziativa – spiega il professor Bovero – intende promuovere un confronto fra cittadini e studiosi sul volto più drammatico della crisi attuale: l’aggravarsi della questione sociale, con l’aumento smisurato della disuguaglianza e il divario crescente tra concentrazione di grandi ricchezze ed estensione di grandi povertà. Di fronte a questi fenomeni sono emersi due atteggiamenti opposti delle classi dirigenti: in Europa, è prevalso l’indirizzo di subordinare la garanzia dei diritti sociali agli obiettivi di assorbimento del deficit e risanamento del debito pubblico; in altre parti del mondo si è affermato l’orientamento di destinare una quota inderogabile della spesa pubblica alla garanzia dei diritti sociali”. Il seminario sarà aperto giovedì 13 novembre alle 17 al Circolo dei Lettori di via Bogino, da Petros Markaris, prestigioso intellettuale greco, che in una recente trilogia di romanzi ha offerto uno specchio impressionante della crisi greca, epicentro della questione sociale europea. Le indagini del commissario Charitos si muovono nello scenario della corruzione politica, delle difficoltà economiche e dei drammi esistenziali della popolazione. Venerdì 14 novembre a partire dalle 9,30 a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, il seminario proseguirà in una sessione mattutina e in una pomeridiana con un confronto tra le esperienze europee e quelle latinoamericane, sviluppato nelle relazioni di Lorenzo Córdova Vianello (docente all’Universidad Nacional Autónoma de México), Pedro Salazar Ugarte (anch’egli docente all’Unam), Alessandro Dal Lago (docente all’Università di Genova), Humberto Ávila (Universidade Federal del Rio Grande do Sul), Agustín Menendez (Universidad de Leon).  
   
   
LA PROVINCIA DI TORINO A IOLAVORO: GLI STAND E IL PROGRAMMA DEI WORKSHOP  
 
Torino, 5 novembre 201 - Torna a Torino dal 5 al 7 novembre Iolavoro. La più importante job fair italiana - nata nel 2005 da un´idea della Provincia di Torino per reperire personale e manodopera in vista delle Olimpiadi invernali Torino 2006 – questa volta apre i suoi stand nei capienti spazi del Palaalpitur (ex Pala Isozaki). L´evento, è finanziato dal Fondo sociale europeo e si pone l’obbiettivo di mettere in contatto i lavoratori e le aziende di tutti i settori. “In questa fase di cambiamento epocale delle regole del mercato del lavoro” commenta l’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama, “oggi più che mai i nostri Centri per l’impiego sono concentrati – oltre che a rafforzare l’incontro tra domanda e offerta – a fornire informazioni aggiornate e corrette sia ai cittadini che alle imprese”. La Provincia di Torino, sarà presente a Iolavoro con diverse postazioni: -Centri per l’impiego accoglienza e informazioni al pubblico su domanda-offerta, possibilità di candidarsi alle offerte di lavoro dei Centri, supporto informativo sui contratti. -Sportello Alte professionalità e grandi clienti accoglienza e informazione sul servizio e sulle offerte. -Collocamento mirato informazioni e raccolta delle candidature di persone disabili interessate alle offerte proposte. -Marketing e giovani comunicazione e informazione sulle azioni dei Centri per l´impiego rivolte ai giovani, promozione di workshop. -Mip - Mettersi In proprio autoimprenditorialità, con operatori esperti. Inoltre, Palazzo Cisterna organizza per l’occasione diversi workshop: "Gli strumenti di avvicinamento al lavoro: che cos’è il tirocinio" (mercoledì alle 14 in sala 2) "Mi presento" (mercoledì alle 16 in sala 1, giovedì alle 15 in sala 3) "Web e lavoro, l’identità digitale" (mercoledì alle 17 in sala 1, giovedì alle 16.30 in sala 2) "Lunedì Giovani della Provincia di Torino. Istruzioni per l’uso" (venerdì alle 12 in sala 3) "I giovani e il servizio civile volontario" (venerdì alle 14 in sala 2 e alle 16.30 in sala 1). Registrazione obbligatoria e tutte le info su www.Iolavoro.org    
   
   
GARANZIA GIOVANI, VENDOLA: DIAMO UNA PROSPETTIVA CONCRETA DI LAVORO  
 
 Bari, 5 novembre 2014 - “In un contesto drammatico di recessione e crisi, noi proviamo a sperimentare politiche che possano sempre di più mettere in relazione la domanda e l’offerta di lavoro. ”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina, insieme con gli assessori Leo Caroli e Alba Sasso, alla conferenza stampa per la presentazione del report di monitoraggio del Programma Garanzia Giovani in Puglia, lo strumento attraverso cui l’Unione Europea intende garantire ai giovani disoccupati un inserimento nel mondo lavorativo. “È un programma – ha spiegato il Presidente Vendola – che vede la Puglia rispondere con livelli di efficienza particolarmente importanti. Proviamo a sperimentare politiche che consentano alla domanda di lavoro, cioè ai giovani, di qualificarsi, di poter agganciare quelle richieste, anche specialistiche, che vengono dal mercato del lavoro”. “Potevamo cavarcela – ha continuato il Presidente Vendola – dicendo che si tratta di misure che non affrontano alla radice l’asfissia e la gracilità del mercato del lavoro, ma mentre continuiamo a denunciare l’assenza di politiche attive per il lavoro e la vaghezza delle politiche industriali del nostro Paese, cerchiamo di fare per bene i compiti a casa. Queste misure sono un po’ l’evoluzione della vecchia e cara formazione professionale. Anche qui, per fare il paragone tra il 2004 e il 2014, bisognerebbe rifarsi alle cronache giudiziarie del tempo per ricordare che cosa era e che cosa è oggi la formazione in Puglia”. “Oggi – ha concluso Vendola – abbiamo diverse migliaia di ragazzi che abbiamo preso in carico e speriamo che questa esperienza sia propedeutica a piantare semi buoni di lavoro buono. È incomprensibile la testardaggine dell’establishment italiano rispetto a questo problema elementare: non si va da nessuna parte se non si dà qualità al lavoro, se non si forma il lavoratore e la lavoratrice, se non li si inserisce in un circuito di formazione permanente. Se il sistema economico non punta sulla qualità del lavoro e sull’innovazione dei processi produttivi, noi difficilmente potremmo uscire da una condizione di degrado e di declino”.  
   
   
PUGLIA: GARANZIA GIOVANI. APERTO FINO ALL’11 NOVEMBRE L´AVVISO MULTIMISURA  
 
 Bari, 5 novembre 2014 - “Garanzia Giovani, in tutta Italia, è stata accolta con scetticismo dagli stessi ragazzi a cui il programma è rivolto – ha dichiarato Leo Caroli, assessore al lavoro – perché sviluppare un pacchetto di interventi che vuole favorire l’orientamento e l’inserimento in un mercato del lavoro dove l’offerta di lavoro non aumenta, è un controsenso. Per queste ragioni – ha continuato Caroli – abbiamo “personalizzato” Garanzia Giovani in Puglia, investendo in una piccola rivoluzione che vuole la collaborazione tra soggetti pubblici, come i Centri per l’Impiego che stanno svolgendo un lavoro straordinario, e soggetti privati e pubblici raccolti in Associazioni Temporanee. Grazie a questa interazione, il ragazzo beneficiario di Garanzia Giovani potrà scegliere a quale Ats rivolgersi e attivare una delle misure concordate con il Cpi, sulla base della profilazione sviluppata. Tramite un’unica porta si accede, quindi, ad un ventaglio di opportunità. La piccola rivoluzione si completa con il pagamento a saldo dell’ente di formazione e solo a successo ottenuto, cioè ad assunzione del giovane, perché la buona formazione porta buona occupazione. Contestualmente, si cerca di aumentare l’offerta di lavoro attraverso altre politiche e misure, come ad esempio i cantieri di cittadinanza”.(...) “Garanzia Giovani, in Puglia, è il programma del “nonostante” – ha detto l’assessore alla formazione e al diritto allo studio Alba Sasso – Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante la campagna di comunicazione scadente che ha portato un numero elevatissimo di giovani ad iscriversi pur non avendo i requisiti. Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante gravi ulteriormente sui servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati. Nonostante tutto ciò, abbiamo già convocato oltre la metà degli iscritti e preso in carico il 28% di questi, un dato in linea con quello nazionale. Siamo, inoltre, la quarta regione d’Italia e la prima del sud per capacità di programmazione e attuazione, chi ci precede però ha scelto di affidarsi esclusivamente al privato. Oltre all’avviso multimisura – ha proseguito Sasso – stiamo sviluppando un altro bando, rivolto agli Istituti Tecnici e Professionali e agli enti di formazione che, sempre nell’ambito della Youth Guarantee, miri al reinserimento dei giovanissimi che hanno abbandonato prematuramente la scuola, per offrire loro un percorso formativo attrattivo ed utile ad acquisire una qualifica o un diploma. Il Neet non esiste in natura, bisogna andare a cercarlo all’ultimo domicilio conosciuto: la scuola. E da lì iniziare per riportarcelo”. Nota su Garanzia Giovani Prosegue la via pugliese al Programma Europeo “Youth Guarantee”, un Piano che integra le misure previste dal Governo con le esperienze regionali di successo a sostegno dell’occupazione giovanile. Rivolto ai giovani tra i 15 e 29 anni, “Garanzia Giovani” è lo strumento attraverso cui l’Unione Europea vuole garantire ai soggetti in possesso dei requisiti, e cioè disoccupati o fuori dal sistema di istruzione formale e della formazione professionale, un percorso di reinserimento nel sistema di istruzione e formazione o di inserimento nel mondo del lavoro attraverso le misure previste dal Programma (orientamento, tirocini, servizio civile, sostegno all’autoimpiego e mobilità professionale transnazionale e territoriale). Attraverso l’innovativo Avviso Multimisura, rivolto ai soggetti interessati alla presentazione di candidature per la realizzazione di alcune delle misure previste nel Piano Esecutivo Regionale per l’attuazione della Garanzia Giovani, la Regione Puglia selezionerà le Associazioni Temporanee di Scopo che, in competizione tra loro, realizzeranno le misure 1-C "Orientamento specialistico o di secondo livello", 2-A "Formazione mirata all´inserimento lavorativo", 3 "Accompagnamento al lavoro", 5 "Tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica" e 8 "Mobilità professionale transnazionale e territoriale". L’avviso Multimisura sperimenta un innovativo modello di interazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, tra Centri per l’Impiego e Associazioni Temporanee di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro e in quello della formazione professionale. In questo modo, attraverso la scelta di una Ats, obbligata a prendere in carico tutti i giovani che la scelgono, il ragazzo profilato dal relativo Cpi ha l’opportunità di accedere, tramite una sola “porta”, ad un ventaglio di opportunità previste dal Piano. I giovani, destinatari delle azioni, concorderanno presso il Cpi le misure attivabili e, dopo la sottoscrizione del Patto di servizio, sceglieranno liberamente l’Ats che li prenderà in carico e li seguirà nel percorso concordato. Le Ats, nell’esercizio dell’erogazione dei servizi, opereranno in raccordo con i Centri per l’Impiego. A seguito di alcune correzioni sulla piattaforma informatica, utili a rendere coerente la procedura telematica di candidatura con le indicazioni dell´Avviso, sono stati prorogati i termini per la presentazione delle istanze alle ore 14.00 dell´11 novembre 2014. La procedura online, attiva nella pagina Garanzia Giovani del portale www.Sistema.puglia.it, sarà quindi disponibile fino alla suddetta data. Ad oggi, hanno aderito a Garanzia Giovani per la Puglia 15.867 potenziali beneficiari, di questi, in soli tre mesi, sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti, un giovane su due è stato quindi contattato dal relativo Centro per l’Impiego. Sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con i numeri nazionali: secondo l’ultimo report diffuso dal Ministero del Lavoro, in Italia si sono iscritti a Garanzia Giovani oltre 270mila giovani, di questi sono stati presi in carico e profilati circa 76mila ragazzi e cioè il 28%. Nonostante il ritardo con cui - a livello nazionale - sono stati individuati i requisiti dei potenziali beneficiari, e nonostante il programma Garanzia Giovani vada a gravare ulteriormente su un sistema, quello dei servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati per realizzare gli standard di servizio che sono chiamati a rendere, i Centri per l’Impiego della Puglia hanno smentito le tante previsioni negative, garantendo standard vicini a quelli previsti dal Governo nazionale. Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, la Puglia risulta essere la migliore regione del centro-sud Italia per capacità di programmazione e attuazione del Programma Garanzia Giovani, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria. Sono, inoltre, già stati pubblicati o prossimi alla pubblicazione gli Avvisi relativi all’attuazione delle altre misure previste nel Piano Regionale Garanzia Giovani non contemplate dal bando Multimisura, come ad esempio il Servizio Civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 e i 18 anni in percorsi formativi.  
   
   
PERUGIA CAPITALE ITALIANA GIOVANI 2015; VICE PRESIDENTE UMBRIA RINGRAZIA PRESIDENTE NAPOLITANO "SUO RICONOSCIMENTO È SEGNALE IMPORTANTE"  
 
Perugia, 5 novembre 2014 - "Ringrazio il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per il ‘riconoscimento´ da lui dato alla città di Perugia quale Capitale italiana dei giovani del 2015. Si tratta di un segnale importante per i tutti quei giovani del capoluogo e della regione che vogliono contribuire attivamente alla crescita della loro città". Così la vice presidente della Giunta regionale dell´Umbria, con delega alle politiche giovanili, Carla Casciari, ha espresso soddisfazione per il messaggio inviato dal Presidente della Repubblica nell´ambito di Immaginario Festival. "L´individuazione di Perugia a Capitale nazionale dei giovani premia l´attività svolta in questi mesi dal Forum Regionale dei Giovani e dalla sua Giunta esecutiva che si sta impegnando anche per la candidatura della città a Capitale Europea dei Giovani per il 2017. La Regione è al fianco del Forum in questa campagna di promozione, sostenendolo nelle attività istituzionali e di partecipazione allargata. In questi giorni – ha aggiunto l´Assessore – una delegazione di giovani del Forum è a Bruxelles per una serie di appuntamenti con le istituzioni europee e la sede della Regione Umbria li ha ospitati per un evento durante il quale, insieme ai Parlamenti europei eletti in Italia e ai membri dell´European Youth Forum, si è parlato di partecipazione giovanile e dell´esperienza di Perugia". "Il Forum regionale – ha concluso Casciari - è un positivo esempio di partecipazione che viene dal basso, che raccoglie le esperienze di larghe parti del mondo associativo del territorio ed è diventato un importante esperimento di cittadinanza attiva e punto di riferimento per le istituzioni in materia di politiche giovanili".  
   
   
PIEMONTE: PIANO OPERATIVO NAZIONALE GARANZIA GIOVANI. LA GIUNTA STANZIA 52 MILIONI PER LA FORMAZIONE E IL TIROCINIO DEI GIOVANI  
 
Torino, 4 novembre 2014 La Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, ha approvato ieri in Giunta il secondo atto di indirizzo strategico del Piano operativo nazionale Garanzia Giovani. La prima direttiva era stato approvata ad agosto e prevedeva la spesa di circa 44 milioni e mezzo per una serie di iniziative relative al programma europeo che ha finanziato i percorsi per il reinserimento in formazione dei giovani tra i 15 e i 18 anni, i cui corsi sono partiti a settembre. Il documento di ieri, amplia la platea dei ragazzi coinvolti nel Piano Garanzia (che alla fine saranno 41.000), mantenendo come fulcro del sistema l’attivazione dei servizi legati a concrete opportunità di tirocinio e di lavoro, inserendole nel più ampio quadro della programmazione Fse 2014-2020, in modo da collegare al Piano tutte le misure previste nella programmazione di questo target. Con questo provvedimento si prevede di inserire 9.000 giovani in percorsi di tirocinio e 8.000 giovani al lavoro per un periodo superiore ai 6 mesi. La spesa prevista è di quasi 52 milioni. "In questo modo - dichiara Pentenero - cerchiamo di interpretare al meglio le direttive della Comunità europea, dando una risposta concreta al bisogno di riqualificazione dei nostri giovani, con un forte investimento, anche in termini di risorse, sulla formazione e l´istruzione, in modo che anche chi ha abbandonato gli studi possa avere un´opportunità. I risultati finora sono stati positivi e questo ci conforta sulla bontà della strada intrapresa". Prima di dare il via al Piano operativo nazionale, la Regione Piemonte nella primavera scorsa aveva avviato sperimentalmente il Progetto Straordinario Garanzia Giovani Piemonte, di cui oggi sono stati resi noti i risultati: - circa 20.000 adesioni al Portale Piemonte; gli iscritti attivi (quelli che hanno completato la loro adesione e partecipano a tutti gli effetti al programma) sono circa 12.000, le altre sono iscrizioni in via di perfezionamento; - 4.000 ragazze e ragazzi tra gli iscritti in Piemonte sono già stati destinatari di servizi al lavoro (comprensivi di colloquio); - 2.700 sono inseriti in percorsi di formazione per contrastare la dispersione (ragazzi che non hanno conseguito l’obbligo); - 1.100 sono già avviati in tirocinio/lavoro; - altri 1.200 stanno completando i percorsi di servizio per essere inseriti in tirocinio/lavoro. - 300 ragazzi/ragazze hanno partecipato ad un percorso di orientamento alla creazione di impresa che si conclude nelle prossime settimane.  
   
   
IO LAVORO: PER L´ASSESSORE PIEMONTESE UNA POLITICA PUBBLICA PER L´OCCUPAZIONE DI SUCCESSO  
 
Torino, 4 novembre 2014 Con l’inaugurazione prevista per mercoledì 5 novembre, alle ore 10.30, alla presenza delle massime autorità cittadine, si aprirà al Pala Alpitour di corso Sebastopoli a Torino, la tre giorni di Io Lavoro, la job fair organizzata dall’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte e realizzata dall’Agenzia Piemonte Lavoro. Una grande opportunità per tutti coloro che si saranno iscritti al sito www.Iolavoro.org  per conoscere direttamente tramite workshop e seminari l’offerta formativa attuale e le opportunità occupazionali del momento, ma soprattutto per sostenere direttamente colloqui di lavoro con le aziende interessate. “Giunta alla sua diciassettesima edizione - dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero - quest’anno sono previste grandi novità, tra cui lo svolgimento di una manifestazione contemporanea a Genova e l’apertura a tutti i settori merceologici. Segno di un successo crescente che solo la passata volta ha visto la partecipazione di 12.500 persone, di cui il 23% risultate occupate al termine della manifestazione. In un periodo di grave crisi economica come quello che stiamo vivendo, che colpisce soprattutto le giovani generazioni, iniziative come queste rappresentano un’esperienza felice di politica pubblica che mira a mettere in contatto domanda e offerta, quindi chi è alla ricerca di un occupazione con le imprese, che spesso lamentano di non trovare manodopera sufficientemente qualificata. Bisogna sfatare questo mito: i ragazzi di oggi, nella maggior parte dei casi, non sono dei bamboccioni, ma delle persone serie, preparate, con esperienza svolta anche all’estero, disponibili a impegnarsi, che spesso semplicemente non trovano la strada giusta per far conoscere e valere la propria conoscenza e professionalità. Io Lavoro da diciassette anni cerca di dare risposte a queste istanze e lo fa in maniera efficace visto la sua riproposizione nel tempo e sono sicura che anche quest’anno il bilancio si chiuderà positivamente, lasciando basi solide su cui iniziare a costruire la prossima edizione”.  
   
   
MILANO: DA GIOVEDÌ 6 A DOMENICA 9 NOVEMBRE TERZO FESTIVAL DEI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE IN PROGRAMMA QUARANTA EVENTI, TRA SPETTACOLI, LETTURE TEATRALI, DIBATTITI, PROIEZIONI DI DOCUFILM, PEDALATE E INTRATTENIMENTO PER I BAMBINI  
 
Milano, 5 novembre 2014 – Da giovedì 6 a domenica 9 novembre torna il Festival dei Beni confiscati alle mafie realizzato dal Comune di Milano in collaborazione con Libera e con il sostegno di Fondazione Cariplo, Unipol Gruppo Finanziario Spa, Radiopopolare ed Energie Sociali. La direzione del Festival è affidata anche quest’anno a Barbara Sorrentini. In programma quaranta eventi, tra spettacoli, letture teatrali, dibattiti, proiezioni di docufilm, pedalate e intrattenimento per i bambini che avranno luogo, come è consuetudine, all’interno dei beni confiscati alla mafie ora assegnati dall’Amministrazione comunale ad associazioni ed enti per finalità sociali. Il Festival aprirà giovedì 6 novembre alle ore 18 con un concerto per arpa e soprano della Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado" in via Momigliano 3, uno dei beni confiscati, ora gestito dalla Coop Zero Laboratorio di Utopie Metropolitane che si occupa di progetti educativi per famiglie e minori. A questo evento di apertura parteciperà il Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. La Festival hanno aderito anche alcuni comuni della provincia di Milano: Pregnana Milanese, Garbagnate, Abbiategrasso, San Giuliano Milanese, Buccinasco, San Donato Milanese , Sesto San Giovanni. “Questa manifestazione è nata per aprire ai milanesi le porte dei beni che sono stati confiscati alle mafie nella loro città e far conoscere le attività che vi si svolgono ora che sono stati restituiti alla legalità", spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “Milano purtroppo non è città immune alle mafie, come ci raccontano quasi ogni giorno le cronache giudiziarie. Tuttavia non si piega e ribadisce il suo impegno quotidianamente attraverso centinaia di attività presenti in appartamenti, negozi e complessi immobiliari tolti alla criminalità organizzata. L’edizione di quest’anno è dedicata ad Expo 2015, a come la città di prepara ad accogliere questo evento che coinvolgerà tutto il Paese e che proprio nella difesa e nel ripristino della legalità sta costruendo il suo successo". Numerose sono le iniziative proposte dalla quattro giorni di Festival tra cui: - l’inaugurazione della Casa della Legalità (venerdì 7 novembre alle ore 13 - immobile di via Curtatone 12) con Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, Nando dalla Chiesa e il rettore dell’Università Statale, Gianluca Vago; - la Festa della Legalità (sabato 8 novembre dalle 15 al tramonto – Casa Chiaravalle in via Sant’arialdo 69) con la presentazione dei progetti degli studenti del Politecnico per la realizzazione del Pensionato sociale e seguire l’incontro con Pif (Pierfrancesco Diliberto) e Walter Veltroni e la proiezione del docufilm “Quando c’era Berlinguer"; infine l’incontro per discutere di gioco d’azzardo patologico (domenica 9 novembre in via Curtatone 12) con la proiezione del documentario Rifiutati dalla sorte e dagli uomini" di Vieri Brini e di Emanuele Policante; - la pedalata contro le mafie (domenica 9 novembre alle ore 10) che seguirà l’itinerario corso Lodi, viale Omero, via San Dionigi, parco depuratore, Casa Chiaravalle. Sabato 8 novembre alle 11 i cittadini potranno infine conoscere il Social Market di via Leoncavallo 12 negozio solidale gestito da un anno da Associazione Terza Settimana con il sostegno di Fondazione Mike Bongiorno dove le famiglie in difficoltà seguite dai servizi sociali possono fare la spesa a prezzi calmierati. Al Festival parteciperà Libera che come già successo nelle precedenti edizioni accompagnerà i cittadini alla scoperta dei beni e delle loro storie. Quest’anno le visite saranno ai beni di via Momigliano 5, via Curtatone 12, via Jean Jaures 7/9, via Ceriani 14, viale Jenner 29/31, via Monti 41. Durante il Festival si parlerà anche di imprese sociali. In programma venerdì 7 novembre dalle ore 10 alle ore 13, presso Unicredit Tower Hall (via Fratelli Castiglioni, angolo via don Luigi Sturzo) la tavola rotonda dal titolo “Fare impresa sociale e buona economia con i beni confiscati alle mafie: si può!".  
   
   
TRENTO: LA FEDERAZIONE PROVINCIALE DELLE SCUOLE MATERNE PRESENTA IL SUO BILANCIO SOCIALE  
 
Trento, 5 novembre 2014 - La Federazione provinciale Scuole materne, che riunisce 136 scuole dell’infanzia equiparate distribuite su tutto il territorio provinciale – e che nel 2010 ha spento sessanta candeline – promuove un convegno per raccontare quello – il quanto e il come – che quasi duemila volontari, più di mille insegnanti, circa cinquecento tra cuochi e operatori d’appoggio, insieme alla Federazione stessa, fanno ogni giorno per l’educazione di quasi novemila bambini, altrettante famiglie e più di cento comunità diverse, territorialmente, storicamente e culturalmente connotate. Un’occasione per presentare a tutti gli associati, agli insegnanti, agli operatori d’appoggio e soprattutto all’intera comunità trentina, i fini e i valori che orientano la progettualità del sistema e le azioni che, coerentemente con questi valori, concretamente vengono messe in campo. Quella del prossimo venerdì 7 novembre sarà una preziosa occasione per la Federazione Provinciale delle Scuole Materne per presentarsi all’intera comunità trentina e raccontare tutto ciò che guida e giustifica il suo operato a favore delle 136 scuole associate. Il convegno, in programma alle 15.30 presso l’Auditorium del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento, ruoterà attorno al Bilancio sociale, ovvero ai progetti, alle idee, alle esperienze, alle azioni, alle iniziative, alle pratiche in essere e alle cifre che definiscono l’identità della struttura della Federazione e quella delle singole realtà scolastiche ad essa associate, così intimamente legate al territorio e alle comunità locali. Il filo rosso della valutazione, che trova espressione nel titolo “Generare valore educativo e sociale: un bilancio”, lega e connette, dunque, tra loro, in una prospettiva fortemente evolutiva, le tappe che hanno segnato la vita della Federazione e delle scuole associate in questi anni. Processi valutativi che, chiamando in causa tutti gli attori organizzativi, hanno creato: appartenenza e compartecipazione alla realizzazione di una traiettoria comune; identità forte, riconoscibile a se stessa e agli altri; occasioni per mettersi costantemente in discussione per rinnovarsi, per cambiare; opportunità per reinterpretare e valutare la propria progettualità, la propria esperienza, le proprie pratiche. Grazie a questa storia e a questi processi la Federazione delle Scuole Materne è in grado, oggi, di interrogarsi nuovamente, in modo trasparente e senza sconti, sulla capacità di garantire qualità dell’educazione all’infanzia, di promuovere capitale professionale e di generare capitale sociale. Al convegno porteranno il proprio saluto il presidente della Provincia Ugo Rossi e Luigi Morgano, segretario nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne. Il presidente della Federazione Giuliano Baldessari aprirà i lavori mentre il compito di entrare nel vivo, illustrando contenuti e metodologie, spetterà al direttore Lucia Stoppini e ad alcuni autorevoli esperti del mondo accademico, che hanno coordinato la ricerca che ha portato alla stesura del Bilancio sociale. Tra questi Michele Andreaus (ordinario di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Trento), Cristina Zucchermaglio, (ordinario di Psicologia Sociale alla Sapienza, Università di Roma), Giuseppe Scaratti (ordinario di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). L’ingresso al convegno è libero, tuttavia è gradita la prenotazione attraverso la homepage del sito della Federazione (www.Fpsm.tn.it)  o telefonando al numero 0461382610.