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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: BILANCIO, DIRITTI DEI MINORI E SEMESTRE EUROPEO  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2015 - Mentre i gruppi politici si preparano per la settimana di plenaria a Strasburgo, le commissioni stanno discutendo argomenti come il diritto dei minori; la tutela giuridica e la situazione dei rifugiati siriani. Tuttavia, la settimana inizia con un incontro di due giorni tra gli eurodeputati ei parlamentari nazionali provenienti da tutta l´Unione europea, con l´obiettivo di rafforzare la cooperazione tra i parlamenti europei e nazionali in materia di bilancio. I tagli di bilancio negli Stati membri dell´Ue dovrebbero riuscire a mantenere le finanze pubbliche in ordine, ma è proprio la mancanza di investimenti che ostacola la crescita. Questo è ciò che la Commissione europea spiega nella sua analisi annuale della crescita. La sua pubblicazione in dicembre 2014 ha dato il via ad un processo di definizione degli obiettivi di politica economica per il semestre europeo. Il 3 e il 4 febbraio, gli eurodeputati e i deputati nazionali s´incontreranno. Lunedì l´inviato speciale dell´Onu in Siria Staffan de Mistura sarà in commissione per gli Affari Esteri per discutere gli ultimi sviluppi nel paese e gli aiuti umanitari necessari ai profughi siriani. Giovedì sarà messo ai voti in commissione per le Libertà civili un progetto di legge che fornirà una migliore protezione giuridica dei minori accusati o sospettati di reati. Tra le altre cose, la legge prevede che i minori debbano avere accesso a un avvovato d´ufficio. Clicca qui per altre notizie sul Parlamento europeo La commissione per il Bilancio discuterà delle idee per migliorare il finanziamento dell´Unione europea, dopo una presentazione di Mario Monti, presidente del gruppo di lavoro sul tema. Giovedì e venerdì una delegazione di sei deputati parteciperà a un seminario ad Ankara, in Turchia. Un incontro con i membri del Parlamento della Turchia, Albania, Bosnia-erzegovina, Kosovo, Serbia e l´Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia. Il seminario si propone di rafforzare e integrare questi paesi nel campo della sicurezza ed efficienza energetica. Durante la settimana i gruppi politici del Parlamento si preparano per la plenaria del 9-12 febbraio a Strasburgo, durante la quale i deputati voteranno risoluzioni in materia di etichettatura del paese d´origine per le carni in alimenti trasformati e il rapporto del Senato americano sull´uso della tortura da parte della Cia.  
   
   
SETTIMANA PARLAMENTARE EUROPEA: LA GOVERNANCE ECONOMICA TRA AUSTERITÀ E CRESCITA  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2015 - I tagli di bilancio negli Stati membri dell´Ue dovrebbero riuscire a mantenere le finanze pubbliche in ordine, ma è proprio la mancanza di investimenti che ostacola la crescita. Questo è ciò che la Commissione europea spiega nella sua analisi annuale della crescita. La sua pubblicazione in dicembre 2014 ha dato il via ad un processo di definizione degli obiettivi di politica economica per il semestre europeo. Il 3 e il 4 febbraio, gli eurodeputati e i deputati nazionali s´incontreranno. New Deal europeo - La settimana parlamentare europe è un incontro annuale che ha l´obiettivo di fornire un input parlamentare al dibattito sulle priorità economiche dell´Ue per il 2015. I parlamentari, tra i quali il presidente Martin Schulz e il Vicepresidente Olli Rehn, si concentreranno su un pacchetto di investimenti annunciato dalla Commissione che mira a stimolare la crescita e creare nuovi posti di lavoro. Discuteranno anche la creazione di una dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria. Il risanamento di bilancio - Dato che il semestre europeo può richiedere dei tagli di bilancio in settori sensibili come la sanità e gli investimenti pubblici, nonché una riforma delle pensioni, il Parlamento ha insistito a più riprese affinché il processo abbia una maggiore legittimità democratica. Alcuni hanno criticato un processo decisionale non abbastanza democratico: per esempio le regole esistenti prevedono che i governi mandino i loro bilanci per l´approvazione alla Commissione prima di farli votare al Parlamento. Il semestre europeo - Dopo che gli Stati membri avranno presentato il loro budget e la loro politica economica alla Commissione, quest´ultima, nel mese di giugno, ha inviato le raccomandazioni specifiche per ogni paese definendo ciò che i governi devono fare per rispettare i limiti del debito Ue e le esigenze di riforme strutturali. Il Consiglio dell´Unione europea si pronuncerà successivamente sulle raccomandazioni, dando tempo fino alla fine dell´anno di attuarle i loro bilanci. Austerità vs crescita - A complicare ulteriormente le cose è il divario tra coloro che sostengono le politiche di austerità e di coloro che imputano la crescita debole e l´aumento della disoccupazione ai tagli della spesa pubblica.  
   
   
IL MEETING DEI DIRITTI UMANI ARRIVA IN EUROPA  
 
Firenze 3 febbraio 2015 - Il Meeting dei diritti umani, che la Regione Toscana organizza da anni per il 10 dicembre, diventa europeo. Lo aveva annunciato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ai partecipanti all´ultima edizione al Palamandela, e in questi giorni l´annuncio si è concretizzato in due analoghe iniziative a Caen, in Bassa Normandia, e a Pola, nell´Istria croata. A Caen ha partecipato anche una delegazione toscana, con otto studenti delle superiori toscane (liceo artitisco Virgilio di Empoli e istituto socio-sanitario di Empoli), occasione per confrontarsi con i coetanei francesi sui temi della sostenibilità e della pace. A Pola hanno partecipato oltre 4 mila studenti sui circa 7.500 studenti che conta l´Istria, con un programma che ha valorizzato anche le attività di danza, musica, teatro portate avanti dalle scuole. Le tre regioni sono al lavoro per riproporre la prossima edizione del meeting in contemporanea, auspicabilmente in data 10 dicembre.  
   
   
MARONI: GOVERNO CONCEDA DEFISCALIZZAZIONE INGRESSO REGIONE IN PARCO MONZA  
 
Monza, 3 febbraio 2015 - "Ho detto al ministro Poletti che spero venga accolto l´emendamento al decreto ´mille proroghe´ per la defiscalizzazione dell´ingresso della Regione Lombardia nel Consorzio del Parco di Monza e quindi dell´Autodromo. Non ci sarebbe davvero una ragione per dire ´no´ a questo emendamento". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni alla Villa Reale di Monza nel corso dell´evento dal titolo ´Top 500 Monza e Brianza - Un territorio di eccellenze, un modello per lo sviluppo del Paese´, iniziativa che punta a valorizzare il ruolo del manifatturiero lombardo all´interno dell´economia italiana come motore per la ripresa economica.  
   
   
MARONI: ELEZIONE QUIRINALE NON CAMBIA RAPPORTI MAGGIORANZA IN REGIONE LOMBARDIA  
 
Monza, 3 febbraio 2015 - "I rapporti tra i partiti di Centrodestra dopo l´elezione del presidente della Repubblica? In Regione Lombardia non penso cambierà nulla per i nostri assetti, perché c´è una Maggioranza che funziona, una Maggioranza che discute, ma fa le cose che servono, una Maggioranza eletta prima di questo voto per il Quirinale. Io lavoro perché il modello lombardo venga esportato". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti prima dell´evento dal titolo ´Top 500 Monza e Brianza - Un territorio di eccellenze, un modello per lo sviluppo del Paese´.  
   
   
RIMBORSI, REGIONE LOMBARDIA: COSTITUZIONE PARTE CIVILE LEGATA A RESTITUZIONE SOMME  
 
Milano, 3 febbraio 2015 - "In merito al procedimento penale in corso presso il Tribunale di Milano la Regione Lombardia non si è per ora costituita parte civile in quanto alcuni consiglieri hanno già restituito le somme contestate e probabilmente altri lo faranno, quindi meglio aspettare il dibattimento per non costituirsi inutilmente. Oggi ha solo avuto inizio l´udienza preliminare davanti al Gup e c´è tempo per costituirsi parte fino all´apertura del dibattimento penale, a meno che non decida di avviare un´autonoma azione civile di risarcimento danni". Lo scrive, in una Nota, la Regione Lombardia in merito alla notizia di una ´mancata costituzione di parte civile´ della stessa Regione Lombardia nel corso dell´odierna udienza preliminare davanti al Gup di Milano Fabrizio D´arcangelo a carico di 64 consiglieri ed ex consiglieri lombardi.  
   
   
ANGELI ANTI BUROCRAZIA, MARONI: SPERIMENTAZIONE IMPORTANTE  
 
Varese, 3 febbraio 2015 - "Il loro è un ruolo importante, sono chiamati a risolvere i problemi delle imprese dal punto di vista della burocrazia. Iniziamo con 30 giovani, due per ogni provincia (tranne Sondrio, che ne ha uno solo, e Milano, che ne ha 8), con il compito di aiutare concretamente le aziende e riportarci quali sono le maggiori difficoltà che riscontrano i nostri imprenditori". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, ha partecipato, con l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, alla presentazione dei due ´Angeli antiburocrazia´ di Varese, alla Camera di Commercio della Città Giardino. Pronti A Estendere Iniziativa - Per il governatore, questa "è una sperimentazione importante, che, se funzionerà, siamo pronti a estendere. A giugno faremo una prima verifica e, se come penso, i riscontri saranno positivi, prorogheremo l´iniziativa aumentando anche il numero degli ´angeli´". Servizio ´A Domicilio´ - Operativamente, ha spiegato Maroni, "saranno gli ´angeli´ ad andare direttamente in azienda. L´imprenditore che ha un problema non deve nemmeno recarsi alla sede territoriale di Regione Lombardia di Varese, gli basta chiamare il numero verde (Numero Verde di Regione Lombardia 800.318.318). Per contro, noi, come Regione, avremo una relazione su quali siano le maggiori criticità, settore per settore, che ci consentirà di intervenire in maniera ancora più efficace". I Progetti - Oltre al servizio di assistenza alle imprese, gli ´angeli´ di Varese lavoreranno su due progetti: - migliorare l´efficienza dei Suap, strumenti di semplificazione rispetto ai quali sono state segnalate molteplici criticità nei rapporti con le imprese; - approfondire l´offerta di servizi volti al supporto e all´accompagnamento degli imprenditori, sia nella fase di avvio dell´attività d´impresa, sia per l´accesso alle risorse offerte tramite la forma dei bandi. L´attenzione alle tematiche inerenti il possibile incremento dei servizi permette di agevolare le imprese in tutti i momenti delicati della loro vita, aumentando la capacità attrattiva del territorio varesino, a fronte del fenomeno, in crescita da alcuni anni, di delocalizzazione delle imprese a favore dell´area limitrofa del Canton Ticino. Creare Condizioni Migliori - Maroni ha confermato di "credere molto in questo progetto, che, insieme alle molte altre iniziative a sostegno del nostro tessuto produttivo portate avanti da Regione Lombardia, vuole cercare di favorire una ´delocalizzazione al contrario´, ossia far tornare sul nostro territorio chi ha scelto di spostare l´attività in altri Paesi, non per esterofilia, ma perché, per sopravvivere, a volte diventa quasi una scelta obbligata". Obiettivo Facilitare - Il presidente lombardo, fra le numerose iniziative portate avanti dalla Regione, per "rendere più facile la vita ai nostri imprenditori", ha ricordato quella a favore delle Start-up innovative, "per la quale sono arrivate centinaia di proposte" e alcune innovazioni tese alla ´de-materializzazione´, come "la fatturazione e la ricetta medica elettronica".  
   
   
PIEMONTE: POR FESR: INCONTRO CON IL PARTENARIATO SULLA NUOVA PROGRAMMAZIONE ILLUSTRATE LE PRINCIPALI NOVITA´, TRA CUI L´INCREMENTO DEI FONDI PER L´AGENDA DIGITALE  
 
Torino, 3 febbraio 2015 - L’assessore regionale alle Attività produttive, Giuseppina De Santis, ha incontrato ieri i rappresentanti del partenariato piemontese per illustrare le ultime novità della fase di negoziato legata alla nuova programmazione del Por Fesr, in vista dell’imminente approvazione da parte di Bruxelles. La Regione Piemonte ha provveduto a dicembre a trasmettere alla Commissione Europea la proposta definitiva di Programma Operativo Regionale per il periodo 2014-2020, la cui cifra complessiva è di oltre 965 milioni di euro. «Abbiamo revisionato il Por Fesr rispetto alla versione di luglio sulla base delle osservazioni ricevute dalla Commissione, nonché dalle ulteriori indicazioni emerse durante la fase negoziale e di confronto con le parti sociali - dichiara l´assessore De Santis - Le novità più importanti riguardano il potenziamento dell´agenda digitale, l´attenzione al principio di concentrazione delle misure, il rafforzamento delle forme di integrazione con gli altri fondi e il potenziamento dello sviluppo territoriale integrato. Sul nostro programma è imminente l´ok definitivo da Bruxelles, per cui potremo partire in tempi ragionevoli con l´utilizzo dei fondi della nuova programmazione, per realizzare i significativi cambiamenti attesi dal sistema produttivo piemontese». Tra le novità significative, al fine di contribuire al meglio all’attuazione del “Progetto Strategico Agenda Digitale per la banda ultra larga”, sono state aggiunte risorse pari a 40 milioni di euro. Ulteriori revisioni hanno riguardato poi la soppressione di azioni la cui dotazione non risultava adeguata per la necessaria "massa critica" nel realizzare cambiamenti significativi e una maggiore attenzione in termini di strategie, azioni e premialità per i temi di carattere strategico come quelli legali gli aspetti ambientali. Di seguito, il nuovo quadro finanziario del Por Fesr 2014-2020: Asse Valore Finanziario Modificato (Novembre 2014) (euro) % - Ricerca, Sviluppo Tecnologico E Innovazione 355.191.778,00 36,78 - Agenda Digitale 88.292.236,00 9,14 - Competitivita’ Dei Sistemi Produttivi 212.461.184,00 22,00 - Energia Sostenibile E Qualita’ Della Vita 193.168.950,00 20,00 - Tutela Dell’ambiente E Valorizzazione Delle Risorse Culturali E Ambientali 29.804.566,00 3,09 - Sviluppo Urbano Sostenibile 48.292.236,00 5,00 - Assistenza Tecnica 38.633.790,00 4,00 - Totale 965.844.740,00.  
   
   
EDILIZIA SOCIALE E SCOLASTICA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI IERI MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE NEL CORSO DI UNA RIUNIONE COORDINATA DAL PRESIDENTE SERGIO CHIAMPARINO.  
 
Torino, 3 febbraio 2015 - Edilizia sociale. Un disegno di legge presentato dall’assessore Augusto Ferrari, che passa ora all’esame del Consiglio regionale, vuole consentire il recupero degli alloggi destinati all’edilizia sovvenzionata e non assegnabili per carenza di manutenzione tramite il conferimento a persone che si impegnino a realizzare gli interventi necessari per renderli abitabili, come la sostituzione di apparecchi igienico-sanitari e la riparazione di pareti o pavimenti, fino ad un costo massimo di 7.000 euro, che gli enti proprietari provvederanno a restituire o detrarre dall’affitto. Dai dati forniti dalle Atc e dai Comuni risulta che gli appartamenti in queste condizioni sono circa 800. Edilizia scolastica. I criteri generali per la redazione del piano triennale 2015-17 per l’edilizia scolastica prevedono, come proposto dall’assessore Giovanna Pentenero, di consentire l’accesso ai mutui trentennali con ammortamento a totale carico dello Stato per effettuare interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficienza energetica negli immobili sedi di scuole pubbliche coerenti con il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. I destinatari saranno Città metropolitana, Province e Comuni, che non saranno obbligati a cofinanziare gli interventi ma riceveranno una premialità se disposti ad intervenire. Per consentire al maggior numero di enti di utilizzare le risorse che saranno stanziate dal decreto interministeriale del 21 gennaio scorso, viene fissato per ogni opera un tetto massimo di finanziamento di 800.000 euro. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta del presidente Sergio Chiamparino e degli assessori Aldo Reschigna e Giuseppina De Santis, lo schema di convenzione quadro per gli affidamenti diretti al Csi-piemonte per la fornitura di servizi in regime di esenzione Iva durante il 2015; - su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, il giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto del Comune di Sauze d’Oulx per la realizzazione di una pista da fondo e di un campo da golf a nove buche, in quanto le criticità emerse durante l’istruttoria sono superabili applicando una serie di prescrizioni, nonché la proroga al 30 settembre 2015 della validità dell’accordo di programma con la Provincia di Vercelli e la Comunità montana Valsesia per lo sviluppo del circuito di piste ciclabili per mountain bike; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, i nuovi requisiti e procedure per l’accreditamento dei centri di formazione abilitati al rilascio dell’autorizzazione per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni in ambiente extra ospedaliero; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, i nuovi requisiti e procedure per l’accreditamento dei centri di formazione abilitati al rilascio dell’autorizzazione per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici esterni in ambiente extra ospedaliero; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, un regolamento che proroga al 31 marzo 2015 la scadenza del pagamento dell’annualità 2014 del canone di concessione delle acque minerali e di sorgente, i cui introiti saranno destinati in parte ai Comuni ed alle Comunità montane dove è ubicato lo stabilimento di imbottigliamento o insiste la concessione mineraria ed in parte alla Regione.  
   
   
"DAP" 2015 UMBRIA; GIUNTA REGIONALE APPROVA DOCUMENTO  
 
Perugia, 3 febbraio 2015 - La Giunta regionale dell´Umbria ha approvato il Documento annuale di programmazione 2015. Nel Documento, che verrà ora inviato al Consiglio regionale, sono state accolte alcune modifiche avanzate nel corso della riunione del Tavolo generale dell´Alleanza per l´Umbria relative alle riforme, alla competitività e innovazione, al capitale umano e lavoro, all´ambiente e al welfare. Le modifiche apportate nel capitolo relativo alle riforme accentuano l´"allineamento" del Dap al Ddl regionale di riforma istituzionale e sottolineano ulteriormente il principio già espresso nella normativa: "un ente, una funzione, una risorsa", ribadendo anche l´esigenza di razionalizzare le partecipate regionali e quelle provinciali non esenziali alle loro funzioni. Inoltre sono state, tra l´altro, rafforzate le parti del Dap riguardanti la partecipazione dell´Umbria a Expo 2015 con un ulteriore riferimento all´evento anche nel paragrafo relativo alle imprese, che va ad aggiungersi a quelli già presenti sotto le voci turismo e agricoltura. E´ stato poi inserito un riferimento alla possibilità di adeguare i canoni su concessioni di natura ambientale, reinvestendo le maggiori entrate nei territori in cui tali concessioni sono operative. E´ stato infine aggiunto un riferimento alle azioni di regolazione del modello di erogazione dei servizi di welfare, con particolare riferimento al perfezionamento del nuovo sistema di applicazione del tariffario regionale per la cooperazione sociale.  
   
   
MILANO, COSAP: INFORMAZIONI UTILI IN CASO DI AVVISI, SOLLECITI, INGIUNZIONI DI PAGAMENTO O PER LE RICHIESTE DI RATEAZIONE  
 
Milano, 3 febbraio 2015 - 1) Avvisi ordinari di pagamento Cosap Mercati e Altre Aree: per segnalare variazioni e/o cessazioni di occupazione occorre presentare istanza in autotutela utilizzando il modello presente sul sito 2) Sollecito Cosap Mercati e Altre Aree: a) per segnalare variazioni e/o cessazioni di occupazione occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modulo presente sul sito e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  b) per segnalare l´avvenuto pagamento dell´avviso originario inviare la copia della ricevuta di pagamento e copia del sollecito ricevuto alla casella di posta e-mail Ele.autotutelariscossione@comune.milano.it  oppure al fax 02.88454152 3) Ingiunzioni Cosap e Mercati e Altre Aree: a) per segnalare l´avvenuto pagamento dell´avviso originario inviare la copia della ricevuta di pagamento e copia del sollecito ricevuto alla casella di posta e-mail Ele.autotutelariscossione@comune.milano.it  oppure al fax 02.88454152 b) per eventuali altre segnalazioni occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modello presente sul sito alla voce e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  4) Ingiunzioni Cosap su occupazioni abusive: per eventuali segnalazioni occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modello presente sul sito e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  5) Richiesta di Rateazione: occorre inviare la richiesta via e-mail alla casella Ele.cosap@comune.milano.it  Il Servizio provvederà a inoltrare al richiedente il modello di istanza per l´ammissione alla rateazione, che dovrà essere successivamente restituito al Servizio secondo le modalità descritte nel modello stesso.Cosap, informazioni utili in caso di avvisi, solleciti, ingiunzioni di pagamento o per le richieste di rateazione 1) Avvisi ordinari di pagamento Cosap Mercati e Altre Aree: per segnalare variazioni e/o cessazioni di occupazione occorre presentare istanza in autotutela utilizzando il modello presente sul sito 2) Sollecito Cosap Mercati e Altre Aree: a) per segnalare variazioni e/o cessazioni di occupazione occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modello presente sul sito e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  b) per segnalare l´avvenuto pagamento dell´avviso originario inviare la copia della ricevuta di pagamento e copia del sollecito ricevuto alla casella di posta e-mail Ele.autotutelariscossione@comune.milano.it oppure al fax 02.88454152 3) Ingiunzioni Cosap e Mercati e Altre Aree: a) per segnalare l´avvenuto pagamento dell´avviso originario inviare la copia della ricevuta di pagamento e copia del sollecito ricevuto alla casella di posta e-mail Ele.autotutelariscossione@comune.milano.it  oppure al fax 02.88454152 b) per eventuali altre segnalazioni occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modello presente sul sito e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  4) Ingiunzioni Cosap su occupazioni abusive: per eventuali segnalazioni occorre presentare istanza in autotutela, debitamente corredata dei documenti a sostegno della richiesta, utilizzando il modello presente sul sito e inviandolo alla casella e-mail Ele.cosap@comune.milano.it  5) Richiesta di Rateazione: occorre inviare la richiesta via e-mail alla casella Ele.cosap@comune.milano.it  Il Servizio provvederà a inoltrare al richiedente il modello di istanza per l´ammissione alla rateazione, che dovrà essere successivamente restituito al Servizio secondo le modalità descritte nel modello stesso.  
   
   
MARCHE: TRASMESSA ALL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA LA PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE SUL RIORDINO DELLE PROVINCE.  
 
 Ancona, 3 febbraio 2015 - La Giunta regionale ha presentato all’Assemblea legislativa delle Marche la proposta di legge (Pdl) sul riordino delle Province, in attuazione della Riforma Delrio. Il testo prevede che le funzioni “non fondamentali”, esercitate dalla Province, vengono trasferite alla Regione (la normativa nazionale riportava anche la possibilità di assegnarle ai Comuni). Definisce, inoltre, le modalità per il trasferimento del personale collegato alle funzioni trasferite. La Pdl ha acquisito il parere dell’Osservatorio regionale sul riordino (istituito a seguito dell’accordo Stato – Regioni) e del Tavolo delle autonomie locali (Regione, Anci e Upi Marche, organizzazioni sindacali confederali e di categoria). “Stiamo mantenendo gli impegni assunti con i livelli istituzionali e con i lavoratori delle Province, giustamente preoccupati per la salvaguardia dei posti di lavoro – afferma il presidente Gian Mario Spacca – La Regione sta facendo la propria parte, con responsabilità, per accompagnare questo processo di riforma che lo Stato ha impresso senza le dovute garanzie sul fronte delle risorse necessarie. L’assemblea legislativa può quindi avviare il percorso legislativo, con l’auspicio che possa concludersi entro marzo, comunque prima della fine della legislatura regionale, in modo da continuare a garantire i servizi ai cittadini senza interruzioni e senza disagi, e senza penalizzazioni per i dipendenti delle amministrazioni provinciali”. “Abbiamo svolto un proficuo e approfondito lavoro per attuare la Riforma Delrio nella maniera più rispondente alle esigenze delle comunità locali e dei lavoratori coinvolti – sottolinea il vicepresidente e assessore agli Enti Locali, Antonio Canzian – Un processo di riforma sul quale è ancor aperto il confronto con il Governo nazionale, perché le Regioni chiedono di disporre delle necessarie risorse economiche per poterlo gestire nei migliori dei modi e senza tensioni occupazionali. Quella inviata all’Assemblea legislativa è una proposta di legge frutto del confronto con le Province, i Comuni e i sindacati. Crediamo sia un testo che risponda alle esigenze e alla finalità della riforma, che i consiglieri regionali potranno integrare o modificare, sapendo comunque che la vera battaglia resta quella delle risorse economiche, al momento non assegnate e la cui mancanza rappresenta un limite all’efficacia del processo di riordino”. La legge 56/2014 (Riforma Delrio) ridefinisce l’assetto istituzionale delle Province, quali enti di secondo livello titolari di funzioni amministrative fondamentali; prevede il ridimensionamento e il riordino delle competenze delle Province stesse, nella prospettiva del loro superamento con la legge di riforma costituzionale, attualmente all’esame delle Camere. Secondo le rispettive competenze, lo Stato e le Regioni attribuiscono (alla Regione stessa o agli enti locali) le funzioni amministrative svolte dalle Province, diverse da quelle fondamentali. Gli Osservatori regionali hanno svolto la ricognizione delle funzioni. La Pdl delle Marche prevede un significativo trasferimento di alcune funzioni dalle Province alla Regione nelle materie assegnate alla competenza legislativa regionale (turismo, beni e attività culturali, trasporto pubblico locale, protezione civile, difesa del suolo, caccia e pesca nelle acque interne, formazione professionale, servizi sociali, farmacie, artigianato e industria). La Pdl si compone di otto articoli che disciplinano: il riordino delle funzioni provinciali; il trasferimento alla Regione delle funzioni non fondamentali; le modalità del trasferimento, rinviando a successive deliberazioni della Giunta regionale l’individuazione delle risorse umane, strumentali e finanziarie correlate; le disposizioni finanziarie; le norme transitorie e finali.  
   
   
REDDITOMETRO, ASSESSORE LIGURIA: PERIODO TRANSITORIO DI SEI MESI PER ANDARE A REGIME CON NUOVO ISEE  
 
Genova, 3 Febbraio 2015 - Un periodo transitorio di sei mesi per andare a regime con l´applicazione del nuovo Isee, l´indicatore della situazione economica di una famiglia. Lo chiede la Regione Liguria attraverso l´assessore alle politiche sociali Lorena Rambaudi che insieme al Comune di Genova è pronta a varare una delibera, per l´applicazione delle nuove regole di certificazione della situazione economica che dà diritto ad agevolazioni tariffarie e esenzioni di pagamento. "Serve un periodo transitorio di passaggio e accompagnamento– spiega Rambaudi – ed è per questo che ci siamo assunti come Regione un ruolo di coordinamento". Le nuove regole nazionali per il calcolo dell´Isee che sono entrate in vigore dal 1 gennaio, hanno visto slittare le iscrizioni nelle scuole comunali anche per le difficoltà del sistema informativo dell´Inps. "La delibera che insieme al Comune di Genova stiamo predisponendo – continua Rambaudi – definirà lo scenario delle situazioni e un termine di sei mesi per passare al nuovo sistema". Sarà compito di un gruppo tecnico misto effettuare delle simulazioni su 100 famiglie che verranno individuate grazie alla collaborazione dell´agenzia regionale territoriale dell´edilizia, dei Caf e dei Comuni che valuteranno le modifiche delle soglie di accesso, di compartecipazione o esenzione. "L´obiettivo politico concordato con gli assessori comunali – continua Rambaudi - è quello di mantenere la stessa platea di beneficiari e non ridurli, ma allo stesso tempo avere proiezioni certe che garantiscano la copertura dei costi a bilancio. Ai cittadini diciamo che non deve esserci la corsa a richiedere il nuovo Isee perché chi è inserito in agevolazioni di servizi in corso non deve fare nulla, mentre per nuove prestazioni o bandi che dovessero partire in questo semestre verranno date indicazioni specifiche nelle delibere di riferimento. Per i nuovi ingressi in servizi in corso, il cittadino escluso dal parametro del nuovo Isee potrà fare richiesta ai Caf anche per il calcolo del "vecchio" Isee per confrontare i dati e non subire disomogeneità di trattamento rispetto ai cittadini già in carico".  
   
   
MILANO: APPROVATO IL REGOLAMENTO SULLA TRASPARENZA  
 
Milano, 3 febbraio 2015 – Il Consiglio comunale ha approvato ieri, all’unanimità con 34 voti favorevoli, il Regolamento in materia di obblighi di trasparenza dei titolari di cariche elettive e di governo e degli obblighi di trasparenza degli enti pubblici vigilati, degli enti di diritto privato in controllo pubblico e delle società di diritto privato partecipate. Il nuovo regolamento adempie a una richiesta prevista nel Decreto Legislativo n.33/2013 in materia di obblighi di pubblicità trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni, che prevede accessibilità totale delle informazioni sull´organizzazione e l´attività delle pubbliche amministrazioni e sull´utilizzo delle risorse pubbliche tramite pubblicazione sul sito Internet dell´amministrazione o dell’organismo interessato. Il nuovo regolamento si rivolge ai titolari di incarichi di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico e, in particolare a sindaco, assessori, consiglieri comunali, presidenti e consiglieri delle Zone del Decentramento e ai componenti degli organi direttivi degli enti pubblici vigilati, degli enti di diritto privato in controllo pubblico e delle società di diritto privato partecipate. L’applicazione del Decreto Legislativo n.33/2013 prevede quindi una apposita disciplina sanzionatoria nei casi di mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati concernenti la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell´incarico al momento dell´assunzione in carica, la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, nonché tutti i compensi cui da diritto l´assunzione della carica. Il Decreto Legislativo prevede, per la violazione di queste disposizioni, una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro, a carico del responsabile della mancata comunicazione. Ciascuna Amministrazione provvede, comunque, in regime di autonomia, in base anche alle indicazioni della Autorità Nazionale Anticorruzione, a disciplinare il procedimento sanzionatorio.  
   
   
TRENTO, INVENTARIO BENI PROVINCIALI: VARATO UN NUOVO REGOLAMENTO  
 
Trento, 3 febbraio 2015 - Fissare i criteri e le modalità di valutazione delle attività e passività finanziarie, patrimoniali e demaniali della Provincia autonoma di Trento, differenziando i criteri in relazione alla tipologia delle componenti del patrimonio e definendoli in base a criteri di carattere economico. Sono questi gli obiettivi del nuovo regolamento relativo alla disciplina dell´inventario dei beni provinciali, approvato oggi dalla Giunta con una delibera a firma del presidente Ugo Rossi e dell´assessore Mauro Gilmozzi. Il nuovo regolamento prevede l’applicazione al patrimonio provinciale dei criteri di classificazione e di valutazione previsti dal Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell’Unione Europea, in coerenza con i principi in materia di armonizzazione dei sistemi contabili. Il regolamento prevede che la valutazione delle attività non finanziarie, come beni immobili quali fabbricati, terreni, impianti e macchinari, sia rapportata a valori di mercato oppure ai prezzi di acquisto al netto di una quota pari al valore cumulato degli ammortamenti. Per le attività finanziarie, quali azioni e partecipazioni o titoli di credito, la valutazione avviene al prezzo di mercato, con il metodo del patrimonio netto o al valore nominale. Per quanto riguarda i beni immobili, il valore di mercato sarà inserito sulla base delle perizie di stima, che ai sensi delle disposizioni transitorie saranno redatte entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento stesso. Attualmente i beni immobili sono inseriti al costo d’acquisto (maggiorato delle eventuali manutenzioni straordinarie), aggiornato di anno in anno a seguito dell’applicazione del coefficiente di deperimento (-1%) e della rivalutazione Istat. A seguito di valutazioni con le strutture competenti si è ritenuto, inoltre, di inserire in inventario la valutazione per i fabbricati di interesse storico, artistico o archeologico e dei beni mobili culturali, i quali in conformità ai principi contabili non vengono invece assoggettati ad ammortamento. Il nuovo regolamento prevede inoltre, in linea con i principi contabili, l’introduzione dell’ammortamento la cui applicazione avvicinerà, gradualmente, il sistema di contabilità finanziaria e quella economica. Gli ammortamenti rappresentano la perdita di valore subita dalle attività nel corso del periodo in esame per effetto del normale logorio fisico e dell´obsolescenza prevedibile, considerando la durata economica media probabile delle diverse categorie di beni. Sarà calcolato secondo il metodo dell´ammortamento lineare, cioè ripartendo in quote costanti il valore da ammortizzare per tutto il periodo di utilizzazione del bene.  
   
   
ALTA IRPINIA, PARTE AREA PILOTA  
 
Napoli, 3 febbraio 2015 - È stato presentato a palazzo Santa Lucia, alla presenza del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dell’assessore alle Autonomie Pasquale Sommese, il protocollo di intesa tra i comuni dell’Area Pilota “Alta Irpinia” con cui si dà il via all’individuazione della strategia di sviluppo del territorio attraverso la gestione in forma associata di funzioni fondamentali e di servizi. La Campania è la prima regione del Sud ad individuare l’Area Pilota nell’ambito del progetto nazionale “Aree Interne”. Il protocollo è stato sottoscritto da 25 comuni: Bagnoli Irpino, Calabritto, Caposele, Cassano Irpino, Castelfranci, Montella, Nusco, Senerchia (del Sistema Territoriale di Sviluppo Terminio Cervialto), Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Cairano, Calitri, Conza della Campania, Guardia Lombardi, Lacedonia, Lioni, Monteverde, Morra De Sanctis, Rocca San Felice, Sant’andrea di Conza, Sant’angelo dei Lombardi, Teora, Torella dei Lombardi, Villamaina (del Sistema Territoriale di Sviluppo Alta Irpinia). Con il protocollo è stato costituito un organismo decisionale, denominato “Città dell’Alta Irpinia”, a cui è affidata la rappresentanza unitaria dell’area progettuale nei confronti della Regione Campania e del Comitato Nazionale per le Aree Interne. L’organismo ha per obiettivi il rafforzamento della concertazione territoriale, mediante il coinvolgimento di tutti i partner locali e l’adeguamento dell’azione e dell’organizzazione amministrativa dei comuni verso più avanzati standard di funzionalità. Gli ambiti di intervento dei servizi in forma associata sono l’istruzione, la sanità e il servizio socio-assistenziale, i trasporti, le infrastrutture digitali, il ciclo integrato dei rifiuti. Il protocollo, per la cui attuazione sono previste risorse regionali da fondi comunitari della programmazione 2014 – 2020 e risorse nazionali, ha una durata di 15 anni ed è aperto a successive adesioni di altri comuni. "È una grande sfida, un risultato raggiunto con il lavoro di tutti e grazie alle potenzialità che l´Irpinia esprime." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. “Siamo ancora in una fase sperimentale ma il percorso intrapreso è quello giusto. Da area pilota, continuando a rafforzare il sistema di governance, possiamo candidarci a diventare guida nazionale”, conclude il presidente. “Con la firma del protocollo ´Alta Irpinia´ - aggiunge l´assessore Sommese - la Regione Campania continua a centrare l´obiettivo di riappropriarsi del suo ruolo istituzionale di programmazione, in sinergia con la capacità dei Comuni di mettere in campo progetti integrati territoriali coerenti con quello che l´Europa ci chiede. Un grande lavoro è stato fatto grazie all´importante supporto degli Uffici del Federalismo in collaborazione con il Formez."  
   
   
PERSONALE: CONFRONTO REGIONE FVG - SINDACATI SU BUONI PASTO E PREMIALE  
 
Trieste, 3 febbraio 2015 - Delegazione trattante di parte pubblica, guidata dal direttore generale Roberto Finardi, e rappresentanze sindacali della Regione si sono nuovamente incontrate oggi a Trieste. Due i punti all´ordine del giorno: la firma definitiva dell´accordo del 2 dicembre su erogazione delle premialità pregresse e buono pasto, e le modalità di erogazione del buono pasto, dopo la sospensione dell´indennità sostituiva del servizio mensa. Uno specifico emendamento alla legge finanziaria per il 2015 stabilisce infatti che tali modalità siano definite previo confronto con le Ooss e le Rrssuu. Come riferisce il Dg Finardi, l´accordo oggi è stato sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil; la Cgil in particolare ha precisato di apporre la firma sul documento per consentire la liquidazione delle premialità. Le organizzazioni sindacali avrebbero però voluto siglare solo la parte dell´accordo sul premiale. Per i tre sindacati, infatti, la firma dell´accordo sul buono pasto sarebbe inutile in quanto è intervenuto un provvedimento di legge a regolare l´intera questione. A tale proposito Finardi ha ribadito che l´accordo è unico e non può essere disgiunto. Dal canto loro Ugl e Cisal hanno mantenuto una posizione distinta. L´ugl in particolare si è rifiutata di firmare l´accordo, in quanto a suo dire non rispetta le prerogative delle parti. La Cisal, pur avendo firmato la pre-intesa, si è richiamata a principi procedurali, ritenendo scorretta la proposta fatta dall´Amministrazione regionale di proporre in sede di pre-intesa un testo che poi è stato modificato nella fase di conversione in legge. Le Rsu che non hanno siglato la preintesa hanno confermato la loro posizione riservandosi di sottoporre i contenuti del regolamento proposto ai loro organi decisionali. Alla richiesta di chi fosse la responsabilità dell´emendamento presentato dalla Giunta, il Dg Finardi ha confermato che la decisione è da attribuirsi alla Direzione generale, in quanto "nel predisporre un testo di legge era indispensabile anche precisare chi fa cosa", nel senso che, ha spiegato, "le direttive sull´erogazione del buono pasto devono tener conto che lo stesso sarà erogato grazie ad una convenzione con una società che fornisce questo servizio. L´emendamento rispondeva anche a questa esigenza di natura tecnica". Il testo del regolamento per le modalità di attribuzione del buono pasto ripropone sostanzialmente le modalità che già disciplinavano l´erogazione dell´indennità di mensa e sarà oggetto di un nuovo incontro già convocato per lunedi 9 febbraio.  
   
   
PROVINCE, ASSESSORI LIGURIA INCONTRANO I LAVORATORI, IN SETTIMANA PREVISTO NUOVA RIUNIONE DELL’OSSERVATORIO  
 
Genova, 3 Febbraio 2015 - Continua il percorso di riordino e assegnazione delle funzioni delle Province e individuazione delle risorse per farsi carico di tutti e 350 lavoratori. Dopo l´approvazione da parte della Giunta regionale del nuovo disegno di legge sull´attribuzione delle nuove funzioni, in precedenza svolte dalle Province, alla Regione, lunedì 2 febbraio mattina si è svolto un nuovo incontro tra una rappresentanza dei lavoratori della Città Metropolitana e delle Province liguri e gli assessori regionali riorganizzazione amministrativa degli Enti e al bilancio Raffaella Paita e Pippo Rossetti. E´ prevista in settimana la riunione dell´osservatorio tra Regione Liguria, Anci e organizzazioni sindacali per tutelare i lavoratori coinvolti e far funzionare i servizi e arrivare così anche all´approvazione della legge sul riordino da parte del Consiglio delle autonomie locali che dovrà esprimersi positivamente, insieme al consiglio regionale per poter completare l´iter. "Siamo in attesa di capire la posizione del Cal – hanno detto gli assessori – nel frattempo ribadiamo che la nostra proposta di acquisizione delle deleghe e funzioni nasce principalmente per difendere i lavoratori".  
   
   
RIORDINO DEGLI ENTI LOCALI: LA SARDEGNA PARTE DAI SERVIZI PER IL LAVORO  
 
Cagliari, 3 Febbraio 2015 - Riordino degli enti locali e personale. Per affrontare il delicato tema del monitoraggio e qualificazione delle funzioni dei lavoratori delle Province e delle società in house coinvolti nel processo di riordino istituzionale, questa mattina è stato convocato il tavolo tra Regione, sindacati della funzione pubblica e confederali, derivante dal protocollo d’intesa tra le parti. Al tavolo con Cgil, Cisl, Uil, Cgil funzione pubblica, Cisl Fp, Uil Fpl, l´assessore degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu e del Personale Gianmario Demuro hanno aperto la discussione sul come governare in maniera ordinata il processo di riallocazione delle funzioni, concentrandosi nella specifico sul tema della riorganizzazione dei servizi per il lavoro. "Abbiamo trovato una sostanziale convergenza con le sigle sindacali - ha detto l´assessore Erriu- sull´opportunità di centralizzare i servizi per l´impiego, Cesil e Csl attualmente in capo alle Province, trasferendo le competenze all’Agenzia regionale del lavoro". Questo consentirebbe di incrementare i livelli di efficienza sulla gestione delle nuove competenze assegnate e "allineare la Regione su un orientamento nazionale – ha detto l’assessore Demuro- che si sviluppa in questa direzione. E’ inoltre necessario governare il processo di trasferimento del personale secondo principi univoci, evitando disordine organizzativo e frammentazioni".  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, LOMVARDIA: ABBREVIARE TEMPI PER INSERIMENTO IN MONDO LAVORO  
 
 Milano, 3 febbraio 2015 - "Abbiamo un obiettivo ambizioso, ma realizzabile: il coinvolgimento di 52.000 giovani, 21.000 del flusso, in uscita dai corsi di Formazione professionale, e 31.000 dello stock, ragazzi che hanno chiuso il loro percorso di formazione da più di quattro mesi. I finanziamenti ci sono: quelli di ´Garanzia Giovani´, insieme alla ´Dote Unica Lavoro´ e alle opportunità che offrirà Expo 2015, ci consentiranno di assicurare 13.000 assunzioni e 22.000 tirocini". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo al convegno ´La sfida di Dote Unica Lavoro e Garanzia Giovani in Lombardia: i risultati occupazionali´, che si è tenuto alla presenza degli operatori, questa mattina, a Palazzo Lombardia. Ai lavori ha partecipato anche il direttore generale dell´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Bocchieri. Tra i presenti, anche il responsabile della Direzione regionale Inps Lombardia Antonio Pone. Regione A Fianco Degli Enti Accreditati - "Noi possiamo farcela - ha detto l´assessore Aprea, rivolgendosi ai rappresentanti degli enti accreditati -, se voi riuscirete a raccogliere questa sfida. Certo possiamo aiutarvi di più se conosciamo bene cosa vi impedisce di rendere al massimo le opportunità che Regione Lombardia vi offre". Dare Risposte Certe Ai Giovani - "Teniamo presente che non si possono prendere in giro i nostri giovani: se è vero che in base alle nostre rilevazioni la Lombardia si colloca tra le prime regioni per tempi di risposta alle iscrizioni dei ragazzi a ´Garanzia Giovani´, dobbiamo migliorare, abbreviandolo, il tempo in cui i candidati, dopo essere stati profilati, vengono presi in carico e indirizzati verso un´occasione di occupabilità". Il Fattore Tempo - "La variabile tempo, su questa misura, è fondamentale - ha spiegato l´assessore Aprea -, in quanto questi giovani sono fermi da tempo e rischiano di invecchiare e di far invecchiare le conoscenze che possiedono: noi vogliamo premere l´acceleratore anche in vista di Expo". Il Modello Lombardia Caso Nazionale - "Dei 6.898 accompagnamenti al lavoro segnalati dal Ministero - ha precisato Aprea - 5.945, quindi quasi 6.000, sono lombardi: significa che, soprattutto in Lombardia, il modello di ´Garanzia Giovani´ ha dato le risposte attese. Sono stati attivati tirocini, contratti di apprendistato, contratti a tempo determinato e anche, sebbene in numero inferiore, a tempo indeterminato. Regione Lombardia ha vinto la sfida". "Grazie a un avanzato modello di politiche attive con operatori pubblici e privati accreditati con pari dignità, abituati a concorrere tra di loro per offrire servizi/percorsi personalizzati orientati all´esito occupazionale, in Lombardia anche ´Garanzia Giovani´ sta ottenendo ottimi risultati" ha affermato l´assessore Valentina Aprea. ´Garanzia Giovani´ In Lombardia - "In Lombardia le prese in carico, che non rappresentano un semplice adempimento burocratico avvengono nei tempi prescritti con un trend positivo. Ad oggi dei 22.101 giovani che hanno completato l´iscrizione scegliendo l´operatore, 13.942 hanno già sostenuto il primo colloquio. Continuano anche gli inserimenti lavorativi: degli 11.870 presi in carico, 6.296 sono stati attivati nel mercato del lavoro". Bonus Quale Incentivo All´inserimento Lavorativo - "In Regione Lombardia le politiche attive, non si limitano ad una semplice attività di presa in carico, formazione e orientamento del giovane - ha precisato l´assessore Aprea - ma sono indirizzate al risultato occupazionale. Il sistema sarebbe monco, se, al termine di un percorso di politica attiva in senso stretto, non ci fosse l´immissione nel mercato del lavoro. Il bonus assunzionale, che rappresenta un incentivo agli inserimenti lavorativi dei giovani nel tessuto produttivo, per noi è una componente essenziale del programma ´Garanzia Giovani´, che, tra i suoi scopi, ha proprio il contrasto alla disoccupazione giovanile". "Restiamo quindi convinti della scelta di investire su questo strumento - ha commentato -, per fornire opportunità concrete ai giovani, coinvolgendo il maggior numero di aziende". ´Dote Unica Lavoro´, Eccellenza Nelle Politiche Attive - "Nonostante l´avvio lento sul territorio nazionale - ha ricordato Aprea - in Lombardia, grazie alla ´Dul, siamo partiti subito con le misure, a differenza di altre Regioni, che hanno dovuto mettere in piedi un sistema di politiche attive e di organizzazione del mercato del lavoro coerente con l´impianto del Piano ´Garanzia Giovani´". Report Settimanale - "I risultati positivi anche di ´Garanzia giovani´, che pubblichiamo settimanalmente - ha continuato Aprea - dimostrano come un valido sistema può concretamente supportare il giovane nel percorso di inserimento lavorativo. Mi auguro che, a livello centrale, riconoscano ´Dul´ come una best practice da estendere a tutto il territorio nazionale". Coinvolgimento Operatori E Miglioramento Continuo Sistema - "Il modello ´Dul´, quindi, si è rivelato vincente e strumentale anche per la migliore riuscita di ´Garanzia Giovani´. Lo scopo dell´evento odierno è proprio quello di sottolineare gli esiti positivi del sistema lombardo di politiche attive, promuovendo un confronto con gli operatori in un´ottica di miglioramento continuo" ha proseguito l´assessore Aprea. Le Opportunità Di Expo - Riguardo alle prospettive per il 2015, l´assessore ha mostrato ottimismo: "Rispetto a ´Garanzia Giovani´ ci aspettiamo un´esplosione da qui a maggio - ha concluso la titolare della delega all´Istruzione, Formazione e Lavoro in Giunta regionale -, perché Expo produrrà effetti positivi, soprattutto perché impegnerà giovani nelle attività di stage, tirocinio ma anche in lavori che potranno cominciare con i sei mesi dell´Esposizione e magari proseguire anche grazie agli incentivi messi a disposizione da Regione Lombardia per la ricollocazione dei lavoratori".  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, LOMBARDIA: AIUTATI 6.248 RAGAZZI A ENTRARE IN MONDO LAVORO  
 
 Milano, 3 febbraio 2015 - "Su 6.686 giovani che, a livello nazionale, sono stati aiutati a entrare nel mondo del lavoro grazie a ´Garanzia Giovani´, 6.248 lo hanno fatto attraverso Regione Lombardia". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, intervenendo alla trasmissione televisiva ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia. Risposte In 60 Giorni - "Non sono numeri altissimi - ha precisato Aprea -, ma non possiamo negare che siamo l´unica Regione che è riuscita ad accompagnare i giovani a una vera opportunità di lavoro. E, nel 90 per cento dei casi, diamo risposte entro 2 mesi, mentre la media nazionale è del 68 per cento". In particolare, grazie a ´Garanzia giovani´, sono stati offerti: - 3.240 tirocini - 2.223 contratti a tempo determinato - 591 contratti di apprendistato - 194 contratti a tempo indeterminato. ´Garanzia Giovani´ è uno strumento dedicato ai giovani dai 15 ai 29 anni, che hanno smesso gli studi o che sono inoccupati.  
   
   
TRENTO: IMPARARE LAVORANDO: VIA LIBERA AL MODELLO DUALE NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Trento, 3 febbraio 2015 - Avvicinare sempre di più la scuola al mondo del lavoro, accrescendo la competitività dei giovani trentini ma di riflesso anche del sistema territoriale nel suo complesso: questo il senso della delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale - su proposta del presidente Ugo Rossi e del vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi - che introduce importanti novità nel sistema della formazione professionale, in particolare rendendo operativo il cosiddetto "modello duale". Il nuovo approccio, che non annulla ma si affianca alla formazione in aula a tempo pieno, può essere sintetizzato con lo slogan: "imparare lavorando". Cuore della proposta è una formazione svolta in parte in un contesto aziendale, dove il giovane, con la qualifica di apprendista, può acquisire le competenze lavorative, tecnologiche e culturali necessarie al mondo del lavoro, alternata con la formazione nell´aula dell´istituto professionale. A partire da oggi, dunque, la formazione professionale in trentino si può svolgere in due modalità: formazione a tempio pieno presso gli istituti provinciali e paritari, che offrono percorsi triennali e quadriennali ed eventualmente un anno integrativo per il conseguimento della maturità professionale, oppure - è questa la novità - con il sistema duale, dove la formazione avviene sia a scuola (360 ore annue) che in azienda (100 ore annue di formazione aziendale) dove il ragazzo è assunto con un contratto di apprendistato. La formazione in apprendistato riguarderà tutte le figure previste nel repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento dei percorsi di qualifica e di diploma professionali: professioni comprese nei settori del commercio e dei servizi, dell’artigianato (anche artistico), dell’industria, della ristorazione e dell’agricoltura. Nei primi due anni la formazione duale sarà finanziata attraverso "Garanzia giovani" (circa 7.000 euro per ogni singolo percorso). Un´offerta formativa sempre più in linea con le esigenze del tessuto produttivo locale, insomma, quella che si va delineando, e che coniuga l´insegnamento "frontale", in aula, con i tempi e le modalità del contratto di apprendistato. Per accedere al percorso duale - parte a scuola e parte in azienda - la famiglia del giovane fra i 15 e i 25 anni che non intende proseguire con un percorso tradizionale di formazione professionale e che ha conseguito almeno la licenza di scuola media può rivolgersi ad un istituto di formazione. Se il giovane è già in possesso di una proposta di lavoro con contratto di apprendistato, verrà inserito nel percorso formativo che prevede anche la frequenza scolastica; altrimenti, sarà l´istituto di formazione professionale a farsi parte attiva per cercare una collocazione del giovane, come apprendista, nel mercato del lavoro. Quali i vantaggi per l´azienda? Innanzitutto, attraverso questo contratto a forma mista (lavoro/studio), che prevederà una retribuzione commisurata al tempo effettivamente trascorso dall´apprendista in azienda, essa può ottenere delle agevolazioni contributive e fiscali. Ma naturalmente il vantaggio sta soprattutto nel fatto che in questo modo le competenze che l´apprendista via via acquisisce sono fortemente adattate a quelle dell´azienda stessa. Infine, l´aspettativa è che attraverso il sistema duale si allacci una forte partnership fra impresa e istituto professionale, che può crescere e consolidarsi nel tempo. Nei primi due anni la formazione duale sarà finanziata attraverso "Garanzia giovani". "Quello di oggi è un momento importante perché con l´approvazione di questa delibera - sottolinea il presidente Rossi - si può a tutti gli effetti affermare che in Trentino i giovani, che hanno un’età compresa tra i 15 e i 25 anni non compiuti, possono intraprendere un contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale". Un concetto ribadito dal vicepresidente Olivi: "Il provvedimento di oggi non solo regola ma incentiva il ricorso all´alternanza azienda-aula. La novità più grossa è che l´apprendistato - che rimane un contratto di lavoro - consentirà di acquisire un diploma. La formazione in apprendistato riguarderà tutte le figure previste nel repertorio provinciale di riferimento dei percorsi di qualifica e di diploma professionale, nei settori del commercio e dei servizi, dell’artigianato, dell’industria, della ristorazione e dell’agricoltura. Parte della formazione può essere effettuata anche nelle botteghe scuola". Scheda: la Formazione professionale si rinnova In questi mesi si è lavorato per costruire anche in Trentino un sistema scolastico e formativo al tempo stesso unitario e "duale" con l’obiettivo di permettere il conseguimento dei titoli della formazione professionale (qualifica e diploma) sia attraverso percorsi di formazione a tempo pieno presso gli Istituti di formazione professionale provinciali e paritari che offrono percorsi triennali e quadriennali, ed eventualmente un anno integrativo per il conseguimento della maturità professionale, sia attraverso contratti di apprendistato che permettono lo sviluppo di un percorso formativo sia in azienda che presso la scuola professionale. La delibera approvata oggi si inserisce in un percorso iniziato lo scorso maggio e che si è articolato in diverse tappe, in sintesi: -approvazione dell’atto di indirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola- formazione-lavoro (maggio 2014); -inclusione delle iniziative per l’avvio dell’apprendistato fra le misure finanziate sul Piano di attuazione per l’occupazione giovanile della Provincia Autonoma di Trento “Garanzia Giovani” (maggio 2014); -revisione del Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e le Parti Sociali in materia di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (settembre 2011). Le linee di indirizzo approvate oggi stabiliscono le procedure operative per definire il piano formativo del percorso duale di ciascun ragazzo, i criteri per il riconoscimento di crediti pregressi, l’organizzazione dell’attività di monitoraggio, i metodi di valutazione e le regole per il conseguimento del titolo. Il rapporto di apprendistato, come noto, è regolamentato da leggi, nonché da contratti collettivi e settoriali in essere tra le Associazioni dei datori di lavoro e i sindacati dei lavoratori. L’apprendistato tradizionale dura 3 oppure 4 anni, salvo riconoscimento di crediti pregressi da parte dell’istituzione formativa. La sua durata viene concordata nel contratto di apprendistato che il datore di lavoro stipula con l’apprendista, tenendo conto del piano formativo individuale allegato al contratto sottoscritto da istituzione formativa e azienda prima dell’avvio del rapporto di lavoro). La durata massima dell’apprendistato non può comunque superare quella stabilita nel contratto collettivo o in quello del settore interessato. Per ogni professione oggetto di apprendistato vengono predisposti un percorso formativo aziendale e un piano di apprendimento formativo entrambi coerenti con le competenze previste per la specifica figura professionale. L’apprendistato si conclude con un esame finale per il conseguimento del titolo.  
   
   
CARCERE E COMUNITÀ, IL 4 FEBBRAIO CONVEGNO A SANT´APOLLONIA  
 
Firenze 3 febbraio 2015 - Presa in carico e trattamento residenziale in comunità terapeutica per persone tossicodipendenti e/o alcoldipendenti con provvedimenti giuridici in corso ed individuazione di metodi e percorsi per una possibile sinergia tra i diversi soggetti attuatori. Sarà questo il tema al centro del convegno ´Dal carcere alla comunità´ in programma mercoledì prossimo, 4 febbraio, a partire dalle ore 9.30 presso l´Auditorium di Sant´apollonia a Firenze (via San Gallo 25 A). All´iniziativa, organizzata dal Ceart, il Coordinamento degli enti ausiliari della Regione Toscana, in collaborazione con la Cooperativa Gruppo Incontro, parteciperà, tra gli altri, la vicepresidente Stefania Saccardi. Nel corso della mattinata sarà presentato il documento che sintetizza il lavoro svolto dal Network di Esperti della Regione Toscana, formato da operatori e rappresentanti delle diverse istituzioni (Sert penitenziario, Sert territorialmente competente, Dsm, Uepe) che hanno collaborato alla definizione di percorsi e metodi per la presa in carico e il trattamento residenziale di persone tossicodipendenti e/o alcoldipendenti con provvedimenti giuridici in corso. Nel pomeriggio è prevista invece una speciale sessione dedicata alla presa in carico dei minori e giovani adulti e all´individuazione delle specificità nel trattamento di questa particolare utenza.  
   
   
TRENTO: ARRIVANO MODALITÀ OMOGENEE PER IL REDDITO DI GARANZIA SOCIALE  
 
 Trento, 3 febbraio 2015 - Stato di salute, autosufficienza, lavoro, casa, condizione del minore, dell´adulto e dell´anziano nel contesto familiare; sono le problematiche complesse che saranno prese in esame per assegnare il reddito di garanzia sociale. Oggi la Giunta provinciale ha approvato la scheda per l´analisi omogenea di queste criticità, elaborata da un gruppo di lavoro nel corso di una serie di confronti con le Comunità e con il Territorio Val d´Adige: "Si sono intraviste nel reddito di garanzia sociale alcune disparità fra una Comunità e l´altra e ci si è posti quindi il tema dell´equità, ovvero di una modalità di accesso uniforme fra tutti i territori - commenta l´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re -. La scheda, individuando gli ambiti di criticità, diventa un elemento determinante per la costruzione del progetto sociale, nel quale saranno concordate le attività da effettuare per affrontare e superare queste criticità. Il reddito di garanzia è legato al rispetto di questo progetto sociale è, in sostanza, una sorta di patto con l´utente". Si avvierà ora una fase di sperimentazione della scheda nelle Comunità, alle quali compete l´assegnazione del reddito di garanzia sociale, che durerà sei mesi, al termine della quale lo strumento, sulla base delle valutazioni dei professionisti, sarà approvato definitivamente oppure modificato. Per impostare la ´scheda per l´analisi omogenea delle problematiche complesse´ il gruppo di lavoro ha prima di tutto analizzato il contesto di partenza, cercando di capire quali sono i beneficiari del reddito di garanzia sociale. Tale reddito è erogato dalle Comunità, i beneficiari sono persone che oltre a problemi economici, presentano una situazione di problematicità complessa. Per aiutare queste persone le Comunità hanno accolto, nel 2013, 718 domande, di cui 471 domande di italiani, 28 di cittadini provenienti dall´Unione Europea, 162 al di fuori dei confini europei e 57 di nuclei formati da coppie miste. Se si analizza la distribuzione per nazionalità dei beneficiari nel cui nucleo ci sono minori, si evidenzia che gli italiani raggiungono la percentuale maggiore (43%); per la categoria degli over 65 anni gli italiani sono addirittura il 97%: si tratta di nuclei di soli anziani che percepiscono una pensione bassa e quindi non sufficiente a garantire una vita dignitosa e che, vista la loro situazione lavorativa, non avranno l´opportunità di modificare la loro condizione. Infine si segnala che i beneficiari del reddito di garanzia sociale che fanno parte di un nucleo di soli adulti sono per la maggior parte di nazionalità italiana (82%), come pure quelli appartenenti a nuclei in cui tutti lavorano (64%). Per valutare quindi se sussiste diversità nei comportamenti delle singole Comunità rispetto all´erogazione del reddito di garanzia sociale, il gruppo di lavoro ha analizzato il numero dei beneficiari dell´intervento economico e gli importi erogati, un dato sostanzialmente omogeneo fra i diversi territori, con piccole discrepanze dovute alle condizioni strutturali dei territori. Infine sono stati rapportati i dati dei beneficiari con gli iscritti ai centri per l´impiego: in questo caso si è evidenziato un tasso di iscrizione ai centri per l´impiego molto elevato nelle Comunità di Primiero, Valsugana e Tesino, Comun General de Fascia e Paganella, a fronte del quale c´è invece un basso tasso di erogazione di reddito di garanzia. Probabilmente, essendo Comunità a vocazione turistica, il dato è conseguente all´iscrizione di lavoratori stagionali provenienti da fuori regioni oppure stranieri. La scheda elaborata dal gruppo di lavoro individua quattro aree e tre scenari, che possono presentare particolari elementi di fragilità. Le aree analizzate sono: •lo stato di salute, ovvero la dipendenza da droghe, alcool, gioco, o altri disturbi; •l´autosufficienza, legata alla difficoltà o impossibilità di gestione della vita quotidiana; •il lavoro, ovvero lo stato occupazionale e anche l´attivazione nella ricerca del lavoro; •la casa, ovvero l´adeguatezza degli spazi abitativi in relazione alle proprie esigenze. Sotto il profilo degli scenari si distingue: •la condizione del minore sia a livello di rispetto delle regole, comportamenti più o meno aggressivi, integrazione sociale, ecc., sia a livello di percorso scolastico; •la condizione dell´adulto / anziano nel contesto familiare, ovvero la qualità delle relazione e l´organizzazione familiare, eventuali maltrattamenti e violenza; •le condizioni relazionali dell´adulto / anziano in un nucleo monoparentale. Sulla base di queste criticità si valuterà se i richiedenti presentano la complessità sociale necessaria per l´erogazione del beneficio, quindi verrà elaborato un progetto sociale, differente da persona a persona, per superare, se possibile, queste criticità. La scheda verrà sperimentata nelle Comunità per un periodo di tempo di sei mesi, al termine del quale lo strumento sarà inviato al Consiglio delle autonomie locali per condividerne la conferma dei contenuti o la loro modifica.