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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
GALILEO ED EGNOS: APPLICAZIONI E SERVIZI PER L’EUROPA  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2015 - La Commissione europea stima che il 6-7 % del Pil europeo, ovvero circa 800 miliardi di euro in termini di valore, già dipende dalla navigazione satellitare. Ma gli utenti europei non hanno oggi altra alternativa se non quella di ottenere la propria posizione dal Gps degli Stati Uniti o dai satelliti russi Glonass. Nei prossimi anni Galileo, il sistema di navigazione satellitare globale di proprietà dell’Europa, mira a cambiare questa situazione. Galileo ha già messo in orbita sei satelliti. Altri ne verranno lanciati quest’anno, con l’obbiettivo finale di realizzare un servizio iniziale entro il 2016 e il servizio completo entro il 2020. Quando la costellazione sarà completamente operativa, quale sarà l’impatto per gli europei, in particolare nel settore dei trasporti? E in che modo Egnos (Sistema geostazionario europeo di navigazione di sovrapposizione), che è attualmente operativo, sta già avendo un impatto su di noi? Esperti provenienti dall’industria spaziale e dei trasporti, oltre che rappresentanti della Commissione, si sono riuniti alla settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea di questa settimana per discutere la questione. La missione Galileo ha incontrato dei problemi lo scorso anno quando un paio di satelliti vennero inviati nell’orbita sbagliata a causa di uno stadio finale difettoso. Anche se l’orbita di uno dei due satelliti è stata da allora modificata per consentire il controllo della sua strumentazione dedicata alla navigazione, il contrattempo sollevò molte discussioni. Secondo Didier Faivre, direttore di Galileo e delle attività connesse alla navigazione all’Agenzia spaziale europea (Esa), il fallimento costò alla missione sei mesi di ritardo in termini di schieramento. Dominique Riquet, vicepresidente della commissione Tran nel Parlamento europeo, ha sottolineato di non essere turbato da questi problemi: “Io non sono preoccupato dai recenti contrattempi, questo tipo di cose avvengono con le politiche pionieristiche.” Egli si è invece concentrato su ciò che Galileo, assieme a Egnos, porterà agli europei una volta raggiunta la piena operatività: “Le applicazioni di Galileo ed Egnos saranno un utile strumento di sviluppo economico; ci basta osservare gli Stati Uniti per vedere il livello di impatto economico prodotto dal Gps”. “Tuttavia - ha messo in guardia - noi non possediamo un piano solido e credibile per lo sviluppo del settore a valle. Sarebbe una buona idea quella di organizzare adesso questo settore nell’interesse dell’Europa.” Matthias Petschke, direttore della Dg per il mercato interno, industria, imprenditorialità e Pmi, ha affrontato le preoccupazioni del Mep Riquet sottolineando come anche la Commissione sia entusiasta di vedere la costruzione di un’infrastruttura per consentire all’industria nel settore di applicazione di sfruttare Galileo. Egli ha dichiarato, “Da molti anni noi spingiamo per la fornitura di servizi e per lo sviluppo di applicazioni.” Egli ha inoltre sottolineato il progresso compiuto nel 2014 per assicurare che Galileo sia uno strumento utile per gli europei. Ad esempio, in dicembre è stato raggiunto un accordo politico per garantire che le automobili nuove siano dotate delle funzionalità Egnos-galileo. Frattanto, il servizio Sol (Safety of Life) di Egnos è già garantito per l’utilizzo nel settore dell’aviazione, per tutte le fasi del volo all’interno della relativa zona di servizio di Egnos Sol. Secondo Petschke, l’obbiettivo chiave sia con Galileo che con Egnos è quello di fornire dei servizi agli utenti finali. Didier Faivre dell’Esa ha suggerito che allo scopo di garantire l’accettazione da parte degli utenti, Galileo non deve essere visto isolato, esso si deve interconnettere con i sistemi già esistenti come quello Gps, e per questo il settore pubblico dovrà lavorare assieme a dei partner globali. Faivre ha inoltre sottolineato la necessità di supportare coloro che sviluppano le applicazioni: “Che cosa possiamo fare? Noi possiamo contribuire a coprire una parte del rischio. Noi possiamo offrire agli sviluppatori degli strumenti di convalida e banchi di prova che daranno fiducia nelle applicazioni agli investitori.” Patrick Ky, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa), ha fornito il punto di vista dell’industria dell’aviazione, mettendo in evidenza la sicurezza come la principale preoccupazione del settore: “Nella nostra certificazione di componenti e aeroplani, noi richiediamo un livello pari a un guasto ogni miliardo di ore di volo. Se i componenti spaziali diventeranno dei componenti fondamentali nel settore dell’aviazione, qualcuno mi dovrà dare la stessa garanzia e noi verificheremo che essa sia basata su prove”. Ky ha aggiunto, “Qui si tratta di collegare due mondi differenti che usano gli stessi strumenti ma parlano un linguaggio molto diverso.” Carlo des Dorides, direttore esecutivo dell’Agenzia europea Gnss (Gsa) ha garantito che questi rigorosi standard di sicurezza verranno rispettati. Per l’intero sistema Galileo sono previsti 36 satelliti. Tre sono quasi pronti per il lancio, e si andranno a unire ai sei già in orbita. Nel frattempo, l’Open Service di Egnos è già disponibile dall’1 ottobre 2009, e i dati di posizionamento di Egnos sono liberamente disponibili in Europa attraverso i segnali satellitari a chiunque sia dotato di un Gps abilitato per Egnos . Per ulteriori informazioni, visitare: Settima conferenza annuale sulla politica spaziale europea http://www.Spaceconference.eu/intro.html  Agenzia europea Gnss (Gsa) http://www.Gsa.europa.eu/galileo/why-galileo#    
   
   
UN GRUPPO DI RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE STA AIUTANDO I CENTRI DATI A SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA RIVOLTA ALLA RETE DI CLOUD COMPUTING.  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2015 - Un recente simposio sulle prestazioni del software ha dato ai ricercatori di Ti l’opportunità di discutere i progressi fatti dal progetto Cactos, finanziato dall’Ue. Oltre 40 ricercatori e professionisti di tutta Europa hanno partecipato al simposio a Stoccarda, in Germania, per condividere risultati ed esperienze pratiche. L’obiettivo di Cactos, che si concluderà a settembre 2016, è permettere agli operatori dei centri dati di fornire applicazioni basate sul cloud, usando hardware attuale o futuro, nel modo più efficiente possibile dal punto di vista energetico. Il progetto, che riceverà un totale di 3 450 000 euro di finanziamenti dall’Ue, ha in programma di creare un insieme di strumenti e metodi per aiutare gli operatori dei centri dati ad analizzare il comportamento di hardware e software e le prestazioni generali dell’infrastruttura. Uno degli strumenti messi in evidenza durante il simposio è stato Cactosim, che è ideato per permettere agli utenti di simulare modelli di ottimizzazione, prevedere il comportamento delle applicazioni su diverse risorse e convalidare e migliorare i modelli. Permettendo agli utenti di modellare e adottare la configurazione migliore per le loro esigenze, lo strumento dovrebbe aiutare chi gestisce i dati ad abbassare i costi e ottenere una maggiore efficienza energetica. Il cloud computing è un po’ come una rete elettrica nel senso che consiste fondamentalmente nel condividere le risorse per ottenere economie di scala. Nel cloud computing, diversi servizi, come server, memoria e applicazioni, sono forniti nel computer o nel dispositivo di un’organizzazione o di un privato attraverso internet, come, per esempio l’email. Molte persone adesso usano il cloud computing per gran parte delle loro applicazioni. L’attuale disponibilità di reti ad alta capacità, computer e dispositivi di memorizzazione a basso costo e la diffusa adozione della virtualizzazione dell’hardware, architettura orientata al servizio e autonomic e utility computing hanno portato alla crescita del cloud computing. Per tenere il passo con questa rapida espansione e allo stesso tempo operare in modo efficiente ed economicamente conveniente, i centri dati che gestiscono tutti questi dati di cloud computing hanno dovuto fare investimenti significativi in edifici efficienti dal punto di vista energetico, server rack e tecnologia di gestione della struttura. Data la scala delle loro operazioni, è fondamentale che decisioni commerciali come queste siano prese avendo a disposizione quante più informazioni possibile. È questo quindi l’obiettivo chiave del progetto Cactos. Tutte le operazioni svolte in un ambiente cloud sono mappate, in modo che i carichi di lavoro possano essere attribuiti alle risorse più appropriate. Questo significa in effetti che le informazioni si possono inviare al centro dati più adatto in un determinato momento. In caso di errore, viene rilevato automaticamente il posto più adatto seguente e il carico di lavoro viene riassegnato. Attualmente la ricerca si occupa dell’analisi del consumo di energia dei sistemi software e del dimensionamento preciso dei centri dati. Il consorzio ha in programma anche di raccogliere dati sull’uso reale dell’infrastruttura cloud, in modo da aiutare a mettere le risorse in ordine di priorità. Il kit di strumenti finale di Cactos, che comprenderà lo strumento Cactosim, sarà convalidato in relazione a tre scenari distinti per casi di analitica aziendale, applicazioni di impresa e calcolo tecnico. Il risultato finale sarà la creazione di un ambiente di cloud computing che sia più efficiente dal punto di vista energetico, intelligente e reattivo alle esigenze dell’utente. Per ulteriori informazioni, visitare: Cactos http://www.Cactosfp7.eu/    
   
   
OPEN DATA, 3 E 4 FEBBRAIO WORKSHOP A CAGLIARI: LA SARDEGNA MODELLO DELLA DEMOCRAZIA DIGITALE  
 
Cagliari, 3 Febbraio 2015 - Il 3 e 4 febbraio a Cagliari si terrà il workshop conclusivo del progetto europeo Homer dedicato agli Open data. La Regione è partner del programma che ha come capofila il Piemonte e vede la partecipazione di 19 tra enti e istituzioni euro-mediterranee da Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Montenegro, Slovenia, Spagna. Homer, acronimo di "Harmonising Open Data in the Mediterranean through Better Access and Reuse of Public Sector Information", finanziato attraverso il programma Med 2007-2013, priorità 3.2., è finalizzato a rendere disponibili le informazioni della pubblica amministrazione su piattaforme digitali. Il progetto promuove un sistema federato di portali interconnessi a livello europeo che renderanno disponibili dati "open" relativi soprattutto ai settori Agricoltura, Turismo, Ambiente, Energia, Cultura. L´iniziativa veicola maggiori conoscenze per il cittadino e favorisce la sua partecipazione al processo decisionale. Il riuso dei dati costituisce una base fondamentale per lo sviluppo dei mercati legati ai contenuti digitali. Il workshop, oltre a presentare i risultati del progetto europeo e le esperienze dei partner, è l´occasione per un approfondimento locale sul tema degli Open Data, con interventi che spaziano dalle politiche alle problematiche tecniche. Durante la giornata sarà illustrato il portale sperimentale (http://opendata.Regione.sardegna.it/). "Questo progetto pone le premesse per lo sviluppo futuro della democrazia digitale - ha detto l’assessore degli Affari generali e Personale Gianmario Demuro - la Pubblica amministrazione può fornire dati aperti utili ai cittadini attraverso la piattaforma, ma non solo: gli stessi utenti possono contribuire alla raccolta dei dati, inviandoli alla Pubblica Amministrazione: uno scambio proficuo e costante. La Sardegna è la Regione con le migliori condizioni tecniche e geografiche per essere modello e punto di riferimento della democrazia digitale nel bacino del Mediterraneo. La Pubblica amministrazione è come la prestigiosa biblioteca di Alessandria d’Egitto, ovvero una miniera di dati che devono essere estrapolati e resi disponibili, per categorie, alla comunità allargata del Mediterraneo. I dati non sono privati, ma patrimonio della comunità, pertanto devono essere riorganizzati e alla comunità devono essere restituiti".  
   
   
L’AGENDA DIGITALE COME STRUMENTO DI CRESCITA PER IL VENETO  
 
Padova, 3 febbraio 2015 - Più di cento milioni sono stati investiti per la realizzazione non solo di interventi strutturali per arrivare a coprire con la banda larga il 98% del territorio veneto, ma anche per la diffusione della cultura digitale tra i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche: Lo ha evidenziato il vicepresidente della Regione Marino Zorzato aprendo oggi a Villa Ottoboni a Padova una giornata, molto partecipata, dedicata ai temi della crescita digitale e in particolare allo stato di attuazione dell’Agenda Digitale in Veneto, importante documento di programmazione ma soprattutto una concreta occasione per incidere sull’economia e la società veneta. Ai lavori, coordinati da Riccardo Luna che è il Digital Champion italiano cioè il referente per l’Italia per quanto riguarda la politica dell’Agenda Digitale Europea, è intervenuto anche il direttore generale dell´Agenzia per l´Italia Digitale Alessandra Poggiani Per quanto riguarda le azioni messe in campo in Veneto dal 2010 ad oggi, sono stati stesi più di mille km. Di fibra ottica in 332 cantieri che hanno interessati 268 comuni; sono stati finanziati 349 centri pubblici di accesso P3@ per la diffusione dell’alfabetizzazione digitale; con il progetto “Veneto Free Wi-fi” sono state attivate reti wi-fi in 232 comuni; più di 300 imprese sono state sostenute verso l’adozione dei servizi in cloud computing; per quanto riguarda gli open data, con il portale internet regionale sono disponibili oltre 250 dataset; nel campo delle reti radio, l’infrastruttura regionale supporta oltre 3000 terminal radio utilizzati nell’emergenza sanitaria, nel servizio antincendi boschivi e dalle forze di polizia locali e provinciali . Ma Zorzato ha fatto rilevare anche che le tecnologie digitali rappresentano una leva fondamentale per sostenere i processi di cambiamento ed innovazione, generando nuova opportunità e nuovi investimenti. Con il progetto “Digital Angels” la Regione prevede entro l’anno di inserire all’interno delle piccole e medie imprese del Veneto per tre mesi almeno 420 giovani laureandi con competenze digitali, con l’obiettivo di favorire la reciproca “contaminazione”. Zorzato ha annunciato inoltre che a breve sarà lanciato il progetto “Fablab – centri per artigiani digitali” per attivare una rete di centri attrezzati per la “fabbricazione digitale”. Saranno luoghi aperti a chiunque voglia avvicinarsi a queste nuove competenze, come ad esempio la stampa 3D. Da parte sua Alessandra Poggiani ha sottolineato come il primo impegno del suo incarico sia stato quello di coordinarsi con il governo e con tutte le Regioni per la programmazione delle azioni da mettere in campo, in funzione della usabilità dei servizi da parte di cittadini e imprese e per cogliere tutte le opportunità offerte dai finanziamenti europei. “In Italia – ha detto – c’è oggi un clima diverso nella direzione di considerare l’Agenda Digitale non per addetti ai lavori ma come qualcosa che ha a che fare con lo sviluppo civico ed economico del Paese”. Numerosi gli interventi nel corso dei lavori, tra cui quelli di Carlo Mochi Sismondi direttore di Forumpa e di Michele Bugliesi rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Mochi Sismondi ha ricordato che è nei piani del governo portare entro il 2020 una connessione a 100 mega nella case dell’85% della popolazione italiana e di almeno 30 mega per il restante 15%. Bugliesi ha messo l’accento sulla necessità che il trend, per quanto definito, non si limiti a specifiche competenze tecniche ma ampli il suo orizzonte alla diffusione della cultura digitale per fare degli strumenti tecnici una leva di sviluppo. A proposito di “fabbricazione digitale”, Stefano Micelli della facoltà di economia di Ca’ Foscari ha ricordato che da più parti viene definita come la terza rivoluzione industriale. Centrata sulla varietà delle produzioni e delle competenze, è destinata ad avere un notevole peso sulla competitività del futuro anche per il manifatturiero “made in Italy” e in Veneto. Sono stati presentati anche i Digital Champions veneti, chiamati ad essere gli ambasciatori dell’Agenda Digitale regionale.  
   
   
SMAU E I DIGITAL CHAMPIONS INSIEME SUL TERRITORIO PER DIFFONDERE LA CULTURA DIGITALE “PORTA A PORTA”  
 
Milano 3 febbraio 2015 - Con la diffusione sempre più capillare dei Digital Champions sul territorio Italiano, che, guidati da Riccardo Luna, hanno avviato una serie di attività per diffondere la cultura digitale “porta a porta” in tutto il territorio nazionale, prende il via la Digital Champions Academy che, per tutto il 2015, seguirà Smau nel suo tour per l’Italia. Primo appuntamento della Digital Champions Academy sarà Padova, l’1 e 2 aprile, per poi spostarsi a Torino, il 29 e 30 aprile, Bologna, il 4 e 5 giugno, Firenze l’8 e 9 luglio, Milano, dal 21 al 23 ottobre e Napoli, nel mese di dicembre. La “Digital Champions Academy”, collocata all’interno dell’area espositiva di ciascun appuntamento del Roadshow Smau prevede da un lato momenti formativi e di aggiornamento professionale a cura della community di relatori di Smau e dedicati ai Digital Champions del territorio e, dall’altro, un ciclo di workshop a cura dei team dei Digital Champions, dedicati a imprese o pubbliche amministrazioni sui temi del digitale. All’interno dell’Academy saranno inoltre raccontate attraverso le testimonianze dei referenti del territorio le grandi e piccole rivoluzioni che stanno trasformando il Paese. Nell’ambito della Digital Champions Academy, degli eventi istituzionali e di networking organizzati in occasione di ciascuna tappa del Roadshow, le imprese e le pubbliche amministrazioni locali possono quindi incontrare i propri referenti sul territorio, sviluppare progetti e avviare insieme attività a supporto della diffusione della cultura digitale sul proprio territorio. “Il progetto Digital Champions nasce a livello europeo ma con l’ambizione di diventare fortemente locale, commenta - Riccardo Luna, Italian Digital Champion – per questo si è deciso di nominare oltre 8.000 Digital Champions, uno per ogni comune del nostro Paese che diventi “ambasciatore” della cultura dell’innovazione e del digitale sul proprio territorio e che si faccia portavoce delle esigenze e delle specificità della propria comunità a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo comune con Smau di diffondere la cultura dell’innovazione in modo così capillare ci ha portato a creare insieme la Digital Champions Academy: un luogo di formazione e aggiornamento professionale, ma soprattutto di incontro con il proprio Digital Champions a cui chiedere approfondimenti, supporto sulle tematiche legate al digitale.” “Il progetto Digital Champions di Riccardo Luna dimostra come agire localmente sia la chiave per uno sviluppo digitale di tutto il Paese - commenta Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau - Dopo 7 anni di attività sul territorio, quest’anno metteremo a fattor comune il format Smau e insieme ai Digital Champions andremo in giro per l’Italia ad accendere i riflettori sulle singole iniziative di sviluppo digitale e condividerle nell’ambito del programma di workshop della Digital Champions Academy per fare in modo che vengano conosciute e replicate il più possibile anche in altri territori. Accenderemo, inoltre, il dibattito con le pubbliche amministrazioni locali sullo sviluppo digitale del territorio, avvieremo relazioni e favoriremo il networking tra i Digital Champions del territorio e i visitatori professionali dell’evento. Formazione, incontro e networking ancora una volta sono gli ingredienti fondamentali attraverso cui diffondere la cultura digitale nel nostro Paese.”  
   
   
BOLZANO: CON LE NUOVE TECNOLOGIE RIDOTTE LE SPESE POSTALI  
 
Bolzano, 3 febbraio 2015 - 580.891 comunicazioni via posta sono state inviate nel 2014 dall´Amministazione provinciale, per una spesa di circa un milione di euro. Nel 2012 erano ancora il doppio, con costi di1,35 milioni. "Grazie all´uso della piattaforma digitale, dal 2013 le spese di spedizione sono state contenute", sottolinea l´assessora provinciale Waltraud Deeg. Posta prioritaria, materiale informativo sui servizi pubblici, raccomandate, notifiche di sanzioni, invio di autorizzazioni (tra cui la patente di guida): il complesso della corrispondenza necessaria fra Amministrazione e cittadino è costato alla Provincia nel 2014 circa 1,1 milioni di euro. Si è potuti intervenire prevalentemente sull´invio di posta ordinaria e - anche attraverso il potenziamento della tecnologia digitale - sono state dimezzate le comunicazioni scritte rispetto al 2013, con una spesa che è scesa da 755mila a 546mila euro malgrado l´aumento delle spese di affrancatura. "Siamo impegnati per quanto possibile a inviare le comunicazioni attraverso posta certificata o i portali online, oltre a incrementare l´uso delle piattaforme digitali per la trasmissione della documentazione alle Poste". Sottolinea l´assessora all´amministrazione Waltraud Deeg. La Provincia si concentra ora solo sui contenuti della lettera e sull´elenco degli indirizzi: stampare e imbustare nonchè predisporre le procedure per raccomandate e ricevute di ritorno sono servizi che vengono esternalizzati. Il risultato è stata una velocizzazione anche nel recapito delle comunicazioni che ha riguardato 48mila missive. Per questo servizio la Provincia ha speso 78mila euro.  
   
   
PROGRAMMA VVV: ‘FIOCCANO’ LE ADESIONI PER ‘SCUOLE IN RETE’ SONO CIRCA 50 LE SCUOLE CHE HANNO ADERITO ALL’INIZIATIVA CHE METTE INSIEME SUL WEB GLI ISTITUTI SCOLASTICI LUCANI  
 
 Potenza, 3 febbraio 2015 - Circa 50 le scuole che hanno già aderito alla rete web delle scuole lucane iniziativa nata per esaltare il ruolo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 investendo su Scuola ed Università per fare dei giovani i protagonisti della Rinascita economica e sociale attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale di tutta la Basilicata e la diffusione di stili di vita eticosostenibili. ‘Scuole in Rete per Vivere una Vita che Vale, istituita dalla Regione Basilicata, con la collaborazione di Direzione scolastica regionale, Università di Basilicata e Digital Champions Basilicata, promuove il rafforzamento della coesione del Sistema Scolastico regionale sulla base dei seguenti principi: a) la designazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019 offre una preziosa occasione per i lucani di stringersi tutti insieme e promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle meraviglie del patrimonio culturale regionale - attraverso l’esaltazione dei profondi valori universali dell’esistenza indispensabili per Vivere una Vita che Vale - e farne una fonte di ricchezza etica estetica e, finalmente, anche economica; b) l’impegno della Regione Basilicata che con il Programma operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 prevede Fondi per Azioni, potenzialmente finanziabili, per Laboratori Emozionali collegati al Programma regionale ‘Vvv’ ideato e coordinato da Tomangelo Cappelli e investe sulla Scuola e sull´Università che sono i Templi della Cultura per fare dei giovani, i protagonisti della rinascita sociale ed economica finalizzata alla diffusione di stili di vita più sani e corretti attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e l’uso didattico della rete web e dei social network. Si invitano i Dirigenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, nel rispetto della propria autonomia scolastica, a: 1. Aderire a ‘Scuole in Rete per Vivere una Vita che Vale’ (utilizzando l’apposito modulo allegato) inserita sul sito istituzionale: www.Federicoitineraridellostupore.it 2. Promuovere il Programma Umanitario ‘Vvv’ all’interno della Scuola e diffonderlo alle Famiglie, puntando sulla capacità degli allievi di coinvolgere gli adulti, per rafforzare la coesione del sistema scolastico regionale con “Scuola in Rete” attraverso la rete web e gli altri strumenti di comunicazione 3. Supportare gli Allievi all’uso didattico del web anche attraverso l’utilizzazione dei seguenti link: - www.Federicoitineraridellostupore.it/index.php/it/laboratori-emozionali/2013-10-22-10-02-01/piano-integrato-trasversale-a-s-2014-2015  (Sito istituzionale della Regione Basilicata che contiene Materiali didattici e multimediali per la diffusione di modelli di vita più sani corretti ed equilibrati); - profilo facebook: “Vvv: Vivi una Vita che Vale” Le scuole che daranno la propria Adesione all’iniziativa riceveranno una pergamena con cui saranno nominate “Ambasciatrici nel mondo del patrimonio culturale”  
   
   
APPROVATI I PROGETTI ILO PER LA SMART PUGLIA CON QUESTO BANDO CHIESTO ALLA RICERCA DI TRASLOCARE NELLE IMPRESE E NELLE CITTÀ  
 
Bari, 3 febbraio 2015 - Potenziare il trasferimento di conoscenza dalla ricerca pubblica al mercato, ai sistemi d’impresa, per capitalizzare gli investimenti e rendere l’attività ancora più competitiva. Questo l’obiettivo del bando “La Rete Ilo per la Smart Puglia” pubblicato dalla Regione Puglia lo scorso maggio, con l’intento di affidare all’eccellenze delle Università e degli Enti di Ricerca pugliesi il delicato compito. Sono cinque i progetti ammessi a finanziamento per un investimento complessivo di 435.577,59 mila euro. Nasceranno in questi giorni a Foggia "La Rete Ilo per Expo 2015", a Bari e Lecce i primi “Futur Lab” pugliesi, e ancora, una esperienza di “Accelerazione di Impresa” ed una per l’”Interpretariato Tecnologico”. Promosso dall´Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia, il Progetto Ilo Puglia si pone l´obiettivo di dotare la rete degli Atenei pugliesi, sostenuta dall’azione di coordinamento svolta dall’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (Arti), di un complesso di strumenti e risorse di carattere stabile per l´attuazione di buone pratiche del trasferimento di conoscenza e di valorizzazione dei risultati della ricerca. “Abbiamo voluto provocare i luoghi dove si coltiva la conoscenza – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone. Abbiamo voluto stanare i loro protagonisti per allearci in maniera ancora più stringente e aggiungere un nuovo tassello verso l’obiettivo di ecosistema dell’innovazione pugliese, che la Regione vuole perseguire all’orizzonte del 2020. Quest’ultimo scorcio della programmazione 2007-2013 ci sta offrendo preziose occasioni per sperimentare azioni che connettono sempre di più il mondo della ricerca al sistema delle imprese pugliesi e offrire così una occasione al protagonismo dei giovani e a tutto il loro potenziale. E’ una sfida che le Università e gli Enti di Ricerca hanno voluto cogliere comprendendone il valore e l’indispensabilità. E’ un investimento per sostenere la qualità del futuro che si apre alle nuove generazioni”. Quattro le linee d’intervento finanziate dal bando sulle quali le Università e gli Epr pugliesi si sono cimentati con le proposte progettuali finanziate: · la realizzazione di “Future Lab” (Università e Politecnico di Bari- Università del Salento), luoghi fisici e/o virtuali in cui promuovere e sostenere processi di “contaminazione” delle conoscenze e dei saperi che impattino sulla cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione favorendo la diffusione di nuovi modelli di apprendimento; · l’attuazione dell’ “Interpretariato Tecnologico” (Cnr, Enea e Infn) ossia di un servizio rivolto alle imprese pugliesi finalizzato a far emergere, definire, formalizzare e, nei casi più avanzati, “tradurre” i fabbisogni tecnologico-produttivi delle stesse in un codice di comunicazione tarato sulla verifica dell’adattabilità delle nuove tecnologie, già disponibili presso il sistema scientifico regionale, alle specifiche applicazioni industriali di cui esse necessitano; · l’incentivo all’ “Accelerazione d’Impresa” (Università Lum Jean Monet e Iamb), ad un sistema di servizi dedicato alle imprese pugliesi maggiormente orientate alle attività di ricerca e innovazione centrato su formazione manageriale e mentorship per supportarle nel raggiungere più velocemente i mercati di sbocco e incrementarne la performance competitiva; · l’avvio dell’iniziativa “La Rete Ilo per Expò 2015” (Università di Foggia), che dovrà contenere attività tra loro coordinate con l’obiettivo di valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica pugliese nell’ambito dell’Alimentazione, collegandosi al tema “Feeding the Planet, Energy for Life” (Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita) che caratterizzerà la Manifestazione internazionale, e di contribuire a rappresentare le eccellenze, le ricchezze territoriali e le specificità di Puglia. “Con questo bando la Regione Puglia ha voluto puntare a un ruolo sempre più propositivo degli Ilo pugliesi – ha aggiunto la presidente dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione Eva Milella. In questi anni l’Arti ha seguito con particolare cura gli sviluppi di questa esperienza e guarderà con ancora maggiore interesse ai risultati che potranno essere generati dalla fase di sperimentazione diretta così da metterli a disposizione della strategia regionale di Smart Specialisation e delle sue stesse evoluzioni”  
   
   
FORMAZIONE, LIGURIA, OGGI DALLE 8 ALLE 11 A SCUOLA DI MECCATRONICA AL VITTORINO DA FELTRE  
 
 Genova, 3 Febbraio 2015. Imparare a progettare e costruire i robot e soprattutto a capire come funzionano. E´ questo l´obiettivo della prima lezione di meccatronica, l´ingegneria dell´automazione, che si svolgerà domani, martedì 3 febbraio, dalle 8 alle 11 all´Istituto Vittorino da Feltre di Genova in via Maragliano. Saranno i Robofriends, 7 ragazzi e ragazze tra i 9 e i 14 anni, coordinati da due tutor, Mauro Traxino presidente di Coop&go e Rodolfo Zunino docente di meccatronica all´Università di Genova, a insegnare agli studenti del Vittorino da Feltre i segreti dei robot, in nome dei valori dell´Unicef. Successivamente, nel pomeriggio, dalle 15 alle 16 i Robofriends si sposteranno all´istituto scolastico S. Maria Ad Nives di Pegli per la prima sessione di laboratorio di meccatronica, come tanti anni fa è avvenuto per l´informatica. "L´obiettivo – spiega l´assessore regionale alla formazione Pippo Rossetti – è quello di educare all´innovazione, riuscendo anche a divertirsi imparando, per dare impulso al sistema educativo territoriale e per avvicinare sempre piu´ il mondo della scuola a quello del lavoro".  
   
   
STUDENTI MERITEVOLI E CURIOSI: LE PROPOSTE DELLA FAST  
 
Milano, 3 febbraio 2015 - Il programma 2015 della Fast per i giovani attenti alle scienze e alle loro applicazioni si articola tra conferme importanti e grandi novità. Ci sono concorsi come I giovani e le scienze, con le candidature attese per il 25 febbraio; Eucys (European Union Contest for young Scientists) dal 17 al 22 settembre; il Science Photo contest aperto fino al 1° giugno. Molto utile il convegno del 20 marzo con l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano sulle opportunità di formazione, lavoro e mobilità. Da segnalare anche le conferenze sull’energia lungo tutto l’anno; l’appuntamento del 5 marzo per la 11a Esdy (European science day for youth). La grande conferma dell’attività della Fast per gli studenti è rappresentata da I giovani e le scienze, selezione italiana per Eucys – European Union Contest for Young Scientists, il 27° concorso dell’Unione europea per i giovani scienziati. Il termine per presentare progetti in qualsiasi disciplina o applicazione da parte di ragazze e ragazzi singoli o in gruppo di non più di tre delle scuole superiori tra i 14 e i 20 anni scade il 25 febbraio 2015. Tra tutti i contributi arrivati, la Giuria sceglie i migliori per l’esposizione allestita presso la sede Fast di Milano e per la premiazione dall’11 al 13 aprile. E questi finalisti gareggiano pure per i riconoscimenti e/o gli accreditamenti per i più prestigiosi eventi internazionali degli studenti eccellenti (www.Fast.mi.it/gs2015/gs2015.htm). Il traguardo più ambito di tale attività rimane in ogni caso Eucys, che nel 2015 viene organizzato dalla Fast a Milano dal 17 al 22 settembre, quindi nell’ambito di Expo. E proprio per rafforzare la concomitanza con la grande Esposizione Universale, la Commissione europea ha deliberato di ammettere un progetto in più con ulteriori tre partecipanti per ciascun paese, purché il lavoro aggiuntivo sia correlato al tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, inteso nella sua accezione più ampia. Sono attesi a Milano circa 120 contributi realizzati da 200 giovani provenienti da 40 paesi dei 5 continenti. Tra national organizer, giornalisti stranieri, autorità comunitarie, segretariati dei centri di ricerca Euforum, più di 350 protagonisti condividono per 6 giorni l’importante esperienza, che si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del patrocinio di Expo Progetto Scuola. Ma c’è dell’altro. C’è il patrocinio e la collaborazione della Fast a Fabbricando, opportunità per le scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle facoltà di ingegneria e di economia ( www.Concorsofabbricando.it ). Tale iniziativa ha mosso i primi passi nel 2005 grazie ad Abs (Acciaierie Bertoli Safau) del gruppo Danieli. Gli interessati possono competere contemporaneamente sia per questo evento che per i Giovani e le scienze. Ha le caratteristiche del concorso anche “Quando l’arte incontra la scienza”, promosso da Milset con il sostegno della Fast; ci sono in palio una macchina fotografica e diplomi di merito per i migliori scatti. L’interesse dei giovani per le foto è noto; questa attenzione può essere valorizzata finalizzandola a scoprire la scienza. Da una goccia d’acqua all’arcobaleno, da una bolla o un gayser, dal fumo alla luce, dal microscopio all’astronomia … siamo sempre di fronte a fenomeni scientifici. Con Milset si possono immortalare per sempre e condividere con gli altri le osservazioni più accattivanti. Ulteriori informazioni sono sul sito http://spc.Milset.org/it.html  C’è molta Europa e attenzione per il futuro nel convegno del 20 marzo alla Fast voluto dall’Ufficio di informazione a Milano del Parlamento europeo: “Opportunità di formazione, lavoro e mobilità per i giovani in Europa”. Nello spazio di mezza giornata c’è la possibilità di ascoltare e confrontarsi con i responsabili delle numerose opportunità di studio, ricerca, stage, lavoro e volontariato all’estero finanziate dalla Programmazione 2014-20 dell’Unione europea. I principali argomenti affrontati sono: Erasmus+, le occasioni contenute in Horizon 2020, i tirocini, il servizio civile e il volontariato, il supporto delle università e delle associazioni. L’evento, a partecipazione gratuita previa registrazione e fino ad esaurimento dei posti in sala, si rivolge in particolare agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di 2° grado desiderosi di cominciare a conoscere le opportunità per il loro futuro, agli universitari e laureati intenzionati a intraprendere un’esperienza all’estero. Il 5 marzo si celebra la 11a Esdy, European Science Day for Youth, la giornata europea della scienza per i giovani dedicata alla “luce”, argomento scelto dall’Assemblea dell’Onu che appunto dichiara il 2015 Anno internazionale della luce. L’invito è di promuovere eventi sul tema, condividerli con gli altri interessati o anche semplicemente iscriversi al sito per essere informati: http://esdy.Milset.org/2015/  E per concludere c’è pure l’energia, su cui Milset e Fast invitano a ideare e realizzare conference scientifiche lungo tutto l’arco dell’anno al fine di stimolare le opinioni dei giovani, raccogliere le loro proposte sulla scottante situazione del settore, l’evoluzione che si aspettano in tutte le parti del mondo ( http://icc.Milset.org ). E’ possibile seguire queste iniziative e le altre che verranno programmate nel corso del 2015 anche sul sito della Fast www.Fast.mi.it  
   
   
DIRITTO ALLO STUDIO: IL TRENTINO STANZIA 2 MILIONI IN PIU´ DEL RESTO D´ITALIA PER BORSE UNIVERSITARIE  
 
 Trento, 3 febbraio 2015 - "In Trentino il diritto allo studio viene finanziato interamente con fondi provinciali, non essendovi dopo l’Accordo di Milano alcun stanziamento specifico da parte dello Stato. Ogni anno per le borse agli studenti meritevoli e privi di mezzi iscritti all’università di Trento stanziamo un importo di circa 6,5 milioni di euro, 2 milioni in più della media statale. In totale le risorse stanziate per borse di studio sono pari a 7.214.000 euro, assicurando quindi un aiuto al 100% degli aventi diritto. Per fare un confronto, la copertura nazionale è pari al 69% e a livello di Nord Italia del 75,9%. A questo si sommano le altre forme di sostegno o che premiano gli studenti più meritevoli, i 1.500 posti-letto messi a disposizione negli alloggi universitari, gli investimenti in edilizia universitaria, per una somma totale destinata al diritto allo studio di quasi 26 milioni di euro. Abbiamo rivisto, è vero, le misure che riguardano il Fondo giovani e il Prestito d´onore: crediamo infatti sia necessario, fatte tutte le valutazioni del caso, concentrare le risorse nelle misure più efficaci e non disperderle. Ma abbiamo anche pensato a nuove misure fra cui, già dal 2015, un accompagnamento dei ragazzi verso l’università già durante l’ultimo anno delle scuole superiori. In quanto al sostegno alla mobilità internazionale dei giovani previsto dal Fondo giovani, sarà assicurato tramite il Fondo sociale europeo". Questi alcuni dei dati forniti dall´assessora Sara Ferrari oggi in Giunta nell´ambito della presentazione delle misure riguardanti l´universo scolastico e della formazione professionale. "l diritto allo studio ed in generale l´investimento sulle risorse umane - spiega l´assessora Sara Ferrari - è fra le priorità di questa Giunta provinciale: lo dimostrano le cifre stanziate ma soprattutto l´attenzione riservata alle diverse misure, al fine di far sì che gli investimenti generino i maggiori benefici possibili. Vediamo ora alcuni dati. Innanzitutto, va specificato che il diritto allo studio in Trentino viene finanziato interamente con risorse provinciali; dopo la sigla dell´Accordo di Milano, nel 2009, che ha assegnato alla Provincia autonoma la competenza in materia di università, non è previsto più alcun stanziamento specifico da parte dello Stato. Annualmente per le borse agli studenti meritevoli e privi di mezzi iscritti all’università di Trento viene stanziato un importo pari a circa 6,5 milioni di euro che permette di concedere una borsa di studio a tutti gli aventi diritto. Non altrettanto succede nelle altre regioni italiane dove sono numerosi gli aventi diritto alla borsa di studio che non percepiscono alcun assegno. Il livello di copertura a livello nazionale, come emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca (Anvur), è pari al 69% e a livello di Nord Italia del 75,9%. Nel Nord Italia solo le provincie di Trento e Bolzano e il Friuli Venezia Giulia hanno una copertura pari al 100%. Se il Trentino stanziasse risorse per arrivare alla copertura media del Nord Italia, nel bilancio provinciale per il diritto allo studio vi sarebbero circa 4,5 milioni. Quindi la Provincia finanzia annualmente per il diritto allo studio degli studenti che studiano a Trento 2 milioni in più rispetto al resto d’Italia. Questa differenza di investimento è stata mantenuta invariata negli ultimi anni, nonostante che nello stesso periodo nelle altre regioni la percentuale di copertura sia scesa di circa 20 punti percentuali. In aggiunta, la Provincia autonoma stanzia annualmente delle risorse specifiche per assegnare una borsa agli studenti trentini che studiando fuori sede e che avrebbero diritto alla borsa per il diritto allo studio, ma non ne beneficiano a causa dell’assenza di fondi nella regione di iscrizione. Si tratta di circa 164.000 euro all’anno, oltre a quasi 600.000 euro per gli studenti dei corsi delle professioni sanitarie, medicina e chirurgia. Quest’anno è stata inoltre prevista una borsa anche per gli studenti trentini, bisognosi e meritevoli, che decidono di iscriversi all’università fuori dal territorio nazionale. Ed ancora: gli studenti dell’Università di Trento, anche grazie ai fondi che la provincia di Trento garantisce all’Università, meritevoli anche se non privi di mezzi, ricevono al termine del percorso un premio al merito, pari a circa 2.000.000 di Euro all’anno. Si tratta di un caso unico in Italia. Oltre alle borse, la Provincia garantisce la disponibilità sul territorio di Trento e di Rovereto di 1.500 posti alloggi in residenze universitarie (sempre sulla base dei dati pubblicati dall’Anvur, nel Nord Italia vi sono 19,4 posti alloggio ogni 100 idonei alle borse di studio, in Trentino 42,7 posti ogni 100 idonei). Il solo mantenimento di queste residenze richiede un investimento annuo di oltre 4.000.000 di Euro. Alcuni anni fa era stato anche istituito il Fondo giovani, per sperimentare alcune misure integrative di sostegno allo studio. L´impegno era anche di verificare entro un ragionevole lasso di tempo se queste misure potessero avere un impatto positivo sulla propensione degli studenti trentini ad iscriversi all’università, o comunque a corsi di formazione terziaria, in Italia o all’estero. Si trattava di misure rivolte a studenti particolarmente meritevoli con una condizione di reddito bassa e che spesso vedevano un medesimo studente beneficiario sia delle misure del diritto allo studio tradizionale, sia di queste nuove misure integrative (che per altro costituivano reddito per il soggetto). Come abbiamo detto, analogamente ad altre misure pubbliche di questo genere, era previsto un monitoraggio degli esiti al fine di decidere la loro prosecuzione: l’analisi di impatto ha dimostrato che però che esse non erano efficaci rispetto all’obiettivo prestabilito, cioè non determinavano un effettivo incremento dell’iscrizione all’università. La Provincia autonoma di Trento aveva inoltre sottoscritto una linea di garanzia per la concessione di Prestiti d’Onore ai ragazzi trentini che si iscrivevano all’università o a dottorati di ricerca all’estero (di importo massimo pari a 36.000 euro l’anno). Negli ultimi anni si sono registrati dei problemi nel recupero di parte delle somme, legate sicuramente alla crisi economica e al problema di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Per questo la misura, che stava iniziando a creare difficoltà alle famiglie, è stata momentaneamente sospesa. E´ allo studio però una misura che preveda la costituzione, nel tempo, da parte delle famiglie trentine, di un fondo alimentato in parte dai risparmi delle famiglie stesse, in ragione dei livelli di reddito, e in parte dalla Provincia, che possa garantire allo studente di proseguire gli studi all´università. Questo strumento permetterebbe di superare i problemi riscontrati con il prestito d´onore. Nel caso in cui poi il ragazzo decidesse di non andare all´università le quote versate dalla Provincia ritornerebbero alle casse provinciali e quelle della famiglia rimarrebbero a disposizione della stessa. La Giunta ha peraltro approvato come obiettivo per il 2015 la definitiva ridefinizione delle misure per il diritto allo studio, per confermare la completa copertura del diritto allo studio tradizionale e ipotizzare anche ad altre soluzioni innovative, sostenibili ed efficaci per stimolare maggiormente i giovani trentini nella prosecuzione degli studi. Tra queste misure si sta pensando ad un accompagnamento/orientamento dei ragazzi verso l’università già durante l’ultimo anno delle scuole superiori, anche attraverso l’organizzazione di test durante il quarto anno. Il Fondo giovani prevedeva infine delle misure a sostegno della mobilità internazionale dei giovani, tutte queste misure saranno stanziate a valere sul fondo sociale europeo (36.000.000 nel periodo 2015-2020 a sostegno del trilinguismo).  
   
   
GENOVA: RIPARTE INTERCULTURA CON GLI ARTISTI DEL SUQ MERCOLEDÌ 4 FEBBRAIO DEBUTTO ALLA COMMENDA DI PRÈ  
 
Genova, 3 Febbraio 2015 - Prende il via il 4 febbraio la Vi^ Edizione di Intercultura va a Scuola, il percorso formativo rivolto a studenti e giovani delle Scuole Superiori e dell´Università, contro il razzismo e per il dialogo tra culture attraverso l´utilizzo dei linguaggi artistici ed espressivi e degli strumenti del teatro, curato da Chance Eventi - Suq Festival e Compagnia, e diretto da Carla Peirolero. Laboratori teatrali, conferenze, spettacoli coinvolgeranno molti Istituti scolastici e Centri di formazione della Regione, da Imperia alla Spezia. Al Suq Festival di giugno si terranno poi incontri e l´esibizione finale degli studenti. Il progetto, presentato lunedì 2 febbraio in mattinata in Regione Liguria, è realizzato con il contributo dell´Assessorato Istruzione, Formazione e Università della Regione Liguria, con il patrocinio del Municipio 1 Centro Est, in collaborazione con l´Università di Genova, Teatro Stabile di Genova, Mu.ma (Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni), Cooperativa Solidarietà e Lavoro e Arsel (Agenzia Regionale per i Servizi Educativi e per il Lavoro). "Questo progetto regionale arriva alla quinta edizione con un particolare slancio – interviene Sergio Rossetti, Assessore Istruzione, Formazione e Università della Regione Liguria – rispondendo a quelle esigenze che sentiamo necessarie nel campo educativo: mettere al centro la promozione delle capacità di convivenza costruttiva in un tessuto culturale e sociale multiforme. Non si tratta solo di accettare e rispettare chi arriva da altri paesi, ma di riconoscerne l´identità culturale, nella quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione e di collaborazione, in una prospettiva di reciproco arricchimento. E di incontro parla anche la rassegna con l´Università, intorno a quelle "piazze" che dell´incontro sono un simbolo". Si parte il 4 febbraio al Museoteatro Commenda di Prè alle ore 17 (ingresso libero), per gli incontri di Suq&università con l´appuntamento Saranno il rapper Amir Issaa e Gilberto Salmoni a dare il via alla rassegna di incontri, conferenze, laboratori teatrali dedicati al dialogo tra culture e all´educazione delle nuove generazioni alla cittadinanza globale. Il primo appuntamento dal titolo " La memoria per il futuro teatro e scuola contro ogni discriminazione" comprende uno spettacolo e un incontro pubblico aperti a tutti e a ingresso libero ed un workshop dedicato alle scuole. L´appuntamento si inserisce nelle iniziative per la Giornata della Memoria 2015.  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA: A SETTEMBRE I PRIMI INTERVENTI GRAZIE AL DECRETO MUTUI SOTTOSCRITTO DAL MIUR ENTRO IL 31 MARZO IL PIANO DI INTERVENTO DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
Torino, 3 Febbraio 2015 - Investimenti per circa 50 milioni di euro già entro fine 2015. Questa la cifra che dovrebbe spettare al Piemonte (sulla base dei 900 milioni di euro previsti a livello nazionale) grazie al decreto sui mutui agevolati a favore delle Regioni che vogliano investire nell´edilizia scolastica, sottoscritto lo scorso 21 gennaio dai Ministeri dell´Economia, delle Infrastrutture e dell´Istruzione. Il decreto interministeriale prevede infatti mutui trentennali agevolati che le Regioni potranno accendere con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e altri istituti di credito con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato. I mutui potranno essere utilizzati per interventi straordinari di ristrutturazione, di messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di 1° e 2° grado, degli immobili dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e delle residenze per gli studenti universitari di proprietà degli enti locali. Imminenti le scadenze a cui Enti locali e Regioni dovranno attenersi. Entro il 23 febbraio, le amministrazioni provinciali ed i Comuni con popolazione residente superiore ai 10.000 abitanti (per i quali saranno presentabili massimo 4 domande) ed i Comuni con popolazione residente inferiore ai 10 mila abitanti (1 sola domanda presentabile), potranno inviare alla Regione Piemonte le richieste per accedere al bando triennale per l’Edilizia scolastica 2015-2017, on line sul sito istituzionale già nei prossimi giorni. Entro il 31 marzo le Regioni dovranno inviare al Miur e per conoscenza al Mef e al Mit, i piani regionali triennali redatti sulla base delle richieste presentate dagli enti locali. Spetterà poi al Miur, definite le risorse disponibili (per l’anno in corso) per ogni Regione, procedere alla sottoscrizione dei mutui entro il 30 aprile 2015. Già dal mese di settembre, gli Enti finanziati, potranno affidare i lavori per l’avvio dei cantieri. Il tetto massimo di finanziamento previsto per ogni singolo intervento, sarà pari ad 800 mila euro e, nella selezione delle domande, la Regione attribuirà punteggi più elevati gli interventi: · con il grado di progettazione più avanzato; · di riedificazione o riqualificazione di immobili in stato di pericolo o inagibili volti alla completa e definitiva rimozione delle condizioni di inagibilità; · finalizzati all´adeguamento alla normativa sismica consistenti in progetti di adeguamento /miglioramento sulla base della verifica sismica eseguita; · finalizzati all´efficientamento energetico dell´edificio esistente. “Grazie all’aiuto concreto che il Governo metterà a disposizione per i prossimi tre anni, la Regione avrà l’opportunità, attraverso il bando triennale, di fare scelte importanti in fatto di manutenzione e salvaguardia degli edifici scolastici - spiega l’assessore all’istruzione Gianna Pentenero – Il tema della sicurezza delle strutture scolastiche è da sempre per noi una priorità e, anche nella programmazione regionale, nonostante il momento di criticità economica in cui stiamo vivendo, cercheremo di destinare al capitolo dell’edilizia le maggiori risorse possibili. Si tratta di una funzione che riteniamo non possa essere in alcun modo disattesa per la sicurezza dei nostri studenti e degli insegnanti”.  
   
   
PUGLIA: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE CON FORZE ORDINE E CNR SU REATI AMBIENTALI  
 
Bari, 3 febbraio 2015 - L´assessore alla Qualità dell´ambiente, Lorenzo Nicastro, ha sottoscritto ieri mattina il protocollo per l´Accordo quadro tra Regione Puglia, Comando Regionale Puglia Guardia di Finanza, Comando Tutela Ambiente dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, A.r.p.a. Puglia e C.n.r. - I.r.s.a. Finalizzato alla tutela del territorio dai reati ambientali, con una dotazione economica a carico del bilancio regionale di 410mila euro come sostegno per uomini e mezzi delle forze coinvolte. Era il 9 marzo 2007, quando per la prima volta la Regione Puglia ha deciso di sostenere l´attività di forze dell´ordine e a strutture scientifiche per l’aggiornamento continuo di un quadro chiaro ed esaustivo dei livelli di degrado e di contaminazione ambientale presenti sul territorio regionale, con la finalità di intervenire per l’individuazione delle situazioni di criticità, il ripristino ambientale dei siti inquinati, oltre ad una azione di prevenzione e deterrenza su tutto il territorio regionale. “Il filo rosso che lega l’attività di monitoraggio e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e degli altri soggetti firmatari del protocollo alla Regione – spiega l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro – è costituito dall’obiettivo di tutela del territorio e di contenimento dei rischi di contaminazione. Un obiettivo che la Regione sceglie di perseguire attraverso il concreto sostegno economico alle attività di monitoraggio dei soggetti preposti”. Dei 687 interventi registrati nel 2014 (su 3154 dal 2007) l’84% circa si riferisce a realtà di illecito abbandono, sulle quali Comuni e Province, anche grazie al sostegno finanziario della Regione Puglia, sono intervenuti bonificando le aree. Il resto delle aree, rappresenta problematiche più complesse per le quali, o si sono attivati i percorsi previsti dalla legge in materia di messa in sicurezza e successiva bonifica oppure sono oggetto di approfondimento da parte della magistratura. La Puglia per le sue esperienze maturate negli ultimi anni può rivendicare un ruolo di Regione capofila nella realizzazione di progettualità a valere su risorse della Pon Legalità 2014-2020 la cui filosofia di base si riassume in interventi di sistema a supporto dell´economia legale e azioni integrate finalizzate a sostenere la costruzione di reti territoriali capaci di opporsi alle organizzazioni criminali  
   
   
CONVENZIONE FORZE DELL´ORDINE. VENDOLA: "RISULTATI STRAORDINARI E INCORAGGIANTI"  
 
Bari, 3 febbraio 2015 - “Continua, senza sosta, il nostro impegno nella lotta di contrasto ai reati ambientali. Il rinnovo, per il nono anno consecutivo, della convenzione che firmiamo oggi con le forze dell’ordine si inserisce appieno nelle politiche ambientali promosse in questi anni dalla Regione Puglia. I risultati sono straordinari e ci incoraggiano a proseguire nelle azioni di monitoraggio dei siti inquinati nel nostro territorio”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato la proroga, sottoscritta questa mattina dall’Assessore Regionale all’Ecologia Lorenzo Nicastro, della convenzione quadro con le Forze dell’Ordine relativa alle attività di tutela ambientale. “Ciò che abbiamo imparato in questi anni – ha proseguito Vendola – è che occorre una mobilitazione generale: bisogna impegnarsi e denunciare situazioni che feriscono mortalmente il nostro territorio. Il disastro ambientale è un contesto sociale, politico, culturale contro cui abbiamo il dovere di reagire tutti insieme con forza. Ognuno deve diventare sentinella del proprio territorio, nessuno può pensare che basti semplicemente delegare. Occorre che ciascuno faccia la sua parte. Da un lato, le Pubbliche Amministrazioni e, dall’altro i semplici cittadini, le associazioni e coloro che vivono la passione della difesa, della tutela della bellezza, della memoria, della natura. Mettere insieme questi attori è l’unico modo per vincere questa battaglia”. Il Presidente della Regione Puglia ha, infine, sottolineato come “il considerevole numero degli interventi repressivi, che emerge dall’attività del 2014, non sia tanto indicativo della potenza del fenomeno criminale, quanto della capacità reattiva delle forze dell’ordine, della magistratura e della Regione”.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA GIÀ CHIESTO L’INTERVENTO DELLA STRUTTURA DI MISSIONE MINISTERIALE PER LE AREE COLPITE DAL MALTEMPO.  
 
Catanzaro, 3 febbraio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio segue, con grande attenzione e preoccupazione, i gravi fenomeni di dissesto idrogeologico che continuano ad interessare l’intera Calabria. Il Presidente è stato in queste ore in costante contatto con i sindaci dei Comuni maggiormente colpiti e con i tecnici regionali che, congiuntamente ai vigili del fuoco ed agli uffici tecnici comunali, hanno eseguito sopralluoghi nella zone interessate dal dissesto. La situazione di maggiore criticità risulta quella di Petilia Policastro dove, a causa di un significativo movimento franoso nella frazione “Foresta”, sono stati evaquati cinque edifici e la Prefettura di Crotone ha attivato il Centro Operativo Misto per monitorare l’evolversi dei fenomeni. Gravemente colpito è stato anche il litorale tirrenico cosentino ed in particolare il Comune di Diamante dove è stato fortemente danneggiato il lungomare. Il Presidente Oliverio, già da ieri, ha avuto i contatti necessari con la struttura di missione per il rischio idrogeologico di Palazzo Chigi, al fine di ottenere il finanziamento immediato di interventi, progettati ed in attesa di finanziamento, nelle aree maggiormente colpite. Oggi, nel corso dell’ incontro già programmato, a Roma, con la Struttura di Missione ministeriale, diretta dal Erasmo d’Angelis, sarà discussa la possibilità del finanziamento immediato di un intervento di sistemazione dei canali di raccolta delle acque nella frazione “Foresta” di Petilia Policastro, che si aggiunge ad un altro intervento già appaltato nel centro storico dello stesso comune per il quale il Presidente, nella veste di Commissario Straordinario per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, autorizzerà l’inizio dei lavori. Sarà discussa anche la possibilità di finanziamento di un intervento strutturale di difesa costiera, anch’esso già progettato dalla Regione, nelle aree prospicienti il litorale di Diamante gravemente danneggiato dalla mareggiata di sabato. Nei prossimi giorni, inoltre, all’esito della ricognizione in corso su tutto il territorio regionale da parte del Dipartimento “Lavori Pubblici”, la Giunta regionale richiederà al Governo lo stato di emergenza per poter dare ristoro ai lavori di somma urgenza eseguiti dagli enti locali ed ai danni subiti dai privati.  
   
   
SARDEGNA: INAUGURA A SORRADILE LA SEDE DEL COMITATO DI GESTIONE DEL SIC  
 
 Cagliari, 3 febbraio 2015 - Inaugurata a Sorradile, alla presenza dell´assessore regionale della Difesa dell´Ambiente, Donatella Spano, la sede del Comitato di Gestione dell´Area Sic (Sito di interesse comunitario). Si tratta di due edifici, presso il Lago Omodeo, che grazie alla convenzione firmata tra l´Assessorato regionale dell´Ambiente e i comuni che compongono l´area Sic hanno goduto di oltre 110 mila euro di fondi europei del Por 2007-2013. "Siamo al momento dell´avvio di una gestione sinergica, tra i comuni coinvolti e la Regione" spiega l´assessore Spano. "È con una comunità coesa e propositiva che la Regione si prepara a sviluppare il disegno complessivo dell´area esercitando, come richiesto dagli amministratori comunali, un ruolo di coordinamento per addivenire a un progetto che troverà spazio anche nella nuova programmazione. Le prime questioni che il Comitato di Gestione deve affrontare riguardano la possibilità di riveder i confine dell´area Sic, l´aggiornamento del Piano di gestione, la garanzia del presidio della Forestale, i controlli della qualità dell´acqua e l´annosa questione del Poligono sul Lago Omodeo, verificando in primis la possibilità di spostare altrove il poligono di tiro. Come detto in altre occasioni, ribadisco che la Sardegna ha già dato moltissimi in termini di servitù. Vorremmo evitare ogni contraddizione tra la tutela ambientale propria di un´area Sic e le attività del poligono." L´area interessata, che ricade nel territorio di 12 comuni, ricomprende spazi pianeggianti e di alta montagna ed assomma una vastissima diversità animale e vegetale e numerose specie protette. Sono inoltre presenti molteplici attività produttive e siti di rilevante interesse architettonico ed archeologico.  
   
   
TRENTO, ACQUA PUBBLICA: GLI INDIRIZZI TECNICI PER LA COSTRUZIONE DEGLI ACQUEDOTTI  
 
Trento, 3 febbraio 2015 - "L’uso delle acque pubbliche deve essere improntato al principio dello sviluppo sostenibile, indirizzato al risparmio, al riutilizzo ed al rinnovo della risorsa, tenuto conto dell’obiettivo di garantire una fornitura globalmente sufficiente di acque di buona qualità per un utilizzo durevole, equilibrato ed equo, con priorità per il consumo umano". Con queste parole, l´assessore provinciale all´ambienta Mauro Gilmozzi, ha commentato oggi l´approvazione in Giunta di un documento che detta una serie di indirizzi tecnici per la progettazione e la costruzione degli acquedotti pubblici situati in Trentino. Il documento regolamenta in modo efficace ed univoco, per tutti i soggetti coinvolti, la scelta delle modalità con cui vengono realizzate le opere e le infrastrutture pubbliche destinate all’utilizzo potabile. L’acqua comunemente definita “potabile”, fornita attraverso la rete dell’acquedotto, è da considerarsi una risorsa pregiata e la sua disponibilità è un requisito indispensabile per la salute ed il benessere della popolazione. Il Trentino gode di una situazione particolarmente favorevole, disponendo quasi ovunque di abbondanti acque con caratteristiche di buona qualità; tuttavia la crescente pressione sulle acque, determinata dal loro utilizzo intensivo, e la discontinua disponibilità dovuta anche ai cambiamenti climatici, rischiano di compromettere questa facile possibilità d’uso. Per tali ragioni diventa importante ottimizzare le infrastrutture che forniscono acqua potabile al fine di utilizzare la risorsa in modo più efficiente e sicuro. Sulla base di queste considerazione al Giunta provinciale ha varato oggi una raccolta di indicazioni tecniche per la progettazione, la costruzione, l’adeguamento e la manutenzione degli acquedotti pubblici posti sul territorio provinciale, con l’obiettivo di assicurare un’uniformità di applicazione, sia per i progettisti che per i vari enti competenti, come la Provincia, i comuni e l´Azienda provinciale per i servizi sanitari.  
   
   
AMIATA, MONITORAGGIO SALUTE ATTIVO DA ANNI. E ORA ANCHE UN NUOVO STUDIO  
 
 Firenze 3 febbraio 2015 - La Regione, d´accordo con i Comuni e le Asl, da anni sta monitorando la salute delle aree geotermiche ed ha ora incaricato Ars di procedere ad ulteriori approfondimenti. Con l´esposto alla Procura i Comitati rischiano di generare ingiustificato allarmismo nei cittadini e uno stato generale di confusione. Questa la posizione della Regione Toscana dopo l´ultima azione del Comitato Sos Geotermia che ha presentato un esposto in Procura riguardo la mancanza di attività di prevenzione a difesa della salute dei cittadini residenti in aree prossime alle attività geotermiche. Le indagini precedenti al nuovo studio, avevano evidenziato infatti eccessi di malattie nell´Amiata non riconducibili alla geotermia e che facevano pensare piuttosto ad un mix di altri fattori di rischio. Da qui la decisione di procedere a ulteriori approfondimenti. "La decisione di mettere in campo uno studio così complesso a difesa della salute della popolazione - dice Francesco Cipriani direttore dell´Ars - va proprio nella direzione da tempo sollecitata dalle istituzioni. L´esposto è perciò francamente poco comprensibile".  
   
   
SELE, GIUNTA CALDORO FINANZIA RIPARAZIONE ARGINE FIUME CROLLATO A CAPACCIO IN LOCALITÀ GROMOLA.  
 
Napoli, 3 febbraio 2015 - "La Giunta Caldoro ha immediatamente finanziato, con circa 100mila euro, la riparazione del tratto di argine del Sele che ha ceduto nel corso della piena dei giorni scorsi a Capaccio in località Gromola, quasi alla foce del fiume. I lavori sono già in corso a cura del Comune, che si è subito attivato per attuarli." Lo rende noto l´assessore regionale alla Protezione civile Edoardo Cosenza. "I tecnici del Genio civile e della protezione civile regionale proseguono le verifiche per accertare che non vi siano stati ulteriori punti di rottura degli argini. "La situazione gradualmente sta tornando alla normalità. I volontari continuano a rimuovere le acque dai locali allagati con l´uso di idrovore. Si lavora incessantemente anche in considerazione del nuovo peggioramento delle condizioni meteo che potrebbe interessare intensamente tutte le aree costiere della Campania a partire da domani sera", conclude Cosenza.  
   
   
MAREMMA, PROGETTO CASSA DI ESPANSIONE DI CAMPOREGIO ALLA VIA  
 
Firenze 3 febbraio 2015 - E´ già soggetto alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale il progetto per la cassa di espansione di Camporegio. E´ stato comunicato nell´ambito dell´ultimo incontro che la Regione ha avuto a Firenze con i Comuni maremmani colpiti dall´alluvione del 14 ottobre scorso e con i comitati di cittadini. Utile per fare un nuovo punto della situazione, la riunione ha visto la partecipazione dei Comuni di Orbetello e Scansano (assenti giustificati i Comuni di Magliano e Manciano), Consorzio di bonifica Toscana Sud, Genio civile e, in veste di progettisti, Anas e Rfi. L´intervento della Cassa di espansione di Camporegio è oggetto di un protocollo d´intesa tra Regione Toscana, Anas e Rfi che prevede che la progettazione dell´intervento sia realizzata a tre, e la realizzazione venga definita in un´apposita convenzione da sottoscrivere tra gli stessi soggetti prima dell´approvazione del progetto. In essa saranno definiti costi, finanziamenti e tempi di esecuzione. Ad oggi comunque sono confermati quelli già comunicati nel corso dell´incontro del 31 ottobre scorso a Firenze che prevedono l´avvio dei lavori nell´autunno 2015. Il progetto della cassa di espansione di Camporegio è visionalbile sul sito del settore Via al link http://www.Regione.toscana.it/-/progetti-sottoposti-a-procedura-di-verifica-di-assoggettabilita per le eventuali osservazioni. Nel corso dell´incontro è stato anche presentato il progetto di adeguamento del Magione Radicata redatto dal Genio civile Toscana Sud ed è stato dato annuncio dell´intervento di movimentazione del materiale in tutto il corso d´acqua dell´Albegna curato dal Consorzio di Bonifica Toscana Sud. Al tempo stesso, è stato riconfermato l´impegno a presentare a fine febbraio lo studio dell´Università di Firenze sul trasporto solido dell´Albegna. Si sono poi forniti chiarimenti ai cittadini e alle istituzioni presenti sulle modalità di realizzazione delle opere, sulla loro efficacia rispetto al rischio idraulico e sulla loro funzionalità. Per quanto riguarda i costi, quelli definitivi saranno comunicati dopo i pareri da acquisire in Conferenza dei servizi, ma ad oggi la stima totale delle spese per gli interventi di Camporegio, Magione e Radicata e Argine remoto ammonta a circa 35 milioni di euro di cui la metà a carico della Regione Toscana. I lavori dell´Argine remoto prenderanno il via nella primavera del 2015 non appena saranno concluse le procedure connesse agli espropri dei terreni.  
   
   
PIANO QUALITÀ ARIA, CICLO INCONTRI PROMOSSI DA REGIONE UMBRIA E AIEL SU COME RISCALDARSI CON IL LEGNO  
 
Perugia, 3 febbraio 2015 – Informare la cittadinanza sui vantaggi che derivano dalla sostituzione di caminetti e stufe tradizionali con sistemi ad alta efficienza per la combustione della legna e dei suoi derivati: con questo obiettivo l´Assessorato all´Ambiente della Regione Umbria e l´Associazione Italiana Energie Agroforestali("aiel"), promuovono una campagna di comunicazione che si sviluppa in quattro incontri in programma a Foligno (5 febbraio 2015 ore 17,30-19,00 alla Sala Italo Fittaioli posta al piano terra del Palazzo Comunale, Piazza della Repubblica 10), Corciano (6 febbraio 2015 ore 17,30-19,00 Sala delle associazioni presso la biblioteca comunale " Gianni Rodari" di S. Mariano in via Settembrini), Terni (26 febbraio 2015 ore 17,00-18,30 Sala Convegni Arpa Umbria di Terni Via Carlo Alberto Dalla Chiesa n. 32), Perugia (27 febbraio 2015 ore 17,30-19,00 - Sala Fondazione S. Anna – Viale Roma 15). Il Piano regionale della Qualità dell´Aria tra le misure di contenimento delle emissioni delle Polveri fini (Pm10) ha individuato nel territorio regionale e nei comuni di Corciano, Foligno, Perugia e Terni, che sono tra le aree più problematiche, il passaggio da caminetti e stufe tradizionali a sistemi ad alta efficienza – spiegano dall´Assessorato regionale all´Ambiente – La misura quindi, finalizzata alla riduzione delle emissioni da caminetti e stufe attraverso uno spostamento dei consumi di biomasse da sistemi tradizionali a sistemi ad alta efficienza, pone l´obiettivo nei quattro comuni della conversione ai sistemi ad alta efficienza del 60 per cento degli attuali impianti tradizionali al 2015 e dell´80 per cento al 2020. La Regione Umbria per dare attuazione alla misura ha siglato un accordo con "Aiel", l´associazione nazionale che rappresenta l´intera filiera dal segmento della gestione forestale, alla produzione delle biomasse agroforestali, alla costruzione di generatori a biomasse e alla loro installazione e manutenzione e annovera tra i suoi scopi sociali anche la collaborazione con le istituzioni pubbliche, per favorire l´adozione di provvedimenti normativi che diano impulso alle energie rinnovabili di origine agricola e forestale.  
   
   
EMERGENZA TALLIO, ROSSI: "UNA RISPOSTA CHE FARÀ SCUOLA". FIRMATO IL PROTOCOLLO  
 
 Firenze, 3 febbraio 2015 - "Nel mondo casi di questo tipo sono rarissmi e l´impostazione che abbiamo dato come Regione Toscana, insieme a tutti i soggetti coinvolti, è una delle più avanzate. Abbiamo messo al lavoro tutte le forze disponibili, Arpat, Asl, Ars, Cnr perché si affrontasse il problema nel modo scientificamente più corretto e, penso, che questo caso potrà fare scuola per il futuro". Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, che ha firmato il protocollo d´intesa che istituisce una cabina di regia per contrastare la contaminazione da tallio a Pietrasanta e Valdicastello. Insieme alla Regione, hanno firmato Provincia di Lucca, Comune di Pietrasanta, Asl, Ars, Ait Gaia Spa, Cnr-istituto di chimica dei composti organo metallici di Pisa, Università di Pisa – Dipartimento di scienze. "Quanto abbiamo messo in piedi - ha continuato Rossi - darà anche un contributo per fare una valutazione dell´acqua, della potabilità, inciderà insomma sulla vita deli cittadini e, non ultimo, aiuterà a capire e studiare gli effetti che il tallio può avere sulla salute delle persone. Ogni ente che oggi ha firmato ha il compito di portare a fattor comune le proprie conoscenze allo scopo di dare poi risultati che certamente non potranno arrivare prima di un anno. Credo che con il nostro intevento tempestivo abbiamo fornito un buon esempio di governo della vicenda e i cittadini gli hanno dato un ampio riconoscimento". La cabina di regia, che sarà presieduta dal sindaco di Pietrasanta, ha il compito di coordinare le attività finalizzate al contrasto della contaminazione da tallio della zona di Valdicastello e Pietrasanta centro storico. Opererà attraverso due gruppi di lavoro: uno per la parte ambientale e uno per la parte sanitaria. Il primo, presieduto dall´assessore all´ambiente del Comune di Pietrasanta, composto dall´Università di Pisa, Arpat, Ait/gaia. Il secondo, presieduto dal sindaco di Pietrasanta, composto da rappresentanti della Asl 12, di Ars e Cnr. In entrambi i gruppi di lavoro partecipano rappresentanti dei comitati dei cittadini. "Questo protocollo, individuando bene chi fa che cosa, consentirà anche ai cittadini di controllare che le cose vengano fatte e gli impegni vengano mantenuti - ha detto l´assessore all´ambiente Anna Rita Bramerini - Nel caso dell´assessorato all´ambiente, tra le altre cose, con Arpat abbiamo deciso anche di estendere il monitoraggio sulle acque profonde per capire se la presenza del tallio non sia manifesta anche in altre parti della Toscana. Ad oggi quanto sucesso a Pietrasanta rappresenta un unicum in Italia ma è anche vero che la presenza di questa sostanza non è normata. Per questo c´è una mia lettera inviata ai Ministeri di salute e ambiente perché prendano in considerazione la vicenda toscana affinché non si ripeta più". "Dal punto di vista sanitario - ha aggiunto l´assessore Luigi Marroni - mettiamo in atto una serie di dettagliati e numerosi controlli sulla popoalzione in termini di analisi che riguardano sia la presenza della sostanza, sia lo stato complessivo di salute della popolazione, un monitoraggio quindi attentissimo. Inoltre, con Ars faremo uno studio epidemiologico dettagliato su tutta la popoalzione". "E´ stato fatto un grande intervento - ha detto il direttore generale dell´Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei - che non ha precedenti nell´affrontare un´emergenza idrica per i cittadini. Ma adesso inizia il lavoro più di lunga portata che l´Autorità Idrica Toscana sta facendo partire in collaborazione con il Cnr e l´Università di Pisa. Si tratta di un´analisi tecnico-scientifica per scoprire come eliminare il tallio dall´acqua potabile una volta individuato e gestire al meglio queste situazioni sinora mai affrontate". Azioni per la salute e l´ambiente - L´accordo elenca tutte le analisi, gli studi e i campionamenti su popolazione e matrici ambientali che dovranno svolgre a breve, medio e lungo termine Asl, Cnr, Agenzia regionale di sanità e Arpat per un ammontare complessivo di circa 300mila euro. Riguardano in particolare analisi e campionamenti sugli abitanti della frazione di Valdicastello e Pietrasanta centro storico, monitoraggi a varie cadenze, studi approfonditi su capelli e urine. Ars elaborerà anche uno studio epidemiologico per descrivere lo sato di salute generale della popolazione di Pietrasanta ed evidenziare eccessi di eventi sanitari dei residenti nelle frazioni a rischio per esposizione a tallio. Sono previsti anche approfondimenti delle conoscenze geologiche, mineralogiche e idrogeologiche (Cnr) e al tempo stesso il monitoraggio esteso alla ricerca del tallio nelle acque superficiali e sotterranee nel bacino del Baccatoio (Arpat). Messa in sicurezza Riguardo alla questione della messa in sicurezza, l´accordo stabilisce che il Comune di Pietrasanta, in quanto titolare delle concessioni minerarie denominate "Buca della Vena" e "Monte Arsiccio di Valdicastello", si impegna a presentare un progetto di bonifica, un monitoraggio ambientale delle acque e un programma di interventi di messa in sicurezza in emergenza utilizzando anche le risorse regionali già assegnate pari a 200mila euro. Si impegna anche alle azioni di messa in sicurezza di emergenza riguardanti gli stabilimenti e i manufatti funzionali alla attività mineraria. Entro 30 giorni dalla firma dell´accordo, il Comune presenterà alla cabina di regia una tabella di sintesi degli interventi previsti e relative tempistiche. Gli interventi previsti di Gaia - La società Gaia, dopo aver già realizzato interventi urgenti ed indifferibili per il celere ripristino delle condizioni di potabilità delle acque per circa 815.000 €, si impegna all´attuazione del programma degli interventi per evitare situazioni di criticità di approvvigionamento idropotabile nei periodi estivi per un valore complessivo di 1 milione e 200mila euro. Gli interventi comprendono la ricerca delle perdite, la realizzazione di nuove condotte degli attuali pozzi alla rete esistente, due nuovi pozzi e adeguamenti impiantistici. Il tutto dovrà essere concluso entro il 30 maggio 2015. La Regione Toscana avrà il compito di verificare lo svolgimento degli impegni e a dare un eventuale supporto finanziario, a favore di Ait per Gaia spa, in coerenza con la programmazione regionale. Bollette - Per venire incontro alle richieste dei cittadini di una compensazione per i disagi derivanti dalle ordinanze di non potabilità emesse dal sindaco di Pietrasanta: l´ Autorità Idrica Toscana si impegna a verificare, per tutte le utenze del territorio interessato e per tutta la durata delle situazioni d´emergenza, l´assimilazione a utenze disagiate, con la relativa regolazione tariffaria agevolata. La Regione, insieme a Ait e al Comune di Pietrasanta ricercheranno possibili soluzioni volte alla riduzione, per un tempo determinato e da quantificare, del costo delle forniture idriche ai fini idropotabili della popolazione interessata. Arpat, garantirà la partecipazione alla cabina di regia attivandosi in coordinamento con gli altri soggetti coinvolti (Asl 12, Ars, Ait, Gaia Spa, Università di Pisa, Cnr, Enti Locali) e garantendo l´opportuno supporto alla comunicazione istituzionale. Comitato di Sorveglianza - Un Comitato di sorveglianza presieduto dal presidente della Regione Toscana e composto dagli stessi enti e soggetti che compongono la cabina di regia verificherà l´attuazione dell´accordo proponendo azioni correttive alla cabina di regia nel caso siano riscontrati ritardi. In caso di reiterati ritardi o inerzia di una delle parti, il comitato proporrà ai soggetti finanziatori, previa diffida, la revoca dei finanziamenti erogati. Oppure, se il monitoraggio da parte del Comitato sulle azioni effettuate rileverà non conformità rispetto agli obiettivi qualitativi e/o temporali e l´inosservanza degli impegni presi, Regione Toscana potrà esercitare poteri sostitutivi nei casi previsti dalla normativa.  
   
   
AMBIENTE: "PAIR" SIA STRUMENTO CONDIVISO PER SICUREZZA FVG  
 
Udine, 3 febbraio 2015 - "Il Progetto di Piano stralcio per l´assetto idrogeologico dei bacini idrografici di interesse regionale (Pair) è uscito i primi di dicembre 2014 con avviso a tutti i portatori di interesse: confidiamo ora in una larga partecipazione dei Comuni alla conferenza programmatica perché è necessario un confronto in modo che alla fine di un percorso partecipato la Regione adotti uno strumento corretto, efficace e condiviso". Lo afferma l´assessore all´Ambiente, Sara Vito, in merito al Pair, lo strumento per la valutazione della propensione di un territorio all´allagamento, espressamente previsto dalla normativa nazionale, il Testo unico ambientale, decreto legislativo 152/2006. Il Friuli Venezia Giulia per i bacini nazionali - Tagliamento, Livenza, Isonzo - era già dotato di un analogo strumento di pianificazione, mancava però quello per i bacini regionali. "Avvieremo - prosegue Vito - con la conferenza programmatica un confronto con i Comuni per ascoltare le loro osservazioni e per migliorare il documento, che è già però articolato e redatto con attenzione. La parola d´ordine deve essere: sicurezza per i cittadini". "Questo non è uno strumento per bloccare lo sviluppo economico, si tratta al contrario - spiega l´assessore - di avviare uno sviluppo sostenibile attraverso la maggior diffusione di metodologie costruttive ambientalmente compatibili, che tengano conto della vulnerabilità idrogeologica del territorio. I cittadini quando acquistano una casa hanno il diritto di essere certi che sia sicura e non devono combattere contro gli allagamenti mettendo a repentaglio incolumità e i propri beni". La classificazione delle diverse aree della Regione si basa, così come previsto dalla normativa nazionale, sulla ricostruzione delle esondazioni storiche, ampiamente documentate e accadute negli ultimi cento anni. In Friuli Venezia Giulia fa riferimento ai grandi allagamenti accaduti, ad esempio, nel 1920 e nel 1966, e si basa sulle indicazioni degli strumenti di pianificazione comunale. Molte informazioni per il Pair sono state fornite dai Consorzi di bonifica. Un aspetto importante di cui il documento tiene conto è la risalita della falda freatica. Un anno fa molti Comuni sono stati messi in seria difficoltà a causa della sua risalita. La Regione era intervenuta attraverso la Protezione civile con ingenti finanziamenti. Sulla base della classificazione delle aree stilata con il Pair nelle aree a moderata pericolosità è permessa l´edificazione e le uniche limitazioni riguardano i vani interrati e i seminterrati: i Comuni adeguano in coerenza la propria pianificazione urbanistica. Le norme di attuazione adottate per la redazione del Pair sono esattamente quelle già utilizzate per la stesura dei Pai nazionali - Tagliamento, Isonzo, Livenza - in quanto molti Comuni ricadono sia nei bacini nazionali che regionali e, per criterio di omogeneità, sul territorio regionale. Una importante novità del Pair riguarda l´identificazione delle aree di pericolosità lungo la fascia costiera, dove si è tenuto conto di due aspetti importanti: la possibile inondazione "da ingressione marina" e l´operatività delle idrovore nelle zone a quote sotto il livello del mare. Per quanto riguarda il fenomeno di "ingressione marina" è stato realizzato un approfondito studio sui massimi livelli di marea e sono state individuate le altezze in rapporto alla probabilità di accadimento. In base a questi livelli sono state determinate le zone potenzialmente allagabili tenendo conto della quota del terreno e della distanza dalla costa. Per le aree protette da argini è stato analizzato lo stato degli stessi in base allo studio particolareggiato, eseguito nel 2008 dall´Università di Trieste per conto della Protezione Civile. "Alcune aree classificate come pericolose talvolta coincidono o quasi con aree già vincolate dal punto di vista ambientale, ad esempio aree Sic, Zps, biotopi, aree umide", spiega Vito, sottolineando che "i diritti acquisiti dai Comuni con i loro piani regolatori, laddove il Pair è arrivato dopo, non vengono cancellati. Sarà responsabilità dei Comuni permettere l´edificazione imponendo delle misure di mitigazione adeguate".  
   
   
TRENTO: NUOVE TARIFFE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI SPECIALI CON IL 2015 SI È PASSATI DA 57 A 5 TARIFFE, MEDIAMENTE PIÙ BASSE  
 
Trento, 3 febbraio 2015 - Semplificare e rendere omogeneo su tutto il Tentino il quadro delle tariffe per il conferimento dei rifiuti speciali nelle discariche gestite dalla Provincia. Questo l´obiettivo della delibera, adottata oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessore Mauro Gilmozzi, con la quale sono state fissate le nuove tariffe, valide dal primo gennaio 2015, per i rifiuti speciali assimilabili. Le nuove tariffe sono mediamente più basse rispetto a quelle precedenti e soprattutto semplificano estremamente il quadro precedente, in cui erano in vigore ben 57 tariffe che variavano a seconda della discarica di conferimento, del soggetto conferitore e dal territorio di provenienza del rifiuto. In Trentino sono disponibili 6 discariche per il conferimento dei rifiuti urbani non pericolosi. Si tratta della discariche di: Ischia Podetti a Trento, Lavini a Rovereto, Solizzan a Scurelle, Ex Cave di Ghiaia a Monclassico e Salezzoni ad Imer. Ad eccezione di Ischia Podetti, sono tutte autorizzate a ricevere, oltre ai rifiuti provenienti dal circuito del servizio pubblico, anche i rifiuti speciali assimilabili. Con la delibera di oggi, la Giunta provinciale, ha fissato, a decorrere dal primo gennaio 2015, cinque tariffe per lo smaltimento dei rifiuti speciali assimilabili in qualsiasi discarica gestita dalla Provincia per qualsiasi conferitore. Queste le tariffe: 160 euro a tonnellata per i rifiuti speciali assimilabili agli urbani; 100 euro a tonnellata per rifiuti speciali assimilabili categoria Cer 17 (edilizia) fino 20 t.; 90 euro a tonnellata per rifiuti da scarto della raccolta differenziata; 75 euro a tonnellata per rifiuti da spazzamento stradale oltre tributo speciale per il conferimento rifiuti in discarica art. 38 Lp 10/97 se ed in quanto dovuto; 70 euro a tonnellata per rifiuti da wet-oxidation dei fanghi biologici di depurazione. Un provvedimento che semplifica notevolmente la precedente situazione, quando le discariche erano gestite dalle comunità di valle, nella quale erano in vigore 57 tariffe diverse, che variavano a seconda della discarica di conferimento, anche per la stessa tipologia di rifiuto.