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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2015
LE API SELVATICHE MINACCIATE DA UN VIRUS DELLE API COMMERCIALI  
 
Le api europee non sono a rischio solo a causa degli inquinanti ambientali e della perdita dell’habitat, adesso sembra che le loro cugine commerciali siano capaci di diffondere virus mortali nella comunità degli impollinatori selvatici. I ricercatori dicono che i virus, che mutano rapidamente e che causano gravi perdite nelle popolazioni di api domestiche allevate, devono essere monitorati attentamente in modo da essere fermati quando passano da una specie di api a un’altra. In un articolo pubblicato sulla rivista Applied Ecology, un gruppo di scienziati dell’Università di Exeter nel Regno Unito fa sapere ci sono prove che attestano che molti impollinatori selvatici sono esposti a virus provenienti da specie commerciali, il che ha come risultato una infezione incrociata multipla. “Il nostro studio sottolinea l’importanza di prevenire la liberazione di impollinatori commerciali malati nella natura,” ha detto alla Bbc la ricercatrice a capo della ricerca, la dott.Ssa Lena Wilfert. Le malattie trasmesse dalle specie commerciali colpiscono un’ampia gamma di impollinatori selvatici, ma la loro diffusione si può evitare migliorando il monitoraggio e le pratiche di gestione. “Gli allevatori di api commerciali hanno la responsabilità di proteggere le comunità di impollinatori selvatici, importanti dal punto di vista ecologico ed economico, dalle malattie,” spiega. Fare affidamento sugli allevatori commerciali affinché garantiscano che le loro popolazioni di api rimangano in salute durante le pratiche di allevamento potrebbe però non essere sufficiente. Vanessa Amaral-rogers dell´organizzazione benefica Buglife sostiene che sono necessari ulteriori provvedimenti per tenere al sicuro le popolazioni di impollinatori selvatici in Europa. In un’intervista con la Bbc ha detto che i risultati dello studio hanno rivelato un urgente bisogno di cambiamento delle normative che regolano l’importazione di api. Le api commerciali sono usate per impollinare colture come i peperoni e la colza. “Gli studi mostrano che le malattie si possono trasmettere tra le api allevate e i bombi commerciali, il che potrebbe avere conseguenze serie per gli altri impollinatori selvatici,” dice Amaral-rogers. Buglife riporta che uno studio del 2014 su un campione di alveari di bombi commerciali importati nel Regno Unito ha rivelato che il 77 % di essi erano contaminati da fino a cinque diversi parassiti, mentre altri tre parassiti sono stati trovati nel polline da essi introdotto. Amaral-rogers è sicura che l’impatto del passaggio di virus dalle api commerciali a quelle selvatiche è già stato avvertito, “Non ci sono più api da miele selvatiche in Inghilterra e in Galles e si pensa che siano state spazzate via dalle malattie”. Secondo sciencedaily.Com, il valore globale degli insetti impollinatori è stato stimato in circa 153 miliardi di euro l’anno. I servizi dell’impollinazione commerciale sono forniti principalmente da api domestiche e bombi, ma anche gli impollinatori selvatici hanno un ruolo importante nell´impollinazione delle colture e delle piante locali. Sfortunatamente, come si spiega sul sito web, il comportamento sociale delle api domestiche, dei bombi e delle vespe sociali crea le condizioni perfette per la trasmissione delle malattie sia all’interno della colonia che tra specie diverse. Per ulteriori informazioni, visitare: http://onlinelibrary.Wiley.com/doi/10.1111/1365-2664.12385/full    
   
   
EXPO, MARONI: LAVORI PROCEDONO CON IMPEGNO DENTRO E FUORI DAL SITO  
 
Milano - "I lavori di Expo stanno procedendo con l´impegno massimo di tutti. E non ci sono solo quelli dentro il sito ma anche quelli di collegamento, strade e autostrade. Noi abbiamo inaugurato nei giorni scorsi la tratta A della mitica Pedemontana lombarda di cui mi parlava mio nonno 50 anni fa. C´è un impegno di tutte le istituzioni che per Expo, strano a dirsi in Italia, collaborano tra di loro". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervistato su Radio Monte Carlo da Monica Sala e Max Venegoni a proposito di Expo 2015. "Dobbiamo dimostrare di essere capaci di fare le cose che ci siamo impegnati a fare nei tempi previsti, e anche questo per le opere pubbliche in Italia non è la regola. Secondo, sfruttare questa straordinaria opportunità. Saranno presenti Paesi che rappresentano oltre il 90 per cento della popolazione mondiale, Capi di Stato e di Governo, ministri, imprenditori. E´ un´occasione straordinaria che non possiamo perdere". Salute E Sicurezza: Per Expo Siamo Attrezzati 24 Ore Su 24 - "Ci sono una serie di iniziative, c´è un piano strategico coordinato dalla Prefettura, con il coinvolgimento naturalmente anche della Regione Lombardia perché noi coordiniamo la Protezione Civile". "Poi c´è anche un´altra sicurezza di cui ci occupiamo noi come Regione Lombardia che è quella sanitaria. Si è parlato di ebola fino a qualche tempo fa, arriveranno oltre 20 milioni di visitatori da tutti i Paesi del mondo, quindi ci siamo attrezzati perché i nostri ospedali, pronto soccorso e strutture siano in grado di fronteggiare 24 ore su 24 per 6 mesi qualunque evenienza". Sicurezza: Tenere Altissima La Guardia, Prese Tutte Le Misure - "Sono state prese tutte le adeguate contromisure, quindi io mi sento assolutamente tranquillo da questo punto di vista", così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta su Radio Monte Carlo ha risposto a una domanda su Expo Milano 2015 e rischio infiltrazioni della criminalità organizzata. "E´ chiaro che ogni volta che ci sono soldi che girano il rischio c´è. Dobbiamo tenere altissima la guardia, prevenire e, se dovesse succedere di non riuscire a farlo, colpire successivamente come è stato fatto finora".  
   
   
COLDIRETTI BASILICATA: CONSEGNATE 200.000 FIRME PER PIZZA PATRIMONIO UMANITÀ  
 
Sono state consegnate al Presidente della Commissione Italiana Unesco, Prof. Giovanni Puglisi, presso la sede Unesco di Roma in piazza Firenze, le oltre 200mila adesioni raggiunte in pochi mesi dalla petizione per chiedere l´inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell´umanità” con l’adesione della Coldiretti alla campagna lanciata sulla piattaforma Change.org insieme all´Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione Univerde dell’ex ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio che ha consegnato le firme insieme a Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti, Franco Manna, Presidente di Rossopomodoro, Jimmy Ghione, Giuseppe Castiglione, Sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed Elio Lannutti, Presidente dell´Adusbef. Partita a Settembre dal Napoli pizza Village, la raccolta firme ha fatto il giro d’Italia, raccogliendo le adesioni di esponenti politici, del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Oltre 5mila le firme raccolte in Basilicata. “Il riconoscimento dell’Unesco è importante sia perché la pizza è un simbolo dell’Italia sia perché nel nostro Paese c’è una grandissima tradizione culinaria”, ha affermato il presidente della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto nel sottolineare che “così facendo ci difendiamo dalla concorrenza sleale ed evitiamo prodotti preparati con mozzarelle ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate, provenienti dall’Est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto dell’extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce quella ottenuta dal grano nazionale. Questo aiuterebbe anche la nostra economia agricola regionale”. Un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove secondo una analisi della Coldiretti quasi due pizze su tre (63 per cento) sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori. Dal 1 maggio 2015 l’Italia ospiterà l’Expo Universale: “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, dedicata all’agricoltura e alla sostenibilità. È importante che nel marzo 2015 l’Italia, sbloccando la pratica ferma dal marzo 2011, formalizzi al Comitato Intergovernativo dell’Unesco la candidatura dell’“Arte della pizza” che sicuramente è il prodotto della tradizione italiana più conosciuto al mondo, nella certezza che tal misura contribuirebbe a garantire l’origine italiana degli ingredienti e la qualità igienico sanitaria nella preparazione. La raccolta firme continua anche nel mese di febbraio nei punti di raccolta e sul sito di Change.org: https://www.Change.org/p/proteggiamo-il-made-in-italy-la-pizza-come-patrimonio-unesco    
   
   
VITERBO - COME CREARE UNA START UP NEL SETTORE AGRICOLO  
 
"Internazionalizzazione e valorizzazione del territorio e dei prodotti agroalimentari” è il titolo del corso organizzato dal Cefas, Azienda speciale della Camera di Commercio di Viterbo. L’iniziativa, inserita nel Piano di Sviluppo Rurale del Lazio 2007-2013 “Misura 111 - Azioni nel campo della formazione professionale e dell’informazione”, è riservata a 10 addetti agricoli e forestali, in possesso di laurea o diploma di scuola secondaria media superiore, che operano nel territorio del Gal in Teverina, ovvero nei Comuni di Bagnoregio, Castiglione In Teverina, Celleno, Civitella D’agliano, Graffignano, Lubriano. Una quota del 50% dei posti disponibili è riservata alle donne. La partecipazione è gratuita. Il corso, della durata di 150 ore, si svolgerà in aula con lezioni frontali presso l’Istituto omnicomprensivo Fratelli Agosti a Bagnoregio. L’attività formativa si pone l’obiettivo di coinvolgere i partecipanti permettendo loro di acquisire le competenze necessarie per progettare e sviluppare un’idea di impresa grazie ad un percorso specifico di accompagnamento che consenta di lavorare su casi aziendali e sullo sviluppo di idee imprenditoriali, progetti e casi di studio mediante lo sviluppo di project work. Questi i temi che saranno approfonditi: Marketing agroalimentare; Marketing internazionale dei prodotti agroalimentari, Sistemi di certificazione della Qualità, Sostenibilità ambientale, Gestione dei processi produttivi aziendali, Energie rinnovabili, Prevenzione e Sicurezza, Project Work. La domanda di ammissione deve pervenire entro le ore 12 del 16 febbraio 2015 direttamente nella sede in viale Trieste n. 127a Viterbo, o per raccomandata A/r (fa fede la data di arrivo al Cefas) o via Pec (Posta Elettronica Certificata) all´indirizzo cefas@vt.Legalmail.camcom.it  Al termine del corso gli allievi che avranno garantito la frequenza richiesta conseguiranno un attestato di qualifica valido per il soddisfacimento dei requisiti di capacità professionale richiesti per l’accesso ai benefici delle misure del Psr 2007/2013. Per ulteriori informazioni e consultare il bando: Cefas, tel. 0761324196, formazione@cefas.Org  www.Cefas.org  Gal In Teverina, Largo Donatori di sangue, 12, Bagnoregio, Fax 1768648, dt@galinteverina.It  www.Galinteverina.it    
   
   
MONZA E BRIANZA - CUOCOMANIA: CRESCE IN SETTORE DELLA RISTORAZIONE FENOMENO “CUOCOMANIA”.  
 
Tra carriere reinventate e input dei mass media, il settore della ristorazione in Italia è in crescita: oltre 312mila attività commerciali, tra ristoranti, locali d’asporto, ambulanti, gelaterie, pasticcerie e bar, in crescita tra 2009 e 2014 del 12,7%. La Sicilia è la regione in cui l’aumento dei servizi di ristorazione è più rilevante, infatti, tra le prime 10 province in Italia per crescita negli anni considerati, 6 sono siciliane (Palermo, Trapani, Siracusa, Catania, Caltanissetta e Messina). Il capoluogo siciliano registra la variazione più alta in Italia (+27,5%), Caserta al secondo posto (+23,2%), seguita a breve distanza anche da Milano (+22,6%) e Monza e Brianza (+20,7%). L’unica provincia in Italia in cui si assiste ad un calo del settore è Sondrio (-0,6% tra 2009 e 2014). Guardando ai numeri assoluti, le città per eccellenza nella penisola nel settore “food” sono Roma (24.866 imprese), Milano (15.775) e Napoli (13.680). Dopo Roma, in testa anche in tutti i settori, Napoli è la città del take away, con 1.652 ristoranti con preparazione di cibi da asporto senza somministrazione e delle gelaterie e pasticcerie (1.005 attività). Lecce è la culla dello “street food” con 152 attività ambulanti (tra ristorazione e gelaterie) e Milano la città dei bar (8.571 imprese). Tra le nuove imprese della ristorazione iscritte nei primi nove mesi del 2014 in Italia il 40,8% ha come titolare un under35, il 38,8% una donna e 1 impresa su 5 è guidata da uno straniero, quota che sale al 30,1% nella ristorazione con preparazione di cibi da asporto senza somministrazione, mentre il 44,4% delle nuove gelaterie e pasticcierie in Italia è “rosa”. È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. La Camera di Commercio di Monza, nell´ambito dell´Accordo di Programma Competitività tra Sistema Camerale lombardo e Regione Lombardia, sostiene il bando “Creatività e commercio: spazi espositivi per l´attrattività territoriale” che mette a diposizione delle imprese del commercio e della ristorazione attive in Lombardia, oltre 620mila euro di contributi a fondo perduto per la realizzazione di vetrine e spazi espositivi creativi da parte di esercizi pubblici e commerciali che migliorino l’esperienza di visita e promuovano lo shopping esperienziale ed emozionale nei punti vendita. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 del 4 marzo 2015 alle ore 12.00 del 24 marzo 2015, e comunque fino a esaurimento risorse. Per Informazioni www.Mb.camcom.it http://www.Bandimpreselombarde.it/index.phtml    
   
   
ENTE FORESTE E AGROALIMENTARE: INCONTRO CON LA DELEGAZIONE FAI-CISL  
 
Cagliari - Il capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Filippo Spanu, ha incontrato una delegazione della Fai-cisl regionale, in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale per la proposta di una piattaforma su foreste, agricoltura e pesca. I rappresentanti dell´organizzazione sindacale hanno illustrato le tematiche principali, tra le quali il rilancio di forestazione produttiva e sostenibile, industria alimentare, settore pesca e sistema allevatori, la riforma dell´Ente Foreste e la stabilizzazione dei lavoratori precari, oltre alla riorganizzazione dei Consorzi di bonifica e l´approvazione della Legge Quadro sulla "Rete del lavoro in agricoltura". Spanu ha analizzato punto su punto, a cominciare dall´Ente Foreste, per il quale - ha sottolineato - "l´Assessorato dell´Ambiente ha aperto un Tavolo con il coinvolgimento delle parti sociali, a conferma della volontà di condividere con tutti i soggetti interessati la riforma complessiva dell´Ente". Il capo di Gabinetto del Presidente Pigliaru ha poi ricordato che "l´agroalimentare è una delle priorità della Giunta regionale. L´obiettivo è quello di far crescere le esportazioni delle produzioni di qualità, garantendo il benessere animale e la sicurezza alimentare. Questo processo passa per il miglioramento delle produttività e il riconoscimento delle eccellenze regionali, accompagnate da efficaci sistemi di certificazione della qualità".  
   
   
AGROINDUSTRIA: MISURE STRAORDINARIE PER IL RILANCIO DEL DISTRETTO DEL SUGHERO IN SARDEGNA  
 
Cagliari - Per il rilancio del Distretto del Sughero servono misure straordinarie. E´ stato deciso nel corso dell´incontro convocato nella sede di viale Trento a Cagliari, alla presenza degli assessori regionali dell´Industria Maria Grazia Piras, dell´Ambiente Donatella Spano e dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, insieme a imprenditori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e amministratori locali. Il settore del sughero in Sardegna da diversi anni soffre di una crisi profonda e necessita di interventi strategici per essere in grado di affrontare il mercato globale. Le problematiche individuate sono la scarsità della materia prima, la mancanza delle certificazioni di filiera e di una governance di sistema. I tre assessori auspicano una "visione nuova e sinergica - come l’ha definita l’assessore Spano - che parte dal recupero, tutela e corretta gestione dei boschi per arrivare alla valorizzazione produttiva e turistica del sughero". Tra le opportunità da cogliere è stata posta in evidenza l´importanza di promuovere un modello di certificazione esteso all´intera filiera, dalla certificazione della gestione forestale fino alla trasformazione manifatturiera e industriale del prodotto finito. Su questo fronte si potrà partire tenendo presente la procedura di certificazione che l´Ente Foreste sta per attivare su 7mila ettari di boschi. Il recupero selvicolturale delle sugherete e la loro certificazione costituiscono fattori di investimento che permetteranno di aumentare la quantità e la qualità della materia prima sarda, e di conseguenza il suo valore di mercato. Altro punto da affrontare é quello strutturale della frammentazione delle aziende: come ha più volte ricordato l’assessore Piras, “tra gli obiettivi primari della Giunta c’é l’incentivazione all’aggregazione delle imprese: vogliamo aziende unite che lavorino in rete". Questo nuovo approccio é fondamentale non solo per lo sviluppo della filiera, ma soprattutto per poter affrontare la concorrenza estera, in particolare quella di Portogallo e Spagna. Sono molti gli strumenti messi in campo dalla Regione: un fondo equity mette a disposizione delle imprese 25 milioni di euro per intervenire negli investimenti di rischio delle Pmi e accrescerne la competitività, un pacchetto di servizi per l’innovazione di prodotto e di processo, incentivi all’aggregazione. Anche il bando destinato alle imprese che vogliono partecipare a Expo 2015 premia in particolare le reti d´impresa. Questo concetto accompagnerà l’attuazione del Programma triennale per l´internazionalizzazione. Tutto ciò é finalizzato a superare la debolezza commerciale dovuta alle frammentazione, e a sostenere la capacità competitiva sui mercati internazionali. L´assessore Falchi ha posto l´accento sull´importanza di strutturare una strategia di filiera con un ruolo accresciuto delle aziende agroforestali nella produzione primaria. Sulle misure finanziarie del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, che saranno messe a disposizione delle imprese, ha precisato come sia "opportuno confrontarsi per verificare che cosa non ha funzionato in passato e accogliere i suggerimenti e le proposte per apportare eventuali modifiche nella predisposizione dei bandi". L´assessore garantisce inoltre il proprio impegno a che la Regione Sardegna si riprenda il proprio spazio nei tavoli nazionali ed europei che sono stati letteralmente abbandonati da anni. In questo senso sarà inoltre rivitalizzato il ruolo storico della ex Stazione Sperimentale del Sughero oggi confluita in Agris.  
   
   
PESCA FVG: RISULTATI POSITIVI DAL MODELLO DI AGGREGAZIONE DELLA FILIERA  
 
Udine - "Il modello di aggregazione tra soggetti della filiera dell´acquacoltura e della pesca, che come Regione abbiamo definito e accompagnato e che si sta consolidando con successo a vantaggio delle aziende e dell´occupazione, potrà essere esportato con efficacia in altre realtà". Lo ha rilevato l´assessore regionale alle Risorse ittiche del Friuli venezia Giulia Paolo Panontin intervenendo, a Udine nel palazzo dell´Amministrazione, alla presentazione delle attività e dei risultati ottenuti nel 2014 da parte delle principali associazioni del comparto ittico regionale. "Un anno importante - ha affermato Panontin - dedicato a implementare il modello della condivisione in rete del raggruppamento delle varie attività in filiera e dell´aggregazione e dell´unione delle aziende sui temi della sicurezza alimentare dei prodotti, della capacità produttiva, dei servizi e dei prodotti lavorati". "L´obiettivo che ci eravamo posti - ha aggiunto l´assessore -, e rispetto al quale stiamo consolidando i primi risultati, era quello di rafforzare il mercato ittico e consolidare la fiducia dei consumatori". "Occorre ora - ha precisato Panontin - che il settore della pesca compia un ulteriore passo avanti e che anche i piccoli produttori comprendano la necessità di aderire a queste strategie, volte a conferire al ´prodotto´ pesca e acquacoltura del Friuli Venezia Giulia la necessaria solidità per permettergli di raggiungere quella massa critica che è indispensabile al fine di poter affrontare con successo le sfide dei mercati, ponendo attenzione anche alle prospettive che il settore turistico può assicurare". L´assessore Panontin ha ribadito l´impegno della Regione a fare sì che la prossima Programmazione comunitaria metta a disposizione del settore maggiori risorse per favorire la crescita del comparto e dell´occupazione. Mentre saranno intensificati i rapporti con le altre Regioni che fanno parte del Distretto della pesca dell´Alto Adriatico e con gli Stati adriatici interessati dall´attività ittica. Come anticipato da Marina Bortotto, direttore del servizio Caccia e Risorse ittiche della Regione Fvg, per la prossima Programmazione comunitaria l´Italia disporrà di finanziamenti maggiori rispetto al precedente settennato: per il periodo 2014-2020 ammonteranno a circa 500 milioni di euro. Di riflesso, nella fase di riparto del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (Feamp), sarà necessario cercare di ottenere un incremento della disponibilità di risorse per il settore ittico del Friuli Venezia Giulia. Nella Programmazione 2007-2013 la disponibilità è stata complessivamente di circa 9 milioni di euro. L´azione sviluppata con il sostegno della Regione in questo processo di aggregazione, come ha precisato Gaetano Zanutti, responsabile Pesca e Acquacoltura di Legacoop Fvg, ha privilegiato il consolidamento dei consorzi e delle cooperative, la revisione dei piani di gestione e lo sviluppo di attività collegate al turismo, con l´obiettivo di valorizzare il prodotto e sviluppare le attività economiche del settore ittico. L´azione sostenuta dalla Regione, come ha aggiunto Giovanni Dean, responsabile Pesca e Acquacoltura di Confcooperative Fvg, ha preso le mosse dalla costituzione di un Tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti per favorire l´aggregazione, le relazioni con altri soggetti interessati al settore, la programmazione delle risorse. Un´altra tappa importante del processo di sviluppo del comparto sarà rappresentata, come è stato specificato, dall´adozione del marchio di qualità Aqua, che consentirà di rafforzare ulteriormente la fiducia dei consumatori.  
   
   
GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE FAI CISL SULL’AGROALIMENTARE, ASSESSORI MARCHE INCONTRANO UNA DELEGAZIONE.  
 
“Il rilancio del settore agroalimentare passa attraverso la buona produzione e la buona occupazione”. È la sintesi dell’incontro tra gli assessori Marco Luchetti (Lavoro) e Sara Giannini (Pesca) con una delegazione della Fai Cisl, ricevuta in Regione Marche nell’ambito della manifestazione nazionale del sindacato sull’agroalimentare “per la crescita, lo sviluppo e il lavoro”. La Giornata prevedeva, in tutta Italia, presidi di fronte alle sedi delle Giunte regionali, sit-in presso le Prefetture, assemblee dei quadri sindacali e dei lavoratori. La folta delegazione era guidata dal segretario generale Fai Cisl Marche, Silvano Giangiacomi. I temi portati all’attenzione del governo regionale riguardavano il lavoro regolare in agricoltura; la forestazione produttiva e sostenibile; il rilancio dell’industria alimentare, degli allevamenti, della pesca e dei Consorzi di bonifica. Rispondendo alle questioni sollevate dalla delegazione sindacale, l’assessore Luchetti ha auspico un’attenzione specifica per i lavoratori occupati in agricoltura, in particolare per quanto riguarda la materia previdenziale e il piano di riforme del Governo Renzi (Jobs Act) che coinvolge anche il mondo agricolo. “Il settore primario vive già di forme flessibili di occupazione, come la stagionalità insita proprio nel lavoro agricolo che è legato ai cicli produttivi e agli andamenti climatici – ha evidenziato Luchetti – Tutto ciò va normato con la giusta attenzione, come va risolto il deficit di imprenditorialità che il settore marchigiano cronicamente vive. Mancano imprenditori che sappiano valorizzare le produzioni dei territori, collegando la qualità dei prodotti locali alla catena distributiva. I tesori che produciamo vanno rivalutati. La formazione è la strada più importante da intraprendere: un compito che compete al sistema universitario e alla stessa Regione che, tramite le risorse della programmazione europea, deve spingere su una nuova imprenditorialità agricola che sappia coniugare le opportunità tecnologiche con la qualità dei prodotti marchigiani”. Concetti ripresi dall’assessore Giannini: “Occorre valorizzare le produzioni di qualità e, nel settore della pesca, siamo impegnati a sostenere iniziative, anche nelle scuole, che promuovono le produzioni e la filiera ittica locale. Abbiamo in cantiere iniziative che mirano a ottimizzare le imprese della pesca, rilanciandole in attività non solo di prelievo, ma anche di trasformazione del pescato ed erogazione di servizi”. L’assessore ha poi riferito in merito al confronto con il Governo nazionale sulla nuova programmazione dei fondi europei destinati alla pesca: “Le Regioni chiedono una attribuzione chiara delle funzioni concorrenti, rivendicando quelle della commercializzazione, innovazione e formazione, per contrastare un tentativo di accentramento nazionale delle competenze che non serve al rilancio del comparto ittico”.  
   
   
MARCHE: “VERSO UNA GESTIONE INNOVATIVA DEL TERRITORIO”  
 
“Il territorio è una risorsa da salvaguardare e custodire con interventi rispettosi degli equilibri naturali. È in gioco la sicurezza della popolazione e la stessa credibilità delle istituzioni che non possono derogare all’obbligo di tutelare l’ambiente, occorre una nuova sensibilità culturale che la Regione Marche sta mettendo in campo con azioni importanti anche a livello normativo ”. Lo ha affermato l’assessore alla Difesa del suolo, Paola Giorgi, in apertura dei lavori della Conferenza formativa sulla gestione innovativa del territorio, promossa dalla Federazione regionale degli Ordini dei dottori agronomi e forestali. L’incontro si è svolto presso l’Università politecnica delle Marche (Aula magna del Dipartimento scienze agrarie). “I fattori che hanno inciso negativamente sulla tutela del territorio hanno origine diversa e risiedono principalmente su scelte maturate a livello nazionale che poi si sono ripercosse nei singoli territori. In primis il consumo non calibrato del territorio, maturato su una idea di sviluppo che si è dimostrata non calata nella realtà e non rispettosa delle peculiarità paesaggistiche e ambientali, nonché delle vocazioni turistico culturali del nostro Paese, la frammentazione delle competenze, la scarsa disponibilità di risorse e la difficoltà di utilizzarle - ha affermato l’assessore - In ambito regionale, da due anni a questa parte, sul tema del dissesto importanti azioni sono state messe in campo, sia da un punto di vista normativo che di scelte di allocazione finanziaria. Tra le norme, vale la pena di ricordare l’innovativa modalità di valorizzazione del materiale litoide e della massa legnosa recuperata in ambito di manutenzione dei corsi d’acqua, che consente quindi l’ottimizzazione delle risorse. Sul tema urbanistico l’introduzione del principio dell’invarianza idraulica dà finalmente garanzie. Oltre a questo , la Regione Marche ha aderito alla Carta nazionale dei Contratti di Fiumi, sta conducendo tutti gli adempimenti di recepimento della Direttiva Alluvione dell’Ue, oltre ad aver attivato l’adeguamento del Pai Piano Assetto Idrogeologico. Sul tema delle risorse, le scelte fatte dal Governo regionale nel 2014 hanno portato ad investire sul territorio circa 10milioni di euro di risorse provenienti dal bilancio stesso, risorse che in parte hanno contribuito ad attivare le risorse statali contemplate nell’ambito dell’accordo di programma. Da ricordare anche le scelte precise effettuate in tema di programmazione europea con allocazione di risorse destinate proprio alla tutela del territorio in diverse declinazioni. Un sistema di monitoraggio continuo dei bisogni del territorio, attivato grazie al dialogo quotidiano con gli Enti locali e la presenza sul territorio della Protezione civile e delle strutture regionali competenti, oltre all’Autorità di bacino, ci permettono di avere una situazione aggiornata e ben distinta tra le situazioni emergenziali e gli interventi ordinari. Importanti azioni di sinergie sono in fase di definitiva adozione anche sul tema del reticolo idrografico minore con azioni di sistema che, oltre a garantire la manutenzione, riuscirà a snellire tempi e costi amministrativi. La sfida del contrasto al dissesto idrogeologico è complessa, ma è necessario farla propria con un approccio culturale condiviso da tutta la comunità, ognuno nel proprio ruolo, che posizioni la tematica al vertice delle priorità”.  
   
   
IMU AGRICOLA: ASSESSORE SARDEGNA, NON ESCLUDIAMO NESSUNA AZIONE PER MODIFICARLA  
 
Cagliari - "Ho raccolto le numerose sollecitazioni dei comuni e del mondo delle campagne, concordando con loro sulle ricadute assolutamente negative che ha per la nostra Regione l´applicazione dell´Imu agricola". Lo ha detto l´assessore dell´Agricoltura e della Riforma agropastorale, Elisabetta Falchi, che ha aggiunto: "L´istituzione di questa nuovo gravame fiscale rischia di mettere definitivamente in ginocchio un settore già provato da anni di crisi, costringendo diversi imprenditori a chiudere le attività e vendere le terre". L´assessore ha poi messo in evidenza le difficoltà in cui andrebbero a incappare gli amministratori dei Comuni interessati dalla nuova tassa. "I sindaci rischierebbero di dover agire in condizioni difficili - ha spiegato l´esponente della Giunta Pigliaru - dovendo gestire in prima linea il malessere dei propri concittadini". In tale contesto, osservano da via Pessagno, la Giunta e l´assessorato hanno fatto e stanno facendo tutti i passaggi politici e, ove necessari, giurisdizionali per contrastare un provvedimento così penalizzante per il territorio. "Non escludiamo alcuna strada dove portare avanti la nostra battaglia - ha aggiunto Falchi - ci affiancheremo al grande lavoro intrapreso da Anci Sardegna o a quello rilanciato dai territori, come ha fatto in questi giorni il sindaco di Escolca, Eugenio Lai". Saranno attentamente vagliati tutti i possibili percorsi che “la legge e soprattutto lo Statuto ci consentono di poter utilizzare per raggiungere risultati ragionevoli, nella consapevolezza tuttavia che tali risultati non si ottengono con azioni velleitarie, così come rilanciato nei giorni scorsi dai banchi dell’opposizione con la proposta di legge 166, ma con la serietà e la dovuta attenzione che la gravità del problema impone”. Un impegno a 360 gradi, ribadiscono dalle strutture dell’assessorato incaricate di seguire la questione, che non esclude il coinvolgimento di tutti i parlamentari sardi nel sostenere una eventuale proposta di legge nazionale.  
   
   
UMBRIA: PROGETTO "SOLIDO", CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE  
 
 Perugia – "Si stima che ogni anno in Italia vengano sprecati 146 chilogrammi di cibo a testa. Un fenomeno che diventa un vero controsenso alla luce del fatto che, a causa della crisi, secondo ‘Save the Children´ il 68 per cento delle famiglie tende a tagliare la spesa alimentare": lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria con delega alle politiche sociali, Carla Casciari, intervenendo nel a Narni all´incontro di presentazione del progetto "Solido" finanziato dalla Regione Umbria attraverso il Fondo comunitario di Sviluppo e Coesione 2007-2013 e con il quale il Comune di Narni, con il coordinamento della cooperativa Sociale Babele di Corciano e Legambiente Umbria, intende predisporre un sistema di recupero e raccolta di cibo prossimo alla scadenza o danneggiato nel processo di confezionamento, per distribuirlo alle persone e alle famiglie in condizione di indigenza segnalate dal Comune. "Si tratta di un´iniziativa dal grande spessore sociale con risvolti sul versante economico ed ambientale – ha detto la vicepresidente – visto che ha come finalità la promozione e la valorizzazione della rete di solidarietà sociale a supporto delle situazioni di disagio, ma anche la riduzione dello spreco alimentare. L´ultimo rapporto sulle povertà in Umbria – ha aggiunto - ha restituito una fotografia delle famiglie sempre più in difficoltà a causa della crisi. Ciò non significa ‘povertà´ in senso stretto, ma sicuramente è aumentata la vulnerabilità delle famiglie, cioè quella condizione economica incerta e per la quale una spesa improvvisa può segnare il passaggio alla povertà reale". La vicepresidente ha quindi ricordato "l´impegno della Regione Umbria che lo scorso anno ha destinato quasi tre milioni in più per finanziare servizi di prossimità per le famiglie, tra questi anche il progetto ‘Solido´ che replica l´esperienza già realizzata a Corciano. La Regione - ha detto - ha riconfermato nel bilancio regionale tutte le voci del sociale e contribuito ad implementare il Fondo di solidarietà della ‘Ceu´ per intervenire su quelle situazioni che sfuggono ai servizi sociali dei Comuni". "In questo contesto iniziative come quella che presentiamo oggi – ha concluso - acquista un notevole valore sociale ed economico basato su una collaborazione tra il mondo profit e nonprofit per il recupero dei beni invenduti a sostegno di chi ha bisogno".  
   
   
AGRICOLTURA, ASSESSORE LIGURIA RICEVE I LAVORATORI DELL’AGROALIMENTARE  
 
Genova. Grande attenzione ai lavoratori dell’agricoltura ligure, caratterizzati da contratti spesso flessibili, anche attraverso una erogazione di fondi strutturali del nuovo piano di sviluppo rurale 2014-2020 alle aziende più meritevoli eticamente. E’ l’impegno che si è assunta la Regione Liguria, attraverso l’assessore alla pianificazione territoriale Gabriele Cascino che  ha incontrato una delegazione di lavoratori dell’agricoltura provenienti in particolare dalla Piana di Albenga, nell’ambito della mobilitazione nazionale di Fai Cisl sul lavoro nell’agroalimentare. Nel corso dell’incontro l’assessore Cascino ha ricordato l’impegno della Regione sul fronte dell’agricoltura e del recupero delle terre incolte e anche per lo sviluppo del territorio e ha ribadito che la Liguria è “l’unica regione in Italia ad aver visto incrementato i fondi contenuti nel nuovo Psr, passati dai precedenti 290 milioni di euro agli attuali 313 milioni”. “Un risultato importante – ha sottolineato l’assessore - ottenuto grazie al lavoro della Regione che si impegnerà anche per il futuro per stare al fianco dei lavoratori, a garanzia dei loro diritti e soprattutto di coloro che stanno aspettando da mesi lo stipendio”.  
   
   
AVICOLTURA: VALLESPLUGA, AZIENDA DI SUCCESSO CHE INVESTE IMPORTANTE  
 
Gordona/so - "Per troppo tempo le carni bianche e il settore avicolo sono stati esclusi da tutte le Misure di sostegno regionali. Stiamo lavorando perché tale discriminazione venga riassorbita e ci possa essere una giusta prospettiva anche per aziende come questa, per operare a pari condizioni con i competitori di mercato". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, al termine dell´incontro avuto con i vertici dell´azienda di trasformazione avicola Vallespluga di Gordona, in provincia di Sondrio. L´azienda ha in cantiere un´operazione di Investimento, per ammodernare gli impianti di lavorazione nel centro produttivo in provincia di Sondrio. Uguale Trattamento Per Tutti - "Un´azienda storica che produce grande qualità - ha ricordato l´assessore lombardo - e ha creato un brand conosciuto in tutto il mondo, partendo da un piccolo centro di questa valle negli anni ´60. Molti dei residenti lavorano qui, in un´azienda che coniuga esperienza di allevamento e zootecnia, per dare un prodotto che deve essere sostenuto, come tutte le attività agricole, che cercheremo di sostenere con il nostro nuovo Piano di sviluppo rurale".  
   
   
LOMBARDIA. QUOTE LATTE: NON REPLICHIAMO ERRORI CON FORMAGGIO  
 
Soragna/pr - "Il sistema delle quote latte è stato un fallimento clamoroso. E in questa situazione di prezzi, resto fermamente convinto che i Consorzi di tutela debbano salvaguardare i prodotti, non fare il mercato". Lo ha detto questa mattina l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo a Soragna al convegno dedicato al "Parmigiano-reggiano e lo scenario post quote latte: il ruolo del Consorzio di tutela", ultima tappa delle celebrazioni dei primi 80 anni di vita dell´ente consortile presieduto da Giuseppe Alai. Basta Con I ´Diritti Di Carta´ - Dal prossimo aprile, ha ricordato Fava, scatterà la liberalizzazione della produzione di latte. "Ma se passiamo dal sistema delle quote latte a un sistema di quote formaggio - ha ammonito Fava - rischiamo di replicare il danno, perché non dimentichiamo che se oggi molte aziende agricole sono indebitate, una delle grandi responsabilità è stata l´acquisto di quelli che si sono rivelati solo dei diritti di carta". Anche i piani produttivi, per l´assessore lombardo, "non hanno sortito l´effetto desiderato, perché non hanno saputo intercettare le dinamiche del mercato, per cui bisogna riflettere con attenzione sull´opportunità di porre ulteriori quote sulla produzione di formaggio". Tutelare Prodotti Sui Mercati Internazionali - La partita, semmai, si gioca sul piano internazionale. "Due giorni fa il commissario all´Agricoltura Hogan ha ribadito che il problema del prezzo del latte non c´è. Probabilmente è vero, perché lui fa un calcolo a livello europeo, ma dobbiamo anche riconoscere che qui è diverso e, in termini di produzione, dobbiamo dire chiaramente che difficilmente riusciremo a rientrare nel quantitativo di quote assegnate nel 2014/2015". La strada da percorrere, dunque, è legata alla tutela del prodotto. "Vedo che nell´accordo tra Usa e Cina, gli Stati Uniti si riservano di produrre ´parmesan´ e altri formaggi che in Europa sono tutelati. Ma se non contrasteremo tale situazione a livello mondiale, allora non sarà più necessario discutere di quote e di programmazione". Una Battaglia Per Il Territorio - "Se subiremo la concorrenza di prodotti similari in Cina, che è la porta principale dell´Asia - ha specificato l´assessore lombardo - sarà a rischio la sopravvivenza delle aziende agricole da noi. Vanno investite risorse, forza e diplomazia per avere regole a livello internazionale, non sul piano interno". Poi una valutazione divergente rispetto a quanto ipotizzato dal Mipaaf. "Non credo che col regime del de minimis ipotizzato dal pacchetto qualità si possano risolvere i problemi - ha calcolato Fava -. Perché con un sostegno di 15mila euro, che è vero che sono meglio di zero, ma cambierà poco, perché oggi abbiamo imprese agricole che sono indebitate, anche per le quote latte, per milioni di euro". Quella che va combattuta è una battaglia per il territorio. "E il Parmigiano-reggiano ha fatto la storia della nostra zootecnia e del comparto lattiero caseario di qualità", ha riconosciuto Fava.  
   
   
IGIENE DEGLI ALIMENTI: OMOGENEITÀ NELL´APPLICAZIONE DELLE NORME IN FVG  
 
Trieste - La Giunta regionale del Friuli venezia Giulia, su proposta degli assessori alla Salute e alle Attività produttive, Maria Sandra Telesca e Sergio Bolzonello, ha approvato le Indicazioni regionali sull´igiene degli alimenti e l´applicazione dei principi del sistema Haccp (Hazard Analysis Critical Control Point). Il documento è il risultato della collaborazione tra la direzione centrale Salute della Regione e le direzioni territoriali di Confindustria Fvg per redigere un atto di indirizzo sui principi di corretta applicazione delle norme sull´igiene degli alimenti e per fornire sia alle imprese che agli organi di controllo strumenti operativi di riferimento per interventi omogenei sul territorio del Friuli Venezia Giulia. In particolare sono state elaborate indicazioni per l´igiene di carne e pesce, latte, acqua e bevande, vino e alcolici, farine e prodotti da forno e dolciari, caffè, e sul tema della rintracciabilità e i materiali di contatto. "Non sempre le normative comunitarie e locali in materia di sicurezza alimentare sono esaustive e forniscono indicazioni inequivocabili", spiega Telesca, ricordando che "nel caso dei regolamenti europei è chiaro l´intento del legislatore di lasciare all´operatore del settore alimentare la responsabilità di trovare le strategie più efficaci per immettere sul mercato alimenti sicuri". "Può capitare - prosegue l´assessore - che gli addetti al controllo ufficiale chiamati a valutare le strutture produttive e le procedure non sempre le riconoscano come adeguate e vengano così espressi, in perfetta buona fede, giudizi difformi anche nei confronti di imprese simili per tipologia e appartenenti ad uno stesso territorio. Alcuni rappresentanti qualificati delle imprese e delle autorità di controllo hanno così formulato un´ipotesi di collaborazione per creare, attraverso un aperto confronto, le cornici di riferimento entro le quali sviluppare una visione condivisa della normativa". La redazione del documento è stata frutto di diverse fasi. Dopo la costituzione di un Comitato di indirizzo, sono stati creati dieci gruppi di lavoro per aree tematiche. Per ciascuno dei temi ogni gruppo ha redatto un documento che è stato revisionato dal Comitato di indirizzo. Il risultato finale è una sorta di raccoglitore in veste omogenea, in cui si inseriscono le monografie prodotte dai gruppi di lavoro. Nella versione elettronica è prevista la possibilità di inserirne altre nello sviluppo futuro del progetto. Sempre in materia di tutela igienico-sanitaria degli alimenti, oggi la Giunta regionale del Fvg, su proposta dell´assessore Telesca, ha recepito le linee guida sui criteri per la predisposizione dei Piani di autocontrollo per l´identificazione e gestione dei pericoli negli stabilimenti che trattano alimenti di origine animale, in attuazione dei regolamenti Ce del cosiddetto "pacchetto igiene".  
   
   
PUGLIA: ECCO I TERRENI AGRICOLI REGIONALI DA AFFIDARE AI GIOVANI  
 
L’assessore al Bilancio, Leo di Gioia, comunica che il Servizio Demanio e Patrimonio ha provveduto a pubblicare l´elenco dei terreni agricoli o a vocazione agricola, di proprietà regionale, suscettibili di affidamento in concessione a giovani agricoltori singoli o associati in forma cooperativa. Nella sezione "Demanio e Patrimonio" del portale istituzionale della Regione Puglia (banner “Demanio e Patrimonio” - sottosezione “news”) è possibile visionare la localizzazione di tali suoli e scaricare la modulistica relativa alle procedure da seguire. “Il governo regionale – spiega di Gioia - infatti, nell´ottica di garantire un efficace coordinamento delle politiche di sviluppo territoriale con quelle rivolte al contenimento del consumo di suolo agricolo, ha dettato, con la legge n. 26, disposizioni volte a favorire l´accesso dei giovani all´agricoltura e, così, contrastare l´abbandono dei suoli. Le misure previste, nel tentativo di offrire concrete occasioni occupazionali, mirano a disincentivare l´abbandono delle coltivazioni, a sostenere il recupero produttivo, a favorire il ricambio generazionale in agricoltura e lo sviluppo dell´imprenditorialità agricola giovanile”. In questa prospettiva è previsto che ogni anno gli assessorati regionali al demanio e patrimonio e alle risorse agroalimentari individuino, nell´ambito dei beni immobili, i terreni agricoli di proprietà regionale idonei ad esser concessi e che, contenuti in un apposito elenco visionabile sul portale regionale, saranno assegnati ai giovani.  
   
   
VINO: TERRITORIO VALTELLINA RITROVI DIMENSIONE UNITARIA  
 
Chiuro /So - "A breve convocherò un´assemblea con tutti i produttori di vino della Valtellina, per spiegare le strategie in vista di Expo. Dobbiamo provare a fare sistema in un territorio rimasto troppo a lungo diviso e che oggi deve ritrovare una sua dimensione unitaria". Lo ha annunciato l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, al termine delle visite effettuate presso le cantine Rainoldi e Negri di Chiuro e Fay di S. Giacomo di Teglio, in provincia di Sondrio. Biglietti Da Visita Per Expo - "I rossi di montagna e i vini della Valtellina sono un fantastico biglietto da visita per Expo - ha detto Fava -. Abbiamo la necessità di ospitare queste esperienze dentro l´Esposizione, dove porteremo operatori stranieri, per far conoscere una modalità straordinaria di produzione, quella dei muretti a secco, poco Produttiva, ma estremamente significativa, in un momento in cui in tema di cibo si vendono grandi suggestioni". Prodotti Unici E Originali - Una visita importante quella resa ad alcune delle cantine più significative della Valtellina. Un biglietto da visita straordinario della capacità di fare qualcosa di originale. "Qui c´è tutta la straordinaria esperienza di grandi imprenditori - ha rilevato Fava -, che hanno saputo sfruttare una tradizione consolidata, e rivitalizzare un territorio con un´operazione prima di tutto sociale, territoriale e imprenditoriale. Un´esperienza unica, che realizza un prodotto unico nel suo genere, che andrebbe valorizzato da subito". Imprenditori In Trincea - "Ringrazio l´assessore per questa opportunità - ha detto Casimiro Maule, dell´azienda Nino Negri -. Abbiamo bisogno del sostegno della Regione, perché questa agricoltura difficilissima ha bisogno di sostegno morale oltre che economico. Noi lavoriamo secondo una grande tradizione, cercando di modernizzarci: per far questo abbiamo bisogno di fare investimenti per rendere questa viticoltura meno difficile, sempre tenendo d´occhio la qualità finale". "La nostra azienda conta su 13 ettari di vigneto, soprattutto in zona Valgella - ha ricordato Alessandro Fay, dell´omonima azienda di S. Giacomo di Teglio -. Produciamo tra le 70 e le 80 mila bottiglie. Regione Lombardia sta dimostrando la sua vicinanza, sostenendoci nella prosecuzione di un impegno ogni giorno sempre più difficile. Questo è il nostro lavoro, dobbiamo crederci e andare avanti". "La nostra azienda è alla terza generazione - ha detto, infine, Giuseppe Rainoldi, della cantina Rainoldi di Chiuro - e siamo in uno dei territori più difficili per produrre. Facciamo grandi sacrifici per lavorare questa terra, ma è fondamentale, perché diversamente non riusciremmo a realizzare prodotti di qualità".  
   
   
AGRICOLTURA FVG: SEMPLIFICATE NOTIFICHE OPERATORI BIOLOGICI  
 
Trieste - La Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Sergio Bolzonello, ha stabilito le procedure che gli operatori biologici dovranno seguire per notificare alla Regione l´inizio dell´attività e le successive variazioni tramite il Sib (Sistema informativo biologico), in attuazione di un decreto del ministero delle Politiche agricole. Le disposizioni emanate oggi dalla Giunta vanno nella direzione della semplificazione delle procedure a carico degli operatori biologici.  
   
   
EXPO 2015: VILLA CONTARINI VETRINA DELLA CIVILTA’ DELLE VILLE VENETE, UNICA AL MONDO  
 
Piazzola sul Brenta (Padova) - In vista di Expo 2015 la Regione del Veneto ha individuato Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) come punto di riferimento culturale strategico. Opere infrastrutturali, progetti e azioni da realizzare in questo complesso monumentale di proprietà regionale, sono stati presentati oggi dal vicepresidente e assessore alla cultura Marino Zorzato, al termine di una serie di incontri con i rappresentanti delle diverse strutture impegnate in questa operazione. “Il modello economico, oltre che architettonico, costruito con le ville venete – ha detto Zorzato – è unico nel suo genere. Vogliamo cogliere l’occasione dell’Expo 2015 per farlo conoscere al mondo e Villa Contarini diventerà la vetrina della civiltà delle ville venete che proporremo a tutte le delegazioni che da Milano verranno qui da noi per parlare anche di economia”. Zorzato ha sottolineato il gioco di squadra messo in campo per ottenere il massimo dei risultati. “Per Villa Contarini sono stati investiti finora 8 milioni di euro – ha detto il vicepresidente – e sarà la sede di una cabina di regia con cui intendiamo far vedere chi siamo, grazie all’Expo. L’obiettivo è anche quello di contribuire a far crescere il segmento del turismo culturale, quello delle città d’arte che sta facendo registrare risultati positivi e offre importanti prospettive di crescita per il Pil del Veneto”. Per quanto riguarda le iniziative. Zorzato ha sottolineato che il tema del cibo scelto per l’Expo sarà declinato nelle iniziative del Veneto in arte, cibo e spettacolo. Villa Contarini ospiterà anche una mostra sull’evoluzione della civiltà delle ville venete, concepita in modo innovativo. Del programma di opere, progetti e iniziative hanno parlato i vari referenti. Gian Luigi Carrucciu direttore del Dipartimento affari generali, demanio, patrimonio e sedi della Regione ha detto che in vista dell’Expo sono già stati avviati interventi di riqualificazione di Villa Contarini e altri sono in fase di appalto. Saranno restaurati anche gli affreschi della villa e le scuderie monumentali. Giuliana Fontanella, presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete, ha messo l’accento sulla strategia del progetto nel suo complesso, che punta ad rilancio dell’identità del Veneto proprio attraverso la valorizzazione delle sue ville che sono il segno di un processo, legato al mondo agroalimentare, ancora moderno ed attuale. Maria Teresa De Gregorio, direttore del Dipartimento Cultura della Regione, ha evidenziato come le iniziative per l’Expo consolideranno il ruolo di Villa Contarini come centro di eccellenza della cultura veneta, mentre Fausta Bressani direttore della sezione Beni culturali ha ricordato che da Villa Contarini è stato dato avvio al programma delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra e dal 21 febbraio prossimo la stessa villa ospiterà una mostra dei disegni di Giuseppe Cominetti sul primo conflitto mondiale che farà da ponte all’apertura delle iniziative per l’Expo. Pierluca Donin, direttore del circuito teatrale Arteven, ha ricordato che nel teatro del ‘700 sono presenti molti abbinamenti con il cibo che verranno riproposti con gli spettacoli dal vivo programmati. Infine il direttore del Centro Internazionale Studi di Architettura “A. Palladio” Guido Beltramini ha parlato della mostra sulle ville venete che racconterà, in versione tecnologica, questo percorso, nato come progetto economico per la produzione di cibo, a partire da Petrarca.