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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Giugno 2014
SARDEGNA: SELEZIONATO IL PROGETTO SMART CITY PER IL PREMIO "SUSTAINABLE ENERGY EUROPE E MANAGENERGY AWARDS 2014"  
 
Cagliari, 10 giugno 2014 - Il 5 giugno 2014 la Commissione Europea ha reso noti i 30 progetti selezionati tra i 342 presentati che concorreranno alle sei categorie del premio “Sustainable Energy Europe (See) e Managenergy Awards 2014”. Il progetto “Smart City - Comuni in Classe A”, promosso dalla Regione Sardegna nell’ambito del più ampio programma Sardegna Co2.0, è uno dei cinque progetti candidati a ricevere il premio nella categoria Managenergy Local Energy Action Award. Al progetto “Smart City – Comuni in Classe A” è stato riconosciuto il pregio di coinvolgere in modo diretto le Amministrazioni Locali, vere protagoniste dello sviluppo sostenibile del loro territorio, integrando nelle politiche regionali un modello di governance innovativo, il Patto dei Sindaci, che punta a costruire un canale diretto di relazioni tra le strutture della Commissione europea e i Comuni, che assumono il fondamentale ruolo di soggetti attuatori delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. Nell’ambito del Progetto la Regione Autonoma della Sardegna ha selezionato, tra i 257 comuni che hanno fatto richiesta, 66 comuni che, raggruppati in 21 Comunità Pioniere per circa 150.000 abitanti, hanno avuto la possibilità di beneficiare dell’affiancamento della Direzione Generale della Presidenza- Servizio per il coordinamento delle politiche in materia di riduzione di Co2 - Green economy, di consulenti scientifici di comprovata esperienza nel campo dell’efficientamento energetico, degli staff messi a disposizione da Sardegna Ricerche, Sfirs S.p.a. E Bic Sardegna per l’elaborazione e redazione dei propri Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), documenti nei quali trovano esplicitazione le strategie e le azioni individuate da ciascuna Comunità Pioniera, per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 entro l’anno 2020. In aggiunta alle 21 Comunità Pioniere composte da 66 Amministrazioni Comunali dislocate sull’intero territorio sardo, il progetto chiama in causa vari soggetti istituzionali sardi che mettono a disposizione le proprie competenze e professionalità per svolgere al meglio le attività di progetto. Un ulteriore gruppo di 36 comuni, raggruppati in 10 Comunità pioniere con una popolazione di circa 232.000 abitanti, è attualmente assistito dal progetto nel percorso di costruzione del proprio Paes . Al di là dei risultati concreti raggiunti e premiati con la nomination ricevuta dalla Commissione Europea, il progetto Smart City consente di affrontare in maniera condivisa con tutti gli attori locali la sfida comune di coniugare sviluppo e sostenibilità, utilizzando un approccio innovativo e sperimentale, che vede il diretto coinvolgimento delle amministrazioni locali, favorendo la massima condivisione in tutte le fasi del progetto tra i soggetti direttamente interessati dall’iniziativa e promuovendo un intenso programma di attività che vede il coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle popolazioni quali principali protagoniste del percorso intrapreso. Il successo dell’iniziativa è il frutto di un lavoro coordinato di numerosi attori che contribuiscono a costruire un servizio efficace, caratterizzato dalla necessaria multidisciplinarietà del gruppo di lavoro, garantendo un sostegno specialistico alle Comunità coinvolte nelle fasi di analisi dei consumi energetici, di scelta e valutazione economico finanziaria degli interventi da realizzare e nei processi partecipativi e di ascolto del territorio. La cerimonia di premiazione si terrà a Bruxelles martedì 24 giugno alla presenza del commissario europeo per l´Energia Günther H. Oettinger.  
   
   
CONTRAFFAZIONE IN INTERNET: PRIME RADIOGRAFIE E PROSPETTIVE  
 
Padova, 10 giugno 2014 - A conclusione del ciclo formativo “Brand Protection nella Net-economy” dedicato alla tutela di marchi e altri segni distintivi in internet, la la Camera di Commercio di Padova organizza il convegno promosso dal Comitato If di Padova "Contraffazione in Internet: Prime radiografie e prospettive" che si terrà mercoledì 11 giugno 2014 al Centro Conferenze Alla Stanga in Piazza Zanellato 21 a Padova. Programma del convegno. Ore 14.00 Registrazione partecipanti. Ore 14.15 Inizio lavori - Saluti: Fernando Zilio Presidente Camera di Commercio di Padova - introduzione: Stefania Brogin Presidente Comitato If di Padova. Ore 14.30 L’indagine “Contraffazione via Internet nei settori calzature e occhiali” realizzata dal Mise Direzione generale Lotta alla Contraffazione - U.i.b.m. Con la collaborazione di Convey Srl - Giuseppe Provera Amministratore Unico Convey Srl Torino. Ore 15.30 L’indagine “L’abuso del Made in Italy in Internet” di assocalzaturifici - Convey - Matteo Scarparo Responsabile Area Economica e Servizi alle Imprese di Assocalzaturifici. Ore 15.45 Coffe break ore 16.00 Inizio tavola rotonda “Prospettive di un fenomeno in forte accelerazione e impatto sulle piccole e medie imprese” interventi: - Fernando Zilio Presidente della Camera di Commercio di Padova - Elena Donazzan Assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - Guido Zelano Colonnello Guardia di Finanza Comando territoriale - Raffaella Neri Ministero dello Sviluppo Economico - Direzione Generale per la lotta alla contraffazione - U.i.b.m. - Daniele Salmaso Vice Presidente A.c.r.i.b. Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta - Antonio Selvatici Giornalista e consulente Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione - Testimonianze di imprenditori e imprenditrici. Per partecipare al convegno è necessario iscriversi online al seguente indirizzo http://eventi.Pd.camcom.it/presentazione/    
   
   
BOLZANO: WORKSHOP AGENDA DIGITALE DELLA PROVINCIA,  
 
Bolzano, 10 giugno 2014 - L´alto Adige, e in maniera particolare l´amministrazione provinciale, deve diventare più digitale. Questo uno degli obiettivi prioritari fissati dalla nuova Giunta: per discutere il percorso dell´Agenda digitale, l´assessore Waltraud Deeg ha partecipato ad un workshop con tecnici ed esperti del settore. Diffondere i servizi di eGovernment, velocizzare e ottimizzare i procedimenti amministrativi, modernizzare la presenza sul web. Queste le principali sfide che si trova ad affrontare la Provincia di Bolzano per quanto riguarda il settore delle It: il tema è stato affrontato durante un workshop dall´assessore Waltraud Deeg assieme ai collaboratori della Ripartizione informatica e di Informatica Alto Adige. "Le tecnologie informatiche - commenta l´assessore Deeg - rappresentano non solo un tassello fondamentale nel processo di modernizzazione della pubblica amministrazione, ma sono anche dei fattori chiave per quanto riguarda lo sviluppo economico e l´innovazione nei più diversi settori". Al centro dell´incontro, al quale hanno partecipato 130 persone, il documento strategico sull´Agenda digitale, percorso che dovrà portare la Provincia a trasformarsi in un´amministrazione sempre più trasparente, sostenibile, vicina alle esigenze del cittadino e orientata al futuro. Tutto ciò proprio grazie ad un utilizzo più diffuso degli strumenti digitali. "Al di là dei contenuti dell´Agenda digitale europea e italiana - sottolinea Waltraud Deeg - sono stati affrontati alcuni ambiti che hanno particolare attinenza con il territorio altoatesino". Gli otto gruppi di lavoro formati da informatici, tecnici, ingegneri, webdesigner, programmatori e sviluppatori, si sono confrontati su temi come la digitalizzazione di percorsi formativi e di governance, la sicurezza, la partecipazione e molto altro, producendo una serie di documenti che verranno raccolti e analizzati più nel dettaglio. Un occhio di riguardo, ovviamente, è stato riservato a coloro che materialmente utilizzeranno i servizi informatici: dipendenti provinciali, cittadini e imprese. "In una seconda fase - conclude la Deeg - verranno coinvolte nella discussione anche queste categorie: il nostro obiettivo è quello di dare vita ad un dibattito il più ampio possibile per arrivare a soluzioni efficienti e condivise".  
   
   
UDINE -CREI UN´APP PER LA TUA IMPRESA? IL 70% LO RIMBORSA LA CDC  
 
Udine, 10 giugno 2014 - È online su www.Ud.camcom.it  l’innovativo “Bando app”, per sostenere le Pmi provinciali che creino “applicazioni informatiche”, dedicate ai dispositivi mobili quali smart phone o tablet, e siti web responsive (cioè siti in grado di adattarsi automaticamente ai dispositivi di connettività mobile su cui vengono visualizzati), con cui possano favorire la promozione e la commercializzazione dei propri prodotti. Le domande di contributo potranno essere inoltrate a partire da domani, martedì 10 giugno, ed entro il 31 dicembre, esclusivamente tramite Posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo contributi@ud.Legalmail.camcom.it  L’agevolazione concedibile consiste in un contributo a fondo perduto, in conto capitale, nella percentuale massima del 70% . Il contributo concedibile non potrà superare l’importo di 10 mila euro per progetto e saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a 2 mila euro (al netto dell’Iva). «Cerchiamo così di dare una mano alle Pmi che vogliano innovare il proprio modo di presentarsi e promuoversi, confidando possano ottenere vantaggi soprattutto su quel contesto internazionale che è ormai il mercato anche delle imprese friulane, dove ci sono più chance e opportunità di crescita», sottolinea il presidente della Cdc di Udine Giovanni Da Pozzo. Che evidenzia anche la volontà, con questo bando, di semplificare le procedure per ottenere il contributo. La concessione del contributo e la sua liquidazione saranno infatti contestuali, con vantaggi per tutti e con l’obiettivo di ridurre in modo significativo i tempi del procedimento amministrativo e gli oneri a carico delle imprese. Per ottenere la liquidazione del contributo, infatti, l’impresa dovrà solamente presentare, a conclusione dell’iniziativa – ossia una volta realizzata l’applicazione o il sito e pagato le relative fatture –, l’istanza di contributo con allegata la rendicontazione della spesa. L´iniziativa stessa deve essere avviata successivamente al 10 giugno e dunque conclusa prima della presentazione della domanda di contributo.  
   
   
LA CITTADINANZA DIGITALE E´ UN ARCOBALENO DI DIRITTI  
 
Trento, 10 giugno 2014 - Stiamo vivendo in un´epoca digitale con strumenti tecnologicamente molto avanzati segnata da una profonda dicotomia: i giovani se ne sono appropriati, mentre una platea enorme di popolazione, composta da adulti e anziani, la sta soltanto subendo. Si ravvisa un cambio epocale nel nostro Paese e la rete è vissuta come luogo d´incontro, di confronto, di scambio di idee. Quale strada deve intraprendere la classe dirigente, la Pubblica amministrazione, la scuola in questo contesto? Può mettersi in gioco senza la rete? Sicuramente no e un passo avanti in questo senso è doveroso farlo per creare “sense of community” e rendere i cittadini parte attiva del cambiamento sociale. Il mondo globale è fatto di spazi fisici, di spazi di rete online/offline, di social network, di siti web in cui vi è un costante intreccio ineludibile fra la dimensione reale e virtuale. La rete può essere foriera di nuovi spazi di opportunità, ma anche di potenziali rischi, di cui il soggetto deve essere a conoscenza ed assumersi la responsabilità di farsene carico. E qui entra in gioco il ruolo di Action Aid International Italia Onlus, il 31 maggio rappresentato da Marco de Ponte, che ha trasformato in uno dei suoi capisaldi la formazione/educazione al web e la lotta per l´affermazione e promozione dei nuovi concetti di smart city e di open government in grado di garantire forme di “open data” contro le diseguaglianze sociali e a sostegno della co-partecipazione attiva della cittadinanza, anche tramite il web, al governo di un territorio. “La logica operativa che si deve innestare nella società odierna – ha detto de Ponte – deve avere alcuni cardini su cui poggiare per un reale coinvolgimento civile: le informazioni sul web devono essere accessibili, comprensibili e con formati adatti e interattivi. Action Aid sta perseguendo questo indirizzo per far sì che il cittadino si senta in gioco, parte attiva del circuito sociale: ad esempio, un intervento di grande rilievo è stato compiuto in occasione dei terremoti in Abruzzo prima e in Emilia dopo. In quest´ultima regione abbiamo avviato l´esperienza “Open ricostruzione”, una piattaforma dove cittadini, istituzioni e aziende potevano mettere in comune e confrontarsi su tutte le azioni possibili per intervenire in soccorso al territorio violato dallo scisma. Poter condividere lo stato di avanzamento lavori, registrare i danni grazie alle segnalazioni dei privati, pubblicare foto inviate dagli smartphone dei residenti, ha lenito in parte il dolore agghiacciante provocato dal sisma e ha contribuito a far nascere nei cittadini emiliani un forte e indelebile “sense of community” che è progredito, in una seconda fase, con laboratori e workshop (sia online che dal vivo) per approfondire la normativa di settore per la richiesta di finanziamenti, di accesso a particolari contributi o azioni di solidarietà. Questo è solo un esempio – ha concluso de Ponte – per indicare quanto la rete nel ventunesimo secolo possa permettere la formulazione di soluzioni ai problemi in modo collaborativo e pro-attivo fra istituzioni e privati cittadini. Ma per farlo, occorre “popolare se stessi” sia in rete che negli spazi fisici sociali, non dimentichiamolo mai”.  
   
   
BOLZANO, BANDA LARGA: NUOVO COMITATO GUIDA AMPLIAMENTO E GESTIONE  
 
Bolzano, 10 giugno 2014 - "Mettiamoci in rete" è lo slogan che accompagna il lavoro coordinato delle strutture provinciali nell´ampliamento della banda larga e che indica la direzione di marcia verso la fibra ottica. Allo scopo la Giunta provinciale ha approvato l´istituzione di un comitato direttivo insediato nell´Assessorato di Waltraud Deeg. "Se un tempo a sviluppare e collegare il territorio erano le tratte ferroviarie e le strade, oggi l´infrastruttura è la rete della banda larga", sottolinea il presidente della Provincia Arno Kompatscher, che ha affidato all´assessore all´informatica Waltraud Deeg il coordinamento dei lavori. "Queste reti sono il fondamento della società dell´informazione, il sostegno tecnico per i processi economici, sociali e culturali e per la partecipazione alla vita sociale, culturale e politica", aggiunge Deeg. Per potenziare e gestire la rete della banda larga con efficienza, a costi contenuti e in modo mirato al fabbisogno dell´utenza, la Giunta provinciale ha definito nella su ultima seduta un catalogo di interventi e istituito il comitato direttivo "Mettiamoci in rete", avviando la prima delle 14 misure previste. Del comitato, presieduto dal direttore del Dipartimento Famiglia e amministrazione, Stefan Walder, fanno parte i vertici della Ripartizione informatica, dell´Ufficio provinciale infrastrutture e telecomunicazioni, della Ras, di Informatica Alto Adige e del Consorzio dei comuni. "Il coinvolgimento dei Comuni è importante perchè la rete in fibra ottica va vista per il territorio nel suo complesso", sottolineano Kompatscher e Deeg. Per cementare questa collaborazione il prossimo 19 giugno è prevista una manifestazione informativa rivolta agli amministratori comunali. I compiti del nuovo comitato saranno quelli di "attuare il pacchetto di misure, definire un progetto strategico, elaborare un piano di sviluppo pluriennale diviso per zone", specifica l´assessore Deeg. Con la delibera la Giunta ha inoltre incaricato la Ripartizione informatica di elaborare, assieme agli uffici competenti, linee guida che garantiscano un accesso libero all´intera rete della banda larga in Alto Adige e promuovano la concorrenza tra i gestori di rete e i prestatori di servizi. "I cittadini devono trovare risposta alle loro esigenze e a costi accessibili - conclude Deeg - senza dimenticare che un collegamento internet efficiente permette anche alla pubblica amministrazione di portare i servizi a domicilio e ridurre la burocrazia."  
   
   
SOCIAL NETWORK: AL NONPROFIT PIACE FACEBOOK. LA RICERCA DELLA VISIBILITÀ VINCE ANCORA SU QUELLA DEI FONDI PUBBLICATI I RISULTATI DELL’INDAGINE “LA COMUNICAZIONE DIGITALE NEL NONPROFIT: USI, RISCHI E OPPORTUNITÀ” CONDOTTA DA FONDAZIONE SODALITAS IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO ITALIANO DELLA DONAZIONE  
 
Milano, 10 giugno 2014 – Le Organizzazioni del Terzo Settore italiane hanno familiarità con i social network, li usano - e con successo - per cercare visibilità e per sensibilizzare alla propria causa, e stanno cominciando a sfruttarne le funzionalità anche per la raccolta fondi. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso dalla 2^ Edizione della ricerca “La comunicazione digitale nel nonprofit: usi, rischi e opportunità”, realizzata da Fondazione Sodalitas nell’ambito di Sodalitas Social Innovation, il programma che dal 2011 favorisce la nascita di partnership profit-nonprofit migliorando la capacità progettuale del Terzo Settore. Il bando di partecipazione alla 4^ Edizione dell’iniziativa si concluderà il prossimo 13 giugno; le Organizzazioni Nonprofit che decideranno di candidarsi concorreranno all’assegnazione di 7 Premi Speciali. Il campione La survey realizzata da Fondazione Sodalitas in collaborazione con l’Istituto Italiano della Donazione per indagare le modalità, la frequenza e gli obiettivi con cui il Terzo Settore utilizza i social network e il crowdfunding ha raggiunto 209 Organizzazioni. In quanto a tipologia, il campione delle Onp rispondenti è composto prevalentemente da Associazioni (38%), Organizzazioni d i Volontariato (19%) Cooperative sociali (14%), Fondazioni (13%) e Ong (9%). In quanto a dimensioni economiche, nel campione risultano maggiormente rappresentate le piccole organizzazioni (entrate fino a 1 milione di euro; il 61% del totale), più che le medie (bilancio da 1 a 3 milioni di euro; il 14%) o le grandi organizzazioni (bilancio oltre i 33 milioni di euro; il 25%). Le Onp partecipanti sono attive soprattutto nei settori dell’Assistenza sociale (24%), della Cooperazione e solidarietà internazionale (19%), dell’Educazione e formazione (15%) e dell’Assistenza sanitaria (13%), fornendo sostegno alle persone con disabilità (17%), all’infanzia e ai giovani (13%) e alle Comunità nei paesi in via di sviluppo (12%). Familiarità e obiettivi Il Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività di appartenenza, ha ampia familiarità con l’uso dei social network (solo l’11% del campione non li utilizza), sui quali è presente da tempo (il 51% li utilizza da prima del 2011) e ai quali chiede soprattutto visibilità (80%) e sensibilizzazione verso la propria causa sociale (65%), trovando più spesso la prima (90%) che la seconda (47%). Il 28% delle organizzazioni rispondenti ha dichiarato di utilizzare questi mezzi per ottenere fondi o donazioni a sostegno delle proprie attività, pur non avendone sempre avuto beneficio concreto (11%). Canali ed esperienze Facebook è di gran lunga il social network più utilizzato dal nonprofit (86%, contro il 50% di Youtube, il 47 % di Twitter, il 27% di Google+ e il 23% di Linkedin,). L’esperienza d’uso di questi canali da parte delle Onp è tendenzialmente positiva: il 58% del campione ha dichiarato di non aver mai avuto problemi in questo senso. Chi invece ne ha riscontrati (42%) ha parlato soprattutto di criticità relative al tempo (69%) e alle risorse umane (46%) da dedicarvi. Il 74% delle Organizzazioni che ha dichiarato di non essere presente sui social network - soprattutto per problemi di risorse (57%) - sta valutando di entrarci. Focus 2014: il crowdfunding Il Terzo Settore, indipendentemente dalle dimensioni organizzative e dal settore di attività, ha ancora poca familiarità con le campagne di crowdfunding (solo il 19% del campione ne ha realizzata una). Ad utilizzare questo nuovo strumento sono soprattutto le Ong (53%) e le Fondazioni (26%); in coda le Cooperative sociali (6%). L’obiettivo economico - nella maggior parte dei casi contenuto (il 73% di chi ha sviluppato una campagna ha chiesto cifre entro i 5.000€) è stato raggiunto solo dal 29% del campione; l’84% dei rispondenti ripeterebbe comunque l’esperienza, indipendentemente dal suo esito. Il crowdfunding è visto positivamente soprattutto perché permette di sfruttare i canali web e social anche per la raccolta fondi (62%), anche se non mancano le criticità, riferite soprattutto alle resistenze degli utenti ai pagamenti on line (44%) e al periodo di crisi, che limita le disponibilità economiche personali (35%). Dal 2013 al 2014: che cosa è cambiato? Nell’ultimo anno il Nonprofit ha preso sempre maggiore confidenza con i social network – a dimostrarlo la riduzione delle Organizzazioni che non utilizzano questi mezzi (dal 19,5% all’11%) – e ha cominciato a guardarli anche come contesti attraverso i quali ottenere donazioni (dal 15 al 28%). Facebook, già nel 2013 il social network di riferimento per le Onp, ha confermato il suo primato (86%; nel 2013 il 76,8%); a crescere in modo particolare sono stati soprattutto Linkedin (dal 14,3% al 23%) e Google+ (dal 15,8% al 27%). L’esperienza d’uso di questi mezzi si è confermata come positiva: se nel 2013 la pensava così il 54,1% del campione, oggi a dichiararlo è il 58% delle Organizzazioni rispondenti, che segnalano una ridimensionata criticità dei fattori-tempo (69%, contro il 76,8% del 2013) e risorse (46%; nel 2013 il 49,5%). A proposito di Sodalitas Social Innovation Sodalitas Social Innovation (Ssi) è il programma che Fondazione Sodalitas ha ideato per migliorare in modo diffuso la capacità progettuale del Terzo settore. Le candidature alla 4^ Edizione dell’iniziativa - cui hanno partecipato ad oggi 425 organizzazioni nonprofit con oltre 460 progetti, e che Fondazione Sodalitas realizza con la collaborazione di oltre 30 imprese – saranno aperte fino al prossimo 13 giugno e si svolgeranno per la prima volta sulla piattaforma digitale sodalitasocialinnovation.Ideatre60.it, realizzata in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture.  
   
   
UNIBAS, DUE EVENTI A MATERA SU INNOVAZIONE E CREATIVITÀ  
 
Potenza, 10 giugno 2014 - Oltre 250 esperti internazionali da oltre quaranta paesi del mondo si riuniranno a Matera dall’11 al 14 giugno per discutere dei modelli di gestione dell´innovazione e della creatività delle imprese, per il supporto di dinamiche di crescita sostenibili ed endogene. Lo rende noto l’ufficio stampa dell’Unibas. Si svolgerà infatti il Forum internazionale sull´Innovazione e creatività, con due appuntamenti, la nona edizione del Convegno internazionale (Ifkad 2014) dall’11 al 13 giugno, e il “Creative Summit” il 14 giugno. L’evento, organizzato dall’Università della Basilicata, dall´University of Arts London, e da due associazioni scientifico-culturali lucane , l´Ikam (Institute of Knowledge Asset Management) e l´A4bi (Arts for Business Institute), è presieduto dal docente di Gestione dell´innovazione nell’Unibas, Giovanni Schiuma.prevista la partecipazione di esperti internazionali impegnati a discutere dei nuovi modelli gestionali a supporto del miglioramento delle prestazioni, della competitività, della governance e della crescita sostenibile dei sistemi organizzativi negli attuali scenari economici. Il “Creative Summit” è invece una tavola rotonda per indagare il ruolo della creatività e della cultura come fattori abilitanti per lo sviluppo locale. “L’iniziativa – hanno spiegato gli organizzatori, Giovanni Schiuma e Daniela Carlucci - è di grande importanza perché conferisce a Matera e alla Basilicata come nodi di un sistema internazionale di centri di ricerca di eccellenza sui temi dell´innovazione e della creatività".  
   
   
EXPO 2015, I GIOVANI A METÀ TRA INTERESSE E TIEPIDO ENTUSIASMO  
 
Milano, 10 giugno 2014. Il 27 per cento degli studenti universitari è molto interessato a Expo, il 51 per cento lo è abbastanza. Il 58 per cento conosce correttamente il tema di Expo e il 63 per cento pensa che l’evento sarà un’opportunità soprattutto per Milano, contro il 51 per cento che crede possa esserlo per tutta l’Italia e il 19 per cento che lo ritiene una buona occasione di crescita anche a livello personale. Sono alcuni dei dati della ricerca “Experando- Expo 2015: aspettative, speranze, progetti” condotta dall’Università di Milano-bicocca su circa duemila studenti di tutti i corsi di laurea dell’Ateneo. La ricerca (scarica il report completo), curata da Francesca Zajczyk, Mario Boffi e Licia Lipari, rispettivamente professore ordinario, associato e dottore di ricerca nel Dipartimento di sociologia e Ricerca Sociale dell’Ateneo, è stata presentata stamattina nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca, Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca del Comune di Milano, Gianni Confalonieri, direttore Settore Relazioni Istituzionali con la Città ed Expo del Comune di Milano, Alberto Mina, direttore Relazioni Esterne e istituzionali Padiglione Italia – Expo Milano 2015, Rossella Citterio, direttore della comunicazione di Expo 2015, con la moderazione di Elisabetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera. Il sondaggio è stato realizzato attraverso un questionario online somministrato tra il 29 aprile e il 15 maggio. La maggioranza degli studenti che ha risposto al sondaggio è composta da studentesse (64 per cento), il 49 per cento proviene dalla regione e il 44 per cento da Milano e provincia, mentre il 7 per cento risiede in altre Regioni. Gli studenti e la conoscenza di Expo 2015 Conoscono il tema, l’inizio e la durata dell’evento. Sanno invece relativamente poco dell’ubicazione e del numero di Paesi partecipanti. Per il 26 per cento dei rispondenti al questionario, Expo si tiene genericamente a Milano. Altri pensano (il 63 per cento) si terrà negli spazi di Rho Fiera o, più genericamente, a Rho. Non stupisce che i ragazzi indichino in internet e i sociali network (circa il 61 per cento) i mezzi preferiti per informarsi – ed essere informati – su Expo. Una certa sorpresa la suscita però quel 63 per cento che indica come preferenziale il canale televisivo. Chiara disponibilità dichiarano i giovani (57.7 per cento) – e più le ragazze dei ragazzi - a svolgere attività di volontariato, soprattutto per acquisire nuove professionalità spendibili sul mercato del lavoro. Ambivalente è l’opinione relativa a effetti e ricadute durante e dopo Expo. Nel primo caso prevalgono decisamente gli ottimisti (e le studentesse tra queste), che pensano a ricadute positive per il turismo (98 per cento), per l’ampliamento dell’offerta culturale (96 per cento) e per l’internazionalizzazione del nostro paese (94 per cento). Sul dopo Expo, invece, nonostante non manchino prospettive positive, più numerosi risultano gli scettici, che concentrano i loro timori soprattutto sulla paura di un aumento del costo della vita. In generale, comunque, risulta chiara la relazione tra esposizione universale 2015 e cultura della sostenibilità. Tra i vantaggi che gli studenti si aspettano per i giovani troviamo proprio al primo posto “nuovi contenuti sui temi dell´ambiente e della sostenibilità” (58,5 per cento) seguito da opportunità e occasioni di lavoro (57,6 per cento) e maggiori processi di internazionalizzazione della città (49,3 per cento). Ma grandi speranze i giovani ripongono nella opportunità che l’esposizione riserverà per affrontare grandi temi planetari a partire dallo spreco alimentare (60.2 per cento), l’acqua, la cultura del cibo e il risparmio energetico (tra il 57.2 e il 55.3 per cento). Infine, gli studenti dell’Ateneo di Milano-bicocca sembrano avere le idee piuttosto chiare sul futuro dell’area Expo. Infatti, ciò che auspicano per un buon utilizzo del sito espositivo successivamente all’evento sono, nell’ordine, la realizzazione di “Centri di ricerca e sviluppo” (68.8 per cento), “Spazi culturali (mostre, musei, gallerie d´arte, centri convegni)” (63.6 per cento), “Centri polifunzionali: culturali, sportivi, ricreativi, commerciali” (51.9 per cento). «Nonostante tutto, da parte dei giovani – spiegano Zajczyk e Boffi – emerge un atteggiamento fiducioso nei confronti di Expo. Pensano che ci saranno ricadute positive per loro e, più in generale, per il territorio. Per quanto riguarda il dopo Expo, temono che il costo della vita possa crescere ulteriormente e chiedono che l’area destinata a ospitare la manifestazione venga adibita a spazio culturale, ospitando un centro di ricerca o un’area educativa». Nel corso della tavola rotonda, partendo dai dati della ricerca, si è discusso della percezione che i giovani hanno di Expo, delle loro aspettative e delle opportunità che Expo potrà offrire ai giovani. «Il coinvolgimento in Expo 2015 del capitale umano e dei talenti formati nelle università – ha detto il rettore, Cristina Messa - è strategico affinché anche l´Esposizione Universale sia perno per lo sviluppo dell´economia della conoscenza nel nostro territorio e, più in generale, nel Paese. Per dare un contributo in questo senso, l´Università di Milano-bicocca si sta impegnando attivamente, anche sul piano finanziario, per sostenere idee e progetti legati a Expo di giovani ricercatori anche esterni all´Ateneo». «I risultati della ricerca dimostrano – commenta l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economici, Ricerca e Università, Cristina Tajani - come Expo sia intesa come un’opportunità per i giovani e per la città. Un momento importante per molti ragazzi di mettersi in gioco trasformando le proprie idee e la propria ricerca anche in progetti d’impresa legati proprio alle tematiche affrontate da Expo». «Come amministrazione – conclude Tajani - stiamo lavorando alla costituzione di un ricco palinsesto di appuntamenti, dal nome "Expo in città”´ che offrirà opportunità culturali straordinarie, ma anche momenti di confronto con il mercato e con gli investitori di tutto il mondo. A breve partirà anche la seconda fase del progetto Alimenta Talent, realizzato dal Comune insieme al Parco Tecnologico Padano, per sostenere le migliori idee di ricerca sulle tematiche connesse a Expo come l’agro alimentare e scienze della vita». «Il concept del padiglione Italia – ha detto Alberto Mina, direttore Relazioni Esterne e istituzionali Padiglione Italia – Expo Milano 2015 - si ispira all’idea di vivaio: un luogo dove germinano innovazione e futuro. Un luogo perciò dove i giovani potranno essere i veri protagonisti. Ascoltare le loro idee, valutare le loro richieste e proposte è perciò per noi un primo modo di tradurre in realtà il nostro progetto».  
   
   
BOLZANO: MEDAGLIE AGLI STUDENTI ALTOATESINI ALLE OLIMPIADI DELLA MATEMATICA  
 
 Bolzano, 10 giugno 2014 - Gli studenti altoatesini Daniel Frattari, Michael Stanek e Johannes Kager hanno conquistato una medaglia ciascuno alle Olimpiadi della Matematica" disputate a Cesenatico Anche quest´anno Cesenatico ha ospitato le "Olimpiadi della Matematica" organizzate a livello nazionale dall´Unione Matematica Italiana ed alla quale hanno preso parte oltre 300 studenti delle scuole superiori provenienti da tutta Italia. Nonostante la forte concorrenza i tre studenti altoatesini presenti alla competizione hanno conquistato tre medaglie. In particolare Daniel Frattari, che frequenta la V classe del Liceo Scientifico "Evangelista Torricelli" di Bolzano e Michael Stanek della Iii classe del Liceo Scientifico di lingua tedesca "A. Einstein" di Merano hanno conquistato la medaglia d´argento nelle rispettive categorie, mentre Johannes Kager della V classe dell´Istituto "M. Valier" di Bolzano ha vinto la medaglia di bronzo.  
   
   
SARDEGNA: PREMIO "IMPRENDIAMOCI - IL MIGLIOR PROGETTO D´IMPRESA"  
 
Cagliari, 10 Giugno 2014 - Nei giorni scorsi a Cagliari, nella sala conferenza di Confindustria, si è tenuta la premiazione del concorso "Imprendiamoci - Il miglior progetto di impresa" promosso dall´Agenzia regionale per il lavoro nell´ambito del programma Imprendiamoci. Il primo e il terzo premio per il miglior progetto di 5mila e 3mila euro sono all´Its E. Mattei di Decimomannu per i progetti "Bioenergy Sources" e "Travel to Sardinia", mentre il secondo premio di 4mila euro è andato all’Iis Azuni di Pula per il progetto "Eco-experiens Srl - Risto-cafè & shop dimora esperienzale". Sono stati assegnati anche i premi per la sostenibilità ambientale e per l’innovatività, andati rispettivamente allì´Itis Othoca di Oristano per il progetto “Riciclo dei tubi oleodinamici" e all´Its Mattei di Decimomannu per “Travel to Sardinia”. Il concorso, giunto alla seconda edizione, è rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole secondarie della Sardegna e rientra tra le iniziative promosse dall´Agenzia regionale per il lavoro nell’ambito del progetto "Imprendiamoci", che promuove la cultura d’impresa. Molto positivi i giudizi dei partecipanti: "L´esperienza dello scorso anno ha stimolato la nostra voglia di partecipare a questa seconda edizione del concorso, incoraggiati e seguiti dai nostri professori e dal dirigente scolastico”, ha dichiarato uno degli studenti dell’Its Mattei di Decimomannu; mentre uno studente che parlava a nome dell’Iis Azuni di Pula ha sottolieato che “il progetto ha dato l’opportunità di valorizzare le potenzialità del territorio attraverso lo sfruttamento delle risorse esistenti, materie prime a Km zero, utilizzo di una villa esistente a Pula, in chiave ecosostenibile e innovativa”.  
   
   
CAD OLYMPICS. IL PREMIO ARCA VA A TRE STUDENTESSE DEL “POZZO” DI TRENTO SUL PODIO ANCHE DUE CLASSI DI GEOMETRI DI ISERNIA (MOLISE) E LANCIANO (ABRUZZO)  
 
Trento, 10 giugno 2014 - Hanno ridisegnato la propria scuola, ideando una sopraelevazione in legno luminosa, confortevole, efficiente dal punto di energetico e a prova di terremoto. Con un tocco, è il caso di dirlo, tutto femminile. Così Anna Bortolameotti, Martina Arndoldi e Jessica Casagranda, tre ragazze della 5/B dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Andrea Pozzo” di Trento, si sono aggiudicate, il 31 maggio, i 2.500 euro del primo premio nel concorso “Progetta una casa in legno per Arca”. L’iniziativa ha chiuso l’edizione 2014 delle Cad Olympics, le olimpiadi per programmatori organizzate all’Istituto “Fontana” di Rovereto. Al secondo posto gli studenti molisani dell’Istituto “Fermi” di Isernia, a completare il podio una scuola di Lanciano, in provincia di Chieti. La cerimonia conclusiva si è tenuta oggi, sabato 31 maggio, presso il Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo. La premiazione, che ha fatto calare il sipario sull’edizione 2014 delle Cad Olympics, si è aperta con i saluti di Flavia Andreatta, dirigente scolastico Itet “Fontana”, e di Andrea Vinante, docente coordinatore del progetto. Sara Ferrari, assessore all´Università e Ricerca, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Cooperazione allo Sviluppo della Provincia autonoma di Trento, ha sottolineato come “i progetti presentati oggi offrono un segnale importante perché, sempre di più, come in questo caso, devono instaurarsi legami forti fra il mondo della scuola, dell’università, della ricerca e delle aziende del territorio”. Mauro Casotto, a capo della Direzione Sviluppo e Innovazione di Trentino Sviluppo e amministratore unico di Arca Casa Legno, illustrando la realtà del legno trentino ha sottolineato come “la Provincia di Trento è coperta per più del 60% da foreste, sono attive numerose realtà imprenditoriali d’eccellenza che spaziano dal taglio del bosco, alla prima lavorazione, alla creazione di prodotti complessi quali la casa in legno. Un settore che può quindi rappresentare un’interessante opportunità lavorativa per le nuove leve”. Sono inoltre intervenuti per il Comune di Rovereto l’assessore Giovanna Sirotti, per l’Ordine degli Ingegneri il consigliere Francesco Misdaris, per il Collegio Geometri Graziano Pezzini e Ursula Vivori. Le Cad Olympics, competizione riservata agli studenti degli istituti tecnici per geometri, sono organizzate dall’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “Felice e Gregorio Fontana” di Rovereto e dall’Associazione per l’insegnamento del Cad, con la collaborazione del Dipartimento Istruzione della Provincia autonoma di Trento. Giunte alla tredicesima edizione, non hanno eguali nel panorama italiano. Tant’è che per la loro originalità, spessore tecnico e valenza formativa sono state inserite dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca nel “Programma nazionale di promozione delle eccellenze” per l’anno scolastico 2013/14. A queste singolari olimpiadi partecipano un numero crescente di scuole: dai 6 istituti e 76 studenti, tutti trentini, della prima edizione targata 2001 si è infatti passati agli 80 istituti e 1.500 studenti in rappresentanza di 19 regioni italiane, ma anche di Slovenia e Croazia, dell’edizione di quest’anno. Un’edizione “itinerante”, dove alla fase nazionale, svoltasi in Sardegna dall’8 al 10 aprile scorsi, è seguita la parte internazionale che si è tenuta a Novo Mesto, in Slovenia, l’8 e 9 maggio. Nella mattinata di oggi, sabato 31 maggio, l’epilogo della tredicesima edizione con la premiazione, presso il Polo Tecnologico di Rovereto, del concorso speciale “Progetta una casa in legno per Arca” realizzato in collaborazione con Arca Casa legno, la società di Trentino Sviluppo incaricata di promuovere il primo sistema italiano di certificazione degli edifici in legno di qualità. La sfida, per tutti, era quella di progettare la sopraelevazione del proprio edificio scolastico mediante l’uso del legno, secondo i criteri di qualità, efficienza e sostenibilità ambientale previsti dal regolamento tecnico Arca. I progetti sono stati valutati da una Giuria tecnica composta da Antonio Frattari, docente dell’Università di Trento, Michele Pellegrini, dell’Area immobiliare di Trentino Sviluppo, Matteo Mores, in rappresentanza di Arca, Martino Miori, rappresentante dei produttori case in legno, Franco Cramerotti, rappresentante dell’Associazione Insegnamento del Cad e dal prof. Andrea Vinante in rappresentanza dell’Istituto Tecnico Fontana. Ad aggiudicarsi il primo premio, un assegno di 2.500 euro, sono state le tre studentesse della classe 5/B dell’Itt “Andrea Pozzo” di Trento, coordinate dal prof. Luca Springhetti. ; secondo classificato, e premio di 1.500 euro, l’Istituto tecnico “Fermi” di Isernia; terzo classificato (1.000 euro) l’Istituto “Fermi” di Lanciano, in provincia di Chieti. Completano il quintetto di finalisti gli istituti “Rapisardi” di Caltanissetta (4° posto, 800 euro) e “Solsky Center” di Novo Mesto, in Slovenia (5° classificato, 800 euro).  
   
   
FRANE E ALLUVIONI, DA GIUNTA CALDORO SÌ A GARA PER STAZIONI DI MONITORAGGIO PIOGGE. SARANNO UBICATE IN PERICOLOSI BACINI IDROGRAFICI  
 
Napoli, 10 giugno 2014 - "È stato pubblicato sulla Gazzetta europea il bando di gara per il potenziamento del sistema di monitoraggio del centro Funzionale meteopluvioidrometrico della Campania." Così l´assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza. "Grazie all´avvio della gara da 467mila euro saranno installate nei territori della Costiera Amalfitana e del Cilento 20 nuove stazioni pluviometriche per un più capillare controllo delle precipitazioni piovose e la tutela delle popolazioni dal rischio frane e alluvioni. Gli impianti sono stati interamente progettati in house dal Centro regionale multirischi della Campania. “Le 20 nuove stazioni automatiche si aggiungono – ha detto Cosenza - alle 200 attualmente in esercizio che costituiscono la rete ufficiale di protezione civile gestita dall’Assessorato e saranno ubicate in Costiera Amalfitana e Cilentana, due aree delicatissime perché particolarmente esposte al dissesto idrogeologico, come purtroppo dimostrano gli eventi franosi e alluvionali del passato: si tratta di piccoli bacini esposti anche a colata rapida di fango. “Tutte le apparecchiature – ha aggiunto Cosenza - saranno collegate alla Sala di controllo del Centro Direzionale: i dati rilevati in tempo reale dalle stazioni vengono poi utilizzati per l’allertamento delle popolazioni esposte al rischio idrogeologico e per supportare, in linea con le normative vigenti, le decisioni dei sindaci rispetto, ad esempio, ad una eventuale evacuazione preventiva del territorio. “La Giunta Caldoro, ancora una volta investe in una moderna cultura di protezione civile per la costruzione della sicurezza del cittadino: le stazioni misurano l’intensità delle piogge, elaborano i dati aggregati confrontandoli con le soglie di allarme prefissate nei modelli e li trasmettono al Centro multirischi della Regione e alla Sala Italia del Dipartimento Nazionale di Protezione civile: nel caso in cui i valori limite vengano superati, si adottano le misure di sicurezza necessarie a tutela del cittadino, avvisando tempestivamente le autorità competenti. “Questo intervento rientra in una serie di iniziative già avviate dall’Assessorato per il potenziamento del monitoraggio e della prevenzione dei rischi naturali ai quali la Campania è esposta", conclude Cosenza. Elenco dei siti selezionati per il potenziamento della rete pluviometrica: Dragonea, Vietri sul Mare. Serbatoio idrico Cava Casa Riceri, Cava de´ Tirreni. Serbatoio idrico Albori, Vietri sul Mare. Serbatoio idrico Cetara. Serbatoio idrico Tramonti Chiunzi, Tramonti. Serbatoio idrico Sambuco, Ravello. Serbatoio idrico Scala - S. Caterina, Scala. Serbatoio idrico Pogerola, Amalfi. Serbatoio idrico Vallo Scalo, Castelnuovo Cilento. Serbatoio idrico Roccagloriosa. Serbatoio idrico Sapri Timpone, Sapri. Serbatoio idrico Silla Sassano, Sassano. Impianto di sollevamento Melette Sorgente, Casaletto Spartano. Sorgente Melette Fistole Faraone, Rofrano. Sorgenti Faraone Ostigliano, Perito. Serbatoio idrico Savuco - Serra Nuda, Corleto Monforte. Area recintata C.f.s. Idro Calore, Castel San Lorenzo. Ponte Ss166 Alburni Isca Vivaio Forestale, Ceraso. Vivaio Forestale Villa Littorio, Laurino. Partitore idrico Campora. Serbatoio idrico  
   
   
VALLE D’AOSTA: A BREVE, AVVIATI GLI INTERVENTI DI BONIFICA DELLA MINIERA DI AMIANTO DI EMARÈSE  
 
Aosta, 10 giugno 2014 - Venerdì scorso, 6 giugno, l’Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, e il Sindaco di Emarèse, Lucina Grivon, hanno incontrato la popolazione del comune per illustrare i lavori di bonifica e di messa in sicurezza definitiva che prenderanno avvio nelle prossime settimane nelle aree della miniera di amianto di Chassan-settarme. L’intervento sulle miniere di amianto di Emarèse, di cui quella di Chassan-settarme rappresenta la più importante, è motivato dalla necessità di dare attuazione alle disposizioni contenute nella legge 27 marzo 1992, n. 257 (Norme relative alla cessazione dell´impiego dell´amianto), che stabilivano il divieto di estrazione e di utilizzo di tale materiale. Nel 2002, su richiesta della Regione e del Comune, il sito di Emarèse è stato poi inserito nel Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati, ai sensi della legge 426/1998 ed in attuazione dei decreti ministeriali 468/2001 e 28 novembre 2006, n. 308. Attraverso tale atto, la Regione ha potuto ottenere un finanziamento di 4milioni 243mila euro dallo Stato, per l’esecuzione di una parte importante delle attività di bonifica e di messa in sicurezza definitiva dell’area, lavori della cui esecuzione la Regione stessa è stata individuata quale responsabile del procedimento amministrativo e tecnico-operativo, mentre il Comune è stato designato quale soggetto attuatore. Nel corso dell’incontro di venerdì, oltre all’Assessore Bianchi e al Sindaco Grivon, sono intervenuti i tecnici incaricati, che hanno presentato le diverse fasi degli interventi e fornito chiarimenti alla popolazione sulle varie problematiche emerse. “Trattandosi di un intervento sulle miniere di amianto, oltre al rispetto di tutte le disposizioni vigenti in materia di lavori pubblici, l’Assessorato e il Comune, con l’Arpa e l’Usl, nonché con l’impresa che eseguirà i lavori, si atterranno scrupolosamente alle procedure e ai protocolli previsti per i controlli e il monitoraggio, in particolare dell’aria, nella zona interessata dai lavori – ha evidenziato l’Assessore Bianchi. - In tal modo garantiremo, in tutte le fasi operative, la tutela della salute degli abitanti e dei lavoratori impegnati nelle operazioni e potremo prevenire qualsiasi impatto sulle condizioni ambientali esterne”. Da parte sua, il Sindaco Grivon ha sottolineato l’importanza delle opere, che “consentiranno di migliorare notevolmente la qualità ambientale di un sito fortemente pregiudicato da un’attività estrattiva ormai conclusa da anni, e di riqualificare un’area che potrà assumere un ruolo significativo nell’ambito delle attività turistico - culturali di Emarèse”.