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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Marzo 2015
UE: ESTENDERE L´AGENDA DIGITALE NEL MONDO SVILUPPATO  
 
Barcellona, ​​3 marzo 2015 – Di seguito il discorso del vicepresidente Ansip al Mobile World Congress: “ Signore e signori E ´un piacere essere con voi a Barcellona a questo grande evento. Tutti qui sanno come le tecnologie digitali possono beneficiare molto della società, la nostra economia, i media e la vita quotidiana. Ogni settore economico e sociale utilizza strumenti e reti digitali. Tutto il mondo sta andando in linea. Ma non tutti - e non ovunque. Prendere Europe, dove c´è un divario digitale, come in alcune altre regioni sviluppate del mondo. Viene da scarsa connettività. Oppure, in alcuni casi, nessuna. Cento milioni di europei sono digitalmente esclusi, e la percentuale di persone che non hanno mai usato internet è ancora molto alto. Ci sono enormi differenze di utilizzo di Internet tra i giovani e gli anziani, e le differenze simili tra quelli con i livelli alti e bassi di istruzione. La banda larga ad alta velocità è spesso accessibili solo nelle aree urbane, non in zone più remote della campagna. Potrei dare molti altri esempi di esclusione digitale. Come il fatto che solo il 29 per ogni mille laureate hanno un calcolo o laurea correlati. Solo 4 andare a lavorare in attività legati alle Tic. Questo ha un impatto non solo sulle singole vite - di reddito, salute, istruzione - ma anche sulle famiglie, le comunità, il processo politico, la democrazia, i servizi pubblici. Se vogliamo un mercato unico digitale pienamente funzionante, ogni europeo deve essere in grado di godere di contenuti e servizi digitali - ovunque si trovino nell´Unione europea, e qualunque sia la loro situazione personale - per il loro lavoro, il tempo libero e l´istruzione. E ´l´equivalente digitale al diritto alla non discriminazione. Essi dovrebbero essere in grado di comprendere i vantaggi di Internet e avere la capacità di accedervi, così come i mezzi. Devono essere in grado di avere fiducia nel mondo online, con un adeguato livello di sicurezza che protegge i propri dati personali. Se questo manca, si può scegliere di non andare online a tutti, o di utilizzare servizi elettronici. Questi sono anche alcuni dei principi fondamentali che sono alla base del nostro progetto di creazione di un mercato unico del digitale per l´Europa. Io non potevo venire a un evento come questo senza di te l´aggiornamento su quello che stiamo facendo in questo settore vitale - perché, ovviamente, è tutto costruito sulla dorsale delle telecomunicazioni. Il nostro lavoro per costruire un mercato unico del digitale si basa su l´accesso alle reti di classe mondiale e servizi di comunicazione. Veloce, affidabile, connettività sicura - ovunque. Noi non possiamo fare molti progressi nella costruzione del mercato unico digitale senza progressi in telecomunicazioni, e fare in modo che la connettività di alta qualità diventa più ampiamente disponibile in tutti gli angoli d´Europa. E ´il motivo per cui il pacchetto di mercato unico delle telecomunicazioni è così importante. Questa settimana sarà molto significativo in questo senso, come gli Stati membri a punto le loro posizioni politiche prima di avviare i negoziati con il Parlamento europeo. Le imprese e le persone in Europa hanno atteso a lungo per vedere i progressi compiuti verso questo. Francamente, ora vogliono vedere alcuni risultati tangibili. Non voglio di pre-giudicare il lavoro ora svolto. Ma lo fa mi riguardano che possiamo finire con la mancanza di fondi per lo spettro e non abbastanza ambizione sul roaming e la neutralità della rete. Un risultato che non riflette il significato, l´ambizione e l´urgenza che i capi di Stato dell´Ue hanno dato al mercato unico europeo delle telecomunicazioni nel mese di ottobre del 2013. Fine supplementi di roaming nell´Ue rimane una priorità. Abbiamo bisogno di una soluzione che può essere messo in atto al più presto possibile, in modo che le persone veramente sentire il guadagno e beneficio. Non dobbiamo deluderli. Open Spectrum è la base per una società digitale abilitato. Il più che questa risorsa naturale si divide, la meno efficiente è. Questa è la situazione che abbiamo oggi. Si frena più ampia economia europea e la società digitale - e non contribuire a colmare il divario digitale. Ulteriore coordinamento dello spettro è di vitale importanza per il futuro del mercato unico Telecom. Esso contribuirà ad attrarre investimenti tanto necessari in accesso e anche fare la prossima generazione delle comunicazioni mobili 5G un successo. Questa è una fantastica opportunità per l´industria europea. Infine, sulla neutralità della rete, questo è qualcosa che abbiamo davvero bisogno di arrivare subito, per stimolare l´innovazione e gli investimenti nelle reti e un internet aperto, dove nessuno dovrebbe essere ingiustamente bloccato o rallentato. Mettere il principio della neutralità della rete nel diritto Ue darà chiarezza e uniformità di approccio in materia di regolamentazione delle telecomunicazioni, al posto del mosaico di 28 diversi approcci che l´Europa ha oggi. Signore e signori L´europa ha bisogno ora è una chiara strategia di lungo termine per stimolare l´ambiente digitale, per ridurre al minimo l´incertezza giuridica e di creare condizioni eque per tutti. La Commissione europea sta lavorando su questo e presenterà la sua strategia in maggio. La mia visione è per una zona digitale in cui le merci, le persone, servizi e capitali possono circolare liberamente. - Un mercato digitale dove tutti possono accedere e svolgere attività online, attraverso le frontiere e con facilità complete, in modo sicuro; - E uno spazio digitale in cui vi è una concorrenza leale, a prescindere dalla nazionalità o luogo di residenza, sostenuta da una chiara struttura giuridica. Si tratta di dare ai cittadini e alle imprese la libertà e la possibilità di sfruttare le opportunità offerte da internet e la tecnologia digitale. Come possiamo fare questo? Fornendo l´adeguato contesto normativo, che abbiamo in programma di realizzare con la costruzione del mercato unico del digitale - e anche incentivando e sostenendo gli investimenti più privato. Mi rivolgo a voi per aiutarci a raggiungere tutti questi obiettivi. Come uno dei principali responsabili del Pil per l´economia globale, l´industria della telefonia mobile è una forza potente per un cambiamento positivo in settori come la sanità e l´istruzione. Essa ha un ruolo importante da svolgere per affrontare tutte queste sfide, e nella raccolta di inclusione digitale e sociale, che è dove vorrei incoraggiarvi a sostenere lo sviluppo di soluzioni innovative, facili da usare e conveniente di fare questo. Per me, la connettività e l´inclusione digitale sono valori fondamentali, un diritto che dobbiamo proteggere, un principio importante alla base del mercato unico digitale. La garanzia che tutti abbiano accesso a servizi digitali. Nessuno dovrebbe essere lasciato indietro nell´era digitale. Tutti gli europei dovrebbero avere la possibilità di utilizzare gli strumenti digitali internet e per i benefici del mercato unico, migliorare la loro qualità di vita, il lavoro, l´istruzione e l´impegno sociale. Lavorando insieme, so che possiamo ottenere un grande affare per i cittadini europei, per fare di più e meglio di tutto ciò che il mondo online in grado di offrire.  
   
   
3DPRINT HUB: DAL PROGETTO ALLA REALTÀ, LA STAMPA 3D DÀ FORMA ALLE IDEE A FIERAMILANOCITY, DAL 5 AL 7 MARZO 2015, LA MANIFESTAZIONE DEDICATA ALLA STAMPA 3D CHE INNOVA LA PRODUZIONE  
 
 Milano, 3 marzo 2015 - Dalla stampa 3D di una casa alla realizzazione di tutori ortopedici al posto del gesso, fino alla riproduzione di monumenti in scala per le persone con disabilità visive, passando per le ultime novità in tema di moda e gioielli e alle nuove frontiere della F1. Le idee e i progetti prenderanno forma nel corso di 3Dprint Hub, l’appuntamento che dal 5 al 7 marzo 2015 a Fieramilanocity farà incontrare l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano, analizzando le molteplici applicazioni possibili: dal settore dell’Arredo & Design all’Arte, dall´Edilizia & Architettura alle Tecnologie Industriali, passando per il Turismo accessibile, il Medicale, il Dentale e il Gioiello & Bijoux, per chiudere con la Moda, la Nautica e i Giocattoli, la tre giorni di 3Dprint Hub organizzata da Senaf presenterà le applicazioni della stampa 3D in molteplici settori produttivi. Oltre infatti ai 50 appuntamenti previsti in agenda tra workshop, convegni e presentazioni tecniche, 3Dprint Hub vedrà la partecipazione di 100 aziende, tra cui i principali produttori di stampanti 3D, materiali, tecnologie e servizi. A tutto questo si aggiungeranno le 11 aree dimostrative che offriranno la possibilità di vedere dal vivo, con isole di lavorazione a tema, i reali vantaggi che la stampa 3D offre. Vere e proprie unità di lavorazione rappresentative di singole filiere produttive, le aree dimostrative saranno infatti il cuore pulsante di 3Dprint Hub per osservare il modo in cui le aziende mettono in funzione stampanti 3D, scanner 3D, software e materiali per valorizzare le potenzialità delle tecnologie di stampa e realizzare prototipi, pezzi singoli e piccole serie appartenenti ad un determinato settore di destinazione. Un viaggio attraverso le molteplici applicazioni della stampa 3D nella vita reale. Così, nell´area dimostrativa dedicata all´Arredo & Design, protagoniste saranno le forme e le geometrie di piastrelle e oggetti di arredo le cui superfici alternano pieni e vuoti a seconda della distribuzione di forze e ottimizzazioni ergonomiche. Dagli interni agli esterni, nell´area Edilizia & Architettura sarà possibile osservare come si realizza una casa in 3D, grazie al prototipo della stampante 3D Gigadelta. Spazio alla creatività nell´area Arte in cui verranno presentate opere finite e in corso di stampa, mentre, le unità dedicate alla Moda e al Gioiello & Bijoux proietteranno da una parte i visitatori nel mondo eccentrico e trendy delle passerelle con l´oggetto più iconico dell´ultimo secolo: gli occhiali da sole, reinterpretati con le ultime tecnologie della stampa 3D e, dall´altra, nell´infinita varietà di accessori di bellezza con bracciali, ciondoli, collier, orecchini, realizzati tramite le tecnologie di stampa 3D. Nell´area dimostrativa Turismo Accessibile, invece, i monumenti e le opere artistiche, stampati in 3D e inseriti in percorsi multisensoriali, diventeranno accessibili anche a ciechi e ipovedenti, mentre negli spazi riservati al Medicale e al Dentale saranno di scena le applicazioni della stampa 3D nei settori della chirurgia addominale e vascolare, in quello ortopedico-traumatologico con la realizzazione di tutori traspiranti e la ricostruzione delle ossa e nel comparto odontoiatrico con le ultime tecnologie adattabili per la realizzazione di dispositivi su misura. A chiudere le 11 aree dimostrative di 3Dprint Hub, le unità dedicate alle Tecnologie industriali in cui verranno presentate le case history relative a come la stampa 3D abbia ottimizzato i processi produttivi all’interno di aziende industriali già consolidate; l´area Nautica con l´elaborazione di modelli 3D di imbarcazioni e di componenti per imbarcazioni e l´esposizione del modello di imbarcazione Livrea 26, e lo spazio riservato ai Giocattoli in cui verranno illustrate le possibilità di implementazione di giocattoli di serie con pezzi “personalizzati” che contribuiscono ad arricchire l’offerta da parte delle aziende. Spazio quindi a stampanti e scanner 3D, accessori per la stampa e la scansione, software di simulazione, modellazione e progettazione e materiali di ultima generazione. Ad arricchire la proposta della tre giorni di Milano anche Fablab Factory, uno spazio di confronto costruttivo tra l’innovativo modello di lavoro dei Fablab e quello della tradizionale impresa, l’area Artigiano del Futuro curata dagli studenti delle scuole superiori che già sperimentano le più innovative tecnologie digitali, e 3Dprint Gallery, la mostra speciale dedicata all’esposizione di oggetti stampati in 3D con tecniche particolarmente rappresentative e innovative. Un appuntamento che consentirà alle aziende di comprendere l´integrazione della stampa 3D all´interno del processo produttivo e i molteplici vantaggi in termini di business: maggiore innovazione; riduzione dei tempi di immissione sul mercato di nuovi prodotti; riduzione dei costi di sviluppo; contenimento degli sprechi; produzione di volumi ridotti e prodotti personalizzati. Vantaggi anche per i magazzini che vedranno una riduzione delle scorte, grazie anche alla contrazione dei tempi di immissione sul mercato dei nuovi prodotti. "La stampa 3D - commenta Emilio Bianchi, Direttore di Senaf - è un argomento definito in più occasioni come la quarta rivoluzione industriale e nei prossimi anni asservirà alla produzione digitale distribuita portando innumerevoli vantaggi a tutto il sistema artigianale e manifatturiero. Assecondando le esigenze emerse dai nostri sondaggi, 3Dprint Hub metterà in relazione tutto questo enorme potenziale che, se integrato al know how già estremamente qualificato delle imprese nazionali, ne aumenterà la competitività, aprendo opportunità su nuovi mercati anche a livello internazionale."  
   
   
LA STAMPA 3D TRACCIA IL FUTURO DELL’INDUSTRIA LE IMPRESE DEL MONDO DELLA STAMPA 3D CRESCONO, IN TERMINI DI FATTURATO E DIPENDENTI, SONO SODDISFATTE DELL´ATTUALE ANDAMENTO AZIENDALE E INVESTONO IN RICERCA E INNOVAZIONE E FORMAZIONE. PREOCCUPANO ASPETTI FISCALI, BUROCRAZIA E COSTO DEL LAVORO  
 
Milano, 3 marzo 2015 – Ampiamente soddisfatte dell’andamento attuale della propria azienda e del mercato in cui operano, risultati positivi sia in termini di fatturato sia di occupazione, investimenti in R&s e formazione. Questa la fotografia del settore della stampa 3D, formato in prevalenza da piccolissime imprese con fatturati inferiori al milione di euro (77,4%), che occupano fino a 9 dipendenti (68,1%). È quanto emerge dall’Osservatorio 3Dprint Hub realizzato da Senaf in occasione di 3Dprint Hub, l’appuntamento che dal 5 al 7 marzo 2015 a fieramilanocity farà incontrare l’universo della stampa 3D con il mondo produttivo italiano analizzando le infinite applicazioni pratiche nella vita reale: dal settore edile a quello aerospaziale, meccanico e nautico passando per l´arredo, l´arte e la gioielleria. “I risultati dell’Osservatorio forniscono una chiara fotografia del settore – commenta Emilio Bianchi, Direttore di Senaf -. Oltre sei imprese su dieci del comparto dichiarano infatti di essere ampiamente soddisfatte del proprio andamento aziendale attuale, segno evidente che il mondo produttivo ha colto le potenzialità della stampa 3D. Una tecnologia che trova sbocchi in moltissimi settori, dall´aerospaziale, all´architettura e l´edilizia, passando per l´arredo e l´arte, così come il mondo dell´automotive, della nautica, della meccanica, del medicale, ma anche quelli della calzatura e della gioielleria e che si caratterizza per la capacità di creare modelli, prototipi e prodotti personalizzabili in piccole serie in tempi rapidi e a costi limitati. Siamo convinti che contribuirà a implementare il modo di produrre delle imprese, poiché trova proprio nell’ambito professionale il principale campo di applicazione.” Oltre alla soddisfazione attuale della propria impresa, le aziende del settore credono fortemente nel mercato in cui operano, con ben il 74,1% che prevede una crescita a livello generale nei prossimi 3 anni. Un clima di fiducia che si riflette anche sui risultati aziendali: sul fronte dei fatturati, infatti, solo l’8,4% dichiara nel 2014 un calo rispetto agli ultimi tre anni, mentre per ben il 65,1% è aumentato e per il 26,5% è rimasto stabile. Le previsioni per il 2015 seguono questo percorso di crescita, con quasi sette aziende su dieci (69%) che prospetta un aumento e il 27,4% che prevede una chiusura nel segno della stabilità. Dal punto di vista dell’occupazione, sia la chiusura del 2014 sia le previsioni per il 2015 indicano una situazione di stabilità o di crescita. Entro l’anno in corso, se il 56,6% non prevede di variare il numero di addetti, è ben il 43,4% a voler assumere. Nessuna impresa ha invece indicato un taglio dell’organico. Ma qual è il principale ambito di applicazione della stampa 3D? La spinta del settore arriva da quello industriale poiché molte imprese manifatturiere hanno colto le potenzialità di questa tecnologia “integrata” ai propri processi produttivi. Ne sono fortemente convinte le aziende del comparto, secondo le quali avrà non solo un’alta diffusione a livello industriale (per il 68%) ma sarà uno strumento che implementerà ma non sostituirà gli attuali processi di produzione (per il 71,1%); solo il 18,2% crede che entro cinque anni sarà presente in tutte le abitazioni e utilizzata a livello consumer. Per quanto riguarda il mercato di riferimento, le imprese che si occupano di stampa 3D trovano in quello interno lo sbocco principale, con il 73% delle aziende che dichiarano di non esportare o che hanno un fatturato generato dall’export inferiore al 10%. Un mercato, quello italiano, dalle grandi potenzialità, caratterizzato da un tessuto imprenditoriale formato da una moltitudine di micro e piccole imprese dell’industria manifatturiera e a cui la stampa 3D può dare un contributo per migliorare i processi produttivi. Per le aziende che esportano, è l’Europa Centro-occidentale l’area geografica a cui si rivolgono principalmente (il 90,3%). Nonostante il momento positivo, le imprese del settore temono alcuni fattori critici che potrebbero minarne la crescita. Tra questi gli “aspetti fiscali” (indicato dall’80,8%), la “burocrazia” (79,4%), il “costo della forza lavoro” (74,1%), i “tempi giudiziari in caso di controversia” (70,4%), i “tempi di pagamento” (70,2%) e “l’accesso al credito” 69,9%. “La stampa 3D esiste già da tempo ma il suo vero sviluppo è avvenuto solo negli ultimi anni - continua Emilio Bianchi -. La sperimentazione, l’innovazione, la R&s e la formazione hanno contribuito al processo di trasformazione e di diffusione della tecnologia e le imprese sembrano averne colto l’importanza. Da un lato quasi nove aziende su dieci hanno infatti destinato quest’anno una quota del proprio fatturato in ricerca e innovazione, con punte che superano il 30%; dall’altro tutte hanno investito ore e risorse nella formazione interna. Un aspetto, quest’ultimo, su cui crediamo fortemente ed è per questo che all’interno di 3Dprint Hub abbiamo promosso numerose aree dimostrative e formative per mostrare dal vivo i campi di applicazione e i vantaggi di questa tecnologia”. Il progetto 3Dprint Hub è nato infatti per mettere in relazione la stampa 3D e il mondo produttivo, con l’obiettivo di soddisfare la crescente necessità informativa e formativa del mercato, oltre che analizzare le potenzialità per le imprese. A 3Dprint Hub saranno presenti 100 aziende, tra cui i principali produttori di stampanti 3D, materiali, tecnologie e servizi. 11 Aree dimostrative, 50 tra workshop, convegni e presentazioni tecniche, la Fablab Factory, lo spazio Artigiano del Futuro e una mostra dedicata a oggetti stampati con tecniche particolarmente rappresentative e innovative saranno il cuore pulsante di questa nuova iniziativa che sosterrà lo sviluppo di un nuovo mercato e accompagnerà le aziende in un nuovo sistema produttivo. Tanti i settori di applicazione e tra questi: l’Arredo & Design; l’Arte; il Dentale; l’Edilizia & Architettura, i Giocattoli, il Gioiello & Bijoux; il Medicale; la Moda; la Nautica; le Tecnologie Industriali; il Turismo Accessibile.  
   
   
3D PRINTING BASELWORD (BASILEA, 19-26 MARZO)  
 
Basilea, 3 marzo 2015 - Come microcosmo del settore dell’orologeria e della gioielleria, Baselworld è il punto focale del settore, in cui tutti i maggiori players mostrano le loro creazioni e innovazioni. Lo spettacolo attira tutti, dai progettisti e acquirenti, alla stampa mondiale e consumatori che desiderano esplorare questo mondo. Dws porterà la sua linea professionale di stampanti 3D per i settori gioielleria e accessori, insieme alla nuovissima Digitalwax 028Je e alla resina per microfusione diretta Dc700. Digitalwax 028Je è un sistema di produzione rapida ad alta precisione per il settore orafo e la gioielleria. Mantenendo le stesse prestazioni di Digitalwax 028J, questo sistema offre un prezzo più accessibile, senza sacrificare la qualità e la precisione che caratterizza tutte le linee Digitalwax . Grazie alla tecnologia layer-by-layer, non ci sono limiti alla complessità geometrica dei modelli: sottosquadri, cavità, superfici sottili e forme complesse possono essere eseguite senza difficoltà. Il sistema è completamente compatibile con qualsiasi Pc tramite una semplice connessione Usb. Digitalwax J – Gioielleria e accessori. La gamma comprende 8 sistemi di prototipazione e produzione rapida per gioielleria, capaci di produrre da un minimo di 10 ad un massimo di 3.200 modelli al giorno. Tutti i materiali sono prodotti in-house da Dws: resine per la microfusione, per stampi in gomma, nanoceramiche biocompatibili, tra cui anche Irix Digital Stone. Inoltre, a Baselworld ci sarà Xfab : un progetto orientato al consumatore, una stampante rivoluzionaria che può portare la tecnologia della stereolitografia alla portata dei makers, progettisti e ingegneri: un prodotto che può produrre oggetti di medie dimensioni, con un volume di lavoro cilindrico di 180×180 mm e la possibilità di lavorare con 10 materiali diversi.  
   
   
BANDA ULTRA LARGA, INAUGURATA A GIFFONI MOSTRA ITINERANTE.  
 
Napoli, 3 marzo 2015 - E’ stata inaugurata a Giffoni Valle Piana, alla presenza del vicepresidente della Regione Campania Guido Trombetti, la mostra itinerante sul programma per la realizzazione in Campania della rete di nuova generazione in fibra ottica. L’iniziativa, condotta in collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, Telecom Italia, Regione Campania e Infratel, toccherà 19 tra i Comuni interessati dal grande progetto “Allarga la Rete: Banda ultra larga e sviluppo digitale in Campania”, e racconterà, attraverso 13 grandi pannelli fotografici, numeri e protagonisti del progetto infrastrutturale. Dopo Giffoni, la mostra si sposterà nelle prossime settimane a Castellamare di Stabia, Marano, Nola, Portici, Marcianise e Sant’agata dei Goti, comuni dove i lavori di posa della fibra ottica sono in via di completamento e parte dei relativi servizi già disponibili per la popolazione, per poi proseguire in altre località della regione. L’investimento complessivo per la realizzazione della nuova infrastruttura è di oltre 175 milioni di euro, di cui circa 118 milioni di finanziamento pubblico e 57 milioni a carico di Telecom Italia. Sono circa un milione le unità immobiliari della Campania che saranno dotate di servizi digitali innovativi. Al taglio del nastro presso la Sala Truffaut della Cittadella del Cinema, erano presenti Paolo Russomando, sindaco di Giffoni Valle Piana, Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience e Fulvio Parente, responsabile Access Operations Sud di Telecom Italia. Il progetto prevede entro il 2015 la copertura di 119 nuovi comuni e si rivolge a circa 3 milioni di abitanti. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia ultrabroadband, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali. In Campania sono 1.423 le sedi della P.a. (Comuni, Asl, scuole, sedi delle Ff.oo.) previste dal progetto come collegamenti in fibra ottica a 100 Megabit al secondo, tra le quali sette realizzate nel comune di Giffoni, compresa la stessa Cittadella del Cinema. “Giffoni Valle Piana - ha dichiarato il vicepresidente Trombetti - è il primo Comune nel quale è stata completata nel luglio scorso la rete ultrabroadband di nuova generazione ed è il primo in cui si inaugura un percorso di eventi con mostre itineranti. Le infrastrutture digitali producono grandi opportunità. Perciò è essenziale informare i cittadini e tutti i potenziali beneficiari degli effetti che da esse derivano sulla vita e sulle attività quotidiane.” “Per il nostro territorio - ha affermato il sindaco Russomando - l’intervento di potenziamento della rete internet sta portando grandi benefici agli utenti, alle attività professionali ed imprenditoriali. Che Giffoni Valle Piana sia uno dei primi comuni della Campania ad aver attivato il progetto di estensione della linea internet a banda larga è motivo di grande soddisfazione. Ed oggi rappresenta un ulteriore riconoscimento inaugurare la prima tappa della mostra itinerante dedicata allo sviluppo della rete e dei servizi in banda ultra larga.” “Con piacere ed orgoglio - ha detto Gubitosi - partecipiamo oggi alla inaugurazione di una mostra che sintetizza il lungo percorso della banda larga che parte appunto da Giffoni grazie alla collaborazione tra Comune di Giffoni Valle Piana, Regione Campania e Telecom Italia. L’innovazione e le nuove tecnologie sono il fulcro dei nuovi processi di crescita di Giffoni Experience, che ha al suo interno perfino il settore Innovation Hub. La presenza del vicepresidente della Regione Campania Guido Trombetti va sottolineata anche come uno sguardo attento che la Regione ha sulle straordinarie iniziative soprattutto nel mondo del lavoro giovanile, startup e innovazione che Giffoni con tenacia sta portando avanti. Un grazie a tutti perché da Giffoni si parte più veloci e più connessi.” “Per far decollare l’economia digitale – ha commentato Parente – bisogna portare avanti investimenti pubblici e privati. Telecom Italia è fortemente impegnata a realizzare la rete di nuova generazione in fibra ottica con investimenti significativi e ci auguriamo che la disponibilità di questa moderna infrastruttura sia da stimolo per i privati e la Pubblica Amministrazione a sviluppare nuovi servizi, proiettandoci così verso un modello di digital life in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di aumentare la produttività delle imprese.”  
   
   
STATISTICA. AUMENTA SEMPRE PIÙ USO ICT NELLE IMPRESE  
 
Venezia, 2 marzo  2015 “Grazie anche alle politiche e ai finanziamenti regionali per la diffusione della banda larga nei territori che ne erano sprovvisti, nel 2014 quasi la totalità (il 99%) delle imprese venete con almeno 10 addetti dispone di una connessione ad internet. Passi in avanti sono stati fatti dal 2011 quando la percentuale era al 95% e anche rispetto alla media nazionale che nel 2014 è del 98,4%”. La sottolineatura è del vicepresidente della Regione Marino Zorzato a commento delle ultime elaborazioni della sezione Sistema Statistico sull’uso delle nuove tecnologie nelle imprese, di cui si è parlato ieri a Padova nel corso del convegno regionale “Digitale e competitività. Le sfide e gli scenari del Veneto 3.0”,. Secondo i dati, la connessione fissa in banda larga è il collegamento più diffuso, accompagnato spesso da una connessione mobile per cellulari, tablet, internet keys, ecc. Nel 2014 hanno raggiunto quota 93,1% le imprese venete con almeno 10 addetti con connessione fissa in banda larga, a fronte di un dato medio nazionale pari al 93,5% e una media dei Paesi Ue28 pari a 92%. Le imprese venete utilizzano internet soprattutto per accedere ai servizi bancari e finanziari o per svolgere procedure amministrative interamente per via elettronica, ma anche per ottenere informazioni. L’utilizzo di un sito web aziendale è sempre più diffuso tra le imprese venete con almeno 10 addetti: la quota di imprese che utilizza un sito web aziendale era pari a 69,3% nel 2011 e cresce fino a superare il 74% nel 2014. Le imprese italiane mediamente disponevano di un proprio sito internet per il 62,6% dei casi nel 2011 e sfiorano il 70% nel 2014. Il ricorso al commercio elettronico è diventato sempre più frequente: se nel 2011 era il 38% delle aziende a comprare o vendere on line, la quota arriva al 42% nel 2014. Le imprese sembrano orientate all’adozione di strumenti Ict finalizzati a risparmi di costo e miglioramenti di efficienza, tra cui i servizi di cloud computing: l’utilizzo di questi strumenti in Italia è notevole, riguardando oltre il 40% delle imprese con almeno 10 addetti nel 2014. I servizi più acquistati sono: posta elettronica, software per ufficio, applicazioni software per la finanza e la contabilità, servizi di archiviazione e hosting di database d’azienda. Nel contesto europeo, le percentuali più alte di imprese che utilizzano il cloud sono state osservate in Finlandia (51%), Italia (40%), Svezia (39%) e Danimarca (38%). Mediamente in Ue28 solo un quinto delle imprese (19%) utilizza tali servizi, in Veneto invece il ricorso è ancora più accentuato, con una quota pari al 42% delle imprese con almeno 10 addetti nel 2014.
Tab. - Ict: principali indicatori. Veneto, Italia, Ue28 - Anno 2014
Veneto Italia Ue28
Quota % di imprese con almeno 10 addetti con connessione ad internet 98,5% 98,2% -
Quota % di imprese con almeno 10 addetti con connessione fissa in banda larga 93,1% 93,5% 92,0%
Quota % di imprese con almeno 10 addetti con connessione fissa o mobile in banda larga 95,0% 94,0%
95,0%
Quota % di imprese con almeno 10 addetti che hanno effettuato vendite e/o acquisti on-line nel corso dell´anno precedente 42,0% 42,5% -
Quota % di imprese con almeno 10 addetti che utilizzano servizi di cloud computing 42,0% 40,1% 19,0%
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Sezione Sistema Statistico Regionale su dati Istat e Eurostat
 
   
   
VITERBO - 80 IMPRENDITORI DELLA TUSCIA PRONTI A "DIGITALIZZARSI"  
 
Viterbo, 3 marzo 2015 - Si è concluso con la consegna degli attestati agli oltre 80 partecipanti il corso di “Formazione digitale” organizzato dalla Camera di Commercio di Viterbo con il Cefas nell’ambito del progetto “Eccellenze in Digitale” realizzato a livello nazionale da Google e Unioncamere. Un percorso formativo articolato in sei incontri a cadenza settimanale in cui i partecipanti, imprenditori e professionisti di ogni età, hanno potuto acquisire conoscenze specifiche rispetto all’uso degli strumenti digitali per le loro imprese. Tra gli argomenti affrontati: la strategia di comunicazione digitale; come rendere proficuo l’utilizzo dei social network a partire da Facebook e Twitter; le caratteristiche di un sito web aziendale efficace; l’importanza di posizionarsi correttamente sui motori di ricerca; l’e-commerce diretto e attraverso i grandi portali di commercio elettronico; l’email-marketing; la web reputation. Gli incontri sono stati tenuti dai digital strategist Francesco Caruso e Davide Rossi, nell’ambito del del progetto “Eccellenze in Digitale” e hanno previsto lezioni frontali e lo studio di casi in base all’esperienze riportate dagli stessi partecipanti. “Il successo di adesione a questo corso – ha dichiarato Domenico Merlani, presidente della Cdc di Viterbo – sta a sottolineare che gli imprenditori rispondono numerosi quando si offre loro la possibilità di utilizzare strumenti concreti, che ritengono utili per il loro business. Il numero di adesioni al corso di Formazione digitale è andato ben oltre ogni nostra aspettativa, superando le 130 iscrizioni e costringendoci a raddoppiare le sessioni formative che inizialmente erano previste solo per 40 imprenditori dell’agroalimentare e dell’arredo casa. In tal senso voglio ringraziare Unioncamere per la bontà del progetto “Eccellenze in Digitale”, realizzato in collaborazione con Google, perché ha offerto stimoli significativi alla nostra realtà. Dobbiamo continuare su questa strada – ha proseguito Merlani – intercettando quei bisogni che le imprese realmente hanno, se vogliamo perseguire l’obiettivo di essere percepiti davvero al loro fianco. Inoltre voglio sottolineare che il buon esito dell’iniziativa è stato determinato dalla competenza e dalla passione di questi due giovani, Davide e Francesco, capaci di incollare alle loro slide i partecipanti fino all’ultimo incontro. Certamente, non ci fermiamo qui, e sul fronte della comunicazione digitale abbiamo in programma altre iniziative che annunceremo nei prossimi giorni”. "Abbiamo colto tra i presenti un grande interesse – hanno affermato Davide e Francesco – e riscontrato che il bisogno di creare una cultura digitale è primario. Le aziende oggi non possono non essere online e gli imprenditori non possono non conoscere le basi per utilizzare internet".  
   
   
REGIONE LIGURIA, BANDA LARGA, ANNULLATO IL DIVARIO DIGITALE CON 25 MILIONI DI INVESTIMENTO, ORA DECOLLA IL WI-FI, GIÀ ATTIVO IN 60 COMUNI CON 126 ACCESS POINT DAL PRIMO MARZO ANCHE GENOVA ENTRA NEI COMUNI NELLA RETE GRATUITA LIGURIA WIFI  
 
Genova, 3 marzo 2015 - “Abbiamo completato l’investimento per la banda larga nelle zone a fallimento di mercato e abbiamo iniziato un vasto programma di free wifi che, proprio in questi giorni, si congiunge con il programma del Comune di Genova rendendo possibile l’accesso con un’unica password in tutta la Liguria. Il programma proseguirà nei prossimi mesi e anni.” Lo ha detto  il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando il prossimo completamento dei lavori di infrastrutturazione tecnologica della regione avviati nel 2006 e la rete gratuita Liguria Wifi insieme con l’assessore Renzo Guccinelli, l’assessore del Comune di Genova Isabella Lanzone, dirigenti e tecnici dell’Ente e di Liguria digitale. Per la banda larga la Regione ha investito 25 milioni di euro tramite Liguria Digitale (l’ex Datasiel) in un progetto che ha raggiunto oltre 140 Comuni e le relative 700 frazioni attraverso 300 ponti radio, oltre 300 km di fibra ottica, annullando il divario digitale e creando una delle reti di trasporto più capillare, in proporzione al territorio, a livello nazionale. Naturale conseguenza del progetto è stata la creazione di Liguria Wi-fi, un’unica rete ligure di punti di accesso gratuito ad internet in tutti i Comuni della regione. Avviato lo scorso anno, il progetto ha già erogato 107 mila ore di connessioni a Internet gratuite. Dall’accensione del primo hotspot sono state effettuate 160 mila 563 connessioni, sono stati connessi 97 mila 179 utenti per 85 mila 292 ore di utilizzo e 7,7 Terabyte di download. La piattaforma di autenticazione centralizzata e unificata e il primo nucleo di aree wifi - 126, distribuite in 60 Comuni - sono state realizzate tra la seconda metà del 2014 e la fine del mese in corso. Entro la fine del 2015 sarà completata una rete di circa 400 aree in 119 località, sul totale dei 235 Comuni liguri. L’utente iscritto potrà utilizzare le proprie credenziali in più zone della Liguria e anche fuori dai confini regionali grazie agli accordi con il circuito nazionale Freeitaliawifi e la predisposizione di accordi con Regioni transalpine. Sono previsti anche accordi con aziende private che erogano servizio pubblico, esercizi commerciali, imprese turistiche e gestori di eventi. Liguria Wifi potrà essere accessibile e aperta anche a chi passerà dalla Liguria con credenziali ottenute da reti federate; ad oggi la rete è predisposta ad accogliere le utenze dei principali operatori Wi-fi internazionali. La mappa degli hot-spot, le informazioni sul servizio e le modalità d’iscrizione sono disponibili sul sito www.Regioneliguriawifi.it. Gli hotspot sono già stati attivati a Ameglia, Alassio, Altare, Arcola, Aurigo, Bargagli, Bogliasco, Borghetto Santo Spirito, Borzonasca, Cairo Montenotte, Campoligure, Caravonica, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogoleto, Coreglia Ligure, Cosio d´Arroscia, Costarainera, Crocefieschi, Davagna, Dolcedo, Follo, Fontanigorda, Levanto, Mele, Mendatica, Montebruno, Montegrosso Pian Latte, Murialdo, Neirone, Olivetta San Michele, Orero, Ortonovo, Pieve Ligure, Pignone, Prelà, Ranzo, Rapallo, Recco, Rezzo, Riomaggiore, Riva Ligure, Ronco Scrivia, Rossiglione, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano Di Magra, Savignone, Sesta Godano, Sori, Tribogna, Uscio, Varese Ligure, Vasia, Vendone, Ventimiglia, Vessalico, Vezzi Portio, Vobbia. Presto saranno attivati Bergeggi e Bolano. La rete Wifi gratuita è in corso di attivazione anche nelle Asl e negli ospedali liguri. Dal primo marzo anche il Comune di Genova entrerà a far parte di Liguria Wifi con 190 access point, 17 installati presso sette musei, 38 presso 13 biblioteche, 62 presso 20 uffici pubblici, 55 presso 46 aree pubbliche e 18 presso nove public air attrezzate. Gli utenti attualmente iscritti sono circa 33 mila, gli accessi giornalieri sono oltre mille e il traffico medio settimanale è di 30 gigabyte. E’ prevista l’integrazione con i servizi di Protezione civile e la realizzazione di un’app che metta in rete le informazioni socio-culturali-sanitarie dei Comuni Liguri. La Liguria continuerà a investire potenziando la rete grazie ai progetti di Banda Ultra Larga e Liguria Wifi 2.0, utili anche per progetti di sicurezza e controllo del territorio.  
   
   
DIGITALE E COMPETITIVITÀ. LE SFIDE E GLI SCENARI DEL VENETO 3.0  
 
Padova, 3 marzo 2015 - presso la Camera di Commercio di Padova il 27 febbraio si è svolto l´incontro “Digitale e competitività. Le sfide e gli scenari del Veneto 3.0”, organizzato da Veneto Innovazione per presentare le attività dell´Agenda Digitale del Veneto messe in atto dalla Regione per dotare il territorio delle strutture e delle infrastrutture necessarie per l´implementazione della competitività delle imprese del Veneto. Incontro che ha visto i massimi vertici del mondo industriale e delle imprese del Veneto, con la presenza di Marino Zorzato Vice Presidente della Regione Veneto, del Presidente di Unioncamere Veneto Fernando Zilio, del Presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato, del Segretario Generale di Confcommercio Veneto Eugenio Gattolin, del responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Veneto Manuel Benincà, del Presidente di Cna Veneto Alessandro Conte, del responsabile della Phd Agenda digitale Università Cà Foscari Giovanni Vaia, del membro Consiglio Regionale di Casa Veneto Paolo Freda, e del Presidente di Confesercenti Padova Nicola Rossi. Dario Di Vico ha partecipato come moderatore alla tavola rotonda che ha preceduto l’intervento di Marco Camisani Calzolari, imprenditore e digital evangelist di fama internazionale, che hanno offerto il loro punto di vista rispetto al lavoro fatto in Veneto che ha portato la regione ad essere in questo momento una delle realtà nazionali più avanzate negli impegni dell´Agenda Digitale. “Offrire alle imprese gli strumenti per conoscere e utilizzare le nuove tecnologie, con infrastrutture che tengano conto della richiesta sempre maggiore di Banda Larga e di punti di libero accesso ad Internet, significa dare la possibilità concreta alle aziende di consolidare e potenziare la propria posizione nei mercati, posizione che oggi va di pari passo con le competenze in quest´ambito”, ha detto Zorzato. I progetti conclusi o in itinere riguardano l´infrastrutturazione del territorio per la posa della Fibra Ottica per la Banda Larga, gli interventi per i Punti di Accesso pubblici in 325 Comuni del Veneto, gli incentivi alle Pmi per i progetti e per l´utilizzo del Cloud Computing, Open Data pubblici e in federazione con altri paesi europei, l´evoluzione delle Reti Radio di pubblica utilità, Wi-fi cittadino gratuito in 232 Comuni del Veneto, finanziamenti per i Fab Lab e l´inserimento dei “nativi digitali” nelle aziende per l´adozione dell´economia di internet attraverso il progetto Digital Angels. Inoltre, sono stati presentati i Bandi “Digital Angels” e “Fab Lab”, attraverso i quali la Regione finanzia l´affiancamento di giovani laureandi all´interno delle aziende venete e i laboratori per gli artigiani digitali.  
   
   
VILLA UMBRA; P.A: UMBRIA PRONTA PER FATTURAZIONE ELETTRONICA  
 
Perugia, 3 marzo 2015 – "Entro il 31 marzo sarà obbligatoria la fatturazione elettronica per gli enti locali e la pubblica amministrazione e l´Umbria è una delle Regioni che si è preparata per tempo a questo cambiamento, affrontando il passaggio dalla documentazione cartacea alla digitalizzazione dei processi e alla cultura digitale": lo ha detto Fabio Paparelli, assessore regionale alle riforme intervenendo, a Villa Umbra, al corso di approfondimento sul tema della "fatturazione elettronica, funzionamento e modalità di adesione per enti territoriali organizzato dalla Scuola umbra di Amministrazione pubblica". "Il ruolo della Scuola umbra di Amministrazione pubblica è importante – ha aggiunto Paparelli – perché le attività formative che realizza consentono di istaurare un rapporto nuovo e collaborativo tra Regione, enti locali, cittadini e imprese. È fondamentale non solo cambiare le ‘macchine´ - ha concluso, ma anche sviluppare una cultura organizzativa alla quale deve corrispondere un modello di cambiamento dell´organizzazione del lavoro della pubblica amministrazione". I lavori sono stati aperti da Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola e da Anna Lisa Doria, Coordinatore Area organizzazione delle risorse umane - Regione Umbria, che ha ricordato "come Villa Umbra sia di fondamentale e strategico supporto al percorso di digitalizzazione della pubblica amministrazione regionale". Durante la mattinata si sono susseguiti gli interventi di Stefano Paggetti, Regione Umbria, Dirigente del Servizio Politiche per la Società dell´informazione ed il Sistema informativo regionale; Aurora Lonigro, Regione Umbria, Funzionario Servizio Reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi dell´Amministrazione regionale e delle Autonomie locali; Alberto Brunozzi, Regione Umbria, Funzionario Servizio Reingegnerizzazione e digitalizzazione dei processi dell´Amministrazione regionale e delle Autonomie locali; Stefano Bigaroni, Amministratore Unico Centralcom/umbria Digitale.  
   
   
FABBRICA INTELLIGENTE, SCENARI E APPLICAZIONI AL CENTRO DI TRE WORKSHOP FIRMATI LAB#ID E SMARTUP - LABORATORIO FABBRICAZIONE DIGITALE  
 
Castellanza, 3 marzo 2015 - I workshop “smartupping your business”, organizzati da Lab#id e Smartup - Laboratorio Fabbricazione Digitale, i laboratori con competenze tecnologiche della Liuc – Università Cattaneo, propongono opportunità di aggiornamento, in particolare alle imprese, su temi di innovazione e inoltre casi significativi attraverso testimonianze di aziende utenti finali e di attori del mondo dell’innovazione. Si comincia il prossimo giovedì 12 marzo (ore 16.00, aula C04) alla Liuc - Università Cattaneo (P.zza Soldini 5, Castellanza Va) con il primo dei tre workshop sulla fabbrica intelligente dedicato alla tracciabilità e geolocalizzazione di prodotti e mezzi e con un testimonial d’eccezione, l’Ing. Massimo Mariano, Product Warehouse and Service Centers Manager Italy di Tenaris-dalmine, che illustrerà il progetto che consente all’azienda di tracciare e localizzare, on line e in tempo reale, i magazzini tubi e le stive mobili nel piazzale di stoccaggio del sito di Dalmine. Un progetto realizzato proprio con il supporto del Lab#id e il cui Project Manager Luca Cremona porterà il punto di vista del mondo della ricerca e traccerà alcune possibili declinazioni e prospettive della fabbrica intelligente. Agenda 16.00 – 16.15 Registrazione; 16.15 – 16.30 Benvenuto e presentazione del ciclo di workshop “Smartupping your business” Michele Graglia, Presidente Liuc - Università Cattaneo; 16.30 – 16.50 L’università al servizio delle imprese: i centri di ricerca Liuc dedicati all’innovazione Luca Mari, Professore Ordinario Scuola di Ingegneria Industriale Liuc-università Cattaneo, Direttore Smartup - Lfd e Lab#id; 16.50 – 17.20 L’azienda in cattedra: Tenarisdalmine Tracciabilità e localizzazione dei materiali work in progress con Rfid, Gps e Wifi Massimo Mariano, ‎Product Warehouses and Service Centers Manager Italy Tenarisdalmine; 17.20 – 17.50 La fabbrica intelligente e le sue diverse declinazioni: una discussione Luca Cremona, Ricercatore Smartup - Laboratorio Fabbricazione Digitale e Lab#id Fabrizio Dallari, Professore Associato Scuola di Ingegneria Industriale Liuc - Università Cattaneo; 17.50 - 18.10 Q&a; 18.10 - 18.30 Visita ai laboratori. Nel corso dell’anno si terranno altri due workshop focalizzati, rispettivamente, su sensori a supporto di pianificazione e controllo (21 maggio 2015) e tecnologie e soluzione di nuova generazione per la gestione dei magazzini in tempo reale (22 ottobre 2015). Calendario workshop “smartupping your business” 2015 “Fabbrica Intelligente Scenari E Applicazioni” - 12 marzo 2015 - ore 16.00 - 18.30 “La Fabbrica Digitale: Tracciabilita’ E Geolocalizzazione Di Prodotti E Mezzi” Tra le più interessanti tecnologie a supporto dei processi aziendali vi sono quelle che abilitano l’integrazione tra processi fisici e digitali, ad esempio attraverso l’abbinamento di sistemi di autoidentificazione e di geo localizzazione in tempo reale. Obiettivo del workshop è mostrare le potenzialità offerte da queste nuove tecnologie, così come il loro impatto sui modelli di business e sui processi delle singole aziende attraverso esempi applicativi concreti e realizzati attraverso i servizi di innovazione tecnologica attivi in Liuc. 21 maggio 2015 - ore 16.00 - 18.30 “La Fabbrica Digitale: Sensori A Supporto Di Pianificazione E Controllo “ Appaiono sempre più chiare le opportunità legate all’adozione di strumenti digitali nelle aziende e nelle organizzazioni allo scopo di rendere “smart” i processi operativi e gestionali. Esistono, infatti, tecnologie sempre meno costose che permettono di raccogliere e processare istantaneamente i dati caratteristici di contesti di fabbrica per aumentare la visibilità sul processo e la capacità dell´azienda di intervenire sui processi operativi. Il seminario approfondirà, mediante la presentazione di alcuni casi significativi, le modalità con cui è possibile applicare sistemi dotati di sensori per realizzare strumenti automatizzati di pianificazione e controllo sempre più sofisticati. 22 ottobre 2015 - ore 16.00 - 18.30 “La Fabbrica Digitale: Tecnologie E Soluzioni Di Nuova Generazione Per La Gestione Dei Magazzini In Tempo Reale” La disponibilità di elettronica programmabile e componentistica a basso costo ha favorito una crescente diffusione di aeromobili a pilotaggio remoto, conosciuti universalmente come Droni, caratterizzati da buone prestazioni e prezzo contenuto. Grazie alla possibilità di personalizzare tali dispositivi con strumentazione diversificata (come sistemi Rfid e sensori di vario genere) stanno nascendo e si stanno sviluppando opportunità di impiego in molteplici ambiti professionali. Nel corso del workshop saranno approfondite in particolare le possibilità di impiego dei droni in un contesto produttivo e di gestione degli inventari mediante la presentazione di casi significativi. I workshop sono gratuiti, con posti a disposizione limitati. Iscrizioni su http://smartup.Liuc.it (le iscrizioni saranno attive con un anticipo di un mese rispetto alla data di ciascun workshop). Per informazioni: smartup@liuc.It  labid@liuc.It - tel. 0331.572.226  
   
   
ASSESSORE VENETO SCRIVE AL MINISTRO GIANNINI: “IL DECRETO SULLA SCUOLA DEVE ESSERE CORRETTO”  
 
Venezia, 3 marzo 2015 - L’assessore all’istruzione e al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, ha inviato una lettera al ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini, in merito alle “indiscrezioni che appaiono quotidianamente sui giornali circa gli effetti della imminente pubblicazione del decreto sulla scuola”, chiedendo che vi sia la “possibilità di effettuare interventi correttivi a un progetto che appare quasi già confezionato”. “Non nascondo la mia forte preoccupazione circa gli effetti sociali ed economici che può determinare una tale proposta in una regione come il Veneto – scrive Donazzan –. Tra le varie proposte contenute nella ‘Buona Scuola’, si prevede una massiccia assunzione di personale docente attualmente incluso nelle graduatorie provinciali a esaurimento (Gae) con la previsione della successiva eliminazione della graduatoria”. In riferimento a ciò l’assessore sottolinea alcuni aspetti delicati a cui ritiene necessario siano date risposte: - la mancata riconferma dei docenti nominati dalla seconda e terza fascia d’istituto, “che da anni – sottolinea l’assessore - già lavorano nel comparto scuola, con grande esperienza diretta nell’insegnamento e con esigenze personali a cui non possiamo non dare importanza”; - lo spostamento in altre provincie dei candidati inclusi in Gae, che nella loro provincia di inclusione non hanno possibilità di stabilizzazione per mancanza di posti: “Ritengo che questo tema determinerà negli anni a venire una pressione sociale – scrive l’assessore – e un ricorso alle norme di cui alla Legge 104 per ottenere quanto prima la riunificazione al nucleo famigliare”; - modifica degli ordinamenti: “E’ evidente – afferma Donazzan – che sembra collegata alle sole esigenze del governo per svuotare le Gae, ma non può certamente essere una scuola che risponde alle necessità dell’Italia ed in particolare alla realtà industriale e manifatturiera come quella del Veneto. Inoltre, in riferimento a questo punto, è forte la mia preoccupazione nel vedere un governo determinato a varare un provvedimento di così grande portata senza una minima sperimentazione e completamente carente di risposte sul fronte delle esigenze economico-produttive di un’area industriale qual è quella del Nord Italia e del Veneto”. “Di fatto – conclude Donazzan, confidando nella possibilità di modifiche – ‘La Buona Scuola’ manca completamente di quel potenziamento delle materie tecnico professionali e laboratoriali necessarie agli istituti tecnici e professionali per rispondere adeguatamente alle richieste del mondo del lavoro. Ed è evidente, infine, che l’aumento dell’organico di diritto dei docenti debba avere la necessaria copertura economica, problema di tutta rilevanza visti i continui tagli della spesa pubblica, ma che ritengo questo governo abbia immaginato risposte che non penalizzino ulteriormente gli enti locali”.  
   
   
NASCE LA SCUOLA DIGITALE LUCANA-DISTRETTO SCOLASTICO 2.0  
 
Potenza, 3 marzo 2015 - Sessanta scuole delle province di Potenza e Matera sono invitate a compilare entro il 5 marzo il questionario disponibile nel sito www.Ibasilicata.it  per utilizzare al meglio i 1.690.000 euro che la Regione Basilicata mette a disposizione con la delibera di giunta nr.1392 del 18 novembre 2014. Lo rende noto l’assessorato alle Politiche di sviluppo, spiegando che delle sessanta scuole fanno parte: le reti di scuole per la realizzazione di iniziative a supporto della diffusione delle Lim (Lavagna interattive multimediali); i due poli formativi; le due scuole 2.0; i due centri scolastici digitali; tutte le classi 2.0 delle scuole primarie e secondarie; la scuola centro di editoria scolastica digitale; la scuola polo per l’istruzione domiciliare, scuola ospedale della Regione Basilicata; il Centro Territoriale di supporto nuove tecnologie e disabilità . Le sessanta scuole, inoltre, insieme al questionario hanno ricevuto lo schema di un protocollo d´intesa con il quale si impegnano “a promuovere la formazione di allievi competenti attraverso il supporto delle tecnologie e con il coinvolgimento delle famiglie e del territorio, nell’ottica della più ampia diffusione dell’agenda digitale italiana”. L’agenda digitale nelle scuole di Basilicata della Regione prevede che oltre 100 docenti esperti si formeranno sull’uso didattico delle nuove tecnologie con un corso che avrà inizio entro maggio 2015 e metteranno a disposizione di tutta la scuola lucana le loro competenze. La delibera di giunta regionale nr. 1392 del 18.11.2014 prevede, inoltre, per queste scuole la connessione a banda larga, il potenziamento delle infrastrutture Lan,la dotazione di Lim e tablet. Con l´impegno delle forze innovative della scuola lucana si avviano le azioni che "I visionari della scuola" hanno elaborato nei mesi di novembre e dicembre. L´ 11 marzo 2015 alle 9,30, nella Sala Inguscio a Potenza, alla presenza dell´assessore regionale con delega all’Istruzione, Raffaele Liberali, i sessanta dirigenti scolastici delle scuole della rete firmeranno il protocollo d´intesa e presenteranno la scuola lucana innovativa del presente e del futuro. Si tratta di ’’un ulteriore passo importante – commenta l’assessore Liberali - per la digitalizzazione della scuola lucana. Il completamento del distretto scolastico 2.0 mette le basi per la digitalizzazione dell’ intero sistema scolastico regionale secondo un disegno di ampio respiro che troverà nella prossima programmazione finanziaria le risorse necessarie”.  
   
   
PARTONO I CORSI CLIL: APERTI A TUTTI GLI INSEGNANTI SULLA BASE DELLE NECESSITA´ DEL SISTEMA SCOLASTICO  
 
Trento, 3 marzo 2015 - Partono i corsi di formazione per gli insegnanti della scuola trentina, centrati sulla formazione linguistica e la metodologia Clil, (Content and Language Integrated Learning), che si basa sull´insegnamento di una o più discipline in lingua straniera. La decisione formale, un passaggio fondamentale per iniziare a costruire fin dal 2015 quella scuola trilingue - italiano, inglese, tedesco - che rappresenta uno dei punti fondamentali del programma di legislatura e che è stata oggetto di un protocollo d´intesa siglato dal presidente Ugo Rossi con la ministra Stefania Giannini, sarà assunta dalla Giunta a breve. Nel frattempo l´Iprase ha già avviato l´organizzazione della prima tranche di corsi, che hanno per oggetto la formazione linguistica degli insegnanti della scuola primaria. Si tratta di una sorta di "esperienza pilota". Gli iscritti sono stati 75, più dei 54 posti disponibili. "Ma naturalmente - spiega il presidente Rossi - daremo a tutti la possibilità di partecipare. Questo primo test è stato estremamente positivo: ha dimostrato che l´interesse c´è e che le cose si possono fare, innovando rispetto al passato, con coraggio e senza coltivare paure immotivate. Siamo tutti interessati a costruire in Trentino una scuola ancora migliore di quella che già oggi abbiamo e che si attesta ai primi posti nelle classifiche nazionali. E siamo perfettamente consapevoli che i protagonisti di questa straordinaria esperienza che andiamo ad avviare, primi in Italia, sono in pari misura gli insegnanti, i nostri ragazzi e le loro famiglie, i dirigenti scolastici. Procederemo con gradualità, tenendo conto di quanto si è fatto all´estero, e commisurando la formazione, anche sul versante della durata, ai bisogni reali". Il commento del presidente segue ad un articolo comparso oggi sulla stampa locale, che dà voce alle preoccupazioni degli "Stati generali della scuola trentina". La Provincia, a questo proposito, offre le più ampie rassicurazioni ma vuole anche puntualizzare alcune inesattezze riferite dal sindacato autonomo alla stampa. Innanzitutto sulla partecipazione ai corsi: come già detto, la prima tranche per la scuola primaria che l´Iprase sta organizzando ha già avuto risposta positiva e il numero dei richiedenti ha superato i posti disponibili, contrariamente a quanto affermato nell´articolo. Nel corso del 2015 verranno comunque organizzati nuovi corsi, a cui tutti potranno accedere compatibilmente con le esigenze della scuola. Per questo motivo è previsto che a sorvintendere all´accesso ai corsi sia il dirigente scolastico, cosa che peraltro avviene già oggi per altri percorsi formativi. In quanto responsabile del buon funzionamento dell´istituto, spetta infatti a questa figura garantire che l´introduzione - graduale - del metodo Clil, e la frequenza dei corsi di preparazione rivolti agli insegnanti, non interferisca con le normali attività didattiche. I corsi sono articolati seguendo le indicazioni dell’European Framework for Clil Teacher Education del Consiglio d’Europa e realizzati in collaborazione con Istituzioni e Agenzie con esperienza specifica nel campo. Per quanto riguarda i criteri di accesso ed in particolare i requisiti di cui gli insegnanti dovranno essere in possesso, essi sono diversi da quelli per l´accesso ai livelli più elevati di conoscenza della lingua come il C1, perché l´obiettivo non è quello di trasformare un insegnante disciplinare in un insegnante di lingue ma far sì che l´insegnante disciplinare (per intenderci, di storia, fisica o quant´altro) che già conosce una lingua straniera potenzi le proprie competenze linguistiche e la propria metodologia al fine di poter insegnare secondo il metodo Clil. "La struttura e la durata dei corsi saranno commisurate ai bisogni reali - spiega ancora Rossi - ; indicativamente, avremo 75 ore per gli insegnanti della scuola primaria, 100 per i docenti della scuola secondaria di primo grado e 125 ore per i docenti di scuola secondaria di secondo grado e dell’istruzione e formazione professionale. Questi corsi, è bene chiarirlo, non si sostituiscono a quelli universitari che danno diritto ad accedere all’albo e sono riconosciuti a livello nazionale. Si tratta di una formazione del personale in servizio; quindi non c’è alcuna forma di reclutamento finalizzata ad affrontare i nuovi bisogni della scuola trentina".  
   
   
GIOVANI DI TALENTO: RAFFORZARE IL POTENZIALE NEL SISTEMA SCOLASTICO VENETO  
 
Venezia, 3 marzo 2015 - “Per prima in Italia, la Regione del Veneto ha finanziato la realizzazione di percorsi formativi sperimentali rivolti agli insegnanti sulle tematiche e problematiche legate ai bambini con un buon potenziale cognitivo e ad un loro inserimento di successo nel contesto scolastico. La scuola, infatti, deve essere in grado di riconoscere le differenze fra allievi, per permettere a ognuno di svilupparsi nel migliore dei modi”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan in occasione dell’apertura del primo congresso internazionale sui “gifted children” all’Auditorium Pontello a Padova. L’evento è stato promosso dall’Associazione Scientifica Gifted and Talented Education – Italy, in collaborazione con Fondazione Oic, Fondazione Censis e Fondazione Centro Produttività Veneto, realtà quest’ultima che coordina la cabina di regia del progetto ‘Education to Talent’ sin dall’avvio della sperimentazione. L’assessore Donazzan ha fatto rilevare che, dal 2012 ad oggi, con il progetto regionale sono stati formati 350 insegnanti attraverso percorsi di formazione intensiva di base sulla plus-dotazione cognitiva e sulle strategie di personalizzazione didattica. Una parte di questi insegnanti ha anche potuto approfondire tali tematiche in ulteriori momenti seminariali di approfondimento (92 insegnanti e 5 percorsi seminariali), mentre 178 insegnanti hanno usufruito di attività di supporto personalizzate per la realizzazione di progetti di lavoro individualizzati. I materiali prodotti sono stati condivisi in uno spazio di confronto che, grazie al web ed alle nuove tecnologie informatiche, ha permesso di dare avvio alla creazione di una comunità di pratica ed apprendimento professionale. Oltre 200 ore di informazione e accoglienza sono state dedicate ad oltre 120 famiglie ed è stato attivato un numero telefonico a loro dedicato. Nelle attività di counseling individuale, in cui sono stati valutati 92 minori, oltre 900 ore sono state dedicate all’approfondimento delle potenzialità e delle difficoltà del bambino con i genitori. Più di 100 ore sono state utilizzate nell’attività di gruppo, organizzata in cicli di incontri di 2 ore ciascuno, che ha consentito di raggiungere circa 46 famiglie. Come laboratori didattici sono stati realizzati due campus (In vacanza con l’arte - Matematicamentescienza) per i minori e le loro famiglie, con gli insegnanti (36 minori e famiglie e 23 insegnanti). Da ultimo, la Regione del Veneto ha sottoscritto una convenzione con l’Associazione Scientifica Gifted and Talented Education – Italy (Gate–italy). E’ partita ora la terza fase del progetto che, oltre alla prosecuzione delle attività, prevede la costituzione di un tavolo tecnico scientifico, in collaborazione con il ministero, per la stesura di linee guida regionali a supporto del sistema scolastico per i “gifted children” e la proposta di un protocollo d’intensa con Miur e Associazione Gate – Italy per sostenere la trasferibilità del modello veneto a livello nazionale, per offrire maggiori opportunità di sviluppo e crescita professionale dei docenti e dei giovani di talento.  
   
   
INCONTRATO I VERTICI DELL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER DISCUTERE DEL PIANO DI DIMENSIONAMENTO APPROVATO DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 3 marzo 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha presieduto un incontro con il Direttore ed il Vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale Diego Buchè e Giuseppe Mirarchi ed il Dirigente generale del Dipartimento regionale “Turismo e Cultura” Pasquale Anastasi. Nel corso dell’incontro sono state affrontate tutte le problematiche relative al " Piano di riorganizzazione e di razionalizzazione della rete scolastica e della programmazione dell’offerta formativa della Regione per l’anno scolastico 2015-2016”, , approvato dalla Giunta, nonché l’istituzione dei Centri di Istruzione per Adulti. Su ciò il presidente Oliverio ed il direttore Buchè hanno condiviso un percorso finalizzato ad una prossima programmazione già a partire dall’anno scolastico 2016-2017. Nell’occasione, il Presidente Oliverio ha voluto assicurare al direttore Buchè la grande attenzione che la Regione avrà sul mondo scolastico calabrese. Lo stesso Buchè ha illustrato, assieme al dirigente Anastasi, il Piano di riorganizzazione della rete scolastica calabrese per l’ anno scolastico 2015-2016. Il Piano è il risultato delle proposte avanzate dalle singole amministrazioni provinciali. " Il Piano di dimensionamento del 2015-2016, che le Province dovevano adottare entro e non oltre il trentuno gennaio scorso e che hanno trasmesso in questi dieci ultimi giorni di febbraio - ha affermato al riguardo il presidente Oliverio - è la registrazione delle proposte pervenute. Alcune criticità, relative ad accorpamenti di sedi o a nuovi indirizzi formativi, dovranno essere oggetto di riflessione e di confronto con le Province ed i territori per costruire un Piano regionale che, nel rispetto delle normative nazionali, sia rispondente ai bisogni del territorio ed all´affermazione di un sistema di istruzione pubblica rispondente alla garanzia ed al miglioramento della qualità degli studi nonché alla difesa dei livelli occupazionali. Per questo bisogna considerare il Piano di dimensionamento 2015-2016 uno strumento ponte in vista dell´attivazione del confronto democratico necessario a definire una programmazione di lungo respiro".  
   
   
BOLZANO: SCUOLE MATERNE IN BADIA: ESEMPIO DI INCLUSIONE E PLURILINGUISMO  
 
Bolzano, 3 marzo 2015 - Approfondire il sistema di lavoro nelle scuole materne, lo sviluppo dei metodi di apprendimento didattico e i compiti delle educatrici: questi gli obiettivi della visita che l’assessore provinciale alla scuola ladina Florian Mussner ha compiuto ieri (26 febbraio) in alcuni asili della val Badia. Le scuole materne delle valli ladine (11 in Badia e 6 in Gardena) lavorano secondo programmi educativi ritagliati sulle particolarità della minoranza ladina, con l´obiettivo di sostenere i bimbi già nell´età prescolare sulla strada dell´inclusione, del plurilinguismo e dell´alfabetizzazione. L´asessore Mussner ha visitato gli asili di Corvara, La Villa e La Valle, accompagnato dall´intendente scolastico Roland Verra, dalla direttrice Hannelore Insam, dall´ispettrice Edith Ploner e dall´incaricata per l´inclusione Carla Comploi. "È bello constatare con quale competenza e professionalità le educatrici si occupino quotidianamente dei bambini", ha sottolineato Mussner, secondo cui la scuola materna è l´ambiente ideale per compiere i primi passi in direzione di plurilinguismo e inclusione. L´intendente Verra ha ricordato che nelle scuole materne si registra un buon mix fra improvvisazione e impostazione strutturata, "che sono la base per una riuscita socializzazione e per l´educazione dei bambini." A Corvara l´asilo è frequentato da 47 bambini e prevede un sistema aperto a diversi ambiti per svariate iniziative che promuovono l´attività motoria, la resistenza e la concentrazione. Tra le attività didattiche, l´uso della madrelingua viene favorito da uno speciale programma e da materiali messi a disposizione dall´Assessorato provinciale alla scuola e cultura ladina. A La Villa tra i 31 bambini viene favorita l´inclusione, attraverso programma speciali, di quelli con esigenze particolari. Nuovi locali vengono infine messi a disposizione della scuola materna di La Valle, frequentata da ben 68 bambini.  
   
   
SOLIDARIETÀ: FVG, APPROVATO PROGRAMMA 2015-17 SERVIZIO CIVILE  
 
Trieste, 3 marzo 2015 - La Giunta del Friuli Venezia Giulia ha approvato in via preliminare il documento di programmazione regionale del servizio civile e solidale per il triennio 2015-2017. Si tratta, come spiega l´assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti, "di una delle azioni che spettano alla Regione per quanto attiene al servizio civile, e l´Amministrazione si pone l´obiettivo di favorire l´accesso a questo istituto, in considerazione del crescente interesse che esso suscita tra i giovani". Compito della Regione, prosegue Torrenti, "è altresì quello di tenere l´Albo regionale degli enti di servizio civile, di provvedere al sostegno delle azioni di orientamento, programmazione e formazione, e di promuovere, almeno una volta l´anno, una giornata di incontro tra i giovani volontari". Sono demandate alla Consulta regionale per il servizio civile regionale e solidale le funzioni consultive e propositive in materia di servizio civile, nonché il raccordo e il collegamento tra la Regione, le autonomie locali, gli uffici statali competenti in materia, e gli enti beneficiari. Al servizio civile, finanziato esclusivamente con risorse statali, com´è previsto dalla legge regionale, che coincide con quella nazionale, possono accedere i giovani che abbiano compiuto i 18 anni e non abbiano superato i 28. La situazione del servizio civile nel Friuli Venezia Giulia riflette quella nazionale. E ha fatto registrare negli ultimi otto anni una progressiva diminuzione del numero dei volontari in servizio: da 262 nel 2005 a 218 ne 2013. Questo, a causa dell´altrettanto progressiva riduzione dei finanziamenti messi a disposizione da parte dello Stato. Nel contempo, è aumentato il numero di giovani che hanno presentato domanda di accesso al servizio. La Regione Friuli Venezia Giulia ha istituito nel 2007 il servizio civile solidale: prevede che i volontari di età compresa tra i 16 e 17 anni (questo differenzia il servizio civile solidale da quello nazionale) prestino servizio presso enti e associazioni, come per quanto attiene al servizio civile. Ma contempla la possibilità di prestare servizio anche negli istituti scolastici del Friuli Venezia Giulia. Anche per il prossimo triennio, 2015-2017 il servizio civile solidale sarà finanziato esclusivamente con fondi regionali (nel 2015 sono stanziati a bilancio 150 mila euro, come per il 2014). Il termine per la presentazione dei progetti da parte degli enti è stato fissato a 30 giorni dalla pubblicazione del presente programma sul sito internet della Regione. Nel 2014 sono stati avviati a tale servizio 140 ragazzi, dei quali 25 sono impiegati negli istituti scolastici e 115 presso associazioni di volontariato, associazioni culturali ed enti. Nel Friuli Venezia Giulia è altresì attivo il progetto Infoserviziocivile, che ha il compito di incrementare sia la partecipazione degli enti di servizio civile, che l´adesione dei giovani volontari, attraverso la formazione degli operatori locali di progetto, dei progettisti, dei formatori, e la diffusione delle prerogative del servizio. Infoserviziocivile verrà rinnovato per il prossimo triennio con uno stanziamento di 150 mila euro: il termine per la presentazione della proposta di progetto per il periodo 2015-2017 è fissato al 30 aprile.  
   
   
BOLZANO, GREEN REGION: ALTO ADIGE E TRENTINO AI VERTICI NAZIONALI  
 
Bolzano, 3 marzo 2015 - Alto Adige e Trentino confermano il ruolo di battistrada ambientale come regione "più verde" d’Italia: è quanto emerge dall’Indice di green economy 2014 pubblicato di recente. "La strategia mirata che l’Alto Adige persegue con il Piano clima 2050 mostra i suoi frutti", sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente e energia Richard Theiner. Il Trentino Alto Adige è la regione più green d´Italia. In base al punteggio ottenuto nell´indice 2014 di green economy 2014 realizzato da Fondazione Impresa (0,685), Alto Adige e Trentino confermano la leadership nel settore staccando Marche (0,280) e Val d´Aosta (0,278). La media italiana si attesta su 0,00625 punti. Tra gli indicatori per la valutazione figurano la quota di energia rinnovabile, il risparmio energetico, il risanamento energetico degli edifici, il numero degli impianti solari e fotovoltaici, la raccolta differenziata e il riciclaggio dei rifiuti. "Gli interventi pluriennali nel settore dell´energia rinnovabile e la strategia mirata seguita dall´Alto Adige con il Piano clima 2050 portano buoni risultati", commenta l´assessore Theiner. A seguito della fusione Sel-aew anche in futuro l´Alto Adige potrà rafforzare la sua posizione di vertice come regione verde. Negli ultimi 30 anni nel settore del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili, la Provincia ha investito 500 milioni di euro. "Una politica intelligente e mirata - aggiunge Theiner - che consente di posizionarci anche a livello internazionale come un vero e proprio Klimaland". Un grande contributo nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica arriva inoltre dagli impianti a biomassa sostenuti dalla Provincia che ogni anno consentono di risparmiare al nostro territorio 97 milioni di litri di gasolio e circa 286mila tonnellate di Co2, mentre i 7.610 impianti fotovoltaici fanno risparmiare annualmente 140mila tonnellate di anidride carbonica, alle quali si aggiungono le 40mila tonnellate risparmiate con i 20.800 impianti termici a pannelli solari. Con una superficie di 439 mq di pannelli solari ogni mille abitanti, la Provincia di Bolzano ha un rapporto oltre 5 volte più alto rispetto alla media europea, e addirittura 8 volte più alto rispetto ai valori della media italiana. L´assessore Theiner ricorda infine "i grandi sforzi profusi nel progetto Casaclima". Anche in questo settore l´Alto Adige è un modello esemplare a livello nazionale e conferma la sensibilità della popolazione per l´edilizia improntata all´efficienza energetica. Secondo il rapporto di Fondazione impresa, il Trentino Alto Adige è leader nelle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazioni energetica (51,5 ogni 1.000 abitanti, più del doppio della media italiana che si ferma a 24,1). Il rapporto 2014 sulla green economy è disponibile sulla pagina web dell´Agenzia provinciale per l´ambiente http://www.Provincia.bz.it/agenzia-ambiente    
   
   
CASOLA VALSENIO - UTILIZZATO UN DRONE PER COMPIERE UN ULTERIORE SOPRALLUOGO DALL´ALTO DELL´AREA INTERESSATA DALLA FRANA. UNA TECNOLOGIA CHE OFFRE IMMAGINI PRECISE E CHE CONSENTE DI RAFFORZARE L´ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO  
 
Bologna, 3 marzo 2015 - Dopo il sopralluogo in elicottero anche un drone ha effettuato un sorvolo del campo sportivo franato a Casola Valsenio. Il drone è stato messo a disposizione dall’Università di Bologna, sulla base di una convenzione sul dissesto idrogeologico attiva con l’Agenzia regionale di Protezione civile. “Abbiamo voluto utilizzare anche questa tecnologia - sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo - perché consente di ottenere un modello tridimensionale georeferenziato del terreno con una precisione di qualche centimetro. Sulla base delle immagini e dei dati raccolti, disponibili in pochi giorni, metteremo a punto una carta che costituirà uno strumento molto utile per valutare ciò che è successo e stabilire come procedere”. Sul posto, per controllare l’evoluzione del movimento franoso ed effettuare i tre sorvoli della durata di circa dieci minuti l’uno, erano presenti il professor Marco Dubbini - che ha lavorato con il collega Matteo Berti -, Anna Rita Bernardi del Servizio tecnico di bacino Reno e alcuni agenti della Polizia municipale di Casola Valsenio. “Un monitoraggio che vede impegnati, oltre alla Regione, il Servizio tecnico di bacino Reno, la Protezione civile e i Vigili del fuoco - conclude Gazzolo -. Stiamo lavorando insieme e con tutti i mezzi disponibili per affrontare l’emergenza. Domani anche il presidente Bonaccini sarà a Casola Valsenio”.  
   
   
PARCHI REGIONALI: FVG, APPROVATI PIANI CONSERVAZIONE E SVILUPPO  
 
Trieste, 3 marzo 2015 - I Parchi naturali regionali delle Dolomiti friulane e delle Prealpi Giulie hanno finalmente un proprio Piano di Conservazione e Sviluppo. La giunta regionale ha infatti approvato i Piani di Conservazione e Sviluppo dei due parchi naturali, attuando così una prescrizione prevista dalla Lr 42/96. "È una data storica per i due principali parchi naturali della nostra regione - commenta l´assessore alla Pianificazione territoriale del Friuli Venezia Giulia, Mariagrazia Santoro - che finalmente sono dotati di un vero e proprio strumento urbanistico e di gestione ambientale necessario alla realizzazione delle attività di tutela e di sviluppo nelle aree protette". I Piani di Conservazione e Sviluppo, alla cui formazione hanno partecipato i comuni su cui insistono i due parchi, sostituiscono i piani regolatori nelle rispettive aree, definiscono le zone di maggior tutela, programmano le attività di conservazione, di promozione e di fruizione per i prossimi anni. L´approvazione dei Piani consente di sbloccare alcune importanti attività di sviluppo; tra queste, la possibilità, per l´ente gestore, di erogare contributi a favore di privati per effettuare sfalci o per favorire la ristrutturazione e il ripristino di alcune strutture interne al Parco, quali malghe e casere, nel rispetto delle tipologie architettoniche tradizionali, attingendo dai fondi in dotazione al Parco stesso. Ciascun Piano, oltre a disciplinare le aree interne, definisce il quadro di attività e investimenti socio-economici per la gestione di strutture che sorgono principalmente nei paesi situati in aree esterne al parco, quali centri visita, musei e foresterie. "L´approvazione dei piani - ribadisce Santoro - costituisce una premessa giuridica e operativa importante anche per consolidare la presenza dei due parchi nei contesti sovraregionali in cui sono inseriti. Per il Parco naturale delle Dolomiti friulane il Piano è la condizione di garanzia quale area riconosciuta come sito Unesco delle Dolomiti, mentre per il Parco delle Prealpi Giulie è la premessa ad una migliore progettualità con il vicino Parco nazionale sloveno del Triglav". Il parco delle Prealpi Giulie si estende su poco meno di 10.000 ettari mentre quello delle Dolomiti friulane su ben 37.000 ettari e ogni anno vedono un numero di visitatori che complessivamente raggiunge le 300.000 persone rappresentando una delle maggiori attrattive per il turismo montano.  
   
   
TOSCANA: CONTROLLI AMBIENTALI E SICUREZZA SUL LAVORO: I DATI ARPAT DEL 2014  
 
Firenze, 3 marzo 2015 – Erano 80 quelli programmati, ma ne sono stati effettuati 95, focalizzati su tessile, rottami, vivaismo e rifiuti liquidi trasportati su gomma. Parliamo dei controlli ambientali e sanitari che sono stati effettuati in un anno nell´ambito del progetto speciale voluto dal presidente Enrico Rossi per potenziare le indagini utili a contrastare il fenomeno dell´economia illegale in alcuni settori produttivi della Toscana. La mappa ha visto 32 controlli in provincia di Prato, 14 a Firenze, 8 a Pistoia, 5 a Livorno, 5 a Pisa, 4 nel Comprensorio Empolese Valdelsa, altrettanti a Lucca, Piombino, Arezzo, 3 a Massa e Carrara, a Siena e a Grosseto. "Questi risultati - commenta l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini - sono la prima tappa del progetto di controlli svolti da Arpat che proseguiranno anche nei prossimi due anni. Il lavoro voluto dal presidente Rossi e svolto finora è importante, capillare e approfondito al punto da aver svolto più controlli di quelli che erano in programma. Dobbiamo continuare su questa strada, senza lassismo per i comportamenti non rispettosi delle regole ma favorendo, proprio tramite le indagini, la legalità che si diffonde facendo conoscere la via corretta a chi vuole mettersi in regola. Vorrei comunque ricordare che questo progetto rappresenta un´attenzione particolare che la Regione ha voluto concentrare su una materia complessa e delicata, e rientra nella regolare attività di monitoraggio ambientale che Arpat fa ogni anno con oltre 3500 controlli". "Il progetto speciale di Arpat contro ´economia sommersa, l´elusione e l´evasione – ha detto, illustrando i risultati, Giovanni Barca direttore generale dell´Agenzia per la protezione ambientale della Toscana – è partito a maggio scorso e durerà tre anni. Ha l´obiettivo di controllare la gestione dei rifiuti in alcuni settori di attività produttive e di servizio, attraverso indagini, ispezioni, controlli analitici, e soprattutto l´incrocio e la valutazione dei dati e delle informazioni inerenti le fasi di raccolta, trasporto, recupero, riciclo e smaltimento. Molto importante, anche in termini di crescita del modo di operare dell´Agenzia, è stato il lavoro "a rete" necessario anche fra le varie strutture Arpat, per "seguire" i rifiuti, che si spostano nei diversi territori, a volte al solo scopo di eludere le norme. Per dare attuazione all´incremento dei controlli ambientali previsto, l´Agenzia ha effettuato l´assunzione a tempo determinato di cinque giovani tecnici della prevenzione ambientale". Partito a maggio scorso, il progetto condotto da Arpat che durerà tre anni, ha l´obiettivo di controllare la gestione dei rifiuti in alcuni settori di attività produttive e di servizio, attraverso indagini, ispezioni, controlli analitici, e soprattutto l´incrocio e la valutazione dei dati e delle informazioni inerenti le fasi di raccolta, trasporto, recupero, riciclo e smaltimento. Delle 95 ispezioni, 55 sono state condotte in collaborazione con altri enti (come Asl, Dogana, Vigili del Fuoco, Comune, Provincia) 50 in collaborazione con le Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia municipale e provinciale, Corpo forestale), 24 in autonomia. In particolare, i controlli hanno portato a 24 sequestri, di cui più del 50% nel tessile (13) e il 20% nei rottami (6). 31 le deleghe all´Autorità giudiziaria e di queste l´80% riferite solo alle province di Prato e Firenze (18 nel tessile e 9 nei rottami). Per quanto riguarda le irregolarità per tema, la maggior parte, 79, hanno riguardato la gestione dei rifiuti che ha portato a 51 comunicazioni di reato e 28 sanzioni amministrative. Tessile Per il settore tessile il progetto consolida e sviluppa un sistema di controlli già attivi sul territorio della provincia di Prato e che riguardano le varie fasi di lavorazione del comparto produttivo (tintorie, rifiniture, stamperie, gruccifici, lavanderie, confezioni, ecc.). I provvedimenti sono arrivati soprattutto per inottemperanza delle prescrizioni nella gestione dei rifiuti, dalla compilazione dei formulari, alla mancata igienizzazione, fino all´import export dei rifiuti non pericolosi. Un´attenzione particolare è stata dedicata ai gruccifici, attività che è molto cresciuta con il progressivo aumento dell´attività di confezioni da parte delle comunità cinesi. Il problema principale si è rivelato quello delle maleodoranze che derivano dall´uso di grandi quantità di solventi, spesso di scadente qualità, che determinano problemi per i lavoratori e per chi vive in prossimità degli insediamenti. In seguito all´attività di controllo tutte le aziende hanno iniziato la regolarizzazione anche per gli aspetti ambientali con l´adozione di misure di contenimento delle emissioni. Da rilevare che nel territorio dei comuni di Prato e Montemurlo sono calati gli esposti. Nelle tintorie - una delle attività più rilevanti del distretto del tessile con l´uso di ingenti risorse idriche, prodotti chimici e una rilevante produzione di rifiuti – si è fatta largo negli ultimi 5 anni l´imprenditoria cinese. Anche in questo caso numerosi gli esposti per maleodoranze dovute a emissioni dei solventi. Più di 20 aziende si sono regolarizzate sotto il profilo autorizzativo con l´adozione di sistemi di abbattimento, buone apparecchiature, e passaggio all´uso di solventi di buona qualità. Per rifiuti tessili e indumenti usati si è registrato un calo di attività perché, in seguito alla normativa comunitaria, il settore ha subito una forte delocalizzazione nei paesi dell´Est, anche se il distretto pratese resta ad oggi un centro nevralgico per l´import export degli indumenti usati. Questa pratica registra irregolarità per la gestione degli scarti prodotti dalle confezioni (quasi tutta effettuata dalla comunità cinese), la gestione della filiera della raccolta di indumenti usati che ha fatto registrare in vari casi la mancanza di cernita, di igienizzazione, la mancanza di autorizzazioni e il mancato rispetto degli adempimenti per la gestione dei rifiuti. Molto importante si è rivelata la collaborazione con altri soggetti come la Agenzia delle dogane e il Corpo forestale sotto il coordinamento della magistratura. La Provincia di Prato ha standardizzato e semplificato la procedura, ad oggi accettata senza difficoltà, che in pochi mesi ha fatto registrare il rilascio di circa 30 procedure di notifica per la spedizione transfrontalera. Rottami - L´attività ha interessato centri di raccolta rottami di vario genere e una serie di soggetti che conferivano abusivamente rottami a centri di raccolta o erano destinatari di materiali che non potevano essere trattati fuori dal regime dei rifiuti. Tra le irregolarità, è stato rilevato un "sommerso" nella gestione dei rifiuti metallici prima del conferimento nei centri specializzati ed è stato ipotizzato in alcuni casi il traffico illecito di rifiuti. Premessa che può consentire pratiche illecite che vanno dalla ricettazione al trattamento irregolare (combustione, abbandono, sversamento). Vivaismo - I controlli nelle aziende che eseguono trattamenti fitosanitari per conto terzi hanno evidenziato una diffusa inadeguatezza nel rispetto della normativa in campo ambientale e sanitario, in partcolare per uso di locali e macchine che possono generare condizioni di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti e per l´impatto ambientale. Riguardo a questo ultimo aspetto vi sono rischi sia in virtù del rilevante consumo di fitofarmaci, sia per altre condizioni generali come la carente formazione del personale o l´inadeguatezza dei mezzi. Non sono state riscontrate illegalità legate ai temi connessi con l´economia sommersa, l´evasione e l´elusione. Liquidi - Tre i profili in cui si è articolata l´attività di controllo: la verifica della regolarità di gestione dei rifiuti in generale, le modalità di gestione adottate dagli autospurghi e la gestione degli extraflussi da parte degli impianti centralizzati di depurazione. In tutti e tre gli ambiti si sono registrate irregolarità varie nello smaltimento ma, stante la difficoltà di controllare i rifiuti liquidi e considerato che l´analisi di laboratorio è impegnativa, Arpat ha deciso di proseguire, articolare ed affinare il controllo su tutto il territorio regionale.  
   
   
ROSSI: "CON INTERVENTI STRUTTURALI ARNO IN SICUREZZA". E IL GOVERNO ELOGIA IL MODELLO TOSCANO  
 
Firenze 3 marzo 2015 – "Per mettere in sicurezza il bacino dell´Arno la Regione sta lavorando a una serie di interventi strutturali, a monte e a valle di Firenze. Accanto a questi interventi, indispensabili per poter davvero alzare il livello di sicurezza e ridurre sensibilimente il rischio, abbiamo deciso anche di dotarci di un nuovo sistema per fronteggiare l´emergenza e mettere in sicurezza la città di Firenze nel caso, che speriamo non si verifichi mai, di un alluvione tipo quello avvenuto nel 1966. Stiamo sperimentando questo sistema di argini mobili, faremo altre prove per poi bandiremo una gara per acquisirli stabilmente entro l´autunno". Lo ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi intervenuto a Varlungo all´esercitazione organizzata da Regione Protezione Civile e Comune di Firenze per sperimentare la posa degli argini mobili che , alle 10 di stamani, come previsto dalla tabella di marcia scandita dalla Protezione Civile regionale e del Comune di Firenze, i camion hanno cominciato a scaricare e a posare lungo circa cento metri di argine dietro all´Obihall. Il presidente Rossi ha voluto sottolineare le tappe del percorso intrapreso dalla Regione per la di messa in sicurezza non solo di Firenze e dell´area metropolitana, ma dell´intero bacino dell´Arno. "Lo seguiamo quotidianamente, sappiamo come stanno le cose. Non promettiamo nulla ma le opere sono state avviate, tutti possono vedere che lo stiamo facendo. Grazie all´ultimo finanziamento, contiamo di arrivare a completarle entro quattro, massimo cinque anni". Le opere fatte o in cantiere Rossi le elenca una per una. "La settimana scorsa – ricorda - abbiamo inaugurato a San Miniato il bacino di Roffia, mentre è in corso l´appalto per lo scolmatore, per altri 15 milioni. Ancora a valle di Firenze Rossi ha ricordato gli interventi a Empoli, le casse di espansione di Fibbiana per cui si sono da poco aggiudicati i lavori, quelle di Querciola, sull´Ombrone pistoiese e la gara in corso per il bacino dei Renai a lastra a Signa. A monte, gli interventi più rilevanti già avviati sono le casse di espansione di Figline, dove i lavori sono già partiti e l´avvio della progettazione da parte di Enel per l´innalzamento della di diga di Levane. L´impegno della Toscana può contare sul sostegno e sulle risorse del governo. Lo ha assicurato Erasmo D´angelis, coordinatore struttura di missione #Italiasicura di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico che ha indicato, proprio nel modello toscano, la via da seguire per la tutela del territorio e la prevenzione del rischio idroegeologico. D´angelis ha anche annunciato l´imminente arrivo dei primi 141 milioni per l´area metropolitana fiorentina. "La Toscana per noi è un modello di pianificazione e di protezione del territorio – afferma D´angelis - molte Regioni stanno seguendo questa regola di prevenzione, lo hanno già fatto Puglia e Liguria ponendo salvaguardie e vincoli di inedificabilità assoluta sulle aree a rischio idrogeologico e nelle larghe fasce di rispetto intorno ai corsi d´acqua. E Firenze è l´unico comune capoluogo che ha scelto coraggiosanente l´urbanistica a mattoni zero, niente più espansione cementificatoria, ma rigenerazione e riuso. La prima regola di prevenzione è questa, e fa sistema con le opere di sicurezza strutturale in corso per essere più sicuri da eventi come quelli del 1966". "Difendersi dalle alluvioni è possibile - concluso D´angelis - anche con sistemi di protezione come quello presentato oggi. Dopo 33 morti e 46 feriti in 70 province di 19 regioni nel 2014, c´è bisogno di un salto di qualità, anche nella coscienza del rischio, nell´autodifesa e nei comportanenti personali durante nubifragi e alluvioni per evitare drammi e lutti. Le richieste della Regione Toscana che andranno nel piano nazionale contro il dissesto 2015-20 sono 660 milioni di euro, di cui 141 per l´area metropolitana fiorentina nei quali stanno gli 87 milioni di euro necessari per completare la messa in sicurezza di Arno, Mugnone, Mensola ed Ema".  
   
   
TOSCANA, SIMULAZIONE ALLUVIONE: ECCO COME FUNZIONANO GLI ARGINI MOBILI DI PROTEZIONE  
 
Firenze 3 marzo 2015 – E Durata fino alle 18 del 28 febbraio la simulazione dell´ emergenza "alluvione" che è partita sul lungarno (diretta Twitter su Toscana Notizie https://twitter.Com/toscananotizie ). La Regione Toscana, attraverso la Protezione civile e in collaborazione con il Comune di Firenze ha messo in atto così l´esercitazione-simulazione per testare la capacità delle nuove strutture "mobili" di protezione temporanea destinate a fronteggiare un tipo di alluvione come quella che colpì la città nel ´66 e mettere al sicuro il centro storico della città in caso di rischio esondazione. L´esercitazione si è svolta lungo il tratto di fiume tra le vie De Andrè, Varlungo e Gobetti. In tutto 11 ore per caricare, scaricare, montare circa 100 metri delle nuove strutture "mobili" e poi rismontarle per trasportarle e immagazzinarle nel deposito. Prima in Italia a sperimentare gli argini mobili, strutture temporanee per il contenimento delle piene, la Regione Toscana ha deciso di acquistarle in attesa che siano conclusi gli interventi strutturali a monte di Firenze. Essenzialmente si tratta di sistemi di rialzamento della quota arginale che evitano la fuoriuscita del fiume nei punti più critici in caso di un evento particolarmente catastrofico come quello del 1966. La Regione ha deciso di dotarsi stabilmente di queste strutture, ma prima di procedere era necessario testarle in modo da definirne al meglio le caratteristiche che poi saranno richieste nella fornitura definitiva. Per questo è stato decisio un primo contratto di noleggio per 18 mesi (costo 80mila euro, valore che arriva a 200mila euro in caso di utiilizzo durante un evento). L´esercitazione di oggi è quindi un passaggio fondamentale per capire tutti questi aspetti. L´articolo continua dopo il video con Enrico Rossi Simulazione, cosa succede oggi Alle ore 7 si è data comunicazione alla ditta che fornisce gli argini di prepararsi ed avviare la fase di montaggio che prevede di raggiungere per le ore 10 l´area dell´esercitazione, l´Obihall, con i camion caricati con le strutture mobili. In circa 2 ore verranno montati circa 100 metri di moduli arginali (ciascuno lungo 3 metri) rappresentativi delle varie tipologie di difesa idraulica (moduli alti 70 cm, 1,20 cm fino a quelli sovrapposti che raggiungono 1,90 cm). Insieme al montaggio dei moduli si provvede anche alle altre procedure di emergenza connesse, come l´istallazione di torrefari (si lavora come se l´emergenza scattasse di notte) e tutti i controlli degli accessi, stradali e non. Le caratteristiche degli argini noleggiati I 100 metri di argini mobili che verranno istallati sono moduli riempiti di sabbia. Vengono stoccati già pieni, come previsto dal contratto, in un´area limitrofa all´abitato di Firenze, in modo da garantire una risposta in tempi rapidi in caso di emergenza. Tempistica - In coerenza con le tempestiche degli avvisi di allerta emanati dal Centro funzionale regionale (Cfr), sono previste una pre-allerta alla ditta di 16 ore e poi 8 ore per il montaggio. Come per l´Arno, gli argini mobili verranno utilizzati sui fiumi della Toscana, oltre all´Arno anche il Bisenzio, l´Ombrone pistoiese, il Serchio. Dove verranno montati – Gli argini in caso di evento saranno montati nei punti più critici del centro dove si prevede che in prima battuta esondi l´acqua. Sono due punti entrambi in destra idraulica, uno in corrispondenza del tratto tra il Ponte alle Grazie e la Biblioteca Nazionale, e l´altro, il tratto compreso tra il Ponte da Verrazzano e l´hotel Ville sull´Arno. Le ulteriori disponibilità di moduli saranno utilizzate al momento nei punti individuati in base al tipo di evento atteso e alle criticità presenti. Le caratteristiche degli argini definitivi Gli argini mobili che saranno acquistati saranno lunghi complessivamente 3,5 chilometri (in sponda destra e sinistra d´Arno), e saranno collocati nel tratto tra il Viadotto Marco Polo e il Ponte San Niccolò. Per parte del tratto che va da Ponte San Niccolò a Ponte Santa Trinita, invece, saranno sistemate paratie mobili (per complessivi 2,2 chilometri). Il costo a base di gara della fornitura, montaggio, manutenzione ordinaria degli argini gonfiabili e paratie è di circa 5 milioni per cinque anni. Tenuto conto che la fornitura sarà realizzata appositamente e "su misura" per Firenze, si potranno avere tempi di montaggio e di preallerta più ridottti rispetto a quelli previsti nel noleggio. In pratica, per montare 3,5 km di argini ci vorranno al massimo 4 ore e 16 uomini, più 10 mezzi mobili (camion e furgoni). Quattro ore e 16 uomini anche per montare i 2,2 km di paratie, più 5 camion. Altre notizie sugli argini Gli argini mobili sono stati usati con successo già da altri paesi soprattutto nordeuropei e gli Stati Uniti (sul Mississipi, nella stato della Luisiana e nello stato di Washington). Le occasioni più recenti in cui sono stati usati sono state nel maggio di quest´anno in Francia a Buchères/troyes per contenere l´esondazione del fiume e nel giugno scorso per 10 giorni in Ungheria per proteggere un terminal del gas dalla piena del Danubio.  
   
   
CONAI DONA ATTREZZATURE PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA AI COMUNI ALLUVIONATI REGIONE LIGURIA RINGRAZIA  
 
Genova, 3 marzo 2015. La Regione Liguria ringrazia Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi,, per l’aiuto dato ai comuni colpiti dall’alluvione dello scorso autunno. Per dodici comuni alluvionati, Conai ha acquistato 1135 contenitori per la raccolta differenziata in sostituzione di quelle andate perdute a causa del maltempo. “ E’ un bellissimo gesto nei confronti delle comunità colpite dall’alluvione che avevano anche il problema di dotarsi nuovamente, in tempi rapidi, delle attrezzature per la raccolta differenziata. Un apprezzamento sincero a Conai per una iniziativa che va a vantaggio di una politica regionale di incremento della differenziata anche nell’entroterra”, ha affermato l’assessore all’ambiente della Regione Liguria Raffaella Paita. Nel dettaglio, sono stati donati 800 contenitori al Comune di Chiavari, 237 contenitori al Comune di Genova e Busalla, 45 contenitori all’Unione dei Comuni Stura Orba e Leira, e 53 contenitori ai Comuni della Valle Scrivia di Casella, Montoggio, Savignone, Torriglia.