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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2014
I SASSI DI MATERA ARRIVANO A LODI DOPO IL SUCCESSO DI MILANO E DI GENOVA “VOCI DI SASSI. APPUNTI PER UN FILM SU MATERA”, UNA RIFLESSIONE SULLA CITTÀ LUCANA TRA PASSATO E PRESENTE  
 
Matera, 24 giugno 2014 - Era il 1964 quando Pier Paolo Pasolini scelse Matera per ambientare uno dei capolavori del cinema italiano: “Il Vangelo secondo Matteo”. Cinquant’anni dopo, la storia dei sassi che rendono unico al mondo il paesaggio della città lucana arriva – dopo il successo di Milano e Genova - anche a Lodi, dove mercoledì 25 Giugno, alle 21.00, nella prestigiosa cornice della Sala Rivolta al Teatro delle Vigne a Lodi, sarà proiettato “Voci di sassi. Appunti per un film su Matera”. Il documentario, realizzato da due giovani registi-filosofi, Luca Servidati e Stefano Consonni, è una riflessione sincera e spassionata su passato e presente della città lucana, in vista della sua candidatura a “Capitale della cultura europea 2019”. Un passato a volte drammatico, come testimoniano i reperti di “L’italia non è un paese povero”, il docu-film girato nel 1960 da Joris Ivens, a cui due registi si richiamano per mostrare il ritratto di un altro volto dell’Italia del boom. Un Paese in cui, accanto al nascente progresso industriale delle città del nord, convivevano situazioni di povertà estrema, dove bambini coperti di mosche vivevano in tuguri senza acqua né luce, insieme agli animali, con il lavoro dei campi come unico mezzo di sostentamento. Immagini che raccontano una verità troppo scomoda per la classe dirigente dell’epoca, che ne censurò la trasmissione sulla televisione pubblica. In “Voci di sassi” questi frammenti di vita passata ritornano in scena per riflettere sul cambiamento che, in mezzo secolo, ha trasformato Matera da un borgo che viveva sull’economia rurale a un’attrazione che richiama ogni anno turisti da tutto il mondo. Il progresso ha davvero reso migliore la città? Questa è la domanda che si pongono i due autori del documentario, in cui sono raccolte le testimonianze di chi ha vissuto la trasformazione del borgo lucano, dove oggi i sassi che accoglievano sotto lo stesso tetto famiglie e animali sono stati riconvertiti in pub e bed&breakfast. Il boom economico che, alla fine, ha interessato anche Matera, ha senz’altro contribuito a diminuire – se non a eliminare – le situazioni di miseria documentate da Ivens. Ma il prezzo da pagare è stato la perdita di quello spirito comunitario che caratterizzava la città ai tempi delle riprese del “Vangelo” pasoliniano. Un modo di vivere che oggi non esiste più, ma dove forse i legami con gli altri, con la terra e con gli animali erano più autentici, dove il denaro non aveva ancora comprato la memoria delle radici. “Voci di sassi” non vuole parlare della bellezza – intesa come puro estetismo – perché, come spiega nel documentario Enrique Irazoqui - il giovane spagnolo che nel ’64 impersonò Cristo nel “Vangelo secondo Matteo” - “i sassi non erano belli”. Il proposito dei due registi è piuttosto quello di invitare lo spettatore a riflettere sul significato della parola “cultura”, su come sia cambiato nel tempo e sul valore che ne dà la società di oggi. “Voci di sassi. Appunti per un film su Matera” Mercoledì 25 Giugno 2014 – ore 21.30 Sala Rivolta – Teatro alle Vigne Via Cavour, 66 Lodi .  
   
   
GRANDE GUERRA: 6 LUGLIO REQUIEM DIRETTA DA MUTI A REDIPUGLIA ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO  
 
Roma, 24 giugno 2014 - Monumento al dolore e alla memoria, luogo simbolo dell´inutile strage, il Sacrario militare di Redipuglia (Go) domenica 6 luglio segnerà in Italia l´avvio ufficiale delle commemorazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale, con una solenne Messa da Requiem di Giuseppe Verdi diretta dal Maestro Riccardo Muti. Sarà un grandioso omaggio alle vittime di quel conflitto e, più in generale, di tutte le guerre. Un autentico evento che racchiude il significato più puro di come il Governo Italiano, e con esso la Regione Friuli Venezia Giulia, vuole ricordare le tanti inutili morti, le immani sofferenze per parlare di pace, di fratellanza, di solidarietà. Nel centenario di quella tragedia, iniziata a Saraievo con l´attentato a Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia, nel luglio di quel 1914 che ha cambiato il mondo, il concerto ai piedi di quella scalinata ove riposano i resti di 100 mila caduti è la prima iniziativa internazionale dell´Italia e, come è stato annunciato questo pomeriggio a Roma, in una conferenza stampa nella sede della presidenza del Consiglio dei Ministri, vedrà la presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, assieme ai capi di Stato di Slovenia e Croazia, e a rappresentanti del governo austriaco e di quello albanese, oltre a quello italiano. La musica come elemento di coesione, un´opportunità per trasmettere attraverso di essa un messaggio di conciliazione e di pace, ha detto il maestro Muti, all´incontro con i giornalisti assieme al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, al presidente del Comitato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale, Franco Marini, e all´assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti. Centinaia i musicisti, i cantanti, i coristi sul grande palco di Redipuglia. Moltissimi, tra loro, i giovani. Verranno da tante delle nazioni coinvolte in quel massacro. Artisti di lingue, religioni, culture diverse, seduti accanto l´un l´altro per regalare emozioni al pubblico. Musicisti dei Berliner Philarmoniker, della Chicago Symphony Orchestra, e ancora dell´Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, dell´Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, dell´Orchestra nazionale di Francia, i Wiener Philarmoniker, e non solo, che si uniranno agli allievi dei conservatori di Trieste e Udine, all´Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e all´European Spirith of Youth Orchestra. Voci soliste il soprano russo Tatiana Serjan, il mezzosoprano triestino Daniela Barcellona, il tenore albanese Saimir Pirgu e il basso polesano Riccardo Zanellato. E cori da Friuli Venezia Giulia, Lubiana, Zagabria e Budapest. Sarà una serata straordinaria, la dimostrazione di come la musica può unire, ha detto il ministro Franceschini, annunciando che nel settore culturale è finita la stagione dei tagli, perché la cultura è l´ossigeno del nostro Paese, che deve saper investire nella propria storia, nel proprio patrimonio, nelle bellezze, nella creatività, nella fantasia, nei suoi talenti per esprimere le sue potenzialità in modo da ritornare ad essere vincente nella competizione globale. Il concerto del 6 luglio (inizio alle ore 21.00) è promosso da Ravenna Festival, in coproduzione con Mittelfest e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Diretta su Rai 3 e replica su Rai 1 il primo agosto. Saranno 2.700 i posti a sedere a pagamento e 4.500 i posti in piedi gratuiti, previa prenotazione su www.Mittelfest.org. Oltre a far da cornice alle note di Verdi, il complesso monumentale di Redipuglia sarà il tassello da cui partirà un piano di interventi di ripristino e di recupero dei luoghi della memoria e di allestimenti museali lungo gli oltre 500 chilometri della linea del fronte, che la presidenza del Consiglio dei Ministri si appresta a realizzare da qui fino ai cent´anni dalla fine della Guerra, nel 2018.  
   
   
ARTE, BELLEZZA, CULTURA: IL CAMMINO DI FRANCESCO  
 
Roma, 24 giugno 2014 - Il “Cammino di Francesco” è il tratto più conosciuto e suggestivo del percorso che da La Verna porta fino a Roma attraverso la Valle Santa Reatina. È una splendida distesa pianeggiante circondata da colline e monti: è proprio questa Valle, poi divenuta Santa, che Francesco ha amato, trovando un naturale rifugio dalle “vanità del mondo”, tra gente semplice e incline a recepire il suo messaggio. La Regione valorizza il magico anello reatino. Si trova proprio nella Valle Reatina: al centro c’è la città di Rieti, stretta nell’anello degli otto comuni di Contigliano, Greccio, Colli sul Velino, Labro, Rivodutri, Poggio Bustone, Cantalice, Morro Reatino. La Regione ha scelto di promuovere questo territorio con il Progetto Abc Arte Bellezza Cultura insieme al Comune di Rieti. È una delle aree più fertili sotto molteplici aspetti: naturalistici e ambientali, umani e spirituali, di pellegrinaggio e sportivi, enogastronomici e turistici insieme. Un luogo ricco di cultura e spiritualità. È proprio qui che Francesco ha compiuto i tre gesti fondamentali della sua esistenza: nel 1223 diede vita proprio a Greccio al primo Presepe vivente; nello stesso anno scrisse la Regola dell’Ordine francescano e qui trovò anche l’ispirazione per scrivere il famoso Cantico delle Creature («Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature»), uno dei testi più poetici, antichi e declamati della nostra letteratura. A piedi, a cavallo, in bicicletta. Percorrendo il Cammino si attraversano i sentieri e le strade che il Santo ebbe a cuore e ci si può immergere nella stessa natura spettacolare che lo avvolse. Il Cammino è composto da otto diverse tappe per un totale di 80 km: dalla Rieti medievale, con i suoi palazzi e le sue chiese, fino a toccare i Santuari di Greccio, La Foresta, Poggio Bustone e Fontecolombo. E poi tra i boschi, come quello del Faggio di San Francesco a Rivodutri, fino ad arrivare alle vette del Terminillo e al Comune di Monterotondo per approdare infine a Roma. È anche un’occasione per praticare sport all’aria aperta tra sentieri, viottoli e strade di rara bellezza. Da Roma alla Valle Santa Reatina, lungo la più antica delle vie consolari, la Salaria. Un gemellaggio spirituale. Tra le visite consigliate c’è quella ai quattro Santuari Francescani: Fontecolombo, detto Sinai francescano, dove Francesco fu operato agli occhi; Santa Maria della Foresta, dove ebbe luogo il miracolo dell’uva e partì il pellegrinaggio di Francesco a Santiago; Greccio e Poggio Bustone, il luogo delle rivelazioni divine. Si tratta dell’anfiteatro della “Conca Reatina”, ideale segno della croce. A potenziare il cammino, per celebrare l’ottocentesimo anniversario dell’arrivo di San Francesco a Santiago de Compostela, il gemellaggio frutto dell’ accordo siglato tra Comune di Rieti, Regione Galizia, Comune di Santiago de Compostela. L’obiettivo è proprio quello di promuovere questo specifico tratto. Ingredienti della Valle Santa. Acqua, grano, sale, olio, zucchero: i cinque elementi naturali presenti nel reatino, secondo serbatoio d’acqua potabile d’Europa, più importante via del sale, primo zuccherificio, primo olio Dop d’Italia, famoso per il grano di Strampelli, dalle particolari proprietà organolettiche. E anche per i formaggi tipici e per il miele pregiato. Per tutto il mese di luglio, anche grazie a Arsial, sarà possibile apprezzare i prodotti del territorio e i piatti tipici locali: dall’olio Dop della Sabina alla salsa tartufata del reatino. Un innesto naturale nel percorso “verso l’Expo 2015”, dentro quel reticolo di cammini religiosi e itinerari tematici legati alle produzioni agricole locali, grandi abbazie e monasteri, borghi storici patrocinato dalla Regione. Concerti, teatro, incontri. Nel mese di luglio ci saranno una serie di eventi culturali, una stagione intensa e senza precedenti che andrà in scena in chiese, teatri e castelli ma anche per strada. E poi laboratori di drammaturgia aperti a tutti: attori-allievi, cittadini, associazioni del luogo. Tutti insieme, a settembre, animeranno il grande evento finale, a cura del regista Giorgio Barberio Corsetti. Ma non finisce qui: ci saranno anche spettacoli circensi itineranti, pupazzi, installazioni, performance, concerti di musica sacra e antica. Tutto avrà inizio il 7 luglio a Rieti, con la Lectio Magistralis su Francesco del filosofo Massimo Cacciari. Immagini in mostra. Un progetto fotografico speciale di Giovanni De Angelis che ha per scenario i nove comuni del “Cammino”. E poi ci sarà anche una mostra nelle vetrine dei negozi di via Roma a Rieti del fotografo Manuel Valcarel sul percorso di Francesco a Santiago.  
   
   
SPETTACOLI, BOBBY DURHAM’S JAZZ FESTIVAL 2014 GIUNGE AL 10° ANNIVERSARIO  
 
Genova, 24 Giugno 2014 - È giunto alla decima edizione il Festival Internazionale Isola Jazz – Bobby Durham di Isola del Cantone che anche quest´anno tornerà in Valle Scrivia da martedì 1 luglio a sabato 5 luglio, per celebrare il grande batterista jazz americano che alla fine degli anni ´90, invece di ritornare a Philadelphia, scelse di venire a venire nel piccolo Comune dell´entroterra genovese. Più che ospitarlo Isola del Cantone lo adottò dedicandogli un Festival Internazionale, il sesto dalla sua scomparsa che risale al 6 luglio 2008, quando il batterista americano all´ospedale di Villa Scassi se ne andò, per un male incurabile. Creatura di Bobby Durham il festival jazz di Isola rivive ogni anno grazie alla passione del musicista genovese Massimo Faraò, direttore artistico della manifestazione e, a suo tempo, colui che fece innamorare della Vallescrivia il grande batterista di Philadelphia. Batterista dell´Oscar Peterson Trio, dell´orchestra di Ella Fitzgerald e della Big Band di Duke Ellington, Bobby Durham ha suonato in giro per il mondo, tra cui quattro volte alla Casa Bianca, con i più grandi nomi del jazz, del soul e del rhythm and blues, da Frank Sinatra, James Brown a Ray Charles, Marvin Gaye e molti altri. Anche quest´anno saranno numerose e di prima grandezza le stelle del jazz che si ritroveranno a Isola del Cantone per omaggiare Bobby Durham, da Philip Harper a Louis Hayes, da Rodney Bradley a Kevin Mahogany e Chico Freeman. I concerti si svolgeranno anche in caso di maltempo, grazie alla tensostruttura che riparerà musicisti e spettatori dall´eventuale pioggia. Oltre ad un bar ristoro che sarà aperto tutti i giorni dalle 19 presso Largo Vecchio Scalo, adiacente al palco dei concerti, anche stand di artigianato, prodotti tipici, oggettistica, piante e libri aperti dalle 17. I concerti, tutti a ingresso gratuito, si svolgeranno nelle cinque sere alle 21.30 e vedranno alternarsi The Italian Sax Ensemble featuring Philip Harper, Kevin Mahogany and Friends, Louis Hayes, The Trio Experience con Bruce Forman, Aldo Zunino, Byron Landham, The Unusual Suspects con Pat Bianchi, Massimo Faraò, Byron Landham. Per finire Sabato 5 luglio con Rodney Bradley e il canto gospel. Anche quest´anno si rinnova l´appuntamento con We love jazz, seminario internazionale, sostenuto dalla Regione Liguria che giunge alla quinta edizione e vedrà alternarsi musicisti di fama mondiale. Ai corsi di quest´anno si sono già iscritti 60 partecipanti provenienti da tutta Italia e anche dalla Germania, Austria e Russia. "Un festival di questo livello in Vallescrivia – hanno spiegato gli assessori regionali al bilancio e alla formazione e alla cultura, Pippo Rossetti e Angelo Berlangieri – è un modo per far conoscere il nostro entroterra, attraverso un evento di qualità, in grado di costituire un richiamo anche per gli anni futuri e lanciare un tipo di turismo diverso". Www.welovejazz.it    
   
   
MILANO: AL MUSEO DI STORIA NATURALE YANN ARTHUS-BERTRAND: LA TERRA VISTA DAL CIELO FINO AL 19 OTTOBRE UNA MOSTRA-RACCONTO DEL NOSTRO PIANETA IN 103 FOTO A COLORI.  
 
Milano, 24 giugno 2014 - Inaugurata lunedì 23 giugno alle ore 18 "Yann Arthus-bertrand: la Terra vista dal cielo", la mostra dedicata all’opera del fotografo e ambientalista francese Yann Arthus-bertrand e ospitata al Museo di Storia Naturale di Milano dal 24 giugno al 19 ottobre 2014. Promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Museo di Storia Naturale di Milano in collaborazione con Silvana Editoriale, e in coproduzione Yann Arthus-betrand e Associazione Forte di Bard, l’esposizione è a cura di Gabriele Accornero e Catherine Arthus-bertrand. La mostra è un racconto in immagini del nostro pianeta attraverso 103 fotografie a colori, di grandi dimensioni, che fanno parte del più ampio progetto “La Terra vista dal cielo - La Terre vue du ciel“: un inventario dei più bei paesaggi del mondo fotografati dall’alto, con lo scopo di testimoniarne la bellezza e di preservarla attraverso un costante lavoro di monitoraggio dei luoghi. Dagli oceani alle vette delle montagne, dalla savana africana ai ghiacciai antartici, dai crateri vulcanici ai deserti africani, questi scatti attestano un profondo rispetto e amore per la Terra, tanto da essere diventate delle immagini simbolo, come il celebre cuore di Voh in Nuova Caledonia (foto a sinistra). “A meno di un anno da Expo 2015, il Comune di Milano con questa mostra invita a un viaggio che è atto di responsabilità nei confronti dell’impatto che l’uomo e la società hanno sulla natura e di coscienza per un agire sostenibile da parte dell’umanità intera – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Uno sguardo che dal cielo rivela la meraviglia del nostro pianeta e che offre a tutti noi, attraverso gli scatti in mostra, una prospettiva della Terra altrimenti impossibile“. Dalle immagini del mondo visto dal cielo un rapido volo verso la Terra: in mostra sono presenti anche uccelli tassidermizzati, crani, splendidi minerali, fossili da toccare, conchiglie mai esposte, insetti rari, semi e frutti curiosi, provenienti dalle collezioni del Museo di Storia Naturale che dialogano con le immagini di Yann Arthus-bertrand. “Ho visto la Terra cambiare. L’impatto dell’uomo si vede dal cielo. Durante i viaggi e le ricerche ho constatato che tutti gli scienziati che ho incontrato condividono la mia stessa inquietudine. Quanto illustrano le mie fotografie, loro dimostrano con le cifre, e le cifre sono inaudite“. (Yann Arthus-bertrand) Le fotografie esposte sono il frutto di un lavoro durato oltre vent’anni, durante i quali Yann Arthus-bertrand ha sorvolato i cinque continenti con l’intento di documentare i cambiamenti in corso e l’impatto dell’uomo sui territori, sensibilizzando il maggior numero di persone sull’importanza di uno sviluppo sostenibile. Lungo il percorso espositivo, il fotografo francese ci trasporta in un viaggio emozionante, condividendo con i visitatori lo splendore del nostro pianeta e interrogandosi al tempo stesso sul suo futuro. La Terra vista dal cielo mostra tutta la sua bellezza e allo stesso tempo la sua fragilità: le fotografie sono dirette, potenti, illustrano tesori naturalistici irraggiungibili, panorami mozzafiato, la meraviglia della natura nella sua essenza più incontaminata. Accanto a questi paradisi forestali e oceanici, però, Yann Arthus-bertrand non risparmia una severa critica all’opera dell’uomo: denuncia lo sfruttamento irresponsabile delle risorse della Terra, i disastri causati dalla cementificazione sfrenata, la deforestazione, l’avanzare della desertificazione, il problema dello smaltimento dei rifiuti. I suoi scatti mirano a risvegliare le coscienze, parlano direttamente al cuore per far riflettere su tematiche attuali e complesse, dal dilagare dell’inquinamento al riscaldamento globale, dalla perdita progressiva della biodiversità allo sfruttamento incosciente delle risorse naturali del pianeta. Completa l’esposizione il film Home, che segna l’esordio di Yann Arthus-bertrand alla regia. La pellicola, che nella versione italiana è doppiata da Isabella Rossellini, realizzata con la collaborazione di Luc Besson e Francois-henri Pinault, è stata girata interamente dal cielo, filmando 120 luoghi in 50 diversi Paesi con l’intento di condividere stupore e preoccupazione sullo stato di salute del pianeta e dei cambiamenti che l’umanità deve affrontare. Ricordiamo l’impegno attivo di Arthus-bertrand, fondatore nel 2005 della Fondation Goodplanet, che ha dato vita all’iniziativa Action Carbone (www.Actioncarbone.org ), un programma dedicato alla compensazione delle emissioni di gas a effetto serra tramite il finanziamento di progetti per lo sviluppo delle energie pulite e rinnovabili, per il risparmio energetico e per la riforestazione. Il progetto della mostra è frutto di una coproduzione Yann Arthus-bertrand - Associazione Forte di Bard. Yann Arthus-bertrand: la Terra vista dal cielo dialogo con il Museo di Storia Naturale di Milano 24 giugno - 19 ottobre 2014 Museo di Storia Naturale di Milano www.Assodidatticamuseale.it    
   
   
PRESENTATA L’ATTIVITÀ DEL TEATRO AMATORIALE (FITA) MARCHE E GLI EVENTI DEL 2014.  
 
Ancona, 24 giugno 2014 - Si è tenuta ieri nella sede regionale la presentazione degli eventi teatrali Fita Marche, l´asso-ciazione marchigiana affiliata alla Fita Federazione italiana teatro amatori che sul territorio na-zionale conta circa 1300 compagnie e che nella Marche ne vede iscritte più di 100. Sono intervenuti in rappresentanza della Fita Marche, la presidente Federica Bernardini il vice-presidente Stefano Cosimi, il presidente provinciale Massimo Duranti oltre a Diego Ciarloni, Orietta de Grandis e Paola Cosimi. Ivana Iachetti, che ha portato il saluto dell´assessore alla Cultura, Pietro Marcolini, ha fatto gli onori di casa elogiando il fondamentale operato delle Fita Marche sul territorio regionale che contribuisce a diffondere la cultura teatrale fra le persone avvicinandole al teatro, sia come pubblico che come "attori". Molte le iniziative illustrate dalla presidente Bernardini per l´estate 2014 sparse capillarmente su tutto il territorio regionale. Oltre alle storiche manifestazioni regionali la presidente ha voluto soffermarsi in particolare sulle iniziative di respiro nazionale. Il festival di teatro amatoriale in lingua italiana "Ankon d´oro premio Carlo Urbani" che andrà in scena con il meglio della prosa amatoriale nazionale dal 28 luglio al 2 agosto all´Anfiteatro Romano di Ancona all´interno della rassegna Amo la Mole. La I edizione del festival nazionale di teatro sperimentale Free Zone di Ascoli Piceno si è appena conclusa con successo di persone e critica. A Porto Recanati è in procinto di partire la Iii edizione del festival nazionale di teatro comico e brillante amatoriale all´arena Gigli dal 30 giugno al 6 luglio. Un cenno particolare, per Stefano Cosimi, merita la festa del teatro che la Fita Marche sta organizzando dal 29 settembre al 5 ottobre a Civitanova Marche in cui sono attese tra i 300 e i 500 iscritti Fita provenienti da tutta italia, e che viene promossa anche con la par-tecipazione attiva delle compagnie locali con un video intitolato #Happyfromarche, girato fra le bellezze del nostro territorio. In programma una settimana di stage, corsi di formazione e mo-menti pensati per interagire con chi vorrà essere parte attiva di questa opportunità. Per info sulle attività interamente dedicate a Carlo Urbani per tutto il 2014 è possibile consultare il sito fitamarche.It, scrivere su info@fitamarche.It  o collegarsi alla pagina Facebook Fita Marche.  
   
   
IL CANTICO DELLE CREATURE UNISCE ASSISI E LA BASILICATA  
 
Potenza, 24 giugno 2014 - I festeggiamenti per il decimo anniversario del gemellaggio tra il Sacro Convento d’Assisi e il Santuario di San Donato sono iniziati a Ripacandida lo scorso 21 giugno, giornata mondiale della musica, con un concerto evento della Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco d’Assisi che ha regalato indimenticabili emozioni con musiche di autori Francescani custodite nell’archivio musicale del Sacro Convento. Durante la serata, che ha visto l’accorata partecipazione della Corale Misticus Concentus del Duomo di Melfi, è stato presentato il protocollo d’intesa tra Regione Basilicata, Sacro Convento d’Assisi e Cei di Basilicata che avrà un seguito importante con la prossima programmazione regionale per le tante azioni previste ed in particolare per il grande evento dedicato ai giovani a cui è stato invitato a partecipare Papa Francesco. Per rinsaldare i legami tra Assisi, Ripacandida e la Basilicata sono state anche nominate ambasciatrici dei programmi regionali “Vivi una Vita che Vale” e “Viaggio al Cuore della Vita”, tre personalità giunte appositamente da Assisi: Luigina Passeri, prima tassista al mondo a ricevere questo riconoscimento, Dadda Pronti, esponente del mondo del volontariato e Daniela Fanelli per il suo impegno nella comunicazione per il sociale. “I Cantori della Cappella Musicale d’Assisi magistralmente diretti dal Maestro Padre Giuseppe Magrino e intensamente ispirati dalle Meraviglie degli Affreschi del Santuario di San Donato – commenta Tomangelo Cappelli dell’Ufficio Turismo della Regione Basilicata - hanno letteralmente deliziato i presenti esaltando quel concetto di Armonia musicale, indispensabile per diffondere l’Armonia dei comportamenti che trova nel ‘Cantico delle Creature’ di San Francesco il Manifesto ideale per ‘Vivere una Vita che Vale’.” L’iniziativa realizzata dalla Regione Basilicata con la collaborazione Pro Loco di Ripacandida si è conclusa quindi secondo i buoni auspici iniziali contenuti nella messaggio di padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento.  
   
   
GIUSEPPE STAMPONE: SALUTI DA CASTEL ROMANO  
 
Roma, 24 giugno 2014 - Giovedì 26 giugno 2014 alle ore 10.30 verrà presentata presso il Campo Rom di Castel Romano a Roma l’opera dell’artista Giuseppe Stampone “Saluti da Castel Romano”, a conclusione del progetto ideato da qwatz in collaborazione con il Centro di Prima Accoglienza di Roma e curato da Benedetta di Loreto. Nel pomeriggio, alle 18:30 ci sarà un concerto aperto alla cittadinanza. Il progetto è promosso dal Centro per la Giustizia Minorile del Lazio, in continuità con il percorso progettuale “Fuori campo”, che ormai da alcuni anni vede gli operatori del Centro di Prima Accoglienza di Roma impegnati nel seguire le minori rom residenti nel campo, sottoposte a misure penali. Lo scopo è di continuare il dialogo con i rom attraverso la condivisione di presupposti culturali e nasce da un’idea di qwatz, residenza per artisti a Roma e piattaforma di ricerca e produzione legata all’arte contemporanea, che sviluppa progetti in dialogo con musei, gallerie, fondazioni, collezionisti, istituzioni, aziende. Nato sotto forma di laboratorio, il progetto era inizialmente rivolto a ragazze minorenni sottoposte a provvedimenti penali che vivono nel Campo Rom – uno dei più grandi d’Italia con circa 1400 persone - per poi arrivare a coinvolgere anche altri minori. Dal mese di dicembre 2013, il laboratorio è stato portato avanti da tre formatori Rosa Ciacci di qwatz, Ciro Natalizio Paduano e Fabio Pennacchia che, attraverso l’insegnamento di tecniche artistiche quali il collage, la fotografia, l’uso del gesso e il disegno, hanno costruito un esempio concreto di collaborazione sia all’interno della comunità, sia tra i ragazzi Rom e possibili interlocutori esterni. La differenza culturale e sociale tra i Rom e il resto della società, sempre in rapida evoluzione, pone continue domande su come costruire un dialogo per la gestione delle relazioni sociali in una prospettiva comune. I formatori hanno individuato la necessità per i ragazzi del campo di avere uno spazio di aggregazione. All’interno del campo si trova una piccola struttura chiamata “la casetta di legno”, che rappresenta uno spazio comunitario, e un link tra il campo stesso e la città, perché visibile dalla strada. La casetta è quindi stata scelta come spazio su cui interverrà Giuseppe Stampone, artista attivo a livello internazionale e impegnato sia in progetti di musei e gallerie, sia su tematiche sociali. In collaborazione con il network Solstizio.org, Stampone realizzerà una sua opera, un possibile schermo di dialogo tra il campo e chi ci passa di fronte. “Saluti da Castel Romano” è il nome che l’artista ha scelto per questa iniziativa, che prosegue la serie di suoi lavori “Saluti dall’Aquila” e “Greetings from New Orleans”: cartoline realizzate sui luoghi in cui sono avvenuti disastri naturali, come appunto l’Aquila e New Orleans, per evidenziare l’enorme distanza tra le promesse di intervento, quasi mai mantenute, e la realtà. Questa volta le cartoline non sono destinate alle istituzioni ma al mondo dell’arte e della cultura: Stampone, dopo aver preso coscienza del difficile ruolo che l’arte ha nell’ambito del progetto, vuole testarne l’efficacia reale e chiama in soccorso il proprio network internazionale di artisti, critici, curatori e intellettuali, per chiedere un aiuto a trovare una soluzione concreta e non solo teorica alla progettazione dell’opera. Per tanti anni, nell’ambito della sua ricerca chiamata global education, l’artista si è occupato di formazione su tematiche sociali urgenti. Oggi ammaina una voluta e provocatoria bandiera bianca per riflettere sul ruolo dell’arte e su una possibile teoria del fallimento. Giovedì 26 giugno alle 10:30, il Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile del Lazio, Donatella Caponetti, il Direttore del Centro di Prima Accoglienza, Angelo Mammana e Benedetta di Loreto illustreranno i risultati del progetto e l’opera di Stampone, che verrà svelata il giorno stesso. Lo stesso 26 giugno, alle 18:00 l´arci Solidarieta’, che ha contribuito attivamente allo sviluppo del progetto, e il Municipio Roma Ix organizzano un concerto Rom per invitare la cittadinanza ad entrare in contatto con la cultura Rom. Un ringraziamento particolare va al lavoro degli educatori del Centro di Prima Accoglienza di Roma coordinati da Enrico Bonvecchi, che hanno garantito con la loro presenza anche fisica - ma soprattutto con la loro opera di mediazione continua - lo svolgimento delle attività. Www.qwatz.it