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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Novembre 2012
RIDURRE IL CONSUMO DI ENERGIA DEL 30 % MEDIANTE LE TIC  
 
Bruxelles, 20 novembre 2012 - Secondo un progetto di ricerca europeo, le città potrebbero ridurre il loro consumo di energia del 30 % usando a proprio vantaggio le tecnologie dell´informazione e delle comunicazioni (Tic). Questa scoperta fondamentale è stata compiuta dal progetto Enersip, che è composto da 10 partner provenienti da 5 paesi europei e ha ricevuto 3,99 milioni di euro di fondi dal Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue nell´ambito del tema per il supporto Tic agli edifici e ai quartieri a energia positiva. I loro risultati sono stati presentati dopo che un´analisi ha mostrato in che modo ottimizzare l´uso del consumo residenziale e delle infrastrutture per la produzione. Gli scienziati e i ricercatori che partecipano al progetto Enersip, guidati dall´azienda spagnola Tecnalia, hanno progettato, sviluppato e convalidato una piattaforma Tic che permette una riduzione del 30 % del consumo elettrico residenziale, integrando allo stesso tempo impianti di micro generazione che sfruttano energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici installati sui tetti delle case. La chiave per questa conquista è il risultato di una strategia su due fronti, in primo luogo la riduzione del consumo di elettricità nelle case (circa dal 15 % al 20 %), e in secondo luogo la regolazione del consumo e della produzione di elettricità in zone (con la stessa quantità). Secondo il professor José Ignacio Moreno, del dipartimento di ingegneria telematica dell´Universidad Carlos Iii de Madrid (Uc3m), il sistema "fornisce agli utenti informazioni riguardo al loro consumo, permettendo loro di identificare gli elettrodomestici che usano la maggior quantità di energia; esso quindi suggerisce possibili soluzioni, tentando di modificare certi comportamenti e incoraggiando le buone pratiche che permettono ai consumatori di ridurre la loro bolletta per l´elettricità". Mediante questi strumenti, la piattaforma Enersip permette di monitorare gli elettrodomestici mediante network di sensori e attuatori, in modo da poterli controllare in modo wireless usando applicazioni in rete. Il progetto Enersip ha concepito il sistema in modo che esso compia delle azioni automatiche che permettono di modificare il consumo nelle case all´interno di una zona quanto più possibile in modo che esse sfruttino l´energia rinnovabile prodotta da fonti che si trovano nella stessa zona, riducendo così i flussi di corrente e, di conseguenza, le perdite di energia e i costi. "Questo tipo di azione rientra in quello che è conosciuta come gestione della domanda di elettricità," ha detto Gregorio López, un altro ricercatore della Uc3m. Ad esempio, ha aggiunto, la temperatura potrebbe essere aumentata di alcuni gradi in estate (o abbassata in inverno) in centinaia di migliaia di case durante i periodi di minore produzione di energia rinnovabile in una zona, o il funzionamento programmato di alcuni elettrodomestici (lavastoviglie, lavatrice) potrebbe essere spostato in un momento in cui la produzione di energia rinnovabile è al suo massimo. "Naturalmente," ha sottolineato López, "quei nuclei abitativi avranno prima dato il proprio consenso a partecipare a questo tipo di programma in cambio di alcuni incentivi, e non verrebbero mai a mancare dei livelli prestabiliti di comfort." Uno dei benefici della piattaforma Enersip è che essa necessita solo di pochi impianti Tic di base per poter funzionare. Specificatamente, essa richiederà network con sensori e attuatori per il consumo e le infrastrutture per la micro generazione, una connessione Internet e un´applicazione web che permettono di accedere da qualsiasi dispositivo connesso al Web (sebbene lo stesso progetto Enersip usi anche un´infrastruttura centrale per le comunicazioni dedicata che offre alcuni vantaggi). "Essa potrebbe essere implementata da qualsiasi casa equipaggiata con le tipiche infrastrutture di consumo o infrastrutture di consumo e micro generazione," ha spiegato José Ignacio Moreno. Il team che egli dirige alla Uc3m era responsabile della progettazione formale e della creazione di modelli dell´architettura per le comunicazioni della piattaforma Enersip, oltre che delle simulazioni software per valutare le prestazioni di quella architettura. Egli ha partecipato alla progettazione e alla definizione delle fasi di integrazione e convalida della piattaforma e ha presentato i progressi della ricerca con articoli tecnici durante importanti conferenze sulla comunicazione, come Infocom 2011 e Icc 2012. Il consorzio Enersip vede la partecipazione di aziende e centri di ricerca di primo piano provenienti da Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Portogallo e Spagna. Per maggiori informazioni, visitare: Universidad Carlos Iii de Madrid: http://www.Uc3m.es/portal/page/portal/inicio  Enersip: http://www.Enersip-project.eu/    
   
   
TORINO, LA PIANIFICAZIONE ENERGETICA LOCALE AL CENTRO DEL NUOVO PROGETTO EUROPEO “SEAP ALPS”  
 
Torino, 19 novembre 2012 - Martedì 20 novembre, al 15° piano del palazzo della Provincia di Torino di corso Inghilterra 7, dalle 11 alle 13, avrà luogo il lancio del Progetto europeo Seap Alps, di cui la Provincia è capofila. Scopo del Progetto – che è cofinanziato dal Programma Spazio Alpino e collegato all’iniziativa del Patto dei Sindaci, con il coinvolgimento di dodici partner tra Francia, Italia, Austria, Germania e Slovenia – è definire e condividere una metodologia di pianificazione energetica a livello locale che tenga conto del concetto di adattamento ai cambiamenti climatici. La Provincia di Torino è capo_la nel progetto europeo Seap Alps, co_nanziato dal Programma Spazio Alpino, collegato all’iniziativa Patto dei Sindaci con il coinvolgimento di dodici partner tra Francia, Italia, Austria, Germania e Slovenia. Seap Alps intende de_nire e condividere una metodologia di piani_cazione energetica a livello locale che tenga non solo in conto gli aspetti di mitigazione dei cambiamenti climatici ma anche il concetto dell’adattamento. Le ricadute sui territori coinvolti nel progetto saranno garantite da attività di formazione, informazione e dall’applicazione della metodologia de_nita nel progetto in almeno 35 casi pilota. La collaborazione con gli enti presenti sul territorio è indispensabile per far decollare l’iniziativa nel modo migliore. Intervengono: Andrea Accorigi rappresentante dell’Ucio del Patto dei Sindaci di Bruxelles; Michela Gaifami rappresentante del Programma Spazio Alpino; Roberto Gerbo Energy Manager di Intesa Sanpaolo; Roberto Ronco assessore all’Ambiente della Provincia di Torino; Al termine, proiezione del video “Il Patto dei Sindaci in Provincia di Torino” e del cortometraggio sui cambiamenti climatici (a cura di Cinemambiente).  
   
   
"IL PETROLIO NON È TUTTO FINITO"  
 
Londra, 20 novembre 2012 - Il 28 novembre 2012 si terrà a Londra, nel Regno Unito, una conferenza dal titolo "Il petrolio non è tutto finito" (It´s not oil gone). Il petrolio greggio è la fonte principale di energia, in particolare per i trasporti, e si prevede che lo sarà ancora per i decenni a venire. È, tuttavia, una risorsa limitata che eventualmente si esaurirà. Non solo, ma l´anidride carbonica prodotta dalla combustione di petrolio contribuisce fortemente al cambiamento climatico. Durante la conferenza si discuterà su come il petrolio viene recuperato, concentrandosi in particolare su quanto ne rimane e sui metodi di recupero attuali. Saranno inoltre evidenziate le opportunità di sfruttare il petrolio rimanente attraverso le tecnologie nuove ed emergenti, nonché gli incentivi pratici, economici, ambientali e politici che influenzeranno l´adozione di queste nuove tecnologie. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www3.Imperial.ac.uk/newsandeventspggrp/imperialcollege/eventssummary/event_26-10-2012-16-52-6    
   
   
VERTENZA ENERGIT: ACCORDO RAGGIUNTO TRA ALPIQ E ONDA ENERGIA PER CESSIONE ENERGIT  
 
Cagliari, 20 Novembre 2012 - E’ stato siglato l’accordo tra Alpiq e Onda Energia per la cessione dell’intero pacchetto azionario della società Energit. Il contratto sarà esecutivo il prossimo 23 novembre. E´ quanto emerso dall’incontro tra Ministero dello Sviluppo economico, Regione Sardegna, Provincia di Cagliari, azienda e sindacati, svoltosi, il 16 novembre, a Roma in via Molise. "Sono cautamente ottimista - ha affermato l’assessore regionale dell’Industria, Alessandra Zedda - La Regione conferma il suo impegno nel mettere in campo tutte le azioni necessarie per il buon esito dell’operazione. Il mio pensiero va ai lavoratori, ci auguriamo che il 23 novembre segni la data del rilancio dell’azienda cagliaritana e della conferma dei livelli occupazionali".  
   
   
VALLE D’AOSTA: DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI POLITICHE ABITATIVE  
 
 Aosta, 20 novembre 2012 - A completamento delle molte novità introdotte a partire dal primo anno di questa legislatura, sempre con il confronto preliminare e costruttivo delle parti interessate e, in particolare, con la Consulta della casa, il disegno di legge in materia di politiche abitative, approvato oggi dalla Giunta regionale, conclude il lavoro di riordino normativo del settore e persegue l’equa distribuzione delle risorse destinate dalla Regione alla “casa” delle famiglie valdostane. La creazione di un vero e proprio testo unico della materia faciliterà sia l’accesso ai provvedimenti inerenti le politiche abitative, così come determinerà una programmazione degli interventi che consentirà, nell’interesse di tutti, utenti e operatori, di migliorare ulteriormente la razionalizzazione delle risorse. In particolare questo disegno di legge fornisce una risposta alle attese di molti cittadini migliorando trasparenza, semplificazione ed equità distributiva. Queste le principali novità introdotte: introduzione di parametri oggettivi e uguali per tutti gli interventi (indicatore di reddito regionale Irse, valori dell’Osservatorio mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, …) cui riferire i livelli di reddito, il calcolo dei canoni, il prezzo di vendita; eliminazione della decadenza dall’assegnazione per livelli di reddito con il pagamento di un canone di mercato; eliminazione dell’autorizzazione per i ricongiungimenti familiari dei parenti di primo grado nelle case popolari; snellimento delle procedure di mobilità e cambio alloggio; definizione di procedure efficaci e celeri per la decadenza dall’assegnazione e la risoluzione dei contratti; decadenza dall’assegnazione anche nei casi di inosservanza degli impegni contrattuali e delle norme condominiali; aggiornamenti annuali delle graduatorie di Edilizia residenziale pubblica; controllo delle morosità: (sostegno alla morosità definita incolpevole dalla commissione Edilizia residenziale pubblica presieduta da un giudice ; contrasto più efficace alle altre forme di morosità); riapertura dei piani di vendita delle case popolari: possibilità di estinguere anticipatamente il diritto di prelazione dopo 10 anni, anche per le case acquistate dopo il 1995, con il versamento di una somma per ogni anno mancante alla scadenza del diritto di prelazione; limiti massimi alla concessione dei mutui (spesa massima ammessa per la prima casa ; mutuo massimo concedibile per i centri storici).  
   
   
“USO VERSUS CONSUMO DEL TERRITORIO RURALE”, OGGI TAVOLA ROTONDA IN REGIONE COL MINISTRO CATANIA  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – “Uso vs. Consumo del territorio rurale”. Verterà su questo argomento la tavola rotonda in programma, martedì 20 novembre alle ore 10.30, presso la sede della Presidenza della Regione Toscana, in piazza Duomo 10, Sala Pegaso, che vedrà la partecipazione del ministro dell’agricoltura Mario Catania. Insieme al presidente della Regione Enrico Rossi, all’assessore al governo del territorio e al paesaggio Anna Marson e all’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori, interverranno anche il presidente di Slow Food, Carlo Petrini, e Salvatore Settis, accademico dei Lincei. Modererà il dibattito il giornalista Franco De Felice, caporedattore Rai di Firenze. Questa la scaletta degli interventi: dopo l’apertura dei lavori, affidata all’assessore Salvadori, seguirà una relazione tecnica, a cura degli esperti della Regione Toscana. Poi l’introduzione dell’assessore Marson, e gli interventi di Petrini e Settis. Prenderà poi la parola Enrico Rossi. Le conclusioni della tavola rotonda le tirerà il Ministro Catania.  
   
   
DISABILITÀ: FVG, VERSO NUOVE NORME PER ELIMINAZIONE BARRIERE ARCHITETTONICHE  
 
Udine, 20 novembre 2012 - Prima della fine della legislatura l´assessore ai Lavori pubblici e alle Infrastrutture, Riccardo Riccardi, intende proporre alla Giunta regionale nuove normative per il superamento delle barriere architettoniche, strumenti che vogliono rappresentare un autentico avanzamento culturale e civile della nostra società, in quanto intendono promuovere l´accessibilità per tutti: disabili, anziani, persone anche temporaneamente con mobilità ridotta. Provvedimenti che, integrando e migliorando la normativa esistente, anche statale, andranno dunque ad accrescere il ben-essere della popolazione, attraverso una maggiore fruibilità di ambiente, edifici pubblici e privati, trasporti. I contenuti delle future norme (che peraltro prendono spunto anche da una specifica legge già in vigore nel vicino Veneto) sono stati discussi in un incontro, il 16 novembre a Udine, tra lo stesso assessore Riccardi, accompagnato dal direttore centrale Dario Danese, alcuni rappresentanti della Consulta regionale delle Associazioni dei disabili, con in testa il presidente Mario Brancati, ed esperti del Criba, il Centro regionale di Informazione e Formazione sulle barriere architettoniche. In proposito è stato ipotizzato di coinvolgere anche l´Associazione dei costruttori edili, sia in tema di nuove costruzioni che di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Da parte della Consulta è stato tra l´altro rappresentato l´auspicio che in seno alle commissioni edilizie nominate dai singoli Comuni sia resa obbligatoria, e non semplicemente affidata alla sensibilità dei singoli sindaci, la presenza di un tecnico indicato dalla Consulta. Nel corso dell´incontro si è anche convenuto sulla opportunità che sia garantita la continuità dell´attività del Criba, il Centro nato nel 2009 grazie al sostegno finanziario della Regione, per iniziativa della stessa Consulta. Secondo i rappresentanti della Consulta, che in proposito informeranno anche l´assessore regionale alle Politiche sociali Luca Ciriani, il Criba, occupandosi di promozione delle tematiche legate alla progettazione urbanistica, edilizia e proggettuale rispettosa dei bisogni in particolare delle categorie di utenti definiti deboli, potrebbe essere in prospettiva (dal punto di vista amministrativo) incardinato alla direzione regionale Lavori Pubblici, piuttosto che alla direzione che si occupa di Protezione sociale.  
   
   
TRENTO: QUALITA´ PAESAGGISTICA E SOSTENIBILITA´ DEGLI INSEDIAMENTI, DUE IPOTESI DI BUONA PIANIFICAZIONE  
 
 Trento, 20 novembre 2012 - L´incontro che si è svolto il 15 novembre a Rovereto presso la sede della Manifattura Tabacchi ha fatto emergere palesemente quanto il paesaggio debba essere considerato "il nostro capitale", una "stratificazione di valori che devono cominciare ad entrare nelle maglie del sistema produttivo". Due le ipotesi-studio di pianificazione: una focalizzata sulla necessità di arredo e riqualificazione delle aree artigianali (trattata dagli architetti Marco Malossini e Vincenzo Cribari) e l´altra ha preso in considerazione le indicazioni metodologiche per permettere una progettazione dell’area di Zambana Vecchia secondo criteri di alta qualità paesaggistica e di identità territoriale (curata e illustrata dall´architetto Alberto Winterle, presidente dell´ordine provinciale). L´appuntamento è il secondo di "Incontri sul paesaggio", promossi dall´assessorato all´urbanistica e enti locali per stimolare e favorire una prospettiva di pianificazione che tenga presente elementi indispensabili per disegnare il paesaggio di domani, il territorio trentino del futuro. All´incontro, promosso in collaborazione alla Comunità della Vallagarina, ha partecipato l´assessore provinciale competente, Mauro Gilmozzi. All´illustrazione dei due studi è seguita una tavola rotonda moderata da Giorgio Tecilla, coordinatore degli studi e della ricerca in materia di paesaggio e riferimento per i progetti del Fondo Paesaggio, Giulio Andreolli del Comitato Scientifico di step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina, Gianni Lazzari, amministratore delegato di Habitech, Michele Moser, sindaco di Zambana e Gianluca Salvatori, presidente del Progetto Manifattura. Di fronte ad una sala gremita soprattutto di giovani professionisti l’assessore Mauro Gilmozzi ha preso la parola ringraziando innanzitutto il presidente di Manifattura Gianluca Salvatori ”padrone di casa” e le numerose autorità presenti all’incontro. “Il paesaggio diventa un momento molto edificante del confronto, ha detto l’assessore in apertura riferendosi al tema ‘Una certa idea di paesaggio’ proposto da ‘Futuro-presente’, laboratorio che prenderà il via nel fine settimana a Rovereto. L’assessore ha poi proseguito facendo riferimento al piano urbanistico provinciale “abbiamo cercato di portare avanti un’idea di paesaggio come interazione fra uomo e paesaggio, l’uomo interagisce col suo territorio, il paesaggio diventa espressione di ciò che l’uomo decide di fare, è la sua identità. In Trentino quel che vediamo è l’espressione delle scelte che abbiamo fatto in passato. E questo ha a che fare con l’idea di pianificazione. Oggi ha ancora più senso chiedersi quale sarà il paesaggio del futuro, quali prospettive vogliamo per il nostro domani. Abbiamo cercato di immaginare alcuni scenari, come la nostra società ed economia sarebbe cambiata e abbiamo messo al centro del Pup un elemento, il paesaggio, che è il fulcro di tutta la pianificazione. Per un Trentino che non deve omologarsi ma che deve esprimere tutte le capacità di essere attrattivi sul territorio. Abbiamo cercato di introdurre - ha continuato l’assessore -delle modalità di approccio al tema dello sviluppo perché possa esserci una nuova prospettiva, anche di tipo industriale, proponendo alcuni temi che ritenevamo importanti affinché le politiche territoriali aiutassero il Trentino in questa prospettiva. Abbiamo lanciato 9 temi che hanno a che vedere con degli elementi chiavi di questo territorio: i temi sono di vario genere dalle Dolomiti patrimonio dell’umanità fino alle aeree produttive, le aree legate alle città, per capire quale tipo di attività possano essere realizzate nel futuro. Il panorama economico si è fortemente trasformato e, allora, quale sarà il paesaggio dei prossimi anni? Questo tema è stato sviluppato da un gruppo di architetti che hanno dato degli spunti, hanno portato delle idee, questi non sono progetti, sono studi, spunti di riflessione di come si possa intervenire sulle nostre aree produttive, con un nuovo approccio per tutto il Trentino. Questo di Rovereto è il contesto urbano più legato all’attività industriale purché si concepisca che questo paesaggio industriale evolve. Ci sono molto stimoli nelle prospettive presentate stasera: questo tipo di ragionamento vorremmo consegnarlo simbolicamente al presidente della comunità Vallagarina, perché il piano territoriale della comunità è il contesto nel quale dobbiamo legare un’idea di sviluppo territoriale con i progetti perchè questo sviluppo possa realizzarsi. Una comunità è il luogo in cui si elabora il pensiero, la prospettiva per il proprio territorio”. Gli architetti Marco Malossini e Vincenzo Cribari che fanno parte di una start up con sede in Manifattura, hanno lavorato ad uno studio dedicato alle aree artigianali e industriali che si caratterizzano spesso per il forte impatto sul paesaggio sia a larga scala sia sui singoli fabbricati. Lo studio ha individuato una serie di obiettivi di qualità paesaggistica per gli insediamenti delle aree produttive attraverso un approccio orientato all’integrazione dei fattori urbanistici con quelli economici. Dallo studio sono emerse alcune ipotesi di riqualificazione paesaggistica rispetto a uno scenario complessivo di sviluppo delineato con riferimento al nuovo livello istituzionale delle Comunità di Valle. All’ipotesi hanno lavorato anche alcuni consulenti scientifici, fra gli altri Geremia Gios, Carlos Liop Tomè, Albert Cuchi Burgos, Ilaria Goio, Giovanni Roncador e Fabio Cella. Dopo una breve analisi di che cos’è l’industria oggi in Trentino che risulta molto frammentata come in varie parti del mondo, l’architetto Malossini ha detto che. “Noi stiamo cercando di capire dove possiamo collocarci rispetto al sistema globale: questa è la parte difficile della realtà di oggi. Per il futuro si potrà lavorare bene se si riesce ad essere di supporto ai servizi” La presentazione alternata fra l’esposizione dei due professionisti della pianificazione ha visto poi l’intervento di Vincenzo Cribari che ha sottolineato come “dobbiamo riuscire a lavore sull’efficienza, per lo meno in ambito energetico ma anche sull’efficienza degli spazi. C’è una tendenza sulla quale ci stiamo muovendo, bisogna ripensare i luoghi della produzione, il rapporto fra luoghi di produzione e paesaggio. I sistemi più avanzati europei pongono in particolare l’accento sugli aspetti di carattere ambientali, focalizzandosi sui cicli di produzione. Dobbiamo capire che c’è uno scarto fra le condizioni ambientali e il paesaggio, ambiente e territorio non sono la stessa cosa, sono due questioni diverse”. Malossini ha ribadito che “oggi dobbiamo invece cominciare a vivere considerando il paesaggio come nostro capitale. Il paesaggio è una stratificazione di valori che devono cominciare ad entrare nelle maglie del nostro sistema produttivo. In una mappa del Trentino si possono elencare le varie tipologie di paesaggio in modo da conoscere l’esatta realtà”. Lo studio realizzato dai giovani professionisti è un lavoro approfondito di censimento del territorio trentino attraverso alcune chiavi di lettura che permettono di fotografare il territorio nella sua complessità, analizzandolo con grande capillarità, tutti fattori specifici legati alla pianificazione. In particolare è stata analizzata l’area produttiva de “Le casotte”, nella zona di Mori. Emersa, dall’illustrazione dei due professionisti anche la necessità di valorizzare la “condizione alpina” del nostro territorio. Alberto Winterle ha presentato in apertura il complesso team che ha studiato ed elaborato il progetto e ha esordito dicendo che ”Zambana non è solo una vicenda urbanistica ma è anche una vicenda umana. Dopo la prima caduta di enormi massi nel 1955 e la frana del ‘56 l’abitato è stato spostato di circa due chilometri e così si è trovato al centro della valle avulso dal resto del territorio. Il nostro progetto è stato quello di identificare 4 ecologie per definire l’identità: la grande scala, l’asse centrale, il green village e i parchi del rischio. Con la nuova tangenziale - ha evidenziato il presidente dell’ordine degli architetti - la vecchia Zambana ha ricominciato un pochino a vivere. Un centro abitato, quello vecchio, sottoutilizzato, mentre il nuovo centro, ricostruito completamente, è molto saturo”. La possibile soluzione, secondo l’architetto Winterle è quella di rivedere gli spazi considerando zone, anche pedonali, che possano collegare i due centri, usando la strada di collegamento fra i due centri che già esiste e riportandola a nuova vita. Poi l’architetto è passato ad illustrare l’abitato vecchio di Zambana considerando il fattore rischio come opportunità di progetto: “Zambana si trova in una condizione disagiata che però può trasformarsi in opportunità”. L’abitato si presenta ora come un anello posto fra due rischi: quello delle frane, da un lato e, quello di esondazione, dall’altro, che può diventare, secondo Winterle, una nuova struttura: illustrata anche da una power point molto dettagliato. “il territorio non è un insieme di dati ma è fatto di più elementi, di suggestioni, di attitudini, in questo senso Zambana costituisce un caso esemplare e quindi sta a noi fare in modo che subisca una trasformazione controllata”. E’ poi cominciata la tavola rotonda che ha visto il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi parlare per primo e sintetizzare come gli spunti forniti dalla serata possano essere di grande aiuto per i piani di comunità. Ha poi illustrato brevemente quanto la Comunità stia facendo proprio in ambito di rivalutazione di paesaggio con la nuova considerazione delle aree produttive. Un altro aspetto preso in esame dal presidente è stata la necessità di pianificare con “una prospettiva sovracomunale per cercare di mettere a rete ciò che il territorio offre ma anche ciò che il territorio chiede. Il tema del paesaggio è al centro di questo processo di pianificazione in atto nella Comunità. La Vallagarina ha subito delle trasformazioni con le quali è necessario fare i conti”. Ha poi preso la parola stimolato da Giorgio Tecilla, con una riflessione sulla sostenibilità, Gianluca Salvatori presidente di Manifattura. “Sostenibilità si riferisce ad una riflessione molto semplice, noi ci avviamo a diventare un pianeta più popolato, si arriverà intorno ai 9 miliardi nel 2050 e quindi con un fenomeno di ulteriore incremento dei consumi. Come è possibile soddisfare bisogni in crescita con risorse limitate? Una strada è quella di cambiare modello di sviluppo. Produrre di più consumando di meno e in particolare consumare risorse riutilizzabile. Il fenomeno urbano è maggiormente sostenibili in termini economici, sociali, ambientali. Il problema vero è che la città andrà ripensata. Una grande quantità di spazi si libereranno e diventeranno disponibili per altri usi e, contemporaneamente, ci sarà l’esigenza di nuovi spazi che permettano un nuovo sviluppo sociale, economico e ambientale. Anche per il nostro territorio si tratta di generare imprese che generino il genio di questo territorio come tessuto e piattaforma di nuove opportunità di crescita e di lavoro”. Il sindaco di Zambana Michele Moser ha posto l’attenzione sul fatto che “nonostante il territorio di Zambana sia stato sempre così poco ospitale l’uomo è sempre vissuto in questo luogo fin dalle popolazione retiche e romane, come confermano i ritrovamenti archeologici rinvenuti. L’unico luogo ancora edificabile di Zambana non può che essere Zambana vecchia che viene sempre più considerato come il luogo dell’identità. Tutta la cultura di Zambana è legato all’abitato vecchio”. L’architetto Giulio Andreolli parlando di ricaduta che questi progetti-studio hanno sul territorio ha sottolineato come “step che ha inteso accompagnare le comunità in questo processo del governo per il territorio del paesaggio, ha avuto la fortuna di essere integrata con la nuova creatura che è l’Osservatorio del paesaggio che farà tesoro di questi incontri specie del pensiero che vi è sotteso. Quelle analizzate stasera sono prospettive che hanno carattere analitico e progettuale. Il messaggio che a noi interessa dare è il percorso mentale, il percorso metodologico che ha prodotto questo risultato. Giorgio Tecilla ha poi coinvolto Gianni Lazzeri in merito alle possibilità di fornire strumenti adatti a gestire un paesaggio sostenibile: “dall’esperienza che abbiamo fatto noi in Habitech, questa sostenibilità, deve essere tradotta in strumenti che cerchino di aiutare ad affrontare la complessità del territorio. Credo ci sia necessità di sviluppare strumentazione che affrontino questo problema. Abbiamo fatto un sacco di esperienza e abbiamo capito che le esigenze della sostenibilità modificano il modo di operare dei soggetti economici. In Trentino si tratta di rigenerare, di riqualificare ma, fino ad oggi, manca lo strumento che misuri la sostenibilità che metta in classifica delle scelte e delle priorità”.  
   
   
TRENTO: LA PROGRAMMAZIONE DELLE OPERE PUBBLICHE COME FATTORE DI CRESCITA E SVILUPPO  
 
 Trento, 20 novembre 2012 - “Questi mesi di lavoro impegnativo approdano ad un metodo che nel tempo va consolidato: quello della gestione associata delle procedure di appalto. E sono la dimostrazione di come questo strumento rappresenti un fattore di crescita e sviluppo per la comunità e per chi nella comunità opera e lavora”. Così Mauro Gilmozzi, assessore agli enti locali, commenta il passaggio di oggi, in Giunta provinciale, dove si è fatto il punto dell’attività svolta sul territorio dai tavoli tecnici, in relazione a quanto previsto dalle disposizioni per accelerare la realizzazione delle opere dei Comuni e delle Comunità della legge provinciale 10 del 2012 nell’ambito della rilevazione delle opere dei Comuni e delle Comunità ammesse a finanziamento provinciale. Le cifre parlano chiaro. Dalla rilevazione effettuata sul territorio nel luglio e agosto 2012, in collaborazione con Comuni e Comunità è emerso che sono 488 le pubbliche già cofinanziate dalla Provincia per un costo complessivo di realizzazione pari ad euro 505 milioni. Per 405 di esse, per un totale di 372 milioni di euro, è già stata fissata la data di inizio lavori nel periodo 2012-2014. Il cronoprogramma è stato consegnato ad ogni Comunità ai fini del necessario coordinamento. “Il lavoro fatto quest´anno – aggiunge Gilmozzi – attorno ad una rigorosa programmazione dei lavori pubblici, con un cronoprogramma definito, permette di procedere all’appalto di lavori pubblici con evidenti ricadute positive a favore delle imprese del territorio. Il tutto contrassegnato da un metodo di lavoro comune, da una modalità unitaria, che rappresenta la miglior risposta a chi fatica a comprendere il senso di questo nuovo, necessario modo di operare”. Va poi considerato che alle 83 opere delle quali deve essere ancora definita solo la data di appalto, vanno aggiunte quelle che sono state proposte dalle Comunità e Comuni con riferimento al Fondi Unico Territoriale (Fut) e che nel corso del mese di settembre sono state ammesse a finanziamento da parte della Provincia. Ci si riferisce ad ulteriori 183 opere per una spesa ammessa prevista di euro 208.452.718. Il lavoro svolto in collaborazione fra gli enti – si è sottolineato oggi in Giunta nell’esaminare i dati sull’attività svolta dai tavoli tecnici - dimostra che è possibile e realizzabile predisporre una concreta programmazione degli interventi pubblici nel medio periodo: una programmazione che sicuramente può favorire una più attenta e programmata organizzazione dei lavori anche con riferimento alle imprese e agli operatori privati del settore. Risulta quindi particolarmente importante che in quest’ottica si continui collegialmente a lavorare per programmare nel prossimo bilancio le ulteriori 183 opere, oltre che a dar seguito alla concreta attuazione di quelle già pianificate. A tale proposito verranno anche attivate le opportune procedure di monitoraggio. “Ferme le titolarità dei Comuni e delle Comunità – conclude Gilmozzi - questi volumi quantitativi e finanziari dimostrano la forte valenza di questo nuovo collegiale approccio di lavoro. Il che rafforza appunto, e ancor più giustifica, il ruolo delle gestioni associate come strumento necessario per portare avanti obiettivi di sistema. Ancor più per quanto riguarda le opere fino ad un milione di euro dove il Protocollo d’intesa tra le Autonomie locali e la Provincia individua nelle Comunità il ruolo di coordinamento il che rappresenta da una parte la vera opportunità di poter procedere operativamente attraverso aggregazioni di interventi tra di loro omogenei così da poter razionalizzare i procedimenti di gara e dall’altra permette alle aziende, in particolare quelle locali, di meglio pianificare e organizzare i propri lavori in relazione anche ai programmati bisogni della pubblica amministrazione”. Va infine rilevato che i dati odierni si riferiscono ai progetti dei Comuni e delle Comunità anche se, in parte, cofinanziati dalla Provincia. Il vero obiettivo diventa quello di impegnarsi affinché questa programmazione venga completata con quella delle opere che direttamente sono realizzate dalla Provincia. Questo ulteriore passo concretamente rappresenta un nuovo modo di operare del sistema pubblico che fattivamente può mettere in risalto i benefici che a vario titolo possono derivare da una sinergica programmazione.  
   
   
EDILIZIA, TOSCANA: IMPRESE DEL SETTORE ESENTATE DAGLI AUMENTI IRAP  
 
 Firenze, 20 novembre 2012 – “Sappiamo di essere nell’occhio del ciclone, dobbiamo tener ferma la barra del timone sugli obiettivi di sviluppo e crescita ma, nello stesso tempo, tener d’occhio la tenuta sociale. Lo stiamo facendo fin dall’inizio della crisi e possiamo rassicurare il mondo imprenditoriale toscano sul fatto che nemmeno i tagli delle risorse ci hanno fatto desistere. Sia pure con crescenti difficoltà, abbiamo mantenuto in piedi tutti gli interventi per le imprese e per l’occupazione e lo faremo anche per il futuro”. L’assessore alle attività produttive commenta così l’indagine di Unioncamere e Ance – presentata ieri a Palazzo Strozzi Sacrati – che per il primo semestre 2012 mette in luce una situazione ancora critica per il settore dell’edilizia, dove il 59,7% delle imprese ha accusato una flessione della propria attività, con ricadute negative sull’occupazione e la propensione agli investimenti. “Una crisi – commenta – purtroppo acuita dai tagli e dalla manovra del governo che blocca la spesa pubblica, deprime i consumi e il mercato delle abitazioni”. Le previsioni non sono ottimistiche per questo la Regione sta mettendo in campo nuovi strumenti che si affiancano a quelli già esistenti, sia sul fronte del credito che del sostegno agli investimenti. Il pacchetto emergenza economia ha consentito di offrire garanzie a oltre 300 imprese edili per investimenti e a quasi 700 per liquidità. E’ stato inoltre attivato un tavolo regionale per fare il punto della crisi del settore. Un altro strumento importante, cita l’assessore, è quello per favorire i processi di integrazione fra imprese, per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività, mentre particolare attenzione viene posta all’innovazione e formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e modernità. “Nella proposta di bilancio 2013 appena approvata dalla giunta – ha aggiunto Simoncini – abbiamo voluto esentare anche il settore delle costruzioni dall’aumento previsto dell’Irap, mentre la nuova legge per la competitività prevede sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratori in mobilità o con certificazione ambientale e sociale. Per le imprese che vantano crediti con le amministrazioni pubbliche, altro punto critico del settore, è stato siglato un protocollo con le banche per consentire a queste imprese di ottenere un anticipo a tassi agevolati in attesa che vengano fatti i pagamenti”.  
   
   
UE: PREMIO IMPRESA 2012: LA VIA DELL´IMPRENDITORIA APERTA ANCHE AI GRUPPI PIÙ VULNERABILI DELLA SOCIETÀ  
 
Cipro, 19 novembre 2012 - Un´impostazione unica nel sostenere le nuove imprese aiutando i gruppi più vulnerabili della società a trovare occupazione attraverso il lavoro autonomo e l´imprenditoria: questa l´idea vincente dell´organizzazione britannica Outset che, secondo quanto annunciato il 16 novembre dagli organizzatori del premio, si è aggiudicata la sesta edizione degli European Enterprise Promotion Awards (premi europei per la promozione d´impresa). Altri riconoscimenti per attività imprenditoriali con soluzioni nuove e innovative a livello locale sono andati a Cipro, Svezia, Italia, Portogallo e Turchia. La cerimonia di assegnazione dei premi, organizzata congiuntamente dalla Commissione europea, dalla Presidenza cipriota dell´Ue e dal Comitato delle regioni, si è svolta a Cipro. Alle selezioni nazionali di quest´anno hanno preso parte 402 progetti, 57 dei quali sono stati ammessi alla fase europea del concorso. Sono stati sottoposti progetti provenienti da tutti e 27 gli Stati membri dell´Ue, da un paese in via di adesione (la Croazia) e da 2 paesi (Serbia e Turchia) associati al Programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip). Per ulteriori informazioni sui progetti premiati, si consulti Memo/12/870. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: «La qualità dei progetti presentati quest´anno conferma che questo è proprio il momento più opportuno per promuovere l´imprenditoria in Europa. L´imprenditorialità può costituire veramente un elemento di trasformazione per gli individui e per le comunità. È importante riconoscere il valore di organizzazioni come il progetto Outset, che contribuisce a realizzare una piattaforma per la nascita di nuove aziende. Nell´attuale contesto economico abbiamo bisogno di più iniziative di tale tipo. Sto preparando pertanto un piano d´azione per l´imprenditorialità nell´ambito del quale saranno proposti provvedimenti concreti per incoraggiare un maggior numero di cittadini europei a mettersi in proprio». I sei vincitori degli European Enterprise Promotion Awards 2012 Gran premio della giuria: sviluppo economico e organizzazione di sostegno alle imprese - Promozione e rafforzamento della volontà di fare impresa fra gruppi difficili da raggiungere (Regno Unito): Outset punta a cambiare il diffuso pregiudizio quanto alla capacità delle persone che fanno parte dei gruppi sociali più vulnerabili di avviare una piccola impresa. Dalla sua istituzione, il programma Outset ha coinvolto più di 6 000 persone, 673 delle quali hanno avviato un´impresa, creando complessivamente 890 posti di lavoro. Promozione dello spirito imprenditoriale - Promozione dell´imprenditorialità femminile attraverso la facilitazione dell´accesso ai finanziamenti (Cipro): La Banca cooperativa delle donne, costituita da imprenditrici, permette di accedere con relativa facilità ai finanziamenti. Dall´avvio del progetto, la quota di imprenditoria femminile a Cipro è passata dal 12% del 2001 al 28% di oggi. Investimento nelle competenze - Promozione del trasferimento delle conoscenze e della visualizzazione digitale (Svezia): Campus i12 Visualisation Park, che offre una serie di corsi professionali, è stato creato per promuovere un cluster che si occupa di visualizzazione digitale ed imprenditorialità nella cittadina di guarnigione di Eksjö. Dal luglio del 2009, quando è stato fondato, il numero delle imprese che vi partecipano è più che raddoppiato (adesso sono oltre cento) e - fatto ancora più importante - gli studenti sono ora più inclini ad essere loro stessi imprenditori. Sviluppo dell´ambiente imprenditoriale - Risposta alle difficoltà incontrate dalle Pmi nelle aree urbane (Italia): Facilito è un modello adottato dal Comune di Torino per far fronte alle difficoltà incontrate dalle piccole imprese nelle aree urbane in difficoltà attraverso l´accesso a consulenze o finanziamenti. Facilito ha coinvolto oltre 200 imprese, 93 delle quali hanno ricevuto un sostegno finanziario. Sostegno all´internazionalizzazione delle imprese - Collaborazione per favorire l´esportazione dei vini del Douro (Portogallo): Avvicinatisi per scambiare informazioni e sostenersi a vicenda nel costante miglioramento della qualità dei vini che producono, cinque piccoli produttori di vino della regione del Douro hanno collaborato alla messa a punto di un marchio e all´internazionalizzazione dei vini del Douro, ottenendo un aumento del 134% delle esportazioni del prodotto. Imprenditorialità responsabile e inclusiva - Sostegno ai disabili sul luogo di lavoro (Turchia): Disabled at work, un progetto congiunto turco-olandese, si propone di sostenere l´integrazione dei disabili fisici sul mercato del lavoro. Il progetto offre formazione e un servizio che abbina i disabili a tutor per prepararli a entrare nel mondo del lavoro. 194 persone hanno partecipato a corsi di formazione e 65 hanno trovato un impiego. Menzioni speciali della giuria anche per tre progetti innovativi: · Coltivare lo spirito imprenditoriale nei bambini (Paesi Bassi): Oltre 500 bambini di un quartiere di Groningen, di età compresa tra i 10 e i 12 anni, hanno partecipato al progetto della De Torteltuinen B.v. Di realizzazione di un orto. Oltre a imparare a coltivare e far crescere i propri prodotti, hanno potuto così esercitare le loro capacità imprenditoriali. · e-Annual Report (Estonia): Il servizio e-annual Report consente agli imprenditori in Estonia di presentare le relazioni annuali di bilancio attraverso un meccanismo di rendicontazione online messo a disposizione dal Registro commerciale centrale delle imprese. Il progetto ha consentito risparmi per oltre 4,5 milioni di euro. · Sviluppo di un approccio unificato alla responsabilità sociale delle imprese (Lituania): Il progetto Gates è stato varato in Lituania dal Programma Onu per lo sviluppo al fine di creare una rete unica di approccio alla responsabilità sociale delle imprese. Grazie ad esso hanno beneficiato di formazione e assistenza oltre 500 Pmi. Ad oggi il progetto ha coinvolto oltre 2 500 persone, provenienti da più di 500 Pmi della Lituania. · Informazioni complete sui premi, sulla giuria e sui collaboratori · Lo Small Business Act http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/best-practices/european-enterprise-awards/index_it.htm    
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LE MODIFICHE AL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DI ING  
 
Bruxelles, 19 novembre 2012 - A seguito di un accordo tra la Commissione europea e nei Paesi Bassi, la Commissione ha approvato un piano di ristrutturazione modificato della olandese a base di Ing istituto finanziario in base alle norme sugli aiuti di Stato. Ing ha approvato un piano di ammortamento fisso e rinnovato le sue proposte per garantire che una nuova forza competitiva emerge nel mercato al dettaglio olandese. Allo stesso tempo, il prolungamento di alcune scadenze per la dismissione di beni è compensata da vincoli comportamentali più sulla riva. Questo nuovo piano affronta le preoccupazioni della Commissione. Vice Presidente della Commissione responsabile della concorrenza, Joaquín Almunia, ha dichiarato: " .. L´accordo con le autorità olandesi preserva l´equilibrio del piano originario I problemi creati da tutti gli aiuti di Stato la ricevuta da Ing sono adeguatamente affrontate dal piano modificato nei prossimi tre anni, Ing rimborserà allo Stato olandese tutto il sostegno dello Stato ha ricevuto, tra cui un premio. Incentivi sono stati messi in atto per garantire la Ing riesce a creare una nuova forza competitiva, Nn Banca, nel mercato al dettaglio olandese. " All´inizio del 2012, i Paesi Bassi ha notificato diverse modifiche al piano di ristrutturazione approvato nel 2009 (cfr. Ip/09/1729 ), perché Ing avuto difficoltà nella realizzazione del piano. In particolare, Ing non era riuscito a pagare una remunerazione per il sostegno dello Stato e non poteva cedere Westland Utrecht Bank ("Wub"), come previsto nel 2009. Nel mese di maggio 2012, la Commissione ha avviato un´indagine approfondita sulle modifiche notificate (cfr. Ip/12/468 ) . Nel suo piano di ristrutturazione modificato, Ing impegnata a rimborsare il capitale in circolazione di Stato allo Stato olandese entro il 2015. La Commissione ha accettato di prorogare il termine per la cessione attività di assicurazione di Ing in Europa, a causa della situazione di mercato difficile e le specificità del business di Ing. Le modalità di cessione di Ing Insurance Stati Uniti sono state modificate. Per compensare questi cambiamenti, il divieto di acquisto e il divieto di price leadership sarà prolungata. La creazione di Nn Bank, attraverso la cessione di mutuo di Ing banca Wub insieme al suo business assicurativo olandese entro il 2015, garantirà la concorrenza è aumentata nel concentrato mercato al dettaglio olandese. Per affrontare le ragioni del fallimento di Ing a cedere Wub all´interno del programma iniziale, Ing impegna anche a una serie di vincoli comportamentali volte ad assicurare il successo commerciale di Nn Bank. Il divieto di price leadership nei Paesi Bassi non è prolungato in quanto è in esubero da questi nuovi vincoli. Per contro, il divieto di price leadership di Ing Direct Europe è sia prolungata e rafforzata.  
   
   
FORMIGONI: CREDITO ALLE PMI TOCCA QUOTA 500 MILIONI  
 
Milano, 20 novembre 2012 - "Per il sostegno al credito delle imprese lombarde, Regione Lombardia mette in circolo altri 250 milioni, con i quali innesca la fase 2 dell´operazione Creditoadesso. In questo modo tutti i 500 milioni dell´accordo Lombardia/banca Europea sono entrati operativamente nella linea di credito agevolata gestita da Finlombarda in collaborazione con 43 istituti bancari". Lo annuncia il presidente Roberto Formigoni che sottolinea come "in un momento particolarmente difficile per l´economia, Regione Lombardia sia in grado di dare un aiuto concreto al bisogno di liquidità che è tra i più impellenti per le imprese, perché in carenza di liquidità non sono in grado di far fronte agli ordini di fornitura accettati". Dato Ascolto Agli Imprenditori - In effetti l´iniziativa è inedita e unica nel contesto italiano, sia per l´entità della somma, sia per il fatto che si tratta di un prestito non per investimenti ma per alimentare la disponibilità di cassa: un nervo scoperto per molti imprenditori. Basti dire che i tempi di incasso sono mediamente di tre mesi e che i crediti commerciali rappresentano ormai il 23,5 per cento del fatturato delle aziende. "Gli imprenditori stessi ci hanno chiesto di intervenire. Noi li abbiamo ascoltati", spiega Formigoni. Domande On Line - I finanziamenti per le Pmi possono arrivare fino a 500mila euro a copertura di massimo il 50% dell´ammontare dell´ordine/contratto accettato. La durata dei finanziamenti è di 24 o 36 mesi. Le domande vanno presentate online collegandosi a: https://gefo.Servizirl.it/. Sul territorio lombardo sono coinvolti 5.000 sportelli bancari.  
   
   
APERTI IN VENETO TERMINI PER DOMANDE DI FINANZIAMENTO ATTIVAZIONE CONTRATTO DI MOBILITÀ  
 
 Venezia, 20 novembre 2012 - E’ attiva la sperimentazione del “Contratto di mobilità” promosso dalla Regione nel quadro della strategia delineata dalla delibera della giunta veneta n. 1675/2011 “Valorizzazione del Capitale Umano. Politiche per l’occupazione e l’occupabilità”. Il Progetto mira a sperimentare percorsi innovativi per favorire la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi. Con l’attuale crisi occupazionale, non sussistono più le condizioni per accompagnare i lavoratori ad uscite “indolori” dal mercato del lavoro (pre-pensionamenti, uscite volontarie incentivate) quindi le tradizionali politiche di accompagnamento alla rioccupazione diventano meno sostenibili per la maggiore entità di lavoratori coinvolti, per le minori disponibilità di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, nonché per le minori disponibilità economiche delle aziende nel favorire i processi di uscita volontari. La conseguenza è che oggi molti piani di ristrutturazione diventano lo strumento per garantire la ”mera” parte passiva della difesa del reddito del lavoratore. La Regione, invece, vuole rendersi promotrice di politiche attive che stimolino e agevolino la ricollocazione anche verso segmenti e settori produttivi diversi da quello di provenienza del lavoratore. La sperimentazione del “Contratto di mobilità”, che ha durata di dodici mesi, è perciò finalizzata allo spostamento dell’impegno dalle politiche passive a sostegno del reddito, alle politiche attive che incentivino il rientro dei lavoratori disoccupati nel circuito produttivo, evitando da entrambe le parti, lavoratore e impresa, la persistenza nello stato di inoccupato sussidiato, preludio alla formazione anche nel nostro territorio di disoccupazione strutturale e di lavoro irregolare. Nel concreto si tratta di poter prevedere, laddove si prefigurano esuberi strutturali, in sede di accordo sindacale di gestione delle crisi aziendali e ad integrazione dei piani di reimpiego aziendali, la possibilità per i lavoratori in esubero di aderire su base volontaria ad un percorso di mobilità strutturato e gestito dai Servizi per il lavoro. In tal modo andrebbe a strutturarsi un “meccanismo di tutela e protezione” del lavoratore in esubero, tale che per lo stesso lavoratore sia più ”conveniente” economicamente, optare per un percorso di mobilità “assistita”, piuttosto che per una cassa integrazione che, pur garantendo un reddito, rischia di favorire lunghe assenze dai percorsi lavorativi formativi. La sperimentazione del “Contratto di mobilità”, che può contare sullo stanziamento di 500 mila euro, è rivolta ai lavoratori residenti nel territorio del Veneto posti in cassa integrazione straordinaria per riduzione, cessazione o fallimento dell’attività produttiva, con ammortizzatore in scadenza nel 2012 e quelli, residenti nel medesimo territorio, posti in cassa integrazione in Deroga per esubero nel 2012. Il contratto di mobilità prevede un massimo di sei mesi di “percorso di riqualificazione aziendale” nel corso del quale il lavoratore ha diritto ad una indennità mensile pari a 400 euro aggiuntiva alla indennità di mobilità, a fronte della sua effettiva partecipazione a “tirocini di riqualificazione in azienda e ad un voucher formativo per la partecipazione ad eventuali corsi di formazione riconosciuti nel limite massimo di 1.200 euro previa sottoscrizione del percorso formativo da parte dell’impresa.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, A SETTEMBRE CALO DEL 2,0% DELL’EXPORT ITALIANO MA CRESCE IL SALDO COMMERCIALE NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO L’AVANZO DELLA BILANCIA COMMERCIALE COMPENSA PER CIRCA UN QUARTO LA FLESSIONE DEI CONSUMI DELLE FAMIGLIE.  
 
Roma, 16 novembre 2012 – A settembre si riduce del 2,0% l’export italiano rispetto ad agosto, contrazione di poco inferiore a quella registrata dal benchmark Germania (-2,5%). A livello tendenziale, però, le esportazioni segnano nel periodo gennaio-settembre 2012 un incremento, nei dati destagionalizzati, del 3,4%, con un avanzo della bilancia commerciale pari a circa cinque miliardi di euro. A livello di saldo, tra i Paesi Ue, solo l’Italia segue (anche se a grande distanza) la Germania, mentre la Francia e il Regno Unito restano in territorio negativo con un deficit di 51 e 97 miliardi di euro. Se si guarda poi al saldo al netto dell’energia, l’incremento dell’avanzo commerciale italiano rispetto ai primi nove mesi del 2011 ammonta a circa 30 miliardi. “Il contributo positivo della domanda estera è sicuramente il frutto di una buona capacità competitiva delle imprese, ma indubbiamente anche l’effetto della forte contrazione delle importazioni dovuta alla recessione: nei primi nove mesi dell’anno, infatti, le esportazioni aumentano in valore di circa dieci miliardi di euro, mentre le importazioni si riducono di oltre 18 miliardi”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Tra i partner commerciali, riprendono quota i tradizionali mercati di riferimento dell’export italiano: le vendite negli Stati Uniti e in Giappone, infatti, registrano un aumento del 18,7% e del 20,1%, incrementi che compensano ampiamente le perdite subite in realtà di più difficile penetrazione come Cina e India (pari rispettivamente al 12,2% e all’11,0%). “I prodotti italiani all’estero sono comunque più apprezzati. Ciò lo dimostra l’aumento del 4,5% dei valori medi unitari esportati che testimonia come il consumatore sia disposto a spendere di più per un prodotto di qualità. Ne è prova il fatto che proprio i beni di consumo, che intercettano generalmente le fasce medio-alte della popolazione, subiscono all’estero l’aumento più consistente, pari al 5,8%”, conclude Esposito.  
   
   
DELLAI: "SERVE UN PATTO FORTE SUI TEMI DEL LAVORO"  
 
Trento, 20 novembre 2012 - "Serve un nuovo, forte patto sui temi del lavoro, della sua qualita´ e sostenibilita´, sulla sua capacita´ di creare valore". E´ uno dei passaggi dell´intervento del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, che ha partecipato ieri all´incontro organizzato dall´Associazione degli Industriali di Trento con il ministro al Lavoro e Politiche sociali, Elsa Fornero, all´auditorium Santa Chiara di Trento, e dedicato in particolare all´occupazione giovanile. Dellai, ospite della manifestazione, ha ringraziato tra l´altro il ministro Fornero con la quale nella prima mattinata ha avuto un incontro dedicato ai temi della previdenza complementare, assieme all´assessore regionale Martha Stocker, al senatore Oscar Peterlini e ai vertici di Pensplan. "La Provincia - ha detto Dellai - attraverso l´Agenzia del lavoro ha garantito la massima collaborazione al progetto di Confindustria ´Giovani industriosi´, che va nella direzione di dare risposte concrete al bisogno di lavoro e alla capacità di iniziativa dei giovani, con un approccio innovativo e costruttivo". Subito dopo il presidente della Provincia autonoma di Trento si è rivolto al ministro Fornero, ancora una volta a Trento ("la sua presenza ci fa piacere e dá continuità al legame che ha dimostrato di avere con questa terra") usando il termine "caricatura" per dare una interpretazione al dibattito che inevitabilmente la riforma di un tema così delicato innesca: "Niente come il lavoro genera tensioni e ansie - ha detto Dellai - ma le caricature delle leggi e delle decisioni portano a dare interpretazioni in pieno contrasto con il dato di realtà, e a disconoscere - ad esempio - che, con la recente riforma, sono state introdotte per la prima volta clausole che vanno incontro a domande ineludibili, espresse sia da chi è in cerca di lavoro sia da parte dei datori di lavoro, cercando di conciliare flessibilità e sicurezza. Deve farsi strada anche in Italia una cultura aperta alla sperimentazione di percorsi nuovi, che nascono dall´incontro fra le parti. Serve un nuovo, forte patto sui temi del lavoro, della sua qualità e sostenibilità, della sua capacità di creare valore". "E´ in corso una grande ´operazione verità´ nel nostro Paese - ha proseguito Dellai - ed è facile che nascano conflitti ed inquietudini. Ma dobbiamo ricostruirlo, questo nostro Paese, soprattutto sui temi dell´innovazione, del riconoscimento dei talenti. Questo orientamento al tirar fuori i talenti che ci sono, alla produzione di valore e non solo al consumo, mi pare che sia fondamentale. La scuola, l´università, l´impresa, la pubblica amministrazione, la finanza: bisogna ricomporre in una unica filiera tutti questi spezzoni. Ci siamo anche noi trentini in questo percorso, portando la nostra esperienza, consapevoli che viviamo in un contesto molto migliore del resto del Paese ma ancora lontani dagli indicatori dell´Europa più dinamica". Dellai ha spiegato di come il Trentino stia affrontando con serietà il tema dei giovani, ad esempio con grandi investimenti nella formazione, dalla scuola professionale fino all´alta formazione, con una convinta sperimentazione anche in campi come l´apprendistato ("su cui scommettiamo molto, come principale strumento di accesso dei giovani nel mercato del lavoro"), confermando l´idea di un gioco di squadra tra sistemi formativi pubblici e datori di lavoro. "Siamo soddisfatti anche dei programmi concreti avviati per favorire la nascita di nuove imprese - ha aggiunto Dellai riferendosi alle decisioni della Giunta provinciale che si concretizzano nella finanziaria del prossimo anno - e vogliamo diventare uno dei distretti dove si sperimenta questa nuova stagione delle start up, mettendo a frutto i nostri investimenti nel campo della ricerca". Infine un accenno all´incontro che si è svolto stamani in Provincia. "Col ministro abbiamo discusso di due cose: innanzitutto le possibile evoluzioni della previdenza complementare. E´ un tema non estraneo ai giovani che guardano al futuro con preoccupazione. Abbiamo proposto alcune soluzioni che speriamo di approfondire prossimamente anche nell´ambito di un confronto tecnico con il Ministero. In secondo luogo la delega sugli ammortizzatori sociali. Penso di poter dire che col contributo di tutti, in primis del ministro, siamo ormai alle battute finali. Nei prossimi giorni la Commissione dei 12 potrà varare la nuova normativa, altra grande scommessa dell´Accordo di Milano, nella convinzione che proprio una Autonomia responsabile può giocare questa partita impegnativa sul tema del lavoro e del welfare innovativo.  
   
   
PIACENZA - DATI TRIMESTRALI IMPRESE STRANIERE  
 
Piacenza, 20 novembre 2012 - Erano 2.988 le imprese straniere presenti nel registro delle imprese camerale a fine settembre, 12 in più di quelle che risultavano a marzo 2012. Nel corso dei primi 9 mesi dell’anno le iscrizioni sono state 261 e le cessazioni 247, con un saldo positivo per 14 unità. Il peso delle imprese straniere sul totale delle imprese piacentine è così pari al 9,5%. Il 52,34% di queste realtà aziendali fa parte del settore edile, nel settore commercio e riparazioni sta un altro 18,84% mentre la parte restante si distribuisce in modo più diffuso nei restanti comparti di attività. A livello territoriale l’incidenza delle imprese con soci e titolari stranieri raggiunge un risultato più elevato di quello piacentino sia a Reggio Emilia (12%) che a Lodi (10,5%); Parma ha un dato analogo a quello di Piacenza e di poco si discosta Cremona (9,3%). Scendendo a livello comunale è Piacenza il comune nel quale le imprese straniere raggiungono la rilevanza percentuale più alta (13,3%), subito dopo si collocano Rottofreno (12,5%) e Sarmato (12,3%). All’estremo opposto Zerba ed Ottone, dove non risultano imprese con titolarità non italiana. La grande maggioranza degli imprenditori stranieri ha una ditta individuale: sono 2.546 su 2.988 (85,2%). Concentrando l’analisi sulle sole ditte individuali il peso di quelle gestite da stranieri diventa più sostenuto rispetto a quello sul totale delle imprese: le imprese individuali estere rappresentano infatti il 13,7% delle ditte individuali a Piacenza. Negli anni questo dato è andato sempre crescendo: era pari al 6,6% a fine 2004. Albania, Marocco, Macedonia, Romania, Bosnia Erzegovina, Tunisia e Cina sono i Paesi da cui proviene la massa maggiore degli imprenditori esteri (complessivamente il 65,12% del totale).  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE CONFINDUSTRIA LECCE  
 
Lecce, 20 novembre 2012 - “In un momento di crisi economica imprese, istituzioni e sindacati non possono che collaborare su una programmazione per il perseguimento di obiettivi strategici comuni”. L’ha detto la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone intervenendo ieri all’assemblea annuale pubblica di Confindustria Lecce. “Gli imprenditori – ha sottolineato - lottano quotidianamente contro gli ostacoli frapposti alla crescita dalla marginalità geografica e dagli atavici ritardi nello sviluppo dei trasporti, che ancora oggi si fondano sulla mobilità su gomma. Dobbiamo investire su una mobilita integrata e tecnologicamente avanzata, su porti altamente tecnologici come quello di Amsterdam e per farlo occorrono ingenti investimenti”. “Per questa ragione è indispensabile una programmazione lungimirante che trovi nuovi ponti per le nostre imprese. Le aziende pugliesi hanno bisogno di competere e soltanto con l’indispensabile apporto dello Stato e delle autorità locali possono farcela. Se lo Stato eliminasse il vincolo del patto di stabilità sulle spese per investimenti eviterebbe, per esempio, alle amministrazioni di trattenere in cassa il denaro destinato al pagamento delle imprese, che oggi più che mai hanno bisogno di liquidità per rilanciare le proprie attività”. “Ma le imprese – ha ribadito la vicepresidente - devono anche investire in ricerca: oggi più che mai. Chi investe in innovazione è più competitivo perché migliora la qualità dei suoi processi di produzione e dei prodotti che immette sul mercato. La Puglia più di tutte le altre Regioni italiane investe in ricerca applicata anche sui settori cosiddetti maturi, come abbigliamento e agroalimentare, nei quali è possibile sopravvivere alla crisi e crescere solo innovando”. “Oggi – ha proseguito – ci sono imprese che allontanano da sé lo spettro della crisi puntando sull’internazionalizzazione: la Regione Puglia ne sostiene gli sforzi e i dati in nostro possesso (+17,9% di crescita nel 2011 e +11,3% nei primi sei mesi del 2012) ci inducono a credere che sia questa la strada per lo sviluppo”. “Pensiamo a una crescita fondata su innovazione, sostenibilità, inclusione. In questi anni la Regione Puglia e in primis il mio assessorato ha scelto di puntare sulla forza della qualità, investendo sul talento, sulla bellezza di natura e di cultura che il made in Italy rappresenta. La Regione ha fatto molto per sostenere gli sforzi delle imprese con incentivi come i Contratti di programma o i Pia, acronimo che sta per programmi integrati di agevolazione, che hanno movimentato 318 milioni di euro per 45 progetti. I fondi impegnati per le start up hanno superato i 25 milioni, gli aiuti alle microimprese e alle piccole imprese hanno impegnato 220 milioni di agevolazioni. Abbiamo anche sottoscritto un accordo con Abi, un patto contro la morsa sempre più insopportabile del credit crunch a favore delle imprese, perché non manchino agli imprenditori le opportunità per rilanciare il proprio business. Abbiamo voluto porre al centro la capacità di progettare, soprattutto in un momento di crisi in cui sembra venir meno la speranza di poter essere competitivi”. “Occorre coniare un nuovo modello economico, capace di coniugare ambiente e industria, lavoro e salute: non è più pensabile che i lavoratori paghino le scelte nefaste delle politica”. “Ma soprattutto abbiamo bisogno di fiducia. In questa prospettiva devono lavorare le istituzioni, per un patto alto tra creatività, energia dei giovani, impegno delle imprese e lavoratori che rimetta in moto il nostro Paese”. “Il 26 novembre - ha concluso la vicepresidente - avrò il piacere di chiamare i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori e delle istituzioni intorno ad un tavolo per programmare la strategia del Salento per la nuova programmazione europea. Molti passi dovremmo compiere insieme e per questo auguro a tutti coloro che, eroicamente, investono ogni giorno garantendo crescita e occupazione, un sincero buon lavoro”.  
   
   
TRIESTE - PARLARE LA LINGUA DELLE BANCHE PER OTTENERE FINANZIAMENTI  
 
Trieste, 20 novembre 2012 - Parlare la stessa lingua delle banche: ecco il presupposto scontato, ma troppo spesso dimenticato, necessario per farsi finanziare dagli istituti di credito. Attorno a questo postulato e soprattutto alle sue declinazioni pratiche si è articolato il seminario “Strumenti e modelli di gestione finanziaria per micro e piccole imprese” organizzato da Aries, a cui in Camera di Commercio hanno partecipato una settantina di micro e piccole imprese del territorio. “L’accesso al credito è sempre stato oggetto di approfondimenti da parte della Camera di Commercio – ha notato in apertura Franco Rigutti, componente del Consiglio camerale -. Non solo approfondimenti, ma anche azioni concrete, come la promozione di finanziamenti attraverso i Confidi. E su tale linea Camera di Commercio di Trieste, Confidi Trieste, Confidi Artigiani e Pmi Trieste e Congafi Industria Trieste hanno creato un Coordinamento permanente. Un tema di grande attualità e di primaria importanza che intendiamo portare avanti con consulenze e momenti formativi come quello di oggi”. Mancanza di monitoraggio, ecco da dove derivano, secondo il relatore Maurizio Berruti, esperto in ingegneria finanziaria e collaboratore del Consorzio camerale per il credito e la finanza, molti dei mali riconducili alla stretta creditizia che sta soffocando il tessuto micro-imprenditoriale. Sia da parte delle banche, non più in grado di garantire assistenza alle imprese, che dalle imprese stesse che dimenticano l’importanza di una costante e reiterata analisi dei propri flussi e dei costi come presupposto per la definizione di un progetto che possa essere effettivamente bancabile. Dopo essersi soffermato sui vantaggi offerti dalla microfinanza, modello che ha ben distinto dal microcredito, Berruti ha spiegato come valutare gli indicatori di forza e di debolezza, il costo del denaro e le strategie per la sua riduzione. Particolare attenzione poi a come costruire un modello semplificato per l’analisi dei costi diretti e l’imputazione di quelli indiretti ai fini della determinazione del prezzo, nonchè, in conclusione, a come deve essere condotto il rapporto con le banche. Il seminario, il cui obiettivo era migliorare il rapporto con il sistema finanziario delle Pmi, si inserisce tra le attività di consulenza gratuita alle imprese dell’Area creazione e sviluppo d’impresa di Aries. Il tema sarà ulteriormente approfondito a dicembre nell’ambito di una sessione di consulenze personalizzate con un commercialista che grazie all’analisi del bilancio e dei flussi finanziari dell’impresa proporrà soluzioni operative per l’accesso al credito e il potenziamento dell’impresa.  
   
   
PUGLIA: COOPERAZIONE CON L´ARGENTINA, I RISULTATI DEL PROGRAMMA FOSEL  
 
Bari, 20 novembre 2012 - “La Cooperazione Decentrata tra Italia e Argentina: il Programma Fosel” è il titolo dell’incontro in agenda mercoledì 21 novembre, presso il Cineporto di Bari (ore 9.00-13.30), per fare il punto sui risultati ottenuti da processi di sviluppo socio-economico nelle Province argentine di Buenos Aires, Santa Fè, Cordoba e Mendoza. Presenti l’Assessore regionale al Mediterraneo Silvia Godelli, Maria Grazia Rando del Ministero degli Affari Esteri e Carlos Cherniak, Ministro dell’Ambasciata d’Argentina presso la Repubblica Italiana. Un partenariato territoriale per migliorare le condizioni di lavoro e di competitività dei sistemi produttivi argentini, nonché la coesione e l’inclusione sociale: è stata questa la sfida del Programma Fosel (Formazione per lo Sviluppo Economico Locale), le cui azioni verranno illustrate mercoledì 21 novembre 2012, alle ore 9.00, presso il Cineporto di Bari (Fiera del Levante – Lungomare Starita). L’incontro sarà focalizzato sulle strategie di cooperazione decentrata Italia–argentina e sui risultati ottenuti nelle province di Buenos Aires, Santa Fè, Cordoba e Mendoza attraverso un articolato intervento di formazione ed assistenza tecnica cofinanziato dalla Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, con il coinvolgimento di 8 regioni italiane (Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Toscana ed Umbria). La Regione Puglia in particolare, in qualità di capofila, ha apportato il proprio contributo “in kind”, sul coordinamento, ed in misura minore svolgendo attività sulla componente “Rete università – sistemi produttivi”, con il proprio personale del Servizio Ricerca Industriale ed Innovazione. Coinvolte anche l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione – Puglia, l’Istituto Agronomico Mediterraneo (“Sostegno alle Pmi”, “Rete università – sistemi produttivi”, “Economia sociale e sviluppo locale”) e Cna Puglia (“Sostegno alle Pmi” per lo sviluppo e la valorizzazione della produzione lattiero/casearia nella provincia di Santa Fè). All’evento, che segna la chiusura delle attività del Programma Fosel, interverranno: Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia, Maria Grazia Rando del Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale Cooperazione allo Sviluppo, Carlos Cherniak, Ministro dell’Ambasciata d’Argentina presso la Repubblica Italiana, Leonardo Gabriel Miranda, Direttore dello Sviluppo Rurale e Agricoltura della Provincia di Mendoza, Carlos Alcide Fascendini, Ministro della Produzione della Provincia di Santa Fè e Marina Muserra, Project Manager del Programma Fosel. A seguire: Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione – Area Politiche per lo Sviluppo Economico, Lavoro e Innovazione della Regione Puglia, Cristina Rios (Abruzzo), Simona Spagnoli (Emilia-romagna), Manuela Fischanger (Friuli-venezia Giulia), Camillo Ferrari e Domenico Pettinato (Marche), Bruno Frigero (Piemonte), Walter Nunziatini e Susanna Guidotti (Toscana), Marina Sereni (Umbria) ed Elisa Bottoni del Centro Internazionale di Assistenza al Credito Cooperativo. Modera i lavori Bernardo Notarangelo, Dirigente del Servizio Mediterraneo della Regione Puglia.  
   
   
L’ASSESSORATO REGIONALE DELLA CALABRIA ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE OSPITA UNA DELEGAZIONE DI IMPRENDITORI RUSSI  
 
Catanzaro, 20 novembre 2012 - L’assessorato regionale all’Internazionalizzazione ha dato il benvenuto ieri a una delegazione di imprenditori russi che per tre giorni visiteranno alcune industrie calabresi per sviluppare concretamente occasioni di sviluppo commerciali. L’iniziativa della Regione, in collaborazione con Unioncamere Calabria e la Camera di Commercio Italo-russa, è cominciata stamattina con una conferenza stampa a Lamezia Terme e proseguirà per due giorni attraverso una serie di incontri sul territorio per consentire agli imprenditori russi di conoscere meglio alcune realtà economiche calabresi, in primis, nel settore eno-gastronomico. All’incontro con la stampa hanno preso parte il Dirigente regionale del settore Internazionalizzazione Saveria Cristiano, il segretario generale di Unioncamere Calabria Antonio Palmieri e il segretario generale della Camera di Commercio Italo-russa Flavio Ramella. “L’internazionalizzazione regionale – ha detto Saveria Cristiano, illustrando le linee guida del settore – ha predisposto un piano triennale volto a rafforzare il nostro export. Una strategia finalizzata alla penetrazione commerciale nei mercati considerati più interessanti che si compone di diverse azioni attraverso piani annuali (Pea). Partecipazioni a fiere, studi di settore e progetti Paese, rappresentano le principali forme di attuazione del piano. E proprio in quest’ottica – ha proseguito la Dirigente Cristiano – abbiamo dato vita a una serie di rapporti commerciali con la Russia, prima andando in visita con i nostri imprenditori, lo scorso giugno, e oggi ricevendo una loro delegazione in questa due giorni di incontri. Crediamo nel progetto perché consideriamo la Russia un Paese target per crescita economica e perché pensiamo che si possano incrociare domanda e offerta su alcuni nostri prodotti, unici per qualità di materie prime e lavorazione”. Dello stesso avviso il segretario generale della Camera di Commercio Italo-russa Flavio Ramella: “Si tratta di una situazione “vincente” – ha detto – perché la Russia nutre grande interesse soprattutto per l’Agrifood e il turismo, elementi di cui la Calabria senz’altro dispone”. “Finalmente – ha invece sottolineato il segretario generale di Unioncamere Calabria Antonio Palmieri – la Regione Calabria considera il settore Internazionalizzazione non una opzione ma una scelta strategica e di mercato. Stiamo lavorando in maniera sinergica e insistita, non più con improvvisazione ma con sistemacità e programmazione”.  
   
   
CUNEO, NEL IV TRIMESTRE ANCORA IN FLESSIONE LE IMPRESE MANIFATTURIERE  
 
Cuneo, 20 novembre 2012 - Nel Iii trimestre 2012 è proseguita la crisi del tessuto manifatturiero cuneese. La flessione del periodo luglio-settembre rappresenta, infatti, la quarta consecutiva. La diminuzione registrata nel trimestre in esame è risultata, inoltre, la più intensa tra quelle subite dal comparto manifatturiero provinciale a partire dal Iv trimestre 2011. Facendo seguito alle diminuzioni tendenziali dello 0,7% e dell’1,3% dei primi due trimestri dell’anno, nel periodo luglio-settembre 2012 la produzione industriale cuneese ha sofferto un calo tendenziale grezzo (ossia confrontato sullo stesso trimestre dell’anno precedente) del 4,2%, risultando tuttavia meno intenso di quello subito dal comparto manifatturiero piemontese (-5,7%). “Nel Iii trimestre del 2012 la crisi del comparto manifatturiero cuneese si è fatta maggiormente sentire. Le nostre imprese continuano a mostrare difficoltà sia sul mercato interno, che su quello estero – afferma il presidente camerale Dardanello -. La forte dipendenza che le nostre vendite oltre confine manifestano da sempre nei confronti dei partner dell’Unione Europea, i cui sistemi economici risultano oggi particolarmente penalizzati, acuisce lo stato di sofferenza del nostro tessuto manifatturiero, che non riesce a sfruttare il potenziale di crescita dei mercati extra-europei. Appare, dunque, imprescindibile, attuare urgenti interventi per sostenere il nostro sistema imprenditoriale, nell’attesa che l’economia si rimetta in moto”. Il segno negativo accomuna, anche nel Iii trimestre del 2012, tutti i territori provinciali. I comparti manifatturieri del Verbano Cusio Ossola e di Novara hanno registrato i cali più contenuti, con variazioni tendenziali della produzione industriale del -1,9% e -2,3%. Flessioni di intensità minore rispetto alla media regionale sono state registrate anche dai tessuti produttivi delle province di Alessandria (-4,5%), Biella (-5,1%) e Vercelli (-5,1%), mentre appaiono decisamente più consistenti le perdite scontate dai comparti manifatturieri di Torino (-7,4%) ed Asti (-9,6%). Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla 164ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre 2012 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre, e ha coinvolto 1.233 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 109.275 addetti e un valore pari a 43,5 miliardi di euro di fatturato. A livello locale, l’indagine ha interessato 158 imprese industriali della provincia di Cuneo, con un numero di addetti pari a 6.760 unità, e un valore pari a 1,9 miliardi di euro di fatturato. Analogamente a quanto si osserva a livello complessivo regionale, il calo dell’output prodotto ha coinvolto tutti i comparti dell’industria manifatturiera cuneese. Le industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature hanno subito la flessione maggiore, con una variazione dell’output prodotto del -5,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Anche la produzione delle industrie alimentari, l’unica in aumento nel Ii trimestre del 2012, subisce nel periodo luglio-settembre una pesante battuta d’arresto (-5,5%). Di intensità minore è risultato il calo sofferto dal settore metalmeccanico (-0,7%), all’interno del quale si registrano risultati negativi di intensità nettamente differente per le industrie meccaniche (-1,0%) e per quelle dei mezzi di trasporto (-8,7%). Superiore alla media provinciale è risultata, infine, la diminuzione della produzione delle altre industrie manifatturiere (-5,3%). Sotto il profilo dimensionale, sono le grandi imprese a scontare le perdite più consistenti in termini di output prodotto (-7,0%); risultati peggiori rispetto alla media provinciale vengono registrati anche dalle imprese di piccole e micro dimensioni (rispettivamente -5,4% e -4,1%). La variazione tendenziale della produzione industriale appare di intensità minore, ma pur sempre negativa, per le medie imprese (-2,0%). La flessione della produzione si associa ai risultati negativi realizzati dagli altri indicatori congiunturali. Gli ordinativi interni diminuiscono del 3,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2011, manifestando una dinamica migliore rispetto a quanto si osserva a livello regionale, dove l’indicatore flette addirittura del 7,0%. A differenza, però, di quanto avviene in Piemonte, dove gli ordinativi esteri registrano solo un lieve calo (-0,4%), le imprese manifatturiere della provincia di Cuneo ne denunciano una flessione tendenziale del 3,7%. Un’analoga dinamica ha riguardato anche il fatturato delle imprese provinciali, diminuito in media del 3,1%, addirittura del 5,4% nella sua componente estera. A livello regionale le variazioni sono state rispettivamente del -5,6% e -4,1%. Lo scenario previsionale delineato dagli imprenditori cuneesi per il trimestre conclusivo del 2012 è improntato ad un evidente pessimismo, pur con qualche spiraglio di ripresa. Migliorano, infatti, rispetto allo scorso trimestre, i saldi di opinione relativi a produzione industriale e fatturato totale, restando pur sempre in terreno negativo. Peggiorano, invece, quelli riguardanti gli ordinativi totali e la domanda interna. L’unico ambito in cui gli ottimisti continuano a superare i pessimisti è quello degli ordinativi esteri, previsti comunque stazionari dal 58% degli intervistati.  
   
   
CHIODI, SE VIVESSE KEYNES CI CITEREBBE PER DANNI IL PRESIDENTE DELL’ ABRUZZO: "FATTORE LETTA" DECISIVO PER NOSTRO SVILUPPO  
 
Pescara, 20 novembre 2012 - "Se Keynes vivesse oggi e gli proponessimo lo "spend now e pay later", forte della sua teoria economica, ci citerebbe tutti per danni e chiamerebbe la "neuro" per farci rinchiudere. Specie dopo aver preso atto che in Italia la spesa pubblica supera il 50% del Pil (mentre ai suoi tempi era al 20%), che il debito pubblico è arrivato a 2 mila miliardi di euro e che il rapporto debito pubblico/Pil ha raggiunto il 120%". Lo ha detto, ieri pomeriggio, a Pescara, alla sesta Convention di Confindutria Abruzzo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, al cospetto, tra gli altri, del presidente nazionale di Confindustria, Giorgio Squinzi, dell´ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Mionistri, Gianni Letta, e del segretario del´Udc, Lorenzo Cesa. "Ai tempi di Keynes, infatti, - ha rimarcato Chiodi - il rapporto debito pubblico/Pil non era neppure la metà. Senza contare - ha aggiunto - che l´attuale stato di cose non è certo conseguenza del fatto di aver dovuto affrontare una guerra mondiale come avvenne nella sua epoca quando i popoli si trovarono a fronteggiare il dramma della prima guerra mondiale". Riferendosi alla strategia mesa in atto in Abruzzo dalla sua Giunta, il presidente Chiodi ha, poi, ricordato come "abbiamo dovuto anticipare le scelte del Governo nazionale e questo è stato posssibile grazie al Patto per lo Sviluppo sia attraverso un utilizzo oculato dei fondi che avevamo per lo sviluppo sia attraverso una ripartizione strategica delle risorse complessive a disposizione". Ancora Chiodi. "Parte del Bilancio è stata riservata al rientro dal debito, - ha ricordato - e parte alla riduzione prospettica delle tasse, azione che servirà a facilitare le nostre imprese ed i nostri concittadini. Per gli investimenti, inoltre, abbiamo deciso di ultilizzare sia fondi europei come i Fers che i fondi Fas che non sono risorse europee. A tal proposito, - ha evidenziato Chiodi - l´Abruzzo è una delle due regioni italiane a poter disporre per intero di questi fondi che ammontano a circa 600 milioni di euro al di là del centinaio di milioni di euro di risorse Fas destinate alla sanità. Per raggiungere questi risultati - ha riconosciuto il Presidente - siamo stati capaci di sfrutttare al meglio il "fattore Letta" perchè è stata proprio la sua autorevolezza a permetterci di incidere sul Governo nazionale e, per esempio, di organizzare quella storica partecipazione di alcuni Ministri alla seduta del patto per lo Sviluppo dell´Abruzzo che precedette lo sblocco dei 600 milioni di euro di fondi Fas da parte del Cipe".  
   
   
LE START-UP INNOVATIVE LINFA VITALE PER L’ECONOMIA TOSCANA  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – “Le start-up innovative sono una linfa vitale per l’economia toscana e per questo la Regione è fortemente impegnata a sostenerle”. Lo ha detto l’assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, intervenuto s ieri a Pisa al convegno “Manomettere la crisi: investendo nella imprenditoria della conoscenza”, organizzato dell’Associazione ex allievi della Scuola superiore Sant’anna. “Ci siamo mossi – ha spiegato Simoncini- in due direzioni: mettendo a disposizione spazi e servizi per sostenere la fase di avvio e operando per sostenere finanziariamente le nuove imprese innovative. In tal senso – ha proseguito – è andata la creazione e il sostegno della rete regionale degli incubatori, che oggi è organizzato in tredici centri accreditati e due in via di accreditamento, e ha operato il Fondo Toscana innovazione, gestito da Sici con una disponibilità di 44 milioni. Il Fondo chiuso – ha sottolineato – ha ricevuto 254 proposte, ha finanziato 10 progetti di impresa e ha oggi in fase di screening 52 domande”. L’assessore ha inoltre ricordato la legge sull’imprenditoria giovanile, che prevede la possibilità di ingresso nel capitale di rischio delle imprese innovative, il bando acquisto servizi qualificati e quello per l’incentivo alle assunzioni di giovani laureati e dottori di ricerca nelle imprese che possono svolgere una funzione importante di sostegno alle start-up innovative. “In una fase di pesante difficoltà nella quale dobbiamo operare una forte selezione nell’uso delle risorse – ha concluso Simoncini – è di grande importanza destinare risorse al sostegno di idee imprenditoriali di qualità ed innovative. Così contribuiamo ad uscire dalla crisi e lo facciamo rafforzando le eccellenze produttive toscane e la nostra presenza nel manifatturiero avanzato”.  
   
   
PIACENZA - III TRIMESTRE 2012, ANCORA IN CALO LE IMPRESE ARTIGIANE  
 
Piacenza, 20 novembre 2012 - A fine giugno il gruppo delle imprese artigiane a Piacenza contava 9.160 soggetti: a fine settembre era sceso ulteriormente a 9.137 aziende. Centosettantasette in meno: è questo invece il risultato del confronto tra la consistenza delle imprese artigiane al 30 settembre 2011 e al 30 settembre 2012. Meno 1,9 punti percentuali è la grandezza di questa variazione che rappresenta un segnale piuttosto chiaro sulla dinamica che investe il comparto. In questo lasso temporale sono risultate novantanove in meno le imprese nel settore dell’edilizia, 45 in quello delle manifatture, 31 nei trasporti e 20 nelle riparazioni e commercio. Se ci ferma ad osservare quanto è accaduto nell’arco dei primi 9 mesi del 2012 si rileva che le iscrizioni (432 in tutto) di sono concentrate ancora nel settore delle costruzioni (211) e del manifatturiero (76), ma in questi stessi settori vi sono state numerose cessazioni (304 nelle costruzioni e 108 nelle manifatture). Nel corso dei primi 9 mesi dell’anno le cessazioni di imprese artigiane hanno sopravanzato le iscrizioni per 148 unità. La differenza tra iscrizioni e cessazioni risulta positiva solo in tre settori: Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+15 il saldo tra iscritte e cessate), Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+11) e Servizi di informazione e comunicazione (+4). Il tasso di crescita delle imprese artigiane piacentine ha quindi un segno negativo e valore pari a 1,59 punti percentuali. Il comparto non sta molto meglio nelle città con cui ci confrontiamo: -3,4% a Lodi, -2,05% a Cremona, -1,37% a Parma, giusto per indicare alcuni esempi. Nel contesto nazionale la riduzione si è fermata a 0,87 punti percentuali. Assume i connotati dell’impresa artigiana il 29% circa delle imprese registrate a Piacenza: sono 4 i settori che vedono le imprese artigiane superare il 50% della consistenza settoriale. Si tratta delle altre attività dei servizi (servizi alla persona, principalmente) ove gli artigiani sono l’85,64% del totale, le costruzioni (76,39%), i trasporti e magazzinaggio (64,23%) e le attività manifatturiere (58,2%). Sono complessivamente 11.781 le persone titolari di cariche nelle imprese artigiane 9.589 sono maschi, le restanti 2.192 femmine.  
   
   
MANIFESTAZIONE PER LA LUCCHINI. IL 3 DICEMBRE CONVOCATO IL TAVOLO REGIONALE  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – Il presidente Enrico Rossi ha convocato per il 3 dicembre una riunione del tavolo regionale per la questione Lucchini. Lo ha annunciato l’assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini, che ha partecipato nel pomeriggio di ieri a Piombino alla mnifestazione a sostegno dei lavoratori dell’azienda siderurgica. “Per la Regione – ha detto Simoncini – la lotta per la Lucchini e per il futuro produttivo di Piombino è una vera e propria cartina al tornasole per l’impegno in difesa dell’occupazione e dello sviluppo. E’ una grande questione nazionale e un tema al centro della nostra azione. Sono qui non solo per manifestare il sostegno e la solidarietà della Regione ai lavoratori e alla città, ma per confermare un impegno che continuerà senza sosta”. Simoncini ha ricordato nel suo intervento le iniziative già assunte dall’Amministrazione regionale: dalla richiesta al Governo di riconoscere quella di Piombino come area di crisi, agli interventi a favore dell’indotto, fino a quelli per i contratti di solidarietà a favore dei lavoratori di Lucchini e Magona. “La situazione attuale di stallo va superata – ha proseguito – altrimenti la Lucchini finirà in un vicolo cieco. Occorre individuare un soggetto in grado di garantire un futuro industriale all’azienda. Piombino e la Toscana faranno fino in fondo la loro parte, ma questa è una questione per la quale il Governo nazionale deve mettere in campo tutto il suo peso”.  
   
   
CONSUMATORI, SULLE SPESE DELLE ASSOCIAZIONI LA TOSCANA SCEGLIE LA VIA DELLA TRASPARENZA  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – La Regione rendiconterà tutte le spese sostenute dalle associazioni dei consumatori al Ministero dello Sviluppo Economico. É stato questo uno dei punti salienti discusso la scorsa settimana nella seduta del Comitato Regionale Consumatori Utenti, durante la quale sono state firmate le convenzioni tra Regione ed associazioni stesse predisposte nell’ambito dei finanziamenti del secondo modulo del programma ministeriale “Consum@zione”. “In realtà la rendicontazione – ha spiegato l’assessore al welfare e alla politiche per la tutela dei consumatori e utenti – potrebbe essere omessa per una percentuale del 19% delle spese generali. La scelta che ha deciso di fare la Toscana è importante perchè, d’intesa con le associazioni, è stato deciso di fare una rendicontazione completa, proprio per dare la massima trasparenza alla gestione di risorse pubbliche”. Tra i punti all’ordine del giorno anche la normazione volontaria. Uni e Cncu si sono impegnati a promuovere un’attività di alfabetizzazione e formazione sulla materia, attraverso un programma di corsi specifici per le associazioni dei consumatori. Il prossimo incontro si svolgerà a Firenze, presso la sede della Regione, il 29 novembre, e le associazioni sono state invitate a partecipare alla giornata formativa. Un’occasione importante per rendere più efficace la tutela dei diritti dei cittadini anche nei confronti delle norme tecniche nazionali, europee e internazionali, in una logica di cultura della prevenzione. La seduta si è conclusa con l’invito alle associazioni a individuare sei nominativi (tre uomini e tre donne) tra i quali saranno scelti i tre rappresentanti all’interno della Commissione regionale per gli autoservizi pubblici non di linea, in pratica taxi e servizi di noleggio con conducente. La Commissione è prevista dalla legge regionale 67 del 1993, che regola la materia, e ha funzioni consultive e di proposta alla Giunta regionale.  
   
   
SEQUESTRO PRODOTTI CONTRAFFATTI IN VENETO: LE REGOLE PER RICONOSCERLI  
 
Venezia, 20 novembre 2012 - “Invito i consumatori a imparare a riconoscere i prodotti contraffatti, in modo da poter valutare la merce prima dell’acquisto e segnalare la contraffazione alle forze dell’ordine: quella contro i prodotti ignoti e falsi è una battaglia sociale che dobbiamo combattere tutti”. Lo ha sottolineato l’assessore alla tutela del consumatore del veneto Franco Manzato, complimentandosi con la Guardia di Finanza per il sequestro di 12 mila prodotti potenzialmente pericolosi. “Ad esempio – ha fatto presente Manzato – tutti i prodotti tessili devono prevedere un’etichetta indicante il nome per esteso delle fibre utilizzate con la percentuale della presenza di ciascuna di esse. Il tutto scritto in lingua italiana in modo chiaro e ben leggibile. Devono inoltre essere presenti il marchio dell’azienda e la ragione sociale, i simboli di lavaggio e stiratura e il marchio Ce leggibile”. “Informazioni dettagliate e consulenze gratuite su come difendersi dai falsi e come riconoscerli sono disponibili in qualsiasi momento – ha concluso l’assessore – nel blog www.Venetoconsumatori.it, che abbiamo realizzato con le associazioni di tutela proprio per essere sempre più vicini ai cittadini e creare le condizioni per un consumo onesto e consapevole”.  
   
   
ALLUVIONE, 60 MILIONI PER I PRIMI INTERVENTI IN MAREMMA. ROSSI: “AL GOVERNO CHIEDERÒ UN AIUTO SPECIALE PER L’AGRICOLTURA”  
 
Grosseto, 20 novembre 2012 – Almeno 50-60 milioni. E’ la stima dei lavori di somma urgenza, ovvero gli interventi con una corsia preferenziale e da far partire subito, che saranno realizzati nel grossetano, finito sott’acqua nei giorni scorsi per una pioggia quasi di un intero inverno scaricatasi a terra in poche ore, con fossi, fiumi e torrenti esondati che hanno allagato 550 chilometri quadrati di territorio. Tanti: e basta guardare la mappa della provincia, con intere aree retinate di blu, frane a macchia di leopardo e nove strade di grande viabilità ancora interrotte per rendersene conto. Sembra una grande laguna (o una palude) con isole, penisole e coste frastagliate. La stima degli interventi necessari è stata fatta il 17 novembre a Grosseto. Il presidente della Regione Enrico Rossi era lì con l’assessore Anna Rita Bramerini ed ha incontrato nel palazzo della Provincia, con il presidente Marras, gli amministratori di venti comuni colpiti dall’alluvione, assieme ai tecnici regionali del Genio e della Protezione civile così come la mattina aveva fatto con quelli di Massa Carrara. L’elenco dettagliato delle opere da mettere a cantiere – argini, viabilità e ponti da ricostruire, ma anche interventi per impostare da subito un lavoro più ambizioso che ha come obiettivo la messa in sicurezza del territorio – sarà però stilato nei prossimi giorni e giovedì è stato per questo convocato un nuovo incontro. La situazione è infatti ancora in evoluzione. Giusto stamani c’è stato sopralluogo lungo l’Ombrone: a Steccaia è stata rilevata l’erosione ai piedi di un’ argine per quattrocento metri, dovrà essere realizzata una scogliera a protezione e servirà forse un altro milione. Altre zone sono sotto l’acqua, cosicché i danni non possono essere compiutamente calcolati. Il Parlamento sta modificando la legge di stabilità per mettere a disposizione delle regioni alluvionate 250 milioni euro e concedere poteri speciali ai presidenti. La Toscana di quei 250 milioni ne potrebbe avere 150. “Sono pochi” ripete Rossi, che rilancia al governo la proposta di un corposo stanziamento da 500-600 milioni in opere di prevenzione, magari prorogando per altri sei mesi l’accisa di solidarietà sui carburanti decisa dopo il sisma in Emilia Romagna. Solo in Toscana si contano infatti almeno 350 milioni di danni solo per le opere pubbliche e non meno di 150 alle imprese agricole. “Stiamo verificando come eventualmente anticipare le risorse ai Comuni, prima dell’approvazione della legge di stabilità” spiega il presidente. Altre verifiche riguardano la possibilità di accendere un mutuo per trovare ulteriori risorse. Sembra invece che le spese per far fronte all’emergenza non potranno derogare dal patto di stabilità. Allo studio prestiti agevolati per le imprese - Ma la Regione si sta muovendo anche per aiutare le imprese a risollevarsi. “Stiamo mettendo a punto un pacchetto di aiuti assieme a Fidi Toscana e le banche, con cui spero di poter firmare un accordo entro la fine della prossima settimana”. L’idea è quella di chiedere agli istituti di credito di mettere a disposizione prestiti per almeno 100 milioni, in prima battuta. I finanziamenti sarebbero garantiti all’80 per cento da Fidi Toscana, la finanziaria della Regione. Le imprese pagherebbero la prima rata dopo un anno e mezzo e la Regione si accollerebbe gli interessi per lo stesso periodo. “Nell’accordo che vogliamo firmare ci saranno anche tempi certi per l’istruttoria e la concessione del finanziamento – assicura Rossi -: 15 giorni per l’esame da parte di Fidi ed altrettanti per la risposta della banca”. Un aiuto speciale per l’agricoltura - Nell’incontro a Grosseto Rossi si è soffermato anche sui danni subiti dalle imprese agricole e dalle industrie agroalimentari, che hanno visto distrutto il raccolto di un anno e forse anche quello del prossimo, a causa del limo fuoriuscito dai fiumi e che si è accumulato sul terreno. “Quella che ha subito danni è una parte importante dell’agricoltura non solo toscana, ma anche italiana. Il problema è stato sottovalutato e in Parlamento non c’è sufficiente consapevolezza – dice il presidente – Il governo ne deve prendere atto. C’è bisogno di un intervento speciale per soccorrere oltre quattromila imprese e ne parlerò nei prossimi giorni con il ministro Catania”.  
   
   
VCO - CONGIUNTURA III TRIMESTRE, PROSPETTIVE DI CRESCITA PREOCCUPANTI  
 
Verbania, 20 novembre 2012 - Più che i dati di produzione e fatturato sono preoccupanti le “prospettive” di crescita nell’ultima parte dell’anno L´analisi congiunturale relativa al Iii trimestre 2012 realizzata dalla Camera di Commercio del Vco in collaborazione con Unioncamere Piemonte registra, rispetto allo stesso periodo 2011, andamenti critici per produzione, ordinativi interni e fatturato estero (-2%). Si segnala che gli ordinativi esteri sono in crescita (+8,6%) e che i risultati, seppur negativi, sono i migliori tra tutte le province piemontesi. A preoccupare sono le incerte aspettative degli operatori economici sull’andamento di produzione e fatturato nell’ultimo trimestre dell’anno, ottobre – dicembre 2012: saldi pesantemente negativi per tutti gli indicatori. Ad eccezione del comparto chimico (+7%), tutti i settori registrano andamenti negativi per la produzione, rispetto allo stesso periodo del 2011. Le industrie metalmeccaniche segnano risultati inferiori alla media provinciale: -8% la produzione, -5% gli ordinativi interni. Andamenti critici soprattutto per il comparto delle industrie dei metalli. Tutte le province piemontesi registrano, seppur con tassi diversi (che vanno dal -9,6% di Asti al -2% del Vco), un andamento negativo della produzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la media regionale segna -5,7% per la produzione e -5,6% per il fatturato. Rispetto al trimestre precedente, a livello locale le imprese segnalano una “stazionarietà” degli indicatori riferiti a produzione e ordinativi interni. Per il 45% del campione di imprese la produzione è rimasta stabile (per il 15% delle imprese intervistate si registra un aumento mentre per il 39% una flessione). In flessione l’andamento per gli ordinativi interni, dove oltre il 36% degli intervistati segnala una diminuzione degli ordinativi interni. Il grado di utilizzo della capacità produttiva sfiora nel terzo trimestre 2012 il 60% (era il 55% nel secondo trimestre dell’anno), dato leggermente superiore alla media regionale (59%). Aspettative degli operatori per il quarto trimestre del 2012. Restano molto negative le aspettative degli operatori economici per il trimestre ottobre – dicembre 2012 per tutti gli indicatori economici. La produzione industriale crescerà per l’8% degli intervistati, registrando un saldo tra ottimisti-pessimisti pari a -43%. Stimato in flessione anche il fatturato (-46%), gli ordinativi totali e quelli interni: rispettivamente -51% il saldo ottimisti-pessimisti per gli ordini totali, -53% per gli ordinativi interni, segnale di difficoltà negli ordini a livello nazionale. Negativi anche gli ordinativi esteri -30%.  
   
   
CRISI: PRESENTATI I RISULTATI DELLA RICERCA COMITAS/CODACONS "L´ITALIA CHE VOGLIONO GLI ITALIANI" LOTTA ALLE SPECULAZIONI SUI PREZZI, PAGAMENTI RATEALI E FACILITAZIONI FISCALI PER PICCOLE E MICRO IMPRESE AL CENTRO DELLE PROPOSTE DELLE ASSOCIAZIONI DI CASPER - X  
 
Roma, 20 novembre 2012 - Sono stati presentati il 7 novembre nel corso di un convegno a Roma i risultati della ricerca "L´italia che vogliono gli italiani", studio avviato da Codacons e Comitas insieme alle principali associazioni dei consumatori italiane: Assoutenti, Casa del Consumatore, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori. Le idee proposte sono state suggerite da consumatori e microimprese con l´intento di dare un contributo concreto per uscire dalla crisi economica e migliorare il presente e il futuro del nostro paese. Sulla base di questo studio le Associazioni dei consumatori aderenti al comitato Casper - X (Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) hanno elaborato 3 disegni di legge di iniziativa popolare per i quali verrà lanciata una raccolta di firme in tutta Italia. Si tratta di proposte contenenti 3 semplici misure che, se adottate, consentiranno di combattere il carovita, tutelare i bilanci delle famiglie sempre più allo stremo, aiutare le piccole e microimprese in difficoltà e far ripartire l´economia. Nello specifico: 1) Prezzo anomalo nel settore dell´ortofrutta. Art. 2 ter L. N. 231/2005: "Per favorire il raggiungimento delle finalita´ di cui al comma 1 e all´articolo 5, comma 4, per prezzo anomalo si intende il prezzo al dettaglio dei principali prodotti agro-alimentari, contenuti nel paniere di beni monitorati dal servizio di pubblica utilità Sms Consumatori del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che superi del doppio il prezzo all´ingrosso dei prodotti agro-alimentari contenuti in detto paniere". 2) Deduzione oneri e spese per i contribuenti Art. 10, co. 1, lett. B-bis) e lett. M) Tuir - Dpr n. 917/1986; Art. 10, co. 1, lett. B-bis: "A decorrere dal periodo d´imposta al 31 dicembre 2013 le spese sanitarie, di istruzione e di trasporto sono deducibili per intero da parte del contribuente. Ai fini della deduzione tali spese devono essere certificate da fattura o da scontrino fiscale o altra idonea documentazione contenente la specificazione della natura, qualita´ e l´indicazione del codice fiscale del destinatario. Art. 10, co. 1, lett. M: "A decorrere dal periodo d´imposta al 31 dicembre 2013, le spese sostenute per le prestazioni effettuate da imprese artigiane, dalle micro, piccole e medie imprese, cooperative secondo l´accezione europea, dei settori industriali, commerciali e dei servizi, nonché dai lavoratori autonomi. Ai fini della deduzione la spesa sanitaria relativa all´acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualita´ e quantita´ dei beni e l´indicazione del codice fiscale del destinatario. All´onere derivante dall´attuazione della presente legge, si provvede mediante la costituzione di un Fondo speciale derivante dalla confisca dei beni provenienti da evasione fiscale e dalla corrispondente riduzione della determinazione della indennita´ spettante ai membri del Parlamento ai sensi della Legge 31 ottobre 1965, n. 1261". 3) Semplificazione degli adempimenti dei contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi e dell´imposta sul valore aggiunto. Modifica art. 20 bis D. Lgs. N. 241/1997. Art. 20 bis (Pagamenti rateali): "1.Le somme dovute a titolo di saldo e di acconto delle imposte e dei contributi dovuti dai soggetti diversi dalle persone fisiche, titolari di partita iva, possono essere versate, previa opzione esercitata dal contribuente in sede di dichiarazione periodica, in rate mensili di uguale importo senza la maggiorazione di interessi per 36 mesi dalla presentazione della domanda. 2. I versamenti rateali sono effettuati entro il giorno 15 di ciascun mese. 3. Sono abolite tutte le tasse e spese per la gestione delle attività imprenditoriali e godranno di una riduzione del 25 per cento su imposte e contributi a qualsiasi titolo dovuti per i nuovi assunti per le i soggetti di cui al comma 1 che assumano almeno due dipendenti o incrementino in un anno il personale di due dipendenti "All´onere derivante dall´attuazione della presente legge, si provvede mediante la costituzione di un Fondo speciale derivante dalla confisca dei beni provenienti da evasione fiscale e dalla corrispondente riduzione della determinazione della indennita´ spettante ai membri del Parlamento ai sensi della Legge 31 ottobre 1965, n. 1261"  
   
   
SALDI DI FINE STAGIONE 2013: LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE INDIVIDUA DATE E MODALITÀ.  
 
Ancona, 20 novembre 2012 - Dal 5 gennaio al 1° marzo e dal 6 luglio al 1° settembre 2013: sono i due periodi in cui si terranno le vendite di fine stagione nel prossimo anno. Le imprese commerciali interessate a praticare i saldi dovranno inviare la comunicazione ai Comuni con almeno un anticipo di cinque giorni rispetto all’inizio delle due date. Lo ha deliberato la Giunta regionale, nel corso della seduta settimanale che si è svolta oggi a Urbino, prima dell’incontro con la Giunta municipale. I periodi individuati sono unici a livello nazionale, come stabilito dall’accordo intervenuto a livello della Conferenza delle regioni e delle province autonome nel 2011. “Il periodo e le modalità delle vendite di fine stagione sono state portate all’attenzione delle organizzazioni delle imprese del commercio e delle associazioni dei consumatori – riferisce l’assessore regionale al Commercio, Antonio Canzian – La data unica costituisce ormai un punto fermo a livello nazionale e un’opportunità per evitare una concorrenza impropria tra territori contigui appartenenti a regioni diverse. La possibilità di praticare saldi nei periodi a ridosso del Natale e delle ferie estive può aiutare il settore a consolidare la propria attività in un momento di crisi come l’attuale”.  
   
   
EXPO, GIBELLI: FARE SISTEMA PER ATTRARRE  
 
Milano, 20 novembre 2012 - "In vista di Expo serve fare sistema non solo in tema di turismo, ma anche per dare a coloro che arriveranno all´Esposizione universale un´offerta che comprenda: cultura, territorio, ambiente e, perché no, anche impresa. Cosi si sviluppa il tema dell´attrattività". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato, il 16 novembre partecipando a Pavia al convegno ´Fra il Ticino e il Po: alla scoperta di acque e castelli´, nella sede dell´Amministrazione provinciale pavese. Piste Ciclabili, Castelli E Abbazie - Il progetto prevede itinerari che, anche in interconnessione col sistema dei Navigli lombardi, conducano dalla provincia di Pavia a Milano, al polo fieristico di Rho, valorizzando ancora una volta l´elemento acqua, coerentemente col tema dell´Expo. E´ costituito da 19 interventi, che spaziano dalla realizzazione di piste ciclabili, al restauro di beni culturali, a un percorso letterario, alla riqualificazione di 3 castelli (Pavia, Vigevano e Belgioioso), oltre a interventi di fruibilità dei fiumi. Intercettare Visitatori Expo - Gibelli ha voluto sottolineare, con grande forza, come "sia compito dei territori intercettare i visitatori, che resteranno nella nostra regione dopo aver visitato Expo. Sappiano - ha detto ancora il vice presidente di Regione Lombardia - gli stessi territori, attraverso la collaborazione di tutti i partner pubblici, offrire tutto quello che gli altri non hanno, facendo sistema attraverso i punti di forza delle diverse realtà locali". "E´ assolutamente fondamentale - ha aggiunto Gibelli - un´offerta di sostenibilità ambientale che evidenzi anche tutti gli altri elementi del territorio". Contributo Di Oltre 3 Milioni Di Euro - Ulteriore aspetto di risalto è il valore economico dell´operazione: a fronte di un contributo regionale di circa 3,3 milioni di euro vengono movimentati investimenti per oltre 12,6 milioni di euro.  
   
   
SICUREZZA:6MLN A BANDO BENEFICI ANCHE PER LE IMPRESE ABRUZZESI  
 
Pescara, 20 novembre 2012 - Sei milioni di euro per progetti di prevenzione e contrasto alla illegalità e per favorire la sicurezza urbana e l´innovazione tecnologica. Alle risorse si accede attraverso i bandi pubblicati sul Bura del 14 Novembre, in attuazione dei Par Fas Abruzzo 2007-2013. La notizia è stata resa nota dall´assessore alla legalità, Carlo Masci. "Sei milioni di euro è la somma a disposizione di Enti ed associazioni - ha spiegato Masci - chiamati a presentare progetti tesi alla legalità ed alla sicurezza del territorio, progetti che combattano la devianza giovanile e che aiutino ad evitare tensioni tra soggetti diversi, oggi purtroppo troppo frequenti e che generano violenza". I Bandi riguardano anche l´innovazione tecnologica degli strumenti a disposizione della Polizia locale. "L´innovazione ? ha aggiunto l´assessore Masci - è importante per il controllo del territorio: non dimentichiamo che la sicurezza è uno dei volani del nostro sviluppo economico. Un territorio sicuro dà certezze all´imprenditoria ed a quanti a vario titolo intendono portare investimenti. Per queste ragioni dico che abbiamo scritto una pagina importante per la nostra regione". Le domande di presentazione dei progetti scadono il 30esimmo giorno a partire dalla data di pubblicazione sul Bura. I finanziamenti sono spendibili anche per progetti risalenti al 2010.  
   
   
PISTOIA - LA CRISI NON FERMA L´ORGANIZZAZIONE DI IMMAGINE ITALIA&CO.  
 
 Pistoia, 20 novembre 2012 - Mercoledi 14 novembre si e svolto a Firenze, presso Villa Vittoria, , l’incontro fra Camera di Commercio di Pistoia, ente organizzatore, Regione Toscana, Toscana Promozione, Firenze Fiera, Pistoia Promuove, Toscana d’Amare, partners dell’evento e le imprese, iscritte e non, per fare il punto sulla prossima edizione di Immagine Italia & Co, prevista a Firenze dal 1° al 3 febbraio 2013. Tutti i vertici delle istituzioni presenti hanno ribadito il proprio sostegno alla manifestazione fieristica e la propria determinazione ad andare avanti con impegno e serietà. In questa fase promozionale dell’evento, i segnali che sono arrivati dimostrano che Immagine Italia &Co. E la città di Firenze, da sempre capitale della moda, mantiene ancora il suo appeal. I buyer contattati dagli organizzatori manifestano interesse e curiosità per le proposte di Immagine Italia &Co, riconosciuta ormai come l’unica vetrina di settore in Italia e in Europa. Sono già in corso le operazioni di selezione dei buyer segnalati dalle imprese iscritte ai fini della loro ospitalità nella città fiorentina nei giorni della fiera. I compratori esteri già contattati sono 161 del settore intimo-lingerie e 71 del settore biancheria casa. Tra i Paesi di provenienza: Arabia Saudita, Stati Uniti, Kuwait, Giappone, Israele, Russia, Qatar, Libano, Repubblica Domenicana, Canada, Cameron, Bahrein, Europa. Per quanto riguarda gli espositori, alla data odierna, sono complessivamente 129 le imprese iscritte per un totale di 242 brand, fra biancheria per arredo-casa e intimo-lingerie. Nello specifico: 40 imprese del settore arredo-casa per 49 brand e 89 imprese del settore intimo-lingerie per 193 brand. Rispetto alle edizioni precedenti si registra una riduzione di adesioni anche se le iscrizioni sono ancora aperte e gli organizzatori confidano nei prossimi giorni di incrementare il numero degli espositori ancora incerti. “Il nostro primo competitore – ha detto all’incontro Stefano Morandi, Presidente dell’ente camerale pistoiese – è senza dubbio la crisi. Dobbiamo, però, cercare di contrastare questo difficile momento di congiuntura economica in modo coeso, istituzioni ed imprese. Riuscire, anche per il 2013, ad affrontare insieme il mercato circostante significa futuro per Immagine Italia &Co. Ma anche prospettive di visibilità e sviluppo per il mondo imprenditoriale coinvolto. Il sistema delle istituzioni, mai come in questa edizione, si è manifestato così alleato e motivato ad andare avanti. Lo dimostrano tutti gli sforzi fatti per andare incontro al sistema delle imprese”.  
   
   
TRW: NO AI TAGLI, PRONTI A VERIFICARE LA POSSIBILITÀ DI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – “Pur nella consapevolezza delle difficoltà che sta attraversando il settore, anche in conseguenza delle mancate scelte di cui è responsabile il gruppo Fiat, non possiamo accettare l’ipotesi ventilata di tagliare alla sede livornese della Trw il personale di 105 unità”. Lo ha detto l’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini all’incontro che si è tenuto ieriin Regione sulla situazione che sta attraversando la multinazionale che fabbrica componenti per auto, la Trw, e che ha la sua sede italiana a Livorno. Alla prima riunione, alla quale seguirà una seconda domani visto che il “board” inglese per problemi di voli da Londra non ha potuto essere presente a Firenze oggi, con l’assessore Simoncini hanno partecipato il direttore dello stabilimento italiano, il responsabile del personale e le organizzazioni sindacali oltre all’assessore Mauro Grassi del Comune di Livorno. “Siamo disponibili – ha proseguito l’assessore anticipando la posizione che terrà domani – a prendere gli impegni necessari e svolgere ogni tipo di attività compatibile con la situazione in modo da permettere innanzitutto la riconferma della presenza della Trw sul territorio livornese. Al tempo stesso lavoreremo perché nella gestione delle difficoltà che sta attraversando la società, si mettano in campo tutti gli ammortizzatori sociali possibili in modo da traghettare l’azienda verso la fase di ripresa”. In particolare, è stato deciso di fare una verifica sull’utilizzo dei contratti di solidarietà. “Domani – ha concluso Simoncini – auspico che la riunione possa concludersi con un verbale di accordo che permetta di gestire la situazione offrendo più tranquillità ai lavoratori e maggiori garanzie all’azienda”.  
   
   
COMMERCIO, FVG: DA FINANZIARIA 2013 RISORSE COME NEL 2012  
 
Trieste, 20 novembre 2012 - La prossima finanziaria regionale 2013 vedrà confermate le risorse destinate al Commercio. Lo ha detto l´assessore Angela Brandi, incontrando ieri a Trieste i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e Ures. "Per quanto ci riguarda, proprio sul commercio - ha dichiarato l´assessore - per il prossimo anno abbiamo inteso dedicare lo stesso sforzo messo in campo nel 2012, ovvero un sostegno mirato a supportare le piccole e medie attività commerciali attraverso i Centri assistenza tecnica per le imprese e le attività ad essi collegate". "In particolare - ha spiegato Brandi - continueranno ad essere attuati i progetti di rilancio del commercio, come quello dei Centri commerciali naturali e dei centri in via. Iniziative queste che hanno coinvolto sia gli operatori che gli enti locali in una serie di iniziative che hanno contribuito a rafforzare l´offerta commerciale degli spazi storici delle nostre città. Inoltre sarà dato seguito anche a quei specifici programmi a tutela delle imprese locali del settore messe in crisi dalla concorrenza d´oltre confine, come i tabaccai". Parole di soddisfazione sono state espresse dai rappresentanti sigle datoriali presenti, in particolare dal presidente di Confcommercio regionale Pio Traini, il quale ha rimarcato l´attenzione e l´impegno dell´assessore rivolti a tutto il comparto, che hanno garantito la conferma delle risorse regionali per il commercio, nonostante il momento di crisi generale e i tagli che a cui la pubblica amministrazione deve in molti casi sottostare. Dello stesso tenore anche la reazione del presidente regionale della Confesercenti Giuseppe Giovarruscio, che manifestando inizialmente il timore di eventuali riduzioni di risorse per il settore, ha preso atto con soddisfazione di poter comunicare ai propri associati il mantenimento sul commercio per il prossimo anno degli stessi importi del 2012.  
   
   
LIGURIA: PROROGA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA AI LAVORATORI FISIA. STOP A PROCEDURA DI MOBILITÀ”  
 
Genova, 20 novembre 2012 - La Regione è disponibile a autorizzare la concessione della proroga della cassa in deroga ai lavoratori Fisia per altri 6 mesi. Lo ha confermato oggi l’assessore regionale al lavoro, Enrico Vesco in una lettera inviata all’amministratore delegato di Fisia, Silvio Oliva. La proroga va incontro alla situazione di emergenza occupazionale di Fisia-italimpianti, dove i lavoratori della sede genovese stanno già usufruendo di un periodo di cassa in deroga che sarebbe scaduto a dicembre di quest’anno interessando, frutto di un precedente accordo che ha interessato 95 addetti . “Grazie alle nuove misure introdotte dalla Regione Liguria per gestire le situazioni lavorative più delicate – ha spiegato l’assessore Vesco - abbiamo previsto la possibilità di concedere sei mesi di cassa integrazione, in attesa del nuovo regime di ammortizzatori sociali che verrà applicato dal Governo a partire dal 2013 e fino al 2016”. A seguito della proroga da parte della Regione Liguria della cassa in deroga, l’assessore regionale al lavoro nella lettera indirizzata all’ad di Fisia chiede “la disponibilità ad interrompere la procedura di mobilità che è stata avviata, evitando così la strada del licenziamento che interesserebbe buona parte degli impiegati e quadri dell’azienda”. I termini del nuovo accordo saranno definiti da un’ulteriore intesa territoriale a decorrere dal 1 gennaio 2013.  
   
   
FORLÌ - CESENA, INDAGINE EXCELSIOR: I DATI DEL IV TRIMESTRE 2012  
 
 Forlì-cesena, 20 novembre 2012 - L’andamento del mercato del lavoro, relativamente a “domanda” e “previsioni”, è stato ancora una volta posto al centro del monitoraggio eseguito periodicamente dal sistema camerale mediante Excelsior, il sistema informativo attivato da Unioncamere e Ministero del Lavoro quale banca dati sui fabbisogni occupazionali delle imprese italiane, suddivisi per categoria professionale, tipo di qualifica, titolo di studio, tipologia contrattuale, territorio e dimensione aziendale. Il volume 2012, e gli specifici report (annuali e trimestrali), sono pubblicati e disponibili sul sito della Camera di Commercio di Forlì-cesena (www.Fc.camcom.gov.it  , area informazione economico statistica). Il sistema Excelsior, liberamente accessibile all’indirizzo: http://excelsior.Unioncamere.net/  , costituisce, dal 1997, un valido strumento informativo per monitorare il mercato del lavoro anche nella provincia di Forlì-cesena, poiché ne tratteggia con precisione la situazione strutturale, quella dinamica e le tendenze in atto; Excelsior si caratterizza, quindi, come componente indispensabile per l’analisi territoriale e per la definizione di politiche attive in materia di formazione e di nuova occupazione. Relativamente alle previsioni occupazionali della provincia di Forlì-cesena per il quarto trimestre 2012, Excelsior riporta 840 assunzioni, un terzo in meno rispetto al trimestre precedente, con un tasso di entrata pari a circa 9 unità su mille dipendenti (9,8 è il valore regionale e 11,5 quello nazionale). A differenza di quanto accaduto a livello nazionale, la provincia vede una flessione delle assunzioni "non stagionali" (-7%), che si aggiunge alla forte riduzione della componente "stagionale" (-62%). Pur meno rilevante del trimestre precedente, quest’ultima mantiene una quota significativa sul totale delle assunzioni previste in provincia (30%). Il 61% delle assunzioni previste sarà nel settore dei servizi (con particolare riferimento al commercio), mentre il 54% sarà realizzato da imprese di maggiori dimensioni (con almeno 50 addetti). Un terzo delle assunzioni sarà di natura stagionale e comunque solo il 14% di esse sarà a tempo indeterminato. Le nuove assunzioni richiedono per il 60% dei casi una specifica esperienza pregressa; l’11% delle imprese prevede difficoltà nel reperimento delle figure professionali desiderate, mentre il 12% delle assunzioni sarà per lavoratori immigrati. Fra le figure professionali maggiormente richieste nel quarto trimestre 2012 ci sono gli “operai specializzati e i conduttori di impianti per l’industria alimentare” e “cuochi e camerieri” (entrambi con l’11,9% del totale); seguono i “commessi e altro personale qualificato nelle attività commerciali” (10,7%) e il “personale di segreteria e servizi generali” (7,2%). Inoltre, nel 26% dei casi le imprese ritengono difficoltoso il reperimento di “operai specializzati nei settori dell’edilizia e della manutenzione degli edifici”. Riguardo alle assunzioni “non stagionali” previste nell’ultimo trimestre del 2012 (590), il 9% di esse sarà rivolto a laureati, il 33% a diplomati, il 17% a lavoratori in possesso di una qualifica professionale, mentre la restante parte (41%) non prevede alcuna formazione specifica. Parallelamente alla rilevazione “congiunturale” dei fabbisogni occupazionali prosegue anche l’attività di aggiornamento del sistema informativo Excelsior su base annuale, indispensabile per cogliere le tendenze di fondo che caratterizzano la domanda di lavoro delle imprese nella provincia di Forlì-cesena. I dati Excelsior per l’intero 2012 riportano un saldo negativo (assunzioni – cessazioni) di 1.170 posti di lavoro. La serie storica dei tassi di variazione provinciali evidenzia per la quarta volta dal 1997, anno di inizio della rilevazione, un valore negativo (-1,2%). La serie storica provinciale riporta, inoltre, un aumento negli anni del peso dei contratti a tempo determinato (79,3% sul totale delle assunzioni del 2012) e una contestuale riduzione di quelli a tempo indeterminato (11,8%). Con riferimento al 2012, la provincia di Forlì-cesena si caratterizza per la minor diffusione di quest’ultima tipologia contrattuale, se paragonata al livello regionale (21,1%) e al livello nazionale (26,4%). L’analisi per grado d’istruzione mostra che il titolo universitario in provincia, nel 2012, è richiesto per circa il 10% delle assunzioni, valore inferiore a quello regionale e nazionale (14,5%); il diploma di scuola superiore è richiesto nel 49% dei casi, mentre la qualifica professionale arriva all’8% dei casi. Sempre nel 2012, le professioni più richieste dalle imprese della provincia di Forlì-cesena riguardano quelle qualificate nel commercio e nei servizi (il 24,8% per commessi e cassieri), gli operai specializzati (20,0%), le professioni tecniche (15,4%) e impiegatizie (11,3%). “Appare evidente – commenta Alberto Zambianchi, Presidente camerale – che tutta la nostra economia e i livelli occupazionali stanno risentendo pesantemente della crisi tuttora in atto che ha amplificato ben note difficoltà strutturali preesistenti. La Camera di Commercio, da sempre particolarmente attenta alle dinamiche del locale mercato del lavoro, continua ad operare per rafforzare tutto il sistema imprenditoriale con azioni rivolte alla crescita delle conoscenze e delle competenze presenti all’interno delle imprese, affinché risultino rafforzate la competitività delle aziende e l’attrattività del territorio”.  
   
   
EDILIZIA, IN TOSCANA IMPRESE DEL SETTORE ESENTATE DAGLI AUMENTI IRAP  
 
Firenze, 20 novembre 2012 – “Sappiamo di essere nell’occhio del ciclone, dobbiamo tener ferma la barra del timone sugli obiettivi di sviluppo e crescita ma, nello stesso tempo, tener d’occhio la tenuta sociale. Lo stiamo facendo fin dall’inizio della crisi e possiamo rassicurare il mondo imprenditoriale toscano sul fatto che nemmeno i tagli delle risorse ci hanno fatto desistere. Sia pure con crescenti difficoltà, abbiamo mantenuto in piedi tutti gli interventi per le imprese e per l’occupazione e lo faremo anche per il futuro”. L’assessore alle attività produttive commenta così l’indagine di Unioncamere e Ance – presentata ieri a Palazzo Strozzi Sacrati – che per il primo semestre 2012 mette in luce una situazione ancora critica per il settore dell’edilizia, dove il 59,7% delle imprese ha accusato una flessione della propria attività, con ricadute negative sull’occupazione e la propensione agli investimenti. “Una crisi – commenta – purtroppo acuita dai tagli e dalla manovra del governo che blocca la spesa pubblica, deprime i consumi e il mercato delle abitazioni”. Le previsioni non sono ottimistiche per questo la Regione sta mettendo in campo nuovi strumenti che si affiancano a quelli già esistenti, sia sul fronte del credito che del sostegno agli investimenti. Il pacchetto emergenza economia ha consentito di offrire garanzie a oltre 300 imprese edili per investimenti e a quasi 700 per liquidità. E’ stato inoltre attivato un tavolo regionale per fare il punto della crisi del settore. Un altro strumento importante, cita l’assessore, è quello per favorire i processi di integrazione fra imprese, per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività, mentre particolare attenzione viene posta all’innovazione e formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e modernità. “Nella proposta di bilancio 2013 appena approvata dalla giunta – ha aggiunto Simoncini – abbiamo voluto esentare anche il settore delle costruzioni dall’aumento previsto dell’Irap, mentre la nuova legge per la competitività prevede sgravi fiscali per le aziende che assumono lavoratori in mobilità o con certificazione ambientale e sociale. Per le imprese che vantano crediti con le amministrazioni pubbliche, altro punto critico del settore, è stato siglato un protocollo con le banche per consentire a queste imprese di ottenere un anticipo a tassi agevolati in attesa che vengano fatti i pagamenti”.  
   
   
TERNI - IMPRENDITORI A SCUOLA DI MARKETING ESPERIENZIALE  
 
 Terni, 20 novembre 2012 . Continua la serie di seminari organizzati dalla Camera di Commercio di Terni targati “Entra in Umbria”, rivolti le imprese della provincia, per migliorare l’offerta dei servizi ed aiutarli a diventare sempre più competitivi. Questa volta l’argomento all’ordine del giorno è il Marketing Esperienziale, come valorizzare se stessi e il proprio business. L’incontro si terrà lunedì 19 novembre, dalle ore 9 alle ore 17, presso la sede della Camera di commercio, e vedrà come relatore il dott. Emanuele Maria Sacchi, uno dei massimi esperti internazionali di Negoziazione, Leadership e Team Building. “Per rispondere alle esigenze delle aziende della provincia di Terni nell’ottica del miglioramento dei prodotti e dei servizi, la Camera di commercio ha avviato questa serie di seminari formativi; – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Terni, Enrico Cipiccia – le sfide per le aziende del ternano sono ancora molte, vogliamo spronare le imprese a guardare oltre, ad aggiornarsi su argomenti che possono fare la differenza fra un’azienda che cresce e fiorisce e una che rimane ferma e che rischia di non andare avanti. ” Alla fine del seminario si terrà il primo incontro “Entra in Umbria” un’occasione per presentare l’ampliato piano delle attività, per conoscere l´opinione delle imprese e scambiarsi idee. “Entra in Umbria” è un marchio che contraddistingue le nostre eccellenze provinciali, finalizzato a promuovere e a valorizzare il territorio e le produzioni che ne rappresentano il valore aggiunto, a livello nazionale ed internazionale. Il corso è gratuito ma a numero chiuso. Per iscrizioni ed informazioni scrivere all´ufficio Promozione e Sviluppo a promozione@tr.Camcom.it  o telefonare ai numeri 0744489274/227.