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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Gennaio 2014
A2A: PISAPIA E DEL BONO FIRMANO PATTO PARASOCIALE  
 
Milano, 7 gennaio 2014 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il Sindaco di Brescia Emilio Del Bono hanno firmato il 30 dicembre 2013 il nuovo Patto Parasociale tra i due Comuni per A2a. Il Patto che entra in vigore dal primo gennaio 2014 è di durata triennale. Il Patto vincola per ogni Comune una quota pari al 25% e una azione del capitale sociale di A2a. La principale novità del Patto firmato, le cui linee guida sono state approvate nei giorni scorsi dai consigli comunali di Milano e Brescia, riguarda il cambio della governance che passa dal sistema duale a quello tradizionale con un consiglio di amministrazione che sarà composto da 12 membri di cui 9 indicati dalla lista maggioritaria in assemblea e 3 indicati da altre liste. E’ prevista l’introduzione di un amministratore delegato che sarà scelto congiuntamente dai comuni di Milano e Brescia. Il passaggio dal Consiglio di Sorveglianza e di Gestione ad un unico Cda permetterà una maggiore efficienza nella gestione della Società e una riduzione dei costi. L’accordo prevede anche la cessione da parte del Comune di Milano e del Comune di Brescia delle azioni possedute in eccesso rispetto a quelle sindacate. Si tratta esattamente di 83.637.292 azioni del Comune di Milano e di 76.946.215 azioni del Comune di Brescia, pari complessivamente a circa il 5% del capitale sociale di A2a. L’obiettivo è di concretizzare la vendita delle azioni nei primi mesi del 2014.  
   
   
RIGASSIFICATORE TRIESTE: VITO, OK A REVOCA COMPATIBILITÀ AMBIENTALE  
 
Trieste, 7 gennaio 2014 - La Regione Friuli Venezia Giulia trasmetterà al ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare parere favorevole rispetto all´avviato procedimento di revoca della compatibilità ambientale relativa al progetto rigassificatore di Zaule (Trieste) proposto dalla Gas Natural Rigassificazione Italia Spa. Una decisione in tal senso è stata assunta dalla Giunta regionale dopo che, condividendo la posizione ministeriale, l´assessore all´Ambiente, Sara Vito, aveva presentato la relativa delibera, invitando l´Esecutivo ad esprimersi in merito alla richiesta di parere urgente (entro il 7 gennaio 2014) ma non vincolante formulata dal competente dicastero lo scorso 23 dicembre, nella quale si leggeva che, a seguito della sospensione dell´efficacia del decreto di compatibilità ambientale in oggetto, la società proponente aveva confermato la coerenza della localizzazione e l´Autorità portuale l´impossibilità di rideterminare le previsioni di sviluppo dei traffici rendendole compatibili con l´impianto di rigassificazione. "La Giunta regionale - ha commentato Vito - ha fatto proprio il parere ministeriale, confermando la linea di condotta pubblica contraria al rigassificatore di Zaule". Il Ministero, è stato evidenziato dall´assessore, ha avviato il preavviso di revoca del decreto di pronuncia di compatibilità ambientale sull´impianto triestino, ricevendo dalla Gas Natural una serie di osservazioni rispetto alle quali ha formulato le proprie valutazioni, concludendo per un non superamento delle criticità evidenziate nel provvedimento di sospensione e per l´obbligatorietà della revoca della pronuncia di compatibilità ambientale.  
   
   
REGIONE. PARERE NEGATIVO A RICERCA IDROCARBURI IN POLESINE  
 
Venezia, 7 dicembre 2014 - La giunta regionale del Veneto ha negato il permesso di ricerca idrocarburi in Polesine, richiesto dalla società Northsun Italia S.p.a. Di Roma. Lo rende noto l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte che ha proposto il provvedimento, adottato con il concerto dell’assessore allo sviluppo economico Isi Coppola, con il quale viene accolto integralmente il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale al rilascio del permesso, espresso dalla Commissione regionale Via. La richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di ricerca idrocarburi, denominato La Risorta”, nel territorio dei Comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze ed Adriano Polesine della Provincia di Rovigo e di Comuni in Provincia di Ferrara, era stata presentata dalla ditta romana nel dicembre dello scorso anno. Conclusa l´istruttoria tecnica, la Commissione regionale Via aveva espresso a luglio parere interlocutorio non favorevole. Successivamente la società Northsun Italia aveva trasmesso le proprie osservazioni in merito ai motivi ostativi. A novembre la Commissione regionale Via è tornata a riunirsi ma ha confermato con parere definitivo il giudizio non favorevole di compatibilità ambientale sul progetto, che la giunta regionale ha fatto proprio. “Da subito mi ero attivata – commenta l’assessore Coppola – perché fossero accolte e sostenute le istanze del territorio, contrarie ad ogni ipotesi di ricerca ed estrazione di idrocarburi per l’impatto che possono avere su un’area così delicata come il Polesine. I comuni e lo stesso ente Parco Delta del Po hanno approvato uno specifico ordine del giorno contro questa eventualità. Che avessimo ragione è stato confermato da ultimo anche in sede tecnica, con un parere ampiamente motivato a tutela di questo territorio”. Il parere della commissione – sottolinea da parte sua Conte - si conclude infatti con l’affermazione che, stanti le connotazioni geologiche, idrogeologiche, idrauliche e ambientali espresse dal contesto non appaiono consone nuove azioni di ricerca mineraria da esplicarsi su ambiti già soggetti a subsidenza a seguito di precedenti estrazioni minerarie Inoltre, viene precisato che nell’ambito indicato non è ammessa dalla normativa veneta (L.r. 36/97) la realizzazione di pozzi per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo. Questo rende “improcedibile e inapprovabile nel concreto e di diritto sia l’istanza avanzata per l’ottenimento del permesso minerario di ricerca di idrocarburi nel sottosuolo (gas naturale), che l’eventuale conseguente concessione mineraria per l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo, che costituisce fine della ricerca”.  
   
   
LOMBARDIA.PATTO ACQUISTO,NUOVO STRUMENTO PER COMPRARE CASA UN AIUTO PER CHI NON RIESCE A VENDERE O NON HA FONDI SUFFICIENTI  
 
Milano, 7 gennaio 2014 - Aiutare coloro che non riescono a vendere la loro vecchia casa per acquistarne una nuova e chi desidera acquistarne una, ma non dispone di tutta la liquidità necessaria. E´ questo l´obiettivo del ´Patto di Futuro Acquisto´ presentato il 19 dicembre dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, insieme ai vertici di Cmb-cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena) e di Città Contemporanea. Si tratta di un nuovo strumento, che verrà sperimentato sulle aree di Cascina Merlata a Milano, là dove sorgerà anche il villaggio Expo. Tutti gli alloggi saranno a risparmio energetico e contribuiranno a modificare lo sky line dell´area nord-ovest di Milano. Incentivare Autonomia Abitativa Famiglie - "E´ un esempio virtuoso - ha detto Bulbarelli - in quanto rappresenta un potenziale strumento per incentivare l´autonomia abitativa delle famiglie a medio reddito, facilitando l´acquisto in un particolare momento sociale, in cui tante famiglie sono seriamente minate dalla crisi. Monitoriamo questa iniziativa, per andare incontro ai nuclei che aspirano, avendo anche possibilità minime, a diventare proprietari di una casa. E´ un´aspirazione legittima, che cerchiamo di favorire con ogni mezzo". Regione Contemporanea - "Vogliamo essere una Regione contemporanea - ha detto ancora Bulbarelli -, un´Istituzione in grado di capire le necessità e le richieste che stanno diventando sempre più diverse variegate". In questa direzione, dunque, secondo l´assessore, anche le risposte si devono adeguare, indirizzandosi non solo a chi cerca un alloggio popolare (solo a Milano sono ancora 23.000 le domande inevase), ma anche a coloro che non hanno i requisiti per accedere all´Edilizia residenziale pubblica, ma non riescono neanche ad affacciarsi al libero mercato. "E allora - ha aggiunto - ben venga un nuovo strumento che può offrire un´alternativa in più a chi è alla ricerca di un alloggio, non avendo grossi capitali a disposizione. Per questo Regione Lombardia guarda con attenzione a questo strumento che, se funzionerà, pensiamo di poter replicare in altri contesti".  
   
   
NEW YORK TIMES: COMPRATE CASA IN SARDEGNA. CAPPELLACCI, QUALITÀ DELLA VITA E AMBIENTE PER CONQUISTARE MERCATI INTERNAZIONALI  
 
Cagliari, 7 gennaio 2014 - A pochi giorni dall’articolo dell’autorevole quotidiano inglese Sunday Times che consigliava la Sardegna per una vacanza in famiglia, scende in campo il quotidiano più famoso del mondo, il New York Times che dedica un ampio reportage al mercato immobiliare sardo consigliando ai suoi milioni di lettori di investire nell’isola. Nella rubrica firmata da Peter Sigal e intitolata “a caccia di case in…" la testata statunitense sceglie di dedicarsi esclusivamente all´isola, tracciando una mappa delle zone migliori per cercare casa e indicando alcune soluzioni adatte ai più esigenti: "La zona più prestigiosa della Sardegna è senza dubbio la Costa Smeralda con le proprietà più costose d’Europa, affacciate sul mare e che sono state vendute per decine di milioni di dollari. Anche zone al di fuori della Costa Smeralda - prosegue Sigal - come quella compresa fra Olbia ad est e Castelsardo a ovest sono molto popolari fra gli acquirenti stranieri e gli italiani benestanti. I prezzi delle proprietà vicino al mare, partono da circa 3 milioni di dollari, mentre le case nell’entroterra da 1 milione di dollari circa. Anche gli stazzi, le case di campagna restaurate, sono richieste e le agenzie immobiliari suggeriscono agli acquirenti di prendere in considerazione la punta meridionale della Sardegna. Tra le innumerevoli proposte di quest´isola dove i paesaggi e l’enogastronomia attraggono ogni anno circa 10 milioni di turisti, il New York Times consiglia una villa sulla costa nord ovest, a Terravecchia a circa due miglia e mezzo da Santa Teresa di Gallura. "La casa ad un solo piano, costruita negli Anni ´70, è annidata nella rocciosa costa sarda sulla punta nord-est. La villa è invisibile dalla strada e dalle residenze vicine, ha tre camere da letto con la stanza padronale grande il doppio delle altre due e con un caminetto. Il giornale della Grande Mela cita poi lo studio della Knight Frank che ha stabilito che nel 2012 gli acquirenti più numerosi sono stati i russi, seguiti dagli italiani, gli inglesi, gli scandinavi e gli americani, un dato che non sorprende se si considera la grande considerazione che la Sardegna gode nel mondo della finanza. La severissima Deutsche Bank, spesso non avara di critiche nei confronti dell’economia italiana, ha infatti recentemente consacrato la Regione, e in particolare la Costa Smeralda, come “una delle mete sulle quali è più opportuno investire ponendola in vetta alla classifica realizzata dalla propria filiale d’investimenti, la Deutsche Asset & Wealth Management, subito dietro la gettonatissima Costa Azzurra." (http://www.Handelsblatt.com/finanzen/immobilien/nachrichten/luxustourismus-wo-die-superreichen-in-ferienimmobilien-investieren/8913840.html?slp=false&p=20&a=false#image ). "Si trattata di un´ulteriore conferma - ha dichiarato il presidente Cappellacci- che la Sardegna può sviluppare potenzialità ancora rimaste inespresse. Grazie ad un ambiente e ad un paesaggio straordinario, alla nostra specialità, a una cultura e a un´identità straordinaria possiamo conquistare i mercati internazionali. Agli investitori stranieri non proponiamo metri cubi, ma quella qualità della vita che si può trovare nell´isola e non altrove. Se diventeremo produttori, venditori e anche consumatori di qualità della vita, potremo avere nuova impresa e nuovo lavoro, nel rispetto dei nostri valori.  
   
   
GRANDE PROGETTO NAPOLI EST, AL VIA GARA PER 25,8 ML DI EURO.PER L´AREA ORIENTALE GIÀ BANDITI LAVORI PER 47,7 MILIONI. IL LOTTO SI AGGIUNGE A QUELLI PER IL PARCO DELLA MARINELLA E LA RIQUALIFICAZIONE DI VIA GIANTURCO/VIA GALILEO FERRARIS”. AVVIATE FINORA GARE PER 427,7 MILIONI  
 
Napoli, 7 gennaio 2014 - "E´ stato pubblicato sulla Gazzetta Europea di oggi il bando di gara per la riqualificazione urbanistica e ambientale del tratto costiero di Napoli tra via Amerigo Vespucci e via Ponte dei Francesi che vale, complessivamente 25 milioni 800mila euro." Così il 27 dicembre 2013, l’assessore regionale Edoardo Cosenza, che ha la delega del presidente Caldoro al coordinamento strategico dei Grandi progetti e l´assessore comunale competente, Mario Calabrese. "Si tratta - hanno aggiunto Cosenza e Calabrese - del terzo lotto di lavori già andati a gara, nell´ambito del Grande Progetto Napoli est. Ad oggi, infatti, sono state avviate le procedure di selezione per opere per complessivi 47 milioni 700mila euro. Oltre alla gara pubblicata oggi, sono già in corso le procedure di assegnazione dei due precedenti lotti: quello relativo alla ´Riqualificazione urbanistica e ambientale di via Galileo Ferraris, via Brecce a Sant´erasmo, via Emanuele Gianturco e via Nuova delle Brecce´ (che vale 15 milioni e mezzo) e quello per la realizzazione del Parco della Marinella (che ha un quadro economico da 6 milioni 400mila euro). "Andiamo avanti - hanno proseguito i due assessori - per l´attuazione di lavori che consentiranno la piena riqualificazione urbanistica e ambientale dell´area portuale e di Napoli Est, che rappresenta un´area cruciale per lo sviluppo della città. "Complessivamente - ha poi ricordato l´assessore Cosenza - abbiamo avviato gare, negli ultimi sei mesi, per 427 milioni 720 mila euro. Uno sforzo straordinario per assicurare interventi significativi innanzitutto nell´ambito della riqualificazione ambientale e urbanistica della regione a partire dalla rifunzionalizzazione dei sistemi fognari e dalla sistemazione della viabilità urbana. Servizi basilari che si tradurranno in una migliore qualità della vita per i cittadini campani."  
   
   
CASA. COMUNE, AL VIA NUOVI PRESIDI SOCIALI IN SEI ZONE DI MILANO DOPO I LABORATORI DI QUARTIERE E I PROGETTI ‘ABITARE’  
 
 Milano, 7 gennaio 2014 - Sorgeranno nei quartieri popolari delle vie Ovada, Senigallia, Feltrinelli, Lorenteggio, Padova e Quarto Oggiaro i nuovi presidi di accompagnamento sociale e sostegno all’abitare che l’Amministrazione comunale sosterrà con uno stanziamento di 270 mila euro. I fondi saranno assegnati tramite bando ad evidenza pubblica nei confronti di associazioni ed enti senza scopo di lucro sulla base del progetto presentato. “Non c’è housing popolare – afferma l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – senza un serio progetto di accompagnamento all’abitare che supporti gli inquilini con attività di informazione, orientamento e ascolto. A maggior ragione nelle case appena costruite o riqualificate, dove è ancora più importante sostenere gli abitanti in un percorso di serena convivenza e rispetto delle regole. I progetti che abbiamo già avviato testimoniano l’importanza di un presidio sociale in quartieri che spesso vivono forme di disagio. Con queste nuove risorse, estenderemo quindi le esperienze positive dei Contratti di quartiere Gratosoglio, Mazzini, Molise Calvairate, Ponte Lambro e San Siro, dove lavorano con ottimi risultati gli operatori dei 5 Laboratori, o quella di via Solari 40, dove il progetto ‘Abitare’ rappresenta tuttora un supporto importante nella fase dei lavori e della mobilità degli inquilini”. Per l’attivazione dei nuovi progetti, sono stati scelti quartieri di nuova edificazione (Ovada e Senigallia), appena riqualificati (Feltrinelli) e ambiti storici come Quarto Oggiaro, Padova e Lorenteggio; tutte zone in cui sono state accertate necessità di supporto e controllo delle problematiche abitative, di accompagnamento all’insediamento dei nuovi residenti, di ascolto delle criticità e soprattutto di ricerca delle soluzioni finalizzate al miglioramento della qualità dell’abitare. I progetti dovranno creare un’interlocuzione diretta con il contesto locale intercettando i bisogni e le richieste dei residenti; favorire la costruzione della rete locale per realizzare una maggiore coesione sociale ed accrescere le opportunità di inclusione; rafforzare e consolidare le relazioni con i soggetti del territorio, pubblici e privati, e le istituzioni; stimolare e facilitare la formazione di gruppi, capaci di attrarre e creare nuove socialità; realizzare attività di promozione del territorio e sviluppare iniziative nei quartieri. Le risorse consentiranno di finanziare i progetti da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 18. “Soldi che non spendiamo ma che investiamo – sottolinea l’assessore Benelli – convinti che una migliore qualità dell’abitare si traduca sempre in un maggior rispetto delle regole e quindi del patrimonio, dalle abitazioni a tutti gli spazi comuni”.  
   
   
UMBRIA: MUTUI PRIMA CASA  
 
Perugia, 7 gennaio 2014 – Anche la Banca Popolare di Spoleto ha aderito alla convenzione con Gepafin per garantire tassi di interesse ridotti sui mutui ipotecari contratti per l’acquisto della prima casa al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie meno abbienti e di particolari categorie sociali. La convenzione utilizza un fondo di due milioni di euro messo a disposizione dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti. Salgono così a dieci gli istituti bancari che hanno sottoscritto la convenzione, operante dal 2006, tra Regione e Gepafin e successivamente tra Gepafin e banche, per la disciplina del Fondo di Garanzia e dei tassi di interesse sui mutui ipotecari contratti per l’acquisto della prima casa e finanziati con un Fondo di rotazione che permette di soddisfare la richiesta di quasi quattrocento domande. Attraverso il ‘moltiplicatore’ concordato con gli istituti bancari, il finanziamento regionale consente di fornire garanzie per circa venti milioni di investimenti abitativi. “La formula della convenzione con Gepafin, sottolinea l’assessore Vinti, garantisce anche un ulteriore risparmio, quantificabile in circa diecimila euro a famiglia, per la copertura delle garanzie sui mutui”. Le nuove percentuali massime, aggiuntive allo spread, oggetto della proposta sono state fissate nel 3,30 per cento per i mutui di durata fino a 10 anni, 3,40 per cento per i mutui da 11 a 20 anni e nel 3,50 per cento per la durata superiore a venti anni. Nel caso in cui l’istituto di credito abbia tra i prodotti del proprio portafoglio la concessione di finanziamenti con cap, i tassi massimi aggiuntivi, applicabili sono rispettivamente del 4,10, 4,20 e 4,30 per cento. Le banche che avevano già formalizzato la propria adesione sono la Banca di credito cooperativo di Anghiari e Stia, la Banca di credito cooperativo di Spello e Bettona, la Banca di Mantignana e di Perugia, la Banca Popolare di Ancona, la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, la Cassa di Risparmio di Orvieto, Unicredit Spa e la nuova Cassa di risparmio dell’Umbria. In Umbria, secondo le stime dell’assessorato regionale, sono state rilevate oltre diecimila richieste di alloggi pubblici a fronte di circa 42mila vani invenduti che sono sul mercato.  
   
   
EMERGENZA CASA IN ABRUZZO  
 
Perugia, 7 gennaio 2014 - Un ringraziamento sincero per l’appello lanciato dalla cattedrale di San Lorenzo in Perugia affinché chiunque abbia case sfitte le metta a disposizione per tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà economica è stato rivolto all’arcivescovo di Perugia-città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, da partire dell’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti. “Un invito, ha affermato Vinti, che interseca le iniziative che la Regione ha assunto per affrontare l’emergenza abitativa crescente anche in Umbria, una piaga sottovalutata dal governo nazionale e che, al contrario, dovrebbe essere assunta come priorità per evitare l’esplosione di una emergenza sociale vera e propria. La crisi economica ha prodotto e continua a produrre la perdita di migliaia di posti di lavoro e questo impedisce alle famiglie di poter continuare a pagare gli affitti con una crescita esponenziale di sfratti esecutivi. In Italia dal 2008 al 2013 gli sfratti sono aumentati del 70 per cento e quelli per morosità del 110 per cento. Alcuni dati testimoniano quanto la nostra regione sia messa peggio del resto del Paese per quanto riguarda gli sfratti. In questo senso particolare rilevanza assume l’indice di sofferenza abitativa che in Italia è pari ad uno sfratto ogni 371 residenti (1 ogni 74 contratti di affitto) mentre a Perugia abbiamo 1 sfratto ogni 252 residenti e 1 ogni 280 nella provincia di Terni con un rapporto relativo al mercato locativo rispettivamente pari a 1 ogni 50 e 1 ogni 56. In particolare, secondo l’assessore, occorre attivare una politica abitativa per il centro storico in grado di reinsediare nuovi nuclei familiari, ad iniziare dalle giovani coppie, che facciano rivivere l’acropoli con i ritmi della quotidianità familiare: dai bambini che vanno a scuola e che il pomeriggio giocano nelle piazzette e nei vicoli, ai giovani che vanno a lavorare fino al ripristino di un’offerta commerciale, del tempo libero, della ricreazione adeguata per i residenti. Una politica abitativa che deve essere perseguita attraverso un piano, anche pluriennale, di azioni ed investimenti pubblici e privati”. “Negli ultimi mesi, ha dichiarato l’assessore Vinti, la Giunta regionale e l’Ater Umbria, nonostante i tagli pesantissimi operati dal governo nazionale, si sono prodigate per contrastare il fenomeno degli sfratti, con particolare riferimento ai cosiddetti sfratti per morosità incolpevole che rappresentano il 90 per cento della totalità degli sfratti. Sono stati pubblicati due bandi: uno, rivolto ai proprietari, con l’obiettivo di reperire immobili da destinare alla locazione a canone concordato, ed un altro rivolto direttamente alle famiglie in possesso di sfratto esecutivo. Sono provvedimenti importanti che rischiano però di essere una goccia nel mare se non cresce la immissione nel mercato locativo degli immobili tenuti sfitti o, ancora peggio, affittati in nero. Nel prossimo triennio, secondo la Cgil, saranno 4.500 gli sfratti, una stima che dà il senso del dramma che migliaia di famiglie stanno vivendo o che vivranno da qui a breve. Per questo, conclude Vinti, assume ancora più valore l’appello di mons. Bassetti, non solo per l’autorevolezza della istituzione che l’arcivescovo di Perugia rappresenta, ma anche perché coglie in pieno il dramma dell’emergenza casa e delle possibili ripercussioni sulla tenuta sociale del Paese e dell’Umbria”.  
   
   
EDILIZIA: FVG, CONTRIBUTI PER ALLOGGI DA AFFITTARE CON RISCATTO  
 
Trieste, 7 gennaio 2014 - Al fine di avviare le prime misure urgenti nel settore dell´edilizia residenziale in riposta alle attuali necessità socioeconomiche, alla crisi del settore edile e alle esigenze di recupero del tessuto urbano, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Edilizia, Mariagrazia Santoro, ha approvato una delibera che consente l´erogazione di contributi in conto interessi finalizzati all´abbattimento del costo del denaro sui mutui stipulati dalle imprese edili che costruiscono o ristrutturano alloggi da dare in locazione con opzione di riscatto. Questo provvedimento beneficia di uno stanziamento annuo di 100mila euro per 10 anni e rappresenta, secondo l´assessore, "una delle prime disposizioni di politica abitativa, a sostegno sia della ridotta capacità finanziaria delle famiglie sia del mondo imprenditoriale edile oggi sottoposto a pesanti vincoli finanziari con un invenduto che aumenta progressivamente portando il settore al collasso". La delibera risponde contestualmente alle previsioni della legge regionale 27/2012, che privilegia in particolare il recupero di beni immobili e favorisce la compravendita con patto di riscatto dell´invenduto, ai contenuti del Protocollo per La Casa - siglato a metà novembre con tutti gli interlocutori istituzionali del settore, proprio per avviare il rilancio dell´economia urbana nel Friuli Venezia Giulia - e alle disposizioni della recentissima legge 5 che, oltre a prevedere specifiche norme di riassetto istituzionale della Ater, ha anche istituito la Commissione per le politiche socio-abitative quale organismo di indirizzo e coordinamento degli interventi della Regione e degli Enti locali nel settore dell´edilizia residenziale e sociale.  
   
   
MILANO - SANGALLI: BENE IL PIANO STRATEGICO DI ASSOLOMBARDA  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - "Siamo in sintonia con il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, nel suo appello per rimettere le imprese e Milano al centro - dichiara Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano e presidente Confcommercio Milano - Solo così, infatti, si ritrova la via della crescita e dell’occupazione. Il piano strategico 2014-2016 di Assolombarda è di grande respiro perché abbraccia numerose tematiche che puntano alla necessità di rilanciare il sistema imprenditoriale nel contesto di una nuova città metropolitana". "Il clima positivo che si respira oggi tra istituzioni e associazioni di categoria è un punto di forza che deve produrre prima possibile risultati concreti per il bene delle imprese e della città. Attualmente è già stato costituito un Tavolo per lo Sviluppo al quale partecipano Comune, Camera di commercio e parti sociali. Allargarlo alla Regione è certamente una buona idea e potrebbe rappresentare uno stimolo per rilanciarlo con più convinzione. Il tempo sta diventando però un fattore determinante. La situazione delle imprese è da allarme rosso con rischi, come si vede in questi giorni, per la tenuta sociale. Diventa allora più che mai prioritario - conclude Sangalli - concentrarsi sulle azioni concrete da fare subito e il piano di Assolombarda va nella giusta direzione".  
   
   
ADDIZIONALE REGIONALE ALL’IRPEF: ANNO DI IMPOSTA 2014 LE MISURE DELL´ADDIZIONALE REGIONALE ALL´IMPOSTA SUI REDDITI DELLE PERSONE FISICHE (IRPEF) IN VIGORE NEL LAZIO PER IL 2014  
 
 Roma, 7 gennaio 2014 - Il Decreto 35/2013: opportunità e misure di copertura L´adesione all´opportunità offerta dal Decreto Legge del 8 aprile 2013 n. 35, relativo al pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione con imprese ed enti locali, consentirà all´amministrazione regionale di restituire fino a 8,3 miliardi ai propri creditori e di porre le basi per assicurare, nel medio periodo, la sostenibilità e il riequilibrio di bilancio dell´ente, con una netta riduzione del disavanzo, dal 12 miliardi nel 2012 a 5,5 miliardi nel 2014. Si è trattato di una scelta ineludibile per evitare che i conti finanziari si deteriorassero fino alla paralisi amministrativa, scongiurare una condizione prossima al default, come recentemente certificato anche dalla Corte dei Conti in sede di parifica del Consuntivo 2012, e offrire una risposta concreta alla crisi di liquidità di cui soffrono le imprese, sostenendo, quindi, nel breve e medio periodo, la crescita dell´economia e il lavoro. Come stabilito dallo stesso Dl 35/2013 all´articolo 2, comma 3, lettera a), la Regione, a garanzia del percorso di pagamenti già avviato e della propria possibilità di restituire nel tempo allo Stato quanto le è stato anticipato, ha dovuto predisporre misure «idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell´anticipazione di liquidità, maggiorata degli interessi». Queste si sono dovute tradurre in un aumento dell´addizionale Irpef dello 0,6 per cento nell´anno di imposta 2014 (con effetto quindi sui redditi a partire da gennaio 2015). Le misure dell´addizionale regionale per l´anno di imposta 2014. Di seguito si riportano le misure dell´addizionale regionale all´imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef) in vigore nel Lazio per l´anno di imposta 2014. Redditi fino a 15 mila euro – aliquota 1,73%; Redditi oltre 15 mila euro e fino a 28 mila euro - aliquota 2,33%; Redditi oltre 28 mila euro e fino a 55 mila euro - aliquota 2,33%; Redditi oltre 55 mila euro e fino a 75 mila euro - aliquota 2,33%; Redditi oltre 75 mila euro – aliquota 2,33%. Alla determinazione di tali misure concorrono le seguenti disposizioni: Art. 6, comma 1, del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, che definisce l´aliquota ordinaria dell´addizionale regionale all´Irpef nella misura dell´1,23%;Art. 1, comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e s.M.i., che determina una maggiorazione dell´aliquota pari allo 0,5%, applicata a tutti i redditi;Art. 2, della legge regionale 29 aprile 2013, n. 2, che dispone una maggiorazione dell´aliquota pari allo 0,6% per i soli scaglioni di reddito superiori ad euro 15.000,00. Ulteriori esenzioni per le famiglie con reddito fino a 50mila euro e tre figli a carico. L´aliquota dell´addizionale regionale all´Irpef resta confermata nella misura dell´1,73%, senza alcun aggravio, per i soggetti con un reddito imponibile ai fini dell´addizionale regionale all´Irpef non superiore a 50.000,00 euro aventi fiscalmente a carico, ai sensi dell´articolo 12, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e successive modifiche, tre figli. Qualora i figli siano a carico di più soggetti, la maggiorazione non si applica solo nel caso in cui la somma dei redditi imponibili ai fini dell´addizionale regionale all´Irpef di tali soggetti sia inferiore a 50.000,00 euro. La soglia di reddito imponibile di cui al presente comma è innalzata di 5.000,00 euro per ogni figlio a carico oltre il terzo.  
   
   
DOTE LAVORO LOMBARDIA: A UN PASSO DALLE 10.000 ASSEGNAZIONI  
 
Milano, 7 gennaio 2014 - "Abbiamo assegnato 4.288 doti per la fascia ´alta´ per un totale di oltre 11 milioni di euro (45 per cento), 2.515 per la fascia ´media´ (26 per cento), con fondi per 4,5 milioni, 2.044 (21 per cento) per la fascia ´altro aiuto´ e 744 (8 per cento) per la ´bassa´ con quasi 1,5 milioni. Cifre che testimoniano la grande attenzione di Regione Lombardia per chi si trova in difficoltà lavorative e indicano come la tipologia di Dote più richiesta sia quella che abbiamo pensato per chi sta vivendole situazioni di maggiore criticità". Lo ha detto Valentina Aprea assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro, spiegando che "In base agli ultimi dati disponibili, aggiornati al 20 dicembre 2013 sono state assegnate 9.591 doti lavoro per un importo di 17.846.053 euro". "Altre 2.337 doti - ha continuato l´assessore - sono in fase di predisposizione. Regione Lombardia ha destinato a questo strumento uno stanziamento di risorse totali per 48,6 milioni di euro, di cui 5 per incentivi all´assunzione per le aziende". Dati Spiegano La Crisi - "I dati relativi all´assegnazione della dote lavoro diventano una sorta di radiografia di dove la crisi del lavoro colpisce di più - ha spiegato Aprea - i destinatari sono maschi per il 52,81 per cento (le femmine raggiungono il 47,19 per cento), nella maggioranza dei casi hanno un grado di istruzione corrispondente alla secondaria superiore (52,95 per cento), per il 27 per cento hanno la secondaria inferiore e per il 13,29 per cento sono laureati. Sono per il 54,95 per cento disoccupati, per il 32 per cento occupati e per il 12,20 per cento inoccupati". Fascia Intermedia La Più Colpita - "L´età di chi fa richiesta della Dote Unica Lavoro - ha concluso l´assessore regionale - ha una punta percentuale per la fascia 35-44 anni (25,29 per cento), seguita da chi ha tra i 45 e i 54 anni (23,39 per cento) e a poca distanza la fascia 25-34 anni (23,33 per cento). Le persone che hanno tra i 16 e i 24 anni costituiscono il 21,50 per cento del totale, mentre chi è over 55 rappresenta solo il 6,49 per cento". Ripartizione Doti Per Provincia - Milano è la provincia con il maggior numero di Doti assegnate (3.229), per risorse pari a 6.178.841 euro. Seguono Bergamo (1.050 Doti, contributi per 1.703.360 euro), Brescia (1050 Doti, 1.852.137 euro), Varese (1.050 Doti, 1.890.050 euro), Monza e Brianza (865 Doti, 1.626.246 euro), Como (518 Doti, 875.006 euro). In provincia di Mantova sono state assegnate 398 Doti, per 817.564 euro, a Cremona 287 Doti (489.703 euro), a Lodi 254 Doti (440.119 euro), a Lecco 247 Doti (458.037 euro). Chiude la provincia di Sondrio con 129 Doti e fondi per 206.613 euro.  
   
   
PROFESSIONI. LA CARICA DEI 30MILA, TRA PITTRICI, MUSICISTI E DISEGNATORI: ECCO IL VOLTO CREATIVO DI MILANO SONO 24 SUI PRIMI 100 I MESTIERI DECLINATI SOLO AL FEMMINILE: DALLE BABY SITTER AI VETERINARI, DALLE ESTETISTE AI MAGISTRATI, FINO AI CONTABILI  
 
Milano, 7 gennaio 2014 - Sono quasi 30.000 le persone che sulla propria carta di identità, alla voce ‘Professione’, hanno indicato mestieri che richiedono di base una buona dose di creatività. E così, dai musicisti (2.276) ai disegnatori (774), dalle pittrici (333) agli attori (975), dai registi (498) ai fotografi (2.010), passando tra gli altri per designer (2.498), pubblicitari (1.925) e i più generici artisti (1.649), Milano riscopre il suo volto creativo. Sono questi alcuni dei dati, elaborati dal settore Anagrafe del Comune di Milano e frutto delle autodichiarazioni di cittadine e cittadini, sulle prime 100 professioni indicate sulle carte d’identità. In testa alla classifica permangono coloro che hanno smesso di lavorare (217.112 ‘Pensionati’), seguiti dagli impiegati (197.932) e dai giovani studenti (169.703) e infanti (120.474). Per trovare, invece, gli scolari (14.741) bisogna arrivare al 12° posto, passando da casalinghe (119.574), operai (85.682), domestici (29.738), insegnanti (26.427), dirigenti e manager (21.590), commercianti (21.158) e imprenditori (17.916). Una curiosità: sono quasi 1/4 (24) delle prime 100 professioni quelle dichiarate unicamente da donne. E se ai primi posti di questa particolare classifica ci sono lavori più prevedibilmente femminili, come come baby sitter (3.104) ed estetiste (1.575), oltre a casalinghe, scorrendo l’elenco si scoprono contabili (546), ausiliarie (513), veterinari (427), tecnici di laboratorio (358) e magistrati (290).  
   
   
COMO - SOSTEGNO PSICOLOGICO AGLI IMPRENDITORI E AI LAVORATORI  
 
Como, 7 gennaio 2014 - "Stai bene col tuo lavoro" è un progetto sperimentale per il sostegno psicologico agli imprenditori e ai lavoratori in situazione di disagio promosso dalla Camera di Commercio di Como e dall´u.O. Di Psicologia Clinica dell´Azienda Ospedaliera "Ospedale Sant´anna" di Como in collaborazione con Unindustria Como, Ance Como, Confartigianato Imprese Como, Cna Como Confcommercio, Confesercenti, Compagnia delle Opere, Confagricoltura Como Lecco, Cia Como, Confcooperative, Legacooperative, Cgil, Cisl e Uil. Il servizio gratuito è già attivo presso il Poliambulatorio di via Napoleona per fornire, attraverso l´attività dedicata di due psicologi, adeguata assistenza personalizzata agli imprenditori e ai lavoratori che si trovino in situazioni di vulnerabilità psicologica dovuta all’attuale crisi economica, utile ad aiutarli a gestire lo stress individuale e valutare l´eventuale attivazione di un mirato percorso di supporto psicologico. L´accesso al servizio è semplice e diretto: è sufficiente chiamare il numero diretto 3505072019 o utilizzare la mail dedicata servizio.Lavoro@hsacomo.org  per richiedere un colloquio o maggiori informazioni senza impegnativa e senza ticket.  
   
   
BANDO START UP, FINANZIATE LE PRIME 9 IMPRESE LOMBARDE  
 
 Milano, 7 gennaio 2014 - A meno di due mesi dall´apertura del bando, sono 170 le imprese che hanno già presentato domanda per accedere alle agevolazioni previste da Regione Lombardia per Start up e Re Start up. Alle domande già formalizzate vanno aggiunte 987 domande in bozza. I primi 9 business plan sono già stati approvati. I progetti ammessi hanno un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro, a fronte di finanziamenti regionali pari a circa 1 milione (800.000 euro di finanziamenti agevolati, 45.000 euro a fondo perduto e 180.000 euro in servizi di affiancamento). Hanno inoltre presentato la propria candidatura come fornitori di servizi per le imprese del programma oltre 91 soggetti (369 le candidature in bozza); 44 le candidature già approvate. Fermento Di Idee E Progetti - Lo rende noto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini. "Il grande successo di questi bandi - spiega Melazzini - dimostra che il programma innovativo e sperimentale che abbiamo lanciato due mesi fa risponde a un bisogno sentito e reale del mondo produttivo lombardo. C´è un grande fermento di idee e di progetti per nuove imprese ad alto contenuto tecnologico e innovativo: questo è un segnale estremamente positivo, che ci spinge a proseguire su questa strada. Gli investimenti in ricerca e innovazione sono una leva fondamentale per uscire dalla crisi". Il Programma - La misura approvata dalla Giunta regionale ha lo scopo di favorire la nascita e lo sviluppo di nuove imprese (Start up) e il rilancio di quelle esistenti (Re start up). Grazie a una dotazione di 30 milioni (di cui 7 di contributi a fondo perduto e 23 di finanziamenti diretti a rimborso), circa 400 aziende avranno la possibilità di essere affiancate e supportate per 3 anni sulla base di un piano industriale sostenibile. In più, per le Start up innovative è previsto l´azzeramento dell´Irap per il primo anno e un -1 per cento per i successivi due anni. Il Programma prevede appunto la selezione dei business plan sulla base dell´innovazione e della sostenibilità e mette a disposizione, oltre ai finanziamenti, una serie di semplificazioni e una rete di professionalità qualificate, che accompagnano le imprese. Le Domande Presentate - Più del 30 per cento delle domande presentate si riferisce ai settori delle attività professionali, scientifiche e tecniche e dell´Ict. Ci sono anche progetti che fanno riferimento ad attività manifatturiere (10 per cento), commercio (18 per cento), oltre che ricerca biomedicale, aerospaziale avanzato, nautica, crowdfounding e design.  
   
   
FORLI´-CESENA - CONGIUNTURA: MODERATO OTTIMISMO A FINE 2013  
 
Forlì- Cesena, 7 gennaio 2014 - A fine 2013 nell´economia di Forlì-cesena si manifestano elementi moderatamente positivi: nel settore manifatturiero, prime dinamiche favorevoli per fatturato e ordini esteri; export in crescita nei primi nove mesi 2013; rallentamento nella discesa degli indicatori, con situazione di stagnazione. La Camera di Commercio di Forlì-cesena rende disponibili i dati sull’andamento dell’economia provinciale a fine 2013. L’osservatorio Economico è curato dall’ Ufficio Statistica, Studi, Pianificazione e Programmazione dell’Ente, attraverso strumenti di monitoraggio settoriale, tra i quali l’indagine sulla congiuntura nelle imprese manifatturiere relativa al terzo trimestre dell’anno. Segnali preoccupanti, invece, per il protrarsi delle difficoltà, nei vari settori, nel recuperare performance rassicuranti; ancora rilevante la contrazione della redditività aziendale; in alcuni comparti, edilizia, trasporti, agricoltura, la crisi perdura con aggravanti strutturali; permangono criticità nelle dinamiche occupazionali, e non accenna a diminuire la “stretta creditizia” con contrazione dei crediti alle imprese. Il tessuto imprenditoriale al 30 novembre 2013 risulta in diminuzione per il complesso dei comparti, con una variazione del -2,1% della consistenza delle imprese attive, rispetto al 30/11/2012 (Emilia-romagna -1,3%, Italia -1%). Le imprese con meno di 10 addetti costituiscono il 94,1% del totale delle imprese. Con riferimento all’annata agraria 2013, occorre sottolineare come la piovosità abbondante, verificatasi in primavera, ha influito negativamente sulla produzione cerealicola e foraggera. Persistono criticità anche per la frutticoltura (pesche e albicocche in particolare); ottimi risultati, invece, dalla vendemmia 2013 (quantità +25%); riguardo alla zootecnia, bovini con quotazioni stabili, suini con prezzi in flessione; buono invece l’andamento del comparto avicolo (prezzo del pollo da carne +4,1%, media gennaio-novembre 2013 rispetto ad analogo periodo 2012). In calo del 6,4% la consistenza delle imprese attive al 30/11/2013, rispetto ad uguale periodo 2012. Ritornano i segni “più” per alcuni indicatori delle attività manifatturiere: su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) leggermente positive le percentuali di fatturato, +0,9%, e ordini esteri, +0,6%, mentre si segnalano cali della produzione -2,5%, della domanda interna -4%, e dell’occupazione -0,9%. In diminuzione la produzione nelle imprese con oltre 10 addetti (-3,3%), in tutti i settori, eccetto che nell’alimentare, nelle confezioni e nelle calzature, dove si registrano leggeri aumenti. Ancora in difficoltà anche il settore edile: con riferimento al terzo trimestre 2013, rispetto ad analogo periodo del 2012; si evidenzia, però, un rallentamento nella flessione del volume d’affari, -0,6%. Calano le imprese attive del 4,1% al 30/11/2013, rispetto al 30/11/2012. Quasi la metà degli imprenditori (45%) prevede un calo del fatturato anche per il quarto trimestre dell’anno. Riguardo al commercio, flessione, nel Iii trimestre 2013 rispetto allo stesso trimestre 2012, nelle vendite al dettaglio (-5,4%), sia in ambito alimentare (-7,0%), che “non alimentare” (-2,5%), stabili negli ipermercati (-0,1%); le maggiori difficoltà si registrano per la piccola e media distribuzione (rispettivamente -5,3% e -3%), rispetto alla grande distribuzione, che registra, comunque, un leggero calo delle proprie vendite, pari al -0,2%. Al 30/11/2013 imprese attive in calo dello 0,8% rispetto al 30/11/2012. In aumento, da gennaio a settembre 2013, le esportazioni, +6,3% (Emilia-romagna, +2%, Italia -0,3%); anche le importazioni sono in crescita (+3,3%), rispetto ad analogo periodo 2012 (Emilia-romagna -0,2%, Italia -6,1%). Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 30/11/2013, rispetto al 30/11/2012, sono aumentate del +1,9%. Da gennaio a ottobre 2013, il flusso turistico vede un leggero incremento degli arrivi, +0,1% e calo nelle presenze pari a -1,9%. Il volume d’affari è in calo: -6,5% nel Iii trimestre 2013, rispetto allo stesso trimestre 2012. Prosegue la profonda crisi dei trasporti: le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 2,6% (dati al 30/11/2013, rispetto al 30/11/2012) e il volume d’affari è diminuito pesantemente, -8,7%, nel Iii trimestre 2013, rispetto al Iii trimestre 2012. In diminuzione anche il numero delle imprese artigiane (-3,1% al 30/9/2013, rispetto al 30/9/2012); calano le imprese cooperative del -1,5% (in Emilia-romagna calo del 4,5% e in Italia -4,2%, dati al 30/11/2013), con criticità nelle aree cultura, servizi, “sociale”, edilizia, autotrasporti e in alcuni comparti dell’agricoltura. Per quanto riguarda il lavoro, i dati del Centro per l’Impiego rilevano un aumento dei disoccupati del 7,9%, al 30/6/2013 rispetto al 30/6/2012. Calano le assunzioni (-7,7%) e le cessazioni (-8,8%) nei primi sei mesi del 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012. Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio – novembre 2013, rispetto ad analogo periodo 2012, emerge un calo dell’Ordinaria (-14,3%), ma, parallelamente, assistiamo a forti crescite di quella in Deroga (+70%) e di quella Straordinaria (+38,1%). I principali settori interessati sono costruzioni, commercio, fabbricazione prodotti in metallo e mobili. Riguardo all’andamento creditizio, a settembre 2013, i prestiti bancari alle imprese sono ancora diminuiti (-2,6%), mentre in Emilia-romagna il calo è del 2,8%. Chi soffre maggiormente sono le piccole imprese per le quali l’andamento dei prestiti fa registrare un -2,7% (Emilia-romagna -3,6%); riguardo ai settori economici la percentuale più alta è quella riferita ai servizi (-3,2%). Le sofferenze sugli impieghi totali sono state pari al 6,8% (Emilia-romagna 7%, Italia 7,1%, dati Ii trimestre 2013). Gli scenari di previsione indicano nel 2014, riguardo al Pil per l’Italia, +0,8% e riguardo al valore aggiunto, (variazione percentuale sull’anno precedente): Forlì-cesena +0,8%, Emilia-romagna +1,1%, Italia +0,8%. “I principali centri di previsione indicano che la profonda recessione dell’economia italiana è finita – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-cesena – ma i suoi effetti sono ancora profondi e il nostro Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile. Nonostante le difficoltà, anche il sistema economico provinciale inizia a mostrare qualche segnale positivo che speriamo possa consolidarsi nel prossimo trimestre e l’impegno della nostra Camera per accrescere la competitività e rafforzare la coesione è particolarmente intenso. Il Programma Pluriennale per il prossimo quinquennio, recentemente approvato, rappresenta in questo senso un prezioso e concreto strumento per dare continuità alle azioni positive intraprese e per realizzare nuove iniziative finalizzate a rimettere al centro dell’attenzione di “politica” e “istituzioni” le imprese, imprese che producono non solo valore economico e sociale ma anche quell’asset strategico che è la “fiducia”. Ora qualche segnale positivo riaccende la speranza che la crisi che attanaglia la nostra economia si stia attenuando; rimangono tuttavia diverse ombre che, specialmente per occupazione e credito, ci spingono a portare avanti iniziative “anticrisi” a supporto del credito, dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e per lo sviluppo di nuova imprenditoria. Per quanto ci compete, continueremo nell’opera, da tempo avviata, di riduzione della burocrazia con snellimento delle procedure, di monitoraggio degli elementi di crisi attraverso il rilevamento costante degli andamenti economici, per la programmazione efficace e tempestiva delle azioni da mettere in campo. Non cesseremo di incrementare il dialogo e la collaborazione con istituti, organismi e con tutti gli attori locali per la governance e la crescita del territorio”.  
   
   
USURA ED ESTORSIONE, ULTERIORI FINANZIAMENTI DELLA REGIONE PER SERVIZI PREVENZIONE. CALDORO: 30 PRESIDI DI LEGALITÀ PER CITTADINI CAMPANI  
 
Napoli, 7 gennaio 2014 - La Regione Campania investe ulteriori somme per realizzare i servizi di prevenzione di usura ed estorsione sul territorio. Con l’ultimo bando, pari a 1 milione e 200 mila euro, sono finanziati 29 progetti sui 35 ritenuti ammissibili dei 51 presentati dai Comuni. Gli enti locali si avvarranno, per la realizzazione dei servizi di prevenzione, delle associazioni e fondazioni antiracket e antiusura regolarmente accreditate presso le Prefetture, che metteranno a disposizione proprie figure professionali specialistiche, dotate di consolidate esperienze nel settore. In particolare, verranno attivati degli appositi Sportelli per l’ ascolto e la successiva presa in carico della vittima con l’accompagnamento dalla fase della denuncia all’attivazione del servizio di aiuto, e realizzate iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e di educazione all’uso responsabile del denaro. I progetti avranno una durata di quindici mesi, prorogabili in presenza di particolari circostanze. Il commissario antiracket e antiusura della Regione Campania Franco Malvano ed il Coordinamento hanno incontrato in queste settimane le amministrazioni comunali e le associazioni (tra cui Fai, Alilacco, Sos Impresa, Porte Aperte, Rete Legalità, Fondazione Paulus, Fondazione Nashak, Finetica) per accompagnare i Comuni nell’avvio degli Sportelli. "Sosteniamo - sottolinea Malvano - interventi che non sono di nostra competenza diretta ma che riteniamo essenziali per la lotta al racket, e promuoviamo un forte partenariato tra pubblico e privato sociale. "Ai Comuni compete la responsabilità istituzionale dei servizi da realizzare sul territorio, ma ci avvaliamo contemporaneamente delle competenze sviluppate dalle associazioni e dalle fondazioni al fine di assicurare una qualità adeguata agli interventi da realizzare", conclude Malvano. "Attiviamo trenta presidi di legalità per i cittadini della Campania." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "E´ una ulteriore, concreta risposta che, con la preziosa collaborazione delle associazioni e degli enti locali, diamo nelle azioni di tutela delle vittime, e nelle iniziative di prevenzione e di contrasto all’ antiracket e all’antiusura. "Uniamo la nostra azione a quella più autorevole che quotidianamente svolgono con rigore le forze di polizia", conclude Caldoro.  
   
   
SEMPRE CRISI PER L’INDUSTRIA LUCANA, MA LA CADUTA RALLENTA  
 
Potenza, 7 gennaio 2014 - Nel Iii trimestre 2013 lo scenario dell’industria manifatturiera lucana è ancora fortemente recessivo, ma rispetto alle prime due frazioni dell’anno l’intensità della caduta si è notevolmente attenuata. Il volume di attività delle piccole e medie imprese industriali ha registrato infatti una flessione del 4,0%, dopo aver ceduto l’11,4 nel primo e il 6,3% nel secondo trimestre. A livello nazionale, invece, il calo si è fermato all’1,9%, mentre nel Mezzogiorno l’industria continua a scontare perdite piuttosto pesanti (-8,5%). Lo si rileva nella nota congiunturale di Unioncamere Basilicata, elaborata dal Centro Studi: «Cogliamo questo trend con estrema cautela – sottolinea il presidente di Unioncamere Baslicata, Pasquale Lamorte – anche perché appena l’8% dei nostri imprenditori segnala una ripresa in atto. Prevalgono ampiamente le situazioni di stazionarietà produttiva e preoccupano i bassissimi volumi di attività raggiunti. Se poi guardiamo agli altri indici come quello relativo al mercato del lavoro e all’accesso al credito per imprese e famiglie, ci rendiamo conto di essere ancora nel pieno di un lungo tunnel. Per rivedere un po’ di luce, lo diciamo da tempo, servono interventi straordinari». Dall’export si registra un nuovo crollo, attenuato dalle frazioni d’anno precedenti: nel Iii trimestre dell’anno risalta il -21,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Tuttavia, il bilancio dei primi 9 mesi dell’anno risulta in flessione per il -3,4%, molto inferiore a quella registrata nell’intero Mezzogiorno (-9,5%). A penalizzare l’export è sempre il mercato dell’auto: -25,8% nel Iii trimestre; difficoltà di “tenuta” sui mercati esteri si segnalano anche per i prodotti metalmeccanici (-28,7%), della chimica (-27,6%) e della gomma e materie plastiche (-8,6%); per contro, sempre positivo si mantiene l’export della filiera agroalimentare (+12,7%), grazie alla forte espansione dei prodotti agricoli non lavorati (quasi 3 milioni di euro in più nel Iii trimestre), che ha più che compensato il nuovo arretramento delle vendite dei prodotti dell’industria di trasformazione (oltre 900 mila euro in meno). Gli ultimi dati confermano, inoltre, la ripresa dell’export dell’industria del mobile, al terzo incremento consecutivo dall’inizio dell’anno (+15,2%); poco meno dei due terzi delle vendite aggiuntive si sono concentrate sui mercati extra-europei, ma un recupero c’è stato anche sui mercati Ue, dove il settore realizza circa il 70% del fatturato estero complessivo. La nota congiunturale realizza un focus anche sul mercato del lavoro. Nel terzo trimestre l’occupazione complessiva in Basilicata ha fatto registrare un calo del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2011, confermando e rafforzando ulteriormente il trend negativo delle due frazioni precedenti. Il saldo occupazionale nei primi tre quarti di anno si chiude, quindi, in profondo rosso: quasi 5 mila occupati in meno, per un decremento relativo del 2,6%. Il sensibile peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro sul versante della domanda ha alimentato una forte crescita dei fenomeni di scoraggiamento: gli inattivi in età lavorativa sono aumentati, infatti, di oltre 4 mila unità nel Iii trimestre (+2,4%), la maggior parte dei quali è rappresentata da coloro che non cercano attivamente un lavoro, pur essendo disponibili ad occuparsi. Ciò ha contribuito a far scendere ancora il numero di disoccupati “ufficiali”, diminuito del 5,1%, in contro-tendenza rispetto al resto del Paese, dove gran parte della perdita di posti di lavoro si è “tradotta” in disoccupazione aggiuntiva (alla flessione del 2,3% degli occupati è corrisposto un aumento del 14,6% delle persone in cerca di lavoro). Il credito, infine: è proseguito, anche nel Iii trimestre dell’anno, il trend negativo degli impieghi bancari al sistema produttivo, per l’effetto congiunto della crisi economica, che ne riduce la domanda, e della maggiore cautela adottata dagli istituti di credito nel concedere finanziamenti, complice i livelli molto elevati dei crediti inesigibili. Alla fine dello scorso mese di settembre, i prestiti “vivi” (ovvero al netto delle sofferenze) concessi alle imprese lucane sono diminuiti del 7,3% anno su anno, con una accelerazione della caduta di quasi due punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2012.  
   
   
CSL CESIL, ASSICURATI CONTRATTI FINO AL 30 SETTEMBRE 2014 I CONTRATTI DEI LAVORATORI  
 
 Cagliari, 7 gennaio 2014 - Csl e Cesil, già stipulati con l´Agenzia regionale sarda per il lavoro, avranno termine il 30 settembre 2014. Lo comunica l’assessore Mariano Contu, a seguito dell´approvazione della legge 40 (articolo 10, comma1), approvata lo scorso 30 dicembre, che ha modificato il termine del rapporto di lavoro a tempo determinato del personale dei servizi per l´impiego. "Si invitano pertanto le amministrazioni pubbliche - ha affermato l´esponente dell´esecutivo - a dare continuità ai servizi fino tutto settembre 2014".  
   
   
ANTIUSURA. DA COMUNE DI MILANO 500MILA EURO PER SOSTEGNO A IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 
Milano, 7 gennaio 2014 - Un fondo di garanzia da 500mila euro per sostenere le nuove imprese che hanno beneficiato di finanziamenti ministeriali o comunali ma non riescono a restituire il debito nei tempi previsti. Lo ha costituito il Comune di Milano insieme alla Fondazione Lombarda Antiusura per evitare che gli imprenditori in difficoltà cadano nella rete degli strozzini. Ad annunciarlo l’assessore alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani, che sottolinea: “Grazie a questo stanziamento e alla collaborazione di un ente serio e competente, saremo accanto alle imprese anche nella delicata fase della restituzione del debito. In questo momento di crisi, diversi imprenditori non riescono ad adempiere, con situazioni che vanno dalla singola rata a problemi finanziari più complessi. Il Fondo servirà ad accompagnare le imprese e a garantire i creditori attraverso una sperimentazione che ha anche il valore di prevenire l’indebitamento patologico e il rischio usura”. La Fondazione Lombarda Antiusura è un ente senza scopo di lucro costituito nel 1997 con l’obiettivo di perseguire finalità benefiche, sociali e di pubblica utilità nel campo della prevenzione del fenomeno dell’usura anche attraverso forme di tutela, assistenza e informazione. Grazie all’impegno di volontari provenienti dall’ambiente bancario, in 15 anni sono stati assistiti oltre 2.000 interessati. Grazie a questo accordo con il Comune di Milano, la Fondazione incontrerà gli imprenditori che non riescono a onorare la restituzione dei finanziamenti e valuterà la possibilità di concedere un nuovo prestito all’impresa da parte degli istituti bancari convenzionati. La garanzia sui nuovi prestiti non potrà superare l’80% dell’importo del finanziamento stesso. Il Fondo di garanzia è rivolto in particolare alle imprese che hanno beneficiato dei finanziamenti ministeriali previsti dalla Legge 266/97 ed erogati dal Comune di Milano tramite Bandi di agevolazioni. Grazie ai Fondi, le imprese hanno la possibilità di realizzare specifici progetti imprenditoriali, restituendo all’Amministrazione il 50% del finanziamento complessivo ricevuto, secondo un piano di ammortamento prefissato.  
   
   
PUGLIA: ARRIVANO CONCORDATO PREVENTIVO E CIGS PER GRUPPO FILANTO  
 
 Bari, 7 gennaio 2014 - Gli assessori al Lavoro, Leo Caroli e allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, comunicano che oggi le tre aziende del “cluster” Filanto – gruppo Filograna - non ancora ammesse, sono state ammesse alla procedura di concordato preventivo. “Dunque – spiega l’assessore al Lavoro Caroli – da oggi tutti i lavoratori del gruppo Filanto hanno 24 mesi di cassa integrazione straordinaria. Già 150 dei 160 dipendenti delle altre due aziende sono stati riassunti, ma la decisione di oggi del tribunale dà protezione agli altri 450 operai”. “Adesso – conferma l’assessore Capone – si può lavorare più serenamente al piano di reindustrializzazione dell’intero gruppo e intervenire perché altri investitori possano manifestare interesse per il recupero di altri stabilimenti ex Filanto”. “Filanto” e “Italiana Pellami” erano le aziende del Salento che producevano calzature già ammesse alla Cigs, “Tecnosuole”, “Labor” e “Zodiaco” quelle ammesse oggi al concordato preventivo. “Già il prossimo 8 gennaio – dichiara Caroli – mi recherò al Ministero del Lavoro affinché con sollecitudine possa essere concessa la nuova Cig dopo l’ammissione al concordato”. “Voglio esprimere – prosegue Caroli – apprezzamento sia per la capacità dei lavoratori di resistere e di lottare, che per la determinazione dell’azienda che ha saputo, con il presidente Filograna, con credibilità aderire al piano transattivo per sanare i debiti vantati dai lavoratori e sviluppare il piano di reindustrializzazione attraverso la nuova azienda Leo Shoes. Anche i sindacati sono riusciti a governare momenti di alta tensione, ripristinando infine relazioni industriali di qualità. E la Regione Puglia è stata collante e motore di tutto ciò”. “Il Salento – hanno concluso Caroli e la Capone – per questa vertenza ha saputo fare sistema”.  
   
   
LODI - UN MILIONE E 300MILA EURO PER LE IMPRESE NEL 2014  
 
Lodi, 7 gennaio 2014 - Nella seduta del 19 dicembre il Consiglio della Cdc di Lodi ha approvato il bilancio preventivo per l’esercizio 2014, sulla cui base l’istituto attuerà il programma d’interventi per l’anno 2014, delineato nella relazione previsionale programmatica approvata il 30 ottobre scorso. Gli interventi economici destinati a favore delle imprese lodigiane raggiungono 1.300.000 euro, con un incremento di circa il 5% rispetto alla quota preventivata. La scelta di aumentare gli interventi a favore delle imprese lodigiane intende accrescere la “restituzione” al sistema economico locale e punta a sostenere il tessuto imprenditoriale in un momento difficile sia dal punto di vista produttivo che occupazionale, proseguendo con il contenimento già attuato nello scorso anno delle spese relative al personale, confermando la decisione di non dotarsi di un secondo dirigente, oltre il Segretario Generale. Gli interventi camerali, articolati in obiettivi strategici individuati nella relazione previsionale programmatica, riguarderanno in primis il supporto alle imprese. La Relazione Previsionale e Programmatica 2014 evidenzia come prioritario il sostegno al credito alle imprese, per accompagnare gli operatori economici nella valorizzazione dei propri fattori di competitività in un’ottica di medio/lungo periodo, anche mediante misure di aiuto diretto agli investimenti e, ove necessario, al reperimento di liquidità; favorire lo start up d’impresa, migliorare gli strumenti di formazione a disposizione di imprese e lavoratori, rafforzare la capacità di internazionalizzazione e di affaccio sui mercati esteri delle nostre imprese, continuare a predisporre misure concrete per favorire l’occupazione. Il documento sottolinea poi la necessità di implementare politiche attive per lo sviluppo del territorio. “Nel 2014 l’azione della Cdc si concentrerà sul supporto allo sviluppo imprenditoriale locale, affiancando le aziende su più fronti: dal sostegno al credito alla creazione di start up, da misure a favore dell’internazionalizzazione a quelle per l’occupazione. Parallelamente porteremo avanti progettualità per Expo con idee già in essere ma che si concretizzeranno nel corso del prossimo anno. Sul fronte interno, aggiungo, la Camera si propone di migliorare ulteriormente il livello dei servizi offerti, puntando ancora di più sull’online, sulla semplificazione e su una migliore comunicazione con l’utente impresa. Nello stesso tempo, intende incrementare la sinergia con gli altri enti camerali lombardi così, da individuare possibili economie di scala”, ha commentato Alessandro Zucchetti, presidente della Cdc di Lodi.  
   
   
VIA AI BANDI PER RIQUALIFICAZIONE E SVILUPPO CENTRI COMMERCIALI NATURALI. CALDORO: CONTINUIAMO A SOSTENERE SETTORE STRATEGICO PER CAMPANIA. 5 MILIONI E MEZZO PER COMUNI E IMPRESE  
 
Napoli, 7 gennaio 2014 - Sono in corso di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania i bandi a sostegno del commercio al dettaglio, attraverso la riqualificazione e lo sviluppo dei centri commerciali naturali (Ccn). La Regione Campania punta su queste strutture per rivitalizzare la competitività economica dei centri urbani. Lo stanziamento previsto è pari a cinque milioni e cinquecento mila euro a favore di comuni e imprese. Le linee di azione previste dai bandi sono due. La prima è a favore delle amministrazioni comunali con la finalità di promuovere la riqualificazione dell’ambiente urbano in cui insistono i Ccn, in armonia con il contesto culturale, sociale e architettonico, per: incentivare lo sviluppo economico del comune; sostenere interventi pubblici che possano generare ricadute positive sul settore del commercio con specifico riferimento alle aree in cui insistono i Ccn; valorizzare il commercio nelle aree urbane in cui insistono i Ccn, migliorandone la vivibilità, la capacità di attrazione e l´ accessibilità. La seconda linea di azione è rivolta a valorizzare il commercio al dettaglio, attraverso interventi finalizzati a: sostenere la collaborazione tra pubblico e privato nei centri urbani attraverso azioni specifiche in materia di commercio; promuovere azioni a sostegno dell’associazionismo tra imprese del sistema distributivo tradizionale anche al fine di condividere attività e servizi in comune; avviare un processo di rigenerazione e di rilancio delle attività imprenditoriali presenti nel contesto urbano individuato; rivitalizzare il tessuto urbano e commerciale del territorio. "Cinque milioni e mezzo di euro per rilanciare il settore del commercio, un comparto strategico per la giunta regionale campana. Con i bandi per lo sviluppo dei centri commerciali naturali diamo nuovo impulso alle piccole imprese, promuoviamo azioni di riqualificazione ambientale e urbana, stimoliamo l’aggregazione tra imprese per favorire la valorizzazione delle risorse di cui il nostro territorio dispone", commenta Fulvio Martusciello, assessore alle Attività produttive della Regione Campania. "Grazie all´avvio dei centri commerciali naturali faremo compiere al settore del commercio un salto di qualità, sia dal punto di vista della riqualificazione territoriale ed ambientale, sia dal punto di vista della competitività delle imprese stesse", conclude l’assessore. "Continuiamo a sostenere - sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - un settore strategico per la Campania. "Lo stiamo facendo con una legislazione più moderna e quando possibile prevedendo risorse. La Regione sta garantendo il massimo impegno", conclude il presidente.  
   
   
OGLIASTRA: QUINDICI MILIONI PER IL SISTEMA ECONOMICO  
 
Cagliari, 7 gennaio 2013 - Quindici milioni di euro per valorizzazione e sviluppo del sistema delle imprese in Ogliastra. La Giunta regionale su proposta dell’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, ha approvato l’Accordo di Programma per la realizzazione di una serie di interventi per rilanciare le imprese del territorio. "Si tratta di azioni per l’infrastrutturazione del Polo della Pasta Fresca – ha spiegato l’assessore – del completamento e riqualificazione di alcune aree Pip, del potenziamento del Polo nautico di Tortolì oltre a una serie di interventi sulla viabilità in diverse zone dell’Ogliastra. Previsti anche interventi di animazione e investimenti per le imprese della filiera dell’agroalimentare – prosegue Alessandra Zedda - promozione della trasformazione delle aree industriali e artigianali in aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea), azioni di sistema del settore turistico, artigianale e agroalimentare, piano di marketing territoriale, di comunicazione e strumenti di promozione dell’Ogliastra e dei Poli produttivi".  
   
   
REGGIO EMILIA - SI RIDUCE L´OCCUPAZIONE NELLA PROVINCIA  
 
Reggio Emilia, 7 gennaio 2014 - Si è ridotta dell’1,7%, nel primo semestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, l’occupazione delle imprese reggiane: a fronte di oltre 196.000 addetti del giugno 2012, infatti, si è scesi agli attuali 192.700. Alla stabilità delle “public utilities”, cioè energia elettrica, gas, acqua, gestione rifiuti e reti fognarie (-0,3%) e dei servizi (-0,8%), si contrappone l’andamento negativo dell’industria (-2,4%), dell’agricoltura (-2%) e delle costruzioni (-2,9%). I dati aggiornati a giugno 2013 della banca dati Smail (Sistema di Monitoraggio Annuale sulle Imprese e il Lavoro) che la Camera di Commercio, in collaborazione con Unioncamere Emilia-romagna, rende disponibili, consentono di valutare gli effetti sull’economia provinciale della lunga crisi che ancora perdura. Nel quinquennio giugno 2008-giugno 2013, l’occupazione industriale ha registrato un -10%, quella delle costruzioni il -12% e l’agricoltura ha perso il 5% dei propri addetti. In flessione anche le Public Utilities (-3%). Tornando ai dati annuali, all’interno dell’industria le flessioni più elevate si registrano nel legno-mobili (-7,1%), nel tessile-abbigliamento-calzature (-6%), nel ceramico (-3,8%), nella carta-cartotecnica (-3,2%) e nel piccolo comparto delle “Altre industrie manifatturiere” (-8,3%). L’industria metalmeccanica, che con oltre 41.000 addetti occupa il 55% dell’industria nel suo complesso, mostra un calo dell’1,5%; il comparto gomma-plastica presenta una situazione di tendenziale stabilità (-0,9%), mentre l’industria alimentare perde l’1,7%. Nei servizi mostrano variazioni positive l’informatica e le telecomunicazioni (+4%), la sanità e assistenza sociale (+2%), l’istruzione (+2,5%) e i servizi di alloggio (+1,1%). A differenza di quanto accadeva fino allo scorso anno, la ristorazione segna il passo, perdendo negli ultimi 12 mesi il 2,6% dei relativi addetti. Registrano un segno negativo anche il commercio (-1,3%) – influenzato anche dalla riduzione dei consumi - e i trasporti (-1%), mentre gli altri servizi risultano più orientati alla stabilità.  
   
   
DALLA REGIONE 2.430.000 EURO PER LA DIFFUSIONE DI BEST PRACTICES PRESSO GLI UFFICI GIUDIZIARI CALABRESI. SCOPELLITI: “NUOVE RISORSE ANCHE NELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020”  
 
 Catanzaro, 7 gennaio 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha preso parte alla presentazione della “Carta dei Servizi e Bilancio Sociale”, iniziativa tenutasi presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria che rientra nell’ambito del progetto di “Diffusione di best practices” presso gli uffici giudiziari della regione. La Calabria ha aderito, assieme ad altre Regioni, all’azione che complessivamente coinvolge vari Uffici giudiziari distribuiti in tutto il territorio nazionale per la realizzazione di progetti regionali di best practices. All’incontro erano presenti il Presidente della Corte d’Appello Giovanni Battista Macrì, il Presidente del Tribunale Luciano Gerardis, il Procuratore della Repubblica Federico Cafiero de Raho, il Procuratore Generale della Repubblica Salvatore Di Landro, Filippo Chesi e Carlo Bonetti di Lattanzio e Associati, il Dirigente regionale del Settore Programmazione Comunitaria Luigi Zinno e Maria Francesca Currà responsabile del procedimento. Il progetto è stato fortemente sostenuto dal presidente Scopelliti e da Bruno Calvetta, Autorità di Gestione del Por Calabria Fse. La Regione ha infatti destinato ha destinato circa 2.430.000 euro del Por Fse 2007/2013 per finanziare la realizzazione del Progetto Best Practices in otto uffici giudiziari calabresi selezionati dal Ministero della Giustizia: Procura della Repubblica di Palmi, Tribunale di Castrovillari, Corte di Appello di Reggio Calabria, Tribunale di Reggio Calabria, Corte di Appello di Catanzaro, Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Procura della Repubblica di Catanzaro e Procura della Repubblica di Vibo Valentia. La Regione ha altresì deciso di utilizzare le economie del contratto per estendere il progetto ad altri uffici giudiziari regionali. Ha manifestato tale disponibilità al Ministero della Giustizia che ha indicato l’ordine di priorità a seguito dell’istruttoria tecnica condotta dell’Unità Strategica. Le risorse disponibili hanno permesso l’estensione del progetto ad altri sette uffici, seguendo l’ordine di priorità indicato dal Ministero: Procura Generale di Reggio Calabria; Tribunale di Palmi; Tribunale di Vibo Valentia; Tribunale di Cosenza; Procura della Repubblica di Cosenza; Tribunale di Catanzaro e Procura di Castrovillari. Obiettivo del progetto è quello di dotare le sedi degli Uffici Giudiziari di una struttura organizzativa moderna, in grado di rispondere con attenzione alle sollecitazioni della cittadinanza, dei diversi utenti e dei portatori di interesse, ed organizzata secondo le indicazioni del new public management. In pratica: aumentare la qualità dei servizi della giustizia civile e penale; ridurre i costi di funzionamento dell’organizzazione giudiziaria; aumentare la capacità di informazione e comunicazione; aumentare la responsabilità sociale degli uffici giudiziari sui risultati e sull’uso delle risorse pubbliche. Il presidente Scopelliti nel suo intervento si è detto soddisfatto per aver sostenuto questo progetto evidenziando che nella prossima programmazione 2014-2020 saranno disponibili nuove risorse per continuare questa importante iniziativa.  
   
   
POTENZA - CALANO LE PMI, MA LA CDC CONTINUA A SOSTENERLE  
 
Potenza, 7 gennaio 2014 - Il dato relativo alla natimortalità aziendale segna profondo rosso nel potentino: la soglia delle 40.000 imprese, superata nel periodo pre-crisi, è solo uno sbiadito ricordo. Nel 2011 c’erano 39.814 unità, nel 2012 39.051, nel 2013 si chiude addirittura a 38.200, con un trend che scende in maniera preoccupante e prefigura scenari di desertificazione sociale. Uno dei riflessi di questa diminuzione è direttamente constatabile all’interno del bilancio della Camera di Commercio di Potenza che, come è noto, vive prevalentemente grazie ai contributi delle imprese sotto forma di diritto annuale. Nonostante le casse siano sempre più scarne, il bilancio preventivo del 2014 continua a prevedere un sostegno forte e deciso in direzione delle aziende: «Abbiamo il dovere e la responsabilità di essere al fianco delle imprese in momenti come questi, in cui la situazione di prolungata crisi sta creando momenti di estrema tensione per il tessuto produttivo - spiega il presidente della Cciaa potentina, Pasquale Lamorte -. Per questo, continueremo a destinare il 40% del nostro bilancio al sostegno agli imprenditori, con interventi di promozione che premieranno chi innova, assume, internazionalizza e investe, dimostrando fiducia nel futuro». Nello specifico, circa 400.000 euro verranno stanziati sul Bando Sepri, una delle misure più longeve ed efficaci del Fondo Unico della Finanza Innovativa. Ne potranno beneficiare le aziende che decidono di innovare e assumere per migliorare processi aziendali e prodotti. Altri 400.000 euro saranno a disposizione per chi decide di investire, nonostante la stretta sull’accesso al credito da parte degli istituti bancari. Di questi, 300.000 euro saranno stanziati nel nuovo Bando Ripresa Economica, che innalza dal 2,75% al 3% la percentuale sul costi della garanzia (questa stessa misura, nel 2013, ha erogato 255.000 euro, movimentando un flusso di finanziamenti di 11 milioni e mezzo di euro), mentre poco meno di 100.000 euro saranno utilizzati per il regolamento camerale sull’abbattimento del costo del denaro. Infine, un sostegno a chi opererà sull’export, oltrepassando il blocco che si registra da tempo sul mercato locale e nazionale. 225.000 euro del bilancio camerale sono dedicati infine alle azioni per l’internazionalizzazione.  
   
   
SARDEGNA, CARBOSULCIS. APPROVATO IN GIUNTA IL PIANO DI CHIUSURA  
 
Cagliari, 9 gennaio 2014 - "Con la dolorosa chiusura della miniera di carbone di "Monte Sinni" si chiude una pagina gloriosa della storia economico-sociale della Sardegna." E’ il commento dell’assessore dell’Industria, Antonello Liori, dopo l’approvazione in Giunta della delibera contenente il Piano di chiusura della miniera. “Non è stata una decisione facile, ma si è resa necessaria per il rispetto delle norme comunitarie riguardanti le miniere non competitive - ha spiegato Liori - Una scelta che consentirà anche di evitare i danni derivanti dalla procedura di infrazione avviata dall’Unione europea, che obbligherebbe la Carbosulcis alla restituzione degli aiuti indebitamente ricevuti dalla Regione, con conseguente procedura fallimentare ed evidenti ripercussioni sull’occupazione e sul tessuto sociale del Sulcis. Per questo motivo, presto saremo a Bruxelles per concordare l’approvazione definitiva del Piano di chiusura, grazie anche al sostegno del Governo nazionale che a Roma, tramite il sottosegretario De Vincenti, ci ha confermato il suo appoggio". "Il Piano prevede due fasi - ha aggiunto Liori - La prima, dal 2014 al 2018, prevede una graduale riduzione di produzione del carbone fino a tonnellate zero, come previsto dalle direttive europee; la seconda, dal 2018 al 2027, configura una riconversione del personale e delle strutture minerarie della Carbosulcis, secondo alcune ipotesi di nuove attività finanziate dal Governo nazionale, così da consentire il mantenimento di un forte tessuto industriale nel territorio. Ovviamente, il cardine sarà l’obiettivo del mantenimento del livello occupazionale, al netto degli esodi possibili che saranno anche favoriti da incentivi."