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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Luglio 2014
ASSORINNOVABILI AL VICEMINISTRO DE VINCENTI: IN UNO STATO DI DIRITTO NON SI POSSONO STRACCIARE I CONTRATTI  
 
 Milano, 22 luglio 2014 - Destano grande stupore, se non sconcerto, le recenti affermazioni del Viceministro De Vincenti in merito al diritto del Governo di intervenire con la norma “spalma-incentivi” su contratti firmati tra una società dello Stato (Gse) e le imprese del fotovoltaico. Se così fosse, ogni Governo sarebbe legittimato a stracciare unilateralmente i patti sottoscritti, minando alla radice il principio della certezza delle legge e allontanando definitivamente gli investitori dal nostro Paese. Perché stupirsi del Pil che decresce e della disoccupazione a livelli record? Al settore fotovoltaico peraltro sono già state sottratte rilevanti risorse attraverso molteplici modifiche fiscali, normative e regolatorie (dall’introduzione dell’Imu alla Robin Tax, dall’aggiornamento delle aliquote di ammortamento fino alla cancellazione dei prezzi minimi garantiti). Secondo analisi indipendenti realizzate dalle società di revisione internazionale Pricewaterhousecoopers e Kpmg, con l’introduzione dello “spalma-incentivi” il rendimento si attesterebbe a valori compresi tra l’1 e il 3%. Di fatto meno di un titolo di Stato! “E’ in gioco la credibilità del Paese, non solo quella di questo Governo. – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili – Per attrarre gli investimenti bisogna garantire norme certe nel tempo, mentre si sta verificando l’esatto opposto. Nei prossimi mesi verranno presentati migliaia di ricorsi sia da operatori nazionali sia internazionali che esporranno lo Stato Italiano a probabili risarcimenti miliardari, come segnalato anche dalla Commissione Bilancio del Senato oltre che dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Prof. Valerio Onida che ha riscontrato in tale norma palesi profili di incostituzionalità. Le alternative a questa misura ci sono, il cosiddetto bond prima fra tutte, ci siamo impegnati fortemente per individuarle insieme ai funzionari del Governo al fine di ridurre la bolletta energetica delle Pmi, peraltro condivise da numerosi altri interlocutori coinvolti. Ci auguriamo che la valutazione degli emendamenti venga fatta con la piena consapevolezza del potenziale distruttivo di questa misura”. E se invece di discutere da oltre due mesi su una riforma retroattiva e incostituzionale avessimo lavorato per utilizzare i fondi europei e creare nuovo sviluppo e occupazione?  
   
   
RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 2012/27/UE PER L’EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Milano, 22 luglio 2014 - La pubblicazione del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica (Gazzetta Ufficiale del 18 luglio 2014) contiene un’importante novità in materia di evacuazione dei fumi di scarico degli impianti termici e aumenta significativamente i casi in cui è possibile scaricare a parete (da 4 a 6), rivedendo le tipologie e le caratteristiche dei generatori che possono beneficiare di tale semplificazione. Alberto Montanini, Presidente di Assotermica, l’associazione dei costruttori di apparecchi e componenti per impianti termici, esprime la propria soddisfazione per una misura auspicata da tempo: “L’attuale formulazione, che confidiamo chiarisca una volta per tutte la materia in oggetto, si inserisce nel quadro degli indirizzi di efficientamento energetico indicati dall’Ue, che con le recenti misure di Ecodesign spingerà decisamente verso l’adozione di tecnologie ad alta efficienza, quali le caldaie a condensazione e gli apparecchi ibridi. Fino ad oggi la legislazione per l’evacuazione dei fumi non richiamava in alcun modo queste tecnologie mentre le modifiche approvate e pubblicate in Gazzetta Ufficiale sono un passo importante per eliminare una delle principali criticità ad una maggiore diffusione di sistemi ad alta efficienza”. In particolare con gli art. 14, commi 8 e 9, è prevista la possibilità di scaricare a parete per i generatori di calore a gas a camera stagna in sostituzione di generatori che già scaricavano a parete o in canna collettiva ramificata, ma soprattutto tale semplificazione viene estesa al caso di ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, qualora non vi siano sistemi di evacuazione a tetto idonei o comunque adeguabili e qualora vengano installati generatori a condensazione con emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kWh. Le stesse caldaie a condensazione con analoghi limiti di emissione potranno scaricare a parete anche nei casi in cui l´obbligo di evacuare i fumi a tetto risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell´intervento o il progettista attesta e assevera l´impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto. In aggiunta a ciò, per i generatori ibridi compatti composti almeno da una caldaia a condensazione e da una pompa di calore sparisce qualsiasi condizione di verifica sia dell’impossibilità tecnica che dell’adeguabilità dei sistemi fumari. Conclude Montanini: “Il lavoro da fare è ancora molto, ma ora possiamo guardare con più serenità ai Regolamenti di Ecodesign ed Etichettatura Energetica, che diventeranno operativi a partire da settembre 2015”.  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO: FVG, ENTI LOCALI PARTECIPI A ELABORAZIONE  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - Gli Enti locali potranno collaborare fattivamente all´elaborazione del Piano paesaggistico regionale grazie ad accordi specifici con la Regione e alla condivisione di una banca dati georeferenziata. E´ quanto ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro, approvando lo schema di accordo che Province e Comuni potranno stipulare con la Regione per condividere tutti gli aspetti conoscitivi dei propri specifici ambiti territoriali utili alla costituzione del Piano paesaggistico. "La stipula di accordi - ha spiegato Santoro - consente l´organizzazione e la sistematizzazione di importanti informazioni che documentano il complesso delle conoscenze territoriali disponibili e gli aspetti identitari e culturali specifici dei nostri territori". "Il Piano paesaggistico - ha aggiunto - sarà così il risultato di una reale sinergia tra Enti locali e Regione che ci consentirà di avere uno strumento di pianificazione e tutela territoriale ricco e esaustivo della varietà paesaggistica della nostra regione". Comuni, Province e Regione potranno organizzare riunioni tecniche, anche estese ai rappresentanti degli Enti locali appartenenti al medesimo ambito paesaggistico, e potranno promuovere iniziative pubbliche e di divulgazione delle attività svolte. Enti locali e Regione metteranno in condivisione non solo gli strumenti di pianificazione o di regolamentazione del territorio, ma anche, tra gli altri, dati socio-economici, aspetti idro e geo morfologici, aspetti relativi ad ecosistemi ambientali, aspetti agro-ambientali, elementi utili alla ricognizione dei beni paesaggistici e del patrimonio storico, culturale, architettonico, archeologico. "Tutto quanto sarà utile a definire la specificità paesaggistica di un territorio potrà inserirsi con puntualità nel Piano paesaggistico" ha concluso Santoro. Le informazioni di ciascun ente andranno ad implementare il catalogo dei dati ambientali e territoriali, una banca dati georeferenziata che consentirà al gruppo di lavoro preposto all´elaborazione del Piano paesaggistico di elaborare uno strumento articolato su più livelli informativi.  
   
   
AOSTA: APPROVATA DALLA GIUNTA REGIONALE LA PROPOSTA DI MODIFICA ALLA LEGGE SULLA CASA  
 
Aosta, 22 luglio 2014 - L’assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Mauro Baccega, comunica che, venerdì 18 luglio, la Giunta regionale ha concordato di proporre al Consiglio regionale il disegno di legge di modifica della legge regionale 13 febbraio 2013, n. 3 in materia di politiche abitative. «La modifica della legge sulla casa si è resa necessaria e urgente - spiega l’Assessore Mauro Baccega - a seguito della recente sentenza della Corte Costituzionale n. 168 dell’11 giugno 2014, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del requisito di residenza nella regione da almeno otto anni, maturati anche non consecutivamente, per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica. Recependo le indicazioni della Corte Costituzionale viene introdotto l’obbligo, per chi vuole partecipare ai bandi di concorso per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, di essere titolari del permesso di soggiorno Ce di lungo periodo ed avere un periodo di residenza in Valle d’Aosta almeno pari a 24 mesi.» «Tale adeguamento - prosegue l’Assessore - comporterà un ampliamento del numero degli ammessi alle graduatorie dei bandi. Per evitare ogni effetto negativo sulle graduatorie oggi vigenti, comunque, abbiamo inserito nel disegno di legge un’apposita norma transitoria, per prevedere un aggiornamento straordinario delle graduatorie, che i Comuni potranno perfezionare in tempi brevi, garantendo così la continuità di funzionamento delle graduatorie stesse e la possibilità di continuare legittimamente ad assegnare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.» «Come ho avuto modo di annunciare durante la seduta del Consiglio regionale di fine giugno - conclude Baccega - il disegno di legge potrà, con l’accordo di tutti i gruppi consiliari, essere portato all’attenzione del Consiglio regionale nella seduta di fine luglio.»  
   
   
ATER: 2,4 MLN EURO A TRIESTE E GORIZIA PER NUOVI ALLOGGI  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - L´ater di Gorizia e l´Ater di Trieste potranno beneficiare di 2.447.066,08 di euro per la realizzazione e l´acquisto di nuovi alloggi abitativi. Lo ha deciso la Giunta regionale, con delibera proposta dall´assessore Mariagrazia Santoro che approva il riparto delle risorse aggiuntive assegnate dallo Stato al Friuli Venezia Giulia. Il programma di interventi prevede la realizzazione da parte dell´Ater di Gorizia di ulteriori 8 alloggi in via Campagnuzza nel capoluogo isontino, per un importo complessivo di 881.984 euro. All´ater di Trieste va il restante contributo di 1.565.082,08 che si aggiunge al finanziamento statale originario di 1,9 milioni per l´acquisto di 53 alloggi in comune di Trieste, nell´ex comprensorio ospedaliero della Maddalena. Si tratta di due contributi integrativi richiesti a favore dell´Ater di Trieste e di Gorizia che avevano ottenuto un contributo inferiore a quello richiesto al Ministero a valere sul piano nazionale di edilizia abitativa del 2009.  
   
   
EDILIZIA IN PIENA CRISI, LE PICCOLE IMPRESE NON RIPARTONO PRESENTATA IN ANCE L’ANALISI QUALITATIVA SU BASE SEMESTRALE DELLE DINAMICHE DEL SETTORE EDILE IN PROVINCIA DI SALERNO  
 
Salerno, 22 luglio 2014 - È stata presentata il 18 luglio in Ance l’Analisi Qualitativa su base semestrale delle dinamiche del settore edile in provincia di Salerno riferita al I e al Ii semestre 2014, che il Centro Studi di Ance Salerno svolge da oltre un anno, per analizzare e descrivere scientificamente la percezione che gli imprenditori dell’edilizia hanno rispetto alle problematiche affrontate quotidianamente ed alle previsioni relative ai prossimi sei mesi. Lo studio si è avvalso del supporto scientifico del Prof. Pasquale Persico (Ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Salerno), del Prof. Paolo Coccorese (Ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Salerno) e del direttore del Centro Studi Ance Salerno Ernesto Pappalardo. Dall’analisi è emerso un quadro di difficoltà persistente soprattutto per le imprese di più piccole dimensioni, quelle che non raggiungono un fatturato annuo di 5 milioni di euro, che rappresentano il 70% delle aziende attive impiegando circa il 75% della forza lavoro. Torna in terreno negativo il sentiment sulle aspettative di breve periodo, e permane una forte criticità e sfiducia sulle tematiche legate alla burocrazia e all’accesso al credito. Si riduce il rischio usura, segnatamente per le imprese di più grandi dimensioni. «Il problema – ha dichiarato il presidente dell’Ance Salerno, Antonio Lombardi – non è accertare responsabilità, del resto già ampiamente chiare, che hanno il colore di tutta la politica di larga parte della filiera istituzionale di questa regione. Il problema vero è che le imprese del settore edile si trovano nel mezzo di una tempesta che non accenna a passare perché nessuno, e meno che mai banche e istituzioni, intende realmente stendere una rete di emergenza. A settembre chiederemo ufficialmente e pubblicamente a tutte le deputazioni politiche salernitane, ad ogni livello istituzionale, un impegno incisivo, efficace e concreto per accelerare la tempistica decisionale e l’utilizzo delle risorse, europee ma non solo, pure disponibili e affatto trascurabili». «La nostra Associazione – ha aggiunto ancora il presidente Lombardi - non vuole svolgere un ruolo sterilmente conflittuale, ma propositivo, aggregativo e costruttivo, di agente di sviluppo territoriale. Nel 2013 abbiamo perso 980 imprese, quasi il 40% di quelle attive, e 8.000 posti di lavoro in appena diciotto mesi. In questo contesto le previsioni non sono improntate ad un cambiamento di tipo migliorativo. Due le questioni molto concrete da mettere subito sul tavolo: la carenza di investimenti pubblici, tornati ormai ai livelli del 1967, e la riattivazione di relazioni banche-imprese in un clima meno restrittivo. Due macigni che se non saranno rimossi o almeno smussati in qualche modo in breve tempo, rischiano di far precipitare ancora più a fondo il sistema economico provinciale e regionale».  
   
   
G.R. UMBRIA APPROVA IL REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ DELL´ATER  
 
Perugia, 22 luglio 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, ha approvato il regolamento di contabilità e bilancio dell´Ater. "L´approvazione del Regolamento, ha affermato l´assessore Vinti, è un passaggio decisivo per consentire la piena agibilità dell´Azienda in una fase in cui le criticità per assicurare il diritto alla casa, anche in Umbria, sono alquanto pesanti. La crisi economica, ha continuato l´assessore, colpisce i soggetti sociali più deboli, tanto che l´Ater Umbria deve fronteggiare con grande oculatezza e attenzione sociale, un preoccupante aumento della morosità degli inquilini. L´azzeramento delle risorse nazionali per l´edilizia residenziale pubblica, ha sottolineato Vinti, e l´assurdo obbligo di pagamento dell´Imu ai comuni umbri, hanno ridotto le possibilità di manovra del bilancio Ater, che comunque resta in equilibrio e positivo. L´approvazione del Regolamento dunque, ha concluso Vinti, contribuisce a rafforzare l´azione operativa dell´Ater Umbria per rafforzare il diritto alla casa nella nostra Regione".  
   
   
CASERME DISMESSE: SERRACCHIANI E CAPO STATO MAGGIORE  
 
Udine, 22 luglio 2014 - La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha ricevuto ieri a Udine il Capo di Stato Maggiore dell´Esercito, generale Claudio Graziano. L´attivazione di un tavolo tecnico in regione sul tema dell´utilizzo delle caserme dismesse, e delle caserme in fase di dismissione, rassicurazioni sulla presenza militare nel Friuli Venezia Giulia, la presentazione del Calendario dell´Esercito prevista per il prossimo mese di ottobre nella nostra regione, altre iniziative per le celebrazioni legate al centenario della Grande Guerra. Questi alcuni tra i temi trattati nel corso della visita. La presidente ha esaminato assieme al Generale Graziano l´opportunità di attivare un tavolo di carattere tecnico, che prenda lo spunto dal Protocollo sulle servitù militari firmato di recente dalla Regione, per individuare soluzioni comuni rispetto alla fruizione degli spazi e delle strutture non più utilizzate dall´Esercito. Serracchiani ha quindi auspicato che, rispetto alle peculiarità del territorio, non venga meno l´attenzione delle Forze Armate nell´ambito del piano di riallocazione delle Forze armate nel Friuli Venezia Giulia, sottolineando in particolare le situazioni di Tolmezzo e Gorizia. A tale proposito, la presidente ha accolto con soddisfazione le rassicurazioni espresse dal generale Graziano in merito al mantenimento della presenza del personale militare nell´ambito della Regione. Esprimendo comune compiacimento per la cerimonia di presentazione del "Calendesercito 2015", che si terrà a ottobre in regione, la presidente e il Capo di Stato Maggiore hanno anche convenuto di approfondire la collaborazione tra Regione Friuli Venezia Giulia e Forze Armate per definire nuove iniziative nell´ambito delle manifestazioni legate al centenario della Grande Guerra.  
   
   
CORDIS EXPRESS: LA RIVOLUZIONE NANOTECNOLOGICA  
 
Bruxelles, 22 luglio 2014 - La nanotecnologia moderna è cresciuta tantissimo dalla sua nascita nel 1981. Adesso, più di 30 anni dopo il lancio del primo microscopio in grado di "vedere" singoli atomi, il valore dei nanomateriali sul mercato globale arriva a circa 20 miliardi di euro. Il settore impiega direttamente da 300 000 a 400 000 lavoratori in Europa e secondo le previsioni i prodotti fondati sulla nanotecnologia cresceranno fino a un volume di 2 trilioni di euro entro il 2015. Ma cos´è esattamente la nanotecnologia? Si può definire come lo studio dei fenomeni e la rifinitura dei materiali su scala atomica, molecolare e macromolecolare. I materiali di queste dimensioni, i nanomateriali appunto, hanno proprietà molto diverse rispetto ai materiali di più grandi dimensioni. Spesso queste proprietà offrono importanti vantaggi come una maggiore resistenza, un peso ridotto, un più alto controllo dello spettro della luce e una maggiore reattività chimica. È per questo che i nostri scienziati e ingegneri stanno cercando di trovare modi di fabbricare materiali su nanoscala. È difficile per noi concepire quanto siano piccoli i nanomateriali. Provate a immaginare che un nanometro è un miliardesimo di metro e un foglio di giornale ha uno spessore di circa 100 000 nanometri. Per fare un paragone, se una biglia fosse un nanometro, allora un metro avrebbe le dimensioni della Terra. Non sorprende quindi che i ricercatori abbiano bisogno di microscopi altamente specializzati per osservare la vita in questa scala! La comunità scientifica riconosce che le applicazioni basate sui nanomateriali hanno le potenzialità per creare importanti rivoluzioni tecnologiche e quindi i nanomateriali sono stati identificati come la tecnologia abilitante fondamentale. Tra le nuove applicazioni legate ai nanomateriali troviamo prodotti al consumo come filtri Uv per creme solari e tessuti anti-odore, oltre ad applicazioni mediche e tecniche come le terapie per i tumori e le batterie agli ioni di litio per le auto elettriche. Accanto ai molti vantaggi dei nanomateriali ci sono alcuni elementi che destano preoccupazioni. Questi materiali sono simili alle normali sostanze/composti chimici e quindi alcuni potrebbero essere tossici o comunque nocivi per la salute umana e l´ambiente. Tutti i nanomateriali sono sottoposti a una valutazione del rischio anche se i ricercatori ammettono che, essendo questo un settore relativamente nuovo, è necessario lavorare ancora su alcuni aspetti dei test usati a questo fine. Questa edizione di Cordis Express si occupa di una serie di progetti di ricerca dedicati allo sviluppo di nuove applicazioni per i nanomateriali e al perfezionamento della procedura per la valutazione del rischio.  
   
   
VARATA L’AUTORIFORMA DELLE CAMERE DI COMMERCIO DEL LAZIO  
 
Roma, 22 luglio 2014 -. Il 14 luglio scorso la Giunta di Unioncamere Lazio, composta dai 5 Presidenti delle Camere di Commercio di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti, ha approvato la delibera che prevede la riorganizzazione territoriale delle 5 Camere di Commercio laziali su due aree, espressione delle caratteristiche geografiche, sociali ed economiche della regione. Le due Camere di Commercio individuate sono la Camera di Commercio metropolitana di Roma Capitale e la Camera di Commercio di Area vasta, risultante dall’accorpamento delle Camere di Commercio di Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. "Abbiamo avviato, sulla base degli annunciati interventi del Governo ed in base al previsto “taglio” del diritto annuale contenuto nell’attuale veste del D.l. 90/2014 – afferma il Presidente di Unioncamere Lazio Vincenzo Zottola - un importante processo di autoriforma del sistema camerale regionale, processo che prevede la riorganizzazione delle Camere di Commercio della nostra regione, con un’ottica rivolta anche al nuovo assetto istituzionale del nostro Paese, come risultante dalla Legge Delrio”. “Siamo tra i primi organismi camerali ad aver iniziato un percorso autonomo di riforma, così come previsto anche dalla L. 580/1993, prosegue il Presidente Zottola, teso da un lato a garantire crescenti livelli di efficienza delle strutture e realizzare economie di scala ma, dall’altro, a continuare ad assicurare il legame con le economie territoriali, tenendo conto delle specificità locali. Unioncamere Lazio, conclude il Presidente Zottola, con tale delibera anticipa ed evita eventuali future iniziative di riforma “calate dall’alto”, possibili foriere di errori strategici e di danni per l’economia”.  
   
   
ISTITUITO TAVOLO LOMBARDO PER LA RIFORMA DEL SISTEMA CAMERALE  
 
Milano, 22 luglio 2014 - "L´istituzione di un Tavolo lombardo per la Riforma del sistema camerale, voluto da presidente Roberto Maroni, è una buona notizia per le imprese - ha dichiarato Erica Corti, membro di Giunta della Camera di Commercio di Milano -. Con questo atto concreto la Regione Lombardia dimostra attenzione nei confronti delle Camere di commercio che conosce bene perché sono un’importante risorsa per l’economia del territorio. Proprio per questo la riforma deve avere l’obiettivo di sostenere e migliorare il sistema camerale a vantaggio del milione di imprese lombarde. Imprese che di tutto hanno bisogno tranne che di perdere una risorsa importante come quella rappresentata dalle Camere di commercio".  
   
   
TRENTO, LAVORATORI WHIRLPOOL E GIOVANI DISOCCUPATI: NOVITA´ IN ARRIVO SUI FONDI EUROPEI  
 
Trento, 22 luglio 2014 - Il Trentino ha avviato la procedura per l´accesso a nuovi fondi Feg-fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, per realizzare un progetto centrato sul ricollocamento dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo e sul reinserimento di giovani non occupati e non studenti (in sigla Neet), residenti in Trentino, nei circuiti di politica del lavoro o formativo-scolastici. Gli interventi per i quali la Provincia ha chiesto il cofinanziamento ammontano ad un totale di 8.150.000 euro, di cui 4.890.000 a carico dell´Europa. Saranno rivolti da un lato a 608 lavoratori espulsi dalla Whirlpool o da aziende dell´indotto e dall´altro a 600 giovani fra i 15 e i 29 anni che allo stato attuale non lavorano e non studiano. Il 40% di cofinanziamento nazionale sarà assicurato in parte dalle risorse messe a disposizione dalla Whirlpool stessa per la riqualificazione dei lavoratori dello stabilimento di Spini (1.200.000 euro), in parte dal Consiglio provinciale (673.000 euro), in parte dalla Provincia autonoma (1.327.000 milioni di euro). "C´è da un lato l´impegno della Giunta ad occuparsi in modo deciso dei Neet - spiega il vicepresidente Olivi - nel quadro di un piano di interventi generale rivolto ai giovani che va a coprire sia il tema del lavoro che quello della promozione sociale. Al tempo stesso utilizziamo 1,2 milioni di euro della Whirlpool, stanziati in base agli accordi presi dall´azienda con la Provincia, per generare un effetto moltiplicatore, ottenendo attraverso il Feg ulteriori risorse per formazione, collocamento e nuova occupazione per i lavoratori della multinazionale". La decisione assunta oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi e dell´assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, consentirà ad Agenzia del Lavoro di accedere ad un programma di interventi a sostegno dell´occupazione che godrà del cofinanziamento dell’Ue, su richiesta avanzata all´Europa dal Ministero del lavoro italiano il 18 giugno scorso. Il Feg è uno strumento creato dall´Unione europea per fornire aiuto ai lavoratori che hanno perso il posto a causa dei grandi cambiamenti dei mercati e del commercio mondiale prodotti dalla globalizzazione e dalla crisi economica. I fondi possono essere utilizzati per fornire servizi personalizzati di orientamento professionale, di formazione e riqualificazione, nonché di promozione del lavoro autonomo e dell´autoimprenditorialità. Il regolamento europeo permette inoltre agli stati membri che presentano domanda, nelle regioni ammesse al finanziamento della "Garanzia Giovani", di presentare contestualmente una domanda di finanziamento, sul medesimo Fondo, per sostenere l’occupazione di un uguale numero di giovani Neet (Not engaged in Education, Employment or Training, ovvero che non lavorano, non studiano e non svolgono attività di tirocinio). Il programma di interventi, in Trentino, si articola pertanto su due linee: la prima è rivolta a poco più di 600 lavoratori della Whirpool Europe s.R.l. E del proprio indotto e prevede la fornitura di servizi formativi, orientativi, di accompagnamento e di supporto per la ricollocazione degli stessi. La seconda è rivolta a 600 giovani Neet, con azioni mirate di formazione, volontariato, tirocinio in ambito sociale o di impresa e quant´altro. La procedura di approvazione del programma è molto articolata e prevede l´esame da parte della Commissione e la successiva approvazione del Parlamento europeo, prevista entro la fine dell´anno. Nel frattempo, però, Agenzia del lavoro è incaricata di dare subito attuazione alle azioni del programma che riguardano i lavoratori espulsi dalla Whirlpool, nei limiti delle risorse disponibili.  
   
   
STARTCUP 2014, UNIVERSITÀ E INCUBATORI CERCANO IDEE DA COMPETIZIONE ISCRIZIONI APERTE FINO AL 4 SETTEMBRE PER LA BUSINESS PLAN COMPETITION CHE UNISCE I PRINCIPALI ATENEI E ACCELERATORI LOMBARDI PER FAVORIRE LA NASCITA DI IMPRESE AD ALTO CONTENUTO INNOVATIVO.  
 
Milano, 22 luglio 2014 - C´è tempo fino alla mezzanotte del 4 settembre per candidarsi a Startcup Milano Lombardia, la Business Plan Competition promossa dalle migliori università e dagli incubatori attivi sul territorio lombardo per favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo. La competizione, giunta alla sua dodicesima edizione, sostiene la ricerca e l´innovazione, in particolare valorizzando le potenzialità dell´integrazione tra il sistema universitario e la rete degli incubatori e acceleratori d´impresa. Un’importante opportunità per studenti e ricercatori, per aspiranti imprenditori, per le aziende, costituite dopo il 1°gennaio 2014 e per chiunque voglia trasformare la propria idea in un progetto di business. I progetti – lo scorso anno ne sono stati presentati 150 oltre due terzi nel settore Ict & Servizi - saranno selezionati in fasi successive da giurie di esperti, imprenditori e rappresentanti di istituzioni finanziarie sulla base di originalità, innovatività, mercato, team, appeal per gli investitori, completezza e coerenza del progetto d´impresa. I 16 finalisti saranno invitati a presentare il proprio progetto nella forma dell’elevator pitch durante la finale che si terrà il 28 ottobre 2014. I vincitori saranno poi ammessi al Premio Nazionale per l’Innovazione (Pni) che si terrà il 4 e 5 dicembre 2014 a Sassari. In palio ci sono premi in denaro e servizi d’incubazione (6 mesi di tutoring gratuito presso uno degli incubatori aderenti all´iniziativa) per il progetto che si distinguerà in uno dei tre ambiti scelti: Ict&servizi, Clean and Industrial Technologies, Scienze della vita e Agroalimentare. Una menzione speciale sarà assegnata al progetto che dimostri la più significativa ricaduta di tipo sociale o ambientale. A questi premi si aggiungerà anche un premio speciale in denaro, promosso dalla Camera di Commercio di Lecco, per la migliore idea imprenditoriale del territorio lecchese: Ecosmartland/lecco Innovation. Questa dodicesima edizione è organizzata da un panel particolarmente ricco di soggetti, coordinato da Fondazione Politecnico di Milano e dal suo incubatore Polihub e promosso dal sistema delle università lombarde e dagli incubatori d´impresa: Politecnico di Milano, Università Bocconi, Università degli Studi di Milano-bicocca, Università Statale di Milano, le Università degli Studi di Bergamo, Brescia, e Pavia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Filarete, Parco Tecnologico Padano, Incubatore d´impresa Alimenta e Speed Mi Up. Le candidature dovranno essere registrate online sulla piattaforma del concorso (vedi il sito http://www.Startcupml.net/ ) entro la mezzanotte del 4 settembre. Non è previsto alcun costo di iscrizione. Per partecipare a Startcup Milano Lombardia è necessario presentare un executive summary, un business plan, la domanda di partecipazione più il cv e la copia di un documento d´identità per ogni membro del team. Infine, la domanda di partecipazione deve essere inviata tramite raccomandata A/r a: C/a Polihub, Segreteria Generale Startcup Milano Lombardia,via Durando 38/A, 20158 Milano.  
   
   
NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE PIEMONTESI NEL II TRIMESTRE 2014 IL BILANCIO ANAGRAFICO È POSITIVO PER QUASI 2MILA IMPRESE BEN 34 LE START UP INNOVATIVE ISCRITTE NELLA SEZIONE SPECIALE DEL REGISTRO IMPRESE TRA APRILE E GIUGNO  
 
Torino, 22 luglio 2014 - Nel secondo trimestre 2014 il sistema imprenditoriale piemontese ha mostrato una lieve espansione. Nel periodo aprile-giugno 2014, infatti, sono state 6.539 le aziende nate in Piemonte, dato più basso rispetto a quello registrato nel corso dello stesso trimestre del 2013. Al netto delle 4.618 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo è positivo per 1.921 unità (nel Ii trimestre 2013 il saldo era risultato maggiore), dato che porta a 449.045 lo stock di imprese complessivamente registrate a fine giugno 2014 presso il Registro delle imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce in un tasso di crescita del +0,43%, inferiore sia rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2013 (+0,50%) che rispetto a quello rilevato a livello medio nazionale (+0,59%). “Il numero delle imprese piemontesi non è più in caduta libera: diminuisce il numero delle aziende cessate e timidamente ne nascono di nuove. Ben 34 sono invece le start up innovative iscritte nella sezione speciale del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi nel Ii trimestre 2014, 22 in più rispetto a quelle registrate nel I trimestre dell’anno. Sale così a 181 il numero totale delle start up innovative piemontesi: segno della vivacità e della voglia di fare impresa in modo meno tradizionale. In questo contesto appare ancora più necessario il supporto che le Camere di commercio forniscono al tessuto imprenditoriale fin dalle prime fasi di sviluppo dell’attività, garantendo agli imprenditori misure ad hoc, garanzie e risposte concrete” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte. La debole crescita registrata a livello complessivo regionale scaturisce, essenzialmente, da quella rilevata dalle province di Novara (+0,61%), di Alessandria (+0,56%) e dal capoluogo regionale (+0,46%). Risultano, invece, inferiori al dato medio piemontese, i tassi di crescita registrati dalle altre realtà provinciali: Vercelli e il Verbano Cusio Ossola concretizzano una crescita del +0,38% ciascuna, mentre Cuneo e Asti rilevano un tasso del +0,30% e del +0,27%. Si contraddistingue, infine, per una situazione di sostanziale stazionarietà la provincia di Biella (+0,16%). Dall’analisi per classe di natura giuridica, si osserva come le altre forme (+1,26%) continuino a realizzare il tasso di crescita più elevato e come risulti più brillante anche la dinamica sperimentata dalle società di capitale (+0,89%). Le imprese individuali crescono a un tasso in linea con il dato medio regionale (+0,42%), mentre risulta stabile la base imprenditoriale costituita dalle società di persone (+0,09%). Valutando i tassi di variazione percentuale trimestrale dello stock delle imprese registrate per settori di attività economica si osserva come i comparti del turismo, degli altri servizi e del commercio abbiano manifestato una performance positiva (rispettivamente, +1,27%, +0,65% e +0,53%); risultano, invece, pressoché stabili le basi imprenditoriali delle costruzioni (+0,18%) e dell’industria in senso stretto (+0,11%), mentre è negativo il tasso di variazione trimestrale registrato dall’agricoltura (-0,08%).  
   
   
LABORATORI DAL BASSO: LE NUOVE CANDIDATURE CHIUSA LA SECONDA FINESTRA DEL BANDO PER GIOVANI PUGLIESI CHE VOGLIONO IMPARARE A FARE IMPRESA  
 
Valenzano, 22 luglio 2014 - Si è chiusa alla mezzanotte di venerdì 27 giugno l’edizione 2014 del Bando Laboratori dal Basso, l´iniziativa per rafforzare le competenze di chi fa impresa sul territorio pugliese attraverso percorsi di apprendimento dal basso, ideati da giovani imprese o associazioni. La misura, promossa e gestita dall’Arti – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione e dal programma regionale Bollenti Spiriti, festeggia il suo secondo anno di attività e si conferma uno strumento prezioso per mettere in rete idee e competenze, moltiplicare le opportunità di apprendimento, entrare in contatto con comunità tematiche, incoraggiare la condivisione della conoscenza e lo scambio tra generazioni. Dopo lo svolgimento di 39 Laboratori dal Basso nel corso della prima finestra del bando (15 aprile - 31 luglio), la seconda ha fatto registrare una vera e propria ondata con 86 candidature pervenute, rispetto alla precedente che ne ha contate 76. Un aumento record delle candidature pari al 13%, che dimostra quanto sia ancora affamata di formazione imprenditoriale la Puglia. Da segnalare i dati sulle candidature provenienti dalla zona tarantina, del foggiano e della Bat: la provincia di Taranto passa da 2 proposte a ben 7, mentre quella di Foggia e la provincia Bat che, nella precedente scadenza non si erano rese promotrici di nessun Laboratorio, oggi contano rispettivamente 2 e 3 candidature. Delle 86 pervenute, sono state valutate positivamente 57 candidature. Queste accedono alla fase di progettazione esecutiva del programma, da realizzare con lo staff di Laboratori dal Basso. Con incontri individuali e di gruppo, lo staff illustrerà le linee guida comuni per la progettazione esecutiva attraverso cui i proponenti metteranno a punto il calendario definitivo delle lezioni, i docenti da invitare, la logistica, la comunicazione e tutti gli aspetti organizzativi necessari. "Sono dati importanti - ha commentato l´assessore regionale alle Politiche giovanili Guglielmo Minervini - che dimostrano la bontà della nostra intuizione. I laboratori dal basso sono nati con l´idea di provare a rovesciare la piramide della formazione: non più l´istituzione che dall´alto costruisce un´offerta formativa sulla base di stime sui fabbisogni formativi che possono rivelarsi sbagliate, ma i cittadini che dicono alla Regione qual è il loro bisogno, chi possono essere i professionisti e i docenti più adatti a soddisfarlo, quali altri persone possono essere interessate a partecipare. Tutto questo genera un meccanismo virtuoso nel quale da un lato s´innalzano qualità ed efficacia dell´offerta formativa, dall´altro si abbattono di gran lunga i costi: un laboratorio dal basso costa in media un terzo rispetto a un corso professionalizzante tradizionale". “Il forte incremento delle candidature è il segnale che l’innovazione metodologica introdotta da Laboratori dal Basso funziona” ha dichiarato Eva Milella, presidente dell’Arti, che aggiunge “ Puntare sul ‘do it yourself’ risulta essere una scelta interessante, capace di interpretare il fabbisogno di formazione imprenditoriale dei giovani pugliesi, rendendoli protagonisti attivi di occasioni di apprendimento innovative e ritagliate su misura”. Analizzando da vicino le 57 proposte selezionate, emerge un identikit preciso della richiesta di apprendimento targata Laboratori dal Basso. A guidare la classifica delle tre macroaree oggetto del bando c’è lo “Sviluppo dell´economia della conoscenza” con 32 manifestazioni inviate (56 %), seguita da “Tutela e valorizzazione del territorio” con 13 (23%) ed infine “Innovazione sociale” con 12 candidature (21%). Sul formulario per la candidatura, oltre alla macroarea i proponenti erano chiamati a scegliere anche tre ambiti dei 36 disponibili. Oltre all’imprenditorialità, leitmotiv della misura, 13 Laboratori hanno scelto come tema centrale l’arte e la cultura e 13 lo sviluppo sostenibile, 10 hanno posto al centro della loro progettualità il territorio, 9 l’innovazione tecnologica, 8 la cittadinanza attiva; è 7 il numero delle proposte sia per l’agroalimentare sia per il tema del lavoro e l’occupazione; equamente distribuite anche le candidature su ricerca scientifica ed ecologia, 6 per ambito; e ancora, 5 le manifestazioni d’interesse sia per la comunicazione che per il design e architettura; le categorie migranti, energia, festival ed eventi, moda, ospitalità e ristorazione, trasporti e mobilità, turismo, raccolgono una candidatura ciascuna. È interessante anche la provenienza territoriale delle proposte, che evidenzia una concentrazione molto netta per questa seconda finestra. È la provincia di Bari a proporre il maggior numero di Laboratori, con 25 candidature (44%), seguita da Lecce con 14 (25%), Taranto con 7 (12%), Bat con 3 (5%) e Foggia e Brindisi con 2 proposte per ciascuna (3,5%). Sono 4 le candidature (7%) che hanno, invece, un carattere transprovinciale. Le 57 candidature selezionate per la progettazione esecutiva sono disponibili online e consultabili sul sito www.Laboratoridalbasso.it, dall’archivio nella sezione “In progettazione”. Tutti i dettagli relativi a date e luoghi, alla fase attuale, sono da considerare come orientativi e saranno disponibili solo dopo l´approvazione formale, non prima della conclusione della progettazione esecutiva, in sinergia con lo staff di Ldb.  
   
   
EX POZZI; MARINI AI LAVORATORI: "MASSIMA ATTENZIONE DELLA REGIONE"  
 
Perugia, 22 luglio 2014- La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha incontrato gli operai della ex Pozzi di Spoleto, ai quali ha ribadito che la Giunta regionale sta seguendo "con particolare attenzione" la difficile situazione che riguarda le imprese Industrie Ims e Isotta Fraschini, soprattutto all´indomani delle vicende giudiziarie che hanno interessato i rappresentanti della proprietà. "In queste ore – ha detto la presidente - siamo molto impegnati a seguire le procedure relative alla questione degli ammortizzatori sociali, con particolare riferimento alla cassa integrazione speciale per i dipendenti delle aziende del gruppo. Ci siamo attivati anche per l´eventuale intervento del protocollo dell´Associazione Bancaria Italiana per consentire l´anticipazione ai dipendenti delle spettanze della cassa integrazione. In ogni caso la Regione ha valutato la possibilità anche di dare copertura a eventuali periodi di ‘buchi´ nella erogazione degli ammortizzatori sociali, attraverso le risorse della cassa integrazione in deroga". La presidente ha poi informato i dipendenti della ex Pozzi che la Giunta regionale chiederà un incontro con i Commissari giudiziali della procedura di amministrazione straordinaria delle due aziende, affinché si possa favorire la ricerca di nuovi partner industriali "che siano in grado di offrire le massime garanzie sotto il profilo della solidità finanziaria, della capacità di proseguire e valorizzare l´attività industriale delle aziende, di una adeguata rete commerciale, al fine di preservare i livelli occupazionali".  
   
   
RIPRESA PIÙ DEBOLE DEL PREVISTO PER IL MERCATO DEL LAVORO NEL PARMENSE NEL PRIMO TRIMESTRE 2014  
 
Parma, 22 luglio 2014 - E’ partito male il 2014 per l’economia Parmense. Nel primo trimestre la crescita torna negativa e il lavoro segna nuovi record negativi. Nel quarto trimestre 2013 il Prodotto interno lordo e l’indice della produzione industriale avevano cessato la loro caduta, dopo una crisi che si protraeva da ormai cinque anni. Ma nel primo trimestre 2014 il Pil è tornato a segnare una variazione congiunturale negativa (-0,1%) e i primi segnali di ripresa delle assunzioni nel mercato del lavoro parmense, rilevati nel secondo semestre del 2013, si sono smorzati. Le assunzioni hanno conosciuto una decelerazioni e sono cresciute comunque meno delle cessazioni dei rapporti di lavoro, con una conseguente nuova perdita di posti di lavoro. La ripresa si annuncia più debole del previsto e non c’è una domanda di lavoro sufficiente né per i giovani alla ricerca di una prima occupazione né per gli adulti rimasti disoccupati. Questi dati sono contenuti nel rapporto «L’andamento del mercato del lavoro dipendente in provincia di Parma nel primo trimestre 2014 – Rapporto congiunturale – dati al 31 marzo 2014» dell’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Parma illustrato venerdì 18 luglio alla Commissione provinciale di concertazione, dal responsabile dell’Oml Pier Giacomo Ghirardini con Monica Pellinghelli. "L’amministrazione provinciale di Parma resta in prima linea per la difesa dell’occupazione e lo sviluppo della propria comunità - ha dichiarato il Vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari - Il nuovo rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro ci mette in guardia su difficoltà impreviste rispetto alla ripresa, sia a livello nazionale, sia a livello locale, con pesanti conseguenze per le crisi industriali ancora in atto. Finché avremo la possibilità di giocare la nostra partita, la giocheremo, ma qualunque sia il futuro assetto istituzionale sulle deleghe in materia di mercato del lavoro, è impensabile che il governo di questi processi venga tolto o allontanato dalla comunità dove questi processi ricadono". L’andamento del mercato del lavoro dipendente in provincia di Parma nel primo trimestre 2014 Rapporto congiunturale – Dati al 31 marzo 2014 (Executive summary) La speranza che il quarto trimestre 2013 suggellasse la chiusura della lunghissima fase recessiva in atto dalla seconda metà del 2011 ed iniziasse a prendere piede, pur con le ben note difficoltà, una inversione del ciclo, si è presto raffreddata: nel primo trimestre 2014, contro tutte le attese, il Pil è tornato a segnare una variazione congiunturale* negativa (-0,1%). Il dato però più preoccupante non sta tanto in questa «falsa ripartenza» – dato che gli scenaristi indicano come molto probabile l’avvio della ripresa dell’attività produttiva nel secondo trimestre 2014 – quanto piuttosto nella progressiva presa di coscienza della «nuova normalità» emersa da ben cinque anni di crisi, che rende la rimonta più difficile di quanto già non fosse. Secondo un recente rapporto del Centro studi di Confindustria, sono infatti tre i fattori che convergono tutti nell’abbassare la crescita a livello globale – e non solo nel Paese: un minor dinamismo del commercio mondiale, denotato fra l’altro da una rarefazione degli accordi multilaterali e dalla ricomparsa di spinte protezionistiche; la grande incertezza che frena gli investimenti, le cui aspettative di redditività restano tuttora dominate dallo shock senza precedenti patito negli ultimi anni; le condizioni finanziarie più stringenti, sia per chi si indebita che per gli intermediari, avendo sempre sullo sfondo il rientro dai deficit pubblici e il ritiro delle misure espansive straordinarie di politica monetaria. A questi fattori si aggiunge, a livello nazionale, una crisi ormai endemica dei consumi avvitata in un circolo vizioso con la crisi del mercato del lavoro che ha segnato nuovi record negativi: in Italia, nel primo trimestre 2014, le persone in cerca di occupazione sono arrivate a 3 milioni 487 mila unità, il tasso di disoccupazione è salito al 13,6% e quello giovanile (15-24 anni di età) al 46,0%. Le previsioni di crescita per il 2014 sono pertanto passate, nell’arco degli ultimi tre mesi, dallo 0,8% previsto dal Governo (8 aprile 2014) allo 0,2% previsto da Confindustria (26 giugno 2014). Il peggioramento delle aspettative si sconta persino a breve termine: nella nota di maggio dell’Istat si prevedeva che la variazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre 2014 sarebbe ricaduta in un intervallo compreso tra 0,1% e 0,4%; la nota di giugno l’ha ricollocata tra -0,1% e 0,3%. In tutti gli scenari di previsione si dà comunque per scontata, per il 2014, un’ulteriore perdita di occupati e di unità di lavoro ed un ulteriore aumento della disoccupazione: l’inversione del ciclo nel mercato del lavoro parrebbe rinviata al 2015. La falsa partenza a livello nazionale si è purtroppo rispecchiata nell’andamento dell’economia e del mercato del lavoro provinciale. Nel primo trimestre 2014, la valutazione sull’andamento della produzione nell’industria in senso stretto, è tornata negativa anche in provincia di Parma (-1,5% come saldo fra i giudizi in aumento e i giudizi in diminuzione rispetto al quarto trimestre 2013). Di fatto la ripresa della produzione industriale verrebbe differita nelle aspettative rivolte al secondo trimestre 2014, dove il saldo fra giudizi in aumento e giudizi in diminuzione rispetto al primo trimestre 2014, tornerebbe positivo anche a livello provinciale (12,4%). Sebbene, sempre nel primo trimestre 2014, il valore delle esportazioni dei prodotti delle attività manifatturiere superi del 4,5% il valore registrato nel trimestre corrispondente del precedente anno, sono ormai due trimestri che l’export parmense non aumenta: se si considerano i dati al netto dei fenomeni di stagionalità, vi è stata crescita congiunturale «zero» nel quarto trimestre 2013 e crescita negativa nel primo trimestre 2014 (-0,2%). I livelli locali di export faticano ad incrementarsi. Questa situazione di stallo, unita all’inerzia della crisi, ha fatto purtroppo sentire i suoi effetti sul mercato del lavoro anche a Parma: i primissimi segnali di ripresa delle assunzioni nel mercato del lavoro locale (cresciute in termini congiunturali del 5,1% e del 3,1% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre 2013) parrebbero essersi smorzati nei primi tre mesi dell’anno in corso (0,6%), senza compensare la più forte crescita delle cessazioni dei rapporti di lavoro (1,7%), dando luogo così ad una nuova significativa perdita netta di rapporti di lavoro alle dipendenze: -644 unità, come dato destagionalizzato. Gli ulteriori 644 rapporti di lavoro alle dipendenze perduti, nel primo trimestre 2014, nelle unità locali delle imprese e delle istituzioni residenti in provincia di Parma, si sommano ai 1.946 perduti fra il 2012 e il 2013 – e una perdita di 2 mila occupati dipendenti residenti in provincia di Parma, passati da 155 mila nel 2011 a 153 mila nel 2013, si evidenzia parimenti nei dati della Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat. Ben 258 unità di questa nuova perdita netta di posti di lavoro avvenuta nel primo trimestre 2014 si concentrano nelle costruzioni, 108 unità nelle attività manifatturiere e 15 unità nelle altre attività industriali. Non meno gravi sono stati i saldi negativi fra le assunzioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente rilevati nel commercio (-250 unità) e negli alberghi e ristoranti (-115) – e ciò aiuta a spiegare la perdita di ben 314 posti di lavoro femminili. Gli unici saldi positivi nei primi tre mesi dell’anno si rilevano in agricoltura (30 unità in più) e nelle altre attività dei servizi (72 unità), in particolare per effetto della notevole crescita delle assunzioni nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni: l’attuale incertezza incentiva ulteriormente i processi di esternalizzazione e le assunzioni nell’area della logistica (cresciute congiunturalmente del 19,5%). La congiuntura fiacca del primo trimestre ha invece penalizzato le assunzioni nel core business del sistema manifatturiero, diminuite congiunturalmente del 12,5% nell’industria alimentare e dell’1,7% nell’impiantistica. Preoccupa in modo particolare il fatto che, nel primo trimestre 2014, le assunzioni di giovani (di 15-24 anni di età), benché più numerose (del 7,5%) rispetto al primo trimestre 2013, siano invece diminuite rispetto al trimestre precedente (-2,5%): il fatto che, anche nel recente passato, non si sia mai data una vera ripresa delle assunzioni senza una accelerazione, ancor più significativa, di quelle giovanili, è una dimostrazione ulteriore di come il 2014 sia partito con il piede sbagliato. Solo se le assunzioni si riprenderanno in modo deciso, si potrà finalmente far diminuire la disoccupazione e, in particolare, la disoccupazione giovanile che, anche in provincia di Parma, ha continuato la sua crescita, passando dal 19,2% delle forze di lavoro di 15-24 anni nel 2012 al 22,8% nel 2013. Il problema più grosso per l’occupazione giovanile rimane l’attuale carenza di posti di lavoro per i «lavoratori della conoscenza» – di cui il mercato del lavoro parmense era meno avaro in passato. Le difficoltà di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, riscontrate a livello nazionale, non hanno impedito il raggiungimento, nel 2013, in provincia di Parma, di un vero e proprio record storico di ricorso alla cassa integrazione guadagni (6.768.098 ore autorizzate). L’aggiornamento dei dati al primo trimestre 2014 lascerebbe intravedere la possibilità di un superamento di questo assai negativo primato nell’anno in corso: ben 1.902.320 ore autorizzate, un livello che corrisponde ad una variazione drammatica su base annua (51,3%), determinata da un incremento parossistico della cassa integrazione straordinaria (113,5%) e della cassa integrazione in deroga (64,1%) a fronte di una diminuzione della cassa integrazione ordinaria (-30,5%). La novità portata dal primo trimestre 2014 starebbe quindi, in questo caso, nell’aver spostato il carico degli ammortizzatori sociali sulla gestione straordinaria (ben 987.137 ore, pari al 51,9% del monte ore totale concesso), che si pone, purtroppo, in stretta correlazione con l’attuale fase di crescente espulsione del personale in esubero, che ha fatto registrare, nei primi tre mesi dell’anno, un fortissimo incremento dei lavoratori cessati in forma collettiva (L. 223/91 art. 24 e altre fonti), aumentati tendenzialmente del 45,8%. Ma questo processo di distruzione della base produttiva potrebbe continuare nel 2014: se infatti si considerano le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate nel primo trimestre 2014 (1.902.320) e si ipotizza un tiraggio in linea con la media nazionale (variabile fra il 53% e il 54%), si ha che i lavoratori equivalenti a tempo pieno potenzialmente a rischio di perdita di posto di lavoro, presso le aziende locali che stanno facendo cassa integrazione, potrebbero essere quantificati su di un ordine non inferiore alle due migliaia di unità. I dati della rilevazione Istat sulle forze di lavoro hanno registrato, anche in provincia di Parma, la significativa crescita dei disoccupati nel 2013, arrivati a 16 mila unità. I dati di fonte amministrativa lasciano intendere che lo stock dei disoccupati sia cresciuto anche nel primo trimestre 2014: infatti i «patti di servizio», stipulati dai Centri per l’impiego della Provincia di Parma, a favore di cittadini disoccupati o precariamente occupati, che risultano attivi al 31 marzo 2014, sono arrivati alla cifra record di 23.218, registrando una crescita tendenziale del 27,2% e congiunturale del 3,6%.  
   
   
COLTELLO IN FESTA  
 
Pordenone, 22 luglio 2014 - Da giovedì 24 a domenica 27 luglio Maniago ospiterà l´11. Edizione di Coltello in Festa, una kermesse caratterizzata da festa in piazza, laboratori, eventi, convegni, mostra mercato, esposizioni, visite ad officine ed enogastronomia che, per la prima volta, è abbinata alla Fiera di San Giacomo in un´ottica di sistema definita "efficace e lungimirante, perfettamente in linea con le nuove linee operative legate alla promozione complessiva del territorio e delle sue peculiarità" dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione nella sede di Pordenone della Regione. Elogiando la Giunta comunale di Maniago, guidata dal sindaco Andrea Carli, per la nuova vision di Coltello in Festa, Bolzonello ha focalizzato l´attenzione soprattutto sui momenti dedicati alla riflessione, in primis il convegno di venerdì 25 luglio, Gli Artigiani Nel Futuro, a cui parteciperanno imprenditori di successo, esperti di management e giornalisti di settore. "Stiamo riorganizzando l´intero settore manufatturiero - ha ricordato Bolzonello - e tutti i contributi di spessore sono importanti per garantire alla nostra regione un passaggio generazionale di qualità che, al momento, i dati sembrano smentire". "Internazionalizzazione vera e crescita d´impresa che non significa moltiplicazione di aziende - ha aggiunto il vicepresidente, citando come esempio positivo il gruppo di 12 aziende maniaghesi che si presenteranno unite sul mercato australiano - non devono rimanere a livello di slogan e, a questo proposito, le reti d´impresa stanno dimostrando tutta la loro capacità produttiva ed attrattiva". Nel presentare un cartellone ricco e variegato all´insegna di coltelli, cultura, arte, letteratura, enogastronomia e sport, il sindaco Carli come, tra gli altri, i rappresentanti di Ascom e Camera di Commercio hanno sottolineato l´importanza di proporre un contenitore in grado di richiamare a Maniago un pubblico ampio e diversamente interessato che esuli dai soli addetti ai lavori. Tra le iniziative già avviate con una sorta di anteprima a Coltello in Festa, l´inaugurazione della mostra La Matrice Incontra L´anima, organizzata dal Comune di Maniago in collaborazione con la Stamperia d´Arte Albicocco di Udine, dove è possibile ammirare le realizzazioni incisorie di artisti di fama internazionale quali Vedova, Zigaina, Pignatelli ed Accardi.  
   
   
CONFINDUSTRIA: FVG, OTTIMA SINERGIA GIOVANI PER START UP  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - "Quando identità diverse si uniscono in un unico progetto come è accaduto con "Startup Fvg" bisogna prenderne e darne atto con grande enfasi, perché non è poi così scontato e l´individualità spesso prevale su un buon percorso comune". L´ha evidenziato il 18 luglio il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, nel corso della presentazione a Trieste, nella sede di Confindustria, della prima edizione di un nuovo bando messo a punto in piena sinergia operativa dai giovani di Confindustria Fvg per sostenere l´imprenditoria giovane ed innovativa. Il vicepresidente ha rilevato come oggi in Friuli Venezia Giulia ci sia sempre meno propensione a fare impresa ("un dato evidenziato da una ricerca di qualche mese fa", ha ricordato), spiegando che è da qui che bisogna partire per ricreare, dando a tutti la possibilità di intraprendere, il nostro tessuto produttivo. "Il progetto presentato oggi va in questa direzione - ha osservato Bolzonello - e per questo ci abbiamo creduto e lo stiamo sostenendo". Il vicepresidente ha quindi messo in evidenza l´importanza, in questo contesto, di Friuli Innovazione, Polo tecnologico di Pordenone ed Area Science Park "che non fanno ricerca, ma permettono di avere in regione imprese ad alto contenuto di ricerca ed innovazione e sono parte importante di un sistema che per noi è fondamentale". "Come presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Fvg sono molto fiero di questo bando, che ha tanti punti di forza" ha detto Antonio Verga Falzacappa, che era affiancato dai presidenti e dai rappresentanti dei quattro gruppi provinciali ed ha sottolineato l´importanza del contributo dato all´iniziativa dalla Regione e dalla Federazione delle Banche di Credito cooperativo del Fvg, rappresentata oggi dal suo vicepresidente, Roberto Tonca. All´incontro erano presenti anche Franco Scolari e Fabio Feruglio, direttori del Polo tecnologico di Pordenone e di Friuli Innovazione, e l´esponente di Area Science Park, Gianfranco Paulatto. Startup Fvg si rivolge a laureandi, laureati e professionisti tra i 18 e 40 anni che vogliono tramutare una propria idea innovativa in impresa. Il progetto prevede che il network dei soggetti promotori (Confindustria Fvg, Polo Tecnologico di Pordenone, Friuli Innovazione, Area Science Park) supporti a 360 gradi le start-up che si aggiudicheranno il bando attraverso brevetto e marchio, incontri con aziende qualificate per lo sviluppo di partnership strategiche, promozione delle iniziative imprenditoriali e visibilità mediante un portale ed eventi dedicati, formazione e tutoraggio, consulenza strategica e finanziaria, supporto all´accesso al credito concesso dalle banche ed al mercato dei finanziamenti nel capitale di rischio. Regolamento e modulistica del bando sono da oggi sul sito www.Startupfvg.it  e le proposte di partecipazione potranno venir caricate on line sino al 30 settembre. La seconda fase prevede la valutazione dei progetti da parte del Comitato organizzato ad hoc, mentre la terza prevede lo scouting di possibili aziende partner per il matching. La quarta e ultima fase sarà dedicata ad un evento finale di presentazione dei vincitori del bando (entro il 30 ottobre 2014), al matching ed all´insediamento presso uno degli incubatori d´impresa. I promotori dell´iniziativa si aspettano "un´ampia partecipazione a livello nazionale e transfrontaliero perché, attraverso una piattaforma trilaterale, all´iniziativa possono partecipare anche i giovani di Austria e Slovenia, da cui ci aspettiamo proposte e business plan".  
   
   
MARCHE: DEROGHE DOMENICALI E FESTIVE  
 
Ancona, 22 luglio 2014 - “Il convegno sul Commercio svolto a Senigallia il 4 luglio ‘Effetti socio economici del processo di liberalizzazione. Quali prospettive?’, ha smosso le acque a livello nazionale”, riferisce il vice presidente e coordinatore della Commissione commercio della Conferenza delle Regioni, Antonio Canzian. “Il presidente della X commissione, Guglielmo Epifani per il giorno 23 luglio ha promosso un incontro con le Regioni per un confronto sulla materia delle liberalizzazioni delle deroghe domenicali e festive. La nostra indagine, realizzata dalla Università politecnica delle Marche e dall’Osservatorio regionale sul commercio - continua il vice presidente Canzian - già trasmessa nei giorni scorsi al presidente della X commissione parlamentare, potrà essere un utile strumento di confronto tra le Regioni e lo Stato finalizzato alla predisposizione di una nuova legge nazionale sugli orari che tenga conto delle peculiarità dei territori e delle esigenze sia della grande che della piccola distribuzione commerciale. Sono molto soddisfatto - sostiene il vice presidente Canzian - che il convegno di Senigallia, dove per la prima volta si sono confrontati in una materia così delicata la Conferenza episcopale marchigiana, i sindacati, le associazioni di categoria e rappresentanti istituzionali abbia stimolato un così tanto interesse anche a livello nazionale. Prima dell’incontro con il Presidente Epifani - ricorda Canzian - ho naturalmente ritenuto ne-cessario convocare la Commissione degli assessori regionali al fine di predisporre un documento unitario di tutte le regioni da presentare alla Commissione parlamentare”.  
   
   
UN CONSUMATORE INFORMATO È PIÙ TUTELATO. ASSESSORE VENETO: NEL SEMESTRE ITALIANO CREARE UNA FORTE LOBBY PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI  
 
 Venezia, 22 luglio 2014 - Dare voce in Europa ai consumatori del vecchio continente, perché siano ascoltati nella predisposizione dei provvedimenti comunitari, creando una lobby forte e autorevole. Lo ha auspicato ieri l’assessore alla tutela del consumatori del Veneto Franco Manzato, intervenuto a Mestre alla presentazione delle iniziative di difesa, formazione e informazioni attuate dalle associazioni dei consumatori della regione nel biennio 2013 – 2014. “Il semestre di presidenza italiano – ha aggiunto – può essere l’occasione per realizzare questo obiettivo”. La proposta è condivisa dal presidente nazionale di Federconsumatori Rosario Trefiletti, che ha concluso l’incontro al quale sono intervenuti anche i presidenti regionali di Federconsumatori, Ermes Coletto, e di Adiconsum, Valter Rigobon, e l’attrice Tiziana di Masi protagonista della piece teatrale contro la contraffazione “Tutto quello che sto per dirvi è falso”. I progetti realizzati nel Veneto, promossi e finanziati dalla Regione e dal Ministero dello sviluppo economico, hanno riguardato “Pontenziamento sportelli itineranti”, “Crisi economica, sovra indebitamento, usura; educare ad un consapevole uso del denaro”; “Consolidamento e mantenimento della rete degli sportelli fissi”, “Scuola di formazione consumi eristica” e, appunto “Tutto quello che sto per dirvi è falso”. Le diverse iniziative hanno coinvolto anche numerosi nuovi operatori, appositamente formati, che hanno operato capillarmente sul territorio e che sono divenuti, per così dire, “sportellisti” delle associazioni. A queste ultimi ha consegnato il diploma di partecipazione e superamento dei corsi formativi lo stesso assessore Manzato, che ha esordito ricordando i nuovi orizzonti della truffa, che con la globalizzazione non ha più confini: “stamani alle 8 – ha informato – ho ricevuto una mail che mi informava di un mio maggiore guadagno di 150 mila euro, rivolgersi a… ecc. Ecc.. Tutti noi siamo bersaglio quotidiano di queste e altre trappole, parte di una trama criminale senza frontiere”. Alle associazioni di tutela si rivolgono migliaia di cittadini per tentare di risolvere le più disparate situazioni che li vedono soccombere di fronte a inganni, offese alla buona fede e ai loro diritti, truffe, prepotenze, contraffazioni. Proprio sulle contraffazioni la lotta deve essere senza quartiere, perché i venditori abusivi che spacciano prodotti scadenti sui marciapiedi e nelle spiagge sono solo l’ultima catena di un sistema delinquenziale organizzato: “la solidarietà – ha fatto presente Tiziana di Masi – non può diventare un regalo alla criminalità organizzata”.