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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Luglio 2014
TUMORI TESTA-COLLO: DIMOSTRATA L’UTILITÀ DEL PRELIEVO CITOLOGICO SIA PER LA VALUTAZIONE DELLA MORFOLOGIA CHE DELL’INFEZIONE DA HPV  
 
Roma, 22 luglio 2014 - Pazienti con citologia atipica hanno un rischio quasi 10 volte superiore di avere un carcinoma squamoso istologicamente accertato del distretto testa-collo. L’infezione da Papillomavirus umano (Hpv) sul prelievo citologico orofaringeo è associata con un rischio 5 volte superiore di avere atipie citologiche così come una diagnosi di cancro dell’orofaringe. I risultati del test Hpv ottenuti sul campione citologico concordano nel 90,4% dei casi con quelli ottenuti sul campione istologico corrispondente. Sono i risultati di uno studio appena pubblicato su Cancer, condotto da Maria Benevolo dell’Anatomia Patologia dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena in collaborazione con l’Otorinolaringoiatria dello stesso Istituto e la Dermatologia Infettiva del San Gallicano. Come in altre patologie Hpv-correlate, anche nella valutazione dei tumori testa-collo viene così evidenziata l’utilità della citologia. Recentemente è emerso che l’Hpv ha un ruolo nello sviluppo di un sottogruppo di carcinomi squamosi testa-collo; l’infezione da Hpv si riscontra in circa il 30% di questi tumori, con picchi di prevalenza nei tumori orofaringei, particolarmente tonsillari. I carcinomi Hpv-positivi differiscono da quelli Hpv-negativi per diversi aspetti tra cui: fattori di rischio, età alla diagnosi, risposta ai trattamenti e prognosi. L’aumento dell’incidenza dei tumori Hpv-associati ha evidenziato la necessità di validare strumenti efficaci per valutare le lesioni del distretto testa-collo e il loro status Hpv. «Il prelievo citologico per la valutazione delle lesioni orali e orofaringee potrebbe limitare gli effetti indesiderati di una biopsia, contribuendo a diminuire il disagio del paziente e nello stesso tempo i costi» sottolinea Maria Gabriella Donà, fra gli autori dello studio. «Per validare tale approccio, presso la divisione di Otorinolaringoiatria abbiamo arruolato 164 tra individui con una lesione neoplastica o non-neoplastica del cavo orale o dell’orofaringe, e individui senza alcuna lesione clinicamente evidente nelle suddette sedi». Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a un prelievo citologico (cytobrushing) che è stato analizzato per verificare la presenza del Dna del virus. La valutazione morfologica e l’analisi dell’Hpv sono state effettuate in parallelo sia sul campione citologico che sulla biopsia, per valutare la concordanza fra i risultati nei due tipi di prelievo. «Questo studio può contribuire a migliorare la diagnosi precoce e la pianificazione del trattamento dei tumori epiteliali della testa e del collo. In futuro, a fronte di più ampi studi di validazione, il prelievo citologico potrebbe essere un utile strumento di screening su popolazioni a rischio» dichiara Maria Benevolo.  
   
   
TUMORI, INACCETTABILI LE DISPARITÀ DI ACCESSO AI FARMACI INNOVATIVI GLI ONCOLOGI: “È VIOLATO IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI PAZIENTI SENZA UN INTERVENTO URGENTE, RICORREREMO ALLA CONSULTA”  
 
Roma, 22 luglio 2014 – Gli oncologi italiani chiedono, in una lettera indirizzata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di intervenire con urgenza per risolvere i problemi legati alle inaccettabili disparità di accesso ai farmaci anti-cancro innovativi. In caso contrario, di fronte a una situazione che sta creando gravi problemi etici e di salute, Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri) ricorreranno alla Corte Costituzionale. “La legge n.189 dell’8 novembre 2012 (ex ‘decreto Balduzzi’) – si legge nella lettera co-firmata dal presidente Aiom, prof. Stefano Cascinu, e dal presidente Cipomo, Dott. Gianpiero Fasola - prevede, in attesa della negoziazione della rimborsabilità e del prezzo, l’inserimento automatico di farmaci innovativi, già autorizzati in Europa, in una apposita fascia denominata fascia ‘Cnn’, ovvero fascia ‘C non negoziata’. I farmaci in tale fascia sono quindi disponibili in commercio e prescrivibili, ma non a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Nel periodo in cui i farmaci permangono in tale fascia, la disponibilità è più teorica che reale, in quanto legata all’eventuale acquisto del farmaco da parte di ciascuna singola Azienda Ospedaliera o di ciascuna Regione. Questo crea una situazione di inaccettabile disparità tra pazienti, e, soprattutto, non risolve il problema del ritardo di accesso a farmaci di provata efficacia. Con una lettera aperta inviata al Ministro della Salute il 5 luglio 2013, Aiom sottolineava le criticità di tale norma, chiedendo un intervento urgente per emendare quell’aspetto del decreto Balduzzi”. “Qualche giorno dopo – sottolineano il prof. Cascinu e il Dott. Fasola nella lettera -, Aiom e Cipomo esprimevano apprezzamento per il provvedimento del Governo, che prevede che l’Aifa sia tenuta a esaminare il dossier e chiudere l’iter per l’immissione dei farmaci nel prontuario del Servizio Sanitario Nazionale entro 100 giorni dall’immissione del farmaco in commercio a pagamento. Questo limite temporale però nei fatti non è rispettato e il problema appare tutt’altro che risolto: ad oggi, infatti, permangono in fascia Cnn numerosi farmaci oncologici, per molti dei quali la tempistica di negoziazione si protrae ormai da molti mesi”. A questo punto gli oncologi chiedono un intervento urgente del Ministro Lorenzin, per tutelare il diritto alla salute dei pazienti. “In caso di persistenza di questo stato di potenziale discriminazione – concludono Cascinu e Fasola -, valuteremo l’ipotesi di ricorrere alla Corte Costituzionale”.  
   
   
SANITA’: DALL’1 SETTEMBRE IN VENETO ADDIO ALLA “RICETTA ROSSA”. INFORMATIZZATE 40 MILIONI DI PRESCRIZIONI FARMACEUTICHE.  
 
Venezia, 22 luglio 2014 - Dal 1 settembre i cittadini che richiederanno una prescrizione farmaceutica al proprio medico di medicina generale riceveranno un promemoria stampato su carta bianca con il quale potranno recarsi in farmacia e ritirare il farmaco prescritto. Scompare così la ricetta rossa farmaceutica che, grazie al percorso di dematerializzazione delle prescrizioni realizzato in seno al progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, non ha più ragione di esistere. Si completa in questo modo la seconda fase di digitalizzazione del processo di produzione ed erogazione delle ricette realizzato grazie ad un collegamento telematico tra medici, azienda sociosanitaria di riferimento, farmacie, Regione e Ministero dell’Economia. Un sistema che, in linea con le norme regionali e nazionali in materia, offre soprattutto un’occasione per migliorare il servizio direttamente al cittadino. Arsenàl.it, consorzio per la sanità digitale di tutte le Ulss e aziende ospedaliere del Veneto, che coordina l’iniziativa nell’ambito del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, ha calcolato che grazie alla ricetta dematerializzata il sistema sanitario regionale risparmierà ogni anno 3.244.901 euro. Tutto ciò è possibile grazie alla messa in rete dei medici di medicina generale (3.332) e dei pediatri di libera scelta (580): oggi il 98% dei medici risulta collegato in rete ed inviante la ricetta dematerializzata. “Siamo di fronte ad un pietra miliare – sottolinea l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – di un cammino di informatizzazione iniziato solo 4 anni fa, quando tutto era ancora a livello pionieristico e sparso a macchia di leopardo. Abbiamo investito in termini economici e di professionalità giovani e moderne come quelle espresse da Arsenàl.it ed ora iniziamo a raccogliere i frutti: cospicui risparmi di spesa, cioè soldi che rimangono nelle tasche della gente, agevolazioni e sburocratizzazione per gli utenti, miglioramento dell’operatività delle strutture sanitarie in termini di tempi ed efficienza. A più riprese – aggiunge Coletto – il Governo nazionale, Ministri, esperti di spending review, hanno indicato nell’informatizzazione una delle risposte più incisive per migliorare la spesa e i servizi. Oggi con orgoglio dico loro: il Veneto c’è!”. A fronte del grande impegno dei medici e delle farmacie per aggiornare i propri sistemi informativi, la novità che andrà a regìme il primo settembre non implica cambiamenti particolari per il cittadino che, al posto della ricetta rossa farmaceutica, riceve un promemoria bianco contenente due codici: il numero di ricetta elettronica ed il codice fiscale dell’assistito. Con questo può recarsi alla farmacia preferita e ricevere il farmaco prescritto dal proprio medico. La dematerializzazione sarà successivamente estesa alle prescrizioni specialistiche erogate dai medici delle aziende. Il processo di digitalizzazione sarà chiuso completamente dal 2015 quando la ricetta rossa scomparirà del tutto e al cittadino basterà recarsi in farmacia con la propria tessera sanitaria per ricevere il farmaco prescritto. Tutto questo garantisce agli assistiti del sistema sanitario veneto maggiore sicurezza, tempi più rapidi nell’erogazione dei servizi e contenimento della spesa sanitaria. In Veneto vengono prodotte circa 60 milioni di prescrizioni, delle quali 40 milioni di farmaceutiche e 20 milioni di specialistiche. I risparmi derivanti dalla dematerializzazione della ricetta rossa sono stati calcolati in 3.244.901 euro ogni anno (tenendo conto del costo-opportunità del personale delle aziende, del costo delle ricette e del costo dei servizi di gestione della ricetta cartacea) per il sistema sanitario regionale veneto. La Regione Veneto sta attuando la dematerializzazione della ricetta come prima tappa del progetto Fascicolo Sanitario Elettronico regionale, iniziativa coordinata da Arsenàl.it, che, attraverso una complessiva riorganizzazione dei sistemi informativi sanitari di ogni azienda, sta rivoluzionando i servizi di cura al cittadino al fine di garantire una assistenza sociosanitaria più puntuale, efficiente e sostenibile.  
   
   
SANITA’: LA REGIONE LAZIO INVESTE OLTRE 600 MILIONI PER UNA SANITÀ PIÙ VICINA ALLE PERSONE  
 
Roma, 22 luglio 2014 - Un piano per l’edilizia sanitaria da oltre 600 milioni di euro. La Regione sblocca investimenti fermi da almeno tre anni, recuperando così un lungo ritardo. In passato solo il 51% delle risorse veniva investito per l’edilizia sanitaria. Risorse per migliorare le strutture sanitarie. Il piano prevede tanti interventi: la ristrutturazione dei reparti, l’acquisto di nuove ambulanze, la realizzazione delle case della salute, fondi per migliorare la rete psichiatrica e rendere più umana la presenza delle persone negli ospedali. Tante risorse anche per dotare le strutture di tecnologie innovative. E poi più sicurezza, con interventi per l’adeguamento antisismico e antincendio. In particolare ecco come procederemo con i fondi: Tecnologie più moderne innovative, 110 milioni di euro. Adeguare le strutture alle norme antincendio, 191 milioni di euro. Progetti per adeguamento antisismico, 153 milioni di euro. Potenziamento della rete dei servizi psichiatrici, 6 milioni di euro. Potenziamento della rete trasfusionale, 4,5 milioni di euro. Ristrutturazione e messa a norma del Policlinico Umberto I, 49 milioni di euro. Risparmio energetico, con impianti di riscaldamento più moderni, 18 milioni di euro. Fondi per le attrezzature del nuovo ospedale dei Castelli, 24 milioni di euro. L’ospedale è in avanzata fase di costruzione e acquisendo le attrezzature potrà avviare la sua attività. Potenziamento della rete dell’emergenza: si tratta di 20 Dea, i dipartimenti di emergenza e accettazione. In particolare 10 milioni serviranno per ristrutturare e potenziare i 4 Dea di Ii Livello, 18,5 milioni per interventi di miglioramento strutturale sui 16 Dea di I livello e altri 5 milioni per potenziare le aree strategiche connesse ai Dea, come terapie intensive e stroke unit. La Regione mette a disposizione in tutto 33 milioni di euro. Risorse per l’apertura di nuove Case della salute: previsto un investimento di 20 milioni di euro: di questi, 16 milioni e 387mila euro serviranno per realizzare nuove strutture negli ospedali chiusi con il decreto 80 e 4 milioni e 400 per quelle che saranno attivate in complessi diversi. Potenziamento dell’Ares 118, con 13 milioni e 200 mila euro: 7 milioni e 650mila euro serviranno per rinnovare il parco ambulanze, 4 milioni per la rete delle superfici utili all’elisoccorso e 1 milione 500 mila euro per la sede dell’Ares. “Oggi diamo una buona notizia: questi 628 milioni di euro di investimenti provengono dall´ex 20, una legge nazionale, che il Lazio aveva utilizzato male o poco, investendo solo il 51% dei fondi disponibili- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: dopo i tagli ora arriva l´ammodernamento, per rendere il sistema sanitario più umano, oltre che più competitivo e più qualificato".  
   
   
SANITÀ: GIUNTA REGIONALE FVG APPROVA DDL RIFORMA  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - Garantire la salute dei cittadini, a tutte le età, assicurando l´integrazione dei servizi e quindi la continuità dell´assistenza tra l´ospedale, in cui affrontare le patologie acute, e il territorio, ove far fronte in particolare alle cronicità, attraverso una rete assistenziale in cui rivestiranno un ruolo fondamentale da una parte il Distretto, sotto il profilo organizzativo, dall´altra soprattutto i medici di famiglia. Questi i contenuti chiave del disegno di legge di "Riordino dell´assesto istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale" approvato oggi dalla Giunta regionale in via preliminare su proposta dell´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca. Un testo che, in 52 articoli, pone la persona, con i suoi bisogni, al centro dell´organizzazione del sistema, puntando a migliorare l´efficienza e l´efficacia dei trattamenti offerti, alla sicurezza e alla qualità delle cure, all´alta qualificazione professionale, al riequilibrio nell´utilizzo delle risorse, all´omogeneità dell´offerta, unitamente ad una partecipazione delle Università nelle attività assistenziali connesse alla ricerca e alla didattica. Il tutto in un quadro in cui viene riordinata la rete ospedaliera, con la riduzione di circa 600 posti letto per acuti, e la riconversione di alcune strutture per potenziare la riabilitazione, le lungodegenze, gli hospice e gli stati vegetativi. Sotto il profilo dell´assesto, il ddl prevede che a partire dal prossimo 1 gennaio 2015 operino in Friuli Venezia Giulia cinque aziende per l´assistenza sanitaria: l´Azienda n.1 Triestina (frutto dell´aggregazione tra Ospedale e Azienda territoriale), la n. 2 Bassa Friulana-isontina, la n.3 Alto Friuli-collinare, la n. 4 Medio Friuli (destinata ad operare in maniera integrata con l´Azienda Ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia) e l´Azienda n. 5 Friuli Occidentale. Ad esse si aggiungono gli Istituti di Ricovero e Cura a carattere scientifico Burlo Garofolo di Trieste e Cro di Aviano, nonché una nuova struttura, l´Ente per la gestione accentrata dei servizi sanitari: si occuperà di acquisti di beni e servizi, sarà stazione appaltante dei lavori pubblici per conto di tutti gli altri enti della sanità regionale. Gli ospedali saranno organizzati secondo il modello Hub, in cui concentrare le eccellenze specialistiche e le alte tecnologie, e Spoke, nosocomi a media intensità di intervento che graviteranno intorno agli hub. Tra i primi sono compresi gli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone. Saranno Spoke, rispettivamente, Gorizia e Monfalcone, Latisana e Palmanova, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo. In linea generale le due diverse sedi d´area opereranno come presidio unico: in entrambe sarà garantita l´assistenza ambulatoriale, una sola delle due assicurerà i ricoveri. Prevista poi una forte integrazione con Cro e Burlo, mentre i presidi ospedalieri di Cividale, Gemona, Maniago e Sacile, nonché in parte il Maggiore, a Trieste, saranno riconvertiti in presidi ospedalieri innovativi per la salute dei cittadini. All´interno letti di medicina per fase post ospedaliera, riabilitazione, esami diagnostici, specialistica ambulatoriale, ospedale di comunità e centri di cure primarie. La riforma rimette mano anche all´organizzazione dei Distretti che avranno un bacino d´utenza compreso tra i 50 e i 100 mila abitanti. Ad essi il compito di organizzare l´assistenza medica primaria, quella domiciliare, la farmaceutica, i consultori, la psichiatria dell´età evolutiva, i servizi per le dipendenze. Per quanto riguarda in particolare l´assistenza primaria, nasceranno le Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft), con l´obiettivo di realizzare le migliori condizioni per l´integrazione dei professionisti. Entro la fine del 2016 i medici di famiglia dovranno lavorare in gruppo (almeno in sei), assieme a collaboratori di studio ed infermieri, per tenere aperti gli ambulatori 12 ore al giorno per sei giorni alla settimana. Una novità destinata anche a ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso. Saranno anche istituiti dei centri di assistenza primaria e dei centri della salute dove lavoreranno assieme medici di famiglia, guardia medica, specialisti, infermieri di comunità. Cronicità e non autosufficienza dovranno essere trattati prevalentemente al domicilio del paziente. Infine, forte accelerazione sarà data all´informatizzazione del Servizio sanitario regionale anche attraverso il fascicolo sanitario elettronico.  
   
   
ANZIANI, DISABILI, MINORI, TOSCANA: RISPOSTE PIÙ FLESSIBILI AI NUOVI BISOGNI ASSISTENZIALI  
 
Firenze 22 luglio 2014 - "Promuovere percorsi assistenziali per anziani, disabili e minori che sappiano rispondere ai bisogni con maggiore flessibilità, diversificando i servizi e creando reti di collaborazione e solidarietà, con l´obiettivo di potenziare le risposte verso le persone fragili e le famiglie e dare priorità all´appropriatezza degli interventi rispetto al contenimento della spesa". Questa, nelle parole della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi con delega al welfare, la finalità dell´avviso pubblico per manifestazioni di interesse che la Giunta regionale ha approvato ieri. "Lo scopo – ha detto la vicepresidente - è quello di affiancare il cittadino e la sua famiglia durante le diverse fasi della vita, con una realizzazione articolata e flessibile degli interventi attenta ai bisogni che via via si profilano. Pur nella consolidata organizzazione toscana, il cui sistema sociale e sanitario integrato è decisivo nel promuovere uguaglianza di opportunità e accesso universale ai servizi di assistenza e di salute, questo significa potenziare un processo di miglioramento dell´efficacia, efficienza e sostenibilità del sistema. Con l´atto regionale poniamo pertanto le basi per la flessibilizzazione e ottimizzazione delle risorse, nel rispetto degli indirizzi regionali e delle esigenze dei singoli territori". L´avviso pubblico si rivolge ai soggetti gestori dei servizi, Aziende Usl, Comuni e Società della Salute perché, come ha spiegato la vicepresidente Saccardi, "sulla base della propria programmazione calibrata sui bisogni locali e previa condivisione con i soggetti pubblici e privati del territorio, organizzazioni sindacali e di rappresentanza dei bisogni, propongano progetti sperimentali innovativi rispetto a quanto regolamentato sino ad oggi, dimostrandone la maggiore efficacia. Tenendo conto dei risultati la riflessione regionale dovrà vertere sulla replicabilità ed estensibilità degli interventi attivati a livello locale, e sulla necessità di adeguare i testi normativi ai nuovi scenari". Le sperimentazioni, della durata di un anno, dovranno essere attentamente valutate e monitorate. Sarà la Commissione regionale prevista dal Pisr 2007/2010 a valutare coerenza di contenuto, qualità e grado di innovatività delle proposte pervenute, e quelle ritenute idonee verranno approvate con atto di Giunta, tenendo conto anche di una omogenea distribuzione sul territorio. Da parte dei soggetti proponenti sarà effettuato un monitoraggio costante secondo indicatori condivisi a livello regionale. I progetti per gli anziani dovranno essere centrati sull´attivazione di moduli a "bassa intensità assistenziale" presso Rsa e strutture miste e sulla proposta di soluzioni abitative con caratteristiche di protezione per anziani in condizioni di fragilità. Per i disabili le soluzioni abitative dovranno puntare a progetti di vita autonoma per la fase adulta. Quanto ai minori dovranno essere presentate proposte di percorsi di accoglienza per ragazzi impossibilitati a vivere in contesto familiare, presso strutture idonee e con progetti educativi e di orientamento alla vita autonoma e di relazione. Tutti i progetti dovranno essere presentati la metà di ottobre esclusivamente tramite posta elettronica certificata e la struttura regionale di riferimento sarà l´Area di Coordinamento "Politiche di solidarietà sociale e integrazione socio-sanitaria" della Direzione Generale "Diritti di cittadinanza e coesione sociale".  
   
   
SANITÀ: FVG, "MENO OSPEDALE PIÙ TERRITORIO"  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - Con l´approvazione preliminare del disegno di legge di riordino dell´assetto istituzionale ed organizzativo del Servizio sanitario regionale, comincia l´iter formale che porterà al varo della riforma sanitaria in Friuli Venezia Giulia. L´obiettivo della Giunta, come ribadisce l´assessore alla Salute, Maria Sandra Telesca, consiste infatti nell´esame del documento (che già è stato consegnato a tutti i diversi portatori di interesse) e nel via libera al riordino da parte del Consiglio regionale entro ottobre, in modo da avere un "sistema sanitario rinnovato e più efficiente dal primo gennaio del prossimo anno". "Il provvedimento - spiega Telesca - nasce dalla consapevolezza che le esigenze di salute dei cittadini si sono profondamente modificate nel corso degli ultimi anni, comportando la necessità di risposte più articolate e moderne rispetto alle necessità che si manifestano in una popolazione dove la componente anziana cresce, con la conseguenza di un aumento delle patologie croniche". La filosofia di fondo, In Friuli Venezia Giulia, così come del resto anche in Italia e più in generale nei paesi più avanzati, è "meno ospedale più territorio". Che consiste nello "spostare a livello territoriale servizi in questo momento impropriamente erogati dagli ospedali". A fronte delle preoccupazioni dei cittadini, che paventano un taglio di posti letto negli ospedali, l´assessore ha fornito ampie rassicurazioni. "Il cambiamento sarà graduale. La riduzione dei posti letto per acuti negli ospedali, fino al raggiungimento dei parametri indicati dal Ministero della Salute di 3 ogni 1000 abitanti, sarà fatta solo contestualmente al potenziamento da un lato dell´assistenza domiciliare, dall´altro dei servizi di prossimità. Vale a dire che in ospedale si rimarrà il più breve tempo possibile, fino al superamento di una fase acuta. Poi le cure proseguiranno possibilmente a casa, o comunque nelle Residenze sanitarie assistenziali o nelle strutture di riabilitazione. E per le cronicità all´ospedale non sarà proprio necessario ricorrere. Credo sia proprio quelle che i cittadini auspicano", conclude l´assessore regionale.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, POLITICHE PER LA SALUTE: PROROGATI GLI INCARICHI IN SCADENZA DEI DIRETTORI GENERALI DI SETTE AZIENDE SANITARIE.  
 
Bologna, 22 luglio 2014 - Sono stati prorogati per tre mesi, che decorreranno dalla data di insediamento della nuova Giunta regionale, gli incarichi in scadenza dei direttori generali di sette Aziende del Servizio sanitario regionale. La decisione, assunta ieri dalla Giunta regionale, riguarda tutti i direttori generali i cui incarichi sono in scadenza tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre prossimi. Si tratta in particolare dei direttori generali delle Aziende Usl di Reggio Emilia (Fausto Nicolini) e di Ferrara (Paolo Saltari), delle Aziende Ospedaliero-universitarie di Parma (Leonida Grisendi), di Bologna (Sergio Venturi) e di Ferrara (Gabriele Rinaldi), dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia (Ivan Trenti) e dell’Irccs Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna (Giovanni Baldi). “Abbiamo prorogato gli incarichi dei direttori generali in scadenza – ha detto l’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – per non assumere ora decisioni che avrebbero impegnato per i prossimi cinque anni la nuova Giunta regionale, la quale invece potrà decidere le nomine nel pieno delle proprie competenze, una volta insediata. Inoltre, questa scelta è necessaria per garantire continuità e stabilità di governo sia all’azione amministrativa delle Aziende sanitarie interessate che del Servizio sanitario regionale”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: NUOVE RISORSE PER 90 MILIONI PER LA SANITÀ REGIONALE CON LA MANOVRA DI ASSESTAMENTO AL BILANCIO 2014.  
 
Bologna, 22 luglio 2014 - Qualità, sicurezza e cure per chi ha più bisogno grazie a nuove risorse finanziarie (90 milioni) che il bilancio di assestamento 2014 appena approvato dall´Assemblea legislativa ha destinato al Servizio sanitario regionale. “I finanziamenti previsti dalla manovra – ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti – sono destinati complessivamente al miglioramento della qualità e della sicurezza dell’assistenza sanitaria, contribuendo a rafforzare ulteriormente le garanzie di cure offerte dal Servizio sanitario regionale ai cittadini con maggiori bisogni”. Le nuove risorse, infatti, verranno utilizzate in parte per assicurare le prestazioni che l’Emilia-romagna garantisce in aggiunta ai Livelli essenziali di assistenza (Lea) nazionali, o al sostegno delle misure anticrisi (esenzioni ticket), oppure al consolidamento dei bilanci delle Aziende sanitarie, e infine agli investimenti in strutture sanitarie e sistemi informativi. Dell’ammontare totale, 64,5 milioni di euro sono destinati ad assicurare qualità ed efficienza del sistema sanitario regionale e delle sue Aziende, e sono così distribuiti nel dettaglio: - 14 milioni per l’erogazione dei prestazioni aggiuntive rispetto ai Lea, tra cui l’allargamento delle fasce di età per gli screening oncologici femminili, le esenzioni ticket per i lavoratori colpiti dalla crisi e dal terremoto, gli indennizzi ai danni per gli emotrasfusi, lo screening per i neonati, l’integrazione del fondo regionale per la non autosufficienza, ecc; - 4,5 milioni sono destinati agli interventi per il polo cardio-toracico-vascolare dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’orsola di Bologna; - 46 milioni di euro per l’ammortamento degli investimenti realizzati dalle Aziende sanitarie, contribuendo così a liberare liquidità per ridurre ulteriormente i tempi di pagamento dei fornitori. Oltre a queste risorse, la manovra di assestamento ha previsto anche finanziamenti per un ammontare di 25,5 milioni di euro (provenienti dal pay-back delle aziende farmaceutiche), per interventi strutturali e infrastrutturali ritenuti strategici. In questo ambito si prevede di destinare: - 14 milioni alla costruzione del nuovo ospedale Materno-infantile di Reggio Emilia; - 5,05 milioni il completamento del polo cardio-toracico-vascolare dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’orsola di Bologna; - 4,35 milioni per il nuovo sistema informativo dell’Ausl della Romagna; - 1,5 milioni per il primo stralcio della nuova residenza sanitaria assistita per anziani di Nuova Feltria (Rimini) dell’Ausl della Romagna - 0,3 milioni per la manutenzione straordinaria esterna del padiglione “Maternità” dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma; - 0,3 milioni per un progetto di miglioramento del benessere ambientale all’ospedale di Cona dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara.  
   
   
SALUTE: FATTORE IX DEL FVG AIUTA GIOVANI PAZIENTI IN AFGHANISTAN  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - Conclusione positiva per il programma di supporto del centro emofilia dell´ospedale Esteqlal di Kabul (Afghanistan) al quale la Regione Friuli Venezia Giulia ha donato il Fattore Ix della coagulazione necessario alla cura dei pazienti con emofilia B. Il programma, sostenuto e condiviso dall´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, si è inserito in un progetto di cooperazione internazionale coordinato dal Centro Nazionale Sangue con il supporto del ministero della Difesa. Il trasporto dei farmaci a Kabul è stato curato dall´aviazione militare italiana che li ha fatti pervenire all´ospedale dove già giovanissimi pazienti hanno beneficiato del Fattore Ix inviato dal Friuli Venezia Giulia, prodotto che deriva dalla lavorazione del plasma dei nostri donatori di sangue. Alcuni farmaci plasmaderivati (ad esempio l´albumina e le immunoglobuline) vengono totalmente impiegati in regione o ceduti ad altre regioni italiane, mentre altri farmaci quali il Fattore Ix e il Fattore Viii della coagulazione possono soddisfare, oltre al fabbisogno interno, anche quello di realtà in difficoltà come l´Afghanistan.  
   
   
SANITÀ IN UMBRIA: A SETTEMBRE OPERATIVO PIANO STRAORDINARIO ABBATTIMENTO TEMPI LISTE ATTESA  
 
Perugia, 22 luglio 2014 – Sarà operativo entro il prossimo mese di settembre il piano straordinario per l´abbattimento delle liste d´attesa per le prestazioni sanitarie programmate. Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in occasione della presentazione della nuova apparecchiatura per la risonanza magnetica dell´Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia. Nella stessa sede, in precedenza, la presidente Marini, insieme al direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, aveva avuto un incontro operativo con tutti i direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere umbre per definire le linee del piano. La presidente ha quindi riferito che già nei prossimi giorni il piano sarà oggetto di una fase partecipativa con le organizzazioni sindacali e professionali per la definizione dei necessari accordi di carattere organizzativo e finanziario. Una partecipazione che vedrà anche il coinvolgimento delle associazioni dei cittadini, degli utenti, a cominciare dal Tribunale per i diritti del malato. "In Umbria – ha affermato la presidente - abbiamo un modello di governance della sanità che per efficienza, qualità e sostenibilità economica rappresenta una eccellenza nel paese. Ma qui, come anche in altre parti dell´Italia, c´è una criticità relativa ai tempi di attesa eccessivi per alcune prestazioni programmabili sanitarie, soprattutto quelle diagnostiche e di specialistica. Con questo piano intendiamo abbattere questi tempi al fine di offrire, anche in questo settore, un servizio più coerente con i bisogni di salute dei cittadini che in ogni caso hanno comunque un elevatissimo livello di fiducia nella qualità e affidabilità complessiva della sanità regionale. Con questo piano – ha aggiunto la presidente - intendiamo mettere a punto un nostro ‘modello´ che potrebbe rappresentare anche una buona pratica per le altre regioni". Nel concreto il piano prevederà l´allungamento dell´orario di utilizzo delle strutture diagnostiche; operatività delle stesse strutture estesa anche al sabato ed alla domenica; un accordo con Poste Italiane per consentire il pagamento on-line delle tariffe; il "recalling" automatico dei cittadini che hanno effettuato una prenotazione sia come occasione per ricordare l´appuntamento fissato, sia eventualmente per il suo annullamento; un numero telefonico unico per le disdette; maggiore coinvolgimento ed utilizzo delle strutture private – nell´esclusivo ambito regionale - convenzionate con il servizio sanitario pubblico. Il piano sarà adottato dalla Giunta regionale nella seduta del prossimo 4 agosto.  
   
   
CORTE DEI CONTI, LIGURIA: NON ESCLUDE RICORSO PER ANNULLARE IN TUTTO O IN PARTE LE PRESCRIZIONI  
 
Genova, 22 Luglio 2014 - "E´ una parifica complicata quella della Corte dei Conti nei confronti del rendiconto 2013 della Regione Liguria per questo come Regione non escludiamo il ricorso per annullare in tutto o in parte le prescrizioni richieste". Lo dichiara l´assessore regionale al bilancio Pippo Rossetti commentando il giudizio di parificazione emesso dalla Corte dei Conti. "Siamo soddisfatti – spiega Rossetti – perché emerge chiaramente il rispetto delle norme nella compilazione e gestione del bilancio e per il riconoscimento della cancellazione dei 420 milioni di derivati che erano nel nostro bilancio dal 2004, del contenimento generale della spesa regionale, del rispetto del patto di stabilità, degli obiettivi intermedi della spesa dei fondi comunitari e del miglioramento dei conti della sanità. Esprimiamo pero´ stupore sui residui attivi e cioè i crediti per 91 milioni che noi vantiamo nei confronti dello Stato che la Corte ci chiede di cancellare". "Nei crediti contestati dalla Corte – dice Rossetti – ci sono quelli della sanità, ad esempio quelli degli investimenti sanitari che risalgono al 1995, 2000, 2002 per un ammontare di 50 milioni di euro che nel 2014 ci hanno fatto introiettare 2 milioni". Pertanto non capiamo perché dobbiamo toglierli e cancellarli, tenuto conto che nello stesso patto per la salute, siglato tra Governo e Regioni a luglio, si dice chiaramente che tali crediti sono esclusi dalla cancellazione se pretesi dalle Regioni". "Ora – ha concluso Rossetti – abbiamo bisogno di leggere la sentenza anche in merito agli immobili che sono stati venduti ad Arte, ai sensi della legge finanziaria regionale, per capire bene le indicazioni espresse dalla Corte".  
   
   
FVG-SLOVENIA: FIRMATO ACCORDO PER UTILIZZO PUNTO NASCITA DI SEMPETER  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - La Regione Friuli Venezia Giulia e l´Ospedale Splosna Bolnisnica dr. Franca Derganca di Sempeter, vicino a Nova Gorica (Slovenia. Hanno firmato 18 luglio l´accordo per l´utilizzo del Punto nascita sloveno da parte delle cittadine italiane residenti nei comuni della Provincia di Gorizia. In tal modo si attua la collaborazione transfrontaliera nel percorso nascita che consente alle donne residenti nei comuni di Farra d´Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d´Isonzo di esprimere l´intenzione di partorire presso l´ospedale di Sempeter.  
   
   
LIBRO BIANCO, MARONI: IRCCS RUOLO FONDAMENTALE  
 
Milano, 22 luglio 2014 - "Stiamo mettendo mano a una grande riforma, che mantiene il principio di libera scelta, ma che vuole aggiornare il sistema lombardo alle nuove esigenze, introducendo alcune novità, come il cambiamento di visione, che passerà dal ´curare´ a ´prendersi cura´". L´ampio confronto, con tutti i soggetti interessati, sullo sviluppo del Sistema socio-sanitario lombardo, avviato il 4 luglio con la presentazione del ´Libro Bianco´, è proseguito all´Istituto nazionale Tumori, dove il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, accompagnato dal vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e dall´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù, ha incontrato medici, ricercatori e operatori degli Irccs. Continuare Nell´eccellenza - Gli Irccs lombardi, ha proseguito Maroni, "insieme alle altre componenti del nostro sistema rappresentano l´eccellenza lombarda". "Io - ha detto - voglio salvaguardarli, valorizzarli e fare avere loro più risorse. Svolgono un ruolo fondamentale e hanno bisogno di sostegno. Anche per questo sono qui, oggi, per sentire le loro opinioni sul ´Libro Bianco´ e, soprattutto, sentire le richieste che fanno". Migliorare Ancora - Il Sistema socio-sanitario lombardo, ha sottolineato il governatore, "è già un´eccellenza sotto il profilo della qualità delle prestazioni e del controllo della spesa, per questo parliamo di ´sviluppo´ e non di ´riforma´. Vogliamo migliorare ulteriormente il Sistema, adeguandolo alle esigenze del prossimo futuro, a partire dalla gestione delle cronicità, cioè delle esigenze di chi ha bisogno di assistenza vicino a casa, sul territorio". Ampio Dibattito - Obiettivo di questo e degli altri incontri sul ´Libro Bianco´, ha ribadito il presidente, "è di stimolare il dibattito e raccogliere suggerimenti per migliorare ulteriormente il testo. Stiamo riunendo le proposte di tutti e continueremo fino all´inizio di settembre, quando faremo la sintesi, per portare il testo in Consiglio regionale e farlo approvare entro la fine dell´anno". Più Risorse Con Costi Standard - "Qualcuno pensa che in Lombardia ci siano troppi Irccs - ha fatto notare Maroni -, ma io non sono d´accordo. Ho sempre pensato che, dove c´è una struttura che serve, questa deve essere mantenuta, anche se costa. Bisogna riorganizzare il Sistema, mettendo le risorse dove serve. In questo siamo piuttosto ottimisti, perché il nuovo Piano sanitario nazionale ha aumentato le risorse e, soprattutto, ha confermato il principio dei costi standard, che per la Lombardia corrisponde a risorse aggiuntive, senza fare nulla, solo mostrando i nostri conti". Stazione Unica Appaltante - Sempre sotto il profilo delle risorse, ha proseguito Maroni, "l´idea contenuta nel ´Libro Bianco´ di arrivare alla stazione unica appaltante, ci consente di pensare che, nella gestione di appalti, beni e servizi del Sistema, potremo fare economie di scala, che ci consentiranno di avere circa 400 milioni in più all´anno di disponibilità finanziaria, che potranno essere re-immessi nel Sistema, per migliorarne ancora di più l´efficienza". Bene Conferenza Direttori - Nel corso dell´ampio dibattito fra i numerosi medici e ricercatori è intervenuto anche il professor Silvio Garattini, direttore dell´Istituto di ricerche farmacologiche ´Mario Negri´, che ha proposto la creazione di una Conferenza permanente dei direttori degli Irccs. Maroni, ringraziando lo scienziato "per il grande contributo offerto alla scrittura del ´Libro Bianco´, insieme alla Commissione guidata dal professor Umberto Veronesi", ha accolto la proposta, invitando il vice presidente e assessore Mantovani, "a portare, già nella prossima Giunta, una delibera che la istituisca". "Per noi - ha osservato Maroni - sarà un luogo importante di confronto". Molti Stimoli - Il governatore lombardo ha definito la giornata di oggi "piena di stimoli importanti", sottolineando con soddisfazione, che, nonostante i numerosissimi interventi "non sono arrivate critiche al ´Libro Bianco´". Una ´promozione´, "che mi fa davvero piacere, perché ci siamo impegnati a fondo su questo tema". "Un impegno che però da solo non basta, per questo - ha rinnovato - voglio continuare a portare avanti questo confronto molto schietto e sereno. È mio interesse capire se quanto facciamo va nella direzione giusta e se ci sono degli errori da correggere".  
   
   
ASSISTENZA A DOMICILIO DEI MALATI CRONICI CON GRAVI DISABILITÀ, L´ASSESSORE REGIONALE DELL’ EMILIA ROMAGNA HA INCONTRATO I SINDACATI CONFEDERALI  
 
 Bologna, 22 luglio 2014 - Sostegno ai pazienti cronici con gravi disabilità e ai loro familiari e valorizzazione di tutti i professionisti coinvolti nell’assistenza domiciliare. Queste le finalità condivise tra l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, e i rappresentanti Funzione pubblica di Cgil-cisl-uil durante un incontro che si è svolto il 18 luglio in Regione. Tali obiettivi saranno alla base dei contenuti di una nuova delibera per sostenere i caregiver e i familiari dei pazienti complessi nel loro accudimento domiciliare. Il sostegno all’autodeterminazione del paziente, attraverso un’ulteriore valorizzazione di tutti i professionisti che collaborano nei Piani assistenziali individuali e in quelli terapeutici personalizzati, sarà uno dei temi centrali del nuovo atto che modificherà la precedente delibera. "Quello di oggi - ha sottolineato l’assessore - è stato un utile momento di confronto con le parti sociali, anche per chiarire e condividere le finalità del nuovo provvedimento che adotteremo”. Durante l´incontro, cui hanno partecipato Mauro Paglia (Fp Cgil), Enrico Bassani (Cisl Fp) e Christian Ruiu (Uil Fpl), si è deciso che dopo l´approvazione della delibera sarà avviato un percorso di confronto e monitoraggio sulle modalità applicative del provvedimento.  
   
   
NUOVO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE SANREMO  
 
Genova, 22 Luglio 2014 - Presentato, venerdì 18 luglio, in conferenza stampa presso la sede della Regione Liguria l´intervento per il nuovo pronto soccorso dell´ospedale di Sanremo, presenti il vicepresidente e assessore alla Salute Claudio Montaldo, l´assessore Costanza Pireri del Comune di Sanremo e il direttore generale dell´Asl 1 Imperiese Mario Cotelessa. I lavori per il nuovo pronto soccorso, sono stati commissionati dall´Asl 1 Imperiese per un importo complessivo di 4 milioni e 102 mila euro, provenienti da un finanziamento ex art. 20 (3 milioni di euro) e da fondi dell´Asl 1 (1 milione 102 mila euro). Le opere edili, iniziate nel giugno 2012, finiranno nel corso di questo mese. La struttura verrà inaugurata a ottobre e diventerà pienamente operativa a fine gennaio 2015. L´intervento, che migliora i servizi offerti dal Dipartimento di Emergenza dell´Ospedale di Sanremo, consiste nella realizzazione di un nuovo elemento architettonico su un unico livello, con un perimetro di 40 x 30 metri per circa 1.250 metri quadrati, nell´area sottostante il giardino del Padiglione Borea, risolvendo così le criticità dovute alla poca disponibilità di spazi. L´accesso al nuovo Pronto Soccorso avverrà da via Borea. Due nuovi impianti di sollevamento e la realizzazione di due passerelle sospese coperte garantiranno il collegamento al piano terra e al piano primo con l´edificio esistente. La distribuzione prevede una netta separazione tra l´area dei Codici Rossi e l´area dei codici Verdi e Gialli alle quali si accede attraverso ingressi distinti. La zona operativa è costituita internamente da un nucleo centrale, distribuito intorno al giardino interno che permette l´arrivo di luce naturale agli ambienti che non hanno aperture perimetrali, da ampi spazi di raccordo e trasferimento per operatori e pazienti e da una corona esterna che ospita i locali specialistici. L´area dei Codici Rossi è composta da una shock room e di un locale per la terapia sub intensiva, tra loro collegati, da un locale per infettivi opportunamente filtrato, da un´area di lavoro per gli infermieri, uno studio medico e una serie di locali di appoggio (farmacia, deposito pulito, deposito sporco/vuotatoio). L´area dei codici Verdi-gialli si compone di un locale per triage avanzato, un ufficio capo sala, uno studio medico, 4 sale visita, un´area dedicata alla diagnostica per immagini, dotata di una Tac e di una Diagnostica Radiologica Digitale Diretta. Inoltre da un´ampia zona barellati con 10 posti letto, servizi igienici, farmacia, deposito pulito, deposito sporco/vuotatoio, tisaneria/relax. Nell´area di collegamento interna, sul lato nord, trovano spazio ulteriori locali, tra cui servizi igienici per gli operatori, posto di polizia e locale bonifica. Sulla copertura del nuovo volume è stato realizzato un giardino pensile, con un´area verde e percorsi pedonali che rispettano l´impianto originario di giardino all´italiana. I lavori sono sostanzialmente ultimati, tranne alcune opere impiantistiche e edili nell´area esterna. Al loro termine si effettueranno le prove funzionali per il collaudo tecnico-amministrativo necessario all´avvio della struttura. Sono, inoltre, in corso le procedure per l´acquisizione di arredi e attrezzature.  
   
   
SALUTE: FVG, NESSUN DEPAUPERAMENTO PER CIVIDALE  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - "Ho voluto incontrare di persona il sindaco, Stefano Balloch, e i componenti della Commissione Salute per garantire che le voci su un possibile taglio di servizi nel Cividalese non corrispondono assolutamente al vero". Lo ha sottolineato l´assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, al termine di un incontro, ieri pomeriggio, nella città ducale, nel corso del quale ha riaffermato la "precisa volontà della Giunta regionale di migliorare i servizi sul territorio" a seguito della riconversione dell´ospedale. Secondo Telesca, di fatto, e impropriamente, al momento Cividale di fatto è una sede distaccata dell´ospedale di Udine. Al contrario i servizi "devono essere organizzati acquisendo "una precisa fisionomia in risposta ai bisogni della popolazione locale", con il vicino Ospedale di Udine punto di riferimento di eccellenza per le sole patologie acute e di particolare complessità. Ad ogni modo l´assessore ha assicurato che la riconversione avverrà con la necessaria gradualità, contestualmente all´attivazione e al rafforzamento dei servizi di prossimità, tra cui riveste significativa importanza il consolidamento del ruolo della medicina generale e, più in generale, dell´assistenza primaria. In questo contesto l´assessore ha evidenziato come si intenda potenziare la diagnostica di base e come si preveda un futuro sviluppo della chirurgia ambulatoriale.  
   
   
GENOVA CAPITALE DEL RUGBY IN VISTA DEL TEST MATCH ITALIA VS ARGENTINA A NOVEMBRE  
 
Genova, 22 Luglio 2014 - Ufficializzata la sede del prossimo Cariparma test match Italia – Argentina che si disputerà sabato 15 novembre 2014 allo stadio Luigi Ferrars di Genova. L´annuncio è stato dato dalla Federazione Italiana Rugby insieme agli assessori allo sport di Regione Liguria e Comune di Genova, Matteo Rossi e Pino Boero. L´incontro, il secondo del trittico autunnale dei Cariparma Test Match, segna il ritorno della Nazionale Italiana Rugby nel capoluogo ligure a nove anni dall´ultima sfida internazionale disputata al Ferraris – sempre contro l´Argentina – nell´autunno del 2005 ed è il nono di sempre a disputarsi all´ombra della Lanterna. "Il grande rugby a Genova rappresenti un´opportunità per la città e per tutta la Regione – ha detto l´assessore regionale Matteo Rossi - un´occasione che dobbiamo saper sfruttare al meglio. Innanzitutto per la promozione di quella cultura sportiva, di quell´agonismo plasmato di rispetto e fair play che, senza fare paragoni con altre discipline sportive, rappresentano appieno l´essenza di uno sport duro ma assolutamente leale e diretto come il rugby. Inoltre sono certo che saranno in tantissimi a voler prendere attivamente parte ad uno spettacolo del genere, a tutto vantaggio delle attività economiche e ricettive della città. Una festa cittadina che rappresenta un´ulteriore dimostrazione di quanto puntare sullo sport significhi offrire ai territori una vetrina internazionale, un vero e proprio volano per il rilancio della nostra economia e il nostro turismo, destagionalizzando e garantendo presenze sul territorio anche in periodi di bassa o bassissima stagione". Intorno alla partita di rugby, valevole per il ranking dell´International Rugby Board, si organizzeranno, nel mese di ottobre, una serie di iniziative collaterali per avvicinare i più giovani a questa disciplina e alla sua cultura sportiva.