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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2008
LOMBARDIA: PIANO SVILUPPO RURALE, VIA A BANDI PER 900 MILIONI LE PRIME MISURE RIGUARDANO AMMODERNAMENTO AZIENDE E GIOVANI BECCALOSSI:PREMIATO IL LAVORO SVOLTO DALLA REGIONE PRESSO L´UE  
 
 "Gli imprenditori agricoli lombardi possono fin d´ora accedere ai bandi delle misure del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 per l´ammodernamento aziendale, l´insediamento giovani, la formazione e l´informazione, l´imboschimento dei terreni agricoli e per i progetti concordati". Lo dice Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, annunciando il 28 febbraio l´apertura delle misure 111 (formazione e informazione), 112 (insediamento giovani), 121 (ammodernamento aziendale), 221 (imboschimento terreni agricoli) e dei progetti concordati del Psr, il più importante strumento finanziario a disposizione degli agricoltori lombardi che per i prossimi 7 anni metterà a disposizione una dotazione finanziaria di 900 milioni di euro. "Un grande risultato - prosegue Viviana Beccalossi - frutto di una complessa trattativa svolta con l´Unione Europea. Anche grazie queste nuove risorse saremo ancor più competitivi in un settore che già ci vede assoluti protagonisti a livello nazionale ed europeo". La Lombardia, infatti, recita un ruolo da protagonista nel panorama agricolo italiano con il 14% della produzione nazionale, oltre 70. 000 strutture produttive, più di 200. 000 lavoratori, con primati nei settori del lattiero-caseario, dei cereali, del riso e della carne. "Quello che più conta in questa fase - continua Viviana Beccalossi - è avere grande determinazione perché gli aspetti finanziari siano accompagnati da una adeguata capacità di promuovere uno sviluppo in grado di esprimersi, non solo nel breve periodo ma anche in prospettiva. In questo ambito si gioca la capacità degli imprenditori agricoli di dimostrare la propria competitività e la capacità di ´produrre meglio´, anche in una logica che passa dall´innovazione di processo e di prodotto". "E´ importante - conclude Viviana Beccalossi - cogliere lo spirito del nuovo Psr pere valorizzare ogni opportunità in un´ottica tipicamente lombarda: puntando cioè l´eccellenza e migliorando ancor più il dialogo tra tutti gli attori del sistema agro-alimentare, in coerenza alle linee della nuova programmazione". I bandi individuano i beneficiari e forniscono loro indicazioni e modalità di presentazione delle domande che dovranno essere inoltrate tramite il Sistema Informativo Agricolo Regionale (Siarl). Il decreto è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 8 del 22/02/2008, 4° supplemento straordinario. .  
   
   
AGRICOLTURA IN PIEMONTE PSR 2007/2013: RIUNITO IL COMITATO DI SORVEGLIANZA APPROVATI I CRITERI PER I PRIMI BANDI E MODIFICHE AL PROGRAMMA  
 
 Si è riunito, il 29 febbraio mattina a Torino, il Comitato di Sorveglianza per il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, l’organismo previsto dalla normativa comunitaria per monitorare l’attuazione del Programma stesso, proporre adeguamenti e modifiche e deliberare sui criteri di selezione che sono alla base dei bandi di finanziamento. Il Comitato, che è composto da oltre 70 membri in rappresentanza di tutte le istituzioni e le parti sociali interessate, si riunisce obbligatoriamente entro quattro mesi dall’approvazione formale del Psr e rappresenta un passaggio essenziale per dare avvio alla fase attuativa. Presieduto dall’Assessore regionale all’Agricoltura, alla presenza degli Assessori alla Montagna e alla Pianificazione Territoriale, l’incontro ha visto la partecipazione del dott. Colleluori e della dott. Ssa Kereszites della Commissione Europea e della dott. Ssa Santevecchi del Ministero per le Politiche Agricole. Il Comitato, dopo aver adottato il proprio regolamento interno e le procedure di valutazione, ha deliberato sui criteri di selezione delle misure del Psr, che renderanno possibile l’emanazione dei bandi di finanziamento. In particolare, le misure che prioritariamente verranno attivate sono: Misura 111: formazione professionale e informazione degli operatori agricoli ; Misura 112: sostegno all’insediamento di giovani agricoltori; Misura 121: ammodernamento delle aziende agricole; Misura 123: accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli, ovvero sostegno alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti; Misura 214: pagamenti agroambientali, ovvero interventi a favore della biodiversità e della salvaguardia ambientale, tra cui il sostegno all’agricoltura biologica, integrata e alle razze animali a rischio di abbandono; Misura 311: diversificazione in attività non agricole, come, a titolo esemplificativo, l’agriturismo, la produzione di energia da fonti rinnovabili, i servizi educativi; Misura 341: Acquisizione di competenze e animazione, ovvero l’acquisizione di dati relativi alle singole realtà territoriali al fine di definire piani di sviluppo locale, rivisitando la struttura dei Gal (Gruppi di Azione Locale). I primi bandi, che ora dovranno essere predisposti e approvati dalla Giunta Regionale, verranno pubblicati entro marzo. Inoltre, sono stati discussi e approvati gli orientamenti e i contenuti di alcune modifiche al Psr: per la misura 121, relativamente all’inserimento degli interventi di adeguamento alla Direttiva Nitrati; per la misura 123 relativamente alle spese ammissibili e alla cumulabilità con altri interventi, pur rimanendo complessivamente al di sotto della soglia di finanziamento pari al 40% della spesa ammessa. Sulla misura 214 sono state verificate modificazioni ai calcoli per quanto concerne gli apporti fertilizzanti e si sono introdotte due nuove azioni per la conservazione di specie vegetali minacciate da erosione genetica e per il sistema dei pascoli intensivi. Si sono verificate le condizioni per l’introduzione della misura 225 sui pagamenti silvoambientali, della misura 227 sugli investimenti non produttivi e della misura 321 sui servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale e sulle filiere per la produzione di biomasse. Le modifiche e le nuove misure saranno ora predisposte e condivise nell’articolazione con la Commissione Europea; dopo l’approvazione definitiva nel Comitato di Sorveglianza, saranno oggetto di proposta formale di modificazione del Psr, per la quale si presume di poter ottenere il via libera entro l’estate. L’assessore all’Agricoltura ha espresso viva soddisfazione per l’esito della giornata, che di fatto dà avvio all’ultimo atto di un intenso lavoro e che porterà all’emanazione dei bandi e all’avvio degli interventi. Testo integrale del Psr: http://www. Regione. Piemonte. It/agri/psr2007_13/index. Htm .  
   
   
VIA LIBERA DALLA “UE” PER UTILIZZO FONDI PIANO DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 DELL’ UMBRIA  
 
Via libera del Comitato di sorveglianza dell’Unione Europea all’utilizzo dei Fondi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Umbria. Stamani a Perugia il Comitato ha approvato i criteri di selezione per i Bandi delle misure inserite all’interno del “Psr”, che permetteranno l’utilizzo di 750 milioni di euro in risorse pubbliche, 334 provenienti dall’Ue e il resto da Stato e Regione, a cui si aggiungeranno i finanziamenti di privati per raggiungere la quota di mille milioni di euro. Il Piano di sviluppo rurale sosterrà fino al 2013 le attività in ambito agricolo, agroalimentare e forestale per sostenere la competitività del sistema rurale umbro attraverso interventi integrati di innovazione, qualità, sviluppo sostenibile, diversificazione produttiva e valorizzazione del territorio. Quattro gli assi fondamentali: incentivare la competitività, migliorare l’ambiente e lo spazio rurale attraverso la gestione del territorio, ottimizzare le condizioni di vita nelle aree rurali anche attraverso la diversificazione dell’economia rurale, migliorare la governance locale. Alla riunione erano presenti rappresentanti dell’assessorato regionale all’agricoltura e del ministero, delle organizzazioni professionali, dei sindacati e delle associazioni ambientaliste. .  
   
   
AGRICOLTURA: IN BREVE ISTITUZIONE TAVOLO MISTO SLOVENIA-FVG  
 
L´istituzione, nell´ambito dell´accordo bilaterale tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia, di una nuova commissione mista per affrontare congiuntamente temi specifici del comparto agricolo, è il primo risultato concreto dell´incontro che si è svolto oggi a Pulfero tra il presidente della Regione e il ministro dell´agricoltura sloveno, Iztok Jarc. Nel corso dell´incontro è stata ribadita la volontà di rafforzare la collaborazione tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia nel settore agricolo, soprattutto in vista del nuovo programma dei fondi europei 2007 - 2013. L´opportunità di istituire in tempi brevi il tavolo di confronto per giungere ad una posizione il più possibile condivisa sul tema della programmazione comunitaria - ha ricordato dal ministro Jarc - è importante perché già a maggio si terranno i primi incontri informali sul tema a Bruxelles. Friuli Venezia Giulia e Slovenia hanno poi concordato di collaborare in futuro nel campo della ricerca, dell´energia, in particolare sull´uso delle biomasse, dello sviluppo del turismo compatibile (agriturismo in particolare) e nella diffusione dei più moderni sistemi di irrigazione. Conferme in merito alla prosecuzione del progetto di istituzione del Parco internazionale del Carso da parte della Regione sono state ribadite dal presidente del Friuli Venezia Giulia. Altri temi discussi nel corso dell´incontro, al quale hanno partecipato anche l´assessore regionale all´Agricoltura e il console generale della Repubblica Slovena a Trieste, Joze Susmelj, sono stati l´aggiornamento della situazione sulla denominazione del Tocai, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea, e le politiche di sostegno alle zone montane per contrastare lo spopolamento e rilanciare l´agricoltura di qualità e di nicchia. .  
   
   
A MALÈ LA FABBRICA DELLA MACCHINA CHE FA LA PIZZA SIGLATO L’ACCORDO PER IL SUBENTRO DELLA SITOS NELLO STABILIMENTO DELLA EX LOWARA, 60 I DIPENDENTI CHE VERRANNO ASSUNTI ENTRO IL 2010  
 
 Trento - Il verbale d’accordo subordina, prudenzialmente, l’obiettivo occupazionale – 60 lavoratori ex Lowara assunti entro il 2010 – alla “verifica del perdurare delle esistenti condizioni di mercato”, ma all’indomani della firma dell’accordo per il subentro della Sitos Srl nello stabilimento dove si costruivano le pompe ad immersione della ex Lowara, sono in molti a scommettere sulle prospettive di sviluppo che potrà avere l’impresa guidata da Claudio Torghele. Sarà dunque la “pizzeria automatica” della Sitos, una macchina che impasta gli ingredienti, provvede alla farcitura, cuoce e infine sforna, come fosse una bibita o una merendina, le pizze pronte a ridare il lavoro agli ex operai Lowara. L’accordo, da tempo annunciato, è stato siglato ieri sera, davanti agli assessori provinciali all’industria e al lavoro, dall’amministratore delegato della Sitos Srl, Claudio Torghele, e dai segretari sindacali della Fiom-cgil Roberto Grasselli, Fim-cisl Anna Damiano e Uilm-uil Fausto Francesconi. L’azienda (l’unica al mondo a produrre la macchina che fa la pizza), presenterà ora istanza alla Provincia per godere delle agevolazioni previste dalla legge 6/99. L’inizio dell’attività nello stabilimento di Malè avverrà nelle prossime settimane con i primi 20 dipendenti ex Lowara, attualmente in fase di espulsione e che si iscriveranno nelle liste di mobilità nazionale a partire dal 3 marzo, lunedì prossimo. La Sitos si è dichiarata disponibile, al fine di consentire un rapido ed efficace sviluppo delle attività produttive, a ricoprire le posizioni vacanti all’interno dell’organico assumendo lavoratori provenienti dalle liste di mobilità, tenendo conto degli effettivi bisogni aziendali, delle esigenze produttive e delle competenze richieste. L’obiettivo è quello di impiegare i primi 30 lavoratori entro la fine del corrente anno, per arrivare a 45 entro il 2009 ed a 60 a regime entro il 2010. Di fondamentale importanza – si afferma nel verbale di accordo firmato ieri – è la garanzia che la forza lavoro necessaria a Sitos Srl per sviluppare l’attività produttiva rimanga disponibile sul territorio fino al completamento del programma. A tale scopo sindacati e Provincia hanno assunto l’impegno a fornire il massimo supporto sia in fase di riassorbimento operativo della forza lavoro in mobilità sia in sede di identificazione del personale ulteriore da inserire nel ciclo produttivo, riconoscendo che la disponibilità di risorse umane idonee per quantità e qualità è elemento fondamentale per la riuscita e la persistenza del progetto imprenditoriale. La risposta del mercato all’innovativa macchina per fare la pizza prodotta dalla Sitos – si afferma ancora nel verbale d’accordo - potrebbe richiedere un’accelerazione o un rallentamento del programma stesso e per questo sarà necessario intraprendere una politica del lavoro coerente con lo sviluppo concreto della nuova attività imprenditoriale. In virtù di tutto ciò, e compatibilmente con le specifiche professionalità richieste, la Sitos srl s’impegna ad assumere non meno del 30 per cento dei nuovi occupati previsti dalle liste di mobilità, con lavoratori provenienti da aziende che abbiano cessato, ridotto o riducano l’attività, anche mediante la soppressione di interi reparti produttivi, o che abbiano ridotto o riducano l’occupazione. Nell’intesa sottoscritta ieri si fa riferimento al protocollo concernente le procedure di intervento per far fronte alle crisi aziendali sottoscritto il 13 febbraio 2003. Per dare concreta attuazione a quell’accordo, Agenzia del Lavoro ha costituito un apposito gruppo di lavoro, affidando ad esso il compito di elaborare proposte di intervento e di gestire l’operatività delle stesse. E sarà proprio con tale gruppo di lavoro che Sitos Srl concorderà ora l’iter attraverso cui selezionare il personale che verrà impiegato nello stabilimento di Malè. Altri punti dell’accordo riguardano le relazioni sindacali (la società si rende disponibile ad incontrare, con cadenza semestrale, le organizzazioni sindacali per la verifica dello stato di attuazione del progetto e delle assunzioni), la precedenza nelle nuove assunzioni ai lavoratori ex Lowara e l’applicazione del contratto nazionale dell’industria metalmeccanica privata. Entro il 31 marzo sindacati e azienda s’incontreranno per iniziare la discussione in merito ai livelli retributivi. .  
   
   
REGIONE, INCONTRO A MATERA SU GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA  
 
Si è costituito 29 febbraio oggi, a Matera, un tavolo di lavoro composto da tecnici della Regione Basilicata, della Regione Puglia e dell’Eipli con lo scopo di individuare una serie di ipotesi in grado di assicurare la continuità del servizio di gestione della risorsa idrica in vista della soppressione dell’Eipli così come indicato nella Legge Finanziaria 2008. La decisione è stata presa al termine di un incontro convocato dal Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, per definire una serie di questioni legate al tema della risorsa idrica e della organizzazione della sua gestione. All’incontro hanno partecipato l’assessore alle Opere Pubbliche della Regione Puglia, Onofrio Introna, i rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese, di Acquedotto Lucano, delle Autorità di Bacino di Puglia e Basilicata e dell’Eipli. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati quattro punti: la definizione del costo di trattamento omogeneo dell’acqua potabilizzata per i concessionari del servizio idrico integrato di Puglia e Basilicata e della tariffa per l’acqua per sub-distribuzione; la gestione degli impianti di potabilizzazione; il trasferimento della partecipazione azionaria della Regione Basilicata in Acquedotto pugliese; il saldo della corresponsione degli oneri relativi alla componente ambientale dell’acqua all’ingrosso per l’anno 2006. In particolare, il confronto si è soffermato sulla gestione degli impianti di potabilizzazione che esercitano la loro attività in Basilicata e che attualmente sono a carico dell’Acquedotto Pugliese nonostante sia subentrato nella gestione dell’acqua Acquedotto lucano. A tal proposito si è costituito un gruppo tecnico, costituito da rappresentanti di Acquedotto lucano e di Acquedotto pugliese, che dovrà lavorare su tre punti: definire un’ipotesi per la gestione degli impianti di potabilizzazione che veda il coinvolgimento di Acquedotto lucano; la definizione del pregresso per quel che riguarda la tariffa dell’acqua; la definizione di una percentuale di acconto relativamente alle quote dovute da Acquedotto lucano a Acquedotto pugliese. I tre punti saranno oggetto di un nuovo confronto con il presidente della Regione Basilicata e con il rappresentante della Regione Puglia già convocato per il 13 marzo. “L’eipli, ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia, nella legge Finanziaria 2008 è stato inserito nell’elenco degli enti da sopprimere entro il 30 giugno 2008. C’è quindi la necessità – ha poi spiegato De Filippo – di assicurare la continuità del servizio soprattutto in una stagione come quella estiva e di mantenere i livelli occupazionali”. Fra le ipotesi avanzate da De Filippo c’è quella di far diventare Acqua spa, con l’ingresso della Regione Puglia, la struttura che prenderà il posto dell’Eipli, “ma assicurando una migliore qualità dei servizi e la sostenibilità dei costi potabili, agricoli e industriali. Da parte nostra – ha aggiunto De Filippo – ci sarà tutto l’impegno possibile per arrivare in brevissimo tempo alla soluzione di questo problema”. L’assessore regionale Introna si è detto “d’accordo su tutta l’ipotesi” ed ha condiviso l’idea proposta da De Filippo di costituire un tavolo di lavoro che possa lavorare su tre punti: individuare la strada più rapida per un nuovo assetto societario; definire un piano industriale; definire un cronoprogramma degli atti istituzionali che la Regione Basilicata e la Regione Puglia devono mettere in campo. “Si tratta di un metodo di lavoro – ha concluso De Filippo – finalizzato a non interrompere il servizio idrico ed a realizzare un sistema più efficiente e più adeguato alla complessità della gestione della risorsa idrica”. .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: IL LAZIO POTENZIA I CONTROLLI  
 
La giunta regionale ha stanziato quasi un milione di euro per la prosecuzione dell´attività del ´Centro studi per l´analisi e la valutazione del rischio alimentare´ e per il potenziamento dell´Anagrafe zootecnica. Il Centro studi elaborerà tutti i dati che gli organi di controllo regionale sugli alimenti preposti - servizi veterinari, servizi igiene degli alimenti e della nutrizione, istituto zooprofilattico e Arpa - gli invieranno. La piattaforma informatica sarà in grado di ricevere i dati provenienti dalle diverse fonti e indirizzerà i controlli verso le situazioni a rischio tramite gli uffici competenti della Regione. "Il Lazio" - spiega l´assessore regionale alla sanità, Augusto Battaglia - "è la prima regione in Italia a dotarsi di uno strumento di monitoraggio e programmazione dei controlli sugli alimenti". C´è già un sito internet - www. Izslt. It/csra - che consente sia agli operatori che ai consumatori di accedere alle informazioni relative alla sicurezza degli alimenti. La giunta Marrazzo, inoltre, ha potenziato l´anagrafe zootecnica con uno stanziamento di 542 mila euro, che consentirà di superare l´emergenza legata alla carenza del personale delle Asl veterinarie che hanno il compito di controllare un patrimonio bovino di oltre 300 mila capi bovini e 800 mila capi ovini. L´anagrafe, che registra tutti gli animali allevati su una banca dati nazionale, è lo strumento per la programazione di controlli negli allevamenti e per ottenere, da parte degli allevatori, i sussidi della Comunità europea. Se ad esempio dovesse verificarsi un focolaio di afta epizootica, ci sarà la possibilità di rintracciare il bacino di allevamenti che potrebbe potenzialmente essere coinvolto dalla malattia. .  
   
   
IL COMMISSARIO DELEGATO AI RIFIUTI DE GENNARO RICEVERÀ IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO MOZZARELLA DOP RUBINO  
 
Il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, prefetto Gianni De Gennaro, incontrerà il presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Vito Rubino. Il 4 marzo alle ore 10:00, il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania Gianni De Gennaro riceverà il presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop Vito Rubino. L’incontro era stato richiesto già nel dicembre scorso, pro tempore commissario il prefetto Alessandro Pansa. “Nelle scorse ore sono stato contattato dalla struttura commissariale, per fissare un appuntamento con il commissario De Gennaro - dice Rubino, che aggiunge – confido in un incontro cordiale e costruttivo sulle tematiche a tutti note. ” Nei giorni scorsi, il presidente Rubino aveva ricordato la sua contrarietà all’apertura di siti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani nelle zone agricole di pregio dell’area Dop della Mozzarella di Bufala Campana, lamentando, per altro, il mancato incontro con i vertici della struttura commissariale. .  
   
   
ANCHE IL RADICCHIO DI VERONA VERSO L’IGP  
 
“Il Veneto va verso il poker di radicchi a Indicazione Geografica Protetta: un primato mondiale di qualità e gusto che nel riconoscimento europeo troverà una forte conferma normativa”. E’ soddisfatto il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, per le notizie positive apprese a Bruxelles sul Radicchio di Verona. “Ci risulta – annuncia infatti Zaia – che i Servizi giuridici della Commissione europea abbiano espresso il parere positivo al proseguimento dell’iter finalizzato alla registrazione della denominazione come Igp”. La qual cosa rappresenta una tappa fondamentale del percorso, anche se il traguardo richiederà ancora tempo e forse qualche insidia. “L’iter prevede ora la traduzione del Documento unico riassuntivo del Disciplinare in tutte le lingue comunitarie, e la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, come, per intenderci, è avvenuto il 15 febbraio scorso per il Radicchio di Chioggia. Se entro i successivi sei mesi non arriveranno alla Commissione osservazioni ed opposizioni da parte degli altri Stati europei – ricorda Zaia – anche il Radicchio di Verona andrà ad arricchire il paniere dei radicchi rossi veneti Igp, insieme al Rosso di Treviso, al Variegato di Castelfranco e, ma di quest’ultimo saremo sicuri solo il prossimo 16 agosto, al Chioggia”. Il Radicchio di Verona, originario appunto del veronese, è tra i più diffusi del Veneto. Viene coltivato principalmente nel territorio della provincia scaligera (per oltre il 60 per cento), ma anche in quasi tutta la restante pianura centrale della regione comprendente comuni delle province di Vicenza e di Padova. Ha forma ovoidale, un caratteristico colore rosso acceso, con coste bianchissime e larghe, che formano un piacevole contrasto con la foglia, ed è mediamente compatto, maggiormente nella parte centrale, con le foglie esterne che tendono ad espandersi. Di sapore fresco o amarognolo, appena un po’ croccante, questa varietà può soddisfare le esigenze più varie, può essere consumato a piacere crudo o cotto, a conferma della sua grande versatilità in cucina e in tavola. .  
   
   
LIGURIA: INTESA CON LA FORESTALE SU INCENDI, CACCIA E PESCA, AMBIENTE, VETERINARIA E SOCCORSO  
 
Sottoscritta il 28 Febbraio a Roma un´intesa tra la Regione Liguria e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che disciplina l´impiego da parte dell´amministrazione ligure degli uffici regionali del Corpo Forestale dello Stato. L´accordo è stato firmato dal ministro Paolo De Castro e dall´assessore all´Agricoltura Giancarlo Cassini. Rispetto alla precedente convenzione, sottoscritta nell´anno 1983, il documento consente di avviare un aggiornamento delle funzioni e dei compiti istituzionali della Regione per i quali la giunta ritiene utile avvalersi dell´impiego del Corpo Forestale dello Stato. La collaborazione interessa diversi settori di attività, dall´antincendio boschivo e la protezione civile, alla tutela del patrimonio boschivo regionale, la vigilanza sull´attività venatoria , la pesca d´acqua dolce, la vigilanza in materia ambientale. Una collaborazione, quella fra Regione Liguria e Corpo forestale dello Stato collaborazione che riguarda anche la polizia veterinaria e nei servizi di soccorso alle persone in aree extraurbane. Particolarmente importante risulta la collaborazione nel settore dell´antincendio boschivo per il quale la Regione non dispone di una propria struttura operativa, ma si avvale della collaborazione del Corpo Forestale dello Stato, oltre che del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e delle Organizzazioni del Volontariato regionali. Con la convenzione sottoscritta che conferma l´affidamento al Cfs della direzione delle operazioni di spegnimento degli incendi forestali, il Cfs si assume l´impegno di gestire con turni di 24 ore per tutti i giorni dell´anno la Centrale Operativa regionale che coordina su tutto il territorio le operazioni di spegnimento condotte con le squadre a terra e con i mezzi aerei regionali e della Protezione civile. Fondamentale sarà inoltre l´impegno degli uomini del Cfs, coordinati dal comandante regionale Umberto D´autilia, per l´azione di prevenzione degli incendi, attraverso l´ attività di monitoraggio, e quella di vigilanza e repressione dei comportamenti illeciti. Primo atto concreto della nuova convenzione sarà l´assegnazione da parte della Regione Liguria al Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato di tre automezzi fuoristrada con modulo antincendio del valore complessivo di 100 mila euro. La Regione Liguria aveva già acquistato ulteriori quattro mezzi fuoristrada, collocati temporaneamente presso il Distaccamento forestale di Borghetto Vara, che verranno assegnati ad altrettanti enti delegati per il Volontariato antincendio. .  
   
   
DISEGNO DI LEGGE SUI DISTRETTI AGROALIMENTARI APPROVATO DALLA III COMMISSIONE, ORA ANDRA´ IN CONSIGLIO DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
Il disegno di legge sull’istituzione e la disciplina dei distretti rurali e agroalimentari di qualità ha ottenuto ieri mattina il parere favorevole della Iii Commissione Consigliare Agricoltura e sarà ora sottoposto al Consiglio Regionale per la discussione e l’approvazione definitiva. Compie un passo avanti importante l’iter di una normativa che costituisce una vera e propria riforma della politica di distretto, finalizzata a ristrutturare, in forme omogenee e flessibili, la gestione delle aggregazioni territoriali. I Distretti, così come concepiti dal nuovo disegno di legge, rappresenteranno infatti un nuovo approccio alla gestione delle risorse e dei progetti territoriali, puntando a fare sistema, a coordinare le iniziative di promozione, a sostenere i progetti integrati di filiera, con ambiti di applicazione che non riguarderanno solo la produzione ma avranno ricadute positive anche sulla commercializzazione e la promozione, la tutela del paesaggio, il turismo, come ha avuto modo di sottolineare l’Assessore all’Agricoltura, nell’illustrare il disegno di legge della Giunta Regionale. La proposta di legge definisce i Distretti agroalimentari di qualità come sistemi produttivi locali, caratterizzati da uno o più prodotti merceologicamente omogenei, certificati e tutelati, la cui valenza economica risulti significativa; inoltre deve sussistere una interdipendenza tra imprese agricole, di trasformazione e di commercializzazione, tale da poter definire una filiera integrata, che comprenda anche aspetti culturali e turistici di valorizzazione del territorio. La legge definisce altresì i Distretti rurali come entità caratterizzate da un’identità storica consolidata, coerente con la vocazione del territorio e che favorisca un’integrazione tra attività agricole e altre attività locali, ma soprattutto ripensa in una logica più coordinata e integrata, attraverso il Distretto, la promozione dei territori e dei loro prodotti di qualità. La riforma mira anche a coordinare i Distretti dei vini, sinora regolati dalla legge regionale 20/99 di carattere specialistico, che rientreranno nella nuova normativa sui Distretti agroalimentari, rispondendo così a linee di indirizzo omogenee a tutti gli altri settori. .  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE APISTICO: PRESENTE ANCHE L’ALSIA  
 
Alta incidenza della moria delle api nel 2007 su tutto il territorio nazionale, con punte fino al 50 per cento: se ne è parlato nel corso del Convegno nazionale apistico in programma quest’anno in Basilicata, a Monticchio e Ripacandida (Pz), il 29 febbraio e ed il 1° marzo. Nel corso degli incontri, organizzati dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, dal Cra, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, in collaborazione con il Consorzio regionale per la tutela e la valorizzazione del miele lucano, tecnici ed esperti si sono confrontati anche sull’andamento del mercato del miele in Italia. Era presente anche l’Alsia, l’Agenzia di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, con l’esposizione di poster sul servizio specialistico di biomonitoraggio ambientale che fa uso dell’ape domestica (Apis mellifera L. ), attivo presso le sue sedi dal 2005. Il servizio permette di controllare lo stato di salute del nostro ambiente e di avere informazioni sull’effettivo uso di molti prodotti fitosanitari impiegati nella coltivazione dei campi. Nello specifico, le osservazioni compiute nel comparto lucano hanno messo in risalto una perdita di api del 30-35 per cento. Nel corso di un convegno c’ stata anche la presentazione del volume “Mieli e pascoli della Basilicata”, curato da Renato Spicciarelli e da Simonetta Fascetti, e la visita alla Mellinoteca nazionale ed a “L’oro dei fiori”, azienda Rondinella. Per l’intero evento, è stata allestita una mostra nel centro storico di Ripacandida, con degustazione, presso locande e cantine, di miele e prodotti tipici locali e regionali. .  
   
   
ROCCO BATTAGLINO NUOVO PRESIDENTE COLDIRETTI DI BASILICATA  
 
Il nuovo presidente della Coldiretti regionale di Basilicata è l’imprenditore agricolo di Genzano Rocco Battaglino. E’ stato eletto all’unanimità, in sostituzione di Giuseppe Ditaranto, da un’assemblea di delegati provenienti da tutto il territorio provinciale lucano alla presenza del Direttore regionale Coldiretti Giuseppe Brillante. Rocco Battaglino, sposato con due figli, giovane imprenditore agricolo, 41 anni, conduce un’azienda tra Genzano e Banzi ad indirizzo cerealicolo e zootecnico, è sia Presidente della Coldiretti di Potenza che dell’Associazione Provinciale Allevatori di Potenza. Assieme a Battaglino fanno parte del nuovo Consiglio direttivo Regionale di Basilicata: Piergiorgio Quarto di Matera, Gennaro Mecca di Filiano, Vincenzina Di Corleto di Corleto Perticara, Saverio Dalessandro di Grumento Nova, Giuseppe Abatepaolo di Bernalda. .  
   
   
LOMBARDIA E CINA SI INCONTRANO A TAVOLA 30 RICETTE FUSION E 20 DELLA TRADIZIONE LOMBARDA PRESENTATO IL PRIMO LIBRO DI RICETTE CINO-LOMBARDE  
 
La Lombardia, regione dove risiede e lavora un’importante e antica comunità cinese, si presenta alla Cina a pochi mesi dalle Olimpiadi 2008 attraverso il biglietto da visita dei propri prodotti alimentari e vinicoli di qualità, a partire dal suo formaggio più conosciuto nel mondo, il Grana Padano Dop. Regione Lombardia, direzione generale agricoltura, Unioncamere Lombardia, Camera di commercio di Milano e Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano hanno presentato oggi, a Palazzo Giureconsulti a Milano, il libro di ricette “Il gusto lombardo sulla via d’Oriente”. Il volume, in lingua italiana e cinese, raccoglie il meglio delle ricette fusion nate dalla contaminazione tra gli ingredienti della tradizione culinaria lombarda, con il Grana Padano come prodotto centrale, e i piatti tipici della cucina cinese. Le ricette proposte nascono dalla fantasia e dall’arte di 8 cuochi provenienti da diverse province della Cina che, coordinati dallo chef italiano Giancarlo Piccarreta dell’Icif (Italian Culinary Institute for Foreigners), sono stati coinvolti per tre mesi in una sperimentazione culinaria finalizzata a fondere e armonizzare i sapori lombardi dei formaggi, dell’olio extravergine del Garda, della carne, dei salumi, dei cereali e del vino con i più evocativi sapori e odori del celeste impero. Il risultato finale sono 30 piatti, di matrice cinese, reinterpretati con ingredienti e gusto lombardi, che già nel nome sintetizzano il meglio delle culture gastronomiche dei due Paesi come il pollo al curry con sformato di riso al Grana Padano, il manzo stufato con la polenta taragna o gli involtini primavera fritti con crema di gorgonzola. Le ricette, selezionate sulla base delle indicazioni e dei gusti personali di oltre 180 consumatori, giornalisti e cuochi cinesi chiamati a giudicare la bontà della cucina fusion cino-lombarda, sono proposte nella doppia versione in lingua italiana e cinese ed affiancate da immagini a colori del piatto finale. Presenti nel volume anche 20 ricette tipiche della tradizione lombarda come “i pizzoccheri”, la “costoletta alla milanese” e la “cassoeula”. Per tutti i piatti inoltre, è proposto l’abbinamento a un vino Doc della produzione lombarda. Le ricette saranno anche disponibili per la consultazione online su un sito web appositamente attivato in lingua cinese, italiana e inglese. La realizzazione del libro di ricette “Il gusto lombardo sulla via d’Oriente” rientra nell’ambito delle azioni di promozione del progetto Crossroads “Where Lombard tradition meets chinese taste”, promosso da Regione Lombardia, direzione generale agricoltura, Unioncamere Lombardia, Camere di commercio di Milano, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova e Pavia e Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano. Il progetto Crossroads, realizzato tramite Chinapartners, intende promuovere la conoscenza dei prodotti lombardi con marchio di qualità e la diffusione del formaggio Dop Grana Padano in Cina ed avrà il suo culmine in occasione delle Olimpiadi di Pechino. All’interno della settimana italiana in programma nella città che ospiterà i giochi olimpici sarà infatti organizzata, in collaborazione con il Teatro alla Scala, una cena di gala per personalità del mondo dei media e della grande distribuzione, importatori e operatori del settore, nel corso della quale saranno serviti i piatti nati dalla contaminazione cultural-culinaria tra Lombardia e Cina. In occasione della presentazione sono stati diffusi anche i risultati delle due indagini conoscitive “Immagine dell’Italia presso i consumatori cinesi” e “Test di gradimento delle ricette fusion presso consumatori cinesi” che fotografano gusti e abitudini alimentari dei cinesi e offrono un interessante focus sull’immagine dell’Italia nel Paese orientale. “Qualche anno fa, - ha dichiarato Viviana Beccalossi, Vicepresidente e Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia- in occasione di una missione in Cina del presidente Formigoni e della Regione, riuscimmo nell’impresa di vendere il riso lombardo ai cinesi. Oggi l’azione prosegue per affermare le nostre eccellenze agroalimentari in Oriente. Una popolazione lontana dalla nostra cultura ma che possiede tutte le potenzialità per apprezzare i sapori e le peculiarità della buona tavola di Lombardia. Un’occasione importante per l’intera filiera di un comparto che si conferma leader incontrastato sul territorio nazionale e che continua ad ottenere successi e soddisfazioni a livello internazionale”. “Milano e la Lombardia sono storicamente luoghi di incontro e di scambio multiculturale - ha dichiarato Carlo Sangalli presidente della Camera di commercio di Milano e consigliere Unioncamere Lombardia – che nel settore della ristorazione etnica vantano un esempio di successo imprenditoriale. Tramite l’eccellenza dei propri prodotti alimentari, adesso, è la Lombardia che si presenta al mercato e ai consumatori della Cina, consapevole che, come la sua storia dimostra, la contaminazione tra le due culture è possibile e che può partire proprio dalla promozione e dall’ educazione alla alimentazione di qualità”. Sintesi delle ricerche “Immagine dell’Italia presso i consumatori cinesi” e “Test di gradimento delle ricette fusion presso consumatori cinesi” Cosa sanno o pensano i cinesi dell’Italia? Tra i Paesi europei più conosciuti, dopo Germania, Inghilterra e Francia, l’Italia è percepita soprattutto come romantica, appassionata e alla moda ed è famosa soprattutto per l’arte, la moda, il calcio, l’opera e la formula uno. Come conoscono i cinesi l’Italia? Ancora pochi i cinesi che visitano l’Italia per turismo, la maggior parte conosce il nostro Paese tramite la televisione, le riviste e i libri o navigando su internet. Le località italiane più famose in Cina: le città italiane più conosciute dai cinesi sono Roma, Milano e Venezia. Roma soprattutto per la presenza del Papa, l’architettura e il suo essere capitale, Milano per la settimana della moda, le squadre di calcio Milan e Inter, gli stilisti, Venezia per il fascino legato all’idea di una città sull’acqua. I prodotti italiani più conosciuti in Italia: per quanto riguarda il cibo, i più conosciuti sono pasta e pizza, seguiti dagli olii, il formaggio e il vino. Tra gli altri prodotti, i cinesi conoscono e apprezzano la pelle e le auto. Se quasi tutti i cinesi associano chiaramente all’Italia i Ferrero Rocher, meno diffusa è la consapevolezza del made in Italy per quanto riguarda cappuccino ed espresso, seguiti dai gelati, i vini e i formaggi, il cui consumo si sta però diffondendo nel Paese. Tra i cinesi pochi sanno, inoltre, che la pizza, la pasta in genere e gli spaghetti, sono prodotti di punta del made in Italy. Curiosità: in Cina il vino è un prodotto ancora poco diffuso e comunque consumato in forme quantomeno “insolite”. È abitudine infatti servire il vino rosso ghiacciato insieme a lemon/lime soda, il vino bianco, invece, viene comunemente consumato mescolato con le cole. .  
   
   
VILLANI SALUMI LE NUOVE ESPLORAZIONI DEL GUSTO  
 
“Oh Gastronauta, tu che cerchi verità nel sapore e bellezza nel gustare, tu che hai la pazienza dei saggi e la passione dei folli, tu che non sai resistere, sei tu il nostro eroe”- Salumi Villani, arte di famiglia dal 1886. Queste parole, riprese dalla campagna pubblicitaria interpretano lo spirito della nuova Villani Salumi che, dopo più di centoventi anni, si rivolge per la prima volta direttamente al consumatore e presenta: · una nuova linea di prodotti, I Cru di Villani, innovativi e “a tiratura limitata”, pensati per palati raffinati · la riformulazione della linea dei Prosciutti Cotti e il lancio de Il Praga · una campagna pubblicitaria ideata da Ogilvy & Mather I Cru di Villani, disponibili sul mercato dal 25 febbraio 2008, sono una selezione di salumi che ogni gourmet vorrebbe assaggiare. Si tratta di prodotti sottoposti ad una lunga stagionatura, caratterizzati da una rigorosa selezione delle materie prime, l’utilizzo esclusivo di carni italiane e da un processo di lavorazione artigianale con legature a mano. La linea comprende sei prodotti: Prosciutto Crudo San Daniele, Prosciutto Crudo di Parma, Culatello con cotenna, Salame, Coppa, Pancetta. “Il nostro obiettivo è di nobilitare i nostri prodotti valorizzando il legame tra la passione per il nostro lavoro, che ancora conserva aspetti artigianali, e la soddisfazione di proporre al consumatore, oltre al prodotto, l’emozione di gustare un piacere autentico – commenta Giuseppe Villani, Amministratore Delegato di Villani Salumi. Sin dal 1886 Villani produce salumi di qualità, creati ad arte dalla passione di una famiglia che ha saputo con il tempo integrare i metodi tradizionali con le nuove tecnologie. La gamma Villani, che comprende oltre 150 prodotti, si distingue inoltre per l’utilizzo di metodi produttivi che coniugano moderne tecnologie e rispetto dei tempi e dei sistemi di produzione artigianali. Nell’ambito delle innovazioni si inserisce anche il restyling del sito internet www. Villanisalumi. It, all’interno del quale ogni appassionato di cibo potrà approfondire la cultura del salume grazie ad un viaggio virtuale nell’arte della salumeria, quella Villani, fatta di stile, cura e tradizione. Il sito ospita la vasta gamma di prodotti Villani, i suggerimenti per apprezzare i migliori abbinamenti di gusto e altre curiosità. Il 2008 rappresenta, quindi, per Villani un anno di svolta: un nuovo approccio al consumatore e un nuovo modo di comunicare. .  
   
   
LA PREMIAZIONE SABATO 15 MARZO AD ALBA IN ATTESA DEI VINCITORI DI… “BERE IL TERRITORIO” IL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE PROMOSSO DA GO WINE HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI GIOVANI DA OGNI PARTE D’ITALIA  
 
Si svolgerà sabato 15 Marzo presso il Teatro Sociale di Alba la Cerimonia Finale della Vii Edizione di “Bere il Territorio”, il Concorso Letterario Nazionale promosso da Go Wine che invita i giovani a raccontare il loro rapporto con il vino. Secondo lo schema ormai collaudato, giovani di ogni parte di Italia hanno partecipato inviando gli elaborati. La giuria sta terminando il proprio lavoro e nei prossimi giorni verranno annunciati i risultati. Saranno assegnati 2 premi di 800,00 euro cadauno ai 2 vincitori della sezione generale. Un riconoscimento di 600,00 euro andrà al vincitore della sezione speciale riservata agli studenti degli Istituti Agrari e Alberghieri italiani. Un premio speciale, in collaborazione con il Cervim, verrà assegnato a quel racconto che avrà valorizzato il tema della viticoltura di montagna. Novità di quest’anno il premio speciale riservato agli studenti degli Istituti di Istruzione Secondaria della Provincia di Cuneo. Il vincitore riceverà un premio di 600,00 euro. I giovani vincitori si incontreranno in teatro con lo scrittore Sebastiano Vassalli, designato”Maestro di Bere il Territorio” di questa edizione. Durante questi mesi Bere il Territorio ha animato appuntamenti culturali che si sono svolti in diverse regioni italiane. Sostengono questo progetto culturale il Cervim (Centro Ricerche per la Viticoltura di Montagna), la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, l’azienda Fimer ed un Comitato Sostenitore composto da 15 aziende vinicole italiane. Www. Gowinet. It .  
   
   
GASTRONOMIA COSTA : UN MONDO DI SAPORI  
 
Stile, gusto e creatività rigorosamente ispirati alla tradizione italiana e mediterranea, ma con un tocco esotico, sono gli ingredienti dell’esclusiva offerta gastronomica di Costa Crociere. Un’offerta ampia e stuzzicante, che varia ogni giorno per proporre sempre il meglio ai propri Ospiti in ambienti d’atmosfera circondati dal mare, dove divertirsi intrattenendosi con i compagni di viaggio, o ritagliarsi spazi privati per romantiche cene a due. A bordo delle navi Costa Crociere tutto è possibile! A partire dal servizio in cabina, attivo 24 ore su 24, che regala il sogno di intime cene nelle suite, ma anche il lusso (gratuito!) di farsi servire la prima colazione nel tepore del letto o sul balconcino privato, naturalmente vista mare! Per continuare con i Ristoranti e Buffet aperti per colazione, pranzo e cena, che offrono piatti diversi ogni giorno, da accompagnare con un ottimo vino selezionato tra le oltre 80 etichette della cantina di bordo. A disposizione degli Ospiti del Buffet anche un angolo etnico che cambia a seconda delle destinazioni toccate dalla crociera. In tutti i menu sono inoltre disponibili ricette light e vegetariane e, su richiesta, piatti speciali per soddisfare qualunque esigenza particolare di alimentazione. Gusti, scelte o necessità diverse, tutte le proposte gastronomiche sulle navi Costa hanno un minimo comune denominatore: la qualità. I menù e gli ingredienti utilizzati sono, infatti, selezionati e cucinati ricercando sempre l’eccellenza, grazie alla specialissima consulenza di uno degli Chef più noti e apprezzati del panorama italiano: Ettore Bocchia, Corporate Chef Ricerca & Sviluppo per Costa Crociere, Executive Chef del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, insignito dal 2005 di una stella Michelin. E, dati il prestigio e l’unicità della sua cucina, Costa ha affidato a Ettore Bocchia anche la supervisione degli esclusivi Ristoranti Club à la carte presente su Costa Concordia e Costa Serena, la proposta gourmand di Costa Crociere. A bordo, sarà così possibile provare specialità uniche, veri capolavori di gusto e creatività, come la Cucina Molecolare che, grazie allo studio delle variazioni molecolari che intervengono nella preparazione dei piatti, nell’abbinamento degli ingredienti e durante i processi di raffreddamento o di cottura, permette di realizzare menù dagli equilibri perfetti e creare nuovi sapori che non mancheranno di stupire e deliziare anche i palati più esigenti. Un’offerta gastronomica di altissimo livello è rappresentata anche dai Ristoranti Samsara a bordo delle Ammiraglie Costa Serena e Costa Concordia e delle nuove Costa Luminosa e Costa Pacifica, così come dai Ristoranti Wellness di Costa Atlantica e Costa Mediterranea. Un’oasi di benessere che offre specialità salutistiche all’interno di un programma e di uno spazio riservati, interamente dedicati al wellness, con trattamenti da sogno e cabine e suite con dotazioni esclusive. Ma gli appuntamenti gastronomici non finiscono qui: Grill e Pizza sono a disposizione degli Ospiti durante tutta la giornata, così come i bar a bordo piscina per consumare snack leggeri e sfiziosi all’aria aperta. Altri bar che servono cocktail, bevande e alcolici si trovano numerosi nei vari spazi delle navi; degni di nota e presenti solo su alcune navi sono il Coffee & Chocolate Bar impreziosito da una golosissima cascata di cioccolato, il Wine Bar che propone i migliori champagne, spumanti e vini e il Cognac & Cigar Bar con pregiati distillati e sigari. E infine, da non perdere, il Buffet di Benvenuto, il Cocktail del Comandante, le spettacolari Cene di Gala e i Buffet di Mezzanotte. .  
   
   
MENZIONE SPECIALE PER IL CHOCAVIAR 75% VENCHI AL PREMIO “TAVOLETTE D’ORO” IN OCCASIONE DI CIOCCOLATÒ  
 
Chocaviar 75%, sicuramente uno dei fiori all’occhiello della ricca e squisita produzione Venchi, ottenuto domenica 24 febbraio a Torino, una menzione speciale, in occasione del prestigioso concorso Tavolette d’oro, a cura della Compagnia del Cioccolato. Il premio giunto alla 6^ edizione, è forse il più ambito del settore in quanto presenta una valutazione tecnica ed organolettica del cioccolato presente sul mercato italiano e sta divenendo un punto di riferimento per chi deve scegliere il cioccolato per un’attività commerciale, una promozione o anche solo per mangiare il meglio con la garanzia che lo sia davvero. La Compagnia del Cioccolato, che ha premiato le migliori tavolette secondo le categorie: latte, fondente, cioccolato d’origine e aromatizzati, ha poi assegnato alcune menzioni speciali. Tra i premiati, il Chocaviar 75% Venchi, una microsfera di pura massa di cacao lavorata a mano, tra i prodotti di punta e simbolo della raffinatezza dell’azienda. Il caviale di cioccolato fondente Venchi ha ottenuto la menzione speciale per l’assoluta originalità del prodotto che unisce al modo unico e particolare in cui si presenta il prodotto, un fondente di alta qualità. Creato per celebrare i 125 anni di storia dell’azienda, si propone ai più appassionati amanti del cioccolato puro fondente, per il suo perfetto equilibrio di masse di cacao centro e sud americane. Leggermente aromatico, molto olfattivo e con una spiccata persistenza di cacao è un’esperienza da non perdere. Il Chocaviar venduto in lattine o in cofanetti di vetro viene corredato di pirottini in carta per una migliore degustazione. .  
   
   
MELINDA NELLE SCUOLE ITALIANE INSIEME A LILT CIRCA 10MILA KG DI MELE DISTRIBUITE AGLI STUDENTI ITALIANI NELL’AMBITO DI UN PROGRAMMA DI EDUCAZIONE ALIMENTARE E PREVENZIONE  
 
Il Consorzio Melinda, produttore dell’unica mela italiana certificata Dop, partecipa al progetto “Una mela al giorno… il piacere che fa star bene” promosso dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) nelle scuole italiane. “Una mela al giorno…” è un progetto interistituzionale che ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Pubblica Istruzione. Il progetto “Una mela al giorno…” ha lo scopo di diffondere l’informazione sugli stili di vita e di promuovere il consumo di mele come elemento significativo per mantenersi in buona salute. Tra febbraio e marzo, ai ragazzi delle scuole primarie di Milano, Bologna, Salerno e Biella saranno distribuite 50mila freschissime mele, opportunamente confezionate, e un opuscolo informativo sull’importanza di seguire una corretta alimentazione con uno speciale approfondimento sulla proprietà organolettiche della mela e delle sue tante varietà. L’iniziativa è stata presentata oggi a Bologna, presso la Direzione Didattica del 1° Circolo dove sono state distribuite le prime mele Melinda ai ragazzi bolognesi. Una corretta educazione alimentare fin dai primissimi anni di vita è fondamentale per combattere il rischio obesità, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria epidemia estesa a tutta l’Europa dove circa il 25% degli individui adulti rientra nella categoria degli obesi e 1 bambino su 5 è affetto da obesità e soprappeso, con conseguente aumento dei rischi per la salute e ripercussioni psicologiche. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda il consumo di mele, sono numerosi gli studi che hanno dimostrato come le mele contengano grandi quantità di polifenoli, antiradicali liberi con attività antinvecchiamento, antimalattie cardio-vascolari e soprattutto anticancro. Un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Annals of Oncology, dall’emblematico titolo “Una mela al giorno toglie l’oncologo di torno?”, documenta scientificamente che il consumo di mele riduce in maniera considerevole il rischio di numerosi tumori (del 21% per il cancro del cavo orale, del 25% per il cancro esofageo, del 20% per il cancro del colon retto, del 18% per il cancro della mammella, del 15% per quello ovarico e del 9% per quello della prostata). “Per diffondere il concetto che la mela sia un frutto buono che fa bene – ha dichiarato Luca Granata, Direttore Generale di Melinda – da diversi anni stiamo realizzando incontri con i consumatori nelle piazze, nei mercati all’ingrosso ed in quelli rionali delle principali città italiane, così come con gli studenti nelle scuole e i lavoratori nelle industrie. Abbiamo anche prodotto ad hoc una guida pratica di divulgazione scientifica sulla mela, Il Buono che fa Bene (scaricabile dal sito www. Melinda. It. Ndr) che tratta di corretta alimentazione, prevenzione e salute, e che contiene inoltre le evidenze scientifiche su quelle che sono le particolari caratteristiche geo-climatiche, davvero uniche della Val di Non, che rendono tale territorio uno dei più vocati al Mondo per la produzione di mele di qualità superiore”. .  
   
   
BABYBEL, IL PRATICO MINIFORMAGGIO TONDO RICOPERTO DI CERA HA RAGGIUNTO ALCUNE DELLE PIÙ BELLE LOCALITÀ SCIISTICHE ITALIANE, PER RALLEGRARE E INSAPORIRE I WEEK-END DEGLI SPORTIVI SULLA NEVE.  
 
L’iniziativa, partita il 9 febbraio, ha toccato in due settimane 6 delle più famose mete turistiche invernali: Madesimo, Aprica, Bormio, Pila, Champoluc e Cervinia. Degustazioni e Babybel sugli sci hanno reso allegro e divertente l’evento: presenti infatti due animatori in costume Babybel (uno sullo snowboard, uno sugli sci), che hanno conquistato il pubblico sciando sui diversi comprensori. L’attività svolta è stata di sampling presso uno stand posizionato, di volta in volta, alla partenza dei principali impianti di risalita, per offrire agli amanti delle piste il gusto naturale e inconfondibile del classico Babybel rosso e della sua nuovissima variante alle olive. .  
   
   
GOCCIA DOPO GOCCIA, DA 300 ANNI KIKKOMAN E´ IL NOME DELLA SALSA DI SOIA  
 
Solo ingredienti semplici e naturali per dare vita ad un prodotto che da oltre 300 anni accompagna con gusto innumerevoli ricette della tradizione asiatica e oggi, con sempre crescente successo, tanti piatti della cucina internazionale. E´ Kikkoman il nome della salsa di soia più pregiata che già nell´antico Giappone, nella città di Noda, si era meritata una fama che ben presto ha varcato i confini nipponici. E ancora, ieri come oggi, è a Noda che opera lo stabilimento della salsa di soia più famosa del mondo. Una salsa di soia ottenuta solo dalla fermentazione naturale di soia, frumento, acqua, sale e ben trecento spezie il cui sapiente mix costituisce il segreto del successo internazionale di questa salsa. Da sempre per produrre Kikkoman non vengono utilizzati coloranti, esaltatori di gusto o aromi artificiali così da dare vita ad una salsa unica per consistenza, limpidezza, profumo e gusto grazie anche ad una fermentazione lenta a temperatura controllata. Solo dopo questo scrupoloso processo la salsa di soia Kikkoman classica è pronta per essere confezionata nella originale bottiglietta dispenser da 150 ml con il famoso tappo rosso. Per chi apprezza invece i gusti meno decisi Kikkoman ha creato un´ottima variante: la deliziosa salsa di soia dolce, riconoscibile dal caratteristico dispenser da 150 ml con il tappo verde. Meno salata della versione classica, la salsa di soia dolce è perfetta per ogni tipo di carne cotta, per il pesce e per le insalate. Grazie al suo aroma delicato si adatta ottimamente ad ogni tipo di preparazione gastronomica, utilizzata sia per intingere sia come un classico condimento. La giusta dose di salsa di soia conferisce dunque un gusto nuovo e deciso ai contorni crudi o cotti, accompagna ed esalta i piatti etnici, impreziosisce le carni e i sughi più tradizionali. E oltre ad essere buona, la salsa di soia Kikkoman è un´ottima riserva di salute. La soia, infatti, è ricca di grandi proprietà nutritive, oltre che fonte di gusto e sapore deliziosi. Come importanti studi hanno recentemente dimostrato, l’alto valore nutrizionale della soia e dei suoi derivati è legato alla presenza di proteine ed estrogeni di origine vegetale in grado di combattere efficacemente il colesterolo, i disturbi legati alla menopausa e l’osteoporosi. I consumatori europei da qualche anno apprezzano sempre di più la salsa di soia, portandola in tavola al posto del più consueto aceto per dare una connotazione più particolare e saporita ai piatti della tradizione gastronomica classica. E se questa salsa di soia è Kikkoman, la scelta è una garanzia di successo. Un successo che da 300 anni non sembra conoscere flessioni. Dal 2006 Kikkoman è uno dei famosi marchi importati da Eurofood, il leader che da tanti anni importa e distribuisce solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. .