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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Maggio 2008
GRANDE DISTRIBUZIONE: NORME UE CONTRO GLI ABUSI CAUSATI DALLE CONCENTRAZIONI  
 
Strasburgo - Le piccole aziende, i fornitori e le imprese agricole sono minacciati dalla concentrazione dei supermercati che, sempre di più, impongono prezzi insostenibilmente bassi ai loro fornitori. I consumatori, inoltre, rischiano una perdita di diversità dei prodotti, del patrimonio culturale e dei punti vendita al dettaglio. Per tale ragione il Parlamento chiede di valutare gli abusi di posizione dominante nel settore della grande distribuzione e di armonizzare le norme Ue per contrastarli. All´apertura della seduta, il Presidente ha annunciato all´Aula l´iscrizione al processo verbale di una dichiarazione sottoscritta dalla maggioranza dei deputati - diventando così posizione ufficiale del Parlamento europeo - che chiede alla Commissione di avviare uno studio «sugli effetti che la concentrazione del settore dei supermercati nell´Ue sta avendo sulle piccole aziende, i fornitori, i lavoratori e i consumatori». Il Parlamento, più in particolare, sollecita di valutare «le eventuali violazioni di potere d´acquisto che possono derivare da tale concentrazione». Chiede inoltre di proporre «azioni adeguate, anche a livello regolamentare, per tutelare i consumatori, i lavoratori e i produttori da qualsiasi abuso di posizione dominante o dagli effetti negativi» rilevati nel corso del suo studio. Osserva infatti che il settore della distribuzione alimentare all´interno dell´Ue «è sempre più dominato da un numero limitato di catene di supermercati» che «stanno rapidamente divenendo "guardiani" del mercato», controllando «l´unico vero accesso degli agricoltori e di altri fornitori ai consumatori dell´Ue». Il Parlamento sottolinea poi che, stando a diverse testimonianze, i grandi supermercati europei «stanno abusando del loro potere d´acquisto per mantenere a livelli insostenibilmente bassi i prezzi corrisposti ai fornitori (con sede nell´Ue o meno), imponendo loro condizioni inique». A suo parere, «tali restrizioni sui fornitori implicano effetti a catena negativi sia sulla qualità dell´occupazione sia sulla protezione ambientale», mentre i consumatori «potrebbero dover affrontare una perdita di diversità dei prodotti, del patrimonio culturale e dei punti vendita al dettaglio». Osservando infine che i grandi supermercati gestiscono attività che sono sempre più a carattere transnazionale, sebbene alcuni Stati membri abbiano presentato una normativa nazionale volta a limitare tale abuso, il Parlamento auspica «l´armonizzazione della legislazione Ue». Background - la grande distribuzione organizzata in Italia e in Europa - In Italia, tra il 1996 e il 2006, il numero di punti vendita al dettaglio è aumentato sensibilmente sia per quanto riguarda i negozi tradizionali sia per la distribuzione moderna. Per i primi questa tendenza complessiva è dovuta esclusivamente agli esercizi che vendono prodotti non alimentari (+19%) che hanno controbilanciato il declino dei negozi alimentari (-14%). Per la distribuzione moderna sono aumentati i punti vendita di entrambe le tipologie di prodotti, ma la crescita è nettamente più marcata per i non alimentari (+60% contro +34%). Il risultato è che, in Italia, la quota di mercato della grande distribuzione organizzata (Gdo) è passata, in dieci anni, dal 36 al 52%, mentre quella dei negozi tradizionali è scesa dal 53 al 35,6%. Un lieve aumento si è registrato anche per altri tipi di canali di vendita, come il porta a porta e gli ambulanti. Questo ribaltamento è ancora più evidente per quanto riguarda i generi alimentari: la quota di mercato della Gdo è passata dal 50% al 69%, mentre quella dei negozi tradizionali è scesa dal 41% al 21%. Stessa tendenza, si è registrata per i beni non alimentari: la quota di mercato della Gdp è infatti passata dal 20 al 35%, mentre quella dei negozi tradizionali è scesa dal 67 al 50%. Allo stesso tempo, nel comparto alimentare europeo si è verificato un importante fenomeno di concentrazione nel settore della Gdo, con il risultato che la quota di mercato dei 5 principali operatori ha raggiunto, tra il 1993 e il 2002, più del 69%. Più precisamente, nell´ambito dei super e ipermercati, i primi cinque distributori hanno una quota di mercato pari al 90% in Francia, al 76% in Germania, al 70% nel Regno Unito, al 57% in Spagna e al 55% in Italia. A livello internazionale, sempre per quanto riguarda gli alimenti, il leader della grande distribuzione organizzata è Wal Mart, con una cifra d´affari che, nel 2005, ha superato i 250 miliardi di euro. Al secondo posto, ma molto più lontano, si trova il gruppo francese Carrefour che ha fatturato "solo" 75 miliardi di euro. Seguono poi un altro americano e un gruppo tedesco Metro (circa 56 miliardi di euro). Il primo italiano - Coop Italia - si posiziona al 49° posto, con 11,5 miliardi di euro di cifra d´affari. Per quanto riguarda il nostro Paese, al secondo posto si posiziona Conad (circa 8 miliardi di euro), seguito da Carrefour Italia, Interdis e Selex (tutti circa 7 miliardi), da Auchan/sma (5,7 miliardi), Esselunga (5,4), Sisa e Despar (4 miliardi) e C3 (3,5 miliardi). Elenco dei firmatari italiani - Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Gabriele Albertini, Alfonso Andria, Roberta Angelilli, Alfredo Antoniozzi, Alessandro Battilocchio, Sergio Berlato, Giovanni Berlinguer, Mario Borghezio, Umberto Bossi, Iles Braghetto, Marco Cappato, Giorgio Carollo, Giuseppe Castiglione, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Luigi Cocilovo, Michl Ebner, Claudio Fava, Francesco Ferrari, Alessandro Foglietta, Monica Frassoni, Giuseppe Gargani, Jas Gawronski, Gian Paolo Gobbo, Donata Gottardi, Lilli Gruber, Umberto Guidoni, Sepp Kusstatscher, Romano Maria La Russa, Vincenzo Lavarra, Pia Elda Locatelli, Andrea Losco, Mario Mantovani, Mario Mauro, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Cristiana Muscardini, Francesco Musotto, Sebastiano (Nello) Musumeci, Pasqualina Napoletano, Marco Pannella, Pier Antonio Panzeri, Adriana Poli Bortone, Vittorio Prodi, Giovanni Rivera, Marco Rizzo, Luca Romagnoli, Guido Sacconi, Amalia Sartori, Luciana Sbarbati, Gianluca Susta, Antonio Tajani, Salvatore Tatarella, Patrizia Toia, Armando Veneto, Riccardo Ventre, Donato Tommaso Veraldi, Marcello Vernola, Mauro Zani, Stefano Zappalà. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AUMENTO DEI PREZZI ALIMENTARI NELL´UE E NEI PVS  
 
Il Parlamento è chiamato a adottare una risoluzione sull´aumento dei prezzi alimentari nell´Ue e nei Paesi in via di sviluppo. Se talune famiglie europee hanno difficoltà a far quadrare i conti, in alcuni Pvs si sono verificate vere e proprie rivolte. L´aumento del prezzo di petrolio e domanda alimentare dei paesi emergenti, il calo della produzione e delle scorte agricole, lo sviluppo delle colture energetiche e i disastri climatici sono i principali imputati. Ma vi è anche chi accusa la Pac. Nel corso del dibattito dello scorso aprile, il commissario allo Sviluppo e all´Aiuto umanitario, Louis Michel, aveva insistito sul fatto che l´aumento brutale dei prezzi dei prodotti alimentari dall´inizio dell´anno ha causato «una presa di coscienza planetaria della sfida alimentare mondiale», ma ha sottolineato che il fenomeno non è recente: dal 2000, i prezzi in dollari del grano sono triplicati e quelli del riso e del granoturco sono raddoppiati, mentre l´inizio dell´anno 2008 corrisponde a un nuovo aumento del 20%. «Questo fenomeno si traduce, nei nostri paesi industrializzati, con preoccupazioni sul potere d´acquisto, e nei paesi in via di sviluppo, con il rischio di carestie per intere popolazioni», aveva sottolineato il commissario. Aveva quindi paventato «una grave minaccia di destabilizzazione politica, finanziaria, economica e sociale per numerosi Stati in tutto il mondo». Il commissario aveva quindi insistito sul fatto che «la reazione deve necessariamente essere rapida e la Comunità internazionale intera deve mobilitarsi». Aveva quindi sottolineato che «Il più grande errore sarebbe di dare a un problema strutturale (l´insicurezza alimentare) una risposta umanitaria (l´aiuto alimentare)», per poi annunciare che la Commissione intende mobilitare, con l´accordo dell´autorità di bilancio, 60 milioni di euro supplementari sulla riserva di emergenza, cosa che porterebbe a 283,25 milioni di euro l´aiuto alimentare per il 2008. A più lungo termine, si tratta di aiutare l´agricoltura africana a trarre interamente vantaggio dal suo enorme potenziale. In proposito, aveva ricordato che la Commissione ha raddoppiato i fondi disponibili per l´agricoltura e lo sviluppo rurale nel decimo Fes, (1,2 miliardi di euro). In nome del Consiglio, il segretario di Stato sloveno agli Affari europei, Janez Lenarèiè, aveva espresso viva preoccupazione dell´Ue, «cosciente della gravità e dell´ampiezza di un problema che ha un impatto potenziale importante sui paesi più poveri». Evocando le costrizioni che pesano sull´offerta e l´impatto dei biocarburanti, il Presidente aveva garantito, su quest´ultimo punto, che un gruppo di lavoro del Consiglio stava «formulando criteri chiari che permetteranno di garantire la produzione durevole di biocarburanti col minore impatto possibile sui paesi poveri». «Oggi l´Europa prende improvvisamente coscienza che ha più che mai bisogno dell´agricoltura per garantire la sua sicurezza alimentare», aveva sottolineato invece il leader Ppe/de Joseph Daul insistendo sulla necessità di riforme strutturali dell´agricoltura mondiale, sulla promozione di agricolture economicamente realizzabili e sull´autosufficienza dei paesi emergenti. Se da un lato agli agro-carburanti vengono attribuiti tutti i mali, il deputato notava che essi rappresentano soltanto 2% della produzione agricola in Europa. Si era quindi detto favorevole al fatto che il bilancio di salute della Pac offra l´occasione di promuovere la ricerca agronomica e lanciare una riflessione sugli Ogm, «piuttosto che raccomandare soluzioni semplicistiche e puramente economiche». Martin Schulz (Pse, De) aveva invece criticato i grandi fondi speculativi (gli hedge funds) che si sono appropriati il settore alimentare. «Speculano sull´aumento dei prezzi dei prodotti alimentari per realizzare il massimo di vantaggi, creando penurie. Il capitalismo di casinò si è seduto al tavolo dei poveri, è uno scandalo morale», aveva esclamato, auspicando un controllo internazionale de mercati finanziari. A suo parere, la riforma della Pac deve essere l´occasione «di interrogarsi sul ruolo delle sovvenzioni all´esportazione e sulle possibilità di privilegiare i biocarburanti». Graham Watson (Alde/adle, Uk) aveva espresso preoccupazione per un fenomeno che compromette l´obiettivo di ridurre di metà la povertà nel mondo entro il 2015, ma aveva anche osservato che il processo ai biocarburanti è esagerato. Aveva quindi auspicato che l´Ue garantisca il successo della lotta contro il cambiamento climatico, e del ciclo di Doha all´Omc, «per un´agricoltura sostenibile al livello mondiale». Friedrich-wilhelm Graefe zu Baringdorf (Verdi/ale, De) i biocarburanti non costituiscono una panacea poiché «il loro bilancio energetico non è buono e mantengono la speculazione». Infine, Luisa Morgantini (Gue/ngl, It) aveva sottolineato che «il cibo è un diritto e non dovrebbe essere quindi affidato solo alle regole del mercato o alle speculazioni finanziarie». Le cause della crisi, a suo parere, sono molteplici: aumento dei costi del gasolio, sussidi per la produzione di biocarburanti, maltempo, aumento del consumo di carne, speculazioni sui futures dei prodotti alimentari. Ma ha anche rilevato che «le multinazionali sono responsabili di una violenza strutturale, hanno costruito un mondo di disuguaglianze e di orrore». Aveva poi definito «distruttiva per gli equilibri internazionali » la politica agricola Ue, osservando che il contingentamento della produzione di cereali con misure rivolte al set-aside «sono anch´esse responsabili della situazione». Aveva poi ammonito dall´ascoltare le campagne pro Ogm, che promettono di sfamare il mondo ma che sono, invece, «una scorciatoia effimera che causerebbe danni enormi». Aveva quindi suggerito una moratoria di 5 anni nella produzione di biocarburante e sottolineato che l´aumento dei finanziamenti al Programma Alimentare Mondiale, anche se dovuto, «non è la soluzione». Antefatti Nel mese di marzo di quest´anno, secondo dati Eurostat, il tasso d´inflazione annua dell´Ue è aumentato fino al 3,8% e quello della zona euro ha raggiunto il 3,6% contro, rispettivamente, il 2,3 e l´1,9 registrati l´anno precedente. Nel solo mese di marzo, i prezzi sono aumentati dell´1% nell´Ue e dello 0,8 nella zona euro. I principali fattori che hanno sospinto l´inflazione annuale della zona euro nel mese di marzo sono stati l´insegnamento, (9,6%), i prodotti alimentari (6,2%) e i trasporti (5,6%). Più in particolare, i carburanti per i trasporti, i combustibili liquidi, il latte, il formaggio e le uova hanno avuto il più forte impatto sul rialzo del tasso globale d´inflazione. In Italia, i dati Istat sull´inflazione nel mese di marzo evidenziano un aumento tendenziale degli alimentari del 5,5%, con punte del 16,8% per la pasta e del 13% per il pane. Inoltre, tra i fattori della produzione che hanno subito maggiori rincari nelle campagne figurano i fertilizzanti (+ 30,1%), i mangimi (+ 22,4%) ed i carburanti (+7,4%), mentre tra le attività agricole quelle che hanno subito incrementi record nei costi sono l´allevamento e la coltivazione dei cereali come frumento, mais e riso. Nelle altre parti del mondo la situazione non è migliore, tant´è che molti paesi produttori hanno deciso di imporre restrizioni alle esportazioni di beni alimentari per soddisfare la domanda interna, con il rischio di provocare una spirale al rialzo dei prezzi a livello mondiale. Il forte rialzo dei prezzi degli alimenti di base e del carburante ha addirittura provocato delle rivolte che hanno causato diverse vittime in alcuni paesi a basso reddito, come l´Egitto, il Camerun, Haiti e il Burkina Faso, l´Indonesia, la Costa d´Avorio, la Mauritania, la Bolivia, il Senegal e l´Uzbekistan. Secondo la banca Mondiale, 33 paesi sono a rischio di sommosse civili per le stesse ragioni. La gravità della situazione ha portato l´Onu a costituire una task force sulla crisi alimentare, che comprende enti delle Nazioni Unite oltre a Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, e mira a «promuovere una risposta unitaria alla crisi e a sostenere i governi e le popolazioni colpite». Aprendo la riunione inaugurale della task force, lo scorso 13 maggio, il Segretario Generale Ban Ki-moon ha sottolineato che l’improvvisa impennata dei prezzi dei generi alimentari di base «è essenzialmente legata alla domanda globale di approvvigionamento alimentare», ma ha anche osservato che «le cause scatenanti della crisi sono complesse e le conseguenze molteplici». L’incontro si è incentrato sulla creazione di un piano globale per affrontare l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Questa strategia comprenderà provvedimenti sia a breve che a lungo termine - ivi compresi gli aiuti alimentari e la protezione sociale - per alleviare l´impatto della crisi sulle popolazioni più colpite. Tutti gli elementi del programma della Task Force saranno presentati alla Conferenza di Alto Livello di Roma, organizzata dalla Fao, sul tema della sicurezza alimentare. I membri della Task Force hanno esortato di recente i paesi a non intraprendere azioni che potrebbero aggravare l´attuale aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, e hanno sottolineato che è necessario consentire e non ostacolare le scorte di cibo provenienti da organizzazioni come il Programma Alimentare Mondiale. Nel corso delle prossime settimane, il responsabile per gli affari umanitari John Holmes, coordinatore della Task Force, e David Nabarro, Assistente del Segretario Generale, coordinatori della Task Forece, si consulteranno con gli Stati membri, mentre l’agenda della Task Force sarà in funzione delle necessità. Il Direttore generale della Fao ha di recente sottolineato la gravità del problema paventando il rischio di propagazione di queste sommosse nei paesi dove dal 50 al 60% del reddito è destinato all´alimentazione. La Fao attribuisce questa impennata dei prezzi a un insieme di fattori, tra cui la riduzione della produzione agricola dovuta ai cambiamenti climatici, la poca disponibilità di scorte alimentari, l´aumento del consumo di carne e di prodotti lattierocaseari nei paesi emergenti, la crescita della domanda per la produzione di biocarburanti, la siccità e l´aumento dei prezzi dell´energia e dei trasporti. In una recente conferenza, il Direttore generale della Fao ha sottolineato che i prezzi alimentari nel mondo sono aumentati del 45% nel corso degli ultimi nove mesi. Secondo l´Onu, inoltre, i prezzi di derrate di base - come il riso, i fagioli secchi, la frutta e il latte condensato - sono aumentati del 50% nell´ultimo anno, mentre quello della pasta è più che raddoppiato. Il prezzo del grano, da calcoli della Banca mondiale, è aumentato del 181% nel corso degli ultimi tre anni. La direttrice del Programma Alimentare Mondiale, nel corso di un´audizione al Parlamento europeo tenutasi a inizio marzo, aveva dichiarato di aver scritto a venti importanti donatori dell’agenzia per l’assistenza alimentare. Le previsioni fatte per il 2008, ha affermato, devono essere riviste per tenere conto dell´aumento dei prezzi alimentari e dell´energia nel mondo. Se a metà del 2007 si calcolava servissero 2,9 miliardi di dollari per assistere 73 milioni di persone in 78 paesi, ora servono almeno ulteriori 500 milioni di dollari. Se a giugno non arriveranno altri finanziamenti, ha ammonito, il Pam dovrà «ridurre le razioni alimentari o il numero di persone che assiste». .  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE APPROVA LA PROPOSTA DI ACQUISIZIONE DI WORLD DUTY FREE DA PARTE DI AUTOGRILL  
 
Bruxelles, - La Commissione europea ha autorizzato, a norma del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di World Duty Free Limited (Wdf), operatore britannico nel settore dei punti vendita negli aeroporti, da parte del fornitore italiano di servizi ai viaggiatori Autogrill S. P. A. Dopo aver esaminato l´operazione, la Commissione ha concluso che essa non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (See) o in una sua parte sostanziale. Autogrill è un fornitore di servizi di ristorazione e al dettaglio per i viaggiatori a livello mondiale, attivo nel settore dei servizi al dettaglio per i viaggiatori (travel retail) attraverso le sue controllate al 100% Alpha Airport Group Plc e Aldeasa S. A. Alpha gestisce punti vendita in diversi aeroporti nel Regno Unito, in Italia e in paesi non Ue, oltre che presso i terminali di accesso all´Eurotunnel in territorio britannico, mentre Aldeasa gestisce punti vendita in vari aeroporti in Spagna, Portogallo e al di fuori dell´Unione europea. Wdf è una società interamente controllata da Baa Limited, proprietaria di sette aeroporti del Regno Unito presso i quali Wdf ha ottenuto concessioni per la gestione di punti vendita. Le attività di Autogrill e Wdf si sovrappongono nel settore della fornitura di servizi di vendita negli aeroporti. Dall´indagine svolta dalla Commissione emerge che l´impresa risultante dalla concentrazione diventerebbe sì leader nel settore della vendita al dettaglio ai viaggiatori negli aeroporti, ma dovrebbe comunque continuare a far fronte a una serie di importanti vincoli concorrenziali, sia in materia di appalti per la concessione di punti vendita al dettaglio negli aeroporti sia per quanto riguarda la gestione di tali punti vendita. Si deve infatti tener conto non solo dell´attiva partecipazione di forti operatori internazionali alle gare d´appalto per la concessione di punti vendita al dettaglio negli aeroporti, ma anche della presenza nel medesimo settore, a livello locale e regionale, di numerosi operatori di dimensioni più modeste. Inoltre, a differenza di Autogrill, Wdf non si è particolarmente distinta come offerente in gare d´appalto per la concessione di punti vendita al dettaglio negli aeroporti. Infine, l´indagine della Commissione ha confermato che i costi del passaggio ad altri operatori che devono sostenere i gestori degli aeroporti non sono elevati, mentre la penetrazione commerciale in diversi aeroporti dell´intero territorio See di parecchi tra i più diffusi negozi e prodotti di marca è la riprova che il settore della vendita al dettaglio negli aeroporti è un mercato concorrenziale. Per maggiori informazioni sul caso consultare il sito: http://ec. Europa. Eu/comm/competition/mergers/cases/index/m102. Html#m_5123 . .  
   
   
PESCA, VERTICE TRA REGIONE E DIREZIONE MARITTIMA DELLA SARDEGNA  
 
 Cagliari - Vertice ieri mattina tra Regione e Direzione marittima - Capitaneria di Porto di Cagliari per garantire maggiori e più efficaci controlli a mare contro l´attività di pesca illegale. Il direttore marittimo della Sardegna, Domenico De Michele, ha ricevuto l´assessore dell´Agricoltura e Pesca Francesco Foddis che, sullo stesso tema, nelle settimane scorse aveva già incontrato il comandante del Corpo forestale Giuseppe Delogu. Vertice quello odierno che si inquadra nella serie di appuntamenti che l´assessore avrà con tutte le autorità marittime e di polizia per cercare di arginare fenomeni, primo fra tutto la pesca a strascico illegale, che danneggiano gravemente il mare depauperandolo delle sue risorse. "Il comparto pesca - ha sottolineato Foddis - ha più volte chiesto alla Regione un segnale forte anche in materia di controlli. Questa richiesta ci impegna a ricercare ogni possibile collaborazione per il contrasto delle attività illecite: per la doverosa salvaguardia delle risorse e dell´ambiente marino, che è un bene di tutti e non può essere sacrificato a beneficio di un comparto produttivo, ma anche per una giusta e doverosa tutela del reddito di chi lavora in mare con serietà e professionalità". Nel corso della riunione non si è comunque parlato solo di controlli, ma si è tratteggiato il quadro del settore, individuandone problematiche e soluzioni. A questo proposito, nel corso dei prossimi giorni l´assessore Foddis convocherà il Tavolo azzurro, con i rappresentanti delle associazioni di categoria, che vedrà la partecipazione congiunta di Regione e Autorità marittima. Soddisfatto il direttore Domenico De Michele, che ha preso atto della volontà della Regione di voler condividere obiettivi e risorse per un più efficiente ed efficace azione di contrasto della pesca illegale. De Michele ha anche specificato come nel quadro della Politica comune della pesca l´Italia, al pari degli altri Stati membri dell´Unione europea, ha istituito il Centro di Controllo Pesca Nazionale, individuando nelle Capitanerie il soggetto a cui tutti gli organi preposti al controllo della filiera della pesca devono fare riferimento. Il controllo sulla pesca marittima è un´attività che comporta impegni non indifferenti di uomini e mezzi e che richiede una profonda conoscenza delle norme, sia di quelle relative alla pesca che di quelle connesse al codice della navigazione, alla sicurezza, alle norme a tutela degli equipaggi, sanitarie, la disciplina sul commercio dei prodotti ittici. "Colgo quindi con favore - ha spiegato De Michele - la proposta della Regione di mettere a punto una comune strategia di contrasto alle attività illecite: strategia che deve basarsi sui controlli (in mare, sui luoghi di sbarco, nei siti di commercializzazione) ma anche sul puntuale scambio di informazioni tra i due organismi. Voglio anche rassicurare gli operatori che i controlli non sono mai venuti meno, anzi oggi sono attuati facendo ampio ricorso a sofisticati sistemi di rilevazione che consentono di verificare, ed eventualmente sanzionare, il posizionamento e l´attività delle singole unità da pesca in modo permanente". .  
   
   
CONFERENZA APERTA SEAFOODPLUS, COPENAGHEN, DANIMARCA  
 
Dall´8 al 10 giugno a Copenaghen (Danimarca) il progetto finanziato dall´Ue Seafoodplus organizza la sua quinta conferenza aperta. Il principale obiettivo della conferenza consiste in una presentazione dei risultati di maggiore interesse ottenuti dal progetto Seafoodplus, che è partito all´inizio del 2004 e si concluderà alla fine del 2008. Durante la conferenza saranno presentati i risultati di maggiore interesse per l´industria, la scienza e il pubblico comune. Argomenti trattati nelle sessioni: prodotti ittici e nutrizione; prodotti ittici e consumatori; sicurezza dei prodotti ittici; prodotti ittici dalla fonte al consumatore; prodotti ittici da acquacoltura; prodotti ittici e tracciabilità; integrazione all´interno di Seafoodplus; cooperazione con l´industria ittica e futuro di Seafoodplus. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Seafoodplus. Org/the_fifth_seafoodplus. 641.  
   
   
BUITONI, LA REGIONE CHIEDE PIÙ TEMPO PER UNA VERIFICA PROPOSTO ANCHE UN TAVOLO PERMANENTE  
 
Firenze - Un tavolo permanente, aperto a tutti i protagonisti della vicenda, per approfondire, in tempi stretti, le questioni legate alla cessione della Buitoni, che occupa 450 addetti nella produzione di pasta a Sansepolcro e la richiesta all’azienda di «fermare gli orologi» per consentire di avere più tempo per una ulteriore verifica della qualità delle proposte che possono portare a uno sbocco postivo, in grado di garantire il mantenimento nel territorio di attività produttive di qualità e salvaguardare professionalità e posti di lavoro. Queste le conclusioni cui si è giunti ieri nell’incontro convocato dagli assessori al lavoro Gianfranco Simoncini e alle attività produttive Ambrogio Brenna negli uffici dell’assessorato al lavoro in piazza della Libertà a Firenze e al quale hanno partecipato anche i rappresentanti del gruppo Nestlè, proprietario dell’azienda, delle istituzioni aretine (con l’assessore al lavoro della Provincia di Arezzo Alesandra Dori, il sindaco del Comune di Sansepolcro Franco Polcri), i rappresentanti dei sindacati di categoria nazionali e provinciali e le rappresentanze sindacali aziendali. Nel corso dell’incontro l’azienda, ribadendo la volontà di un percorso condiviso, ha fatto il punto sulle manifestazioni di interesse ad oggi pervenute da parte di sopggetti intenzionati a rilevare l’azienda, confermando che al momento è in piedi una sola proposta. Tale proposta vede contrari i sindacati e le istituzioni locali, che hanno ribadito di non «sentirsi garantiti» dal piano industriale presentato. L’assessore Simoncini ha ribadito la posizione della Regione, chiedendo con forza «una soluzione di qualità, che punti sul mantenimento del marchio» e offrendo «la disponibilità di ogni possibile azione da mettere in campo per dare una prospettiva forte e sicura all’azienda», ricordando che «la Buitoni è radicata da sempre nel territorio, ha forti legami a livello sociale e ricopre un ruolo importante nell’economia della nostra regione. Solo alla luce di tutto questo – ha detto Simoncini – si può valutare la credibilità di un piano industriale che dovrà garantire un futuro stabile alla Buitoni ». Fra le possibili iniziative per favorire la nascita di un nuovo soggetto industriale, la Regione prevede anche la partecipazione, tramite la finanziaria regionale, al capitale di rischio della società o attraverso prestiti partecipativi. «La Regione ha il massimo rispetto dell’autonomia delle parti e non intende sostituirsi al confronto sindacati-azienda – ha detto Brenna - siamo però interessati e disponibili a lavorare per uno sbocco positivo della vertenza e chiediamo più tempo per verificare le condizioni di una proposta, che secondo noi non può essere valutata solo per il valore finanziario ma deve anche tener conto della prospettiva industriale, occupazionale e delle relative implicazioni sociali, proposta che non riguarda la sola Buitoni ma anche tutto il suo indotto». .  
   
   
LE PRIORITÀ DELLA SARDEGNA AL NUOVO MINISTRO ASCOLTA LA NOTIZIA  
 
Cagliari - Risorse per far fronte all´emergenza siccità, nuovi strumenti finanziari per aggredire la questione dell´indebitamento pregresso delle aziende agricole e completamento delle infrastrutture delle reti idriche della Sardegna. Sono tra le priorità discusse il 16 maggio a margine della Commissione Politiche agricole della Conferenza Stato–regioni tenutasi a Cagliari e che saranno portate dalla Sardegna al tavolo con il nuovo ministro dell´Agricoltura, Luca Zaia. All´incontro erano presenti assessori e rappresentanti di Sardegna, Piemonte, Toscana, Liguria, Friuli, Lombardia, Marche, Campania, Lazio, Calabria e Provincia autonoma di Trento–bolzano. "Oggi abbiamo definito una prima e importante agenda di impegni da discutere e sottoporre al neo ministro – ha sottolineato l´assessore dell´Agricoltura Francesco Foddis – anche perché il comparto agricolo attraversa un momento difficile e di cambiamento che necessita risposte significative. Auspichiamo che continui il clima di leale collaborazione con lo Stato, anche alla luce del lavoro svolto finora e considerata l´importanza d´interlocuzione delle Regioni". "Per quanto riguarda la Sardegna - ha continuato l´assessore Foddis - sottoporremo al ministro diverse questioni: dal necessario completamento delle reti idriche che possano servire al meglio tutti i territori, alla richiesta di deroga dell´Unione europea per una maggiore attività di sensibilizzazione del Ministero nei confronti dell´indebitamento, fino all´emergenza siccità che quest´anno sta mettendo a rischio le colture in diverse zone dell´Isola. Tematiche verso le quali sono sicuro il ministro dimostrerà una particolare sensibilità". Relativamente all´ordine del giorno della Commissione, ha tenuto banco la discussione sul riordino dei Consorzi di bonifica. A questo proposito, l´assessore Foddis ha informato i componenti che proprio in questi giorni il Consiglio regionale sardo sta esaminando il testo unico di riforma degli enti irrigui isolani che sarà votato dall´assemblea la prossima settimana. Riforma che ha l´obiettivo di assicurare un prezzo dell´acqua equo per gli imprenditori agricoli e una maggiore competitività alle aziende, attraverso l´erogazione da parte degli stessi Consorzi di servizi più efficienti e a costi contenuti. In questo senso la Sardegna anticipa quanto verrà poi definito a livello nazionale e rivendica, al di là di quanto stabilito dal decreto "Milleproroghe", il pieno rispetto delle competenze delle Regioni a Statuto speciale. Altro settore del comparto agricolo in cui la nostra Isola fa da precorritrice per le altre Regioni è quello del Sistema informativo agricolo regionale (Siar). Tema che è stato al centro del convegno nazionale di ieri a Cagliari, nel quale sono state analizzate le relazioni e le integrazioni del Siar con il Sian (Sistema informativo agricolo nazionale). In questo caso è stato sottolineato, soprattutto dai vertici di Agea (l´organismo pagatore nazionale) che i risultati raggiunti dalla Sardegna possono essere presi a modello dalle altre amministrazioni specie perché si mettono in pratica le Linee guida per lo sviluppo e l´implementazione del Sian, che individuano standard e modelli organizzativi e comuni per tutti i soggetti coinvolti. "La Regione – spiega l´assessore Foddis – ha avuto l´intuito e la capacità di anticipare quanto poi è stato steso nelle Linee guida, tanto che il nostro Siar e l´anagrafe aziendale, che rientrano nella più complessiva strategia di innovazione e informatizzazione dell´amministrazione regionale, sono stati presi come progetto pilota dalle altre Regioni. A pieno regime, il Siar raggiunge gli obiettivi di trasparenza della Pubblica amministrazione, di semplificazione dei processi burocratici, di efficienza dei servizi e di accelerazione della spesa a favore dei produttori. L´innovazione tecnologica e le sinergie tra Siar e Sian dovranno però andare di pari passo con una maggiore "umanizzazione" dei servizi, dovranno cioè avere sempre come riferimento l´imprenditore agricolo e la facilitazione del suo lavoro quotidiano". .  
   
   
MALTEMPO VENETO; CONTA, “VERIFICATA RISPOSTA POSITIVA CONSORZI BONIFICA”  
 
 “La rete dei Consorzi di Bonifica del Veneto, attivata sin dalle prime ore del mattino di ieri, ha risposto positivamente, ed i numerosi interventi attivati, a cominciare dall’avvio delle oltre 300 idrovore sparse sul territorio, hanno contribuito ad affrontare un situazione assai critica in vari punti del Veneto”. Lo dice l’Assessore all’ambiente e difesa del suolo Giancarlo Conta, dopo aver verificato il tipo di risposta messa in campo dalla rete dei Consorzi di Bonifica a fronte dell’ondata di maltempo che ieri ha colpito il Veneto. “Tenuto conto della particolare criticità idraulica del Veneto con oltre 500 mila ettari sotto il livello del mare – aggiunge Conta – in questa delicata circostanza la rete dei Consorzi ha concorso validamente ad assicurare la difesa dei centri urbanizzati, delle aree produttive e della quasi totalità delle superfici coltivate della nostra regione”. Già venerdì l’Arpav aveva allertato i Consorzi di Bonifica prevedendo notevoli piogge tra sabato e domenica. I Consorzi hanno quindi predisposto lo svuotamento della rete di competenza per assicurare massima efficienza idraulica al suolo. Preoccupazione hanno destato, nell’entroterra veneziano, le situazioni di Camponogara, Campagna Lupia e Campolongo Maggiore, già duramente colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche del 26 settembre 2007. All’idrovora di Lova, gli idrometri hanno rilevato un apporto di 90 millimetri di pioggia in sole 3 ore. Difficoltà si sono avute anche nel mirese per i problemi delle reti fognarie bianche a scaricare nella rete di bonifica. 120 millimetri di pioggia in 7 ore sono caduti nel padovano, in particolare nelle zone di Codevigo, Arzergrande e Cambroso, con allagamenti dei alcune aree coltivate, di alcune strade e abitazioni, e con la messa in funzione di tutte le pompe di emergenza del Consorzio di Bonifica. Anche il Consorzio Dese-sile ha azionato tutte le idrovore e dislocato prudenzialmente le attrezzature di emergenza di Mogliano Veneto: il tutto garantisce discreta sicurezza nell’affrontare eventuali altri apporti di pioggia previsti sino a mercoledì. Nell’area di Lozzo Atestino, dove dalla fine di agosto si lavora a gran ritmo per ripristinare la funzionalità di un’importantissima botte a sifone sottopassante il canale Bisatto, le portate di pioggia di domenica sono state allontanate con successo. Anche nel Veneto orientale le idrovore sono in azione dalle prime ore di ieri. Ciò nonostante, qui si sono avuti allagamenti che hanno interessato alcune campagne e parte della viabilità, soprattutto nelle zone di San Donà, Eraclea, Ceggia e Torre di Mosto. Il Consorzio di Bonifica Basso Piave ha registrato 120 millimetri di pioggia in 24 ore, il che determina che alcune aree particolarmente depresse del territorio siano ancora allagate malgrado l’attività delle idrovore, che continua senza sosta. Analoga situazione si è verificata a Gruaro, Teglio Veneto e Concordia Sagittaria, e nelle aree al confine con il Friuli, dove lo stato di allerta non è ancora rientrato per il timore di nuove piogge nelle prossime 48 ore. .  
   
   
AUTOGRILL: CLEARANCE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALL’ACQUISIZIONE DEL 100% DI WORLD DUTY FREE EUROPE  
 
 La Commissione Europea ha ritenuto compatibile con le normative comunitarie sulla concorrenza l’acquisizione, da parte di Autogrill (Milano: Agl Im), del 100% di World Duty Free Europe Limited da Baa Limited. In base ai termini dell’accordo, il closing dell’operazione è previsto il 21 maggio 2008. Profilo di World Duty Free Europe World Duty Free Europe è il primo operatore del Regno Unito nel settore del travel retail & duty-free. Gestisce attività in 7 tra i più importanti aeroporti Uk, incluso Heathrow, il terzo aeroporto al mondo per volumi di traffico. La società è attiva in tutte le tradizionali tipologie del duty-free/duty-paid, soprattutto nel settore beauty. Wdf opera in 58 store, distribuiti su una superficie complessiva di oltre 18 mila metri, con circa 1. 900 dipendenti e un totale di circa 62 milioni di clienti. Nell’esercizio 2007 la società ha generato ricavi netti per £ 420,5 milioni e un Ebitda di £ 37,4 milioni. .  
   
   
AUSTRIA, BENE PRIME TRE CATENE ALIMENTARI  
 
L´ultima ricerca di mercato della Nielsen ha dimostrato che nel primo trimestre 2008 i tre distributori alimentari principali Rewe Austria (con le insegne Billa, Merkur e Penny), Spar e Hofer sono arrivati a controllare il 78 per cento del settore, rispetto alla quota del 77,4 rilevata alla fine del 2007. Lo afferma l´Ice. La predominanza sul mercato si ritrova anche nei dati relativi allo sviluppo del giro d´affari: la ricerca ha registrato, per il 2007, un aumento del fatturato del 4,6 per cento per Rewe; del 4,3 per Spar e del 5,3 per Hofer. Nel complesso, il commercio di generi alimentari nel 2007, senza tenere conto dell´inflazione, è aumentato del 2,9 per cento. .  
   
   
SPAR LANCIA PRODOTTI PRIVATE LABEL  
 
 Il gruppo di supermercati Spar cerca di ritagliarsi un posto nel crescente mercato dei discount creando un proprio marchio a basso costo. Obiettivo, secondo gli esperti: frenare l´avanzata dei discount alimentari e rifidelizzare i clienti passati a Hofer, il discount di prodotti alimentari più importante dell´Austria. Spar lancia dunque 45 alimenti di base sotto il proprio marchio private label S-budget. Entro la fine dell´anno l´assortimento verrà ampliato a 100 articoli nei supermercati Spar, Interspar e Eurospar. L´iniziativa riguarda non solo l´Austria, ma anche Italia, Ungheria, Slovenia, Croazia e Repubblica Ceca. La notizia è ripresa dall´Ice. Spar giustifica la creazione di una linea a basso costo come reazione all´inflazione e ai rincari e prende spunto per il nome dalla linea di successo a basso costo della catena svizzera Migros. .  
   
   
SALERNO: PROGETTO “RECUPERO DELLA FERTILITÀ DEI SUOLI”  
 
Mercoledì 21 maggio 2008 alle ore 17. 00 presso la sede camerale di Via Roma n. 29 a Salerno, si terrà un incontro, rivolto ad addetti ai lavori, sul tema “Agricoltura intensiva nella Piana del Sele: monitoraggio e recupero della fertilità dei suoli”. L’appuntamento costituisce il primo momento informativo sulle attività in corso di realizzazione del progetto “Recupero della Fertilità dei Suoli”, promosso dalla Camera di Commercio di Salerno in collaborazione con il Dipartimento di Arboricoltura Botanica e Patologia Vegetale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico Ii” e la Coldiretti Salerno. Le attività progettuali prevedono la realizzazione di un ampio monitoraggio della fertilità dei suoli, attraverso uno studio sulle condizioni dei terreni delle aziende orticole salernitane, che saranno così sottoposti ad analisi fisiche, chimiche, biochimiche e biologiche al fine di determinarne parametri correlabili ai valori di produttività dei suoli e alla qualità attesa dei prodotti. Sulla base dei dati raccolti saranno poi definite attività sperimentali da realizzare in aziende pilota, al fine di recuperare quelle situazioni di compromessa o ridotta fertilità attraverso l’applicazione di compost di diversa origine e provenienza, in armonia con l’adozione di cicli e tecniche colturali tesi a innescare nei suoli un processo di accumulo e di stabilizzazione della frazione organica. .  
   
   
AGRICOLTURA: AIUTI A IMPRESE UMBRE PER 140 MILIONI DI EURO  
 
 Perugia - Quasi 140 milioni di euro di finanziamento pubblico, in grado di produrre circa 350 milioni di investimenti complessivi: sono le risorse di tre misure comunitarie, la 112, 121 e 123 dell’Asse 1 del Psr (Piano di sviluppo rurale) 2007-2013, di cui la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Carlo Liviantoni, le disposizioni attuative. Le misure, che saranno pubblicate in appositi bandi, sono rispettivamente riferite ad aiuti alle imprese per l’insediamento dei giovani agricoltori, per investimenti finalizzati alla produzione primaria e investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. In particolare la misura 112 riguarda aiuti accordati sotto forma di un “premio” di 20mila euro e di un concorso negli interessi fino ad ulteriori 20mila euro a favore di giovani che decidano, per la prima volta, di avviare l’attività imprenditoriale in un’azienda agricola e realizzino, nella stessa, un piano aziendale che gli consenta il conseguimento di un reddito netto almeno pari a quello di un salariato agricolo. La misura 121 prevede il sostegno a favore delle imprese del settore della produzione primaria che decidano di effettuare investimenti per il miglioramento del rendimento globale delle imprese, inteso sia nei suoi aspetti economici che per di tipo ambientale, del risparmio energetico, della qualità e dell’innovazione. Tali investimenti saranno sostenuti con aiuti che variano dal 20 al 60 per cento della spesa ritenuta ammissibile in funzione delle zone, delle tipologie degli investimenti e dei beneficiari richiedenti. Queste due misure, insieme ad altre volte alla qualificazione del capitale umano (informazione, formazione e consulenza) sempre contenute nel Psr per l’Umbria 2007/2013, andranno a costituire, nelle intenzioni della Giunta regionale, il “pacchetto giovani”, destinato ad invogliare quote crescenti di nuove generazioni a cimentarsi, nelle moderne condizioni, con la attività di imprenditore e produttore agricolo. La misura 123 prevede il sostegno a favore delle imprese del settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (riportati nell’allegato I al Trattato Ce), per investimenti volti al miglioramento del rendimento globale delle imprese e rafforzamento della competitività. Tali investimenti saranno sostenuti con aiuti pari al 40% del costo complessivo dell’investimento. Si tratta di bandi ‘importanti’ – ha detto l’assessore Liviantoni – destinati ad incidere in misura significativa su tre punti qualificanti di una moderna agricoltura: il ricambio generazionale, ma per meglio dire, la promozione di una nuova, ampia, generazione di giovani imprenditori, l’ammodernamento tecnologico e l’accrescimento della redditività delle imprese. Nei prossimi anni l’agricoltura umbra sarà destinataria di una mole di finanziamenti pubblici che non ha precedenti e che intendiamo utilizzare, insieme alle imprese, per elevarne le caratteristiche di competitività e qualità”. Le risorse preventivate dalla Giunta regionale, comprensive della quota riforma del tabacco, (in caso di rinvio della riforma l’ordine di grandezza sarebbe diverso) sono così ripartite, nelle annualità dal 2008 al 2011: misura 112, 18. 055. 797 euro; misura 121 (investimenti per produzione), 58. 911. 991 euro; misura 123 (investimenti per trasformazione), 61. 178. 803 euro. La Giunta regionale ha inoltre previsto, all’interno di ogni misura, una ripartizione dei fondi tra contributi in conto capitale e quelli in conto interesse che potrà essere modificata in relazione all’indice di gradimento registrata tra la platea dei richiedenti. Le domande per l’accesso agli incentivi potranno essere presentate in qualsiasi momento, con riformulazione semestrale delle graduatorie. .  
   
   
MOLISE: RILANCIO DEL SISTEMA AGRICOLO, RURALE ED AMBIENTALE REGIONALE  
 
In Molise si è ufficialmente aperta la nuova stagione che segnerà il rilancio e l’affermazione del sistema agricolo, rurale ed ambientale regionale. Dopo il varo, a Bruxelles, del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Molise, datato 25 febbraio 2008 (Decisione della Commissione C(2008) 783), sono state avviate le procedure per rendere operativo tale strumento di programmazione, chiamato a dare risposte concrete al territorio e alle sue componenti pubbliche e private. Il primo importante passaggio si è registrato nei giorni scorsi (8 e 9 maggio) con l’insediamento del Comitato di Sorveglianza del Psr Molise 2007/2013. Nella suggestiva cornice ambientale della Riserva Naturale Mab di Montedimezzo (Vastogirardi), il Comitato, presieduto dall’assessore Regionale all’Agricoltura, Filoteo Di Sandro, e composto, oltre che da rappresentanti della Regione Molise, anche da Emanuela Marinelli, in rappresentanza della Commissione Europea – Direzione Generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale, da Stefano Cilli e Pasquale Giantomasi, in rappresentanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, da Adriano Antinelli, in rappresentanza dell’Agea e da rappresentanti del partenariato economico e sociale regionale, ha discusso, condiviso e definito, le procedure necessarie per rendere operativo il Piano di Sviluppo Rurale del Molise, pervenendo all’adozione di un Regolamento interno che disciplinerà i meccanismi e le procedure di funzionamento del Comitato stesso, e all’esame ed approvazione dei criteri di selezione che stabiliranno le priorità per i beneficiari. L’organizzazione della due giorni di lavori a Montedimezzo è stata curata dall’Unioncamere Molise – in stretta collaborazione con la struttura dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. “Sono molto soddisfatto di quanto emerso in sede di Comitato di Sorveglianza del Psr – ha dichiarato il presidente di Unioncamere Molise, Paolo di Laura Frattura. La convergenza di opinioni e l’ampia condivisione di questo importante strumento di programmazione regionale e delle procedure adottate per renderlo operativo, espresse da tutte le componenti del partenariato economico e sociale, rafforza la validità del Psr che rappresenta lo strumento con il quale la Regione Molise dovrà avviare ed affermare il processo di sviluppo delle filiere agroalimentari e delle aree rurali, attraverso il sostegno all’ammodernamento strutturale, alla diversificazione dell’economia rurale e alla valorizzazione ambientale. Da oggi – prosegue di Laura Frattura – si apre una nuova importante stagione, costruita con l’apporto di tutti e con un significativo contributo dell’Unioncamere Molise che ha gestito e coordinato – su incarico della Regione Molise – le attività che hanno accompagnato – sin dall’inizio - le fasi di studio, analisi, elaborazione e condivisione del Psr. Ricevere oggi – conclude il presidente di Unioncamere Molise – apprezzamenti per il lavoro svolto, pronunciati direttamente anche dai rappresentanti della Commissione Europea e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali presenti in seno al Comitato di Sorveglianza, è motivo di orgoglio per il sistema camerale, che ha visto premiati i propri sforzi organizzativi, e per la Regione Molise che ha ottenuto il giusto riconoscimento al termine di un lungo percorso democratico che ha partorito uno strumento di programmazione, il Psr Molise 2007/2013, condiviso da tutti gli attori del territorio e destinato a caratterizzare lo sviluppo rurale della nostra regione nei prossimi anni”. .  
   
   
ARENA AGROINDUSTRIE ALIMENTARI S.P.A. APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2008  
 
 Milano - Il Consiglio di Amministrazione di Arena S. P. A. , ha approvato il 15 maggio la relazione trimestrale al 31 marzo 2008. I risultati economici, finanziari e patrimoniali sono stati influenzati principalmente: dal rincaro dei prezzi dei cereali; dai prezzi di vendita del mercato avicolo. Rincaro dei prezzi dei cereali - I prezzi dei cereali, alla base del ciclo produttivo della Società, hanno subito nel primo trimestre 2008 un aumento di circa il 40% se confrontato con i prezzi medi del primo trimestre 2007. Il risultato del trimestre 2008, sebbene significativamente depresso da tale circostanza, è stato tuttavia parzialmente controbilanciato da una serie di azioni, implementate nel corso del primo trimestre in linea con il Piano Industriale, che hanno mitigato il fenomeno dell’aumento delle materie prime e porteranno benefici nei periodi futuri. Prezzi di vendita del mercato avicolo - I prezzi medi di vendita del mercato avicolo hanno subito un rallentamento nel primo trimestre 2008 rispetto sia all’ultimo trimestre 2007 sia al primo trimestre 2007. Tuttavia si intravedono dei miglioramenti nel secondo trimestre 2008. I ricavi sono pari a 89,3 milioni di euro (76,1 milioni di euro nel corrispondente periodo 2007). L’ebtida è negativo per 4,0 milioni di euro (positivo per 1,2 milioni di euro nel corrispondente periodo 2007). Tale risultato è da imputarsi per – 3,6 milioni di euro al settore avicolo e per – 0,4 milioni di euro alla capogruppo Arena. L’ebit è negativo per 5,2 milioni di euro (positivo per 0,4 milioni di euro nel corrispondente periodo 2007). Tale risultato è da imputarsi, per – 4,6 milioni di euro al settore avicolo, e per – 0,6 milioni di euro alla capogruppo Arena. Il risultato netto è negativo per 6,6 milioni di euro (negativo per 4,3 milioni di euro nel corrispondente periodo 2007). La posizione finanziaria netta è negativa per 48,0 milioni di euro. Al 31 dicembre 2007 era negativa per 46,6 milioni di euro. Prevedibile evoluzione delle gestione - Il mercato avicolo ha registrato segnali di ripresa già a partire dalla seconda metà di aprile 2008 e ciò lascia sperare in un miglioramento dei risultati della Società. A partire dalla seconda settimana del mese di aprile si è registrata inoltre una prima flessione dei prezzi di acquisto dei cereali, facendo intravedere un miglioramento del rapporto costo prodotto – prezzo di vendita nel secondo trimestre 2008. Il nuovo management, nominato dalla scorsa assemblea della Società del 9 maggio 2008, è impegnato nella realizzazione di attività volte ad un recupero a breve della redditività della Società. Il nuovo piano industriale che sarà predisposto includerà dette attività. La Società ha ritenuto di dover ridurre gli obiettivi di lungo periodo previsti nel Piano Industriale approvato nel 2007 quanto all’esercizio 2011 prevedendo per tale esercizio un Ebitda di 41,7 milioni di euro (a fronte dei 52,5 milioni di euro originariamente previsti nel Piano Industriale). La Società informa che sono ancora in corso negoziazioni con Ya Global Investments relative, tra l’altro, al prestito obbligazionario convertibile di 30 milioni ovvero alla ricerca di soluzioni alternative allo stesso o transattive (si veda, per maggiori dettagli, il comunicato stampa dell’8 febbraio 2008, disponibile sul sito internet www. Arenaholding. It. ). “Sono fiducioso in una pronta ripresa del Gruppo – ha affermato l’Amministratore Delegato, dr. Carlo Di Biagio – in quanto anche in avverse condizioni ha mostrato una grande capacità di affrontare al meglio le dinamiche di mercato”. .  
   
   
FERMO PESCA: INVESTIRE PER FRONTEGGIARE EMERGENZA GASOLIO  
 
“Con le marinerie in fermento a causa dei costi del carburante e le tante imbarcazioni costrette a restare in porto perché gli operatori non ce la fanno a sostenere i costi di una battuta di pesca, è indispensabile pensare ad un fermo pesca che tenga conto di questa situazione”. Questa l’indicazione che emerge dal Consiglio di presidenza della Federcoopesca-confcooperative in vista della definizione del fermo pesca 2008. Mai come quest’anno, infatti, la partita si annuncia complicata. “Il cofinanziamento europeo –sottolinea Massimo Coccia, Presidente della Federcoopesca-confcooperative- al fermo temporaneo dell’attività, previsto nel Fep, richiede un’articolazione diversa rispetto al passato. La scarsità delle risorse economiche destinate a questa misura e uno sbilanciamento di fondi tra il centro-nord e il centro sud, dovuto ad un accordo tra Stato e Regioni che non ha colto la complessità e l’eterogeneità delle esigenze delle diverse marinerie, rischiano di far perdere allo stop temporaneo dell’attività di pesca la sua efficacia”. Proposte su calendari e durata del fermo ancora non sono state fatte, ma dalla Federcoopesca-confcooperative arriva una indicazione sulla strada da seguire per gestire il 6% del Fondo europeo per la pesca destinato –secondo il programma operativo messo a punto dall’Italia- all’arresto temporaneo, ovvero 12. 727. 260 per le regioni obiettivo competitività e 38. 193. 780 obiettivo convergenza. “La crisi del settore –conclude Coccia- impone contromisure urgenti. I fondi destinati per il fermo seppur insufficienti, ci sono e vanno impiegati tenendo in considerazione la crisi in atto. Le progettazioni a lungo termine sono indispensabile, ma bisogna prima di tutto tamponare le emergenze”. Con questo spirito la Federcoopesca-confcooperative si appresta ad incartare il Commissario europeo alla Pesca, Joe Borg il prossimo 25 maggio nel corso della Fiera della pesca di Ancona. .  
   
   
PUGLIA: REGOLAMENTO PRODUZIONE ENERGIA DA BIOMASSE  
 
Bari - L’assessore regionale all’Ecologia, Michele Losappio, ha rilasciato la seguente dichiarazione sul regolamento sulla produzione di energia elettrica da biomasse: “La scelta del Governo regionale di approvare un regolamento sugli impianti di produzione energetica alimentati a biomasse, regolamento che verrà portato in Commissione Ambiente per il prescritto parere prima di tornare nuovamente in Giunta per l’approvazione definitiva, affronta una questione di carattere regionale e nazionale nell’ambito delle competenze proprie dell’Istituzione regionale. Secondo le indicazioni della Commissione europea infatti, la produzione alternativa da biomasse è destinata a incrementarsi. Per evitare incongruenze o effetti collaterali negativi al territorio e alla sua parte agricola, varie regioni, tra cui la nostra, intervengono con norme regolamentari. Tali norme hanno valenza generale e non possono certamente farsi derivare da singoli casi. Del resto ad oggi e in particolare per il Salento, esistono già diverse richieste di impianti con tali caratteristiche. Non si capisce perciò se l’interrogazione e le dichiarazioni del consigliere Palese vogliano sottolineare l’efficacia del governo regionale che si è dotato con un lungo lavoro interassessorile di tali norme, o se invece e come al solito, si voglia distorcere quanto di buono viene costruito per guerre private contro imprenditori che evidentemente sono colpevoli per non essere sudditi di Forza Italia e dei suoi esponenti di maggior rilievo”. .  
   
   
“MEDOLIVA”L’ECCELLENZA TOSCANA INCONTRA I PRODUTTORI MEDITERRANEI  
 
Firenze - «Un punto di riferimento fondamentale per tutti coloro che operano nel settore. Ma anche e soprattutto un luogo dove il vasto pubblico dei consumatori potrà apprezzare il meglio della produzione di olio dell’area mediterranea. » Così Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, ospite stamani ad Arezzo di Medoliva, la prima fiera dell’olivo mediterraneo. Martini ha ribadito il valore aggiunto della fiera aretina: «Il nostro territorio è universalmente riconosciuto tra i più vocati al mondo nella produzione dell’extravergine; oggi è il teatro di una manifestazione che vede riuniti i migliori produttori del bacino del Mediterraneo: dalla Spagna alla Grecia, dalla Francia alla Palestina, da Cipro all’Egitto, sono oltre 200 i produttori presenti ad Arezzo». «L´olivicoltura toscana è fra le più conosciute ed apprezzate – ha continuato Martini. Soprattutto per l´alta qualità dei suoi oli destinati quasi interamente al consumo. Il nostro territorio è ricco di 15 milioni di piante di olivo, con più di 50 mila imprese agricole e oltre 400 frantoi oleari che producono mediamente ogni anno 175mila quintali di olio». Il presidente, che ha da pochi giorni assunto la delega all’agricoltura dopo l’elezione di Susanna Cenni in Parlamento, si è poi soffermato sulle politiche regionali previste per fronteggiare i danni subiti dal settore a seguito dello sfavorevole andamento climatico del 2007. «La Regione ha chiesto alle amministrazioni provinciali di effettuare una puntuale ricognizione dei danni. Raccolti i dati, individueremo rapidamente azioni e strumenti per rilanciare le produzioni colpite sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. » Martini ha terminato il suo intervento sottolineando il valore politico di un’occasione come Medoliva nelle politiche di pace e di dialogo mediterraneo: «Il nostro principale obiettivo – ha detto - è quello di favorire l’autosviluppo locale delle popolazioni e dei territori. Puntiamo sulla cooperazione decentrata per lo sviluppo locale: una modalità operativa che favorisce la crescita di processi di sviluppo qualificati e autonomi; un sistema che assicura un maggiore coordinamento tra gli interventi e le azioni di Enti locali, associazioni e Ong, e consente una maggiore efficacia nella formulazione e nella realizzazione dei progetti, a partire anche da quelli che coinvolgono il settore agricolo delle due sponde mediterranee. È attraverso il Mediterraneo che l’Europa e l’Africa si uniranno. È attraverso il Mediterraneo che l’Europa e l’Africa costruiranno un destino comune. È attraverso il Mediterraneo – ha concluso Martini - che l’Europa e l’Africa peseranno insieme sul destino de! l mondo e sulla strada che imboccherà la globalizzazione. » .  
   
   
GRUPPO CREMONINI: APPROVATI DAL CDA I RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2008 RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 544,5 MILIONI DI EURO (544,2 MLN/€ NEL 2007)  
 
Castelvetro di Modena Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. Ha approvato il 15 maggio la relazione trimestrale al 31 marzo 2008. Si premette che per effetto dell´ingresso della società brasiliana Jbs S. A. Nell´intero settore della produzione del Gruppo Cremonini (Inalca S. P. A. E Montana Alimentari S. P. A. ), si è proceduto al deconsolidamento del 50% del comparto produzione a partire dal mese di marzo 2008 e pertanto il confronto con il primo trimestre 2007 non risulta omogeneo. Principali risultati economici consolidati al 31 marzo 2008 - Nel 1° trimestre del 2008 il Gruppo Cremonini ha registrato ricavi totali consolidati per 544,5 milioni di Euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 544,2 milioni di Euro del 2007. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) nel 1° trimestre è stato pari a 25,9 milioni di Euro, rispetto ai 22,4 milioni di Euro del 2007 (+15,7%), mentre il Risultato Operativo (Ebit) si è attestato a 13,7 milioni di Euro rispetto ai 9,7 milioni di Euro del 2007 (+40,6%). L´utile netto consolidato di competenza del Gruppo è stato pari a 25,8 milioni di Euro, in crescita rispetto al risultato negativo di 3,6 milioni di Euro del 2007, per effetto dei proventi netti relativi alla cessione del 50% del settore produzione del Gruppo a Jbs S. A. Risultati dei tre settori di attività - Il settore della produzione, per effetto della differente area di consolidamento, ha registrato nel periodo ricavi totali per 220,1 milioni di Euro, rispetto ai 253,5 milioni di Euro del primo trimestre 2007. L´ebitda si è attestato a 12,7 milioni di Euro (9,8 milioni di Euro nel 2007) e l´Ebit è risultato pari a 6,2 milioni di Euro (2,4 milioni di Euro nel 2007). Nel settore della distribuzione* i ricavi sono stati pari a 228,7 milioni di Euro, in crescita del 9,6% rispetto ai 208,6 milioni di Euro del 2007. L´ebitda si è attestato a 9,6 milioni di Euro (8,4 milioni di Euro nel 2007), mentre l´Ebit è stato pari a 7,5 milioni di Euro (6,4 milioni di Euro nel 2007). Il settore della ristorazione ha realizzato ricavi totali per 109,2 milioni di Euro, in crescita del 11,7%, rispetto ai 97,8 milioni di Euro del 2007. L´ebitda è stato pari a 4,4 milioni di Euro (5,1 milioni di Euro nel 2007), mentre l´Ebit si è attestato a 1,6 milioni di Euro (2,5 milioni di Euro nel 2007). Il calo della marginalità è riconducibile esclusivamente alle mutate condizioni del contratto Trenitalia, oggi in regime di proroga da quasi un anno e in scadenza a luglio 2008. In questo periodo Trenitalia ha ridotto i servizi offerti alla clientela e ciò ha penalizzato in maniera rilevante i margini aziendali. Situazione finanziaria al 31 marzo 2008 - La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 marzo 2008 si è attestata a 410,3 milioni di Euro, in netto miglioramento rispetto ai 613,0 milioni di Euro del 31 dicembre 2007 e ai 640,6 milioni di Euro del 31 marzo 2007. La riduzione dell´indebitamento di 202,7 milioni di Euro è dovuta agli effetti della cessione del 50% dell´intero settore della produzione del Gruppo a Jbs Sa, (deconsolidamento del 50% del debito e versamento del primo aumento di capitale di Inalca S. P. A), che hanno contribuito per 250,2 milioni di Euro. Nel periodo sono stati effettuati investimenti per 13,2 milioni di Euro, di cui 2,1 milioni di Euro in acquisizioni. Eventi successivi alla chiusura del trimestre - Il 2 aprile il Consiglio di Amministrazione di Cremonini ha preso atto della comunicazione - manifestata per mezzo di un comunicato diffuso in data 31 marzo 2008 - della decisione da parte di Luigi Cremonini, Cremofin S. R. L. , Ci-erre Lux S. A. , attraverso la costituenda società Cremonini Investimenti S. R. L. , di promuovere un´Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie di Cremonini S. P. A, ad un prezzo per azione di 3,00 Euro, finalizzata alla revoca della quotazione delle azioni dal listino di Borsa Italiana S. P. A. Il 6 maggio, l´Offerta Pubblica di Acquisto ha avuto l´approvazione da parte di Consob con provvedimento n. 8042663 mentre il documento di Offerta è stato comunicato e diffuso al pubblico l´8 maggio 2008. Il periodo di adesione concordato con Borsa Italiana per la raccolta delle 42. 954. 114 azioni oggetto dell´Offerta è stato fissato dal 12 maggio 2008 al 13 giugno 2008. Inoltre, il Gruppo Cremonini si è aggiudicato due nuovi contratti per la gestione dei servizi di ristoro e intrattenimento a bordo dei nuovi treni notte francesi iDnight e Corail Lunéa, per un valore complessivo pari a 36 milioni di Euro, oltre al rinnovo del servizio sui treni iDtgv. Altre delibere - Il Cda ha provveduto al conferimento delle deleghe agli Amministratori Delegati, confermando Vincenzo Cremonini, in qualità di A. D. Della holding Cremonini S. P. A. E Valentino Fabbian, A. D. Con delega alla Business Unit della ristorazione. Sono stati infine nominati i Comitati per la Remunerazione e per il Controllo Interno, composti entrambi dai Consiglieri Paolo Sciumè, Mario Rossetti e Giovanni Barberis. Cremonini, con oltre 8. 200 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa ed opera in tre aree di business: produzione, distribuzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 2. 482,4 milioni di Euro nel 2007, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Inalca e Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express). Il Gruppo, infine, si colloca al 2° posto nel mercato italiano della ristorazione autostradale. .  
   
   
BOLZANO, INCONTRA GLI ALLEVATORI: SI DISCUTE DELL´ORSO  
 
La presenza dell´orso in Alto Adige provoca timori negli allevatori locali: il nuovo direttivo ha incontrato il 15 maggio il presidente della Provincia Luis Durnwalder per discutere eventuali misure a tutela di ovini e caprini. Durnwalder ha assicurato che le esigenze degli allevatori verranno inoltrate alla commissione provinciale che si occupa del plantigrado e che della questione parlerà anche con gli organismi competenti a Roma. Gli allevatori di ovini e caprini sono in allarme per la presenza dell´orso in Alto Adige, in particolare in val d´Ultimo, val Sarentina, Alta val di Non e val Senales. Nel 2007 sono state una cinquantina le pecore sbranate dal plantigrado, un dato che ha indotto diversi allevatori a rinunciare a portare le pecore all´alpeggio. "Questa decisione comporta perdite finanziarie ma anche una penalizzazione dal punto di vista della cura e della conservazione dei pascoli", spiega Durnwalder. Il nuovo direttivo degli allevatori, guidato da Johann Götsch, ha chiesto alla Provincia di adottare misure per contenere le scorribande degli orsi, ad esempio valutando la possibilità di introdurre un servizio di sorveglianza attraverso personale di guardia dei parchi o con pastori che possano controllare il gregge anche durante le ore notturne. "Non possiamo certo aprire la caccia all´orso - ha ribadito Durnwalder agli allevatori - anche perchè è assolutamente vietata sul piano giuridico. E nei casi di pericolo per l´uomo e quindi di misure estreme serve comunque l´autorizzazione degli organismi competenti a Roma. " Durnwalder ha comunque assicurato i rappresentanti degli allevatori che le loro richieste saranno inoltrate alla commissione insediata dalla Provincia per occuparsi della presenza dell´orso, "che ha il compito di esaminare tutti gli aspetti collegati e di presentare proposte per risolvere la questione. " Durnwalder ha infine confermato che del ritorno dell´orso nelle Alpi parlerà anche con i responsabili del Ministero per le Politiche ambientali. .  
   
   
LA VITAMINA D CHE FAVORISCE L’ASSORBIMENTO DEL CALCIO: FINALMENTE DISPONIBILE IN ITALIA IL NUOVO DOSAGGIO DI FOSAVANCE 5600  
 
L’unico farmaco contro l’osteoporosi in monosomministrazione settimanale, con una dose maggiore di Vitamina D. In occasione della festa della mamma parte una campagna per sensibilizzare tutte le donne su un tema delicato, come quello dell´osteoporosi e sull´importanza della vitamina D. Le donne affette da osteoporosi in Italia hanno oggi una nuova possibilità per affrontare questa importante patologia. Merck Sharp & Dohme Italia (Msd) annuncia la disponibilità in commercio di un nuovo dosaggio di Fosavance (alendronato sodico/colecalciferolo). Si tratta del primo farmaco per il trattamento dell’osteoporosi postmenopausale in pazienti che non sono in terapia con integratori di vitamina D e che sono a rischio di insufficienza di vitamina D. Ogni compressa contiene 70 mg di acido alendronico come alendronato sodico triidato e colecalciferolo (vitamina D3) 140 microgrammi (5600 Ui). Il nuovo dosaggio di Fosavance lascia inalterata la quantità di 70 mg di alendronato sodico (principio attivo di Fosamax) aumentando la dose di vitamina D3 a 5600 unità internazionali (Ui) a settimana (pari a 800 Ui al giorno), adeguandosi pertanto alle dosi raccomandate dalla Fondazione Nazionale per l’Osteoporosi (1). Il nuovo dosaggio di Fosavance 5600 (70 mg di alendronato/5. 600 Ui di vitamina D3) offre alle donne con osteoporosi in post-menopausa una maggiore dose di vitamina D (5600 Ui a settimana), oltre ai benefici di Fosamax , contribuendo alla salute delle ossa nella battaglia contro i danni dell’osteoporosi. In occasione della festa della mamma parte la campagna: "La vitamina D raddoppia. Vivi la vita a paso doble" ideata da Merck Sharp & Dohme, per sensibilizzare tutte le donne su un tema delicato, come quello dell´osteoporosi e sull´importanza della vitamina D. “La vitamina D è importante perché favorisce l’assorbimento del calcio, un minerale che, come è risaputo, è essenziale per mantenere le ossa forti e sane (2)” spiega la Dr. Ssa Maria Luisa Bianchi, Segretario Generale della Lega Italiana Osteoporosi (Lios). “Una persona giovane, che sta spesso all’aria aperta, non ha problemi perché la luce solare provoca la sintesi della vitamina D nella pelle, nella quantità necessaria per mantenere le ossa sane. Le persone più avanti con gli anni tendono a uscire sempre meno, e sempre più coperte: il risultato è che le carenze di vitamina D sono frequenti, e questo è un forte elemento di rischio per l´osteoporosi, perché senza vitamina D non si può assorbire molto calcio nell´intestino. D´altra parte, solo pochi alimenti contengono vitamina D, per esempio i pesci grassi (come il salmone) e le uova, ma solo in piccole quantità. In altri paesi è normale aggiungere vitamina D a certi alimenti di largo consumo, come il latte, ma da noi solo pochissimi prodotti sono arricchiti. Le persone che non hanno sufficienti "scorte" di vitamina D, sia perché stanno poco al sole sia perché, con l´età avanzata, ne producono meno, hanno spesso bisogno di supplementi di vitamina D, oltre che, molto spesso, anche di calcio. Oggi si consiglia a tutte le persone dopo i 60 anni di assumere 800 U. I. Al giorno di vitamina D, un dosaggio che è allo stesso tempo efficace e sicuro. " Ecco perché un farmaco che include anche un dosaggio più elevato di vitamina D in monosomministrazione settimanale (5600 Ui la settimana, pari a 800 Ui al giorno) offre ai medici una nuova, importante possibilità terapeutica per trattare le pazienti con osteoporosi (3). Quella della supplementazione è un’esigenza particolarmente avvertita: secondo uno studio multinazionale condotto in 18 paesi, quasi due donne su tre dopo i 50 anni non assumono una quantità sufficiente di vitamina D. Sempre dai risultati di questa ricerca, il 64 per cento delle donne con osteoporosi presentava già una carenza di vitamina D (4). “Da questo studio risulta evidente che i livelli bassi di vitamina D nelle donne con osteoporosi post-menopausale sono comuni, anche nei paesi con luce solare intensa” continua il professor Sandro Giannini “Scarsi livelli di vitamina D sono associati a un ridotto assorbimento del calcio, a perdita di massa ossea ed a un maggiore rischio di frattura”. Da qui l’urgenza di assumere dosi maggiori di vitamina D attraverso altre fonti, per svolgere una reale azione preventiva contro le fratture. Secondo una recente meta-analisi di cinque studi clinici randomizzati, le supplementazioni orali di vitamina D comprese tra 700 e 800 Ui giornaliere (circa 5. 600 Ui a settimana) sembrano ridurre il rischio di fratture a livello dell’anca e non vertebrali nelle donne in età uguale o superiore a 60 anni (5). Dato il numero limitato di alimenti contenenti vitamina D, sono necessarie fonti supplementari. Fosavance 5600 è indicato per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale nelle pazienti a rischio di insufficienza di vitamina D. Per il trattamento dell’osteoporosi, Fosavance 5600 aumenta la massa ossea e riduce l’incidenza di fratture, incluse quelle a livello dell’anca e della colonna vertebrale. Fosavance 5600 è il farmaco appartenente alla classe dei bisfosfonati di cui è stata dimostrata la capacità di ridurre le fratture all’anca e alla colonna vertebrale con l’ulteriore vantaggio di una dose settimanale di Vitamina D pari a 800 Ui in linea con le ultime evidenze scientifiche e le linee guida della Nof. .  
   
   
IN ITALIA,DI FRONTE AL CALO DEL MERCATO DELL’ALIMENTARE, CRESCE LA NICCHIA CRESCE DEL 90% IN POCHI MESI IL FATTURATO DI JADA LA LINEA DI SPECIALITÀ GASTRONOMICHE DELLE VENEZIE, FIRMATA BISOL  
 
A seguito dei dati diffusi dalla Confcommercio in occasione di Cibus, si conferma il calo dei consumi alimentari a livello nazionale, nei primi mesi del 2008. Tra le molte soluzioni proposte dal mondo della produzione, particolarmente interessante quella segnalata da Gianluca Bisol, noto imprenditore del Nord-est che, in un’intervista Ansa del 5 maggio, ha affermato che per contrastare il calo del mercato, si può puntare con successo su prodotti di nicchia con target ben specifico. Jada, la linea di Specialità Gastronomiche delle Venezie, nata dalla ricerca di marketing territoriale promossa dall’Azienda Agricola Bisol, ha infatti ottenuto un incremento di fatturato del 90% solo nel primo trimestre 2008. Una dimostrazione inconfutabile che lo studio e la realizzazione di prodotti alternativi, che vantino particolari plus, non teme l’andamento del mercato, anzi stimola le esigenze di rinnovamento di un settore troppo spesso saturo di prodotti senza personalità. Le Specialità Gastronomiche delle Venezie Jada, sono una rivisitazione della tradizione gastronomica del Nord Est; vantano materie prime di qualità, scelte tra quanto di meglio offre il mercato veneto, ricette antiche reinterpretate da noti chef del territorio, studiate in funzione delle esigenze di un consumatore moderno e rese più preziose da un look esclusivo, elegante e goloso. Chi sceglie Le Specialità Gastronomiche delle Venezie Jada, non cerca certo il prezzo più basso, cerca un’armonia perfetta tra gusto, tradizione e vista e si aspetta prodotti altezza delle sue aspettative. .  
   
   
XII EDIZIONE DEL PREMIO “LIBRI DA GUSTARE” 2008 SVELATI ALLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO I 20 TITOLI IN CONCORSO  
 
Tornano i 20 titoli più gustosi dell’anno, quelli che concorreranno alla Xii edizione di Libri da Gustare, il concorso ideato dall’Associazione Culturale Ca dj’Amis. L’iniziativa parte dalla selezione, operata da una commissione formata da giornalisti, gourmet e semplici appassionati, di venti titoli dell’editoria nazionale in tema di territorio, tradizioni e storia in relazione al gusto. Questi i 20 Libri da Gustare in concorso per l’edizione del 2008: 1. Le ricette della memoria e l’arte di fare la spesa. Davide Paolini. Sperling & Kupfer. 2. L’acqua nella storia. Francesco Mantelli e Giorgio Temporelli. Franco Angeli - Fondazione Amga. 3. Tartufo Mania. Il tartufo in letteratura, arte, cinema e …cucina. Cetta Berardo. Il Leone Verde. 4. Le ricette del cuore. Aavv - a cura di Carla Sacchi Ferrero. Blu Edizioni. 5. Kit di degustazione del cioccolato – Chococlub, Associazione Italiana Amatori cioccolato. Gribaudo. 6. Il cuoco galante. Ristampa integrale a cura di Lejla Mancusi Sorrentino. Grimaldi e C. Editori. 7. La cucina dei naviganti – Andar per mare e mangiare bene. Elena e Paola Accati. Blu Edizioni. 8. Erbe spontanee commestibili. Riccardo Luciano e Carlo Gatti. Gruppo Micologico Cebano. Araba Fenice. 9. Acciuga Regina. Storie e ricette di un pesce turchino. Salvatore Marchese. Res Edizioni. 10. Il Veneto – noialtri e il vino. Andrea Zanfi. Carlo Cambi Editore. 101. I signori del tartufo. Edo Prando. Araba Fenice. 12. Cibo etico, cibo dietetico. Tradizioni, curiosità, origini e scienza degli alimenti della nostra tavola. Caterina e Giorgio Calabrese. Piemme 13. La cena delle meraviglie. Camilla Baresani e Allan Bay. Feltrinelli. 14. Mai fragole a dicembre. Licia Granello. Mondadori. 15. Abbuffate Reali. Domenico Musci. Ananke. 16. I Musei del gusto. Mappa della memoria enogastronomica. Consorzio Baicr Cultura gastronomica italiana. Carsa Edizioni. 17. La cucina del buon senso. Beppe Bigazzi e Sergio Grasso. Rai Eri. 18. L’anima del vino. Massimo Donà. Bompiani. 19. Elogio dell’invecchiamento. Andrea Scanzi. Mondadori. 20. Chateau Lumière. Antonio Attorre. Slow Food Editore. “Questa iniziativa si è consolidata negli anni ed è di grande stimolo sia per gli autori che per gli editori coinvolti” – dichiara Claudia Ferraresi, Presidente dell’Associazione Ca dj’Amis, promotrice dell’iniziativa – “questo grazie soprattutto al coinvolgimento diretto del pubblico che esprime le proprie preferenze. La formula della competizione è comunque uno stimolo alla lettura con proposte molto diversificate, anche se tematiche”. Il pubblico potrà votare, esprimendo le proprie preferenze, tramite apposite schede diffuse nel corso degli eventi promossi durante il 2008 dalla Ca dj’Amis, nelle librerie aderenti all’iniziativa e tramite i siti internet www. Cadjamis. It, www. Libridagustare. It e sul sito www. Traspi. Net, partner dell’iniziativa, cha recensisce i volumi in lizza ed aggiorna gli utenti con la classifica delle votazioni. Ma Libri da Gustare, a La Morra, è anche una Biblioteca tematica di enogastronomia e territorio (oltre 3. 000 volumi) e la mostra mercato del libro di settore che si tiene annualmente nel centro storico del paese (Salone del Libro Enogastronomico e di Territorio - 23/25 maggio 2008). Nel corso del Salone saranno presentati da autori ed editori anche i 20 titoli della selezione di Libri da gustare 2008. Il programma completo dell’evento è scaricabile dal sito www. Libridagustare. It. .  
   
   
LA VIA DELLA BIRRA: VIAGGIO NELLA REPUBBLICA CECA PIÙ SPUMEGGIANTE, PER ASSAPORARE IN UNO O PIÙ BOCCALI TUTTA L’ANIMA DI UN PAESE DOVE LA BIRRA SCORRE DA SEMPRE A FIUMI. E CHE HA REGALATO AL MONDO LA BIONDA PILSNER  
 
… E’ un Paese spumeggiante la Repubblica Ceca, dove scorrono fiumi di birra. E non è un modo di dire: i cechi bevono birra da tempo immemore e, quanto a consumi, oggi detengono il primato mondiale con 160 litri pro capite… Se la birra in Repubblica Ceca è considerata la bevanda nazionale, la fama delle bionde (e non solo) di produzione ceca è invece internazionale. Chi non ha mai sentito parlare o bevuto, apprezzandola, una Pilsner o una Budweiser? Ma c’è molto di più. Nel senso che i tipi di birra prodotti nel Paese sono oltre 470 - chiara, scura, nera, al lievito, leggera, forte, aromatizzata, ecc. - ma anche nel senso che la birra ceca non è semplicemente una bevanda. Birra in Repubblica Ceca non significa solo refrigerio, convivio e gastronomia. Birra per i cechi è soprattutto tradizione, cultura e storia. Una storia davvero antica. I documenti conservati nei musei del Paese fanno risalire la coltivazione di luppolo all’anno 859 a. C. E la sua trasformazione in bevanda attorno al Mille. Non a caso la birra è detta anche “bevanda dei re”, perché - sebbene praticamente ognuno se la producesse già in casa a proprio uso e consumo - fu Re Venceslao, nel X secolo, a concedere i primi diritti alla produzione e al commercio di birra. Fu così che dal domestico si passò all’artigianale e un po’ ovunque cominciarono a proliferare microbirrerie e piccoli birrifici, che ancora oggi caratterizzano il volto del Paese e sono diventati un pretesto anche turistico. A partire proprio dalla Pilsner, nata nel 1842 dalla sperimentazione del birrificio Pilsen - dove già dal 1200 si produceva una birra scura e torbida - che inventò appunto la prima birra di tipo lager, leggera e paglierina, poi “copiata” da tutti dentro e fuori la Repubblica Ceca. Tanto che oggi Pilsner in tutto il mondo è sinonimo di birra chiara. Così come Repubblica Ceca è sinonimo di birra. Accanto ai colossi, la cui produzione è appunto rinomata e apprezzata anche all’estero, una miriade di produttori locali, spinti dalla concorrenza a inventare sempre nuove ricette. Ecco allora un menu incredibilmente ricco di birre speciali (6 gradi alcolici e oltre) e particolari (con aggiunta di erbe o concentrati di frutta). Ci sono persino birre al caffè, alla ciliegia e, nel periodo dell’Avvento, alla vaniglia. Tradizionale o innovativa, chiara o scura, forte o leggera, la birra ceca è considerata soprattutto buona. Questo grazie a una tradizione antica, all’abilità dei mastri birrai e alla qualità della materia prima, luppolo e orzo di produzione locale. Quale che si scelga di ordinare, attorno a un boccale di birra in Repubblica Ceca ruotano sempre gesti antichi ed esperimenti moderni, piatti golosi, feste popolari, souvenir a tema (boccali caratteristici, sottobicchieri personalizzati ecc. ) ma soprattutto il vivace mondo delle osterie tipiche (hospoda), delle birrerie e delle microbirrerie. A unirle tutte un filo nemmeno troppo sottile, intessuto con trame di storia, cultura, gusto e folklore, che conduce lungo la Via della Birra. .  
   
   
AL MULIN D’BAROT UN TESORO DEL GUSTO NASCOSTO NELLE VALLI DI LANZO.  
 
Alla ricerca dei sapori autentici delle cose di una volta è gradita la scoperta del Mulin d’Barot. Chi arriva a Coassolo (To), nel cuore delle Valli di Lanzo, deve assolutamente fare tappa nella bottega artigianale di Giovanni e Olivia. Una bottega semplice, come ormai non ce ne sono quasi più, di quelle in cui ti giri e ti sembra di vederci ancora i tuoi nonni mentre comprano il pane e i biscotti. In un percorso del gusto fuori dalle rotte più conosciute, quello che colpisce è la fragranza del “pane grosso”e dei biscotti appena sfornati e ancora prodotti interamente a mano. La specialità sono ovviamente i “Torcetti di Lanzo”, ma per i più golosi non mancano “Biscotti di Meliga”, “Gallette”, “Biscotti di Mary” e ancora “Novellini”, biscotti integrali, al latte, i tipici biscotti “Novara” e gli “Anicini” dal sapore inconfondibile. L’ultima dolce novità sono i “Rustici” con granella di zucchero, nati un’antica ricetta e tutti da inzuppare nel latte. Chi ama il salato oltre ad acquistare il pane buonissimo deve assolutamente assaggiare gli “stiratin” tradizionali, al mais e nelle varianti più sfiziose, al peperoncino e integrali. Si tratta di una vera golosità: grissini stirati preparati a mano nel laboratorio di Coassolo: niente strutto e niente malto, solo farina, sale e olio extravergine. Al Mulin d’Barot solo prodotti naturali e la passione di Giovanni e Olivia, che con amore continuano il lavoro che è stato dei loro genitori, e prima ancora dei nonni e dei bisnonni, seguendo una tradizione che inizia già attorno al 1850. Il cuore di tutta l’attività è nascosto nei boschi di Coassolo, in un antico Mulino che conserva ancora tutto il fascino di un lavoro amato e rispettato. La macina, il frantoio dove si pestavano le noci per ricavarne l’olio, il vecchio peso, la bilancia, e poi le vecchie fotografie, i “berceau” in legno per i bambini e persino le tessere del pane che si consegnavano alle rivendite in tempo di guerra. Un posto magico dove, chi saprà conquistare Giovanni e lasciarsi conquistare dalle sue storie, potrà farsi accompagnare, indietro nel tempo, alla scoperta di qualcosa di unico e sicuramente speciale. Al Mulin d’Barot - Reg. Plassa, 7 – Coassolo T. Se – Tel. 0123/45587 “Il Forno” – Via Matteotti, 16 – Lanzo T. Se – Tel. 0123/29182 .  
   
   
LA VIA DELLA BIRRA: VIAGGIO NELLA REPUBBLICA CECA PIÙ SPUMEGGIANTE, PER ASSAPORARE IN UNO O PIÙ BOCCALI TUTTA L’ANIMA DI UN PAESE DOVE LA BIRRA SCORRE DA SEMPRE A FIUMI. E CHE HA REGALATO AL MONDO LA BIONDA PILSNER  
 
… E’ un Paese spumeggiante la Repubblica Ceca, dove scorrono fiumi di birra. E non è un modo di dire: i cechi bevono birra da tempo immemore e, quanto a consumi, oggi detengono il primato mondiale con 160 litri pro capite… Se la birra in Repubblica Ceca è considerata la bevanda nazionale, la fama delle bionde (e non solo) di produzione ceca è invece internazionale. Chi non ha mai sentito parlare o bevuto, apprezzandola, una Pilsner o una Budweiser? Ma c’è molto di più. Nel senso che i tipi di birra prodotti nel Paese sono oltre 470 - chiara, scura, nera, al lievito, leggera, forte, aromatizzata, ecc. - ma anche nel senso che la birra ceca non è semplicemente una bevanda. Birra in Repubblica Ceca non significa solo refrigerio, convivio e gastronomia. Birra per i cechi è soprattutto tradizione, cultura e storia. Una storia davvero antica. I documenti conservati nei musei del Paese fanno risalire la coltivazione di luppolo all’anno 859 a. C. E la sua trasformazione in bevanda attorno al Mille. Non a caso la birra è detta anche “bevanda dei re”, perché - sebbene praticamente ognuno se la producesse già in casa a proprio uso e consumo - fu Re Venceslao, nel X secolo, a concedere i primi diritti alla produzione e al commercio di birra. Fu così che dal domestico si passò all’artigianale e un po’ ovunque cominciarono a proliferare microbirrerie e piccoli birrifici, che ancora oggi caratterizzano il volto del Paese e sono diventati un pretesto anche turistico. A partire proprio dalla Pilsner, nata nel 1842 dalla sperimentazione del birrificio Pilsen - dove già dal 1200 si produceva una birra scura e torbida - che inventò appunto la prima birra di tipo lager, leggera e paglierina, poi “copiata” da tutti dentro e fuori la Repubblica Ceca. Tanto che oggi Pilsner in tutto il mondo è sinonimo di birra chiara. Così come Repubblica Ceca è sinonimo di birra. Accanto ai colossi, la cui produzione è appunto rinomata e apprezzata anche all’estero, una miriade di produttori locali, spinti dalla concorrenza a inventare sempre nuove ricette. Ecco allora un menu incredibilmente ricco di birre speciali (6 gradi alcolici e oltre) e particolari (con aggiunta di erbe o concentrati di frutta). Ci sono persino birre al caffè, alla ciliegia e, nel periodo dell’Avvento, alla vaniglia. Tradizionale o innovativa, chiara o scura, forte o leggera, la birra ceca è considerata soprattutto buona. Questo grazie a una tradizione antica, all’abilità dei mastri birrai e alla qualità della materia prima, luppolo e orzo di produzione locale. Quale che si scelga di ordinare, attorno a un boccale di birra in Repubblica Ceca ruotano sempre gesti antichi ed esperimenti moderni, piatti golosi, feste popolari, souvenir a tema (boccali caratteristici, sottobicchieri personalizzati ecc. ) ma soprattutto il vivace mondo delle osterie tipiche (hospoda), delle birrerie e delle microbirrerie. A unirle tutte un filo nemmeno troppo sottile, intessuto con trame di storia, cultura, gusto e folklore, che conduce lungo la Via della Birra. . .  
   
   
A GIUGNO RITORNA BONTON, LA RASSEGNA DEDICATA AL TONNO ROSSO, E NON SOLO. A BONAGIA (VALDERICE) E FAVIGNANA SPAZIO PER DEGUSTAZIONI, INCONTRI E SPETTACOLI, DAL 6 ALL’8 GIUGNO.  
 
Lo staff di Ps Advert è già al lavoro per preparare la terza edizione di Bonton, la grande rassegna enogastronomica dedicata al tonno e ai prodotti di tonnara. Anche quest’anno l’appuntamento è nell’incantevole scenario della Tonnara di Bonagia (Valderice) e di Favignana, la principale isola dell’arcipelago delle Egadi. La rassegna si terrà il 6, 7 e 8 Giugno. Per visitatori, curiosi, turisti, appassionati ci sarà la possibilità di conoscere e degustare da vicino tutte le produzioni tipiche della Provincia di Trapani. Oltre al tonno – il re della cucina siciliana – trovano spazio a Bonton anche i tantissimi prodotti tipici della Sicilia Occidentale: dall’olio al sale marino, dai dolci e dai prodotti dal forno alle mille varietà di ricette che la cucina siciliana ha inventato nei secoli. Ma da quest’anno Bonton ha anche una dimensione culturale di più ampio spessore, con un calendario di incontri, attrazioni, conferenze che rendono ancora più ricca la manifestazione. Confermati, inoltre, l’area riservata ai bambini con attività ludiche e didattiche, le visite guidate alla Tonnara di Bonagia, il programma di escursioni in mare e in giro per la Provincia per tutti i visitatori che parteciperanno alla manifestazione. Tutte le notizie aggiornate sulla manifestazione sono reperibili al sito internet www. Rassegnabonton. It. .  
   
   
ATELIER DEL GELATO UNA PAUSA D’ARTE, GOLOSA E INVITANTE A VILLA SAN CARLO BORROMEO  
 
Dopo gli appuntamenti con il mondo dello champagne, del profumo e del caffè, a Villa San Carlo Borromeo, venerdì 30 maggio, protagonista è il gelato. Pare che il gelato fosse già noto, seppur in una forma arcaica, ai tempi della Roma imperiale, e che per realizzarlo si utilizzasse la neve proveniente dal Vesuvio. Bisogna però aspettare il Cinquecento per assistere al trionfo di questo alimento. In particolare, è Firenze a rivendicare l´invenzione del gelato “moderno”, che per primo utilizza il latte, la panna e le uova. Il primo gelato come lo intendiamo oggi pare sia stato inventato da un tal Ruggeri per le nozze di Caterina de’ Medici con Enrico d’Orléans, futuro Re di Francia, il 28 ottobre 1533. Più tardi Ruggeri, divenuto famoso, emigrò in Francia dove diffuse la tecnica del gelato, poi perfezionata a Parigi dal siciliano Procopio De’ Coltelli, che scoprì che l’aggiunta di sale al ghiaccio permetteva una più lunga conservazione del prodotto. A Procopio fu concesso una patente reale da Luigi Xiv che lo rendeva esclusivista del gelato alimentare. Trasferitosi a Parigi alla corte del Re Sole, aprì il primo caffè-gelateria della storia, il tuttora famosissimo Café Le Procope. L’atelier del gelato, ideato per gli amanti di una delle preparazioni alimentari più golose e guidato dal critico enogastronomico Davide Oltolini, si propone come un percorso unico e sofisticato, alla ricerca di saperi, sapori e consigli sulle giuste modalità di degustazione. Si dice che il gelato italiano sia il migliore al mondo. Ma come fare per valutarne la qualità? La degustazione del gelato, al pari di quella del vino, ha regole e modalità, e proprio queste saranno il tema della serata che avrà come splendida cornice Villa San Carlo Borromeo. Un evento unico, orchestrato sapientemente, in cui si combinano cultura, tradizione dell´arte gelatiera italiana, ottimo vino, pittura e scultura. A margine dell’Atelier, la trecentesca dimora alle porte di Milano che ospita un hotel 5 stelle lusso, un celebre Museo sede di una collezione permanente e di importanti mostre temporanee, sorprenderà gli ospiti con la visita alla mostra La Festa del Paradiso, dedicata alle opere di Antonio Vangelli, allestita nella nuovissima Sala delle Muse. Dopo quattro anni di restauro è stato infatti restituito all’antico splendore il celebre “Salone delle Feste”, di cui nei secoli hanno parlato scrittori, poeti, ambasciatori e ministri. A seguire una cena al Ristorante The City dove i piatti, approntati dallo Chef di Villa San Carlo Borromeo, saranno abbinati a gelati dai gusti particolari. Una fresca idea estiva, un’occasione per scoprire la cultura del gelato nelle sue varie e molteplici sfaccettature: la storia, i modi di lavorazione, le tecniche di degustazione (proprietà visive, olfattive, gustative), gli abbinamenti. .  
   
   
“CANTINE APERTE”…. AI SALUMI NEGRONI  
 
La Negroni spa, tra i leader nel panorama dell’alta salumeria italiana, sarà il Main Sponsor di “Cantine Aperte”, manifestazione enoturistica organizzata dal Movimento Turismo del Vino che si terrà domenica 25 maggio in tutte le regioni italiane. Negroni spa, Divisione Salumi del Gruppo Veronesi, sarà lo sponsor principale di Cantine Aperte, evento enogastronomico organizzato dal Movimento Turismo del Vino che si svolgerà domenica 25 maggio in tutte le regioni italiane. Un’iniziativa che farà felici i circa quattro milioni di enonauti che viaggiano nel nostro Paese. Ma non solo. Ad esultare saranno anche gli appassionati di gastronomia che potranno gustare i prelibati salumi firmati con la stella di Negroni: tutto il gusto e la sapiente arte salumiera di un’azienda con alle spalle oltre cento anni di storia nell’Industria alimentare italiana. E cosi il celebre Negronetto , i prelibati Prosciutti Crudi di Parma e di San Daniele per arrivare fino al celebre Culatello di Zibello, fiore all’occhiello della salumeria italiana, saranno i protagonisti di gustosi abbinamenti con raffinati vini locali per una giornata all’insegna della migliore tradizione gastronomica italiana. Salumi e vini made in italy diventeranno la gustosa cornice che accompagnerà il pubblico verso il momento clou di Cantine Aperte che sarà rappresentato dal concorso “Un giorno diVerso”: inedita competizione poetica nazionale che permetterà di scoprire l’anima romantica dei tanti enoturisti che, ispirati dalla passione per il nettare di Bacco e dai prelibati salumi firmati dalla “stella” vorranno raccontarsi in rima. Le poesie dovranno avere una lunghezza massima di 160 caratteri, spazi inclusi e dovranno essere inviate via Sms dal proprio cellulare al numero 320 2043277 entro e non oltre le ore 24 del 28 maggio. Saranno quindi sottoposte ad una Giuria di esperti che valuterà quelle più belle ed entro il 31 luglio proclamerà i vincitori. Al primo e al secondo classificato verranno offerti in premio un weekend per 2 persone in una cantina con struttura ricettiva, aderente al Movimento Turismo del Vino ed una fornitura di gustosi salumi Negroni, mentre il terzo classificato dovrà “accontentarsi” solo del weekend. “Con questa iniziativa - afferma Michele Fochi, Direttore Marketing di Negroni spa – vogliamo legare lo storico marchio di Negroni ad un movimento come quello del turismo del vino che, come noi, si rivolge a tutti coloro che hanno il piacere di scoprire e gustare i piccoli piaceri quotidiani in ambito gastronomico, ribadendo allo stesso tempo il connubio vincente tra salumi e vini, due eccellenze del made in Italy alimentare”. .  
   
   
2007: ANNO DEL RILANCIO PER LA NEGRONI SPA, +6% DI FATTURATO  
 
“La stella di Negroni vuol dire qualità”, cosi recitava il celebre motivetto cantato da intere generazioni di consumatori. Ma il jingle non è solo un claim pubblicitario: sono i numeri che confermano l’importanza della Negroni spa nel contesto alimentare italiano. Nel 2007 il fatturato è stato di oltre 305 milioni di euro – con una crescita superiore al 6% rispetto al 2006 - registrando un’ equa ripartizione tra prodotti banco taglio (dettaglio tradizionale) e prodotti libero servizio (in forte crescita). Sono state ben 40 mila le tonnellate di prodotto immesse sul mercato. Il successo è ribadito dal consenso che arriva dall’estero: nel 2007 i mercati internazionali hanno garantito circa il 30% del fatturato totale della divisione salumi, con una crescita superiore al 10%. Uno sviluppo destinato a consolidarsi anche grazie alla recente introduzione di nuovi prodotti Negroni sul mercato americano. Ma anche il mercato interno rimane molto dinamico, con una crescita complessiva (superiore al 3%) sia sul canale tradizionale che nella moderna Gdo Ad oggi Negroni s. P. A è tra i leader di mercato - con i suoi quattro marchi Negroni, Montorsi, Fini Salumi e Daniel - in particolare, nelle categorie dei salami da asporto - a cominciare da “Negronetto” - (20%), dei precotti (29%), dei cubetti (23%); e in costante crescita nei segmenti dei wurstel di suino e degli affettati. Le Novita Del 2008: La Collezione “Élite” E Il Rilancio In Comunicazione La Negroni spa – che vanta nel suo portfolio marchi centenari (Montorsi, fondata nel 1880, Negroni nel 1907), oggi rappresenta un mix perfetto di qualità, tradizione, ricerca ed innovazione. Una realtà che conta circa 1. 000 dipendenti e 6 stabilimenti in Italia: un salumificio a Cremona; un salumificio/laboratorio a Zibello (Parma); un salumificio a Correggio (Reggio Emilia); un cottificio a Villafranca (Verona); 1 prosciuttificio a San Daniele (Udine); un prosciuttificio a Tizzano Val Parma e 4 filiali commerciali in Francia, Germania, Svizzera e Stati Uniti. E se il 2007 ha segnato la nascita di Negroni Spa, come Divisione Salumi del Gruppo Veronesi, il 2008 sarà l’anno del rilancio della Stella sul piano dell’innovazione di prodotto e dell’immagine. A partire dal mese di marzo, con il lancio della nuova gamma di affettati da “libero servizio” ideata per coprire i diversi segmenti di mercato. Fiore all’occhiello della nuova gamma la collezione “Èlite”, un’inedita linea di affettati di altissima qualità (materia prima nazionale e filiera garantita) che raccoglie i gioielli della salumeria italiana firmata Negroni, tra cui anche il celebre Culatello. Ma non è tutto. Dalla collezione Stella per le famiglie, con packaging richiudibile, alla linea salami dal rivoluzionario packaging porzionabile, per finire con la collezione “Merende” , un mondo di salumi Negroni è pronto a raggiungere le tavole degli italiani. Il 2008 sarà anche l’anno del rilancio in comunicazione con una nuova importante campagna pubblicitaria, sostenuta da ingenti investimenti. Una scelta che - alla luce della recente riorganizzazione che ha portato la Negroni spa a divenire la Divisione Salumi del Gruppo Veronesi - vuole accendere i riflettori sull’intera gamma di prodotti. Non solo Negronetto quindi … ma un mondo di salumi di altissima qualità. .  
   
   
DALLA RICERCA GALBUSERA NASCONO COLCUORE I PRIMI FROLLINI E CRACKER CON BETAGLUCANI CHE AIUTANO A RIDURRE I LIVELLI DI COLESTEROLO  
 
I due nuovi prodotti ricchi di fibre ampliano la gamma senza colesterolo della linea Speciali Salute e, inseriti nella dieta quotidiana, favoriscono la diminuzione del colesterolo Un frollino a base di frumento integrale, orzo e fiocchi d’avena ed un cracker integrale con grano soffiato in superficie, entrambi con betaglucani, le fibre solubili contenute naturalmente nei cereali: sono queste le caratteristiche di Colcuore, i nuovi prodotti nati dalla ricerca Galbusera che, inseriti della dieta quotidiana, favoriscono la diminuzione del colesterolo e contribuiscono alla salute del sistema cardiovascolare. Il controllo dei livelli di colesterolo nel sangue sta assumendo negli ultimi anni un’importanza fondamentale per il benessere dell’organismo. Un recente studio epidemiologico condotto dalla Società Italiana di Medicina Generale ha evidenziato come la presenza di una colesterolemia elevata sia oggi un fenomeno molto diffuso, legato principalmente ad un’alimentazione non corretta e ad uno stile di vita sedentario. I valori medi della colesterolemia totale, infatti, sono pari a 205 mg/dL nella popolazione adulta, tra i 40 e i 79 anni. Galbusera, da sempre attenta alle esigenze dei consumatori e promotrice di uno stile di vita salutare, presenta oggi due prodotti, frutto della costante ricerca ed innovazione, che rispondono al bisogno di tenere sotto controllo in modo naturale il colesterolo, senza rinunciare alla bontà e al gusto. Per una prima colazione leggera, digeribile e ricca di gusto, Colcuore frollino è la soluzione ideale perché a base di frumento integrale, fiocchi d’avena, orzo, germe di frumento e zucchero di canna. Il sapore moderatamente dolce lo rende adatto anche ad abbinamenti con miele e marmellata. Colcuore cracker, invece, è il primo cracker integrale con grano soffiato in superficie, ricco di fibre e realizzato con lievito madre naturale che gli conferisce una particolare fragranza. E’ perfetto per uno snack o a tavola per accompagnare il pranzo o la cena. Colcuore di Galbusera sono i primi prodotti da forno ricchi di betaglucani, fibre solubili contenute nella fibra d’orzo e nei cereali che, inserite all’interno di una dieta povera di grassi ed uno stile di vita sano e attivo, possono aiutare a ridurre in modo naturale il colesterolo “cattivo”. I betaglucani, infatti, sono in grado di catturare il colesterolo in eccesso presente nell’organismo favorendone l’eliminazione e contribuendo a ridurne l’assorbimento da parte dell’organismo. Inoltre, grazie al contenuto esclusivo di olio di mais, i prodotti Colcuore contribuiscono a mantenere un basso contenuto di grassi saturi scoraggiando il deposito di colesterolo sulle pareti cardiovascolari. Entrambi i prodotti sono disponibili in confezioni porzionate. Una porzione di frollini (50g) oppure due porzioni di cracker (76g) al giorno apportano almeno 1,5g di betaglucani e contribuiscono a fornire all’organismo circa la metà della quantità utile a tenere sotto controllo il colesterolo. Testati da Galbusera su un campione di consumatori, il frollino ed il cracker Colcuore hanno già ottenuto un giudizio più che positivo: il 97% degli interpellati ne ha apprezzato in particolar modo leggerezza e digeribilità, mentre il 96% del campione ne ha evidenziato l’originalità e la diversità rispetto a quanto disponibile oggi sul mercato. Cinque intervistati su sei hanno dichiarato la propria intenzione a comprare Colcuore e addirittura un consumatore su due è già certo dell’acquisto. Risultati che testimoniano ancora una volta l’immagine di credibilità che Galbusera si è costruita negli anni e che da oltre un decennio le garantiscono la leadership del mercato salutistico con una quota del 40%. “L’innovazione è per noi un elemento imprescindibile e abbiamo sempre lavorato in questa direzione per rispondere alle richieste o anticipare i bisogni di un consumatore attento alla propria salute” ha affermato la Direzione Marketing. “La nuova gamma Colcuore, in cui crediamo molto, rappresenta la risposta ed un contributo al problema sempre più diffuso della colesterolemia con due prodotti unici nel loro mercato di riferimento, a base di betaglucani, nutrienti la cui validità scientifica è stata ampiamente dimostrata in letteratura e che possono contribuire in modo naturale a tenere sotto controllo questo problema” . I nuovi prodotti Colcuore vanno ad arricchire la gamma dei Senza Colesterolo che già comprende i frollini Risosuriso, Piùleggeri, Leggeriplus, Piùintegrali ed i cracker Risosuriso, Oliva, Mais e Zerosale. L’intera gamma di cracker e biscotti Galbusera è certificata dal Percorso Salute, la filosofia produttiva dell’azienda che, alla tradizionale attenzione nella scelta degli ingredienti, abbina l’ideazione di ricette “dedicate” e ferree garanzie su provenienza e preparazione delle materie prime. I principi del Percorso Salute sono sintetizzati in una card presente su tutte le confezioni dei prodotti Galbusera che indica, in maniera trasparente, le rigide norme di sicurezza cui l’azienda si attiene durante tutte le fasi di realizzazione dei prodotti, dalla scelta delle materie prime al packaging. Garanzie certificate anche dall’ Assicurazione Qualità - che definisce gli standard per le materie prime, i processi produttivi e il prodotto finito - e dal Controllo Qualità che verifica il prodotto lungo tutta la filiera e, attraverso test successivi on-shelf, fino al consumatore finale. .  
   
   
CERES PRESENTA LA NUOVA BOTTIGLIA STRONG ALE, ART EDITION 2008, IIN DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA PER L’ITALIA STRONG ALE SI VESTE AD ARTE, CON LA NUOVA BOTTIGLIA ART EDITION  
 
Ceres presenta la bottiglia della sua Strong Ale nella nuova versione limited edition. La nuova veste grafica della mitica bottiglia, Art Edition 2008, è stata messa in mostra, insieme alle opere realizzate da 15 artisti ispiratisi al mondo Ceres, in occasione della prima edizione di Ceres 4 Art, la one day exhibition promossa da Ceres presso la Wannabee Gallery a Milano. La bottiglia di Strong Ale era stata vestita ad arte e messa in vendita in edizione limitata, per la prima volta, due anni fa, in occasione del 150° anniversario di Ceres. Ora, la bottiglia Art Edition 2008, interamente ricoperta da un lucido manto nero e con la scritta Art Edition che riprende il color oro intenso del contenuto, diventa la nuova “bottiglia da collezione edizione limitata”. Strong Ale, la birra doppio malto prodotta dall’azienda danese, è fatta tradizionalmente con orzo e luppolo, ingredienti che, uniti all’innovazione tecnologica e all’esperienza maturata in un secolo e mezzo di storia, la rendono compatta, cremosa e persistente. Strong Ale è una birra dalla corposità importante e dal notevole equilibrio, che manifesta un’articolata ricchezza retro olfattiva, con sentori di frutta secca, perfetta per soddisfare i palati dei veri amanti della birra. Il suo corpo è leggero, il gusto morbido e delicato, caratterizzato da assenza di amaro. Strong Ale, con bottiglia in edizione limitata Art Edition 2008, è distribuita nelle principali catene della grande distribuzione e distribuzione organizzata e nei migliori locali del canale ho. Re. Ca. In tutti i principali ipermercati e supermercati italiani è in vendita il cluster da tre bottiglie da 33 cl al prezzo medio di 4,20 euro. Nei bar diurni e serali, ristoranti e locali notturni si trova la bottiglia singola da 33 cl, il cui prezzo è in linea con quello delle altre birre concorrenti. .  
   
   
PIÙ STILE ALL’ESTATE CON UN MIX DAL GUSTO PIENO A BASE DI AMARO AVERNA: IL LONG DRINK “ROSSO SICILIANO”  
 
Solletica il palato di tanti intenditori ed entusiasma anche i più giovani, riscuotendo grande successo nei locali, che sempre più spesso vogliono offrire ai propri clienti nuove esperienze sensoriali, e a casa propria, grazie alla semplicità di preparazione. Una proposta stuzzicante che dà nuovi spunti e crea nuove occasioni per sorseggiare un aperitivo diverso dal solito, assaporando il piacere e l’autenticità della tradizione, uniti all’intensità e al sentimento della sicilianità viva e attuale, con un tocco di giovane brio e creatività. Un po’ quello che i giovani trendsetter di oggi aspettavano! Parola d’ordine? Mixability! Una ricetta semplice, veloce da preparare e allo stesso tempo intrigante: 1 parte di Amaro Averna, 2 parti di succo di arancia rossa e ghiaccio. Il risultato? Un accostamento di grande carattere. L’antica ricetta segreta, donata da Fra Girolamo a Salvatore Averna nella seconda metà dell’800 e custodita gelosamente fino ai giorni nostri passando di generazione in generazione, ben si fonde con il gusto agrumato del profumato frutto mediterraneo, già presente in qualità di ingrediente nella ricetta del prodotto. Un mix irresistibile e rinfrescante che, stimolando i sensi, riporta alla mente il profumo e l’energia di una calda estate siciliana. “Rosso Siciliano” è la risposta di Averna ai giovani che ricercano un aperitivo dal gusto fresco, dissetante e dall’aroma intenso. Per chi vuole un aperitivo che regali piacevoli sensazioni di freschezza, che offra nuovi accostamenti di sapore e allo stesso tempo ricordi il gusto della tradizione. Caratteristiche sempre più ricercate tra i giovani. Averna, da sempre, riesce a regalare delle piacevoli sorprese. Stupisce proponendo nuove e gratificanti modalità di degustazione, sempre al passo coi tempi e con le richieste di un pubblico che sa apprezzare la vita e godere dei suoi piccoli e grandi piaceri, dando valore ai legami con la propria terra, con la natura e con il passato, senza mai perdere di vista l’innovazione e il giusto trend. Anziché semplicemente seguire una moda, con “Rosso Siciliano” si può scegliere uno stile nuovo, su misura. Amaro Averna grazie alle sue peculiarità permette infatti di dare spazio alla fantasia e alla creatività di ogni persona, perché si può mixare con tanti altri prodotti, basta solo sperimentare. Ad esempio Averna può essere accostato all’acqua tonica oppure alla cola. Ma per chi gradisce freschezza e leggerezza, i mix si moltiplicano. Amaro Averna viene prodotto da 140 anni con la stessa minuziosa cura e gli stessi ingredienti per ottenere quelle caratteristiche uniche ed inimitabili, conservando la capacità di emozionare, di far star bene e di far assaporare “Il Gusto pieno della vita”. Ma allo stesso tempo è in sintonia coi giovani di tutto il mondo che, seppur legati e attenti alle proprie abitudini, desiderano innovare le tradizioni e rinnovarsi ogni giorno grazie a nuove ed emozionanti esperienze. Alla ricerca e alla scoperta di un nuovo concetto di lifestyle. I valori in gioco? Ovviamente quelli di sempre: l’amicizia, la convivialità, la condivisione di esperienze e il gusto. .  
   
   
NUOVA MOKA ELETTRIKA DA VIAGGIO BIALETTI COLLECTION, IL PIACERE DEL CAFFÈ DI CASA OVUNQUE VAI  
 
Bialetti presenta la nuova e praticissima Moka Elettrika da due tazze nella raffinata versione lusso Bialetti Collection. La nuova Moka Elettrika è la compagna di viaggio ideale per i viaggiatori più esigenti, ma anche per quanti desiderano ritrovare nella tazzina il gusto del caffè tradizionale insieme all’atmosfera di casa. L’estetica curata e l’elegante nero opaco non tradiscono il design che ha reso celebre la Moka Bialetti nel mondo. Anche la base elettrica, che ospita la piastra radiante e la spia luminosa di accensione, fa corpo con la caldaietta seguendo l‘inconfondibile silhouette ottagonale della celebre caffettiera Bialetti. Inoltre, lo stile dell’ultima nata in casa Bialetti si coniuga armonicamente con la funzionalità rendendo Moka Elettrika un apparecchio versatile e adatto a essere utilizzato in qualunque situazione. Il supporto di tensioni di rete da 230 a 100 V fa sì che basti semplicemente una presa elettrica per poterla utilizzare. La bellezza e la facilità di manutenzione e utilizzo rendono la versione top di gamma di Moka Elettrika un apparecchio indispensabile durante le vacanze e in tutte quelle situazioni in cui ci si trovi lontano da casa e non si voglia rinunciare al piacere di portare con sè un prodotto di qualità, dallo stile unico e raffinato che garantisce sempre e ovunque un caffè buono come quello preparato a casa propria. Indirizzo: Bialetti Industrie – Tel 030. 7720011 Numero Verde 800. 014407 www. Bialettiindustrie. It .  
   
   
CANTINA LA VIS RITRATTI DAY : I BIANCHI 20 ANNI DI RITRATTI NEI RISTORANTI ED ENOTECHE D’ITALIA. MENÙ E DEGUSTAZIONI IL 7 GIUGNO PER LA PRESENTAZIONE DELLA NUOVA ANNATA DEI BIANCHI… PER MIGLIORARE ANCORA.  
 
Da vent’anni la linea Ritratti è diffusa con capillarità sul territorio italiano, da almeno 15 è presente anche all’estero riuscendo ad esportare e proporre con forza la qualità trentina aprendo le porte ad altre produzioni di Cantina La Vis oggi più che mai impegnata a confermare, con le altre aziende del Gruppo, un ruolo di rilievo sui diversi mercati. Se fin dall’inizio i Ritratti hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione colturale in vigna, figli di quella Zonazione allora assolutamente sconosciuta, nel tempo non è mai venuta meno la ricerca e lo sforzo di innalzare ulteriormente il livello del prodotto. Questo ha dapprima portato alla nascita della Cantina Ritratti (cantina nella Cantina con tecnologie all’avanguardia come quella dell’iper riduzione) e poi a maturare il concetto di selezione di selezione, concetto ancor più estremo e di rigore che ben esprime però le cure e la propensione all’eccellenza dell’azienda lavisana. Rinaldi Wine con La Vis hanno pensato di celebrare l’importante ricorrenza – 20 anni - compiendo un ulteriore passo verso la qualificazione del prodotto, coinvolgendo i ristoranti e raffinate enoteche (clienti affezionati e di prestigio), che hanno contribuito non poco al successo della linea. Il 7 giugno prossimo nei circa 100 ristoranti ed enoteche di tutta Italia che hanno aderito all’iniziativa, sarà possibile degustare le nuove annate delle produzioni in bianco della linea: Pinot Grigio, Chardonnay e Ritratto Bianco abbinate a menù dedicati, studiati appositamente per l’occasione dagli chef dei ristoranti, anche negli abbinamenti. La nuova annata non è stata infatti presentata a Vinitaly – spiega Francesco Polastri responsabile dello staff enologi di La Vis – proprio per permettere una migliore e naturale evoluzione del vino sui lieviti e nell’affinamento, che incideranno non poco nella degustazione del prodotto finale. Abbiamo rispettato di più il ciclo naturale del vino – continua Polastri – subendo meno le necessità del mercato: con questa qualità non solo si può ma si deve fare. Appuntamento pertanto il 7 giugno (elenco completo dei ristoranti ed enoteche su www. La-vis. Com) data che vedrà riconosciuta anche la fedeltà del cliente Ritratti e che quindi ben comprende la filosofia incarnata dalla linea all’insegna di territorio come pure di arte e cultura. .  
   
   
A COTTANERA SULL’ETNA SBARCA CANTINE APERTE DOMENICA 25 MAGGIO WINELOVERS, TURISTI E GIOVANI SCOPRIRANNO L’ANTICA TENUTA, I VIGNETI E LA BARRICCAIA. IN DEGUSTAZIONE I MIGLIORI VINI DEL VULCANO  
 
La nuova tendenza dei vini di qualità porta la firma dell’Etna. Ed è proprio su queste terre nere, tra le sciare di lava ed i fitti boschi che la Sicilia eroica di qualità vuole raccogliere i successi più ambiti. Cottanera è oggi una delle realtà emergenti (e più convincenti) di questo nuovo slancio produttivo dell’isola, fondato su un territorio che, per la forza e la generosità della natura vulcanica, si distingue da tutti gli altri. Siamo nel territorio di Castiglione di Sicilia, sul versante di nord-ovest dell’antica montagna, a oltre 700 metri d’altezza sul livello del mare. Dalla Tenuta agricola della famiglia Cambria, posta sulla sommità di un anfiteatro naturale, si gode un panorama mozzafiato sulla vallata dell’Alcantara. Alle spalle – maestoso – l’Etna irrompe nella visuale, interrompendo il verde continuo dei vigneti che a Cottanera si estendono per una superficie di oltre 50 ettari. Per scoprire il fascino di questi vini figli del Vulcano, la famiglia Cambria apre, per la prima volta le porte d’ingresso dell’azienda alla quindicesima edizione di “Cantine aperte”, la grande kermesse del vino che ogni anno richiama turisti e winelovers nelle più prestigiose realtà vitivinicole d’Italia. L’appuntamento è per domenica 25 maggio dalle ore 10 alle 18. Una festa del vino, dunque, che prevede la degustazione dei cru della casa, sette etichette di gran pregio, figlie di un microcosmo enologico. Dal Sole di Sesta (Syrah) al Nume (Cabernet), dal Grammonte (un prezioso Merlot, vera chicca per gli intenditori) all’inimitabile L’ardenza (l’unico esperimento di vinificazione della Mondeuse sul suolo italiano). Non mancheranno di dare spettacolo gli autoctoni Fatagione (Nerello mascalese), Barbazzale rosso (Nerello mascale) ed infine il Barbazzale bianco (Inzolia). Nel corso della giornata si potranno visitare i vigneti e la cantina di vinificazione, la barriccaia e la bottiglieria d’affinamento. Nell’azienda agricola Cottanera il visitatore attento scoprirà l’impegno e la passione della famiglia Cambria, da anni impegnata nella produzione di vini di grande impatto che rappresentano l’identità del territorio. Una storia da rivivere attraverso il racconto in presa diretta dei protagonisti di questo straordinario mondo enologico in miniatura. Un impegno costante nel vino che risale agli anni ’60, ma che si evolve agli inizi degli anni ’90 con i fratelli Guglielmo ed Enzo Cambria. Da qualche anno ormai è scesa in campo la terza generazione composta da Mariangela, Francesco ed Emanuele che credono e investono nelle immense potenzialità di questo territorio. Una peculiarità dell’azienda è la presenza delle donne in vigna. In questa parte di Sicilia sono le donne a custodire i segreti dell’antica coltivazione della vite e di una manualità rapida, precisa ed efficace. Una tradizione tutta al femminile che prosegue ancora oggi nel segno di una cultura del territorio e della sua valorizzazione socio-economica. Per informazioni e prenotazioni: Giovanni D’amico - tel. 0942 963601 E-mail: staff@cottanera. It .  
   
   
GIUSEPPE PENONE ILLUSTA L’ETICHETTA DELLO CHATEAU MOUTON ROTHSCHILD 2005  
 
Château Mouton Rothschil è considerato uno dei più grandi vini al mondo, classificato Premier Cru nella regione di Bordeaux, ma ciò che lo rende ancor più unico ed inimitabile è la sua etichetta, diversa per ogni annata perchè illustrata dall’opera originale di un grande artista. Tutto ha avuto inizio nel 1945, da allora le bottiglie di Château Mouton Rothschil hanno creato una collezione che unisce i nomi più celebri dell’arte contemporanea. Quest’anno, la Baronessa Philippine de Rothschild, proprietaria Château Mouton Rothschil, ha voluto affidare per la prima volta ad un artista italiano l’illustrazione del millesimato 2005 del suo celebre vino. La scelta è caduta su Giuseppe Penone, artista di notorietà internazionale che ha esposto anche all’ultima Biennale di Venezia nel padiglione italiano. Nato a Garessio (Cuneo) nel 1947, Giuseppe Penone è considerato fra i più grandi scultori italiani della nostra epoca. Appartenente alla corrente artistica dell’Arte Povera, ha ereditato dal padre agricoltore un attrazione particolare per le forme, le materie ed i colori della natura: alberi, foglie, pigne, terra e radici che entrano spesso a far parte delle sue opere. Nei suoi lavori Giuseppe Penone mette in relazione la natura, il mondo vegetale con il corpo umano in opere che colpiscono per la loro forte materialità. Il disegno per l’etichetta dello Château Mouton Rothschil 2005 evoca l’immagine di una “mano verde”, quella dell’uomo della vigna vista, come estensione vivente della foglia della vite. Una mano protesa ad impugnare un bicchiere di vino. A partire da maggio 2008, D&c che importa e distribuisce per l’Italia i vini Baron Philippe de Rothschild ha a disposizione l’annata 2005 di Château Mouton con questa originale etichetta. Chateau Mouton Rothschild 2005 Classificato Premier Cru, Château Mouton Rothschil conta 84 ettari di terreni a Pauillac nel Médoc, su qui crescono i vitigni tipici della regione: Cabernet Sauvignon (77%), Cabernet Franc (12%), Merlot (9%) e Petit Verdot (2%). Questo Premier Cru gode di condizioni naturali eccezionali, tanto per la qualità del suolo che per la posizione e l’esposizione al sole. Un vino oggetto di attenzioni minuziose che dal grappolo d’uva alla bottiglia associano il rispetto della tradizione alle tecniche più moderne: enologi altamente qualificati; vignaioli responsabili di ciascuna parcella del domaine; vendemmia fatta esclusivamente a mano; vinificazione in cuves di legno e maturazione del vino in barriques di quercia nuove. Il 2005 si presenta come un millesimato di altissima qualità. Il clima, dall’inverno fino al momento della vendemmia, è stato eccezionalmente secco, con precipitazioni inferiori a quelle normali: 313 mm al posto di 600 mm abituali. La fioritura dei quattro vitigni è stata rapida ed omogenea. Ha avuto inizio il 5 giugno. Il tempo caldo e secco d’agosto ha favorito la maturazione dei chicchi annunciando un favoloso raccolto. La vendemmia si è svolta nelle condizioni ottimali, fra il 21 settembre e il 6 ottobre. Il vino presenta un bel colore, scuro e uniforme, con riflessi ciliegia. Il naso elegante unisce insieme fini note di legno, affumicato e vaniglia ad aromi intensamente fruttati di mirtillo e fragola. Qualche tocco di menta e spezie completa questo sequenza aromatica apportando freschezza e complessità. L’ingresso in bocca è allo stesso tempo potente e setoso, rivelando tannini densi e di grande nobiltà. Il finale è molto lungo, completo ed equilibrato, tipico dei Cabernet Sauvignon ricchi e maturi, sulla scia dei grandi millesimati di Pauillac. Un insieme molto elegante e promettente. L’arte Nell’etichetta Ogni anno dal 1945, l’etichetta dello Château Mouton Rothschild è illustrata con l’opera di un pittore contemporaneo. Già nel 1924 il Barone Philippe de Rothschild (1902-1988) padre della Baronessa Philippine, per salutare la prima “mise en bouteilles au château” aveva chiesto al famoso illustratore Jean Carlu di realizzare l’etichetta del Mouton. Questa iniziativa, forse troppo precoce, rimase però senza seguito. Nel 1945, questa volta per celebrare la pace riconquistata, il Barone Philippe de Rothschild decise nuovamente di decorare l’etichetta del millesimato con una”V”, l’iniziale della parola vittoria, disegnata da Philippe Jullian. Da questa circostanza eccezionale nacque una tradizione che, a partire dal 1946, si ripete ogni anno con un diverso artista invitato a creare un’opera unica per decorare questa etichetta. Nei primi anni il Barone scelse gli artisti tra i suoi amici personali, tra i quali: Jean Hugo, Léonor Fini, Jean Cocteau ed altri. Nel 1955, Georges Braque accettò di illustrare il millesimato. A lui si unirono in seguito i più grandi artisti della nostra epoca: Dali, César, Miró, Chagall, Piacasso, Warhol, Soulages, Bacon, Balthus, Tàpies ecc. Così si è creata una originale collezione che si arricchisce ogni anno di una nuova opera. Responsabile della scelta degli artisti è diventata dal 1980 la Baronessa Philippine, che è anche proprietaria del Mouton. La libertà creativa degli artisti è pianamente rispettata, anche se molte delle opere si ispirano a temi comuni, come: la vigna, il piacere del bere, l’emblema dell’ariete che caratterizza la Maison ed altri. Chi dipinge l’etichetta non riceve un compenso in denaro, ma casse di Mouton Rothschild e ciò contribuisce a fargli considerare questo vino un po’ come il loro “personale” millesimato. Da una ventina d’anni, per volere della Baronessa, questa raccolta di etichette è diventata una vera e propria collezione d’arte dal nome “Mouton Rothschild, l’Art et l’Etiquette” che viene accolta in numerosi musei nel mondo. .  
   
   
TREBBIANO SPOLETINO: RITORNO AL FUTURO CONCLUSA LA PRIMA FASE DELLA SPERIMENTAZIONE, CANTINA NOVELLI APRE UN NUOVO CAPITOLO: L’IMPIANTO DEL VIGNETO CON IL MATERIALE GENETICO FRUTTO DELLA RICERCA  
 
E’ stata la prima a credere in questo vitigno, per tanti anni sottovalutato e quasi abbandonato. Cantina Novelli, realtà vitivinicola dell’omonimo gruppo, grazie alla volontà di Stefano Novelli ha avviato tre anni fa il progetto di ricerca e recupero di questa varietà antica. Vitigno a bacca bianca autoctono dell’Umbria, il Trebbiano Spoletino per secoli aveva valso alla regione la fama di terra di grandi bianchi. Con l’affermazione dei vini rossi, tuttavia, esso aveva rischiato l’abbandono che avrebbe comportato la perdita di parte della storia del territorio. Per evitarlo tre anni fa Stefano Novelli si è rivolto al prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano, uno dei nomi più importanti della ricerca viticola italiana. Ne è nato un lavoro di ricerca lungo e complesso, che il 14 marzo si concluderà simbolicamente con l’impianto del nuovo vigneto di Trebbiano Spoletino nei terreni di Cantina Novelli, in località Pedrelle a Montefalco. “L’ impianto delle barbatelle frutto della ricerca chiude la prima parte della sperimentazione, iniziata nel 2006. “ afferma Stefano Novelli “E’ stato un lavoro affascinante, che è partito con la ricerca dei ceppi di Trebbiano Spoletino allevato, franco di piede, maritato ad alberi di acero. La ricerca si è svolta nella vallata che da Trevi va a Spoleto, ovvero l’area che conserva le più antiche testimonianze di coltivazione del Trebbiano Spoletino. Qui sono stati trovati esemplari di 80, 90 e anche 100 anni di età!”. Il nuovo impianto rappresenta certamente un risultato per la nostra azienda ma anche per tutto il territorio. I risultati della ricerca, infatti, verranno messi a disposizione di tutti i produttori del territorio che vorranno credere in questo vitigno”. Non a caso, durante la cerimonia che darà il via all’impianto, saranno presenti i Sindaci di Montefalco, Giano nell’Umbria e Spoleto. Proprio a quest’ultimo Cantina Novelli donerà simbolicamente alcune barbatelle, nell’auspicio che il Trebbiano Spoletino divenga ambasciatore del territorio nel mondo. .  
   
   
COLLABORAZIONE NELLA VITICOLTURA ALTOATESINA  
 
Le carte si mischiano nuovamente tracciando una linea ben precisa: per quanto riguarda le tematiche relative al Settore Vitivinicolo, si prospetta in futuro una direzione di marcia comune. Una visione questa che mette d’accordo le tre associazioni vitivinicole. A seguito delle elezioni del consiglio di amministrazione e del consiglio di vigilanza dei giorni scorsi, le associazioni presentano gli esiti, per la prima volta congiuntamente. Alcuni membri sono nuovi, mentre altri sono volti già noti da tempo e profondamente stimati all’interno del Settore Vitivinicolo. Uno dei nuovi arrivati tra le fila del Consorzio delle Cantine Produttori Altoatesine è il presidente Anton Zublasing che considera elementi assolutamente centrali del suo impegno sia la rappresentanza omogenea delle cooperative altoatesine, sia una stretta collaborazione tra le associazioni del Settore Vitivinicolo Altoatesino: “Con la fondazione del Consorzio per la tutela del vino altoatesino di qualità le cooperative hanno gettato le basi per la creazione di una struttura unica e collettiva. Ciò che resta da fare ora è riempirla di contenuto”. Nel consiglio di amministrazione Zublasing può contare sul sostegno di Michael Bradlwarter, Leo Tiefenthaler, Armin Dissertori, Georg Höller, Maximilian Niedermayr, Leopold Kager, Helmut Meraner e Edmund Morandell. “L’alto Adige, con il suo 0,7% della produzione complessiva italiana, è in proporzione una zona di produzione di vino molto piccola. Il nostro compito principale dovrebbe essere, dunque, quello di trasmettere chiaramente all’esterno i nostri punti di forza, senza che le singole associazioni rinuncino a rappresentare i propri interessi internamente”, afferma Alois Lageder, presidente delle Tenute dell’Alto Adige. “In passato i momenti e le azioni condivise ci hanno reso sempre più forti e da alcuni mesi ci siamo convinti dell’importanza di incrementare la collaborazione. Si è aperta per noi una strada davvero molto promettente”. Alois Lageder continuerà ad essere il presidente delle Tenute dell’Alto Adige, mentre Franziskus Haas e Peter Zemmer assumeranno le funzioni di vicepresidenti. Altri membri del consiglio di amministrazione sono: Josef Brigl, Martin Foradori, Hannes Rottensteiner, Florian Schmid, Christof Tiefenbrunner e Christian Werth. In ambito associativo, i direttori cooperano attivamente già da tempo per quanto concerne questioni tecniche e legali. Effetti sinergici e risparmio delle risorse per grandi e piccole aziende sono tra le tematiche più importanti già presenti sulla lista delle priorità: “Auspichiamo un riesame dei vantaggi derivanti dal trasferimento in un unico complesso di tutti gli uffici”, questo il primo passo da fare secondo Josephus Mayr, presidente dei Vignaioli dell´Alto Adige. L’aria che si respira in questo momento è per Mayr più che positiva. Nel nuovo consiglio di amministrazione dei Vignaioli dell´Alto Adige la suddivisione dei ruoli prevede che la carica di presidente resti nelle mani di Josephus Mayr, mentre Peter Dipoli è vicepresidente. A questi si affiancano Hannes Baumgartner, Manfred Nössing, Klaus Lentsch, Elda Mayr e Hannes Innerhofer. .  
   
   
CON IL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO LOMBARDO SI APRONO LE CANTINE DI LOMBARDIA, LIGURIA E CANTON TICINO PER IL SEDICESIMO APPUNTAMENTO DI CANTINE APERTE  
 
Domenica 25 maggio più di 100 le Cantine Aperte in ogni scenario naturale, . . Dal lago alla montagna . . Dalla collina al mare . . Più di 100 le cantine, che il Movimento Turismo del Vino Lombardo ha coinvolto per la sedicesima edizione di Cantine Aperte di domenica 25 maggio Oltre 100 cantine, apriranno entusiaste le loro porte dalle ore 10 alle ore 18 ed alcune anche nella giornata di sabato 24 maggio proponendo, oltre alla classica degustazione dei vini, piacevoli iniziative a corollario. Gli appassionati del vino, che amano viaggiare per il suo mondo, conoscere i vignaioli, assaporare i prodotti del territorio non avranno che l’imbarazzo della scelta. Oltre alle cantine della Lombardia entrano in scena le Cantine del vicino Canton Ticino, meta ambita per le bellezze del paesaggio e per gli ottimi vini, in particolare a base di uva Merlot, che qui ha trovato il suo habitat ideale. Presenti anche le cantine del mare, di quella striscia di terra, che è la Liguria, dove la coltivazione della vite è davvero difficile, in tanti casi, addirittura eroica. Per chi desidera viaggiare per cantine, in questa giornata en plein air nella Lombardia, potrà recarsi in Valtellina, tra i terrazzamenti culla dell’uva nebbiolo, o passeggiare tra le morbide colline dell´Oltrepo´ Pavese E per imparare tanto sulle bollicine made in Italy non mancano all’appello le firme più prestigiose della Franciacorta Chi ama assaggiare vini dalle uve internazionali Merlot e Cabernet o il vino passito realizzato con l´uva Moscato di Scanzo non perderà di visitare le cantine della Valcalepio e della zona di Scanzorosciate. E per apprezzare il vino di Milano, tra i portabandiera del prossimo Expo, ci dirigeremo verso la zona Doc di San Colombano Potremo anche soffermarci nelle cantine della zona del Garda, del Lugana, per intrattenerci lungo il percorso nella piccola ed interessante zona di Capriano del Colle. Nella zona di Mantova ci attendono invece le cantine dei Colli Morenici Mantovani. Nel pomeriggio di sabato 24 maggio il Movimento Turismo del Vino Lombardo organizza un tour tra l’Oltrepo’ Pavese e San Colombano al Lambro, con visita ad una cantina rappresentativa della viticoltura oltrepadana, passeggiata tra i filari, racconto del processo di spumantizzazione. Tappa finale del Tour a San Colombano al Lambro con l’attesa Cena con il Vignaiolo presso una delle cantine partecipanti a Cantine Aperte 2008. Tutti i dettagli del tour sono su www. Viaggidivini. It Un vino da vedere e da gustare in una spettacolare giornata all´aria aperta, da soli, ma meglio in compagnia, fieri del motto della Manifestazione, che alla sua sedicesima edizione, si consacra l´evento leader del nostro Paese per chi ama il vino e che in 3 parole riassume in modo chiave e chiaro lo spirito dell´evento : " Vedi cosa bevi " Nell’ambito di Cantine Aperte 2008 il Movimento turismo del Vino Nazionale e la Salumeria Negroni invitano a partecipare all’appassionante concorso letterario Un Giorno diVerso, il cui regolamento è riportato sul sito www. Movimentoturismovino. It e che offre in premio ai vincitori esclusivi fine settimana in cantina e fornitura di prodotti della salumeria Negroni. Radio 2 si unisce quest’anno a Cantine Aperte e nel suo seguitissimo programma Decanter proporrà, a partire dal 24 maggio, una linea aperta con il vino con curiosissime interviste ai vignaioli delle Cantine Aperte 2008. Tutti gli aggiornamenti su Cantine Aperte 2008 a cura del Movimento Turismo del Vino Lombardo su www. Viaggidivini. It .  
   
   
3° SIMPOSIO TECNICO SU VINI SPUMEGGIANTI SPUMANTI DOC O NON DOC: VISTI DALLA NUOVA OCM-VINO  
 
“ Nuovi risultati di ricerche e sperimentazioni in campo viticolo ed enologico per i vini spumeggianti italiani. Norme più chiare e semplici utili a produttori e consumatori – Il successo degli spumanti italiani decretato dalla certificazione ” Valdobbiadene sempre più la Cernobbio dei vini Spumanti. Il Forum delle Bollicine rappresenta il cotesto nazionale per confrontarsi su tematiche di attualità, per informare e formare, per parlare di metodi produttivi e di peculiarità tipologiche diverse, per creare cultura, per diffondere una mentalità di consumo moderna e giovane, per sfatare luoghi comuni, per presentare ricerche tecniche sulla qualità dei vini e per offrire garanzie e certezze di tutela ai consumatori. Il 3°Simposio, a Valdobbiadene dal 9 al 10 maggio scorso, ha riproposto un parterre di illustri docenti nazionali per illustrare le novità nel campo viticolo,enologico,economico e legislativo. Tre grandi moderatori come Angelo Costacurta direttore del Cra di Conegliano; Aureliano Amati docente all’Università di Teramo; Vasco Boatto direttore Cirve Università di Padova. Diversi i telegrammi di buon lavoro pervenuti dal direttore generale Oiv Federico Castellucci al commissario Ue Ficher Boll, dal direttore generale del Ministero Politiche Agricole Giuseppe Ambrosio al direttore generale Ispettorato Controllo Qualità Laura La Torre e all’ ex sottosegretario Guido Tampieri presente nelle precedenti edizioni e i saluti degli invitati dalla preside dell’Istituto G. B. Cerletti Damiana Tervilli a Stefano Soligo di Veneto Agricoltura, da Amedeo Gerolimetto di Veneto Sviluppo a Giovanni Follador presidente Unpli Regione Veneto e a Piero Meregalli direttore Icq di Conegliano. La sessione viticola si è concentrata su due temi: la climatologia e la qualità delle uve. Alberto Vercesi per il Pinot Nero dell’Oltrepo Pavese e Diego Tomasi per il Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano hanno evidenziato come le “scottature” degli acini per forti e prolungate esposizioni al sole soprattutto nel periodo post-invaiatura comportano un minore accumulo di aromi terziari nobili e di conseguenza vengono meno alcuni fattori caratterizzanti certe “ bollicine” che puntano su questi elementi come peculiarità distintiva e di valore. Giancarlo Vettorello , direttore del Consorzio di tutela del Prosecco doc Conegliano Valdobbiadene, ha posto l’accento su come sia determinante un controllo e una certificazione per qualificare anche l’immagine di un vino. Anche Luca Rolle, nel parlare di un altro nobile vitigno come il Brachetto d’Acqui, ha sottolineato l’influenza della tecnica di coltivazione e vinificazione per risolvere le problematiche e per soddisfare la “ passione” nel produrre. Raffaele Lovino ha portato l’esperienza sperimentale sulla spumantizzazione di vitigni della Regione Campania, dall’Asprinio al Biancolella accennando alla novità di presa di spuma per il Negroamaro della regione Puglia. Alessio Giacomini e Viviana Cocich sono entrati nel campo della genetica e della ricerca sperimentale della composizione dei lieviti come ulteriore fattore per risolvere i diversi problemi che si prospettano per le condizioni dell’uva e per i metodi naturali di vinificazione dei vini spumeggianti. Fabio Pezzi e Giuseppe Arfelli, docenti a Bologna e a Teramo, hanno aggiornato i tecnici e i produttori sulle nuove metodologie post-raccolta meccanica delle uve per dare sempre più garanzie di “ qualità reale”. Il Forum attribuisce un significato fondamentale agli incontri tematici nazionali e internazionali che vanno oltre i confini della degustazione e dell’assaggio – come oramai sono organizzati in tutti i territori produttivi - puntando ad una funzione superpartes istituzionale e nazionale, anche supporto tecnico e istituzionale alle imprese spumantistiche. La sessione enologica-economica ha centrato i temi sulla necessità di qualità e immagine, di dati certi produttivi e di analisi delle richieste del consumatore e di valore del prodotto negli abbinamenti e consumi dei vini spumeggianti nazionali. Roberto Miravalle e Nichi Stefi hanno aperto la sessione con due forti comunicazioni: l’avvio del primo Master nazionale esclusivo ed unico riservato ai tecnici spumantistici e, secondo il noto regista televisivo e curatore della guida Veronelli editore, l’importanza che la tutela in senso lato serva anche per dare corretta informazione al consumatore senza devianze e senza personalismi perché manca una volontà condivisa e politica di far funzionare meglio il mondo spumantistico italiano. La professoressa Christine Mauracher dell’Università di Venezia ha puntato il dito,nella sua relazione statistica, sulla difficoltà di reperire dati certi,di parametri analitici e di calcolo uniformi e sulla diffusione e uso di dati diversi. Parlare di qualità e di tutela, di controlli e di aspetti innovativi tecnici e di comunicazione, di uso del web come strumento di conoscenza e di identità certa dei vini, questi sono gli obiettivi del Simposio Tecnico del Forum: una precisa conoscenza tecnica è basilare per diffondere la cultura e quindi a sviluppare il consumo di vini, infatti gli spumanti sono vini ottenuti con due metodi naturali diversi per produrre effervescenza e la presa di spuma. Sono vini a tutti gli effetti. La terza sessione è stata aperta da Davide Gaeta della Università di Verona che a parlato del grande sviluppo all’estero degli ordini attraverso canali internet e sistemi interattivi portando l’esempio del ufficio nazionale del Canada che gestisce la totalità dell’importazione dei vini attraverso uno strumento mediale e riferendo la nascita dei virtual community. Mario Silipo dell’Ispettorato Centrale Controllo Qualità dei prodotti alimentari( ex Repressioni Frodi) ha illustrato le regole generali e particolari dei vini docg e doc nell’ambito delle leggi sulle certificazioni e sui controlli di enti pubblici e privati con particolare riferimento alle nuove procedure e agli ambiti di competenza previsti da agosto 2009 con l’entrata in vigore del regolamento Ue. Atteso l’intervento di Markus Klingler della Unità vino-alcol della direzione generale agricoltura della Commissione Unione Europea che ha posto l’attenzione sul passaggio delle competenze in materia di Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo fra Consiglio e Commissione ponendo quindi tutti gli strumenti decisionali direttamente negli ambiti più politici e meno tecnico-operativi, arrivando a licenziare un regolamento operativo,partito con grandi modifiche, che conferma lo status quo sui temi cruciali. Le conclusioni sono state tratte dalla dottoressa Teresa De Matthaeis dirigente settore vino-unità europea del Ministero Politiche Agricole che ha sottolineato come il regolamento Ocm-vino sia un compromesso che tiene conto delle esigenze delle diverse realtà produttive, ma il mondo spumantistico europeo – e quello italiano in particolare – è coinvolto solo marginalmente, con la sola eliminazione della categoria Vsq a vantaggio dei Vs non essendo state presentate alla Commissione proposte e richieste di modifiche e integrazioni. Il 3° Simposio è stato realizzato, oltre che con il contributo del Comune di Valdobbiadene, grazie al supporto di Siad, Robino&galandrino, Same e Sasa e con il patrocinio del Ministero Politiche Agricole, del Comitato Nazionale Vini Do-igt, dell’Ersaf della Regione Lombardia –Assessorato Agricoltura e dalla Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino-oiv Parigi. Presenti 78 iscritti, di cui 53 fra studenti, laureandi e dottorandi provenienti da diverse Facoltà di Agraria e di Economia di Piacenza, Bologna, Trento, Bari, Verona,portici, Potenza, Teramo, Ancona, Torino e principalmente dalla Università di Padova e dall’Istituto G. B Cerletti di Conegliano. Foto e ulteriori elementi, compreso gli abstract di diverse relazioni presentate, sono pubblicate su http://www. Forumspumantiditalia. It/appuntamenti_desc. Asp?id=1 Forum Spumanti d´Italia, Villa dei Cedri - Valdobbiadene tel 0423 971999 segreteria@forumspumantiditalia. It .  
   
   
3° SIMPOSIO TECNICO SU VINI SPUMEGGIANTI SPUMANTI DOC O NON DOC: VISTI DALLA NUOVA OCM-VINO “ NUOVI RISULTATI DI RICERCHE E SPERIMENTAZIONI IN CAMPO VITICOLO ED ENOLOGICO PER I VINI SPUMEGGIANTI ITALIANI. NORME PIÙ CHIARE E SEMPLICI UTILI A PRODUTTORI E CONSUMATORI – IL SUCCESSO DEGLI SPUMANTI ITALIANI DECRETATO DALLA CERTIFICAZIONE  
 
 ” Valdobbiadene sempre più la Cernobbio dei vini Spumanti. Il Forum delle Bollicine rappresenta il cotesto nazionale per confrontarsi su tematiche di attualità, per informare e formare, per parlare di metodi produttivi e di peculiarità tipologiche diverse, per creare cultura, per diffondere una mentalità di consumo moderna e giovane, per sfatare luoghi comuni, per presentare ricerche tecniche sulla qualità dei vini e per offrire garanzie e certezze di tutela ai consumatori. Il 3°Simposio, a Valdobbiadene dal 9 al 10 maggio scorso, ha riproposto un parterre di illustri docenti nazionali per illustrare le novità nel campo viticolo,enologico,economico e legislativo. Tre grandi moderatori come Angelo Costacurta direttore del Cra di Conegliano; Aureliano Amati docente all’Università di Teramo; Vasco Boatto direttore Cirve Università di Padova. Diversi i telegrammi di buon lavoro pervenuti dal direttore generale Oiv Federico Castellucci al commissario Ue Ficher Boll, dal direttore generale del Ministero Politiche Agricole Giuseppe Ambrosio al direttore generale Ispettorato Controllo Qualità Laura La Torre e all’ ex sottosegretario Guido Tampieri presente nelle precedenti edizioni e i saluti degli invitati dalla preside dell’Istituto G. B. Cerletti Damiana Tervilli a Stefano Soligo di Veneto Agricoltura, da Amedeo Gerolimetto di Veneto Sviluppo a Giovanni Follador presidente Unpli Regione Veneto e a Piero Meregalli direttore Icq di Conegliano. La sessione viticola si è concentrata su due temi: la climatologia e la qualità delle uve. Alberto Vercesi per il Pinot Nero dell’Oltrepo Pavese e Diego Tomasi per il Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano hanno evidenziato come le “scottature” degli acini per forti e prolungate esposizioni al sole soprattutto nel periodo post-invaiatura comportano un minore accumulo di aromi terziari nobili e di conseguenza vengono meno alcuni fattori caratterizzanti certe “ bollicine” che puntano su questi elementi come peculiarità distintiva e di valore. Giancarlo Vettorello , direttore del Consorzio di tutela del Prosecco doc Conegliano Valdobbiadene, ha posto l’accento su come sia determinante un controllo e una certificazione per qualificare anche l’immagine di un vino. Anche Luca Rolle, nel parlare di un altro nobile vitigno come il Brachetto d’Acqui, ha sottolineato l’influenza della tecnica di coltivazione e vinificazione per risolvere le problematiche e per soddisfare la “ passione” nel produrre. Raffaele Lovino ha portato l’esperienza sperimentale sulla spumantizzazione di vitigni della Regione Campania, dall’Asprinio al Biancolella accennando alla novità di presa di spuma per il Negroamaro della regione Puglia. Alessio Giacomini e Viviana Cocich sono entrati nel campo della genetica e della ricerca sperimentale della composizione dei lieviti come ulteriore fattore per risolvere i diversi problemi che si prospettano per le condizioni dell’uva e per i metodi naturali di vinificazione dei vini spumeggianti. Fabio Pezzi e Giuseppe Arfelli, docenti a Bologna e a Teramo, hanno aggiornato i tecnici e i produttori sulle nuove metodologie post-raccolta meccanica delle uve per dare sempre più garanzie di “ qualità reale”. Il Forum attribuisce un significato fondamentale agli incontri tematici nazionali e internazionali che vanno oltre i confini della degustazione e dell’assaggio – come oramai sono organizzati in tutti i territori produttivi - puntando ad una funzione superpartes istituzionale e nazionale, anche supporto tecnico e istituzionale alle imprese spumantistiche. La sessione enologica-economica ha centrato i temi sulla necessità di qualità e immagine, di dati certi produttivi e di analisi delle richieste del consumatore e di valore del prodotto negli abbinamenti e consumi dei vini spumeggianti nazionali. Roberto Miravalle e Nichi Stefi hanno aperto la sessione con due forti comunicazioni: l’avvio del primo Master nazionale esclusivo ed unico riservato ai tecnici spumantistici e, secondo il noto regista televisivo e curatore della guida Veronelli editore, l’importanza che la tutela in senso lato serva anche per dare corretta informazione al consumatore senza devianze e senza personalismi perché manca una volontà condivisa e politica di far funzionare meglio il mondo spumantistico italiano. La professoressa Christine Mauracher dell’Università di Venezia ha puntato il dito,nella sua relazione statistica, sulla difficoltà di reperire dati certi,di parametri analitici e di calcolo uniformi e sulla diffusione e uso di dati diversi. Parlare di qualità e di tutela, di controlli e di aspetti innovativi tecnici e di comunicazione, di uso del web come strumento di conoscenza e di identità certa dei vini, questi sono gli obiettivi del Simposio Tecnico del Forum: una precisa conoscenza tecnica è basilare per diffondere la cultura e quindi a sviluppare il consumo di vini, infatti gli spumanti sono vini ottenuti con due metodi naturali diversi per produrre effervescenza e la presa di spuma. Sono vini a tutti gli effetti. La terza sessione è stata aperta da Davide Gaeta della Università di Verona che a parlato del grande sviluppo all’estero degli ordini attraverso canali internet e sistemi interattivi portando l’esempio del ufficio nazionale del Canada che gestisce la totalità dell’importazione dei vini attraverso uno strumento mediale e riferendo la nascita dei virtual community. Mario Silipo dell’Ispettorato Centrale Controllo Qualità dei prodotti alimentari( ex Repressioni Frodi) ha illustrato le regole generali e particolari dei vini docg e doc nell’ambito delle leggi sulle certificazioni e sui controlli di enti pubblici e privati con particolare riferimento alle nuove procedure e agli ambiti di competenza previsti da agosto 2009 con l’entrata in vigore del regolamento Ue. Atteso l’intervento di Markus Klingler della Unità vino-alcol della direzione generale agricoltura della Commissione Unione Europea che ha posto l’attenzione sul passaggio delle competenze in materia di Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo fra Consiglio e Commissione ponendo quindi tutti gli strumenti decisionali direttamente negli ambiti più politici e meno tecnico-operativi, arrivando a licenziare un regolamento operativo,partito con grandi modifiche, che conferma lo status quo sui temi cruciali. Le conclusioni sono state tratte dalla dottoressa Teresa De Matthaeis dirigente settore vino-unità europea del Ministero Politiche Agricole che ha sottolineato come il regolamento Ocm-vino sia un compromesso che tiene conto delle esigenze delle diverse realtà produttive, ma il mondo spumantistico europeo – e quello italiano in particolare – è coinvolto solo marginalmente, con la sola eliminazione della categoria Vsq a vantaggio dei Vs non essendo state presentate alla Commissione proposte e richieste di modifiche e integrazioni. Il 3° Simposio è stato realizzato, oltre che con il contributo del Comune di Valdobbiadene, grazie al supporto di Siad, Robino&galandrino, Same e Sasa e con il patrocinio del Ministero Politiche Agricole, del Comitato Nazionale Vini Do-igt, dell’Ersaf della Regione Lombardia –Assessorato Agricoltura e dalla Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino-oiv Parigi. Presenti 78 iscritti, di cui 53 fra studenti, laureandi e dottorandi provenienti da diverse Facoltà di Agraria e di Economia di Piacenza, Bologna, Trento, Bari, Verona,portici, Potenza, Teramo, Ancona, Torino e principalmente dalla Università di Padova e dall’Istituto G. B Cerletti di Conegliano. .  
   
   
IL SANGIOVESE DI PREDAPPIO INCONTRA L’ARTE A CASA MUSSOLINI DAL 24 MAGGIO AL 22 GIUGNO  
 
 “Dieci artisti per Enoarte”, una collettiva di oltre 80 opere tra dipinti e sculture, di alcuni degli artisti più noti e apprezzati del territorio con il denominatore comune del vino. Le opere saranno esposte a Predappio nella casa-museo che fu la residenza del Duce e oggi si candida a diventare prezioso contenitore per eventi culturali di alto livello. La mostra vuole essere una prima tappa di avvicinamento all’edizione 2008 de “I tre giorni del Sangiovese”, in programma dal 5 al 7 settembre prossimo. Arte e vino, colori e sapori, creatività e territorio in mostra a Predappio (Fc). La collettiva, organizzata dal Comune di Predappio in collaborazione con l’Associazione per la promozione del Sangiovese di Predappio e territori limitrofi e grazie al contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, raccoglie opere dei dieci artisti che già nel settembre 2007 hanno dato vita a una prima mostra dedicata al vino durante la scorsa edizione de “I tre giorni del Sangiovese”. La mostra 2008 “Dieci Artisti per Enoarte” curata dal prof. Enzo Dall’ara, comprende un’ottantinadi opere, tra dipinti e sculture, di alcuni degli artisti più noti e apprezzati del nostro territorio: Ugo Pasini, Alfonso e Nicola Vaccari, Mario Di Cicco, Stefano Mercatali, Franca Faedi, Leonardo Poggiolini, Patrizia Boschi, Cristina Brunacci, Nerino Tarroni e Piero Strada. Le opere, circa il triplo rispetto a quelle esposte a settembre 2007, saranno esposte a Predappio, questa volta nella prestigiosa sede espositiva di Casa Mussolini, che in una veste inedita, si apre all´arte contemporanea, all’interno di un percorso di recupero di questo luogo avviato recentemente che ha l’obiettivo di farlo diventare un importante spazio espositivo in cui ospitare eventi culturali di alto livello, non esclusivamente legati alla storia e alla cultura del Ventennio. In tale prospettiva si inserisce coerentemente questa mostra che, partendo dalla felice esperienza de I tre giorni del Sangiovese, ripropone il matrimonio fra l’arte ed il vino (in questo caso il Sangiovese, prodotto tipico per eccellenza del terroir predappiese) attraverso l’esposizione delle opere - alcune delle quali a tema - dei 10 artisti romagnoli uniti sotto il comune denominatore del vino, gli stessi artisti che già, in occasione dell´ultima edizione della manifestazione, avevano abbinato il loro nome alle cantine dell´Associazione di Predappio esponendo alcune delle loro opere nelle nicchie del loggiato di piazza Garibaldi insieme ai migliori sangiovesi del territorio “Il vino, liquore poetico della terra, rallegra il cuore dell’uomo, liberandolo dalle costrizioni esistenziali e dalle maschere dell’apparire. – commenta Enzo Dall’ara, curatore della mostra. - In questa proiezione dionisiaca, esso diviene l’elemento eletto che consente alla verità di emergere, di fluire senza il vincolo di etichette e reticenze; si può, perciò, affermare che esso rammenta il percorso creativo dell’arte, sicché anche nell’arte stessa alligna la verità, quella verità di vita, di passionalità, di condivisione interiore e corale che scaturisce dal connubio fra natura e uomo, fra doni della natura e doni dell’uomo. ” Sabato 24 maggio alle ore 18. 30 all´interno di Casa Mussolini sarà proprio il Sangiovese di Predappio a fare da filo conduttore all´inaugurazione “Dieci Artisti per Enoarte”, con un percorso di degustazioni dei migliori prodotti del territorio a disposizione dei visitatori della mostra. .  
   
   
IL CONVITO DI ROMAGNA E LE NUOVE FRONTIERE DELL’ECCELLENZA  
 
 A raccontare la Romagna, i suoi splendidi vigneti, coltivati sul versante appenninico da Imola fino alle colline di Rimini, durante “Le nuove frontiere dell’eccellenza”, iniziativa organizzata dall’Enoteca dell’Emilia- Romagna per promuovere i grandi vini del suo territorio, saranno ancora una volta le pluripremiate etichette del Convito di Romagna. Oggi all’hotel Cavalieri Hilton di Roma e lunedì prossimo al Principe di Savoia di Milano, insieme con le migliori etichette della regione, quelle premiate con i massimi punteggi dalle guide del buon bere - 3 bicchieri del Gambero Rosso, 5 Grappoli d’Ais-bibenda, da 16 a 20/20 dell’Espresso, citazioni nell’annuario di Luca Maroni e 3 Stelle sul Veronelli - saranno offerte in degustazione ad un pubblico d’appassionati e operatori del settore. Un appuntamento cui il Convito si presenta al gran completo con i vini prodotti nelle cantine di Tre Monti, Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Calonga, Poderi Morini, Drei Donà – Tenuta La Palazza, San Patrignano, San Valentino, tutte reduci da un 2007 ricco di riconoscimenti e premi, che ha portato in casa dell’associazione ben 22 riconoscimenti da parte dei migliori critici enologici italiani. Naturalmente, sarà il vitigno principe del “territorio” e del Convito di Romagna, il Sangiovese, a fare la parte del protagonista tra le oltre venti etichette presentate a Roma e Milano dall’associazione. Sono, infatti, Sangiovese riserva “Avi” 2004 di San Patrignano, “Terre di Covignano” 2004 di San Valentino, “Michelangiolo” 2004 e 2005 di Calonga, “Pruno” 2005 della Palazza, “Petrignone” 2005 di Tre Monti, “Pietramora” 2004 per la Zerbina e “Domus Caia” 2004 e 2005 per Ferrucci. Mentre, per Poderi Morini il rosso destinato alle due degustazioni è il “Savignone” 2006. In questo caso non un Sangiovese, ma espressione di un altro antico vitigno autoctono della Romagna: il Centesimino. La Romagna è un territorio perfetto per la coltura dei vini e la sua notevole estensione territoriale, da Imola fino al mare di Rimini, consente di trovare nei Sangiovese piena rappresentazione delle differenze climatiche e dei terreni dove sono impiantate le viti” – spiega Cristina Geminiani, presidente del Convito – tutto ciò insieme alla sensibilità di ognuno dei nostri produttori, ci consente di presentare vini con stile e un gusto ormai definiti e riconoscibili. ” .