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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2015
LA COMMISSIONE EUROPEA E LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI FACILITANO L´ACCESSO AL CREDITO PER GLI AGRICOLTORI  
 
Bruxelles - La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno presentato uno strumento di modello di garanzia per l´agricoltura, il primo nuovo prodotto sviluppato nel quadro del loro Memorandum of Understanding (Mou) sulla cooperazione nel settore dell´agricoltura e dello sviluppo rurale, all´interno dell´Ue, firmato nel luglio 2014. Lo strumento del modello si propone di aiutare l´accesso facile ai finanziamenti per gli agricoltori e le altre imprese rurali. Stati membri e regioni in grado di adattarsi e utilizzare il modello di creare strumenti finanziari finanziati da programmi di sviluppo rurale (Psr) nell´ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) - a garanzia di finanziamenti per investimenti in prestazioni agricola, trasformazione e commercializzazione, le imprese start-up e molti altri settori. Lo strumento è accompagnato da un programma di lavoro - anche presentato oggi - che definisce i dettagli più fini della cooperazione della Commissione e la Bei del sotto il Mou. A ciò si aggiunge la prestazione di consulenza da parte della Bei per aiutare gli Stati membri e le regioni meglio comprendere e utilizzare strumenti finanziari. Parlando a Bruxelles una manifestazione che presenta il lavoro comune di rappresentanti degli Stati membri e delle regioni, Phil Hogan, commissario europeo per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: "Gli strumenti finanziari possono aiutare noi per ottenere ancora di più il valore di politica di sviluppo rurale, il secondo pilastro della politica agricola comune. Da ottenere credito che scorre più liberamente, possono rivolgersi a un euro di denaro pubblico in due euro, 3 € o anche di più di prestiti garantiti per aiutare i nostri agricoltori, in particolare i giovani agricoltori, e altri imprenditori rurali creano crescita e l´occupazione. Il lavoro congiunto della Commissione e la Bei, definisce in dettaglio oggi, segna un enorme passo avanti per rendere che questo accada. " Vicepresidente della Bei Wilhelm Molterer ha detto: "La necessità di investire nelle economie rurali dell´Ue è enorme mentre il supporto pubblico è limitata dalla scarsità di risorse finanziarie pubbliche. Ciò di cui abbiamo quindi bisogno è un modo intelligente di usare denaro pubblico per attrarre investitori privati ​​e sbloccare gli investimenti. Strumenti finanziari sostenuti dal Feasr rappresentano una vero cambiamento di paradigma. Uso Realizzazione di tali strumenti è nel migliore interesse dei beneficiari dei fondi Feasr come vanno oltre sovvenzioni semplici. "  
   
   
STRUMENTI ALL’AVANGUARDIA PER MEGLIO VALUTARE LA BIODIVERSITÀ MARINA  
 
Un progetto finanziato dall’Ue ha sviluppato degli strumenti di monitoraggio e gestione all’avanguardia per aiutare gli scienziati marini a meglio valutare lo stato della biodiversità nei mari attorno all’Europa. Questi strumenti aiuteranno anche i governi nella loro missione per raggiungere un buono stato ambientale (Bsa) dei mari entro il 2020, un requisito di legge secondo la direttiva quadro per la strategia sull’ambiente marino (Msfd) dell’Ue. Il progetto Devotes di quattro anni, lanciato nel mese di novembre del 2012, copre quattro regioni marine europee e include otto casi di studio. L’importanza del valutare gli ecosistemi marini in un modo più integrato è stata recentemente sottolineata dai ricercatori di Devotes a un incontro dell’Associazione per le scienze di limnologia & oceanografia (Aslo) a Granada, in Spagna. Durante l’incontro, avvenuto dal 22 al 27 febbraio 2015, sono intervenuti i membri del team del progetto Angel Borja, Ben Halpern e Philippe Archambault parlando a proposito del nuovo software che consente agli scienziati di studiare la salute marina in diversi habitat e di misurare cambiamenti ed evoluzione nel tempo. Un importante pezzo di questo puzzle è stato completato l’anno scorso. Il cosiddetto “Devotool” è stato progettato per consentire alle parti interessate di sfogliare, ispezionare e analizzare i metadati registrati dai partner del progetto. A quasi un anno dal suo lancio, il software è stato scaricato oltre 100 volte, con la corrispondente pagina web che viene visitata tra le 50 e le 100 volte ogni mese. Il progetto ha inoltre reso disponibile una banca dati con 844 voci riguardanti 210 specie distinte e 19 gruppi classificati dai principali abitanti nel Mar Baltico, Atlantico Nord Orientale, Mediterraneo, Mar Nero (mari regionali dell’Ue) e Mare di Norvegia (mare non-Ue). Vengono fornite informazioni dettagliate riguardanti il loro tipo, importanza, dimensione/abbondanza/distribuzione, habitat e regione. Un altro aspetto del progetto si è concentrato sulla formazione di nuovi ricercatori dottorandi con specifiche competenze riguardo alla Msfd. Questa nuova norma è gravosa sia per gli scienziati marini che per coloro che si occupano di gestione, e la sua applicazione richiederà del personale ben preparato. Diversi corsi di laurea specialistica e scuole estive hanno inserito delle lezioni dei membri del team di Devotes. Nel mese di giugno del 2015 ad esempio, il progetto Devotes gestirà una scuola estiva a San Sebastian in Spagna che mira a comprendere gli ecosistemi marini per degli oceani in buona salute. Questo corso osserverà le complesse interazioni tra pressioni umane e risposte dell’ecosistema, le interazioni tra le componenti multiple dell’ecosistema, i mutevoli standard di riferimento usati per valutare lo stato ambientale e la necessità di affrontare sia le questioni socioeconomiche che quelle ambientali. Devotes intende continuare a sviluppare le sue risorse integrate, rendendo il software più utile sia per gli scienziati che per i responsabili delle politiche. Ad esempio, i partner del progetto stanno adesso studiando dei modi per integrare nuove banche dati nel Devotool. Il team sta anche lavorando per rendere la funzione di ricerca dello strumento più facile da usare e più sensibile alle necessità scientifiche. Nel momento in cui il progetto raggiungerà la sua conclusione nel mese di ottobre del 2016, si prevede che il team avrà già lanciato una singola applicazione integrata utile per un’ampia varietà di utenti. Questo aiuterà sia gli scienziati che i responsabili delle politiche a identificare le minacce alla biodiversità marina, e ad adempiere alla Msfd. Per ulteriori informazioni, visitare: Devotes http://www.Devotes-project.eu/    
   
   
150 MILIONI DELL´UE PER EDUCARE I BAMBINI A UNA SANA ALIMENTAZIONE  
 
25 Stati membri dell´Ue hanno accettato la proposta della Commissione europea di stanziare 150 milioni di euro di fondi Ue per il programma "Frutta nelle Scuole" per il periodo 2015/2016. L´italia beneficerà di oltre 26 milioni di euro. Scopo del programma è quello di distribuire porzioni di frutta e verdura nelle scuole, raggiungendo potenzialmente 12 milioni di bambini tra i sei e i dieci anni di età in tutti e 25 gli Stati membri partecipanti. Il programma "Frutta nelle scuole" è stato avviato nell´anno scolastico 2009/2010 per contrastare la tendenza a un minore consumo di frutta e verdura tra i bambini e, dunque, per portare avanti una sensibilizzazione all´educazione alimentare, fondamentale per scongiurare problemi di salute collegati a una mal nutrizione, sia in eccesso che in difetto. Per maggiori informazioni consultare Il sito del programma http://ec.Europa.eu/agriculture/sfs/index_it.htm    
   
   
AGRICOLTURA: UE ACCOGLIE PROPOSTE FVG DI MODIFICA AL PSR  
 
Trieste - La Commissione europea ha accolto le proposte di modifica del Piano di sviluppo rurale (Psr) avanzate dall´Autorità di gestione del Friuli Venezia Giulia. Lo ha comunicato in Giunta il vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello. Le modifiche riguardano la riallocazione delle risorse all´interno degli "assi" del Psr, alcune correzioni e aggiornamenti che tengono conto del quadro legale e amministrativo, il miglioramento dell´implementazione del programma.  
   
   
BANCA REGIONALE DELLA TERRA, L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE APPROVA LA LEGGE. RECUPERARE TERRENI E IMMOBILI INUTILIZZATI  
 
 Recuperare i terreni e gli immobili agricoli inutilizzati per offrire opportunità lavorative e imprenditoriali ai giovani disoccupati o ai lavoratori svantaggiati che vogliono avviare un’attività agricola. È l’obiettivo della legge, approvata oggi dall’Assemblea legislativa delle Marche, che istituisce la Banca regionale della terra, puntando a recuperare i terreni incolti sotto il profilo ambientale, culturale, sociale ed economico. La Giunta regionale dovrà approvare il regolamento di attuazione proposto dall’Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche), per definire i criteri di assegnazione sulla base dei progetti presentati. “Per le Marche le terre pubbliche non possono rimanere incolte, sono una risorsa preziosa – ha detto l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina, nel suo intervento in Aula – Possono aiutare a realizzare una nuova economia che crea lavoro e difende l’ambiente”. Fino all’arrivo della crisi economica, ha ricordato l’assessore, il mercato favoriva il consumo di suolo agricolo che veniva convertito a usi industriali e artigianali, creando l’aspettativa di poter trasformare i terreni agricoli in aree edificabili. “Questa tendenza ha favorito il mantenimento, a livello gonfiato ed elevato, dei valori fondiari, rappresentando un ostacolo al nuovo insediamento lavorativo in agricoltura. Oggi lo scenario è cambiato radicalmente e, oltre ai giovani, ci sono molte persone che hanno perso il lavoro nei vari settori produttivi colpiti dalla crisi, che potrebbero trovare nel ricollocamento in agricoltura un’importante opportunità”. L’assessore ha ricordato che, secondo l’Agenzia del demanio, in Italia risultano censiti 380 mila ettari di terreni, di proprietà pubblica, a vocazione agricola. “Insieme a quelli privati inutilizzati, rappresentano una risorsa importante per promuovere uno sviluppo sostenibile, ribaltando un trend nazionale che vede diminuire la superficie agricola utilizzata, il numero di aziende del settore primario, il ricambio generazionale, con solo il 3,9% di conduttori agricoli sotto i 40 anni”.  
   
   
AGRICOLTURA IN UMBRIA: VIA LIBERA A PRESENTAZIONE ENTRO 15 MAGGIO DOMANDE MISURE AGROAMBIENTALI NUOVO "PSR"  
 
Perugia – "Via libera alla presentazione entro il 15 maggio delle domande di aiuto e pagamento delle misure agroambientali del nuovo Programma di Sviluppo rurale dell´Umbria, con cui vengono sostenute le azioni che valorizzano il ruolo dell´agricoltura per la tutela dell´ambiente, la difesa del suolo, la salvaguardia della biodiversità, incentivando la diffusione dell´agricoltura biologica ed ecocompatibile". È quanto afferma l´assessore all´Agricoltura della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, rendendo noto che la Giunta regionale, su sua proposta, ha stabilito di dare avvio alle procedure per l´emanazione dei bandi relativi alle tre misure "Pagamenti agro-climatico-ambientali", "Agricoltura biologica" e "Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici". "In attesa dell´approvazione del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell´Umbria da parte della Commissione Europea, che contiamo possa avvenire entro maggio – ha detto l´assessore – abbiamo voluto dare continuità ai finanziamenti per le imprese che si impegnano per l´uso efficiente delle risorse idriche ed energetiche, la riduzione degli effetti che alterano il clima, l´impiego di energia da fonti rinnovabili, che contribuiscono allo sviluppo ecocompatibile delle aree rurali. Per questo stiamo già completando la predisposizione dei tre bandi". "Nel nuovo Psr – ha ricordato l´assessore – la sostenibilità ambientale riveste particolare importanza proprio per l´attenzione che riserviamo alle azioni per preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi dipendenti dall´agricoltura, con significativi investimenti per l´agroambiente, per l´introduzione o il mantenimento dell´agricoltura biologica". Nell´avviare l´iter per la presentazione delle domande "qualora la Commissione Europea approvasse il Psr dopo la scadenza del 15 maggio – ha spiegato l´assessore Cecchini - abbiamo previsto che nei bandi sia contenuta una specifica clausola di salvaguardia che subordina l´accoglimento delle domande stesse alle prescrizioni del Programma così come approvato dalla Commissione, in modo da garantire la piena efficacia delle tre misure". La Giunta regionale dell´Umbria ha inoltre approvato l´avvio delle procedure per la costituzione del Comitato di sorveglianza del Psr 2014-2020 dell´Umbria.  
   
   
CALABRIA: FORESTAZIONE: ACCORDO FRA I CONSORZI DI BONIFICA PER L’EROGAZIONE DELLA TREDICESIMA MENSILITÀ ALLE MAESTRANZE IDRAULICO-FORESTALI  
 
Si è tenuta, nella sede del Settore “Forestazione” del Dipartimento “Presidenza” della Regione una riunione alla quale hanno preso parte il Dirigente generale reggente del Dipartimento Giuseppe Bianco, il Dirigente del Settore Giuseppe Oliva, il Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, il Presidente ed i vice presidenti dell’Urbi (Unione Regionale delle Bonifiche e Irrigazioni) Calabria Marsio Blaiotta, Giandomenico Caridi e Roberto Torchia. Nel corso dell’incontro si è discusso degli aspetti finanziari riguardanti il comparto della forestazione e, in particolare, dei trasferimenti regionali delle risorse a titolo di arretrati per spese obbligatorie della Lr 69/2012 di cui art. 41 comma 2 e della richiesta avanzata da parte dell´Urbi sulla modifica della norma che regola le aliquote delle spese generali.Al termine della riunione le strutture della Regione hanno concordato di proporre al Consiglio regionale un opportuno chiarimento alla norma già in vigore riguardante le aliquote sulle spese generali per i Consorzi di Bonifica, nonché di impegnarsi in tempi brevi all´adozione degli atti amministrativi riguardanti il trasferimento delle risorse a titolo di arretrati di cui alla L.r. 69/2012. Dal canto loro, i Consorzi di Bonifica hanno assicurato l´erogazione, in tempi brevi, della tredicesima mensilità dell’anno 2014 alle maestranze idraulico forestali. L’adozione di tali provvedimenti coronano gli sforzi profusi dalla strutture regionali compenti, considerate le difficoltà economiche congiunturali attuali. Il Presidente Oliverio, rinnovando l´impegno dell´attuale Governo Regionale a rilanciare il settore forestale, ha manifestato la ferma volontà di individuare una soluzione definitiva che garantisca alle migliaia di lavoratori e alle proprie famiglie un futuro certo, attraverso il rilancio di una nuova politica vicina ai bisogni dei calabresi.  
   
   
AOSTA, DISPOSIZIONI SUI TRATTAMENTI IN FIORITURA A TUTELA DEGLI INSETTI IMPOLLINATORI  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali ricorda agli agricoltori, in particolare ai frutticoltori, che durante il periodo di fioritura, dall’apertura del fiore alla completa caduta dei petali, i trattamenti alle colture con insetticidi e acaricidi sono vietati perché uccidono in massa gli insetti impollinatori e in particolare le api, patrimonio prezioso per la qualità dell’ambiente e fondamentali per l’ottenimento di produzioni frutticole abbondanti e di qualità. In questa delicata fase fenologica può essere, però, necessario intervenire contro alcune malattie fungine, che comprometterebbero le produzioni se non combattute in modo adeguato. Per tale ragione l´Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, sentite le organizzazioni dei produttori agricoli e frutticoli e il Consorzio Apistico, autorizza anche quest’anno l’effettuazione di trattamenti fungicidi su colture frutticole e diradanti su melo e pero durante il periodo di fioritura (ai sensi della l.R. N. 56/1982, modificata dalla l.R. N. 78/1993, recante Provvedimenti per la difesa e l’incremento dell’apicoltura in Valle d’Aosta). Si precisa che i trattamenti fungicidi su specie frutticole in fiore sono consentiti solo all’instaurarsi di particolari situazioni climatiche o fitopatologiche rese note con specifici avvisi diramati dalla Struttura Produzioni vegetali e servizi fitosanitari dell’Assessorato, nei quali sono riportati anche i principi attivi autorizzati su ogni specie. Tali principi attivi sono scelti esclusivamente fra quelli indicati nelle schede dei trattamenti e approvate in Valle d’Aosta ai fini dei pagamenti agroambientali per melo e pero o nelle schede tecniche delle linee guida nazionali per le altre frutticole. I trattamenti diradanti sono invece autorizzati nelle fasi fenologiche riportate sull’etichetta del prodotto impiegato, compresa la fase di fioritura, se questa è prevista, e indipendentemente dai comunicati dell’ufficio competente in materia fitosanitaria. Si ricorda che gli avvisi fitosanitari saranno diramati secondo i consueti canali di informazione (sms, indirizzo internet www.Regione.vda.it/agricoltura, comunicati stampa, bacheche della sede e degli uffici periferici dell’Assessorato). Resta il divieto assoluto di trattare gli alberi in fiore con altri prodotti antiparassitari, soprattutto con insetticidi e acaricidi, ricordando che anche lontano dalla fioritura questi prodotti devono essere applicati solo dopo aver sfalciato le eventuali erbe fiorite sottochioma. Per ogni dubbio o ulteriore informazione l’Ufficio servizi fitosanitari (tel. 0165.275405) e l’Ufficio apicoltura (tel. 0165.275297), in località Grande Charrière 66 a Saint-christophe, sono a completa disposizione.  
   
   
WET ISTANBUL: EXPO MOMENTO CULTURALE E DI INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Istanbul/tr - "Expo 2015 per noi è importante momento di arricchimento culturale, ma anche di internazionalizzazione. Proprio per questo Regione Lombardia avrà uno spazio di due piani all´interno del sito espositivo". Lo ha spiegato l´assessore alla Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle Imprese di Regione Lombardia Fabrizio Sala, all´incontro svoltosi alla sede del Deik - Foreign Economic Relations Board di Istanbul, in Turchia, nell´ambito della tappa turca del ´World Expo Tour´. "Il primo piano - ha illustrato Sala - sarà utilizzato, insieme a Promos, azienda speciale della Camera di commercio che già collabora in tal senso con l´Unione europea, per promuovere incontri Btob dedicati all´incontro tra realtà lombarde e realtà internazionali". Incontri Con Investitori Esteri - "Col progetto ´Invest in Lombardy´ - ha proseguito l´assessore -, insieme a Promos, faremo in modo di favorire l´incontro tra le nostre realtà lombarde che più hanno bisogno di internazionalizzarsi, penso ad esempio al settore alberghiero, con investitori esteri già focalizzati su un possibile investimento nel nostro Paese". Forte Interesse Deik Per Nostre Imprese - "Il Deik e la sua rete di imprese sono lo strumento attraverso il quale la Turchia si è posta l´obiettivo di diventare la sesta economia mondiale entro il 2023 - ha concluso Sala -. Per questo siamo soddisfatti dal forte interesse che Deik ha mostrato verso le nostre imprese, ponendo l´Italia e la Lombardia quali interlocutori privilegiati nell´ambito dei loro piani di sviluppo".  
   
   
CIA BASILICATA: AZIENDE NON HANNO OTTENUTO PAGAMENTO PAC  
 
Oltre tremila aziende associate alla Cia, di cui alcune centinaia in Basilicata, non hanno ancora percepito il pagamento della Pac 2013 e 2014. La denuncia arriva dalla Confederazione che ha inviato una lettera, a firma del presidente nazionale Dino Scanavino, al ministro Maurizio Martina per chiedere un intervento fermo e urgente nei confronti di Agea e risolvere in questo modo una situazione di forte criticità non più sostenibile per le imprese coinvolte. Il mancato pagamento può condizionare l´accesso delle aziende nella nuova Pac -spiega la Cia attraverso il suo Caa- e inoltre determina una sofferenza economica rilevante per le imprese, peraltro in una fase di crisi del settore. In più, rappresenta un esempio di pessima gestione amministrativa che si protrae da tempo, su cui più volte l´organizzazione ha avanzato una forte richiesta di intervento. Tanto più che le oltre 3.000 aziende agricole Cia risultano non pagate per motivazioni tutte legate a meccanismi di malfunzionamento del Sistema Agea/sin su cui non è possibile esercitare, da parte del Caa, alcuna attività di "correttiva" o di recupero. Non viene sistematicamente applicato nessun criterio di compensazione e a molte aziende vengono bloccati aiuti importanti, anche se per poche centinaia di euro di "debito", senza che siano mai state comunicate le motivazioni dello "stallo". Per questo motivo il presidente Scanavino chiede al ministro Martina un´azione straordinaria e perentoria "con la predisposizione immediata di uno ‘Sportello misto Sin/agea´ con poteri risolutivi, attraverso il quale analizzare puntualmente le posizioni censite e procedere a un recupero immediato del pagamento fino ad ora negato" e, in questo senso, "il Caa della Cia sarà disponibile a collaborare pienamente per consentire il ripristino dei legittimi diritti degli agricoltori". Inoltre la Cia chiede che si utilizzi l´opportunità, prevista recentemente dalla Commissione Ue, di una proroga per la presentazione delle domande Pac 2015 affinché ci sia il tempo necessario anche per risolvere positivamente la situazione delle 3.000 aziende bloccate.  
   
   
FORMAZIONE: CAPAC LOMBARDIA: QUI LA ´BUONA SCUOLA´  
 
Milano - "E´ il modo migliore di aspettare Expo: il Capac di Milano inaugura i nuovi laboratori che saranno utilizzati per l´insegnamento di pasticceria, gelateria, gastronomia e show cooking e certamente sarà protagonista della ´Carta di Milano´, al cui centro ci sono le buone pratiche riferite al cibo e all´alimentazione buona e sicura". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo all´inaugurazione dei nuovi laboratori realizzati al Capac - Politecnico del Commercio e del Turismo di Milano, con il contributo di Fondazione Fiera Milano e l´apporto specialistico di Chic-charming Italian Chef. I nuovi spazi didattici, posti al quarto piano dell´edificio, sono stati allestiti con il sostegno di ´Alimenta Italia´ (una partnership tra Capac e Italbiotec di Lodi). I Presenti - All´evento erano presenti, tra gli altri, anche Simonpaolo Bongiardino, componente della Giunta esecutiva di Unione Confcommercio, Giorgio Rapari, componente del Comitato esecutivo Fondazione Fiera Milano, e Stefano Salina, direttore del Capac. "Qui La Buona Scuola" - Vogliamo che anche nel campo dell´alimentazione - ha detto l´assessore Aprea - i nostri ragazzi siano pronti ad accettare le sfide del terzo millennio, utilizzando al meglio anche le tecnologie. Questo Centro di Istruzione e Formazione professionale, il Capac, è già pronto per essere considerato punto di riferimento del futuro non solo in Lombardia ma anche a livello nazionale, dove stanno predisponendo le norme per la ´buona scuola´, io sono convinta che la ´buona formazione professionale´ è qui". I Numeri Di Un Successo - Il Capac (Centro Addestramento Perfezionamento Addetti al Commercio) - Politecnico del Commercio e del Turismo di Milano dispone di 10.000 metri quadrati di aule, quasi 2.000 metri quadrati di laboratori e, in 60 anni di attività, ha formato 300.000 allievi, con una media di circa 8.000 l´anno, che frequentano 800 corsi, per un totale di 78.000 ore di formazione. A Milano, oltre alla sede di viale Murillo, Capac è in via Amoretti. Altri distaccamenti sono presenti a Varese, Lodi e Cremona. Nuovi Apprendisti - "Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore Aprea - ha come obiettivo una buona formazione, ma anche un buon lavoro: dall´anno prossimo anche in questo centro ci saranno sempre più apprendisti pronti a inserirsi nel mercato del lavoro mentre ancora stanno frequentando i corsi per acquisire una qualifica professionale". Formazione E Lavoro - "Se non interveniamo attraverso forme di aggancio alle imprese - ha proseguito l´assessore regionale con delega a Formazione, Istruzione e Lavoro - e se non creiamo delle autostrade per i nostri giovani mentre ancora studiano, sarà difficile che poi possano da soli trovare lavoro: il nostro slogan, da sempre, è ´studiare in azienda, trovare lavoro a scuola´, quindi favorire esperienze ´on the job´ per i nostri ragazzi durante il percorso formativo e poi fare in modo che i centri di istruzione e formazione professionale siano luoghi di placement".  
   
   
AGRICOLTURA: UNA TASK FORCE CONTRO LA XILELLA FASTIDIOSA AL MOMENTO IN ABRUZZO IL BATTERIO NON E´ PRESENTE  
 
 Pescara - La Xilella fastidiosa è un batterio veicolato negli ambienti agro-forestali da insetti vettori di notevole virulenza ed in grado di portare a morte numerose specie di interesse agrario (olivo, mandorlo, ciliegio ecc) ed ornamentale (oleandro, vinca, ecc..). Nel corso del 2013, sintomi afferibili a quelli causati dallo stesso batterio sono stati riscontrati in alcune aree della Puglia (Salento) a carico di olivo ed oleandro e altre specie vegetali ed è stato ritenuto responsabile, in associazione ad altri patogeni minori, della sindrome denominata "Disseccamento rapido dell´olivo". Il fenomeno è ancora in rapida espansione in direzione sud-nord ma risulta, al momento, confinata all´areale pugliese. L´assessore alle Politiche Agricole, Dino Pepe, ha confermato che "al momento, tutto il territorio della regione Abruzzo, a seguito di specifiche indagini effettuate nel 2014, è esente dalla presenza del batterio. Tuttavia - continua Pepe - tenuto conto dell´importanza strategica che riveste il settore olivicolo, ritengo importantissimo organizzare un esteso monitoraggio per evidenziare eventuali focolai sospetti ed attuare capillari azioni di formazione e divulgazione rivolte agli addetti al settore". E´ noto, infatti, che la tempestiva individuazione della patologia e la corretta diagnosi costituiscono le più importanti misure di contenimento. In quest´ottica, oltre al monitoraggio ufficiale predisposto e organizzato dal Servizio Fitosanitario Regionale, l´Assessore Pepe costituirà una task force di tecnici a presidio del territorio con il coinvolgimento delle associazioni/organizzazioni olivicole che già operano nei progetti di miglioramento della qualità dell´olio extra vergine di oliva e che già dispongono di una rete tecnica. Il gruppo di esperti curerà la formazione dei tecnici relativamente alla sintomatologia e ai metodi di prevenzione. Si occuperà inoltre di organizzare il monitoraggio per aree omogenee, predisponendo incontri e schede informative per gli olivicoltori.  
   
   
IMU AGRICOLA, ASSESSORE LOMBARDIA: GOVERNO METTE IN GINOCCHIO IMPRESE  
 
Milano - "Il mondo agricolo lombardo, quello delle imprese che saranno protagoniste di Expo, non può uscirne sempre penalizzato". Lo ha detto l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte, commentando il via libera definitivo della Camera al decreto legge sull´Imu agricola. "Il regime Imu sui fondi agricoli deciso dal Governo - continua l´assessore - penalizza una categoria che dovrebbe essere invece aiutata. Ci si dimentica troppo spesso che questo mondo è costituito da realtà familiari che soffrono da tempo il peso fiscale delle scelte sbagliate del Governo e dell´incomprensione dell´Unione europea, molto spesso malata di strabismo. Senza contare che, in questi ultimi anni, molte delle attività del settore sono state colpite da fitopatie che hanno pregiudicato intere colture". "Il Governo Renzi - conclude Sorte - ha messo nell´uovo di Pasqua una bella sorpresa, destinata a destabilizzare la nostra economia agricola e a impoverire le aziende del territorio".  
   
   
VITIVINICOLTURA: VERSO COSTITUZIONE DOC FRIULI  
 
Udine - Strada spianata alla costituzione della "Doc Friuli", per tutte le varietà di vino, rossi e bianchi, spumanti e frizzanti. E confronto rinviato al dopo Vinitaly sull´ipotesi Doc "Pinot grigio delle Venezie", ovvero per parlare della possibile alleanza con Veneto e Trentino per regolamentare a livello interregionale la produzione di un vino che in queste tre aree del Paese rappresenta l´85 per cento della produzione italiana. Ma anche condivisione sul fatto che attorno a quel "Tavolo" sarà necessario ragionare, tutti assieme, sulle strategie complessive del settore vitivinicolo in Friuli Venezia Giulia, che pare soffrire di una crescente debolezza e necessita di un rilancio. Questi, in sintesi, gli esiti del "vertice" convocato oggi a Udine dal vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse agricole, Sergio Bolzonello, per affrontare il tema della possibile costituzione di una Doc interregionale del Pinot grigio, ipotesi sulla quale si sono registrate da parte dei diversi portatori di interesse (produttori, rappresentanti di consorzi, cooperative, associazioni) posizioni contrapposte, sia di favore che di netta contrarietà. Dunque, l´elemento oggi "emerso in tutta la sua portata", ha detto con soddisfazione Bolzonello, è l´accelerazione dell´iter che porterà dopo anni di riflessioni ad un´unica denominazione di origine controllata,"Friuli". "Il che era tutt´altro che scontato", ha sottolineato il vicepresidente. I motivi? La consapevolezza che il Friuli Venezia Giulia ha bisogno di essere riconosciuto come un marchio territoriale, come accade in Francia con lo Champagne o altre regioni italiane, come ad esempio il Chianti o il Barolo. Al contrario qui da noi i "brand" di successo sono quelli di alcune aziende che hanno saputo affermarsi sui mercati nazionali ed internazionali. Per quanto riguarda invece l´eventualità di una Doc interregionale Pinot grigio, che superi per questo vino l´attuale Igt "delle Venezie", una volta chiarito da parte di Bolzonello che "nulla è deciso" ma che si è solo fatta circolare una bozza di disciplinare sui cui ragionare, tutti d´accordo che serve un approfondimento sui diversi aspetti della questione. E dunque, "nel Tavolo che si terrà a partire da aprile cercheremo di fare sintesi sui diversi aspetti, in particolare su governance e quantitativi", ha indicato l´assessore Bolzonello, dichiarando il proprio compiacimento per "il clima costruttivo del confronto di oggi" e sottolineando comunque le opportunità che una scelta in tal senso potrebbe aprire per la stragrande maggioranza dei produttori regionali. "Anche chi in questi giorni ha manifestato la propria contrarietà al progetto - ha commentato, riferendosi all´ottantina tra aziende ed enotecnici che anche oggi hanno presentato un proprio documento - si è dichiarato disponibile ad individuare una soluzione condivisa, che mantenga compatto il mondo della vitivinicoltura friulana, uno dei comparti trainanti delle nostre attività produttive. Non possiamo permetterci di spaccarci e mantenere una contrapposizione che può portare solo danni alle nostre aziende". Già oggi, in ogni caso, è stata colta, dai presenti, l´opportunità di ribadire le diverse posizioni rispetto all´ipotesi di Doc "Pinot grigio delle Venezie" (o delle Tre Venezie, come ha proposto qualcuno). C´è il timore che la nuova denominazione offuschi l´immagine delle Doc attuali. Parallelamente qualcuno non gradisce le proposte di massimali di produzione per ettaro, invero inferiori a quelle dell´attuale Igt "delle Venezie", previsto dalla bozza del nuovo disciplinare. Ne risentirebbe la qualità, inversamente proporzionale alla quantità. All´opposto, la Doc interregionale servirebbe a meglio regolamentare la produzione del Pinot grigio, per garantire maggiore sicurezza e qualità al consumatore, in termini di controlli che i disciplinari delle Doc prevedono. Dunque, più trasparenza per un vino assolutamente da preservare. Ma anche chi non ha contrarietà di fondo alla nuova Doc, ritiene comunque necessario non perdere l´indicazione geografica tipica "Venezia Giulia", che contraddistingue il lavoro e il successo di molti viticoltori di tutte e quattro le province del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
XILELLA. VENDOLA SCRIVE A RENZI E A MARTINA: "INCONTRI CON PARLAMENTARI EUROPEI"  
 
“Vorrei rivolgere un appello agli olivicoltori del Salento affinchè osservino gli obblighi previsti dai decreti di lotta obbligatoria e dai provvedimenti emessi dall’osservatorio Fitosanitario regionale. Il piano approvato infatti potrà avere la sua piena efficacia solo con una grande adesione, collettiva e da parte di tutta la comunità agricola pugliese, alle azioni previste, prime fra tutte l’immediata aratura dei campi”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, esprimendo soddisfazione per l’approvazione definitiva, e quindi per l’avvio ufficiale, del piano di contrasto al batterio della Xilella fastidiosa presentato dal Commissario straordinario Giuseppe Silletti. Il Presidente Vendola ha poi annunciato di aver inviato una lettera, sempre sulla Xilella, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, con la certezza che possano condividere le sue “preoccupazioni”, con la quale chiede loro “di valutare la possibilità di organizzare uno o più incontri con i Parlamentari europei delle regioni olivicole italiane, con la rappresentanza dell´Italia presso Ue, e con la Commissione Europea, al fine di esporre questioni che sul piano politico richiedono la massima attenzione e celerità di intervento”. Tra le questioni evidenziate da Vendola “la messa in dubbio da parte della Commissione Europea nei comitati istituzionali, ai quali partecipano anche altri Stati membri, la validità dei risultati sin qui ottenuti (riconosciuti da tutte le istituzione internazionali) che periodicamente vengono comunicati (è il caso della vite che non è interessata dal ceppo di Xylella presente nel Salento ma la Commissione ritiene che venga ugualmente inserita nelle piante ospiti e bloccata nella movimentazione) e la necessità di “individuare le risorse necessarie per indennizzare gli agricoltori salentini, così come è già avvenuto in altre circostanze che hanno interessato le aziende europee (come nel caso dell´aviaria, dell´embargo russo per l´ortofrutta e per gli escherichiacoli)”. Per Vendola infine “occorre rafforzare il ruolo dell´Italia in sede comunitaria affinché non prevalgano ragioni di carattere economico e commerciale di altri paesi Ue ed extra Ue, concorrenti sull´olivicoltura e il vivaismo viticolo”. Di seguito il testo integrale della lettera inviata a Renzi e a Martina Il ritrovamento, riscontrato nell´Ottobre del 2013 nell´area del Gallipolino, del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa su piante di olivo ed altre specie coltivate, ornamentali e spontanee, come a Voi noto, ha determinato una situazione sempre più critica per il coinvolgimento, non solo del settore agricolo, ma di tutta la popolazione e le amministrazioni locali. La Regione Puglia, purtroppo, ė vittima di una imponente emergenza fitosanitaria che non ha eguali nella storia internazionale e che non può affrontare in solitudine, senza un adeguato coinvolgimento dello Stato italiano e della Unione Europea. L’ormai certa identificazione della origine sulla presenza del ceppo individuato nel Salento di provenienza dalla Costa Rica, consente di poter affermare che i controlli effettuati presso i punti doganali di arrivo dei vegetali dai paesi in cui è ben nota la presenza della Xylella fastidiosa, non sono sufficienti per garantire il rispetto del divieto di introduzione di patogeni da quarantena molto pericolosi. A conferma di ciò è sufficiente ricordare il ritrovamento, successivo alla comunicazione da parte della Puglia della presenza sul territorio dell´Unione del batterio, di ulteriore materiale vegetale infetto proveniente dalla Costa Rica come le piante di caffè nei Paesi Bassi ed in Lombardia nei primi mesi del 2014. Risulta, quindi, che, nonostante la Commissione Europea fosse a conoscenza della provenienza del ceppo presente in Puglia, non ha emesso alcun blocco di importazione da paesi terzi, mentre ha imposto regole particolarmente severe nel territorio della Provincia di Lecce. Va rilevato che ancora oggi moltissime specie ospiti nei paesi americani possono essere importate senza alcun controllo perché non viene richiesto dalla normativa europea il passaporto delle piante che quindi hanno libero accesso. E’ evidente che la normativa regolamentare contenuta nel reg. 29/2000, così come fatto rilevare anche dall´Efsa non è sufficiente a proteggere gli Stati membri dai rischi che le fitopatie rappresentano. Con riferimento alle azioni poste in essere in Puglia, come è a Voi noto, questa Regione ha adottato numerosi atti tecnici e amministrativi in tempi molto ristretti al fine di impedire la diffusione del batterio. L’enorme lavoro di coordinamento eseguito dal Servizio Fitosanitario e degli altri Uffici regionali ha consentito di verificare con particolare capillarità la presenza del patogeno da quarantena sul territorio al fine di poter determinare i limiti delle infezioni. Grazie a tale sistema di monitoraggio che è oggi ritenuto da tutti, compreso gli Ispettori della Commissione Europea, al massimo della tecnologia informatica e della organizzazione territoriale, è stato possibile tener sotto controllo costantemente l’evoluzione delle infezioni per la quale al momento è ancora allo studio dei ricercatori la fase di incubazione del batterio e la manifestazione dei sintomi. Le istituzioni scientifiche coinvolte hanno affrontato la ricerca con molta tempestività grazie alla professionalità dei ricercatori impegnati e dei costanti contatti con i maggiori esperti internazionali e i risultati sin qui ottenuti sono stati riconosciuti da tutte le istituzione internazionali. Nonostante ciò registriamo che la Commissione Europea nei comitati istituzionali, ai quali partecipano anche altri Stati membri, mette in dubbio la validità dei risultati che periodicamente vengono comunicati (è il caso della vite che non è interessata dal ceppo di Xylella presente nel Salento ma la Commissione ritiene che venga ugualmente inserita nelle piante ospiti e bloccata nella movimentazione). Negli ultimi incontri effettuati a Bruxelles è emersa l’ipotesi di bloccare qualsiasi movimentazioni di oltre 150 ritenuti specie ospiti di Xylella a livello mondiale. Questa imposizione non tiene conto di tutto il lavoro scientifico svolto dalle nostre istituzioni che hanno sequenziato genomicamente il ceppo presente, distinguendolo da altri ceppi presenti in altri paesi (Xylella fastidiosa subspeciePauca ceppo Codiro). Ciò comporterebbe un blocco totale di tutto il sistema agricolo ed economico del Salento anche in relazione al divieto di impiantare tali piante ospiti. E’ sicuramente uno scenario apocalittico considerando l’elevata densità agricola e di popolazione presente nel territorio, la caratterizzazione paesaggistica naturale e la presenza spontanea di numerose piante che possono rientrare nell’elenco potenziale delle piante ospiti che si vuole imporre senza tener conto della diverso ceppo presente. Pur ritenendo che è necessario attuare imponenti misure che impediscano la diffusione delle infezioni in quanto lo scenario che oggi si riscontra nella provincia di Lecce può considerarsi drammatico e raccapricciante con un impatto devastante per l’agricoltura, per il territorio, per l’ambiente e per l’economia non solo del settore agricolo ma anche sociale, è necessario che le misure da imporre su un così vasto territorio siano dimensionate alla realtà presente e alla possibilità di poterle effettivamente eseguire. Gentile Presidente, gentile Ministro, con le necessarie premesse sin qui svolte Vi rappresento la necessità di rafforzare il ruolo dell´Italia in sede comunitaria affinché non prevalgano ragioni di carattere economico e commerciale di altri paesi Ue ed extra Ue, concorrenti sull´olivicoltura e il vivaismo viticolo. In questo senso credo sia opportuno sensibilizzare i Parlamentari europei e la rappresentanza a Bruxelles, sulle azioni politiche da mettere in campo a tutela degli interessi economici del paese e, per indurre la Commissione competente a valutare le azioni da porre in essere sul piano fitosanitario tenendo in considerazione, in maniera rigorosa, le motivazioni tecnico scientifiche che sostengono le decisioni. Rilevo inoltre che la situazione che si è venuta a determinare per l´introduzione sul territorio della Puglia di un batterio di quarantena, oggi impone alle vittime, che si vedranno abbattere le piante e che vedono il loro reddito ridotto drasticamente, l´attuazione a loro carico di misure obbligatorie molto costose. Ciò evidentemente, oltre a rappresentare una profonda ingiustizia determina una concreta difficoltà a che le azioni siano effettivamente svolte per insufficienza di risorse finanziarie e non mancanza di volontà da parte degli agricoltori. È chiaro quindi che occorre individuare le risorse necessarie per indennizzare gli agricoltori salentini così come è già avvenuto in altre circostanze che hanno interessato le aziende europee come nel caso dell´aviaria, dell´embargo russo per l´ortofrutta e per gli escherichiacoli e, non può essere di ostacolo l´assenza di norme specifiche che lo consentano, essendo compito della politica individuare soluzioni legate alla straordinarietà dell´evento e dotarle dei provvedimenti legislativi e regolamentari adeguati. Vi chiedo di valutare la possibilità di organizzare uno o più incontri con i Parlamentari europei delle regioni olivicole italiane, con la rappresentanza dell´Italia presso Ue, e con la Commissione Europea, al fine di esporre le questioni che sul piano politico richiedono, a mio avviso, la massima attenzione e celerità di intervento. Certo che potrete condividere le mie preoccupazioni Vi saluto molto cordialmente e resto in attesa delle Vostre decisioni  
   
   
NITRATI, ASSESSORE LOMBARDIA: RIVEDREMO ZONE, MA MEGLIO NON FARSI ILLUSIONI  
 
Milano - "Cambieremo la geografia delle zone vulnerabili ai nitrati su base scientifica, ma non fatevi illudere da chi vi dice che con la revisione sarete tutti fuori dall´area vulnerabile. Nella ridefinizione in alcuni casi vi saranno dei miglioramenti, mentre in altri casi peggiorerà. E lo dico a Soave, che si trova a cavallo di due Comuni, di cui uno è considerato vulnerabile e l´altro no, seppure in presenza di situazione geomorfologica identica". Lo ha detto, l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, intervenendo, a Porto Mantovano (Mantova), all´incontro con gli affittuali delle Fondazioni D´arco, Bonoris e Congrega della Carità Apostolica. Cambio Di Passo Su Tema Latte - Toccando il tema del latte, Fava ha chiesto un cambio di passo perentorio. "Il recente Tavolo del latte al Ministero delle Politiche agricole - ha spiegato - ha accolto le richieste della Lombardia e mi auguro che presto si arrivi a definire una formula assicurativa sul prezzo indicizzato del latte". Altra priorità per il comparto, la modifica tassativa della Legge Catania. "Questa normativa demenziale - ha ricordato Fava - è passata in sordina nel 2012 e non impone l´obbligatorietà dei contratti di conferimento del latte. Inoltre, stabilisce che a siglare gli accordi sono legittimate le organizzazioni di prodotto con le industrie". Cooperazione Modello Vincente - La cooperazione si è rivelata un modello vincente, ha convenuto l´assessore lombardo, "perché ha riconosciuto qualche centesimo in più sulla filiere delle Dop. Ciononostante, non possiamo tollerare che per quasi un anno non ci sia un contratto sul prezzo del latte". Burocrazia - Un accenno anche al problema principe per le imprese agricole, la burocrazia. "Chi dice che è diminuita dice una bugia - ha chiosato Fava -. Non si può promettere un calo di burocrazia agli agricoltori, perché oggi le regole dell´Unione europea sono diverse. Come sistema Paese non abbiamo avuto la forza di opporci e il Governo non ha fatto valere il proprio ruolo a Bruxelles". Agricoltura Al Centro Del Dibattito - "In Lombardia - ha concluso Fava - l´agricoltura è tornata al centro del dibattito, per scelta di questa Amministrazione. Siamo la prima Regione in Italia che limita il consumo di suolo, perché è stata fatta una scelta netta".  
   
   
EXPO, ASSESSORE LOMBARDIA: FACCIAMO CONOSCERE A CINA NOSTRO MODELLO DI QUALITÀ  
 
Milano - "C´è grande interesse e attenzione a quello che proporrete nell´ambito di Expo per il vostro Paese. Il modello economico rappresenta una novità significativa per le modalità con cui affrontate i mercati e per coloro che guardano ai fenomeni mondiali dell´economia". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, incontrando, oggi, in Regione, Wang Jinzhen, commissario generale cinse a Expo 2015 e vice presidente del Ccpiit (China Council for the promotion of International Trade). L´incontro con la delegazione cinese è stato richiesto dal segretario generale dell´Associazione delle Imprese di Cina in Italia e dagli uffici di rappresentanza in Italia del China Council for Promotion of International Trade (Ccpit) e del China Chamber of International Commerce, allo scopo di presentare lo stato di avanzamento de lavori di realizzazione dei tre padiglioni cinesi e per esplorare la possibilità di nuove collaborazioni in vista del Forum agroalimentare italo-cinese, organizzato dalla municipalità di Shangai, previsto per il 9 giugno. 17 Delegazioni Cinesi A Milano - Jinzhen, che ha invitato Fava a essere uno degli speaker dell´evento del 9 giugno, ha ricordato che "durante i sei mesi di Expo saranno 17 le delegazioni di altrettante province cinesi presenti a Milano. Tra queste, diverse hanno intenzione di allacciare rapporti con le realtà economiche che rappresentano significativamente la Lombardia". "Siamo disponibili a far visitare aziende dove si realizzano le nostre produzioni di qualità - ha confermato Fava - e a far conoscere il nostro modello di trasformazione. Un modello apprezzato, di cui vogliamo mantenere alta la qualità, per collocare i prodotti su quei mercati che possono permettersi di pagarli adeguatamente". Intensificare Rapporti, Soprattutto Dopo Expo - "Diverse aziende lombarde stanno iniziando partnership con grandi gruppi cinesi - ha proseguito Fava - ed è un dato positivo: le nostre aziende, incontrando operatori importanti, potrebbero migliorare la situazione finanziaria, per arrivare a una soddisfazione reciproca. Vogliamo intensificare i rapporti non solo durante questa grande occasione di Expo, ma soprattutto dopo. Siamo anche interessati a partecipare a eventi e fiere in Cina, verso cui fare convergere aziende italiane e avviare proficui rapporti di collaborazione". Ribadire Nostra Leadership Di Trasformatori - "Oggi il nostro impegno è garantire un cibo sempre più di qualità, sicuro, che migliori salute, qualità della vita, dell´ambiente - ha rilevato Fava -. Per questo partiremo nel confronto internazionale a Expo sui temi del cibo e dell´agricoltura, forti del fatto che siamo la prima regione agricola europea, vale a dire la principale realtà che produce e trasforma cibo". "Trasformiamo molto, ma non tutte le materie prime sono nostre - ha ricordato, in conclusione, l´assessore lombardo -: le nostre industrie agroalimentari sono sempre più preoccupate della qualità delle materie prime che si importano. Da ciò dipende la grande tradizione del nostro alimentare, che perciò ha bisogno di essere sempre tenuto sotto controllo, per essere garantito. Expo sarà, dunque, grande occasione di confronto con modelli diversi a cui possiamo contribuire con il nostro scambiando informazioni utili reciprocamente". La delegazione cinese ha confermato, infine, che molte aziende verranno in Italia durante Expo per mettere a punto scambi di collaborazione con realtà del settore della meccanica, dell´automotive e dell´industria navale.  
   
   
ASSICURAZIONI LATTE, LOMBARDIA: DA CONSIGLIO UE APERTURA A NOSTRE PROPOSTE  
 
Milano - "Ringrazio l´amico ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, per aver portato al Consiglio dei ministri agricoli dell´Ue l´istanza della Lombardia sull´attivazione di un fondo mutualistico a sostegno dei produttori di latte, per mitigare gli effetti della volatilità". Così l´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, sulla necessità di attivare sistemi di assicurazione per proteggere gli allevatori da eccessivi cali sul prezzo del latte o da incrementi dei costi di gestione. Qualcosa Comincia A Muoversi - "Anche se la mia proposta era sostanzialmente diversa - aggiunge Fava - e rivolta a introdurre uno strumento più simile al ´Milk Protection Project´, applicato negli Stati Uniti, posso affermare con soddisfazione che qualcosa si sta muovendo". Pronti A Strategia Comune - "Ipotizzare che il sostegno alle imprese scatti a fronte di un calo di redditività aziendale di almeno il 30 per cento è un´ipotesi che, come tante altre partorite a Bruxelles, è lontana anni luce dalla realtà - commenta Fava -. Sarebbe come dare un´aspirina a un moribondo e, se il ministro Martina decidesse di avviare un confronto aperto con l´Unione europea su questo tema, la Lombardia è pronta ad elaborare una strategia comune, dal momento che, con oltre il 44 per cento del latte prodotto a livello nazionale, secondo gli ultimi dati, credo che la questione sia essenzialmente lombarda o del Nord".