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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2015
CRESCITA DIGITALE, NASCE IL CLOUD DELL’ITALIA MEDIANA, ASSESSORE MARCHE: "CON LO SGUARDO GIÀ VOLTO ALL’ ADRIATIC IONIAN CLOUD”.  
 
Ancona, 24 marzo 2015 - L’assessore alle Reti Ict e progetto Cloud Paola Giorgi, a Perugia, ha sottoscritto per conto della Regione Marche il "Protocollo d’intesa tra le regioni Emilia-romagna, Lazio, Marche, Toscana, Umbria con la partecipazione dell’Agenzia per l’Italia Digitale per l’attuazione del piano strategico Crescita Digitale nell’ambito dell’Agenda digitale nella programmazione 2014-2020", che da vita al Cloud dell’Italia Mediana. “L’approccio innovativo che ha contraddistinto l’azione di Regione Marche in ambito digitale – spiega l’assessore – che ha reso emergente il tema del Cloud, oggi sempre più centrale nello sviluppo delle infrastrutture tecnologiche e dei servizi digitali, ha sempre previsto una visione interregionale ed un forte orientamento al superamento della logica obsoleta dl riuso, verso la creazione di una nuova communities, oggi, con la stipula di questo accordo, interregionale, ma con lo sguardo volto ad una visione più ampia , legata alla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica, con la creazione di un Cloud Adriatico Ionico” . Questa logica ha caratterizzato alcuni dei focus oggetto del Protocollo sottoscritto oggi che si rafforza nella programmazione comunitaria 2012/2020 nel cui ambito potranno essere sviluppate azioni di sistema. L’intesa sarà quindi la “palestra” per impostare questo nuovo percorso e per definire un modello di riferimento per i processi di interazione e collaborazione delle community interregionali. Ogni territorio ha le proprie caratteristiche e richiede servizi strategici per il proprio tessuto imprenditoriale e per i propri cittadini: occorre quindi impostare nuovi percorsi che consentano di collaborare senza vincoli e rallentamenti, ognuno gestendo le proprie peculiarità, ma in un quadro complessivo unitario di riferimento, creato e condiviso sia in termini di knowledge, che di progettazione e di finanziamento. In questo modo le Regioni potranno esercitare il loro ruolo di “cloud service broker” (Csb) per facilitare l’erogazione e l’integrazione dei servizi digitali nei propri territori, ma utilizzando sinergie e risorse di un contesto più ampio che è quello della collaborazione interregionale e nazionale grazie anche all’Agenzia per l’Innovazione. La Regione Marche – conclude l’assessore Giorgi - ha da anni intrapreso un percorso di trasferimento tecnologico con l’Istituto nazionale di fisica nucleare. Le tappe più importanti sono state finora: Marche Cloud, Ocp (Open City platform) ed Adriatic Ionian Cloud. Si ritiene infatti che lo sviluppo di reti ad alta velocità, le avanzate tecnologie di cloud computing potrebbero lo avere stesso impatto rivoluzionario che ebbe un secolo fa lo sviluppo delle reti dell´elettricità e dei trasporti”. L’intesa si basa su quattro azioni prioritarie: 1. Attuare iniziative dell’agenda digitale nell’ambito della programmazione 2014-¬2020 con un percorso collaborativo che definisca tra le parti impegni condivisi per attuazione di azioni inter¬regionali di sistema, individuare e sviluppare soluzioni e prassi comuni, monitorare i risultati ottenuti per la crescita digitale; 2. Promuovere la diffusione della cultura e delle competenze digitali nei territori regionali in un quadro che massimizzi i risultati e permetta di creare “comunitaÌ di pratica” sostenibili e di livello inter¬regionale, con particolare attenzione al tema delle competenze manageriali legate al digitale sia in ambito pubblico che privato (cosiddetta “e ¬leadership”); 3. Sviluppare il ruolo delle Regioni nell’ambito del cloudcomputing superando la logica obsoleta del riuso classico, in particolare il ruolo delle regioni come “cloud service broker” (Csb) per facilitare l’erogazione e l’integrazione dei servizi digitali nei propri territori, in raccordo con un quadro certo e condiviso a livello inter¬regionale, nazionale ed europeo, per realizzare un ecosistema digitale aperto allo sviluppo di servizi da parte dei soggetti privati in concorrenza a partire da implementazioni di riferimento (reference implementation) rilasciate come Floss (software liberamente riusabile); 4. Favorire con il digitale l’apertura (openness): open data (dati aperti), open source (codice aperto), open access (ricerca aperta) ed open gov (amministrazione aperta, semplificazione e trasparenza, partecipazione e collaborazione civica).  
   
   
BOLZANO: LA PROVINCIA SI RINNOVA, DA MARTEDÌ NUOVO INDIRIZZO WEB PER LA RETE CIVICA  
 
Bolzano, 24 marzo 2015 - Cambio di indirizzo per la Rete Civica dell’Alto Adige: a partire da martedì prossimo 24 marzo, infatti, il dominio www.Provincia.bz.it  sarà completamente ed esclusivamente a disposizione dell´amministrazione provinciale, mentre la Rete Civica si trasferirà su www.Retecivica.bz.it  Il cambio di indirizzo non avrà alcun tipo di effetto sui contenuti del portale, che continuerà ad avere carattere sovraistituzionale. Su www.Retecivica.bz.it  infatti, si potrà avere una panoramica sulle notizie e i servizi offerti al pubblico da parte del portale di amministrazione provinciale, Azienda Sanitaria, Consorzio dei Comuni e Comunità comprensoriali. Il tradizionale e ormai conosciutissimo dominio www.Provincia.bz.it, invece, sarà utilizzato esclusivamente dalla Provincia, come peraltro richiesto da Roma per ottemperare a esigenze di carattere giuridico. Se dal punto di vista della Rete Civica c´è da registrare solamente il cambio di indirizzo, il discorso è piuttosto diverso per quanto riguarda la presenza web dell´amminstrazione provinciale. Sempre a partire dalla prossima settimana, oltre al dominio "dedicato", ci sarà una nuova homepage con un potente motore di ricerca per indicizzare al meglio contenuti e servizi. A differenza dell´attuale sito, suddiviso per dipartimenti, ripartizioni e uffici, il nuovo portale sarà impostato secondo una logica che prevede 15 tematiche, la scelta delle quali è stata fatta analizzando tutte le pagine provinciali, valutando le esperienze fatte da altre amministrazioni, e quindi raccogliendo le indicazioni provenienti dai cittadini tramite una sorta di sondaggio online effettuato lo scorso autunno. "Il progetto - sottolinea l´assessora all´amministrazione Waltraud Deeg - si inserisce all´interno della nostra strategia di sviluppo Alto Adige digitale 2020, e punta a sfruttare le enormi potenzialità delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione per semplificare e migliorare i servizi di un´amministrazione che deve essere sempre più attenta alle esigenze dei cittadini e allineata ai più moderni standard di qualità".  
   
   
AL VIA IL MODELLO INNOVATIVO PER I DATA CENTER REGIONALI: IL PRIMO A PARMA  
 
Bologna, 24 marzo 2015 - Più servizi, più efficienza e più attrattività territoriale. Sono alcuni dei risultati dell’accordo siglato tra Lepidaspa e Bt-enìa Telecomunicazioni per la gestione congiunta del primo dei quattro Data Center previsti dalla Regione Emilia-romagna per l’innovazione tecnologica del territorio. Obiettivo, concentrare in pochi, ma grandi e capienti spazi il lavoro svolto fino a oggi da un gran numero di Ced (Centro Elaborazione Dati) di piccole o medie dimensione, di proprietà dei singoli enti. Grazie alla disponibilità del sito denominato Duc-2 offerto dal Comune di Parma, il primo Data Center regionale a compartecipazione pubblico-privata si avvia a essere una realtà. “Infrastrutture di rete e banda ultralarga, in continuità con quanto fatto sinora da Lepidaspa, per imprese, cittadini, scuole, sanità, Comuni e Unioni di Comuni. Sviluppo delle competenze, servizi, comunità ‘smart’: sono questi i macro obiettivi del nostro mandato per una regione, l’Emilia-romagna, che in questo settore parte già da un livello avanzato” ha detto stamani, durante la conferenza stampa a Parma, Raffaele Donini, assessore regionale ai Trasporti, Reti infrastrutture materiali e immateriali, Programmazione territoriale e Agenda digitale. Alla conferenza sono intervenuti anche il sindaco Federico Pizzarotti, il direttore generale di Lepidaspa Gianluca Mazzini e l’amministratore delegato Bt-enìa Alessandro Dall’olio. “Vogliamo fare ancora di più – ha aggiunto Donini – : il modello messo a punto sulle reti, con la progettazione e lo sviluppo di Lepida, ora può essere esteso anche alla gestione dei dati, e quindi ai Data Center. In questo modello la Regione investe sull’infrastruttura, costruendo un sistema omogeneo per tutto il territorio con livelli di servizio elevati, e gli enti locali la utilizzano, a un costo sostenibile. Le infrastrutture realizzate servono così alla pubblica amministrazione, ma non solo, dal momento che possono essere valorizzate anche a favore dei privati, che intervengono economicamente. Quello di Parma rappresenta dunque un esempio virtuoso di partnership pubblico-privato. Virtuoso per l’intera comunità, e che vorremmo replicare per gli altri tre Data Center che come Regione abbiamo in programma di realizzare”. Il modello Data Center Il modello elaborato e gestito da Lepidaspa, la società in-house per l’innovazione e le reti, che ha come socio di maggioranza la Regione e tutti gli enti locali e territoriali, prevede infatti una gestione in “condominio” del Data Center in modo da integrare le risorse pubbliche e quelle private, garantendo la sostenibilità del progetto anche nel lungo periodo. Concretamente, il pubblico mette a disposizione un sito per il Data Center, che sarà realizzato, nei suoi aspetti di infrastrutturazione, facilities (come l’alimentazione elettrica, il “raffrescamento”) e risorse tecnologiche sempre con finanziamento pubblico, destinato alla pubblica amministrazione. Successivamente, gestori privati, opportunamente selezionati tramite procedure e avvisi a evidenza pubblica, acquisiscono in concessione onerosa di 9 anni (+ altri 9 rinnovabili) parte degli spazi attrezzati e, sempre con risorse private, realizzano le infrastrutture tecnologiche destinate al privato, in cambio di importanti facilities in termini di connettività, con una banda di 10Gbps, e costi accessibili di gestione/manutenzione. Questo circolo virtuoso permette di reintegrare le risorse pubbliche iniziali, necessarie per la fase di start-up del progetto; garantisce la proprietà pubblica dell’opera, supporta in modo significativo la fase di gestione e manutenzione e offre un’opportunità unica di accesso per i gestori privati a un sito di Data Center già pre-infrastrutturato e connesso alla banda ultralarga. Nel caso di Parma, ad aggiudicarsi la procedura è stata Bt-enìa Telecomunicazioni, che collocherà sia le proprie macchine sia quelle di altri soggetti privati interessati, verso cui ha un obbligo di ospitalità, entro il 2015, una volta completata la progettazione e la realizzazione della struttura. Bt-enìa si è aggiudicata lo spazio relativo con un contributo alla infrastrutturazione di 1.065.500 euro Iva compresa. Tutti i Data Center regionali saranno realizzati con architettura Tier Iii (secondo la classificazione dell’Uptime Institute) e consentiranno alle pubbliche amministrazioni di aumentare la sicurezza, semplificare la gestione, essere in regola con le varie norme, e soprattutto di risparmiare fortemente sui costi della gestione. I Data Center gestiti da Lepida Spa nascono, infine, come “punti di presenza” (Pop) della Rete Lepida, la rete regionale a banda ultralarga, costituendone per questo un naturale ampliamento che ne migliora capacità, efficienza e utilità territoriale.  
   
   
AGENDA DIGITALE: SOTTOSCRITTO PROTOCOLLO D´INTESA TRA LE REGIONI DEL CENTRO ITALIA  
 
Perugia, 24 marzo 2015 – "Il Protocollo che sigliamo stamani pone le Regioni al centro del processo per l´attuazione dell´Agenda digitale nel nostro Paese": lo ha affermato l´assessore regionale all´Innovazione ed Agenda digitale, Fabio Paparelli, intervenendo a Perugia, all´evento "#Adumbria2015", organizzato dalla Regione e dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, nel corso del quale è stato sottoscritto in forma digitale, il Protocollo d´intesa tra le Regioni Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio e l´Agid (Agenzia per l´Italia Digitale), per l´attuazione in comune dell´Agenda Digitale. All´incontro è intervenuto il sottosegretario di Stato per la Semplificazione e la Pa, Angelo Rughetti, che ha evidenziato come l´innovazione tecnologica rappresenti uno dei perni intorno ai quali ruota il cambiamento che, prima di tutto, è culturale. "Il documento sottoscritto tra le Regioni del Centro Italia, rappresenta un accordo importante per il futuro digitale delle Regioni stesse e dell´intero Paese – ha detto l´assessore Paparelli – Abbiamo deciso di lavorare insieme per realizzare una priorità delle nostre amministrazioni e le Regioni – ha aggiunto – diventano lo strumento per portare l´innovazione sul territorio avviando un percorso operativo che superi le frammentazioni e che vada a favore dei cittadini, anche attraverso una semplificazione delle procedure amministrative in modo da andare incontro alla comunità e alle imprese in settori chiave per la qualità della vita e la crescita dell´economia". Per l´assessore Paparelli, il Protocolo non dovrà rappresentare solo una dichiarazione d´intenti, "ma segna l´avvio di un percorso operativo che permetterà alle Regioni di elaborare progetti e azioni comuni per portare l´innovazione sul territorio". Attraverso il documento, si vuole avviare un percorso collaborativo tra le Regioni e l´"Agid", per attuare azioni interregionali di sistema, individuare e sviluppare soluzioni e prassi comuni, monitorare i risultati ottenuti per la crescita digitale, nonché promuovere la diffusione della cultura e delle competenze digitali nei territori regionali in un quadro che massimizzi i risultati e permetta di creare delle "comunità di pratica" sostenibili e di livello interregionale, con particolare attenzione al tema delle competenze manageriali legate al digitale, sia in ambito pubblico che privato. Tra gli obiettivi c´è anche quello di sviluppare il ruolo delle regioni nell´ambito del ‘cloud computing´ superando la logica del riuso classico e trasformando invece il ruolo delle regioni stesse come "cloud service broker", proprio per facilitare l´erogazione e l´integrazione dei servizi digitali nei propri territori, in raccordo con un quadro certo e condiviso a livello interregionale, nazionale ed europeo. Con il digitale si vuole favorire l´apertura delle pubbliche amministrazioni e dei servizi attraverso lo sviluppo di open data, open source, open access ed open gov, che vuol dire amministrazione aperta, semplificazione e trasparenza, partecipazione e collaborazione civica. In questo contesto le Regioni dovranno congiuntamente e sfruttando i rispettivi data center regionali pubblici, incrementare la sicurezza dell´informazione e la facilità di attivazione di servizi digitali da parte delle varie articolazioni delle amministrazioni regionali allargate, dovranno inoltre individuare metodologie comuni per la condivisione di competenze, prassi, processi, soluzioni, modelli organizzativi, bandi, standard di interoperabilità, a partire da una piattaforma unitaria. Si dovranno sviluppare competenze digitali libere e individuare una piattaforma unitaria per l´elearning, lo scambio di prassi e materiali didattici che siano rilasciati liberamente sotto licenza Ccby, quale base di collaborazione tra centri interregionali per le competenze digitali e tra le rispettive reti di punti/luoghi di accesso assistito ad internet ed alle tecnologie. Le Regioni potranno sfruttare in modo congiunto le infrastrutture digitali, quali reti pubbliche e data center pubblici regionali (nonché altri asset disponibili a livello regionale) ricercando l´integrazione dei relativi progetti e/o servizi erogati al fine di massimizzare i risultati finali ed il loro benefici. Inoltre, è auspicabile la realizzazione di banche dati interoperabili tramite implementazione dei linked data a livello interregionale, la diffusione dei dati aperti (open data) sia in ambito pubblico che privato e la predisposizione di servizi digitali pubblici centrati sull´utente – a partire dal "Fascicolo Sanitario Elettronico" utilizzato anche come "Fascicolo del Cittadino" a 360°, e dai servizi telematici per l´accettazione delle istanze in ambito Suap/sue/ecc, il ripensamento dei servizi dei "centri per l´impiego", gli hub di fatturazione elettronica, i pagamenti elettronici, i centri/poli regionali di conservazione. L´agenzia per l´Italia Digitale (Agid) accompagnerà questo processo di crescita garantendo la realizzazione degli obiettivi dell´Agenda digitale italiana in coerenza con l´Agenda digitale europea e contribuendo alla diffusione dell´utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione. Agid si impegna inoltre a favorire e sviluppare comunità di pratica interregionali che accompagnino la crescita digitale dei singoli territori. E´ prevista l´istituzione di un Tavolo di coordinamento con il compito di coinvolgere tutti i sottoscrittori nella fase di avvio e nella coprogettazione degli interventi. Il Protocollo ha la durata di tre anni.  
   
   
AGENDA DIGITALE UMBRIA; MARINI: "IL DIGITALE FATTORE DI CAMBIAMENTO, SVILUPPO E COMPETITIVITÀ"  
 
Perugia, 24 marzo 2015 – "Il digitale ha già cambiato il mondo, l´economia e la società. Oggi, in questa importante giornata di lavoro siamo chiamati ad evidenziare le buone pratiche di attuazione delle politiche del digitale, ma anche a sperimentarne e ad inventarne di nuove per un pieno ed intelligente utilizzo delle tecnologie, come fattore di cambiamento, sviluppo e competitività delle nostre comunità": lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, aprendo i lavori del convegno promosso dalla Regione Umbria, in collaborazione con la Scuola di Amministrazione pubblica, sull´Agenda Digitale dell´Umbria 2015 e sulle prospettive di crescita digitale, in corso a Perugia. "Nel quadro indicato dall´Unione Europea, dalla programmazione nazionale e dalle elaborazioni dell´Agenzia per l´Italia digitale – ha sottolineato Marini, sono infatti soprattutto le Regioni e la rete territoriale delle istituzioni che hanno un ruolo strategico nella spinta al cambiamento verso una piena e migliore digitalizzazione, così da rispondere in modo efficace alle richieste di cittadini e imprese. Siamo in fase di accelerazione e dobbiamo avere la capacità – ha aggiunto Marini - di mettere a frutto esperienze competenze e risorse che derivano sia dai nostri bilanci, che dalla stagione di programmazione europea appena avviata. L´agenda digitale dell´Umbria – ha proseguito la presidente – si articola in obiettivi strategici relativi alla capacità di assicurare infrastrutture digitali per il sistema pubblico e privato regionale, cittadinanza e diritti esigibili, sviluppo di competenze digitali e inclusione sociale per combattere le marginalità, maggiore competitività dei territori, da un punto di vista culturale, produttivo ed occupazionale, e migliore qualità della vita e della salute dei cittadini. In questo quadro – ha sottolineato Marini - il protocollo che nel corso di questa giornata verrà firmato da cinque Regioni italiane, Umbria, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Toscana e dall´Agenzia per l´Italia digitale, rappresenta un impegno concreto per dare attuazione, attraverso politiche coordinate e integrate, a progetti e servizi finalizzati all´attuazione di azioni e misure strategiche per la crescita digitale che sono di responsabilità diretta delle Regioni. Si avvia così una collaborazione importante nell´ambito dell´Agenda digitale nella programmazione 2014-2020, su temi condivisi, parlando un linguaggio comune. Sempre – ha concluso Marini – le trasformazioni tecnologiche hanno migliorato la vita delle persone ed ampliato l´inclusione sociale. A noi, come istituzioni, aspetta dunque il compito di essere soggetti attuatori di questo profondo cambiamento che concorre anche a sostenere la democrazia".  
   
   
ICT: SERRACCHIANI INCONTRA DIGITAL CHAMPIONS FVG  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - La presidente della Regione ha incontrato a Trieste una delegazione dei digital champions del Friuli Venezia Giulia, accompagnati dal digital champion nazionale Riccardo Luna e dal presidente di Insiel spa Simone Puksic. A quasi un anno dall´evento ´Go on Fvg´, dedicato all´accelerazione in campo digitale promosso dalla Regione con enti locali, scuola, realta´ economiche e societa´ civile, e´ stato fatto il punto su alcune iniziative in corso anche a livello nazionale. In particolare, Riccardo Luna ha ricordato la convention che si e´ tenuta a Roma lo scorso 3 marzo con i digital champions italiani, alla presenza del ministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione Marianna Madia, cui una settimana dopo hanno fatto seguito iniziative di disseminazione sul territorio. Luna ha anche annunciato un altro meeting programmato per il prossimo autunno, sempre nella capitale, che prevede la partecipazione di migliaia di digital champions locali. Nel corso dell´incontro si e´ parlato dell´avvio della fatturazione elettronica dal 1 aprile 2015, del varo di un ´catasto del digitale´ destinato a tracciare lo stato di avanzamento dei territori in questo settore, ma anche di progetti nell´ambito della ´scuola digitale´ e delle straordinarie potenzialita´ delle ´App´ nei servizi sanitari. La presidente Serracchiani, sottolineando l´impegno del Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo del digitale nella sanita´ regionale e gli investimenti per la diffusione della banda larga, ha ringraziato i digital champions regionali "per l´entusiasmo profuso in un lavoro volontario utilissimo per avvicinare i molti milioni di italiani ancora estranei al mondo del digitale".  
   
   
ISTRUZIONE: REGIONE FVG PARTECIPA A PROGETTO "PINPOINT"  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro, Formazione e Istruzione Loredana Panariti, ha deciso di partecipare al progetto europeo Pinpoint-"improving coordination, monitoring quality standard and accessibility of career guidance systems" che si inquadra nel programma Erasmus+ 2014-2020. Pinpopint (Bersaglio) si propone di individuare e raccogliere le migliori risorse e i modelli più efficaci di coordinamento, monitoraggio e definizione degli standard di qualità dei sistemi di orientamento regionali e locali, attraverso attività sperimentali di cooperazione. A Pinpoint, accanto alle Regioni Friuli Venezia Giulia, Marche e Sicilia, partecipano anche l´Università di Camerino, il Centro studi Pluriversum di Siena ed alcune altri organismi pubblici di Spagna (Barcellona e Malaga), del Galles e dell´Inghilterra. La partecipazione al progetto non prevede alcun cofinanziamento da parte della Regione.  
   
   
SAMANTHA CHIAMA IL MUSE... GLI STUDENTI TRENTINI INTERVISTANO L´ASTRONAUTA  
 
Trento, 24 marzo 2015 - Un’occasione unica, quella offerta domani agli studenti trentini da "Mission X - Allenati come un Astronauta”, il progetto educativo internazionale dell’Esa - l’Agenzia Spaziale Europea – rivolto agli studenti delle scuole di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, per divulgare l’importanza di una corretta attività fisica e di una sana nutrizione. Selezionati tra un consistente numero di richieste giunte da 9 Paesi aderenti all’Esa (European Space Agency ), al progetto partecipano il Muse Museo delle Scienze di Trento, il Museo di Storia Naturale di Vienna e l’Università Tecnica di Madrid. Domani alle ore 14.30 dal Muse, collegamento video telefonico con Samantha Cristoforetti che dialogherà con gli studenti. L’intervento dell´astronauta trentina, sarà riproposto poi al pubblico alle ore 20.45 nella sala conferenze del Muse, nel corso di una conferenza al pubblico che vedrà la partecipazione di Antonio Masiero, Vice Presidente dell´Infn e Professore Ordinario di Fisica Astroparticellare, Nicola Pugno dell’Asi, e fondatore e Direttore del Laboratory of Bio-inspired and Graphene Nanomechanic presso l´Università di Trento e di David Avino, manager director della società Argotec, azienda leader in Italia per la produzione di “Space food”. Domani il Muse, in collaborazione con l’Esa – Agenzia spaziale europea - ospiterà le scuole di Trento e della provincia per un’intera giornata a contatto con i temi dell’esplorazione e della scoperta, in uno spazio, quello del Muse, che mette proprio al centro questa esperienze, declinandole in mille modi diversi! Ecco quindi che, nell’attesa di collegarsi con Samantha Cristoforetti, i ragazzi potranno partecipare ad attività laboratoriali, visite alla mostra “Oltre il limite”, approfondimenti tematici sui temi dell’alimentazione, della salute e dell’importanza dell’allenamento fisico nello spazio. Il focus delle attività si aprirà in particolare su Oltre il limite, viaggio ai confini della conoscenza: una mostra a tema spaziale che accompagna i piccoli astronauti di domani alla scoperta di tutti i segreti della volta celeste. Grazie ad attività interattive, video multimediali e visite guidate i visitatori possono avventurarsi alla scoperta dell’universo e dei suoi misteri. Tra i temi trattati, il big bang, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, le relazioni tra energia e materia, l’antimateria, i limiti della mente e della tecnologia scientifica e la natura del tempo. Nel pomeriggio, alle 14.30, il momento più atteso, direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale, Samantha Cristoforetti si collegherà in diretta con il Muse per rispondere alle domande dei ragazzi sul tema "Allenati come un astronauta”. Il dialogo tra l’astronauta e i ragazzi avverrà in lingua inglese, per permettere un confronto in tempo reale tra tutti gli studenti coinvolti, italiani, austriaci e spagnoli. L’emozionante sogno di volare tra gli astri come Samantha e conoscere come vive e cosa mangia un’astronauta sulla stazione spaziale, grazie a queste proposte e attività sarà sempre più vicino. In rappresentanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, giungerà al Muse l’assessora provinciale all´università e ricerca Sara Ferrari, che sarà accompagnata da Laura Pedron, dirigente del Servizio Istruzione, Università e Ricerca. Il presidente Rossi, per parte sua, ha commentato l’evento, compiacendosi tra l’altro del fatto che “i giovanissimi studenti trentini che saranno al Muse si rivolgeranno all´astronauta Samantha Cristoforetti usando l´inglese, a dimostrazione che la conoscenza delle lingue straniere aiuta le giovani generazioni ad aprirsi al confronto e all´arricchimento per costruire meglio il loro futuro. È poi bello vedere giovani trentini che dialogano con Samantha Cristoforetti – ha concluso il presidente Rossi, – pure lei giovane trentina che ha realizzato il suo sogno di essere una provetta astronauta. È la dimostrazione che, puntando in alto e impegnandosi con costanza per sé stessi ma anche per la propria comunità, come ho spesso ricordato ai giovani studenti, si possono ottenere i risultati voluti e raggiungere traguardi ragguardevoli". La candidatura del Muse a sede ospitante dell’appuntamento è avvenuta nell’ambito della mostra “Oltre il limite. Viaggio ai confini della conoscenza” - in corso fino al prossimo 2 giugno e promossa dal Muse e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana - che affronta il tema del superamento del limite nella scienza grazie ad exhibit interattivi, allestimenti, video ed esperienze multimediali portando i visitatori alla scoperta dell´universo e dei suoi misteri. L’opportunità di ospitare l’educational event di un giorno era dedicato a musei, science centre, planetari, festival scientifici e istituzioni simili di Stati membri dell’Esa (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi bassi, Norvegia, Portogallo, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito). Chi partecipa I fortunati partecipanti all’iniziativa “Allenati come un astronauta”, saranno i ragazzi di 4 classi (8-12 anni), con preferenza per le classi che hanno attivato il progetto Clil in lingua inglese. Le classi non selezionate potranno comunque seguire l’evento in live streaming. Ogni classe presenterà 5 domande sui temi concernenti l’alimentazione, l’allenamento e lo sport nello spazio e individuerà 2 studenti che, supportati dallo staff Muse, dialogheranno in inglese con Samantha Cristoforetti. Per scaricare le immagini: https://www.Flickr.com/photos/
europeanspaceagency/sets/72157637162829873/
 L’iniziativa, svolta in collaborazione con Argotec, è sostenuta da Stmicroelectronics e Despar. Si ringrazia Fondazione Pasquinelli.
 
   
   
UN PROGETTO CONTRO IL BULLISMO PER 1600 STUDENTI DELLE SCUOLE DEL LAZIO  
 
Roma, 24 marzo 2015 - Si è chiuso con un’iniziativa all’Istituto Alberti “Bulli e pupe”, uno dei 500 progetti on demand realizzati nelle scuole di tutto il Lazio e finanziati dalla Regione nell’ambito del bando ‘Fuoriclasse’. Un progetto contro il bullismo e le discriminazioni. L’iniziativa ha coinvolto circa 1.600 ragazze e ragazzi degli istituti Alberti, Faraday, Caravillani e Pascal con dibattiti, laboratori, questionari e seminari. Tra le altre cose, oltre ai docenti hanno preso parte al progetto anche diverse figure professionali come psicologi e operatori sanitari. “Un intervento che ha colto in pieno lo spirito del bando puntando su uno dei temi più sentiti all’interno delle scuole – è il commento del vicepresidente e assessore alla scuola, Massimiliano Smeriglio, che ha aggiunto: un’ennesima dimostrazione della validità del percorso ‘Fuoriclasse’, che abbiamo scelto come strumento di accrescimento dell’offerta formativa a partire dal protagonismo delle scuole e che siamo determinati a rinnovare anche per il prossimo anno scolastico”.  
   
   
FS ITALIANE FA VIAGGIARE LE TUE IDEE AD ALTA VELOCITÀ LANCIATO DAL GRUPPO FS ITALIANE SUI PROGETTI PER L’ALTA VELOCITÀ DEL FUTURO RIVOLTO A STUDENTI E LAUREATI DEI CORSI DI INGEGNERIA ED ECONOMIA DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE  
 
Roma, 24 marzo 2015 - Fs Italiane fa viaggiare le tue idee ad Alta Velocità. Si chiama Fs Competition - Idee ad Alta velocità, infatti, il contest lanciato dal Gruppo che chiede, alle future generazioni di ingegneri e manager del nostro Paese, di immaginare scenari, evoluzioni e prospettive future dell’alta velocità ferroviaria. Per partecipare alla competizione, occorre sviluppare e presentare idee e progetti che prefigurino lo scenario dell’alta velocità nei prossimi 50 anni, sotto il profilo tecnologico e dei servizi, partendo da una valutazione di come questa, sin dal suo avvio negli anni ’80, abbia inciso sull’economia, sulla gestione del territorio e dell’ambiente e sulle esigenze della comunità. Il contest si svilupperà on line sul sito www.Fscompetition.it, dove sono illustrate le modalità di partecipazione, le cause di esclusione, i criteri di valutazione degli elaborati e i premi previsti per i vincitori. Possono partecipare studenti e/o laureati dei corsi di laurea magistrale o specialistica in Ingegneria ed Economia di tutte le Università italiane, di età non superiore a 28 anni e con una conoscenza della lingua inglese almeno di livello upper intermediate (B2). E’ necessario iscriversi entro il 20 aprile 2015, compilando il form di registrazione online, che prevede anche l’inserimento del proprio curriculum vitae, e realizzare un progetto sullo sviluppo dell’Alta Velocità. I progetti, che andranno presentati, sempre attraverso la piattaforma online, entro il termine ultimo del 15 maggio 2015, saranno valutati da una Commissione tecnica del Gruppo Fs Italiane sulla base dei criteri definiti nel regolamento pubblicato sul sito. I primi classificati saranno ospiti di Fs Italiane al Congresso mondiale sull’Alta Velocità in programma a Tokyo dal 7 al 10 luglio 2015. Per i secondi e terzi classificati, sono previsti buoni per viaggiare gratuitamente sui treni della flotta Trenitalia, società di trasporto del Gruppo Fs Italiane. Il concorso di idee conferma la grande attenzione che Fs Italiane dedica all’innovazione tecnologica e ai giovani talenti.  
   
   
FVG, ISTRUZIONE: ANTICIPAZIONI DI CASSA A ISTITUTI SCOLASTICI PARITARI  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - Su proposta dell´assessore all´Istruzione, Loredana Panariti, la Giunta regionale ha deciso di concedere un´anticipazione di cassa alle scuole paritarie sui contributi annuali assegnati dallo Stato, per un importo complessivo di 8,5 milioni di euro per l´anno scolastico 2014/2015. Le anticipazioni sono riconosciute nella misura pari all´80% del contributo statale effettivamente assegnato da parte dell´Ufficio scolastico regionale ai singoli istituti scolastici nell´anno scolastico 2013/2014. Gli istituti scolastici interessati sono tenuti a comunicare alla Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca - Servizio istruzione, diritto allo studio, alta formazione e ricerca, entro il 20 aprile 2015 i dati necessari per la liquidazione delle anticipazioni.  
   
   
SCUOLA; APPROVATO CALENDARIO 2015-2016; IN UMBRIA SI TORNA IN CLASSE IL 14 SETTEMBRE  
 
Perugia, 24 marzo 2015 – L´inizio delle lezioni per tutte le scuole di ogni ordine e grado dell´Umbria è fissato per il 14 settembre 2015; l´8 giugno 2016 termineranno le lezioni nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado ed il 30 giugno 2016 l´attività didattica nelle scuole dell´infanzia: è quanto prevede il calendario scolastico regionale per l´anno 2015- 2016, approvato dalla Giunta regionale dell´Umbria su proposta della vicepresidente, con delega all´istruzione, Carla Casciari. "I giorni complessivi di lezione saranno 207, che si riducono a 206 se la festa del Santo Patrono cade in un giorno lavorativo – ha detto Casciari. Le festività natalizie cominceranno il 23 dicembre 2015 per concludersi il 5 gennaio 2016 compresi, quelle pasquali si svolgeranno dal 24 al 30 marzo 2016 compresi. Altre festività sono state fissate per il 2 novembre 2015, festa di Ognissanti, e per il 7 dicembre 2015, per il ponte dell´Immacolata. A queste date si affiancano quelle delle festività riconosciute dalla normativa statale. Il calendario delle lezioni per il prossimo anno - ha concluso Casciari - è stato ampiamente condiviso con i diversi soggetti interessati, così da permettere alle istituzioni scolastiche la programmazione e l´organizzazione delle attività, nell´ambito della normativa nazionale e in relazione alla propria autonomia. L´atto verrà ora pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito della Regione dell´Umbria www.Regione.umbria.it/istruzione/scuola ".  
   
   
STUDENTI DISABILI PROVINCIA ORISTANO: REGIONE RIBADISCE IL SUO IMPEGNO  
 
Cagliari, 24 Marzo 2015 - In merito all´assistenza scolastica specialistica e al trasporto dei ragazzi disabili della provincia di Oristano, l´assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, precisa che su questo servizio, di competenza delle Province, la Regione ribadisce ancora una volta il suo impegno. "Per l´anno scolastico in corso abbiamo erogato a novembre l´intero stanziamento regionale, in anticipo rispetto agli anni scorsi. Inoltre - ha precisato l´assessore Firino - per far fronte alle difficoltà degli enti locali, abbiamo aumentato la quota utilizzabile nell´anno scolastico in corso e abbiamo incrementato i fondi per il prossimo anno scolastico. La Regione ha avuto un comportamento più che virtuoso, in questa vicenda. Capiamo le difficoltà che suscita l´attesa riorganizzazione degli Enti Locali, ma ognuno deve assumersi la sua responsabilità. Sono io la prima a pretendere che i ragazzi non perdano neanche un giorno di scuola e che abbiano il supporto che deve essergli garantito, anche alla luce dello sforzo fatto da questo assessorato", conclude l´Assessore.  
   
   
PROGETTO EUROPEO "GLOBAL SCHOOLS": SELEZIONE DI PERSONALE PER DUE FIGURE PROFESSIONALI  
 
Trento, 24 marzo 2015 - Il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia è il coordinatore del progetto progetto “Global Schools”, che coinvolge 10 Paesi europei ed un partenariato di 17 soggetti (compresi enti locali e Ong). Per poter esercitare questo ruolo è previsto l’impiego di alcune figure professionali impiegate presso il Servizio provinciale, in particolare: un Project Manager (tempo pieno da aprile 2015 per 36 mesi) e un Awareness Officer (tempo parziale - 70% - da aprile 2015 per 36 mesi). Gli interessati devono far pervenire la domanda al Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento - Via Gazzoletti, 2, 38122 Trento - entro le 12 del 30 marzo. Il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale in collaborazione con il Dipartimento della conoscenza e al Centro per la formazione alla solidarietà internazionale ha ottenuto un finanziamento della Commissione europea nell’ambito del Bando Europeaid/134863/c/act/multi-non State Actors and Local Authorities in development – Raising public awareness of development issues and promoting education in the Eu per la realizzazione del progetto “Global Schools: Eyd2015 to embed Global Learning in primary education” (Scuole Globali). Il progetto intende facilitare l’integrazione dell’Educazione alla Cittadinanza Globale (Ecg) nelle discipline del primo ciclo d’istruzione, affinché non siano solo contenuti “aggiunti” al percorso curricolare in modo episodico e saltuario. Il progetto Scuole Globali partirà nel 2015, in concomitanza con l’Anno Europeo dello Sviluppo ed ha l’obiettivo di definire e promuovere modelli di “Educazione Globale nella scuola”, replicabili da scuole inserite in sistemi educativi simili, attraverso la creazione di reti locali di scuole europee che in modo strutturato integrano l’Ecg nei curricoli. La strategia include: 1. Sviluppo di linee guida e casi studio che facilitino l’inserimento delle competenze di Ecg nei piani di studio; 2. Sostegno agli insegnanti nell’inclusione dell’Ecg nella loro pratica didattica attraverso la formazione e la produzione di materiale didattico; 3. Sensibilizzazione di insegnanti e genitori sull’anno europeo dello sviluppo e sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’educazione alla cittadinanza globale. Il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia è il coordinatore di questo progetto che coinvolge 10 Paesi europei ed un partenariato di 17 soggetti (enti locali e Ong). Per poter svolgere il ruolo di coordinamento il progetto prevede l’impiego di alcune figure professionali impiegate presso il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale, in particolare: · Project Manager: tempo pieno da aprile 2015 per 36 mesi · Awareness Officer: tempo parziale (70% ) da aprile 2015 per 36 mesi. Ai sensi della Legge provinciale 23/1990 si intende procedere alla selezione delle suddette due figure, mediante procedura comparativa, per il conferimento di due incarichi di collaborazione. Chi fosse interessato a partecipare alla selezione deve far pervenire la sua domanda al Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento (Via Gazzoletti, 2, 38122 Trento) entro e non oltre le ore 12 del 30 marzo.  
   
   
RIFORMA DELLA SCUOLA: IL GOVERNO METTE IN DISPARTE I GENITORI  
 
Firenze, 23 marzo 2015 - È confermato: con il nuovo disegno di legge, il governo Renzi riprende e rilancia la scelta penalizzante nei confronti dei genitori, già cavallo di battaglia dell’on. Valentina Aprea. Famiglie come pedine trascurabili in un gioco che in precedenza faceva fare la parte del leone alle aziende e ora lascia campo al preside manager, o forse famiglie scomode, che vedono e parlano e denunciano i tanti abusi dei presidi-sceriffo che infestano una parte non trascurabile delle nostre scuole? ”Noi non crediamo che i problemi della scuola si risolvano declassando i genitori a semplici procacciatori di fondi. Semmai, dando voce consapevole ai genitori, tante situazioni potrebbero migliorare” dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente dell’Associazione genitori A.ge. Toscana. L’analisi del rapporto su Labuonascuola del settembre scorso parla chiaro: in 136 pagine, si citano 16 volte le famiglie e 9 i genitori, quasi sempre come soggetti passivi, che debbono avere fiducia nelle scelte effettuate da dirigenti e docenti, o come protagonisti del crowdfunding. Spariscono i rappresentanti di classe: anni luce di distanza dal ruolo di componente scolastica, con presidenza del Consiglio d’istituto affidata a un genitore, che troviamo negli Organi collegiali del 1974. Nel Disegno di legge si fa anche peggio, chiamando in causa le famiglie solo per leggere il Pof delle scuole on line e come destinatari del servizio 0-6 anni. I genitori figurano solo una volta, in un comma sibillino sugli organi collegiali, che da un lato auspica maggiore partecipazione e dall’altro prevede “da parte delle scuole specifiche forme di regolazione riferite alla disciplina di dettaglio della propria organizzazione interna”, ossia l’anticamera della defenestrazione del rappresentante di classe e chissà quali maggioranze bulgare nella ripartizione dei seggi del consiglio d’istituto. ”La nostra segnalazione in merito all’inidoneità di una percentuale piccola, ma pur sempre consistente, di dirigenti scolastici ha raccolto l’adesione dei genitori e anche di tanti docenti –rileva Di Goro- Puntare sui dirigenti scolastici è un errore strategico, che segnerà generazioni di studenti. Nel medio termine ha come diretta conseguenza il ridimensionamento degli altri ruoli nella scuola, e segnatamente di quello dei genitori, il che inacerbirà il problema, per mancanza di contraddittorio democratico”. ”Visto che il governo ha tenuto ben poco conto degli esiti della consultazione Labuonascuola appositamente indetta a settembre e che il Ddl è stato reso pubblico otto giorni dopo essere approvato, con la previsione di ben 17 decreti delegati, è legittimo pensare che a breve ci troveremo inappellabilmente dinanzi a una scuola che non risponde né ai bisogni della scuola né a quelli delle sue componenti –conclude Di Goro- È per questo che come A.ge. Toscana proponiamo a tutti i genitori interessati di far sentire ancora una volta la loro voce”. I genitori potranno firmare una petizione on-line diretta al Governo, sottoscrivere una petizione da presentare alle Camere ed esprimersi tramite un sondaggio sulla scuola che vorrebbero. Tutti coloro che lasceranno la loro e-mail o si registreranno sul sito www.Agetoscana.it riceveranno gli aggiornamenti sulla legge e sulle nostre iniziative. È inoltre possibile restare aggiornati consultando il sito di Age Toscana e la sua pagina facebook. Queste le tematiche della petizione: - presenza di genitori e studenti nei consigli di classe e nei nuclei di valutazione - almeno 5 ore annue di consiglio di classe alla presenza di genitori e studenti - possibilità di presenziare alle sedute dei Consigli di classe in veste di uditori - centralità del Consiglio di istituto negli indirizzi, nell’adozione e nella valutazione del Pof, indipendentemente dall’iniziativa del dirigente scolastico - pariteticità di rappresentanza fra personale della scuola e genitori; presidenza del Consiglio di istituto affidata a un genitore - valorizzazione delle attuali componenti scolastiche presenti all’interno del Consiglio; partecipazione di esterni solo in veste consultiva - permessi lavorativi per la partecipazione alle sedute degli organi collegiali - possibilità di delega del consigliere eletto a favore di altro genitore della classe/istituto - formazione obbligatoria e gratuita dei membri degli organi collegiali, anche attraverso le Associazioni dei genitori e i loro Forum - organi collegiali anche negli istituti omnicomprensivi e nelle scuole annesse ai convitti - presenza di rappresentanti dei Consigli d’istituto nelle commissioni istituite dagli Enti locali - istituti che non superino in nessun caso 1.200 alunni; tutela dei territori montani e delle piccole isole, salvaguardando le scuole con riferimento alla media regionale www.Agetoscana.it    
   
   
PUGLIA: PRONTO IL BANDO PER L’EDILIZIA SCOLASTICA  
 
Bari, 24 marzo 2015 - L’assessore al Diritto allo Studio e Formazione, prof.Ssa Alba Sasso, comunica che è stato emanato con A.d. N. 6 del 20/03/2015 l’Avviso pubblico “Piano regionale triennale di edilizia scolastica 2015/2017”, adottato di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. “Un passo avanti –dice Sasso- per garantire nei fatti il diritto delle nostre studentesse e dei nostri studenti a vivere e studiare in ambienti sicuri e confortevoli” Con il c.D. “Decreto mutui” del 23 gennaio scorso il Governo centrale ha dato finalmente attuazione all’articolo 10 della legge n. 128 dell’8 novembre 2013, che finanzia interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, di proprietà degli enti locali, nonché per la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione o il miglioramento di palestre, prevedendo, a tal fine, la possibilità per le regioni di stipulare appositi mutui trentennali. Gli enti locali potranno presentare più domande di finanziamento in base al numero di edifici scolastici di pertinenza, fino a un massimo di cinque. L’entità massima del contributo sarà di euro 700.000 per gli interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza ed adeguamento a norma e di euro1.500.000 per le nuove costruzioni. Naturalmente avranno la precedenza in graduatoria gli interventi immediatamente cantierabili o che abbiano, comunque, un livello avanzato di progettazione. L’avviso è rivolto alle amministrazioni provinciali, comunali, città metropolitana o forme amministrative subentranti, che dovranno presentare le istanze per accedere ai finanziamenti unicamente in via telematica attraverso la procedura on line Avviso Piano triennale di edilizia scolastica 2015/2017 – all’indirizzo www.Sistema.puglia.it nella sezione Diritto allo Studio (link diretto: www.Sistema.puglia.it/pianidiediliziascolatica ). Le istanze dovranno essere firmate digitalmente con firma valida. La procedura on line sarà disponibile a partire dalle ore 14.00 del 26/03/2015 e sino alle ore 14.00 del 10/04/2015. Nella stessa pagina dell’avviso sul portale www.Sistema.puglia.it saranno attivi i servizi on line: • Supporto Tecnico per assistenza sull’utilizzo della procedura telematica. • Richiedi Info per informazioni in ordine all’avviso. Nella stessa sezione sarà pubblicato il documento Iter Procedurale che descriverà in maniera sintetica come procedere operativamente alla predisposizione e l’inoltro dell’istanza di partecipazione all’Avviso Pubblico. Ulteriori informazioni possono essere richieste tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e li martedì e il giovedì anche dalle 15,30 alle 16,30, presso il Servizio Scuola Università e Ricerca - Ufficio Sistema Istruzione - in via Gobetti 26, Bari. L’avviso è raggiungibile al seguente indirizzo: http://www.Sistema.puglia.it/portal/
page/portal/sistemapuglia/determinazioni
 
 
   
   
LIGURIA: INCREMENTO DI 2,5 MILIARDI DECISO DAL GOVERNO PER EDILIZIA SCOLASTICA E SVILUPPO AUTONOMIA DELLE SCUOLE  
 
Genova, 24 Marzo 2015 - "L´incremento deciso dal Governo per l´edilizia scolastica che fa salire le risorse da 3,5 a 5 miliardi è molto positivo e rappresenta un ulteriore passo avanti per rendere più sicure le nostre scuole". Lo ha detto l´assessore alla formazione e al bilancio della Regione Liguria Pippo Rossetti in occasione della visita a Genova e in Liguria e nel corso dell´incontro con i rappresentanti degli Enti di Formazione, dei dirigenti scolastici e con Sara Pagano direttrice dell´Ufficio scolastico regionale alla Scuola Edile Genovese. "Così come è un passo avanti l´impegno assunto dal Governo di diminuire la burocrazia, allentando la centralizzazione sulle scuole – ha continuato Rossetti – attraverso il rilancio del ruolo del dirigente scolastico che non deve essere un manager, ma, come ha detto Faraone, il sindaco della comunità scolastica". "Il Governo – ha detto Rossetti – per bocca del sottosegretario Faraone ha ribadito di voler mantenere l´impegno all´assunzione dei precari per completare l´organico delle scuole. Molto positiva è anche l´impostazione data di voler favorire l´autonomia scolastica che vuol dire nuovo ruolo delle Regioni sul sistema locale".  
   
   
FORMAZIONE, AL VIA IN LIGURIA NUOVA FIGURA DELL’OPERATORE IN EDUCAZIONE AMBIENTALE  
 
Genova, 24 Marzo 2015. E’ stato approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla formazione Pippo Rossetti la nuova figura professionale di operatore in attività di educazione ambientale e alla sostenibilità. L’obiettivo è quello di migliorare l’offerta formativa dei centri di educazione ambientale e tutti i percorsi educativi in materia di ambiente che vengono promossi a livello regionale. Il percorso formativo definito vuole fornire una preparazione tecnica e teorica adeguata a tutti coloro che progettano e realizzano attività formative, educative e di animazione territoriale oltre che di comunicazione ambientale. La durata del corso è di 600 ore di cui 150 presso uno dei centri di educazione ambientale della Liguria o di altre realtà pubbliche e private che operano nel campo della comunicazione e dell’educazione ambientale. Saranno ammessi candidati che posseggono un diploma, una laurea triennale o specialistica e un’esperienza di almeno 10 e 3 anni nell’ambito delle attività di educazione, formazione e comunicazione ambientale alla sostenibilità.  
   
   
APERTA A VERONA LA SETTIMANA DELL’AMBIENTE VENETO 2015.  
 
Verona, 24 marzo 2015 - Tutelare una risorsa preziosa come il suolo diventa prioritario anche per la produzione agricola e in particolare per un prodotto di eccellenza per il Veneto come mil vino. Lo ha detto l’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte che ha aperto ufficialmente gli eventi della Settiamana dell’Ambiente Veneto 2015 nello stand della Regione al Vinitaly, Salone internazionale del vino e dei distillati, a Verona. L’assessore ha sottolineato che proprio il suolo, insieme ad acque, terme, scuole, foreste, cibo, è uno degli elementi centrali attorno a cui si articolerà la Settimana 2015 che, a differenza delle passate edizioni, non è concentrata in un’unica sede ma diffusa per sottolineare meglio le peculiarità del territorio veneto. Al tema del “suolo”è dedicato l’anno internazionale proclamato dall’Onu, strettamente correlato alle tematiche del “cibo” intorno a cui ruoterà l’Expo a cui – ha detto Conte – il Veneto punta, con l’obiettivo di far conoscere la grande qualità dei suoi prodotti. Nell’evento di apertura al Vinitaly si è parlato in particolare di “ambiente, geografia, gusto del suolo veneto”, partendo dal dato di fatto che la produzione di vino è il risultato di un mix che comprende suolo, acqua, clima, cultura e scienza e sviluppando la riflessione sulle azioni a tutela del suolo e dell’acqua. Sono intervenuti, insieme a Conte, il dirigente della sezione tutela delle acque della Regione Corrado Soccorso e Paolo Rocca dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto. La Settimana dell’Ambiente Veneto è realizzata dalla Regione in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale Veneto, l’Università degli Studi di Padova, l’Arpav, l’Unione Veneta Bonifiche, il Consorzio Terme Euganee, il Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei (Bioce) e l’Argav (Associazione Regionale Giornalisti Agricoli del Veneto e Trentino Alto Adige). La manifestazione – ha ricordato l’assessore – vuole coinvolgere soprattutto i giovani delle scuole, per la loro capacità di comunicazione, e prevede anche l’iniziativa “Porte aperte” grazie alla quale sarà possibile visitare diversi luoghi significativi dell’ambiente veneto  
   
   
SI’ UNESCO AL PARCO DEL PO: GRANDE OCCASIONE PER TUTTO IL POLESINE. NIENTE DA INVIDIARE ALLA CAMARGUE FRANCESE”.  
 
Venezia, 24 marzo 2015 - “Quella che si può oramai considerare una certezza, e cioè che il Parco del Delta del Po entrerà a far parte della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma Mab/unesco, non è solo una buona notizia, ma anche la conferma che quando si fanno le cose per bene, il risultato arriva”. Lo sottolinea l’Assessore ai parchi della Regione del Veneto Franco Manzato, informato ufficialmente del buon esito di un’iniziativa “alla quale – dice- tenevamo molto e alla quale abbiamo lavorato con convinzione e concretezza”. “L’advisory Committee dell’Unesco – rileva Manzato – ha ad esempio particolarmente apprezzato il lavoro svolto per definire un sistema di governance così complesso e partecipativo, che era uno degli aspetti più delicati dell’intera operazione”. “Una zona umida di pregio internazionale che di certo non ha nulla da invidiare alla più famosa Camargue francese – aggiunge Manzato – avrà un riconoscimento che di certo non è solo formale, perché non può di certo sfuggire la valenza ambientale, turistica e promozionale di un così prestigioso riconoscimento”. “Per il Polesine – conclude Manzato – si apre una nuova straordinaria occasione per mettere rispettosamente a frutto, anche per lo sviluppo economico, un patrimonio naturalistico con pochi eguali al mondo”.  
   
   
MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO - NELLE PROSSIME SETTIMANE LA REGIONE FIRMERÀ LE PRIME INTESE CON IL MINISTERO DELL´AMBIENTE PER LA DEFINIZIONE DI UN PIANO DECENNALE. PER L´EMILIA-ROMAGNA INTERVENTI PER 900 MILIONI DI EURO.  
 
Bologna, 24 marzo 2015 - Saranno siglate già nelle prossime settimane le prime intese tra Regione Emilia-romagna e Ministero dell’Ambiente per la definizione di un Piano decennale per la mitigazione del rischio idrogeologico. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo in occasione del convegno “Acqua di qualità e sicurezza idraulica”, organizzato dalla Regione per celebrare la giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo. “Si tratta di un piano di interventi, condivisi con l’Unità di missione nazionale per il dissesto Italia Sicura, che per l’Emilia-romagna vale 900 milioni di euro in dieci anni - ha precisato Gazzolo -. La difesa del suolo è una priorità per il Paese e per la nostra regione, e proprio perché la consideriamo irrinunciabile abbiamo aumentato di oltre il 40% le risorse di bilancio destinate al dissesto idrogeologico e alla protezione civile. Stiamo già realizzando gli interventi prioritari - ha aggiunto l’assessore - e con il territorio condivideremo la programmazione futura”. Durante l´incontro è stato anche presentato il Piano di gestione del rischio alluvioni e l’aggiornamento del Piano di gestione del distretto idrografico, che saranno approvati come richiede l’Europa entro dicembre, ma dei quali oggi sono stati anticipati i contenuti. Il primo è lo strumento che individua le azioni necessarie per affrontare le criticità idrauliche del territorio, dalla prevenzione e protezione alla gestione in fase di emergenza. L’obiettivo è quello di ridurre le conseguenze che i fenomeni alluvionali hanno sulla sicurezza dei cittadini, l’ambiente e il patrimonio culturale, migliorare la conoscenza e diminuire l’esposizione al rischio. Norme, interventi, buone pratiche per guardare ai corsi d’acqua come spazi da preservare e da rispettare. Il Piano di gestione del distretto idrografico è invece il documento che mette a punto le misure per la tutela e la salvaguardia di tutte le acque: fiumi, laghi, mare, lagune salmastre e acquiferi sotterranei, con l’obiettivo di prevenirne e ridurne l´inquinamento, promuoverne l´utilizzo sostenibile, proteggere l´ambiente, migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici e mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità. Problemi e proposte che mettono in relazione l’ambiente, la difesa del territorio e l’agricoltura, per la quale l’acqua rappresenta una risorsa vitale. Come ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli “rispetto a questo tema occorre un approccio integrato. L’emilia-romagna è una regione che ha raggiunto livelli molto virtuosi nella gestione dell’acqua dal punto di vista agricolo, ed è anche la regione con il maggior livello di biodiversità in Italia. Nel nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020 il tema della gestione della quantità e della qualità dell’acqua sarà molto presente, e già nei prossimi mesi - ha concluso l’assessore - saremo operativi con i primi bandi specifici su questi contenuti”. Il convegno è stato animato da un flash mob sull’acqua che ha visto protagonisti gli alunni delle scuole medie Besta di Bologna.  
   
   
AMBIENTE: FVG, ACQUA COME RISORSA E TEMA DI RELAZIONI INTERNAZIONALI  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - Di adeguate e tempestive misure di gestione sostenibile dell´acqua si è discusso venerdì al Parco delle Fonti di Torrate di Chions (Pordenone) in occasione della tavola rotonda "Acqua e sviluppo sostenibile", organizzata dall´Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) di Trieste in occasione della Giornata mondiale dell´acqua che si celebra in tutto il mondo il 22 marzo. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche l´assessore regionale all´ambiente, Sara Vito, e il direttore generale dell´Ogs, Norberto Tonini. Vito ha evidenziato che "garantire a tutta la popolazione acqua di buona qualità è un problema di sviluppo sostenibile. E´ necessario pensare all´acqua non solo in termini di sfruttamento, ma soprattutto come risorsa: risorsa a fini della salute, risorsa per la produzione di energia, per l´agricoltura e l´industria". "Ma dobbiamo pensare all´acqua - ha continuato Vito - anche in termini di relazioni internazionali. L´isonzo ne è un esempio, tanto da essere un "caso studio" all´interno del progetto Nexus, promosso dalle Nazioni Unite". Vito ha ricordato ciò che l´amministrazione regionale ha fatto sul tema dell´acqua, in particolare il "Piano di tutela", che recepisce la Direttiva quadro sulle acque dell´Unione Europea (2000/60/Ce), approvato in dicembre 2014 e ora sottoposto alla fase di pubblica consultazione. Ha ricordato anche che a metà aprile verrà discusso in Consiglio regionale il disegno di legge sulla difesa del suolo e sull´utilizzo delle acque, che prevede sia azioni di prevenzione del rischio idrogeologico, sia la semplificazione delle procedure amministrative di competenza regionale. Alla tavola rotonda hanno preso parte qualificati relatori, che hanno esposto diversi temi e ricerche legati alla gestione sostenibile dell´acqua. Giorgio Mattassi, direttore del Dipartimento provinciale di Udine dell´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa), ha spiegato che la Direttiva quadro 2000/60/Ce si pone come primo obiettivo quello di garantire a lungo termine uno stato di qualità "buono" di ogni corpo idrico superficiale. La qualità è valutata sull´intero sistema ecologico, considerando anche le pressioni ambientali ed antropiche che possono alterare tale stato. Di acque sotterranee hanno parlato Pietro Zangheri dell´Università di Padova, Giovanni Paiero dell´Università di Udine e Daniel Nieto Yabar, geofisico dell´Ogs. Per Zangheri, tra Livenza e Tagliamento c´è una ricchezza d´acqua con pochi confronti al mondo, ma spesso non è utilizzata al meglio, anche per una normativa vecchia e complessa. Nieto Yabar e Paiero hanno presentato, invece, il progetto sperimentale dell´Ogs "Warbo", che prevede la ricarica delle falde acquifere sotterranee.  
   
   
MINISTERO LUPI, ASSESSORE LOMBARDIA: NO A ´ITALIA SICURA´ BIS  
 
Milano, 24 marzo 2015 - "Alcune deleghe del Ministero delle Infrastrutture a un´apposita Struttura di Missione che dipenda direttamente dalla Presidenza del Consiglio? Matteo Renzi ci pensi bene. Questo schema, in materia di dissesto idrogeologico, sta producendo solo annunci. Un caso emblematico? Quello delle opere relative alla messa in sicurezza di Milano in caso di forti piogge. Da un anno Roma fa promesse, ma gli unici soldi, quelli veri, sono stati garantiti da Regione e Comune". Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, commenta così le ipotesi alle quali starebbe lavorando il presidente del Consiglio Matteo Renzi in merito alla riorganizzazione del Ministero delle Infrastrutture, dopo le dimissione di Maurizio Lupi. "I problemi di un Ministero così complesso e delicato - prosegue Viviana Beccalossi - non si risolvono con l´istituzione di nuovi Uffici, che magari si sovrappongono a quelli già esistenti. L´esperienza della struttura di Missione Italia Sicura e del ´Renzi-centrismo´ ne sono l´esempio, con la creazione di una ´macchina´, che era stata presentata come la risoluzione di tutti i problemi e che, a oggi, per quanto riguarda la Lombardia, non è riuscita a finanziare nemmeno un´opera fondamentale per la protezione dei cittadini, come la messa in sicurezza di Milano dalle esondazioni del fiume Seveso". "Da un anno - conclude l´assessore Beccalossi - Roma annuncia lo stanziamento di 80 milioni di euro, per ora i finanziamenti a disposizione per realizzare le opere sono i 10 milioni garantiti dalla Regione e i 20 previsti nel Bilancio del Comune. Dalla Struttura di Missione, invece, selfie e tagli".  
   
   
PIANO DI GESTIONE DEL RISCHIO ALLUVIONI, CONSULTAZIONE PUBBLICA A CAMERINO IL 25 MARZO.  
 
Ancona, 24 marzo 2014 - “Una consultazione pubblica che accoglie, con favore, le opinioni di tutti, per contrastare, insieme, il rischio delle alluvioni”. L’anticipa l’assessore alla Difesa del Suolo, Paola Giorgi, confermando il coinvolgimento di tutta la comunità regionale nella realizzazione del Piano di gestione del rischio alluvioni. A Camerino, il prossimo 25 marzo, presso la Sala degli Stemmi di Palazzo Ducale, con inizio alle ore 15.00, si terrà il secondo incontro pubblico per recepire la nuova direttiva europea sul rischio alluvioni. La prima consultazione si è svolta, nel 2013, a Porto Sant’elpidio, con la partecipazione delle istituzioni, delle associazioni, delle categorie economiche e degli ordini professionali. La direttiva Ue, emanata nel 2007, prevede che, entro il 2015, vadano approvati i Piani di gestione a livello di distretto idrografico: entità territoriale che accorpa più bacini idrografici. In tutta Italia le attività sono coordinate dalla Autorità di bacino nazionali; le Marche sono suddivise tra il distretto dell’Appennino settentrionale, che fa riferimento all’Autorità dell’Arno e il distretto dell’Appennino centrale, che fa capo all’Autorità del Tevere. La prima fase del lavoro ha riguardato la mappatura delle aree a rischio di esondazione, secondo i nuovi criteri europei, che viene portata ora all’esame della comunità regionale per acquisire, indicazioni e osservazioni. “Il confronto rappresenta un passo importante per affinare le strategie del Piano e consentire ai cittadini di influenzare l’approccio sul tema con le proprie idee e la prioria esperienza, messe a disposizione della collettività per operare le scelte migliori - afferma l’assessore Giorgi – A Camerino sarà proposto anche un questionario da compilare che consente una lettura critica del Piano e la possibilità di segnalare le priorità della zona in cui vive il cittadino, allo scopo di migliorare la prevenzione e la gestione degli eventi alluvionali nel distretto idrografico dell’Appennino centrale a cui appartengono le Marche”. L’appuntamento è organizzato dall’Autorità di bacino del fiume Tevere e dalla Regione Marche. Parteciperà anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Maura Malaspina, per la competenza sui Consorzi di bonifica. La consultazione pubblica riguarderà, contestualmente, l’aggiornamento del Piano di gestione della risorsa idrica del Distretto idrografico dell’Appennino centrale, oggetto di confronto già dal luglio 2014.  
   
   
MAGREDI: FVG, VERSO UN UTILIZZO CONDIVISO E MONITORATO  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - "L´utilizzo dell´area dei Magredi sarà monitorato e sarà oggetto di un lavoro congiunto tra i vari soggetti interessati per evitare ogni eventuale criticità che possa compromettere l´area, su cui insistono vincoli di servitù militare e vincoli dovuti alla presenza di un Sito di interesse comunitario (Sic), di valenza naturalistica e paesaggistica". Lo afferma l´assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro che oggi ha svolto un sopralluogo nell´area dei Magredi tra i torrenti Cellina e Meduna, in corrispondenza del poligono addestrativo militare, accompagnata dai tecnici regionali del servizio Paesaggio e Biodiversità e del Corpo Forestale Regionale. Il sopralluogo si è concentrato in particolare sulle aree che recentemente erano state oggetto di segnalazioni da parte di cittadini e comitati, preoccupati per il possibile degrado dell´area dovuto all´intensificarsi delle operazioni militari. A seguito del sopralluogo si è deciso di procedere con un monitoraggio puntuale e georiferito, supportato da strumentazioni con coordinate Gps, delle aree ritenute più a rischio nel caso di un utilizzo prolungato e continuativo. "La scorsa settimana - ricorda Santoro - ho già avuto un proficuo incontro con il generale Alessandro Guarisco comandante regionale dell´Esercito, con cui abbiamo condiviso l´interesse comune a far convergere le rispettive esigenze; svilupperemo pertanto tutte le ulteriori integrazioni tra l´utilizzo militare, normato dal disciplinare d´uso, e l´attività richiesta dall´Europa per la tutela e la conservazione ambientale nel piano di gestione del Sic". "Inoltre - conclude l´assessore - attiveremo un tavolo tecnico sia con la direzione Ambiente che con il Comando Militare Esercito per trovare l´intesa necessaria al rinnovo del nuovo disciplinare affinchè le modalità di utilizzo dell´area siano condivise per tempo con il ministero, grazie a un contributo attivo della Regione".  
   
   
VIA AI LAVORI PER LA DOPPIA CASSA DI FIBBIANA: 11 MILIONI DALLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze 24 marzo 2015 - L´arno sarà ancora più sicuro appena saranno completati i lavori per le nuove casse di espansione di Fibbiana, presentati oggi in palazzo comunale ad Empoli. Un´intervento su cui la Regione Toscana ha investito 11 milioni. "Questa opera – sottolinea l´assessore alla presidenza della Toscana Vittorio Bugli, che era ad Empoli - rappresenta un significativo contributo alla riduzione del rischio idraulico sull´Arno, obiettivo per il quale si stanno completando una serie di importanti interventi". Un lavoro che arriva da lontano, con la realizzazione della cassa di espansione di Madonna della Tosse sul fiume Elsa prima dello sbocco in Arno, proseguito con la cassa di espansione di Roffia a San Miniato inaugurata poche settimane fa e ancora con la cassa dei Renai a Signa per cui si sta concludendo la gara. Un lavoro che si arricchisce adesso dell´intervento a Fibbiana. "Una risposta significativa - dice Bugli - rispetto al territorio della valle di Firenze". A Fibbiana partiranno entro la metà di aprile i lavori alla nuova cassa di espansione 1 e sarà completata la seconda. E´ il più grande intervento realizzato sul bacino empolese del fiume Arno dal dopoguerra ad oggi: una difesa in grado di scongiurare alluvioni importanti che per dimensioni e portata si verificano stastisticamente ogni duecento anni, lì dove l´alluvione del 1966 provocò miliardi di danni e diverse vittime lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva. L´intervento di Fibbiana 1, dal costo di quasi 9 milioni di euro, è stato finanziato tutto dalla Regione; il progetto e l´appalto sono state seguiti dell´Unione dei Comuni dell´Empolese Valdelsa. Partito il cantiere, l´impresa ha tempo due anni e mezzo per completare l´opera. Le nuove casse di espansione rientrano nel sistema di opere previste dal Piano stralcio sul rischio idraulico dell´Autorità di bacino del fiume Arno. Il completamento invece della cassa di Fibbiana 2 interessa il territorio di Capraia e Limite. E´ previsto una scavo per raggiugere la capacità d´invaso a suo tempo programmata, ma il terreno di resulta non verrà sprecato: sarà infatti utilizzato per la realizzazione degli argini della Cassa di espansione di Fibbiana 1, che una volta completata sarà collegata all´Arno attraverso otto paratoie di accesso che si apriranno solo quando il fiume avrà superato il livello della soglia di sfioro, posta a 28 metri slm e che corrisponde indicativamente al livello di massima piena in corrispondenza del ponte di Empoli aumentato di 70 centimetri. La cassa è divisa tre invasi a cascata: il primo sarà in grado di contenere 336 mila metri cubi di acqua, il secondo ne accoglierà 2 milioni e 400 mila. Se non fosse ancora sufficiente, c´è il terzo con altri 350 mila metri cubi.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: RICOSTRUZIONE ZONE TERREMOTATE, PAGAMENTO IMU A LUGLIO IMMOBILI INAGIBILI. L´ASSESSORE COSTI: "GIÀ AL LAVORO PER CHIEDERE PROROGA"  
 
Bologna, 24 marzo 2015 - “Siamo già al lavoro, e non da oggi, per chiedere al Governo di prorogare la scadenza del pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili. Pensiamo che a luglio non vi siano le condizioni per dare corso al pagamento di questa imposta, anche se al 50%. Con la collaborazione dei Comuni stiamo effettuando il monitoraggio degli immobili inagibili richiesto dalla Legge di stabilità, e a fine mese invieremo il dato al ministero dell’Economia. Prosegue quindi il nostro impegno per venire incontro alle giuste richieste dei cittadini e dei Sindaci”. Lo afferma Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive con delega alla Ricostruzione, commentando le prese di posizione rispetto alla reintroduzione dell’Imu prevista dalle norme per il prossimo luglio. “É un tema che abbiamo ben presente - spiega Costi - tanto è vero che lo abbiamo inserito all’ordine del giorno del Comitato istituzionale sulla ricostruzione che si è svolto a Bondeno martedì scorso. Siamo in contatto con il Governo per definire un emendamento che proroghi la scadenza per il pagamento dell’imposta”. “Sono certa - conclude l’assessore - che il lavoro di squadra che da sempre ha caratterizzato ogni fase della ricostruzione delle aree interessate dal sisma porterà quei risultati che sono nelle giuste aspettative di chi è stato colpito da un evento così grave, ma che sta lavorando intensamente per ripartire e ridare futuro a migliaia di cittadini”.  
   
   
DIFESA DEL SUOLO - ALTRI 5 MILIONI DI EURO ALL´EMILIA-ROMAGNA PER REALIZZARE INTERVENTI URGENTI A PARMA E CESENATICO.  
 
 Bologna, 24 marzo 2015 - 5 milioni e 400 mila euro all’Emilia-romagna per realizzare interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico: i primi fondi per il Piano regionale di messa in sicurezza del territorio arrivano dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha approvato un programma nazionale di opere pubbliche che vale 50 milioni. “Si tratta di un primo, importante passo nella road map contro il dissesto idrogeologico che abbiamo definito con i ministeri - afferma l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Questi fondi costituiscono un’anticipazione del piano complessivo di messa in sicurezza del nostro territorio, più volte colpito da ondate di maltempo eccezionali, e permettono di realizzare quattro interventi urgenti nelle province di Parma e Forlì-cesena. Si tratta di risorse consistenti, perché quasi il 10% della cifra stanziata a livello nazionale è stata destinata alla nostra regione, ma è solo il primo tassello”. “Oltre 5 milioni che si aggiungono ai 19 già destinati ad interventi urgenti per le emergenze e serviranno a realizzare progetti definitivi - aggiunge il presidente della Regione Stefano Bonaccini -. A breve firmerò l’intesa con il ministro Galletti per le nuove risorse del Piano nazionale sul dissesto”. Le risorse assegnate all’Emilia-romagna riguardano quattro interventi nelle province di Parma e Forlì Cesena. A Parma è destinato 1 milione e 400 mila euro per il rifacimento del ponte della Navetta, crollato in seguito all’evento di piena del 12,13 e 14 ottobre 2014. Per la provincia di Forlì-cesena i lavori riguardano il potenziamento delle strutture arginali dei canali Venone e Vena Madonnina (1 milione 900 mila euro); la costruzione della cassa di laminazione arginata ed annesse opere idrauliche di regolazione a servizio del canale Madonnina (1 milione 500 mila euro); lavori urgenti di manutenzione straordinaria del canale di bonifica Madonnina a difesa delle abitazioni limitrofe (600 mila euro).