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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
MILANO: CITTA´ DELLA SALUTE, COSTITUITO IL CONSORZIO LO GUIDERA´ LUIGI ROTH. IMPEGNO A FINIRE L´OPERA PER IL 2015 FORMIGONI: E´ IL PIU´ IMPORTANTE PROGETTO SANITARIO IN ITALIA  
 
Milano, 3 novembre 2009 - E´ stato ufficialmente costituito il Consorzio che curerà la realizzazione della "Città della Salute", il nuovo polo di ricerca, cura e didattica per le malattie infettive, neurologiche e oncologiche che riunirà Sacco, Besta e Istituto dei Tumori. "Sarà un complesso nuovo e innovativo - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, annunciando la nascita del Consorzio ieri in conferenza stampa - come concezione, ideazione e naturalmente realizzazione. Si tratta del progetto più importante in Italia in questo momento". L´iniziativa, fortemente voluta, promossa e quasi interamente finanziata da Regione Lombardia, coinvolge, oltre ai tre ospedali, anche Comune di Milano, Comune di Novate Milanese, Università degli Studi di Milano e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali. Con la costituzione del Consorzio, si completa l´iter avviato lo scorso 7 aprile con la firma dell´Accordo di Programma e proseguito con l´approvazione da parte della Giunta regionale della delibera che ha autorizzato i tre enti a costituire il Consorzio stesso e ne ha approvato lo statuto. A guidarlo sarà, come già annunciato, Luigi Roth, già presidente della Fondazione Fiera, presente oggi in conferenza stampa insieme all´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani e a Carlo Borsani (presidente Besta), Alberto Scanni (direttore generale Sacco) e Antonio Colombo (presidente Istituto Tumori). Citta´ Della Salute - La Città della Salute sarà un grande polo di ricerca, cura e didattica che vedrà riunite, nella stessa area dove attualmente sorge solo l´Ospedale Sacco nella zona Nord-ovest di Milano (e in parte di Novate Milanese), il Sacco stesso e le nuove sedi dell´Istituto neurologico Besta e dell´Istituto dei Tumori. "Si tratta di un´opera da 520 milioni - ha aggiunto Formigoni - quasi interamente finanziata da Regione Lombardia, che metterà a disposizione anche 20 milioni di euro per le infrastrutture e in particolare gli interventi necessari sulla tangenziale ovest e sud, oltre che alla viabilità interna alla città. I lavori si concluderanno entro il 2015. Si tratta di tempi ´feroci´: realizzare infatti in poco più di cinque anni un´opera come questa è una sfida ambiziosa ma sulla quale noi ci impegniamo". "Con la Città della Salute - ha aggiunto il presidente - si formerà dunque un nuovo Polo sanitario pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia quelle oncologiche, con una forte connessione tra ricerca e cura e dove si realizzerà una sinergia tra i tre Istituti e l´Università". "La realizzazione dei nuovi edifici - ha detto ancora Formigoni - consentirà di mettere a disposizione di tutti i cittadini strutture modernissime e funzionali orientate alla ricerca, all´assistenza sanitaria e alla didattica, secondo i più elevati standard mondiali". I tre Istituti - già oggi all´avanguardia nel campo dell´infettivologia, dell´oncologia e delle neuroscienze - potranno trarre ulteriore impulso dalla possibilità di svolgere la loro attività in modo armonizzato, ottimizzando strumenti e risorse, pur mantenendo nel contempo ciascuno le proprie peculiarità. "L´unione di tre istituti pubblici - ha aggiunto Bresciani - sviluppa il concetto di rete e dell´organizzazione in dipartimenti funzionali. Questo lavoro è un segnale molto positivo per la crescita del nostro sistema sanitario e della ricerca". Secondo Luigi Roth, si tratta di realizzare un "contenitore nuovo per una medicina nuova". Il Nuovo Complesso - Il nuovo complesso occuperà 220. 000 metri quadrati di superficie per le funzioni di ricerca, di cura, per le strutture di ospitalità e per i servizi; altri 70. 000 metri quadrati di superficie saranno dedicati a parcheggi, impianti tecnologici e all´asilo nido aziendale. I posti letto complessivi saranno 1. 405 (Besta 250, Tumori 505, Sacco 650), quasi un centinaio in più degli attuali (che sono: Besta 223, Tumori 482 e Sacco 604). Gli organici dei tre istituti saranno mantenuti ai livelli attuali. Benefici - I benefici derivanti dal nuovo insediamento riguarderanno infatti economie di scala, ottimizzazione dell´uso delle alte tecnologie biomediche, utilizzo integrato delle piattaforme tecnologiche, gestione condivisa della logistica, strutture di risposta (almeno parziale) al bisogno di residenzialità di ricercatori, studenti e familiari dei pazienti e, in definitiva, miglioramento dell´offerta sanitaria. Un altro effetto positivo sarà quello di trattenere cervelli nella ricerca e nella sanità pubblica italiana. La prospettiva è quella di esaltare le peculiarità di ciascuno dei tre Istituti coinvolti e di offrire nel contempo le migliori garanzie anche sotto il punto di vista della programmazione sanitaria regionale, riducendo i costi ed evitando duplicazioni di reparti di eccellenza, come ad esempio neurochirurgia. L´area sulla quale sorgerà la Città della salute è dotata di una buona accessibilità stradale e autostradale, ferroviaria (compresa l´alta velocità) e metropolitana, facilmente raggiungibile anche dagli aeroporti di Malpensa e di Linate. Il Consorzio - Al Consorzio spetteranno, tra gli altri, i compiti di: identificare il processo e il metodo di lavoro; - perfezionare e condividere la mission unificante e differenziante di Città della Salute; - elaborare il progetto in modo collegiale, farlo conoscere e condividere all´interno delle tre realtà e all´esterno, con gli stakeholder diretti e indiretti; - realizzare i nuovi assetti ospedalieri, in quanto stazione appaltante; - identificare tutte le possibili sinergie operative, riducendo gli sprechi; - gestire le procedure di gara e l´affidamento a terzi della realizzazione; - individuare le strategie finanziarie per la sostenibilità economica del progetto; - adottare un´adeguata e innovativa strategia di governance corale della trasformazione; - comunicare il progetto nelle sue differenti fasi. .  
   
   
IL DIABETE CURATO CON LA CHIRURGIA ALL’OSPEDALE DI PORDENONE  
 
Pordenone, 3 novembre 2009 – Gli interventi chirurgici previsti dal progetto sono di due tipi, ma la chirurgia dell’ ospedale di Pordenone si occuperà solo del bypass gastrico, che peraltro viene ritenuto essere uno dei migliori per quel che riguarda l’obesità, quello con minori effetti collaterali, e che consente l’eliminazione dell’80/90% del peso in eccesso. Il ´Santa Maria degli Angeli´ di Pordenone è uno dei ventuno ospedali italiani in cui è stata attivata la "Chirurgia del diabete". Da ottobre, infatti, è partito il primo studio multicentrico al mondo con un protocollo messo a punto da due figure di riferimento a livello internazionale in ambito chirurgico e di diabetologia: il professor Nicola Scpinaro, padre mondiale della chirurgia bariatrica, e il professor Ele Ferrannini, ordinario di Endocrinologia all´Università di Pisa. Dal giorno successivo all´intervento il ´post-diabetico´, una figura che non era mai esistita prima d´ora, non deve più sottoporsi alle iniezioni di insulina, né assumere alcun farmaco. Tutti i valori, a partire dal livello di glicemia, ritornano in breve alla normalità. E si evitano le gravi complicazioni cardiovascolari, renali, oculistiche, oltre alle possibili amputazioni degli arti inferiori. . .  
   
   
SLA: PARTE NEL LAZIO IL PERCORSO PROTETTO PER 70 PAZIENTI  
 
 Roma, 3 novembre 2009 - Nelle Asl Roma A e Roma C, la Regione Lazio dà il via alla sperimentazione di un percorso assistenziale dal ricovero in ospedale all´assistenza a casa Dei circa 3. 500 casi di Sla in Italia, attualmente nella Regione Lazio si stimano circa 330 pazienti, di cui 165 nel territorio del Comune di Roma. Il Vicepresidente Esterino Montino "Dopo la verifica dei risultati, l´esperienza potrà essere estesa su scala regionale". La giunta della Regione Lazio ha dato il via libera alla sperimentazione di un percorso assistenziale per le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica. Il progetto, finanziato con un milione di euro, sarà sperimentato per un anno a partire dai territori delle Asl Rma e Rmc e coinvolgerà circa 70 pazienti. "Si tratta di un modello di continuità assistenziale e presa in carico dei pazienti affetti da Sla dal ricovero in ospedale al ritorno a casa - spiega Esterino Montino, vicepresidente della Giunta della Regione Lazio - Si comincia dalle Asl Rma e Rmc, dopo la verifica dei risultati, l´esperienza potrà essere estesa su scala regionale. L´obiettivo è quello di favorire la migliore appropriatezza della cura e della qualità di vita di queste persone. Il percorso è frutto dell´attività di un gruppo di lavoro istituito presso l´Assessorato alla Sanità della Regione Lazio, che mette in rete l´attività e le diverse competenze degli operatori sanitari, sociali, delle associazioni di volontariato e dei malati di Sla coinvolti nel progetto". Il percorso individua le specifiche fasi della presa in carico del paziente affetto da Sla e l´adeguata formazione del personale coinvolto in ogni momento del progetto. Neurologi, otorini, gastroenterologi-nutrizionisti, anestesisti, fisiopatologi respiratori, riabilitatori della fonazione e della motricità e infermieri costituiranno l´equipe appositamente formata per assistere e accompagnare il paziente affetto da Sla sia durante la permanenza in ospedale sia nel delicato passaggio della dimissione e ritorno a casa fino all´affidamento ai servizi del territorio anche questi specificamente formati per i peculiari problemi sanitari e psicologici dei pazienti e delle loro famiglie. "Per favorire il massimo livello di comunicazione possibile per le persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica, in coerenza con questo progetto - continua Montino - la Regione Lazio ha recentemente finanziato con 1,5 milioni di euro l´acquisto di comunicatori di ultima generazione". Dei circa 3. 500 casi di Sla in Italia, attualmente nella Regione Lazio si stimano circa 330 pazienti, di cui 165 nel territorio del Comune di Roma. .  
   
   
NELLE MARCHE ATTIVO IL CALL CENTER SULLA PANDEMIA INFLUENZALE.  
 
Ancona, 3 Novembre 2009 - E´ attivo dal 2 novembre, il ´call center´ che fornisce tutte le informazioni sulla pandemia influenzale. Attivato dal Servizio Salute della Regione Marche sara` attivo tutti i giorni, sabato e domenica inclusi, dalle 9. 00 alle 19. 00. All´altro capo del filo, in risposta al numero telefonico gratuito 800. 186. 006, vi saranno medici appositamente preparati che risponderanno a tutte le domande che i cittadini vorranno porre. Oltre alle informazioni generali sul virus A/h1n1, alle norme di prevenzione e chiarimenti sul vaccino, potranno essere richieste informazioni su sedi e orari delle vaccinazioni. I medici del Call center forniscono indicazioni a supporto di quanto gia` fanno i medici e i pediatri di famiglia e potranno dare utili consigli per la gestione dei malati in casa anche nei giorni festivi. Utili informazioni inoltre, dal 2 novembre, reperibili nel sito: www. Salute. Marche. It. .  
   
   
FONDI PER CONTRASTARE LE DIPENDENZE PATOLOGICHE NELLE MARCHE  
 
Ancona, 3 Novembre 2009 - Oltre due milioni di euro per contrastare le dipendenze patologiche. Lo stabilisce la Giunta regionale su proposta dell´assessore ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, che definisce gli indirizzi di programmazione e i criteri di ripartizione delle risorse per ridurre la domanda di droghe e frenare il fenomeno. In particolare, i fondi dovranno sostenere interventi residenziali specialistici per specifiche tipologia di utenza, come persone da reinserire socialmente, con doppia diagnosi, o madri tossicodipendenti con figli minorenni. Saranno destinati anche ad interventi di strada che prevedono l´impiego di operatori o unita` mobili per l´intercettazione del disagio di giovani e adulti, per l´informazione e la realizzazione di programmi per la promozione della salute e la prevenzione del consumo di sostanza psicoattive illegali, con riferimento alla cocaina e al doping sportivo; o legali come alcol, tabacco e psicofarmaci; di comportamenti di abuso, come il gioco d´azzardo patologico. Per interventi semiresidenziali (centri diurni) ad integrazione delle rette sanitarie e di counseling telefonico, il numero verde regionale sulle droghe 800 01 22 77. Ogni servizio viene co-finanziato dalla Regione in misura pari all´importo concesso l´anno precedente. La quota comunque non potra` superare l´80 per cento della spesa effettivamente sostenuta. .  
   
   
SALUTE MENTALE: CHINNICI, IMPORTARE ESPERIENZA IRLANDESE IN SICILIA  
 
Palermo, 3 novembre 2009 - Una visita a Dublino per conoscere la realtà locale che si occupa di disagio psichico giovanile, ma soprattutto studiare la possibilità di importare le “buone prassi” delle comunità irlandesi in Sicilia. L’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali, Caterina Chinnici, è stata per due giorni nella comunità "Cheeverstown House", centro di eccellenza per la disabilità psichica. L’occasione è stata la conclusione del progetto “Studiare riabilitando”, avviato dalla cooperativa “Primavera” di Geraci Siculo, che da oltre 10 anni assiste una quarantina di ragazzi diversamente abili. Per tre settimane, sei adolescenti siciliani, tra i 16 e i 17 anni, sono stati ospiti del centro irlandese. L’obiettivo, perfettamente raggiunto, era quello di poter dimostrare che anche coloro che hanno un deficit cognitivo lieve possono, attraverso corsi formativi e ludico-ricreativi, apprendere. Nei due giorni, l’assessore Chinnici ha incontrato i dirigenti della comunità di Dublino per conoscere l’attività svolta dagli specialisti irlandesi e confrontarsi sulle esperienze e sui metodi di lavoro. "In Irlanda - spiega l’assessore - hanno un sistema che funziona, con una legislazione in materia più avanzata della nostra e che, quindi, possiamo sicuramente prendere a modello. Quello del disagio psichico giovanile è certamente un tema che mi vede particolarmente sensibile, per cui, come governo regionale, cercheremo di muoverci per far sì che le esperienze positive di altri paesi, come l’Irlanda appunto, possano essere utili da importare, in modo tale da sconfiggere l’indifferenza, le forme di egoismo, promuovendo la cultura del rispetto reciproco”. Il centro d´eccellenza irlandese accoglie e ospita i soggetti affetti da disabilità mentale di tutte le fasce d´età. Nella sua area sportiva vengono preparati i giovani che in futuro vogliono partecipare alle Paralimpiadi. Il centro si avvale anche di altre strutture distribuite in città - tipo case famiglie - dove i giovani possono stare, per brevi periodi, in piccoli gruppi con i loro familiari. Ha un sistema organizzativo misto tra pubblico e privato e si sottopone periodicamente a una serie di controlli e verifiche sul proprio operato da parte di una società americana che valuta gli standard di qualità. .  
   
   
UMBRIA: GIUNTA REGIONALE APPROVA BANDO PER REALIZZARE INTERVENTI DESTINATI LOCAZIONE ANZIANI AUTOSUFFICIENTI  
 
Perugia, 3 novembre 2009 - Ammontano a 4 milioni di euro le risorse destinate dalla Regione Umbria per finanziare il bando di concorso per l’assegnazione di contributi per la realizzazione di interventi sperimentali da destinare alla locazione per anziani autosufficienti ultra sessantacinquenni. I contenuti del bando approvato dalla Giunta regionale e che rientra nell’ambito del Programma Operativo Annuale 2008/2009 di Edilizia residenziale pubblica, sono stati esaminati durante un incontro – che ha prodotto la firma di un accordo - tra l’assessore alle politiche sociali e abitative, Damiano Stufara, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati Spi-cgil, Fnp-cisl, Uilp-uil. “L’accordo – ha detto l’assessore Stufara – parte dal presupposto che la domiciliarità per gli anziani autosufficienti e non, è uno degli obiettivi primari tanto della Regione Umbria che delle Organizzazioni sindacali dei pensionati. Alla crescita del disagio abitativo e alla conseguente differenziazione della domanda per categorie, la Regione ha risposto potenziando investimenti in politiche per la casa diversificando la strumentazione per rispondere al meglio alle nuove esigenze. In tale ottica si inscrive la sperimentazione che, grazie a questo Bando, potrà contare su risorse significative. E’ importante – ha aggiunto - non solo cercare di mantenere l’anziano nel proprio ambito familiare, ma ove questo non sia, tendere a realizzare alloggi predisposti per soddisfare le esigenze di nuclei composti da anziani autosufficienti e, possibilmente, inseriti nei quartieri di appartenenza in particolare in immobili dismessi nei centri storici o nelle immediate periferie urbane”. Illustrando i contenuti del Bando, Stufara ha riferito “che molte famiglie di anziani con più di 65 anni di età vivono in immobili con contratti di locazione stipulati con le regole del libero mercato o abitano in alloggi di proprietà che, spesso non sono adatti alle nuove esigenze oppure sono sovradimensionati per nuclei familiari composti da due persone. La Regione quindi – ha concluso – ha predisposto un bando per la realizzazione di alloggi di piccolo taglio e spazi comuni destinati ad attività di socializzazione da realizzare tramite interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente o di nuova costruzione. Finalità che rientrano nei princìpi del Patto per il benessere degli anziani”. Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro e non oltre 150 giorni dalla data di pubblicazione del Bando nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, che avverrà prossimamente, e spedite a mezzo raccomandata alla Regione Umbria - Direzione regionale Ambiente Territorio e Infrastrutture – Servizio Politiche della Casa e Riqualificazione Urbana, Piazza Partigiani 1 – 06121 Perugia. La concessione di contributi in conto capitale andranno a favore di aziende territoriali per l’edilizia residenziale provinciali, cooperative di abitazione, imprese di costruzioni, enti morali. Gli interventi possono essere localizzati in un qualsiasi comune della regione e devono avere le seguenti caratteristiche: nuova costruzione o recupero, numero minimo di sei alloggi, numero massimo di dodici alloggi. La Regione si riserva comunque la facoltà di finanziare interventi di dimensione superiore qualora le risorse finanziarie lo consentano e l’intervento risulti particolarmente significativo rispetto alla finalità del bando di concorso. In sede di assegnazione del contributo l’importo non potrà superare i 50 mila euro per nuovi alloggi e 55mila per il recupero. Con un provvedimento della Regione sarà istituita una commissione tecnica che provvederà alla selezione delle proposte presentate. .  
   
   
ASM: POLICORO, INCONTRO SUL “CLINICAL RISK MANAGEMENT”  
 
Policoro, 3 novembre 2009 - Si terrà sabato 7 novembre a partire dalle ore 8. 30, presso la sala riunioni dell’Asm in via Fellini a Policoro, un incontro organizzato dall’Ipasvi, Federazione nazionale dei collegi infermieri professionali, sul “Clinical risck management- strumento del governo clinico per orientare il cambiamento verso la qualità”. Dopo il saluto del direttore generale dell’Asm dott. Vito Gaudiano e del presidente del collegio Ipasvi di Matera Vito Spagnuolo, sono previsti gli interventi sulla responsabilità professionale dell’infermiere, sugli strumenti del governo clinico, sul rischio clinico, sulle raccomandazioni del ministero della salute per la gestione del rischio clinico, sulle infezioni ospedaliere e la gestione del rischio clinico, sul metodo di identificazione delle procedure errate in Sala Operatoria e sui Protocolli sperimentali per il monitoraggio degli eventi sentinella. Seguirà un dibattito conclusivo e la compilazione di un test per la valutazione dell’apprendimento e del gradimento dell’evento. Interverranno gli infermieri professionali Vito Petrara, Franco Venosa, Vito Altieri, Carmela Ramundo,maddalena Barisano e Angelo Coppola. Il Rischio Clinico può essere mitigato attraverso iniziative di Risk Management attuate a livello di singola struttura sanitaria. Il Risk Management in sanità (Clinical Risk Management) può essere definito come il complesso delle azioni messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la gestione ottimale del rischio clinico, a tutela della sicurezza del paziente. L’attività di Risk Management si articola in alcune fasi fondamentali: 1. Conoscenza ed analisi dell’errore; 2. Individuazione e correzione delle cause dell’errore; 3. Monitoraggio delle soluzioni messe in atto; 4. Implementazione e sostegno attivo delle soluzioni proposte. L’analisi dell’errore è finalizzata alla quantificazione e classificazione del rischio; ciò orienterà le scelte strategiche e gestionali conseguenti per la gestione del medesimo Il rischio sarà rappresentato non solo dalla probabilità di occorrenza dell’evento avverso, ma anche dal possibile danno per il paziente. I fattori che concorrono alla definizione del “grado di rischio” in sanità possono essere raggruppati nelle seguenti classi: Fattori strutturali-tecnologici: Fattori organizzativo-gestionali e condizioni di lavoro: Fattori umani (individuali e del team). La maggior parte degli incidenti in organizzazioni complesse, come quelle sanitarie, è, quindi, generato dall’interazione fra le diverse componenti del sistema: tecnologica, umana ed organizzativa. . .  
   
   
INAUGURAZIONE DEL CENTRO EDUCATIVO ASSISTENZIALE (CEA) DI CHâTILLON  
 
Aosta, 3 novembre 2009 - Il Presidente della Regione Valle d’Aosta, Augusto Rollandin e l’Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, parteciperanno, venerdì 6 novembre, alle 15, nel Comune di Châtillon, in via Chanoux 181, all’inaugurazione dei locali ristrutturati della sede del Centro Educativo Assistenziale Cea. L’edificio storico, sito nell’ex casa De Matteis, è stato ristrutturato per essere destinato a centro diurno per persone con disabilità di età compresa fra i 18 e i 40 anni, e si integra nella rete sia dei quattro Cea operanti a livello regionale sia degli articolati interventi dedicati alla disabilità attivati dall’Amministrazione regionale. Il Cea, in particolare, offre una risposta adeguata ai bisogni di persone con disabilità medio-gravi mediante proposte prevalentemente socio-educative, assistenziali, ludico-ricreative o, in collaborazione con il territorio, di attività occupazionali in ambiente protetto e monitorate da un servizio educativo adeguato. La ristrutturazione del fabbricato, realizzata grazie anche alla collaborazione dell’Amministrazione comunale di Châtillon, che ha ospitato il Cea nei propri locali durante i lavori, ha comportato una spesa complessiva per l’Amministrazione regionale di circa due milioni di euro, compresa la ristrutturazione dell’adiacente sede dei Volontari del Soccorso. La struttura, ampia e completamente accessibile, è stata realizzata nel rispetto di soluzioni tecniche utili a migliorare l’autonomia, la qualità di vita e la sicurezza della persona con disabilità e comprende al suo interno, spazi per attività manuali creative, 5 servizi igienici attrezzati, la sala da pranzo, il salotto per momenti di relax e ascolto di musica o visione di film, un ampio salone, una cucina, una lavanderia, una palestra per attività espressive e una sala dotata di specchio bidirezionale per la musicoterapia. L’intervento si inquadra nella rete dei servizi diurni continuativi attivati a sostegno del mantenimento presso il proprio domicilio delle persone con disabilità, finalizzati alla promozione dell’autonomia e dell’integrazione sociale, nel rispetto degli obiettivi del Piano regionale per la salute ed il benessere sociale 2006/2008. Le richieste di inserimento nel Cea devono essere presentate al Servizio disabili dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali tramite l’équipe socio sanitaria. Le richieste vengono accolte, compatibilmente con la disponibilità di posti, e per ogni utente viene concordato un progetto tra l’educatore professionale referente del Cea e la famiglia. Il servizio fornito dai Cea è gratuito. .  
   
   
"VIVEREDONNA": POSITIVO BANDO FORNITURA SISTEMA RADIOTERAPIA  
 
Potenza, 3 novembre 2009 - L’associazione “Viveredonna onlus”, il responsabile scientifico del comitato promotore per l’istituzione del Servizio di Radioterapia presso l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza, Domenico Bilancia esprimono “il proprio entusiasmo nell’apprendere che il 26 ottobre la Direzione Generale dell’ospedale San Carlo ha pubblicato il bando per la “fornitura in service di un sistema completo per la radioterapia” e vogliono anche sottolineare che non è una vittoria, ma una conquista in favore dei cittadini di tutto il territorio regionale”. “Progetto questo - si legge nella nota dell’Associazione - che appare certamente come un passo importante verso la trasformazione dell´organizzazione ospedaliera che deve andare incontro alle esigenze di cura del cittadino, ribaltando l´antica concezione di ospedale incentrato sulle esigenze degli operatori. Un grande apprezzamento va alla direzione strategica dell’ospedale potentino ed all’Assessorato alla Salute della Regione Basilicata anche per l´avvenuto avvio del “Day Service Senologico”, un servizio importante e necessario, che permette di limitare il più possibile l´ansia e la paura in chi deve affrontare il percorso di una diagnosi che spesso richiede tempi lunghi di attesa, rivolto a donne che presentano un evidente stato clinico bisognevole di indagini specifiche e rapide. Ancora un progetto di indiscutibile importanza è “Porte Aperte al San Carlo” che prevede l’apertura tutte le terze domeniche del mese di alcuni ambulatori messi a disposizione di alcune categorie di cittadini, che nei giorni feriali avrebbero difficoltà a raggiungerli. Si comincia a intravedere finalmente una sanità regionale più moderna, a dimensione più umana. Una sanità più verso “la promozione alla salute” come risorsa attiva del sistema per migliorare la condizione del singolo e, dunque, della collettività”. .  
   
   
PRESENTAZIONE "PROGETTO LEONARDO"  
 
Bari, 3 novembre 2009 -“Conosce bene i miei problemi di salute e mi aiuta nel percorso di cura quotidiano”, “è sempre rintracciabile” e “mi consiglia gli esami clinici da effettuare”. Ha risposto con un consenso plebiscitario oltre l’85 per cento dei pazienti arruolati in uno studio di fattibilità nel territorio della Asl di Lecce: il Care Manager, l’infermiere-guida adeguatamente formato per affiancare il paziente nel suo percorso di cura, è diventato un punto di riferimento insostituibile. I risultati dello studio verranno presentati martedì 3 novembre a Bari, presso l’Assessorato alle politiche della Salute in via Caduti di tutte le Guerre n. 15 alle ore 10. 00 (sala Iv° piano), a chiusura del Progetto Leonardo, una parntership tra Regione Puglia e l’azienda farmaceutica Pfizer di durata triennale. Per valutare l’impatto di tale modello di Disease and Care Management nell’ambito dell’assistenza sanitaria primaria, sono stati arruolati nello studio 1. 160 pazienti afferenti alla Asl di Lecce con rischio cardiovascolare o affetti da malattia cardiovascolare, diabete, e scompenso cardiaco, al fine di portarli ad un ruolo più attivo nella gestione della propria salute. I risultati conseguiti evidenziano non solo la fattibilità del modello di Leonardo, ma anche la sua elevata efficacia nel rendere più consapevole il paziente in materia di salute, accrescendone le capacità di autoassistenza e la predisposizione a intraprendere un cambiamento delle abitudini comportamentali. L’acquisizione di queste capacità ed il controllo costante del percorso diagnostico terapeutico da parte del team di cura rappresentano, peraltro, il presupposto per promuovere sicurezza nel trattamento domiciliare dei pazienti cronici. Intervengono Prof. Tommaso Fiore - Assessore alla Sanità Regione Puglia Dott. Ambrogio Aquilino - Direttore Medico Ares Puglia Dott. Ernesto Mola – Medico di medicina generale Asl Lecce D. Ssa Marina Panfilo – Responsabile Rapporti Istituzionali di Pfizer Italia Partecipano: Francesco Bux (Direttore Generale Ares) Vincenzo Pomo (Direttore Area Programmazione Territoriale Ares) Ettore Attolini (Direttore Area Programmazione Ospedaliera Ares) Fulvio Longo (Dirigente Servizio Prevenzione e Assistenza Territoriale Assessorato Politiche salute) Silvia Papini (Dirigente Servio Assistenza Ospedaliera Specialistica) Lucia Buonamico (Dirigente Servizio Programmazione e Gestione Sanitaria) Guido Scoditti (Direttore Generale Asl Lecce) Francesco Sanapo (Direttore Sanitario Asl Lecce) Anna Maggio (Dirigente Distretto Asl Lecce) Lucia Vantaggiato (Dirigente Distretto Asl Lecce) Lina Chiriatti (Infermiera Care Manager Asl Lecce) Rodolfo Rollo (Direttore Generale Asl Brindisi) Rappresentanti Società Scientifiche dei Mmg e degli Specialisti cardiologi e diabetologi della Regione Puglia .  
   
   
GLI INDIRIZZI IN VENETO PER CHI È AFFETTO DA GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA “PER SAPERE DOVE BUSSARE”  
 
Padova, 3 novembre 2009 - “Per sapere dove bussare” è la guida completa e di agevole consultazione presentata in anteprima alla Giornata nazionale del Trauma cranico, tenutasi sabato all´hotel Alexander di Abano Terme (Pd) con 450 persone presenti tra gente del mondo dell´associazionismo, del volontariato, del mondo scientifico e politico, per fornire alle famiglie un’informazione che sia il più adeguata e completa possibile riguardo alle risorse e ai servizi specifici presenti in Veneto a favore delle persone con Grave cerebrolesione acquisita (Gca). Per Grave cerebrolesione acquisita (Gca) s’intende un danno cerebrale, dovuto a trauma cranio-encefalico in seguito a incidente stradale o ad altre cause (anossia cerebrale, emorragia, ecc. ) tale da determinare una condizione di coma e menomazioni sensoriali, cognitive e/o comportamentali che comportano disabilità. Il numero di persone che presenta tali problemi è in costante aumento, tanto che le gravi cerebrolesioni rappresentano una delle cause principali di disabilità fisica, cognitiva, psicologica e una delle più importanti limitazioni alla partecipazione sociale nelle persone in giovane età. Per quanto riguarda le Gca a maggior impatto disabilitante in Italia, si può ritenere che vi siano circa 10-15 nuovi casi l´anno ogni 100 mila abitanti. Dopo la fase d’ospedalizzazione, permangono sequele che rendono necessari interventi di carattere sanitario e sociale a lungo termine, volti ad affrontare menomazioni e disabilità persistenti e difficoltà di reinserimento familiare, sociale, scolastico e lavorativo. La pubblicazione rappresenta l´ultima fase dell´omonimo progetto finanziato dal Comitato di Gestione (Coge) del Fondo Speciale per il Volontariato del Veneto. Coordinata dall´associazione vicentina Brain, specializzata nella fase post-riabilitativa, l´iniziativa ha visto la collaborazione dei servizi sociali, dei servizi sanitari e dell’associazionismo. La mappatura delle risorse ha messo in evidenza una notevole insufficienza e disomogeneità nel territorio regionale nello sviluppo dei servizi e delle strutture dedicati al reinserimento sociale e lavorativo delle persone con Gca. «Non si tratta di un aggiornamento ma di una mappatura che prima mancava – spiega Ilaria Locati, psicologa dell´associazione Brain e coordinatrice del progetto -. Ci siamo resi conto che l´accesso alle informazioni è il primo grande ostacolo di fronte al quale si trovano le famiglie. Quanto abbiamo raccolto fotografa le risorse esistenti in Veneto e dedicate esclusivamente alle persone con Gca. Poche strutture, principalmente nate dal “basso”, da associazioni di familiari, segnale che qualcosa mancava. Le realtà oggi esistenti sono tutte abbastanza recenti. Verona ha il pregio di aver iniziato prima di altre province, circa un ventennio fa, e gode pertanto di maggiori e variegati servizi rispetto agli altri capoluoghi. Vicenza vanta l´unica struttura pubblica del Veneto per le Gca, una unità per le gravi cerebrolesioni dopo la rianimazione. Nelle provincie di Venezia e Belluno non esistono servizi dedicati: gli unici riferimenti sono gli uffici dell’Ulss con possibilità di inserimento in centri diurni e comunità nate per le persone con disabilità congenita, che hanno problematiche completamente diverse da quelle di chi ha avuto una Gca. A Padova l’unica risposta viene dal mondo dell’associazionismo che si dà molto da fare e da una struttura che ha avviato dei progetti sperimentali». Oltre alle unità operative di disabilità per adulti e ai servizi di integrazione lavorativa delle Ulss, la guida propone indirizzi e recapiti sul territorio di associazioni di familiari, centri diurni, cooperative di tipo B e comunità alloggio così distribuite: - Provincia di Verona: 1 Associazione di familiari, 1 Comunità residenziale, 2 Strutture diurne. - Provincia di Rovigo: 1 Struttura diurna, 1 Cooperativa di tipo B. - Provincia di Vicenza: 1 Associazione di familiari, 3 Strutture diurne, 1 Cooperativa di tipo B. - Provincia di Padova: 1 Associazione di familiari, 1 Struttura diurna. - Provincia di Treviso: 1 Associazione di familiari, 1 Comunità residenziale, 2 Strutture diurne, 1 Cooperativa di tipo B. La guida si conclude con una sezione di sei “domande familiari – risposte professionali”, sunto dei botta e risposta più frequenti raccolti in un ciclo di tavole rotonde promosse dalle associazioni di familiari nel corso del progetto. «Non basta essere dimessi perché la vita ricominci da sola – aggiunge Edda Sgarabottolo, presidente dell´associazione Brain che ha organizzato la Giornata nazionale del Trauma cranico -. Bisogna dare delle opportunità alle persone perché tornino a vivere ma va fatto subito partendo dalla riorganizzazione e specializzazione dell´esistente, attraverso una serie di linee guida nella fase post-riabilitativa». La guida “Per sapere dove bussare” è stata curata dalla cooperativa Easy di Vicenza, dove lavorano parecchi ragazzi con esiti di trauma cranico. «Con il loro impegno – sottolinea Cristian Leorin, presidente della cooperativa - sono la dimostrazione vivente che anche dopo un grave insulto cerebrale è possibile farcela ma solo se la società tutta ti porge una mano: questa è una rete di servizi che funziona». Oltre alla presentazione degli importanti risultati emersi dal progetto Coge, la Giornata nazionale del Trauma cranico è stata l´occasione per fare il punto circa le altre ricerche in corso o in fase di raccolta dei fondi per partire. «La ricerca in Italia è poco finanziata, in particolare il filone dei danni cerebrali – dichiara il presidente della Federazione nazionale Associazioni Trauma cranico Paolo Fogar, che da anni collabora con le società scientifiche, in particolare con la Simfer e la Sirn –. Serve spingere non solo sulla ricerca di base, ma anche su quella clinica, “organizzativa”. Attualmente la Federazione sta raccogliendo fondi per un nuovo studio, dedicato alla revisione sull´utilizzo dei farmaci nella Gca, dalla fase riabilitativa post-acuta a quella degli esiti, nei centri di riabilitazione di riferimento italiani. Tale studio costituirà una base su cui confrontare le modalità di utilizzo delle varie sostanze farmaceutiche. In una seconda fase verranno proposti studi clinici multicentrici con l´obiettivo di raggiungere una condivisione di raccomandazioni di una buona pratica clinica». Federazione nazionale Associazioni Trauma Cranico Sito web: www. Associazionitraumi. It .  
   
   
ANDREA POZZO, UN ARTISTA EUROPEO DA RISCOPRIRE DUE MOSTRE, DUE CONVEGNI E UN FILM A TRECENTO ANNI DALLA MORTE  
 
Trento, 3 novembre 2009 - Presso la Sala degli affreschi della Biblioteca comunale di Trento, nell’ambito delle iniziative per celebrare, a trecento anni dalla morte, la figura di Andrea Pozzo, pittore, architetto e teorico trentino, è stata presentata del 30 ottobre la ristampa anastatica del suo trattato "Perspectiva pictorum et architectorum" realizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storico-artistici in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici e la Biblioteca comunale di Trento (presso la quale si trova l’edizione originale dell’opera), il sostegno della Regione e in coedizione con la casa editrice Temi. Alla presentazione l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, Richard Bösel, direttore dell’Istituto Storico Austriaco a Roma, Domenica Primerano del Museo Diocesano Tridentino e Andrea Spiriti dell’Università dell’Insubria di Varese, che hanno illustrato le iniziative espositive dedicate ad Andrea Pozzo a Roma e a Trento. Nell’occasione è stato proiettato in anteprima il filmato dedicato all’artista realizzato dalla Film Work di Trento con il sostegno del Servizio Attività culturali. Pittore e architetto, Andrea Pozzo è forse il caso più clamoroso di un artista trentino i cui modelli conobbero una fortuna e una diffusione straordinaria in tutta Europa (fino in Croazia e in Polonia dove numerosissimi sono gli altari costruiti secondo i suoi dettami ma soprattutto nel Tirolo e a Vienna). Nato a Trento, come il fratello minore Jacopo Antonio, pure architetto, non interruppe mai i rapporti con la terra natale; nel 1642 entrò dapprima, come Jacopo Antonio, nell´ordine carmelitano presso il convento delle Laste. Teorizzò le sue personali concezioni di illusionismo spaziale nell´altrettanto famoso suo trattato di architettura (1693 e 1700 il secondo tomo) per i tipi del boemo Giovanni Giacomo Komarek di cui la Biblioteca di Trento custodisce una versione originale. Nel 1703 si trasferì a Vienna decorando palazzo Liechtenstein, la chiesa dei Gesuiti e la chiesa dei Francescani divenendo polo di riferimento per tutti gli artisti dei paesi tedeschi,da Johann Bernhard Fischer von Erlach a Matthias Steinl, dedicando proprio agli imperatori austriaci Leopoldo, che ne aveva a lungo sollecitato l´arrivo a Vienna, e Giuseppe I i due tomi del suo trattato. Andrea Pozzo morì a Vienna nel 1709 e anche la città austriaca si prepara a celebrare l´architetto, a trecento anni dalla morte, con conferenze e convegni. "La volontà di celebrare Andrea Pozzo - ha detto l´assessore Panizza - ha trovato ora i migliori auspici nella possibilità di ripubblicare integralmente il Trattato. L´intervento dell´amministrazione provinciale ha finalmente in questa occasione visto collaborare le Soprintendenze provinciali con enti diversi come la Biblioteca comunale e la stessa Regione. La coedizione con la tipografia editrice Temi ha infine concluso questo evento inteso a celebrare una delle maggiori glorie trentine". Panizza ha quindi salutato il direttore dell’Istituto storico austriaco di Roma, professor Richard Bösel che ha presentato le iniziative attuate a Roma per celebrare il grande artista trentino, iniziative che vedono la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storico-artistici con l’Istituto Storico Austriaco a Roma, con la Pontificia Università Gregoriana e la Biblioteca Hertziana di Roma per la mostra Mirabili disinganni: Andrea Pozzo a cura di Richard Bösel e Lydia Salviucci Insolera che si terrà a Roma (5 marzo – 13 maggio 2009) presso l’Istituto Nazionale per la Grafica. La realizzazione dell’iniziativa sarà sostenuta anche dall’ufficio per la realizzazione di grandi eventi della Provincia. La mostra che può vantare l’esposizione delle matrici originali utilizzate per la stampa del Trattato, acquisto recente dello stato italiano, si configura come importantissima iniziativa sull’architetto trentino. Saranno esposti come in un vero e proprio laboratorio anche gli strumenti matematici e di disegno utilizzati dall’artista (provenienti dai musei fiorentini della scienza); un convegno a Roma organizzato a partire dal 18 novembre 2009 prevede la partecipazione del soprintendente provinciale per la presentazione della ristampa del "Trattato" e va registrato anche il convegno che si aprirà nel 2010 organizzato dalla Fondazione Cini di Venezia ancora per Andrea Pozzo e che vede nel suo comitato promotore la presenza di Laura Dal Prà. Ricordiamo poi che il Museo Diocesano Tridentino organizza a sua volta, con il sostegno del Servizio Attività culturali, una mostra sull’artista trentino dedicata in particolare alla sua produzione pittorica che aprirà nel mese di dicembre e sarà dedicata a Pozzo pittore. Iniziativa presentata oggi dalla vicedirettrice del Museo, Domenica Primerano. "Sono infine lieto - ha concluso Panizza - di presentare l’anteprima del film - documentario dedicato all’artista e realizzato dalla Filmwork Company per conto del Servizio Attività culturali della Provincia, girato a Trento, Vienna e a Roma e che raccoglie interviste ad alcuni dei maggiori studiosi sull’argomento". Ricordiamo che Andrea Pozzo rimase a Roma per quasi un ventennio, fino al 1702 e in questo ambiente da sempre ricco di fermenti e stimoli artistici, ebbe modo di approfondire i suoi studi sulla prospettiva e perfezionare la sua tecnica pittorica. Qui teorizzò le sue personali concezioni di illusionismo spaziale sfociate nel famoso trattato "Perspectiva pictorum et architectorum – Prospettiva de’ pittori e architetti", scritto in lingua latina e italiana e pubblicato in due volumi per i tipi del boemo Giovanni Giacomo Komarek, il primo tomo, composto di 108 tavole, nel 1693 mentre il secondo, con 118 tavole, nel 1700. Il trattato di Pozzo ha avuto fin da subito una risonanza internazionale grazie all’importanza dei suoi insegnamenti e alle splendide tavole di illustrazione che sono divenute presto un punto di riferimento per gli architetti contemporanei e successivi, anche per quelli trentini come ad esempio Cristoforo Benedetti e i Sartori. Il trattato è stato tradotto nelle principali lingue, dal tedesco all’inglese, dal francese all’olandese e persino in cinese. La volontà di celebrare degnamente Andrea Pozzo si è pertanto incentrata su un’impresa editoriale attesa da anni e destinata a divenire una pietra miliare per gli studi di storia dell’architettura, un contributo concreto e duraturo alla conoscenza della sua opera teorica e pratica, vista la difficoltà a reperire e consultare i volumi originali. I due tomi, raccolti in confanetto, sono corredati da un fascicolo contenente due saggi critici introduttivi di Pascal Dubourg Glatigny, noto studioso di prospettiva, e Mauro Hausberger della Biblioteca comunale di Trento. L’opera è in vendita nelle librerie a partire da oggi al prezzo di copertina di 100 Euro. . .  
   
   
SPAZI DI CONFINE / SPAZI DI CONFLITTO: IN MOSTRA AD ARTE BORGOGNA DI MILANO  
 
Milano, 3 novembre 2009 - La mostra Spazi di Confine / Spazi di Conflitto riunisce quattro giovani artisti – Martina della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde – invitati a confrontarsi sul tema del confine e del conflitto, intesi nelle loro più diverse accezioni: in senso fisico, sociale, politico, intimo. Spazi che si situano tra il pubblico e il privato, tra la sfera individuale e quella sociale; spazi aperti alla protesta e/o alla proposizione di nuove logiche e interpretazioni. L´esposizione propone fotografie e installazioni di grande impatto. Nel significato fisico-geografico, essi sono intesi come spazi che hanno la prerogativa di essere vuoti, marginali, periferie dello spazio e della mente che, per la loro mancanza di definizione, diventano luoghi di libertà frequentemente re-interpretati dagli artisti. La loro marginalità –che li sottrae alle dinamiche dello spettacolo e del consumo– permette lo svincolamento dalla società attuale e dalla sua inesauribile richiesta di merce: non essendo luoghi-vetrina, qui spesso si esplicano forme di creatività meno omologate, rinascono aggregazioni, forme di socialità, di azione e interventi alternativi e critici. E sono spesso proprio gli artisti a chiederci di guardare a questi spazi come a luoghi da far rinascere creativamente e criticamente. Gli spazi di confine e di conflitto sono anche interiori, intimi. Sono le zone dello scarto tra memoria e realtà; costituiscono il luogo decisionale che si pone tra il sì e il no, quello dove si gioca la scelta personale. Paola Verde presenta La Zona (2009), una serie di otto fotografie di fabbriche dismesse dell´area metropolitana milanese. Alcuni di questi luoghi non esistono più, hanno ceduto il passo alla città che cresce, i loro scheletri ingombranti divenuti inutili sono stati sostituiti da centri commerciali multifunzione. Di molti di loro, oggi, non resta che il ricordo. I luoghi industriali fotografati da Paola Verde subiscono una trasposizione estetica che è frutto di una combinazione tra architettura, memoria e storia. I festoni che costituiscono Festhyssen (2008) di Carlo Steiner, che dal soffitto della galleria si estendono fino all’altezza degli occhi del pubblico, sono realizzati impiegando gli articoli dei quotidiani usciti i giorni successivi al terribile incidente alla Thyssen-krupp. Attraverso l´effetto di spaesamento provocato nell´osservatore, che si ritrova al confine tra i concetti di “festa” e “decorazione” - veicolati dal festone – e quello di “morte” - evocato dal ricordo del tragico evento – l’artista propone una riflessione sull’informazione mediatica, di frequente mistificante e sulle complesse relazioni che si instaurano su un´arte di denuncia e il luogo cui è destinata, spesso lo spazio di una collezione privata (qui l´artista considera il doppio ruolo della famiglia Thyssen, industriali e collezionisti, come destinatario del lavoro dell´artista). Martina della Valle ragiona sul tema della presenza e dell´assenza, realizzando Framed Memories#1-berlin (2009), una serie di nove opere uniche costituite da vecchie fotografie di famiglia ognuna delle quali mascherata da un passe-partout, sigillato con ceralacca, che lascia libero alla vista un unico dettaglio. L´intento dell´artista è di preservare il significato e il valore delle immagini, proteggendole dallo sguardo, per salvaguardare le storie narrate e custodirne la loro carica evocativa. L´osservatore viene stimolato, attraverso i dettagli visibili, a dare un nuovo significato e a costruire una storia filtrata dalla propria esperienza. L´installazione Personal Memory Bank. Your ideas are in good hands! (2009) di Alessandra Senso Odoni indaga il confine tra la sfera privata e quella pubblica attraverso i due principali motori della contemporaneità, il denaro e il sesso. Invadono lo spazio di un´intera sala della galleria un centinaio di casseforti di varie dimensioni ricavate da scatole di cartone – ognuna identificata da una parola chiave e da un disegno – che custodiscono i segreti, le ansie e le paure di ognuno. Per l´intero svolgimento della mostra, la cassaforte “Sex” collocata al centro della sala è adibita a raccoglitore di opinioni: il pubblico è invitato a imbucarvi un proprio pensiero e al termine dell´esposizione essa verrà sigillata. Spazi di Confine / Spazi di Conflitto segna l´interesse di Arte Borgogna per la giovane arte contemporanea inaugurando un nuovo indirizzo espositivo parallelo a quello già consolidato. .  
   
   
AZZURRO INFINITO: MOSTRA PERSONALE DELLA PITTRICE ROSSANA LONGO ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
Trieste, 3 novembre 2009 - S’inaugura martedì 10 novembre alle ore 18. 30 alla Sala Comunale d’Arte di Trieste (piazza Unità d’Italia, 4) la mostra personale della pittrice Rossana Longo, intitolata ”Azzurro infinito”, che sarà presentata dal critico Marianna Accerboni. La rassegna propone una quindicina di opere recenti realizzate a olio su tela e dedicate al tema del paesaggio, alcuni nudi e un grande disegno a sanguigna di quattro metri per uno e mezzo anni e rimarrà visitabile fino al 29 novembre. Artista colta ed esperta in molte tecniche e svariate discipline, la Longo - scrive Marianna Accerboni - si esprime mediante un gesto pittorico consapevole delle tecniche antiche esercitate dai grandi maestri del passato, ma nel contempo è padrona di mezzi più moderni quali l’acrilico: appassionata all’affresco, al ritratto, al paesaggio e alle tematiche sacre e mitologiche, sa osare nella grande dimensione, che tradisce spesso chi non è tecnicamente accorto, fornendo in tale ambito prove di grande tensione espressiva e di luminosa freschezza. E sa cogliere istintivamente la tendenza alla sintesi che pervade il nostro tempo. La sua pittura è supportata anche da un’ampia cultura di base, che spazia dall’interesse per la musica classica, la musica popolare celtica, il canto gregoriano e la letteratura, alla passione per la mitologia, l’astronomia, la geometria descrittiva, l’anatomia, la storia dell’arte, con particolare attenzione per il periodo che va dalla classicità al seicento. I rimandi colti che potremmo accostare al suo talento - continua l’Accerboni - oscillano tra la conoscenza di Raffaello, di Michelangelo, dell’inquieto manierista Bartolomeo Ammannati e del genio del Pontormo; ma, con il passare del tempo, affiora nel suo gesto anche il segno nervoso e istintivo di Treccani e di quelli artisti contemporanei che si sono gradualmente ribellati alla tradizione per andare oltre, forti della lezione acquisita. Nel periodo più recente - conclude il critico - la Longo si sta infatti gradualmente affrancando dalle memorie formali del passato e traspone la grande capacità di sperimentare le tecniche antiche e la profonda sensibilità per la luce - che scaturisce più evidente proprio attraverso l’uso dei pigmenti di un tempo - in nuove soluzioni compositive, in cui una sensibilità neoromantica s’intreccia a un’interpretazione dinamica della natura, mentre nel ritratto, tema molto amato dall’artista, la tecnica felice va di pari passo con un’intuizione psicologica fine e aderente al soggetto. Nata a Trieste nel 1973, nel capoluogo giuliano ha frequentato l’Istituto d’Arte Nordio, la Scuola di Figura del Museo Revoltella sotto la guida di Nino Perizi edi Vittorio Porro, la Boston Visual School, l’atelier del maestro Walter Falzari e la Scuola dell’Acquaforte Carlo Sbisà. Si è laureata in Pittura e Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha frequentato la prestigiosa Scuola Internazionale di Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze, ha seguito un corso di stampa quadricromatica con Swietlan Kraczyna, ha studiato pittura a olio con Franco Milani. Ritrattista, paesaggista e autrice di scene di genere, ha illustrato libri di poesia e affrescato alcune parti della facciata della Chiesa di S. Apollinare a Trieste. Stampa personalmente tutte le proprie opere grafiche. .  
   
   
MARIO DI IORIO. LA GRANDE PITTURA MUSEI PROVINCIALI DI BORGO CASTELLO - GORIZIA  
 
Gorizia, 3 novembre 2009 – Prosegue l’ articolato omaggio all’artista Mario Di Iorio, nel decimo anno della sua scomparsa: un percorso espositivo in quattro tappe, a cura di Francesca Agostinelli , visitabile fino a domenica 8 novembre nella sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia (da martedì a domenica, in orario 9/19), dove è allestita la mostra dedicata a “ La grande pittura” che ha caratterizzato gran parte della stagione creativa di Mario Di Iorio , iniziata a Venezia nell’aula “incandescente” di Emilio Vedova, che lo introduce a una ricerca intesa come “avventura pericolosa”, immediatamente accolta dal giovane artista senza reticenze, in modo intenso, viscerale, totalizzante. Di Iorio aveva esposto in alcune rassegne e già dal 1975, aveva 17 anni, le sue opere erano state oggetto di personali che avevano messo in luce qualità premiate e riconosciute in diversi concorsi a livello regionale. Nel 1982, a ventiquattro anni è all’Accademia di Venezia, sotto la guida di Emilio Vedova, e si appresta ad imprimere una svolta significativa alla sua ricerca. In quell’aula Di Iorio ha iniziato, intorno al segno, la conoscenza dei grandi maestri. Sono Picasso, Van Gogh, Munch, Schiele i riferimenti storici che Vedova considera fondamentali per i suoi allievi e su cui, nelle parole di Mario, “dava lavoro” agli studenti per una formazione che contemplasse un aspetto creativo sostenuto dalla consapevolezza della grande pittura moderna. A Venezia Mario Di Iorio chiude in modo definitivo il percorso legato alle “Geometrie”, brani rigorosi di piccolo e medio formato, che hanno caratterizzato la sua ricerca precedente. .  
   
   
LA PRIMA TAPPA DEL PROGETTO A DIFFERENT ALTITUDE DI OLIVO BARBIERI E RON ZACAPA IN MOSTRA ALLA TRIENNALE DI MILANO  
 
Milano, 2 novembre 2009 - Alla Triennale di Milano é in mostra Site Specific_milano 09, prima tappa del progetto A Different Altitude di Olivo Barbieri e Ron Zacapa, un viaggio fotografico che racconta alcune delle più interessanti città italiane viste da una prospettiva insolita - dall’alto di un elicottero. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo - Milano e con la Triennale di Milano, presenta dieci immagini inedite di grande formato del capoluogo lombardo realizzate da Olivo Barbieri. Questo progetto si inserisce nella serie site specific_: fotografie e film realizzate a partire dal 2004 che coinvolge città fra cui Roma, Torino, Montreal, Amman, Shanghai, Las Vegas, Los Angeles, Siviglia, New York, Modena. Un’occasione non solo per scoprire Milano da una prospettiva inabituale, ma un’opportunità per analizzare il tessuto di una città in piena trasformazione globale alle soglie dell´Expo del 2015. Il progetto dell´artista si focalizza in particolare sui monumenti principali come il Duomo, ma considera anche le nuove aree quali la Fiera di Rho e il cantiere della futura sede della Regione Lombardia. Genova, Firenze, Napoli e Catania sono, assieme a Milano, le altre città fotografate dall’artista nell’ambito del progetto A Different Altitude: un percorso da nord a sud del Paese che raccoglie complessivamente più di cinquanta immagini di grande formato che gettano uno sguardo inedito su piazze e strade, palazzi e monumenti che perdono di consistenza lasciando spazio a un’installazione dalle forti componenti concettuali. Nel corso dei prossimi mesi, in ognuna delle città rappresentate, sarà allestita una mostra fotografica con immagini inedite e verranno realizzati altrettanti volumi. Il progetto A Different Altitude nasce dall´incontro tra Olivo Barbieri e Zacapa - il rum guatemalteco ‘invecchiato sopra le nuvole’ - e si basa sulla condivisione del valore dell’altitudine: se per Olivo Barbieri è il luogo della prospettiva, per Zacapa è il luogo in cui il distillato acquisisce le sue inconfondibili sfumature. È infatti sugli altipiani guatemaltechi che viene portato a maturare, in un centro di invecchiamento situato a 2. 333 metri sul livello del mare. La mostra site specific_Milano 09 è allestita e curata dal Museo di Fotografia Contemporanea. La mostra è accompagnata dal volume site specific_Milano 09 edito da Silvana Editoriale, con testo critico di Roberta Valtorta. Www. Rumzacapa. It .  
   
   
CAMPIONATI MONDIALI DI BOCCE NEL 2011 A FELTRE  
 
Venezia, 3 novembre 2009 - Bocce, la prima volta del Nordest! Nel 2011, infatti, i Campionati Mondiali di Bocce si terranno a Feltre, in provincia di Belluno, dal 4 all’11 settembre. La manifestazione sportiva, che avrà un’indubbia ricaduta sotto il profilo dell’immagine, è stata presentata oggi nella sede della giunta regionale, a Palazzo Balbi a Venezia, presenti il vicepresidente Franco Manzato, l’assessore Oscar De Bona, il sindaco di Feltre Gianvittore Vaccari insieme all´assessore allo sport Elio Sacchet, il presidente del Comitato organizzatore Franco Buosi, il vicepresidente della Federazione Italiana ed Internazionale di Bocce Piergiorgio Bondaz, il presidente del Comitato Regionale Veneto della Fib Luigi Andreon. “Le bocce – ha detto Manzato – fanno parte della storia, delle tradizioni e dell’identità del Veneto”, per questo la Regione sosterrà con forza la manifestazione che si terrà e Feltre e che sarà un’ulteriore occasione per la promozione turistica della montagna veneta. Uno dei canali promozionali su cui ha puntato la Regione sul piano della comunicazione a livello nazionale e internazionale – ha aggiunto – è rappresentato infatti dallo sport e da grandi atleti come testimonial. Da parte sua De Bona ha definito “storico” questo appuntamento mondiale che apre un prospettiva turistica rilevante ed è motivo di particolare soddisfazione per un bacino di utenza di sportivi delle bocce che va ben oltre la dimensione locale. Anche il sindaco di Feltre, Vaccari, si è detto convinto che l’evento del 2011 sarà di caratura eccezionale per uno sport di grande popolarità e capacità di socializzazione. I campionati mondiali – ha ricordato Buosi, presidente del comitato organizzatore – si svolgono ogni due anni. L’edizione 2011 vedrà la partecipazione di 40 nazioni da tutti i continenti. Le discipline in cui si cimenteranno i partecipanti saranno sei: coppie, individuale, combinato, tiro di precisione, tiro progressivo e tiro veloce a coppie. Per la gara a coppie la Federazione Internazionale premierà la nazionale vincitrice anche con la “34° Coppa Principe di Monaco”. Il vicepresidente Bondaz della stessa federazione ha sostenuto che ci sono tutte le premesse perché la manifestazione a Feltre sia un grande successo. I tesserati in Italia sono 120 mila; nel Veneto sono 9200 raccolti in 210 società. “Il Veneto è orgoglioso di aver ottenuto per la prima volta questo evento – ha detto, infine, il presidente regionale Andreon – e saprà far vedere le sue capacità organizzative e promuovere il suo territorio”. .