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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
GENE DIFETTOSO E TESSUTI PERIFERICI INFLUISCONO SULL´OROLOGIO BIOLOGICO DELLA MOSCA DELLA FRUTTA  
 
 I cicli naturali di luce-buio e della temperatura sincronizzano i ritmi circadiani, più comunemente conosciuti come orologio biologico. Tuttavia, secondo una nuova ricerca finanziata dell´Unione europea, per essere sincronizzati dalla temperatura, i neuroni orologio - situati nel cervello - hanno bisogno di stimoli provenienti dai tessuti periferici. I risultati, pubblicati nella rivista Neuron, mettono in evidenza alcune differenze nella sincronizzazione dell´orologio cerebrale della mosca della frutta Drosophila determanita dai cicli luce-buio e della temperatura. Le scoperte sono il risultato del progetto Euclock ("Entrainment of the circadian clock"), finanziato dall´Ue con 12,3 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Secondo i ricercatori britannici e tedeschi che hanno partecipato al progetto, l´orologio circadiano controlla una serie di processi biologici utili agli organismi. Anche se questi orologi sono autosufficienti e funzionano in condizioni permanenti, essi sono sincronizzati con l´ambiente attraverso dei fattori naturali "Zeitgeber" (dal tedesco "che dà il tempo"), tra cui i cicli luce-oscurità e della temperatura. "Gli orologi circadiani regolano molti processi biologici che avvengono in momenti vantaggiosi per l´organismo", ha detto il dottor Ralf Stenewsky del Queen Mary College presso l´Università di Londra, nel Regno Unito. "Anche se molto si sa su come i clicli naturali di luce-buio sincronizzano l´orologio circadiano degli organismi - dalle mosche fino ai mammiferi - poco è conosciuto sui meccanismi legati alla temperatura", ha aggiunto il relatore senior dello studio. Fino ad oggi, i ricercatori non erano riusciti a chiarire quali cellule o strutture avevano la capacità di individuare i cicli giornalieri della temperatura. Una mancanza di informazioni era anche alla base del mistero di come i segnali dei cicli della temperatura raggiungessero l´orologio cerebrale, hanno detto i ricercatori. In uno studio del passato il dottor Stanewsky e i suoi colleghi erano riusciti ad individuare due mutazioni nella mosca della frutta che impedivano la sincronizzazione secondo la temperatura. Essi hanno scoperto un gene difettoso - "nocte" - nelle msoche che mostravano una sincronizzazione luce-buio normale, ma una sincornizzazione molecolare e comportamentale anormale relativa alla temperatura. In questo recente studio, il team ha scoperto che mentre i cicli luce-buio erano sincronizzati nei cervelli delle mosche isolate, i cicli della temperatura non lo erano. Essi hanno ipotizzato che affinché possa avvenire la sincronizzazione basata sulla temperatura, le informazioni inviate dai tessuti periferici devono essere ricevute dai neuroni dell´orologio circadiano del cervello. I ricercatori hanno constatato come la sincronizzazione legata alla temperatura era anche impedita dall´alterazione del gene difettoso nocte nelle cellule periferiche. Lo studio ha mostrato che "La riduzione della funzione del gene nocte negli organi cordotonali (i più importanti organi sensori delle mosche) cambia la loro struttura e funzione, interferendo notevolmente sulla sincronizzazione legata alla temperature del comportamento". I ricercatori hanno rivelato che altre mutazioni che influiscono sulla funzione degli organi cordotonali impediscono anche la sincronizzazione legata alla temperatura. Ciò dimostra la centralità del ruolo del gene nocte in questi processi e l´importanza degli organi cordotonali come strutture sensoriali, in particolare come recettori della temperatura nei cicli circadiani. "Il nostro lavoro rivela differenze meccanicistiche sorprendenti e importanti tra la sincronizzazione luce-buio e quella legata alla temperatura, e aumenta la nostra conoscenza su come avviene il riavvio dell´orologio in natura", ha spiegato il dottor Stanewsky. "Questo studio dimostra, ancora una volta, il potere della genetica d´avanguradia nell´individuare nuovi fattori e meccanismi. Osservando semplicemente la sequenza del Dna di nocte, nessuno avrebbe potuto prevedere la funzione di questo genen o degli organi cordotonali nella sincronizzazione legata alla temperatura. " Hanno partecipato allo studio anche i ricercatori dell´Istituto di zoologia dell´Università di Regensburg, in Germania. Per maggiori informazioni, visitare: Neuron: http://www. Cell. Com/neuron/ Euclock: http://www. Euclock. Org/ .  
   
   
OGGI IN UMBRIA MINISTRO DELL’AGRICOLTURA SERBO  
 
Perugia - Accogliendo l’invito della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, a partecipare a un incontro sulla cooperazione internazionale tra Italia e Serbia, è da ieri pomeriggio in Umbria una delegazione serba guidata dal ministro dell’Agricoltura Sasa Dragin. Scopo dell’iniziativa, alla quale parteciperà il Ministero italiano dell’Agricoltura, è quello di sviluppare i rapporti di collaborazione avviati nel 2006 tra Regione Umbria e Provincia autonoma della Vojvodina, in Serbia. Martedì 3 novembre, la delegazione serba sarà ricevuta a Palazzo Donini dalla presidente Lorenzetti. Seguirà, a partire dalle 10, un incontro presieduto dal vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura Carlo Liviantoni e al quale prenderanno parte dirigenti del Ministero dell’Agricoltura incaricati dal ministro Luca Zaia, il direttore regionale all’Agricoltura Ernesta Maria Ranieri e i rappresentanti di “3A-parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria”. Si parlerà, spiegano dagli uffici regionali, di strategie e politiche di sviluppo rurale, management e valorizzazione di aree protette e parchi, sviluppo e valorizzazione dei prodotti tipici certificazione, sviluppo della cooperazione in agricoltura. Finalità e prospettive del progetto di cooperazione internazionale italo-serba saranno illustrati nel corso di una conferenza-stampa che si tiene alle ore 12. 30 nel Salone d’Onore di Palazzo Donini. .  
   
   
INFRASTRUTTURE, ALLO STUDIO UN NUOVO ACCORDO PER LE INDENNITÀ DI ESPROPRIO ALLE AZIENDE AGRICOLE IMPATTATE. UN PRIMO INCONTRO TRA REGIONE E I RAPPRESENTANTI REGIONALI DI COPAGRI, CIA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, ANCI, UPI, UNCEM E LEGA DELLE AUTONOMIE.  
 
(Bologna) – Verso un nuovo accordo per definire le procedure e le metodologie per determinare le indennità di esproprio alle aziende agricole impattate dalla realizzazione di grandi opere pubbliche. Questo è quanto emers o in un primo incontro in Regione tra gli assessori regionali alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli, all’Agricoltura Tiberio Rabboni e alla Mobilità e trasporti Alfredo Peri con i rappresentanti regionali di Copagri, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Anci, Upi, Uncem e Lega delle autonomie. L’accordo consentirebbe di definire le ricadute economiche per le aziende e cittadini impattati dalla realizzazione di opere pubbliche evitando contenziosi legali che possono allungare i tempi e costi degli interventi. Inoltre l’accordo favorirà modalità qualificate di definizioni progettuali delle opere infrastrutturali da realizzare in Emilia-romagna che vedano la partecipazione delle popolazioni direttamente coinvolte con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e territoriale senza che ciò comporti un significativo aumento dei costi complessivi. Per raggiungere questi obiettivi è stata esaminata una prima proposta realizzata dalla Regione e dalle associazioni agricole emiliano romagnole - che ha tenuto conto delle esperienze attuate in passato in occasione di precedenti opere pubbliche – e varato un apposito gruppo di lavoro che dovrà elaborare nelle prossime settimane il testo definitivo dell’accordo. .  
   
   
PIEMONTE, TAVOLO LATTE: SCIOLTO SENZA ACCORDI  
 
Il tavolo di trattativa sul prezzo del latte, riunitosi ieri mattina a Torino nella sede dell’Assessorato Agricoltura della Regione, si è sciolto senza aver raggiunto un accordo per l’evidente distanza tra le parti. Il tavolo, formato dai rappresentanti della parte agricola e della parte industriale, era stato riconvocato dopo la precedente riunione del 21 ottobre scorso, per confrontarsi intorno alla proposta di mediazione avanzata dall’Assessore Mino Taricco: stabilire un prezzo pari a 31 centesimi al litro di latte alla stalla, per partite medie di 60 quintali. La proposta prevedeva inoltre di innalzare la soglia minima, che garantisce un prezzo minimo anche ai produttori più piccoli, a 20 quintali (dagli attuali 14), in considerazione delle caratteristiche e delle dimensioni produttive proprie del sistema lattiero caseario della nostra regione. Constatata l’indisponibilità della parte industriale a negoziare intorno a questi parametri, anche la parte agricola ha preferito sospendere il confronto, che verrà aggiornato in caso di nuovi segnali di apertura da entrambe le parti “Abbiamo preso atto – spiega l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – che non ci sono oggi le condizioni per ragionare intorno a un accordo. Personalmente mi auguro che nei prossimi giorni possa riprendere il dialogo, perché credo che un accordo sia importante per il settore in questo momento. Come ho detto alle parti riunite oggi, io resto disponibile a riconvocare il tavolo in qualsiasi momento, non appena ve ne siano le condizioni. ” .  
   
   
FILIERA CORTA, RAPPORTO DIRETTO CON I PRODUTTORI TOSCANI  
 
Circa 30 mercati di produttori, a cui si aggiungono 14 spacci locali avviati e altre azioni innovative quali i “patti di filiera”; 3 mila aziende agricole e altre 1. 500 di altri settori già coinvolte in varia misura. Sono queste le cifre della realtà su cui sta intervenendo il progetto regionale “Filiera corta”, con l´obiettivo di avvicinare produttori e consumatori, di aumentare le opportunità di offerta di prodotti locali e di qualità, di riconoscere agli agricoltori un valore equo alle loro produzioni, ma anche di aumentare i flussi turistici verso le zone rurali e i loro punti vendita. Un impegno già significativo ma che il governo regionale ha l´intenzione di rafforzare, convinta di raccogliere così una sfida strategica per sostenere l´economia rurale ma anche per garantire qualità e genuinità sulla tavola dei consumatori. Tutto questo è stato al centro di un confronto organizzato Il 29 Ottobre a Lari da Coldiretti, occasione per confrontarsi su esperienze quali il Farmer´s Market di Campagna Amica, il primo realizzato in provincia di Pisa. «Gli uffici regionali stanno valutando gli oltre 100 progetti presentati sul bando 2009 per la filiera corta, bando dal quale ci attendiamo un ulteriore impulso a questa realtà – ha sottolineato il vicepresidente Federico Gelli, in rappresentanza del governo regionale – Ma aldilà delle varie iniziative è importante il significato complessivo della scommessa sul rapporto diretto con i produttori toscani. Siamo stati la prima regione ad avviare un simile progetto, che poi ha fatto strada in altre regioni ed è stato oggetto di studio anche da parte della Spagna. Ora i tempi sono maturi per ulteriore salto di qualità nel nostro impegno. Per esempio mettendo in rete, con le opportune regole, controlli e riconoscimenti , anche tutte le varie iniziative che stanno nascendo spontaneamente». Tra le altre cose, il vicepresidente ha segnalato che attualmente è in corso anche il bando che finanzia progetti pilota per le mense dove si mangerà solo prodotti toscani, per gli orti e i piccoli allevamenti scolastici e per la scuola in fattoria. “Progetti – ha sottolineato Gelli – che non fanno bene solo alla agricoltura toscana, ma anche alla salute di tutti noi, oltre che avere un forte significato educativo». .  
   
   
PESCA IN LIGURIA CON LA NUOVA LEGGE REGIONALE SI MODERNIZZA IL SETTORE DELLA PESCA E DELL´ACQUACOLTURA  
 
<<L´obiettivo prioritario della nuova Legge regionale è quello di avviare il processo di modernizzazione del settore della pesca e dell´acquacoltura e a tale scopo individua gli strumenti ed i mezzi per realizzarlo. In particolare attua la "Programmazione regionale di settore", che rappresenta lo strumento di riferimento per la politica regionale della pesca, e indica i metodi per la sua applicazione sul territorio; semplifica le procedure per la concessione degli aiuti al settore, introduce nuovi aiuti per la multifunzionalità degli operatori, in particolare per il pescaturismo e l´ittiturismo; promuove la ricerca scientifica e le misure di conservazione e gestione delle risorse ittiche; sostiene la cooperazione e l´associazionismo >>. Così si è espresso, il 29 ottobre l´assessore all´Agricoltura, Giancarlo Cassini sulla nuova legge regionale approvata oggi dal Consiglio su "Disposizioni Regionali per la modernizzazione del settore pesca e acquacoltura". Si tratta della Legge Regionale organica del settore, che prevede per la prima volta una vera e propria riorganizzazione dell´intero comparto ed è orientata a sostenere le micro e piccole imprese, nell´ottica di uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del comparto della pesca e dell´acquacoltura ligure. La Legge, che nella sua stesura ha trovato larga condivisione con gli operatori del settore e le loro organizzazioni professionali ed il mondo della cooperazione, recepisce le normative comunitarie coniugandole con le specificità della realtà della pesca Ligure. .  
   
   
AGRICOLTURA: REGIONE SICILIA AVVIA ISPEZIONE PER ACCERTARE ILLECITI FONDI POR  
 
Palermo – A seguito dei fatti contestati a Giuseppe Di Salvo e Michele Messina, i due funzionari dell´Ispettorato provinciale di Catania dell’assessorato all’Agricoltura e Foreste coinvolti in concorso per truffa ai danni dello Stato e reati ambientali nell’ambito del sequestro di beni e denaro all’“Allevamento bufalo mediterraneo Sicilia Ss”, la procura della Repubblica di Catania ha emesso il 16 ottobre scorso un provvedimento di perquisizione, informazione di garanzia e nomina di un difensore d’ufficio che sono stati notificati il 19 ottobre al servizio Xiv dell’ispettorato provinciale all’Agricoltura. L’assessorato, a tutela dell’interesse pubblico, ha disposto un’indagine ispettiva interna per accertare se vi siano stati illeciti da parte dei funzionari nell’erogazione del finanziamento Por anche in assenza dei requisiti richiesti dal bando. Dei fatti, l’amministrazione ha anche informato il servizio competente (Ufficio unico per i procedimenti disciplinari) del dipartimento del personale della Presidenza della Regione siciliana, e ha richiesto alla procura della Repubblica di Catania di conoscere l’evoluzione del procedimento, in modo da poter adottare ulteriori provvedimenti di propria competenza. .  
   
   
GRANDI SPERANZE DA UNA NUOVA TERAPIA CONTRO UNA GRAVE MALATTIA EQUINA  
 
Un team di ricerca del dipartimento di microbiologia della Slu (Sveriges lantbruksuniversitet) svedese ha sviluppato un innovativo vaccino contro l´adenite equina, una malattia estremamente contagiosa provocata dallo streptococcus equi. Secondo i risultati dello studio, pubblicati in Public Library of Science (Plos) Pathogens, il vaccino, basato su una tecnologia di Dna ricombinante, è risultato estremamente efficace e potrebbe precludere alla messa a punto di vaccini per infezioni da streptococco negli esseri umani. L´adenite equina, nota anche come cimurro equino, è l´incubo di ogni proprietario o allevatore di cavalli; i suoi sintomi includono febbre alta e gonfiore delle ghiandole linfatiche nel collo del cavallo, che si trasformano poi in foruncoli con eruzione finale. In certi casi i foruncoli diventano talmente grandi da impedire il passaggio d´aria nella trachea del cavallo, bloccandone la respirazione. In linea di massima gli animali che contraggono la malattia guariscono e sono immunizzati, ma nei casi più gravi muoiono. Il trattamento a base di antibiotici risulta spesso inefficace. I casi di adenite equina causano gravi danni economici agli allevatori. Le scuderie devono infatti essere poste in quarantena anche per un intero anno, dato che i cavalli possono continuare diffondere i batteri negli otto mesi successivi alla guarigione. La malattia è presente in tutto il mondo; ogni anno vengono registrati un centinaio di casi in Svezia e oltre un migliaio nel Regno Unito. Fino ad oggi non era stato sviluppato un vaccino sicuro e di provata efficacia. Quello attuale, basato su batteri vivi, provoca gravi effetti collaterali e garantisce inoltre un periodo d´immunità molto breve. Il team di ricerca della Slu ha ora prodotto un vaccino a base di proteine pure generate con la tecnologia del Dna ricombinante. Nei test il nuovo vaccino, una combinazione di sette proteine di streptococco, si è dimostrato estremamente efficace e non ha provocato effetti collaterali. Sette cavalli cui erano stato iniettato il vaccino sono stati sorvegliati per tre settimane per rilevare l´eventuale apparizione di sintomi di adenite equina; in sei casi su sette hanno mostrato un livello significativo di protezione contro la malattia. Tutti i sette cavalli non vaccinati sono invece stati infettati. Il team di ricerca - cui hanno partecipato scienziati della Slu, del Karolinska Institutet di Stoccolma, dell´azienda svedese di vaccini Intervacc Ab e dell´Animal Health Trust britannico - spera di poter lanciare sul mercato il nuovo vaccino contro l´adenite equina in tempi brevi. I risultati positivi lasciano anche intravedere la possibilità di sviluppare altri vaccini a base di proteine contro le infezioni da streptococco sia negli animali che negli esseri umani (le infezioni possono causare malattie come la tonsillite e l´impetigine). Il professor Bengt Guss della Slu, che ha diretto la ricerca, ha dichiarato: "È un progetto davvero entusiasmante, che permette di usare i risultati della ricerca di base in nuove applicazioni, e le conoscenze acquisite per sviluppare vaccini contro altri batteri. E questo è estremamente importante, visto il crescente numero di malattie infettive provocate da batteri resistenti agli antibiotici". Per maggiori informazioni: Plos Pathogens: http://www. Plospathogens. Org/home. Action Sveriges lantbruksuniversitet: http://www. Slu. Se/?id=580 Karolinska Institute: http://ki. Se/ .  
   
   
ASSEGNATI 21 MILIONI ALLE COMUNITA´ MONTANE DELLA LOMBARDIA  
 
Milano - Arrivano 21 milioni e 800 mila euro per le Comunità e i Comuni montani della Lombardia. Sono destinati alla realizzazione di nuovi progetti per investimenti, infrastrutture e servizi sui territori locali. È quanto stabilito dalla delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l´assessore alle Finanze e Rapporti istituzionali Romano Colozzi. Le risorse ripartite sono così suddivise: 19 milioni a valere sul fondo per la montagna 2009 e 2. 866. 000 provenienti dai vecchi riparti compresi fra il 2000 e il 2008 e non spesi. "L´assegnazione di questi fondi - spiegano il Presidente Formigoni e l´Assessore Romano Colozzi - è un ulteriore segnale, da parte di Regione Lombardia, di un assiduo sostegno ad enti fondamentali quali sono le Comunità montane, importanti per attività come lo sviluppo e la tutela del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico. Ed è un segnale che, anche dopo la riduzione di queste ultime da 30 a 23 attraverso la riforma dello scorso anno, non si sono attuati tagli indiscriminati ma si è continuato a fornire a questi enti un supporto reale e costante". Di seguito viene indicato il dettaglio dei fondi assegnati a ciascuna comunità: Zona Omogenea Tot. A Disposizione - Oltrepò Pavese (Pv) € 859. 201; Alto Garda Bresciano (Bs) € 727. 890; Valle Sabbia (Bs) € 793. 758; Valle Trompia (Bs) € 778. 005; Valle Camonica (Bs) € 1. 920. 963; Sebino Bresciano (Bs) € 455. 607; Laghi Bergamaschi (Bg) € 1. 366. 475; Val Seriana (Bg) € 1. 451. 992; Di Scalve (Bg) € 675. 518; Valle Brembana (Bg) € 908. 364; Valle Imagna (Bg) € 506. 402; Lario Orientale - Valle San Martino (Lc) € 876. 144; Valsassina Valvarrone Val D´esino e Riviera (Lc) € 654. 911; Triangolo lariano (Co) € 620. 929; Lario Intelvese (Co) € 550. 421; Del Lario e del Ceresio (Co) € 1. 100. 514; Alta Valtellina (So) € 2. 060. 761; Valtellina di Tirano (So) € 964. 434; Valtellina di Sondrio (So) € 1. 026. 514; Valtellina di Morbegno So € 732. 246; Valchiavenna (So) € 866. 471; Del Piambello (Va) € 822. 013; Valli del Verbano (Va) € 928. 039; Comune Montano di Como € 40. 118; Comune Montano di Lecco € 86. 522; Comune Montano di Sondrio € 81. 700; Comune Montano di Varese € 10. 260. .  
   
   
CENTO NUOVE AZIENDE ISCRITTE AL CORSO PER DIVENTARE FATTORIE DIDATTICHE SARANNO OLTRE 300 IN PIEMONTE  
 
 Un centinaio di aziende agricole parteciperanno, a partire dalla prossima settimana, al corso di formazione organizzato dalla Regione Piemonte per diventare fattorie didattiche: la procedura di accreditamento prevede infatti, oltre alla sottoscrizione della Carta degli Impegni e della Qualità e a una serie di autorizzazioni, la frequenza di un percorso formativo specifico. Le fattorie attualmente riconosciute in Piemonte sono 227, e svolgono ormai da anni un importante ruolo educativo nei confronti di ragazzi e famiglie; con l’inserimento delle aziende che avranno completato il corso, arriverà a oltre 300 il numero delle fattorie piemontesi certificate ( in calce le fattorie esistenti e quelle in fase di accreditamento suddivise per provincia ). Il corso è organizzato dalla Regione – Direzione Agricoltura e cofinanziato dalla Direzione Istruzione, formazione professionale e lavoro. I contenuti riguarderanno il ruolo educativo dell’imprenditore agricolo, aspetti normativi e fiscali, sicurezza e igiene degli alimenti, strumenti di programmazione, elementi di comunicazione e promozione. L’approccio metodologico mirerà a integrare con nuove conoscenze le esperienze già in possesso dei partecipanti, con l’obiettivo di sviluppare una rete regionale di fattorie con una reale condivisione di orientamenti e competenze, alimentare una cultura attenta al patrimonio locale e a un utilizzo sostenibile delle risorse, qualificare la proposta educativa. Il corso si articolerà in 60 ore nei mesi da novembre 2009 a febbraio 2010. A seguire, nella primavera 2010, si svolgerà un corso di perfezionamento della durata di 30 ore, destinato alle fattorie didattiche già presenti in Elenco. “Le fattorie didattiche sono un’esperienza di grande successo in Piemonte – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – sulla quale abbiamo sempre avuto ottimi riscontri. Le aziende che hanno fatto questa scelta hanno costanti riscontri dalle scuole e dal pubblico delle famiglie: è una proposta educativa molto interessante per comunicare a ragazzi e adulti i valori del mondo rurale, di un’agricoltura sostenibile, del ruolo sociale del moderno imprenditore agricolo . Con questo corso intendiamo sviluppare in maniera omogenea su scala regionale le competenze delle fattorie e la loro qualificazione professionale, in modo da assicurare una formula educativa certificata ai fruitori. ” Che cosa sono le fattorie didattiche. Le Fattorie Didattiche sono aziende agricole e agrituristiche attrezzate e preparate per accogliere scolaresche, famiglie e gruppi organizzati, interessati ad approfondire la conoscenza del mondo rurale. L’azienda diventa così luogo di pedagogia attiva, che permette al visitatore di conoscere l’agricoltura nei suoi diversi aspetti, dall’educazione alimentare alla vita animale e vegetale, dal mestiere dell’agricoltore e al suo ruolo sociale, al rispetto dell’ambiente. La Regione Piemonte riconosce quali “fattorie didattiche” le aziende che rispondono a precisi requisiti relativi a sicurezza, norme igienico-sanitarie, logistica, criteri omogenei di formazione e aggiornamento degli operatori, standard di accoglienza, così come esplicitati nella Carta degli Impegni e della Qualità, sottoscritta nel settembre 2007 dalla Regione e da Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Federazione Cooperative Agricole e Agroalimentari del Piemonte, Lega Coop Agroalimentare del Nord Ovest. La Regione ha compiti di vigilanza e di verifica sull’idoneità delle aziende e sul rispetto dei requisiti, svolge attività promozionali e di comunicazione, utilizzando un logo istituzionale identificativo “Fattorie didattiche della Regione Piemonte”. Le Fattorie Didattiche Piemontesi Gia’ Riconosciute – Per Provincia Provincia per n. Aziende Alessandria 69; Asti 21; Biella 8; Cuneo 42; Novara 9; Torino 69; Vercelli 7; Vco 2; Tot. 227. Le Fattorie Didattiche Piemontesi Iscritte Ai Corsi – Per Provincia Provincia per n. Aziende: Alessandria 22; Asti 14; Biella 3; Cuneo 14; Novara 6; Torino 39; Vercelli 6; Vco 3; Tot. 107. .  
   
   
INFRASTRUTTURE ED ESPROPRI, POSITIVO IL CONFRONTO CON LA REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
La soddisfazione delle Organizzazioni Agricole Regionali per lo studio di un accordo con gli assessorati alla Programmazione territoriale, all´Agricoltura e alla Mobilità e Trasporti Bologna – Confagricoltura, Coldiretti, Cia, e Copagri esprimono soddisfazione per i primi passi mossi verso un accordo unitario sulle nuove procedure e le metodologie per da un lato determinare un’equa indennità di esproprio alle aziende agricole impattate dalla realizzazione di opere pubbliche e dall’altro prevenire e contenere il consumo di terreno e lo spreco di risorse pubbliche. Lo studio dell´accordo è frutto del lavoro congiunto tra l’assessorato alla Programmazione territoriale, con i referenti del mondo agricolo ed ha visto la valutazione positiva dell’Assessorato all’Agricoltura, dell’Assessorato alla Mobilità e trasporti e delle rappresentanze di Anci, Upi, Uncem e Lega delle autonomie e dovrà vedere la luce entro la legislatura in corso. “Opereremo perché questa volontà si trasformi in un atto concreto che superi le problematiche fino ad ora emerse e semplifichi le procedure di esproprio riconoscendo alle imprese il giusto valore delle loro proprietà", dicono Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri. Un ringraziamento particolare va agli Assessori, Tiberio Rabboni, Gian Carlo Muzzarelli, Alfredo Peri e alle loro strutture, che con grande spirito di collaborazione hanno reso possibile una prima bozza di accordo condivisa, che potrà consentire di definire le ricadute economiche per le aziende agricole e i cittadini impattati dalla realizzazione di opere pubbliche, evitando contenziosi legali che allungano i tempi e costi degli interventi. .  
   
   
AGRICOLTURA IN PUGLIA, A RISCHIO LA COMPETITIVITÀ DEI PRODOTTI  
 
Stefàno: “Mentre le Regioni mettono in moto tutte le energie possibili, il governo nazionale sembra sottovalutare il peso strategico del comparto”. “Sono preoccupato per il perpetuarsi di un atteggiamento di indifferenza del governo nazionale verso il comparto agricolo”. E’ il sentimento espresso dall’ assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, all’indomani della Commissione Politiche agricole nazionale, di cui è coordinatore, che si è tenuta il 28 ottobre a Roma. Commissione che ha dato l’ok ad alcuni provvedimenti legislativi, oggi in Conferenza Stato Regioni. “La preoccupazione non è solo mia – sottolinea Stefàno - ma unanime tra i colleghi della Commissione politiche agricole nazionale, per il quadro che si va delineando in relazione alla grave crisi del comparto agricolo, che non è una crisi solo pugliese, ma nazionale ed europea”. “Il Sistema delle Regioni, e tra queste la Puglia – prosegue - è fortemente impegnato a mettere in moto tutte le energie possibili perché questa crisi, che non trova precedenti negli ultimi cinquant’anni, non venga vissuta solo come una minaccia ma anche come opportunità. Il nostro impegno, però, rischia seriamente di non essere incisivo quanto vorremmo, perché il Governo italiano non ci è accanto. Anzi, al contrario di quello francese, non sembra avvertire allo stesso modo la complessità, la drammaticità e la pericolosità della difficilissima congiuntura che stiamo vivendo”. “Mentre il Governo francese, infatti, - aggiunge Stefàno - intelligentemente vara un Piano straordinario per arginare gli effetti della crisi stanziando 650 milioni di euro come sostegno eccezionale dello Stato e un miliardo di euro in prestiti agevolati, quello italiano, non solo non prende esempio dai colleghi d’oltralpe ma, se si osservano i primi indirizzi del progetto di legge finanziaria, non sembra orientato a prevedere i provvedimenti e le risorse necessarie, che pure la nostra Commissione ha più volte suggerito di adottare. E ciò conferma l’impressione che il governo nazionale sottovaluti il peso strategico del settore primario”. “Nel progetto di legge finanziaria infatti- sottolinea ancora Stefàno- non c’è traccia delle risorse necessaria al finanziamento del Fondo di solidarietà per le calamità; mancano gli interventi a sostegno dell’accesso al credito, dell’estensione del credito d’imposta per le nuove assunzioni in agricoltura, per l’acquisto di macchinari e attrezzature agricole; non si legge una ipotesi di moratoria sui contributi Inps e sulle procedure esecutive in corso; vengono cancellate le agevolazioni contributive per le imprese agricole che operano nelle aree montane e svantaggiate; non ci sono agevolazioni fiscali sulle accise del gasolio per le coltivazioni sotto serra e per l’acquisto e la rivalutazione dei terreni agricoli; non sono previsti investimenti a favore dell’imprenditoria femminile e giovanile, come pure sono inesistenti i provvedimenti a favore dell’internazionalizzazione ed è del tutto dimenticato il rifinanziamento del Piano irriguo nazionale”. “Questo quadro – sottolinea - ci fa concludere che mentre il Governo francese considera l’agricoltura un settore portante per il Sistema Paese, per il Governo italiano, invece, l’agricoltura non è tra le priorità della sua politica. Con il rischio che alle risorse assolutamente insufficienti per contrastare efficacemente i disagi contingenti e al conseguente ritardo di ammodernamento del sistema, si aggiunga la perdita di competitività dei nostri prodotti rispetto a quella di Paesi che, con lungimiranza, adottano oggi misure straordinarie per allentare la morsa inesorabile della crisi”. “Eppure – conclude Stefàno - nei nostri rispettivi territori, come pure qui in Puglia, abbiamo riscontrato la volontà e la determinazione dei nostri agricoltori e dei nostri produttori di rimboccarsi le maniche e di impegnarsi a fondo per uscire dal buco nero dell’attuale situazione. Ma, lo diciamo amareggiati sebbene non rassegnati, a questa volontà ad oggi ancora non corrisponde quella del Governo nazionale”. .  
   
   
“CAFFE´” – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Per il 2009 si prevede una sostanziale stabilità dei consumi complessivi interni a volume. Il calo nell’Area Famiglia sarà dell’ordine del punto percentuale, perequato dalla crescita del monoporzionato che ammortizzerà il calo dei segmenti mainstream (moka e miscele espresso). Sul canale Ho. Re. Ca. I primi mesi del 2009 sono stati caratterizzati da cali mensili nell’ordine del 10%-20%. La pratica diffusa dei finanziamenti concessi a vario titolo alla clientela finale, nello scenario economico attuale, si sta ripercuotendo contro le torrefazioni e si moltiplicano i segnali di torrefazioni medie e piccole in difficoltà. Il calo complessivo atteso sul mercato interno per il 2009 si aggira sul 3%, mentre le esportazioni oscilleranno fra la stabilità e una lieve crescita. Nonostante il rallentamento della crescita dei consumi interni, si prevede una buona crescita per le cialde in carta (+10%) trainate dalle vendite nel retail, che in parte compensano una crescita ridotta nel canale Ocs e il disuso nel vending, mentre le capsule speciali saranno il segmento trainante anche nel 2009. Per le aziende leader dell’Area Famiglia sarà fondamentale accentuare il grado di differenziazione attraverso l’innovazione di prodotto e l’ampliamento della gamma, interventi sul packaging e una comunicazione in grado di rafforzare il valore della marca. La fascia di prezzo media è ormai appannaggio delle marche commerciali e il solo modo per non subirne la competizione è investire in pubblicità, oppure riposizionarsi, come i principali brand stanno facendo, sulla fascia alta e quella bassa del mercato, riorganizzando il portafoglio-prodotti e studiando campagne pubblicitarie mirate. Nell’area bar e altri pubblici esercizi risulteranno sempre più importanti, al fine della rivitalizzazione del canale Ho. Re. Ca. , il miglioramento del servizio e la formazione ai barman. Nel medio termine infatti sarà sempre più agguerrita la concorrenza derivante dai distributori automatici (in forte crescita) e dalle macchinette per espresso domestiche, in funzione soprattutto dei notevoli miglioramenti tecnologici che ne hanno elevato le prestazioni. Dati Di Sintesi
Numero di imprese 700
Numero di addetti 7. 000
Numero medio di addetti per impresa 10
Valore della produzione 2008, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 2. 878,0
Variazione media annua della produzione(a) 2008/2004 (%) 3,3
Fatturato per addetto (‘000 euro) 410,0
Valore aggiunto (Mn. Euro) 630,0
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 90,0
Quota di produzione prime 4 imprese(b) (%) 50,5
Quota di produzione prime 8 imprese(b) (%) 63,4
Export/produzione(b) (%) 31,4
Valore del mercato 2008 a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 2. 151,0
Variazione media annua del mercato(b) 2008/2004 (%) 2,1
Quota di mercato prime 4 imprese(b) (%) 49,2
Previsioni di sviluppo del mercato interno(b):
· 2009/2008 stabilità
Previsioni di sviluppo dell’export(b):
· 2009/2008 crescita
· Tendenza di medio periodo stabilità
a) - in valore b) - riferito al volume Fonte: Databank .
 
   
   
1,2 MILIONI DI EURO PER DUE BANDI SULLA CONSULENZA COMUNITARIA E PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI DOP DELLA LIGURIA  
 
Due bandi in materia di consulenza per adeguarsi alle direttive comunitarie e diffondere le produzioni Dop e i vini liguri Doc. Sono stati aperti il 2 novembre dalla Giunta regionale ligure su proposta dell´assessore all´agricoltura, Giancarlo Cassini, nell´ambito del programma di sviluppo rurale 2007-2013 . Il primo finanziato con 700mila euro può erogare contributi fino all´80% della spesa, si prefigge di fornire servizi di consulenza a supporto delle imprese agricole per favorire l´adeguamento alle norme comunitarie in materia di sicurezza sul lavoro, innovazione e valorizzazione della produzione. Il bando in questione può erogare contributi fino ad un massimo di 1. 500 euro ad azienda. La scadenza per la presentazione delle domande è il 1 febbraio 2010. Il secondo bando, finanziato con 500mila euro, può erogare contributi fino al 70% della spesa a tutte quelle aziende intenzionate a valorizzare i prodotti tipici e di qualità. I progetti devono riguardare esclusivamente le produzioni certificate Dop, come l´olio di oliva Riviera Ligure e il basilico genovese, e i vini liguri Doc o le produzioni biologiche. Sono ammessi a beneficiare degli aiuti le organizzazioni di produttori, come i consorzi di tutela, le cooperative agricole, le associazioni. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 25 gennaio 2010. .  
   
   
BASILICATA: APPROVATA PIATTAFORMA CCNL OPERAI AGRICOLI  
 
L´attivo unitario dei sindacati di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, riunitosi il 30 ottobre mattina a Potenza presso la sede regionale della Cisl, ha approvato la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale degli operai agricoli e florovivaisti. Il contratto vigente scadrà il 31 dicembre e i sindacati contano di rinnovarlo rapidamente. Fai, Flai e Uila propongono nella piattaforma un incremento salariale del 4,9 per cento nel biennio 2010-2011, il rafforzamento della bilateralità e un ulteriore allargamento della contrattazione decentrata. I segretari generali Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello auspicano un “negoziato rapido con la controparte datoriale per dare nei tempi prestabiliti un nuovo contratto al mondo del lavoro agricolo, anche in ragione della recente intesa definita con le organizzazioni produttive sulla riforma della contrattazione di settore”. Per i segretari territoriali di Fai, Flai e Uila “la piattaforma unitaria approvata questa mattina costituisce un ulteriore tassello di una più generale strategia finalizzata ad accompagnare, attraverso la fondamentale leva della contrattazione, il processo di modernizzazione di un settore che ha davanti a sé sfide importantissime. L´adeguata valorizzazione del lavoro, tanto in termini salariali, quanto in termini normativi, rappresenta – secondo Lapadula, Esposito e Nardiello – la più importante premessa per costruire anche in Basilicata un settore primario che sappia stare sul mercato con produzioni di qualità, in grado di arginare la competizione sempre più agguerrita dei paesi a basso costo del bacino mediterraneo”. Al termine delle assemblee territoriali, la piattaforma sarà approvata nel corso di un´assemblea nazionale unitaria, già programmata per il prossimo 6 novembre a Roma. .  
   
   
AGRICOLTURA: CIMINO (SICILIA) INCONTRA ZAIA PER CRISI DI MERCATO  
 
Palermo – “E’stato un incontro importante e proficuo. Il ministro ci ha rassicurato che utilizzerà tutte le risorse possibili per aiutare i nostri agricoltori arrivati in uno stato di crisi al collasso”. Così ha commentato l’incontro del 29 ottobre, a Roma, con il ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia, l’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Michele Cimino. Tema centrale dell’incontro è stato la crisi della vitivinicoltura siciliana e i provvedimenti da attivare in aiuto al settore. “La crisi però investe tutta l’agricoltura – ha puntualizzato Cimino nel corso dell’incontro -. Abbiamo sottoposto a Zaia le risorse che ci servono in tempi rapidi per dare una boccata d’ossigeno alle imprese”. “Servono le risorse da destinare al Fondo di solidarieta´ nazionale -ha spiegato l’assessore - servono i fondi Fas, serve attivare immediatamente le procedure per bloccare la richiesta dell’Europa del bonus gasolio di cui hanno goduto le imprese agricole, servono provvedimenti immediati per esonerare dagli oneri nazionali gli agricoltori. Sono questi tutti gli interventi indispensabili e urgenti che abbiamo sollecitato al ministro”. .  
   
   
“PIATTI PRONTI SURGELATI PER LA RISTORAZIONE VELOCE – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel corso del 2008 il consumo settoriale è calato del 2,0% in termini reali e dello 0,8% a valore. Sebbene in presenza di forti aumenti delle principali materie prime le imprese hanno alzato i prezzi di vendita in misura modesta al fine di sostenere il consumo e difendere le quote di mercato. Mentre la domanda di primi piatti è rimasta praticamente stabile, i secondi piatti flettono drasticamente a causa della fuoriuscita dal segmento di qualche impresa e dello scarso interesse da parte delle aziende leader. Le variabili che impattano sull’evoluzione della domanda sono: il prezzo al consumo elevato (attorno ai 5 euro); la maggiore propensione al consumo di panini, pizze, tramezzini e snack salati; la somministrazione degli esercenti di piatti pronti pluriporzioni acquisiti da terzi o preparati direttamente. Fattore di successo distintivo si conferma la penetrazione della catena del freddo, ovvero la copertura di un elevato numero di concessionari e grossisti affidabili e specializzati nell’Ho. Re. Ca. Il 2009 si conferma come un anno non positivo: la domanda settoriale risente della crisi economica e di una crescente attenzione al prezzo da parte dei consumatori; si profila quindi un inasprimento della concorrenza Dati Di Sintesi
Numero di imprese 40
Numero di addetti specifici 290
Numero di addetti specifici per impresa 7,2
Valore della produzione 2008, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 53,7
Variazione media annua della produzione 2008/2004(a) (%) 4,2
Fatturato per addetto (‘000 euro) 185,2
Valore aggiunto (Mn. Euro) 12,4
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 42,6
Export/produzione(a) (%) 10,4
Import/consumo(a) (%) n. S.
Valore del consumo a prezzi di fabbrica 2008 (Mn. Euro) 48,1
Variazione media annua del consumo 2008/2004(a) (%) 3,8
Quota di mercato prime 4 imprese(a) (%) 34,7
Previsioni di evoluzione del consumo:
· 2009/2008 (%)(b) -7,7
· tendenza di medio periodo (%)(b) 3-6
a) - in valore b) - in volume Fonte: Databank . .
 
   
   
INVESTIMENTO DI OLTRE 4,6 MILIONI, SOSTENUTO PER UN MILIONE DI EURO DA TRENTINO SVILUPPO MENZ & GASSER AMPLIA LO STABILIMENTO DI NOVALEDO  
 
Tento - A sette anni dall’incendio che nella notte del 31 dicembre 2002 ne interruppe bruscamente attività e piani di sviluppo, lo stabilimento Menz & Gasser Spa di Novaledo, specializzato nella produzione di confetture, marmellate e sciroppi di frutta, rilancia con un investimento immobiliare di 4,69 milioni nei prossimi tre anni. Prevista la costruzione di tre nuovi capannoni, adiacenti alla struttura esistente, che permetteranno di aumentare la capacità produttiva di 15 mila tonnellate l’anno. L’ampliamento, che complessivamente supera i 5 mila metri quadrati, verrà sostenuto da Trentino Sviluppo che realizzerà uno dei tre magazzini, per un costo di 1 milione di euro, cedendolo quindi in leasing alla stessa Menz & Gasser. Garantiti 110 posti di lavoro fino al 2016. Il Consiglio di amministrazione di Trentino Sviluppo ha accolto il 30 ottobre la richiesta di Menz & Gasser Spa finalizzata a sostenere parte degli investimenti immobiliari previsti per il prossimo triennio: oltre 4 milioni e 600 mila euro per la costruzione di tre nuovi capannoni per una superficie complessiva di 5. 257 metri quadrati. L’intervento rientra nell’ambito di un piano di investimenti generale che supera i 15 milioni di euro, comprendendo nuovi impianti di produzione e nuove tecnologie nel settore del risparmio energetico ed ambientale. Un rilancio importante, quello avviato da Menz & Gasser, che negli ultimi tre anni l’ha portata ad incrementare del 43,5% il proprio fatturato, passando dai 39 milioni di euro del 2006 ai 56 milioni del 2008, con l’obiettivo di arrivare ai 75 milioni nel 2013. L’impegno di Trentino Sviluppo consiste nella costruzione di un magazzino per materiali di confezionamento, adiacente all’immobile attualmente utilizzato dalla società, del valore complessivo di 1 milione di euro, e sua la successiva cessione in leasing. Oltre alla parte realizzata da Trentino Sviluppo, l’ampliamento dello stabilimento riguarderà anche altre due porzioni, la cui costruzione sarà direttamente a carico di Menz&gasser: un magazzino spedizioni e un magazzino prodotti finiti. Complessivamente lo stabilimento di Novaledo verrà ampliato di oltre 5 mila metri quadrati, incrementando la capacità produttiva di 15 mila tonnellate l’anno. «Un intervento – sottolinea Diego Laner, consigliere delegato di Trentino Sviluppo – che sostiene lo sviluppo di un’azienda in fase di espansione, fortemente radicata al territorio e che si impegna a mantenere una significativa presenza di forza lavoro, pari a 110 dipendenti fino al 2016». L’intervento di Trentino Sviluppo, come previsto dagli “Indirizzi” elaborati dalla Provincia di Trento in tema di interventi immobiliari e partecipazioni, prevede infatti il rispetto da parte di Menz&gasser di un preciso vincolo occupazionale. Dagli attuali 107 dipendenti occupati nello stabilimento di Novaledo, sui 171 complessivi di Menz&gasser (compresi anche la sede di Lana e lo stabilimento di Verona), la società si impegnerà a passare a 110 occupati a partire dal gennaio 2012 e a mantenerli fino alla fine del 2016. «Con questo nuovo investimento - spiega Matthias Gasser, direttore generale di Menz&gasser – si rinnova l’ottima collaborazione tra la nostra azienda, Trentino Sviluppo e l’Assessorato all’industria della Provincia di Trento, iniziata sette anni fa dopo l’incendio e che oggi premia la fiducia accordataci e le scelte effettuate. Grazie anche a tale sostegno Menz&gasser è oggi un’azienda in forte espansione che sta lanciando nuovi prodotti con i quali intendiamo rafforzare la nostra leadership sul mercato. E se l’azienda cresce aumenta anche la sua capacità di garantire continuità e sicurezza a vantaggio di chi ci lavora». Nel 2003 l’allora Agenzia per lo sviluppo intervenne per sostenere la ricostruzione del sito produttivo di Novaledo pesantemente compromesso dal rogo del 31 dicembre 2002. Tra il 2005 e il 2006 Trentino Sviluppo realizza il nuovo immobile industriale di circa 7 mila metri quadrati adiacente alla parte di capannone non danneggiata dall’incendio, per una spesa di 5,55 milioni di euro. Contestualmente Menz&gasser investe in macchinari e nuove tecnologie produttive, rendendo possibile, a partire dalla primavera 2007, l’avvio dell’attività produttiva nel nuovo stabilimento inaugurato il 28 giugno 2008. .  
   
   
VDA: CONTRIBUITI PER LA PARTECIPAZIONE DEGLI AGRICOLTORI AI SISTEMI DI QUALITA’ ALIMENTARE  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali della Val d´ Aosta comunica che fino a lunedì 30 novembre prossimo possono essere presentate le domande per accedere agli aiuti previsti dalla misura n. 132 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 “Partecipazione degli agricoltori ai sistemi di qualità alimentare”. Tale misura è finalizzata ad incoraggiare gli agricoltori alla partecipazione ai sistemi di qualità alimentare, allo scopo di incrementare il valore aggiunto delle produzioni e accrescere le opportunità di mercato per i produttori. Il sostegno previsto riguarda le spese che saranno sostenute dagli imprenditori agricoli, singoli o associati, nel corso dell’anno 2010, per la certificazione delle Dop Fontina e Valle d’Aosta Fromadzo, della Doc Valle d’Aosta e delle aziende biologiche. Per il ritiro della modulistica e la presentazione delle domande gli interessati sono invitati a rivolgersi all’Ufficio agricoltura biologica della Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-christophe (ufficio n. 118, telefono 0165. 275202). Ulteriori informazioni sono pubblicate nelle pagine relative al Psr 2007-2013 all’indirizzo internet www. Regione. Vda. It/agricoltura. .  
   
   
INAUGURAZIONE STAZIONE CORPO FORESTALE DELLO STATO A ANDRIA  
 
L’assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno ha partecipato il 29 ottobre ad Andria all’inaugurazione di una nuova stazione di comando del Corpo Forestale dello Stato. La stazione, che fa parte del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente (Cta), è situata presso il “Gurgo”, una dolina carsica di grande interesse naturalistico ai margini del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Stefàno ha condiviso il taglio del nastro del presidio alla presenza del Direttore Generale del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone, del Comandante Regionale Claudio Muscaritoli, del Comandante Provinciale e Capo del Cta Giovanni Misceo, del Prefetto e del Presidente della Provincia Barletta-andria-trani, Francesco Ventola. “La nuova stazione andriese del Corpo Forestale dello Stato – dichiara l’assessore Stefàno – è stata concepita anche per essere presidio permanente a tutela del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, una delle zone pugliesi più importanti dal punto di vista naturalistico ed ambientale” “Inserita nella rete del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente – continua Stefàno – avrà il compito di monitorare costantemente la sua area di riferimento, di fare opera di prevenzione a salvaguardia dell’ecosistema e di intervenire tempestivamente in caso di danni all’ambiente” “Soprattutto in estate – conclude Stefàno – quando si verificano le condizioni climatiche che potrebbero favorire gli incendi boschivi, la presenza di una stazione di controllo immediatamente a ridosso del Parco è fondamentale per scongiurare lo sviluppo dei focolai e per proteggere l’intera area dalle azioni criminose dei piromani”. .  
   
   
COMPARTO SUINICOLO DA GIUNTA REGIONALE UMBRA MANDATO A GEPAFIN PER RISORSE A SOSTEGNO IMPRESE AREE BETTONA, MARSCIANO E STRONCONE  
 
Perugia - La Giunta regionale dell’Umbria, nella prossima seduta, darà mandato a Gepafin di destinare una specifica quota del fondo per la garanzia per l’agricoltura alle imprese del settore suinicolo delle aree di Bettona e Marsciano e a quelle del bacino di Stroncone. Tale indirizzo andrà ad integrare quanto già disposto dalla Giunta regionale in merito all’operatività del fondo ampliata anche alle garanzie per operazioni a breve e per il consolidamento di passività onerose. La proposta è emersa al termine di un incontro tra il vicepresidente della Giunta regionale e assessore all’Agricoltura, Carlo Liviantoni, e le organizzazioni agricole dell’Umbria. “Le situazioni segnalate dalle associazioni di categoria, di cui accogliamo le richieste – sottolinea Liviantoni – evidenziano nelle aree indicate situazioni di crisi per il comparto agricolo. Da ciò deriva la necessità di fornire sostegno alle aziende e dunque la richiesta delle organizzazioni che venga riservata una quota dello stanziamento alle imprese di questi settori ci sembra totalmente adottabile. L’iniziativa – conclude - intende di fatto contribuire ad alleviare lo stato di grande difficoltà finanziaria, legato all’impossibilità per gli imprenditori di procedere con le attività aziendali”. .  
   
   
L’ENOTECA FA SCUOLA A LIVELLO INTERNAZIONALE L’INTERNATIONAL MASTER IN VINE, WINE AND TERROIR MANAGEMENT IN VISITA DI STUDIO A DOZZA  
 
 L’emilia Romagna fa scuola di promozione vinicola. L’enoteca Regionale è stata infatti scelta dall’International Master in Vine, Wine and Terroir Management coordinato dall’Ecole Supérieure d’Agriculture d’ Angers e gestito in partnership con 8 università europee (tra cui anche l’Università di Bologna) per raccontare ai futuri dirigenti ed esperti del settore vitivinicolo come viene realizzata la promozione di un prodotto tipico importante come il vino. I 24 studenti, che hanno già svolto ad Angers le unità didattiche riguardanti la commercializzazione e il marketing, hanno approfondito gli aspetti agronomici della filiera del vino in Spagna e stanno ora affrontando i temi enologici presso il Dipartimento di Scienze degli Alimenti dell’Università di Bologna, sono stati accolti ieri pomeriggio in Enoteca Regionale dal Presidente Gian Alfonso Roda. Alla platea di giovani provenienti da 16 paesi del mondo, il Presidente Roda ha raccontato la struttura dell’associazione, le strategie sui mercati internazionali e le criticità da affrontare per promuovere efficacemente un panorama enologico ricco e diversificato come quello emiliano romagnolo. Numerosi sono stati gli interventi e le domande, che hanno riguardato, coerentemente con i diversificati interessi dei presenti, tutti gli aspetti della vita dell’associazione, dalle modalità pratiche di promozione all’estero, alle partnership internazionali, alla gestione delle relazioni con i soci. Il gruppo è poi sceso nei locali della Mostra Permanente e ha fatto tappa nel Wine Bar di Enoteca Regionale Emilia Romagna, dove il Responsabile Maurizio Manzoni ha introdotto una panoramica dell’enologia regionale e ha guidato la degustazione di due vini della tradizione, un Lambrusco di Sorbara e un Albana Passito, che hanno stupito e incuriosito soprattutto gli studenti orientati all’enologia e quelli che hanno già collaborazioni in atto con importatori di diversi paesi. .  
   
   
A S.MARTINO PUBBLICO E PRIVATO BINOMIO OK IL COMUNE PREMIATO PER MIGLIOR PIANO DELLE CITTA´ DEL VINO  
 
Pescara - E´ stato assegnato al Comune di S. Martino sulla Marrucina, in provincia di Chieti, il premio 2009 del concorso annuale per il miglior Piano regolatore delle Città del Vino, rivolto ai Comuni e agli Enti territoriali che si sono dotati di uno strumento di pianificazione territoriale attento ad uno sviluppo sostenibile, nel quale assumono rilievo le zone di pregio vitivinicolo. Il premio, simbolo dell´attuazione di politiche sensibili all´ambiente ed alla corretta gestione del territorio, sarà conferito ufficialemnte nell´ambito di Urbanpromo, esposizione di livello internazionale organizzata dall´Inu (Istituto Nazionale di Urbanistica), che quest´anno si svolgerà dal 4 al 7 novembre prossimi a Venezia, presso l´Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, nella sede di Palazzo Franchetti. Ad illuastrare le motivazioni di questo prestigioso riconoscimento sono stati, questa mattina, a Pescara, nella sede della Regione, nel corso di una conferenza stampa, l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, il sindaco di San Martino sulla Marrucina, Settembrino Giandonato, il tecnico Enrico Rispoli che, insieme al figlio Mario, ha materialmente redatto il regolamento per la disciplina, la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico, naturalistico e rurale della cittadina del chietino, l´imprenditrice Marina Cvetic, vedova del compianto Gianni Masciarelli, e Fabrizio Montepara, vice presidente nazionale dell´assoaciazione Città del vino". "Un simile riconoscimento - ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbbo - non solo mette in risalto la geniale intuizione e le straordinarie capacità di un grande imprenditore vitivinicolo come Gianni Masciarelli ma anche il felice connubio che si è creato tra una amministrazione pubblica e l´iniziativa privata. E´ un esperimento - ha concluso Febbo - che merita di essere esportato anche in altre piccole realtà abruzzesi il cui territorio riesce ad esprimere una particolare vocazione produttiva come quella di San Martino sulla Marrucina". Il Regolamento adottato, non a caso, è lo strumento urbanistico che, ad integrazione degli altri, consente di attuare una politica di governo del territorio che persegua lo sviluppo economico fondato sulle reali vocazioni vitivinicole del territorio in un quadro di attenta salvaguardia ambientale. L´azienda Agricola Masciarelli, insediata da anni nel territorio del comune, ha sostenuto l´iniziativa come promotrice di una serie di studi preliminari e di eventi di rilievo . .  
   
   
MODIFICHE ALLE DOCG-DOC PIEMONTESI APPROVATE DAL COMITATO NAZIONALE NORMATE LE MENZIONI GEOGRAFICHE PER IL BAROLO  
 
Il Comitato Vitivinicolo nazionale, riunitosi a Roma il 27 e 28 ottobre, ha approvato le modifiche a cinque disciplinari di denominazioni d’origine che interessano il Piemonte. Le denominazioni interessate sono: Barolo, Barbaresco, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba, Nebbiolo d’Alba. La più significativa riguarda il Barolo, per il quale sono state normate ben 188 menzioni geografiche, frutto di un accuratissimo lavoro di rilevamento svolto dal Consorzio sulle zone di pertinenza. Per il Barbaresco è stata riconosciuta e aggiunta la menzione “Ronchi”; per Barbera d’Alba e Dolcetto d’Alba vi è stato un adeguamento dei disciplinari, mentre la tipologia Spumante per il Nebbiolo d’Alba, già prevista, è stata distinta nelle due tipologie “Nebbiolo d’Alba Spumante” (rosso) e “Nebbiolo d’Alba Spumante Rosè”. In relazione all’entrata in vigore della nuova Ocm vino, che prevede a partire da agosto 2009 l’approvazione delle modifiche ai disciplinari in sede comunitaria, era prevista la possibilità per i comitati regionali di proporre modifiche entro il 31 luglio 2009, che potessero rientrare nella precedente normativa (legge 164/92) ovvero essere approvate in sede nazionale. Il Piemonte ha inviato in questo contesto 32 richieste di modifica, tra cui le 5 che hanno ricevuto il via libera in questi giorni. “Siamo soddisfatti per il riscontro positivo ricevuto su queste prime richieste – afferma l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – perché sono modifiche in alcuni casi molto attese dal territorio e dal mondo vitivinicolo, soprattutto quelle relative alle nuove menzioni geografiche. Vorrei sottolineare inoltre che, rispetto alle tempistiche previste dal Comitato vitivinicolo nazionale, le nostre richieste sono state esaminate velocemente e confidiamo che nuovi positivi riscontri su altre modifiche arrivino in tempi utili. Contiamo dunque di riuscire a portare al Piemonte gli adeguamenti e le integrazioni più importanti e più sentite prima che la procedura di approvazione cambi e si faccia più complessa. ” .