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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Settembre 2010
PRIMO CONGRESSO MONDIALE SUI MITOCONDRI COME BERSAGLIO  
 
Berlino, 21 settembre 2010 - Il 18 e 19 novembre si terrà a Berlino (Germania) il primo Congresso mondiale sui mitocondri come bersaglio. I mitocondri sono degli organuli molto diffusi che si trovano nelle cellule eucariotiche. La loro funzione principale è quella di generare rifornimenti di energia sotto forma di adenosina-5-trifosfato (Atp). Essi hanno un ruolo fondamentale nell´invecchiamento e nello sviluppo, e ciò li rende dei bersagli appetibili per i farmaci e per le strategie di diffusione degli antiossidanti. Le disfunzioni mitocondriali sono associate a una serie di patologie come cancro, diabete, malattie neurodegenerative, emicrania e infertilità. La ricerca si concentra sempre più su come prendere di mira i mitocondri con molecole bioattive, farmaci o sostanza nutritive allo scopo di curare e prevenire patologie e malattie croniche. L´evento metterà in risalto le questioni riguardanti l´utilizzo dei mitocondri come bersagli nella ricerca medica contemporanea. Un altro scopo è quello di evidenziare le possibili applicazioni dei mitocondri e delle strategie nella prevenzione e nella cura di molte patologie e malattie croniche. La conferenza sarà suddivisa in quattro sessioni. Queste sessioni comprendono le disfunzioni mitocondriali nelle malattie croniche: recenti progressi e conclusioni; i mitocondri nella pratica: metodi e strumenti; strategie per prendere di mira i mitocondri, e i mitocondri come bersaglio: recenti studi clinici e terapeutici. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Targeting-mitochondria.com/    
   
   
SCIENZIATI SVILUPPANO METODO VELOCE PER INDIVIDUARE I GENI RESPONSABILI DELLA VIRULENZA DELLA TB  
 
 Bruxelles, 21 settembre 2010 - Scienziati con sede in Europa e Asia hanno individuato 10 geni di virulenza del bacillo della tubercolosi, che provoca la tubercolosi o Tb. Questa scoperta offre al mondo della medicina l´opportunità di sviluppare nuovi trattamenti e di provare nuovi vaccini contro una delle malattie più comuni, ma anche più mortali al mondo. I risultati dello studio, in parte finanziato dall´Ue, sono presentati nella rivista Plos (Public Library of Science ) Pathogens. Nonostante la difficoltà del compito, gli scienziati sono riusciti a produrre i risultati in appena due settimane, grazie ad una nuova tecnica di screening da loro sviluppata. Questo metodo potrebbe essere applicato senza problemi ad altri agenti patogeni intracellulari, secondo loro. Mentre i medici fanno di tutto per annullare questa malattia, la tubercolosi continua a uccidere quasi 2 milioni di persone nel mondo ogni anno. La tubercolosi è causata da batteri della famiglia Mycobacterium, che comprende il Mycobacterium tuberculosis, l´agente responsabile della tubercolosi nelle persone. Il modo di propagarsi all´interno della cellula ospite determina la sua patogenicità (virulenza). Ciò che i ricercatori sapevano fino ad oggi è che questo agente patogeno può effettivamente liberarsi dalla morsa della difesa dell´ospite. Quindi infetta attraverso il parassitismo dei macrofagi, che svolgono un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria dell´organismo distruggendo i microbi di qualsiasi tipo. M. Tuberculosis si introduce nei polmoni, viene ingerito dai macrofagi alveolari e si posiziona in una fagosoma, un vacuolo intracitoplasmatico. I fagosomi di solito uccidono i corpi ingeriti dai macrofagi attraverso l´acidificazione, ma la Tb blocca l´acidificazione e prolifera fruttuosamente. Grazie al nuovo metodo di screening sviluppato dagli scienziati - che prevede l´uso di un robot - i campioni di fenotipo cellulare possono essere individuati sia visivamente che automaticamente. Ne risulta che i ricercatori hanno più tempo per identificare i corpi microbici coinvolti nel parassitismo delle cellule. L´équipe, guidata dal dott. Olivier Neyrolles dell´Institut de pharmacologie et de Biologie Structurale (Cnrs, Centre national de la recherche scientifique - Université de Toulouse) e dalla dott.Ssa Priscille Brodin dell´Inserm (Institut national de la santé et de la recherche médicale) e dell´Institut Pasteur, hanno utilizzato il metodo su un ceppo virulento di M. Tuberculosis e hanno esaminato, piuttosto rapidamente, oltre 11.000 mutanti della Tb. Il robot è stato programmato per scoprire se la "funzione di acidificazione" veniva abilitata o meno. Così gli scienziati hanno isolato i mutanti che non bloccavano l´acidificazione dei fagosomi. L´ingegneria genetica ha permesso al team di individuare le mutazioni; poi sono riusciti a caratterizzare 10 geni coinvolti nel parassitismo dei macrofagi. I ricercatori hanno sottolineato che la maggior parte dei geni codifica la sintesi dei prodotti secreti dai batteri: proteine e lipidi. Essi hanno inoltre notato che i mutanti isolati potrebbero essere utilizzati nello sviluppo di nuovi vaccini. Gli scienziati coinvolti nello studio provenivano da Francia, Corea del Sud, Spagna e Regno Unito. Le scoperte sono il risultato di tre progetti finanziati dall´Ue: Tb-macs, Tb-vir e Newtbvac. Tb- Macs ("Identification and characterisation of mycobacterium tuberculosis virulence genes involved in macrophage parasitism") ha ricevuto più di 734 mila euro nell´ambito dell´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq), per migliorare la salute umana attraverso la definizione di prodotti e processi batterici che sono essenziali per l´infezione. Tb-vir ("Mycobacterium tuberculosis W-beijing genetic diversity and differential virulence and host immune responses"), sostenuto con quasi 3,9 milioni di euro e Newtbvac ("Discovery and preclinical development of new generation tuberculosis vaccines"), che ha ricevuto 12 milioni di euro, sono supportati tramite il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). Per maggiori informazioni, visitare: Plos Pathogens: http://www.Plospathogens.org/home.action  Tb-macs: http://ec.Europa.eu/research/health/infectious-diseases/poverty-diseases/projects/158_en.htm  Tb-vir: http://www.Tb-vir.org/  Newtbvac: http://ec.Europa.eu/research/health/infectious-diseases/poverty-diseases/projects/205_en.htm    
   
   
RICERCA UE OFFRE UNA PIÙ VELOCE GUARIGIONE AGLI USTIONATI  
 
Bruxelles, 21 settembre 2010 - Le vittime di ustioni possono sperare in riprese più rapide grazie ai ricercatori europei che hanno identificato i batteri o funghi dannosi che spesso si annidano nelle ustioni, causando infezioni e ritardando il processo di guarigione. L´ue ha sostenuto la ricerca attraverso il progetto Woundmonitor ("Mobile system for non-invasive wound state monitoring"), che ha ricevuto 1,67 Mio Eur dall´area tematica "Tecnologie per la società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq). Finora, i medici dovevano affidarsi a test microbiologici per identificare quali batteri causavano le infezioni agli ustionati. Questo procedimento era lento e lungo. Tuttavia, ricercatori provenienti da Germania, Italia, Lituania e Regno Unito, guidati da un team della School of Chemical Engineering and Analytical Science dell´Università di Manchester, hanno sviluppato un piccolo strumento elettronico in grado di individuare il tipo di batteri nel giro di pochi minuti. Lo strumento funziona identificando le minuscole quantità di gas prodotte dai batteri in pazienti gravemente malati colpiti da ustioni, ulcere croniche della pelle o gravi ferite. Risulta fondamentale la corretta identificazione dei batteri nel minor tempo possibile, poiché solo dopo i dottori possono scegliere la cura appropriata. Tradizionalmente, agli studenti di medicina veniva insegnato a riconoscere le infezioni batteriche dal loro odore. Ma lo strumento sviluppato dal team Woundmonitor individua i diversi tipi di batteri dagli odori emanati dai gas volatili che rilasciano. Innanzitutto il team ha identificato i tre principali tipi di batteri presenti in circa l´80% delle infezioni batteriche trovate nelle ustioni: stafilococco, streptococco e pseudomonas. Successivamente hanno identificato le sostanze chimiche volatili diffuse dai batteri quando si moltiplicano. Una volta in possesso di queste informazioni, il team ha progettato lo strumento, delle dimensioni di un foglio A4, che contiene otto sensori per i gas. Il tracciato delle risposte da parte dei sensori rappresenta le caratteristiche delle sostanze chimiche presenti, e mediante queste è possibile individuare i batteri. Questo strumento complesso ma molto compatto è stato testato in un ospedale a Manchester e all´ospedale regionale di Kaunas in Lituania. Secondo i ricercatori, i risultati ottenuti durante questi test sono stati talmente soddisfacenti che diverse aziende commerciali hanno già manifestato interesse verso il Woundmonitor e sono in corso trattative per permettere l´uso commerciale dello strumento. Più rapidamente possono essere diagnosticate le infezioni e prima possono essere curati i pazienti, e questo può poi ridurre i costi delle lunghe degenze ospedaliere. Inoltre, diagnosi e cure precoci delle infezioni negli ustionati sono fondamentali per consentire una rapida guarigione ai pazienti. Ogni anno globalmente, si valuta che siano 6 milioni le persone ustionate, e oltre 4000 i morti nell´Ue a causa di incidenti causati dal fuoco. Molte migliaia vengono poi ricoverate in ospedale per ricevere cure per le ustioni. La maggior parte delle ustioni nell´Ue avvengono a casa o sul lavoro e colpiscono soprattutto gruppi vulnerabili come gli anziani o i bambini piccoli. Infatti, i bambini sotto i 4 anni e gli adulti oltre i 60 anni hanno maggiori possibilità di complicazioni e di morte a causa di gravi ustioni. "Ogni estate vediamo immagini di persone con terribili ferite procurate a casa o in incendi boschivi," ha detto Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea per l´Agenda del digitale. "Grazie ai finanziamenti Ue, la tecnologia sviluppata da Woundmonitor ridurrà i tempi delle diagnosi e aiuterà i medici a prescrivere le cure appropriate più rapidamente." Per maggiori informazioni, visitare: Woundmonitor: http://www.Woundmonitor.manchester.ac.uk/  School of Chemical Engineering and Analytical Science dell´Università di Manchester: http://www.Ceas.manchester.ac.uk/    
   
   
PRIMO CONGRESSO MONDIALE SULL´OLFATTO  
 
Parigi, 21 settembre 2010 - Il 4 e 5 novembre 2010 si terrà a Parigi (Francia) il primo Congresso mondiale sull´olfatto. L´evento riunirà ricercatori, universitari e rappresentanti di imprese e di enti di ricerca e sviluppo commerciali nel settore farmaceutico, medico, alimentare, cosmetico e veterinario. Il tema centrale della conferenza riguarderà il crescente interesse dell´industria negli effetti sensoriali dell´olfatto. Il tema è ancora relativamente sconosciuto, ma ha un ampia gamma di applicazioni. Ad esempio, i recettori olfattivi gastrici sono stati identificati come modulatori della sazietà, cosa che potrebbe avere implicazioni per il trattamento dell´obesità. Il programma della manifestazione prevede quattro sessioni : recenti progressi sull´olfatto, applicazioni scientifiche e alimentari, olfatto e applicazioni nell´industria farmaceutica, e olfatto e applicazioni nell´industria cosmetica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Olfaction-site.com/    
   
   
OGGI È LA XVII GIORNATA MONDIALE ALZHEIMER: LE INIZIATIVE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
 Bologna, 21 settembre 2010 - In occasione della Giornata mondiale Alzheimer, martedì 21 settembre, numerose sono le iniziative di informazione e sensibilizzazione, promosse dalle Aziende sanitarie, dagli Enti locali, dalle associazioni dei famigliari. La giornata è l’occasione per portare l’attenzione su un fenomeno in costante crescita tra la popolazione anziana. La malattia è di difficile diagnosi nella fase iniziale e può durare molti anni: non esistono cure risolutive e a parere degli studiosi rappresenta una delle principali cause di disabilità nei prossimi decenni nei paesi industrializzati. In Emilia-romagna, solo nel 2009, sono state oltre 17mila le persone che si sono rivolgono ai Consultori/ Centri per le demenze e circa 10mila quelle a cui è stata confermata una diagnosi di demenza. Complessivamente, in regione, le persone con demenza sono stimate intorno a 60mila. L’emilia-romagna dal 1999 ha avviato il “Progetto regionale demenze” attraverso il quale ha dato avvio ad un sistema a forte integrazione socio-sanitaria per la presa in carico della persona colpita dalla malattia e delle persone che se ne prendono cura. Il progetto ha dato vita ad una rete di 52 Centri/consultori specializzati per la diagnosi e cura delle demenze. L’assistenza e il sostegno ai famigliari è garantito durante tutto l’arco della malattia, a domicilio o nelle strutture, è organizzato secondo un sistema a rete che coinvolge Aziende Usl, Amministrazioni locali, associazioni dei familiari, volontariato. A sostegno del Progetto, la Regione ha destinato oltre 6 milioni di euro. Sono state realizzate iniziative formative, promossi gruppi di sostegno ed auto-aiuto, iniziative di socializzazione (come i caffè Alzheimer) a cui hanno partecipato (nel 2009) 7.700 tra familiari e persone ammalate. Nel 2009 i familiari delle persone con demenza hanno potuto usufruire di 17.709 consulenze specialistiche psicologiche, assistenziali, legali e tecniche per adattamento degli ambienti. Le iniziative in Emilia-romagna per la Giornata dell’Alzheimer - Il 21 Settembre a Imola l’Associazione Alzheimer organizza il seminario “Come comunicare con la persona malata di Alzheimer”; a Cesena l’Associazione Amici di Casa Insieme presenterà il progetto “A tutto tondo per l´Alzheimer"; a Gualtieri (Reggio Emilia) la presentazione del libro “In viaggio con Luigi: come affrontare una metamorfosi”; il 25 Settembre “Conoscere e vivere con L’alzheimer” organizzato dall’Associazione Sostegno demenze di Sassuolo (Modena); il 30 settembre a Pavullo (Modena) apre Il giardino terapeutico e viene presentata l´iniziativa "Al caffè delle stagioni"; dal 2 ottobre l´associazione Alzheimer Emilia-romagna organizza "In Forma Mentis", un ciclo di conferenze teatralizzate sulla malattia di Alzheimer, che avranno luogo a Modena, Bologna, Ferrara, Cesena e si concluderanno a Reggio Emilia il 27 novembre; il 2 ottobre in occasione del decennale dell’apertura del Consultorio/centro Alzheimer di Mirandola (Mo) verrà realizzato il convegno “La gestione della persona con disturbi cognitivi: passato, presente e futuro”.  
   
   
L´EFSA RIESAMINA GLI ESITI DELLE PIÙ RECENTI RICERCHE SULLA CLONAZIONE ANIMALE  
 
Bruxelles, 21 settembre 2010 - Dopo la convalida da parte del suo comitato scientifico, l´Efsa ha pubblicato oggi una dichiarazione scientifica sulla clonazione animale. Il comitato scientifico ha convenuto che non sono emersi nuovi dati scientifici che inducano a riconsiderare le conclusioni e le raccomandazioni del lavoro precedentemente svolto sull´argomento dall´Autorità. La dichiarazione dell´Efsa si basa su un riesame delle più recenti ricerche scientifiche condotte sui cloni animali e sulla loro progenie e reperite in pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione paritaria diffuse dopo la dichiarazione del 2009, informazioni raccolte presso centri di ricerca europei e altrove in esito a un recente invito a presentare dati e ulteriori discussioni con esperti scientifici di clonazione animale. Dopo un attento riesame dei dati scientifici pertinenti, l´Efsa conferma le sue precedenti conclusioni e raccomandazioni, secondo cui: il tasso di mortalità e il numero di animali affetti da anomalie dello sviluppo alla nascita è più alto nei cloni rispetto agli animali allevati in modo tradizionale; in termini di sicurezza alimentare, nulla lascia supporre che esistano differenze nella carne e nel latte dei cloni e della loro progenie rispetto a quelli di animali allevati in modo tradizionale; le informazioni disponibili sulla clonazione di specie diverse dai bovini e dai suini sono ancora limitate; pertanto al momento la valutazione del rischio può essere condotta solo su queste ultime due specie. La presente dichiarazione offre un aggiornamento sugli sviluppi scientifici della clonazione di animali allevati per la produzione alimentare per quanto concerne gli aspetti legati alla sicurezza degli alimenti e quelli associati alla salute e al benessere dei cloni animali e della loro progenie. La dichiarazione dell’Efsa fornisce inoltre informazioni sull’efficienza della clonazione rispetto alla procreazione naturale e alle tecniche di riproduzione assistita.  
   
   
LE SOCIETÀ DELLA SALUTE ESISTONO E FUNZIONANO INAUGURATA LE NUOVA SEDE DELLA SDS DI FIRENZE A FIRENZE UN BACINO DI 365.000 ABITANTI, DI CUI 95.000 ANZIANI  
 
Firenze, 21 settembre 2010 - «E´ un grande piacere essere qui insieme a voi e vedere anche fisicamente la Società della Salute di Firenze, che ha una sede, e delle persone che ci lavorano. Questo modo di lavorare assieme è quello che può vincere le sfide del futuro». Queste le parole con cui l´assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha inaugurato la nuova sede della Società della Salute di Firenze, nei locali di viale Giovane Italia 1, a fianco di Montedomini. Con lei, c´erano Stefania Saccardi, assessore alle politiche socio-sanitarie del Comune, e presidente della Società della Salute, Luigi Marroni, direttore dell´Azienda sanitaria 10 di Firenze, e Carolina Cuzzoni, direttore della Sds. «In un momento di difficoltà, come quello che stiamo attraversando - ha proseguito l´assessore - se vogliamo salvare i nostri servizi, dobbiamo unire le forze e accrescere così l´efficacia delle nostre azioni. E´ ora di dimostrare che le Società della Salute esistono, funzionano e servono». Le Società della Salute operanti nella provincia di Firenze sono 4: Firenze, Firenze nord-ovest, Firenze sud-est, Firenze Mugello. Gli abitanti del territorio della Società della Salute di Firenze sono 365.000, di cui 95.000 anziani. La nuova sede di quella di Firenze è stata allestita in un´ala inutilizzata di Montedomini, acquistata dall´azienda sanitaria e ristrutturata a spese della Sds con un investimento di 80.000 euro. Ci lavorano 41 persone, tra dipendenti del Comune e della Asl, collaboratori e borsisti. "Questa sede - ha concluso l´assessore Scaramuccia - è un ulteriore passo avanti nel percorso di attuazione delle Società della Salute, che hanno ormai superato il periodo della sperimentazione e sono ora in fase di consolidamento in tutta la Toscana. Le Società della Salut e coinvolgono di fatto tutte le istituzioni e le parti sociali e rappresentano pertanto l´ambito ideale dove programmare e attuare politiche per la salute. A maggior ragione in un momento come questo di risorse scarse, le Società della Salute possono fare la differenza".  
   
   
LA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA NOMINA 4 DIRETTORI GENERALI: GIOVANNI BALDI (CONFERMATO) AL RIZZOLI DI BOLOGNA, SERGIO VENTURI ALL´AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI BOLOGNA; PAOLO SALTARI ALL´ AZIENDA USL DI FERRARA, GABRIELE RINALDI ALL´ AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA DI FERRARA.  
 
Bologna, 21 settembre 2010 - Sono quattro i direttori generali di Aziende sanitarie designati dalla Giunta regionale. Le proposte sono state condivise e concordate con gli Uffici di presidenza delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie e con i rettori delle Università interessate. Questi i nomi: Giovanni Baldi, medico, 59 anni, è confermato alla guida dell’Irccs Rizzoli di Bologna; Paolo Saltari, medico 60enne, è proposto alla guida dell’Azienda Usl di Ferrara; Gabriele Rinaldi, medico, è proposto alla guida dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara; Sergio Venturi, medico, 57 anni, è proposto alla guida dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna. Le delibere con le proposte di nomina sono state approvate ieri dalla Giunta regionale. I decreti di nomina saranno firmati dal presidente della Regione Vasco Errani. “Stiamo rispettando quanto ci eravamo proposti, e cioè di arrivare alle nomine per le direzioni generali in scadenza entro il mese di settembre; lo abbiamo fatto attraverso un percorso di condivisione con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie e con i rettori interessati. Quattro nomine sono state approvate oggi dalla Giunta, le restanti lo saranno nella prossima seduta prevista per il 27 settembre”, ha detto l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti. Sergio Venturi alla direzione generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna Sergio Venturi, già direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, è stato proposto dalla Giunta regionale alla guida dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna. Prende il posto di Augusto Cavina, che ha guidato il policlinico bolognese per 5 anni. La proposta, sentito l’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, è stata condivisa e concordata con il rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi, con la consapevolezza che solo nella collaborazione e nel rispetto della reciproca autonomia si possono raggiungere i migliori risultati. Il decreto di nomina sarà firmato nei prossimi giorni dal presidente della Regione Vasco Errani. “Il rettore ed io abbiamo attentamente valutato le possibili candidature – ha commentato l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti -. Il Policlinico S.orsola-malpighi è un’eccellenza non solo per la Regione e per il Paese, - ha continuato - è un’eccellenza a livello internazionale e la guida di Augusto Cavina, al quale va il mio più sentito ringraziamento per la passione e la competenza con cui ha guidato il Policlinico in costante e proficuo rapporto con l’Università, è stata di alto livello. Abbiamo trovato pieno accordo sul nome di Sergio Venturi, un professionista capace, che ha guidato con risultati particolarmente significativi la seconda Azienda Ospedaliero-universitaria della regione. Ora, nella convinzione del rettore Dionigi e mia, che la massima integrazione tra ricerca, didattica, assistenza – e quindi tra Università e Servizio sanitario – sia un patrimonio irrinunciabile in quanto garantisce qualità e continua innovazione ai servizi, continuerà il lavoro per precisare nel dettaglio gli obiettivi di questo lavoro comune.” Sergio Venturi ha 57 anni, è nato a Vergato (Bologna). E’ medico, specialista in malattie dell’apparato digerente, esperto in amministrazione e gestione dei servizi sanitari. E’ stato alla guida dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma per 8 anni, dal novembre 2002 ad oggi. In precedenza è stato direttore generale dell’Azienda Usl di Imola e responsabile del Servizio presidi ospedalieri dell’Assessorato regionale politiche per la salute. Giovanni Baldi confermato alla guida dell’Irccs Rizzoli di Bologna Giovanni Baldi è stato proposto per il secondo mandato alla guida dell’Irccs Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Reggiano, medico specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare, medicina interna, ematologia, 59 anni, è alla guida dell’Istituto dal giugno 2006, quando finì il lungo regime commissariale. La proposta di riconferma è stata fatta dalla Giunta regionale, sentito l’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria bolognese e sentito il Ministro della salute. Il decreto di nomina sarà firmato dal presidente della Giunta regionale Vasco Errani, previo accordo formale dell’ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria. “Giovanni Baldi ha guidato l’Istituto in questi quattro anni con grande autorevolezza. L’irccs è pienamente integrato nel Servizio sanitario regionale essendo al tempo stesso punto di riferimento di eccellenza nazionale ed internazionale. Abbiamo proposto la conferma di Baldi - ha commentato l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti - per i buoni risultati fin qui raggiunti. Sono certo che saprà consolidare ulteriormente il ruolo fondamentale che l’istituto ricopre nella rete ospedaliera regionale per quanto riguarda ricerca e assistenza nel complesso campo della ortopedia e che saprà ulteriormente sviluppare la collaborazione con le altre Aziende sanitarie”. Gli obiettivi di mandato sono stati definiti in relazione alle indicazioni della programmazione regionale ed in coerenza con le indicazioni dell’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria. In particolare, la direzione dell’Irccs dovrà consolidare l’organizzazione sulla base del modello Hub & Spoke (modello organizzativo dell’assistenza ospedaliera che mette in collegamento centri di riferimento regionali Hub e ospedali del territorio Spoke), secondo il quale il Rizzoli, oltre a partecipare alle attività di base in ortopedia, è nodo Hub fondamentale per la ricerca e l’assistenza per oncologia, chirurgia vertebrale, ortopedia pediatrica, revisione e sostituzione di protesi e terapia chirurgica delle gravi patologie ossee infettive e chirurgia del piede. Dovrà poi consolidare l’organizzazione e il funzionamento aziendale secondo le indicazioni della legge regionale 29/2004 (che ha dettato le norme per l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario regionale) e di quanto previsto dal protocollo d’intesa Regione-università del febbraio 2005. Tra l’altro, dovranno essere sviluppati i Dipartimenti assistenziali integrati, dovrà essere promosso il confronto tra metodiche riguardo alla medicina rigenerativa (progetto di ricerca Regione-università). La direzione dell’Irccs dovrà collaborare con l’Azienda Usl per il contenimento dei tempi di attesa e dovrà sviluppare ulteriormente il processo di semplificazione dell’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Dovrà consolidare la situazione di equilibrio economico-finanziario ottenuto negli ultimi anni. Giovanni Baldi, nato a Reggio Emilia, ha 59 anni, è medico, specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare, in medicina interna e in ematologia. Esperto di servizi di emergenza-urgenza, in questo ambito ha ricoperto ruoli dirigenziali in Emilia-romagna e in Liguria. E’ stato vice direttore sanitario dell’Azienda Usl di Bologna. Dal 2006 è alla guida dell’Irccs Rizzoli. E’ autore di pubblicazioni scientifiche. Paolo Saltari alla guida dell’Azienda Usl di Ferrara E’ stato ai vertici di Aziende sanitarie nelle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e, in precedenza, dirigente in Aziende sanitarie dell’Emilia-romagna: è Paolo Saltari, medico 60enne, nato a Bondeno (Ferrara), nuovo direttore generale dell’Azienda Usl di Ferrara designato dalla Giunta regionale, sentito il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria ferrarese. Il decreto di nomina sarà firmato dal presidente della Giunta regionale Vasco Errani, previo accordo formale dell’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria ferrarese. “Paolo Saltari ha una importante esperienza di direzione che si è sviluppata nei servizi territoriali e ai vertici aziendali, prima come direttore sanitario e poi come direttore generale. Credo che questa esperienza - ha commentato l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti - sarà utile allo sviluppo e alla qualificazione dei servizi già portata avanti con grande competenza dal direttore Fosco Foglietta che ringrazio per il contributo che ha dato alla nostra sanità. Saltari, come già il suo predecessore, dovrà operare in stretta integrazione con l’Azienda Ospedaliero-universitaria per garantire ai cittadini continuità della presa in carico e continuità delle cure e dovrà operare in integrazione con le altre Aziende dell’Area vasta Emilia Centrale.” Gli obiettivi di mandato sono stati definiti in relazione alle indicazioni della programmazione regionale ed in coerenza con le indicazioni dell’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Forlì considerando, si legge in delibera, “la fase di evoluzione del sistema di welfare della regione, nell’ambito del quale le Aziende sanitarie sono chiamate ad assicurare innovazioni sul piano organizzativo e del sistema di governo, coerenti con obiettivi e indicazioni del Piano sociale e sanitario 2008-2010”. Tra gli obiettivi, in via prioritaria, l’Azienda Usl dovrà rafforzare l’integrazione con l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara in termini di pianificazione e gestione per rafforzare continuità assistenziale, gestione complessiva dei problemi di salute, ottimizzando l’utilizzo delle risorse. In questo ambito dovrà garantire il massimo supporto a tutte le iniziative dell’Azienda Ospedaliero-universitaria tese all’avvio del nuovo ospedale di Cona; dovrà mettere in campo anche azioni finalizzate al contenimento dei tempi di attesa per la specialistica ambulatoriale. La direzione aziendale dovrà valorizzare la partecipazione organizzativa e del governo clinico degli operatori coinvolgendoli anche nella elaborazione delle strategie aziendali. Dovrà altresì continuare nella valorizzazione dei rapporti di collaborazione con le altre Aziende sanitarie dell’Area vasta Emilia Centrale. Dovrà perseguire l’equilibrio economico-finanziario e provvedere alla redazione annuale del bilancio di missione. Paolo Saltari ha 60 anni, è nato a Bondeno (Ferrara), è medico, specializzato in puericultura, in igiene e sanità pubblica, esperto di organizzazione sanitaria. Ha ricoperto incarichi di direttore sanitario e poi di direttore generale in Aziende sanitarie in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. In precedenza ha ricoperto ruoli dirigenziali nei servizi distrettuali in Emilia-romagna. E’ autore di pubblicazioni scientifiche. Gabriele Rinaldi proposto alla guida dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara - Gabriele Rinaldi, 51 anni, medico specialista in ematologia e in biochimica e chimica clinica, esperto di organizzazione sanitaria, è il nuovo direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara. Prende il posto di Riccardo Baldi che ha guidato l’arcispedale S.anna negli ultimi 5 anni. La proposta è stata fatta dalla Giunta regionale d’intesa con il rettore dell’Università di Ferrara Pasquale Nappi e sentito l’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria ferrarese. Il decreto di nomina sarà firmato dal presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani. “Il dottor Rinaldi presenta un ottimo curriculum e una solida esperienza di direzione sanitaria e generale di Aziende sanitarie sviluppata nelle Regioni Marche e Toscana. Sono convinto – ha commentato l’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna Carlo Lusenti – che tutto questo rappresenti una buona garanzia per lo sviluppo dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Ferrara, guidata finora con competenza e professionalità da Riccardo Baldi che ringrazio per l’impegno che ha profuso in questi anni”. Gli obiettivi di mandato sono stati definiti in relazione alle indicazioni della programmazione regionale “in una fase, si legge in delibera, di evoluzione del sistema di welfare, nell’ambito del quale le Aziende sanitarie sono chiamate ad assicurare le innovazioni sul piano organizzativo e dei sistemi di governo, coerenti con gli obiettivi del Piano sociale e sanitario 2008-2010”, in coerenza con le indicazioni dell’Università degli studi di Ferrara e sentito l’Ufficio di presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria. Prioritariamente la direzione dovrà provvedere al completamento dei lavori del nuovo ospedale di Cona e alla sua attivazione. Gabriele Rinaldi, 51enne, nato a Potenza, è medico, specializzato in ematologia, in biochimica e chimica clinica, esperto di organizzazione sanitaria. E’ stato direttore generale e direttore sanitario in Aziende sanitarie della Toscana e delle Marche. In precedenza ha ricoperto incarico dirigenziale all’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. E’ autore di pubblicazioni scientifiche.  
   
   
PRIMARIATO DI CHIRURGIA AL SINDACO DI CIVITANOVA: LA GIUNTA VUOLE CONOSCERE I CRITERI ADOTTATI DAL DIRETTORE PER LA NOMINA .  
 
 Ancona, 21 Settembre 2010 - La giunta regionale vuole conoscere piu` approfonditamente gli specifici criteri adottati dal Direttore della Zona 8 di Civitanova Marche per la nomina del Primario facente funzioni nel reparto di Chirurgia generale del locale Ospedale. La nomina e` stata fatta per sostituire il precedente primario andato in quiescenza. Una questione affrontata ieri nella seduta di giunta e segnalata dall´assessore Sara Giannini in una comunicazione ufficiale ai colleghi. In sostanza, la giunta regionale intende verificare se e` vero che la nomina a primario facente funzioni non solo e` caduta sul Sindaco di Civitanova, presidente della Conferenza dei Sindaci, ma che siano state anche ignorate le comuni prassi da adottare in questi casi, come l´indicazione di un medico in qualita` di supplente da parte del primario che sta per andare in pensione, proprio perche` in attesa dell´esito del concorso gia` in fase avanzata e da cui dovra` scaturire la nomina del primario di Chirurgia. La giunta regionale si e` anche chiesta se nel caso di Civitanova Marche sia stato applicato almeno il criterio dell´anzianita`, un titolo irrinunciabile in tali nomine temporanee e nella fase di vacanza della figura di responsabile del reparto. E´ stato inoltre evidenziato che la Suprema Corte di Cassazione si e` pronunciata a suo tempo sull´incompatibilita` tra la funzione di sindaco e di primario, affermando appunto l´incompatibilita` ´per conflitto di interessi´. La nomina, inoltre, e` stata fatta senza informare preventivamente gli organi competenti: Servizio Sanita` Regione Marche e Asur . L´assessore Giannini ha quindi concluso che se la situazione fosse tale come descritta, si e` passati con estrema facilita` sopra le regole che devono ispirare la correttezza e la trasparenza amministrativa.  
   
   
TASK FORCE AL LAVORO PER IL CUP NELLE MARCHE: I DATI DI IERI  
 
Ancona, 21 Settembre 2010 - Dopo l´intenso fine settimana in cui si e` lavorato 24 ore su 24 per mettere a punto ed ottimizzare il sistema tecnologico a supporto del Cup regionale, alle ore 14 sono arrivati dati significativi sulla positiva risposta che il sistema (sportelli e call center) sta dando nella prima giornata della settimana. Alle ore 14 sono state effettuate 5.700 prenotazioni, un dato che pur riguardando mezza giornata e` gia` piu` alto di quello registrato alla fine del miglior giorno della scorsa settimana. Le chiamate pervenute al call center sono ancora elevatissime, ma stanno rientrando entro limiti fisiologici. Massima attenzione a questo punto sullo sforzo degli sportelli che stanno quadruplicando le prenotazioni rispetto alla scorsa settimana, mentre il call center le sta raddoppiando. Il Cup regionale, come spiegato in questi giorni, si serve di due canali di accesso: gli oltre 800 sportelli disseminati sul territorio e il call center. Il call center in particolare e` tarato su 65mila chiamate al mese in base ai parametri standard (Bologna e il suo comprensorio che hanno pressappoco gli stessi abitanti delle Marche sono tarati su 45mila chiamate). ´Il problema ´ spiega il dirigente del Servizio Salute Carmine Ruta ´ e` che nel primo giorno abbiamo ricevuto 150mila chiamate, il doppio di quelle che dovremmo ricevere in un mese. La situazione si e` andata via via normalizzando. Sabato abbiamo ricevuto 4.886 chiamate e sono state effettuate in totale (call center e sportelli) 4.000 prenotazioni. Ci stiamo lentamente avvicinando ai livelli previsti e la percentuale di chiamate improprie che all´inizio superava il 30%, sta scendendo. Ricordo comunque che stiamo operando in una fase di avvio (la cui durata era stata prevista in 3 mesi) e che alcuni intoppi erano prevedibili. In ogni caso faremo tutto quanto e` nelle nostre possibilita` per limitare i disagi ai cittadini´. Alla luce di questi dati le previsioni di affollamento per la giornata di domani sono le seguenti: Per il call center Dalle 8,00 alle 9,00 bollino Rosso dalle 9,00 alle 12,00 bollino Nero dalle 12,00 alle 17,00 bollino Rosso dalle 17,00 alle 20,00 bollino Giallo Per gli sportelli Dalle 8,00 alle 12,00 bollino Rosso dalle 12,00 alle 16,00 bollino Giallo dalle 16,00 alle 18,00 bollino Verde .  
   
   
INRCA ´ OSPEDALE DI RETE: INCONTRO TECNICO CON I SINDACI DELLA VALMUSONE.  
 
 Ancona, 21 Settembre 2010 - Ampia condivisione sul progetto nuovo Inrca ´ Ospedale di Rete e` stata espressa il 17 settembre dai Comuni della Valmusone. Rimane da approfondire il discorso relativo all´ostetricia su cui comunque la Regione Marche assicura che si trovera` una soluzione condivisa rispetto alle esigenze espresse dal territorio. All´incontro di carattere tecnico il direttore del Servizio Salute Carmine Ruta ha illustrato lo stato di avanzamento del progetto arrivato alla fase definitiva in modo totalmente conforme al bando iniziale e la cronologia dei vari passaggi che porteranno alla realizzazione della struttura ad alta specialita` entro la fine del 2014. Per le amministrazioni locali hanno partecipato: i sindaci di Osimo Stefano Simoncini, di Offagna Stefano Gatto, di Numana Marzio Carletti, il vicesindaco di Loreto Paolo Nicoletti, l´assessore alla sanita` di Castelfidardo Anna Maria Mondello e il consigliere comunale di Sirolo Alberto Bellelli. Presenti anche i consiglieri regionali Dino Latini e Moreno Pieroni.  
   
   
DISPOSTO IL FINANZIAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI SARDE CHE OPERANO NEL SETTORE DEI NON VEDENTI  
 
Cagliari, 21 Settembre 2010 - L’assessorato regionale del Lavoro ha disposto per il 2010 un finanziamento di 156mila euro a favore degli enti che operano nel settore dei non vedenti, secondo quanto previsto dalla legge regionale n.54/1993. Si tratta del 30 per cento dello stanziamento complessivo inserito nel bilancio approvato quest’anno: il restante 70 per cento (pari a 364mila euro) è destinato a favore delle sezioni provinciali dell´Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (Uici). È stato confermato il criterio di assegnazione adottato per l’anno 2009: il 30 per cento dei 156mila euro sarà ripartito in base al parametro del numero delle sedi operative di ciascun ente distribuite sul territorio regionale, in quanto indicatore della prossimità dei servizi erogabili all’utenza e della conseguente riduzione del disagio dovuto agli spostamenti necessari per poterne fruire; il 70 per cento, invece, sarà assegnato in proporzione al numero degli iscritti al 31 dicembre dell’anno scorso. La Giunta regionale ha stabilito di mantenere lo stesso criterio di ripartizione anche per i prossimi anni: il numero degli iscritti farà sempre riferimento all’ultimo giorno dell’anno precedente la richiesta di contributo.  
   
   
LA REGIONE MARCHE ADERISCE AL PROGETTO PER LA CREAZIONE DI UN SISTEMA INFORMATIVO SULLA CURA E PROTEZIONE DEI BAMBINI.  
 
Ancona, 21 Settembre 2010 - La Regione Marche aderira` al progetto sperimentale volto alla creazione e implementazione di un sistema informativo sulla cura e protezione dei bambini e delle loro famiglie (S.in.ba). Il progetto nasce da un protocollo d´intesa sottoscritto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Campania che ne e` l´ente coordinatore. La necessita` di creare tale sistema nasce dal fatto che in Italia, a fronte di una moltitudine di enti e organizzazioni che programmano ed erogano servizi sociali a favore dei bambini e delle famiglie, non esiste ancora ne` un modello organizzativo ne` un sistema informativo capace di rendere operativo quanto indicato dal Libro bianco sul futuro del modello sociale. ´Il nostro interesse - spiega l´assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi ´ e` determinato anche dal fatto che fra le priorita` di questo Governo regionale c´e` proprio l´aiuto alla maternita` per favorire la nascita e la crescita di bambini nella nostra regione, considerato il pesante deficit demografico che registriamo da troppi anni´. Il progetto, a cui hanno aderito altre 11 Regioni, concorrera` alla costituzione del Sistema informativo sui servizi sociali e supportera` le politiche a tutela dei diritti dell´infanzia, come dettato dalla Convenzione internazionale sui diritti dei bambini del 1989. ´Ad oggi ´ dice Marconi ´ la Regione Marche, attraverso l´Osservatorio regionale per le politiche sociali, ha sviluppato e sperimentato l´attivazione di una banca dati per i minori fuori dalla famiglia d´origine e ha avviato con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Ancona una collaborazione finalizzata a produrre informazioni a partire dalla banca dati. Ora, poiche` tale banca dati contiene una parte consistente del patrimonio informativo previsto dal S.in.ba, e` opportuno considerarla una fonte privilegiata attraverso cui produrre un contenuto informativo minimo per il sistema stesso e che costituira` pertanto il debito informativo regionale verso il livello nazionale´.  
   
   
RITROVATA DOPO DUE SECOLI LA TESTA DELLA VERGINE DE LA NATIVITÀ DI PIETRO BERNINI  
 
Roma, 21 settembre 2010 - Nei giorni scorsi ad Amantea (Cosenza), presso il Complesso Monumentale di San Bernardino, si è tenuta un’importantissima iniziativa fortemente voluta e sostenuta dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, diretta da Fabio De Chirico. E’ stata difatti restituita alla pubblica fruizione il frammento di un’opera d’arte di eccezionale rilevanza: la testa della Vergine de La Natività di Pietro Bernini, conservata nell´Oratorio dei Nobili della stessa cittadina. Sono intervenuti all’iniziativa: Fabio De Chirico, soprintendente Bsae della Calabria; Gregorio Carratelli, priore Arciconfraternita Ss. Immacolata di Amantea; Francesco Tonnara, sindaco di Amantea; Domenico Bevacqua, vicepresidente Provincia di Cosenza; Mario Caligiuri, assessore regionale istruzione e cultura; Francesco Celestino, custode provinciale Frati Minori Conventuali; Alessandra Anselmi, Università della Calabria; Mario Panarello, Università della Calabria; Giuseppe Mantella, restauratore. Nel corso della solenne cerimonia, il prezioso frammento è stato riposizionato nella sua collocazione originaria dal soprintendente De Chirico, a testimoniare l’impegno della Soprintendenza calabrese in direzione di una tutela attiva del patrimonio d’arte regionale. Approfondimento: La Natività di Pietro Bernini Note storico-artistiche: L’altorilievo raffigurante La Natività (marmo statuario150X100 cm. Ca.), posto sull’altare maggiore dell’Oratorio dei Nobili di Amantea è un’importante opera della cultura tardo cinquecentesca in Calabria. Nell’inventario degli oggetti d’arte d’Italia, Ii, Calabria, pubblicato nel 1933, Alfonso Frangipane attribuisce l’opera ad uno scultore messinese, proponendo il nome di Rinaldo Bonanno. Lo studioso lamentava la perdita di molti dettagli causati dalla furia distruttrice delle truppe napoleoniche che invasero nel 1807 il complesso francescano di San Bernardino e l’oratorio annesso. In particolare la scomparsa della testa della Vergine privava l’altorilievo di un elemento fondamentale per la sua lettura. L’opera è stata attribuita da Alessandra Migliorato a Pietro Bernini (Tra Messina e Napoli: La scultura del Cinquecento in Calabria da Giovan Battista Mazzolo a Pietro Bernini, Società editrice messinese di storia patria, Messina 2000, pp. 99-112) e, accettata dalla critica successiva, è stata accolta nell’imponente monografia dedicata allo scultore da Hans-ulrick Kessler (Pietro Bernini (1562-1629), Hirmer Verlag Gmbh, München 2005, p. 272). L’altorilievo, sul quale ancora non si è rinvenuto alcun documento specifico, si daterebbe intorno al 1592, anno di edificazione dell’Oratorio del Nobili. Per convalidare l’attribuzione gli studi hanno proposto confronti con le opere di Morano Calabro, come la Santa Lucia e Santa Casterina d’Alessandria, il Tabernacolo affiancato da Angeli oranti per la chiesa conventuale di Colloreto e con le più tarde statue dei Santi Pietro e Paolo per la chiesa collegiata di Morano. Il rinvenimento presso una dimora privata del capo della Vergine, di cui da più di due secoli si erano perse le tracce, si deve allo storico dell’arte, il calabrese Mario Panarello. Il riconoscimento avvenuto su base stilistica è stato poi comprovato dal perfetto combaciare del pezzo marmoreo rinvenuto con la parte mutila dell’altorilievo. In tal modo si è resa possibile una migliore lettura de La Natività, visto che il capo della Vergine, assorta nella contemplazione del Figlio, costituisce uno dei fulcri dell’opera. Dal punto di vista compositivo l’altorilievo si presenta come una delle più complesse realizzazioni del periodo giovanile di Pietro Bernini, che dalla natia Sesto Fiorentino si trasferì nel 1584 circa a Napoli. L’opera attesta una notevole abilità tecnica e capacità espressiva mostrando un linguaggio già definito che qualifica l’artista come uno dei più importanti scultori della tarda maniera, sensibile, attento ed aggiornato anche a ciò che si andava elaborando in pittura. Ciò dimostra anche quanto la Calabria fosse recettiva alle novità del momento. Pietro Bernini, formatosi sotto Rodolfo Sirigatti, avrebbe prima soggiornato a Roma e poi si sarebbe trasferito a Napoli. I primi lavori, eseguiti per Giovanni Antonio Carafa, ancora non identificati, risalgono al 1589. Sono documentate al 1591 le già menzionate statue di Morano Calabro ed il tabernacolo per la chiesa di Santa Maria di Colloreto che costituiscono le prime opere note dell’artista. Queste, tuttavia, non furono le uniche, ma aprirono la strada ad altre commissioni calabresi, come l’Immacolata nella chiesa di san Leone a Saracena dove pure si trova una Madonna delle Grazie - esemplata su un prototipo di Benedetto da Maiano sfruttato da Antonello Gagini - già nella locale chiesa dei Cappuccini. Importante, inoltre, la Santa Lucia nella chiesa dei francescani di Polistena, mentre le identificazioni più recenti del San Giovanni di Gerace e di una copia del Laocoonte del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, accrescono il catalogo di Pietro Bernini ed il numero di opere calabresi. Note stato di conservazione e restauro: La testa della Madonna è certamente pertinente al rilievo de La Natività di Pietro Bernini. Spezzata di netto all’altezza del collo, presentava al centro dello stesso un piccolo foro di circa 1 cm di diametro e profondo circa 5 cm, praticato per collocare il manufatto su una base a fini espositivi. La porzione di naso mancante è stata ricostruita da mani esperte, con gesso e polvere di marmo. La testa comunque si trovava al momento della donazione in buono stato di conservazione, con le superfici pulite e cerate. Al fine di un suo corretto riposizionamento è stato eseguito un attento studio con un rilievo 3d finalizzato alla riutilizzazione del foro esistente nella testa per non creare ulteriori traumi al manufatto. Tale soluzione non è stata praticabile in quanto la Madonna è reclinata in avanti, in atto di adorazione del Bambino. Dopo una attenta documentazione fotografica e grafica si è proceduto all’applicazione di un perno in vetroresina di 8 mm di diametro, dopo aver applicato sulle superfici uno strato di paraloid B72 molto concentrato, al fine di creare uno strato di sacrificio tra le superfici originali e la resina epossidica Uhu-plus usata per fissare il frammento. Non sono state eseguite stuccature di sorta in quanto il manufatto presenta numerose lacune provocate dall’atto vandalico coevo alla decapitazione della Madonna. Il rilievo è stato oggetto di un intervento di restauro eseguito in tempi imprecisati, durante il quale l’uso di sostanze aggressive ha in molti punti sbiancato le superfici, lasciando intravedere “la pelle” originale del rilievo solo nei sottosquadri, zone risparmiate alla pulitura. Le superfici sulle quali è stata applicata in passato uno strato di cera, si presentano omogeneamente lucide non rispettando i passaggi chiaroscurali creati dall’artista. Dopo la ricollocazione del frammento sarà necessario mettere a punto un intervento conservativo finalizzato a riportare La Natività a quanto espresso dall’artista, senza sovrapposizioni o interpretazioni cui sono soggetti molto spesso i rilievi marmorei.  
   
   
GIANLUIGI BRANCACCIO. ARCHETIPI DELLA PITTURA RAVELLO (SALERNO) PINACOTECA DEL DUOMO DAL 3 AL 31 OTTOBRE 2010  
 
 Milano, 21 settembre 2010 A due anni dalla mostra antologica presso la Fondazione Mazzotta di Milano (a cura di Luciano Caramel, catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta), la nuova esposizione personale dell’artista Gianluigi Brancaccio, ospitata nella storica Pinacoteca del Duomo di Ravello, si propone come un evento caratterizzato dalla presenza di lavori inediti e da un aggiornamento e approfondimento critico a più voci sull’opera dell’artista. La mostra “Gianluigi Brancaccio. Archetipi della pittura”, a cura di Domenico Montalto, sarà riproposta in altre due prestigiose sedi: il Museo diocesano “Francesco Gonzaga” di Mantova, scrigno della civiltà gonzaghesca (febbraio 2011) e la Galleria Angelica dell’omonima Biblioteca storica alle dipendenze del Mibac, nel cuore di Roma (marzo - aprile 2011). La Pinacoteca del Duomo, situata nel centro di Ravello, all’interno del complesso architettonico della Cattedrale, è sede della prima tappa di questo tour espositivo che si connota come un evento d’arte di portata nazionale. “Ravello ha sempre rappresentato il luogo degli incontri letterari ed artistici che hanno saldamente collegato fra loro generazioni culturali, soltanto apparentemente distanti, consentendo alla nostra città di divenire quel melting pot internazionale che contribuisce ad un’incancellabile ‘attualità loci’. In tale direzione va l’assai interessante iniziativa espositiva, promossa con l’Associazione culturale Duomo di Ravello, volta a mostrare la ricerca espressiva di Gianluigi Brancaccio”. (dal testo in catalogo di Paolo Imperato, Sindaco di Ravello). Il percorso esistenziale e culturale dell’artista è esemplificato in mostra da un corpus di opere, parecchie delle quali inedite, che restituiscono il senso del fondamento Novecentista dell’opera di Gianluigi Brancaccio, tracciandone i punti di forza. La sua vocazione di artista risale all’adolescenza. Nipote di Giovanni Brancaccio, eminente pittore del Novecento italiano e Direttore dell’Accademia di Belle arti di Napoli, Gianluigi Brancaccio, durante i suoi molti viaggi internazionali, frequenta maestri come Radice, Carrà, Prampolini, Gentilini, il Gruppo Cobra e lo storico atelier calcografico Lacourière di Parigi, mettendo a punto una propria inconfondibile figurazione ricca di poesia, colore, arcaismo, ispirata alle Avanguardie storiche del Xx secolo. “Brancaccio è autore di profonda e sostanziale cultura, di importanti frequentazioni. I suoi dipinti e le sue grafiche – aspetti diversi e peculiari di un unico, felice e ininterrotto clima creativo – rivestono di forme attuali e suggestivamente singolari il verbo più eminente del moderno, ovvero quell’arcaismo, quell’ispirazione primitivista che consentì a Modigliani, Picasso, Matisse, Léger, Marino, Wotruba, Moore, Zadkine di fondare un’idea nuova del visibile, sconvolgendo irreversibilmente i canoni convenzionali del classicismo e del naturalismo” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Le opere dell’artista sono “Istantanee di un viaggio, percorsi iniziatici all’interno di una coscienza che si è andata formando tra le stanze del Novecento, asimmetriche, instabili, tanto anguste e altrettanto ariose ed immense, le stanze ansiose di un tempo irreale che ne ha imprigionati tanti altri […]. Brancaccio possiede il passaporto anagrafico di chi c’era e la sensibilità esistenziale di chi si è sentito parte nella vicenda e, quindi, testimone responsabile e ponte generazionale” (dal testo in catalogo di Claudio Caserta). La mostra offre una rassegna dei temi ricorrenti nella produzione dell’artista che rivisitano alcuni archetipi centrali del novecentismo. “Il suo è un repertorio di corpi muliebri che occupano l’intera composizione, vasti come paesaggi e architetture, di matrone e di Giunoni opulente e accidiose in posture pigre o per contro acrobatiche, contorte, di giocolieri, di icari e di maschere, di angeli e di demoni dalle anatomie dinoccolate e massive, di odalische semplificate a pure silhouettes di colore. Insomma un’umanità primigenia e titanica, evocata con ductus pittorico sensuale, saturo di passionalità, nonché di ebrezza, ardore, estasi, rapimento, carnalità” (dal testo in catalogo di Domenico Montalto). Un repertorio vasto, esemplificato in mostra da una selezione di opere storiche e recenti, fra le quali: Estasi su fondo blu 2005; Poupée 2008; Odalisca 2009; Anime perse 2009; Odalisque fond noir 2009, nella sezione dedicata alla grafica. Negli ultimi tempi Brancaccio ha affrontato in Bretagna il tema dei menhir di Carnac, rocce forti e totemiche, di tutte le sfumature del grigio, che si innalzano su fondo azzurro intenso in una luce accecante. Tale produzione recente è rappresentata in mostra dall’opera Menhir di Carnac 2008. L’esposizione è corredata da un catalogo edito da Lubrina Editore, in cui più voci offrono uno spaccato dell’esperienza umana e artistica e della poliedrica personalità di Gianluigi Brancaccio. Chiara Gatti, nel suo testo dedicato all’importante produzione grafica dell’artista, illustra così la sua vocazione alla sintesi formale: “Nella grafica Brancaccio fa pulizia. Predilige il segno puro, anche quando concede all’acquatinta di dialogare sullo sfondo”. Nel suo testo, Isabella de Stefano si sofferma sulle “Figure” ritratte dall’artista: “Impenetrabili a qualsiasi approfondimento psicologico, i soggetti descritti dall’artista sono idoli arcaici, irraggiungibili e distanti, sovente colti in pose contorte e disarticolate, talvolta anche allusive (Estasi su fondo blu). Figure stravolte a cui non è di certo estranea una visionarietà onirica, sorprese nell’angoscia di un’inquietudine esistenziale che procede di pari passo con il sovvertimento di ogni regola spaziale e prospettica (Hallucination visuelle)”. A completare il variegato percorso critico presente in catalogo, un testo-intervista di Andrea D’agostino ci rivela l’anima più intima dell’artista. D’agostino, nell’ultima domanda rivolta a Brancaccio, pone l’accento su un particolare ricorrente nelle figure rappresentate dall’artista: “Le dita delle mani e dei piedi sono sempre aperte, come a voler ghermire l’aria o a volersi espandere nello spazio. È proprio così?”. “Dita e mani, sempre aperte, esprimono per me la tensione dell’anima e del corpo”. (Gianluigi Brancaccio).  
   
   
FEDERICO SOLMI A CONFEDERACY OF VILLAINS MILANO 23 SETTEMBRE – 11 DICEMBRE 2010  
 
Milano, 21 settembre 2010 - La galleria Jerome Zodo Contemporary è lieta di ospitare A Confederacy of Villains, la nuova personale dell´artista Federico Solmi, che inaugura giovedì 23 settembre 2010 alle ore 18 e resterà aperta al pubblico sino all’11 dicembre 2010. Il titolo della mostra, A Confederacy of Villains - letteralmente una confederazione di criminali - prende spunto dal romanzo di John Kennedy Toole, A Confederacy of Dunces (Una Banda di Idioti), pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1980, undici anni dopo la morte suicida dell´autore. Il protagonista Ignatius Reilly sembra ricordare l´artista: entrambi attenti osservatori dell’idiozia di una certa cultura popolare, quella che Toole definisce “priva di teologia e geometria”. Ma se il coro degli idioti si consuma nell´isola di New Orleans, la banda di Federico Solmi, continuando a perpetrare errori e barbarie millenarie, affronta le alterne vicende della sua vita “criminale” sulle scricchiolanti tavole di un palcoscenico apocalittico. Se la convivenza con la stupidità si è trasformata per Toole in tragedia, per Solmi invece diventa fonte di ispirazione, un nutrimento viscerale per la sua arte. In anteprima nazionale, viene presentata Douche Bag City, l’ultima video installazione dell’artista - protagonista, in contemporanea, della ottava edizione della Biennale di Santa Fe, in New Mexico – e una selezione delle sue più importanti installazioni video animate, esposte in importanti musei e manifestazioni artistiche internazionali, come il Centre Pompidou di Parigi, il Reina Sofia di Madrid e il Drawing Center di New York, per le quali ha ricevuto, lo scorso anno, il prestigioso premio per la video arte assegnato dalla Guggenheim Foundation di New York. Douche Bag City (2010) è una fatiscente e neogotica installazione composta da 15 panelli video dotati di preziose cornici intarsiate e disposti su un´unica parete all´ingresso della galleria, una mise-en-scène e en espace. L´opera riformula la struttura e le scene a episodi dei nuovi video games, introducendo agli spettatori il personaggio di Dick Richman, un corrotto agente di Wall Street esiliato e mandato dall’artista nel regno di Douche Bag City, un´infernale Babele in cui i criminali vengono torturati per i mali commessi nei confronti della società. Compagni di scena: le animazioni in bianco e nero di Rocco Never Dies (2005), divertente ricostruzione delle avventure del porno attore italiano che finisce per diventare un compianto eroe di guerra; King Kong and the End of the World (2006), feroce e catastrofica allegoria dei falsi miti americani; l’opera del 2008, The Evil Empire esposta insieme a quattro inediti episodi intitolati Mr Pope Welcome To Hell, visionario ritratto di una demoniaca congregazione ecclesiastica. L´artista ama le sfide, i contrari e i capovolgimenti. Egli depaupera il reale dai contorsionismi semantici restituendo al pubblico favole dell´assurdo, in cui si precisano e amplificano le condizioni di un´estetica del caos. Solmi propone un intrattenimento idiosincratico al confine fra video e tecnica pittorica, costruendo un pantheon di antieroi: da Dick Richman a King Kong, alterego dell’artista, che si scaglia contro tutte le lobbie americane; da un papa travestito da superman, che si macchia dei peggiori peccati capitali, sino a Rocco Siffredi, che muore nel 2005 a New York accompagnato da un memorabile funerale di stato. Federico Solmi si serve dell´arte per commentare con sinistra ironia un sistema precario e sostanzialmente in crisi capace solo di esaltare se non occultare l´idiozia e le assurdità della società. La sua è una riflessione sociale che prende in prestito lo spirito satiresco per liquidare costumi e atteggiamenti contemporanei. In risposta a tutti quei meccanismi che mirano ad occultare e coprire i paradossi delle religioni di massa, la posizione dell´artista resta inevitabilmente cinica e disincantata. Se i primi lavori come Rocco Never Dies o King Kong and the End of the World sono colti da un febbrile ottimismo in cui la redenzione del genere umano trova pace nell´empireo del “lieto fine”, nell´ultima sua video installazione Douche Bag City il sentimento catartico assiste alla propria fine, una maturazione che negli anni si è fatta più cupa ed infausta, tanto da intitolarne l’ultimo episodio Evil Always Prevails (Il male prevale sempre). La mostra è arricchita dall´anticipazione pittorica dal suo prossimo lavoro d´animazione Chinese Democracy and the Last Day on Earth, opera commissionata dalla Guggenheim Foundation di New York, e dall´installazione cinetica Fucking Machine After Leonardo (2010), un grottesco assemblaggio meccanico che rivela la frustrante e cinica disumanizzazione dell´essere umano, una vivace emulazione del regresso dell´identità tecnologica. Le sue animazioni sono il risultato di un lento e meticoloso lavoro, una combinazione di disegni, dipinti e animazione in 3D, supportata dalla ricorrente collaborazione con il neozelandese Russell Lowe, professore di Digita Media alla South Wales University di Sydney, in Australia e Lee Gibson, professore di Industrial Design alla Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda. In occasione dell’inaugurazione della personale A Confederacy of Villains, la curatrice dell´Artium Museum of Contemporary Art (Vitòria-gasteiz, Spagna) Blanca De La Torre insieme all´editore Giuseppe Liverani, presenteranno il nuovo catalogo - Federico Solmi vol.1 - edito da Edizioni Charta. Federico Solmi, nato a Bologna nel 1973, si trasferisce a New York nel 1999, dove oggi vive e lavora. Le sue opere sono state esposte in numerosi e importanti musei internazionali: The Dissolve, ottava edizione della Biennale di Sante Fé, in New Mexico curata da Sarah Lewis and Daniel Belasco; al Centre Pompidou di Parigi per il festival multidisciplinare di arte e video “Rencontres Internationales” (28 novembre 7 dicembre 2008 - 2009); alla 26th Kassel Documentary Film and Video, in Germania (10 -15 novembre 2009); Reina Sofia National Museum di Madrid; al Drawing Center di New York; al Centro Nazionale di Arte Contemporanea di Mosca per Impakt Highlights: Your Space (17 dicembre 2008); al House der Kulturen der Welt di Berlino (30 giugno – 5 luglio 2008); al Palazzo delle Arti di Napoli; alla Xvi Quadriennale presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (19 giugno– 14 settembre 2008); per Experimenta presso la Collezione Farnesina (luglio 2008).