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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
RICERCA CLINICA, “PROTOCOLLI TROPPO DIFFERENTI SUL TERRITORIO” L’APPELLO DEGLI ONCOLOGI: “SERVONO PROCEDURE SNELLE E PARIFICATE”  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 – “Le decisioni prese a livello del singolo comitato etico devono essere trasferibili e omogenee su tutto il territorio nazionale: solo così potremo applicare velocemente in più centri i protocolli di ricerca sul cancro. Lanciamo un appello ai legislatori per snellire queste procedure, preservando ovviamente gli aspetti morali, altrimenti non reggeremo più la concorrenza degli altri Paesi, perdendo anche ingenti finanziamenti comunitari”. È questa una delle richieste avanzate dal Gruppo Oncologico Italiano di Ricerca Clinica (Goirc), in un convegno svoltosi il 14 febbraio a Firenze. “Malgrado la pesante situazione economica e legislativa della Penisola, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha registrato nel 2012 quasi 700 studi condotti in Italia – commenta il prof. Francesco Di Costanzo, Direttore dell’Oncologia Medica del “Careggi” di Firenze e Membro del Direttivo Nazionale Goirc, durante un incontro con i giornalisti –. Uno su tre riguardava il campo oncologico. Purtroppo, nel nostro Paese l’importanza di gruppi come il Goirc non è ancora pienamente compresa, mentre all’estero sì. Per un semplice motivo: collaborare in rete permette di coagulare i ricercatori, diminuendo anche il carico di lavoro e lo spreco di risorse. Da noi, i team di ricerca oncologica sono stati lasciati in uno stato di abbandono quasi totale: senza mezzi e praticamente scollegati dalle strutture sanitarie, verso cui andrebbero trasferite le innovazioni prodotte. Serve un deciso cambio di passo”. Il Goirc è stato fondato formalmente nel 1982 e conta 32 centri affiliati in tutto il territorio. “Siamo stati la prima esperienza di gruppo cooperativo in ambito oncologico, ma se continueremo su questa strada rischiamo di rimanere anche l’unico – aggiunge il prof. Rodolfo Passalacqua, Presidente Goirc –. Dobbiamo far capire all’opinione pubblica e alle Istituzioni che la ricerca indipendente garantisce risparmi e sostenibilità a tutto il sistema. Ma reperire fondi diventa sempre più difficile e la colpa non è da attribuire soltanto alla scarsità di risorse. Ad esempio, a livello europeo possiamo contare ancora numerosi bandi di finanziamento, che raramente vengono però assegnanti all’Italia. E non dobbiamo stupirci: al giorno d’oggi solo chi sviluppa progetti di ampio respiro riesce a essere competitivo, accede alle sovvenzioni e raggiunge risultati concreti”. Il titolo del meeting annuale 2014 del Goirc è “La ricerca oncologica per il paziente con il paziente”, a conferma del ruolo centrale che i malati rivestono negli studi clinici. “Si tratta di persone che vanno informate e capite: sono risorse necessarie ma spesso si tende ancora a escluderle dal processo decisionale ed esplicativo – conclude il prof. Di Costanzo –. Purtroppo, fino ad ora quasi nessuno si è interessato fino in fondo di loro. Eppure i pazienti sono centrali nel nostro lavoro e lo saranno sempre più, visti i continui successi nella battaglia contro il cancro. Ci occupiamo anche di tossicità dei farmaci e qualità della vita, aspetti che riguardano oggi oltre due milioni di italiani: le persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore”.  
   
   
LIGURIA: VIA ALLA SPERIMENTAZIONE DI FARMACI INNOVATIVI CON MODALITÀ TRASPARENTI. ERZELLI SEDE DI RIFERIMENTO PER NUOVI INVESTITORI ANCHE IN CAMPO FARMACEUTICO“ SIGLATA INTESA TRA REGIONE LIGURIA E FARMINDUSTRIA  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - Un´intesa tra Regione Liguria e Farmindustria per sperimentare farmaci innovativi tutelando i diritti di sicurezza e benessere dei pazienti coinvolti. E´ stata siglata lunedì 17 febbraio mattina nella sede della Regione Liguria alla presenza del vicepresidente e assessore alla salute, Claudio Montaldo e del presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi. Con l´accordo di oggi, 17 febbraio, Regione Liguria e Farmindustria si impegnano reciprocamente a stabilire rapporti, sia di collaborazione e di condivisione delle conoscenze, sia di sviluppo delle attività formative in tema di ricerca clinica in ambito farmaceutico. L´accordo prevede tra l´altro la costruzione di comuni percorsi formativi per il personale nelle strutture del servizio sanitario che si occupano di sperimentazione clinica e la possibilità di avviare ulteriori collaborazioni con le singole aziende farmaceutiche. "Mettiamo a disposizione il nostro patrimonio di risorse professionali presenti in Liguria – ha detto l´assessore Montaldo – sia per i pazienti, sia per l´industria italiana e straniera che opera qui. Questo ci consentirà di portare la nostra regione sempre piu´ all´avanguardia sul fronte delle sperimentazioni terapeutiche, offrendo nuove opportunità di cura ai pazienti, trattati senza costi aggiuntivi per la Regione". In questo modo le strutture sanitarie liguri e gli assistiti possono godere dei vantaggi offerti dalla ricerca clinica, sia attraverso una maggiore condivisione e padronanza delle conoscenze piu´ recenti, sia attraverso la possibilità di accedere a cure piu´ innovative e pertanto anche costose. "La sperimentazione – ha continuato Montaldo – è pertanto un´opportunità che si offre ad un numero limitato di pazienti, l´occasione di partecipare a programmi in cui farmaci nuovi vengono testati". In pratica un farmaco prima di essere immesso in commercio viene sviluppato in tre distinte fasi sperimentali e dopo l´immissione sul mercato attentamente monitorato. Nelle prime tre fasi il farmaco viene via via somministrato a gruppi sempre piu´ numerosi di pazienti in cura presso le strutture sanitarie. Sarà il Comitato etico regionale, un organismo non direttamente coinvolto nella sperimentazione, a valutare con la massima attenzione che siano tutelati i diritti di sicurezza e benessere dei soggetti coinvolti e la qualità e l´efficienza delle cure sperimentate dalle strutture sanitarie. La Liguria, secondo l´assessore alla salute, si candida per offrire nuove possibilità agli investitori indirizzandoli agli Erzelli che possono rappresentare una sede di riferimento anche per l´industria farmaceutica. Nel luglio 2013 la Giunta regionale ligure aveva definito modalità e criteri per lo svolgimento delle sperimentazioni cliniche: le imprese farmaceutiche hanno sottoposto al Comitato etico regionale 230 richieste di ammissione allo svolgimento di sperimentazioni cliniche nelle strutture della regione. E ulteriori 40 domande sono arrivate lo scorso gennaio. Fino ad oggi sono stati 248 i pareri emessi dal Comitato etico regionale che ha esaminato tutte le richieste arrivate. "Le prospettive del Comitato etico – ha concluso l´assessore – uno dei primi costituiti a livello italiano, sono quelle di far crescere l´attività della sperimentazione, attraverso grande trasparenza nell´allocazione delle risorse e la restituzione dei risultati alla comunità scientifica". "Il protocollo siglato oggi – afferma Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – è un esempio virtuoso che rafforzerà il network pubblico-privato, sempre piu´ indispensabile per rimanere competitivi a livello internazionale nello studio di nuovi farmaci. Ed è anche un´opportunità per la Regione, per i ricercatori e per le imprese a capitale nazionale e internazionale. L´industria farmaceutica oltre a rappresentare un importante valore per la salute è il primo settore manifatturiero per intensità di ricerca e sviluppo. In Italia i ricercatori sono circa 6.000 e gli investimenti in ricerca e sviluppo superano i 1.200 milioni di euro".  
   
   
SALUTE FVG: SORVEGLIANZA SANITARIA PER GLI EX ESPOSTI ALL´AMIANTO  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - La Regione Friuli Venezia Giulia aderirà al progetto "Sperimentazione e validazione di un Protocollo di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto", di cui è capofila la Regione Veneto. Annunciando di approvare lo schema di Accordo di collaborazione tra l´Azienda Ulss 20 di Verona - Regione Veneto e la direzione centrale Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia - Regione Friuli Venezia Giulia, lo ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. L´assessore ha sottolineato l´importanza di quest´Accordo transregionale mirato all´adesione ad un progetto del Centro nazionale per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ccm) al quale partecipano quasi tutte le Regioni italiane. "Finanziato dal Ministero della Salute, il progetto - ha spiegato Telesca - si pone l´obiettivo di approfondire e sviluppare un programma di sorveglianza sanitaria dei soggetti che sono stati esposti all´amianto che costituisca un valido ed efficace strumento di screening a livello nazionale".  
   
   
MASSA: FONDAZIONE MONASTERIO CENTRO DI ECCELLENZA CARDIOCHIRURGICA PER ADULTI E BAMBINI  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Si è detto "molto soddisfatto" per l´esito dell´incontro con la Conferenza dei sindaci avuto a Massa, nella sede della Asl 1, l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. E come lui hanno espresso soddisfazione i sindaci, con il presidente della Conferenzaalessandro Volpi, il direttore generale della Fondazione Monasterio Luigi Ciucci, il direttore della Asl 1 Maria Teresa De Lauretis. L´incontro di stamani ha portato all´approvazione del Patto che prevede, tra l´altro, il mantenimento e il potenziamento della caridochirurgia pediatrica e per adulti nell´attuale sede di Montepepe e il trasferimento del Dipartimento materno infantile nel nuovo ospedale. Si è astenuta dall´approvazione il sindaco di Pontremoli. Nel Patto, i sindaci prendono atto della volontà della Regione di considerare l´attività della Fondazione Monasterio come Centro di eccellenza cardiochirurgica pediatrico e per adulti, che non ammette alcuna possibilità di trasferimento in altre sedi. Il punto nascita di primo e secondo livello della Asl 1 verrà trasferito nel Nuovo Ospedale delle Apuane, mentre presso la Fondazione Monasterio verrà garantito il funzionamento di un punto nascita specialistico di terzo livello per neonati, ed eventualmente mamme, affetti da patologie cardiologiche. L´alleanza tra Fondazione Monasterio e Scuola Superiore Sant´anna verrà formalizzata, con la creazione di un organismo per lo sviluppo di attività innovative nell´ambito dell´eccellenza sanitaria, della ricerca, della formazione, con particolare riferimento all´avvio di percorsi formativi di eccellenza. Si consoliderà ulteriormente la collaborazione già esistente tra Asl 1, Asl 12 (Versilia) e Fondazione Monasterio nell´ambito delle patologie cardiache. Le opere necessarie alla ristrutturazione e al potenziamento dell´attuale sede dell´Ospedale del Cuore G. Pasquinucci saranno finanziate dalla Regione, con un importo da definire, stimato tra 15 e 20 milioni di euro.  
   
   
SANITA’: ZAIA INAUGURA SALE EMODINAMICA OSPEDALE BASSANO. “VERSO UN FUTURO CON PIU’ TECNOLOGIE, GRANDI PROFESSIONALITA’ E MENO RICOVERI”  
 
Bassano del Grappa, 18 febbraio 2014 - Nuovo importante passo avanti sul piano delle tecnologie “salvavita” per l’Ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa. Sono infatti state inaugurate oggi dal presidente della Regione Luca Zaia, presenti tra gli altri l’assessore alla sanità Luca Coletto, il sindaco di Bassano Stefano Cimatti, il direttore generale dell’Ulss 3 Antonio Compostella, l’assessore regionale Elena Donazzan e numerose autorità e parlamentari, due nuove e moderne sale di Emodinamica, nell’ambito del Laboratorio di Cardiologia Interventistica dell’Unità Complessa di Cardiologia diretta dal dottor Angelo Ramondo. Entrambe sono dotate di apparecchi radiologici di ultima generazione a soffitto; apparecchi digitali con possibilità di post processing delle immagini, valutazioni quantitative delle lesioni vascolari e coronariche; stent boost per l’analisi degli stent coronarici; sistemi di radioprotezione per la riduzione delle radiazioni. “L’ospedale del futuro – ha detto Zaia – va immaginato con sempre meno letti e con sempre più tecnologie e professionalità per curare al meglio la gente e tenerla il meno possibile ricoverata. Queste sale vanno proprio nella direzione auspicata e costituiscono un nuovo passo avanti nelle dotazioni tecnologiche della sanità veneta, per le quali abbiamo investito 70 milioni l’anno scorso e stanziati altri 31 la scorsa settimana”. Zaia ha tenuto a ringraziare tutto il personale del San Bassiano e degli ospedali veneti per l’impegno quotidiano profuso e, in particolare, per “la disponibilità e lo spirito costruttivo con il quale si sono coinvolti ner l’operazione ospedali aperti di notte e per quella più recente della riorganizzazione dei pronto soccorso con l’introduzione dello steward in sala d’attesa e altre migliorie rivolte agli utenti”. Da parte sua, Coletto ha sottolineato che “con il nuovo Piano Sociosanitario e con il lavoro che stiamo facendo nella definizione del nuovo Patto Nazionale per la Salute il Veneto è uscito rafforzato anche nella caratura e autorevolezza a livello nazionale. Lavoriamo – ha aggiunto – per mantenere la sanità a livello universalistico e siamo orgogliosi di essere riusciti a farlo senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini, senza imporre Irpef aggiuntiva che avrebbe voluto dire 400 milioni di nuove tasse e mantenendo i conti in ordine”.  
   
   
INCONTINENZA: CRESCE L’ATTENZIONE DELLE ISTITUZIONI VERSO UN PROBLEMA CHE RIGUARDA 5 MILIONI DI ITALIANI  
 
 Milano, 17 febbraio 2014 – Una risposta sempre più efficace e immediata ai pazienti che soffrono di incontinenza arriva dalle reti per la diagnosi, la prevenzione e la cura di questa patologia. In Italia sono già due le Regioni che hanno deciso di istituirle: dopo il Piemonte, anche la Sardegna ha recentemente aderito alla proposta di Fondazione italiana continenza e ha creato una nuova rete assistenziale integrata - composta da centri di primo, secondo e terzo livello - per affrontare in modo sempre più appropriato il problema. In Italia infatti soffre di incontinenza un’ampia fetta della popolazione - pari a 5 milioni di italiani - di ogni età e solo in Sardegna il fenomeno riguarda tra le 70 e le 100mila persone. Per venire incontro a questa problematica e ottimizzare le risorse a disposizione, per garantire libertà di scelta degli ausili e l’appropriatezza prescrittiva, in seguito all’istituzione - lo scorso anno - di un tavolo di confronto regionale sull’incontinenza, a gennaio 2014 la Giunta regionale della Sardegna ha approvato tre importanti linee guida, che rappresentano un modello positivo per le altre regioni italiane: - l’istituzione dei centri (3 di primo livello - primo riferimento per i medici di Medicina Generale o specialisti, collocati sul territorio -, 12 di secondo livello – per una gestione “specializzata” del problema e attrezzate per terapie chirurgiche - e 2 di terzo livello – centri ad altissima specializzazione nel trattamento dell’incontinenza urinaria e di patologie pelviche secondarie a condizioni neurologiche maschili e femminili-); - la definizione di elementi utili alla razionalizzazione della spesa quali la determinazione di un tetto, differenziato su vari livelli di gravità, che garantisca l’effettiva appropriatezza prescrittiva e consenta a ciascun paziente di approvvigionarsi direttamente degli ausili più idonei (ad esempio i pannoloni); - l’adozione (come prima regione in Italia) della Carta dei diritti della persona con incontinenza, in cui si ribadisce che ogni persona incontinente ha diritto di ottenere, in tempi rapidi e certi, i servizi e le cure necessari al proprio stato di salute senza discriminazioni di genere, nazionalità, religione, stato sociale, oltre ad avere il diritto di essere informato sui vari trattamenti medici e chirurgici, sui rimedi e ausili possibili e sui vantaggi e gli svantaggi di ciascuno di essi, in riferimento alla propria condizione. “L’istituzione della seconda rete per la prevenzione, la diagnosi e la cura dell’incontinenza in Italia rappresenta un importante passo in avanti nella gestione di questa patologia – afferma Roberto Carone, presidente di Fondazione italiana continenza, Urologo, direttore della struttura Complessa di Neuro-urologia, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino -. Siamo soddisfatti della crescente attenzione delle Istituzioni al problema “incontinenza” e siamo sicuri che la creazione di percorsi di cura organizzati attraverso le reti regionali rappresenti un esempio virtuoso di miglioramento dell’assistenza e un vantaggio e un risparmio per l’intero Sistema Sanitario Nazionale”.  
   
   
MATERNITÀ PORRETTA: SICUREZZA AL PRIMO POSTO. OSPEDALE RAFFORZATO DAL 2010 A OGGI  
 
Bologna, 18 febbraio 2014 - “Oggi, alla maternità dell’ospedale di Porretta, le condizioni non sono sicure. E questo non lo sosteniamo noi, ma tutti i documenti di programmazione sanitaria nazionale e internazionale. Noi invece vogliamo garantire a quelle donne e ai loro bambini condizioni di maggior sicurezza e di maggior qualità”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti in risposta a una polemica “costruita sul nulla e su affermazioni radicalmente false”. L’organizzazione mondiale della sanità, il Piano sanitario nazionale 2010-2013 e l’Accordo Stato-regioni 2010 dicono che nelle strutture dove si è al di sotto dei 500 parti l’anno “ci sono condizioni di insicurezza, perché fissano i livelli di qualità a 1000 parti l’anno. Quindi – ribadisce Lusenti – 500 parti è stata definita come soglia minima di sicurezza”. A Porretta nei primi undici mesi del 2013 non si è arrivati nemmeno a 100 parti, nel 2012 erano stati 160; numerose sono le donne del distretto “che autonomamente scelgono di venire a partorire a Bologna”. Lusenti ricorda inoltre la recentissima protesta di ginecologi e ostetriche di tutt’Italia, pronti a reiterare lo sciopero di un anno fa per chiedere nuovamente la messa in sicurezza dei punti nascita, “con la chiusura di quelli che effettuano meno di 500 parti l´anno come previsto dalla legge: sarebbero 128, in tutto il Paese, le maternità da chiudere”. Sicurezza, in un punto nascita, significa garantire alla partoriente 24 ore su 24 l’assistenza neonatale, l’assistenza dell’anestesista e del ginecologo, “e queste professionalità – sottolinea l’assessore – si concentrano laddove c’è una struttura che già svolge un certo numero di parti l’anno”. Situazioni di estrema gravità quali un distacco precoce di placenta, un’emorragia durante il parto, problemi da ipossiemia del nascituro o problemi cardiologici non sarebbero affrontabili a Porretta. Un percorso più sicuro per le donne dell’Alta Valle del Reno D’ora in poi, per le donne che vivono nell’Alta Valle del Reno, l’evento del parto verrà comunque e sempre centralizzato, a Bologna, “ma non all’ultimo minuto, senza dover fare corse al Maggiore se qualcosa non va o c’è un’urgenza”. Già prima, nel caso di gravidanze a rischio, i parti avvenivano a Bologna, mentre solo le gravidanze fisiologiche venivano portate a termine a Porretta. “Ora invece l’Azienda Usl – spiega Lusenti – ha organizzato un percorso di presa in carico che escluda anche per le gravidanze fisiologiche ogni possibile rischio potenziale. Tanto più che l’elicottero non vola 24 ore al giorno, e le condizioni di viabilità non sempre sono sicure. La responsabilità vogliamo prendercela noi prima che capitino eventi avversi legati al mancato rispetto di regole chiarissime”. La donna in gravidanza verrà quindi presa in carico nei consultori del distretto di Porretta dal ginecologo e dall’ostetrica per tutti i nove mesi; dopodiché, quando arriverà a ridosso del termine, verrà accolta negli ospedali metropolitani di Bologna (Maggiore, Sant’orsola e Bentivoglio) con la possibilità di alloggio gratuito in appartamenti convenzionati per chi sceglierà il Maggiore, “e questo è il massimo grado di personalizzazione”. Nell’alta Valle del Reno “ci sono sei sindaci su 18 che protestano contro la chiusura della maternità di Porretta, e che rappresentano circa 19mila cittadini sugli oltre 57mila del distretto. Noi continueremo a spiegare a sindaci e cittadini le ragioni della nostra scelta, ma la sicurezza delle donne e dei propri figli per noi è irrinunciabile”. Altro punto importante, la chiusura del punto nascita “non è assolutamente, come qualcuno sostiene in modo del tutto strumentale, il primo passo verso un ipotetico smantellamento dell’intero ospedale”. Inaugurato nel 2010 – “e quindi con un investimento strutturale” – , da allora a oggi “i servizi sono aumentati, l’attività chirurgica è progressivamente aumentata, e si fanno 51mila prestazioni specialistiche l’anno. E’ stato coperto il posto di primario chirurgo e di primario internista: tutto questo dimostra esattamente il contrario di una volontà di chiusura o dismissione”.  
   
   
OSPIZIO GRADO:INCONTRO REGIONE-CONSULTA DISABILI SU IPOTESI RIAPERTURA  
 
Udine, 18 febbraio 2014 - La presidente della Regione Debora Serracchiani e l´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca hanno incontrato ieri a Udine la Consulta regionale delle associazioni delle persone disabili e delle loro famiglie per discutere del futuro dell´ex Ospizio marino di Grado. La Consulta ha richiesto conferma dell´impegno della Regione in merito alla riapertura dell´istituto riabilitativo di valenza nazionale Barellai di Grado, chiuso da tre anni e mezzo, auspicando che si giunga presto all´emanazione di un bando di gara per l´affidamento dei servizi. "Migliaia di persone disabili, ex utenti dell´Ospizio marino, hanno espresso l´esigenza che tale struttura riapra al più presto e che siano garantite le varie convenzioni affinché la funzionalità del servizio sanitario-riabilitativo possa riprendere come un tempo", ha ribadito il presidente della Consulta Vincenzo Zoccano, accompagnato dal vicepresidente Mario Brancati e dal portavoce del comitato per la difesa dell´Ospizio, Sebastiano Marchesan. All´incontro era presente anche il sindaco di Grado Edoardo Maricchio che ha richiamato la strategicità di una struttura "che qualifica anche l´offerta turistica di Grado e della regione, trattandosi di un servizio riabilitativo apprezzato a livello nazionale per la qualità delle cure, il benefico clima marino e per il contesto urbano accessibile". Serracchiani e Telesca hanno confermato che la Regione riconosce tutta la valenza dell´istituto e che sarà fatto quanto possibile per favorirne la riapertura. La Regione considera l´Ospizio Marino una struttura prevista dagli atti di pianificazione regionale. La presidente e l´assessore hanno precisato che l´impegno della Regione è di carattere politico in quanto affinché possano essere garantite le varie convenzioni sanitarie e gli eventuali posti di Rsa la struttura riabilitativa deve risultare operativa.  
   
   
OSPEDALE DI VENAFRO, VIA ALLA NUOVA FORMA DELL´EMERGENZA-URGENZA. FRATTURA: MANTENUTI GLI IMPEGNI PRESI CON I CITTADINI  
 
Campobasso, 18 febbraio 2014 - Dal pronto soccorso alla cardiologia: messi a punto, nel giro di un mese, otto tasselli sostanziali per la nuova offerta "emergenza-urgenza" del Santissimo Rosario di Venafro. Potenziamento del personale, lavori di manutenzione sulla struttura, accordi professionali: la ridefinizione del servizio sanitario, concordata con i cittadini e il comitato dell´ospedale, prende forma, "merito - per il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura -, del continuo confronto aperto che da sempre portiamo avanti nel rispetto delle voci e delle istanze dei nostri cittadini". A seguito dell´incontro pubblico dello scorso 15 gennaio, l´Asrem, d´intesa con la struttura commissariale e la direzione generale per la salute della Regione Molise: 1) ha provveduto a individuare un infermiere professionale da assegnare al pronto soccorso dell´ospedale di Venafro attraverso l´istituto del comando; l´infermiere prenderà servizio nei prossimi giorni; 2) ha ripristinato l´ambulatorio di cardiologia; 3) ha assegnato un operatore allo sportello di front office dell´ospedale; 4) ha autorizzato la ditta titolare del contratto di manutenzione del fabbricato a effettuare con ogni urgenza lavori di manutenzione ordinaria, tra cui interventi agli infissi e alla sbarra di accesso; 5) ha avviato alcuni lavori di manutenzione straordinaria e disposto l´acquisto di quanto necessario al ripristino degli ascensori non funzionanti; 6) ha provveduto ad acquisire il preventivo per lo spostamento del riunito odontoiatrico e del distretto; 7) ha effettuato il sopralluogo finalizzato alla redazione del progetto per la sistemazione del tetto; 8) ha sottoscritto un accordo con il direttore sanitario di presidio, il dottor Sassi, i medici del pronto soccorso e un rappresentante degli anestesisti, accordo con il quale sono state individuate le risorse umane necessarie al regolare funzionamento del pronto soccorso, provvedendo, altresì, ad avviare le procedure per l´assunzione a tempo determinato di tali figure professionali. "Gli impegni che abbiamo assunto a Venafro un mese fa oggi sono realtà. La prossima settimana - annuncia il governatore Paolo Frattura -, al fine di completare il quadro degli interventi da realizzare per il potenziamento dell´offerta dell´emergenza-urgenza, terremo un incontro con i responsabili di radiologia e laboratorio analisi. Andiamo avanti con determinazione nella riscrittura del servizio sanitario del nostro Molise ponendo al centro di ogni nostra scelta le esigenze dei cittadini. Attraverso il confronto e la condivisione di un progetto che punta a garantire a tutti nel nostro Molise cure e servizi di qualità e il contestuale pareggio dei conti, stiamo realizzando, passo dopo passo, l´attesa rivoluzione sanitaria, vitale per la nostra Regione. Con un´attenzione rinnovata alla qualità del servizio che offriamo, nel pieno rispetto del diritto a una sanità pubblica che tutti e ovunque abbiamo. Una mission, la nostra, che i cittadini molisani - conclude il presidente Frattura -, dimostrano di apprezzare e accettare".  
   
   
SALUTE, PIASTRA AMBULATORIALE MARTINEZ, IN LIGURIA: ULTERIORE TASSELLO PER IL COMPLETAMENTO DELLE CASE DELLA SALUTE  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - “La nuova piastra ambulatoriale nell’ex ospedale Martinez di Pegli è un ulteriore tassello per il completamento delle case della salute nell’area metropolitana genovese e in Liguria”. Lo ha detto l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo quest’ nel corso della presentazione dell’avvio dei lavori nell’ex ospedale Martinez di Pegli per la realizzazione della nuova piastra ambulatoriale. Questa nuova struttura che sarà pronta entro l’autunno del 2015 si andrà ad aggiungere ad altre case già attive nell’area genovese: presso l’ex ospedale Camozzini di Voltri che sarà integrato con una struttura complementare già finanziata nell’area Coproma, Villa De Mari, già funzionante, insieme a Manifattura Tabacchi a Sestri Ponente e Fiumara a Sampierdrena, il Celesia e successivamente, con i nuovi fondi Fas, la casa della salute di Teglia, quella di via Bonghi a Bolzaneto e l’ospedale di Pontedecimo che svolge numerosi servizi per il territorio. A queste si aggiungono le case della salute già esistenti di via Xii Ottobre, di via Assarotti, del Lagaccio che verrà destinato ad attività consultoriale e in particolare alla neuropsichiatria infantile e le attività collocate in viale Brigate Partigiane e in via Archimede e infine la struttura a Struppa della Doria, già attiva. A levante si sta definendo l’assetto di Quarto dove si trasferiranno gli ambulatori di via Bainsizza e poi c’è la parte ambulatoriale dell’ospedale di Nervi. “In questo modo – conclude Montaldo – quando il quadro sarà completo in tutti i vecchi quartieri di Genova avremo una casa della salute al servizio dei cittadini”.  
   
   
ROSSI A MASSA MARITTIMA: "TRE MILIARDI DI INVESTIMENTI E L´OSPEDALE NON SI TOCCA"  
 
Massa Marittima (Gr) , 18 febbraio 2014 - "Dal 2000 ad oggi abbiamo investito l´enorme cifra di 3 miliardi per la ristrutturazione e l´ammodernamento della rete ospedaliera e dei presidi toscani. E anche il S. Andrea di Massa Marittima non solo resterà in funzione ma lo abbiamo potenziato grazie ad un intervento da 12 milioni di euro". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in visita all´ospedale del comune grossetano, prima sosta della sua tappa nei comuni metalliferi nel corso della dodicesima tappa del suo "Viaggio in Toscana" che per lo impegnerà per l´intera giornata di . Accompagnato dall´assessore regionale al diritto alla salute, Luigi Marroni, dal direttore generale della Asl 9 Fausto Mariotti con la direzione aziendale e dal direttore del presidio, Massimo Forti, Rossi ha visitato il nuovo reparto di dialisi, che è stato raddoppiato e che verrà inaugurato tra pochi giorni. Grazie alle sue 14 postazioni oltre ai pazienti di zona potrà così ospitare anche i turisti dializzati. Il presidente ha visitato anche il nuovo reparto di oncologia medica, mentre l´area medica è la parte che è in corso di ristrutturazione. "Ringrazio gli operatori – ha detto Rossi durante il breve incontro con il personale – perchè se la sanità toscana ha tenuto è soprattutto merito vostro. Dal 2011 ad oggi abbiamo dovuto rinunciare ogni anno a 600 milioni di fondo sanitario, il che ha comportato tra l´altro la perdita di circa 2.000 addetti e gli altri attendono da troppo tempo il rinnovo del contratto. Nonostante ciò abbiamo i migliori esiti ospedalieri d´Italia, cioè i pazienti escono dai nostri ospedali più sani che altrove. Vi invito quindi a continuare come avete fatto finora, cioè a lavorare con quella capacità di innovazione che anche in sanità rappresenta una risorsa preziosa". Il presidente ha detto infine che occorrerà dedicare maggiore attenzione alle nuove povertà, che sono in aumento, puntando sull´integrazione tra sanità e sociale perchè si deve aiutare chi è più in difficoltà e perchè è dimostrato che malattie e condizione sociale sono strattamente intrecciate. Rossi ha poi invitato il direttore generale a sviluppare un progetto sull´odontoiatria sociale che rappresenta uno dei punti di maggiore criticità per i cittadini meno abbienti.  
   
   
LIGURIA: GIÀ ATTUATA SICUREZZA DEL PERCORSO NASCITA  
 
 Genova, 18 febbraio 2014 - “La messa in sicurezza del percorso nascite in Liguria è una realtà, lo dimostra il fatto che non abbiamo più strutture che fanno meno di 500 parti l’anno e siamo una delle tre regioni insieme a Val d’Aosta e Molise completamente in regola”. Commenta così l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo i dati del Piano nazionale esiti dell’Agenas, aggiornati al dicembre 2012, sui punti nascita a rischio, che effettuano meno di 500 parti l’anno e che dovevano essere chiusi tre anni fa a seguito dell’accordo Stato – Regioni del dicembre 2010. “Sicuramente – dice Montaldo – in Liguria tutte le strutture dedicate alla nascita sono a norma, in quanto come Regione abbiamo intrapreso già da tempo il percorso per la messa in sicurezza e assicurare così un’assistenza qualificata, eliminando e accorpando tutte quelle che effettuavano meno di 500 parti l’anno”. “Inoltre – continua l’assessore alla salute della Liguria – teniamo conto che tra le 128 strutture in Italia considerate a rischio per la sicurezza della mamma e del bambino, compaiono anche regioni virtuose del nord, mentre la Liguria risulta, insieme ad altre due regioni, una delle poche a norma”. La Liguria dunque risulta una delle poche regioni ad avere già dato risposte alla necessità di prevenzione del rischio dei punti nascita, a garanzia di mamme e bambini e degli stessi professionisti.  
   
   
IL PIU’ PICCOLO SISTEMA DI MONITORAGGIO CARDIACO INIETTABILE SOTTOCUTANEO  
 
Milano, 18 Febbraio 2014 – E’ molto più piccolo di una pila alcalina ministilo ma è in grado di monitorare il cuore del paziente per tre anni. Si tratta del Reveal Linq, il più piccolo monitor cardiaco impiantabile che, iniettato sottocute con una siringa, rivoluziona il monitoraggio cardiaco migliorando la diagnosi per alcune delle patologie più pericolose e difficili da riconoscere quali la sincope e la fibrillazione atriale. I primi impianti in Italia di questo innovativo sistema, che ha da poco ottenuto l’autorizzazione Ce alla commercializzazione in Europa, sono stati effettuati con successo presso l’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino su due pazienti con sincope e sospetta fibrillazione atriale silente. “Con una speciale siringa abbiamo iniettato in pochi minuti il dispositivo appena sotto la pelle del paziente, nella parte pettorale sinistra, attraverso una piccola incisione inferiore a un centimetro.” spiega il Professor Fiorenzo Gaita, Direttore del reparto di Cardiologia Universitaria dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Il sistema Reveal Linq di Medtronic comprende anche il nuovo monitor esterno di telemedicina Mycarelink che, posizionato presso l’abitazione del paziente, trasmette i dati diagnostici direttamente all’ospedale, utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile globale. ”Tutta l’attività cardiaca del paziente sarà quindi registrata per i prossimi tre anni, proprio come una perfetta “micro spia” che, attraverso il sistema esterno di telemedicina, farà pervenire i dati diagnostici da casa in ospedale.” prosegue Gaita. “Il dispositivo, oltre a confermare con precisione la diagnosi di sospetta fibrillazione atriale, è di grande aiuto nel valutare l’efficacia della strategia terapeutica adottata, sia essa di tipo farmacologico o di tipo interventistico con l’ablazione transcatetere.” Nella fibrillazione atriale, che rappresenta la più comune forma di aritmia con 610.000 pazienti affetti in Italia e oltre 50 mila nuovi casi diagnosticati ogni anno, le camere superiori ed inferiori del cuore non battono in modo sincrono. Un ritmo rapido e disorganizzato affligge l’abilità del cuore a svolgere le normali funzioni: gli atri si contraggono rapidamente e caoticamente, favorendo la formazione di coaguli di sangue, i ventricoli si riempiono con meno sangue e lavorano meno efficacemente determinando una perdita di funzionalità cardiaca. Il 70 per cento dei pazienti percepisce la fibrillazione atriale come un battito cardiaco veloce e irregolare, mentre nel 30 per cento dei casi la fibrillazione atriale induce sintomi sfumati o decorre in modo del tutto asintomatico. Aggiunge il Professor Gaita: “La fibrillazione atriale è la causa di un terzo degli ictus in tutto il mondo e i pazienti affetti presentano un rischio di ictus 5 volte maggiore nonché un aumento del rischio di scompenso cardiaco e di morte cardiaca improvvisa rispetto a chi non ne soffre. Un nostro studio, appena pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, dimostra che non solo la fibrillazione atriale è causa di ictus, ma che è anche responsabile di eventi ischemici cerebrali silenti, che causano una ridotta capacità cognitiva dei pazienti con fibrillazione atriale rispetto a quelli con ritmo sinusale”. I primi episodi di fibrillazione atriale sono tipicamente di breve durata e si risolvono spontaneamente. Con la progressione della malattia, gli episodi aumentano di frequenza e perdurano per più tempo. Di conseguenza, la diagnosi di fibrillazione atriale molto spesso non viene effettuata nelle prime fasi della malattia, ma solo quando gli episodi presentano una durata almeno giornaliera e divengono documentabili con un semplice elettrocardiogramma. L’obiettivo da perseguire per ridurre il rischio di ictus e il progressivo affaticamento dell’organo cardiaco è quello di diagnosticare la fibrillazione atriale il più precocemente possibile. Per tale motivo, è stato inizialmente utilizzato il monitoraggio elettrocardiografico secondo Holter, capace di registrare il battito cardiaco per un’intera giornata. Il limite principale di questa tecnologia è però rappresentato dalla registrazione sporadica del battito cardiaco: sono effettivamente monitorate solo poche ore nell’arco di un intero anno e aumenta così il rischio di sottostimare la reale incidenza della patologia. L’avanzamento tecnologico degli ultimi anni ha permesso lo sviluppo di piccoli monitor impiantabili sottocute (Loop Recoder) che, registrando il battito cardiaco per tutti i giorni dell’anno, hanno risolto definitivamente tale problema. La ricerca e lo sviluppo di Medtronic ha recentemente reso disponibile un innovativo sistema mininvasivo di piccolissime dimensioni e di efficacia superiore. Rispetto al monitor della generazione precedente, Reveal Linq è più piccolo dell’87 per cento ed ha il 20 per cento di memoria in più. Il monitor viene iniettato sottocute in pochi minuti con estrema semplicità e blanda anestesia locale. Il paziente non subisce alcuna restrizione nelle proprie attività quotidiane con l’attività cardiaca registrata che mostra dati relativi alla vita reale. Il sistema non prevede e non richiede cavi o elettrodi per monitorare il ritmo cardiaco. Inoltre, da tempo, il monitor impiantabile rappresenta il gold standard per la diagnosi della sincope cardiaca perché monitorizza l’Ecg in modo prolungato. Se l’episodio sincopale è indotto da un’alterazione del ritmo cardiaco, il dispositivo registra l’Ecg al manifestarsi della patologia perché si attiva automaticamente proprio durante lo “svenimento” del paziente.  
   
   
PRESENTATA LA NUOVA CASA DELLA SALUTE DI PEGLI  
 
 Genova, 18 febbraio 2014 - “E’ un’opera molto attesa in cui investiamo 6 milioni di euro. Ci sono stati momenti difficili quando fummo costretti a dirottare i fondi sull’ospedale San Martino promettendo che li avremmo rimessi, e così è stato. Il cantiere ha aperto nei giorni scorsi e in un anno e mezzo la struttura potrà essere completata. Tengo a ricordare che quest’opera è una delle poche a non aver subito ricorsi al Tar, abbiamo aspettato a consegnare i lavori proprio perché scadesse il termine di un’eventuale presentazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa l’intervento di realizzazione della Casa della salute di Pegli, insieme con il vicepresidente e assessore alla Salute Claudio Montaldo, alla presenza del consigliere regionale Valter Ferrando, del direttore generale dell’Asl 3 Genovese Corrado Bedogni e del presidente del Municipio 7 Ponente Mauro Avvenente. La nuova casa della salute di Pegli, commissionata da Asl 3 Genovese, costerà 6 milioni 87 mila 942 euro provenienti da fondi Par-fas (5 milioni e 320 mila 722 euro) e da fondi di bilancio Asl3 Genovese (767 mila 219 euro). I lavori sono iniziati lo scorso 10 febbraio e si concluderanno nel settembre 2015. Le funzioni ambulatoriali per i cittadini pegliesi attualmente si svolgono in un edificio vicino all’ex ospedale Martinez, ormai poco funzionale. L’intervento realizzerà una nuova piastra ambulatoriale idonea a ospitare tutte le funzioni necessarie, in un nuovo edificio nell’area antistante l’ex ospedale, arricchendo l’offerta diretta all’intero territorio pegliese. La nuova casa della salute si svilupperà su tre livelli e avrà una superficie complessiva di 1.535 metri quadrati, di cui circa 410 dedicati a un’area servizi per il personale. La nuova struttura ospiterà il Centro Prelievi, il Cup e l’anagrafe sanitaria. Avrà inoltre molteplici funzioni ambulatoriali: odontoiatria, oculistica, ortottica, diabetologia, dermatologia e ortopedia. Al primo piano troveranno spazio il consultorio materno infantile, con la palestra di preparazione al parto, gli ambulatori di logopedia, psicologo, assistente sociale, neuropsichiatria infantile e i relativi spazi di servizio. Sulla copertura dell’edificio sarà realizzato un giardino pubblico con aree verdi - sia prati che macchie di arbusti autoctoni - e aree di sosta ai margini della copertura, vere e proprie terrazze sul mare antistante l’edificio. La progettazione ha prestato particolare attenzione agli aspetti energetici, andando oltre il rispetto della legislazione e impiegando materiali biocompatibili. L’edificio sarà realizzato utilizzando una struttura leggera in acciaio: ciò consentirà, prima struttura poliambulatoriale in Liguria, di raggiungere le caratteristiche sismiche necessarie a qualificare la nuova Casa della Salute come “Edificio di Tipo Strategico”.  
   
   
SOCHI 2014: DI CENTA NON IN VETTA MA CONFERMA SUO VALORE  
 
Udine, 18 febbraio 2014 - "Complimenti a Giorgio Di Centa, perché la sua lunga carriera è stata coronata da un buon risultato: non è il vertice, non è la vetta a cui era abituato con tre medaglie olimpiche in quattro edizioni dei Giochi, ma è un piazzamento che ha confermato le attese. A lui e ai compagni va la riconoscenza per avere combattuto da leoni, restando sempre protagonisti di una gara durissima che si è conclusa per l´Italia onorevolmente davanti alle agguerrite Finlandia, Svizzera, Repubblica Ceca e Germania". Lo ha affermato l´assessore regionale allo Sport Gianni Torrenti, commentando la performance del fondista carnico, già portabandiera dell´Italia a Vancouver 2010, nella staffetta 4x10 chilometri maschile ai Giochi Invernali di Sochi 2014 che ha riservato la quinta posizione per l´Italia. Giorgio Di Centa, già medaglia d´oro a Torino 2006 nella 50 km tl e nella staffetta, nella gara disputata assieme a Roland Clara, Dietmar Noecker e David Hofer si è piazzato a 1´22"7 dal quartetto svedese vincitore dell´oro.  
   
   
SOCHI 2014: "SCELTA ABITI CAMPANI ONORA INTERA FILIERA MODA"  
 
Napoli, 18 febbraio 2014 - "Una scelta che onora l’intera filiera campana della moda e che conferma la validità della decisione della Giunta regionale di puntare su un settore ancora in grado di garantire produzioni esclusive, capaci di coniugare tradizione e innovazione, e di competere su scala globale, tenendo alto il nome della sartoria italiana." Così l´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello commenta la decisione dell’organizzazione dei Giochi Olimpici invernali in corso a Sochi di avvalersi della produzione sartoriale di un’azienda campana di eccellenza, i cui abiti sono stati indossati dalle ballerine nel corso di due dei segmenti più apprezzati dal pubblico: il valzer imperiale di Guerra e Pace ed il balletto della “colomba della pace” sulle note del Lago dei cigni di Tchaikovsky. "A tale scopo l’impegno della Giunta regionale campana per sostenere il comparto moda si rinnova con l’avvio delle attività della Camera della Moda e del design in Campania, che avrà la mission di supportare le produzioni locali di qualità, contribuendo a rafforzarne la competitività in Italia e nel mondo, attraverso un insieme mirato di azioni con le quali puntiamo a far emergere ancora di più e su ancora più mercati la qualità unica e straordinaria della nostra produzione tessile e sartoriale", conclude Martusciello.  
   
   
CICLISMO, PRESENTATO IN REGIONE LIGURIA IL 51° TROFEO LAIGUEGLIA  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - "Anche se in presenza di evidenti problematiche, per quanto riguarda il tragitto della 51° edizione della corsa, Regione, Comune di Laigueglia e Provincia di Savona sono impegnati in queste ore a trovare una soluzione al problema dell´interruzione dovuta alla frana che ha colpito il ponente ligure, individuando un tragitto alternativo e permettendo il regolare svolgimento della manifestazione". Lo ha detto l´assessore regionale allo sport, Matteo Rossi lunedì 17 febbraio mattina nel corso della presentazione della 51° edizione del trofeo Laigueglia a cui hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco della cittadina della Riviera dei Fiori, Franco Maglione, il presidente della Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza. Sarà compito della Prefettura domani dare l´ok al percorso alternativo che si è dovuto individuare a causa della frana sulla via Aurelia, tra Laigueglia e Andora e che ha portato alla chiusura da parte dell´Anas della strada in prossimità di Capo Mele. Il Trofeo Laigueglia è tra le piu´ importanti sfide della stagione e una della corse professionistiche italiane piu´ affascinanti che anticipa la classica Milano-sanremo che si correrà un mese dopo e il Giro d´Italia in programma a maggio che arriverà a Savona. La partenza ufficiale è prevista venerdì 21 febbraio in mattinata da Laigueglia, con arrivo sempre a Laigueglia, ventidue le squadre al via, per un totale di 176 corridori. "Come Regione quest´anno – spiega Rossi – abbiamo voluto dare priorità a manifestazioni ciclistiche, con una premialità aggiuntiva sui contributi ordinari che ogni anno vengono erogati. Questo perché la pratica della disciplina ciclistica, il suo sviluppo e la sua valorizzazione, non solo rivestono un ruolo di prim´ordine in ambito sportivo, ma favoriscono una cultura della promozione, conoscenza e rispetto del nostro territorio, così affascinante, ma anche così fragile".