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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
LA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA DICHIARA CHE L’ISCRIZIONE DELLA DENOMINAZIONE DI VINO SLOVACCA «VINOHRADNíCKA OBLASť TOKAJ» NEL REGISTRO ELETTRONICO DELLE DENOMINAZIONI DI ORIGINE PROTETTE E BACCHUS NON COSTITUISCE UN ATTO IMPUGNABILE TALE ISCRIZIONE, EFFETTUATA SULLA BASE DI UN REGIME TRANSITORIO, NON PUÒ ESSERE RIMESSA IN DISCUSSIONE DINANZI AI GIUDICI DELL’UNIONE  
 
La regione viticola del Tokaj si estende allo stesso tempo in Ungheria e in Slovacchia. Su richiesta della Slovacchia, la Commissione ha iscritto la denominazione di origine protetta «Vinohradnícka oblasť Tokaj» nell’elenco dei vini di qualità prodotti in regioni determinate (v.Q.p.r.d.). Detto elenco, che è stato redatto sulla base delle legislazioni nazionali che disciplinano le condizioni di utilizzo delle denominazioni di origine controllata, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 17 febbraio 2006 e, successivamente, il 10 maggio 2007. Il 31 luglio 2009, cioè un giorno prima dell’entrata in vigore del nuovo regime vitivinicolo e dell’introduzione del «registro elettronico delle denominazioni di origine protette» (banca dati «E Bacchus» ), è stato pubblicato un nuovo elenco di v.Q.p.r.d.. In tale occasione, la denominazione di origine protetta pubblicata negli elenchi precedenti è stata modificata, su richiesta della Slovacchia, divenendo «Tokajská/tokajské/tokajský vinohradnícka oblast’». La banca dati E Bacchus ha sostituito la pubblicazione degli elenchi di v.Q.p.r.d.. In base al nuovo elenco del 31 luglio 2009, la denominazione di origine protetta «Tokajská/tokajské/tokajský vinohradnícka oblast’» è stata riportata nella banca dati E Bacchus per designare il vino proveniente dalla regione viticola del Tokaj in Slovacchia. Il 30 novembre 2009, la Slovacchia ha indirizzato alla Commissione una richiesta di sostituire, all’interno della banca dati E Bacchus, la denominazione di origine protetta «Tokajská/tokajské/tokajský vinohradnícka oblasť» con «Vinohradnícka oblasť Tokaj». Al riguardo, la Slovacchia indicava che la denominazione «Tokajská/tokajské/tokajský vinohradnícka oblasť» era stata iscritta nell’elenco dei v.Q.p.r.d. Per errore e che nella sua normativa nazionale figurava proprio la denominazione «Vinohradnícka oblasť Tokaj». Dopo essersi assicurata che, al momento dell’inserimento nella banca dati E Bacchus, la normativa slovacca interessata conteneva la denominazione «Vinohradnícka oblasť Tokaj», la Commissione ha accolto la richiesta della Slovacchia e ha modificato le informazioni contenute nella banca dati E Bacchus. Tuttavia, l’Ungheria ha contestato tale modifica, richiamandosi all’espressione «Tokajská vinohradnícka oblast’» che figurava nella nuova legge slovacca sui vini, adottata il 30 giugno 2009 ed entrata in vigore il 1° settembre 2009. L’ungheria ha pertanto adito il Tribunale al fine di ottenere l’annullamento dell’iscrizione della denominazione di origine protetta «Vinohradnícka oblasť Tokaj» nella banca dati E Bacchus. Nella sua sentenza in data 8 novembre 2012 , il Tribunale ha dichiarato che, poiché la denominazione «Vinohradnícka oblasť Tokaj» era già protetta da un regolamento dell’Unione prima della sua iscrizione nella banca dati E-bacchus, l’iscrizione non era di per sé produttiva di effetti giuridici. Il Tribunale ha dichiarato irricevibile il ricorso proposto dall’Ungheria, in quanto ai sensi del Trattato esso è competente soltanto a controllare la legittimità degli atti degli organi dell’Unione produttivi di effetti giuridici. L’ungheria ha impugnato la sentenza del Tribunale. Nell’odierna sentenza, la Corte chiarisce innanzitutto, richiamandosi in particolare al contenuto e al contesto giuridico dell’iscrizione controversa, che il nuovo regime vitivinicolo ha previsto, per motivi di certezza del diritto, un regime transitorio al fine di mantenere la tutela delle denominazioni di vini protette anteriormente al 1° agosto 2009 ai sensi del diritto interno e, pertanto, a livello del diritto dell’Unione. Di seguito, la Corte rileva che l’iscrizione di tali denominazioni di vini nella banca dati E Bacchus effettuata dalla Commissione non ha alcun effetto sulla protezione di cui le stesse beneficiano a livello dell’Unione in forza del regime transitorio. Infatti, la Commissione non era autorizzata né a concedere la protezione né a decidere sulla denominazione di vino che doveva essere iscritta nella banca dati E Bacchus. Di conseguenza, la Corte conclude che il Tribunale non ha commesso errori di diritto quando ha considerato che tali denominazioni di vini sono automaticamente protette a partire dal 1° agosto 2009, in forza del regime transitorio. In tale contesto, la Corte, dopo aver ricordato che soltanto gli atti adottati dalle istituzioni dell’Unione ed intesi alla produzione di effetti giuridici vincolanti possono essere impugnati dinanzi ai giudici dell’Unione, conclude che l’iscrizione controversa non costituisce un atto impugnabile. Infine, per quanto riguarda l’argomento dell’Ungheria secondo il quale la nuova normativa le consentirebbe di proporre un ricorso contro le iscrizioni effettuate dalla Commissione nella banca dati E Bacchus, la Corte dichiara che il regime transitorio e il nuovo regime di protezione non sono comparabili e che perciò essi possono subire un diverso trattamento giuridico. Pertanto, la Corte respinge integralmente l’impugnazione dell’Ungheria.  
   
   
LOMBARIA: AGRICOLTURA REGIONALE, PROSEGUE SITUAZIONE DI CRISI  
 
Milano - Ottavo trimestre consecutivo negativo per l´agricoltura lombarda. Due anni di difficoltà che hanno compromesso redditività delle imprese e messo a rischio la loro sopravvivenza. "Paghiamo i costi del sistema che gravano su questo comparto" ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo alla presentazione dei dati relativi al quarto trimestre del 2013, insieme al presidente di Unioncamere Lombardia Francesco Bettoni. L´indagine congiunturale è promossa da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, in collaborazione con le Associazioni regionali dell´Agricoltura. Risorse A Chi Garantisce Tenuta Sistema - "Non tutti i settori sono colpiti allo stesso modo. A parte il vino, abbiamo alcune situazioni molto critiche per cui saremo costretti a intervenire" ha detto Fava. "Se ad esempio, per il latte si può parlare di inversione di tendenza - ha proseguito Fava - continua la forte criticità sul comparto suinicolo. Con il prossimo Psr dovremo concentrarci sulle attività agricole vere, produttive, quelle che hanno garantito fin qui la tenuta del sistema". Vogliamo Investire - "Occorre far fronte alla situazione investendo risorse proprie, come ha fatto la Francia - ha ricordato il responsabile dell´agricoltura lombarda - che per evitare la chiusura di un settore dalla forte caratterizzazione territoriale è intervenuta stanziando 15 milioni di euro per la suinicoltura. Senza temere moniti da Bruxelles per quanto riguarda gli aiuti di Stato. Credo che, evitando strappi istituzionali e rispettando le norme, ci sia la possibilità da parte nostra di trovare soluzioni alternative. Dobbiamo farlo. Se vogliamo che questi dati abbiano un´inversione di tendenza, entro il 2015, dobbiamo mettere risorse per gli agricoltori. Semplicemente perché gli altri, in tema di incentivi, fanno lo stesso". Non Aspettiamo Un Altro Anno - "Oggi il mondo agricolo lombardo - ha aggiunto l´assessore - può contare su 133 milioni in più sul secondo pilastro, a fronte di un calo di 308 milioni di euro sul bilancio regionale. Non abbiamo paura di stanziare risorse, anzi vogliamo fare il contrario. Abbiamo fatto la scelta come Lombardia di anticipare la Pac e lo rifaremo. Vogliamo però che il sistema trovi equilibrio: anticiperemo parte della programmazione, allocando risorse al 2014 attraverso misure di intervento in settori di particolare criticità: impianti, giovani, montagna. Se aspettassimo un altro anno, ci ritroveremmo qui per commentare altri dati negativi". Difficolta´ Per Le Imprese, Le Cause - I fattori che danneggiano la redditività delle imprese rimangono gli elevati costi di produzione, sebbene diverse voci di costo abbiano interrotto la corsa all´aumento nell´ultimo trimestre e la debolezza della domanda, che non mostra invece segni di ripresa dei consumi e non permette quindi aumenti sui prezzi di vendita. A queste criticità ormai persistenti si sono aggiunte condizioni climatiche non favorevoli lungo tutto il 2013, che hanno condizionato molti settori comportando costi aggiuntivi e cali di produzione. Tutti gli indicatori rilevati dall´indagine mantengono segno negativo, con valori simili o peggiori rispetto al trimestre passato, ma evidenziando ampia variabilità da un settore all´altro. Dinamiche Settoriali - Comparto vitivinicolo e lattiero-caseario beneficiano di dinamiche di prezzo più favorevoli e di una domanda tonica a livello internazionale, mentre ortaggi e florovivaismo risentono pesantemente degli effetti negativi delle condizioni meteorologiche e del calo della domanda. Molto penalizzato anche il comparto cerealicolo, che oltre alla flessione produttiva causata dai livelli eccezionali delle precipitazioni ha registrato un crollo delle quotazioni durante la campagna di commercializzazione.  
   
   
GIUNTA PAVIA. AGRICOLTURA, NUOVE REGOLE SU CONDIZIONALITÀ  
 
 Pavia - La Giunta regionale lombarda, riunita a Pavia, ha approvato, su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, le nuove regole sulla condizionalità in agricoltura. La normativa si adegua alle disposizioni comunitarie e impone agli agricoltori che ricevono aiuti diretti al reddito il rispetto di criteri di gestione obbligatori (disposizioni legislative comunitarie in materia di sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare, benessere animale) e il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali. Tale regime si applica anche ai beneficiari di alcune Misure e Indennità del Programma di sviluppo rurale 2007-13 e ai beneficiari di Programmi di ristrutturazione, riconversione e vendemmia verde, nonché dei premi di estirpazione dei vigneti come definito dal regolamento comunitario di riforma dell´Ocm vino.  
   
   
FILIERA DEL LATTE FVG: PRESENTATO IL PIANO DEL CONSORZIO AGRARIO  
 
Trieste - "Un progetto sicuramente interessante al quale l´Amministrazione regionale presta tutta la sua attenzione. Ci auguriamo che si possa proseguire su questa strada, poiché riteniamo importante la costituzione di filiere regionali nel settore lattiero-caseario capaci di stare adeguatamente sul mercato". Lo ha detto il vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello in occasione di un incontro con il vertice del Consorzio Agrario del Friuli Venezia Giulia, nel corso del quale è stato illustrato il Piano industriale messo a punto per rilevare le Latterie Friulane. Erano presenti alla riunione il presidente del Consorzio Dario Ermacora e il direttore Oliviero Della Picca. "Invitiamo Latteria Friulane - ha detto l´assessore Bolzonello al termine dell´incontro - a compiere, prima della decisione finale, un´attenta analisi comparativa delle visioni strategiche contenute nelle due proposte, quella del Consorzio Agrario e quella di Granarolo, in modo da arrivare a una valutazione tecnica e obiettiva dei due Piani". "Qualora Latterie Friulane - ha concluso - ritenesse di doversi avvalere di professionalità della Regione, quale Ente terzo, allo scopo di valutare i percorsi da seguire da qui in avanti, fin d´ora diamo la nostra piena disponibilità".  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: ENTRO APRILE RIFORMULAZIONE ZONE VULNERABILI  
 
Cremona - "Entro marzo faremo la nostra proposta di riformulazione delle zone vulnerabili e, successivamente, approveremo entro aprile in Giunta una delibera ad hoc". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, intervenendo, a Cremona, a un convegno sul tema nitrati organizzato presso la sede del Politecnico di Milano. "Siamo partiti ieri con il workshop organizzato in Regione - ha ricordato Fava -, occasione pubblica di rappresentazione della base scientifica, su cui intendiamo muoverci, per ridefinire le zone. Dopo la comunicazione in Giunta, condivisa con la collega Terzi, ora attendiamo l´interlocuzione diretta con l´Unione europea, per un parere indispensabile. Ma non vogliamo attendere altro tempo". Comparto Già Soffre Congiuntura - Fava ha ricordato nuovamente che "gli agricoltori, dal 1 gennaio, si trovano in una condizione che rischia di prefigurare scenari poco edificanti". "Non possiamo continuare a lasciare un comparto di questo tipo in sofferenza - ha aggiunto l´assessore -, accentuata, peraltro, da una fase congiunturale di difficoltà. In questi 22 anni la vicenda è stata sempre gestita ´all´italiana´. Ora siamo al dunque, inutile dire che andava affrontata prima". "Colleghi di altre regioni aspettano che ci muoviamo per primi - ha sottolineato Fava -, come capita in altri ambiti. Non c´è dubbio che vogliamo accelerare la situazione, che deve essere definita". Rivedere Legislazione - Proprio l´assessore Fava aveva sottolineato ieri l´esigenza di "rivedere le aree vulnerabili, per tutelare zootecnia e agricoltura". "Non possiamo applicare una norma europea che risale a oltre 20 anni fa, senza aggiornarla e senza individuare i soggetti responsabili dell´inquinamento da azoto ha specificato Fava -. Contro una normativa iniqua verso il mondo agricolo servono dati tecnico-scientifici. Ecco perché abbiamo scelto di commissionare uno studio all´Università di Milano, per rivedere una legislazione che, per come è stata pensata, è impossibile da applicare". Zootecnia Non Ha Tutte Le Colpe - Rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e individuare una nuova mappa sui territori di pianura della Lombardia permetterebbe di mettere in sicurezza un settore che conta oltre 17.000 allevamenti, con 1,5 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini. "Individuare la filiera zootecnica come unico soggetto responsabile dell´apporto delle sostanze azotate è un errore di fondo - ha proseguito Fava -. In una realtà fortemente antropizzata addossare ogni responsabilità all´agricoltura è ingiusto.  
   
   
BOSNIA, È PROSSIMO IL VIA LIBERA ALL´EXPORT CASEARIO VERSO LA UE  
 
I produttori del settore lattiero - caseario della Bosnia - Erzegovina potrebbero ricevere a breve il via libera per l´esportazione dei loro prodotti verso l´Ue. Il sì alle esportazioni dovrebbe giungere dall´Ufficio responsabile dei controlli alimentari e veterinari (Fvo) europeo, i cui ispettori hanno recentemente visitato la Bosnia - Erzegovina per valutare il livello dei controlli avviati dalle istituzioni locali. Gli esponenti del settore sono convinti che il via libera possa arrivare rapidamente. Se ciò accadesse comporterebbe un ampliamento rilevante dei mercati per il comparto, con ricadute positive sul piano occupazionale.  
   
   
BASILICATA, PAC 2014-2020: SEMINARI INFORMATIVI E CONSULTAZIONE ON LINE  
 
Architettura giuridica della Politica agraria comunitaria (Pac), cambiamenti regolamentari a livello comunitario, interventi di mercato per la stabilizzazione dei redditi agricoli, quadro strategico per lo sviluppo rurale e nuovi assetti programmatici. Sono alcuni dei temi al centro del seminario informativo dedicato alla riforma della Pac 2014.-2020, I e Ii pilastro, in programma il prossimo 21 febbraio a Potenza nell’aula Magna della facoltà di agraria dell´Università degli Studi della Basilicata a Macchia Romana (a partire dalle 10.30) condotto dall’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Michele Ottati. Il seminario è rivolto al mondo agricolo, alle organizzazioni professionali, alle parti sociali, economiche ed ambientali, alle istituzioni e alla comunità, e sarà utile per conoscere le nuove regole che orientano la programmazione 2014-2020 per comprendere il nuovo assetto per lo sviluppo rurale basato sulle sei priorità generali individuate con i relativi settori di interesse. L’azione di divulgazione e informazione dedicata alla riforma della Politica Agricola Comune 2014-2020 è proposta in concomitanza con la consultazione online sul documento di preparazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale che dalla scorsa settimana è pubblicato sul sito www.Basilicatapsr.it  per raccogliere dal basso le istanze, i bisogni, gli obiettivi che si intendono perseguire per il futuro del settore, coinvolgendo in modo diretto e indiretto il partenariato istituito secondo il codice di condotta europeo e i portatori di interesse, che insieme possono incidere sulla nuova programmazione in modo utile ed efficace. Del I Pilastro l´assessore Ottati illustrerà le nuove regole sugli interventi di mercato che riguardano la stabilizzazione dei redditi degli agricoltori tramite la gestione dei mercati agricoli e il regime dei pagamenti diretti, finanziato dal Fondo Europeo Agricolo e di Garanzia (Feag); del Ii Pilastro, dedicato alla promozione della competitività delle imprese agricole e allo sviluppo rurale, spiegherà il nuovo assetto basato sulle sei priorità, sulle focus area e sulle misure programmate a livello territoriale dal Programma di Sviluppo Rurale finanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Feasr). Il prossimo seminario informativo, in programma l´8 marzo 2014, dalle 10.30 alle 13.30 sempre all´ateneo lucano, sarà dedicato alle prospettive del turismo sostenibile in Basilicata nel periodo 2014-2020. L´incontro, dedicato agli imprenditori che operano nel turismo rurale, sarà utile per definire strategie e azioni per la valorizzazione del settore e approfondire alcune buone pratiche già sperimentate su altri territori. Oltre all´assessore Ottati, interverranno Jean Pierre Martinetti, delegato generale Città della cultura e del turismo sostenibile, Gréoux les Bains, Paca (Provence Alpes Côte d’Azur), Paolo Bongini, presidente Rete Europea Necstour e Franco Ianniello, già direttore Unità Turismo Commissione Europea. Gli interessati a partecipare sono invitati a compilare il modulo di iscrizione pubblicato sul sito basilicatapsr ad inviarlo all´indirizzo psr2020@regione.Basilicata.it  
   
   
BIODIVERSITÀ È PROGRESSO. PRIMO TEDX DEL VENETO A RONCADE PER CONFRONTARE NUOVI PROGETTI E NUOVE IDEE IN AGRICOLTURA  
 
Venezia - Si svolgerà sabato 22 febbraio prossimo, dalle 10 alle 18, nell’auditorium della Tenuta Ca’ Tron, in via Boschi 12 a Roncade (Tv), il primo evento locale Tedxroncade, confronto di idee e progettualità innovative dedicato al tema “La biodiversità è il nuovo progresso”. L’iniziativa è sponsorizzata dalla Regione del Veneto sullo schema generale fornito dalle Conferenze Ted, organizzazione americana no – profit che si occupa di innovazione, tecnologia e entertainment e che diffonde idee che hanno un valore. Studiosi, artisti, economisti, volti conosciuti e facce del tutto nuove, avranno a disposizione 15 minuti ciascuno per esporre ad un pubblico di oltre 400 persone idee innovative sul tema dell’incontro. La partecipazione all’evento è gratuita, ma ci si deve registrare al sito: http://www.Tedxroncade.com/, dove è possibile approfondire il programma e avere maggiori informazioni. E’ anche possibile acquistare un biglietto per partecipare a una cena con i relatori del convegno, per poterli meglio conoscere e approfondire i temi di particolare interesse. “Credo fortemente in questa iniziativa – ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura – che ho personalmente voluto per fare emergere nuove proposte in uno dei settori economici più antichi del mondo, fondamentale per l’economia e l’immagine del Veneto, che resta comparto strategico sotto ogni aspetto sul quale nessuna realtà territoriale può rinunciare alla sovranità. Per selezionare e scegliere ciascuno dei relatori, in un parterre di oltre 100 ipotesi, ci siamo avvalsi della professionalità di Luca De Biase, editor di innovazione al Sole 24 Ore e Nova24, nonché giornalista abilitato all’organizzazione dell’evento Tedx”. A raccontare la loro visione e a diffondere le proprie idee, studiosi, economisti, personaggi pubblici e volti nuovi: Jacopo Barigazzi, giornalista, co-fondatore di Linkiesta; Dino Pedreschi, un pioniere nella ricerca su big data; Salvatore Iaconesi, interaction designer, hacker, artista; Luca Chittaro, professore, direttore di Hci Lab; Telmo Pievani, professore di filosofia delle scienze biologiche; Marco Cattini, professore di storia economica, esperto di storia dell’ambiente; Roberto Cingolani, scienziato, direttore scientifico dell’Istituto Italia di Tecnologia; Ugo Morelli, professore, saggista e psicologo; Mimmo Cosenza, Presidente di Sinapsi, pioniere nella diffusione del software libero; Paola Maugeri, giornalista e conduttrice televisiva e radiofonica; Gianni Gaggiani, founder di Grow the Planet; Marco Simonit, preparatore d’uva; Marco Abordi, dottore in scienze forestali ed ambientali; Giustino Mezzalira, Direttore della Sezione Ricerca e Sperimentazione di Veneto Agricoltura; Roberto Viola, Direttore del Centro Ricerca e Innovazione della Fondazione Edmund Mach; Nadio Delai, sociologo, presidente di Armedia; Barbara Baldan, professore, membro del consiglio dell’Orto Botanico di Padova e infine Robert Gligorov, artista poliedrico. Per maggiori informazioni: team@tedxroncade.Com  www.Facebook.com/tedxroncade  twitter @Tedxroncade    
   
   
LIGURIA: RIAPERTI I BANDI DEL PIANO DI SVILUPPO RURALE CINQUANTA MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE AGRICOLE  
 
Genova. Oltre 49 milioni di euro dal piano di sviluppo rurale a favore di imprese agricole e enti pubblici. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Giovanni Barbagallo, attraverso la riapertura di alcune misure del Psr per la presentazione delle domande di aiuto e pagamento. Otto le misure interessate riguardanti: l’insediamento nelle zone rurali dei giovani agricoltori, l’ammodernamento delle aziende agricole, l’ accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali, la creazione di infrastrutture idonee per l’agricoltura e la silvicoltura, il ripristino della produzione agricola danneggiato da calamità naturali, il sostegno agli investimenti non produttivi, la ricostituzione del potenziale forestale e investimenti produttivi nel settore forestale. In particolari sono previsti finanziamenti di 11,5 milioni per l’insediamento di giovani agricoltori, 10,4 milioni per l’ammodernamento delle imprese agricole, 5,5 milioni per i muretti a secco, 3 milioni di euro per il ripristino della produzione agricola danneggiata dalle calamità naturali e l’introduzione di misure di prevenzione. “Si tratta di risorse finanziarie – spiega Barbagallo – derivanti da economie e rimodulazioni della pianificazione del Psr 2007-2013 che assumono un particolare significato soprattutto in un momento come questo in cui il maltempo e le frane hanno messo a dura prova l’attività degli agricoltori e il nostro territorio”. Le domande dovranno essere presentate entro il prossimo 30 giugno. Ulteriori informazioni sulle pagine del sito www.Agriligurianet.it    
   
   
VALTELLINA: TERROIR SIA PROTAGONISTA A EXPO  
 
Bianzone/so - "Abbiamo un patrimonio che facciamo fatica a raccontare, non riusciamo a raccontare quanto siamo bravi. Un patrimonio dove l´agroalimentare svolge ruolo di primo piano, grazie al quale siamo riusciti a contrastare il calo della domanda interna affacciandoci sui mercati internazionali. Ora, pensando a Expo, questi prodotti dobbiamo presentarli al mondo insieme al territorio e alle sue bellezze". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, nel corso della sua visita alla tenuta ´La Gatta´ a Bianzone, in provincia di Sondrio. Ad accompagnarlo Giovanni e Luca Triacca, oggi alla guida dell´azienda, indipendente e a conduzione famigliare da quattro generazioni. Fu Domenico Triacca, nel 1897, ad acquistare un vigneto di 2.000 metri quadri in una delle migliori posizioni di Valtellina, il Valgella. Dalla piccola proprietà iniziale, la superficie vitata si espanse gradualmente fino agli attuali 40 ettari. Sempre secondo la filosofia di casa Triacca: vini dai propri vigneti e dalla propria vigna. Tradizioni E Culture Produttive - "Il nostro agroalimentare pur con i suoi problemi di remunerazione di prodotto e le tante altre difficoltà - ha ricordato l´assessore regionale - caratterizza fortemente il territorio lombardo. Qui abbiamo un´azienda che produce, esporta il 70 per cento della sua produzione su un mercato importante come quello svizzero; lo fa anche in giro per il mondo e ci dà il segno di come siano benvenuti coloro che fanno scelte di questo tipo consolidando tradizioni e culture produttive. Che hanno bisogno di investimenti, innovazione e qualità. Ricchezze che, almeno fino a oggi, non possono essere delocalizzate". Intercettare Il Flusso Turistico - Ambiente, posizione, panorama: la tenuta ´La Gatta´, anticamente convento domenicano, rappresenta un contesto unico da offrire a un pubblico - quello di Expo 2015 - attraverso modalità particolari. "Vogliamo impostare eventi territoriali che emancipino l´evento rispetto a Rho-pero - ha ricordato ancora una volta Fava - per intercettare parte di quei 25 milioni di turisti stimati in arrivo nel semestre di Expo. Persone a cui far vedere cosa è il ´terroir´: come e dove si produce, un vino in questo caso, e con quali tecniche". Come avviene in Francia. "Un valore assoluto, quello di un territorio e le sue particolarità, che va coltivato, ma i primi a crederci devono essere gli operatori del territorio - ha detto Fava -. Selezionando le idee e i prodotti migliori. Regione Lombardia è disponibile a sostenerli. Perché questi beni, anche se privati, raggiungono un´eccellenza tale che diventano tesori per tutta la comunità locale". Enogastronomico In Crescita - "Oggi il turismo enogastronomico è di fatto quello che cresce di più - ha detto in conclusione l´assessore regionale -. C´è chi copre centinaia, migliaia di chilometri per mangiare bene, ma lo vuol fare in un territorio bello, accogliente. La Valtellina ha tutto questo, a prescindere da evoluzioni e cambiamenti istituzionali, perché se vado negli Stati Uniti la trovo ´raccontata´ su una rivista importante. Per il suo territorio e i suoi vini che anche lontano da qui lasciano a bocca aperta chi li assaggia".  
   
   
ASSEMBLEA CIA, OTTATI: AGRICOLTURA COME PRIMA ATTIVITÀ ECONOMICA  
 
Partecipando ai lavori della Confederazione italiana agricoltori, l´assessore ha parlato della prossima programmazione comunitaria e della necessità di presentare progetti finanziariamente sostenibili e che hanno come obiettivo quello di creare occupazione. E ancora, per l’assessore, occorre riforma Gal Potenza, 18 febbraio 2014 - “La Basilicata deve essere attrattiva, scommettere sulle produzioni agroalimentari di qualità e sull´agricoltura come prima attività economica di questa regione”. Lo ha detto l´assessore regionale all´agricoltura Michele Ottati che ha partecipato a Potenza ai lavori della Vi assemblea elettiva della Cia “Più agricoltura per nutrire il mondo. Più reddito per gli agricoltori. Il protagonismo degli agricoltori per una Basilicata competitiva”. Rivolgendosi ai delegati dell´organizzazione sindacale, Ottati ha chiesto di fare squadra, di credere e di prepararsi alla prossima Pac, approfittando di questo anno di transizione in quanto i regolamenti comunitari non sono ancora pronti. A tale proposito ha ribadito che “è necessario conoscere le normative per poter sfruttare al meglio gli aiuti comunitari. È importante fissare obiettivi chiari - ha affermato - decidere una scaletta di priorità poiché non si può fare tutto. C´è la necessità di fare grossi investimenti e presentare progetti sostenibili finanziariamente e che mirino soprattutto all´occupazione. È il tempo di razionalizzare gli interventi, di riformare i Gal ai quali non saranno concessi soldi per spenderli in seminari e convegni, ma in servizi per animare e creare posti di lavoro nei nostri paesi. Non gli sarà dato un solo euro se non proporranno investimenti che creino lavoro. Su 27 milioni di euro a disposizione per i Gal nella vecchia programmazione, ne sono stati spesi solo sette e dobbiamo evitare di tornarli indietro”. Parlando delle collaborazioni tra enti, Ottati ha sottolineato la necessità di fare rete tra tutti gli enti, dal Cnr all´Agrobios, all´università. Se i protagonisti diretti della prossima Pac sono gli agricoltori, l´esponente della giunta regionale rivolgendosi direttamente a loro ha ricordato le due iniziative in programma: la prima il prossimo 21 febbraio a Potenza dove saranno illustrati il I e Ii pilastro, ponendo soprattutto l´accento sulla condizionalità ex ante (art. 19 del regolamento comunitario 1303) che sarà determinante nella selezione dei progetti. Inoltre, Ottati ha annunciato che i bandi saranno a sportello. “C´è la possibilità in Basilicata di creare aziende di servizi che facciano della condizionalità ex ante uno strumento di servizio per i giovani”. Il secondo appuntamento, in programma l´8 marzo, sarà dedicato al turismo agrario. “Bisogna specializzarsi - ha continuato Ottati - e far sì di aumentare i numeri dei nostri prodotti altrimenti non possiamo affrontare i mercati. Puntando strategicamente sul turismo agrario, è fondamentale conoscere i paesi, mangiare in loco i nostri prodotti piuttosto che esportarli”. Nel concludere il suo intervento, l´assessore ha chiesto agli imprenditori agricoli “di credere in quello che sono in quanto sono una risorsa preziosa per l´economia della regione. Ci vuole coraggio - ha detto - per affrontare i prossimi sette anni”.  
   
   
CANESTRATO DI MOLITERNO IGP, UN CONFRONTO SUL BANDO  
 
Potenza - Un confronto costruttivo con le imprese del territorio è stato il vero protagonista della riunione tenutasi ieri presso l’Azienda Sperimentale Bosco Galdo di Marsicovetere con i produttori, gli stagionatori e i caseificatori del Canestrato di Moliterno Igp. Una discussione a più voci che ha permesso alla Struttura di Progetto Val d’Agri e all’Alsia di raccogliere i suggerimenti e le osservazioni sul nuovo bando per la produzione, stagionatura e caseificazione del Canestrato palesate da chi ogni giorno vive il territorio e conosce l’importanza dei regimi d’aiuto per lo sviluppo della propria impresa. Nello specifico il bando punterà a migliorare la qualità e la quantità delle produzioni, della sicurezza alimentare, dell’igiene e sanità dell’intero processo produttivo. Garantirà inoltre la tipicità di prodotto e la competitività dell’intero comparto produttivo. La bozza dell’avviso pubblico è stata ampiamente analizzata affinché possa essere una reale occasione per valorizzare e rafforzare lo sviluppo competitivo delle imprese legate alla filiera lattiero-casearia del Canestrato di Moliterno. Superata questa fase la Struttura di Progetto “Val d’Agri” e l’Alsia valuteranno le osservazioni ricevute, accogliendo quelle compatibili con le normative in vigore per una eventuale modifica del bando. Al termine l’avviso pubblico sarà portato all’attenzione della Giunta Regionale per approvazione e pubblicazione.  
   
   
ROSSI: "DIFENDERE PAESAGGIO E AGRICOLTURA È MODERNITÀ"  
 
Firenze - "Difendere agricoltura e paesaggio vuol dire essere moderni". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel tardo pomeriggio al Palacongressi di Firenze concludendo il saluto alla sesta assemblea elettiva della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia). Ha trattato, Rossi, anche il profilo del paesaggio dicendosi "felice" di aver ascoltato, nel dibattito, un sostanziale accordo sulle idee di fondo della Regione, in particolare sulla non edificazione dei terreni agricoli o vicini a quelli utilizzati per l´agricoltura ("abbiamo edificato troppo, rischiamo di ferire la bellezza del paesaggio frutto anche del grande lavoro dei contadini"). Non è mancato un accenno alla campagna promozionale sul turismo ("è sbagliata, la cambieremo") così come, all´inizio del suo intervento, non sono mancate considerazioni sulla necessita di ritrovare un equilibrio oggi perduto rispetto alla folta presenza, sul territorio toscano, degli ungulati. A questo proposito Rossi ha annunciato la volontà della Regione verso un piano specifico che preveda la cattura di "ibridi e randagi" avendo comunque distinto i lupi. Rossi ha dato più volte atto al suo assessore competente per l´agricoltura, Gianni Salvadori, di aver svolto un "buon lavoro"sia nel tenere i rapporti con il mondo agricolo e sia nel far arrivare in Toscana, dall´Europa, risorse aggiuntive per circa 90 milioni. A questo specifico proposito, circa l´utilizzo di queste risorse, il presidente ha sottolineato l´urgenza di un "patto con il mondo dell´agricoltura sui temi dell´assetto idraulico e idrogeologico attraverso il lavoro fatto ogni giorno da voi agricoltori".  
   
   
FVG: IL NUOVO REGOLAMENTO SULLE PICCOLE PRODUZIONI LOCALI DI ALIMENTI  
 
Trieste - È stato approvato il Regolamento che norma la gestione delle "Piccole produzioni locali" di alimenti. Lo ha stabilito la Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca che conferma come il provvedimento riguardi sostanzialmente i criteri e le modalità per la produzione, la lavorazione e la vendita diretta in ambito locale di piccoli quantitativi di prodotti d´origine sia animale che vegetale. Oltre ad includere le carni suine trasformate e quelle avicunicole, per le quali era già stato predisposto nel 2010 un documento analogo ormai in scadenza, "il paniere è stato ampliato - conferma l´assessore - con l´aggiunta dei prodotti dell´orto, che saranno comunque oggetto di controlli mirati e di esami di laboratorio che si aggiungeranno a quelli già previsti dalla normativa inclusa nel cosiddetto ´pacchetto igiene´ che contiene leggi e regole definite ed attive in ambito comunitario." "L´attuale Regolamento - precisa l´assessore - dirime in primis le tematiche relative ai requisiti igienico-sanitari e fa riferimento ai locali di lavorazione, deposito e maturazione dei prodotti oltre alle modalità di lavorazione dei medesimi, affinché siano rispettati gli obiettivi di tutela della salute e della sicurezza alimentare; sono peraltro contemplate anche le modalità procedurali per l´avvio dell´attività da parte dell´operatore alimentare, unite ad altre disposizioni comuni in materia di procedure di autocontrollo e controllo ufficiale". L´assessore Telesca fa altresì presente che le produzioni commerciabili nel rapporto produttore-consumatore debbono derivare dalla produzione primaria della propria azienda e non possono rientrare, in alcun modo, nei circuiti della commercializzazione all´ingrosso o in quelli della distribuzione al dettaglio. A  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: DA UNO STUDIO SCIENTIFICO LA NUOVA MAPPA  
 
Milano - La nuova mappa dei nitrati in Lombardia è ancora da completare, ma i primi risultati sono altamente soddisfacenti. I nuovi dati scientifici, voluti dall´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, potrebbero portare a un alleggerimento delle zone vulnerabili ai nitrati anche del 30-40 per cento. A beneficiarne, secondo la nuova mappa anticipata dal professore Marco Masetti, associato di Geologia applicata presso il Dipartimento di Scienze della terra dell´Università degli Studi di Milano, "sarebbero, in modo particolare, tutta la provincia di Mantova, parte del Cremonese e del Bresciano, nell´area di pianura". Rivedere Legislazione Iniqua - Proprio l´assessore Fava - che ha aperto il 13 febbraio pomeriggio il primo workshop sullo ´Stato di avanzamento dei lavori per la revisione delle zone vulnerabili´, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni agricole, degli Assessorati all´Agricoltura e all´Ambiente, dell´Ersaf, dell´Arpa e dell´Università degli Studi di Milano - ha sottolineato l´esigenza di "rivedere le aree vulnerabili ai nitrati, per tutelare la zootecnia e l´agricoltura". "Non possiamo applicare una norma europea che risale a oltre 20 anni fa, senza minimamente aggiornarla e senza individuare quali sono i soggetti responsabili dell´inquinamento da azoto - ha specificato Fava -. Ma, se questa è la posizione politica della Lombardia nei confronti di una normativa iniqua verso il mondo agricolo, per poterla contrastare servono dati tecnico-scientifici. Da qui l´esigenza della Regione di commissionare uno studio all´Università di Milano, per rivedere una legislazione che, per come è stata pensata, è impossibile da applicare". Zootecnia Non È Unica Responsabile - Rivedere le zone vulnerabili ai nitrati e individuare una nuova mappa sui territori di pianura della Lombardia permetterebbe di mettere in sicurezza un settore che conta oltre 17.000 allevamenti, con 1,5 milioni di bovini e 4,5 milioni di suini, all´interno di un sistema agroalimentare che in Lombardia garantisce 71.000 posti di lavoro. "Aver individuato la filiera zootecnica quale unico soggetto responsabile dell´apporto delle sostanze azotate è un errore di fondo - ha proseguito Fava -. Viviamo realtà fortemente antropizzata e addossare ogni responsabilità all´agricoltura è ingiusto e iniquo". Equilibrio Con L´ambiente - "È presto per lasciarsi andare a trionfalismi - ha detto il professor Masetti - ma, nonostante un uso agricolo del terreno abbastanza intenso, le aree, in particolare in provincia di Mantova, non risultano vulnerabili, per il fatto che si trovano in un contesto idrogeologico che favorisce la protezione degli acquiferi, ma anche perché le pratiche agricole hanno raggiunto un livello di utilizzo dei fertilizzanti che è in equilibrio con le esigenze dell´ambiente. Per gli stessi motivi, esce dai parametri vincolanti anche parte della provincia di Cremona e risulta in diminuzione anche la parte di pianura della provincia di Brescia". Importante Momento Di Riflessione - "Il workshop è stato un momento molto importante di riflessione comune sulle prospettive macroeconomiche e tecnologiche che conducono a possibili soluzioni applicabili nel breve periodo per la sostenibilità e la continuità del settore agro-zootecnico in Lombardia". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, durante il suo intervento, che ha chiuso il ´Workshop sullo stato di avanzamento dei lavori per la revisione delle zone vulnerabili´. La Road Map - "Una road map per rivedere le zone vulnerabili della Lombardia - ha proseguito Terzi - e attivare un dialogo diretto con l´Europa, con l´obiettivo di riformulare una normativa comunitaria antiquata, che risale al 1991, ridisegnandola nei parametri e nei compiti, sulla base delle effettive sorgenti inquinanti". Gli Esiti Delle Ricerche - "Le ricerche che la Regione ha commissionato all´Università di Milano, Arpa, Ersaf e Cnr Pavia - ha fatto notare la titolare regionale dell´Ambiente - hanno messo in evidenza che è sull´azoto totale e non sull´azoto organico che bisogna agire, se si vuole ridurre la pressione sulla qualità delle acque". "È quindi necessario - ha aggiunto Terzi - che la quantità di azoto totale immessa nel terreno per supportare le produzioni agricole non sia superiore alla quantità di azoto di cui la pianta coltivata necessita per la crescita. La sfida è garantire quindi le colture agrarie senza intaccare la qualità delle acque". Le Tappe - "Grazie al lavoro congiunto degli Assessorati all´Agricoltura e all´Ambiente - ha ricordato l´assessore Terzi - nei mesi successivi verrà attivato un dialogo diretto con la Commissione Ambiente della Commissione europea, con lo scopo di rivedere le Zvn (Zone vulnerabili nitrati). Alla luce del negoziato poi, entro la fine del 2014, - ha annunciato - la Giunta approverà la nuova mappatura delle Zone vulnerabili". Ottica Di Integrazione - "La prospettiva di Regione Lombardia - ha concluso -, oltre che di forte critica nei confronti della normativa vigente, si basa sull´idea di conciliare l´ambiente con l´agricoltura e con le attività produttive, in un´ottica di integrazione".  
   
   
A ROSSI UNA PETIZIONE CON 21MILA FIRME PER CHIEDERE BASTA ALLE UCCISIONI DEI LUPI  
 
 Follonica (Gr) - Una petizione forte di 21mila sottoscrizioni raccolte via internet è stata consegnata al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, presso la sala consiliare del Comune di Follonica dalle Associazioni di tutela ambientale La duna e di tutela animale Wolfemergency. Si chiede di evitare che i lupi continuino ad essere uccisi e le loro teste macabramente esposte come è recentemente accaduto a Scarlino, ma anche che siano risarciti in tempi rapidi gli allevamenti colpiti dai predatori. Si chiede anche un aumento dei pattugliamenti notturni per eliminare il bracconaggio. Il presidente Rossi ha ringraziato per la consegna della petizione che è stata inviata anche agli assessori regionali all´ambiente e all´agricoltura e anche al presidente della Provincia di Grosseto. "Vi prometto – ha detto il presidente, che ha rigraziato Marco Stefanini – il mio interessamento. Sono d´accordo, il lupo va difeso e dobbiamo trovare i modi per farlo senza che questo rappresenti una minaccia per gli allevatori. Gli assessori Salvadori e Bramerini ci stanno lavorando, ed entro un mese porteranno un piano operativo in Giunta regionale".  
   
   
FIRMATA UN´INTESA PER IL RILANCIO DELLA FILIERA DEL PIOPPO  
 
Bologna - E´ una fonte di materia prima importante per l’industria del mobile, ma offre anche interessanti opportunità dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della biodiversità. E’ la pioppicoltura, un’eccellenza dell’agroindustria italiana, che tuttavia sta attraversando una fase di declino. Per questo le Regioni Emilia-romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, insieme ai rappresentanti delle Associazioni agricole, dei pioppicoltori, dell’industria del legno e della carta, hanno firmato nei giorni scorsi a Venezia un’intesa per il rilancio della filiera del pioppo. “Con questo accordo – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – vogliamo individuare adeguate forme di sostegno a questa coltura nell’ambito della nuova Pac e delle misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, partendo dal riconoscimento delle valenze ambientali della pioppicoltura, sia per quanto riguarda la capacità di assorbimento dei gas serra, che per la gestione delle aree golenali e di espansione dei fiumi.” Il pioppo rappresenta tradizionalmente un elemento tipico del paesaggio agricolo dell’area padana. A partire dalle aree fluviali dove può contribuire a regolare il deflusso delle acque, contrastando i fenomeni di dissesto e a svolgere un’ utile azione di fitodepurazione. Soprattutto se praticata seguendo le indicazioni internazionali di certificazione forestale Fsc e Pefc o lo specifico disciplinare regionale di produzione integrata, la pioppicoltura non comporta problematiche di tipo ambientale e richiede rispetto ad altre colture agrarie annuali un ridotto utilizzo di fitofarmaci. In Emilia-romagna le superfici coltivate a pioppo sono passate dal 1990 a oggi da 12 mila e 3 mila ettari. Una riduzione che ha interessato, sia pur con andamenti diversi, tutta l’area padana e che è da ricondurre in particolare alla minore competitività economica di questa coltura rispetto ad altre produzioni agricole. Da qui l’accresciuta dipendenza dall’estero per quanto riguarda il legno di pioppo che rappresenta un ‘importante materia prima per l’industria del legno e della carta.  
   
   
COMPARTO VINO PORTAEREI DELL´ECONOMIA TOSCANA"  
 
Firenze - "Un periodico specializzato ha pubblicato di recente che in Toscana oltre 60mila ettari a vite valgono 3,3 miliardi di euro, senza considerare il valore di cantine, abitazioni e annessi. E inoltre il comparto del vino – ha detto l´assessore regionale all´agricoltura Gianni Salvadori partecipando alla quinta edizione di Buy Wine alla Fortezza da Basso di Firenze – è in assoluto, con 600 milioni di euro di investimento a partire da dieci anni fa, dei quali 155 milioni da parte pubblica, quello che ha fatto piu´ investimenti nell´innovazione e nella qualità dimostrando di saper guardare al futuro". "Per questo considero il comparto vino la vera portaerei dell´economia toscana, per questo dobbiamo facilitare gli investimenti – ha proseguito invitando le banche ad aprire le proprie linee di credito -. Ogni euro investito in Toscana cresce sicuro negli anni.´´. Questa edizione della borsa del vino toscano, ha proseguito, "vuole segnare l´identità propria della Toscana in Europa e nel mondo". "Un´identità costruita anche grazie a controlli attenti e precisi sulla produzione – ha concluso –, se salta fuori qualcuno che sgarra è solo il segnale dell´attenzione posta alla qualità per dare garanzie a compratori e consumatori. Chi non rispetta le regole è messo fuori gioco ancor prima di commettere atti illeciti". Il presidente della Commissione agricoltura della Camera Luca Sani ha sottolineato da parte sua che la Toscana è pronta per Expo 2015, dove si parlerà certo di alimentazione, ma come spunto per indicare un nuovo modello di sviluppo sostenibile che dovrà far convivere e sviluppare sicurezza alimentare, diritto al cibo e politiche ambientali. Sul settore vitivinocolo, Sani ha annunciato che a fine mese "le Commissioni agricoltura di Camera e Senato si riuniranno congiuntamente per avviare un percorso condiviso verso un Testo Unico del vino, capace di agevolare il lavoro agli operatori del settore, e offrire maggior competitività al sistema vinicolo nazionale".  
   
   
FVG, RISERVE NATURALI: RIPARTITI ALTRI 410.000 EURO AGLI ENTI GESTORI  
 
Trieste - La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, un´integrazione per 410.000 euro al Riparto delle risorse finanziarie per le spese di gestione delle Riserve naturali regionali per il periodo 2013-2014. Le risorse sono così ripartite: 62.121,21 euro al Comune di Forgaria del Friuli per la Riserva naturale del Lago di Cornino; 29.818,18 euro all´Ente Parco Prealpi Giulie per la Riserva della Val Alba; 80.757,58 euro al Comune di Marano Lagunare per la Riserva delle Foci dello Stella e della Valle Canal Novo; 80.757,58 euro al Comune di Staranzano per la Riserva della Foce dell´Isonzo; 42.863,64 euro all´Ente Parco Dolomiti Friulane per la Forra del Cellina; 47.212,12 euro al Comune di San Dorligo della Valle per la Riserva della Val Rosandra; 36.030,30 euro al Comune di Doberdò del Lago per i Laghi di Doberdò e Pietrarossa. "Il finanziamento - commenta l´assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro - si aggiunge al precedente stanziamento di 250.000 euro, che la Giunta regionale aveva deliberato lo scorso novembre ai medesimi beneficiari. Ciò ci consente quindi di soddisfare interamente le richieste pervenute dai soggetti gestori delle Riserve naturali regionali che ammontava complessivamente a 660.000 euro, fondi necessari a raggiungere quegli obiettivi di conservazione e promozione della Riserve naturali regionali che sono uno dei fiori all´occhiello della nostra offerta paesaggistica e ambientale".