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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
100 MILIONI DI EURO DI PRESTITO PER LE ENERGIE RINNOVABILI IN PAKISTAN  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito a lungo termine di 100 milioni di euro al governo del Pakistan per la costruzione o la f K progetto Eyal Khwar idroelettrica . Una dichiarazione dichiarativa è stato firmato dal Vice Presidente della Bei Magdalena Álvarez Arza e la sig.Ra Nargis Sethi, segretario della Divisione Affari Economici del Pakistan, durante una cerimonia a Islamabad il 17 febbraio 2014 . Vicepresidente della Bei Magdalena Alvarez, che è responsabile delle operazioni della Bei in Asia, ha sottolineato che "la Banca europea per gli investimenti è impegnata a sostenere gli investimenti nelle energie rinnovabili e aiutare i paesi di tutto il mondo di ridurre le emissioni di carbonio. Allo stesso tempo, la Bei è lieta di poter sostenere il Pakistan in questo importante settore, affrontando l´aumento della domanda di energia nel paese. L´investimento sarà di fornire un approvvigionamento pulita e affidabile di energia elettrica contribuendo al cambiamento climatico, che è un obiettivo fondamentale dell´Unione europea ". Segretario Ead nelle sue osservazioni apprezzato l´assistenza finanziaria della Bei per il progetto del settore energetico, che contribuirà non solo nell´affrontare la crisi energetica, ma si rivelerà una fonte di energia pulita e rinnovabile. Il segretario ha invitato Bei per la partecipazione al finanziamento di efficienza energetica progetti in futuro. Ambasciatore dell´Unione europea in Pakistan, Mr. Lars-gunnar Wigemark ha detto, "Coming poco dopo la concessione di preferenze commerciali Spg +, la visita dalla Bei, che è la banca d´investimento dell´Ue, mostra come l´Ue si è impegnata a espandersi gli investimenti in Pakistan, in particolare nel settore energetico. " Il Magistrato alle Acque e dello sviluppo energetico (Wapda), che costruirà l´impianto, ha una notevole esperienza con i pantaloni idroelettrici simili. Si stima che il periodo di costruzione sarà di quattro anni a partire dal gennaio 2013. Il progetto consiste in un 1 centrale idroelettrica 28 Mw run-of-river con un piccolo serbatoio di 1,5 ettari per la regolazione quotidiana. L´obiettivo del regime è di garantire forniture pulita e affidabile di energia, evitando volumi significativi di Co 2 emissioni. Il progetto alimentare l´energia rinnovabile in rete elettrica nazionale del Pakistan, generando significativi benefici economici. Il progetto sta anche ricevendo il sostegno finanziario Kfw ed è stato strutturato nell´ambito dell´iniziativa reciproca fiducia. Questo approccio collaborativo consentirà di sfruttare le sinergie tra le due istituzioni finanziarie. La Bei fornisce questo prestito nell´ambito del mandato di prestito in corso per l´Asia e l´America latina (2007-2013). Il progetto contribuirà alla mitigazione del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale in Pakistan , che sono priorità fondamentali dell´Unione europea e anche le principali priorità operative della Bei. Questo è il quinto progetto sostenuto dalla Bei in Pakistan. Da quando è iniziato il prestito in Asia nel 1993, la Bei ha fornito più di 5,1 miliardi di euro per progetti di investimento a lungo termine, tra cui 2,4 miliardi di euro nel settore energetico.  
   
   
ROMANIA, INVESTIMENTO ITALIANO IN FOTOVOLTAICO  
 
 Trieste, 18 febbraio 2014 - L´azienda italiana Thesan fa parte del gruppo Savio e sta completando l´acquisizione e la costruzione di sei progetti fotovoltaici in Romania, con una capacità totale installata di 9 Mw. Ne dà comunicazione l´Ice, ricordando che il valore complessivo dei progetti ammonta a 13 milioni di euro ed è stato finanziato dalla Banca Italo - Romena. Secondo i rappresentanti di Thesan, il primo di questi progetti, che ha una capacità di 2 Mw ed è stato realizzato a Sudovest di Bucarest, è già operativo e ha ricevuto l´accreditamento da parte delle autorità romene per l´assegnazione dei certificati verdi; gli altri cinque progetti sono attualmente in fase di realizzazione o sono in attesa di ottenere le autorizzazioni per essere collegati alla rete nazionale. Nei progetti portati avanti in Romania dalla Thesan sono state coinvolte anche diverse altre società italiane, tra cui la Banca Italo Romena, Progetti International (Gruppo Merloni) e Power One Italia. Oltre che in Italia ed in Romania, Thesan svolge la sua attività in India e Brasile.  
   
   
ENERGIA FVG: EFFICIENZA ENERGETICA UN VOLANO PER RILANCIO EDILIZIA  
 
 Gorizia, 18 febbraio 2014 - "L´efficientamento energetico non è solo un obiettivo cui tende la Regione, ma rappresenta una delle colonne portanti della politica energetica della Ue". Ad evidenziarlo è stata ieri pomeriggio Sara Vito, assessore regionale all´Ambiente ed Energia, nell´introdurre i lavori del convegno "L´energia per uscire dalla crisi: le opportunità per la riqualificazione energetica degli edifici" che ha visto un folto pubblico di tecnici ed amministratori pubblici affollare la sala Europa dell´Iti Galilei a Gorizia. Ricordando come il settore dell´edilizia sia stato tra quelli che più ha subito gli effetti della crisi, Vito ha osservato che la partita dell´efficienza energetica può essere un importante volano di rilancio del comparto "anche grazie agli incentivi che lo Stato mette a disposizione attraverso la detrazione fiscale". All´avvio dell´incontro hanno portato il loro contributo di osservazioni e suggerimenti i presidenti delle categorie professionali coinvolte in un processo che, in definitiva, "rientra in una strategia di green economy che in questo settore ha il suo esempio concreto", ha detto Vito. Nel suo intervento sugli obblighi di legge e sugli obiettivi ambientali l´assessore ha quindi sviluppato i concetti di sviluppo sostenibile ed energia in un contesto di uso razionale delle risorse, ricordando che l´impegno odierno di dare visibilità a questo aspetto anticipa in proposito i contenuti della prossima programmazione regionale e conferma il coinvolgimento delle amministrazioni locali. Si tratta, ha osservato Vito, di una sfida culturale dai risvolti ambientali ed economici importanti per i suoi obiettivi ed effetti, che vanno dalla promozione dell´efficienza energetica allo sviluppo delle fonti rinnovabili, dalla riduzione delle emissioni alla conservazione del patrimonio agroforestale. L´assessore ha quindi ricordato le direttive comunitarie sulla promozione dell´uso delle rinnovabili e sul rendimento energetico nell´edilizia, cui hanno fatto seguito norme nazionali di attuazione e promozione, ed ha fatto presente che le leggi regionali in materia di edilizia sostenibile e di energia e distribuzione dei carburanti sono oggi in corso di revisione. Nel fare il punto della situazione in regione l´assessore ha spiegato che, sotto il profilo dei consumi totali, quelli industriali, concentrati specialmente in provincia di Udine, hanno rappresentato quasi il 59 per cento, seguiti dal terziario (24,7 per cento) e dalle utenze domestiche (15 per cento). Infine Vito ha ricordato che, con le attuali misure di incentivazione degli interventi di riqualificazione, risparmiare energia costerà meno. Numerosi sono infatti gli incentivi possibili, co tipologie di intervento che vanno da interventi sugli involucri esterni ed interni, sugli infissi e sui portoni, a quelli di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e ad altri interventi che hanno come beneficiari persone fisiche e giuridiche o enti ed associazioni. Ad esempio, tra le molte tipologie di intervento che verranno sostenute nel corso dei prossimi anni sono comprese, sino al 30 giugno 2015 per il 65 per cento e dal 1 luglio 2015 al 30 giugno 2016 per il 50 per cento dell´abbattimento dei costi, tutte le spese sostenute per interventi "ecobonus" relativi a parti comuni degli edifici condominiali.  
   
   
IN PIEMONTE SERVE UN OSSERVATORIO REGIONALE SULL’ENERGIA LO PROPONE LA PROVINCIA DI TORINO, SUL MODELLO DI QUELLO SUI RIFIUTI  
 
Torino, 18 febbraio 2014 - Un osservatorio regionale sull’energia che, partendo dalla conoscenza dei dati sulle azioni degli enti locali piemontesi in materia di risparmio energetico, consenta di programmare le future politiche ambientali sul territorio. Lo propone l’assessore all’ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco che per lanciare la sua idea ha scelto la giornata di M’illumino di meno, a cui molti enti locali oggi hanno aderito. “In Piemonte - ha detto Ronco parlando alla platea dei sindaci che la Provincia di Torino ha insignito del premio per l’energia sostenibile 2013 - da quasi dieci anni funziona l’osservatorio regionale sui rifiuti che raccoglie i dati delle otto realtà provinciali, li elabora e può pianificare coerentemente con la realtà della produzione di rifiuti zona per zona le politiche ambientali. Allo stesso modo dovrebbe esistere un osservatorio regionale sull’energia, senza più aspettare. La tutela dell’ambiente passa prima di tutto dalla conoscenza dei dati locali”.  
   
   
ENERGIA E AMBIENTE: ACCORDO TRA REGIONE FVG ED UNIVERSITÀ DI TRIESTE  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - La Regione e l´Università di Trieste collaboreranno al fine di promuovere, sviluppare e consolidare opportunità e iniziative che riguardano i temi dell´ambiente e dell´energia. Lo annuncia l´assessore regionale all´Ambente e all´Energia Sara Vito dopo l´approvazione , da parte dell´Esecutivo, della Convenzione quadro che sarà sottoscritta nei prossimi giorni. "Ambiente ed energia sono materie complesse ed articolate, caratterizzate da scenari e situazioni in rapida evoluzione" osserva l´assessore Vito. "Si tratta di una realtà affascinante - continua - che richiede di essere affrontata con competenza e precise conoscenze scientifiche e tecniche, un bagaglio culturale e di professionalità a cui attingere che è ben presente sul territorio ed in particolare nei nostri atenei". "Coerentemente con la strategia Europa 2020 la Regione intende infatti perseguire una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva - continua l´assessore - per cui riteniamo indispensabile l´avvio di una strategia che sia capace di valorizzare posizione geografica, patrimoni ed eccellenze, selezionando le proposte da cui trarre il massimo beneficio nell´ambito dello sviluppo sostenibile e dell´economia verde". L´accordo di cooperazione tra l´ateneo giuliano e l´Amministrazione regionale è il primo di altri che troveranno attuazione con le medesime finalità, in modo da attivare una rete virtuosa di rapporti e programmi. Nel caso specifico, le parti si impegnano intanto, reciprocamente e per quanto di competenza, alla messa a disposizione di attrezzature e servizi tecnici, all´attivazione di sinergie mirate ad attività di ricerca di comune interesse ed allo sviluppo di iniziative connesse a tali attività ed all´eventuale organizzazione di percorsi di formazione.  
   
   
L’URBANISTICA É PROGETTARE E INNOVARE VERSO CITTA’ INTELLIGENTI UNIVERSITÀ DI FIRENZE, ANCI TOSCANA, INU TOSCANA, UNITI NEL LANCIARE QUESTA SFIDA CON IL MASTER IL PROGETTO DELLA SMART CITY  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Il tema della smart city è molto sentito e attuale. L’unione Europea investirà nei prossimi anni ingenti risorse per programmi e progetti che stimolino, e progressivamente realizzino, l’idea di città intelligente. Una città aperta alle esigenze della contemporaneità, ai nuovi bisogni di welfare urbano, a dotazioni e spazi pubblici adeguati. Il Master di Ii livello “il progetto della smart city” si propone di formare le figure professionali capaci di rispondere a questa sfida. L’inu Toscana da tempo sta chiedendo che l’urbanistica torni ad occuparsi di progetto urbano, di urban design, di dotazioni per la città intelligente, abbandonando pericolose derive burocratiche. “i problemi della città contemporanea, in tempi di crisi, non possono risolversi con cavilli e procedure: l’urbanistica deve offrire risposte con i ferri del mestiere” sostengono Enrico Amante e Luigi Pingitore, presidente e segretario di Inu Toscana, in vista dell’avvio del Master, ideato da Inu Toscana con Anci Toscana, e promosso dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. “Per questo” – prosegue Amante – “abbiamo ritenuto opportuna l’attivazione di un Master universitario sulle città intelligenti, sugli strumenti per progettare, costruire e gestire smart cities: bisogna creare una classe professionale in grado di trasformare le nostre città in smart cities dall’alto potenziale tecnologico in grado di offrire servizi elevati. In questo senso occorre proprio in salto culturale, uno scatto di coraggio per uscire dall’angolo delle procedure e delle tutele fini a se stesse”. Anche Anci Toscana, con Anci nazionale e Cittalia, ha da tempo posto l’attenzione sul tema della città intelligente. Dichiara l’Assessore alle Politiche del territorio del Comune di Firenze Elisabetta Meucci: “La qualità della vita dei cittadini passa oggi attraverso una dotazione infrastrutturale tecnologica elevata; le politiche per la città devono essere politiche per le smart cities. Non possiamo più permetterci di dilungarci in procedure urbanistiche estenuanti dagli esiti concreti tardivi: l’urbanistica deve affrontare temi quali la qualità progettuale, la vivibilità degli spazi pubblici, il livello dell’offerta diffusa di servizi. Per questa ragione abbiamo sostenuto con forza l’attivazione del Master sulla smart city”. “L’idea di Inu della attivazione di un Master universitario di Ii livello è stata subito raccolta con favore del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e da Anci Toscana, con l’attivazione delle sinergie necessarie per far decollare i corsi” – evidenzia il prof. Pietro Giorgieri, direttore del master. “Le Aziende più sensibili all’argomento non hanno tardato ad aderire al progetto, che ha quindi ottenuto un ottimo successo di studenti”. Il master si tiene a Firenze, chiuderà a fine luglio con una prova di laboratorio finale sull’area dell’Osmannoro e, durante il corso, sono previste alcune visite fuori sede per consentire agli studenti di osservare alcune buone pratiche (Bologna, Perugia, Roma).  
   
   
PIANO CASA FVG: APPROVATO L´ACCORDO DI PROGRAMMA PER 8 MILIONI DI EURO  
 
 Trieste, 18 febbraio 2014 - La Giunta regionale ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Friuli Venezia Giulia e i soggetti beneficiari dei finanziamenti statali del Piano Casa per la realizzazione di alloggi per l´edilizia residenziale. I protocolli saranno sottoscritti entro il prossimo 18 febbraio per poter procedere all´erogazione degli stanziamenti complessivi che lo Stato ha destinato alla Regione (7.955.996,47 euro) e già ripartiti ai singoli operatori. I soggetti interessati sono cinque, due imprese e tre Ater (Gorizia, Trieste e Alto Friuli) a beneficio dei quali i finanziamenti statali sono così ripartiti: 1,087 milioni di euro all´Ater Gorizia per la realizzazione di 10 alloggi nel capoluogo; 1,479 milioni di euro alla ditta Del Mistro Spa per la realizzazione di 14 alloggi a Maniago; 1,968 milioni all´Ater Trieste per la realizzazione di 53 alloggi in città; 1,74 milioni alla ditta Tilatti Srl per la realizzazione di 30 alloggi a Remanzacco; 1,68 milioni di euro all´Ater Alto Friuli per la realizzazione di 8 alloggi a Venzone. "Prosegue l´attuazione del Piano Casa nazionale - spiega l´assessore regionale all´Edilizia Mariagrazia Santoro - iniziato nel 2010 con l´acquisizione delle manifestazioni di interesse sul territorio. Ricordo che a suo tempo, su 13 domande pervenute ne sono state ritenute idonee 12, delle quali cinque ammissibili a finanziamento che ora potranno avviarsi a compimento".  
   
   
BURLANDO, OPERE PUBBLICHE, CULTURA E TURISMO, COMPLETATI RESTAURO E VALORIZZAZIONE DEL CASTELLO DI DOLCEACQUA (IM)  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - “E’ uno dei 100 progetti di recupero dei beni culturali, finanziati sia con fondi europei che con fondi nazionali. E’ uno dei più significativi, in un borgo bellissimo. Il castello dei Doria è in buona parte un rudere che è stato messo a posto e di cui si stanno recuperando alcuni volumi che sono importanti dal punto di vista ricettivo e turistico. Penso che si possa inaugurare entro un paio di mesi e sarà un altro pezzetto del recupero dei nostri beni culturali”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando presentando in conferenza stampa il completamento dei lavori di restauro e valorizzazione del Castello di Dolceacqua, insieme con l’assessore Angelo Berlangieri e alla presenza del sindaco di Dolceacqua Fulvio Gazzola. Gli ultimi lavori di restauro del castello dei Doria a Dolceacqua, commissionati dal comune, sono costati 1 milione e 100 mila euro provenienti da fondi Por Fesr 2007-2013 (825 mila 575 euro) e da fondi comunali (247 mila 425 euro). Fanno parte del progetto di Valorizzazione delle risorse naturali e culturali della Liguria. L’intervento aveva avuto inizio nell’ottobre 2012 e si concluderà nel prossimo aprile quando avverrà anche l’inaugurazione e la struttura diventerà operativa. Il castello fa parte dei beni di Liguria Heritage e appartiene alla rete feudale dei castelli liguri che sono dotati di audioguide, disponibili sul portale liguriaheritage.It. (link http://www.Liguriaheritage.it/heritage/it/liguriafeudale/imperia.do?contentid=30044&localita=2289&area=214  ) E’ stata realizzata una serie di lavori strategici per ridefinire il ruolo del Castello di Dolceacqua come polo culturale e museale, ma anche come rudere storico, per ripercorrerne le fasi di realizzazione nel tempo. Il progetto si è incrociato con altro cantiere, seguito direttamente dalla Soprintendenza, per il recupero della porzione del nucleo centrale dell’Xi secolo. I lavori attualmente in corso e in via di completamento hanno comportato la riqualificazione della Porta-piazza del Lù, la realizzazione di un giardino pubblico-belvedere ai piedi del Castello, il miglioramento dell’ingresso con la sostituzione delle ringhiere esistenti e la collocazione di un nuovo portone, lo spostamento dei bagni in posizione più marginale e una nuova destinazione dei vani di ingresso delle torri nord e sud a esposizioni permanenti per anticipare il percorso espositivo del Castello. Inoltre sono stati effettuati lavori per la sostituzione degli infissi e delle ringhiere in legno con nuovi elementi in acciaio per caratterizzare in chiave contemporanea e omogenea il monumento, il restauro della vela nord attraverso l’introduzione di una passerella in acciaio necessaria a consolidare la muratura, la realizzazione di un sistema di collegamento tra il cortile d’onore e il livello sopra il portico con la ricostruzione di una porzione del fronte sud con struttura in acciaio. Infine si sono realizzate una passerella in d’acciaio per accedere alla sommità del bastione esterno e una scala di discesa al bastione sabaudo, insieme al recupero dello spazio aperto con la creazione di un percorso controllato.  
   
   
LIGURIA: “DUECENTOMILA EURO A FAVORE DEI COMUNI DI MAGLIOLO E PIGNA E RIPRISTINO ACQUEDOTTO E FOGNATURA”  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - Duecentomila euro per ripristinare fognature e acquedotti danneggiati dal maltempo che si è abbattuto sul ponente ligure nei giorni di Natale dell´anno scorso e nei primi giorni dell’anno in corso. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla protezione civile e all´ambiente, Renata Briano. L´obiettivo della Regione è ripristinare la funzionalità del tratto terminale del collettore fognario intercomunale tra Pigna e Castel Vittorio, in provincia di Imperia, e rimettere in sicurezza una parte dell´acquedotto nel Comune di Magliolo, in provincia di Savona, in località Isallo che serve anche l´ospedale di Pietra Ligure. Cinquantamila euro saranno destinati al Comune di Magliolo per la realizzazione dell´intervento di somma urgenza dell´acquedotto e 150mila a favore del Comune di Pigna per l´intervento di ripristino della fognatura. "Si tratta degli unici due interventi a oggi segnalati su fognature e acquedotti danneggiati, e quindi di assoluta priorità - ha spiegato l´assessore Briano - e pertanto i nostri finanziamenti rappresentano un aiuto concreto e non differibile per i due comuni del ponente ligure".  
   
   
FOLLONICA, ROSSI: SÌ A UTILIZZO RIBASSI D´ASTA PIUSS PER LA PIAZZA DELLE FONDERIE  
 
Follonica (Gr) , 18 febbraio 2014 - L´amministrazione comunale di Follonica avrà la possibilità di utilizzare i ribassi d´asta delle gare dei fondi Piuss per realizzare la piazza di collegamento tra le due ex fonderie, quelle che ospiteranno il teatro e il centro fieristico espositivo. E´ quanto ha assicurato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al sindaco della città grossetana, Eleonora Baldi al termine della visita che ha compiuto ai cantieri dei lavori finanziati grazie ai fondi Piuss e che permetteranno a Follonica di rinnovare completamente le aree ex Ilva ed ex ippodromo. Il presidente ha apprezzato poi il suggestivo allestimento del Magma, il museo delle arti in ghisa della Maremma, che ha avuto modo di visitare. "La Regione ha finanziato questi interventi - ha detto il presidente Rossi - per circa 4,6 milioni di euro che hanno attivato un investimento di 7,7 milioni. Fa piacere constatare direttamente che si tratta di progetti di grande respiro e qualità. Da qui scaturisce naturalmente la disponibilità da parte della Giunta regionale a concedere un ulteriore milione di euro per realizzare anche il progetto della piazza. Adotteremo una delibera che lo renderà possibile". Rossi ha visitato sia la ex fonderia uno che la due, mostrando interesse per le soluzioni tecniche ed architettoniche adottate. "Sono venuto volentieri - ha aggiunto il presidente a conclusione del sopralluogo - a constatare di persona l´ottimo lavoro compiuto e mi complimento con i progettisti, le imprese realizzatrici e soprattutto con il sindaco Baldi e con la sua amministrazione che hanno ben condotto la realizzazione di un progetto che dovrebbe essere concluso entro la fine dell´anno".  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA, PRESIDENTE MARINI A INAUGURAZIONE “PUC” UMBERTIDE: IN TUTTA L’UMBRIA INTERVENTI PER OLTRE 223 MLN EURO  
 
Umbertide, 18 febbraio 2014 - "Realizzare interventi di riqualificazione urbana per recuperare aree e immobili degradati da destinare a servizi per la collettività era l´obiettivo che la Regione Umbria voleva perseguire con i Programmi urbani comunali". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo stamani all´inaugurazione del "Puc"2 (Programma urbano complesso) di Umbertide, "Forum urbano nel Parco", finanziato dalla Regione con circa 6 milioni di euro. "Il Puc di Umbertide - ha sottolineato - è uno dei primi ad essere stato completato e rappresenta la prova tangibile della qualità di questi interventi che, grazie alle risorse dei fondi comunitari, consentono il recupero di importanti aree e vecchi edifici ormai in stato di totale abbandono, per essere restituiti alle collettività per usi sociali, culturali, sportivi e ricreativi". "Grazie al bando per i ´Puc´ dei Comuni superiori a 15 mila abitanti - ha ricordato la presidente Marini - saranno effettuati in tutta l´Umbria diversi piani urbanistici che permetteranno la realizzazione di interventi per un importo complessivo di oltre 223 milioni di euro, di cui 65 milioni provenienti dalla risorse comunitarie, 35 milioni di euro di cofinanziamento da parte dei Comuni interessati, ed oltre 122 milioni di euro di finanziamenti privati".  
   
   
LAVORO SARDEGNA, AL VIA I PRIMI 450 SUSSIDI PER I LAVORATORI EDILI  
 
Cagliari, 18 febbraio 2014 - Al via le prime 450 chiamate per i lavoratori dell´edilizia che hanno partecipato al Bando "Sussidi una tantum", aperto fino all´11 marzo. Ad oggi sono state presentate agli uffici dell’assessorato del lavoro 3.070 domande, di cui 1369 istruite e 450 già approvate. I beneficiari del sostegno saranno impegnati in servizi di pubblica utilità, secondo i programmi predisposti dai comuni per svolgere lavori di manutenzione nelle scuole, negli edifici pubblici e nelle aree verdi. A ognuno sarà richiesto di prestare un servizio di venti ore settimanali per un totale di 80 ore mensili per sei mesi. Il sussidio sarà erogato direttamente dall´Inps. "Con questo intervento - ha affermato l’assessore regionale del lavoro, Mariano Contu - la Giunta Cappellacci ha voluto assicurare un sostegno al reddito a quei lavoratori più colpiti dalla crisi economica, come quelli dell’edilizia, in una prospettiva di recupero e reintegrazione sociale".  
   
   
HOUSING SOCIALE: A PATRIMONIO DEL TRENTINO L’INCARICO DI CERCARE GLI INVESTIMENTI  
 
Trento, 18 febbraio 2014 - Housing sociale: Patrimonio del Trentino si occuperà dell’attività di ricerca sul territorio provinciale delle operazioni di investimento da sottoporre alla società di gestione del risparmio che si occupa di amministrare i fondi per il progetto. Lo ha deciso la Giunta provinciale con una deliberazione che porta la firma dell’assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss. La decisione non comporta spese a carico del bilancio provinciale. Nel marzo 2012 la Giunta provinciale aveva promosso la costituzione di un fondo immobiliare denominato “Fondo di housing sociale Trentino”. Ne aveva approvato le regole di funzionamento, i criteri e le modalità di partecipazione e gestione, i criteri e le modalità di cessione in proprietà degli alloggi, le caratteristiche dei beni immobili da apportare, nonché i criteri e le modalità per la concessione, a titolo di compensazione, di contributi da parte della Provincia. Il progetto di housing sociale vuole essere uno strumento innovativo di partnership pubblico-privata per aumentare l’offerta di alloggi “a canone moderato”. Già allora si era previsto che la Provincia potesse individuare un soggetto con esperienza e competenza nel settore immobiliare locale al quale affidare l’attività di ricerca sul territorio provinciale delle operazioni di investimento da sottoporre alla società di gestione del risparmio, competente a decidere. Questo soggetto, individuato con la decisione odierna della Giunta provinciale in Patrimonio del Trentino S.p.a., è chiamato a trovare e proporre ipotesi di investimento coerenti con gli obiettivi pubblici della Provincia Autonoma di Trento come l’integrazione delle iniziative con le politiche per la casa locali, la sostenibilità sociale, urbanistica e ambientale. Dal 2005 Patrimonio del Trentino S.p.a., società per azioni a totale partecipazione della Provincia autonoma di Trento, ha come scopo “l´acquisizione, la riqualificazione, la valorizzazione, la conservazione, la gestione, la manutenzione, l´alienazione e lo sviluppo dei beni, nonché dei diritti sui medesimi, della Provincia Autonoma di Trento e degli enti funzionali della Provincia Autonoma di Trento, degli enti locali, degli altri enti pubblici operanti nel territorio della Provincia Autonoma di Trento, nonché delle società a partecipazione pubblica, nel rispetto dei requisiti e delle finalità proprie dei beni pubblici oltre che delle direttive e degli indirizzi strategici stabiliti dalla Provincia Autonoma di Trento”. Queste finalità corrispondono pienamente, secondo la Giunta provinciale, alle caratteristiche richieste e per questo motivo è stata scelta Patrimonio del Trentino S.p.a. Come soggetto che collaborerà con la società di gestione del risparmio che cura il progetto trentino di housing sociale.  
   
   
L’ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE: CONFINDUSTRIA PIEMONTE E UNIONCAMERE PIEMONTE DIFFONDONO I DATI DEL I TRIMESTRE 2014 E DEL IV TRIMESTRE 2013  
 
Torino, 18 febbraio 2014, Ieri Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte hanno diffuso i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo i saluti del Vice Presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay, sono intervenuti la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Sarah Bovini, che ha analizzato i risultati della performance congiunturale del periodo ottobre-dicembre 2013, e il responsabile dell’Ufficio Studi Economici di Confindustria Piemonte Luca Pignatelli, che ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel I trimestre 2014. A commento dei dati illustrati da Unioncamere Piemonte e Confindustria, sono poi intervenuti Antonio Nucci Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo e Vladimiro Rambaldi, Deputy Manager Nord Ovest Unicredit. Ha chiuso i lavori il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello. Le indagini presentate da Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte rilevano come la fase ciclica congiunturale sia ancora caratterizzata da criticità, soprattutto per quanto riguarda il mercato interno. La lieve crescita della produzione industriale registrata dall’indagine di Unioncamere Piemonte nel Iv trimestre 2013 mostra, infatti, come il cammino della ripresa sia ancora lungo; evidenza che trova conferma nel quadro previsionale pessimistico per il I trimestre 2014 emerso dall’indagine condotta da Confindustria Piemonte. Si accentua ulteriormente la divaricazione tra la dinamica del mercato interno e quella del mercato estero, che continua a trainare il sistema manifatturiero regionale. Commenta Marco Gay: “Ancora una volta e per il decimo trimestre consecutivo, le attese delle imprese piemontesi su produzione e ordini rimangono negative, segno che la sperata ripresa è ancora lontana. La situazione finanziaria e di liquidità rimane problematica. Per contro, una lettura più attenta dei dati lascia intravedere qualche segnale meno negativo. Il cauto ottimismo del settore metalmeccanico, solitamente anticipatore del trend economico, e la tenuta nonostante tutto delle esportazioni, sono segnali importanti che fanno ben sperare. Tuttavia le nostre aziende non potranno superare la crisi senza un deciso cambiamento nelle politiche europee e nazionali, senza riforme strutturali che permettano alle imprese di tornare a crescere e all’economia di ripartire”."Dopo l´inversione di tendenza registrata nel periodo luglio-settembre, anche in questo trimestre assistiamo a una leggera ripresa della produzione industriale piemontese - dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. È ancora presto per parlare di fine della crisi, ma i dati ci mostrano qualche miglioramento, segno che la strada imboccata è quella giusta, soprattutto con riferimento all´internazionalizzazione: i mercati esteri si confermano infatti, ancora una volta, il principale asset di sviluppo per la nostra economia, sia in termini di ordinativi che di fatturato. La domanda interna, però, rappresenta ancora una nota dolente, ed è in questa direzione che devono concentrarsi gli sforzi di tutti: decisori pubblici, sistema camerale, Associazioni di categoria e sistema bancario". Antonio Nucci, Direttore Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, commenta: ”È presto per ragionare su un’effettiva ripresa, che al momento è più una tendenza macroeconomica che una realtà riscontrabile dai dati a nostra disposizione. Ci sono settori in Piemonte che danno segnali positivi grazie alla capacità innovativa delle nostre imprese, ma non è ancora una tendenza generalizzata. La banca continuerà a fare la sua parte rendendo disponibili capitali, liquidità e competenze per incentivare gli investimenti, sui quali poggia un’auspicabile inversione di tendenza. Lo abbiamo fatto anche in passato quando a fronte dei 36 miliardi di euro presi dalla Bce, Intesa Sanpaolo ne ha erogati 52 a medio e lungo termine, sebbene dal 2009 a oggi sia stato necessario prevedere 20 miliardi di rettifiche sui crediti. Noi in questo sentiamo una grande responsabilità, ma la domanda del credito dipende anche dalla capacità delle aziende di collocare i propri prodotti e di fare investimenti. Oltre all’export, è dunque importante far ripartire i consumi delle famiglie italiane, perché essi hanno un’interazione fortissima con il mondo delle imprese, a cominciare dalle costruzioni. Intesa Sanpaolo sta facilitando l’accesso al credito per l’acquisto della casa sia attraverso convenzioni con imprese edili piemontesi che stanno ultimando nuovi cantieri abitativi sia offrendo alle famiglie la possibilità di sospendere per un anno la quota capitale dei mutui liberando così risorse da destinare ad altre necessità”. “Le nostre previsioni sull’anno 2014 - ha dichiarato il Deputy Manager Nord Ovest di Unicredit Vladimiro Rambaldi - rimangono positive sia a livello regionale che nazionale, con una previsione di una moderata ma costante crescita sia nei fatturati che nella produzione delle aziende, pur in presenza di realtà produttive che più di altre hanno subìto e subiscono ancora gli effetti della crisi. Unicredit sul territorio ha quindi obiettivi di crescita nella concessione di nuovi finanziamenti sia alle imprese che ai privati. C’è una parte del sistema economico che sta cercando di espandere con decisione il proprio mercato, ricominciando a fare gli investimenti necessari sia nel campo della ricerca che dello sviluppo. Per questa imprenditoria sarebbe auspicabile che affianco ai canali bancari fossero possibili anche elementi di supporto da parte pubblica. Laddove ad esempio le condizioni aziendali non consentano di per se stesse il pieno sviluppo, pur in presenza di aspetti che consentono all’azienda di competere ancora sul mercato, un contributo di sistema potrebbe essere la soluzione ideale per aiutare l’impresa a uscire dall’impasse. Un intervento di questo tipo potrebbe far ripartire con più decisione l’economia generale”. Iv Trimestre 2013: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte Lieve crescita per la produzione industriale piemontese Il Iv trimestre 2013 si chiude con un dato positivo, confermando l’inversione di tendenza avviata nel periodo luglio-settembre 2013. Dopo un terzo trimestre caratterizzato da un incremento dello 0,6%, nel Iv trimestre 2013 si è registrata, infatti, una variazione tendenziale grezza della produzione industriale pari a +0,9%. Il dato va però interpretato con estrema cautela, dal momento che il confronto avviene con lo stesso periodo dell’anno precedente, quando l’output prodotto aveva scontato un calo del 4,1%. L’incremento della produzione industriale si associa ai risultati positivi realizzati da tutti gli altri indicatori congiunturali, ad eccezione degli ordinativi interni che diminuiscono dell’1,2% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2012, a conferma delle condizioni ancora critiche del mercato interno. Gli ordinativi esteri, invece, continuano a manifestare un andamento positivo, rilevando un aumento del 2,1%. Positiva anche la variazione del fatturato: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, infatti, un incremento tendenziale medio del fatturato totale pari all’1,8%, ampiamente sostenuto dalla componente estera che mette a segno una variazione del +6,6% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 169ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mesi di gennaio e febbraio 2014 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2013, e ha coinvolto 1.195 imprese industriali piemontesi. L’aumento dei livelli produttivi non ha interessato tutti i settori di attività economica. Le industrie chimiche e delle materie plastiche realizzano la perfomance migliore, concretizzando, dopo i risultati positivi dei due trimestri precedenti, una variazione del +5,4%. Risultano superiori alla media regionale anche gli incrementi registrati dalle industrie meccaniche (+3,3%, dopo una variazione negativa nel Iii trimestre 2013), dalle industrie dei metalli (+2,7%) e da quelle tessili e dell’abbigliamento (+1,6%). Appare meno sostenuto, invece, l’incremento dell’output prodotto delle industrie elettriche ed elettroniche (+0,7%), mentre le industrie del legno e del mobile si caratterizzano per una situazione di sostanziale stazionarietà (+0,2%). Le industrie dei mezzi di trasporto e quelle alimentari scontano, invece, delle contrazioni dello 0,6% e dello 0,5%, risultati che si contrappongono a quelli positivi registrati da entrambi i comparti nel trimestre precedente. Ad eccezione del tessuto manifatturiero della provincia di Vercelli (-3,3%) e del Verbano Cusio Ossola (-1,0%), il segno positivo accomuna tutte le altre realtà territoriali, sebbene ad intensità differenti. Novara, Biella e Alessandria realizzano gli aumenti più sostenuti dei rispettivi livelli produttivi: rispettivamente +3,1%, +2,3% e +2,0%. L’output prodotto dal capoluogo piemontese rileva una crescita in linea con il dato medio regionale (+0,9%), mentre le province di Asti e Cuneo registrano l’incremento di minore intensità (+0,6% ciascuna). I Trimestre 2014: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte Ancora pessimiste le imprese piemontesi Il 2014 non si apre sotto auspici favorevoli per le imprese piemontesi: nessuna speranza di una imminente inversione del ciclo recessivo: peggiorano tutti gli indicatori, eccetto l’export, che però scende lievemente rispetto al 2013. È quanto emerge dalla consueta indagine previsiva trimestrale, realizzata da Confindustria Piemonte, su un campione di 1.049 imprese associate, che rispecchia la struttura industriale regionale. Dalle 314 aziende dell’ampio settore dei servizi proviene qualche indicazione meno sfavorevole, con un lieve miglioramento delle aspettative su livelli di attività e ordinativi. Più in dettaglio, nel comparto manifatturiero, in linea col trimestre precedente, le attese sulla produzione restano sfavorevoli, con un saldo tra ottimisti e pessimisti del -11%. Analogo risultato per gli ordinativi totali, con un saldo finale del -13,2%. La rilevazione porta a dieci la serie di trimestri consecutivi con saldi negativi. Rispetto agli scorsi mesi, anche le imprese più grandi danno segnali di sofferenza: infatti le previsioni di produzione delle aziende con oltre 50 dipendenti passano da un saldo dal +0,6% di fine 2013 al -10,7%. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva resta praticamente invariato rispetto allo scorso trimestre (68%), anche se è inferiore di quasi 8 punti percentuali rispetto ai livelli precrisi. Sostanzialmente stabili anche le previsioni di investimenti (+22%). Non si inverte il clima pessimistico intorno all’occupazione, con un saldo pari a -9,3%, di poco superiore al -9,0% della precedente rilevazione. Tale tendenza è confermata dalle previsioni di ricorso alla Cig, che passano dal 29,7% al 32,6%, con un aumento di circa 3 punti percentuali. Piuttosto negative anche le aspettative sulla redditività, con un saldo pari al -23,1%; rimangono invariati i tempi di pagamento, che si attestano intorno ai 96 giorni (quelli da parte degli enti pubblici, invece, scendono da 159 a 152), mentre le aziende che segnalano ritardi negli incassi passano dal 58,2% al 54,5%. Analogamente ai trimestri precedenti, si conferma il ruolo trainante dell’export, infatti le aziende che esportano una quota rilevante del fatturato sono più ottimiste rispetto a quelle maggiormente legate alla domanda domestica: le previsioni sugli ordinativi export rimangono positive (saldo ottimisti-pessimisti pari +4,8%) ma in leggera flessione rispetto alla rilevazione precedente (+5,6%). A livello settoriale, quello che sta patendo maggiormente questa fase della crisi è l’insieme dei comparti non metalmeccanici, che ha sui livelli produttivi un saldo del -17,1%, contro un -0,8% della metalmeccanica. I settori più penalizzati sono l’edilizia, la carta-cartotecnica e la gomma, mentre la chimica sembra riprendersi lievemente rispetto allo scorso trimestre. Nella metalmeccanica le previsioni sono più positive, a partire dal cauto ottimismo di automotive, macchinari e apparecchi e prodotti in metallo. Sono negative solo la metallurgia e l’industria elettrica. Il terzo sondaggio trimestrale per il settore dei servizi (comprendente, tra gli altri, Ict, servizi alle imprese, trasporti, servizi alla persona, turismo) conferma che le previsioni sono più favorevoli rispetto al comparto manifatturiero. Migliorano lievemente le aspettative sui livelli di attività e le previsioni sugli ordinativi totali (entrambe +3%). Rimane invariato e comunque elevato il tasso di utilizzo delle risorse aziendali, superiore all’80%, mentre aumentano leggermente i programmi di investimento. Le previsioni sull’occupazione tornano a peggiorare, così come rimane negativo l’indicatore riferito ai livelli di attività. A conferma di una situazione congiunturale ancora difficile, aumenta il numero di aziende che prevedono il ricorso alla Cig. Il 64,1% degli intervistati segnala ritardi negli incassi, mentre i tempi medi di pagamento salgono da 80 a 84 giorni. Il quadro territoriale è relativamente omogeneo, con saldo ottimisti-pessimisti riferiti ai livelli di attività che non si allontana dal punto di equilibrio. Il range di variazione va dai -2 punti di Novara e Asti ai +7 punti percentuali di Cuneo. A livello settoriale gli indicatori risentono, per alcuni comparti, della scarsa numerosità del campione. Tuttavia le valutazioni più ottimistiche provengono dall’Ict e dai servizi alle imprese. Quelle più pessimistiche riguardano invece il turismo, i servizi alle persone e il trasporto passeggeri. Sostanzialmente stabile il commercio.  
   
   
FINANZIAMENTI A IMPRESE POLESANE. STANZIAMENTO DI 6 MILIONI DI EURO ESAURITO IN 30 SECONDI  
 
Venezia, 18 febbraio 2014 - Il bando “a sportello” per il finanziamento di iniziative a sostegno del tessuto produttivo dell’area del Polesine ha dato risultati da record. Prevedeva, infatti uno stanziamento di 6.000.000 di euro per le imprese non turistiche più altri 1.925.000 euro riservati alle imprese del settore turistico. All’apertura dello sportello, fissata alle ore 10.00 del 31 gennaio scorso lo stanziamento dei 6 milioni destinati alle imprese non turistiche è stato esaurito nei primi 30 secondi. I primi eclatanti risultati di questa operazione attuata nell’ambito del Protocollo d’Intesa per il rilancio dell’area del Polesine, siglato lo scorso anno dalla Regione con il Ministero dello Sviluppo Economico, sono stati presentati a Rovigo dall’assessore regionale allo sviluppo economico, ricerca e innovazione Isi Coppola, insieme al presidente della Camera di Commercio Lorenzo Belloni, al direttore di Unindustria Rovigo Massimo Barbin e al consigliere regionale Cristiano Corazzari che ne hanno sottolineato l’importanza per l’economia polesana. “Siamo sempre stati convinti – ha detto l’assessore – che quest’iniziativa avrebbe dato grandi risultati e l’esito riscontrato è la miglior risposta alla capillare campagna informativa sul bando svolta sul territorio, supportata in maniera importante dai comuni e dalle associazioni di categoria, che ha preceduto l’apertura dello sportello. Si tratta ancora di un primissimo esame delle risultanze, ma la risposta è stata entusiastica da parte delle imprese. Le richieste sono arrivate infatti da ben 32 comuni della provincia”. L’assessore ha fatto presente che le domande pervenute via Posta Elettronica Certificata tra le ore 10.00.00 e le ore 10.00 e 30 secondi del 31 gennaio sono state complessivamente 188, esaurendo le risorse disponibili per la parte non turistica. Ad ogni modo, a tutt’oggi sono complessivamente pervenute 600 e-mail di Posta Elettronica Certificata per la partecipazione al bando, delle quali 55 giudicate irricevibili. Delle 528 domande ricevibili, 141 sono considerate ammissibili e tra queste 125 riguardano imprese non turistiche per un importo concedibile di 6.000.000 di euro pari allo stanziamento previsto; le altre 16 domande ammissibili riguardano il settore turistico ed i contributi al momento concedibili ammontano a oltre 1.000.000 di euro. Quindi per le imprese turistiche l’istruttoria sta proseguendo e sono attualmente in visione le domande di contributo spedite successivamente. Il contributo concedibile è in conto capitale fino a un importo massimo di 200.000 euro. Le spese ammissibili si riferiscono a due macrocategorie: A) acquisto/costruzione/ristrutturazione di immobile destinato all’attività d’impresa; B) macchinari/impianti/attrezzature, beni immateriali. L’assessore Coppola ha fatto rilevare che l’ammontare degli investimenti movimentati dalle 141 domande ammissibili è stimato sull’ordine dei 50 milioni di euro, la metà dei quali per macchinari, attrezzature e impianti produttivi. Il 17% delle domande risulta provenire da imprese con la qualifica esclusiva di “impresa artigiana”. La spesa media si attesta sui 350 mila euro per un contributo che mediamente si aggira sui 50 mila euro. “Investimenti di piccole aziende – ha detto l’assessore - che sono il cuore della spinta propulsiva del territorio polesano”. Nell’ambito del protocollo sono previsti altri 8 milioni circa di euro per servizi alle imprese per i quali saranno aperti a breve altri bandi. In particolare, il direttore di Unindustria Barbin ha annunciato che nelle prossime settimane saranno pronti un secondo bando da un milione di euro per l’impiego nelle imprese di “temporary manager” e un terzo bando da 5 milioni di euro per l’abbattimento degli interessi nel ricorso al credito per investimenti delle aziende.  
   
   
PRESIDENTE COTA - VAL DI SUSA: “10 MILIONI DALLA REGIONE. NOI FACCIAMO, POLITICANTI PARLANO, ROMA IMMOBILE”.  
 
Torino, 18 febbraio 2014 - “Si tratta di una delibera molto importante, che stanzia 10 milioni di euro per il rilancio delle attività produttive della val di Susa. Ancora una volta ecco la differenza tra il mondo delle chiacchiere e quello delle cose fatte: abbiamo sentito tante parole in questi anni da politicanti dall’articoletto facile e ministri vari sulla valle, ma chi fa qualcosa di concreto siamo noi. Lo Stato centrale, anche su questo tema, è invece perennemente immobile”: è il commento del Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, sulla delibera approvata dalla Giunta da lui presieduta, che stanzia importanti risorse per il sistema produttivo della Valsusa. Questa nuova agevolazione attivata dalla Regione e gestita da Finpiemonte, riguarda le aree della Valle di Susa interessate dalla realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Torino-lione. La misura ha una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro destinati alle pmi locali, comprese le microimprese, attive in tutti i settori, inclusi commercio e artigianato, per interventi a sostegno del capitale circolante, per progetti di investimento e iniziative di rilocalizzazione produttiva e imprenditoriale. Inoltre, la misura prevede anche un fondo di garanzia destinato alle pmi della valle di Susa che intendano usufruire delle agevolazioni gestite da Finpiemonte. Con questa decisione la Regione risponde alla necessità di dare attuazione a misure specifiche a sostegno delle attività imprenditoriali della valle di Susa, dando seguito e concretezza al lungo percorso di confronto e condivisione intrapreso, insieme all’Osservatorio Torino-lione, con gli attori economici, gli enti locali e le associazioni della valle. La nuova misura non comporta oneri sul bilancio regionale e si inserisce nell’Asse 1 “Competitività delle imprese” - misura 1.3 “Innovazione nelle p.M.i” del “Programma 2011/2015 per le attività produttive”. Le risorse destinate a “Interventi a sostegno dello sviluppo economico nei territori interessati alla realizzazione di grandi infrastrutture” vengono trasferite a titolo di anticipazione provvisoria dalle risorse a valere sulla Sezione Emergenze del “Fondo regionale per lo sviluppo e la qualificazione delle piccole imprese” e potranno poi essere restituite, utilizzando i fondi statali stanziati a titolo di compensazione. Il bando sarà aperto dopo il consueto iter di condivisione con le associazioni di categoria, indicativamente nel prossimo marzo e funzionerà a sportello.  
   
   
ELECTROLUX: SERRACCHIANI, NESSUN VUOTO NELLA GESTIONE DELLA VERTENZA  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - ´´Il premier in pectore è perfettamente al corrente della situazione di Electrolux e sono sicura che non ci saranno vuoti nella gestione della vertenza con la proprietà´´. Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando il rinvio dell´incontro fissato per lunedì 17 al Ministero dello Sviluppo economico. ´´Le consultazioni saranno rapidissime e la prossima settimana avremo i ministri e quindi - ha proseguito Serracchiani - mi aspetto che la riconvocazione avvenga in tempi molto brevi´´. ´´Nel frattempo - ha aggiunto - la Regione Friuli Venezia Giulia sta continuando a mantenere aperti i rapporti con l´azienda: il 17 si terrà comunque a Roma un incontro della proprietà con i sindacati dedicato al piano di Porcia (Pn)´´. La presidente ha anche annunciato che ´´d´intesa con il presidente della commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano è stata rinviata al 24 febbraio la visita, già prevista per lunedì prossimo, della delegazione della commissione in Friuli Venezia Giulia, così da poter avere cognizione anche del piano industriale di Electrolux´´.  
   
   
VERTENZA NATUZZI: TORNANO AL LAVORO A TURNO GLI OPERAI IN CIGS  
 
Bari, 18 febbraio 2014 - Si è concluso con un accordo il tavolo convocato dall’assessore al Lavoro Leo Caroli sulla vertenza Natuzzi. “L’intesa – spiega l’assessore – prevede che a gruppi di 400 unità i lavoratori che oggi sono in cassa integrazione guadagni straordinaria rientrino al lavoro fino al 2 maggio secondo il principio della rotazione, così da garantire la maggiore richiesta di produzione che arriva dal mercato”. “L’accordo – prosegue – consente la rimozione dei presidi organizzati nei giorni scorsi che tenevano bloccate le merci presso gli stabilimenti del gruppo Natuzzi”. “L’intesa – continua Caroli – rappresenta anche un nuovo formidabile biglietto da visita di credibilità per l’intero sistema del territorio, che venerdì prossimo dovrà partecipare alla cabina di regia sull’accordo di programma, convocata presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Le credenziali portate a quel tavolo favoriranno ulteriormente la concretizzazione delle manifestazioni di interesse in piani industriali veri e propri”. “Apprezzo – conclude l’assessore – che l’accordo riguarda anche i siti produttivi della Basilicata e che l’impegno di tutte le parti nel giungere alla firma costituisce il miglior esempio per la soluzione dell’intera vertenza che riguarda il gruppo Natuzzi”.  
   
   
EX MABRO, RIAPERTI I TERMINI DEL BANDO. ROSSI: "INDIVIDUARE CHI VUOLE INVESTIRE SU INDUSTRIA DI QUALITÀ"  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Il Tribunale di Grosseto ha concesso una proroga fino al 28 febbraio 2014 del termine per raccogliere le manifestazioni di interesse all´acquisto della ex Mabro o di suoi rami d´azienda. L´obiettivo è quello di consentire, nell´interesse di dipendenti e creditori, alle imprese interessate di raccogliere tutte le informazioni necessarie ad assumere la decisione di formulare serie manifestazioni di interesse che conservino, secondo i piani dell´offerente, unitarietà e funzionalità allo scopo. Lo ha reso noto Giampiero Russotto, commissario giudiziale dell´azienda grossetana. "La Regione - commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi – segue con grande attenzione la vicenda della ex Mabro. Il mio auspicio è che sia possibile individuare uno o più imprenditori che abbiano il coraggio di investire nel Made in Italy e nell´industria di qualità. E in questo senso – conclude - i dipendenti della Mabro sono il vero valore di questa azienda poiché, al di là del valore dei macchinari e del marchio, essi hanno tra le mani la cultura del saper fare che, per quanto applicata ad una attività industriale, è una autentica cultura artigianale".  
   
   
IMPRENDITORI VENETI A ROMA. ZAIA: “SOLO UNO STATO MASOCHISTA PUÒ DECIDERE DI NON ASCOLTARLI”  
 
 Venezia, 18 febbraio 2014 - “Lo slogan che accompagna la manifestazione degli imprenditori nella capitale, ‘senza l’impresa non c’è Italia’, sintetizza ed esprime un assunto, una verità, che solo uno Stato masochista può decidere ancora una volta di non ascoltare”. L’affermazione è del presidente della Regione, Luca Zaia, che ribadisce il suo convinto sostegno alla mobilitazione promossa da Rete Imprese Italia per martedì prossimo, 18 febbraio, a Roma, per ribadire l’insostenibilità della pressione fiscale, l’eccesivo peso della burocrazia, le difficoltà di accesso al credito: “in poche parole – sottolinea Zaia –, l’impossibilità, andando avanti così, di continuare a fare impresa in questo Paese”. “Il grido delle oltre ottomila aziende venete che saranno presenti a Roma – prosegue il governatore – raccoglie la disperazione di chi non c’è più perché sopraffatto dalla violenza della crisi, somma al rancore di chi si sente preso in giro, la determinazione di chi è giunto alla conclusione che è ora di dire basta a questo modo di governare”. “Hanno ragione i nostri imprenditori di dire che poco importa chi guiderà il Governo nelle prossime settimane – afferma Zaia –, importa solo che, chiunque sia, faccia qualcosa di concretamente utile per raddrizzare la china nella quale uno Stato inadeguato ci ha spinto”.  
   
   
ELECTROLUX; SERRACCHIANI, PROPOSTA AZIENDA È SOLO INIZIO  
 
 Udine, 18 febbraio 2014 - "Lo consideriamo solo l´inizio della trattativa, un punto di partenza da cui proseguire per sviluppare un discorso più articolato e più soddisfacente". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando gli esiti dell´incontro tenutosi oggi a Roma tra Electrolux e i sindacati, in cui l´azienda ha presentato il piano industriale. "L´oggetto vero della discussione e il nodo da sciogliere - ha proseguito Serracchiani - non è il numero dei posti di lavoro da tagliare, ma la qualità dell´investimento strategico nello sviluppo dello stabilimento. Questo sarebbe un piano industriale propriamente detto, altrimenti continuiamo a parlare di esuberi e di riduzione del potenziale produttivo, che non ci interessano". "Confermo che la Regione è pronta a mantenere gli impegni presi ma questo - ha concluso - non può valere a senso unico".  
   
   
INDUSTRIA: INCONTRO TRA REGIONE E VERTICI DELLA DE RIGO REFRIGERATION  
 
 Trieste, 18 febbraio 2014 - Disponibilità della De Rigo Refrigeration Srl a ragionare su un possibile, seppur difficile, mantenimento del sito produttivo ex Detroit, a Ronchi dei Legionari (Go) e, parallelamente, impegno della Regione a mettere in campo tutti i possibili strumenti agevolativi per accompagnare un percorso di rilancio, anche passando attraverso la cessione o l´affitto dello stabilimento. Sono questi gli esiti dell´incontro, a Trieste, tra il vicepresidente delle Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello e l´assessore al Lavoro Loredana Panariti con Vincenzo Durì, amministratore delegato per lo stabilimento di Ronchi della De Rigo, presente Paolo Colaussi, responsabile del servizio sindacale di Confindustria Gorizia. "L´azienda sta lavorando per mettere a punto un piano industriale e in questo contesto valuterà anche l´ipotesi di non chiudere il sito di Ronchi", ha annunciato Durì, che ha comunque ricordato come il settore della refrigerazione industriale risenta da diversi anni di un considerevole calo della domanda sul mercato italiano (per la ex Detroit vale il 70%), di una prospettiva non di crescita, cui si aggiungono "notevoli problemi di insolvenza della clientela, con perdite di 10 milioni di euro negli ultimi anni". Da parte loro Bolzonello e Panariti hanno confermato la volontà di continuare a sostenere ogni azienda in difficoltà sul territorio del Friuli Venezia Giulia e quindi a impegnarsi anche per individuare per la De Rigo la soluzione più idonea. Se ne occuperà un gruppo di crisi congiunto tra direzione Attività produttive e direzione Lavoro. Nel corso dell´incontro si è anche convenuto sull´opportunità che fino alla stesura del piano industriale lo stabilimento di Ronchi continui ad operare e a garantire ai clienti le forniture già definite per non perdere quote di mercato proprio in questa delicata fase. Non rispettare i contratti in essere, è stato osservato, potrebbe seriamente pregiudicare le prospettive di rilancio, oltre che compromettere l´efficacia del contratto di solidarietà, concordato con le organizzazioni sindacali. Per Bolzonello e Panariti l´incontro di rappresenta certamente un passo avanti. Si apre uno spiraglio, insomma, dopo che solo due giorni fa le organizzazioni sindacali e le Rsu dello stabilimento di Ronchi dei Legionari della De Rigo Refrigeration avevano reso nota la decisione aziendale di cessare l´attività presso il sito isontino e di concentrare la produzione nello stabilimento di Sedico (Belluno).  
   
   
CEMENTIR TARANTO: LETTERA APERTA SU VERTENZA A SEGRETARI CGLI CISL E UIL  
 
Bari, 18 febbraio 2014 - L´assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha inviato ai segretari generali confederali di Cgil, Cisl e Uil di Taranto una lettera aperta su vertenza Cementir. Ecco il testo: Carissimi, ho molto apprezzato la tenuta da parte del sindacato dei tavoli Cementir tenutisi in Regione. L’impegno sindacale a salvaguardia dei livelli occupazionali, le sollecitazioni all’azienda affinché avviasse il piano di rewamping e gli inviti alla Regione a cofinanziare l’investimento per il rifacimento del forno e l’ammodernamento dell’impianto sono emersi in tutta la loro concreta ed utile propositività. Ciò ha indubbiamente contribuito a chiudere la riunione del 23 gennaio scorso con un importante documento condiviso col quale, nel prendere atto della rinuncia del Gruppo ad investire a Taranto e della conseguente scelta di ridimensionare la produzione del cemento in Italia, è stato possibile chiedere un ripensamento delle strategie industriali al Gruppo Caltagirone, mettendogli a disposizione gli strumenti avanzatissimi di sostegno allo sviluppo economico ed alla formazione e riqualificazione del personale di cui la Regione Puglia ha saputo dotarsi. Abbiamo potuto anche evidenziare la disponibilità dell’autorità portuale di Taranto a mettere a disposizione una banchina dedicata alle esigenze specifiche di Cementir. Personalmente ho suggerito di coinvolgere i vertici del gruppo e di chiedere la convocazione di un tavolo nazionale, dedicato alla specificità tarantina, presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Non so quante note di sensibilizzazione il sindacato tarantino abbia inviato al Ministero. Ma è certo che in data 24 gennaio (il giorno dopo la firma del verbale) la Regione ha scritto al Ministero chiedendo la convocazione urgente della riunione. Dopo diverse interlocuzioni telefoniche, Il 10 febbraio ho personalmente sollecitato la convocazione del tavolo con un’ulteriore nota e, il 12 febbraio, dopo aver risposto alle mail delle rsu cementir aggiornandole sullo stato dell’arte, ho rinnovato l’invito al Mise. In questo quadro, trovo singolare che, se il Governo non convoca, “i ritardi omissivi” vengano da voi addebitati alla Regione. Ed è una singolarità, quella del comunicato stampa unitario, che non comprendo. Anziché evidenziare la disattenzione del Governo ai temi del lavoro, la latitanza dello stesso in materia di politiche industriali, si sceglie di accusare la Regione di responsabilità che non ha. Perché un attacco tanto gratuito quanto inutile alla Regione? E’ solo dovuto alle tante, troppe vertenze che il sindacato tarantino è chiamato a governare e, quindi, delle tante, troppe pressioni che ne conseguono e che creano confusione? Purtroppo, la peculiarità della crisi industriale, sociale, istituzionale di Taranto ha bisogno di chiarezza, determinazione e di una reazione del territori capace di fare sistema e non confusione. Idee chiare, interlocuzione utile con i diversi livelli istituzionali, concorso nella promozione di nuove politiche di sviluppo che rendano sostenibili l’occupazione, l’ambiente, le istituzioni, le stesse rappresentanze sociali intermedie.  
   
   
SGL CARBON, PRESIDENTE MARINI: PRESTO NUOVO INCONTRO A MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO  
 
 Perugia, 18 febbraio 2014 - "Sulla drammatica vicenda della Sgl Carbon, ho avuto contatti in queste ore con il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti, con il quale abbiamo concordato un incontro urgente con i rappresentanti della proprietà tedesca e con le parti interessate, presso la sede del Ministero". Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, sottolineando la necessità che "anche in presenza della crisi di Governo non si interrompa l´interlocuzione e l´azione che Governo ed Istituzioni intendono portare avanti con determinazione". "Questo - ha aggiunto la presidente - anche in considerazione di quanto detto in occasione dell´incontro nel quale era stata annunciata dalla proprietà la volontà di chiudere lo stabilimento di Narni Scalo. Decisione - ha concluso la presidente Marini - ritenuta inaccettabile da tutte le parti e soprattutto dalle Istituzioni locali e nazionali".  
   
   
ROSSI A QUARRATA: "FONDI EUROPEI ALLE IMPRESE CHE LI FANNO FRUTTARE"  
 
 Quarrata, 18 febbraio 2014 - E´ vero, ci sono molte vetrine abbuiate sulla strada principale di Quarrata, che il sindaco Marco Mazzanti ricorda, prima della crisi, animata e piena di traffico. E infatti il tema quasi unico dell´incontro che il presidente Enrico Rossi ha tenuto a conclusione del suo viaggio nel territorio pistoiese venerdì 14 febbraio è stato proprio quello della crisi e delle possibili vie di uscita. Le gravi criticità della situazione del manifatturiero locale è nelle poche cifre ricordate dai rappresentanti della Camera di Commercio, Cna, Confartigianato, Associazione industriali (a cui si è aggiunta, per la parte agrituristica, anche Coldiretti): tutto, nella zona del mobile imbottito, ha un pesante segno meno, calano il numero delle aziende, gli addetti, l´export. Il principale cliente estero di un tempo, la Francia, in pochi anni ha più che dimezzato i propri acquisti. Reggono le imprese che hanno saputo andare a caccia di nuovi mercati, assecondando il gusto dei nuovi ricchi (Russia), e chi tenta strade di innovazione, magari affidandosi all´incubatore "Abitare l´arte", che i fondi regionali hanno permesso di realizzare a Villa Magia. I temi toccati dagli imprenditori (sostegno alle imprese, formazione) sono stati puntualmente ripresi dal presidente Rossi. "La Toscana ha subito gravi colpi – ha detto - ma è in piedi per la capacita di reazione dimostrata dal sistema economico, dalle istituzioni, tra le quali anche la Regione. E infatti i dati economici dicono che complessivamente la Toscana non si colloca male rispetto alle regioni di riferimento. Dobbiamo essere contenti? Certamente no, ma dobbiamo avere ben chiare due cose: il punto da cui partiamo, e il fatto che questa non è una crisi ciclica ma qualcosa che cambia il sistema, nel pubblico e nel privato. Che possiamo fare? Abbiamo a disposizione uno strumento fondamentale, i fondi europei. Bisogna utilizzarli meglio. Per Quarrata ci sono stati nel settennato che si conclude 3,4 milioni di euro, per 6,8 attivati. E 11,6 milioni per 36 imprese per ricerca sviluppo e innovazione. Partiremo subito con il nuovo settennato 2014 -2020, perchè la Regione anticiperà 100 milioni del bilancio regionale per fare i bandi. A chi dare risorse? A chi le fa fruttare, alle aziende dinamiche, industriali o artigianali, grandi medie o piccole che siano, che fanno fatturato, investimenti, occupazione. Quando c´è la siccità non si sparge la poca acqua disponibile dovunque, la si concentra sui terreni più fertili. Questo significa cambiare rispetto al passato, ma se non si cambia in tempi di crisi si fallisce". "La seconda cosa – ha proseguito il presidente – è che bisogna cambiare il sistema della formazione, fare in modo che la formazione sia più vicina alle imprese e che quei sessanta milioni che spendiamo annualmente in questo settore si trasferiscano prevalentemente a chi fa formazione in azienda. Gli stage e i tirocini che abbiamo promosso sono precisamente questo: formazione, lavoro e alla fine incentivi per veri contratti. Bisogna riavvicinare i nostri giovani al lavoro e alla realtà locale". Per quanto riguarda l´agricoltura e il problema idrogeologico, Rossi (che nel corso della giornata ha visitato il punte sull´Ombrone alla Ferruccia, incontrando i cittadini) ha sottolineato che la Regione disporrà di 90 milioni in più nel prossimo settennato europeo. "Possiamo spendere – ha sintetizzato - quindici milioni in più all´anno. Sono soldi, lo dico con chiarezza, da mettere sui terreni marginali, su terrazzamenti, sui boschi. Sulla manutenzione del territorio, perchè l´agricoltura marginale è una attività cruciale cruciale per la tenuta idrogeologica. Con la legge 35 abbiamo svegliato progetti dormienti, sono in corso i lavori per la cassa di espansione della Querciola e a giugno-luglio partiranno quelli per la cassa di espansione dei Laghi Primavera. Per l´Ombrone abbiamo stanziato altri 8 milioni nel 2014. Questi soldi vanno spesi". Infine ancora il tema delle imprese. Rossi ha invocato provvedimenti europei e nazionali per il credito, rivendicando il successo del progetto regionale di microcredito. Ha infine assicurato che i 74 tecnici della sicurezza che le Asl assumeranno a breve verranno utilizzati per passare al setaccio tutte le situazioni di lavoro nero e i capannoni dove c´è la compresenza di attività industriali e dormitori.  
   
   
CONFINDUSTRIA VENETO: UN ALBO REGIONALE PER FAVORIRE L’INGRESSO DI DONNE NEI CDA.  
 
Venezia, 18 febbraio 2014 - L’esperimento è partito dalle rappresentanze territoriali di Confindustria che hanno realizzato in questi mesi corsi di formazione per favorire l’applicazione della normativa nazionale sulla quota minima di rappresentanza femminile nei Consigli di Amministrazione delle società quotate in borsa e a controllo pubblico. Raccogliendo i positivi risultati di queste esperienze, ora è stato istituito un albo regionale – su base volontaria - di donne manager qualificate e in grado di ricoprire ruoli di vertice nei Cda, consultabile da enti ed aziende. Lo ha sottolineato l’assessore veneto allo sviluppo economico e alle politiche di genere Isi Coppola intervenendo oggi a Mestre (Venezia) alla presentazione del progetto insieme al presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato e alla consigliera regionale di parità Sandra Miotto. L’albo, aggiornato da Confindustria Veneto, ha lo scopo di raccogliere e selezionare curricula di donne che per le loro competenze documentate potranno essere segnalate per l’ingresso nei Cda di società pubbliche e quotate in Borsa. L’iniziativa mira a favorire la presenza femminile nei ruoli di vertice, a supporto della legge Golfo-mosca (n.120 del 2011), che stabilisce che in questi organi le “quote rosa” si attestino ad una percentuale minima del 20% . “L’istituzione di questo Albo è un’iniziativa di cui andiamo orgogliosi, perché integra la legge sulle quote rosa nei Cda con la meritocrazia, un valore in cui crediamo molto”, ha dichiarato Zuccato. “Occorre individuare profili di donne – ha aggiunto - con esperienza e qualità, in grado di dare un effettivo contributo alla modernizzazione della classe manageriale del Veneto. Questo l’obiettivo dell’Albo, uno strumento che con la collaborazione di Regione, enti e aziende potrà fare emergere il ruolo sempre più da protagoniste delle donne nella vita economica del nostra territorio”. “Ringrazio Confindustria Veneto, nella figura del suo Presidente, per aver saputo cogliere e organizzare questa straordinaria opportunità di formazione per il nostro territorio», ha detto l’assessore Coppola. “Ho avuto modo di partecipare alle consegne degli attestati in alcune territoriali confindustriali e ho riscontrato non solo una partecipazione molto numerosa, ma soprattutto ho trovato conferma della capacità, tutta femminile, di fare rete, valorizzando le competenze e le peculiarità migliori di ogni professionalità. E´ un dato inconfutabile che la presenza delle donne dia un valore unico di vera competenza, capacità relazionale e organizzativa, oltre che creatività nella soluzione dei problemi. Ora la grande sfida è di saper inserire queste bravissime professioniste nei Cda e non solo” Sandra Miotto ha espresso la volontà di supportare e promuovere iniziative simili, proprio in virtù delle competenze specifiche affidate alla consigliera regionale di parità, anche rispetto alla legge 120: sul fronte della prevenzione, e dunque del rafforzamento di una cultura che muova nella direzione di un riequilibrio della rappresentanza nei Cda, nonché sul fronte dell’intervento in caso la legge non sia rispettata. “Ci sono tante donne preparate e competenti che hanno tutte le carte in regola per sedere nei Cda di imprese di livello nel nostro territorio: questo albo contribuirà a sconfiggere l’alibi che “non sono reperibili” – ha aggiunto. Accanto alla loro esperienza e alla loro professionalità potranno senz’altro contribuire anche a una nuova visione del lavoro e dell’economia”. Per essere iscritte all’Albo, le candidate devono presentare a Confindustria Veneto, anche tramite le Territoriali, il curriculum vitae e l’attestato di partecipazione ad un corso professionalizzante, svolto sotto la sorveglianza scientifica di un’Istituzione Universitaria. Confindustria Veneto selezionerà e inserirà nell’Albo i profili più competenti, che potranno essere visionati da enti pubblici e privati, nonché dalle aziende aderenti al sistema confindustriale. L’iscrizione all’Albo dura tre anni, al termine dei quali sarà necessario frequentare un percorso formativo di aggiornamento di almeno 16 ore. L’albo verrà pubblicato sul sito di Confindustria Veneto e delle Territoriali e verranno effettuate comunicazioni mirate per promuovere l’iniziativa.  
   
   
LIGURIA: “DUE MILIONI DI EURO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PER LA REALIZZAZIONE DI RETI E SISTEMI D´IMPRESA”  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - Due milioni di euro dalla Regione Liguria per sostenere progetti di aggregazione e messa in rete delle piccole e medie imprese. Sono stati messi a disposizione dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, attraverso un bando. L´intervento, che si colloca all´interno delle misure previste dal Por-fesr fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 per le piccole e medie imprese, vuole favorire lo sviluppo dei processi di aggregazione e creazione di reti d´impresa con lo scopo di contribuire al rafforzamento e al miglioramento del sistema economico produttivo ligure. Gli ambiti di intervento su cui le piccole medie imprese potranno creare rete sono l’innovazione tecnologica, l’internazionalizzazione, il marketing, i sistemi di gestione della qualità e le valorizzazione delle specificità produttive territoriali. Il bando vuole essere anche un punto di partenza e sperimentazione in previsione dei finanziamenti europei 2014-2020. I risultati e il coinvolgimento delle imprese saranno un utile strumento per valutare manovre e interventi della prossima programmazione regionale. "Con questo provvedimento – ha spiegato l´assessore Guccinelli –sosteniamo nel concreto la nascita di progetti di messa in rete di aziende. In questa fase difficile per l´economia crediamo fermamente che la strada della creazione di sistemi produttivi territoriali che uniscono più aziende con obiettivi e caratteristiche simile sia uno strumento fondamentale per uscire dalla crisi. La stessa Unione europea nelle direttive per la programmazione 2014-2020 privilegia proprio le realtà economiche cha hanno la capacità di fare rete, di mettersi a sistema". Il bando presentato online sul sito della Filse prevede il coinvolgimento delle associazioni di categoria quali stimolo e incentivo per le imprese ad associarsi in reti. Le domande da parte delle imprese potranno essere presentate online dal 15 aprile al 9 maggio 2014 attraverso il sito di Filse.  
   
   
PROGETTO "GREEN ECONOMY. FUORI DALLA NICCHIA!" NUOVE ALLEANZE TRA SCUOLA, LAVORO E ISTITUZIONI VERSO UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO  
 
 Torino, 18 febbraio 2014 - La green economy come prospettiva di cambiamento culturale, professionale – operativo e di sviluppo del territorio. E’ questo il principio ispiratore del progetto “Green Economy: fuori dalla nicchia !”, promosso da Regione Piemonte in collaborazione con Pracatinat, struttura polifunzionale di accoglienza e educazione nel cuore del Parco Regionale Alpi Cozie in provincia di Torino. Il progetto, che è stato presentato oggi a Torino presso l´Assessorato all´Ambiente della Regione Piemonte, condivide gli obiettivi di Europa 2020 e si propone di contribuire al passaggio verso un’economia più sostenibile, attraverso processi di comunicazione, educazione e formazione e di relazione con il tessuto istituzionale e produttivo del territorio. “E’ significativo che proprio nell’anno europeo per l’economia verde – sottolinea l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Roberto Ravello - Pracatinat abbia deciso di investire su progettualità educative e formative che, basandosi sulla green economy, introducono nell’ambito dell’offerta rivolta agli studenti, un filone inedito, quello relativo ad innovazione e sviluppo. La Regione è riuscita a garantire, pur in un momento difficile, un sostegno concreto a Pracatinat credendo nel grande valore che riveste per il territorio e per le finalità educative sulle tematiche ambientali. Esprimo particolare soddisfazione – prosegue Ravello - per l’approccio culturale che permea il progetto “Green Economy: fuori dalla nicchia”, partendo dal principio che lo sviluppo sostenibile rappresenta un´opportunità di crescita per il cittadino e per le imprese del territorio, lungi dalle visioni limitative che vedevano l’ambiente in antitesi rispetto allo sviluppo, oggi più che mai è necessario investire sulla formazione e sull’educazione alla crescita ed allo sviluppo ambientalmente compatibili. I temi della produzione di energia da fonti rinnovabili, di efficientamento energetico, di recupero e riciclo degli scarti di produzione e di consumo stanno riscontrando una grande adesione tra le giovani generazioni che hanno preso coscienza, anche alla luce della limitatezza delle risorse naturali, del fatto che lo sviluppo e il rilancio economico non possono che essere legati alla salvaguardia dell’ambiente. Proprio per questo abbiamo pensato di inserire, nell’ambito del progetto, anche un programma di ricerca-formazione dal titolo “profili green”, un percorso di arricchimento curriculare in grado di accrescere conoscenze, abilità e competenze con riferimento alle professioni del settore della “green economy” , consapevoli che l’inserimento di risorse giovani, competenti e preparate nelle nuove professioni verdi, permetterà al Piemonte di fare investimenti innovativi e competitivi, di migliorare le produzioni e valorizzare i prodotti”. Oltre all’assessore regionale Roberto Ravello, sono intervenuti alla presentazione Marina Bertiglia, presidente della Società Consortile per Azioni Pracatinat, Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, Roberto Prinzio, presidente di Acea Pinerolese Industriale s.P.a., Giuliana Pupazzoni, direttore generale dell´Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il progetto si articola in due percorsi principali: il concorso “Gaia siamo noi” e l´attività di ricerca e formazione dal titolo “Profili Green”. Il bando di concorso “Gaia siamo noi”, rivolto alle scuole secondarie di primo grado e al biennio delle scuole secondarie di secondo grado del Piemonte, è realizzato in partnership con il Salone Internazionale del libro di Torino e in collaborazione con il Miur - Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, Cinemambiente e De Agostini e prevede la produzione di un videoclip sul rapporto giovani-ambiente-green economy. L’obiettivo è di far circolare idee e pensieri tra le nuove generazioni sul tema dello sviluppo green, valorizzando le loro capacità espressive e creative con il linguaggio dei new media. Per la realizzazione del videoclip i ragazzi avranno a disposizione degli stralci del libro di Giovanni Del Ponte “Gli invisibili. L´enigma di Gaia” che, insieme agli interventi dell´autore, sarà la loro fonte d´ispirazione. I vincitori saranno premiati giovedì 8 maggio 2014 con un evento presso il Bookstock Village del Salone Internazionale del Libro di Torino 2014. “Profili Green” è invece un percorso di ricerca e formazione nato dalla collaborazione di Pracatinat con l´Istituto Buniva e il Liceo Porporato di Pinerolo, e l’Acea Pinerolese. Gli obiettivi sono: identificare specificità di contenuto e metodologiche per la green economy in alcuni indirizzi di scuola secondaria di secondo grado per gli stage di Pracatinat e per le azioni di Acea Pinerolese rivolti ai medesimi indirizzi di scuola secondaria di secondo grado; produrre interazioni innovative tra scuola (docenti e studenti), mondo del lavoro (coinvolgimento di imprese, professionisti, istituzioni e servizi del territorio) e famiglie.  
   
   
INDUSTRIA - GIUNTA SARDEGNA DELIBERA ALTRI 500.000 EURO PER INTERNAZIONALIZZAZIONE PMI  
 
Cagliari, 18 febbraio 2014 - La Giunta regionale - su proposta dell´assessore dell´Industria, Antonello Liori - ha approvato la rimodulazione di alcuni fondi destinati ad un progetto nazionale ancora inattivo. Si tratta di circa 500.000 euro che serviranno a rimpinguare i fondi per l´internazionalizzazione. "Finora, per l´internalizzazione delle piccole e medie imprese abbiamo registrato un notevole interesse, non riuscendo a coprire tutte le richieste di contributo - ha spiegato Liori - Perciò, ho deciso di trasferire quelle risorse al fine di dare maggior copertura dove c´è stata la domanda. Infatti, la ripresa del sistema produttivo regionale passa anche attraverso le opportunità commerciali che si creano nei mercati internazionali per le aziende sarde, in particolare per quelle imprese che investono in innovazione di prodotto e di processo".  
   
   
FRIE: AUMENTATI I FINANZIAMENTI: CONFERMATA LA VALIDITÀ DEL FONDO  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - "Uno strumento che funziona, che ha dato risposte, che è stato offerto con immediatezza al sistema produttivo, soprattutto piccole e medie imprese, di tutto il Friuli Venezia Giulia", ha sottolineato l´assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bolzonello commentando i dati 2013 del Frie-fondo di Rotazione per le Iniziative Economiche, illustrati dal presidente Bruno Tellia. Nel corso del 2013 l´attività del Frie ha infatti registrato un sensibile incremento delle concessioni di finanziamenti rispetto all´anno precedente, sia di numero (167 contro 153) sia d´importo (290 milioni di euro contro 205), confermando comunque un trend continuamente crescente dal 2011. "Ciò è ovviamente molto positivo - ha osservato Tellia - in quanto evidenzia che ci sono aziende che sviluppano programmi di rafforzamento e di crescita, che si creano nuovi posti di lavoro, che sorgono nuove imprese". Dunque una risposta complessivamente "importante per le nostre Pmi-piccole e Medie Imprese", hanno segnalato in conferenza stampa Bolzonello e l´assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, indicando però l´esigenza che questo Fondo, assieme agli altri strumenti finanziari presenti in Friuli Venezia Giulia - "Friulia, Finest ma soprattutto Mediocredito", hanno affermato - debbono far parte di un "ragionamento complessivo" per continuare ad offrire supporto al nostro sistema. "Pertanto in questo scenario, Frie deve avere ´più´ visione strategica ed essere complementare agli altri strumenti che la Regione mette in campo: la specialità della nostra Regione si giustifica anche dalla presenza di questi strumenti", ha rilevato Bolzonello. I volumi dell´attività del Fondo non vanno comunque decontestualizzati dalla situazione complessiva del sistema produttivo regionale, ancora caratterizzato da una pesante crisi economico-finanziaria che nel 2012 non ha dato segni di svolta, viene evidenziato nella relazione 2013 del Frie: più che indicare segni di ripresa dell´economia regionale complessiva, quindi - richiama la relazione del Frie - da una parte esprimono la funzione strategica del Fondo a sostegno delle imprese che investono anche in una congiuntura non proprio rassicurante, dall´altra confermano il perdurare delle difficoltà che le imprese incontrano nell´accesso al credito ordinario. Nello specifico, a fine 2013 l´importo complessivo dei finanziamenti deliberati dal Frie è stato dunque pari a 290,286 milioni di euro, con un incremento del 41,3% sul 2012, quando sfiorò i 205,5 milioni di euro. Gli interventi sono stati 167, contro 153 nel 2012 (+9,2%). Le domande ancora in corso d´istruttoria presso le banche convenzionate sono 62, per complessivi 104 milioni di euro, con un calo considerevole rispetto a fine 2012, quando ammontavano a 208 (per 384,435 milioni di euro - massimo storico). I progetti d´investimento finanziati dal Fondo prevedono un incremento di occupati pari a 1.586 (dai 7.464 attuali ai 9.050 previsti ad ultimazione dell´investimento). A fronte di un ammontare complessivo di finanziamenti concessi pari a 290 milioni di euro verranno realizzati investimenti per oltre 411 milioni di euro, quindi con un effetto moltiplicativo, su base regionale, dell´1,42. Il presidente Tellia ha infine evidenziato il costo complessivo di funzionamento della "struttura", che nel 2013 è stato di 121.000 euro.  
   
   
L’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE II SEMESTRE 2013 DI UNINDUSTRIA COMO E CONFINDUSTRIA LECCO L’ANDAMENTO CONGIUNTURALE DI COMO  
 
Como, 18 febbraio 2014 - La ripartenza dell’economia italiana è in carreggiata e si diffonde gradualmente tra settori e territori. Gli ostacoli credit crunch, minore competitività e perdita di occupazione continueranno a renderla lenta. I principali indicatori congiunturali, dalla produzione industriale alla fiducia e all’indice Pmi, hanno registrato ulteriori progressi. Il primo trimestre del 2014 parte con un abbrivio negativo: in gennaio la variazione congiunturale acquisita è di -0,1% (nel quarto trimestre si è avuto un incremento dello 0,7% sul precedente). Tuttavia, gli indicatori qualitativi anticipatori segnalano il proseguire di una tendenza positiva (seppur debole) della produzione. Infatti, la componente ordini del Pmi manifatturiero - in area di espansione da sette mesi - indica in gennaio un significativo incremento (il secondo più ampio in quasi tre anni). Rispetto al picco pre-crisi (aprile 2008) il livello di attività in Italia rimane inferiore del 24,4%. Il contesto che le imprese comasche sono chiamate ad affrontare da ormai cinque anni non accenna quindi a migliorare, ma deboli segnali positivi fanno pensare alla fine della crisi prolungata. L’incertezza sulle sorti dell’economia si è un po’ ridotta nelle previsioni degli economisti ma resta alta tra gli imprenditori. Per i quali il futuro appare ancora nebuloso, tanto che alla domanda “quando finirà la crisi?” oggi due terzi rispondono tra oltre un anno e mezzo, una quota doppia rispetto al 2010. La domanda per il secondo semestre del 2013 evidenzia una contrazione del 2,4% rispetto a sei mesi fa, sul dato influisce un segnato rallentamento del settore tessile (-3,6% rispetto al primo semestre), in particolare nell’ultimo trimestre 2013. Migliori i dati giunti dalle imprese metalmeccaniche, si riscontra una crescita congiunturale del 1,9%. Le attese sugli ordini fino al prossimo giugno sono buone, si stima un aumento di 2,4 punti percentuali rispetto a fine anno. Nelle previsioni, maggior fiducia si riscontra tra gli imprenditori del settore tessile (+4,1%) e nelle aziende di dimensioni medio-grandi: +2,8%. Coerentemente con i dati anticipatori sugli ordini diffusi qualche mese fa, l’attività produttiva ha avuto un’accelerazione lieve in autunno: +0,8%; più marcata per le aziende di dimensioni maggiori (+3,2%). Il punto più basso della recessione sembra sia stato raggiunto nei primi mesi del 2013, dalle elaborazioni infatti affiora una produzione in crescita del 4,3% rispetto ad un fine 2012 piuttosto negativo. Il fatturato è rimasto praticamente invariato negli ultimi mesi ma in rialzo del 3,2% se comparati con fine anno scorso. Le previsioni sono molto diversificate tra i settori, cauto il settore della meccanica (+0,3% previsto nei prossimi mesi), ottimisti gli imprenditori del settore tessile (+3,3%) e le imprese medio-grandi (+2,1%), in sofferenza le piccole imprese (-2,9%). Nell’ultimo trimestre del 2013 l’andamento delle vendite all’estero si è confermato più performante del dato relativo al mercato nazionale; una ulteriore nota positiva è data dal saldo delle risposte tra chi registra crescita e chi no è finalmente positivo per entrambi i mercati. “Non siamo certo ai livelli dei tempi pre-crisi – afferma il Presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – ma i deboli segnali positivi, seppur l’incertezza sia ancora diffusa, fanno pensare l’avvicinarsi della fine della crisi prolungata. I dati mostrano andamenti variabili a seconda dei settori produttivi e dei livelli dimensionali, tanto che le aspettative degli imprenditori sono diverse. In questa situazione resta comunque una certezza. La necessità di una seria politica industriale a supporto dell’industria manifatturiera. E se qualche segnale dall’Unione Europea in tal senso sta arrivando, mi riferisco all’Industrial Compact, la stessa cosa non può dirsi per il nostro Paese, dove sembra prevalere un insipido dibattito su staffette e avvicendamenti. Ma i veri problemi di imprese e cittadini sono ben altri. In questo senso accogliamo positivamente la nuova legge regionale sulla competitività approvata proprio in questi giorni dal Consiglio Regionale. Un passo avanti per rendere più attrattiva la Regione Lombardia ”. L’analisi Congiunta - I Centro Studi di Unindustria Como e Confindustria Lecco hanno elaborato i dati dell’Osservatorio Congiunturale sul secondo semestre 2013 esaminando, a fianco degli indicatori legati alla domanda, all’attività produttiva e al fatturato, anche gli aspetti riguardanti i rapporti con gli Istituti di credito e l’andamento dello scenario occupazionale. I sei mesi finali del 2013 mostrano per le aziende di entrambi i territori diverse evoluzioni in base all’orizzonte temporale considerato. Sul versante tendenziale, cioè rispetto alla seconda metà del 2012, i dati risultano positivi, con maggiore enfasi per l’attività produttiva (+4,3%) e il fatturato (+3,2%). La congiuntura con il semestre gennaio-giugno 2013 rivela invece una riduzione della domanda (-2,4%), da un lato, e, dall’altro, una stabilità nei livelli di attività produttiva (+0,8%) e di fatturato, che non segnala variazioni. Le previsioni sulla prima metà del 2014 sono positive per i tre indicatori esaminati (in media +1,9%). In linea generale, lo scenario mostra alcuni modesti elementi di miglioramento rispetto a quanto riscontrato per il precedente semestre; sussistono tuttavia rilevanti differenze a carattere dimensionale e a livello settoriale. Continuano peraltro a manifestarsi criticità legate alla stagnazione del mercato nazionale, all’inasprimento delle condizioni nel rapporto tra le imprese e gli Istituti di credito ed allo scenario occupazionale. Evoluzione Della Domanda - L’indicatore relativo agli ordini delle imprese dei due territori mostra una decelerazione sul versante congiunturale, mentre risulta pressoché invariato a livello tendenziale. Il raffronto con la prima metà del 2013 (durante la quale era stato riscontrato un incremento del +2,2% rispetto ai sei mesi finali del 2012) mostra una contrazione del 2,4%, dato al ribasso rispetto alle previsioni formulate in occasione della precedente edizione dell’Osservatorio (-0,6%). La variazione rispetto al semestre luglio-dicembre 2012 si attesta a +0,1%. Le dinamiche analizzate non sembrano essere particolarmente influenzate da fenomeni di stagionalità che interessano solo il 17,2% del campione. Le aspettative per i primi sei mesi del 2014 rivelano un possibile cambio di tendenza, attestandosi al +2,4%. Attivita’ Produttiva - L’attività produttiva delle imprese di Como e Lecco mostra, rispetto al corrispondente semestre 2012, una variazione tendenziale del +4,3%; mentre sul fronte congiunturale emerge un +0,8% rispetto a luglio-dicembre 2013, dato che risulta leggermente migliore rispetto alle previsioni precedentemente formulate (-0,4%). Le aspettative sui primi sei mesi del 2014 si attestano a +2,7%. La capacità produttiva mediamente utilizzata dalle imprese del campione si attesta al 71,1%, in miglioramento rispetto al tasso registrato per il primo semestre dell’anno (in media 64,8% tra gennaio e giugno 2013). Le produzioni non realizzate internamente ma affidate a soggetti terzi contribuiscono per oltre il 25% e, in prevalenza, riguardano subfornitori operanti entro i confini nazionali. Nonostante il positivo incremento, il dato conferma l’evidente divario che ancora esiste rispetto ai livelli pre-crisi. Nel caso delle imprese sino a 50 occupati si riscontra un minor utilizzo degli impianti (64,9%) mentre per le imprese di medie dimensioni la capacità è maggiormente sfruttata e si attesta al 76,4%. Anche a livello settoriale, emergono differenze: si passa infatti da un tasso medio del 76% nel caso delle imprese metalmeccaniche al 74,1% delle realtà tessili, sino al 66,9% delle imprese degli altri settori. Evoluzione Del Fatturato - Il fatturato per le imprese delle due province non rivela particolari cambiamenti e risulta in linea con l’andamento già riscontrato per l’attività produttiva. Rispetto al secondo semestre del 2012 si registra un +3,2%, grazie soprattutto all’incremento registrato nei primi sei mesi dell’anno. Nel confronto congiunturale con la prima parte dell’anno non si hanno invece variazioni. Le vendite nel trimestre ottobre-dicembre all’interno dei confini nazionali risultano statiche; circa il 45% del campione ha infatti indicato di aver riscontrato stabilità nelle vendite in Italia, mentre i giudizi di crescita (29,6%) e di diminuzione (25,8%) tendono a bilanciarsi. Si riscontra uno scenario migliore, invece, per le vendite all’estero, per le quali le indicazioni di aumento (38,2%) superano quelle negative (31,1%), con una stabilità che riguarda circa un’impresa su tre. Per i primi sei mesi del 2014 non si prevedono particolari variazioni: le aziende prevedono un lieve incremento, comunque inferiore al punto percentuale (0,6%). Andamento Del Credito - Le aziende di Como e Lecco continuano a segnalare difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito. Nel secondo semestre, oltre il 25% del campione ha segnalato un peggioramento nelle condizioni praticate sulle commissioni bancarie, sulle garanzie e sui tassi di interesse, a fronte di un miglioramento indicato solamente nel 6,2% dei casi. Si registra invece una forte stabilità circa la disponibilità ad espandere le linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, come segnalato da oltre i due terzi del campione. In questo caso, i giudizi di peggioramento (17,4%), pur essendo superiori, non si discostano molto da quelli di miglioramento (12,3%). Lo Scenario Occupazionale - Si continua rilevare a livello occupazionale una situazione di generalizzata stabilità per le imprese dei due territori e ad indicarlo è circa l’80% del campione. In questo quadro, prevalgono i giudizi di diminuzione (11,9%) rispetto a quelli di aumento (8,4%), ma il divario risulta sempre meno marcato. Non confermate dunque le previsioni formulate nel corso della precedente edizione dell’Osservatorio, nella quale oltre il 25% del campione indicava una contrazione. Per la prima parte dell’anno le imprese non prevedono particolari cambiamenti ed anche in questo caso prevalgono i giudizi di stabilita (72,5% del campione).  
   
   
CONSUMATORI, ACCORDO REGIONE TOSCANA-ANCI-ASSOCIAZIONI PER POTENZIARE TUTELA  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Accordo tra Regione, Anci Toscana e associazioni dei consumatori per realizzare una collaborazione destinata a rafforzare la tutela nei confronti dei cittadini consumatori e utenti. La firma in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati con gli interventi dell´assessore al welfare e alle politiche per la tutela dei consumatori e utenti Salvatore Allocca, del segretario regionale di Anci Toscana Alessandro Pesci e, in rappresentanza delle associazioni dei consumatori, di Giuseppe Minigrilli (Federconsumatori) ed Enrico Sandrini (Adiconsum). L´accordo siglato fa della Toscana la prima regione italiana a recepire ed attuare le linee guida del Ministero dello Sviluppo Economico in materia di carte dei servizi: lo scopo prioritario delle linee guida è restituire ai cittadini una maggiore consapevolezza dei propri diritti in materia di servizi pubblici ed introdurre norme di monitoraggio e di controllo sugli standard di qualità dei servizi stessi. Aspetto da sottolineare è l´adesione all´accordo sia da parte di Anci Toscana (e non quindi soltanto di singoli Comuni) che di tutte le associazioni dei consumatori riconosciute dalla Regione, ovvero quelle aderenti al Crcu, il Comitato Regionale Consumatori ed Utenti. "Il problema su questo delicato terreno – ha evidenziato l´assessore Allocca – è costruire strumenti di garanzia a tutela dei cittadini consumatori utenti. In mercato ´obbligato´ che eroga servizi uno strumento come la carta dei servizi diventa uno strumento fondamentale per consentire agli utenti di muoversi al suo interno. Alla redazione delle carte dei servizi devono poter partecipare anche i cittadini, attraverso le associazioni, fin dall´inizio. La firma dell´Anci è un valore aggiunto importante perchè da spinta e contenuto all´accordo e la Regione, in questo senso, svolge un ruolo di garante di tutto il processo". "Finalmente viene messo al centro il cittadino – ha spiegato Giuseppe Minigrilli – perchè con le norme che ci diamo attraverso questo accordo si comincia a definire un´elencazione dei diritti e si lavora affinchè le famigerate carte dei servizi vengano scritte, a più mani ma anche con la nostra collaborazione, e soprattutto vengano pubblicizzate e rese ben comprensibili. Questo è in particolare un punto decisivo, rendere consapevoli i cittadini dei propri diritti è fondamentale". "Con questa intesa – ha detto Alessandro Pesci - la prima di questo genere in Italia, si rafforza la sinergia tra amministrazioni pubbliche e Associazioni dei consumatori, finalizzata a tutelare i diritti degli utenti dei servizi pubblici locali. In particolare Anci Toscana si impegna, attraverso un´azione di accompagnamento rivolta ai Comuni, a promuovere l´individuazione e proposta di modifica degli indicatori e degli standard generali e specifici da inserire nelle Carte dei servizi e a sensibilizzare gli enti aderenti, sia attraverso attività di comunicazione sia attraverso un supporto formativo per il personale degli enti locali e per gli operatori e volontari delle Associazioni". L´accordo anzitutto stabilisce la costituzione di un ´Tavolo sulla qualità dei servizi´ al quale ovviamente aderiranno i tre soggetti firmatari. Il tavolo, oltre a sviluppare un confronto e condivisione sulle varie fasi di attuazione delle linee guida ministeriali, avrà tutta una serie di compiti tra i quali: individuare i servizi pubblici locali su cui avviare il processo di attuazione dell´accordo, definire le modalità di partecipazione delle associazioni all´elaborazione, monitoraggio e valutazione delle carte dei servizi, definizione delle procedure di monitoraggio sulla qualità del servizio erogato con particolare riferimento a reclami e conciliazioni, promozione di strumenti e modalità di verifica del grado di soddisfazione dei cittadini. Anci Toscana si impegna a promuovere presso tutti i Comuni aderenti: il rinnovo e/o la revisione annuale della ´Carta della qualità dei servizi´, sia per quelli gestiti direttamente che quelli gestiti attraverso specifici contratti di servizio, la redazione di contenuti condivisi con le associazioni dei consumatori, la definizione dei contenuti minimi (standard di qualità e di quantità delle prestazioni, modalità di accesso alle informazioni garantite, modalità per proporre reclamo, modalità per adire le vie conciliative e procedure alternative di risoluzione delle controversie, modalità dettagliate di risarcimento in caso di inottemperanza), la consultazione delle associazioni in fase di stipula o integrazione di tutti i contratti di servizio con le aziende che erogano servizi pubblici, per quanto riguarda agli standard da garantire. Per concretizzare gli impegni indicati presso Anci sarà costituito un fondo per la copertura delle spese, alimentato dalle aziende concessionarie dei servizi. La Regione dovrà individuare le modalità (normative, negoziali e procedimentali) affinché, per i servizi da essa regolati, si possa dare seguito all´applicazione delle linee guida, mentre le associazioni dovranno garantire il massimo supporto nella gestione delle attività previste dall´accordo, mettendo a disposizione le strutture esistenti sul territorio.  
   
   
ANALISI DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE EMISSIONI DELLA FERRIERA DI SERVOLA (TS)  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - La popolazione che risiede nelle vicinanze dello stabilimento della Ferriera di Servola (Ts) ha le stesse probabilità di ammalarsi di tumore ai polmoni di tutti gli altri abitanti della città di Trieste e di Muggia. Lo rileva L´osservatorio Ambiente e Salute Fvg che ha svolto una accurata indagine epidemiologica sulle problematiche legate alla presenza del polo siderurgico a ridosso delle abitazioni e sugli effetti sulla popolazione delle emissioni nell´aria. L´obiettivo principale è consistito nel valutare l´esistenza di eventuali differenze nella frequenza dei tumori nei cittadini residenti a Trieste e Muggia, in base alla distanza dalla Ferriera. L´indagine si è concentrata sull´apparato respiratorio e, in particolare, sui polmoni, che sono il primo e maggiore bersaglio degli inquinanti ambientali nell´aria. In questo contesto il principale oggetto dell´analisi epidemiologica è stato il tumore al polmone, universalmente considerato il vero indicatore dell´inquinamento ambientale, come dimostrato anche recentemente dall´Agenzia internazionale per la Ricerca sul cancro di Lione dell´Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Allo studio ha lavorato per un anno un gruppo di lavoro composto da ricercatori di direzione centrale Salute della Regione, Arpa, Cro di Aviano, Istituto di Igiene ed Epidemiologia clinica dell´Università di Udine, Registro tumori Fvg. È stata considerata la popolazione residente, non l´esposizione diretta in ambito lavorativo (oggetto di altri studi). A tal fine sono state condotte un´analisi statistica sui decessi nel periodo 1993-2010 e sulle relative cause di morte, e un´altra analisi statistica sull´incidenza dei tumori tra il 1995 e il 2007. Per quanto riguarda il tumore al polmone dall´indagine è emerso innanzitutto che gli uomini residenti nella provincia di Trieste mostrano una incidenza inferiore (di circa il 10%) a quella dei residenti nelle altre provincie del Friuli Venezia Giulia e nelle altre regioni del Nord-est d´Italia. Parallelamente la popolazione femminile della provincia di Trieste mostra una frequenza nel tumore al polmone leggermente più alta rispetto alle donne delle altre tre provincie del Friuli Venezia Giulia o del Nord-est. Tale aumento è pari al 5% e statisticamente non è considerato significativo dagli studiosi. L´analisi si è quindi soffermata a valutare l´incidenza, e quindi il rischio, dei tumori al polmone nella popolazione che risiede entro 800 metri dallo stabilimento della Ferriera, rispetto alle persone che abitano nel resto dell´area urbana di Trieste. Dai dati non è risultato alcun aumento di rischio di tumore al polmone per le donne (24 casi osservati contro i 23 attesi in base ai tassi di incidenza dell´area urbana), mentre tra gli uomini si è rilevato un aumento di rischio, quantificato in sei casi in più, sempre nel periodo 1995-2007, rispetto a quelli attesi: 68 casi sono stati i casi riscontrati contro 54 attesi. Anche questo incremento, tuttavia, non è da considerare statisticamente significativo. Ad ogni modo più in generale la frequenza del tumore del polmone nei vari quartieri di Trieste è risultata a Servola inferiore rispetto ad altre zone della città, sia nelle donne che negli uomini. Da questi dati L´osservatorio rileva che rispetto agli abitanti della zona urbana di Trieste, un eccesso di rischio quantificabile in meno di un caso di tumore polmonare all´anno negli uomini residenti entro gli 800 metri dalla Ferriera di Servola, e l´assenza di rischio nelle donne, indicano un impatto, se presente, molto ridotto dell´inquinamento atmosferico sul rischio di tumore del polmone nei residenti entro 800 metri dalla cockeria. Tuttavia, poiché il tumore del polmone è risultato statisticamente meno frequente negli abitanti del Carso rispetto a quelli della zona urbana (in media nove casi all´anno in meno), i risultati di questa indagine sembrano sostanzialmente confermare quanto già osservato dai ricercatori negli anni ´90. Si delinea cioè un aumento complessivo del rischio di tumore del polmone negli abitanti di tutta la zona urbana di Trieste, indipendentemente dalla distanza della residenza dalla Ferriera di Servola. In sostanza, secondo l´Osservatorio, incidenza e mortalità del tumore al polmone sono strettamente legati a tanti e diversi fattori, determinati sia da stili di vita che da una molteplicità di inquinanti ambientali. È noto infatti come la gran maggioranza delle neoplasie polmonari (70%) è determinata dal fumo di sigaretta. Altre cause chiaramente sottolineate dagli studiosi consistono, oltre che nell´inquinamento industriale in genere, in quello provocato dal traffico veicolare e da alcune tipologie di riscaldamento domestico (gasolio, carbone, legna). Secondo l´Osservatorio, altri studi epidemiologici potrebbero contribuire a definire con più precisione il ruolo di ciascuno di questi fattori di rischio nella popolazione del comune di Trieste, per provvedere ad interventi per un miglioramento complessivo dello stato di salute. Senza naturalmente dimenticare l´esposizione diretta in ambito lavorativo.