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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Settembre 2007
LA PTE ALIMENTARE (PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA «FOOD FOR LIFE»).  
 
Presenta l´agenda di ricerca strategica Rafforzare la fiducia dei consumatori, la sicurezza e la qualità alimentare, sviluppare nuovi prodotti e promuovere una produzione sostenibile sono alcuni degli obiettivi fissati dalle parti interessate dell´industria europea degli alimenti e delle bevande, che aderiscono alla piattaforma tecnologica europea «Food for Life». Questi obiettivi sono stati presentati nel corso di una riunione delle parti interessate tenutasi a Bruxelles, intesa ad avviare ufficialmente l´agenda di ricerca strategica (Sra). L´obiettivo principale della ricerca sarà quello di promuovere la competitività del settore agroalimentare dell´Ue. Gli studi cercheranno di promuovere lo sviluppo di nuovi e migliori prodotti alimentari e di esaminare i legami fra dieta e funzioni cerebrali, immunitarie, intestinali e metaboliche, sulla base di una dichiarazione della Confederazione delle industrie degli alimenti e delle bevande dell´Unione europea (Ciia). «La ricerca cercherà inoltre di identificare nuovi modi per rafforzare la fiducia dei consumatori nella catena alimentare attraverso una progettazione iniziale, nonché l´identificazione e la promozione delle migliori prassi nella produzione alimentare sostenibile», ha aggiunto l´associazione industriale. La Pte «Food for life» è stata avviata nel 2005. Il programma di ricerca viene attuato in tre fasi, ognuna delle quali termina con una relazione che contribuirà alla definizione di una tabella di marcia finale e aiuterà a mobilitare le risorse disponibili sia a livello nazionale sia a livello di Ue, nonché le risorse provenienti da capitali privati e dal capitale di rischio. «Questa tabella di marcia garantirà una cooperazione efficace nell´ambito di un´agenda coerente per la ricerca europea», ha dichiarato la Ciaa. La prima relazione della Pte «Food for Life» dal titolo «Vision for 2020 and beyond», è stata pubblicata nel 2005 e fornisce una strategia centrale per il futuro della catena alimentare. L´attuale relazione, l´agenda di ricerca strategica della Pte, pubblicata a inizio anno, illustra le tematiche prioritarie per la ricerca. «Il livello di entusiasmo e d´interesse di tutte le parti interessate della Pte "Food for Life" ha continuato a crescere, cosa che si riflette nell´eccezionale partecipazione alla conferenza di quest´anno», ha dichiarato nel corso della riunione Peter van Bladeren della Nestlé, direttore e presidente del consiglio della Pte. All´inizio del 2008 è prevista la pubblicazione di una terza relazione contenente il piano di attuazione finale. La relazione illustrerà le azioni necessarie per realizzare la visione e la strategia della Pte. Per ulteriori informazioni visitare: http://etp. Ciaa. Eu/asp/home/welcome. Asp .  
   
   
UE E RUSSIA RAFFORZERANNO I RAPPORTI DI COLLABORAZIONE NELLA RICERCA AGROALIMENTARE BIOLOGICA  
 
Secondo alcuni funzionari della Commissione la cooperazione tra l´Ue e la Russia nell´ambito della ricerca agroalimentare biologica si è intensificata negli ultimi anni e verrà ulteriormente rafforzata nel prossimo futuro. Christian Patermann, direttore della ricerca «Biotecnologie, agricoltura e alimenti» presso la Commissione europea, ha partecipato di recente a un simposio internazionale sulla biotecnologia, sull´agricoltura, sulla silvicoltura e sugli alimenti in Russia. Al suo ritorno ha dichiarato che la ricerca svolge un ruolo molto importante nel quadro dello «Spazio di cooperazione tra Russia ed Europa», attualmente in fase di sviluppo. Il direttore Patermann, insieme al gruppo di lavoro Ce-russia sui prodotti agroalimentari biologici, ha accolto con particolare favore le prime piattaforme tecnologiche nazionali della Russia. Le piattaforme tecnologiche europee mirano a fornire un quadro alle parti interessate, guidate dall´industria, per definire le priorità di ricerca e sviluppo (R&s), i tempi e i piani d´azione su una serie di questioni strategicamente importanti. Alcuni paesi attualmente hanno istituito piattaforme tecnologiche a livello nazionale, ma la Russia è il primo paese non membro dell´Ue ad avere adottato questa strategia. Il recente simposio ha anche portato alla conclusione di un accordo, in base al quale, a partire dal 2008, la Russia e l´Ue condurranno attività coordinate e cofinanziate, in modo particolare nel settore della biotecnologia industriale. Una comunicazione congiunta del gruppo di lavoro Ce-russia sostiene inoltre l´idea di un ampio progetto congiunto di elevata visibilità che potrebbe avere un impatto globale sui rapporti Ue-russia a lungo termine. Il gruppo di lavoro ora inizierà a vagliare possibili aree per il progetto, concentrando in particolare l´attenzione sulla conversione delle risorse rinnovabili (biomasse) in prodotti ed energia ad alto valore aggiunto. Per vedere una breve videoregistrazione del discorso di Patermann su questo argomento, visitare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/kbbe/interview_en. Html .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA LA CHIUSURA DELLA PESCA DEL TONNO ROSSO NELL´UNIONE EUROPEA PER IL 2007  
 
 Bruxelles - La Commissione ha deciso in data 19 settembre 2007di chiudere la pesca del tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo per il 2007. Secondo le dichiarazioni di cattura ricevute finora dagli Stati membri, il contingente di tonno rosso di 16 779,5 tonnellate assegnato all´Ue per il 2007 è esaurito. La Commissione si vede pertanto costretta a chiudere la pesca in tutta l´Ue. Questa decisione riguarda Cipro, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna, in quanto Italia e Francia, gli altri due Stati membri interessati, hanno chiuso le loro attività di pesca, rispettivamente, in luglio e in agosto. La Commissione ha constatato carenze nelle dichiarazioni dei dati sulle catture, necessarie per monitorare in tempo reale l´utilizzazione del contingente Ue. Essa intende adottare entro breve provvedimenti per far fronte a tali carenze. Inoltre, per evitare il ripetersi dei problemi incontrati quest´anno, la Commissione presenterà delle misure in tempo utile per la campagna di pesca 2008. Il Commissario per la pesca e gli affari marittimi Joe Borg ha dichiarato in proposito: "Ci troviamo chiaramente di fronte, da un lato, al problema del sovrasfruttamento di uno stock che è già a rischio di esaurimento e, dall´altro, a quello di una ripartizione equa fra gli Stati membri interessati. Come è suo dovere, la Commissione farà il possibile per risolvere urgentemente tali questioni. " Sono sette gli Stati membri che praticano la pesca del tonno rosso, ossia Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna. Il contingente Ue, che ammonta a 16 779,5 tonnellate, era stato assegnato dell´Iccat (Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico) nel corso di una riunione svoltasi a Tokyo in gennaio e in seguito suddiviso fra gli Stati membri utilizzando un criterio di ripartizione convenuto (v. Ip/07/257 e Memo/07/85). L´italia ha chiuso la pesca del tonno rosso il 24 luglio e la Francia il 27 agosto. È chiaro che il contingente Ue è completamente esaurito e la Commissione deve pertanto chiudere completamente la pesca per le navi Ue. Nel caso degli Stati membri che non hanno ancora esaurito il proprio contingente, la normativa Ue contempla disposizioni che consentono la compensazione negli anni successivi. Essa prevede inoltre meccanismi di deduzione dei quantitativi sovrasfruttati dagli Stati membri interessati. Per quanto riguarda il contingente globale Ue, il piano di ricostituzione dell´Iccat comprende un sistema di restituzione a carico delle parti responsabili del sovrasfruttamento. Il comitato di applicazione dell´Iccat si riunirà in novembre per stabilire i dati definitivi delle catture relative alla campagna 2007 per tutte le parti contraenti. Una volta che l´Iccat avrà deciso le misure da adottare in relazione al superamento del contingente, la Commissione presenterà la propria proposta in materia di restituzione e compensazione nell´ambito dell´Ue e provvederà affinché gli Stati membri penalizzati da questa chiusura anticipata della pesca per il 2007 siano compensati nell´ambito dell´assegnazione delle possibilità di pesca future. È essenziale evitare il sovrasfruttamento in modo che il piano di ricostituzione sia attuato pienamente ed efficacemente da tutti gli Stati membri interessati. Per la Commissione questo comporterà in particolare dichiarazioni più tempestive ed affidabili dei dati sulle catture effettive. Oltre ad adottare nei tempi stabiliti il regolamento che recepirà definitivamente il piano di ricostituzione dell´Iccat nel diritto comunitario (v. Mex/07/0403), la Commissione valuterà misure atte a garantire che gli Stati membri rispettino i requisiti in materia di "comunicazione in tempo reale" contenuti nel piano, utilizzando la dichiarazione delle catture per periodi di cinque giorni che i comandanti dei pescherecci sono tenuti a compilare. La Commissione proseguirà ed estenderà le visite non annunciate dei propri ispettori a porti di sbarco e allevamenti e si impegnerà per migliorare lo scambio di informazioni fra i responsabili nazionali del settore della pesca negli Stati membri e fra questi ultimi e le altre parti contraenti dell´Iccat, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento dei tonni nelle gabbie da ingrasso. Anche il programma internazionale di ispezione reciproca in mare elaborato dell´Iccat riceverà una considerazione prioritaria. Ai paesi importatori, in particolare al Giappone, si chiederà di rifiutare le importazioni che non risultino pienamente conformi alle misure Iccat. Lo stock orientale di tonno rosso (Atlantico orientale e Mediterraneo) è soggetto a sovrasfruttamento da molti anni e gli esperti hanno ripetutamente messo in guardia contro il pericolo dell´esaurimento se non verranno prese misure per ridurre drasticamente l´attività di pesca. Il livello elevato della pesca eccessiva non dichiarata è stato individuato come la causa principale del depauperamento dello stock. Dato che il tonno rosso rientra fra le specie altamente migratorie, le attività di pesca sono gestite nell´ambito dell´Iccat. L´ue è membro attivo dell´Iccat e ha svolto un ruolo guida nell´adozione del nuovo piano quindicennale di ricostituzione dello stock orientale di tonno rosso, piano che è stato adottato alla riunione annuale dell´Iccat tenutasi lo scorso novembre a Dubrovnik (v. Ip/06/1632). Uno dei risultati principali del piano consiste nell´istituzione di un regime di controllo ed esecuzione rigoroso e completo, inteso a contrastare la pesca eccessiva che, per definizione, è pesca illegale. La Commissione attribuisce grande importanza al successo dell´attuazione del piano di ricostituzione in generale, e del sistema di controllo in particolare, e invita gli Stati membri che praticano questo tipo di pesca a cooperare fra loro e con le altre parti contraenti dell´Iccat e la Commissione al fine di evitare il sovrasfruttamento che minaccia la sopravvivenza di una delle attività di pesca più antiche e ricche d´Europa. Nella tabella seguente sono riportati i contingenti per tutti gli Stati membri che praticano questo tipo di pesca.
Stato Membro Contingente Assegnato (t)
Cipro 154,68
Francia 5 493,65
Grecia 287,23
Italia 4 336,31
Malta 355,59
Portogallo 523,88
Spagna 5 568, 21
Altri 60
Ce 16 779,55
Tac globale Iccat 29 500
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AGRICOLTURA: UE APPROVA PSR,DISPONIBILI 900 MILIONI BECCALOSSI: UN GRANDE RISULTATO, MISURE ATTUATIVE GIA´ NEL 2007  
 
 La Commissione Europea ha dato il via libera al Programma di Sviluppo Rurale presentato da Regione Lombardia per il periodo 2007-2013. La dotazione complessiva prevista dal piano è di 900 milioni di euro. Di questa cifra, circa 400 milioni sono fondi comunitari, i restanti 500 comprendono le risorse messe a disposizione da Regione e Stato. A darne notizia è Viviana Beccalossi,. "Si tratta di un risultato particolarmente importante - commenta la vicepresidente della Regione e assessore all´Agricoltura Viviana Beccalossi - frutto di una complessa trattativa iniziata esattamente un anno fa, prima con il ministro Paolo De Castro e con le altre Regioni, quindi con l´Unione Europea. Ad oggi è bene sottolineare che sono solo cinque le Regioni italiane cui la Commissione Ue ha approvato il Psr: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, e Provincia Autonoma di Bolzano. Mi sembra quindi che, anche in questa occasione, Regione Lombardia abbia mantenuto fede ai propri impegni nei confronti di tutto suo il mondo rurale. Con ben 52 milioni in più rispetto al riparto del 2000 - prosegue Viviana Beccalossi - oggi pesiamo per il 4,98% sull´ammontare complessivo dei fondi destinati allo Sviluppo Rurale nazionale, contro il 4,26% della programmazione 2000/2006". E a render ancor più significativo il traguardo raggiunto dalla Lombardia è proprio il confronto con le altre Regioni. "In un momento di generale difficoltà e di minor disponibilità finanziaria che ha causato diminuzioni importanti negli importi dei fondi assegnati a tutte le altre Regioni - aggiunge Viviana Beccalossi - solo la Lombardia ha ottenuto maggiori risorse rispetto alla scorsa programmazione. Tra le 15 dell´area del centro-nord siamo quella che si è vista assegnare più fondi per lo Sviluppo Rurale, seconda solo all´Emilia Romagna". Va sempre ricordato che la Lombardia recita un ruolo fondamentale e di assoluta protagonista nel panorama agricolo nazionale con il 14% della produzione nazionale, oltre 70. 000 strutture produttive, più di 200. 000 lavoratori e primati nei settori del lattiero-caseario, dei cereali, del riso e della carne. "Con le risorse del Programma di Sviluppo Rurale - continua Viviana Beccalossi - potremo essere ancor più competitivi, rivolgendo ad esempio una particolare attenzione al ruolo multifunzionale dell´agricoltura e a quello delle bioenergie. I 900 milioni del nuovo Programma potranno infatti generare un indotto stimabile in circa 2 miliardi di euro e stiamo già lavorando con la consueta determinazione per pubblicare le disposizioni attuative delle misure entro il 2007". .  
   
   
OK EUROPEO AL PIANO DI SVILUPPO RURALE DEL VENETO  
 
Il Comitato Star ha valutato positivamente il Piano di Sviluppo Rurale del Veneto, che può così diventare pienamente operativo. “Ora – ha commentato il vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia – possiamo attivare concretamente i bandi per mettere a disposizione delle circa 160 mila aziende agricole della Regione i 914 milioni euro disponibili nel periodo di programmazione 2007 – 2013”. “Il nostro Psr, il primo ad essere considerato ricevibile a Bruxelles, sarà probabilmente l’ultima occasione finanziariamente significativa – ha sottolineato Zaia – a disposizione dell’agricoltura e del sistema agroindustriale veneti per consolidare ed accrescere la propria competitività nel mercato europeo e mondiale. Per questo vogliamo investire bene i finanziamenti, premiando le progettualità che possano concretamente fare da volano per il consolidamento del settore. Per questo ho già avviato sul territorio una serie di incontri con gli imprenditori agricoli, ai quali intendo essere personalmente presente assieme ai tecnici della Regione, allo scopo di illustrare e spiegare contenuti, opportunità e vincoli del documento”. “Voglio ricordare in proposito – ha concluso Zaia – che nell’ambito del Piano intendiamo privilegiare le azioni di sistema, in particolare con il cosiddetto pacchetto giovani che non si limita al contributo per l’insediamento, e con i progetti integrati di filiera, che premiano tutti i segmenti che la compongono. .  
   
   
RISCHIO BLOCCO FONDI UE PER LA MONTAGNA  
 
 Regioni E Uncem Chiedono L’intervento Di Prodi Aosta – In una lettera congiunta indirizzata al Presidente Prodi, il Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta - e coordinatore della Commissione politica della montagna presso il Cinsero – on. Luciano Caveri e il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi hanno ribadito la necessità di riprendere al più presto l’iter interistituzionale già avviato nella scorsa primavera dalla “Intesa per una strategia condivisa e integrata di sviluppo locale delle montagne italiane” raggiunta a livello politico da Governo, grazie in particolare al lavoro dei Sottosegretari Gobbo e Bubbico, Regioni e Uncem. Tale accordo, che consente, tra le altre cose, l’impiego delle risorse messe a disposizione dal Quadro Comunitario di Sostegno 2007-2013 a favore dello sviluppo sostenibile delle aree montane, e dà priorità al recupero e alla valorizzazione dell’ambiente attraverso le linee di intervento che saranno individuate nel Dupimont (Documento Unico di Programmazione Interregionale per la Montagna), dovrebbe al più presto risolversi nell’approvazione formale dell’Intesa, nelle sedi istituzionali preposte, in maniera da avviare al più presto il complesso iter di azioni congiunte a sostegno delle aree montane. Per motivi inspiegabili, il Ministero per gli Affari regionali, che detiene altresì la delega alle alla montagna, ha dilazionato sine die l’iscrizione all’ordine del giorno e quindi l’innesco del processo, con il rischio pertanto di mettere in pericolo la programmazione e l’impiego dei fondi comunitari a favore delle aree montane del nostro Paese. “Abbiamo lavorato da mesi a stretto contatto con Governo e Regioni per giungere preparati alle scadenze imposte dal calendario per l’impiego dei fondi europei – ha detto il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi –. Appare quindi inspiegabile uno stallo che a questo punto rischia di compromettere la possibilità di impiegare da parte delle Regioni e degli enti locali risorse comunitarie a favore delle aree montane”. “Abbiamo voluto fare appello alla sensibilità del Presidente Prodi – ha spiegato il Presidente della Regione Valle d’Aosta Luciano Caveri – sottolineando la nostra preoccupazione per l’improvviso e immotivato intervento di sospensione, che contraddice quanto già stabilito con il Governo, al fine di riprendere in maniera istituzionalmente coerente le positive relazioni e superare al più presto le eventuale problematiche nel frattempo intercorse. ” .  
   
   
IL PIEMONTE AL CONVEGNO DI BARI SUI SERVIZI DI SUPPORTO ALL´AGRICOLTURA TARICCO: STRATEGICI PER IL NUOVO PSR  
 
La Regione Piemonte partecipa, con un intervento dell’assessore Mino Taricco previsto per domani, al convegno internazionale “I servizi di sviluppo agricolo in Italia: le sfide per il futuro”, organizzato dalla Regione Puglia a Bari il 19 e 20 settembre. I servizi di sviluppo si possono definire come l’insieme delle attività di supporto all’agricoltura, dalla formazione alla ricerca, dalla consulenza aziendale all’assistenza tecnica, che svolgono un ruolo importante per coadiuvare e informare gli operatori e fornire un costante monitoraggio sull’andamento del comparto agricolo. L’attuale orientamento della Pac (Politica Agricola Comunitaria) prevede il potenziamento delle attività di sviluppo, considerate strategiche per favorire una maggiore consapevolezza degli agricoltori e rendere più efficaci strumenti e azioni, in particolare in relazione alle tematiche emergenti: l’ambiente e l’energia, il benessere animale, la sanità pubblica, le buone pratiche agronomiche, il cambiamento climatico, le rivoluzioni tecnologiche, le riforme dell’intervento pubblico, le nuove tendenze demografiche, l’emergere di nuovi mercati. Il convegno di Bari, organizzato dalla Regione Puglia in qualità di coordinatrice del programma interregionale sui servizi di sviluppo rurale, vuole essere un momento di valutazione sui progetti di sviluppo portati avanti dalle regioni italiane, cui il Piemonte ha contribuito, tra gli altri, con progetti pilota in campo fitosanitario e corsi di formazione sulla condizionalità, e tracciare linee di tendenza per il futuro. L’assessore Taricco interverrà giovedì pomeriggio, 20 settembre, alla tavola rotonda conclusiva con il Ministro per le Risorse Agricole Paolo De Castro e gli Assessori di altre Regioni italiane, affrontando in particolare il tema del ruolo delle regioni per lo sviluppo dei servizi all’agricoltura. “I servizi di sviluppo agricolo sono un aspetto importantissimo della nostra attività – sottolinea Taricco – in quanto forniscono basi formative, di consulenza e di assistenza al mondo rurale. In vista dell’avvio della nuova fase di pianificazione tracciata nel Psr (Programma di Sviluppo Rurale), che porterà in Piemonte nel corso di 7 anni oltre 1 miliardo di euro, è necessario mettere in campo gli strumenti e le tecnologie più adeguati per affrontare al meglio questo passaggio strategico per la nostra agricoltura e il nostro territorio. ” .  
   
   
MATERA: GRAVE LA SITUAZIONE DELLE IMPRESE AGRICOLE PROVINCIALI  
 
 È di estrema difficoltà, a causa della grave debitoria e di altre innumerevoli questioni che non hanno avuto finora risposta, la situazione delle imprese agricole del Materano. La conferma è venuta oggi a Matera nel corso di un incontro, che il presidente della Camera di Commercio di Matera Domenico G. Bronzino ha avuto, su sollecitazione delle organizzazioni professionali agricole, con i rappresentanti di Coldiretti, Cia, Copagri e Confagricoltura. L’incontro ha confermato lo stato di crisi di un settore che sta pagando i ritardi nella mancata attuazione dei vari protocolli sottoscritti nelle sedi istituzionali. “L’ultimo – ha detto il presidente della Coldiretti, Giuseppe Ditaranto - è del gennaio 2007. Venne sottoscritto, davanti al prefetto di Matera, dal presidente della giunta regionale di Basilicata, Vito De Filippo, dall’assessore all’agricoltura Gaetano Fierro, dal direttore generale del Dipartimento agricoltura Rocco Rosa e dai presidenti delle quattro organizzazioni professionali agricole. In cima alle cose da fare c’è la situazione debitoria, l’impegno ad attivare gli strumenti finanziari predisposti dalla Regione con ulteriori interventi di sostegno, di cui l’Ismea ha la titolarità con la possibilità a sviluppare la convenzione. E poi l’impiego di risorse residue dei Por, di ottenere il pagamento delle spettanze vantate dal mondo agricolo sul Piano regionale di sviluppo e di altre questioni come la predisposizione di una adeguata normativa che rilanci il made in Basilicata. Ma se non si risolve il problema della debitoria sono inutili i programmi di ripresa, che attendiamo di vedere’’. Paolo Dicembrino, presidente della Cia, sollecita l’attuazione di tempi certi per il sostegno alle imprese agricole. “Il settore – ha detto Dicembrino - è allo stremo, alcuni hanno lasciato perché sono nella impossibilità di andare avanti. La debitoria è un macigno per tutti. Con la Regione ci sono impegni che vanno rispettati, con una tempistica nei pagamenti e nella erogazione delle risorse che deve essere certa. Il tempo gioca a sfavore non solo degli operatori agricoli e delle aziende, ma di tutta l’economia lucana’’. Nel corso dell’incontro le organizzazioni professionali agricole, per Copagri erano presenti Nicola Minichino e per la Confagricoltura Raguso e Riccardi, hanno elencato la lunga sequenza di impegni non mantenuti dalla Regione Basilicata, anche in atti ufficiali, dopo fasi che hanno portato le imprese agricole alla protesta. “Una situazione – ha detto il presidente della Camera di commercio, Domenico G. Bronzino - ormai divenuta cronica e generale. Nessun comparto e nessuna azienda ne è, purtroppo, immune. Le gravi difficoltà di carattere commerciale vengono sistematicamente e, in modo pervicace, penalizzate da una burocrazia e da una gestione politica molto spesso sorda alle necessità degli imprenditori o ancora, peggio, distratta da altri problemi di carattere politico o personale. Il mondo agricolo è al punto di grande e insostenibile collasso e questo provocherà il reale e definitivo crollo di tutta l’economia della nostra regione, tenendo presente che appartiene al settore primario circa il 50 per cento delle imprese iscritte alle Camere di commercio. Le ripercussioni si stanno avendo e si aggraveranno su un settore, che vanta il maggior numero di addetti e di fatturato e di un indotto altrettanto corposo. Se non ci saranno risposte immediate, se si continuerà con la politica dei rinvii e delle riunioni inconcludenti, tutte le responsabilità ricadranno su quanti hanno aggravato la crisi del settore, vuoi per incapacità e vuoi per superficialità. Auspichiamo che l’intera Giunta regionale si ripieghi sui gravissimi problemi del settore primario, per attuare nei fatti e in tempi brevi tutto quanto la Regione Basilicata si è impegnata a fare per il mondo agricolo, ma non ha ancora attuato’’. .  
   
   
LA TROMBA D’ARIA IN VALSUGANA SECONDO I PRIMI RILIEVI, I DANNI RIGUARDANO I MELETI E LE SERRE DI COLTIVAZIONE DELLE FRAGOLE “LA PROVINCIA FARÀ IL POSSIBILE PER RISPONDERE ALLE RICHIESTE DI AIUTO DEGLI AGRICOLTORI”  
 
– L’assessore provinciale all’agricoltura, Tiziano Mellarini, ha voluto verificare di persona i danni subiti dalle coltivazioni agricole, meleti in particolare, a seguito della tromba d’aria che nel pomeriggio del 18 settembre ha interessato la zona di Caldonazzo e Tenna, per estendersi all’intera Valsugana. Accompagnato dai tecnici provinciali, l’assessore ha incontrato gli agricoltori, visitando alcune delle zone più colpite. “La mia presenza – ha sottolineato l’assessore Mellarini agli agricoltori – è un segnale che la Provincia autonoma di Trento vuole dare al settore agricoltura così duramente colpito dalle avversità atmosferiche. Faremo il possibile per rispondere alle richieste di aiuto che ci arrivano dal settore agricolo della Valsugana, uno dei più importanti del Trentino, soprattutto per gli interventi di ripristino delle colture di melo, impianti moderni e di qualità”. Complessivamente i danni ammontano a circa 750 mila euro su un’area stimata in almeno 11 ettari per i soli meleti. Pomeriggio dedicato ad incontrare coltivatori e a visitare i campi danneggiati dalla grandine quello di oggi dell’assessore provinciale all’agricoltura, Tiziano Mellarini. Il responsabile dell’agricoltura ha voluto incontrare di persona i coltivatori delle zone di Cadonazzo, Tenna e della Valsugana, investite ieri da una tromba d’aria di eccezionale intensità. L’assessore provinciale all’agricoltura Mellarini ha poi compiuto una prima ricognizione nei meleti tra Caldonazzo e Tenna. Da parte dell’assessore è venuta la rassicurazione circa le iniziative che la Provincia autonoma di Trento può intraprendere per far fronte all’emergenza agricola: “ Da parte mia posso garantire che la Provincia farà tutto ciò che sarà possibile per venire incontro alle esigenze degli agricoltori della Valsugana. Codipra già oggi ha inviato gli ispettori per una prima quantificazione del danno e la copertura assicurativa aiuta a far fronte alla perdita finanziaria. Lavoreremo anche per aiutare quanti hanno subito dei danni alle coltivazioni, in particolare lo sradicamento dei meleti e i danni alle serre per le fragole. Si tratta, infatti, di impianti moderni e che avrebbero garantito nei prossimi anni una produzione di alta qualità. Credo che sia compito della Provincia seguire questi agricoltori, alcuni dei questi sono dei giovani, a sostegno di un’agricoltura modello”. Da una prima stima, la tromba d’aria ha devastato completamente in Alta Valsugana circa 6 ettari di frutteti che sono completamente da rinnovare: si tratta principalmente di impianti giovani, 4-5 anni circa, per la maggior parte prossimi alla raccolta. La zona più colpita dall’evento si trova vicino al fiume Brenta zona Via Andanta di Caldonazzo. In Bassa Valsugana sono stati interessati in particolare i territori comunali di Telve, Carzano, Scurelle, Castelnuovo e Spera. I danni risultano sparsi sul territorio e alle coltivazioni: i frutteti danneggiati misurano all’incirca 3 ettari, mentre per quanto riguarda le coperture delle colture minori (fragola lampone mirtillo ecc. ) la superficie danneggiata è stimabile in 1,5 -2 ettari. In questo ultimo caso, i danni vanno dal telo di copertura strappato fino alla struttura portante. “Molti degli impianti danneggiati di fragola – spiega l’assessore Tiziano Mellarini - sono in fase produttiva per cui diventa essenziale un immediato ripristino della copertura, prima di nuove precipitazioni”. Nelle coltivazioni a melo, la produzione dei frutteti sradicati sarà destinata all’industria di trasformazione, a causa delle lesioni riportate dalla frutta. Oltre a questo tipo di danni, si sommano anche le perdite di produzione dovute alla caduta di frutta provocata dal vento sugli impianti illesi su un’ara di svariati ettari. .  
   
   
IL PIEMONTE AL CONVEGNO DI BARI SUI SERVIZI DI SUPPORTO ALL’AGRICOLTURA TARICCO: “STRATEGICI PER IL NUOVO PSR”  
 
La Regione Piemonte partecipa, con un intervento dell’assessore Mino Taricco previsto per domani, al convegno internazionale “I servizi di sviluppo agricolo in Italia: le sfide per il futuro”, organizzato dalla Regione Puglia a Bari il 19 e 20 settembre. I servizi di sviluppo si possono definire come l’insieme delle attività di supporto all’agricoltura, dalla formazione alla ricerca, dalla consulenza aziendale all’assistenza tecnica, che svolgono un ruolo importante per coadiuvare e informare gli operatori e fornire un costante monitoraggio sull’andamento del comparto agricolo. L’attuale orientamento della Pac (Politica Agricola Comunitaria) prevede il potenziamento delle attività di sviluppo, considerate strategiche per favorire una maggiore consapevolezza degli agricoltori e rendere più efficaci strumenti e azioni, in particolare in relazione alle tematiche emergenti: l’ambiente e l’energia, il benessere animale, la sanità pubblica, le buone pratiche agronomiche, il cambiamento climatico, le rivoluzioni tecnologiche, le riforme dell’intervento pubblico, le nuove tendenze demografiche, l’emergere di nuovi mercati. Il convegno di Bari, organizzato dalla Regione Puglia in qualità di coordinatrice del programma interregionale sui servizi di sviluppo rurale, vuole essere un momento di valutazione sui progetti di sviluppo portati avanti dalle regioni italiane, cui il Piemonte ha contribuito, tra gli altri, con progetti pilota in campo fitosanitario e corsi di formazione sulla condizionalità, e tracciare linee di tendenza per il futuro. L’assessore Taricco interverrà giovedì pomeriggio, 20 settembre, alla tavola rotonda conclusiva con il Ministro per le Risorse Agricole Paolo De Castro e gli Assessori di altre Regioni italiane, affrontando in particolare il tema del ruolo delle regioni per lo sviluppo dei servizi all’agricoltura. “I servizi di sviluppo agricolo sono un aspetto importantissimo della nostra attività – sottolinea Taricco – in quanto forniscono basi formative, di consulenza e di assistenza al mondo rurale. In vista dell’avvio della nuova fase di pianificazione tracciata nel Psr (Programma di Sviluppo Rurale), che porterà in Piemonte nel corso di 7 anni oltre 1 miliardo di euro, è necessario mettere in campo gli strumenti e le tecnologie più adeguati per affrontare al meglio questo passaggio strategico per la nostra agricoltura e il nostro territorio. ” .  
   
   
AGRICOLTURA, POSIZIONI DEBITORIE NEI CONFRONTI DELL``INPS  
 
Entro l´8 ottobre le aziende agricole dovranno saldare i debiti con l´Inps. Una complessa operazione di recupero di quasi 6 miliardi di euro di credito, a livello nazionale, che l´Istituto previdenziale vanta nei confronti di centinaia di migliaia di imprese del settore primario. Una scadenza che interessa anche le Marche. Lo ricorda l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini, che evidenzia come ´la ristrutturazione dei debiti contributivi agricoli rappresenti l´ultima possibilita` offerta dal ministero delle Politiche Agricole alle aziende e ai lavoratori interessati´. Il ministro Paolo De Castro ha invitato gli assessorati regionali e le organizzazioni di categoria a sollecitare un´ampia adesione all´iniziativa. Se non si raggiungesse una soglia di adesione pari ad almeno 2 miliardi di euro, aumenteranno gli importi dovuti dai singoli debitori. I titolari dei crediti, inoltre (le banche che hanno acquistato i titoli dall´Inps) avvieranno iniziative giudiziarie per recuperare il totale del debito e il Ministero non avrebbe ulteriori margini di manovra per intervenire, trattandosi, a quel punto, di un contenzioso che coinvolge la sfera privata dell´attivita` aziendale. ´La ristrutturazione dei debiti ´ ricorda Petrini ´ rappresenta un´importante occasione per superara questo diffuso problema, dopo anni di richieste, proposte e mancate soluzioni. Un´opportunita` che le aziende marchigiane non devono perdere, in quanto la regolarita` contributiva rappresentera`, sempre, piu`, nei prossimi anni, uno dei parametri necessari per poter usufruire delle agevolazioni comunitarie, nazionali e regionali´. A partire dall´11 giugno 2007 le aziende e i lavoratori del settore agricolo, con posizioni contributive non regolarizzate, hanno la possibilita` di aderire a un progetto di ristrutturazione delle posizioni debitorie, maturate fino al 2004, attraverso il pagamento di un importo che varia dal 22 al 30 per cento del debito complessivo, a seconda dell´opzione scelta e dal livello di adesione all´iniziativa da parte degli interessati. Dopo l´8 ottobre i debiti andranno saldati senza la copertura del ministero delle Politiche Agricole. .  
   
   
BIRRA: SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
 Il consumo totale 2006 è stato di circa 1. 800 milioni di litri, in crescita del 2% in quantità e del 3,7% in valore, confermando il trend positivo del 2005. L’andamento positivo va attribuito alla stagione estiva abbastanza favorevole e ad una tendenza di fondo all’espansione del target dei consumatori (immigrati e nuove generazioni). Le birre normali perdono terreno, in particolare le savings. Il consumo di birra si sta facendo sempre più consapevole, sempre più spesso si opta per un consumo contenuto, ma di prodotti validi. La sostituibilità delle marche è ormai piuttosto ridotta. Buono invece l’andamento delle birre premium e delle specialità che continuano a guadagnare incidenza sul totale del settore. Le birre analcoliche confermano la lieve ripresa mostrata nel 2005: la maggiore attrattività del segmento è confermata dall’ingresso di nuovi prodotti analcolici sul mercato. Dati di sintesi, 2006
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica(a) (Mn. Euro) 1. 291,0
Export/produzione(b) (%) 6,1
Import/consumo(b) (%) 32,4
Valore del mercato(b) 1. 930,0
Variazione media annua del mercato 2006/2002(b) (%): 2,3
Quota di mercato delle prime 4 aziende(b) (%) 61,1
Quota di mercato delle prime 8 aziende(b) (%) 71,9
Previsioni di sviluppo del mercato:
· 2007/2006 (%) (b) -1/-2
· tendenza di lungo periodo stabilità
a - al netto dell’imposta di fabbricazione, Iva esclusa b) - in volume .
 
   
   
TRIESTE: ILLUSTRATO DDL APICOLTURA  
 
Complessivamente in Friuli Venezia Giulia operano circa 1500 apicoltori, che detengono oltre 27 mila alveari e la produzione di miele è intorno alle 300 tonnellate annue mentre è scarsamente presente la produzione di polline e di pappa reale. E se negli ultimi vent´anni è calato il numero degli apicoltori (che erano 2000), il numero delle colonie è in lieve ma costante crescita nonostante le patologie degli alveari e le difficoltà commerciali condizionate dalla globalizzazione. Dati che indicano come l´apicoltura sia sempre meno una attività amatoriale e sempre più una fonte di reddito e svolga, oltre alla funzione economica anche quella sociale costituendo inoltre un´arma strategica per migliorare l´agricoltura e tutelare l´ambiente. Da qui la necessità di una nuova normativa in materia, tradotta nel disegno di legge della Giunta che l´assessore alle risorse agricole Enzo Marsilio ha illustrato alla Ii Commissione consiliare, presieduta da Mirio Bolzan (Pd-ds), e che ha l´obiettivo di disciplinare, tutelare e promuovere l´apicoltura regionale (attualmente regolamentata dalla legge regionale 16 del 1988) tenendo presenti le caratteristiche del territorio agroforestale e il quadro normativo statale e comunitario. Non viene comunque cambiata l´impostazione della precedente normativa e sono confermati incentivi e strumenti finanziari, ruolo del Lar- Laboratorio apistico regionale, quale come punto di riferimento per gli operatori, e dei Consorzi tra apicoltori. Il testo all´attenzione della Commissione sostituisce quello di un ddl precedente (del novembre 2006) rivisto in seguito all´entrata in vigore degli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013 e della legge regionale 24 del 2006, che conferisce funzioni e compiti amministrativi in materia di agricoltura e foreste alle Province e alle Comunità montane. Con questo provvedimento, ora, si è ritenuto di conferire tali funzioni e compiti amministrativi solamente alle Province, per evitare l´eccessivo frazionamento delle competenze e dei fondi relativi al settore apistico, cosa che renderebbe inefficaci gli interventi. In tutto 21 gli articoli che compongono il testo. Oltre a introdurre ulteriori definizioni (come quelle di favo da nido, famiglia, nucleo e alveare stanziale) per una maggiore chiarezza della materia e una migliore applicazione degli interventi, si sottolinea il ruolo degli organismi associativi tra apicoltori (art. 3), degli esperti apistici (4), si affronta l´uso dei fitofarmaci (5) e si tratta della denuncia degli alveari (6), del trasferimento di api e alveari (7), del nomadismo (8). Commissioni apistiche regionali (9) avranno il compito di stabilire per ogni specie nettifera il numero massimo di alveari da ammettere nelle singole zone e di esprimere parere in merito alle richieste di autorizzazione al nomadismo (10) presentate dagli apicoltori ai Consorzi, mentre l´articolo 11 prevede i casi in cui l´esercizio del nomadismo possa essere svolto in assenza dell´autorizzazione. L´articolo 12 concerne il Programma regionale triennale per l´apicoltura, il 13 i finanziamenti per il suo sviluppo, il 14 il finanziamento dei programmi degli organismi associativi tra apicoltori e il 15 le convenzioni. Mentre l´articolo 16 precisa le modalità di trasferimento delle risorse regionali e statali alle Province per l´attuazione degli interventi, il 17 riguarda il Lar. Gli ultimi articoli riguardano rispettivamente le sanzioni (18), la vigilanza e il controllo (19), le norme transitorie (20) e le abrogazioni (21). .  
   
   
AVVISO AGLI APICOLTORI: INFESTAZIONE DA VARROASI  
 
Aosta - A seguito dei numerosi sopralluoghi effettuati dai tecnici apistici negli apiari valdostani, l’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali rende noto che è in atto una preoccupante infestazione da varroasi. La spiegazione di questo grave attacco è probabilmente da attribuire alle condizioni meteorologiche troppo miti registrate durante lo scorso inverno, con conseguente sviluppo anticipato delle colonie, che ha consentito anche alla varroa più cicli riproduttivi. Questa e altre cause stanno provocando gravi reinfestazioni, anche negli apiari tuttora sotto trattamento. L’assessorato ricorda agli apicoltori che i trattamenti contro la varroasi sono obbligatori e devono essere effettuati, nei tempi e con le modalità stabilite dal Servizio Veterinario, esclusivamente con i principi attivi autorizzati e con obbligo di annotazione sul registro dei farmaci. L’assessorato consiglia, agli apicoltori che hanno trattato i propri alveari con l’Apistan, di prolungare la permanenza delle strisce all’interno delle colonie per ulteriori venti giorni, a partire dalla scadenza delle sei settimane precedentemente consigliate, anche in considerazione del fatto che la stessa ditta produttrice del farmaco consiglia di tenere le strisce all’interno dell’alveare per un periodo di tempo compreso tra le sei e le dieci settimane, a seconda delle condizioni ambientali. A coloro che avessero utilizzato prodotti diversi (Apilife Var o Apiguard) si suggerisce di controllare lo stato d’infestazione delle colonie e di rivolgersi, per dubbi e informazioni, all’Ufficio apicoltura del Servizio sviluppo delle produzioni agro-alimentari, in località Grande Charrière, 66 a Saint-christophe (tel. 0165 275297-5298 oppure 3485503762). .  
   
   
LA CELEBERRIMA CARNE CHIANINA DI CECCHINI E PRELIBATE CRUDITÉ DI PESCE A FIERA MILANO FIERA FOOD SYSTEM PORTA L’ECCELLENZA DELLA RISTORAZIONE MILANESE A MIPEL  
 
Tra le molte novità del 92° Mipel – The Bagshow, la mostra internazionale della pelletteria in programma dal 20 al 23 settembre a Fiera Milano, c’è anche una ristorazione ancora più ricca e raffinata. Proprio in occasione di Mipel, Fiera Food System - società del gruppo Fiera Milano - ha infatti ampliato il numero dei punti ristoro del centro espositivo, con l’obiettivo di qualificare sempre più il servizio, facendone un tratto distintivo e un punto di forza delle mostre milanesi. Due i nuovi punti ristoro, pensati per soddisfare i palati più esigenti trasformando la tradizionale pausa pranzo in un’esperienza del palato. Per gli amanti del pesce nel padiglione 12 c’è Claudio, la Pescheria dei milanesi, uno dei più antichi e rinomati negozi di Milano dedicati ai prodotti del mare, oggi molto apprezzato anche per i suoi raffinati aperitivi. Claudio ha pensato per Mipel un menu che sposa qualità e leggerezza: dalle ostriche all’astice alla catalana, dal pesce marinato alle cruditè di pesce, il tutto accompagnato da raffinati vini da degustazione. Chi preferisce invece la carne trova il meglio sul mercato al padiglione 16, nel ristorante di Controvapore, il raffinato locale milanese della moda e del jet set, che serve esclusivamente tagli di carne chianina forniti, con spedizioni giornaliere dalla Toscana, dalla famosa macelleria Cecchini. Controvapore ha preparato per Mipel un menù “limited edition”, con carne cruda e cotta accompagnata da vini selezionati. Queste proposte si aggiungono alle altre collaborazioni speciali già avviate da Fiera Food System: Sadler, ristorante “stellato” e punto di eccellenza della ristorazione di Fiera Milano, La Banque, brand notissimo nel jet set milanese che ha aperto in Fiera un ristorante e un bar, il Beverin e Sushi Lab. “Qualità del prodotto e del servizio, varietà delle proposte e prezzo - spiega il presidente di Fiera Food System, Giulio Gallera - sono i tre elementi su cui abbiamo impostato un’azione di continuo aggiornamento della nostra offerta. Con la realizzazione dei punti ristoro “Controvapore” e “Pescheria da Claudio” all’interno dei padiglioni fieristici vogliamo fare della ristorazione un elemento trainante del successo delle rassegne fieristiche. Anche grazie all’Alta qualità ed all’originalità nell’offerta di ristorazione Fiera Milano conferma e consolida il proprio primato di primo polo fieristico europeo”. “Fiera Food System, dall’apertura del nuovo quartiere ha incrementato sempre più la propria offerta, differenziandola con menù diversi pensati per le differenti tipologie di consumatori che si rivolgono a noi” aggiunge Corrado Schwartz, amministratore delegato della società. Il quartiere espositivo fieramilano è una piccola città, intorno alla quale ruotano ogni anno circa 30mila espositori e oltre 4 milioni di visitatori, provenienti da tutto il mondo. Ecco perché Fiera Food System offre infinite possibilità, inserendo nelle proposte dei punti ristoro piatti provenienti dalle tradizioni culinarie di altri paesi, sia ‘popolari’ come gli hot dog e il kebab, che ‘raffinati’ come il sushi e la nouvelle cuisine. ” Con l’apertura operativa del nuovo quartiere espositivo nel settembre 2005, Fiera Food System ha registrato una forte crescita dei ricavi e un netto miglioramento della customer satisfaction (passando da un punteggio medio di 4. 7 a 5. 1 su una scala di 7). Fiera Food System gestisce nel quartiere fieramilano di Rho, insieme ai suoi partners commerciali, 84 punti di rstorazione fissi, con formule e offerte molto diversificate tra loro. Il quartiere offre 57 snack bar (differenziati tra 52 Snack Bar classici e 5 Bar Multi Snack che offrono oltre a panini freschi anche pizza, pasta e insalate), 6 Fast Food, 11 Self Service free-flow, 2 ristoranti con servizio al tavolo, 6 Vip Club ed una Clubhouse e Caffè della Stampa per avvenimenti di gala. Oltre a ciò, la società di Fiera Milano segue la realizzazione personalizzata di eventi quali cene di gala, buffet, cocktail e aperitivi, anche presso i singoli stand. .  
   
   
AL RISTORANTE CASANOVA DELL’HOTEL THE WESTIN PALACE DI MILANO, CINQUE APPUNTAMENTI CON I P IÙ GRANDI INTERPRETI DELLA CUCINA D’AUTORE 1 OTTOBRE - 17 DICEMBRE 2007  
 
Esiste una nuova cucina. Contemporanea, fresca, geniale, frutto di una nuova generazione di chef dalla solida preparazione tecnica e dall’insaziabile curiosità verso il nuovo. Su questo si innestano l’estro, la personalità, il gusto, la passione del cuoco-artigiano. Il prodotto, l’ingrediente, arrivano così a nuove forme di cottura, con interventi sulla struttura, sulla consistenza. La cucina classica cede il passo a inedite forme di espressione, in un curioso gioco di citazioni e rimandi. Esiste una cucina nuova. Per chi la vuole scoprire e goderne. L’occasione è offerta da Identità Golose (www. Identitagolose. It), congresso internazionale di cucina d’autore - a gennaio 2008 la quarta edizione - e dall’hotel The Westin Palace, partner del congresso fi n dalla suo esordio, da sempre attento ad arricchire e a rinnovare la propria cucina ospitando eventi gastronomici in cui si intrecciano innovazione e tradizione. Da ottobre a dicembre 2007, il ristorante “Casanova” dell’hotel The Westin Palace di Milano, ospiterà cinque imperdibili serate in cui sperimentare aspetti emblematici della creatività di altrettanti fra i più vivaci interpreti e ambasciatori del gusto contemporaneo. Un’occasione per i gourmet in cui ritrovare e scoprire piatti-mito o proposte inedite in uno dei più esclusivi luoghi dell’ospitalità milanese. In ordine di apparizione : Fulvio Pierangelini, patron del Gambero Rosso a San Vincenzo (Livorno); Norbert Niederkofl er, chef al St. Hubertus, ristorante dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano in Alta Badia (Bolzano); Alfonso Caputo, sul ponte di comando alla Taverna del Capitano di Nerano (Napoli); Massimo Bottura, patron de La Francescana a Modena ed Enrico Crippa, chef del ristorante Piazza Duomo di Alba (Cuneo) che concluderà il ciclo proponendo preziose variazioni sul tartufo. Le cene saranno proposte al costo medio di 130 euro con prenotazione obbligatoria. Lunedì 1 ottobre Moreno Cedroni Madonnina del Pescatore, Senigallia (Ancona) Lunedì 22 ottobre Norbert Niederkofl er St. Hubertus, San Cassiano, Badia (Bolzano) Lunedì 12 novembre Alfonso Caputo Taverna del Capitano, Nerano (Napoli) Lunedì 3 dicembre Massimo Bottura La Francescana, Modena Lunedì 17 dicembre Enrico Crippa Piazza Duomo, Alba (Cuneo) Informazioni: Magentabureau 02 4801 1841 Ristorante Casanova – The Westin Palace, Piazza della Repubblica, 20 - Milano – Tel. 02 6336 4001 .  
   
   
LA CIUÌGA: POVERA, RICCA PRELIBATEZZA DEL TRENTINO E VANTO D’ITALIA  
 
Confezionato esclusivamente sull’altopiano del Banale, nel comprensorio turistico Terme di Comano-dolomiti di Brenta, il prelibato salame con le rape è oggi presidio Slow Food. La sua terra lo celebra con una Sagra tra il goloso e il folkloristico, in calendario nell’antico borgo di San Lorenzo nel weekend del 3 e 4 novembre. Una duegiorni all’insegna di degustazioni, menu a tema, spettacoli di strada e musica antica… Di necessità virtù. Di pura necessità si trattò quando nella seconda metà dell’Ottocento, in un clima di grandi ristrettezze, ai piedi delle Dolomiti di Brenta si inventarono la ciuìga. E oggi, quel singolare salame con le rape, confezionato secondo tradizione solo ed esclusivamente nel borgo rurale di San Lorenzo in Banale, è indiscussa virtù gastronomica del comprensorio Terme di Comano – Dolomiti di Brenta, del Trentino e dell’Italia intera. Unica e inimitata, oggi la ciuìga è un presidio Slow Food. Confezionata originariamente con soli scarti di maiale (testa, cuore e polmoni), in proporzione del 20%, e con abbondanza di rape cotte e tritate, ai giorni nostri vanta invece il 70% di carni suine scelte e soltanto il 30% di ortaggi. Quel che basta però per conferirle un sapore deciso, pungente ma non piccante e davvero unico. Inconfondibile, come la forma piccola e allungata, simile a una pigna di conifera… quella che in dialetto locale si chiama appunto “ciuìga”. Riscattato il suo passato di povertà, il salamino affumicato è oggi una vera prelibatezza, da gustare al naturale, rielaborato in gustosi sughi, abbinato a patate lesse e cicoria oppure puré di patate e “capusi” (cavolo-cappuccio), adagiato su fette di pane leggermente tostato e imburrato e persino affettato sulla pizza. Ma rigorosamente in loco, in quello spicchio segreto e bellissimo di Trentino nascosto alle spalle del lago di Garda, alle falde del Parco Naturale Adamello Brenta. L’autunno è la sua stagione, quando si uccide il maiale e quando nei campi maturano le rape. E’ in questo periodo che i pochi, abili macellai del Banale sciorinano golose catene di ciuìghe, solo apparentemente infinite. Prodotte artigianalmente e in quantità limitata, requisite dai ristoranti locali e prenotate dagli estimatori, le ciuìghe vanno letteralmente a ruba. L’occasione per degustarle e acquistarle battendo tutti sul tempo è la Sagra della ciuìga, tradizionale appuntamento tra il goloso e il folkloristico in calendario a San Lorenzo in Banale nel weekend del 3 e 4 novembre nelle corti, tra i vicoli e nei “vòlti” (le vecchie cantine) dell’antica frazione Prusa. In programma degustazioni nelle cantine, menu a tema a prezzo fisso nei ristoranti, spettacoli di strada e antichi mestieri. Www. Comano. To e info@comano. To. .  
   
   
DA ´AZIENDA ROMANA MERCATI´ UN CONCORSO PER I MIGLIORI FORMAGGI  
 
L’ ´Azienda Romana Mercati´ , appartenenete alla Camera di commercio di Roma, in collaborazione con Unioncamere Lazio, promuove la quarta edizione del Concorso per i migliori formaggi ‘Premio Roma’ che si articola nelle seguenti sezioni: provinciale (riservato alla provincia di Roma), regionale (rivolto alle cinque province del Lazio), nazionale (aziende operanti su tutto il territorio italiano) e internazionale (tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo). L’iniziativa si propone di valorizzare le migliori produzioni casearie favorendone la diffusione sul mercato e di creare opportunità di incontri tecnici con i degustatori professionali, che saranno a disposizione delle aziende per fornire elementi utili ad intraprendere un percorso di miglioramento qualitativo del prodotto. Le domande dovranno pervenire all’Azienda Romana Mercati entro le ore 12. 00 del 31 ottobre. Possono partecipare al concorso unicamente i produttori, singoli o associati, autorizzati alla trasformazione di latte e capaci di una produzione annua di almeno 1. 000 chili del prodotto presentato. .  
   
   
PER TRE GIORNI PRATO CAPITALE DELLA PASTICCERIA SI DELINEA LO SPESSORE DEGLI ESPOSITORI CHE PARTECIPERANNO A DOLCEMENTEPRATO, LA KERMESSE DELL’ARTE DOLCIARIA IN PROGRAMMA AL CENTRO PECCI DAL 5 AL 7 OTTOBRE  
 
La Sicilia con i profumi della pasta di mandorle, la Campania con la tradizione dei babà e sfogliatelle, l’Abruzzo con i sapori genuini del parrozzo di Pescara, la Lombardia con la torta Donizetti… Da Sud a Nord, incluse molteplici incursioni nella pasticceria locale e regionale, la geografia del gusto tipico italiano si va delineando nella ricercatezza e nella qualità di Dolcementeprato: gli espositori che parteciperanno alla prima edizione della kermesse dell’arte dolciaria in programma al Centro Luigi Pecci dal 5 al 7 ottobre, provengono infatti da diverse regioni d’Italia e rappresentano punte di eccellenza nel panorama nazionale della creatività pasticcera. A un mese dall’avvio della manifestazione, la macchina organizzativa e ideatrice della manifestazione promossa da Confartigianato Imprese Prato e organizzata da Artex Centro per l’artigianato artistico e tradizionale, può vantarsi così di aver centrato uno degli obiettivi primari della manifestazione, quello di portare a Prato, per il weekend più goloso dell’anno, il gotha della pasticceria italiana che, al museo Pecci, sarà capace di sfornare raffinate opere d’arte del gusto, secondo la migliore tradizione e le ultime tendenze sul filo dell’innovazione e della sperimentazione. “L’iniziativa – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Stefano Acerbi – ha una grande valenza regionale e nazionale perché mette in vetrina il meglio della produzione del gusto alimentare ‘made in Italy’ e in particolare dell’alta pasticceria artigiana”. E basta veramente uno sguardo alla rosa degli espositori (un terzo proveniente dalla Toscana) per scoprire qual è il fior fiore della pasticceria del Belpaese su cui si alzerà il sipario del Pecci, nomi già incoronati dalle migliori guide e da altre pubblicazioni di settore. Si tratta, solo per citarne alcuni, della pasticceria Giovanni Pina di Trescore Balneario (il titolare, Giovanni Pina, è il presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani che, insieme al Consorzio pasticceri pratesi, ha collaborato all’evento), il Pan dell’Orso di Scanno (Aquila), la pasticceria De Riso di Minori (Salerno) la pasticceria Caprice di Fabrizio Campione (Pescara), la pasticceria Cappello di Palermo e l’antica Dolceria Rizza di Modica. “La scelta degli espositori – spiega Paolo Sacchetti, vicepresidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani e membro del Consorzio pasticceri pratesi – ha tenuto conto di un criterio di diversificazione regionale dei produttori di pasticceria, per cercare di riprodurre il più possibile a Dolcementeprato uno spaccato dell’eccellenze dolciarie della penisola da Nord a Sud”. Tutto questo a sottolineare la vocazione nazionale di una fiera che, nel suo dna, ha impresse le parole qualità, arte e artigianato, un leit motiv che risuona anche nella scelta di ambientare l’iniziativa al Pecci, punto di riferimento per l’arte contemporanea anche a livello internazionale. Dolcementeprato è promosso da Confartigianato Imprese Prato e organizzato da Artex - Centro per l’Artiginato Artistico e Tradizionale della Toscana, con il contributo di Regione Toscana, Toscana Promozione, Comune, Provincia e Camera di Commercio di Prato, Apt, con il patrocinio di Confartigianato Nazionale e la collaborazione del Consorzio Pasticceri Pratesi e dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Prato - Centro Per L’arte Contemporanea Luigi Pecci – 5-6-7 Ottobre 2007 Orari: Venerdi’ E Sabato 10. 00 – 22. 00; Domenica 10. 00 – 21. 00 Biglietto Euro 5; Ridotto Euro 3 Info 0574/5177836 www. Dolcementeprato. Com .  
   
   
ACQUA OLIGOMINERALE SAN BENEDETTO NASCE BUONA … E DIVENTA SEMPRE PIÙ BELLA.  
 
Nuovo look per l’intera linea naturale di Acqua Oligominerale San Benedetto. Nuovi e coloratissimi fardelli la rendono sempre più protagonista del punto vendita, grazie all’indovinata grafica “bifacciale” che riporta le immagini dello spot Tv, moltiplicando l’efficacia di un messaggio in cui emozione e cultura dell’Acqua si fondono con il ritmo della vita quotidiana. Ancora una volta l’immagine della dolcissima bambina e della sua mamma, in una duplice atmosfera fatta di natura e cieli blu cobalto, testimoniano le qualità dell’acqua, le sue origini, le proprietà depurative e idratanti. Un mix di contenuti, riassunto nel pay-off “vita da bere”, che arricchisce l’appeal del prodotto e consolida l’immagine della marca e del mondo dell’Acqua Oligominerale San Benedetto, con la forte coerenza di comunicazione integrata. La nuova grafica conferisce forte riconoscibilità e ampia visibilità alle confezioni di acqua minerale, fornendo informazioni chiare e dirette sulle caratteristiche e le origini dell’Acqua Minerale San Benedetto S. P. A. Www. Sanbenedetto. It .  
   
   
3° GIORNATA NAZIONALE GO WINE DOMENICA 14 OTTOBRE 2007 LE INTIMITA’ DELLA TERRA, LE CONFIDENZE DEL TERRITORIO TANTI APPUNTAMENTI IN TUTTA ITALIA, L’EVENTO ORGANIZZATO DAI CONSUMATORI  
 
Ori Evento in cui protagonista è il consumatore, come di rado avviene anche nel mondo del vino, in cui gran parte delle manifestazioni sono proposte dalle istituzioni o dalle stesse aziende vinicole. La “Terza Giornata Nazionale Go Wine”, in programma domenica 14 ottobre 2007 in tutta Italia, nasce da un’idea semplice che ha registrato, nelle passate edizioni, molti consensi: riunire da Nord a Sud della penisola, nelle città o nei luoghi del gusto, tanti consumatori-turisti del vino per promuovere iniziative legate ad un tema comune. Questa edizione parte dallo slancio dei positivi riscontri ottenuti nel 2005 e nel 2006 che hanno visto un progressivo aumento delle sedi organizzatrici di iniziative. Lo scorso 9 ottobre (2° Giornata) sono state oltre 50 le città italiane animate da eventi di livello e partecipate da molte persone. Se il protagonista è il consumatore, il destinatario di tante attenzioni sono i vini autoctoni italiani, quelli che meglio comunicano il rapporto fra vino e territorio. Nella Giornata Nazionale Go Wine le iniziative vanno verso una direzione precisa: promuovere una cultura del consumo dei vini di qualità che privilegia il rapporto con la terra e con l’identità di un luogo. Un modo insomma per camminare il territorio, scoprendo l’originalità dei suoi vini. Per cogliere…l’intimità della terra, il frutto di ciò che la terra produce, in un luogo preciso, e che comunica un carattere di unicità e tipicità. Per percepire…le confidenze del territorio, quello che la terra stessa racchiude e sussurra e che l’uomo del vino che incontri elabora e ti racconta. I vini autoctoni, proprio perché tali, sono sempre esistiti, e non sono certo una novità: forse non sempre si è avuta la consapevolezza in passato di coglierne l’importanza e la ricchezza per il successo della viticoltura. Se la prospettiva è quella di consolidare un fenomeno, di andare oltre l’effetto moda, pensiamo che andare verso i vini autoctoni, sia come avvicinarsi (ri-avvicinarsi) alla terra, cogliere le confidenze del territorio, capire ed apprezzare meglio cosa beviamo. Sviluppando anche una nuova figura di consumatore che si muove in un contesto etico, consapevole del rispetto dell’ambiente, della cultura di un luogo, dell’importanza della civiltà rurale. Un consumatore che sì, diventa protagonista, ma non per fare ciò che vuole ma per entrare in armonia con i valori e le realtà che incontra. Contemporaneamente, in molte città italiane, i soci Go Wine (direttamente o tramite i clubs di riferimento) propongono delle iniziative che hanno come denominatore comune l’incontro e la degustazione con vini autoctoni, privilegiando dove possibile quelli rari o meno conosciuti. Tanti appuntamenti: visite in cantina, degustazioni, conferenze. Un filo comune: il piacere ed il gusto della conoscenza e della degustazione, un nuovo modo di comunicare la “socialità” e la cultura del vino. Alla scoperta del patrimonio autoctono italiano, l’unico capace di riportare il consumatore al contatto con le origini e le radici della propria terra. Il calendario degli appuntamenti sarà on line su www. Gowinet. It a partire dal 17 settembre p. V. E. Mail ufficio. Soci@gowinet. It .  
   
   
TORNA “DISTILLERIE APERTE”: LE GRAPPE VICENTINE SOTTO I RIFLETTORI PER UNA SETTIMANA DAL 30 SETTEMBRE AL 7 OTTOBRE I MASTRI GRAPPAROLI APRIRANNO AL PUBBLICO LE PORTE DEI LORO STABILIMENTI  
 
Anche quest’anno Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, presenta “Distillerie Aperte”, importante rassegna dedicata a grappe e liquori che, per una settimana, potranno essere degustati direttamente “in casa” del produttore. L’appuntamento, giunto alla sua undicesima edizione, è in programma da domenica 30 settembre a domenica 7 ottobre e vede la collaborazione dell’Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza, dell’Amministrazione Provinciale e delle distillerie partecipanti. Agli appassionati del settore sarà data così l’opportunità di conoscere tutti i processi produttivi delle acquaviti e di avvicinarsi all’antica arte della distillazione, nata dall’esperienza di generazioni e tramandata agli odierni mastri grapparoli. Chiamata anche grapa, graspa, trapa, brasca, sgnapa o, in latino, aqua vitae, la preparazione della prelibata bevanda affonda infatti le sue radici nella storia, lasciando un segno indelebile nelle abitudini alimentari della civiltà egizia, mesopotamica e araba, fino ad arrivare, affinandosi sempre più nella tecnica, ai giorni nostri. Così, per una settimana, tra caldaie e vinacce ribollenti, esperti del settore spiegheranno le modalità di distillazione delle tradizionali grappe e dei liquori di uva e di frutta “Made in Vicenza”, ripercorrendo anche le vicende delle singole aziende. La manifestazione sarà come di consueto accompagnata dall’iniziativa “Ronda della Grappa”, che permette ai partecipanti di ricevere un pieghevole da riempire con i timbri delle distillerie da visitare. Un omaggio speciale sarà riservato a coloro che riusciranno, nell’arco della settimana, a completare la tessera facendo visita a tutte le sei aziende coinvolte: Distillerie Dal Toso Rino e figlio di Ponte di Barbarano, Distilleria F. Lli Brunello di Montegalda, Distilleria Li. Dia di Villaga, Poli Distillerie di Schiavon, Distilleria Schiavo di Costabissara e Distilleria Cavazza di Alonte. La scoperta delle grappe e dei liquori tipici si trasforma, di conseguenza, in un tour all’interno del territorio vicentino e delle sue specialità locali. L’accesso libero ai luoghi di produzione e alla degustazione dei distillati è fissato per le domeniche dalle ore 10 alle 18, mentre da lunedì a sabato le distillerie saranno aperte il pomeriggio su prenotazione, telefonando direttamente alle aziende che si intende visitare. Gli undici anni di “Distillerie Aperte” evidenziano così non solo la passione dei vicentini per il loro classico distillato, ma anche la volontà di riscoprire un patrimonio tradizionale che ha sempre accompagnato la storia enogastronomica di Vicenza. Per maggiori informazioni è possibile contattare Vicenza Qualità, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Vicenza, al numero 0444-994750 oppure collegandosi al sito www. Vicenzaqualità. Org. .  
   
   
PRIME CANTINE CON BOLLINO ROSA : A MONTALCINO, DURANTE LA CERIMONIA DEL “PREMIO CASATO PRIME DONNE” LE PRIME 18 CANTINE HANNO SOTTOSCRITTO IL “MANIFESTO DELLE PARI OPPORTUNITÀ IN CANTINA”  
 
Uguali retribuzioni e promozioni a uomini e donne valutandoli solo sulla base delle capacità e non del sesso Ecco le prime 18 cantine con bollino rosa, quelle in cui le donne sono sicure di avere le stesse opportunità formative e di carriera, retribuzione e promozioni dei colleghi maschi. Un’autentica rivoluzione nel mondo agricolo dove, diversamente da altri settori economici, permane un maschilismo quasi ottocentesco. L’iniziativa, tenuta a battesimo dall’Assessore all’Agricoltura e alle Pari Opportunità della Regione Toscana Susanna Cenni, è promossa dal Casato Prime Donne di Montalcino. Qui la titolare, Donatella Cinelli Colombini, ha – caso unico in Italia - un organico interamente femminile. Hanno sottoscritto il “Manifesto delle pari opportunità in cantina”: Donatella Cinelli Colombini Casato Prime Donne Rosalba Vitanza Tenuta Vitanza Miriam Caporali Tenuta Valdipiatta Marie-sylvie Haniez Podere Terreno alla Via della Volpaia Valentina Rossi Gualdo del Re Francesca Colombini Cinelli Fattoria dei Barbi Giovanna Stianti Castello di Volpaia Tiziana Frescobaldi Castello di Nipozzano Antonella D’isanto I Balzini Barbara De Rham Enoteca De Rham Beatrice Contini Bonacossi Tenuta di Capezzana Laura Bianchi Castello di Monsanto Gabriella Cerretti Castello di Modanellaù Antonella Toti Poggio Gagliardo Silvia Maestrelli Villa Petriolo Bayens-genazzani Theresia Azienda Scopone Gioia Milani Le Bonatte Priscilla Occhipinti Distillerie Nannoni La firma del “Manifesto” è avvenuta 15 settembre 2007 a Montalcino, durante la cerimonia del premio “Casato Prime Donne” che viene assegnato a chi studia o divulga il territorio del Brunello. La giuria del Premio indica ogni anno la “Prima Donna”. Nel 2007 il personaggio simbolo del nuovo profilo femminile è Frances Mayes, la scrittrice statunitense, che grazie al successo del suo “Under the Tuscan Sun”, è diventata la maggiore portavoce della toscanità nel mondo. Il “Manifesto delle pari opportunità in cantina” è un impegno che viene sottoscritto dalle produttrici di vino e dichiara la loro intenzione di orientare la strategia aziendale su criteri di pari opportunità fra i generi. L’impegno dura un anno ed è reiterabile. Il manifesto è dunque una dichiarazione di intenti che fa leva sullo spirito di solidarietà fra le donne ed ha avuto, come prime destinatarie le socie delle Donne del Vino, associazione che ha dato il suo patrocinio e le prime adesioni al “Manifesto”. Chi volesse saperne di più può consultare il sito www. Pariopportunitaincantina. It dove troverà anche il Manifesto da sottoscrivere. Www. Pariopportunitaincantina. It.  
   
   
NASCE IL PREMIO GIORNALISTICO FALANGHINA FELIX IL PREMIO È DI 2000 EURO.  
 
Le opere dovranno pervenire entro il 24 maggio 2008 presso la Segreteria del Premio giornalistico - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento - in Piazza Iv novembre - 82100 Benevento – Servizi Studi e Promozione Nasce il premio giornalistico Falanghina Felix, il riconoscimento dedicato a chi si è distinto nella divulgazione del vitigno Falanghina e/o i vini Doc e Igt campani ottenuti da detto vitigno. Possono partecipare al bando i giornalisti iscritti all’Albo “professionisti” o “pubblicisti” dell’Ordine dei giornalisti italiano, scrittori e personaggi rappresentativi del mondo vitivinicolo. Sarà premiato il miglior articolo apparso su quotidiani o riviste dedicato al vitigno Falanghina e/o ai i vini Doc e Igt campani ottenuti da detto vitigno. Saranno ammessi gli articoli in lingua italiana pubblicati nel periodo che va dal 1 settembre 2007 fino al 20 maggio 2008. Sarà proprio durante Falanghina Felix 2007, la rassegna enogastronomica, che si tiene dal 15 al 16 settembre a Sant’agata de’ Goti (Bn), che verrà presentato il regolamento. Ma è nel 2008, durante la settima edizione della kermesse campana, che il vincitore riceverà il premio in denaro di ben 2000 Euro. Per poter partecipare al premio, le opere dovranno pervenire entro il 24 maggio 2008 presso la Segreteria del Premio giornalistico - Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Benevento - in Piazza Iv novembre - 82100 Benevento – Servizi Studi e Promozione. Per informazioni è possibile telefonare allo 0824 300216 – 0824 300318 oppure mandare una e mail a promozione@bn. Camcom. It Il premio giornalistico “Falanghina Felix” è istituito dalla Regione Campania Assessorato Agricoltura e Attività Produttive, dall’Unioncamere Campania, dalla Provincia di Benevento, dalla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato di Benevento e dal Comune di Sant’agata de’ Goti (Bn). . .  
   
   
TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE "EMOZIONI DAL MONDO: MERLOT E CABERNET INSIEME"  
 
 Alla terza edizione del concorso enologico internazionale “Emozioni dal mondo: Merlot e Cabernet insieme” che si svolgerà a Bergamo, presso la Fiera Nuova dal 18 al 20 ottobre, hanno già aderito giornalisti e commissari di 16 nazioni: Grecia, Francia, Ungheria, Perù, Germania, Svizzera, Malta, Sud Africa, Argentina, Inghilterra, Croazia, Spagna, Estonia, Lettonia, Lituania e Italia. “Un grosso risultato – ha affermato il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio – che premia il grande lavoro di preparazione che abbiamo effettuato e che conferma come la scelta fatta tre anni fa sia stata più che valida”. Il concorso dedicato al merlot e cabernet ed organizzato da Vignaioli Bergamaschi sca, è stato il primo a godere del patrocinio dell’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino che ad oggi lo ha concesso a meno di una quindicina di Concorsi internazionali. L’evento ha l’autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e si avvale della collaborazione scientifica del Centro Interuniversitario per la Viticoltura e l’Enologia di Verona, del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Udine, dell’Istituto di Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e del Centro Studi Assaggiatori. Hanno inoltre dato il loro supporto alla realizzazione dell’evento la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo, Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Comune di Bergamo e la Camera di Commercio di Bergamo. Numerosi sono già i produttori iscritti “e visto l’interesse che di anno in anno è in continuo aumento – ha dichiarato l’enologo Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e coordinatore del Comitato organizzatore dell’evento – pensiamo di superare le adesioni dello scorso anno”. Nel 2006 i vini che hanno partecipato sono stati 141 e provenivano da 7 paesi. Le gran medaglie d’oro assegnate sono state due, mentre 26 sono state le medaglie d’oro, 12 quelle d’argento e 7 i premi stampa. Come nelle precedenti edizioni, anche quest’anno al termine delle degustazioni, è previsto un convegno che per questa terza edizione avrà come tema “Il vino. Dalla promozione alla vendita”. L’incontro si svolgerà nella mattinata di sabato 20 ottobre al termine delle degustazioni e “il problema della commercializzazione che interessa particolarmente le aziende vitivinicole – ha anticipato Sergio Cantoni – verrà trattato in modo esaustivo da otto relatori”. Tutti i regolamenti, le modalità per partecipare, gli eventi in programma e i risultati delle precedenti edizioni sono pubblicati e consultabili sul sito del Concorso: www. Emozionidalmondo. It .  
   
   
PRODOTTI TIPICI, G. R. COSTITUISCE ASSOCIAZIONE ENOTECHE  
 
La Giunta regionale dell’Umbria ha deciso di costituire l’Associazione regionale enoteche dell’Umbria, di cui ha formalmente approvato lo statuto. Soci fondatori, insieme alla Regione, saranno la Provincia di Terni, l’Unione regionale delle camere di commercio, le Camere di commercio di Perugia e Terni e il Comune di Orvieto. L’associazione è finalizzata a valorizzare vini e prodotti tipici e intende aggiungere un nuova proposta alla offerta turistica umbra anche al fine di allungare i tempi di soggiorno. «Ogni anno milioni di turisti scelgono l’Umbria come meta delle loro vacanze interessati dal ricco patrimonio artistico e culturale presente sul territorio, – ha detto Carlo Liviantoni, assessore all’agricoltura e vicepresidente della Giunta – anche se la loro permanenza in Umbria risulta essere ancora abbastanza limitata. Da anni si cerca di superare tale carenza attraverso la proposta turistica di itinerari che prevedano un’offerta maggiormente diversificata in cui anche il territorio e le sue componenti diventino punti di riferimento importanti. Tale azione – ha affermato l’assessore - ha contribuito ad estendere l’interesse dei turisti anche alle produzioni agroalimentari di qualità. Con l’Associazione enoteche si intende mettere in condizione i turisti di poter approfondire le proprie conoscenze sulle produzioni agroalimentari umbre di qualità, costruire o implementare punti di riferimento sul territorio regionale». Gli scopi dell’associazione sono molteplici, dall’organizzazione e realizzazione di enoteche a carattere regionale sul territorio umbro, alla predisposizione di programmi di promozione e valorizzazione di produzioni di qualità, alla collaborazione con enti e soggetti pubblici e privati, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni. .