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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Luglio 2010
NUOVA METODOLOGIA DEL CCR PER VERIFICARE LA SOSTENIBILITÀ DEI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 15 luglio 2010 - Come fa l´Europa a valutare il successo delle misure ambientali che implementa? Un nuovo strumento sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea serve in parte a rispondere a questa domanda. Lo strumento è infatti stato sviluppato per assicurarsi che i biocarburanti e i bioliquidi rispondano agli standard globali più elevati. Il metodo sviluppato è in linea con le raccomandazioni del Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc) per gli inventari nazionali dei gas a effetto serra ed è un fattore determinante per la sostenibilità generale dell´Europa. Il sistema, adottato dalla Commissione europea lo scorso giugno, è in grado di quantificare le variazioni di quantità di carbonio in suolo e biomassa quando la destinazione del terreno cambia in seguito alla produzione di biocarburanti. Lo strumento aiuterà inoltre le varie autorità a determinare se i biocarburanti (sia quelli prodotti all´interno dell´Ue che quelli importati) contribuiscono alla diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra e se provengono da fonti sostenibili. L´aumento del ricorso all´energia da fonti rinnovabili, il risparmio energetico e una maggiore efficienza energetica sono misure importanti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra all´interno dell´Ue e per soddisfare gli standard del protocollo di Kyoto alla convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Unfccc). Il calcolo del risparmio relativo i gas a effetto serra rimane tuttavia un processo complesso. I sistemi di rilevazione devono tener conto di diversi fattori come, ad esempio, l´uso di fertilizzanti o pesticidi utilizzati per la produzione di biocarburante e il tipo di carburante utilizzato dai trattori o dagli altri veicoli agricoli in fase di produzione. La legislazione dell´Ue obbliga gli Stati membri a soddisfare gli obiettivi nazionali in materia di energie rinnovabili. La direttiva 2009/28/Ce, ad esempio, afferma che i biocarburanti dovrebbero permettere di risparmiare il 35% di emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai combustibili fossili). Un dato, questo, che passerà al 50% nel 2017 e al 60% (per i biocarburanti da nuovi impianti) a partire dal 2018. La metodologia è un modo attraverso cui l´Europa può misurare i progressi che compie rispetto a questi obiettivi. Il sistema è stato utilizzato dalla Commissione europea anche per definire le linee guida per il calcolo delle riserve di carbonio. Il Ccr ha fornito un considerevole supporto tecnico e scientifico alla Commissione, elaborando anche misure e procedure pratiche per calcolare le emissioni di gas a effetto serra di diversi processi di produzione per biocarburanti e bioliquidi e determinando i dati globali relativi alle regioni climatiche e alle varie tipologie di suolo (rispettando le direttive dell´Ipcc). Mondo industriale, governi e organizzazioni non governative (Ong) vengono incoraggiate dalla Commissione ad avviare programmi volontari atti a certificare la sostenibilità dei biocarburanti e a ricevere il riconoscimento dell´Ue. Tra i requisiti richiesti vi è la necessità di ricorrere ai servizi di un auditor esterno per la supervisione dell´intera catena di produzione. La Commissione ha elaborato specifiche linee guida atte a garantire che questo ultimo processo non sia fraudolento. Il Ccr è la sezione interna alla Commissione europea che si occupa di ricerca ed è costituita da sette istituti disseminati in cinque paesi. Roland Schenkel, direttore generale del Ccr, ha recentemente lanciato la strategia Ccr per il periodo 2010-2020 che prevede che il Ccr divenga un fornitore affidabile per gli attori politici di opzioni politiche legate alla scienza in tutta l´Ue per affrontare questioni sociali di particolare importanza. Per maggiori informazioni, visitare: Centro comune di ricerca (Ccr): http://ec.Europa.eu/dgs/jrc/index.cfm?id=10  Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc): http://www.Ipcc.ch/    
   
   
EOLICO, CAPPELLACCI: "PRONTO A SPIEGARE A PM PERCORSO RIGOROSO E COERENTE"  
 
Cagliari, 15 Luglio 2010 - "Con senso delle Istituzioni e doverosa fiducia nella Magistratura nei prossimi giorni potrò ricostruire un percorso coerente, rigoroso e virtuoso, compiuto nel solo interesse della Sardegna". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, con riferimento all’inchiesta della magistratura romana. "In questa Legislatura - prosegue la dichiarazione del Governatore - non abbiamo rilasciato nessuna autorizzazione e non abbiamo mai avviato nessun appalto. Sono due elementi oggettivi che rendono impropria la stessa espressione "appalti eolico" ed escludono ogni ipotesi di illecito nell’attività dell’esecutivo da me guidato". "La mia Giunta ha imboccato con determinazione un percorso chiaro e lineare e ha sbarrato la strada ad ogni possibile speculazione sulle energie alternative. Gli atti, i lavori preparatori, i tempi dimostrano in maniera incontrovertibile che la Giunta ha operato in maniera rigorosa, trasparente e corretta. Respingo con sdegno qualunque ricostruzione e/o ipotesi che possa individuare nel comportamento del sottoscritto la volontà di porre in essere atti contrari all’interesse della Sardegna e dei Sardi".  
   
   
AUSTRIA, FANALINO DI CODA UE PER FOTOVOLTAICO  
 
Vienna, 15 luglio 2010 - Un anno fa, in Austria il volume di richieste di sovvenzioni al fondo per il clima e l´energia era talmente alto che il sistema informatico è stato sovraccaricato. Oggi tale volume ammonta a 35 milioni di euro grazie ai quali si possono costruire 5.500 impianti. Salisburghese e Vienna sono le regioni nelle quali quest´anno la richiesta è più forte, mentre dalle restanti non pervengono richieste. Il problema potrebbe essere l´effetto spiazzante dato dal continuo cambio dei regolamenti nazionali in merito alle sovvenzioni per l´energia rinnovabile. L´anno scorso in Germania sono stati installati nuovi impianti fotovoltaici per un totale di 3.000 Mw, in Italia 700 Mw e nella Repubblica Ceca 411 Mw mentre in Austria appena 19,9 Mw. La differenza principale starebbe nelle tariffe applicate ai chilowattora prodotti: nella Repubblica Ceca un chilowattora rende fino a 44 cent, mentre in Austria i prezzi sono più alti soltanto per gli impianti nuovi che producono più di 5 Kw e con un tetto massimo di 500 mila euro all´anno. Come conseguenza, gli stessi impianti in Austria hanno un costo del 15 per cento superiore a quelli della Germania.  
   
   
PIANO CASA, NUOVA PROPOSTA DI LEGGE DELLA REGIONE MARCHE PER RILANCIARE L``EDILIZIA. SEMPLIFICAZIONE DELLA PRECEDENTE NORMATIVA A SOSTEGNO DEL SETTORE  
 
Ancona, 15 Luglio 2010 - Riavviare l´attivita` edilizia per fronteggiare la crisi economica, difendere l´occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche costruttive sostenibili: il tutto all´insegna della semplificazione legislativa. Sono le finalita` di una proposta di legge che la Giunta regionale ha inviato in Consiglio per l´adozione. Il testo integra la precedente normativa regionale (la 22/2009, meglio nota come ´Piano casa´) che non ha avuto le ricadute positive attese in termini di ´cantieri aperti´ e di sostegno all´indotto edilizio. ´In un momento di crisi internazionale che fa sentire le sue ricadute negative anche nelle Marche ´ afferma l´assessore all``Urbanistica, Luigi Viventi ´ e` necessario attivare tutte le leve economiche in grado di sostenere l´occupazione e gli investimenti. Sul Piano casa la Regione aveva fatto molto affidamento per rilanciare il settore, ma la sua applicazione non ha avuto quelle risposte attese anche dagli imprenditori del comparto. E` necessario, pertanto, apportare correttivi alla normativa, in modo da agevolare e incentivare i lavori, rilanciando un indotto la cui stagnazione ha ricadute negative sull´intero sistema regionale´. Le modifiche alla precedente legge, rileva Viventi, ´intendono conseguire un duplice obiettivo: apportare quelle integrazioni e correzioni che l´applicazione del Piano casa ha reso necessarie ed evidenti; introdurre ulteriori innovazioni e miglioramenti al testo, per sostenere il rilancio dell´attivita` edilizia in un momento di crisi del settore´. La proposta di legge e` stata redatta a seguito di consultazioni e incontri con le Associazioni di categoria e con l´Anci (Comuni). I tecnici dell´Associazione dei comuni, sottolinea l´assessore, ´hanno contribuito fattivamente alla stesura del nuovo testo´. La proposta si compone di otto articoli. Le novita` introdotte mirano, innanzitutto, a favorire la piena utilizzazione della volumetria consentita negli ampliamenti, senza alterare la sagoma dell´edificio. Inoltre l´obiettivo del miglioramento dell´efficienza energetica viene perseguito senza creare oneri eccessivi, in termini di costi e di adempimenti burocratici, ai cittadini e alle imprese. Altre novita` riguardano la possibilita` di cumulare gli incrementi volumetrici consentiti dalle diverse leggi, la regolamentazione di quelli previsti negli ambiti di tutela integrale definiti dal Ppar (Piano paesistico ambientale regionale o dai Piani regolatori comunali adeguati al Ppar) e nelle aree classificate P2 (pericolosita` non elevata) dal Pai (Piano di assetto idrogeologico). Viene meglio stabilito, inoltre, il ´momento temporale´ cui fare riferimento per l´applicazione della legge regionale relativamente alla ´destinazione in atto´. Altra novita` riguarda l´abrogazione di un comma della precedente legge regionale relativo alla modalita` di affidamento dei contratti di lavoro sotto soglia comunitaria: ´L´abrogazione ´ afferma Viventi ´ si rende necessaria considerate le difficolta` di applicazione che questa ha comportato per le amministrazioni interessate´. E` previsto, poi, il prolungamento del periodo di presentazione delle domande (nuove termine: 31 dicembre 2011) e un´ulteriore proroga di 45 giorni, concessa ai Comuni, per adeguare gli atti adottati alle prescrizioni della proposta di legge.  
   
   
EDILIZIA: DURC” NON VA ELIMINATO, NO DA REGIONE UMBRIA A PROGETTO GOVERNO  
 
Perugia, 15 luglio 2010 – “Diciamo un fermo ‘no’ al progetto del governo Berlusconi di eliminare il ‘Durc’, il documento di regolarità contributiva, uno strumento fondamentale che ha garantito in Umbria qualità e sicurezza del lavoro, trasparenza ed efficienza nel settore delle costruzioni”. È quanto dichiara l’assessore regionale ai Lavori pubblici e alle Politiche abitative, Stefano Vinti. “Con l’approvazione della manovra finanziaria – sottolinea - sarà sempre più difficile contrastare il sommerso e il lavoro nero, l’evasione fiscale e contributiva, la concorrenza sleale nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, obiettivi che in Umbria da più di un decennio sono invece stati considerati prioritari nell’azione delle istituzioni, delle associazioni delle imprese e dei sindacati. Il decreto in discussione al Senato – spiega Vinti - prevede infatti misure di semplificazione che sostituiscono la dichiarazione di inizio attività con una semplice comunicazione che rende immediatamente operativo l’avvio del cantiere e l’eliminazione dell’obbligo da parte del committente di presentare il documento di regolarità contributiva, (‘Durc’) agli sportelli dell’edilizia dei Comuni, con grave pregiudizio degli obiettivi in precedenza richiamati. “L’umbria – ricorda l’assessore regionale - è stata la prima Regione a introdurre il ‘Durc’, che si è configurato come uno strumento fondamentale di prevenzione delle irregolarità contributive e fiscali sul lavoro. Uno strumento che è stato poi adottato a livello nazionale e che consiste in una certificazione da parte di Inps, Inail e Cassa edile della correttezza dei pagamenti e degli adempimenti previdenziali, assistenziali, assicurativi dell’impresa a favore dei dipendenti impiegati”. “Il possesso di questa certificazione all’inizio e alla fine dei lavori – prosegue - è una condizione richiesta all’impresa per non incorrere in sanzioni, per non vedersi negare il certificato di agibilità e in Umbria per non essere inserita in una lista di imprese inadempienti, e quindi per non incorrere nell’esclusione per due anni dagli appalti e subappalti per l’affidamento di lavori pubblici e privati di competenza di Regione, enti locali e amministrazioni pubbliche regionali, nonché nell’esclusione da agevolazioni o finanziamenti pubblici”. “Nella nostra regione, inoltre, - ricorda ancora Vinti - il ‘Durc’ ha subito nel corso degli anni un’ulteriore evoluzione a garanzia di una regolarità “sostanziale”, oltre a quella formale, delle imprese. E così oggi la cassa edile rilascia una certificazione ulteriore che verifica la cosiddetta congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nel cantiere, per i lavori pubblici e privati, rispetto al bene o al servizio che si produce, sulla base di alcuni indici che sono stati elaborati dall’amministrazione con il contributo degli operatori del settore edilizio, dei sindacati e degli ordini professionali”. “Ora – afferma l’assessore regionale - questo straordinario impegno per la prevenzione del lavoro irregolare e sommerso, che ha significato una decisa qualificazione del settore produttivo delle costruzioni ed edilizio dell’Umbria e ha attraversato tutto il periodo della ricostruzione post-terremoto continuando a dispiegare i suoi effetti ed evolvendosi in istituti all’avanguardia per la tutela della sicurezza sul lavoro e della concorrenza sleale, viene vanificato dalla decisione del Governo di mettere nel cassetto il controllo della pubblica amministrazione e l’obbligo della trasmissione del ‘Durc’ da parte del committente ai Comuni”. “L’intento dichiarato dal Governo – aggiunge - è quello di sburocratizzare l’iter dell’inizio delle attività del privato secondo lo slogan ‘un’impresa in un giorno’; in realtà l’obiettivo non è la semplificazione, ma la completa deregolamentazione e l’impossibilità per la pubblica amministrazione di verificare le eventuali irregolarità e di esercitare la propria fondamentale funzione di controllo e di autorizzazione”. “Se consideriamo i ‘Durc’ emessi in Italia dal 2006 al giugno 2010 da Inail, Inps e Casse edili – rileva ancora Vinti - vediamo che la cifra è ragguardevole, in totale circa otto milioni e 400mila certificazioni, mentre nella nostra regione nella provincia di Perugia, ad esempio, dal 1997 al 2009 sono stati rilasciati 15.334 attestati vari (attestati poi sostituiti dal ‘Durc’ nazionale), 35.198 ‘Durc’ nazionali, 78.459 ‘Durc’ Sisma (dal 1999), 38.155 certificati di congruità pubblici e privati extra-ricostruzione. Il tutto con tempi di attesa per il rilascio minimi (da 4 a 10 giorni), con una procedura per la richiesta e il rilascio che è anche telematica, e con la possibilità di invio delle certificazioni con posta elettronica certificata”. L’elemento della semplificazione, secondo l’assessore regionale ai Lavori pubblici “rischia di diventare dunque soltanto un pretesto, mentre la previsione della scomparsa della presentazione del ‘Durc’ e la configurazione della Scia, al posto della Dichiarazione di inizio attività (‘Dia’) come una semplice comunicazione di avvio del cantiere, senza bisogno di ulteriori autorizzazioni, rappresentano un concreto colpo ad un sistema di regole e controlli, che nell’opinione comune dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell’edilizia, ha significato qualità del lavoro e della produzione, competitività ed efficienza, aumento della professionalità, prevenzione degli incidenti e potenziamento della sicurezza sul lavoro, diminuzione della permeabilità all’infiltrazione delle organizzazioni criminali”. “Per questi motivi – conclude Vinti - chiediamo al Governo di non sopprimere il ‘Durc’ perché si tratta di uno strumento che in Umbria si è rivelato fondamentale, efficace ed efficiente, e ha rappresentato un modello per la generalizzazione a livello nazionale dell’istituto della regolarità contributiva come requisito per l’avvio dei lavori nei cantieri e per l’aggiudicazione di appalti di lavori, forniture e servizi, garantendo trasparenza e qualità del lavoro e delle produzioni”.  
   
   
SARDEGNA, PRIMA CASA: FINANZIATE TUTTE LE DOMANDE DI CONTRIBUTI  
 
Cagliari, 15 Luglio 2010 - L´assessorato dei Lavori Pubblici ha pubblicato la seconda graduatoria definitiva del bando per l´assegnazione dei contributi a fondo perduto, nella misura massima di 25.000 euro, per l´acquisto, il recupero e la costruzione della prima casa. "Abbiamo raggiunto un risultato importante e realizzato un impegno preso all´inizio di quest´anno - ha dichiarato l´assessore dei Lavori Pubblici Angelo Carta -. La dotazione finanziaria aggiuntiva, prevista dalla Giunta regionale, ci ha consentito di soddisfare tutte le domande ammissibili presentate dai cittadini". La nuova graduatoria, redatta dal Servizio Edilizia residenziale dell´Assessorato, riguarda in totale le 1728 domande, e con lo stanziamento a disposizione tale graduatoria andrà ad esaurimento consentendo il finanziamento delle residue 883 istanze giudicate ammissibili, ma non finanziate per la mancanza di fondi. A coloro che hanno presentato una domanda considerata ammissibile a contributo, verrà inviata una comunicazione nei prossimi giorni, con la richiesta di presentazione della documentazione che provi il possesso dei requisiti di ammissibilità e le priorità dichiarate.  
   
   
URBANISTICA REVISIONE DEL PPR: OGGI A ORISTANO UN NUOVO INCONTRO  
 
Cagliari, 15 Luglio 2010 - Amministratori e tecnici degli Enti Locali, i cui territori ricadono nell’Ambito di paesaggio n. 9 "Golfo di Oristano", sono invitati a intervenire domani, ad Oristano, al laboratorio di progettazione paesaggistica dove potranno essere segnalati i paesaggi, le specificità locali, i valori materiali e immateriali che costituiscono il carattere identitario dei luoghi e i temi emergenti da approfondire e specificare localmente in riferimento all’articolato normativo, ai vincoli e agli indirizzi progettuali. L’appuntamento è previsto per le ore 9:30 presso la sede del Crfp, via Madrid n. 1 (Zona Industriale), Oristano. I Comuni di Arborea, Arbus, Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Cuglieri, Gonnosfanadiga, Guspini, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Nuraghi, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, Santa Giusta, San Nicolò d’Arcidano, San Vero Milis, Seneghe, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simaxis, Siris, Solarussa, Terralba, Tramatza, Uras, Villanova Truschedu, Zeddiani, Zerfaliu e le Unioni dei Comuni dei Fenici, della bassa valle del Tirso e del Grighine, del Terralbese, “Sinis di Montiferru”, "Alta Marmilla", “Parte Montis” potranno collaborare alla costruzione di un quadro condiviso di obiettivi e strategie finalizzati alla tutela e valorizzazione attiva del territorio e dei suoi paesaggi.  
   
   
ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE: DALLA REGIONE MARCHE 1,5 MILIONI PER LE ABITAZIONI PRIVATE. FONDI PER UGUALI DIRITTI  
 
Ancona, 15 Luglio 2010 - La Regione Marche assegna ai Comuni 1 milione e 500 mila euro per l´eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici residenziali privati. I fondi sono quelli stanziati dal bilancio regionale 2010. Verranno ripartiti tra le amministrazioni comunali sulla base del fabbisogno comunicato, proporzionalmente alle richieste segnalate. Sono ammesse a contributo le nuove domande presentate entro il primo marzo 2010 e quelle inviate in precedenza, ma non completamente finanziate. Su proposta dell´assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Canzian, la Giunta regionale ha approvato i criteri e le modalita` del riparto. Lo Stato aveva istituito, nel 1989, un fondo speciale per il superamento delle barriere architettoniche nelle abitazioni private. I finanziamenti sono stati assegnati fino al 2004. ´Le Marche, da allora, si fanno carico del problema con risorse proprie ´ evidenzia Canzian ´ per assicurare alle persone con disabilita` gli stessi diritti di tutti i cittadini, garantendo loro liberta` di movimento e di relazione. Pur in una situazione di difficolta` economiche come l´attuale, con pesanti tagli del Governo alle autonomie locali e regionali, non facciamo mancare il nostro contributo a favore di quanti hanno bisogno del sostegno pubblico. L´eliminazione delle barriere architettoniche rappresenta certamente un primo passo verso la completa integrazione dei diversamente abili, che necessitano soprattutto della rimozione delle barriere culturali. L´impegno della Regione, nel settore dell´edilizia, e` comunque volto principalmente a favorire l´integrazione delle persone attraverso l´utilizzo autonomo degli spazi disponibili´.  
   
   
A ´EXPO SHANGHAI 2010´, DAL 30 AGOSTO AL 18 OTTOBRE, SONO 29 LE INIZIATIVE PROMOSSE DAL SISTEMA EMILIANO-ROMAGNOLO. VENERDÌ 23 LUGLIO A BOLOGNA LA PRESENTAZIONE DI TUTTI GLI APPUNTAMENTI.  
 
Bologna, 15 luglio 2010 - Ventinove iniziative dal 30 agosto sino al 18 ottobre in un mese ricco di eventi per rendere la partecipazione del sistema emiliano-romagnolo all’Expo 2010 di Shanghai efficace e assicurare la necessaria visibilità alla qualità del territorio regionale, delle sue imprese, dei lavoratori e delle istituzioni. In particolare, saranno di pertinenza della Regione Emilia-romagna i primi 15 giorni di settembre, con un proprio spazio espositivo all’interno del Padiglione Italia che intende interpretare il tema generale dell’Expo, “Better City, Better Life”. Il programma completo delle iniziative sarà presentato venerdì 23 luglio, alle ore 10,30, presso l’Auditorium della Regione (viale Aldo Moro 18) durante un convegno dedicato all’Expo Shanghai. Ai lavori – aperti dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - interverranno Anna Maria Cancellieri (Commissario governativo del Comune di Bologna), Beatrice Draghetti (presidente Provincia di Bologna), Roberto Grandi (presidente di Promobologna), Bruno Filetti (presidente Camera di Commercio di Bologna), Fabio Roversi Monaco (presidente Bologna Fiere). Il Padiglione, gestito da Promobologna, è stato allestito da Bologna Fiere secondo le indicazioni del Comitato guida composto da Regione Emilia-romagna, Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Bologna Fiere, Camera di Commercio di Bologna. Per favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende regionali in Cina in occasione dell’Expo Shanghai 2010, la Regione Emilia-romagna ha messo a punto due strumenti operativi: un bando per l’aggregazione di imprese e una manifestazione d’interesse. Inoltre, sempre alla scopo di favorire la penetrazione delle imprese emiliano-romagnole in Cina, la Regione ha bandito una gara per servizi di consulenza. Le imprese che operano in Cina, quindi, potranno avvalersi dei suddetti servizi, quali ad esempio l’organizzazione di incontri “business to business”, con partner cinesi, e concretizzarli in meeting operativi con le strutture di ricerca della Tongji University o con altre controparti in loco.
Esposizione Universale Di Shanghai 2010
Calendario iniziative Regione Emilia-romagna
Iniziativa Data Organizzatori Luogo di svolgimento
Italian Covering Forum Shanghai 30 agosto 2010 Regione Emilia-romagna, Tongji University, Innovacer Tongji University
Italian Luxury Surface Shanghai 31 agosto 2010 Regione Emilia-romagna, Tongji University, Innovacer Tongji University
Seminario The Italian Style of life: tourism, organic eno-gastronomy and wellness 2 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Federbio Padiglione Italia
Apertura Area Regione Emilia-romagna 2 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Commissariato Expo 2010, Bf, Miguel Sal Padiglione Italia
Il mondo "Navigare" in Cina 3-4-5 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Manifattura Riese Spa Padiglione Italia
Seminario La cucina biologica italiana incontra la Cina 6 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Federbio Padiglione Italia
Evento Vip Regione Emilia-romagna 7 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Bolognafiere, Edi.cer, Miguel Sal Padiglione Italia
Seminario Living your city: the Italian design takes place in Shanghai 7 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Cosmotrade Padiglione Italia
Workshop sulle Green Technologies dell’Emilia-romagna 8 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Confindustria Emilia-romagna, Tongji University Tongji University
Workshop sul settore Life Sciences dell’Emilia-romagna 8 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Confindustria Emilia-romagna, Tongji University Tongji University
Emilia-romagna Fashion Show 8 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Cna Federmoda, Ice M1nt Club Shanghai
Sh Contemporary 2010 9-12 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Bolognafiere, Mambo Shanghai Exhibition Center
Seminario sul turismo Emilia-romagna Land with a Soul 9 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Apt Emilia-romagna Padiglione Italia
Seminario Ceramic Tiles of Italy: the green way 9 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Edi.cer, Tongji University Tongji University
Mansi3-@mplissima 10 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Fondazione per le scienze religiose Giovanni Xxiii Fudan University
Presentazione della traduzione in cinese dell´ Oratio de hominis dignitate di Pico della Mirandola 10 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Fondazione per le scienze religiose Giovanni Xxiii Padiglione Italia
Concerto Italian Opera and Cinema del Maestro Andrea Griminelli 10 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Commissariato Expo 2010, Globart Shanghai Oriental Art Center
Inaugurazione della video-installazione Lucerna Iuris su Irnerio e la nascita del Diritto 10 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Promobologna, Università di Bologna Padiglione Bologna
Special Day Bologna 12 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Comune Bo, Provincia Bo, Unioncamere Er, Cam Com Bo, Promobologna, Bolognafiere Padiglione Bologna
Seminario su Giorgio Morandi 12 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Bolognafiere, Mambo, Accademia delle Belle Arti di Hanghzou Shanghai Exhibition Center
Evento Design Center, azienda Ducati mostra 13-30 settembre, workshop 15 settembre Regione Emilia-romagna, Design Center, Tongji University, Ducati Tongji University
Pastatrend a Shanghai 13-19 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Avenue Media, Tongji University Tongji University
Workshop Pasta Italian Style in Cina : opportunità produttive e di mercato 13 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Avenue Media, Tongji University Tongji University
Workshop automotive “The Emilia Romagna Motor Valley in China” @ Expo 2010 14 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Tongji University Tongji University
Workshop Stili di vita e Salute:focus sulla sindrome metabolica 14 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Avenue Media, Tongji University Tongji University
Seminario The Italian Style of life: l´arredo verde tra biologico e cultura 24 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Federbio Tongji University
Mostra permanente con video e quadri d’autore 24 settembre - 30 ottobre 2010 Regione Emilia-romagna, Federbio Tongji University
Workshop sulla gestione integrata dei bacini idrici 30 settembre 2010 Regione Emilia-romagna, Tongji University, Eu-china River Basin Management Program Tongji University
Forum Bologna a Shanghai: cinema, animazione, documentario e museo della città 18-19 ottobre 2010 Regione Emilia-romagna, Tongji University, Promobologna, Università di Bologna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Future Film Festival, Cineteca di Bologna, Hemelin, Museo della Città di Bologna Tongji University
 
   
   
CITTADINANZATTIVA SU CONTENUTI RELAZIONE ANNUALE ABI: CON PATTICHIARI, ABI GIOCA UN RUOLO CENTRALE IN TEMA DI TRASPARENZA E CONCORRENZA NEL SETTORE BANCARIO  
 
Roma, 15 luglio 2010 - All’associazione Bancaria Italiana va riconosciuto il merito di aver intrapreso negli ultimi anni un percorso di autoregolamentazione che ha costituito la premessa per importanti novità legislative per il settore bancario e finanziario. Se oggi il comparto bancario è relativamente più concorrenziale e trasparente di prima, molto lo si deve alle iniziative di Pattichiari, nelle quale sin da subito l’Abi ha voluto coinvolgere le Associazioni dei Consumatori, iniziative che nel loro insieme stanno contribuendo ad elevare il livello medio del sistema bancario italiano dal punto di vista dei bisogni e della tutela degli utenti. Nelle parole del vicesegretario generale Antonimo Gaudioso, l’apprezzamento di Cittadinanzattiva per quanto svolto negli ultimi anni dall’Associazione Bancaria Italiana. “Inoltre” continua Gaudioso “nella perdurante assenza di una politica pubblica in tema di educazione finanziaria nel nostro Paese, vanno riconosciuti all’Abi gli sforzi per diffondere una cultura del risparmio consapevole e un’alfabetizzazione finanziaria di base, elementi indispensabili per favorire un’adeguata tutela dei risparmiatori. Il tutto, mentre sono fermi in Parlamento ben due disegni di legge in tema di educazione finanziaria”. Cittadinanzattiva invita pertanto l’Abi, mediante il Consorzio Pattichiari, ad insistere nell’investire in educazione finanziaria e in Pattichiari, il modo migliore per vincere la sfida dell’autoreferenzialità e recuperare credibilità agli occhi dei cittadini. Www.cittadinanzattiva.it/    
   
   
MICROCREDITO IN SARDEGNA, ARRIVATE QUASI 2.000 DOMANDE: SUPERATO IL PLAFOND  
 
Cagliari, 15 Luglio 2010 - "Il successo del Fondo Microcredito lo si intuisce dai numeri: quasi duemila domande pervenute alla Sfirs nell’arco di 45 giorni, sufficienti per superare abbondantemente il plafond di 41 milioni di euro". Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, nel corso della conferenza stampa convocata ieri a Cagliari nella sala della Giunta regionale per illustrare i lusinghieri risultati raggiunti dal fondo istituito dalla Regione a favore delle micro e piccole imprese sarde. Le richieste di contributo (da un minimo di 5mila a un massimo di 25mila euro a tasso zero, da restituire in cinque anni) hanno sfondato la quota di 46 milioni di euro ma, come ha precisato lo stesso assessore Manca, bisogna tenere conto di un fisiologico 10-15 per cento di "non conformità" che non consentiranno di accedere al microcredito, istituito con risorse del Fondo Sociale Europeo. "In ogni caso - ha spiegato Manca - la Regione sarà pronta a colmare la differenza, rispetto ai 41 milioni iniziali. Inoltre, si tratta di un circuito virtuoso: i soldi, a mano a mano che saranno restituiti, saranno rimessi in circolo per altre imprese che ne faranno richiesta, e questo costituirà un volano per l’economia isolana. Il fondo è connotato da una dimensione etica e solidaristica: più soldi saranno restituiti, e più altri soggetti potranno beneficiare dello stesso intervento. Dunque è fondamentale l’impegno morale nella restituzione del denaro". Il Fondo Microcredito è soltanto uno dei tasselli delle politiche attive per il lavoro concordate con il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "Da solo, probabilmente, avrebbe una scarsa ricaduta nell’economia della Sardegna - spiega Manca -. Invece è fondamentale inquadrarlo insieme alle altre attività che l’Assessorato del Lavoro ha fatto partire o che sono in cantiere, come Lunga Estate, Green Future, Europeando 1 e 2. In soli sei mesi siamo riusciti a costruire questo percorso e, grazie alla collaborazione della Sfirs, sono garantite trasparenza (il protocollo è telematico), rapidità ed efficienza". Curiosando tra le cifre, sono 233 (sui 377 totali) i Comuni sardi nei quali ricadono le attività delle imprese che hanno fatto richiesta di contributo, pari al 61,8 per cento. Quella di Cagliari (56 Comuni) è la provincia più rappresentata: precede Nuoro (39), Sassari (37) e Oristano (32). La provincia di Cagliari spicca nettamente nel numero di domande presentate: 698 (il 36,2 per cento del totale) per oltre 16 milioni di euro. Il 32,4 per cento delle complessive 1.930 domande fa riferimento al commercio di prossimità (625 richieste per 15 milioni di euro), il manifatturiero raggiunge quota 325 (16,8 per cento, pari a 7,7 milioni di euro) mentre sono 298 le imprese che offrono servizi al turismo che hanno presentato domanda (7,2 milioni di euro). Gli altri settori considerati prioritari dalla Regione sono Ict, energie rinnovabili, servizi culturali, tutela dell’ambiente e servizi alla persona. Tuttavia, ben 348 domande (il 18 per cento del totale, per un importo di 8,2 milioni di euro) riguardano altri settori economici. Il 40,8 per cento delle domande (788 su 1.930) è stato presentato da donne. “E questo è uno dei dati più interessanti emersi in questa fase – ha detto l’assessore Manca –. Mi auguro che questa iniezione di fiducia dia nuove opportunità al mondo dell’impresa al femminile. Importante anche un altro dato: il 20,7 delle domande è giunto da nuovi imprenditori che stanno scommettendo su se stessi e sulle loro capacità. Il 23,6 per cento si riferisce a persona sotto i 40 anni”. Sono 482 le società in fase di start up (il 25 per cento), 1.448 le imprese costituite da tempo (811 sono ditte individuali). Alla Sfirs sono pervenute 27 richieste da stranieri che risiedono in Sardegna: 15 extracomunitari e 12 comunitari, di cui 6 tedeschi.  
   
   
AVVIATO IL BANDO PER I 20 MILIONI DI EURO IN PRESTITI PARTECIPATIVI RENDERA´ PIU´ SOLIDE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PIEMONTESI  
 
Torino, 15 luglio 2010 - L’assessore Giordano: «E’ la prima misura del Piano straordinario per l’occupazione ad essere attuata. Renderà più solide le piccole e medie imprese piemontesi» Dal prossimo 20 luglio le piccole e medie imprese piemontesi possono presentare alla Regione Piemonte le domande di finanziamento per i prestiti partecipativi , al fine di rafforzare le proprie strutture patrimoniali. A disposizione ci sono 20 milioni di euro nell’ambito della misura prevista dal quarto asse del Piano straordinario per l’Occupazione (“Accesso al credito”) che ha l’obiettivo di rendere più solide le pmi, diversificandone le fonti di finanziamento e mantenendone inalterata l’autonomia gestionale. «E’ il primo provvedimento del Piano straordinario per l’occupazione ad essere attuato. – commenta l ’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Massimo Giordano - Si tratta di una misura che incentiva il miglioramento delle nostre aziende. Da oggi i provvedimenti previsti dal piano entrano nel vivo della loro realizzazione e lo saranno in modo sempre più incisivo e rapido, proprio perché si tratta di un piano emergenziale che deve tenere conto di una condizione economica di crisi da superare al più presto. La Regione Piemonte mantiene il suo impegno nell’agire tempestivamente in tal senso». Potranno accedere ai benefici previsti dai prestiti partecipativi le imprese piemontesi che siano classificabili come pmi, da considerarsi finanziariamente sane e con solide prospettive di sviluppo, non siano soggette a procedure concorsuali in corso, non siano classificabili come imprese in difficoltà. I prestiti saranno concessi alle imprese i cui soci abbiamo deliberato un aumento di capitale non inferiore a 50 mila euro, che dovrà risultare da una apposita delibera di assemblea, a fronte di programmi di miglioramento aziendale. L’aiuto si concretizza nella concessione di un finanziamento agevolato a copertura del 100% dell’aumento di capitale, più un contributo a fondo perduto fino al massimo del 5% della quota di finanziamento erogata con fondi pubblici regionali Le aziende avranno poi 60 mesi di tempo per restituire le somme. Per i beneficiari che avranno ottenuto il prestito scatta l’obbligo, oltre che di aumentare il capitale, di mantenere l’unità produttiva in Piemonte per almeno 7 anni dalla data di perfezionamento dell’operazione. «Questo aspetto è di particolare rilevanza – continua l’assessore Giordano – perché la vocazione territoriale delle nostre aziende è un presupposto indispensabile. Non possiamo più permetterci di disperdere alcun patrimonio così come avvenuto negli anni passati, ma anzi dobbiamo continuare ad operare per fare in modo che le nostre piccole e medie realtà industriali migliorino e crescano, senza per questo essere costrette a lasciare la nostra regione. Stiamo creando i presupposti per rendere il Piemonte una regione sempre più attrattiva, soprattutto per chi intendere investirci». Le domande per i prestiti partecipativi devono essere inoltrate via internet, a partire da martedì 20 luglio, compilando l’apposito modulo sul sito www.Regione.piemonte.it/industria/pianostraoccup.htm  Entro il 15 settembre 2010 possono essere concesse agevolazioni fino a 500 mila euro e il prestito verrà erogato entro il 31 dicembre 2010. Per le domande presentate successivamente, l’intensità dell’aiuto non può superare i 200 mila euro e ci sarà tempo fino alla chiusura del bando.  
   
   
INDUSTRIA FVG: CIRIANI DISPONIBILE A INCONTRO CON OO.SS. SU SAVIO  
 
Trieste, 15 luglio 2010 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha risposto positivamente ieri alla richiesta inoltrata dai rappresentanti sindacali di un incontro urgente relativo alla situazione occupazionale alla Savio di Pordenone. La richiesta riguarda la necessità espressa dai sindacati di avere chiarezza sulla situazione occupazionale di un´importante realtà produttiva del Pordenonese, che a oggi occupa 410 persone e che ha sede a Pordenone, oltre a stabilimenti in Cina, India, Svizzera, Belgio e Germania e ulteriori società controllate. "Sono disponibile ad incontrare i sindacati - ha detto il vicepresidente Ciriani - a stretto giro o ad agosto: la Savio è senza dubbio una realtà industriale strategica per il Pordenonese ed i timori dei sindacati riflettono quelli della forza lavoro e delle loro famiglie. "L´assessorato alle Attività Produttive - ha concluso il vicepresidente - ha sempre, in questi mesi di gestione delle crisi, favorito il dialogo tra le parti e si è reso disponibile a sostenere le aziende, a vantaggio della produttività locale e del mantenimento dei livelli di occupazione in Friuli Venezia Giulia".  
   
   
IL PROGETTO DEA DIVENTA UN SERVIZIO PER LE AZIENDE L’INNOVAZIONE ATTRAVERSO IL DESIGN È PER TUTTI  
 
Trento, 15 luglio 2010 - Dal prossimo autunno partirà il servizio di accompagnamento tecnico manageriale Dea – Design & Artigianato 2010 aperto a tutte le aziende artigiane. Dato il successo della prima edizione e gli ottimi risultati riscontrati, Ceii Trentino e la Provincia autonoma di Trento – Assessorato all’Industria, Artigianato e Commercio, hanno voluto offrire a tutte le imprese l’opportunità di mettere in comunicazione il proprio mondo con quello del design, partecipando così in prima persona ad un reale processo di innovazione. A differenza del 2009, quando Dea era stato proposto come un bando di concorso, quello che partirà il prossimo autunno sarà un vero e proprio servizio a disposizione delle aziende interessate. Si può scaricare il modulo di adesione dal sito internet www.Ceii.it ed inviare i propri potenziali progetti entro il 6 settembre 2010 all’indirizzo indicato. Sono queste le novità annunciate durante l’incontro tra le aziende artigiane trentine e i designer protagonisti di Dea, lunedì sera a Palazzo Roccabruna, al quale sono intervenuti anche l’Assessore provinciale all’Artigianato Alessandro Olivi e Venanzio Arquilla, responsabile del dipartimento Indaco del Politecnico di Milano che insieme allo staff di Ceii Trentino ha seguito tutti i progetti. Dea – Design & Artigianato ha messo in contatto nove artigiani trentini suddivisi in cinque gruppi con altrettanti giovani designer. Da questa sinergia sono nati nuovi prodotti, presentati in anteprima anche al Fuori Salone di Milano. La significativa esperienza è stata supportata dall’entusiasmo di tutti i partecipanti che grazie a questo progetto hanno scoperto quanto può essere utile, anche in un piccolo contesto come quello trentino, un nuovo approccio orientato al design. «Si è creata intensa collaborazione tra aziende trentine e i designer da fuori provincia – ha commentato l’assessore Alessandro Olivi – “svecchiando” così l’immagine stereotipata dell’artigiano solitario chiuso nella sua bottega. Abbiamo dimostrato che l’innovazione non riguarda solamente il processo tecnologico, ma è qualcosa di più: è una strada che tutti possono perseguire anche attraverso il design. Dalla macelleria tipica all’azienda che produce specchi, dall’impresa che lavora le pietre naturali a quella che realizza moduli abitativi in legno, passando per un gruppo di artigiani roveretani innamorati del Futurismo. Tutti hanno saputo cogliere la vera essenza dell’innovazione. I protagonisti, adesso, si faranno portavoce di un’innovazione alla portata di tutti». «Questo è solo un punto di partenza, non di arrivo. – ha aggiunto Venanzio Arquilla, responsabile del Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano – Proseguendo su questa strada gli artigiani potranno intensificare la collaborazione con i designer ed affrontare il mercato con un’ottica rinnovata e una marcia in più». Le innovative proposte di Dea saranno in mostra anche ad Artingegna, la mostra provinciale dell’artigianato che si terrà nel centro storico di Rovereto dal 10 al 12 settembre. Modulo di adesione sul sito www.Ceii.it/  e scadenza entro il 6 settembre  
   
   
CONTRAFFAZIONE, MAULLU:DIFFONDERE CULTURA LEGALITA´  
 
Milano, 15 luglio 2010 - Il comitato anticontraffazione si è riunito ieri nella sede della Regione Lombardia alla presenza dell´assessore al Commercio, Turismo e Servizi, Stefano Maullu, delle associazioni di categoria da Anci Lombardia e da giuristi esperti del settore nonché da Nicola Cerrato direttore del Pool anticontraffazione della Procura della Repubblica di Milano. Al centro del dibattito la lotta alla produzione e al commercio di prodotti contraffatti, le sanzioni agli acquirenti e la cultura della legalità. "La legge regionale - ha detto l´assessore Maullu - prevede il sequestro della merce per abusivi ed irregolari ma la nostra battaglia contro la contraffazione deve andare avanti passando per le sanzioni ai cittadini che comprano oggetti evidentemente falsi e con una cultura della legalità che deve cominciare dalle scuole. Su questo argomento siamo già d´accordo con la magistratura, la Guardia di Finanza, l´Unione del Commercio e Assolombarda che, per prima, l´ha promossa".  
   
   
CCIAA POTENZA: UN BANDO SPERIMENTALE PER "RETI DI IMPRESA"  
 
Potenza, 15 luglio 2010 - La Giunta della Camera di Commercio di Potenza ha deliberato di avviare nelle prossime settimane un’iniziativa sperimentale per promuovere e sostenere 4 progetti pilota per la promozione, definizione e fattibilità delle reti di impresa tra aziende operanti nel territorio della provincia. Attraverso questa formula, che va oltre il concetto di “Distretto”, verrà consentito alle aziende di minori dimensioni di aggregarsi e “pensare in grande”, ma senza perdere la propria identità, grazie ad accordi di cooperazione e collaborazione in cui le aziende committenti, fornitrici e subfornitrici di una stessa filiera, ad esempio, potranno lavorare per competere insieme. “Le aziende di piccole e medie dimensioni che sanno offrire prodotti altamente competitivi sono oggi al centro di scenari molto interessanti, sia sul piano nazionale che sul versante internazionale – dichiara il presidente dell’ente camerale potentino, Pasquale Lamorte -. E’ però necessario, oggi più di ieri, fare ‘rete’. Un concetto che le reti di impresa trasformano in realtà, rappresentando una forma aggregativa e innovativa che risponde proprio a questa esigenza; si tratta dunque di una opportunità strategica per la creazione di nuovo valore aggiunto e per dar vita a collaborazioni tecnologiche e commerciali che consentiranno di acquisire maggiore forza contrattuale e una migliore visibilità sui mercati”. Il Bando concederà contributi per consulenza, formazione, aggiornamento del personale, acquisto di attrezzature e software, registrazione di brevetti e marchi. Alcuni dei criteri di premialità riguarderanno l’appartenenza delle imprese aderenti al “contratto di rete” alla stessa filiera produttiva e commerciale, l’appartenenza ad un distretto produttivo riconosciuto dalla Regione Basilicata, la creazione di nuova occupazione. L’idea progettuale è stata positivamente apprezzata dal presidente della Giunta Regionale, Vito De Filippo, a cui è stata sottoposta in anteprima. Sono al vaglio le necessarie verifiche per stabilire se, come è auspicabile, si possa sviluppare un’azione concertata tra il massimo Ente territoriale e il sistema camerale in materia di reti di impresa, già a partire dal progetto-pilota ovvero dalle prime risultanze della sperimentazione, in vista di una azione organica e di lungo respiro.