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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2014
ANTITRUST: LA COMMISSIONE EUROPEA INFLIGGE UN´AMMENDA DI 5,9 MILIONI DI € PER DUE BORSE DELL´ENERGIA COME PARTE DI UNA PROCEDURA DI COMPOSIZIONE  
 

Bruxelles, 6 marzo 2014 - La Commissione europea ha inflitto ammende per un totale di 5 979 000 milioni di per i due principali borse elettriche europee Epex Spot ("Epex") e Nord Pool Spot (Nps), che hanno accettato di non competere per i loro servizi di cassa di trading di energia elettrica nello Spazio economico europeo (See). Tale comportamento costituisce una violazione delle norme comunitarie che vietano cartelli e pratiche restrittive. Borse dell´energia elettrica sono organizzati mercati di negoziazione. Per "operazioni spot" (o "spot") si intende il trading a breve termine, che si terrà lo stesso giorno o il giorno successivo. Nps e Epex aver deciso di risolvere la controversia mediante accordo con la Commissione, hanno ricevuto una riduzione del 10% del loro bene. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato a questo proposito: " Gli scambi di energia sono essenziali per il funzionamento dei mercati dell´energia elettrica.In un momento in cui la maggior parte dei consumatori europei sono preoccupati per l´aumento delle bollette dell´energia elettrica, mi fa piacere che abbiamo messo fine al contratto di ripartizione del mercato tra Epex e Nord Pool Spot. " ( vedi anche economico ) Il reato in questione ha avuto luogo nel contesto delle discussioni sulla creazione del mercato interno dell´energia(Mie), un´iniziativa della Commissione di integrare pienamente i mercati nazionali dell´energia elettrica. Come si riflette su un approccio comune sui sistemi tecnici da utilizzare per gli scambi transfrontalieri, e Epex Nps ha inoltre deciso di non competere e dividere i territori europei. Questi accordi vanno ben oltre il legittimo obiettivo della cooperazione per l´attuazione del Cef. Le aziende hanno chiaramente violato l´articolo 101 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) e dell´articolo 53 dell´accordo See, che vietano gli accordi. Hanno commesso il reato di propria iniziativa ea proprio rischio. Tale violazione è durata almeno sette mesi, nel periodo 2011-2012, e si è conclusa quando la Commissione e l´Autorità di vigilanza Efta condotte ispezioni senza preavviso presso i locali delle imprese. Contatti anticoncorrenziali hanno assunto la forma di incontri tra le parti, telefono o video chiamate ed e-mail. Ammende - Le ammende sono stati fissati sulla base degli orientamenti della Commissione per il calcolo delle ammende del 2006 (vedi Ip/06/857 e Memo/06/256 ). Nel fissare le ammende, la Commissione ha tenuto conto del valore delle vendite di borse elettriche per i servizi competenti all´interno del See, l´estrema gravità dell´infrazione, la sua portata geografica e durata del contratto.Le multe non possono superare il 10% del fatturato annuo globale di società prima della riduzione in base alla procedura di transazione. Come parte della sua comunicazione del 2008 sulle procedure per l´operazione , la Commissione ha ridotto del 10% l´importo delle ammende inflitte alle due società, che hanno riconosciuto la loro partecipazione all´infrazione e la loro responsabilità. Con questa procedura, l´inchiesta è stata chiusa entro due anni a seguito delle ispezioni effettuate dalla Commissione nel febbraio 2012. Contesto - Borse dell´energia svolgono un ruolo importante nella misura in cui essi comunicano informazioni pubbliche sui prezzi. Questa comunicazione è essenziale per assicurare che i prezzi dell´energia elettrica sul all´ingrosso e al dettaglio sono trasparenti e affidabili. L´indagine della Commissione è iniziata con ispezioni a sorpresa nel mese di febbraio 2012 (cfr. Memo/12/78 ). Per ulteriori informazioni, consultare il registro pubblico di concorrenza tra le imprese sul sito web della Commissione dedicato al concorso con il numero 39952 . L´elenco delle nuove decisioni in materia di politica di concorso è pubblicato nel bollettino elettronico intitolato Concorso riassunto settimanale di notizie . Per ulteriori informazioni sulle azioni intraprese dalla Commissione contro i cartelli, vedere il suo sito su accordi . Procedura di regolamento - La decisione di ieri è la decisione insediamento undicesimo adottata dalla transazione dopo l´introduzione di questa procedura, nel giugno 2008 (cfr. Ip/08/1056 e Memo/08/458 ). Questa procedura è basata sul regolamento (Ce) 1/2003 sui cartelli e abusi di posizione dominante, che consente alla Commissione di attuare una procedura semplificata quando le aziende riconoscono la loro partecipazione all´infrazione e la loro responsabilità materiale. Si riduce la durata delle indagini. E ´vantaggioso per i consumatori ei contribuenti perché riduce i costi, promuove l´applicazione delle norme in materia di accordi restrittivi e abuso di posizione dominante in quanto libera risorse per il perseguimento di altri reati contestati e regali benefici per le aziende che beneficiano di processi decisionali più rapidi e una riduzione dell´ammenda del 10%. La Commissione aveva già concluso operazioni nei casi di cartello riguardanti Dram (cfr. Ip/10/586 ), fosfati usati nei mangimi (cfr. Ip/10/985 ), detersivi (vedi Ip / 11/473 ), vetro per tubi a raggi catodici (cfr. Ip/11/1214 ), compressori frigoriferi (cfr. Ip/11/1511 ), i prodotti di gestione delle acque (cfr. Ip/12/704 ), la fasci di figlio elettrico (vedi Ip/13/673 ), i derivati, tasso d´interesse denominati in euro e yen (vedi Ip/13/1208 ) e produttori di schiuma (vedi Ip/14/88 ). Ricorso per risarcimento danni - Qualsiasi persona o impresa interessata da pratiche anticoncorrenziali come quelle sopra descritte possono applicarsi ai giudici degli Stati membri di chiedere i danni. La giurisprudenza del regolamento (Ce) della Corte e del Consiglio n 1/2003 ribadiscono che, nelle cause dinanzi ai tribunali nazionali, una decisione della Commissione costituisce una prova dell´esistenza e di pratiche illecite in questione . Anche se la Commissione ha inflitto ammende alle imprese in questione, i danni possono essere attribuiti, senza necessariamente essere ridotto per conto dell ´ammenda inflitta dalla Commissione. Nel mese di giugno 2013, la Commissione ha adottato una proposta di direttiva per agevolare l´acquisizione di tali danni da parte delle vittime di pratiche anticoncorrenziali (cfr. Ip/13/525 e Memo/13/531 ). Per ulteriori informazioni sulle azioni di risarcimento nei casi di antitrust e abuso di posizione dominante, la cui guida pratica su come quantificare i danni causati da violazioni delle norme sulla concorrenza, la consultazione pubblica e sintesi per il pubblico sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/antitrust/
actionsdamages/documents.html

 

 

 
   
   
DICHIARAZIONE DEL VICEPRESIDENTE JOAQUíN ALMUNIA SULLE DECISIONI ANTITRUST SULLE BORSE DELL´ENERGIA  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - ieri la Commissione ha adottato due decisioni antitrust relativi a borse dell´energia elettrica - le piattaforme dove l´elettricità è negoziato. Nella prima decisione, la Commissione ha inflitto ammende per un totale di quasi 6 milioni di euro per le due principali borse elettriche europee, posto Epex Spot e Nord Pool Spot (Nps). Le due borse elettriche hanno convenuto di non concorrenza tra loro, in particolare destinando territori tra loro.Gli accordi anticoncorrenziali durato almeno sette mesi nel 2011-2012. L´obiettivo era quello di proteggere le rispettive roccaforti nazionali e condividere i paesi in cui prevede di ampliare, al fine di mantenere l´equilibrio di potere tra di loro. Questo, naturalmente, è una chiara violazione delle nostre norme che vietano rigorosamente cartelli nello Spazio economico europeo. Nella seconda decisione, la Commissione ha imposto una multa di € 1.031.000 sul Opcom, borsa elettrica rumeno, e la sua società madre Transelectrica, per aver abusato della sua posizione dominante. Più precisamente, Opcom discriminato commercianti di elettricità stabiliti in paesi europei diversi dalla Romania, imponendo loro di ottenere una partita Iva rumeno, anche se avevano già una partita Iva nel proprio paese. Questo non era un obbligo di legge rumena, ma ha determinato solo dal comportamento di Opcom.l´abuso è durato dal 2008 al 2013. Non accettando l´ingresso sul mercato di operatori provenienti da altri paesi Ue sullo scambio rumeno ha creato una barriera artificiale all´ingresso sul mercato per gli operatori dell´Unione europea e, a sua volta ha ridotto la liquidità sul mercato all´ingrosso dell´energia elettrica in Romania. Queste due decisioni sono importanti, perché gli scambi di energia sono fondamentali per il funzionamento efficiente dei mercati dell´energia elettrica, nel migliore interesse dei consumatori. Infatti le borse elettriche forniscono informazioni sui prezzi chiave e segnali di prezzo nei mercati all´ingrosso dell´energia elettrica. I contratti di energia elettrica scambiati su queste piattaforme possono essere consegnate in 24 ore o meno - questo è il cosiddetto mercato "spot". Giusto per darvi un´idea della sua importanza, l´elettricità vale oltre 40 miliardi di euro, è stato scambiato nelle borse piatte nella Ue nel 2012. Pratiche anticoncorrenziali a questo livello possono quindi seriamente compromettere e distorcere i mercati dell´elettricità. Questo è il motivo per preservare la sana concorrenza tra le borse elettriche e tra gli operatori contribuisce a garantire che i mercati dell´elettricità operare nel modo più efficiente come dovrebbero. In definitiva, questo impedisce ai consumatori di pagare ingiustificate e inutili costi aggiuntivi. Questo è importante in un momento in cui la maggior parte dei cittadini europei sono preoccupati dalle loro bollette elettriche in aumento. Queste due decisioni sono anche un buon esempio di come la politica di concorrenza dell´Ue aiuta a costruire e sostenere il mercato unico. Quando si costruisce il mercato unico, è essenziale fare in modo che il comportamento anticoncorrenziale degli operatori di mercato non solleva nuove barriere al commercio. Condivisione territori europei tra i concorrenti o discriminazione sulla base della nazionalità non può essere tollerata. Tali pratiche eseguite semplicemente contro i principi fondamentali del nostro mercato unico. Quindi abbiamo bisogno di rimanere estremamente vigili, altrimenti tutti i nostri sforzi passati e presenti per eliminare gli ostacoli normativi sarebbe compromessa. Questo è tanto più importante in un momento in cui abbiamo ancora molto da fare per costruire un mercato Ue dell´energia realmente integrato che ci permetterà di affrontare le sfide del cambiamento climatico, competitività e sicurezza dell´approvvigionamento attraverso un approccio autenticamente europea. La Commissione continuerà pertanto a monitorare la concorrenza nei mercati dell´energia da vicino e farà valere le regole antitrust ovunque sia necessario.  
   
   
VILLA UMBRA: 12 MARZO CONVEGNO SU FONTI RINNOVABILI E GESTORE DEI SERVIZI ENERGETICI  
 
Perugia, 6 marzo 2014 - Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, obiettivi e opportunità offerte dal Gestore dei Servizi Energetici: è il tema del convegno in programma alla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra, mercoledì 12 marzo, a partire dalle ore 9. L´iniziativa si colloca all´interno del protocollo d´intesa firmato tra Regione Umbria, "Gse" e Sviluppumbria. Il "Gse" – spiegano gli organizzatori - opera per la promozione dello sviluppo sostenibile attraverso la verifica degli impianti a fonti rinnovabili e di cogenerazione ad alto rendimento. Inoltre, riconosce gli incentivi per l´energia elettrica prodotta e immessa in rete da tali impianti. Dal 2011, il "Gse", è chiamato a garantire misure volte a favorire una maggiore concorrenzialità nel mercato del gas naturale e valuta e certifica i risparmi conseguiti dai progetti di efficienza energetica nell´ambito del meccanismo dei certificati bianchi e promuove la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (Conto termico). "Negli ultimi anni il tema dell´efficienza energetica è diventato centrale, non solo nella strategia europea ma anche a livello locale per poter affermare una crescita sostenibile del territorio – ha spiegato l´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni - Oltre alla ricerca nel settore energetico e scientifico, è necessaria una sinergia tra le istituzioni politiche, il mondo universitario e quello industriale. L´evento del 12 marzo diventa quindi un´occasione complementare di confronto e riflessione sulle reali opportunità presenti sul nostro territorio sul tema delle energie rinnovabili e dell´efficienza energetica che si traduce con la prospettiva di crescita e benessere". In apertura dell´incontro è previsto il saluto dell´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti. Di seguito, esperti del "Gse" approfondiranno gli aspetti tecnici relativi agli incentivi. Sono previsti gli interventi di Simone Peruzzi, coordinatore area servizi alle imprese di Sviluppumbria, Andrea Monsignori, dirigente servizio energia, qualità dell´ambiente, rifiuti, della Regione Umbria, Maurizio Rotondi, ingegnere responsabile ufficio tecnico del Comune di Norcia.  
   
   
PROGETTO PRATO, PER IL BANDO CONTRO IL DEGRADO FINANZIATI 9 PROGETTI  
 
Firenze, 6 marzo 2014 - I giovani pratesi hanno scelto di combattere crisi e degrado a colpi di creatività. Per il bando finanziato dalla Regione con 40 mila euro e rivolto ai giovani per promuovere iniziative di riqualificazione urbana, animazione e promozione della creatività giovanile a Prato, chiuso lo scorso dicembre ed inserito all´interno del Progetto Prato, dalle associazioni giovanili del territorio sono arrivati ben 25 progetti, 9 dei quali ammessi al finanziamento. Ai primi 6 progetti ammessi al finanziamento, andranno 5.000 euro ciascuno, ai tre restanti poco più di 3.300 euro. Si tratta di proposte che animeranno la città con differenti iniziative che daranno spazio alle idee dei giovani e alla loro intraprendenza. Si va dall´intrattenimento, laboratori ed animazione giovanile all´utilizzo temporaneo di fondi del centro storico per attività creative di animazione e valorizzazione artistica, dalla riscoperta, riuso e riqualificazione di aree ex-industriali dismesse ad interviste alla popolazione per capire la loro idea sul passato e sul futuro. Tra le altre proposte ammesse al finanziamento spazio anche alla rivitalizzazione di spazi con attività circensi e teatro di strada, ad azioni per promuovere il decoro e la valorizzazione di parchi, all´organizzazione di eventi, iniziative, workshop e lezioni universitarie aperte, oppure di concerti, mercati ed eventi a carattere multietnico, fino alla realizzazione di portale interattivo per promuovere il distretto pratese come "distretto culturale". Il bando era aperto a soggetti del Terzo Settore costituiti successivamente al 1° gennaio 2009, con sede legale e operativa nella provincia di Prato, e a gruppi informali composti da giovani con età fino a 35 anni, residenti nei comuni della provincia di Prato e che abbiano adempiuto all´obbligo scolastico, con l´intento di promuovere idee in grado di valorizzare spazi degradati e di prevenire e contrastare situazioni di disagio sociale, a partire dalla connessione che spesso si crea tra disagio sociale e degrado urbano.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI STANZIARE 3 MILIONI DI EURO DEL FONDO EUROPEO DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE PER AIUTARE 1 146 LAVORATORI IN ESUBERO NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE DI TELEVISORI IN ITALIA  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - La Commissione europea ha proposto di fornire all’Italia 3 milioni di euro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare 1 146 ex lavoratori del fabbricante di televisori Vdc Technologies Spa e la sua controllata Cervino Technologies Srl a trovare un nuovo posto di lavoro. La proposta va ora sottoposta all’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell’Ue. László Andor, Commissario Ue responsabile dell’Occupazione, degli affari sociali e dell’inclusione, ha dichiarato: "Nella Ue, la fabbricazione di computer, di prodotti ottici ed elettronici e di apparecchi elettrici ha subìto gravi perturbazioni per l’aumento della concorrenza di paesi esterni alla Ue, tra i quali spicca la Cina. La proposta odierna contribuisce a indirizzare verso nuove opportunità di lavoro più di 1 000 lavoratori in esubero in questo settore". L’italia ha chiesto il sostegno del Feg in seguito al licenziamento di 1 218 lavoratori della Vdc Technologies e di altri 54 della Cervino technologies. I licenziamenti sono la conseguenza della maggior pressione concorrenziale esercitata da fabbricanti di apparecchi di telecomunicazione e di registrazione e riproduzione del suono di ogni parte del mondo. Le misure cofinanziate dal Feg aiuteranno i 1 146 i lavoratori ad affrontare le difficoltà maggiori nella ricerca di un nuovo posto di lavoro attraverso orientamenti per lo sviluppo della carriera, la valorizzazione delle competenze, la formazione, il sostegno all’imprenditorialità e varie forme di indennità. Il costo stimato complessivo del pacchetto ammonta a 6,02 milioni di Eur circa, la metà dei quali erogati dal Feg. Contesto Tra il 2008 e il 2011, le importazioni dalla Cina nella Ue-27 di apparecchi di telecomunicazione e di registrazione e riproduzione del suono sono aumentate del 18,7%. Durante lo stesso periodo, la quota delle importazioni nella Ue-27 di tali prodotti è aumentata dal 44% al 52,2%. Ciò ha avuto profonde conseguenze sui livelli occupazionali provocando nel periodo 2008-2011 la perdita a livello dell’intera Ue di 121 000 posti di lavoro circa nel settore della fabbricazione di computer e di prodotti ottici ed elettronici, pari a una riduzione del 7%. Vdc Technologies è stato uno dei maggiori fabbricanti di televisori nella Ue. Alla fine del 2009, l’azienda ha tuttavia chiuso definitivamente il sito di Frosinone, anche a causa di una riduzione della domanda di apparecchi con schermo al plasma e del calo dei prezzi di mercato dei televisori. Nonostante una serie di iniziative tese a rinvigorire l’azienda e i negoziati in vista di un suo eventuale rilevamento, non è stato raggiunto un accordo con i creditori e la società nel giugno 2012 è stata dichiarata fallita. Gli esuberi si concentrano nella provincia di Frosinone (regione Lazio). Nel 2011, il Pil del Lazio è complessivamente diminuito dello 0,3% e il primo semestre del 2012 ha visto un calo delle esportazioni dei principali settori industriali della regione. L’occupazione totale del Lazio è scesa dello 0,2% nel 2011 e dello 0,7% nel primo trimestre del 2012. Il tasso di disoccupazione è passato dall’8,5% del 2009 al 10,8% del 2012. Scambi commerciali più aperti con il resto del mondo danno luogo, nel complesso, a vantaggi in termini di crescita e occupazione ma, talora, anche la perdita di posti di lavoro, soprattutto in settori vulnerabili e a scapito delle qualifiche inferiori. Per questo, il Presidente della Commissione Barroso aveva proposto l’istituzione di un fondo per aiutare chi cerchi di adeguarsi alle conseguenze della globalizzazione. Dall´inizio della sua attività, nel 2007, il Feg ha ricevuto 118 domande che hanno richiesto interventi per 500 milioni di Eur circa a sostegno di oltre 106 000 lavoratori. Sta crescendo il numero di settori e di Stati membri dai quali provengono domande di aiuto al Feg che solo l’anno scorso ha erogato più di 73,5 milioni di euro (Ip/13/1076). Nel giugno del 2009, le norme del Feg sono state riviste per rafforzarne il ruolo di strumento di intervento rapido integrato nella risposta della Ue alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento Feg rivisto è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e il criterio relativo alla crisi è stato applicato a tutte le domande ricevute nel periodo dall’1 maggio 2009 al 30 dicembre 2011. In base a questa esperienza e a quanto fatto dal Feg a favore dei lavoratori assistiti e delle regioni colpite, il fondo rimane in vigore, con qualche ritocco per migliorarne il funzionamento, per il periodo 2014-2020 in quanto espressione della solidarietà della Ue. Il suo ambito di applicazione è stato esteso fino a comprendervi anche lavoratori in esubero a causa della crisi economica nonché lavoratori a tempo determinato, lavoratori autonomi e giovani disoccupati non iscritti a cicli d’istruzione o di formazione in a elevata disoccupazione giovanile.  
   
   
ELETTROLUX: TAVOLO ENTRO LE PROSSIME DUE SETTIMANE I MINISTRI DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DEL LAVORO HANNO INCONTRATO I VERTICI DI ELECTROLUX PER CONFRONTO PIANO INDUSTRIALE  
 
Roma, 6 marzo 2014 - Il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, con il vice ministro Claudio De Vincenti hanno incontrato i vertici italiani dell’Electrolux per un confronto sul piano industriale. I ministri hanno espresso la disponibilità del Governo a dare tutto il contributo necessario al fine di favorire prospettive di produzione e sviluppo occupazionale a Electrolux Italia. A questo scopo si stanno valutando interventi di sostegno all’innovazione e di contenimento del costo del lavoro. Resta inteso che tali interventi sono subordinati alla precisazione del piano industriale, delle prospettive occupazionali e all’intesa tra le parti per supportare al meglio produttività e competitività dell’azienda. A conclusione dell’incontro i ministri hanno stabilito di convocare il Tavolo Electrolux entro le prossime due settimane.  
   
   
GALLETTI: IL MINISTERO DELL´AMBIENTE PRONTO A FIRMARE L´ACCORDO PER LA BONIFICA DI BAGNOLI "GLI ENTI TERRITORIALI COLLABORINO PER INDIVIDUARE LE NECESSARIE PRIORITÀ AMBIENTALI E SANITARIE D´INTERVENTO "  
 
Roma, 6 marzo 2014 - “Il Ministero dell’ambiente è pronto a partecipare all’Accordo Programma quadro per la bonifica del sito di Bagnoli per il quale sono disponibili 48 milioni di euro, di cui tre già destinati a interventi di messa in sicurezza della colmata”. Lo afferma il Ministro Gian Luca Galletti. “La nostra disponibilità per Bagnoli è massima ed immediata. Attendiamo l’indicazione da parte del Comune delle priorità di intervento nel rispetto dei criteri stabiliti dal Programma Nazionale di bonifica. Parimenti – prosegue il Ministro – siamo pronti a collaborare all´accordo sulla ricostruzione della “Città della Scienza” che può essere stipulato subito e separatamente dall´accordo sulla bonifica da realizzare nel sito nazionale di Bagnoli " “Auspico – rileva infine Galletti – che da parte degli enti territoriali vi sia una disponibilità alla collaborazione, la stessa che è espressa in toto dal Governo, per affrontare sia la bonifica dell’ex polo siderurgico, attesa da troppo tempo, che una sollecita ricostruzione della Città della Scienza per il valore culturale e, dopo l’incendio, anche simbolico che questo insediamento riveste per la ripresa di Napoli”.  
   
   
DISOCCUPAZIONE: DATI ALLARMANTI, SOPRATTUTTO AL MASCHILE  
 
Varese, 6 marzo 2014 - Oltre 35mila persone alla ricerca di un’occupazione sul territorio varesino, di cui 23mila uomini e 12mila donne. Un tasso di disoccupazione in continua crescita che nel 2013 ha toccato l’8,6%, superando la media lombarda (8,1%), e che per i maschi arriva addirittura al 10,3% (Lombardia 7,6%), attestandosi su valori non distanti dalla media italiana (11,5%). Sono questi gli elementi preoccupanti che emergono dall’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati resi noti dall’Istat. In provincia di Varese il tasso di disoccupazione risulta oggi ben superiore a quello registrato durante la crisi del 2009 (allora al 6,3%, con 25mila disoccupati) e colpisce soprattutto i giovani dai 15 ai 24 anni: nell’ultimo anno, infatti, la disoccupazione giovanile è salita dal 25,2% al 39,1%, con punte del 45% per i maschi (29% per le femmine). Complessivamente il numero degli occupati varesini è sceso dalle 383mila unità del 2012 alle 375mila del 2013. La conseguenza è il calo del tasso di occupazione, considerando la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, di quasi due punti percentuali (da 65,6% a 63,9%), anche in questo caso più accentuato per la componente maschile (da 71,6% a 68,8%). L’ipotesi interpretativa di questi dati così forti è che si siano sommati due fattori: la crisi economica iniziata nell’agosto 2008 è arrivata, in termini di effetti occupazionali, al suo culmine proprio nell’ultimo anno, quando una serie di misure volte a tutelare l’occupazione (cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga) hanno, in diversi casi, esaurito la tempistica massima prevista; a ciò s’aggiunge il perdurare dell’incertezza degli scenari economici, che ha disincentivato gli operatori alla domanda di nuova occupazione, soprattutto giovanile.  
   
   
TRENTO: LAVORO, LA PROVINCIA AIUTA I DISOCCUPATI A CREARE NUOVE IMPRESE  
 
Trento, 6 marzo 2014 - Il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi, ha incontrato oggi i futuri imprenditori che – grazie all’intervento di “Sostegno allo sviluppo di un’idea imprenditoriale” di Agenzia del lavoro - sono stati sostenuti nel realizzare una propria idea di business ed avviare così una propria attività d’impresa. Al progetto hanno partecipato disoccupati o inoccupati (persone in cerca della prima occupazione), che grazie al sostegno pubblico hanno trovato una propria strada lavorativa. “La Provincia autonoma di Trento – ha sottolineato il vicepresidente e assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro, Alessandro Olivi – eroga, attraverso le politiche attive a sostegno dell’occupazione, servizi, competenza, conoscenza e strumenti innovativi in grado di dare delle risposte concrete, come in questo caso, a persone in difficoltà, disoccupati. Non si creano imprenditori solo con gli incentivi ma fornendo alle persone formazione, diffondendo la cultura aziendale e garantendo servizi mirati. L’esperienza dell’intervento che oggi presentiamo ci premia: in questi anni, il progetto registra un’elevata percentuale di tenuta delle nuove imprese sul mercato, che si attesta attorno all’88%, il dato più alto in Italia in iniziative di questo genere”. All’incontro erano presenti, tra gli altri, anche Antonella Chiusole, dirigente generale dell’Agenzia del lavoro, e Roberto Degiorgis, amministratore delegato di Fidia Srl. Quest’ultimo è l’ente formativo che gestisce la valutazione delle istanze presentate, la realizzazione del percorso di orientamento e formazione, ed infine l’erogazione dei servizi a supporto della fase di start-up dell’impresa. L’intervento, giunto ormai alla 9^ edizione, rappresenta un’opportunità in questa situazione di crisi economica sia come strumento di politica del lavoro finalizzato all’occupazione, sia come azione di sostegno allo sviluppo economico della realtà locale. In Trentino si è appena concluso il primo dei due percorsi di orientamento e formazione alla gestione di impresa dell’edizione 2013, previsti dall’Intervento 9 del Piano di politica del lavoro. Il progetto, denominato “Sostegno allo sviluppo di un’idea imprenditoriale”, è finalizzato a promuovere l’avvio di nuove imprese di piccole dimensioni da parte di soggetti in difficoltà occupazionale, ma con un’idea imprenditoriale meritevole (e sostenibile) di sviluppo sul mercato. L’iniziativa ha portato all’approvazione di 13 nuove iniziative imprenditoriali, 11 delle quali saranno avviate sotto forma di ditta individuale mentre 2 in forma societaria. “Il progetto – ha spiegato l’assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro, Alessandro Olivi - punta sulla formazione completa delle persone ed è un approccio che intendiamo rafforzare nell’ambito delle politiche del lavoro della Provincia autonoma di Trento. Vogliamo intervenire nel contrasto alla disoccupazione, che colpisce anche il Trentino seppur in maniera minore rispetto all’Italia, con risposte concrete. La nostra strategia mira a trovare un punto di equilibrio tra politiche passive, incentrate sulla protezione sociale che una politica etica deve garantire con forme di sostegno al reddito dei lavoratori, con politiche attive che investono sulle capacità, la responsabilità e l’ingegno delle persone per favorire il cambio di status, da disoccupato a imprenditore”. L’intervento è attuato dall’Agenzia del Lavoro e offre l’opportunità, a chi è disoccupato o inoccupato, di frequentare inizialmente un percorso di orientamento e formazione alla gestione di impresa di quattro settimane. In seguito, il candidato imprenditore ha la possibilità di accedere ad un sostegno economico fino a un massimo di 38.000,00 euro, di cui 20.000 come contributo a fondo perduto, 12.500 come prestito agevolato e ulteriori 5.500 come contributo per le spese di gestione. Inoltre, come valore aggiunto al progetto, i futuri imprenditori ammessi all’intervento potranno usufruire di un monte ore di assistenza tecnica e di coaching nella fase di start-up per la realizzazione della propria idea imprenditoriale. Il 50% delle nuove iniziative sono costituite da imprenditrici donne e il restante 50% da giovani con un’età inferiore ai 35 anni. Si tratta di persone che hanno avuto modo, attraverso la frequentazione del percorso di orientamento e di formazione alla gestione d’impresa, di acquisire gli strumenti base necessari per poter gestire la propria attività e di essere accompagnati ed affiancati in forma personalizzata da esperti del settore. L’obiettivo è di mettere il futuro imprenditore nella condizione di individuare e concretizzare la propria idea d’impresa, attraverso la stesura del proprio business plan. “L’intervento, giunto ormai alla 9^ edizione, ha detto Antonella Chiusole, direttore generale di Agenzia del lavoro - riveste una particolare importanza soprattutto in questa situazione di crisi economica sia come intervento di politica del lavoro finalizzato all’occupazione, sia come conseguente azione di sostegno allo sviluppo economico della realtà locale. L’intervento registra sempre maggior interesse ed un’elevata percentuale di tenuta delle imprese coinvolte, che si attesta attorno all’88%”. “Le politiche attive che stiamo portando avanti – ha aggiunto dal canto suo l’assessore Olivi - investono in formazione, aggiornamento professionale con servizi mirati, competenze e supporti, per trasformare un elemento di debolezza occupazionale in un’opportunità di lavoro. Il progetto coinvolge giovani e donne che sviluppano una propria iniziativa in diversi settori economici. Il Trentino ha dentro di sé delle opportunità per fare qualcosa di più a difesa dell’occupazione e a sostegno delle iniziative imprenditoriali”. L’assessore Olivi si è poi soffermato sulla prossima Legge finanziaria della Provincia autonoma di Trento: “Stiamo lavorando per introdurre nuovi strumenti e servizi. Agiremo sul reddito di attivazione, garantendo ai disoccupati un ulteriore supporto rispetto al sostegno al reddito, e sui nuovi ammortizzatori sociali. Ulteriori novità potranno esserci con i progetti dedicati ai giovani, in grado di valorizzare il talento e le competenze, a cui affiancheremo ancora nuovi servizi, accompagnati da risorse e percorsi di accompagnamento verso il mercato del lavoro. In definitiva vogliamo garantire il sostegno a persone che senza questi strumenti sarebbero più sole ad affrontare l’attuale crisi economica e, contemporaneamente, aprire nuovi spazi sul mercato”. Con l’attuazione dell’edizione 2013 si sono volute favorire talune categorie di lavoratori e determinati settori di attività, introducendo alcune novità. La prima riguarda l’ammissione all’intervento anche delle forme societarie composte totalmente da giovani o da lavoratori licenziati per cessata attività o riduzione di personale. Per queste società, diversamente dalle precedenti edizioni, è sufficiente che almeno la maggioranza dei soci siano in possesso dei previsti requisiti. L’altra novità riguarda la scelta di favorire attività appartenenti a settori economici e produttivi per i quali si ritiene vi possano essere maggiori opportunità di mercato. In particolare si è investito su welfare, wellbeing (benessere), cultura, educazione, turismo, valorizzazione/tutela ambientale e l’agricoltura, garantendo loro priorità di inserimento in graduatoria. Inoltre è stata aggiunta l’opportunità di usufruire, oltre all’assistenza tecnica, anche un aiuto finalizzato a migliorare e ad acquisire consapevolezza del proprio essere imprenditore, attraverso il servizio di coaching nella fase di start-up aumentando le ore da 8 a 20. Durante l’incontro di stamani, i titolari delle nuove imprese hanno portato la loro testimonianza diretta sul percorso intrapreso, sulle motivazioni e sui primi risultati della loro nuova attività. “Grazie al progetto di Agenzia del lavoro – ha raccontato Roberta Pedrotti – aprirò un negozio di design in centro storico a Trento con un’attività online. L’intervento a cui ho partecipato è stato decisivo per la realizzazione del mio progetto perché mi ha offerto strumenti concreti per avviare la mia attività. L’aspetto decisivo, a mio avviso, riguarda l’accompagnamento nei prossimi mesi che gli esperti di Agenzia del lavoro garantiranno alla nuova attività. Inizio una nuova fase della mia vita e non sarò da sola”. Mauro Tapparelli, una formazione nella meccanica, aprirà con il socio elettrotecnico Lem, azienda nel settore della meccatronica: “Erogheremo servizi alle imprese unendo le nostre conoscenze. Seguire la formazione è stato per noi importante in quanto abbiamo appreso conoscenza sulla gestione di un’impresa che ci mancavano, ma soprattutto la partecipazione all’iniziativa ci ha permesso l’accesso al credito, decisivo per l’acquisto dei macchinari. Ora tocca a noi dimostrare le nostre capacità”.  
   
   
TESSILE E CINESI, ROSSI A PRATO AI NEO ISPETTORI: "COMBATTERE IL CANCRO DELL´ILLEGALITÀ"  
 
 Firenze, 6 marzo 2014 - "Dobbiamo combattere questo cancro che è l´illegalità: la Toscana civile non può permettersi un simile tumore". L´illegalità fin troppo diffusa a cui il presidente della Toscana Enrico Rossi fa riferimento è quella delle aziende cinesi, e non solo, "un´illegalità che non garantisce ai lavoratori i diritti più elementari, un´illegalità che conta un´economia sommersa e un nero che solo nel pratese vale, secondo l´Irpet, un miliardo di euro l´anno". Il presidente della Toscana Enrico Rossi lo spiega a Prato, dove stamani nella sala delle colonne del vecchio ospedale è iniziato il corso per i tecnici della prevenzione che la Regione ha deciso di mettere in campo (74 entro giugno, in tutta l´area vasta della Toscana centrale). E lo ripete poche ore dopo a Firenze firmando l´intesa di collaborazione con le Procure, presso cui la Regione distaccherà personale amministrativo e giovani del servizio civile. Due prime risposte, concrete, tre mesi dopo il rogo che lo scorso dicembre ha divorato a Prato sette operai cinesi che dormivano nello stesso capannone dove lavoravano. "L´assoluto non rispetto dei diritti delle persone, ben al di sotto di qualsiasi soglia sindacale, e un´economia in nero così grande e che danneggia il resto dell´economia sono qualcosa che la Toscana assolutamente non può permettersi - ribadisce il presidente –. Soprattutto non possiamo permetterci che cresca". Per il presidente Rossi serve per questo un "atteggiamento repressivo e allo stesso tempo comprensivo", ma "senza tollerare situazioni di sfruttamento e disprezzo dei diritti che devono valere per tutti". "La Regione – dice -ha fatto una scelta precisa: rafforzare l´attività degli ispettori perché non si può mettere a rischio vita e lavoro". Tecnici tutti assunti entro il 1 giugno - Dei settantaquattro tecnici per la prevenzione previsti finora ne sono stati assunti da graduatorie che già c´erano dieci, tutti a Prato, ed altri tre entreranno in servizio dopo la metà del mese. Dieci erano i dipendenti, per lo più giovani, oggi alla prima lezione del corso che si concluderà il 10 marzo. Per gli altri sessantuno tecnici da reclutare è stato fatto invece un bando scaduto ieri. Al momento sono circa quattrocento le domande arrivate, ma potrebbero crescere. Tutti saranno assunti entro il 1 giugno. Cinquanta lavoreranno a Prato, dove ora l´Asl ne contava appena venti. Ventiquattro prenderanno servizio nelle altre tre aziende dell´Area Vasta Centro dove ce n´erano 89, ovvero nelle Asl di Firenze (14), Empoli (8) e Pistoia (2). "Il nostro obiettivo – ha spiegato Rossi a Prato - è portare la ricchezza di questo distretto, prodotta oggi in modo prevalentemente illegale, alla luce del sole e farla diventare una risorsa positiva per tutta la comunità". Quest´anno saranno duemila i controlli attesi, almeno mille e trecento a Prato, per diventare tremila l´anno dal 2015 (di cui duemila a Prato) . Controlli non solo sui cinesi ed Arpat in campo - E´ evidente che le ispezioni riguarderanno soprattutto le aziende cinesi, privilegiando le più a rischio e sospette: quelle, ad esempio, dove sarà registrato un anomalo consumo di energia elettrica rispetto a dimensioni e lavoratori denunciati, quelle di alcune zone o di particolari tipologie, le nuove che nascono. Ma l´illegalità non è solo tra le aziende cinese e Rossi, a margine della firma del protocollo con le Procure, ripete un´idea lanciata qualche giorno fa: utilizzare anche gli ispettori dell´Arpat, l´agenzia di protezione ambientale della Toscana, per combattere lavoro nero e irregolarità. Non solo, appunto, nelle aziende cinesi.  
   
   
UN UNICO DISTRETTO PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Trieste, 6 marzo 2014 - "I Distretti così come li abbiamo conosciuti spariranno, mentre resteranno le filiere e quello che in futuro considereremo come "Distretto" sarà l´intero Friuli Venezia Giulia. I Consorzi saranno profondamente rivisitati in molte loro funzioni e resteranno quelli a maggior valenza come il Consorzio Zona Industriale Ponterosso nella zona di Pordenone e il Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Tolmezzo in Carnia". Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Fvg Sergio Bolzonello, intervenendo ad un incontro presso il Cosint-consorzio per lo Sviluppo Industriale di Tolmezzo cui hanno partecipato i vertici del Consorzio, alcuni sindaci, il consigliere regionale Enzo Marsilio e rappresentanti dei Comuni dell´area di pertinenza e i rappresentanti delle principali aziende ed imprese ubicate nel bacino carnico quali Automotive Lighting, Eurotech, Inasset, Cartiere Ermolli, Burgo, Luvata e Modulblock. È toccato al presidente Paolo Cucchiaro ed al direttore Giovanni Battista Somma, illustrare soprattutto la storia e i progetti realizzati dall´Associazione in un´ottica multisettoriale che comprende la viabilità, gli acquedotti, l´energia idroelettrica e fotovoltaica. Per il futuro prossimo il Cosint intende realizzare un sistema di captazione idropotabile che coinvolge i comuni di Paularo e Tolmezzo, un progetto di teleriscaldamento per l´Ospedale di Tolmezzo, ma in particolare lo sviluppo di un nuovo progetto relativo alla tecnologia "Cloud Computing" (letteralmente "nuvola informatica", un insieme di tecnologie che permettono agli addetti di svolgere le mansioni aziendali anche attraverso un semplice collegamento internet) in grado di mettere a disposizione delle imprese sia grosse capacità di calcolo per l´elaborazione e l´archivio dati, sia avanzate funzionalità di "Disaster Recovery"e cioè la predisposizione di misure tecnologiche e logistico-organizzative appropriate a ripristinare i sistemi e i dati a fronte di gravi emergenze che ne possano inficiare la regolare attività. Lo sviluppo di questo progetto si tradurrebbe per le aziende in una sensibile riduzione degli investimenti informatici e si verrebbero a creare le condizioni per far diventare la zona industriale di Amaro e la Carnia una "Smart Area" di servizi diffusi e condivisi. "Per stare sul mercato è necessaria qualità assoluta e competitività del territorio - ha detto nelle sue conclusioni l´assessore Sergio Bolzonello -, ci vuole la capacità di trovare una unione di progettualità, un progetto unico del territorio per il Friuli Venezia Giulia, che fino ad oggi non si è mai trovato. Si deve investire sulle competitività della nostra Regione che possono essere quelle su consorzi come il Cosint, ma anche sul turismo delle nostre spiagge". "In futuro ci auguriamo di vedere questo Consorzio meno sbilanciato sulla parte infrastrutturale e più impegnato ad associarsi ad esempio al settore agroalimentare o turistico - ha continuato il vicepresidente della Regione - perché senza vere infrastrutture non puoi neanche offrire vere offerte turistiche". Infine un accenno al piano industriale che verrà portato all´attenzione del Consiglio regionale in maggio: "Oltre alla riforma dei Consorzi ci sarà anche una parte fiscale per le imprese: quelle più virtuose si vedranno ridurre di un punto percentuale l´Irap".  
   
   
FIRENZE - NASCE LA PRIMA CAMERA ARBITRALE UNITARIA  
 
Firenze, 6 marzo 2014 - Con la costituzione della Camera Arbitrale di Firenze è iniziata anche una campagna di sensibilizzazione per inserire negli atti di società e privati la possibilità di ricorrere alla clausola con arbitro unico, alla clausola con collegio arbitrale o alla clausola per arbitro societario. L’iniziativa è promossa dagli stessi ordini ed enti che hanno creato la nuova Camera arbitrale: Camera di Commercio di Firenze, Ordine degli Avvocati di Firenze, Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze e Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Firenze Pistoia e Prato. Tutte le controversie relativa ai contratti, infatti, comprese quelle relative alla sua validità, interpretazione, esecuzione e risoluzione, possono essere risolte da un arbitro, secondo il regolamento della Camera Arbitrale di Firenze, senza ricorrere alla giustizia ordinaria e alle sue lungaggini. L´arbitrato è uno strumento per la risoluzione delle controversie civili e commerciali alternativo all´ordinaria via giudiziaria, la cui caratteristica fondamentale è la possibilità di avvalersi di arbitri, tra tecnici ed esperti della materia debitamente formati, con una procedura che termina entro 180 giorni. Maggiori informazioni sulla Camera arbitrale unitaria sul sito della Camera di Commercio di Firenze  
   
   
POLO CHIMICO MANTOVA RESTI DI INTERESSE NAZIONALE  
 
 Mantova, 6 marzo 2014 - "Anche dopo i positivi incontri fatti in altre provincie, ci troviamo a discutere di territorio, ambiente e del suo impatto nella provincia di Mantova; come negli incontri precedenti i protagonisti di questo meeting sono chi il territorio lo vive ogni giorno: imprenditori, associazioni, enti locali e tutti coloro che con idee e impegno, hanno saputo animare questo incontro". Cosìl´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, ha aperto la tappa mantovana del Tour degli Stati Generali dell´Ambiente, al Parco del Mincio. Obiettivo Centrato - "La necessità di aver dovuto trovare una sala più grande - ha proseguito l´assessore - attesta che è stato centrato l´obiettivo e la nostra intenzione, il motivo per cui abbiamo deciso di tenere questo tour nei territori: confrontarci con voi. Nei miei quattro anni e mezzo da sindaco - ha ricordato Terzi - ho sempre avuto la sensazione che la Regione fosse un po´ troppo lontana, da assessore regionale ho imparato da subito che non è così perché i nostri funzionari sono sempre a disposizione dei cittadini. Questa amministrazione regionale - ha puntualizzato - ha fatto della presenza sul territorio uno dei suoi obiettivi principali della sua azione, come dimostra questo tour nelle province Lombarde". Cinque Macro Aree - "Dalle numerose segnalazione pervenuteci - ha proseguito Terzi - abbiamo individuato cinque macro aree di interesse: il Piano Cave di Mantova e la nuova Legge Regionale; le bonifiche ed il S.i.n. Di Mantova; il sistema idrico integrato e uso delle acque; la questione Nitrati e il tema aria". L´assessore ha poi rapidamente passato in rassegna le principali attività dell´Assessorato all´Ambiente e le strategie ad ampio respiro che Regione Lombardia sta sviluppando: il Pria (Piano Aria), il Pear, (Piano Energetico Ambientale Regionale) che verrà presentato a breve e costituirà lo strumento di programmazione energetica con cui la Lombardia definirà i propri obbiettivi, e il Prb (Piano Regionale delle Bonifiche)."una delle problematiche più importanti che il mio assessorato sta affrontando - ha detto a proposito Terzi - è il ´Prb´ piano regionale di bonifica delle aree inquinate. Negli ultimi anni la Regione Lombardia - ha ricordato Terzi - ha investito più di 230 milioni di euro bonificando oltre 1300 siti fra i quali 7 di interesse strategico nazionale". Il Polo Chimico - "Nella Provincia di Mantova, come emerso da diverse segnalazioni - ha spiegato la titolare regionale all´Ambiente - si registrano problematiche ambientali, riguardanti la bonifica del sito di interesse nazionale ´laghi di Mantova e polo chimico´. Già con l´atto sostitutivo del marzo 2013 tra Regione Provincia e Comuni interessati - ha spiegato Terzi- sono state assegnate nuove risorse finanziarie a questo progetto di bonifica, articolando una sezione attuativa inerente ad interventi di immediata realizzazione, e una sezione programmatica dove vengono individuati e programmati interventi necessari, coerenti con gli obbiettivi dell´accordo stesso. Questo - ha sottolineato l´assessore - per darvi un esempio dell´impegno sia economico che istituzionale, che Regione Lombardia sta applicando non solo nel mantovano, ma in tutto il territorio interessato da imminenti esigenze di bonifica". Nitrati - "Ultimo, ma altrettanto importante - ha fatto notare Terzi - è il tema sulla direttiva nitrati. Regione Lombardia, grazie al lavoro congiunto tra le direzioni generali degli assessorati all´Ambiente e all´Agricoltura, e in collaborazione con l´Università degli studi di Milano, sta lavorando per l´attivazione di un dialogo diretto con la Commissione Europea per l´Ambiente. L´obiettivo è di riformulare una normativa comunitaria sui nitrati ormai antiquata - ha proseguito - e rivedere le Zvn (zone vulnerabili nitrati) in modo che entro la fine del 2014 la Giunta possa approvare la nuova mappatura delle zone vulnerabili, auspicando sempre un equilibrio tra l´ambiente e attività economiche importanti come la zootecnia e l´agricoltura per una provincia di eccellenze enogastronomiche come quella Mantovana". Inquinamento Delle Falde - "Un altro tema legato alla qualità dell´acqua e attualmente presente nelle cronache provinciali - ha ricordato poi l´assessore - è la presenza di arsenico nelle falde, soprattutto superficiali, problema riscontrato già da tempo nei pozzi a uso domestico. Fortunatamente - ha assicurato Terzi - sebbene si escluda la presenza di questo metallo nella rete idrica pubblica, il problema dell´arsenico lambisce molti comuni nel mantovano e in Lombardia, comprendendo un territorio che si estende tra il fiume Po e il fiume Olio. Il nostro assessorato non ha mai sottovalutato questo problema - ha garantito Terzi - a maggior ragione ora, dopo il rifiuto di Bruxelles in merito ad un ulteriore richiesta di proroga avanzata dall´Italia". Territorio Particolare - "Mantova è un territorio particolare - ha ammesso l´assessore - che presenta tutta una serie di criticità, ma che devo dire caratterizzano un po´ tutti i territori lombardi, inoltre ospita un Sito di Interesse Nazionale. Il Polo Chimico di Mantova - ha proseguito Terzi - ha tutti i limiti che hanno i Sin, ovvero, da una parte avere l´interesse del Governo nazionale, ma dall´altra subire i ritmi, i tempi e le difficoltà tipiche di rapporti con Roma e con il Ministero". Uscire Dal Sin - L´assessore Terzi si è però mostrata scettica sull´ipotesi di trasformare il Polo Chimico da Sin a Sito di Interesse Regionale. "Su questa eventualità bisogna fare una riflessione attenta e prudente - ha ammonito - e considerare il fatto che avere un Sin vuol dire avere l´attenzione del Ministero. Nel momento in cui non c´è più un Sin, ovviamente Roma di fatto ha tutte le scuse e le possibilità per non considerare prioritario un intervento come questo e finanziare altri interventi su altri territori, quindi riflettiamoci. La volontà della Regione di mantenere il Sin - ha concluso l´Assessore Terzi - non è tanto legata alla mancanza di voglia di assumersi la responsabilità, o di attivarsi, da parte della Regione, quanto invece evitare che qualcun altro si liberi di questa responsabilità perché la situazione è tale da meritare di avere l´attenzione di Roma e non soltanto di Regione Lombardia".  
   
   
NUOVA IKEA, ROSSI "MODELLO POSITIVO DI RELAZIONI ISTITUZIONI-IMPRESE"  
 
Firenze, 6 marzo 2014 - "Un modello di relazioni positive tra istituzioni e imprese: un modello che potrebbe essere applicato ed esteso ovunque". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ieri a Pisa partecipando all´inaugurazione del negozio Ikea, il 21mo in Italia. "Se ci fossero altri imprenditori svedesi interessati a venire qui per investire - ha proseguito rivolto all´ambasciatrice svedese in Italia - noi siamo pronti a ripetere la stessa attenzione, lo stesso impegno, la stessa performance sperimentata con Ikea e che ci ha consentito, una volta individuato il sito, di rilasciare le autorizzazioni in sei mesi. Un piccolo-grande record per gli standard italiani". Sottolineata la sostenibilità dell´investimento specifico ("per l´energia solare che si produce, per la raccolta e il riutilizzo dell´acqua piovana, per il risparmio energetico nel parcheggio attrezzato sulla ricarica di auto e moto elettrice, per la volontà di ripulire l´aria mettendo a dimora almeno una pianta per ogni albero tagliato"), Enrico Rossi ha ricordato come il rafforzamento toscano di Ikea rappresenti una "bella opportunità anche per l´occupazione e per le altre imprese, da quelle della carta a quelle del mobile fino al porto di Livorno, che una volta scavati i fondali potrà ospitare navi più grandi legate al movimento passeggeri e soprattutto delle merci". Il primo negozio Ikea in Italia venne aperto, nell´hinterland milanese, 25 anni fa e da allora ne sono stati inaugurati altri 20. Circa 46 milioni i visitatori calcolati in una Italia che si posiziona al quarto posto, nel mondo, per quanto riguarda le vendite Ikea e al terzo, dopo Cina e Polonia, fra i mercati che riforniscono Ikea. Il negozio di Pisa, in zona Navicelli vicino all´aeroporto Galilei, si estende su 33.600 metri quadri di cui 12 mila dedicati a esposizione e vendita. Ha richiesto un investimento di 68 milioni.  
   
   
PIEMONTE: NUOVE RISORSE PER LE IMPRESE INNOVATIVE E DELLA RICERCA PUBBLICA  
 
Torino, 6 marzo 2014 - Il presidente Roberto Cota e l’assessore al Lavoro e Formazione professionale, Claudia Porchietto, hanno illustrato ieri agli organi di informazione la delibera, approvata durante l’ultima riunione della Giunta regionale, che dispone la prosecuzione per il 2014 del progetto per la creazione di imprese innovative e spin off della ricerca pubblica ed estende i servizi erogati dagli incubatori universitari pubblici con sede legale ed operativa in Piemonte alle aziende che intendono avviare un’attività economica che abbia come valore aggiunto l’innovazione sociale. Per il finanziamento si ricorre all’utilizzo della somma di 1.300.000 euro disponibile nel Fondo rotativo per la nascita e lo sviluppo di iniziative di lavoro autonomo e creazione di impresa, operativo presso Finpiemonte. “Si tratta - ha sottolineato il presidente Cota - di una nuova azione che inserisce nel solco delle nostre politiche per combattere la crisi del sistema industriale piemontese. Come Regione cerchiamo in tutti i modi di rilanciarne la competitività con iniziative nostre nei settori della ricerca, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, mentre lo Stato centrale si occupa di altro invece di disporre sgravi fiscali capaci di ridare slancio a determinati settori”. “La novità della delibera - ha evidenziato l’assessore Porchietto - consiste nel dare priorità di valutazione nell’accesso ai finanziamenti alle imprese innovative che propongono nuovi processi, prodotti e modelli volti a superare un problema con il valore aggiunto dell´innovazione sociale, ovvero che hanno come obiettivo la qualità della vita, la solidarietà e il benessere delle persone, oltre al miglioramento della competitività economica. Un tema che si inserisce bene nella nuova programmazione dei fondi strutturali europei 2014-2020 e che interpreta coerentemente gli orientamenti comunitari”. Avranno infatti accesso ai percorsi i ricercatori di provenienza accademica (dipendenti di atenei o enti pubblici di ricerca o dottorandi/contrattisti/studenti su un tema specifico oggetto dell’impresa da costituire) ed i soggetti che propongono un progetto di innovazione sociale (devono avere età inferiore o eguale a 40 anni, essere in possesso di un diploma di scuola superiore ed avere un curriculum coerente con il progetto presentato). La delibera dà inoltre continuazione all’attività realizzata dagli incubatori universitari pubblici, finanziata con 6.250.000 euro stanziati nell’ambito del programma operativo del Fondo sociale europeo 2007-2013 e raccoglie la richiesta di collaborazione sull’innovazione sociale formulata dal Comune di Torino. Tra il 2009 e il 2013, nell’ambito del Progetto spin off, gli incubatori universitari hanno ricevuto circa mille idee di impresa e, al termine del processo, sono state avviate oltre 60 start up, che hanno ricevuto da Finpiemonte un contributo a fondo perduto finalizzato alla copertura delle spese di avvio. Tra queste, figurano imprese innovative piemontesi che hanno vinto i premi più prestigiosi confrontandosi con analoghe realtà di altre Regioni o Paesi: la Niso Biomed, che ha ideato un innovativo dispositivo automatico di endoscopia chimica che apporta un miglioramento delle diagnosi e della riduzione dell’invasività nella diagnostica nei settori della gastroenterologia e della prevenzione dei tumori, ha vinto nel 2013 il premio nazionale Startup dell’anno e nel 2014 il Leonardo italiano e l’Uk-italy innovation award; la Xaluxi srl, che sviluppa e commercializza una linea innovativa di dispositivi di illuminazione a led che garantiscono il risparmio energetico grazie alla regolazione automatica della luce, emessa in funzione di quella ambientale, si è aggiudicata è stata il vincitore assoluto del Premio nazionale Innovazione 2013; la Scloby, con lo sviluppo e commercializzare di un nuovo punto cassa cloud per commercianti e ristoratori fruibile tramite tablet, smartphones e computer, ha ottenuto nel 2013 il premio speciale Microsoft al Premio nazionale Innovazione ed è arrivata prima su 800 partecipanti al Webit Congress; la Epinova Biotech, che sviluppa substrati polimerici per sostituti epiteliali ad uso sanitario, ha ottenuto nel 2013 il Premio Gaetano Marzotto.  
   
   
FIRENZE REGISTRO DELLE IMPRESE SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA VISURA  
 
Firenze, 6 marzo 2014 - La visura camerale si rinnova. Da ieri , infatti, nella consultazione del Registro delle Imprese, aziende, amministrazioni, professionisti e cittadini possono ottenere informazioni ancora più chiare, complete, accessibili e garantite, grazie a una rinnovata veste grafica e a un’organizzazione dei contenuti più funzionale. In particolare, è stato inserito il Qr Code, nuovo codice identificativo dei documenti ufficiali della Camera di Commercio, attraverso il quale è possibile recuperare la visura o il documento originale direttamente da smartphone o tablet e confrontarlo con quello in proprio possesso. La lettura del Qr Code avviene tramite l’app "Ri Qr Code" realizzata da Infocamere e scaricabile gratuitamente dai principali store o dal portale delle Camere di Commercio registroimprese.It. Inoltre, sulla prima pagina della visura sono ora evidenziate le principali informazioni dell’azienda: i dati anagrafici ed economici, le informazioni sull’attività esercitata e un riepilogo dei documenti e delle certificazioni dell’impresa. Grazie all’indice navigabile si può accedere direttamente alle informazioni da approfondire e avere una sintesi dei dati. “Rendere i contenuti della visura camerale più chiari, completi e facilmente fruibili – afferma Valerio Zappalà, direttore generale di Infocamere – è il nostro contributo ad aumentare la diffusione del patrimonio informativo delle Camere di Commercio verso le imprese e i cittadini”. “Quello di oggi è un ulteriore passo avanti per l’accessibilità a un servizio di pubblicità legale che acquista sempre maggiore rilevanza nella contrattazione fra imprese e fra privati e imprese”, aggiunge Brunella Tarli, Conservatore del Registro Imprese della Camera di Commercio di Firenze. Definito dal Codice dell’amministrazione digitale come una delle basi dati d’interesse nazionale, il Registro Imprese diventa oggi ancora più trasparente, grazie alle novità introdotte.  
   
   
OLTRE 2000 OPERATORI ABILITATI, 319 CORSI, 142 DOCENTI AISEM FORMA GLI OPERATORI DI CARRELLI INDUSTRIALI ASA/AISEM RILASCIANO ATTESTATO E TESSERINO DI ABILITAZIONE  
 
Milano, 6 marzo 2014 - Da quasi un anno Aisem, l’Associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione, sta collaborando con le aziende associate per abilitare i conduttori di carrelli industriali con uomo a bordo su sedile, secondo le regole definite dall’accordo della Conferenza Stato Regioni. La formazione degli operatori è condotta da Asa S.r.l., Società di Servizi della Federazione Anima, in partnership con le aziende del settore associate ad Aisem. Fino ad oggi sono già stati rilasciati più di 2.000 attestati e altrettanti tesserini a operatori formati da 142 professionisti qualificati attraverso 319 corsi di formazione. “I numeri parlano chiaro - dichiara Andrea Orlando, Amministratore delegato di Asa S.r.l. E Direttore generale di Anima - Abbiamo scelto di sostenere il fabbisogno formativo delle aziende creando un sistema che possa garantire la qualità della stessa. La richiesta sopravvenuta ha superato di gran lunga la nostra aspettativa. Il percorso formativo delineato con le aziende associate e le linee guida stilate sono stati evidentemente strumenti più che adeguati per raggiungere l’obiettivo. Rimane ancora tanto da fare. Entro marzo 2015 tutti i carrellisti ad oggi operanti dovranno essere formati secondo le nuove disposizioni di legge e noi ci rendiamo disponibili a continuare a garantire una formazione erogata al passo con le indicazioni della Conferenza Stato Regioni”. Le Linee guida forniscono, dunque, i suggerimenti di Aisem, associazione storicamente impegnata a diffondere, al fianco dei costruttori associati, la cultura della sicurezza delle attrezzature da lavoro. Aisem/anima, attraverso la società di servizi Asa S.r.l., rilascia agli utenti formati l’attestato di abilitazione e il tesserino di “Operatore abilitato Aisem”, garanzia di una formazione svolta secondo le indicazioni della Linea Guida redatta dall’Associazione. L’abilitazione dovrà essere rinnovata ogni cinque anni, come garanzia di continuità di formazione e di aggiornamento da parte dell’operatore.  
   
   
TESSILE E CINESI, ACCORDO REGIONE TOSCANA-PROCURE: PIÙ CONTROLLI, SICUREZZA SUL LAVORO, PREVENZIONE  
 
 Firenze, 6 marzo 2014 - Entra nel vivo il piano per rendere più sicure le aziende di Prato (e non solo di Prato), dopo il rogo in cui sette lavoratori cinesi, lo scorso dicembre, sono stati divorati mentre dormivano nella stessa azienda dove lavoravano. L´accordo che la Regione Toscana ha firmato ieri con le Procure , assieme al corso per i 74 neo tecnici per la prevenzione che saranno assunti per tre anni e che per i primi dieci è partito stamani a Prato, sono parte di questo piano. "La Regione - dice Rossi - fa la sua parte. Mi aspetto e confido che anche lo Stato faccia altrettanto, adeguando gli organici all´emergenza e necessità del territorio e per questo tornerò a risollecitare i lavori del tavolo nazionale istituito dopo la tragedia di dicembre". Il primo obiettivo è rendere più sicuro il lavoro nelle aziende, soprattutto quelle orientali: a Prato e in tutta l´Area Vasta Centro, fino a Firenze e Pistoia. Il secondo traguardo è ridurre le sacche di illegalità e mancato rispetto delle regole di quel distretto ´parallelo´ che per il bene dell´economia della città, a detta di più ricercatori, sarebbe bene (per tutti) che invece si integrasse. Questo è possibile con maggiori controlli ma sono necessarie anche strategie di più ampio respiro, lezioni e iniziative sulla cultura della legalità, politiche di integrazione e contrasto della dispersione scolastica, magari anche un call center multilingua: idee e strade tutte richiamate nell´intesa che il presidente della Toscana Enrico Rossi ha firmato ieri a Firenze, nelle sede della presidenza a Palazzo Strozzi Sacrati, con la Procura generale della Repubblica presso la Corte di appello e le Procure di Firenze, Pistoia e Prato. Un patto per rafforzare vigilanza e sicurezza sui luoghi di lavoro, contrasto al lavoro sommerso e promozione delle politiche di integrazione. Controlli ma anche prevenzione, per uscire in pochi anni dall´emergenza. Per le Procure hanno firmato il procuratore generale Tindari Baglione e i procuratori Giuliano Gianbartolomei (Firenze), Piero Tony (Prato) e Giuseppe Grieco (Pistoia). Personale e giovani in soccorso alle Procure- La Regione con la firma avvia un nuovo rapporto di collaborazione con le Procure della Toscana centrale, rafforza le sinergie e mette a loro disposizione nuovo personale. Perché, ha spiegato il presidente della Toscana Enrico Rossi ed hanno confermato i procuratori, se aumenteranno i controlli nelle aziende – controlli che riguardano la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro – è presumibile che qualche reato, anche di altra natura, salti fuori e che cresca dunque la mole di lavoro per le Procure, spesso già sotto dimensionate quanto ad organico. "Tutti gli esiti dei controlli finiranno in Procura" ribadisce Rossi. Così la Regione ha previsto il distacco presso le Procure di personale amministrativo, che in parte potrà essere preso dalle Aziende sanitarie, per aiutare i magistrati a gestire le pratiche dei controlli. Assieme agli amministrativi ci saranno inoltre giovani del servizio civile o con stage retribuiti, una trentina probabilmente: personale che si aggiunge ai 74 neo tecnici per la prevenzione della Asl che saranno assunti entro giugno (i primi tredici sono già arrivati e stanno seguendo da oggi un corso) e ai mediatori culturali bilingue, che a fronte di maggiori ispezioni dovranno essere più numerosi. Solo per pagare i nuovi tecnici per la prevenzione la Regione spenderà 8 milioni e 800 mila euro: 40 mila euro l´anno per ciascun tecnico. L´obiettivo è realizzare una volta a regime tremila controlli l´ anno, rafforzando l´attività ispettiva dei dipartimenti di prevenzione delle Asl. Altri 322 mila euro saranno necessari per acquistare strumenti ed attrezzature e 789 mila per assicurare la presenza, durante i controlli, di mediatori culturali bilingue. In tutto fanno poco meno di 10 milioni, che saranno assicurati dai proventi attesi dalle sanzioni. L´accordo di oggi istituisce anche un tavolo di monitoraggio.  
   
   
TRAFILERIE: VOLUMI E PREZZI IN RIPRESA. MA BASTERÀ?  
 
Lecco, 6 marzo 2014 - Il 2014 vedrà una ripresa del settore delle trafilerie, con un incremento dei volumi e con un lieve aumento dei prezzi. Ma questo miglioramento non risolverà i problemi del comparto, fiaccato da anni di crisi. Si pone quindi la necessità di una ristrutturazione del settore, e più in generale della filiera. Questo quanto emerso durante «Siderweb Outlook», il convegno organizzato da Siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Lecco e dedicato all´analisi delle prospettive per il 2014 delle trafilerie italiane. Sul versante dei prezzi dei prodotti siderurgici necessari all´attività della trafila, Giovanni Bajetti (Lucchini) si attende nei prossimi mesi un incremento delle quotazioni, trainate da «una ripresa del prezzo del rottame». Questa visione è confermata anche da Achille Fornasini (chief analyst di Siderweb), che ha rilevato come «dopo un calo di circa il 6% del rottame e della vergella da inizio 2014, mi aspetto nelle prossime settimane un rimbalzo del prezzo. Siamo al termine della fase di discesa delle quotazioni». Ma non solo i prezzi risaliranno. Dopo anni di contrazione, l´economia italiana nel 2014 tornerà a crescere: «il Pil si incrementerà dello 0,7% in Italia e dell´1% nell´area euro. I settori utilizzatori serviti dalle trafilerie miglioreranno rispetto al 2013, ma sarà un incremento moderato, non sufficiente a controbilanciare i cali degli anni scorsi» ha dichiarato Gianfranco Tosini, responsabile dell´Ufficio Studi di Siderweb. Tra il 2007 ed il 2013 la produzione del comparto delle trafilerie è diminuita del 17,5%: «un livello difficilmente recuperabile». Cosa fare allora? «La capacità produttiva oggi è in eccesso - ha spiegato Franco Polotti, a.D. Di Ori Martin -. E´ necessario ristrutturare le nostre aziende; è arrivata la stagione delle sinergie e delle aggregazioni». Un altro elemento su cui puntare, ha dichiarato Andrea Beri (a.D. Di Ita), sono le associazioni di categoria, al fine di far sentire la propria voce in Europa. «Da soli non possiamo far nulla - ha detto -. Dobbiamo unirci e ricorrere alle associazioni di categoria ed alle istituzioni europee: la Ue ascolta le richieste dei produttori sull´antidumping, e può darci una mano per difenderci a livello internazionale». Dalla politica, invece, non sono attesi aiuti. «Dopo ciò che è stato promesso e non realizzato dai governi precedenti - ha puntualizzato Angelo Cortesi (presidente Co.el) -, ormai non ci sono più aspettative. Credo che gli imprenditori debbano fare esclusivamente gli imprenditori, lavorare in azienda e cercare di trovare nuove strade». Il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Vico Valassi, ha ricordato la vicenda che ha portato all´acquisizione dell´acciaieria del Caleotto da parte del cavalier Lucchini, accogliendo con soddisfazione le rassicurazioni di Bajetti sul futuro del laminatoio lecchese del gruppo Lucchini, impianto fondamentale per tutto il distretto metalmeccanico della provincia.  
   
   
LAVORO, L´ASSESSORE TOSCANA A ROMA ILLUSTRA EMERGENZE A MINISTRO  
 
Roma, 6 marzo 2014 - Una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali che, in prospettiva, superi l´attuale cassa integrazione in deroga per far spazio ad un sistema di copertura universalistica, una risposta, nell´immediato, alla necessità impellente di copertura finanziaria per le domande di Cig in deroga autorizzate ma non ancora finanziate per il 2013 e per tutto il 2014. E ancora, affrontare il tema dei servizi per il lavoro alla luce dell´ipotizzato superamento delle Province, aprire un confronto sul tema della formazione professionale e portare a termine, definendo il rapporto fra Stato e Regioni, quello già in corso sulla Garanzia giovani. Questi i temi messi sul tappeto dall´assessore alle attività prodittive e lavoro Gianfranco Simoncini, coordinatore delle Regioni per il settore lavoro, nel corso del primo incontro con il neo ministro al lavoro e alle politiche sociali Giuliano Poletti. All´incontro ha partecipato anche l´assessore della Regione Lombardia Valentina Aprea. "Oggi abbiamo sottoposto al Governo alcune emergenze che vanno affrontate al più presto - ha detto Simoncini al termine dell´incontro - abbiamo quindi concordato un ulteriore incontro con il ministro e con tutti gli assessori, che si terrà entro due settimane. Abbiamo chiesto che in quella sede possano essere presentati ed illustrati gli interventi del Jobs act e possa avviarsi un primo confronto di merito sul provvedimento, da presentare poi in sede di Conferenza delle Regioni". Per quanto riguarda il tema della Garanzia giovani, è stato fatto il punto sullo stato dell´arte rispetto al rapporto Stato-regioni. "Siamo ad un passo dalla conclusione del confronto - ha spiegato Simoncini - e abbiamo definito un´agenda immediata programmando, già per la prossima settimana, una riunione per arrivare ad una definizione conclusiva delle posizioni. Abbiamo comunque riscontrato piena disponibilità a recepire e ad accogliere positivamente le sollecitazioni delle Regioni".