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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Novembre 2013
MISSIONE DEL PRESIDENTE SCOPELLITI A VIENNA. IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA HA INCONTRATO IL CANCELLIERE WERNER FAYMANN ED I MANAGER DELLA COMPAGNIA AEREA FLYNIKI  
 
Catanzaro, 4 novembre 2013 - Il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha incontrato il 31 ottobre a Vienna, presso gli uffici dell´Ente nazionale del turismo italiano (Enit) insieme al responsabile Leonardo Campanelli ed a Pasquale Anastasi, dirigente generale del dipartimento turismo della Regione, Christian Feistl e Michael Bradac rispettivamente Chairman of the board e Managing director Austria dell´importante tour operator X-travelshop.com insieme a Milene Platzer, Senior manager del vettore aereo Flyniki.com. "L´intenzione di questa riunione operativa - ha specificato il Presidente Scopelliti - e´ di incrementare sia quella di collegamenti tra la nostra regione e l´Austria che di intensificare la presenza turistica in Calabria". Gli interlocutori austriaci hanno mostrato grande interesse per le proposte avanzate dal Presidente ed a breve svilupperanno dei progetti sui quali avviare una concreta collaborazione. A seguire il Presidente Scopelliti, accompagnato dal primo Consigliere dell´Ambasciata d´Italia a Vienna, Gianluca Greco, ha avuto modo di visitare Bundeskanzleramt (Ufficio del Cancelliere), dove ha incontrato Werner Faymann, Cancelliere austriaco, da poco rieletto, con cui ha avuto un cordiale scambio di battute.  
   
   
CARBURANTI, TAVOLO AL MISE PER RISTRUTTURAZIONE RETE SARA’ OPERATIVO GIA’ DALLA SETTIMANA PROSSIMA  
 
Roma, 4 novembre 2013- Nuovo incontro, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, sulle problematiche della rete della distribuzione dei carburanti. Alla riunione- presieduta dai Sottosegretari Simona Vicari e Claudio De Vincenti- hanno partecipato, oltre al dottor Gianfrancesco Vecchio, Mister Prezzi, e all’ingegner Gilberto Dialuce, direttore generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche, i rappresentanti sindacali dei gestori e gli esponenti delle principali organizzazioni del settore. “Una riunione utile – ha spiegato il Sottosegretario De Vincenti – che è servita a fare un punto della situazione, prendendo coscienza delle varie problematiche che il settore lamenta. In questo senso il Ministero è d’accordo con la richiesta avanzata dalle parti sociali che sia opportuno lavorare attraverso una maggiore concertazione volta a coinvolgere anche i responsabili degli Enti locali”. Per quanto riguarda l’obbligo di registrazione e comunicazione dei prezzi, il Sottosegretario Vicari ha rilevato: “Il lavoro svolto finora è stato positivo ed evidenzia che c’è condivisione su questo tema e sull’obiettivo da raggiungere. E’ evidente però che dilazioni non sono possibili e che quindi le Associazioni debbono adoperarsi, affinchè garantiscano nel più breve tempo possibile una completa adesione dei gestori alle disposizioni. Questo anche alla luce delle campagne di controlli che partiranno dall’inizio del prossimo mese di dicembre”. Tra i temi affrontati durante la riunione, la questione dei contratti. Disponibilità da parte del Ministero ad attendere una proposta di schema delle organizzazioni, evitando così il ricorso a schemi di contratto ministeriali. Il tutto purchè questo avvenga in tempi rapidi e si giunga ad una proposta condivisa da sindacati ed organizzazioni del settore. Infine, sul problema della ristrutturazione della rete i due Sottosegretari hanno convenuto di procedere attraverso la convocazione di un tavolo tecnico presso il Ministero. Questo tavolo dovrà fare un quadro della situazione e ragionare su una serie di punti chiave, attraverso i quali mettere in atto quella razionalizzazione della rete che da tempo molti operatori del settore ritengono non più procrastinabile. Una metodologia di lavoro che vuole puntare a definire delle regole, evitando di ricorrere a moratorie che avrebbero come unico effetto quello di bloccare l’apertura di nuove strutture. Già la prossima settimana il tavolo tecnico sarà operativo, mentre una nuova riunione tra sindacati, organizzazioni del settore e Ministero è prevista per novembre.  
   
   
FEDERAUTO: A OTTOBRE SI PROFILA UN NUOVO CALO STIMATO AL -5%  
 
 Roma, 4 novembre 2013 - L´osservatorio Federauto, rivelatosi nel tempo molto preciso, prevede per ottobre 2013 un´ulteriore contrazione su ottobre 2012. Commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l´associazione che rappresenta il 100% della distribuzione ufficiale di tutti i marchi commercializzati in Italia: "A ieri il nostro panel stimava un -9% rispetto allo stesso periodo dell´ottobre 2012. Questo, insieme ad altri dati raccolti dai concessionari ufficiali italiani, fa propendere il nostro Osservatorio a prevedere per ottobre 2013 un calo complessivo del -5%. Ma la stima è particolarmente ardua perché lo sciopero delle banche previsto per domani, 31 ottobre, potrebbe compromettere la possibilità di targare l´ultimo giorno. Ma gli sterili numeri non danno la misura esatta dello tsunami che si è abbattuto sul nostro settore. Stiamo vendendo 750.000 vetture in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni e questo si traduce, in primis, in centinaia di migliaia di posti di lavoro bruciati. In questo momento molti lavoratori sono sostenuti dagli ammortizzatori sociali ma perdurando questo stato di cose passeranno a ingrossare le liste dei disoccupati. In un momento dove gli altri settori non offrono grande prospettive di ricollocazione". Federauto fa presente che l´Italia è l´unico paese europeo che negli ultimi 3 anni ha bersagliato l´acquisto e l´utilizzo di autoveicoli di tasse. Conclude Pavan Bernacchi: "Alla crisi che ha ridotto drasticamente i consumi in Italia, si è aggiunto l´attacco fiscale a suon di aumenti: bolli, pedaggi, superbolli per auto prestazionali, Rc auto, accise, Iva, penalizzazione fiscalità auto aziendali. Questa ´ricetta italiana´ ha fatto sì che nel 2012 ci siamo classificati all´ultimo posto in Europa. E´ per questo che confidiamo molto nel tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico, istituito dal Ministro Flavio Zanonato con l´ausilio del Sottosegretario Claudio De Vincenti. Preciso che non stiamo parlando di nuovi incentivi, ma di ricercare nuovi equilibri per ridare slancio alla domanda, mettere ordine nella tassazione e nella burocrazia, e svecchiare il circolante".  
   
   
LA REGIONE MARCHE NEL PROGETTO SPERIMENTALE PER LA RIDUZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI DA FAUNA SELVATICA.  
 
Ancona, 4 novembre 2013 - La Regione Marche partecipa a un progetto europeo che punta a prevenire la perdita di biodiversità causata dall’impatto del traffico veicolare, attraverso la sperimentazione e la messa in opera di un pacchetto di misure volte a prevenire gli incidenti stradali. Un modo per centrare tre diversi obiettivi: salvaguardare la sicurezza stradale, tutelare la fauna selvatica e ridurre il costo dei risarcimenti a carico degli enti. Il progetto mira a gestire e ridurre le collisioni veicolari con la fauna selvatica tramite un sistema basato su tecnologia radar e infrarossi, che attraverso centraline di segnalazione e messaggi luminosi e sonori, eviti il passaggio in strada di animali selvatici e allerti gli automobilisti dell’eventuale pericolo. L’iniziativa è finanziata nell’ambito del programma europeo Life Strade, che vede la Regione Marche quale beneficiario associato e alla quale partecipano, oltre all’Umbria – proponente il progetto – anche la Regione Toscana e le Province di Terni, di Perugia, di Siena, di Grosseto, di Pesaro-urbino. Le infrastrutture viarie – è emerso durante l’incontro di presentazione organizzato in Regione ha cui hanno partecipato numerosi esperti da tutta Italia - costituiscono uno degli elementi portanti dell´attuale sistema economico e sociale ma rappresentano anche una minaccia alla conservazione della biodiversità. In tutta Europa si stima vengano uccisi dai veicoli ogni anno un numero compreso tra 10 e 100 milioni di uccelli e mammiferi. Solo nel nostro paese si calcola che in ciascuna provincia oltre 15mila animali vengono travolti ogni anno, con una tendenza che è in continua crescita. Inoltre gli incidenti stradali causati dagli ungulati costituiscono motivo di preoccupazione sia per gli automobilisti, sia per le ricadute economiche legate agli indennizzi che gli enti sono tenuti a pagare. La proposta progettuale presentata intende quindi riportare l´attenzione sulla biodiversità e su come l´impatto delle infrastrutture possa essere mitigato, attraverso la messa in opera di misure che riducano la mortalità della fauna selvatica in seguito a collisione con i veicoli. Informazioni al sito www.Lifestrade.it .  
   
   
LOMBARDIA: CORRIDOIO UE STRATEGICO PER LA CRESCITA  
 
 Genova, 4 novembre 2013 - Lo sviluppo dei siti intermodali per incrementare la capacità di interscambio e un´analisi approfondita del settore della logistica. Sono questi i temi trattati dall´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno intervenendo - a Genova al Museo del mare - al seminario ´Infrastrutture e Crescita sostenibile - Corridoio dei due mari e il Mediterraneo´. La Logistica In Lombardia, Un Comparto Da 10 Miliardi - La Lombardia, con 18 milioni di tonnellate/anno di interscambio gomma/ferro, è la regione in cui si fa più traffico intermodale. Il comparto vale circa 10 miliardi di euro (pari al 25/30% del fatturato di logistica nazionale); sono attive 18.000 imprese, che danno lavoro direttamente o indirettamente a circa 90.000 addetti, impiegati nella gestione di una quindicina di terminali intermodali che generano il 30% del traffico nazionale. I Retroporti Nella Macroregione - "Rispondere in modo adeguato alle esigenze di questo settore con una adeguata dotazione infrastrutturale - ha detto Del Tenno - è un fattore chiave per la competitività del nostro territorio. Al di là del necessario adeguamento delle dotazioni stradali interne alla Macroregione, assumono particolare rilievo strategico i temi dei retroporti nell´entroterra padano in aree servite dalla ferrovia e della funzionalità del corridoio merci Ue Genova-rotterdam". Le Linee E I Terminali - In questo contesto andranno presidiate l´adeguatezza e la specializzazione delle linee e l´adeguatezza dei terminali merci. Si vuole favorire un maggior utilizzo della rete per convogli di grandi dimensioni, programmando interventi per risolvere colli di bottiglia e strozzature e ´specializzando´ le linee. "In quest´ottica - ha precisato Del Tenno - stiamo lavorando per alleggerire la rete locale e il nodo di Milano dal traffico merci. All´orizzonte ci sono anche alcuni grandi interventi di carattere programmatorio, come il quadruplicamento della Chiasso-monza e la costruzione della cosiddetta Gronda Est Seregno-bergamo, due opere a valle del tunnel del Gottardo, essenziali per evitare il trasbordo delle merci su gomma". Incremento Capacità Operativa - Per quanto riguarda i terminali, la Lombardia negli ultimi anni ha incrementato del 50% la capacità operativa degli impianti per l´interscambio gomma-ferro delle merci. Oltre al raddoppio della capacità operativa dell´impianto Hupac di Busto/gallarate, la Regione ha agevolato l´apertura dei terminal di Segrate, Mortara, Sacconago, Cremona e Mantova. "Nell´ambito del confronto con Rfi - ha aggiunto Del Tenno - puntiamo a favorire il potenziamento dei terminal merci esistenti per far fronte ai traffici sull´asse Nord-sud, proprio nello scenario dell´apertura dei trafori del Gottardo e del Monte Ceneri e dei potenziamenti del sistema portuale ligure". Necessario Il Supporto Del Governo - "Alla luce di ciò - ha concluso Del Tenno - è dunque urgente la risposta che il Governo vorrà dare al messaggio sottoscritto dai presidenti delle nostre Regioni, nel supportare la realizzazione di queste opere infrastrutturali, decisive per il rilancio dell´economia dei nostri territori e per la crescita dell´intero Paese".  
   
   
VALCAMONICA, NUOVO PROGETTO PER LA MESSA IN SICUREZZA  
 
Brescia, 4 novembre 2013 - Un nuovo progetto per la messa in sicurezza dell´Oglio e della Valcamonica che si aggiunge al grande sforzo già messo in campo dalla Regione Lombardia che, sul territorio, in questi anni ha previsto una serie di interventi già finanziati con oltre 5 milioni di euro. Lo hanno annunciato gli assessori regionali Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo) e Simona Bordonali (Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione) che, a Brescia, hanno incontrato i sindaci dei Comuni compresi tra Sonico e Malonno colpiti dalla frane e dalle ripetute esondazioni del fiume Oglio, i rappresentanti della Comunità montana Valcamonica e della Provincia di Brescia. Grande Attenzione Al Territorio - "Si è trattato - ha spiegato Viviana Beccalossi - di un incontro che testimonia la grandissima attenzione della Regione Lombardia per questo problema, con la priorità di preservare l´incolumità degli abitanti, le attività economiche e la viabilità. Il nuovo progetto i cui lavori potrebbero partire a marzo 2014 per concludersi entro l´estate richiederà un ulteriore stanziamento di circa 4,5 milioni di euro. Il nostro impegno è di reperire questi fondi quanto prima". Area A Rischio Frane - L´area è storicamente soggetta a due rischi diversi, dovuti alle esondazioni dell´Oglio e alle colate franose della Val Rabbia. Succede da secoli e continua ad essere particolarmente critica alla confluenza dell´Oglio. Le dimensioni della frana rendono irreale immaginare un intervento risolutore, dato che la Val Rabbia continuerà a scaricare quantitativi importanti di materiali lungo la valle dell´Oglio. È quindi necessario dedicare attenzione e risorse alle opere esistenti per garantirne il perfetto funzionamento. Parallelamente, è opportuno mettere in atto tutti i sistemi di monitoraggio a scopo preventivo, per garantire la sicurezza dell´abitato, delle zone industriali e della strada statale. Esercitazione Protezione Civile - Le parti si sono trovate d´accordo per mettere in campo nei prossimi mesi una grande esercitazione di protezione civile per conoscere a fondo le problematiche dell´area interessata. Necessario Intervento Strutturale - "L´incontro - ha sottolineato Simona Bordonali - è stato davvero proficuo e ha portato a una soluzione condivisa. Abbiamo avuto modo di confrontarci con i sindaci e i rappresentanti istituzionali della Valcamonica per prendere impegni chiari nei confronti dei cittadini. Abbiamo trovato risposte concrete alle esigenze del territorio per evitare che venga nuovamente messa in pericolo la sicurezza dei residenti della Valle. I progetti realizzati finora sono stati utili, ma non hanno risolto il problema nel complesso ed è dunque giunto il momento di procedere con un intervento strutturale". Gli Interventi In Corso - Questi gli interventi in corso sull´area Oglio-rabbia per circa 5 milioni di euro: - Ponte e argine sinistro (in conclusione): 2,2 milioni - Briglia e alveo a monte (in conclusione): 1,2 milioni - Pronto intervento Strada statale 42 (in corso): 150.000 euro - Opere per la confluenza (in progetto): 900.000 euro - Parziale ripulitura materiali (da destinare): 111.000 euro - Monitoraggio e allertamento: 350.000 euro - Studio frana Pal: 50.000 euro - Rilievi frana e alveo Oglio: 46.000 euro.  
   
   
INFRASTRUTTURE, LIGURIA A GOVERNO: FONTANABUONA A RISCHIO ISOLAMENTO SENZA TUNNEL  
 
Genova, 4 novembre 2013 - La Regione Liguria interviene nuovamente sul tunnel della Val Fontanabuona – da una settimana con la viabilità spezzata dopo il crollo del ponte di Carasco, costato la vita a due automobilisti - a rischio di isolamento e spopolamento. In una nota inviata mercoledì 30 ottobre in mattinata dall´assessore alle Infrastrutture Raffaella Paita al capo di gabinetto del ministro Maurizio Lupi, avvocato Giacomo Aiello, Paita sottolinea come la Val Fontanabuona, importantissimo retroterra produttivo dell´area centrale ligure e del Golfo del Tigullio, "abbia subito una interruzione della viabilità di fondovalle che la percorre, con conseguente grave danno per molte delle attività produttive, con i mezzi pesanti costretti ad affrontare tragitti ancora più lunghi e tortuosi rispetto a quelli già poco scorrevoli che prima percorrevano". Per la Regione Liguria è ancora una volta evidente come sia necessario "intervenire strutturalmente per interrompere un isolamento che rischia di far perdere al nostro territorio preziosissime attività produttive che, qualora non possano fruire di migliori connessioni viarie, saranno costrette ad abbandonarlo, così come sarà inevitabile nel medio periodo lo spopolamento dei diversi comuni della vallata e dell´entroterra in generale". Subito dopo, l´assessore Paita chiede che quest´opera risolutiva, per evitare quanto sopra paventato "venga inserita nella programmazione quinquennale di Autostrade per l´Italia di prossima approvazione, la cui proposta contiene già la progettazione definitiva del tunnel stesso, il cui progetto preliminare, è stato cofinanziato da Regione e Aspi grazie alla sottoscrizione del protocollo di Intesa tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Anas Spa, Regione Liguria e Autostrade per l´Italia Spa, avvenuta in data 13/04/2011. Tale progetto, di livello peraltro molto avanzato, ha consentito di definire compiutamente l´importo necessario in 250 milioni di € a fronte di una somma di circa 400 milioni dalla quale si era partiti", scrive l´assessore ligure alle Infrastrutture. "Conto su un suo intervento per assicurare al nostro territorio un´opera che, indipendentemente dalla questione della gronda autostradale, che auspico possa a breve trovare le opportune convergenze per essere realizzata, è fortemente voluta dal territorio, in quanto in grado di fornire una indispensabile risposta ad un vasto territorio che da anni la attende", conclude Paita.  
   
   
CONSEGNATO ALLA REGIONE LIGURIA UN NUOVO TRENO PER I PENDOLARI  
 
Genova, 4 ottobre 2013 - Cresce e si ammoderna la flotta regionale ligure di Trenitalia. Un nuovo treno Vivalto è stato consegnato il 20 ottobre alla Regione Liguria ed è da subito a disposizione dei pendolari. Erano presenti alla cerimonia di consegna l’Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco e, per Trenitalia, l’Amministratore Delegato, Vincenzo Soprano, il Direttore della Divisione Passeggeri Regionale, Francesco Cioffi, e il Direttore Regionale, Enrico Melloni. Presenti anche il Vice President di Ansaldo Breda e responsabile del Business Development, Arcangelo Fornelli, e il Direttore della Businnes Unit Locomotive di Bombardier, Giuseppe Tronconi. Il treno, composto da confortevoli e capienti carrozze a doppio piano, è l’ultimo dei tre previsti dal piano sottoscritto nell’ambito del Contratto di Servizio che la Regione Liguria ha stipulato e sostenuto finanziariamente con Trenitalia. Con questa ultima consegna salgono così a 7 i Vivalto in circolazione da oggi in Liguria con i quali saranno effettuate 35 corse quotidiane. Le carrozze a due piani Vivalto hanno comode sedute con poggiatesta, braccioli, tavolini ribaltabili, prese elettriche da 220 V. In ogni seduta, appendiabiti, bagagliere, maniglie e corrimano per i passeggeri in piedi. La carrozza semipilota, posta all’estremità del treno opposta alla locomotiva, ospita la cabina di guida, un ambiente multifunzionale per il trasporto biciclette, sci e bagagli ingombranti ed è dotata di un ambiente per passeggeri disabili con toilette dedicata. La tecnologia di bordo permette un’attenta integrazione di tutti i sistemi di informazione (annunci sonori, monitor e segnaletica), mappe tattili nelle toilette e pulsantiere in “Braille” per i passeggeri non vedenti, 8 monitor a cristalli liquidi per ogni vettura (5 nella semipilota), un sistema di videosorveglianza e un pulsante di allarme dotato di citofono per comunicare con il personale di bordo. Prosecuzione consegne - E’ stato siglato un nuovo accordo tra Regione Liguria e Trenitalia che garantirà l’arrivo in Regione di 8 nuovi treni, sempre di tipo Vivalto, mantenendo l’impegno ad ammodernare e potenziare la flotta e fornire, così, servizi sempre più adeguati alle esigenze dei pendolari. Grazie a questo accordo, entro la fine del prossimo anno saranno 60 le carrozze Vivalto in dotazione alla flotta ligure di Trenitalia. Prodotte nelle officine di Ansaldobreda, che nel dicembre del 2009 si aggiudicò la commessa, comporranno 15 nuovi convogli, in grado ciascuno di trasportare fino a 600 persone comodamente sedute, tutti trainati da locomotive E464 Bombardier di ultima generazione, costruite nelle officine di Vado Ligure.  
   
   
MOLISE, TRENI MINORI, FRATTURA: MORETTI VUOLE DISMETTERLI, SI DIMETTA  
 
Campobasso, 30 ottobre 2013 - "La ragione di continuare a esserci ancora. A leggere le dichiarazioni dell´ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, questa ragione non c´è davvero più. Vacilla, si incrina e cade. Per i piccoli, si intende. Il supermanager del servizio di trasporto ferroviario non lascia spazio a fraintendimenti: "Ci sono infrastrutture non più utili a fare un servizio di qualità - sottolinea in una recente intervista -, e che hanno costi eccessivi. Vale la pena, come per qualsiasi insediamento industriale, dismetterle". Una cosa a Moretti va riconosciuta: la chiarezza. La chiarezza con la quale divide il Paese in zone che, a suo avviso, meritano servizi e in zone che non le meritano. La chiarezza con la quale dice ai piccoli territori: arrangiatevi, non siete utili e funzionali ai nostri investimenti. Un´idea di sviluppo, assistenza e progettualità, non c´è che dire, dall´evidente respiro generale. Moretti è capace di andare ben oltre lo storico blocco nord-sud che lede da sempre lo sviluppo complessivo dell´Italia. Moretti pensa e si dedica al meglio del meglio. Alle aree più produttive, più popolose, più servite da servizi. Poco importa il richiamo di attenzione che c´è da parte delle popolazioni e dei loro amministratori sempre più ai margini. Mentre l´Italia, tutta, si muove per costruire un futuro su ferro, l´ad di Ferrovie dello Stato stoppa questa giusta e non più rinviabile intuizione. Invoca per i territori più disagiati il recupero della gomma, in barba a tutto ciò che il treno offre per l´ambiente e per la socialità insita nel mezzo. Alta velocità sì e per pochi privilegiati. Stazioncine di periferia no, cancellate con un colpo di spugna. Lo sconcerto per tale visione è inevitabile: è una visione anacronistica. I grandi di Europa, a cominciare dalla Germania, stanno scommettendo sui treni regionali. Sono proprio i piccoli come noi che credono nel ritorno di una viabilità su ferro. È questa, la viabilità su ferro, che sa di futuro, non la gomma. Certo, condividiamo con Moretti il fatto che "operazioni a pioggia non hanno nessun senso", ma questo non significa eliminare. Significa, al contrario, programmare insieme un disegno di riorganizzazione e pianificazione di valore nazionale, in un dialogo serrato con i cittadini e gli amministratori. Significa studiare soluzioni per economie vere e utili alla società. Crediamo nel treno, anzi nel trenino come servizio efficiente, economico, pulito e veloce. Crediamo nel trenino come mezzo di pari opportunità da assicurare ovunque nel Paese. Se questo non potrà essere davvero più, Moretti dovrebbe assumersi la responsabilità di aver suggerito e avallato, lui, un´idea di sviluppo e ripresa a vantaggio di pochissimi. O meglio, lasciare la guida di un sistema che non gli è a cuore. L´italia, i suoi piccoli comuni, le sue piccole regioni non meritano costruzioni di disparità. Se Moretti ci invita ad arrenderci e a gettare la spugna, sappia che non ci siamo. Moretti lasci, lui. È, questa, la nostra richiesta: sia rimosso come amministratore di Ferrovie dello Stato. Non c´è spazio in Italia per due tesi così distanti. Noi preferiamo quella europeista, quella ambientalista, quella a vantaggio esclusivo dei cittadini. La vertenza nazionale contro questa visione elitaria dei servizi la facciamo partire da qui, dal nostro piccolo Molise, con le sue linee ferroviarie abbandonate e dimenticate da troppe gestioni malamente illuminate. Non abbiamo voglia né intenzione di farci chiudere da nessuno. Noi e le nostre stazioni". Questa, la dura presa di posizione del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, nei riguardi dell´ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, per le sue recenti dichiarazioni sulle tratte ferroviarie minori.  
   
   
TRENI, LIGURIA: UN VIVALTO IN PIÙ DALLE PENALI PREVISTO DALLA REVISIONE DEL CONTRATTO DI SERVIZIO  
 
Genova, 4 novembre 2013 - La Regione Liguria avrà un Vivalto in più, oltre ai 10 previsti dal contratto di servizio con Trenitalia del 2009. Lo ha comunicato mercoledì 30 ottobre l´assessore ai trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco nel corso della presentazione nella stazione di Genova-brignole del terzo Vivalto, alla presenza del direttore regionale di Trenitalia, Enrico Melloni e dell´ad, Vincenzo Soprano. Una soddisfazione parziale quella espressa da Vesco per il nuovo accordo siglato con l´azienda che ha portato alla revisione del contratto, in quanto alla base vi sono comunque ritardi nella consegnavi dei treni. Dovevano infatti essere 7 i Vivalto già consegnati nel 2013 da Trenitalia alla Regione Liguria per circolare sulla linea, ma al momento sono solo tre compreso quello presentato mercoledì 30 ottobre mattina. "Nel 2011 Trenitalia avrebbe dovuto consegnarci 2 Vivalto – ha spiegato mercoledì 30 ottobre Vesco - altri 3 nel 2012 e due nel 2013 per concludere nel 2014 con gli ultimi tre. Al momento però siamo solo a quota tre". Da qui la decisione della Regione di rimodulare il contratto di servizio del 2009 che porterà alla consegna di 11 Vivalto, al posto dei 10 iniziali elettrotreni, trainati da locomotori 464 prodotti dalla Bombardier di Vado Ligure. "Tutto cio´ è stato possibile – ha spiegato l´assessore ai trasporti della Regione Liguria – grazie alla risorse aggiuntive derivanti dalle penali per il ritardo nella consegna dei primi tre complessi Vivalto, per gli interessi sul ritardo degli investimenti maturati da Trenitalia e per la riduzione degli interventi di ristrutturazione sulle carrozze a media distanza di prima classe". E´ previsto che gli ulteriori 8 Vivalto siano consegnati entro il 31 dicembre 2014, con la possibilità di giungere non oltre marzo 2015, solo per una piccola parte. "Questo Vivalto – ha concluso Vesco – serve per ammodernare la flotta dei treni, perché abbiamo necessità di avere treni di grande capienza e grande portata visti gli oltre 500 posti a sedere, che possono ormai raggiungere tutta la regione, grazie anche alla conclusa rimodulazione delle gallerie nel tratto di levante".  
   
   
FINCANTIERI: SERRACCHIANI INCONTRA IL NUOVO PRESIDENTE PETRONE  
 
Trieste, 4 novembre 2013 - La presidente della Regione Debora Serracchiani ha incontrato il 30 novembre a Trieste il presidente di Fincantieri Vincenzo Petrone. Alla presidente del Friuli Venezia Giulia Petrone ha confermato il grande interesse dell´Azienda per Monfalcone, concordando sull´importanza che il Governo nazionale investa in una serie di programmi che potrebbero riguardare i Cantieri. Petrone ha inoltre spiegato di essersi già adoperato in prima persona per l´acquisizione di commesse che coinvolgono il rinnovo della flotta militare, ma soprattutto il settore ´´classico´´ delle navi bianche. Il presidente di Fincantieri S.p.a. Ha quindi ricordato che in questo momento l´Azienda è di fronte a scelte significative, come la collocazione sul mercato finanziario a novembre del suo primo bond (un´operazione di diverse centinaia di milioni). Nel ribadire la volontà di rafforzare la presenza dell´Azienda sul territorio, Petrone ha infine avuto parole di grande apprezzamento per la manodopera di Monfalcone e per la dirigenza, che ha definito ´´molto motivata´´. Serracchiani, confermando la strategicità della presenza di Fincantieri in regione, ha manifestato soddisfazione per l´impegno annunciato da Petrone a portare nuove commesse ai Cantieri monfalconesi. ´´Le navi bianche sono una delle eccellenze italiane e Monfalcone ha dimostrato di avere le carte in regola per mantenere una leadership - ha concluso Serracchiani - meritata con i fatti´´.  
   
   
NAUTICA: DUE DIVERSI CONCETTI QUELLO DELL’ASSOCIAZIONE DIPORTISTI E QUELLO DELL’ASSOCIAZIONE INDUSTRIA NAUTICA.  
 
Napoli, 4 novembre 2013 - Noi diportisti abbiamo sentito fortemente la necessità negli ultimi anni di unirci in un sodalizio riconoscendoci in un movimento apartitico, ma non per questo apolitico in quanto fortemente penalizzati e discriminati dalla scellerata politica comunicativa dell’associazione costruttori industria nautica, che negli anni del boom con un mercato dopato dai prodotti finanziari –leasing- ha comunicato la Nautica come ostentazione del lusso e non come valorizzazione della risorsa mare attraverso il turismo nautico. Questa sbagliatissima politica comunicativa dell’associazione costruttori industria nautica, nella quale noi diportisti non ci riconosciamo, ha creato una forte spaccatura nel paese con altri blocchi sociali, che purtroppo ancora combattono con i problemi della quotidianità. Ecco perché quando si parla di Nautica la si associa, erroneamente, solo all’ostentazione del lusso e quindi al concetto negativo di evasione fiscale, vecchio male che affligge il nostro paese e che va urgentemente risolto. L’unione Nazionale Armatori da Diporto, nasce dunque con queste finalità, di restituire alla Nautica la sua naturale percezione, raccontata da chi compra e non da chi vende e cioè di valorizzazione della risorsa mare, cultura da vivere in tutte le sue declinazioni, intesa come sport attraverso la vela, la pesca, la subacquea, come turismo nautico interpretando la portualità turistica come luoghi di interscambi culturali anziché depositi di barche dove stipare le produzioni dell’industria nautica, quindi inserita nei centri storici e non localizzata secondo logiche da discarica pubblica, insomma intesa come fattore determinante di marketing territoriale favorendo l’incoming di turismo qualificato sul territorio a favore di tutta la filiera dell’accoglienza, dal settore turistico ricettivo a tutto il terziario avanzato. Finalità attuate nel corso delle scorse edizioni di Nauticsud manifestazione tradizionalmente svoltasi in primavera a Napoli, che però non ha trovato la giusta sponda nei partner istituzionali che non hanno saputo cogliere l’occasione della crisi trasformandola in opportunità. Oggi Fiera di Genova soffre di gigantismo il cui peso poggia per lo più sul Salone Nautico soffocando i cantieri espositori, che evidentemente avrebbero trovato del tutto vantaggioso spostarsi al Nauticsud, una manifestazione più snella e a misura d’uomo fuori dagli eccessi che privilegiava gli uomini e non le cose.