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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2007
BERGAMOSCIENZA, LE PROTESI NEURALI: UNA NUOVA TECNOLOGIA PER RIPARARE IL CERVELLO DAL PENSIERO ALL´AZIONE: UN MICROCHIP FA COMPIERE AZIONI AD UN TETRAPLEGICO  
 
Bergamo, 8 ottobre 2007 - In che modo il cervello traduce i pensieri in azione? Perchè un danno al sistema nervoso pur bloccare i segnali cerebrali necessari a compiere i movimenti? Potrà in un prossimo futuro una persona paralizzata compiere da sola i movimenti del corpo dopo averli pensati? La sfida è stata raccolta molti anni fa da John Donoghue, professore di neuroscienze alla Brown University di Providence, recente vincitore dell’ oscar delle neuroscienze tedesco e relatore a Bergamoscienza in unaffollata conferenza. Persuaso di poter creare un ponte fisico tra il pensiero e l’azione, Donoghue nel 1998 ha lanciato il “Brain Science Program”, una collaborazione scientifica interdisciplinare all’interno della stessa Brown University, alla quale hanno partecipato membri di 90 facoltà afferenti a 11 diversi dipartimenti. Dalle neuroscienze alla matematica, dalla psichiatria alle scienze cognitive, dall’ingegneria All’informatica: tutti gli sforzi sono stati tesi a trovare le aree cerebrali in cui nasce l’intenzione del movimento e a decifrare il codice con cui i neuroni traducono in impulsi elettrici (spikes) i messaggi del cervello. Dopo le prime sperimentazioni sulle scimmie, finalmente nel 2006, con l’approvazione della Fda (Food and Drug Administration), è stato impiantato nel cervello di un tetraplegico il primo Braingate, una minuscola protesi neurale multicanale che riesce a raccogliere l’attività di numerosi neuroni e a trasmetterla, opportunamente digitalizzata, ad un computer esterno. Come il pubblico di Bergamoscienza ha potuto vedere nei filmati proiettati dal professor Donoghue, grazie al Braingate il paziente apre la sua posta elettronica, traccia un cerchio sullo schermo del suo computer, gioca ad un videogioco usando soltanto la sua mente. “Ci vorranno ancora alcuni anni perchi la tecnologia possa essere disponibile a livello commerciale; inoltre stiamo lavorando alla miniaturizzazione del sistema in modo che possa essere trapiantato completamente nel cervello senza la necessit` di fili e ingombranti equipaggiamenti. Ma , “ aggiunge Donoghue, “ l’obiettivo è ancora più ambizioso: accoppiare Braingate a uno stimolatore muscolare che potrebbe consentire alla persona paralizzata di compiere da sola i movimenti del corpo dopo averli pensati, proprio come fa una persona normodotata”. Sul Sito www. Bergamoscienza. It E’ Disponibile La Presentazione Di Donoghue. .  
   
   
RETINE ARTIFICIALI: RICERCATORE FINANZIATO DALL´UE SI AGGIUDICA PREMIO PRESTIGIOSO PER L´INNOVAZIONE  
 
Prigi, 8 ottobre 2007 - Il coordinatore di un progetto sostenuto dall´Ue sulla cecità ha vinto l´edizione 2007 del premio della Fondazione Altran per il lavoro svolto nel campo dello sviluppo di una retina artificiale. Il tema del concorso di quest´anno era « L´uomo riparato, l´innovazione tecnologica al servizio dell´interesse generale». Il professor José Sahel, coordinatore del progetto Evi-gorenet (European Vision Institute - Functional Genomics of the Retina in Health and Disease, ossia Istituto europeo per la vista - genomica funzionale della retina nella salute e nella malattia), ha sviluppato il dispositivo in collaborazione con la propria équipe presso l´Istituto per la vista dell´ospedale Quinze-vingts di Parigi. L´équipe potrà ora beneficiare del premio Altran, che comprende una sovvenzione finanziaria di 16 000 Eur e un anno di accompagnamento tecnologico e personalizzato da utilizzare per far progredire il progetto. I 17 000 consulenti e dirigenti internazionali di Altran hanno competenze in una serie di settori correlati a ricerca e innovazione, quali sviluppo tecnologico, progettazione, commercializzazione, reperimento di fondi, comunicazione e strategia aziendale. Scopo del progetto sulla retina artificiale è consentire a ipovedenti e ciechi di leggere i caratteri grandi. Il dispositivo verrà collocato nella posizione del fotorecettore (una cellula fotosensibile che si trova nella retina) per stimolare i restanti strati di cellule retiniche e produrre così immagini visive. Il dispositivo va ancora perfezionato e medici, oftalmologi, chimici, microelettricisti, biologi e pazienti stanno cooperando per sviluppare i materiali e le tecnologie necessarie per un funzionamento efficace dell´apparecchiatura. I primi prototipi sono in programma per il 2009 e le prime retine artificiali dovrebbero essere disponibili nel 2011. Markos Kyprianou, commissario europeo per la Sanità, sostiene il premio. «Sono un convinto assertore dell´innovazione», ha affermato. «Per quanto riguarda la promozione della salute e la prevenzione delle malattie, l´innovazione è una delle colonne portanti della salute e sicurezza pubbliche. [. ] Attendo con impazienza di poter vedere la creatività di alcune menti brillanti [che va a vantaggio del] pubblico, grazie al sostegno tecnologico offerto da questo premio. » Per maggiori informazioni consultare: http://www. Altran-foundation. Org/ .  
   
   
A BERGAMOSCIENZA “IL NASO ELETTRONICO”  
 
Bergamo, 6 ottobre 2007 - Può l’alito di una persona farci capire se ha un tumore al polmone o l’odore della pelle aiutarci a diagnosticare un melanoma? Queste sono solo alcune delle molte applicazioni del naso elettronico presentato il 6 ottobre a Bergamoscienza da Corrado Di Natale, professore di Elettronica alla facoltà di Ingegneria dell’Universit` di Roma Tor Vergata. Gli odori sono migliaia, i recettori del naso umano 388 e quelli del naso elettronico solo otto, eppure, imitando la natura, questo strumento artificiale h estremamente efficace. Il segreto? Come i recettori del naso dell’uomo si attivano per più sostanze e la stessa sostanza attiva più recettori: il numero delle combinazioni possibili e quindi degli odori che si possono riconoscere è per questa ragione altissimo. Questo strumento si compone di due parti: un recettore, il “naso” che raccoglie gli odori, e un computer, il “cervello” che li analizza. Il recettore h costituito da 8 sensori formati da particolari macromolecole, le porfirine, che hanno la caratteristica di agganciare le sostanze volatili, cioè le molecole che gli oggetti, i cibi e anche tutti gli organismi viventi, rilasciano nell’aria e che ne costituiscono quello che noi chiamiamo odore. Ogni recettore è adatto a captare particolari sostanze e, quindi, se si attiva un particolare recettore significa che nell’aria troviamo una particolare sostanza. Non solo, grazie a una microbilancia al quarzo il naso elettronico è in grado di riconoscere il peso delle molecole e quindi l’intensità dell’odore (una valutazione utilissima, per esempio, per capire se il pesce h fresco). Il computer infine riconosce l’odore associando i dati che arrivano dai sensori a un database di odori conosciuti. Gli ingegneri di Tor Vergata lavorano su questo progetto dal 1992 non solo per creare una macchina che imiti la natura ma che sia anche in grado di superarla o meglio di essere flessibile per adattarsi agli scopi che più che ci interessano: il naso umano, per esempio, non è in grado di percepire il particolare “odore” di un melanoma ma, proprio perchè la diagnostica medica è un settore di grande impatto sulla vita di tutti, possiamo insegnare al naso elettronico a riconoscere proprio questo particolare odore. Anche se possiamo usare questo strumento per valutare la qualità dell’olio d’oliva o per capire lo stato di maturazione della frutta non ci sarà nessun sommelier elettronico nel nostro futuro “ sottolinea Corrado Di Natale. “ E’ l’uomo, infatti, che insegna al naso artificiale che cosa è buono e che cosa non lo è. I sommelier, però sono pochi e quindi questo strumento ci potrà essere utile per verificare se un cibo è alterato o è un “falso” in tutte quelle situazioni in cui non abbiamo un esperto a disposizione”. E il futuro del naso elettronico ? Dal riconoscimento personale attraverso la firma olfattiva alla più prosaica ricerca di tartufi e funghi. “Sempre che il mercato lo consenta: in fondo - precisa Di Natale - questi prelibati cibi sono così preziosi perchè difficili da trovare!” . .  
   
   
I DISPOSITIVI MCA (MOBILE CLINICAL ASSISTANT) DI INTEL E L’EEMR ITACA DI NOEMALIFE RENDONO LA CARTELLA CLINICA PAPERLESS E MULTIMEDIALE  
 
Vicenza, 8 ottobre 2007 – Intel e Noemalife S. P. A. , annunciano una partnership tecnologica per l’offerta a ospedali e system integrator che operano nel settore della sanità, di un sistema completo di cartella clinica informatizzata. La piattaforma Mca-mobile Clinical Assistant è stata progettata da Intel specificamente per il mercato della Sanità ed è distribuito in tutto il mondo attraverso accordi specifici con partner selezionati. Mca di Intel è un Tablet Pc più leggero e portabile, dal design innovativo che si compone di un robusto chassis antiurto portless, impermeabile e disinfettabile; dotato delle periferiche di comunicazione integrate Wifi e Bluetooth, Mca è anche corredato di sistemi di autenticazione Rfid reader e scanner Barcode nonché di una fotocamera a 2 Megapixel. Inoltre, la maggiore durata della batteria e la possibilità di effettuare la sua sostituzione a caldo, insieme al monitor Xga da 10. 4”, rendono l’Mca il Tablet Pc ideale per l’operatore sanitario in corsia. Grazie alla gestione informatizzata del dato clinico, che sostituisce le trascrizioni manuali del medico e permette di evitare errate interpretazioni della scrittura, la nuova soluzione offerta da Intel e Noemalife migliora la qualità del servizio offerto al paziente e permette la riduzione del rischio clinico in reparto. Con Itaca di Noemalife, medici, infermieri e operatori sanitari sono in grado accedere alle informazioni cliniche e di svolgere le proprie attività “sempre e dovunque”, di condividere immediatamente le informazioni cliniche supportati da un “workflow” in tempo reale attraverso continuativi processi di monitoring dello stato di salute dei pazienti. Itaca, la piattaforma pluripremiata sviluppata da Noemalife nella sua sede di Berlino, è una piattaforma di Enterprise Electronic Medical Record adottata con successo da oltre 100 ospedali in Italia, Germania e America Latina. Grazie alla sua architettura web e alla flessibilità applicativa, migliaia di operatori sanitari possono accedere attraverso un’unica interfaccia alle funzionalità di Clincal Data Repository, di Order Management e di Care Management. Itaca è un sistema aperto e modulare che si integra facilmente con tutti i sistemi presenti nell’ambiente ospedaliero grazie a una progettazione interamente basata sugli standard internazionali di comunicazione (Hl7, Ihe, Dicom, Xml-cda. ). Itaca implementa le più avanzate politiche di gestione dei diritti di accesso aderendo alle più rigide normative in materia di protezione dei dati sensibili. “La nostra missione è consentire agli operatori sanitari di avere le informazioni appropriate al momento giusto, per gestire con maggior efficacia lo stato di salute dei loro pazienti”, afferma Luca Romani, Enterprise Sale Director di Intel. “La piattaforma Mca è stata progettata seguendo le reali esigenze del personale ospedaliero, in modo da offrire loro la possibilità di accedere ai dati del paziente in tempo reale, in mobilità e da qualsiasi luogo, anche al letto del paziente. Si tratta di un esempio concreto di tecnologia innovativa utilizzata per migliorare la qualità della vita e aumentare la sicurezza delle cure offerte al paziente”. .  
   
   
ESPERTI METTONO IN GUARDIA SU UN´EPIDEMIA NASCOSTA DI EPATITE C  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - La rete Ehrn (Eurasian Harm Reduction Network, in precedenza denominata Ceehrn - Central and Eastern European Harm Reduction Network) ha messo in guardia contro un´epidemia nascosta di epatite C. Secondo una relazione dell´Ehrn, pubblicata il 1° ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell´epatite (Whad), solo tra il 10% e il 40% dei portatori del virus dell´epatite C (Hcv) in Europa sono consapevoli della loro infezione. La relazione sintetizza i dati provenienti da 17 paesi europei. Le cifre indicano che il livello di conoscenza dell´infezione, che può causare seri danni al fegato e rivelarsi persino fatale, è basso indipendentemente dal paese. Secondo la rete Ehrn, questo è dovuto in parte alla mancanza di interesse su tale tema a livello nazionale, alla mancanza di consapevolezza sull´Hcv a livello statale e nella società oppure alla carenza di test accessibili e di attività di segnalazione e di monitoraggio adeguate. La rete invita i responsabili politici e le autorità sanitarie a compiere uno sforzo a livello europeo teso a garantire la diagnosi precoce dell´Hcv, nonché misure efficaci di prevenzione dell´infezione e di cura delle persone infette. Secondo l´Istituto Roberto Koch tedesco, sono stati segnalati nel paese circa 50 000 casi di Hcv. Le stime, tuttavia, sono di 10 volte superiori; ciò significa che circa 450 000 persone potrebbero non essere a conoscenza della loro infezione. Le autorità sanitarie polacche sono a conoscenza di circa 20 000 casi, ma sostengono che circa 730 000 casi non siano ancora stati diagnosticati. In alcune regioni della Polonia, i tassi di infezione da Hcv potrebbero aggirarsi sul 15%. Secondo alcune stime, in Francia potrebbero essere infette circa 365 000 persone. Il 56% circa delle infezioni è stato identificato prima del 2005. Il resto, finora, non è ancora stato diagnosticato. Sebbene tra il 20%e il 90% dei nuovi casi di Hcv venga registrato tra i consumatori di stupefacenti per via parenterale, anche la popolazione comune ne è affetta. La diffusione del virus varia notevolmente, dallo 0,5% nel Nord Europa al 2% nei paesi mediterranei. Le cause d´infezione da Hcv comprendono: - tatuaggi o piercing sul corpo; - condivisione di spazzolini da denti o rasoi; - trasfusioni di sangue effettuate prima dell´introduzione dei test di screening (nella maggior parte dei paesi prima del 1992); - condivisione di materiale per iniettare droga o di cannucce per la cocaina; - interventi chirurgici od odontoiatrici nei paesi in cui le attrezzature non vengono adeguatamente sterilizzate; - ferite da puntura d´ago (soprattutto per gli operatori sanitari e di pronto soccorso). I sintomi sono tendenzialmente aspecifici e comprendono affaticamento, perdita dell´appetito, dolori muscolari e alle articolazioni. Nelle persone affette da epatite C cronica possono non manifestarsi sintomi. Benché non esista un vaccino contro il virus dell´epatite di tipo C, sono tuttavia disponibili trattamenti efficaci e alcune persone possono addirittura guarire. L´hcv è quasi 10 volte più infettivo del virus dell´immmunodeficienza umana (Hiv). Pertanto, esso richiede una minore esposizione per raggiungere una diffusione elevata. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in tutto il mondo 53 700 decessi sono direttamente imputabili ogni anno all´epatite C. Tuttavia, la relazione attuale dell´Ehrn suggerisce che, insieme ai decessi dovuti al cancro al fegato e alla cirrosi da Hcv, i decessi dovuti all´epatite potrebbero essere superiori a 500 000 l´anno. «Senza una maggiore consapevolezza e maggiori controlli in Europa, i casi di infezione e di morte da Hcv continuano e continueranno a crescere nei prossimi decenni», ha dichiarato Jeffrey Lazarus dell´Oms. L´ehrn stima che «i ritardi nella prevenzione di nuove infezioni da Hcv nei 15 paesi dell´Europa occidentale nella sola Ue, porteranno a un aumento dei costi per le cure di 1,4 Mrd Eur ogni anno». È necessario un maggiore impegno da parte dei responsabili politici, dei funzionari e degli operatori sanitari per sensibilizzare il pubblico sull´Hcv e facilitare e migliorare la diagnosi precoce nella popolazione generale e fra i gruppi ad alto rischio, come quello dei tossicodipendenti, ha dichiarato l´Ehrn. L´organizzazione invita altresì a un miglioramento dei servizi diagnostici. «La disponibilità di test gratuiti è fondamentale per prevenire ulteriori infezioni», sostengono gli esperti. Inoltre, i diversi sistemi e le diverse pratiche di segnalazione dei paesi europei rendono difficile un confronto dei dati, sempre che i dati vengano forniti dai governi nazionali. Per questo motivo l´Ehrn ritiene necessario che venga adottata a livello europeo una «definizione dei casi dell´epatite C». «Ci appelliamo all´Ue e ai governi nazionali affinché riconoscano con urgenza nell´epatite C una grave minaccia per la salute pubblica», ha dichiarato Nadine Piorkowsky, presidente dell´Elpa (European Liver Patient Association). Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ceehrn. Org/hepatitis/ .  
   
   
TUMORE DEL FEGATO: ITALIANI SCOPRONO GENE “BERSAGLIO” IL PROF. BOLONDI: “I RISULTATI DEL NOSTRO STUDIO DIMOSTRANO COME SIA POSSIBILE POTENZIARE GLI EFFETTI DELLA CHEMIOTERAPIA”. 12.000 NUOVI CASI OGNI ANNO NEL NOSTRO PAESE  
 
 Bologna, 8 ottobre 2007 – È “made in Italy” la scoperta di un nuovo gene che potenzia l’effetto della chemioterapia nel tumore del fegato: un risultato che fa sperare in un miglior trattamento di questa patologia. Protagonista è il Centro di Ricerche Biomediche Applicate (Crba) del Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, guidato dal prof. Luigi Bolondi: "Negli ultimi anni la conoscenza di alcuni meccanismi molecolari dell´epatocarcinogenesi ha permesso di individuare "target" terapeutici per nuovi farmaci. Nel nostro Centro – spiega il prof. Bolondi, Direttore del Dipartimento di Malattie dell’Apparato Digerente e Medicina Interna del Policlinico S. Orsola Malpighi - abbiamo sviluppato in particolare un progetto di ricerca sul ruolo dei geni Notch. I risultati indicano che questo gene esercita un’ azione diretta sulla resistenza a un farmaco chemioterapico, la Doxorubicina, aprendo importanti prospettive di cura basate sul silenziamento del gene. E´ verosimile infatti che lo stesso effetto di rinforzo dell´efficacia terapeutica si possa verificare anche per altre molecole antitumorali”. Il cancro del fegato era una patologia orfana per le terapie mediche fino a quando, al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology, sono stati presentati risultati molto significativi con l’utilizzo del sorafenib, molecola già utilizzata con successo nel tumore del rene. Si tratta di una neoplasia particolare perchè, come una bomba ad orologeria, può esplodere da un momento all’altro in persone già ben identificate. La cirrosi è infatti la principale condizione che determina l’insorgenza del cancro. Circa il 3% degli oltre mezzo milione di pazienti con epatopatia cronica in evoluzione cirrotica nel nostro Paese, oltre 12. 000 persone, sviluppa l’epatocarcinoma ogni anno. Il Centro emiliano rappresenta un punto di riferimento internazionale per l’assistenza e lo studio di questa patologia, non a caso il gruppo del prof. Bolondi sarà tra i protagonisti al Congresso internazionale dell’International Liver Cancer Association, in corso da domani a Barcellona. La conoscenza dei geni Notch, e del loro ruolo nel tumore del fegato, è relativamente recente. “Nei primi 2 anni di ricerca – continua il prof. Bolondi - abbiamo innanzitutto dimostrato che il Notch1 e il Notch3 sono particolarmente espressi nelle linee tumorali epatiche. In seguito, ne abbiamo analizzato l’influenza sulla regolazione del ciclo cellulare e verificato il ruolo nella risposta alle terapie antitumorali. In particolare, abbiamo valutato gli effetti del silenziamento del gene Notch 3 sulla efficacia della chemioterapia con Doxorubicina, che è un farmaco è tra i più utilizzati per la chemioterapia degli epatocarcinomi. I risultati del nostro esperimento dimostrano che le cellule silenziate Notch3 trattate per 24 ore con Doxorubicina muoiono in misura 3 volte maggiore rispetto ai controlli. Inoltre la capacità di incorporare e trattenere Doxorubicina aumenta in assenza di Notch3. Questa scoperta, così come le modalità tecniche per il silenziamento del gene sono coperte da brevetto”. Il tumore del fegato origina, nella stragrande maggioranza dei casi, in persone già malate di cirrosi: epatiti e alcol rappresentano quindi i principali fattori di rischio. Per evitare l’insorgenza del cancro è molto importante un’attenta sorveglianza della malattia, con controlli semestrali. Conoscere la popolazione a rischio permette infatti di testare strategie preventive e la ricerca si sta inoltre concentrando nell’individuazione di fattori predittivi. “Per fortuna oggi nuove speranze per il trattamento di questa patologia arrivano anche dai farmaci biologici –aggiunge il prof. Bolondi -. In particolare, una molecola, il sorafenib, ha dimostrato di aumentare di più del 40% la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma epatocellulare. L’elemento davvero determinante è instaurare un trattamento appropriato fin dalle prime fasi, e intervenire precocemente per contenere l’evoluzione della malattia. Per questo, – conclude il prof. Bolondi – è fondamentale un approccio integrato che veda la collaborazione fra epatologo, che già conosce ed ha in cura il malato, ed oncologo”. Ma anche il ruolo del medico di famiglia è cruciale, soprattutto per la sorveglianza: non vanno sottovalutate ad esempio le alterazioni dei valori delle transaminasi, che possono segnalare l’insorgenza di una malattia del fegato. .  
   
   
BERGAMOSCIENZA, LA SALUTE DEI POVERI: COME AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA TUBERCOLOSI  
 
 Bergamo, 8 ottobre 2007 – “La Tbc uccide 4500 morti al giorno, l’equivalente di 4 epidemie di Sars, 30 influenze aviarie, 3 affondamenti del Titanic o 15 schianti di Boeing 747. Nonostante questo spesso ignoriamo la grande tragedia della Tbc” afferma Mario Raviglione, direttore dipartimento Stop Tb dell’organizzazione Mondiale della Sanità, che continua: “Siamo in un villaggio globale, questo non consente a nessuno di avere barriere e di scongiurare malattie infettive”. Ne è un esempio la storia di un avvocato statunitense, il signor Speaker, a maggio sulle pagine di tutti i giornali, che in viaggio di nozze in Europa, si spostò da una città all’altra, nonostante sapesse di essere malato di una forma resistente di Tbc, nota come Xdr. Dopo aver allarmato il Centro Mondiale della Sanità, Speaker fu rimpatriato e messo in isolamento. La Tbc è una malattia infettiva che colpisce di solito i polmoni, sebbene nel 15-20 per cento dei casi siano coinvolti altri organi, quali i linfonodi, le pleure, l’apparato urogenitale, le ossa. E’ causata dai bacilli del complesso Mycobacterium tuberculosis scoperti nel 1882 dal medico tedesco Robert Koch. Se non trattata, la Tbc uccide il 65% dei malati nel giro di 5 anni. I dati del 2005 “ quando si è fissato in 8. 8 milioni il numero di nuovi casi “ parlano di 1. 6 milioni di morti ogni anno. L´africa è il continente con i tassi di malattia pro capite più elevati, sebbene il numero assoluto di casi sia maggiore in Asia, dove si concentra la maggior parte della popolazione mondiale. In Italia si contano 4000 casi l’anno, con 450 morti, ossia 9 la settimana, in un Paese che è pur sempre la sesta economia al mondo. Le regioni più colpite sono quelle settentrionali e centrali, probabilmente per il maggior flusso migratorio e la maggiore frequenza di Hiv, oltre che per un sistema di notifica migliore. “E’ forse la malattia che ha influenzato di più il mondo. Qualche anno fa era una sentenza di morte”, continua Anna Cataldi, che racconta la storia di Zaira, ammalatasi di Tbc ossea, poi guarita, ma che ancora oggi porta i segni della deformazione e della paralisi causate da questa malattia. La lotta alla Tbc è tra gli obiettivi del millennio delle Nazioni Unite. Già nel 1995 l’Oms ha lanciato la strategia Dots per combattere la Tbc, un programma caratterizzato da cinque punti fondamentali: impegno di governo; diagnosi basata sull´esame dell´espettorato dei pazienti con sintomi; regime standardizzato con supervisione; sistema di approvvigionamento efficace dei farmaci; monitoraggio del numero di casi e risultati del trattamento. Da allora, 26 milioni di malati sono stati trattati, con un tasso di guarigione dell´84 % e un tasso di identificazione di nuovi casi del 60 % nel 2005. Nel 2006 l´Oms ha lanciato la nuova strategia Stop Tb che, partendo dal Dots, affronta ora nuove sfide. Le date individuate come traguardo sono il 2015 per la riduzione dell´incidenza annuale, nonchè la riduzione al 50 % della prevalenza e della mortalità e il 2050 per la sua eliminazione. .  
   
   
A MILANO UN CONVEGNO SU SALUTE E DISABILITÀ IN EUROPA  
 
 Milano, 8 ottobre 2007 - Dal 28 al 30 novembre si svolgerà un convegno sul rilevamento di dati concernenti salute e disabilità in Europa. L´iniziativa è consacrata alla presentazione dei risultati del progetto Mhadie (Measuring health and disability in Europe) finanziato dall´Ue. Tra i punti all´ordine del giorno figurano: una discussione sulle politiche adottate dalle organizzazioni di disabili in materia di salute e disabilità nei paesi dell´Ue; statistiche, disabilità e risultati del progetto Mhadie; disabilità e salute in clinica e riabilitazione: risultati del progetto Mhadie; disabilità e formazione infantili: risultati del progetto Mhadie; attuare lo sviluppo delle politiche a livello nazionale ed europeo; azioni future in Europa. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Mhadie. It .  
   
   
SCIENZIATI STUDIANO IL GENOMA DEI CANI PER SCOPRIRE I GENI DELLE MALATTIE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2007 - Un´équipe internazionale di scienziati ha individuato i geni che determinano due caratteristiche dei cani: il colore bianco del pelo e la «cresta» di pelo in rilievo lungo la spina dorsale di alcune razze «ridgeback». Gli strumenti impiegati per scoprire i geni potrebbero velocizzare la scoperta dei geni legati alle malattie dei cani, molte delle quali colpiscono anche l´uomo. Il lavoro, in parte finanziato dall´Ue, è stato pubblicato online in due articoli sulla rivista «Nature Genetics». «I cani sono una specie unica che viene addomesticata e allevata dall´uomo che l´ha selezionata in base a caratteristiche quali la forma, le dimensioni, il colore e la personalità», ha affermato Kerstin Lindblad-toh del Broad Institute degli Stati Uniti e dell´Università di Uppsala in Svezia. «Oltre a conservare le caratteristiche desiderate, l´allevamento selettivo dei cani può rendere comuni le rare mutazioni delle malattie di una razza». Entrambe le caratteristiche oggetto di studio sono legate a problemi medici; i cani bianchi tendono a perdere l´udito, mentre molti cani «ridgeback» soffrono di un difetto al canale neurale chiamato «seno dermoide». I cani con pedigree sono particolarmente adatti a questi tipi di studi. I cani della stessa razza condividono lunghe sequenze di Dna, mentre le sequenze più corte sono comuni tra i cani di razza diversa. «I nostri nuovi metodi di mappatura sfruttano la ridotta diversità genetica tra le razze dei cani e la condivisione delle mutazioni tra le razze per identificare i geni delle malattie», ha spiegato Elinor Karlsson del Broad Institute. «La strategia che impieghiamo si articola in due fasi: in primo luogo, cerchiamo il punto approssimativo della mutazione causativa, dopodiché focalizziamo l´attenzione sulla sua sede specifica sul genoma». Il pelo di colore bianco e la «cresta» sul dorso mostrano entrambi un semplice modello di eredità che coinvolge soltanto un gene o una regione genomica; pertanto, si rivelano ideali per mettere alla prova la strategia a due fasi. Gli scienziati hanno osservato che la caratteristica del «ridgeback» viene generata quando i cani hanno copie multiple di una regione del genoma contenente i geni per il fattore di crescita dei fibroblasti (Fgf). I geni del Fgf svolgono un ruolo importante nello sviluppo e la mutazione genera un difetto nel sistema di polarità planare delle cellule. Secondo gli scienziati questo sistema è necessario sia per il normale orientamento dei follicoli piliferi, sia per la chiusura del canale neurale. La ricerca potrebbe inoltre indicare la strada verso l´eliminazione del problema del seno dermoide nella razza. La mutazione del «ridgeback» è dominante, il che significa che è sufficiente che il cane abbia una sola copia di essa per avere la caratteristica «cresta». Gli scienziati hanno scoperto che i cani che hanno due copie della mutazione hanno una maggiore tendenza al seno dermoide rispetto ai cani con una sola copia. Attualmente i cani privi di «cresta» vengono esclusi dall´allevamento nei centri specializzati nell´allevamento dei «ridgeback». Questo significa che la maggior parte dei «ridgeback» ha due copie della mutazione, mentre di fatto sarebbe meglio ereditare una copia della mutazione e un gene normale. Questo comporterebbe la presenza della «cresta», ma ridurrebbe la probabilità di sviluppare il seno dermoide. «Il problema del seno dermoide potrebbe essere eliminato consentendo ai cani senza "cresta" di essere allevati ed evitando gli accoppiamenti tra i cani che presentano la "cresta"», hanno suggerito gli scienziati. Gli scienziati sono anche riusciti a ricondurre la causa del pelo bianco a un gene chiamato Mitf, che sarebbe coinvolto in disturbi uditivi e di pigmentazione negli esseri umani e nei topi. Il finanziamento Ue per questo lavoro è stato fornito dal progetto Moltools (Advanced Molecular Tools for Array-based Analyses of Genomes), a sua volta finanziato nell´ambito dell´area tematica «Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute» del Sesto programma quadro (6°Pq). Il passo successivo per i ricercatori sarà quello di applicare i loro strumenti a malattie più complesse come i tumori e le malattie autoimmuni che hanno molte cause genetiche e ambientali. Grazie al genoma unico dei cani di pura razza, gli scienziati devono soltanto testare il Dna di poche centinaia di individui per scoprire i geni coinvolti, rispetto alle migliaia di individui necessari per studiare queste malattie negli esseri umani. La professoressa Lindblad-toh ha ricevuto uno dei premi Euryi 2007 per continuare il suo lavoro in questo campo all´Università di Uppsala. «Prenderemo in esame diverse malattie e anche diversi comportamenti, ma il nostro principale interesse è il cancro», ha affermato al momento della premiazione. «Attualmente stiamo studiando il cancro nei vasi sanguigni, dove abbiamo scoperto alcuni geni molto interessanti. Ho molta fiducia in questa ricerca. Una volta che avremo identificato i geni patologici nel cane, collaboreremo con i clinici e i genetisti umani per scoprire se gli stessi geni abbiano rilevanza con la malattia nei pazienti umani. » Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Nature. Com/naturegenetics Ricerca sulle malattie dei cani presso l´Università di Uppsala: http://www. Imbim. Uu. Se/forskning/lindbladtohresearch. Html Ricerca sulle malattie dei cani presso il Broad Institute: http://www. Broad. Mit. Edu/mammals/dog/donate. Html .  
   
   
CRESCE IL NUMERO DI DONAZIONI DI SANGUE NEL LAZIO  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Un incremento all’11,8 per cento nel mese di settembre pari a ben 1. 699 donazioni in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Sono i dati dell´assessorato alla Sanità che confermano il progressivo aumento delle donazioni di sangue in tutto il territorio regionale. “Il costante aumento delle donazioni è un traguardo importante per la nostra Regione ed è il risultato del nuovo modello di organizzazione dei servizi trasfusionali e, soprattutto, del grande e crescente impegno da parte delle associazioni. Presto - ha commentato l’Assessore alla Sanità, Augusto Battaglia - saremo in grado di provvedere al nostro fabbisogno in totale autosufficienza”. .  
   
   
BRESCIANI: SANITA´ MIGLIORE CON LA SUSSIDIARIETA´  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - "Non si può continuare a lavorare ognuno per proprio conto, ministero e assessori regionali devono passare dal ´solismo´ al ´corismo´, ognuno però nel rispetto delle proprie prerogative così come sono sancite dal titolo V della Costituzione, in modo che la sussidiarietà non sia una parola vuota". E´ quanto ha dichiarato l´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, nel corso del suo intervento al 40° congresso nazionale del Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana (Sumai). Nel corso del dibattito sono emerse alcune richieste avanzate a livello nazionale per raggiungere obiettivi sui quali la Regione Lombardia ha dimostrato di essere già ampiamente intervenuta. "In Lombardia abbiamo raggiunto obiettivi che oggi a livello nazionale sono solo pallide manifestazioni di intenti da parte del governo - ha spiegato Bresciani - e all´assemblea ho voluto precisare che per il raggiungimento di questi obiettivi (parte dei quali richiede il rispetto della modifica del titolo V della Costituzione) ci sono appunto le istituzioni regionali che non possono essere scavalcate dal livello nazionale e ministeriale". "Il ministro ha sì il dovere-diritto di indicare i principi fondamentali del ministero della Salute e degli altri ministeri coinvolti - ha aggiunto l´assessore regionale - ma i temi che riguardano l´applicazione di questi principi organizzativi e funzionali sono propri delle regioni". "I nostri indirizzi di materia sanitaria sono in piena sintonia con quelli della Regione Lombardia - ha commentato Giuseppe Nielli, presidente del Sumai - insieme stiamo lavorando per lo sviluppo della medicina specialistica in un quadro sempre migliore collaborazione con la medicina generale e la specialistica ospedaliera". .  
   
   
LA SCIENZA CONTRO IL DOPING  
 
 Bergamo, 8 ottobre 2007 – “Sono oltre 400mila gli Italiani che fanno uso di doping”. Questo L’allarme lanciato da Francesco Botrh. Ogni anno infatti il laboratorio della Fmsi (Federazione di medicina Sportiva Italiana) di Roma riceve circa 9mila campioni da analizzare provenienti da atleti professionisti e di questi circa il 3% sono positivi. “Se si riporta la stessa percentuale ai sedici milioni di sportivi in Italia “ spiega Botrh “ ricaviamo un dato allarmante: possiamo dire che nel nostro Paese ci siano potenzialmente 400mila persone che fanno uso di doping. Un fenomeno che si sta allargando e contro cui lottano i laboratori antidoping. “La scienza senza etica è perversa e l’etica senza la scienza è Monca”: così Botrh ne ha sintetizzato la missione. In questo lavoro, infatti, non è sufficiente essere degli ottimi scienziati ma condividere un obiettivo: rendere la competizione sportiva trasparente. E del resto esistono anche scienziati che aiutano gli atleti a commettere questo tipo di illecito. Proprio tra gli atleti stessi sembra esserci una propensione al doping. Fabio Lanfranco, intervenuto per parlare dell’uso degli steroidi anabolizzanti nello sport, ha spiegato come una ricerca realizzata nel 1997 dalla rivista americana Sport Illustrated abbia evidenziato che ben 195 su 198 atleti professionisti Usa intervistati sarebbero stati disposti a fare uso di steroidi se avessero avuto la certezza di non essere scoperti. Inoltre ben il 50% li avrebbe assunti anche se avessero detto loro che ne sarebbero morti entro 5 anni. Del resto, l’uso degli steroidi è un illecito sportivo consolidato e con radici antiche. Già negli anni ‘50 si sono registrati i primi casi di doping tra i sollevatori di pesi ma solo nel 1964 il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) li ha messi fuori legge. Nel corso degli anni gli strumenti per rilevare questa forma di illecito si sono sviluppate molto e oggi h relativamente facile scoprire gli atleti che ne fanno uso. Molto più difficile h invece determinare l’uso da parte degli atleti dell’ormone della crescita. “Infatti questa sostanza “ spiega Christian Strasburger “ sopravvive all’interno del sangue solo per mezz’ora al massimo”. Una sostanza difficile da rilevare e che porta dei vantaggi rilevanti: aumento della muscolatura e diminuzione della massa grassa. Proprio per questa ragione sta per essere validato dalla Wada (World Antidoping Agency) un suo nuovo sistema per rilevare l’uso Dell’ormone. .  
   
   
ELISOCCORSO: VIA LIBERA AGLI ADEGUAMENTI DELLE PIATTAFORME OSPEDALIERE PER CONSENTIRE IL VOLO NOTTURNO  
 
 Trento, 8 ottobre 2007 – Con delibera presentata dal presidente Lorenzo Dellai la Giunta provinciale di Trento ha approvato il 5 ottobre il programma degli interventi di adeguamento delle elisuperfici a servizio dei presidi ospedalieri trentini. Il provvedimento riguarda in particolare le opere necessarie a garantire l’adeguamento dimensionale e strutturale delle piazzole finalizzato al potenziamento del servizio di elisoccorso, anche notturno. Le opere dovranno essere realizzate con la massima urgenza. Tra queste figura anche l’intervento di rifacimento della superficie di elisoccorso dell’ospedale Santa Chiara, che sarà realizzata nell’ambito degli interventi connessi al processo di trasferimento del Centro traumatologico ortopedico dentro il Santa Chiara stesso. Questo al fine di garantire un ottimale coordinamento con le opere in corso per la ristrutturazione e l’ampliamento del complesso ospedaliero. La spesa prevista per questo punto è stimata in 2. 850. 000 euro. Sarà l’Azienda provinciale per i servizi sanitari a realizzare invece le opere necessarie all’adeguamento delle elisuperfici degli ospedali di Rovereto, Arco, Tione e Cles. Il coordinamento generale è stato affidato al Servizio prevenzioni rischi della Provincia autonoma di Trento. La spesa ipotizzata in questo caso è di 2. 350. 000 euro, di cui 1. 500. 000 per l’intervento a Santa Maria del Carmine ed il resto suddiviso tra Arco, Cles e Tione. Nel complesso tali interventi vanno inquadrati nel progetto di potenziamento del servizio di elisoccorso disposto dalla Giunta provinciale di Trento che lo scorso anno aveva incaricato una specifica commissione di sviluppare uno studio organico in ordine agli aspetti organizzativi, tecnico strumentali ed operativi del servizio provinciale svolto dal nucleo elicotteri del Servizio antincendi e protezione civile della Provincia autonoma di Trento. Accanto all’ammodernamento della flotta aeromobile, la commissione ha evidenziato la necessità di adeguare le superfici di elisoccorso esistenti, sia dal punto di vista statico che dimensionale, nonché sotto il profilo del sistema di ausili visivi alla navigazione notturna. .  
   
   
ROSSELLI DEL TURCO ELETTO PRESIDENTE DEGLI SPECIALISTI EUROPEI DI CANCRO AL SENO PRESTIGIOSA NOMINA PER IL DIRETTORE SCIENTIFICO DEL CSPO, ALLA VIGILIA DEL CONGRESSO ITALIANO DI SENOLOGIA IN PROGRAMMA A FIRENZE DAL 29 OTTOBRE AL 31 OTTOBRE  
 
Firenze, 8 ottobre 2007 – Il dottor Marco Rosselli Del Turco, direttore scientifico del Cspo (Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica della Regione Toscana), è il nuovo presidente di Eusoma, la European Society of Breast Cancer Specialists (Società Europea di Senologia). Lo ha eletto il comitato esecutivo riunito in questi giorni a Barcellona in occasione del maxi congresso delle Società Europee di Oncologia, organizzazione cui fanno capo 17 associazioni scientifiche settoriali. Rosselli Del Turco è stato proposto dal Past-president, il Professor Luigi Cataliotti, chirurgo oncologo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi. Fiorentino, 59 anni, Rosselli Del Turco è membro della Commissione Oncologica Nazionale presieduta da Umberto Veronesi ed è impegnato da anni a livello europeo nella prevenzione del tumore alla mammella. Ha fondato il Gruppo Europeo di Screening Mammografico ed è vicepresidente dell’Euref, l’organizzazione europea per la qualità degli screening al seno e dei servizi diagnostici. L’elezione di Rosselli Del Turco è un nuovo riconoscimento del ruolo dell’Italia nella ricerca e nella prevenzione oncologica, in particolare per quanto riguarda il cancro al seno. Si tratta inoltre di un ulteriore riconoscimento per Firenze, sia per le sue strutture d’avanguardia, sia come sede permanente del Congresso Italiano di Senologia, appuntamento biennale in programma al Palazzo dei Congressi dal 29 ottobre al 31 ottobre con la partecipazione, tra gli altri, del professor Veronesi. Delle 17 società scientifiche aggregate nella European Cancer Organisation, solo altre due sono presiedute da italiani: la European Association for Cancer Research dal Professor Marco Pierotti, direttore a Milano dell’Istituto Italiano Tumori, e la Società di Oncologia Pediatrica presieduta dallo specialista milanese Andrea Biondi. .  
   
   
FINANZIARIA. ASSESSORE VENETO POLITICHE SOCIALI VALDEGAMBERI: “IL 10 OTTOBRE A ROMA CONFRONTO TRA ASSESSORI REGIONI E MINISTRI FERRERO E BINDI ”  
 
Venezia, 8 ottobre 2007 - Un adeguato Fondo per lo sviluppo delle politiche sociali, agganciato al Pil; l’esclusione di Regioni e Comuni dal patto di stabilità in materia di spesa per le politiche sociali, per garantire un adeguato sviluppo del settore; un aumento netto del Fondo per la non autosufficienza perché si tratta di urgenza nazionale per la quale è prioritario determinare una mole di risorse adeguate e non cifre solo simboliche come finora si è fatto. Stefano Valdegamberi, Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, anticipa che saranno queste le richieste principali che saranno avanzate dalla Commissione Politiche Sociali (che comprende gli Assessori regionali alle politiche sociali) della Conferenza delle Regioni che si riunirà a Roma il 10 ottobre ai Ministri della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero e delle Politiche per la famiglia Rosy Bindi, invitati alla riunione. “Sarà importante – sostiene il responsabile delle politiche sociali del Veneto, anche in qualità di coordinatore della Commissione Politiche Sociali - stabilire un confronto costruttivo con i Ministeri competenti nel settore delle politiche sociali e presentare loro le osservazioni e proposte delle Regioni alla legge finanziaria 2008”. .  
   
   
RICONOSCIMENTO INVALIDITÀ, LA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA RAFFORZA I CONTROLLI  
 
Napoli, 8 ottobre 2007 - La Giunta regionale della Campania - su proposta degli Assessori Angelo Montemarano, Teresa Armato e Rosa D´amelio – ha adottato con delibera un provvedimento che mira a rafforzare i controlli in tema di riconoscimento dell´invalidità ed a semplificare, snellendole, tutte le procedure in materia. L´atto deliberativo nasce dal lavoro di un´apposita Commissione Regionale di Monitoraggio e Verifica (Crm) la quale, sulla base dei controlli effettuati, ha disegnato percorsi volti non solo a combattere il fenomeno delle false attestazioni di invalidità, ma anche a garantire la massima trasparenza e controllabilità delle procedure. Sulla scorta dei dati elaborati dalla Commissione, sono stati decisi i seguenti provvedimenti: stipula di un protocollo congiunto con la Guardia di Finanza; attivazione nelle più importanti strutture di diagnosi e cura della regione di appositi nuclei di controllo; inquadramento trasparenza e snellimento delle fasi (attualmente non meno di 11) attraverso cui transitano le istanze d´invalidità, al fine di renderle meno permeabili ai comportamenti illeciti. La Regione ha infine istituito un tavolo tecnico, di cui faranno parte gli enti interessati, con il compito di elaborare entro 30 giorni dall´insediamento un documento normativo per semplificare e rendere più trasparente la procedura di riconoscimento e accertamento dell´invalidità. Infine, l´Assessorato alla Ricerca Scientifica e l´Arsan realizzeranno un monitoraggio costante sull´attività delle Commissioni Medico Legali. .  
   
   
“L’ETÀ INGRATA”: PRESENTATI A VIAREGGIO NELLA GIORNATA ITALIANA DEL FORUM WHO/HBSC SALUTE E BENESSERE A RISCHIO NELL’ETÀ “INGRATA” DELL’ADOLESCENZA I RISULTATI PIÙ PROBLEMATICI RIGUARDANO SOPRATTUTTO LE RAGAZZE  
 
Firenze, 8 ottobre 2007 - L’hanno chiamata, tra l’altro, anche “l’età ingrata”. E tale deve essere l’adolescenza per quelle ragazzine che a 15 anni ritengono di godere di una salute “scadente” (3,5%) o appena discreta (21%). Solo il 17,2% delle coetanee si considera in possesso di una salute eccellente. I maschi, a quella età, sono più sicuri di sé: si sentono in ottima forma nel 37% dei casi. E’ una delle tante “spigolature” che sono contenute nello studio Hbsc 2005-2006 (Healt Behaviour in school-aged children) che è stato presentato il 4 ottobre a Viareggio nell’ambito della giornata italiana del Forum internazionale dell’Oms intitolata “Azioni integrate per favorire il benessere degli adolescenti”. L´evento è co-organizzato dalla Regione Toscana, dal Who Collaborating Centre for Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health (Aou Meyer, Firenze), dal Who European Office for Investment for Health and Development (Venezia), in collaborazione con la Ausl 12 di Viareggio. Scopo della Giornata Italiana è quello di mettere a fuoco problemi quali le disparità socio-economiche nell´ambito del benessere mentale, strategie di intervento come la collaborazione tra i settori istruzione, sanità, previdenza sociale e le modalità di passaggio dalla fase di ricerca (lo Studio Hbsc) alle politiche concrete e partecipate dai giovani in qualità di protagonisti nella promozione della propria salute mentale e globale. La giornata italiana" costituisce inoltre un´occasione di confronto sulle politiche integrate e le esperienze realizzate o in corso fra varie Regioni italiane ed europee, in presenza di esperti e rappresentanti di Enti ed Istituzioni regionali, nazionali ed internazionali appartenenti a vari settori. La ricerca Hbsc è stata condotta con il supporto scientifico dell’Università di Siena, sotto la guida del professor Mariano Giacchi, su un campione di 236 scuole su un target di alunni di 11, 13, 15 anni. Ha permesso di acquisire un quadro ampio e articolato dei comportamenti correlati alla salute dei giovani in una fascia di età particolarmente fragile. Il rapporto prende in esame il contesto familiare e scolastico, il gruppo dei pari, le abitudini alimentari, la pratica di attività fisica e la sedentarietà, lo stato nutrizionale, l’igiene orale, i comportamenti a rischio, la salute ed il benessere percepito. Le note problematiche emergono già dall’analisi dei comportamenti alimentari. Per quanto riguarda il consumo di frutta, ad esempio, solamente il 18% circa dei giovani assume frutta più di una volta al giorno. Percentuali basse, intorno al 5%, riguardano quelli che dichiarano di non mangiare mai la frutta. Per quanto riguarda la verdura i consumi sono più bassi di quelli di quelli di frutta a tutte le età. E’ bassa anche la frequenza di coloro che consumano verdura per almeno 5 giorni la settimana e, contrariamente a quanto osservato per la frutta, la tendenza è in crescita con l’età (41,4%, 42,7% e 50,4% rispettivamente a 11, 13 e 15 anni). Un accenno, infine, al tema della salute degli adolescenti misurata mediante la percezione soggettiva del proprio benessere. Per tutti (ragazzi e ragazze) cresce con l’età la proporzione di salute definita “buona”, a scapito della risposta “eccellente”. Nei ragazzi rimangono costanti i valori della risposta “discreta” e calano quelli della definizione “scadente”; mentre nelle ragazze entrambe le definizioni, per così dire, negative della propria salute aumentano, ancorché leggermente, con l’età. A 15 anni la differenza di genere raggiunge la maggiore evidenza: il 3,5% di ragazze reputa scadente la propria salute (rispetto all’1,5% dei ragazzi) e il 21% la reputa discreta (rispetto al 9% dei ragazzi). Solamente il 17,2% delle ragazze si considera in possesso di una salute eccellente (contro il 37% di ragazzi). Info: www. Salute. Toscana. It .  
   
   
IL 18 OTTOBRE LA PRIMA GIORNATA NAZIONALE DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE GRATUITA SULLE PATOLOGIE DEL PIEDE  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Si svolgerà il prossimo 18 ottobre la prima giornata nazionale di prevenzione e informazione gratuita sulle patologie del piede. In tutt’Italia sarà possibile farsi visitare gratuitamente telefonando al numero verde 800 12 94 59 per conoscere nome e indirizzo del più vicino podologo. Slogan della giornata “Attento a dove metti i piedi”. Presentando la Giornata la presidente Enrica Pagliari ha ricordato che ogni anno in Italia si effettuano 15mila amputazioni non traumatiche parziali o totali di piede, con una spesa media di 40mila euro, per intervento e protesi postoperatorie. Si tratta di una spesa che aggrava il già pesante deficit della Sanità oltre alle sofferenze psicologiche. Eppure ricorda la Pagliari mentre se un bambino afgano salta su una mina e perde una gamba, tutti si commuovono e parte la solidarietà, da noi nessuno parla di questi pazienti che perdono un piede o una gamba. .  
   
   
POTENZA: MADONNA DELLE GRAZIE, BILANCIO POSITIVO PER LA RISONANZA MAGNETICA  
 
Potenza, 8 ottobre 2007 - L’asl n. 4 tira le somme del primo anno di attività del Servizio di Risonanza Magnetica al “Madonna delle Grazie”, gestito dalla Alliance Medical. In dettaglio, ecco i numeri emersi dallo studio effettuato dall’Asl. Nel primo anno di attività, (il Servizio di Risonanza Magnetica è partito a Luglio 2006), le prestazioni erogate sono state 8. 353, con una media di 28 esami al giorno. Di queste, 1. 539 sono state effettuate su pazienti ricoverati (che prima dovevano, per lo stesso esame, essere trasferiti in ambulanza all’ospedale San Carlo di Potenza); 4. 412 su pazienti residenti nel territorio dell’Asl n. 4; 2. 402 su pazienti extra-aziendali. Dati evidentemente importanti, che per l’Azienda n. 4 hanno portato un deciso aumento dei ricavi, rivenienti da pazienti che da altre aziende sanitarie sono venuti, in questo anno, a fare la risonanza nel nosocomio materano; ma anche un risparmio notevole, poiché i materani che prima avevano bisogno di una risonanza dovevano usufruire di strutture convenzionate regionali ed extraregionali, e ciò comportava la copertura delle spese sanitarie da parte dell’Asl n. 4. Ma è soprattutto in termini di rapidità (e le liste di attesa, si sa, sono la “spina nel fianco” della sanità italiana), che il Servizio di Risonanza Magnetica del nosocomio materano si distingue: da uno specchietto pubblicato ai primi di Settembre dalla Gazzetta del Mezzogiorno sulle liste d’attesa nelle strutture sanitarie lucane, si evince infatti che i tempi per effettuare una risonanza a Matera sono minimi (prenotazione a 7 giorni), rispetto ad altri ospedali (ad esempio, 92 gg. Al San Carlo di Potenza, 73 a Lagonegro, 40 a Policoro). Caratteristica che resta tale anche nel confronto con gli ospedali di altre regioni: in Italia, il “Madonna delle Grazie” è tra i nosocomi più veloci nell’evadere le richieste di risonanze. “Questi dati – afferma il direttore generale dell’Asl n. 4, Domenico Maroscia -, confermano quanto previsto quando, con la Direzione Strategica, decisi, più di un anno fa, di esternalizzare il servizio di risonanza: con l’outsourcing si va a realizzare un sistema di alta efficienza, che poco ha a che vedere con il risparmio o il guadagno che l’Azienda realizza. Volevamo realizzare un sistema ad alta efficienza e produttività, e ci siamo riusciti”. Un “esperimento” più che riuscito, la cui documentazione è stata trasmessa alla Regione Basilicata, ed ora è pronto per essere esportato come modello in altre realtà: domani, 5 ottobre, proprio il dr. Maroscia interverrà, all’ospedale Cardarelli di Napoli, in un convegno sulla qualità dei servizi sanitari, organizzato dalla Associazione Campana Economi e Provve-ditori della Sanità”. Titolo della sua relazione, “L’outsource in sanità: il caso dell’Asl 4”. “Elemento fondamentale per la riuscita dell’azione intrapresa al “Madonna delle Grazie” – dichiara l’ing. Biagio Cilia, operation manager della Alliance -, è la collaborazione che ha caratterizzato questo nostro primo anno di attività con la Direzione Generale e con tutta l’Amministrazione. Anche se per noi il successo della “sperimentazione” portata avanti con l’Asl n. 4 non è una sorpresa, visti i nostri diversi anni di esperienza nella gestione di questi servizi anche a livello europeo. L’outsourcing di Matera conferma ancora una volta che esternalizzare i servizi può rappresentare una efficace soluzione per migliorare i conti della sanità pubblica dando al cittadino un servizio sanitario di qualità”. .  
   
   
THEINER SULLA NUOVA LEGGE SULLA NON AUTOSUFFICIENZA: "GARANTITA L´ASSISTENZA PER IL FUTURO"  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - Con l´approvazione del disegno di legge sull’assistenza ai non autosufficienti, "il Consiglio provinciale ha creato le basi per affrontare una delle maggiori sfide del futuro“ afferma l’assessore provinciale alla Sanità e alle politiche sociali Richard Theiner, presentatore del disegno di legge. L´assistenza di non autosufficienti, specifica Theiner, "rappresenta una pietra miliare della politica sociale“. "La legge sull’assistenza ai non autosufficienti intende rafforzare e sostenere la disponibilità alla cura delle famiglie. A fronte dell´aumento del numero delle persone non autosufficienti anche in Alto Adige, è necessario aumentare anche gli sforzi per garantire a lungo termine l’assistenza sociale e sanitaria", sottolinea Theiner. Per il 2008 la Ripartizione provinciale Politiche sociali si attende un aumento dei non autosufficienti fino a 11. 700 persone. Sono circa 8. 000 quelli che sono assistiti al proprio domicilio. “Le famiglie fanno sforzi notevoli e restano il cuore dell’assistenza - ribadisce l´assessore Theiner - e quando l’assistenza in famiglia non è più possibile intervengono le case di riposo, i centri di degenza e le strutture per persone portatrici di handicap. In tali strutture sono ospitate 3. 700 persone e la loro offerta aumenterà di 60 letti ogni anno. " Il disegno di legge per l’assistenza ai non autosufficienti contiene alcune innovazioni per l’organizzazione dell’assistenza. I distretti sono la base di partenza per le unità di valutazione, composte da un infermiere e un operatore sociale. È questa unità di valutazione che classifica gli assistiti in quattro livelli, a seconda del grado di non autosufficienza, ai quali è legato l’assegno di cura: dai 510 € del primo livello agli 900 € del secondo livello, ai 1. 350 € del terzo livello e ai 1. 800 € del quarto livello. L’assegno di cura è liquidato direttamente alla persona non autosufficiente, indipendentemente dalla situazione reddituale e patrimoniale. "Diventa un diritto soggettivo di ogni cittadino - afferma l’assessore Theiner - ma l’assegno di cura non risolve tutti i problemi. Le famiglie, i Comuni e l’ente pubblico devono dare il proprio contributo all’assistenza. " La legge sulla non autosufficienza crea le condizioni perchè l’assistenza e la cura siano erogate ovunque con la medesima qualità e prevede che i servizi pubblici siano sovvenzionati indirettamente. “Già oggi la qualità e l’offerta delle prestazioni assistenziali sono elevate. La nuova legge preserva questa qualità e permette a tutta la popolazione di invecchiare con dignità", continua Theiner. Infine l´assessore ringrazia coloro che, sul piano politico e progettuale, a livello di giunta e di esperti, hanno fornito una decisiva collaborazione e un prezioso apporto per il varo di questa legge. “L’approvazione della legge sulla non autosufficienza rappresenta per me personalmente e per tutti quelli che vi hanno collaborato una grossa soddisfazione“, conclude Theiner. .  
   
   
CONVEGNO "IL FEGATO. OLTRE LA VITA" ROMA, 6 DICEMBRE 2007  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 - Il Convegno "Il Fegato. Oltre la vita" - che la Federazione Nazionale Liver-pool organizza a Roma, il 6 dicembre 2007, in collaborazione con Cnt, il Centro Nazionale Trapianti e Aisf, l´Associazione Italiana per lo Studio del Fegato - sarà l´occasione per l´incontro fra volontariato, società scientifiche e istituzioni. Alla presenza di grandi esponenti della cultura, dei massimi esperti dell´epatologia, dei rappresentanti delle istituzioni e del volontariato verranno discussi i temi della prevenzione, dell´assistenza e del trapianto di fegato. Si tratta del primo Convegno nazionale della Federazione Nazionale Liver-pool. Attorno alle necessità di prevenzione e di assistenza legate alle malattie del fegato sono sorte e poi cresciute, negli anni, varie realtà associative. Questo grazie all’entusiasmo di malati, familiari o medici ed operatori della sanità. In alcuni casi le singole associazioni hanno aperto la strada ad originali strategie di prevenzione, educative, assistenziali e di tutela dei diritti. In questo contesto si è inserita la sfida della Federazione Liver-pool: malati, trapiantati e semplici volontari si sono incontrati e hanno deciso che in Italia - da allora, era il 2003 - una sola voce li avrebbe rappresentati nella lotta alle malattie del fegato. Era la voce della sofferenza e della solidarietà che - dal Friuli Venezia Giulia alla Calabria, dalla Sardegna alla Sicilia - è corsa veloce e si è alzata forte. La voce di decine di associazioni e di migliaia di soci, sostenitori e simpatizzanti. Una sfida irrinunciabile. Questo Convegno nasce quindi non casualmente; ma per l’impegno che la Federazione Liver- Pool, il Centro Nazionale Trapianti, l’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato, i volontari, le singole associazioni e tutte le istituzioni, governative e locali, hanno profuso - con contributi diversi, ma ben integrati - negli ultimi anni nella cura e nell’assistenza di queste persone. Nel quadro Il buon Samaritano - tela dell’inizio del Xviii secolo di Niccolò Malinconico, scelta come icona del Convegno - è racchiuso lo spirito con il quale l’artista seppe cogliere il valore della vita e della solidarietà. E con questo spirito, che va oltre la vita, devono essere affrontate - da Liver-pool, dal Cnt e da Aisf - le sfide d’oggi per i diritti delle persone malate. E’ prevista la partecipazione delle associazioni di volontariato all’Udienza generale del Santo Padre di mercoledì 5 dicembre. Http://ilfegatooltrelavita. Blogspot. Com/ .  
   
   
DDL PER RIDURRE NUMERO AZIENDE SERVIZI SANITARI  
 
Udine, 8 ottobre 2007 - Le Aziende per i Servizi Sanitari del Friuli Venezia Giulia saranno ridotte da sei a tre. Lo prevede un disegno di legge approvato il 5 ottobre dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute e Protezione sociale Ezio Beltrame. Il provvedimento, ha sottolineato l´assessore, è già stato oggetto di lungo approfondimento anche con i rappresentanti degli Enti locali ed ora farà il suo iter sia al Consiglio delle Autonomie che in Consiglio regionale. Il percorso per una diminuzione delle Aziende ha già avuto una prima sperimentazione nell´organizzazione dei servizi per Area vasta, ha notato Beltrame, ma il 2008 sarà un anno di ulteriore sperimentazione di questo indirizzo e, "se tutto funzionerà", all´inizio del 2009 vi saranno tre Aziende a coprire le aree giuliano-isontina, udinese e pordenonese. Il disegno di legge rafforza però la partecipazione e la concertazione delle Autonomie locali, soprattutto a livello di distretti, e dei professionisti che operano nella sanità. Nel rapporto tra Aziende e cittadini è prevista una Camera di conciliazione in modo da avere un rapido esame dell´eventuale danno subito dal cittadino con la proposta di risarcimento. E´ inoltre prevista l´istituzione dell´Unità di Assistenza Primaria, che rafforza le forme associative tra i medici di famiglia con l´obiettivo, dove sarà ritenuto utile, di costituire dei nuclei di medici che operano in stretto collegamento con la Guardia Medica in modo da assicurare l´assistenza 24 ore su 24. .  
   
   
PRESENTATA DA ZANELLO NUOVA PINACOTECA BRESCIANA ACCOGLIE, TRA LE ALTRE, OPERE DI RAFFAELLO, TIEPOLO E TINTORETTO  
 
 Milano, 8 ottobre 2007 - La "Didone" di Raffaello, il "Piccolo levriere" del Tiepolo, il "Cristo portacroce" del Giorgione, il ritratto di "Sebastiano Venier" del Tintoretto, e ancora dipinti, disegni e sculture di Van Dyck, Parios Bordon, Zurbaran e altri ancora. Sono solo alcune delle 52 opere che sarà possibile ammirare dal 22 novembre nei locali della nuova pinacoteca "Giuseppe Alessandra" dei Musei Mazzucchelli di Brescia, presentata il 4 ottobre in anteprima nazionale nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, il vicepresidente della Provincia di Brescia, Aristide Peli, il vicepresidente della Fondazione Giacomini Meo Fiorot, Maurizio Codurri, il direttore dei Musei, Massimiliano Capella, e gli storici dell´arte Raffaella Fontanarossa e Giovanni Villa. "E´ con grande orgoglio che oggi presentiamo questa nuova pinacoteca così ricca di straordinari capolavori - ha dichiarato l´assessore Zanello - e grazie alla quale il nostro territorio si arricchisce di importanti opere che vanno a completare ancor più un´offerta culturale già di altissimo livello della nostra regione. La Lombardia non ha infatti nulla da invidiare al resto d´Italia in fatto di opere d´arte e di cultura, anzi, siamo la regione leader in quanto a fruizione culturale, con il numero più alto di visitatori di musei, mostre e spettacoli, sia in termini assoluti che per numero di abitanti. Con l´inaugurazione della pinacoteca ´Giuseppe Alessandra´ facciamo un ulteriore passo in avanti in direzione del nostro primato e di questo non posso che ringraziare i Musei Mazzucchelli". La nuova pinacoteca, nata grazie all´acquisizione in deposito da parte dei Musei Mazzucchelli della collezione privata dell´architetto trevigiano Giuseppe Alessandra, sarà divisa in quattro sezioni: la collezione Giuseppe Alessandra (26 opere tra sculture, dipinti e disegni), l´arte sacra (10 opere di soggetto religioso), il ritratto (16 dipinti), indagini tecniche. La permanente ha il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia. .  
   
   
PAUL GAUGUIN ARTISTA DI MITO E SOGNO ROMA - COMPLESSO DEL VITTORIANO 6 OTTOBRE 2007 - 3 FEBBRAIO 2008  
 
 Roma, 8 ottobre 2007 - "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno": dal 6 ottobre 2007 al 3 febbraio 2008 al Complesso del Vittoriano di Roma circa 150 opere tra oli, disegni, sculture e ceramiche documentano il percorso umano ed artistico del grande Maestro evidenziando il suo sognante vagheggiare un´Età dell´Oro, i richiami alla cultura e alla tradizione, le innovazioni del suo linguaggio pittorico unite ad un esotismo colto ed eclettico. Un´opportunità unica, a due passi dalla Colonna Traiana, dal Foro, e da altri antichi siti archeologici, per considerare in situ le radici romane dell´opera di Gauguin, il suo debito nei confronti dei miti del passato e del presente primitivo, nella prima monografica mai dedicata a Roma all´artista francese. La Mostra, che nasce sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con la collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si avvale del patrocinio del Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero Affari Esteri, Ministero Pubblica Istruzione e Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano ed è promossa dal Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali, Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Assessorato alla Comunicazione - unitamente alla Regione Lazio - Presidenza, Assessorato Cultura, Spettacolo e Sport. Capolavori provenienti da importanti musei pubblici e prestigiose collezioni private di tutto il mondo, tra cui spiccano il Museo dell´Ermitage di San Pietroburgo, la National Gallery of Art di Washington e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, ripercorrono l´intero cammino della vita e dell´opera del pittore da cui traspare la costante ricerca di una sorta di mitico Eden, il sogno di un luogo remoto sospeso nel tempo in cui regna una pace perfetta e un´abbondanza felice. Come sottolinea Stephen F. Eisenman, "nessun artista, né prima né dopo, ha così assiduamente raffigurato l´incontro tra un colonizzatore europeo e gli indigeni, né trasformato in modo così radicale tale difficile rapporto in opere altrettanto incantate ed inquietanti. Gauguin, l´artefice di miti e sogni, Gauguin il Simbolista era anche Gauguin il virgiliano ed il classicista, i cui modelli di pensiero sono strettamente legati all´arte ed alle tradizioni letterarie di Roma antica. " L´esposizione "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno", a cura di Stephen F. Eisenman, Ordinario di Storia dell´Arte alla Northwestern University, Chicago, con la collaborazione di Richard R. Brettell, Commissario Internazionale della mostra, Ordinario di Estetica alla University of Texas, Dallas, si avvale di un prestigioso Comitato Scientifico composto da Richard R. Brettell, Anne-birgitte Fonsmark, Direttore del Ordrupgaard Museum, Copenhagen, Tamar Garb, Ordinaria di Storia dell´Arte allo University College, Londra, Abigail Solomon-godeau, Ordinaria di Storia dell´Arte all´Università della California, Santa Barbara. La rassegna è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. La mostra "Tra i tesori di Roma antica, vi sono i suoi miti ed i sogni di un´Età dell´Oro. Questo patrimonio culturale, che si rifà a tempi e luoghi remoti in cui regnava una pace perfetta e l´abbondanza, sono rappresentate nella poesia e nella prosa di Ovidio, Virgilio ed altri autori romani (…). Tali immagini utopiche, il meraviglioso sogno di poeti ed artisti, sopravvissero come balsamo per culture e società caratterizzate da violenza, povertà e sfruttamento e come una bussola, che indicava il cammino da percorrere ai rivoluzionari che volevano cambiare tutto, diventando, quasi duemila anni dopo, il centro dell´arte e del pensiero di Paul Gauguin. " (S. F. Eisenman). Da qui nasce il suggestivo titolo della Mostra: "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno". Gauguin non è un classicista o un accademico convenzionale. La sua Età dell´Oro non è quella di Corot, pittore di ninfe dei boschi e albe eterne, né di Puvis de Chavannes, artista di boschi sacri e Monti Parnasi. Nonostante ciò, Gauguin sicuramente attinge dalle sue conoscenze sulle divinità e sugli eroi dei tempi antichi quando dipinge i suoi soggetti bretoni, tahitiani e delle isole Marchesi. I riferimenti all´antichità classica sono, per certi versi, inevitabili: in un momento storico in cui la ricerca etnologica e la comprensione delle cosiddette "culture primitive" sono ancora agli inizi, Gauguin non avrebbe potuto rappresentare la società indigena bretone, della Martinica o del Pacifico meridionale senza fare in parte riferimento ai paradigmi dell´antica Grecia, romani, virgiliani e dell´Età dell´Oro. Tuttavia, il suo legame con l´antichità va ben oltre qualcosa di istintivo; Gauguin menziona Virgilio in molte delle sue lettere ed in altri scritti, e deriva una serie di composizioni da fotografie di monumenti di Roma antica. Per l´artista francese, stanco della lotta quotidiana per la sopravvivenza, imprigionato nella moderna Parigi, i miti di una cultura superstite e primitiva in Martinica, Bretagna ed Arles, ed il sogno di una vita libera tra i pacifici abitanti dell´Oceania rappresentano una liberazione; infiammano la fantasia e nutrono le sue energie artistiche. Di fatto, Gauguin trova meno ma anche più di quanto previsto a Tahiti ed alle Marchesi: l´ordine primitivo che sognava non esisteva più - ma era mai esistito? -, tuttavia la ricchezza e la complessità della vita che aveva davanti agli occhi stimola la nascita di una serie di opere tra le più vivide e durature nella storia dell´arte. L´ampia antologica "Paul Gauguin. Artista di mito e sogno" vuole proporre una ulteriore meditazione sull´opera dell´artista francese e desidera offrire anche al vasto pubblico la preziosa opportunità di ripercorrere tappa per tappa il cammino artistico di Gauguin. Nel 1874, ormai sposato con la danese Mette Gad, mentre lavora come agente di borsa e pittore dilettante, Gauguin visita la prima mostra impressionista, dove incontra Pissarro. Nel 1880, sul punto di diventare un artista a tempo pieno, espone le proprie opere con gli impressionisti. Nel 1882 una forte recessione economica conduce Gauguin ad abbandonare la professione e a trasferirsi in Danimarca. Con il crescere delle responsabilità e della routine, i suoi sogni di un´Età dell´Oro virgiliana diventano ancora più fervidi e, nel giugno 1885, Gauguin torna a Parigi con il figlio Clovis, lasciando la moglie in Danimarca. A Parigi il suo pensiero è costantemente rivolto a sogni di evasione ed ai modelli di Pissarro e Cézanne. Alla ricerca di un luogo in cui vivere con poco, ma anche della compagnia di artisti come lui, nell´estate del 1886, Gauguin si reca a Pont Aven, in Bretagna. In mostra, sono presenti esempi di questo periodo messi a confronto con le opere degli Artisti che gravitavano intorno al villaggio bretone. In alcune opere risalenti a tale breve periodo, i colori turbolenti sono preludio della fecondità di una terra magica. Durante il breve ma turbolento soggiorno con Van Gogh ad Arles alla fine del 1888 Gauguin prosegue con la sperimentazione dei contorni, l´astrazione ed una scelta cromatica apparentemente arbitraria. I colori sono divisi in ordinati blocchi rettangolari - bianco, marrone, verde, ocra, arancio - e ciascuno è separato dagli altri da linee scure, simili a fili. All´inizio del 1889, Gauguin fa ritorno in Bretagna. La sua situazione finanziaria precaria, tuttavia, non migliora e Gauguin parte per Tahiti nel maggio 1891 per realizzare ciò che definisce uno "studio dei tropici… in cui la vita materiale possa essere vissuta senza denaro… ed in cui vivere significa cantare ed amare". Lì si sarebbe stabilito in una capanna, diceva, in uno stato di "primitività e selvatichezza". Dopo un inizio positivo, le speranze dell´Artista di vedersi commissionare importanti e remunerativi ritratti si infrangono anche a causa del carattere anticonformista ed egli si ritira dalla capitale a Mataiea, una cittadina ad una trentina di chilometri a sud, dove resta quasi due anni, a volte in compagnia della sua amante Teha´amana, dedicandosi alla rappresentazione di volti e corpi per lo più di indigene sconosciute. Il suo obiettivo è quello di rinunciare al proprio status di colonizzatore e diventare un indigeno, encanaqué. Che cosa porta Gauguin verso i lontani mari del sud? Le sue motivazioni sono indubbiamente molteplici e complesse. Vuole essere un agitatore, un ribelle, uno straniero ed un rinnegato, ma anche ricostituire attraverso l´arte quelle immagini fantastiche di un´Età dell´Oro, che dominano la sua mente fin dai suoi primi viaggi intorno al mondo, quando era entrato nella marina mercantile. I dipinti che raffigurano donne costituiscono il centro dell´opera tahitiana di Gauguin. Nell´estate del 1893, Gauguin fa ritorno in Francia nella speranza di trarre vantaggio dalla sua nuova ed esotica reputazione. Una mostra delle sue opere tahitiane presso il gallerista Paul Durand-ruel, riceve recensioni decisamente contrastanti e vende poco. Non potendosi permettere la traversata di ritorno in Francia e nell´incertezza che le proprie opere avrebbero mai trovato un mercato, nel 1901 salpa per Atuona nelle isole Marchesi. Qui, Gauguin costruisce e decora una nuova casa in stile locale chiamandola "Casa del piacere". La casa ed il terreno circostante sono di per sé un´opera d´arte, con stipiti ed architravi intagliati, decorazioni scolpite in giro per la proprietà e un giardino dove pianta girasoli importati dalla Francia. Ma la visione fantastica del Pacifico diventa sempre più simile ad un incubo. In pochi seguono il feretro di Gauguin al suo funerale e la solennità dell´occasione è guastata da una lite sul fatto che l´artista reprobo desiderasse o meno essere sepolto in terra consacrata. Di fatto, l´unica terra adatta sarebbe stata quella dell´Arcadia. La vita - Paul Gauguin nasce a Parigi nel 1848, e già l´anno successivo la sua famiglia si trasferisce in Perù dal nonno materno, don Mario Tristan y Moscoso. La casa di don Tristan, dove l´artista vive fino all´età di sette anni, circondato da lusso e da tenerezze, sarà il primo paradiso perduto, rimpianto da Gauguin. Tornato in patria, studia ad Orléans e poi a Parigi, in collegio. Nel 1865, a diciassette anni, s´imbarca come marinaio semplice su un mercantile per il Sudamerica. Viaggia per mare nei successivi due anni e partecipa alla guerra franco-prussiana del 1870. Alla fine del conflitto, nel 1871, s´impiega come agente di cambio e comincia anche a dipingere. Nel 1873, Gauguin sposa una giovane danese, Mette Sophie Gad, dalla quale avrà cinque figli. Negli anni successivi conosce Pissarro e Cézanne e si lega al gruppo impressionista, partecipando ad alcune mostre del movimento. Nel 1879 partecipa alla quarta mostra impressionista e in questa occasione Huysmans nota la sua opera. Nel 1883, forse a seguito di un crollo finanziario della borsa, Gauguin conosce la miseria in concomitanza alla separazione dalla moglie Mette, che ritorna a Copenaghen con i bambini. Nel 1883 lascia il suo lavoro, e si trasferisce a Rouen in casa di Pissarro. In seguito ad una maturazione artistica che lo porta a considerare come fondamentali le esperienze artistiche "primitive", inizia una serie di spostamenti che lo condurranno dall´Europa al Sudamerica fino ai domini francesi delle Isole Marchesi. Nel 1886 è per la prima volta in Bretagna, a Pont-aven, dove torna nel 1888 dopo un viaggio in Martinica. L´esperienza bretone è fondamentale per l´elaborazione del cosiddetto "sintetismo", uno stile che il critico contemporaneo Albert Aurier definirà tipico di un´arte "idealista, simbolista, sintetica, soggettiva e decorativa"; alla base del sintetismo sono la conoscenza delle stampe giapponesi, il primitivismo espressivo della scultura bretone, il colore piatto e il "cloisonnisme" delle vetrate gotiche. Nell´ottobre 1888 raggiunge Van Gogh ad Arles. L´incompatibilità di carattere tra i due e l´instabilità psichica di Vincent rendono la convivenza impossibile. Gauguin riparte per Parigi all´indomani del gesto disperato di Van Gogh di tagliarsi un orecchio. L´8 giugno 1891 l´artista arriva a Tahiti dopo aver acquistato un biglietto di sola andata. Qui colora di esotismo il suo già eclettico primitivismo, elaborato anche sulla conoscenza "fotografica" delle pitture egizie, delle sculture del Partenone e di Borobodur. La vita nel paradiso ritrovato dell´Oceania non sarà comunque così edenica, ma segnata da malattie, dall´alcolismo, dalla sifilide, da un tentativo di suicidio e - nelle Isole Marchesi, dove si trasferisce nel 1901 - da un periodo di detenzione per aver istigato gli indigeni alla ribellione. Muore a Hiva Oa nel 1903. .  
   
   
DA FORTE DEI MARMI A CARRARA TERZA STAGIONE ARTISTICA DI ATELIERMOSTRE “VIBRAZIONE 7 CERCHIO BLU” A CURA DI PAOLOPRATALI & AKIO TAKEMOTO  
 
 Forte dei Marmi, 8 ottobre 2007 - Si inaugura nelle stanze del Museo Ugo Guidi (in Via Civitali 33) la terza stagione culturale ed artistica promossa dalla redazione di Ateliermostre e curata da Paolo Pratali e dall’italo giapponese Akio Takemoto. Sabato 13 ottobre alle ore 16,30 nel giardino e nelle sale della casa di Guidi (lo scultore versiliese di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario della sua morte) i curatori della rassegna promossa con la fattiva collaborazione dell’Associazione Amici del Museo “Ugo Guidi” presenteranno le linee che guidano il complesso pacchetto di interventi che si svilupperanno, da Forte dei Marmi a Carrara, nel corso dei successivi nove mesi (ottobre 2007 – giugno 2008). Intitolata “Vibrazione 7 Cerchio Blu” la stagione è costruita su ben 27 mostre che si allargano in tre cantieri culturali-artistici d’intervento e di riflessione: Museo Vivo, territorio di contaminazione (1 prologo e 7 istallazioni performance); L’arte del cinema – Il cinema dell’arte (10 mostre, conferenze, lezioni, video-installazioni); Art Eros Caffè (10 mostre, conferenze e lezioni). Tre sono i luoghi scelti per realizzare l’intero intervento che si snoda tra Forte dei Marmi e Carrara: La Casa Museo Ugo Guidi - sita in via Civitali 33 (località Vittoria Apuana) a Forte dei Marmi; L’antico Convento “il Carmine” Stanze de Il Rebacco site in Via Loris Giorgi 3 a Carrara; Il Palazzotto Ascoli Sale de L’albericus site in Via Loris Giorgi 6 a Carrara. Ateliermostre forte delle esperienze raccolte e vissute nelle precedenti annate ha già definito le prime sette mostre che si attueranno nei mesi di ottobre, novembre, e dicembre; tre verranno realizzate negli spazi aperti e chiusi del Museo Guidi e quattro nei rispettivi spazi di Carrara. Vediamo insieme il dettaglio della prima parte della programmazione: 13 ottobre alle ore 16,30 a Forte dei Marmi al Museo Ugo Guidi (in via Civitali 33) per “Museo Vivo, territorio di contaminazione” paolopratali & akio takemoto presentano l’istallazione Warhol-guidi – nell’ambito si terrà la presentazione del programma ed una breve lezione su Andy Warhol. 18 ottobre alle ore 18,00 a Carrara, nell’Antico Convento “il Carmine” sale de il Rebacco (via Loris giorgi 3) verrà inaugurata la mostra nell’ambito della rassegna “L’arte del cinema – il cinema dell’arte”; il sipario si apre su Andy Warhol & Marilyn costruita con immagini serigrafiche e digitali dell’artista della Pop Art americana ed interpretazioni realizzate dai performer Gianni Romeo e Maurizio Rosellini – inoltre nell’ambito della rassegna saranno esposte anche una ricerca di alcuni allievi adulti del Liceo Artistico Serale di Carrara – collateralmente sarà organizzata nel proseguito della mostra un dibattito sulla contaminazione di Warhol nella produzione creativa contemporanea ed una lezione sulla produzione filmica realizzata dall’artista newyorkese. 27 ottobre alle ore 18,00, nel Palazzotto Ascoli, sale d’arte dell’Albericus (in Via Loris Giorgi 6) si terrà l’inaugurazione della mostra Pasolini L’uomo Il Poeta L’intellettuale immagini e riflessioni tratte dal suo capolavoro “Vangelo secondo Matteo” – contemporaneamente 10 artisti: Bolgioni, Cupisti, Fagioli, Faralli, Fucecchi, Mazzieri, Paolicchi, Peri, Romeo e Tigelli - omaggeranno il grande regista con una mostra di loro opere. Si terranno anche alcune iniziative collaterali già dalla prima settimana di novembre come: una riflessione dibattito tenuta da tre docenti di lettere del locale Liceo Artistico, ovvero i professori Menconi, Pucci e Tognoni che tracceranno i profili pasoliniani analizzando i contenuti della sua esperienza espressiva nei dettagli umani, poietici ed intellettuali. Inoltre saranno realizzate nel proseguito del mese delle lezioni specifiche sui maggiori film tra cui: Vangelo secondo Matteo – Medea – Uccellacci Uccellini e Decameron. 10 novembre alle 16,30 al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi (Via Civitali 33) per “Museo Vivo, territorio di contaminazione” i curatori Pratali & Takemoto presenteranno l’installazione dello scultore argentino Miguel Ausili. A Carrara il 22 novembre si inaugureranno contemporaneamente, nei rispettivi palazzi Ascoli e Antico Convento “il Carmine” siti entrambi nella magica Via Loris Giorgi, due mostre per la rassegna “Art Eros Caffè”. La rassegna intitolata Matrice Nera Traccia Bianca, l’universo è maschio – è curata da Paolo Pratali & Akio Takemoto e raduna i click di diversi autori fra cui Mapplethorpe, Newton, e Fahrmeyer. Chiude l’anno solare 2007 la mostra del pittore senese Fabio Mazzieri che presenta a Forte dei Marmi (Museo Ugo Guidi in via Civitali 33) una ricostruzione pittorica-scultorea. La rassegna curata da Paolo Pratali & Akio Takemoto sarà inaugurata il 7 dicembre alle ore 16,30 La programmazione continuerà da Gennaio a Giugno con altri cinque interventi al Museo Ugo Guidi di Forte dei Marmi curati sempre da Paolo Pratali & Akio Takemoto che presenteranno opere di Laura Villani, Roberto Tigelli, Gruppo Sinestetico, Marina Parentela, Marcello Diotallevi e Gianni Romeo. A Carrara invece per Gennaio è programmato l’omaggio a Federico Fellini con una mostra collaterale di 10 artisti ed una personale dello scenografo Filippo Altomare che presenterà una ricognizione dedicata al grande Danilo Donati. .  
   
   
COLLAGE/COLLAGES DAL CUBISMO AL NEW DADA AL GAM – GALLERIA CIVICA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TORINO  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - Nell´ambito di un ciclo di progetti espositivi dedicati all´arte del Novecento, introdotto dalla mostra internazionale Metropolis. La città nell´immaginario delle avanguardie 1910-1920 che ha ottenuto un ampio consenso di visitatori e di critica proponendo un percorso filologicamente rigoroso, la Gam - Galleria Civica d´Arte Moderna e Contemporanea di Torino organizza una seconda esposizione dal titolo Collage/collages dal Cubismo al New Dada, a cura di Maria Mimita Lamberti – docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Torino – e Maria Grazia Messina – docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Firenze. Questa mostra vuole proporre al pubblico una lettura storica della tecnica del collage, nata dalla sperimentazione di Pablo Picasso e Georges Braque e largamente accettata dalle altre avanguardie, dai futuristi italiani ai dadaisti, come il mezzo più immediato e coerente per partecipare alle tensioni polemiche della contemporaneità. Partendo da questa premessa il percorso attraverserà la vicenda artistica del Xx secolo, dagli anni Dieci ai primi anni Sessanta, per verificare la fecondità e la tenuta espressiva di una tecnica in apparenza banale e fragile ma in realtà disponibile a sofisticate diffrazioni di significati: dalle provocazioni dada alle impertinenze surrealiste, fino alle contaminazioni linguistiche più recenti, su uno scenario progressivamente ampliato dall´Europa agli Stati Uniti. In mostra si presentano ai visitatori le molteplici applicazioni della tecnica del collage, seguite nella loro singolare evoluzione storica, ma aprendo a un´indagine trasversale, nel confronto diretto di opere di artisti differenti, grazie a una scelta resa possibile dalla collaborazione di collezionisti privati e grandi raccolte museali internazionali. Vi si svolge quindi un ragionamento non solo storico ma specificamente linguistico sul percorso e la molteplicità d’uso del collage, nato come sfida alla pittura, ma sviluppatosi in stretta coerenza con essa. Il sottotitolo dal Cubismo al New Dada ne ribadisce l’ampio arco cronologico, testimoniato dalle più di 160 opere in mostra, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Il catalogo, edito da Electa, in doppia versione (italiana e inglese), contiene saggi di Maria Mimita Lamberti, Maria Grazia Messina, Flavio Fergonzi, Alessandro Nigro, Federica Rovati. L’articolazione della mostra, accompagnata da appositi testi introduttivi in catalogo, è la seguente: Il collage. Una nuova tecnica e le sue varianti. L’invenzione del papier collé nel 1912 introdusse nel campo delle arti figurative un’ampia possibilità di prelievi dal quotidiano (i giornali, le carte da parati, il bricolage) che hanno via via coinvolto i diversi linguaggi delle avanguardie del Novecento. Le variazioni, tra ricerca di strutture, verifica del colore, gioco e allusioni alla cronaca e all’ambiente degli atelier, sono testimoniate dai due importanti lavori di Picasso (dal Museum Berggruen di Berlino e dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia), Braque (un papier collé dall’Ulmer Museum di Ulm), tre Gris ( di collezione privata e dalla Fundació Telefónica di Madrid), due eleganti Severini degli anni parigini,e opere meno note di due pittrici, come Maria Blanchard e Juliette Roche. L’inserzione di elementi tridimensionali espliciti e la sperimentazione sui nuovi materiali che anticipano la pratica dell’assemblage emergono nelle due opere del russo Ivan Puni e nelle successive esperienze materiche del futurista Enrico Prampolini. Collage futuristi, e oltre. Nell’ampia antologica dei maggiori artisti italiani del futurismo, è dato riscontrare la centralità del collage nelle tangenze con l’arte popolare e primitiva, sostenute dal toscano Ardengo Soffici, da Carlo Carrà (in mostra con due capolavori: la Composizione con testa femminile del Museo di Stato Puškin di Mosca, Il fanciullo prodigio del Mart di Rovereto, e da Primo Conti. L’affinità con la poesia futurista di Marinetti introduce gli elementi tipografici e narrativi delle tavole parolibere (ancora Carrà e Baldessari), mentre il dinamismo strutturale interessa le costruzioni di Balla e le figure urbane di Mario Sironi (Il ciclista e L’arlecchino, non presentato al pubblico da più di un quarantennio). Rari ma significativi della svolta metafisica la Natura morta isterica di Filippo de Pisis e il suggestivo montaggio del collage di Alberto Savinio. Il Collage tra le due guerre: da Dada verso l’astrazione Della forza eversiva del collage, evidente nel dramma politico della Germania, testimoniano le provocazioni dadaiste di Max Ernst, Hannah Höch, George Grosz e Otto Dix, anche se il nucleo centrale della sezione è incentrato su Kurt Schwitters, undici collage tra i quali Merz 1 B, Bild mit Rotem Kreuz della Deutsche Bank Art Collection di Francoforte e il frottage a lui dedicato da Paul Klee “C” für Kurt Schwitters. Varie le esperienze costruttive (fra gli altri i due Arp, Hans e Sophie, e Alberto Magnelli) a confermare la doppia anima del collage, tra decorazione e astrazione. Montaggi onirici . Attingendo alla scoperta freudiana dell’inconscio i protagonisti del surrealismo adottano il collage come utilizzo di fonti iconografiche e letterarie, tali da suggerire allo spettatore nuovi, inediti e spiazzanti significati. Le opere di Breton, ma anche di Prevert, Penrose, Hugnet, Eileen Agar o ancora Mirò e Ernst stimolano nello spettatore echi di inquietudini e sofisticati giochi linguistici. Accanto alle edizioni dei romanzi-collage La Femme 100 têtes e Rêve d’une petite fille qui voulut entrer au Carmel di Ernst, l’area del surrealismo cecoslovacco sviluppa con originalità questi temi, dal raro romanzo di Nezval, ai collage di Karel Teige, alle innovazioni tecniche e ricche di sorprese di Jiri Kolař, recentemente scomparso. Le tempere ritagliate e “Jazz” di Henri Matisse Matisse negli ultimi anni di vita si dedicò a una nuova tecnica, il ritaglio e il montaggio di carte appositamente dipinte a tempera, con un’energia sorprendente e rinnovata originalità: nel 1947 il successo del portfolio Jazz, edito dall’amico Tériade, divulgò nel pubblico degli intenditori quella che lo stesso artista definiva la sua resurrezione alla vita. Il Collage nel secondo dopoguerra Gli aspetti propriamente operativi della tecnica del collage sono quelli che ora più coinvolgono gli artisti. Il gesto dello strappare appare altrettanto rilevante del combinare e incollare, nell’intensa valenza espressiva conferita a emergenze emotive nelle opere informali di Appel, Jorn, Vedova, o degli americani Motherwell e Kline. A questi si affianca una forte rappresentanza dei décollagiste, Villeglé, Hains, Rotella, i cui manifesti lacerati documentano un paesaggio urbano segnato da un carattere caotico ed effimero. Su un altro versante, l’attenzione si concentra sui materiali del collage, fatti ora emergere, nel loro stato grezzo, come protagonisti dell’opera, nella vitale complessità dei processi di manipolazione cui vengono sottoposti: i consunti sacchi ricuciti di Burri, gli assemblage di carte improntate da detriti organici di Dubuffet, il combine Memorandum of Bids di Rauschenberg –palinsesto sedimentato di ritagli, stoffe, scorie della quotidianità– sono realtà che si fa pittura, quanto, in precedenza, era stata la pittura a simulare la realtà. La mostra documenta infine una vivace convergenza di ricerche neodadaiste in Italia nei secondi anni cinquanta, che accomuna, in una ripresa sperimentale della tecnica del collage, opere di grande impatto visivo di Scialoja e Afro, di Capogrossi, Turcato, Tancredi, o di Baj e Scarpitta. Agli inizi degli anni sessanta, le opere concettuali di Piero Manzoni e Giulio Paolini, come anche dell’americano Ron Kitaj, suggeriscono inedite risorse di riflessione metalinguistica, ma segnano anche l’esaurirsi di questa pratica, che sarà soppiantata dagli assemblage di merci e dagli environment urbani della Pop Art. Www. Gamtorino. It e www. Fondazionetorinomusei. It .  
   
   
INAUGURA MOSTRA SARTORIO E LA GRANDE GUERRA  
 
Udine, 8 ottobre 2007 - È stata inaugurata il 4 ottobre , nella casa della Contadinanza del castello di Udine la mostra "Aristide Sartorio e la Grande Guerra", evento integrato nel progetto "Rileggiamo la Guerra" della direzione alle Attività produttive della Regione Friuli Venezia Giulia, e organizzato in collaborazione con il Comune di Udine e i Civici Musei della città. Ad inaugurare la vernice della retrospettiva del pittore, tra l´altro autore, tra il 1902 e il 1918, del grandioso ciclo che esalta i valori dell´Italia unita nell´emiciclo del Parlamento a Roma, è stato l´assessore regionale Enrico Bertossi che ha sottolineato la grande qualità artistica delle opere esposte, "opere - ha commentato - che confermano quanto l´intera comunità intellettuale e artistica fu coinvolta dagli eventi della Prima Guerra mondiale". Da parte dell´assessore alla Cultura del Comune di Udine, Gianna Malisani, è stata espressa soddisfazione per la collaborazione instauratasi con la Regione, che ha permesso di ospitare in città l´importante esposizione concessa dal ministero degli Affari Esteri. Il curatore dei Civici Musei, Maurizio Buora, ha preso la parola dopo il referente del progetto "Rileggiamo la Grande Guerra", Paolo Scandaletti, illustrando i contenuti della mostra e ricordando come "l´arte fu protagonista della narrazione degli eventi della Grande Guerra, favorendo un grande racconto collettivo che coinvolse tutta la società civile". .  
   
   
BRUNO MUNARI: L´ARTE, IL COLORE, IL SEGNO UN CONTRIBUTO DI 27 ARTISTI CONTEMPORANEI  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Tra le tante iniziative di Ottobre, piovono libri, Cinema–festa Internazionale di Roma e Alice nella città spicca la rassegna itinerante nelle sedi delle Biblioteche del Comune di Roma, dedicata a Bruno Munari. A 100 anni dalla nascita. La Biblioteca Corviale ed il Centro per l’Arte Contemporanea "Il Mitreo", organizzano ed ospitano la mostra: Artisti in mostra: Adalberto Abate, Fabio Massimo Caruso, Lucilla Catania, Elvio Chiricozzi, Roberto D´alberto, Stefania Di Carlantonio, Bruno Di Lecce, Juan Doffo, Patrizia Dottori, Stefania Fabrizi, Studio Openspace, Ines Fontenla, Rodolfo Fiorenza, Ruggero Maggi, Monica Melani, Adamo Modesto, Nicolantonio Mucciaccia, Daniela Monaci, Hannu Palosuo, Daniela Perego, Eduardo Pla, Giuliano Pastori, Pietro Perrone, Salvatore Pupillo, Paolo Radi, Ascanio Renda, Paula Toto Blake. Curatela: Monica Melani, Massimo Scaringella. L’iniziativa è accompagnata da vetrine tematiche e proiezioni dei video di e su Munari, raccolti per l’occasione dalle Edizioni Corraini. In particolare, dalla serie “L’arte come gioco”, i due video “Il segno” (durata 26’) e “Il colore” (durata 29’) Esplorando colore, forme, geometrie, segno e scrittura, movimento, materia, luce, regole e caso, il mondo dell´arte ed il suo contributo alla continua espansione ai limiti della visione, si rivelerà in tutta la sua meraviglia. Un gruppo di artisti contemporanei nell´occasione si impegnano a rapportare elementi del proprio operato a specifiche sfaccettature della variegata e ricca arte di Bruno Munari. Ne consegue l´evidenziazione di una fitta rete che, dai geniali presupposti munariani, si diparte nella pratica artistica dei decenni a seguire giungendo a volte inconsapevolmente all´arte ed agli artisti dei nostri giorni. In mostra opere di 27artisti: Adalberto Abate, Fabio Massimo Caruso, Lucilla Catania, Elvio Chiricozzi, Roberto D´alberto, Stefania Di Carlantonio, Bruno Di Lecce, Juan Doffo, Patrizia Dottori, Stefania Fabrizi, Studio Openspace, Ines Fontenla, Rodolfo Fiorenza, Ruggero Maggi, Monica Melani, Adamo Modesto, Nicolantonio Mucciaccia, Daniela Monaci, Hannu Palosuo, Daniela Perego, Eduardo Pla, Giuliano Pastori, Pietro Perrone, Salvatore Pupillo, Paolo Radi, Ascanio Renda, Paula Toto Blake. Incontro 10 novembre 2007 ore 10. 30: “Arte in biblioteca”, in collaborazione con la Fondazione Cerere, la Quadriennale di Roma, la Fondazione Olivetti, il Museo Laboratorio de “La Sapienza”, Centro d’arte contemporanea “Il Mitreo”, Azienda Speciale Palaexpo. “La Biblioteca di Corviale ha iniziato, da circa due anni, una ricerca sul rapporto tra artisti e biblioteca pubblica; una ricerca che ha significato la proposta di innumerevoli mostre d´arte aperte al territorio, circostante e non solo. Un rapporto con gli artisti che desse loro la possibilità di esprimere creatività, comunicazione, relazione negli spazi della biblioteca, facendola così divenire mezzo di comunicazione e di mediazione fra artisti e pubblico. Questo, naturalmente, non lo fa solo la Biblioteca di Corviale; molte delle trentacinque biblioteche comunali sono impegnate nella stessa direzione. Tuttavia, fare ciò a Corviale significa dargli un colore, un segno particolare, significa: anche questa parte della città, che ancora a molti spaventa, può proporre e dare arte e cultura, da periferia può trasformarsi in nuovo centro. L´occasione e la proposta di Munari e del suo messaggio diventa, dunque, un occasione per rilanciare questa ricerca. L´apertura, di fronte alla Biblioteca di Corviale, del Centro d´Arte Contemporanea "Il Mitreo", è altro segno importante; ci ha offerto una possibilità in più nella prospettiva auspicata. Per questo abbiamo deciso di lavorare insieme a questo progetto "Bruno Munari: l´arte, il colore, il segno". Accogliendo la sfida Monica Melani e Massimo Scaringella, curatori della mostra, hanno raccolto intorno a loro un importante gruppo di artisti, che dedicheranno in questa occasione le loro opere all´eclettico artista, Bruno Munari”. Inaugurazione: 25 ottobre 2007, dalle ore 20:00 www. Mitreoiside. Com www. Bibliotechediroma. It .  
   
   
MEDIA.TIME 2007: IL 12 OTTOBRE ENNIO BERTRAND AL CENTRO TREVI A BOLZANO SULL’ARTE CONTEMPORANEA DIGITALE  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - Quarto ed ultimo incontro con l’arte contemporanea digitale quello in programma venerdì 12 ottobre 2007 alle ore 18. 00 al Centro Trevi a Bolzano nell’ambito di “Media. Time 2007”, l’iniziativa del Centro Audiovisivi della Ripartizione cultura italiana della Provincia. Protagonista Ennio Bertrand. La rassegna “Media. Time 2007” organizzata per far conoscere i nuovi linguaggi espressivi in campo artistico a livello internazionale attraverso l’incontro con “artisti digitali”. Ultimo ospite in cartellone, Ennio Bertrand. L’artista vive a Milano e lavora impiegando immagini e tecnologie digitali per le sue realizzazioni. A Bolzano, venerdì 12 ottobre 2007, alle ore 18. 00, al Centro Trevi , in via Cappuccini 28, l’artista nella lecture “Digital Contemporary” racconta la sua ricerca e la creazione di nuovi linguaggi con proiezioni delle sue opere e i relativi backstage. In chiusura dell’intervento di Ennio Bertrand e in replica la settimana seguente verrà proiettata una videoantogia completa delle opere dell’artista. Le repliche sono in programma nei seguenti giorni: 15 ottobre 2007 ore 14. 00-18. 30, 16 e 17 ottobre 2007 ore10. 00-12. 30 e 14. 00-18. 00, 18 ottobre 2007 10. 00-20. 00, 19 ottobre 2007 ore 10. 00-12. 30 e 14. 00-18. 00. Bertrand presenterà inoltre l’opera interattiva creata con gli studenti della Scuola di Cinema, Documentario e Nuovi media Zelig nell’ambito del workshop “Narrative Landscape” in programma tra l’8 ed il 12 ottobre. Il lavoro del workshop si focalizza sul tema della frammentazione delle informazioni (immagini suoni notizie), che già dagli ultimi decenni del secolo scorso, ha pervaso tutte le manifestazioni della nostra vita oltre che dell’arte. L’opera interattiva prodotta in collaborazione con la Scuola Zelig di Bolzano sarà esposta al pubblico in conclusione del workshop e del ciclo di incontri della terza edizione di Media. Time. L’esperta di nuove tecnologie della comunicazione Maria Grazia Mattei (Mgm Digital Communication) terrà una lecture sulla “Storia e l’evoluzione dell’arte digitale”. Prendendo spunto dalle opere presenti nell’"Archivio delle nuove arti digitali" costituito presso la Mediateca del Centro Audiovisivi di Bolzano, l’intervento si orienta in particolare verso gli aspetti legati alla nascita e allo sviluppo delle immagini di sintesi, per arrivare alle nuove traiettorie dell’arte contemporanea. Info:centro Trevi - Tel: +39 0471300980; Fax: +39 0471303821 .  
   
   
UNA MOSTRA FOTOGRAFICA NELLA STAZIONE DI FERRARA DAL 5 AL 19 OTTOBRE, IN MOSTRA LE IMMAGINI DI GRANDI FOTOGRAFI PER DARE UN VOLTO AI RIFUGIATI E AGLI SFOLLATI  
 
Bologna 8 ottobre 2007 - Dare un volto ai rifugiati e agli sfollati, richiamare - attraverso l’obiettivo di grandi fotografi - l’attenzione sui bisogni essenziali di circa 33 milioni di persone che vivono in estrema precarietà all’interno dei Campi per Rifugiati. Sono questi i temi della Mostra Fotografica itinerante, “Se fosse successo a te - Viaggio in un campo per rifugiati”, promossa da Medici Senza Frontiere e Centostazioni (Gruppo Fs), che sarà ospitata dal 5 al 19 ottobre nella stazione ferroviaria di Ferrara. La scelta di esporre le immagini in una stazione ferroviaria conferma la funzione di luogo di incontro e di comunicazione oggi rivestito dalle stazioni. Luoghi dove ogni giorno transitano decine di migliaia di persone rappresentano una novità e un’opportunità per sensibilizzare un pubblico, numeroso e variegato, su temi così importanti. .  
   
   
PRESENTAZIONE DELL´OPERA IL RIFLESSO DEL CIELO DI ROBERTO PRIOD  
 
Aosta, 8 ottobre 2007 – L´assessore all´Istruzione e alla Cultura Laurent Viérin, il Vescovo di Aosta Monsignor Giuseppe Anfossi e il Priore della Collegiata dei santi Pietro e Orso, canonico Franco Lovignana, inaugureranno, venerdì 12 ottobre prossimo, alle ore 16. 30, presso il Priorato di Sant’orso, la nuova collocazione dell’opera di Roberto Priod Il Riflesso del Cielo. Nel corso della cerimonia sarà presentato il libro Arte Cristiana Contemporanea a cura di Andrea Del Guercio. Nel periodo maggio-giugno 2006, l’Assessorato aveva presentato la mostra Arte Cristiana Contemporanea. Dedicata, donata, consegnata, curata dal professor Andrea Del Guercio del Dipartimento arti e antropologia del sacro dell´Accademia di Brera, in collaborazione con la Diocesi di Aosta. L´esposizione rappresenta un progetto "teologico" nell´ambito dell´arte contemporanea, che ha ricostruito le preesistenze iconografiche poste in relazione con le funzioni liturgiche e i valori del cammino spirituale. Tra le opere in esposizione era presente l´opera di Roberto Priod dedicata a Sant´orso, posizionata nell´omonimo chiostro. L’opera Il Riflesso del Cielo, realizzata nel 2006, in marmo bianco di Carrara, marmo nero Marquinia e maiolica dorata, (dimensioni 156x100x107 cm. ), ripercorre e ricompone, in una essenziale ma articolata composizione plastica, parte del messaggio che Sant’orso ci ha voluto tramandare, con un obiettivo più di stimolo alla riflessione che di celebrazione e di culto. La scultura nasce da terra e si sviluppa attraverso una colonna-fusto che richiama la classicità “orientale” con cui la riflessione cristiana si è incontrata agli inizi del suo cammino su cui poggia un largo “piatto” che accoglie l’acqua piovana. Questo piccolo specchio d’acqua invita anche gli esseri viventi più piccoli a rinfrescarsi e offre al “cielo” e alla “natura” alcuni semi graminacei dalla valenza agraria. Da questi semi-frutti, in terra cotta e dorata dal sole, si sviluppa, grazie alla trasformazione-decomposizione di alcuni di essi, un germoglio di speranza, a celebrazione del “Creato” quale manifestazione di forza e bellezza Divina. La scelta della sua collocazione favorisce un costruttivo e permanente dialogo volumetrico e spaziale con il Priorato di Sant’orso che, oltre a esplicitare il legame tematico sottolinea il ruolo dell’arte contemporanea nei processi di rielaborazione del sacro. Il libro Arte cristiana contemporanea, Ancora Arti Grafiche, Milano 2007, curato dal prof. Andrea Del Guercio e che raccoglie scritti, opere d’arte e progetti eseguiti da prestigiosi storici, storici dell’arte, teologi, liturgisti, artisti ed architetti oltre che gli elaborati degli studenti del Dipartimento di arte ed antropologia del sacro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ripercorre, documenta e analizza i percorsi di ricerca sul rapporto fra arte contemporanea ed il sacro sviluppatisi recentemente in Italia. All’interno del poderoso volume trova anche spazio una dettagliata analisi e documentazione dell’iniziativa, coordinata dal Servizio attività espositive dell’Assessorato dell’Istruzione e Cultura, dal titolo “Dedicata, donata, consegnata” che ha visto coinvolti gli spazi sacri di Aosta e Pila nella primavera del 2006 con scritti di approfondimento degli autori valdostani Roberto Priod, Don Paolo Quattrone e Joseph Rivolin. .  
   
   
CIVIDALE TAPPA DI ´´RILEGGIAMO LA GRANDE GUERRA´´  
 
Cividale, 8 ottobre 2007 - E´ stata presentata 06 ottobre nella chiesa di Santa Maria dei Battuti di Cividale, la mostra "Da Caporetto a Cividale, le memorie degli ufficiali", esposizione inserita nella seconda giornata del progetto "Rileggiamo la Grande Guerra" che si è svolta tra Kobarid/caporetto e la città ducale. La mostra è stata inaugurata alla presenza dell´assessore regionale alle Attività Produttive, Enrico Bertossi, del sindaco Attilio Vuga, del comandante delle truppe alpine, Arturo Novelli, e del comandante della Brigata alpina Julia, Paolo Serra. L´esposizione, curata da Roberto Macchella e Italo Cati del Military Historical Center, propone una importante selezione di reperti e divise d´epoca che offrono un´ottima prospettiva documentaria sugli eventi di Caporetto. Fra i pezzi più significativi della mostra una divisa originale di Erwin Rommel, all´epoca tenente delle truppe germaniche e non ancora diventato, anche se molto dotato, il famoso generale universalmente conosciuto. In seguito, i lavori di ´Rileggiamo la Grande Guerra´ si sono spostati presso la Chiesa di San Francesco dove sono state proposte alcune importanti relazioni. Il pomeriggio è stato aperto dai saluti del sindaco Attilio Vuga e dell´assessore Enrico Bertossi. "Abbiamo considerato Cividale come una tappa obbligata all´interno del progetto di ´Rileggiamo la Grande Guerra´, soprattutto in relazione al tema di quest´anno che rievoca quanto successo novantanni fa. La rilettura - ha dichiarato l´assessore - è fatta in modo equilibrato: è così che in questa prima edizione stiamo ricordando quanto accaduto durante la Xii battaglia dell´Isonzo. E sarà questo l´atteggiamento che manterremo nel corso della celebrazione della vittoria che è prevista per il secondo anno del progetto: serenità, discrezione, assenza di trionfalismi". Bertossi, rievocando quanto era accaduto nella mattinata, durante il convegno al museo di Caporetto ha commentato: "Appartengo a quella generazione che è cresciuta nel mezzo della Guerra fredda e che ha conosciuto bene i confini veri, quelli che vedevano il Friuli Venezia Giulia rappresentare l´ultima terra dell´Europa occidentale. Oggi questi confini non ci sono più, fra pochi mesi anche il confine con la Slovenia cadrà e i paesi che, nel corso della prima guerra mondiale erano contrapposti, si ritroveranno uniti per vivere la nuova esperienza di una comunità allargata". Prima delle relazioni tecniche ha portato i suoi saluti il comandante delle truppe alpine Arturo Novelli. Fra le relazioni del pomeriggio occorre ricordare in particolare i contributi dei consiglieri di Stato Giuseppe Severini e Daniele Ravenna che, partendo dalla legge 78/2001 scritta da Alberto Monticone, si sono fatti promotori di una normativa europea di tutela del patrimonio storico della Prima Guerra mondiale. Un programma europeo che coinvolgerebbe, accanto all´Italia all´avanguardia in questo campo, anche le nazioni contermini e alcuni stati balcanici. .  
   
   
A MATERA UNA MOSTRA SULLA STORIA DELL’ENERGIA  
 
Matera, 8 ottobre 2007 - In occasione della Decade Unesco di educazione allo Sviluppo sostenibile, la Rete Regionale dei Centri di Educazione Ambientale ed alla Sostenibilità (Redus), coordinata dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, presenta la mostra itinerante "Energia: un cammino nei tempi, nei luoghi, tra gli uomini". L´evento, ideato e realizzato dal grafico Mauro Bubbico, è pensato come un percorso attraverso la storia, i luoghi, i tempi, gli uomini, arricchito da suggestioni letterarie, filosofiche e artistiche. La mostra è caratterizzata da performance, musica, grafica, recupero e reinterpretazione di tradizioni popolari (orali e materiali), installazioni, arte visiva. L´esposizione, che apre dal 6 al 20 ottobre 2007, si svolgerà principalmente nei locali Ipogei di piazza San Francesco articolandosi, tuttavia, in luoghi significativi della città. A latere della mostra, le attività laboratoriali, organizzate dai Ceas nell´ambito della Redus, stimoleranno gli utenti nella riflessione e nella discussione sulle implicazioni sociali ed ambientali dell´uso dell´energia. L´evento, infatti, è il risultato di un percorso educativo iniziato lo scorso dicembre e scandito da incontri, seminari, interventi nelle scuole, giornate di animazione culturale nei comuni e nelle piazze. .  
   
   
UNO SGUARDO SUI COLORI D’AFRICA IL VICE SINDACO DI ROMA HA PRESENTATO IN CAMPIDOGLIO LA MOSTRA “AFRICA TODAY. THE DARK SIDE OF THE ART”  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Presso la sala degli Arazzi in Campidoglio il vice sindaco di Roma Mariapia Garavaglia ha presentato stamattina alla stampa “Africa Today. The dark side in the art”: la grande collettiva che raccoglie i maggiori artisti di arte contemporanea africana dal 4 ottobre a Vetrina Roma fino al 2 dicembre, per la prima volta nella capitale. Presenti in conferenza anche Luca Faccenda e Marco Parri della National Gallery di Firenze, curatori della mostra, e padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi e presidente di Amicus. "La mostra – ha detto il vice sindaco Maria Pia Garavaglia, sarà ospitata nella cornice di Vetrina Roma: lo spazio informativo-espositivo presso la Stazione Termini del Dipartimento Turismo, Sport e Moda del Comune di Roma. Un modo per sollecitare la volontà di impossessarsi dell’arte africana, a noi così vicina”. “La collettiva – ha aggiunto Luca Faccenda, della National Gallery di Firenze - presenta le opere più significative del panorama contemporaneo dei più celebri artisti africani. Si tratta di quattrocentocinquanta opere di quarantasette artisti, provenienti dai vari stati africani, che descrivono in modo esaustivo lo scenario artistico dell´arte moderna nel continente”. Nel corso della conferenza stampa padre Atuire ha spiegato che nel corso della mostra sarà possibile contribuire con delle offerte di solidarietà al “Progetto Baobab” di Amicus Onlus per la realizzazione di un Polo Universitario in Ghana, con annesso centro medico. .  
   
   
MOMIX PRESENTA “SUN FLOWER MOON” UNO SPETTACOLO DI MOSES PENDLETON SUL PALCOSCENICO DEL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - I Momix tornano a Milano dopo quattro anni di assenza con la creazione di Moses Pendleton presentata nel 2005 in occasione del 25° anniversario del suo gruppo di danza Momix: Sun Flower Moon. Sun Flower Moon, è “una serata di sovvertimenti e di seduzioni visuali concentrate” (Vittoria Ottolenghi), in cui affascinanti oggetti cosmici, tutti inventati, guizzano e fluttuano nel metafisico Mare lunare. E’ attraverso un repertorio di magie e di astuzie visuali che Moses Pendleton marcia impavido verso il diverso, l’altro, l’oltre: il super-umano, il sub-umano, il mondo animale, il vegetale, la natura desertica, il paesaggio cosmico. Nello spettacolo i tre elementi che compongono il titolo rimandano ciascuno ad un elemento dello spettacolo. A partire dal sole, dai fiori e dalla luna, Pendleton crea ancora una volta spettacolari giochi di luce e dinamiche fantasmagoriche, facendo apparire corpi che volano, nuotano, si scompongono e si ricompongono, parti di un universo misterioso in cui gli elementi della natura fluttuano l’uno nell’altro. Il balletto suggerisce l’idea di uno spazio “altro”, di una gravità diversa da quella terrestre. Il senso di un mondo lontano, popolato da esseri immaginari che si avventurano in luoghi inesplorati. In Sun Flower Moon Pendleton si serve della tecnica del “teatro nero”, con immagini in movimento repentino e rotazioni ipnotiche, come in un caleidoscopio. I danzatori sono invisibili, quasi immateriali, la loro identità resta celata sotto l’efficacia delle immagini. Complice l’illusione ottica della luminotecnica e delle immagini video. E’ un invito alla fuga dal mondo reale e un tuffo nella magia del mistero. Www. Teatronuovo. It .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER DAL 23 OTTOBRE ALL’11 NOVEMBRE BRANCIAROLI-GALILEO: IN SCENA IL CONFLITTO TRA SCIENZA E POTERE, TRA ETICA E RICERCA, TRA RESPONSABILITÀ CIVILE E SALVEZZA PERSONALE  
 
Milano, 8 ottobre 2007 - Al Piccolo Teatro Strehler, dal 23 ottobre, Franco Branciaroli è Galileo in Vita di Galileo. Lo spettacolo, che ha debuttato lo scorso marzo a Roma riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica, è ricchissimo di spunti di riflessione per l’uomo contemporaneo, spunti su cui il Teatro Stabile del Friuli-venezia Giulia e il Teatro de Gli Incamminati hanno puntato nella messinscena dell’opera, affidata alla regia di Antonio Calenda. La scelta è quella di inquadrare l’azione brechtiana in una scena-cosmo-mente in cui è resa visibile la piccolezza dell’uomo proporzionata all’immensità del cosmo, esito della grande rivoluzione copernicana: per dire in questo modo quanto l’uomo di oggi sia conseguenza della scissura interiore iniziata con Galileo. Composto fra il 1938 e il 1943, il dramma fu rielaborato in almeno tre distinte riprese e costituì sempre un culmine nella produzione brechtiana: una sorta di “testamento spirituale”. Un capolavoro nei cui inquietanti chiaroscuri si possono intuire le vie per comprendere veramente il Xx secolo e i suoi conflitti, ovvero le ombre del nostro presente, come già sottolineò nel 1963 Giorgio Strehler nel suo allestimento. La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell’insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: non è Galileo ad intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all’uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l’invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l’Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sé stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo alla propulsione della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie rivoluzionarie? Lo scienziato decide per la salvezza, anche se Brecht, pur condannandola, ci fa intuire che in questa scelta c’è comunque un perseguire anche la salvezza delle proprie scoperte . Dichiara il regista, Antonio Calenda: « … Impossibile non correlare l’ultima definitiva versione di Vita di Galileo (in cui l’autore condanna l’abiura del protagonista) con l’atteggiamento di certi scienziati a lui coevi, che proprio in quegli anni si erano resi indirettamente colpevoli del disastro di Hiroshima, mettendo a disposizione di uomini comuni e della politica di potenza i loro studi sulla scissione dell’atomo. Impossibile non ricordare le osservazioni di Brecht sulla scelta di Robert Oppenheimer e di quei fisici che pur di non cedere alle richieste di un governo dedito alla guerra rinunciarono a incarichi di prestigio. Brecht ci ha donato un testo presago, turbato dall’intuizione dei disastri che l’uso distorto della scienza avrebbe procurato all’umanità: oggi siamo noi quell’umanità». «In Galileo - aggiunge Branciaroli - c’è il senso di una grande responsabilità: per aver ristretto il campo della ragione al dimostrabile, dunque per aver ristretto la verità. Lo scienziato e uomo Galileo soffre come un matto. Come se avesse scoperto la bomba atomica!» www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
LA STORIA INFINITA - NUOVO TEATRO OSCAR - 8/9 OTTOBRE 2007  
 
Milano, 8 ottobre 2007 – Si tratta di un importante progetto teatrale dal titolo “La Storia Infinita” di Michael Ende, tratto dall’omonimo romanzo, nell’adattamento teatrale proposto per la prima volta in Italia dall´Associazione Teatro2 di Milano. Lo spettacolo, che ha debuttato ufficialmente al Teatro Carcano di Milano nel Settembre 2006, con un notevole successo di pubblico e di critica, verrà riproposto a Milano, in coproduzione con il Nuovo Teatro Oscar, dopo una lunga tournée in alcuni prestigiosi teatri, tra cui il Teatro Sociale di Mantova. Www. Storiainfinita. It www. Teatro2. It .  
   
   
INAUGURATO MUSEO DIOCESANO DI FELTRE. GAVA: “REGIONE PROTAGONISTA DI INIZIATIVE RILEVANTI”.  
 
 Feltre (Belluno), 9 ottobre 2007 - “Siamo di fronte ad una realizzazione figlia di un positivo coordinamento fra i diversi livelli istituzionali pubblici e l’istituzione ecclesiale: la Diocesi ha conferito l’immobile e le raccolte; la Comunità Montana ha assicurato l’attuazione del programma e garantisce la gestione dell’istituto; la Regione ha destinato 1 milione 280 mila euro di fondi europei. Un caso esemplare in sede locale della collaborazione, prevista dal Concordato, verso quel ‘bene comune’ che esso riconosce come obbiettivo delle Istituzioni civili e della Chiesa”. Lo ha detto l’Assessore alle Politiche Istituzionali della Regione del Veneto Fabio Gava, intervenendo il 6 ottobre a Feltre (Belluno) all’inaugurazione del Museo Diocesano. “Una nuova realizzazione – ha sottolineato Gava – che si affianca a quelle di Venezia, Padova e Vicenza e che rinforza la caratura della rete dei Musei Diocesani nel Veneto, che considero di grande valenza, perché nella nostra terra la vita sociale e religiosa dei credenti si è spesso largamente identificata con quella delle comunità diocesane. In una struttura museale come questa le opere vengono apprezzate nelle motivazioni e nel contesto che ha dato loro origine più che in un istituto impegnato esclusivamente sui temi della storia dell’arte”. Gava ha anche posto l’accento sul fatto che la Regione del Veneto “è particolarmente attenta allo sviluppo della cultura e alla valorizzazione del territorio feltrino” ed ha posto l’accento su un importante impegno della Regione in materia di paesaggio: “valutando adeguatamente l’importanza dell’inserimento della città di Feltre nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi – ha detto - è stato deciso di testare proprio in questo Comune uno specifico Piano Pilota, che vede la collaborazione del celebre architetto inglese David Chipperfield, con lo scopo di diversificare le linee guida di salvaguardia dei valori paesistici che caratterizzeranno l’imminente nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento”. Feltre è stata oggetto peraltro di molti interventi che hanno visto la Regione impegnata in prima fila. Tra questi, la valorizzazione del percorso della via Claudia Augusta Altinate e delle facciate dipinte del centro storico; la riqualificazione della scalinata di accesso del Santuario dei Martiri Vittore e Corona; la riapertura al pubblico del “percorso della Sentinella”; l’adeguamento funzionale del Teatro della Sena; la ripavimentazione di via Mezzaterra e di Piazza Maggiore, con allo studio la realizzazione di due ascensori per facilitare l’accesso alla cittadella; il recupero della fontana di Matteo Lombardo; la messa a norma del museo Rizzarda; l’intervento in Borgo Ruga per la nuova cittadella universitaria che la Regione sosterrà. .  
   
   
PRESENTATA LA XIX EDIZIONE DELLA RASSEGNA “TEATRO NELLA SCUOLA”  
 
Bolzano, 8 ottobre 2007 - La rassegna “Teatro nella Scuola” organizzata dalla Sovrintendenza scolastica italiana in collaborazione con il Teatro Stabile di Bolzano è giunta quest’anno alla sua Xix edizione ed il programma per l’anno scolastico 2007/2008 è stato presentato questa mattina a Palazzo Widmann dalla vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, dalla Sovrintendente Bruna Rauzi e dal direttore del Teatro Stabile di Bolzano, Marco Bernardi. Ogni anno sono circa 25 – 30. 000 gli alunni e gli studenti delle scuole provinciali di lingua italiana che assistono alle 100 rappresentazioni della rassegna “Teatro nella Scuola” giunta alla sua Xix edizione ed entrata ormai a pieno titolo tra i veri e propri “fiori all’occhiello” della scuola altoatesina. Questi dati sono stati sottolineati questa mattina dalla vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, nel corso della conferenza stampa di presentazione della rassegna. “La rassegna rappresenta un momento importante nell’offerta formativa delle scuole sotto il profilo pedagogico – didattico” ha rilevato l’assessora alla scuola italiana “un momento di crescita molto apprezzato dalle scuole, dagli alunni e dalle loro famiglie. Da questi primi contatti con il mondo del teatro sono nati anche interessanti sviluppi, gruppi di teatro amatoriale ed altre iniziative frutto di quanto è stato seminato in questi anni”. Analogo apprezzamento è stato espresso anche dalla sovrintendete scolastica, Bruna Rauzi, che ha posto l’accento sull’arricchimento umanistico degli studenti legato alla rassegna teatrale. Il direttore del Teatro Stabile di Bolzano, Marco Bernardi, motore organizzativo dell’intera rassegna assieme al suo stretto collaboratore, Paolo Bonaldi, ha rilevato l’importanza delle rappresentazioni nelle scuole per avvicinare i giovani ai diversi linguaggi per poi consentire loro di operare una scelta più personale ed approfondita. Bernardi ha inoltre sottolineato che la rassegna spesso rappresenta per i giovani alunni l’unica opportunità per conoscere la dimensione ed il mondo del teatro, svolgendo in questo senso una vera e propria funzione educativa e di servizio pubblico fondamentale. Le rappresentazioni coinvolgono, a vario titolo, tutte le scuole di lingua italiana della provincia ed hanno luogo nel capoluogo ed a Merano, Brunico, Bressanone, Laives, Vipiteno, Silandro ed Egna. Anche per la stagione 2007/2008, gli spettacoli in lingua italiana e tedesca della rassegna riflettono scelte ben precise rivolte a pubblici diversi. Molti i momenti pregnanti di questa nuova avventura articolata in tre grandi blocchi. Un approccio al teatro divertente e stimolante, caratterizzato da spettacoli e storie semplici e coinvolgenti, quello riservato al primo ciclo delle scuole primarie: l’apertura è affidata allo spettacolo “Il lupo e la capra” messo in scena dalla Compagnia Teatrale Rodisio: uno spettacolo di sapiente leggerezza che si è anche aggiudicato il Premio Eolo Awards 2007 quale miglior pièce di teatro ragazzi italiano. Il secondo spettacolo in programma è intitolato “Il tempo dei cuscini” della Compagnia Finisterrae Teatri e Teatro delle Noci con Giacomo Anderle e Giovanna Palmieri per la regia di Margherita Hoffer. Pupazzi ed oggetti animati, insieme agli attori, conducono adulti e bambini in un tempo e in uno spazio dove sono i cuscini ad inventare i sogni. Da non perdere per il Ii ciclo delle primarie, “Oz” della Compagnia Teatrale Corona di Milano, vincitore del premio Eti Stregatto 2004, liberamente tratto dal noto libro di Frank Baum Il mago di Oz e “Storiegiganti” del Teatro Crest di Taranto, una sorta di fiaba nella fiaba, dove orchi, streghe e lupi insegnano che esistono i predatori e che c’è possibilità di essere divorati. Lo struggente spettacolo “Clara va al mare” della Cooperativa Tangram Teatro di Vimercate e il divertente “Le mucche ballerine” della Compagnia Sinequanon di Aosta, sono le proposte per le scuole secondarie di I grado. Tratto dall’omonimo racconto di Guido Quarzo, “Clara va al mare”, vuole offrirci un ritratto di un essere umano che tenta di riscattare la sua voglia di libertà, infrangendo tutte quelle ipocrisie e falsità che circondano il cosiddetto mondo down. “Le mucche ballerine” è una storia d’amore e dinamite ambientata negli anni del fascismo e della guerra partigiana, movimentata da un coinvolgente accompagnamento musicale eseguito dal vivo. Anche quest’anno alla fine di ogni spettacolo le classi delle scuole primarie del I e Ii ciclo e le secondarie di I grado potranno fermarsi con gli attori per approfondire l’argomento o soddisfare alcune curiosità. Le tre produzioni dello Stabile di Bolzano apriranno la serie di proposte teatrali per il pubblico delle scuole secondarie di Ii grado della Provincia di Bolzano: alla commedia “Il Teatro Comico” di Carlo Goldoni, diretta da Marco Bernardi con Patrizia Milani e Carlo Simoni, seguirà “La leggenda del Regno dei Fanes” tratto da “Il Regno dei Fanes” di Bruna Maria Dal Lago Veneri e diretto da Paolo Bonaldi, un fantasy teatrale sulla più antica tradizione orale della nostra terra che avrà tra gli interpreti Andrea Castelli e Nora Fuser. “Sinigo/l’acqua ci correva dietro” di Andrea Rossi, per la regia di Antonio Caldonazzi è uno spaccato sulla fatica e il lavoro della comunità italiana in Alto Adige che avrà Andrea Castelli come narratore; ad esse si affiancano oltre alle rappresentazioni in lingua tedesca curate dalla Vereinigte Bühnen Bozen: “In 80 Tagen um die Welt” di Jan Bosinus e “Die fetten Jahre sind vorbei” di Hans Weingartner, spettacoli del calibro di “Fantasmi” di Caterina Barone messo in scena dal Tib Teatro Belluno e il “Racconto dei Promessi Sposi” , un viaggio verso il romanzo di Alessandro Manzoni diretto da Beppe Russo e prodotto da Teatro Invito di Lecco. .  
   
   
“SATURDAY ROCK LIVE & DJ’S” PRESSO IROKO CONTENT – P.ZZA LARGO CAMPO, CENTRO STORICO SALERNO PRIMO APPUNTAMENTO. LUNEDÌ 8 OTTOBRE FESTA DI PRESENTAZIONE PROGRAMMA ORE 21,00 INGRESSO GRATUITO LIVE  
 
Salerno, 8 ottobre 2007 - Dopo l’acclamato album di debutto “When the sun has gone down”, Langhorne Slim arriva all’Iroko a presentare i brani contenuti nel nuovo "Engine", che disegna con efficacia ponti tra il post-punk venato di country dei Violent Femmes e l’angelico folk di Devendra Banhart. Recuperata la tradizione dell’hotennay, Langhorne Slim è tipico prodotto della scena bianca folk del New England. Sulla scia di The Wyos, Tarbox Ramblers, The Boggs, ancora prima Steve Forbert o dell’intera Cornelia Street Café Scene, o addirittura più indietro, con riferimenti a The Fugs, Holy Modal Rounders, Pearls Before Swine e Dave Van Ronk. Langhorne Slim sarà accompagnato in tour da Paul Defiglia al contrabbasso e da Malachi De Lorenzo alla batteria (figlio di Victor dei Violent Femmes). Genio del “prewar folkster” si conferma sulla distanza con il suo vispissimo country, bluegrass impenitente, blues, swamp, cajun, shuffle, un pizzico di errebì da New Orleans e un altro di folk irlandese. Slim scrive canzoni personali, è ispiratissimo, è una forza autentica. Mr Milk è un cantautore salernitano componente di Yellacht!, nella sua carriera ha suonato con grandi nomi della scena internazionale quali Makoto Kawabata, Jack Rose, Nista Nija Nista ed altri proponendo le sue liriche emozionali accompagnato da un tappeto sono creato dalla chitarra acustica, ed ha sempre creato un live intenso e ironico. Info & Ascolti: www. Langhorneslim. Com www. Myspace. Com/mistermilk www. Irokocontent. Com www. Satoricomunicazioni. It .  
   
   
GOLF - DUNHILL LINKS: TITOLO A NICK DOUGHERTY, 45° ALESSANDRO TADINI  
 
Roma, 8 ottobre 2007 - Alessandro Tadini ha concluso al 45° posto con 282 colpi (69 72 68 73) l´Alfred Dunhill Links Championship (European Tour) disputato con formula pro-am sui tre percorsi scozzesi di St. Andrews, Carnoustie e Kingsbarns e ultimi giro sul primo campo. Ha vinto l´inglese Nick Dougherty (270 - 67 66 66 71) che è riuscito finalmente a domare le emozioni nel momento della verità, dopo aver perso qualche torneo nelle ultime battute come il Telecom Italia Open. Ha superato di due colpi in connazionale Justin Rose (272 - 68 69 66 69) e di tre il giovane l´irlandese Rory Mcilroy (273 - 71 67 67 68). Al quarto posto con 274 Barry Lane e Paul Lawrie, al sesto con 275 Ernie Els e Trevor Immelman e all´ottavo con 276 il campione uscente Padraig Harrington insieme a Soren Hansen. Nel 73 di Tadini quattro birdie, tre bogey e un doppio bogey. Non hanno superato il taglio Francesco Molinari, 61° con 212 (73 70 69) ed Emanuele Canonica, 84° con 214 (67 72 75). Challenge Tour: Peter Baker Vince In Spareggio - L´inglese Peter Baker (267 - 64 67 65 71) ha festeggiato nel modo migliore il 40° compleanno vincendo l´Open Agf-allianz Côtes d´Armor Bretagne (Challenge Tour), sul percorso del Golf Blue Green de Pléneuf Val André, a Pléneuf Val André in Francia. Ha battuto alla prima buca di spareggio il connazionale Ross Mcgowan (267 - 71 62 65 69), che nel giro finale aveva annullato i due colpi di svantaggio accusati dopo tre turni. Baker, che ha un bel passato nell´European Tour con tre titoli e una presenza in Ryder Cup, ha colto il secondo titolo stagionale e ha impedito a Mcgowan di salire direttamente nel circuito maggiore qualora avesse centrato il terzo successo nell´anno. E´ rimasto fuori dal play off per un colpo il gallese Jamie Donaldson, terzo con 268. Al quarto posto con 269 il francese François Delamontagne, al quinto con 270 l´inglese Andrew Oldcorn. E´ uscito al taglio Alessio Bruschi, 76° con 146 colpi (75 71), unico italiano in gara. Lpga Tour: Attacca Suzann Pettersen - Con un deciso attacco e un giro in 64 colpi la norvegese Suzann Pettersen (204 - 75 65 64) si è portata al comando del Longs Drugs Challenge, torneo del Lpga Tour che si conclude al Blackhawk Cc di Danville in California. E´ seguita a un colpo dalla canadese Lorie Kane (205 - 69 69 67) e a due dalla messicana Lorena Ochoa (206 - 69 70 67). Il terzetto sembra destinato a contendersi il titolo, perché sarà piuttosto difficile il recupero per le altre, a iniziare da Juli Inkster, quarta con 211, e dalla campionessa uscente Karrie Webb, quinta con 212 alla pari con Charlotte Mayorkas. Non ha superato il taglio Giulia Sergas, 100ª con 158 colpi (80 78), unica italiana presente. Us Pga Tour: Jesper Parnevik Sempre In Vetta - Lo svedese Jesper Parnevik (192 - 61 65 66) inizierà il giro finale del Valero Texas Open (Us Pga Tour), sul tracciato del Resort Course at La Cantera Gc di San Antonio nel Texas, con tre colpi di vantaggio sul connazionale Mathias Gronberg (195 - 65 65 65). In terza posizione si è portato lo statunitense Justin Leonard con 196, mentre sembrano fuori gioco per il titolo Chris Stroud, Ryan Armour, Daniel Chopra e Shigeki Maruyama, quarti con 198. Si Concludono I Tricolori Juniores Al Modena G&cc - Sul percorso del Modena Golf & Country Club, a Colombaro di Formigine, si concludono con la disputa di semifinali e finali i Campionati Nazionali Juniores. Nel torneo maschile, intitolato alla memoria dell´indimenticabile Giuseppe Sabini, saranno di fronte Federico Colombo-vittorio Andrea Vaccaro e Nunzio Lombardi-francesco Bonaga. In mattinata si è conclusa la qualificazione su 36 buche medal, interrotta per maltempo. In vetta Colombo con 144 (68 76), a un colpo Nunzio Lombardi (145 - 71 74) e a tre Matteo Manassero e Matteo Buonincontri. Non sono entrati tra i 16 finalisti Nino Bertasio, Valentino Dall´arche, Luca Beneduce e Gabriele Heinrich. Nei match play Colombo (Brianza) ha risolto un incontro molto complicato con Marco Beneduce dopo 21 buche, poi ha avuto vita facile contro Giacomo Tonelli (6/5). Il grintoso giocatore di casa Vittorio Andrea Vaccaro ha sfruttato la conoscenza del campo eliminando Francesco Dalaiti (3/2) e Matteo Buonincontri (2/1). Ottima prova di Nunzio Lombardi che, dopo aver messo fuori gioco Filippo Vianelli (4/3), non ha concesso chances a Cristiano Terragni, uno dei favoriti insieme a lui, battuto con un secco 4/3. Infine Francesco Bonaga (Padova) è approdato alla semifinale avendo ragione di Marco Alessi (6/5) e di Matteo Manassero (2/1). Nel campionato femminile, dedicato a Roberta Bertotto azzurra prematuramente scomparsa, in semifinale si incontreranno Chiara Venezia-alessandra Averna e Alessandra De Luigi-camilla Patussi. La Venezia (Firenze) ha superato nel primo turno Valeria Tandrini (2/1) e nel secondo ha eliminato la favorita, ossia Marianna Causin (2/1), che aveva concluso al primo posto la qualificazione medal con 144 colpi, davanti a Ludovica Carulli (148) e a Camilla Patussi (151). La Averna (Molinetto) ha regolato entrambe per 1 up Francesca Compans ed Enrica Prando. Nell´altra parte del tabellone avvincente il match tra Alessandra De Luigi (Monticello) e Ludovica Carulli, vinto dalla prima dopo 22 buche, la quale ha poi avuto ragione nei quarti di Francesca Perini (2/1). Infine con molta autorità Camilla Patussi (Padova) ha eliminato Anna Antoniutti (3/1) e Alessia Knight (1 up). .  
   
   
BARCOLINA: BLOCCATI DALLA BORA I 298 ISCRITTI. DOMANI COUTTS  
 
 Trieste, 8 ottobre 2007 - Si è aperta con raffiche di bora che hanno toccato i 57 nodi la settimana di regate che precedono la Barcolana 39. Sono infatti rimasti a terra i 298 iscritti alla Barcolina: le giovani promesse della vela hanno comunque fatto festa in banchina nella suggestiva cornice del Molo Iv, tra giochi di gruppo ed estrazioni di premi. Domani arriverà a Trieste Russell Coutts, che parteciperà - a partire da martedì - alla Trieste Rc44 Cup. Intanto gli iscritti alla Barcolana sono 596. Barcolina: Festa in banchina ma non in mare per i giovani velisti della Barcolina: la regata dedicata ai classe Optimist (classe Cadetti e Juniores), Fiv 555, Tyka e Tavole a vela Techno 293 (classi Under 15, Under 17 e Open). Il comitato di regata ha atteso sino alle 13. 00 sperando in un calo delle raffiche di bora che hanno superato i 50 nodi in mattinata, dovendo decidere, infine, per la sospensione della manifestazione dedicata alle entry class della vela. Gli unici risultati sono quelli relativi ai vincitori della categoria Tavole a vela Techno 293, le cui regate si sono disputate nella giornata di sabato: Ginevra Gabrielli (Esordienti) dell´Associazione Velica Windsurfing Marina Julia, Andrea Ferin (Open) dell´Associazione Velica Windsurfing Marina Julia, e Michele Ravelli (Under 15) della Società Velica Albaria di Palermo. I 298 iscritti non si sono comunque persi d´animo, divertendosi comunque tra le centinaia di imbarcazioni stipate lungo le banchine del Molo Iv: la struttura messa a disposizione dal Terminal Traghetti Trieste, che ha ospitato per la prima volta in assoluto una kermesse sportiva, dimostrando tutta la propria polivalenza ed efficienza logistica. Velisti e famiglie sono stati intrattenuti anche dall´esibizione di Walter Belli, il migliore pilota di Bmx italiano, che ha proposto una serie di evoluzioni su una rampa appositamente allestita dalla Redbull. Una nota di spettacolarità in attesa della prevista estrazione dei premi, tra cui un Optimist (vinto da Alexandra Bulaitch), ed una vasta serie di attrezzature per la vela ed oggettistica nautica. L´evento è stato realizzato con il sostegno di Unicredit, Fondazione Crtrieste e Murphy&nye (che ha garantito a tutti i partecipanti la polo e lo zainetto griffato della Barcolina), mentre il pasta-party è stato offerto dalle Coop. Trieste Rc44 Cup: Arriverà questa mattina a Trieste Russell Coutts, il tre volte vincitore della Coppa America che martedì mattina alle 10. 15 all´Info Point Barcolana (sulle Rive di Trieste di fronte a Piazza dell´Unità) presenterà la Trieste Rc 44 Cup. La manifestazione vedrà al via i dieci monotipi ideati dallo stesso Coutts e dal progettista sloveno Andrej Justin, che completeranno domani pomeriggio il trasferimento da Portorose, raggiungendo l´approdo predisposto lungo le Rive, nei pressi del Molo Audace. Alla regata parteciperanno, oltre a Coutts, alcuni dei nomi più noti della Coppa America: dal timoniere di Luna Rossa James Spithill a Dean Barker di New Zealand, dall´armatore di Mascalzone Latino Vincenzo Onorato all´esperto tattico Cameron Appleton. Gli equipaggi disputeranno la practice-race (regata di allenamento) martedì pomeriggio, mentre in mattinata saranno effettuate le operazioni di stazza e di pesatura degli equipaggi. Mercoledì mattina inizieranno le prime prove, divise tra regate di flotta e match-race, che si concluderanno sabato. L´evento rappresenta la penultima tappa del circuito internazionale Rc44 che ha visto, nella prima parte, regate in Slovenia, Croazia (Portorose e Spalato), Portogallo, Svizzera, Italia e che si concluderà a Dubai in dicembre. Barcolana: Sono 596 gli iscritti alla Barcolana 39. Una cifra che, secondo la segreteria della Società Velica Barcola Grignano, fa registrare un trend in leggera crescita rispetto alle ultime tre edizioni. Le prime proiezioni meteo a lunga scadenza, inoltre, prefigurano una settimana all´insegna della bora di intensità media, che dovrebbe permettere il regolare svolgimento di tutte le manifestazioni veliche collegate, ovvero la Trieste Rc 44 Cup (9-13 ottobre), la Barcolana Classic (11-13 ottobre) e la Barcolana di Notte (13 ottobre). Ieri, a causa delle fortissime raffiche di bora, è stata rinviata anche la Coppa Bernetti: la tradizionale regata di avvicinamento alla Coppa d´Autunno, organizzata dalla Pietas Julia. La manifestazione è stata spostata a domenica 28 ottobre. In occasione della Bernetti, tra l´altro, sono apparsi stamani sulle Rive i primi due super-maxi che parteciperanno alla Barcolana: due rappresentanti della flotta dei sei Farr80 che insceneranno una vera e propria sfida nella sfida, domenica prossima, nel Golfo di Trieste. .  
   
   
PARAPENDIO: VENETO SUL PODIO - TOM PERRY SUL FUJIAMA  
 
Aviano (Pordenone), 8 ottobre 2007 - Nel comprensorio di Piancavallo, si è disputata la Coppa delle Regioni, cioè la finale di tutti i campionati regionali di parapendio. Protagonisti 64 piloti di tutta Italia, compreso un manipolo di Potenza che si è guadagnato la palma del viaggio più lungo per raggiungere il campo di gara. Delle due manches previste solo una è stata regolarmente portata a termine su una distanza di 48,9 km. Ben 33 piloti hanno raggiunto l´atterraggio di Aviano, dopo aver toccato quote attorno ai 1800 metri, non particolarmente alte considerata l´incertezza della meteo che ha consigliato di annullare la prima prova. I piloti veneti hanno fatto loro l´intero podio con Claudio Mancino di Valdobbiadene (Treviso), seguito di vicentini Massimo Dall´oglio e Manuel Dal Santo. Sorpresa tecnica: eccellente esordio di un nuovo parapendio di produzione spagnola che ha conquistato i primi cinque posti in classifica. In ricordo del pilota di deltaplano Angelo D´arrigo, Antonio Peretti, universalmente noto come Tom Perry, "l´alpinista scalzo", unico al mondo capace di scalare montagne a piedi nudi, apporrà una targa sul vulcano Fujiama, in Giappone. L´evento è previsto per la metà di ottobre, data definitiva da decidere secondo le condizioni del tempo. Angelo D´arrigo, che abitava in un paese alle pendici dell´Etna ed aveva sorvolato in deltaplano il vulcano in eruzione, tra le suoi piani aveva anche quello di sorvolare la vetta giapponese. Tom Perry a marzo di quest´anno ha disceso le pareti dell´Etna a piedi nudi durante un´eruzione e porterà le ceneri raccolte dal vulcano siciliano sulla cima del Fujiama. Successivamente Perry ritornerà sull´Etna con le ceneri del vulcano giapponese, completando il gemellaggio. .  
   
   
IN UMBRIA LA FORMAZIONE DELLA LOMBARDIA SI AGGIUDICA IL TROFEO DELLE REGIONI DI MOTOCROSS A SQUADRE  
 
Castiglione Del Lago, 8 ottobre 2007 - Contrariamente a quelle che erano le previsioni del tempo sull’area del Trasimeno, è stata una discreta e soleggiata giornata a salutare a Castiglione del Lago, sul crossodromo internazionale “Vinicio Rosadi”, l’edizione 2007 del Trofeo delle Regioni di minicross, iniziata sabato con la selezione degli oltre 250 concorrenti intervenuti per questo appassionante torneo nazionale nato nel 1982 per il motocross lombardo e poi diventato di interesse minicrossistico nazionale e valido per l’assegnazione del Trofeo Giampaolo Marinoni. La regia organizzativa che vede coinvolte quasi tutte le regioni d’Italia, è stata curata dall’esperto Motoclub Trasimeno G. Capecchi in collaborazione con la Dbo che insieme ne hanno fatto, come sempre, un vero momento di agonismo ma anche di aggregazione. Dall’ultima edizione sono state apportate piccole ma essenziali modifiche che hanno permesso una maggiore equità mettendo in risalto gare combattutissime sui 1. 748 metri di circuito. Prima della fine dell’incontro incrociato che ha permesso di determinare la formazione vincitrice 2007, si sprecavano i pronostici, ma alla fine, grazie a colpi di fortuna e di sfortuna, a salire sul gradino più alto del podio è stata la squadra della Lombardia “A”, composta da Emanuele Facchetti, Simone Zecchina e Giacomo Redondi, precedendo sia la regione campione uscente, il Veneto A, con Simone Gironi, Nicola Recchia e Davide De Bortoli, e la Toscana A con Nicholas Lapucci, Riccardo Babbini e Giacomo Del Segato. I Cadetti vivono la prima manche sul migliore spunto di Ramon Savioli (Lazio A), seguito da Nicolò Tamagnini (E. Romagna C), Emanuele Facchetti (Lombardia A), Thomas Marini (E. Romagna D), Luca Poggi (Piemonte B), Simone Gironi (Veneto A). Altri, invece, sono rimasti coinvolti in una caduta di gruppo sopra al salto principale che offre le acrobazie aeree alla terrazza del circuito. Mentre in testa la situazione rimane invariata con Savioli che guida per tutti i sette giri sino alla bandiera a scacchi, alle sue spalle le posizioni si invertono già dal terzo passaggio e sino alla fine con Facchetti che supera Tamagnini, mentre alle sue spalle chiudono Gironi, Poggi, Marini, Papa, Fabbri, Lumina e Zamboni nei top ten. Nella ripresa è ancora Ramon Savioli (Lazio A) a conquistare l’holeshot Goldentyre, precedendo Emanuele Facchetti (Lombardia A), Nicholas Lumina (Lombardia B) e Nicolò Tamagnini (E. Romagna C). Il laziale replica la cavalcata trionfale della prima manche e vince con relativa facilità su Facchetti e Lumina. In realtà quest’ultimo è quarto per quasi tutta la manche ma all’ultimo giro approfitta dello stop di Toccaceli (Emilia Romagna – A) che perde così la possibilità di salire sul terzo gradino del podio. Nella prima finale Junior, Matteo Cavallo (Piemonte B) raddrizza subito la situazione superando lo spunto iniziale di Simone Zecchina (Lombardia A) che affronta il primo salto secondo davanti a Erison Lagaren (Piemonte A), Riccardo Vitaliani (Veneto C). Già al primo passaggio la situazione vede al comando il fresco campione italiano Lagaren che parte per la velocissima volata verso la personale vittoria, realizzata davanti al progressivo Nicola Recchia (Veneto A), Riccardo Babbini (Toscana A), Zecchina, Ivo Monticelli (Marche A), Paganini (Veneto B), Bernardini (Toscana B), Cucini (Toscana C), Furlotti (E. Romagna A), Cavallo (Piemonte B). La seconda finale Junior vede il buon avvio di Zecchina (Lombardia – B) che al primo giro precede Recchia (Veneto – A) e Babbini (Toscana – A); poi Recchia prende il comando delle operazioni seguito come un’ombra da Babbini mentre Zecchina perde progressivamente terreno. Così sul terzo gradino del podio sale Ivo Monticelli (Marche – A) che proprio all’ultimo giro ha la meglio sul corregionale Moroni (Marche B). La prima manche della Senior ha tre protagonisti assoluti, Giacomo Del Segato (Toscana – A), Dawid Ciucci (Umbria – B) e il lombardo Giacomo Redondi (Lombardia – A) che transitano in quest’ordine alla fine del primo giro e concludono la gara nelle stesse posizioni. In realtà Ciucci e Redondi si sono scambiati due volte le posizioni a causa di un’uscita di pista dell’umbro (dovuta a un’errata scelta di gomme) e ad un problema con i doppiati sofferto dal lombardo proprio all’ultimo giro. Ottima prova di Davide De Bortoli (Veneto – A), il più piccolo con i suoi 13 anni, quarto ed un po’ in difficoltà sulla pista troppo dura. Anche Gara 2 della Senior ha nel toscano Giacomo Del Segato il grande dominatore: impeccabile la sua partenza e altrettanto perfetta la gestione della corsa. Nel secondo giro il lombardo Redondi tenta l’attacco al battistrada e sembra avere successo ma sbaglia traiettoria, cade e retrocede di alcune posizioni. Poi è Ciucci ad insidiare la leadership di Del Segato ma anche il pilota umbro commette un errore e perde secondi preziosi. Così all’arrivo Del Segato precede Ciucci ed un altro toscano, il sorprendente Luca Lippi (Toscana – B). Seguono Facchetti (Lombardia C), Redondi (Lombardia – A) e Mencaroni (Umbria – A). Il trofeo individuale riservato ai Debuttanti è stato vinto dal ligure Thomas Ragadini che, grazie al successo ottenuto nella seconda manche davanti al laziale Alessandro Lentini, riuscito a ribaltare il risultato della prima frazione. Nella manche d’apertura, infatti, si era imposto il padovano Filippo Grigoletto davanti al lombardo Michele Baraiolo ed all’abruzzese Paolo Ricciutelli. La classifica assoluta vede al primo posto Ragadini (Ktm) davanti a Baraiolo (Kawasaki) e Grigoletto (Ktm). La speciale graduatoria per i monomarca vede invece, nell’ordine, Nico Gigli, Dario Lanfrit e Filippo Fiorini, tutti su Ktm. Classifiche Trofeo Delle Regioni 2007 A Squadre 1. Lombardia A (Emanuele Facchetti – Simone Zecchina – Giacomo Redondi) punti 16; 2. Veneto A (Simone Gironi – Nicola Recchia – Davide De Bortoli) 23; 3. Toscana A (Nicholas Lapucci – Riccardo Babbini – Giacomo Del Segato) 24; 4. Lazio A (Ramon Savioli – Oscar Brugnoni – Riccardo Calevi) 32; 5. Piemonte A (Corrado Romaniello – Erison Lagaren – Michael Mercandino) 35. .