Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Luglio 2012
AL VIA L’UNDICESIMA EDIZIONE DELL’EUGANEA FILM FESTIVAL ESTE MONSELICE COLLI EUGANEI DAL 6 AL 22 LUGLIO - XI EDIZIONE  
 
 Este, 2 luglio 2012 - Presentato venerdì 29 giugno 2011, in conferenza stampa l’Euganea Film Festival, alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Padova Leandro Comacchio, Bruno Bianchi, Direttore Generale Fondazione Antonveneta, Silvia Ferri, Direttrice, per il Fai, di Villa dei Vescovi, Marco Segato, direttore artistico Euganea Film Festival, Marco Trevisan, Direttore organizzativo Euganea Film Festival e Toni Mazzetti dell’Associazione Culturale Totem. In occasione del Festival è stato presentato anche Itinerari Euganei, «piattaforma culturale- come ha spiegato Silvia Ferri del Fai - dove si sono unite le associazioni che operano da anni nel territorio dei Colli Euganei». Contenitore unico di iniziative che spazieranno dal cinema alla musica, dal teatro alle escursioni. Un progetto pensato per un turismo culturale, naturalistico e sostenibile, rivolto non solo al territorio, ma pronto ad intercettare il pubblico attento alle proposte culturali innovative, curioso, lontano dai circuiti del turismo di massa che scelga di passare i weekend nel Parco dei Colli Euganei. Una rete salutata con entusiasmo da Bruno Bianchi di Fondazione Antonveneta, Toni Mazzetti e dall’Assessore Comacchio, il quale ha ribadito come la Provincia di Padova dall’anno corso abbia cercato di coinvolgere tutti i comuni e le associazioni invitandoli a fare rete. «Quest’anno sono nate oltre 13 reti comuni. Una di queste è Itinerari Euganei. La Provincia di Padova premia lo sforzo comune. Questi comuni hanno firmato un protocollo di intesa dandosi compiti specifici. Per questo abbiamo voluto premiarli». Capofila del progetto sono stati proprio gli organizzatori dell’Euganea Film Festival. Una rete che, come ha sottolineato Marco Segato, direttore artistico della manifestazione, «nasce con noi e con il Cinemabulante che ha girato molti comuni del territorio euganeo, allacciando rapporti con associazioni, amministratori e comuni. L’idea parte da manifestazioni quali Suoni delle dolomiti e Bassano Opera festival. Con le associazioni presenti abbiamo deciso di unirci per creare un macrofestival per fornire qualcosa di ben strutturato. Questo è il numero zero, ma credo che nell’arco di qualche anno possa eguagliare questi festival». L’euganea Film Festival torna dal 6 al 22 luglio per la sua undicesima edizione, forte dei successi che lo confermano come uno dei più importanti festival cinematografici del Veneto riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. A dimostrarlo sono i numeri dell´edizione dello scorso anno: 1280 film iscritti al concorso provenienti da 90 paesi, 70 film selezionati e proiettati, 15 serate di proiezione, 8 comuni del comprensorio euganeo coinvolti, 40 ospiti, 2 spettacoli teatrali e 2 concerti, 7.000 spettatori. «Una nuova edizione che si presenta ricca di iniziative e fortemente ancorata al territorio che la ospita – spiega Marco Segato, direttore artistico del festival - strutturata partendo dai generi cinematografici che hanno caratterizzato il Festival in questi dieci anni: l´animazione, il cortometraggio e il cinema documentario». Inaugurerà il festival venerdì 6 luglio ai Giardini del Castello di Este l´Euganea Comics & Animations cinema d´animazione con proiezioni, workshop e tanti ospiti che proseguirà sabato 7 e domenica 8 luglio. Si prosegue con l´Euganea Doc, due giorni dedicati al miglior cinema documentario italiano e internazionale ospitato venerdì 14 e sabato 15 luglio a Villa dei Vescovi di Torreglia e serate speciali interamente dedicate al cortometraggio che si concluderanno domenica 22 luglio ai Giardini del Castello di Monselice con la cerimonia di premiazione e la proiezione dei film vincitori. Non può mancare il Cinemambulante, l´iniziativa che forse più di altre ha caratterizzato le ultime edizioni del festival. Riparte il furgone attrezzato per le proiezioni che attraversa i colli e proietta i film del festival nelle ville, nei castelli e nei parchi, invitando anche i paesi più lontani e i comuni più piccoli a ritrovarsi davanti allo schermo. Quest´anno farà tappa al Passo Fiorine, sul Monte della Madonna a Teolo, al Castello del Catajo a Battaglia Terme e al Parco delle Ginestre di Baone. Oltre alle sezioni competitive - Animazione, Cortometraggio e Documentario - si aggiungono il Premio Parco Colli Euganei, dedicato alle opere che affrontano temi ambientali e il Veneto Movie Movement, sezione dedicata al cinema della nostra regione. Infine, in collaborazione con l´Antica Trattoria Ballotta a Torreglia, verrà consegnato il 4°Premio Gamba – Creatività e Territorio ad un artista veneto. Vincitore di quest’anno l’autore e attore teatrale Nicolino Balasso che si esibirà dal vivo durante la serata di premiazione. Come tradizione alle proiezioni si affiancheranno alcuni eventi speciali, quest’anno interamente dedicati al cinema: domenica 8 luglio in piazza Maggiore ad Este la proiezione di Pirati! Briganti da strapazzo, ultima fatica di Peter Lord della Aardman animations, venerdì 13 luglio nel Parco delle Fiorine di Teolo l’omaggio a Piero Tortolina con il film Detour di Edgar J. Ulmer, un capolavoro noir degli anni ’40 sulle strade degli Stati Uniti d’America. Infine venerdì 20 luglio al Castello di Monselice la proiezione di Io sono Li di Andrea Segre, in concorso alla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia, primo film del noto documentarista padovano, girato interamente a Chioggia. Il festival, organizzato dall’associazione Euganea Movie Movement, realizzato con il contributo di Fondazione Antonveneta, della Regione del Veneto, della Provincia di Padova, dei Comuni di Este, Monselice, Baone, Battaglia, Teolo e Torreglia e in collaborazione con, l’Ente Regionale Parco dei Colli Euganei, Villa dei Vescovi e la Scuola Internazionale di Comics di Padova. Www.euganeafilmfestival.it    
   
   
RIUNITO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI TELECOM ITALIA MEDIA: ESAMINATA L’EVOLUZIONE DEL PERCORSO DI RIASSETTO SOCIETARIO  
 
Milano, 2 luglio 2012 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media, riunito il 28 giugno sotto la presidenza di Severino Salvemini, ha esaminato l’evoluzione del percorso di trasformazione organizzativa e societaria del Gruppo, assumendo alcune decisioni di riassetto dell’organizzazione direzionale e della governance aziendale. Al fine di garantire il miglior presidio della gestione e razionalizzazione delle attività del Gruppo, il dottor Giovanni Stella ha ritenuto di rinunciare alle cariche di Vice Presidente Esecutivo e Amministratore Delegato del Gruppo, mantenendo la carica di Consigliere e rendendosi disponibile a focalizzarsi in particolare sulla gestione delle attività televisive anche al fine di valorizzare incrementalmente questo asset. Alla luce della decisione del dottor Stella, è stata rivista la struttura delle deleghe; conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito: al Presidente Severino Salvemini la responsabilità della gestione strategica e del governo complessivo del Gruppo Ti Media, nonché la gestione delle operazioni straordinarie e la definizione – in esecuzione degli indirizzi stabiliti dal Consiglio di Amministrazione – del sistema di controllo interno; al Consigliere Giovanni Stella la responsabilità della gestione operativa delle attività televisive del Gruppo; al Direttore Generale Marco Ghigliani la responsabilità di assicurare l’esecuzione degli indirizzi strategici del Gruppo, le attività di indirizzo e controllo complessivo nei confronti delle aree di business e delle società controllate, la gestione e il coordinamento dell’operatore di rete e delle attività trasversali di supporto. In considerazione delle nuove responsabilità attribuitegli e della modifica della sua qualifica di consigliere indipendente, il presidente Salvemini ha rassegnato le proprie dimissioni da componente dei Comitati di Controllo interno e di Remunerazione. Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto nominato l’Avv. Sergio Ristuccia nel Comitato per il Controllo interno e per la Corporate Governance e il Dott. Lorenzo Gorgoni nel Comitato per la Remunerazione. Infine, il Consiglio ha preso atto delle dimissioni dei Consiglieri Alessandro Ovi e Mario Zanone Poma, ringraziandoli per il prezioso contributo prestato nel lungo periodo in cui hanno svolto il ruolo di membri del Consiglio di Amministrazione.  
   
   
GRUPPO 24 ORE: NATALINA COSTA AMMINISTRATORE DELEGATO DI “24 ORE CULTURA”  
 
Milano, 2 luglio 2012 – E’ stato rinnovato alla sua scadenza triennale, il Consiglio d’Amministrazione di 24 Ore Cultura S.r.l. Che ha nominato amministratore delegato Natalina Costa. Costa, 54 anni, già Direttore Comunicazione Mostre e Libri di 24 Ore Cultura, è stata Responsabile Produzione Mostre di 24 Ore Cultura fin dalla sua costituzione nel 2007 e prima ancora di Federico Motta Editore. Nel 2011 24 Ore Cultura ha consolidato la propria presenza sul mercato nazionale delle grandi mostre con 10 produzioni che hanno realizzato risultati importanti: in particolare Artemisia Gentileschi a Palazzo Reale Milano con 180.000 visitatori, Filippino Lippi e Botticelli alle Scuderie del Quirinale a Roma con 150.000 presenze, Pixar al Padiglione d´Arte Contemporanea di Milano con 140.000 visitatori.  
   
   
L’ ESTATE LETTERARIA DI CORTINA È PIÙ RICCA CHE MAI  
 
Cortina d’Ampezzo, 2 luglio 2012 - L’estate culturale di Cortina d’Ampezzo è più viva che mai. Con trenta incontri organizzati lungo tutto l’arco dell’estate, torna per la Vi, pirotecnica edizione Una Montagna di Libri, la manifestazione protagonista della stagione letteraria cortinese. Compie tre anni la rassegna di incontri con l’Autore di Cortina d’Ampezzo, che è stata presentata oggi all’Hotel Principe Venezia da Francesco Chiamulera e Vera Slepoj, organizzatori, con Alberto Sinigaglia, della manifestazione ampezzana. E’ intervenuta l’Assessore alla Cultura di Cortina d’Ampezzo, Giovanna Martinolli: “una rassegna che abbiamo visto crescere”, ha detto, “dove la quantità si abbina sempre alla qualità”. Secondo la dirigente della Regione Veneto Maria Teresa De Gregorio, “Una Montagna di Libri è un esempio virtuoso di sinergia tra enti pubblici e le numerose realtà locali che la sostengono”. Ma ecco tutti i contenuti dell’edizione Estate 2012. Un’eccezionale lezione sull’Infinito di Giacomo Leopardi tenuta dal grande critico Pietro Citati; l’incontro con il Senatore a vita Sergio Zavoli; l’attualità della crisi, della sorte della moneta unica, della politica internazionale, vista da alcuni esperti; una “tre giorni” di approfondimento sul corpo e la bellezza, a cura di Stefano Zecchi; e, per la prima volta a Cortina, una speciale mostra dei disegni di Emilio Giannelli, vignettista del Corriere della Sera, che prenderà posto all’esterno, lungo Corso Italia, nel cuore di Cortina. I Nomi. Da sabato 21 luglio, e fino all’8 settembre 2012, a Una Montagna di Libri si darà appuntamento nel cuore pulsante di Cortina una selezione di autori e intellettuali italiani. Grandi narratori, come Barbara Alberti, Roberto Cotroneo, Antonia Arslan, Andrea di Robilant; figure della cultura e dell’intelletto, come Sergio Zavoli, Stefano Zecchi, Vera Slepoj, Marina Valensise, Cesare De Michelis, Giacomo Marramao, Nadia Fusini, Nino Aragno, Giuseppe Zaccaria, Almerina Buzzati, Elisabetta Illy, Gianpaolo Romanato, Giuliano Pisani, Gian Paolo Prandstraller; grandi giornalisti e interpreti dell’attualità come Gianni Riotta, Emilio Giannelli, Alberto Sinigaglia, Marco Travaglio, Gennaro Sangiuliano, Mario Baudino, Marisa Fumagalli, Giampiero Beltotto, Antonio Ramenghi, Omar Monestier, Gianni Favero, Gianluca Versace, Marco Dibona; personaggi della musica e dello spettacolo, come Red Canzian e Massimo Scattolin; politici e figure delle Istituzioni come Piercamillo Davigo, il Sindaco di Cortina Andrea Franceschi, l’assessore alla Cultura del Comune di Cortina Giovanna Martinolli; esperti e professionisti come Antonino Di Pietro, Marco Gasparotti; esordienti come Mariateresa Sponza D’agnolo; voci che raccontano il territorio cortinese come Vincenzo Agostini, Elsa Zardini, Paolo Giacomel, Roberto Pappacena, Gian Camillo Custoza, e tanti altri (il programma completo sarà pubblicato entro il 10 luglio). Eventi Speciali. Ma non finisce qui. Venerdì 3 agosto Una Montagna di Libri ospiterà un appuntamento di eccezionale valore culturale, con uno dei maggiori critici letterari italiani: Pietro Citati terrà una lezione sull’Infinito di Giacomo Leopardi. Il 4 agosto, poi, sarà per la prima volta a Cortina il grande vignettista Emilio Giannelli, che inaugurerà la mostra a lui dedicata, lungo Corso Italia: una carrellata unica di disegni e vignette lungo l’arco di vent’anni, realizzata in collaborazione con il Comune di Cortina, l’Unione dei Ladins d’Anpezo e i Bibanesi, i grissini firmati Da Re. E’ in calendario, inoltre, con il Comune di Cortina, un’iniziativa di solidarietà per le vittime del terremoto in Emilia. Gli Alberghi Partner. Nelle mattine e pomeriggi d’agosto, inoltre, la rassegna recupera la tradizione della storica terrazza dell’Hotel Cortina, con l’iniziativa “I Trenta Minuti al Cortina”: trenta minuti di conversazione con figure di primo piano della cultura italiana, come Barbara Alberti, Stefano Zecchi, Vera Slepoj, Andrea di Robilant. Presso lo storico albergo cortinese Miramonti Majestic Grand Hotel la rassegna organizza un ricco carnet di eventi che accompagnerà gli ospiti lungo tutto il mese di agosto: da Gianni Riotta a Mario Baudino, a tanti altri, l’hotel cinque stelle ampezzano simbolo della Belle époque e della grande tradizione dell’accoglienza è partner strategico della manifestazione. Il 30 agosto, poi, Una Montagna di Libri terrà idealmente il fiato sospeso, per conoscere i vincitori della seconda edizione del Premio Cortina d’Ampezzo, il nuovo riconoscimento letterario organizzato da Slepoj e Chiamulera. In calendario, inoltre, un ricordo di Dino Buzzati con la musica della chitarra di Massimo Scattolin e l’intervento di Almerina Buzzati, storica compagna di vita. Istituzioni E Sponsor. Una Montagna di Libri, un’esperienza che dura ormai da tre anni, è possibile grazie al sostegno della Regione Veneto e del Comune di Cortina d’Ampezzo, con il quale vige una convenzione quadriennale, del Rotary Club Cortina Cadore e della Fondazione Silla Ghedina, di numerosi patrocini istituzionali, tra i quali quello della Provincia di Belluno, e soprattutto del contributo di una costellazione di piccoli e grandi sponsor privati. L’accoglienza degli ospiti è curata dall’Hotel Cortina, dal Miramonti Majestic Grand Hotel, dal Franceschi Park Hotel e dal Park Hotel Faloria. La distribuzione dei libri è affidata alla storica Libreria Sovilla di Cortina. Gli sponsor della rassegna sono: Archeda Bathrooms, Cooperativa di Cortina, Trifoglio Boutique, Liborio, La Ruota è Claudio Zanettin, Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti, Claudio Cutuli, Fondiaria Sai di Mirco Zandonella, Voci di Cortina. Dinner partners della manifestazione sono i ristoranti Villa Oretta, Leone e Anna, El Brite de Larieto, Al Camin, Lago Scin, El Zoco, Toulà, Da Beppe Sello. Lunch partners, i ristoranti Ariston, La Tavernetta e El Bronsin. In chiusura degli incontri, le degustazioni organizzate per il pubblico in sala, grazie ai partner della manifestazione: Bibanesi, Marco Felluga, Battistella, il Prosecco, Casa Vinicola Ca’ Ferri, Casa Vinicola Zonin. Una Montagna di Libri è realizzata in collaborazione con il Consorzio Cortina Turismo, la Gestione Impianti Sportivi di Cortina, la Polizia Municipale di Cortina, la rivista Cortina Topic, l’emittente ampezzana Radio Cortina, il Notiziario di Cortina, il Festival e Accademia Dino Ciani. Fotografo della rassegna è Giacomo Pompanin. Grafica a cura di Dinodesign.  
   
   
CULTURA: AL VIA SESTA EDIZIONE PREMIO LETTERARIO ALZIATOR; OPERE DA PRESENTARE ENTRO 7 LUGLIO  
 
 Cagliari, 2 giugno 2012 - Al via la sesta edizione del Premio letterario Francesco Alziator, intitolato alla memoria dell’illustre intellettuale cagliaritano scomparso nel capoluogo sardo nel 1977. Anche quest´anno il Premio, grazie al successo delle precedenti edizioni che lo hanno trasformato in un punto di riferimento del panorama culturale come Premio Internazionale del Mediterraneo, ritrova la formula delle tre categorie in concorso - narrativa, saggistica e sezione speciale riservata agli autori stranieri dell’area mediterranea - con la scadenza della presentazione dei lavori prevista per il 7 luglio prossimo. Per la prima volta, invece, l’organizzazione del Premio, che ha ottenuto un importante contributo dalla Presidenza della Regione Sardegna e dalla Fondazione Banco di Sardegna, passa in mano all’associazione Francesco Alziator, presieduta dalla professoressa Nereide Rudas con la collaborazione del direttore del Premio Maurizio Porcelli e dei componenti del direttivo tra cui Bachisio Bandinu, Ugo Carcassi, Francesco Luigi Nonnis, Tonino Oppes e Luigi Puddu, oltre al prezioso sostegno di Cristiana Alziator, figlia dello scrittore e presidente onoraria dell’associazione. L’edizione 2012, illustrata stamane alla stampa dagli organizzatori, si chiuderà il 29 ottobre, dopo tre mesi di iniziative collaterali tra musica, teatro e arti figurative, con la cerimonia finale di premiazione alla presenza di illustri ospiti e personalità del mondo della cultura internazionale. In particolare la manifestazione, che nasce allo scopo di rafforzare l’interesse e la conoscenza di Cagliari e della Sardegna da parte dei Paesi del Bacino del Mediterraneo, punta a superare i numeri delle precedenti edizioni, con una media di oltre 300 libri in gara e la partecipazione di decine tra le più importanti case editrici della penisola, che saranno selezionati da una giuria. L’organizzazione, inoltre, ha voluto confermare il montepremi complessivo di 20.000 euro, con un primo premio di 6.000 euro da destinare al vincitore di ciascuna categoria. “La crisi ha lambito anche il Premio – ha sottolineato la presidente dell’associazione Alziator, Nereide Rudas – spingendoci alla ricerca di nuovi soggetti istituzionali, come la Regione Sardegna e la Fondazione Banco di Sardegna, che con il loro sostegno sensibile e generoso hanno consentito la sopravvivenza di quest’importante appuntamento culturale per la città di Cagliari”. “La Giunta regionale ha voluto difendere il Premio – ha spiegato il Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Ada Lai – nella consapevolezza che la cultura rappresenta uno dei motori economici più forti per garantire sviluppo al territorio e alla comunità”. Di momento di “passaggio da gestione pubblica a gestione prettamente associativa” ha parlato anche il direttore generale del Premio, Maurizio Porcelli, sottolineando come "la riduzione dei contributi non intacchi il valore qualitativo complessivo delle opere in gara”. “In questa fase di transizione, ma anche di nuova vitalità del Premio – ha aggiunto il presidente della giuria, Giovanni Follesa - avverto una grande responsabilità che deriva proprio dalla qualità che ha sempre contraddistinto la manifestazione, e sono certo che, anche in quest’edizione, i lavori degli autori saranno all’altezza delle aspettative”. Francesco Alziator, scrittore e saggista, ha dedicato diversi studi antropologici alla città di Cagliari, privilegiando la ricerca di una forte identità storica e sociale da valorizzare e trasmettere nel tempo. Con questo spirito è nato, nel 2007, il Premio letterario a lui intitolato, affinché Cagliari possa imporsi come polo culturale d’interesse internazionale in quanto cuore del Mediterraneo col quale condivide un passato di notevole interesse che è ancora visibile nelle architetture, nella letteratura, nelle tradizioni. È dunque importante il confronto tra queste culture sorelle sia come regione sia come nazione. Una manifestazione che si pone, partendo dalla propria identità locale, l’obiettivo d’interloquire e confrontarsi con l’attuale realtà letteraria nazionale e internazionale, con un’attenzione particolare agli aspetti antropologici dell’evolversi delle culture. Le precedenti edizioni hanno registrato la presenza delle più importanti case editrici nazionali (Mondadori, Bompiani, Baldini Castoldi Dalai, Einaudi, Rizzoli, Marsilio, Sellerio, Adelphi, Laterza, Carocci …), di tutti i paesi del Mediterraneo e Balcanici (Spagna, Francia, Turchia, Algeria, Tunisia, Egitto, Bosnia, Croazia, Israele, Palestina, Marocco, Serbia) e la presenza in gara di nomi illustri (Giuseppe Beccaria,tiziana Ferrario, Giuseppe Ayala, Giorgio Faletti,). Sono stati ospiti della serata finale: Luca Goldoni, Nicola Lecca, Salvatore Niffoi, Marcello Fois, Kalhed Foud Allam, Dacia Maraini, Paola Gassman, Ugo Pagliai, Anna Galiena, Lidia Ravera, Beppe Pisanu. Hanno presentato il Galà finale: Maria Teresa Ruta (2007), Franco Di Mare (2008), Michele Mirabella e Nadia Bengala (2009), Rosanna Cancellieri (2010), Dario Vergassola in abbinato con Mario Sechi.  
   
   
NEL 1202° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI PIPINO I – LIBRO DI MATTEO CORNELIUS SULLIVAN – PIPINO I RE DEI LONGOBARDI E RE D’ITALIA E BRENARDO I RE DI LOMBARDIA E RE D’ITALIA  
 
 Milano, 2 luglio 2012 - Nel 1202° anniversario (24/06/2012), il “Comitato per la commemorazione di Pipino I Re d’Italia nel 1200° anniversario della morte”, comunica che è uscito il libro di Matteo Cornelius Sullivan “Pipino I Re dei Longobardi e Re d´Italia e Bernardo I Re di Lombardia e Re d´Italia”. Pipino I Re dei Longobardi (-810) e Re d’Italia (781-810) e suo figlio Bernardo I, Re di Lombardia (810-816) e Re d’Italia (813-817), furono rispettivamente figlio e nipote dell’Imperatore Carlo Magno; questi due Re d’Italia vissero vicende straordinarie ed è scopo del testo “Pipino I Re dei Longobardi e Re d´Italia e Bernardo I Re di Lombardia e Re d´Italia”, di Matteo Cornelius Sullivan, tracciarne le biografie, riordinando quel poco che la storia ci ha tramandato di loro. I due Re furono sepolti nella Basilica si Sant’ambrogio a Milano e di Bernardo I è ancora esistente la tomba, mentre di Pipino I si trova ancora la lapide, non distante da quella dell’Imperatore Ludovico il Pio, altro figlio di Carlo Magno che fu crudele responsabile della morte del nipote Bernardo. Matteo Cornelius Sullivan, artista, insegnante, autore di vari scritti storici, pubblicati privatamente, e politici, tra cui “Perché monarchico?”, Edizioni Thule – Romano Editore (1986), si occupa di giornalismo ed è fondatore di varie organizzazioni politiche di ispirazione monarchica. Nel 2010 fonda il “Comitato per la commemorazione di Pipino I Re d’Italia nel 1200° anniversario della morte”. Autore: Matteo Cornelius Sullivan, Titolo: Pipino I Re dei Longobardi e Re d´Italia e Bernardo I Re di Lombardia e Re d´Italia, Casa Editrice: youcanprint, Prezzo: €14.00.  
   
   
PRESENTAZIONE DEL VOLUME “USCIRE DALLA CRISI COOPERANDO IMMIGRATI E COOPERATIVE IN PROVINCIA DI BOLZANO”  
 
Bolzano, 2 luglio 2012 - Gli immigrati sono una componente stabile e particolarmente vitale del tessuto sociale e produttivo in Alto Adige. In che misura la loro propensione all’imprenditoria si inserisce nella tradizione cooperativa del territorio? La via cooperativa può essere anche per gli immigrati un’opportunità per sviluppare occupazione, partecipazione e integrazione sociale? Il progetto di ricerca-azione “Uscire dalla crisi cooperando” ha tentato di rispondere a queste domande attraverso l’analisi delle fonti statistiche locali e un’indagine di campo nella provincia di Bolzano. La ricerca è stata realizzata dall’Associazione Parsec con la collaborazione di Legacoopbund e finanziata dal Fondo Sociale Europeo della Provincia Autonoma di Bolzano (Pab). L’analisi dei dati locali ha permesso di stimare una quota molto ampia di stranieri nelle cooperative della provincia. Sono il 22% dei dipendenti delle principali centrali cooperative, principalmente in quelle di servizi di supporto e socio-sanitarie. Tuttavia le cooperative non sembrano ancora un contenitore appetibile, o accessibile per l’occupazione degli immigrati in provincia. Soprattutto per chi vuole avviare un’impresa: quelle fondate da immigrati non superano ancora la decina nel territorio. Complici le difficoltà dell’avvio, degli ostacoli di tipo burocratico-amministrativo, la mancanza di un accompagnamento mirato. Nel corso dell’incontro Paolo Attanasio e Francesco Carchedi presenteranno i principali risultati della ricerca, per discuterne con Alberto Stenico (Legacoop), Manuela Paulmichl (Ufficio sviluppo della cooperazione, Pab), Abdelmoteleb Ban (coop. Consol), Arta Ngucaj (coop. Xenia), Birgit Struggl (coop. Assist) e altri esponenti del mondo della cooperazione locale. Lunedì 2 luglio 2012 ore 9.30 -12.30 Sala Heini Oberrauch, Corso Libertà 35, Bolzano.  
   
   
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO, RENZI: “CLIMA DI INTIMIDAZIONI INACCETTABILI, ANNULLIAMO EVENTI IN PIAZZA” AUMENTANO I RICAVI, TAGLIATI I COSTI  
 
 Firenze, 2 luglio 2012 – Di seguito l’intervento del sindaco Matteo Renzi, presidente del Maggio musicale fiorentino: “Per l’ennesima volta una parte delle maestranze del Maggio musicale fiorentino mette in scena una polemica che vuole difendere i privilegi di pochissimi contro l’interesse di tutti. Sono il sindaco che ha portato il contributo del Maggio da 3,1 milioni a 4 milioni. E in passato da presidente della Provincia ho portato il contributo annuo del Maggio da 50 mila a un milione di euro. I contribuenti stanno pagando di più per salvare il teatro. Sono soldi che provengono dalle tasse dei fiorentini, non crescono sugli alberi. Alla luce degli sforzi che i fiorentini stanno facendo per il teatro trovo surreale che i lavoratori del Maggio non accettino di fare qualche sacrificio. Anche a loro è chiesto un piccolo contributo. L’accordo per il Maggio è stato siglato dalle istituzioni (Regione, provincia e Comune) e dai rappresentanti delle sigle sindacali. Questa gestione ha registrato, sul fronte dei ricavi, un incremento complessivo di 11,3 milioni di euro, principalmente dovuto a un incremento dei ricavi da vendite di botteghino del 20%; a un aumento da ricavi da sponsorizzazione pari a un milione di euro in più; a un incremento del totale vendite e prestazioni (+ 47%); a un incremento dei ricavi provenienti da tournées (+ 5 mln) e dei contributi da soci fondatori privati (4 nuovi soci e aumentate le quote dei soci esistenti). È importante segnalare anche l’evoluzione delle fonti di finanziamento (al netto delle tournées) dell’attività del Teatro che hanno fatto registrare un forte incremento della componente dei ricavi propri, che passano dal 25% al 35% nel 2011. Segnalo inoltre che il Teatro ha applicato nel 2011 una politica di forte contenimento dei costi dei servizi e del personale: -780.000 euro sul costo del personale (questo dato tiene conto del personale a tempo indeterminato, determinato, e degli artisti scritturati); - 140.000 euro sulla gestione degli allestimenti scenici (per una diversa politica sulla patrimonializzazione degli stessi: questa gestione si è posta l’obiettivo di riutilizzare il proprio patrimonio artistico nelle stagioni future). La Direzione del Teatro ha investito molto sulle tournées nel 2011, come fonte di finanziamento dell’attività ordinaria, portando ad un risultato economico nel 2011 di 1,2 milioni di euro in più. L’incremento dei ricavi da tournée nel 2011 è stato pari a oltre il 1000% (si è passati da 459.472 euro nel 2010 a 5.509.897 euro nel 2011). Questo risultato sarebbe stato addirittura maggiore, se non si fosse dovuta sospendere la tournée a Tokyo nel marzo 2011, con il conseguente pagamento delle penali come già evidenziato al Consiglio di Amministrazione. Questi sono i fatti. Le opinioni le lasciamo a chi da venti giorni in tutte le manifestazioni polemizza con la dirigenza, non rendendosi conto che sta infrangendo l’immagine del Maggio. E non aiuta il gigantesco sforzo che stiamo facendo in tempo di crisi. Mi pare che il clima di insulti, di offese, di intimidazione, di minacce che si respira nelle occasioni pubbliche e private del Maggio, sfociato oggi nell’occupazione fisica del teatro e nella presenza delle forze dell’ordine, strida in modo evidente con l’atmosfera di festa per la città che avrebbero dovuto rappresentare il prossimo concerto del 30 giugno in piazza Duomo e il conclusivo Galà di danza del 3 luglio, sempre in piazza Duomo: per questo saranno annullati. Risparmieremo così circa 100 mila euro e se le masse artistiche desideravano utilizzare questa occasione per l’ennesima protesta contro la sovrintendente, potranno farlo in libertà ma senza gravare sui conti pubblici. Finché la protesta è civile sui contenuti io non mi tiro indietro. Ma quando si passa alle occupazioni fisiche e alle intimidazioni ricordo di essere il sindaco di una città piena di civiltà. Riflettano i lavoratori del Maggio sul clima che stanno creando contro chi lavora ogni giorno al sostegno del teatro. Auspico che si torni presto alla serenità e fin da adesso convoco per il giorno 9 luglio alle ore 8 Fials e Uil”.  
   
   
TEATRO A CORTE: IL TEATRO EUROPEO IN SCENA NELLE DIMORE SABAUDE 6-22 LUGLIO 2012 EVENTO D’APERTURA GIOVEDÌ 5 LUGLIO: AMANDA LEAR E BLANCA LI PRESENTANO IL DANCE FILM “LE DEFI”  
 
Torino, 2 luglio 2012 - La scena europea con spettacoli di teatro, nuoveau cirque, danza, teatro di figura e visuale, videoperformances, physical theatre ed eventi site specific è protagonista della dodicesima edizione del festival Teatro a Corte che dal 6 al 22 luglio 2012 presenta a Torino e in 5 splendide dimore sabaude del Piemonte grandi artisti di livello internazionale chiamati ad interagire con il pubblico e con importanti architetture del passato. La magia di Teatro a Corte sta infatti nella capacità di riscoprire il fascino di castelli e giardini offrendo agli spettatori un’esperienza unica ed emozionante: assistere a uno spettacolo nel contesto di luoghi storici di grande valore, dal Castello di Rivoli, oggi museo di arte contemporanea, al Castello di Racconigi, dal Castello di Moncalieri alla Reggia di Venaria fino al maneggio reale di Druento. Diretto da Beppe Navello, ideato e realizzato dalla Fondazione Teatro Piemonte Europa con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Torino, Fondazione Crt, Reale Mutua Assicurazioni, il festival ospita nel corso di 3 week-end 25 compagnie di 12 differenti nazionalità (Italia, Francia, Belgio, Slovacchia, Israele, Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Portogallo, Brasile, Usa), 19 prime italiane, 1 vetrina dedicata alla Gran Bretagna e 5 creazioni site specific. Le parole chiave che meglio interpretano questa edizione sono “seduzione” e “linguaggi della contemporaneità”. All’insegna della seduzione ci sono Tim Rushton con “Love songs” fra jazz e danza, Peeping Tom con il magnetico “A louer” che incarna delle ossessioni amorose, Billy Cowie con “Tango de soledad” una musica seducente per raccontare un amore che non c’è più, Dudapaiva con “Malediction” in cui un pupazzo verde cerca di sedurre chi lo anima e infine lo splendido Barak Marshall con “Monger”, uno spettacolo corale sulla seduzione del potere. Bandiera dei nuovi linguaggi è certamente “Lol. Lots of love” di Luca Silvestrini sui social media, insieme a “Elektro Kif” di Blanca Li sulla danza urbana di tendenza e tutto il lavoro di Me and the Machine sulle nuove tecnologie. Apertura: il festival prevede un evento speciale di apertura giovedì 5 luglio ore 21, con la presenza di Amanda Lear e Blanca Li, coprotagoniste del dance film “Le Defi” con la regia della stessa Blanca Li. Made in Uk: la vetrina inglese di Teatro a Corte - Dopo Belgio e Federazione Russa è ora la volta della Gran Bretagna protagonista del focus che Teatro a Corte dedica alla produzione “made in Uk” ospitando coreografi, jongleur, performer e video artisti di grande talento, a partire dal coreografo italiano Luca Silvestrini, ormai inglese di adozione, che il 13 e 14 luglio presenta Protein Dance in prima nazionale con il nuovo spettacolo “Lol. Lots of love”, dedicato alle relazioni umane al tempo di Facebook e vincitore del British Dance Award 2011, il più prestigioso premio assegnato dalla critica inglese. E inglese ma da anni attivo in Danimarca dove dirige con successo il Danish Dance Theatre è Tim Rushton - nominato “baronetto” dalla Regina Elisabetta - che presenta in prima nazionale il 20 e 21 luglio un lavoro dall’elevata carica sensuale, “Love songs”, in cui jazz e danza si fondono in un travolgente sodalizio. Artista dalla forte personalità è Claire Cunningham, coreografa e danzatrice scozzese che ha trasformato il suo handicap fisico in uno strumento d’indagine sul linguaggio del corpo e racconta questa esperienza nel solo “Me. Mobile/ Evolution” (19 e 20 luglio) in una serata che le pone accanto Casarsa Teatro e Teatro La Ribalta, compagnie italiane vincitrici del concorso My Dream. Il mondo del nouveau cirque è rappresentato da Gandini Juggling che ha all’attivo 18 anni di carriera e oltre 4.000 rappresentazioni in tutto il mondo e presenta il 22 luglio “Smashed”, un raffinato omaggio a Pina Bausch, ricreando scene e atmosfere dei suoi più celebri spettacoli. Tra performance e video si colloca il lavoro di 3 interessanti realtà: Me and The Machine, giovane gruppo di Brighton che il 6, 7 e 8 luglio presenta due percorsi sensoriali sul tema della ricerca dell’altro, “When we meet again” e “The door project”, un’installazione site specific con strane porte animate collocate in alcuni punti della città; Billy Cowie, artista già apprezzato dal pubblico del festival, che il 20, 21 e 22 luglio torna con tre nuovi progetti speciali in 3D: “Tango de Soledad”, sensuale e poetico, “T’es pas la seule”, un tuffo nell’infanzia surreale e ironico, e "Jenseits", riflessione sulla fuga realizzata appositamente per Teatro a Corte; Dv8, celebre gruppo creato nel 1986 da Lloyd Newson, cui il festival renderà omaggio il 19 luglio con la proiezione del film “The cost of living”, tratto dall’omonimo spettacolo di grande successo internazionale. Linguaggi trasversali: Peeping Tom, Dudapaiva e Jeanne Mordoj - L’abilità di questi artisti sta nel collocarsi al di fuori di qualsiasi canone e definizione di genere perché l’intreccio di linguaggi differenti, dalla danza al circo, dal video al cinema fino al teatro di figura è la cifra saliente del loro stile. La celebre compagnia belga Peeping Tom, arriva in prima nazionale a Teatro a Corte il 14 e 15 luglio con la nuova creazione “For rent”, ambientata in un salotto borghese iper realistico in cui si materializzano ossessioni, sogni, pensieri e ricordi dei personaggi che lo abitano. Dudapaiva, danzatore che crea di persona i pupazzi in gommapiuma con cui lavora in scena, dopo il successo dello scorso anno, torna l’8 luglio con “Malediction” alle prese con un mostro verde simbolo dell’invidia e della passione. Davvero particolare è Jeanne Mordoj che nel suo “Eloge du poil” (7 e 8 luglio) mescola teatro di figura, nouveau cirque, mimo e performance aprendo squarci ironici su mondi surreali dominati da oggetti quotidiani: un rosso d’uovo usato per fare buffe giocolerie, dei teschi per un macabro teatrino e una barba maschile sul viso per raccontare la storia delle donne barbute, l’altro lato della medaglia della seduzione. Nouveau cirque: Yoann Bourgeois, Jérôme Thomas, Circocentrique, Chloé Moglia - Tutta l’energia del circo e tutta la raffinatezza di uno sguardo attento alla poesia del movimento si ritrovano nei lavori di questi tre imperdibili artisti che offrono un approccio nuovo all’arte circense, capace di accontentare anche i palati più esigenti. Torna a Teatro a Corte uno dei maestri del nouveau cirque francese che incarna l’ideale poesia in scena, Jérôme Thomas (7 luglio) in prima nazionale con “Duo(s)” al fianco di un fisarmonicista. Yoann Bourgeois in “Les fugues” (15 luglio) interpreta con grande eleganza e seduzione due fughe di Bach, l’una con delle palline e l’altra con un trampolino creando atmosfere di profonda bellezza che san lasciare senza fiato; i belgi Circocentrique, accolti dal pubblico francese con letterali standing ovations, in “Respire” (21 luglio) danno uno sguardo fresco e divertente alla giocoleria con cerchi, sfere e palline e musica dal vivo; Chloé Moglia nel solo “Rhizkon” (22 luglio) arrampicata su di una lavagna di scuola riflette sulla folle sfida del pericolo che ci spinge a metterci in gioco ed affrontare il brivido del rischio e dopo lo spettacolo incontra il pubblico per un interessante confronto. Danza: Blanca Li, Barak Marshall, Mohovich, Les Slovaks - Dopo essersi spinta nei territori dell’arte con il sorprendente “Le jardin des délices”, presentato a Teatro a Corte 2 anni fa, la coreografa ispano-francese Blanca Li apre il festival il 6 luglio con “Elektro Kif” un tuffo nel mondo dell’elektro dance che Blanca ha scoperto nelle banlieu francesi e ora porta nei teatri di tutta Europa. Da Israele arriva tutta la potenza corale e la carica teatrale di Barak Marshall che inaugurerà con “Monger” il 14 luglio in prima nazionale una nuova prestigiosa location del festival, il castello di Racconigi, in cui 10 strepitosi interpreti analizzano il tema del potere a cavallo fra “Le serve” di Jean Genet e “Gosford Park” di Robert Altman; dalla Slovacchia arriva invece Peter Jasko, fondatore della compagnia Les Slovaks, impegnato l’8 luglio in un curioso e poetico percorso che si chiama “Solo2009” sull’equilibrio del corpo e dell’anima. Nel suggestivo contesto del Castello di Rivoli il 22 luglio Paolo Mohovich cura le coreografie per un percorso site specific dal titolo “Tracce I/ii”. Panorama Italia - Teatro a Corte, come scritto da molta stampa, “parla europeo” ma non trascura di presentare anche compagnie italiane e il panorama dell’edizione 2012 annovera la nuova produzione della Fondazione Tpe, “Zio Vanja”, con la regia di Emiliano Bronzino in prima nazionale il 12 e 13 luglio che mette in scena Checov nella suggestiva cornice del maneggio reale di Druento. Si prosegue il 15 luglio con “Frameshift” un percorso interattivo tra corpi e nuove tecnologie e 21 luglio con Itaca Teatro/ Quinta Parede in “Le intermittenze della morte” tratto da José Saramago, Cirko Vertigo con “La luna in un giorno” il 15 luglio, un quintetto circense ispirato all’universo di Federico Garcia Lorca e le due compagnie vincitrici del concorso My Dream, Teatro La Ribalta, con la regia di Antonio Viganò e le coreografie di Julie Anne Stanzak in “Il Minotauro” in prima nazionale il 7 luglio e Casarsa Teatro in prima italiana il 19 luglio con “Generale!! O l’azione di un fucile” con le coreografie di Michela Lucenti. Informazioni tel. +39 011.5119409 - info@teatroacorte.It  - www.Teatroacorte.it    
   
   
CHâTEAUX EN MUSIQUE 2012 CASTELLO DI ISSOGNE  
 
 Aosta, 2 luglio 2012 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito dell’iniziativa culturale Châteaux en Musique 2012, propone per mercoledì 4 luglio, alle ore 21, al castello di Issogne, il concerto ...Farinelli evirato cantore. Il secondo appuntamento della rassegna itinerante vede protagonisti l’attore Piero Nuti (il vecchio Farinelli) e il sopranista Angelo Manzotti (il giovane Farinelli) accompagnati da Rita Peiretti al clavicembalo, Margherita Monnet al violoncello e Davide Sanson alla tromba. Verranno proposte musiche di G.f. Händel, G. Giacomelli, R. Broschi, J.a. Hasse e W.a. Mozart. Quel delizioso orrore, vita di Farinelli evirato cantore è uno spettacolo di Sandro Cappelletto e Guido Barbieri che racconta la vita di Carlo Broschi Farinelli (1705-1782), leggendario cantante lirico evirato. Lo si immagina rinchiuso nel lusso della villa bolognese dove si è ritirato dopo aver abbandonato la Spagna. E’ ormai fuori carriera, ma non può sopravvivere senza riascoltare se stesso, senza ‘sentirsi’ ancora in scena. E così il cantante muto – incattivito, orgoglioso, triste, e solo – evoca la sua stessa voce, perché gli porti un impossibile conforto. Due i Farinelli in scena: l’attore e il cantante, il vecchio e il giovane. Insieme viaggiano da Napoli a Roma, a Vienna, Londra, Madrid, rievocando gli episodi mirabili di un’eccezionale vita d’artista. L’ingresso è gratuito, i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione al castello tel. 0125-929373 (orario: tutti i giorni dalle 9 alle 20).  
   
   
«CHI È DI SCENA? IL PUBBLICO», SUL PALCO CON PASSIONE E VOGLIA DI IMPARARE  
 
Busto Arsizio (Varese), 2 Luglio 2012 - lunedì 18 giugno 2012 (aggiornamento mercoledì 27 giugno 2012) – E’ tempo di bilanci per il corso «Chi è di scena? Il pubblico», promosso dall’associazione culturale «Educarte», con il patrocinio e il contributo economico della Fondazione Cariplo di Milano, che ha premiato questo progetto triennale, nato da un’idea di Delia Cajelli, direttore artistico del teatro Sociale di Busto Arsizio, nell’ambito del bando con scadenza «Avvicinare nuovo pubblico alla cultura». Sabato 16 giugno gli iscritti al primo anno del laboratorio di recitazione e di educazione alla teatralità e alla drammaturgia attivo presso la sala di piazza Plebiscito, ultimo nato in seno al progetto «Officina della creatività», sono stati protagonisti di un lungo seminario sulla costruzione del personaggio e sulla danza caucasica, in vista dei provini per lo spettacolo «Il cerchio di gesso del Caucaso» di Bertolt Brecht, che martedì 23 ottobre, alle ore 21, aprirà il sipario della nuova stagione del teatro Sociale di Busto Arsizio. In attesa delle audizioni per conoscere chi interpreterà la parte Groucha e chi quella di Azdak (i provini sono iniziati nella serata di lunedì 25 giugno e proseguiranno lunedì 2 luglio, a partire dalle ore 19), gli allievi del corso per operatori teatrali di «Educarte» hanno ripercorso, con la stampa, la loro avventura alla scoperta dell’Abc della drammaturgia e della prassi scenica. Un’avventura, iniziata lo scorso ottobre, che ha portato gli iscritti a studiare le differenti componenti di uno spettacolo: dal testo drammaturgico all’importanza delle scelte registiche, dalle tecniche dello straniamento e dell’immedesimazione ai i metalinguaggi del teatro, come la musica, la scenografia, i costumi e l’illuminotecnica. «Chi è di scena? Il pubblico», corso gratuito nato con l’intento di formare personale qualificato che possa inserirsi negli uffici promozione dei teatri italiani e che educhi, soprattutto i giovani, ai linguaggi dello spettacolo, non ha visto, però, solo lezioni teoriche, ma anche improvvisazioni sul proprio vissuto personale e molte esercitazioni pratiche su testi come l’«Antigone» di Sofocle e l’«Inferno» di Dante Alighieri. Durante l’anno, i corsisti sono stati, inoltre, inseriti in spettacoli prodotti dal teatro Sociale di Busto Arsizio e dall’associazione culturale «Educarte», come «Libertà» (16 novembre 2011), «Vita di Karol (Il mio Wojtyla)» (15 dicembre 2011) e «Chi di voi è Wanda? (I «coniglietti» di Ravensbrück)» (27 gennaio 2012). Un approccio, dunque, concreto al dietro le quinte di una rappresentazione scenica quello proposto dal corso di «Educarte», perché –spiega Delia Cajelli- «non è possibile insegnare storia della drammaturgia e trasmettere agli altri l’amore per il teatro, senza conoscerne i codici, i meccanismi che stanno dietro a uno spettacolo». Ad accompagnare i corsisti in questa nove mesi di lezioni, tenutesi presso il ridotto «Luigi Pirandello», sono stati anche gli attori Ambra Greta Cajelli e Mario Piciollo (insegnante di dizione) e la coreografa Elisa Vai. Quaranta gli allievi, di età compresa tra i 18 e i 66 anni, che porteranno in scena lo spettacolo «Il cerchio di gesso del Caucaso» di Bertolt Brecht, per la regia di Delia Cajelli. Differenti i percorsi e le esperienze di vita che li hanno condotti ad iscriversi al progetto di «Educarte». C’è chi ha già alle spalle una lunga esperienza sulle assi del palcoscenico, come Maria Riolo: «Ho intrapreso la strada teatrale una ventina di anni fa, a Buenos Aires, al teatro Armando Discépolo. Ho anche frequentato la scuola per attori professionisti del Sociale di Busto Arsizio, «Il metodo», e ho avuto modo di studiare con Maria Fernanda Cartier. Appena ho saputo della possibilità di approfondire la mia conoscenza teatrale con questo nuovo corso, ho deciso di iscrivermi. Ne è valsa la pena». C’è chi, come Fiorella Zito, era, invece, totalmente a digiuno di recitazione, ma voleva avere gli strumenti per convincere amici e parenti a godersi una bella serata a teatro: «Mi sono iscritta a questo laboratorio per imparare che cosa sia uno spettacolo e per poterlo insegnare agli altri. Nella vita mi occupo di jazz e mi rendo conto che molte persone non si avvicinano a questo genere musicale più per mancanza di conoscenza che per reale disinteresse. Il mio grande desiderio è accendere nelle persone l’amore per il teatro». Un desiderio, questo, condiviso anche da Igino Portatadino: «Citando Gaber, ho una «illogica utopia»: spero di poter trasmettere ciò che ho appreso ai ragazzi e di portare così più persone possibile a vedere uno spettacolo. In questo corso, non è importante essere dei bravi attori, ma saper raccontare che cosa si ha dentro. In questo senso, il teatro è terapia. Ti permette di andare in profondità e di non restare in superficie delle cose». Di recitazione come strumento terapeutico parla anche Miriam Errico: «questo laboratorio mi serve per far uscire i sentimenti, le emozioni. Grazie al corso, credo di aver migliorato il modo di relazionarmi con gli altri».Mentre la giovanissima Francesca Gallotti sottolinea l’aspetto educativo del progetto culturale di «Educarte»: «E’ diverso imparare la letteratura a scuola e impararla a teatro. Con Delia Cajelli e con questo laboratorio ci si innamora di Dante e Pirandello. Il teatro non è assolutamente noioso, anzi». Giuseppe Scolese parla addirittura delle lezioni di «Chi è di scena? Il pubblico» come di un «nutrimento dell’anima» e, poi, afferma «il teatro è il più bel gioco del mondo. Il teatro è stupore e meraviglia. Ce lo insegnano i bambini. Lo diceva anche Pirandello: imparate dai bambini che fanno il gioco serio del teatro». Ed era proprio un bambino Leonardo Gallina, un altro dei corsisti, quando si è innamorato del mondo della scena. Così ricorda quel momento: «da piccolo, ho assistito, al Sociale di Busto Arsizio, alle prove di uno spettacolo, al quale partecipava mia madre. Quell’esperienza mi ha affascinato. Sono da poco ritornato in Italia, dopo aver trascorso alcuni anni a Buenos Aires, e ho deciso di intraprendere questo viaggio nella recitazione, proprio nel luogo in cui è nata la mia passione per il teatro. Il corso mi serve anche per esercitarmi con la lingua italiana». Si respira, dunque, passione tra gli allievi di «Chi è di scena? Il pubblico», ma anche tra gli insegnanti. Lo spiega chiaramente Luisella Bertazzo: «ho già lavorato in altri due teatri, a Milano. Con questo corso mi è stata offerta un’esperienza diversa. Altrove sono interessati all’aspetto commerciale, qui c’è ancora amore per il proprio lavoro e capacita di cercare, in ogni persona, il talento da valorizzare». Barbara Fulvia De Fusco continua, affermando: «in passato ho seguito due o tre corsi, ma qui c’è una continuità di insegnamento e un’attenta direzione artistica che non ho trovato in altri posti. Il nostro è un gruppo coeso, non sentiamo le differenze generazionali, perché il teatro non divide, ma unisce». In effetti, tra i corsisti e i docenti si respira un clima di complicità, di amore per quel mondo magico e senza barriere che è il palcoscenico. E Nicola Seguino chiosa, tra le risate dei “colleghi”: «Per quanto riguarda lo spettacolo «Il cerchio di gesso del Caucaso», vorrei dire una cosa: se sarà un successo sarà prevalentemente merito nostro, di noi attori; se sarà un insuccesso sarà tutta colpa della regista». Delia Cajelli sorride e promette che quello di martedì 23 ottobre sarà un appuntamento da non perdere.