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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2012
SCOPERTA LA PROTEINA CHE CONTROLLA LA PROTEZIONE DELLE CELLULE NERVOSE  
 
Bruxelles, 18 giugno 2012 - Neuroscienziati nel Regno Unito hanno fatto una straordinaria scoperta che potrebbe portare a nuove terapie per l´ictus e l´epilessia. La scoperta riguarda una proteina in grado di regolare il trasferimento di informazioni tra le cellule nervose nel cervello. Quando si attiva, potrebbe proteggere i neuroni dai danni creati durante un´insufficienza cardiaca o un attacco epilettico. Lo studio è stato in parte finanziato dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue ed è stato pubblicato sulle riviste Nature Neuroscience e Pnas. Le proteine, conosciute come Sumo, sono responsabili di controllare i processi chimici che riducono o aumentano i meccanismi di protezione per le cellule nervose del cervello. Le Sumo sono infatti una famiglia di piccole proteine chimicamente attaccate e staccate dalle altre proteine dentro le cellule per modificarne la funzione. Le proteine Sumo producono reazioni tenui nei livelli di attività del cervello. Questo permette la regolazione di informazioni trasmesse dai recettori kainati. Questi recettori kainati gestiscono tutte le comunicazioni tra le cellule nervose, attivandole si possono provocare convulsioni epilettiche e la morte delle cellule nervose. La funzione della proteina si controlla alterando la sua struttura in processi che possono essere indipendenti o interrelati, come la fosforilazione, l´ubiquitinazione e la sumoilazione. Quello che ha scoperto il team è che c´è un sottile equilibrio tra la fosforilazione e la sumoilazione e che la sumoilazione dipende dai livelli di attività del cervello. "La sumoilazione riduce la funzione del recettore kainato quando il corpo rischia un danno, come durante un attacco epilettico o un ictus per esempio, e così facendo protegge le cellule nervose. I leader del team di ricerca sono il professor Jeremy Heley e il dott. Jack Mellor della Facoltà di medicina dell´Università di Bristol (Regno Unito). Il dott. Mellor, un docente della Facoltà di fisiologia e farmacologia a Bristol, ha detto: "I recettori kainati sono un po´ misteriosi ma chiaramente un gruppo di proteine molto importanti di cui si conosce l´influenza in una serie di malattie, come l´epilessia. Ciononostante attualmente sappiamo poco su cosa rende i recettori kainati tanto importanti. Allo stesso modo, sappiamo anche che le proteine Sumo hanno un ruolo importante nella neuroprotezione. Queste scoperte forniscono un legame tra le Sumo e i recettori kainati che ci fa capire meglio i processi che le cellule nervose usano per proteggersi da attività eccessive e anormali." I ricercatori hanno mostrato che la fosforilazione dei recettori kainati da sola stimola la loro attività. La fosforilazione facilita anche la sumoilazione dei recettori kainati che riduce la loro attività. Così c´è un´intercorrelazione dinamica e delicata tra fosforilazione e sumoilazione che regola la funzione dei recettori kainati. Il professor Henley ha sottolineato: "Questo lavoro è importante perché dà una nuova prospettiva e una conoscenza più approfondita di come è regolato il flusso di informazioni tra le cellule del cervello. Il team ha scoperto che aumentare la quantità di Sumo attaccate ai recettori kainati, che riducono la comunicazione tra le cellule, potrebbe essere un modo di curare l´epilessia prevenendo la sovreccitazione delle cellule nervose del cervello." Per ulteriori informazioni, visitare: Università di Bristol: http://www.Bristol.ac.uk/  Nature Neuroscience: http://www.Nature.com/neuro/index.html  Pnas: http://www.Pnas.org/  Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu    
   
   
TIPI DIVERSI DI CONTATTO HANNO EFFETTI DIVERSI SULLE NOSTRE EMOZIONI  
 
Bruxelles, 18 giugno 2012 - Un team internazionale di scienziati provenienti da Paesi Bassi, Italia e Stati Uniti ha scoperto che quando il cervello fa un collegamento tra il tatto e l´emozione, l´associazione comincia nella corteccia somatosensoriale primaria del cervello. Finora, i neuroscienziati pensavano che questa regione rispondesse solo al contatto in quanto tale e non alla sua qualità emotiva. In un articolo pubblicato sulla rivista Pnas, il team spiega come ha misurato l´attivazione del cervello. Soggetti maschi eterosessuali sono stati messi in uno scanner per la risonanza magnetica (Mri) funzionale, ognuno di essi è stato accarezzato sulla gamba in due condizioni diverse. La prima condizione prevedeva che guardassero un video di una donna attraente che si chinava per accarezzarli, nella seconda invece c´era un uomo che faceva la stessa cosa. I soggetti maschi hanno riferito che l´esperienza era piacevole quando pensavano che il tocco venisse dalla donna e spiacevole quando pensavano che venisse dall´uomo, le loro affermazioni sono state confermate dall´attività misurata nella corteccia somatosensoriale primaria di ogni uomo. In ogni caso, all´insaputa dei soggetti, era sempre una donna a toccarli. La sensazione per loro era però diversa quando pensavano che l´agente fosse un uomo e non una donna. La corteccia somatosensoriale primaria reagiva di più al tocco "femminile" rispetto a quello "maschile", anche quando i soggetti vedevano un video che mostrava una persona che si avvicinava semplicemente alla loro gamba. Lo studio è stato fatto da ricercatori del Caltech Brain Imaging Center negli Stati Uniti, in collaborazione con il team formato da marito e moglie Christian Keysers e Valeria Gazzola, neurologi dell´Università di Groningen nei Paesi Bassi. Il professor Keysers ha ricevuto un contributo per l´eccellenza Marie Curie (Ext) del valore di 1,34 milioni di euro per formare il proprio team di ricerca: il Social Brain Lab presso l´Istituto di neuroscienza olandese dell´Accademia reale olandese delle arti e delle scienze (Nin-knaw). Il professor Keysers osserva: "Niente nel nostro cervello è veramente oggettivo. La nostra percezione è profondamente e pervasivamente formata da come ci fanno sentire le cose che percepiamo." Valeria Gazzola aggiunge: "Intuitivamente, crediamo tutti che quando qualcuno ci tocca, prima percepiamo oggettivamente le proprietà fisiche del tocco, la velocità, la delicatezza, la ruvidezza della pelle. Solo dopo, in una seconda fase distinguibile che dipende da chi ci ha toccato, crediamo di dare un valore a questo tocco." Valeria Gazzola conclude dicendo che i risultati di questa ricerca mostrano che questa visione in due fasi non è corretta in termini di separazione tra regioni del cervello. Lo studio dimostra che chi pensiamo che ci stia toccando distorce anche una rappresentazione ipoteticamente oggettiva della sensazione del tocco sulla pelle. Per ulteriori informazioni, visitare: California Institute of Technology (Caltech): http://www.Caltech.edu/    
   
   
PROTESI MAMMARIE: IL PARLAMENTO EUROPEO PROPONE CONTROLLI DI SICUREZZA PIÙ SEVERI  
 
Strasburgo, 18 giugno 2012 - Un registro per le protesi mammarie, controlli di sicurezza più rigorosi, migliore tracciabilità del prodotto e un sistema di autorizzazione preventiva all´immissione in commercio sono le misure proposte dal Parlamento europeo giovedì per evitare il ripetersi del caso delle protesi mammarie Pip difettose. La normativa Ue deve essere rivista entro quest´anno. Si stima che circa 400.000 impianti prodotti dalla ditta francese Poly Implant Prothèse (Pip) siano stati venduti in tutto il mondo. Questi impianti sono stati ampiamente utilizzati nel Regno Unito, in Francia, in Spagna e in Germania. Tuttavia, non si conosce il numero esatto di donne che li hanno ricevuti. Mancanza di un sistema di regolamentazione - In una risoluzione adottata a grande maggioranza, i deputati sostengono che il caso Pip "ha mostrato un malfunzionamento sia a livello europeo sia a livello nazionale, in particolare la mancanza di collaborazione (...), e la mancanza di tracciabilità della materia prima utilizzata per i dispositivi medici". La legislazione comunitaria in questo settore deve essere rivista quest´anno. Un sistema di autorizzazione preventiva all´immissione in commercio - La Commissione europea è invitata a passare a un sistema di autorizzazione preventiva all´immissione in commercio per determinati dispositivi medici, tra i quali le protesi mammarie. Passaporto e registri - I deputati chiedono l´introduzione di un "passaporto" per il destinatario di un impianto, che indichi le caratteristiche specifiche dell´impianto e le sue potenziali controindicazioni, come pure un registro delle protesi mammarie in ogni Stato membro. Il documento sottolinea che l´inclusione dei dati personali delle pazienti sia soggetta al consenso di queste ultime. Tali registri dovrebbero essere collegati fra loro per consentire lo scambio d´informazioni quando necessario, ad esempio nei casi in cui siano rilevati difetti importanti negli impianti. Infine, il testo evidenzia che dovrebbe essere messo in atto un sistema di ricorso collettivo per aiutare i pazienti a ottenere un risarcimento. Sorveglianza del mercato - I deputati hanno anche sostenuto il rafforzamento di controlli, ispezioni, sorveglianza del mercato e scambio di informazioni sulle controindicazioni, in modo da garantire una migliorare tracciabilità dei dispositivi medici e il loro follow-up. Anche i pazienti devono essere informati dei rischi di un impianto con protesi mammarie. Una banca dati europea - I deputati auspicano l´istituzione di una banca dati europea unica che raccolga le informazioni concernenti i dispositivi medici presenti sul mercato, la registrazione delle operazioni economiche, le iniziative di vigilanza e sorveglianza del mercato, le indagini cliniche, gli organismi notificati e le certificazioni Ce rilasciate.  
   
   
LOMBARDIA.GIOCO AZZARDO: BENE ADOZIONE TESTO UNICO LA LUDOPATIA INSERITA NEI LEA  
 
 Milano, 18 giugno 2012 - ´Prendo atto con soddisfazione che anche a Roma hanno deciso di intervenire nella lotta alla dipendenza da gioco d´azzardo, un´emergenza che Regione Lombardia ha evidenziato ormai da tempo chiedendo più volte al Governo proprio di definire i livelli essenziali di assistenza e di stanziare le necessarie risorse´. Questo il commento dell´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, alla notizia dell´adozione, da parte delle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato, del testo unificato che recepisce - secondo i promotori - ´il contenuto dei disegni di legge in materia di gioco d´azzardo´. Tra i punti fondamentali del provvedimento: inserire la ludopatia tra le patologie nei Livelli essenziali di assistenza, inasprire le sanzioni amministrative e penali sul gioco, vietare la pubblicità ingannevole sul gioco d´azzardo e intervenire sulle procedure di rilascio e di rinnovo delle concessioni in materia di giochi. Con Lea Protocolli Intervento Specifici - ´Alla fine dell´iter amministrativo - ha aggiunto Boscagli - avremo finalmente la possibilità di implementare la costruzione di specifici percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione per dare la possibilità ai cittadini lombardi, dipendenti dal gioco, di accedere ad un percorso di sostegno. Nella sola Lombardia assistiamo, nei centri contro le dipendenze, oltre 1.500 pazienti, un numero preoccupante e in continua crescita. Con l´inserimento della ludopatia nei Lea potremo finalmente realizzare dei protocolli d´intervento specifici e combattere questa dipendenza´. Osservatorio Nazionale Dipendenze - La ludopatia - secondo quanto si è appreso - verrà inserita come patologia nell´ambito di applicazione dei Livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale, a carico del Fondo sanitario nazionale e del Fondo per le politiche sociali. Il fondo dovrebbe essere incrementato con le entrate derivanti dalla riscossione delle sanzioni amministrative pecuniarie e con lo 0,1% delle somme giocate destinate alla remunerazione degli operatori e dei concessionari inseriti nell´elenco slot. Inoltre, dovrebbe essere istituito, presso il ministero della Salute, l´Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d´azzardo e ludopatia, per monitorare il fenomeno della dipendenza patologica da gioco d´azzardo e i costi sociali associati al gioco eccessivo. Fondi Anche A Regioni - ´L´adozione di questo Testo Unico - conclude Boscagli - è un passo concreto in avanti verso la cura delle dipendenze da gioco d´azzardo. La scelta inoltre di destinare l´1 per mille degli introiti del gioco per la cura permetterà alle Regioni di sostenere gli interventi già avviati, se calcoliamo che ogni anno il fatturato sull´azzardo è di oltre 80 miliardi di euro´.  
   
   
SANITA’: ASSESSORE VENETO INTERVIENE IN CONSIGLIO SU NUOVO PSSR  
 
Venezia, 18 giugno 2012 - “A distanza di tanti anni una nuova programmazione è assolutamente indifferibile, sia per migliorare l’offerta al cittadino, sia per fronteggiare i pesanti interventi del governo sulla spesa corrente e su quella degli investimenti. Il Consiglio sta facendo un lavoro proficuo. Quest’aula rappresenta il territorio veneto ed è giusto che qui si discuta anche delle esigenze polverizzate che dal territorio giungono tramite i consiglieri”. Lo ha detto l’assessore alla sanità Luca Coletto, intervenendo il 14 giugno alla riapertura dei lavori del Consiglio regionale sul nuovo Piano Sociosanitario. “Operiamo in un quadro nazionale fosco – ha aggiunto – con il Governo che mira a nuovi tagli per un miliardo e mezzo di euro e con il ministero dell’economia che non ha ancora dato il suo assenso al riparto nazionale 2012 definito dalle Regioni già a febbraio”. Anche per questo, Coletto ha posto l’accento sull’importanza dell’articolo del Piano che riguarda gli investimenti e la creazione di un fondo specifico. “Gli investimenti – ha ricordato – non possono essere finanziati con il fondo riservato all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ma di sicuro non possiamo fermarli. Una risposta l’abbiamo data con l’accordo di rateizzazione degli ammortamenti non sterilizzati raggiunto con il Mef, che ci consente di reintrodurre cifre importanti nelle Ullss anche per allentare la tensione sul fronte dei pagamenti ai fornitori, ma un articolo specifico di piano è fondamentale”. Coletto ha anche ricordato che “sulla base dei decreti vigenti sul federalismo, se i conti sanitari vanno in disequilibrio, la responsabilità amministrativa e politica è posta in capo all’assessore ed al presidente: il primo viene commissariato, il secondo, se non mette le cose a posto, diviene ineleggibile. Per questo alcune scelte fondamentali è giusto che rimangano in capo alla Giunta, naturalmente obbligata ad operare rigorosamente nell’alveo di quanto legiferato dal Consiglio. Finora credo che abbiamo lavorato bene, portando in attivo gli ultimi due bilanci di gestione, erogando oltre 100 milioni di extralea senza applicare l’addizionale Irpef e senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini – ha aggiunto Coletto – e siamo determinati a proseguire. Per farlo abbiamo il diritto-dovere di assumere delle decisioni e di risponderne sul piano amministrativo”. Accennando agli emendamenti da lui presentati, l’assessore ha tenuto a sottolineare che “sono supportati da un articolato parere degli uffici legislativi della Regione e basati su fonti normative certe. Non sono assolutamente in contrasto con il Consiglio – ha detto con forza – ma rivolti all’obiettivo che tutti abbiamo di varare la miglior pianificazione possibile. Non ho dubbi che il vaglio dell’aula possa essere sereno e costruttivo”.  
   
   
LOMBARDIA. INDAGINI SANITÀ, NOTA DELLA REGIONE  
 
Milano, 18 giugno 2012 - In riferimento alle indagini di cui si è avuta notizia il 14 giugno, in merito ad alcuni progetti di sperimentazione in campo sanitario, una Nota di Regione Lombardia chiarisce che ´dei tre progetti oggetto di indagine, solo uno, intitolato ´L´ecoscopio: un nuovo strumento diagnostico per completare la visita medica dall´ambulatorio di medicina generale all´Ospedale´, è stato finanziato con 1,1 milioni di euro dalla Giunta regionale, con una delibera del 23 dicembre 2010, dopo essere stato validato da un qualificato organismo consultivo, ossia un Gruppo di approfondimento tecnico, in cui siedono esperti della materia. Gli altri due progetti oggetto di indagine non sono stati né autorizzati né ammessi a finanziamento da Regione Lombardia´. ´Il progetto finanziato - prosegue la Nota - era stato presentato da varie aziende ospedaliere (Niguarda e Lecco tra le altre). Come da obblighi di legge, le apparecchiature (ecoscopi) da mettere a disposizione dei medici ospedalieri di medicina generale e di medicina interna dovevano essere poi acquisiti mediante gara pubblica. Le elaborazioni e le indicazioni circa le caratteristiche tecniche delle apparecchiature da acquistare sono state stabilite in piena autonomia dalle strutture complesse dell´Azienda ospedaliera Niguarda e dell´Azienda Ospedaliera di Lecco. La gara è stata poi effettuata tramite procedura negoziata (ex art. 57, comma 2, del d. Lgs 163/2006). Come previsto dalla legge, sono stati chiesti progetti e preventivi a 5 aziende. Due non hanno risposto. Dei restanti 3 progetti concorrenti, solo uno è stato giudicato conforme alle caratteristiche tecniche richieste´.  
   
   
CURE PALLIATIVE: PROGETTO PILOTA DELLA ASL BARI A MONOPOLI, UN’ECCELLENZA CHE FA SCUOLA IN TUTTA ITALIA  
 
Monopoli (Ba), 18 giugno 2012 – Se il futuro delle cure palliative è la domiciliarità, all’Unità Operativa della Asl Bari a Monopoli il futuro è già una realtà concreta, in cui un’équipe di 11 medici, 18 infermieri e 3 psicologhe assiste attualmente 228 pazienti, “ricoverati a casa”. Un modello organizzativo, quello messo a punto da Conversano, su cui riflettere in tempi di deficit sanitario, taglio dei posti letto e chiusura degli ospedali. Nel 2011 la struttura ha assistito 633 malati, residenti nei 12 Comuni della ex Ausl Ba/5, con un totale di oltre 83.000 giornate di degenza fra hospice, day hospice, ambulatorio e domicilio. Alla base di questo lavoro così prezioso, un semplice principio diventato una missione a cui Conversano ha dedicato oltre 20 anni di attività: la casa è il luogo in cui ogni malato può trovare il maggiore conforto e questo vale oltre modo per quei pazienti consapevoli che la loro patologia non avrà guarigione, come i malati oncologici in fase terminale. In Puglia ogni anno sono 14.000 i pazienti affetti da tumore; di questi, circa 12.000 (il 90%) vivono lo stadio avanzato della malattia, ma solo in 6/7 mila riescono ad avere una qualche forma di assistenza. “Noi prendiamo in carico il paziente su richiesta del medico di famiglia”, dichiara Antonio Conversano, Responsabile dell’U.o. Di cure palliative del S. Camillo. “Ci rechiamo a casa del malato entro 24-48 ore dall’arrivo della richiesta e accertiamo alcune condizioni, come il tipo di patologia e l’esaurimento del percorso terapeutico rivolto alla guarigione. Dopo questa 1° visita di valutazione, il paziente viene ricoverato presso l’Unità operativa stando a casa. Questo significa che riceverà tutta l’opportuna assistenza medica e infermieristica, la reperibilità medica ed infermieristica, notturna e festiva, il sostegno psicologico ove necessario e soprattutto la fornitura gratuita di tutti i farmaci, anche quelli non correlati alla neoplasia, ma a patologie concomitanti come diabete e ipertensione. Può capitare che il medico decida di procedere a un temporaneo ricovero in hospice, per motivi clinici o disagi familiari ma, una volta risolta la situazione, il paziente può tornare a casa e desidera farlo, perché sa che non sarà abbandonato”. Tra le prestazioni che l’U.o. Della Asl Bari offre ai propri pazienti, spicca il servizio di bagno-doccia a domicilio, unico in Italia, al momento in fase sperimentale nel Comune di Monopoli. I malati affetti da metastasi ossee hanno spesso serie difficoltà motorie e rimangono a letto per lungo tempo, dovendo rinunciare in alcuni casi alla propria igiene personale. Grazie a questo progetto, sostenuto dall’amministrazione comunale di Monopoli e dall’Amopuglia onlus (Assistenza Malati Oncologici della Puglia ), pur restando sdraiati, i pazienti vengono lavati da operatori adeguatamente formati: un apposito macchinario permette infatti di eseguire l’operazione in modo pratico e veloce. A un anno dall’attivazione del servizio, sono stati oltre 160 ad usufruirne, con notevole miglioramento della qualità di vita e un ritrovato senso di benessere, che contribuisce all’efficacia delle terapie. L’obiettivo è arrivare, man mano che le Amministrazioni comunali decidono di contribuire, a servire anche i Comuni di Conversano, Putignano, Castellana Grotte e successivamente gli altri 8 afferenti all’Unità Operativa. Questo servizio, come quello di consegna gratuita dei farmaci a domicilio e tutte le attività di cura e sostegno erogate dall’U.o. Di Monopoli sono manifestazioni di quello che può essere definito il nuovo paradigma delle cure palliative: non più semplice accompagnamento, ma vera e propria presa in carico. Su questo passaggio cruciale ha posto l’accento il dottor Conversano, al recente Congresso regionale Sicp (Società Italiana di Cure Palliative) Puglia, dove ha svolto il ruolo di Presidente del Comitato Scientifico: “Dal semplice stare accanto al paziente per alleviare la sua sofferenza siamo giunti gradualmente a un’assistenza organizzata, che va dalla terapia del dolore alle trasfusioni, alle medicazioni avanzate, al posizionamento dei cateteri venosi centrali e al supporto psicologico per i malati e le loro famiglie. Siamo così arrivati a un’assistenza completa, a 360 gradi, che ci consente come previsto dalle normative nazionali e regionali, ‘la presa in carico del paziente’”. In occasione del Congresso, è stato inoltre rivolto un appello alle Asl, affinché, sull’esempio del modello realizzato dalla Asl Bari a Monopoli, incrementino il proprio impegno sul fronte delle cure palliative, che sono incluse nei Lea (i livelli essenziali di assistenza) e, come tali, devono essere garantite a coloro che ne hanno bisogno. Lo ha ribadito la stessa Legge 38/2010, che disciplina la terapia del dolore e le cure palliative, riconoscendole come un diritto dei cittadini italiani. Il contributo delle associazioni di volontariato è fondamentale, ma queste ultime non devono sostituirsi alle Istituzioni, devono invece sostenerle. Il dovere delle Asl è di garantire i requisiti minimi in base alla sostenibilità economica, il compito delle associazioni di volontariato è la sussidiarietà, cioè verificare che l’assistenza sia garantita a tutti i cittadini e, possibilmente, potenziarla con il loro contributo.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA SCLERODERMIA  
 
Milano, 18 giugno 2012 - “In occasione della Giornata Internazionale della sclerodermia” dice il Dott. Amedeo Tropiano, Direttore generale dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, “sabato 23 giugno dalle 9 alle 14 presso il Day Hospital di Reumatologia al primo piano sarà possibile effettuare gratuitamente visite reumatologiche di screening inerenti alla Sclerosi Sistemica (già diagnosticata o sospetta). Tale struttura reumatologica lavora in rete con gli altri centri specializzati in Italia e in Europa ed organizza anche corsi e seminari per i medici di base, per favorirne la diagnosi precoce. E’ importante che il paziente affetto da Sclerosi Sistemica sia indirizzato ad un centro di Reumatologia dove sia possibile effettuare un programma di monitoraggio per verificare periodicamente l´evoluzione della malattia e la risposta alle terapie. In questi centri il paziente è seguito da un´equipe multidisciplinare in cui lavorano diversi specialisti con competenze specifiche sulla malattia (reumatologo, pneumologo, cardiologo e chirurgo vascolare). Non va, infine, trascurato l´aspetto psicologico poiché la malattia modifica l’estetica del paziente e quindi influenza notevolmente il suo stato emotivo, la sua vita sociale e lavorativa nonché le relazioni con i propri familiari. Proprio per questo è nata e opera un’associazione specifica come l’Ails (sito internet www.Ails.it), presente nel nostro Istituto, a supporto non solo dei pazienti ma anche delle loro famiglie. La sclerodermia (Sclerosi sistemica) è una malattia autoimmune cronica caratterizzata da alterazioni della funzione e della struttura dei piccoli vasi e da modificazioni legate alla deposizione nei tessuti di collageno con coinvolgimento della cute e di organi interni. Il termine sclerodermia sta infatti a significare cute indurita e sclerotica. “La sclerodermia,” dice il dott. Luigi Sinigaglia, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Reumatologia Ospedaliera dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” è più frequente nelle donne; la malattia in genere inizia tra i 30 ed i 50 anni, ma può evidenziarsi a qualsiasi età; è molto rara nei bambini. Ci sono alcuni fattori che possono predisporre allo sviluppo della malattia come la familiarità per le malattie autoimmuni, anche se non si può parlare di ereditarietà in senso stretto. Probabilmente svolgono un ruolo importante alcuni fattori ambientali, come l’esposizione a sostanze tossiche (solventi organici, silice, cloruro di vinile, bleomicina e triptofano). La causa della malattia è sconosciuta. La sottovalutazione dei primi sintomi può essere fatale, mentre una diagnosi precoce può ritardare la disabilità e salvare una vita”. Può essere considerata una malattia rara con un’incidenza di 1-2 casi per 100000 abitanti per anno. Si tratta di una malattia prevalentemente femminile. Gli uomini sono meno colpiti, ma quando si ammalano hanno generalmente una forma molto più grave ed evolutiva, con un´aspettativa di vita minore. “Non esiste una cura radicale,” spiega il dott. Luigi Sinigaglia,”ma esistono provvedimenti per controllare i vari aspetti della patologia, tra cui - terapia medica mirata a trattare il fenomeno puramente vascolare e l’eventuale interessamento d’organo; - terapia fisica per mantenere e sostenere il tono muscolare e la funzionalità articolare. La prognosi della sclerodermia dipende dal grado di interessamento dei vari organi colpiti. In questi ultimi anni, l’uso precoce dei mezzi diagnostici e la disponibilità di nuove terapie, sebbene in parte ancora sperimentali, hanno considerevolmente migliorato la prognosi. La sclerodermia o Sclerosi Sistemica, in base all’ entità dell’ interessamento cutaneo, viene distinta in una forma limitata caratterizzata da esordio graduale, fenomeno di Raynaud di lunga durata, interessamento della cute delle dita, degli avambracci e del viso. Frequente in questa entità l’ ipertensione arteriosa polmonare mentre è raro l’interessamento renale e di moderata entità la fibrosi polmonare. La forma diffusa invece ha più spesso un esordio brusco con ispessimento cutaneo esteso a tutto il corpo e un coinvolgimento più precoce degli organi interni. Nel 15% dei casi è presente interessamento delle arterie renali - Sito Internet : www.Gpini.it  
   
   
LOMBARDIA.CITTÀ SALUTE, CONVOCATO 30/6 TAVOLO PER DECIDERE  
 
 Milano, 18 giugno 2012 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha convocato per la mattina del 30 giugno la riunione del Tavolo istituzionale in cui dovrà essere presa la decisione definitiva sulla scelta dell´area nella quale localizzare la Città della Salute. Partecipanti a questo Tavolo sono i sindaci di Milano Giuliano Pisapia e Sesto San Giovanni Monica Chittò, i presidenti dell´Istituto dei Tumori, Giuseppe De Leo, e dell´Istituto Neurologico Besta, Alberto Guglielmo, oltre al ministero della Salute e alla stessa Regione. L´incontro fa seguito ai lavori del Tavolo istituzionale riunitosi il 29 maggio scorso e alla richiesta del Comune di Milano di posticipare la data di convocazione del nuovo e decisivo incontro dal 15 al 30 di giugno.  
   
   
TORINO: AL MAURIZIANO LAVORI PER 15 MILIONI ENTRO IL 2014  
 
Torino, 18 giugno 2012 - Comporteranno un investimento di quasi 15 milioni di euro i lavori in programma all´ospedale Mauriziano di Torino, che saranno eseguiti entro il 2014. Per la nuova Rianimazione saranno impiegati 2 milioni 250mila euro, già finanziati dalla Regione, mentre per Endoscopia digestiva si prevede una spesa di 900mila euro, pagata per circa metà dalla Regione e per la restante parte dall´azienda ospedaliera. La spesa per il nuovo reparto di Ematologia ammonta invece a 900mila euro e sarà coperta in parte dalla Compagnia di San Paolo e in parte dall´associazione Aipe. Sei milioni di euro serviranno infine per l´adeguamento del gruppo elettrogeno, la ristrutturazione dell´area laboratorio analisi e delle sale parto cesareo. Www.mauriziano.it    
   
   
BUONO SANITARIO: LA RIPARTIZIONE DELLE SOMME TRA I 55 DISTRETTI DELLA SICILIA  
 
Palermo, 18 giugno 2012 - Sara´ pubblicato a giorni sul portale della Regione Siciliana (link dipartimento famiglia e politiche sociali) la tabella di riparto e il relativo decreto dirigenziale che assegna 26 milioni di euro del buono socio sanitario ai 15 mila 975 richiedenti dei 55 distretti della Sicilia. L´assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, ha proceduto all´emissione dei mandati di pagamento di queste somme che sono state stanziate dal Fondo Nazionale della non Autosufficienza ai quali si aggiungeranno 2 milioni di euro del cofinanziamento regionale. Nello specifico, il 42% delle somme stanziate pari a euro 10 milioni e 933 mila sono state assegnate ai 6617 richiedenti dei 10 distretti della provincia di Palermo; 3 milioni e 924 mila euro pari al 15% andranno ai 2411 richiedenti dei 9 distretti di Catania; oltre 2 milioni e 800 mila euro (10,79%) sono stati assegnati ai 1725 richiedenti dei 7 distretti di Agrigento; 2 milioni e 550 mila euro (9,80%) andranno ai 1567 richiedenti degli 8 distretti di Messina; ai 4 distretti di Siracusa sono destinati 1 milione e 463 mila euro (5,62%) per 899 richiedenti; agli 843 richiedenti dei 6 distretti di Trapani andranno 1 milione e 372 mila euro (5,27%); 1 milione 363 mila euro (5,24%) sono destinati agli 838 richiedenti dei 4 distretti di Caltanissetta; 831 mila euro (3,19%) andranno ai 511 richiedenti dei 4 distretti di Enna; ai 463 richiedenti dei 3 distretti di Ragusa sono destinati 753 mila euro (2,89%). La somma di 26 milioni di euro, e´ stata ripartita fra i 15.975 assistiti dell´isola a cui andranno 1.627,54 euro a cui va aggiunta l´ulteriore somma di circa 125 euro quale quota della ripartizione dei 2 milioni di euro del cofinanziamento regionale. Il buono socio sanitario e´ stato erogato per il 50% per acquisti di ausili e presidi non previsti nel nomenclatore sanitario e per il 50% come buono di servizio (voucher). Si tratta di una sorta di assegno che ogni nucleo familiare potra´ utilizzare per pagare prestazioni professionali destinate alle persone non autosufficienti come il trasporto, gli assistenti sociali o gli ausiliari.  
   
   
TONDO, SOSTEGNO REGIONE A RIQUALIFICAZIONE OSPEDALE MAGGIORE TRIESTE  
 
Trieste, 18 giugno 2012 - "L´amministrazione regionale è impegnata in un percorso di riqualificazione delle proprie strutture ospedaliere, che comprende il Maggiore di Trieste, punto di eccellenza non solo della città o della provincia ma di tutto il Friuli Venezia Giulia. Era nostro dovere finanziare questo investimento importante perchè questa città merita di avere un ospedale che non solo è storicamente legato alle proprie radici ma che possa guardare verso il futuro". Lo ha detto il 14 giugno il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, al termine del sopralluogo compiuto al vecchio ospedale Maggiore, per constatare lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione. Nella visita Tondo era accompagnato dai vertici dell´azienda ospedialiero-univesitaria "Ospedali riuniti" di Trieste, con il direttore generale Francesco Cobello, il direttore sanitario Giampaolo Canciani e quello amministrativo Marino Nicolai, presenti tra gli altri il consigliere regionale Bruno Marini e il consigliere comunale Giovanni Coloni. Le opere previste sono ormai a buon punto: sono completati per oltre 2/3 gli interventi allo storico quadrilatero, originariamente costruito tra il 1833 e il 1841. A fine anno è attesa la fine della realizzazione, su via Gatteri, del polo ad alta tecnologia. Edificio questo su tre piani, dove troveranno posto sale operatorie per day surgery, con annesse degenze, radiodiagnostica, radioterapia, terapia intensiva e primo soccorso. 55 i milioni impiegati. Risorse che vengono dallo Stato (43 milioni) e dalla Regione (12). "Tutto questo permetterà di liberare le attività attualmente ospitate nel lato di via Pietà del quadrilatero stesso, l´unico che rimane da ristrutturare", ha spiegato Cobello. Spesa ipotizzata dal progetto del 2004, una trentina di milioni. Compresa la sistemazione dei due ettari di parco interno, che si vuole restituire alla città. "Quando si è dovuto trovare le risorse per sostenere il nostro sistema sanitario, lo si è sempre fatto, con amministrazioni di qualsiasi colore politico. Qui lo si farà anche in futuro", ha promesso il presidente con delega alla salute e alle politiche sociali, commentando che "qui si vede che il denaro pubblico è speso, ed è giusto che i cittadini lo sappiano". Nell´occasione Tondo non ha mancato un accenno alla riforma della sanità, che "al di là del numero di aziende produrrà qualche risultato anche in termini di riordino delle specialità. Punti nascita, rete dell´emergenza, piano oncologico sono temi che si concretizzeranno con la riforma", ha precisato, aggiungendo che "bisogna avere il coraggio di mettere mano al sistema ragionando su una sanità a respiro regionale. Non perché c´è qualcosa che va male ma perché le cose continuino ad andare bene. Non c´è nessuna logica di risparmio, abbiamo l´obbligo di mettere il sistema in sicurezza creando condizioni di sostenibilità mentre la società invecchia, cresce la richiesta di prestazioni ad alta tecnologia, aumenta il costo dei farmaci". "Ero a conoscenza che il Maggiore è un grande cantiere, non immaginavo tanto", ha dal canto suo commentato Bruno Marini. "Come terza commissione del Consiglio regionale siamo molto attenti ai lavori di ristrutturazione e di riqualificazione dei presidi sanitari del Friuli Venezia Giulia. Preannuncio che ritornerò con i miei colleghi perché credo che interventi di questo genere debbano essere conosciuti anche dal Consiglio perché ogni riforma ha bisogno di gambe che la sostengano".  
   
   
ITALIA LONGEVA SI PRESENTA AD ANCONA. L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SPACCA..  
 
Ancona, 18 giugno 2012 - “Le Marche hanno voluto fortemente dare vita a Italia Longeva. Abbiamo spinto il Ministero della Salute, allora guidato dal ministro Fazio, a collaborare in maniera decisa e determinata su questo sentiero che per noi è strategico. Volevamo trasformare la minaccia dell’invecchiamento nella regione con la più alta speranza di vita in Italia, in una grande opportunità, puntando sulla longevità attiva ovvero sull’autonomia dell’anziano o, meglio, del longevo”. Lo ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, il 14 giugno nel suo intervento alla presentazione di Italia Longeva ad Ancona. “Al primo punto di questa strategia – ha detto - c’è l’Inrca. Una risorsa che si stava perdendo, dopo anni di commissariamento, e che non veniva qualificata come avrebbe potuto. L’inrca è l’unico centro italiano specializzato sui temi dell’invecchiamento. Sono state quindi reperite le risorse per la realizzazione della nuova sede che sarà anche quella di Italia Longeva. La gara per l’assegnazione dei lavori si è conclusa, c’è una graduatoria che in questo momento è al vaglio per la verifica dei requisiti di autocertificazione. Andremo a breve all’aggiudicazione e presto potranno partire lavori che dovranno essere completati entro fine 2014”. Spacca ha sottolineato come il tema della longevità non è solo di carattere sanitario, ma riguarda gli stili di vita, nuovi modelli di comportamento che potranno definire altri progetti innovativi per far fronte alle esigenze degli anziani. “Il sistema produttivo regionale – ha aggiunto - è chiamato a raccolta per partecipare alla riflessione su questa nuova fascia di bisogni e definire prodotti e servizi che possono aiutare il longevo a vivere meglio e più autonomamente. E’ stato quindi avviato, accanto al nuovo Inrca, il progetto regionale della casa intelligente, che si collega a tutto il network internazionale delle conoscenze sul tema dell’anziano. Accanto al network si costituisce un laboratorio che adatta le conoscenze per realizzare dei prototipi che vengono poi sperimentati, in un sistema di housing sociale, direttamente dagli stessi anziani”. “Grandi opportunità – ha aggiunto Spacca – sono poi offerte dall’Europa. Attraverso Svim la Regione Marche partecipa a un progetto transnazionale che coinvolge altri quattro Paesi europei (Finlandia, Turchia, Francia e Regno Unito) e di cui l’Inrca è partner. Siamo inoltre riusciti a ottenere l’inserimento nel bando nazionale sui distretti industriali di quello sulla longevità attiva e nel prossimo bando sulle smart city una sezione sarà dedicata proprio a questo tema”.  
   
   
PROGETTO DREAMING: TELEMEDICINA ELEVA QUALITÀ VITA ANZIANI  
 
Trieste, 18 giugno 2012 - L´utilizzo a domicilio di nuove apparecchiature e tecnologie di facile uso per la telemedicina e il telecontrollo di parametri vitali (quali pressione arteriosa, glicemia, etc.) ma anche di situazioni ambientali (attraverso il posizionamento di sensori di fumo o gas) consente alle persone più anziane e fragili di rimanere più a lungo nella propria abitazione, con una migliore qualità di vita ed un rafforzato senso di protezione e di sicurezza, e parallelamente di ridurre i ricoveri impropri in ospedale e quelli permanenti in casa di risposo. E´ questo il risultato di quattro anni di sperimentazione condotta in sei diversi Paesi Europei (Italia, Germania, Danimarca, Svezia, Spagna, Estonia) nell´ambito del progetto sperimentale "Dreaming", finanziato dall´Unione Europea, che ha coinvolto complessivamente 350 persone, di cui 60 a Trieste, unica sede italiana. E proprio Trieste, città scelta grazie alla ventennale esperienza maturata nel campo della teleassistenza e del telecontrollo dalla locale Azienda per i servizi sanitari, grazie alla collaborazione con Tesan-televita, attraverso le sue centrali operative, si è svolto il 14 giugno il convegno conclusivo del progetto, che ha visto la partecipazione nel salone di rappresentanza della Regione di tutti i diversi partner dell´iniziativa. "Poter attingere a fondi comunitari per offrire maggiori servizi ai nostri cittadini è da considerare una virtuosità", ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, anche nella veste di assessore alla Salute, ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia considerata una delle regioni italiane ove migliore è l´offerta sanitaria. "Ciò nonostante - ha aggiunto Tondo - abbiamo il dovere di migliorare, di non sprecare nemmeno un euro". Da qui la volontà di rivedere l´assetto del sistema, per continuare a rendere sostenibili i servizi in un quadro di crescenti bisogni di salute, legati proprio all´invecchiamento della popolazione, oltre che all´impiego di tecnologie sempre più importanti e costose. Come ha spiegato Paolo Da Col, responsabile del progetto per conto dell´Azienda sanitaria triestina, "le evidenze ottenute sono incoraggianti e ci stimolano a mettere a disposizione queste moderne tecnologie (il cui costo in questi quattro anni si è dimezzato) di sempre più anziani, per sostenerne la vita indipendente e la socializzazione. Il progetto è stato condotto secondo i più rigorosi criteri scientifici. Le persone coinvolte sono state suddivise in due gruppi: tutti nel periodo di osservazione hanno ricevuto cure personalizzate e di alta qualità, ma solo la metà di essi (gruppo di intervento) è stata dotata delle attrezzature che si volevano sperimentare, mentre l´altra metà ha fatto parte del gruppo di controllo. "I dati - ha indicato Da Col - dimostrano che le tecnologie hanno effetti assai positivi sul benessere generale. Gli anziani soli possono rimanere di più a casa, in sicurezza, perché sono controllati facilmente a distanza. E dunque ricorrono di meno non solo all´ospedale, ma anche al medico di famiglia, al 118, al pronto soccorso. E allontanano la prospettiva della casa di risposo". Ma a beneficiarne. È stato rilevato, sono anche gli stessi operatori sanitari, con una crescita professionale al passo con l´evoluzione tecnologica. Al convegno, introdotto e moderato da Marco d´Angelantonio, project manager, sono intervenuti tra gli altri gli assessori alle politiche sociali della Regione Veneto, Remo Sernagiotto, e del Comune di Trieste, Laura Famulari, e il direttore generale dell´Azienda sanitaria triestina Fabio Samani. Per info www.Dreaming-project.org    
   
   
L´AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO: UN SUPPORTO ALLE PERSONE FRAGILI A ROVERETO LA FIRMA DEL PROTOCOLLO FRA PROVINCIA E TRIBUNALE PER L´APERTURA DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO  
 
Trento, 18 giugno 2012 - Prima c´era l´interdizione e l´inabilitazione, ora c´è l´Amministrazione di sostegno. Con la legge provinciale 4/2001 (Disposizioni per la promozione e diffusione dell´amministrazione di sostegno e tutela delle persone fragili) per le persone prive, in tutto o in parte, di autonomia o della capacità di provvedere ai propri interessi, è cambiato tutto. Al posto del tutore o curatore, che decideva ogni cosa in nome e per conto della persona oggetto d´interdizione giudiziaria, l´amministratore di sostegno (Ads): una figura nuova, meno "invasiva" e più rispettosa del diritto all´autodeterminazione (fin quando possibile) delle persone. A Rovereto, dove stamane è stato firmato nella Sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto un protocollo d´intesa fra la Provincia autonoma di Trento e il Tribunale ordinario di Rovereto per l´istituzione di uno sportello informativo, ne hanno bisogno circa 700 persone. "Non solo soggetti affetti da varie patologie fisiche o psichiche - spiega il presidente del Tribunale roveretano Corrado Pascucci - ma anche alcolisti, persone prese dalla compulsione del gioco o dipendenti da sostanze stupefacenti, ma anche persone che in previsione di una propria eventuale futura incapacità chiedono di designare una persona a cui affidare la tutela dei propri interessi". A firmare per la Provincia il protocollo l´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi: "L´istituzione dello sportello è un esempio, di cui andiamo orgogliosi, di collaborazione tra istituzioni dello Stato e Provincia in un momento in cui siamo obbligati a ripensare il welfare, mantenendo però al primo posto l´impegno a garantire il benessere delle persone in difficoltà e delle famiglie". Lunedì 18 giugno, alle ore 16, presso la Sala Rosa della Regione, in piazza Dante a Trento, analogo protocollo sarà firmato per l´istituzione del punto informativo per l´Ads presso il Tribunale di Trento. L´intesa sottoscritta il 14 giugno fra l´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e il presidente del Tribunale ordinario di Rovereto, Corrado Pascucci, si pone alcuni obiettivi: promuovere, far conoscere e diffondere l’amministrazione di sostegno a tutela delle persone fragili nel territorio provinciale; fare in modo che il Punto informativo presso i Tribunali sia, nell’ambito delle politiche di welfare destinate ai residenti in Trentino, anche di supporto all’attività giudiziale; reperire amministratori di sostegno, in particolare qualora la famiglia della persona fragile non sia in grado di offrire disponibilità; fornire agli amministratori di sostegno un supporto permanente per orientarsi negli ambiti che richiedono competenze specifiche. Ad illustrare tali finalità, tempi e modalità operative del punto informativo di Rovereto anche il presidente dell´Ordine degli avvocati di Rovereto avvocato Mauro Bondi, il dirigente del Servizio politiche sociali e abitative della Provincia Luca Comper e l´avvocato Massimo Zanoni, presidente dell´associazione "Comitato per l´amministratore di sostegno in Trentino". L’amministrazione di Sostegno è una misura personalizzata di tutela, tendente a conservare il più possibile la capacità di agire della persona, prevedendo una forma di supporto esclusivamente per le funzioni che l’individuo non può compiere autonomamente. Gli amministratori di sostegno sono persone che volontariamente si mettono a disposizione per “affiancare” persone deboli e fragili, in tutto o in parte prive di autonomia o di capacità di provvedere ai propri interessi. Accompagnandole, quindi, piuttosto che precludendone radicalmente la capacità di agire, adottando flessibilità anziché rigidità, verso persone che non sono in grado (talvolta anche solo temporaneamente) di autogestire in equilibrio la propria vita. L’attivazione dei due punti informativi presso i Tribunali di Trento e di Rovereto faranno da “base” per gli amministratori di sostegno, offrendo loro un supporto permanente per orientarsi negli ambiti che richiedono competenze specifiche. Un luogo fisico di riferimento (i locali sono concessi in comodato gratuito dalle due sedi giudiziarie) dove poter avere colloqui diretti, o dal quale ottenere risposte al telefono o inviando una mail. Gli sportelli, che saranno operativi a partire dai prossimi giorni, saranno gestiti dall’Associazione “Comitato per l’Amministratore di sostegno in Trentino”, nata nel 2008. Il Comitato, a cui la Giunta provinciale ha già approvato un progetto sperimentale, ha attivato uno sportello informativo anche a Trento (in piazza Santa Maria Maggiore n. 7, aperto il martedì dalle 11 alle 13), di supporto agli amministratori di sostegno, alle famiglie ed agli enti interessati. "L´amministratore di sostegno - ha spiegato oggi il presidente dell´associazione, l´avvocato Massimo Zanoni - non è un accompagnatore, va inteso piuttosto come una figura di integrazione dell’autonomia della persona, nella consapevolezza di quali sono i limiti ma anche le opportunità. La legge che lo prevede non è per gli addetti ai lavori ma per le famiglie; i territori, le amministrazioni locali e il terzo settore si sono integrati per far dunque conoscere questa figura: lo sportello da solo non basta, la conoscenza passa anche attraverso attività di informazione e sensibilizzazione del territorio. Lo sportello risponde anche all´esigenza di supportare quel volontariato moderno, adulto e innovativo, costituito da diversi professionisti competenti quali bancari, avvocati, assistenti sociali, commercialisti che si renderanno disponibili ad entrare nell´elenco provinciale, ora in via di costituzione, degli amministratori di sostegno". Trattandosi di una nuova figura (anche se la sua introduzione nel nostro ordinamento risale ad alcuni anni orsono con l´approvazione della legge nazionale 9 gennaio 2004 n. 6), ciò che occorre dunque fare ora è dare il massimo dell´informazione, promuoverne la conoscenza presso la cittadinanza. A tale scopo è stata stampata anche una "Guida all´amministrazione di sostegno in Trentino" - consultabile anche online sul sito www.Trentinosociale.it e nella quale c´è veramente tutto quello che c´è da sapere, spiegato in modo semplice e chiaro - frutto del lavoro interprofessionale svolto dal Tavolo per la promozione dell´Ads che ha coinvolto soggetti istituzionali diversi: Provincia, Tribunali di Trento e Rovereto, Ordine regionale degli avvocati, Ordine regionale degli assistenti sociali ed alcuni enti del privato sociale. Un´occasione per saperne di più, promossa dall´associazione, è anche l´incontro che si terrà il 21 giugno prossimo alle ore 20.30 presso il Centro pastorale Beata Giovanna in via Conciatori 6 a Rovereto. Fondamentale sarà però anche - come ha detto Pascucci - formare sia i volontari che gestiranno il punto informativo sia gli stessi amministratori di sostegno. Resta ancora da attivare la polizza assicurativa per gli stessi Ads: "Sarà operativa nei prossimi mesi - ha assicurato il dirigente del Servizio politiche sociali ed abitative Luca Comper - e presto sarà costituito anche l´elenco". Si è detto che l´amministratore di sostegno è figura di supporto per le persone fragili, ma fragili - ha fatto notare il presidente dell´Ordine degli avvocati di Rovereto, Mauro Bondi - tali persone lo sono anche sotto il profilo dei propri diritti: "Anche per l´Ads potrebbe accadere di prevaricare tali diritti, e dunque anche gli avvocati, che pure andrebbero specificamente formati, entrano in gioco".  
   
   
ABRUZZO: MISURE PER CURARE DETENUTI AFFETTI DA HIV  
 
Pescara, 18 giugno 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Prevenzione colletiva, Luigi De Fanis, ha recepito l´intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata tre Regioni e Governo, sugli interventi di contrasto all´infezione da Hiv negli Istituti di pena. L´accordo, tra gli altri interventi, contempla a carico del Ssn: azioni stabili e continuative di consulenza infettivologica e multiprofesionale in tutti gli Istituti di pena, la reiterazione del test di screening Hiv fino ad un tasso di esecuzione di almeno il 60 per cento in ogni Istituto; l´offerta, in caso di accertata sieropositività, di livelli diagnostici non inferiori a quelli offerti esternamente; terapie Arv, distribuzione di farmaci e contolli ematochimici, virologici e immunologici. "In considerazione del fatto che le funzioni sanitarie negli Istituti di pena sono state affidate alle Asl - ha spiegato l´assessore De Fanis, è necessario garantire una serie di azioni volte a superare i principali problemi e le attuali disomogeneità nell´assistenza e cura della persona sieropositiva per Hiv. Nello specifico, l´assistenza dei detenuti con infezioni da Hiv può essere guidata da unità operative di malattie infettive del territorio dove insiste ogni singolo istituto penitenziario". Molti dei detenuti risultano già affetti da patologie infettive al loro ingresso in carcere. Non può però essere sottovalutata la possibilità che fattori quali l´eccessivo affollamento, l´inadeguatezza delle strutture che si riflette sulla possibilità di osservare correttamene le norme igienico-sanitarie e la carenza di politiche sanitarie realmente efficaci possano favorire la diffusione delle infezioni all´interno degli stessi Istituti.  
   
   
VERCELLI. DISABILITY MANAGER A SERVIZIO DEI CITTADINI  
 
Vercelli, 18 giugno 2012 - Il Comune di Vercelli ha introdotto la figura professionale del disability manager, che ha il compito di raccogliere le istanze dei cittadini disabili e delle loro famiglie, di elaborare reti, servizi e soluzioni per sostenere i disabili nella vita quotidiana, con azioni che favoriscano l’accessibilità urbanistica e ai servizi, evitando ogni forma di discriminazione. Si richiede quindi la collaborazione degli stessi cittadini nell’inviare segnalazioni, foto e suggerimenti all’indirizzo di posta elettronica riccardo.Heinz@comune.Vercelli.it , oppure telefonando al numero 0161/596366, o consegnando la scheda di segnalazione presso l’Urp, in piazza Municipio 4, a Vercelli. Www.comune.vercelli.it/cms/it/disability-manager.html?itemid=602    
   
   
VIAGGIO TRA I CAPOLAVORI DI UN SECOLO D’ORO  
 
Arezzo, 18 giugno 2012 – “Ho sempre pensato ad Arezzo come a una Rosa dei Venti, come a uno strumento di precisione che indica, ai quattro punti cardinali, le direttrici di quella stagione delle arti che i manuali chiamano Rinascimento”. Lo scrive Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani nonché presidente del comitato scientifico del progetto Piccoli Grandi Musei, che con la sua Viii edizione, presentata oggi ad Arezzo, approda in questo spettacolare angolo di Toscana, autentico museo diffuso, crocevia della creatività tardo-medievale. Rinascimento in terra d’Arezzo (22 giugno – 18 novembre 2012) è appunto il titolo del vasto itinerario espositivo che include capoluogo e i comuni della Val di Chiana. Luoghi, come si sa, dove molti dei grandi maestri del Quattrocento sono nati o hanno a lungo operato: Beato Angelico, Piero della Francesca, Bartolomeo della Gatta, Luca Signorelli, Donatello, Neri di Bicci, Michele da Firenze, Andrea della Robbia, Sansovino, Filippo Lippi. Luoghi dove, tutt’oggi, si concentrano tanti loro capolavori: Madonne con bambino, compianti, assunzioni della Vergine, annunciazioni, santi, profeti. Un territorio disseminato di polittici, pale, tondi e lunette, dipinti e sculture, miniature e maioliche portatrici di quella straordinaria rivoluzione delle forme e del colore che fu il Rinascimento. ‘Se si vuole davvero capire quella lontana stagione occorre venire qui’, annota ancora Paolucci nel catalogo Polistampa (€ 28) curato da Liletta Fornasari e Paola Refice. Promosso dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal 2006 il progetto Pgm è sostenuto dalla Regione Toscana e ha coinvolto istituzioni e locali, diocesi e i maggiori musei del territorio. Ha finanziato nuovi allestimenti espositivi, spalancato chiese ricche di pitture, aperto per la prima volta palazzi prestigiosi, ottenuto ritorni importanti. Il Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna di Arezzo esporrà ad esempio il famoso trittico Marsuppini di Filippo Lippi, un tempo del monastero di S. Bernardo oggi dei Musei Vaticani. E’ una delle molte tappe di un lungo viaggio nel panorama artistico di quel secolo mitico. Oltre al Museo Nazionale, Arezzo offre la Fraternita dei Laici, il Museo Diocesano, la chiesa di San Francesco (Storie della vera Croce di Piero della Francesca), la cattedrale (fonte battesimale di Donatello e ceramiche di Andrea della Robbia), la badia delle Sante Flora e Lucilla. Risalendo la Val di Chiana il progetto conduce a Castiglion Fiorentino (Collegiata e Museo della Pieve di S. Giuliano e Pinacoteca Comunale), a Lucignano (Museo Comunale), a Cortona, patria di Signorelli (Museo dell’Accademia Etrusca –Maec e Museo Diocesano). “E’ un percorso che può anche essere fatto al contrario, da Cortona ad Arezzo”, commenta Paolucci, “Resta comunque un vero gioco degli specchi, una scintillante sciarada di opere che è bello scoprire e collegare l’una all’altra nel loro dispiegamento armonioso”. “Piccoli Grandi Musei", aggiunge Jacopo Mazzei, presidente di Ente Cassa, “è un esercizio della memoria che ci stimola a dare il nostro piccolo o grande contributo per far sì che questo imperdibile patrimonio storico e culturale sia messo al riparo dagli insulti del tempo e dai danni prodotti dall’uomo e dagli eventi naturali”. Pgm organizza anche numerose iniziative collaterali e visite guidate sia a piedi che in pullman. Tutti i luoghi del programma sono visitabili con il Pass Pgm che dà diritto a sconti sull’ingresso e a varie agevolazioni. Info e prenotazioni: Sigma Csc, 055.2340742 , prenotazioni@cscsigma.It  Il progetto è patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Collaborano, tra gli altri, Soprintendenza, Provincia e Diocesi di Arezzo, Fraternita dei Laici. Main sponsor Banca Etruria. Sponsor tecnici Estra S.p.a., Valdichiana Outlet Village, Aeroporto dell’Umbria – Perugia ‘S. Francesco d’Assisi’