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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Luglio 2010
ENERGIA: APPROVATI CONTO ENERGIA E LINEE GUIDA SAGLIA, “PASSO IN AVANTI STRATEGIA ENERGETICA DA RINNOVABILI”  
 
 Roma, 12 luglio 2010 - Approvati dalla Conferenza Stato–regioni–enti Locali il Conto Energia e le Linee Guida amministrative per le fonti rinnovabili. Entrambi i provvedimenti sono stati predisposti dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Ambiente. «Il Conto Energia e le Linee Guida, attesi da tempo dagli operatori del settore, danno una spinta decisiva alla strategia di sviluppo delle fonti rinnovabili delineata dal Governo. Favoriscono l’innovazione in un settore fondamentale per la ripresa e la competitività del Paese e consentono, inoltre, l’armonizzazione e la semplificazione delle procedure nazionali e regionali», ha commentato l’on. Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, in merito all’approvazione dei provvedimenti. Il nuovo Conto energia per l’energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici a partire dal 2011 opera una riduzione degli incentivi che si traduce in un vantaggio per il consumatore. Infatti grazie al contenimento degli oneri di sistema, questi non andranno a gravare più sul conto finale della bolletta elettrica. Il decreto riconosce sull’energia prodotta una tariffa incentivante fissa e garantita per 20 anni a partire da quando l’impianto entra in esercizio a cui può accedere chiunque (persone fisiche, giuridiche, soggetti pubblici, condomini). Per gli impianti che entrano in esercizio nel 2012 e nel 2013 le tariffe saranno decurtate del 6% ogni anno. Per gli anni successivi si provvederà con un nuovo decreto. La riduzione, inoltre, è contenuta per i piccoli impianti e più marcata per i grandi impianti. Questo è possibile grazie ai progressi della tecnologia e alla riduzione dei costi dei pannelli. Il provvedimento offre largo spazio all’innovazione tecnologica, con particolare attenzione al fotovoltaico a concentrazione, alle installazioni con sistemi di accumulo e a quelle ad alta integrazione architettonica. L’obiettivo è orientare verso una maggiore efficienza complessiva. Con il sostegno al fotovoltaico si attende di raggiungere gli obiettivi stabiliti per il 2020 in sede comunitaria (potenza fotovoltaica dagli attuali 1350 Mw fino a 8.000 Mw). Le Linee Guida nazionali riguardano l´Autorizzazione Unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è definire modalità e criteri unitari sul territorio nazionale per assicurare uno sviluppo ordinato sul territorio delle infrastrutture energetiche. Con le Linee Guida vengono fornite regole certe che favoriscono gli investimenti e consentono di coniugare le esigenze di crescita e il rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Sono state predisposte dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’ambiente e con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Le Regioni e gli Enti Locali – a cui oggi è affidata l’istruttoria di autorizzazione – dovranno recepire le Linee guida entro i 90 giorni successivi alla pubblicazione del testo. Schede: Linee Guida Fonti Rinnovabili: Scheda Recante I Principali Contenuti 1) Sono dettate regole per la trasparenza amministrativa dell’iter di autorizzazione e sono declinati i principi di pari condizioni e trasparenza nell’accesso al mercato dell’energia; 2) Sono individuate modalità per il monitoraggio delle realizzazioni e l’informazione ai cittadini; 3) È regolamentata l’autorizzazione delle infrastrutture connesse e, in particolare, delle reti elettriche; 4) Sono individuate, fonte per fonte, le tipologie di impianto e le modalità di installazione che consento l’accesso alle procedure semplificate (denuncia di inizio attività e attività edilizia libera); 5) Sono individuati i contenuti delle istanze, le modalità di avvio e svolgimento del procedimento unico di autorizzazione; 6) Sono predeterminati i criteri e le modalità di inserimento degli impianti nel paesaggio e sul territorio, con particolare riguardo agli impianti eolici (per cui è stato sviluppato un allegato ad hoc); 7) Sono dettate modalità per coniugare esigenze di sviluppo del settore e tutela del territorio: eventuali aree non idonee all’installazione degli impianti da fonti rinnovabili possono essere individuate dalle Regioni esclusivamente nell’ambito dei provvedimenti con cui esse fissano gli strumenti e le modalità per il raggiungimento degli obiettivi europei in materia di sviluppo delle fonti rinnovabili.  
   
   
ENERGIA: ACCORDO REGIONE-TERNA PER NUOVO ELETTRODOTTO IN SICILIA  
 
Palermo, 12 luglio 2010 - E´ stato sottoscritto l’ 8 luglio a Palermo, a Palazzo d´Orleans, il protocollo fra Regione siciliana e Terna, per la realizzazione del nuovo elettrodotto a 380 kV Paterno´-pantano - Priolo, nelle province di Catania e Siracusa. A firmare l´intesa, Pier Carmelo Russo, assessore regionale all´Energia e ai servizi di pubblica utilita´ e Luigi Roth, presidente di Terna,la societa´ responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale dell´alta tensione. Il nuovo elettrodotto attraversera´ le province di Catania e Siracusa, l´oasi del Simeto e nove comuni: Motta Santa Anastasia, Paterno´, Augusta, Belpasso, Catania, Carlentini, Melilli e Priolo Gargallo. Una porzione di territorio all´interno della quale e´ stato individuato il tracciato della nuova linea elettrica, quale scelta condivisa con la Regione e gli enti locali interessati dal passaggio della nuova infrastruttura. L´infrastruttura, per la quale sono stati stanziati da Terna 183 milioni di euro, avra´ una lunghezza di 63 chilometri, ai quali si aggiungeranno circa 20 chilometri di raccordi aerei alla rete esistente e circa 31 chilometri di cavo interrato. E´ prevista, inoltre, la realizzazione della nuova stazione elettrica di Pantano. Il piano di Terna prevede investimenti in Sicilia per circa il 20% del totale nazionale (1 miliardo di euro sui 7 miliardi destinati all´intero Paese). Per l´assessore Russo grazie alla nuova rete "ci saranno forti benefici per il sistema elettrico dell´area. Il trasferimento dell´energia, attraverso reti ad altissima tensione, sara´ certamente piu´ sicuro e piu´ rapido, e i soggetti cosiddetti ´energivori´, in particolare le imprese, potranno disporre di una fornitura piu´ costante e coerente rispetto alle esigenze della produzione". "Vantaggi anche dal punto di vista ambientale - ha proseguito l´assessore -. Con il nuovo elettrodotto, infatti, saranno demoliti 155 chilometri di linee elettriche aeree obsolete (di cui piu´ di 15 chilometri nei Sic, siti di interesse comunitario, presenti nell´area), liberando 300 ettari di territorio che equivalgono a 750 campi da calcio, e recuperando materiale (acciaio, alluminio, vetro, calcestruzzo) per oltre 6000 tonnellate". Russo si augura che l´investimento di Terna avvii un percorso di bonifica complessiva di tutte le aree del territorio". "Il completamento dell´anello interno - ha detto il presidente di Terna, Luigi Roth - assicurera´ la compensazione della fornitura di energia, a seconda dei periodi di maggiore e minore richiesta". "La firma di oggi - ha aggiunto - insieme al provvedimento, che da´ l´avvio ai lavori della linea elettrica "Sorgente-rizziconi" che colleghera´ la Sicilia alla Calabria, rappresenta un ulteriore investimento con l´obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilita´ del servizio elettrico in una regione strategica del sud Italia, nel rispetto dell´ambiente".  
   
   
LOMBARDIA: PRIMI IN EUROPA PER RISPARMIO ENERGIA RILASCIATE 300.000 CERTIFICAZIONI, PIU´ DEGLI STATI DELLA UE PIANO GREEN ECONOMY DA 1 MLD PER DISINQUINARE ANCORA L´ARIA  
 
Milano, 12 luglio 2010 - "Dal prossimo periodo invernale i provvedimenti di Regione Lombardia comporteranno una riduzione permanente di circa il 25-30% di emissioni di Pm10 sia da traffico sia da riscaldamento". La previsione è dell´assessore alla Qualità dell´ambiente di Regione Lombardia, Marcello Raimondi, intervenuto il 9 luglio al convegno scientifico su "Tossicità del particolato atmosferico e marker molecolari di rischio", organizzato da Polaris all´Università degli Studi di Milano Bicocca. Cifre alla mano, Raimondi ha mostrato come la Lombardia, pur in una condizione geoclimatica tra le più sfavorevoli per la dispersione degli inquinanti atmosferici, mostra da anni una dinamica virtuosa: "La Lombardia - ha detto Raimondi - continua a crescere, sia come popolazione sia come Pil, mentre migliora costantemente la qualità dell´aria". Il miglioramento ("che deve proseguire intensamente", ha chiarito Raimondi) è dovuto all´insieme delle politiche messe in campo da Regione Lombardia in questi anni: limitazioni del traffico, soglie di emissione degli impianti molto più rigorose dei limiti di legge europei e italiani, divieto dell´uso della legna in stufe e camini obsoleti, sostituzione di vecchi veicoli e rinnovamento del parco circolante. "Due dati, in particolare - ha sottolineato l´assessore - collocano la Lombardia ai vertici della classifica mondiale: il primo è la vastità dell´area critica cosiddetta A1, soggetta agli interventi più incisivi, che è la più vasta Low Emission Zone d´Europa (209 comuni, 4,5 milioni di abitanti, 2600 kmq); il secondo dato eccezionale è il numero di certificazioni energetiche effettuate sul nostro territorio: 300.000, superiore addirittura non solo ad ogni altra regione ma anche ad ogni Stato europeo". Senza contare che la rete di centraline di rilevazione della qualità dell´aria "è il triplo di quanto richiesto dalla legislazione europea" (ben oltre 200 centraline tra automatiche, non automatiche e mobili). "Abbiamo abituato i lombardi - ha aggiunto Raimondi - a comportamenti virtuosi, che implicano anche sacrifici. Il risultato è che ogni giorno vengono immesse in atmosfera 2 tonnellate in meno di polveri sottili solo con i provvedimenti sul traffico; e con le limitazioni alla combustione della legna (che attualmente è di 3 milioni di tonnellate annue per usi domestici)contiamo di risparmiare altre 4 tonnellate al giorno". E con il 2010, ha ricordato Raimondi, "abbiamo dato il via a un piano che non credo abbia corrispettivi in enti territoriali d´Europa, il Piano per una Lombardia sostenibile, che fa leva su 1 milliardo di investimenti regionali per sviluppare la green economy, e su altrui 2 miliardi che ragionevolmente ci attendiamo dal mondo produttivo e dalle istituzioni che vorranno seguirci".  
   
   
PROGETTO EUROPEO BIO-EN-AREA: APERTO IL BANDO LA SCADENZA È IL 20 SETTEMBRE 2010, INFORMAZIONI SUL SITO DELL´AGENZIA PROVINCIALE PER L´ENERGIA  
 
Trento, 12 luglio 2010 - Il progetto europeo Bio-en-area, acronimo che sta per “miglioramento delle politiche regionali per la bioenergia e lo sviluppo territoriale”, ha come obiettivo principale l’elaborazione di Piani d´Azione Regionali e/o locali per lo sviluppo e lo sfruttamento delle biomasse (legnose, da rifiuti, da allevamento, ecc.) per la produzione di energia. Il termine di presentazione dei progetti è il 20 settembre 2010. Il budget complessivo del progetto è di 3.160.000 euro ed è cofinanziato con i Fondi Europei di Sviluppo Regionale. Sette sono i partner del progetto, provenienti uno ciascuno dai seguenti Paesi: Italia con l´Agenzia provinciale per l’Energia della Provincia di Trento, Spagna, Irlanda, Svezia, Estonia, Grecia, Slovacchia. Una delle principali attività del progetto è l´individuazione, nelle Regioni Partner, di aree svantaggiate che agiscano come “aree pioniere” nello sfruttamento sostenibile di bio-risorse locali a fini energetici per promuovere, attraverso questa iniziativa, lo sviluppo socio-economico di questi territori. A questo scopo, il progetto prevede l’implementazione di sotto-progetti territoriali all´interno delle Regioni Partner di Bio-en-area. I sotto-progetti saranno selezionati secondo le indicazioni del bando emanato il 16 giugno 2010 sul sito del progetto Bio-en-area ( www.Bioenarea.eu/  ). Ognuno dei sotto-progetti presentati deve coinvolgere almeno tre autorità locali o enti di diritto pubblico, situati nei territori di tre diverse Regioni Partner. Il bando ha una dotazione complessiva di 1.400.000 euro di cui circa 200.000 euro sono riservati per i partecipanti della Provincia autonoma di Trento. Il bando e i documenti necessari per la presentazione delle proposte per i sotto-progetti sono in lingua inglese e sono scaricabili dal sito: www.Bioenarea.eu/  . Maggiori informazioni, anche in italiano, sono disponibili sul sito dell´Agenzia Provinciale per l´Energia (Ape) www.Energia.provincia.tn.it/    
   
   
ALLE IMPRESE TRENTINE ALTRI 4 MILIONI DI EURO PER GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI  
 
Trento, 12 luglio 2010 - Le imprese trentine potranno contare su altri 4 milioni di euro per l’installazione di impianti fotovoltaici. La giunta provinciale ha approvato il 9 luglio una delibera del presidente Lorenzo Dellai in cui si integra il bando per l’assegnazione dei aiuti alle imprese interessate alla produzione in proprio di energia elettrica. Le domande hanno superato largamente le attese, rendendo così insufficiente il budget di 2,5 milioni di euro accantonato nell’ottobre dello scorso anno. La delibera rientra nell’ambito delle iniziative del Fondo europeo di sviluppo regionale. Il numero di domande ha sorpreso (positivamente) i responsabili dell’Agenzia per incentivazione delle attività economiche (Apiae): un centinaio le aziende trentine interessate alla produzione di energia elettrica con l´installazione sui tetti dei propri capannoni di pannelli fotovoltaici. Così i 2,5 milioni di euro destinati a questo tipo di energia pulita sono stati impegnati in pochissimo tempo e assegnati alle prime 20 domande, tanto da spingere i responsabili dell’Apiae a chiedere alla giunta provinciale un’integrazione, così da coprire le altre richieste. La giunta provinciale, con la delibera del presidente Lorenzo Dellai, ha garantito così il fabbisogno di 4 milioni di euro. Il bando per l’incentivazione nelle imprese degli impianti fotovoltaici ha come obiettivo la selezione dei migliori progetti per la produzione di energia presentati da aziende dei settori dell’industria, artigianato, turismo, commercio e cooperazione. Come ricorda le delibera, il bando si inquadra tra le operazioni co-finanziate attraverso il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Fesr 2007-2013 - Obiettivo Competitività Regionale e Occupazione della Provincia autonoma di Trento.  
   
   
ENRGIA ALTERNATIVA NEL FUTURO DELLE TERME EUGANEE  
 
 Abano Terme, 12 luglio 2010 - Il Veneto possiede una grande ricchezza di acque termali, in gran parte nel bacino euganeo, che con la sua estensione di 23 Km quadrati è, a buon diritto, giudicato il più grande al mondo. Un’area sviluppatasi soprattutto grazie al turismo, ma che oggi presenta qualche problema. La scommessa da vincere in un futuro non lontano è, quindi, usare le acque termali non solo a scopo terapeutico, ma anche per produrre energia pulita e a minor costo e dare così nuovo slancio all’economia. A discutere della possibilità di coniugare le tematiche energetiche all’offerta termale in un’ottica di rilancio economico e turistico dell’area euganea si è tenuto ad Abano Terme, per iniziativa dell’ente “Turismo Padova”, l’incontro “Terme Euganee – Una risorsa dal passato al futuro”, le cui conclusioni sono state fatte dall’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Maurizio Conte. Alla discussione sono intervenuti anche il Presidente Turismo Padova Terme Euganee Flavio Manzolini, il Presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto Giuseppe Albertin, il Presidente Sezione Terme e Turismo Confindustria Padova Davide Bresquar e il Vice Direttore Gestione B.i.o.c.e. Aldo Roghel. “La Regione – ha sottolineato l’assessore Conte – ha l’obbligo di dare risposte alle istanze del territorio, che soprattutto in un momento di crisi come questo, chiede di valorizzare la propria qualità e capacità di competere economicamente”. Ma in questo caso come è possibile, si è chiesto Conte: dando ancora una volta a questo territorio la possibilità di valorizzare una sua ricchezza, che è l’acqua termale, nell’ambito delle energie alternative. “Dobbiamo puntare ad un valore aggiunto – ha precisato – da dare ai nostri imprenditori e alla loro capacità imprenditoriale. Ancora una volta la Regione deve essere ente di coordinamento dell’azione che il territorio vuole fare, un’azione di collaborazione tra pubblico e privato per l’utilizzo della risorsa acqua, un’azione – ha concluso Conte -che dovrà garantire quella che è la storia, la produzione, gli aspetti terapeutici, tutti elementi che hanno permesso di valorizzare questo territorio legandolo alla salute e al turismo”  
   
   
ACCORDO PER PARCO EOLICO PORTOSCUSO  
 
Cagliari, 12 Lugliuo 2010 - In dirittura d´arrivo il parco eolico di Portoscuso. L´intesa è stata raggiunta il 9 luglio nel palazzo della Regione a Cagliari, nel corso della Conferenza di servizi presieduta dall’assessore dell´Industria Sandro Angioni. L’atto è stato sottoscritto, oltre che dalla Regione, dal comune di Portoscuso, dal proponente Enel Green Power e da altri soggetti istituzionali fra quali la provincia di Carbonia Iglesias,il parco Geominerario, il Consorzio industriale e la Sovraintendenza ai beni paesaggistici. L’accordo, che è in attesa di esser perfezionato nei prossimi giorni da parte del Ministero dell’Ambiente e del Genio Civile regionale, prevede la realizzazione da parte della società del gruppo Enel di 39 pale eoliche, capaci di assicurare una produzione annua di circa 200 mila chilovattore, con un investimento di oltre 130 milioni di euro. I lavori potrebbero partire già dal mese di ottobre e, entro il 2011, o al più tardi entro il primo semestre del 2012, potrà esser previsto il taglio del nastro inaugurale. Prevista anche la realizzazione di un centro didattico per assicurare una migliore conoscenza delle procedure per la produzione di energia da fonti rinnovabili. "L’intesa raggiunta costituisce il primo passo di un trittico che speriamo di riuscire, almeno nella fase di avvio, a chiudere entro il mese di luglio. Il 19 – spiega l´esponente della Giunta – è fissata l’apertura della Conferenza di servizi relativa alla realizzazione del parco eolico della Portovesme srl, mentre a fine mese sarà la volta dell’esame dell’impianto fotovoltaico della piana di Ottana".  
   
   
PSR SICILIA: CONVEGNO SU ENERGIA RINNOVABILE A LINGUAGLOSSA  
 
Palermo, 12 luglio 2010 - Le misure di diversificazione delle attivita´ non agricole del Piano di sviluppo rurale per la Sicilia 2007/2013 verranno presentate mercoledi´ prossimo a Linguaglossa, nel corso di un incontro tecnico organizzato dalla Soat di Castiglione di Sicilia. La misura 311, e in particolare le azioni B e C che saranno oggetto del seminario, descrive gli interventi ammissibili in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili e le altre forme di attivita´ non tradizionali che possono essere realizzate con le risorse finanziarie del Piano di sviluppo rurale  
   
   
INTERVENTI PER OPERE PUBBLICHE IN 376 PICCOLI COMUNI DELLA LOMBARDIA  
 
Milano, 12 luglio 2010 - Per il sostegno alla realizzazione di opere pubbliche in 376 piccoli Comuni lombardi (fino a 5mila abitanti) la Giunta regionale ha erogato 57 milioni. Lo ha disposto un provvedimento dell´assessore alle Infrastrutture e Mobilità, con delega alle Opere Pubbliche, Raffaele Cattaneo. "Siamo da sempre attenti - sottolinea il presidente Roberto Formigoni - alle esigenze dei piccoli Comuni, a maggior ragione in un momento in cui il sostegno agli investimenti in opere pubbliche è tanto più importante anche come volano per l´economia e l´occupazione". "Si concretizza l´impegno annunciato nel mese di gennaio dal presidente Formigoni - spiega l´assessore Cattaneo - per consentire agli enti locali di fare investimenti e opere che mobiliteranno la loro economia, favorendo così la realizzazione di opere fondamentali per i piccoli Comuni. Il 30 giugno scorso, in virtù dell´alto numero di progetti ammissibili che abbiamo ricevuto, abbiamo incrementato la dotazione finanziaria che era di 43,4 milioni di euro di quasi 14 milioni, in modo da garantire la copertura finanziaria di tutti gli interventi ammissibili che hanno raggiunto un punteggio fino a 75 punti". I Comuni beneficiari degli stanziamenti hanno 120 giorni di tempo dalla data di comunicazione di avvenuta assegnazione del contributo per presentare alla Regione il certificato di inizio lavori. Nei criteri di selezione dei progetti è stata data la priorità alla "cantierabilità" e alla percentuale di co-finanziamento del Comune, mentre l´esclusione dei progetti non ammessi è stata determinata da errori nella presentazione o dal fatto che i progetti presentati non rientravano in quelli inseriti nel bando. Queste le categorie di spese finanziate: - Adeguamento, riabilitazione o rinnovo di spazi pubblici urbani o di promozione industriali; - Realizzazione di infrastrutture e di impianti relativi alla rete viaria, sanitaria, di illuminazione e di telecomunicazione; - Costruzione, riabilitazione o rinnovo di edifici sociali, sanitari, funerari, educativi, culturali ed impianti sportivi; - Protezione dell´ambiente e prevenzione delle contaminazioni; - Miglioramento della sicurezza stradale e promozione di una mobilità urbana sostenibile, piste ciclabili; - Prevenzione degli incendi su infrastrutture; - Prevenzione del rischio sismico su infrastrutture; - Conservazione e recupero dei beni culturali. Questi I Contributi Per Provincia: Provincia Di Milano. 1,5 Mln In 8 Comuni - In provincia di Milano vengono erogati contributi per 1,5 milioni di euro a fronte di progetti da 2,7 milioni presentati dai seguenti Comuni: Basiano, Bellinzago Lombardo, Boffalora Sopra Ticino, Calvignasco, Cerro al Lambro, Colturano, Masate, Trezzano Rosa. Provincia Di Bergamo. 11 Mln In 71 Comuni - In provincia di Bergamo il contributo ammonta a 11,3 milioni di euro a fronte di progetti del valore di 18,5 milioni presentati dai seguenti Comuni: Adrara San Rocco, Ambivere, Antegnate, Ardesio, Aviatico, Bariano, Bedulita, Berbenno, Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Bossico, Brumano, Calvenzano, Carona, Carvico, Casnigo, Castro, Cenate Sopra, Cerete, Chignolo d´Isola, Colzate, Corna Imagna, Cornalba, Dossena, Endine Gaiano, Filago, Fino del Monte, Fiorano al Serio, Fuipiano Valle Imagna, Gorlago, Gromo, Leffe, Locatello, Luzzana, Madone, Mezzoldo, Olmo al Brembo, Oltressenda Alta, Oneta, Ornica, Pagazzano, Paladina, Palazzago, Parre, Pianico, Piazzatorre, Pognano, Pradalunga, Presezzo, Pumenengo, Ranzanico, Roncola, Rota d´Imagna, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Schilpario, Sedrina, Serina, Solza, Songavazzo, Sotto il Monte Giovanni Xxiii, Taleggio, Valbondione, Valleve, Valnegra, Valsecca, Vertova, Viadanica, Vigano S. Martino, Zandobbio. Provincia Di Brescia.7,5 Mln In 43 Comuni - In provincia di Brescia vengono erogati contributi per 7,5 milioni di euro a fronte di progetti da 8,5 milioni presentati dai seguenti Comuni: Acquafredda, Artogne, Berlingo, Braone, Capo di Ponte, Casto, Cedegolo, Ceto, Cevo, Corteno Golgi, Corzano, Incudine, Maclodio, Malonno, Manerba del Garda, Marcheno, Monno, Nuvolento, Nuvolera, Odolo, Ome, Padenghe sul Garda, Paitone, Paratico, Pavone del Mella, Pertica Alta, Pezzaze, Pian Camuno, Polpenazze del Garda, Ponte di Legno, Pozzolengo, Pralboino, Puegnago del Garda, San Felice del Benaco, San Gervasio Bresciano, Saviore dell´Adamello, Seniga, Soiano del Lago, Tavernole sul Mella, Treviso Bresciano, Urago d´Oglio, Verolavecchia, Vestone. Provincia Di Como. 5,4 Mln In 38 Comuni - In provincia di Como sono stati erogati contributi per 5,4 milioni di euro a fronte di progetti da 10,3 milioni presentati dai seguenti Comuni: Arosio, Asso, Binago, Bizzarone, Blevio, Brunate, Caglio, Carimate, Caslino d´Erba, Castiglione d´Intelvi, Consiglio di Rumo, Cremia, Cucciago, Eupilio, Faloppio, Fenegrò, Germasino, Gravedona, Lanzo d´Intelvi, Livo, Lurago Marinone, Merone, Montemezzo, Novedrate, Orsenigo, Ossuccio, Pellio Intelvi, Pianello del Lario, Ponna, Ramponio Verna, Rezzago, Ronago, San Fedele Intelvi, Sorico, Tremezzo, Uggiate Trevano, Valmorea, Cassina Rizzardi. Provincia Di Cremona.6,9 Mln In 44 Comuni - In provincia di Cremona vengono erogati contributi per 6,9 milioni di euro a fronte di progetti da 12,2 milioni presentati dai seguenti Comuni: Acquanegra Cremonese, Agnadello, Bagnolo Cremasco, Bonemerse, Cà d´Andrea, Calvatone, Camisano, Capralba, Casaletto Ceredano, Castel Gabbiano, Chieve, Corte de´ Frati, Credera Rubbiano, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Drizzona, Fiesco, Formigara, Gombito, Gussola, Izano, Malagnino, Martignana di Po, Montodine, Motta Baluffi, Palazzo Pignano, Piadena, Pieranica, Ricengo, Ripalta Arpina, Rivarolo del Re ed Uniti, Robecco d´Oglio, Salvirola, Scandolara Ravara, Sergnano, Solarolo Rainerio, Sospiro, Spineda, Stagno Lombardo, Tornata, Torre de´ Picenardi, Trescore Cremasco, Vescovato, Volongo. Provincia Di Lecco. 2,8 Mln In 20 Comuni - In provincia di Lecco vengono erogati contributi per 2,8 milioni di euro a fronte di progetti da 4,9 milioni presentati dai seguenti Comuni: Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Dervio, Garlate, Imbersago, Lierna, Lomagna, Malgrate, Molteno, Monticello Brianza, Osnago, Paderno d´Adda, Premana, Sirone, Sirtori, Suello, Taceno, Valgreghentino, Viganò. Provincia Di Lodi. 1,8 Mln In 13 Comuni - In provincia di Lodi vengono erogati contributi per 1,8 milioni di euro a fronte di progetti da 3,2 milioni presentati dai seguenti Comuni: Borghetto Lodigiano, Casaletto Lodigiano, Caselle Lurani, Cavenago d´Adda, Cervignano d´Adda, Crespiatica, Massalengo, Merlino, Montanaso Lombardo, Ossago Lodigiano, Senna Lodigiana, Somaglia, Valera Fratta. Provincia Di Mantova. 2 Mnl N 15 Comuni - In provincia di Mantova vengono erogati contributi per 2,1 milioni di euro a fronte di progetti da 3,1 milioni presentati dai seguenti Comuni: Bigarello, Bozzolo, Cavriana, Dosolo, Magnacavallo, Pieve di Coriano, Pomponesco, Revere, Rivarolo Mantovano, Sabbioneta, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Solferino, Villa Poma, Villimpenta. Provincia Di Monza. 0,6 Mln In 4 Comuni - In provincia di Monza e Brianza vengono erogati contributi per 600mila euro a fronte di progetti da 700mila euro presentati dai Comuni di: Aicurzio, Renate, Ronco Briantino, Sulbiate. Provincia Di Pavia. 7,8 Mln In 61 Comuni - In provincia di Pavia vengono erogati contributi per 7,8 milioni di euro a fronte di progetti da 13,2 milioni presentati dai seguenti Comuni: Alagna, Albaredo Arnaboldi, Albuzzano, Bagnaria, Barbianello, Bascapè, Bastida Pancarana, Borgarello, Brallo di Pregola, Breme, Campospinoso, Candia Lomellina, Casanova Lonati, Casatisma, Cergnago, Certosa di Pavia, Cervesina, Chignolo Po, Cigognola, Corvino San Quirico, Costa de´ Nobili, Cura Carpignano, Dorno, Filighera, Frascarolo, Galliavola, Gerenzago, Giussago, Godiasco, Gropello Cairoli, Lomello, Montalto Pavese, Montebello della Battaglia, Montecalvo Versiggia, Montesegale, Monticelli Pavese, Mornico Losana, Oliva Gessi, Pietra de´ Giorgi, Pieve del Cairo, Pinarolo Po, Ponte Nizza, Rea, Redavalle, Retorbido, Robecco Pavese, San Damiano al Colle, San Zenone al Po, Santa Maria della Versa, Sant´alessio con Vialone, Suardi, Torre de´ Negri, Torrevecchia Pia, Travacò Siccomario, Tromello, Val di Nizza, Valle Lomellina, Varzi, Villa Biscossi, Zavattarello, Zerbolò. Provincia Di Sondrio. 5 Mln In 32 Comuni - In provincia di Sondrio vengono erogati contributi per 5 milioni di euro a fronte di progetti da 7,9 milioni presentati dai seguenti Comuni: Albaredo per San Marco, Andalo Valtellino, Aprica, Bema, Berbenno di Valtellina, Bianzone, Caiolo, Campodolcino, Castione Andevenno, Cedrasco, Cercino, Chiuro, Cino, Civo, Dubino, Gerola Alta, Grosio, Grosotto, Lovero, Madesimo, Menarola, Mese, Piateda, Piuro, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata Camportaccio, Sondalo, Tartano, Teglio, Tovo di Sant´agata, Villa di Chiavenna. Provincia Di Varese. 4,5 Mln In 27 Comuni - In provincia di Varese il contributo ammonta a 4,5 milioni di euro a fronte di progetti per un valore di 8,2 milioni di euro presentati dai seguenti Comuni: Azzate, Bisuschio, Brezzo di Bedero, Brinzio, Buguggiate, Caravate, Cassano Valcuvia, Cittiglio, Comabbio, Comerio, Cremenaga, Cunardo, Ferrera di Varese, Gornate Olona, Grantola, Lonate Ceppino, Maccagno, Marchirolo, Mesenzana, Morazzone, Oggiona con Santo Stefano, Rancio Valcuvia, Ranco, Solbiate Arno, Taino, Ternate, Veddasca.  
   
   
SIGLATO AD ARSIE’ ACCORDO REGIONE PROVINCIA BELLUNO E ENEL PER GESTIONE MANUTENZIONE INVASI MONTANI  
 
 Arsiè (Bl), 12 luglio 2010 - Regione, Provincia di Belluno e Enel Produzione S.p.a hanno siglato il 9 luglio ad Arsiè (Bl) il Protocollo d´intesa per la gestione degli invasi montani. L’accordo è stato firmato dall’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, dal Presidente provinciale Giampaolo Bottacin e dal responsabile Enel unità di Business di Vittorio Veneto Francesco Bernardi. Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore alle risorse idriche della Provincia di Belluno Bruno Zanolla e il Sindaco di Arsiè Ivano Faoro. La firma dell’accordo è stata anche l’occasione per inaugurare il completamento dei lavori dell’area antistante il lago, in località Rocca di Arsiè, intervento di riqualificazione finanziato grazie ai proventi della vendita delle ghiaie. La tematica della manutenzione dei bacini artificiali è ormai da anni all´attenzione delle Amministrazioni regionale e provinciali così come delle popolazioni locali. In questi siti, infatti, si stanno accumulando ingenti sedimenti che ne riducono il volume utile e che talvolta vengono a creare, soprattutto dove gli immissari si gettano nel lago, zone paludose e malsane. Inoltre, l´accumulo può andare ad interessare gli scarichi delle dighe di ritenuta, provocando pericoli alla sicurezza dei territori. L´accordo prevede che, ove possibile, l´Enel consenta la manutenzione degli invasi attraverso il prelievo dei materiali inerti, rinunciando, a favore della Provincia, al valore economico del materiale così estratto. "Si tratta di un importante accordo, precisa l´Assessore Conte, finalizzato alla valorizzazione delle risorse del territorio, salvaguardando nel contempo le sue peculiarità ambientali. Da subito – ha poi ricordato Conte – la Giunta Zaia ha manifestato la propria attenzione per il territorio montano in generale e del bellunese in particolare. Nei primi 90 giorni, infatti, abbiamo non solo trasferito alla Provincia di Belluno le competenze demaniali e le relative risorse, ma abbiamo approvato a favore delle Comunità Montane una quota di partecipazione del 3% sulle tariffe degli Ato”. Per quanto riguarda i prelievi di materiale inerte, questi potranno essere eseguiti solo a seguito di adeguate garanzie per la conservazione e tutela dell´ambiente: l´autorizzazione potrà essere rilasciata solo dopo la presentazione di uno specifico progetto di gestione corredato da tutti i necessari approfondimento ambientali. Il progetto verrà poi approvato in una conferenza di servizi a cui parteciperanno anche i Comuni interessati. Il protocollo prevede che le risorse economiche derivanti dalla vendita dei materiali inerti possano essere utilizzate, previo accordo tra Provincia e Comunità Montana cointeressate, per interventi di riqualificazione ambientale dell´area lacuale, per la manutenzione delle strade interessate dal trasporto dei materiali, per il conseguimento di un uso coordinato dei laghi per la produzione di energia elettrica, per la sperimentazione di nuove tecniche per il monitoraggio e controllo della qualità della risorsa idrica. "Con questo protocollo d´intesa - conclude l´Assessore Conte – gli enti locali bellunesi avranno nuove risorse economiche utili per il rilancio della montagna, per cui sarà compito della Provincia e delle comunità locali saperle utilizzare al meglio per il bene dell´ambiente e dei cittadini"  
   
   
PIANO CASA: APPROVATI IN SARDEGNA I PRIMI PIANI PARTICOLAREGGIATI E DI RECUPERO  
 
Cagliari, 12 Luglio 2010 - Sono stati approvati, ai sensi dell’art.9 della Lr 28/98, i piani particolareggiati dei quartieri "Cepola-s.efisio" e "Piazzale Azuni e S.elena" a Quartu Sant’elena, e dei nuclei di Carbonia, Cortoghiana e Bacu Abis. In applicazione della Legge Regionale 23 ottobre 2009 n. 4, meglio nota come “Piano Casa”, infatti, il Consiglio comunale di Quartu Sant’elena ha deliberato la coerenza dei due piani attuativi all´art. 52 del Ppr, ottenendo la necessaria approvazione dal Servizio tutela paesaggistica per le province di Cagliari e di Carbonia-iglesias. Il parere ai sensi del D.lgs. 42/2004 sui progetti degli interventi previsti nei piani sono delegati al competente organo comunale, qualora in possesso dei necessari requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica previsti dal Codice Urbani.  
   
   
IL 14 LUGLIO PRENDE IL VIA LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN TRENTINO  
 
Trento, 12 luglio 2010 - Sono già 100 i professionisti abilitati in soli cinque mesi da Odatech, il primo Organismo di Abilitazione dei certificatori energetici in Provincia di Trento. L’elenco è liberamente consultabile sul sito dell’organismo ( www.Odatech.it/ ). I soggetti abilitati dal 14 luglio potranno operare come certificatori energetici in edilizia secondo il protocollo trentino. Infatti, in tale data entrerà in vigore la certificazione energetica degli edifici in Provincia di Trento, come previsto dalla delibera n. 1429 approvata lo scorso 17 giugno dalla Giunta Provinciale. L´obbligo di certificazione trova applicazione per le domande di concessione edilizia, per le denunce di inizio attività e per le richieste di accertamento della conformità urbanistica. Invece nel caso delle compravendite degli edifici esistenti continueranno ad applicarsi le Linee guida nazionali emanate con D.m. 26 giugno 2009. Soddisfatto il Direttore Claudio Cont: “Odatech assume un ruolo importante nel contribuire allo sviluppo della cultura dell’efficienza energetica nella Provincia di Trento. Siamo il primo organismo di abilitazione che ha pubblicato sul proprio sito un tariffario di riferimento che riporta i costi medi per l’espletamento di una pratica di certificazione energetica. Abilitarsi è facile: occorre solo seguire il procedimento on line sul sito di Odatech”. “Abbiamo deciso di proporre questa iniziativa - afferma l’Amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari - insieme agli ordini, ai collegi professionali e alle associazioni di categoria della nostra Provincia per condividere le molte problematiche nel settore dell’efficienza energetica, della certificazione energetica e della sostenibilità degli edifici e per dare ad esse delle risposte concrete e di sistema”. Odatech, l’Organismo di Abilitazione dei certificatori energetici in Provincia di Trento con sede a Rovereto, ha il compito di abilitare i soggetti certificatori e di verificare la corretta applicazione e il monitoraggio della certificazione in Trentino. L’ente è un’unità operativa indipendente e totalmente autonoma all’interno di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino. Nasce da un’iniziativa comune fra vari soggetti della Provincia di Trento: l’Associazione Artigiani, l’Associazione Industriali, il Collegio dei Geometri, il Collegio dei Periti Industriali, la Federazione Trentina della Cooperazione, l’Ordine degli Architetti e l’Ordine degli Ingegneri. Odatech è gestito da un Consiglio di Indirizzo formato da un rappresentante per ogni soggetto fondatore: Claudio Cont (Odatech), Gianni Lazzari (Habitech), Mario Agostini (Ordine degli Architetti), Silvano Beatrici (Ordine degli Ingegneri), Omar Caglierotti (Collegio dei Geometri), Lorenzo Bendinelli (Collegio dei Periti Industriali), Enrico Boni (Associazione Artigiani), Giovanni Debiasi (Associazione Industriali), Stefano Maines (Federazione Trentina della Cooperazione).  
   
   
DALL´AGENZIA LAORE AL COMUNE DI CASTIADAS DIVERSI IMMOBILI A TITOLO GRATUITO  
 
Cagliari, 12 Luglio 2010 - Accordo raggiunto tra l’agenzia Laore Sardegna e il Comune di Castiadas per il passaggio a titolo gratuito di diversi immobili pubblici. Nei giorni scorsi è stato stipulato l’atto di cessione di numerosi beni: in particolare, all’amministrazione del centro del Sarrabus passano il Municipio e gli uffici comunali, la scuola materna, la scuola elementare e la scuola media della borgata di Olia Speciosa, la guardia medica e la sede della Pro loco, il circolo sociale e la piazza della borgata di Camisa, il cimitero e l’area cimiteriale, le aree adiacenti il teatro all’aperto “Sa Mandria”, il circolo sociale, l’ex scuola elementare, l’ex garitta di guardia, la piazza e il campo sportivo della borgata di San Pietro, la Villa del direttore, le piazze e i giardini ed il parcheggio di Castiadas centrale, i laghetti collinari di Sabadi e Orteduso, la quasi totalità della rete viaria interpoderale e di borgata per un totale di 97 Km. Rimangono ancora da cedere alcuni fabbricati: la palestra, la biblioteca, i fabbricati costituenti il teatro all’aperto "Sa Mandria", il circolo sociale e il campo sportivo della borgata Annunziata perché sono in corso di definizione gli accatastamenti all’urbano nonché dei piccoli tratti stradali non ancora introdotti in catasto. Non appena conclusi questi aspetti tecnici sarà possibile, in tempi brevi, procedere al definitivo trasferimento di questi ulteriori beni.  
   
   
EDILIZIA IN SARDEGNA: PRESENTATA LA NUOVA STRATEGIA SULL´EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA  
 
Cagliari, 12 Luglio 2010 - "La Giunta regionale ha deciso con l´approvazione del disegno di legge in materia di edilizia abitativa e biosostenibile una rivoluzione copernicana nel campo dell´edilizia residenziale pubblica, mettendo al centro il cittadino ed i suoi bisogni", lo ha dichiarato Angelo Carta, assessore dei Lavori Pubblici, aprendo i lavori del convegno sui fondi immobiliare e sull’housing sociale. "Il disegno di legge - ha continuato Carta - mira a sopperire al fabbisogno abitativo per tutti i residenti in Sardegna, attraverso l’incremento ed il recupero del patrimonio residenziale anche con il coinvolgimento di operatori privati. Al suo interno prevede dei meccanismi di accesso al credito anche per quella porzione, ormai sempre più ampia di lavoratori precari, che oggi non è considerata bancabile." "Le politiche abitative - ha ribadito Carta - perseguiranno la finalità di realizzare progetti caratterizzati da un elevato grado di ´mix sociale´, evitando la realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica in comporti urbanistici a se stanti, attraverso l’integrazione con edilizia a libero mercato, il tutto realizzato con le migliori tecniche costruttive." "Circa l’80% delle famiglie italiane risiede in alloggi di proprietà, ed il 70% del rimanente 20% risiede in alloggi in affitto di proprietà di persone fisiche. L’offerta istituzionale di alloggi in affitto è quindi residuale e quasi esclusivamente di natura sociale ´pura´ - ha detto, nel corso del suo intervento, Stefano Brancaccio, responsabile delle relazioni territoriali Cassa depositi investimenti Sgr - c´e´ quindi la necessità di una più ampia offerta istituzionale di alloggi sociali in locazione che può trovare risposta nel sistema integrato di fondi introdotto dal Dpcm del 16 luglio 2009, meglio conosciuto come ´Piano casa nazionale´, che all’articolo 11 definisce il quadro normativo ed operativo dei fondi nazionali nell’ambito del sistema integrato dei fondi, prevedendo tra l’altro la dimensione obiettivo pari a 2-2,5 miliardi di euro, una durata minima di 25 anni e criteri di partecipazione ad investimenti locali fino al 40%.” "Il mercato dell’housing sociale è ugualmente sottosviluppato: solo il 5% delle famiglie risiede in alloggi in locazione a prezzi calmierati. La media europea è del 14% - ha dichiarato Marco Nicolai direttore generale di Finlombarda – ed il fabbisogno abitativo è costantemente in crescita per effetto di flussi migratori consistenti e l’aumento del numero di nuove famiglie, seppur di minor dimensione. Si stima che esista una domanda di alloggi inevasa di circa 350.000 abitazioni. Inoltre, secondo l’Ance, nonostante una leggera ripresa nell’ultimo trimestre, le erogazioni di finanziamenti alle famiglie per l’acquisto della casa sono diminuite nel 2009 del 11%. Una situazione difficile e l’intervento pubblico sarà decisivo.” Durante il convegno sono stati inoltre presentati le esperienze del modello Parma social house e del Fondo abitare Veneto.  
   
   
LAVORI PUBBLICI IN VENETO: ALLE PMI LOCALI IL 30% DEI LAVORI IN PROJECT FINANCING E INCENTIVI AMMINISTRATIVI  
 
 Treviso, 12 luglio 2010 - Riservare nei bandi di Project financing per la realizzazione di opere pubbliche una quota di partecipazione del 30% alle Pmi e micro imprese locali; elevare ad 1 milione di € l’importo limite entro cui i Comuni possono assegnare lavori ad imprese locali di loro fiducia; dismissione del patrimonio immobiliare delle Ater per ricavare risorse da reinvestire nella realizzazione di nuovi alloggi o nell’acquisto di quelli già realizzati, ma invenduti a causa della crisi economica, semplificazione delle procedure burocratiche per rendere più incisivi gli incentivi pubblici.. Sono questi gli interventi a sostegno del settore edile indicati dall’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione del Veneto, Massimo Giorgetti, intervenuto all’Assemblea Generale annuale dell’Ance di Treviso . “Si tratta – ha precisato Giorgetti – di interventi necessari per far crescere le nostre imprese, in particolare quelle venete, che son rappresentate soprattutto da imprese artigiane”. Giorgeti ha ricordato che la Regione, con la Finanziaria 2010, ha stanziato 150 mln di € destinati ai Comuni per interventi al di sotto dei 500 mila € e assegnati ad aziende locali. In questa logica ha però auspicato che il limite venga innalzato ad 1 mln di € e questo non solo perché consentirebbe maggiore vivacità per l’economia locale, ma anche perché con più libertà nelle trattative private i sindaci avrebbero la libertà di assumere maggiori responsabilità nei confronti dei cittadini. Per quanto riguarda il provvedimento approvato dalla Giunta con il quale viene prevista la presenza di almeno un 30% di imprese locali di minori dimensioni nella definizione della compagine concorrente all’appalto per la realizzazioni di grandi opere e in Project financing, Giorgetti ha precisato che “ si tratta di una delibera con la quale si da inizio alla realizzazione di un obiettivo del programma di questa legislatura, che prevede la possibilità anche per le piccole e medie imprese locali del settore delle costruzioni di poter intervenire nella realizzazione delle opere anche di grandi dimensioni. Si è lavorato su quelli che sono gli articoli già previsti dal codice nazionale per gli appalti , prevedendo un premio in termini di punteggio per quelle compagini di imprese che comprenderanno al loro interno almeno un 30% di Pmi e micro imprese”. A proposito di grandi opere, Giorgetti ha sollecitato maggiori controlli sia per evitare infiltrazioni mafiose, sia per un corretto svolgimento dei lavori. Per quanto riguarda la dismissione del patrimonio immobiliare delle Ater, l’Assessore ha ribadito che la vendita al valore capitalizzato dagli affitti consentirebbe di realizzare almeno 600/700 mln di euro, che sarebbero reinvestiti nell’acquisto di altri alloggi, in parte di nuova fabbricazione, ma soprattutto acquisendo quelli già esistenti. Infine, riferendosi al piano casa, Giorgetti ha sottolineato che gli effetti meno positivi di quelli auspicati nell’approvazione della legge sono la conseguenza dell’incertezza economica e della paura dei cittadini a spendere i propri risparmi. “E’ necessario – ha concluso Giorgetti – andare ad incidere su settori di mercato ora esclusi dal provvedimento come ad esempio le seconde case”.  
   
   
LAVORI PUBBLICI IN SICILIA: RIFORMA IN LINEA CON SENTENZE CORTE E UE  
 
Palermo, 12 luglio 2010 - "Il disegno di legge di riforma degli appalti all´esame dell´Assemblea regionale siciliana, in particolare il criterio di aggiudicazione uniformato al Codice dei contratti, e´ il risultato, non solo del parere espresso dall´Ufficio legislativo e legale, ma anche delle recenti sentenze della Corte Costituzionale e delle indicazioni della Commissione europea". Cosi´ l´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilita´, Luigi Gentile, replica all´allarme lanciato da Antonio Bonifacio, presidente del Creda, il Comitato regionale per la difesa degli appaltatori. Secondo Bonifacio "la proposta di modifica del ddl, se approvata, provochera´ effetti devastanti nel settore dei lavori pubblici". "Il Presidente del Creda - continua Gentile - diffonde notizie destituite di ogni fondamento che non rendono un servizio utile agli iscritti al comitato. Bonifacio palesa una ingiustificata difesa di un sistema che determina gli effetti negativi noti a tutti causati dal mancato adeguamento del criterio di aggiudicazione a quello statale". "Effetti - aggiunge l´assessore - che non interessano a Bonifacio ma che il governo non intende trascurare per evitare danni che inevitabilmente si ripercuoterebbero sulle imprese". "Forse il novello censore - prosegue l´assessore - ignora l´attenzione da sempre dimostrata verso gli imprenditori e la disponbilita´ a risolvere le criticita´ del settore". "Se Bonifacio come sostiene e´ a conoscenza di imprese che ´operano secondo logiche di malaffare´ o che pressano per ´l´introduzione di un sistema che aiuta le aziende che operano all´ombra del malaffare´, allora - conclude Gentile - e´ suo dovere denunciare tutto questo agli organi competenti".  
   
   
MILANO: CENTRI SOCIALI, VIA SAVONA; DE CORATO: “ABUSIVI IMPEDISCONO ACCESSO A TECNICI A2A PER CONTROLLO DEL GAS, SITUAZIONE METTE A RISCHIO SICUREZZA DEL QUARTIERE” CHIESTA FORZA PUBBLICA A PREFETTO E QUESTORE. SOLO IN VIA PADOVA, GRAZIE A ORDINANZE, SONO SCATTATE 14 DENUNCE PER IMPIANTI NON A NORMA  
 
Milano, 12 luglio 2010 - “In due appartamenti dello stabile di via Savona 18, oggetto di occupazioni abusive da parte di alcuni aderenti ai centri sociali rinforzate dopo lo sgombero dello stabile di Ripa Ticinese 83, c’è una palese situazione di morosità per il consumo di elettricità e di impossibilità di verifica per gli impianti a gas. Ma i tecnici di A2a non possono effettuare i doverosi controlli a causa della resistenza degli occupanti. Una situazione di evidente illegalità e soprusi e molto pericolosa per la sicurezza del quartiere. Ho chiesto pertanto al Prefetto Gian Valerio Lombardi e al Questore Vincenzo Indolfi il supporto della forza pubblica per effettuare gli accessi”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Il 21 e 28 giugno scorsi - precisa De Corato - ai tecnici di A2a che dovevano effettuare il distacco dei contatori dell’elettricità è stato negato l’accesso dagli occupanti abusivi dello stabile. Si fa presente che non vengono effettuate letture del contatore da oltre un anno e precisamente dall’undici marzo 2009. E la morosità, puramente stimata, è al momento di circa 450 euro. Per il gas poi risulterebbe un contatore suggellato mentre dell’altro impianto nulla sappiamo visto che l’accesso è impedito. Una situazione molto pericolosa dal punto di vista della sicurezza pubblica. Che rimanda a inquietanti scenari già visti. In uno stabile di via De Lemene, poi sgomberato dalla Polizia Locale lo scorso novembre, i Vigili del Fuoco hanno scoperto allacciamenti abusivi fai da te con tubi dell’acqua che comportavano perdite di gas e solo per un miracolo è stata evitata una tragedia. In un appartamento di via Padova, area dove in seguito alle ordinanze sono state fatte 14 denunce per impianti non a norma, lo scorso aprile i tecnici dell’Asl hanno certificato che un tubo della caldaia era tagliato ed era già in corso dispersione di gas all’interno dell’edificio. L’episodio via Lomellina – conclude Corato – è troppo vivo per poterci permettere il lusso di lasciar correre. Si chiamino pure no global gli abusivi”.  
   
   
BANCHE: FIRMATO ACCORDO ABI-SINDACATI SULLE LIBERTÀ SINDACALI  
 
Roma, 12 luglio 2010 Abi e Sindacati hanno firmato l’ 8 luglio a Roma il nuovo accordo in materia di libertà sindacali, al termine di un lungo negoziato avviato nei mesi scorsi. L’accordo – concluso in coincidenza con il 40° anniversario dello Statuto dei Lavoratori – costituisce una prima fase del percorso di rinnovo del contratto nazionale di lavoro che scadrà il 31 dicembre 2010 e coglie l’obiettivo di razionalizzare e qualificare lo svolgimento dell’attività sindacale, riconoscendo in maggior misura rispetto al passato il grado di rappresentatività di ciascun sindacato. Abi ritiene, infatti, che una corretta dinamica delle relazioni sindacali ad ogni livello non possa prescindere dall’effettivo riconoscimento del peso delle forze in campo, soprattutto in una fase così delicata per la situazione economica e sociale del Paese e per il sistema bancario che richiede capacità di governare al meglio i grandi cambiamenti organizzativi e produttivi in atto. In particolare, vengono regolati secondo questi criteri l’attività sindacale a livello aziendale, di gruppo e sul territorio.  
   
   
L’OCSE AFFRONTA LE PROBLEMATICHE DEI PRODOTTI PERICOLOSI PER I CONSUMATORI  
 
Parigi, 12 luglio 2010 - L’ocse intensificando gli sforzi per migliorare la sicurezza dei beni di consumo sui mercati nazionali e internazionali, ha creato un nuovo gruppo di lavoro per attuare un piano di azione in dieci punti. Il Gruppo di Lavoro sulla Sicurezza dei Prodotti di Consumo, istituito il 7 luglio 2010, intende far impegnare alti funzionari della sicurezza dei prodotti di Paesi membri e non membri dell’Ocse, onde realizzare insieme un programma ambizioso che si concentra sul miglioramento della condivisione di informazioni e sulla promozione di una maggiore cooperazione tra autorità di controllo in tutto il mondo. La creazione di una banca dati globale sui prodotti richiamati dal mercato basata su informazioni disponibili al pubblico sarà una delle prime iniziative da attuare da parte del gruppo di lavoro. Essa aiuterà le autorità di regolamentazione di tutto il mondo ad identificare i problemi in una fase iniziale, contribuendo a facilitare azioni rapide coordinate per rimuovere dai mercati i prodotti che presentino gravi rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. “Un certo numero di prodotti di alto profilo ritirati in tutto il mondo hanno attirato l’attenzione sui problemi di sicurezza e la loro natura globale” afferma Michael Jenkin, presidente del Cpc, Comitato Ocse sulla Politica dei Consumatori. “ Il Cpc ha reagito rapidamente, riunendo insieme intorno ad un tavolo di lavoro i protagonisti chiave per esaminare la portata dei problemi ed i modi per affrontarli. Abbiamo concluso che una maggiore apertura nella condivisione delle informazioni sui prodotti non sicuri sia molto più necessaria e che l’Ocse ha fornito un buon forum per promuovere questo lavoro. Il gruppo di lavoro è stato creato con questo in mente”. Il mandato del nuovo gruppo di lavoro lo impegna a: 1) promuovere lo scambio di informazioni sui prodotti problematici e sulle lesioni provocate da prodotti all’interno e tra i vari Paesi; 2) promuovere lo sviluppo di metodi di controllo e di valutazione degli sviluppi in materia di sicurezza dei prodotti di consumo, comprese l’ evoluzione delle politiche e delle attività esecutive; 3) promuovere la cooperazione tra i Paesi membri e non membri su tematiche di interesse reciproco in materia di sicurezza dei prodotti. Gli esperti stanno procedendo alla progettazione della banca dati basata sul web che potrebbe essere operativa nel 2011. Il portale è studiato su misura per soddisfare le esigenze delle agenzie competenti in materia di sicurezza dei prodotti, ma sarà anche aperto al pubblico. I lavori stanno procedendo anche verso un secondo obiettivo, che comporta lo sviluppo di un meccanismo attraverso il quale i Paesi saranno in grado di informarsi reciprocamente, su base regolare, sui principali sviluppi politici. Dettagli su queste due iniziative, così come sugli altri otto punti del piano d’azione, sono contenuti nella recente pubblicazione dell’Ocse, “Relazione sul Miglioramento Informativo in merito alla Sicurezza dei Prodotti di Consumo” (vedere al link http://www.Oecd.org/officialdocuments/displaydocumentpdf  ). Ulteriori informazioni sul sito Ocse dedicato: www.Oecd.org/sti/consumer-policy/productsafety/  L’italia, tramite delegati del Ministero dello Sviluppo Economico, partecipa ai lavori del Cpc sin dalla sua fondazione nel 1969. Il sito relativo: www.Oecd.org/sti/consumer-policy/    
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: L’INDUSTRIA ITALIANA DEL BENE STRUMENTALE PREPARA LA RIPRESA MA IL MERCATO INTERNO E’ DEBOLE  
 
 Milano, 12 luglio 2010 - Bilancio 2009 da dimenticare per l’industria italiana del bene strumentale che, dopo la sostanziale stagnazione del 2008, ha registrato cali pesantissimi di tutti i principali indicatori economici, segno dei profondi effetti lasciati dalla crisi finanziaria. Secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, la federazione dei costruttori italiani di beni strumentali, nel 2009, la produzione di settore è scesa, del 29,9% a 28.670 milioni di euro, provata dal negativo riscontro raccolto dai costruttori sia sul mercato interno che estero. Calato del 30% rispetto all’anno precedente, nel 2009, l’export italiano di settore si è attestato a quota 18.873 milioni di euro. Negativa anche la risposta del mercato interno, ove i costruttori hanno visto scendere le consegne, del 29,8%, a 9.797 milioni, penalizzate dal crollo del consumo che, sceso del 32,4% non è andato oltre quota 14.269 milioni di euro. Differente è il quadro che si prospetta per il 2010 che, come emerge dall’indagine previsionale condotta dal Gruppo Statistiche Federmacchine su un campione rappresentativo di imprese del comparto, evidenzia miglioramento sia sul fronte domestico che estero. Nel primo trimestre 2010, soltanto il 23,4% degli intervistati considera basso il livello della domanda interna; nel trimestre precedente era il 43% a esprimere giudizio così negativo. Ben il 42,1% considera buona la situazione del mercato nazionale e il restante 34,5% normale; nell’ultimo trimestre dell’anno precedente i soddisfatti erano il 32,3% del totale, i moderatamente soddisfatti il 24,8%. Con riferimento al mercato estero, l’80% degli intervistati esprime valutazione positiva. Le previsioni di breve medio periodo, indicano ulteriore miglioramento: il 42% degli intervistati si aspetta un aumento della domanda interna, d’altro canto, la percentuale di coloro che si attendono una crescita della domanda estera è pari al 56,5%, segno che l’inversione di tendenza è in atto. Questi in sintesi i dati che saranno presentati questo pomeriggio da Alberto Maria Sacchi, presidente Federmacchine, in occasione della assemblea annuale che ospiterà il convegno “Il bene strumentale: la finanza a supporto dell’internazionalizzazione”, cui interverranno Alessandro Castellano, amministratore delegato Sace, e Giancarlo Lanna, presidente Simest. “Dall’analisi di lungo periodo - afferma il presidente di Federmacchine, Alberto Sacchi - emerge chiaramente il trend di crescita dell’industria italiana di settore che, tra il 2000 e il 2008, ha incrementato la produzione del 24%”. A trainare la crescita del settore è stato l’andamento delle vendite all’estero, come testimonia l’incremento del rapporto export/produzione, passato dal 60% del 2000, al 66% del 2009. Nel 2009, principali mercati di sbocco dell’offerta di made in Italy di settore sono risultati: Germania (1.794 milioni di euro), Francia (1.662 milioni), Cina (1.304 milioni), Stati Uniti (1.222 milioni), Spagna (759 milioni), Polonia (600 milioni), Russia (586 milioni), Gran Bretagna (569 milioni), Turchia (509 milioni), India (452 milioni). L’entità e la diffusione della crisi non ha risparmiato nessuna area, in ragione di ciò, nel 2009, le variazioni di export sono risultate tutte di segno negativo. Se le vendite di made in Italy settoriale destinate a Asia e Africa sono scese circa del 10% rispetto all’anno precedente, particolarmente negativa è stata la risposta dell’area dell’Unione Europea (-33,6%) e dei paesi extra-Ue (-42,2%). Negativo il riscontro proveniente dalle Americhe (Nord America -32,9%; America del Sud -28%). Il saldo commerciale dell’industria italiana di settore è risultato positivo per 14,4 miliardi di euro. Per comprendere il contributo dell’industria del comparto all’economia paese è sufficiente considerare che il saldo complessivo delle merci è stato passivo per 4,1 miliardi di euro. D’altra parte la ripresa delle vendite sul mercato estero è confermata dal dato di export di beni strumentali che, nel periodo gennaio-marzo 2010, è tornato a crescere, del 3,2%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nelle prime dieci posizioni della classifica dei mercati di sbocco sono presenti, accanto alle tradizionali aree di destinazione dell’offerta italiana, tutti i paesi del Bric, a conferma dell’interesse crescente della domanda espressa da zone che fino a qualche anno fa erano escluse dalla geografia economica mondiale. L’incremento della domanda di beni strumentali espressa dalle aree emergenti, a partire dall’Asia, impone alle imprese investimenti mirati dedicati al presidio di questi mercati. In questo senso - afferma Alberto Sacchi - è fondamentale che tutti gli attori, imprese, associazioni, istituzioni, istituti di credito, mondo della politica, società di servizio lavorino per l’obiettivo comune che è rappresentato dal mantenimento della leadership internazionale che l’industria italiana di settore ha acquisito nel corso degli anni e che può trovare conferma solo attraverso una forte attività a sostegno dell’internazionalizzazione” "Anche la meccanica strumentale, uno dei settori di eccellenza del Made in Italy, sta mostrando segnali di ripresa - ha dichiarato Alessandro Castellano, amministratore delegato di Sace - Per questo stiamo valutando una revisione al rialzo delle nostre previsioni di crescita dell´export italiano in questo settore: nel 2010 stimiamo una crescita del 6%, che vedrà un´accelerazione nel prossimo biennio. È ora più importante che mai puntare sulla diversificazione delle destinazioni: non solo difendere le quote acquisite nei mercati tradizionali ma guardare a mercati nuovi come quelli asiatici e latinoamericani, dove esportare, dislocare filiere produttive, creare joint venture produttive e distributive e, soprattutto, valorizzare il brand. Sace in questo intende giocare un ruolo decisivo, offrendo strumenti assicurativo-finanziario che consentano alle imprese di penetrare mercati ad alto potenziale ed incrementare la propria competitività". Nel corso del suo intervento il presidente della Simest Giancarlo Lanna ha sottolineato l’importanza dell’export delle macchine strumentali in cui l’Italia è leader nel mondo. “Tra le misure messe a disposizione da Simest per lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, l’export credit ha avuto negli ultimi due anni una notevole crescita. Con Nel 2009, infatti, sono stati approvati 355 progetti, per un valore complessivo di circa 4 miliardi e 800 milioni di euro in particolar modo a supporto dell’esportazione di macchine strumentali, comparto strategico del paese”. D’altra parte -aggiunge Alfredo Mariotti, segretario generale della federazione – ciò che continua a preoccupare i costruttori italiani è la debolezza del mercato interno, ove la domanda di beni strumentali è tornata a crescere poiché sostenuta dalla Tremonti-ter. A questo proposito - continua Mariotti - non comprendiamo la decisione del governo che non intende prorogare la misura fino alla fine dell’anno. Considerato la capacità di stimolare gli investimenti, il provvedimento Tremonti--ter, si sarebbe tra l’altro in parte ripagato. Maggiori vendite di macchinari si traducono, infatti, in maggiori utili per le imprese, che andrebbero a versare maggiore Ires e Irap. Oltre a ciò va considerato che maggiori vendite comportano maggiori introiti per l’erario derivanti dall’Iva oltre al minor utilizzo della cassa integrazione, pesante voce di costo per lo stato”.  
   
   
L’INNOVAZIONE: UNICA VERA VIA PER COMPETERE PRESENTATO A PARMA IL BILANCIO DEL PROGETTO DELLA PROVINCIA RIVOLTO ALLE PMI DEL TERRITORIO.  
 
Parma, 12 luglio 2010 – È senz’altro positivo il bilancio di “Piattaforme per l’innovazione”, il progetto promosso dalla Provincia di Parma per sostenere e incentivare le strategie di innovazione delle piccole e medie imprese del territorio. Le aziende parmensi coinvolte hanno potuto usufruire di un ventaglio di servizi di accompagnamento per dare sviluppo e attuazione alle idee di innovazione presentate: innovazioni organizzative, di politiche commerciali e marketing. E i risultati hanno soddisfatto tutte le realtà partecipanti, innanzitutto perché hanno meglio attrezzato le aziende in materia di competitività sul mercato. Fin dall’inizio è stata proprio “innovazione” la parola chiave del progetto, finanziato dal Fondo sociale europeo per 150mila euro e gestito da Cisita Parma. Al suo fianco un “Comitato di pilotaggio” composto, oltre che da rappresentanti della Provincia di Parma e dello stesso Cisita, dai rappresentanti delle realtà economiche e sociali del territorio: Apindustria, Cna, Confartigianato Apla, Ascom, Confesercenti, Gruppo Imprese Artigiane, Legacoop, Confcooperative, Unione Parmense Industriali, Camera di Commercio di Parma, Cgil, Cisl e Uil. 11 le aziende del Parmense coinvolte, selezionate attraverso un bando pubblico: Callegari Spa (Parma), Rubinetteria parmense (Parma), A Due srl (Fornovo), Stem srl (Medesano), Prosciuttificio Tre Stelle spa (Felino), Rettifiche Meccaniche Tirelli srl (Lesignano), Mate srl (Parma), Gamma Pack spa (Langhirano), Fratelli Tanzi spa (Felino), Cav Umberto Boschi spa (Felino), Eli Spa (Traversetolo). L’azione di supporto messa a disposizione da “Piattaforme per l’innovazione” si è sostanziata in diversi interventi, a partire dalla consulenza in azienda, personalizzata e gratuita, da parte di una figura specializzata in processi di innovazione. Il suo compito è stato quello di indirizzare e sostenere l’attuazione dell’idea d’innovazione dell’azienda stessa. Inoltre il consulente ha aiutato l’imprenditore a definire un “business plan” coerente con lo sviluppo dell’idea e lo ha supportato nella sua realizzazione. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo”, ha detto oggi nell’incontro di presentazione dei risultati, a Palazzo Giordani, il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, introdotto dall’assessore alla Formazione professionale e alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti. “Noi siamo ben consapevoli che se non c’è un’economia che tiene non c’è un sistema territoriale vero, non c’è comunità, e abbiamo deciso di essere il più possibile dentro questa materia. La strada per continuare a stare con successo sul mercato è quella della qualità, e per fare qualità ci vogliono innovazione e idee: le piccole e medie imprese, che hanno la necessità di confrontarsi col mondo e con i mercati globali, con questo progetto hanno potuto avvicinare l’innovazione vera, aprendosi alla novità. Noi in tutto questo – ha ribadito Bernazzoli - abbiamo voluto e vogliamo esserci: sappiamo bene che le risorse sono limitate, ma pur nell’ambito della limitatezza delle risorse abbiamo voluto dare un segnale”. Anche per il presidente del Cisita Corrado Beldì si è trattato di “un’esperienza estremamente positiva. Queste aziende hanno voluto investire sull’innovazione, l’unica cosa che può rendere il nostro sistema aziendale più competitivo. È stato un progetto di grande successo, soprattutto perché alle aziende è stata data la possibilità di sostenere progetti nati all’interno dell’azienda stessa, per rendere i processi e i prodotti più competitivi sui mercati italiani e internazionali”, ha commentato Beldì, che ha chiesto alla Provincia “un auspicabile aumento delle risorse che destinerà all’innovazione. Crediamo che questo sia l’unico modo, il più efficace, per rendere le nostre aziende più competitive e per smuoverci da questa situazione di crisi, che non colpisce chi sa innovare e chi sa riflettere in ogni momento, ogni giorno, sui propri processi produttivi e su come stare sul mercato”. L’utilità dell’iniziativa è stata testimoniata dalle aziende stesse, i cui rappresentanti hanno illustrato i loro progetti d’innovazione in una tavola rotonda condotta dal giornalista Aldo Tagliaferro. A chiudere la mattinata, infine, l’intervento di Franco Mosconi, docente di Economia industriale all’Università di Parma, che ha tenuto la relazione “Perché c’è bisogno di più innovazione”.  
   
   
SUBITO UN TAVOLO ISTITUZIONALE PER L´EMERGENZA PRATO ROSSI: “STATO, REGIONE ED ENTI LOCALI PER TOGLIERE L´ACQUA AI PESCI DELLA MAFIA”  
 
 Firenze, 12 luglio 2010 - Un tavolo di lavoro istituzionale - composto da Governo, Regione ed enti locali - per affrontare la situazione pratese. E’ questo l’esito dell’incontro che si è svolto il 9 luglio al termine della riunione tra Regioni e Governo a Palazzo Chigi, tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il ministro degli Interni Roberto Maroni. Il presidente toscano si è detto molto preoccupato della situazione pratese e ha proposto di alzare l’asticella di attenzione e di vigilanza da parte delle istituzioni. In particolare dopo le parole usate dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso: questi, solo pochi giorni fa, ha dichiarato che nella comunità pratese si registrano “scontri di tipo mafioso fra bande, che hanno tutte le caratteristiche che riscontriamo nelle comunità tradizionali italiane in cui c’è intimidazione, sfruttamento degli individui attraverso il lavoro coatto”. “Credo che a fronte di interventi indispensabili sul piano dell’integrazione – ha detto Enrico Rossi - occorra sviluppare anche una seria lotta per il rispetto della legalità allo scopo di impedire che pezzi di territorio siano in mano della criminalità e dello sfruttamento più brutale. Parlare di mafia non può che destare allarme e impone una valutazione attenta degli strumenti messi in atto sul piano legislativo per contenere e combattere il fenomeno”. “E´ mia opinione – ha proseguito Rossi - che occorra favorire l’emersione e l’integrazione per coloro che vogliono farlo e mettersi in regola con la legge. Ai pesci della mafia deve essere tolta l’acqua in cui nuotano e lo Stato, insieme alle istituzioni locali, ha il dovere di farlo”. “Di questo ho parlato con il ministro Maroni che ha condiviso le motivazioni; abbiamo concordato di istituire un tavolo istituzionale (Governo - coinvolgendo i ministeri di Welfare, Attività produttive, Esteri e ovviamente gli Interni – insieme alla Regione e alle Istituzioni locali) che si occupi di tutti gli aspetti della questione Prato a cominciare da quelli normativi. Ho sempre sostenuto – conclude il Presidente toscano - che il tema è di rilievo nazionale e non ci si può limitare a iniziative una tantum. A Prato la priorità è combattere l’illegalità e rimuovere le cause che la generano insieme ad un impegno innovativo per favorire l’integrazione. C’è bisogno di un salto di qualità: istituzioni e la politica devono farsene carico”.  
   
   
INDUSTRIA COSMETICA, IN ITALIA +1,8% NEL 2010. PALMERI: “TUTELARE SALUTE CONSUMATORI CON EDUCAZIONE ALLA QUALITÀ DEI PRODOTTI E LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE”  
 
Milano, 12 luglio 2010 - L’industria cosmetica in Italia è in crescita: nonostante il periodo di incertezza economica globale, il mercato ha registrato un +1,8% nel primo semestre di quest’anno, e si avvicinerà ai 9.300 milioni di euro a fine 2010. In aumento anche le esportazioni (+6,5%, con un valore atteso prossimo ai 2.200 milioni di euro) e il fatturato (+3,1%, pari a 8.350 milioni di euro entro l’anno). Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione a Palazzo Marino dell’indagine Unipro-associazione italiana delle imprese cosmetiche sull’andamento del settore (congiuntura, trend e investimenti) nel primo semestre 2010 e sulle previsioni per il secondo semestre. Nel corso dell’incontro, cui sono intervenuti il Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e il Presidente di Unipro Fabio Franchina, è stato illustrato anche il nuovo sito www.Abc-cosmetici.it per promuovere il corretto utilizzo dei prodotti cosmetici. “è importante tutelare la salute dei consumatori con iniziative di educazione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri – e attraverso azioni di lotta alla contraffazione, che costituiscono la base della civiltà del mercato e del sistema economico”.  
   
   
BASELL TERNI: PASSI IN AVANTI DA INCONTRO A MINISTERO  
 
Perugia, 12 luglio 2010 – “Un incontro interlocutorio nel corso del quale sono stati fatti passi in avanti anche per la disponibilità confermata dalla Basell di procedere nella trattativa con possibili acquirenti dello stabilimento ternano”. Lo ha detto l’assessore all’Economia della Regione Umbria Gianluca Rossi al termine dell’incontro che si è svolto questo pomeriggio a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, al quale hanno preso parte rappresentanti della Basell, del Comune e della Provincia di Terni, della Confindustria dell’Umbria e di Terni, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei chimici e della Rsu aziendale. “La trattativa per la cessione va avanti – ha proseguito l’assessore - e grazie all’intervento del Ministero sono state risolte problematiche che come istituzioni avevamo posto sul versante energetico e sulla gestione dell’area ‘condominiale’ del Polo chimico, ritenendole rilevanti e propedeutiche ai fini dell’accordo con potenziali acquirenti del sito ternano. La Basell – ha aggiunto – si è impegnata per continuare a garantire per un periodo congruo la gestione dell’area in cui insistono i tre stabilimenti chimici”. “Tra Ministero e istituzioni umbre – ha rilevato Rossi – c’è piena sintonia e unità d’intenti per una conclusione positiva e rapida della vicenda, con la salvaguardia del sito produttivo ternano e dei livelli occupazionali. Siamo soddisfatti – ha dichiarato – perché è stata accolta la nostra sollecitazione affinché la Basell diventasse una questione nazionale e auspichiamo che da questa crisi possa scaturire un piano per il rilancio dell’intera chimica italiana”. Domani, venerdì 9 luglio, nella sede dell’Assessorato regionale, si terrà l’incontro tra la multinazionale e le organizzazioni sindacali per l’esame congiunto della cassa integrazione straordinaria, chiesta dalla Basell per dodici mesi a partire dal 1 agosto. “L’auspicio – ha detto l’assessore Rossi – è che si giunga a un accordo, in modo da consentire una maggiore serenità, necessaria per una trattativa che richiederà tempi non brevi. A fine luglio – ha concluso - è previsto un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo economico per valutare lo stato di avanzamento della trattativa”.  
   
   
INDUSTRIA: TONDO INAUGURA A HERMAGOR STABILIMENTO "REFRION"  
 
 Hermagor (A), 12 luglio 2010 - "L´evento odierno è importante in quanto ci fa capire come nel mondo governato dai processi di globalizzazione non si deve ragionare in termini di competizione, bensì di collaborazione tra territori contermini: la partita, infatti, si vince o si perde tutti insieme". Con queste parole il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha inaugurato il 10 luglio a Hermagor in Carinzia lo stabilimento della nuova società Refrion Kaeltetechnik Gmbh, che produrrà scambiatori di calore per la refrigerazione, prevedendo l´impiego di circa 40 dipendenti dopo i primi 2 anni con un investimento di circa 2 milioni di euro. Il gruppo Refrion, fondato nel 2002 da Daniele Stolfo, rappresenta una realtà innovativa nell´ambito degli scambiatori di calore a livello europeo. L´azienda - con stabilimento principale a Flumignano in comune di Talmassons ed un altro sito produttivo a Villa Santina - realizza il proprio fatturato per il 90 p.C. Sui mercati esteri (soprattutto centri commerciali, hotel, ospedali e istituzioni). La tenue ripresa, registrata fin dalla seconda metà del 2009, ha indotto il gruppo a proseguire sul piano della crescita e dello sviluppo. La Refrion Kaeltetechnik Gmbh occupa nella cittadina carinziana in affitto una parte (circa 4 mila metri quadri) del capannone della ex azienda Intercold. E´ significativo, ha osservato nel suo intervento il presidente Tondo, che la ricerca di sinergie economiche e l´espansione del gruppo avvenga in una parte d´Europa "dove l´incontro tra la cultura latina, tedesca e slava rappresenta ´un valore aggiunto´ che può essere offerto a tutto il mondo". Alla stretta collaborazione nell´ambito dei territori dell´area Alpe-adria si è richiamato anche il governatore della Carinzia Gerhard Doerfler che - ricordando l´importanza della simile provenienza, sua e del presidente Tondo ("provenire da piccoli centri ci fa capire quanto sia importante mantenere l´occupazione nelle zone rurali e toccare con mano gli effetti della crisi") -, ha sottolineato come l´impianto inaugurato di fatto rappresenta "ciò che l´Euroregione è". La Refrion è stata accolta in Carinzia a braccia aperte. Il sindaco di Hermagor, Vinzenz Rauscher, raggiante al taglio del nastro, insieme al presidente Tondo, del nuovo impianto, ha ricordato come con la chiusura della Intercold e la perdita di più di cento posti di lavoro "il mondo sia a molti in questa parte della Carinzia crollato addosso. Ora la Refrion ci ha aiuta ha realizzare il sogno di una nuova speranza". Alla cerimonia, alla quale è intervenuto anche il presidente dell´Associazione industriali di Udine Adriano Luci ("la globalizzazzione porta alla mobilità non solo delle persone, ma anche delle imprese, idee, dei mercati e di progetti come questo"), Tondo si è complimentato con l´imprenditore Stolfo "per il coraggio nell´intraprendere percorsi nuovi di sviluppo" e per aver capito "che un´azienda è più forte se ha più punti di riferimento in Europa". All´inaugurazione hanno inoltre partecipato i consiglieri regionali Luigi Cacitti e Enore Picco, Giovanni Somma per il Consorzio Industriale di Tolmezzo, il commissario della Comunità montana della Carnia Giorgio Drabeni, amministratori locali e numerosi esponenti del mondo imprenditoriale carinziano e friulano.  
   
   
INDUSTRIA EX ILA: IL 27 LUGLIO INCONTRO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
Cagliari, 12 Luglio 2010 - "Il prossimo 27 luglio al Ministero dello Sviluppo economico si terrà un incontro per valutare la possibilità di attivare la filiera dell´alluminio e permettere così di avviare il percorso per la proroga della cassa integrazione. Nel caso di esito positivo, la Regione è disponibile a integrare gli ammortizzatori sociali attraverso il fondo per le emergenze presente in Finanziaria. Capiamo le preoccupazioni dei lavoratori, ci stiamo muovendo su un terreno accidentato che ha radici profonde negli anni addietro. Purtroppo dopo gli sforzi di Regione e Sfirs il potenziale investitore che si era proposto nei mesi scorsi ha fatto un passo indietro. Ma da parte nostra non c’è né arrendevolezza né rassegnazione”. E’ quanto ha affermato l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, coordinatore del Comitato Interassessoriale per le emergenze economico sociali, che ha esaminato la situazione della ex Ila. All’incontro, svoltosi nella sede della Presidenza della Regione, hanno preso parte l’assessore dell’Industria Sandro Angioni, il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, il Direttore generale della presidenza, Gabriella Massidda, i funzionari degli Assessorati del lavoro e dell’ambiente, i rappresentanti istituzionali del Sulcis, i curatori fallimentari dell’azienda e le rappresentanze sindacali  
   
   
TRENTO, ESTETISTI: NUOVE MODALITÀ PER LA QUALIFICA PROFESSIONALE  
 
Trento, 12 luglio 2010 - Dopo la disciplina che regola da due anni l´attività di acconciatore, la Giunta provinciale ha approvato anche le nuove modalità per la qualifica professionale di estetista, su proposta degli assessori provinciali all´istruzione e sport Marta Dalmaso e all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi. La nuova normativa è stata introdotta in attuazione all’articolo 18 bis della legge provinciale n. 11 del 200 riguardante la disciplina delle attività artigiane, fra le quali rientra a pieno titolo anche quella di estetista. Come in precedenza stabilito per l´attività di acconciatore, anche per esercitare l´attività di estetista la nuova normativa stabilisce l´obbligo di una specifica abilitazione professionale, rilasciata dopo il superamento di un apposito esame teorico e pratico. Questo regime sostituisce quello precedente che prevedeva il possesso di una semplice qualifica professionale, conseguita presso gli istituti professionali abilitati dalla Formazione Professionale, e va nel senso di garantire una sempre maggiore qualità dei servizi. Per l’accesso all’esame di abilitazione sono previsti due percorsi principali: il primo di tipo scolastico attraverso un corso di abilitazione pratico o con (via il con) un diploma provinciale di formazione professionale nel settore estetica, il secondo collegato ad un´esperienza lavorativa e a un corso di abilitazione teorico. La commissione esaminatrice sarà unica per tutte le scuole operanti sul territorio e sarà presieduta da un maestro artigiano estetista, scelto dalla categoria professionale; anche in questo caso i maestri artigiani, figure di eccellenza nel mondo dell’artigianato trentino, sono valorizzati nel loro ruolo di “ponte” tra la formazione professionale ed il mondo dell’impresa, come docenti nei corsi di abilitazione. Accanto al maestro artigiano nella commissione troveranno spazio un imprenditore artigiano, due esperti indicati dai Centri di formazione professionale, due funzionari provinciali indicati dal Servizio competente in materia di artigianato e dal Servizio competente in materia di formazione professionale. Il titolo di abilitazione professionale che sarà rilasciato dalla Provincia autonoma di Trento avrà validità sull´intero territorio nazionale poiché la disciplina introdotta rispetta ampiamente i requisiti minimi previsti dalla norma quadro statale, pur introducendo alcuni maggiori approfondimenti e rigore nei percorsi previsti per accedere all´esame, sfruttando in questo l´autonomia provinciale garantita dal nostro statuto e riguardante anche la materia dell´artigianato.