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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Novembre 2013
FOTOVOLTAICO NEL PARCO DELLA VAUDA, LA BELECTRIC RICORRE AL TAR CONTRO LA PROVINCIA DI TORINO, SAITTA: “DIFENDO LA SCELTA, LE NORME CI DANNO RAGIONE”  
 
Torino, 11 novembre 2013 - “L’attacco alla riserva naturale della Vauda non è concluso: la società Belectric Italia ha presentato ricorso al Tar Piemonte contro la delibera della Provincia di Torino che il 30 luglio scorso ha respinto il progetto per realizzare un mega impianto fotovoltaico consumando 70 ettari di suolo libero”. Lo annuncia il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta che aggiunge: “nomineremo un avvocato per difendere davanti al Tar Piemonte la scelta che io e la mia amministrazione abbiamo compiuto per salvaguardare l’ambiente; le norme ci danno ragione. Cito su tutte la legge regionale che ha recepito ed approvato il Piano territoriale della Provincia di Torino improntato proprio alla massima tutela del suolo libero, ma anche le linee guida della Regione Piemonte per la localizzazione degli impianti fotovoltaici e la normativa regionale su parchi e aree protette”. Saitta sottolinea che “del ricorso al Tar contro la scelta della Provincia di Torino di difendere la Riserva della Vauda si è parlato anche in Consiglio dei Ministri: lo scrive la Belectric nel suo ricorso. Mi aspetto che il governo Letta abbia la volontà e la forza di tutelare il territorio e le istanze della popolazione”. “Conosco il favore normativo riconosciuto agli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, un’energia pulita alla quale sono favorevolissimo - aggiunge Saitta - ma difenderò il mio no a questa speculazione: Belectric può produrre energia elettrica con tecnologia fotovoltaica sfruttando le superfici militari già compromesse come i tetti delle caserme, i capannoni, i piazzali cementificati e le legittime istanze del Ministero della Difesa per valorizzazione il patrimonio militare italiano non possono superare il diritto alla salvaguardia ambientale espresso da cittadini e istituzioni locali”.  
   
   
INCENTIVI PER MIGLIORARE L´EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Campobasso, 11 novembre 2013 - Dalle ore 10:00 del giorno 18 novembre 2013 fino al 30 novembre 2013 sarà possibile presentare la domanda per partecipare all’Avviso promosso dalla Camera di Commercio di Campobasso, finalizzato all’erogazione di incentivi a fondo perduto per l’acquisto di attrezzature e/o implementazione di tecnologie mirate al miglioramento e al risparmio energetico dell’impresa. Il contributo è pari al 50% della spesa rendicontata, al netto di Iva, fino ad un massimo di 2mila euro per ogni impresa. “Con queste iniziative-afferma il Presidente della Camera di Commercio Amodio De Angelis - vogliamo essere vicini alle imprese del nostro territorio e accompagnarle nel processo, ormai inevitabile e necessario, di rilettura delle proprie attività orientandole al risparmio energetico e alla conseguente ottimizzazione dei costi legati all’approvvigionamento e/o utilizzo delle risorse energetiche” La domanda di partecipazione, da redigere su apposito modulo, dovrà essere inviata su unico file dalla casella di Posta Elettronica Certificata dell’impresa alla casella di Posta Elettronica Certificata dell’Ente cciaa@cb.Legalmail.camcom.it, evidenziando nell’oggetto dell’e-mail la seguente dicitura “Richiesta incentivi per il miglioramento di efficienza energetica ed ambientale”. Le domande saranno esaminate secondo l’ordine cronologico, stabilito sulla base dell’orario risultante dalle ricevute di accettazione dei messaggi nel sistema di Posta Elettronica Certificata dell’Ente. Si invitano, pertanto, gli interessati ad affrettarsi nell’inviare la domanda di partecipazione. L’avviso e la modulistica sono scaricabili dall´apposita pagina della Cdc di Campobasso.  
   
   
CENTRALE ENEL DI PORTO TOLLE. ZAIA: “LA RICONVERSIONE RESTA LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE”  
 
 Venezia, 11 novembre 2013 - “E´ una doccia fredda, l’ennesima doccia fredda che questa assurda vicenda ci riserva. Quando nel giugno del 2012, grazie anche all’intervento dei nostri giuristi, una sentenza del Consiglio di Stato riavviava l’iter autorizzativo per la conversione della centrale Enel di Porto Tolle da olio a carbone, nutrivamo buone speranze perché in Polesine si potesse finalmente concretizzare quell’opportunità di sviluppo alla quale la Regione ha sempre lavorato con convinzione e impegno: invece stiamo ancora qui a discutere se e come procedere, mentre la gente non ha lavoro e la situazione delle famiglie peggiora di giorno in giorno”. E’ amareggiato il governatore veneto Luca Zaia per quanto scaturito dalla recente riunione della Commissione per la Valutazione dell’impatto Ambientale (Via) sulla centrale di Porto Tolle. “Se anche il Ministero dell’ambiente – sottolinea Zaia – non ha definitivamente espresso un parere negativo ma solamente richiesto ulteriori elementi di valutazione sulla conversione della centrale, atteggiamento che appare comunque tutt’altro che incoraggiante, reputo scandaloso questo modo di operare con continui rinvii e indecisioni: mi stupisco che ancora non si sia capito che l’investimento per questa opera rappresenta un’occasione irrinunciabile dal punto di vista economico e occupazionale per l’intera area polesana”. “Sia chiaro che la Regione non si arrende – conclude Zaia – e continueremo a essere al fianco dei lavoratori. Così come abbiamo fatto nel giugno del 2012, quando, con una modifica della legislazione regionale, abbiamo posto le condizioni per superare la sentenza che bloccava la conversione della centrale, anche oggi ribadiamo la nostra volontà di realizzare un’opera pubblica che rappresenta per il Veneto un’occasione di sviluppo irrinunciabile. Dimostrato che il progetto garantisce il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, se qualcuno vuole impuntarsi per impedire la riconversione, abbia almeno il coraggio di andare a spiegare i motivi alla gente del Polesine”.  
   
   
EDISON: RICAVI PRIMI NOVE MESI A 9,1 MILIARDI DI EURO, EBITDA A 843 MILIONI DI EURO, UTILE NETTO A 174 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 11 novembre 2013 – Il Consiglio di Amministrazione di Edison ha esaminato il Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2013. In uno scenario di riferimento negativo che ha visto calare ulteriormente la domanda complessiva di energia elettrica e gas e aumentare la pressione competitiva, Edison ha realizzato una performance positiva nella filiera elettrica, che ha in parte compensato la riduzione del risultato nel settore idrocarburi, ancora soggetto ai processi di price review dei contratti long term di fornitura gas.. Andamento della gestione del Gruppo al 30 settembre 2013- I primi 9 mesi del 2013 hanno registrato ancora una prosecuzione di quel trend di progressiva decrescita che affligge l’economia italiana dal 2008. Una situazione che si riflette nell’andamento dei consumi nazionali di energia elettrica e gas. In questi primi nove mesi dell’anno la domanda italiana di energia elettrica è diminuita del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2012 con una contrazione che è andata a detrimento esclusivo della produzione termoelettrica sia per lo strutturale aumento della capacità da fonti rinnovabili sia per l’elevata idraulicità del periodo. In calo anche i consumi di gas che nei primi nove mesi del 2013 hanno registrato in Italia una flessione del 8,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il protrarsi di una situazione di bassa domanda combinata ad un surplus di offerta in entrambe i settori, ha determinato un ulteriore incremento della pressione competitiva sui prezzi di vendita sia dell’elettricità sia del gas. In questo scenario il gruppo Edison ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi di vendita pari a 9.136 milioni di euro (8.935 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2012). Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) si è attestato a 843 milioni di euro rispetto ai 963 milioni nei primi nove mesi del 2012, in cui si era registrato l’effetto positivo della conclusione degli arbitrati sui contratti long term gas da Qatar e Libia. Nel 2013, pur avendo ottenuto la positiva conclusione dell’arbitrato condotto con l’Algeria e aver raggiunto gli accordi per la fornitura di gas dal Qatar e dall’Algeria, insieme all’apporto dell’attività di Esplorazione e Produzione, il perdurare di una situazione di forte pressione sui prezzi di vendita del gas e il protrarsi della seconda fase di rinegoziazione dei contratti di importazione gas da Russia e Libia (i cui margini si sono ulteriormente deteriorati dopo la prima fase) hanno determinato un calo del margine della filiera idrocarburi del 45,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. Tale riduzione è stata in parte compensata dall’aumento della redditività del settore elettrico (+49,4% rispetto allo stesso periodo del 2012) che ha beneficiato dell’idraulicità del periodo e dell’ottimizzazione della gestione del portafoglio. Il Risultato Operativo (Ebit) è di 411 milioni di euro (440 milioni di euro nei primi nove mesi dello scorso anno) per effetto dei fenomeni industriali precedentemente descritti. Il Risultato prima delle Imposte è pari a 312 milioni di euro rispetto ai 338 milioni di euro dello stesso periodo del 2012. Il Risultato Netto di Gruppo è di 174 milioni di euro (241 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2012). Si ricorda che il risultato dei primi nove mesi del 2012 beneficiava per 50 milioni di euro del risultato netto da Discontinued Operations, riferito alla ridefinizione del prezzo di cessione della partecipazione di Edipower al netto del margine negativo riferibile alla gestione del tolling di Edipower. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2013 si attesta a 2.453 milioni di euro in diminuzione di 160 milioni di euro rispetto ai 2.613 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Si ricorda che lo scorso aprile Edison ha sottoscritto due prestiti infragruppo per un valore complessivo di 1,4 miliardi di euro (utilizzati al 30 settembre 2013 per 1 miliardo di euro) e in luglio ha ottenuto una nuova linea di credito bancario da 500 milioni di euro, interamente disponibile al 30 settembre 2013. Previsioni Alla luce degli effetti positivi prodotti dalla revisione dei contratti gas e della performance registrata dalla Filiera Energia Elettrica, Edison prevede che l’Ebitda 2013 si attesterà intorno a 1 miliardo di euro.  
   
   
EMERGENZA SFRATTI: PRESENTATO A SPOLETO IL BANDO PER LE FAMIGLIE IN PUBBLICAZIONE FINO AL 20 GENNAIO  
 
Perugia, 11 novembre 2013 - A partire dal 7 e fino al prossimo 20 gennaio, è in pubblicazione a cura dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale della Regione Umbria (Ater), l’avviso pubblico, previsto dalla Giunta regionale, per l’individuazione dei nuclei familiari che sono colpite da sfratto per morosità “incolpevole” e che dunque hanno bisogno di reperire nuove soluzioni alloggiative. Il bando è stato illustrato questa mattina, nella Sala dello Spagna del Palazzo comunale di Spoleto, alla presenza dell’assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti. All’avviso pubblico possono partecipare tutte quelle famiglie che, in seguito ad una inadempienza nei pagamenti di almeno 6 mesi, si trovano a dover lasciare l’abitazione, per effetto di una significativa riduzione del reddito, intervenuta dopo la stipula del contratto di affitto, a causa di licenziamento,(escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie); collocazione in cassa integrazione ordinaria o straordinaria o in stato di mobilità; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico; cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate alla Ccia aperte da almeno 12 mesi; malattia grave o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato la necessità di far fronte a documentate spese mediche e assistenziali di particolare rilevanza; decesso del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito. La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall’Ater regionale tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei diversi possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio. La graduatoria dei beneficiari sarà formulata dall’Ater regionale tenendo conto di alcune priorità, determinate dal grado dei diversi possibili livelli di sfratto. Si va da quei nuclei familiari che sono stati costretti a rilasciare l’alloggio condotto in locazione a seguito dell’esecuzione di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fino ai nuclei familiari in possesso di semplice avviso di rilascio. Nell’ambito di ciascuna delle suddette categorie le domande sono collocate in graduatoria sulla base del reddito Isee dell’anno 2012 e della composizione del nucleo familiare (presenza di figli minori, di anziani ultrasettantacinquenni, componenti portatori di handicap, famiglia monoparentale con figli minori). A parità di punteggio si tiene conto della data di esecuzione dello sfratto. Gli affittuari saranno chiamati dall’Ater regionale a scegliere gli alloggi a disposizione seguendo l’ordine di graduatoria, nell’ambito del Comune di residenza e, in subordine, di altri Comuni. Gli alloggi, ricompresi negli elenchi predisposti per ciascun Comune, saranno proposti tenendo conto della grandezza idonea alla consistenza del nucleo familiare. Il contratto di locazione sarà stipulato tra proprietario ed affittuario ed il canone di locazione sarà determinato con il criterio del “canone concordato”. Il proprietario che concederà in locazione l’alloggio individuato dall’Ater avrà diritto agli incentivi e contributi previsti per un periodo massimo di 24 mesi. Il contributo, che verrà erogato al proprietario, non potrà superare i 200 euro mensili, e sono previsti due ‘bonus’ di 200 euro per i proprietari che concordano un canone minimo e altri 200 euro per gli affittuari se il costo dell’affitto è superiore al quindici per cento del reddito dichiarato. Il contributo verrà corrisposto sino all’eventuale miglioramento della capacità reddituale, verificata periodicamente dall’Ater, del nucleo familiare affittuario. Scaduti i bandi, l’Ater predisporrà gli elenchi degli alloggi disponibili in ciascun Comune, ordinandoli per gruppi omogenei di grandezza e secondo le priorità indicate nel bando, e procederà agli abbinamenti con i beneficiari individuati. L’alloggio proposto dall’Ater non potrà essere rifiutato dal richiedente. “Con questo provvedimento, ha affermato l’assessore Vinti, la Giunta regionale vuole favorire nuove soluzioni alloggiative adeguate per questi nuclei familiari in difficoltà. Abbiamo destinato un milione e mezzo di euro per agevolare l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato privato della locazione, mediante l’erogazione di contributi ed incentivi ai proprietari che mettono a disposizione alloggi liberi e contiamo così di poter reperire sul mercato almeno trecento alloggi a canone concordato. Stiamo premendo ora sul governo nazionale perchè preveda ulteriori finanziamenti per la soluzione di questo problema, visto che i quaranta milioni di euro previsti ad oggi (per l’Umbria soltanto trecentomila euro) non sono assolutamente sufficienti. Nel 2013, in Umbria, ha proseguito Vinti, si rischia di superare i 1300 possibili sfratti e di questi circa il novanta per cento sono sfratti ‘incolpevoli’. Dall’altra parte ci sono almeno 40.000 vani sfitti o invenduti. Abbiamo insomma inquilini senza case e case senza inquilini. Ci aspettiamo perciò una grande collaborazione da parte dei Comuni dell’Umbria, dei Sindacati degli inquilini e delle Associazioni dei proprietari con l’Ater per informare al meglio i soggetti interessati dall’intervento, e fornendo nell’ambito delle rispettive competenze, all’utenza interessata e all’Ater le informazioni necessarie”, ha concluso l’assessore. La modulistica e le informazioni sono reperibili collegandosi al sito Internet dell’Azienda www.Ater.umbria.it Domani, venerdì 8 novembre, gli incontri territoriali organizzati per l’illustrazione del bando rivolto ai proprietari di alloggi sfitti o invenduti e di quello a favore degli sfrattati per morosità incolpevole, proseguiranno, alle ore 11, nei locali del Museo del Tabacco, a San Giustino, alla presenza dell’assessore Vinti insieme al Sindaco Fabio Buschi e al Presidente dell’Ater, Alessandro Almadori. Nel pomeriggio l’incontro sarà invece all’Ance, l’associazione dei costruttori edili, alle ore 17, in via Palermo a Perugia.  
   
   
BEI APPROVA 150 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE GLI SCAMBI DI CIPRO  
 
Nicosia / Lussemburgo, 11 novembre 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha approvato un nuovo strumento finanziario per Cipro, che consentirà alla Banca di fornire supporto trade finance per un importo fino a 150 milioni di euro. Lo strumento Bei innovativo è stato annunciato l’9 novembre a Nicosia, in una conferenza stampa tenuta da Harris Georgiadis, ministro delle finanze, Werner Hoyer Bei Presidente, e Mihai Tanasescu, Vicepresidente della Bei responsabile per Cipro, durante una visita ufficiale a Cipro. Presidente della Bei Hoyer ha dichiarato: "Con la creazione di questo programma a Cipro, abbiamo fatto un passo eccezionale per sostenere il finanziamento del commercio a Cipro. Dopo i risultati positivi dello strumento prima attuazione in Grecia 5 mesi fa, abbiamo rapidamente replicato che a Cipro, per permettere il commercio internazionale da parte delle imprese locali in un momento in cui le banche internazionali si stanno ritirando. Nostra presenza qui oggi sottolinea l´impegno della Banca per lo sviluppo economico in Cipro e le nostre discussioni con il presidente Anastasiades mirano a rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione in considerazione delle attuali condizioni economiche . Noi rimaniamo impegnati a investire a Cipro, in considerazione del difficile contesto economico, e condividiamo obiettivo generale del governo non solo di realizzare il recupero, ma anche garantire la crescita economica a lungo termine del paese. Siamo fiduciosi che Cipro possa avere successo ". La Bei, che è tradizionalmente impegnata nel fornire finanziamenti a lungo termine a condizioni favorevoli, ha aggiunto questo strumento di sostegno al credito a breve termine per la prima volta in Grecia nel giugno 2013. Lo strumento mira a mitigare transazione e rischi sistemici delle banche estere interessate a sviluppare i flussi commerciali con Cipro e favorendo una ripresa guidata dalle esportazioni promosso, in particolare, da parte delle Pmi e mid-cap. La Bei fornirà garanzie alle banche commerciali per il finanziamento del commercio, che si prevede di sostenere un volume di transazioni nell´ordine di 300-450 milioni di euro all´anno. Nel 2012 le firme comprese 130 milioni di euro per una nuova unità produttiva a Vasilikos Power Plant per migliorare fornitura di energia elettrica a Cipro, 68 milioni di euro per la rete fognaria di Limassol e 200 milioni di euro per le infrastrutture chiave , mentre maggio 2013 la Bei ha firmato un prestito analogo di euro 100 milioni. I progetti finanziati dalla Bei a Cipro nel corso degli ultimi 5 anni ammontano a 1,3 miliardi di euro. Circa l´80% di questo importo è andato alle aree strategiche di energia, ambiente, trasporti e piccole e medie imprese. Storicamente, la Banca ha contribuito al finanziamento della maggior parte delle infrastrutture chiave e progetti di energia a Cipro, come strade, acqua e impianti di trattamento delle acque reflue e la produzione di energia elettrica.  
   
   
PMI SVEDESI RICEVONO ULTERIORE SOSTEGNO DA PARTE DELLA BEI  
 
Lussemburgo, 11 novembre 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) sta fornendo un 350 milioni (circa 40 milioni di euro) del prestito Sek per Sparbanken Öresund per il finanziamento delle piccole e medie imprese (Pmi), situati nella regione di Skåne nel sud della Svezia. Il prestito Bei incoraggiare la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, riducendo i costi complessivi di finanziamento e di fornire finanziamenti a lungo termine, che altrimenti non sarebbe disponibile a questo settore. Inoltre, il sostegno della Bei dovrebbe contribuire all´occupazione giovanile nella regione, come intende finanziare piccole e medie dimensioni in vari settori dell´economia, come le infrastrutture, la tutela dell´ambiente, la ricerca, lo sviluppo, l´energia, la salute e l´istruzione. Il Gruppo Bei, attraverso il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), ha un rapporto di lunga data con Sparbanken Öresund. Recentemente, il Fei e Sparbanken Öresund hanno firmato un accordo di garanzia nell´ambito dello strumento (Rsi), iniziativa di condivisione dei rischi finanziato dalla Commissione europea. Ciò consente Sparbanken Öresund per dare imprese innovative in Svezia accesso ad un totale di 300 milioni di corone svedesi (circa 35 milioni di euro) del valore del finanziamento del debito nei prossimi due anni, con il supporto della garanzia del 50% previsto dal Fei.  
   
   
ASSICURARE LA SICUREZZA DELLE NANOPARTICELLE NELLE VERNICI E NEI RIVESTIMENTI  
 
Bruxelles, 11 novembre 2013 - Negli ultimi anni c´è stata un´esplosione nel numero di prodotti basati sui nanomateriali. La ricerca in questo campo ha attratto molto interesse scientifico, in parte a causa della grande varietà di potenziali applicazioni nei settori biomedico, elettronico e dei rivestimenti. È uno sviluppo che presenta sia opportunità che difficoltà. Sebbene la manipolazione dei materiali e delle particelle su scala atomica e molecolare abbia aperto la via a potenziali nuove innovazioni, ha anche sollevato serie questioni di salute e sicurezza. Una di queste riguarda gli effetti per la salute delle nanoparticelle respirabili, che si trovano in una serie di prodotti finali come le vernici. Si teme che lo scarico di alcune di queste nanoparticelle nei fiumi e nei torrenti possa danneggiare la membrana delle branchie dei pesci e dei crostacei. Il progetto Nanofloc ("Electro-agglomeration and separation of Engineered Nanoparticles from process and waste water in the coating industry to minimise health and environmental risks"), finanziato dall´Ue, è stato avviato a gennaio 2013 per affrontare proprio questo problema. Il suo scopo è sviluppare un sistema in grado di rimuovere le nanoparticelle in modo efficiente e conveniente, così da prevenire l´inquinamento e incoraggiare l´ulteriore sviluppo di prodotti innovativi e sicuri a base di nanomateriali. L´innovazione di Nanofloc si basa su una nuova elettro-agglomerazione, che secondo il team può rimuovere in modo efficace i solidi sospesi a livelli di sub-micrometri. Il sistema funziona destabilizzando le nanosospensioni e le agglomerazioni di particelle cariche in soluzione usando campi elettrici, evitando così il bisogno di sostanze chimiche. La tecnologia è conveniente, compatta e rispettosa dell´ambiente. Sarà costruito un innovativo reattore per l´agglomerazione e stabilizzazione di queste agglomerazioni - o flocculi - insieme a una camera di reazione e un sistema intelligente di controllo del processo. Il progetto, che riceverà 1 141 968 euro in finanziamenti dell´Ue attraverso lo schema "Ricerca a beneficio delle Pmi" del 7° Pq, potrebbe rivelarsi molto significativo a livello ambientale ed economico. Attualmente, l´unico mezzo efficace per rimuovere le nanoparticelle dall´acqua è l´applicazione di metodi ad alto consumo di energia come l´osmosi inversa, una tecnologia di purificazione dell´acqua che usa una membrana semipermeabile. I settori industriali che fanno largo uso delle nanoparticelle - come il settore delle vernici e dei rivestimenti - dovrebbero trarre considerevoli benefici da una tecnologia meno costosa per rimuovere le nanoparticelle dell´acqua usata. Si prevede che l´uso della nanotecnologia in questo settore crescerà in modo esponenziale: entro il 2016, i produttori di automobili saranno obbligati per legge a usare vernici e rivestimenti anti graffio sui loro veicoli. I risultati del progetto fino a questo momento si sono rivelati promettenti per quanto riguarda la tecnologia dell´elettro-coagulazione nella vernice. Un recente incontro del progetto a Stoccarda ha esaminato le schegge di biossido di titanio e alluminio e ha visionato anche una potenziale camera di reazione per l´elettro-coagulazione. Nanofloc dovrebbe concludersi alla fine del 2014. Per maggiori informazioni, visitare: Nanofloc http://www.nanofloc.org/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/106825_it.html    
   
   
LOMBARDIA: IMPRESE, PROGETTO DI LEGGE PRESENTATO IN COMMISSIONE  
 
Milano, 11 novembre 2013 - L´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini ha presentato ai membri della Iv Commissione del Consiglio regionale (Attività produttive e occupazione) il progetto di legge approvato dalla Giunta su ´Libertà di impresa e competitività´. Principi Cardine - Melazzini ha spiegato che alla base della proposta di legge ci sono quattro principi cardine: "Il primo riguarda la fiducia nei confronti di chi intraprende e desidera contribuire allo sviluppo economico e al bene comune. Il secondo principio si riferisce alla responsabilità condivisa tra gli attori attivi del territorio per incrementare la competitività del sistema Lombardia. Ma abbiamo pensato che il progetto di legge dovesse riflettere anche il principio di sussidiarietà per semplificare la vita delle imprese, riconoscendo ruoli e competenze di tutti gli attori. E infine, come quarto principio, abbiamo posto l´innovazione da attuare negli strumenti, nelle modalità di intervento e nel rapporto tra imprese e Amministrazione". Semplificazione - "Le azioni previste dal progetto di legge - ha sottolineato Melazzini - sono indirizzati a favorire la libertà di impresa, rilanciare la competitività, promuovere l´attrattività, agevolare il credito alle imprese, riorganizzare gli Sportelli unici per le attività produttive, semplificare l´azione amministrativa, razionalizzare il sistema dei controlli". "In questo modo - ha aggiunto l´assessore - vogliamo attivare nuovi strumenti che agevoleranno e semplificheranno la vita delle nostre imprese, puntando al rilancio e all´attrattività del nostro sistema produttivo". Strumenti Concreti - "Non si tratta di una semplice revisione della legge - ha sottolineato Melazzini - ma di una vera svolta, che introduce strumenti concreti di aiuto alle imprese". Il progetto di legge sulla competitività introduce una serie di modifiche che riguardano, tra le altre cose: semplificazione dei rapporti e delle procedure legate all´avvio d´impresa (Accordo di localizzazione produttiva con l´avvio e la sperimentazione di ´zone a burocrazia zero´); fiscalità di vantaggio con la previsione, nell´ambito degli stessi Accordi, di un minor carico fiscale per le nuove imprese, sulle imposte regionali e comunali; nuove modalità per l´avvio dell´attività di impresa; riforma degli Sportelli unici per le attività produttive e del sistema dei controlli. I Contenuti Del Progetto - Il Progetto di legge sulla competitività e la libertà di impresa approvato dalla Giunta si compone di otto articoli. Articolo 1 - Definisce le finalità della legge: crescita competitiva, capacità di innovazione del sistema produttivo e attrattività del contesto territoriale e sociale della Lombardia, garantendo piena libertà di iniziativa economica in armonia con l´articolo 41 della Costituzione. Articolo 2 - Introduce gli strumenti che si traducono in un vantaggio competitivo per le imprese: accordo per la competitività; credito di imposta; accesso al credito; agevolazioni. L´accordo per la competitività è un´intesa tra Istituzioni e imprese sostitutivo di tutti i procedimenti amministrativi necessari all´avvio della nuova impresa. Articolo 3 - E´ istituito il Comitato congiunto Giunta-consiglio regionale, che ha il compito di relazionarsi al nucleo operativo sulla gestione delle crisi aziendali e di settore. E´ prevista anche la collaborazione dell´Agenzia Regionale per la protezione dell´ambiente (Arpa) per agevolare l´insediamento di nuovi impianti produttivi o l´ampliamento significativo di quelli già esistenti. Articolo 4 - Si introduce il più ampio e omnicomprensivo concetto di ´aggregazioni´, in sostituzione dell´originario concetto di ´distretti´. Articolo 5 - Con una comunicazione unica (senza oneri di allegazione), si introduce una nuova modalità per l´avvio dell´attività di impresa, sostitutiva di tutti i procedimenti amministrativi. Articolo 6 - ´Amministrazione Unica´: è prevista la riorganizzazione e ottimizzazione del sistema degli Sportelli unici per le attività produttive (Suap) e la riqualificazione del personale. Articolo 7 - E´ previsto un sistema integrato dei controlli finalizzato a una azione ispettiva con minori oneri a carico delle imprese, da realizzare attraverso un piano pluriennale di coordinamento tra i controlli di competenza regionale (Asl, Arpa) e quelli di competenza sovraregionale (Vigili del Fuoco, Inps, Ministero del Lavoro). Articolo 8 - Norma finanziaria: è prevista l´istituzione di un fondo dedicato alle sperimentazioni, stimato in circa 20 milioni di euro. Eventuali ulteriori spese si inseriranno nei limiti tracciati dalla Legge di bilancio annuale e pluriennale nonché dalla Legge di assestamento.  
   
   
INDUSTRIA, SEGNALI DI STABILITA’: PRODUZIONE -0,2% SUL 2012, +0,9% CONGIUNTURALE  
 
 Venezia, 11 novembre 2013 – Nel terzo trimestre 2013, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato una sostanziale stabilità su base annua con un -0,2% (-1,6% nel trimestre precedente). Un risultato positivo se si considera che gli ultimi sette trimestri sono sempre stati caratterizzati dal segno meno e che l’ultimo valore positivo risale al terzo trimestre 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,9% (+0,2% precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.353 imprese con almeno 2 addetti. «Analizzando i dati relativi ai mesi estivi, sembra più netta la sensazione che le imprese industriali stiano sperimentando una ripresa dell’attività economica. L’arresto della caduta della produzione (-0,2%), avviatasi nel terzo trimestre 2011, e il rimbalzo positivo della variazione congiunturale destagionalizzata (+0,9%) sono chiari segnali che la recessione dal punto di vista tecnico sia terminata. I ritmi di uscita dalla crisi appaiono ancora lenti – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto – ma dopo due anni di segni negativi possiamo affermare il superamento del punto di minimo. Purtroppo i dati confermano ancora le difficoltà delle piccole imprese che, meno strutturate, non sono ancora riuscite ad agganciare la ripresa. Incoraggiante il dato positivo degli ordini esteri che lasciano intravedere nell’ultimo trimestre dell’anno una dinamica più favorevole della produzione. Pesa ancora sulle imprese l’incertezza della situazione politica italiana e le fibrillazioni sulla legge di stabilità, dove le cifre sulle maggiori entrate e le minori spese sono ancora poco chiare, anche se le previsioni degli imprenditori, dopo una serie di tendenze sfavorevoli, evidenziano un miglioramento del clima di fiducia. Attendiamo di vedere come si concluderà l’anno, mantenendo la nostra linea di prudenza». Produzione Sotto il profilo dimensionale resta critica la situazione delle microimprese (-2,7%), mentre hanno registrato una dinamica positiva le grandi imprese (+6,5%), seguite dalle piccole (+0,3%) e dalle medie (-0,4%). Aumento per i beni di investimenti (+1,4%), stabilità per i beni di consumo (-0,1%) e diminuzione per i beni intermedi (-0,9%). Per quanto riguarda i settori, le migliori variazioni riguardano i mezzi di trasporto (+4,6%), le macchine elettriche ed elettroniche (+3,8%), la gomma e plastica e altre industrie (+1,9%), mentre permane un andamento negativo nel comparto del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-1,4%), nel legno e mobile e nella carta e stampa (-0,8%). Ma è soprattutto il settore alimentare a segnare la performance peggiore con -3,7%. Fatturato Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+0,6%), ma sul trimestre precedente l’indicatore ha registrato un calo del -3,6%. La miglior performance è ascrivibile grandi imprese (+3,2%), con andamento positivo anche per le medie e piccole (+1,7% e +0,7%), mentre rimane negativo l’indicatore per le micro (-2,5%). I settori con le crescite più significative sono stati l’industria delle macchine elettriche ed elettroniche (+4%), mezzi di trasporto (+3,5%), gomma e plastica (+2,2%), mentre è negativa, in linea con la produzione, la variazione dell’alimentare (-1,6%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero, che hanno messo a segno un +3,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un andamento determinato, sotto il profilo dimensionale, dalle grandi, medie e piccole imprese (rispettivamente +5,9%, +3,9% e +2,9%). Segno meno invece per le micro (-2,7%). A livello settoriale variazioni positive per tutti i comparti ad eccezione dell’alimentare (-0,8%). Continua la stagnazione del mercato domestico: il fatturato interno ha registrato una contrazione del -0,4% su base annua, con la dinamica peggiore che riguarda le micro imprese (-2,5%), ma anche le grandi segnano valori negativi (-0,9%). I settori col trend positivo più marcato sono stati i mezzi di trasporto (+2,5%) e la gomma e plastica (+2,3%). Ordinativi Segnali di stabilità (+0,5%) per gli ordinativi, condizionata anche in questo caso da una debolezza del mercato interno. A livello dimensionale la performance peggiore si è rilevata nelle micro imprese (-1,7%), mentre l’andamento è positivo nelle altre classi. Gli ordinativi provenienti dal mercato interno hanno evidenziato una flessione del -0,6%, imputabile in primis alle micro imprese (-1,9%) mentre, per i settori, i mezzi di trasporto, le altre industrie e la gomma e plastica hanno segnato delle crescite. Positivi gli ordinativi esteri: +3,1% che ha riguardato tutte le classi dimensionali. Segno meno per gomma e plastica (-3,7%), tessile (-2,3%) e mezzi di trasporto (-1,9%). Occupazione L’occupazione continua a registrare delle perdite con una flessione del -0,8% su base annua (-1,2% trimestre precedente), che interessa principalmente le micro imprese (-4,2%). Controcorrente le medie imprese con +0,3%. Sotto il profilo settoriale i cali più marcati sono stati nell’alimentare (-5,6%), legno e mobile (-2,2%) e marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-2%). Previsioni Rimangono negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi, ma in miglioramento rispetto al trimestre precedente: per la produzione il saldo è pari a -7,4 punti percentuali contro il -24,4 p.P. Nel trimestre precedente. Saldi analoghi per fatturato (-5,1 p.P. Contro il -22 p.P. Del trimestre precedente) ed occupazione (-7,3 p.P. Contro -10,5 p.P. Precedente). Positive le previsioni per ordini esteri, dove il saldo risulta pari a +4,7 p.P. (-0,1 p.P. Precedente). Il saldo peggiore ancora una volta per gli ordini interni: -14,4 p.P. Contro il -30,1 p.P. Precedente.  
   
   
CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI: GIANNI POTTI NUOVO PRESIDENTE DEL COMITATO NAZIONALE COORDINAMENTO TERRITORIALE (CNCT)  
 
Roma,11  novembre 2013 – E´ Gianni Potti il nuovo Presidente del Comitato Nazionale di Coordinamento Territoriale (Cnct) di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, eletto ieri all´unanimità dall´Assemblea per il biennio 2013-2015, che raccoglie il testimone da Roberto Magliulo. 54 anni, imprenditore padovano nel settore della comunicazione e del digitale, Gianni Potti è attualmente vicepresidente di Confindustria Padova e presidente di Confindustria Servizi Innovativi e tecnologici del Veneto, costola regionale dei Servizi innovativi di Confindustria Veneto, nonché Consigliere della Cciia di Padova, Co founder di Talent Garden Padova, Presidente di Fondazione Comunica e "member of Dag (Digital Advisory Group). Potti, che con la sua nomina a Presidente del Cnct diventa di diritto Vice Presidente di Confindustria Servizi Innovativi, conferma la volontà del Cnct di promuovere e sostenere processi di crescita qualitativa e dimensionale del sistema delle imprese italiane del settore, favorendo la collaborazione tra territorio e associazioni di categoria, riorganizzando anche statutariamente la governance del Cnct, nello spirito della riforma Pesenti, puntando anche ad un proficuo rapporto con la conferenza Stato Regioni, con un occhio all’Europa e a possibili partnership internazionali. "Questo mandato proseguirà in continuità con il lavoro svolto negli scorsi anni nel Cnct– ha affermato il Presidente Gianni Potti dopo aver ringraziato tutti i colleghi presenti e il past President Roberto Magliulo – e punta a rinforzare il legame tra territorio e associazioni di categoria grazie ad uno stretto rapporto con la Presidenza della Federazione e al Presidente Ennio Lucarelli. Inizieremo subito con un impegnativo road show in tutti i territori- prosegue Potti- e punteremo a costituire un Osservatorio nazionale sui settori di nostro interesse, a fare formazione anche a noi imprenditori, a creare reti d´impresa, a definire un contratto nazionale di settore e soprattutto a rafforzare la nostra presenza nei territori per dare maggior rappresentanza al settore dei servizi innovativi e tecnologici, decisivo, oggi più che mai, per far tornare a crescere l´Italia". Nel corso dell´Assemblea del Comitato Nazionale di Coordinamento Territoriale è stata eletta la Squadra dei Vicepresidenti, proposta dal neo Presidente, che è composta da Luciana De Fino (Basilicata), Cristiano Ercolani (Friuli Venezia Giulia), Alessandro Fantini (Toscana), Stefano Massari (Emilia Romagna). Come deliberato dalla recente Giunta della federazione, collaboreranno ai lavori del vertice del Cnct sul tema della Riforma territori-categorie-Conferenza Stato regioni e sotto il coordinamento di Gianni Potti: Carlo Berardelli (Lazio), Domenico Favuzzi (Puglia), Paolo Mauri (Lombardia).  
   
   
L’AGENZIA DELLE ENTRATE SIGLA INTESA CON L’ARIES REGIME FISCALE DI VANTAGGIO PER LA COSTITUZIONE DI NUOVE IMPRESE  
 
Trieste, 11 novembre 2013 - Il 7 novembre la Direzione Regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Agenzia delle Entrate e l’Aries, Azienda speciale della Camera di Commercio di Trieste, hanno firmato una convenzione per sviluppare percorsi formativi/informativi destinati a sviluppare la corretta conoscenza della normativa fiscale e a favorire la costituzione di nuove imprese. L’agenzia, avvalendosi dei propri funzionari, sarà impegnata ad assumere iniziative volte a informare e formare i soggetti interessati, per favorire e supportare la nascita di nuove imprese, sostenendo in questo modo gli aspiranti imprenditori. L’azienda Aries si impegna a diffondere in maniera corretta e adeguata l’informazione sull’iniziativa e predisporrà gli strumenti operativi necessari all’attuazione dei percorsi formativi. La partecipazione agli incontri di formazione/informazione avverrà a titolo completamente gratuito. “La specifica collaborazione che la Direzione Regionale dell’Agenzia delle entrate ha avviato con la Camera di commercio di Trieste, attraverso l’Azienda speciale Aries, si colloca nel solco del continuo miglioramento dei rapporti tra Fisco e imprese” ha detto Paola Muratori durante la firma del protocollo d’intesa, "È importante - ha sottolineato Antonio Paoletti, presidente della Camera di commercio di Trieste - avviare un rapporto continuo tra il Fisco e le Imprese propio per stimolare una crescente cultura della consapevolezza degli obblighi richiesti agli imprenditori. Così facendo si agevola un dialogo che risulta fondamentale per una maggiore equità fiscale che porta vantaggi concreti a tutti."  
   
   
TRENTO - EXCELSIOR: IN CALO LE IMPRESE CHE PREVEDONO DI ASSUMERE  
 
Trento, 11 novembre 2013 - L’ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento ha ultimato il lavoro di raccolta e pubblicazione dei risultati provinciali relativi all’indagine Excelsior per il 2013, realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro. “Secondo le stime più recenti – ha spiegato Adriano Dalpez, Presidente della Camera di Commercio di Trento – nel 2013 il Prodotto interno lordo del nostro Paese segnerà un calo dell’1,8% confermando il prolungamento della fase di recessione, avviatasi a partire dalla fine del 2011. La debolezza dello scenario economico produce preoccupanti conseguenze sul mercato del lavoro: dalla metà del 2011 a oggi le persone in cerca di occupazione sono aumentate di oltre un milione di unità, facendo salire il tasso di disoccupazione al 12,5%. Seppur non agli stessi livelli di drammaticità, la fase di congiuntura negativa sta iniziando a incidere pesantemente anche sul mercato del lavoro della nostra provincia dove il livello di disoccupazione ha superato il 6%. Uno strumento come il sistema informativo Excelsior, dedicato proprio a questi temi, assume dunque un’importanza fondamentale: per le istituzioni chiamate a varare misure anticrisi, per le imprese che vogliono investire nelle risorse umane e, infine, per le giovani generazioni che prossimamente dovranno compiere scelte strategiche per la loro formazione.” L’indagine, riferita all’ambito provinciale, quest’anno rileva una situazione in peggioramento rispetto al passato. Le imprese trentine che prevedono di assumere sono il 20,8%, un valore in ulteriore diminuzione se confrontato con il dato, già negativo, dello scorso anno (22,9%) e sensibilmente inferiore rispetto ai valori riferiti al periodo 2007-2011, che si erano sempre collocati al di sopra del 30%. Questa diminuzione delle intenzioni di assunzione si manifesta trasversalmente in tutti i settori e, nel 2013, affligge in maniera equivalente il comparto industriale e il settore dei servizi. Scendendo nei dettagli dell’indagine, emerge che in Trentino la quota di imprese che manifestano l’intenzione di effettuare nuove assunzioni appare più elevata rispetto sia a quella Nord Est sia a quella media nazionale, anche se di fatto determinata dalla maggiore offerta in loco di impieghi a carattere stagionale. Se si considerano le assunzioni non stagionali previste in provincia di Trento per il 2013, le figure richieste riguarderanno, secondo una classificazione di merito, le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione con una previsione di 590 assunzioni, pari al 13,1% rispetto al totale. Sono inoltre previste 470 assunzioni, pari al 10,4%, che riguarderanno le professioni tecniche (in particolare si segnala la richiesta di 130 tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive e di 70 tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni) e, al livello intermedio, 630 assunzioni di impiegati (14,0%) e 680 (15,1%) riguardanti le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (tra cui 250 esercenti e addetti nelle attività di ristorazione e 220 addetti alle vendite al minuto). Seguono poi 730 artigiani e operai specializzati (16,4%) e 420 conduttori di impianti e operai semiqualificati addetti a macchinari fissi e mobili (9,4%), tra cui 150 conduttori di veicoli a motore, e infine 960 assunzioni (21,5%) inerenti le professioni non qualificate, tra cui 810 per servizi di pulizia. Gli artigiani e operai specializzati sono le figure professionali di più difficile reperimento, in particolare quelli addetti alle rifiniture delle costruzioni, i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica e professioni simili. Notevoli difficoltà si hanno anche nel reperimento di ingegneri e professioni assimilate. Appare positivo il fatto che in Trentino si rilevi una quota di assunzioni ad elevata qualificazione superiore alla media nazionale (7,2%) e al Nord Est (6,7%); tuttavia, e questo invece è un aspetto negativo, per la prima volta in provincia si registra anche una più alta quota di assunzioni nelle professioni non qualificate (21,5% contro il 13,1% a livello nazionale e il 13,2% del Nord Est). Considerate le tipologie di richieste professionali è naturale che vi sia un collegamento con i relativi titoli di studio. Nel 40,0% dei casi è necessaria la sola scuola dell’obbligo, nel 34,8% un titolo di scuola secondaria, mentre per il 14,5% dei casi è indispensabile essere in possesso di diplomi e lauree universitarie, maggiormente richiesti dalle imprese medie e grandi e prevalentemente nel settore dei servizi. La formazione scolastica non costituisce comunque l’unico percorso utile a raggiungere la competenza complessiva richiesta dal datore di lavoro, anzi, per il 57,2% delle assunzioni, è necessario disporre anche di un’esperienza specifica.  
   
   
FIRENZE - BOOM DI IMPRESE GIOVANI, MA 20MILA IN ITALIA CHIUDONO  
 
Firenze, 11 novembre 2013 - I giovani esclusi dal lavoro dipendente tradizionale tentano sempre di più la carta del lavoro autonomo, soprattutto nei settori del commercio e del turismo. Ma le aspettative di successo si spengono più velocemente. Lo rivela uno studio di Unioncamere Toscana, secondo il quale il boom di nuove imprese si sta infrangendo contro il difficile avviamento, il blocco del credito, l´aumento della tassazione e il calo dei consumi. Come invertire questa tendenza sarà anche l´argomento affrontato venerdì 8 novembre 2013 agli Stati generali del Commercio e del Turismo, organizzati dalla Regione Toscana al Palacongressi di Firenze. La disoccupazione giovanile in Italia, negli ultimi cinque anni, è passata dal 18 al 40 per cento. In Toscana, fra i giovani sotto i 24 anni, la disoccupazione è al 28,9% (23,8% uomini e 36,1% donne), mentre al Sud risulta superiore al 50%. Anche il mondo del commercio è in seria difficoltà: dal 2005 in Italia non si è mai registrato un risultato positivo in termini di fatturato, con perdite trimestrali comprese fra i 7,5 e i 10 punti percentuali, fra il primo trimestre 2012 e lo stesso periodo del 2013. Pur partendo da queste cifre, il commercio tradizionale rappresenta per i giovani un´interessante opportunità. Lo dimostrano le iscrizioni al Registro Imprese: le nuove attività aperte da under 35 nel giro di un anno (dal primo ottobre 2012 al 30 settembre 2013) sono state 19.179 in tutta Italia, il 43,7% delle aperture nel commercio al dettaglio. Nella classifica delle regioni con più aperture di imprese giovanili nel commercio la Toscana si colloca in ottava posizione con 1.014 nuove aperture (pari al 38,0%). Il settore però è a forte rischio: sulle 12.700 cessazioni in Italia (sono state 950 in Toscana) calcolate fra giugno e settembre 2013 circa il 32% del totale è dato da imprese nate dopo il 2010. E se consideriamo solo le imprese giovanili il dato sale al 68 per cento. In Toscana, fra le imprese giovanili cessate nel commercio al dettaglio nei tre mesi estivi, 4 su 10 risultano iscritte dopo il primo gennaio 2012 (la stessa percentuale è molto più ridotta, 10,8%, fra gli over 35). Fra i settori più amati dagli under 35 anche il turismo (12.750 nuove imprese in Italia, 823 solo in Toscana), che include bar e ristoranti. Però le criticità per i giovani nel superare la fase di avviamento sono ancora superiori: in Italia fra gli under 35 usciti dal mercato fra giugno e settembre 2013 (1.550 imprese giovanili su un totale di 7.336 cessazioni), il 69,2% aveva aperto a inizio 2010, il 42,3% dopo il primo gennaio 2012. Gli stessi indicatori sono anche più elevati per la Toscana (78 cessazioni di imprese giovanili su un totale di 497): il 73,1% delle ditte cessate fra giugno e settembre 2013 era nato ad inizio 2010, il 42,3% dopo il primo gennaio 2012. "I numeri indicano che è indispensabile un´azione di tutoraggio più accentuata in questa fascia di neo imprenditori per indirizzarli verso un business plan adeguato, sui possibili mercati, sulle evoluzioni normative e fiscali - spiegano i ricercatori di Unioncamere Toscana -. Altrimenti si rischia quanto successo con i rivenditori di sigarette elettroniche: un mercato cresciuto per mesi a ritmi vertiginosi, sul quale si sono buttati molti giovani imprenditori, con conseguenti aperture di attività specifiche (nel 2012 circa 3.000 nuovi punti vendita con l´impiego di circa 4.000 persone), salvo poi arrivare alla saturazione del mercato e al parallelo aumento della tassazione, che ha decretato la picchiata nei consumi del prodotto e la crisi di molte attività di recente apertura".  
   
   
BERGAMO - CONGIUNTURA: DATI STAZIONARI, RIPRESA ANCORA INCERTA  
 
Bergamo, 11 novembre 2013 - La Cdc di Bergamo ha diffuso i dati relativi all´indagine congiunturale relativa ad industria, artigianato, commercio, servizi e costruzioni sul territorio provinciale durante il periodo luglio-settembre 2013. La congiuntura del terzo trimestre dell´anno traccia un quadro di sostanziale stazionarietà del ciclo industriale, a Bergamo come in Lombardia. Il segno della variazione trimestrale è marginalmente negativo (-0,3%), come confermato anche dal risultato medio regionale (-0,2%). Il recupero sui livelli di un anno fa, in corso per il secondo trimestre consecutivo, è di entità modesta a Bergamo (+1%) e ancora più contenuta nella media della Lombardia (+0,6%), ma coinvolge sempre più imprese spostandone la maggioranza in area positiva, per la prima volta da due anni. Gli indicatori che tradizionalmente anticipano l’andamento del ciclo – gli ordinativi e le aspettative – sono in miglioramento. Dopo il risultato positivo dell’indagine precedente, i numeri minimi del terzo trimestre non sciolgono l’incertezza sui caratteri e sull’intensità del percorso di ripresa. L’incertezza deriva in parte dalla particolarità stagionale del periodo estivo, mai del tutto risolta dai modelli statistici. Ma dipende anche dalla debolezza di un recupero trainato dalla sola componente estera (con l’export che risente del rafforzamento del tasso di cambio dell’Euro), appesantito dalle politiche di austerità e ancora non in grado di autoalimentarsi e di rimettere in moto il circolo virtuoso tra domanda interna, occupazione e reddito. D’altro lato, c’è la conferma di un lento ma progressivo miglioramento del ciclo. Il recupero dei livelli di un anno fa si sta estendendo a un maggior numero di settori e di imprese dell’industria, e si confermano segnali positivi sull’andamento delle vendite, degli ordinativi e delle attese per il prossimo trimestre. La stazionarietà della produzione non agevola il riassorbimento dell’occupazione persa negli ultimi anni. Lo stock degli addetti all’industria è tuttavia in leggera crescita nel trimestre, anche se è elevato e in aumento il monte-ore utilizzato di Cassa integrazione, segno di un processo ancora in corso di aggiustamento dell’occupazione. L’artigianato manifatturiero bergamasco conferma il segno positivo della produzione nel trimestre (+0,5%) e una variazione minima (+0,3%) nel confronto con un anno fa che non accorcia le distanze dai livelli precedenti la crisi. Anche nell’artigianato diminuisce la quota delle imprese in forte calo e aumenta quella di chi sta recuperando; per la prima volta da oltre due anni il saldo tra aziende in crescita e in flessione è positivo. Nel commercio al dettaglio le vendite sono ancora in calo (-1,9% su base annua), ma emergono segnali di attenuazione della caduta, con un risultato tendenziale meno negativo soprattutto nella grande distribuzione (-0,6%). Nel non alimentare il giro d’affari flette del -3%, nell’alimentare del -2,5%. Continua la riduzione dei livelli occupazionali, a seguito anche dei processi di ristrutturazione delle imprese commerciali. Nei servizi il fatturato medio è in calo del -0,5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, in progressivo miglioramento sulla serie precedente. Tengono nel complesso i livelli occupazionali dei servizi. Anche nel commercio e nei servizi migliora relativamente il saldo, che resta negativo, tra aziende in espansione e aziende in contrazione. Nell’edilizia dopo variazioni negative molto pesanti si delineano segni di miglioramento: l’indice regionale appare in relativo recupero ma resta, da quasi sei anni, in territorio negativo. Quello provinciale, più volatile, riemerge in area positiva, ma la forte mortalità delle imprese edili in provincia (622 in meno nell’ultimo anno) rende problematico estendere all’intero settore dell’edilizia bergamasca il pur promettente risultato del campione.  
   
   
IES, REGIONE LOMBARDIA CONFERMA IMPEGNO A TUTELA DEI LAVORATORI  
 
Castel Goffredo/mn, 12 novembre 2013 - Gli assessori regionali Mario Melazzini (Attività produttive, Ricerca e Innovazione) e Paola Bulbarelli (Casa, Housing sociale e Pari opportunità), in occasione della visita a Castel Goffredo (Mantova), hanno incontrato una delegazione di lavoratori della raffineria Ies di Mantova. Gli assessori hanno confermato la piena disponibilità della Regione Lombardia a occuparsi della vicenda. "Regione Lombardia - ha spiegato Melazzini - è contraria a quanto deciso dall´azienda. E´ un problema nazionale, per questo mi impegno, sentito anche il presidente Maroni, a farmi portavoce non solo nei confronti del ministro Zanonato ma anche della Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché ci sia un intervento. Voglio inoltre incontrare i vertici aziendali, così da poter illustrare loro gli strumenti che la Regione può mettere in campo, per far sì che possano decidere di mantenere la produttività e i posti di lavori in Lombardia". "Confermo - ha aggiunto l´assessore Bulbarelli - la nostra attenzione e la nostra piena disponibilità a intervenire, per tutelare i lavoratori che rischiano di rimanere senza occupazione. Si tratta di un problema serio, con importanti risvolti sociali sul territorio mantovano".  
   
   
FRANCHISING: OPPORTUNITÀ PER I DISTRETTI  
 
Milano, 12 novembre 2013 - "Aprire un confronto tra Regione Lombardia, i Distretti urbani del Commercio e le associazioni di franchising, per consentire, sia un´evoluzione del sistema dei Distretti, sia un potenziamento della presenza delle imprese di franchising all´interno dei Distretti stessi". E´ questa la proposta che l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Alberto Cavalli, ha lanciato questa mattina, a Fiera Milano City, intervenendo alla tavola rotonda dal titolo ´Le opportunità del sistema del franchising per i Distretti urbani del Commercio ´, organizzata da Confesercenti, tramite la Federazione italiana Franchising, nell´ambito del ´28^ Salone del Franchising Milano´. Franchising Batte La Crisi - "Il settore del franchising- ha rimarcato l´assessore- ha dimostrato una buona capacità di tenuta del mercato, rispetto ad altri settori, come per esempio quello manifatturiero, e anche rispetto alla caduta dei consumi che ha colpito il nostro Paese, per via della crisi". In particolar modo l´assessore Cavalli ha evidenziato l´importanza dei servizi offerti dalle imprese che operano in franchising: "spesso - ha detto l´assessore- si tende ad identificare franchising con commercio, non tenendo conto che gli ultimi dati indicano chiaramente, che il settore di maggior rilievo di queste imprese, è rivestito dai Servizi. Per tale motivo un ruolo maggiore di esse all´interno dei Distretti, può solo aumentare l´attrattività del territorio e il conseguente sviluppo economico". Expo 2015 - "Expo 2015 è l´obiettivo al quale tendere - ha aggiunto Cavalli- e la rete dei franchising, con i suoi brand riconosciuti a livello globale, costituisce sicuramente un punto di forza da utilizzare". "Dalla crisi - ha concluso l´assessore- si esce solo aprendosi al mondo, guardando oltre, a nuovi orizzonti".