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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Novembre 2013
ALLARME DERMATOLOGI: INQUINAMENTO AMBIENTALE,METALLI PESANTI E NANOPARTICELLE AL CENTRO DEI NOSTRI STUDI  
 
Roma, 11 novembre 2013 - Sono centinaia le sostanze chimiche e naturali che quotidianamente vengono a contatto con la nostra pelle procurando reazioni allergiche e irritazioni. A lavoro, casa o nel tempo libero subiamo gli effetti nocivi dell¡¯inquinamento ambientale attraverso il loro contatto, l¡¯inalazione o l¡¯ingestione. Basti pensare che negli ultimi 10 anni l¡¯effetto allergizzante dei metalli pesanti prodotti dalle marmitte catalitiche, in particolare del palladio, ¨¨ aumentato del 10%. Per non parlare delle patologie cutanee causate dalle sostanze ¡°maneggiate¡± durante l¡¯attivit¨¤ lavorativa: il 7% delle persone affette da dermatiti professionali lascia la propria attivit¨¤ lavorativa. Solo per la dermatite atopica la spesa annuale media per il trattamento della malattia ¨¨ di 1254 Euro a famiglia senza possibilit¨¤ di aiuto economico pubblico per le terapie. Alla luce di questa complessa panoramica, ¨¨ sempre pi¨´ richiesto un approccio multidisciplinare per le patologie cutanee data l¡¯estrema variet¨¤ degli ambiti clinico-diagnostici e per l¡¯elevato impatto socio-economico. Questi i temi discussi al 13¡ã incontro nazionale della Sidapa, svoltosi a Roma fino a sabato 9 p.V., dove tra le novit¨¤ emergono i dati sui nuovi indicatori precoci delle dermatiti occupazionali da contatto e sulle reazioni cutanee avverse da farmaci e cosmetici. Inoltre recenti studi dimostrano che le patologie metaboliche, obesit¨¤, ipertensione e diabete potrebbero essere legate alla cronicizzazione dell¡¯orticaria. ¡°In questi tre giorni di lavori ¨C dichiarano Ornella De Pit¨¤ e Antonio Cristaudo, Presidenti del congresso ¨C si evidenzia l¡¯ importanza di tenere sotto controllo le nuove sostanze inquinanti immesse nell¡¯ambiente e il loro effetto sulla cute come primo organo che ne manifesta i sintomi, ma che pu¨° avere gravi implicazioni anche a livello sistemico. Gli effetti invalidanti ed i costi sociali ci sollecitano ad ampliare innovativi sistemi di diagnosi precoce e strategie terapeutiche sempre pi¨´ mirate¡±. ¡°Tra le novit¨¤ sono emersi ¨C evidenzia Paolo Pigatto, Presidente Sidapa - gli effetti potenzialmente nocivi dei nanomateriali ormai presenti in oggetti di uso quotidiano come cellulari, computer, batterie, contenitori per alimenti, applicazioni dentali. Le vie di esposizione principali sono quelle inalatoria, cutanea e digestiva. E¡¯ necessario pertanto monitorare le sostanze nuove immesse nell¡¯ambiente per prevedere le interazioni che potranno avere con le sostanze gi¨¤ esistenti e i danni che possono provocare alla salute¡±. Un corso educazionale in collaborazione con l¡¯Inail dal titolo ¡°I rischi emergenti e approcci diagnostici innovativi in dermatologia occupazionale¡± evidenzia l¡¯importanza dell¡¯utilizzo di nuovi marker per la diagnosi precoce delle dermatiti occupazionali (Tnf¦Á, l¡¯Fpg comet assay e anticorpi antinucleo). La relazione tra tali indicatori precoci di effetto infiammatorio-ossidativo e lo sviluppo di dermatite allergica da contatto ¨¨ confermata.  
   
   
ORTICARIA  
 
Roma, 11 novembre 2013 - L’orticaria è un disturbo comune caratterizzato dalla comparsa di pomfi e in qualche caso si presenta con angioedema (gonfiore sotto la pelle). È generalmente classificata come acuta, in cui le lesioni durano meno di sei settimane o cronica, in cui le lesioni continuano a svilupparsi per più di sei settimane. Gli ultimi studi dimostrano che le patologie metaboliche, obesità, ipertensione e diabete etc. Potrebbero essere legate alla cronicizzazione della malattia. Incidenza: Il 20% della popolazione soffre di un episodio di orticaria nella sua vita. Le donne sono più colpite degli uomini, con un picco tra i 20 e i 40 anni. La forma più diffusa è quella acuta (due terzi delle orticarie). Un terzo dei pazienti è affetto da forme croniche la cui causa resta spesso sconosciuta. In questi casi si parla di orticaria cronica idiopatica: il 25% dei pazienti con orticaria acuta passa alla forma cronica. La durata media delle manifestazioni nelle forme croniche di orticaria è 3-5 anni. Cause: Principalmente reazioni allergiche verso alimenti o farmaci, a seguito delle quali viene rilasciata dalla pelle una sostanza, l’istamina, che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni. Si distinguono come fattori scatenanti i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (Fans): categoria che comprende analgesici, antidolorifici, antinfiammatori e antifebbrili. Alcuni alimenti che contengono I’istamina e altri Istamino-liberanti come pesce, spinaci, pomodoro, insaccati, uova, arachidi, latte, e banane. L’istamina è il mediatore chimico dell’infiammazione che spesso causa l’insorgenza di un gonfiore (pomfo). Infine possono causare l’orticaria anche forti emozioni, stress, freddo, radiazioni ultraviolette, o esercizio fisico. Diagnosi: Il riconoscimento della causa scatenante spesso è complesso perché associato a più cause e patologie correlate tra loro. Una accurata indagine sui segni e sintomi del paziente, e la storia di esposizione agli allergeni favorisce un’adeguata analisi. Test cutanei e sierologici specifici, test Ige aiutano a confermare la diagnosi di orticaria acuta. Questi test devono essere eseguiti in centri specializzati e da allergologi che sanno interpretare i risultati del test nel contesto clinico appropriato. Terapia: La terapia antistaminica è la più efficace migliorando anche l´aderenza alle cure. Resta fondamentale, inoltre, eliminare l’agente causale. Purtroppo spesso non è individuabile e si procede pertanto riducendo l’esposizione a fattori scatenanti. Altra alternativa di cura sono gli steroidi soprattutto nei pazienti che hanno attacchi persistenti o ricorrenti di orticaria acuta. Nell’ orticaria cronica si usano sempre gli antistaminici di seconda generazione, la ciclosporina, e un anticorpo monoclonale, l’omalizumab che ha suscitato parecchio interesse perche riduce i tempi di guarigione. Nuove possibilità terapeutiche sono allo studio nelle forme particolari d’orticaria fisica. A cura di Paolo Pigatto, Presidente Sidapa  
   
   
DERMATOSI PROFESSIONALE E AMBIENTALE  
 
Roma, 11 novembre 2013 - Per dermatosi professionale e ambientale si intendono quelle patologie cutanee causate da fattori associati al luogo di lavoro e all’ambiente circostante. Generalmente l’esposizione a sostanze nocive avviene in ambiente lavorativo ma sempre più di frequente si assiste a manifestazioni sia in ambito domestico sia durante la normale attività giornaliera dell’individuo. Due le forme principali di dermatiti professionali, la dermatite da contatto irritativa e la dermatite da contatto allergica. Incidenza: La prevalenza della dermatite da contatto (irritativa e allergica) nella popolazione generale è dell’1,5-5,4%. Entrambe le patologie colpiscono maggiormente le donne e risultano connesse con specifici ambiti lavorativi: mansioni di pulizia, lavorazione e esposizione professionale ai metalli, agenti chimici, uso di prodotti per acconciature, comparto tessile ed edile, autoriparatori meccanici e addetti alle lavorazioni agricole. Cause: La dermatite da contatto irritativa è la forma più comune e si sviluppa quando una sostanza irritante danneggia la pelle causando prurito, desquamazione, eritema ed arrossamento cutaneo. Frequenti le irritazioni nei soggetti predisposti e con pelli sensibili a detergenti, detersivi e prodotti cosmetici. La dermatite da contatto allergica si verifica in persone che sono allergiche a uno o più ingredienti di un prodotto specifico e quando il sistema immunitario del corpo reagisce contro la sostanza che ritiene estranea e dannosa. Le sostanze che possono causare la dermatite allergica sono il nichel, cobalto, il cromo, alcuni componenti della gomma, alcuni antibatterici, la formaldeide e altri ancora. Sintomi: Riguardano principalmente alcune zone del corpo, mani, polsi, collo e piedi. La maggior parte dei materiali irritanti è contenuta nella bigiotteria (da qui la frequente localizzazione della patologia al collo e ai lobi delle orecchie) ma anche in prodotti per la casa e farmaceutici. Diagnosi: Spesso basta un semplice test allergologico per capire la causa delle dermatiti professionali oppure un “Patch test” che includa i più frequenti agenti sensibilizzanti nella popolazione generale come: metalli, coloranti, tinture per capelli, conservanti, profumi, gomme, etc. Terapia: Per la dermatite da contatto irritativa sono indicati impacchi antisettici, paste inerti e emollienti mentre per evitare l´insorgenza della dermatite allergica è buona regola eliminare il contatto con l’antigene. Se il disturbo persiste si ricorre a farmaci ad azione topica, generalmente cortisonici. Ruolo dell’ambiente: L’esposizione ambientale è estremamente complessa e variabile. Può avvenire sia durante l’attività lavorativa (tra le mura domestiche) sia durante l’attività di tipo meramente ricreativo. Il Nickel: La dermatite allergica da Nichel colpisce circa il 10% della popolazione generale e il 20% delle giovani donne. A partire dal 1994 sono state introdotte dall’Unione Europea norme che regolamentano la presenza ed il rilascio del metallo da gioielli e cosmetici. Eczema occupazionale: Nell’ambito delle dermatosi occupazionali rappresenta in Italia il 29% delle patologie denunciate . Colpisce maggiormente le donne e i lavoratori nei settori “umidi” come cuochi e parrucchieri. L’8% dei pazienti affetti da eczema occupazionale cambia lavoro (18% dei parrucchieri). A cura di Antonio Cristaudo, Responsabile Dermatologia Allergologica Professionale e Ambientale - Istituto San Gallicano  
   
   
DERMATITE ATOPICA  
 
Roma, 11 novembre 2013 - La dermatite atopica è un disordine cutaneo infiammatorio e pruriginoso di tipo cronico recidivante che inizia in età neonatale o nell’infanzia e può, in un limitato numero di casi, perdurare nell’età adulta. Incidenza: La diffusione della dermatite atopica è più che raddoppiata negli ultimi 20 anni. I bambini con Da sono tra il 10-20% della popolazione in età scolare (tra il 2-10% invece nell´età adulta), questo comporta che in Italia circa un milione di bambini tra 0 - 14 anni presenta il problema. La dermatite atopica è lievemente più frequente nel sesso maschile, nelle classi socioeconomiche più elevate e nelle aggregazioni urbane. La spesa annuale media per il trattamento della dermatite atopica è di 1254 € a famiglia senza possibilità di aiuto economico pubblico nelle terapie. Sintomi: Si manifesta con pelle secca, arrossamento e prurito. Si riconoscono tre forme: acuta caratterizzata da prurito, papule eritematose e/o vescicole, essudato ed escoriazioni evidenti, subacuta con papule eritematose escoriate o desquamanti, cronica caratterizzata da placche cutanee ispessite che si uniscono ad elementi presenti nelle altre due forme. Diagnosi: In genere la diagnosi è semplice, per la presenza di lesioni caratteristiche, ma è necessario l’occhio esperto del dermatologo per non creare confusione con altre patologie cutanee pruriginose come la scabbia, la dermatite seborroica, la dermatite allergica da contatto o irritativa. I test cutanei (prick test) spesso non possono essere eseguiti a causa delle lesioni presenti nel paziente o per l’utilizzo di terapie antistaminiche o cortisoniche. I test ematici (Ige specifiche per allergeni alimentari, ambientali o ricombinanti) possono essere di supporto alla comprensione dello stato allergico del paziente. Cause: Le cause non sono ancora del tutto note ma fattori ereditario – genetici e una gran numero di fattori esterni partecipano al manifestarsi della patologia. Per quanto riguarda l’ereditarietà: figli di un genitore affetto da dermatite atopica ha il 60% delle possibilità di soffrirne, se entrambi i genitori sono affetti la percentuale arriva all’80%. Oggi sappiamo che un ruolo importante è rappresentato dalla alterazione della barriera cutanea a cui si unisce una reattività del sistema immunitario. L’organizzazione Mondiale della Sanità imputa l’inquinamento come prima causa d’insorgenza. Allergie alimentari o ambientali sono presenti in circa il 60-70% dei soggetti colpiti da dermatite a topica e il riconoscimento degli allergeni coinvolti è importante per una completa valutazione del paziente. Per esempio, lana, fibre sintetiche, abbigliamento ruvido, sapone, profumi, fumo, ecc possono aggravare la situazione. Terapia: La terapia ha tre obiettivi principali: la prevenzione delle riacutizzazioni, la prevenzione della comparsa di complicanze che sono soprattutto infettive, il miglioramento della qualità di vita del soggetto e della famiglia. La terapia farmacologica, sia nelle fasi acute che nelle recidive, prevede l’utilizzo di farmaci topici e se necessario sistemici. I topici più usati, anche se per brevi periodi, sono i cortisonici scelti in base al tipo e all’estensione delle lesioni. Gli immunomodulatori topici possono essere assunti dal secondo anno di vita del bambino. Quando il prurito è irrefrenabile è necessario utilizzare fasciature o speciali capi di abbigliamento. Un punto importante della terapia sta nel “rafforzare la barriera cutanea” attraverso l’utilizzo regolare di emollienti/idratanti, probiotici e tessuti idonei indicati dal medico specialista.. A cura di Ornella De Pità, Responsabile Laboratorio di Immunologia e Allergologia Idi  
   
   
COSMESI E REAZIONI AVVERSE  
 
Roma, 11 novembre 2013 - Shampoo, creme, deodoranti, tinture per capelli e altri cosmetici comuni vengono utilizzati quotidianamente da milioni di persone nel mondo. L´adulto medio utilizza almeno sette diversi prodotti per la cura della pelle ogni giorno. Spesso però la ricerca del benessere estetico si scontra con le reazioni allergiche e le irritazioni cutanee causate da alcune sostanze presenti nei prodotti ad uso cosmetico. Due sono le reazioni causate dai cosmetici più comuni: la dermatite da contatto irritante e la dermatite allergica da contatto. La prima, maggiormente diffusa, si sviluppa quando una sostanza irritante entra in contatto con la pelle, provocando bruciore, prurito, pelle squamosa ed eruzione cutanea. La dermatite allergica da contatto si verifica in persone che sono allergiche a uno o più ingredienti di un prodotto specifico e quando il sistema immunitario del corpo reagisce contro la sostanza che ritiene estranea e dannosa. I sintomi comprendono arrossamento, gonfiore, prurito ed eruzione cutanea. Le sedi maggiormente colpite sono viso, labbra, occhi, orecchie e collo. Incidenza: Circa il 10% della popolazione adulta soffre di reazioni avverse ai cosmetici. Importante sottolineare però che la percentuale sembra essere sottostimata in quanto le reazioni allergiche a cosmetici possono spesso manifestarsi con lesioni lievi o aspecifiche, pertanto, il primo approccio diagnostico e terapeutico è quasi sempre il “fai da te”; solo successivamente vengono chiamati in causa medici e dermatologi. Le sostanze chimiche finora descritte come in grado di provocare una reazione cutanea sono più di 3.000 colpendo prevalentemente le donne. Cause: Le reazioni ai prodotti cosmetici sono da attribuire principalmente a: Essenze profumate: Esistono oltre 3000 fragranze diverse, per la diagnosi ci si avvale quindi di test cutanei con particolari mix di essenze che risultano positivi in più dell’80% dei pazienti sensibilizzati. · Conservanti: sostanze ad attività antimicrobica ed antimicotica che vengono aggiunte ai cosmetici per prevenirne il deterioramento da parte di microorganismi, sono utilizzati da soli o in combinazione fra loro. La loro capacità di causare reazioni allergiche è più elevata quando applicati su cute lesa o ulcerata. Fra i conservanti, quelli maggiormente sensibilizzanti sono gli isotiazolinoni, la formaldeide ed i liberatori di formaldeide. · Filtri solari: sostanze in grado di assorbire, riflettere o disperdere la luce, oggi utilizzate non solo all’interno di creme solari ma anche in un numero crescente di cosmetici anti-aging per prevenire l’invecchiamento cutaneo dovuto all’esposizione ai raggi Uv. Anche i filtri solari chimici possono essere causa di reazioni allergiche. Particolare attenzione va posta nei confronti di benzofenoni ed octocrilene. · Tinture per capelli: la dermatite allergica da contatto è causata nella quasi totalità dei casi dalla parafenilendiamina, ingrediente base delle tinture per le sue proprietà coprenti del capello bianco per un tempo duraturo. La parafenilendiamina è spesso presente anche all’interno dei liquidi utilizzati per effettuare i tatuaggi temporanei a base di hennè. La parafenilendiamina è altamente sensibilizzante e spesso presenta reattività crociata nei confronti dei coloranti dell’industria tessile. · Nichel solfato: metallo ubiquitario, rappresenta la prima causa di dermatite allergica da contatto. E’ presente soprattutto nella bigiotteria ed altri manufatti metallici, tuttavia, è frequente la presenza di nichel, come impurità, anche all’interno dei cosmetici. Per questo motivo negli ultimi anni è aumentato il numero di cosmetici “nichel-tested” i quali contengono livelli di nichel tanto bassi da non causare reazioni allergiche. · Diagnosi: La diagnosi di dermatite allergica da contatto viene effettuata grazie ai test epicutanei. Consistono nell’applicare le sostanze che più comunemente provocano reazioni allergiche sul dorso del paziente per 48-72 ore in modo da saggiarne la reattività. · Prevenzione: Tenere i cosmetici lontano dal calore e dalla luce solare diretta. Attenersi alla data di scadenza. Prediligere confezioni che contengano la stretta quantità di prodotto necessaria all’utilizzo. Prima di usare ogni prodotto cosmetico, leggere attentamente l´etichetta dei componenti, prediligere prodotti con formula semplice che possiedono quindi un numero minore di sostanze potenzialmente allergizzanti. Vaporizzare i profumi sui vestiti piuttosto che sulla cute. Affidarsi al proprio dermatologo di fiducia. Terapia: La terapia della dermatite allergica da contatto prevede solitamente l’utilizzo di cortisonici topici e di creme idratanti. Solo nei casi più gravi è necessario ricorrere, sotto stretta osservazione medica, a terapie per via sistemica. A cura di Caterina Foti, Direttore della Clinica Dermatologica Univ. Bari  
   
   
LA NANOMEDICINA POTENZIA I FARMACI ANTITUMORALI CONTRO IL MELANOMA  
 
Roma, 11 Novembre 2013 - Colpire ed eliminare le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani, in che modo? La risposta oggi viene dalle nano-tecnologie. Ricercatori italiani dell´Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), stanno sviluppando dei “nano-trasportatori intelligenti" in grado di veicolare grandi quantità di farmaci antitumorali, dirigendoli in maniera selettiva sulle cellule neoplasiche. Lo studio è pubblicato sulla rivista scientifica Nanoscale. Il primo tumore cui tale approccio innovativo è stato applicato grazie al sostegno di Airc, è il melanoma, il tumore della pelle più aggressivo e resistente alla chemioterapia, soprattutto nelle sue forme avanzate e metastatiche. "I nano-trasportatori che stiamo sviluppando - spiega Patrizio Giacomini, del Laboratorio di immunologia Ire - sono in grado di intrappolare al loro interno un gran numero di molecole di cisplatino (un chemioterapico molto usato anche nel melanoma) e di liberarle solo dopo aver raggiunto il bersaglio. L’approccio, pur se a uno stadio iniziale e non ancora applicabile in clinica, promette di aumentare notevolmente l’efficacia della chemioterapia, riducendone al contempo gli effetti collaterali." Questi nano-trasportatori di nuova concezione sono basati sulla ferritina umana, una proteina fisiologica, biodegradabile e non tossica per l’organismo. “Coniugando le eccezionali capacità di trasporto della ferritina – prosegue Pierpaolo Ceci, dell’Istituto di Biologia e Patologia Molecolari Cnr - con la specificità di un anticorpo monoclonale anti-melanoma, siamo riusciti a rendere questo sistema intelligente. Le nanoparticelle, una volta immuno-ingegnerizzate, acquisiscono la capacità di riconoscere selettivamente le cellule di melanoma scaricando al suo interno il loro cargo letale, mentre cellule altre dal melanoma, incluse ovviamente le cellule normali dell’organismo, sembrano essere risparmiate". “I risultati dello studio – conclude Ruggero De Maria, Direttore Scientifico del Regina Elena - incoraggiano a perseguire questa linea di ricerca, applicandola anche ad altri modelli tumorali".  
   
   
SANITA’: CON TELEMONITORAGGIO -35% RICOVERI, -13% DURATA, -19% IN PRONTO SOCCORSO,-42% VISITE SPECIALISTICHE. EFFETTI VENETI DI PROGETTO EUROPEO.  
 
Venezia, 11 novembre 2013 - Minori accessi al pronto soccorso, riduzione dei ricoveri e delle visite specialistiche con una forte diminuzione di stress per i malati cronici di scompenso cardiaco e per i loro famigliari. Questi, in sintesi, i positivi effetti che può produrre l’introduzione del tele monitoraggio e della telemedicina nell’assistenza ai pazienti cronici del Veneto. Lo dimostrano i risultati del progetto europeo “Renewing Healt”, cui il Veneto ha partecipato, con il Consorzio Arsenàl.it per l’informatizzazione delle Ullss. Assieme ad altre 9 Regioni del vecchio continente, tenendo sotto controllo per un anno con questi metodi 3.332 malati veneti su un totale di poco più 6.000 in tutta Europa. Il tutto è stato presentato in un incontro svoltosi oggi a Treviso, nella sede di Arsenàl.it, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del presidente del Consorzio Claudio Dario e di numerosi managers sanitari ed esperti del settore. “I risultati sono strabilianti – sottolinea Coletto – e dimostrano quanto lungimirante sia stata la scelta di partecipare a questo progetto europeo. Abbiamo sperimentato con successo un modello quasi avveniristico per affrontare determinate patologie croniche; ora ne faremo una valutazione costi-benefici ma credo che questo sia il futuro per tutto il Veneto, dove giorno dopo giorno dimostriamo che si può fare meglio spendendo meno, o comunque in modo più oculato, i sempre minori fondi a disposizione. Sottolineo con favore – conclude Coletto – la concretezza di questo progetto: si è lavorato un anno, ma non per riempire tomi di carta ma per dare risposte migliori ai bisogni della gente”. Da i dati definitivi emersi dal gruppo dei pazienti affetti da scompenso cardiaco (patologia che colpisce 61.000 cittadini veneti pari all’1,24% della popolazione regionale) il progetto dimostra che grazie a sistemi di telemonitoraggio nell’arco di un anno è possibile diminuire del 35% il numero di ricoveri e del 13% la loro durata, del 19% gli accessi al pronto soccorso e del 42% il ricorso a visite specialistiche. La conferma della positività dei dati emerge dalle interviste ai pazienti che affermano che il telemonitoraggio ha permesso loro di usufruire di un servizio che migliora la loro vita e quella delle persone che li assistono, diminuendo i loro stati di ansia grazie ad un supporto qualificato e quotidiano. Ma come funziona Il Progetto Renewing Healt? I pazienti reclutati sono stati costantemente monitorati grazie all’ausilio di dispositivi medici che permettono di inviare ad una centrale unica regionale una serie di parametri vitali (come ad esempio la pressione, il peso, il livello di ossigeno nel sangue, la glicemia, ecc.). Tali dati vengono inviati automaticamente ai medici specialisti o di medicina generale di riferimento per ciascun paziente. Nel caso in cui i valori rilevati siano fuori norma viene attivato un sistema di allarme che prevede l’intervento del medico stesso (attraverso la tempestiva modifica della terapia) fino ad arrivare all’attivazione dei servizi di emergenza tramite 118. Tutti i pazienti sono stati monitorati per un periodo di 12 mesi che si sta concludendo.  
   
   
15° CONGRESSO DELLA SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI DIALISI PERITONEALE,  
 
Madrid, 11 novembre 2013 - Dal 7 al 10 settembre 2014 si svolgerà a Madrid, in Spagna, il 15° congresso della Società internazionale di dialisi peritoneale (Ispd). La malattia renale cronica (Mrc) è associata principalmente all´invecchiamento. Stime suggeriscono che circa un uomo su cinque e una donna su quattro sia affetta da una qualche forma di Mrc. Poiché molte persone avranno bisogno della dialisi per un lungo periodo di tempo, la ricerca continua in questo settore è fondamentale per tutelare la salute e il benessere dei pazienti. Questa conferenza si concentra sui progressi più recenti nella dialisi peritoneale, la principale forma di trattamento per i pazienti con una grave malattia renale cronica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Ispdmadrid2014.com/    
   
   
MELANOMA, 10.500 I NUOVI CASI IN ITALIA NEL 2013 “COMBINIAMO LE TERAPIE PER SCONFIGGERE LA MALATTIA”  
 
Washington, 11 novembre 2013 – È il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni, con 10.500 nuovi casi stimati in Italia nel 2013. Il melanoma, una neoplasia della pelle particolarmente aggressiva e in costante crescita in entrambi i sessi, sta facendo registrare negli ultimi decenni un incremento della mortalità fra gli uomini (+2,3% anno). Perché arrivano tardi alla diagnosi, quando la malattia è in stadio già avanzato. La svolta nel trattamento è rappresentata dalla combinazione delle terapie. Una via su cui i ricercatori italiani stanno concentrando i loro sforzi, con risultati eccellenti. E proprio un italiano, il dottor Paolo Ascierto dell’Istituto ‘Pascale’ di Napoli, per la prima volta è co-organizzatore del più importante Congresso mondiale sull’immunoterapia contro il cancro (Society for Immunotherapy of Cancer – Sitc), che si è svolto dal 7 al 10 novembre a Washington con la partecipazione di oltre 1000 specialisti. “L’italia – sottolinea il dottor Ascierto, che è Direttore dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative dell’Ospedale partenopeo - è un punto di riferimento negli studi sull’immunoterapia, che agisce potenziando le difese immunitarie dell’organismo del paziente per poter meglio vincere il tumore. Il melanoma, per le sue caratteristiche biologiche, è il candidato ideale per l’applicazione di questo approccio, che cambia i criteri di valutazione della risposta al trattamento. Abbiamo dimostrato che, associando un innovativo anticorpo monoclonale, ipilimumab, con la radioterapia tradizionale, è possibile migliorare in maniera significativa l’efficacia del farmaco. Infatti, oltre il 50% dei pazienti, che avevano in precedenza fatto registrare una progressione del tumore, dopo la sequenza di combinazione costituita da ipilimumb e radioterapia, ha evidenziato una riduzione della malattia”. Circa 81.000 persone in Italia convivono con una pregressa diagnosi di melanoma. “L’85% dei nuovi casi nel mondo interessa le popolazioni del Nord America, dell’Europa e dell’Oceania – continua il dottor Ascierto -. Il rischio di insorgenza è legato a fattori genetici e ambientali. Fra questi ultimi ricordiamo in particolare l’esposizione ai raggi Uv, sia in rapporto alle dosi assorbite che al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) ed all’età (a maggior rischio quella infantile e adolescenziale)”. Un altro approccio, che avrà sviluppi decisivi in futuro ed è al centro del dibattito al Congresso di Washington, riguarda la combinazione di diversi farmaci immunoterapici, non solo nel melanoma, ma anche nel tumore del polmone, del rene e della prostata. Senza dimenticare l’immunoterapia personalizzata, un approccio ‘su misura’ che consentirà di rendere più efficaci e mirate le armi a disposizione. “Presto – conclude il dottor Ascierto – avremo molte molecole in grado di colpire ‘target’ diversi, da qui l’importanza degli studi sui biomarcatori. L’espressione di questi bersagli sarà decisiva per impostare correttamente la personalizzazione dell’immunoterapia. Un obiettivo che potrà essere raggiunto entro 5 anni”.  
   
   
SANITA´. MARONI, COTA E ZAIA: CON COSTI STANDARD INIZIA LA SVOLTA  
 
Torino, 11 novembre 2013 - «É iniziata la svolta. Con l’applicazione dei costi standard in sanità d’ora in poi i parametri saranno l’efficienza e la buona amministrazione. É una battaglia che come governatori delle regioni del nord abbiamo sempre portato avanti. Da oggi cambia il modo di intendere le amministrazioni». Lo dichiarano in una nota congiunta i presidenti della Regione Lombardia, Roberto Maroni, della Regione Piemonte, Roberto Cota e della Regione Veneto, Luca Zaia, in riferimento all´introduzione dei costi standard come deciso dalla Conferenza delle Regioni convocata oggi per discutere del nuovo Patto per la Salute.  
   
   
MARONI: COSTI STANDARD, OTTENUTO CIÒ CHE VOLEVAMO  
 
Milano. 11 novembre 2013 -"L´applicazione dei costi standard in Sanità già a partire dal 2013, è un grande risultato. Era una cosa tutt´altro che facile e scontata, ma ci siamo impegnati molto per questo risultato e siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine della cerimonia di consegna delle prime 12 ´500L´ Fiat per Expo, a Milano. Inizia Un Percorso Di Virtuosita´ - Con questa decisione, ha precisato il governatore, "inizia un percorso. Non sono stati risolti tutti i problemi, ma finalmente si incomincia ad andare verso un sistema di virtuosità nei conti pubblici che mi soddisfa molto. La Lombardia è un esempio di virtuosità nel controllo dei conti pubblici, se anche le altre Regioni seguissero il nostro esempio, tutto il Paese ne godrebbe dei vantaggi".  
   
   
NUOVO OSPEDALE DI VIBO, CONCRETI PASSI AVANTI. SCOPELLITI: ”RAGGIUNTO UN PRIMO IMPORTANTE RISULTATO”  
 
Catanzaro, 11 novembre 2013 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti in merito alla gara relativa alla realizzazione dell’ospedale di Vibo Valentia, in particolare alla conclusione dei lavori della Stazione Unica Appaltante per la “procedura ristretta per l´affidamento del contratto di concessione di costruzione e gestione dei servizi del nuovo ospedale civile di Vibo Valentia" ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Rimango stupido dalle parole espresse del collega consigliere regionale Pietro Giamborino, non so quali meriti possano essere ascrivibili al suo operato e quale accelerazione abbia potuto dare alla Stazione Unica Appaltante. So soltanto che in questi anni, negli ultimi sei mesi in particolare, negli incontri che ho avuto con il D.g. Della S.u.a. Ho chiesto, in qualità di Presidente della Giunta, particolare attenzione e soprattutto concreta accelerazione dei tempi. Non so quali altri poteri, nella fattispecie, siano in capo ad un consigliere regionale, soprattutto di opposizione e, conseguentemente quali meriti possa aver avuto. Con la stessa facilità con cui Giamborino tenta di prendere per sé i risultati positivi di questa prima importante procedura conclusa, probabilmente, se questo iter non si fosse completato, avrebbe dato la colpa al sottoscritto. Volevo comunque ricordare ai cittadini vibonesi che dal 2007 al 2010 non era stato fatto nulla per l’ospedale di Vibo Valentia. Con la stessa attenzione vigileremo affinché i tempi siano rispettati. Spiace fare queste puntualizzazioni, sarebbe stato più corretto evidenziare i meriti della mia amministrazione così come in passato lo stesso Giamborino ha fatto”.  
   
   
BOLZANO: APPALTO DA OLTRE 100 MILIONI DI EURO: AVVIATA LA PROCEDURA DI GARA - PRESENTAZIONE DA PARTE DELLA ACP  
 
Bolzano, 11 novembre 2013 - L´acp - Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha pubblicato l’8 novembre la gara d´appalto relativa alla fornitura di generi alimentari per le mense pubbliche e per l´Azienda sanitaria provinciale per un ammontare di oltre 100 milioni di Euro. Si tratta della gara d´appalto di maggiori dimensioni sinora indetta dalla Acp. Le modalità di questa gara d´appalto, i tempi, le condizioni per prendervi parte ed i risparmi previsti per la pubblica amministrazione sono stati illustrati questa mattina, venerdì 8 novembre 2013 nel corso di una conferenza stampa a Bolzano i cui i vertici dell´Agenzia hanno tracciato un bilancio sull´attività svolta finora. La gara è una gara telematica a procedura aperta; le offerte potranno pervenire entro metà gennaio 2014 online sul portale dell´Agenzia per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, ovvero Agenzia per i contratti pubblici (Acp), www.Ausschreibungen-suedtirol.it/ . L´agenzia unica per gli appaltiha iniziato a svolgere l´attività nel settembre 2012. Nonostante l´attività dell´Agenzia stia andando a regime solo ora, l´incidenza in termine di valore sul mercato degli appalti pubblici locali risulta evidente. Un terzo dell´importo a base di gara di tutte le gare pubblicate in Alto Adige nel periodo gennaio-ottobre 2013 (pari a 656 milioni di euro) sono state indette dall´Agenzia per i contratti pubblici (218,7milioni di Euro) Come ha riferito il presidente della Acp, Thomas Mathà, l´Agenzia per i contratti pubblici è il maggior committente in provincia di Bolzano; inoltre, si configura quale centro di competenza per il complesso settore giuridico degli appalti pubblici in provincia di Bolzano, Stazione Unica Appaltante e Centrale d´acquisti. Come ha specificato il direttore Paolo Montagner, l´Agenzia fornisce sostegno e consulenza alle circa 650 stazioni appaltanti esistenti in Alto Adige, attraverso il portale elettronico che nel corso del prossimo anno dovrebbe essere allestito come una piattaforma di scambio. L´agenzia effettua gare d´appalto di lavori e acquisisce beni e servizi per le amministrazioni locali, le società e gli enti della Provincia e dei Comuni mettendo in pratica le disposizioni comunitarie e statali in materia. Un importante obiettivo che si prefigge l´Agenzia è il risparmio di dei soldi dei contribuenti. Un passo in questa direzione è l´indizione di gare d´appalto collettive come avenuto già ad esempio per i materiali d´ufficio, la fornitura del gas ecc.. Così oggi per la gara che l´Acp - Agenzia unica per gli appalti ha pubblicato oggi relativa alla fornitura di generi alimentari per le mense pubbliche e per l´Azienda sanitaria provinciale per un ammontare di oltre 100 milioni di Euro. Si tratta della gara d´appalto di maggiori dimensioni sinora indetta dalla Acp. Come ha riferito il direttore di settore della centrale per gli acquisti, Gianluca Nettis l´appalto si riferisce a 650 prodotti ed è suddivisa in dieci lotti. Per venire incontro all´imprenditoria locale si è puntato molto sui criteri qualitativi che incidono per il 60 per cento, menter il rimanente 40 per cento si riferisce al ribasso del prezzo. Inoltre, sono previsti dei punti per la disponibilità di prodotti biologici aggiuntivi, o di prodotti del commercio equo e solidale oppure di prodotti cosiddetti a chilometri zero. Altri punti sono previsti in riferimento ai tempi di consegna, all´ubicazione del centro di stoccaggio, alla modalità di trasporto e ad informahzioni complementari sulla rintracciabilità dei prodotti.  
   
   
SALUTE: ASL 3 GENOVESE DEVE COORDINARE TUTTE LE STRUTTURE DELL’AREA METROPOLITANA ED EVITARE CASI COME IL CONCORSO PER UN UNICO POSTO DA INFERMIERE  
 
Genova, 11 Novembre 2013 - “Non è più tollerabile che le nostre aziende non si mettano insieme, almeno a Genova, con il risultato di sprecare risorse per far venire oltre 1000 persone a partecipare ad un concorso, indetto da una sola azienda, per un unico posto da infermiere. Mi sembra demenziale e su questo interverremo pesantemente”. Lo ha detto l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo partecipando alla conferenza dei servizi della Asl 3 Genovese, facendo riferimento al recente concorso bandito dall’ospedale Evangelico per un posto da infermiere. “Queste cose non possono piu’ essere consentite – ha continuato Montaldo – nell’ottica proprio anche di un risparmio di risorse e ha invitato la Asl 3 Genovese a individuare nuove prospettive per il domani, per diventare sempre più punto di riferimento per i cittadini, rispetto anche alle differenti aziende presenti nell’area metropolitana”. Per evitare casi come quello del concorso per un unico posto Montaldo ha ribadito la “necessità di uscire da logiche aziendaliste ed evitare la disarticolazione del sistema, perché così facendo si è condannati a portarsi dietro pesanti inefficienze”. Per quanto riguarda i medici di famiglia Montaldo ha detto che “ devono fare bene il loro lavoro, come già in molte aree stanno facendo, associandosi tra loro e lavorando in integrazione con le strutture pubbliche. Basta che seguano in modo preciso e puntuale i loro malati cronici con aggiornamenti, verifiche e telefonate nel caso in cui non li vedano per molto tempo, per riuscire a ridurre l’afflusso ai pronto soccorso”. L’assessore alla salute ha rimarcato che in aree come la Valbisagno, particolarmente ampie, “bisogna lavorare per garantire forme di associazione tra medici di medicina generale per prolungare il piu’ possibile gli orari degli studi dove i cittadini si possono rivolgere trovando sempre un professionista in grado di dare risposte, come già avviene in provincia di Savona”. E sul fronte del rinnovo dei contratti Montaldo ha auspicato che “Governo e Parlamento modifichino la norma che prevede il blocco dei contratti in sanità, proprio per evitare la demotivazione e introdurre dinamiche innovative”.  
   
   
PIÙ SANA ALIMENTAZIONE MENO OSPEDALE  
 
Solbiate Olona/va, 12 novembre 2013 - "Prima di andare a finire in ospedale per cause derivanti dalla cattiva alimentazione, sarebbe bene che si andasse da un buon nutrizionista. Regione Lombardia ritiene che il tema dell´alimentazione rientri in una delle priorità per le attività di prevenzione" così ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenendo al Xv Convegno Nazionale dell´Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell´Alimentazione che si sta svolgendo al Centro Congressi Le Robinie di Solbiate Olona. Piani Locali - "Regione Lombardia, e non solo perché c´è stata una indicazione in questo senso dall´Europa, del tema della corretta alimentazione ha fatto una bandiera" ha aggiunto l´assessore, elencando gli ambiti di grande interesse sociale in cui il progetto si articola: interventi delineati nel Piano Regionale della Prevenzione e che si concretizzano nei Piani Integrati Locali di Promozione della Salute delle Asl, le quali sviluppano progetti di azione concreta o di informazione finalizzati alla promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute, con particolare riferimento a una corretta alimentazione nelle scuole, all´incremento dell´attività fisica oltre che alla cessazione al tabagismo. Premio A Sondrio - L´assessore Mantovani ha poi ricordato un esempio in questo senso: pochi giorni fa l´Unicef ha premiato l´Asl di Sondrio quale "Comunità amica dei bambini" in quanto ha promosso una campagna a sostegno dell´importanza per i neonati di ricevere l´allattamento materno. Corretta Alimentazione Lotta A Fumo - Il vice governatore Mario Mantovani ci ha tenuto ad essere presente all´assise degli alimentaristi italiani proprio perché è in prima persona protagonista delle attività di informazione sui corretti stili di vita: "La corretta alimentazione, l´attività fisica, la lotta al tabagismo e non ultimo gli screening" sono per Mario Mantovani i punti di forza perché si possa vivere una vita sana e il più possibile in salute e lontano dagli ospedali. Stili Alimentari E Malattie: Un Binomio - Stili alimentari e rischio di malattia non è quindi solo il titolo del convegno, ma un binomio assolutamente indissolubile. La salute, insieme al lavoro e alla famiglia, rappresenta la priorità per ogni persona. Per questo la capacità di mettere in campo sistemi e programmi sempre più capaci di rispondere con immediatezza ed efficacia alle richieste di salute dei cittadini deve rientrare fra le principali attività di ogni Istituzione. Ma il binomio stili alimentari e rischio di malattia non si esaurisce solo nelle manifestazioni cliniche: rappresenta anche un costo sociale non indifferente, per contrastare il quale le istituzioni devono approntare adeguate strategie. Un´attenzione che riveste importanza mondiale, tanto che il tema portante di Expo 2015 sarà proprio l´alimentazione. Alimentaristi Da Tutta Italia - Al convegno di Ansisa erano presenti esperti provenienti da tutta Italia per fare il punto non solo sulle nuove indicazioni nutrizionali in una società che cambia, ma sottolineando altresì l´importanza delle prevenzione nell´infanzia e nell´adolescenza, puntando l´accento sulla correlazione tra alimentazione e le principali malattie, prima tra tutte il cancro, e definendo anche strategie possibili quando ormai la situazione è precipitata e si è arrivati all´obesità grave.  
   
   
BIOTECH E FARMACO, DALLA REGIONE TOSCANA CONTRIBUTI AL SETTORE PER OLTRE 70 MILIONI  
 
Firenze, 11 novembre 2013 - La Toscana è una delle regioni più competitive nel comparto delle scienze della vita, grazie al peso crescente di Università e centri di ricerca pubblici e privati, alla presenza di una qualificata produzione industriale dove la farmaceutica fa la parte del leone, collocando la regione al terzo posto a livello nazionale dopo Lombardia e Lazio, con circa 20 imprese, di cui 4 multinazionali e una serie di piccole e piccolissime aziende, che rappresentano il 13% del fatturato complessivo nazionale del settore e danno lavoro a circa 6 mila addetti. A queste vanno aggiunte le circa 30 imprese che operano nel settore biotech, il 14% delle imprese a livello nazionale e contano oltre 3 mila lavoratori. Nel settore biotech, in particolare, la Toscana vanta un primato nel settore ricerca e sviluppo, con oltre 600 ricercatori che si aggiungono ai circa 800 che operano nella farmaceutica. Lo ha ricordato l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto oggi all´incontro organizzato a Siena, nell´aula magna del Polo scientifico, sul tema "Biotech e farmaco, nuove possibilità di cura, un´opportunità per il paese". "E´ un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione – ha detto Simoncini – che deriva dalle particolari condizioni esistenti in Toscana: presenza di università e centri di ricerca medica e biotecnologica, grandi imprese multinazionali e tante piccole e piccolissime aziende con una forte propensione all´innovazione. Un patrimonio che la Regione intende non solo salvaguardare, ma anche valorizzare ed accrescere, consapevole che questo settore costituisce una sorta di cartina di tornasole dello sviluppo italiano. E´ qui, infatti, che si concentrano competenze avanzate e professionalità specialistiche innovative e un forte intreccio fra ricerca, trasferimento tecnologico e mondo produttivo". E´ proprio la presenza di questo quadro che ha spinto alla creazione del Distretto delle scienze della vita, nell´ambito del quale sarà possibile far fare un salto di qualità alle politiche dell´innovazione e del trasferimento tecnologico, alle iniziative per rendere più competitive le imprese a livello internazionale, anche attraverso l´attività dei poli d´innovazione, che ne costituiscono una sorta di braccio operativo e di interfaccia fra ricerca e imprese". A contribuire a orientare il settore della farmaceutica e delle scienze della vita verso obiettivi sempre più alti di qualità e innovazione sono anche gli investimenti in ricerca e sviluppo che la Regione ha finanziato grazie al Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale. "Ad oggi – ha detto Simoncini – sono stati approvati 54 progetti (14 nel settore biotech, 7 nella farmaceutica, 33 nei dispositivi medicali, che coinvolgono 110 aziende e centri di ricerca per un investimento complessivo di 120 milioni a fronte di un contributo regionale di circa 70 milioni". Un risultato più che incoraggiante, a dimostrazione di una vocazione che la Regione intende continuare a sostenere anche con la prossima stagione di fondi europei. Così come continueremo – ha affermato – a incoraggiare con incentivi ad hoc le imprese toscane a fare rete, per aiutarle a fare gli investimenti necessari ad essere più competitive sui mercati internazionali. Per questo obiettivo puntiamo anche su strumenti come quello dei protocolli realizzati con le imprese, a livello territoriale, per consentirne lo sviluppo e il radicamento nel territorio, favorendo nel contempo l´occupazione e gli investimenti di qualità". Ma anche in questo caso, ha avvertito Simoncini, per quanto la Regione faccia la sua parte, sarà necessario un intervento a livello nazionale. "Ci auguriamo politiche nazionali per il settore – ha concluso Simoncini – che consentano, fra l´altro, di semplificare le procedure e i tempi di attesa per la messa sul mercato dei prodotti innovativi, in modo da adeguare il nostro paese agli standard europei più avanzati, a tutto vantaggio delle imprese ma anche del sistema sanitario e delle possbilità di cura dei cittadini".  
   
   
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA COMUNE EUROPEO DELLO SPORT 2014  
 
Bruxelles, 11 novembre 2013 – Nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, una delegazione di Castiglione della Pescaia ha ritirato il prezioso riconoscimento di Comune Europeo dello Sport 2014, nel corso della cerimonia ufficiale degli ´Aces Europe Awards´. Oltre al sindaco Giancarlo Farnetani c´erano due testimonial sportivi: il pluricampione del mondo di pattinaggio artistico su rotelle Marco Santucci e la campionessa italiana degli 800 metri Elisabetta Artuso. Stamattina invece, presso la sede della Regione Toscana a Bruxelles, alla presentazione del riconoscimento sono intervenuti il presidente della Regione Enrico Rossi e l´assessore regionale al welfare e allo sport Salvatore Allocca. "Per Castiglione ieri è un stata una giornata davvero importante – ha dichiarato l´assessore Allocca – perchè vedersi attribuire un titolo di questa rilevanza è un premio al lavoro di tutte quelle persone che, giorno dopo giorno, si impegnano per promuovere lo sport di base. L´associazione Aces, che ogni anno premia capitali, città e comuni in Europa, ha valutato positivamente la qualità e la quantità degli impianti sportivi a Castiglione ma anche la capacità di amministratori locali ed associazioni nell´organizzazione di manifestazioni ed eventi sportivi. Questo premio deve rappresentare un punto di partenza per Castiglione, per continuare a fare sempre meglio in questo importantissimo settore che ha ricadute sociali ed economiche enormi, ma deve costituire uno stimolo per tante altre città e comuni toscani". Ricordiamo che in Toscana, titolo analogo è stato attribuito a Forte dei Marmi e a Monsummano Terme nel 2013. "Questo riconoscimento a carattere europeo – ha detto il sindaco Farnetani - è un grande incentivo per il nostro comune. La possibilità di poterci fregiare di una nuova bandiera, da affiancare a quelle che Castiglione ha già guadagnato in campo ambientale (le 5 Vele di Legambiente e la Bandiera Blu del Touring Club), ci consentirà di offrire ai nostri visitatori alti standard di accoglienza anche nel campo del turismo sportivo. Per inaugurare questo nuovo titolo abbiamo realizzato un calendario di eventi ed incontri sportivi per il 2014, le ´Giornate europee dello sport´, che si terranno dal 13 aprile al 22 giugno. Sarà un periodo intenso, durante il quale verrà coinvolto tutto il mondo dell´accoglienza e del turismo. Una data da non scordare sarà il 3 maggio, con un convegno su temi legati allo sport a cui prenderanno parte anche il presidente del Coni Giovanni Malagò e molti atleti internazionali" All´incontro, oltre all´assessore Allocca, al sindaco Farnetani e ai due atleti Artuso e Santucci, ha partecipato anche l´europarlamentare Leonardo Domenici mentre il pluri campione paralimpico e mondiale Alex Zanardi, cittadino onorario di Castiglione, ha inviato un video messaggio.  
   
   
VELA/ELBA: CONCLUSA LA STAGIONE AGONISTICA DEI RAGAZZI CVMM  
 
Marciana Marina, 11 novembre 2013 – Si è conclusa sul campo di regata del Circolo Velico Antignano in occasione del Meeting Zonale Ottobre Ii Zona Fiv, la stagione agonistica dei ragazzi portacolori del Circolo della Vela Marciana Marina. Due giorni di regate con venti freschi di scirocco che hanno permesso di disputare una serie di regate piuttosto impegnative per tutti gli equipaggi in gara nelle classi Optimist (Cadetti e Juniores), L’equipe (Evo e Under 12), Laser (Standard, Radial e 4.7), Vaurien, 420 e 470. Cinque le prove portate a termine per la classe L’equipe Evo con la classifica finale che ha visto la vittoria di Ruben Spechi e Lorenzo sardi che hanno ottenuto tre primi e due secondi posti; alle loro spalle il team rosa Giulia Arnaldi/ludovica Di Tavi a un solo punto di distacco con due primi e tre secondi di manche. Nella classe L’equipe Categoria Under 12 la vittoria finale è andata a Matteo Di Pede/niccolò Mibelli del Club del Mare di Marina di Campo che non hanno praticamente avuto rivali vincendo tutte e quattro le prove disputate e che hanno preceduto i marinesi Lorenzo Marzocchini/edordo Gargano e Paolo Arnaldi/lorenzo Paolini rispettivamente al secondo e terzo posto. Nella classe Optimist, categoria Juniores, vinta da Federico Andrei il timoniere Cvmm Antonio Salvatorelli ha concluso al 22° posto in una flotta di oltre quaranta imbarcazioni schierate sulla linea di partenza. Infine da segnalare l’ottima partecipazione dell’equipaggio marinese composto da Samuel Spada e Jacopo Peria che in questa occasione per la prima volta s sono cimentati con la classe 420, l’imbarcazione in doppio di maggiori dimensioni dopo l’esperienza con l’Equipe: Spada e Peria hanno ottenuto il quarto posto della classifica generale dopo le cinque manche portate a termine. Un esordio di rilievo nella classe vinta dai fratelli antignanesi Frangi e soprattutto senza alcuna esperienza. Conclusa la stagione agonistica 2013 i ragazzi del Cvmm hanno già ripreso gli allenamenti in mare in previsione degli impegni del 2014: la novità degli allenamenti è rappresentata dal fatto che anche i ragazzi della squadra agonistica del Club del Mare di Marina di Campo partecipano alle uscite in mare a Marciana Marina con l’istruttore Cvmm Fabrizio Marzocchini.  
   
   
LIGURIA: UE INSERISCA SPORT NEI FONDI STRUTTURALI A BRUXELLES LA FESTA DELLE CITTÀ EUROPEE CON RAPALLO E ARENZANO  
 
 Bruxelles, 11 Novembre 2013. Festa per le Città Europee dello Sport 2014, a Bruxelles. Fra le 40 città divise per categorie che l’anno prossimo saranno sotto i riflettori di tenti eventi sportivi, la Liguria è ufficialmente presente con Rapallo, nella categoria City, oltre i 25 mila abitanti e Arenzano, inserita nella categoria “Town, sotto la soglia dei 25 mila abitanti. La cerimonia promossa da Aces Europa e Aces Liguria, le due associazioni che rappresentano la Federazione delle capitali e città europee dello sport per collaborare allo sviluppo della cultura e della pratica sportiva, si è svolta nella sala 2Q2 “Alcide De Gasperi”, nell’edificio József Antall del Parlamento Europeo. A Bruxelles, la delegazione ligure era guidata dal delegato regionale Aces Enrico Cimaschi. Alla cerimonia erano presenti , fra gli altri, il sindaco del Comune di Rapallo , l’assessore alle finanze del comune di Arenzano Salvatore Muscatello e il consigliere delegato allo sport Marco Bonavia e l’assessore allo sport della Regione Liguria Matteo Rossi che ha auspicato come “l’obiettivo della Liguria sia quello creare una rete tra comuni e città insigniti del riconoscimento, in modo che lo sport sia sempre più considerato prioritario in termini di investimento, ponendolo al centro dell’azione politica anche degli enti locali”. A questo proposito, l’assessore Rossi non risparmia critiche all’Unione Europea che,” mancando l’ennesima grande occasione, non ha inserito lo sport nella programmazione dei fondi strutturali 2014 - 2020, demandando quindi alle Regioni le politiche di investimento attraverso l´utilizzo dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Scaricare sugli enti territoriali gli investimenti sull’impiantistica sportiva è una incongrua che non tiene conto della valorizzazione e promozione del territorio e delle risorse europee destinate a questo scopo. Ci auguriamo che con il rinnovo del Parlamento europeo le cose possano cambiare”.