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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Marzo 2015
I ROBOT STIRERANNO PER NOI  
 
Bruxelles, 16 marzo 2015 - I progressi nel campo della robotica hanno permesso al genere umano di automatizzare tutta una serie di processi industriali, il che ha portato a una produzione più efficiente e più sicura e ci ha aiutato a espandere le nostre conoscenze mediante le scoperte scientifiche. Perché, però, siamo in grado di mandare un robot nello spazio a raccogliere campioni delle rocce di Marte, ma non abbiamo ancora un robot domestico che stiri al posto nostro? Il progetto Clopema, finanziato dall’Ue e coclusosi di recente, potrebbe finalmente aver trovato una soluzione a questo problema. È stato sviluppato un robot che nei test di collaudo ha mostrato di essere capace di organizzare stoffe “deformate” (e cioè ordinare un mucchio di vestiti stropicciati) per poi piegare accuratamente ogni indumento. Quello che rende questo processo tanto complesso è che i vestiti, diversamente dagli altri oggetti manipolati dai robot, non mantengono la propria forma. È stato necessario un nuovo modo di ricevere ed elaborare le informazioni. Una delle nuove sfide di questo progetto è stata la progettazione del prototipo di robot in grado di piegare gli indumenti con componenti (principalmente) disponibili sul mercato. Sono stati assemblati vari componenti - come videocamere e una serie di altri sensori complessi - che poi sono stati integrati in un sistema operativo. Una speciale videocamera incorporata per esempio permette al robot di vedere le fibre da vicino e di differenziare le stoffe chiare da quelle scure e i materiali rigidi da quelli più flessibili. Nei test, sono stati presentati vari indumenti in un mucchio a caso su uno sfondo casuale e sono state fatte richieste varie (dividere, piegare, ecc.). Con un braccio meccanico, il robot sceglie una stoffa a caso e poi la piega e la mette ordinatamente su una superficie. I risultati sono stati misurati e analizzati in tre progetti di dimostrazione attentamente definiti di difficoltà crescente. Per aiutare il robot a percepire e manipolare gli indumenti in 3D mediante un sistema di visione robotica binoculare, è stato creato un database di 80 immagini a colori con corrispondenti mappe di disparità orizzontale e verticale. Questo database si basa su 16 diversi indumenti in commercio. Ogni indumento è stato immaginato in cinque diverse configurazioni di posa nella testa binoculare del robot del progetto. Il risultato finale è un robot all’avanguardia in grado di percepire autonomamente e manipolare tutti i tipi di stoffe, tessuti e indumenti. Il software operativo si basa su Ros (Robot Operating System) ed è scritto in C++, Python e Java. È quindi così che stireremo in futuro? La commercializzazione di un robot domestico per stirare potrebbe ancora essere lontana. Le mani umane sono molto complesse, certi movimenti precisi come sbottonare una camicia sono ancora difficili da far eseguire a un robot. L’uso pratico più probabile per questo tipo di robot potrebbe essere lo smistamento di stoffe in un contesto industriale, con un aiuto da parte di esseri umani. Il team del progetto è già in contatto con un’azienda produttrice di abbigliamento in Italia per esaminare la possibilità di sfruttare a livello commerciale i robot nel settore manifatturiero.  
   
   
DIGITALIZZAZIONE: L´INNOVAZIONE FIRMATA CINECA E VIRTUAL COOP  
 
Bologna, 16 marzo 2015 - Cineca, Centro di Supercalcolo e Consorzio di Università e Virtual Coop, cooperativa sociale, composta in prevalenza da persone con disabilità, organizzano un Seminario che si terrà il 19 Marzo 2015 dalle 10.00 alle 13.00 presso la "Sala Caduti del Lavoro" in via Zamboni 13 a Bologna per proporre le proprie attività di archiviazione sostitutiva e la digitalizzazione dei documenti cartacei. Con questo Seminario le due realtà intendono confrontarsi con il mondo delle istituzioni e delle imprese per verificare la possibilità di offrire servizi altamente qualificati, in grado di favorire lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie dell´informazione, fornendo valore economico e al contempo sociale per l´inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Finalmente, dopo tanto parlare di smart city e di società digitale, da una cooperativa sociale e da un centro di calcolo di livello mondiale, arrivano proposte concrete per risolvere il problema, in maniera sostenibile e dando lavoro alle persone con disabilità. Www.virtualcoop.net    
   
   
BOLZANO: GLI STUDENTI UNITI A SOSTEGNO DELL’EUREGIO  
 
Bolzano, 16 marzo 2015 - È questo il messaggio lanciato recentemente dalle rappresentanze studentesche dell’Euregio riunitesi per la prima volta in seduta congiunta a Palazzo Widmann a Bolzano. Nei giorni scorsi le Consulte studentesche di Trento, Bolzano (italiana tedesca e ladina) e del Tirolo si sono riunite per la prima volta in seduta congiunta per discutere una serie di tematiche di comune interesse nell´ambito del territorio dell´Euregio. L´obiettivo del lungo lavoro congiunto, che ha impegnato i cinque organi consultivi, era quello di elaborare delle soluzioni concrete per il miglioramento dei servizi messi a disposizione della popolazione studentesca dell´Euregio, nell´ottica di una sempre crescente collaborazione transfrontaliera. L´incontro con la stampa, organizzato al termine della seduta, al quale ha presenziato anche il segretario generale dell´Euregio, Matthias Fink, è stata dunque l´occasione ideale per presentare alle istituzioni le tre proposte che meglio riassumono le esigenze e i desideri dei giovani dell´Euregio. La prima proposta riguarda la creazione di un sistema unitario di valutazione dello studente. Con questa soluzione si intendono abbattere quelle barriere (come le difficoltà di "traduzione" per i voti italiani ed austriaci) che ancora oggi ostacolano il libero scambio di studenti all´interno dell´Euregio. La seconda propone l´introduzione, nella scuola secondaria di secondo grado, dell´ora di "formazione politica". Questa materia si pone come obiettivo, sulla falsariga del modello austriaco, di educare lo studente ad una cittadinanza attiva, arginando il dilagante disinteresse dei giovani nei confronti della cosa pubblica. Infine la terza proposta prevede la creazione di un sistema di trasporto unificato ed unificante che favorisca la libera circolazione all´interno della macroregione. Con queste proposte, le rappresentanze studentesche intendono indicare alle istituzioni quelle che ritengono essere le priorità per la realizzazione dei principi ispiratori dell´Euregio. Le rappresentanze studentesche si impegneranno ora, proseguendo nella stretta collaborazione tra i diversi gruppi linguistici, a vigilare sull´operato della politica locale, e sul modo in cui le proposte verranno accolte.  
   
   
ISTRUZIONE IN SARDEGNA: MASSIMA ATTENZIONE E PROGETTI PER UNA SCUOLA DI QUALITÀ  
 
 Cagliari, 16 Marzo 2015 - Il capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Filippo Spanu, ha incontrato una delegazione di quindici sindaci giunti da tutta la Sardegna per protestare contro il Piano di dimensionamento scolastico varato dalla Regione. Il presidente Francesco Pigliaru, come preannunciato, non era presente perché impegnato a Roma per incontri istituzionali. Spanu, accompagnato dal capo di Gabinetto dell’Assessorato alla Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, ha assicurato ai sindaci la "massima attenzione del presidente Pigliaru e dell’assessore Claudia Firino, sottolineando che la programmazione territoriale è alla base del rilancio degli enti locali, ed occorre un dialogo tra Comuni confinanti per trovare soluzioni condivise". L´assessore Claudia Firino, che aveva già incontrato i sindaci in precedenti occasioni, nel pomeriggio ha sottolineato che "il Piano di dimensionamento non chiude le scuole ma le organizza per offrire un´istruzione di qualità. Mettiamo le scuole al centro del territorio, in un’ottica pluricomunale poiché abbiamo una visione concreta e globale delle problematiche che riguardano l’interno della Sardegna. Sappiamo che solo elevando il livello della scuola potremo creare lavoro e agire sullo spopolamento. Le pluriclassi saranno dunque gradualmente abolite, secondo criteri condivisi e con la creazione di alternative di qualità. Ci rendiamo conto che abbiamo fatto una scelta coraggiosa, sulla via del cambiamento. Ma la scuola sarda, ultima nelle graduatorie nazionali ed europee, richiede un intervento importante e ci impone di porre rimedio alla situazione disastrosa che abbiamo trovato."  
   
   
‘CERCO-OFFRO SCUOLA’, IL NUOVO SPORTELLO DEL COMUNE PER GIOVANI STRANIERI APPENA ARRIVATI IN ITALIA. UN NUOVO SERVIZIO PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE DI RAGAZZI TRA GLI 11 E I 25 ANNI GIUNTI A MILANO PER RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE  
 
Milano, 16 marzo 2015 - ‘Cerco-offro scuola’ è uno sportello di orientamento scolastico rivolto ai giovani stranieri, dagli 11 ai 25 anni, arrivati nel nostro Paese dopo il gennaio 2012. Il servizio è un progetto pilota, unico in Italia, che accompagna i giovani, assieme alla loro famiglia, in tutti i passaggi necessari per scegliere la scuola più adatta. Lo sportello è aperto tutti i giorni in via Deledda 11, presso il Civico polo scolastico Alessandro Manzoni (M1 e M2 fermata Loreto). “Lo sportello ‘Cerco-offro scuola’ – ha spiegato l’assessore all´Educazione e Istruzione Francesco Cappelli – finora ha offerto la consulenza a 68 giovani , di cui 32 ragazzi e 36 ragazze, la maggior parte di essi provenienti da Filippine (24), Sri Lanka (12), Perù (11) e Egitto (6). Sono in maggioranza giovani con più di 16 anni (45 su 68), che alle spalle hanno già diversi anni di scolarità effettuati nel loro paese. Non conoscono l’italiano e questo è il principale ostacolo che incontrano nell’inserimento nel nostro sistema scolastico. ‘Cerco-offro Scuola’ è un nuovo importante servizio che il Comune mette a disposizione della città per favorire l’integrazione sociale dei giovani stranieri appena arrivati a Milano. Il lavoro di queste prime settimane dimostra l’efficacia del servizio". “Un progetto molto importante – ha dichiarato Rita Garlaschelli, dirigente Ambito territoriale Milano - Ufficio scolastico regionale - perché sancisce la nascita di una nuova strada da battere da parte del Comune e delle istituzioni scolastiche per favorire l´integrazione dei ragazzi stranieri appena arrivati in Italia. Il nostro impegno è soprattutto focalizzato nell´inserimento dei ragazzi stranieri neo-arrivati nelle secondarie di secondo grado". Lo sportello si occupa anche di ascoltare e raccogliere le segnalazioni di casi a rischio dispersione/abbandono scolastico da parte degli istituti scolastici e delle famiglie. Ogni caso viene analizzato singolarmente e inviato ad uno dei servizi pubblici e privati che possono aiutare alla soluzione del problema. Lo sportello si avvale anche di mediazione linguistica e, in sinergia con la Direzione centrale Politiche sociali, guida le famiglie attraverso i diversi servizi presenti sul territorio che operano a favore dei ricongiungimenti. La co-progettazione e l´erogazione dei servizi dello sportello Cerco-offro Scuola - l´orientamento scolastico, i laboratori di alfabetizzazione e di italiano per lo studio, la mediazione linguistica e culturale, l’orientamento al lavoro erogato direttamente nelle scuole, i laboratori linguistici innovativi – sono svolti dal Comune in partenariato con l’Ufficio scolastico per la Lombardia, in collaborazione con l´ Associazione temporanea di imprese, composta dalle cooperative Progetto integrazione e Tempo per l´infanzia, affidatarie in seguito a gara. Il servizio è stato istituito grazie a un progetto finanziato dal Fei - Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini dei Paesi stranieri, Azione 3, Progetti giovanili - vinto e cofinanziato dal Comune di Milano in partenariato con l’Ufficio scolastico per la Lombardia - Ambito Territoriale di Milano. Lo sportello ‘Cerco-offro scuola’ è aperto al pubblico dal lunedì al sabato nei seguenti orari: lunedì, dalle 14:30 alle 16:30 e dalle 18:30 alle 20, martedì, mercoledì e venerdì dalle 18:30 alle 20, giovedì dalle 13 alle 15 e dalle 18:30 alle 20, sabato dalle 10 alle 13. Sono a disposizione video di promozione del servizio in lingua araba, cinese, francese, inglese, spagnola e tagalog.  
   
   
FVG: APPROVATO CALENDARIO SCOLASTICO 2015/2016  
 
Udine, 16 marzo 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessora all´Istruzione Loredana Panariti, ha approvato il calendario scolastico per l´anno scolastico 2015/2016. Nelle scuole dell´infanzia, statali e paritarie del Friuli Venezia Giulia le lezioni avranno inizio il 14 settembre 2015 e termineranno il 30 giugno 2016, per un totale, tenuto conto dei giorni di festività e di sospensione regionale delle lezioni, di 225 giorni utili, ai quali andrà sottratta la festa del Santo Patrono qualora ricadente in un giorno coincidente con le lezioni. Nelle scuole primarie, nelle secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, le lezioni hanno inizio sempre il 14 settembre 2015 ma termineranno l´11 giugno 2016, per un totale di 209 giorni utili per lo svolgimento delle lezioni. La sospensione delle lezioni è stabilita nei seguenti periodi: tutte le domeniche; 1° novembre; 8, 25 e 26 dicembre; 1° e 6 gennaio; 28 marzo 2016; 25 aprile; 1° maggio; 2 giugno. Le sospensioni regionali delle lezioni e delle attività didattiche è stabilita nei seguenti periodi: lunedì 7 dicembre 2015; da mercoledì 23 dicembre 2015, compreso, a martedì 5 gennaio 2016 compreso (vacanze natalizie); da lunedì 8 febbraio a mercoledì 10 febbraio 2016, compresi (carnevale e mercoledì delle Ceneri); da giovedì 24 marzo a martedì 29 marzo 2016, compresi (vacanze pasquali). Fermo restando l´obbligo di destinare alle lezioni almeno 200 giorni e nel rispetto del monte ore annuale stabilito per ogni ordine di scuola, le istituzioni scolastiche hanno facoltà di adattare il calendario in relazione alle esigenze del Piano dell´Offerta Formativa (Pof), previa intesa con gli enti locali e con gli enti erogatori di servizi; affrontare eventuali necessità di chiusure per circostanze prestabilite o imprevedibili, quali le consultazioni elettorali o referendarie, gli eventi climatici di particolare entità e altri necessità o imprevisti tali da impedire l´utilizzo dei locali delle istituzioni scolastiche; utilizzare, se strettamente necessario, alcuni dei nove giorni a disposizione per anticipare il termine delle lezioni in relazione al regolare svolgimento delle operazioni di scrutinio finale ferma restando la data termine quale riferimento per la chiusura delle lezioni.  
   
   
BOLZANO: FIRMATO PROTOCOLLO COMUNE SUI DISTURBI SPECIFICI DELL´APPRENDIMENTO  
 
Bolzano, 16 marzo 2015 - Firmato a Palazzo Widmann il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento alla salute ed i tre Dipartimenti alla scuola e cultura per la rilevazione, l´intervento precoce, l´accertamento ed il supporto per bambini e studenti con disturbi specifici dell´apprendimento. La Legge n. 170/2010, recepita anche a livello provinciale, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici dell´Apprendimento (Dsa) ed assegna al sistema scolastico il compito di individuare modalità d´intervento per osservare e valutare le prestazioni scolastiche nei vari ambiti d´apprendimento interessati. Il Protocollo d´intesa firmato questa mattina (13 marzo) dagli assessori alla scuola e cultura Christian Tommasini, Philipp Achammer, e Florian Mussner, e dall´assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, definisce il quadro di riferimento entro il quale, i singoli Dipartimenti per l´istruzione attivano le modalità e gli strumenti idonei da adottare per la rilevazione precoce dei casi sospetti di Dsa e per le attività d´intervento più efficaci. Con la firma di questo provvedimento, che resterà in vigore per tre anni, si completa l´iter attuativo della Legge 170 dell´8 ottobre 2010 relativa a "Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico". Il termine Dsa si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. Già nella scuola dell´infanzia possono essere osservati determinati segnali e "sintomi". Nella scuola primaria le prove di rilevazione forniscono una conoscenza dei livelli di competenza sui quali condurre l´attività di recupero delle proposte didattiche. Interventi precoci mirati sono opportuni in presenza di difficoltà di lettura, ortografia e calcolo. Nel corso del suo intervento l´assessore provinciale alal scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, ha sottolineato l´importanza del Protocollo d´intesa raggiunto tra i tre Dipartimenti provinciali alla scuola e cultura ed il Dipartimento alla salute anche a fronte delle cifre piuttosto significative di alunni per i quali negli ultimi anni scolastici sono stati diagnosticati disturbi dell´apprendimento. "La loro percentuale si aggira intorno al 5% del totale e si tratta di un dati indubbiamente impostante sia per le nostre scuole che per la società nel suo complesso. Questo aumento è legato ad una maggiore attenzione esercitata dalle scuole e dalle famiglie ed è quindi necessario dare delle risposte efficaci a queste esigenze di sostegno degli alunni con diagnosi di Dsa. È inoltre importante che vi sia un Protocollo comune per intercettare il prima possibile gli alunni con difficoltà di apprendimento facendo bene attenzione a distinguere tra chi ha delle difficoltà e chi ha un effettivo disturbo di carattere neurologico. Quello che vogliamo mandare alle famiglie con questo Protocollo è quindi un messaggio che vuole tranquillizzare e far sapere che la scuola rivolge tutto il suo impegno in questo ambito, ora anche grazie ad una rete capillare ramificata sul territorio e con una specifica formazione dei docenti". Analoghi concetti sono stati ribaditi anche dagli assessori Martha Stocker, Philipp Achammer e Florian Mussner che hanno confermato l´esigenza di una messa in rete della problematica e di un sostegno che coinvolga le famiglie, le scuole e le strutture socio-sanitarie del territorio. Il Protocollo d´intesa è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da rappresentanti delle scuole dei tre gruppi linguistici, Franz Lemayr, Maria Rita Chiaramonte, Carla Comploj, del Servizio sanitario, direttori dei Servizi psicologici di Bolzano e Bressanone, Maria Antonietta Mazzoldi e Roland Keim, con il sostegno di Andreas Conca, coordinatore provinciale della rete di psichiatria dell´età evolutiva, Christian Savegnago, medico psichiatra presso l´ospedale di Bolzano e di Christa Messner, ispettrice, responsabile dell´Ispettorato per le scuole dell´infanzia di lingua tedesca. A livello nazionale si stima che gli alunni in difficoltà di apprendimento nella scuola siano circa il 20% del totale e che almeno un 3 - 4% di essi presenti un Dsa. Si stima che venga mediamente accertato quasi 1 ragazzo/a ogni 25 alunni. La richiesta di accertamento di un eventuale disturbo specifico di apprendimento può essere trasmessa non prima della fine del processo di apprendimento della lettoscrittura - di norma nel 2° semestre della 2a classe della scuola primaria, nel caso di sospetto di dislessia, disortografia, disgrafia e non prima della fine del 1° semestre della 3a primaria nel caso di sospetto di discalculia. I singoli Dipartimenti per l´istruzione definiscono le linee guida per l´individuazione precoce di possibili problemi legati allo sviluppo o ai Dsa nelle scuole dell´infanzia e nelle scuole (procedure e strumenti per riconoscere segnali precoci su indicatori di rischio e interventi didattici precoci mirati a ridurre il rischio di difficoltà di lettura, scrittura e/o calcolo). Da parte sua, in base al Protocollo d´intesa, il Servizio Sanitario provinciale garantisce l´applicazione di standard diagnostici; un´efficace descrizione del profilo di funzionamento dell´alunno/a; la conclusione di richieste di accertamento complete di norma entro 90 giorni o comunque al più tardi entro 180 giorni, in caso di adeguata collaborazione da parte dei familiari; una serie di accordi con i servizi di riabilitazione al fine di assicurare un sostegno terapeutico tempestivo; il suo sostegno alle scuole nella ricerca, scelta, nello sviluppo e nell´applicazione di strumenti adatti alla rilevazione precoce dei Dsa attraverso la nomina da parte della Direzione dell´Azienda sanitaria dell´Alto Adige di una persona esperta che collabori nel gruppo di lavoro specifico istituito presso le singole intendenze scolastiche; l´attualizzazione della diagnosi, di norma, a ogni passaggio, al più presto però alla fine del 3° anno, o qualvolta sussistano osservazioni o indicazioni da parte della scuola o di uno dei partner interessati, che richiedano cambiamenti delle misure di supporto.  
   
   
RETTRICE UNIBAS: ATENEO A DIFESA DEL TERRITORIO  
 
 Potenza, 16 marzo 2015 – Si seguito una sintesi dell’intervento nel corso della visita del presidente della Regione, Marcello Pittella: "Il sistema universitario italiano, è composto da realtà molto diverse tra di loro: ci sono atenei antichi, e ci sono giovani atenei, come l’Unibas, ma il nostro ruolo è altrettanto importante per connettere territori fragili come quelli del Sud al sistema nazionale della formazione, della conoscenza, della ricerca e dell’innovazione, di cui abbiamo un irrimandabile bisogno". E’ uno dei passaggi dell’intervento della Rettrice dell´Università della Basilicata, Aurelia Sole, nel corso della visita del Presidente della Regione, Marcello Pittella, nel Campus universitario di Macchia Romana, a Potenza. La Rettrice ha ribadito "l´importanza di questi momento di incontro con la comunità universitaria", evidenziando poi che "questa regione è molto cambiata dal 1980 e l’università ha contribuito notevolmente a questo cambiamento", e "l’accordo di Programma realizzato con la Regione e il Miur, ha evitato concreti ´pericoli di collasso´, e soprattutto, in un prima fase, ha consentito di sviluppare ulteriormente l’attività scientifica e la didattica, i cui livelli qualitativi ci collocano ormai in posizioni di tutto rispetto nelle scale valutative nazionali". Ci sono poi le "tradizionali missioni dell’Università, ovvero la didattica, la ricerca, e la terza missione–trasferimento tecnologico, e il nostro Ateneo - ha aggiunto la professoressa Sole - si vota a quella che potremmo definire una ´quarta missione´, fortemente e specificamente rivolta allo sviluppo del contesto nel quale più direttamente opera. Questa, a mio avviso, può diventare il tema portante dell’accordo triennale 2016-2018. La presenza di una sede universitaria in un territorio è motivo di crescita culturale ed economica e fattore di promozione e coesione sociale”. "La nostra università va difesa - ha evidenziato la Rettrice - ma non basta: è necessario lavorare insieme alla Regione e alle altre istituzioni territoriali, per rilanciare e incrementare la sua attività, a cominciare dall’offerta formativa. Non pensiamo a un ateneo lucano solo per i lucani. Questo non è auspicabile, né possibile, in un quadro nazionale e internazionale, dove la circolazione delle informazioni e l’attuazione di processi di valutazione non danno spazio a sistemi chiusi o auto-referenziali. Ed è in questa direzione di apertura che si muovono gli sforzi che il nostro ateneo sta mettendo in campo attraverso i difficili processi di internazionalizzazione, della ricerca e della nostra offerta formativa, anche nelle nuove proposte dei corsi di studio a cui stiamo lavorando". Per la professoressa Sole, inoltre, "la presenza di giovani qualificati poi, è la precondizione per reagire alle crisi congiunturali; ed è la precondizione per nuove iniziative imprenditoriali". In relazione a Matera 2019, "l’Università della Basilicata - ha concluso la Rettrice - vuole essere un punto di riferimento prioritario e determinante, sia sul terreno del recupero, della valorizzazione e della fruibilità del patrimonio culturale, sia sul terreno della stessa “produzione culturale”, ovviamente quale garanzia di rigore e di qualità. Siamo pienamente partecipi, in modo convinto, alla sfida di Matera 2019, puntando al completamento del Campus di Matera, al consolidamento delle attività in quella sede e alla definizione di proposte progettuali nel solco del dossier. I tempi incalzano ed è urgente passare a una fase maggiormente operativa così come è necessario completare l’organigramma gestionale della Fondazione Matera-basilicata 2019 e finalmente occuparsi delle questioni strettamente legate ai contenuti".  
   
   
BOBBIO IN VISITA ALL´ACCADEMIA CHE FORMA TECNICI PER I SUPER YACHT  
 
 Firenze 16 marzo 2015 - Si chiama "super yacht academy": è il polo tecnico professionale (Ptp) costituito a Livorno per migliorare i percorsi di formazione e di istruzione professionale nelle scuole della fascia tirrenica toscana preparando personale idoneo alle richieste del settore. Ed è in questo Ptp, nella sede dell´istituto scolastico capofila del partenariato, che l´assessore regionale alla formazione, Emmanuele Bobbio, ha fatto visita nell´ambito di un "tour" fra una rappresentanza dei 25 Ptp costituiti in Toscana. Bobbio si è recato, questa mattina, presso l´Istituto di Istruzione Superiore "Buontalenti" a Livorno e ha incontrato rappresentanti del Ptp, dirigenti scolastici, autorità locali e rappresentanti di alcune fra le aziende partner del polo che riunisce tutti gli istituti nautici toscani. 45 i partner coinvolti in questo partenariato di cui 11 scuole, 11 soggetti riconducibili alla filiera nautica, 3 Province (Livorno, Pisa, Lucca) nonchè una forte presenza nel mondo della ricerca. Nel territorio della provincia di Livorno operano, in settori diversi, anche altri tre Ptp: uno ("Ar.co" acronimo di Arcipelago e Costa) nella filiera del turismo e dei beni culturali con capofila l´istituto "Cerboni" di Portoferraio; un altro ("Meccanica.mente") nel settore della meccanica con capofila l´istituto "Carducci" di Piombino; il terzo nell´agribusinnes ("Agrifood Livorno") con capofila il professionale "Solvay" di Rosignano Marittimo. 25 i Ptp costituiti in ogni provincia toscana (rispettivamente 4 a Pisa, Livorno, Firenze; 3 ad Arezzo; 2 a Prato, Siena, Pistoia, Lucca; 1 a Grosseto e Massa): si tratta di una nuova formula organizzativa che unisce in rete scuole e imprese con l´ambizione, in stile nordeuropeo, di innovare l´offerta formativa tecnico-professionale favorendo sinergie sempre più strette fra istruzione, formazione e lavoro. "Ogni anno - sottolinea Bobbio - in Toscana 17 studenti su 100 abbandonano la scuola senza aver raggiunto un titolo di studio: un dato, di evidente gravità, poco inferiore a quello medio italiano ma comunque ben distante dell´obiettivo europeo (fissato, per il 2020, al 10%, ndr). In cifra assoluta sono 6.000 fra ragazze e ragazzi che ogni anno spariscono dalla cartina delle nostre scuole. Una sconfitta per tutta la comunità". La maggior parte degli abbandoni avviene negli istituti tecnici e, soprattutto, nei professionali: proprio per ricostruire il rapporto scuola/territorio e per tornare a far dialogare aule scolastiche e laboratori produttivi la Regionetoscana ha scelto il modello dei Ptp. Il bando, aperto la scorsa estate, si è chiuso con la creazione di 25 "poli" sull´intero territorio, distribuiti in 5 diversi ambiti formativi (meccanica, nautica, sistema moda, agribusinnes, turismo e beni culturali) e a cui partecipano più di 100 scuole e oltre 200 imprese. "Uno spazio comune - commenta Bobbio - che scuole e imprese dei singoli territori condividono e che possono riempire di opportunità, uno snodo essenziale per cambiare la faccia all´intero sistema di istruzione e formazione cambiando la vita a migliaia di giovani e aiutando lo stesso sistema produttivo a vincere sfide sempre nuove".  
   
   
FORMAZIONE IN ABRUZZO:SU SITO GRADUATORIE VOUCHER UNIVERSITARI  
 
L´aquila, 16 marzo 2015 - Sono state pubblicate sul sito della Regione Abruzzo, all´indirizzo www.Regione.abruzzo.it/fil/  le graduatorie dei voucher per la formazione universitaria e per l´alta formazione legate all´annualità 2014. Lo rende noto l´assessore alla Formazione, Marinella Sclocco, dopo la firma delle determina dirigenziale che fissa le graduatorie provvisorie legate alle 3 azioni previste nel progetto multiasse inserito nell´Fse. Le istanze inserite nelle graduatorie, chiarisce il Dipartimento, sono ammesse con riserva fino all´accertamento dei dati riportati in autocertificazione. Al termine di tale esame, la struttura dirigenziale emetterà un nuovo provvedimento che fisserà la definitività delle graduatorie, dei beneficiari e la concessione dei relativi contributi. Nello specifico, nell´azione 1, finanziata per 850 mila euro e riferita ai corsi universitari, sono state ritenute ammissibili 1790 ma il contributo arriverà fino alla posizione 996 in graduatoria. Stesso discorso per l´azione 2, relativa ai master universitari di primo e secondo livello finanziata per 1,1 milioni di euro, per la quale sono state ritenute ammissibili 439 domande ma ne verranno finanziate 411. Per l´azione 3, finanziata per 50 mila euro, su 17 aventi diritto, 10 istanze percepiranno il contributo previsto nel bando.  
   
   
GENDER, LOMBARDIA: ´GIOCO DEL RISPETTO´ PERICOLOSO PERCHÉ PLAGIA I BAMBINI  
 
Milano, 16 marzo 2015 - "L´ennesimo progetto ´gender´ introdotto in decine e decine di scuole materne friulane dietro la nobile idea di combattere le discriminazione, di fatto mira a scardinare le differenze tra maschi e femmine e questo non è altro che un disegno perverso che usa l´innocenza dei bambini per portare avanti un disegno tanto sottile quanto pericoloso. Con l´avallo delle istituzioni, in primis della Regione Friuli Venezia Giulia per di più. Apprendiamo oggi che tale progetto potrebbe essere adottato anche dal Comune di Milano che dopo aver promosso eventi inneggianti al transgenderismo o lezioni di sesso sadomaso nei propri spazi, ora vorrebbe anche introdurre giochi per i più piccoli che mirano a confondere le identità sessuali e ad annullare le differenze tra maschi e femmine. Qui non si tratta di essere di sinistra o di destra, favorevoli o contrari ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, qui c´è in gioco il futuro dei bambini e la loro educazione e crescita affettiva". Assessore Critica Scelte Comune Milano - Interviene duramente l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini, in merito all´iniziativa ´il gioco del rispetto´ che dopo Trieste ora sembra potrà svolgersi anche a Milano, dopo l´apertura all´iniziativa dell´assessore all´Istruzione del Comune di Milano Francesco Cappelli. Lavaggio Di Cervello Ai Bambini - "Dietro il paravento dell´antidiscriminazione e della lotta agli stereotipi di genere - prosegue l´assessore Cappellini - si tratta, senza troppi giri di parole, di un ´lavaggio di cervello´ ai bimbi, che a quell´età dovrebbero imparare altre cose che chiedersi se un papà debba fare i lavori domestici (o magari indossare pure i tacchi a spillo?) e la mamma lavorare in un cantiere (o mettersi una cravatta al collo anziché un foulard?)". Insegniamo Valore Famiglia - "Siamo alla follia - ha rimarcato Cappellini - e concordo con le parole della scrittrice Susanna Tamaro sulla considerazione che in mancanza di ´educazione´ si passa all´educazione sessuale´. I bambini di 3-6 anni non hanno bisogno di approfondire la conformazione dei propri genitali ma di valori quali il senso più profondo della famiglia, dell´amicizia, del gioco spensierato e non del gioco strumentalizzato per rimodulare la società e creare individui asessuati. Un bambino ha bisogno di una mamma e di un papà, nel rispetto della diversità dei propri ruoli, e di maestre preparate e impegnate a farli giocare con spensieratezza, a formarli come esseri umani e non come automi". Diciamo No - "Faccio dunque un appello rivolto a tutti coloro che hanno a cuore il bene e il futuro dei loro figli: diciamo no a questo scempio come Regione Lombardia va dicendo da tempo con determinazione", ha concluso l´assessore Cristina Cappellini.  
   
   
GIARDINI CONDIVISI: NUOVE AREE DA “ADOTTARE” IN CITTÀ, CREARE UN’AIUOLA SARÀ PIÙ FACILE ED ECONOMICO IL COMUNE DI MILANO SI FARÀ CARICO DI PULIZIA E MANUTENZIONE. NASCE PER LA PRIMA VOLTA UN “ALBO” DEGLI SPAZI DISPONIBILI  
 
Milano, 16 marzo 2015 – Sempre più milanesi vogliono prendersi cura direttamente del verde cittadino, ‘adottando’ aiuole, giardini, piccole aree abbandonate, trasformando i marciapiedi davanti all’ingresso di casa in prati ben curati. Per favorire sempre più questo fenomeno, Palazzo Marino ha approvato venerdì scorso una delibera che agevola e incentiva ulteriormente l’iniziativa di singoli, gruppi e associazioni. “Il verde pubblico è un grande bene comune cui tutti possono partecipare dando il proprio contributo diretto – dichiara l’assessora al Verde Chiara Bisconti –: a Milano stiamo favorendo e accompagnando in ogni modo queste buone pratiche che, in tutte le aree urbane del mondo, vedono i cittadini protagonisti”. “Con questa delibera mettiamo a disposizione di tutti le risorse, le conoscenze e gli strumenti del Comune. Sarà l’Amministrazione a pulire e preparare le aree a proprie spese: un aiuto economico importante per piccole realtà del nostro territorio. Aggiungiamo un tassello in più alla nostra visione di città, e facciamo un altro passo in avanti nella costruzione di una nuova qualità della vita metropolitana”. Cosa cambia in concreto? I Consigli di Zona redigeranno un elenco di aree dove potranno svilupparsi dei ‘giardini condivisi’, mentre fino ad oggi la pubblica amministrazione era tenuta esclusivamente a dare risposta a eventuali richieste. Con il nuovo ‘albo’ delle aree disponibili, quindi, il Comune, e in particolare le Zone, giocheranno una parte attiva nell’individuazione degli spazi. Non solo. La delibera estende le possibilità di intervento diretto, prevedendo che la trasformazione delle aree verdi sia possibile non solo in spazi degradati o abbandonati, ma anche in porzioni di territorio sottoutilizzate. Sarà l’Amministrazione, altra importante novità, a farsi carico di tutte le spese necessarie per far nascere un giardino condiviso, utilizzando le risorse per la manutenzione straordinaria del verde. L’eliminazione di eventuali piante infestanti, la preparazione e zollatura del terreno, lo smaltimento di rifiuti, l’allacciamento idrico per l’irrigazione e tutti gli altri interventi preparatori non saranno più a carico dei cittadini. Anche la manutenzione delle piante ad alto fusto (potature, pulizia fogliame) e gli interventi di disinfestazione contro topi e zanzare saranno effettuati dai tecnici del Comune. Oggi i giardini condivisi a Milano sono 8, per un totale di circa 34mila metri quadri, e precisamente: 1 – Oasi in Città – via Segantini - 14.500 mq; 2 – Gattoparco – via Autari – 6.400 mq; 3 – Giardino Nascosto – via Ponti – 2.035 mq; 4 - Giardino Edibile – via Segantini – 3.468 mq; 5 – Giardini in Transito – via Montello – 1.800 mq; 6 – Isola Pepe Verde – via Pepe – 2.500 mq; 7 – Orti di via Padova – via Esterle – 2.600 mq; 8 – Frutteto del Conchetta – via Torricelli – 576 mq. Altri 5 sono in via di realizzazione in via Scaldasole, via San Bernardo, via Boffalora, via Morosini, via Statuto.  
   
   
AMBIENTE, ENTRO L´ANNO INIZIO DEI LAVORI DI BONIFICA DEI SITI MINERARI DISMESSI IN SARDEGNA  
 
 Cagliari, 16 Marzo 2015 - Passi in avanti verso le bonifiche delle miniere dismesse. È quanto prevede una delibera approvata ieri dalla Giunta e illustrata in conferenza stampa dagli assessori dell´Ambiente e dell´Industria, Donatella Spano e Maria Grazia Piras. La delibera definisce gli indirizzi operativi degli interventi di bonifica e recupero ambientale sui siti minerari dismessi del Sulcis Iglesiente e del Guspinese, riprogrammando una quota parte dei 95 milioni di risorse del Fondo di sviluppo e coesione già destinati al risanamento di alcuni territori. I siti interessati sono il Rio San Giorgio (risorse per circa 43 milioni) e Montevecchio Levante (23,5 milioni). L´intervento sul Rio San Giorgio partirà presumibilmente entro l´anno. Il provvedimento dà il via a una fase di risanamento atteso da oltre dieci anni. È previsto il coinvolgimento dei Comuni, della Regione attraverso la costituzione di una task force specifica e di Igea, società in house della Regione, peraltro già impegnata a eseguire gli interventi inseriti nelle convenzioni firmate negli anni scorsi e a garantire la manutenzione dei siti minerari. La delibera imprime una svolta all’attuazione delle bonifiche e, al tempo stesso, evita il definanziamento delle opere. Nel corso della conferenza stampa, l´assessore Spano ha sottolineato che le superfici interessate da attività di caratterizzazione e bonifica in tutta la Sardegna sono pari a 22.533 ettari, l´1% circa del territorio regionale (zone Sin Sulcis-iglesiente-guspinese e Porto Torres). A queste aree si aggiungono circa 1.800 ettari che riguardano Ottana, La Maddalena e altre zone non incluse nei Sin. L´assessore della difesa dell’Ambiente Donatella Spano ha ribadito che "verrà profuso il massimo impegno per la risoluzione delle gravi problematiche ambientali indotte dalla presenza delle aree industriali e minerarie, in particolare di quelle dismesse, ciò a tutela della salute, della salubrità ambientale ma anche della riconversione di un territorio pregiato. Le attività di caratterizzazione e bonifica che stiamo mettendo in campo rispondono infatti a una priorità precisa di questa giunta regionale e a un´esigenza reale del nostro territorio”, ha dichiarato inoltre l´assessore Spano. “Per recuperare i ritardi accumulatisi negli anni e per evitare di perdere i fondi con il conseguente blocco delle attività di bonifica, ieri abbiamo deliberato di affidare i due interventi di bonifica di Montevecchio levante e Rio san Giorgio ai comuni di Guspini e Iglesias. Inoltre, riprogrammeremo gli oltre 27 milioni di fondi Ue che devono essere rendicontati entro quest´anno, attraverso l´autorità di gestione del Por Fesr, in modo da non perdere nessuna risorsa. Le bonifiche partiranno attraverso accordi di programma con i comuni e con Igea, di cui verrà messo a disposizione il lavoro fatto finora, in modo che tutti i soggetti possano procedere assieme in maniera coordinata". "Il ruolo di Igea - ha detto l´assessore Piras - le esperienze e le competenze fin qui maturate, attraverso il percorso di risanamento della società avviato dai liquidatori, saranno valorizzate dai Comuni nella fase di realizzazione delle opere. La società metterà a disposizione anche progettazioni, studi, ricerche e caratterizzazioni". "La ristrutturazione di Igea è in una fase avanzata - ha aggiunto l´assessore Piras - a breve il commissario liquidatore presenterà il piano industriale. La società, nei prossimi cinque anni, avrà un bilancio con costi e ricavi in equilibrio anche senza gli interventi delle bonifiche oggetto delle bonifiche. Questo periodo serve a Igea per strutturarsi e prepararsi a fare a breve ciò che le compete, cioè proprio le bonifiche. Questa Giunta è artefice di un risultato importante: aver risanato una società pubblica che d´ora in avanti si reggerà con un criterio di efficienza economica".  
   
   
MALTEMPO FEBBRAIO - AUTORIZZATI DALLA REGIONE ULTERIORI INTERVENTI PER 2 MILIONI DI EURO. AD OGGI RESI DISPONIBILI OLTRE 5 MILIONI PER I DANNI PROVOCATI DA PIOGGE, NEVE E MAREGGIATE. INTERESSATE LE PROVINCE DI BOLOGNA, FORLÌ-CESENA, MODENA, RAVENNA, REGGIO EMILIA E RIMINI  
 
Bologna, 16 marzo 2015 - Continua l’impegno della Regione per gli interventi di emergenza dopo le ondate di eccezionale maltempo che hanno ripetutamente flagellato il territorio regionale. A seguito dei danni provocati dagli eventi atmosferici del 5-6 febbraio scorsi, dopo i primi 3 milioni di una settimana fa sono stati autorizzati ulteriori interventi indifferibili e urgenti per 2 milioni di euro. “Agiamo come promesso con il massimo impegno e rapidità - commenta l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo - per dare una rapida risposta ai cittadini e alle imprese colpite. Stiamo lavorando ad ulteriori incrementi nell’autorizzazione dei lavori, poiché appare sempre più grave lo scenario del dissesto emerso successivamente alla prima serie di sopralluoghi, mentre continuano ad arrivare le segnalazioni di danni da parte dei Comuni”. Gli interventi di emergenza si sono resi necessari per il ripristino delle condizioni di sicurezza, in particolare nelle zone costiere colpite dai forti venti e dalle mareggiate, che hanno causato importanti fenomeni di erosione lungo tutto il litorale e nei territori collinari e montani della regione. L’importo complessivo dei lavori autorizzati è di 2.031.039 euro, destinati a interventi di ripristino dell’illuminazione pubblica, della viabilità e delle dune di protezione, assistenza alla popolazione, salvaguardia della pubblica incolumità, taglio di alberature, pulizia e messa in sicurezza di strade e scuole. Le province interessate sono quelle di Bologna, Forlì-cesena, Modena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.  
   
   
DISCARICA AUTIGNO BRINDISI, SOSPENSIONE CONFERIMENTO RIFIUTI  
 
Bari, 16 marzo 2015 - “L´ufficio Aia della Regione ha sospeso per un periodo di 30 giorni il conferimento di rifiuti presso la discarica di contrada Autigno a Brindisi in seguito ad evidenze di superamenti in alcuni valori chimici nei campioni di acqua prelevati dai pozzi spia relativi all´impianto. Il provvedimento, che ha carattere temporaneo, dispone il riavvio delle attività dopo l´adozione delle misure di sicurezza ed emergenza che permetteranno di risolvere le problematiche ambientali rilevate e previo preventivo parere delle preposte autorità di controllo. L´auspicio è che il gestore si attivi con ogni sollecitudine necessaria ad evitare qualunque problema alla cittadinanza”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro annunciando il provvedimento che riguarda l´impianto brindisino. “Nel frattempo abbiamo predisposto una ordinanza che consenta ai comuni che conferivano i propri rifiuti nell´impianto brindisino di utilizzare temporaneamente le discariche di speciali in attesa – prosegue Nicastro – che rientri la situazione dell´impianto”.  
   
   
LOMBARDIA: INERTI, SIGLATO ACCORDO CON IL CANTON TICINO  
 
Mezzana/ch, 16 marzo 2015 - "La firma di oggi costituisce un passo importante nella direzione di una migliore concertazione delle problematiche legate alla gestione dei materiali inerti nei territori di confine". Con queste parole l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi sintetizza la sottoscrizione dell´´Intesa di coordinamento transfrontaliero per la gestione di materiali inerti tra la Regione Lombardia e il Canton Ticino´, siglata nella sede della Comunità di lavoro Regio Insubrica a Mezzana, in Canton Ticino. La firma è stata apposta dall´assessore Terzi per la Lombardia, dal consigliere di Stato del Canton Ticino Claudio Zali e dal segretario della Regio Insubrica e cancelliere dello Stato del Canton Ticino Giampiero Giannella. L´accordo - L´accordo è il frutto del lavoro di un apposito gruppo creato nel 2011 in seno alla Regio Insubrica, con l´obiettivo di trovare soluzioni transfrontaliere al problema delle discariche nel Sottoceneri e dei trasporti degli inerti primari (sabbia e ghiaia) dall´Italia verso il Ticino. Le attività del gruppo di lavoro hanno permesso un proficuo scambio di informazioni e conoscenze tra i servizi tecnici della Regione Lombardia e del Canton Ticino, sfociate nella sottoscrizione dell´Intesa. Le Finalità - Gli obiettivi dell´accordo sono: assicurare il controllo e lo scambio di informazioni tra i servizi tecnici delle due parti; promuovere gli scambi commerciali di inerti nell´ottica di un uso parsimonioso delle risorse e del territorio; razionalizzare i trasporti e facilitare il transito da tutti i valichi doganali; agevolare le pratiche di sdoganamento (sdoganamento in cava). In particolare, l´intesa pone le basi affinché venga favorito e sviluppato il riutilizzo del materiale di scavo in esubero prodotto in Ticino per il ripristino di cave dismesse in Lombardia, sfruttando nel contempo i viaggi di ritorno dei mezzi utilizzati per il trasporto di sabbia e ghiaia dalla Lombardia verso il Ticino. Collaborazione Futura - "E´ il punto di partenza - chiosa Terzi - di una collaborazione che certamente si ripeterà anche in futuro vista la vicinanza e la omogeneità dei nostri territori. Un primo elemento concreto che attesta la volontà di mettersi attorno a un tavolo per trovare un´intesa in grado di ottemperare esigenze diverse da parte di comunità diverse". "Il caso della gestione dei rifiuti transfrontalieri e degli inerti in particolare - conclude l´assessore all´Ambiente - è un esempio abbastanza calzante, che dimostra che quella che è una necessità per il Canton Ticino, può diventare una risorsa e una possibilità di sviluppo per le imprese e i territori lombardi".  
   
   
BONIFICA DALL’AMIANTO. INTERVENTI IN 33 COMUNI VENETI. CONTE: PENSARE A UN FONDO DI ROTAZIONE  
 
Venezia, 16 marzo 2015 - L’amianto è stato utilizzato in diversi campi (dall’edilizia all’industria ai trasporti) e in oltre 3000 prodotti diversi fino agli anni ’90. Accertata la pericolosità ne è stata decisa la completa dismissione (legge 257/1992) e dal 1994 non sono più prodotti e commercializzati materiali con amianto. Per mettere in sicurezza gli ambienti in primo luogo è necessario sapere con precisione dove si trova e poi intervenire in maniera adeguata. Grazie ad uno stanziamento regionale di 500 mila euro sarà ora possibile un intervento di bonifica in 33 comuni veneti, a partire dalle scuole ed altri edifici pubblici. L’azione ambientale a sostegno degli interventi di bonifica dall’amianto in Veneto è stata illustrata oggi a Palazzo Balbi a Venezia dall’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte, insieme alla presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello e il direttore Dario Menara, il direttore generale dell’Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto Carlo Emanuele Pepe, il responsabile del Centro regionale sull’amianto (Cra) istituito presso la sezione Arpav di Verona, Claudio Martinelli, e il dirigente regionale della sezione coordinamento delle attività operative per l’ambiente Luigi Masia. Con un provvedimento del 2012 la Regione ha avviato il progetto di realizzazione di una banca dati informatizzata degli edifici adibiti a scuole pubbliche e private e degli edifici pubblici aperti al pubblico di Comuni e Province interessati dalla presenza di amianto. La mappatura è stata affidata all’Arpav. L’assessore Conte ha sottolineato che nel nuovo piano per i rifiuti, in discussione in consiglio regionale, viene affrontata anche la questione dello smaltimento dell’amianto che attualmente come tipologia di rifiuto trova collocazione solo fuori regione e questo rappresenta un ulteriore costo. L’assessore ha spiegato che i 500 mila euro sono una parte dei fondi disponibili nei capitoli del bilancio regionale per l’ambiente che si è voluto destinare a interventi di bonifica delle scuole ed edifici pubblici, auspicando che nell’ambito del prossimo bilancio regionale siano rese disponibili altre risorse o sia creato un apposito fondo di rotazione in grado di sostenere interventi sul territorio. Il contribuito per lo smaltimento andrà a 33 comuni che ne hanno fatto richiesta, tramite l’Anci Veneto. Si tratta di piccole ma significative iniziative.Anche la presidente dell’Anci Veneto Pavanello ha sottolineato che i comuni a cui sarà assegnato il finanziamento non sono di grandi dimensioni e quindi si tratta di un sostegno economico importante. Ha inoltre ribadito che la verifica della presenza di amianto è comunque un obbligo di legge e ha assicurato l’impegno e la collaborazione dell’Anci nei confronti dei comuni che non hanno ancora risposto al lavoro di censimento realizzato dall’Arpav. Il direttore dell’Arpav Pepe ha brevemente delineato i risultati della mappatura degli gli edifici che contengono materiali con amianto, attraverso una scheda di raccolta dati inviata a tutti i soggetti interessati (Province, Comuni, Scuole private di ogni ordine e grado). Questa attività, iniziata nel 2013, è stata completata ai primi di ottobre 2014 e ha ottenuto risposta da parte del 62% degli enti interpellati. Il responsabile del Cra Martinelli ha fatto presente che l’operazione di censimento proseguirà, ampliando la tipologia delle strutture oggetto di indagine. Sono in fase di acquisizione circa 600 schede elaborate da Spisal ed Asl sugli ambienti di lavoro. E’ importante soprattutto che ci sia in tutti, pubblico e privato, la necessaria consapevolezza del problema. E’ meglio sapere che c’è presenza di amianto e intervenire piuttosto che non sapere o non attivarsi per capire se il rischio c’è.  
   
   
FVG, AMBIENTE: INCONTRO SU MONITORAGGIO QUALITA´ ARIA A MONFALCONE  
 
Trieste, 16 marzo 2015 - L´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito ha ricevuto una delegazione dei comitati di quartiere di Monfalcone per fare il punto sui monitoraggi della qualità dell´aria effettuati dall´Agenzia Regionale per l´Ambiente (Arpa). All´incontro hanno partecipato - oltre al direttore di Arpa Luca Marchesi - anche il presidente della Provincia di Gorizia Enrico Gherghetta e il sindaco di Monfalcone Silvia Altran. L´assessore Vito ha ricordato che sul tema della qualità dell´aria a Monfalcone sono stati presentati negli ultimi mesi diversi studi a carattere scientifico, che tuttavia hanno suscitato ampio dibattito nei cittadini. "In questo incontro - specifica Vito - vogliamo dare delle risposte concrete alle preoccupazioni espresse e avviare un confronto stabile tra i comitati locali, le istituzioni e l´Arpa. L´agenzia per l´Ambiente, che sta dando un importante contributo professionale nella conoscenza dei temi ambientali, ha oggi un nuovo direttore, voluto da questa amministrazione regionale, proprio con l´intento di ´voltare pagina´; ciò significa dedicare maggiore attenzione alle sollecitazioni dei cittadini nella richiesta di informazioni e dati puntuali sullo stato dell´ambiente e sulle pressioni esistenti". Le risposte di Arpa non sono mancate. In primo luogo è stato precisato che l´Agenzia opera nel rispetto delle norme nazionali ed europee. Per la qualità dell´aria la norma di riferimento è il Decreto Legislativo 155/2010, che fissa con precisione gli inquinanti da monitorare, i limiti di riferimento, i criteri per l´installazione di reti di monitoraggio ambientale, nonché i metodi di analisi. Arpa ha precisato che la rete "storica" di qualità dell´aria regionale è stata rivista sulla base dei criteri operativi previsti dal decreto 155/2010, che prevede, tra l´altro, la suddivisione del territorio regionale in aree omogenee, l´adeguamento della rete di misura e l´utilizzo di modelli di simulazione per la valutazione della dispersione degli inquinanti, sia quelli da fonti "diffuse" (traffico veicolare), sia quelli da fonte "puntuale" (ad esempio, un camino di una centrale termoelettrica). Tutte le analisi sui dati finora acquisiti sono confortanti, in quanto inferiori ai limiti di legge, come lo sono le analisi sui licheni, utilizzati come bio-indicatori per il rilevamento di metalli pesanti. Molte richieste di chiarimento sono state avanzate dai comitati proprio sulle indagini effettuate con questi bio-indicatori ed è stata ribadita la richiesta di ripetere le indagini con un maggior dettaglio spaziale. Uno degli aspetti su cui Arpa dedicherà molta attenzione è quello della comunicazione con il cittadino. A tale proposito Marchesi ha confermato che Arpa potenzierà il proprio sito web, nell´ottica della massima trasparenza, al fine di fornire tutti i dati dei monitoraggi ambientali non appena disponibili e a diverso livello di dettaglio, dai dati di sintesi a quelli puntuali, dalle mappe agli elaborati tecnici di approfondimento.  
   
   
ROMA. VECCHIE SCARPE DA GINNASTICA DIVENTANO PISTE DI ATLETICA CON “LA PISTA DI PIETRO” UN PROGETTO DI ROMA CAPITALE E ACEA PER IL RICICLO DELLE CALZATURE SPORTIVE ESAUSTE.  
 
Roma, 16 marzo 2015 - Vecchie sneakers che si trasformano in piste di atletica, scarpe da ginnastica esauste che diventano pavimentazione anti caduta per le aree giochi dei bambini. E una grande raccolta permanente delle calzature sportive usate nelle scuole di Roma, per ridurre l’impatto ambientale e incentivare la cultura del riciclo tra le ragazze e i ragazzi. E’ l’iniziativa “La pista di Pietro”, presentata nella Scuola Media Cattaneo di Testaccio dall’assessore a Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione di Roma Capitale Paolo Masini, dalla presidente di Acea Catia Tomasetti e da Nicolas Meletiou, Presidente di Gogreen onlus e fondatore del progetto esosport. L’iniziativa, ispirata al corridore Pietro Mennea, ha come obiettivo quello di minimizzare l’accumulo dei rifiuti in discarica e ottenere la generazione di materia prima seconda che Roma Capitale metterà a disposizione per la produzione di piste di atletica e aree giochi a cura di enti privati, associazioni e cittadini. Istituto per il Credito Sportivo, Coni Lazio, Federbalneari e Maratona di Roma hanno annunciato il loro contributo per la realizzazione delle strutture. Ha aderito all’iniziativa anche Manuela Olivieri Mennea, moglie del campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980 e detentore del primato mondiale per 17 anni. Manuela Olivieri ha donato alla campagna le scarpe da corsa del corridore: da esse proverrà una piccola porzione di materiale che sarà impiegato per la pavimentazione di ciascuna “pista di Pietro”. Il progetto “La pista di Pietro” si affianca a “Il Giardino di Betty”, iniziativa in memoria di Elisabetta Salvioni Meletiou, lanciata negli anni scorsi da esosport, il primo ed unico progetto di riciclo delle scarpe sportive in Italia e in Europa. I raccoglitori delle scarpe da ginnastica usate saranno posizionati da aprile in 100 istituti della Capitale. Gli impianti sportivi e le scuole che vorranno raccogliere le scarpe per riqualificare o realizzare una propria pista di atletica o la propria area giochi potranno scrivere agli indirizzi lapistadipietro@comune.Roma.it e igiardinidibetty@comune.Roma.it. E per l’estate appositi box sport di raccolta saranno presenti anche negli stabilimenti balneari del litorale romano, dove sarà possibile conferire calzature e infradito estive usate. “Il progetto che presentiamo oggi ci consente di rafforzare il legame virtuoso tra sport e buone pratiche ambientali come il riciclo e il riuso”, ha detto l’assessore a Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione Paolo Masini. “Con la ‘pista di Pietro’ - ha proseguito Masini - i ragazzi delle nostre scuole potranno contribuire alla realizzazione di nuove strutture con un gesto intelligente e orientato alla sostenibilità ambientale. E le scarpe di uno dei più grandi campioni di questo Paese saranno il vero ‘lievito madre’, che sarà presente in tutte le strutture che insieme saremo in grado di realizzare”. “Giovani, pratica sportiva e ambiente sono al centro della nostra azione sul territorio e delle iniziative che supportiamo a favore della cittadinanza” ha dichiarato la Presidente di Acea Catia Tomasetti. “Per questo – ha proseguito – la Pista di Pietro ci ha subito conquistato, in quanto capace di coniugare in modo originale il rispetto dell’ambiente e lo sport. Riciclare le scarpe usate e vederle trasformate in qualcosa di utile all’attività sportiva e al gioco dimostra concretamente ai ragazzi quanto sia importante coltivare la cultura del riciclo, soprattutto se creativo”. "Siamo felici all´idea che una Città come Roma, abbia aderito al nostro progetto” afferma Nicolas Meletiou, Presidente Gogreen onlus e fondatore del progetto esosport. “Il fatto che anche sul territorio della Capitale, dalle scarpe sportive esauste, nasceranno "La Pista di Pietro" e i "Giardini di Betty" non può che essere per noi un motivo di grande soddisfazione. Essere riusciti a coniugare la passione per lo sport, all´impegno ambientale ed ecologico rende la nostra iniziativa ancora più apprezzabile e, si spera, di buon esempio per altri comuni Italiani". Presenti all’iniziativa l’assessore alla scuola del I Municipo Alessandra Ferretti, Enrico Castrucci, Maratona di Roma; Paolo D’alessio, Istituto per il Credito Sportivo; Alfio Giomi, Fidal; Renato Papagni, Federbalneari; Riccardo Viola, Coni Lazio.