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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Dicembre 2006
GIORNATA INFORMATIVA SULLA TEMATICA DEL 7PQ «ALIMENTAZIONE, AGRICOLTURA E BIOTECNOLOGIA»  
 
 Il 12 gennaio prossimo si svolgerà a Firenze una giornata d´informazione sulla tematica «Alimentazione, agricoltura e biotecnologia» del Settimo programma quadro (7Pq). Le presentazioni verteranno sui seguenti argomenti: visione generale del 7Pq; programma di lavoro «Alimentazione, agricoltura e biotecnologia»; Piattaforma tecnologica europea «Food for Life»; ruolo dei punti di contatto nazionali. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Apre. It/eventi/giornata. Asp?id=764 .  
   
   
"COLTIVARE IL FUTURO", IL MINISTRO DE CASTRO GUIDA L´ELENCO DEGLI OSPITI ALLA CONFERENZA PRESENTI ESPERTI DI FAMA MONDIALE E NUMEROSE AUTORITÀ COMUNITARIE E NAZIONALI  
 
Firenze – Sarà il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro a guidare l´elenco degli ospiti eccellenti che parteciperanno agli Stati generali dell´agricoltura toscana in programma giovedì 14 e venerdì 15 dicembre al Palazzo dei Congressi di Firenze. A dieci anni di distanza dall´ultima conferenza regionale, l´intero mondo agricolo toscano si confronterà sul suo presente e sul suo futuro in un dibattito cui parteciperanno docenti di fama internazionale (come Jan Douwe van Der Ploeg, docente di sociologia rurale dell´Università olandese di Wageningen), giornalisti esperti delle nuove economie asiatiche, come Federico Rampini, figure simbolo per lo sviluppo di una agricoltura basata sul rispetto delle tradizioni e della biodiversità, come Vandana Shiva, e ancora rappresentanti delle massime istituzioni comunitarie e nazionali (il vice presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Friedrich Wilhelm Graefe zu Baringdorf, i sottosegretari all´agricoltura Stefano Boco e Guido Tampieri) e esponenti di massimo livello di importanti istituiti internazionali (da Alexander Baranov presidente dell´associazione nazionale della sicurezza genetica di Mosca a Andrew Kimbrell presidente del Centro Internazionale per la valutazione delle tecnologie). La giunta regionale sarà presente al completo, con l´assessore all´agricoltura Susanna Cenni che presenterà la relazione introduttiva e il presidente Claudio Martini che chiuderà la conferenza. Sia alle fasi di assise generale che alle sessioni tematiche parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, delle realtà produttive, delle parti sociali, del mondo accademico e scientifico, dei consumatori. Giovedì 14 - I lavori si apriranno in sessione plenaria alle 9. 30 con i saluti delle autorità (in testa il il vicepresidente della giunta regionale Federico Gelli) e quindi con la relazione introduttiva dell´assessore Cenni (ore 11) cui seguirà l´intervento del ministro (ore 11. 30), di Jan Douwe Van der Ploeg, di Rampini e del dirigente regionale Enrico Favi. Nel pomeriggio le prime quattro sessioni tematiche (su agricoltura e governo del territorio, prospettive del sistema produttivo e strategie per la qualità e lavoro). Per tutto il giorno negli spazi della Conferenza verrà realizzato un Mercatale, cioè uno spazio in cui l´agricoltore venderà direttamente al pubblico i suoi prodotti: sarà possibile fare una spesa buona e naturale, acquistando prodotti freschi, locali e tradizionali, direttamente da una quarantina di contadini e allevatori toscani. Venerdì 15 - Al mattino ancora tre sessioni tematiche (su diversificazione, multifunzionalità, governance e rapporto tra agricoltura e cibo) e nel pomeriggio la seduta conclusiva dedicata alle politiche europee su agricoltura e sviluppo rurale con la presenza di numerose autorità comunitarie, del sottosegretario Tampieri e le conclusioni del presidente della regione Martini. L´intero programma è consultabile su internet al sito www. Primapaginatoscana. It. .  
   
   
“L’INFORMATIZZAZIONE IN AGRICOLTURA È UNO STRUMENTO PER SEMPLIFICARE LE PROCEDURE E PER STIMOLARE I GIOVANI”  
 
Il 12 dicembre 2006presso la Sala della Cooperazione di via Segantini, a Trento, s’è tenuto un seminario su “Fascicoli aziendali – bilancio del primo anno di attività e prossimi sviluppi”, promosso dal Dipartimento agricoltura e alimentazione della Provincia autonoma di Trento. L’incontro si è posto come obiettivo quello di fare un bilancio dell’attività svolta nel primo anno di collaborazione con i Centri di Assistenza Agricola (Caa) per la costituzione dei “fascicoli aziendali” informatizzati, per la presentazione delle domande on-line e per la riorganizzazione dei dati relativi al potenziale vitivinicolo. “E se qualcuno inizialmente aveva comprensibilmente espresso delle perplessità sul cammino da intraprendere – ha detto l’assessore all’agricoltura Tiziano Mellarini, – la presenza in sala dei massimi esponenti della Cooperazione trentina, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali agricole, dei responsabili dei Caa e di molti, moltissimi agricoltori è la miglior risposta ai dubbi iniziali. L’informatizzazione dell’organizzazione rurale trentina è uno degli strumenti che consentirà alla nostra agricoltura di non essere penalizzata dal mercato globalizzato, ma sarà anche l’occasione straordinaria per fare sistema, per tessere quella rete che ci vede tutti protagonisti e attori”. L’utilizzo delle tecnologie informatiche, inoltre, “non permetterà solo un aggiornamento in tempo reale dei fascicoli aziendali – ha ancora ricordato l’assessore Mellarini, – oppure di raccogliere le dichiarazioni delle superfici vitate o le domande di finanziamento per l’eliminazione delle piante affette da scopazzi e per il carburante agricolo. Il Sistema Informativo Agricolo Provinciale (Siap) sarà la struttura portante di tutte le scelte strategiche che concerteremo e che prenderemo in futuro; sarà uno stimolo per i giovani a scommettere sull’innovazione e su uno sviluppo in agricoltura al passo con i tempi. Siamo inoltre molto vicini – ha anticipato Mellarini, – all’istituzione di un ‘organismo pagatore provinciale’ che è nostra intenzione inserire all’interno di ‘Trentino Riscossioni’, mentre posso confermare che sta procedendo l’iter per la definizione del prossimo Piano di Sviluppo Rurale, che dovrebbe diventare esecutivo nel secondo semestre del 2007, dopo aver ricevuto l’avvallo da parte della Comunità europea. Ed è significativo che le risorse a disposizione del mondo agricolo ammonteranno, per i prossimi sette anni, a 256 milioni di euro, il doppio delle risorse a disposizione con il Piano che sta per scadere”. Sinergie, insomma, concertazione e scommessa sui giovani: queste le parole d’ordine lanciate dall’assessore Mellarini al mondo agricolo ed a quello della cooperazione. L’intensa mattinata di relazioni e di dibattito ha quindi visto gli interventi di Maurizio Piomponi, responsabile tecnico dell’Agea (l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), che ha illustrato il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) e i sistemi informativi agricoli regionali; Rocco Giannini, sempre dell’Agea di Roma, ha invece parlato della realtà e delle prospettive degli Organismi pagatori regionali; Edoardo Arnoldi, della Provincia autonoma di Trento, ha fatto un bilancio sul primo anno di attività del Fascicolo aziendale unico, mentre Informatica Trentina ha illustrato in modo sintetico il Sistema Informativo Agricolo Provinciale (Siap). Dopo la pausa di metà mattina, è toccato a Fabrizio Dagostin, della Provincia autonoma di Trento, affrontare il tema delle “Domande per il carburante agricolo e gestione dei dati relativi al potenziale vitivinicolo”, mentre i responsabili della Abaco srl di Mantova hanno presentato il modulo di gestione dei dati del potenziale vitivinicolo “Vino-web”. Ha chiuso i lavori del seminario Mauro Fezzi, dirigente del dipartimento agricoltura e alimentazione della Provincia autonoma di Trento. .  
   
   
AIUTARE GLI AGRICOLTORI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO AD ADEGUARSI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
L´alleanza di centri internazionali di ricerca agricola più grande del mondo sta intraprendendo un nuovo sforzo per intensificare e snellire la ricerca agricola, al fine di ridurre la vulnerabilità dei paesi in via di sviluppo al cambiamento climatico. Il Consultative Group on International Agricultural Research (Cgiar, ovvero Gruppo di consulenza sulla ricerca agricola internazionale) riunisce 15 centri di ricerca agricola di tutto il mondo. È finanziato da organizzazioni internazionali tra cui l´Ue, da governi nazionali e da fondazioni di ricerca private. «I paesi in via di sviluppo, nei quali già vive gran parte della popolazione più povera e malnutrita del mondo e che hanno contribuito in maniera relativamente ridotta a causare il riscaldamento terrestre, sopporteranno il peso maggiore del cambiamento climatico e saranno i più colpiti dalle conseguenze negative del fenomeno», ha affermato Louis Verchot del World Agroforestry Centre (Centro mondiale per l´agrosilvicoltura). Secondo Robert Zeigler dell´International Rice Research Institute (Istituto internazionale di ricerca sul riso), il cambiamento climatico renderà ancor più difficile affrontare sfide quali la riduzione della povertà e la produzione di cibo a sufficienza per nutrire una popolazione in crescita. «La sopravvivenza di miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo, in particolare di quelli tropicali, verrà messa a dura prova da una minore resa agronomica dovuta a periodi vegetativi più brevi», ha commentato. Uno studio recente ha dimostrato che gli aumenti della temperatura e le variazioni nei regimi pluviometrici comporteranno una riduzione di oltre il 20% dei periodi vegetativi in alcune parti dell´Africa subsahariana. I paesi più a rischio sono quelli dell´Africa orientale e centrale, quali Ruanda, Burundi, Etiopia e Niger, che sono peraltro i paesi più poveri del continente. Un altro studio prevede che, a causa del clima più secco, l´estensione dei terreni indiani più adatti alla coltivazione del grano si dimezzerà entro il 2050. Il calo della resa esporrà al rischio della fame almeno 200 milioni di persone. «I paesi poveri, data la loro elevata dipendenza dalle risorse naturali, unita alle limitate capacità finanziarie o istituzionali di adattarsi ai cambiamenti radicali, sono gravemente a rischio», ha affermato il dottor Zeigler. «Per aiutare gli agricoltori poveri ad adeguarsi al cambiamento climatico occorrerà uno sforzo internazionale congiunto per migliorare le colture, le tecniche di coltivazione e la gestione del suolo e dell´acqua». La nuova agenda relativa al cambiamento climatico delineata dai centri di ricerca si concentrerà sullo sviluppo di colture più resistenti al clima, sull´aiuto agli agricoltori per un utilizzo più efficiente delle loro risorse e sulla gestione del contributo dell´agricoltura al cambiamento climatico. I ricercatori stanno già sviluppando varietà di colture in grado di resistere all´aumento delle temperature, alla siccità e alle inondazioni. Nei tropici, molte specie vengono già coltivate a temperature vicine o coincidenti col loro optimum termico, il che significa che persino un incremento della temperatura di 1 °C durante la stagione vegetativa potrebbe determinare un calo significativo delle rese. In altre parti del mondo l´aumento delle precipitazioni causerà problemi ai coltivatori di riso. I ricercatori stanno sviluppando varietà di riso in grado di sopravvivere a lunghi periodi di sommersione, nonché varietà più efficienti nella conversione della luce solare e del carbonio in cereali. Per regioni quali l´Africa meridionale, costrette a far fronte al calo delle precipitazioni e a una maggiore siccità, i ricercatori stanno sviluppando un mais in grado di sopportare lunghi periodi di siccità e terreni non fertili. I ricercatori si impegneranno inoltre a migliorare i metodi e le tecniche agricole per consentire agli agricoltori di sfruttare appieno le loro risorse limitate in termini di suolo e acqua. In molti sistemi agricoli, il 70% della pioggia che cade sulle coltivazioni evapora o è soggetta a dilavamento e non può pertanto essere utilizzata dalle piante. I ricercatori si stanno adoperando per migliorare la raccolta e i sistemi di immagazzinamento dell´acqua piovana e per perfezionare la tecnologia dell´irrigazione a gocce, che trasporta a destinazione la giusta quantità di acqua nel momento opportuno. Stanno inoltre sviluppando tecniche di gestione del suolo che aumentano la capacità di ritenzione idrica del suolo. La terza area di ricerca analizza il modo in cui gli agricoltori possono contribuire alla riduzione netta di carbonio atmosferico. Tra i progetti in questo campo figurano il coinvolgimento degli agricoltori nei progetti di sequestro del carbonio e progetti per aiutare gli agricoltori che praticano la coltura su terreno debbiato a sfruttare la foresta come mezzo di sussistenza anziché distruggerla. I ricercatori sottolineano tuttavia che anche se le loro iniziative aiuteranno gli agricoltori ad adeguarsi al cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra deve comunque restare una priorità. «Prevedere e pianificare il cambiamento climatico è indispensabile se gli agricoltori dei paesi poveri vogliono impedire che diventino realtà le previsioni di calo delle rese delle colture alimentari più importanti del mondo», ha dichiarato il dottor Verchot. «Tuttavia, l´adattamento non sostituisce la necessità di limitare i nuovi gas serra e di eliminare quelli esistenti dall´atmosfera, la nostra unica alternativa a lungo termine». Http://www. Cgiar. Org/ .  
   
   
AL VIA LE INIZIATIVE DI PIANIFICAZIONE FORESTALE IN VENETO  
 
Venezia - Approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Giancarlo Conta, il piano per l’attivazione delle iniziative connesse alla pianificazione forestale, secondo quanto previsto dalla legislazione regionale. Il provvedimento si articola in due parti, la prima delle quali presenta un’analisi dettagliata dello stato dell’arte della pianificazione forestale e delle attività ad essa collegate, condotta anche attraverso l’inquadramento normativo di settore. Nella seconda parte vengono evidenziate le atività da porre in essere nel prossimo futuro al fine di ottimizzare, in termini di efficienza ed efficacia, la gestione delle risorse finanziarie destinate alla valorizzazione dei terreni boscati. “La necessità di organizzare, in un ambito programmatico coerente, l’attività di pianificazione e gestione forestale – spiega l’Assessore Conta – nasce dall’esigenza di integrare, in un unico processo di filiera, le fasi dell’elaborazione normativa delle procedure pianificatorie con l’attività di pianificazione forestale vera e propria, condotta con finanziamento pubblico a favore dei proprietari boschivi, oppure attraverso l’elaborazione di piani sperimentali da parte degli Uffici regionali. Ricordo – ha proseguito Conta – che in ambito comunitario il nuovo Programma di Sviluppo Rurale per il periodo 2007/2013, pone in particolare rilevanza la pianificazione forestale e quella degli habitat inclusi nella Rete Ecologica di Natura 2000, tanto da vincolare l’erogazione dei contributi comunitari alla presenza dei rispettivi piani di gestione” .  
   
   
PARMALAT SPA: LA CORTE COSTITUZIONALE SI PRONUNCIA NUOVAMENTE SULLA LEGITTIMAZIONE COSTITUZIONALE DELLE AZIONI REVOCATORIE  
 
Collecchio - Parmalat S. P. A. Comunica che con ordinanza del 4 dicembre 2006, depositata 7 dicembre 2006, la Corte Costituzionale ha dichiarato la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’articolo 6 della legge 39/2004 nella parte in cui stabilisce che le azioni revocatorie fallimentari possono essere proposte anche in costanza di un programma di ristrutturazione delle imprese sottoposte ad amministrazione straordinaria. Tali questioni erano state promosse dal Tribunale di Parma nell’ambito dei procedimenti che vedono come convenuti G. E. Capital Finance S. P. A. E Ubs Ltd. Avanti alla Corte Costituzionale pendono altre quattro questioni inerenti a profili di legittimità costituzionale della stessa legge riguardanti l’esperibilità di azioni revocatorie da parte del Commissario Straordinario. .  
   
   
BOLZANO: DA UN PROGETTO INTERREG SOSTEGNI PER IL CAFFÈ DI ANTERIVO, LA CARNE BIOLOGICA E I MASI DIDATTICI  
 
 Con il progetto "Neprovalter", realizzato grazie alle misure comunitarie Interreg Iii B per lo sviluppo regionale, e gestito dalla Ripartizione provinciale formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, ha ottenuto nuovi impulsi la produzione di caffè ad Anterivo, quella di carne biologica nonchè le iniziative dei masi didattici. Nella convinzione che i contadini svolgano un ruolo rilevante nello sviluppo delle aree rurali la Ripartizione formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica della Provincia in questi anni ha attivato il progetto transfrontaliero "Neprovalter", realizzato nell´ambito delle iniziative Interreg Iiib. Il progetto, ufficialmente concluso, ha avuto un ritorno tangibile quale la riattivazione della produzione tipica dei lupini da caffè ad Anterivo (che prima era ormai seguita da una sola contadina ed ora da una ventina), la produzione di carne biologica con uno specifico marchio altoatesino "Bio*beef von Südtiroler Bauernhöfen" (gli allevatori biologici altoatesini sono ora in grado di far fronte a commesse di una certa consistenza), e l´avvio delle iniziative nei cosiddetti masi didattici, dove gli studenti hanno la possibilità di conoscere l´attività agricola ed i suoi prodotti a diretto contatto con il mondo contadino (attualmente sono attivi una decina di masi didattici ai quali ne seguiranno altri). .  
   
   
PSR,LATTE E NITRATI AL CENTRO DEL "TAVOLO AGRICOLO"  
 
Realizzare scelte strategiche condivise che permettano alle imprese lombarde di crescere ulteriormente, continuando a essere protagoniste assolute del settore agricolo e agroalimentare a livello nazionale e internazionale. E´ questa la posizione comune espressa il 12 dicembre da Regione Lombardia (rappresentata dal presidente Roberto Formigoni e dalla vicepresidente e assessore all´Agricoltura, Viviana Beccalossi), Unione della Camere di Commercio e Organizzazioni Professionali (Coldiretti, Federlombarda, Cia, Fedagri e Lega delle Cooperative) nel corso della riunione del "Tavolo agricolo regionale", svoltasi oggi a Milano. Un comparto, quello agricolo e agroalimentare, che in Lombardia rappresenta 78. 000 aziende per una produzione complessiva pari a circa il 15% del totale italiano (nella regione si produce il 41% del riso nazionale, il 23% delle carni bovine, quasi il 40% della carne suina e il 39% del latte), che coinvolge il 70% del territorio regionale. "Anche nel settore agricolo - ha ricordato il presidente Formigoni - il capitale umano risulta decisivo per essere sempre più competitivi. E proprio nel segno della competitività, Regione Lombardia è al lavoro per attuare azioni mirate a potenziare il dialogo tra l´agricoltura e tutte le altre attività dell´economia e della società lombarde, con l´obiettivo di rendere ancor più strategico questo settore". "Esprimo soddisfazione - ha aggiunto Viviana Beccalossi - per l´apprezzamento rivolto dalle Organizzazioni Professionali al lavoro e all´impegno messo in campo da Regione Lombardia per rendere ancor più qualificato il comparto agricolo e agroalimentare lombardo. Allo stesso tempo confermo tutta la nostra disponibilità e collaborazione per affrontare in maniera univoca temi di stretta attualità come il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, il sistema delle quote latte e il tema dei nitrati". E proprio questi tre argomenti sono stati al centro della discussione che ha fatto seguito agli interventi del presidente Formigoni e della vicepresidente Beccalossi. Programma Di Sviluppo Rurale 2007-2013 - La Lombardia potrà contare su circa 400 milioni di euro di fondi comunitari per il suo Programma di Sviluppo Rurale. Regione Lombardia ha ottenuto il 4,98% dell´ammontare complessivo dei fondi destinati allo Sviluppo Rurale nazionale rispetto al 4,26% della programmazione 2000/2006. "Non nascondo la soddisfazione per questo risultato - ha sottolineato Viviana Beccalossi -. La nostra regione, tra le 15 dell´area del centro-nord, è quella che si è vista assegnare più fondi per lo Sviluppo Rurale, seconda solo all´Emilia Romagna, ma la Lombardia è l´unica ad aver ottenuto maggiori risorse rispetto alla scorsa programmazione". L´aumento della capacità competitiva, l´attuazione delle riforme conseguenti alla nuova Politica Agricola Comunitaria, l´attenzione al ruolo multifunzionale dell´agricoltura e a quello delle bioenergie sono tra gli obiettivi prioritari sui quali punterà il nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Obiettivi su cui saranno investiti, oltre ai 400 milioni di euro comunitari, altri 500 milioni messi a disposizione da Stato e Regione. Quote Latte - La produzione di latte in Lombardia nel 2005-2006 è stata di 42,75 milioni di quintali (corrispondente al 39,3% della produzione nazionale), con un aumento di 1,46 milioni di quintali rispetto all´anno precedente. Per quanto riguarda la commercializzazione di latte in nero e il mancato rispetto della normativa sulle quote latte la vicepresidente Beccalossi ha comunicato di aver raggiunto a Roma, durante la riunione Stato-regioni, un´intesa con il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro, per un omogeneità di comportamenti sulla materia. Viviana Beccalossi ha inoltre reso noto che a Roma ci si è trovati d´accordo nell´applicare un principio compensativo per quanto riguarda quei soggetti che eludono il sistema delle quote latte e allo stesso tempo ricevono contributi Pac. Si tratta di applicare un vero e proprio bilanciamento tra dare e avere: chi non ha rispettato la legge e non ha pagato le multe vedrà compensata tale mancanza dal non conferimento dei contributi Pac. Nitrati - La Commissione dell´Unione Europea ha preteso la ridesignazione delle zone vulnerabili, l´adeguamento dei programmi di azione e la definizione dei relativi tempi di attuazione. In assenza di tali impegni, la Commissione provvederà ad avviare la procedura di infrazione davanti alla Corte di Giustizia europea che significherebbe, tra l´altro, la non approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e il blocco delle relative risorse finanziarie. Regione Lombardia ha provveduto ad ottemperare alle richieste della Commissione, cercando di limitare la ricaduta negativa per l´intero comparto zootecnico lombardo. La ridefinizione delle aree ha determinato un ampliamento del territorio regionale "vulnerabile", pari ora a circa il 56% della pianura lombarda a fronte del 100% richiesto dalla Commissione Europea e dal Governo nazionale. L´impegno della Regione non si esaurisce nei recenti provvedimenti legislativi ma tende anche ad agire su più fronti e ad ampio raggio: a livello nazionale, intervenendo nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole e del Ministero dell´Ambiente, affinché considerino adeguati i provvedimenti adottati senza richiedere ulteriori delimitazioni di territorio; a livello comunitario, sostenendo, unitamente al Governo, l´adeguatezza dei provvedimenti assunti rispetto alla direttiva comunitaria ed ottenere le deroghe ai limiti di utilizzazione agronomica dei reflui; a livello regionale con la stesura di un piano per la realizzazione di impianti aziendali e consortili per la produzione di energia elettrica e biogas da reflui zootecnici e biomasse vergini, con l´obiettivo di fornire agli allevatori uno strumento per lo smaltimento delle eccedenze di reflui ed un´opportunità per integrare il proprio il reddito attraverso la produzione di energia elettrica finalizzata al risparmio in azienda e alla vendita. La vicepresidente Beccalossi ha riferito di aver già avuto colloqui con il ministro Paolo De Castro e il sottosegretario Guido Tampieri per far sì che, in sintonia e in accordo con le Regioni più direttamente coinvolte nella vicenda, si faccia sistema e si possa formalizzare alla Commissione Europea la richiesta di una deroga e quindi di una modifica della direttiva. Parallelamente Regione Lombardia si attiverà per avviare uno studio articolato, qualificato e complesso che evidenzi le caratteristiche della capacità di assorbimento dei terreni lombardi. .  
   
   
GIUNTA ABRUZZESE APPROVA PROGRAMMA QUADRO PER APICULTURA  
 
Pescara - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Agricoltura, Marco Verticelli, ha approvato il Programma quadro per l´attuazione dei regolamenti comunitari sul miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti apistici. Il Programma in questione, che ha l´obiettivo di snellire le procedure amministrative, prevede, tra l´altro, la predisposizione, d´intesa con le organizzazioni e le associazioni degli apicultori e con l´Arssa, di sottoprogrammi regionali, triennale ed annuale, che usufruiscono di finanziamenti pubblici, per il 50% a carico del Feoga (Fondo Europeo Agricolo/sezioni Orientamento e Garanzia) e per il restante 50% a carico del Fondo di rotazione, gestito dal Ministero dell´Agricoltura. A tale scopo, verrà predisposto ed emanato un bando annuale che sarà pubblicato sul Bura accanto al relativo Programma quadro nell´ottica di una corretta e trasparente informazione ai beneficiari. .  
   
   
SVILUPPO RURALE IN BASILICATA, PROGRAMMAZIONE 2007-2013: INCONTRI IN REGIONE AL TAVOLO DELLA CONCERTAZIONE I DISTRETTI AGROALIMENTARI E LE COMUNITÀ MONTANE  
 
Sulla programmazione della Sviluppo Rurale 2007/2013 si sono tenuti oggi in Regione, al Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale ed Economia montana, due incontri promossi dall’assessore Gaetano Fierro nell’ambito della concertazione avviata recentemente. Sono intervenuti l’assessore Gaetano Fierro, il dirigente generale del Dipartimento Rocco Rosa, il dirigente dell’Ufficio Programmazione, Monitoraggio e Sistemi informativi Antonio Amato, il presidente del distretto agroalimentare di qualità del Metapontino, Salvatore Martelli, e il presidente del Distretto agroalimentare del Vulture Mario Bisceglie. Il tavolo di confronto – è stato sottolineato questa mattina nel primo incontro - si pone l’obiettivo di rivalutare il ruolo dei Distretti e di migliorare in questo modo la programmazione attuando, nel contempo, sinergie con i Gal (Gruppi di azione locale). “I distretti agroalimentari – ha commentatoli dirigente generale Rosa – potranno rafforzare il legame tra prodotto e territorio per rilanciare un immagine complessiva e incentivare il marketing territoriale”. Nel pomeriggio il secondo tavolo concertativo ha affrontato il tema del ruolo delle Comunità montane nella programmazione 2007-2013 e nella gestione dei relativi interventi nei territori della montagna lucana. .  
   
   
CLUB AGENDA DUEMILA, EDIZIONE 2007  
 
 Il Club Agenda Duemila scalda i motori per il 2007, aggiornando il proprio indirizzario e diramando gli inviti per la prossima stagione. L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, è diventata un punto di riferimento per gli operatori dell’agroalimentare, poiché affronta temi di attualità con i protagonisti politici ed economici del settore. Il Club nasce sulla scia di Agenda 2000, il pacchetto di riforme per la Politica agricola comunitaria del 1999 che ha cambiato profondamente il sistema agroalimentare europeo. Nello spirito della riforma il Club di Nomisma anima il dibattito sui temi cruciali e oggi rappresenta un importante e riconosciuto ambito di confronto. L’iniziativa coinvolge una trentina di organizzazioni di rappresentanza dei soggetti economici, dall’agricoltura, alla cooperazione, dall’industria dei mezzi tecnici a quella alimentare, dal commercio alla distribuzione ai sindacati dei lavoratori e tocca tutte le fasi della filiera . Gli incontri del Club Agenda duemila sono riservati agli associati per garantire un libero e sereno scambio di idee. L’adesione al Club avviene attraverso un diretto invito di Nomisma. Per informazioni, contattare: Ersilia Di Tullio - Tel. 051/6483138 .  
   
   
GUALA CLOSURES S.P.A.: IMPORTANTE ACQUISIZIONE IN AUSTRALIA. LA SOCIETÀ CONTINUA LA CRESCITA IN OCEANIA CON L’ACQUISIZIONE DI AUSCAP,PRODUTTORE DI CHIUSURE METALLICHE SUL MERCATO AUSTRALIANO.  
 
Guala Closures S. P. A. , società quotata al segmento Star di Borsa Italiana S. P. A. , e gli azionisti di Auscap Holdings Pty Ltd (Auscap, Australia) annunciano di aver raggiunto un accordo per l’acquisizione di Auscap da parte di Guala Closures, per un controvalore pari a 105 milioni di dollari australiani (circa 62 milioni di Euro). L’acquisizione avrà effetto a partire dal 31 dicembre 2006 ed è soggetta ad approvazione dell’ Australian Foreign Investment Review Board (Autorità di approvazione investimenti esteri australiana). Auscap, fondata oltre 30 fa, è uno dei principali produttori australiani di chiusure metalliche per vino, alcolici, birra, bevande ed è presente nel paese con due impianti produttivi, a Braybrook, nello stato di Victoria, e ad Acacia Ridge, nel Queensland. Nel periodo di dodici mesi concluso al 31 ottobre 2006, Auscap ha registrato ricavi per oltre 50 milioni di dollari australiani (circa 30 milioni di Euro) conseguendo un risultato operativo lordo (Ebitda), pari a circa 15 milioni di dollari australiani (circa 9 milioni di Euro). Con circa 125 dipendenti, Auscap può contare su una relazione consolidata con i suoi clienti, tra cui prestigiosi operatori del settore come Pernod Ricard Pacific, Constellation (Hardy Wine Company), Fosters e Lion Nathan. “L’acquisizione di Auscap – commenta l’Ing. Marco Giovannini, Presidente e Amministratore Delegato di Guala Closures S. P. A. - conferma la volontà e l’impegno del Gruppo Guala Closures ad accrescere la propria presenza nell’area in forte sviluppo dell’Oceania, con particolare interesse al segmento del vino. ” “Auscap - conclude Giovannini - insieme alla già operativa controllata Globalcap New Zealand, rappresenta il miglior strumento per servire i nostri clienti globali e allo stesso tempo raggiungere i clienti locali, mettendo a loro disposizione una completa gamma di chiusure innovative, sia in plastica che in alluminio”. .  
   
   
MARCHIO REGIONALE ´QM ´ QUALITA´ GARANTITA DALLE MARCHE´: AL VIA LA FASE OPERATIVA  
 
Presso la sede regionale si e` tenuta oggi una conferenza stampa organizzata dall´assessore all´Agricoltura ed allo Sviluppo rurale Paolo Petrini, assieme a Latte Marche di Ancona e Cooperlat di Jesi, per annunciare l´avvio della fase operativa del marchio regionale ´Qm ´ Qualita` garantita dalle Marche´. Con l´occasione sono state stipulate le prime convenzioni per la concessione e l´uso del marchio in relazione ai prodotti latte crudo e latte fresco pastorizzato di alta qualita`. ´Le Marche ´ ha osservato Petrini durante la conferenza ´ sono una piccola regione la cui competitivita` non puo` basarsi sulla massa critica, sulle grandi quantita`, bensi` sulla valorizzazione e qualita` delle produzioni tipiche. Molte aziende che non possono contare su un marchio aziendale proprio ne` sono coperte da certificazioni nazionali o comunitarie, possono trovare nel marchio ´Qm ´ Qualita` garantita dalle Marche´ una valida opportunita` per raggiungere una piu` alta quota di consumatori´. Presenti alla conferenza stampa Giovanni Cucchi, presidente Cooperlat e Giovanni Manzotti, presidente Latte Marche. Istituito con legge regionale 23 del 10 dicembre 2003 e approvato dalla Commissione Europea alla fine del 2005, il marchio Qm si prefigge una serie di obiettivi sia sul fronte della competitivita` delle imprese che sul versante della promozione integrata ed unitaria dell´immagine regionale, con possibili futuri riflessi sulle attivita` agrituristiche. ´Con la legge 23 ´ ha sottolineato Petrini - e` stato dato particolare rilievo alla figura del consumatore visto come soggetto da garantire, da informare e da sensibilizzare affinche` possa effettuare delle scelte consapevoli´. Il marchio Qm e` caratterizzato da tre elementi fondamentali: qualita` garantita dal rispetto di un disciplinare di produzione e dal controllo di un organismo indipendente a sua volta vigilato dalla Regione; tracciabilita` garantita dall´utilizzo di un sistema informativo regionale, il Si. Tra. , in grado di interfacciarsi con i software eventualmente gia` in uso presso gli operatori delle singole filiere; informazione che, grazie al Si. Tra. , viene data al consumatore, al momento dell´acquisto, sull´origine e sul processo di un determinato prodotto. Fino ad oggi la Giunta regionale ha approvato quattro disciplinari di produzione, tra i quali quello del ´Latte crudo e latte fresco pastorizzato di alta qualita`´. E` a questo disciplinare che faranno riferimento le filiere coordinate da Latte Marche (per il latte crudo) e da Cooperlat (per il latte di alta qualita`). Gli altri tre riguardano la filiera dei cereali, quella ittica ed il settore delle carni suine e si prevede, anche per questi prodotti, di arrivare entro breve alla stipula delle convenzioni. I primi due utilizzatori del marchio Qm saranno pertanto due soggetti di dimensioni significative che da anni dimostrano una costante attenzione verso le politiche della qualita`. Latte Marche commercializza annualmente oltre 20mila tonnellate di latte bovino prodotto per la quasi totalita` nelle Marche, mentre Cooperlat ´ Gruppo Fattorie Italia - e` una realta` di dimensioni ancora maggiori composta, nel settore lattiero-caseario, da 15 cooperative di base che associano circa un migliaio di produttori agricoli e che lavorano circa 280mila tonnellate annue di latte bovino. Entro i primi mesi dell´anno prossimo le prime confezioni latte Qm saranno a disposizione dei consumatori. .  
   
   
ISRAELE APRE ALL´ IMPORTAZIONE DI MELE E PERE DELL´EMILIA-ROMAGNA  
 
Mele e pere prodotte in Emilia-romagna potranno essere esportate nel mercato d´Israele. Per iniziativa della Regione e del Ministero dell´agricoltura dello Stato di Israele, sono state infatti stabilite norme che hanno consentito di superare alcuni problemi di ordine fitosanitario - legati alla possibile diffusione di organismi dannosi alle piante - e reso possibili le esportazioni di pere e mele di produzione regionale verso il mercato israeliano. Le consultazioni intercorse in questi ultimi mesi tra funzionari del Ministero israeliano dell´agricoltura ed il Servizio fitosanitario della Regione Emilia-romagna hanno permesso di definire i requisiti fitosanitari e di tracciabilità che le partite di mele e pere, per essere esportate, dovranno possedere. La frutta dovrà essere accompagnata da un certificato fitosanitario di esportazione che attesti l´assenza di insetti e altri organismi nocivi, in tutto una ventina. Nel certificato di esportazione dovrà anche essere indicata la lista dei coltivatori o dei lotti di produzione della frutta. Gli stabilimenti di lavorazione della frutta che vorranno esportare in Israele, dovranno ottenere, in via preventiva, una autorizzazione da parte del Servizio fitosanitario regionale; gli interessati dovranno quindi presentare una apposita richiesta alla struttura regionale che provvederà a verificarne i requisiti. Infine, l´elenco delle ditte accreditate all´esportazione, sarà trasmesso all´autorità fitosanitaria israeliana. "E´ un risultato importante, che riapre un canale commerciale per i nostri prodotti - ha dichiarato l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni - reso possibile dall´efficienza e dalla capacità organizzativa delle strutture regionali competenti in materia fitosanitaria dell´Emilia - Romagna e del Trentino Alto Adige. Ancora una volta il nostro "sistema", unitamente a quello del Trentino Alto Adige, ha consentito di superare una delle tante problematiche fitosanitarie che impediscono la libera circolazione dei prodotti agricoli con grave danno per le nostre esportazioni e, in prospettiva, potrà fornire un importante contributo per fronteggiare le crisi congiunturali tanto temute dai produttori ortofrutticoli. " .  
   
   
ALLA SCOPERTA DEL TARTUFO LAZIALE  
 
È sua maestà il tartufo, il re della tavola, il prossimo protagonista all´enoteca regionale del Lazio "Palatium" di via Frattina. Da venerdì 8 a sabato 16 dicembre, sarà infatti presentato un menù tematico dedicato ai tartufi del Lazio, con il quale si vuole accompagnare i visitatori alla scoperta dei profumi e dei sapori dei tartufi della regione. Tra le diverse varietà proposte del pregiato fungospiccano il tartufo bianco di Campoli Appennino e i tartufi della Valle del Turano, che in questo periodo si trovano freschi e al pieno delle loro qualità organolettiche. Prodotti di grande eccellenza, purtroppo ancora poco conosciuti dalla maggior parte dei consumatori che ancora non associano la nostra regione alla produzione di questo prezioso alimento. L´iniziativa di Palatium nasce per invertire questa tendenza ed aiutare i nostri produttori a rilanciare il tartufo laziale sul mercato. La proposta dell´Enoteca si articola in un menù speciale realizzato esclusivamente con prodotti tipici del Lazio, con piatti studiati per esaltare le caratteristiche gusto-olfattive dei tartufi nostrani. Tutti i giorni, dalle 18, verrà presentata una degustazione di crostini con salsa tartufata, melanzane al tartufo, capperi e fagioli borlotti al tartufo e porcini. Queste le specialità proposte: uovo all´occhio di bue con verdure all´olio e tartufo nero di Campoli Appennino e delle Valle del Turano; tartare di manzo biologico della Tuscia con verdurine croccanti, carpaccio di finocchio, paté di olive e tartufo nero pregiato di Campoli Appennino e della Valle del Turano; tonnarelli di grano duro biologico al cacio e pepe e tartufo bianco di Campoli Appennino; tagliata di manzo maremmana con tartufo bianco di Campoli Appennino; crostino con caciotta romana fresca e tartufo nero della Valle del Turano; semifreddo ai fiori di rosa canina e tartufo bianco di Campoli Appennino. .  
   
   
CENTRO PER LE RARITÀ AMPELOGRAFICHE CUNEESI “GIUSEPPE DI ROVASENDA”.  
 
Martedi 19 dicembre 2006 alle ore 11,30 a Saluzzo (Cuneo) presso la Sala Conferenze dell’Antico Palazzo Comunale si terrà la conferenza stampa di presentazione del Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi “Giuseppe di Rovasenda”. Il Centro per le Rarità Ampelografiche Cuneesi, che ha sede presso la Castiglia, l’imponente fortezza medioevale che sovrasta l’abitato di Saluzzo, rappresenta un importante punto di riferimento per la salvaguardia delle biodiversità ampelografiche cuneesi. Unico nel suo genere, è uno spazio a disposizione delle Istituzioni, dei ricercatori e dei tecnici, dei produttori e dei professionisti del settore per organizzare mostre, meeting tematici, convegni, incontri di formazione, con particolare riferimento alle rarità viticole cuneesi. Il Centro verrà intitolato al Conte Giuseppe di Rovasenda, autore de Saggio di Ampelografia Universale (1877), nativo di Verzuolo (Cn) – a pochi passi da Saluzzo – e riconosciuto come il più autorevole ampelografo del Xix secolo. Per l’inaugurazione del Centro, è stato elaborato un complesso progetto di comunicazione integrata che verrà presentato durante la conferenza stampa. Momento focale della campagna sarà il Convegno “La viticoltura cuneese alla ricerca delle proprie radici: ipotesi di recupero di antiche varietà”, che si terrà giovedi 25 gennaio 2007, presso la Castiglia, a cui interverranno autorità e personalità del mondo scientifico e giornalistico. Sarà un momento importante di confronto sulle cultivar rare della provincia di Cuneo e su vitigni quali Pelaverga, Chatus, Doux d’Henry, Ramié, che danno vita ai vini della Doc Colline Saluzzesi e della Doc Pinerolese. I soggetti istituzionali che partecipano all’iniziativa sono la Provincia di Cuneo, la Città di Saluzzo, il Distretto dei vini Langhe, Roero e Monferrato, la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, con la collaborazione della Federazione Provinciale dei Coltivatori Diretti di Cuneo e il Consorzio di Tutela Vini Doc Colline Saluzzesi. .  
   
   
VICENZA – FESTA DEL RADICCHIO ROSSO AD ASIGLIANO  
 
 Prima delle festività natalizie Vicenza Qualità, azienda speciale della Camera di Commercio di Vicenza, ha realizzato un altro grande appuntamento che ha come protagonista assoluto uno dei prodotti tipici dell´agroalimentare berico: il Radicchio rosso certificato dal Consorzio "Le Terre del Palladio". Nel corso dell’ultimo fine settimana, una ricca serie di appuntamenti hanno animato il centro del comune di Asigliano Veneto, all´estremità meridionale della provincia vicentina, coinvolgendo appassionati e curiosi in una vera e propria kermesse enogastronomica. Assieme all´ente camerale promuovevano l´iniziativa l´amministrazione provinciale di Vicenza, la sezione locale di Coldiretti, il Comune e la Pro-loco di Asigliano e la Banca di Credito Cooperativo Vicentino di Pojana Maggiore, oltre alle principali associazioni di categoria della provincia. Per dare avvio alla 17ª Festa del Radicchio rosso e alla 4ª Rassegna provinciale delle verdure d´inverno è stato organizzato giovedì 7 dicembre alle ore 20. 00, presso il Palatenda di Asigliano Veneto, il convegno dal titolo "La promozione del radicchio e le verdure d´inverno: le iniziative delle istituzioni provinciali" che intende affrontare i temi della salvaguardia del patrimonio ortofrutticolo vicentino, della salute e della qualità alimentare nell´ambito della valorizzazione generale del nostro territorio. Prenderanno parte alla discussione Dino Secco, Assessore alle attività produttive della provincia, Diego Meggiolaro, assessore della Camera di Commercio di Vicenza, Germaine Barreto, direttore di Vicenza Qualità, Giancarlo Bersan, presidente della Banca di Credito Cooperativo Vicentino e Adriano Toffoli, direttore di Coldiretti Vicenza. Sono seguite le premiazioni ai partecipanti alla mostra-concorso dedicata al Radicchio rosso e agli operatori agrituristici della zona, accompagnate da degustazioni a tema. La manifestazione è proseguita anche nelle serate di venerdì 8 e sabato 9 dicembre con ricchi stand gastronomici e intrattenimento musicale. Domenica 10 dicembre è stata la giornata clou della rassegna: fin dalla mattinata si sono alternate gare podistiche e manifestazioni sportive, la mostra-mercato dei prodotti certificati dal Consorzio "Le Terre del Palladio", degustazioni a base di radicchio rosso e laboratori didattici, con produzione di formaggi e pane a lievitazione naturale. Il tutto all´insegna della festa e della buona tavola vicentina presso la struttura del Palatenda del comune. In concomitanza con l´iniziativa, Vicenza Qualità organizza quest´anno anche una rassegna gastronomica in collaborazione con la ristorazione locale che, nel periodo compreso tra dicembre 2006 e febbraio 2007, è stato presentato tutti i giorni menù a base di Radicchio rosso e delle verdure stagionali prodotte nel nostro territorio: 24 agriturismi e 48 ristoranti hanno aderito all´iniziativa e garantiranno la presenza di ricette di qualità e piatti tradizionali sulle loro tavole per i prossimi tre mesi. .  
   
   
DECRETO MIPAAF PUBBLICATO NELLA GAZZETTA UFFICIALE DEL 5 DICEMBRE 2006 OTTENUTO RICONOSCIMENTO IGP PER IL CIAUSCOLO  
 
Accolta dal Mipaaf la domanda delle due Associazioni di produttori. Il Ciauscolo (tipico salame marchigiano) ottiene il riconoscimento della Igp – Indicazione Geografica Protetta - con protezione nazionale transitoria. A breve la costituzione del Consorzio di tutela La Salumeria italiana si arricchisce di un’altra indicazione geografica protetta. Da oggi il Ciauscolo, tipico salame della regione delle Marche, ha ottenuto il riconoscimento della Igp (Indicazione Geografica Protetta) a livello nazionale. Soddisfazione da parte di Ass. I. Ca. (Associazione Industriali delle Carni) che vede riconfermato il ruolo leader dell’Italia nel comparto dei Salumi tipici. Con l’ottenimento della Igp per il Ciauscolo, infatti, il totale dei salumi tutelati passa a 31 sul territorio nazionale. 28 sono quelli riconosciuti a livello europeo, a cui si aggiungono i tre a protezione transitoria (Salame Piemonte Dop, Salame Cremona Igp e, da oggi, il Salame Ciauscolo Igp). Soddisfatti anche i Presidenti delle due Associazioni di produttori - Graziella Ciriaci dell’Associazione Ciauscolo tipico delle Marche e Massimo Focacci dell’Associazione produttori Ciauscolo dei Sibillini - che hanno manifestato la comune volontà di fondersi per dar vita, a breve, al Consorzio di tutela del Salame Ciauscolo Igp. La produzione attuale di questo tipico salame marchigiano, la cui principale caratteristica è la spalmabilità, si attesta sulle 600 tonnellate l’anno. Ma è verosimile che il riconoscimento, a livello nazionale, della Igp ne farà aumentare considerevolmente la produzione. Caratteristiche del Ciauscolo Igp È il più tipico salume delle Marche. Viene ottenuto dalle carni dei suini pesanti, le cui cosce vengono utilizzate par la produzione dei Prosciutti di Parma e San Daniele. I tagli di carne suina costituenti l´impasto del Ciauscolo, sono la pancetta, la spalla e rifilatura di prosciutto e di lonza. Tali tagli vengono preliminarmente selezionati, mondati e asportando quant´altro possa pregiudicare la qualità dell´impasto. Sono aggiunti i seguenti ingredienti: sale, pepe nero macinato, vino ed aglio pestato. L´impasto ottenuto deve risultare omogeneo ed avere una consistenza quasi cremosa (da qui la famosa spalmabilità del Ciauscolo). Il Ciauscolo viene, quindi, stagionato con un processo di leggera affumicatura, per un periodo di 15/20 giorni e successivamente può essere messo in vendita. . .  
   
   
IL CENTRO STUDI ASSAGGIATORI CERTIFICATORE DEL II CONCORSO DELLA CACHAçA BRASILIANA  
 
Ogni anno in Brasile sono prodotti 1,3 miliardi di litri di cachaça, il distillato nazionale. Anche nel paese sudamericano cresce la necessità di tutelare la tipicità del prodotto. Si è svolto sabato 2 dicembre nello stato di San Paolo (Brasile) il Ii Concorso della Cachaça brasiliana. Nella competizione, organizzata dall’Università di San Paolo, sono risultati vincitori 21 prodotti (3 medaglie d’oro, 11 d’argento e 7 di bronzo). I premi sono stati assegnati correlando analisi chimica e analisi sensoriale. La supervisione del concorso è stata affidata al prof. Douglas Wagner Franco dell’Università di San Paolo. La certificazione della competizione è stata assegnata al Centro Studi Assaggiatori. Per Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, è importante che anche il Brasile si muova nella tutela del prodotto tipico. Per Odello si tratta di «una miriade di piccole distillerie artigianali che, goccia dopo goccia, creano un oceano di acquavite. Cantine con legni esotici che imprimono alla cachaça un profilo sensoriale del tutto particolare, in definitiva un vero e proprio patrimonio da tutelare». .  
   
   
I NOVEL FOODS: REGOLE, MERCATO ED INTERFERENZE CON INTEGRATORI ED ALIMENTI ARRICCHITI  
 
Autorizzazione, commercializzazione ed etichettatura dei novel foods. Le regole d’uso ed il mercato comunitario. Federsalus, Federazione Nazionale dei Produttori di Prodotti Salutistici, promuove un’intera giornata di formazione rivolta agli operatori di settore su alcuni aspetti inerenti la regolamentazione relativa al novel food. Durante il corso, che si terrà venerdì 16 febbraio 2007 a partire dalle ore 9. 00, verranno esposte le regole per produrre, etichettare e commercializzare un novel food o per servirsi legittimamente di un prodotto già autorizzato. Si procederà inoltre con un’analisi delle interferenze e delle analogie con la legislazione sugli integratori ed alimenti arricchiti e degli strumenti normativi per tutelare il prodotto. La disciplina del novel food risulta infatti essere strettamente intrecciata con quella degli integratori: il corso organizzato da Federsalus, grazie ad interventi di alcuni esperti di settore, ha come scopo proprio quello di approfondire e chiarire questo argomento. Aprirà i lavori il Prof. Durazzo che analizzerà la questione sotto il profilo strettamente legislativo, illustrando la disciplina relativa all’autorizzazione, all’etichettatura e alla commercializzazione. Successivamente, l’intervento del Dott. Scarpa, Dirigente del Ministero della Salute, permetterà di avere una visione sulle prospettive future dei novel foods e degli integratori alimentari. Si passerà poi all’esame degli strumenti indispensabili per la commercializzazione, come marchi e design, e delle strategie di tutela brevettuale. Il corso vuole essere un’importante occasione per analizzare le disposizioni legislative inerenti a questa nuova categoria alimentare di non semplice identificazione. I novel foods sono alimenti nuovissimi di cui non vi sono tracce di consumo significativo nel mercato comunitario prima del maggio ’97. Sono quindi espressione delle più avanzate ricerche e tecnologie industriali per fornire al consumatore prodotti con profili nutritivi particolari. Il corso si terrà venerdì 16 febbraio 2007 a Milano, presso l’Hotel Executive a partire dalle ore 9. 00. .  
   
   
NELLA ROCCA DI SAN SECONDO PARMENSE L´OLIO DOP DELLE "COLLINE DI ROMAGNA" BATTE "BRISIGHELLA",NELLA QUARTA EDIZIONE DELLA "DISFIDA DEL GUSTO"  
 
Va all´olio dop "Colline di Romagna" lo scontro culinario della quarta tenzone della "Disfida del Gusto", stuzzicante iniziativa enogastronomica promossa dalle Strade dei Sapori dell´Emilia Romagna e sostenuta dall´Unione Appennino Verde e dall´Apt Servizi dell´Emilia Romagna. Per sole dieci olive, infatti, la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e Cesena ha vinto la Disfida del Gusto 2006, battendo la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Faenza per 72 voti "popolari" contro 62. Questo il verdetto scaturito al termine della sontuosa cena di gala tenutasi sabato 9 dicembre nella splendida Sala delle Gesta Rossiane della Rocca di San Secondo (Parma), in casa della Strada del Culatello di Zibello, strada ospitante che aveva il compito di proporre gli abbinamenti enologici dei piatti presentati. L´edizione 2006, intitolata "Liscio come l´olio", poneva a confronto le due Strade dei Vini e dei Sapori della Romagna centrale, con i suoi grandi oli extravergine d´oliva, i dop "Brisighella" e "Colline di Romagna". A rappresentare la Strada di Faenza è stato l´olio della Cooperativa Agricola di Brisighella mentre per la Strada di Forlì-cesena l´alfiere è stato quello del Frantoio Turchi di Longiano. Nel magnifico scenario della Rocca di San Secondo Parmense la disfida ha attirato oltre 150 commensali provenienti anche da fuori regione per gustarsi questa succulenta sfida all´ultima goccia. I fortunati commensali hanno degustato le otto elaborate variazioni gastronomiche incentrate sugli oli d´eccellenza delle due Strade sfidanti, preparate con perizia e professionalità dalla brigata guidata dallo Chef Pierluigi Gentilini, patron del Ristorante Mulino San Michele di Tredozio. Gentilini ha ideato due menù paralleli in cui esaltava, tra prodotti, aromi e profumi delle terre di Romagna, soprattutto i due oli di Brisighella e di Longiano, proposti per ciascuna portata della rispettiva Strada, non solo come condimento ma come alimento distintivo. Subito dopo il dessert i maestri di cerimonia della parmense "Corte dei Rossi", vestiti in abiti medioevali hanno dato la parola agli "avvocati di parte" Franco Spada per l´olio di "Brisighella" e Pierluca Turchi per quello delle "Colline di Romagna" che si sono avvicendati in prolusioni sul prodotto e sulle caratteristiche del menù per accaparrarsi i favori della giuria popolare. Subito dopo ogni commensale, con la simbolica oliva, ha potuto votare il menù e l´olio preferito e dopo la proclamazione del risultato da parte di Davide Cappa (rappresentante del territorio ospitante, la Strada del Culatello di Zibello), hanno ritirato i premi Luciana Garbuglia (Assessore al Turismo della Provincia di Forlì-cesena oltre che Vicepresidente della Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì-cesena) e Vincenzo Tronconi (Vice Sindaco del Comune di Brisighella e rappresentante della Strada delle Colline di Faenza). Più che una disfida si è trattato di un derby, ospitato in maniera perfetta dalla Strada del Culatello di Zibello che nella giornata di domenica ha sfoderato le proprie armi gastronomiche, nelle fattezze del Culatello e della Spalla Cotta di San Secondo, protagoniste di successo dell´Osteria delle Strade, che ha messo in mostra e in degustazione gli eccezionali prodotti tipici di cui la nostra regione è ricchissima. .  
   
   
“I SEGRETI DEL TÈ VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA BEVANDA PIÙ AMATA AL MONDO” DI FRANCESCA MARINA NATALI  
 
“I segreti del tè. Viaggio alla scoperta della In occasione della presentazione del nuovo libro di Francesca Marina Natali “I segreti del tè. Viaggio alla scoperta della bevanda più amata al mondo” (iki Editore, novembre 2006) è stata organizzata una tavola rotonda per discutere della bevanda tè oggi, raccontandone antiche e nuove verità. Con l’Autore discutono sull’argomento il prof. Saverio Bettuzzi (che studia gli effetti del tè verde nella prevenzione) e lo chef Pietro Leemann (che ha vissuto in Cina) moderati dalla giornalista di food Cristiana Ceci. Iki Editore è una nuova casa editrice milanese nata all´insegna del lusso. Un lusso speciale, quello del tempo passato a leggere un buon libro, quello di una cultura fatta di ricerca personale, quella del piacere di assaporare con arte il gusto della vita, quello dell´eleganza di un gesto: regalare una frazione di conoscenza. Il tè, preziosa bevanda ed elisir di lunga vita inaugura dunque la scelta stilistica di iki Editore. Il libro edito da iki Editore in edizione pregiata a tiratura limitata, è in vendita presso la Boutique L’arte di Offrire il Thé in via M. Melloni 35 a Milano, on line su www. Artedelricevere. Com, e presso alcuni indirizzi selezionati. “Il tè esce dal tradizionale schema britannico del “Five o’ clock tea”, smette di essere una bevanda calda da bere esclusivamente a colazione o quando si è indisposti, distaccandosi dall’immaginario comune della bustina per tornare ad essere una delicata piccola foglia, quella della Camellia Sinensis, così come si è cominciato ad utilizzarla in Cina, la sua patria, oltre 5000 anni fa”. Il Libro Rinfrescante, appagante e calmante – in tutto il mondo il semplice gesto di preparare il tè dona molte piacevoli virtù, non ultima, il tè è una bevanda davvero deliziosa ricca di mille sfumature e aromi. Se in Cina il tè è da sempre un elemento fondamentale della vita quotidiana, in Giappone è il protagonista di un´arte spirituale ed ancestrale dove i confini tra morale, filosofia, religione ed arte sono molto sottili. In altri paesi come il Magreb, l´India, il Tibet, ma anche in Inghilterra o in Russia, il tè gioca invece un ruolo prettamente sociale e di puro piacere. In qualsiasi modo preparerai e gusterai il tuo tè – freddo con ghiaccio, in infusione con la tazza chong o nella tua teiera preferita – questo libro diventerà per te una breve ed efficace guida per imparare a conoscere i segreti dell’arte di preparare al meglio questa speciale, invitante bevanda. Ti insegnerà a distinguere tè neri da tè verdi, tè bianchi da tè Oolong o mélange, e ad apprezzare l’erbacea freschezza di un Sencha rispetto al dolceamaro affumicato di un Gunpowder, o un corposo Assam piuttosto che un leggero Yunnan. E ti racconterà come servirlo e offrirlo ai tuoi ospiti, perché il tè si beve in tantissimi paesi e, come per molte altre abitudini largamente diffuse, esistono diversi modi di prepararlo: ci si può infatti accontentare di mettere in infusione una bustina di carta in una mug americana o fare dell´ora del tè un momento speciale e privilegiato. Farne propri alcuni segreti, cenni della storia o le regole per servirlo, accogliere suggerimenti e spunti pratici, diventa un piacevole valore aggiunto al modus vivendi di ciascuno di noi. L’autore Francesca Marina Natali Milanese (1972), esperta di cultura del tè, nel 2001 fonda Artedelricevere (www. Artedelricevere. Com), entrando nel mondo dell’accoglienza di cui il tè diventa per lei simbolo principe. Frequenta corsi e scuole di tè all’estero e apre, a Milano, nell´Ottobre 2002 la prima Boutique L’arte di Offrire il Thé, dove, nel 2004, inaugura la Sala di Degustazione, realtà unica in Italia. Collabora alla stesura di articoli per importanti riviste, offre consulenze sul tema del tè per negozi e professionisti, tiene conferenze, lezioni, corsi e degustazioni, collaborando con Istituzioni culturali e con alcune delle realtà alberghiere, Spa e centri benessere più eleganti in Italia. E’ autrice del libro “Arte del Ricevere. Quando il gesto dell’ospitalità diventa arte ed emozione” (Baldini&castoldi, 2002). .  
   
   
EMPORIO ARMANI CAFFE’:NUOVE DEGUSTAZIONI PER UN NATALE SPECIALE  
 
Per ritrovare i sapori e le tradizioni di Natale, il gusto autentico dei grandi pranzi delle feste, Emporio Armani Caffé propone dal 5 dicembre il Christmas menu: versione classica e versione marina, profumata e fresca. Due diverse interpretazioni per una ricorrenza davvero speciale: Natale al mare, con crudité di gamberi rossi, sesamo nero e crescione nasturzio; soffice patata profumata alla vaniglia con scaloppa d’aragosta dorata, fettuccine all’uovo mantecate con polpa di granchio reale e carciofi di riviera, rombo chiodato cotto in tegame, confit di pomodoro e asparagi verdi. E per finire il delizioso tortino tiepido al fondente di cioccolato profumato allo zenzero e arance caramellate. La tradizione di Natale, per chi ama il gusto classico: culatello di zibello D. O. P. E insalatina di cavolo rosso alla senape in grani; tortino tiepido di lenticchie di ‘Spello’ e scaloppa di foie-gras arrostito; maccheroncini di castagne con ragôut di capriolo e caviale di mirtilli neri; cappone ripieno con pistacchi, salsiccia e salsa al tartufo bianco. Come dessert il goloso panettone con crema di mascarpone e cioccolato fondente. Emporio Armani Caffé è a Milano in Crocerossa, 2 - tel. 02/72318680 Ristorante: dal lunedì al venerdì 12. 30 - 15. 00 e 20. 00 - 23. 00 Sabato 12. 30 - 16. 00 e 20. 00 - 23. 00 Domenica 12. 00 - 16. 00 (da maggio a settembre) Domenica 12. 00 - 16. 30 (da ottobre ad aprile .  
   
   
L’APPUNTAMENTO DOMENICALE È CON IL BRUNCH DEL CAMINETTO  
 
Tutte le domeniche, dalle 12. 30 alle 15. 30, l’appuntamento è al ristorante Rosa al Caminetto, con un brunch che soddisfa tutte le esigenze. Due le proposte: il Brunch Bum Bam e il Jazz Brunch, entrambi al costo di appena 28 euro. Il Brunch Bum Bam è dedicato alle famiglie che vogliono condividere il pranzo domenicale con i bambini: i genitori pranzano nella stessa sala e hanno sempre sott’occhio i figli. Il menu dedicato ai bimbi è gratis fino a 8 anni. Per i più grandicelli è richiesto solo un contributo di 15 € Prevede: -Area bimbi con assistenza che si occupa di loro, in accordo con le direttive dei genitori. - Grande tavolata bimbi per far festa e mangiare in simpatia, apparecchiata con piatti, bicchieri e posate di plastica - Megaschermo con ogni domenica proiezione di 2 titoli di film d´animazione. - Libri di favole, quaderni da colorare, trucchi per dipingersi, tappetino e recinto per chi gattona, piccola cucina per dilettarsi ad esser piccoli chef, cavallucci a dondolo e un regalo per tutti! - Tour della pasticceria: per i più grandicelli una visita da Paolo pasticcio, che mostrerà una facile preparazione di pasticceria, che regalerà al bimbo. - Domeniche a tema: la cioccolata, la pasta di pane, le fiabe e la ricetta, la cucina, i regali di Natale, la creazione del proprio menu Agli stessi orari, in due sale differenti, si tiene il Jazz Brunch: si mangia con il sottofondo di violino, chitarra e sax, rigorosamente dal vivo. Meraviglioso il buffet: un trionfo di insalate fresche, verdure grigliate, torte salate dietetiche. E poi, per chi preferisce, l’angolo degli affettati, la ‘credenza dei formaggi’, i pancake ed un meraviglioso carrello di dolci, fatto ad hoc dal maestro pasticcere, corredato da torta di mele, frutta, cheescake, crepes. Per i veri italiani c’è anche la pastaia express: pasta fatta e cotta al momento. Il nome del ristorante già dice tutto: evoca atmosfere ovattate, casalinghe, fatte di comode poltrone, di fuoco acceso, di quiete. E così è questo ristorate, all’ombra dell’abside del Duomo ed a dieci metri dal vivace Corso Vittorio Emanuele. Spesse moquettes, boiseries, specchi e comode poltroncine Luigi Xv, da ambiente classico e borghese, hanno il contraltare in una cucina mediterraneo-creativa: citiamo la piovra e patate, il carpaccio di tonno, l’insalatina di calamaretti e code di gamberi, i tortelli di magro, lo spada alla messinese, ma anche la classica cotoletta alla milanese e la grigliata reale; notevole la scelta di formaggi e la cura per il pane. A mezzogiorno, nei giorni feriali, c’è un agile e ricco buffet a soli 18 Euro, o una lista di sfiziose insalate a 7-8 Euro, di sera l’atmosfera è più romantica con candele sui tavoli e sottofondo musicale e si spendono sui 35 Euro. Alla guida Marcello Forti, figlio d’arte, in famiglia ci sono lo Stendhal, il Nabucco, l’Oste Scuro e c’è stato Santini. Il Rosa al Caminetto Tel. 02 8909 5235 www. Ilrosa. It .  
   
   
IL PROSECCO ADAMI RENDE SPUMEGGIANTI GLI APPUNTAMENTI SPORTIVI DELLA VALBADIA  
 
Sulle piste di San Vigilio di Marebbe (Bz) arrivano i campioni dello Sci accompagnati dal Prosecco Doc di Adami Ancora una volta il Prosecco Doc Adami sarà lo spumante delle occasioni importanti. San Vigilio di Marebbe, infatti, si prepara ad ospitare due date decisive nel calendario sportivo invernale, e per festeggiare i vincitori è stato scelto il Prosecco Valdobbiadene Doc “Bosco di Gica Brut” di Adami. Si comincerà Mercoledì 13 dicembre Al Passo Furcia, sulla pista “Prè da Peres”, dove si potranno ammirare i migliori atleti del mondo di Snowboard nella specialità "Slalom Gigante". E ci saranno ben due gare: il Gigante Parallelo maschile e femminile valido per la Coppa del Mondo di Snowboard della stagione 2006/2007. Venerdì 15 sarà invece la volta dello Slalom Gigante Maschile inserito nel calendario della Coppa Europa di Sci Alpino. Sempre sulla pista “Prè da Peres” si potranno ammirare gli atleti che si sfideranno su di un difficilissimo tracciato di Slalom Gigante. Come nelle scorse edizioni, sono attesi per questa tappa i nomi più famosi della Coppa del Mondo di Sci Alpino. E Adami, azienda leader nella produzione del Prosecco doc di Conegliano Valdobbiadene, per la stagione sportiva 2006-2007 sarà al fianco dei fuoriclasse che prenderanno il via sulle piste della Valbadia, e lo farà con il Prosecco Doc, per brindare ai “momenti che contano”. Dall´aperitivo offerto ai dirigenti sportivi delle squadre partecipanti, alla presenza del Prosecco Adami nel Parterre dedicato ai Vip, fino al momento più atteso delle gare, la proclamazione dei vincitori, dove il Prosecco Valdobbiadene Doc “Bosco di Gica Brut”sarà Magnum ufficiale della premiazione, con il Prosecco Doc di Adami si festeggeranno tutti i protagonisti della Valbadia. .  
   
   
COLMONE DELLA MARCA DELLA FAMIGLIA MESCHINI LANCIA IL VINO “1,618”  
 
Nasce “1,618” ed è un vino esclusivo, irripetibile come la vendemmia che lo ha prodotto, come il progetto che lo ha generato. È il primo Doc Terreni di San Severino – l’ultima, esclusiva denominazione delle Marche – che esce dalle cantine di Colmone della Marca, l’azienda della famiglia Meschini che si estende sotto il castello di Pitino uno degli angoli più suggestivi della provincia di Macerata dove la terra ha la forza della natura, l’armonia del bello, il profumo della storia, il fascino dell’ arte. E sono queste le prime caratteristiche di un rosso elegante e potente, equilibrato e con un bouquet che ricorda il bosco e il frutto destinato a diventare un vino esclusivo. Giovanni Meschini lo ha pensato come il testimone dei valori di questo territorio, Roberto Potentini, l’enologo che ha fatto grandi i vini del maceratese, lo ha realizzato con il Montepulciano perché avesse un Dna assolutamente autoctono e sapesse parlare ai sensi con la certezza delle sue radici. Non poteva che chiamarsi “1,618” un vino che non è solo un prodotto, ma che è prima di tutto un’idea, un’espressione di valori. Unoseicentodiciotto è la successione di Fibonacci: la regola aurea, un rompicapo matematico che è divenuto dal 300 in avanti un’essenza filosofica. È mistero e pensiero altissimo, è rebus e evidente rappresentazione del Creato. L’uomo vitruviano disegnato da Leonardo da Vinci è basato sulla successione di Fibonacci, i petali dei fiori, le spirali delle galassie, e perfino le spire delle conchiglie sono rette dalla successione di 1,618 che è divenuta la “regola aurea”, o la proporzione divina. E a questa filosofia, a questa tensione a creare la proporzione divina si ispira il progetto di Colmone della Marca di offrire il vino dell’armonia universale. 1,618 è una sorta di “P greco” del Creato, (i matematici lo designano semplicemente come il F - phi - nella successione alfabetica greca che indica i numeri) e 1,618 nel vino vuole diventare l’espressione della massima esclusività e della più autentica territorialità. Per questo la commercializzazione della prima, irripetibile raccolta di questo vino - l’annata 2006 è stata sulle colline di San Severino semplicemente eccezionale per condizioni pedoclimatiche come perfetta è stata la maturazione delle uve – che è il frutto di una “vendemmia aurea” è fatta en primeur con una iniziativa anch’essa irripetibile. I certificati di proprietà saranno acquistabili a partire da dicembre direttamente presso la tenuta Colmone della Marca (o consultando il sito www. Fattoriacolmone. It). Un’occasione unica sia per chi si vuole assicurare un vino eccezionale, sia per i collezionisti di grandi bottiglie. 1,618 è stato infatti prodotto in una tiratura limitatissima: solo mille magnum tutte numerate e acquistabili solo en primeur. Non saranno più distribuite. Per avere una di queste bottiglie è necessario acquistare il certificato di proprietà che viene offerto a 70 euro e che dà diritto tra 18 mesi a ritirare la magnum di 1,618 corrispondente al numero di emissione. Chi oggi acquista il certificato di proprietà, che è un’opera d’arte in sé e che testimonia il possesso di un’altra opera d’arte, diviene l’esclusivo possessore del “vino dell’armonia universale” che resterà in custodia di Colmone della Marca – sotto controllo notarile – per tutto il tempo dell’affinamento. “Abbiamo pensato questo progetto en primeur – spiega Giovanni Meschini – perché volevamo celebrare degnamente una grande vendemmia e la nascita della Doc “I Terreni ni di San Severino Moro” con un evento esclusivo e irripetibile. Sono convinto che questi certificati diventeranno il regalo più ambito per le prossime festività. Sono un dono esclusivo che nasce dalla nostra passione e testimonia la passione di chi offre il vino dell’armonia universale alle persone care. Ma in questo progetto – afferma ancora Giovanni Meschini un ex manager dell’industria del design ora convertito totalmente alla terra - abbiamo anche un altro obbiettivo: spingere gli appassionati del vino a venire a visitare Colmone della Marca. Per constatare come la nostra successione di Fibonacci è l’indissolubile rapporto tra il bello del Creato, il buono della terra, i sentimenti degli uomini. Una proporzione divina che si traduce in bottiglia, una regola aurea che regge il nostro operare in vigna e in cantina”. Fattoria Colmone della Marca Località Colmone di San Severino Marche (Mc) Fax 0733 637944 www. Fattoriacolmone. It Info: info@fattoriacolmone. It; gmeschini@fattoriacolmone. It .  
   
   
MAGNUM LIBRANDI: DA REGALARE O PER FESTEGGIARE IN COMPAGNIA I MIGLIORI ROSSI DELLA CANTINA IN BOTTIGLIE “TAGLIE FORT  
 
I” Natale e capodanno: tempo di regali e convivialità, feste durante le quali non mancano certo occasioni per brindare in compagnia. I vini Librandi sono ideali da regalare o da abbinare a importanti pranzi con parenti e cene con amici. E per gli amanti dell’abbondanza Librandi ha confezionato i suoi top wines in bottiglie “grandi forme”! Si parte dal Cirò Rosso Duca Sanfelice che è disponibile in bottiglie magnum da 3 e, per chi avesse tanti buoni motivi per brindare, addirittura 12 litri. Lasciato invecchiare per lungo tempo, questo vino costituisce una particolare “riserva” della cantina Librandi. Ha un bel colore rosso rubino brillante e al naso presenta sentori di frutta rossa e spezie. Librandi lo propone in particolare in abbinamento con cacciagione e selvaggina arrosto. Anche il Magno Megonio, vino prodotto da viti di Magliocco sugli stessi terreni in cui circa 2000 anni fa sorgevano le vigne del centurione romano omonimo, è disponibile in bottiglie magnum da 1,5 e 3 litri. Ultimo nato di casa Librandi, questo vino dal colore rosso rubino intenso e dal sentore di susina, marasca e liquirizia, è il pregiato frutto di ricerche effettuate sui vitigni autoctoni calabresi. E’ un vino di grande struttura dai tannini molto eleganti e si abbina perfettamente a carni rosse, formaggi stagionati e in genere ai piatti dai sapori intensi. Infine il Gravello, vino ormai riconosciuto a livello internazionale e di cui è in vendita da pochi giorni l’annata 2004, è in magnum da 1,5 litri. Prodotto da uve di Gaglioppo e Cabernet Sauvignon si abbina perfettamente a carni rosse, cacciagione, selvaggina, formaggi di gusto pieno anche forti e piccanti. E’ un vino dal colore rosso rubino con riflessi porporini, presenta profumi di frutta rossa, miele e note balsamiche. Il gusto è concentrato e lascia in bocca uno spiccato sentore di ciliegia. Tutti i vini in bottiglia magnum sono confezionati dentro una cassetta di legno e sono reperibili nelle maggiori enoteche italiane. .  
   
   
CONSORZIO TUTELA NEBBIOLI ALTO PIEMONTE: 9 DOC-DOCG E 18 PRODUTTORI INCONTRANO I GUSTI A MILANO  
 
Nella splendida cornice del Gran Hotel Duomo di Milano si sono presentati il 17 novembre u. S. 18 produttori appartenenti al Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte con 9 Doc-docg provenienti dalle province di Biella, Novara e Vercelli, le Docg Gattinara e Ghemme e le Doc Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona e Sizzano. Filo conduttore di questi vini è il Nebbiolo, apprezzato per la sua finezza, eleganza e struttura, o in purezza o con altri vitigni autoctoni come Vespolina, Uva Rara o Croatina. L’alto Piemonte può contare su una tradizione lunghissima che risale addirittura ai tempi dell’Antica Grecia. Dagli anni ‘80 il Consorzio e i relativi produttori hanno fanno un enorme sforzo per fa emergere la qualità dei vini grazie anche alla produzione integrata praticata da ormai 20 anni. Una delle conferme ufficiali è stato il conferimento della Docg Ghemme che quest’anno ha festeggiato il 10° anniversario con un convegno dedicato al vino e al suo territorio. Come spiega il Presidente del Consorzio Eugenio Arlunno: “I nostri sono vini molto particolari, di carattere, capaci di dare sensazioni diverse e di esprimere il territorio differenziandosi dai prodotti che si trovano sul mercato, sempre più omogenei tra loro”. Questi vini vengono chiamati “piccole Doc del Piemonte”, piccole non certo per particolari caratteristiche, ma per il fatto di essere a “tiratura limitata”, gemme che nascono da terreni vitati dalle superfici ridotte. La Docg Gattinara, per esempio, può contare meno di 95 ettari di vigneto, che corrispondono a 4600 ettolitri di vini, il Ghemme Docg non arriva a 70 ettari e a 3000 ettolitri, il Boca Doc cresce su 9,5 ettari, il Bramaterra su 28 ettari, il Fara su 19, il Lessona su 6,5 e su 13 ettari il Sizzano. Il territorio e il microclima influenzano positivamente la viticoltura dell’Alto Piemonte: il vicino Monte Rosa, con i suoi 4600 m di altezza, garantisce oscillazioni termiche notevoli. Il Lago Maggiore stabilizza il clima durante l’anno e l’esposizione a sud favorisce la maturazione dell’uva. Sedimenti dei ghiacciai alpini, terreni alluvionali, sassi e argilla caratterizzano la produzione vitivinicola dell’Alto Piemonte. .  
   
   
PASELLI PORTA IL TOCAI/FRIULANO AL QUESTION TIME  
 
 Trieste - Dopo che il Tar del Lazio ha colto la sospensiva sul nome Friulano il consigliere di Cormons Maurizio Paselli (Cittadini per il Presidente) non ha perso tempo e ha depositato un´interrogazione a risposta immediata che è stata discussa il 12 dicemebre in Consiglio regionale nel Question Time. Il consigliere ha preso atto della ordinanza sospensiva con la quale il Tar del Lazio ha confermato la tesi sostenuta nel ricorso presentato dalla Cantina Produttori di Cormons sulla carenza di base giuridica della parola Friulano scelta per i vini di produzione regionale, e per questo motivo aveva interrogato la Giunta regionale per sapere se non riteneva impegnarsi ulteriormente per sostenere le ragioni dei produttori friulani aderenti alla Fedagri. La Federazione di agricoltori, infatti, aveva sempre sostenuto l´illegittimità dell´uso della parola Friulano facendo anche riferimento al trattato costitutivo dell´Unione europea che vieta le discriminazioni in ambito agricolo. La risposta durante il Question Time non ha però soddisfatto Paselli poiché l´assessore ha rinviato qualsiasi decisione sulle iniziative da intraprendere alla riunione che si terrà il 13 dicembre a Roma e a cui parteciperà egli stesso. Per Paselli "bisognerebbe cogliere questo momento di difficoltà per perseguire ogni strada possibile affinché il nome Tocai non vada perduto. Per la nostra economia vitivinicola rinunciare allo storico nome rappresenta una perdita immensa. Bisogna lottare con ogni forza per ottenere la deroga che l´Unione europea ha concesso per altre 122 denominazioni: dal 1 aprile 2007 ci ritroveremo sì a bere ancora Tocai, ma australiano". Il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai (Citt) ha a sua volta sollecitato l´assessore a insistere per una proroga dei termini di adeguamento di modifica della storica denominazione, proprio alla luce della decisione dei giudici amministrativi. Questo, infatti, indirettamente attribuisce spessore giuridico alle rivendicazioni sul mantenimento del nome Tocai friulano anche ai fini della deroga in sede di Unione europea. .  
   
   
VINEA QUALITÀ PICENA: IL MARCHIO PIACE AI CONSUMATORI ITALIANI  
 
Circa trenta milioni di euro di valore aggiunto in più e 1200 posti di lavoro: tanto vale per Offida un eventuale marchio d’area "Vinea Qualità Picena" idoneo a contraddistinguere sul mercato i prodotti agroalimentari del territorio. Un obiettivo che presuppone adeguati investimenti, soprattutto in comunicazione, promozione e commercializzazione. Lo sostiene Nomisma in una ricerca curata da Denis Pantini e presentata a Offida il 1 dicembre scorso. L’indagine, realizzata anche con interviste dirette a consumatori e operatori commerciali, mette in luce che il 70% dei consumatori italiani è disponibile all’acquisto di prodotti tipici del comprensorio di Offida se reperibili nei negozi che abitualmente frequenta. Una propensione al consumo che potrebbe aumentare in presenza di un marchio d’area in grado di garantire qualità ed origine territoriale. In base a tale disponibilità Nomisma ha potuto stimare gli impatti socioeconomici sul comprensorio di Offida derivanti da un incremento nella domanda dei prodotti agroalimentari locali, tra i quali il vino detiene un ruolo di primo piano. .  
   
   
30 ANNI DI VINI INGAUNI: ORTOVERO FESTEGGIA IL TRENTENNALE DELLA COOPERATIVA VITICOLTORI INGAUNI  
 
 Venerdì 15 dicembre Ortovero festeggia il trentennale della Cooperativa Viticoltori Ingauni, una delle realtà più rappresentative del territorio ligure. La cerimonia prevede alle ore 14. 30, presso la sede della Cooperativa, il saluto del Presidente Massimo Enrico, seguito dal saluto delle autorità. Interverranno: Giancarlo Cassini, Assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, Carlo Scrivano, Assessore all’Agricoltura della Provincia di Savona e Giancarlo Grasso, Presidente della Camera di Commercio di Savona. In occasione di questo importante traguardo saranno premiati i 13 viticoltori soci fondatori che nel 1967 hanno dato vita alla Cooperativa Viticoltori Ingauni. “La prima sede operativa della Cooperativa era nei locali sottostanti il Comune, con grandi difficoltà di accesso e con locali che diventavano sempre più piccoli rispetto alla crescita costante dei soci e delle uve conferite” spiega Massimo Enrico ed aggiunge ”Nel 1988 con decreto ministeriale viene riconosciuta la D. O. C. Riviera Ligure di Ponente, che attribuisce la denominazione d´origine controllata al Pigato, Vermentino, Rossese ed Ormeasco. Gli anni successivi vedono crescere esponenzialmente le uve conferite, vengono acquistati i terreni ad Ortovero in località Zunchei e realizzata la nuova cantina, che viene inaugurata nel 1990. La nuova cantina viene realizzata seguendo le più moderne tecniche con macchinari all´avanguardia. Nel 1990 i soci erano già diventati 112 e le uve conferite 2659 quintali, con tendenza a crescere continua e costante. Nel 1999 si decide di realizzare una nuova ala adiacente alla cantina per permettere la vinificazione delle uve rosse. L´ampliamento viene terminato nel 2000, e contemporaneamente vengono realizzati interventi per il continuo ammodernamento delle attrezzature e dei contenitori di stoccaggio. Nel 2003, dopo un lungo percorso viene approvato il decreto relativo alla D. O. C. Ormeasco di Pornassio, che si separa dalla D. O. C. Riviera Ligure di Ponente, e la Cooperativa, forte di tutti gli anni passati di vinificazione di questo vino, nonostante si trovi fuori dalla zona di produzione identificata dal nuovo disciplinare, è la prima cantina autorizzata dal Ministero delle Politiche Agricole a continuare a produrre l´Ormeasco. Altra data storica il 16/10/2004 convocazione dell´assemblea dei soci per l´approvazione del nuovo statuto sociale, evento fondamentale che vede la partecipazione presso il Teatro Casone di 106 su un totale di 195. Ad oggi la Cooperativa Viticoltori Ingauni vinifica annualmente circa 3900-4000 quintali di uve tutte conferite dai soci ed ha una produzione di bottiglie di circa 300. 000 pezzi all’anno. ” L’anniversario sarà anche l’occasione per visitare la mostra fotografica “30 anni di Cooperativa”, un percorso legato ai momenti più importanti della storia della Cooperativa. Nella sede della Cooperativa è presente un piccolo punto vendita, presso il quale è possibile acquistare i prodotti, vini che nel corso dell´anno hanno ottenuto vari riconoscimenti quali la “Douja d´Or” di Asti ed il premio "Gran medaglia d´Argento" di Cangrande conferito al Vinitaly di Verona dal Ministero dell´Agricoltura, per l´alto contributo apportato all´enologia nazionale. Alle ore 16. 30 è prevista la degustazione di un vino speciale: la Riserva del Trentennale della Coperativa Viticoltori Ingauni. La giornata sarà conclusa dalla rappresentazione teatrale “Di Uomini e di Vini”scritta, diretta e interpretata da Pino Petruzzelli presso il Teatro Casone alle ore 18. 00. L’iniziativa è aperta al pubblico. E-mail: vitingauni@libero. It .  
   
   
RIVOLUZIONATO IL MONDO DELLA PRIMA COLAZIONE CON LA NUOVA MUKKA EXPRESS TWEETY BIALETTI: BUONUMORE AL PRIMO SGUARDO  
 
Siglato l’accordo tra Warner Bros. Consumer Products e Bialetti per lo sviluppo di prodotti ispirati all’immagine di Tweety. Bialetti propone la sua Mukka Express nella nuova ed esclusiva variante decorata con il personaggio Tweety (Titti): l’inconfondibile canarino protagonista dei cartoon Warner Bros. Creata nel novembre 2004, l’innovativa Mukka Express Bialetti ha rivoluzionato il mondo della prima colazione e delle pause relax conquistando, con grande successo, il favore dei consumatori grazie al binomio vincente tra funzionalità e design e garantendo cappuccino o caffelatte a regola d’arte. L’originale Mukka Express è stata affiancata con uguale successo dalla spiritosa versione pezzata, a dimostrazione che il prodotto si presta ottimamente a decorazioni divertenti e ricche di personalità. La nuova Mukka Express Tweety nasce dalla partnership tra Bialetti e Warner Bros. Consumer Products, divisione della Warner Bros Entertainment che si occupa dei programmi di licensing e del merchandising: l’accordo prevede infatti lo sviluppo di una linea di prodotti ispirata a Tweety, il simpatico personaggio dei Looney Tunes. Il nuovo decoro Tweety conferisce ulteriore brio e giocosità alle linee morbide e accattivanti della Mukka Express, caratterizzandosi per il raccoglitore giallo su cui spiccano gli occhi e il becco del famoso canarino. Caldaia, manico, pomolo e la valvola pressostatica, invece, sono blu. Il risultato è un prodotto originale, fresco, spigliato e moderno, capace di ispirare simpatia a prima vista. Mukka Express Tweety, creata in collaborazione con Wbcp per quanto riguarda lo sviluppo delle grafiche relative al personagigo, è un mix particolarmente riuscito tra l’originalità del prodotto Bialetti e l’accattivante ‘carattere’ del canarino più trendy dei cartoon. Mukka Express Tweety è disponibile sia in confezione singola sia nello speciale set in abbinamento a due tazze da cappuccino in ceramica che riprendono i colori e il particolarissimo decoro del prodotto. Ciascuna tazza, infatti, presenta sul fronte il musetto di Tweety su fondo giallo, mentre il manico e il piattino sono blu. .  
   
   
MIKASA OENOLOGY E LA RIVOLUZIONE DEL KWARX ARC INTERNATIONAL LANCIA UNA STRAORDINARIA INNOVAZIONE NELL’INDUSTRIA DEL VETRO E CREA UNA COLLEZIONE DEDICATA ALL’ENOLOGIA, PER UNA DEGUSTAZIONE INEDITA E PER NUOVE SENSAZIONI DA ESPLORARE  
 
All’origine delle numerose innovazioni tecniche nel campo del vetro, il centro di ricerca e sviluppo di Arc International, leader mondiale del settore Arts de la table, crea oggi un materiale di nuova generazione, altamente tecnologico, dalla formula esclusiva: il kwarx. E’ dal 1968, epoca dell’automatizzazione del processo di produzione del cristallo, che non si era vista nel panorama vetrario una tale innovazione. Frutto di un dosaggio nuovo di materie prime perfettamente pure e di un altrettanto nuovo processo di fabbricazione, il kwarx sintetizza le migliori qualità dei materiali esistenti per ottenere un risultato ancora migliore. La trasparenza pura, la brillantezza e la resistenza agli urti di kwarx superano le migliori performance attualmente esistenti. E’ chiaro che le sue qualità intrinseche eccezionali ne fanno il materiale predestinato all’enologia, poiché il piacere della degustazione non è dissociabile dalle qualità del vetro utilizzato. Epicureo ed ingegnere di formazione, Philippe Durand, presidente del gruppo Arc International, diviene oggi ambasciatore di Mikasa Oenology e non nasconde l’entusiasmo che ha provato nel partecipare alla ricerca del binomio ideale tra la forma perfetta di un bicchiere e gli aromi del vetro. Il kwarx, un’innovazione straordinaria nel mondo del Vetro 180 anni di storia, di know-how e di tecnologia del vetro hanno permesso al gruppo Arc International di creare oggi il kwarx . La sua messa a punto è, infatti, l’esito della concorrenza di molteplici elementi, di performance umane e tecniche, di assemblaggi inediti, di processi innovativi di fabbricazione, di team dedicati esclusivamente al suo sviluppo. Due anni di ricerche intensive e di sperimentazioni sono stati necessari per finalizzare questo materiale innovativo di altissima qualità che non ha finito di stupirci. Il kwarx : all’inizio c’era il nome. La ricerca di una denominazione si è orientata verso l’idea dell’infinitamente piccolo, illustrando la quasi assenza di materia e perciò la purezza assoluta e la trasparenza perfetta de questo materiale innovativo creato da Arc International. Cosa c’è di più piccolo al di là dell’atomo? Nel suo nucleo, dei protoni, dei neutroni e degli elettroni; ma se si va oltre, c’è la particella elementare chiamata «quark». Quark divenne kwark, poi kwarx, dove la «x» sta a significare la segretezza del processo di fabbricazione. Un tocco finale d’eccellenza e di sofisticazione legata al livello di qualità del materiale creato. Il kwarx è apparso subito come il nome perfettamente appropriato per definire un materiale avanzato. . .