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Notiziario Marketpress di Mercoledì 31 Gennaio 2007
"FINANZA E AGRICOLTURA". IL CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA A MILANO  
 
Nonostante le difficoltà, le imprese agricole investono di più e sono meno indebitate nei confronti delle banche, in uno scenario che, per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, vede consistentemente aumentare la superficie media per azienda. Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, ha parlato il 30 gennaio a Milano del rapporto finanza e agricoltura in un convegno promosso dalla sua associazione e al quale hanno partecipato banchieri particolarmente legati al mondo agricolo, come Augusto dell´Erba (presidente di Iccrea Banca), Carlo Fratta Pasini (presidente del Banco Popolare di Verona e Novara), Sergio Lenzi (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara), Mario Maestroni (presidente della Banca Popolare di Cremona) e Arturo Semerari, presidente di Ismea. “A giugno 2006 – ha detto il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli – il rapporto fra sofferenze lorde del settore e impieghi si attestava al 7,6%, valore che ormai si avvicina a quello degli altri settori produttivi”. “La dinamica dei prestiti bancari alle imprese agricole – ha ricordato Vecchioni – ha registrato una progressione dell’8,4% fra il 2005 e il 2006, superiore al trend medio degli altri settori. Questa crescita è stata più contenuta nel Meridione (+2,5%), più rilevante al Nord (+8%) e al Centro (+7%)”. “Dalla lettura dei dati – ha spiegato inoltre il presidente di Confagricoltura - è anche interessante registrare nel settore un più equilibrato rapporto fra gli impieghi a breve e quelli a medio e lungo termine, ad indicare una più chiara volontà degli imprenditori agricoli ad investire per la modernizzazione”. “Di certo – ha proseguito - l’ammontare complessivo dell’indebitamento nei confronti delle banche del sistema agricoltura rappresenta un motivo di preoccupazione, soprattutto se raffrontato con i dati macroeconomici della produzione lorda vendibile del settore o dei valori reddituali medi per addetto”. Secondo Vecchioni: “Finora il sistema finanziario in agricoltura ha avuto un approccio limitato a strumenti tradizionali, quali il prestito, il mutuo e l’introduzione di nuovi servizi di finanza d’impresa diventa oramai una scelta obbligata”. Il presidente di Confagricoltura ha citato gli esempi offerti dal settore del vino: “attività di corporate finance, di fondi di investimento, di mercati dei futures, venture capital, ecc. , è giusto che entrino in agricoltura ed è opportuno che, come sta facendo Ismea, qualcuno cominci ad occuparsene concretamente”. “Da sempre – ha detto - è mancata in Italia una politica sul credito da parte pubblica, mentre il complesso sistema burocratico degli enti locali nella gestione del credito agevolato ha ulteriormente penalizzato le aziende con ritardi nell’erogazione delle agevolazioni. In questo contesto il comportamento di molte banche non è stato esente da responsabilità”. Per cambiare registro, Vecchioni si aspetta una sorta di “Patti chiari” delle banche per l’agricoltura e le sue imprese. Il presidente di Confagricoltura si è interrogato, inoltre, circa l’applicazione delle nuove regole di Basilea 2 al mondo agricolo soprattutto per quanto concerne la valutazione delle rischiosità e le garanzie, per le quali l’Organizzazione sta cercando soluzioni. In questo senso per l’associazione delle imprese agricole un ruolo importante dovranno avere i consorzi di garanzia fidi anche se molti di quelli agricoli “sono ancora fragili”. Un ultimo aspetto toccato dal presidente di Confagricoltura è “l’obiettivo prioritario di realizzare un sistema di coperture assicurative completo, in grado di minimizzare gli effetti atmosferici sulle produzioni, attraverso la diffusione e l’utilizzo di strumenti innovativi come le polizze pluririschio e le multirischio”. Il meeting di oggi a Milano su “Investimenti che danno frutti” anticipa il Forum nazionale di Confagricoltura in programma a Taormina dal 22 al 24 marzo prossimi che vedrà, la partecipazione, tra gli altri, del Commissario Europeo all´Agricoltura Mariann Fischer Boel e di numerosi esponenti del Governo e delle imprese. .  
   
   
AGRICOLTURA - RABBONI SU APPROVAZIONE PIANO REGIONALE DI SVILUPPO RURALE: "UN RAFFORZAMENTO DELLE IMPRESE E UN CONTRIBUTO ALLA QUALITA´ AMBIENTALE". CONTRIBUTI PER 934 MILIONI DI EURO. PRIORITA´ A MONTAGNA E GIOVANI  
 
Bologna - "Questo piano non offre soltanto un sistema di opportunità per il rafforzamento delle imprese agricole e del loro rapporto con il mercato, ma è anche uno strumento per migliorare la qualità ambientale e favorire la crescita generale dell´economia e della società emiliano-romagnola". Così l´assessore regionale all´Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha commentato l´approvazione il 30 gennaio pomeriggio da parte dell´Assemblea legislativa di viale Aldo Moro del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013, lo strumento che governerà nei prossimi sette anni lo sviluppo del sistema agro-alimentare dell´Emilia- Romagna. Il Piano, elaborato - ha ricordato Rabboni - con il contributo di tutte le componenti del sistema imprenditoriale (associazioni agricole, centrali cooperative, piccole e medie imprese agroalimentari), dei sindacati e dei rappresentanti del mondo ambientalista e dei consumatori, avrà una dotazione complessiva di 934 milioni di fondi pubblici (tra risorse Ue, statali e regionali), 75 milioni in più rispetto alla precedente programmazione. Risorse che, con la quota di confinanziamento privato, consentiranno di attivare investimenti per una cifra globale di almeno 1,5 miliardi di euro. Il Piano si articola in quattro "assi" di intervento: asse 1 "Competitività del settore agricolo e forestale", che potrà contare su 383 milioni di euro; asse 2 "Miglioramento dell´ambiente e dello spazio rurale" (397 milioni), asse 3 "Qualità della vita e diversificazione delle zone rurali" (97 milioni) e, infine, asse 4 "Iniziativa comunitaria Leader" (48 milioni). Altri 9 milioni sono poi destinati all´assistenza tecnica. "Fondi - aggiunge l´assessore - che non saranno distribuiti a pioggia, ma finalizzati al sostegno di progetti imprenditoriali". Le parole d´ordine sono mercato, territorio e multifunzionalità: "Con questo piano - ha sottolineato Rabboni - non dettiamo una disciplina di comportamenti, ma vogliamo offrire un insieme di opportunità di sviluppo al sistema agroalimentare regionale, con un plus di attenzione in più per i problemi legati allo spopolamento della montagna e all´insufficiente ricambio generazionale in campagna". Tra le misure inserite nel Prsr per favorire la permanenza degli agricoltori nelle zone appenniniche a presidio del territorio Rabboni ha ricordato l´aumento del 5% dei contributi dell´asse 1, la triplicazione degli importi delle indennità compensantive per le zone svantaggiate, indipendentemente dall´indirizzo produttivo aziendale e la destinazione di una quota significativa dei pagamenti agro-ambientali. Il programma punta decisamente anche sui giovani, con una dotazione ad hoc di 84 milioni di euro: per favorire il turnover nei campi viene elevato da 15. 000 ad un massimo di 40. 000 euro l´import del premio di primo insediamento; inoltre i progetti presentati dagli under 40, a parità di altre condizioni, avranno la priorità nell´accesso ai fondi. Un´altra novità rispetto al vecchio Prsr 2000-2006 è la valorizzazione del ruolo degli enti territoriali: Province e Comunità montane potranno infatti gestire direttamente il 65% delle risorse complessive (in precedenza era il 30%), per tener meglio conto delle problematiche locali. E ancora: oltre l´80% dei fondi andrà a sostenere direttamente i progetti presentati degli agricoltori. Tra gli obiettivi fondamentali del nuovo Prsr 2007-2013, infine, figurano inoltre l´incentivazione delle aggregazioni tra imprese e lo sviluppo della filiera agroenergetica (biomasse, fotovoltaico, solare termico, eolico), in direzione di una maggiore "multifunzionalità" delle aziende agricole. Il Piano passa adesso al vaglio della Commissione di Bruxelles, che avrà 6 mesi di tempo per esaminarlo ed approvarlo definitivamente. I primi bandi dovrebbero essere emanati dalla Regione alla fine della prossima estate. .  
   
   
PREVENZIONE AVIARIA: RINNOVATA CONVENZIONE ASSESSORATO-ASOIM  
 
 Napoli - L´assessorato all´Agricoltura e alle Attività Produttive ha rinnovato la convenzione con l´Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale (Asoim Onlus) per il monitoraggio delle anatre selvatiche, che segue e amplia quella condotta in collaborazione con il Dipartimento di Patologie Aviarie della Facoltà di Veterinaria nel 2006, che ha permesso di monitorare tutte le zone umide campane effettuando censimenti settimanali sugli uccelli acquatici e monitorando continuamente il pollame domestico. In questo modo non solo è stato possibile migliorare la conoscenza del popolamento avifaunistico regionale, ma anche controllare costantemente la salute degli uccelli pure nel momento di maggior allarme dell´epidemia aviaria, che, comunque, non ha mai interessato in alcun modo la nostra regione. Con la nuova convenzione il lavoro si fa ancora più intenso e specialistico: al percorso iniziato lo scorso anno, si aggiunge infatti l´allestimento di tre stazioni di studio in altrettante zone umide gestite dal Wwf Italia (Le Mortine, in Provincia di Caserta, Serre-persano, in Provincia di Salerno, e il Lago di Conza, in Provincia di Avellino). Le tre installazioni serviranno a marcare le anatre selvatiche con anelli dell´Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e ad effettuare controlli morfologici anche attraverso prelievi di materiale organico da analizzare. In questo modo sarà possibile intervenire preventivamente e quindi in maniera ancora più efficace per evitare eventuali capi infetti nella nostra regione nella quale, comunque, ad oggi non è stato mai segnalato alcun caso di aviaria. .  
   
   
QUOTE LATTE REGOLE CERTE PER IL SETTORE  
 
 La Giunta Regionale del Piemonte nella seduta del 29 gennaio, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo sulle frodi nel settore latte, che inizierà a Saluzzo ai primi di febbraio. L´massessore ha contestualmente richiesto al Ministero la riapertura dei termini per rateizzare i pagamenti e permettere a tutti coloro che lo vorranno di mettersi in regola. Il tema delle quote latte, che da anni interessa il nostro Paese e in particolare la nostra regione, è tornato nuovamente di forte attualità, in coincidenza con l´emissione delle cartelle esattoriali nei confronti delle aziende che hanno sforato i quantitativi produttivi di riferimento. E contestualmente si sono registrate prese di posizione discutibili e fuorvianti in merito all´interpretazione della normativa comunitaria e alle azioni da intraprendere a favore del settore lattiero-caseario. In particolare, è stata diffusa la presa di posizione di Co. S. P. Lat (associazione che rappresenta molte aziende fuori quota) che sostiene l´affitto o l´acquisto di quote latte inglesi come l´unica via che permetterebbe ai produttori di rimanere sul mercato, nonché la posizione di Confindustria Cuneo, che ritiene troppo restrittiva l?interpretazione del regime delle quote, individuando in essa la principale causa della crisi del settore. A questo proposito, l´assessore all´agricoltura della Regione Mino Taricco ha inviato una lettera alle Province piemontesi (che dovrebbero validare i contratti di trasferimento quote) nella quale fornisce importanti precisazioni in merito al rispetto delle regole comunitarie, principio basilare che dovrebbe improntare l´azione di tutti i soggetti coinvolti. La vigente normativa comunitaria non consente infatti il trasferimento, né a titolo definitivo nè temporaneo, di quantitativi di riferimento tra produttori di diversi Stati membri. Il Reg. Ce 1788/03, che regolamenta fino al 2015 l´attuale regime delle quote e che fissa il quantitativo di riferimento per ogni Stato - che ne diventa così responsabile e chiarisce che l´acquisizione o la cessione di quote andrebbe ad alterare i quantitativi nazionali. Sulla impossibilità di trasferimento di quote si sono recentemente espressi in modo molto netto sia il Ministero delle Politiche Agricole sia la competente Direzione dell´Agricoltura della Commissione Ue. Dunque, ad oggi questa strada non è percorribile. Inoltre, è stato messo a punto, in un accordo siglato a fine dicembre tra le Regioni e il Ministero, un insieme di interventi per coordinare l´azione delle regioni relativamente a: § il recupero dei prelievi non versati con azioni di recupero forzoso; § le modalità e le tempistiche del riconoscimento e della revoca del riconoscimento ai primi acquirenti di quote; § le compensazioni presso Agea tra prelievi non versati da parte di aziende che hanno prodotto quantità superiori alle quote e premi Pac e Psr spettanti alle stesse aziende. Per quanto riguarda i premi Pac in arrivo, l´assessore Taricco ha proposto, con una lettera al Ministero e al Governo, di effettuare la compensazione tra prelievi non versati e premi Pac solamente in relazione alle annate 2003 e seguenti, e di rinviare la compensazione delle annate pregresse alla prossima tornata di premi Pac. "Questa scelta è una necessità - dichiara l´assessore regionale Taricco - per fare velocemente i conteggi e poter effettivamente liquidare i premi Pac: nelle prossime settimane dovrebbe anche risolversi la carenza di fondi che ha bloccato in questi giorni i pagamenti, attivati dallo Stato soltanto per circa il 50% dell´intera spesa. Inoltre, vogliamo avere la sicurezza che le verifiche sulle singole aziende siano puntuali, evitando errori o anomalie". "Stiamo lavorando per dare regole certe e percorsi sicuri a coloro che hanno deciso o decideranno di lavorare nel rispetto delle leggi vigenti- continua Taricco. Non possiamo consentire che il comportamento di pochi, non coerente con le regole, danneggi la maggior parte dei produttori, che spesso con grande impegno e fatica, si attengono alle norme. Faremo il possibile per sostenere tutte le aziende, in modo che possano rientrare nei parametri stabiliti, ma siamo anche convinti che le furbizie e le scorciatoie non aiutino a costruire seriamente il futuro del settore". .  
   
   
TRENTINALATTE: “IN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLO YOGURT”  
 
 Trentinalatte apre le porte alle scuole elementari del Trentino Alto Adige, permettendo ai bambini di intraprendere un viaggio d’istruzione all’interno dell’azienda trentina che si occupa da anni della produzione di yogurt e prodotti lattiero-caseari. Le visite, che saranno guidate da esperti tecnologi alimentari, prevedono un percorso didattico per avvicinare i bambini alla conoscenza della filiera produttiva dello yogurt, a partire dalla materia prima fino al confezionamento finale del prodotto. Tutti gli studenti riceveranno gadget e prodotti di assaggio, insieme a una scheda didattico-informativa di approfondimento per svolgere attività ludico-didattiche legate al mondo lattiero-caseario. La visita vuole, infatti, anche essere l’occasione per offrire agli studenti e agli insegnanti spunti didattici di carattere alimentare, nutrizionale, salutistico e igienico-sanitario da approfondire in un secondo momento in classe. I viaggi alla scoperta dello yogurt avranno inizio il 2 febbraio e continueranno con frequenza settimanale fino ad aprile, ospitando circa 500 bambini e 50 insegnanti. Tale iniziativa rappresenta inoltre un’opportunità per conoscere da vicino Trentinalatte che, con la sua storia e con il suo progressivo affermarsi tra i più importanti produttori di yogurt in Italia, esprime l´essenza stessa del territorio di cui è parte. In questo modo gli studenti avranno la possibilità di approfondire la conoscenza di una delle risorse più rilevanti del territorio. La nuova sede dell’azienda, recentemente acquisita dalla multinazionale svizzera Emmi, è opera dell’ingegnere Federico Vivari e – con la sua struttura in legno, alluminio e vetro – rappresenta uno splendido esempio di architettura industriale moderna. “Siamo lieti di dare il via ad un’ iniziativa – sottolinea Gilberto Cappellin, Ceo di Emmi Italia – che coinvolge i bambini e li accompagna alla riscoperta del legame tra i prodotti che consumano quotidianamente e l’ambiente naturale da cui provengono le materie prime. Ci auguriamo che questa esperienza, combinando la componente ludica e quella didattica, riesca soddisfare la loro naturale curiosità in modo divertente”. .  
   
   
MELINDA ALL’INSEGNA DEL BUONO CHE FA BENE  
 
Per i consumatori una piccola guida pratica di divulgazione scientifica sulle caratteristiche e sulle proprietà della mela Al via la seconda tappa del road show nelle città italiane con incontri sulla corretta alimentazione e il benessere Il Consorzio Melinda, produttore dell’unica mela certificata Dop - con la condivisione e il supporto del Consorzio di Tutela della “Dop Mela Vai di Non” - ha ritenuto di dover dare ai consumatori qualcosa di più di una mela di qualità. Per questo ha ideato e promosso alcune iniziative dirette a tutti i cittadini che hanno come finalità la divulgazione dei principi scientifici sulla corretta alimentazione per il benessere delle persone. Tutto all’insegna della ricerca del “buono che fa bene. “Il buono che fa bene” e anche il titolo di una piccola guida pratica di divulgazione scientifica sulla mela. Scritta con la collaborazione del prof. Carlo Cannella, Professore Ordinario di Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza” e della dott. Ssa Maria Beniamina Venturelli, Direttore del Centro Assistenza Tecnica dell’Istituto per la Frutticoltura e Viticoltura di 5. Michele all’Adige (Tn), “Il buono che fa bene” tratta in particolare della mela per la corretta alimentazione, la prevenzione e la salute, delle particolari caratteristiche geo­climatiche che rendono unica la Val di Non (Tn) per la produzione delle mele e della particolare garanzia che il marchio Dop conferisce a un prodotto alimentare. La “guida sull’universo mela” accompagnerà, a partire dalla metà di febbraio, il “Road show” del Consorzio Melinda. Per il secondo anno consecutivo, infatti, Melinda andrà a incontrare i consumatori nei negozi al dettaglio, nei mercati rionali, nei mercati all’ingrosso e i negozi della Gda di alcune delle principali città italiane, tra cui Catania, Salerno, Pescara, Brescia e Torino. Anche questa iniziativa sarà occasione per presentare e promuovere un’educazione alla corretta alimentazione. Protagonisti del road show saranno alcuni giovani produttori del Consorzio Melinda che - in collaborazione con dettaglianti e responsabili dei reparti orto-frutta, coinvolgeranno i consumatori attraverso degustazioni sul punto vendita, illustrando le peculiarità della Mela Dop Vai di Non e fornendo loro le nozioni indispensabili per riconoscere le caratteristiche differenziali di un prodotto certificato a Denominazione di Origine Protetta: qualità organolettica ed estetica, provenienza geografica, tracciabilità e valore in termini di salubrità e di rispetto per l’ambiente. Inoltre, novità assoluta per il 2007, nelle diverse città dove il road show farà tappa, verranno organizzati alcuni incontri sui temi dell’utilizzo della mela nella corretta alimentazione nelle scuole elementari, in quelle medie-superiori e — con il supporto delle Associazioni degli Industriali locali — anche con i collaboratori di alcune aziende che operano nelle province interessate. Inoltre, con l’obiettivo di promuovere i propri prodotti quali ingredienti di un’alimentazione sana e buona e di un benessere a 360°, Melinda realizzerà anche nel 2007 in co-marketing con la Provincia Autonoma di Trento e con gli hotel Vitanova un importante concorso a premi. Dopo il successo della prima edizione del 2006, torna infatti il concorso Melinda “Al decima bollino vinci il Trentino”, che nel 2006 ha visto la partecipazione attiva di 2 milioni di consumatori. Per partecipare al concorso — che durerà per 100 giorni, dal 29 gennaio all’8 maggio 2007 e che sarà sostenuto da una consistente campagna Tv e stampa — sarà sufficiente staccare 8 bollini (due sui 10 effettivamente necessari sono “omaggio”) da altrettante mele di una qualsiasi delle 5 varietà di Melinda in commercio, incollarli sull’apposita cartolina, compilarla con i dati richiesti e spedirla all’indirizzo indicato. I vincitori verranno selezionati attraverso tre estrazioni (fissate per il 23 marzo, il 27 aprile e il 15 giugno 2007) e le cartoline non estratte continueranno a partecipare anche alle estrazioni successive. In palio, come premio, 100 settimane di vacanza — con trattamento “benessere” completo - per 2 persone in un albergo Vitanova in Trentino. .  
   
   
PATATE DI FRANCIA : PIU CREATIVE CHE MAI  
 
Da novembre 2006 è partita la nuova campagna di comunicazione delle Patate di Francia. Voluta dal Cnipt (Comitato Nazionale Interprofessionale della Patata Francese), si propone tre obiettivi: sviluppare l’immagine di qualità di cui le patate francesi godono presso il consumatore italiano, fare della Francia il paese leader nel guidare lo sviluppo del mercato pataticolo italiano e valorizzare la produzione francese presso gli operatori italiani del settore. Per raggiungere questo triplice traguardo è stato ideato un articolato programma di azioni destinate a target diversi. Il target principale è costituito dai consumatori finali, a cui è rivolto un concorso veicolato sulle riviste femminili e gastronomiche e anche sul sito internet www. Patate-da-amare. It. Il concorso, valido dal 20/12/06 al 15/04/07 si presenta sotto forma di cruciverba dedicato alle patate che i consumatori dovranno risolvere e rinviare via posta per poter partecipare all’estrazione di fantastici premi : 10 batterie da cucina firmate Baldassare Agnelli, 20 friggitrici Kenwood e 20 passi- verdure Ariete. Questo concorso presenta una modalità divertente e interattiva per coinvolgere le responsabili acquisto informandole sui messaggi chiave della campagna, in particolare sull’offerta per tipologie di prodotto in base agli usi gastronomici. Il concorso è affiancato da una campagna pubblicitaria rivolta ai professionisti del settore ortofrutticolo e della ristorazione e da una campagna di relazioni pubbliche.  
   
   
LA CENA DI BEATRICE QUANDO L’OSPITALITÀ SI FA ARTE: LA NUOVA TAVOLA DI PRIMAVERA A VILLA SAN CARLO BORROMEO  
 
Apparecchiatura e galateo del ricevere nel nuovo atelier dell’8 marzo a cura di Consolata Anguissola d’Altoè Come di consuetudine per la festa delle donne, a Villa San Carlo Borromeo si tiene la cena di Beatrice. Quest’anno, per l’occasione, la tavola si veste di primavera. È il suo allestimento, insieme con le raffigurazioni del déjeuner spesso presente nella storia dell’arte, il tema che conclude il ciclo degli atelier dedicati alle signore — e ai signori che le amano! La cornice è Villa San Carlo Borromeo, storico cinque stelle lusso alle porte di Milano, che riconferma così la sua attenzione all’arte dell’ospitalità e alla ricercatezza nei dettagli, curata da Cristina Frua De Angeli, garbata e ingegnosa padrona di casa. Curatrice dell’incontro è Consolata Anguissola d’Altoè, esperta di galateo, docente di corsi e creatrice di pregiati oggetti di legatoria personalizzata. Dall’invito al menu, fino agli origami sfiziosi nati da libri di ricette, senza dimenticare l’organizzazione dello spazio, quale gesto d’amore e accoglienza verso i commensali, l’apparecchiatura, il galateo. Accanto al buon bere e al cibo di qualità, sono questi i dettagli essenziali per la riuscita di un evento, dal più conviviale sino alla cena formale per eccellenza. La cena di Beatrice, che chiude la mostra Donne, 300 opere al femminile degli ultimi due secoli, firmate da nomi come Ambrosino, Antipov, Bragaglia, Malevič, Nasso e Rotella, in corso al Museo nel piano nobile della Villa, comprende: - il transfer con navetta privata dal centro di Milano - la visita guidata alla mostra Donne - l’atelier “L’arte di ricevere: la tavola di primavera” - la cena nel ristorante The City www. Villasancarloborromeo. Com www. Hotelvillasancarloborromeo. Com .  
   
   
DA INVERNIZZI TANTE INVITANTI E DELIZIOSE NOVITÀ TUTTE DA GUSTARE  
 
Per la prossima stagione, Invernizzi porta in tavola nuove e sfiziose proposte dal sapore unico ed inconfondibile, ideali da consumare in ogni occasione: Invernizzi Crema, Crema alla Crescenza Bocconcini da 160 g e Gim Crema. Da sempre sinonimo di qualità ed affidabilità, Invernizzi conferma ancora una volta la sua grande attenzione nei confronti del consumatore moderno, attraverso proposte ad alto contenuto di servizio, caratterizzate dalla massima qualità degli ingredienti e da un’attenta cura nella lavorazione dei prodotti. Invernizzi Crema alla Crescenza Invernizzi Crema è il formaggino alla crescenza cremoso e morbido, adatto a tutta la famiglia. Il gusto delicato della crescenza lo rende particolarmente indicato da consumare da solo o anche per accompagnare sfiziosi antipasti, verdure o da spalmare sul pane per un break a metà giornata. La comoda confezione da 150 g in 8 pratiche mono-porzioni, rende Invernizzi Crema ideale per un consumo frazionato. Invernizzi Crema Invernizzi Crema è il nuovo nome dei classici formaggini Invernizzi caratterizzati dalla cremosità e dal gusto delicato della crescenza Invernizzi, che è garanzia di qualità, esperienza e affidabilità. Invernizzi Crema alla crescenza in due pratiche mono porzioni è ottima da gustare da sola, per preparare primi e secondi piatti ed è anche perfetta da spalmare su deliziose tartine. Bocconcini 160 g Con i nuovi bocconcini 160g, Invernizzi amplia la sua offerta in un segmento di mercato in forte crescita e, grazie al nuovo formato frazionabile da 4 bocconcini da 40g, risponde anche alle esigenze delle famiglie poco numerose. Confezionati nella pratica vaschetta riutilizzabile, i bocconcini sono facili da preparare, ideali per insalate o piatti sfiziosi. Sono adatti a tutti i consumatori che, pur non avendo molto tempo da dedicare in cucina, non vogliono rinunciare al sapore della buona tavola e per questo ricercano prodotti genuini ed affidabili. Gim Crema Con questa gustosa novità Invernizzi propone una specialità fresca e spalmabile dal sapore inconfondibile. Gim crema è caratterizzato dal gusto dolce e delicato del gorgonzola Gim e da una consistenza morbida e vellutata. Questo stuzzicante prodotto contiene solo ingredienti selezionati di elevata qualità e, grazie alla sua consistenza cremosa, è ideale da spalmare sul pane e ottimo per cucinare primi e secondi piatti. La novità di casa Invernizzi è disponibile nella vaschetta dall’originale forma triangolare che richiama la fetta di gorgonzola. La vaschetta è salva-freschezza, richiudibile e pesa 150 grammi. .  
   
   
PARMABIO VINCE IL PREMIO “CHEESE OF THE YEAR 2006” CON IL PARMIGIANO-REGGIANO BIOLOGICO  
 
Si è classificato al 1° posto davanti ad oltre 200 tipi di formaggi provenienti da tutto il mondo Prodotto da agricoltura biologica sulle montagne dell’alta Val Ceno (Parma), in un contesto ambientale completamente naturale, nel pieno rispetto del disciplinare dell’agricoltura biologica adottato lungo l’intero processo produttivo (dal fieno al formaggio) e sottoposto ad una stagionatura di oltre 4 anni. Queste caratteristiche fanno del Parmigiano-reggiano da agricoltura biologica prodotto da Parmabio, azienda agricola casearia di Vischeto Bardi (Parma), socia storica di Pro. B. E. R. (Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia-romagna), un formaggio di assoluta eccellenza qualitativa e nutrizionale. La conferma viene anche dal premio “Cheese of the year 2006” vinto da questo prodotto al Campionato mondiale dei formaggi di qualità, ospitato all’interno de Il Bontà, il Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali, svoltosi recentemente a Cremona Fiere, dove una giuria internazionale composta da trenta giurati di dieci paesi diversi ha giudicato i formaggi. Il grande successo di questo prodotto – ottenuto sbaragliando le oltre 200 tipologie di formaggi partecipanti e provenienti da tutto il mondo – premia l’altissima qualità di un prodotto tipico, certificato dal Consorzio del Parmigiano-reggiano per quanto riguarda gli standard produttivi e controllato da Icea (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) in tutte le fasi di produzione per verificare il rispetto del regolamento di agricoltura biologica. Parmabio – attiva nella vendita diretta ai consumatori e alla distribuzione del formaggio stagionato da 1 a 4 anni in diverse soluzioni di confezionamento, sottovuoto e/o in atmosfera modificata, in barrette e in scaglie – produce 8 forme di Parmigiano-reggiano al giorno e sviluppa un fatturato annuo di 1,2 milioni di euro, con una quota di export pari al 30% realizzata in vari paesi europei ed extraeuropei. L’altissima qualità del Parmigiano-reggiano biologico di Parmabio – prodotto senza l’uso di diserbanti e concimi chimici nella lavorazione dei terreni per i foraggi, senza Ogm e vitamine chimiche nell’alimentazione degli animali e nel rispetto del benessere dei bovini – è stata riconosciuta anche dal 1° premio vinto a Roma al Concorso nazionale dei formaggi biologici “Biocaseus 2004”, dove è risultato il miglior formaggio con maturazione oltre i 12 mesi. .  
   
   
EMMENTALER DOP: CONCORSO FOTOGRAFICO BUCHI DOP BUCHI CREATIVI PER GIOVANI FOTOGRAFI E CURIOSI INESPERTI  
 
Emmentaler Dop, da gennaio e fino al 30 marzo 2007, promuove il concorso fotografico Buchi Dop, che offrirà l’opportunità di esprimere il proprio concetto di “Buco” attraverso originali scatti Fotografare i Buchi, consapevoli del fatto che ciò che si immortala non è una mancanza, bensì un’opportunità: quella di vedere l’insolito in ciò che sembra comune e privo di ispirazione. Un piccolo varco magico capace di far vedere le cose di tutti i giorni da un altro punto di vista, lo spioncino di una porta, il foro in una palizzata, l’occhiello di una giacca o di una ciambella… quanti tipi di buco esistono? A raccontarlo, attraverso lo sguardo soggettivo della macchina fotografica, saranno giovani promesse del mondo della fotografia o, più semplicemente, persone curiose dotate di una spiccata vena creativa. Emmentaler Dop, il re dei Formaggi svizzeri, conosciuto in tutto il mondo come “quello con i Buchi”, promuove il Concorso Buchi Dop,“fotografa i Buchi Dop e la tua foto sarà esposta in mostra” - pensato per premiare la fedeltà dei consumatori italiani - regalando l’opportunità di esprimere il proprio concetto di “Buchi”, come una visione laterale di un’idea tradizionalmente legata al vuoto. Tra le fotografie pervenute, un’apposita Giuria ne selezionerà una, giudicata a maggioranza la più rappresentativa del concetto di buco, che verrà esposta, durante il mese di aprile per due fine settimana consecutivi, in una mostra allestita a Milano nella prestigiosa cornice di Forma, Centro Internazionale di Fotografia, costituito da Fondazione Corriere della Sera e Contrasto, la cui sede si trova all´interno di un´ala interamente ristrutturata di uno storico deposito di tram. In mostra, oltre allo scatto vincitore, altre splendide immagini selezionate da Contrasto, realtà unica nel mondo della fotografia, nata in Italia negli anni ‘80 che mantiene ormai da anni un ruolo di primo piano nel campo della fotografia d´autore e di qualità. I partecipanti al concorso fotografico “Buchi Dop” devono fare pervenire gli scatti fotografici entro il 30 marzo 2007, indicando il titolo della fotografia, nome e cognome dell’autore, indirizzo e recapito telefonico del fotografo. Regolamento del concorso scaricabile dal sito internet www. Switzerland-cheese. It .  
   
   
CERTIFICATI OLIO DOP VULTURE E CAVOLFIORE VALLE DELL’OFANTO  
 
 Potenza – Per la prima volta in Basilicata potrà essere commercializzato olio a marchio Dop “Vulture” e Cavolfiore con il marchio di qualità “Cavolfiore della Valle dell’Ofanto”. Il Comitato di Certificazione della Camera di Commercio di Potenza, nel corso della sua ultima riunione, ha infatti rilasciato la certificazione di conformità all’olio extravergine di oliva Vulture Dop prodotto dall’Azienda Candida Olearia di Gentile Pasquale & C. Snc di Rapolla e del Cavolfiore della Valle dell’Ofanto prodotto dalla azienda Di Stasi di Mauro e Giuseppe Di Stasi di Lavello. Nei mesi scorsi, l’organismo camerale aveva compiuto le rituali verifiche ispettive direttamente presso le strutture produttive e, per ciò che riguarda l’olio, ha ultimato le valutazioni organolettiche e chimico-fisiche sui campioni per le prove previste dal disciplinare di produzione della denominazione Vulture. "Il traguardo delle prime certificazioni è solo l’ultimo tassello di un complesso percorso sviluppato con rande rigore scientifico, e al tempo stesso il primo passo per l’auspicato allargamento della base produttiva delle aziende che intendono commercializzare prodotti di qualità certificati - spiega il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte –. La Cdc potentina, ente di controllo riconosciuto ufficialmente dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, continuerà a lavorare, per il tramite del Comitato, in termini di garanzia nei confronti del mercato e dei consumatori, nonché nel sostenere e stimolare il miglioramento qualitativo dei prodotti”. Del Comitato di Certificazione della Struttura di controllo Dop/igp fanno parte Ettore Bove, dell’Università degli Studi della Basilicata (che lo presiede), Erminio Monteleone (rappresentante del settore commercio), Fernanda Galgano (agricoltura), Angela Canonico (artigianato), Rocco Pace (industria), Raffaele Cascino (consumatori), Francesco Claps (esperto filiera produttiva olio), Nunzia Cicco (esperto filiera produttiva ortofrutta). .  
   
   
“UN CORSO PER DIVENIRE PERFETTI ASSAGGIATORI DI OLIO”  
 
Prenderà il via il prossimo 12 febbraio il 1° Corso di Formazione per Assaggiatori di Oli Extravergini di oliva, organizzato dalla Camera di Commercio di Pescara. Il Corso è articolato in 7 incontri pomeridiani ed ha una durata di 35 ore. Le lezioni si terranno presso la sede dell’Ente e permetteranno ai partecipanti di acquisire una completa conoscenza teorica e pratica dell’olivicoltura e delle tecniche di analisi e valutazione degli oli di oliva. I partecipanti avranno anche la possibilità di conseguire, al termine del corso, l’idoneità fisiologica che costituisce uno requisiti necessari per l’eventuale iscrizione all’Elenco Nazionale dei Tecnici ed Esperti degli Oli di Oliva Extravergini e Vergini. Il numero massimo dei corsisti è pari a 20. L’ammissione sarà effettuata rispettando l’ordine cronologico di pervenimento delle domande di iscrizione. E’ prevista una quota di partecipazione di 150 euro. Le richieste di ammissione potranno essere inoltrate entro il prossimo 9 febbraio direttamente all’Ufficio Agricoltura della Camera di Commercio di Pescara, oppure, via fax al numero 085/690870. La modulistica ed una dettagliata descrizione del corso e delle modalità di iscrizione sono disponibili sul sito dell’Ente all’indirizzo www. Pe. Camcom. It. Per ulteriori informazioni è possibile contattare telefonicamente l’Ufficio Agricoltura ai numeri 085/4536216-271. La Camera di Commercio ha anche previsto, per i partecipanti che volessero completare il possesso dei requisiti necessari per l’iscrizione all’Elenco Nazionale dei Tecnici ed Esperti degli Oli di Oliva Extravergini e Vergini, la possibilità di prendere parte, successivamente alla conclusione del corso, a ulteriori 20 sedute di assaggio presso noti ristoranti di Pescara. .  
   
   
È ONLINE LA NUOVA VERSIONE ANCORA PIÙ RICCA “NUOVO LOOK PER IL SITO DI PROVINEA” NAVIGARE È PIÙ FACILE GRAZIE ALLE TANTE INFORMAZIONI  
 
A poco più di due anni e mezzo dal suo ingresso nella rete, il sito internet della Fondazione Provinea “Vita alla Vite di Valtellina” Onlus si rifà il look e - dall’alto di una grafica accattivante - ammicca a tutti i visitatori grazie a un restyling che dà ancora più vigore ai contenuti e immagini a una realtà che tanto sta facendo per la tutela e la promozione del territorio. La nuova versione del sito è online da ieri e prevede già nell’home page tutta una serie di sezioni che rendono ancora più semplice la consultazione e la ricerca d’informazioni. Home, scopi, statuto, organi, attività, fondo di rotazione, premi, riconoscimenti, adesioni, cinque per mille, news, rassegna stampa, gallery, dove siamo, contatti e links: sono le tanti voci che compongono un sito ben strutturato, vivace e aggiornato praticamente tutti i giorni in modo tale da garantire freschezza e immediatezza. Ecco perché in maniera molto facile sarà possibile avere e scaricare ogni informazione sulle due candidature Unesco (vigneti terrazzati della Valtellina e Ferrovia retica), sulle tentative list, sul fondo di rotazione, sulla possibilità di aderire alla Fondazione, sulle foto degli interventi finanziati e realizzati e sulle immagini del bellissima panorama che mira a diventare patrimonio dell’umanità. In questa chiave, altra grande novità, fin da subito c’è la possibilità di accedere anche all’archivio delle newsletter svizzere a conferma anche dell’indissolubilità del legame transfrontaliero per la candidatura Rhb-tirano. La collaborazione con Valtnet, che ha realizzato la nuova versione del sito internet, conferma anche la volontà di Provinea di voler lavorare e collaborare sul territorio e per il territorio, coinvolgendo anche e soprattutto aziende locali. Valtnet, grazie ai suoi servizi, permette alle imprese sondriesi, prevalentemente di piccole dimensioni e a conduzione familiare, di far conoscere i loro prodotti e i loro servizi ad un pubblico che va ben oltre la dimensione provinciale. .  
   
   
B*ON – BONARDA STYLE FASHION ON LINE DAL GIAPPONE  
 
Il sito giapopnese Nikkei (economia, attualità e tendenze), ha dedicato un servizio alla sfilata B*on – Bonarda Style Fashion organizzata lo scorso 4 dicembre dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese presso il Circolo della Stampa di Milano. In occasione della sfilata, il Consorzio aveva presentato alla stampa del settore vino e del settore moda il marchio che propone capi d’abbigliamento e accessori in stile pop art Bonarda Style, con la grafica di Giorgio Siligardi applicata ai modelli ideati dalla stilista Erika Zafferani. L’articolo pubblicato sul sito Nikkei (http://www. Nikkei. Co. Jp/kaigai/column/20070111g1a1b000_11. Html) dalla redazione milanese e scritto dalla giornalista Yuki Kamagawa si intitola “Promuovere il vino con la strategia moda”. Di seguito, la traduzione integrale: “Promuovere la vendita del vino con l’aiuto della forza della moda ----. Consorzio Tutela Vini Oltrepó Pavese (circa 70 km sud di Milano) lancia una griffe di moda “B*on”, la cui immagine si è ispirata ad uno dei principali vini rossi locali, “Bonarda”. Si tratta di un’iniziativa tanto curiosa quanto audace, “Bonarda Style”, per promuovere il vino. Di recente si è svolta a Milano la sfilata della prima collezione. Il disegno dei capi di B*on è stato affidato alla giovane stilista Erika Zafferani. Il rosso intenso, la vivacità e la freschezza piacevole della Bonarda sono stati interpretati dalla stilista in una moda casual accativante. Nella sfilata milanese, sono stati esibiti circa 70 capi pricipalmente femminili: T-shirt, collana con frutta, mini-gonna, costume da bagno, vestiti da spiaggia, fino all’abito da sera chic. Tutti i capi sono di vari colori vivaci e pieni di spirito giocoso: C’era, per esempio, un pullover con la scritta “Rubino Rosso” in stile logo. Secondo il Direttore del Consorzio, Carlo Alberto Panont, “la commercializzazione di B*on sara’ in progetto dopo primavera”. Bonarda, vinificato con uva Croatina, è un vino rosso D. O. C. Spesso leggermente frizzante dell’Oltrepó Pavese, che si può abbinare non solo con carne e formaggi ma anche con pasta, riso, fritatta e persino pesce. È proprio questa versatilità della Bonarda il segreto del suo grande successo in commercio: Ogni anno circa 16 Milioni di bottiglie sono prodotte per l’Italia e l’estero. Il Consorzio Oltrepó Pavese cerca di migliorare l’immagine e la riconoscibilità della griffe di Bonarda, lanciando B*on soprattutto tra i giovani sensibili alla tendenza, per poi allargare la fascia dei consumatori del vino. Le aziende agricole della zona che aderiscono a Bonarda Style sono circa cinquanta. Oltrepó Pavese é una delle più grandi aree D. O. C. D’italia insieme a Chianti” Grazie all’articolo di Yuki Kamagawa si prospetta quindi un inizio d’anno decisamente di buon auspicio per il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese che, proprio nel 2007, punta a far conoscere i vini del territorio su scala internazionale, a partire da Prowein di Dusseldorf (18 – 20 marzo), evento al quale il Consorzio parteciperà proprio con il Bonarda di numerose Aziende e con la comunicazione Bonarda Style. .  
   
   
DUE ROSSI DA PREMIO PER LA TENUTA CHIUSE DEL SIGNORE  
 
Serrantico 2004 (solo alla prima vendemmia) e Rasule Alte 2005 (alla seconda) già entrano nelle guide più prestigiose d’Italia. Una conferma dell’eccellenza dell’enologia siciliana e delle capacità del giovane Sergio De Luca, erede di una dinastia alberghiera sorta più di un secolo fa a Taormina e proprietaria del gruppo Gais Hotels. L’almanacco del Berebene 2007 del Gambero Rosso colloca il Rasule Alte 2005 tra le “Etichette da Oscar”. Vini d’Italia 2007 di Gambero Rosso-slow Food Editore a sua volta parla di “vino assai valido”, attribuendogli i “due bicchieri” e sottolineando l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Luca Maroni cita invece il Serrantico 2004 nel suo Annuario di migliori vini italiani 2007 e nella Guida dei vini italiani 2007, mentre per Vini d’Italia 2007 di Gambero Rosso-slow Food Editore Serrantico 2004 ha meritato la finale per i “tre bicchieri”. La Tenuta Chiuse del Signore si trova sulle pendici dell’Etna, in posizione incantevole a 550 metri sul livello del mare: venti ettari di vigneti terrazzati, resi fertili e generosi da eruzioni secolari, digradano lentamente lungo i fianchi settentrionali della montagna, nelle campagne di Linguaglossa, tra boschi di castagni, uliveti antichi e splendidi frutteti circondati dalle rose. Un vero paradiso per l’uomo ma anche per le viti; i grappoli vengono coltivati con cura e passione da Sergio De Luca, giovane laureato in Economia con un master in wine business. Il Progetto Tenuta Chiuse Del Signore Con l’aiuto dell’enologo Paolo Peira e dell’agronomo Lucio Brancadoro, a sei anni dall’inizio di questa avventura, Sergio De Luca è riuscito a ottenere da acini straordinari vini altrettanto eccellenti, due rossi importanti – il prezioso Serrantico e l’autoctono Rasule Alte – più un bianco di gran qualità. “Sono 40mila bottiglie in tutto, spiega. Riportare in produzione terreni e colline abbandonati da anni è stato difficile ed emozionante; nel Serrantico 2004 ci sono la fatica e l’impegno di donne e uomini che lavorano con passione, competenza e determinazione”. Tanta dedizione viene oggi premiata: dopo così poche vendemmie, le bottiglie firmate dalla Tenuta Chiuse del Signore meritano già citazioni entusiastiche nelle più prestigiose “guide del vino” del nostro Paese. A confermare il crescente prestigio della grande enologia siciliana, l’assoluta vocazione di terre baciate dal sole e rese straordinarie da una natura unica, nonché le capacità imprenditoriali di una famiglia che già in campo turistico-alberghiero ha fatto del proprio nome sinonimo di eccellenza, in quel di Taormina, grazie al Gais Hotels Group. Rasule Alte E’ l´esito del recupero difficoltoso e benemerito di un vitigno autoctono, il Nerello Mascalese, di quelli che erano a rischio estinzione e che solo la rinnovata attenzione per le nostre radici culturali e storiche (e dunque anche enogastronomiche) oggi salvano dall’oblio. Sergio De Luca è partito da vecchi vigneti di Nerello, datati metà del Novecento e coltivati ad alberello, impiantando poi ulteriori ettari (si arriverà presto a trenta in tutto) con altre varietà autoctone e alloctone. Ne è nato nel 2004 un Igt (70% Nerello mascalese, 30% Merlot), capace con la vendemmia dell’anno successivo di meritarsi una citazione assai positiva sull’Almanacco del Berebene 2007 del Gambero Rosso. Che così definisce infatti le Rasule Alte 2005, collocato tra le “Etichette da Oscar”: «E’ un vino fresco, gioviale e ben profilato. Al naso come al palato il frutto è nitido, con una ricca nota minerale e tannini eleganti e levigati che ben si sposano ad una fresca vena acida». Vini d’Italia 2007 di Gambero Rosso-slow Food Editore a sua volta parla di “vino assai valido”, attribuendogli i “due bicchieri” e sottolineando l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Rasule Alte 2005 è di aspetto limpido, colore rosso rubino profondo, profumo floreale (violetta) e fruttato (frutta rossa, in particolare cassis, lampone e melograno) con un impatto aromatico intenso e persistente. In bocca l’attacco è vellutato e morbido, regala freschezza tannica e moderata acidità. Vino da tutto pasto ma ideale per le carni delicate, essendo prodotto con moderata gradazione alcolica (12,5°). Se ne sono prodotte 27. 000 bottiglie. Serrantico Il Serrantico Igt è certo oggi il prodotto di punta della Tenuta Chiuse del Signore. Blend di uve internazionali (70% Merlot, 30% Syrah, impianti del 2002 a 600 metri sul livello del mare) alle quali come sempre il sole di Sicilia e il terreno vulcanico dell’Etna conferiscono però un carattere inconfondibile e unico, è stato prodotto in 6mila bottiglie per la prima volta nel 2004, conquistandosi subito il favore dei migliori palati nazionali. Racconta ad esempio il “mitico” Luca Maroni sul suo Annuario di migliori vini italiani 2007: «La rara integrità di frutto qualifica come eccellente questo vino. Un cassis di eccezionale cremosità, di maturità ben piena, come nel pieno del suo dolce turgore di bacca ancora alla pianta linfaceamente connessa, di dolcezza di mora naturalmente dal piede ancora irrorata. Su tale prima scintillante portante di frutto, l’innesto congiunto del filone del rovere, non torrefatto, ma di metosità e di balsamicità assolutamente pura. Che sinergia di suadenza, l’una polposa e porosa, l’altra mentolata e vanigliosa». E ancora: «Il palato si svela armoniosamente equilibrato: tanto morbido quanto acido/amaro». Sempre Maroni nella Guida dei vini italiani 2007: «Di stucco lascerà la finezza, la nitidezza del suo frutto all’olfatto, la densità potente eppur armoniosa del suo favoloso estratto. Fuoriclasse in nitore, spessore e turgore. Complimenti». Per Vini d’Italia 2007 di Gambero Rosso-slow Food Editore Serrantico 2004 ha meritato la finale per i “tre bicchieri”; per ora ne ha conquistati due essendo un «blend di rara freschezza e pulizia». Passa un anno in barriques francesi nuove, poi un ulteriore anno di affinamento in bottiglia, vanta 13° di gradazione alcolica, notevole il potenziale evolutivo, abbinamento ideale con la carne. E-mail tenutachiusedelsignore@gaishotels. Com Internet www. Gaishotels. Com .  
   
   
NUOVO CORSO ONAV ALLA CASA DEL VINO AL VIA IL 6 FEBBRAIO L’EDIZIONE 2007 DEL CORSO ONAV A SOAVE:SETTE INCONTRI PER CONOSCERE MEGLIO IL MONDO DEL VINO  
 
Si rinnova l’appuntamento per gli appassionati del vino che desiderano saperne un po’ di più. Col 6 di febbraio 2007 infatti alla Casa del Vino, vicolo Mattielli 11 a Soave, parte il nuovo corso Onav, un ciclo di 6 lezioni della durata di circa due ore, alle quali si aggiungerà una serata speciale, a fine corso, tutta dedicata all’abbinamento dei vini coi formaggi. Le lezioni si terranno il martedì e il giovedì secondo un calendario molto interessante: 1. Lezione: martedì 6 febbraio ore 20,30 Presentazione dell’Onav. Gli strumenti dell’assaggio. Funzionamento e corretto utilizzo degli organi di senso. Prove di sensibilità e di memoria olfattiva. Relatore: enologo Luigino Bertolazzi. Brindisi inaugurale con spumante metodo classico ed esame di alcuni vini in scala di colore; 2. Lezione: giovedì 8 febbraio 2007 ore 20,30 La tecnica della degustazione dei vini. Interpretazione dei parametri di valutazione. Le schede di assaggio. Relatore: enologo Luigino Bertolazzi. Degustazione guidata di tre vini Doc della provincia; 3. Lezione: martedì 13 febbraio 2007 ore 20,30 Cenni di viticoltura: ciclo della vite, forme di allevamento, struttura dell’acino. Relatore: Enzo Corazzina Degustazione guidata di tre vini da vitigni aromatici 4. Lezione: giovedì 15 febbraio 2007 ore 20,30: I vini bianchi : tecnologie produttive in funzione della tipologia di prodotto ( bianchi secchi fruttati, vini bianchi affinati in barrique, vini bianchi dolci ecc). Relatore: enologo Paolo Menapace. Degustazione guidata di tre vini bianchi di regioni diverse. 5. Lezione: giovedì 22 febbraio 2007 ore 20,30 I vini rossi: tecnologie di vinificazione e di affinamento. Riscontri organolettici in funzione delle tecniche adottate. Relatore: enologo Paolo Grigolli. Degustazione guidata di tre vini rossi di regioni diverse 6. Lezione: martedì 27 febbraio 2007 ore 20,30 I vini rosati, i vini novelli, gli spumanti, i passiti: tecniche produttive. Relatore : enologo Giuseppe Carcereri. Degustazione guidata di tre vini: uno rosato, uno spumante e uno passito. Giovedì primo marzo sempre alle 20. 30 si terrà l’incontro conclusivo dedicato all’abbinamento formaggi-vini. Seguirà la consegna degli attestati di partecipazione. La quota di partecipazione è di 100 € per tutte le lezioni previste e comprende il libro “Il piacere del vino” e la valigetta O. N. A. V, contenente 4 bicchieri per l’assaggio. A coloro che fossero intenzionati a partecipare ricordiamo che le iscrizioni saranno accettate fino ad esaurimento posti. Per informazioni ed iscrizioni contattare il Consorzio di Tutela Vini Soave e Recioto di Soave - Casa del Vino, tel 045/7681578, e-mail: consorzio@ilsoave. Com e chiedere di Alessia. .