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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Febbraio 2009
DOCUMENTO ASSESSORI REGIONALI AGRICOLTURA APPROVATO IERI A ROMA  
 
Di seguito, il documento approvato ieri a Roma nel corso di una riunione presso la Delegazione romana della Regione Puglia della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta dall’assessore alle Risorse Agroalimentari Enzo Russo. Illustrissimo Signor Ministro Premesso • Che il titolo V della nostra Costituzione trasferisce alle Regioni le competenze in materia di agricoltura; • Che già in occasione dell’incontro del 19 giugno u. S. Gli Assessori componenti la Commissione Politiche Agricole hanno chiesto di proseguire sulla linea di una reale pre – concertazione politica con le Regioni, linea che Lei ha espressamente condiviso; • Che tale concertazione è diventata sempre meno sostanziale, spesso la consultazione è simbolica e conseguentemente il ruolo assegnato alle Regioni è sempre più marginale e non rispondente al ruolo ed alle funzioni a loro assegnati dal titolo V della Costituzione; Considerato Che alcune tematiche di particolare importanza per lo sviluppo della nostra agricoltura non sono in agenda o addirittura neanche alla Sua attenzione come il: a) Mancato coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome nella definizione dei criteri di ripartizione dell’aumento comunitario di quote latte derivanti dal negoziato sull’Health check. Le Regioni da notizie di stampa apprendono dell’emanazione del provvedimento di cui trattasi. Qualora le indiscrezioni sui contenuti del decreto dovessero essere confermate le Regioni sarebbero costrette a tutelare le proprie prerogative nelle sedi opportune. B) Mancato stanziamento in finanziaria 2009 di adeguate risorse per il funzionamento del sistema complessivo di gestione e controllo delle erogazioni in agricoltura con particolare riguardo al finanziamento dei controlli obbligatori previsti da specifici regolamenti comunitari e al pagamento ai Caa per la tenuta dei fascicoli aziendali. La mancata previsione di congrui stanziamenti espone il sistema al rischio di non corrispondere alla corretta gestione delle politiche comunitarie con la conseguenza di bloccare gli aiuti che devono essere erogati alle imprese e di poter incorrere in eventuali correzioni finanziari. C) Mancato finanziamento con la Finanziaria 2009 del Fondo di solidarietà nazionale sia per quanto attiene all’anno in corso che per quanto attiene alla integrale copertura dell’annualità 2008. In una situazione di generale crisi economica, ciò comporta l’aumento del fattore di rischio per la redditività dell’impresa agricola. D) Mancato coinvolgimento delle regioni su provvedimenti che hanno proposto lo scioglimento degli Organi di Enti importanti quali (Agea – Cra – Unire – Inea – Ense). Le Regioni e le Province autonome accolgono con plauso l’iniziativa del Ministro di procedere con sollecitudine alla riduzione dei consiglieri di amministrazione degli enti vigilati ma sottolineano la non condivisione del principio che la riduzione dei componenti debba gravare prevalentemente sulla rappresentanza regionale, anche perché si tratta di Enti che svolgono la propria attività in ambiti per i quali alle Regioni è riconosciuta una esclusiva competenza. Le Regioni chiedono al Governo l’apertura in tempi rapidi di un confronto a livello politico al fine di pervenire ad una modifica della disposizione recata dalla legge 205/2008 in modo da assicurare alle Regioni adeguata partecipazione agli organi di indirizzo e decisione degli enti in questione. E) Proroga di agevolazioni previdenziali. La legge n. 205 del 30 dicembre 2008 recante “ Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare“ all’articolo 1-ter recita testualmente: Le agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi 5, 5 bis e 5 ter della legge 11 marzo 1988, n. 67 si applicano fino al 31 marzo 2009, nei territori montani particolarmente svantaggiati e nelle zone agricole svantaggiate. Ciò comporterà ricadute negative per gli agricoltori. Le Regioni chiedono al Ministro di voler intervenire per assicurare una proroga delle misure di agevolazione. F) Recupero Iva per gli Enti Pubblici. Le Regioni chiedono di ricondurre in seno al Governo l’individuazione di una adeguata soluzione del problema della non eleggibilità dell’Iva a carico degli Enti Pubblici per le opere finanziate nell’ambito di Feasr e Fep g) Health Check - Modalità attuative per l’applicazione dei pagamenti. Le Regioni attraverso la Commissione Politiche Agricole hanno ritenuto opportuno procedere all’approvazione dei decreti ministeriali che modifichino quelli attualmente in vigore (vedi elenco) al fine di chiarire nei dettagli le modalità di applicazione dell’health check della Pac a livello nazionale nel prossimo anno. H) Tagli ai finanziamenti per il Settore agricolo e zootecnico. In relazione alla prossima riorganizzazione dello Stato federalista occorre che siano introdotte nell’ordinamento norme che assicurino la finalizzazione delle risorse per il miglioramento e che garantiscano e rafforzino il ruolo di coordinamento nazionale dell’Associazione Italiana Allevatori. I) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001: assegnazione alle Regioni delle risorse finanziarie annualità 2008. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001 prevede il riparto ed il trasferimento annuale alle regioni e province autonome di risorse finanziarie per l’esercizio delle funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca. Ad oggi non si hanno informazioni circa i provvedimenti di trasferimento ne elementi in ordine al riparto 2009. J) Disegno di Legge n. 276 “Legge quadro per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatori”, tesa ad introdurre modifiche all’attuale normativa vigente – legge n. 157/92. Si condividono le motivazioni che stanno portando al nuovo impianto normativo per la protezione della fauna selvatica e la regolamentazione del prelievo venatorio in Italia. Condizione essenziale, però, è quella di lasciare inalterati i principi fondamentali della normativa della legge 157/92 riguardanti la pianificazione del territorio agro – silvo – pastorale e della gestione programma della caccia e la depenalizzazione di alcuni reati venatori, nonché l’inclusione tra le specie cacciabili dello “Storno”. K) Ripartizione risorse relative al Reg. Ce 320/2006 “Riforma Ocm zucchero – aiuti alla diversificazione”, articolo 6 e attribuzione delle risorse previste dall’articolo 7. Le Regioni chiedono di voler procedere in tempi rapidi sia alla ripartizione di cui all’articolo 6 che all’assegnazione di cui all’articolo 7, anche in considerazione dei ristretti tempi previsti dalle vigenti normative. L) Piano irriguo nazionale – Confermare la dotazione del piano irriguo. La finanziaria del 2008 aveva stanziato 150 milioni per il 2008 ed il 2009 (era prevista, inoltre una dotazione aggiuntiva di 100 milioni per 15 anni a partire dal 2011). Nel complesso, il piano irriguo disporrebbe di 920 milioni fino al 2010 e di 100 milioni l’anno per 15 anni a partire dal 2011. I tagli proposti ammontano a 300 milioni per il triennio 2009 – 2011. M) Problematiche settore Tabacco. Le regioni chiedono di riconsiderare le problematiche del settore tabacco alla luce della crisi economica generale intervenendo a livello di presidenza Ue. Tutto ciò premesso e considerato Le Regioni rivendicano, pertanto, il ruolo primario loro spettante e la leale collaborazione istituzionale che da sempre ha caratterizzato l’operato dei due livelli di Governo. Dalla stampa e da notizie informali, le Regioni e le Province autonome apprendono di iniziative legislative del Ministro su tematiche di interesse e particolare rilevanza per le Regioni senza che le stesse siano state preventivamente coinvolte nella definizione degli atti. Lei Signor Ministro ha il dovere di provvedere a un maggior raccordo con tutte le Regioni e Province Autonome, tenuto conto di alcune importanti decisioni che sono state prese e che a breve saranno assunte a livello nazionale e comunitario E’ quanto mai urgente ripristinare il ruolo affidato alle Regioni, come è sempre accaduto in passato con i Suoi predecessori. .  
   
   
RUSSO: "MINISTRO ZAIA, FEDERALISMO SOLO DI FACCIATA"  
 
L’assessore pugliese alle Risorse Agroalimentari, Enzo Russo, ha partecipato l’altro ieri alla riunione degli assessori regionali all’agricoltura che si è tenuta a Roma presso la Delegazione della Regione Puglia. “Il dato politico che è emerso – ha specificato Russo – è tutto nel documento che abbiamo approvato. Tutti i 21 assessori all’agricoltura delle regioni italiane hanno condannato l’operato del Ministro dell’Agricoltura Zaia, espressione della Lega Nord, che ha deciso di governare in perfetta solitudine”. “Zaia – prosegue Russo – non fa concertazione con le regioni, non si confronta con i territori, il tutto alla faccia di un federalismo che il suo partito sbandiera ma evidentemente non pratica. Zaia ci rappresenta in Europa ma con le regioni non parla”. Di seguito, il testo del documento approvato ieri dalla Commissione agricoltura – presieduta da Russo – che raggruppa gli assessori regionali nella Conferenza delle Regioni e che stato inviato al ministro. Illustrissimo Signor Ministro Premesso • Che il titolo V della nostra Costituzione trasferisce alle Regioni le competenze in materia di agricoltura; • Che già in occasione dell’incontro del 19 giugno u. S. Gli Assessori componenti la Commissione Politiche Agricole hanno chiesto di proseguire sulla linea di una reale pre – concertazione politica con le Regioni, linea che Lei ha espressamente condiviso; • Che tale concertazione è diventata sempre meno sostanziale, spesso la consultazione è simbolica e conseguentemente il ruolo assegnato alle Regioni è sempre più marginale e non rispondente al ruolo ed alle funzioni a loro assegnati dal titolo V della Costituzione; Considerato Che alcune tematiche di particolare importanza per lo sviluppo della nostra agricoltura non sono in agenda o addirittura neanche alla Sua attenzione come il: a) Mancato coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome nella definizione dei criteri di ripartizione dell’aumento comunitario di quote latte derivanti dal negoziato sull’Health check. Le Regioni da notizie di stampa apprendono dell’emanazione del provvedimento di cui trattasi. Qualora le indiscrezioni sui contenuti del decreto dovessero essere confermate le Regioni sarebbero costrette a tutelare le proprie prerogative nelle sedi opportune. B) Mancato stanziamento in finanziaria 2009 di adeguate risorse per il funzionamento del sistema complessivo di gestione e controllo delle erogazioni in agricoltura con particolare riguardo al finanziamento dei controlli obbligatori previsti da specifici regolamenti comunitari e al pagamento ai Caa per la tenuta dei fascicoli aziendali. La mancata previsione di congrui stanziamenti espone il sistema al rischio di non corrispondere alla corretta gestione delle politiche comunitarie con la conseguenza di bloccare gli aiuti che devono essere erogati alle imprese e di poter incorrere in eventuali correzioni finanziari. C) Mancato finanziamento con la Finanziaria 2009 del Fondo di solidarietà nazionale sia per quanto attiene all’anno in corso che per quanto attiene alla integrale copertura dell’annualità 2008. In una situazione di generale crisi economica, ciò comporta l’aumento del fattore di rischio per la redditività dell’impresa agricola. D) Mancato coinvolgimento delle regioni su provvedimenti che hanno proposto lo scioglimento degli Organi di Enti importanti quali (Agea – Cra – Unire – Inea – Ense). Le Regioni e le Province autonome accolgono con plauso l’iniziativa del Ministro di procedere con sollecitudine alla riduzione dei consiglieri di amministrazione degli enti vigilati ma sottolineano la non condivisione del principio che la riduzione dei componenti debba gravare prevalentemente sulla rappresentanza regionale, anche perché si tratta di Enti che svolgono la propria attività in ambiti per i quali alle Regioni è riconosciuta una esclusiva competenza. Le Regioni chiedono al Governo l’apertura in tempi rapidi di un confronto a livello politico al fine di pervenire ad una modifica della disposizione recata dalla legge 205/2008 in modo da assicurare alle Regioni adeguata partecipazione agli organi di indirizzo e decisione degli enti in questione. E) Proroga di agevolazioni previdenziali. La legge n. 205 del 30 dicembre 2008 recante “ Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare“ all’articolo 1-ter recita testualmente: Le agevolazioni contributive previste dall’articolo 9, commi 5, 5 bis e 5 ter della legge 11 marzo 1988, n. 67 si applicano fino al 31 marzo 2009, nei territori montani particolarmente svantaggiati e nelle zone agricole svantaggiate. Ciò comporterà ricadute negative per gli agricoltori. Le Regioni chiedono al Ministro di voler intervenire per assicurare una proroga delle misure di agevolazione. F) Recupero Iva per gli Enti Pubblici. Le Regioni chiedono di ricondurre in seno al Governo l’individuazione di una adeguata soluzione del problema della non eleggibilità dell’Iva a carico degli Enti Pubblici per le opere finanziate nell’ambito di Feasr e Fep g) Health Check - Modalità attuative per l’applicazione dei pagamenti. Le Regioni attraverso la Commissione Politiche Agricole hanno ritenuto opportuno procedere all’approvazione dei decreti ministeriali che modifichino quelli attualmente in vigore (vedi elenco) al fine di chiarire nei dettagli le modalità di applicazione dell’health check della Pac a livello nazionale nel prossimo anno. H) Tagli ai finanziamenti per il Settore agricolo e zootecnico. In relazione alla prossima riorganizzazione dello Stato federalista occorre che siano introdotte nell’ordinamento norme che assicurino la finalizzazione delle risorse per il miglioramento e che garantiscano e rafforzino il ruolo di coordinamento nazionale dell’Associazione Italiana Allevatori. I) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001: assegnazione alle Regioni delle risorse finanziarie annualità 2008. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2001 prevede il riparto ed il trasferimento annuale alle regioni e province autonome di risorse finanziarie per l’esercizio delle funzioni conferite in materia di agricoltura e pesca. Ad oggi non si hanno informazioni circa i provvedimenti di trasferimento ne elementi in ordine al riparto 2009. J) Disegno di Legge n. 276 “Legge quadro per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatori”, tesa ad introdurre modifiche all’attuale normativa vigente – legge n. 157/92. Si condividono le motivazioni che stanno portando al nuovo impianto normativo per la protezione della fauna selvatica e la regolamentazione del prelievo venatorio in Italia. Condizione essenziale, però, è quella di lasciare inalterati i principi fondamentali della normativa della legge 157/92 riguardanti la pianificazione del territorio agro – silvo – pastorale e della gestione programma della caccia e la depenalizzazione di alcuni reati venatori, nonché l’inclusione tra le specie cacciabili dello “Storno”. K) Ripartizione risorse relative al Reg. Ce 320/2006 “Riforma Ocm zucchero – aiuti alla diversificazione”, articolo 6 e attribuzione delle risorse previste dall’articolo 7. Le Regioni chiedono di voler procedere in tempi rapidi sia alla ripartizione di cui all’articolo 6 che all’assegnazione di cui all’articolo 7, anche in considerazione dei ristretti tempi previsti dalle vigenti normative. L) Piano irriguo nazionale – Confermare la dotazione del piano irriguo. La finanziaria del 2008 aveva stanziato 150 milioni per il 2008 ed il 2009 (era prevista, inoltre una dotazione aggiuntiva di 100 milioni per 15 anni a partire dal 2011). Nel complesso, il piano irriguo disporrebbe di 920 milioni fino al 2010 e di 100 milioni l’anno per 15 anni a partire dal 2011. I tagli proposti ammontano a 300 milioni per il triennio 2009 – 2011. M) Problematiche settore Tabacco. Le regioni chiedono di riconsiderare le problematiche del settore tabacco alla luce della crisi economica generale intervenendo a livello di presidenza Ue. Tutto ciò premesso e considerato Le Regioni rivendicano, pertanto, il ruolo primario loro spettante e la leale collaborazione istituzionale che da sempre ha caratterizzato l’operato dei due livelli di Governo. Dalla stampa e da notizie informali, le Regioni e le Province autonome apprendono di iniziative legislative del Ministro su tematiche di interesse e particolare rilevanza per le Regioni senza che le stesse siano state preventivamente coinvolte nella definizione degli atti. Lei Signor Ministro ha il dovere di provvedere a un maggior raccordo con tutte le Regioni e Province Autonome, tenuto conto di alcune importanti decisioni che sono state prese e che a breve saranno assunte a livello nazionale e comunitario E’ quanto mai urgente ripristinare il ruolo affidato alle Regioni, come è sempre accaduto in passato con i Suoi predecessori. .  
   
   
IN PIEMONTE UN MARCHIO DI QUALITA´ PER LA SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE  
 
La Giunta Regionale del Piemonte, su iniziativa dell´assessore al Commercio, Luigi Sergio Ricca, ha approvato nella scorsa riunione una delibera che approva gli indirizzi generali per la concessione del Marchio di Qualità per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. "Il provvedimento - spiega l´assessore Ricca - attua l´art. 23 della legge regionale 38/2006 che disciplina l´esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. La sua finalità è di accrescere i livelli qualitativi dei locali, del personale, della produzione fornita e dell´accoglienza, offrendo al cliente la garanzia del rispetto dei requisiti di qualità. Tali requisiti sono innanzi tutto la sicurezza alimentare, la tracciabilità e la tipicità dei prodotti. Altri requisiti per l´ottenimento del marchio sono l´organizzazione aziendale, la riduzione dei rischi alimentari e il rispetto dell´ambiente". L´iniziativa si rivolge a varie tipologie di esercizio: si va dalle semplice somministrazione di bibite, caffè, panini, tramezzini e brioches, alla somministrazione di alimenti più complessi, come kebab, hot dog, patatine fritte, crepes e simili, alle attività di ristorazione veloce e tavola calda, sino alle attività di ristorazione tradizionale. Per ottenere la concessione del Marchio, l´esercente del locale, dovrà presentare istanza motivata alla Direzione regionale Commercio. L´amministrazione regionale concede l´uso del Marchio con apposito atto dirigenziale dopo aver accertato e valutato i requisiti aziendali. Il Marchio di qualità ha validità biennale, con decorrenza del termine dal momento della concessione d´uso all´impresa ed è confermabile previa verifica documentale ed ispettiva volta ad accertare la conformità alle norme tecniche. Gli esercizi di somministrazione che abbiano ottenuto la concessione d´uso del Marchio di qualità potranno avvalersene per pubblicizzare la propria attività: l´uso del Marchio è concesso a titolo gratuito e l´amministrazione regionale si impegna a dare adeguata pubblicità alle imprese beneficiarie. .  
   
   
SICUREZZA ALIMENTARE: PER IL VENETO CONTROLLI SANITARI PENALIZZATI DA UN NUOVO DECRETO DEL GOVERNO  
 
“La Regione del Veneto è presente a Roma con le sue strutture tecniche per affrontare il tema dei controlli sanitari che, come previsti da un nuovo decreto del Governo, sono penalizzanti per una realtà fatta di piccole produzioni. ” A ribadirlo è Elena Donazzan, assessore alla Tutela del consumatore e alla Sicurezza alimentare, che specifica: “nel nuovo decreto del Governo ci sono evidenti criticità, per esempio il fatto che le tariffe non considerano un bilanciamento sulla base di specifiche situazioni locali. Le tariffe così modulate non consentono per altro di raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi di gestione delle grandi imprese e di garantire la sopravvivenza delle piccole aziende alimentari”. Donazzan rimarca, quindi, come: “le disposizioni emesse dal Governo non giudicano positivamente le caratteristiche tipiche del territorio e non permettono la tutela dello stesso”. “Il Veneto con le altre regioni - aggiunge l’assessore - sta oggi cercando di affrontare le difficoltà e le incertezze operative riscontrate, proponendo soluzioni diverse al Governo attraverso l’emanazione di uno specifico decreto del ministero del Welfare. ” “Il nostro obiettivo - conclude Elena Donazzan - è tutelare la salute del consumatore e il territorio, mantenere invariato il numero dei lavoratori del comparto e, con gli interventi in corso di adozione, valorizzare la produzione alimentare locale, valore aggiunto nel nostro territorio veneto per la garanzia della salute dello stesso consumatore. ” . .  
   
   
CONVEGNO SULL´AGRICOLTURA DI MONTAGNA: BERGER E IL PACCHETTO ANTICRISI  
 
"Il miglior pacchetto anticrisi lo abbiamo pronto in casa, se gli altoatesini acquistano prodotti altoatesini": cosí l´assessore provinciale all´Agricoltura Hans Berger inaugurando il 6 febbraio a Bolzano il secondo convegno dedicato all´agricoltura di montagna. " L´assessore ha illustrato le misure messe in cantiere dalla Provincia. Circa 800 interessati hanno partecipato al convegno promosso dall´Assessorato all´agricoltura nei padiglioni della Fiera a Bolzano. Accanto al momento specialistico, l´appuntamento ha visto i relatori approfondire il quadro politico entro cui si muove oggi l´agricoltura di montagna. Per discuterne è giunto a Bolzano Klaus-dieter Borchardt, del Gabinetto del commissario Ue Mariann Fischer Boel, uno dei maggiori conoscitori del settore a livello europeo. L´ospite ha illustrato le strategie della politica agraria dell´Ue fino al 2013 e le misure che Bruxelles sta già delineando. "Borchardt dimostra comprensione per le esigenze e l´importanza dell´agricoltura di montagna nei suoi vari aspetti, economico, ecologico e culturale", sottolinea l´assessore Berger, che individua il pericolo soprattutto nella cancellazione delle quote latte e invita a fare un lavoro di squadra: i contadini nell´aumentare i prodotti derivati dal latte, i consumatori nell´acquistare sempre più prodotti locali. "Questa è la ricetta migliore contro la crisi", ha ripetuto Berger al convegno Anche i politici devono esercitare le loro responsabilità a vari livelli: "La Provincia - ha detto Berger - ha già elaborato un pacchetto di misure che snelliscono la burocrazia e restituiscono al contadino piú tempo per i suoi compiti principali. " Verranno inoltre rivisti gli incentivi avvicinandosi di più ai costi effettivamente sostenuti, "e saranno aumentate le indennità di compensazione", ha confermato Berger. Su un altro piano la Provincia si impegna a intervenire in sede europea per una politica agraria a tutela della montagna. "E possiamo farcela solo in partnership con altre realtá vicine e con gli altri Stati alpini come Francia e Slovenia, una strategia a cui stiamo lavorando", ha concluso Hans Berger. .  
   
   
UOMINI E CARNE – IN VENETO LE BISTECCHE PIÙ BUONE DEL MONDO  
 
Le bistecche più buone del mondo si producono in Veneto, da bovini di razze specializzate da carne, nutriti con un’alimentazione a base di cereali, allevati secondo tecniche consolidate che garantiscono tracciabilità, salubrità e sicurezza degli animali e del prodotto lungo tutta la filiera. “E’ una certezza produttiva che dobbiamo salvaguardare, valorizzare e rendere riconoscibile ai consumatori”, ha ribadito questa mattina il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, presentando il volume dal titolo “Uomini e Carne” dedicato alle vicende delle aziende e degli uomini che hanno fatto del Veneto uno dei punti di riferimento mondiale nel comparto. Il libro è stato scritto dai giovani giornalisti Andrea Guolo e Gian Omar Bison, è edito da Franco Angeli ed è stato realizzata in collaborazione Unicarve(associazione Produttori Carni Bovine del Triveneto). Alla sua presentazione sono intervenuti gli autori, il presidente di Unicarve Fabiano Barbisan, il giornalista e macellaio Fabrizio Nonis conduttore del format televisivo “Sconfinando”, il prof. Ulderico Bernardi sociologo dei processi culturali e Accademico della Cucina Italiana, Igino Andrighetto direttore dell’istituto Zooprofilattico delle Venezie e i protagonisti: gli allevatori uomini e donne che hanno creduto e sviluppate questo vero e proprio patrimonio alimentare, costituitosi anche in distretto. “Pur in un’Italia che importa ben oltre la metà della carne bovina che consuma – ha fatto presente Barbisan – il nostro prodotto è conosciuto più dagli addetti ai lavori che dai consumatori”. “Con l’effetto – ha aggiunto il prof. Andrighetto – che il valore aggiunto non resta nel Veneto, ma si scarica in altri territori e su altri segmenti della filiera”. Anche per questo “il settore è in crisi – ha aggiunto Barbisan – e nel 2008 sono stati ingrassati 300 mila capi in meno che nel 2007, mentre la Francia esporta il 18 per cento in più verso l’Italia. Il Paese rallenta, soprattutto il Veneto: se prima portavamo al macello il 42 per cento dei capi italiani, ora è nemmeno il 30 per cento”. “Reagire si può e valorizzare è doveroso – ha affermato Manzato – e sicuramente il prodotto veneto certificato rientra a pieno titolo nel contesto del “logo ombrello” della stella a sette punte affiancata dal Leone alato di San Marco, con il quale la Regione promuove da un paio d’anni l’economia dell’ospitalità e che da quest’anno renderà più facilmente individuabili le sue migliori produzioni agroalimentari. Come Regione – ha concluso – stiamo attivando forme di sostegno all’allevamento, ma soprattutto puntiamo con i produttori ad una politica di riconoscibilità che giunga fino alla ristorazione, dove finora la tracciabilità è lasciata alla discrezionalità”. Sul rilancio del settore e sulle proposte per una nuova “meat economy” del prodotto italiano, i produttori incontreranno a breve anche il ministro delle politiche agricole Luca Zaia. .  
   
   
LUCIANO TRENTINI ELETTO PRESIDENTE DI EUROASPER L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI PRODUTTORI DI ASPARAGO  
 
Il consiglio direttivo di Euroasper che si è tenuta a Berlino il giorno 5 febbraio 2008 in occasione di Fruit Logistica ha eletto alla Presidenza della Associazione Europea Euroasper per il prossimo triennio il dr. Luciano Trentini direttore del Cso chiamato a sostituire il francese Patrick Aumede Euroasper è una associazione che ha sede ad Avignone ( Francia) e raggruppa le principali organizzazioni dei produttori di asparago europee di Germania, Olanda , Spagna, Francia, Grecia e Italia. Obiettivo dell´organizzione è quello di promuovere gli interessi dei produttori europei di asparago, favorendone lo sviluppo sia in fase produttiva che di commercializzazione, promuovendo l´innovazione verietale e tecnica e lavorando a fianco della Comunità Europea per difendere un prodotto che in questi ultimi anni si sta sempre di più globalizzando. Il nuovo incarico internazionale per Luciano Trentini che si aggiunge a quello già ricoperto nella Areflh, l´Assemblea delle Regioni Ortofrutticole Europee e che proietta il Cso sempre di più verso quel percorso di internazionalizzazione ormai indispensabile per lo sviluppo del settore. “ L´asparago - dichiara Trentini - è una delle poche specie orticole che in questi anni non ha risentito della crisi dei consumi, infatti la dimensione di mercato di oggi è pari a circa 110 milioni di Euro, in aumento del 55% rispetto ai primi anni duemila. Nell’immediato futuro – continua Trentini – la produzione italiana potrebbe soffrire la concorrenza dei Paesi Terzi a causa anche della soppressione delle norme di commercializzazione. Cercheremo da subito - conclude il Presidente Trentini - attraverso Euroasper di studiare le iniziative da mettere in atto per lo sviluppo di questa specie; il primo impegno sarà l’organizzazione dell’ Viii convegno europeo della produzione e della commercializzazione dell´asparago che si terrà a Coventry, in Inghilterra nel 2010, organizzato dall’ Associazione dei produttori inglesi”. . .  
   
   
PESCA, COOPERAZIONE RICORDA A UE PROMESSE SU FONDI PAC  
 
Che fine hanno fatto i 600 milioni di euro che il Commissario Borg voleva destinare alla pesca utilizzando i fondi non spesi per la Pac?" Questo l´interrogativo retorico che i presidenti Buonfiglio (Agci Agrital), Coccia (Federcoopesca-confcooperative), Ianì(lega Pesca) rivolgono al Commissario dell´Unione europea in merito all´impiego dei fondi non utilizzati nell´ambito della Politica Agricola Comune. E’ noto che i fondi verranno dirottati su trasporti e fonti energetiche, settori colpiti da un crisi che affligge con eccezionale gravità anche il comparto ittico, con una redditività in calo verticale (-25% dai primi anni ’90) e un tracollo occupazionale di oltre 25mila imbarcati negli ultimi 10 anni. Dei 600 milioni di euro che il Commissario Borg ha più volte solennemente annunciato come contributo straordinario per fronteggiare il caro gasolio e il sovrasfruttamento delle risorse - non ultimo in occasione della Ccpa (Commissione Consultiva pesca e acquacoltura) di dicembre - ben 60 milioni di euro erano destinati all´Italia – sottolineano le Associazioni. "se -proseguono Buonfiglio, Coccia, Ianì- gli altri settori non ridono, la pesca certo piange lacrime amare. Alla crisi economica si aggiunge il maltempo che blocca in porto i nostri operatori e crea danni ingenti a strutture portuali, imbarcazioni e impianti di acquacoltura, come dimostrano le devastazioni subite, ad esempio, dal Lazio e dalla Calabria. E’ un momento drammaticamente emergenziale anche per il settore che, secondo i tre presidenti, "richiede da parte dell´Unione europea investimenti e non solo sanzioni o un fitto reticolo di norme, spesso di difficile applicazione, per chi è chiamato a rispettarle, ma anche a farle rispettare". Dall´unione europea, quindi, il settore si aspetta molto. "Ci auguriamo - conclude Buonfiglio, Coccia, Ianì- che alle belle parole spese a sostegno della pesca, facciano seguito azioni concrete. Basterebbe coinvolgere efficacemente le rappresentanze di categoria per avviare anche per la pesca gli interventi straordinari che la crisi impone e che sono stati garantiti per tutti gli altri settori, primari e non. .  
   
   
IL NUOVO PIANO D’AZIONE COMUNITARIO: UN’ANCORA DI SALVEZZA PER GLI SQUALI L’ATTESA INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA MIRA A PORRE FINE ALLA PESCA ECCESSIVA, A GARANTIRE LA PROTEZIONE DELLE SPECIE A RISCHIO E A RAFFORZARE IL DIVIETO DI FINNING  
 
Bruxelles - Shark Alliance annuncia la pubblicazione da parte della Commissione Europea del Piano d’azione per la conservazione degli squali, che apre la strada a importanti miglioramenti nelle politiche comunitarie per la pesca e per la protezione degli squali. Il Piano è volto a migliorare le informazioni sulla pesca degli squali, a porre fine alla loro pesca eccessiva, a prestare maggiore attenzione alle specie di squali a rischio di estinzione e ad eliminare le scappatoie nel divieto europeo sul finning (la dannosa pratica che consiste nell’asportare le pinne dello squalo per poi gettare la carcassa in mare). Il Piano d’Azione comunitario per gli squali prevede una serie di interventi a livello nazionale, europeo e internazionale. “La pubblicazione del Piano d’Azione comunitario è un importante passo avanti nella conservazione degli squali nelle acque comunitarie ed extracomunitarie” ha dichiarato Sonja Fordham, direttore per le politiche di Shark Alliance. “Il Piano si impegna a porre limiti sulla pesca degli squali basati su dati scientifici, a promuovere la protezione delle specie a rischio e a imporre un divieto di finning più severo. Ciò è fondamentale per assicurare un futuro migliore ad alcune delle specie di animali più vulnerabili e trascurate d’Europa. ” I ministri europei responsabili per la pesca intendono presentare le “Conclusioni del Consiglio” sul Piano in occasione del Consiglio Agricoltura e Pesca che si terrà ad aprile. Compito della Commissione Europea è elaborare regolamenti che rendano più severe le attuali normative sulla pesca, come quelle riguardanti il divieto di finning e i limiti sulle catture. “Il successo del Piano d’Azione comunitario per gli squali dipende da una risposta pronta da parte della Commissione, che si deve tradurre in iniziative concrete, e dalla cooperazione degli Stati membri che dovranno recepire e porre in vigore le nuove direttive” - ha aggiunto Fordham - “Invitiamo caldamente tutti i ministri europei responsabili per la pesca a sostenere attivamente la rapida messa in atto del Piano d’azione, secondo quanto raccomandato dagli studi scientifici e dall’approccio cautelativo. ” . .  
   
   
BASILICATA FRUIT LOGISTICA DI BERLINO, VITI: BILANCIO POSITIVO  
 
Positivo il risultato della missione della delegazione lucana alla Fruit Logistica di Berlino, il Salone internazionale dedicato al settore ortofrutticolo mondiale. Contrattazioni commerciali e grandi attività di marketing, hanno caratterizzato, anche quest’anno, la partecipazione lucana alla manifestazione tedesca rendendo l’edizione del 2009 particolarmente interessante per gli operatori ed i produttori del nostro settore ortofrutticolo. Sono stati molti gli incontri svolti dagli operatori del Metapontino per il consolidamento di relazioni commerciali avviate con i partner di Germania, Austria e Svizzera. “La Fruit Logistica - ha affermato a consuntivo l’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti- ha fatto registrare, per i produttori lucani, un ritorno di interesse da parte degli operatori di Polonia, Repubblica Ceca ed Ungheria, mercati importanti per il settore ortofrutticolo della Basilicata che già negli anni passati si erano rivelati sbocchi commerciali determinanti per l’export regionale. Le diverse relazioni intercorse con gli operatori scandinavi evidenziano, invece, come il Nord Europa continui a rappresentare un riferimento strategico per l’esportazione del nostro settore primario: Norvegia, Danimarca, Svezia, Finlandia continuano ad essere, infatti, destinazioni importanti per la frutta e gli ortaggi della Basilicata. Particolarmente apprezzate – ha aggiunto Viti- la qualità delle fragole lucane che hanno rappresentato il simbolo della nostra agricoltura, ma anche l’articolata varietà dell’ortofrutta sia convenzionale sia biologica. La Fruit Logistica 2009 conferma la presenza, nello scenario mondiale dell’ortofrutta, dei Paesi Arabi e della Russia in qualità di mercati per le esportazioni dall’enorme potenziale. In tale quadro interessanti sono stati anche gli incontri tra operatori del Metapontino ed agenti medio-orientali che dimostrano la capacità del sistema produttivo lucano di rappresentare un valido interlocutore per le esportazioni mondiali ortofrutticole attraverso i propri produttori. Positivo, infine - ha concluso Viti - anche il bilancio del Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino che, insieme al Dipartimento Agricoltura, ha sostenuto la partecipazione delle aziende ortofrutticole lucane alla Fruit Logistica 2009 puntando sulla valorizzazione di un modello produttivo quale unione efficiente di produttori, istituzioni, attori di sviluppo territoriale e capace di rappresentare un qualificato interlocutore per gli operatori commerciali dell’ortofrutta mondiale”. .