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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Febbraio 2009
UNO STUDIO FINANZIATO DALL´UE APRE LE PORTE AD INNOVAZIONI NEL CAMPO DEI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 11 febbraio 2009 - Un team internazionale di scienziati ha fornito informazioni importantissime sulla genetica fondamentale del Postia placenta, un fungo del marciume bruno conosciuto per la sua capacità di degradare efficacemente la cellulosa, un componente strutturale delle cellule delle piante. I risultati, pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), sono il frutto del progetto Biorenew ("Biotecnologia bianca per prodotti a valore aggiunto a partire da polimeri delle piante: Creazione di biocatalizzatori su misura e di nuovi bioprocessi industriali"), finanziato con 9,5 Mio Eur nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue. La lignocellulosa, una combinazione di zuccheri della cellulosa e lignina, aiuta a mantenere la struttura delle pareti delle cellule delle piante. Il composto agisce come una vera e propria impalcatura per la pianta, tenendo i gambi rigidi e robusti attraverso un reticolo di cellulosa, emicellulosa e lignina. La forza della lignocellulosa è importante per le piante, ma è fastidiosa per i produttori di biocarburanti. Per creare biocarburanti le piante devono essere scomposte in zuccheri, che possono essere fermentati in etanolo, il quale può essere usato come carburante per il trasporto. Ma siccome gli zuccheri sono legati così saldamente all´interno del complesso della lignocellulosa, la loro estrazione è difficoltosa e rappresenta un grandissimo inconveniente per l´industria. La ricerca si è finora concentrata sui modi di lavorare la lignina, separando la cellulosa e scomponendola in zuccheri semplici e fermentabili. Per fare ciò, sono state impiegate sostanze chimiche pesanti e trattamenti ad alte temperature. Un metodo che richiede meno energia per scomporre la lignocellulosa prevede il controllo del potere distruttivo del fungo del marciume bruno, che normalmente si diverte a trasformare gli alberi in pasta di legno negli ecosistemi dei boschi e costa una fortuna all´industria del legname in termini di rimpiazzi. Al contrario dei funghi del marciume bianco, che degradano tutti i componenti della lignocellulosa, i funghi del marciume bruno separano la cellulosa senza distruggere la lignina. In questo studio, oltre 50 ricercatori provenienti da numerosi paesi, tra cui Austria, Repubblica Ceca, Germania, Francia e Spagna, hanno unito le loro forze per esaminare sistematicamente il genoma e la biochimica del fungo P. Placenta. Ricerche approfondite hanno rivelato che il fungo era completamente privo di geni per produrre cellulase (un enzima che scompone la cellulosa), ma aveva una straordinaria serie di sistemi enzimatici che agivano insieme per degradare la cellulosa. "Il mondo dei microbi rappresenta una risorsa poco esplorata ma ricca di enzimi, che possono avere un ruolo fondamentale nella decostruzione della biomassa delle piante, una fase iniziale della produzione di biocarburante," ha detto il dott. Eddy Rubin, direttore del Joint Genome Institute del Department of Energy statunitense. "Il genoma del fungo P. Placenta del marciume bruno ci offre un inventario dettagliato degli enzimi per la degradazione della biomassa posseduti da questo e da altri funghi. " La ricerca si sta concentrando attualmente sull´estrazione di zuccheri da erbe perenni e alberi a crescita rapida come i pioppi, che sono coltivati specificamente come biomassa per biocarburanti. Trovare il mix giusto di enzimi per velocizzare questo processo sarebbe un passo in avanti di valore inestimabile per ottenere di più dalla biomassa usando meno energia. "La natura ci fa da guida in questo," ha detto il dott. Dan Cullen del Forest Products Laboratory negli Stati Uniti. "Il Postia, nel corso della sua evoluzione, ha perso il meccanismo enzimatico convenzionale per attaccare la materia delle piante. Al contrario, le prove suggeriscono che usa un arsenale di piccoli agenti ossidanti che distruggono le pareti delle cellule della pianta per depolimerizzare la cellulosa. Questo processo biologico apre le porte a strategie per la decostruzione della lignocellulosa più efficaci, meno dispendiose in termini di energia e migliori dal punto di vista ambientale. " Le informazioni genetiche raccolte dagli scienziati contribuiscono in modo determinante a spiegare il complesso meccanismo biochimico che permette ai funghi del marciume bruno di distruggere il legno così facilmente. Si prevede che queste nuove scoperte spianino la strada ad importanti innovazioni nel settore dei biocarburanti. "Per la prima volta siamo stati in grado di confrontare i modelli genetici dei funghi del marciume bruno, del marciume bianco e del marciume molle che hanno un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio del nostro pianeta," ha detto il dott. Randy Berka della Novozymes, Inc. Negli Stati Uniti. "Tali confronti miglioreranno la nostra comprensione dei diversi meccanismi e dei processi chimici operanti nella degradazione della lignocellulosa. Questo tipo di informazioni potrebbe permettere ai biotecnologi industriali di escogitare nuove strategie per aumentare l´efficienza e ridurre i costi relativi alla conversione della biomassa per i carburanti rinnovabili e gli intermediari chimici. " Per ulteriori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www. Pnas. Org/ Biorenew: http://www. Biorenew. Org Doe Joint Genome Institute: http://www. Jgi. Doe. Gov . .  
   
   
ENERGIA: IN SICILIA LE PRIME AUTORIZZAZIONI POST PIANO ENERGETICO  
 
Palermo 11 febbraio 2009 - - Parte la nuova era delle autorizzazioni agli impianti di energia rinnovabile nella Regione siciliana. In linea con gli obiettivi fissati dal nuovo piano energetico regionale e con le direttive dettate dalla giunta di Governo, l´assessore all´Industria della Regione siciliana, Pippo Gianni, ha firmato ieri i primi decreti di autorizzazione per la realizzazione di due impianti fotovoltaici, rispettivamente da 999,18 Kw dalla società Ab Energia (con sede legale a Ragusa), e da 4 Mwp presentata dalla società Asp Aton Sunpower Italia (con sede legale a Scicli – Rg). Attraverso accordi volontari sottoscritti fra le parti le società si impegnano oltre che ad attuare misure di compensazioni ambientali quali la piantumazione di filari di ulivi e di altre specie autoctone al perimetri dell´aree interessate alle realizzazioni degli impianti anche all´impiego di maestranze siciliane ed al reperimento delle materie prime nel territorio regionale. Si prevede che l´esecuzione dei lavori, che dovrà essere completata in un anno dalla data della concessione, vedrà l´impiego di 100 unità lavorative dirette e di un altro centinaio nell´indotto, tenendo conto del fatto che con l´accordo sottoscritto le aziende hanno attivato l´intera filiera produttiva e utilizzeranno componenti realizzati da industrie siciliane. “La realizzazione di questi impianti - ha detto Gianni - apre nuovi scenari occupazionali, oltre alle professionalità già presenti sul mercato, sono richieste nuove figure professionali con competenze specifiche. E´ quindi urgente avviare processi di riqualificazione e qualificazione mirati. Si apre una nuova fase in Sicilia, la valorizzazione delle nostre professionalità e delle nostre imprese. ” . .  
   
   
LOMBARDIA ADERISCE A CAMPAGNA M´ILLUMINO DI MENO  
 
Milano, 11 febbraio 2009 - Alle 18 di venerdì 13 febbraio si spegneranno tutte le luci del Palazzo Pirelli e delle sedi territoriali di Regione Lombardia. Anche quest´anno infatti Regione Lombardia aderisce alla campagna "M´illumino di meno" promossa dalla trasmissione di Radio Rai Caterpillar. L´annuncio viene dato dal presidente Roberto Formigoni: "Come già accaduto nelle passate edizioni, ho aderito alla campagna lanciata da Cirri e Solibello: i conduttori e la redazione di Caterpillar sono riusciti a coinvolgere un numero impressionante di enti, scuole, negozi e privati cittadini. È un segnale importante: Regione Lombardia promuove da tempo buone pratiche per il risparmio energetico tra i suoi dipendenti e siamo convinti che l´obiettivo fondamentale resti quello di suscitare il coinvolgimento e la responsabilità di ciascun cittadino. Milioni di gesti virtuosi, ripetuti più volte, possono davvero segnare un´inversione di rotta e la diffusione di una crescente sensibilità ecologica". .  
   
   
LA TOSCANA FA LA SUA PARTE PER “M’ILLUMINO DI MENO” UN “DECALOGO” A TUTTI I DIPENDENTI PER PROMUOVERE IL RISPARMIO ENERGETICO  
 
Firenze, 11 febbraio 2009 - Un “decalogo” inviato a tutti i dipendenti perché con i loro comportamenti sul posto di lavoro aiutino a promuovere minori consumi di luce e gas, assicurando così un loro contributo a un mondo più pulito. È in questo modo che la Regione Toscana ha deciso di aderire alla campagna 2009 di “M´illumino di meno”, cioè alla giornata di mobilitazione – il prossimo 13 febbraio – che la trasmissione radiofonica Caterpillar lancia in tutta Italia a favore del risparmio energetico. L´iniziativa è del vicepresidente Federico Gelli, che nel governo regionale è responsabile anche per il personale e per le sedi. «Per il 13 febbraio stiamo studiando anche alcune azioni simboliche come l´abbassamento del riscaldamento e dell´illuminazione in alcune fasce orarie, ma non si tratta di fare qualco sa solo un giorno all´anno – spiega Gelli - Abbiamo deciso di fare qualcosa che abbia un significato per tutto l´anno, con la consapevolezza che i comportamenti di ciascuno di noi possono avere una grande importanza. Per esempio ogni volta che non usiamo l´ascensore risparmiamo circa 0. 05 Kwh e riteniamo possibile arrivare a ridurre fino al 75% il consumo energetico degli ascensori, solo utilizzando di più le scale». Tra le varie raccomandazioni formulate nel “decalogo”, quello di spegnere il fan coil al termine dell´orario di lavoro e le luci anche durante assenze temporanee dal proprio ufficio (cosa che oggi avviene raramente), di impostare il termostato in modo che la temperatura in inverno non superi i 20 gradi e in estate non differisca da quella esterna di oltre 7 gradi, di spegnere e non lasciare in stand-by computer, stampanti, fotocopiatrici, di non lasciare a lungo le finestre aperte nel periodo di funzionamento degli impianti di climatizzazione. Fortemente raccomandata è anche la riduzione del consumo della carta attraverso l´uso della stampa fronte retro. Vietato l´utilizzo di apparecchiature elettriche non fornite o autorizzate dall´amministrazione (come fornellini e macchinette per il caffè) che oltre a sovraccaricare gli impianti elettrici possono avere un elevato consumo di energia. .  
   
   
LA REGIONE VALLE D’AOSTA PROMUOVE IL RISPARMIO ENERGETICO ADERENDO A M’ILLUMINO DI MENO  
 
Aosta, 11 febbraio 2009 - Venerdì 13 febbraio, in occasione dell’anniversario del protocollo di Kyoto, la Regione Autonoma Valle d´Aosta, su iniziativa dell’Assessorato territorio e ambiente, dell’Assessorato attività produttive e di Arpa Vda (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), aderisce alla grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico e della riduzione delle emissioni in atmosfera, conosciuta come M’illumino di meno e promossa per il quinto anno consecutivo da Caterpiller, la nota trasmissione di Radio 2. Per l’occasione, l’Amministrazione regionale ha chiesto a tutti i suoi dipendenti di adottare alcuni comportamenti virtuosi come spegnere le luci quando si esce dall’ufficio o nel caso l’illuminazione naturale sia sufficiente; spegnere i computer se non sono utilizzati; programmare la funzione stand by dei computer ogni volta che non sono impiegati per alcuni minuti, e in particolare durante la pausa pranzo; spegnere le stampanti se non vengono usate; staccare dalla presa di corrente eventuali caricabatterie; usare l’ascensore solo se strettamente necessario; non riscaldare gli ambienti più del dovuto, mantenendo i termostati dei radiatori di calore a una temperatura non superiore a 20°C; non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni; utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto. In particolare, l’Assessorato attività produttive ricorda l’attivazione dello sportello Info Energia Chez Nous, il punto di servizio della Regione per l’informazione, la promozione e la consulenza di base sui temi principali dell’energia, si rivolge ai cittadini, alle scuole, alle imprese, alle associazioni, ai soggetti pubblici e alle istituzioni per fornire assistenza e risposte alle problematiche degli utenti in materia di efficienza e risparmio energetico, nonché di sviluppo delle fonti rinnovabili. Il personale dello sportello potrà fornire proposte e consigli pratici per ottenere una sensibile riduzione dei consumi di energia, sia termica che elettrica, nella vita quotidiana, e consentire così di ottenere risparmi sulla bolletta e sul riscaldamento. Lo sportello distribuisce opuscoli a carattere divulgativo sui temi sopra indicati. È inoltre possibile consultare riviste, testi e documenti per approfondire i vari argomenti. Info Energia Chez Nous in avenue du Conseil des Commis 23D ad Aosta ed è aperto al pubblico con il seguente orario: Lunedì : 10. 00 - 15. 00, Martedì : 8. 30 - 13. 30 e 15. 00 - 18. 30, Mercoledì : 8. 30 - 13. 30 e 15. 00 - 18. 30, Giovedì : 15. 00 - 18. 30, Venerdì : 10. 00 - 15. 00. In orario di apertura è attivo anche il numero verde (gratuito): 800604110. Altre informazioni: infoenergia@regione. Vda. It . .  
   
   
KYOTO, TRANSIZIONE ENERGETICA, RINNOVABILI LE GRANDI AZIENDE ENERGETICHE VERSO COPENAGHEN E GLI OBIETTIVI 2020  
 
Roma, 11 febbraio 2009 - Convegno promosso da Kyoto Club in occasione del decennale della sua fondazione e per il quarto anniversario dell´entrata in vigore del Protocollo di Kyoto (16 febbraio 2005). Nell´attuale scenario energetico in rapidissima evoluzione emergono nuovi attori, mentre i protagonisti storici tendono a diversificare le proprie attività. Per esplorare queste dinamiche, Kyoto Club organizza un convegno per offrire un´occasione di confronto con le grandi aziende energetiche che presenteranno le loro strategie future nel campo dell´efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Come si proporranno e che ruolo avranno i grandi gruppi energetici italiani nel periodo post-Kyoto, che inizierà il suo iter in dicembre a Copenaghen, e anche alla luce degli obiettivi vincolanti definiti per il 2020 dal pacchetto europeo energia e clima. Un tema ormai diventato assolutamente centrale, se si pensa che più del 40% di tutta la potenza elettrica installata negli Usa e in Europa nel 2008 ha riguardato una fonte rinnovabile, cioè l´energia eolica. Roma, giovedì 12 febbraio 2009 Sala della Protomoteca del Campidoglio (orario: 9,30-13,30) . .  
   
   
ENERGIA: EUSEW 2009, OGGI CONVEGNO A PESCARA  
 
L´aquila, 11 febbraio 2009 - Si svolge oggi presso l´Auditorium Petruzzi Museo delle Genti d´Abruzzo, in via delle Caserme a Pescara, con inizio alle 9, il primo dei due convegni organizzati dalla Regione Abruzzo/araen nell´ambito di Eusew 2009, settimana europea dell´energia sostenibile. "Risparmio ed efficienza energetica in edilizia" sarà il tema trattato nel convegno. Rendere le abitazioni efficienti energeticamente vuol dire consumare meno energia, quindi risparmiare. Con piccoli accorgimenti, nelle abitazioni e negli edifici civili, è possibile risparmiare una quota di energia pari al 30/35% del consumo, mantenendo inalterate le medesime condizioni di qualità della vita. L´evento ha la finalità di fornire le informazioni utili per migliorare l´efficienza energetica nell´edilizia e favorire il risparmio energetico, fornendo esempi concreti di "best practices" già realizzate nonché una panoramica sulla normativa, gli obblighi ed i finanziamenti di riferimento. Verranno anche illustrate le tecniche in materia di nuove costruzioni a risparmio energetico e sarà prodotto un esempio concreto per la realizzazione di impianti fotovoltaici in abitazioni civili. .  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA ESAMINATO IL BILANCIO 2008 EDIPOWER: RISULTATI POSITIVI IN CRESCITA RISPETTO AL 2007 REALIZZATI INVESTIMENTI PER 98 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 11 febbraio 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Edipower S. P. A. , che si è riunito ieri , ha esaminato e approvato il progetto di Bilancio al 31 dicembre 2008. Nel 2008 i ricavi derivanti dalla messa a disposizione degli impianti produttivi sono aumentati del 4,6% rispetto al consuntivo dell’esercizio 2007. Il margine operativo lordo pari a 394,3 milioni di euro nel corso del 2008 è rimasto in linea con l’esercizio precedente. Il risultato ante imposte è più che raddoppiato (+135,4%) a 33,9 milioni di euro rispetto ai 14,4 milioni di euro conseguiti nell’esercizio 2007. La perdita nell’esercizio 2008 pari 1,3 milioni di euro (rispetto all’utile netto dell’esercizio 2007 di 2,4 milioni di euro) è attribuibile per intero all’area imposte. Nel 2008 Edipower ha registrato una produzione netta di 23,6 miliardi di chilowattora, di cui il 10% da fonti rinnovabili. La produzione, in lieve calo rispetto al dato 2007, ha coperto il 7% dell’intero fabbisogno nazionale. La gestione industriale, oltre ad aver beneficiato dell’ingresso in esercizio del nuovo ciclo combinato di Turbigo, ha conseguito un ulteriore miglioramento per quanto riguarda l’affidabilità degli impianti, registrando il più basso tasso di accidentalità dal 2002. Inoltre, i risultati operativi beneficiano dell’attenzione continua riservata al contenimento dei costi e degli ottimi risultati raggiunti dal programma di miglioramento continuo denominato Euclide. La gestione finanziaria nel 2008 evidenzia una diminuzione degli oneri finanziari netti, pur in presenza di un aumento dei tassi medi di mercato, grazie alle operazioni di copertura, ed al ridotto indebitamento finanziario: infatti, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2008 migliora di 195 milioni rispetto al dato del 2007 e scende a 1. 534 milioni di euro. Il risultato ante imposte dell’esercizio 2008 pari 33,9 milioni di euro, risulta in deciso miglioramento rispetto ai 14,4 milioni di euro conseguiti nell’esercizio 2007. La perdita nell’esercizio 2008 per 1,3 milioni di euro è attribuibile all’area imposte e si confronta con l’utile netto pari a 2,4 milioni di euro del 2007, che aveva beneficiato di minori imposte a conto economico. Nell’esercizio 2008 l’introduzione della cosiddetta Robin Hood Tax (che ha riportato l’aliquota Ires al 33%) ha comportato l’iscrizione di maggiori imposte per un importo netto pari a 10,8 milioni di euro (22,2 milioni in più rispetto all’esercizio 2007). In assenza di tali misure fiscali, il risultato del 2008 sarebbe stato in netta crescita. Gli investimenti sono stati pari a 98 milioni di euro e sono stati destinati al proseguimento del piano di repowering del parco produttivo. In particolare, si segnala l’avvio commerciale del nuovo ciclo combinato da 857 Mw nella Centrale di Turbigo (Mi), ed il proseguimento delle attività relative all’ambientalizzazione della Centrale di San Filippo del Mela (Me), che saranno completate durante il primo semestre 2009. Nel settore idroelettrico, è stato completato il repowering della Centrale di Mese (So) con l’entrata in esercizio del quinto ed ultimo gruppo e nel Nucleo di Tusciano (Sa) sono state completate le attività di rifacimento della Centrale di Picentino, mentre proseguono le attività per la riqualifica della Centrale di Grotta dell’Angelo. Inoltre, a conferma dell’impegno di Edipower nella produzione di energia da fonti rinnovabili, si segnala che a dicembre 2008 è entrato in esercizio un impianto fotovoltaico da 715 Kw presso la Centrale di Brindisi sul tetto della sala macchine. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti per l’11 marzo in prima convocazione e per il 12 marzo in seconda convocazione. .  
   
   
CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL SETTORE EOLICO OFF-SHORE IN ITALIA  
 
Milano, 11 febbraio , 2009 - Le scriventi Associazioni segnalano l’opportunità di non accogliere l’emendamento 25. 2, il quale, di fatto, sembra già ampiamente superato dal testo attualmente in discussione al Senato (Atto Senato 1195). La corretta esigenza di modificare il coefficiente moltiplicativo previsto per l’eolico offshore, era già stata soddisfatta con un emendamento presentato ed accolto dalla Camera dei Deputati il quale, nel testo attualmente in discussione al Senato, all’Art. 25 comma 4 ha elevato il valore del coefficiente moltiplicativo da 1,10 a 1,60. Il nuovo emendamento proposto all’articolo 25 comma 4 dell’Atto Senato 1195 (Collegato alla Finanziaria 2009) renderebbe invece insostenibile a livello sia economico che finanziario, e quindi non fattibili, tutti i progetti eolici offshore già presentati o in fase di presentazione in Italia; peraltro tale emendamento propone coefficienti diversi per differenti tecnologie applicative di impianti offshore (in particolare effettua una distinzione tra offshore a piattaforma fissa e offshore a piattaforma galleggiante). Forse non è a tutti noto che l’Atto Senato 1195 prevede già un coefficiente pari a 1,60 per entrambe le suddette tecnologie applicative; il nuovo emendamento presentato al Senato invece prevedrebbe una differenziazione ed una riduzione dei coefficienti moltiplicativi rispettivamente a 1,10 per i progetti su piattaforma fissa ed a 1,50 per quelli a piattaforma galleggiante. Concettualmente, inoltre, sembra poco sostenibile il ragionamento alla base della modifica, in quanto si ritiene maggiormente corretto lasciare liberamente al mercato l’applicazione delle tecnologie di volta in volta più concorrenziali; si segnala peraltro che le tecnologie attualmente disponibili e sperimentate sono quelle a piattaforma fissa, le quali senza un coefficiente moltiplicativo di 1,60 non consentono di rendere i progetti né fattibili sotto il profilo economico né bancabili sotto il profilo finanziario; le altre tecnologie, comprese quelle a piattaforma galleggiante, sono ancora in fase di studio e ricerca e dovrebbero eventualmente mirare a ridurre i costi complessivi. Per queste motivazioni chiediamo che l’emendamento sopra riportato sia ritirato al fine di lasciare invariato a 1,60 il coefficiente attualmente previsto nel testo per tutte le tecnologie eoliche offshore. In seguito alla nostra nota precedente, riteniamo importante evidenziare il fatto che le due applicazioni eoliche offshore fisso e galleggiante non sono in concorrenza tra loro. Infatti, la tecnologia tradizionale fissa, avendo dei limiti derivanti dalle profondità dei fondali e dalle varie tipologie di terreno riscontrate, può essere applicata in aree delle coste italiane totalmente differenti da quelle adatte alla tecnologia galleggiante. Il sistema galleggiante infatti può essere installato in fondali e in aree diverse da quelle adatte al sistema tradizionale, avendo la sua applicazione ideale in aree caratterizzate da fondali più profondi (caratteristica della maggior parte delle coste italiane), elevando in questo modo le possibilità di sviluppo dell’eolico offshore in Italia ed integrandosi perfettamente con il sistema tradizionale senza entrare in conflittualità con quest’ultimo. Inoltre, in Italia ci risulta che siano già stati presentati progetti di eolico offshore tradizionale da oltre 20 operatori del settore per una potenziale produzione di energia superiore ai 4. 000Mw, interessando quelle poche aree nelle quali il sistema a fondazione fissa è applicabile. Per questo motivo crediamo che entrambi i sistemi possano usufruire del multiplo di incentivazione di 1,60, in modo tale da poter garantire ad entrambe le tecnologie uno sviluppo e la sostenibilità economico finanziaria dei vari progetti. . .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE - INDUSTRIALE E COMMERCIALE  
 
Milano, 11 febbraio 2009 - Capannoni - Nella prima parte del 2008 sul mercato dei capannoni si registra a livello nazionale una lieve crescita per le tipologie usate (+0. 4%) e per quelle nuove (+1%). Tra le regioni più dinamiche si segnalano il Veneto (le quotazioni hanno registrato +1. 8% per l’usato e +2. 6% per il nuovo) e il Lazio (+1. 7% per l’usato e +1. 6% per il nuovo). A seguire la Lombardia (+0. 6% e +0. 9%) ed il Piemonte (-0. 3% e +1. 1%). Sul versante delle locazioni si segnala una riduzione contenuta dello 0. 1% per le tipologie usate e dello 0. 2% per le tipologie di nuova costruzione. In controtendenza il Veneto che mette a segno una crescita del 3. 7% delle locazioni dei capannoni usati e dell’1. 9 % per i capannoni nuovi. In Veneto il mercato è particolarmente dinamico, soprattutto nell’hinterland di Verona, a Bussolengo, Castelnuovo, Pescantina, Peschiera e Villafranca. La domanda è alimentata prevalentemente da artigiani (idraulici, elettricisti). La richiesta cade su tagli intorno a 300 mq, possibilmente con spazi esterni e recintati. Al momento sono in corso degli interventi di nuova costruzione ma l’offerta resta comunque bassa rispetto alla domanda. Infatti si prediligono le tipologie usate che permettono un notevole risparmio sull’acquisto. Anche sulle locazioni c’è stato un aumento dei canoni. Infatti c’è una maggiore propensione all’affitto che non all’acquisto, soprattutto nella fase di avviamento dell’attività. Nel Lazio i segnali positivi arrivano dal mercato di Ostia dove si ricercano soprattutto tipologie da destinare ad attività produttive oppure artigianali. Nel primo caso si opta per le soluzioni di grande dimensione, a partire da 1000 mq, nel secondo caso si prediligono i tagli più piccoli intorno a 400-500 mq. A Ostia sono in costruzione nuove tipologie destinate soprattutto ad uso logistico. In lieve aumento le quotazioni dei capannoni nella zona di Trigoria, della Laurentina e della Pontina dove, negli ultimi quattro anni, si è avuto un boom immobiliare residenziale e commerciale che ha rivalutato la zona, comportandone anche un incremento di richiesta sui capannoni da utilizzare per attività artigianali (attività metalmeccaniche, carrozzerie). Il taglio più richiesto è in media di 300 mq dotato di spazi esterni. In Lombardia e, in particolare a Milano, si registra un aumento dei prezzi dei capannoni nella zona intorno a Dergano e Maciachini dove è in aumento la domanda di queste tipologie, in affitto e in compravendita, da destinare a show room, palestre o uffici di architettura. In genere si prediligono tagli superiori a 200 mq. Le soluzioni situate in zone più centrali, come la Fiera, in realtà sono laboratori artigianali sempre meno richiesti e trasformati in loft oppure in uffici. In lieve diminuzione le quotazioni delle tipologie in zona Ripamonti e lungo i Navigli dove la maggiore incertezza a livello economico spinge più verso la locazione che non verso l’acquisto di queste tipologie produttive. Soprattutto nella zona dei Navigli gli acquisti dei capannoni in passato erano finalizzati soprattutto a cambiamenti di destinazione d’uso in loft. Ora questa tendenza è in calo. Segnaliamo che sulle direttrici verso la Fiera di Rho (zona del Sempione) è in aumento la richiesta di magazzini e di spazi da destinare al terziario per poter costruire alberghi in vista dell’Expo 2015. Nell’hinterland di Milano si registra un aumento delle quotazioni dei capannoni nelle zone di Bollate, Cusano, Novate e Senago, dove nella prima parte del 2008, si è registrato un aumento delle richieste da parte di artigiani e di piccole medie imprese. Si ricercano tipologie inferiori a 1000 mq ed infatti i tagli più ambiti sono quelli compresi tra 250 e 300 mq di cui c’è poca offerta sul mercato. Infatti si trovano più facilmente soluzioni più ampie, di 600-700 mq. Il mercato degli immobili industriali negli ultimi anni ha visto una notevole produzione di tipologie destinate alla logistica. Questo mercato è infatti in notevole espansione e sono numerosi gli interventi previsti sul territorio, concentrati soprattutto nel Nord e nel Centro, anche se si prevedono sviluppi di nuovi hub logistici anche a Sud (Campania, Puglia, Sicilia). Nel Nord Italia uno dei poli più importanti è quello di Piacenza ed in sviluppo anche l’area del lodigiano e del pavese dove molte aziende si stanno indirizzando soprattutto per ridurre i costi legati al terreno e agli oneri di urbanizzazione. In fermento anche l’hinterland di Milano (Lacchiarella, Siziano, Rho, Pero). La richiesta arriva da imprese di grandi dimensioni italiane ed estere. Si ricercano tagli di almeno 20-25 mila mq, con un’altezza minima di 12 metri, spazi per la ribalta, aree di carico e scarico che siano pari almeno ad una volta e mezza la superficie dei capannoni. Il posizionamento deve essere a ridosso di importanti arterie o autostrade o presso i raccordi ferroviari. La richiesta è per tipologie di nuova costruzione, con impianti a norma (ad esempio impianti finger e muri divisori resistenti al fuoco). La presenza di uffici è minima e si limita al 2-3% della superficie totale. In Piemonte, in particolare a Torino, si registra un aumento delle quotazioni dei capannoni nella zona di Fiat Mirafiori, posizionati in strade ad alto transito e destinati ad attività di vendita di materiale edilizio ed idraulico, di automobili oppure allo svolgimento di attività di magazzinaggio o per la grande distribuzione. Le metrature più richieste sono comprese tra 400 e 1000 mq. Da segnalare che nell’area della ex fabbrica “Carrello” sono state riqualificate delle strutture dismesse per la creazione di nuovi spazi industriali e direzionali. Questo segmento di mercato è particolarmente dinamico nell’hinterland di Torino. A Giaveno la scarsa offerta di capannoni nuovi, a fronte di una maggiore domanda, ha determinato un lieve aumento dei prezzi nel primo semestre del 2008; al contrario sull’usato si registra una diminuzione delle quotazioni a causa della scarsa richiesta. I capannoni sono ricercati prevalentemente da artigiani del luogo (fabbri, vetrai, meccanici, carrozzieri) mentre le aziende e le industrie richiedono tipologie situate nelle aree industriali come quelle di Orbassano, Bruino, Pinerolo e Rivalta, meglio posizionate dal punto di vista dei collegamenti stradali e dove si possono trovare più facilmente capannoni di nuova costruzione. La buona domanda su Pinerolo e Rivalta ha comportato, nei primi sei mesi del 2008, un aumento dei prezzi delle strutture utilizzate sia per attività artigianali che per attività industriali. Anche a Sangano si registra una decrescita delle quotazioni. Infatti gli acquirenti preferiscono acquistare a Bruino, meglio collegata e dove, entro un anno, è in previsione l’ampliamento dell’area industriale su una superficie di 18 mila mq, con la costruzione di nuovi capannoni. Anche a Pinerolo è in previsione l’ampliamento dell’area industriale. Si registra un maggior numero di richieste in affitto rispetto alla compravendita per la quale si ricorre spesso al leasing. Le metrature richieste sono generalmente comprese tra 300 e 600 mq, con un’altezza media di 7,5 metri, spazi esterni e facilità di ingresso per i bilici. Si preferisce l’acquisto di capannoni nuovi. Da segnalare un mercato leggermente positivo a Terni, in Umbria, per i capannoni soprattutto nella zona di Maratta e Sabbione, poco servite fino a qualche anno fa, ma poi riqualificate con centri commerciali e direzionali. I capannoni della zona sono destinati soprattutto ad attività di vendita all’ingrosso (abbigliamento, arredamento per la casa). Ci sono poi capannoni dove si svolgono attività legate all’indotto dell’acciaio. In linea di massima si prediligono le tipologie di nuova costruzione e si opta per le soluzioni in affitto. Ad acquistare sono soprattutto i titolari di attività artigianali ed industriali già insediati sul territorio. In Sicilia, a Catania, si segnala la concentrazione di capannoni nell’area industriale di Misterbianco dove si sono insediati numerosi centri commerciali. Si stanno spostando in zona numerosi autosaloni e punti vendita di arredamenti. In sviluppo la zona Bicocca dove sorge un’area commerciale per la vendita dei prodotti all’ingrosso con circa 70 capannoni con metrature comprese tra 3 mila e 19 mila mq. Sempre in questa zona dovrebbe insediarsi il mercato ittico e ortofrutticolo. In Campania, e in particolare ad Avellino e nei comuni della provincia, lo sblocco del Piano Regolatore ha determinato la disponibilità di numerosi terreni per la costruzione di nuovi capannoni industriali, artigianali e commerciali, in particolare nella zona di Monforte, Prato La Serra e Manocalzati. Le zone di maggiore sviluppo sono quelle adiacenti ai caselli di Avellino Est e di Avellino Ovest. Questo ha determinato un calo delle quotazioni perché la tendenza degli imprenditori è quella di acquistare il terreno e costruire il capannone. La domanda di capannoni industriali è finalizzata soprattutto alla vendita all’ingrosso, all’attività di stoccaggio e alla logistica. Ad acquistare capannoni sono investitori, tra cui società immobiliari, che arrivano da Napoli e Caserta e dai rispettivi hinterland. Negozi - Sul mercato dei negozi si registra un calo dei prezzi dello 0. 3% per le tipologie in “via di passaggio” e dell’1% per le tipologie in “via non di passaggio”. I cali più sensibili si registrano in Lazio (-2. 8% e -2. 1%), mentre in Lombardia il ribasso è ancora contenuto (-0. 4% e -0. 8%). Segnali positivi arrivano dal Veneto (+0. 7% e +2. 2%). In Piemonte si registra una diminuzione delle quotazioni delle tipologie posizionate nelle vie a basso transito (-2. 6%). Sul versante delle locazioni a livello nazionale si registra stabilità sui negozi posizionati in “via di passaggio” e una lieve diminuzione su quelle posizionate in “vie non di passaggio”. Nel Lazio, in particolare a Roma, si registrano ribassi nelle zone centrali modo nelle vie a minor transito e per tagli superiori a 40 mq. Entro questa dimensione il mercato registra una tenuta dei valori. Nei negozi posizionati nelle strade più importanti come via Veneto, via del Corso e le sue traverse, spesso i titolari delle attività commerciali sono anche proprietari delle mura e difficilmente vendono l’immobile. Nel I semestre 2008 è stato positivo il riscontro sul mercato per le attività legate ai servizi (corrieri, agenzie interinali, punti di scommesse). Si avvertono difficoltà per il settore dell’abbigliamento e, per la prima volta, anche nel settore della ristorazione. Da segnalare che non c’è più la propensione ad acquistare negozi su strada da trasformare in uffici, soprattutto nelle strade a basso transito, essendo presente sul mercato molta offerta di uffici. Stabili le quotazioni dei locali commerciali in viale Marconi e nel quartiere Portuense dove i negozi su strade di passaggio hanno conservato il loro valore. Sulle strade a basso passaggio i locali commerciali sono richiesti da società di servizi, aziende pubblicitarie o studi medici. I tagli che si trovano più facilmente sul mercato non superano i 60 mq, mentre quelli compresi tra 30 e 40 mq sono ambiti da acquirenti stranieri che li destinano alla vendita di prodotti alimentari. Sia in questi quartieri che nel Centro della città resiste la domanda per investimento qualora il rendimento minimo garantito sia del 6% annuo lordo. In diminuzione i prezzi dei negozi nei quartieri di Ostia, Infernetto e Casalpalocco dove, nei primi sei mesi del 2008, si è registrata una maggiore propensione dei proprietari a rivedere i prezzi verso il basso. Tra le attività che trovano ancora riscontro sul mercato si segnalano quelle legate alla cura del corpo. In Lombardia, a Milano, negli ultimi mesi si registra una ripresa dell’investimento in negozi. Infatti molte transazioni, soprattutto nelle zone più centrali dove si possono spuntare rendimenti medi intorno al 7% annuo lordo, sono state realizzate con questa finalità. La metratura più richiesta è compresa tra 50 e 75 mq ed il target medio di investimento è compreso tra 250 e 350 mila €. Si scelgono le zone centrali perché è più difficile che gli immobili perdano valore nel tempo. Per i negozi posizionati in “via non di passaggio” non c’è più la tendenza a trasformarli in abitazioni, come succedeva fino a qualche anno fa, complice anche il nuovo andamento del mercato immobiliare. Le richieste di negozi da parte di coloro che intendono svolgere un’attività commerciale in centro si orientano su tipologie posizionate nelle zone di passaggio, con una metratura compresa tra 50 e 75 mq, con almeno due luci di vetrina. In rialzo le quotazioni delle zone commerciali storiche, come corso Vercelli, via Washington, via Marghera dove la richiesta è sempre molto positiva. Nelle “vie non di passaggio” i negozi sono utilizzati come uffici dalle società di servizi, mentre in quelle ad alto scorrimento sono ricercate soprattutto da franchising importanti. Da segnalare un incremento della domanda di negozi da parte di cinesi per l’apertura di centri estetici e sartorie. In diminuzione i negozi di telefonia. Un calo dei prezzi ha interessato l’area della Bovisa sia nelle vie di passaggio che in quelle non di passaggio. Le attività che resistono sono quelle legate alla ristorazione e alla somministrazione. In Piemonte, soprattutto a Torino, si registra un incremento delle quotazioni in Centro (via Cernaia, via Garibaldi, via Roma e via Po) dove numerosi investitori (spesso società) sono interessati all’acquisto dei negozi già locati. Prediligono le attività organizzate in franchising oppure gli istituti di credito e chiedono un rendimento medio annuo lordo dell’8%. Si investono cifre intorno a 300 mila euro. Coloro che decidono di avviare un’attività commerciale cercano tagli medi di 50 mq con una vetrina. Tengono bene le attività legate alla ristorazione. Su corso Orbassano, corso Cosenza, corso Unione Sovietica e via Tripoli il mercato è ancora positivo e tra gli acquirenti anche cinesi che intraprendono attività legate alla ristorazione e all’abbigliamento. Si prediligono le tipologie comprese tra 50 e 100 mq, posizionate in via di alto transito e possibilmente con due vetrine. Chi svolge l’attività commerciale in genere opta per la locazione. Chi cerca le soluzioni posizionate in “via di passaggio” in genere svolge attività legate alla somministrazione oppure di abbigliamento in franchising. Nelle “vie non di passaggio” i negozi sono ricercati per essere riconvertiti in uffici. Nelle zone di Regio Parco e Aurora si registra una buona domanda di negozi in affitto da parte di stranieri che avviano attività di Phone Center o di ristorazione. Resiste la domanda per investimento nelle vie di passaggio. In Umbria a Terni si segnala un incremento delle quotazioni e delle locazioni dei negozi anche se si cercano solo le tipologie fino a 100 mq situate su strade ad alto transito come via Battisti, corso Tacito, viale della Stazione. A ricercarli soprattutto società di Franchising e Istituti di Credito. In Sicilia, nella parte meridionale di Palermo, corso Calatafimi e corso Aprile sono molto richiesti da coloro che decidono di operare in franchising e che cercano metrature comprese tra 60 e 120 mq con due vetrine. Via Pacinotti è molto richiesta da banche e società di assicurazioni che scelgono soluzioni superiori a 250 mq con buona esposizione esterna. Positivo l’acquisto per investimento. A Catania le strade più commerciali sono corso Italia, via Etnea, dove aprono soprattutto attività legate all’abbigliamento, alle calzature e alla telefonia. Si segnala la nascita di numerosi centri commerciali nell’area di Gravina, San Giovanni La Punta, Mascalucia e San Gregorio di Catania. Uffici - Sul mercato degli uffici a livello nazionale si riscontra un aumento delle quotazioni dello 0. 1% per le tipologie usate e dello 0. 4% per quelle di nuova costruzione In Lazio si registra una diminuzione dell’1. 1% per le tipologie usate e dell’1% per le tipologie di nuova costruzione mentre in Lombardia si ha un lieve incremento dello 0. 4% e dello 0. 8%. In Veneto c’è stato un aumento delle quotazioni (+2. 1% e +2%). In lieve calo le locazioni (-0. 9% per le tipologie usate e -0. 3% per le tipologie di nuova costruzione) Nel Lazio si registra un calo dei prezzi, soprattutto nelle zone centrali della capitale dove, al momento, c’è una maggiore offerta sul mercato, sia in affitto che in vendita, rispetto alla domanda. Questo perché ormai i professionisti preferisono spostarsi verso le zone più periferiche (in testa l’Eur e la zona di Roma Sud) perché più facili da raggiungere e perché offrono strutture direzionali. In Centro restano i professionisti alla ricerca di uffici di rappresentanza. I tagli medi sono di 60-80 mq. Nuove strutture direzionali sono in previsione non lontano dall’aeroporto di Fiumicino dove cercano soprattutto aziende che svolgono attività legate al trasposto aereo. Tra gli aspetti fondamentali degli uffici la cablatura. In Lombardia si registra un mercato abbastanza stabile con un lieve incremento delle quotazioni a Milano nelle zone di Dergano, Affori dove si è registrata una maggiore domanda nei primi sei mesi del 2008. Si tratta di strutture direzionali posizionate in zone periferiche comode per entrare ed uscire dalla città ma soprattutto con prezzi mediamente più contenuti rispetto alle zone più centrali. Si registra un aumento di società straniere che decidono di acquistare l’immobile, dopo un certo periodo in cui hanno optato per l’affitto. In aumento la domanda di uffici nelle zone intorno a corso Vercelli, dove sono in crescita le richieste da parte di professionisti, società di servizi e multinazionali. Cercano le tipologie in buone condizioni o già ristrutturate con un buon impatto estetico. Nelle zone centrali l’attuale incertezza economica sta dirottando le richieste verso la locazione degli uffici piuttosto che verso la compravendita. Tra le zone di Milano di futuro sviluppo direzionale citiamo quella posizionata sulla Milano-genova, adiacente a Milanofiori, che sarà favorita anche dal prolungamento della metropolitana fino ad Assago. In Piemonte a Torino si registra un aumento dei prezzi per gli uffici posizionati soprattutto nella zona di San Donato dove si cercano tipologie di prestigio, destinate a professionisti che ricercano tagli medi di 50-80 mq all’interno di palazzi con buone rifiniture e possibilmente dotati di portineria. Il quartiere ha registrato un miglioramento, a livelli di trasporto, in seguito all’arrivo della metropolitana della stazione di Porta Susa. Nella zona di Fiat Mirafiori si registra una minore domanda di uffici rispetto all’offerta, dal momento che sono sorte delle strutture direzionali in particolare nell’area dell’ex “Carrello”. La diminuzione delle richieste è legato alla preferenza da parte delle aziende ad utilizzare negozi invece di uffici perché con metrature più adeguate e posizionate su strada. I tagli più richiesti in zona oscillano da 80 a 200 mq. In Veneto si registra un lieve aumento delle quotazioni soprattutto nei comuni dell’hinterland. In città infatti si predilige l’affitto alla vendita. Si tratta soprattutto di studi professionali che cercano metrature comprese tra 100 e 150 mq. Nella provincia invece la richiesta è in aumento perché si prediligono le soluzioni poste in periferia che spesso sono di nuova costruzione e all’interno di strutture direzionali. L’orientamento è verso soluzioni open space. In città la domanda di uffici è finalizzata alla nascita di studi professionali (studi di progettazione, commercialisti) e si cerca prevalentemente in affitto. Si ricorda, inoltre, che a Verona nello Z. A. I. È stata approvata la variante del Piano Regolatore che provvederà alla trasformazione dei laboratori e dei capannoni dell’area in immobili ad uso direzionale. A Palermo in Sicilia si registra una buona richiesta di uffici nella zona intorno al Tribunale dove cercano soprattutto professionisti (notai, avvocati, commercialisti, architetti) che cercano soluzioni di rappresentanza, in contesti a norma e dotati di portineria. Laboratori - Sul mercato dei laboratori si registra a livello nazionale un calo delle quotazioni dello 0. 9%. Nel Lazio la diminuzione è stata dello 0. 4%, in Piemonte del 4. 3%. In lieve aumento le quotazioni in Lombardia (+0. 1%) e Veneto (+0. 6%). Sul versante delle locazioni si registra un calo dello 0,7%. La richiesta su queste tipologie non è molto elevata (spesso si prediligono i capannoni di piccola dimensione) ed è indirizzata soprattutto allo svolgimento di attività artigianali (pasticcerie, elettrauti, meccanici) oppure per lo svolgimento di attività di assemblaggio, confezionamento e riparazione. Si effettuano anche attività informatiche e in città, come Milano, sono ricercati anche da agenzie pubblicitarie e piccole case di moda. Tra le caratteristiche apprezzate la presenza al piano terra, di un’area di carico e scarico e la luminosità. In Veneto, le richieste di laboratori vede tra i protagonisti cinesi per lo svolgimento di attività di confezionamento di abbigliamento. Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa . .  
   
   
PRESENTAZIONE 7° PREZZARIO OPERE EDILI E IMPIANTISTICHE  
 
Cuneo, 11 febbraio 2009 - Lunedì 23 febbraio, alle ore 14. 30, presso il Salone d’onore della Camera di commercio si svolgerà la presentazione della settima edizione del Prezzario delle opere edili e impiantistiche e delle sue funzionalità informatiche. Ai partecipanti verrà distribuito il volume cartaceo, successivamente disponibile sul sito internet camerale all´indirizzo www. Cn. Camcom. It/prezzario . .  
   
   
SI TERRÀ IN REGIONE IL CONFRONTO PER IRIS CERAMICA. L´ASSESSORE CAMPAGNOLI: "MI AUGURO SI POSSA CONCRETIZZARE DEFINITIVAMENTE UN NUOVO IMPEGNO PER RIDISEGNARE UN FUTURO"  
 
Bologna, 11 febbraio 2009 - Si terrà in Regione l’ulteriore confronto sull’Iris Ceramica. L’assessore alle attività produttive Duccio Campagnoli ha convocato giovedì 12 febbraio un incontro con l’amministratore della Iris, Giuseppe Pifferi, e le segreterie di categoria dei chimici regionale e territoriali. “Dopo l’intesa raggiunta al Tavolo istituzionale del 16 gennaio scorso per la ripresa dell’attività produttiva – ha dichiarato l’assessore Campagnoli – ho incontrato in questi giorni la proprietà dell’Iris e le segreterie delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria. Abbiamo convenuto di tenere in Regione un primo incontro per proseguire l’ulteriore confronto previsto. Certo che si deve attraversare una crisi di mercato sempre più difficile per tutto il settore, ma mi auguro si possa concretizzare il nuovo impegno per ridisegnare le certezze necessarie ad assicurare un futuro ad una realtà produttive così importante per il territorio e per la regione”. .