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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Luglio 2012
UE: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER UNA BIOECONOMIA BASATA SULLA CONOSCENZA (KBBE)  
 
 La Commissione europea ha pubblicato l´invito a presentare proposte per la bioeconomia basata sulla conoscenza (Kbbe). La Kbbe si rivolge a sfide specifiche come la qualità alimentare, le patologie veterinarie e il benessere, la sostenibilità delle biorisorse e della produzione agricola, di acquacoltura e della pesca rispettosa dell´ambiente. La Kbbe avrà un ruolo importante nella crescita dell´Ue, specialmente in un´economia mondiale nella quale la conoscenza è il modo migliore per migliorare la produttività e la competitività migliorando allo stesso tempo la qualità della vita, proteggendo l´ambiente e conservando il nostro modello sociale. Si stima che questo settore valga oltre 1,5 trilioni l´anno. Questo invito a presentare proposte a fase unica è suddiviso in tre attività e 45 argomenti. Si occupa in particolare di: - Produzione sostenibile e gestione delle risorse biologiche della terra, delle foreste e degli ambienti acquatici - Dal consumatore al produttore: Alimenti (compresi i frutti di mare), salute e benessere - Scienze della vita, biotecnologia e biochimica per prodotti non alimentari e processi sostenibili. Per vedere l´annuncio ufficiale dell´invito, consultare: Gu C 202 del 10 luglio 2012 http://eur-lex.Europa.eu/johtml.do?uri=oj:c:2012:202:som:it:html    
   
   
ALIMENTI SICURI GRAZIE AI CONTROLLI UE  
 
Una relazione della Commissione europea pubblicata il 20 luglio  mette in luce come il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell´Ue abbia permesso di evitare o attenuare i rischi per la sicurezza degli alimenti e come i controlli messi in atto garantiscano alimenti sicuri. Il sistema di allarme Ue svolge un ruolo fondamentale, perché mette in moto una reazione rapida non appena viene identificato un rischio per la sicurezza alimentare, garantendo così la sicurezza dal produttore al consumatore. Tutti i partecipanti al sistema1 sono immediatamente informati dei rischi gravi riguardanti alimenti o mangimi e possono così reagire in modo coordinato per proteggere la salute dei cittadini dell´Ue. John Dalli, commissario responsabile per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: "I consumatori europei possono contare sugli standard di sicurezza alimentare più elevati al mondo. Il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi dell´Ue è uno strumento fondamentale, perché consente di identificare i rischi e di eliminarli dal mercato europeo. Il sistema di allarme rapido aumenta la fiducia dei consumatori dell´Ue nel nostro sistema di sicurezza degli alimenti e dei mangimi. Nel 2011, abbiamo dovuto far fronte a crisi gravi, come gli effetti dell´incidente nucleare di Fukushima e le contaminazioni alimentari da diossina e da E.coli. L´ue ha saputo reagire con efficacia e le esperienze fatte ci guideranno per fare ancora meglio in futuro." I dati del 2011 Nel 2011, sono stati notificati 9157 casi di non conformità con la normativa Ue, 617 dei quali comportanti rischi gravi. Di queste notifiche, 5345 hanno riguardato gli sviluppi di casi già segnalati in precedenza e 3812 sono state notifiche di nuovi casi. Questi dati indicano una crescente efficacia del sistema, che interviene in modo più mirato e con azioni di controllo a più vasto raggio. Delle 3812 nuove notifiche, 3139 hanno riguardato prodotti alimentari, 361 mangimi e 312 materiali che vengono a contatto con gli alimenti. Tra i problemi segnalati con maggiore frequenza figurano le aflatossine nei mangimi, nella frutta a guscio e nella frutta secca e la migrazione di sostanze chimiche dagli utensili da cucina provenienti dalla Cina. Importazioni più sicure I controlli di sicurezza alle frontiere esterne dell´Ue sono stati intensificati. Quasi la metà delle notifiche ha riguardato prodotti alimentari e mangimi respinti alle frontiere dell´Unione. Quando viene identificato un prodotto non conforme, il paese terzo interessato è informato e gli viene chiesto di adottare misure correttive che impediscano il ripetersi del problema. Se il problema è grave e persistente, la Commissione invita il paese in questione ad intervenire con urgenza, ad esempio cancellando le imprese dalla lista degli esportatori, bloccando le esportazioni o intensificando i controlli. Rischi ridotti e crisi sotto controllo Negli scorsi anni il sistema di allarme rapido ha permesso di reagire ad alcuni gravi casi di contaminazione alimentare da diossina e da E.coli. Nel 2011 il suo ruolo è stato fondamentale nella gestione di due gravi crisi: Fukushima e E.coli. L´epidemia di E.coli è stata una delle più gravi crisi di origine alimentare della storia dell´Ue, con oltre 50 vittime, soprattutto in Germania. Una task force di specialisti ha lavorato 24 ore su 24 per individuare la fonte della contaminazione e facilitare lo scambio rapido di informazioni che ha permesso alle autorità responsabili della sicurezza alimentare di reagire in modo efficace e attenuare le conseguenze sanitarie ed economiche della crisi. L´incidente di Fukushima: in seguito alla fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nucleare di Daiichi a Fukushima nel marzo 2011, la Commissione ha chiesto agli Stati membri dell´Ue di analizzare i livelli di radioattività nei mangimi e negli alimenti importati dal Giappone. La Commissione, per misura precauzionale, ha chiesto alle autorità giapponesi di effettuare controlli prima dell´esportazione su tutti i mangimi e gli alimenti provenienti dalla zona colpita, combinati a controlli casuali presso il punto di entrata. Queste misure hanno garantito un livello molto elevato di tutela della salute pubblica. Il sistema di allarme rapido si è dimostrato indispensabile per una comunicazione efficace e rapida con gli Stati membri sull´evolversi della situazione, sulle misure da adottare e sui risultati dei controlli. Le misure continuano ad essere applicate nel 2012 e sono regolarmente riesaminate. Gli insegnamenti tratti Dalle crisi del 2011 sono stati tratti utili insegnamenti, illustrati in un documento della Commissione anch´esso presentato oggi2. In particolare, si tratta ora di: migliorare il sistema di allarme rapido introducendo una piattaforma di notifica on line che permetta di intervenire in modo ancora più rapido ed efficace; riesaminare le procedure operative standard di gestione delle crisi in modo da ottenere una sufficiente flessibilità; rivedere le norme sulla tracciabilità per poter risalire con maggiore rapidità ed efficienza ai prodotti pericolosi e ritirarli dal mercato; fornire ai principali partner commerciali una formazione specifica sulle ricerche in materia di infezioni alimentari, sulla gestione delle epidemie e sull´igiene nella produzione primaria, attraverso il programma dell´Ue "Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti" e in cooperazione con l´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ed il Centro europeo per il controllo delle malattie (Cepcm); definire norme specifiche per la produzione di sementi e germogli; migliorare il coordinamento nelle attività di comunicazione in caso di crisi. Prossime tappe La Commissione, d´intesa con gli Stati membri, continuerà a migliorare i sistemi di segnalazione, che consentono alle autorità nazionali di orientare con precisione i prelievi di campioni e le ispezioni in funzione delle risorse esistenti. Anche le azioni dirette a migliorare il sistema di allarme rapido e la cooperazione tra le diverse reti e i diversi sistemi di allerta proseguiranno. L´attenzione sarà posta sui rischi emergenti e sulle azioni da intraprendere secondo le linee indicate nel documento citato. Per ulteriori informazioni sul sistema di allarme rapido: http://ec.Europa.eu/food/food/rapidalert/index_en.htm  
   
   
SPECIE STRANIERE DISTURBANO LA VITA DEI PESCI  
 
Ricercatori in Italia suggeriscono che uno dei principali limiti delle forme spazialmente esplicite di conservazione marina, come le Aree marine protette (Amp), è che non possono proteggere queste zone da minaccie importanti, come le modifiche e i cambiamenti della costa nei regimi idrodinamici e sedimentari o la diffusione di specie esotiche. Le specie estranee, in particolare l´alga verde Caulerpa racemosa, hanno invaso il Mar Mediterraneo e altre Amp e hanno avuto un impatto significativo sulle abitudini alimentari di specie demersali, colpendo di conseguenza le popolazioni di pesci. Lo studio, presentato sulla rivista Plos One, è stato in parte finanziato dal progetto Perseus ("Policy-oriented marine environmental research in the southern European seas"), che ha ricevuto quasi 13 milioni di euro nell´ambito del Tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Coordinati dall´Università del Salento e dal Conisma in Italia, i ricercatori hanno studiato le coste lungo il Mar Ionio settentrionale nel sud-est dell´Italia per valutare la presenza e l´importanza dell´interazione tra le alghe invasive e la specie endemica del sarago maggiore (Diplodus sargus). Hanno scoperto che il sarago mangia la C. Racemosa e a sua volta accumula alcaloide caulerpina in molti dei suoi tessuti. "Il rapporto tra i meccanismi subcellulari dei metaboliti dell´alga e gli effetti indiretti sulla biodiversità marina sono stati raramente studiati," scrivono gli autori nell´articolo. "Alla luce dei risultati ottenuti, questo studio aveva lo scopo di studiare gli effetti di una interazione trofica nuova, misurando le risposte tossicologiche a diversi livelli biochimici e fisiologici negli organismi viventi in ambienti invasi e non invasi. Coniugando chimica organica, ecotossicologia ed ecologia, questo studio cerca di chiarire il potenziale impatto della C. Racemosa sul D. Sargus, fornendo nuove informazioni sui meccanismi cellulari attraverso i quali le invasioni biologiche possono influenzare la biodiversità e, quindi, l´efficacia dei regimi di protezione." Il team ha identificato 11 principali elementi alimentari nello stomaco del sarago e la C. Racemosa è risultata l´elemento più importante in termini di frequenza e di relativo rilievo nel pesce. I ricercatori hanno osservato anche un´interazione negativa tra le specie invadenti e quelle indigene, in particolare in termini di come la disponibilità o la qualità delle sostanze nutritive, del cibo e delle risorse fisiche cambiano. "La Caulerpa racemosa è diventato uno dei principali alimenti nella dieta di questa importante specie di pesce," scrivono. "Qui confermiamo la frequente presenza di alghe invadenti nel contenuto dello stomaco del pesce con il concomitante accumulo nei tessuti del pesce di caulerpina. Il passaggio da una dieta composta da animali e piante a una dieta basata principalmente sull´alga invadente potrebbe influenzare le proprietà organolettiche e la qualità nutriente di questa risorsa ittica importante dal punto di visa economico. Il valore nutrizionale, il gusto e il sapore del filetto del pesce infatti, dipendono sia dalla quantità di grassi e dalla composizione degli acidi grassi che dagli amino acidi del muscolo che sono tutti fortemente influenzati dalla dieta." Per maggiori informazioni, visitare: Università del Salento: http://www.Unisalento.it/web/guest/home_page  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
UNO STUDIO DIMOSTRA CHE ANCHE I MOSCERINI DELLA FRUTTA EVITANO LE BRUTTE ESPERIENZE  
 
Il cervello è senza dubbio un organo incredibilmente complesso e noi lo usiamo per ricordare eventi positivi ed evitare quelli negativi. Per esempio, dividere una coppa di gelato con il nostro migliore amico è un´esperienza piacevole, mentre mordere una fetta di pizza troppo calda è un´esperienza spiacevole. Gli umani non sono gli unici ad avere la capacità di fare ciò. Anche il moscerino della frutta, Drosophila melanogaster può imparare a ricercare gli eventi positivi ed evitare quelli negativi. Un team internazionale di scienziati coordinate dall?Istituto Max Planck di Neurobiologia in Germania hanno scoperto che i neuroni contenenti dopamina legati ai corpora pedunculata del cervello del moscerino contribuiscono alla capacità dell?insetto di formare ricordi negativi e positivi. Hanno localizzato e identificato quattro tipi di cellule nervose che usano la dopamina per comunicare con altri neuroni, tre di essi assumono varie funzioni nella mediazione di stimoli negativi e il quarto permette al moscerino di fissare ricordi positivi. I risultati sono stati presentati sulla rivista Nature. I corpora pedunculata, che sono una struttura cerebrale importante del cervello del moscerino della frutta, ricevono i segnali di dopamina che sono rilasciati dai neuroni. "È veramente sorprendente che simili cellule nervose che rilasciano dopamina possano avere ruoli tanto diversi," dice il co-autore Hiromu Tanimoto dell´Istituto Max Planck di Neurobiologia. I ricercatori provenienti da Cina, Francia, Germania e Stati Uniti hanno studiato come singoli neuroni funzionano nel moscerino della frutta. Agli insetti è stato presentato un odore legato a uno stimolo negativo, uno stimolo elettrico. Il team ha osservato che i moscerini imparavano a evitare quell´odore in futuro. In un altro test, hanno sostituito lo stimolo elettrico con l´attivazione artificiale di set definiti di neuroni durante la presentazione dell´odore. Secondo i ricercatori, l´attivazione transitoria dei soli neuroni era sufficiente a segnalare uno stimolo negativo, che costringeva il moscerino a formare un ricordo olfattivo negativo. È stato questo il risultato a prescindere dalla presenza di uno stimolo negativo o meno. Il team ha inoltre scoperto che la differenza principale tra i tre tipi di neurone è la stabilità dei ricordi indotti. Un tipo di cellula è associata a un ricordo durevole, mentre gli altri sono responsabili di ricordi di breve durata. "Punire certi eventi induce memorie spiacevoli con diverse stabilità associando cellule di dopamina distinte nel cervello del moscerino," dice il dott. Tanimoto. Hanno inoltre usato lo stesso metodo per dimostrare che altre cellule di dopamina segnalano il premio per fissare memorie olfattive positive. L´attivazione artificiale di queste cellule ha avuto come risultato che i moscerini ricordavano l´odore e lavoravano per trovare la fonte del premio. Lo facevano anche se non c´era il premio in zucchero. Il lavoro dei ricercatori dimostra che questo processo è influenzato da specifici neuroni di dopamina. Secondo i ricercatori, la sostanza messaggera dopamina è importante per i moscerini della frutta e per altri insetti. I risultati prodotti in questi studi ci aiutano a capire che la diversità funzionale della dopamina è un meccanismo altamente conservato nel cervello. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto Max Planck di neurobiologia: http://www.Neuro.mpg.de/2169/en  Nature: http://www.Nature.com/nature/index.html    
   
   
AGROALIMENTARE, SALVADORI: “REGIONE A FIANCO AGRICOLTORI CHE DIFENDONO MADE IN TUSCANY”  
 
Firenze – “La Regione è stata, è e sarà al fianco degli agricoltori che difendono la qualità e il “made in Tuscany” dalle imitazioni.” Queste le parole dell’assessore all’agricoltura, Gianni Salvadori, all’annunciata manifestazione promossa da Coldiretti per martedì 24 luglio presso il Consiglio Regionale della Toscana. L’iniziativa si svolgerà tra l’altro in concomitanza con il Consiglio regionale e la presentazione di una mozione “bipartisan” per la tutela e la valorizzazione dell’olio toscano. “Questa mobilitazione degli agricoltori che verranno da tutte le parti della Toscana – sottolinea Salvadori – è per noi un ulteriore stimolo a continuare l’impegno in difesa della qualità e della riconoscibilità dei prodotti agroalimentari toscani. Un impegno che portiamo avanti da anni, tant’è vero che siamo la Regione con il maggior numero di prodotti “tradizionali” (ben 465) in Italia, abbiamo 24 fra Dop e Igp e altre 11 sono in attesa di riconoscimento. Un impegno sul quale siamo ben determinati a continuare, come dimostrano tra l’altro i finanziamenti che, anche di recente la Regione ha riconfermato a favore della filiera corta e dei progetti integrati di filiera. Progetti che non solo – aggiunge Salvadori – intendono salvaguardare il “made in Tuscany” ma mirano anche a creare le giuste condizioni di mercato affinchè un’equa remunerazione del prodotto sia la migliore garanzia di reddito per il produttore e di autenticità per il consumatore.” “Ulteriore apprezzamento – ha espresso infine Salvadori – perchè il mondo agricolo toscano manifesta positivamente a supporto delle istituzioni in una battaglia che è a vantaggio di tutta la Toscana.”  
   
   
DAL NORD EST 600 TORELLI IN “CROCIERA” DA CAPODISTRIA ALLA LIBIA  
 
Capodistria - Erano molti anni, in pratica dalla crisi della Bse del ’96, che non si vedeva una “nave fattoria” con 600 bovini da carne italiani prendere la rotta per i Paesi del Nord Africa. Il carico è partito il 21 luglio dal porto sloveno di Capodistria (quelli italiani non sono attrezzati per questo genere di operazioni), nell’ambito di un’azione commerciale di ampio respiro realizzata dal Consorzio l’Italia Zootecnica ed Unicarve, l’associazione dei produttori di carne bovina del Nord Est. Non è stato facile attivare un simile trasporto, anche per la complessità della macchina burocratica italiana. “In questa occasione si è arrivati al paradosso – ha commentato il presidente di Unicarve Fabiano Barbisan – che per ottenere i permessi all’esportazione abbiamo dovuto quasi litigare con i funzionari del Ministero della salute italiano per la loro lentezza e poca disponibilità a collaborare, quasi infastiditi dalle richieste degli imprenditori di accelerare i tempi burocratici. Ma il vero nodo della questione è che noi dobbiamo realizzare utili per i nostri soci in un mercato europeo difficilissimo, con prezzi dei ristalli e dell’alimentazione alle stelle ed è paradossale che questo avvenga con un trasporto di bovini in Paesi terzi, mentre l’Italia importa ormai quasi il 60 per cento della carne bovina che consuma e a fronte dell’impegno dei nostri allevatori per assicurare un prodotto di qualità certificata totalmente tracciato. Possibile – s’interroga Barbisan – che con macellatori e distributori non si riesca a sottoscrivere degli accordi di filiera per valorizzare le nostre produzioni per dare un futuro all’allevamento del bovino da carne italiano e di riflesso anche ai macelli.” “Vogliamo cambiare questa situazione – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato – per mantenere una produzione nazionale significativa e rendere facilmente riconoscibile ai consumatori la carne prodotta nella nostra Regione sulla base di precisi disciplinari di qualità in tutte le fasi della filiera. Come Regione abbiamo dato vita a Qv “Qualità Verificata”, marchio collettivo di un sistema di qualità istituzionale pubblico rispondente alle normative europee, che contraddistingue i prodotti a qualità superiore rispetto alle norme commerciali correnti, rispondenti ad un disciplinare riconosciuto dalla Giunta Regionale per ogni tipologia di prodotto e che assicura la tracciabilità completa dei prodotti stessi. Per quanto riguarda la carne bovina, a Qv hanno già aderito oltre 200 allevatori. Lo lanceremo a partire dal prossimo ottobre, quando i prodotti marchiati Qv saranno ufficialmente presentati al pubblico e alle strutture e consorzi turistici, mentre si cercheranno percorsi preferenziali o comunque ottimali con la Grande Distribuzione Organizzata. I prodotti Qv saranno accompagnati e contraddistinti anche dal marchio turistico del Veneto: la stella a sette punte colorate, affiancata dal leone alato di San Marco con la scritta ‘Veneto. Tra la terra e il cielo’”. “Noi ci crediamo – ha concluso dal canto suo Barbisan – e stiamo preparando uno specifico progetto di valorizzazione che proporremo in autunno alla Regione”.  
   
   
AOSTA: SAGRA DEL MIELE E DEI SUOI DERIVATI  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali organizza la diciottesima edizione del Concorso dei mieli della Valle d’Aosta, la cui premiazione avrà luogo domenica 28 ottobre prossimo nell’ambito della Sagra del miele e dei suoi derivati di Châtillon. Al concorso è ammesso esclusivamente miele prodotto in territorio regionale da apicoltori residenti in Valle d’Aosta, con la possibilità di concorrere in due sezioni, produzione amatoriale e produzione commercializzata. Ogni apicoltore può presentare un solo campione di prodotto (consistente in due vasetti da 500 grammi) per ciascuna delle sette categorie ammesse, cinque di mieli uniflorali (tarassaco, castagno, tiglio, rododendro e melata) e due di mieli multiflorali (millefiori di montagna e millefiori di alta montagna). Gli apicoltori che intendono partecipare al concorso dovranno consegnare i propri campioni entro le ore 14 di giovedì 23 agosto prossimo al laboratorio di analisi dell’Assessorato, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-christophe (orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14). Per ulteriori informazioni è possibile chiamare i numeri 0165.275298 – 0165.275297 – 366.5622363 – 348.5503762. Il regolamento e i moduli di iscrizione sono reperibili presso gli uffici preposti oppure consultabili alla pagina internet dedicata al concorso, all’indirizzo http://www.Regione.vda.it/agricoltura/turisti/manifestazioni/xviii_concorso_mieli_i.asp    
   
   
EMISSIONI IN ATMOSFERA DEGLI ALLEVAMENTI  
 
Bologna – “Ho letto con sorpresa che le associazioni degli agricoltori accusano la Regione di aver ritardato l’emanazione delle norme sulla qualità dell’aria che interessano gli allevamenti di bestiame”. L’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda risponde alle critiche delle associazioni di categoria sulle norme per l’autorizzazione alle emissioni degli allevamenti. “La sorpresa nasce dal fatto che, unica Regione in Italia, le norme per l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera degli allevamenti – peraltro molto semplificate - erano pronte già dal novembre 2011, e cioè otto mesi prima della scadenza (il 31 luglio 2012) per la presentazione della domanda. “Se si è arrivati ad approvare una nuova delibera che modifica quell’atto del 2011 con una modulistica ad hoc – continua Freda - è perché le associazioni di categoria (solo dopo molti mesi) hanno avanzato richieste di integrazione, che la Regione ha accolto dopo i necessari e doverosi approfondimenti. Segnalo che, comunque, le domande potevano essere presentate con la procedura ordinaria fin dal 2010 e con quella semplificata dal 2011. “Sfiora il ridicolo, invece, - conclude l’assessore - l’affermazione secondo cui gli allevatori rischierebbero l’arresto. Ma immagino si tratti di un’esagerazione per dare enfasi ad una protesta che, visto il lavoro che abbiamo fatto insieme, non ha ragione d’essere”.  
   
   
FVG, AGRICOLTURA: BANDI STRUTTURALI PER 4 MLN EURO PROROGATI AL 14/9  
 
Udine - Sono stati prorogati al 14 settembre i termini per due bandi del Psr, Programma di Sviluppo Rurale. Si tratta della misura 216, che prevede il finanziamento di opere si sistemazione e ristrutturazione di muretti a secco delimitanti fondi agricoli o a sostegno di terrazzamenti e della 121 per l´ammodernamento delle aziende agricole con l´adeguamento delle strutture per la gestione dei reflui presenti in zone vulnerabili da nitrati. Gli interventi finanziabili per quanto riguarda la misura 216 comprendono la manutenzione straordinaria, la parziale demolizione o ricostruzione di muretti a secco già esistenti delimitanti fondi agricoli o di muri di sostegno ai terrazzamenti già esistenti, senza alterarne la tipologia costruttiva originaria e utilizzando materiale analogo a quelli originariamente impiegati. Il bando potrà risultare particolarmente utile per i proprietari e agricoltori del Carso, poiché l´intervento prevede, tra i requisiti di ammissibilità e i criteri di priorità gli interventi nella cosiddetta "ona omogenea del Carso. Le risorse a disposizione per il bando sono pari a 1 milione di euro, di cui 440 mila costituiscono la quota di finanziamento europea mentre i restanti costituiscono la quota di Cofinanziamento nazionale. L´altra misura interessata è la 121, riguardante l´ammodernamento delle aziende agricole mediante la realizzazione o l´adeguamento di strutture presenti in aziende comprese nella zona vulnerabile da nitrati e quindi comprendente vasche, pompe e strutture per la gestione dei liquami e dei reflui zootecnici. Le risorse a disposizione sono poco più di 2,8 milioni di euro a totale carico del bilancio della Regione Friuli Venezia Giulia.  
   
   
LOMBARDIA: AGRICOLTURA BLU CRESCE IN REGIONE  
 
Gazzo di Bigarello/mn - "E´ un numero già significativo quello dei produttori che hanno aderito alle tecniche dell´´agricoltura blu´. Le aziende, in due anni, sono salite a quota 424 e occupano 23.000 ettari, che corrispondono a un quarantesimo della superficie totale coltivata in Lombardia". Sono questi i dati che Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, ha illustrato, a margine della Ix edizione di ´Agricoltura sostenibile in campo´, che si è svolta sui terreni dell´Azienda Carpaneta di Ersaf, a Gazzo di Bigarello, in provincia di Mantova. Tutti I Risparmi Dell´agricoltura Blu - Anche nota come ´agricoltura conservativa´ e già molto diffusa negli Stati Uniti, l´´agricoltura blu´ consiste in una lavorazione minima del terreno che, pur mantenendo integra la produzione, garantisce maggiori risparmi su tutto il ciclo della coltivazione. Lavorando meno in profondità il terreno ed evitando pesanti arature, si risparmia sull´utilizzo dei mezzi e, a cascata, sui combustibili per alimentarli. Altro risparmio lo si ottiene sul fronte dell´utilizzo dei concimi e dell´acqua. Movimentando meno terra, si riduce anche l´emissione in atmosfera dell´anidride carbonica, principale inquinante che causa le variazione climatiche. Un Bando Di Sei Milioni Di Euro - "Regione Lombardia - ha spiegato De Capitani - sostiene e incentiva l´adozione di tecniche agricole sostenibili attraverso la misura 124 del Piano di sviluppo rurale e, in particolare, attraverso l´azione M, che è dedicata all´agricoltura conservativa. Con una disponibilità di 6 milioni di euro, il bando 2012, appena concluso, ha riscosso un ottimo successo: alle 184 aziende agricole che hanno avviato l´impegno quinquennale dell´azione M nel 2011, si sono aggiunte 250, che hanno richiesto di avviare gli impegni nel 2012". Regione Lombardia Capofila Nazionale - "La nostra regione - ha aggiunto l´assessore - è sicuramente capofila a livello nazionale di questo modo di fare agricoltura, che non è più sperimentale. L´azienda Carpaneta, da almeno tre anni, rappresenta il riferimento a livello nazionale. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: oltre 20.000 ettari coltivati, forte adesione delle imprese e impegno economico della Regione. E´ inoltre in fase di elaborazione una proposta di progetto per accedere ai contributi europei ´Life+´ sul tema dell´agricoltura sostenibile nelle zone di collina e delle aree protette, dove maggiore è il bisogno di tutelare l´ambiente. I nostri obiettivi sono chiari: ridurre i costi di produzione in agricoltura, salvaguardando gli standard ambientali previsti dall´Unione europea, incrementare la biodiversità, contribuire alla riduzione delle emissioni climalteranti". Per I Danni Del Sisma Siamo In Pressing Sul Governo - Nel corso della visita ai campi sperimentali De Capitani è tornato sui danni che il sisma ha provocato. "Forse si è data meno attenzione ai danni notevolissimi che ha subito l´agricoltura mantovana: né più, né meno di quella dell´agricoltura delle province confinanti, nella regione Emilia". "Questo - ha aggiunto De Capitani - lo abbiamo fatto presente in tutte le occasioni. Stiamo facendo un forte pressing sul Governo, affinché siano presi equi provvedimenti. Voglio però sottolineare anche la grande capacità di reazione che stanno dimostrando le aziende. Noi Lombardi abbiamo la caratteristica di non piangerci addosso, ma di rimboccarci le maniche. Come istituzioni dobbiamo essere bravi ad accompagnare gli imprenditori e a gestire la ricostruzione".  
   
   
NASCE IL COMITATO PROMOTORE PER LE COLLINE DEL PROSECCO PATRIMONIO DELL’UMANITÀ. ZAIA: “È LA CANDIDATURA DI UN SIMBOLO DELL’ECCELLENZA DI QUESTA REGIONE”  
 
Venezia - “È la candidatura di un territorio che racchiude la storia, la cultura e l’identità di un’intera regione come il Veneto. Le colline del prosecco sono la culla del lavoro dell’uomo che negli anni ha saputo non solo rispettare l’ambiente, ma anche valorizzarlo con il proprio lavoro dando vita ad un prodotto d’eccellenza come il Prosecco.” Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la costituzione del comitato promotore per la candidatura a Patrimonio Unesco del paesaggio vitivinicolo di Conegliano Valdobbiadene. Il comitato che si insedierà ufficialmente domani sarà formato da: Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e l´Ipa Terre Alte della Marca Trevigiana, in collaborazione con la Provincia di Treviso. “Si tratta – spiega il Presidente – di una candidatura che rappresenta una grande opportunità per questi territori, che potranno mettere in vetrina la qualità e l’eccellenza di cui sono simbolo. La vittoria di questa sfida avrebbe effetti sicuramente positivi sul tessuto economico non solo della Marca, ma di tutto il Veneto.” “Il mio grazie e gli auguri di buon lavoro – conclude Zaia – vanno a tutte quelle persone che hanno deciso di mettere in piedi questo comitato e sono sicuro che sapranno sostenere questa candidatura con passione e professionalità.”  
   
   
PAESAGGIO OLIVICOLO: UN PASSO AVANTI PER LA CANDIDATURA ALL’UNESCO, LE CITTA´ DELL´OLIO RIUNITE A MONTALCINO PER CONDIVIDERE LE STRATEGIE DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DI PRODOTTO E TERRITORIO  
 
L’allarme: non dobbiamo perdere altri terreni agricoli, va protetta la triade decantata da Braudel "vigneti, oliveti e seminativi" “Sono scomparsi 10 milioni di ettari solo negli ultimi 100 anni. In Italia i terreni agricoli sono sempre più a rischio di estinzione: si è passati dai 23 ai 13 milioni di ettari, un dato allarmante se si considera che l’Italia ha una superficie complessiva di 30 milioni di ettari. Nel considerare le aree del Catalogo Nazionale del Paesaggio Rurale Storico, i fenomeni di abbandono avvengono per il 81% dei casi nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Dal 1920 ad oggi sono stati abbandonati mediamente 100mila ettari di terreno agricolo all’anno e tale abbandono ha interessato di più le zone collinari e di montagna rispetto alla pianura”. Questi sono solo alcuni dei dati presentati da Mauro Agnoletti - professore in Scienze e Tecnologie dei Sistemi Forestali all´Università di Firenze e Coordinatore Gruppo di lavoro sul paesaggio del Ministero delle Politiche Agricole da sempre impegnato nelle politiche per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico ed ambientale – durante il convegno “Il paesaggio olivicolo come elemento di promozione e valorizzazione dei territori e dei prodotti”, organizzato dall´Associazione Nazionale Città dell´Olio a Montalcino come anteprima dell´assemblea di bilancio consuntivo che si è tenuta sabato 14 luglio. “I dati che ci ha fornito Agnoletti sottolineano quanto sia davvero importante impegnarsi in azioni di tutela e salvaguardia – ha commentato il Presidente dell´Associazione Nazionale Città dell´Olio Enrico Lupi – e alla luce di quanto emerso sono convinto che la strada che abbiamo intrapreso e che intendiamo portare avanti per la valorizzazione e la promozione di questo aspetto dell´olivicoltura sia giusta. Dobbiamo fornire ai nostri territori, ai cittadini ed agli olivicoltori tutti gli strumenti che permettano la conservazione ed il miglioramento del paesaggio olivicolo affinché diventi reddito, come strumento di marketing per le aziende e come strumento turistico per le nostre Città dell’Olio”. Dopo i saluti del Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, dell’Assessore Provinciale all’Agricoltura Anna Maria Betti e del Presidente del Consorzio Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci e l´intervento di Agnoletti, ha preso la parola Angelo Lumelli - Amministratore A4 Srl (Acquiterme Al) ed esperto di pianificazione economica-finanziaria e territoriale connessa all´applicazione delle politiche comunitarie per lo sviluppo rurale. Tra le istituzioni presenti, l´Assessore all´Agricoltura della Regione Toscana Gianni Salvadori che ha affermato: “Tutti noi siamo nel paesaggio, non ne siamo padroni ma partecipi. Ragionare su questo vuol dire costruire un incontro virtuoso tra il mondo dell’urbanistica e quello dell’agricoltura, settore che torna ad essere centrale per lo sviluppo, e dobbiamo raccogliere la sfida di coniugare la libertà imprenditoriale e la difesa del paesaggio con una sua ridefinizione responsabile”. L’onorevole Susanna Cenni, componente della Commissione Agricoltura Camera dei Deputati e politicamente impegnata sulle tematiche legate all´ambiente, al territorio per un´agricoltura di tipo sociale, nelle conclusioni dei lavori, di fronte ai presenti si è formalmente impegnata a sostenere in Parlamento il processo di candidatura all’Unesco del Paesaggio Olivicolo a patrimonio immateriale dell´umanità. “Per questa terra l’olio non è un prodotto qualsiasi - ha affermato - abbiamo una nostra peculiarità legata alla tipologia del paesaggio. Il paesaggio è un bene comune che ha un valore inestimabile, una ricaduta collettiva, ma ha anche costi importanti. Ha un valore economico preciso perché c’è, anche se poco presa in considerazione, una ricaduta economica che deriva del marketing del nostro paesaggio. Negli studi sull’ impatto ambientale e le ricadute paesaggistiche dell’olivicoltura, il bilancio è spesso positivo a favore del paesaggio. L’olivicoltura è una delle colture con minore impatto sull’inquinamento dell’ambiente. Ma non tutto quello che l’uomo modifica ha un impatto benefico sul paesaggio. Con la meccanizzazione e la monocultura quello che è avvenuto nella valle del Po non ha avuto solo un impatto sull’estetica del paesaggio ma anche sul territorio e la sua fertilità. Da un lato dobbiamo chiedere alla collettività che usufruisce del paesaggio di farsi carico dei costi del suo mantenimento e nello stesso tempo fare i conti con un mercato difficile che ci fa registrare una caduta del prezzo dell’olio alla produzione pari al 20%. Si deve cominciare a ragionare sulla promozione e la ristrutturazione degli olivi e degli impianti sul modello vitivinicolo. Vigilare sulle truffe, le contraffazioni, la tendenza a mixare oli che vengono da fuori Italia, azioni che provocano una ricaduta negativa sugli sforzi straordinari che fa la nostra industria di qualità. In Senato e alla Camera sta andando avanti la proposta di legge per dare maggiori garanzie sulla tracciabilità dell’olio, c’è un’ipotesi di classificazione degli oliveti, ma scontiamo il fatto che abbiamo cambiato 4 ministri in 4 anni. Il Paese deve credere di più nell’agricoltura, che non può essere considerato come un dicastero di passaggio. Dobbiamo metterci insieme per fare di più sul piano dell’acquisizione e della difesa dei marchi italiani, tornare a fare cultura del cibo e insegnare che ha più senso spendere per fare la spesa alimentare che comprare l’ultimo modello di Ipad. Mi impegno - ha concluso l’onorevole Cenni - a presentare una risoluzione in commissione agricoltura sulla proposta di candidatura del paesaggio olivicolo mediterraneo come patrimonio dell’Unesco da parte dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio che ringrazio per l’importante lavoro che svolge sul territorio con i suoi oltre 300 soci”. Paesaggio olivicolo da tutelare dunque, non solo per le peculiarità geografiche che colorano d´argento i panorami mediterranei, ma anche per il repertorio di cultura, storia e tradizione millenaria che accomuna i paesi affacciati sul Mare Nostrum: tutti fattori che hanno spinto l´Associazione Nazionale Città dell´Olio - a lanciarne insieme alle altre municipalità dell´olio del Mediterraneo aderenti a Re.c.o.med. La candidatura all´Unesco proprio per contrastare i fenomeni dell’abbandono dei terreni agricoli che come ha confermato Mauro Agnoletti, coordinatore scientifico Mipaaf, è preoccupante. “Se si confronta con i dati di quello ben più dibattuto dell’urbanizzazione ci si accorge che si abbandona più di quanto si costruisca, se è vero che mediamente la superficie interessata da un processo di urbanizzazione non supera i 16mila ettari all’anno. L’abbandono dei terreni agricoli può comportare un rischio ambientale e avere risvolti anche drammatici. Nel disastro alluvionale delle Cinque Terre, ad esempio, il 58% delle frane sono avvenute su terrazzamenti abbandonati e coperti dal bosco mentre il 27% su terrazzamenti semplicemente abbandonati. Inoltre, va considerato che molto spesso si spende molto di più nel ripristinare i danni di un alluvione di quanto si spenderebbe all’anno per il mantenimento dei terrazzamenti. Fernand Braudel affermava che l’identità culturale del Mediterraneo è data dalla triade di vigneti, oliveti e seminativi. Questo equilibrio su cui si basa la nostra cultura abbiamo il dovere di preservarlo». L’associazione Nazionale Città dell’Olio dedicherà al Paesaggio Olivicolo l´edizione 2012 di Girolio d´Italia, il viaggio attraverso le regioni olivetate italiane per conoscere, promuovere e diffondere la coltura olivicola dei territori vocati secondo la stagione di raccolta e frangitura che da ottobre fino a dicembre percorre la penisola in lungo e in largo  
   
   
ALIMENTA ITALIA, LA PRIMA WORK ACADEMY NEL SETTORE DELL´ARTE CULINARIA ITALIANA I SEGRETI DELLA CUCINA ITALIANA E DELL´IMPRENDITORIA NEL SETTORE GASTRONOMICO  
 
Corsi con maestri stellati per diventare professionista in qualsiasi parte del mondo Dappertutto si trovano scuole di cucina italiana. Però chi vuole non solo imparare a cucinare piatti tipici, ma anche diventare un professionista della gastronomia italiana, come imprenditore o manager, come può apprendere i segreti del mestiere? Per dare una risposta a questa domanda è nata Alimenta Italia, la prima Work Academy per fare azienda e diventare professionisti della ristorazione italiana, aperta a studenti di ogni paese. Da settembre 2012, partono i corsi rivolti sia ai professionisti del settore, sia a chi è alle prime armi e vuole trovare un nuovo lavoro o creare un nuovo business attraverso l´eccellenza della cultura culinaria italiana. Situata in uno dei distretti più importanti dell’agroalimentare del Bel Paese, a circa 30 km da Milano, Alimenta Italia nasce col supporto del Parco Tecnologico Padano di Lodi, dove ha la sua sede, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Consorzio Italbiotec, del Comune di Milano e di prestigiosi marchi del settore, tra i quali Castalimenti. Un´iniziativa che si presenta con un duplice scopo. Il primo è quello di favorire la formazione di nuove imprese e moltiplicare le opportunità di lavoro e di fare business in un settore, oggi più che mai strategico, anche in prospettiva di Expo 2015. L´altro è quello di svolgere il ruolo di importante vetrina del Made in Italy e soprattutto della cultura culinaria italiana e delle imprese di eccellenza ad essa correlate. La Work Academy si avvale della collaborazione di un corpo docente tra i più qualificati - chef stellati, campioni italiani, innovatori di prodotti e processi e grandi professionisti del mestiere: Roberto Carcangiu, Giunetto Cardelli, Diego Crosara, Piergiorgio Giorilli, Gianluca Guagneli, Pierpaolo Magni, Igignio Massari, Raimondo Mendolia, Francesco Palmieri, Achille Zoia, e tanti altri formano una squadra d’eccezione. Quattro le discipline di specializzazione: pasta-gastronomia, pane-pizza, gelato, dolci. Il percorso di formazione snello, innovativo e operativo, con numero limitato di partecipanti, prevede corsi intensivi da 5 a 10 giorni, a cui segue un training a distanza costituito da e-learning e attività di coaching per seguire lo studente passo passo nella sua carriera. Disponibili lezioni in italiano, inglese o altre lingue di interesse a gruppi omogenei. Adibiti alla formazione teorica e pratica, i 1.000 m2 di laboratori specialistici di Alimenta Italia sono dotati di macchinari e attrezzature tecniche e didattiche all’avanguardia. Sotto la guida dei grandi maestri, i partecipanti imparano a conoscere prodotti e materie prime, sperimentano tecniche di preparazione di piatti e possibili errori nell´esecuzione di essi, hanno contatto diretto con le attrezzature e le metodologie più nuove per preparare le pietanze più importanti e conosciute della cultura alimentare italiana di altissima qualità, secondo standard e ricette originali. Sono inoltre approfonditi l’organizzazione della cucina e la razionalizzazione dei processi di produzione, le fonti di approvvigionamento delle materie prime, le loro caratteristiche sensoriali ed organolettiche, le proprietà nutrizionali e il rapporto con la salute, i costi di approvvigionamento e di produzione dei piatti. Vengono forniti tutti gli elementi di carattere economico per avviare, migliorare e accelerare un business indipendente, oltre ai contatti con fornitori e agevolazioni. Per chi vuole arricchire la propria professionalità, ampliare l’offerta e il menù del proprio business, mettersi in proprio, dare una nuova identità alla propria attività, l’eccellenza della cucina italiana e dell’Italian Style può funzionare come una marcia in più e un’occasione di innovare il portafoglio di prodotti e servizi offerti. Ma anche per chi è stanco del proprio lavoro o lo ha perso e vuole rimettersi in gioco aprendo una gelateria, una pizzeria, una pasticceria o un ristorante, Alimenta Italia offre la possibilità e il know how per creare nuove imprese nel settore. Www.alimentaitalia.org  
   
   
ALMA, SONO 17 I NEO-MANAGER DELLA RISTORAZIONE  
 
Si è conclusa la prima edizione del Corso Manager della Ristorazione, unico in Italia e che completa l’offerta della Scuola per quanto riguarda l’ambito organizzativo e gestionale. Sono 17 i professionisti che hanno affrontato con successo il percorso didattico: per loro ora si spalancano le porte del mercato del lavoro. A settembre partirà la seconda edizione, con 25 iscritti. «In nove mesi abbiamo visto i professionisti iscritti al Corso crescere, acquisendo competenze manageriali specifiche dell’area organizzativa e gestionale che aprono loro prospettive interessanti nel mercato del lavoro: è questo per Alma è un innegabile motivo di orgoglio»: così il Responsabile Emanuele Gnemmi ha commentato la chiusura della prima edizione del Corso Manager della Ristorazione promosso dalla Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Sono i 17 i professionisti che, dopo il superamento degli esami finali, possono fregiarsi del titolo di Manager della Ristorazione. I neo-Manager hanno affrontato un percorso didattico, partito lo scorso settembre, fatto di lezioni frontali, di formazione a distanza, di uscite didattiche e di un periodo di stage. Per Alma, il Corso rappresenta un ulteriore step verso la Casa dell’Ospitalità: come ha voluto sottolineare il Direttore Didattico Luciano Tona, la Scuola si sta sempre più caratterizzando come vivace centro di ricerca e confronto e come luogo privilegiato di incontro tra tutti gli addetti ai lavori del settore della ristorazione. Intervenendo alla cerimonia conclusiva del Corso Manager della Ristorazione, l’Amministratore Delegato di Alma Riccardo Carelli ha anticipato che la seconda edizione, in partenza il prossimo 24 settembre, vedrà la partecipazione di 25 professionisti, destinati a diventare i futuri manager delle imprese del settore alberghiero e della ristorazione: un successo per un Corso che al momento non ha eguali in Italia e che si rivolge a un target particolare come quello dei professionisti della ristorazione e ai diplomati in Cucina Italiana, Pasticceria e Sommellerie, con almeno due anni di esperienza, intenzionati ad aggiungere valore alle proprie abilità professionali. «Nella sua diversità e unicità rispetto al resto dell’offerta didattica di Alma - ha sottolineato il dr. Carelli - il Corso Manager della Ristorazione mutua quello che è il metodo della nostra Scuola: le competenze si acquisiscono innanzitutto lavorando sul campo. Poi segue la teoria. Ai partecipati abbiamo voluto dare soprattutto strumenti operativi: si è lavorato su simulazioni di casi aziendali, si sono prese in esame best practice, si è privilegiato un approccio del tipo cooperative learning». La cerimonia di chiusura del Corso Manager della Ristorazione è stata anche l’occasione per fare un annuncio importante: è stato siglato un protocollo di intesa tra Alma e Uni.ma.r.c., Unione Indipendente Manager Ristorazione Collettiva. Mission di Uni.ma.r.c. È promuovere lo sviluppo del settore e di essere punto di riferimento per tutti i suoi addetti. In virtù di questo accordo, Alma diventa la sede operativa di Uni.ma.r.c. Di ciò beneficerà anche il Corso Manager della Ristorazione, in quanto i manager e le aziende aderenti all’associazione saranno coinvolti nella didattica. Neo-presidente di Uni.ma.r.c. È Giuseppe Grassi, Responsabile dei Servizi di Ristorazione di Eni  
   
   
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL BRODETTO E DELLE ZUPPE DI PESCE FANO. IL BRODETTO? A FANO SI MANGIA ANCHE A MERENDA  
 
Il piatto tipico dei pescatori della città marchigiana rivisitato e adattato, per il Festival 2012, ai gusti dei più piccoli Nato come piatto alla portata dei pescatori che rimanevano per giorni in mare e diventato una specialità dei migliori chef d’Italia, il “brodetto alla fanese” diventerà la merenda dei piccoli visitatori del Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce. La manifestazione, organizzata da Confesercenti Pesaro e Urbino, in programma dal 7 al 9 settembre a Fano (Pesaro e Urbino, Marche), zona Lido, presenterà una novità culinaria per bambini in occasione della sua X edizione. A preparare la ricetta sarà Corrado Piccinetti, direttore del Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di dell’Università di Bologna in Fano. “Far apprezzare il pesce ai più piccoli è sempre stato un problema –spiega Piccinetti-. Con la ‘Merenda di Brodetto’ cercheremo di proporre un piatto nutriente e in grado di accontentare i palati ‘speciali’ dei bambini”. Niente hamburger artificiosi, né polpette dove il gusto si disperde e soprattutto largo alle spine, fobia per molti piccini. “Quello che stiamo perfezionando in questi giorni –aggiunge Piccinetti-, e che sottoporremo, durante il Festival, con un appuntamento gustoso e didattico, sarà un ‘brodetto alla fanese’ rivisitato. Toglieremo i pesci con le lische come le tracine e aggiungeremo gamberi sgusciati, cozze e vongole senza guscio, seppie e filetti di squaletto e rana pescatrice. Ridurremo poi la quantità della conserva di pomodoro, caratteristica del piatto fanese, elimineremo pepe e peperoncino per dare al piatto un sapore più morbido e aggiungeremo del pane da inzuppare. Il risultato sarà un piatto comodo, che bambini e adulti potranno assaporare con gioia e semplicità, con un’unica accortezza: non esagerare nelle porzioni, senza lische il pesce si mangia più velocemente”. La preparazione avverrà utilizzando ingredienti appena pescati: “E’ importante che i bambini comprendano il valore del pesce fresco e, durante la ‘merenda di brodetto’, cercheremo di spiegarlo sia a loro, sia ai genitori” ha aggiunto il direttore del Laboratorio di Biologia Marina. Festival Internazionale Del Brodetto E Delle Zuppe Di Pesce Data: Dal 7 al 9 settembre 2012 Luogo: Fano (Pesaro e Urbino, Marche), zona Lido “Spiaggia del Gusto” Descrizione Evento: Cooking show con i migliori chef nazionali e stranieri, diretta radiofonica della trasmissione Decanter di Radio2, stand con i ristoratori di pesce locali, brodetto a prezzo convenzionato, musica, degustazioni, presentazioni di libri, dibattiti. Info: www.Festivalbrodetto.it  
   
   
BALSAMICO, IL SISMA NON FRENA L´ORO NERO DI MODENA A SETTEMBRE UNA GIORNATA TRA LE ACETAIE APERTE  
 
Ventitre soci appartenenti ai consorzi del Balsamico di Modena Igp e del Tradizionale di Modena Dop aprono le porte al pubblico domenica 30 settembre con degustazioni e visite alle acetaie e ai locali di invecchiamento del Tradizionale Dopo le scosse che hanno danneggiato alcune strutture, il grande cuore dei modenesi rimette in moto a tempo di record la produzione di Aceto Balsamico L´appuntamento è per domenica 30 settembre, in 23 acetaie appartenenti ai due Consorzi dell´Aceto Balsamico di Modena Igp e dell´Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop e l´evento da segnare in agenda fin da ora è l´edizione 2012 di Acetaie Aperte. Un appuntamento che assume un significato doppiamente importante, perchè arriva a poche settimane dal sisma che ha colpito al cuore Modena e danneggiato strutture e attività produttive, tra cui alcuni produttori di aceto balsamico. Acetaie Aperte vuole rappresentare per i produttori modenesi l´occasione di far sapere al mondo che il loro lavoro non si è fermato nonostante le ripetute scosse e che la ferita fisica inferta dal sisma al territorio ha tirato fuori con forza ancora maggiore l´orgoglio e la voglia di ricominciare di queste persone che aderendo ad Acetaie Aperte vogliono dare un segnale concreto di ritorno alla normalità. Nelle ventitre acetaie che hanno dato adesione all´iniziativa, per tutta la giornata di domenica 30 settembre si potrà dunque assaporare in tutta la sua pienezza il gusto di un condimento esclusivo che in Italia e all´estero conta milioni di estimatori, dato quest´ultimo confermato anche da una recente ricerca Nomisma che lo vede al primo posto tra i prodotti agroalimentari italiani maggiormente esportati. “Siamo molto presenti sui mercati esteri e questo lo dobbiamo alla fama di cui gode l´aceto balsamico che risulta essere tra i prodotti più emblematici del made in Italy agroalimentare nel mondo – commenta il Presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena Cesare Mazzetti – e la maggior parte dei consumatori stranieri tende a riconoscere a questo prodotto l´origine essenzialmente italiana e con essa anche le sue peculiarità, riuscendo a coglierne a tratti anche le più sottili sfumature. Una meticolosa attenzione ai particolari, che addirittura in alcuni casi viene meno nel consumatore italiano il quale, dando per scontato di conoscere il prodotto già sufficientemente, non si preoccupa di approfondire che ogni aceto ha la sua personalità, una intensità diversa e un procedimento produttivo particolare. Acetaie Aperte si propone come l´occasione ideale per far conoscere a tutti la vera essenza di questo prodotto, con degustazioni e visite guidate tra botti, tini, legni pregiati e intensi profumi di mosto”. Una giornata da non perdere, per degustare - lasciandosi coinvolgere a 360 gradi e assaporando con tutti e 5 i sensi uno dei più preziosi tesori dell´enogastronomia italiana - ma anche per scoprire - visitando il cuore pulsante di questa miniera d´oro nero quali sono le acetaie - i più reconditi segreti che permettono al mosto di diventare l´eccellente condimento universalmente apprezzato. Gli assaggi saranno resi ancora più suggestivi e le visite più affascinanti con le passeggiate nei locali di invecchiamento del Tradizionale Dop, dove si è avvolti dall´intenso profumo sprigionato dalle botti che lo custodiscono gelosamente  
   
   
7° EDIZIONE PREMIO BANCARELLA DELLA CUCINA, PONTREMOLI (MS) “A TAVOLA NEL RISORGIMENTO” VINCE IL BANCARELLA DELLA CUCINA  
 
Premiato a Pontremoli un libro che narra avvenimenti, passioni, aneddoti e ricette che hanno riunito gli italiani e la grande cucina nazionale. A Marco Bolasco e Marco Trabucco il Premio Angelo Paracucchi per Cronache Golose. Nella cornice di Piazza della Repubblica a Pontremoli, alla presenza del Presidente della Fondazione "Città del Libro" Giuseppe Benelli e del Segretario Gianni Tarantola, il libro A Tavola Nel Risorgimento ha vinto la settima edizione del Premio Bancarella della Cucina, che completa uno dei più prestigiosi premi letterari italiani, conosciuto anche come "premio dei librai", in un weekend interamente dedicato alla cultura letteraria del nostro paese. Scritto da Elma Schena e Adriano Ravera, due insegnanti di Boves (Cn), e edito da Priuli & Verlucca, è un libro che ripercorre la storia del Risorgimento in "chiave gastronomica" e ha il pregio di aiutarci a conoscere l´origine di molti piatti dell´Italia unita. Un modo diverso per raccontare attraverso gusti e sapori le più importanti tappe che hanno portato all´Unità d´Italia, ciascuna accompagnata da riferimenti culinari e di costume. Il volume è anche arricchito da centoventi ricette da leggere, ma soprattutto da provare, testimonianza di un´epoca e di un gusto proprio nel preparare i cibi e cucinarli: i menu di congressi e matrimoni reali, ma anche la tavola di ogni giorno; i trattati firmati in punta di forchetta e la tavola di Cavour; le prime casse di bue in scatola tra le vettovaglie in Crimea; le zuppe valdesi per festeggiare la libertà e i pranzi per lo Statuto; il diffondersi della pasta al pomodoro al seguito dei garibaldini e i maccheroni di Napoli che al nord si fanno spaghetti. Saranno dunque felici gli autori di ricevere – oltre alla scultura consegnata dal Sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini - anche il riconoscimento speciale del pastificio beneventano Rummo che ha voluto sostenere il premio mettendo a disposizione una fornitura per un anno di pasta Rummo Lenta Lavorazione. L’occasione è stata preceduta dalla consegna del Premio Angelo Paracucchi, che quest’anno è andato a "Cronache Golose" di Marco Bolasco e Marco Trabucco, Slow Food Editore: un appassionante viaggio culinario da Nord a Sud nell´alta ristorazione italiana di oggi senza dimenticare i grandi di ieri. Per scoprire cosa nasconde un grande piatto e narrare l´evoluzione della cucina italiana negli ultimi cinquant´anni. Nato sessant’anni fa per rendere omaggio ai librai ambulanti che in piena Lunigiana, tra il Passo della Cisa e il mare della Versilia, raccoglievano almanacchi, romanzi, opere teatrali a prezzi convenienti per rivenderli sulle bancarelle, il Premio Bancarella nasce a Pontremoli grazie alla passione dei librai indipendenti italiani che, geniali e pieni di energie, con il primo Bancarella nel 1952 volevano spronare gli italiani usciti dalla Seconda Guerra Mondiale a leggere dei veri libri. Il premio è coordinato dalla Fondazione Città del Libro, insieme all´Unione Librai Pontremolesi e all´Associazione Nazionale Bancarella, che ha come obiettivo promuovere la categoria dei librai ambulanti. In particolare, l´Associazione intende valorizzare la professionalità, l´imprenditorialità e lo spirito di corpo dei bancarellai, favorendo la collaborazione con gli enti pubblici e con gli organi competenti alla diffusione della cultura  
   
   
VONGOLOPOLIS 2012 BAGNATA DAI VINI MARCHIGIANI  
 
Durante la presentazione della 1° edizione di "Vongolopolis" tenutasi stamane a Porto San Giorgio, è stata confermata la stretta collaborazione tra l’Assessorato alla Pesca delle Regione Marche e l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: insieme dal 27 al 29 luglio per promuovere il consumo del pesce dell´Adriatico nei ristoranti in abbinamento ai migliori vini del territorio. A conclusione della presentazione di “Volgolopolis”, evento promosso dalla Regione Marche all’interno di una campagna informativa e promozionale sul pesce fresco regionale è stata ribadita la stretta collaborazione tra l’Assessorato alla Pesca della Regione Marche e l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. “Vongolopolis” si terrà dal 27 al 29 luglio a Porto San Giorgio, tra gli stand, le degustazioni e i dibattiti saranno protagonisti, oltre al pesce, anche i vini marchigiani. La promozione si allargherà anche ai ristoranti che proporranno per tutta la durata della manifestazione menù a base di pesce, simbolo della cucina marinara marchigiana, a prezzi molto vantaggiosi, dove ogni ricetta potrà trovare in abbinamento il suo vino ideale. "L´obiettivo del Consorzio di tutela vini Imt - afferma il Direttore Alberto Mazzoni, presente alla conferenza – è quello di promuovere i vini marchigiani in abbinamento al consumo del pesce azzurro dell’Adriatico”. I vini marchigiani accompagneranno i vari momenti della manifestazione, che si snoderà dal centro storico al porto tra assaggi di specialità marinare, menù e merende di pesce, piatti tipici e ricette proposte dai migliori chef del territorio, il tutto bagnato da un buon bicchiere di Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc, dal Bianchello del Metauro Doc, fino ai Colli Maceratesi Bianco e al Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Doc. Chi si cimenterà tra degustazioni e laboratori del gusto potrà scoprire i mille volti dell´enologia marchigiana. “Sappiamo sempre che pesci prendere”, è lo slogan della campagna promozionale promossa dalla Regione Marche e che si concluderà con “Vongolopolis 2012”: tre giorni dove la protagonista indiscussa sarà la vongola marchigiana, dotata di “carni pregiate” e da un inconfondibile sapore, in abbinamento ai vini proposti dall’Istituto Marchigiano tutela Vini. Le Marche - terza marineria nazionale - rivestono in questo settore una posizione dominante nel panorama italiano: rappresentano il 53% del totale delle catture con draghe idrauliche, il 49% dei relativi ricavi e il 31% della flotta. L´industria del pescato è quindi per le Marche l´attività trainante dell´economia regionale, assieme a quella turistica a cui si accompagna quella vitivinicola, rappresentata dall´Istituto Marchigiano di Tutela Vini che riunisce 1050 soci, 200 imbottigliatori che rappresentano 16 denominazioni distribuite su tre provincie Pesaro-urbino, Ancona e Macerata, con una superficie vitata di circa 9.000 ha e che commercializzano il 90% del vino marchigiano all´estero. Il valore economico di questo comparto in continua crescita è dato da 20 aziende che rappresentano il 70% dell´intera produzione e solo 4 di esse forniscono il 75% della produzione di Verdicchio. L´eccellenza di questa regione è testimoniata dai riconoscimenti nelle principali guide di settore nazionali ed internazionali. Www.imtdoc.it  
   
   
PROVINCIA DI PRATO: ARRIVA GRAN PRATO, IL PANE A KM 0 - DAL GRANO ALLA BOZZA, TUTTO MADE IN PRATO GIOVEDÌ SERA 26 LUGLIO AL GIARDINO BUONAMICI LANCIO CON DEGUSTAZIONE, IN COMMERCIO DA SETTEMBRE  
 
Tutto è pronto per i lancio di Gran Prato, il pane di Prato a km 0. Una vera e propria celebrazione della virtuosità della filiera corta: dal grano alla bozza, tutto made in Prato, con produzione regolata da un ferreo patto tra produttori di grano, mugnai e fornai. Giovedì sera (26 luglio), al Giardino Buonamici (dalle 18.30), ci sarà la presenta-zione del marchio e del progetto con la degustazione del pane - che sarà commercializ-zato da settembre - in abbinamento a prodotti tipici locali (dagli affettati ai formaggi, con vini e birre tutte assolutamente prodotte a Prato). Si parte con una produzione di circa 600 kg alla settimana. L’iniziativa nasce grazie a una sinergia positiva tra Associazione Parco Agricolo di Prato, la Provincia, il Comune di Montemurlo, Cia, Coldiretti e Confartigianato e vede – in primo piano – la professionalità e la passione di un gruppo coraggioso nella sperimentazione composto da fornai, agricol-tori e gestori di molini. “E’ una filiera modello che diventa elemento di sviluppo”, ha affermato, questa mattina, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Stefano Arrighini, presentando il progetto insieme all’assessore alla promozione del territorio e dell´eco-nomia del comune di Montemurlo, Gianluca Giancaterino, al presidente dell’Associazione Parco Agricolo di Prato, David Fanfani, ai presidenti di Confederazione italiana agricoltori e Coldiretti, Fedele Raho e Maurizio Fantini e a Francesca Grillo per Confartigianato. Protagonisti del progetto i forni Fogacci, Cocciardi e Guasti di Prato, Montagni e Matti per il pane di Montemurlo e i molini Bardazzi e Mugnaioni. Con loro le aziende agricole Marcello e Marco Boretti, Raugei, Paolo Colzi, Rossi, Menicacci, Marcel-lo Ceri. Il pane verrà commercializzato anche da Cortaggio e dal mercato di filiera corta Terra di Prato. Il logo di Gran Prato è stato realizzato da Mail Boxes. “Sostenere e mantenere sul territorio pratese una attività agricola efficiente sul piano economico e protagonista nel mercato locale”. Questo, secondo David Fanfani, l’obiettivo del progetto. Grande l’attenzione del comune di Montemurlo che, come ha ricordato l’assessore Giancaterino, “’è stata la sede di un vero e proprio laboratorio progettuale dove si è concretizzata l’iniziativa”. “Con Gran Prato si dà certezze a chi consuma e, al tempo stesso, si mettono a valore le aree a seminativo presenti nel terri-torio della piana pratese che superano i 3000 ettari”, ha messo in evidenza Maurizio Fantini. La filiera corta locale delle produzioni cerealicole ed in particolare del pane, è in grado di incontrare la crescente domanda di qualità alimentare espressa dai consuma-tori. Secondo Fedele Raho siamo di fronte a “un progetto pilota, senz’altro una positiva esperienza da replicare con altre filiere”. Il progetto, che secondo Francesca Grillo di Confartigianato “ha il merito di coniugare innovazione tradizione”, si fonda su un ferreo accordo di filiera che individua requisiti produttivi fondamentali ed irrinunciabili: il grano utilizzato per la produzione di pane e farina deve provenire dal territorio provinciale pratese; la produzione agricola deve ri-spettare un disciplinare definito - con la consulenza di esperti del comitato tecnico scientifico dell’ associazione - sulla base di buone pratiche agronomiche rispettose di requisiti ambientali, riducendo al minimo apporti chimici e orientandosi anche a prati-che biologiche; macinatura e trasformazione devono rispettare anch’esse requisiti quali-tativi finalizzati a mantenere le caratteristiche del grano originario, in particolare trami-te l’impiego di lieviti madre e lievitazione naturale; il prezzo al consumo deve essere in grado di raggiungere un equilibrio fra adeguata remunerazione dei partecipanti alla filie-ra, requisiti qualitativi del prodotto e adeguatezza del prezzo medesimo per i consuma-tori; trasparenza e controllo costante del mantenimento dei requisiti dell’accordo fra i vari partecipanti. Siamo adesso nella fase di start-up. Si prevede poi di aprire l’accordo di filiera ad altri soggetti agricoli e artigianali. L’accordo di filiera prevede infine un progressivo miglio-ramento della qualità produttiva, in particolare di quella cerealicola. Anche introducen-do la coltivazione di grani tradizionali (Verna, Gentile Rosso, Sieve, Senatore Cappelli, etc.) che bene si coniugano con pratiche di tipo biologico ed obiettivi di salubrità e sicu-rezza alimentare. Il pane pratese fin dall’antichità era apprezzato e richiesto in tutta la Toscana. Si racconta che fosse un fornaio di Porta Santa Trinità, sulle mura più esterne della città, il fornitore della villa medicea di Poggio a Caiano quando vi dimoravano i Medici. Il dotto pratese Giovanni Miniati, nella sua Narrazione e disegno della terra di Prato di Toscana del 1596, racconta che al mercato della Serenissima a Firenze i venditori ambulanti di pane e salumi reclamizzavano i prodotti con le grida: Prato! Prato! Prato! a significare la loro notorietà. Giovedì sera in degustazione con il pane ci saranno i prodotti dei Salumifici Conti e Mannori, e i formaggi dell´azienda agricola Rio Scalai. Coordina la degustazione Casotto aTipico della strada dei vini di Carmigano. Alla serata collabora anche la Filiera corta di Montemurlo.  
   
   
“CALICI DI STELLE”, L’EVENTO “POP” PIÙ ATTESO DEL MONDO DEL VINO IN ESTATE, STA ARRIVANDO: IL 10 AGOSTO NELLE CANTINE DEL MOVIMENTO TURISMO DEL VINO E NELLE PIAZZE DELLE CITTÀ DEL VINO GLI ENO-APPASSIONATI SONO I PROTAGONISTI DEL BRINDISI PIÙ NUMEROSO E COINVOLGENTE DEL MONDO DEL VINO  
 
Nella notte di San Lorenzo le luci si spengono per osservare le stelle e risparmiare energia. Dal Nord al Sud del Bel Paese, ecco i brindisi più curiosi E’ l’evento “pop” più atteso del mondo del vino in estate, capace di coinvolgere gli amanti del buon bere e non solo, affascinati dall’idea di brindare tutti insieme, da una località all’altra, sotto il cielo più stellato dell’anno, per celebrare una passione comune: quella per i grandi vini made in Italy. Ecco “Calici di Stelle”, l’edizione n. 15 del brindisi più famoso dell’Italia del vino, che, dal Piemonte alla Sicilia, dalla Toscana alla Puglia, attraversa tutto il Bel Paese, il 10 agosto per la notte di San Lorenzo, sullo sfondo delle cantine del Movimento Turismo del Vino e delle piazze delle Città del Vino, che si preparano ad accogliere un milione di eno-appassionati (info: www.Movimentoturismovino.it; www.Terredelvino.net). “I Comuni a più alta vocazione vitivinicola d’Italia e le cantine italiane “regine” dell’accoglienza, il vino, vero protagonista dell’evento, il piacere di stare insieme, e, infine, il fascino della notte più stellata dell’anno: sono questi gli ingredienti che fanno di “Calici di Stelle” uno degli appuntamenti più importanti e coinvolgenti dell’Italia del vino - sottolinea il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - riuscito a diffondere la cultura del buon bere e lo spirito del viaggiare alla scoperta di territori anche meno conosciuti in milioni di persone”. “Vino e offerta culturale - ha detto la presidente del Movimento Turismo Vino, Daniela Mastroberardino - uniti alla magia dei territori sotto le stelle sono l’abbinamento vincente della manifestazione, a dimostrazione che occorre puntare sempre più su un’offerta integrata dei luoghi che abbini alla cultura del vino forme complementari di turismo con eventi culturali e spettacoli, design e arte”. I brindisi più curiosi? Si va da quelli “al buio”, con le luci che si spegneranno in molte piazze per osservare le stelle ma anche per risparmiare energia - fil rouge dell’edizione 2012, accanto ai temi della sicurezza e del bere consapevole con Sara Assicurazioni - con seminari ad hoc sulle energie rinnovabili come a Castel Viscardo in Umbria (dove c’è anche il premio “Grappolo d’oro” dedicato ad un personaggio che con il proprio impegno sostiene e promuove il settore vitivinicolo), al brindisi “più alto d’Europa”, a Morgex in Valle d’Aosta con i vini dei vigneti più alti del Vecchio Continente (fino a 1.225 metri sulle morene degli antichi ghiacciai del Monte Bianco). Sotto le stelle si festeggia anche in Puglia con balli e canti popolari a Trani (7 agosto) e Copertino (10 agosto), e in Campania con i vini tipici della terra d’Irpinia: nell’ex Monastero Benedettino di Montefalcione riflettori puntati sulle migliori etichette del territorio abbinate ai prodotti locali, oltre a musica, mostre e spettacoli all’aperto. Specialità regionali in Piemonte, nel Monferrato, con una cena a base di agnolotti al ragù e vino, ma anche in Veneto con il risotto all’Amarone abbinato al re della Valpolicella, in Sardegna con assaggi nel centro storico di Serdiana e in Molise, nella cena medievale al castello Angioino di Civitacampomarano. Due gli appuntamenti in Friuli: a Grado (9-10 agosto) con degustazioni a pochi metri dal mare, e all’Abbazia di Rosazzo (11-12 agosto) immersa nei vigneti tra i colli. E se c’è chi brinda all’edizione n. 1 di “Calici di Stelle” come Petruno Irpino in Campania, c’è anche chi della prima edizione dell’evento mette in mostra lo storico manifesto come a San Gimignano in Toscana, che espone le immagini-simbolo dei primi 25 anni delle Città del Vino (1987-2012). Nella provincia di Siena, a Trequanda invece i vini si degustano in un insolito itinerario notturno con soste musicali: dal gioco di luci dello scenografo Philip Robinson (“Quattro matrimoni e un funerale”) nel bosco alla cantina dove candele e la musica di Mozart accompagnano l’assaggio di un passito prodotto in sole 300 bottiglie. E poiché “Calici di Stelle” è una buona occasione anche per “tradire” i grandi classici e scoprire etichette nuove o meno conosciute, sempre in Toscana a Massa Marittima debutta sulla scena il Maremma Doc, mentre in Emilia-romagna a Verucchio si assaggiano i vini dai vitigni autoctoni a rischio estinzione Veruccese e Vernaccina. Occhi al cielo e calici in alto a Tavarnelle Val di Pesa dove ad aprire le porte nella notte più stellata dell’anno è l’Osservatorio Astronomico toscano del Chianti; a Buttrio in Friuli Venezia Giulia, invece, tra un brindisi e l’altro, lettori volontari dedicano “Letture sotto le stelle” a grandi e bambini, mentre a Castell’arquato in Emilia Romagna personaggi misteriosi in musei e monumenti leggono il futuro nelle stelle. A Comacchio, sempre in Emilia-romagna e a Volta Mantovana in Lombardia, infine, il brindisi è solidale, per aiutare le popolazione colpite dal terremoto in Emilia. E dai brindisi reali a quelli virtuali, a “Calici di Stelle” le parole d’ordine sono: twittare, taggare, postare (Twitter: @cittadelvino e hashtag #calicidistelle; pagina Facebook “Calici di Stelle”: http://www.Facebook.com/pages/calici-di-stelle/219381978105607), particolari sulle degustazioni, le etichette più belle, i migliori vini assaggiati, per condividere con il più vasto numero di persone l’esperienza di un evento all’insegna della qualità e del sano divertimento  
   
   
MORENO CEDRONI PROTAGONISTA NELLA SECONDA EDIZIONE DI #BLOGGER4ELICA  
 
Il 5 e 6 luglio si è svolta la seconda edizione di #blogger4elica, la serie di incontri con opinion leader del web che ha coinvolto 4 food blogger, 3 giornalisti e Moreno Cedroni, lo chef 2 stelle Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana. La sede Elica di Fabriano si è trasformata nella cornice ideale per uno showcooking in cui food blogger e giornaliste si sono cimentate in coppia nella realizzazione di due ricette appositamente elaborate dallo chef marchigiano - Fusillioro con moscioli di Portonovo e Capasanta fritta in tempura al nero di seppia, con vongole, zucchine e daikon. Moreno Cedroni, considerato uno degli chef italiani più innovativi, enfant terrible della cucina internazionale, che gioca tra le radici nella tradizione culinaria italiana e la vivacità del proprio spirito visionario, ha coordinato, con simpatia e professionalità, la preparazione dei piatti nelle quattro postazioni all’interno dello showroom. Nell’allestimento, elementi complementari ai piani cottura necessari alla cucina dei food blogger e giornalisti, le cappe Elica. - 35 Cc, nella versione Dynamique rossa, la cui forma nasce dall’intersezione di due gusci a “C”, uno esterno, estetico e colorato che si unisce ad un altro funzionale in acciaio forato, formando un inedito cubo di soli 35 cm. Compatta e dalle elevate performance d’aspirazione grazie alla superficie aspirante che si sviluppa su tre lati, offre sorprendenti prestazioni nella captazione dei fumi. - Tiffany in vetro nero, dalla rivoluzionaria interfaccia comandi ad infrarossi posizionata lateralmente per gestire con un semplice sfioramento le funzioni di aspirazione e illuminazione. Composta da un unico pannello frontale con angoli arrotondati, è un nuovo sistema con un’intercapedine che capta l’aria convogliata dall’intero perimetro: un sorprendente sistema aspirante che si sviluppa nello spessore del pannello, catturando da qualsiasi punto fumi e vapori della cottura. I ridotti consumi elettrici legati alla motorizzazione e all’illuminazione Led rendono Tiffany già pronta per un futuro inserimento nella categoria energetica Classe A. - Ico perfetta sintesi di elevate prestazioni, efficienza energetica e usabilità. Grazie al sistema-motore Synairgy, il più efficiente al mondo, consente, infatti, un risparmio del 50% di energia elettrica oltre a garantire aspirazione e silenziosità ottimali in ogni condizione di installazione. E’ particolarmente adatta. Dotata di Chef Control, l’innovativo comando digitale su display, imposta infatti l’aspirazione ideale a seconda della tipologia di cottura. - Feel, in versione Euphoria, che nasce con la volontà di creare una nuova relazione tra persona e oggetto. Un rapporto sensoriale in cui l’aria e la luce sono attivate dalla gestualità attraverso un leggero contatto con la cappa. Feel, infatti, risponde ai principi dell’interactive design con e>>motion, il sistema che elettronicamente fa attivare l´aspirazione e l´illuminazione, sfiorando i grandi pannelli presenti nel fronte che animano la cappa. Una preziosa collaborazione quella tra Moreno Cedroni ed Elica per le cui cappe sono da sempre sinonimo di comfort e benessere in cucina, luogo di convivialità e stimolo per i sensi. La cappa, infatti, assicura una migliore qualità dell’aria, eliminando i fumi della combustione, i cattivi odori e i vapori della cottura, divenendo un prezioso elemento per dare equilibrio all’ambiente cucina. In questa occasione, Elica e Moreno Cedroni hanno rappresentato insieme un perfetto connubio di qualità, efficienza e innovazione in cucina. Scholtes, Lagostina e Fiskars hanno equipaggiato la cucina con piani cottura, forni, pentole e utensili utilissimi alla preparazione dei cibi  
   
   
DADI VEGETALI OLDER: UN AIUTO GENUINO IN CUCINA “SPECIALITÀ NELLA TRADIZIONE” È IL CLAIM CHE BEN RIASSUME LO SPIRITO CON CUI VENGONO SELEZIONATI GLI INGREDIENTI E PRODOTTI I FAMOSI DADI.  
 
Dal 1960, Older porta sulle nostre tavole un’ ampia gamma di dadi da cucina prodotti con una lavorazione all´insegna della tradizione, pur nell’utilizzo dei macchinari più moderni e all´avanguardia. “specialità nella tradizione” è il claim che ben riassume lo spirito con cui vengono selezionati gli ingredienti e prodotti i famosi dadi. Older propone una gamma completa di dadi vegetali che non contengono glutammato, inosinati e guanilati. Inoltre non fa uso di conservanti, antiossidanti e grassi idrogenati. Tutto ciò a conferma che l’Azienda è alla continua ricerca della semplicità e della genuinità. Il dado per brodo gusto vegetale, uno dei maggiori successi di Older, è perfetto come base per ogni preparazione grazie al sale marino (e non iodato come nelle marche concorrenti), alla importante percentuale di verdure disidratate (carote, cipolle, sedano e prezzemolo) e all´assenza di grassi idrogenati aggiunti. Inoltre questo dado è più ricco di estratto di lievito che di estratto di proteine vegetali. Il dado per brodo vegetale è disponibile nella confezione da 6 dadi. Il dado per brodo gusto vegetale è anche disponibile nella versione “biologica”, senza lievito e senza lattosio - ideale quindi per chi soffre di intolleranze alimentari - e, come sempre, senza glutammato aggiunto. Questo prodotto è garantito dalla rigorosa Certificazione Europea che certifica che le materie prime utilizzate provengono esclusivamente da coltivazioni biologiche. Il dado per brodo gusto vegetale biologico è disponibile nella confezione da 6 dadi. Il preparato per brodo gusto vegetale istantaneo, nella pratica confezione da 200 gr, consente di dosare a piacimento e secondo i propri gusti la quantità di prodotto necessaria alla nostra preparazione. E´ la versione granulare del dado vegetale e mantiene quindi le stesse ottime caratteristiche di genuinità: contiene il 18% di verdure, non include lattosio e, a differenza di tutte le confezioni di dadi, è privo anche di grassi. Completa la linea dei dadi per brodo gusto vegetale la versione a basso contenuto di sale sempre in confezione da 6 dadi. Older Dado gusto Vegetale Senza Glutammato Astuccio 6 Dadi € 1,37 Older Dado gusto Vegetale a Basso Contenuto di Sale Astuccio 6 Dadi € 1,44 Older Dado gusto Vegetale Biologico senza Lievito Astuccio 6 Dadi € 1,67 Older Preparato per Brodo gusto Vegetale Istantaneo Barattolo 200 g € 4,58 www.Eurofood.it  
   
   
PANETTONE D´ESTATE, DA MILANO ALL´ITALIA .UN INVITO DI MILANO GOLOSA  
 
Il Panettone è un dolce natalizio da calde sere invernali o un dolce per tutto l´anno, da abbinare al meglio a seconda delle stagioni? Mettiamola così: il Panettone è il dolce del Made in Italy per eccellenza e, forse, è proprio questa la chiave di lettura più corretta. Non si tratta, dunque, di rompere una tradizione, ma di estenderla, di onorarla con una ribalta che sia la consacrazione definitiva per un dolce straordinario che non è solo un simbolo di Milano, ma è, ormai, un cimento irrinunciabile per i migliori pasticceri artigiani di tutta Italia. L´idea, sostenuta da diversi anni, è di Davide Paolini, il Gastronauta, appassionato assertore della de-stagionalizzazione di questo prodotto, determinato a promuovere una produzione rigorosamente artigianale che, tra l´altro, ne esalta fragranza e gusto nelle stagioni più calde. Promosso da Milano Golosa, il Panettone d´estate si degusterà in diverse località della penisola, l´anteprima, naturalmente, sarà a Milano, giovedì 2 agosto in corso Garibaldi, 2, dalle 17:00 alle 20:00. Per l´occasione ci saranno tanti panettoni di grandi e diversi maestri pasticceri italiani, tra cui un panettone di 10 kg, in abbinamento al gelato di Greta Belladelli della Gelateria Chantilly di Moglia, dalla provincia di Mantova, gelateria colpita dal recente terremoto e al gelato della Gelateria della Musica, innaffiando il tutto con Moscato d´Asti Docg. I golosi milanesi sono tutti invitati! Per tutto agosto sarà, poi, un ricorrersi di date e luoghi che stanno facendo a gara per celebrare il Panettone d´Estate, l´elenco è in continuo aggiornamento sul sito www.Milanogolosa.it a partire dal 20 luglio. 3-19 agosto – Milano – La Rinascente, Duomo 10-11 agosto – Moglia (Mn) - Panet´n d´Ist dalla colazione alla cena 14 agosto – Trani (Ba) - Ristorante Pescandolo, cena con degustazione di panettone 14 agosto – Margherita di Savoia (Bt) – Lido Haiti 15 agosto - Milano Marittima (Rn) - Club Milano (presente anche il gelato di Chantilly) 15 agosto - Borbona (Ri) in occasione del Panettone Party 15 agosto – Corvara (Bz) – Hotel La Perla 17 agosto - Santa Margherita a Paraggi e poi a Rapallo 19-26 agosto Rimini all´interno del Meeting con la Cooperativa Giotto del Carcere di Padova 23 agosto - Forte dei Marmi al Bagno Roma Levante nel corso della manifestazione "A tavola sulla spiaggia" a seguire... 24 agosto – durante la serata di premiazione alla Capannina Tutto il mese di agosto in diversi Hotel italiani degustazioni Panettone della Coop. Giotto  
   
   
BAULI: IN ARRIVO UNA GOLOSA NOVITÀ NEL MONDO DEI MORBIDI AMICI I MORBIDI AMICI BAULI SI FANNO IN TRE IN ARRIVO UNA NUOVA REFERENZA PER IL MONDO BAULI FATTO DI MORBIDEZZA, SIMPATIA E TANTA BONTÀ  
 
I Morbidi Amici sono le merendine di Bauli che oltre ad essere buone sono anche divertenti e giocose. Già disponibili nelle varianti con ripieno al cioccolato o all’albicocca, da agosto arriverà su tutti gli scaffali anche la versione al latte, uno dei gusti più amati dai bambini. La farcitura al latte, gustosa e nutriente, rende il nuovo prodotto ideale per una merenda golosa ma equilibrata. Una pasta incredibilmente morbida, arricchita da un goloso ripieno, ingredienti di grande qualità, tutti certificati e senza traccia di grassi idrogenati. E’ questa la ricetta della bontà dei Morbidi Amici che non sono solo merendine ma un vero e proprio “mondo” con personaggi, storie e valori da raccontare ai bambini. Un mondo fatto di emotività, gioco e narrativa che trasforma la colazione o la merenda in un momento divertente e coinvolgente oltre che goloso. Maximus il leone coraggioso, Bongo la scimmia burlona, Rossella l’orsetta romantica e Dot l’elefante scienziato: sono loro i protagonisti di un’avventura che coinvolge i piccoli a 360°. Per la prima volta infatti, grazie ad una tecnologia esclusiva di Bauli, i personaggi prendono vita e si trasformano in merendine dalla forma tridimensionale: quattro simpatici animali con cui i più piccoli potranno giocare e con un po’ di fantasia inventarsi mille storie diverse. Le vaschette sono completamente illustrate con le avventure a fumetti sempre nuove dei Morbidi Amici e hanno tanti divertenti giochi e passatempi da ritagliare e costruire. I Morbidi Amici sono disponibili a scaffale nel multipack da 8 pezzi che contiene 2 merendine per ogni soggetto. Ogni pezzo è confezionato singolarmente con incarto salvafreschezza personalizzato dedicato al personaggio contenuto. La confezione ha un prezzo consigliato di 2,19 € .  
   
   
“PERLE D’AGOSTO”, L’EVENTO PIÙ ESCLUSIVO DELL’ESTATE 2012, PRESENTATO ALL’ENOTECA VIOLA DI MILANO CON UNA DEGUSTAZIONE DEGLI CHAMPAGNE MARGUERITE GUYOT  
 
Florence Guyot presenterà la trilogia “Charnelle” (Désir, Séduction, Passion) abbinata a deliziose prelibatezze ideate dallo chef per l’occasione Per rendere l’estate 2012 ancora più spumeggiante, l’Enoteca Viola di Milano (via Pavia 6/2) propone per il mese di agosto l’evento “Perle d’Agosto”, in collaborazione con gli Champagne Marguerite Guyot. Alla serata sarà presente Florence Guyot, che proporrà gli Champagne Marguerite Guyot della trilogia “Charnelle”: le cuvée Désir (Pinot Meunier 100%), Passion (Pinot Noir 100%) e Séduction (Chardonnay 100%). Ogni Champagne sarà degustato insieme a piatti appositamente ideati e preparati dalla chef di Viola. La cuvée Désir sarà abbinata alla Fantasia di Rucola, Pollo, Anguria e Primo Sale e alla Mousse di Mortadella e Fiori di Zucca Croccanti; la cuvée Passion accompagnerà la Delizia di Gorgonzola e Pere e la Quiche di Patate, Porri e Asparagi, mentre la cuvée Séduction sarà proposta accanto a piatti dal sapore orientale Biriyani (riso basmati, carote, porri, uvetta, anacardi, piselli, uova sode, ananas) e Kutlat (polpettine orientali di tonno, patate, cipolle e aromi). Per tutto agosto, l’Enoteca Viola ospiterà gli Champagne Marguerite Guyot: ogni settimana sarà dedicata a un petalo della margherita simbolo della Maison, abbinato di volta in volta a sempre nuove proposte, sapide e sfiziose (anche con la frutta). Il costo della serata sarà di 20 euro a persona. Per prenotare: 02.89421529. Gli Champagne Marguerite Guyot nascono a Damery, nella valle della Marna, vero cuore della Champagne, da un’idea di Florence Guyot, che da anni è tra le protagoniste sulla scena italiana delle bollicine francesi. Un’idea che ha radici nella sua famiglia: frutto di un armonico assemblaggio di cultura italiana e francese, Florence ha respirato fin dall’infanzia, a Lione, i profumi dell’antica cave di proprietà del suo trisnonno e si è ispirata al nome floreale della nonna, Marguerite, vissuta nell’epoca dell’Art Noveau, per dare vita al suo progetto. Www.champagnemargueriteguyot.com www.Chiarli.it  
   
   
ARRIVA IL FERNANDITO TOUR IN TUTTA ITALIA PER VIVERE L’INCREDIBILE MIX DI FERNET-BRANCA E COLA ALL’INSEGNA DI MUSICA, DIVERTIMENTO E DANCE  
 
E in consolle Getfar Fargetta che infiammerà il dancefloor con la hit inedita Fernandito e…un nuovo ballo: Dance come Fernandito! È partito lo scorso sabato 14 luglio alla discoteca Movida di San Polo d’Enza (Re) il Fernandito Tour, l’imperdibile evento itinerante che porterà il cocktail delle Distillerie Branca a base di Fernet-branca e Cola in giro per tutta l’Italia. Dopo il successo del primo Fernandito Night Party dello scorso 13 giugno al Just Cavalli Hollywood di Milano, 10 imperdibili tappe, da Nord a Sud, con un protagonista d’eccezione: Fernandito e il suo mix sorprendente, l’unico cocktail con la Mezlca inside! Mix eccezionale che vivrà anche dalla consolle grazie a Get Far Fargetta che, con la hit house inedita Fernandito, ha infiammato il dancefloor del Movida e, oggi, 18 luglio, regalerà il bis al Music on the Rocks di Positano. A Get Far Fargetta darà il cambio in alcune tappe del tour Alex Farolfi, altra istituzione del panorama italiano del dance floor. Nel corso delle tappe del tour chiunque potrà vivere una vera Fernandito Experience, bevendo Fernandito, seguendo il ritmo delle note della hit di Get Far e vestendo alla Fernandito-style, con i coloratissimi e modaioli occhiali da sole e l’elegante panama. Ma anche ballando…come Fernandito! Dance come Fernandito è infatti la nuovissima mossa dell’estate, tre semplici gesti che rappresentano la ricetta: il pugno per i cubetti di ghiaccio, il dito di Fernet-branca ed infine il pollice verso per la Cola a piacere. Insegnante d’eccezione Fernando Sosa dei Tropical Jem, che ha già realizzato un tutorial Dancecomefernandito, visibile su Youtube (https://www.Youtube.com/watch?v=ugj1c-hpyzy), che ha già sorpassato le 17.000 visualizzazioni. L’estate Fernandito è appena iniziata, tra luglio e agosto Fernandito sarà in viaggio in tutta Italia, dopo San Polo d’Enza altri nove eventi imperdibili per diffondere un nuovo stile di vita, per vivere la notte in modo irriverente, controtendenza, per assaporare il gusto di quel drink che sorprende per la sua duplice anima, per la sua originalità e stravaganza. Fernandito farà ballare fino alle prime luci del mattino, Fernandito farà divertire a colpi di mix, Fernandito porterà nel magico mondo della contaminazione, dove gli opposti non solo si attraggono ma si completano, per dare vita a una nuova dimensione, nella quale le persone parlano lingue diverse, vestono mixando stili differenti e brindano con Fernandito. La ricetta del divertimento estivo si chiama Fernandito: semplicemente un dito di Fernet-branca, due cubetti di ghiaccio e Cola a piacere. Da Treviso a Catania passando per Sanremo e Positano, ecco le tappe del Fernandito Tour, mentre su Facebook (https://www.Facebook.com/fernanditomezcla) e Twitter (https://twitter.Com/fernandito_mix) foto, video e retroscena delle singole tappe! Le tappe del Fernandito Tour: 26 luglio – Alex Farolfi Tenda Bar, Lignano Sabbiadoro 27 luglio – Dj Get Far Fargetta Summer Paradise, Palermo (Trabia) 28 luglio – Dj Alex Farolfi Villa Foscarini, Gorgo Al Monticano, Treviso 1 agosto – Dj Alex Farolfi Le Capannine, Catania 4 agosto – Dj Get Far Fargetta Silk, Sanremo 11 agosto – Dj Get Far Fargetta Red’s Up, Peschici 1 settembre – Dj Get Far Fargetta Mooby Club, Mantova www.Fernandito.it www.Facebook.com/fernanditomezcla www.Twitter.com/fernandito_mix  
   
   
AGRICOLTURA E CUCINA STELLATA SI INCONTRANO PER UN SINGOLARE “PIC NIC DEI DOLOMITICI” BENEFICENZA: UNA PARTE DEL RICAVATO VA IN AIUTO DI CONTADINI DISAGIATI  
 
Giovedì 9 agosto, avrà luogo a 2000m il tradizionale “Pic Nic dei Dolomitici”, che vede come protagonisti gli chef stellati dell’Alta Badia e i giovani contadini e le contadine locali. Da segnalare il singolare arrivo degli chef ai fornelli sulle comode e-bike, per la presentazione del primo Bike Sharing in quota. Alta Badia (Bz) – “In vetta con gusto” è il leitmotiv della stagione estiva in Alta Badia, il richiamo per tutti i buongustai. Nella famosa località montana si vuole far vivere al proprio ospite una vacanza indimenticabile, valorizzando il connubio tra i piaceri del camminare e i piaceri della buona cucina. “Dalla tradizione all’innovazione” è il tema del tradizionale Pic Nic, organizzato dai tre ristoranti stellati dell’Alta Badia, che insieme collaborano sotto il nome di Dolomitici: il ristorante St. Hubertus/relais & Chateaux Hotel Rosa Alpina con lo chef Norbert Niederkofler, 2 stelle Michelin, il ristorante La Stüa de Michil/hotel La Perla con Arturo Spicocchi, 1 stella Michelin e il ristorante La Siriola/hotel Ciasa Salares con lo chef Fabio Cucchelli, 1 stella Michelin. L’evento, aperto al pubblico, è in programma per giovedì 9 agosto 2012 a mezzogiorno. Il tutto avrà luogo in quota, sui prati del Piz Sorega a 2.050 m in uno scenario naturale, unico al mondo, nel cuore delle Dolomiti – Patrimonio Naturale dell’Umanità Unesco. Gli ospiti, raggiunti i prati del Piz Sorega, a piedi oppure comodamente in ovovia da San Cassiano, potranno degustare l’aperitivo presso una prima baita, per poi dirigersi verso la seconda, dove verranno serviti i primi e i secondi, prima di recarsi presso l’ultima baita per l’assaggio dei dolci. Oltre ai piatti gourmet, creati dagli chef stellati, il Pic Nic prevede una vasta gamma di piatti tipici della cucina ladina una cucina semplice, ma genuina. Infatti, oltre ai Dolomitici, sono proprio le Donne Coltivatrici e i Giovani Contadini di Badia i protagonisti del Pic Nic. Questi mettono a disposizione i loro prodotti e il loro know how per quanto riguarda la cucina tipica ladina e altoatesina. L’aperitivo sarà, infatti, interamente a base delle migliori specialità locali. Agli ospiti verranno, proposti, infatti, “puncerli da marmelade y pavé” (frittelle dolci, ripiene di marmellata e papavero), le “Turtres” (frittelle ripiene di spinaci e ricotta, oppure krauti) e “Föies da soni” (sfoglie di patate). Saranno i Dolomitici, invece, a sbizzarrirsi nella creazione dei primi piatti, dei secondi e dei dolci. Questi ultimi saranno preparati a base dei migliori prodotti altoatesini, contrassegnati con il marchio “Qualità Alto Adige”. Il menù prevede un “guancio di maiale brasato, insalata di patate e levistico e finferli”. Questo piatto è creato da Arturo Spicocchi, chef del ristorante la Stüa de Michil, mentre Fabio Cucchelli del ristorante La Siriola creerà una “spalletta di vitello, crema di mais, carciofo alpino e mela cotogna”. Gli ospiti potranno inoltre assaggiare un “Bbq di pancia di manzo con spuma di senape”, creato da Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus. I vini che accompagneranno i singoli piatti saranno tutti vini delle quattro zone produttive vinicole dell’Alto Adige. Il pranzo terminerà con la degustazione dei dolci, anche questi preparati dai Dolomitici. “Bignè al miele e formaggio fresco dell’Alto Adige con frutti di bosco e spuma al caramello” è il dessert ideato da Arturo Spicocchi, mentre lo chef del La Siriola si sbizzarrirà nel suo “biscotto al miele altoatesino, cremoso al cioccolato Guanaja, palet di fragole dell’Alto Adige e croccante di nocciole”. Sarà tutta una sorpresa il dolce di Norbert Niederkofler, chiamato “sottobosco: fungo, terra, aghi di pino, lamponi dell’Alto Adige”. Ai Fornelli Sull’e-bike Grazie Al Bike Sharing In Quota Gli chef, quest’anno raggiungeranno i fornelli in maniera del tutto particolare e cioè sulle bici elettriche, che fanno parte della nuova proposta “Bike Sharing in quota a 2000m”. L’iniziativa verrà presentata per la prima volta ufficialmente proprio in occasione del Pic Nic dei Dolomitici. Si tratta di un modo diverso, ma divertente, di godersi la montagna sulle due ruote. Il Bike Sharing, inteso come “servizio di biciclette pubbliche”, è solitamente conosciuto nelle grandi città, dove rappresenta un mezzo di trasporto molto utile. L’utente ha, infatti, la possibilità di spostarsi dal punto A al punto B, noleggiando una bicicletta, che può comodamente consegnare al punto di arrivo, senza doverla riportare al punto di partenza. Si è dunque voluto adattare il sistema anche alla montagna, dove l’Alta Badia fa da apripista. È, infatti, la prima località montana ad offrire tale servizio. È, inoltre, importante sottolineare, che le biciclette sono elettriche, quindi si può pedalare con la minima difficoltà. Perché dunque non noleggiare una bici elettrica per raggiungere i rifugi dell’Alta Badia, dove degustare i piatti gourmet, creati dai Dolomitici e da altri famosi chef stellati europei? Beneficenza Per Contadini Disagiati Una parte del ricavato del Pic Nic andrà in beneficenza alla Fondazione dell’Associazione Provinciale Agricoltori, in aiuto di contadini disagiati. L’evento è aperto al pubblico. La prenotazione è obbligatoria presso l’Ufficio Informazioni di La Villa. Il costo di partecipazione al pranzo, vini inclusi è di 70,00€ a persona. Per informazioni e/o prenotazioni: www.Altabadia.org – lavilla@altabadia.Org - +39 (0)471 847037 Per informazioni: Consorzio Turistico Alta Badia – www.Altabadia.org – Tel.: 0471/836176-847037  
   
   
BUITONI BELLA NAPOLI MARGHERITA NUOVA RICETTA SECONDO TRADIZIONE: 22 ORE DI LIEVITAZIONE NATURALE E PASTA STESA A MANO PER LA NUOVA RICETTA DELLA PIZZA CULT BUITONI  
 
La centenaria esperienza di Buitoni nella lavorazione tradizionale della pasta e la vocazione all’innovazione hanno sempre prodotto risultati di successo. Oggi, Buitoni lavora sulla pizza per definizione, la Margherita, quella del marchio Bella Napoli, entrato nelle case e nel cuore degli italiani nel 1993. Buitoni ha infatti rinnovato la ricetta del prodotto con il quale ha fatto la storia del mercato delle pizze surgelate e attraverso il quale detiene ancora oggi la leadership del segmento Margherita. La nuova ricetta è stata sviluppata secondo tradizione, infatti, l’impasto viene fatto lievitare naturalmente per 22 ore, dopodiché viene steso a mano e condito con gli ingredienti tradizionali della pizza Margherita: una nuova salsa di pomodoro al basilico e olio extravergine d’oliva e tanta filante mozzarella. Le innovazioni non si fermano alla ricetta: sul retro della confezione, infatti, è stato inserito un tecnologico Qr code che permette ai consumatori di accedere, tramite smartphone, a un video del canale Casa Buitoni di Youtube che mostra parti del processo di lavorazione e la stesura a mano dell’impasto, in modo da spiegare meglio la magia di una lavorazione artigianale in una produzione industriale. Un ulteriore novità è rappresentata dalla comunicazione sul pack del corretto smaltimento dei materiali utilizzati per il confezionamento, con l’inserimento di icone grafiche facilmente riconoscibili e comprensibili che indicano come e dove smaltire il pack esterno (cartoncino) e quello interno (film in plastica)  
   
   
PALUANI: BONTÀ CERTIFICATA! DNV BUSINESS ASSURANCE ATTRIBUISCE UN VENTAGLIO DI PRESTIGIOSE CERTIFICAZIONI A PALUANI  
 
Prosegue il percorso di crescita di Paluani, una delle più antiche e rinomate aziende italiane nel settore dei prodotti dolciari da forno. La società punta ora sulla certificazione di parte terza con Dnv Business Assurance - uno dei principali enti di certificazione indipendente a livello mondiale - per sostanziare e valorizzare il proprio sviluppo all’insegna di tradizione, qualità della lavorazione e delle materie prime e innovazione. Operativa dal 1921, la società Paluani S.p.a. Ha recentemente affiancato alla storica produzione di pandoro, panettone e colombe anche una linea di prodotti per il consumo continuativo - che comprende deliziose e nutrienti merendine tra cui i croissant, pandorino, krapfen e il morbido Palì - e una linea di uova di cioccolato per le festività pasquali. Il segreto del successo dell’azienda si deve alla passione per il prodotto che da sempre anima la famiglia proprietaria e allo scrupoloso lavoro di selezione e controllo di materie prime, fornitori e processi, oggi avvalorato anche da un prestigioso ventaglio di certificazioni. Le certificazioni arrivano al termine di un complesso processo di verifica da parte degli esperti di Dnv Business Assurance e abbracciano temi importanti per la crescita sostenibile e una produzione eccellente: dalla certificazione dei sistemi di gestione per la qualità, fino alle certificazioni più specifiche sul tema della sicurezza alimentare. Iso 9001:2008 – Lo standard più conosciuto e utilizzato per i sistemi di gestione della qualità nel mondo. Si concentra in modo particolare sul miglioramento continuo e sulla soddisfazione del cliente attraverso la verifica dei sistemi di gestione della responsabilità, delle risorse, della produzione e dei conseguenti processi di misurazione e analisi del risultato. Iso 22005:2008 – Lo standard internazionale per la rintracciabilità nell’ambito della filiera agroalimentare. Consente di identificare e tenere traccia di ogni aspetto dell’attività degli operatori coinvolti nel processo, dall’azienda agricola fino alla tavola dei consumatori. Ifs Food – Lo standard Ifs nasce nel 2000 con lo scopo di facilitare il processo di selezione dei fornitori di prodotti alimentari a marchio della Gdo, sulla base della loro capacità di produrre e fornire prodotti sicuri, conformi alle specifiche contrattuali e ai requisiti di legge. Brc Gsfs Food – Oggi con la revisione 6 diventa Gsfs (Global Standard for Food Safety), e rappresenta assieme ad Ifs Food, lo standard più richiesto quale strumento di qualifica dei fornitori di prodotti alimentari a marchio da parte della Gdo europea, in quanto ha l´obiettivo di assicurare che i prodotti siano realizzati nel rispetto dei requisiti di sicurezza alimentare. Stp-ce-pc-agro-7 – Certificato di conformità che attesta specifiche tecniche di prodotto. Nella fattispecie il certificato identifica prodotti non consistenti, non derivanti, e non contenenti ingredienti consistenti e/o derivanti da soia e/o mais geneticamente modificati. “Siamo cresciuti molto ma non abbiamo dimenticato da dove veniamo. La passione per il nostro prodotto e la volontà di offrire specialità dolciarie fatte solo con materie prime di elevata qualità e secondo i migliori processi contraddistinguono la nostra attività da oltre 90 anni. È per questo che abbiamo deciso di intraprendere un percorso di certificazione secondo i più elevati standard internazionali, affiancati da un ente importante come Dnv Business Assurance” Maurizio Pasetto, Direzione di stabilimento, Paluani Spa “Difficilmente nel panorama italiano si incontrano aziende dove tradizione e innovazione convivono in armonia. Paluani è una di queste. Ha saputo coniugare la passione per il prodotto e la genuinità degli ingredienti con i più rigorosi standard gestionali e produttivi internazionali, distinguendosi come realtà di successo” ha aggiunto Carmine Lamanna, Direttore Business Line Food & Beverage, Dnv Business Assurance in Italia  
   
   
LA NOTTE DEL TRENTODOC BOLLICINE AD ALTA QUOTA PER UNA NOTTE DI BRINDISI ALL’INSEGNA DELL’ECCELLENZA  
 
Il prossimo 11 agosto il Rifugio la Roda sulla Cima Paganella ospiterà la prima edizione de “La Notte del Trentodoc”, un evento enogastronomico in tipico stile trentino per festeggiare le celebri bollicine di montagna e le giovani cantine del Trentodoc. L’evento, organizzato da un gruppo di giovani dinamici produttori (Dorigati, Balter, Revì, Moser, Zeni, Pedrotti, Monfort e Zanotelli) con la collaborazione del Consorzio Skipass Paganella Dolomiti, di Danger Zone Andalo e promossa dall’Apt Dolomiti Paganella, ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla vita di montagna, alla degustazione dei tipici prodotti della terra trentina e alla cultura del buon bere facendo “festa con la testa”. Si partirà alle 17.30 con un aperitivo a base di una selezione di Trentodoc. Presentati dagli stessi produttori in abbinamento a prodotti tipici e a gustose specialità trentine, in attesa del tramonto in Cima Paganella che, grazie allo splendido panorama che si gode dal Rifugio La Roda, offre uno degli spettacoli più belli e coinvolgenti delle Dolomiti. A quota 2.125 metri non sarà difficile emozionarsi e, se si è fortunati, incantarsi ad ammirare il cielo stellato che in quei giorni potrebbe offrire una pioggia di stelle cadenti! La serata proseguirà poi tra calici di Trentodoc. E musica per arrivare alle ore 21.00 ad animarsi con il gruppo Activity Danger Zone, che darà un tocco di adrenalina alla serata con una spettacolare fiaccolata in downhill, prima di scendere a valle per una breve passeggiata e giungere alla cabinovia di Andalo