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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Novembre 2013
LA COMMISSIONE EUROPEA INTENSIFICA LA LOTTA CONTRO LA PESCA ILLEGALE  
 
 Dopo l´avvertimento ufficiale diramato un anno fa (Ip/12/1215), nell´ambito delle proprie attività per contrastare la pesca illegale la Commissione europea ha identificato oggi il Belize, la Cambogia e la Guinea come paesi terzi non cooperanti i quali, nonostante l´intenso lavoro svolto dalla Commissione con le loro autorità nazionali per l´adozione di misure di gestione e di controllo della pesca efficaci, non hanno ancora ovviato ai problemi strutturali, né hanno dimostrato una reale volontà di affrontare il problema della pesca illegale. La Commissione propone ora al Consiglio dei ministri di adottare misure commerciali nei confronti di questi tre paesi per colpire i vantaggi commerciali derivanti da queste attività illecite. Di conseguenza sarà vietata l´importazione nell’Ue di prodotti della pesca catturati da navi di questi paesi. La decisione è coerente con l’impegno internazionale dell’Ue di garantire lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca sia nelle sue acque che all’estero. L’approccio dell’Ue in materia di lotta contro la pesca illegale parte dall´assunto che la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn) costituisce un´attività criminale su scala mondiale, deleteria non solo per i pescatori e i mercati dell’Ue, ma anche per le comunità locali nei paesi in via di sviluppo. Lo scorso anno hanno ricevuto avvertimenti formali anche le Figi, Panama, lo Sri Lanka, il Togo e Vanuatu, ma tutti loro hanno compiuto progressi credibili in stretta collaborazione con la Commissione. Questi paesi hanno avviato l´iter per adottare una nuova legislazione e hanno migliorato i sistemi di monitoraggio, controllo e ispezione. Per questo si è deciso di prolungare il dialogo con loro fino alla fine di febbraio 2014 e di valutare i progressi compiuti la prossima primavera. Nuovi avvertimenti formali Cartellino giallo anche nei confronti di Corea, Ghana e Curaçao, che ricevono oggi un avvertimento formale per mancato rispetto degli obblighi internazionali di lotta contro la pesca illegale. La Commissione ha constatato inadempimenti concreti, quali l´assenza di interventi per rimediare a carenze nel monitoraggio, nel controllo e nella sorveglianza delle attività di pesca, e propone azioni correttive per porvi rimedio. Questi "cartellini gialli" non comporteranno, in questa fase, misure commerciali. Come nel caso dei paesi elencati in precedenza, l´Ue lavorerà al loro fianco nell´ambito di un dialogo formale e di una cooperazione più intensa per risolvere i problemi riscontrati e attuare i necessari piani d’azione. Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: "Le decisioni odierne dimostrano la nostra determinazione nella lotta contro la pesca illegale. A subirne le conseguenze sono sia i pescatori locali che i pescatori dell’Ue e il mercato interno. Continueremo a fare pressione sui paesi che alimentano la catena di approvvigionamento della pesca illegale in quanto Stato costiero, Stato di bandiera, o bandiera di comodo. L´africa occidentale è stata individuata come un’importante fonte di pesca illegale ed è mia intenzione adottare ora lo stesso approccio nel Pacifico".  
   
   
IMBALLAGGI PER I POMODORI RICAVATI DAGLI STESSI POMODORI?  
 
Il pomodoro è molto amato dagli europei e costituisce la base di molte ricette, sia fresco che in scatola. Ma cosa succede ai sottoprodotti di scarto dei pomodori? Ricercatori europei hanno trovato una soluzione per fare buon uso di questi rifiuti. Il progetto Biocopac ("Development of bio-based coating from tomato processing wastes intended for metal packaging") sta sviluppando una nuova gamma di smalti alternativi derivati da biomassa per l´industria dei cibi in scatola, usando l´umile pomodoro, che rispetterà la direttiva dell´Unione europea 2008/98/Ec e ridurrà i rifiuti. C´è molta pressione sulle aziende di imballaggi che fanno a gara per adottare soluzioni rispettose dell´ambiente. Il team Biocopac è sicuro che questo imballaggio innovativo migliorerà la qualità delle lattine di metallo e ridurrà l´utilizzo di contenitori di plastica. Allo stesso tempo, esso consentirà alle piccole e medie imprese (Pmi) di essere competitive nel settore degli imballaggi metallici. Guidato dalla Stazione Sperimentale per l´Industria delle Conserve Alimentari (Ssica) in Italia, il consorzio Biocopac sta creando uno smalto termoindurente derivato da biomassa. Il team ha iniziato il proprio lavoro analizzando e caratterizzando gli scarti dei pomodori. L´attenzione è ora concentrata sullo sviluppo di un metodo di estrazione e sull´ottimizzazione della bio-resina. I partner stanno usando tecniche rispettose dell´ambiente per estrarre la bio-resina dalla buccia dei pomodori. La bio-resina è in realtà cutina, un materiale simile a cera idrorepellente che si trova nelle pareti cellulari di varie piante. Anche lo smalto per l´imballaggio metallico usato per i prodotti alimentari con proprietà chimico-fisiche sarà completamente naturale. Lo smalto finale sarà simile a quelli usati tradizionalmente e sarà utilizzabile negli impianti industriali. I nuovi smalti saranno progettati per soddisfare i requisiti delle norme Ue, ma i partner svolgeranno ulteriori test per verificare l´idoneità del loro prodotto per gli imballaggi e le lattine per gli alimenti. "In questo modo, alla fine del progetto, sarà possibile avere un´indicazione completa riguardo all´uso dei nuovi smalti a contatto con prodotti alimentari e ai loro benefici economici e ambientali", ha detto il dott. Paolo Brenni del progetto Salchi Metal Srl, un partner di Biocopac, durante una conferenza nel 2012. Il concetto della ricerca di Biocopac si basa su un vecchio brevetto sviluppato dalla Ssica negli anni quaranta del secolo scorso. Questo progetto ha il potenziale per alimentare la ricerca sui prodotti derivati da biomassa, che a loro volta potrebbero portare strumenti efficaci e alternative convenienti per altri mercati. In conclusione, la ricerca porterà a un migliore uso delle risorse agroalimentari rinnovabili d´Europa e supporterà gli sforzi delle aziende di diventare "più ecologiche", fornendo imballaggi metallici sicuri e riciclabili. Il consorzio Biocopac comprende quattro centri di ricerca, quattro Pmi, e tre grandi aziende provenienti da Repubblica ceca, Francia, Italia, Grecia, Liechtenstein e Spagna. La collaborazione tra gruppi industriali che si occupano di trattamento dei rifiuti e trasformazione dei pomodori e i produttori di smalti e lattine di metallo assicurerà che i risultati del progetto combacino con le esigenze dell´industria. Il progetto, che è finanziato nell´ambito del tema "Ricerca a favore delle Pmi" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, è destinato a concludersi nel tardo autunno del 2013. Per maggiori informazioni, visitare: Biocopac: http://www.Biocopac.eu    
   
   
ALLEVATORI, LOMBARDIA: SOSTEGNO AL SISTEMA DEI CONTROLLI  
 
Padenghe sul Garda/bs . "La zootecnia sia un patrimonio da tutelare e rilanciare. Non possiamo accettare scelte che tradiscano questi principi. Faremo tutto il possibile, affinché il sistema zootecnico lombardo continui a essere, come è sempre stato, riferimento per tutti. Vedremo di trovare risorse per evitare squilibri per un comparto che soffre già della fragilità del mercato, in particolare in alcuni settori. Noi ci facciamo carico di un impegno: che il sistema economico riparta anche da qui, dal sistema allevatoriale". E´ quanto ha affermato, nel corso del suo intervento, l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, in occasione del Xvi ´Seminario bovini´ organizzato dall´Associazione degli allevatori lombardi (Aral) nell´ambito delle attività del Sata, il Servizio di assistenza tecnica agli allevatori, sostenuto dalla Direzione generale Agricoltura. Oggi, a Padenghe sul Garda (Brescia), la prima delle tre giornate, alla presenza del presidente di Aral Germano Pè. Serve Programmazione - "Ci siamo dotati di un sistema tecnico-gestionale, che ha un costo importante, oltre 4 milioni di euro - ha ricordato Fava -, dobbiamo sostenerlo e rilanciarlo. Serve programmazione, non possiamo accettare logiche di breve periodo, che non tutelano e non danno prospettive a chi ci lavora tutti i giorni. Noi la scelta l´abbiamo fatta, stando dalla parte della zootecnia lombarda". Nutrire Il Pianeta, In Sicurezza - "Vogliamo salvaguardare quello che è un elemento di eccellenza del nostro sistema zootecnico - ha proseguito l´assessore -. Se il tema di Expo 2015 è ´Nutrire il pianeta´, allora noi diciamo che occorre nutrirlo in sicurezza. Se il 90 per cento del latte in Lombardia proviene da capi sottoposti a controlli mensili, è perché abbiamo un sistema che si avvicina alla perfezione. Anche stavolta Regione Lombardia farà lo sforzo che occorre, per mantenere in equilibrio un servizio importante, oltre che per salvaguardare le professionalità di un comparto, che ha dato in questi anni grandi risultati. La Lombardia assicura al consumatore prodotti buoni, perché si fanno analisi, verifiche che nessun altro territorio al mondo fa". Sistema Controlli Funzioni - "Il sistema dei controlli - ha concluso Fava - deve perciò continuare a funzionare al meglio, magari razionalizzandosi, e guardando alle innovazioni, ma facendo in modo che nulla vada a penalizzare un comparto come il nostro, che, appunto perché consolidato ed evoluto, non può subire scossoni".  
   
   
GIOVANI VETERINARI: BENE INIZIATIVA A DIFESA QUALITÀ MOZZARELLA CAMPANA  
 
“L´iniziativa messa in campo oggi dai giovani veterinari della Campania è la dimostrazione del fatto che si può manifestare anche a difesa dei nostri prodotti di eccellenza, e la mozzarella è sicuramente uno di questi.” Così Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. "Con la manifestazione di oggi a Montecitorio - aggiunge - si è scelto di far parlare i dati. Analisi che dimostrano che la nostra mozzarella di bufala, ma non solo quella, non solo è buona, ma è anche controllatissima. "Se serve anche questo a tutela della agricoltura campana sana e che rappresenta la nostra regione nel mondo ben vengano tutte le iniziative del genere. Anche così, facendo parlare le evidenze scientifiche e seguendo la strada della trasparenza e della tracciabilità, potremo riaffermare il valore delle nostre produzioni di eccellenza”, conclude la Nugnes.  
   
   
NASCE IL CONSORZIO TRENTINO DI PISCICOLTURA  
 
 Nasce il consorzio trentino di piscicoltura, uno spin-off tra Fondazione Edmund Mach e l’associazione Astro per la produzione intensiva del Carpione, un pesce esclusivo del lago di Garda che San Michele ha contribuito a salvare dall’estinzione studiandone la biologia e mettendo a punto una metodica di riproduzione e allevamento. L’obiettivo del consorzio sarà fornire materiale da semina per recuperare la specie e produrne un quantitativo rilevante per l’immissione sul mercato. Si tratta di un risultato molto importante per il Trentino e, più in generale, per la salvaguardia del suo patrimonio ittico. La Fondazione Mach è riuscita in un intento risultato vano per altri enti e istituti. Le attività di ricerca e sperimentazione sono partite nel 2008 dal recupero di tre esemplari pescati nel Garda da alcuni pescatori veronesi che collaborano con il centro ittico di San Michele. “Per la Fondazione Mach - spiega il direttore generale, Mauro Fezzi - la costituzione del consorzio è motivo di soddisfazione perché rappresenta un riconoscimento dell’impegno dedicato al settore dell’itticoltura. Se il consorzio avrà successo potrà rappresentare anche un modello importante per la valorizzazione dell’ambiente, attraverso la salvaguardia di questa specie, e non ultimo, un’interessante fonte di entrata per la Fondazione stessa”. La Fondazione Mach ha messo a punto e validato scientificamente una serie di metodologie per la riproduzione in cattività di questo pesce che metterà a disposizione del Consorzio. Fornirà un numero adeguato di riproduttori per la produzione delle uova, dei quali il Consorzio assumerà la custodia, e trasferirà materiale ittico di rimonta e di rinsanguamento del parco riproduttori del Consorzio. “Riteniamo che la possibilità di allevare e commercializzare un pesce di alta qualità e prelibatezza come il Carpione del Garda –spiega il direttore di Astro, Diego Coller - sia una grande opportunità per il nostro settore, in quanto possiamo inserire nella nostra gamma di prodotti un altro pesce di acqua dolce, accanto alla trota e al salmerino alpino, che può consentirci di affermarci sul mercato in una posizione importante fra i produttori di pesce d’acqua dolce. Sarà impegno di Astro di commercializzare il Carpione nelle zone dove questo è maggiormente conosciuto, ma anche far sì che possa essere apprezzato anche nei restanti territori nazionali ed anche esteri”. Il progetto Carpiogarda: studiata la biologia del Carpione e brevettato il modello di riproduzione “Nel 2008 è stato avviato il progetto Carpiogarda le cui finalità erano lo studio della biologia riproduttiva del Carpione ed il protocollo di allevamento. Successivamente gli approfondimenti scientifici e sperimentali hanno consentito di produrre un know-how ed il 21 settembre 2012 la richiesta di brevetto” spiega l’inventore Fernando Lunelli, che dirige l’impianto ittico della Fondazione Mach e che ha curato l’intero progetto di recupero. Il forte interesse economico (esigenze di mercato pari a circa 100 t/anno) e naturalistico (recupero conservazione della specie) per tale specie ha maturato l’idea di costituire lo spin-off tra la Fondazione Mach e Astro. Il Carpione, pesce esclusivo del lago di Garda, dalle carni molto prelibate Il Carpione (Salmo carpio L.,1758) vive solo nel Lago di Garda. È un salmonide, simile alla trota lacustre, ma di taglia più piccola, dalla biologia riproduttiva particolare ed unica nei salmonidi dato che si riproduce due volte all’anno a notevoli profondità (da -80 m a -180 m) sui versanti ghiaiosi di frana sommersa oppure su sedimenti fluviali sommersi, principalmente della sponda bresciana. Comportamento gregario, alimentazione costituita da plancton e piccoli crostacei anche negli adulti, carni chiare e molto prelibate. Dall’arte culinaria è considerato al top delle specie d’acqua dolce. Negli anni precedenti agli anni Sessanta la pesca professionale produceva mediamente circa 250 quintali all’anno (dichiarati) con punte oltre i 450 quintali mentre negli ultimi anni, periodo 2007-2013, le catture sono inferiori a 50 kg. Per i pescatori professionisti rivestiva una fonte economica rilevante ed un indotto per tutto il territorio rivierasco e oltre, fino a Milano.  
   
   
LOMBARDIA: REFLUI, SCATTA IL 1 DICEMBRE IL DIVIETO DI SPANDIMENTO  
 
 Milano - Regione Lombardia ha posticipato al 1 dicembre il "divieto di spandimento dei reflui ai fini agronomici, sia per le aree vulnerabili che non vulnerabili, per il letame e materiale assimilato, i liquami, i fanghi, i fertilizzanti azotati diversi dagli effluenti di allevamento e le acque reflue utilizzati in terreni con prati, cereali autunno vernini, colture ortive, arboree con inerbimenti permanenti o con residui colturali e in preparazione della semina primaverile anticipata". Favorire Le Imprese - Il divieto sarà operativo fino al 28 febbraio compreso. "L´assessorato all´Agricoltura - dichiara il suo responsabile Gianni Fava - ha voluto recepire le richieste del mondo agricolo, in particolare di Coldiretti Lombardia e Confagricoltura Lombardia, in modo da consentire le corrette operazioni agronomiche in campo e assicurare alle imprese zootecniche di affrontare il periodo invernale con le vasche di stoccaggio liquami in condizioni di efficacia totale. Ritengo fermamente che sia compito delle Istituzioni mettere in campo tutte le azioni che rispondano ai bisogni delle imprese agricole e, fra queste, lo slittamento richiesto a un divieto che ci viene imposto dall´Unione europea". Indicazione Dall´europa - Essendo il periodo di divieto disposto tassativamente da Bruxelles, lo slittamento dal 25 novembre al 1 dicembre comporterà inevitabilmente il fatto che non si potranno spandere i reflui fino al 28 febbraio compreso. Le federazioni lombarde di Coldiretti e Confagricoltura avevano segnalato all´Assessorato regionale all´Agricoltura fenomeni di piovosità eccessiva dal 30 ottobre al 25 novembre, tali da compromettere le operazioni colturali autunnali in gran parte delle campagne lombarde. Molte aziende agricole non sono riuscite a completare le operazioni agronomiche finalizzate alla preparazione dei terreni per le semine autunnali e primaverili, con la necessità di impiegare ancora a oggi i reflui zootecnici. Da qui lo slittamento del calendario di divieto.  
   
   
PESCA,FEDERCOOPESCA: COZZA DI SCARDOVARI PRIMO MOLLUSCO ITALIANO CON DOP  
 
La cozza di Scardovari è il primo mollusco bivalve italiano ad ottenere la Denominazione di origine protetta (Dop). Lo rende noto la Federcoopesca-confcooperative commentando il via libera dell’Unione europea all’iscrizione nel registro delle Dop. “Un riconoscimento atteso e meritato per un prodotto simbolo del delta polesano” afferma l’associazione. Un prodotto che viene raccolto, da circa 350 addetti in 30 mila quintali ogni anno, all’interno della Sacca degli Scardovari, situata in Veneto nell’area meridionale del Delta del Po. Una procedura, spiega l’associazione, partita qualche anno fa con la richiesta di riconoscimento presentata dal Consorzio cooperative Pescatori di Scardovari, aderente alla federazione. Tre le motivazioni che hanno portato a questo riconoscimento, sottolinea la Federcoopesca, ci sono la dolcezza e la tenerezza delle carni e la resa del prodotto. Ogni cozza garantisce, infatti, almeno il 25% di carne, rispetto al peso totale del prodotto.  
   
   
LOMBARDIA: SICUREZZA ALIMENTARE AL PRIMO POSTO  
 

Milano - La sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti: un tema particolarmente sentito e che è stato affrontato nel corso dell´incontro organizzato dall´Unità Operativa Veterinaria di Regione Lombardia nel Palazzo della Regione. Difesa Cittadini - Il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani è intervenuto all´incontro riaffermando il principio che oggi più che mai, anche alla luce della crescente preoccupazione dei consumatori e dei produttori, è indispensabile tutelare la salute dei cittadini che è il primo obiettivo dei controlli igienici sui prodotti alimentari. Una procedura che contestualmente consente di identificare in modo chiaro l´immagine del vero Made in Italy, combattendo così il rischio delle contraffazioni. Nuovi Mercati - Ribandendo che Regione Lombardia rappresenta una delle regioni a maggiore vocazione agroindustriale d´Europa, il vice governatore di Regione Lombardia ha rilanciato l´importanza di assicurare la competitività delle produzioni agroalimentari lombarde operando per la promozione dei prodotti locali e per l´apertura di nuovi mercati. Verso Expo - Il dibattito ´Sicurezza alimentare e qualità dei prodotti - Proposte per Expo Milano 2015´ è stato anche l´occasione per presentare le iniziative già predisposte dal Ministero della Salute in collaborazione con Regione Lombardia nel campo della sicurezza alimentare in vista di Expo 2015 e di raccogliere idee, manifestazioni di interesse, proposte di collaborazione. Il Sito Doc - Durante l´incontro è stato presentato anche il sito Ars-alimentaria, un sistema di raccolta, di documentazione e di condivisione di tutte le informazioni connesse alle caratteristiche microbiologiche, chimico fisiche e di processo fruibili dalle Aziende e da tutti i soggetti interessati. Un interessante strumento a disposizione di laboratori pubblici e privati, che potranno caricare gli esiti degli esami eseguiti su prodotti alimentari di tutto il territorio nazionale.

 
   
   
BASILICATA, ASP: CONSENTITA ANCHE QUEST´ANNO MACELLAZIONE DOMICILIARE SUINI  
 
L’asp rende noto che anche per il periodo invernale 2013-2014 sarà consentita la macellazione domiciliare dei suini ad uso familiare, consentendo così ai cittadini del territorio della provincia di Potenza di continuare a mantenere la tradizione locale. Con la collaborazione dei dirigenti veterinari territoriali, - spiega una nota dell’Ufficio Stampa dell’Asp – è stata rinnovata la procedura già in uso. I cittadini interessati dovranno produrre apposita richiesta al sindaco del comune di appartenenza mediante modulo scaricabile dal sito www.Aspbasilicata.it  L’istanza dovrà essere corredata di ricevuta di versamento su c/c postale n° 10837854, intestato Asp Potenza, (Causale Macellazione a domicilio di n… suini) con la cifra di euro 14,91 per ogni suino da macellare; L’ufficio comunale, competente, infine, dovrà trasmettere l’istanza debitamente compilata ( indicazione del n. Di telefono del richiedente) comprensiva di ricevuta di versamento all’Asp - Uo Area B (tel.Fax 0971310382) Via Ciccotti, Potenza.  
   
   
FRODI ALIMENTARI, LIGURIA FIRMA INTESA SU CONTROLLI QUALITÀ  
 
Genova - La Regione Liguria ha firmato ieri a Genova, con l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo, un protocollo d’intesa con il comando provinciale dei Carabinieri di Genova, il Corpo forestale dello Stato, la Camera di commercio di Genova e l’Ispettorato della tutela della qualità e della repressioni frodi agroalimentari che punta a disciplinare le attività ispettive nel settore agroalimentare a criteri di razionalità ed efficienza. Alla firma in Prefettura, era presente il prefetto di Genova Giovanni Balsamo. Obiettivo dell’intesa è quello di non gravare eccessivamente sugli operatori del settore con controlli ripetuti ed onerosi da parte di diversi soggetti , bensì di coordinare l’attività con riduzione di costi, pur garantendo un elevato controllo della qualità del prodotto agroalimentare italiano. La Regione Liguria mette a disposizione il proprio sito web dedicato all’agricoltura, recentemente rinnovato, www. Agriligurianet.it, per dare agli operatori tutte le informazioni sul nuovo sistema di controllo. “Plaudo a questa iniziativa e la trovo in linea con gli obiettivi dell’amministrazione regionale di semplificazione e di riduzione del carico amministrativo sulle imprese”.  
   
   
CUNEO, "L´ETICHETTA DEVE PARLARE ITALIANO"  
 
Nell´ultimo decennio, sempre più spesso, i consumatori, rispetto all´articolo che acquistano, cercano il tagliando che indica quali materiali sono stati utilizzati. In passato, ricerca molte volte vana o incomprensibile perché in lingua straniera. Dallo scorso anno, grazie a una legge apposita, la materia è stata regolamentata, sono stati stabiliti gli obblighi di tutti gli attori della filiera e fissate le sanzioni per gli inosservanti. Non solo. Sono stati altresì avviati i controlli, tanto da giustificare qualche preoccupazione da parte degli operatori dei settori interessati. Federmoda Cuneo, associazione che riunisce i titolari di punti vendita di abbigliamento, calzature, accessori e articoli sportivi, in collaborazione con la Camera di Commercio, ha promosso, lunedì 25 novembre, un incontro sul tema “Sos etichettatura”. Il workshop, che ha avuto luogo nel salone d´onore dell´ente camerale, ha cercato di offrire dei chiarimenti rispondendo a una serie di quesiti, dall´obbligo dell´uso della lingua italiana, all´imposizione di indicare il paese in cui sono avvenute le lavorazioni, chiarendo le responsabilità di fornitori e commercianti in caso di non conformità. “C´è preoccupazione da parte dei titolari di punti vendita in merito al rispetto della normativa in atto, si temono le sanzioni, ci si interroga sugli obblighi da parte di ogni tassello del processo che va dal produttore al consumatore – ha spiegato nel suo intervento il presidente di Federmoda Cuneo, Luigi Isoardi –. I controlli sono stati avviati e molti si chiedono quali debbano essere i rapporti con i fornitori e l´effetto della moratoria relativa alle merci realizzate, quando ancora i nuovi dispositivi non erano applicati”. Determinante l´intervento di Massimo Torti, segretario generale di Federazione Moda Italia che ha illustrato nei dettagli la normativa in vigore, insistendo sull´esigenza di chiarezza da parte delle aziende presso cui il rivenditore effettua gli approvvigionamenti e precisando, nella compilazione degli ordini, che la merce deve essere consegnata etichettata in lingua italiana in base al Regolamento Ue recepito dalla nostra legislazione. “Questi non sono tempi facili per il comparto – ha spiegato Torti – e ogni nuovo obbligo grava pesantemente sugli operatori. Dai dati acquisiti partendo dalle strisciate di Cartasì nei punti vendita, è emerso che, nei primi 9 mesi del 2013, i negozi del settore abbigliamento e accessori hanno fatto registrare, a livello nazionale, un calo di incassi del 7,71%. In Piemonte, il ridimensionamento è stato ancora più pesante, pari al 10,79%, cioè di tre punti superiore alla media nazionale. Anche il sentiment, il fattore che misura la fiducia dei consumatori, registra, a novembre un 65% di pessimisti. Con un potere di acquisto tornato ai livelli del 1986 e un atteggiamento scoraggiato, le previsioni non possono essere ottimistiche. Se a questo si aggiunge la confusione creata dai nuovi dispositivi, non si può che essere cauti”. Il ruolo della Camera di commercio nell´ambito della sicurezza e dell´etichettatura dei prodotti è stato illustrato da Patrizia Mellano, dirigente dell´ente. “I nostri interventi avvengono nell´ambito della mission di vigilanza del mercato e tutela dei consumatori – ha precisato –. Il tutto si articola nel potenziamento dell´attività informativa rivolta alle imprese, cui seguono la vigilanza e il controllo svolti da personale ispettivo appositamente formato. Siamo al fianco delle imprese anche con i servizi di mediazione e arbitrato per supportarle nella risoluzione delle controversie che possono sorgere in ambito lavorativo.” Nel corso del convegno è stato distribuito a tutti i partecipanti un Kit composto da una chiavetta contenente il testo della legge in vigore, un timbro da utilizzare sulla modulistica degli ordini e una serie di opuscoli con approfondimenti utili sul piano legale.  
   
   
AL LAVORO PARTNER ITALIANI E FRANCESI, TRA I QUALI LA PROVINCIA DI TORINO IL PROGETTO ALCOTRA DEGUST’ALP RIORGANIZZA IL MERCATO DI PINEROLO  
 
 Il progetto europeo Alcotra “Degust Alp”, al quale partecipa la Provincia di Torino, coinvolge la Città di Pinerolo, proponendo la riorganizzazione del mercato settimanale, grazie alla collaborazione tra il Comune, la Provincia e la società consortile per azioni Pracatinat. Il progetto transfrontaliero, inserito negli obiettivi della cooperazione territoriale europea tra Italia e Francia e nei progetti Alcotra, ha come partner la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Conseil Général des Alpes de Haute-provence, la Chambre d’Agricolture des Hautes-alpes, la Camera di commercio di Cuneo e il Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta. Il progetto mira a sviluppare e consolidare la conoscenza delle produzioni locali e il rapporto consumatore-produttore per aumentare la consapevolezza delle ricchezze che offrono i territori locali rurali. L’obiettivo principale della riorganizzazione del mercato di Pinerolo sarà di migliorare la conoscenza critica dei consumatori, attraverso la ricerca della tracciabilità e della stagionalità dei prodotti e delle produzioni agroalimentari biologiche, in modo da sostenere i produttori locali presenti sul mercato stesso nel confronto con i semplici rivenditori. Pracatinat e la Provincia di Torino intendono inoltre sviluppare nuovi metodi di comunicazione all’interno del mercato, per incrementare i legami e la comunicazione tra produttori e consumatori ed aiutare la nascita e la crescita di nuove dinamiche di scambio e lavoro comune sul territorio. Sabato 30 novembre una delegazione di partner francesi del progetto “Degust’alp” visiterà il mercato settimanale di Pinerolo ed incontrerà alcuni dirigenti della Provincia e di Pracatinat e l’Assessore comunale al lavoro, Franco Agliodo, per confrontarsi sull’analisi e sulle buone pratiche delle aree fieristiche e mercatali in territorio francese e italiano. “Degust Alp”, Un Progetto Che Valorizza Sapori E Saperi Sui Due Versanti Delle Alpi Migliorare la tracciabilità e la conoscenza dei prodotti agroalimentari di qualità di quelle Regioni, Province e dei Dipartimenti francesi ed italiani che compongono una ideale macro-Regione europea delle Alpi Occidentali; favorire la ricerca e l’utilizzo di quei prodotti da parte dei consumatori; sensibilizzare l’opinione pubblica (soprattutto gli studenti ed i giovani in generale) sul rapporto tra la corretta alimentazione, la salute e la tutela dell’ambiente: sono questi in sintesi gli obiettivi del progetto Alcotra “Degust Alp”, al quale, oltre alla Provincia di Torino, partecipano la Regione Piemonte, il Consiglio Enti Locali della Valle d’Aosta, i Dipartimenti francesi Hautes Alpes e Alpes de Haute Provence. Fra gli obiettivi specifici del progetto vi è quello di sviluppare una metodologia per la tracciabilità delle materie prime utilizzate nella ristorazione collettiva, soprattutto nelle mense, per rendere più trasparente e controllabile dagli utenti il percorso che parte dal produttore e termina con il consumo dei cibi. Si vuole inoltre stimolare negli utenti, soprattutto tra gli allievi delle scuole, una maggiore consapevolezza dell’esigenza di mangiare sano e, possibilmente, consumare cibi locali. Anche il versante commerciale e distributivo è contemplato nel progetto, con l’obiettivo di creare un contesto di vendita in cui sia possibile educare i consumatori e comunicare loro le peculiarità dei prodotti ed i vantaggi del loro consumo in termini ambientali e di tutela della salute. L’informazione ai consumatori può e deve essere promossa anche grazie alle nuove tecnologie: di qui l’idea di un applicativo per gli smartphone, che già oggi in Piemonte consente di ricercare sul portale www.Piemonteagri.it i prodotti dell’eccellenza agroalimentari, visualizzare i percorsi per raggiungere il Comune di produzione più vicino e gli itinerari turistico-econagstronomici più interessanti nel raggio di 50 Km dal punto in cui viene effettuata la richiesta. Tra le azioni che la Provincia di Torino si è impegnata a realizzare figura la riorganizzazione del mercato dei contadini di Pinerolo ed il nuovo allestimento del Foro Boario di Moncalieri, teatro quest’ultimo della manifestazione “Agrico/ultura”, che ha riscontrato un notevole gradimento da parte del pubblico dell’area metropolitana torinese. Ecco perché, sulla scorta di esperienze come “Agrico/ultura”, alla Provincia è stato chiesto di coordinare il gruppo di lavoro con i partner italiani e francesi espressamente dedicato alle fiere ed ai mercati come occasione di educazione alimentare. Grazie a “Degust Alp” le esperienze già realizzate con successo e le criticità riscontrate vengono condivise e messe in rete, superando i confini politici e dimostrando che locale e globale non sono in conflitto.  
   
   
A RAGUSA, PRESENTATO IL CORSO DI FORMAZIONE SULL´AGROALIMENTARE  
 
Saranno quindici incontri diversi durante l’arco del 2014 gli appuntamenti formativi per oltre cento ore di formazione con i quali saranno adeguatamente specializzati sui contenuti principali delle filiere agroalimentari di eccellenza del territorio dalla produzione alla trasformazione, al consumo, con riferimento alla carne, al latte, ai vegetali, i giovani corsisti selezionati. Questo il contenuto di alto livello del corso di formazione che coinvolgerà trenta laureati di meno di quarant’anni residenti in provincia di Ragusa, tra laureati in medicina, in veterinaria, in biologia, in tecnologie alimentari, in scienze agrarie, selezionati sulla base di un bando che da oggi sarà recuperabile nei siti web della Camera di Commercio di Ragusa, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e dell’Asp 7, e la cui scadenza per la presentazione della domande è stata fissata al 16 dicembre prossimo. A presentare ufficialmente il corso, in Camera di Commercio, oltre al commissario straordinario dell’ente camerale on. Sebastiano Gurrieri, i qualificati tecnici ed esperti che stanno collaborando per la realizzazione scientifica del corso e che hanno messo a disposizione la propria competenza e professionalità. Così le Università di Torino e di Messina, con i rispettivi dipartimenti di medicina veterinaria, la Sisvet, Società delle Scienze Veterinarie, il Corfilcarni, insieme ai citati Asp 7 con il suo servizio veterinario, l’Izs e l’ordine dei veterinari provinciale, hanno illustrato i percorsi che caratterizzano la proposta formativa. E’ toccato a Vincenzo Chiofalo, docente a Messina e presidente Corfilcarni, che ha coordinato i lavori, indicare le linee caratterizzanti della nuova esigenza di crescita professionale dei laureati chiamati oggi ad una sempre più approfondita specializzazione. Un contributo di qualità ai lavori con specifiche indicazioni di grande competenza è arrivato da Bartolomeo Biolatti, dell’università di Torino che sarà uno dei docenti di spicco del corso di formazione. Un intervento che ha messo in luce aggiornate riflessioni sul territorio e sulla realtà degli allevamenti nella provincia di Ragusa con la indicazione di numeri e di riferimenti socioeconomici, è stato quello di Pippo Licitra, capo veterinario dell’Asp 7, che ha rimarcato quanta parte determinante nell’economia agricola nazionale rappresenta la zootecnia e l’agricoltura in genere della provincia iblea. Puntuali riflessioni sul ruolo della ricerca e della sperimentazione che vede l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia in prima linea con azioni di attenta ricerca ed analisi e studio nell’interesse delle aziende e dei consumatori, sono state presentate nei loro interventi dal l direttore generale Antonio Salina e dal responsabile dell’area iblea Giovanni Tumino, anche loro chiamati nella docenza del corso a dare contributi di rilievo anche con riferimento alla parte pratica ed aziendale. Infine la giornata ha registrato il resoconto appassionato delle proprie esperienze, esaltanti e difficili ma proficue, che sono state fatte in altre aree del paese, come in Campania, tra preoccupazioni ambientali e sanitarie ed esigenze di valorizzazione del comparto agroalimentare, presentato da Antonio Limone, commissario dell’Istituto Zooprofilattico di Portici, che ha anche agganciato il suo intervento all’attualità del problema della “terra dei fuochi” nella sua regione. Ma la conclusione esaltante della giornata di lavori è stata regalata ai presenti dalla relazione conclusiva del prof. Giovanni Ballarini, professore emerito di clinica medica veterinaria all’università di Parma, che da “antropologo dell’alimentazione” come si è definito, ha spaziato tra i valori mitici del cibo e della tavola, alla ricerca del senso pieno degli obiettivi che il corso dovrà raggiungere dando un contributo alla crescita della professionalità di alcuni giovani professionisti ma anche restituendo visibilità e concretezza ai tre indicatori assunti a tema della formazione, e cioè qualità, sicurezza e sostenibilità degli alimenti. Durante la affollata riunione di presentazione del corso, è stato possibile anche fare il punto sulle diverse attività camerali che riguardano il mondo della valorizzazione della produzione dell’agroalimentare di eccellenza, e non si è mancato di indicare nel recupero delle presenze storiche del nostro patrimonio agricolo e zootecnico, con un puntuale riferimento all’importanza della dimenticata razza bovina modicana, per una nuova strategia di crescita della nostra economia.