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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Novembre 2013
ROMA - TECNOBORSA: INDAGINE SULLE FAMIGLIE E IL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Roma, 27 novembre 2013 - Nel biennio appena trascorso solo il 4,4% delle famiglie italiane residenti nelle sei maggiori città ha acquistato un’abitazione. In particolare, tra le grandi città, la più attiva è stata Roma con il 5,8% di transazioni per acquisti di immobili. Lo sottolinea Valter Giammaria, presidente di Tecnoborsa, nel presentare l´indagine 2013 "Le famiglie italiane ed il mercato immobiliare a Roma. Transazioni previste - mutui", a cura del Centro Studi sull’Economia Immobiliare - Csei Tecnoborsa. Tecnoborsa è l´organizzazione del sistema delle Camere di Commercio per lo sviluppo e la regolazione dell´economia immobiliare Per quanto concerne l’utilizzo dell’immobile acquistato, al primo posto si continua a trovare l’acquisto dell’abitazione principale (94,7%), al secondo si trova la motivazione come seconda casa vacanze (3,8%), seguita dal desiderio di effettuare un investimento (1,5%). Da un focus su chi ha acquistato un’abitazione principale è emerso che il requisito che ha pesato maggiormente nella scelta dell’immobile acquistata è stata la dimensione (61,6%); seguono: il prezzo coerente con le proprie disponibilità (44,8%), il comfort e la qualità delle rifiniture (40,8%), e la vicinanza al luogo di lavoro (40%). Il valore più basso si registra per le caratteristiche orientate al risparmio energetico (solo 2,4%). “Per quanto riguarda lo stato dell’immobile – ha proseguito Giammaria – è emersa una notevole preferenza verso gli immobili abitabili o da ristrutturare, in linea con le altre grandi città; in particolare: il 20,5% ha acquistato un immobile nuovo, il 18,9% uno ristrutturato, il 28,8% uno abitabile e, infine, il 31,8% uno da ristrutturare. Questo dipende molto probabilmente dal fatto che gli alloggi che non sono in buone condizioni costano meno al momento dell’acquisto e possono essere poi ristrutturati in un secondo tempo, anche ricorrendo agli incentivi fiscali che hanno riscosso un discreto successo negli ultimi anni grazie alla loro inconfutabile convenienza”. Spostando l’analisi su coloro che hanno venduto almeno un’abitazione nel biennio 2011-2012 si è riscontrato che sono stati il 4,3% degli intervistati e le vendite avvenute hanno riguardato prevalentemente le abitazioni principali (65,8%); al secondo posto ci sono coloro che hanno ceduto le seconde case destinate alle vacanze (20,5%); al terzo c’è chi ha venduto le abitazioni tenute per parenti prossimi (13,7%). La motivazione predominante che induce alla vendita di un’abitazione è ancora la sostituzione con un’altra abitazione principale (52,1%); rilevante è anche la quota di chi ha venduto per bisogno di liquidità (42,5%); e, a seguire, ma con valori molto inferiori, c’è chi ha ceduto un’abitazione per fare investimenti finanziari (5,5%). Dall’incrocio tra il tipo di abitazione venduta e il motivo della vendita è emerso che il 70,8% di coloro che hanno venduto un’abitazione principale l’hanno fatto per acquistare un’altra prima casa, mentre c’è un 20,8% che ha venduto per bisogno di liquidità, dato abbastanza allarmante, perché anche coloro che hanno ceduto altre tipologie di abitazioni lo hanno fatto principalmente per svincolare ricchezza ma è un fenomeno diffuso, in quanto in linea con le altre maggiori città. Andando ad analizzare il mercato delle locazioni, è risultato che il 3% degli intervistati ha preso in affitto un immobile nel biennio considerato, come nelle altre città. Dal lato dell’offerta, è emerso che nel biennio 2011-2012 coloro che hanno dato in locazione un bene sono stati il 2,2% delle famiglie intervistate. Giammaria ha evidenziato che “Tra coloro che hanno acquistato una casa a Roma, il 47,7% ha dichiarato di aver fatto ricorso a un finanziamento o a un mutuo”. Prevalentemente, hanno fatto ricorso ai mutui/finanziamenti il 48,8% di coloro che hanno acquistato un’abitazione principale e il 40% di chi ha acquistato una seconda casa vacanze. Inoltre, circa l’87% delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni ha impegnato mediamente fino al 40% del proprio reddito annuo per il pagamento delle rate, il che denota una notevole prudenza sia da parte degli istituti che erogano finanziamenti sia da parte delle famiglie; l’8,7% ha impegnato per la rata dal 40% al 50% del proprio reddito; solo il 4,3% è andata oltre il 50%. Per quanto riguarda le compravendite previste per il biennio 2013-2014, l’1,6% delle famiglie intervistate dichiara di avere intenzione di acquistare un’abitazione. Come per chi ha già comprato una casa, chi pensa di farlo è spinto dalla necessità di acquistare la prima casa (40%), quindi, chi acquisterà nel prossimo futuro lo farà prevalentemente per la necessità di avere una casa propria o per migliorare le proprie condizioni abitative. Spostando l’analisi dalla parte dell’offerta futura emerge che nel biennio 2013-2014 il 2,2% ha intenzione di vendere un immobile e Roma - insieme a Torino - dovrebbe essere la città in cui ci saranno più offerte di vendita. La motivazione predominante che induce alla vendita di un’abitazione è l’esigenza di acquistare un’altra abitazione principale (50%); al secondo posto c’è chi pensa di vendere per bisogno di liquidità (42,9%); al terzo posto chi intende vendere per fare altri investimenti finanziari (7,1%).  
   
   
MARONI: GIOVEDÌ SVELIAMO IL PROGETTO PER IL DOPO EXPO  
 
Milano, 27 novembre 2013 - "Giovedì presenteremo con Arexpo il masterplan del ´dopo Expo 2015´. Si tratta di un´area di oltre un milione di metri quadrati, che sarà fornitissima e facilmente raggiungibile con due autostrade, la metropolitana e la ferrovia. Un´area attrezzatissima, dove rimarranno solo due strutture, il Padiglione Italia e un´arena, mentre tutto il resto verrà smantellato. Quindi avremo un´area servitissima, vicina a Milano, dove realizzare qualcosa di importante e giovedì presenteremo ufficialmente l´idea che abbiamo come Regione e società Arexpo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti al termine del convegno ´Matching 2.0, il Valore di un Incontro´, svoltosi alla Fiera di Rho-pero. L´obiettivo Della Cittadella Dello Sport - "Come sapete, una delle cose che a me piacciono - ha continuato il presidente Maroni - è la realizzazione di una città dello sport, con impianti all´avanguardia quali una piscina olimpica, un nuovo velodromo, un Palazzo dello sport e un nuovo stadio, tutto questo deve essere fatto da privati e non dal pubblico. E per il nuovo stadio c´è già una manifestazione d´interesse da parte del Milan. Abbiamo poi deciso di chiedere anche all´Inter se sia interessata a realizzare lo stadio e, per questo, ho incontrato il presidente dell´Inter, che non mi ha detto di no. Nel caso l´Inter confermasse questo suo interesse, si procederà a una gara vera e propria. Se invece quella del Milan resterà l´unica manifestazione d´interesse, la decisione presa è quella comunque di realizzare lo stadio e, se c´è una sola squadra disponibile a farlo, allora è evidente che il nuovo stadio lo farà quella squadra. Il Milan ha dato il ´la´ alla decisione, perché senza l´offerta della società rossonera tutto sarebbe stato più aleatorio. Sappiamo che lì uno stadio è l´ideale e ora sappiamo che c´è qualcuno che vuole farlo. Vogliamo si realizzi un complesso con tanti servizi, ristoranti, multisale, che attragga i cittadini e li faccia restare lì dal mattino alla sera e non solo per la partita: questi sono esempi che già ci sono in Europa, penso agli stadi di Amsterdam o Monaco di Baviera e funzionano bene. Questo è quello che ha in mente il Milan, vedremo se anche l´Inter ha questo interesse, perché è chiaro che più interesse c´è e meglio è".  
   
   
BARRIERE ARCHITETTONICHE: IN UMBRIA OLTRE 1400 RICHIESTE DI CONTRIBUTO INEVASE PER MANCANZA DI FINANZIAMENTI STATALI  
 
 Perugia, 27 novembre 2013 - “Vogliamo mantenere vivo il canale di erogazione dei contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati, proseguendo il programma avviato con la L.r. 19/2002 ed evitare che le graduatorie dei richiedenti restino immobili generando sfiducia nella pubblica amministrazione e questo anche se lo Stato non erogherà nessun finanziamento ed il bilancio regionale ormai concede pochissime risorse, proprio a causa dei tagli dei trasferimenti nazionali”. L’assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, annuncia così che la Giunta regionale ha deciso di avviare una serie di iniziative per cercare di soddisfare, sia pure molto parzialmente, all’esigenza di attuare una legge molto importante, come quella sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Il problema tra l’altro diventa sempre maggiore con il progredire dell’aspettativa media di vita, ed è sentito fortemente proprio nella fascia di cittadinanza più debole, perchè potrebbe fornire un sostegno, anche se modesto, estremamente esteso nel numero dei beneficiari e che dunque diventa significativo nella attuale situazione economica. I benefici nella economia locale, sottolinea Vinti, non riguardano solo i diretti beneficiari che vedrebbero rimborsate le spese sostenute, ma l’intero indotto artigianale e commerciale in cui operano muratori, installatori di impianti, commercianti del settore e professionisti”. In Umbria ogni anno pervengono mediamente circa 200 nuove domande di contributo corrispondenti ad una richiesta economica di circa 900.000 euro, a fronte di un finanziamento statale concesso saltuariamente (solo per gli anni 2002, 2005 e 2006) per complessivi 619.131 euro, che è risultato largamente insufficiente a coprire la richiesta proveniente dai Comuni dell’Umbria. La Regione assumendosi il carico di questa evidente esigenza dei cittadini, con la legge regionale 19 del 2002, ha stabilito di finanziare un importo per le finalità previste dalla Legge 13/1989 e, dal 2002 al 2012, i finanziamenti a carico del bilancio regionale hanno superato i 4 milioni e settecentomila euro. Per l’anno in corso sono pervenute ulteriori richieste per circa 850 mila euro. Le nuove domande, acquisite per il 2013, aggiunte a quelle pregresse portano ad un numero di domande inevase di 1.410 + n. 3 interventi parzialmente finanziati e da completare (con domande in attesa dal 2006 e in alcuni casi anche dal 2005), che corrispondono ad un fabbisogno economico complessivo di 6.609.728,54 euro. Il Ministero delle Infrastrutture, proprio nello scorso mese di ottobre, in riscontro alla richiesta di contributo che la Regione Umbria inoltra annualmente, ha testualmente comunicato ‘l’impossibilità ad assegnare i fondi richiesti per mancanza della necessaria copertura finanziaria’. “Ed allora, afferma Vinti, se da una parte il Ministero non eroga più finanziamenti alle Regioni, resta innegabile che la Legge 13 del 1989 dopo circa 25 anni di “non applicazione” necessita di essere aggiornata non solo sotto il profilo tecnico ma anche per gli aspetti giuridico-amministrativi, consentendo una maggiore libertà di scelta delle Regioni su modalità, tempi e criteri di erogazione dei contributi, specie se questi sono anticipati dal bilancio regionale e, come accade, non sono rimborsati dallo Stato”. Nella consapevolezza che l’attuale situazione del bilancio regionale non consente di reperire risorse tali da diminuire sensibilmente il fabbisogno economico, la Giunta regionale ha delegato l’Assessore regionale alle politiche per la casa ed ai lavori pubblici ad intraprendere tutte le iniziative necessarie presso il Ministero delle Infrastrutture per avanzare proposte e iniziative che possano ridurre i disagi di chi ha diritto ai contributi, anche con eventuali correzioni alla Legge 13 del 9 gennaio 1989 che possano tenere conto, nell’assegnazione dei contributi, di nuovi criteri basati sul reddito dei beneficiari. Nell’ambito delle risorse economiche a carico del bilancio regionale, invece si potrà procedere all’assegnazione dei contributi introducendo criteri di ripartizione degli stessi in base alla capacità di reddito dei singoli beneficiari. “Stiamo lavorando, ha concluso l’assessore Vinti, per introdurre nel prossimo bilancio regionale la previsione delle risorse economiche necessarie per soddisfare almeno parzialmente le richieste di contributo, vista la situazione di criticità di chi ha già eseguito quei lavori di abbattimento delle barriere architettoniche nella propria abitazione che sono indispensabili per le funzioni della vita quotidiana”.  
   
   
RIFORMA ALER, LOMBARDIA: LOTTA AI FURBETTI DEL CANONE  
 
Milano, 27 novembre 2013 - "La morosità nei pagamenti dei canoni delle case popolari costituisce una delle maggiori differenze del nostro sistema rispetto a quello del Nord europeo. Nel 2009, ad esempio, la morosità media in Lombardia era pari al 10,9 per cento, circa il doppio rispetto all´Europa, e oggi la situazione è ulteriormente peggiorata, con punte del 30 per cento di morosità. Per questo motivo esprimo soddisfazione per l´approvazione, in Consiglio regionale, di un mio Ordine del giorno, che premia i Comuni che combattono la morosità". Lo ha detto il sottosegretario ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna e Programmazione negoziata di Regione Lombardia Ugo Parolo. Sostegno A Chi Ha Bisogno - "Chiarisco subito - ha detto - che il mio Ordine del giorno non intende colpire chi è realmente in una situazione di bisogno e si trova momentaneamente sprovvisto dei mezzi economici per far fronte ai canoni d´affitto; al contrario, le situazioni di morosità incolpevole saranno sostenute mediante l´attivazione di un bando per iniziative sociali, volte a sostenere il pagamento dell´affitto, per una dotazione finanziaria pari a circa 1.500.000 euro". Controlli Sulla Morosità - "E´ invece diverso il discorso per quanto riguarda i cosiddetti ´furbetti´ - conclude Parolo -. Ho ottenuto l´introduzione, fra i criteri di distribuzione del plafond del Patto di stabilità territoriale, di una premialità per i Comuni che collaborano attivamente con le Aler nel controllo e nel contrasto alle morosità dei canoni di locazione. Il provvedimento approvato oggi rappresenta solo l´inizio di un processo che porterà ad una riforma globale della materia".  
   
   
CON IL PROTOCOLLO ANCL-CNCE SI APRE UNA LINEA DIRETTA FRA IMPRESE E CASSE EDILI. OBIETTIVI: COLLABORAZIONE E SEMPLIFICAZIONE  
 
Padova, 27 novembre 2013 - Per i consulenti del lavoro si tratta quasi di una corsia preferenziale, le Casse Edili conquistano invece un interlocutore qualificato per migliorare i propri servizi: questi sono i cardini del protocollo d´intesa firmato fra l´Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro, e la Cnce, la Commissione nazionale paritetica per le Casse edili. Un protocollo che integra la collaborazione già avviata nel 2006, rendendola molto più operativa grazie alla formazione di un gruppo di lavoro, con l´obiettivo di individuare le problematiche che si riscontrano nel rapporto quotidiano fra le imprese del settore edile, quindi i consulenti del lavoro che le seguono, e le Casse edili e studiarne insieme le risoluzioni e le proposte di semplificazione. Ciò riguarda soprattutto le procedure per ottemperare agli adempimenti amministrativi, a partire dal rilascio del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e i sistemi informatici in uso. Il protocollo è stato rinnovato a fine luglio e ora si può parlare di piena operatività: nello scorso mese il tavolo tecnico Ancl-cnce ha potuto rispondere, in maniera risolutiva, a diverse segnalazioni di casi particolarmente difficili da dirimere nelle sedi territoriali. E non c´è dubbio che l´attività del gruppo di lavoro crescerà nel tempo. La normativa lavoristica, del resto, impone una razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti sul piano legislativo e contrattuale e sulle procedure di gestione della contribuzione. Per questo la Cnce, che ha funzioni di controllo e coordinamento delle Casse edili - alle quali sono iscritte 130mila imprese - ha ritenuto che il sindacato Ancl, con i suoi 7mila iscritti e le sue 96 unioni provinciali nel Paese, fosse la struttura più idonea per instaurare un rapporto di analisi e collaborazione sulle procedure. «La crisi ha colpito in modo molto forte il settore edilizio: questo rinnovato protocollo ha lo scopo di contribuire al miglioramento della parte amministrativa, che compete a noi consulenti del lavoro, in un tentativo di agevolare le imprese in questo delicato momento», afferma Francesco Longobardi, presidente nazionale Ancl. «L’esigenza di rafforzare la sinergia tra Ancl e Cnce è nata dalla certezza che questa collaborazione possa facilitare l´evoluzione dei rapporti tra imprese e Casse Edili, secondo i criteri di massima efficienza ed economicità, a vantaggio dell’intero settore produttivo», aggiunge Giorgio Forlani, presidente della Cnce.  
   
   
LEGGE 9, LOMBARDIA: 900.000 EURO PER IL TERRITORIO  
 
Milano, 27 novembre 2013 - "Alla cultura assegniamo i contributi che merita e che, per gli eventi di promozione sul territorio, quest´anno abbiamo aumentato da 400.000 a 900.000 euro, a dimostrazione dell´attenzione della Giunta alle iniziative delle nostre comunità". Lo afferma Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, commentando il riparto dei fondi relativi al bando di promozione educativa e culturale della legge 9. Impegno Concreto Della Regione Per Cultura - "Questi fondi - ricorda l´assessore - erano stati notevolmente incrementati nello scorso luglio, in sede di assestamento di Bilancio. Un´azione che aveva rimarcato l´attenzione di Regione Lombardia alle proposte culturali dei territori". Diviso in tre linee di azione, il bando, chiuso il 30 settembre, ha raccolto numerose adesioni. Nella linea A1 rientravano i progetti di rilevanza regionale, nella linea A2 quelli di valorizzazione delle identità culturali locali e, nella A3, le proposte per l´integrazione europea. I Fondi Ai Progetti - "Abbiamo finanziato - spiega l´assessore - 36 dei 68 bandi della linea A1, con un contributo di 480.000 euro; 49 su 69 nella A2, investendo 160.000 euro; 260.000 euro per le proposte della linea A3, dove abbiamo sostenuto 25 delle 47 proposte avanzate". "Nell´ambito della linea A1 - dice l´assessore - finanziamo, tra le altre, le proposte del Fai, dei Navigli Lombardi scarl, la Cremona liutaria patrimonio dell´Unesco, il Festival del teatro dell´Insubria, il Palio di Legnano, il Premio Chiara di Varese, il museo diffuso del Ma.ga di Gallarate e il Circuito teatrale per Expo di Brescia". "Rientrano invece tra i finanziamenti della linea A2 - continua l´assessore - quelli che assegniamo al Festival della Valle dell´Oglio a Brescia, l´Orobie film festival, il progetto ´Giuseppe Verdi uomo del suo tempo, artista di tutti i tempi´ di Pavia´, ´Luoghi e voci della tradizione´ di Lecco e la mostra mercato di Bienno". "Per i progetti di valenza europea - rimarca l´assessore - lo Stradivari festival di Cremona e il milanese ´Global art programme-Waiting for Expo´ di Milano brillano per i fondi ottenuti, ma sono da segnalare anche il Festival olografico europeo di Castellanza, la ´Liuteria e suono´ di Salò, il premio letterario Acerbi di Castel Goffredo, il Bergamo film meeting e il Festival internazionale del cinema d´arte di Bergamo". Alta Qualità Delle Proposte - "L´alto numero delle proposte pervenute e ancora di più la qualità - afferma l´assessore - dimostrano la vitalità e la vivacità delle culture lombarde, la capacità di saper proporre sempre novità e percorsi culturalmente qualificati e qualificanti". "Regione Lombardia - conclude l´assessore Cappellini - investe decisamente sulla cultura, perché, come dice il presidente Maroni, è una leva anti crisi e i progetti cui assegniamo i nostri fondi confermano che stiamo sostenendo un settore, che ci consente di promuovere i nostri territori a livello nazionale e internazionale con una vetrina di assoluta eccellenza".  
   
   
PPS: OGGI E GIOVEDÌ A SASSARI E TRAMATZA PROSEGUE TOUR INFORMATIVO SU NOVITÀ DEL PIANO PAESAGGISTICO  
 
 Cagliari, 27 novembre 2013 - Prosegue mercoledì 27 novembre, a Sassari presso l´Hotel Grazia Deledda viale Dante 47 e il giorno successivo (giovedì 28 novembre) a Tramatza presso la Sala convegni Hotel "Le Anfore" Ss 131, km 103, sempre a partire dalle 9 e 30, la serie di incontri organizzati dalla Regione Sardegna per l´illustrazione ai cittadini, ai rappresentanti degli Enti locali e delle istituzioni, delle novità introdotte dal nuovo Piano Paesaggistico della Sardegna. Dopo il primo appuntamento di Cagliari e che ha visto oltre 400 partecipanti impegnati a confrontarsi sulle tematiche proposte dal nuovo Piano Paesaggistico, gli altri incontri territoriali di Sassari e Tramatza rappresenteranno un importante momento di coinvolgimento delle comunità locali in questa fase dell´iter di approvazione dell’aggiornamento e revisione del Ppr. Ai due eventi pubblici, aperti a tutti i cittadini, sono stati invitati anche le amministrazioni provinciali e comunali, le organizzazioni sindacali, le associazioni ambientaliste e quelle di categoria, gli ordini professionali, le rappresentanze dei consorzi, della autorità portuali, dei parchi, delle aree marine protette. Come per la giornata di Cagliari anche a quelle in programma mercoledì e giovedì prossimi, la Regione ha coinvolto anche le università con le quali, in questi anni, sono stati attivati importanti rapporti di collaborazione. Per agevolare lo svolgimento degli incontri e assicurare la migliore divulgazione e partecipazione, è stato attivato uno speciale sul sito istituzionale Sardegna Territorio, nella pagina web, http://www.Sardegnaterritorio.it/j/v/1293?s=242853&v=2&c=7259  all´interno del quale sono consultabili e scaricabili tutti gli elaborati.  
   
   
LOMBARDIA: AREA EXPO È OK PER LA CITTADELLA DELLO SPORT  
 
Milano, 27 novembre 2013 - "Per quanto riguarda l´inquadramento territoriale e urbanistico necessario per realizzare la Cittadella dello sport i tecnici di Regione Lombardia hanno rilevato che l´area destinata a ospitare l´Expo possiede tutti i requisiti necessari". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi, commentando le dichiarazioni del Presidente Maroni, che proprio ieri, nell´indicare la data giovedì per presentare il progetto che caratterizzerà il dopo Expo, non ha fatto mistero di gradire la soluzione Cittadella dello sport. Area Facilmente Accessibile - "Si tratta - ha continuato Viviana Beccalossi - di una zona relativamente decentrata rispetto al cuore della città ma, allo stesso tempo, facilmente accessibile sia dal punto di vista stradale che ferroviaria e ben servita dai mezzi di trasporto pubblico". Sicurezza Idraulica E Idrogeologica - "Inoltre, cosa non indifferente - ha proseguito l´assessore - l´area potrà beneficiare degli interventi realizzati per la messa in sicurezza del sito, dal punto di vista della regimazione idraulica e idrogeologica e dei collegamenti, anche di natura ecologica ed ambientale. "Con una scelta di questo genere - ha concluso Viviana Beccalossi - Milano, oltre all´Expo, beneficerebbe di nuove e moderne strutture in grado di ospitare i più importanti eventi sportivi mondiali e metterebbe a disposizione dei cittadini milanesi e lombardi impianti di uso quotidiano".  
   
   
CALABRIA: INTERVENTI DI INGEGNERIZZAZIONE DELLE RETI IDRICHE URBANE NEI CINQUE CAPOLUOGHI DI PROVINCIA  
 
Catanzaro, 27 novembre 2013 - L’assessore regionale ai lavori pubblici Giuseppe Gentile ha comunicato che nella prossima seduta di Giunta si darà il via libera ai Progetti Conoscenza riguardanti la realizzazione degli interventi di ingegnerizzazione delle reti idriche urbane nei cinque capoluoghi di Provincia. L’accordo di programma, ovvero lo strumento che apre la strada a una intensa attività di confronto e collaborazione tra la Regione e i Comuni, con la Regione che, attraverso il Dipartimento, assume il ruolo specifico di regista delle operazioni, nonché con gli altri soggetti competenti nella riorganizzazione del servizio idrico, è stato illustrato dall’assessore Gentile coadiuvato dai tecnici dei Dipartimenti regionali lavori pubblici e infrastrutture. Al centro del confronto la questione delle perdite di rete che sarà trattata sotto il duplice profilo infrastrutturale e amministrativo mediante il finanziamento di interventi mirati di riparazione e sostituzione di condotte e di attività di contenuto ingegneristico di modellazione e calibrazione delle reti e di censimento/accertamento delle utenze. Ed è proprio il funzionamento equilibrato delle reti idriche, conseguito a valle di una puntuale attività di conoscenza, l’obiettivo principale su cui si è concentrata la programmazione del Dipartimento regionale lavori pubblici, che si prefigge di incidere sugli elementi di aleatorietà e criticità che finora non hanno consentito l’avvio della gestione unitaria a livello di circoscritti ambiti territoriali (Ato). “Le notevoli indeterminazioni – ha affermato l’assessore Gentile - che ancora oggi sussistono sui percorsi e sugli sviluppi delle reti idriche urbane, sulla consistenza dei volumi erogati e sul numero delle utenze attive sono gli elementi che a nostro avviso hanno frenato il processo di riforma del settore che, per come avvenuto in altre realtà territoriali, avrebbe dovuto fare partire sul territorio regionale, già da molto tempo l’industria dell´acqua. Oggi – ha spiegato l’esponente della Giunta regionale - ci troviamo ad operare in un settore fortemente destabilizzato con i Comuni che non riescono a riquadrare le gestioni e, di converso, hanno difficoltà a reperire perfino le risorse per fare fronte ai costi vivi del servizio, quali, ad esempio, la fornitura dell´acqua all´ingrosso acquistata dalla Sorical, ovvero al servizio di depurazione, quest´ultimo specifico segmento del servizio idrico. L´intero sistema – ha specificato Gentile - è fortemente minato da questa sostanziale instabilità e noi siamo intervenuti sia sul fronte dell´assetto istituzionale, con lo proposizione di un disegno di legge organico di riforma sia, con l’iniziativa che sarà licenziata dalla Giunta, sul fronte delle variabili che riteniamo maggiormente critiche per lo sostenibilità del servizio. È un’iniziativa fortemente innovativa - ha sottolineato ancora l´assessore ai lavori pubblici - che porta avanti in simultanea attività di studio altamente specialistiche sull´assetto delle reti ed interventi strutturali di riequilibrio del funzionamento di rete. In grande evidenza è tenuta. Inoltre, la questione del gap tra volumi immessi in rete e volumi erogati all´utenza, vero e proprio nervo scoperto delle gestioni calabresi. Ci siamo rifatti a metodiche già sperimentate in altri ambiti territoriali dai soggetti incaricati della gestione del servizio e confidiamo che i risultati che conseguiremo conferiranno al servizio idrico calabrese requisiti di maggiore affidabilità e stabilità, indispensabili per gettare le basi di una gestione sostenibile. Intendiamo, pertanto, applicare il modello che abbiamo costruito su ambiti progressivamente più estesi del territorio regionale, partendo dai cinque Comuni capoluogo nei quali si registrano i volumi persi di consistenza maggiore. Abbiamo voluto mantenere in capo alla Regione le fila del ragionamento complessivo – ha infine rimarcato Gentile - anche se ora è arrivato il momento di intensificare la collaborazione con i Comuni titolari del servizio e destinatari dell´iniziativa, con i quali stipuleremo gli Accordi di programma necessari per il concreto avvio delle attività”. In questi mesi la struttura regionale del Dipartimento lavori pubblici si è ampiamente confrontati con i tecnici comunali sui dettagli tecnici degli interventi, concordando le linee di azione. Ora si è giunti ad una sintesi ed il percorso avviato proseguirà in stretta sinergia tra uffici regionali e comunali, con il supporto dei soggetti gestori già attivi. Si partirà quindi con la sottoscrizione degli Accordi di programma tra Regione, Comuni e soggetti gestori, a base dei quali sono assunti reciproci impegni ed obblighi riguardo il conseguimento dell´obiettivo comune di completare le attività entro il mese di dicembre 2015. Si procederà, quindi, con l´avvio delle gare dei cinque progetti nei Comuni di Cosenza, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, che saranno portate avanti dalla Stazione Unica Appaltante regionale, per un impegno complessivo di oltre 38 milioni di euro così suddiviso: Catanzaro 8.091.677,57 euro; Cosenza 9.821.950,00 euro; Reggio Calabria 13.026.433,96 euro; Crotone 3.935.970,00 euro; Vibo Valentia 3.415.582,00 euro.  
   
   
UE, PMI: PROSPETTIVE DI CRESCITA INCORAGGIANTI  
 
Bruxelles, 27 novembre 2013 - L´anno 2013 può segnare una svolta per le piccole e medie imprese (Pmi) dell´Ue. Rispetto al 2012 si prevede un aumento dell´occupazione totale nelle Pmi dell´Ue pari allo 0,3%, mentre il valore aggiunto dovrebbe crescere dell´1%. Le prime previsioni relative al 2014 indicano un´ulteriore accelerazione di tali sviluppi positivi. Dopo cinque anni di contesto economico dominato dall´incertezza, nel 2013 si prevede, per la prima volta dal 2008, un aumento combinato dell´occupazione totale e del valore aggiunto generato dalle Pmi dell´Ue. Si tratta di previsioni promettenti, sostenute da altri segnali positivi. Negli ultimi tre anni il settore delle piccole imprese in un numero crescente di Stati membri ha fatto registrare una crescita dell´occupazione e del valore aggiunto, o quantomeno ne ha arrestato il calo. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Le nostre iniziative per aiutare le Pmi a superare le difficoltà di questo periodo hanno prodotto risultati positivi. Dopo cinque anni di ristagno economico sono lieto di constatare che le Pmi stanno per riprendere il percorso della crescita e stanno iniziando ad assumere più personale. Inoltre i nostri indicatori mostrano chiaramente che le Pmi potranno crescere ulteriormente nel 2014. Le Pmi sono la linfa vitale della nostra economia e ci stanno aiutando ad uscire dalla più grave crisi economica dell´Ue negli ultimi 50 anni." Le Pmi in Italia: le Pmi italiane erano state colpite duramente dalla recessione mondiale del 2008-09. In seguito, le Pmi hanno attraversato un breve periodo di ripresa, che tuttavia ha subito un rallentamento nel 2012. Le microimprese, che costituiscono la grande maggioranza delle aziende italiane, hanno avuto più difficoltà ad adattarsi rispetto a quelle di piccole e medie dimensioni. Il valore aggiunto delle Pmi si è contratto del 10% tra il 2008 e il 2012, il numero dei dipendenti è sceso del 5% e il numero delle imprese del 2%. Nelle imprese di grandi dimensioni il valore aggiunto è tornato ai livelli precedenti alla crisi e si è registrato solo un leggero calo del numero dei dipendenti. Di conseguenza, queste imprese hanno fornito una migliore prestazione rispetto alle Pmi, che sono state colpite più duramente dalla crisi economica e finanziaria. Ciò risulta particolarmente evidente nel settore edile, in cui il valore aggiunto e l´occupazione hanno subito una riduzione rispettivamente del 30% e del 15% tra il 2008 e il 2012. Le difficoltà di accesso al credito legate alla crisi per le imprese in questo settore si sono aggravate a causa della conclusione della fase di crescita del settore stesso. A fronte di queste tendenze strutturali, il governo italiano ha provveduto a migliorare le condizioni generali per le Pmi italiane, in particolare per rendere l’amministrazione più rispondente alle esigenze delle imprese e per migliorare le condizioni per le Pmi che puntano ad aggregare ed internazionalizzare la proprie attività. Tuttavia, in termini di esportazione e sul mercato unico le prestazioni generali continuano ad attestarsi al di sotto della media Ue a livello internazionale. Il clima di incertezza politica rappresenta un rischio per l’attuazione in tempo utile delle iniziative annunciate nel 2011 e nel 2012 nel quadro dello "Small Business Act" (Legge sulle piccole imprese, Sba). L’aspetto più importante da monitorare per l’Italia è attualmente la rapida attuazione di tali misure.  
   
   
LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA CONFERMA IL GIUDIZIO S DEL TRIBUNALE SULLA PARTECIPAZIONE DELLE SOCIETÀ GASCOGNE SACK DEUTSCHLAND, GROUPE GASCOGNE E KENDRION IN UN CARTELLO NEL SETTORE INDUSTRIALE SACCHETTI DI PLASTICA  
 
 Lussemburgo, 27 novembre 2013 - Nel 2005, la Commissione ha inflitto ammende per un totale di oltre € 290.000.000 a diverse imprese per aver partecipato a un cartello nel settore sacchetti di plastica industriale 1 . A parere della Commissione, l´infrazione è consistita principalmente nel (i) la fissazione dei prezzi e la creazione di modelli di calcolo dei prezzi comuni, (ii) la ripartizione dei mercati e l´assegnazione delle quote di vendita, (iii) la cessione di clienti, offerte e ordini e (iv) lo scambio di informazioni in Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Talune imprese che avevano partecipato all´intesa che hanno proposto ricorso dinanzi al Tribunale per l´annullamento della decisione della Commissione o per la riduzione delle ammende loro inflitte. Con le sentenze del 16 novembre 2011 2 , il Tribunale ha stabilito su alcune di queste azioni, che respinge quelli portati dalle società Kendrion Nv, Groupe Gascogne Sa e Sachsa Verpackung Gmbh (ora Gascogne Sack Deutschland Gmbh). Di conseguenza, gli importi delle ammende inflitte a queste società sono rimasti invariati (34.000.000 € su Kendrion, € 9.900.000 su Groupe Gascogne e 13.200.000 € su Sachsa Verpackung). Queste tre imprese hanno proposto ricorsi dinanzi alla Corte di giustizia contro le sentenze del Tribunale 3 . Nelle sentenze tali ricorsi consegnati oggi, la Corte di giustizia constata, innanzi tutto, che quando una società controllante detiene una partecipazione del 100% in una società che ha violato le regole di concorrenza, vi è una presunzione semplice che la società madre fa in Infatti esercitare un´influenza determinante sul comportamento della sua controllata. Pertanto, la Commissione è in grado di considerare la capogruppo come responsabile in solido per il pagamento dell´ammenda inflitta alla sua controllata. Questo non è, tuttavia, il caso se la società controllante adduce prove sufficienti a dimostrare che la sua controllata agisce in modo indipendente sul mercato. Tuttavia, poiché Groupe Gascogne e Kendrion non è riuscito a fornire tale prova, il Tribunale conferma che la Commissione aveva il diritto di imputare la responsabilità a loro per l´infrazione commessa da loro rispettive controllate, vale a dire Sachsa Verpackung e Fardem Packaging. La Corte sottolinea inoltre che il fatto che l´importo dell´ammenda inflitta Kendrion (34 milioni di €) è molto superiore a quella inflitta alla sua controllata (€ 2.200.000) è perché, alla data di adozione della decisione della Commissione relativa alla cartello in questione, le due società non è più costituito stessa impresa. Così, dopo Kendrion venduto la sua consociata, l´importo massimo dell´ammenda che può essere inflitta per aver partecipato a un cartello, che corrisponde al 10% del fatturato annuo della società interessata, doveva essere calcolata in modo diverso per ciascuna delle due società. Successivamente, il Tribunale ritiene che la tesi delle tre società, secondo cui la durata del procedimento dinanzi al Tribunale è stata eccessiva mente lungo e, quindi, causato la perdita di loro, può avere un rapporto con le presenti cause. Al riguardo, il Tribunale rileva, in primo luogo, che, quando l´eccessiva durata del procedimento non pregiudica l´esito, incapacità di pronunciare la propria sentenza entro un termine ragionevole non può comportare l´annullamento della sentenza impugnata nell´ambito del procedimento di ricorso. Nella fattispecie, le società interessate non hanno fornito alcuna prova al Tribunale dimostrare che un fallimento da parte del Tribunale di pronunciarsi entro un termine ragionevole avrebbe potuto incidere sulla soluzione delle controversie dinanzi ad esso. Conseguentemente, la Corte respinge richieste delle aziende che cercano, per tale motivo, per avere le sentenze del Tribunale accantonati. In secondo luogo, la Corte rileva che una domanda di risarcimento danni proposta contro l´Unione europea 4 costituisce un rimedio efficace di applicazione generale per affermare e sanzionare tale violazione, dal momento che una simile affermazione può coprire tutte le situazioni in cui sia stato superato un periodo di tempo ragionevole nei procedimenti. Ne consegue che una domanda di risarcimento per i danni causati dal fallimento dal Tribunale di pronunciarsi entro un termine ragionevole non può essere fatta direttamente alla Corte di giustizia in sede di impugnazione, ma deve essere portato dinanzi al Tribunale stessa , per mezzo di un ricorso per risarcimento danni. In una tale azione, sarà per il Tribunale di valutare, alla luce delle circostanze specifiche di ciascun caso, se ha rispettato il principio del termine ragionevole. Sarà anche per il Tribunale di valutare se le parti hanno effettivamente subito un danno, perché il loro diritto ad una tutela giurisdizionale effettiva è stata violata. In tale contesto, la Corte precisa che, in sede di determinazione delle azioni di risarcimento danni, il Tribunale deve prendere in considerazione i principi generali applicabili negli ordinamenti giuridici degli Stati membri per le azioni sulla base di analoghe violazioni. Si deve, in particolare, verificare se sia possibile individuare, in aggiunta a qualsiasi perdita di materiale, qualsiasi altro tipo di danno subito dalla parte interessata dal periodo eccessivo, che dovrebbe, se del caso, essere adeguatamente compensata. Detto questo, il Tribunale rileva che, nel caso di specie, la durata del procedimento dinanzi al Tribunale, che ammontava a circa 5 anni e 9 mesi, non può essere giustificata da alcuna delle circostanze in relazione a tali casi. La lunghezza eccessiva del procedimento non può essere spiegato dalla complessità della controversia, il comportamento delle parti o le caratteristiche specifiche delle procedure. Di conseguenza, la Corte conclude che le procedure il Tribunale ha violato il diritto delle parti di sottoporre il loro caso sentito entro un termine ragionevole conferito loro dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. La Corte rileva inoltre che la violazione di tale destra è sufficientemente grave e può quindi far sorgere la responsabilità da parte dell´Unione europea per il danno che ne deriva. In tali circostanze, la Corte respinge i ricorsi delle tre imprese nella loro interezza.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, TIRA IL FIATO L’EXPORT SUI MERCATI EXTRA-UE  
 
Roma, 27 novembre 2013 – Continua la crescita dell’export italiano nei mercati Extra-ue, anche se a ritmi più contenuti (+0,8%, rispetto a settembre, nei dati destagionalizzati, con un valore pari a 15,2 miliardi di euro). Ad ottobre il saldo commerciale raggiunge il valore più elevato dallo scorso maggio, nei dati destagionalizzati (circa 1,9 miliardi di euro). Nel periodo gennaio-ottobre 2013, è netta l’inversione di tendenza, con un attivo che supera i 14 miliardi di euro, a fronte di un deficit di tre miliardi registrato nello stesso periodo 2012. Nello stesso periodo, il saldo extra-energetico sfiora il tetto dei 60 miliardi di euro, grazie soprattutto al contributo dei beni strumentali (pari al 65%). In termini di incremento, i beni di consumo – durevoli (+10,2%) e non durevoli (+7,7%) – registrano i tassi di crescita più elevati. “Quel po’ di crescita dell’economia italiana è tutta dovuta alle esportazioni nette che si realizzano sui mercati extra-Ue, tant’è vero che gran parte dell’avanzo si realizza su mercati di prossimità o comunque tradizionali – come Svizzera, Turchia, Stati Uniti e Giappone – che da soli fanno oltre il 45% dell’attivo extra-energetico. – sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. – Le performance nei Paesi di quest’Area dimostrano come il Made in Italy riesca ad essere competitivo, nonostante il forte rafforzamento dell’euro negli ultimi mesi. Competitivo soprattutto quando si tratta di prodotti, come i beni strumentali, che alimentano il processo di investimento da parte degli altri Paesi”.  
   
   
MARONI AGLI IMPRENDITORI: BASTA GIOCARE IN DIFESA  
 
Rho-Pero/Mi, 27 novembre 2013 - "Per rilanciare la nostra economia non servono tanto i sussidi, che vanno bene per tamponare l´emergenza, ma occorrono strumenti per rilanciare l´occupazione e il sistema produttivo, perché non si può giocare sempre in difesa". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, alla Fiera di Rho-pero (Milano) al convegno ´Matching 2.0, il Valore di un Incontro´, dove ha risposto a una serie di domande rivolte da imprenditori ed espositori della Fiera. Aumentare Capacità Attrattiva Della Lombardia - "Noi, come Regione Lombardia, - ha riepilogato il presidente Roberto Maroni - abbiamo fatto più di quanto dovrebbe fare la Regione per il sostegno al reddito dei lavoratori, attraverso la Cig in deroga, che viene finanziata dalla fiscalità generale e pagata dal Governo: noi, come Regione, abbiamo anticipato i soldi della Cassa in deroga, in attesa che arrivasse il pagamento dall´Inps, per cui abbiamo svolto una funzione surrogatoria nei confronti dello Stato, dando sollievo a chi vive la crisi sulla propria pelle. Ma vogliamo e dobbiamo fare di più, vogliamo attrarre investimenti, perché è così che si sostiene la crescita economica, vogliamo farlo, anche se non tutte le leve sono nelle nostre mani. Le imprese lombarde non chiedono sussidi, ma chiedono di poter lavorare avendo meno burocrazia e pagando meno tasse, ma questo non dipende da noi se non nella minima quota dell´Irap". Stiamo Recuperando - "La domanda che dobbiamo porci - ha detto il presidente - è: perché un imprenditore dovrebbe venire in Lombardia a investire? Qui il costo del lavoro è più alto che in altri Paesi europei e in questo non siamo competitivi, come non siamo competitivi sulle infrastrutture, quanto meno non ancora, anche se stiamo recuperando il gap rispetto ad altri Paesi. Ci riscattiamo sull´innovazione e la ricerca perché qui in Lombardia abbiamo un contesto unico in Europa, un contesto fatto di piccole imprese che innovano quotidianamente semplicemente perché sono costrette a farlo per restare sul mercato, abbiamo multinazionali che investono fortemente nella ricerca e innovazione, e abbiamo una rete di 12 università, da tutti riconosciute come eccellenze, che non hanno pari in Europa". Sostegno All´innovazione E Alla Ricerca - "Come può la Regione sostenere tutto questo? In vari modi, per esempio - ha fatto notare il presidente Roberto Maroni - mettendo a disposizione risorse per attività di ricerca e sviluppo finalizzate al business. L´obiettivo scritto nel Programma regionale di sviluppo è quello di arrivare a fine mandato a portare l´investimento della Regione in ricerca e sviluppo al 3 per cento del Pil lombardo, che è di circa 330 miliardi, arrivando così a investire circa 10 miliardi l´anno per la ricerca e lo sviluppo, mentre oggi investiamo l´1,6 per cento, ovvero circa la metà. Bene, noi vogliamo raddoppiare questo investimento in ricerca, innovazione e sviluppo, portandolo dall´attuale 1,6 per cento al 3 per cento". Fare Della Lombardia La Nuova Silicon Valley - "Voglio fare della Lombardia la nuova Silicon Valley e per farlo - ha proseguito il presidente Maroni - abbiamo iniziato adottando strumenti concreti per il sostegno dell´occupazione e della produzione, come ´Creditoincassa´, la misura con cui abbiamo sbloccato un miliardo di euro per i pagamenti dei crediti che le imprese vantavano presso i Comuni lombardi, e come la misura che aiuta e sostiene le Start up dei giovani che aprono un´impresa innovativa, che non dovranno più pagare l´Irap, ovvero l´unica tassa di competenza della Regione". Lotta Contro La Burocrazia - "Per snellire la burocrazia e i suoi tempi - ha detto ancora l presidente - servono le buone pratiche, come quelle che abbiamo già adottato qui in Regione Lombardia, come la zona a burocrazia zero. Qui vicino abbiamo la Confederazione elvetica, che attrae le imprese lombarde, perché garantisce costi fiscali più bassi e un sistema burocratico che fornisce risposte certe in tempi brevi, ecco noi dobbiamo fare quello che fanno loro, creare zone a burocrazia zero per garantire parità di condizioni a chi opera e investe in quelle aree. Si può fare intervenendo sull´approccio culturale: oggi la Pubblica amministrazione, prima di dare un´autorizzazione, chiede all´imprenditore di portare un quintale di carte, perdendo un´enormità di tempo, invece bisogna ribaltare questo approccio: sei un imprenditore e vuoi investire in Lombardia? Bene ti ringrazio e ti sostengo, ti lascio iniziare, poi ti controllo ed eventualmente ti sanziono duramente se sgarri, ma intanto diamo agli imprenditori la possibilità di investire subito, perché il fattore tempo è fondamentale per chi investe e fa impresa".  
   
   
"AN APULIAN JOURNEY": FIRMATI I PRIMI CONTRATTI DAI BUYERS RUSSI  
 
Bari, 27 novembre 2013 - Prodotti innovativi ma che al tempo stesso rispecchino la tradizione della produzione artigianale, mantenendo sempre un elevato standard qualitativo, sono le chiavi che stanno aprendo le porte del mercato russo alle imprese pugliesi. La prova sono i primi contratti che cominciano a essere sottoscritti da alcuni dei 25 buyer della Federazione Russa, che fino al 28 novembre avranno 559 incontri d’affari con i rappresentanti delle oltre 100 imprese pugliesi che hanno aderito al progetto An Apulian Journey, a cura di Regione Puglia e Confindustria Bari e Bat. An Apulian Journey è partito ieri a Lecce con 162 sessioni di business, mentre oggi la seconda giornata si è svolta a Noicattaro (Bari), con il workshop Opportunità di collaborazione tra Puglia e Russia: focus sul settore moda e agroalimentare, al termine del quale ci sono stati 212 incontri one to one. Domani, sempre a Noicattaro, gli incontri d’affari saranno invece 185. La prima firma di un accordo Puglia-russia, del valore di alcune centinaia di migliaia di euro, riguarda il comparto della moda, ma l’agroalimentare sta letteralmente conquistando la Federazione Russa: “Qui in Puglia – dicono i buyer - abbiamo trovato quello che cercavamo. Questa regione non l’avevamo ancora conosciuta così a fondo, ma ora ne faremo la nostra base strategica da cui attingere i prodotti del made in Italy che vestiranno 146 milioni di russi e riempiranno le nostre dispense”. “Il brand italiano – aggiungono gli operatori russi – è molto conosciuto da noi, ma quello che stiamo ritrovando qui in Puglia è proprio quello che mancava: ritroviamo infatti nel made in Puglia un’attenzione al consumatore finale che rispecchia tutta la cura di un artigianato che coniuga la modernità dell’innovazione applicata alla tradizione. Ci avete conquistato”. “È un risultato che ci lusinga – commenta l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Loredana Capone – perché se da un lato la Regione ha saputo aiutare il tessuto economico locale a incontrare la domanda del mercato russo, dall’altra ci sono la grande competenza, l’amore e la professionalità per le proprie produzioni degli imprenditori pugliesi”. “Molto spesso – aggiunge – in Puglia le figure di artigiano e imprenditore coincidono, perché si investe sulle proprie capacità. Un discorso che vale sia per la moda che per l’agroalimentare, entrambi arricchiti dal valore aggiunto dell’innovazione di processo e di prodotto fortemente stimolato dagli incentivi regionali”. “Insomma – conclude Capone – siamo davvero felici che a raccogliere i frutti delle nostre politiche di sviluppo per le imprese pugliesi che stanno dimostrando di saper reagire alla crisi, siano anche i nostri “cugini” russi ai quali ci unisce, da sempre, un legame che ora travalica i confini della spiritualità”. Al workshop di oggi sono intervenuti la dirigente del Servizio Internazionalizzazione Giovanna Genchi per la Regione Puglia, l’imprenditore Francesco Divella per Confindustria, Rocky Malatesta per Pugliapromozione, la trade analyst Adel Dzhafarova per l’Italian Trade Agency di Mosca (ex Ice).  
   
   
LA NATURA DELLE MARCHE: LA GREEN ECONOMY QUALE CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO REGIONALE’, APPUNTAMENTO IN REGIONE.  
 
Ancona, 27 novembre 2013 - ‘La natura delle Marche: la green economy quale contributo allo sviluppo regionale’, è il tema dell’appuntamento che si terrà nella mattinata del, 27 novembre nell´Aula Verde del Palazzo Leopardi della Regione, nel corso del quale si discuterà del modello di Green economy che in molte aree delle Marche si sta concretamente affermando. Parchi e riserve naturali, siti della Rete Natura 2000, biodiversità e rete ecologica regionale, sono gli elementi fondanti di un modello che punta sui valori del territorio, sulla qualità dell’offerta delle produzioni agroalimentari locali, servizi turistici, salvaguardia dell’ambiente. L’incontro, organizzato nel quadro degli appuntamenti preparatori alla conferenza nazionale ‘La natura dell´Italia biodiversità e aree protette: la Green economy per il rilancio del Paese’, rappresenta l’occasione per un confronto sulle politiche e le strategie da sviluppare nei prossimi anni per garantire il mantenimento dei benefici offerti dalla natura. Si parlerà di aree protette e parchi marchigiani, di paesaggio e rete ecologica, del valore dei servizi ecosistemici e di infrastrutture verdi, di tutela dell’ambiente per il mantenimento della qualità di vita dei cittadini marchigiani.  
   
   
ASSISE DELLA MACCHINA UTENSILE IN ITALIA:OLTRE 350 OPERATORI A CONFRONTO A MILANO. OBIETTIVO: UN PIANO COMUNE PER INTERCETTARE LA RIPRESA  
 
Milano 27 novembre 2013 - Sono oltre 350 gli operatori del settore che hanno risposto alla chiamata di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, prendendo parte alla prima Assise della macchina utensile in Italia: vivere il futuro. Patrocinata da ministero dello Sviluppo economico, realizzata con il contributo di Camera di Commercio di Milano e la promozione di Tecnologie Meccaniche, l’iniziativa organizzata da Ucimu supera il perimetro dell’associazione e delle imprese ad essa aderenti per rivolgersi a tutto il mondo della macchina utensile in Italia. Costruttori, agenti, importatori, rappresentanti delle filiali straniere sono riuniti da ieri mattina a Mico, Centro Milano Congressi, per definire un piano di attività condiviso e un’agenda di priorità comune per intercettare la ripresa. Il risultato della giornata di lavoro sarà organizzato in un manifesto illustrato nel pomeriggio da Luigi Galdabini, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, alla presenza del viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, delle istituzioni, della stampa. Come emerge dai dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012, il mercato italiano della macchina utensile si è praticamente dimezzato, passando dai circa 4 miliardi di euro del pre-crisi a poco più di 2 miliardi. La riduzione del consumo ha gravato sia sui bilanci delle imprese costruttrici di sistemi per produrre che, nel periodo di riferimento, hanno ridotto del 42% le consegne ai clienti italiani, (da 2 miliardi a 1,2 miliardi di euro), sia su quelli degli agenti importatori che hanno registrato un calo di vendite del 13% (da poco più di 1 miliardo a 890 milioni). Il 2014, secondo le previsioni - riviste al rialzo - di Oxford Business of Economics dovrebbe essere l’anno della ripresa del mercato italiano (+4,5%), che segnerà incrementi più decisi rispetto a quelli della media europea per il 2015 (+7,1%), 2016 (+8,7%) e 2017 (9,6%). Per essere pronti a sfruttare appieno l’inversione di tendenza, che comunque non permetterà all’Italia di recuperare il terreno perso durante la crisi, gli operatori del settore si interrogheranno oggi su strategie, attività e iniziative da avviare per meglio strutturare la propria offerta rispetto alla domanda italiana e straniera. In quali mercati orientare la propria attività, con quali strumenti, con quali modalità di presidio (secondo una crescente scala di complessità), saranno alcune delle domande che animeranno la discussione del gruppo internazionalizzazione. Quale innovazione, di prodotto, processo, servizio; sviluppata completamente all’interno oppure in parte delegata all’esterno; quale ruolo per i clienti e i fornitori nello sviluppo di nuove applicazioni; quale catena del valore è oggi la più efficiente; quale approccio alla tutela dei marchi e all’utilizzo dei brevetti, sono alcuni dei punti su cui verterà il confronto del gruppo innovazione e tecnologia. Al gruppo economia spetterà invece il compito di comprendere quali misure di politica industriale sono indispensabili per favorire la ripresa degli investimenti in beni strumentali da cui dipende il mantenimento della competitività del sistema economico del paese. Il peso del contributo che sarà garantito dalla ex-legge Sabatini, che manca ancora dei regolamenti attuativi, la necessità di rivedere i coefficienti tabellari per l’ammortamento dei beni, fermi al 1988; la necessità di sviluppare ulteriormente l’interesse degli investitori per i minibond; l’esigenza di una politica fieristica adeguata e di misure, quali la ex-legge Ossola, di cui è stato appena promesso il rifinanziamento, la necessità di poter contare su regolamenti comuni tra paesi della Ue per poter competere alla pari nel primo mercato di riferimento, sono alcuni dei temi che saranno approfonditi nel corso del dibattito. “Strategico per la manifattura poiché base di ciascun processo produttivo - ha commentato in apertura di lavori Luigi Galdabini - il settore delle macchine utensili più di ogni altro determina il grado di innovazione contenuto nei prodotti a valle della filiera produttiva. Oltre a ciò esso necessita di un grado di complessità delle professionalità coinvolte estremamente elevato, assicurando così remunerazioni più alte rispetto a quanto accade in comparti con un minor tasso di innovazione”. “Consapevoli del ruolo decisivo del settore per il sistema economico e sociale del paese, gli operatori della macchina utensile italiana si sono dati appuntamento oggi per ragionare su come mantenere e incrementare questo patrimonio, con l’auspicio che, nel limite di quanto possibile considerata la difficoltà del contesto, anche le istituzioni opereranno con politiche adeguate a favorire tale sviluppo”. L’assise della macchina utensile si è chiusa con l’intervento del viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda che ha ascoltato e commentato i risultati emersi dai gruppi di lavoro dedicati a internazionalizzazione, innovazione e economia, illustrati dal presidente Ucimu Luigi Galdabini. Stabilità politica, indispensabile per una adeguata e lungimirante attività di politica industriale che possa svilupparsi nel medio lungo periodo, attenta politica monetaria che permetta alle imprese, oggi troppo svantaggiate dall’apprezzamento dell’euro rispetto alle altre valute, di confrontarsi sul mercato globale in modo più equo. Snellimento burocratico, riforma del diritto del credito, a garanzia di tutti gli operatori economici in Italia, defiscalizzazione degli investimenti in tecnologia a alto valore aggiunto, ex-legge Sabatini, rottamazione e ammortamenti liberi per svecchiamento del parco macchine italiano. Queste le priorità emerse durante i lavori della prima Assise della Macchina Utensile in Italia. Gli oltre 350 operatori accreditati, coordinati dal Centro Studi e Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzati in tre gruppi di lavoro, hanno messo in evidenza alcuni punti sui quali concentrare gli sforzi per sostenere e favorire lo sviluppo della macchina utensile in Italia e indirettamente del manifatturiero. In particolare, in tema di internazionalizzazione è emersa la tendenza degli operatori italiani a intensificare la propria presenza all’estero secondo livelli di complessità crescente, dall’attività di esportazione al presidio diretto con servizi di assistenza, servizi commerciali, filiali di vendita, fino ad arrivare ad avere vere e proprie strutture produttive in loco. Ciò significa un’offerta sempre più completa che non può prescindere dal servizio, a partire da quello di assistenza sia esso a distanza o sul territorio. Uno sforzo che la macchina utensile italiana ha messo in campo già da tempo - ha rilevato Luigi Galdabini - attivandosi per trovare forme di collaborazione, cooperazione, rete di imprese, partnership con altri players italiani e locali, capaci di assicurare efficienza di costi e delle prestazioni. Gli operatori segnalano inoltre l’esigenza di poter contare su un’immagine del Made in Itay di settore più forte e compatta, capace di fare del valore dell’imprenditore la sua bandiera, valore aggiunto rispetto all’offerta dei concorrenti stranieri. In tema di tecnologia, gli operatori concordano sulla strategicità dell’innovazione quale fattore di competitività: innovazione di prodotto, processo e servizio. Innovazione non più ad ogni costo e non al di sopra delle esigenze della domanda. Occorre un’innovazione ragionata, risultato del giusto bilanciamento tra make e buy, sinonimo di innovazione interna per gli aspetti core, strategici (i software) e, innovazione esterna, per gli altri aspetti meno rilevanti, che può essere svolta da terzi. In questo senso la catena del valore si allunga (clienti/operatori della macchina utensile/fornitori). I clienti appartenenti ai settori più innovativi (es. Automotive, aerospace e energia) sono driver di innovazione poiché chiedono nuove soluzioni; i fornitori diventano partner a tutti gli effetti dei costruttori di macchine, sviluppando parti e componenti sui quali sono già inseriti contenuti innovativi. Dal gruppo di lavoro emerge inoltre l’uso dei brevetti ad oggi è pratica ancora poco diffusa perché troppo costosa e rischiosa: “nell’immaginario di alcuni - ha riferito Galdabini - depositare un brevetto significa segnalare alla concorrenza un passaggio/avanzamento tecnologico che può divenire così oggetto di copia. La pratica deve però crescere perché i brevetti, oltre a proteggere il marchio e l’idea, possono essere inseriti in conto capitale dell’azienda, facendo salire il suo valore nei rating. Patrocinata da ministero dello Sviluppo economico, realizzata con il contributo di Camera di Commercio di Milano e la promozione di Tecnologie Meccaniche, l’iniziativa organizzata da Ucimu supera il perimetro dell’associazione e delle imprese ad essa aderenti per rivolgersi a tutto il mondo della macchina utensile in Italia. Costruttori, agenti, importatori, rappresentanti delle filiali straniere si sono riuniti a Mico, Milano Congressi, per definire un piano di attività condiviso e un’agenda di priorità comune per intercettare la ripresa. “Strategico per la manifattura poiché base di ciascun processo produttivo - ha commentato in apertura di lavori Luigi Galdabini - il settore delle macchine utensili più di ogni altro determina il grado di innovazione contenuto nei prodotti a valle della filiera produttiva. Oltre a ciò esso necessita di un grado di complessità delle professionalità coinvolte estremamente elevato, assicurando così remunerazioni più alte rispetto a quanto accade in comparti con un minor tasso di innovazione”. “Consapevoli del ruolo decisivo del settore per il sistema economico e sociale del paese, gli operatori della macchina utensile italiana si sono dati appuntamento oggi per ragionare su come mantenere e incrementare questo patrimonio, con l’auspicio che, nel limite di quanto possibile considerata la difficoltà del contesto, anche le istituzioni opereranno con politiche adeguate a favorire tale sviluppo”.  
   
   
SIDERURGIA: UN 2014 A PASSO DI TARTARUGA PER L’ITALIA PER LA SVOLTA NECESSARIO UN CAMBIO DI PASSO SU INTERNAZIONALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E COLLABORAZIONE CON I CLIENTI FINALI  
 
 Brescia, 27 novembre 2013 - L’acciaio italiano, nel 2014, crescerà. Ma a passo di tartaruga. Lo ha spiegato Gianfranco Tosini, responsabile dell’Ufficio Studi Siderweb, durante il 29° Steel Market Outlook. «La notizia positiva – ha detto – è il ritorno del segno “+” sui consumi del comparto siderurgico. Ma la crescita della domanda sarà di entità molto contenuta, non sufficiente a controbilanciare i cali dell’ultimo anno». Nel settore dell’auto, infatti, ci sarà un incremento del 3,1% della richiesta, che però viene dopo il -7,2% del 2013. E così avverrà anche per molti altri segmenti, come l’edilizia. Entrando maggiormente nel dettaglio, il primo semestre del 2014 vedrà un andamento ancora incerto, per poi migliorare nella seconda parte dell’anno. A livello europeo «il mercato è spaccato in due: il nord farà registrare una performance migliore, mentre il sud arrancherà ancora». Quali saranno i competitor internazionali più agguerriti, per ciò che concerne la siderurgia italiana? «I turchi. Sono in una posizione geografica tra le migliori del mondo, hanno un mercato interno in crescita e confinano con Paesi in forte sviluppo. Hanno ancora moltissimo spazio e sono i nostri concorrenti più temibili». Mercato – Un moderato rimbalzo. Questo è ciò che Achille Fornasini, chief analyst di Siderweb, si aspetta per il prossimo futuro dei prezzi del mercato siderurgico. «Ci sono alcuni segnali di risveglio, che partono dalle billette quotate al Lme. Il rincaro di questi prodotti indica che una parte degli operatori si sta coprendo, puntando su futuri incrementi delle quotazioni». Gli stessi aumenti si sono verificati anche sul rottame (+10% negli ultimi 4-5 mesi), rincari che, anche se oggi stanno perdendo abbrivio, si trasmetteranno sui prodotti lunghi, che oggi stanno avendo qualche difficoltà nel rialzo. Anche i piani vedranno un incremento delle quotazioni. Quali prospettive per il consumo di acciaio in Italia? – L’acciaio sarà sempre un elemento fondamentale per l’economia italiana, ma andrà prodotto ed utilizzato in modo diverso rispetto al recente passato. Questo è ciò che è emerso durante la tavola rotonda del 29° Steel Market Outlook, che ha visto la partecipazione di Giancarlo Colombini (responsabile delle vendite Italia Acciaierie Bertoli Safau), Giuseppe Manni (presidente Gruppo Manni), Alberto Nichelatti (purchasing manager Leitner), Paolo Pozzi (managing director Agrati Group), Gianmaria Rizzi (legale rappresentante Cmm F.lli Rizzi) e Tommaso Sandrini (amministratore delegato San Polo Lamiere). A partire dall’acciaio usato nelle costruzioni. «Dopo il decennio d’oro per le costruzioni italiane, che si è concluso nel 2007-2008 – ha spiegato Manni – è cambiato il registro. Ora non bisogna più cercare i volumi, ma la qualità, proporre soluzioni abitative nuove, che non siano più energivore ma che producano energia, che siano ecologiche, ignifughe e antisismiche. Stiamo attraversando un periodo di mutazione per l’edilizia, dal quale uscirà un settore nuovo». Dello stesso avviso anche Gianmaria Rizzi, secondo cui «il settore della carpenteria pura è al capolinea. O si integra il prodotto, con innovazioni e soluzioni creative, o altrimenti i numeri dell’attività non giustificano la prosecuzione del lavoro». Per il prossimo futuro, le possibilità di sviluppo per l’edilizia italiana «sono legate soprattutto all’Expo 2015. Altro, ad oggi, non vedo». Per Colombini e Sandrini, invece, la soluzione si troverà anche attraverso la stretta vicinanza al cliente. «Gli asset per le aziende non sono più gli impianti – ha detto Sandrini -, ma la vera ricchezza si trova quando si riesce a risolvere i problemi dei clienti». Per Colombini l’obiettivo delle imprese siderurgiche italiane dovrebbe essere «di crescere insieme al cliente, facendo un vero e proprio lavoro di filiera e diventando dei veri e propri partner per i nostri clienti». Per Pozzi, la qualità è ormai un elemento essenziale, soprattutto nel comparto delle viti e dei bulloni «le grandi case automobilistiche ora ci chiedono un livello di servizio di oltre il 95% (cioè almeno il 95% del materiale consegnato entro la data stabilita) e misurano la nostra qualità in unità di rottura per miliardo di pezzi. Per fare viti e bulloni che rispondano a queste richieste abbiamo bisogno di un’altissima qualità dell’acciaio. Purtroppo il dialogo con le acciaierie su questo punto è ancora difficile». Nichelatti, infine, ho sottolineato l’importanza «della tracciabilità, della certificazione, della qualità e della flessibilità dell’acciaio acquistato», le armi che sono necessarie «a competere nel mercato di oggi, e che lo saranno sempre più domani». Lo Steel Market Outlook è un appuntamento periodico organizzato da Siderweb, la community della filiera dell’acciaio italiana, dedicato alle attualità e prospettive del mercato dell’acciaio. Il convegno odierno, inoltre, ha l’obiettivo di mettere a confronto i punti di vista degli utilizzatori di acciaio e quelli dei produttori e dei distributori, al fine di individuare le caratteristiche, in termini di servizio e qualità, dell’acciaio del futuro.  
   
   
COMONEXT: INAUGURATO IL SECONDO LOTTO CON OPERE DELLA COLLEZIONE PANZA  
 
Como, 27 novembre 2013 - E’ stato inaugurato, lunedì 25 novembre, il secondo lotto di Comonext, che grazie ai suoi 2000 mq porta la superficie attualmente fruibile del Parco Scientifico Tecnologico di Lomazzo a 14.000 mq. Anche questa nuova area è stata ricavata attraverso un’attenta riqualificazione da alcuni spazi dell’ex Cotonificio Somaini, edificio di fine Ottocento dismesso ormai da molti anni: una scelta che testimonia la volontà di mantenere l’originaria destinazione industriale, in una sorta di continuum tra il settore manifatturiero tradizionale e il nuovo modo di fare impresa. A differenza degli spazi del primo lotto, le nuove aree sono state destinate a due tipologie di insediamento differenti. La prima tipologia (1300 mq), che si sviluppa su tre piani, sarà attrezzata, anziché con uffici/laboratori privati, con postazioni lavoro complete in open space, molto flessibili e usufruibili anche per periodi brevi. La nuova area potrà ospitare fino a 90 postazioni e sarà destinata in particolare alle start up e alle giovani imprese ospitate dall’Incubatore (molte delle quali selezionate attraverso il Bando Incubatore d’Impresa promosso da Cciaa di Como e Comonext), ma si aprirà anche a possibilità di co-working. La seconda tipologia consiste nella ristrutturazione di un edificio di complessivi 700 mq (ex scalo merci) che verrà adibito all’insediamento di un’azienda ad elevatissimo contenuto tecnologico nel settore delle nanotecnologie. In occasione dell’apertura del secondo lotto si è dato il via ad una prestigiosa collaborazione con la Collezione Panza, attraverso l’esposizione temporanea di alcune opere. Le opere esposte, in tutto sei, provenienti dalla Collezione Panza, sono di Allan Graham e Carl Ostendarp e saranno visibili a Comonext fino al 31 maggio 2014. La mostra è il primo passo di un percorso che la Camera di Commercio di Como, in collaborazione con la Collezione Panza, intende intraprendere con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea come fonte di energia per il territorio ed il suo tessuto economico.  
   
   
FORUM ECONOMICO ITALO-ROMENO “UNA COOPERAZIONE STRATEGICA DI SVILUPPO PER IL RILANCIO DELLE IMPRESE DEL SETTORE AGROALIMENTARE”  
 
Roma, 27 novembre 2013 - L’iceps-istituto per la Cooperazione Economica Internazionale ed i Problemi dello Sviluppo ha organizzato il 29 novembre 2013, in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria della Romania in Italia, un Forum Economico Italo-romeno sul tema “Una Cooperazione Strategica di Sviluppo per il rilancio delle imprese del settore agroalimentare”. L’evento, che si svolge con il patrocinio dei Ministeri dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole dell’Italia e il Ministero dell’Agricoltura della Romania, proporrà analisi e riflessioni rivolte al settore dell’agroalimentare fornendo spunti interessanti sui nuovi modelli da adottare in questo periodo di crisi per favorire il rilancio delle aziende del settore, la valorizzazione dei prodotti, le strategie più efficaci per la miglior commercializzazione e apertura nei mercati internazionali. In particolare il Forum ha l’obiettivo di rafforzare punti di incontro già consolidati con un paese amico, la Romania, che gode di una straordinaria crescita economica e vede con positività il rafforzamento delle relazioni bilaterali per contribuire insieme a fronteggiare le nuove sfide globali. Le aziende agroalimentari italiane hanno potenzialità di sviluppo all’estero soprattutto per l’eccellenza dei loro prodotti, la capacità di innovazione e la flessibilità nelle relazioni, purchè siano in grado di superare un eccessivo localismo, causato da un sistema nazionale che dovrebbe adottare una politica di sviluppo e sostegno del settore con meccanismi che facilitano la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, che favoriscano la collaborazione e la fiducia in nuovi partners commerciali. Il Convegno sarà aperto dal Presidente dell’Iceps, Fausto Capalbo e dal Presidente della Camera di Commercio e Industria della Romania in Italia, Eugen Terteleac. Interverranno il Ministro dell’Agricoltura della Romania, Daniel Costantin, il Consigliere Diplomatico del Ministro dell’Agricoltura italiano, Andrea Silvestri, l’Ambasciatore della Romania in Italia, Dana Costantinescu, il Consigliere Presidenziale per l’Agricoltura della Romania, Adrian Rodulescu. Ed inoltre Il Senatore della Repubblica, Basilio Giordano, il Presidente della Commissione Industria del Parlamento Romeno, Iulian Iancu, il Consigliere Economico dell’Ambasciata di Romania, Marius Cristian Cristea, il Vicepresidente della Camera di Commercio Corneliu Dinu. Si avvicenderanno, inoltre, in qualità di relatori, qualificati esponenti del mondo istituzionale e imprenditoriale dell’Italia e della Romania: Marco Scurria, europarlamentare, Francesco Loreto, Cnr, Giandomenico Consalvo, Confagricoltura, Stefano Leporati, Coldiretti, Alessandra Bianchi, Confartigianato, Massimo D’aiuto, Simest, Aristide Gunnella, Iceps, Stefano Commini, Giovani Industriali Lazio. E’ prevista la partecipazione di Ambasciatori ed osservatori internazionali, di esponenti del mondo finanziario, delle Associazioni di categoria, dell’imprenditoria pubblica e privata. Roma, 29 novembre 2013 - Ore 9,30 - Accademia di Romania Valle Giulia-piazza Josè de San Martin, 1.  
   
   
IMPRESE, DALLA REGIONE TOSCANA RISORSE PER SOSTENERE NASCITA E SVILUPPO DI CONTRATTI DI RETE  
 
Firenze, 27 novembre 2013 – Una cura ricostituente per far crescere e rendere più robuste le imprese toscane. L´ha prescritta la Regione con il nuovo bando che mette per il momento a disposizione oltre 2 milioni di euro per favorire i processi di integrazione fra imprese di piccole dimensioni e sostenerne gli investimenti, mettendole in grado di ritrovare competitività e avviare processi di sviluppo. Il bando è stato pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana. Le domande potranno essere presentate dal 14 gennaio al 14 febbraio 2014. Prevede contributi in conto capitale per sostenere la nascita e lo sviluppo di reti fra imprese, per progetti da un minimo di 400 mila euro ad un massimo di 1 milione e 200 mila. "Rafforzare le piccole imprese e sostenerne la capacità di innovazione e sviluppo – spiega l´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – è per la Regione una priorità, così come indicato nel piano regionmale di sviluppo 2011-2015. Questo, in Toscana, non può che voler dire favorire i processi di integrazione, sollecitare le imprese a fare gioco di squadra per sopperire alle piccole dimensioni e diventare più competitive sui mercati. Dopo i buoni risultati del precedente bando, nonostante i forti limiti del patto di stabilità, siamo riusciti trovarele risorse per finanziare una nuova edizione. In questo bando abbiamo deciso di puntare proprio sulle reti, premiando la capacità delle imprese di avviare e consolidare un percorso che possa camminare con le sue gambe anche al di là del singolo progetto". L´intervento, in particolare, agevola le operazioni di costitituzione e sviluppo di reti fra imprese (come previsto dalla legge 33 del 2009). Potranno beneficiare dei contributi sia le micro, piccole e medie imprese, del settore manifatturiero o dei servizi, aggregate nella forma rete senza personalità giuridica (rete-contratto), sia le reti di impresa con personalità giuridica (rete-soggetto). Le reti di imprese sono ammissibili solo se costituite da almeno 5 micro, piccole o medie imprese toscane in possesso dei requisiti previsti. Le spese ammissibili sono quelle per impianti, macchinari, opere murarie, mezzi di trasporto, ma anche quelle immateriali come l´´acquisiszione di brevetti, licenze e know how, spese per servizi di consulenza, manager di rete, costi di brevetto. "Fra le novità di questo bando – spiega Simoncini – c´è la previsione dell´obbligo, da parte delle aziende, di realizzare il programma di rete per un minimo di 3 anni, mentre per la conclusione del progetto sono previsti 12 mesi a partire dalla data di pubblicazione della graduatoria". I progetti saranno valitati in base alla qualità e innovatività degli obiettivi produttivi e commerciali e alla validità della strategia industriale. Fra i criteri che saranno adottati per le graduatorie, è prevista l´attribuzione di un punteggio aggiuntivo per le imprese che adottano sistemi di gestione ambientale certificati, avere assunto nei 132 mesi precedenti la domanda lavoratori in mobilità, la previsione di incrementare l´occupazione. Le domande, a partire dal 14 gennaio 2014, potranno essere inviate on line sul sito di Sviluppo Toscana. Www.sviluppo.toscana.it  Http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/dettaglioattid.xml?codprat=2013ad00000006546    
   
   
TOSCANA A FDI: IL 30 NOVEMBRE SI VOTERÀ PER I NUOVI CONSORZI DI BONIFICA  
 
 Firenze, 27 novembre 2013 – "Le elezioni per gli organismi dei consorzi di bonifica si faranno regolarmente. E saranno un momento fondamentale del processo di riforma partito con l´approvazione, praticamente all´unanimità, della nuova legge regionale. Tutti gli adempimenti previsti dalle norme nazionali e toscane sono stati rispettati". L´assessore regionale all´ambiente, Anna Rita Bramerini, risponde cosi al gruppo consiliare di Fratelli d´Italia che ha chiesto la sospensione della tornata elettorale del 30 novembre. "Altro che sotto traccia – prosegue Bramerini –, la Regione ha fatto in pieno la sua parte e la lettera inviata dal presidente Rossi agli elettori lo testimonia chiaramente. Se poi ci sono state disfunzioni nel servizio di Poste italiane, lo verificheremo insieme ai commissari incaricati per le elezioni e ne chiederemo conto a Poste Italiane. Ma quello che doveva essere fatto per informare i cittadini è stato puntualmente realizzato". Per promuovere la partecipazione alle elezioni consortili, 60 giorni prima della data fissata per il voto, i commissari hanno pubblicato sui siti internet degli Enti gestori della bonifica e su almeno un quotidiano locale, le informazioni utili rivolte agli aventi diritto per l´esercizio del diritto di voto, così come previsto all´art.10 comma 9 della L.r. 79/2012 e ulteriormente specificato nel D.p.g.r.t. 59/2012, allegato A ("Indirizzi per lo svolgimento delle prime elezioni"). Al fine di informare al meglio i cittadini e di garantire una maggiore partecipazione alle prossime elezioni, la Regione Toscana, pur non essendo tenuta a farlo, ha inoltre concordato con tutti i soggetti istituzionali una campagna di informazione su radio, tv locali e siti web partita il 16 novembre. "Del resto – dice ancora Bramerini – basta dare un´occhiata ai giornali di questi giorni per rendersi conto che nei territori si parla del merito dei problemi, delle proposte delle diverse liste in competizione, dei progetti per la sicurezza dei fiumi e dei canali. Se poi ci saranno ricorsi amministrativi, li valuteremo con la dovuta attenzione".  
   
   
ELECTROLUX: IMPEGNO DI ZANONATO E SERRACCHIANI PER UN INCONTRO A PORDENONE  
 
Trieste, 27 novembre 2013 - Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, la presidente della Regione Debora Serracchiani ed il commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia Francesca Adelaide Garufi hanno incontrato ieri nella sede della Prefettura di Trieste (a margine degli odierni colloqui italo-russi) una rappresentanza delle Rsu dell´Electrolux. Ai rappresentanti dei lavoratori, che hanno ribadito l´esigenza, ´´il bisogno´´, che le istituzioni accompagnino le maestranze Elecrolux nella difficile vertenza in atto, Zanonato e Serracchiani hanno confermato una loro prossima visita a Pordenone. Il ministro Zanonato e la presidente Serracchiani hanno inoltre rimarcato il loro impegno per un incontro in sede ministeriale, nell´arco di sette/dieci giorni con la proprietà svedese del Gruppo. Una riunione nella quale, ha indicato la presidente Serracchiani, occorre che le istituzioni si presentino con un ´´pacchetto´´ di proposte da presentare ad Electrolux.  
   
   
ACCESSO AL CREDITO PER LE PMI, 30 MILIONI DI EURO A INTEGRAZIONE DEI FONDI RISCHI DEI CONFIDI PIEMONTESI  
 
Torino, 27 novembre 2013 - Il Presidente Cota : “ In un momento di grande difficoltà la Regione è vicina alle imprese” Ghiglia: “Un’iniezione di fiducia per le nostre imprese. I Confidi si impegnano a rilasciare garanzie per un valore di cinque volte il contributo ricevuto e ad applicare commissioni ridotte” La Giunta regionale presieduta dal Presidente Roberto Cota , su proposta dell’assessore al Commercio, Agostino Ghiglia , ha definito i contenuti di una nuova misura a sostegno dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese, che prevede un contributo ad integrazione dei fondi rischi dei Confidi piemontesi, che sarà finanziato nell’ambito del P.o.r. F.e.s.r. 2007/2013. Il Fondo - istituito presso Finpiemonte Spa, che si occuperà della sua gestione - ha una dotazione di 30 milioni di euro , che saranno ripartiti tra i Confidi con sede operativa in Piemonte in proporzione alla dimensione dei Confidi stessi e del loro volume di attività finanziaria, i quali per accedere alla misura dovranno presentare domanda secondo le modalità previste da apposito Bando regionale. ‘’In un momento di grande difficoltà congiunturale – osserva il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota – la Regione continua a fare il possibile e l’impossibile per stare vicina al sistema delle nostre imprese, che merita di essere supportato ed aiutato ’’. “L’obiettivo è facilitare l’accesso al credito per le nostre imprese, messe a dura prova dal perpetrarsi della crisi e per le quali servono iniezioni di fiducia che non siano solo parole, ma fatti - spiega l’assessore Ghiglia - Ancora una volta la Giunta regionale ha voluto far sentire la propria vicinanza al sistema delle Pmi piemontesi con una misura concreta, che impegna i Confidi a rilasciare garanzie per un importo pari ad almeno cinque volte il contributo ricevuto entro giungo 2015 e a praticare commissioni ridotte rispetto a quelle normalmente applicate” .  
   
   
INDAGINE INDUSTRIA MANIFATTURIERA NOVARESE: PREVISIONI FAVOREVOLI  
 
Novara, 27 novembre 2013 - Si mantiene negativo l’andamento della produzione industriale novarese, che nel terzo trimestre 2013 vede diminuire, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia la produzione, in calo del -1,7%, che il fatturato, sceso del -1,6%. La 168a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” registra andamenti territoriali notevolmente differenziati, con la performance produttiva novarese posizionata al terzultimo posto nella classifica delle province piemontesi. In provincia di Novara l’indagine ha coinvolto 139 imprese, per un totale di oltre 8.600 addetti ed un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro. «La produzione industriale novarese appare in discesa per l’ottavo trimestre consecutivo, ma il risultato è comunque in miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti - spiega Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara– Gli imprenditori iniziano a guardare al futuro con maggiore speranza, soprattutto in merito alle prospettive provenienti dai mercati esteri, che tornano ad essere positive. Una speranza che va sostenuta e incoraggiata con interventi facilitatori per le imprese, troppo spesso ostacolate, oltre che dalla difficile congiuntura economica, da avverse condizioni legislative ed operative, che contribuiscono a deprimere un mercato interno prostrato dalla crisi». Settori - Il calo complessivo della produzione industriale discende dalle difficoltà evidenziate da alcuni comparti di attività economica, in particolare l’alimentare, il cui output diminuisce del -7,4%, e il metalmeccanico, la cui performance si attesta al -2,9% (-0,5% per le sole rubinetterie). Tessile-abbigliamento e chimica-gomma-plastica, invece, conseguono risultati positivi, seppur moderati e non superiori al punto percentuale. Dimensioni - Per quanto riguarda il profilo dimensionale, la riduzione produttiva viene avvertita in misura più evidente dalle piccole imprese, in particolare da quelle con meno di 10 addetti, che registrano un -5,5%. Le attività con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 unità scontano una diminuzione minore, pari al -1,4%, mentre le grandi imprese contengono il calo della produzione al di sotto del punto percentuale. Capacità Produttiva - Il grado di utilizzo della capacità produttiva si attesta mediamente al 60,3%: a evidenziare il valore più alto nel periodo in esame sono le rubinetterie (66,5%) mentre l’intero metalmeccanico registra quello più basso (57,5%). Nuovi Ordinativi - L’analisi della domanda conferma risultati diversificati in relazione alla provenienza delle commesse: mentre gli ordinativi domestici appaiono ancora in calo, con una flessione annua del -2,8%, quelli provenienti dall’estero evidenziano un aumento del +1,2%. L’incremento della domanda oltreconfine coinvolge quasi tutte le attività economiche, con l’unica eccezione del tessile-abbigliamento, che arretra del -2,4%. Più eterogeneo appare il quadro della domanda interna, dove a mettere a segno un risultato positivo sono la chimica-gomma-plastica e il tessile-abbigliamento, mentre risultano in discesa i rimanenti comparti, soprattutto l’alimentare (-9,8%). Fatturato - Il confronto con il terzo trimestre 2012 vede diminuire il fatturato, che rispetto allo scorso anno si riduce complessivamente del -1,6%, con risultati che vanno dal -0,5% delle rubinetterie al -7,3% dell’alimentare e la performance in controtendenza della chimica-gomma-plastica (+1,3%). Aumenta, invece, il fatturato estero, con un incremento medio del +1%, sostenuto da tutti i comparti di attività economica, ad eccezione del tessile-abbigliamento (-7,6%). Prospettive A Tre Mesi - Le prospettive formulate dagli imprenditori per il trimestre successivo alla rilevazione si mantengono negative in riferimento a tutti i principali indicatori congiunturali, ma in miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti. Oltre il 34% degli intervistati dichiara di aspettarsi un calo della produzione industriale, a fronte del 28,2% che ne prospetta un aumento, generando un saldo di opinione negativo pari a -6,3 punti percentuale. Le previsioni pessimistiche prevalgono di poco anche relativamente al fatturato, atteso in flessione dal 36,6% degli imprenditori, quota che supera di 3,4 punti percentuale quella degli ottimisti. Aspettative meno favorevoli vengono espresse nei confronti degli ordinativi interni, il cui saldo ottimisti/pessimisti sfiora i -14 punti percentuale. Diverse le previsioni espresse in merito alla domanda estera, rispetto alla quale prevale un’attesa di positività: il 28,4% degli intervistati prevede un aumento delle commesse estere, mentre il 15,8% che ne ipotizza un calo, con un conseguente saldo di opinione pari a 12,6 punti percentuali.  
   
   
BRESCIA, INTESA FINLOMBARDA-AIB: SERVIZI A IMPRESE  
 
Brescia, 27 novembre 2013 - Finlombarda Spa, società pubblica interamente partecipata da Regione Lombardia con il compito istituzionale di concorrere all´attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico, sociale e del territorio, nel corso dell´incontro ´Strumenti finanziari per lo sviluppo delle piccole e medie imprese´, tenutosi a Brescia, ha siglato una convenzione con Aib - Associazione Industriale Bresciana con l´obiettivo di rafforzare il dialogo con le imprese del territorio attraverso l´offerta di prodotti e servizi finanziari sempre più ritagliati sulle loro esigenze e in grado di rispondere concretamente alle urgenze che la crisi economico-finanziaria ha fatto emergere con prepotenza. Sviluppo Servizi Finanziari - La convenzione è finalizzata ad agevolare, presso le imprese associate, lo sviluppo e la promozione di prodotti e servizi finanziari attraverso azioni sinergiche e iniziative congiunte tra Finlombarda e l´associazione industriale: in particolare, sarà attivato uno specifico sportello convenzionato presso l´Aib, finalizzato all´implementazione sul territorio degli strumenti finanziari regionali a disposizione delle imprese. Firmatari della convenzione sono stati Giorgio Papa, direttore generale di Finlombarda, e Paolo Streparava, vice presidente di Aib per lo Sviluppo d´Impresa. In occasione della firma il direttore Giorgio Papa ha dichiarato: "Finlombarda aumenta la velocità nel rilascio di prodotti e servizi, si apre ai bisogni delle imprese, si avvicina al territorio". Avvicinamento Al Territorio - La sigla della convenzione con Aib, coerentemente con gli obiettivi programmatici di Regione Lombardia che rimarcano l´importanza di un avvicinamento al territorio, rientra in un´azione istituzionale di più ampio raggio sperimentale di avvicinamento di Finlombarda al territorio a supporto delle imprese, sia mediante la valorizzazione degli strumenti organizzativi ed operativi già esistenti (ad esempio le sedi territoriali regionali - Ster), sia attraverso la collaborazione sinergica con le diverse associazioni industriali presenti a livello provinciale.  
   
   
INFORMABANDO: I CORSI DELLA PROVINCIA PER IMPARARE AD ACCEDERE AI BANDI DI GARA E AI FINANZIAMENTI PUBBLICI  
 
Torino, 27 novembre 2013 - Si conclude giovedì 28 novembre, con la consegna degli attestati alle aziende partecipanti da parte dell’assessore alle Attività produttive della Provincia di Torino Ida Vana, la 5ª edizione di Informabando 2013, il percorso formativo gratuito che l’Ente di palazzo Cisterna organizza in collaborazione con Ceip Piemonte e Torino Wireless per fornire alle piccole e medie imprese del territorio le competenze per accedere ai bandi di gara della pubblica amministrazione nazionale ed estera e alle fonti di finanziamento pubblico. La 6ª e ultima edizione dell’anno si svolgerà dal 3 al 19 dicembre. “L’obiettivo fondamentale di Informabando” spiega l’assessore Vana “è diminuire lo svantaggio che le piccole e medie imprese registrano nei confronti dei grandi gruppi, solitamente meglio organizzati e dotati di uffici dedicati alle attività inerenti alla partecipazione a bandi, gare e progetti di ricerca. Le imprese convenute qui oggi, accettando di mettersi in gioco, hanno dimostrato di condividere l’intento del nostro progetto”. Per info: http://www.Provincia.torino.gov.it/
sviluppolocale/internaz/informabando/
 http://www.Torinowireless.it/
a_settembre_riparte_in_formabando.php
 
 
   
   
IMPRESE: IL VENETO GUARDA AD UN FUTURO GREEN  
 
Venezia, 27 novembre 2013 - “La Regione del Veneto guarda al futuro del territorio, e non può che vederlo green”. A dirlo è l’assessore alle politiche ambientali Maurizio Conte, con riferimento tra l’altro alla notizia apparsa in questi giorni che anche la chimica di Porto Marghera si trasformerà in linee di produzione più sostenibili per l’ambiente. “Nel Veneto – aggiunge Conte - il sistema delle imprese è legato allo sviluppo non solo economico e produttivo ma anche sociale. La sua strutturazione è coerente con un’impostazione di tipo culturale e, ora che la consapevolezza ambientale è ad un buon livello tra i veneti e che la sostenibilità è obiettivo comune di politica e cittadini, dobbiamo concentrarci sulle buone pratiche d’applicazione”. “Sul piano amministrativo – spiega l’assessore veneto – la Regione ha la necessità di guardare alla tutela del territorio, legando questo aspetto alle esigenze d’impresa e viceversa. Enti pubblici ed aziende devono quindi operare in sinergia trovando una sintesi fra le diverse esigenze. Il nuovo equilibrio guarda al benessere, alla qualità della vita, e questo è conseguenza dell’azione dell’uomo, anche per quanto riguarda la gestione delle risorse rinnovabili. In quest’ottica vanno considerati il benessere lavorativo; quello produttivo collegato sia all’abbattimento dell’inquinamento, sia all’innovazione tecnologica; quello derivante dall’utilizzo delle risorse naturali, come l’acqua, o il riutilizzo di altre, come i rifiuti. La Regione guarda a tutti questi aspetti, con attenzione particolare per le autorizzazioni e i sistemi di controllo”. “C’è quindi la necessità – conclude Conte – di adeguare gli investimenti in questa direzione e rivedere la legislazione in materia, soprattutto quella europea, perché qui sta uno degli aspetti più critici. Lo si è visto con gli incentivi per le biomasse il cui utilizzo, nelle nostre zone montane, ha creato nuovo picchi di inquinamento atmosferico. Ma il rischio è anche quello di spingere in maniera artificiale un settore che poi non è in grado di restare in piedi senza incentivi, come si è verificato per il fotovoltaico. Oggi come oggi c’è bisogno quindi di chiarezza sia sul piano normativo, sia a livello di sostegno economico alle nuove opportunità. Con criteri ben definiti, istituzioni e imprese possono essere artefici di un nuovo Rinascimento “green”, che avrà ricadute sociali positive tanto per la creazione di posti di lavoro, quanto per la qualità della vita”.  
   
   
CAFFARO: CHIESTA AL MINISTERO LA CIG IN DEROGA PER IL 2014  
 
Trieste, 27 novembre 2013 - La Regione ha già formalmente portato all´attenzione del Ministero del Lavoro l´opportunità di autorizzare per il 2014 un nuovo periodo di Cig (Cassa Integrazione Guadagni) in deroga funzionale a sostenere i lavoratori della Caffaro di Torviscosa in attesa di ricollocazione. La conferma giunge dall´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti che sottolinea l´importanza di accompagnare il processo di riconversione del sito di Torviscosa, un progetto che ha reali prospettive di buon esito anche grazie all´impegno di tutti gli attori istituzionali, sociali ed economici interessati e che ha già visto la Regione direttamente impegnata sia nella ´newco´ che ha già acquistato la così detta Macroarea 7 (al capitale della Halo Industry partecipa anche Friulia) sia nell´emanazione del parere in materia di compatibilità ambientale. La stessa ulteriore proroga al 2014 della Cig in deroga, evidenzia Panariti, richiede e sottende l´impegno di tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti. In merito all´autorizzazione della Cig in deroga sino al 31 dicembre 2013, trattandosi di un procedimento di competenza statale (oltre al sito di Torviscosa è interessato anche quello di Brescia) si attende l´emanazione del relativo decreto interministeriale che dovrà essere sottoscritto dai ministri del Lavoro e dell´Economia. La procedura in questione, comunque, è già stata sollecitata dalla Regione e i pagamenti saranno effettuati direttamente dall´Inps ai 61 lavoratori coinvolti senza che la Regione possa anticipare i relativi importi ma, quindi, anche senza intaccare le risorse assegnate alla Regione per il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga.  
   
   
EEN DAYS: TUTTI GLI STRUMENTI PER RENDERE LE PMI VENETE PIÙ INNOVATIVE A COMPETITIVE NEL 2011-2012 IL CONSORZIO EEN VENETO HA COINVOLTO 708 ORGANIZZAZIONI EROGANDO 237 SERVIZI  
 
Venezia, 27 novembre 2013 – Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione, Enea, Ministero della Sviluppo Economico e Commissione Europea insieme per offrire sostegno e servizi alle piccole e medie imprese del Veneto nel percorrere il sentiero dell’innovazione e della competitività. E’ quanto presentato lunedì 25 novembre durante l’incontro «Supporto alla ricerca e all’innovazione: gli strumenti finanziari ed i servizi per le imprese» illustrati alle Pmi con particolare riferimento a Horizon 2020, lo Sme Instrument e il Fondo Nazionale per l’Innovazione. L’evento, organizzato da Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione ed Enea, rientrava negli Een Days, iniziative della Settimana europea delle Pmi dal 25 al 30 novembre, che la rete Enterprise Europe Network organizza in tutta Italia sotto forma di seminari, workshop ed eventi Btob rivolti alle aziende. Unioncamere del Veneto, Veneto Innovazione ed Enea sono membri della rete Een e nel biennio 2011-2012, il Consorzio Een Veneto ha coinvolto 708 organizzazioni in iniziative d’informazione, consulenza e promozione; 134 organizzazioni in missioni ed eventi B2b; organizzato 621 incontri d’affari e cooperazione tecnologica tra organizzazioni italiane e straniere; erogato 237 servizi specialistici in materia d’internazionalizzazione e innovazione alle Pmi su tutela della proprietà intellettuale, brevetti, audit tecnologici, ricerca partner stranieri, indagini di mercato, business review, ricerca finanziamenti; siglato 22 accordi di cooperazione tra organizzazioni italiane e straniere (6 in ambito commerciale, 7 tecnologico e 9 di ricerca per la partecipazione al 7° Programma quadro). Dal fronte Veneto Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto, ha sottolineato che Eurosportello sta organizzando gruppi di lavoro con gli imprenditori su ricerca e innovazione. «L’obiettivo futuro è il dialogo fra attori per avere idee e creare nuove opportunità per la competitività del territorio» invitando gli imprenditori a presentare idee da tradurre in progetti per bandi europei. Gabriele Marini, amministratore unico di Veneto Innovazione, ha ribadito quanto sia fondamentale l’integrazione tra tutti gli attori economici per portare avanti progetti di trasferimento tecnologico ed innovazione. «Come commercialista noto che la “cultura dell’impresa” deve essere ancora accompagnata per meglio adattarsi alle nuove dinamiche internazionali. Molti imprenditori attuano al loro interno processi produttivi che abbattono i costi, ma sono tecnologie che potrebbero essere promosse anche a livello internazionale e portare profitto all’impresa». Enrico Maccallini del Ministero per lo Sviluppo Economico ha presentato gli strumenti che il Ministero offre alle aziende: bandi Brevetti+, Disegni+, Marchi+ e il fondo Nazionale Innovazione che aiuta le imprese attraverso un accesso al credito in assenza di garanzie o partecipando direttamente al capitale di rischio. In teleconferenza da Pechino, Valentina Salmoiraghi, esperta del China Ipr Sme Helpdesk della Ce, ha evidenziato come le Pmi europee dovrebbero meglio gestire la proprietà intellettuale nella fase di internazionalizzazione per evitare brutte sorprese e sfruttare al meglio le opportunità del mercato. Sempre in teleconferenza, ma da Bruxelles, Magda De Carli della Dg Ricerca e Innovazione della Ce ha illustrato la futura programmazione europea e i fondi per l’innovazione destinati alle Pmi con Horizon 2020, sottolineando come lo Sme Instrument voglia portare l’impresa al centro dei progetti di ricerca affinché non siano più fine a se stessi ma possano produrre risultati immediatamente sfruttabili sul mercato. Infine Francesco Pareti e Marco Gorini hanno ricordato gli ottimi risultati ottenuti attraverso i servizi che Eurosportello Veneto e Veneto Innovazione offrono alle Pmi, come referenti regionali di Enterprise Europe Network, la più grande rete a livello mondiale a supporto della competitività delle imprese presente ormai in 54 paesi con più di 600 organizzazioni intermediarie coinvolte.  
   
   
AREA PIP, ASSESSORE CAMPANIA INCONTRA SINDACO LIVERI E IMPRESE DISTRETTO CERA  
 
Napoli, 27 novembre 2013 - L´assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello ha incontrato ieri Raffaele Coppola, sindaco del comune di Liveri, nel Nolano. L´incontro ha avuto lo scopo di fare il punto sul finanziamento dell´area Pip di Liveri previsto dalla recente delibera di giunta sull´accelerazione della spesa. A seguire, l´assessore Martusciello ha incontrato le imprese del distretto della cera di Liveri, con le quali si è dato avvio al tavolo istituzionale finalizzato alla sottoscrizione del contratto di rete tra le imprese del comparto. Il prossimo 3 dicembre il tavolo istituzionale delle imprese del comparto cera si riunirà per lo start up del percorso di sottoscrizione del contratto di rete.  
   
   
CAMPOBASSO - AL VIA LA PROCEDURA SEMPLIFICATA PER IMPRESE INDIVIDUALI  
 
Campobasso, 27 novembre 2013 -Nasce “Pratica Semplice – Impresa Individuale” nell’ottica di rendere sempre più agevole la preparazione delle pratiche per il Registro Imprese. Questa procedura, con accesso dal sito www.Registroimprese.it  consente l’invio telematico delle domande per l’iscrizione e la cancellazione delle imprese individuali. La procedura prevista dalla Comunicazione unica (telematica) continua a essere il sistema utilizzato per tutte le attività esercitate in forma societaria. In particolare, la procedura consente l’iscrizione dell’impresa anche senza che ci sia contemporaneamente un inizio attività o anche con contestuale inizio attività, nel caso in cui l’imprenditore non si avvarrà di personale dipendente e non è prevista l’iscrizione all’Inail del titolare. Di conseguenza non potranno utilizzare Pratica semplice le imprese individuali artigiane. Allo stesso modo sono agevolate le imprese che intendono richiedere la cancellazione dal Registro delle imprese che non hanno dipendenti e non sono artigiane. Per utilizzare le modalità semplificate gli interessati dovranno essere in possesso della firma digitale,ma non è necessario che abbiano ottenuto le credenziali di accesso al portale Telemaco abitualmente utilizzato dai professionisti. “ La possibilità di fruire di questi servizi innovativi –afferma il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, Amodio De Angelis - è un vantaggio per gli imprenditori sotto molti punti di vista. E’ importante dunque che diventino sempre più professionali nell’ utilizzare le procedure telematiche, sia per poter “operare” in autonomia, ma anche per avere benefici come la tempestività delle trasmissioni di documenti e la riduzione dei costi.” Si ricorda che, per accedere al servizio, la stazione di lavoro deve soddisfare alcuni requisiti minimi per l´apposizione della firma digitale (disporre di Java Runtime non inferiore alle versione 1.6, abilitare Java nel browser, disattivare il blocco dei Popup nel browser).  
   
   
CROTONE - MOVIMPRESE: SALDO ANCORA NEGATIVO NEL III TRIMESTRE 2013  
 
 Crotone, 27 novembre 2013 - Nel terzo trimestre 2013, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese nel trimestre estivo, è stato di -16 unità. A determinarlo hanno concorso 48 iscrizioni di nuove imprese (28 in meno rispetto allo stesso trimestre del 2012) e 68 cessazioni di imprese esistenti, al lordo delle cancellazioni d’ufficio (in diminuzione di 49 unità rispetto all´anno scorso). Seppure esigui, si tratta di valori che rispecchiano le difficoltà dell’economia artigiana del territorio crotonese. Per le iscrizioni si tratta di un dato peggiore rispetto a quello dello scorso anno; discorso inverso va invece fatto per le cessazioni che hanno fatto segnare il secondo valore più alto degli ultimi quattro anni, dopo quello record del 2012. E´ quanto risulta dai dati diffusi dalla Camera di Commercio di Crotone, relativi alla nascita e mortalità di imprese artigiane nel terzo trimestre dell´anno. Guardando alle forme giuridiche, in termini assoluti il crollo del saldo è da ascrivere alle ditte individuali (-17 unità, il 106,2% di tutto il saldo) ed alle società di persone che perdono quattro unità. Tra le imprese artigiane tengono solo le società di capitali con più due unità. “I dati relativi al terzo trimestre confermano le preoccupazioni già sollevate nei precedenti mesi – è il commento del Presidente dell’Ente camerale incenzo Pepparelli – Purtroppo la crisi sta facendo sentire pesantemente i suoi effetti ed a soffrirne è un settore di grande importanza per il nostro territorio quale l’artigianato. Tuttavia, se pensiamo che l’artigianato è la via maestra per tramandare la tradizione e l’identità di un luogo e di una comunità, la chiusura esponenziale di imprese artigiane rappresenta un campanello di allarme non soltanto a livello economico ma soprattutto sociale e culturale”. “Bisogna, dunque, individuare degli strumenti per agevolare la successione d’impresa, facilitando, ad esempio, l’accesso al credito o individuando e promuovendo appositi percorsi formativi – conclude Pepparelli - per contrapporre alla ‘fuga’ delle nuove generazioni ed allo spopolamento del tessuto socio-imprenditoriale, nuove motivazioni per restare e contribuire alla rinascita del territorio crotonese”.  
   
   
UMBRIA, BANDO REGIONALE: OLTRE UN MILIONE DI EURO PER RIQUALIFICAZIONE IMPRESE COMMERCIALI, PACCHETTO DI INTERVENTI PER RIDARE IMPULSO AL SETTORE  
 
Perugia, 27 novembre 2013 - Rivitalizzare e ridare impulso al settore del commercio, in sofferenza per le conseguenze della crisi generale e del calo dei consumi, con una particolare attenzione ai centri storici: la Regione Umbria mette a disposizione oltre un milione di euro, con un bando per la riqualificazione delle imprese commerciali dell´Umbria, che innalza fino al massimo del 60 per cento dell´investimento ammesso il contributo pubblico a fondo perduto, semplificato e sburocratizzato nelle procedure e con tempi celeri per l´erogazione delle agevolazioni. "È il secondo del pacchetto di quattro interventi che mettiamo in campo per sostenere il rilancio del settore - ha detto l´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli, illustrando i contenuti e le finalità del bando - Dopo aver completato il finanziamento dei progetti ammessi nella graduatoria definitiva del bando Re.sta, con uno stanziamento di oltre un milione e 700mila euro, con questa nuova azione incentiviamo i progetti di riconversione delle singole imprese, piccole e medie, e dei centri commerciali naturali, previsti dal Testo Unico sul commercio di prossima approvazione, tenendo conto dei Quadri strategici di valorizzazione, lo strumento di programmazione per la rivitalizzazione dei centri storici". Grazie alla contrattazione positiva con il Ministero dello Sviluppo economico, le risorse sono aumentate da 650mila euro a più di un milione di euro. "Consapevoli delle difficoltà che attraversa il commercio, abbiamo innalzato al massimo la quota di contributo a fondo perduto. L´obiettivo - ha sottolineato Paparelli - è quello di spendere presto e bene le risorse disponibili, poiché da questo dipende la possibilità di ulteriori finanziamenti. A questo scopo - ha rilevato - proseguendo sulla strada della semplificazione, abbiamo previsto un bando improntato alla massima snellezza e fissato dei termini perentori. Le domande dovranno essere inoltrate, a partire dalla pubblicazione del bando sul ´Bur´ di domani, entro il 31 gennaio 2014; il Servizio regionale Commercio avrà trenta giorni di tempo per esaminare i progetti e approvare la graduatoria, mentre ci saranno sei mesi dalla data dell´atto di concessione del contributo per completare l´intervento agevolato". Nella valutazione dei progetti di riqualificazione, verranno riconosciuti "punteggi aggiuntivi per interventi all´intervento dei Quadri strategici di valorizzazione, per i negozi storici e quelli di eccellenza, per le attività che operano o si trasferiscono nei centri storici". Verranno riconosciute premialità, ha rilevato l´assessore al Commercio, anche per le imprese in cui il titolare, o la maggioranza dei soci, sono giovani con meno di 40 anni o donne. Per quanto riguarda le tipologie di imprese, in particolare a quelle di somministrazione di alimenti e bevande, viene richiesto di dotarsi del servizio "wifi gratuito e libero per i clienti e di riscoprire le tipicità locali, proponendo anche un menù con prodotti tipici locali. Innovazione e tradizione - ha detto Paparelli - sono un volàno di sviluppo imprescindibile della nostra regione". "Con questo bando - ha detto Giovanni Moriconi, dirigente del Servizio regionale Commercio - la Regione interviene per la rivitalizzazione dei centri storici, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale". Antonella Doria, del Servizio Commercio, ha sottolineato a sua volta le procedure semplificate e celeri per la presentazione della domanda (che può essere inviata anche attraverso la posta certificata) e l´erogazione dei contributi. La scheda. Verrà pubblicato domani, mercoledì 27 novembre, sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, serie generale, n. 53, supplemento ordinario n.2, il bando per la riqualificazione delle imprese commerciali dell´Umbria con il quale la Regione "mira a favorire azioni dirette a rivitalizzare e riqualificare il sistema distributivo per l´incremento e l´ammodernamento delle attività commerciali, con particolare riguardo ai centri storici umbri", "anche attraverso l´attuazione di politiche di investimento, di sviluppo e promozione attuate da singole imprese o da aggregazioni di imprese, centri commerciali naturali e tenuto conto dei Quadri Strategici di Valorizzazione(qsv). Le risorse finanziarie disponibili ed utilizzabili ammontano a complessivi 1.032.490 euro; potranno essere incrementate con le risorse che si renderanno eventualmente disponibili successivamente, attraverso ulteriori erogazioni disposte dal Ministero dello Sviluppo Economico e aggiuntive assegnazioni regionali. Possono rivolgere istanza di contributo le piccole e medie imprese che esercitano attività commerciale ai sensi della normativa regionale. L´istanza può essere presentata da singole imprese commerciali o da forme associative di imprese commerciali rappresentative di centri commerciali naturali. Sono ammesse a finanziamento le imprese che esercitano attività commerciale aventi le seguenti caratteristiche: conformità dimensionale ai requisiti per la piccola o media impresa; sede operativa in Umbria. Sono ammesse le imprese in sede fissa al dettaglio; le attività per la somministrazione di alimenti e bevande, compresa l´attività di catering purché collegata ad altra attività ristorativa, che dovranno obbligatoriamente dotarsi di connessione wifi gratuita qualora non presente e prevedere, anche, la preparazione di piatti tipici della tradizione umbra in genere e prodotti tipici del paese approvvigionati presso fornitori qualificati di provenienza locale; le edicole; i distributori di carburanti per autotrazione, limitatamente all´attività "nonoil"; tabaccai; le imprese del commercio ambulante. Sono considerate ammissibili al finanziamento le spese di ampliamento, ristrutturazione, trasformazione di immobili da destinarsi ad attività commerciale; installazione/potenziamento dei sistemi e degli apparati di sicurezza interni ed esterni; acquisti di beni mobili strumentali all´attività (impianti, macchinari ed attrezzature; arredamento, insegne; spese relative al conseguimento dei marchi di qualità; predisposizione di servizi/iniziative comuni (attività logistiche integrate, servizi aggiuntivi di pulizia degli spazi comuni, infopoint, attività di promozione, sito web e così via; informatizzazione ed acquisizione di altre innovazioni tecnologiche, strettamente connesse con l´attività commerciale; altre iniziative innovative di riconversione aziendale o gestionale. Relativamente ai raggruppamenti di imprese possono accedere ad agevolazione solamente le spese strettamente inerenti alle finalità statutarie di riqualificazione della propria area territoriale. Le spese dovranno essere sostenute a partire dal giorno successivo alla data di pubblicazione del bando e gli interventi agevolati dovranno concludersi entro il termine perentorio di 6 mesi decorrenti alla data di esecutività dell´atto di concessione del contributo (pubblicazione della graduatoria - termine finale di ammissibilità). L´intervento finanziario consiste in un contributo pubblico a fondo perduto in conto capitale (concesso con il regime degli aiuti "de minimis") nel limite massimo del 60% dell´investimento ammesso. La spesa ammessa minima per ciascun investimento non potrà essere inferiore a 1.000 euro. La presentazione dei progetti potrà avvenire a partire dal giorno successivo dalla data di pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale e nel portale web della Regione Umbria e non oltre il termine del 31/01/2014. La Regione Umbria-servizio Commercio, entro 30 giorni dal ricevimento delle istanze, prorogabili ad ulteriori 30 se il numero di progetti presentati lo richiede, esamina i progetti e ne approva la graduatoria. Nella valutazione dei progetti, sarà attribuito un punteggio maggiore per gli esercizi commerciali ubicati nei centri storici, gli esercizi commerciali trasferiti dalle zone periferiche nel centro storico, gli interventi provenienti da forme rappresentative di centri commerciali naturali in centri storici, i negozi storici, i nuovi esercizi commerciali attivi dal primo gennaio 2013. Premialità anche nel caso di impresa/associazione inserita nel Quadro strategico di valorizzazione, esercizi commerciali con caratteristiche di eccellenza, esercizi commerciali in cui il titolare (o la maggioranza dei soci) ha meno di 40 anni o è donna. L´erogazione del contributo sarà subordinato alla presenza della regolarità contributiva (Durc) di ciascun beneficiario, attestata dai competenti Enti. Gli interventi finanziati potranno essere soggetti a verifica mediante controlli in loco disposti dalla Regione ed effettuati da funzionari regionali. Saranno effettuati sia su base campionaria, sia per casi specifici, previa idonea e tempestiva comunicazione all´impresa beneficiaria oggetto di verifica, nel rispetto della normativa regionale, nazionale e comunitaria in materia.