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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Dicembre 2013
QUARTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUGLI STUDI ALIMENTARI  
 
 Il 20 e 21 ottobre 2014 si terrà a Prato, in Italia, la quarta conferenza internazionale sugli studi alimentari (Fourth International Conference on Food Studies). In un momento in cui cresce l´interesse del pubblico per la dieta, la salute e la ricerca nutrizionale, la conferenza Food Studies propone di esaminare le prospettive agricole, ambientali, economiche e culturali degli alimenti attraverso una lente interdisciplinare. Proporrà una serie di presentazioni che andranno dall´esplorazione di teorie e di politiche generali, allo studio dettagliato di dinamiche umano-fisiologiche, nutrizionali e sociali specifiche degli alimenti. Per ulteriori informazioni, visitare: http://food-studies.Com/the-conference    
   
   
FONDI EUROPEI PER LO SVILUPPO RURALE: L’ASSESSORE VALLE D’AOSTA PARTECIPA ALLA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Giovedì 28 novembre, l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Renzo Testolin ha partecipato, a Roma, a un incontro della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, incentrato sulla programmazione 2014-2020 e, in particolare, sulla ripartizione delle risorse per l’agricoltura assegnate all’Italia dall’Unione Europea. Il vertice ha rappresentato un importante passaggio nella trattativa tra Stato e Regioni per la ripartizione dei fondi europei. L’assessore Testolin è rientrato da Roma con l’assicurazione che le risorse sulle quali potrà contare la Valle d’Aosta nel programma di sviluppo rurale 2014-2020 saranno almeno pari a quelle assegnate nel settennio in corso ma la ripartizione, in particolare relativamente al Primo Pilastro della Pac, potrebbe anche portare maggiori benefici alla Valle d’Aosta rispetto all’attuale programmazione. La redistribuzione definitiva delle risorse avverrà, comunque, solo a seguito di ulteriori confronti in sede di Commissione Politiche Agricole e Conferenza Stato-regioni, in cui dovranno essere concordati i criteri di ripartizione; come emerso nell’incontro di ieri, le posizioni tra le diverse Regioni sono ancora divergenti, tenuto conto anche del fatto che i modelli attuali di pagamenti e di calcolo dei contributi diretti penalizzano alcune Regioni quali Valle d’Aosta e Trentino-alto Adige. L’assessore Testolin sottolinea: «La Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno rappresentato, ieri in Commissione, l’esigenza comune di revisione dei criteri e dei parametri di redistribuzione dei fondi. Si tratta di un primo passo nel confronto con le altre Regioni, e la crescente sinergia con Trento e Bolzano rappresenterà un importante punto di forza nella trattativa».  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO IL PROGETTO DI COOPERAZIONE “HARAMBEE GO HAEAD”  
 
L´assessore regionale all´Internazionalizzazione e alla Cooperazione Luigi Fedele ha presentato, presso la sede del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, il progetto “Harambee Go Haead”, cooperazione e solidarietà tra Calabria e Kenya al fine di avviare azioni integrate di sostegno allo sviluppo rurale delle comunità di Nyandiwa, villaggio keniota situato nella Divisione del Gwassi. Nel corso dell’incontro al quale hanno preso parte anche Valeria Scopelliti dirigente del settore Cooperazione, i responsabili e i volontari dell’associazione Azimut Alta Formazione, soggetto proponente del progetto facente parte della rete Calabria For Harambee, sono stati definiti i dettagli dell’iniziativa finanziata dal settore Cooperazione della Regione Calabria che si propone, nello specifico, di implementare le attività di itticoltura, già avviate sperimentalmente all’interno del centro Scout di Nyandiwa, attraverso la realizzazione di due nuove vasche per il potenziamento delle attività produttive e di commercializzazione. Inoltre, verrà promosso un ciclo di due corsi di formazione professione che consentiranno di formalizzare e consolidare modelli, metodologie e competenze legate alle attività imprenditoriali avviate nell’ambito del progetto. “Grazie alla legge regionale del 2007 – ha dichiarato l’assessore Fedele – la Regione Calabria riconosce nella cooperazione con i paesi prospicienti il Mediterraneo, con i paesi in via di sviluppo e con quelli con economia in via di transizione, uno strumento essenziale di solidarietà tra i popoli per la promozione dei diritti umani e di una cultura di pace. Attraverso questa legge, quest’anno, il settore Cooperazione Internazionalizzazione e Politiche di sviluppo euro-mediterranee, è riuscito a cofinanziare, al 90%, 4 proposte progettuali che avranno la durata di un anno. I progetti sono stati esaminati da una apposita Commissione di valutazione che, a conclusione dei lavori, ha stilato una graduatoria di merito dei progetti ammessi al finanziamento, tra cui quello proposto dall’Associazione Azimut che abbiamo inteso sostenere per l’alto profilo dei contenuti e degli obiettivi da realizzare. Si andrà, anche, a favorire lo sviluppo di iniziative economiche locali attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro grazie all’attività di esperti in materia che darà vita allo sviluppo di nuove competenze professionali ”.  
   
   
TARTUFO DELLA VALCENO, UN PROGETTO PER VALORIZZARLO  
 
 Parma – Il Tartufo della Valceno e la sua valorizzazione: questo il tema al centro di un incontro in Provincia promosso dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari a seguito di un importante convegno svoltosi a Bedonia nelle scorse settimane. Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte il sindaco del Comune di Bardi Giuseppe Conti e l’assessore del Comune di Bedonia Gian Paolo Serpagli, sono state poste le premesse per la realizzazione di un progetto finalizzato alla valorizzazione del tartufo della Valceno, in un’ottica di strategia di sviluppo multisettoriale, utilizzando anche le opportunità che saranno rese disponibili dal prossimo Programma di Sviluppo rurale 2014/2020. Il progetto, che coinvolge anche le amministrazioni dei Comuni di Pellegrino Parmense e di Varsi, si avvarrà della consulenza scientifica del Centro studi per la Flora mediterranea di Borgotaro. “L’obiettivo – spiega Ferrari - è quello di favorire una vera e propria filiera del tartufo che, anche nella Valceno, cresce ed è di ottima qualità, partendo dagli agricoltori che potranno utilizzare i terreni marginali, fino alle imprese della lavorazione, della ristorazione e a quelle del settore turistico. Le istituzioni sono inoltre impegnate a ottenere il riconoscimento del percorso enogastronomico, al pari di quelli già esistenti nel territorio provinciale”.  
   
   
CALABRIA, PRESENTATO IL PROGETTO INTERREGIONALE “FILIERA AGROALIMENTARE INDIA”  
 
L’assessorato all’internazionalizzazione, guidato da Luigi Fedele, ha presentato il progetto interregionale “Filiera agroalimentare India” per i settori food e food technologies, che la Regione attuerà in collaborazione con Ice – Agenzia per la promozione all´estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane e con le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. “Il programma – ha spiegato l’assessore Fedele – ha lo scopo di offrire agli imprenditori calabresi l’opportunità di affacciarsi sul mercato indiano. L’india, infatti, è tra le più grandi democrazie del mondo e si inserisce, con Cina, Giappone e Corea del Sud in un contesto regionale dalle elevate potenzialità economiche verso il quale la Regione Calabria intende avviare ulteriori progetti di internazionalizzazione del proprio sistema produttivo”. “Filiera agroalimentare India” progetto prevede un piano diversificato di iniziative, dedicate ai prodotti agroalimentari e alle tecnologie per il food processing con due collettive di imprese per le fiere “Food Hospitality World” di Mumbai, nel gennaio 2014, e “Food Technology expo di New Delhi”, nel luglio 2014. Sono in programma, poi, due incoming di operatori indiani dei settori interessati che potranno incontrare gli imprenditori calabresi in workshop e B2b. Il progetto si inserisce nel programma “Calabria internazionale - Pea 2013” realizzato dal settore cooperazione e internazionalizzazione dei sistemi produttivi con il supporto dello Sprint Calabria.  
   
   
INCONTRO SULLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 DEL PSR CALABRIA  
 
L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra ha presieduto un incontro, nella sede della Fondazione Terina di Lamezia Terme, con il partenariato istituzionale, economico e sociale per discutere sulla programmazione 2014-2020 del Piano di Sviluppo Rurale della Calabria. Presente all’iniziativa anche il dirigente generale del Dipartimento agricoltura Giuseppe Zimbalatti, l’autorità di gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino e il dirigente generale del Dipartimento regionale programmazione nazionale e comunitaria Paolo Praticò. Una riunione, con al centro del confronto i fabbisogni e le strategie di sviluppo del comparto agricolo calabrese, che per l’assessore Trematerra ha rappresentato “un costruttivo momento di confronto e di scambio di esperienze e punti di vista”. “In questa delicatissima fase di definizione della strategia del prossimo programma operativo del Psr Calabria – ha specificato Trematerra -, che precede alla sua stesura, per il Dipartimento agricoltura è di fondamentale importanza ascoltare le istanze, le esigenze, le criticità sostenute e i contributi del partenariato. La programmazione 2007-2013 ha già dato i suoi buoni risultati, con gli obiettivi di spesa puntualmente raggiunti, ma noi stiamo già lavorando da diverso tempo al prossimo sessennio per far si che il settore agroalimentare calabrese continui ad essere tra quelli realmente produttivi per l’economia regionale. Pertanto – ha infine sottolineato l’esponente della Giunta - per entrare nel vivo del lavoro della nuova programmazione abbiamo bisogno di altri momenti come questi, durante i quali possiamo confrontarci con i partner istituzionali, le parti sociali e la società civile”. Zimbalatti ha, invece, parlato di programmi integrati ed ha spiegato che “si intende affrontare la sfida della nuova programmazione lavorando di concerto con gli altri settori, motivo per il quale non si dovrà più parlare di programmi separati. L’obiettivo dell’incontro di oggi – ha evidenziato il dirigente generale – è quello di consentire alla Regione di stilare un programma che tenga conto delle reali esigenze del territorio, partendo proprio dalle criticità riscontrate nelle vecchie programmazioni. Per questo – ha auspicato Zimbalatti - la Regione ed il mondo degli agricoltori devono muoversi insieme sul binario della concretezza, mettendo insieme le proprie idee e i propri contributi per creare una programmazione veramente efficace”. “La programmazione – ha affermato Zanfino – deve essere scritta di concerto con il partenariato, depositario di un prezioso contributo di conoscenze, del quale la Regione, soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, non potrebbe fare a meno. In questi mesi il Dipartimento agricoltura ha lavorato su una serie di documenti preparatori, come analisi di contesto e analisi Swot, che mettono in luce punti di forza, di debolezza, opportunità e rischi degli interventi di supporto e che precedono alla stesura vera e propria del programma, che orientativamente dovrebbe essere inviato alla Commissione Europea nella prossima estate. Nella nuova programmazione – ha concluso Zanfino - non si ragionerà più per misure e assi, bensì per priorità tematiche ed obiettivi, che saranno la promozione e il trasferimento delle conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali; il potenziamento della competitività nell’agricoltura in tutte le sue forme e della selvicoltura e la redditività delle aziende agricole; l’incentivazione dell’organizzazione della filiera agroalimentare e la gestione dei rischi nel settore agricolo; la preservazione, la ripristinazione e la valorizzazione degli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura e dalle foreste”. La necessita dell’integrazione fra i programmi è stata sottolineata anche dal dg Paolo Praticò il quale ha affermato che “nella costruzione di questo documento di programmazione sono confluite le energie e gli sforzi di tutta la Regione che, sulla spinta della Giunta, che ha costituito un organo di indirizzo strategico, ha inteso superare una visione eccessivamente settorializzata dei documenti. Dobbiamo pensare al programma non solo come ad un fine – ha rimarcato Praticò – ma come ad un’occasione per tirare fuori le vere potenzialità dei nostri territori, cosa che riusciremo a fare solo tenendo conto delle istanze del partenariato”.  
   
   
PO VAL D’AGRI E INEA A LAVORO PER FILIERE AGROALIMENTARI SI AVVIA IL PROGETTO CHE MIRA ALLA CREAZIONE E AL RAFFORZAMENTO DELLE FILIERE OLIVO-OLEARIA, CEREALICOLA E DELLA ZOOTECNIA DA CARNE CON FORTI POTENZIALITÀ DI CRESCITA  
 
 Entra nel vivo il progetto volto alla definizione di linee strategiche per il rafforzamento delle filiere produttive della Val d’Agri. Con una serie di azioni conoscitive e partecipative sul territorio, si avvia il lavoro, condotto dall’Inea Basilicata e finanziato dal Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra, che mira a creare meccanismi di forte correlazione fra le imprese primarie, quelle impegnate nella trasformazione e nella commercializzazione dei prodotti. Tre le filiere interessate: quella olivo-olearia diffusa in tutta l’area del Medio agri con un nutrito numero di imprese di trasformazione e alcune esperienze di certificazioni di qualità; quella cerealicola che vede la presenza di numerosi prodotti trasformati soprattutto a valle della Diga del Pertusillo e quella della zootecnia da carne, in particolare bovina podolica e ovicaprina che interessa tutto il territorio montano dell’area. Comparti questi con una forte valenza ambientale, paesaggistica e di difesa del suolo. Un progetto che vuole superare i limiti dovuti alla polverizzazione delle imprese e soprattutto alla scarsa propensione ad associarsi e operare in una logica di rete. Da qui la necessità di agire sul territorio per passare dalle analisi conoscitive alle strategie operative condivise con i veri protagonisti dello sviluppo del territorio, ovvero le imprese locali del settore primario e agroalimentare che sono chiamati a partecipare, elaborare e condividere interessi comuni e cogliere le opportunità di sostegno finanziario dei programmi locali, regionali, nazionali e comunitari. Il modello di filiera diviene quindi il punto cardine, quello in grado di promuovere l’integrazione delle imprese dell’area del Programma Operativo Val d’Agri e di favorire l’acquisizione di modelli organizzativi innovativi per incrementare il potere contrattuale delle aziende e consentire una migliore distribuzione delle redditività su tutti gli attori della stessa.  
   
   
LUCA ZAIA ALLA MIG: TUTELARE NEL MONDO PRODOTTO CHE TIENE ALTO IL NOME DEL BELLUNESE E DEL VENETO  
 
 Longarone (Belluno) - “Ringrazio tutti i gelatieri che partecipano a questa vera e propria festa del gelato, storico vanto del bellunese, e assieme a loro tutto il sistema di imprese che opera in questo settore. Il Veneto è la patria del gelato: è un primato di qualità e bontà che nessuno può insidiare e che dobbiamo tutelare dalle troppe imitazioni di livello inferiore che pure nel mondo si richiamano al Made in Veneto e al Made in Italy”. Così il presidente Luca Zaia ha inaugurato oggi alla Fiera di Longarone, in provincia di Belluno, la 54^ edizione della Mostra Internazionale del Gelato Artigianale. “Vi ringraziamo – ha ribadito – perchè tenete alto il nome del Veneto nel mondo, perché fate impresa di successo, perché create lavoro (solo in Germania i nostri gelatieri occupano 23 mila addetti)”. “Il nostro gelato va però difeso: troppo spesso – ha aggiunto Zaia – un prodotto ghiacciato, senza la nostra qualità e materia prima, senza la nostra tracciabilità, e senza le nostre tradizione passione e tecnologie viene contrabbandato come originalo, facendoci una pessima pubblicità e una concorrenza sleale, magari con una bandierina tricolore esposta in vetrina. Dobbiamo batterci – ha concluso – affinchè questo nostro prodotto sia tutelato nella sua espressione originale lungo tutto la filiera, dalle materie prime, alla preparazione, al consumo”. Dopo la cerimonia inaugurale Zaia ha visitato gli stand della Mig, intrattenendosi con i produttori e gli espositori, che mantengono alta una tradizione secolare di gusto, senza rinunciare però alle innovazioni nel segno della qualità.  
   
   
L´ORTOFRUTTA ITALIANA VOLA IN CILE E IN PERU´ CON L´INTERNAZIONALIZZAZIONE CSO  
 
 Il Cso ha organizzato in questi giorni una missione commerciale in Cile ed in Peru´ per promuovere integrazione e scambi commerciali con due paesi in forte sviluppo produttivo. Vi hanno partecipato: Apofruit, Agrintesa, Salvi, Naturitalia, Jingold, Unitec, Graziani, Maap Padova e Macfrut . Per quanto riguarda il Peru´ c´e´ un grande interesse a stringere accordi commerciali diretti con gli operatori italiani se si considera che fino ad ora i contatti erano mediati attraverso l´Olanda e la Delegazione Cso e´ stata la prima in dieci anni in visita ufficiale. Il Ministro dell´agricoltura peruviano ha confermato l´interesse ad organizzare una Missione in Italia nei prossimi mesi. In Cile, la missione Cso ha preso visione diretta delle importanti innovazioni tecnologiche applicate nella filiera produttiva, soprattutto a livello di automazione degli impianti di lavorazione della frutta ad alta tecnologia. Le imprese di produzione cilene hanno registrato negli ultimi anni una crescita vertiginosa del fatturato esportando il 100% dell´offerta all´estero. La delegazione italiana, guidata da Federico Milanese, Responsabile Internazionalizzazione di Cso, ha incontrato i vertici dell´Ambasciata, Asoex E Federfrutta. L´iniziativa Cso in Cile si e´ conclusa con la visita a tre realta´ produttive leader in Cile per le ciliegie, Agricola Garces, Unifrutti e Frusan fortemente interessate alle tecnologie di lavorazione made in Italy.  
   
   
FERRARA - I TAVOLI TEMATICI DI EXPO 2015  
 
 Lunedì 16 dicembre, alle ore 10.00, la Camera di Commercio di Ferrara ospiterà l´incontro “I Tavoli tematici di Expo 2015”. L´appuntamento illustrerà le opportunità offerte dai nove “Tavoli tematici” promossi dalla Camera di Commercio di Milano con l´obiettivo di raccogliere le idee e le proposte del mondo produttivo e di trasformarle in iniziative concrete in occasione dell´esposizione universale. La partecipazione è gratuita previa registrazione on-line. La segreteria organizzativa (Ufficio Relazioni con il Pubblico, tel. 0532783802.903.911.914, e-mail urp@fe.Camcom.it ) è a disposizione per qualsiasi informazione. Per maggiori informazioni: http://www.Fe.camcom.it/    
   
   
ASTI - ENOGASTRONOMIA: PRESENTATO IL CALENDARIO EVENTI 2014  
 
L´azienda Speciale della Cdc di Asti ha presentato lunedì 2 dicembre a Milano l´anteprima del programma 2014 per la valorizzazione delle eccellenze astigiane: dal vino all´enogastronomia, dall´artigianato alla cultura. A fare da palcoscenico, la 18^ mostra mercato internazionale dell´Artigianato “L´artigiano in fiera” , in corso fino a domenica 8 dicembre al polo fieristico di Milano Rho. Organizzata da Ge.fi. - Gestione Fiere Spa e promossa insieme a Cna, Claai, Casartigiani e Confartigianato, raduna quest’anno più di 2.900 espositori, in rappresentanza di 113 Paesi del mondo distribuiti su 150mila metri quadri. Una vetrina di assoluto interesse per promuovere il territorio astigiano attraverso gli eventi organizzati a Palazzo dell´Enofila dall´Azienda Speciale della Cdc, in collaborazione con le associazioni di categoria. L´attività della Cdc a supporto della promozione turistica e dello sviluppo economico inizia con il Natale 2013. “Asti si illuminerà a festa con 350 luminarie e avrà una cittadella del Natale con espositori di qualità e la prima edizione del Mercato del tipico italiano”, spiega Mario Sacco, presidente della Cdc che sostiene l´niziativa insieme a Confcommercio, Confartigianato, Comune di Asti e Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Al termine della conferenza stampa, ospitata nell´area istituzionale Regione Piemonte - Unioncamere (padiglione 5) è stata proposta al pubblico una degustazione di vini e prodotti tipici offerti dalle aziende astigiane che sono presenti alla Fiera internazionale: Aschiero Sergio- Cascina Macaron (vini e salumi, Asti, fraz. San Marzanotto), Associazione Beer&bier (birra, San Damiano, At), Azienda Agricola Livio Soria (vini, Calosso), Bussi Piero (vini, Calosso), Cascina Ciuchè di Angelo Dogliotti (vini e salumi, Costigliole d´Asti, At), Distillerie Pietro Mazzetti 1846 (Montemagno, At), Grapperia Artigianale Alì (Canelli, At), Le Trifole di Davide Curzietti (tartufi freschi e prodotti artigianali), Nuovo Birrificio di Colombara e Colombi (birra artigianale, Nizza Monferrato, At), Capello Fr.lli (carne cruda battuta al coltello, hamburger di fassone, Villanova, At), Giancarlo Venturino Vini (Vaglio Serra, At). “ Il 2014 sarà un anno importante anche in vista degli eventi che caratterizzeranno il 2015: l´Expo e il Bicentenario della nascita di Don Bosco – segnala il presidente Sacco – la Camera è impegnata con le associazioni di categoria e con le principali istituzioni del territorio a costruire un´offerta turistica di qualità, in grado di attrarre i milioni di visitatori che arriveranno in Italia per i due eventi mondiali”.  
   
   
MILANO EXPO 2015. PISAPIA: “COMUNI E IMPRESE IN RETE PER IL RILANCIO DELL’ITALIA”  
 
“Il Protocollo Anci-expo 2015 firmato ieri è un passo in avanti per cogliere un’occasione imperdibile. L’esposizione Universale milanese sarà infatti motore di sviluppo per tutti e solo partendo dal livello locale oggi possiamo fare il salto di qualità che metterà in rete città grandi e piccole, e farà di Expo una preziosa proprietà comune a tutta l’Italia. Finora abbiamo lavorato sodo a livello istituzionale, con un obiettivo condiviso pur tra le diversità politiche. Ora dobbiamo creare entusiasmo e partecipazione per i temi di Expo anche tra i cittadini. Il coinvolgimento degli oltre 8 mila Comuni italiani è la strada vincente. Anche sul fronte del rilancio dell’economia. In questo periodo le tante imprese italiane con il loro valore aggiunto tecnologico hanno bisogno di essere in rete in Italia e nel mondo per esprimersi al meglio. Expo dunque come occasione preziosa e tutta da sfruttare per vincere la scommessa della ripresa del Paese, del suo rilancio e della capacità di attrarre investimenti”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia in occasione della firma del Protocollo Anci-expo 2015.  
   
   
EXPO 2015, OGGI A MARTINA F. FORUM PROGETTAZIONE PARTECIPATA  
 
La Puglia e la provincia di Taranto sono state prescelte per l’importante forum che questa mattina a Martina Franca getterà le basi per la progettazione partecipata in vista dell’Expo 2015. Un tratto di attenzione verso il nostro territorio che sul tema dell’alimentazione, ma anche della tutela dell’ambiente e dell’educazione alimentare, può costruire anche un percorso di sviluppo economico-produttivo differente e integrato. E’ quanto dichiara l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che oggi a partire dalle 9.30 parteciperà a Palazzo Ducale di Martina Franca, al quinto seminario di progettazione partecipata per definire le modalità di adesione di Campania, Puglia, Calabria e Basilicata all’Expo di Milano 2015. Dopo le tappe di Fabriano (Centro Italia), Ferrara (Nord-est), Vercelli (nord-Ovest) e Palermo per la Sicilia, il tour approda in Puglia non a caso. Ci facciamo portatori di un interesse che ha doppia valenza – spiega Nardoni – perché come coordinatore nazionale degli assessori regionali all’agricoltura credo sia utile definire politiche e obiettivi comuni per la presentazione all’interno del Padiglione Italia, ma anche perché la Puglia più di altre regione ha saputo interpretare la sfida della vocazione agricola e agro-turistica legata alla produzione di eccellenze alimentare segno di un territorio che guarda con particolare attenzione all’eco-sostenibilità e al risparmio delle risorse. Dunque dalla provincia di Taranto riparte la sfida con un taglio su cui l’Assessore Nardoni pone l’accento. Il valore della sfida lanciata da Expo incarna nella provincia di Taranto il suo massimo banco di prova. Qui dove un territorio fortemente compromesso dal punto di vista ambientale e della crisi produttiva-occupazionale, deve provare a costruire la sua vera prospettiva di futuro non subalterno alla grande industria – sottolinea – ed è per questo che l’Expò fa tappa a Martina Franca, proprio dove il percorso del green intercetta ancora grandi potenzialità di sviluppo integrativo. All’incontro di domani parteciperà il direttore generale di Padiglione Italia, Cesare Vaciago, il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, il direttore di Aaster, Aldo Bonomi e il direttore Artistico di Padiglione Italia, Marco Balich. Per garantire la più ampia partecipazione, gli eventi possono essere seguito e commentati da tutti grazie alle dirette sull’account Twitter ( @Pad_ita2015  – https://twitter.Com/pad_ita2015 ) e sulla pagina Facebook ( https://facebook.Com/padiglioneitaliaexpo2015 ) ufficiali del Padiglione Italia e digitando l’hashtag #padiglioneitalia  
   
   
NON PIÙ TEMPI LUNGHI PER TRASFORMAZIONE UVE DA TAVOLA IN SUCCHI  
 
Non più tempi lunghi per autorizzare gli stabilimenti che intendono trasformare le uve da tavola in succhi ma una semplice comunicazione alle autorità competenti. L’assessore Fabrizio Nardoni esordisce affermando che il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, a seguito di sollecitazioni da parte dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, ha chiarito che l’attività di detenzione e trasformazione delle uve da tavola potrà essere iniziata dalla data di presentazione della dichiarazione (segnalazione) d’inizio attività agli Uffici regionali/provinciali competenti. Quindi non più tempi di attesa di trenta giorni così come recita l’articolo 5 , comma 1 del decreto del 19 dicembre 2000 dalla richiesta di inizio attività ma l’avvio delle operazioni di trasformazione delle uve da tavola di pari passo con l’invio della comunicazione in questione. E’ un piccolo risultato - continua l’Assessore Nardoni - dell’immediato intervento che la mia struttura ha ottenuto nel prevedere norme più snelle e semplificate a vantaggio degli operatori vitivinicoli pugliesi. E’ indubbio che tale risultato non allevia la grave crisi che ha attanagliato e continua a interessare il comparto delle uve da tavola in questa campagna strana e bizzarra per uno dei prodotti tipici più importanti della nostra regione. L’uva da tavola - ha sottolineato il responsabile delle politiche agricole della Regione Puglia - rappresenta un settore strategico per l’ortofrutta regionale e pertanto necessita di molta attenzione da parte della componente politica in sinergia con le rappresentanze degli operatori per avviare interventi strategici tesi al controllo delle produzioni, all’aggregazione dell’offerta nonché all’introduzione di ulteriori innovazioni di processo. E’ mia intenzione - ha concluso Nardoni - avviare un Osservatorio Statistico per iniziare a definire con puntualità le superfici destinate alla coltivazione dell’uva da tavola, le produzioni e le varietà coltivate.  
   
   
PO VAL D’AGRI: A CONFRONTO CON LE IMPRESE OLIVICOLE  
 
Sarà la filiera olivo-olearia la protagonista di questa prima fase di ricerca dell’Inea nell’ambito del progetto “Le filiere agroalimentari della Val d’Agri”, finanziato dal Programma Operativo Val d’Agri. Volto ad un’analisi conoscitiva e alla formulazione di proposte operative per il consolidamento della competitività delle imprese e lo sviluppo sostenibile del territorio, il lavoro basa le sue fondamenta sulla partecipazione assidua dei protagonisti principali, ovvero gli imprenditori. Un percorso di studio che si innesta nelle attività che il Programma Operativo Val d’Agri sta conducendo da tempo nel settore agro alimentare e sul settore olivicolo con un progetto di valorizzazione dell’Olio del Sauro e della Val d’Agri. La filiera olivo-olearia, infatti, data la presenza di una serie di imprese diffuse in tutta l’area del Medio agri e alcune esperienze di certificazioni di qualità rappresenta un settore di forte interesse. Con la somministrazione di un questionario a circa 20 imprese del territorio, l’Inea ha raccolto le prime indicazioni su cui discutere in maniera più approfondita e tracciare le linee d’azione future. A tal proposito giovedì 5 dicembre alle ore 10, presso l’ex Chiesa Santa Maria delle Grazie e San Francesco si terrà un focus group per ragionare sulle possibili strade da intraprendere affinché anche la filiera dell’olio del Sauro e della Val d’Agri possa essere inserita in processi di crescita economici e sociali. Le informazioni raccolte durante il focus group e le interviste saranno analizzate e raccolte in un documento che sarà condiviso con il territorio per eventuali integrazioni o modifiche da apportare prima di essere consegnato alla Struttura di Progetto “Val d’Agri”. Un progetto che non si ferma alla filiera dell’olio, ma che interesserà anche quella cerealicola con la presenza di numerosi prodotti trasformati soprattutto a valle della Diga del Pertusillo e quella della zootecnia da carne, in particolare bovina podolica e ovicaprina che interessa tutto il territorio montano dell’area. Comparti questi con una forte valenza ambientale, paesaggistica e di difesa del suolo.  
   
   
CAMPANIA, FORESTAZIONE, OLTRE 40 MILIONI GIÀ LIQUIDATI: IN SETTIMANA NUOVO INCONTRO CON OO.SS.  
 
Per riorganizzazione comparto Napoli- "L´assessorato all´Agricoltura ha fatto tutto quanto era necessario per la forestazione e, ad oggi, sta continuando a liquidare agli Enti delegati i fondi, così come previsto dal riparto approvato dalla Giunta regionale. Noi abbiamo fatto la nostra parte proprio nel rispetto dei lavoratori del comparto." Lo ha dichiarato Daniela Nugnes, assessore all´Agricoltura della Regione Campania. "Ad oggi sono oltre 40 i milioni di euro liquidati e ho già sollecitato la struttura affinché, in tempi brevissimi, si proceda con la liquidazione dell´intera cifra messa a disposizione a valere sul Fondo sviluppo e coesione pari a circa 60 milioni di euro. Inoltre proprio in settimana è previsto un nuovo incontro con i sindacati forestali per discutere di tutte le criticità e per individuare le soluzioni necessarie per riorganizzare definitivamente il comparto. Come ho già detto più volte, però, tutti i soggetti coinvolti devono fare la propria parte. Proprio per il rispetto che dobbiamo ai lavoratori che da anni con impegno e dedizione si occupano della forestazione" conclude la Nugnes.  
   
   
AGRICOLTURA: ABRUZZO A SOSTEGNO DEL ´MADE IN ITALY IL 5 A ROMA ALLA MANIFESTAZIONE DI COLDIRETTI  
 
Pescara - Piena condivisione delle iniziative messe in campo dalla Coldiretti per la tutela e la salvaguardia del Made in Italy agroalimentare. E´quella espressa in una lettera indirizzata dal presidente regionale dell´organizzazione professionale, dal Governatore Gianni Chiodi e dall´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo. "La Regione Abruzzo - si legge nella missiva - è in appoggio alla Coldiretti contro il deplorevole fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari, che non solo incide negativamente sulla nostra economia ma che potrebbe mettere a rischio, come purtroppo è accaduto in passato, la salute dei consumatori. I nostri produttori devono essere garantiti da una normativa che favorisca la trasparenza proprio perché i prodotti Italiani sono quelli maggiormente colpiti dalla contraffazione. Per questo motivo, al fine di tutelare gli interesse del settore produttivo agroalimentare italiano, e in particolare quello abruzzese, ci impegniamo a sollecitare il Ministro alle Politiche agricole Alimentari e Forestali e il Ministro della Salute al fine di assicurare il rispetto, da parte della Commissione Europea del termine del 13 dicembre 2013, imposto dal regolamento n. 1169/20117Ce, per l´attuazione dell´obbligo di indicazione del Paese di origine o del luogo di provenienza con riferimento alle carni suine". Inoltre, Chiodi e Febbo si impegneranno ad attivare i decreti di attuazione della legge 3 febbraio 2011, n. 4 per introdurre l´obbligo di etichettatura a partire dalle carni suine e, inoltre, ad avviare opportune campagne di informazione per gli organi di controllo e per i consumatori sulle normative in materia di etichettatura dei prodotti alimentari e le indicazioni di origine. Ai Ministri competenti si chiede l´adozione, anche per le carni suine, di un sistema analogo a quello previsto dall´articolo 10 della legge 14 gennaio 2013, n. 9, Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini. Infine, non viene esclusa la possibilità di intraprendere azioni legali a tutela dell´immagine della Regione che rappresentiamo a tutela del nostro sistema produttivo ed occupazionale e della salute dei nostri concittadini. Intanto, l´assessore Mauro Febbo fa sapere che giovedì 5 dicembre parteciperà alla manifestazione in programma a Roma, in piazza Montecitorio, organizzata da Coldiretti proprio per portare all´attenzione del Paese il furto di valore che la nostra agricoltura subisce in conseguenza dei flussi di importazione di prodotti alimentari che, provenienti dall´estero ma ´spacciati´ come italiani, causano un grave danno alla produzione nazionale.  
   
   
BOTULINO, RITIRATI TUTTI I LOTTI CON TUTTE LE SCADENZE DEL MARCHIO "BEL COLLE"  
 
Bologna – A seguito di un ulteriore allerta diramato dal Ministero della Salute, le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato dal commercio di tutti i lotti con tutte le scadenze dei prodotti a marchio Bel Colle. Il provvedimento si è reso necessario dopo che una confezione di olive dolci nere del marchio Bel Colle è risultata positiva alle tossine botuliniche dalle analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, sezione di Bologna. Si invita chiunque avesse acquistato i prodotti a marchio Bel Colle (Olive dolci nere 400 g - Codice articolo: 0080048401.01; Olive nere piccanti 400 g - Codice Articolo: 0080048701.01) a non consumarli e a consegnarli alla propria Azienda Usl o al punto vendita dove sono stati acquistati.  
   
   
PIEMONTE ANTEPRIMA VENDEMMIA 2013: A MILANO PRESENTATI I DATI DELL´ANNATA VITIVINICOLA  
 
Nella città che ospiterà l’Expo 2015, proprio nell’ottica di lanciare il Piemonte nell’ambito dell’esposizione universale, è stata delineata la fotografia del comparto vitivinicolo piemontese, un settore in buono stato di salute che fa della qualità la chiave per distinguersi con ottimi risultati sul mercato estero Venerdì 29 novembre 2013, a Cascina Cuccagna in Milano, si è tenuta la manifestazione di “Piemonte Anteprima Vendemmia”, nel corso della quale sono stati presentati i risultati della vendemmia 2013 e i dati economico-produttivi della vitivinicoltura piemontese. Presenti, tra le altre autorità, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, il presidente di Piemonte Land of Perfection Andrea Ferrero, il presidente della Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio, il direttore marketing territoriale Padiglione Italia Expo 2015 Fabrizio Grillo. Sono stati sollecitati da un conduttore d’eccezione, Tinto (Nicola Prudente) di Radio Decanter. Inoltre Andrea Desana, il coordinatore del Comitato per la celebrazione del 50° anniversario della prima legge sulle doc, il quale ha illustrato un progetto di riorganizzazione del sistema doc-docg del Piemonte. La scelta del capoluogo lombardo - per la prima volta il tradizionale appuntamento ha varcato i confini regionali - è, in prospettiva, un messaggio importante nell’ottica dell’Expo 2015, l’esposizione universale emblematicamente dedicata al cibo e all’agricoltura, in programma a Milano: il Piemonte, insieme alle sue produzioni di eccellenza, sarà presente e vivrà la rassegna da protagonista. Dai dati emersi nel corso dell’incontro si delinea l’immagine di un comparto vitivinicolo che, pur fronteggiando l’attuale momento economicamente delicato, resiste rispetto a molti altri settori, confermando come la strategia volta a puntare sulla qualità e l’eccellenza paghi nel medio-lungo periodo. Su un totale di 67 mila aziende agricole piemontesi, sono 20 mila quelle dedite alla vitivinicoltura (45.343 gli ettari a vigneto, circa il 7% del vigneto Italia). A seguito di un’annata produttiva 2012 decisamente ridotta in termini quantitativi, tanto da guadagnarsi l’etichetta di “vendemmia più scarsa del secolo”, il 2013 è ritornato su livelli maggiormente vicini alla media degli ultimi anni: se l’Italia passa dai 41,07 milioni di ettolitri del 2012 ai 47,4 milioni di ettolitri stimati del 2013 -con una crescita del 15%- il Piemonte, seppur con valori meno incisivi, registra un incremento non trascurabile mediante una produzione stimata 2013 di 3.658.640 quintali di uva da cui sono derivati 2.579.534 ettolitri di vini (+ 9% sul 2012), una produzione che rappresenta il 5,5% della produzione nazionale. Suddividendo la produzione per Province, troviamo in ordine decrescente Asti con 906.000 ettolitri, Cuneo con 847.000 ettolitri, Alessandria con 697.000 ettolitri, Torino con 72.000 ettolitri, Novara con 28.000, Biella con 21.000 ettolitri, Vercelli con 7.000, Vco con quasi 2.000 ettolitri. Contraddistinta da una peculiare stagione climatica, la vendemmia 2013 non ne ha risentito dal punto di vista qualitativo, si può a tal proposito definirla una “Ottima Annata”, che merita le 4 stelle per tutte le varietà con alcune punte di eccellenza. L’aspetto qualitativo dei vini piemontesi rappresenta l’elemento distintivo che consente un’importante azione di mercato in termini di esportazione: nel 2012 l’export agroalimentare dell’Italia ha raggiunto i 25 miliardi di euro (+ 8% sul 2011, di cui 4,7 miliardi di euro è la quota vino). I dati del primo semestre 2013 dell’export agroalimentare italiano registra un andamento quasi uguale allo stesso periodo 2012, mentre risulta un incremento del vino (+8,4%). Il Piemonte è parte importante di tale export: nel 2012 ha contribuito con una quota di 4,3 miliardi di euro, di cui 1,39 miliardi è la quota bevande, in gran parte composta da vini e distillati. Sempre per quanto concerne la nostra Regione i dati del primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo 2012, registrano un aumento in valore del 7% dell’export agroalimentare e un +10% sul vino. Possiamo così rimarcare che in Piemonte l’export agroalimentare (composto per un terzo dal vino) conferma il trend positivo ininterrotto negli anni, con un valore che rappresenta circa il 10% dell’export totale piemontese (al terzo posto dopo Macchine e Apparecchiature e Mezzi di Trasporto). Varca i confini italiani il 60% del vino prodotto in Piemonte e in particolare: 58 milioni di bottiglie di Asti (85% della produzione), 20 di Moscato d’Asti (78% della produzione), 8 milioni di bottiglie di Barolo (65% della produzione), 2,5 milioni bottiglie di Barbaresco (55% della produzione), 10 milioni di bottiglie di Barbera d’Asti (40% della produzione), 8 milioni di bottiglie di Gavi (70% della produzione), 1,5 milioni di bottiglie di Brachetto d’Acqui (30% della produzione). I principali paesi importatori, in ordine decrescente, sono: Germania, Gran Bretagna, Usa, Francia, Russia, Spagna, Svizzera, Giappone. Non solo dati, numeri ed economia: “Piemonte Anteprima Vendemmia 2013” è la conferma di come il comparto vitivinicolo piemontese sia un condensato di tradizione, valori, cultura e territorio, una miscela vincente che ha portato alla candidatura dei paesaggi vitivinicoli piemontesi nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In tale contesto si colloca l’assegnazione dell’annuale premio “Piemonte Anteprima Vendemmia” nella duplice versione: il primo -rivolto alla memoria- è stato dedicato a Beppe Fenoglio, nel 50° della morte, il secondo, improntato al futuro, è stato assegnato a Enrico Remmert e Luca Ragagnin, scrittori della nuova generazione, cantori delle terre piemontesi del vino. La giornata milanese si è aperta con una degustazione delle migliori vendemmie dal 2004 rivolta a giornalisti, enotecari e ristoratori. E’ stata guidata dal giovane enologo Gianpiero Gerbi. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Pur non trascurando le difficoltà del momento, ritengo che gli ottimi risultati che si stanno ottenendo nell’ambito del comparto vino non siano frutto del caso: in primo luogo vanno ricordate le aziende vitivinicole sul territorio, le quali coniugano al duro e faticoso lavoro in vigna, una professionalità di alto livello indispensabile per risultare competitivi sul mercato, in particolare quello estero. In seguito non va trascurata l’attività sinergica operata su più livelli da enti e organismi differenti. La Regione Piemonte, e in particolare l’Assessorato Agricoltura, ha proseguito nel sostegno al settore mediante il programma finanziato dall’Ocm vino che ha previsto un intervento superiore ai 20 milioni di euro sulle misure Promozione sui mercati dei Paesi terzi, Investimenti, Ristrutturazione e riconversione vigneti. Sempre nel solco dell’Ocm vino, per il 2014, sono previste nuovamente risorse per circa 20 milioni di euro. L’assessorato, inoltre, ha supportato il settore mediante la misura 133 -promozione sui mercati Ue- del Psr 2007-2013. I buoni risultati non devono distoglierci dagli impegni che ci aspettano per il futuro: a cominciare dall’Expo 2015 e ancor più nella predisposizione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, una sfida dalla quale dipende buona parte del futuro non solo del comparto vino, ma dell’intera agricoltura piemontese”. Giulio Porzio, presidente di Vignaioli Piemontesi: “Siamo a Milano, cuore pulsante dell’economia italiana, della moda, del design, della cultura. Da qui voglio far partire la mia proposta di creare una Nazionale Azzurra del Made in Italy. Noi Piemontesi ci candidiamo ad essere uno degli undici. E’ ormai una necessità, un imperativo, per affrontare i nuovi mercati ed essere incisivi e vincenti, fare squadra, fare sistema e presentarsi in modo organizzato superando i campanilismi e gli individualismi. Il mondo della cooperazione ha appena creato una sinergia su una nuova linea di vini imbottigliati pensati per i mercati esteri che verranno commercializzati con il marchio “Nuovi Mondi”. Questa è una scelta coraggiosa. Sul fronte promozione, lo abbiamo già fatto con Piemonte Land of Perfection, ora ci vuole una sinergia a livello nazionale” Andrea Ferrero, presidente di Piemonte Land of Perfection: “Piemonte Land of Perfection nasce per armonizzare le strategie di promozione dei principali Consorzi di tutela del vino e le più grandi Associazioni di produttori. La novità è che per la prima volta la squadra Piemonte si muove unita. E l’idea di fare squadra e presentarsi uniti sotto la bandiera Piemonte convince e funziona. I tempi sono cambiati: le aziende hanno capito che non si può più andare per il mondo a vendere e fare promozione in ordine sparso, ma occorre riunire le forze della viticoltura piemontese per fare fronte comune sui mercati internazionali. Se vogliamo confrontarci sul mercato globale con i grandi del vino dobbiamo promuovere non solo il prodotto, ma tutto il territorio. Noi continuiamo a crederci anche quest’anno convinti che sia la giusta via per il futuro del Piemonte”. Andrea Desana, coordinatore del Comitato per la celebrazione del 50° anniversario della prima legge sulle denominazioni d’origine: “E’ sempre più urgente una riforma del sistema delle denominazioni, perché oggi le doc e docg del Piemonte, comprese le sottodenominazioni e menzioni di legge superano le cento diciture previste in etichetta. La nostra proposta porta ad una grande semplificazione, basata su una ventina di denominazioni e soprattutto dando finalmente sviluppo alla doc Piemonte, di elevato valore strategico. Essenziale è prendere coscienza che a dettare le norme per le denominazioni in etichetta deve essere il marketing (dato che il vino si produce per essere venduto) e non i cultori e gli appassionati di ogni singolo vitigno. Di conseguenza bisogna distinguere tra vini-terroir o vini da collezione per amatori, dai vini-premium, capaci di fare business all’estero”.