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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Dicembre 2013
BIOMASSE PER PRODURRE ENERGIA SEMINARIO INFORMATIVO GRATUITO IL 6 DICEMBRE A UNIONCAMERE TOSCANA  
 
Firenze, 4 dicembre 2013 - La Camere di Commercio di Firenze in collaborazione con Unioncamere Toscana, la Camera di Commercio di Pistoia e l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pisa – P.a.i. Organizza il 6 dicembre 2013 un seminario informativo gratuito "Le Biomasse Per La Produzione Di Energia: esperienze prospettive e sostenibilità ambientale"; l’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Green economy, blue economy e sviluppo sostenibile” a valere sul Fondo Nazionale di Perequazione 2011-2012. Il seminario si svolgerà venerdì 6 dicembre 2013 alle 9,30 nella sala convegni di Unioncamere Toscana (Via Lorenzo il Magnifico 24 – Firenze). La partecipazione è gratuita.  
   
   
VITERBO - SEMINARIO SULLE BIOMASSE  
 
Viterbo, 4 dicembre 2013 -  Si tiene il 4 Dicembre presso la sala conferenze del Cefas il seminario "Le filiere tecnologiche di produzione, raccolta, trasformazione e conversione energetica delle biomasse", organizzato da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile)e Fidaf (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali) nell´ambito del progetto Trasferimento Tecnologico del Polo Energia Ambiente finanziato dalla Regione Lazio. Il seminario affronterà gli aspetti peculiari del ciclo di produzione ed impiego delle biomasse: dal ruolo delle moderne tecnologie, alla necessità della costituzione di filiere di approvvigionamento locali, dai benefici economici potenziali per le imprese, all’attuale quadro normativo che regola le autorizzazioni e gli incentivi. Compleranno il quadro degli esempi reali di applicazione al settore agroalimentare ed agroforestale raccontati direttamente dagli imprenditori. L´incontro sarà aperto da Francesco Monzillo, Segretario Generale della Camera di Commercio di Viterbo. In allegato la locandina del seminario.  
   
   
IMU, A SESTO FIORENTINO LE ABITAZIONI PRINCIPALI SONO TOTALMENTE ESENTI E´ QUANTO PRECISA L’UFFICIO COMUNALE TRIBUTI IN VISTA DELLA PROSSIMA SCADENZA DELLA SECONDA RATA DELL’IMPOSTA  
 
Sesto Fiorentino, 4 dicembre 2013 – Nella cittadina toscana le abitazioni principali sono totalmente esenti dal pagamento dell’Imu: è quanto precisa l’Ufficio comunale tributi in vista della prossima scadenza della seconda rata dell’imposta. Il decreto legge approvato nei giorni scorsi dal governo prevede infatti, per le abitazioni principali, il pagamento della quota di Imu superiore all’aliquota base fissata al 4 per mille. Le aliquote fissate a Sesto Fiorentino per la prima casa sono a un livello persino inferiore (3,8 per mille) e vanno pagate soltanto se le abitazioni principali sono immobili di tipo A1, A8 e A9. Le altre aliquote per l’anno 2013 - approvate con delibera del Consiglio Comunale il 27 giugno scorso - sono: 6 per mille sugli immobili locati secondo i patti territoriali e per gli immobili di edilizia residenziale pubblica di proprietà di altri comuni; 7,6 per mille per le abitazioni concesse in uso gratuito dal proprietario residente a genitori o figli, purché l’utilizzatore vi abbia la dimora e la residenza anagrafica; 8,6 per gli immobili locati in categoria D (escluso D5); 8,8 per gli immobili locati in categoria C1, C3, C4 e C5; 10,6 per mille sugli immobili sfitti da oltre due anni e per quelli in categoria D5; 9,2 per mille per tutti gli altri immobili.  
   
   
TARES. COMUNE DI MILANO, CONVENZIONI CON CAF E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER L´ASSISTENZA GRATUITA A CITTADINI E IMPRESE  
 
 Milano, 4 dicembre 2013 - L’amministrazione comunale coinvolge i Caf e le associazioni di categoria per potenziare il servizio di assistenza gratuita a cittadini e imprese sulla Tares, in particolare per quanto riguarda la presentazione delle dichiarazioni di variazione o cessazione di occupazione entro il termine del 20 gennaio 2014. La convenzione con i Caf riguarda esclusivamente le utenze domestiche, quindi persone fisiche con un’abitazione, cantina, solaio e box. I servizi che i Centri di assistenza fiscale presteranno a titolo completamente gratuito sono: informazione e consulenza preliminare sul tributo e sugli obblighi previsti dalla norma, analisi della singola posizione tributaria del contribuente, compilazione on line della dichiarazione Tares direttamente sulla piattaforma messa a disposizione dell’Amministrazione comunale. Per le utenze non domestiche il Comune ha previsto un accordo, che non comporta alcun onere, con l’Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano – Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza e con Assolombarda. In particolare, la convenzione consentirà di presentare all’Amministrazione dichiarazioni di variazioni significative attraverso un sistema informativo di supporto, avvalendosi anche dei sistemi di firma digitale. Per quanto riguarda il pagamento dell’ultima rata, con scadenza prorogata al prossimo 16 dicembre, ricordiamo che sono aperti 31 sportelli in via Larga, via Silvio Pellico e via Catone. Sono attive l’Infoline 02.02.02 tutti i giorni 24 ore su 24 e un’area dedicata sul sito www.Comune.milano.it. Questi gli orari di apertura degli sportelli. Per le utenze domestiche (abitazione, cantina solaio, box) sono aperti fino al 21 dicembre 15 sportelli in via Larga 12, da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, il sabato dalle 9.00 alle 13.00. Ricevono su appuntamento chiamando lo 02.02.02. Aperti anche 5 sportelli nella sede decentrata del polo catastale di via Catone 24 (Mm3 Maciachini o autobus 91), dal lunedì al venerdì dalle 13.30 alle 18.30, il sabato dalle 8.30 alle 12.30. Infine, per le utenze non domestiche, sono aperti fino al 20 dicembre 11 sportelli in via Silvio Pellico 16, con orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.50. Ricevono su appuntamento chiamando lo 02.02.02.  
   
   
“SFRATTI INCOLPEVOLI”: ASSESSORE INCONTRA NUMEROSE ASSOCIAZIONI UMBRE PER PROMUOVERE I BANDI  
 
Perugia, 4 dicembre 2013 - In vista della scadenza, prevista per il prossimo 22 dicembre, del bando pubblicato dall’Ater Umbria e rivolto ai proprietari di abitazioni che volessero mettere a disposizione alloggi per gli sfrattati a causa di morosità incolpevole, continua la serie di incontri sul territorio regionale con le associazioni interessate. In un vero e proprio tour de force, negli ultimi giorni l’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti ha incontrato le Acli dell’Umbria, il Forum delle associazioni familiari, la Caritas diocesana di Terni, Narni ed Amelia, l’Ordine degli ingegneri di terni, il Collegio dei Geometri di Perugia, Assocasa e le Associazioni degli artigiani e delle piccole imprese umbre. “Con tutti si è cercata la sinergia e la collaborazione necessaria, ha affermato l’assessore, per dare qualche soluzione al gravoso dramma delle famiglie che, incolpevoli, si trovano senza una casa. La Regione, ha sottolineato Vinti, ha messo in campo numerose risorse che potrebbero consentire ai proprietari di abitazioni sfitte e non occupate ed alle famiglie senza casa di trovare un punto di incontro. Nei prossimi giorni scadrà il bando rivolto ai proprietari, mentre il prossimo 20 gennaio scadrà il bando, sempre pubblicato dall’Ater, rivolto alle famiglie”. Come è noto, la Regione ha messo a disposizione un contributo, che può arrivare fino a 7600 euro in tre anni e dar luogo ad alcune esenzioni fiscali, per quei proprietari di immobili che mettono a disposizione alloggi a canone concordato da destinare a quelle famiglie sfrattate per morosità incolpevole che risulteranno nell’apposita graduatoria dell’Ater, e “tutte le associazioni che abbiamo incontrato, ha concluso Vinti, si sono impegnate a svolgere attività di informazione e di animazione dei bandi presso i loro associati”.  
   
   
CASA, APPROVATO PROGETTO RIQUALIFICAZIONE ALLOGGI ERP A GROSSETO  
 
Firenze, 4 dicembre 2013 - Approvato dalla Regione il progetto per la riqualificazione degli alloggi Erp che si trovano in via Sforzesca, a Grosseto. L´intervento da 6,6 milioni di euro, presentato dal Comune ed Epg (Edilizia Provinciale Grossetana, ovvero il soggetto gestore del patrimonio Erp dei Comuni grossetani), prevede la demolizione degli attuali 28 alloggi, la ricostruzione di nuovi 42 alloggi e il recupero di altri 22 che serviranno da alloggi temporanei per le famiglie in attesa del completamento dei lavori. La delibera, approvata nell´ultima seduta di giunta, perfeziona il percorso avviato nel maggio 2012 con la firma del protocollo d´intesa tra Regione, Comune di Grosseto ed Epg. "L´area in questione – spiega l´assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – è attualmente caratterizzata da fenomeni di degrado, abitativo e sociale. Gli alloggi che verranno abbattuti si trovano in condizioni precarie, dal punto di vista della salubrità e della vivibilità. Inoltre vorrei sottolineare che l´intervento permetterà, da un lato, di ottenere un numero più elevato di alloggi, rispetto a quelli già esistenti in via Sforzesca, e, dall´altro, di realizzarli secondo tecniche che permetteranno un´elevata efficienza energetica, in modo che anche le bollette dei consumi siano meno salate". Attualmente sono 24 le famiglie che vivono nei 28 alloggi le quali, secondo il cronoprogramma allegato alla delibera, saranno spostate negli alloggi temporanei entro la fine del prossimo anno. La demolizione dovrebbe essere effettuata entro il 2015 e la conclusione dell´intervento entro la fine del 2017. La superficie dei nuovi alloggi varierà tra i 45 e i 70 mq. Sarà costruita anche una piazza interna, aperta al pubblico, dove sarà sistemata un´area verde con giochi per bambini. Prevista anche la costruzione di un parcheggio seminterrato.  
   
   
CASA, FINANZIATO CON RISORSE REGIONALI DEL PIEMONTE IL FONDO AFFITTI : I COMUNI POTRANNO EMETTERE I BANDI PER IL SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE APPROVATI ANCHE I CRITERI PER IL SOSTEGNO DELLE AGENZIE SOCIALI  
 
Torino, 4 dicembre 2013 - Per rispondere in modo concreto al crescente numero di persone che in Piemonte non riescono più a pagare l’affitto a causa della crisi economica e della perdita del lavoro, la Regione ha dato il via a due misure importanti nel sostegno alla casa e alla famiglia: il rifinanziamento del cosiddetto Fondo Affitti con circa 10 milioni di euro sul bilancio regionale, a cui si aggiungono ulteriori 1,5 milioni di euro per le Agenzie sociali per la locazione. “E’ un intervento fondamentale - sottolinea il presidente Roberto Cota - da parte della Regione nel settore della casa e in particolare sul sostegno agli affitti. L´impegno del Governo regionale in ambito sociale non è mai venuto meno e in questi mesi si concentrerà sulle principali criticità del Piemonte”. La decisone è contenuta in una delibera approvata dalla Giunta regionale, in cui si stabiliscono i criteri di assegnazione delle risorse ai Comuni piemontesi per l’accesso al Fondo Affitti e i criteri per la redazione da parte della Regione Piemonte del bando destinato alle Agenzie sociali, quelle che per conto dei Comuni favoriscono, con determinate garanzie, il reperimento di alloggi privati da dare in affitto a canone agevolato più basso di quello di libero mercato. Con la prima misura dunque si aiutano le famiglie che già vivono in affitto a pagare il canone, con le seconda si sostengono le famiglie nella ricerca di una casa da affittare dando garanzie e incentivi economici ai proprietari e agli inquilini. “L’azzeramento delle risorse statali - spiega l’assessore Giovanna Quaglia - destinate al Fondo per il sostegno alla locazione, ha di fatto bloccato nel 2012 e nel 2013 la possibilità delle Regioni di intervenire. Oggi con circa 10 milioni di euro la Regione da una risposta concreta a coloro che non riescono a pagare le spese di affitto. E’ chiaro che nel frattempo aspettiamo l’approvazione dei provvedimenti sulla casa annunciati dal Governo nella legge di stabilità e il via libera finanziamento di parte statale del Fondo, per complessivi 50 milioni di euro da ripartire tra le Regioni”. I Comuni interessati, secondo i criteri approvati, dovranno emanare il bando per il sostegno all’affitto entro il 3 febbraio 2014, e chiuderlo inderogabilmente entro il 3 marzo 2014. Ai Comuni che metteranno in atto un co-finanziamento sarà riconosciuto un meccanismo premiale.  
   
   
UE: APPROVATO A LONDRA UN NUOVO PIANO D´AZIONE PER I SETTORI DELLA MODA E DEI PRODOTTI DI ALTA GAMMA  
 
Bruxelles, 4 dicembre 2013 - Il settore della moda, con oltre 850 000 imprese e cinque milioni di posti di lavoro, rappresenta attualmente il 3% del Pil dell´Ue. Inoltre, il 10% delle esportazioni totali dell´Ue e un milione di posti di lavoro dipendono direttamente dal settore dei prodotti di alta gamma. Il potenziamento dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma rappresenta un elemento centrale dell´impegno della Commissione europea per aumentare fino al 20% la quota del Pil spettante all´industria, come previsto dalla strategia Europa 2020. In questo contesto Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, si è recato oggi a Londra per incontrare i rappresentanti dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma con l´obiettivo di approvare un piano d´azione per potenziare tali settori dell´industria. Il piano d’azione è un´altra tappa del processo di preparazione per il vertice di febbraio che sarà dedicato a rafforzare la competitività dell´industria europea nel suo complesso. Affrontare i principali ostacoli per favorire la crescita - I settori della moda e dei prodotti di alta gamma sono elementi fondanti dell´industria europea. Essi si trovano attualmente ad affrontare numerose sfide, tra le quali la garanzia di un adeguato livello di tutela dei diritti di proprietà intellettuale, la larga diffusione di merci contraffatte, la mancanza di manodopera qualificata e le difficoltà di accesso ai finanziamenti per le Pmi del settore della moda (Memo/13/88). Il piano d´azione – che è il risultato di due documenti di lavoro della Commissione europea e di numerosi incontri di alto livello con rappresentanti dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma (Memo/13/961) – intende affrontare tali difficoltà illustrando i progressi compiuti finora in tali settori e proponendo ulteriori iniziative finalizzate a stimolare la crescita ed a creare nuovi posti di lavoro. Più concretamente, il piano illustra le iniziative promosse nei 11 settori seguenti: 1. Cooperazione tra l´industria e gli istituti di istruzione e formazione professionale - Per garantire la disponibilità delle competenze necessarie in futuro è essenziale una migliore comprensione ed anticipazione del fabbisogno in termini di competenze. Il piano prevede un migliore coordinamento degli strumenti esistenti in questo ambito, come anche una maggiore interazione tra l’industria e gli istituti di istruzione. Il piano sottolinea inoltre l´importanza che riveste il programma Erasmus per giovani imprenditori, che offre agli imprenditori che avviano un´attività l´occasione di imparare da imprenditori più esperti di altri Stati membri. 2. Sensibilizzare i giovani sulle opportunità professionali - I settori della moda e dei prodotti di alta gamma offrono numerose opportunità professionali in campi diversi quali la vendita al dettaglio, il design, la fabbricazione o il marketing. Risulta essenziale attirare un maggior numero di giovani al fine di garantire la competitività a lungo termine di questi settori dell´industria. Il piano d’azione sottolinea l’importanza di iniziative volte a sensibilizzare i giovani sui percorsi professionali e sulle opportunità nei settori della moda e dei prodotti di alta gamma, nonché a promuovere le abilità artigianali e le competenze tradizionali. Per esempio, la Commissione sta sviluppando un’alleanza europea per l´apprendistato, un´iniziativa multilaterale che si prefigge di contribuire a migliorare la qualità e l´offerta di opportunità di apprendistato nell´Ue. 3. Sostenere le soluzioni innovative basate sulle Tic - I settori della moda e dei prodotti di alta gamma sono all´avanguardia per quanto concerne la produzione, l´uso e la diffusione di contenuti, nonché il coinvolgimento dei loro utilizzatori. Il progetto sottolinea pertanto l´importanza di iniziative pensate per aiutare tali settori a sfruttare le occasioni offerte dalle soluzioni innovative basate sulle tecnologie dell´informazione e della comunicazione. Centinaia di imprese hanno già tratto vantaggio dall´iniziativa eBiz, sostenuta dalla Commissione, che aiuta le imprese tessili, calzaturiere e dell´abbigliamento ad impiegare le Tic e ad integrarle meglio nelle loro catene del valore. Occorrono ulteriori interventi per sensibilizzare i manager del settore industriale ed i responsabili politici all´esistenza ed ai vantaggi di questo progetto. 4. Stimolare la creatività - Disporre di nuove funzionalità, nuove possibilità di progettazione o altri contenuti creativi consente alle imprese di orientarsi verso prodotti più innovativi ad elevato valore aggiunto e verso nuovi modelli imprenditoriali e permette di garantire loro una competitività a lungo termine. Un elemento importante del piano d´azione è dunque rappresentato dalle iniziative volte a stimolare l´energia creativa delle imprese, tra le quali il progetto pilota Worth, che mira ad incrementare la progettazione e altri contenuti creativi nel settore della moda. Il "progetto Worth" prenderà spunto dalle esperienze e dagli insegnamenti tratti dall´iniziativa pilota e proseguirà dal 2016 in avanti nel quadro del nuovo programma Cosme (Ip/13/1135). 5. Sostenere lo sviluppo di cluster - Il settore della moda ha tradizionalmente mostrato una forte tendenza alla concentrazione geografica in cluster, che rappresentano un ambiente favorevole alla collaborazione tra imprese, specialmente Pmi, ed istituti di ricerca e di istruzione, fornitori, clienti e concorrenti. La Commissione da tempo sostiene lo sviluppo di poli d´eccellenza attraverso l´Alleanza europea dei cluster, un esempio di collaborazione transnazionale tra organizzazioni di cluster. Altri interventi per lo sviluppo di poli d´eccellenza si concentreranno sullo sviluppo di cluster mediante il ricorso a programmi quali Cosme ed i fondi strutturali. 6. Lotta alla contraffazione - Il mercato mondiale delle merci contraffatte è pari a oltre 200 miliardi di euro e, in base ad alcune stime, potrebbe raddoppiare entro il 2015. I beni che vengono più spesso contraffatti sono quelli del settore della moda e dei prodotti d´alta gamma: nel 2012 essi hanno rappresentato oltre il 50% del valore dei sequestri effettuati dalle dogane europee. Nel 2013 la Commissione europea ha lanciato una campagna per sensibilizzare i consumatori ai pericoli derivanti dalle merci contraffatte e per promuovere una collaborazione più stretta tra la Commissione, le autorità nazionali, l´industria ed i consumatori. Il piano d´azione propone ulteriori iniziative finalizzate a rafforzare la comunicazione con i consumatori e con le autorità nazionali mediante eventi volti a promuovere negli Stati membri la campagna "Stop Fakes" (No alla contraffazione). 7. Intensificare il sostegno alle Pmi e rafforzarne l´internazionalizzazione - L´apertura di nuovi mercati per l´esportazione di prodotti della moda e di alta gamma sta creando nuove opportunità anche per le Pmi. D´altro canto, per operare nei mercati di paesi terzi è fondamentale mantenere un quadro di tutela della proprietà intellettuale appropriato. Il piano d´azione illustra numerose iniziative, fra le quali l´Helpdesk per la tutela dei diritti di proprietà intellettuale delle Pmi, che si prefigge di fornire ulteriore sostegno alle imprese e di aiutarle a comprendere gli aspetti pratici dei sistemi di tutela della proprietà intellettuale nei principali mercati di esportazione. 8. Migliorare l’accesso ai finanziamenti- Le Pmi nel settore della moda incontrano sistematicamente difficoltà ad ottenere prestiti. Tale situazione è ancora più difficile nell´attuale periodo di crisi economica. I nuovi programmi Cosme e Orizzonte 2020 offriranno finanziamenti per lo sviluppo di idee creative ed innovative, anche nei settori della moda e dei prodotti di alta gamma. Questi programmi mettono a disposizione 4 miliardi di euro sotto forma di garanzia dei crediti e strumenti di capitale proprio per migliorare l´accesso ai finanziamenti. 9. Rafforzare il dialogo con i principali partner commerciali - Molte imprese europee dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma dipendono in larga misura dalle esportazioni, in particolare in mercati come la Cina, il Brasile, l´India, il Giappone, la Russia e gli Usa. Le industrie del settore dei prodotti di alta gamma esportano oltre il 60% della loro produzione fuori dall´Europa. La negoziazione di accordi di libero scambio è essenziale per consentire a tali imprese di ottenere un migliore accesso ai principali mercati. Il programma "Missioni per la crescita" verrà portato avanti con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione con i paesi terzi negli ambiti programmatici essenziali e sostenere l´internazionalizzazione delle imprese. Oltre 600 rappresentanti dell’industria, compresi quelli dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma, hanno già partecipato a tali missioni. Tra le iniziative che vedranno la luce nel 2014 nel quadro del programma Cosme vi sarà un invito a realizzare interventi volti a ridurre gli ostacoli al commercio ed agli investimenti, a permettere alle imprese europee di ottenere un migliore accesso ai principali mercati ed a migliorare la relazione imprenditoriale con le economie partner. 10. Valutare la fattibilità di un´etichettatura del cuoio - Il settore europeo del cuoio si trova ad affrontare il problema dei prodotti contraffatti o fraudolentemente etichettati come prodotti in cuoio. Le etichette di alcuni prodotti possono altresì impiegare il termine "cuoio" in modo inappropriato. L´etichettatura ingannevole o fraudolenta non è dannosa soltanto per le imprese, ma anche per i consumatori, che non vengono correttamente informati. Per affrontare questo problema concreto la Commissione europea sta valutando diverse opzioni strategiche, tra le quali vi è la possibilità di introdurre un sistema di etichettatura dell´autenticità del cuoio a livello dell´Ue. 11. Attrarre il turismo in Europa - Le cifre confermano che i settori del turismo, della moda e delle industrie di alta gamma sono strettamente collegati. Ad esempio, nel 2011 i turisti stranieri che hanno visitato il Regno Unito hanno speso nei negozi oltre quattro miliardi di sterline, dei quali oltre il 50% per l´acquisto di prodotti della moda e di alta gamma per uso personale. Le iniziative in programma avranno come obiettivo la sensibilizzazione dei turisti al patrimonio unico dell´Europa, ai mercati di nicchia, ai prodotti locali ed all´artigianato. Nel 2014 verrà pubblicato un invito a creare un nuovo percorso turistico europeo della moda e dei prodotti di alta gamma, come ad esempio un "percorso dei profumi" o un "percorso dell´arte e dell´artigianato". La Commissione europea sta inoltre elaborando misure per l´agevolazione dei visti volte ad attrarre un maggior numero di turisti in Europa. Controllo - Al fine di individuare con maggiore precisione le esigenze dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma e di creare un quadro programmatico completo ed ambizioso che permetta ad entrambi i settori di continuare a sostenere la crescita e la creazione di posti di lavoro in Europa, verrà creato un forum permanente multilaterale incaricato di proseguire lo scambio di informazioni e di garantire che venga dato il seguito necessario al piano d´azione. Contesto: la tabella di marcia per l´accordo di Londra - Nel corso dell´anno si sono tenuti numerosi incontri di alto livello – a Madrid, Milano e Parigi – che hanno permesso di preparare la conferenza di Londra tenutasi quest´oggi. Il piano d´azione che è stato approvato rappresenta il seguito dato a due documenti di lavoro che la Commissione ha pubblicato nel settembre 2012: uno per il settore della moda e un altro per il settore dei prodotti di alta gamma. Il piano d´azione delinea i progressi compiuti a partire dalla pubblicazione dei due documenti di lavoro e propone nuove iniziative per garantire la competitività a lungo termine dei settori della moda e dei prodotti di alta gamma. Il piano è inoltre in linea con gli obiettivi della politica industriale, che mira a rafforzare l’industria europea e a valorizzare i settori con forti potenzialità di crescita e di creazione di posti di lavoro.  
   
   
MARONI: TAVOLO PERMANENTE CON IMPRESE DEL TERRITORIO  
 
Milano, 4 dicembre 2014 - "Voglio costituire un tavolo permanente che si occupi di fare un monitoraggio delle cose fatte e di aiutarci a migliorarle, ove necessario". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, chiudendo il convegno a Palazzo Turati, organizzato da Rete imprese Italia, dove sono state illustrate le proposte dell´associazione che riunisce Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, in materia di impresa, artigianato, commercio, turismo e servizi. Questione Di Metodo - Il governatore ha precisato che il confronto che intende rafforzare con i rappresentanti del tessuto produttivo lombardo, "non deve essere confuso con la ´concertazione´". "E´ un termine - ha detto - che non mi piace, piuttosto preferisco chiamarlo come fanno nel resto d´Europa, ´dialogo sociale tripartito´: le istituzioni, il mondo delle imprese e il sindacato, che collaborano nella distinzione dei rispettivi ruoli. Da questo incontro mi aspetto che vengano le indicazioni, le proposte e anche le critiche. Se c´è qualcosa da cambiare in meglio, lo faremo". 19/12 Rete Imprese Italia Convocata - Rivolgendosi agli imprenditori, Maroni ha detto di aspettarsi "un contributo di concretezza" e, per dare immediata attuazione a questo metodo, ha subito convocato Rete imprese Italia, il prossimo 19 dicembre, alle 10, a Palazzo Lombardia, per discutere dell´applicazione della nuova legge sulla competitività, che verrà varata dal Consiglio regionale il 18 dicembre e che contiene importanti innovazioni in materia di fiscalità di vantaggio, sperimentazione di zone a burocrazia zero, credito alle imprese, semplificazione amministrativa e razionalizzazione del sistema dei controlli. Rivoluzione Della Concretezza - Il metodo di lavoro illustrato dal presidente sta alla base di quella ´Rivoluzione della concretezza´ che rappresenta la ´stella polare´ dell´azione di governo della Giunta lombarda. "Risolvere i problemi concreti, trovare le soluzioni, dare riscontro alle domande reali - ha osservato Maroni - è quello che fa la differenza. In questo senso ci siamo dati molto da fare fin da subito, varando una serie di provvedimenti molto importanti, su fisco, burocrazia, territori, come ´La Lombardia per il commercio e l´attrattività´, appena approvata, ´La dote unica lavoro 2013-2015´, ´Credito in Cassa´, ´La Lombardia per le imprese´, il rifinanziamento del sistema Confidi e ancora le sperimentazioni, che sono allo studio per avere ´no tax area´ e zone a ´burocrazia zero´". "Tante misure - ha osservato - che non sono solo nuove norme o regolamenti, ma interventi concreti, che mettono a disposizione risorse vere". Regione Capace Di Creare ´Effetto Leva´ - Maroni ha sottolineato che, nonostante l´ultima Legge di stabilità abbia tagliato oltre 300 milioni di trasferimenti alla Lombardia e nonostante i vincoli del Patto di stabilità, la Regione ha dimostrato di avere la capacità di "mettere a disposizione risorse vere, anche attraverso meccanismi, che, con il coinvolgimento di banche e altri soggetti finanziari, creano un ´effetto leva´, in grado di aumentare considerevolmente i finanziamenti a disposizione di chi fa impresa". "In questi primi 8 mesi di governo - ha fatto notare - siamo riusciti a varare complessivamente interventi per un ammontare di quasi un miliardo e mezzo di euro, offrendo un sostegno effettivo e compensando al contempo i tagli decisi da Roma". Regionalizzare Patto Di Stabilità - Parlando della ´sofferenza´ delle Amministrazioni locali, Maroni è tornato a ribadire che la cancellazione del Patto di stabilità è possibile. "Si può fare - ha spiegato -, applicando la Legge di stabilità 2012, che prevede la regionalizzazione del Patto di stabilità nazionale. Applicandola, non sarà più il Ministero dell´Economia e delle Finanze a decidere i vincoli di tutti gli 8000 Comuni italiani, ma è una trattativa fra Governo e Regione a farlo, sarà poi quest´ultima a stabilire, al suo interno, i criteri di virtuosità, per consentire alle Amministrazioni locali di sopravvivere e lavorare con le loro risorse". Ministero Inadempiente - "Purtroppo, il Ministero dell´Economia non ha ancora fatto i decreti attuativi, previsti entro il 30 novembre, e quindi la misura slitterà di un anno" ha fatto sapere il presidente lombardo, osservando che si tratta di "un´inadempienza grave, perché penalizza soprattutto i Comuni e le Regioni del Nord. Per quanto riguarda la Lombardia, il Patto di stabilità tiene bloccati 6 miliardi di euro, che non possono essere spesi e che invece potrebbero essere utilizzati per investimenti e per sostenere il nostro tessuto produttivo". Non Aumenteremo Pressione Fiscale - Altro impegno assunto in campagna elettorale e mantenuto alla prova dei fatti, quello di non aumentare la pressione fiscale. Anzi, ha fatto notare Maroni, "abbiamo iniziato a percorrere la strada giusta, quella della riduzione, nonostante le difficoltà causate dai continui tagli del governo centrale. Abbiamo cancellato l´Irap 2014 per le Start-up e per le aziende che investiranno in innovazione, in un mese sono state oltre 500 le domande di accesso a questo bando. Inoltre, dall´anno prossimo, abbiamo tolto il bollo auto a chi cambierà il suo mezzo inquinante con uno più ecologico e, da gennaio, procederemo alla riduzione dei ticket sanitari, grazie all´applicazione dei costi standard, che abbiamo fortemente voluto in sede di trattativa Stato-regioni". Taglio Ai Costi Della Politica - Il governatore ha anche ricordato il taglio ai costi della politica approvato dalla nuova Giunta, che, appena insediata, ha "ridotto del 10 per cento le spese generali di tutte le Segreterie degli Assessorati e ha dato una stretta alle auto di servizio, che ora vengono usate solo per le più strette necessità legate al mandato". "Così - ha osservato Maroni -, se gli assessori vengono al lavoro con la propria auto o con i mezzi pubblici, oltre a far risparmiare, si rendono anche conto dei problemi che può avere la rete del trasporto pubblico. Su quello ferroviario, ad esempio, non sono soddisfatto dei risultati operativi della società Trenord rispetto allo scorso anno e quindi interverremo, perché non è giusto che chi in Lombardia usa i mezzi pubblici debba subire ritardi e disservizi". Expo, Post-expo, Explora - Maroni ha chiuso il suo intervento ricordando l´occasione imperdibile dell´Esposizione universale del 2015. Per coglierla in maniera ancora migliore, ha ricordato, "abbiamo dato vita, con la Camera di commercio e altri soggetti, a ´Explora´, la società operativa che serve a far ricadere sul territorio i benefici di Expo, prima, durante e dopo l´evento. Fra due anni sono attesi 20 milioni di persone, io voglio che si innamorino della nostra terra e che tornino anche negli anni a seguire, come turisti e come investitori". "Expo - ha concluso - è un´occasione straordinaria per la Lombardia, come sistema imprenditoriale e come territori, per avere ricadute stabili e durature".  
   
   
TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA PER GLI ARTIGIANI DELLA BRIANZA  
 
Monza, 4 dicembre 2013 - Per le imprese artigiane della Brianza, il Iii trimestre 2013 si apre con una stabilizzazione della produzione, sia a livello congiunturale che a livello tendenziale attorno allo zero, interrompendo così la caduta della produzione registrata per tutto il 2012 e i primi 6 mesi del 2013. Anche il fatturato dopo un biennio di segno negativo torna positivo, con una variazione tendenziale del +2,1% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e del +0,5% a livello congiunturale (rispetto al Ii trimestre 2013). L’indicatore economico relativo agli ordini si mantiene pressoché stabile a livello congiunturale, registrando -0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione tendenziale registra -1,3% rispetto allo stesso trimestre del 2012. Sul fronte del lavoro le imprese artigiane possono comunque contare su una lieve ripresa: torna infatti positivo il saldo occupazionale passando dal -0,6% del Ii trimestre al +0,8% del trimestre attuale, risultante da un tasso di ingresso dell’1,9% e tasso di uscita dell’1,1%. Allo stesso modo diminuisce il ricorso alla Cig che ha riguardato il 9,2% delle imprese artigiane (era il 20,5% nel Ii trimestre) e anche il totale monte ore lavorate passa dal 3,1% all’1,8% del trimestre attuale. Le aspettative per il prossimo trimestre rimangono negative sia riguardo all’occupazione che alla produzione, nonostante quest’ultimo indicatore abbia registrato un miglioramento rispetto allo scorso trimestre, con il 31,6% degli artigiani che si aspetta una diminuzione della produzione (era il 40,7% nel Ii trimestre 2012), e il 17,1% un aumento. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’89,9% non attende cambiamenti, tuttavia si abbassa la percentuale di imprenditori che prevede la diminuzione dell’occupazione passando dall’11,5% del Ii trimestre al 9,2% dell’attuale. È quanto emerge dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (Iii trimestre 2013), realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con le Associazioni provinciali dell’Artigianato e dei Lavoratori della Brianza. “Dopo un lungo periodo caratterizzato da indicatori negativi, riguardanti diversi parametri – ha dichiarato Gianni Barzaghi, membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza - i dati dell’ultima congiuntura relativi alla produzione si stabilizzano attorno allo zero, il fatturato torna di segno positivo ma “una rondine non fa primavera”. Gli artigiani guardano ancora con una certa preoccupazione all’avvenire: le aspettative rimangono negative, ma si abbassa la percentuale degli artigiani che si aspetta una diminuzione della produzione." “Nonostante le aspettative degli artigiani della Brianza sul mercato del lavoro non diano segnali di ottimismo, il saldo tra entrate ed uscite relativo all’occupazione del trimestre in esame rappresenta un’eccezione positiva rispetto agli scorsi mesi. Ha dichiarato Walter Mariani, membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza. Questo dato, unito alla diminuzione del ricorso alla Cig, interrompe uno scivolamento verso il basso in atto da mesi, che ci auguriamo possa essere definitivamente bloccato anche grazie a misure che alleggeriscano gli oneri fiscali a che ricadono sulle imprese artigiane”. Analisi congiunturale trimestrale dell’Artigianato manifatturiero in Brianza (Iii trimestre 2013) Produzione - Nel terzo trimestre del 2013 la produzione dell’artigianato manifatturiero interrompe la caduta registrata per tutto il 2012 e i primi sei mesi del 2013. Sia la variazione congiunturale (espressa come media mobile a 4 termini) che quella tendenziale sono attorno allo zero. Il numero indice della produzione, espresso in rapporto al valore della produzione del 2005 (posto pari a 100) nel trimestre in esame rimane quindi sugli stessi livelli del precedente attestandosi a 68,4. Anche il tasso di utilizzo degli impianti, che esprime il livello della produzione in percentuale al potenziale massimo degli impianti in funzione, continua pertanto a mantenersi su bassi livelli attestandosi al 60,6%. Fatturato - Nonostante la stazionarietà del livello della produzione, nel terzo trimestre si segnala una crescita che interrompe un biennio di segno negativo, come si osserva dal grafico. La variazione tendenziale (rispetto al terzo trimestre del 2012) del fatturato a prezzi correnti è infatti positiva, pari a +2,1%, mentre su base congiunturale (rispetto allo scorso trimestre) si tratta di un +0,5%. Il numero indice del fatturato (posto 100 il valore medio dell’anno 2005), si attesta stabilmente su valori molto vicini a quelli della produzione. La quota del fatturato estero sul fatturato totale anche nel trimestre in esame continua ad essere su valori relativamente elevati rispetto alla media degli ultimi anni, registrando il 10,6%. Ordini - Dagli ordini acquisiti nel trimestre arriva invece un’indicazione meno positiva per l’artigianato manifatturiero brianzolo. In termini congiunturali, ovvero rispetto al trimestre precedente (espresso come media mobile a 4 termini) si registra una sostanziale stabilità degli ordini totali (-0,2%), mentre in termini tendenziali, ovvero rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, il calo è del -1,3%. Coerente con l’andamento degli ordini la diminuzione registrata per il periodo di produzione assicurato dagli ordini pervenuti che scende a 33,7 giorni, circa 3 in meno rispetto a quanto dichiarato lo scorso trimestre. Scorte Di Materie Prime E Prodotti Finiti - In linea con il dato dello scorso trimestre, solo una piccola quota di imprenditori artigiani (6,8%) giudicano abbondanti le scorte di materie prime contro il 22,0% che le giudica scarse, per un saldo tra le indicazioni di eccedenza e di scarsità che rimane negativo (-15,3 punti percentuali). Per le scorte di prodotti finiti rimane attorno al 5% chi le considera esuberanti mentre sale fino al 40,7% chi le ritiene scarse (erano il 16,4% lo scorso trimestre). Non si ferma la crescita dei prezzi delle materie prime (+2,3% nel trimestre), sostanzialmente immutato il livello dei prezzi dei prodotti finiti (+0,1%). Occupazione - L’andamento del mercato del lavoro rappresenta un’eccezione positiva rispetto agli altri dati congiunturali e ai dati occupazionali degli scorsi trimestri. Il saldo occupazionale del trimestre, pari al +0,8%, è il risultato della differenza tra un tasso di ingresso dell’1,9% e un tasso di uscita dell’1,1%. Contemporaneamente diminuisce il ricorso alla Cig, nel trimestre ha riguardato il 9,2% delle imprese artigiane manifatturiere (contro il picco negativo del 20,5% nel trimestre scorso) e l’1,8% del monte ore lavorate nel trimestre (era il 3,1% tre mesi fa). Aspettative - Le aspettative per il prossimo trimestre degli artigiani brianzoli rimangono pessimiste sia riguardo all’occupazione che alla produzione, tuttavia registrano un miglioramento per quest’ultima. Per la produzione rimane attorno al 50%, come nel trimestre passato, la quota di chi non si aspetta variazioni, mentre prevedono un aumento il 17,1% contro il 31,6% che si aspetta una diminuzione. Per quanto riguarda l’occupazione, sale fino all’89,9% l’aspettativa di stabilità, contro un 9,2% che si aspetta una diminuzione.  
   
   
OSSERVATORIO ECONOMICO DI UNIONCAMERE LOMBARDIA  
 
Milano, 4 dicembre 2013 - L’osservatorio Economico è un servizio di Unioncamere Lombardia che contiene statistiche e analisi per la programmazione sociale, economica, occupazionale e territoriale della regione. Accanto a una sintesi degli andamenti congiunturali, nella sezione sono presenti anche dati specifici di settore (commercio, artigianato, trasporti) e dati su imprese, formazione, occupazione e territorio. L’osservatorio è suddiviso in sezioni che riguardano: le analisi congiunturali, i focus congiunturali, i caratteri strutturali della Lombardia, i distretti industriali della Lombardia, i progetti di ricerca, i dati Excelsior, l’Osservatorio dell’accessibilità aerea e la cartografia statistica. Da ogni sezione è possibile scaricare le indagini contenute. (Ultima revisione dicembre 2013)  
   
   
LAZIO: IL PIANO IN CINQUE MOSSE PER LA RIVOLUZIONE DEL CREDITO L’IMPEGNO SUL CREDITO NON È UNA PARENTESI, MA SI INSERISCE IN UNA NUOVA POLITICA ECONOMICA PER DARE SEGNALI DI CAMBIAMENTO E FORZA AL SISTEMA PRODUTTIVO  
 
 Roma, 4 dicembre 2013 - La Regione è al lavoro per un nuovo sistema di accesso al credito, per permettere alle imprese di essere più competitive. Ecco le “cinque mosse per la rivoluzione del credito” della Regione Lazio: 1. Tagliare costi e poltrone con la riorganizzazione della governance. In particolare, con l’incorporazione di Bil in Sviluppo Lazio, la Regione torna a essere un vero garante del credito, spogliandosi del ruolo improprio di gestore diretto. La legge sul riordino delle società regionali dedicate al settore permette di creare un’unica società sullo sviluppo, con un risparmio di almeno 6 milioni di euro l’anno e il taglio di 32 poltrone. 2. Raddoppiare i beneficiari del fondo di garanzia. Con l’accesso diretto al Fondo centrale di garanzia si potrà raddoppiare la platea dei potenziali beneficiari rispetto al passato. All’interno del Fcg e’ stato istituito, con un finanziamento regionale di 30 milioni, un ‘Plafond Lazio’ cui sarà possibile accedere dal 4 gennaio 2014. 3. Abbattere i costi di gestione. Sarà bandita nei primi mesi del 2014 una gara pubblica per la Gestione del Fondo di riassicurazione finanziato dalla Regione per 30 milioni di euro, in modo da aumentare la concorrenza e abbattere i costi di gestione. 4. Più risorse, in arrivo 125 milioni di euro. Grazie all’accordo con la Bei viene aperta una nuova linea di credito da 125 milioni di euro per finanziare i prestiti del sistema bancario verso gli investimenti delle imprese del Lazio. Con questa misura sarà possibile sviluppare fino a 250 milioni di interventi. 5. Anticipi sui crediti dalla Regione. Infine oggi è stato siglato un Protocollo d’intesa tra la Regione e le banche che rafforza l’impegno comune per favorire sempre più l’accesso al credito da parte delle imprese. Il Protocollo di oggi segue l’accordo già siglato nelle scorse settimane con il quale il sistema bancario ha dato la sua disponibilità ad anticipare alle imprese la liquidazione dei crediti ex decreto 35. L’impegno sul credito non è una parentesi, ma si inserisce in una nuova politica economica regionale per dare segnali di cambiamento e forza al sistema produttivo.  
   
   
BARI - CDC: NEL 2013 RESTITUITO AL TERRITORIO IL 33% DELLE ENTRATE  
 
Bari, 4 dicembre 2013 - La Cdc al 26 novembre del 2013 ha “restituito” al territorio il 33% delle proprie entrate (diritti camerali) – un terzo del budget complessivo dell’ente - sostenendo le attività promozionali delle imprese. L’ottima performance la colloca dopo le Camere di Commercio di Torino, Roma e Milano. Ed inoltre l’ente barese ha utilizzato – sempre alla stessa data - il 92,15% delle risorse del bilancio preventivo 2013 destinato alle attività promozionali. É quanto emerso nell’ultimo Consiglio della Cdc di Bari, dedicato alla discussione ed approvazione della “Relazione Previsionale e programmatica 2014”. “Nonostante sia un dato provvisorio, perché il 2013 non si è ancora concluso – ha detto il presidente Alessandro Ambrosi, commentando le cifre – si presume che le risorse destinate alle attività promozionali verranno tutte impegnate entro fine anno, dimostrando così piena efficienza gestionale dell’ente camerale barese, oltre che una performance costantemente in miglioramento rispetto agli anni passati”. Per il prossimo anno saranno due i pilastri della pianificazione strategica della Cdc di Bari: la classificazione per finalità di spesa delle missioni rappresentative dell’attività dell’Ente e la programmazione dei Fondi strutturali europei 2014-2020. “Ci muoveremo – ha spiegato Ambrosi - in direzione di una sempre più efficace e finalizzata azione camerale in termini di trasparenza del processo di allocazione delle risorse pubbliche e della destinazione delle stesse a politiche settoriali. Progetti ed iniziative verranno costantemente monitorati. La situazione economica impone maggiori responsabilità e nuove sensibilità operative, anche in conseguenza del quadro normativo sulla predisposizione del budget economico delle Amministrazioni pubbliche in contabilità civilistica (Decreto Mef 27 marzo 2013). Poi c’è la necessità di riposizionarsi come ente al servizio delle imprese del territorio, affinché vengano ottimizzate le performance delle nostre aziende nel prossimo ciclo di spesa comunitaria”. Prima della presentazione della relazione il presidente Ambrosi ha formulato i migliori auguri di buon lavoro a nome dell’assemblea al nuovo segretario generale dell’ente, Angela Patrizia Partipilo. Alla presentazione della relazione è seguito in Consiglio un ampio dibattito cui sono intervenuti i consiglieri Erasmo Antro, Antonio Barile, Vito Bellomo, Edoardo Caizzi, Vincenzo De Pace, Giuseppe De Pascale, Luigi Farace, Domenico Guastamacchia, Mario Laforgia, Giuseppe Margiotta, Natale Mariella, Francesco Sgherza, Francesco Bastiani, Salvatore Liso.  
   
   
MARONI: LE IMPRESE CHIEDONO L´ATTENZIONE CHE MERITANO  
 
 Milano, 4 dicembre 2014 - "Le imprese chiedono l´attenzione che meritano. E Regione Lombardia ha messo in campo tante misure, per facilitare l´accesso al credito, per l´internazionalizzazione, per il pagamento dei debiti delle Pubbliche amministrazioni. Centinaia di milioni di euro messi a disposizione del nostro tessuto produttivo, uno sforzo importante, che però le imprese meritano". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Milano, prima di partecipare a un convegno di ´Rete imprese Italia´, in corso a Palazzo Turati. Governo Male Su Imu - Fatta eccezione per "l´impegno dimostrato su Expo e sul tema infrastrutture", in particolare dal ministro Maurizio Lupi, "che ci sta dando una grande mano per realizzare le grande opere di cui la Lombardia ha bisogno", il governatore, rispondendo alle domande dei cronisti, non ha risparmiato critiche a Palazzo Chigi, soprattutto in merito all´Imu, schierandosi a fianco della protesta dei Comuni. Le Amministrazioni locali, ha osservato Maroni, "sono giustamente in rivolta e penso possano arrivare ad azioni forti per far sentire la loro voce". "Regione Lombardia - ha detto - è a fianco dei Comuni lombardi, perché la loro battaglia è giusta. Non si può dire ´cancelliamo l´Imu´, per poi costringere gli Enti locali ad aumentare la pressione fiscale. È una modalità sbagliata, che va corretta e stiamo studiando iniziative, anche con i Comuni, per far cambiare idea al Parlamento".  
   
   
NUOVI STRUMENTI PER BUSINESS AD ALTO CONTENUTO TECNOLOGICO  
 
Catanzaro, 4 dicembre 2013 - Spingere sull’acceleratore dell’innovazione in Calabria: Calabriainnova, nel rispetto dei suoi obiettivi, lancia i nuovi strumenti di supporto alle imprese e per la creazione di nuovi business ad alto contenuto tecnologico. Sono tre gli avvisi appena pubblicati sul sito della Regione Calabria: Attiva l’Innovazione (Avviso Pubblico per l’acquisizione di servizi per l’innovazione da parte delle imprese regionali esistenti), Talent Lab – startup (Avviso Pubblico per il sostegno alla creazione di microimprese innovative) e Talent Lab – spin-off (Avviso Pubblico per il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali spin off). Attiva l’Innovazione prevede la concessione di voucher tecnologici finalizzati ad accrescere la competitività e a sostenere lo sviluppo delle imprese calabresi, attraverso la concessione di incentivi per la realizzazione di progetti di Innovazione tecnologica. L’ammontare delle risorse è di 7,5 mln di euro. Gli aiuti saranno riconosciuti nella forma di contributo in conto capitale nella misura massima del 75% dei costi ammessi ad agevolazione. Si stima che potranno essere finanziati oltre 150 progetti di innovazione. Talent Lab (spin-off e startup), invece, è il nuovo modello che Calabriainnova ha creato per quanti provengono dal mondo della ricerca regionale o hanno un’idea innovativa e vogliono confrontarsi con la creazione di una nuova impresa, acquisendo tutte le competenze utili ad affrontare la sfida dell’imprenditorialità. Talent Lab supporta gli aspiranti imprenditori con formazione, consulenza e assistenza per far acquisire gli strumenti operativi necessari per partire: business plan, analisi di mercato e marketing dei prodotti science-based, tutela della proprietà intellettuale, project management. Tra quanti candideranno la propria iniziativa ai due Talent Lab, verranno individuati 90 progetti per il percorso di creazione di startup innovative e 30 progetti per il percorso spin-off della ricerca per un valore complessivo pari a 7 mln di euro. Tutta la documentazione è già disponibile sul sito di Calabriainnova – www.Incentivi.calabriainnova.it  I termini per la presentazione delle domande sono fissate al 9 dicembre 2013.  
   
   
200.000 EURO PER I COMMERCIANTI DI MONZA  
 
Milano, 4 dicembre 2014 - "La misura che presentiamo costituisce un´opportunità di ripresa e di rilancio economico per i commercianti della zona di viale Lombardia, interessati dai danni causati dai lavori per la realizzazione del tunnel tra San Fruttuoso e Triante, ma rappresenta anche un avvertimento: nelle valutazioni di impatto per la realizzazione delle grandi opere si presti sempre più attenzione alle ricadute negative sulle piccole attività economiche comprese nelle aree interessate, durante gli anni del cantiere, ma anche in seguito". Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Alberto Cavalli nella Sala Giunta del Comune di Monza, dove, insieme all´assessore comunale alle Attività Produttive Carlo Abbà e al segretario di Confcommercio Monza Marco Poppi, è stata presentata l´iniziativa che prevede lo stanziamento di 200.000 euro, (100.000 da Regione Lombardia e 100.000 dal Comune di Monza) a favore di interventi economici volti ad attenuare i disagi subiti da attività commerciali interessate da lavori di pubblica utilità. Collaborazione Tra Istituzioni - "In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo - ha sottolineato l´assessore Cavalli - la collaborazione tra Istituzioni e aziende è la strategia migliore per far ripartire anche il settore del commercio". Per l´assessore Cavalli la sottoscrizione di una convenzione per cofinanziare gli interventi proposta dalla Giunta lombarda alle città con più di 100 mila abitanti (ad oggi firmata dal Comune di Monza, Brescia e Milano per uno stanziamento complessivo di 500.000 euro) rappresenta "un esempio di concretezza e uno strumento importante, per evitare l´impoverimento della rete commerciale". Tipologia Degli Interventi - "All´interno della misura - ha spiegato Cavalli - ci sono contributi di vario tipo, come per le spese d´affitto, che purtroppo, nonostante la crisi, non si abbassano; per nuove assunzioni di personale; per il rimborso parziale di tributi locali (Tares, etc.) e per l´organizzazione di eventi e iniziative di animazione". Finanziati A Monza 5 Distretti Del Commercio - "Regione Lombardia - ha concluso Cavalli - è impegnata a favore del settore del commercio anche su altri fronti, investendo nella valorizzazione degli spazi urbani con presenza di attività commerciali. È un esempio il V bando Distretti del Commercio, al quale abbiamo destinato complessivamente oltre 5 milioni di euro, incrementando ampiamente la dotazione inizialmente prevista. Grazie a questo sforzo economico è stato possibile finanziare 82 azioni, 5 delle quali fanno parte della provincia di Monza e Brianza, con un investimento garantito sul territorio di oltre 14 milioni di euro".  
   
   
DEBUTTA A VICENZA IL PRIMO CORSO TECNICO SUPERIORE IN ITALIA DEDICATO AL SETTORE ORAFO  
 
Venezia, 4 dicembre 2013 - Ha preso il via il nuovo corso biennale “Tecnico Superiore della lavorazione orafa”, un percorso di formazione post-diploma sostenuto dalla Regione del Veneto e promosso dal Centro Produttività Veneto per plasmare una nuova generazione di tecnici del settore, verso i quali trasferire quel patrimonio unico di saperi e abilità alla base del ‘Made in Italy’ di successo. Il biennio di specializzazione, realizzato in collaborazione con l’Istituto Tecnico Superiore Cosmo di Padova, si svolge presso la Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza, oggi dipartimento del Cpv che ne ha rilanciato il ruolo di ‘casa della creatività’, dove la tradizione manifatturiera artigianale incontra l’innovazione e le nuove tecnologie. Il corso rappresenta il primo Its a livello nazionale dedicato al mondo orafo e in tal senso si profila come un canale formativo di livello post-secondario, parallelo ai percorsi accademici, mirato a formare figure tecniche e professionali altamente specializzate e aderenti ai fabbisogni delle piccole e medie imprese del comparto. “Il settore orafo è strategico per il nostro Veneto e noto nel mondo, ma dobbiamo interrogarci su come non perdere competenze e storie, su come rafforzare velocemente le nostre aziende - ha commentato l´assessore regionale al lavoro e alla formazione, Elena Donazzan, che ha fortemente voluto un percorso di istruzione tecnica superiore in questo settore -. E´ evidente che dobbiamo ridurre le distanze tra mondo del lavoro e scuola e il coinvolgimento delle imprese migliori in questa progettualità mi fa ben sperare nel successo”.  
   
   
MILANO - INCONTRO SU RETI D´IMPRESA E GREEN ECONOMY  
 
Milano, 4 dicembre 2013 - Le imprese milanesi scelgono sempre più di “mettersi in rete”: dai 204 contratti di luglio 2013 si passa ai 229 di settembre, con il coinvolgimento di 462 aziende e un incremento di 25 reti e 53 imprese in due mesi. E Milano è prima in Lombardia con oltre la metà del totale dei contratti di rete conclusi (55,9%) e il 31% delle imprese. Seguono Brescia (110 contratti di rete, 26,8% lombardo, +9 tra luglio e settembre 2013), Bergamo (84 contratti, 20,5%, +6) e Monza e Brianza, che con 63 contratti è la seconda provincia per crescita (+11). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere, a settembre e luglio 2013. Di reti d’impresa come strumento d’innovazione, delle novità giuridiche e fiscali e di alcune “case history” del settore green economy si parlerà giovedì 5 dicembre in Camera di Commercio di Milano, via Meravigli 9/b, dalle 9 alle 13, durante il convegno “Le reti d’impresa – Uno strumento di crescita, innovazione e internazionalizzazione per la green economy”. In occasione del convegno sarà distribuito il vademecum "Le reti di impresa per l´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e per lo sviluppo della Green Economy”. I progetti della Camera di Commercio di Milano nel settore della green economy. Incrementare le opportunità delle imprese italiane operanti nel settore della Green Economy sui mercati stranieri: è questo l’obiettivo del progetto sviluppato dalla Camera di Commercio di Milano nel 2013 che ha dato vita ad alcune reti d´impresa. In particolare, nel corso del convegno verranno presentate la rete per l´Housing sociale che realizzerà edifici energeticamente più efficienti ed ambientalmente sostenibili nella Repubblica Ceca, la rete nata per fornire servizi integrati di consulenza in campo ambientale in Cina e quella che ha sviluppato soluzioni tecnologiche per la mobilità sostenibile delle merci.  
   
   
INCENDIO PRATO, ZAIA: BISOGNA EVITARE CHE SI FORMINO CHINATOWN. SERVONO RISPETTO DELLE REGOLE E MODELLI DI INTEGRAZIONE EFFICACI  
 
Venezia, 4 dicembre 2013 - “Quello che è successo a Prato è una tragedia che ci lascia senza parole e riporta in testa all’agenda un tema importante che riguarda da vicino molti territori e molte comunità. Per evitare il ripetersi di stragi come queste è fondamentale individuare modelli di integrazione efficaci che passano senza ombra di dubbio attraverso il rispetto delle regole, i rapporti internazionali e la capacità di fare squadra tra le istituzioni”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta quanto successo a Prato nei giorni scorsi. “Mi unisco – continua Zaia – alle parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha espresso dolorosa partecipazione per le vittime della tragedia e con il senso di responsabilità che, da sempre, lo contraddistingue ha messo l’accento su un tema tanto importante. In Veneto è presente una numerosa comunità cinese che si concentra soprattutto a Padova e Treviso e molti sono gli imprenditori asiatici nella nostra regione: circa il 12% del totale presente nel territorio nazionale. Per questo non bisogna sottovalutare le conseguenze di un’auto-segregazione, come quella cinese, nelle diverse realtà territoriali. Non vogliamo Chinatown nei nostri territori. Le regole esistono e vanno rispettate da tutti”. “Siamo, però, consapevoli che esiste in Veneto una parte di comunità cinese nascosta, chiusa, che non contribuisce con risorse proprie allo sviluppo del territorio e che è poco permeabile alla realtà che la circonda, la nostra realtà, fatta di regole precise, valide per tutti. Ma ci sono in Veneto anche imprenditori cinesi che si integrano, lavorano onestamente ed contribuiscono a creare ricchezza. È questa l’integrazione che ci piace e che dobbiamo tutelare anche attraverso la tolleranza nei confronti di chi non rispetta le regole”. “In questi anni sono state tantissime le operazioni che hanno permesso la chiusura di laboratori illegali e in alcuni territori sono state organizzate delle vere e proprie task force tra squadre investigative per contrastare con forza questo fenomeno.  
   
   
BARI - STATI GENERALI DELLA CREATIVITÀ, INNOVAZIONE ED ECONOMIA  
 
Bari, 4 dicembre 2013 - Ieri nella sala Giunta della Camera di Commercio di Bari, alla presenza del presidente della Camera di Commercio Alessandro Ambrosi, del presidente della Consulta dei Giovani Imprenditori della Camera di Commercio Sergio Ventricelli e della presidente dell’azienda speciale Ifoc Stefania Lacriola, è stato presentato il progetto “Camera con vista” (5-6-7 dicembre) ideato e voluto dalla Consulta Giovanile, in collaborazione con la Camera di Commercio e l’azienda speciale Ifoc. Nei giorni 5-6-7 dicembre a Conversano, nell´abbazia Madonna dell´Isola, sessanta giovani imprenditori si incontreranno per una sorta di "Stati generali della Creatività, Innovazione ed Economia", con l´obiettivo di fare un´analisi delle debolezze e delle potenzialità del "Made in terra di Bari", per i settori produttivi più rappresentativi. Durante la conferenza stampa verranno descritte le attività, che si svolgeranno tutte all’interno dell’abbazia; una tre giorni intensa dove i giovani imprenditori si riuniranno assieme a relatori e testimonial d’eccezione, per analizzare le potenzialità e le debolezze di questo sistema economico e tratteggiarne i settori e le potenzialità di crescita per l’anno 2014 in attesa dell’Expo di Milano del 2015, che rappresenterà una vetrina di valore mondiale. Partner dell’iniziativa sono: Camera di Commercio, Ifoc, Diocesi di Conversano-monopoli, Università “Aldo Moro” di Bari, Università Lum, Gal Sud-est Barese e Fai Giovani.  
   
   
ASSEMBLEA LAVORATORI GAM, FRATTURA: NON CHIUDEREMO. LA COOPERATIVA PER RIPARTIRE  
 
Campobasso, 4 dicembre 2013 - "La filiera avicola non chiuderà". Rassicurazione netta, stasera, del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, affidata ai lavoratori, agli allevatori e ai trasportatori della Gam. Nella sala del Palazzo Colagrosso di Bojano un´assemblea pubblica alla quale hanno partecipato anche gli amministratori comunali della zona matesina e l´ingegnere Nicola Baranello, amministratore unico della Gam. Confronto senza filtri tra il governatore e tutti i principali protagonisti del comparto avicolo molisano con una discussione diretta, capace alla fine di stemperare i dubbi e le paure che ruotano attorno al destino dello stabilimento di Monteverde. Con una ricostruzione analitica dello stato dell´azienda, in un raffronto preciso tra la situazione passata, "fino a poco tempo non c´era traccia dei numeri reali di questa nostra azienda", e quella attuale, "grazie allo straordinario lavoro condotto in pochissime settimane dall´ingegnere Baranello oggi sappiamo quali sono le perdite e dove sono", il presidente Frattura ha annunciato che prima del prossimo Natale sarà presentato il piano di rilancio industriale dell´azienda. In rassegna anche tutte le note criticità di Gam, con particolare riferimento alla vetustà degli impianti dello stabilimento. "Interveniamo - ha rimarcato Frattura -, per evitare il fallimento. La ristrutturazione aziendale è necessaria e improcrastinabile per avviare un processo di riammodernamento degli impianti così da essere competitivi". Ragioni e mission per le quali il macello sarà momentaneamente fermato. "Ripartiremo per essere competitivi ed efficienti - ha suonato la carica il presidente della Regione -. Valuteremo, sempre tutti insieme, se cercare in questa zona strutture che possono essere rispondenti alle nostre necessità o se costruire ex novo". Intanto ai lavoratori è stato assicurato l´avvio del processo di riconfigurazione nel settore industria per garantire loro gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge. Discorso di analoghe tutele anche per i trasportatori, cui si darà un primo ristoro per le spettanze avanzate, cercando di assicurare la loro posizione per il futuro. "La cooperativa, come abbiamo sempre detto - ha rimarcato Frattura -, sarà la via del rilancio della filiera avicola. Tuteleremo così lavoratori, proprietà e produzione. Non sono pochi i soggetti tra voi che si sono mostrati da subito interessati alla soluzione della socializzazione. Andiamo avanti, collaborando, tutti insieme, per assicurare il futuro che tutti sogniamo". Al termine dell´assemblea il governatore Frattura ha invitato tutti i presenti a partecipare alla seduta monotematica del Consiglio regionale, dedicata alla vertenza Gam, convocata per il prossimo martedì.  
   
   
MILANO IN PRIMA FILA PER LA TUTELA DEL BREVETTO UNITARIO, UNA NECESSITA’ PER LA COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE  
 
Milano, 4 dicembre 2013 - Un brevetto unitario a copertura dell’intero territorio europeo e una Corte europea dei Brevetti che assicuri unità e coerenza nella protezione dei brevetti. Queste le richieste avanzate dalla politica, settori produttivi e amministrativi nonché dai rappresentanti della piccola e media impresa della città riuniti, alla Triennale, in occasione del dibattito “Brevetto Unitario: una necessità di Milano e dell´Italia per la competitività delle imprese”. Una necessità fortemente sentita non solo dalle grandi imprese ma, soprattutto, dalle piccole e medie troppo spesso trascurate. A discuterne queste mattina insieme all’assessore al Commercio e Attività produttive del Comune di Milano, Franco D’alfonso, Daniela Mainini, Presidente del Centro Studi Anticontraffazione, Cesare Galli, professore ordinario di Diritto industriale dell’Università di Parma, Mario Franzosi, professore alla University of Washington, Pier Giovanni Giannesi, Ip. Pirelli Confindustria, Antonio Salerno professore del Politecnico di Milano, Paolo Markovina Ip. Elettrolux e Presidente Aicipi, Francesco Macchetta Ip. Bracco, Aldo Buratti, Presidente Uniontessile - Confapi. “E’ noto come questa Amministrazione, nella persona del Sindaco Pisapia - dichiara l’assessore al Commercio, Attività produttive Franco D’alfonso - avesse già candidato Milano a potenziale sede della Corte brevettuale che oggi non potrà essere più centrale, ma che spero potrà essere almeno regionale o locale. Nel 2012 in Italia sono state depositate 9.217 domande di brevetto, la Lombardia è la prima regione con 2.680 depositi, pari al 29% del totale. L’emilia Romagna, con 1.392 depositi, è al secondo posto. Veneto e Piemonte seguono a corta distanza con, rispettivamente, 1.313 e 1.214 depositi. L’84,7% dei depositi della Lombardia riguarda Milano che, quindi, può essere così considerata a buon diritto la capitale della proprietà industriale in Italia“. “Non aderire danneggia pesantemente le nostre imprese nella lotta alla contraffazione, deprime gli investimenti stranieri e mina il prestigio del nostro Paese - ribadisce il Presidente del Centro Studi Anticontraffazione, avvocato Daniela Mainini: “L’esigenza di un brevetto unitario che copra l’intero territorio dell’Unione europea e la partecipazione a un sistema europeo dei brevetti appare fondamentale soprattutto in questo momento di grave crisi economica". Il brevetto unitario e la Corte europea dei brevetti consentirebbero una più efficace difesa dell’innovazione, fondamentale motore dello sviluppo dei Paesi industrializzati quale l’Italia è e vuole continuare ad essere. Dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea del 16 aprile 2013, che ha respinto i ricorsi di Italia e Spagna contro la cooperazione rafforzata, l’Italia deve aderirvi nell’interesse del nostro sistema produttivo alle migliori condizioni possibili. L’italia, in materia di proprietà industriale, ha una tradizione giuridica consolidata che non trova un adeguato riscontro nella geografia dell’Unione, dal momento che il nostro Paese non ospita alcuna istituzione di rilievo in materie di tutela dei brevetti. L’esclusione dell’Italia dal sistema del brevetto unitario comporterebbe gravissime conseguenze sul piano dello sviluppo economico, della competitività e del sostegno all’innovazione, tanto più grave a fronte della crisi che coinvolge il nostro Paese.  
   
   
ACCIAIERIE TERNI: MARINI A LETTA “GOVERNO CONVOCHI THYSSENKRUPP. NON CI INTERESSANO OPERAZIONI FINANZIARIE”. INCONTRO CON IL MINISTRO ZANONATO  
 
Perugia, 4 dicembre 2013 - “Mi sento di rivolgere un appello al governo e quindi al presidente del consiglio Enrico Letta: abbiamo l´esigenza di avere qui i vertici di Thyssenkrupp, ed averli qui convocati dal governo italiano, affinché ci venga spiegato il senso di questa di ri-acquisizione e quali sono le strategie per il breve, medio e lungo periodo soprattutto da un punto di vista della strategia industriale perchè all’ast e a noi non interessano operazioni finanziarie”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, rivolgendosi al ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, nel corso dell´incontro che lo stesso ministro ha avuto con le organizzazioni sindacali e della rsu delle acciaierie di Terni, presente anche il sottosegretario Claudio De Vincenti. La presidente ha aggiunto che "la Thyssen che oggi ha riacquistato l´Ast, nell’ultimo anno ha fatto scelte strategiche di tipo diverso rispetto alla produzione di acciaio. Sta qui la nostra preoccupazione circa il futuro di una industria che è strategica per la nostra regione, ma anche per la siderurgia nazionale. È opportuno dunque che da parte del Governo italiano vi sia una posizione molto netta, anche rispetto alle questioni della politica industriale europea, che non può basarsi esclusivamente sui regolamenti comunitari, ma deve poter e saper fare i conti con le politiche industriali a livello europeo e mondiale”. Ribadendo la grande cautela e preoccupazione da parte delle istituzioni umbre riguardo all´accordo Thyssenkrupp – Outokumpu, la presidente ha sottolineato che "dobbiamo porre con tutta la forza che il paese ha, la necessità di difendere questa industria, la sua capacita competitiva, il suo valore in termini di occupazione e lavoro, consapevoli che essa riveste per l´economia umbra una importanza fondamentale, sia per il suo peso diretto che indiretto".  
   
   
BOLZANO - APERTURA DOMENICALE E FESTIVA DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO  
 
Bolzano, 4 dicembre 2013 - L’attuale regolamentazione degli orari di apertura nel commercio al dettaglio prevede una completa liberalizzazione degli orari di apertura giornaliera e delle aperture domenicali e festive su tutto il territorio nazionale. La Camera di Commercio di Bolzano si impegna per la tutela delle aziende famigliari altoatesine e dei lavoratori affinché in futuro la competenza per la regolamentazione degli orari di apertura nel rispetto delle normative Ue passi alle regioni e alle province autonome. La Camera di Commercio di Bolzano ritiene che la completa liberalizzazione dell’apertura domenicale e festiva nel commercio al dettaglio in Alto Adige non corrisponda affatto a un’esigenza dei cittadini e non tuteli i lavoratori e le loro famiglie. La possibilità discussa alla Camera dei Deputati di prevedere delle eccezioni regionali, ad esempio con una limitazione delle aperture domenicali e festive a dodici giorni all’anno, non è una soluzione soddisfacente. “Proprio la liberalizzazione totale delle aperture domenicali e festive danneggia la competitività perchè penalizza molte piccole aziende famigliari rispetto alle grandi organizzazioni del commercio al dettaglio. Nel regolamentare la materia è necessario rispettare assolutamente le specificità territoriali”, sottolinea il Presidente della Camera di Commercio, Michl Ebner. La Giunta provinciale difende con forza queste richieste di fronte al governo italiano. “Sono già in corso delle trattative in merito, sia con il governo che con la Conferenza Stato-regioni, per regolamentare l’apertura liberalizzata degli esercizi del commercio al dettaglio a difesa delle piccole strutture e delle famiglie”, dichiara l’Assessore provinciale all’economia, Thomas Widmann. Attualmente il Decreto Legge n. 201/2011 prevede all’articolo 31 la totale liberalizzazione degli orari di apertura giornaliera e delle aperture domenicali e festive in tutta Italia e quindi anche in Alto Adige. Ai sindaci è permesso adottare misure per limitare gli orari di apertura e di chiusura solamente per motivi urgenti di interesse generale, di tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, di salute, della quiete pubblica o di altri interessi pubblici prevalenti.  
   
   
ILVA: INTTESA DEL DECRETO CHE FARÀ IL GOVERNO  
 
 Bari, 4 dicembre 2013 - “Diffidare la famiglia Riva a mettere a disposizione le risorse economiche per l´adeguamento alle prescrizioni dell´Aia è un fatto di puro buon senso ed è un fatto singolare che, nel nostro paese, si debba ricorrere alla decretazione d´urgenza, costituzionalmente destinata a regolare situazioni di emergenza, per intraprendere un percorso di questo genere. Aspettiamo di conoscere nel dettaglio il decreto varato oggi dal Consiglio dei Ministri prima di esprimere una compiuta valutazione dal momento che, dispiace rilevarlo, nella fase preparatoria del testo la Regione non è stata neppure consultata”. A dichiararlo l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Puglia Lorenzo Nicastro. “Sino ad oggi quando si è parlato di Ilva lo strumento del decreto d´urgenza ha sempre fatto prevalere la logica della produzione rispetto alle ragioni dell´ambiente e della salute. Non sarebbe la prima volta nella vicenda che riguarda l´Ilva che le necessità e le urgenze si ridimensionino velocemente tanto da sparire dalle priorità a suon di decreti. Penso all´iniziale inserimento delle discariche come Bat (Best Avaible Technologies), alla valutazione del danno sanitario mutuato dalla nostra legge regionale, all´istituzione della figura del Garante per l´Aia; tutti elementi introdotti con decretazione d´urgenza prima e poi ritirati, stesso mezzo, qualche mese dopo. Speriamo che questa volta, il decreto anteponga la matrice ambientale e il diritto alla salute, quindi la necessità di rivoluzionare gli impianti del siderurgico per invertire la tendenza e cambiare il passo, rispetto alle esigenze della produzione”.  
   
   
MILANO - IL 16 DICEMBRE FORUM PROFESSIONI E IMPRESE  
 
 Milano, 4 dicembre 2013 -"Professioni e Imprese, costruire una nuova alleanza": questo il titolo del forum di discussione, promosso dalla Consulta delle professioni milanesi, rivolto a professionisti e imprese che si svolgerà lunedì 16 dicembre, dalle ore 9.15 alle ore 13, nella Sala Consiglio (Via Meravigli, 9/b) della Cdc di Milano. L´obiettivo dell´evento è quello di coinvolgere la città e tutte le sue categorie economiche sul ruolo delle professioni, tema sviluppato finora nell´ambito della Consulta. Tra gli argomenti principali trovano infatti particolare spazio la trasformazione del fare professione e il rapporto delle professioni con la città di Milano, metropoli che aggrega saperi, innovazione e creatività raccogliendo la principale concentrazione di occupazione. La Camera di Commercio di Milano presenterà, inoltre, i propri servizi a supporto dei professionisti e giovani professionisti che hanno avviato (o vogliono avviare) una nuova attività. Visitando l´apposita pagina del sito camerale è possibile scaricare il programma ed iscriversi al Forum.  
   
   
VARESE - OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO PER LE BIOTECNOLOGIE  
 
Varese, 4 dicembre 2013 - Sarà dedicato al nuovo programma europeo Horizon 2020 ed in particolare alle opportunità di finanziamento per il settore delle biotecnologie, il seminario in programma mercoledì 4 dicembre, presso il Centro Congressi Ville Ponti (piazza Litta, 2 - Varese) dalla Camera di Commercio di Varese. Il settore delle biotecnologie è considerato tra quelli strategici per lo sviluppo economico e sociale del nostro continente. I bandi che l’Unione Europea mette a disposizione delle aziende che operano in questo comparto saranno al centro di questo seminario, un’iniziativa promossa dall’Ufficio Innovazione Tecnologica della Camera varesina in collaborazione con Unioncamere Lombardia. Relatori saranno Ludovico Monforte, responsabile dell’ufficio di Bruxelles di Unioncamere Lombardia, e Paolo Bonardi, che per la stessa Unioncamere Lombardia si occupa dell’Eurodesk sempre di Bruxelles. L’iniziativa rientra in un ciclo di cinque approfondimenti organizzati dalle Cdc lombarde, con il coinvolgimento di esperti ed un videocollegamento con Bruxelles (Casa della Lombardia). Saranno analizzati i bandi in uscita relativi ai seguenti settori: Food and sustainable agriculture - Cremona, 2 dicembre - Transport - Brescia, 3 dicembre - Biotech, wealth and wellbeing - Varese, 4 dicembre - Energy and Climate change - Como/lecco, 5 dicembre - Information and Communication Technology - Monza e Brianza, 9 dicembre La partecipazione è gratuita con la possibilità di iscrizione online sul sito camerale.