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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2012
UNA DISFUNZIONE IMMUNITARIA FORSE LEGATA ALLA SCHIZOFRENIA  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2012 - La schizofrenia è una malattia complessa. Una delle sue caratteristiche è che chi ne soffre spesso ha difficoltà a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è e non riesce a pensare chiaramente. I sintomi possono svilupparsi nel corso di mesi o anni e gli esperti di salute mentale non sono ancora completamente sicuri di cosa li causi, anche se si sospetta che dipenda in parte dai geni. Un nuovo studio ha scoperto che una regione del genoma coinvolta nella funzione del sistema immunitario, chiamata complesso maggiore di istocompatibilità (Mhc), è coinvolto nella predisposizione genetica alla schizofrenia. Circa sette soggetti su mille della popolazione adulta sono affetti da schizofrenia, che è una delle malattie psichiatriche più disabilitanti. Si stima che l´80 per cento del rischio di sviluppare la schizofrenia sia ereditario, ma si sono fatti dei progressi nell´identificazione della variazione genetica che contribuisce al rischio di schizofrenia. Due gruppi di scienziati di fama internazionale, il Wellcome Trust Case Control Consortium 2 e l´Irish Schizophrenia Genomics Consortium, hanno collaborato a questo nuovo studio. Esso contribuisce a una letteratura in aumento sull´identificazione delle varianti di geni che influenzano la funzione del sistema immunitario che potrebbe contribuire al rischio ereditario di schizofrenia. Le loro scoperte, che sono basate su diversi set di dati e metodi, hanno dato ulteriore sostegno al coinvolgimento dei geni di Mhc nella predisposizione alla schizofrenia. "In questo grande impegno collaborativo, abbiamo replicato i segni di un rischio specifico e di alleli protettivi nel loco del Mhc, un passo critico che separa il meccanismo genetico di rischio coinvolto," ha commentato il dott. Aiden Corvin, uno degli autori principali e professore del Trinity College di Dublino. "Identificare geni di rischio specifici o alleli si è però rivelato difficile perché questa è una regione di grande variazione genomica all´interno e tra popolazioni." I ricercatori hanno cominciato il loro lavoro conducendo una scansione di scoperta. Hanno analizzato oltre 6 milioni di varianti genetiche in malati di schizofrenia e soggetti di controllo in Irlanda. Questo ha permesso loro di compilare una lista di varianti che mostrava i più forti segnali di associazione con la schizofrenia. Quindi hanno svolto un lavoro simile in un campione indipendente di 13.195 casi e 31.021 soggetti di controllo di tutto il mondo per cercare gli stessi valori. Questa abbondanza di dati è stata fornita dalla comunità internazionale di genetica della schizofrenia. Il lavoro di replica è un´importante strategia scientifica, in particolare nel campo della genetica, per rafforzare e sostenere le scoperte originali. Le scoperte genetiche del team sottolineano anche un importante lacuna nelle conoscenze sulla biologia della schizofrenia. C´è una lunga storia di interesse per il contributo immunologico alla schizofrenia, come osservazioni ad ampio raggio che legano le infezioni virali, la sensibilità al glutine, i cambiamenti dei livelli di citochina nel sangue e nel liquido cerebrospinale, e altri fattori alla schizofrenia. "Nonostante ciò, non capiamo ancora bene come le alterazioni della funzione immunitaria siano coinvolte nell´eziologia e nella patofisiologia della malattia," ha commentato il dott. Krystal, redattore di Biological Psychiatry. "Gli studi immunologici della schizofrenia che mettono in luce la natura del contributo della variazione dei geni del sistema immunitario alla schizofrenia saranno un´importante nuova direzione nella ricerca sulla schizofrenia." Per maggiori informazioni, visitare: Biological Psychiatry: http://www.Biologicalpsychiatryjournal.com/  Conferenza europea sulla ricerca sulla schizofrenia Ecsr 2013: http://www.Schizophrenianet.eu/    
   
   
"SFIDE PER I DISPOSITIVI NEURO-ROBOTICI ASSISTIVI: L´ESPERIENZA DEL PROGETTO MUNDUS"  
 
Toledo, 17 ottobre 2012 - Il 13 novembre 2012 si terrà a Toledo, in Spagna, un workshop intitolato "Sfide per i dispositivi neuro-robotici assistivi: l´esperienza del progetto Mundus" (Challenges for assistive neuro-robotic devices: the experience of the Mundus project). Il progetto Mundus ("Multimodal Neuroprosthesis for Daily Upper Limb Support") è un quadro di assistenza per le persone con gravi problemi motori. Ha lo scopo di sviluppare una neuroprotesi dotata di sensori, attuatori e sistemi di controllo per adattare il livello di gravità o progressione della malattia, permettendo l´interazione attraverso il controllo volontario dall´utente. Il workshop fornirà un quadro dettagliato di tutti i risultati del progetto finanziato dal 7° Pq. Riunirà le parti interessate interessate alle malattie neurodegenerative e altre patologie, che sono caratterizzate da una progressivo aggravarsi dell´indebolimento con una continua perdita di capacità motorie. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Mundus-project.eu/component/content/article/36-icnr-2012    
   
   
L´ORMONE DELLA SAZIETÀ E LA SALUTE DELLE DONNE  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2012 - Ricercatori in Svezia hanno scoperto che la neurotensina, un ormone della sazietà prodotto nel cervello e nell´intestino umano e che circola nel sangue, potrebbe far aumentare il rischio di infarto, cancro al seno e diabete nelle donne. Presentato sul Journal of the American Medical Association (Jama), lo studio ha trovato anche un legame tra la neurotensina e la morte prematura nelle donne, nel quale le malattie cardiovascolari sono risultate uno dei fattori significativi. Lo studio fa luce sulla valutazione del rischio e la ricerca sulle cure preventive. "È stato sorprendente trovare un legame così chiaro con il rischio di diabete tipo 2, le malattie cardiovascolari e il cancro al seno," ha detto l´autore principale, Olle Melander, un professore del Dipartimento di Scienze cliniche dell´Università di Lund e medico specialista all´Ospedale universitario della Scania in Svezia. "L´obesità è fattore di rischio comune per tutte e tre le malattie, ma il collegamento con la neurotensina non è spiegato dall´obesità o da altri fattori di rischio conosciuti." La ricerca precedente ha determinato che l´ormone ha un ruolo nella digestione e nel dolore del tratto gastrointestinale e gli animali cui era stata iniettata neurotensina mostravano abitudini alimentari alterate. "È la prima volta che un ormone della sazietà viene legato a queste comuni malattie nelle donne," ha commentato il co-autore, la professoressa Marju Orho-melander del Dipartimento di Scienze cliniche dell´Università di Lund. "Si apre quindi un nuovo campo per continuare la ricerca sulla valutazione del rischio e le cure preventive." Secondo i ricercatori, è interessante che queste scoperte siano vere solo per le donne. Anche se le informazioni sulla ricerca sul cancro al seno sono standard, non sono disponibili molti dati sullo sviluppo di malattie cardiovascolari nelle donne. I ricercatori dicono che la forte associazione tra la neurotensina e queste malattie nelle donne influenza l´aspettativa di vita delle donne. Hanno aggiunto che questo legame sostiene l´idea che la neurotensina possa essere usata come marcatore di rischio clinico per queste malattie. Le scoperte offrono al mondo della medicina anche nuove opportunità per un´identificazione precoce delle donne che sono maggiormente a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. I fattori di rischio attualmente conosciuti non permettono ai ricercatori di prevedere quando questa malattia si presenterà nelle donne. Questi risultati possono rendere possibile per i pazienti ricevere prima cure preventive. "Poiché l´ormone circola nel corpo attraverso il sangue, i suoi livelli possono essere misurati con un normale esame del sangue, il che è un vantaggio," ha detto il professor Melander. I ricercatori hanno esaminato campioni di sangue provenienti da oltre 4.600 persone che hanno partecipato allo studio Malmö su dieta e cancro in Svezia. Tutti i soggetti hanno dato campioni di sangue nel corso di diversi anni, rendendo così possibile ai ricercatori identificare una connessione tra i livelli di neurotensina e le donne che in seguito hanno sviluppato una delle tre malattie. I malati che seguono una dieta a basso contenuto di grassi potrebbero ridurre la produzione di neurotensina, il che a sua volta potrebbe regolare i livelli di neurotensina, sostengono i ricercatori. Ma se la neurotensina deve essere l´obiettivo della cura, bisogna prima stabilire un rapporto causale, aggiungono. I ricercatori credono che gli attuali studi genetici potrebbero contribuire all´identificazione di questo rapporto. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Lund: http://www.Lunduniversity.lu.se/  Journal of the American Medical Association: http://jama.Jamanetwork.com/journal.aspx    
   
   
LIGURIA: DAL 1 GENNAIO 2013 OBBLIGATORI ACQUISTI CENTRALIZZATI IN SANITÀ  
 
Genova, 17 Ottobre 2012 - "Dal 1 gennaio 2013 tutte le Asl dovranno necessariamente avvalersi della centrale regionale degli acquisti per tutte le forniture che supereranno i 40.000 euro". Lo ha detto questa mattina a margine del consiglio regionale l´assessore alla salute, Claudio Montaldo a seguito dell´approvazione in commissione del disegno di legge sulla revisione del sistema centralizzato degli acquisti in sanità che è pronto a essere esaminato dal consiglio regionale. "Si tratta di un importante disegno di legge – spiega Montaldo – anche perché le misure contenute nella legge di stabilità prevedono ulteriori 600 milioni di euro in meno per la sanità italiana e si riferiscono in particolare agli acquisti". L´assessore Montaldo ha inoltre ricordato che "le ultime due gare, risalenti alla scorsa settimana, fatte dalla centrale regionale degli acquisti sulla fornitura di pannoloni a domicilio per gli incontinenti e sulla nutrizione enterale artificiale hanno portato ad un risparmio di circa 7 milioni per i 4 anni di durata dei contratti cioè circa 1,7 milioni all´anno. E dal 2010 fino ad oggi grazie, all´azione della centrale regionale, abbiamo risparmiato 74 milioni di euro, per 18 gare fatte. Un risparmio che si spalma sulla durata dei contratti che a seconda dei casi sono di due, tre, quattro anni".  
   
   
REGIONE LAZIO: POLVERINI, SANITA’ SU VIA GUARIGIONE  
 
Roma, 17 ottobre 2012 - “Consegniamo al Commissario Bondi una sanità sulla via della guarigione con un disavanzo ridotto a 600 milioni che è circa un terzo di quello che abbiamo ereditato dalla Giunta Montino-marrazzo”. Lo dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. “In due anni e mezzo - aggiunge - siamo infatti passati dai 1,5 miliardi di deficit del 2010 ai 610 milioni previsti per il 2012, in base alle stime avallate dalla società di revisione del Governo, grazie alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della rete ospedaliera. Abbiamo anche trovato, grazie ai controlli introdotti, un ulteriore buco di bilancio di 1,5 miliardi che abbiamo coperto nonostante i continui tagli delle varie manovre governative che hanno inciso, ovviamente, anche sulla sanità”. “Per la prima volta nella storia della regione Lazio – sottolinea Polverini - la gestione della sanità si è chiusa, nell’anno 2011, in equilibrio finanziario. Alcune misure di contenimento della spesa sono ora possibili proprio grazie alle norme scaturite dal confronto con il Commissario Bondi che abbiamo avuto prima dell’estate e che sono state poi recepite nel decreto sulla cosiddetta spending review. Anche per questa collaborazione, già sperimentata, siamo lieti che la scelta del Governo sia ricaduta su una personalità in grado di affrontare una situazione certamente difficile e complessa con capacità e determinazione non inferiore a quella applicata sino ad oggi. Certamente ci sono questioni aperte e dolorose che riguardano strutture sia pubbliche che, soprattutto, private, ma sono convinta che questa volta il Governo non esiterà a mettere in campo tutte le risorse necessarie, sia dal punto di vista normativo che economico, per affrontarle e risolverle. Nei prossimi giorni - conclude Polverini - convocherò una conferenza stampa per dare, in modo dettagliato, un resoconto sulla situazione della sanità”.  
   
   
LIGURIA: MINISTRO FORNERO AZZERA SERVIZI SOCIALI CON AUMENTO IVA PER COOPERATIVE. SERVE EMENDAMENTO PER EVITARE COLLASSO  
 
Genova, 17 ottobre 2012 - "Con la decisione del Governo di aumentare l´Iva dal 4 al 10% per le prestazioni socio-sanitarie svolte dalle cooperative sociali i Comuni non avranno più soldi per il welfare e saranno costretti a tagliare i servizi di un ulteriore 6%. Una misura che colpirà duramente i cittadini, anche quelli che pagano individualmente i servizi che non avranno più l’aiuto del pubblico". Lo ha detto oggi, a margine del consiglio regionale, l´assessore al welfare e coordinatrice della commissione politiche sociali della conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi. "La legge di stabilità – ha detto l´assessore Rambaudi – non contiene nessuna novità positiva per il welfare. Nonostante l´impegno dichiarato dal Ministro Fornero non è stato ricostituito il fondo nazionale per le politiche sociali che, in base alla richiesta delle Regioni per evitare lo smantellamento dei servizi, dovrebbe almeno essere pari al finanziamento del 2009, cioè circa 520.000.000 di euro". Rambaudi ha stigmatizzato l´introduzione di norme che "continuano a penalizzare il settore". A cominciare da quelle sugli invalidi e disabili "a causa delle restrizioni nell´applicazione della legge 104, ma solo per i lavoratori del settore pubblico, e dell´assoggettabilità ad Irpef delle pensioni di invalidità e delle indennità di accompagnamento". "Come Conferenza delle Regioni – ha concluso Rambadi – proporremo un emendamento alla legge di stabilità per evitare il collasso del settore. Mi sembra che disabili, persone non autosufficienti e categorie fragili stiano contribuendo un po´ troppo al risanamento del Paese. Il Governo Monti si dovrebbe ricordare la terza parola chiave della strategia di inizio mandato e cioè l´equità. Mi sembra che l´abbiano persa".  
   
   
CONFERENZA PERMANENENTE RIFORMA SANITA´ E´ OPPORTUNA  
 
Trieste, 17 ottobre 2012 - La Conferenza Permanente per la Programmazione Sanitaria, Sociale e Socio-sanitaria Regionale, che ieri a Udine, sotto la presidenza del sindaco di Sacile, Roberto Ceraolo, ha esaminato il Disegno di Legge regionale sul "Riordino istituzionale e organizzativo del Servizio sanitario regionale", riconosce che il sistema "necessita di un´opportuna riforma che punti al mantenimento e alla sostenibilità dell´elevata qualità delle prestazioni sanitarie e socio assistenziali di iniziativa pubblica" erogate in Friuli Venezia Giulia. Lo si legge nella deliberazione che la Conferenza ha espresso all´unanimità, in cui si sottolinea la convinzione "una riforma del sistema sanitario sia ineludibile nella prospettiva della sostenibilità economica della sanità pubblica e per mantenere l´eccellenza delle risposte fornite dal sistema regionale nell´ambito delle trasformazioni in atto sotto i profili demografico ed epidemiologici della popolazione regionale". La Conferenza permanente concorda poi sul fatto che "l´attualità impone l´adozione di modelli rivolti alla massima integrazione dei servizi sanitari e socio assistenziali, nell´ottica di una ´presa in carico´ del paziente che garantisca appropriatezza e continuità della cura". Nel documento approvato, si evidenzia anche come "l´articolato del disegno di legge perimetri una ´cornice´ di riferimento, peraltro non omogenea per il territorio regionale nel suo complesso (con caratteristiche sociali, demografiche, epidemiologiche e geomofologiche molto diverse), che non esaurisce le problematiche presenti, anzi le rinvia a successivi provvedimenti attuativi". Da qui la richiesta del sistema delle Autonomie Locali di "un ampio ed articolato confronto preventivo". La Conferenza Permanente esplicita anche la propria preoccupazione per il dimensionamento prospettato per il Distretto, "ritenendo che il principio della coincidenza con l´Ambito risponda alla necessità di formulare compiutamente il raccordo tra servizi sanitari e socio assistenziali", proprio nella logica della continuità assistenziale e dell´appropriatezza delle cure. Inoltre viene evidenziata "l´opportunità di mantenere le deroghe relative al numero minimo di abitanti per i Distretti presenti in realtà montane come attualmente previsto dalla L.r. 12 del 1994". Infine la Conferenza all´unanimità rivendica il rispetto del ruolo dei Comuni nei compiti di indirizzo e di controllo in materia che sono loro attribuiti dalla legge, ritenendo che tale garanzia possa essere compromessa da un ampliamento abnorme del numero di abitanti per Distretto e quindi degli Ambiti e, conseguentemente, del numero delle municipalità convergenti all´interno di un´unica Assemblea dei Sindaci".  
   
   
INSUFFICIENZA INTESTINALE CRONICA BENIGNA PEDIATRICA. SCIENZA, TECNICA E PSICOLOGIA: NUOVE FRONTIERE A CONFRONTO 2-3 NOVEMBRE 2012, SPELLO (PG) - “TERME FRANCESCANE”  
 
Spello (Pg), 17 ottobre 2012 - Si terrà a la Vi edizione del Convegno Internazionale A.n.a.d.p. Riguardante il tema dell’insufficienza intestinale in età pediatrica, uno dei più rilevanti e autorevoli appuntamenti congressuali riguardanti la rara patologia. Promosso dall’Associazione A.n.a.d.p. “Un filo per la vita” Onlus con sede a Spello, il convegno avrà come titolo “l’Insufficienza Intestinale Cronica benigna pediatrica. Scienza, tecnica e psicologia: nuove frontiere a confronto”. Anche quest’anno l’Associazione Un Filo per la vita ha ottenuto l’accreditamento Ecm (Educazione Continua in Medicina) da parte della Regione Umbria e Asl3 per la realizzazione del corso di formazione grazie al quale potranno partecipare al congresso tutte le categorie specialistiche interessate: medici, psicologi, dietisti e infermieri. Molti i medici specialisti e luminari che interverranno in qualità di relatori provenienti dalle maggiori strutture ospedaliere italiane ed internazionali, tra cui il Bambin Gesù di Roma, gli Ospedali Riuniti diBergamo, il Royal Manchester Children’s Hospital, il Great Ormond Street Hospital for Children di Londra e il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine di New York. Molteplici le famiglie presenti tra adulti e bambini, che oltre ad essere informati ed aggiornati sui progressi in ambito scientifico e curativo della patologia, potranno trascorrere due giorni in un clima gioioso e allegro. Infine, a sottolineare la rilevanza sul piano internazionale del convegno, ben 8 le Associazioni straniere coinvolte che interverranno, per la maggior parte europee e statuninitensi. Presenti, inoltre, le autorità del territorio: il Sindaco di Spello Sandro Vitali, l’Assessore regionale alla Sanità Franco Tomassoni, il Direttore Generale della Asl3 Umbria Sandro Fratini, il dirigente del Servizio Formazione Asl3 Paolo Trenta. Un incontro importante questo per la città di Spello, per l’Umbria, e l’Italia in genere, che esprime un momento di condivisione, di riflessione e informazione su una patologia grave, purtroppo ai più sconosciuta, e che accomuna tutte le parti, da quelle sociali a quelle istituzionali, non solo quindi quelle medico-scientifiche. Novità rilevante di questa edizione è rappresentata inoltre dal progetto "Cibo Cultura e Mente” che sarà portato avanti da un team specializzato di psicologi e insegnanti e rivolto ai bambini presenti. Considerate le serie difficoltà che i piccoli affrontano costantemente nel nutrirsi, e quindi l’aspetto negativo che il momento del pasto assume, il corso si propone di rieducare il bambino al gusto del cibo. Partendo così dall´osservazione individuale o focalizzata a un piccolo gruppo, si arriva poi alle proposte riabilitative personalizzate e calibrate al singolo caso. In questo contesto un ruolo centrale è ricoperto dalla “Play Specialist”, figura professionale non ancora presente in Italia, ma diffusa all’estero, che ha il compito di rieducare i bambini all’assunzione alimentare con un approccio giocoso e divertente. Altra tematica importante che sarà approfondita nel corso del congresso, e obbiettivo continuo che persegue l’associazione, è continuare a favorire lo studio di nuove tecniche in campo medico e scientifico e a portare avanti programmi di ricerca e sperimentazione essenziali al miglioramento della qualità e della aspettativa di vita dei bambini. In questo aspetto, infatti, rientrano gli sviluppi di ricerca conseguiti con la rigenerazione degli organi attraverso l’utilizzo delle cellule staminali, che potrebbero fornire un prezioso contributo nella cura e risoluzione della malattia. Corposo il programma del convegno i cui interventi ruoteranno intorno al tema cardine della patologia ed inizieranno alle ore 9.00 di venerdì 2 novembre con i saluti del Presidente dell’Associazione Sergio Felicioni, delle autorità istituzionali e del Comitato tecnico-scientifico. A moderare i lavori la Dott.ssa Manuela Gambarara e la Dott.ssa Antonella Diamanti del Bambin Gesù di Roma. La prima sessione riguarderà “La rigenerazione degli organi attraverso l’utilizzo delle cellule staminali” condotta dal Dott. Khaili N. Bitar Wake Forest Institute for Regenerative Medicine. La seconda sessione, moderata dalla Dott. Ssa Daniela Ortolani Responsabile Servizio Aziendale di Nutrizione Clinica Asl3 Umbria, è intitolata’“Insufficienza intestinale e indicazioni al trapianto di intestino” e verrà discussa dal Dott. Michele Colledan Md, Febs - Director, Department of Surgery, Ospedali Riuniti di Bergamo e Dott. Lorenzo D´antiga dell’Unità di Epatologia, Gastroenterologia e Trapianti Pediatrici, Ospedali Riuniti di Bergamo. La Terza sessione, sulla “Ricostruzione e allungamento dell’intestino” verrà illustrata dal Prof. Antonino Morabito del Royal Manchester Children’s Hospital. Infine, la Quarta sessione è dedicata all’Aspetto psicologico della malattia con l’intervento “La comunicazione della diagnosi in epoca neonatale: i vissuti i bisogni e le difficoltà del bambino e della famiglia” introdotta dalla Dott.ssa Lucia Aite Psicologa dell’Uo di Chirurgia Neonatale del Bambin Gesù di Roma e Dott.ssa Barbara Cadonati Dirigente – Psicologia clinica, Ospedali Riuniti di Bergamo. La giornata di Sabato 3 Novembre, seconda e ultima giornata del convegno, che inizierà con il saluto di Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo della diocesi di Foligno, è dedicata a due importanti momenti di incontro: “Il meeting delle Associazioni” e “I medici incontrano i genitori”. Mentre nella prima parte le associazioni internazionali porteranno la loro testimonianza descrivendo le proprie esperienze, nel secondo momento verrà dato spazio al delicato confronto medici – genitori durante il quale questi ultimi, in un contesto del tutto riservato e personale, potranno rivolgere le loro domande e richieste ai vari specialisti presenti. Www.unfiloperlavita.it    
   
   
REGIONE LIGURIA: ABBIAMO BISOGNO DELL´OSPEDALE DEL PONENTE GENOVESE. AL VIA CONFRONTO CON IL COMUNE SU STUDIO DI FATTIBILITÀ  
 
Genova, 17 Ottobre 2012."Nessuna competizione tra il Galliera e l´ospedale del Ponente. Si tratta di due strutture di cui abbiamo bisogno". Lo ha detto l´assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo ieri mattina a margine del consiglio regionale. "Per quanto riguarda l´ospedale del Ponente – ha sottolineato Montaldo - parte il confronto con il Comune per l´individuazione delle condizioni per uno studio di fattibilità, sulla localizzazione e poi sugli aspetti economici". "Noi abbiamo bisogno dell´ospedale del ponente genovese – ha detto l´assessore alla salute – ma anche del Galliera che non è in condizioni di durare vent´anni e dovrebbe essere rinnovato. Tuttavia il Galliera é bloccato da due fatti, da un lato la sentenza del Tar che ha annullato le previsioni urbanistiche del Comune per la valorizzazione dei beni dismessi dell’ospedale che implica il venir meno di una fonte di finanziamento e dall´altro l´impossibilità da parte nostra di garantire un mutuo delle dimensioni prospettate. Inoltre la riduzione dei posti letto prevista dal decreto sulla spending review ci costringe a prevedere già da oggi una riduzione di 90 posti letto per l´attuale Galliera e quindi anche nel nuovo ci dovranno essere meno posti letto di quelli previsti. Siamo dunque in un momento di stand by". "Come Giunta però – ha concluso l´assessore – abbiamo fatto una scelta importante, quella di utilizzare risorse Fas come volano per la costruzione di nuovi ospedali. Un´assoluta priorità per la Liguria, visto il taglio delle risorse nazionali".  
   
   
TERREMOTO: POLICLINICO MODENA, VIA LIBERA ALL´UTILIZZO DEI PIANI ALTI  
 
Bologna, 17 ottobre 2012 – Il via libera all’utilizzo dei piani alti del corpo centrale del Policlinico di Modena (6°, 7°, 8° piano) viene dal parere del Comitato tecnico scientifico per l’antisismica regionale presentato, come previsto, nella giornata di ieri dal presidente dello stesso Comitato Vincenzo Petrini. Il parere espresso riguarda il corpo centrale, che costituisce la parte prevalente del Policlinico e che ospita la maggior parte delle degenze, e verrà completato nei prossimi giorni con le valutazioni relative alla restante parte dell’ospedale. Oltre a sciogliere le riserve circa l’utilizzo dei piani alti, 6°, 7° e 8°, il parere sottolinea la necessità di procedere ai lavori di consolidamento del corpo centrale “nel più breve tempo possibile”. “Il parere di questo Comitato, istituito dalla Giunta regionale per la valutazione antisismica - spiega il responsabile del Servizio strutture sanitarie e socio-sanitarie della Regione Fabio Rombini - riguarda due aspetti: la valutazione dello stato della struttura a seguito del terremoto, valutazione che ha portato al via libera all’utilizzo dei tre piani del Policlinico che erano stati evacuati dopo la scossa del 29 maggio; la vulnerabilità della struttura in caso di nuove scosse e, al riguardo, utilizzando calcoli probabilistici rispetto alla possibilità di nuove scosse, il Comitato ha dato indicazioni di procedere al consolidamento dei tre piani nel più breve tempo possibile.” “I lavori di consolidamento del corpo centrale del Policlinico - dice Licia Petropulacos direttrice generale dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena - sono in atto da molti anni, per completarli occorre attivare gli ultimi 2 cantieri. La previsione è di iniziare nelle prossime settimane e di concludere i lavori in circa 10 mesi”. Non appena arriverà poi il parere del Comitato tecnico scientifico per l’antisismica regionale sulle altre parti del Policlinico, il quadro di riferimento sarà completo e l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena sarà chiamata a concordare con il livello regionale un piano con tempi e risorse per la realizzazione degli interventi necessari a garantire la piena funzionalità di tutto l’ospedale.  
   
   
BOLZANO, CORSO ALLA SCUOLA “LEVINAS”: “PRENDERSI CURA ALLA FINE DELLA VITA: LE CURE PALLIATIVE”  
 
Bolzano, 17 ottobre 2012 - Il corso si svolgerà “Prendersi cura alla fine della vita: le cure palliative” si svolgerà dal 7 al 28 novembre, dalle ore 17,30 alle 20,30, presso la scuola provinciale per le professioni sociali in lingua italiana “E. Levinas” di Bolzano. Sono aperte sino al 24 ottobre le iscrizioni al corso "Prendersi cura alla fine della vita: le cure palliative" che si svolgerà dal 7 al 28 novembre, dalle ore 17,30 alle 20,30, presso la scuola provinciale per le professioni sociali in lingua italiana "E. Levinas" di Bolzano. Sempre più spesso persone anche giovani o giovanissime, sono coinvolte da diagnosi di malattie inguaribili. Chi si occupa sia degli aspetti sanitari, sia assistenziali delle persone ammalate deve farsi carico da un lato di accogliere e di far fronte all´impatto psicologico e sociale provocato sul malato e sulla sua famiglia, e dall´altro di fornire prestazioni e cure atte a garantire una qualità di vita rispettosa socio del malato, anche negli ultimi istanti di vita. Il corso offre l´opportunità a chi si prende cura di una persona alla fine della sua vita di approfondire l´approccio delle cure palliative. Per avere informazioni più dettagliate sui requisiti d´accesso e le modalità d´iscrizione rivolgersi alla Scuola Provinciale per le Professioni Sociali E. Levinas, piazza Angela Nikoletti, 1 Bolzano, tel. 0471/440900, fax 0471/440929.  
   
   
IL CARAVAGGIO RISCOPERTO RESTERÀ A LEGOLI FINO AL 28 OTTOBRE  
 
Peccioli, 16 ottobre 2012 - L´esposizione di “il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)” si è rivelata un grande successo di pubblico: oltre 250 visitatori al giorno dall’apertura a oggi hanno “invaso” il centro del borgo medievale di Legoli per vedere il capolavoro di Michelangelo Merisi. Per questo la Fondazione Peccioli per l’Arte, unitamente al Comune di Peccioli e alla Belvedere Spa, ha deciso di prorogare di una settimana la durata dell´evento, e quindi l’opera rimarrà nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Giusto fino al 28 ottobre. La mostra, inserita nel ciclo di eventi pecciolesi dedicati a Caravaggio che vedono la regia dell’architetto Alberto Bartalini e la curatela generale di Ilario Luperini, ha visto sviluppare intorno a sé una serie di eventi eccezionali, a partire dalle mostre personali (sempre dedicate a Caravaggio) di Stefano Stacchini e Renato Frosali, entrambi artisti esposti al Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2011. “Affogati alla frutta” il titolo dell’esposizione di Stacchini presso la struttura dei “Lavatoi Pubblici” di Legoli, “Caravaggio Sottointonaco” quella di Frosali presso “La Fattoria”, altro edificio appena recuperato e messo a disposizione del Paese. Anche queste promosse inizialmente fino al 21 ottobre, verranno protratte sino al 28 ottobre 2012. E ancora lo spettacolo teatrale di Malatheatre, che ha messo in scena i tableaux vivant di decine di opere di Caravaggio; e ancora la lectio magistralis che ha visto come protagonista il professor Raymond Ward Bissell, docente di storia dell’arte presso l’Università del Michigan di Ann Harbor, venuto appositamente da oltreoceano per tenere una conferenza a Legoli. “Il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, proveniente da una raccolta di Napoli, passò per una vendita di Christie’s a Roma il 13 aprile 1989 quale “copia di Caravaggio”. Le pessime condizioni della tela, a causa delle vernici ossidate, impedivano uno studio accurato. Fu Maurizio Marini, a seguito di dettagliate indagini a raggi x e dopo una prima pulitura del quadro, a scoprire che il dipinto era un capolavoro di Michelangelo Merisi. Questa tesi venne poi sostenuta da molti dei più autorevoli studiosi di Caravaggio. L’opera attualmente fa parte della collezione Cremonini di Modena, ed è già stata esposta in importanti mostre, tra le quali va ricordata quella trapanese, curata proprio da Sir Denis Mahon, Caravaggio. L´immagine del divino (Museo Regionale di Palazzo Pepoli, 2008). Successivamente è stata esposta a Varese (Musei Civici di Villa Mirabello, 2008), a Malta (Galleria Archeologica Nazionale, 2009) a Castelvetro (Oratorio di Sant´antonio da Padova, 2009) e a S. Maria Tiberina (Museo Civico del Castello Bourbon del Monte, 2010). «Un’affluenza del genere davvero non ce la aspettavamo – commenta il Presidente di Belvedere Spa Renzo Macelloni – ci eravamo ripromessi di non “sforare” con i tempi e chiudere la mostra nel giorno previsto, ma la gente vuole che non sia così, e noi dobbiamo accontentarli. Il successo di questa iniziativa significa che un nuovo modello di sviluppo del territorio è possibile, e che dobbiamo continuare a valorizzarlo. Penso per esempio alla meravigliosa cappella di Santa Caterina con gli affreschi di Benozzo Gozzoli: in questi giorni chi ha visto il Caravaggio ha avuto l’occasione di visitarla, e chiunque è rimasto colpito. Abbiamo un tesoro in casa, non dimentichiamocelo».  
   
   
MONDIALI DI CICLISMO, SI CALCOLANO LE RICADUTE SULL’ECONOMIA DELL’EVENTO SPORTIVO  
 
Firenze, 17 ottobre 2012 – Quattrocentomila visitatori attesi tra Lucca, Pistoia, Prato e Firenze, con una permanenza media di quattro giorni e una spesa giornaliera di 100 euro. Quasi duemila nuovi posti di lavoro e 227 milioni di maggiore Pil, di cui beneficerà la Toscana e l’Italia. Sono i primi numeri stimati dall’Irpet, l’istituto di programmazione economica della Regione, in vista dei Mondiali di ciclismo che si svolgeranno il prossimo anno a settembre. Dodici corse in nove giorni. “Ma sono numeri per difetto, calcolati solo sui quattro giorni clou dell’evento” premettono l’assessore della Toscana Riccardo Nencini e il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, che stamani, in qualità di presidente e vice presidente del comitato istituzionale per i Mondiali, hanno raccontato a Palazzo Vecchio l’impatto sull’economia e la Toscana dell’evento sportivo: un investimento da 197 milioni, a cui la Regione e gli enti locali partecipano con 37. “Ci saranno importanti ricadute per l’economia della nostra regione – sottolineano –: per i dipendenti, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Un vantaggio per tutti”. Anche per le casse pubbliche, che incasseranno più imposte. Si calcola che i Mondiali genereranno infatti affari per 423 milioni euro: 160 li spenderanno turisti ed ospiti, il resto organizzatori, squadre ed atleti. Il Pil crescerà di 227 milioni, per circa la metà (78,2 milioni) a vantaggio del Pil toscano: una crescita dello 0,07 per cento. Grazie ai Mondiali lavoreranno inoltre in 3.079 (1.147 solo in Toscana) e di questi 1.940 sono nuovi posti di lavoro. “Le ricadute maggiori riguardano alberghi e ristoranti e a seguire i negozi” spiegano Nencini e Nardella. “Quattrocentomila sono i turisti e gli appassionati attesi nei quattro giorni clou dell’evento – aggiungono -. Ma c’è anche chi arriverà prima. Le presenze e le ricadute alla fine saranno quindi maggiori”. Il 22 per cento del valore aggiunto sul Pil sarà prodotto dalle strutture ricettive e di ristorazione, il 12,7 per cento dal settore commercio. Ma cresceranno gli affari anche di chi affitta immobili o delle imprese di costruzioni (6,3%) per i lavori da fare lungo il percorso di gara, per il settore agroalimentare, i trasporti e magazzini. “Naturalmente – annota alla fine della conferenza stampa, Riccardo Nencini – proseguirà il nostro impegno nei confronti del governo per il reperimento delle altre risorse da tempo promesse”.  
   
   
PREMIATI GLI ATLETI PIEMONTESI DI LONDRA 2012  
 
 Torino, 17 ottobre 2012 - Il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore allo Sport, Alberto Cirio, hanno voluto esprimere la propria riconoscenza a tutti gli atleti che hanno reso onore al Piemonte in occasione delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra 2012. Presenti alla premiazione, ospitata il 16 ottobre nella cornice della Sala mostre del Palazzo della Regione, l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Michele Coppola, il presidente del Coni Piemonte, Gianfranco Porqueddu, il commissario regionale del Comitato italiano paralimpico, Paolo Icardi, i vertici delle federazioni piemontesi e delle società sportive in cui gareggiano gli atleti. Si è iniziato dai medagliati - Francesca Fenocchio, argento paralimpico di handbike, Elisabetta Mijno, argento paralimpico di tiro con l’arco, e Luigi Mastrangelo, bronzo con la nazionale di pallavolo - per proseguire con a tutti gli altri straordinari ambasciatori dello sport piemontese a Londra 2012: Chiara Boggiatto, olimpionica di nuoto, Michela Brunelli, atleta paralimpica di tennis tavolo, Silvia De Maria, atleta paralimpica di canottaggio, Nadia Ejjafini, olimpionica per l’atletica, Clara Giai Pron, olimpionica di canoa, Eleonora Lo Bianco, olimpionica di pallavolo, Mariangela Perna, atleta paralimpica di tiro con l’arco, Francesca Piccinini, olimpionica di pallavolo, Elisa Rigaudo, olimpionica per l’atletica, Elena Romagnolo e Valeria Straneo, olimpioniche per l’atletica, Valentina Truppa, olimpionica degli sport equestri, Josè Bencosme De Leon, olimpionico per l’atletica, Salvatore Caci, atleta paralimpico di tennis tavolo, Fabio Cerutti, olimpionico per l’atletica, Andrea Macrì, atleta paralimpico di scherma in carrozzina, Davide Manenti, olimpionico per l’atletica, Giovanni Pellielo, olimpionico di tiro a volo, Enrico Pozzo, olimpionico di ginnastica e Paolo Viganò, atleta paralimpico di ciclismo. “Questi atleti - hanno affermato Cota e Cirio - sono l’orgoglio del nostro territorio e testimoniare a tutti loro la nostra riconoscenza non è solo una bella emozione ma anche un dovere, perché sono tra i migliori ambasciatori del Piemonte nel mondo. Era, quindi, importante per noi esprimere in un’occasione così unica, come sono sempre le Olimpiadi e le Paralimpiadi, il calore e l’affetto della Regione, che ogni giorno è al loro fianco sostenendone l’eccellenza sportiva”.  
   
   
CORTINA 2019: AL VIA L’INCONTRO PUBBLICO CON CHI I MONDIALI DI SCI LI HA OSPITATI E SA CHE FRUTTI POSSANO PORTARE. IL SINDACO FRANCESCHI: “DATI ED ESPERIENZE CONCRETE PERMETTANO ALLA COMUNITA’ DI SCEGLIERE IL PROPRIO FUTURO E CONQUISTARLO UNITA”.  
 
Cortina, 17 ottobre 2012 - Cosa può significare un Mondiale di sci per una località come Cortina, come ce lo si aggiudica, perché sono necessarie più candidature, quali sono le regole dello sport internazionale e cosa rimarrà negli anni futuri di quest’esperienza? Questi saranno i temi sollevati la sera del 24 Ottobre, ore 20,30, al Cinema Eden da tre ospiti d’eccezione come Ernesto Rigoni, Bruno Felicetti e Maurizio Gandolfi, rispettivamente Docente di Economia del Turismo e responsabile dell’Area Sport Events al Master Sbs di Ca’ Foscari e membri dei Comitati organizzatori dei Mondiali della Val di Fiemme 2003/2013 e di Bormio 2005. Ad invitarli al cinema Eden alle 20 e trenta - con la partecipazione della Federazione Italiana Sport Invernali - è stato il Comitato Promotore Cortina 2019 presieduto dal sindaco Andrea Franceschi. Obiettivo dell´incontro, spiega lui stesso, è fornire quelle spiegazioni “che i cortinesi chiedono e delle quali hanno diritto in quanto è da loro più che da altri che dipende il successo di Cortina 2019”. Per Franceschi, infatti, “è sulla coesione locale che si gioca il successo della candidatura”. Gli altri requisiti ci sono. “C’è il progetto approvato dalla Federazione Internazionale dello Sci per le candidature precedenti e migliorato seguendo le istruzione dei suoi ispettori” aggiunge Enrico Valle, anche lui membro del Comitato e delegato del consiglio direttivo per le relazioni Fis. A favore di Cortina c’è anche ‘l’anzianità’ delle candidature, che pesa nell’assegnazione dei Mondiali seguendo un’ufficiosa rotazione tra le non molte località al mondo che possono aspirare ad ospitarli. La Val di Fiemme, per esempio, se li è aggiudicati tre volte in vent’anni: nel 1991, nel 2003 e nel 2013 e, per l’edizione 2003, solo dopo essersi candidata nel 1996 e nel 1998. “Sempre parlando di candidature” riprende Valle, “alla località sciistica austriaca di Schladming ne sono occorse 4 prima di ottenere i Mondiali, e sei a quella tedesca di Garmisch-partenkirchen”. Il ritiro della candidatura in Corea assume, in quest’ottica “il significato di un investimento per il 2019 e non di una sconfitta”. A questa considerazione si aggiunga che, questa volta, Cortina non ha concorrenti di pari livello e si capisce perché Valle sia convinto che questa può veramente essere “la volta buona”. Ma tutto ciò, riprende Franceschi “deve essere trasmesso perché le persone lo devono sapere. E le testimonianze non possono venire dall’interno di Cortina, che ancora non ha vissuto il suo Mondiale, ma da località che un Mondiale, invece, l’hanno ospitato e sanno cosa sia e cosa possa portare per una Comunità. Cosa significhi poter disporre delle infrastrutture costruite e rimaste in dote al territorio, di servizi ammodernati, della fama proveniente dall’essere, agli occhi di centinaia di milioni di persone, la prima località sciistica del mondo. E ancora: che cosa venga ai ragazzi da un’esperienza in un evento di caratura internazionale, quanto influenzi lo sviluppo della loro cultura imprenditoriale e quanto, a livello turistico, la località che ospita i Mondiali benefici della loro aurea negli anni che seguono o precedono l’assegnazione: tutto questo va detto e capito, se si vuole decidere basandosi sulla concretezza dei dati e delle esperienze reali”. Proprio quello che si chiede ai tre ospiti che il Comitato ha voluto invitare a Cortina nella convinzione, come sottolinea Franceschi, che “di tutti gli ingredienti necessari a portare il Mondiale 2019 a Cortina ne manchi solo uno: “Il più importante. Il coinvolgimento della Comunità in un progetto che è un’avventura e un´opportunità straordinaria e lo sarà per molti anni a venire. Ma prima di coinvolgersi, i cortinesi devono avere la possibilità di capire e, per capire, non c’è fonte migliore di ascoltare chi ha vissuto un’esperienza sulla propria pelle e ha costruito con le proprie mani un evento di grande successo. Poi giudicheranno. Ma fin da ora mi auguro che vengano numerosi ad ascoltare, dando prova una volta di più come la nostra Comunità sappia riunirsi per decidere il proprio futuro e fare gioco di squadra per conquistarselo”.