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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Ottobre 2012
ESPERTI E OPERATORI NAZIONALI E INTERNAZIONALI A CONFRONTO SULLO SVILUPPO DEL SETTORE AGROALIMENTARE ITALIANO: DAI META-CLUSTER TRANSNAZIONALI ALLE FILIERE DI PROSSIMITÀ  
 
Agenzia di Sviluppo Milano Metropoli in collaborazione con Parco Tecnologico Padano e con Provincia di Milano organizza due incontri per approfondire con esperti e operatori nazionali e internazionali diverse tematiche che riguardano lo sviluppo del settore agroalimentare italiano: dalle modalità organizzative e operative più efficace per sviluppare meta-cluster nel settore e massimizzare i benefici per le imprese e i centri di ricerca coinvolti, alle prospettive di sviluppo di filiere agroalimentari di prossimità in ambito metropolitano. Mercoledì 17 Ottobre (ore 9.30.00-12.30) Società Umanitaria (Via S. Barnaba 48, Milano) International Workshop: Il ruolo dei meta-cluster per la competitività delle filiere agroalimentari. Organizzato da Agenzia Di Sviluppo Milano Metropoli e Parco Tecnologico Padano. Il workshop - organizzato nell´ambito del progetto europeo Clusterscord co-finanziato dal Programma Central Europe- mette a confronto una selezione di reti di impresa e di cluster europei del settore agroalimentare che stanno sperimentando la creazione di meta-cluster, sia all´interno della propria regione o paese, sia attraverso la collaborazione con operatori di altri paesi europei. Queste esperienze serviranno da spunto per approfondire la genesi di queste forme di collaborazione e le modalità organizzative e operative più efficaci per sviluppare meta-cluster nel settore agroalimentare e massimizzare i benefici per le imprese e i centri di ricerca coinvolti. I meta-cluster possono, di fatto, fornire innumerevoli vantaggi ai propri membri grazie all’ottimizzazione e alla condivisone di risorse, mezzi, esperienze e business che accelerano e rafforzano i processi di innovazione, d’internazionalizzazione e di competitività imprenditoriale. Scarica il Programma. Http://www.milanomet.it/it/ultime/milano-17-ottobre-2012-10.html Mercoledì 17 Ottobre (ore 14.30-17.30) Società Umanitaria (Via S. Barnaba 48, Milano) Workshop: Le filiere agroalimentari di prossimità per la valorizzazione dei prodotti agricoli locali di qualità e la sicurezza alimentare. Organizzato da Agenzia Di Sviluppo Milano Metropoli e Provincia Di Milano. Il workshop vuole fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive di sviluppo di filiere di prossimità nel settore agroalimentare, nelle quali la produzione agricola si rapporta in varia misura con la domanda e il mercato metropolitano. I produttori agricoli locali producono materie prime di altissima qualità che però, per numerose ragioni, non riescono ad essere sempre collocate sul grande mercato potenziale rappresentato dall’area milanese, pur in presenza di una domanda finale del consumatore sempre più orientata alla qualità e alla riscoperta e valorizzazione del prodotto agroalimentare locale. Sono ancora molti i fattori che frenano l’accesso dei produttori locali anche ai settori della ristorazione collettiva e della grande distribuzione, che da soli potrebbero assorbire buona parte della produzione milanese e che continuano ad attingere da fornitori e “globali”. L’organizzazione e la gestione di filiere di prossimità sta diventando in molte realtà metropolitane europee un modo efficace per rispondere a queste sfide del mercato e per valorizzare l’agricoltura locale. Un fenomeno che inizia a svilupparsi anche nel milanese e in Lombardia. Scarica il Programma http://www.milanomet.it/it/ultime/milano-17-ottobre-2012.html     
   
   
MILANO, PRESENTATO A PALAZZO ISIMBARDI IL PROGETTO «FOOD» MOSTRE, PROIEZIONI, CONFERENZE E WORKSHOP SUL DIRITTO AL CIBO E SULLA VALORIZZAZIONE DELLE TRADIZIONI ALIMENTARI  
 
 Milano - In occasione della «Giornata mondiale dell’alimentazione», è stato presentato, ieri, a Palazzo Isimbardi, il progetto internazionale «Food». L’iniziativa, Ideata e curata da Adelina von Fürstenberg, grazie al contributo degli artisti e dei registi invitati, intende costituire una piattaforma votata alla cultura e alla creatività. Attraverso mostre, performance, proiezioni di corti e lungometraggi, dibattiti, conferenze, tavole rotonde e workshop, «Food» farà, in vista di Expo, il punto sulle grandi questioni legate al diritto al cibo e alla valorizzazione delle tradizioni alimentari. Lo scopo è, dunque, quello di proporre uno sviluppo sostenibile e di favorire nuovi stili di vita nelle nuove generazioni, coinvolgendo anche economisti, antropologi, sociologi, ristoratori e le strutture dedicate alla ricerca alimentare. «La partecipazione e l’adesione della Provincia di Milano a questo progetto dinamico e multidisciplinare sono convinte e decise – hanno dichiarato il presidente Guido Podestà e il vicepresidente Maerna -. Anzitutto, perché dimostrano quanto sia forte e radicata la connessione tra cibo e cultura: il cibo d’altro canto, come la lingua parlata, contiene e trasporta cultura, oltre ad essere un simbolo particolarmente forte delle tradizioni di un popolo. In Europa, e in Italia soprattutto, nel corso dei secoli sono cresciute e si sono sviluppate la cultura del pane, del vino, dell’olio, della carne, della birra e dei grassi animali. Un’interazione economica e simbolica di tanti elementi, che costituisce uno dei più interessanti episodi nella storia della cultura alimentare. Il cibo è stato anche punto di incontro fra culture diverse, frutto della circolazione di uomini, merci, tecniche e gusti. Ma sopra ogni cosa, il cibo e la cultura ad esso legata sono elementi centrali della civiltà di ieri e di oggi perché ci parlano dell’Identità di popoli e nazioni». Sulla mostra L’anteprima della mostra di «Food» andrà in scena, dal 18 dicembre 2012 al 24 febbraio 2013, al Musée Ariana di Ginevra (museo svizzero della ceramica e del vetro). Saranno esposte le importanti opere (installazioni, video, sculture) di artisti provenienti dai cinque continenti, sensibili alle questioni legate alla terra, all’agricoltura e all’alimentazione. Dall’italia: Marcello Maloberti, Liliana Moro, Gianni Motti. Dal mondo: Marina Abramovic (Serbia), John Armleder (Svizzera), Joseph Beuys (Germania), Marcel Broodthaers (Belgio), Mircea Cantor (Romania/francia), Lenora de Barros (Brasile), Subodh Gupta (India), Jannis Kounellis (Grecia/italia), Los Carpinteros (Cuba), Anna Maria Maiolino (Brasile/italia), Cildo Meireles (Brasile), Miralda (Spagna), Tony Morgan (Gran Bretagna/svizzera), Ernesto Neto (Brasile), Meret Oppenheim (Germania/svizzera), Angelo Plessas (Grecia), Pipilotti Rist (Svizzera), Dieter Roth (Svizzera), Shimabuku (Giappone), Vivianne van Singer (Svizzera), Ragubir Singh (India), Daniel Spoerri (Svizzera), Barthélémy Toguo (Camerun/francia), Nari Ward (Stati Uniti). Dopo Ginevra e nel quadro di Expo 2015, una nuova versione della mostra sarà presentata nel settembre 2013, con altri nuovi artisti italiani e internazionali che saranno invitati con opere site specific, allo Spazio Oberdan di Milano, in collaborazione con la Provincia di Milano e il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, coinvolgendo Atm e le associazioni Assab One e Connecting Cultures, impegnate da anni nella rivalutazione di due aree periferiche della città, rispettivamente quella a Nord-est e quella del Parco Agricolo Sud di Milano. Altre tappe previste, San Paolo (marzo-giugno 2014), Marsiglia (22 ottobre 2014-24 febbraio 2015) e, ancora, in Italia (Expo 2015).  
   
   
DIFENDERE LA BIODIVERSITÀ VITICOLA PER VALORIZZARE LA TIPICITÀ. UN CAMPO PER LA CONSERVAZIONE DEL GERMOPLASMA DI VITI TIPICHE DEL VENETO ORIENTALE  
 
Pramaggiore (Venezia) - E’ stato inaugurato il 15 ottobre , a Pramaggiore, nell’Azienda Agricola “Le Carline”, il “Campo di conservazione del germoplasma/biotipi di cultivar di viti per uva da vino dell’area del veneto orientale”, realizzato dalla Regione Veneto. Si tratta di una collezione di circa 7 mila piantine di vite delle varietà Refosco dal peduncolo rosso, Carmenere, Malbech, Turchetta e Recantina pecolo scuro, Tocai friuliano, Verduzzo trevigiano, Grapariol. “E’ un impianto anche a carattere sperimentale – fa presente l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – realizzato per confrontare nello stesso vigneto le caratteristiche viticole ed enologiche dei biotipi delle varietà di vite tipiche della zona del Veneto Orientale, raccolte e moltiplicate da Veneto Agricoltura, con quelle dei principali cloni attualmente utilizzati a livello nazionale. L’obiettivo ambientale è di conservare in un unico luogo una parte significativa della base ampelografica della zona, salvaguardando le peculiarità produttive di alcune varietà che rappresentano il patrimonio viticolo storico di questa area vocata. Ma c’è anche un importante risvolto economico: l’iniziativa punta infatti a sostenere la competitività delle aziende viticole del comparto agroalimentare, valorizzando la qualità del prodotto finale in modo da contrastare la crescente omologazione del gusto e delle varietà. Nello stesso tempo, la diversificazione e la tipicità vengono sostenute per assecondare i gusti dei consumatori, giustamente sempre più esigenti”. Il campo sperimentale è stato realizzato con i fondi del progetto di cooperazione transfrontaliera Sigma2-“rete transfrontaliera per la gestione sostenibile dell’ambiente e la biodiversità” del programma Interreg Italia –Slovenia 2007-2013.  
   
   
NUOVE STRATEGIE DI GESTIONE PER LA PESCA. MANZATO  
 
Venezia - “La pesca ha bisogno di idee nuove che sappiano coniugare la salvaguardia delle risorse naturali con la tutela del reddito e dell’occupazione”. Lo ha ribadito l’assessore alla pesca del veneto Franco Manzato salutando il 12 ottobre i partecipanti al workshop “Nuove strategie di gestione della pesca”, organizzato a Venezia dall’Università di Ca’ Foscari con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole e delle Regioni del veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. “Proprio queste tre regioni – ha sottolineato Manzato – devono necessariamente confrontarsi, coordinarsi e “unirsi” per migliorare l’efficienza e l’efficacia degli interventi strutturali e di promozione dei propri prodotti. Le stesse Organizzazioni dei Produttori si devono mettere assieme, se vogliono essere veramente protagoniste nel mercato e per dare il giusto prezzo ai prodotti di nicchia e di qualità delle imprese di pesca. Il Distretto di Pesca dell’Alto Adriatico è nato anche per questo”. “Il Distretto avrà tra i suoi obiettivi – ha ricordato l’assessore – quello di fornire ogni utile proposta e strategia operativa utile per la predisposizione del Documento di programmazione riferita al periodo 2014-2020 e cofinanziata dal Feamp (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca). Siamo oggi a pieno titolo coinvolti in questo processo di riassestamento, per il quale servono garanzie e certezze di sostenibilità produttiva rispetto al modello produttivo attuale. Quest’ultimo si è dimostrato insufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi della recente Politica Comunitaria della Pesca, poco orientata a dare il giusto peso alla “regionalizzazione” per aree omogenee di pesca. Da questo punto di vista – ha concluso – sono ottimista, soprattutto alla luce dell’incontro avuto l’altra sera con i componenti della Commissione Pesca del Parlamento Europeo”.  
   
   
L´ OI PERA E´ DA OGGI UNA REALTÀ DELL´ ORTOFRUTTA ITALIANA  
 
Grazie alla condivisione di oltre 30 imprese ed enti e del prezioso supporto della Regione Emilia Romagna, si sancisce oggi la nascita dell´organismo interprofessionale pera, che avrà sede legale a Ferrara e rappresentera´ circa il 70% della produzione commercializzata. L´o.i. Pera svolgerà attività finalizzate al miglioramento della produzione e del mercato ed al coordinamento di attività di valorizzazione volte ad accrescere la competitività del prodotto in un´ottica nazionale ed internazionale. Il presidente dell´Oi pera sarà Gianni Amidei con un incarico di durata triennale. Il comitato di coordinamento sarà composto da: Sette rappresentanti della produzione, sette del commercio e sette della trasformazione. Al Cso e´ stato riconosciuta la funzione di segreteria tecnica. "Siamo giunti finalmente all´atto conclusivo - dichiara Tiberio Rabboni, Assessore all´Agricoltura, Ambiente e Territorio della Regione Emilia Romagna - della nascita di un organismo interprofessionale che vede coinvolti tutti gli attori della complessa filiera ortofrutticola, in uno sforzo di collegialità e condivisione assolutamente inedito per il settore pera. Mi auguro che questa esperienza importante costituisca uno stimolo anche per altri comparti che stanno vivendo problematiche analoghe". L´organismo Interprofessionale avrà la rappresentanza di tutte le componenti della filiera, produzione, commercio e trasformazione. Per aderire all´ Oi pera si pagherà una quota di avvio e successivamente, sulla base delle attività messe in campo, annualmente saranno definite quote di partecipazione ai progetti secondo criteri stabiliti dal Comitato di Coordinamento. - Il Presidente Gianni Amidei nel ringraziare i Soci per la fiducia accordatagli dichiara: sono orgoglioso di questo incarico e ritengo che il settore abbia bisogno di regole certe. Ma le regole scritte non bastano, l´importante, a mio parere e´ che ci sia un impegno forte a farle funzionare. Un impegno da parte di tutti e l´entusiasmo di contribuire a costruire strumenti in grado di migliorare il settore". "Stiamo entrando nel vivo della operatività - dichiara Mario Tamanti- Consigliere Delegato di Cso - consapevoli che adesso inizia la sfida di mettere in campo progetti ed azioni concrete a difesa della pericoltura italiana, che proprio quest´anno registra un importantissimo calo di produzione. In questo momento, particolarmente importante per il nostro settore, metteremo in campo, come Cso tutte le competenze tecniche e il supporto necessario alla realizzazione degli obiettivi dell´ O.i”.  
   
   
AGROALIMENTARE: IMPRESE PUGLIESI E GRECHE FANNO RETE  
 
La propensione all’export delle imprese alimentari pugliesi è pari al 10% contro la media nazionale che supera il 18%. Nonostante l’importanza del sistema agricolo regionale che vanta prodotti primari di punta nell’industria di trasformazione del “made in Italy”, sia prodotti “differenziati” molto apprezzati dai consumatori. Per esprimere appieno le potenzialità, anche a livello internazionale, di questo sistema costituito per lo più da piccole e medie imprese non resta percorrere la strada dell’aggregazione, dai consorzi export ai contratti di rete. La Puglia si rivolge così a un partner vicino, la Grecia delle Isole ioniche, rafforzando l’interazione fra ricerca e innovazione nel settore fra Pmi pugliesi e Pmi ioniche attraverso servizi gestionali e di marketing. E lo fa attraverso un progetto Isci, Innovative Service to Strengthen Cooperation and Internationalization between Smes in the field of Agro-food industry, Servizi per favorire la internazionalizzazione delle imprese agro alimentari, finanziato con i fondi del Programma Europeo di Cooperazione Territoriale Grecia –Italia 2007-2013. L’iniziativa è stata presentata nella mattinata e nel pomeriggio di oggi, alla Camera di Commercio di Bari, project leader di Isci, in partnership con l’Università di Foggia, l’Università del Salento e la Ionian University che sviluppano la ricerca sperimentandola sul territorio e l’Anion agenzia di sviluppo locale con sede a Corfù. “La Camera di Commercio – ha detto Mario Laforgia, presidente dell’Aicai l’azienda speciale dell’ente che sta curando il progetto – anche attraverso l’Aicai sta ponendo a disposizione delle piccole e medie imprese una serie di strumenti per fare massa critica sui mercati esteri, non stravolgendo la propria natura dimensionale bensì qualificando la propria operatività con competenze manageriali nell’ambito di forme d’aggregazione, anche extraterritoriale, che consentono di affacciarsi su nuovi mercati limitando il rischio di impresa e godendo dei vantaggi dell’operare insieme, mossi da obiettivi comuni”. La giornata ha ospitato tre laboratori tematici ovvero tre ambiti di confronto e di lavoro partecipato e “cre-attivo”, fra esperti di marketing, reti di imprese e politiche comunitarie da una parte, e le Pmi del settore agro alimentare pugliese e delle Isole Ioniche greche che condivideranno riflessioni, buone pratiche, input di rete per favorire processi di crescita e sviluppo verso nuovi mercati. Hanno partecipato docenti universitari italiani e stranieri, rappresentanti di Nomisma e dei distretti agro alimentari, rappresentanti delle Regioni. All’ultimo workshop dalle 15.00 alle 17.00, dal titolo “Le nuove politiche comunitarie a favore dei processi di internazionalizzazione delle Pmi del settore agro alimentare” - La Pac, il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale – Feader, le politiche comunitarie per le Pmi agro alimentari sul territorio regionale, moderato da Mario Laforgia, hanno partecipato Paolo De Castro, Presidente Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo e Dario Stefàno, Assessore alle Risorse agro alimentari della Regione Puglia e Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Stato – Regioni e Domenico Lacirignola, direttore dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano. Sono intervenuti anche rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Legacoop, Confcooperative e Copagri.  
   
   
MILANO - TRACCIABILITÀ: AL VIA MARCHIO DI RESPONSABILITÀ SOCIALE TF  
 
La Camera di Commercio di Milano e il sistema delle Camere di Commercio attraverso Unionfiliere stanno sviluppando il progetto di tracciabilità “Tf – Traceability & Fashion”. Lo slogan di questo marchio di garanzia è: “Ogni prodotto ha la sua storia, Tf la racconta”. Tf garantisce attraverso la tracciabilità della filiera che l’etichetta contiene informazioni attendibili. Si tratta dunque di uno strumento di responsabilità sociale che assicura una provenienza chiara e trasparente e quindi, ad esempio, non da zone di guerra. Sene è parlato stamattina nel corso di un convegno in Camera di Commercio. “Occorre indirizzare – ha dichiarato Dario Bossi, consigliere della Camera di Commercio di Milano - sempre più le scelte di acquisto dei consumatori a favore di prodotti inseriti in uno schema di responsabilità sociale delle imprese. I settori della moda e dei gioielli rappresentano comparti caratteristici della nostra economia e punti di forza per la nostra competitività internazionale. Ora con questa iniziativa indirizziamo le imprese del settore moda e gioielleria ad instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con il consumatore. Si tratta di un marchio di garanzia sul processo e sul prodotto attraverso la tracciabilità che può contribuire a rafforzare ancor più la nostra qualità”.  
   
   
L’OPERAZIONE RISTORANTI APERTI TRA LE INIZIATIVE DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE ANCI A BOLOGNA  
 
Nella Sala Maggiore, storica sede della Galleria d’Arte Moderna, presso i padiglioni della fiera di Bologna, mercoledì 17 alle ore 20.00, al termine della prima giornata dell’annuale assemblea nazionale Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), verrà presentata, di fronte a 1.000 sindaci italiani, l’operazione Ristoranti aperti, un’iniziativa a favore della ristorazione delle aree emiliane colpite dal sisma. L’iniziativa Ristoranti aperti prenderà avvio con un evento, organizzato da Anci, Anci Emilia-romagna e Chef to Chef, che consiste in una cena buffet di raccolta fondi, alla quale gli amministratori parteciperanno contribuendo con un’offerta, preparata da ristoratori che operano nelle zone colpite dal sisma. Anci ha deciso di trasformare la tradizionale serata di benvenuto dell’Assemblea nazionale in un’occasione di solidarietà nei confronti dei territori terremotati, condividendo l’idea per cui l’apertura dei ristoranti delle zone colpite dal sisma in Emilia-romagna rappresenta infatti un valore come settore d’impresa, ma anche per l’immagine e l’economia di tutta un’area. L’organizzazione della cena è in capo alla storica Trattoria La Rosa di Sant’agostino di Ferrara, mentre per conto delle associazioni il punto di riferimento è la segreteria di Chef to Chef emiliaromagnacuochi. I ristoranti presenti nella serata saranno la Lanterna di Diogene di Bomporto (chef Giovanni Cocci), la Trattoria La Rosa di Sant’agostino (chef Adriana Biondi), il Don Giovanni di Ferrara (chef Pier Luigi Di Diego) e l’Osteria La Fefa di Finale Emilia (chef Giovanna Guidetti). La serata sarà anche il valore una vetrina delle eccellenze gastronomiche dell’Emilia-romagna, in particolare dei prodotti Dop e Igp offerti dalle aziende e dai consorzi della Regione a favore dei ristoratori delle aree danneggiate dal terremoto. Si tratta di prodotti tipici quali ad esempio il Parmigiano-reggiano e l’olio di Brisighella, il Lambrusco e lo zampone di Modena, o ancora la Mora Romagnola e la piadina. L’iniziativa si avvale anche della disponibilità e del contributo dati dalla Scuola alberghiera e di ristorazione di Serramazzoni che garantirà il servizio di sala, e dall’Accademia internazionale enogastronomi sommeliers di Bologna per il servizio di mescita dei vini. Il progetto Ristoranti aperti continuerà, dopo la serata iniziale, vedendo le associazioni di volontariato eno-gastronomico partecipare attivamente alla ripresa del territorio, organizzando eventi gastronomici e presenze diffuse. Si tratta di un “cartellone” autogestito per far incontrare domanda e offerta delle eccellenze territoriali.  
   
   
PAVIA - CORSO GRATUITO PER IMPRENDITRICI AGRICOLE  
 
C´è tempo fino al 29 ottobre per iscriversi al corso di formazione per imprenditrici agricole, proposto da Paviasviluppo l´azienda speciale della Camera di Commercio. Obiettivo è fornire alle imprenditrici gli strumenti tecnici per rendere la propria impresa competitiva e visibile sul mercato anche in vista di Expo 2015 e di trasferire i valori di una cultura organizzativa improntata alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. La partecipazione è gratuita e le lezioni si terranno presso l´aula studi di Paviasviluppo a Pavia in corso di Strada Nuova 47/d Anche questa edizione del corso rientra nel progetto per la nascita e sviluppo di imprese femminili pavesi “Family Friendly” in ambito rurale. Obiettivo è la costituzione del circuito “Pavia in Famiglia”, aggregazione di imprese femminili rurali con connotazione family friendly (servizi, attrezzature organizzazione a portata della famiglia con attenzione a bambini, anziani e persone diversamente abili). A seguito della prima esperienza tenutasi l´anno scorso si è costituita una rete sperimentale di tre imprese denominata Bionetwork. Info 0382393271(261) / paviasviluppo@pv.Camcom.it  In allegato la scheda di adesione.  
   
   
SICILIA: PROROGA SCADENZA SOSPENSIONE RATE CRIAS IMPRESE AGRICOLE  
 
Palermo - Per aiutare le imprese agricole a rispettare le scadenze di rimborso delle rate dei contributi concessi dalla Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane siciliane) e per soddisfare le richieste delle relative organizzazioni professionali, l´assessorato regionale per le Risorse agricole e alimentari ha riaperto i termini di presentazione delle richieste di sospensione delle rate concesse. Pertanto, a decorrere dal prossimo 2 novembre e fino al 31 dicembre 2012, gli imprenditori che hanno ricevuto dalla Cassa finanziamenti agevolati per la formazione di scorte prima dell´11 maggio scorso potranno chiedere di sospendere il pagamento delle rate scadute e non pagate alla data di presentazione della richiesta e delle rate in scadenza fino al 31 dicembre di quest´ anno. Inoltre, una volta maturato il periodo di sospensione dei 12 mesi dalla scadenza originaria, gli imprenditori potranno allungare l´ammortamento del debito rimasto, incluse le rate sospese. Che sara´ pari alla durata originaria di 24 mesi, a partire dal giorno successivo del termine del periodo di sospensione. L´ammortamento avra´ le stesse garanzie del finanziamento originario, che saranno estese fino alla scadenza della sospensione e dell´ammortamento. Ulteriori informazioni saranno disponibili sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana e nei siti web istituzionali della Crias e dell´assessorato regionale per le Risorse agricole e alimentari della Regione siciliana.  
   
   
NEL 2012 51 MILIONI PER MIGLIORAMENTO VIGNETO VENETO GRAZIE A EFFICIENZA SISTEMA REGIONALE  
 
Venezia - “L’efficienza dimostrata dal sistema Veneto nell’utilizzo dei finanziamenti comunitari previsti dall’Organizzazione del Mercato del Vino si traduce quest’anno in una disponibilità aggiuntiva di ulteriori 18 milioni di euro, che porteranno ad un totale di 51 milioni i sostegni economici a favore delle imprese del settore per l’anno corrente, rispondendo a tutte le richieste presentate”. E’ soddisfatto l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato per la notizia che la Regione è riuscita a recuperare economie da altre amministrazioni che non avevano speso tutta la quota loro assegnata sulla diverse misure previste dal Piano nazionale di sostegno. “Il Piano nazionale – ha ricordato Manzato – è il programma finanziato direttamente dall’Ocm vino e il Veneto aveva avuto per l’esercizio finanziario 2012 un budget di 33 milioni di euro. Il finanziamento è stato indirizzato alla ristrutturazione e riconversione vigneti; agli investimenti alle imprese per la commercializzazione e trasformazione dei prodotti vitivinicoli; alla vendemmia verde; alla promozione sui paesi extra Ue e agli arricchimenti dei mosti dei vini. Da parte delle aziende del Veneto, dopo una prima rimodulazione delle risorse a giugno, sono pervenute richieste superiori alla somma disponibile per circa 18 milioni di euro. Di questi, circa 14,2 milioni si riferivano alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, cioè al miglioramento a medio lungo termine della base produttiva dei vini di qualità; il resto agli arricchimenti”. Su indicazione dello stesso Manzato, Avepa era stata autorizzata ad accogliere le fideiussioni per l’intero importo non coperto dalle dotazioni iniziali e ora, a seguito delle richiesta della Regione ad Agea e agli uffici ministeriali, si è riusciti a recuperare economie che permettono appunto di coprire tutte le richieste dei produttori veneti. “Il risultato – ha ribadito l’assessore – è frutto dell’efficacia del sistema amministrativo veneto Regione e Avepa, che ha anticipato quanto si è poi verificato in modo da trovarsi pronto per i pagamenti immediati entro il termine del 15 ottobre previsto dal regolamento comunitario”.  
   
   
UMBRIA: UN CONVEGNO A MORRA FA IL PUNTO SU SOSTENIBILITÀ E BIODIVERSITÀ LEGATE A GESTIONE DELLE AREE AGRICOLE  
 
Città di castello - Filari, siepi, alberi sparsi, campi, prati, fossi, tutto quello, cioè, che viene comunemente identificato con il paesaggio agricolo, costituisce anche l´ambiente più importante, in misura maggiore anche rispetto a boschi e foreste, per la biodiversità e la conservazione delle specie. Tanto più importante, dunque, in una situazione generale che ha visto, negli ultimi decenni, crescere la "conversione urbana" dei suoli a discapito delle aree agricole, lavorare per la tutela e la riqualificazione del patrimonio rurale, nella consapevolezza che sia la sostenibilità ambientale che la biodiversità sono legate ad una corretta e lungimirante gestione delle pratiche agricole. È stato questo il tema dibattuto il 14 ottobre a Morra (Città di Castello), in un convegno dedicato alla "Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale", tenutosi nel quadro delle iniziative della 38esima edizione della Sagra della Castagna, al quale hanno preso parte, fra gli altri, il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta e l´assessore all´agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini. "Il patrimonio rurale è una ricchezza da preservare, - ha sottolineato il sindaco Bacchetta -, la tutela ambientale va di pari passo con lo sfruttamento intelligente del suolo". Per far questo - ha detto, nella sua relazione introduttiva, il professor Bernardino Romano, docente di agraria, occorre che ci sia una integrazione ed una messa in sinergia dell´agricoltura con le altre politiche di gestione del territorio, una stretta interazione fra le politiche agricole e le politiche ambientali, un coordinamento tra le varie forme e i diversi strumenti di pianificazione. L´asse 2 - ha aggiunto - del Programma di Sviluppo Rurale (che, come ha spiegato la dottoressa Maria Grazia Possenti della Regione Umbria, prevede con la misura 2.1.6 il sostegno ad investimenti "non produttivi", non immediatamente riconducibili, cioè, ad un profitto economico), va in questa direzione, e occorre proseguire su questa strada. "In Umbria le aree agricole costituiscono una parte assai rilevante del territorio regionale, che ne viene ´permeato´ in profondità - ha affermato, nella seconda delle relazioni in programma, il naturalista Mauro Magrini -, ed esso è dunque tanto più importante per la conservazione dell´avifauna, delle specie storicamente connesse alle aree agricole. La conservazione della biodiversità - ha sottolineato - è fortemente connessa ad un ambiente agricolo in buona salute, che non abbia perso il contatto con le buone pratiche della tradizione". "Quando parliamo di paesaggio rurale - ha detto, concludendo i lavori, l´assessore all´agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini - parliamo della nostra vita. Di qui l´importanza di un uso corretto del territorio agricolo e della conservazione del paesaggio rurale che ci è stato storicamente tramandato, tutelando la biodiversità all´interno di un progetto europeo, che presto condurrà ad una Carta della Biodiversità. L´umbria (che a Trevi si è dotata di uno specifico Osservatorio per la Biodiversità) può scommettere molto su questo terreno, lavorando su un´agricoltura - ha aggiunto - che salvaguardi l´ambiente, la sostenibilità e il risparmio energetico. La conoscenza, la comunicazione e la sensibilizzazione su questi temi, anche se essi sembrano non toccare direttamente le nostre tasche, rivestono un ruolo decisivo, perché riguardano direttamente - ha concluso l´assessore Cecchini - la vita in campagna e la qualità della vita di tutti noi".  
   
   
LAUREA HONORIS CAUSA IN SCIENZE GASTRONOMICHE A GUALTIERO MARCHESI  
 
Si è tenuta presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale dell’Ateneo, la cerimonia di consegna della Laurea magistrale Honoris Causa in Scienze gastronomiche da parte dell’Università degli Studi di Parma al Cav. Gualtiero Marchesi, che ha presentato la Lectio doctoralis dal titolo “La mia via”. In un’Aula Magna gremita in ogni ordine di posti, alla presenza tra gli altri di numerose autorità cittadine, dei familiari e amici del Cav. Marchesi, dei rappresentanti istituzionali di Alma - La Scuola Internazionale di Cucina Italiana - e degli esponenti di alcune delle più autorevoli scuole di cucina del mondo, si è svolta la solenne cerimonia, aperta dal corteo accademico che ha visto sfilare in toga le massime autorità dell’Ateneo. «Il conferimento di una Laurea Honoris Causa a personalità che si sono particolarmente distinte in ambito professionale o scientifico – afferma il Rettore Gino Ferretti – è per un Ateneo un evento eccezionale e di grande valore, anche perché il laureato ad honorem entra a tutti gli effetti a far parte della comunità accademica. In particolare gli straordinari traguardi professionali raggiunti da Gualtiero Marchesi nonché la sua elevata capacità imprenditoriale in ambito gastronomico vengono oggi riconosciuti dal nostro Ateneo, che da anni ha attivato percorsi di studio di grande successo nell’ambito delle scienze alimentari e gastronomiche. E’ superfluo infatti sottolineare come il territorio parmense sia caratterizzato da un tessuto imprenditoriale di piccole e grandi imprese, che hanno fatto dell’agro-alimentare e dell’alimentazione il proprio terreno di eccellenza. Quindi – conclude il Rettore Ferretti – nessun contesto poteva essere più adatto del nostro per riconoscere lo straordinario percorso professionale di Gualtiero Marchesi». «Da giovane correvo in bicicletta e vincevo spesso - commenta Gualtiero Marchesi – oggi, invece, arrivo anche senza correre. Battute a parte, sento tutta la soddisfazione e la responsabilità di una laurea honoris causa, dedicata alla persona, ma soprattutto al tempo ben speso nel corso di un’intera vita. Grazie, quindi. Grazie di cuore. Questa laurea è, per me, un modo di verificare la forza di certe idee. In particolar modo, del Codice Marchesi, grazie al quale ho fissato le mie ricette come si scrive la musica, attraverso un canone. Un codice è il contrario di un limite, perché mette chiunque lo desideri nelle condizioni migliori per eseguire quella ricetta, aggiungendo la propria storia, la propria cultura, la propria personalità. Il massimo che un cuoco possa immaginare e desiderare». Nel corso della cerimonia il prof. Erasmo Neviani, Preside della ex Facoltà di Agraria, ha letto la motivazione con cui il Consiglio di Facoltà di Agraria nel 2010 aveva deliberato il conferimento della Laurea Honoris Causa a Gualtiero Marchesi, mentre il prof. Furio Brighenti, Ordinario di Nutrizione umana, ha tenuto la Laudatio del candidato. «Esiste tra Alma e Università di Parma – ha commentato Albino Ivardi Ganapini, Presidente onorario di Alma - una solida alleanza che risale al 2001, quando l´Università entrò a far parte del Comitato Promotore della Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Quattro anni fa poi fu sottoscritto tra Alma e Università un protocollo d´intesa tuttora vigente. La proposta della Laurea Honoris Causa a Gualtiero Marchesi è partita da Alma e ha trovato subito nel Rettore Gino Ferretti una calda attenzione. Nel dossier di richiesta al Ministro dell´Istruzione, dell’Università e della Ricerca, a cui Alma ha contribuito, veniva chiaramente illustrato e documentato il ruolo di Marchesi come maestro e come Rettore di Alma. Credo che nella valutazione ministeriale questo fatto abbia avuto un ruolo decisivo, perché aggiungeva ai grandi meriti professionali di Marchesi nello sviluppo della cucina italiana moderna il connotato di formatore e di ispiratore della didattica nella Scuola affermatasi nel mondo come la più prestigiosa tra le istituzioni italiane del settore. Io personalmente e Alma tutta siamo veramente orgogliosi per l´alto riconoscimento al proprio Rettore, che va ad arricchire tutta la cultura gastronomica del nostro Paese».  
   
   
TARTUFICOLTURA, DELEGAZIONE ISTRIANA IN VISITA A S. ANGELO IN VADO.  
 
Sabato scorso ha festeggiato i 30 anni di attività e ieri in occasione dell’apertura della 49° edizione della Mostra nazionale del tartufo bianco pregiato, il Centro Sperimentale di tartuficoltura di Sant’angelo in Vado ha accolto una delegazione istriana dell’Azrri, l´agenzia per lo sviluppo rurale dell´Istria. Una visita, su invito dell’Assam, che rientra nei rapporti di collaborazione tra la Regione Marche - Servizio Agricoltura/assam e Azrri su temi che riguardano il settore dell´agroalimentare in termini di sviluppo, innovazione, tracciabilità e qualità nelle produzioni. Nell´ambito dello scambio di know how tecnico-istituzionale, l´Azrri è interessata alle attività del Centro Sperimentale di tartuficoltura Assam e al concetto di come un prodotto di qualità possa essere cruciale nello sviluppo socio-economico e nella valorizzazione di un territorio. La delegazione istriana era guidata dal sindaco della città di Buzet, nota come la Città del Tartufo, e interessata alle modalità di promozione e valorizzazione del tartufo. L´assam ha organizzato una visita al proprio stand all’interno della mostra e un’altra al Centro di Tartuficoltura (laboratorio, vivai, tartufaie) nell´ambito della quale sono state approfondite le possibili modalità di collaborazione tra Agenzie su ambiti di comune interesse. La tartuficoltura, un’attività che pone le Marche come eccellenza nazionale ed europea nel settore, gioca un importante ruolo ecologico poiché garantisce la tutela e la manutenzione del territorio, il contrasto all’erosione del suolo, la prevenzione del dissesto idrogeologico, il ripristino della fertilità naturale in suoli spossati e l’assorbimento di anidride carbonica. Inoltre è attuata senza l’impiego di fertilizzanti chimici e diserbanti nocivi per l’ambiente. Infine, va ricordato, la moderna tartuficoltura nasce proprio nelle Marche, sia perché nel 1932 vi è stata impiantata la prima tartufaia “coltivata”, ma soprattutto perché negli anni ‘50 e ‘60, sono state realizzate dal dottor Mannozzi – Torini, ispettore regionale del Corpo Forestale dello Stato, numerose tartufaie coltivate, soprattutto tartufo nero pregiato, di cui alcune tuttora in produzione, a dimostrazione di una indubbia vocazione del territorio marchigiano alla coltivazione, oltre che alla produzione spontanea per le favorevoli condizioni climatiche e pedologiche. “In quest’ottica – spiega Gianluca Carrabs, amministratore unico dell’Assam, l’ente che gestisce il Centro Sperimentale di tartuficoltura di Sant’angelo in Vado - vogliamo diffondere il patrimonio di conoscenze acquisite dall’Assam, rilevando che la vocazionalità diffusa del territorio non è la sola ragione della produzione. Le conoscenze ecologiche e soprattutto la qualità del materiale vivaistico di partenza, insieme con la professionalità del personale addetto, hanno un ruolo primario”.  
   
   
RICOLA DONA UNA NUOVA VITALITÀ AL PROPRIO MARCHIO  
 
Con l’attuale campagna “Your Life is a Hit!”, Ricola rafforza la strategia aziendale volta ad affiancare alla pubblicità above the line una presenza attiva sui social media. Sebbene il produttore svizzero di zucchero alle erbe non intenda assolutamente voltare le spalle al mercato pubblicitario tradizionale, la campagna, incentrata sulla ripresa e sulla presentazione in una nuova veste dell’universalmente noto richiamo Ricola, è del tutto in linea con la strategia mirata a gestire la Corporate Communication anche attraverso i social media e a cercare il dialogo diretto con i consumatori. “Chi le ha inventate?” –“Ri-co-la!” Solo poche aziende sono riuscite a imprimere così a fondo nella mente delle persone, in maniera melodica, il proprio nome. Il richiamo Ricola, messo in musica per la prima volta nel 1993, è uno dei marchi sonori più noti, affermatosi come icona fissa sul mercato pubblicitario. In alcuni Paesi è stato inserito anche negli spot televisivi. In Germania e in Svizzera, ad esempio, la pubblicità con i finlandesi nella sauna è tra le più conosciute. Per avvicinare ulteriormente questo marchio inconfondibile a tutti i fan e amici di Ricola, l’azienda ha sviluppato una campagna social media di grande impatto che coinvolge direttamente l’utilizzatore nella creazione del jingle: sulla base del profilo Facebook dell’utente viene realizzata una canzone personalizzata accompagnata da un video animato: ad esempio, chi è nato negli anni Novanta ed è originario di Napoli avrà come risultato finale il richiamo Ricola in versione eurodance sulle note di un mandolino. Oppure, uno zurighese nato nel 1979 potrà godersi una rivisitazione del jingle in chiave “disco funk” con il corno! Chi desidera sapere come sarà la sua canzone Ricola personale, può scoprirlo sulla pagina fan di Ricola su Facebook, all’indirizzo facebook.Com/ricola. “Il richiamo Ricola si personalizza in base alle informazioni presenti nel profilo Facebook dell’utente e abbraccia tutte le fasce di età. Il risultato è divertimento assicurato, al di là di ogni confine generazionale” dichiara Janine Gauch, Social Media Manager presso Ricola. “Ricola è approdata nell’era del Web 2.0. Desideriamo accogliere l’utente in questo universo in modo divertente e allo stesso tempo dargli modo di identificarsi in una chiave nuova con il nostro marchio. La campagna è in linea con la nostra strategia orientata ai social media.” Sul piano tecnico, l’app utilizza come matrice le caratteristiche del profilo utente memorizzate su Facebook e, sulla base di queste, genera una canzone accompagnata da un’animazione. Una volta completato, il brano può essere riprodotto insieme al rispettivo video; inoltre, può essere condiviso, scaricato e riascoltato ogni volta che lo si desidera. David Eicher, amministratore dell’agenzia responsabile del progetto webguerillas, conclude: “L’aspetto più allettante dell’incarico conferitoci da Ricola è stato quello di dare una nuova vitalità al ‘sound logo’, di far sì che rimanesse impresso nella mente delle persone e di raggiungere, in breve tempo, un ampio pubblico attraverso il meccanismo dei social media. Per raggiungere questo obiettivo, puntiamo sul carattere ludico e innovativo dell’iniziativa e sul suo potenziale virale”.  
   
   
FIVI OTTIENE L’UTILIZZO DEI TAPPI ALTERNATIVI PER I VINI DOP E INTERVERRÀ AL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA PER LA TUTELA DEL MADE IN ITALY  
 
I Vignaioli Indipendenti Fivi interlocutori del Mipaaf sull´adozione dei tappi alternativi e sulle modalità di etichettatura a protezione dei prodotti agricoli e alimentari italiani. La Xiii Commissione Agricoltura ha accolto la proposta di Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, di inserire nel Decreto Ministeriale relativo alle “chiusure per i vini Dop” la possibilità di utilizzare Tappi In Materiali Alternativi al sughero. La proposta è stata presentata personalmente dal Presidente Fivi Costantino Charrère in occasione della Pubblica Audizione del 14 gennaio 2010 presso la Xiii Commissione Agricoltura. Al termine dell’iter legislativo, il 28 agosto scorso il Dm è diventato esecutivo con la pubblicazione sul n. 200 della Gazzetta Ufficiale. Fivi aveva rilevato nel documento quanto fosse vitale un’apertura all’innovazione tecnologica da parte della Commissione Agricoltura sull’argomento “chiusure per i vini Dop”, per evitare di creare un forte svantaggio competitivo alle aziende vitivinicole italiane rispetto ai competitor provenienti dalle nazioni emergenti, ove il tappo a vite in particolare è utilizzato liberamente per tutti i prodotti. Grazie a Fivi d’ora in poi ogni singolo produttore potrà quindi scegliere se utilizzare tappi in sughero o tappi di altro genere, per tutti i suoi vini. Sono utili i nuovi sistemi di sicurezza? I Vignaioli Indipendenti porteranno il loro contributo al Ministero delle Politiche Agricole in occasione della Pubblica Audizione sulla questione “Sistemi di sicurezza contro le contraffazioni dei prodotti agricoli e alimentari”, ovvero su quanto previsto dall’Articolo 59 bis della Legge n.134 del 7 agosto 2012 a tutela del Made in Italy. Fivi ha presentato, attraverso i parlamentari Onorevoli Fiorio, Trappolino e Sani, un’interrogazione al Ministro Catania (Politiche Agricole) e al Ministro Moavero Milanesi (Affari Europei) sui nuovi sistemi di sicurezza “realizzati dall’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato, basati prioritariamente su elementi elettronici o telematici…” previsti dall’Art. 59 bis e sui loro costi: il Comma 1 infatti disciplina che tali costi siano “a carico dei soggetti che si avvalgono dell’etichettatura”, quindi dei singoli produttori. I Vignaioli Indipendenti sottolineano come gli attuali controlli nel settore vitivinicolo siano più che sufficienti e già particolarmente onerosi. Evidenziano anche i costi aggiuntivi, difficilmente sostenibili dalle imprese (soprattutto le piccole e medie del settore vino, dotate di organizzazione artigianale). Costi che ricadrebbero poi inevitabilmente sui consumatori. Fivi di conseguenza ha chiesto al Ministro Catania di verificare la necessità di questi nuovi adempimenti e la convocazione di un tavolo di concertazione con associazioni di categoria e consorzi di tutela interessati. Fivi, Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti nasce nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni. L’impegno non è piccolo, né semplice, perché spesso le grandi questioni che riguardano i piccoli produttori vengono dibattute in sede europea. Grazie anche alla stretta collaborazione con Cevi (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants), Fivi sta compiendo alcuni importanti passi verso la tutela dei diritti di tutti i Vignaioli, autentici custodi del territorio che ogni giorno vivono, e di cui tutti possiamo godere anche grazie a loro. Attualmente Fivi conta oltre 600 Vignaioli associati, molti dei quali saranno presenti al Mercato Dei Vini Dei Vignaioli Indipendenti, esperienza di aggregazione, dialogo e scambio fra Vignaioli e visitatori, che offre la possibilità a chi lo desidera di assaggiare e acquistare i vini direttamente dalle mani dei produttori. Il Mercato, alla sua 2ª edizione, si svolgerà Sabato 1 E Domenica 2 Dicembre, a Piacenza Expo, il polo fieristico accanto al casello autostradale Piacenza Sud, facilmente raggiungibile in un’ora da Milano, Brescia, Bergamo, Verona, Mantova, Parma, Reggio Emilia, Alessandria, Voghera  
   
   
KELLOGG ITALIA, UN SONDAGGIO SU CIRCA 100 DIETISTI ANDID RIVELA: GLI ITALIANI NON ASSUMONO UN ADEGUATO APPORTO DI FIBRE.  
 
Nelle sue “Linee guida per una sana alimentazione italiana”, Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) raccomanda l’assunzione di almeno 30 grammi di fibre al giorno, eppure i risultati del sondaggio condotto da Kellogg Italia su circa 100 dietisti in occasione del 24° Congresso Nazionale Andid (Aprile 2012) rivelano che secondo la stragrande maggioranza dei dietisti intervistati (93%) gli Italiani non ne assumono abbastanza. L’indagine rivela, inoltre, che fra i principali fattori per la mancata assunzione di un adeguato apporto di fibre ci sono i frequenti pasti fuori casa (71%) e lo scarso gradimento di frutta e verdura (52%). I risultati del sondaggio, presentati durante il Talk Show organizzato da Kellogg Italia “La crusca di frumento, un alleato delle donne per la regolarità. Dalla teoria alla pratica”, sono stati al centro di un dibattito moderato da Nicoletta Carbone, autrice e conduttrice del programma “Essere & Benessere”(radio 24), con la partecipazione delle Speaker Giovanna Cecchetto, Dottoressa in Dietistica e Presidente Andid (Associazione Nazionale Dietisti), Laura Maurizio, Nutrizione Kellogg Italia e Giovanna Spechel, Marketing Kellogg Italia. “Il cambiamento delle abitudini e dei ritmi di vita quotidiani porta sempre più spesso al consumo di pasti fuori casa, facendo spesso scelte alimentari meno salutari con pasti poveri di fibre”, ha commentato Laura Maurizio durante il dibattito. “Inoltre, il ritmo frenetico porta sempre più spesso a saltare la colazione e lo spuntino perdendo così due importanti occasioni per assumere le fibre. “L’assunzione regolare di fibre, in un apporto giornaliero di circa 30 grammi, contribuisce al miglioramento delle funzionalità intestinali e all’efficienza metabolica dell’organismo. Ecco perché è consigliabile distribuire il consumo di fibre lungo tutto l’arco della giornata attraverso un’alimentazione sana e bilanciata, da organizzare preferibilmente in tre pasti principali e due spuntini”, ha proseguito Giovanna Cecchetto  
   
   
SINGAPORE AIRLINES NOMINA MEMBRO DEL PROPRIO CULINARY PANEL IL FAMOSO CHEF ITALIANO CARLO CRACCO  
 
Il famoso chef italiano Carlo Cracco è stato nominato nuovo membro dell’International Culinary Panel (Icp) di Singapore Airlines. Lo chef e ristoratore del Ristorante Cracco di Milano, a cui la guida Michelin ha conferito 2 stelle, si unisce al team di otto chef internazionali del famoso Icp. I suoi piatti saranno offerti nei voli italiani e in altre tratte europee selezionate a partire da gennaio 2013. “È un vero onore essere chiamato a far parte dell’International Culinary Panel e sono orgoglioso di entrare nella famiglia di Singapore Airlines. Creare menù per una linea aerea sarà qualcosa di molto diverso dal crearli per il mio ristorante, ma amo mettermi alla prova. Mi impegnerò molto, cercando di esprimere attraverso le mie ricette la mia filosofia, le esperienze, i sentimenti e i sapori, oltre ad offrire ai passeggeri la mia cucina, come se fossero al mio ristorante a Milano”, afferma Cracco. La nomina di Carlo Cracco rafforza l´impegno di Singapore Airlines nel proporre un’offerta premium di alimenti e bevande, fornendo una scelta di pasti innovativi e gradevoli in tutte le classi di viaggio. Una figura altamente considerata nel panorama della cucina Italiana, europea ed occidentale, Carlo Cracco è riconosciuto quale leader della nuova generazione della cucina italiana. Porterà uno stile italiano creativo e distintivo nell’esperienza culinaria di Singapore Airlines in volo, interpretando in modo unico la cucina tradizionale con un tocco contemporaneo e innovativo. I suoi piatti sono creati con un’ampia gamma di ingredienti e aromi, usando i migliori prodotti stagionali. Il Ristorante Cracco, insignito di 2 stelle Michelin e incluso nella lista dei migliori ristoranti al mondo, si è guadagnato l’attenzione della comunità gastronomica mondiale per la creatività espressa e applicata alla cucina classica italiana. Affascinante personalità mediatica ritratta in innumerevoli pubblicazioni di stampa, Carlo Cracco è anche giudice permanente di uno dei programmi televisivi più popolari in Italia, Masterchef Italia, e ha scritto due libri. "Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Carlo Cracco come nuovo membro del nostro International Culinary Panel. La sua grande esperienza e creatività andrà a completare l’attuale panel di chef apprezzati in tutto il mondo. Il suo ingresso segna un importante capitolo nel nostro impegno per migliorare costantemente la nostra offerta culinaria in volo”, afferma Tan Pee Teck, Senior Vice President Product & Services di Singapore Airlines. Recenti iniziative Food & Beverages Gli ospiti di Singapore Airlines Suites, First Class e Business Class possono ora godere di una maggiore varietà di menu con l´introduzione di una serie di nuovi piatti del programma Book the Cook. Per i voli in partenza da Singapore, i passeggeri, 24 ore prima del volo possono preselezionare il loro menu preferito tra oltre 60 piatti diversi - oltre 30 piatti in più che in precedenza. I nuovi piatti compresi nel Book the Cook includono creazioni degli chef dell´International Culinary Panel, come il pollo fritto in crosta di pane dello Chef Georges Blanc (Francia), il manzo grigliato aromatizzato alla soia dallo Chef Yoshihiro Murata (Giappone), il lombo di agnello scottato di Matthew Moran (Australia), lo stinco d’agnello di Sanjeev Kapoor (India), autentiche integrazioni etniche come l´anatra in curry rosso tailandese, e piatti leggeri come la zucca giapponese e l’insalata di funghi orientale. Oltre ai voli in partenza da Singapore, i piatti Book the Cook sono disponibili anche su alcuni voli a lungo raggio. Singapore Airlines è Yummy! La scelta dei pasti per giovani viaggiatori è stata ampliata e include nuovi piatti stuzzicanti che incontrano le esigenze di chi si attiene a più sane abitudini alimentari. Anche l’offerta di bevande a bordo ha visto un miglioramento importante, con degustazioni blind due volte l´anno di oltre 1.000 etichette di vini da tre dei palati più ricercati del mondo - Jeannie Cho Lee, Michael Hill-smith e Steven Spurrier. Singapore Airlines è orgogliosa di presentare vini Gran Gru di Borgogna e Bordeaux di seconda crescita, solo per citarne alcuni. Assecondando la crescente tendenza per cibi e bevande più sane, i passeggeri potranno scegliere tra una selezione eccellente di infusi come la menta piperita e il tè allo zenzero, oltre alla già ampia selezione di bevande calde, come il tè al Ginseng coreano, il Genmaicha giapponese, e una varietà di tè cinese, disponibili su rotte selezionate. Questi sviluppi dimostrano il costante impegno di Singapore Airlines a soddisfare le esigenze dei clienti e a mantenere la sua posizione di leadership come compagnia aeree tra le più innovative al mondo  
   
   
SUPERPREMIATA LA STORICA LATTERIA PERENZIN A CASEUS VENETI 2012  
 
Vincitrice indiscussa di “Caseus Veneti 2012”, la Latteria Perenzin di Bagnolo di San Pietro di Feletto è stata la protagonista del concorso. Pioggia di medaglie d’oro e d’argento per la qualità dei suoi formaggi, che hanno ottenuto ben 8 riconoscimenti. E’ stato il caseificio più premiato a Caseus Veneti 2012, un record senza precedenti per la storica Latteria Perenzin che si è portata a casa tre primi posti, quattro secondi posti, più un bronzo. Al mastro casaro Carlo Piccoli e ad Emanuela Perenzin, pronipote del fondatore della storica latteria trevigiana, sono infatti state assegnate, dall’autorevole giuria del concorso, ben tre medaglie d’oro nelle categorie Montasio Dop Mezzano 5-10 mesi, Formaggio di Capra al Traminer e Robiola di Capra, oltre a quattro medaglie d’argento nelle sezioni Montasio Stagionato, Caciotta di Vacca Bio, Caciottona di Capra al pepe e Caciottona di Capra Stagionata, più un terzo posto nella categoria formaggi freschi. I fattori che hanno determinato il successo dei formaggi della Latteria Perenzin, apprezzati dalla commissione di questa selezione, sono la loro tipicità, ancorata alla tradizione veneta, unita all’ elevata capacità di innovazione, che li hanno eletti espressione del gusto ai più alti livelli. Anno fortunato per la latteria di Bagnolo che ha visto premiare pochi mesi fa anche il suo mastro casaro Carlo Piccoli, come miglior professionista al concorso Alma Caseus a Cibus. Durante la due giorni di eccellenze lattiero casearie del Veneto, tenutasi lo scorso fine settimana nelle lussuose sale di Villa Ca’ Vendri, a Quinto di Valpantena, nel veronese, si sono svolte le premiazioni e gli eventi che hanno messo in risalto l’ineguagliabile patrimonio dell’intero settore che conta oltre settanta tipologie di formaggi. Alla manifestazione veronese hanno partecipato i migliori produttori e consorzi veneti, ben 351 formaggi per 35 categorie in gara, rappresentanti di una delle più importanti realtà economiche regionali. L’occasione è stata anche quella di promuovere un settore di nicchia d’eccellenza, che trasforma in formaggi circa l’85 per cento degli 11 milioni di quintali di latte prodotto dagli allevamenti presenti in Veneto. Non è solo la qualità l’argomento che sta a cuore alla Latteria Perenzin, ma anche l’accoglienza e la promozione del mondo caseario d’eccellenza, che si è potuta perfezionare con l’ apertura del nuovo cheese bar Per, Percorsi Enogastronomici di Ricerca, uno spazio dove tutto ruota attorno al formaggio. L’innovativa formula “tavola e bottega” dedica ampi spazi alla gastronomia e mette in vetrina la migliore produzione di formaggi vaccini e caprini bio della latteria, con una ventina di tavoli attorniati da pareti di bottiglie pregiate e altre delizie del territorio, il tutto condito da momenti culturali e buona musica. La produzione, affidata direttamente a Carlo Piccoli, Maestro assaggiatore Onaf che vanta un’esperienza ventennale in tutta la filiera del latte, realizzata artigianalmente si focalizza sui formaggi tradizionali, biologici di latte vaccino e di capra. Anche la didattica è un argomento che sta molto a cuore ad Emanuela e Carlo, tanto da aver dato vita alla prima Accademia Internazionale dell’Arte Casearia dove i giovani, futuri “casari” possono imparare l’arte di lavorare il latte e di produrre formaggi legati alle tradizioni del proprio territorio. L’accademia è a Bagnolo nella stessa sede della latteria che, a partire da quest’anno, ha messo a punto un ricco programma di formazione con lezioni pratiche e teoriche, degustazioni e visite studio, nell’intento di formare giovani in grado di tramandare la sapiente maestria degli artigiani caseari e di rilanciare un mestiere antico. Www.perenzin.com  
   
   
IL BENESSERE PARTE DALLA TAVOLA AL CENTRO TAO DEL PARK HOTEL IMPERIAL***** ANCHE L’ALIMENTAZIONE SEGUE I DETTAMI DELLA DIETETICA CINESE  
 
L’obiettivo principale di chi trascorre un periodo di soggiorno al Centro Tao del Park Hotel Imperial***** è senz’altro quello di raggiungere uno stato di benessere, di equilibrio tra spirito corpo e mente, guadagnandone in qualità della vita. Grazie al personale altamente qualificato del Centro Tao, si impara a volersi bene e a capire che è di fondamentale importanza fare delle scelte sane, soprattutto come forma di prevenzione alle malattie. L’alimentazione è al primo posto per garantire al nostro fisico la giusta risposta agli attacchi dei mali di stagione e ai disturbi derivati dal sovrappeso. Per questo motivo, all’interno di ogni programma studiato per i clienti del Centro Tao, sono sempre previsti una visita con il medico nutrizionista e un ciclo di terapie di riequilibrio nutrizionale personalizzato. Al ristorante del Centro Tao, inoltre, il menu è realizzato con prodotti di stagione, cucinati e preparati però in modo sfizioso e accattivante. La frutta e la verdura sono alimenti molto importanti per l’apporto di vitamine e sali minerali e sono quindi sempre inserite all’interno del programma personalizzato di riequilibrio nutrizionale, soprattutto sotto forma di succoterapia: frutta e verdura da bere. Sono preparate tante ricette di centrifughe dai nomi e dai sapori invitanti: Orange shuttle, Green water, Red kiss, Rosa dream, realizzate tutte con frutta e verdura insieme. Altre sfiziosità sono le salse proposte con ingredienti particolari come semi di carvi, semi di sesamo, panna vegetale, yogurt, germogli di daikon, impreziosite da condimenti come umeboshi, aceto di riso, salsa di soia, olio di sesamo. La scelta di utilizzare un certo tipo di ingredienti e di condimenti nelle ricette del ristorante del Centro Tao deriva dalla volontà di seguire i dettami della dietetica cinese, che considera le calorie poco importanti, mentre privilegia le caratteristiche energetiche dei cibi che interagiscono con l’energia yin o yang del nostro organismo. La dietetica cinese, infatti, tende ad “armonizzare l’organismo” attraverso l’assunzione equilibrata di cibi e sapori di tipo Yin e di tipo Yan. Per scoprire il tipo di dieta più adatta al nostro fisico, esiste un test semplice e veloce che individua se nell’organismo prevale l’energia Yin o Yang “Siamo molto fieri di portare avanti una filosofia che affonda le sue radici nell’estremo Oriente, - dichiara il Dott. Nello Fonzi, Dir. Sanitario Centro Tao – e riteniamo che seguire uno dei programmi del Centro, soggiornando al Park Hotel Imperial, sia uno dei regali più belli che ci si possa fare, perché si torna a casa con la consapevolezza del prendersi cura di sé”. Www.parkhotelimperial.it  
   
   
BUITONI ACCONTENTA LA “VOGLIA DI PIZZA” DEGLI ITALIANI CON DUE NUOVE RICETTE RICCHE DI GUSTO E COTTE IN FORNO A PIETRA  
 
Da recenti indagini è emerso che le famiglie italiane, anche a causa del momento di contrazione economica che il Bel Paese sta attraversando e grazie ad una migliore qualità percepita dei prodotti presenti sul mercato, stanno incrementando il consumo di pizze surgelate tra le mura di casa. Durante il 2011, il numero di italiani che hanno acquistato pizze surgelate è aumentato di più di un milione e le loro scelte sono ricadute maggiormente sulle pizze farcite e sulle novità di mercato*. Buitoni, moderno interprete dei nuovi trend culinari, da sempre si impegna per rispondere alle esigenze dei propri consumatori. E’ per questo che da Casa Buitoni, fucina creativa dove si tramanda e si rinnova la tradizione culinaria del brand, arrivano due nuove pizze che vanno ad ampliare la ricca gamma di pizze surgelate del brand. Le due nuove ricette si distinguono per la creatività degli accostamenti, per la lavorazione a regola d’arte, gli ingredienti selezionati e la tradizionale cottura in forno a pietra: Pizza Le Creazioni di Casa Buitoni Funghi e Armonia di fomaggi e Pizza Ricca Delizia Campagnola con patate e prosciutto. La Pizza Le Creazioni di Casa Buitoni Funghi e Armonia di formaggi nasce da una reinterpretazione di alta qualità di una ricetta tra le più apprezzate dagli italiani. Il suo segreto, frutto di una lavorazione speciale con olio extra vergine d’oliva, è il sorprendente impasto: croccante fuori e morbido dentro, per esaltare il gusto della ricca e sfiziosa farcitura. La Pizza Ricca Delizia Campagnola con patate e prosciutto risponde alla richiesta dei consumatori di “pizze bianche”. Infatti, con una crescita a valore del 17%, rispetto alla crescita media del mercato delle pizze surgelate del 7%, la “pizza bianca” si dimostra una novità veramente apprezzata. La Pizza Ricca Delizia Campagnola con patate e prosciutto, caratterizzata da una pasta sottile e croccante con farcitura abbondante, è un’invitante combinazione di deliziosa crema di formaggio, gustosissime patate, prosciutto e cipolla per una ricetta originale, stuzzicante e delicata. * fonte: Gfk Eurisko, Presentazione risultati di chiusura 2011 www.Buitoni.it - www.Nestle.it  
   
   
SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: È CARLSBERG ITALIA IL PUNTO DI RIFERIMENTO NEL SETTORE BIRRARIO FIRMATO L´ACCORDO VOLONTARIO CON IL MINISTERO DELL´AMBIENTE PER DEFINIRE UNO STANDARD PER LA MISURAZIONE DELLE PERFORMANCE AMBIENTALI  
 
Gli impegni volontari delle imprese per la valutazione dell´impronta ambientale stanno diventando sempre più numerosi e significativi. Al contempo, l´ottimizzazione delle diverse metodologie per il controllo e la misurazione delle prestazioni ambientali è una priorità per il Ministero dell´Ambiente. Diventa quindi sempre più urgente l´esigenza di individuare metodologie e procedure condivise per la diffusione di buone pratiche che diventino patrimonio per le aziende virtuose e che possano costituire un driver di competitività per il sistema Italia in termini di sviluppo economico e di ´appetibilità´ per i prodotti creati nel nostro Paese e che aiutino il consumatore ad orientarsi in modo chiaro al momento di effettuare le proprie scelte. Per questo il Ministero dell´Ambiente ha creato una task force che lavora con le aziende che operano in Italia e che costituiscono casi di eccellenza per farne un punto di riferimento nei rispettivi settori industriali. Nel settore della produzione e distribuzione della birra la scelta è caduta su Carlsberg Italia. L’accordo siglato con Carlsberg Italia, dunque, si inserisce tra le iniziative di eccellenza della collaborazione pubblico-privato promosse dal Ministero dell’Ambiente che ad oggi vede coinvolti tutti i principali settori produttivi italiani (tessile, agro-alimentare, cosmesi, turismo, ceramiche, infrastrutture, grande distribuzione). Nell’ambito di tale intesa, saranno individuate le procedure di Product Environmental Management dello stabilimento di Induno Olona (Va) in cui opera Carlsberg Italia, attraverso l’analisi dell’impronta ambientale generata dal ciclo di vita dei prodotti selezionati dall’azienda e l’identificazione delle misure di miglioramento e di ottimizzazione delle prestazioni ambientali. Il lavoro si pone all’interno di un percorso di sostenibilità già avviato da Carlsberg Italia, che ha portato all’introduzione sul mercato di un innovativo sistema di spillatura della birra, denominato “Draughtmaster Modular 20”, che sarà tra l’altro oggetto di analisi del progetto. “Questo accordo”, ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, “si inserisce in una strategia di lavoro avviata dal Ministero che è finalizzato a promuovere e a sostenere gli impegni volontari delle imprese per migliorare le performance ambientali, sia dei processi produttivi che dei prodotti. Attraverso la valorizzazione delle esperienze avanzate e delle innovazioni tecnologiche delle imprese, come nel caso di Carlsberg Italia, si intende innescare dall’economia reale un circolo virtuoso di buone pratiche e scelte che consentano di migliorare l’ambiente e aumentare la competitività. La qualità dell’ambiente, infatti, viene migliorata soprattutto grazie all’impegno di chi opera nei mercati e può agire in molti casi anche sulle abitudini dei consumatori”. “La scelta del Ministero dell’Ambiente ci riempie di orgoglio e costituisce il coronamento di un processo che ha contraddistinto i nostri ultimi anni” ha dichiarato Alberto Frausin, Amministratore Delegato di Carlsberg Italia. “In circa 36 mesi Carlsberg ha compiuto un autentico miracolo imprenditoriale invertendo in modo decisivo un trend negativo. Questo grazie alla voglia di rischiare e di scommettere sull’innovazione”. Con il nuovo sistema di spillatura – senza aggiunta di Co₂ e con l’impiego di fusti in Pet riciclabile che sostituiscono i più ingombranti e meno ‘green’ fusti in acciaio – Carlsberg sta cambiando le regole del gioco dell’intero settore e questo si ripercuote non solo sullo sviluppo dell’azienda, ma anche nella creazione di valore condiviso. Inoltre, e questo è un ulteriore punto qualificante dell’iniziativa, il progetto è stato sviluppato in stretta collaborazione con altre realtà dalla forte impronta italiana: un’opportunità per creare valore in un momento difficile e per dare evidenza alle eccellenze nazionali. “Se penso alla storia recente di Carlsberg penso proprio al nostro Paese” ha concluso Frausin. “Come l’Italia, Carlsberg ha vissuto un momento molto difficile ma ha saputo ‘svoltare’. Questo è l’augurio che faccio a tutti noi: puntare sull’innovazione di prodotto e di processo, sulla qualità e credere nella sostenibilità come leva di sviluppo. E poi la caratteristica più importante: non aver paura di cambiare e mettersi in gioco”. Carlsberg entra nella storia della birra italiana quando, nel 1975, sigla un accordo con uno dei maggiori produttori nazionali, Industrie Poretti, per la produzione e commercializzazione dei due marchi Tuborg e Carlsberg (storiche aziende danesi che si fondono nel 1970). Negli anni il gruppo Carlsberg acquisì quote dell’azienda Poretti sino ad arrivare al 1998 quando il nome del gruppo italiano fu cambiato in Carlsberg Italia e nel 2002 divenne di proprietà totalmente danese. Nel rispetto dei valori di Angelo Poretti e delle "Golden Words" (la filosofia del fondatore J.c. Jacobsen) incise nel 1882 sul Dipylon Gate all´entrata di Carlsberg a Copenaghen, Carlsberg Italia oggi produce e commercializza oltre 1 milione di ettolitri di birra a marchi Carlsberg, Carlsberg Elephant, Carlsberg Special Brew, Tuborg, Tuborg Light, Corona-extra, Birrificio Angelo Poretti (Tre Luppoli, Originale, Bock Chiara, Bock Rossa, Non Filtrata 7 luppoli Ambrata e Summer Cascade), Kronenbourg 1664, Grimbergen, Holsten, Tucher, Negra Modelo, Modelo Especial, Feldschlösschen. Nel 2011 Carlsberg Italia ha avviato una rivoluzione nel mercato della birra, sviluppando e lanciando Draughtmastertm Modular 20, il nuovo sistema di spillatura che utilizza i fusti in Pet al posto dei tradizionali in acciaio e che non utilizza Co₂ aggiunta. Questo nuovo sistema di spillatura permette di offrire al consumatore una birra di estrema qualità e di ridurre contemporaneamente l’impatto ambientale durante le fasi di infustamento, distribuzione e consumo presso il punto vendita. Il Bilancio di Sostenibilità 2011 di Carlsberg Italia è consultabile al link http://bit.Ly/prmkr6 www.Carlsbergitalia.it www.Drinkdifferent.net - Twitter: @iDrinkdifferent Carlsberg Italia invita tutti i suoi consumatori a bere responsabilmente e a visionare il sito www.Beviresponsabile.it  
   
   
DA OGGI CON I NETTARI ZUEGG E’ “L’ERA” DI VINCERE!  
 
Zuegg, da sempre vicina anche ai più piccoli, li riporta indietro nel tempo con il grande concorso ‘Vinci L’era Glaciale 4” con i Nettari Zuegg 3x200 ml, gli irresistibili succhi di frutta 100% naturali. Giocare e partecipare al concorso, organizzato in collaborazione con 20th Century Fox e il film animato in 3d “L’era Glaciale 4. Continenti alla deriva” è semplice! Basta acquistare una confezione di Nettari di Zuegg 3x200ml, collegarsi al sito www.Zuegg.it e inserire il codice alfanumerico riportato all’interno del pack, unitamente ai propri dati. In palio tanti premi instant win, come 200 peluche Trudi e 200 cofanetti Dvd della trilogia L’era Glaciale, e ad estrazione finale, come 10 settimane bianche con Blu Hotel. Sia a scuola che a casa, la merenda sarà più gustosa e divertente con i succhi Nettare di Zuegg. Infatti, per la prima volta Zuegg ha creato una grafica ad hoc con i personaggi de “L’era Glaciale” non solo sul cluster esterno del tris ma anche sul singolo brick. E, collegandosi al sito, tutti i bambini potranno entrare nel fantastico mondo di Sid, Scrat, Diego e Manny e giocare con loro! Il concorso sarà valido fino al 31 ottobre, con estrazione finale entro il 30 novembre. Per scoprire più informazioni su questa iniziativa vai su http://www.Concorsizuegg.it/zuegg/index.php La partnership con la 20th Century Fox nasce dalla costante attenzione di Zuegg al mondo dei giovani, del divertimento, della condivisione per promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata sempre. I Nettari Zuegg sono i succhi di frutta sani perché 100% naturali, senza conservanti, aromi e coloranti; gustosi perché a base di purea di pera, pesca e albicocca. Nel pratico formato da 200 ml, i Nettari Zuegg sono sempre a portata di mano perfetti da consumare in qualunque momento della giornata con comodità, ma soprattutto come complemento ideale per una merenda sana. I Nettari Zuegg, infatti, rispondono appieno alle indicazioni dei nutrizionisti sul “5 a day”, ovvero consumare cinque porzioni di frutta o verdura al giorno per alimentarsi in modo corretto. Zuegg, azienda nata nel 1860 a Lana d’Adige dalla passione per la frutta del suo capostipite, con oltre 523 addetti ed un giro d’affari pari a circa 210 milioni di euro (fatturato 2011) mira a diventare il principale esperto di frutta a livello europeo, allargando la sua sfera di intervento anche all’agronomia, selezionando e lavorando i migliori cultivar in Italia e in Europa. Confetture e succhi di frutta nascono dal forte legame tra natura e ambiente per offrire benessere e stile di vita sano  
   
   
ARRIVA A MILANO IL NUOVO CENTRO DEL MANGIARE SANO APRE LA NUOVA SEDE AMC IN VIA PIZZONI: «SPAZIO AI CORSI DI CUCINA CON TANTE RICETTE E CONSIGLI PER PREPARARE CIBI GUSTOSI UTILIZZANDO POCHI GRASSI»  
 
Una nuova sede che vuole diventare anche centro per il mangiare sano. È quella di Amc Italia, che ha appena tagliato il nastro nel nuovo palazzo di via Pizzoni a Milano. Amc, multinazionale della vendita diretta leader nei sistemi di cottura, da quasi 50 anni è impegnata a diffondere i principi di una sana e gustosa alimentazione. La nuova sede contribuirà a rafforzare questo scopo: «Fin dalla fondazione il nostro slogan è "Mangiare meglio. Vivere meglio" - afferma il responsabile Marketing Paolo Petris -. In Italia abbiamo circa 2mila consulenti che, grazie ai party, raggiungono circa 350mila famiglie ogni anno, diffondendo così la cultura del mangiare sano. Più di 40.000 persone già partecipano ai corsi di cucina gratuiti Amc, organizzati nelle sedi locali in tutta la penisola, ma vogliamo che questo numero cresca ancora. Per riuscirci, abbiamo voluto introdurre una novità: anche nella nuova sede verranno effettuati i corsi di cucina gratuiti che insegnano a preparare nuove ricette e danno consigli sull´utilizzo del nostro sistema di cottura, il Premium System Amc». Grazie ad una tecnologia avanzata ed esclusiva, Premium System Amc consente infatti di cucinare in modo sano, mantenendo intatto il gusto e riducendo notevolmente i tempi di cottura. I corsi di cucina saranno organizzati nella nuova sede di via Pizzoni a Milano, in uno spazio appositamente attrezzato. Assistenza e consulenza sono elementi chiave della filosofia Amc che, in questo periodo in cui tutti tagliano i costi, ha deciso invece di aumentare i servizi alla clientela: «Vogliamo coccolare i nostri clienti, assistendoli in ogni fase e aiutandoli ad utilizzare al meglio il nostro Premium System - spiega Petris -. Amc ha un rapporto speciale e personale con i clienti, fin dall´inizio. I prodotti, infatti, non vengono distribuiti coi canali tradizionali: i nostri consulenti organizzano party informativi nelle case dei potenziali clienti. Si trascorre così una serata in compagnia di amici, durante la quale si utilizzano i prodotti e si assaggiano i cibi preparati». Acquistare il sistema di cottura Premium System Amc, significa entrare a far parte di una grande famiglia e accedere a tutti i servizi post-vendita: «Anzitutto quando arriva a casa il pacco contenente le unità di cottura ordinate, il cliente chiama il consulente Amc per l´apertura, che viene fatta insieme in modo da verificare eventuali difformità con l´ordine - aggiunge il responsabile Marketing di Amc -. Ma non finisce qui: da questo mese abbiamo voluto introdurre un ulteriore servizio, sempre gratuito: la verifica del corretto utilizzo. Dopo 60 giorni dalla consegna, il consulente torna nella cucina del cliente per verificare che utilizzi i prodotti in modo adeguato. Vogliamo dare un´attenzione in più al cliente anche nel post vendita». Tante novità, insomma, che rafforzano il ruolo di Amc nel sostenere le buone abitudini a tavola. Amc. L´azienda è nata in Germania nel 1963 ed è presente in Italia dal 1970. Amc International possiede 35 società di vendita nel mondo e società di produzione in Europa, con una rete vendita di oltre 18.000 collaboratori e 12 milioni di clienti. La sede è a Rotkreuz, in Svizzera. Amc propone un rivoluzionario metodo di cottura "a circolazione chiusa" che permette di cucinare senza aggiunta di acqua e di arrostire senza oli e grassi, con tempi ridotti. Fin dalla sua fondazione contribuisce a sostenere da protagonista la filosofia del "Mangiare meglio. Vivere meglio"  
   
   
IN VIAGGIO ATTRAVERSO L´ITALIA CON LAVAZZA: CINQUE DECLINAZIONI REGIONALI DELL´ESPRESSO PROPOSTE IN CHIAVE INNOVATIVA DAL TRAINING CENTER DELL´AZIENDA.  
 
Il Salone Internazionale del Gusto – al Lingotto Fiere di Torino dal 25 al 29 ottobre – è il luogo in cui si riuniscono le eccellenze alimentari d’Italia e del mondo, una concentrazione di prodotti, di storia, di territori. L´evento internazionale organizzato da Slow Food ha una caratteristica unica: da un lato sostiene l’educazione alimentare verso i cibi di qualità, dall’altro esalta le tradizioni e le identità, non solo un lavoro di recupero della memoria, ma anche la capacità di rinnovare un patrimonio ricchissimo del nostro Paese . In questo contesto Lavazza presenta una propria personalissima ricerca attraverso l´Italia dei caffè: sull’onda del progetto dei “Granai della Memoria” di Carlin Petrini, il Training Center Lavazza ha condotto una ricerca storica alla riscoperta di cinque ricette tipiche delle regioni italiane. Questi caffè regionali sono stati codificati e reinventati così da offrire al pubblico del Salone Internazionale del Gusto cinque ricette esclusive, ispirate alle parole di Petrini che descrive la memoria come “una miniera dalla quali tutti possano attingere”. Durante la manifestazione la caffetteria dello stand Lavazza sarà dunque aperta al pubblico. Questo permetterà ai visitatori di gustare i prodotti tradizionali come l´espresso, il macchiato e il cappuccino – realizzati con la miscela 100% sostenibile Tierra –, ma soprattutto di provare queste ricette mai proposte prima. Le “magnifiche cinque” concepite dal Training Center Lavazza attingono a elementi della tradizione dell’espresso, in alcune regioni italiane servito con cioccolata, panna, nocciole, mandorle, menta, e liquori. E allora ecco finalmente le cinque ricette by Lavazza che verranno accompagnate da biscotti tradizionali – alcuni provenienti dai Presidi Slow Food – per rendere ancora più ricca l´esperienza. La Moretta fanese è storicamente un corroborante per gente di mare: espresso, anisetta, rhum, zucchero e scorza di limone. Un mix che i marinai marchigiani bevevano nel pomeriggio, per rinfrancarsi. La Moretta by Lavazza è stata reinventata grazie ad una sofficissima spuma di anice, rhum, brandy uniti a latte intero e panna che viene adagiata sull´espresso servito – come è tradizione a Fano – nel bicchierino e non nella tazzina. E sopra tutto: una scorza di limone candito. La ricetta viene abbinata alle “Beccute” Le beccute sono un tipico dolce marchigiano che pare risalire ai tempi di Leopardi (vengono infatti chiamate anche “le beccute di Leopardi”). Biscotti arricchiti di frutta secca, sono tipici – a seconda della zona – della Quaresima o del Natale e il nome viene probabilmente da “beccate”, perché la forma bitorzoluta invoglia a sbocconcellarle. La Bavareisa torinese è un´antesignana settecentesca del più noto “bicerin”: gli ingredienti sono i medesimi del “nipote” famoso – caffè, cioccolata e panna liquida – che nella Bavareisa sono mescolati (e non a strati). Nella nuova versione by Lavazza vengono mischiati esclusivamente la cioccolata – partendo dall´Extra Bitter 63% di Guido Gobino sciolto a bagnomaria – e il caffè. La panna, ingentilita da latte e zucchero, viene invece posta in superficie così che in bocca consistenze, sapori e temperature si mescolino piacevolmente. La ricetta viene abbinata alle “Paste di Meliga” Amatissime in Piemonte, le paste di Meliga sono biscotti realizzati con farina di mais che un tempo si usava intingere nel barolo a fine pasto. Oggi, invece, è più facile trovarle proposte assieme al moscato d´Asti, al passito o – nella versione più golosa – allo zabaione. Le Paste di Meliga sono un Presidio Slow Food. Il Caffè-padovano Pedrocchi – inventato dalla storica caffetteria di Padova – è davvero una sfida: un espresso cui vengono aggiunti sciroppo di menta, schiuma di latte e una spolverata di cacao amaro. Il Training Center ha destrutturato gli ingredienti, mantenendone l´individualità seppur nello spazio minimo di un bicchierino. Ecco quindi una ganache alla menta ottenuta da cioccolato bianco, panna e menta bianca che viene spatolata sulla parete del bicchierino. Ad essa si affianca l’espresso ed una spolverata di cacao. La ricetta viene abbinata agli “Zaeti” In Veneto si chiamano “golasessi” tutti quei dolcetti che “fanno gola”. Tra questi gli zaeti, di cui già scriveva Artusi nel suo immortale “La scienza in cucina e l´arte di mangiar bene”: i “gialletti” devono il nome alla farina di mais che, assieme a burro, zucchero e uvetta, li compone. Il Caffè alla salentina naturalmente sa d´estate: la tradizione pugliese vuole l´espresso zuccherato versato in un bicchiere con del ghiaccio con l´aggiunta d´un sapore tipico del Sud Italia, il latte di mandorla. L´innovazione apportata dal Training Center è l´unione tra freddo e mandorla grazie a un gelato fior di latte “Lait” della “gelateria Alpina” arricchito con pasta di mandorle tostate. Uno speciale mantecatore on demand produce un ciuffo di gelato sul fondo del bicchierino sul quale viene quindi versato il caffè, producendo un contrasto fra il freddo del gelato ed il caldo dell’espresso, con i profumi della mandorla che si fondono con gli aromi del caffè. Il risultato è una golosità da gustare con il cucchiaino. La ricetta viene abbinata ai “Biscotti di Ceglie” Ceglie Messapica, nel Brindisino, è la capitale delle mandorle: pare ne esistano ancora ben quaranta varietà. Una loro massima espressione sono i “piscquett´l”, dei biscotti a dadini preparati con mandorle in parte scottate in acqua e in parte tostate. Imperdibili nelle feste e nelle bomboniere, esistono anche in versione glassata. I Biscotti di Ceglie sono un Presidio Slow Food. L´ultima ricetta ha radici campane ed è una rivisitazione d´una invenzione recente: il Caffè alla nocciola, nato a Napoli negli anni Novanta del secolo passato. Se quello “tradizionale” è solo un caffè guarnito con pasta di nocciola, quello by Lavazza parte da una soffice crema ottenuta montando insieme caffè, zucchero e pasta di nocciole che viene adagiata sull’espresso Lavazza. Le note intense e la morbidezza di questa specialità offrono un irresistibile connubio tra caldo e freddo, dolcezza e forza, caffè e nocciola. La ricetta viene abbinata ai “Raffioli” “Raffiolo” significa “raviolo”: così si chiama il biscotto creato nel Settecento dalle suore del monastero di San Gregorio Armeno, confezionato appositamente per la vigilia di Natale. Il Raffiolo esiste in tre versioni – semplice, alla sorrentina o cassata – ma la sostanza è sempre la medesima: un ovale di pan di Spagna ricoperto di glassa bianca o di marmellata di albicocche, eventualmente farcito di ricotta, scorza di cedro candita, cioccolato e pistacchi. Lavazza così si fa in cinque per presentare al pubblico in visita al Lingotto non solo i propri progetti di sostenibilità, ma anche ricette esclusive che conquisteranno gli intenditori e in cui si trovano tutti i valori dell´azienda: tradizione, innovazione, design e, naturalmente, gusto. Fondata a Torino nel 1895, Lavazza è un´azienda di proprietà della famiglia omonima da quattro generazioni. È una tra le più rilevanti realtà produttive di caffè al mondo, leader in Italia nel mercato retail e presente in oltre 90 Paesi del mondo. Valori distintivi del brand Lavazza sono, primi su tutti, la qualità e l’innovazione. Per questo Lavazza ha creato il Training Center Network, una rete di 50 laboratori sparsi in tutto il mondo che da oltre 30 anni si impegna nella formazione e aggiornamento dei professionisti del settore, oltre che alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Il Training Center, naturale evoluzione del Centro Studi e Ricerche sul caffè̀, fondato da Lavazza nel 1979, è̀ oggi il punto d’incontro fra la passione per il caffè̀, la tradizione e la capacità di sperimentare ed innovare, attraverso le due “anime” che lo compongono, il Coffee Design e l’Espresso School  
   
   
RISOTTERIA KNORR IL GUSTO DI SEMPRE, LA PRATICITÀ DI OGGI: RISOTTI PRONTI ANCHE AL MICROONDE  
 
Knorr lo sa bene: ogni pasto può diventare un’occasione speciale. Per questo è al tuo fianco da sempre, ogni giorno, con tutta la sua passione ed esperienza, per farti ritrovare i sapori che ami, anche quando – tra i tanti impegni quotidiani – non è facile trovare il tempo per portare in tavola un buon piatto. Oggi la Risotteria Knorr presenta per questo un’importante novità, che dà ancora più valore a quanto di più prezioso hai, il tuo tempo, offrendoti il gusto di sempre in modo ancora più veloce e pratico: puoi preparare il tuo risotto Knorr preferito anche al microonde, semplicemente versando il contenuto della busta in un contenitore adatto al tipo di elettrodomestico, aggiungendo 500 ml di acqua e cuocendo a 750 watt per 18’. Un’alternativa ancora più comoda perché non bisogna mescolare durante la cottura. Così puoi dedicarti a ciò che preferisci mentre il tuo risotto, gustoso e profumato, cuoce in tutta la sua bontà. La Risotteria Knorr unisce da sempre il sapore, la qualità e la praticità alle ricette più buone, adatte a mille occasioni, preparate in modo naturale, con i migliori ingredienti e senza aggiungere conservanti né glutammato. Perché il gusto è nella nostra natura. È così che Knorr è diventato il N. 1. Sono 14 le ricette disponibili, in pack da 2 porzioni: Zafferano e Porcini, Milanese, Porcini, Pomodoro, Asparagi, Carciofi, Gamberetti, Parmigiana, alla Pescatora, Spinaci, Pomodori e Porcini, Primavera, Zucca, Tartufo. Tre semplici gesti – versa, inforna, gusta – per un momento di vero piacere del palato: la qualità e l’esperienza di Knorr rendono un’occasione unica e speciale ogni momento in cui ritrovarsi a tavola. Risotteria Knorr è disponibile in buste formato 175 g al prezzo consigliato di 1.66 euro e formato 200 g al prezzo consigliato di 1.79 euro  
   
   
FINDUS LANCIA LA NUOVA CAMPAGNA TELEVISIVA DEI PISELLINI PRIMAVERA: L’INGREDIENTE SEGRETO DELLE RICETTE PERFETTE!  
 
Findus torna in tv con la nuova campagna televisiva dedicata ai Pisellini Primavera, firmata Mccann Worldgroup. On air da domenica 14 ottobre e articolata in dieci soggetti da 10” ciascuno, la nuova campagna televisiva “mette in scena” diverse ricette della cucina italiana in cui l’unicità dei Pisellini Primavera costituisce il piccolo, grande segreto . Grazie allo split screen - da oltre un anno il format che caratterizza gli spot del Masterbrand - i film creano una stretta connessione tra i Pisellini Primavera appena colti e la loro capacità di rendere inconfondibile il sapore di ogni piatto. Ideata da Gianluca Pagliarulo (art) e Teresa De Bello (copy), con la direzione creativa esecutiva di Alex Brunori, la campagna tv è stata diretta da Manfredo Leteo e prodotta dalla casa di produzione Food Emotion. La campagna televisiva sarà, inoltre, supportata su invoglia.It, il nuovo sito web che permetterà di scoprire e imparare a preparare le ricette proposte da ciascun soggetto  
   
   
MIELE PRESENTA GUSTO DIVINO. PUÒ LA FORMA DI UN BICCHIERE INFLUENZARE IL SAPORE DI UN VINO?  
 
Miele svela questa e altre curiosità attraverso un esclusivo evento legato alla scoperta di nuove frontiere del gusto. Grazie alla consolidata partnership con il marchio Riedel, Gusto Divino accompagna un gruppo ristretto di ospiti attraverso un percorso guidato che permette di comprendere quanto il sapore ed il profumo dello stesso vino possano essere colti in maniera completamente diversa dal nostro palato in base al tipo di bicchiere che si utilizza. Un´esperienza sensoriale davvero innovativa che termina con la degustazione di 4 portate preparate con il forno a vapore Miele alla scoperta di sapori semplici, sani e saporiti. Partner dell´iniziativa è la cantina Kettmeir che saprà deliziare anche i palati più sopraffini attraverso una selezione di vini pregiati dalla personalità vibrante e decisa. Sono queste le nuove frontiere del gusto che Miele propone con gli eventi “Gusto Divino”, serate esclusive dedicate ad un pubblico evoluto e curioso, capace di riscoprire un nuovo modo di degustare il vino ed il cibo in un contesto conviviale, come fosse una cena tra amici. E una volta usati i bicchieri? Si laveranno nella lavastoviglie Miele - l´unica raccomandata da Riedel – grazie al programma Perfect Glass Care, che li mantiene puliti e sempre brillanti! Al termine dell’evento Miele omaggia tutti i partecipanti con un set da degustazione Riedel composto da 4 calici. Gusto Divino Miele Gallery- Corso Garibaldi, 99 Milano Iscrizioni e informazioni: tel. 02.63118403 Ogni corso € 50.00 www.Miele.it