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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Settembre 2013 |
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TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU PREIPERTENSIONE E SINDROME METABOLICA CARDIACA |
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Varsavia, 11
settembre 2013 - Dal 27 al 30 marzo 2014 si svolgerà a Varsavia, in Polonia, la
terza conferenza internazionale su preipertensione e sindrome metabolica
cardiaca (Preht 2014).
La preipertensione è solitamente associata ad altre
componenti della sindrome metabolica come obesità o intolleranza glucidica.
Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo e nelle aree urbane di molti
paesi, da un adulto su cinque a uno su tre ricade nella categoria della
preipertensione e quindi le linee guida in questo campo hanno una notevole
importanza per la salute pubblica.
Questa conferenza mira ad affrontare tutti gli aspetti
relativi alla diagnosi precoce, comprese le tecnologie e i trattamenti
innovativi. Essa riunirà professionisti provenienti dai settori della
ipertensione, nefrologia, endocrinologia, medicina interna e cardiologia.
Per ulteriori informazioni, visitare:
http://prehypertension.Org/
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UN PROGETTO PER CONOSCERE MEGLIO LE MALATTIE CHE DEVASTANO LE COMUNITÀ AFRICANE |
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Bruxelles, 11 settembre 2013 - Mentre malattie ad alto
profilo come malaria e tubercolosi tendono ad accaparrarsi la maggior parte
della pubblicità e dei finanziamenti, una serie di malattie dimenticate, trasmissibili
tra animali e umani (zoonosi), continuano a devastare le comunità in Africa,
Asia e America Latina. Un team internazionale di scienziati si sta occupando di
questo problema in Africa da tutti i punti di vista: prevenzione, diagnosi,
comprensione e sensibilizzazione.
Il progetto Iconz ("Integrated control of
neglected zoonoses: improving human health and animal production through
scientific innovation and public engagement"), finanziato dall´Ue, sta
esaminando l´impatto di otto malattie: antrace, rabbia, brucellosi, Tb bovina,
tripanosmiasi zoonotica, echinococcosi, cisticercosi, leishmaniosi. Queste
malattie costituiscono un rischio diretto per la salute umana e possono avere
serie conseguenze sulla produttività del bestiame e quindi sui mezzi di
sussistenza dei poveri.
Il progetto potrebbe avere un importante impatto
perché aiuterebbe i paesi in via di sviluppo a implementare controlli efficaci
delle zoonosi e sensibilizzerebbe l´opinione pubblica sui problemi causati da
esse. Il team sta sviluppando nuove strategie pratiche, efficienti in termini
di costi e sostenibili per tenere sotto controllo queste malattie.
Dopo aver mappato e riesaminato la ricerca condotta in
precedenza sulle otto malattie, il team ha costruito un database unico in grado
di fornire informazioni dettagliate sul luogo, l´oggetto e il tipo di ricerca
attualmente in corso di svolgimento per queste otto zoonosi dimenticate. Hanno
anche creato un inventario di tutti gli strumenti diagnostici per ognuna delle
zoonosi dimenticate.
Una parte fondamentale del lavoro è stata l´analisi
delle zoonosi in comunità in Mali, Marocco, Mozambico, Nigeria, Tanzania,
Uganda e Zambia, che ha coinvolto custodi di bestiame, proprietari terrieri,
pazienti, personale di servizio medico e veterinario e altri soggetti importanti.
Sono in corso di sviluppo quattro tipi di strategie
che si rivolgeranno a diversi tipi di zoonosi dimenticate: zoonosi batteriche;
malattie che colpiscono cani e piccoli ruminanti; zoonosi che colpiscono gli
animali e zoonosi trasmesse da vettori.
Il team sta studiando anche gli atteggiamenti e le
pratiche culturali, le questioni di genere e le conoscenze tradizionali. Come
un dottore farebbe una diagnosi medica prima di raccomandare un piano di cura,
il team di Iconz intende fare una diagnosi didattica prima di proporre un piano
d´intervento.
Iconz ha identificato un fortissimo bisogno di
costruire capacità nei sette paesi africani. Anche se tutte le istituzioni
esaminate avevano svolto programmi di formazione su una o più delle zoonosi dimenticate
negli ultimi cinque anni e avevano le strutture per accogliere e istruire gli
studenti, è necessario un maggior sostegno. La maggior parte delle istituzioni
si erano inoltre concentrate maggiormente sulla medicina veterinaria piuttosto
che sulla salute umana. Il progetto insieme a un altro progetto finanziato
dall´Ue, Oh-nextgen, darà il suo contributo trasferendo conoscenze ai
ricercatori africani.
Il progetto ha anche identificato un bisogno della
presenza di più donne nella ricerca e nella politica dei paesi partner
africani. In molte delle zone nelle quali si stanno svolgendo progetti pilota e
casi di studio, sono stati invitati gruppi di donne del posto a contribuire
alla loro progettazione e al loro svolgimento e a determinare i metodi più adatti
per la comunicazione e la pubblicità.
I risultati di Iconz e quelli di un altro progetto a
esso collegato sul sostegno per le zoonosi dimenticate, Advanz, saranno a
disposizione dei governi nazionali in modo che questi possano sviluppare
politiche e assicurare l´impegno a livello nazionale. La partecipazione da
parte di tutti i portatori di interesse, come i governi, i funzionari
distrettuali e le autorità religiose dovrebbe assicurare che si ottenga un
grande impatto e che le esigenze particolari di ogni comunità siano sostenute.
Il progetto è coordinato dall´Università di Edimburgo
e ha ricevuto circa 6 milioni di euro in finanziamenti dell´Ue. Ha avuto inizio
nel 2009 e si concluderà nel 2014.
Per maggiori informazioni, visitare:
Iconz
http://www.iconzafrica.org/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/90293_it.html
Oh-nextgen
http://www.Oh-nextgen.eu/
Advanz
http://www.Advanz.org/
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TRE VENETI NEL CONSIGLIO SUPERIORE DI SANITÀ, LE CONGRATULAZIONI DEL PRESIDENTE ZAIA |
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Venezia, 11 settembre 2013 - “La nomina di tre veneti
al Consiglio Superiore di Sanità rappresenta un riconoscimento importante
all’eccellenza del nostro sistema sanitario. La scelta è ricaduta su tre figure
dalle indubbie qualità professionali, che sapranno dare un contributo
importante ai lavori di questo importante organismo”.
Con queste parole il presidente della Regione del
Veneto, Luca Zaia esprime la sua soddisfazione per la nomina di tre veneti al
Consiglio Superiore di Sanità da parte del Ministro della Salute, Beatrice
Lorenzin. Si tratta di Massimo Castagnaro, ordinario di veterinaria
all’Università di Padova, Piercarlo Muzzio, direttore generale dell’Istituto
Oncologico Veneto e Giovanni Prosdocimo, direttore di oculistica all’ospedale
De Gironcoli dell’Ulss 7 di Conegliano.
“A tutti e tre – conclude il Presidente – vanno i miei
sinceri complimenti per la nomina e gli auguri di buon lavoro. Sono sicuro che
sapranno dimostrare quella professionalità e quell’impegno che, da sempre,
contraddistinguono i loro percorsi professionali”.
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AVIARIA. RISULTATA POSITIVA UNA TERZA PERSONA |
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Bologna, 11 settembre 2013 - - Terzo caso di contagio
umano di aviaria in Emilia-romagna. La conferma è arrivata questo pomeriggio
dall’Istituto superiore di sanità. Si tratta di un operatore – dipendente della
cooperativa impegnata nelle operazioni di abbattimento - che era risultato
positivo ai test eseguiti al Sant´orsola di Bologna.
Anche in questo caso, come i due precedenti, il
lavoratore è stato sottoposto ad isolamento domiciliare e gli sono state
fornite indicazioni igieniche da seguire ed è in sorveglianza attiva fino a
guarigione clinica. Fino ad ora sono tre i casi verificati e riguardano
lavoratori.
Per i 59 lavoratori esposti nei primi 4 allevamenti,
anteriormente alla individuazione dei focolai si è conclusa la sorveglianza
sanitaria. Un lavoratore del quinto focolaio (la pulcinaia di Mordano) è oggi
in sorveglianza attiva da parte degli operatori della sanità pubblica, così
come 6 familiari dei casi accertati o sospetti. Sono, inoltre, in sorveglianza
attiva 10 persone per il focolaio rurale di Bondeno.
Per tutti gli altri lavoratori coinvolti (circa 300) -
impegnati comunque con diverse mansioni e durata nelle operazioni di controllo
dei focolai - è prevista una specifica sorveglianza sanitaria.
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LOMBARDIA: ATTIVITÀ TRASFUSIONALE PIÙ SICURA |
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Milano, 11 settembre 2013 - Regione Lombardia, che è da sempre un
riferimento a livello nazionale per volumi di sangue donato e competenze
clinico scientifiche, avvia un processo di "Riorganizzazione delle
attività trasfusionali". Il progetto è stato presentato ieri, nel corso di
una conferenza stampa, dal vice presidente e assessore alla Salute Mario
Mantovani, dal direttore generale dell´Assessorato Walter Bergamaschi e dal
direttore generale dell´Areu Alberto Zoli.
La Sicurezza - Nell´incontro con i giornalisti sono
stati evidenziati i vantaggi del progetto: la standardizzazione dei processi a
garanzia della sicurezza di donatori e pazienti, l´aumento del livello di
automazione tecnologica, lo sviluppo di un adeguato sistema di trasporto del
materiale e i processi di lavorazione del sangue in linea con i più avanzati
standard europei.
La Riorganizzazione - Si passa dalle attuali 37 alle 9
sedi (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Niguarda, Macchi Varese, Policlinico,
San Matteo di Pavia e tra pochi giorni si deciderà tra Ao Salvini di Garbagnate
e Ao Legnano). Tutti i centri saranno altamente specializzati e garantiranno la
fornitura di sangue e derivati in tempi certi; vi saranno concentrate le
attività di validazione e lavorazione del sangue e dei suoi componenti. Sarà
peraltro adottato un sistema integrato di indicatori di efficienza ed efficacia
per il monitoraggio di tutte le componenti.
Nei Parametri Europei - Nelle strutture periferiche,
invece, rimangono le risorse necessarie all´attività di raccolta e a quelle
inerenti la medicina trasfusionale. Nei 9 centri accreditati verranno inoltre
potenziati gli standard strutturali e organizzativi, per rispettare i parametri
qualitativi imposti dall´Europa per accreditare le strutture.
Le Novità In Breve - Ecco, dunque, cosa comporterà, in
sintesi, il progetto sulla Riorganizzazione delle attività trasfusionali in
Regione Lombardia:
- 1 un controllato incremento di risorse umane nelle
sedi di lavorazione;
- 2 una riqualificazione del personale all´interno
delle attività laboratoristiche aziendali nelle sedi che dismettono tali
attività e, per chi opterà per tale soluzione, attraverso la possibilità di
accedere all´istituto della mobilità interaziendale;
- 3 processi di lavorazione del sangue in linea con i
più avanzati standard europei;
- 4 nove centri altamente specializzati che
garantiranno la fornitura di sangue e derivati in tempi certi;
- 5 risparmi in termini di tempo, di spazi, di risorse
umane;
- 6 nessun taglio nelle attività di raccolta del
sangue;
- 7 più sicurezza per i cittadini lombardi;
- 8 ottimizzazione delle risorse.
Il progetto, oltre a garantire più qualità e sicurezza
ai cittadini, comporterà, tra l´altro, la realizzazione di una serie di
possibili risparmi: - 30 - 40% sul personale tecnico-infermieristico; - 12%
sulle risorse tecnologiche; - 35% sulle risorse tecnologiche di stoccaggio; -
30 - 40% sull´occupazione di spazi.
"Puntiamo a maggior sicurezza, maggior efficienza
e naturalmente anche ai risparmi. Maggior sicurezza perché stiamo parliamo di
sangue, della sua validazione, delle trasfusioni e della raccolta da vena a
vena dal donatore al paziente." ha spiegato ai giornalisti il vice
presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, nel
corso della conferenza stampa sulla "Riorganizzazione delle attività
trasfusionali in Regione Lombardia".
Regione Faro Per Paese - All´incontro con la stampa,
che si è svolto nella Sala Gonfalone di Palazzo Pirelli, l´assessore alla
Salute ha sottolineato lo spirito del progetto: "dobbiamo garantire - ha
spiegato Mantovani - i massimi livelli di sicurezza adeguandoci alle richieste
dell´Europa, ma soprattutto fare in modo che la salute in Lombardia continui ad
essere un faro per l´intero Paese".
Meno Centri Ma Piu´ Sicuri - Per quanto riguarda
alcuni aspetti operativi della riorganizzazione l´assessore alla Salute ha
detto: "ridurremo i centri trasfusionali da 37 a 9 per garantire al
massimo la sicurezza di tutte le procedure. E´ inutile avere tanti centri
trasfusionali poco sicuri - ha evidenziato l´assessore- ma un numero più
adeguato e molto più sicuri".
Una Riforma Epocale - I giornalisti hanno colto
l´occasione per chiedere al vice presidente della Giunta a che stadio sono i
lavori per il varo della riforma sanitaria: " In generale - ha detto
Mantovani - sul tema della riforma sanitaria si è alle prime battute, ma sarà
certamente una riforma epocale. Una sanità che vuole aggiornarsi e tenere il
tempo, ogni 10-15 anni deve essere riformulata perché la ricerca corre, le
esigenze nuove dei cittadini avanzano, i bisogni cambiano e quindi deve adeguarsi.".
"Ovviamente é necessario fare i conti con le esigenze di bilancio, ma non
saranno certo i bilanci a fermare la crescita e i miglioramenti che facciamo in
sede di sanità".
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LAMPONE E MORA, 150 GRAMMI AL GIORNO CONTRO GASTRITE ED ULCERA IMPORTANTE SCOPERTA DELL’ UNIVERSITÀ DI MILANO E DELLA FONDAZIONE MACH PUBBLICATA SU PLOS ONE |
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Trento, 11 settembre 2013 - C’è un motivo in più oggi per inserire nella
dieta alimentare i piccoli frutti, dalle già note proprietà benefiche:
centocinquanta grammi di lampone e more al giorno aiuterebbero a prevenire
l’infiammazione gastrica. Lo studio
pubblicato su Plos One e condotto dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e della
Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha evidenziato che gli
ellagitannini contenuti in mora e lampone hanno un meccanismo di azione
particolare in grado di contrastare l’infiammazione gastrica e getta le basi
per un’interessante applicazione di questi frutti come complemento o
alternativa al farmaco nella lotta contro le ulcere e gastriti e come
integratori nelle dieta quotidiana (s.C.).
La ricerca: due anni di studi e analisi di analisi tra
San Michele e Milano -
La ricerca, è durata due anni e si è svolta nei
laboratori del Centro Ricerca e Innovazione di San Michele all’Adige e del
Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli
Studi di Milano. Il laboratorio di San Michele, sotto la guida di Fulvio
Mattivi, ha isolato e caratterizzato i principi attivi utilizzando frutti
provenienti dai campi sperimentali della Fondazione Mach presenti a Vigalzano,
mentre la parte biologica è stata realizzata presso il Laboratorio di
Farmacognosia dell’Università degli Studi di Milano, diretto da Mario
Dell´agli, che da anni si occupa dello studio delle attività biologiche di
prodotti di origine vegetale.
Per le more è stata utilizzata la varietà Lochness e
per il lampone la varietà Tulameen. I ricercatori del Dipartimento
alimentazione hanno ottenuto l’estratto di lampone e mora e caratterizzato gli
ellagitannini contenuti mentre i ricercatori di Milano hanno effettuato
sperimentazioni in vitro ed in vivo, valutando l’effetto anti-infiammatorio ed
antiossidante dell’estratto e delle principali molecole identificate nei frutti
di mora e lampone.
Per la prevenzione identificata la quantità ottimale:
ogni giorno 150 grammi di more e lamponi
“Abbiamo visto i primi effetti positivi contro
l’infiammazione gastrica con una quantità di ellagitannini corrispondenti a 150
grammi di more e lampone freschi al giorno” spiegano i ricercatori Urska
Vrhovsek e Mario Dell´agli, che al momento stanno proseguendo la ricerca sulla
fragola.
Ellagitannini sotto la lente: composti tanto preziosi
per la salute -
I piccoli frutti rappresentano un elemento
particolarmente prezioso per la dieta umana, grazie all’elevato contenuto di
composti bioattivi che li caratterizzano. Lampone, mora e fragola, in
particolare, sono tra le principali fonti alimentari di ellagitannini. Si
tratta di una classe di composti particolarmente complessi che interagiscono
positivamente con l’organismo umano svolgendo una azione positiva antivirale,
antiossidante e chemiopreventiva nei confronti di alcune patologie tumorali.
Inoltre interagiscono positivamente con alcuni enzimi digestivi, ad esempio
rallentando l’assimilazione dei grassi. Da oggi gli ellagitannini possiedono
un’ulteriore attività benefica: quella anti-infiammatoria a livello gastrico.
Metabolomica: una marcia in più per studiare gli
effetti salutistici degli alimenti -
A contribuire a questo importante risultato sono state
le nuove conoscenze acquisite con la piattaforma di metabolomica, dotata di
strumentazione all’avanguardia che consente di analizzare nel dettaglio e con
velocità i comporti bioattivi presenti negli alimenti. “Questo importante
risultato –
sottolinea Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca
e Innovazione- è stato reso possibile grazie alla strumentazione di avanguardia
e alle competenze presenti nella piattaforma di metabolomica del Centro Ricerca
e Innovazione che grazie alle tecnologie più avanzate oggi disponibili consente
di analizzare nel dettaglio e con velocità i comporti bioattivi presenti negli
alimenti. Oggi, grazie a questi investimenti, ricerche che in precedenza
impegnavano diversi anni si possono realizzare in pochi mesi e con livelli di
accuratezza elevatissimi ”.
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TUMORI, L’ALIMENTAZIONE SBAGLIATA E’ RESPONSABILE DEL 30% DEI CASI “LA DIETA MEDITERRANEA STILE DI VITA PER CONTRASTARE IL CANCRO” |
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Francavilla Fontana (Br), 11 settembre 2013 – Tre
tumori su dieci nel nostro Paese sono causati da un’alimentazione errata. Senza
contare l’impatto della sedentarietà e, più in generale, di stili di vita
nemici dell’organismo. Un problema che colpisce anche il Sud Italia, la patria
della dieta mediterranea: in Puglia, ad esempio, ogni anno si registrano quasi
15.000 nuove diagnosi di tumore (circa 8.000 uomini e 6.800 donne) e quasi
8.000 decessi, mentre sono oltre 90.000 le persone colpite da una neoplasia.
Ancora una volta, quindi, si rivela l’importanza e l’efficacia di alcuni
piccoli accorgimenti quotidiani nella prevenzione delle neoplasie. Proprio per
approfondire questi aspetti, i massimi oncologi italiani si danno appuntamento
venerdì 13 settembre a partire dalle 8 presso il Castello Imperiali di
Francavilla Fontana (Brindisi) per il Convegno nazionale “Alimentazione, stili
di vita e cancro: la parola agli esperti”, patrocinato da Aiom (Associazione
Italiana di Oncologia Medica), per una giornata all’insegna della salute che
comincia dalla tavola. “In questo importante appuntamento – afferma il prof.
Saverio Cinieri, Direttore della Divisione di Oncologia Medica e Breast Unit
dell’Asl di Brindisi e Presidente del Convegno – evidenzieremo che il 25% dei
casi di cancro al colon-retto, il 15% di quelli alla mammella ed il 10% di
quelli alla prostata, pancreas ed endometrio potrebbero essere evitato aderendo
alle indicazioni della dieta mediterranea”. Ma un’alimentazione scorretta è
soltanto uno dei tanti fattori implicati nello sviluppo di un tumore. “Non
conta solo ciò che si mette nel piatto – aggiunge Cinieri –: la dieta
mediterranea deve essere interpretato come uno stile di vita in cui contano
anche gli orari regolari dei pasti, le quantità limitate di cibo, il movimento
regolare. Perché l’alimentazione rientra nella grande famiglia dei fattori di
rischio modificabili in quanto correlati allo stile di vita della persona. Le
verdure, per esempio, possono esercitare un’azione protettiva nei confronti del
tumore del polmone ma tale beneficio può essere insufficiente se la persona che
le consuma regolarmente è un accanito fumatore”. Il Convegno sarà strutturato
in cinque sessioni, con l’intervento di oncologi, nutrizionisti e cuochi.
“Questa è la grande novità rispetto agli altri appuntamenti in cui abbiamo
affrontato questi argomenti – sottolinea Cinieri –: finalmente sentiamo anche
il punto di vista di chi ha a che fare tutti i giorni con cibi e vivande. Nella
prima sessione, dedicata al tumore della mammella, Francesco Nacci parlerà dei
prodotti a km zero; la seconda sessione si incentrerà sugli apparati
riproduttivi e le neoplasie della cute; la terza verterà su cancro del polmone
e colon rettale, con l’intervento di due chef che ci parleranno delle
contaminazioni tra le cucine nel mondo; nella quarta un focus su vino e olio,
seguito dal tema dell’obesità, un importante fattore di rischio per molti tipi
di tumore; nella quinta parleremo di mass media e alimentazione”. Il Convegno
si chiuderà alle 18 con la relazione del prof. Cinieri “Il cancro della
mammella nel 2013: trattamenti innovativi e strategie mirate”, aperta alla
cittadinanza.
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TELEFONO AMICO COMPIE 50 ANNI E PRESENTA: “1964 – 2014 A FRIEND FOR LIFE” UNA SERIE DI INIZIATIVE CHE COINVOLGERANNO LA CITTÀ DA OTTOBRE 2013 SINO A DICEMBRE 2014 |
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Torino, 11 settembre 2013 - In occasione del suo primo mezzo secolo di
attività, il Telefono Amico di Torino presenta il progetto “1964-2014 A friend
for life”: una serie iniziative per promuovere la cultura dell’ascolto e
dell’attenzione all’altro e porre l’attenzione della cittadinanza sulle
situazioni di difficoltà e solitudine che i Volontari quotidianamente
affrontano. Gli eventi si svolgeranno a Torino a partire dal 10 settembre 2013,
Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, lungo tutto il 2014, per poi
concludersi il 22 dicembre 2014, giorno del cinquantesimo compleanno. Questo
percorso comincia con un’importante novità: il Portale Amico. Il telefono non è
più l´unico mezzo di comunicazione e questo nuovo strumento offrirà la
possibilità alle persone di esprimersi con il mezzo che preferiscono, anche
quando chiedono aiuto.
In 50 anni di attività più di 3.000 Volontari hanno
risposto a oltre 1.500.000 telefonate di persone sole e in difficoltà. “Se hai
bisogno di parlare con qualcuno, io ci sono … sempre!”, questa è l’essenza
dell’attività del Telefono Amico: un servizio rivolto a chi si trova in
situazioni di disagio, con l’obiettivo, mai sbandierato ma tenacemente
perseguito, di prevenire il suicidio, una causa di morte poco studiata e poco
combattuta. “Capelli, Nanostoria di Nena” è una storia emblematica del dramma
di chi si toglie la vita, scritto da Roberta Invernizzi, ex volontaria del
Telefono Amico, spinta anche dall´esperienza vissuta durante il periodo del suo
servizio. Il libro, presentato nel corso della conferenza stampa, narra la
storia di un padre, che conoscerà la propria figlia svuotando la sua casa, dopo
che lei si è tolta la vita.
“Credo che il valore profondo del servizio di Telefono
Amico – spiega Claudio Eba, presidente dell’Associazione – debba essere
ricercato nell’essere disponibili a instaurare una relazione alla pari, con una
persona, nel momento in cui ne ha bisogno e nessuno è abbastanza vicino e
libero da poterlo fare”.
“La crisi, la mancanza di risorse e le difficoltà
economiche sono i grandi problemi che attanagliano questo momento storico – ha
dichiarato Silvio Magliano, Presidente del Centro Servizi V.s.s.p. - C’è però un dramma ancora più diffuso, che la
crisi ha solo accentuato: è la solitudine. Da 50 anni esistono Volontari che,
nell’anonimato, rispondono al bisogno di ascolto e condivisione di chi è
rimasto solo o non riesce a comunicare. Grazie al Telefono Amico di Torino
nessuno può veramente dirsi ‘abbandonato’”.
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ATTIVO IL PROGETTO DI CROWDFUNDING UNIVERSIADE TRENTINO 2013 SI TRATTA DI UNA NOVITÀ MONDIALE PER VALORIZZARE E DIFFONDERE L´EVENTO |
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Trento, 11 settembre 2013 - È
attivo da alcune settimane il progetto di crowdfunding realizzato a supporto
della prossima Universiade Invernale Trentino 2013 e finalizzato a raccogliere
finanziamenti a livello internazionale per una serie di progetti collaterali
all’evento sportivo, il maggiore di quest’anno in Italia. Si tratta di una
novità mondiale. Sinora mai nessuna manifestazione sportiva di simili dimensioni
(dall’11 al 21 dicembre prossimi sono attesi in Trentino 3.000 partecipanti tra
atleti, tecnici e dirigenti, di 56 nazioni) aveva promosso una campagna di
crowdfunding internazionale sul sito specializzato www.Indiegogo.com ( http://igg.Me/at/trentino2013
), gestore dell’iniziativa che fa riferimento al comitato organizzatore della
26.A Universiade Invernale. In particolare si punta a valorizzare progetti
scientifici supportati dal Comitato organizzatore di Trentino 2013 - nell’area
del C.o. Che fa riferimento al vicepresidente Paolo Bouquet - e a iniziative di
animazione dedicate a studenti e partecipanti all’Universiade.
“Sono varie le aree che proponiamo per i
finanziamenti, tutte visibili anche attraverso i siti http://www.universiadetrentino.org/ e http://www.trentino2013.com/
– spiega il portoghese André Silva,
laureato alla Nova School of Business and Economics e Master in International
Management alla Facoltà di Economia dell’Università di Trento – e riferite a
progetti con un forte impatto sociale, progetti di ricerca innovativa, eventi
di intrattenimento durante gli undici giorni di gare e il supporto al mondo del
volontariato”. Il progetto ha anche una importante valenza comunicativa perché
porta il logo dell’Universiade invernale e il nome del Trentino all’attenzione
di milioni di persone nel mondo.
Il crowdfunding punta su Internet per sostenere
economicamente progetti, idee e iniziative. Nel caso dell’Universiade, tutti no
profit. La proposta di finanziamento posta all’attenzione di milioni di persone
consente di supportare progetti che altrimenti difficilmente potrebbero trovare
appoggio attraverso i normali canali finanziari. Sono state così finanziate
start up, ma anche normali aziende con nuovi prodotti e innovazioni. Nel caso
dell’Universiade Trentino 2013 si punta sull’interesse dei sostenitori a far
parte psicologicamente della squadra organizzativa. In cambio del sostegno finanziario
verranno assegnati dei gadget e i pixel del logo (la ‘U’ che abbina nel disegno
le Universiadi alle Dolomiti) sul sito internet http://www.universiadetrentino.org/ .
L’acquirente avrà così la possibilità di vedere apparire il proprio nome mentre
scorre il mouse sul grande Logo. Maggiore sarà il versamento e maggiore sarà lo
spazio concesso.
Il crowdfunding è controllato da società specializzate
internazionali che dispongono di piattaforme operative internet attraverso le
quali passano tutti i finanziamenti. Ciò permette di evitare abusi o truffe. Un
aspetto importante considerando che nel 2011 i trasferimenti hanno toccato la
somma complessiva di 1,5 miliardi di dollari e - secondo la rivista Forbes –
quest’anno raggiungeranno i tre miliardi di dollari, con una proiezione
esponenziale sino ai 500 miliardi entro il decennio. Un valore – spiega Forbes
- capace di modificare completamente in poco tempo l’orizzonte relativo al
finanziamento delle start up, soprattutto in Europa dove il crowdfunding non è
ancora così sviluppato come negli Usa.
Ancora una volta il Trentino punta all’eccellenza e a
essere un punto di riferimento nel mondo in fatto di innovazione. Così il
giovane manager portoghese punta a valorizzare lo stretto legame tra il mondo
trentino e la nuova iniziativa. “Qui a Trento ho trovato un mondo di
opportunità imprenditoriali. Si respira uno sforzo importante di investimenti
per sostenere e promuovere la spinta innovativa che rende questa realtà quasi
unica - aggiunge André Silva -. Una gemma in centro all’Europa. Ideale per
sviluppare e lanciare nuove visioni. Di qui l’idea di abbinare il crowdfunding
alle Universiadi simbolo del binomio tra l’applicazione dell’innovazione e il
legame all’Università. E’ bello sapere che ancora una volta Trento sarà
innovativa – prosegue -: siamo il primo grande evento mondiale di sport che
applica questa nuova opportunità e la prima realtà in Europa che si colloca in
una fascia di alto potenziale. Sinora solo gli Stati Uniti hanno raccolto
investimenti per grandi progetti mentre l’Europa, mediamente, ha proposto
iniziative più piccole e con impatto molto localizzato”.
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INTESA TRA REGIONE PIEMONTE E HOCKEY CLUB VALPELLICE |
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Torino, 11 settembre 2013 - L’hc Valpellice giocherà
il campionato di hockey nello stadio di Torre Pellice e la Regione Piemonte
verserà un contributo economico per gli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria e uno stanziamento economico per la gestione, per la prossima
stagione sportiva, del Palazzo del Ghiaccio di Torre Pellice all’Hockey Club
Valpellice A.s.d.
Questi gli impegni dell’intesa raggiunta, questa
mattina, durante una riunione tra il vicepresidente Gilberto Pichetto Fratin e
l’assessore all’economia montana Gian Luca Vignale , il direttore del settore
turismo e sport della Regione Piemonte e il presidente dell’Hc Valpellice,
Marco Cogno .
Grazie all’accordo raggiunto ieri, lo stadio Cotta
Morandini di Torre Pellice, continuerà ad ospitare le partite della prima
squadra e gli allenamenti dei ragazzi del settore giovanile di tutte le
discipline del club.
Grande soddisfazione è stata espressa dai due
assessori regionali per un’intesa che di fatto conferma gli impegni già più
volte assunti dalla giunta regionale, permettendo ad una squadra di grande
successo di poter continuare a valorizzare l’impianto di Torre Pellice e,
contemporaneamente, ai giovani atleti di proseguire gli allenamenti.
L’auspicio è ora che anche le amministrazioni locali
sostengano l’attività sportiva dell’Hc Valpellice.
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MARONI: LE OLIMPIADI SONO UN´OCCASIONE PER IL DOPO EXPO |
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Milano, 11 settembre 2013 - "La proposta per
candidarsi a ospitare le Olimpiadi viene fatta dal sindaco della città
interessata. Mi incontrerò con il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, un
incontro già programmato da tempo, e nel corso di questo incontro sosterrò
l´opportunità e l´utilità che Milano sia candidata a ospitare le Olimpiadi del
2024". Lo ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni
interpellato dai giornalisti a margine dei lavori del consiglio regionale a
Palazzo Pirelli. "Si tratta di un´opportunità importante per Milano. La
Camera di Commercio di Monza - ha
ricordato il presidente Maroni - ha illustrato i vantaggi economici che ne
ricadrebbero, ma soprattutto avremmo una prospettiva straordinaria per definire
cosa fare della piattaforma di Expo per il dopo esposizione. Questa candidatura
sarebbe infatti un volano fortissimo per realizzare una cittadella olimpica
dello sport in vista delle Olimpiadi in quel sito che rappresenta il luogo
ideale. E penso che l´impegno di tutte le istituzioni, Comune, Regione e
Governo, debba andare in questa direzione, cioè quella di sfruttare questa straordinaria
occasione che abbiamo con l´Expo 2015, con più di 130 Paesi presenti e un´area
già pronta da attrezzare per questa finalità olimpica".
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