|
|
|
MERCOLEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Settembre 2013 |
|
|
|
METANIZZAZIONE CILENTO, VERTICE AL MISE PER DEFINIRE IL PERCORSO AL NUOVO INCONTRO DEL 25 SETTEMBRE ANCHE I SINDACI DELL’AREA |
|
|
|
|
|
Roma,
11 settembre 2013- La metanizzazione del Cilento è stata al centro
dell’incontro che si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico. Il
Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ne ha discusso con i
Sottosegretari al Mise Claudio De Vincenti e Simona Vicari e con i
dirigenti del Dicastero di Via Veneto e quelli del Ministero per la Coesione
Territoriale.
La
riunione fa seguito all’incontro tenuto a giugno dal Sottosegretario De Vincenti
con amministratori locali e a quello dello scorso luglio tra il sottosegretario
Vicari e il viceministro Casero, nel corso del quale è stato riproposto il tema
del completamento del Programma di metanizzazione del Mezzogiorno nell’ambito
del rifinanziamento della legge del 7 agosto 1997.
L’incontro
di oggi ha rappresentato un ulteriore passo in avanti per l’impostazione del
piano di metanizzazione e per l’individuazione delle relative risorse
finanziarie occorrenti per la sua realizzazione, anche in riferimento alla
programmazione 2014-2020.
A
conclusione, si è stabilito di convocare un nuovo incontro per il 25
settembre, allargato anche ai sindaci dell’area interessata. Sarà quello
l’appuntamento nel quale verrà fatto il punto sull’istruttoria e, quindi,
fissato il percorso di definizione e applicazione del piano. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ENEA; IN REGIONE BASILICATA INCONTRO OPERATIVO PER GARANTIRE OCCUPAZIONE |
|
|
|
|
|
Potenza, 11 settembre 2013 - Enea e Sogin, società
incaricata del decommissioning dell’impianto Itrec di Rotondella, hanno
dichiarato la comune disponibilità a trovare una soluzione sostenibile per far
fronte alle criticità, anche in un’ottica di miglioramento, che potrebbero
derivare dall’organizzazione dei servizi esternalizzati al Centro della Trisaia
di Rotondella.
L’obiettivo, emerso
ieri durante un incontro convocato al dipartimento Attività produttive
dall’assessore regionale Marcello Pittella, è quello di garantire i livelli
occupazionali degli addetti impiegati nei servizi di facchinaggio, pulizia,
mensa e vigilanza.
Alla presenza dei sindacati e dei rappresentanti dell’amministrazione
comunale di Rotondella, i responsabili territoriali di Enea e Sogin hanno
fissato a breve un incontro operativo a Rotondella che avrà l’obiettivo di
verificare un percorso comune nell’ottica di assicurare i livelli occupazionali
nel Centro.
“E’ apprezzabile lo spirito con cui Enea e Sogin hanno
deciso di affrontare le questioni occupazionali dei servizi esternalizzati al
Centro di Trisaia – ha commentato l’assessore Pittella – poiché ciò dimostra
che vi è una volontà comune di farsi carico dei temi legati alla sicurezza e al
lavoro degli addetti di Trisaia. A fronte di una criticità manifestata da Enea
– ha aggiunto Pittella – è pertanto particolarmente apprezzabile lo sforzo
della Sogin di verificare un percorso sostenibile che possa mettere in
sicurezza l’occupazione degli addetti del Centro, anche nell’ottica di
garantire maggiore qualità dei servizi affidati all’esterno”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VARESE - APERTE ISCRIZIONI ALLA IV BORSA IMMOBILIARE |
|
|
|
|
|
Varese, 11 settembre 2013 - “Offresi vita di qualità,
con abitazione annessa!” con questo slogan nasce la quarta edizione della Borsa
Immobiliare “La Casa in Piazza”, diventato l’evento di riferimento per la
compravendita nel settore delle abitazioni. L’appuntamento è dal 25 al 27
ottobre nella sede storica della Cdc nella centralissima piazza Monte Grappa.
Una conferma, visto l’interesse che ha sempre suscitato negli anni scorsi
l’iniziativa promossa dall’ente camerale e realizzata dalla sua Azienda
speciale Promovarese insieme alle associazioni degli agenti immobiliari (Anama,
Fiaip e Fimaa) e dei costruttori (Ance), con la collaborazione del Consiglio
Notarile di Milano e le Associazioni dei Consumatori. Interesse dimostrato
dagli oltre 3mila visitatori annui e dalla vivacità che ha caratterizzato la
rassegna, edizione dopo edizione, con punte per gli operatori di 40
appuntamenti in agenda per sopralluoghi con potenziali acquirenti di immobili.
La scelta di dare rilievo alla qualità della vita a Varese e sull’intero
territorio provinciale prende spunto da una constatazione relativa alle scorsi
edizioni: sono stati parecchi i milanesi che hanno colto l’occasione per
giungere nella provincia dei sette laghi e mostrare interesse verso la
possibilità di trasferirvi la propria residenza. Un territorio dove l’abitare a
misura d’uomo s’abbina a una qualità delle nuove residenze e a prezzi inferiori
a quelli del capoluogo lombardo. Da qui l’attenzione sulla vivibilità del
territorio come elemento caratterizzante una rassegna volta a stimolare
l’incontro tra chi è interessato ad acquistare la casa, gli operatori
immobiliari qualificati, i costruttori e i principali istituti bancari del
territorio con l’obiettivo di contribuire al rilancio dell’economia. Del resto,
il mondo dell’abitare nel suo complesso riveste un ruolo strategico per
l’economia della provincia di Varese e la casa rappresenta l’investimento più
importante nell’arco della vita di una famiglia. Ancora una volta, quindi, “La
Casa in Piazza” sarà un evento di qualità, durante il quale i principali
operatori presenteranno le più interessanti opportunità ai potenziali clienti,
cittadini che avranno accesso libero alla Borsa Immobiliare. Agli operatori del
settore è offerta l’occasione di un’importante vetrina della propria attività a
un costo contenuto, grazie all’intervento della Cdc. Non mancherà anche
quest’anno la possibilità per i visitatori di usufruire di un servizio di
consulenza gratuita sui temi della compravendita immobiliare, sempre in
collaborazione con il Consiglio Notarile di Milano e le Associazioni dei
Mediatori Immobiliari.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CARBOSULCIS, A BREVE INCONTRO A BRUXELLES PER CHIARIRE IL FUTURO RIUNIONE AL MISE CON I VERTICI DELLA MINIERA E LA REGIONE SARDEGNA |
|
|
|
|
|
Roma, 11 settembre 2013 - Carbosulcis: pianificato a
breve un incontro a Bruxelles per discutere, con la Commissione, gli scenari
più utili ad evitare un’evoluzione negativa dell’indagine formale in corso
sulla miniera di Nuraxi Figus.
E’ questa la decisione operativa scaturita dalla
riunione che- presieduta dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- si è svolta
oggi al Ministero dello Sviluppo Economico.
L’incontro- al quale hanno preso parte
l’amministratore unico e il direttore generale della miniera, alti dirigenti
della Regione Sardegna e dirigenti dei dipartimenti affari comunitari ed
energia del Mise- è servito a fare il punto sulla situazione complessiva
dell’impianto estrattivo del Sulcis alla luce della contestazione comunitaria e
a valutare tutte le opzioni in campo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ITALCEMENTI VIBO, AVVIATO IL PERCORSO PER INDIVIDUARE SOLUZIONI AL MISE VERTICE CON ISTITUZIONI LOCALI, PARLAMENTARI, AZIENDA E SINDACATI |
|
|
|
|
|
Roma, 11 settembre 2013- Come
riuscire ad individuare un futuro, e quale futuro, per lo stabilimento
Italcementi di Vibo Valentia, fermo da circa un anno. Di questo doppio
problema si è discusso oggi al Ministero dello Sviluppo
Economico.
Alla riunione- presieduta dal
Sottosegretario al Mise Claudio De Vincenti- hanno partecipato i numerosi
attori della vertenza: il Presidente della Regione Calabria Giuseppe
Scopelliti, il Prefetto Giovanni Bruno, il Sindaco Nicola
D’agostino, il management dell’azienda, dirigenti del Ministero
dell’Ambiente, i sindacati nazionali e territoriali e le rappresentanze
aziendali, parlamentari del territorio e consiglieri
regionali.
Dopo un articolato dibattito,
si è convenuto di costituire un gruppo di lavoro ristretto che sarà impegnato a
verificare le possibili soluzioni affinchè il sito abbia un domani produttivo e
occupazionale, per poi riferire al Tavolo allargato.
La prima riunione di questo
gruppo tecnico è in calendario per il 26 settembre. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LA BUSTA PAGA UNICA EUROPEA, UNO STRUMENTO PER SEMPLIFICARE E FAVORIRE L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DI IMPRESE E LAVORATORI |
|
|
|
|
|
Venezia, 11 settembre 2013 - Risparmio di tempo e di
costi nell´amministrazione del personale, e una maggior trasparenza: sono
queste le conseguenze immediate se i paesi Ue facessero adottare alle imprese
con sede nell´Unione una busta paga unica. Una soluzione tecnica semplice e a
costo zero la cui intuizione, che parte dalla nostra regione, si deve a
professionisti e tecnici del settore: l´Ancl Veneto, il sindacato dei
consulenti del lavoro, e l´Aniv regionale, l´associazione degli ispettori di
vigilanza, con l´apporto fondamentale di Eurosportello Veneto, il dipartimento
Politiche Comunitarie di Unioncamere del Veneto. Un´intuizione che, attraverso
il tavolo tecnico aperto fra i tre enti e il coinvolgimento di Centro Paghe
srl, azienda di software e servizi informatici, si è tradotta in una bozza di
cedolino unico che sarà presentata ufficialmente nel convegno internazionale in
programma il 27 settembre a Mirano cui parteciperanno funzionari europei ed
europarlamentari.
Sul piano pratico la busta paga unica europea è un
modello di cedolino dove tutti i dati relativi all´impresa, al lavoratore, alla
contribuzione, alla previdenza etc. Sono stati armonizzati in uno schema
ragionato e comprensibile. In modo che, anche senza la presenza di una
traduzione, il "professionista lavorista", ma anche l´imprenditore o
il lavoratore stesso, che deve esaminare le buste paga in vista della
dichiarazione dei redditi, dei calcoli ai fini pensionistici o di altre
necessità sappia esattamente dove e cosa guardare. La bozza preparata da Centro
Paghe, su indicazione del tavolo tecnico Ancl-aniv-eurosportello, evidenzia che
la burocrazia non è un dramma solo italiano: è composta infatti di ben 600
voci, fra comuni e discrezionali in base alla legislazione del singolo paese,
segno che nella Ue in generale c´è bisogno di semplificazione.
Per i professionisti del settore arrivare a un
"sistema comune europeo", tradotto nella busta paga unica, è urgente:
l´internazionalizzazione delle imprese e la migrazione dei lavoratori da un
paese all´altro, anche per brevi periodi, sono una realtà in costante crescita,
soprattutto nella Ue che promuove la libera circolazione dei lavoratori nei
paesi comunitari (cfr. Dati). Questo significa dover incrociare a fini
reddituali, contributivi, previdenziali e fiscali i dati dei diversi impieghi,
con imposizioni e importi diversi a seconda del paese e degli istituti
relativi. Un confronto che anche il lavoratore deve poter fare, per esempio,
nella valutazione di un nuovo impiego all´estero o nell´eventuale rimborso di
tasse al rientro nel paese d´origine, per non parlare dei calcoli ai fini
pensionistici.
Per questo si è reso necessario aprire una
discussione, in modo che l´intuizione partita dal Veneto arrivi subito alle
sedi istituzionali opportune. Il 27 settembre a Mirano, al Cinema Teatro, si
terrà il seminario di studi internazionale La busta paga europea, una soluzione
per: integrare, competere lealmente, semplificare. Nella giornata si studierà
la realtà della libera circolazione dei lavoratori in ambito Ue, i quadri
normativi comunitari, il percorso per l´adozione di questo nuovo strumento e i
suoi effetti, le sperimentazioni che si possono mettere in atto. Il seminario
vedrà la partecipazione di autorevoli tecnici (cfr. Programma), ed è dedicato a
tutti i professionisti che si occupano di lavoro: consulenti del lavoro,
ispettori, commercialisti, avvocati lavoristi etc., ma anche ai rappresentanti
del mondo imprenditoriale.
Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere
del Veneto -
«Il nostro obiettivo non è solo quello di spiegare i
vantaggi per l´Italia e il Veneto della libera circolazione dei lavoratori
all´interno dell´Ue, ma anche quello di formulare proposte concrete in
collaborazione con la Commissione Europea per semplificare la vita a lavoratori
ed imprese»
Alessandro Bonzio, presidente Ancl Veneto:
«La gestione imprenditoriale è sempre più complessa e
appesantita da interventi legislativi scoordinati e dettati da esigenze
contingenti. Lo strumento della busta paga unica europea è in grado di mettere
tutti i lavoratori, almeno nella Ue, in grado di valutare le condizioni di
lavoro cui vanno incontro e, nel contempo, i datori di lavoro di sapere i costi
ed i vincoli di una collaborazione. Ci auguriamo che dal seminario del 27
settembre parte una discussione anche a livello politico e legislativo che
faccia proprio il lavoro fatto da questo tavolo tecnico».
Luciano Esposito, responsabile regionale Aniv -
«È un´intuizione che parte da qui, dal Veneto, un
territorio caratterizzato da una quota significativa di internazionalizzazione.
Uno strumento così concepito è in grado di avviare nella Unione Europea una
macroscopica operazione di semplificazione amministrativa, trasparenza e
riduzione dei costi, dato che renderebbe inutili ai fini fiscali tutti gli
altri documenti riepilogativi attualmente previsti, come il Cud. E potrebbe
diventare, ai fini previdenziali, l´unico documento di garanzia per il computo
dei diritti pensionistici».
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MANIFATTURA MECCANICA II TRIMESTRE: FATTURATO INTERNO PARALIZZATO, EXPORT NON PIÙ SUFFICIENTE. PREVISIONI III TRIMESTRE: VINCE LA PRUDENZA |
|
|
|
|
|
Milano, 11
settembre 2013 – L’indagine congiunturale trimestrale sul
comparto della meccanica varia, svolta
dall’Ufficio Studi della Federazione Anima su un campione di circa 400 aziende
- composto per il 19% da piccole, per il 59% da medie e per il restante 22% da
grandi imprese - ha registrato una flessione del fatturato totale rispetto al
periodo precedente.
In particolare, il 36% degli intervistati ha
denunciato un calo del fatturato del mercato domestico.
Preoccupante la valutazione relativa all’export che
per il 37% del campione risulta in espansione rispetto al primo trimestre 2013,
mentre il 41% di intervistati ritiene le esportazioni invariate.
Nel complesso, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si
evidenzia una tendenza al ribasso, con un peggioramento complessivo del 39% e
una situazione stabile per il 35% degli intervistati.
Il confronto con i dati Istat relativi al secondo
trimestre 2013 per l’intera produzione nazionale, evidenzia una situazione
complessivamente più negativa rispetto al solo comparto della meccanica: la
stima preliminare diffusa il 6 agosto 2013
scorso aveva rilevato una diminuzione congiunturale dello
0,2% e una diminuzione tendenziale del
--2,0%. Inoltre il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori
concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di
calendario e destagionalizzato, è risultato in calo dello 0,3% rispetto al
trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del 2012.
Il perdurare della contrazione del mercato interno non
fa sperare risultati positivi nel corso del
2013, anche se qualche timido spiraglio di ripresa si rileva da un
leggero rialzo dell’indice di fiducia.
Per quanto concerne il livello occupazionale nel
secondo trimestre, si può considerare in linea con il periodo precedente e
stabile per l’81% delle aziende, mentre si allarga la percentuale che vede un
peggioramento dei livelli occupazionali (+13%), con un calo della produttività
dovuto al netto calo delle ore lavorate.
Gli ordini registrano un leggero miglioramento
rispetto ai livelli del periodo precedente
per il 33% delle aziende. Il 39% del campione li ritiene stabili, mentre
il 28% delle aziende intervistate ha registrato un peggioramento dei livelli
degli ordinativi del mercato domestico, dove il 23% lo ritiene peggiorato,
mentre il 5% lo ritiene molto peggiorato. L’andamento degli ordinativi è
trainato dal mercato estero dove la situazione è nettamente positiva infatti il
32% del campione la ritiene positiva il 44% stabile e solo il 24% la ritiene
negativa.
Nelle previsioni per il terzo trimestre, la quota di
invariabilità si espande superando il 50%: sembra prevalere un diffuso senso di
prudente attesa negli imprenditori.
Anche per gli ordinativi del Iii trimestre l’andamento
è analogo: il 50% degli intervistati parla di situazione invariata, e solo il
27% prevede un’espansione. Per quanto
concerne l’occupazione, l’orientamento è
ancora verso un’ulteriore stabilità (+86%).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CREDITO ALLE IMPRESE: PADOVA MAGLIA NERA IN VENETO |
|
|
|
|
|
Padova, 11 settembre 2013 - Per le imprese padovane,
soprattutto per quelle più piccole, ma anche per quelle medio-grandi, ottenere
un prestito bancario è sempre più una chimera. La conferma arriva dal rapporto
sulla Dinamica dei depositi e degli impieghi bancari in provincia di Padova al
30 giugno 2013, elaborato dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di
Padova prendendo come fonte i dati di Bankitalia.
A livello provinciale emerge un calo pari a -8,2%
degli impieghi bancari indirizzati alle imprese, con un valore quindi più
accentuato rispetto al dato regionale Veneto e a quanto avviene in Italia. Il
trend negativo riguarda soprattutto le Pmi con più di 20 addetti, dove il calo
tocca l’8,6% (è il risultato peggiore degli ultimi 5 trimestri), ma coinvolge
anche le piccole imprese con meno di 20 addetti (-6,8%), per le quali tuttavia,
in termini di dimensioni assolute del credito erogato, Padova rimane ancora al
sesto posto tra le province italiane dopo Milano, Brescia, Bolzano, Roma e
Torino.
Per quanto riguarda invece la classifica degli
impieghi complessivi al totale delle imprese provinciali, Padova si piazza all’
11° posto.
Anche per quanto riguarda il credito erogato alle
famiglie si registra una riduzione (-1,2%) che porta ad un peggioramento
rispetto ai trimestri precedenti.
Il valore assoluto degli impieghi totali a livello
provinciale è di 29,4 miliardi di euro, pari al 18,1% del totale Veneto (che è
di 162,9 miliardi): di questi, 16,4 miliardi riguardano tutte le imprese e 8,8
vanno alle famiglie.
A livello settoriale la diminuzione del credito
erogato è nuovamente più accentuata nell’industria, con una flessione analoga
per manifatturiero (-10%) e costruzioni (-10,5%). Ll calo riguarda anche i
servizi (-7,5%). Rispetto al Veneto, la riduzione dei finanziamenti in
provincia è superiore soprattutto per il manifatturiero e i servizi.
Dinamica dei prestiti alle imprese nella seconda crisi
-
Dal 2011 al 2013 la riduzione degli impieghi legati a
finanziamenti al sistema produttivo, in corrispondenza quindi con l’emergere
della seconda ondata di crisi economico-finanziaria dopo quella del 2009, è
notevole.
Prendendo come riferimento l’entità del credito al 30
giugno 2011 è possibile comparare i dati disponibili con la situazione a fine
giugno 2013. Nell’arco del periodo esaminato la diminuzione è pari a 2,6
miliardi di euro: i finanziamenti passano infatti da 19 a 16,4 miliardi con una
contrazione in termini percentuali del -13,8% superiore a quanto si verifica
nel Veneto (-11%) e in Italia (-11,2%) nello stesso periodo.
A livello settoriale la diminuzione interessa in
particolare le costruzioni (-21,3%) e l’industria (-17,6%). In termini assoluti
la contrazione è di 1 miliardo per l’industria, 911 milioni per i servizi e 736
milioni per le costruzioni.
Nel Veneto la diminuzione degli impieghi al settore
produttivo è in valore assoluto di 11 miliardi di euro su un totale a fine
giugno 2013 di 90 miliardi (contro i 101 a fine giugno 2011).
Dinamica dei depositi bancari -
Aumentano i depositi. Al 30 giugno 2013 il totale dei
depositi bancari nella provincia di Padova raggiunge i 20,3 miliardi di euro,
con una incidenza sul totale Veneto del 17,6% per un valore assoluto in regione
di 115 miliardi.
Padova si colloca al terzo posto in Veneto (e 11° in
Italia) dopo Verona (26,4 miliardi pari al 23%, 6° posto in Italia) e Treviso
(24,5 miliardi per un 21,3% sul totale Veneto, 8° posto in Italia).
La dinamica rispetto alla stessa data del 2012
conferma l’aumento dei depositi (+6,4%) già rilevato nel trimestre precedente e
si presenta in parte al di sopra della variazione registrata per il Veneto
(+6,2%), pur rimanendo al di sotto dell’Italia (+7,1%).
Nelle altre province venete la tendenza è positiva con
la crescita più consistente per Vicenza (+15,7%) e variazioni superiori alla
media nazionale anche per Rovigo (+7,9%). Le variazioni sono inferiori
all’Italia per Venezia (+5%) e Verona (+4,7%), mentre Treviso (+1,3%) evidenzia
l’aumento più contenuto nel Veneto.
La posizione relativa della provincia -
Padova rimane la prima provincia in regione per entità
del credito alle famiglie (8,8 miliardi pari al 20,4% del totale Veneto) e alle
imprese con meno di 20 addetti (4,1 miliardi pari al 21,8% del totale
regionale). Iinferiori sono invece le dimensioni relative del credito totale
erogato alle imprese maggiori (che pur in valore assoluto raggiungono i 12,4
miliardi) con il 4° posto in regione dopo Vicenza, Verona e Treviso ed una
percentuale del 17,3% sempre sul totale Veneto.
Per impieghi alle famiglie e alle imprese, la
provincia si conferma all’11° posto in Italia, mentre è al 6° posto per
impieghi alle imprese con meno di 20 addetti e al 13° per le imprese oltre
questa soglia di addetti.
Per entità del credito alle imprese manifatturiere,
Padova è anche in questo caso all’11° posto in Italia, con le altre tre
province venete, Vicenza (5°), Treviso (7°) e Verona (10°), che si collocano
tra le prime dieci nel ranking nazionale.
Per quanto riguarda il credito al settore delle
costruzioni, la provincia è decima in Italia e seconda nel Veneto dopo Verona
(settima in Italia), mentre è al tredicesimo posto nei servizi preceduta in regione
da Verona, Venezia e Treviso.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ROMA - AL VIA IL PROGETTO START UP IMPRENDITORIA SOCIALE |
|
|
|
|
|
Roma, 10 settembre 2013 - Oltre 450 aspiranti
imprenditori, intenzionati ad operare nel mondo del non profit, hanno tempo
fino al 30 settembre per presentare la domanda per prender parte al progetto
“Start up imprese sociali”. L’iniziativa, lanciata da Unioncamere in
collaborazione con Universitas Mercatorum e con 38 Camere di Commercio, è
diretta a favorire la nascita di un numero massimo di 12 nuove imprese sociali
per ognuna delle Camere che hanno aderito al progetto. Queste ultime
erogheranno servizi gratuiti di accompagnamento allo sviluppo del progetto
imprenditoriale.
Le Camere di Commercio che partecipano al progetto
sono quelle di: Asti, Avellino, Brindisi, Campobasso, Catanzaro, Chieti, Cremona,
Crotone, Cuneo, Firenze, Frosinone, Genova, Imperia, l’Aquila, Lecce, Matera,
Messina, Milano, Modena, Nuoro, Padova, Pavia, Perugia, Pordenone, Potenza,
Ragusa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Siracusa, Taranto,
Torino, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vibo Valentia.
“L’impresa sociale – dichiara Ferruccio Dardanello,
Presidente di Unioncamere – può fornire un valido contributo per uscire dalla
crisi, offrendo buona e duratura occupazione e creando benessere per la
collettività. Sia i dati del Registro Imprese che quelli del recente censimento
(realizzato dal Istat con il supporto del sistema camerale), confermano una
resistenza maggiore alla crisi da parte delle imprese sociali. Ciò rafforza la
nostra determinazione nel sostenere questa importante realtà”.
I servizi sono rivolti a gruppi di aspiranti
imprenditori che intendano avviare una nuova impresa che dovrà operare nei
settori di intervento “ad utilità sociale” previsti dal Dlgs 155/06 e dalla
Legge 381/91: assistenza sociale, assistenza sanitaria, assistenza socio
sanitaria, educazione, istruzione e formazione, tutela ambientale e
dell’ecosistema, tutela dei beni culturali, turismo sociale, formazione
post-universitaria, ricerca ed erogazione di servizi culturali, formazione
extrascolastica. Possono, inoltre, essere presentate idee ricadenti anche in
altri settori d’attività a condizione che le iniziative imprenditoriali siano
finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone definite “svantaggiate”.
All’iniziativa possono partecipare anche società e organizzazioni già
costituite, a patto che abbiano intenzione di trasformarsi in impresa sociale.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito di
Universitas Mercatorum ( http://www.unimercatorum.it/
).
Il sistema camerale è impegnato da anni in azioni di
promozione a favore dell’economia sociale. Presso le Camere di Commercio e le
Unioni regionali stanno sorgendo dei “Comitati per l’imprenditoria sociale ed
il microcredito” (detti Cisem) con funzioni di osservatorio e promozione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VENTI CONSIGLIERI CHIEDONO UNA SVOLTA PROGRAMMATICA E UNA NUOVA GOVERNANCE DELLA CCIAA DI ROMA |
|
|
|
|
|
Roma, 11 settembre 2013 - La crisi economica che da
molto tempo sta interessando Roma si presenta con una virulenza mai conosciuta
in passato provocando un forte impoverimento del tessuto produttivo, pesanti
perdite occupazionali e una preoccupante caduta di competitività.
In questo momento al mondo delle associazioni
imprenditoriali e del lavoro compete la responsabilità di infondere nuova linfa
a un’istituzione strategica come la Camera di Commercio, per consentirle di
tornare ad esercitare quel ruolo propulsivo, quell´autonomia e
quell´autorevolezza che in questi ultimi anni le sono mancati.
Il nostro territorio ha ormai estremo bisogno che la
Camera di Commercio superi le sue attuali frammentazioni e ritrovi la sua
unitarietà nell’adesione ai bisogni delle imprese e delle Pmi in particolare
che rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo.
Per questa ragione venti consiglieri camerali hanno
promosso e sottoscritto un documento che impegna la Camera di Commercio ad una
svolta programmatica sul piano dell’azione e su quello della “new governance”.
Il documento è stato inviato al Presidente della Camera di Commercio Giancarlo
Cremonesi insieme con la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio
Camerale per l´approvazione del documento stesso.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VCO - SALDO OCCUPAZIONALE 2013 ANCORA NEGATIVO |
|
|
|
|
|
Verbania, 11 settembre 2013 - Sono circa 2.600 le
assunzioni previste dalle imprese provinciali nel 2013, in prevalenza a
carattere stagionale e per la metà in imprese con meno di 10 dipendenti. Il 18%
delle imprese locali intende assumere: non molte ma in crescita (erano il 15%
nel 2012) – meglio comunque che Piemonte (12%) e Italia (13%). Il saldo
occupazionale quindi resta ancora negativo in tutti i territori: le previsioni
nel Verbano Cusio Ossola sono di -2% (-530 assunzioni in v.A.) contro -1,7% del
Piemonte e -2,2% dell’Italia. Il dato è influenzato soprattutto dalla mancata
“entrata” di personale nelle imprese, piuttosto che da un aumento delle uscite,
stabile negli ultimi tre anni. Diminuiscono ancora le entrate non stagionali
che passano dalle 890 del 2012 alle 870 nel 2013: quasi 1.500 le assunzioni non
stagionali nel 2010. 9 assunti su 10 sono nei servizi. E’ quanto emerge dai
risultati dell’indagine Excelsior 2013, realizzata da Unioncamere nazionale e
Ministero del Lavoro. Il Sistema informativo Excelsior si colloca dal 1997 tra
le maggiori fonti disponibili in Italia sui temi del mercato del lavoro e della
formazione ed è basato su un’indagine campionaria riguardante oltre 94.000
imprese a livello italiano.
In valore assoluto è previsto un flusso in entrata di
circa 2.560 unità e di uscita (per pensionamento o scadenza di contratto) di
3.090 unità. Il saldo occupazionale previsto nel 2013 è quindi negativo: -530
assunzioni in v.A., erano -470 nel 2012, -300 nel 2011 ed oltre 700 nel 2010.
Nel mercato del lavoro in tutta Italia le dinamiche
sono fortemente influenzate dalla debolezza dello scenario economico. L’analisi
dei territori mostra una sequenza di andamenti negativi: segno meno davanti al
saldo occupazione delle venti regioni e delle 105 province italiane, seppur con
valori differenti che vanno dal -1,3% della Lombardia al -4,3% della Sicilia.
Nel 2013 aumentano le imprese che prevedono di assumere,
passando dal 15,3% del 2012 a 18,2% del 2013. Per un raffronto pre-crisi, nel
2008 circa il 29% delle imprese prevedeva un ampiamento dell’organico. Quasi la
metà delle imprese ricerca personale per la sostituzione di dipendenti in
maternità, malattia aspettativa, meno del 20% per far fronte ad un aumento
della domanda. Conseguentemente quasi l’81% delle imprese del Vco non prevede
di assumere (88% la media regionale, 87% quella nazionale). Tra le principali
motivazioni alla non assunzione: l’organico sufficiente (73%) e l’incertezza
della domanda (20%).
9 assunzioni su 10 è nei servizi, con una netta
prevalenza del turismo. Il saldo previsto nei servizi, con 2.310 entrate e
2.690 uscite è –380 unità.
Meno del 10% delle assunzioni previste riguarda l’industria
e costruzioni: il saldo entrate ed uscite previste rimane negativo (in v.A.
–150) ma decisamente migliore rispetto al 2012 (-210 in v.A.) e 2010 (in v.A.
–670). Il 66% delle assunzioni totali del Vco sono a carattere stagionale, per
la quasi totalità nel comparto della ristorazione e ricettività, a conferma del
peso percentuale e occupazionale che il comparto turistico ha nel nostro
territorio. Il dato è nettamente superiore alla media nazionale dove le
assunzioni a tempo determinato a carattere stagionale non superano il 35% (25%
Piemonte).
Meno del 10% è il peso delle assunzioni a tempo
indeterminato sul totale delle assunzioni previste, risultato inferiore
rispetto a quello di Piemonte (29%), Nord Ovest (32%) ed Italia (27%).
Le professionalità richieste per le assunzioni non
stagionali vedono al primo posto le professioni qualificate nelle attività
commerciali e nei servizi, con 180 nuovi assunti (erano 330 lo scorso anno). Di
questi 80 sono addetti alle vendite mentre 50 sono addetti nella ristorazione e
pubblici esercizi. Seguono la ricerca di operai (160 in v.A., di cui la metà
specializzati nella lavorazione di alimentari), tecnici e impiegati,
rispettivamente 120 unità in v.A. Circa 1 assunzione non stagionale su 4 è
relativa a professioni non qualificate (200 unità in v.A.): per oltre l’80% si
tratta di personale addetto alla pulizia e lavanderia. Si confermano fanalino
di coda, con la previsione di 40 nuovi assunti (stesso numero di assunti del
2012) le professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione.
Necessaria una apposita formazione per oltre il 74% dei nuovi assunti mentre
per al 45% viene richiesta una precedente esperienza lavorativa.
Anche nel 2013 per la metà delle imprese del Vco, come
più in generale per quelle italiane, il canale più utilizzato per la selezione
del personale resta la conoscenza diretta (60% del totale).
Seguono l´utilizzo delle banche dati aziendali (23,7%)
e la segnalazione da parte di conoscenti e fornitori (5%).La conoscenza diretta
viene utilizzata da tutti i comparti economici con percentuali superiori per
l’industria (63,4%), dato che sale al 76% per le costruzioni.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FIRMATO L’ACCORDO CON ADIGE SPA PER UN INVESTIMENTO DI 22,6 MILIONI |
|
|
|
|
|
Trento, 11 settembre 2013 - Adige Spa vuole rafforzare
la propria presenza sul territorio trentino. L’azienda di Levico Terme e la
controllata Adige-sys Spa, specializzate nella costruzione di sistemi taglio
laser per la lavorazione di tubi metallici e della lamiera, passeranno dalle
attuali 221 unità (156 occupati Adige, 65 occupati Adige Sys) alle 235 unità
entro il 2015, con un incremento del fatturato da 75 a 91 milioni di euro.
L’azienda ha programmato da ora sino al 2017 un investimento immobiliare di
22,6 milioni di euro, che la Provincia autonoma di Trento prevede di sostenere
attraverso la propria società di sistema Trentino Sviluppo, come indicato
nell’accordo siglato oggi presso la sede dell’Assessorato all’industria, Adige
Spa amplierà gli stabilimenti di Levico, acquisendo aree per oltre 18 mila
metri quadrati e realizzando due nuovi capannoni industriali, oltre al totale
rifacimento di un terzo immobile ed alla costruzione della nuova mensa
aziendale. L’assessore Olivi ha dichiarato, a nome della Giunta provinciale,
l’impegno di promuovere, compatibilmente con le risorse finanziarie
disponibili, l’aggiornamento del piano triennale di Trentino Sviluppo, affinchè
nello stesso sia prevista la sottoscrizione, da parte della Società pubblica,
di un prestito obbligazionario di 15 milioni di euro che verrà emesso da Adige
Spa nei prossimi tre anni.
Alessandro Olivi, assessore all’industria,
artigianato, commercio e cooperazione, Diego Laner, presidente di Trentino
Sviluppo, e Pietro Colombo, presidente di Adige Spa, hanno firmato oggi,
martedì 10 settembre, un importante accordo a sostegno dei programmi di
crescita del Gruppo industriale sul territorio trentino e in particolare delle
prospettive di potenziamento della capacità produttiva.
Il piano industriale presentato da Adige Spa programma
sino al 2017, investimenti per oltre 40 milioni di euro, tra cui alcuni
progetti di ricerca, ma soprattutto iniziative mirate a risolvere l’ormai
insostenibile carenza di spazi adeguati a supportare la crescita produttiva
dell’azienda. Il piano di investimenti immobiliari prevede una spesa in cinque
anni di 22,6 milioni di euro, con l’acquisizione di nuove aree per 17.451 metri
quadrati (11.217 mq acquistati di recente da Trentino Sviluppo e 5.530 mq
attraverso una operazione con il Comune di Levico Terme, come specificata nella
deliberazione del Consiglio comunale del 31 luglio u.S.) e 704 mq. Da un
privato, la costruzione di due nuovi immobili industriali per un totale di
7.500 metri quadrati, la demolizione e rifacimento ex novo di un capannone di
3.200 metri quadrati, oltre alla costruzione della nuova mensa aziendale di 650
metri quadrati.
«L’azienda – precisa l’assessore Olivi – ha richiesto
l’intervento finanziario di Trentino Sviluppo per sostenere i rilevanti
investimenti programmati. Attraverso tali investimenti l’impresa vuole essere
in grado di produrre di più e in migliori condizioni, aumentare il fatturato e
sviluppare la propria presenza sui mercati di competenza, che sono soprattutto
internazionali. Trentino Sviluppo è chiamata a sostenere lo sforzo finanziario
dell’azienda, attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario che
verrà emesso da Adige Spa, di importo pari a 15 milioni di euro, da versare per
stati di avanzamento dei lavori sulla realizzazione degli immobili. Ritengo che
gli impegni che l’azienda ha assunto: (1) costruire e mettere in attività il
nuovo stabilimento entro il 2018, (2) consolidare i livelli occupazionali,
attualmente pari a 221 unità (compresi i dipendenti di Adige Sys), portandoli
fino a 235 unità entro il 2015, e (3) versare in provincia di Trento le imposte
dovute, raddoppiando sostanzialmente il gettito fiscale annuo medio,
rappresentino altrettanti benefici collettivi per il Trentino. Pertanto credo
che il sostegno pubblico dell’iniziativa sia utile al territorio, oltre che
all’impresa. E’ infatti soprattutto con gli investimenti delle imprese
innovative che possiamo superare questa grande crisi e riprendere il percorso
di crescita economica e di sviluppo dell’occupazione.»
«Riteniamo particolarmente importante – commenta il
rag. Colombo, presidente e amministratore delegato delle due società – la
scelta operata dalla Provincia. Il sostegno ad Adige permette alla società di
affrontare con sicurezza un investimento impegnativo che, fra immobili,
tecnologie e ricerca, supera 40 milioni di euro. Questo in una fase di crisi
economica perdurante affrontata dall’azienda con un impegno straordinario sui
mercati internazionali, dove sta conseguendo risultati positivi. Ringrazio la
Provincia, l’assessore Alessandro Olivi, il Comune di Levico Terme, nella
persona del sindaco Giampiero Passamani, che ha operato attivamente per portare
a compimento l’operazione e Trentino Sviluppo, con il presidente Laner, che è
stata l’artefice della proposta complessiva.»
E a giudizio del dott. Laner, «Adige Spa e Adige Sys
rappresentano due realtà territoriali con valenza strategica: tecnologie,
relazioni umane, capacità d’innovazione e solidità economico-finanziaria sono
gli elementi essenziali alla base del successo del Gruppo. L’intervento di
Trentino Sviluppo trova le sue motivazioni nelle prospettive di consolidamento
e sviluppo sul territorio, con rilevanti ricadute quali l’aumento
dell’occupazione e la leadership industriale.»
L’assessore ha così commentato: «Esperienze virtuose
come questa azienda, uno dei player di maggiore qualità nei settori della
meccanica di precisione e della meccatronica, dimostrano che il manifatturiero
può ancora oggi trainare l’economia, costretto com’è a nutrirsi di crescita e
di innovazione. Di ciò troviamo un chiaro riscontro anche nelle recenti notizie
circa il ruolo dell’industria e, in particolare, della meccanica nel trainare
la ripresa (+7,7% del fatturato nel secondo trimestre 2013 rispetto all’anno
precedente), e in quanto si sta realizzando nel settore della meccatronica, che
rappresenta una delle più importanti sfide per la politica economica trentina e
per la quale immagino uno sviluppo diffuso guidato dal Polo di Rovereto.»
«Quanto stabilito dall’accordo – conclude l’assessore
Olivi – dovrà comunque essere sottoposto alla Giunta provinciale in carica per
prossima legislatura, affinché lo stesso sia confermato e sia dato seguito
all’aggiornamento del piano triennale di cui agli articoli 33 e 34 della legge
provinciale n. 6/1999. Sarà Trentino Sviluppo a formulare la proposta operativa
in questo senso, in conformità al compito che le spetta, che è appunto quello
di proporre alla Giunta provinciale il proprio piano triennale di intervento,
per poi darvi attuazione, una volta approvato dal Governo provinciale.»
Adige e Adige Sys, le due società di Levico Terme,
fanno capo al Gruppo Blm, con sede a Cantù, in provincia di Como, che
complessivamente occupa oltre 500 dipendenti e rappresenta un player globale
per l’intero processo di lavorazione del tubo. La società capogruppo è infatti
specializzata nella produzione di macchine curvatubi, sagomatubi, sistemi di
misura e dispositivi di integrazione ed automazione; Adige Spa è specializzata
in sistemi di taglio laser di tubi e profilati, macchine per il taglio a disco tradizionale
e la lavorazione di tubi; Adige Sys è invece specializzata nella produzione di
sistemi "misti" di taglio laser per lamiera e tubi/profilati di varie
sezioni e materiali e impianti per la lavorazione di tubi/profilati di grandi
dimensioni e vari materiali.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PIOMBINO: SINERGIA CON TARANTO PER ALLUNGARE L´ATTIVITÀ DELL´ALTOFORNO |
|
|
|
|
|
Firenze, 11 settembre 2013 - Apprezzamento per l´iniziativa che ha
permesso di conoscere una delle opportunità tecnologiche che potrebbero
permettere la salvaguardia e lo sviluppo del polo siderurgico di Piombino. Ad
esprimerlo è stato l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione
Gianfranco Simoncini, intervenuto ieri a Piombino al seminario promosso dalle
organizzazioni sindacali, locali, nazionali e di categoria in occasione della
presentazione del progetto Corex. Il progetto, presentato da Siemens, utilizza
una tecnologia innovativa che potrebbe rappresentare un´alternativa
all´altoforno, offrendo così nuove prospettive produttive ed occupazionali al
territorio, con un minore impatto ambientale. La presentazione, che ha visto la
partecipazione del sindaco di Piombino Gianni Anselmi, del presidente della
Provincia di Livorno Giorgio Kutufà, di rappresentanti di altri enti locali,
dell´Università e del territorio è stata l´occasione per fare il punto sui
problemi della siderurgia.
"È indubbio che siamo ad un passaggio
delicatissimo – ha detto l´assessore Simoncini - che richiede un impegno straordinario per la
salvaguardia della siderurgia italiana, fondamentale per lo sviluppo del paese
e, in questa del ruolo, della funzione di Piombino. Decisivo è un piano
industriale che metta al primo posto la salvaguardia occupazionale, diretta ed
indiretta, e l´individuazione di un soggetto industriale pronto ad investite su
di esso. Per raggiungere questo obbiettivo c´è bisogno di tempo. Per questo è
determinante poter costruire una relazione tra Taranto e Piombino che possa
permettere l´allungamento dei tempi di attività dell´altoforno".
L´assessore ha sottolineato particolarmente la necessità
di un impegno del governo. "Accanto ad impegni importanti nel
riconoscimento dell´area di crisi complessa che vanno nel senso giusto – ha
aggiunto - deve concretizzarsi da parte del governo un´azione per garantire la
sinergia Piombino-taranto, il sostegno alla ricerca di nuovi imprenditori e
l´iniziativa verso l´Unione Europea per verificare tutte le forme di sostegno
utili al rilancio industriale di Piombino. In questa direzione l´impegno della
Regione sarà pieno e continuo".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MSD PAVIA, MELAZZINI RIBADISCE IL NO ALLA CHIUSURA |
|
|
|
|
|
Milano, 11 settembre 2013 - "Regione Lombardia
ribadisce la sua posizione di forte contrarietà alla chiusura dello
stabilimento di Merck Sharp & Dohme (Msd) di Pavia, rivolgendo un chiaro
appello all´azienda, di non considerare irrevocabile la data di chiusura
prevista per il 31 dicembre 2014, auspicando che ogni scelta sia compiuta in
un´ottica di responsabilità sociale". E´ il commento dell´assessore alle
Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Mario Melazzini
a quanto emerso dall´ultimo incontro al Ministero dello Sviluppo economico
sulla crisi aziendale Msd.
Gioco Di Squadra - "Da parte nostra - prosegue
Melazzini - sussiste l´intenzione di accompagnare l´impresa nel suo percorso,
mettendo a disposizione gli strumenti utili, affinché Msd non concluda la sua
esperienza sul territorio lombardo, senza che prima venga individuata l´azienda
che possa subentrare. Certamente sarà indispensabile un gioco di squadra a
livello istituzionale e con i vertici aziendali con l´obiettivo comune di
trovare una soluzione che salvaguardi tutti i posti di lavoro e per questo
motivo ritengo fondamentale sostenere che vi sia una costante interlocuzione
fra i soggetti coinvolti".
Nuovi Acquirenti - "Inoltre - conclude Melazzini
- credo possa essere auspicabile instaurare dei tavoli periodici, come luoghi
di confronto dove poter valutare in modo condiviso le eventuali richieste di
nuovi acquirenti. Nei prossimi giorni, intendo intensificare le relazioni con
tutte le parti interessate alla vicenda di Msd e garantire ogni possibilità in
termini di occupazione e sviluppo per l´azienda".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|