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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Settembre 2013
SCOPERTO INSETTO UTILE PER COMBATTERE AMBROSIA  
 
Milano - La scoperta, per la prima volta in Lombardia, di una specie di insetto - già identificato in altri luoghi - potrebbe rivelarsi utile, per combattere la proliferazione dell´ambrosia e interessante, quindi, come strumento per la lotta biologica a questa pianta infestante, particolarmente diffusa nella nostra regione. Il Laboratorio fitopatologico del Servizio fitosanitario regionale, che ha sede a Vertemate con Minoprio (Como), ha individuato l´insetto su segnalazione del responsabile dell´Ufficio ecologia del Comune di Castellanza (Varese). Arriva Dal Nordamerica - L´insetto - la cui denominazione scientifica è ´Ophraella communa´ (Coleoptera Chrysomelidae Galerucinae) - è specie di origine neartica, cioè di provenienza nordamericana, ed è presente in Canada, Stati Uniti e Messico, accidentalmente introdotto in Corea, Cina, Giappone e Taiwan. Si tratta di specie oligofaga, associata alle Asteraceae, ma con preferenza per l´Ambrosia artemisiifolia. I primi campioni, raccolti nel luglio scorso, sono stati affidati al Laboratorio fitopatologico del Servizio fitosanitario regionale. Dopo essere stati identificati a livello specifico su base morfologica, tale determinazione è stata confermata attraverso l´analisi del Dna. Ulteriori osservazioni hanno consentito di rinvenire la specie nelle province di Como, Varese, Milano e meno diffusamente a Lecco e Pavia. Dai Primi Rilievi Sembra Funzionare - Sull´ambrosia artemisiifolia l´insetto ha localmente causato gravi defogliazioni nelle condizioni d´infestazione più severe. In alcuni casi l´effetto in pieno campo è paragonabile a un diserbo selettivo. Contemporaneamente i rilievi aerobiologici condotti nelle stazioni di monitoraggio dei pollini d´interesse allergologico di Legnano, Magenta e Rho (Milano) hanno evidenziato una notevole diminuzione delle concentrazioni di ambrosia. Questa specie è un importante agente di controllo biologico dell´ambrosia e viene a tale scopo attualmente allevata artificialmente e rilasciata con successo in Cina e in altri Paesi, mentre viene studiata in Europa per le stesse ragioni. Il ritrovamento in Lombardia rappresenta la prima segnalazione in Italia. I tecnici regionali spiegano che nei nostri ambienti sarà necessario continuare le osservazioni, nei prossimi anni, per riconoscere il suo effettivo ruolo nel contenimento dell´Ambrosia artemisiifolia, che, in quest´annata, si è dimostrato promettente. Si tratta di prime ricerche, che sono quindi destinate a proseguire nei prossimi anni.  
   
   
AGRICOLTURA. SICCITÀ 2012. IL VENETO IMPEGNA 11 MILIONI DI EURO A FAVORE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI DANNEGGIATI  
 
La Giunta regionale ha impegnato il 10 settembrequasi 11 milioni di euro (10.965.474,25) per sostenere l’attività delle imprese agricole del Veneto che hanno subito danni in conseguenza della pesantissima siccità del 2012. “Il provvedimento prevede interventi contributivi e creditizi – ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato che lo ha proposto per l’approvazione – in applicazione delle norme che mettono a disposizione aiuti per le imprese rurali in zone colpite da eccezionali avversità atmosferiche”. “Le risorse a disposizione – ha aggiunto – saranno destinate prioritariamente a prestiti agevolati quinquennali. Il finanziamento disponibile è sufficienti a coprire le quasi 12 mila domande di prestito già presentate. Avepa verificherà peraltro se le rimanenti imprese agricole, che hanno richiesto solamente l’intervento per la mancata produzione, intendono invece accedere al prestito quinquennale agevolato”. Alla scadenza dei termini, sono state presentate complessivamente 11.981 richieste, per un totale di indennizzi contributivi pari a oltre 164 milioni di euro; 4.948 imprese hanno chiesto di accedere a prestiti quinquennali agevolati per 111 milioni di euro. Il “Tavolo verde” di concertazione ha proposto appunto l’impiego prioritario dello stanziamento disponibile per i prestiti quinquennali. “Tale priorità è stata fatta propria dalla Giunta e confermata dal parere favorevole della competente Commissione consiliare – ha concluso l’assessore – e rispetto al semplice indennizzo contributivo potrà consentire alle aziende di disporre di una maggiore liquidità, utile anche a sostenere i necessari fabbisogni finanziari per la campagna in corso”.  
   
   
NITRATI, LOMBARDIA: ORA AZIONI CONCRETE  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava scrive al ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, sollecitando azioni concrete a tutela degli allevatori nella delicata fase di adeguamento ai vincoli imposti dalla direttiva nitrati. La Lombardia, in pratica, è ancora una volta ostaggio della burocrazia ministeriale. L´adeguamento alla direttiva nitrati è un percorso imperniato su tre elementi, sui quali, sottolinea però l´assessore Fava, "si sta da tempo lavorando come Regioni insieme col ministero delle Politiche agricole, senza che ancora si veda una conclusione positiva dei percorsi avviati". Peso Dei Diversi Comparti - La Regione Lombardia, anche per il peso che la zootecnia rappresenta sul totale nazionale (1.579.500 bovini, pari al 26,8% dei capi allevati in Italia; 4.164.000 suini, pari al 44,5% del totale nazionale; 26.500.000 avicoli; 160.000 ovicaprini, 10.000 bufalini, 51.600 equini), chiede risposte rapide e un aiuto dal ministero delle Politiche agricole. La revisione delle zone vulnerabili ai nitrati, prevista dalla legge 221/2012, vede la Regione Lombardia impegnata nel difficile compito. "Il progetto affidato a Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, nda) - ricorda Fava - per determinare il peso dei diversi comparti (civile, industriale e agricolo) nel concorrere alla presenza di nitrati nelle acque al momento non sembra poter dare ancora alcun contributo al lavoro che stiamo realizzando, anche se dovrebbe essere un elemento fondamentale di cui tener conto nell´attività di revisione delle zone". Si rende quanto mai necessario l´intervento del Mipaaf. "Il presidio di questa attività - scrive l´assessore lombardo - non può unicamente essere lasciato ad Ispra medesima in quanto i risultati ad oggi maturati non lasciano sperare che in tempi brevi si possa avere a disposizione i dati necessari". Linee Di Coordinamento - Secondo elemento da risolvere. Sul fronte della revisione del decreto ministeriale 7 aprile 2006, l´assessore Fava insiste nel sottolineare che "da tale decreto discendono le linee di coordinamento dei programmi di azione regionali".Se difatti bisogna armonizzare gli aspetti tecnici legati all´evoluzione tecnologica, "è impensabile che le modifiche siano ostaggio del parere favorevole del ministero dell´Ambiente, come sta succedendo ormai da troppo tempo". Semplificazione Procedure - Infine, terzo punto sul quale l´assessore all´Agricoltura della prima Regione agricola d´Italia chiede "una forte iniziativa politica" del ministro dell´Agricoltura per ottenere "un intervento normativo di semplificazione delle procedure di approvazione dei decreti che prevedono il concerto di altri ministeri". Tutto ciò dal momento che "ancora non si conoscono i tempi di trasmissione al ministero dell´Ambiente per l´espressione del parere di competenza". L´assessore Fava si dichiara "a disposizione per le iniziative che il ministro De Girolamo vorrà attivare, nello spirito della massima collaborazione".  
   
   
PRESTITO DI CONDUZIONE: ABRUZZO SCRIVE AL MINISTRO DE GIROLAMO DE MINIMIS: CHIESTO INTERVENTO PER FUTURO AZIENDE AGRICOLE  
 
Pescara - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo ha scritto una lettera al Ministro per le Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, ed al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per sollevare un´importante questione che riguarda gli aiuti in regime de minimis nel settore agricolo e chiedere un intervento che sarebbe fondamentale per il futuro di numerose aziende. Aiuti che, come da disposizioni, scadranno il 31 dicembre 2013 e a tale data quindi verrebbe meno la base giuridica per la concessione delle agevolazioni sul credito agrario per l´anno 2014. "Mentre è in discussione una bozza di regolamento - scrive Febbo - la proroga delle disposizioni, nell´attuale momento di crisi economica e di riduzione delle concessioni creditizie, credo sia di fondamentale per poter dare certezza al più presto alle nostre imprese agricole. Dai dati in nostro possesso si tratta di un´agevolazione che, nella regione Abruzzo, interessa oltre 1.000 aziende agricole e che movimenta oltre 70 milioni di euro. Nella bozza, datata 5 agosto 2013, sembrerebbe, però, che il regolamento non si applichi agli aiuti concessi alle imprese operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli con la conseguenza che per queste imprese (come cantine sociali, cooperative e organizzazioni di produttori ortofrutticole), si debba attendere l´emanazione di un altro nuovo regolamento, con il rischio che non si riesca ad approvarlo in tempi certi e immediati. Tra l´altro - prosegue Febbo nella sua lettera - il ricorso al regime de minimis per il settore agricolo è particolarmente vincolante, in quanto limitato al massimale di soli 7.500 euro in tre anni e che peraltro va rispettato cumulando tutti gli eventuali aiuti de minimis percepiti da ciascuna impresa agricola. Tale soglia è largamente insufficiente a garantire una dimensione "critica" dell´intervento e delle policy che rischiano di tramutarsi in misure non incisive con erogazioni polverizzate di limitato impatto sulla competitività delle imprese. E´ auspicabile che la cifra concedibile in regime de minimis alle aziende della produzione primaria, sia elevata dagli attuali 7.500 euro ad almeno 50.000 euro, per ridurre il dislivello rispetto alle imprese degli altri settori. Sarebbe un intervento analogo a quello deciso qualche anno fa in occasione della crisi economico-finanziaria quando furono raddoppiati i massimali del premio de minimis per tutte le attività produttive. Chiaramente, questo tipo di modifica richiede un notevole sforzo dal punto di vista negoziale nell´intento di cercare alleanze con altri Stati membri. Al tempo stesso però si tratta di un´azione necessaria per le imprese agricole che può rafforzare anche l´azione del Governo, contribuendo all´efficacia ed all´efficienza della produzione normativa nazionale di questa legislatura in campo agricolo.  
   
   
SPERIMENTAZIONE SANITARIA CONTRO BATTERIOSI DEL KIWI, PARASSITA CILIEGIE E PER LOTTA INTEGRATA NEL VIGNETO  
 
Il Veneto intensifica la lotta contro alcune delle principali malattie delle piante che danneggiano produzione e reddito delle aziende agricole. Lo fa sostenendo finanziariamente specifiche attività di sperimentazione fitosanitaria, per le quali sono stati impegnati complessivamente 21 mila euro. “Una delle ricerche finanziate – ha spiegato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – riguarda l’analisi di strategie e strumenti innovativi per la lotta integrata nel sistema vigneto, con riferimento alla definizione di protocolli operativi contro la Peronospora della vite (Plasmopara viticola) e l’Oidio della vite (Oidium tuckeri) tramite la validazione di modelli previsionali”. Il progetto verrà svolto dall’Università degli Studi di Padova, Dipartimento Territorio Sistemi Agroforestali (Tesaf), in collaborazione con l’Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari. Verranno inoltre sostenuti il monitoraggio e prove di contenimento della Drosophila suzukii sul ciliegio, con sperimentazioni di contrasto per saggiare l’efficacia di diverse linee di difesa fitosanitaria con prodotti alternativi. L’attività verrà svolta dall’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente in collaborazione con l’Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari. Le prove di campo e i trattamenti saranno eseguiti da un Centro di Saggio autorizzato, poiché l’attività sperimentale prevede l’impiego contro il vettore della malattia di insetticidi non consentiti per l’uso. Verrà inoltre proseguito il progetto triennale di ricerca interregionale sul Cancro batterico del Kiwi in partenariato con la Regione Friuli Venezia Giulia – Agenzia Regionale per lo sviluppo Rurale Ersa, avviato nel 2011 per fronteggiare una delle più temibili malattie degenerative di questa pianta.  
   
   
LOMBARDIA: MONDO AGRICOLO UNITO PER IL RILANCIO DEL SETTORE  
 
Milano - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia Gianni Fava, invita il mondo agricolo a trovare un fronte comune, sintetizzando le diverse anime, con l´obiettivo di condividere una posizione comune per il rilancio del settore. "Dobbiamo ritornare ad essere competitivi - ha detto alla Fiera Millenaria di Gonzaga l´assessore lombardo, nel corso della premiazione del concorso nazionale sensoriale dei formaggi Dop Grana Padano e Parmigiano-reggiano, organizzato da Confcooperative -. Questo è un territorio che sa fare innovazione e che è in grado di competere con il resto d´Europa". Superare Divisioni Ideologiche - Il percorso di crescita Regione Lombardia intende costruirlo insieme agli operatori, come ha sottolineato Fava alla folta platea di agricoltori, allevatori e rappresentanti delle cooperative lattiero casearie mantovane. "Naturalmente è fondamentale superare divisioni ideologiche fra le tante sigle sindacali che esistono in agricoltura - ha raccomandato Fava -. La pluralità è positiva finché privilegia la dialettica e una sintesi comune, se invece sconfina nei veti incrociati si rischia la paralisi. Io ascolterò tutti, poi però dovrò prendere delle decisioni. E se trovate una linea condivisa all´insegna del lavoro, della redditività, della crescita, degli investimenti produttivi, allora anche per me diventa più semplice dare una mano all´agricoltura". Piano Di Sviluppo Rurale - La prossima sfida è il Piano di sviluppo rurale. "Sono alle prese con diverse emergenze sospese, ricevute in eredità - ha specificato Fava - Spero entro l´anno di chiuderle tutte, per intraprendere col nuovo anno le strategie e le modalità che mettano nelle condizioni il sistema agricolo della Lombardia e del Nord Italia di superare la fase di stallo in cui oggi purtroppo si trova". La Fiera Millenaria di Gonzaga, nel cuore della Pianura padana, come ha ribadito l´assessore Gianni Fava "rappresenta un riferimento importante per la Macroregione agricola del Nord e un luogo di dibattito in cui è possibile per il comparto primario fare rete". I Caseifici Premiati - Nell´ambito della serata dedicata ai formaggi Dop Grana Padano e Parmigiano-reggiano sono stati premiati i seguenti caseifici. Categoria Grana Padano riserva: Latteria Sant´angelo, Latteria Agricola Marmirolo e Zanetti Spa, Caseificio ´La Motta´. Grana Padano fino a 20 mesi: Latteria Roverbella, Latteria San Valentino, Latteria Sociale Mantova. Categoria Parmigiano-reggiano ´Bollino Argento´: Latteria Venera Vecchia, Caseificio Caramasche, Latteria Sociale San Luigi di Trecasali. Parmigiano-reggiano ´Bollino Oro´: Latteria Sociale Golfo, Latteria San Martino, Caseificio Croce.  
   
   
PESCA. BANDI REGIONALI PER 3,85 MILIONI DI EURO A SUPPORTO DEGLI OPERATORI  
 
Venezia - La Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato, a messo a bando risorse per complessivi 3 milioni 850 mila euro per sostenere azioni nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Si tratta – ha spiegato Manzato – delle risorse ancora disponibili del Fondo Europeo per la Pesca destinate alla nostra Regione, con le quali vogliamo finanziare tutte le Misure degli Assi 2 e 3 del Fep”. In particolare, si tratta di 1,9 milioni complessivi per le Misure dell’Asse 2 riferite alla acquacoltura (800 mila euro); alla pesca acque interne (200 mila euro); alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (900 mila euro). A questi si aggiungono 1,95 milioni per le misure dell’Asse 3: azioni collettive (400 mila euro); protezione e sviluppo della fauna e della flora acquatica (300 mila); porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca (700 mila euro); sviluppo di nuovi mercati (300 mila euro); operazioni pilota (250 mila euro). “L’obiettivo – ha affermato Manzato – è di accompagnare al meglio il processo di evoluzione in atto nel nostro sistema di pesca, contribuendo al superamento dell’attuale fase di crisi e sostenendo e sostenendo l’impegni degli operatori per una pesca sempre più sostenibile”. Per ciascuna delle misure previste è stato messo a punto un bando specifico, che fissa le modalità e i tempi per la presentazione delle istanze di contributo, le risorse economiche al momento disponibili, i criteri di valutazione delle istanze, i tempi per la realizzazione e la rendicontazione delle iniziative ammesse a beneficio. Sul provvedimento approvato dalla Giunta si era espressa in precedenza la Competente Commissione consiliare.  
   
   
LOMBARDIA, VALUTA UN PIANO PER IL RINNOVO DEI MEZZI AGRICOLI  
 
Milano - "La Fiera di Sant´alessandro rappresenta per Regione Lombardia un esempio di eccellenza raggiunta in molteplici settori. Con la sua tradizione millenaria e i risultati ottenuti in termini di visitatori, alla sua importanza come fiera di settore per ciò che riguarda la zootecnia, le macchine e attrezzature agricole, l´equitazione, i prodotti alimentari tipici e controllati, si aggiunge il ruolo di occasione di vita sociale e di momento di identità culturale, particolarmente caro a Regione Lombardia". E´ quanto detto dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava, nel corso della visita alla Fiera Agricola di Sant´alessandro a Bergamo, organizzata al polo fieristico di Bergamo da Promoberg ed Ente Fiera Promoberg , che ha aperto i battenti. L´assessore accompagnato dal presidente di Promoberg Ivan Rodeschini e dal segretario di Ente Fiera Promoberg Luigi Trigone, ha visitato tutti i padiglioni della fiera, intrattenendosi con numerosi espositori per ascoltare le loro storie, conoscere i loro prodotti e loro attività. Più Sicurezza Per I Mezzi Agricoli - "Stiamo valutando la possibilità di finanziare un piano di rinnovo del parco dei mezzi agricoli- ha detto l´assessore Fava- che vada nell´ottica di un rilancio del settore agro-meccanico, tanto per un miglioramento ed efficienza del lavoro in campagna, quanto per una maggiore sicurezza. Per l´assessore all´Agricoltura, la sicurezza "rappresenta oggi un elemento di criticità che può essere superato intervenendo anche con la formazione ma soprattutto con la sostituzione di mezzi obsoleti e pericolosi". Agricoltori Fieri E Produttivi Nonostante La Crisi - Secondo l´assessore all´Agricoltura, la Fiera di Sant´alessandro, punto di riferimento per l´imprenditoria agricola, in particolare per le piccole e piccolissime imprese, "è esempio che la crisi che stiamo attraversando può essere opportunità di cambiamento". " Il comparto agricolo- ha sottolineato l´assessore all´Agricoltura- è l´unico settore in cui è cresciuta l´occupazione ed è aumentata l´esportazione. Pertanto, questa rassegna fieristica, con le esposizioni e le testimonianze di nuove iniziative imprenditoriali, la valorizzazione dei prodotti del territorio e la conseguente ottimizzazione dei consumi alimentari, rappresenta l´identità e la fierezza di queste piccole imprese , che con passione, non subiscono passivamente le avversità ma le combattano e le sconfiggono. Regione Presente Anche Quest´anno - Anche quest´anno Regione Lombardia, partecipa alla rassegna con lo stand della direzione generale Agricoltura, all´interno del quale è stata allestita la mostra " La faccia giovane dell´agricoltura". Un´iniziativa per raccontare gli importanti risultati ottenuti in ambito agricolo e il mondo rurale evidenziandone l´aspetto colto, giovane e tecnologico, dando voce e immagine alle storie dei progetti realizzati con i fondi europei del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Lombardia. Numeri - 204 espositori; oltre 50mila metri quadrati di superficie; circa 200 cavalli coinvolti in gare ed esibizioni; circa 400 pregiati capi di bestiame per il commercio. Ben 14 le regioni rappresentate, tra le quali spicca la Lombardia, con 167 espositori, seguita da Piemonte ed Emilia Romagna (7 ), Puglia e Veneto (5 a testa). A livello lombardo, il maggior numero di aziende sono targate Bergamo (140), seguite da Brescia (10), Lecco (6), e Milano (5). Per quanto concerne il capitolo dei settori merceologici, la pole position se la aggiudicano i "Prodotti tipici e agro-alimentari", che rappresentano oltre il 35% delle aziende presenti alla Fiera. A seguire, l´altrettanto importante settore delle "Macchine agricole e attrezzature" (27%), poi Equitazione e Zootecnia (7,1 per cento cadauno). In crescita le imprese del settore "Risparmio energetico ed energie rinnovabili" (6,6 per cento).  
   
   
LUPI E DANNI AGLI ALLEVAMENTI: LA SPECIE È PROTETTA IN TUTT´EUROPA. LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA AIUTA CHI VUOLE RAFFORZARE I DISPOSITIVI DI PREVENZIONE E ASSICURA L´INDENNIZZO AL 100% DEL VALORE DEGLI ANIMALI PREDATI  
 
Bologna - La Regione Emilia-romagna garantisce con mezzi propri la copertura del 100% dei danni subiti dagli allevatori e contributi per la realizzazione di interventi di prevenzione. Uomo e lupo, una convivenza da sempre difficile: a questo proposito l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni interviene rassicurando allevatori e agricoltori – dopo le recenti denunce di attacchi predatori da parte di lupi ad allevamenti di pecore e capre – , e anche sindaci e amministratori locali preoccupati per il ritorno della specie in alcuni aerali dell’Appennino Emiliano. “Innanzitutto, si tratta di una specie protetta – sottolinea l’assessore – . Le norme europee ne stabiliscono una protezione rigorosa in tutti i Paesi dell´Unione, proibendone espressamente il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio. Non esiste quindi nessuna ‘burocrazia’ locale, regionale o statale, colpevole di ‘ingessare’ l’azione di quanti, sul territorio, vorrebbero controllare la presenza di questo predatore. Quindi, ciò che come Regione possiamo fare e facciamo per aiutare gli allevatori a convivere con questo nuovo ‘rischio d´impresa’ sono due: assicurare con le nostre risorse un risarcimento pari al 100% del valore dei capi d’allevamento predati e un sostegno economico per realizzare dispositivi di prevenzione dagli attacchi”. Nello specifico la competenza in materia di risarcimento dei danni è dell’assessorato Politiche per la salute della Regione. Gli agricoltori, in caso di attacco, devono rivolgersi ai servizi veterinari delle Ausl di appartenenza, cui compete l’esecuzione dei rilievi necessari. Per gli interventi di prevenzione gli allevatori interessati possono invece rivolgersi alle Province: già negli anni scorsi, spiega l’assessore, tramite i fondi per la prevenzione dei danni da fauna selvatica, hanno finanziato la messa in opera di recinzioni fisse o elettrificate, insieme all’acquisto – misura che sta riscuotendo, negli ultimi tempi, un concreto interesse – di cani da guardia appositamente addestrati. Nel Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 è prevista inoltre per le aziende agricole una misura finanziaria (la 216, “Sostegno agli investimenti non produttivi”) che dispone contributi per interventi mirati alla prevenzione dei danni da fauna selvatica, con riferimento ai siti della Rete Natura 2000 e alle zone di protezione interdette alla caccia. “Molti allevatori hanno utilizzato queste opportunità riducendo in modo significativo il numero e la dannosità degli attacchi – conclude Rabboni – . Gli uffici della Regione e delle Province sono a disposizione degli interessati per tutte le informazioni del caso”.  
   
   
AGRICOLTURA E FONDI UE. MANZATO: I SOLDI DELLE REGIONI CHE NON SPENDONO VADANO A QUELLE CHE SANNO SPENDERE  
 
Venezia - “La quantità di risorse pubbliche che sulla carta saranno destinate agli investimenti per accrescere la competitività della nostra agricoltura possono essere un problema relativo. Perché quello vero è utilizzarle al meglio e tutte. Chiedo sin d’ora che alle Regioni più capaci vengano destinati i finanziamenti non spesi da quelle che saranno meno virtuose, in modo da impedire che i finanziamenti dati all’Italia tornino alle casse europee senza lasciare traccia sullo sviluppo del primario nazionale”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, entra nella discussione sulla prossima della Politica Agricola Comune e rilancia la sua proposta, “che è per certi aspetti minimale, ma necessaria, e che per quanto ci riguarda potrà comunque dare ottimi risultati per il Made in Italy”. “Che l’Europa tagli le risorse destinate all’agricoltura è un fatto fisiologico e non inatteso, oggi e ancor più dal 2020 – aggiunge Manzato – e non mi stupisce che secondo taluni l’Italia sia tra i Paesi più penalizzati dalle nuove strategie comunitarie, frutto sostanzialmente degli accordi tra Paesi continentali. E’ dalla riforma Mc Sharry che questo avviene, con rarissime eccezioni per di più spesso rintuzzate alla tornata di contrattazione successive. Non voglio rivangare il come e il perché ciò avvenga, salvo osservare che ci lamentiamo in casa, a cose fatte, e poco facciamo nella fase della preparazione delle politiche comuni. Il vero problema del nostro paese è però, lo ripeto, quello della capacità di spendere le risorse che ci arrivano e di investirle in modo che fruttino risultati per le imprese agricole, il loro reddito e il Made in”. “In Veneto ci stiamo preparando da tempo ad affrontare, al meglio e come sistema, la prossima stagione di programmazione agricola europea 2014 – 2020, alla luce di quelle che saranno le determinazioni finali della Comunità e le risorse effettivamente disponibili. Sin d’ora, però, possiamo valutare una disponibilità di finanziamenti pubblici che dovrebbe aggirarsi attorno al miliardo di euro nei sette anni considerati, cifra analoga a quello del periodo programmatorio in scadenza. Poter contare su più soldi sarebbe di sicuro meglio, ma la mia preoccupazione è che troppo spesso in molte parti d’Italia le risorse messe a disposizione non vengono spese e vengono perdute. Noi in Veneto le spenderemo tutte, come sempre, e siamo pronti a spendere, vogliamo spendere – conclude l’assessore – anche quelli delle Regioni che non si dimostrano in grado di raggiungere questo risultato”.  
   
   
BOLZANO: PRODOTTI ALIMENTARI NON OGM, IN VIGORE LE NUOVE REGOLE  
 
Sono sempre di più i consumatori che vogliono informazioni dettagliate su sicurezza, provenienza e qualità dei prodotti alimentari. In maniera particolare per quanto riguarda l´utilizzo di organismi geneticamente modificati. Un contributo importante arriva dalla nuova legge provinciale, entrata in vigore il 7agosto, che adegua la normativa locale alle linee guida dell´Unione Europea in tema di etichettatura. La posizione della Provincia di Bolzano sull´utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura e nella produzione alimentare è nota. "Sin dall´inizio - spiega il presidente Luis Durnwalder - ci siamo schierati contro gli Ogm, tanto che ancora prima di prevedere il divieto dell´utilizzo di questi organismi, avevamo introdotto una legge provinciale che consentiva di segnalare un prodotto come Ogm free tramite l´etichettatura". E proprio alcuni passaggi di questo provvedimento sono stati sottoposti a modifica per adeguare il quadro normativo a quanto previsto dalle linee guida emanate a livello di Unione Europea. Il tutto è stato inserito nella legge omnibus pubblicata martedì scorso sul Bollettino ufficiale della Regione Trentino-alto Adige ed entrato in vigore ieri (7 agosto). I nuovi articoli prevedono regole più rigide con l´indicazione di quali prodotti alimentari potranno fregiarsi dell´etichetta "non Ogm", al posto del precedente "Ogm free". Per quanto riguarda gli animali, al di là del divieto di somministrare antibiotici, ormoni, farina di sangue o di ossa, o altre sostanze improprie, è previsto il divieto di utilizzare mangimi contenenti organismi geneticamente modificati nel periodo precedente la macellazione. In dettaglio: 12 mesi, e almeno tre quarti della propria vita, per cavalli e bovini, 6 mesi per i piccoli ruminanti, 4 mesi per i suini, tra le 6 e le 10 settimane per il pollame, 2 settimane per gli animali da latte. "Con questo adeguamento - conclude il presidente della Provincia Luis Durnwalder - salviamo il nostro principio sull´etichettatura dei prodotti non Ogm, adeguandolo a quanto previsto dall´Unione Europea, dopo che la stessa aveva minacciato di aprire una procedura di infrazione. Prima di approvare la legge in Consiglio provinciale avevamo già chiarito con Bruxelles i passaggi più importanti contenuti nella normativa".  
   
   
UN NUOVO STUDIO DIMOSTRA CHE I SUPPLEMENTI NUTRIZIONALI ORALI RIDUCONO SIGNIFICATIVAMENTE LA DURATA E I COSTI DEI RICOVERI OSPEDALIERI LA RICERCA SUPPORTATA DA ABBOTT HA ANALIZZATO I DATI DI OLTRE UN MILIONE DI ADULTI OSPEDALIZZATI  
 
Un nuovo studio di valutazione degli esiti economico-sanitari, condotto da massimi esperti del settore e supportato da Abbott, ha rivelato che la somministrazione di supplementi nutrizionali orali ai pazienti durante il periodo di ricovero in ospedale è associata a una significativa riduzione della durata della degenza e dei costi di ospedalizzazione. Inoltre, il rischio di riospedalizzazione a 30 giorni è diminuito notevolmente. Pubblicato dall’American Journal of Managed Care (Febbraio 2013), lo studio evidenzia i vantaggi economici della somministrazione di supplementi nutrizionali orali a pazienti adulti in ambito ospedaliero. La ricerca è stato presentata nel corso del congresso annuale della Società Europea di Nutrizione Clinica e Metabolismo (Espen) in corso a Lipsia dal 31 agosto al 3 settembre. L’analisi retrospettiva è stata effettuata sui dati raccolti su oltre un milione di pazienti adulti ricoverati in ospedale negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2010. I vantaggi per i pazienti che hanno ricevuto supplementi nutrizionali orali durante il ricovero in ospedale hanno incluso: • una riduzione del 21 percento della durata della degenza, ossia 2,3 giorni in meno • una riduzione del 21,6 percento dei costi di ospedalizzazione, vale a dire un risparmio di 4.734 dollari Inoltre, si è registrata una riduzione del 6,7 percento della probabilità di riospedalizzazione a 30 giorni nei pazienti che avevano avuto almeno una successiva riospedalizzazione e ai quali, durante la precedente degenza, erano stati somministrati supplementi nutrizionali orali. ″Uno stato nutrizionale compromesso, specialmente in pazienti ricoverati per patologie gravi o in seguito a interventi chirurgici, può portare a periodi di degenza più lunghi, a un aumento delle complicanze e del numero delle riospedalizzazioni e a un incremento delle relative spese sanitarie. - afferma Maurizio Muscaritoli, Professore associato di Medicina Interna, Università degli Studi La Sapienza di Roma e Direttore Uod Coordinamento Attività di Nutrizione Clinica presso Umberto I, Policlinico di Roma – La buona notizia è che la ricerca dimostra che la somministrazione dei supplementi nutrizionali orali ai pazienti ricoverati in ospedale può contribuire a ridurre la durata della degenza e i costi di ospedalizzazione.″ Nello studio, i ricercatori hanno rilevato differenze significative in termini di durata della degenza e costi sanitari tra i pazienti ricoverati a cui venivano somministrati i supplementi nutrizionali orali e i pazienti in condizioni simili ai quali non erano stati somministrati supplementi. ″In un contesto sempre più condizionato dalla pressione dei costi, le valutazioni economico-sanitarie possono determinare in maniera più esaustiva il reale valore di una terapia. I nostri risultati evidenziano i benefici tangibili dei supplementi nutrizionali orali nei pazienti ospedalizzati sugli outcomes clinici e sui costi dell’assistenza, fattori che incidono sul bilancio finale di un ospedale”, ha dichiarato uno degli autori dello studio Darius Lakdawalla Phd, Quintiles Chair of Pharmaceutical Development and Regulatory Innovation, Usc School of Pharmacy e Sol Price School of Public Policy e Director of Research, Leonard D. Schaeffer Center for Health Policy and Economics, University of Southern California. "Dato che i supplementi nutrizionali orali sono formulati in maniera completa e bilanciata per soddisfare le esigenze nutrizionali dei pazienti con diverse condizioni patologiche e sono anche relativamente economici, il considerevole risparmio che generano rende la supplementazione nutrizionale orale una terapia vantaggiosa dal punto di vista del rapporto costo-efficacia", ha dichiarato un altro autore dello studio, Tomas Philipson Ph.d., Daniel Levin Chair of Public Policy, University of Chicago. Lo Studio Lo studio ″Impatto della Supplementazione Nutrizionale Orale sugli Outcomes Ospedalieri” è un’analisi retrospettiva sugli effetti dei supplementi nutrizionali orali sugli outcomes ospedalieri. Lo studio ha messo a confronto degenze ospedaliere durante le quali erano forniti supplementi nutrizionali orali con degenze simili in cui non erano somministrati supplementi nutrizionali orali. Sono state misurate le differenze in termini di durata della degenza e costo del trattamento (compresi i servizi, le prestazioni lavorative, l’uso delle apparecchiature mediche ecc). E’ stata calcolata inoltre la probabilità di una riospedalizzazione a 30 giorni. L’analisi retrospettiva è stata effettuata sui dati di oltre un milione di pazienti adulti ricoverati in ospedale tra il 2000 e il 2010 raccolti nel Premier Research Database della Premier Healthcare Alliance – un’organizzazione che raccoglie i dati relativi a 44 milioni di ricoveri ospedalieri negli Stati Uniti, ovvero circa il 20 percento di tutte le ospedalizzazioni del Paese. Il campione comprendeva 1.160.088 adulti ospedalizzati con età superiore ai 18 anni di cui sono stati analizzati gli interventi di alimentazione per via orale. Il campione è stato suddiviso in due gruppi di confronto (580.044 pazienti a cui erano stati somministrati supplementi nutrizionali orali e 580.044 a cui non era stato somministrato nessun intervento di supplementazione nutrizionale orale), e sono state usate metodologie di analisi statistica per gestire eventuali errori dovuti ad una selezione non-random. Abbott Nutrition Da oltre 85 anni Abbott Nutrition sviluppa e commercializza soluzioni nutrizionali per la crescita, la salute e il benessere in ogni fase della vita. Abbott Nutrition annovera nel suo listino prodotti all’avanguardia tra i più conosciuti e utilizzati al mondo - come ad esempio Pediasure, supplementi nutrizionali completi e bilanciati per il bambino ed Ensure per l’adulto - oltre a marchi leader e prodotti specialistici che aiutano a soddisfare le diverse esigenze nutrizionali, come ad esempio Glucerna per le persone con diabete. Abbott Abbott (Nyse: Abt) è tra le principali aziende del settore salute a livello globale. L’azienda persegue il miglioramento della qualità della vita attraverso lo sviluppo di prodotti e tecnologie che abbracciano il settore salute nel suo complesso. Abbott è presente in 150 paesi con oltre 70.000 dipendenti. In Italia Abbott conta circa 900 dipendenti e ha sedi a Campoverde di Aprilia (Lt), Roma, e S. Donato Milanese (Mi). Per ulteriori approfondimenti visitate il sito www.Abbottitalia.com e connettetevi con noi su Twitter @Abbottnews  
   
   
FRATELLI ORSERO ANANAS E BANANE: ALLEATI DELLA BELLEZZA E DELLA SALUTE  
 
La frutta, alimento fondamentale della nostra dieta, garantisce l’assunzione della maggior parte delle sostanze nutritive di cui il nostro organismo ha bisogno: tra le più importanti possiamo citare le vitamine, le proteine, i sali minerali, gli zuccheri semplici, l’acqua e le fibre. Grazie all’elevata quantità di acqua presente, la frutta favorisce l’idratazione del corpo soprattutto nei periodi estivi e durante le attività sportive; inoltre il fatto di essere priva di grassi la rende un ottimo alimento da assumere durante le diete ipocaloriche: una fetta d’ananas da 100 gr. Infatti racchiude solo 40 kcal. Nello specifico, alcune delle proprietà principali dell’ananas, oltre a quella digestiva più nota, sono le proprietà diuretica, depurativa e disintossicante. Per questo motivo viene utilizzata anche in dermocosmesi per preparare degli impacchi mirati per contrastare efficacemente cellulite e ritenzione idrica. La banana invece, ricca di vitamine, carboidrati e sali minerali (tra cui ferro, potassio, fosforo e calcio), è particolarmente indicata per la rimineralizzazione, il nutrimento e la stimolazione dell’epidermide. Ananas e banane sono quindi un vero toccasana per il nostro organismo: in particolare gli sportivi prediligono le banane che, ricche di potassio, rappresentano un ottimo rimedio per i crampi, mentre l’ananas, oltre ad avere un grande potere antinfiammatorio, è fonte di sollievo per coloro che hanno problemi di digestione, e proprio per questo viene consigliato a fine pasto. Questi due frutti, dalle molteplici potenzialità, possono inserirsi a pieno titolo anche tra i rimedi naturali più validi per la cura della pelle e dei capelli. Dopo l’applicazione di un impacco a base di banana infatti, i capelli rimangono molto più morbidi, lucenti, districati e vivi; mentre per i capelli grassi è un ottimo trattamento lo scrub sulla cute con una fettina di ananas  
   
   
VINO: ITALIA SORPASSA FRANCIA, E’ PRIMO PRODUTTORE AL MONDO  
 
Con una produzione di vino stimata attorno ai 44 milioni di ettolitri l’Italia sorpassa la Francia, che si ferma ad appena 43,5 milioni di ettolitri, e conquista nel 2013 il primato mondiale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia gli effetti di un fine estate pazzo che ha determinato una rivisitazione in aumento della produzione nazionale dell’8 per cento mentre per quella francese la crescita è stata ridimensionata al 3,9 per cento rispetto ai 41,9 milioni di ettolitri del 2012, nella nuova proiezione di Franceagrimer di settembre. L’andamento climatico anomalo - sottolinea la Coldiretti - capovolge le previsioni iniziali con l’agenzia di statistica del Ministero dell’Agricoltura francese che ha rivisto al ribasso le proprie stime a causa del maltempo e delle forti grandinate nella zona del Bordeaux, la regione del vino più importante del mondo, dove si prevede un calo del 20 per cento con una produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l’annata più scarsa, in termini quantitativi, dal 1991. Prospettive positive invece in Italia anche sul piano della qualità che - precisa la Coldiretti - è giudicata piu’ che buona nelle diverse regioni. Il colpo di scena provocato dal clima sancisce - sostiene la Coldiretti - la leadership nazionale nella produzione di vino a livello internazionale dove dopo la Francia si classifica al terzo posto la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina, che è in forte crescita anche nei consumi. Il risultato produttivo dovrà naturalmente essere confermato nelle prossime settimane considerato che, anche in Francia la vendemmia è in ritardo e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato raccolto appena il 10 per cento delle uve in un percorso che è iniziato con le uve pinot e chardonnay destinate alla produzioni di spumanti e che - sottolinea la Coldiretti - proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà quest´anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Cabernet e Nerello. Un ritardo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno che in realtà - spiega la Coldiretti - significa un ritorno alla normalità per effetto dell’andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che stanno favorendo una più lenta ma ottimale maturazione delle uve, e una qualità molto elevata. Le uve già raccolte nonché il monitoraggio effettuato sulle uve in maturazione evidenzia una gradazione zuccherina inferiore allo scorso anno di circa un grado babo ma una maggiore acidità e colore con un maggiore accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Decisive in ogni caso saranno le ultime settimane prima della raccolta che in quest’anno entrerà a pieno regime solo negli ultimi giorni di settembre e nella prima decade di ottobre. La produzione sarà destinata per oltre il 40 per cento - precisa la Coldiretti - ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La vendemmia in Italia si festeggia quest’anno con un brindisi all’ aumento del 10 per cento nel valore nelle esportazioni dl vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all’estero, se l’attuale trend di crescita sarà mantenuto alla fine dell’anno, una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2013. Il risultato è che - continua la Coldiretti - oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino della vendemmia 2013 sarà ottenuto dalle vendite realizzate sul mercato estero. La Germania si conferma il primo mercato per le bottiglie tricolori, con una crescita del 13 per cento, ma l’export va a gonfie vele anche in Francia (+12 per cento) e Gran Bretagna (+8 per cento). Un vero e proprio boom si registra però in Russia, dove gli acquisti di vino italiano sono cresciuti del 32 per cento. Positivo anche il dato sui mercati asiatici, con una crescita complessiva del 3 per cento, con un aumento del 5 per cento in Cina. Negli Stati Uniti - conclude la Coldiretti - sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella ed al Collio mentre in Russia sono apprezzati Chianti, Barolo, Asti e Moscato d’Asti ed in Inghilterra Prosecco, Chianti, Barolo. Www.coldiretti.it  
   
   
TVS, L’AZIENDA LEADER NELLA PRODUZIONE DI ARTICOLI DA COTTURA IN ALLUMINIO ANTIADERENTE, SARÀ SPONSOR TECNICO DELLA TRASMISSIONE “THE CHEF, SCELGO E CREO IN CUCINA”, IL NUOVO TALENT SHOW CHE ANDRÀ IN ONDA SU LA5 A PARTIRE DA SETTEMBRE.  
 
In qualità di sponsor tecnico, Tvs fornirà agli aspiranti chef l’attrezzatura necessaria alla cottura delle loro ricette. La linea prescelta è la nuovissima Solida, presentata per la prima volta a Febbraio durante la fiera Ambiente a Francoforte. Solida è la linea adatta per i piani a induzione, pensata e realizzata da Tvs attraverso un’approfondita ricerca e sperimentazione, per garantire ai consumatori prestazioni professionali nella cucina di casa. Il suo rivestimento, ottenuto con la tecnologia al plasma, presenta un riporto durissimo di materiale ceramico applicato ad altissime temperature che consente di ottenere una resistenza ai graffi e all’usura ben 250 volte superiore rispetto ai tradizionali rivestimenti antiaderenti. Il talent show, che andrà in onda a partire da Settembre su La5, sarà condotta da due giudici di fama internazionale: Davide Oldani, una stella Michelin, chef del ristorante D’o di Cornaredo e inventore della cosidetta “cucina pop”, che trasforma dei cibi semplici e popolari in capolavoro di gusto, e Filippo La Mantia, ex oste e cuoco del ristorante dell’Hotel Majestic di Roma nonché cultore della cucina siciliana, la sua terra di provenienza, sempre rivisitata in maniera strettamente personale. “The Chef” è il primo talent show a nascere e svilupparsi attraverso la rete: facebook, twitter, ma soprattutto il sito dedicato (www.Thechef.mediaset.it) che viene continuamente aggiornato con le ricette inviate dagli aspiranti concorrenti. Proprio questi video vengono visionati dai due conduttori e dalla produzione, ne verranno scelti 50, e un’ulteriore selezione in studio decreterà i 14 partecipanti che si contenderanno il titolo di “The Chef”. Il logo di Tvs apparirà su tutti i mezzi di comunicazione, effettuata sia a mezzo stampa che Tv, relativi al lancio della trasmissione, e che vedono Davide Oldani e Filippo La Mantia ricoprire il ruolo del famoso “Uncle Sam”, la figura utilizzata dall’esercito americano per reclutare nuovi soldati durante i primi anni del ‘900  
   
   
DALLA SLOVENIA ARRIVA “FERDINAND” UNA NUOVA AZIENDA BIOLOGICA NEL LISTINO DI PELLEGRINI SPA  
 
Vini biologici di altissima qualità, provenienti da uve coltivate con la minima interferenza possibile, contraddistinguono la filosofia di Kmetija Cetrtic, nota come cantina Ferdinand, uno dei marchi più conosciuti della Slovenia che entra a fare parte del ricco catalogo di Pellegrini Spa, distributore di vini e distillati di qualità sul territorio nazionale. La storia di questa cantina, poco distante da Gorizia, comincia nel 1992 quando il giovane Matjaž Četrtič rilevò una vecchia vigna di famiglia e la preparò per una coltivazione esclusiva di qualità. Da allora, il grande amore, la passione, la diligenza e la lungimiranza della famiglia Cetrtic hanno portato i vini “Ferdinand” ad essere apprezzati sia nel mercato europeo che in quello americano. I vigneti, 8 ettari che si sviluppano in tipici terrazzamenti nella parte nord della terra del Brda (il Collio Sloveno), offrono diverse varietà d’uva, con una punta di orgoglio nella produzione della Ribolla Gialla, vitigno tradizionale del Collio. Sono due gli ettari coltivati a Merlot e Cabernet Sauvignon e i restanti a Ribolla gialla, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon Blanc. Tutti a rese basse, da 40 a 60 quintali per ettaro, per via dei diradamenti che arrivano fino al 50% e delle rigorosa selezione dei grappoli durante le vendemmie, tutte esclusivamente manuali. Ad un’altitudine tra i 150-300 m sul livello del mare, l’uva arriva a maturazione perfetta grazie ad un clima appropriato, con calde giornate estive e notti relativamente fredde e le caratteristiche dei terreni conferiscono ai vini, pieni e fruttati al tempo stesso, un’ottima mineralità e acidità. Mani esperte e un’ottima conoscenza acquisita rendono possibile una coltivazione di uva biologica su 8 ettari con risultati di alto livello. I vini freschi, di recente annata, vinificati in acciaio inox, sono la Ribolla Gialla e il Pinot Grigio, senza malolattica, freschi, minerali, sapidi. I vini che maturano in botti di legno sono la Ribolla Gialla Riserva, l’uvaggio bianco “Belo” e l’uvaggio rosso “Rdece”. Vino molto particolare è la Ribolla Gialla macerata “Mrr”, ottenuta con una macerazione prolungata (circa un anno) sulle bucce. Distribuiti da Pellegrini S.p.a, i vini Ferdinand sono disponibili nelle enoteche di nicchia e nelle carte vini dei più rinomati ristoranti. Fondata nel 1904, Pellegrini Spa è l’azienda commerciale di proprietà della famiglia Pellegrini da oltre un secolo attiva nella distribuzione sul territorio italiano di prodotti vitivinicoli e distillati di alta qualità. Pellegrini Spa distribuisce in esclusiva le etichette di oltre 80 aziende viti-vinicole italiane ed estere con offerte riservate al canale Ho.re.ca e super Ho.re.ca che vanno dai vini rossi e bianchi, ai distillati e agli Champagne Pietro Pellegrini, presidente Pellegrini Spa, è inoltre uno dei soci fondatori del Club Excellence il primo Club dei distributori e importatori nazionali di vini e spirits di eccellenza. Per conoscere tutti i prodotti distribuiti da Pellegrini Spa è possibile consultare il sito internet www.Pellegrinispa.net  
   
   
CONSORZIO GORGONZOLA: VITTORIA! IL 18 LUGLIO 2013 IL TRIBUNALE DI MILANO HA CONDANNATO IL COMUNE DI GORGONZOLA E L´AZIENDA AGRICOLA CATERINA AL RITIRO DAL COMMERCIO DEL PRODOTTO DENOMINATO "STRACCHINO DI GORGONZOLA" IN QUANTO MERA CONTRAFFAZIONE DELLA DOP GORGONZOLA.  
 
Il Comune e la società, con sede proprio a Gorgonzola, sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali. La causa era stata intentata nel luglio del 2010 dal Consorzio per la Tutela del Formaggio Gorgonzola, ente senza fini di lucro creato nel 1970 con il preciso compito di vigilare sulla produzione e sul commercio del Gorgonzola Dop e sull´utilizzo della sua denominazione in Italia e nel mondo. Il formaggio Gorgonzola, infatti, è un prodotto a denominazione d´origine protetta dal 1996 e pertanto gode di una tutela internazionale. La commercializzazione col nome "Stracchino di Gorgonzola" di un formaggio, seppur del tipo stracchino, facente parte dell´antica tradizione locale della zona di Gorgonzola, riportante inoltre la De.co. (un marchio collettivo di Denominazione Comunale), è stata ritenuta dal Tribunale di Milano una condotta potenzialmente ingannevole per il consumatore visto che il formaggio Gorgonzola Dop in origine veniva definito proprio "Stracchino di Gorgonzola". Il Consorzio ha agito e continuerà a farlo in futuro, a tutela del consumatore per garantire che la denominazione “Gorgonzola” sia utilizzata esclusivamente nei casi in cui un prodotto sia realizzato seguendo il rigoroso disciplinare di produzione della Dop . Il Consorzio Il Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola è stato creato nel 1970 ed ha sede a Novara. E’ un ente senza fini di lucro che raggruppa 40 caseifici che rappresentano il 100% della produzione mondiale. Il Consorzio, che dipende direttamente dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha il preciso scopo di vigilare sulla produzione e sul commercio del gorgonzola Dop e sull´utilizzo della sua denominazione al fine di tutelare produttori e consumatori. Il Consorzio promuove tutte le iniziative tese a salvaguardare la tipicità e le caratteristiche del formaggio gorgonzola preservandole da ogni abuso, concorrenza sleale, contraffazione, uso improprio della Dop e comportamenti illeciti. Inoltre, in collaborazione con le Università, gli Istituti di ricerca e gli Istituti Tecnici Lattiero-caseari, il Consorzio promuove ricerche tecnico-scientifiche. Il Gorgonzola In Cifre • Con il 10% della produzione nazionale e circa il 6% dei consumi di formaggio nel nostro paese, il gorgonzola è il 3° formaggio di latte vaccino per importanza nel panorama dei formaggi Dop italiani, dopo i due grana. • Più di 4 milioni di forme, pari a circa 500.000 quintali annui, è stata la produzione globale di gorgonzola nel 2012 da parte delle circa 3000 aziende agricole e 40 caseifici dislocati nel territorio consortile. • 500 milioni di euro è il giro d’affari del gorgonzola al consumo. • In Italia le vendite si suddividono per il 65% nel nord-ovest, 19% nel nord-est, 9% nel sud e nelle isole e il 7% al centro. • Il 31 % della produzione è destinato all’esportazione, prevalentemente nell’Unione Europea (con la Germania e la Francia che assorbono più del 50% dell´esportazione totale), ma anche negli Stati Uniti, in Canada e in Giappone, paese in cui il consumo di formaggi italiani è in forte crescita  
   
   
AL VIA LA NUOVA STAGIONE DEL WELSH LAMB IGP DOPO I SUCCESSI NELLE VENDITE OTTENUTI NEL 2012, LA RINOMATA CARNE OVINA GALLESE SI APPRESTA A VIVERE LA NUOVA STAGIONE SUL MERCATO ITALIANO.  
 
È ufficialmente partita la nuova stagione dell’agnello gallese Igp in Italia. Come tutte le carni che vengono prodotte in modo naturale, anche il Welsh Lamb Igp è un prodotto stagionale, a disposizione dei buongustai italiani tutto l’anno, ma con una presenza più intensa e con maggior disponibilità di tagli a partire da luglio fino a febbraio. Di fatto, in Galles gli agnelli crescono in totale libertà in pascoli verdi e puliti e si cibano di erba seguendo l’andamento delle stagioni. Per questo motivo le esportazioni di carne ovina gallese sono più massicce in periodi ben precisi dell’anno, come spiega Jeff Martin responsabile dell’Ente promotore Hcc in Italia: ‘Solitamente la stagione inizia a luglio e termina verso febbraio/marzo. È bene precisare però che, grazie ai progressi dell’industria gallese delle carni, oggi fra le più importanti e all’avanguardia d’Europa, il Welsh Lamb è disponibile nella gdo italiana tutto l’anno. Quest’anno, nello specifico, l’inverno in Galles è stato molto lungo, pertanto la stagione ha tardato un po’ a cominciare. Abbiamo però ufficialmente iniziato ad esportare Welsh Lamb e ci aspettiamo entro la fine della stagione un +15% delle vendite rispetto all’anno precedente quando avevamo esportato in Italia 6.500 tonnellate di carne d’agnello’. Il Welsh Lamb è ormai presente nella grande distribuzione italiana in maniera molto importante: con l’affermarsi del marchio e con il passare del tempo la presenza di questa carne è diventata molto più capillare, tanto da renderla un punto di riferimento per la carne ovina di qualità. Carne tenera e dal sapore naturale, il Welsh Lamb si trova nei banchi di carne fresca delle principali insegne della grande distribuzione, è disponibile in diversi tagli sottovuoto ed è riconoscibile dal logo ‘Agnello Gallese Igp’. ‘Le insegne che hanno scelto la qualità gallese sono numerose – continua Martin – il Welsh Lamb è ad oggi presente in numerosi punti vendita di alcune fra le più importanti catena della gdo italiana al centro/nord, mentre al sud è presente nei piccoli supermercati e nelle macellerie. Possiamo dire che il Welsh Lamb Igp si trova in quasi il 50% della grande distribuzione italiana e questo per noi è un grande successo’. In Italia, nonostante il calo dei consumi che ha riguardato anche i prodotti alimentari, la tendenza sembra essere quella di scegliere la qualità, anche se ad un prezzo leggermente più elevato, almeno per quanto riguarda l’acquisto di carne. ‘Le esportazioni di Welsh Lamb Igp in Italia stanno andando molto bene – spiega Martin - il consumatore italiano è disposto a spendere un po’ di più per un prodotto buono e sicuro e questo sicuramente gratifica molto l’industria gallese delle carni, premiata per gli elevati standard qualitativi che è tenuta a rispettare in tutta la filiera produttiva’. Il consumatore italiano apprezza molto l’agnello gallese innanzitutto perché è una carne buona, tenera, con un gusto delicato e naturale, mai eccessivamente saporita. Inoltre proviene da una terra verde e incontaminata ed è un prodotto sicuro, garantito da una filiera controllata e dal marchio di Indicazione geografica protetta. Non da ultimo, il consumatore italiano ha imparato a conoscere anche altri tagli, oltre alle più tradizionali costolette, e ha imparato a cucinarli e a capire quanto la carne d’agnello possa essere versatile, oltre che buona. Hcc, Hibu Cig Cymru, è l’ente responsabile per lo sviluppo, la promozione e la distribuzione delle carni del Galles. Tra i compiti di Hcc vi sono:
la promozione di tutti i prodotti di carne provenienti dal Galles, l’evidenziazione delle caratteristiche che differenziano i prodotti di carne Gallese, la collaborazione con le aziende agricole per diffondere la qualità, ridurre i costi e migliorare la salute degli animali, la collaborazione con tutta la catena di fornitori per migliorare l’efficienza e sviluppare la garanzia di qualità, l’attività per la diffusione e il miglioramento della comunicazione della qualità di questo settore. Hcc rappresenta per vasta parte l’industria agricola del Galles e trae esperienza dai diversi componenti dei suo Board of Directors e dalle aziende a cui essi appartengono. Per informazioni: www.Agnellogallese.it  
   
   
OMOGENEIZZATI CARNE E PESCE SAPORI DI NATURA™: CON PLASMON ‘SODDISFATTI O RIMBORSATI’  
 
Gli omogeneizzati Sapori di Natura, la nuova linea di alimenti per l’infanzia di Plasmon, sono talmente buoni da non temere confronti. Ed ecco allora che l’Azienda leader da oltre un secolo nel baby food lancia la sfida: bimbo soddisfatto… o mamma rimborsata. Da oggi al 31 gennaio 2014 tutti i consumatori che acquisteranno Sapori di Natura nelle diverse varietà carne e pesce, qualora non fossero soddisfatti delle qualità del prodotto, avranno la possibilità di richiedere il rimborso del prezzo pagato, entro 10 giorni dall’acquisto. Il motivo di insoddisfazione dovrà essere comunicato a Plasmon compilando un modello prestampato scaricabile da www.Plasmon.it/soddisfattorimborsato . Entro 30 giorni dalla data di invio della richiesta l’eventuale consumatore insoddisfatto riceverà il rimborso tramite bonifico bancario. La linea Sapori di Natura costituisce una vera e propria rivoluzione nel mondo degli omogeneizzati, grazie ad una nuova lavorazione degli ingredienti ancora più semplice e delicata che mantiene al meglio la naturale ricchezza di sapori, profumi e colori degli alimenti. Rappresenta per i piccini un’esperienza di gusto unica ed autentica. Per realizzare questa linea Plasmon ha studiato e messo a punto una tecnologia del tutto innovativa per il mercato del baby food: si tratta della lavorazione ‘in asettico’ delle materie prime, un sistema innovativo in grado di preservare il gusto, il profumo ed il colore autentici dei prodotti salvaguardando al meglio le qualità presenti in natura. Sin dalle prime fasi dello svezzamento è importante, infatti, non solo nutrire correttamente il bambino, ma anche abituarlo gradualmente alla varietà dei sapori freschi e autentici che la natura spontaneamente offre  
   
   
LA STRADA REALE DEI VINI TORINESI INAUGURA UFFICIALMENTE LA “CANTINA DEL BORGO” MEDIEVALE A TORINO  
 
Mercoledì 11 settembre, alle 11 sarà inaugurata ufficialmente al Borgo Medievale di Torino la vetrina dei vini torinesi. Grazie alla collaborazione con il Borgo Medievale e l’Enoteca Regionale della Serra, la Strada Reale dei vini torinesi ha avviato un’iniziativa a favore degli enoturisti, per accrescere la conoscenza di vini Doc prodotti nei comprensori del Canavese, della Valsusa, del Pinerolese e della Collina Torinese. Alla cerimonia di inaugurazione interverranno il Presidente Strada Reale dei vini torinesi Francesco Balbiano, il Presidente dell’Enoteca Regionale della Serra Guido Dellarovere, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, l’Assessore all’Agricoltura e al Turismo della Provincia di Torino Marco Balagna, il Segretario Generale della Camera di commercio di Torino Guido Bolatto, il Segretario Generale e Direttore Amministrativo della Fondazione Torino Musei Adriano Da Re e la Direttrice del Borgo Medievale Enrica Pagella. La nuova “Cantina del Borgo”, ospitata nel suggestivo ambiente al piano terreno della “Casa di Borgofranco, offrirà a visitatori locali e viaggiatori la possibilità di conoscere la produzione enologica torinese nelle sue diverse espressioni e tipicità locali. Lo spazio, situato nel Cortile di Avigliana, accoglieva nel 1884 (quando il Borgo Medievale fu realizzato in occasione dell’Esposizione Internazionale) la sala da pranzo dell’osteria e si distingue per le pareti vivacemente affrescate e per la vista sul Po attraverso le finestre con caratteristici vetri soffiati a disco. Le decorazioni delle pareti, composte da rami intrecciati, foglie e fiori, sono ancora quelle originali del 1884, volute dall’ideatore del Borgo, l’architetto Alfredo D´andrade. Il locale accoglierà coloro che, tra i numerosi visitatori del Borgo, saranno curiosi di esplorare l’espressione enologica dei territori torinesi. La “Cantina del Borgo” ospiterà, inoltre, le aziende vitivinicole che vorranno presentarsi al pubblico proponendo in degustazione i propri vini e fornirà una vetrina turistica a ristoranti, agriturismi, hotel e Bed &Breakfest soci dalla Strada Reale. L’auspicio della Strada Reale è quello di fornire spunti inediti di interesse a quanti visitano Torino, per convincerli a ritornare, ampliando l’orizzonte della visita all’intero territorio provinciale e al suo ricco patrimonio enogastronomico e storico-artistico. L’assessore provinciale all’Agricoltura ed al Turismo, Marco Balagna, sottolinea che “l’interesse suscitato dalla Bottega del Paniere, che ha recentemente aperto i battenti al Borgo Medievale, conferma l’importanza di disporre di vetrine delle produzioni tipiche in un complesso visitato ogni anno da circa 500.000 persone fra torinesi e turisti. La possibilità di acquistare e degustare le tipicità enogastronomiche mentre si visita un luogo affascinante di Torino aiuterà i produttori del Paniere e della Strada Reale dei vini torinesi (di cui la Provincia è socio fondatore) a superare l’attuale difficile congiuntura economica”. Il Presidente Strada Reale dei vini torinesi, Francesco Balbiano, sottolinea che “la Strada Reale è alla costante ricerca di nuove occasioni per promuovere ed incentivare il turismo enogastronomico dei territori torinesi. Gli operatori turistici prestano attenzione alle proposte che consentano loro di accrescere e diversificare l’offerta, soprattutto nell’attento mercato delle Food & Wine Experiences. Nella Cantina del Borgo la ricchezza di paesaggi, di opportunità e di prodotti torinesi ha trovato un’elegante vetrina, nel cuore del capoluogo piemontese”.  
   
   
S. VITO LO CAPO: NOVE PAESI IN GARA PER IL 16^ COUS COUS FEST SFIDE DI CUCINA, INCONTRI E CONCERTI PER UNA FESTA DEDICATA AL COUS COUS  
 
Si svolgerà dal 24 al 29 settembre 2013 a San Vito Lo Capo (Trapani) la 16\esima edizione del Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale. L’evento promuove un confronto tra paesi dell’area euro-mediterranea e non solo, prendendo spunto dal cous cous, piatto della pace comune a moltissime culture. Il Cous Cous Fest è organizzato dal Comune di San Vito Lo Capo in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Feedback ed è finanziato dai main sponsor Bia Italia Spa, leader in Italia nella produzione di cous cous convenzionale e biologico certificato, Electrolux Professional, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di soluzioni professionali destinate al settore della ristorazione e dell’ospitalità, Gruppo Campari Aperol Spritz e Conad, oltre che dall´official sponsor Unicredit, gruppo finanziario europeo leader nei servizi bancari. L’evento Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione. Una gara gastronomica tra chef di nove paesi, momenti di approfondimento dedicati ai cous cous del mondo, incontri culturali e sfide di cucina. E, come ogni anno, non mancheranno momenti di puro divertimento, con spettacoli di grandi artisti e concerti che, sempre nel segno della multiculturalità, animeranno le serate dell’evento. Il tutto nella splendida cornice di questa cittadina che con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive. Nove Paesi in gara di cous cous La gara gastronomica internazionale, cuore della rassegna, è la sua anima più allegra e colorata. Nelle cucine di San Vito Lo Capo si incrociano lingue, culture e religioni diverse all’insegna della multiculturalità e dell’integrazione culturale attraverso il cibo. Sono nove i paesi in gara quest’anno, Costa d´Avorio, Egitto, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal e Tunisia che si confronteranno a tavola. I piatti saranno votati da una giuria tecnica, guidata da Roberto Perrone, scrittore e giornalista del Corriere della sera, che vede per la prima volta quest’anno la partecipazione dello chef stellato Giancarlo Morelli nel suo ruolo di consulente del Pomiroeu Marrakech. Ad assaggiare le ricette anche la gente comune: una giuria popolare, formata da circa 80 visitatori della manifestazione, vota il piatto che preferisce e assegna un premio dedicato. Per l´Italia in gara la sanvitese Antonella Pace, chef all´hotel "Mediteraneo" di San Vito Lo Capo, capo delegazione, ed Emanuele Russo, chef di Marsala dove lavora al ristorante "Le Lumie", vincitore delle sfide eliminatorie svolte in occasione del Cous Cous Fest Preview, l´anticipo dell´evento che si è svolto a San Vito Lo Capo dal 21 al 23 giugno e che ha visto in gara altri cinque chef italiani (Fabrizio Abbate, Bhelassen Berbat, Andrea Alfieri, Gaetano Billeci e Corrado Parisi) per la convocazione nella "nazionale" in gara a settembre. A condurre le manche di gara ritonano Fede&tinto, conduttori di Decanter su Rai Radio2 Il villaggio gastronomico Le ricette più stravaganti, i sapori della tradizione ma anche fantasiose ricette a base di semola di Bia Spa. Al villaggio gastronomico, aperto dalle 12 alle 24, si trovano oltre 30 ricette di cous cous da degustare nelle “Case del cous cous”, i tradizionali punti di degustazione, tutti in stile arabo. Nel menu anche i dolci più golosi della tradizione siciliana, abbinati ad etichette selezionate. Il biglietto per le degustazioni costa 10 euro e prevede un piatto di cous cous a scelta, un dolce siciliano e un bicchiere di vino. L’expo village All’expo village, dalle 17 alle 24, è possibile immergersi in un coloratissimo mercato, un vero e proprio suq, alla scoperta dell’artigianato e dei manufatti tipici dei paesi in gara e siciliani in particolare. Cous Cous Lab Il programma del Cous Cous Lab è dedicato al pubblico che ha la possibilità di assistere dal vivo alla preparazione, e poi assaggiare, le migliori ricette di cous cous. Gli appuntamenti sono gratuiti fino all´esaurimento dei posti disponibili. Le Electrolux Experience, firmate da Electrolux Professional, main sponsor della rassegna, sono il palcoscenico per grandi chef italiani che propongono le loro creazioni. Cous Cous Live Show La sera esplode la musica a San Vito Lo Capo. Ogni sera un artista, un concerto, uno spettacolo diverso Cous Cous Fest & Msf Medici Senza Frontiere (Msf) è partner, per il secondo anno consecutivo, del Cous Cous Fest. Uno stand con materiale informativo, sarà a disposizione del pubblico della rassegna che potrà anche visitare un vero e proprio ospedale da campo dell´organizzazione, allestito a San Vito Lo Capo. Nel 1999 Msf è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. Www.medicisenzafrontiere.it  
   
   
“RICETTARIO KCLUB”: LA NUOVA “GUSTOSA” APP KENWOOD  
 
E’ disponibile l’applicazione Kenwood dedicata a chi ama sperimentare in cucina. Gratuita e semplice da usare, permette di scoprire nuove ricette e tutte le funzionalità delle kitchen machine con la relativa gamma di accessori Kenwood. Libera la tua fantasia in cucina con la nuova app di Kenwood. Disponibile su Apple store (iphone, ipad) e Google play (dispositivi android), la nuova applicazione è stata realizzata per soddisfare le crescenti esigenze in cucina. Contiene un ampio ricettario con tantissimi piatti da realizzare con l’aiuto delle kitchen machine e dei relativi accessori Kenwood ed esclusive video ricette ideate dal giovane e talentuoso chef Roberto Valbuzzi, Seguire i consigli della app è facilissimo, basta scaricarla sul proprio device, scegliere la kitchen machine tra Cooking Chef, Kenwood Chef e Prospero e cosa si vuole preparare: antipasti, primi, secondi, contorni, dessert, pane, pizza o piatti base. Ma non è tutto si può selezionare l’ingrediente chiave, l’attrezzatura accessoria, il livello di difficoltà e la velocità di esecuzione. Avviando la ricerca si otterranno diverse proposte, basta quindi cliccare sulla più adatta all’occasione e al gusto del momento. Ricchissima anche la sezione ”Guida agli accessori” che presenta un’ampia panoramica con video che mostrano in maniera semplice ogni passaggio per montare e utilizzare al meglio gli accessori delle kitchen machine per fare, ad esempio, tutti i tipi di pasta fresca fatta in casa. Infine, per essere sempre aggiornati sul mondo del food, non potevano mancare tutte le ultime notizie, post, articoli, programma dei corsi e tanto altro..... Pubblicati sul Kclub  
   
   
IL MAGAZINE EXCELLENCE PORTA IN DEGUSTAZIONE A ROMA IL MEGLIO DEL MADE IN ITALY, TRA ETICHETTE ESCLUSIVE E ORIGINALI PERFORMANCES DI CHEF STELLATI.  
 
Sabato 12 ottobre 2013 Parco della Vittoria Via della Camilluccia, 64 – Roma dalle 12 alle 23 Una nuova stagione di eventi legati al food&wine si apre nella capitale con We Love Tasting, la prima di una serie di imperdibili giornate ideate dal magazine Excellence, all’insegna delle eccellenze enogastronomiche italiane. Sabato 12 ottobre, dalle 12 alle 23, presso il suggestivo Parco della Vittoria di Roma, si inaugura un fitto calendario di manifestazioni in cui prodotti di punta delle migliori realtà aziendali e le annate speciali di prestigiose case vinicole sono protagonisti di degustazioni aperte al pubblico e ai professionisti dell’horeca. Il meglio del Made in Italy sarà presente in questo primo evento di apertura, mentre aziende e prodotti di vertice regionali caratterizzeranno i diversi appuntamenti nel corso dell’anno, arricchiti ogni volta dalla presenza di chef stellati provenienti da tutta Italia. Excellence, magazine specializzato nel settore horeca edito da Horeca Media, ha scelto per le iniziative We Love Tasting la partnership con Italian Chef Academy, Accademia di formazione professionale che ha sede nell’elegante villa con affaccio panoramico su Roma. Accogliente e ricercata, la sede si appresta a ospitare una giornata dedicata al pubblico e agli operatori del canale professionale, grazie a banchi d’assaggio, Food Tasting completi di vino in abbinamento, Star Tasting ovvero showcooking con degustazioni a cura di chef stellati e verticali di etichette e annate esclusive, guidate da Alessandro Scorsone e Fabio Turchetti, entrambi giornalisti, sommelier e docenti dell’Accademia di cucina. Gli incontri B2b nella sala riservata della villa favoriscono, inoltre, nuove opportunità di confronto tra buyers e produttori. In questo modo gli obiettivi si duplicano: da una parte, We Love Tasting mira a dare visibilità a prodotti e aziende rinomate attraverso degustazioni guidate e showcooking. Dall’altra, desidera fidelizzare i singoli produttori, i Consorzi di tutela e gli operatori che riconoscono nella manifestazione e in Excellence un punto di riferimento per nuove opportunità di business. We Love Tasting, inoltre, ha ottenuto il patrocinio di M’ama.art, associazione che opera nel settore dell´arte, della cultura e della solidarietà, sostenuta dalla fondazione Fabula In Art, impegnata per il diritto all’emancipazione della donna in Africa attraverso il microcredito per l’agricoltura e l’artigianato. “Il nostro obiettivo – dichiara Pietro Ciccotti, editore del magazine – è far diventare Excellence un affermato punto di incontro tra i vari attori del settore horeca, focalizzandoci in particolare su prodotti di vertice, unici e riconoscibili nel panorama dell’enogastronomia italiana e puntando, nel futuro prossimo, anche al mercato estero dove intendiamo creare relazioni di affari per le aziende che collaboreranno con noi. Sarà We Love Tasting – conclude Pietro Ciccotti – la prima occasione per rendere tangibili i nostri obiettivi e per dare alle aziende un supporto concreto e continuativo”. Horeca Media S.r.l. È una content company specializzata nella comunicazione food&beverage rivolta al canale trade attraverso non solamente il magazine cartaceo ma anche altre valide piattaforme: digitali, editoriali, social, iniziative B2b e B2c. Grazie al suo recente accordo con Horeca Edizioni S.r.l., ha licenziato il marchio Ho.re.ca. Magazine dando vita ad Excellence.la nuova gestione consentirà al brand Excellence di diversificare la propria attività, adeguando la struttura a standard sempre più moderni, e i modelli organizzativi e gli obiettivi alle rapide evoluzioni che interessano il mercato del food&beverage, nazionale e internazionale  
   
   
IL GELATO RIVARENO CONQUISTA ANCHE MALTA APERTURA NUMERO 20 PER LA CATENA DI GELATERIE CHE CONTINUA A ESPANDERSI IN ITALIA E ALL’ESTERO  
 
Per l’estate 2013, Rivareno, la catena italiana di gelaterie, sbarca a Malta, nella cittadina di St Julian, a pochi chilometri dalla capitale La Valletta. Un nuovo punto vendita, il numero 20 per la catena, che sta esportando le sue specialità e il Made in Italy in giro per il mondo. Un locale ampio, di design e dalle linee essenziali, situato nel centro storico di St Julian in 4&5 Ross Street, dove sarà possibile degustare tutte le specialità che hanno fatto conoscere Rivareno, come i gusti Alice, San Luca e Contessa, unitamente a quelli della migliore tradizione italiana. Il successo riscontrato dopo l’apertura del primo negozio in Via Col di Lana a Milano nel 2005 ha incoraggiato e spinto il brand ad affermarsi sul territorio nazionale e internazionale, con l’obiettivo di diffondere il gelato Made in Italy nel mondo. A proposito di Rivareno Nata nel 2005 dall’idea di quattro imprenditori, Nicola Greco, Lynn Ya Ping Greco, Leonardo Ragazzi e Vittorio Paolucci, Rivareno è una catena di gelaterie che con l’apertura di Malta porta a 20 i propri punti, oltre 80 gusti tra creme, specialità e gelati alla frutta. Dopo il successo ottenuto con l’apertura del primo negozio in Via Col di Lana a Milano nel 2005, Rivareno ha deciso di espandersi in Italia e all’estero esportando il buon gelato di qualità e senza compromessi. Un successo che deriva dall’unicità del gelato Rivareno, le cui ricette originali, l’intensità del gusto e la particolare consistenza sono frutto della maestria di Leonardo Ragazzi, affermato artigiano del gelato bolognese. Le sue ricette originali sono state poi costantemente rielaborate e affinate fino ad arrivare al gelato perfetto ed equilibrato che Rivareno oggi offre ai suoi consumatori. Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.Rivareno.com e la pagina www.Facebook.com/weloverivareno  
   
   
CHEESE, LA MANIFESTAZIONE DEDICATA ALLE FORME DEL LATTE E AL MONDO DEI FORMAGGI, APPRODA A BRA PER LA SUA NONA EDIZIONE A BORDO DELL’ARCA DEL GUSTO, COLORANDO LE STRADE E LE PIAZZE DELLA CITTADINA PIEMONTESE DAL 20 AL 23 SETTEMBRE.  
 
Come di consueto, l’evento organizzato da Città di Bra e Slow Food Italia con la partecipazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali apre le porte a centinaia di casari, pastori, affinatori e produttori pronti a confrontarsi e presentare le loro prelibatezze. Sulla scena a Cheese: esperti, birrai, affinatori e chef… Ecco le storie dei protagonisti Presentati sulle bancarelle, celebrati nei Laboratori e discussi nelle conferenze, i formaggi sono senza ombra di dubbio i protagonisti di Cheese. Non dimentichiamo però i personaggi che contribuiscono a rendere la manifestazione così gustosa e intrigante: chef, esperti di vino, birrai e affinatori. Ecco alcune delle loro storie, in una passeggiata virtuale tra le vie di Bra. Partiamo da chi ascolta e fa crescere i formaggi in tutte le loro forme: «Quando mi chiedono che lavoro faccio e rispondo: l’affinatore, vedo sguardi perplessi e a volte vorrei dire che sono un semplice bottegaio», risponde sorridendo Eros Buratti, dal suo meraviglioso negozio di Verbania. «Un affinatore è colui che prende i formaggi da giovani, li mette nella propria cantina a riposare su assi di legno a temperature controllate e comincia a farli crescere. È un po’ come prendere dei bambini e portarli all’università». Il punto di partenza è sempre un formaggio selezionato da pastori di fiducia, ma è nella cantina che l’affinatore dà l’impronta e il gusto giusto a ogni prodotto. Assaggiando un “affinato” si può capire il carattere dell’artigiano che lo ha lavorato, perché ognuno trasmette qualcosa di diverso ai propri formaggi, a seconda di come vengono stagionati, dei tempi e delle tecniche. «Una delle cose più divertenti è far assaggiare una toma stagionata al suo produttore e vedere che non la riconosce, tanta è la differenza con il formaggio fresco!», scherza Eros, presente nel Mercato in piazza Carlo Alberto. Spostiamoci all’estero: saltiamo la Francia, paese in cui l’affinatore è una vera e propria istituzione, per incontrare la belga Bernadette Delange Raeymaekers, presidente dell’Union des Détaillants Crémiers Fromagers, che ora sta lavorando a un nuovo, ambizioso progetto: creare la Confédération internationale des fromagers détaillants. «L’idea è nata qualche anno fa in Francia, quando abbiamo capito l’importanza di restare uniti, migliorare la comunicazione tra noi formaggiai e dettaglianti, confrontandoci, scambiando idee e consigli, e difendere i nostri progetti, sia a livello nazionale che internazionale». Sono molti i produttori coinvolti, dalla Spagna alla Svizzera, dallo stesso Belgio alla Germania. «Cheese è il luogo perfetto in cui ritrovare il mondo del formaggio, quindi quale occasione migliore per coinvolgere gli altri affinatori e professionisti del settore!». «Da sempre produciamo formaggi a latte crudo di vacca e capra senza ricorrere a elettricità o mezzi meccanici», raccontano Nipper e Sylvia Thompson, che gestiscono la fattoria Wegraakbosch di Haenertsburg, piccola località di montagna nel nord-est del Sudafrica. Paese, questo, in cui la produzione di formaggi è sì attestata da secoli, ma dove manca una vera tradizione casearia. Slow Food ha voluto riunire i produttori nel nuovo, originale Presidio dei formaggi a latte crudo del Sudafrica per sostenere il coraggioso lavoro di un ristretto gruppo di talentuosi casari che, fra varie difficoltà, si sta muovendo in direzione contraria a quella che dilaga nel Paese. Ma ritroviamo i nostri Nipper e Sylvia nella loro fattoria sostenibile, in cui «gli animali sono munti a mano, il latte è scaldato in un grande paiolo di rame su un fuoco di legna e la cagliata è lavorata manualmente». Inoltre, tutte le apparecchiature elettriche sono alimentate sa energia solare, i campi sono concimati soltanto con compost e letame e sono banditi pesticidi e mangimi industriali. È affidato invece alle parole di Beppo Rugo il racconto del Formadi frant, unico Presidio di formaggio friulano. In dialetto, frant significa frantumato e indica il particolare processo di lavorazione. «Un assaggio di passaggio, su, coraggio», recita Beppo. E infatti, assaggiando un pezzetto del suo frant, si percepisce subito l’impronta particolare di questo produttore un po´ visionario, per cui la qualità è l’unico grande imperativo: Beppo vuole controllare tutte le forme prima della marchiatura e della messa in vendita, aromatizzandole con pinoli, noci, uvetta e peperoncino. «Dai miei formaggi voglio il meglio e uso solo il mio latte perché so ciò che mangiano le mie vacche. Sono io che ci metto la faccia, quindi voglio essere sicuro che alla gente piaccia il mio prodotto: questo è l´obiettivo». Passiamo ora ai fornelli, con un testimone d’eccezione: «La versatilità del formaggio in cucina è pazzesca»: parola di Davide Palluda, chef stellato, che venerdì 20 settembre ospita nel suo ristorante di Canale l’Appuntamento a Tavola All’enoteca come da tradizione. «Il formaggio può davvero essere protagonista in tavola, dall’antipasto al dessert: se pensiamo al gorgonzola accompagnato da miele e noci vediamo come un simile connubio abbia centinaia di anni, e ci faccia ritrovare in bocca quel sapore rassicurante e riconoscibile a cui siamo abituati. Un bellissimo risultato». Il piacere dei clienti, il rievocare in loro sensazioni speciali, è uno dei punti che sta più a cuore a Palluda, perché «con un piatto riuscito puoi far felici le persone, toccando inconsciamente corde intime e preservando memorie e ricordi». E poi spazio alla fantasia dei Laboratori del Gusto, in cui si assaggiano i prodotti più strani e sconosciuti. «Nel 1883 Emil Christian Hansen isolava, nei laboratori della danese Carlsberg, una cellula pura di lievito, dando origine alla scientificità nella selezione dei lieviti e al concetto stesso di birra moderna», racconta Luca Giaccone, curatore della Guida alle Birre d’Italia di Slow Food Editore. Ma non è sempre stato così: «Per millenni le fermentazioni sono state miste e le contaminazioni a opera di altri microrganismi all´ordine del giorno, con un risultato molto diverso da quello odierno», continua. Affiancato da altri esperti, Luca vi conduce per mano nel Laboratorio Birre Antiche, domenica 22 settembre alle ore 19, alla scoperta di quei prodotti ormai scomparsi, ma dalla straordinaria profondità: «birre create con materie prime in disuso e con fermentazioni antiche che però è tempo di riscoprire». Birra e pub, si sa, sono indivisibili: ma chi conosce davvero la figura del publican, la mente che sta dietro il bancone? Per scoprire questo mestiere, vi invitiamo al Laboratorio Italian Pubs, venerdì 20 settembre alle ore 19. «Il publican è fondamentale per raccontare le birre, consigliarle e insegnare a bere consapevolmente, diffondendo la cultura della birra artigianale, magari sorseggiando insieme un bel boccale. Ogni pub ha il proprio stile, alcuni sono veri e propri musei, in altri semplicemente ci si sente a casa. Ma il denominatore comune è sempre la passione con cui i publican presentano le loro bevande spumose», racconta Andrea Camaschella, docente Master of Food sulla birra. «In Italia i publican stanno crescendo, e in questo Laboratorio potete incontrare alcuni tra i più bravi». I Laboratori del Gusto e gli Appuntamenti a Tavola sono prenotabili su www.Slowfood.it, dove si può scaricare il programma completo della manifestazione. Www.slowfood.it - www.Comune.bra.cn.it  
   
   
POMI’: LA SFIDA PER L’AMBIENTE PROSEGUE CON GRANDE SUCCESSO PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO SI RINNOVA L’ACCORDO CON LEGAMBIENTE PER L’ETICHETTA PER IL CLIMA  
 
“Con Pomì siamo stati il primo marchio del settore alimentare a ottenere l’Etichetta per il clima. L’obiettivo era dichiarare con trasparenza la quantità di Co2 emessa durante il ciclo di vita di alcuni nostri prodotti - dichiara Costantino Vaia, Managing Director del Consorzio Casalasco del Pomodoro – Un’adesione volontaria nel 2011 che oggi posso definire una vera sfida di successo: rinnoviamo, infatti, per il terzo anno consecutivo, l’accordo con Legambiente che consente ai prodotti Pomì di aggiungere una garanzia ulteriore di qualità per i nostri consumatori. Vogliamo lasciare un’impronta, ma direttamente in cucina e sulla tavola: desideriamo dare un segno tangibile, un concreto mezzo per una scelta consapevole che permetta a chi realizza o consuma una qualsiasi ricetta a base pomodoro Pomì, di riconoscere immediatamente il nostro impegno reale e quotidiano nel porre attenzione all’ambiente”. É la Coltura del Benessere, la filosofia di Pomì che, consapevole delle conseguenze sociali ed ambientali del proprio operato, pone attenzione globale a tutti gli aspetti della produzione e all’impatto che le scelte alimentari hanno sulle economie globali oltre che sul clima. L’accordo con Legambiente s’inserisce, infatti, all’interno di un piano strategico più ampio che ha al centro una piena assunzione di responsabilità nei confronti del consumatore e dell´ambiente, ma anche del territorio e delle persone. Pomì investe da sempre in un sistema di coltivazione, produzione e confezionamento che ha come obiettivi il risparmio idrico e l’assoluta salubrità del cibo, garantendo elevati livelli di qualità e sicurezza, sia per la forza lavoro sia per l´ambiente. Il risultato è una crescente ottimizzazione dei sistemi d´irrigazione grazie a nuove tecniche che possono risparmiare fino al 26% d´acqua ogni anno rispetto alle tecniche tradizionali. A questo si affianca la rigida applicazione dei disciplinari per un’agricoltura integrata nel rispetto della biodiversità, l´oculata gestione dei rifiuti e l’elevata ottimizzazione della logistica per il trasporto. Fondamentale, inoltre, l’attenzione per le confezioni: la versione brick dei prodotti Pomì di tutti i formati disponibili è certificata con il marchio Fsc (Forest Stewardship Council) che identifica la carta proveniente da foreste gestite secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. A questo piano integrato di azioni per ridurre notevolmente l’impatto ambientale, che si rivela vincente di anno in anno, si aggiunge Pomì Trace: il sistema tecnologico e informatico creato dall’azienda a favore del consumatore che rende possibile a tutti la tracciabilità dei prodotti a marchio Pomì. Un brand che firma passate e polpa di pomodoro per l’Italia e per tutto il mondo e che allo stesso tempo rappresenta una scelta, una preferenza consapevole per un prodotto che fa del benessere delle persone, del territorio e dell’ambiente la sua primaria finalità  
   
   
FRIULI DOC: REGIONE FINANZIA POTENZIAMENTO TRENITALIA  
 
Udine - In occasione della manifestazione Friulidoc che si terrà a Udine dal 12 al 15 settembre, Trenitalia potenzierà i collegamenti ferroviari dal capoluogo friulano mettendo a disposizione treni straordinari finanziati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. "Il sostegno alle manifestazioni capaci di attrarre maggior numero di turisti e visitatori passa anche attraverso il potenziamento dei servizi all´utenza - commenta l´assessore a Infrastrutture e Mobilità, Mariagrazia Santoro - tra cui i servizi di connessione sono fondamentali ad offrire una modalità di fruizione sostenibile delle città che ospitano questi eventi, favorendo l´utilizzo dei mezzi pubblici e riducendo il rischio di possibili disagi dovuti al traffico". Nelle giornate del 12, 13, 14 e 15 settembre saranno attive due corse serali in partenza dalla stazione di Udine (alle ore 23.01 e alle ore 23.58) e dirette a Sacile (arrivo rispettivamente alle 23.53 e alle 0.50) che effettueranno fermate intermedie a Basiliano (23.10 e 0.07) Codroipo (23.18 e 0.15), Casarsa (23.26 e 0.23), Cusano (23.32 e 0.29), Pordenone (23.40 e 0.37) e Fontanafredda (23.45 e 0.42). Previsto anche un collegamento straordinario per il rientro da Udine verso la montagna con partenza alle 23.56 dalla stazione di Udine ed arrivo a Carnia alle 0.38 con fermate intermedie a Tricesimo (0.07), Tarcento (0.14), Artegna (0.18), Gemona (0.25) e Venzone (0.31). Trenitalia invita ad acquistare il biglietto di ritorno assieme a quello di andata. Oltre ai treni indicati e segnalati in apposite locandine affisse nelle stazioni di interesse, è prevista anche la presenza di servizi di assistenza a terra, presso la stazione di Udine, tutti i giorni dal 12 al 15 settembre, a partire dal pomeriggio e fino alla partenza dell´ultimo treno che serve la manifestazione. Anche che per la manifestazione Pordenonelegge (18-22 settembre) saranno potenziati i servizi di assistenza a terra in tutte le giornate della manifestazione presso la stazione di Pordenone, mentre non sono previsti treni straordinari in quanto, sulla base delle rilevazioni effettuate gli scorsi due anni, regione e Trenitalia hanno valutato il servizio già presente sufficiente a garantire l´afflusso e il deflusso dei viaggiatori provenienti dalla kermesse letteraria.  
   
   
SI AVVICINA L’APERTURA... FERVONO I LAVORI NEL ROOF TOP DEL PALAZZO DSQUARED2 PER GLI ULTIMI DETTAGLI DEL NUOVO RISTORANTE CERESIO 7, LA CUI APERTURA È PREVISTA PER METÀ SETTEMBRE.  
 
Pronto per la prossima sfida milanese, lo chef Elio Sironi sta organizzando la modernissima cucina, arricchita da un forno a legna secondo l’antica tradizione. Le proposte che saranno presenti nel menu sottolineano lo stile Sironi, coniugando la semplicità dei grandi sapori stagionali alle tecniche di esecuzione, come il Gratin di ravioli, burro, salvia e tartufo nero o le Tagliatelle ai funghi porcini fra i primi; la Suprema di rombo, capperi e carciofi o il Galletto speziato, polenta e guanciale fra i secondi piatti. Qualche tocco della sua amata Sardegna nei Tonarelli “cacio e pepe”, bottarga e alici o nello Stufato di mare e coccio di fregola. L’importanza del fuoco si esprime nel Pesce o nel Doppio filetto sulla brace, nel Grill di ortaggi, olive e scamorza o ancora nel dessert Creme caramel...” come una volta” (cotto in forno a legna). Esuberante per natura, ricco di creatività, immediato nell’espressione, lo chef Elio Sironi proporrà al Ristorante Ceresio 7 l’autenticità e la spontaneità di una cucina in grado di soddisfare i grandi valori che si riassumono nel concetto: “Cucina semplice, ma esigente.” Ristorante Ceresio 7 – Via Ceresio 7 – 20154 Milano – 02.31039221  
   
   
TEO MUSSO PORTA BALADIN A MILANO. VENERDÌ 13 SETTEMBRE L’INAUGURAZIONE  
 
Venerdì 13 settembre 2013 inaugura ufficialmente Baladin Milano, il primo locale Baladin nella città del Biscione (apertura al pubblico dalle ore 20.00). Dopo i necessari lavori di ristrutturazione nel preesistente locale di via Solferino, 56 (angolo Bastioni di Porta Nuova), il nuovo Baladin Milano è pronto per farsi conoscere al pubblico milanese, ma non solo… Baladin, birrificio storico e punto di riferimento nel mondo della birra artigianale italiana è arrivato anche nel capoluogo lombardo con tutto il suo mondo e il suo stile “Baladiniano” di interpretare il gusto. Certamente ai milanesi non mancavano fino a ieri occasioni per gustare le birre (principalmente in bottiglia) di Teo Musso in città, ma questa è la prima vera e propria vetrina di Baladin, dove si può conoscere meglio il mondo Baladin, fatto di birra ma non solo, si possono bere le birre Baladin anche alla spina (ci sono 7 spine + 2 pompe), dove il mondo dell’hamburger è quello di qualità, legato alla carne La Granda (Presidio Slow Food della razza bovina Piemontese), dove si possono gustare le “fatate”, ovvero le oramai mitiche chips di patate, preparate al momento, aromatizzate con gusti originalissimi (dalla liquirizia all’aglio e pecorino, passando per la paprika dolce o quant’altro…), dove si può gustare la “Cola Baladin”, una delle bibite analcoliche di Baladin che non contiene nessun colorante o conservante artificiale. Prodotta usando le noci di cola del Presidio Slow Food della Cola di Kenema in Sierra Leone. Ma Baladin Milano è anche molto altro. Una carta delle birre ospita infatti a rotazione etichette di birrifici selezionati appositamente da Teo. Non mancano neppure le serie a tiratura limitata a marchio Baladin della “Riserva Teo Musso”. La cucina è aperta dalle 12.00 e fino alle 2.00 del mattino no-stop, tutti i giorni. L’offerta è quella della piccola ristorazione, in una sorta di contaminazione tra gli altri locali Baladin in Italia, ma con qualche caratterizzazione territoriale per non dimenticare la tradizione gastronomica della città che ci ospita… La birra, naturalmente, si abbinerà perfettamente… Le proposte per il pranzo varieranno leggermente da quelle per la cena, per consentire anche una pausa-lavoro a prezzi e a tempi più contenuti. Gli ambienti del locale di via Solferino 56 sono stati “Baladinizzati”, ovvero rispecchiano lo stile Baladin. Adesso si può varcare la soglia ed entrare veramente nel mondo Baladin. Grazie alla collaborazione, oramai affinata nel tempo, di Teo con Marina Obradovic, e del suo staff creativo, il locale milanese possiede per intero quella che ci piace definire l’anima Baladin: un bel locale dove stare insieme, dove condividere momenti davanti a una buona birra. Baladin Milano si sviluppa su due piani, pochi passi oltre il bancone si scende infatti al piano di sotto dove si ha quasi l’impressione di “bere la bevanda proibita” … sì, perché il filo conduttore dei decori è quello delle atmosfere a cavallo degli anni Venti e Trenta - gli anni del pieno proibizionismo, quando erano banditi fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool - con influenze d’arte russa, luci soffuse, e… Niente paura, non si tratta di un bar illegittimo…ma di un locale un po’ retrò, un po’ chic e con un po’ di humor…Adesso sta a voi viverlo! Baladin Milano Via Solferino, 56 (angolo Bastioni di Porta Nuova) Telefono: 02 659 7758 – baladin.Milano@gmail.com – www.Baladin.it Facebook (facebook.Com/baladin.milano) - Follow on Twitter @baladinmilano, #Baladinmilano Il locale ha una rete wi-fi ed è dog-friendly  
   
   
MUTTI CELEBRA IL BICENTENARIO DELLA NASCITA DI GIUSEPPE VERDI CON UNA NUOVA VESTE DEL DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO: UN’EDIZIONE LIMITATA DEL CLASSICO TUBETTO IDEATA PER CELEBRARE IL GENIO DEL MAESTRO, MUSICISTA E COMPOSITORE DI BUSSETO.  
 
Busseto, Parma, Emilia Romagna: questo il punto di partenza, l’elemento che più di tutto accomuna Verdi e Mutti. La passione di Giuseppe Verdi per la cucina e la buona tavola trae origine infatti dalla sua terra natia, l’Emilia e, più in particolare, la pianura parmense. Terre ricche e generose che oggi sono rinomate per alcuni dei più apprezzati prodotti gastronomici d’Italia, celebri anch’essi, come il Maestro, anche fuori i confini nazionali. Giuseppe Verdi era un vero e proprio cultore di questa ricchezza, fatta di piatti semplici e prodotti della terra, di preparazioni artigianali e ricercate. E’ proprio su queste terre, nel cuore della Food Valley parmense, che nasce anche la passione di Mutti per il pomodoro: un pomodoro di qualità, curato e lavorato secondo una tradizione di sapore e di innovazione che si rinnova dal 1899. L’originale tubetto di Doppio Concentrato di Pomodoro Mutti da 130g vuole quindi sottolineare il legame tra il territorio, il buon cibo e l’arte del “bel canto” che ha reso celebre il Maestro in tutto il mondo e allo stesso tempo rende concreto l’impegno dell’azienda nella valorizzazione e promozione delle eccellenze della propria terra. Conservando tutta la qualità del concentrato Mutti, nel mese di ottobre in concomitanza con il Festival Verdiano che si terrà a Parma dal 30 settembre al 31 ottobre, il classico tubetto si arricchisce così di un ritratto più che riconoscibile di Giuseppe Verdi, e sarà disponibile nei migliori punti vendita su territorio nazionale al costo di 0,84€: una veste nuova e celebrativa che racchiude l’intramontabile bontà e versatilità del Doppio Concentrato di Pomodoro Mutti, ormai uno dei simboli della cucina made in Italy