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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Febbraio 2015
METANIZZAZIONE SUD, VICARI : STANZIATI 140 MILIONI  
 
Roma, 25 febbraio 2015 - In occasione dell’illustrazione delle linee guida della delibera Cipe sulla metanizzazione del meridione, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari ha ricevuto il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro raggiungendo un’intesa per il reperimento di 50 milioni di euro nell’ambito dei Fondi di Sviluppo e Coesione (Fsc) e dei Fondi comunitari Por-campania per investimenti infrastrutturali a servizio dei comuni destinatari degli stanziamenti. Il Sottosegretario ha poi incontrato insieme al Presidente Caldoro la delegazione dei sindaci dei comuni interessati e illustrato il programma operativo della delibera Cipe che assegna 20 milioni di euro annui fino al 2020 per un totale di 140 milioni di euro per la metanizzazione. Il Sottosegretario Simona Vicari ha dichiarato: "Il Mezzogiorno non ha più ricevuto fondi dal 2004. Questo accordo rappresenta un grande traguardo in modo particolare per il Cilento il quale, grazie alle somme stanziate e al cofinanziamento regionale, vede finalmente una soluzione al problema della metanizzazione".  
   
   
METANODOTTO SNAM: ASSESSORE ABRUZZO FORMALIZZA DINIEGO ALL´INTESA  
 
 Roma, 25 febbraio 2015 - Alcune criticità di natura tecnica e amministrativa quali la scarsa aderenza dell´opera alla resilienza sismica del territorio e la possibile incompatibilità con la normativa in materia di "usi civici". E´ quanto sostenuto ieri in conferenza dei servizi dall´assessore all´Ambiente, Mario Mazzocca intervenuto al Mise insieme al Vice presidente Giovanni Lolli sulla vicenda del metanodotto Snam di Sulmona Si è trattato di una prima seduta di carattere istruttorio. L´attuale procedimento riguarda l´accertamento della conformità urbanistica e l´imposizione del vincolo all´esproprio. "Oltre a Snam e Regione - ha commentato Mazzocca - presenti anche molti Comuni interessati (tra cui L´aquila, Sulmona, Pratola Peligna e Popoli), la Comunità montana Peligna, assente invece, la Provincia dell´Aquila in quanto pare non avesse ricevuto le note pec di convocazione. Abbiamo portato all´attenzione della conferenza oltre al tracciato Snam, ulteriori due opzioni: a tale riguardo la Snam ha mostrato la più netta chiusura ad ogni ipotesi di tracciato alternativo a quello Sulmona Foligno". Va sottolineato come Abruzzo e regioni limitrofe interessate al progetto di gasdotto della Snam si siano presentate con una posizione condivisa. "Abbiamo deciso - spiega l´assessore - di andare a Roma con una strategia comune, incentrata sostanzialmente sul fatto di non esprimere alcun assenso all´Intesa sul progetto fino a quando non saranno sciolti i nodi relativi alla centrale di compressione di Sulmona e di trasferire contestualmente la discussione sul tavolo della Conferenza Stato Regioni". L´abruzzo ha formalizzato il diniego all´intesa presentando la delibera di Giunta regionale n.132 del 20 febbraio 2015 e le decisioni assunte nella riunione con i rappresentanti delle altre regioni nonché il documento dei Comuni interessati che evidenzia il loro parere contrario sull´opera. Una vicenda che investe i temi della tutela ambientale, della sicurezza sismica e, più in generale, il futuro di interi territori che vanno tutelati per difendere gli interessi delle nostre comunità.  
   
   
PRO-GREEN: IL 2 MARZO CONVEGNO SU ENERGIA E EDILIZIA NELL´EUREGIO  
 
Bolzano, 25 febbraio 2015 - Come si evolverà il mercato delle energie rinnovabili in Italia? Ci sarà un nuovo sistema di incentivazione e con quale modalità verranno erogati gli incentivi? A queste e altre domande risponderà il convegno "Pro-green: rinnovabili ed edilizia nell´Euregio", che si terrà lunedì 2 marzo al Tis innovation park di Bolzano e che sarà aperto dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. Nel convegno del 2 marzo al Tis di Bolzano non si affronteranno solo i temi legati al mercato, bensì anche le modalità di sostegno alla ricerca e innovazione nel settore energetico sia in Alto Adige che in Tirolo. Inoltre verranno presentati i risultati del progetto "Pro-green: network transfrontaliero tra Land Tirol e Provincia di Bolzano nei campi dell´edilizia sostenibile e delle energie rinnovabili". In particolare si illustreranno gli strumenti sviluppati nell´ambito del progetto come per esempio una guida ai servizi per le imprese e un database delle aziende operanti nei due settori. Saranno anche presentati alcuni progetti di cooperazione transregionale e sarà discusso come rafforzare la cooperazione fra il network del progetto Pro-green e il Distretto Tecnologico Trentino per l´energia e l´ambiente. Infine saranno proposte dodici brevi presentazioni di aziende dell´Euregio come spunto per possibili cooperazioni a livello transregionale che potranno essere approfondite nel corso della manifestazione. Durante l´evento è prevista una breve presentazione delle aziende del gruppo di lavoro del Tis sull´efficienza energetica nei processi produttivi, con cui si potrà parlare nel pomeriggio alla Mini-expo. Il convegno "Pro-green" sarà inaugurato a Bolzano lunedì 2 marzo alle 9.45 al Tis innovation park, in via Siemens 19 dal presidente Arno Kompatscher. Prevista la traduzione simultanea italiano-tedesco. La partecipazione è gratuita ma l´iscrizione al convegno è obbligatoria entro sabato 28 febbraio. Contatti: Elisa Bonadio, tel. 0471 068040.  
   
   
TRENTO: RIPROGRAMMAZIONE LAVORI PUBBLICI: RECUPERATI 80 MILIONI  
 
Trento, 25 febbraio 2015 - Circa 80 milioni di euro che tornano al sistema delle autonomie locali per realizzare opere pubbliche strategiche, a carattere sovracomunale e più urgenti rispetto ai bisogni dei cittadini. E´ questo il risultato della delibera, varata dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, con la quale sono state individuate le opere comunali, finanziate nelle scorse legislature e non ancora avviate, che non sono più attuali e per le quali è stata quindi disposta la decadenza del finanziamento. "Realismo e responsabilità - ha commentato il presidente Ugo Rossi - sono le due chiavi di lettura di questa delibera che riposiziona le risorse, che confermiamo, in una logica diversa, "sovracomunale" e sostenibile. Con questo provvedimento inoltre - ha sottolineato il presidente - diamo concreta attuazione alla prima fase della riforma istituzionale, che impone una programmazione non spezzettata ma, al contrario, unitaria, pensata in una visione d´insieme, capace di esaltare il protagonismo delle Comunità, secondo un modo più responsabile di utilizzo delle risorse". "Non si tratta dunque di un taglio degli investimenti previsti, che ammontano ad oltre 660 milioni, - ha aggiunto Rossi - ma di un loro utilizzo più mirato, secondo un esercizio di autonomia responsabile, che ci ha portato ad adottare questo provvedimento prima delle elezioni comunali pur sapendo che potevamo esporci a qualche critica, ma nella consapevolezza che fosse necessario e urgente. Fatto salvo che alcune di queste opere - ha precisato ancora il presidente - potranno tornare in gioco, se vi sarà la capacità delle nuove comunità e dei comuni di ragionare secondo criteri di priorità". Il provvedimento nasce dalla volontà della Giunta Provinciale, condivisa dal Consiglio delle Autonomie, di mettere in campo una rigorosa, attenta e responsabile operazione di selettività degli investimenti programmati, in modo da rimuovere quelli derivanti da scelte programmatiche che nell’attuale contesto non risultano essere sostenibili, ma che potranno, in seguito al superamento di questo momento di particolare criticità, essere nuovamente valutate. La scelta operata, nell’ottica della razionalizzazione e della selettività degli interventi, è frutto di una politica di forte responsabilità. "L’ammontare che si renderà disponibile - ha spiegato in Giunta l´assessore Carlo Daldoss - a seguito di tale operazione, stimato in circa 80 milioni di Euro, tornerà comunque al sistema delle autonomie locali e consentirà di dare prima attuazione alla legge di riforma istituzionale, secondo la quale un 70% circa delle risorse disponibili è destinato alla nuova programmazione degli investimenti definita a livello territoriale, attribuendo alle istituzioni locali un ruolo centrale nella definizione e nella valutazione dei propri fabbisogni e il restante 30% alla costituzione di un budget comunale per la realizzazione degli interventi di mantenimento del patrimonio comunale". Le tipologie di opere interessate dalla riprogrammazione che ha tenuto conto delle priorità ma anche del fatto che è necessario evitare duplicazioni di infrastrutture a distanze ravvicinate. 1. Centri natatori (piscine); 2. Caserme di polizia locale e qualche caserma dei vigili del fuoco; 3. Impianti sportivi; 4. Arredo urbano su piazze e parcheggi L´operazione, come ha precisato ancora l´assessore Daldoss, non rallenta il volume di opere che ricadono sul territorio; infatti, al sistema dei Comuni trentini resta attribuito, a valere sui fondi previsti dalla normativa in materia di finanza locale, un volume complessivo di finanziamenti per opere pari a circa 521 milioni di Euro dei quali: · circa 85 milioni di Euro relativi a 34 opere in corso di progettazione definitiva/esecutiva; · circa 375 milioni di Euro per 300 opere in corso di realizzazione; · circa 61 milioni in Euro per 54 opere di prossima realizzazione. A queste si aggiungono le risorse relative al Fut - budget territoriale, che ammontano complessivamente a 146 milioni di Euro circa (circa 220 interventi). L’operazione avviata con il provvedimento approvato oggi proseguirà con la definizione dei criteri per individuare le opere idonee ad essere realizzate con gli strumenti di partenariato pubblico-privato. Successivamente, sempre d’intesa con il Consiglio delle Autonomie, saranno approvati i criteri di riassegnazione e le modalità di utilizzo delle risorse derivanti dall’odierna riprogrammazione, in modo da renderle disponibili alle nuove amministrazioni che si insedieranno dopo la tornata elettorale di maggio.  
   
   
ALER MILANO: SUBITO 400 ALLOGGI CONTRO SFRATTI E OCCUPAZIONI ABUSIVE  
 
 Milano, 25 febbraio 2015 - Da Regione Lombardia arrivano 10 milioni di euro per interventi di recupero e gestione di circa 400 alloggi di proprietà di Aler Milano. L´accordo è stato sottoscritto dall´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala e dall´Azienda Lombarda per l´Edilizia Residenziale di Milano. I lavori saranno avviati entro il mese di agosto. I fondi sono stati trasferiti alla Regione dal Governo, nell´ambito della convenzione di attuazione del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa. 400 Case A Canoni Sostenibili - "Quattrocento nuclei familiari - ha spiegato l´assessore Sala - potranno vedersi assegnare subito un alloggio adeguato alle proprie esigenze ad un canone sostenibile. Grazie al contributo di 10 milioni di euro, per la precisione 10.168.626 euro, messi a disposizione di Regione Lombardia dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell´ambito del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa, e con un ulteriore contributo di 474.839 euro a carico di Aler, potranno iniziare i lavori per il ripristino di 400 alloggi". Tipologia Interventi Migliorativi - "Gli interventi di ristrutturazione - ha aggiunto il presidente di Aler Milano, Gian Valerio Lombardi - garantiranno un miglioramento da un punto di vista energetico-prestazionale, attraverso la sostituzione dei serramenti e la coibentazione delle pareti perimetrali oltre all´adeguamento impiantistico e al recupero dell´agibilità che consentirà di mettere a disposizione in affitto gli alloggi alle famiglie che ne hanno diritto". Risposta A Tema Sfratti - "Questa - ha aggiunto Sala - è la nostra risposta al tema degli sfratti e delle occupazioni abusive. Per noi gli utenti dell´edilizia residenziale non sono numeri, ma persone che hanno il diritto a vivere in un ambiente confortevole e sicuro. Per noi, chi vive nel rispetto delle regole deve, e sottolineo deve, avere il diritto a una casa. Per questo oggi abbiamo colto questa opportunità al volo. E lo faremo anche in futuro". Fondi Da Piano Nazionale Edilizia Abitativa - I 10 milioni di euro destinati a questo importante intervento di recupero derivano da un finanziamento più corposo di 21.523.500 euro, messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nell´ambito del Piano Nazionale di Edilizia Abitativa - Pnea2. Regione Lombardia ha individuato 12 interventi, che ha sottoposto al Ministero per l´inserimento nell´Atto aggiuntivo all´Accordo di Programma, tra cui quello di Milano è risultato essere il più corposo. Altri 170 Alloggi In Diverse Province - Oltre ai 400 appartamenti di Milano, le altre risorse sono destinate alla realizzazione, tra recuperi e nuove costruzioni, di altri 170 alloggi nelle Province di Brescia, Cremona, Lodi, Pavia e Varese. In questo caso, la partenza dei lavori è prevista per il mese di giugno. A Milano Recuperi In 11 Quartieri - Gli alloggi di proprietà Aler sono distribuiti interamente nel Comune di Milano. In particolare saranno interessati dal recupero gli alloggi siti nei quartieri Mazzini, Milite Ignoto, Stadera, Solari, Calvairate, Baracca, Barona, Alzaia Pavese, Pirelli, Molise, Forlanini, per un totale di 22 ambiti di intervento, aggiudicati a 22 diversi soggetti mediante gara pubblica. Il processo avviato consentirà l´inizio dei lavori entro i termini previsti dalla Convenzione (agosto 2015). Dall´inizio degli interventi, ogni mese sarà possibile ultimare tra i 65 e i 70 alloggi pronti per la consegna.  
   
   
CASA: DA EX CASERMA VV.FF CREATI 37 ALLOGGI ATER A TRIESTE  
 
Trieste, 25 febbraio 2015 - Nell´area in cui sorgeva la storica Caserma dei Vigili di Fuoco in Largo Niccolini a Trieste sono stati consegnati 37 alloggi di edilizia residenziale pubblica. L´intervento edilizio di recupero e riutilizzo dell´area con 3 locali commerciali, un asilo, la palestra e i parcheggi, per complessivi 7 milioni euro, è stato promosso dal Comune di Trieste ed attuato dall´Ater. Alla cerimonia di consegna, l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, ha ricordato la cospicua attività dell´Ater come concreta risposta alla reale necessità dei cittadini sul territorio regionale. Dopo la recente consegna degli appartamenti a San Giovanni al Natisone e Gorizia, prossimamente l´Ater taglierà il nastro di nuovi alloggi nel Pordenonese. L´intervento edilizio è situato in centro città, essendo vicinissimo all´Ospedale Maggiore. Gli appartamenti (ammonta a 124 mila euro il costo totale dei lavori per alloggio) sono di superficie variabile tra i 38 e i 70 metri quadrati, quindi da 2 a 4 posti letto, tutti serviti da ascensore; quasi la metà di essi è adibita a persone con gravi disabilità. La ristrutturazione urbanistica attuata apre nuovi fronti allo spazio pubblico e valorizza l´area. I servizi e le opportunità che si svilupperanno daranno una determinata autonomia alla struttura e soddisferanno le esigenze dei residenti di tutta la zona. Nell´evidenziare il significato del progetto, caratterizzato dalla "forte sinergia" tra il Comune di Trieste e l´Ater, Santoro ha auspicato che tali fruttuose collaborazioni vengano attuate anche per la realizzazione di altri simili progetti sul territorio regionale. "Proprio perché - ha spiegato l´assessore - l´Ater non è più come negli anni ´70, quando riguardava solo certi ceti sociali, bensì è un tema delle città, l´intervento consegnato oggi dimostra che gli edifici saranno abitati da diversi tipi di popolazione e gli spazi utilizzati per variegate finalità". La città giuliana ha un numero rilevante di alloggi Ater. Il problema casa di Trieste non è paragonabile, per consistenza, vetustità e numero di domande per appartamenti, con le altre realtà del Friuli Venezia Giulia, ha affermato l´assessore comunale di Trieste, Elena Marchigiani. I fondi sono ripartiti comunque in base alla legge regionale 24/99 che considera una serie di parametri di tipo oggettivo. Se i lavori in largo Niccolini sono finiti nel 2011, la consegna dell´intervento si è protratta fino ad oggi per un problema di inagibilità di alcune delle 138 autorimesse realizzate. In attesa della definitiva soluzione, i residenti utilizzeranno un parcheggio convenzionato nel rione di San Giacomo. Alla consegna ha destato tra i presenti indignazione la non trascurabile presenza di graffiti sulle superfici vetrate e murate degli edifici, che saranno a breve rimosse, quando l´area sarà abitata e quindi presidiata.  
   
   
TRENTO: RISTRUTTURAZIONE E ACQUISTO PRIMA CASA: UN ANNO IN PIÙ PER ULTIMARE I LAVORI  
 
Trento, 25 febbraio 2015 - Non più 24 ma 36 mesi di tempo per ultimare i lavori di ristrutturazione dell´alloggio o per acquistare la casa. E´ la proroga dei termini, decisa stamane dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore all´edilizia abitativa Carlo Daldoss, per i beneficiari di contributi in conto capitale per gli interventi previsti dagli articoli 1 e 2 della legge provinciale 9/2013 sugli ulteriori interventi a sostegno del sistema economico e delle famiglie", articoli che riguardano appunto le misure per fronteggiare la crisi del settore edilizio mediante la promozione di interventi sul patrimonio edilizio esistente e quelle per l´incentivazione dell´acquisto e della costruzione della prima casa di abitazione. La delibera che allunga i termini per ultimare la ristrutturazione o l´acquisto di un alloggio attua quanto previsto da un ordine del giorno (primo firmatario lo scomparso presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer) che il Consiglio provinciale approvò il 9 aprile dello scorso anno. La concessione di un termine più ampio (tre anni anziché due) - questa la motivazione del provvedimento - si rende necessaria in considerazione del fatto che, a causa del perdurare della crisi che sta incidendo sulla capacità di spesa dei cittadini e delle famiglie, molti dei richiedenti il contributo non riescono a portare a termine i lavori entro il termine fissato. Tale nuova disposizione ha immediata applicazione ed è applicabile agli interventi in corso; le Comunità dovranno pertanto adeguare i propri provvedimenti amministrativi.  
   
   
DDL CONCORRENZA: MISE, NESSUNA PENALE PER CAMBIARE GESTORE  
 
Roma, 25 febbraio 2015 - Il disegno di legge sulla concorrenza approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi non prevede in alcun modo la reintroduzione di penali per chi recede dai contratti di abbonamento a telefoni fissi e mobili, internet o a pay-tv. E’ quanto precisa una nota ministeriale a proposito di errate interpretazioni riprese oggi da alcuni giornali. La norma inserita nel disegno di legge non cambia infatti le disposizioni generali in materia di recesso anticipato dai contratti di telefonia, internet e tv (già regolati dal Dl 7/2007) ma disciplina i costi di uscita dalle sole promozioni relativi ai medesimi servizi (come per esempio l’uso di uno smartphone o le partite di calcio gratuite). In primo luogo fissa un tetto di 24 mesi alla durata delle promozioni stesse. Secondariamente stabilisce che le eventuali penali – già esistenti nelle promozioni – devono rispettare una serie di stringenti requisiti di trasparenza sia verso il cliente, sia verso il regolatore. In particolare, l’operatore dovrà fornire al consumatore informazione esaustiva in merito all’esistenza e all’entità di costi d’uscita. Dovrà inoltre spiegarne analiticamente al Garante delle comunicazioni, sulla base dei costi effettivamente sostenuti, la giustificazione. In terzo luogo, la norma impone che i costi d’uscita siano proporzionali al valore del contratto e alla durata residua della promozione. In sostanza, l’effetto delle norme introdotte a favore dei consumatori è quello di chiarire un aspetto precedentemente non definito, allo scopo di ridurre e comunque rendere più trasparenti i costi complessivi di uscita dalle promozioni promuovendo la mobilità del cliente. Ciò che era vietato fino a oggi continuerà a esserlo anche dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla concorrenza, e anzi le pratiche commerciali già in atto saranno soggette a vincoli più stringenti a tutela del consumatore.  
   
   
SISTEMA PRODUTTIVO FVG PUÒ AFFRONTARE SFIDE  
 
 Rosazzo, 25 febbraio 2015 - Il sistema economico-produttivo del Friuli Venezia Giulia possiede i requisiti per competere e consolidarsi nel medio-lungo periodo, Deve però investire ulteriormente in innovazione e sapersi proporre in una logica di sistema. Questi i contenuti dell´intervento conclusivo del vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, all´incontro "L´europa al centro del Friuli: quale futuro? Opportunità da cogliere per il distretto della sedia" promosso dal Comune di Manzano e svoltosi all´Abbazia di Rosazzo. Incontro che si è articolato su un confronto a due voci tra l´economista Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Snam, e Roberto Snaidero, presidente di Federlegnoarredo, con l´obiettivo di individuare le criticità e le prospettive per l´economia locale e regionale, alla luce delle attuali condizioni dei mercati nazionali ed esteri. E soprattutto in considerazione dell´andamento del sistema monetario e bancario europeo e nazionale, nonché dell´economia, che al momento sembrano favorire le esportazioni e la ripresa. Bolzonello ha infatti colto dai due relatori una conferma ai segnali positivi che i dati dell´export delle imprese manifatturiere del Friuli Venezia Giulia fanno registrare in questi mesi. Dati, che se per certi aspetti sono rassicuranti, come ha sostenuto Bolzonello, e come aveva rilevato in precedenza l´economista Bini Smaghi, non debbono indurre in errore gli imprenditori che devono puntare a consolidare i risultati, mirando a raggiungere traguardi di più lunga portata. Per Bolzonello, occorre saper cogliere gli effetti positivi indotti dal clima delle riforme in atto nel nostro Paese, e che anche la Regione ha saputo avviare e concretizzare (nella salute, nelle autonomie locale e nel mondo dell´economia). Ma vanno affrontate anche criticità strutturali del sistema economico del Friuli Venezia Giulia, tra le quali un tessuto produttivo caratterizzato da imprese sottodimensionate rispetto alle attese del mercato globale. Attese, che si potranno esaudire affrontando i mercati con capacità e la qualità che è insita nel manifatturiero, settore che per la Regione è il cardine dell´economia del Friuli Venezia Giulia, in un´ottica di sistema.  
   
   
PADOVA - RICICLAGGIO CAPITALI ILLECITI, SEMINARIO IL 27 FEBBRAIO  
 
Padova, 25 febbraio 2015 - Come riconoscere particolari situazioni di riciclaggio di capitali illeciti? Quali azioni per prevenire questi fenomeni sempre più diffusi anche nel territorio padovano e veneto? Prosegue la formazione avanzata per rappresentanti delle categorie economiche, professionisti e imprenditori, promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Padova in collaborazione con il Coordinamento regionale di Avviso Pubblicoenti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie e di Liberaassociazioni, Nomi e Numeri contro le mafie. Proseguendo lungo i binari degli impegni assunti a inizio 2014 con la sottoscrizione del Patto per la Legalità, e rispondendo all’esigenza unanimemente condivisa di promuovere l’Etica della responsabilità e la Cultura della legalità, la Camera di Commercio di Padova invita a seguire il terzo incontro tematico dal titolo “ Il riciclaggio di capitali illeciti e l’importanza della segnalazione di operazioni finanziarie sospette”, che si terrà venerdì 27 febbraio 2015 dalle ore 9 alle 12,30 presso la Sala Convegni della Camera di Commercio in piazza Insurrezione a Padova. L’obiettivo di questo percorso formativo a tappe, che proseguirà sino a fine aprile con un incontro al mese, è quello di costruire la cultura della legalità. Al convegno di venerdì prossimo parteciperanno quali relatori: Gianfranco Donadio, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia, e Mario Turla , esperto in materia di antiriciclaggio. Nel Nord Est sta progressivamente crescendo la percezione di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle maglie del sistema economico e produttivo. Già nel 2012, un’indagine realizzata da Panel Data metteva in rilievo come il 34,1% del campione di imprenditori intervistati ritenesse la presenza della criminalità organizzata <molto> danneggiante per le imprese nordestine, e un altro 31,8% parlava di un fenomeno <abbastanza> danneggiante. Si respira una diffusa preoccupazione soprattutto nelle maglie del tessuto imprenditoriale, con 4 imprese su 10 che manifestano questa consapevolezza, non senza preoccupazione. Come evidenzia il presidente della Camera di Commercio di Padova, Fernando Zilio , il tema trattato da questo terzo appuntamento formativo è “ di estrema attualità in quanto gli episodi di riciclaggio di denaro sporco attraverso investimenti in attività lecite, sono sempre più numerosi e non rappresentano una novità qui in Veneto. Per questo è necessario tenere alta la guardia”. Il vice presidente dell’ente camerale, Sergio Gelain, crede molto in questo percorso formativo nato dalla sottoscrizione del Patto per la Legalità: “Dobbiamo essere tutti uniti in Rete per arginare le infiltrazioni mafiose a Padova e in Veneto”.  
   
   
SI TERRÀ A MARZO, A LAMEZIA, LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “CALABRIA-ASIA”  
 
Potenza, 25 febbraio 2015 - Il Dipartimento regionale “Presidenza” ha promosso per il prossimo mese di marzo, dal sedici al diciotto, nella sede dell’Unioncamere Calabria, a Lamezia terme, una manifestazione di accoglienza dei rappresentanti economici del mercato coreano. L’iniziativa rientra nel Progetto “La Calabria in Asia - Rotta verso la Corea del Sud”, attivato nell’ambito del Programma Calabria Internazionale – Appendice Pea 2013, ha l’obiettivo di promuovere, nel Paese dell’Estremo Oriente le aziende calabresi “export oriented” che operano nei settori agroalimentare, vitivinicolo, turismo ed Itc. L’appuntamento è organizzato dal Settore “Cooperazione ed Internazionalizzazione dei Sistemi Produttivi”, con il supporto dello Sprint Calabria ed in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Corea (Itcck), il cui Segretario generale, Roberto Martorana, aprirà i lavori della prima giornata parlando dei settori produttivi coinvolti dall’azione con i rappresentanti economici esteri per i settori di riferimento. Le attività della seconda giornata dei lavori si concentreranno sugli incontri che i membri della delegazione coreana intratterranno con le aziende calabresi interessate. Faranno parte della delegazione straniera anche un giornalista del quotidiano “The Korea Times” ed un agente del tour operator internazionale “Hana Tour”, i quali hanno il compito di promuovere il variegato territorio della nostra Regione nella Repubblica di Corea. Nella terza giornata, la delegazione coreana visiterà alcune aziende scelte tra quelle che avranno aderito alla manifestazione d’interesse. La partecipazione all’iniziativa è gratuita. Tutti i documenti relativi all’incontro sono disponibili sul sito www.Sprintcalabria.it  
   
   
L’ANDAMENTO DELLA CONGIUNTURA IN PIEMONTE: UNIONCAMERE PIEMONTE E CONFINDUSTRIA PIEMONTE DIFFONDONO I DATI DEL IV TRIMESTRE 2014  
 
Torino, 25 febbraio 2015, Unioncamere Piemonte e Confindustria Piemonte hanno diffuso i risultati a consuntivo e previsionali delle rispettive indagini, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della congiuntura in Piemonte. Dopo i saluti del Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello, la responsabile dell’Ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte Sarah Bovini ha analizzato la performance congiunturale del periodo ottobre-dicembre 2014 e delineato una sintesi dei risultati annuali 2014. A seguire, il responsabile dell’Ufficio Studi Economici di Confindustria Piemonte Luca Pignatelli ha presentato le linee di sviluppo dell’industria piemontese nel I trimestre 2015. A commento dei dati illustrati da Unioncamere Piemonte e Confindustria, sono poi intervenuti Massimo Accumolli, Direttore Imprese Nord Ovest di Intesa Sanpaolo, e Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest Unicredit. Ha chiuso i lavori il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato. “La fine del 2014 ci ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa per la produzione industriale piemontese: sono ormai sei trimestri che, con soddisfazione, registriamo performance positive di questo indicatore. Affinché questo trend possa consolidarsi così da permettere alla domande interna ed estera di crescere, è quanto mai necessario uno stabilizzarsi del quadro socio-economico sia nazionale che internazionale. Solo vivendo un clima di fiducia generale, le imprese piemontesi potranno pensare di nuovo ad investire e a creare occupazione. Le Camere di commercio sono, come sempre, pronte a sostenere le attività imprenditoriali, con un occhio di riguardo verso le eccellenze e le specificità dei nostri territori” ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. “Il sondaggio di dicembre conferma come le prospettive di ripresa non siano immediate - commenta Gianfranco Carbonato, Presidente di Confindustria Piemonte -. Le difficoltà dell’attuale fase congiunturale emergono dal segno negativo di alcuni indicatori, in particolare riguardo a produzione, occupazione e redditività. Va dato atto al Governo di aver compiuto un cambio di passo rispetto al passato, come nel caso dell’approvazione dei primi due decreti del Jobs Act. Tuttavia, anche nel prossimo futuro le nostre imprese dovranno fare affidamento soprattutto sulle proprie forze. Ricerca e innovazione, proiezione internazionale, investimenti in beni capitali, organizzazione e risorse umane sono più che mai le linee strategiche sulle quali investire”. “Un dato positivo che abbiamo registrato nel 2014 è il significativo aumento delle erogazioni di prestiti e mutui sia per i privati che per le imprese, grazie anche ai fondi Tltro della Bce - afferma Giovanni Forestiero, Regional Manager Nord Ovest di Unicredit -. Il trend si riscontra anche in Piemonte, dove nel 2014 la banca ha registrato un incremento dell´erogato, per i privati, del 126,6% rispetto allo stesso periodo del 2013, mentre per le imprese aumenta di circa il 45%. Importante, al fine di aiutare l’economia, è che una quota rilevante di questi finanziamenti incida sugli investimenti. Le condizioni attuali di mercato, con liquidità abbondante che favorisce la diminuzione degli spread e il netto calo dell’Euribor verso quota zero, non possono che rendere molto più conveniente l’assunzione di prestiti. La ripresa economica e l’export saranno favoriti anche dal calo del prezzo del petrolio e dalla svalutazione dell’euro sul dollaro. I nostri dati interni parlano, peraltro, di un Piemonte già in ripartenza su più voci; infatti, la regione, per il terzo anno consecutivo, va meglio rispetto al resto del Paese. Le nostre previsioni per il 2015 sono un’ulteriore diminuzione del calo degli occupati anche se il trend resterà negativo a quota -0.1% con un recupero sul 2014 quando si registrò un -1.2%. L’export, anche quest’anno, avrà un andamento positivo (+4.2%). Anche il reddito dei piemontesi è in recupero ma quel che sorprende è la propensione al risparmio quasi raddoppiata (dal 4.6% nel 2012 all’8.5% di quest’anno)”. Per Massimo Accumolli, Direttore Imprese Nord Ovest di Intesa Sanpaolo, “L’obiettivo è non lasciarsi sfuggire le opportunità legate alla ripresa che si intravede, soprattutto dopo l’impegno nel sostenere le imprese anche negli anni difficili della crisi. Nel 2014 Intesa Sanpaolo ha garantito al Piemonte oltre 1 miliardo di erogazioni a medio e lungo termine e per il 2015 la base di partenza è di 1,2 miliardi. Stiamo riscontrando una maggiore propensione a fare investimenti ‘virtuosi’ ovvero orientati alla crescita, in particolare sfruttando le leve dei mercati esteri e dell’innovazione. Anche il settore della compravendita immobiliare sta finalmente dando segnali di ripresa: nel 2014 abbiamo erogato oltre 800 milioni di mutui alle famiglie, in crescita rispetto all’anno precedente; per il 2015 abbiamo attivato una politica di contenimento dei tassi importante, con spread dell’1,65% per il variabile, a cui abbiamo abbinato la polizza Rc Auto gratuita per un anno, che per le famiglie si traduce in un risparmio mensile significativo. Far ripartire le compravendite e sostenere il settore edile è una priorità: Intesa Sanpaolo sta aprendo agenzie immobiliari in tutta Italia e le prime 3 saranno a Torino. Le imprese meno strutturate non necessitano solo di risorse, ma anche di strumenti per farsi conoscere e incrementare le vendite sfruttando le grandi potenzialità dell’e-commerce. Va in questa direzione il portale ‘Created in Italia’ pensato da Intesa Sanpaolo per Expo 2015, dove le nostre aziende possono entrare in contatto con compratori da tutto il mondo. Inoltre, 50 realtà del made in Piemonte d’eccellenza saranno ospitate nel nostro padiglione per raccontare le loro storie d’impresa”. Iv Trimestre 2014: I Dati A Consuntivo Di Unioncamere Piemonte Il 2014 si chiude con un dato positivo per il tessuto manifatturierto regionale. Nel Iv trimestre dell’anno la produzione cresce del 2,1%. Prosegue la fase di ripresa dell’industria manifatturiera piemontese. Grazie soprattutto all’ottimo andamento dei mezzi di trasporto, anche nel Iv trimestre 2014 il tessuto imprenditoriale regionale ha manifestato complessivamente una crescita tendenziale della produzione industriale, portando a sei il numero dei risultati positivi consecutivi per questo indicatore. L’incremento produttivo registrato nel Iv trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2013, pari al +2,1%, segue quelli dei trimestri precedenti (+3,5% nel I trimestre, +4,2% nel Ii trimestre e +2,3% nel Iii trimestre). Complessivamente, la crescita media annuale della produzione industriale del 2014 ha raggiunto il +3,0%. Nel periodo ottobre-dicembre, l’incremento della produzione industriale si associa ai risultati positivi realizzati da tutti gli altri indicatori congiunturali. Gli ordinativi interni crescono del 2,0% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2013, a conferma delle parziale ripresa del mercato interno. Gli ordinativi esteri continuano a manifestare un andamento positivo (+0,4%), sebbene di intensità inferiore rispetto a quello registrato nei trimestri precedenti. Leggermente positiva anche la variazione del fatturato: le imprese manifatturiere piemontesi registrano, infatti, un incremento tendenziale medio del fatturato totale pari al +0,3%; la componente estera cresce di mezzo punto percentuale. Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dalla 173ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mesi di gennaio e febbraio 2015 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2014, e ha coinvolto 1.198 imprese industriali piemontesi. Nel Iv trimestre 2014 l’aumento dei livelli produttivi non ha interessato tutti i settori di attività economica. I mezzi di trasporto hanno realizzato la performance migliore (+16,7%), seguiti dalle industrie elettriche ed elettroniche (+ 3,4%). In crescita, anche se in misura minore rispetto al dato medio regionale, anche le industrie chimiche, petrolifere e delle materie plastiche (+1,7%), che hanno realizzato variazioni positive della produzione durante tutto il 2014. Il segno positivo caratterizza anche il comparto alimentare e quello meccanico, entrambi con una crescita della produzione dello 0,9%. Negative, invece, le performance degli altri comparti: l’output prodotto dal settore tessile e abbigliamento registra una lieve contrazione (-0,4%), mentre sono di intensità maggiore le flessioni scontate dalle industrie dei metalli (-1,6%) e dalle industrie del legno e del mobile (-5,4%). A livello territoriale, si rileva una crescita della produzione industriale per metà delle province piemontesi, mentre la restante metà manifesta un dato negativo. Torino è la realtà più vivace: grazie alla ripresa del comparto dei mezzi di trasporto, mostra infatti un consistente aumento della produzione (+4,5%); segue Vercelli, con un incremento dell’output prodotto del 3,0% rispetto all’analogo periodo del 2013. Sempre in crescita, ma con dinamiche meno forti, troviamo due province del Piemonte meridionale: Cuneo (+0,9%) e Alessandria (+0,7%). Appare sostanzialmente stabile la performance produttiva delle imprese manifatturiere di Novara (-0,1%), mentre sono negative le variazioni di Biella (-0,4%), Asti (-1,2%) e del Verbano Cusio Ossola (-1,8%). I Trimestre 2015: I Dati Previsionali Di Confindustria Piemonte Il peggioramento del clima di fiducia osservato lo scorso trimestre aveva fatto temere un inizio del nuovo anno improntato a un crescente pessimismo. I risultati dell’indagine congiunturale relativa al trimestre gennaio-marzo 2015, realizzata su un campione di circa 1.000 aziende del comparto manifatturiero e poco meno di 300 dei servizi, confermano un complessivo peggioramento del clima di fiducia, segno che le prospettive di ripresa rimangono un miraggio. Analizzando nel dettaglio i dati dell’indagine sul manifatturiero, il 26% delle aziende del campione si attende, per i prossimi mesi, una diminuzione dei livelli produttivi, a fronte del 16,5% che ne prevede l’aumento, con un saldo del -9,9% (a fronte del -2,5% rilevato nel trimestre precedente). Non migliora, rispetto a settembre, la previsione relativa agli ordinativi totali, con il 29,7% di pessimisti contro il 17,2% di ottimisti e un saldo del -12,5% (era -9,3% nel Iv trimestre). Rimangono favorevoli, anche se in diminuzione rispetto alla rilevazione di settembre, le attese sull’export. Complessivamente, le aziende che ne prevedono l’aumento sono il 19,9% mentre quelle che ne prevedono la diminuzione sono il 15,7% con un saldo positivo del 4,3% (contro il precedente 7,0%). Variano di poco le previsioni di investimenti, sia significativi (20,4% contro il 19,3% di settembre) sia per sostituzioni (45,9% contro 44,7%). Sostanzialmente stabile il tasso di utilizzo degli impianti, che passa da 69,8% a 68,8%, rimanendo largamente al di sotto di livelli considerati normali prima della crisi. La composizione del carnet ordini comprende un 30% di imprese che hanno lavoro per meno di un mese (erano il 24,4% nel trimestre precedente), un 45% che ha ordinativi per un periodo che va da 1 a 3 mesi (erano il 49,7% a settembre), un 13,4% che ha visibilità fino a 6 mesi (14,9% nel Iv trimestre) e un 10,8% ha ordini oltre i 6 mesi (contro 11,0%). A conferma delle accresciute difficoltà, le previsioni sull’occupazione restano negative: il 15,5% delle aziende del campione prevede una diminuzione della forza lavoro, mentre solo il 10,2% si attende un aumento, con un saldo del -5,3% (era -4,4% la scorsa rilevazione). Le aziende del campione segnalano, inoltre, un ulteriore lieve aumento del ricorso alla Cig, a cui faranno ricorso il 28,2% delle imprese (contro il 25,9% dello scorso trimestre). I tempi di pagamento non diminuiscono in maniera apprezzabile: circa 91 giorni, che salgono a 146 se il pagamento arriva da enti pubblici, mentre scende lievemente il numero di imprese che segnala ritardi negli incassi (da 53,5% a 49,6%). Il quadro settoriale è piuttosto variegato e presenta alcune variazioni rispetto al trend del trimestre precedente. La metalmeccanica nel suo complesso rimane vicina a livelli di equilibrio tra ottimisti e pessimisti, registrando un -1,3% (era +1,5%). Peggiorano le attese per la gomma-plastica (che da una posizione di equilibrio scende a -6,0%), per le manifatture varie (da -1,2% a -16,7%) e per l’alimentare, che passa da +31,7 a -2,3% (scontando presumibilmente un calo dovuto alla maggiore produzione durante le festività natalizie). Buona la performance della chimica che totalizza un saldo positivo pari al 5,3% (contro il -2,4% della rilevazione precedente) e del tessile-abbigliamento (+7,1%). Non conosce fine la crisi dell’edilizia (che passa da -46,1% a -52,6%) e del suo indotto: impiantisti (-20%), legno (-42,9%), minerali non metalliferi (-57,6%). A livello territoriale, il quadro generale si presenta piuttosto variegato. Le imprese delle province di Alessandria e Novara tornano pessimiste e, dopo un periodo positivo, tornano ad avere saldi negativi, rispettivamente -4,7% e -5,6. Non migliora il clima di fiducia ad Asti, Cuneo e Torino (rispettivamente -27,9%, -26,5% e -7,5%), già negativo a settembre, con attese di ulteriori riduzioni dei livelli di attività. Si avvicinano al punto di equilibrio le attese di produzione per la provincia di Vercelli (che passano da -16,0% a -1,1%) e lo raggiungono quelle di Verbania (da -5,6% a 0,0%) e del Canavese (in equilibrio da due rilevazioni). L’unica tra le province piemontesi a registrare un saldo ottimisti-pessimisti positivo è Biella, che registra un +5,3%. Dal terziario piemontese proviene qualche segnale meno negativo. La maggioranza delle aziende del campione (circa 300) si attende, per la prima parte del 2015, un lieve aumento di produzione e occupazione, mentre calano leggermente le atese di nuovi ordini e redditività, segno che le speranze di ripresa trovano scarso alimento dall’evoluzione del contesto italiano ed europeo. Scendendo più nel dettaglio, il 19,5% delle imprese si attende un aumento dei livelli di attività, contro il 17,3% che ne prevede la diminuzione, con un saldo ottimisti-pessimisti del +2,2% (era +3,4% nel Iv trimestre 2014). Una tendenza positiva si riscontra anche per l’occupazione, con il 14,9% di ottimisti contro un 10,9% di pessimisti e un saldo pari a +4,0% (contro il precedente 0,8%): Questa tendenza trova conferma anche nel nuovo calo delle previsioni di ricorso alla Cig, che passano dal già contenuto 12,9% al 10,0%. Il saldo sugli ordini totali rimane negativo e segna un -2,2% (era -3,0% nella scorsa rilevazione), mentre varia di poco la composizione del carnet ordini: il 12,2% delle aziende del campione ha ordini per meno di un mese (era il 17,7% a settembre), il 33,2% per un periodo da uno a tre mesi (era il 32,7%), il 17,2% per tre-sei mesi (contro il 16,5%); aumentano invece le aziende che hanno visibilità oltre i sei mesi, che passano dal 33,1% al 37,4%. Dopo la flessione dello scorso trimestre, la previsione di investimenti torna ad aumentare: il 22,9% delle intervistate ha in previsione investimenti significativi, e il 44% investirà per sostituzioni. Peggiora ancora la redditività, con un saldo che passa dal precedente -13,6% al -14,3%. Sembrano ridursi leggermente i tempi di pagamento. La media è di 77 giorni, che salgono a 136 se il pagamento proviene da enti pubblici, anche se oltre la metà delle aziende del campione (57%) segnala ritardi negli incassi.  
   
   
AOSTA, WORKSHOP APERTO AL PUBBLICO STELLE E PARTICELLE, INDUSTRIA E SOCIETÀ: DUE ESEMPI DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO  
 
Aosta, 25 febbraio 2015 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che venerdì 27 febbraio 2015, alle ore 17.00 nella Sala Cogne, Pépinière d´Entreprises Espace, via Lavoratori Vittime del Col du Mont 24, Aosta si terrà un workshop dal titolo Stelle e particelle, industria e società: due esempi di trasferimento tecnologico. Il workshop, aperto a tutti gli interessati, prevede la presentazione dell’Unità di ricerca Atlas (Advanced Technology Laboratory for Automation Science), con l’illustrazione del suo programma scientifico e dei progetti operativi in corso, seguita da un seminario sulle più importanti tecnologie originariamente ideate e prodotte al Cern e che oggi utilizziamo nella vita di tutti i giorni. Gli interventi sono tenuti dai ricercatori con un linguaggio divulgativo e accessibile. «L’obiettivo - sottolinea l’Assessore Pierluigi Marquis – è presentare due esempi concreti che mostrano come la ricerca fondamentale sia determinante per lo sviluppo economico e per il miglioramento della qualità della vita». Grazie a recenti iniziative dell’Amministrazione regionale, anche in Valle d’Aosta centri di ricerca e industrie sono impegnati in progetti pilota per il trasferimento tecnologico e di conoscenze. Questo è il caso dell’Unità di ricerca Atlas, che ha come capofila l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta a Saint-barthélemy e come partner industriale Novasis Innovazione Srl, piccola impresa con sede a Pont-saint-martin specializzata in sistemi di visione, sensori ed elettronica. Il workshop è organizzato nell’ambito del Piano di formazione dell’Unità di ricerca Atlas per il trasferimento tecnologico. L’unità di ricerca Atlas è co-finanziata ai sensi del Bando per la creazione e lo sviluppo di Unità di ricerca a valere sul Por Fesr Asse I Ricerca e sviluppo.  
   
   
FVG: REGIONE APRIRÀ TAVOLO PER LAVORAZIONI INOX  
 
Trieste, 25 febbraio 2015 - "La Regione ha già avviato i contatti per aprire al più presto un tavolo di confronto con tutte le parti interessate e affrontare la situazione in vista di una possibile soluzione a tutela della prosecuzione dell´attività e dell´occupazione". Lo ha affermato il vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, dopo l´annuncio del fallimento di Lavorazioni Inox, azienda del gruppo Sassoli con sede a Villotta di Chions (Pordenone). Bolzonello ha oggi personalmente assicurato al direttore generale di Unindustria Pordenone, Paolo Candotti, "la disponibilità della Regione ad aprire il tavolo con la curatela fallimentare". "Siamo consapevoli della durezza di questo fallimento - ha aggiunto Bolzonello - e delle ripercussioni che può avere dal punto di vista sociale e della continuità produttiva di Electrolux Professional, per questo il nostro impegno sarà massimo".  
   
   
BOLZANO: SOSTEGNO ALL’ECONOMIA, ALTRI 10 MILIONI AL FONDO DI ROTAZIONE  
 
Bolzano, 25 febbraio 2015 - I crediti agevolati attraverso il fondo di rotazione sono uno dei pilastri del nuovo schema del sostegno all’economia voluto dalla Giunta provinciale. Dopo che la Provincia ha già aumentato il fondo di 40 milioni di euro, 24 febbraio la Giunta ha approvato l’accordo con la Camera di commercio che prevede lo stanziamento di ulteriori 10 milioni. Con sgravi fiscali e un nuovo sistema di incentivazione dell´economia il presidente Arno Kompatscher vuole rafforzare le imprese altoatesine e rilanciare la crescita dei settori economici. Tre sono i pilastri del nuovo sistema: i contributi a fondo perduto per investimenti immateriali (consulenza, aggiornamento, export) e per misure straordinarie in casi particolari, i bandi mirati per la concessione di incentivi e infine la concessione di mutui a tasso agevolato attraverso il fondo di rotazione. A febbraio 2015 le risorse disponibili nel fondo sono pari a circa 70 milioni di euro, nel nuovo bilancio la Giunta provinciale ha previsto ulteriori 40 milioni da assegnare ai comparti commercio, agricoltura, artigianato, turismo e industria. Nella seduta odierna la Giunta ha approvato l´accordo con la Camera di commercio per far confluire ulteriori 10 milioni di euro nel fondo di rotazione. Nel 2015 il volume dei mezzi finanziari disponibili nel fondo, incluse le somme previste per i rientri dei mutui, raggiungerà i 171 milioni. Questa nuova impostazione del sostegno all´economia, secondo il presidente Kompatscher, "è necessaria non solo perché permette un rafforzamento mirato delle imprese, ma anche perché i crediti agevolati dal fondo di rotazione al posto dei contributi rendono finanziabile il sistema nel lungo periodo." A fine marzo è prevista l´approvazione da parte della Giunta provinciale dei nuovi criteri di accesso al fondo di rotazione e da aprile saranno riaperti i termini per la richiesta di finanziamenti attraverso il fondo.  
   
   
EMILIA-ROMAGNA RICOSTRUZIONE POST-SISMA - RINASCE A BONDENO (FE) LO STABILIMENTO URSA CON FONDI REGIONALI.  
 
Bologna, 25 febbraio 2015 - “La rinascita di questo stabilimento dimostra quale forza abbia in questa terra la capacità di ripartire grazie a un impegno comune, dai lavoratori agli imprenditori fino alle istituzioni”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, stamattina a Bondeno (Ferrara) all’inaugurazione dei nuovi impianti dell’Ursa, multinazionale tra le aziende leader in Europa nella produzione e commercializzazione di prodotti di materiale isolante per il settore edile. L’azienda, distrutta dalle scosse sismiche del maggio 2012, è rinata con 20,4 milioni di euro come contributi regionali a fondo perduto, richiesti e ottenuti ai fini della ricostruzione dello stabilimento e per il riacquisto dei macchinari. “L’ursa – ha detto Bonaccini – è un esempio virtuoso ma non è l’unico: firmo ogni giorno decine di decreti per tanti pagamenti di contributi nei luoghi del sisma. La ricostruzione sta procedendo, io sono convinto che, in conclusione, questa striscia di terra dove si produceva il 2% del Pil italiano sarà più forte e sicura di prima. Lo dobbiamo alle tante famiglie e ai tanti imprenditori che sono stati colpiti. Adesso stiamo lavorando al massimo per snellire la parte burocratica, avendo però sempre una grande attenzione al rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Tutto deve essere ricostruito in una terra che al tempo stesso ha bisogno di infrastrutture, ed è per questo che stiamo attendendo il via libera per la Cispadana, un’opera che con un investimento di oltre 1 miliardo di euro creerà indotto e posti di lavoro ma soprattutto permetterà una forte competitività alle tante imprese che sono su questo territorio”. L’ursa occupa una cinquantina di famiglie della zona, e a questi lavoratori, insieme ai dirigenti dell’azienda, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto arrivare un messaggio di augurio tramite il presidente Bonaccini.  
   
   
MICROCREDITO PER LE IMPRESE TOSCANE COLPITE DA CALAMITÀ NATURALI: UN MESE PER LE DOMANDE  
 
Firenze, 25 febbraio 2015 – Un finanziamento a tasso zero fino ad un massimo di 25 mila euro per le imprese che hanno subito danni a seguito di alluvioni, frane, terremoti o altre calamità naturali. A metterlo a disposizione è un bando della Regione che è stato pubblicato nei giorni scorsi. Le domande si possono presentare da, lunedì 23 febbraio, fino al 27 marzo. Il bando concretizza quanto previsto dalla delibera approvata dalla giunta regionale nel dicembre scorso per l´apertura del fondo "Microcredito per imprese toscane colpite da calamità naturali". "Prendendo atto del fatto che negli ultimi anni abbiamo, purtroppo, assistito ad eventi sempre più gravi e frequenti - spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – ci siamo posti l´obiettivo di favorire una rapida ripresa delle imprese danneggiate a seguito di calamità naturali avvenute nei Comuni della Toscana individuati formalmente con atti di giunta. Grazie al finanziamento regionale le imprese potranno chiedere un finanziamento, sia per fare fronte a problemi di liquidità, sia per investimenti necessari a riparare danni o recuperare scorte e giornate di attività perdute". La dotazione complessiva del fondo è di 5 milioni. La domanda di aiuto deve riferirsi a eventi avvenuti nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda. A beneficiare dell´intervento possono essere tutte le imprese micro, piccole, medie iscritte al registro delle imprese e i titolari di partita Iva con sede legale o attività nei comuni interessati da eventi calamitosi e la cui attività non risulti cessata al momento della presentazione della domanda. L´agevolazione consiste nella concessione di un finanziamento agevolato a tasso zero, fino ad un massimo di 25 mila euro. Il finanziamento sarà concesso fino ad una misura massima del 100% della spesa ritenuta ammissibile a seguito della valutazione del danno. Le spese ammissibili non possono superare il valore del danno dichiarato dal beneficiario e posso essere state sostenute fino a tre mesi prima dell´evento. Sul portale di Toscanamuove (https://www.Toscanamuove.it/home/bandigestiti), il soggetto gestore del bando, si possono scaricare il regolamento e tutte le informazioni necessarie per la presentazione della domanda, che dovrà essere presentata on line, attraverso la piattaforma di Toscanamuove. "Questo strumento – ricorda Simoncini - si inserisce nel ventaglio di iniziative che abbiamo messo in piedi per sostenere le imprese toscane nello sforzo della ripresa. Si tratta di uno sforzo quanto mai impegnativo, con l´apertura di oltre dieci bandi in questi primi mesi del 2015, tutte opportunità che guardano in particolare alle piccole imprese e alle start up, alle imprese giovanili, all´internazionalizzazione e all´innovazione, fino all´ultimo strumento negoziale dei protocolli di insediamento, al quale si potrà accedere dal 2 marzo, tutto rendere più competitivo e dinamico il sistema produttivo regionale".  
   
   
IMPRESA SOCIALE E CAPITALE UMANO. GIOVEDI’ CONVEGNO A PADOVA  
 
Venezia, 25 febbraio 2015 - L’impresa sociale sta vivendo in Italia una stagione di rinnovamento. Per approfondire la conoscenza delle dinamiche in atto, con particolare riferimento ai nuovi bisogni, giovedì si svolgerà a Padova presso la sede della Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo (via Longhin 1), con inizio alle ore 9.15, un convegno incentrato sul capitale umano come punto di forza da cui ripartire per affrontare con successo le sfide del cambiamento. L’incontro è promosso dalla Regione in collaborazione con Unioncamere del Veneto e Irecoop Veneto. Il primo rapporto sul capitale umano, pubblicato nel 2013 a cura del World Economic Forum, ha collocato l’Italia solo al 37° posto della classifica dei Paesi che valorizzano i propri lavoratori. Le riflessioni della giornata muoveranno quindi dalla consapevolezza che ogni lavoratore rappresenta un valore aggiunto per l’impresa sociale. Presente l’assessore regionale all’economia Marialuisa Coppola, al convegno interverranno Luigino Bruni docente di economia politica presso l´Università Lumsa di Roma, economista civile ed editorialista, e Vito Mancuso scrittore, teologo e docente universitario, che con le loro tesi metteranno al centro della riflessione gli approcci innovativi in tema di risorse umane.  
   
   
MERCATI AMBULANTI, REGIONE LOMBARDIA PROSEGUE CON SOSTEGNO AL SETTORE  
 
Milano, 25 febbraio 2015 - "Far rispettare le leggi vigenti, dotando i Comuni dei mezzi e delle risorse necessarie per attuare i controlli; ampliare l´utilizzo del Qr Code sulle Carte di esercizio, per contrastare l´abusivismo e rendere più difficoltosa la contraffazione; lanciare campagne informative circa i rischi dell´acquisto di prodotti contraffatti; usare il Comitato regionale per il contrasto all´abusivismo come cabina di regia per promuovere azioni sia all´interno di Regione sia di più ampio raggio. Queste alcune delle azioni che Regione Lombardia intende attuare per proseguire nella sua opera di sostegno, tutela e promozione del commercio ambulante". Lo ha detto l´assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Mauro Parolini, nel corso del suo intervento all´assemblea di Anva Confesercenti, l´associazione nazionale del commercio ambulante, riunita per trattare delle modifiche al settore apportate dalla Direttiva Bolkestein. Mercati Grande Ricchezza - "I mercati ambulanti - ha sottolineato l´assessore - rappresentano una grande ricchezza per l´attrattività del nostro territorio, per la qualità urbana delle nostre città e per il rapporto qualità/prezzo dei loro prodotti. Ruolo che diventerà ancora più importante e più centrale in vista di Expo, quando il nostro Paese punterà proprio sulla qualità delle sue produzioni agroalimentari". Azioni Messe In Campo - L´esponente della Giunta Maroni, nel corso dell´incontro, ha poi ricordato le misure già messe in campo da Regione Lombardia per il sostegno al settore, come: l´inasprimento delle sanzioni per gli abusivi; l´introduzione di due documenti - Carta di esercizio e attestazione - che garantiscono la regolarità dell´operatore dal punto di vista amministrativo, fiscale, previdenziale e assistenziale; la sperimentazione in quattro Comuni (Milano, Brescia, Lecco e Bovisio Masciago) del Qr Code sulla Carta di esercizio. Sanzioni Più Graduali - Proprio riguardo alla Carta d´esercizio, l´assessore Parolini ha ricordato la recente modifica del Testo unico del Commercio del 2010, grazie alla quale è stata inserita la possibilità di sanzionare il mancato aggiornamento della Carta di esercizio e dei titoli abilitativi. "Rispetto alla sanzione per chi occupa più del 30 per cento della superficie autorizzata, che oggi prevede il pagamento di una multa e la confisca di tutte le attrezzature e della merce - ha aggiunto - stiamo pensando, invece, di intervenire con maggiore gradualità e proporzionalità". Sperimentazione Qr Code - Sul fronte dell´utilizzo del Qr Code sulla Carta di esercizio, sperimentato in quattro Comuni, Parolini ha rimarcato che "abbiamo avuto ritorni positivi sia dai Comuni, sia dalle Associazioni. Il prossimo passo sarà introdurlo in tutti i Comuni lombardi per facilitare il controllo della Polizia locale, ma anche per fornire un ottimo strumento ai consumatori, che vengono così a conoscenza, in tempo reale, della qualità dei prodotti venduti dall´operatore ambulante". Riqualificazione Mercati Milanesi - "Tra le iniziative più importanti a favore del vostro settore - ha ricordato l´assessore - rientrano i progetti di riqualificazione di alcuni dei più importanti mercati milanesi (via Papiniano, via Osoppo e via Fauché). L´iniziativa si inserisce all´interno dell´Accordo di Programma con il Comune di Milano per l´incremento dell´attrattività della città, per il quale abbiamo messo a disposizione 3 milioni di euro (50 per cento Regione Lombardia, 50 per cento Comune di Milano)". Gli interventi prevedono: l´installazione di colonnine per l´elettricità, la dotazione di compattatori di rifiuti e la copertura wi-fi. "I mercati - ha concluso l´assessore - pur mantenendo la propria identità di luoghi del commercio storici e tradizionali, devono cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia per diventare parti integranti della città contemporanea".  
   
   
VARESE TESSILE: IL DISTRETTO RESISTE NEGLI ANNI DELLA CRISI, PERSE OCCUPAZIONE E IMPRESE. IL SETTORE PERÒ SI CONFERMA PECULIARITÀ DEL TERRITORIO  
 
Varese, 25 febbraio 2015 - L’analisi della Camera di Commercio evidenzia un dato chiaro: nonostante la perdita in imprese e occupazione esplosa con l’avvio della crisi nel 2008, il tessile è ancora un settore che connota il sistema economico varesino. La conferma viene dai numeri: sul nostro territorio questo settore, considerando la sola produzione di tessuti e filati senza l’abbigliamento e la moda (oggetto di un prossimo approfondimento, ndr), presenta infatti un indice di specializzazione molto elevato a livello lombardo, pari a 245. Questo vuol dire che, considerando come indicatore quota 100 su base regionale, in provincia di Varese ci sono 245 addetti nel tessile. Un indice che evidenzia la concentrazione sul nostro territorio di un distretto che sta resistendo con forza e determinazione alla crisi. «I dati del Registro Imprese tenuto dalla Camera di Commercio evidenziano le difficoltà di un settore – sottolinea il presidente Renato Scapolan – che da anni lotta fino allo stremo delle sue forze. La crisi però non ce l’ha portato via! Le imprese stanno resistendo, soprattutto quelle che hanno potuto puntare sulla capacità di essere parte di una supply chain internazionale e sull’innovazione, grazie anche a strutture di ricerca ad alto livello come il Centro Tessile Cotoniero di Busto Arsizio. Un settore quindi in profonda trasformazione, alle prese con difficoltà rilevanti, ma che non ha perso di importanza. Questo perché ci sono la caparbietà degli operatori e una grande patrimonio di competenze che stanno permettendo al tessile di confermarsi settore strategico per il sistema Varese». Entrando nel dettaglio del dossier pubblicato su Osserva, portale statistico della Camera di Commercio, scopriamo che nelle 882 imprese del settore ci sono tuttora 8.828 addetti, il che equivale a quasi il 10% del totale degli occupati nel manifatturiero varesino. Una parte importante del tessile in provincia di Varese è poi ancora rappresentata dall’artigianato, con il 44,5% delle unità locali. Resta la consapevolezza dei profondi mutamenti che, nel tempo, hanno caratterizzato questo settore, alle prese con trasformazioni di scenario molto rilevanti. Questo, in primis, per via della concorrenza dei Paesi emergenti e, poi, per i fenomeni di delocalizzazione che hanno avuto ripercussioni importanti sulle imprese (-21% tra 2008 e 2013) e sulla forza lavoro (-25% negli stessi cinque anni). Tale decremento non ha però avuto conseguenze sulla competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali. Le esportazioni, dopo un calo nel 2009, hanno ripreso a crescere: ogni 100 euro importati, se ne esportano 205. Questo genera un saldo ampiamente positivo delle bilancia commerciale: considerando l’ultimo dato annuale disponibile (2013), il tessile varesino, se importa per 239 milioni di euro, esporta per 490 milioni. Dati che sono comunque destinati a migliorare ulteriormente, stante le cifre provvisorie relative al 2014, che parlano di un incremento del 7,5% nel periodo gennaio-settembre messo a confronto con gli stessi mesi dell’anno precedente. Un risultato ancor più significativo alla luce di un calo, seppur moderato, dell’export complessivo varesino in quei trimestri. Quali sono allora i nostri prodotti più apprezzati a livello internazionale? Al primo posto ci sono i tessuti a maglia (81 milioni di export nel 2013), seguiti dalla biancheria per la casa (37 milioni) e dai cosiddetti tessuti non tessuti (35 milioni), come i prodotti destinati all’edilizia per allestire o ricoprire soffitti e controsoffitti, ma anche alla sanità, è il caso per esempio di particolari camici chirurgici sterili, e all’agricoltura, come i teli per proteggere le piante. Sono comunque in forte e interessante crescita, anche per le imprese varesine, le opportunità offerte dal mercato dei tessuti non tessuti (box a seguire, ndr). I “Tessuti non Tessuti”: un Mercato Interessante per Varese - La Camera di Commercio e il consorzio varesino per l’internazionalizzazione Provex hanno realizzato un’approfondita analisi sul commercio mondiale dei “Tessuti non Tessuti”. L’interesse nasce dalla fatto che questo comparto offre alcuni dei prodotti maggiormente esportati dalle nostre imprese: studiarne le dinamiche a livello globale è quindi utile anche agli esportatori varesini. Dopo il picco negativo del 2009 (6,9 miliardi di euro di commercializzazione in tutto il mondo), il comparto dei “Tessuti non Tessuti” ha evidenziato una crescita molto intensa (+11,7%) nel periodo 2010-2013, fino ad arrivare agli attuali 10,5 miliardi di scambi. Tra i produttori ed esportatori di questo prodotto si afferma una forte specializzazione della triade Germania, Stati Uniti d’America e Cina che copre il 42% del mercato. Inoltre i primi 10 competitor coprono il 72% del commercio e l’Italia è il 4° Paese esportatore di “Tessuti non Tessuti” con una quota pari al 7,8% del commercio mondiale (pari 821milioni di euro). Rispetto alle quote di mercato tra il 2000 e il 2013 il Giappone ha quasi dimezzato la propria presenza sul commercio mondiale (da 8,4% a 4,6%). Anche i produttori tradizionali europei e statunitensi, stanno perdendo quote e, tra questi, l’Italia registra l’arretramento più evidente (da 11,1% a 7,8%), per gli Usa le perdite sono meno consistenti (da 16% a 13,9%) e la Germania sembra reagire meglio alla concorrenza (perde solo lo 0,9 della propria fetta di export). Nel frattempo la Cina avanza: da una quota del 2,3%, i cinesi arrivano a coprire il 13,8% del mercato mondiale affermandosi come leader mondiale in termini di volumi (insieme a Germania e Usa). Su scala decisamente più ridotta, guadagnano segmenti di mercato i produttori di Turchia, Repubblica Ceca, Spagna e Brasile. Tra gli importatori cresce, invece, il peso dei mercati dell’Est Europa (Polonia, Russia, Repubblica Ceca); Cina e India (tra gli altri Paesi Brics); mentre iniziano ad avere numeri interessanti i mercati di Vietnam, Turchia, Egitto e Arabia Saudita. I “Paesi Emergenti” molto spesso non rappresentano il mercato finale del prodotto ma costituiscono un polo di lavorazione della filiera.  
   
   
ITTIERRE, FRATTURA: UNITI CON IL MISE PER IL RILANCIO DEL COMPARTO TESSILE  
 
Campobasso, 25 febbraio 2015 - "Posizione unitaria di istituzioni e sindacati rispetto all´obiettivo principale, costruire nei fatti il rilancio dell´Ittierre e di tutto il comparto tessile molisano, che è patrimonio di assoluto valore del nostro territorio. A questo servono i sei mesi di cassa integrazione richiesti e valutati oggi insieme al viceministro dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti". Lo dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, al termine dell´incontro  al Mise convocato per vagliare le varie possibilità di proroga della cassa integrazione da assicurare ai lavoratori dello stabilimento di Pettoranello del Molise. "Ancora una volta - prosegue il governatore Frattura -, il viceministro De Vincenti dimostra nei confronti delle situazioni produttive più difficili della nostra regione grande sensibilità e concreta attenzione, approccio e metodo che danno soddisfazione al nostro lavoro. Portiamo a casa l´impegno di un prossimo incontro a breve con il Ministero del lavoro per approfondire nel merito la fattibilità della proroga di sei mesi degli ammortizzatori che riteniamo indispensabili".