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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Ottobre 2013
PARLAMENTO EUROPEO, SICUREZZA DEI PRODOTTI: C´È DA FIDARSI  
 
Strasburgo, 23 ottobre 2013- Cellulari che esplodono? Giocattoli pericolosi? La commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori ha adottato oggi due relazioni sulla sicurezza dei prodotti. Le nuove regole dovrebbero garantire prodotti più sicuri per i consumatori grazie a controlli più severi su tutti i prodotti immessi sul mercato europeo. Migliorare l´efficacia del mercato interno - Il 17 ottobre 2013 la commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori ha adottato una relazione sulla sicurezza dei prodotti di consumo, condotta dalla socialista danese Christel Schaldemose. E una sulla vigilanza del mercato dei prodotti portata avanti dalla finlandese di centro destra, Sirpa Pietikäinen. Entrambe le proposte riguardano esclusivamenti prodotti non alimentari. Prodotti più sicuri per i consumatori - Il nuovo regolamento chiarisce gli obblighi che fabbricanti e importatori devono rispettare per distribuire i loro prodotti sul mercato europeo. Inoltre stabilisce le stesse norme di sicurezza a livello europeo rendendo più facile la tracciabilità dei prodotti pericolosi nella catena di distribuzione. "Ora sarà possibile certificare i prodotti sicuri con il marchio di sicurezza europeo" ha sottolineato Christel Schaldemose. La relatrice danese ha inoltre aggiunto che l´indicazione del paese di origine sarà apposto sul prodotto "indipendentemente dal fatto che il prodotto venga da un paese dell´Ue o da un paese terzo". Una maggiore sorveglianza dei prodotti - Soddisfatta del progetto legislativo Sirpa Pietikäinen spiega: "Un unico regolamento andrà anche a beneficio del mercato e dei produttori". Il nuovo regolamento prevede anche un sistema di sanzioni per chi viola le regole. "Oggi il nostro sistema di sorveglianza è inefficace e crea un disequilibrio tra le imprese che rispettano le regole e quelle che non lo fanno. Sono previste delle multe per coloro che intenzionalmente violano le regole e mettono a rischio la sicurezza dei consumatori" spiega Pietikäinen. Il Parlamento europeo ha inoltre proposto la creazione di una lista nera per i produttori di merci pericolose.  
   
   
COMITATO LIBE VOTO SOSTIENE NUOVE NORME DI PROTEZIONE DEI DATI DELL´UE  
 
Bruxelles, 23 ottobre 2013 - Proposte di riforma della protezione dei dati della Commissione europea ( Ip/12/46 e Ip/13/57 ) è stato eseguito ieri a larghissima maggioranza (49 voti a favore, 1 contrario e 3 astensioni), nel Comitato per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) del Parlamento europeo. Le relazioni dei deputati Jan-philipp Albrecht e Dimitrios Droutsas, su cui i membri della commissione Libe ha votato ieri, sono un forte sostegno di approccio pacchetto della Commissione per la riforma della protezione dei dati, e un importante segnale di progresso nella procedura legislativa. " Il voto del Comitato principale del Parlamento europeo è un segnale forte per l´Europa Si apre la strada per una legge sulla protezione dei dati europeo unitario e forte che taglierà i costi per le imprese e rafforzare la tutela dei nostri cittadini:. Un continente, una legge " ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, . Commissario alla Giustizia dell´Unione europea " . Il Parlamento europeo ha dimostrato che l´eccessiva attività di lobby può essere controproducente non solo ha difeso ma rafforzato il diritto all´oblio per i cittadini - uno degli elementi centrali della Ue riforma della protezione dei dati. Questa è la democrazia in Europa al suo meglio. Grazie al lavoro impegnato e instancabile di membri del Parlamento europeo Sig. Albrecht, signor Voss e il signor Droutsas, il Parlamento europeo è riuscito a consolidare 3.999 emendamenti in soli 104 emendamenti di compromesso. Questo è un testo solido. Spetta ora al Consiglio dei ministri, secondo Chamber dell´Ue, per raccogliere la sfida. " La commissione Libe ha dato il suo forte sostegno per l´architettura ed i principi fondamentali della protezione dei dati le proposte di riforma della Commissione, sia del regolamento generale sulla protezione dei dati e alla direttiva sulla protezione dei dati per le situazioni di contrasto. Passi successivi Il voto Libe dà mandato ai relatori, deputati Albrecht e Droutsas, di negoziare con il Consiglio dell´Ue. Su 7 Ottobre 2013 Ministri del Consiglio ha discusso la riforma della protezione dei dati e hanno raggiunto un accordo di principio sul meccanismo di "one-stop shop" ( Comunicato stampa del Consiglio e Speech/13/788 ). La prossima riunione dei ministri della Giustizia sulla riforma della protezione dei dati si svolgerà il 5-6 dicembre 2013. Il voto del Parlamento europeo viene prima di una discussione importante dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del 24-25 ottobre su come stimolare la crescita completando il mercato unico digitale. Nella sua lettera ai capi di Stato e di governo (27 settembre), il Presidente Barroso ha sottolineato l´importanza della riforma della protezione dei dati dei cittadini europei e delle imprese di fiducia e la fiducia nell´economia on-line e ha chiesto una rapida adozione della riforma della protezione dei dati prima di la fine di questa legislatura.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: SPIANARE LA STRADA PER UNA MAGGIORE PROTEZIONE DEI DATI NELL´UE  
 
Strasburgo, 23 ottobre 2013 - Una profonda revisione delle norme sulla protezione dei dati dell´Ue in corso, per mettere le persone in controllo dei propri dati personali, mentre allo stesso tempo rendendo più facile per le aziende di muoversi in tutta Europa, è stato votato dal comitato di Civil Liberties Lunedi. Rispondere ai casi di sorveglianza di massa, i deputati inserite maggiori garanzie per i trasferimenti di dati verso paesi non Ue. Hanno anche inserito un requisito esplicito consenso, il diritto di cancellazione, e più grandi ammende per le imprese che infrangono le regole. "Il voto di questa sera è un passo avanti per la tutela dei dati in Europa, assicurando che siano all´altezza delle sfide dell´era digitale. Questa normativa introduce generali norme dell´Ue in materia di protezione dei dati, sostituendo l´attuale mosaico di leggi nazionali", ha commentato il relatore per il regolamento generale di protezione dei dati, Jan Philipp Albrecht (Verdi / Ale, De), dopo il voto. "Il Parlamento ha ora un chiaro mandato per avviare negoziati con i governi dell´Unione europea. La palla è ora nel campo dei governi degli Stati membri di concordare una posizione e di avviare negoziati, in modo che possiamo rispondere agli interessi dei cittadini e fornire un aggiornamento urgente bisogno di norme di protezione dei dati dell´Ue senza indugio. Leader europei dovrebbero dare un chiaro segnale in tal senso presso vertice di questa settimana ", ha aggiunto. "La tutela dei dati personali dei cittadini europei rimane una questione fondamentale per noi. Stati membri e il Consiglio devono muoversi velocemente ora. ´il loro turno. Capi di Stato e di governo dell´Ue avranno un´ottima occasione per mostrare la loro determinazione nella prossima riunione del il Consiglio europeo in pochi giorni. Siamo tutti in attesa di questo ", ha detto il relatore per la direttiva sulla protezione dei dati personali trattati a fini di contrasto, Dimitrios Droutsas (S & D, El). Trasferimenti di dati verso paesi non Ue Secondo il testo adottato, se le richieste di un paese terzo di una società (es. Un motore di ricerca, social network o fornitore di cloud) di rivelare informazioni personali trattati nell´ambito della Ue, la ditta avrebbe dovuto chiedere l´autorizzazione dell´autorità nazionale di protezione dei dati prima di trasferire tutti i dati . La società dovrebbe anche informare la persona di tale richiesta, i deputati dire. Questa proposta è una risposta alle attività di sorveglianza di massa svelato dai media nel giugno 2013. Sanzioni Le aziende che si infrangono le regole avrebbero dovuto affrontare multe fino a € 100 milioni di euro o al 5% del fatturato annuo a livello mondiale, il maggiore dei due, i deputati dicono ( la Commissione ha proposto sanzioni fino a € 1.000.000 o 2% del fatturato annuo globale). Diritto di cancellazione Secondo la commissione per le libertà civili, qualsiasi persona avrebbe il diritto di avere i propri dati personali cancellati se lui / lei faccia richiesta. Per rafforzare tale diritto, se una persona chiede un "titolare" (ad esempio una società di Internet) per cancellare le sue / suoi dati, l´impresa deve anche inoltrare la richiesta ad altre in cui vengono replicati i dati. Il "diritto di cancellazione" coprirebbe il "diritto all´oblio", come proposto dalla Commissione. Consenso esplicito Se la trasformazione è basata sul consenso, una organizzazione o società che potranno trattare i dati personali solo dopo aver ottenuto l´autorizzazione chiaro presso l´interessato, che potrebbe ritirare la sua / il suo consenso in qualsiasi momento. Consenso di una persona, qualsiasi liberamente dato, specifica indicazione dei suoi / sue volontà, informato ed esplicito, sia da una dichiarazione o da una chiara azione affermativa. Civil Liberties Committee deputati precisano che l´esecuzione di un contratto o alla fornitura di un servizio non può essere subordinato ad un consenso al trattamento dei dati personali che non sono strettamente necessari per il completamento del contratto o del servizio. Ritirare il consenso deve essere facile come dargli, aggiungono i deputati. Profiling deputati fissare limiti alla profilatura, una pratica utilizzata per analizzare e prevedere le prestazioni di una persona sul posto di lavoro, la situazione economica, la posizione, la salute o il comportamento. Profiling potrebbe essere autorizzata solo previo consenso di una persona, se previsto dalla legge o quando necessario per perseguire un contratto. Inoltre, tale pratica non dovrebbe dar luogo a discriminazioni o essere basata solo su un trattamento automatizzato. Ogni persona dovrebbe avere il diritto di opporsi a qualsiasi misura di profilazione, deputati dire. Contesto Il pacchetto di protezione dei dati si compone di due progetti di legge: un regolamento generale che copre la maggior parte del trattamento nell´Ue dei dati personali, sia nel settore pubblico che privato, e di un Direttiva relativa a dati personali trattati per prevenire, indagare e perseguire i reati penali o applicare sanzioni penali (le forze dell´ordine). Risale l´attuale direttiva sulla protezione dei dati a partire dal 1995, prima che Internet si diffuse, e non tratta dati trattati a fini di contrasto. Le nuove regole di aggiornamento dei principi esistenti in materia di protezione dei dati per tener conto delle sfide poste dalle nuove tecnologie dell´informazione, la globalizzazione e la crescente tendenza a utilizzare i dati personali a fini di contrasto. Prossime tappe Il voto in commissione stabilisce inoltre mandato del Parlamento di avviare i negoziati con i governi nazionali, in sede di Consiglio. Colloqui inter-istituzionali inizieranno non appena il Consiglio è d´accordo sulla sua posizione negoziale per entrambe le proposte (direttiva e di regolamento). Il Parlamento propone di raggiungere un accordo su questa importante riforma legislativa prima delle elezioni europee del 2014 maggio. Del mandato negoziale per il regolamento è stato adottato con 51 voti favorevoli, 1 contrario e 3 astensioni. Del mandato negoziale per la direttiva è stata adottata con 47 voti a 4, con 1 astensione. Presidenza Juan Fernando López Aguilar (S & D, Es)  
   
   
APRE SMAU 2013, IL MATRIMONIO PERFETTO E’ TRA STARTUP E IMPRESE OBIETTIVO: UTILIZZARE AL MEGLIO GLI 87 MILIARDI DEI FONDI STRUTTURALI  
 
Milano, 23 ottobre 2013 - Smau apre oggi ai padiglioni 1 e 2 di Fieramilanocity la sua 50^ edizione con il Convegno dal titolo “Startup, innovazione e imprese: le Regioni protagoniste” che rappresenta un momento di sintesi e confronto tra gli Assessorati alla Attività produttive delle principali regioni italiane e le rispettive strategie di supporto alle imprese in chiave di innovazione e sviluppo, anche in vista della nuova programmazione dei fondi strutturali comunitari. Al centro del dibattito il mondo delle startup e della ricerca industriale nel nostro Paese, che, insieme alle più innovative Regioni Italiane, tra cui Regione Calabria, Campania, Emilia-romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto, sono i protagonisti della nuova area Ibx - Innovazione per il Business Expo. Una tre giorni dedicata al mondo dell’innovazione e delle tecnologie digitali per le imprese che punta a presentare le ultime novità tecnologiche per il business insieme ai più grandi player del settore: Aruba, Avaya, Cisco, Dell, Fujitsu, Huawei, Ibm, Infor, Intel, Lenovo, Microsoft, Netapp, Polycom, Salesforce, Sap, Teamsystem, Telecom Italia, Vodafone, Wacom e Zucchetti. A guidare imprenditori e manager verso una maggiore consapevolezza sulla necessità di una svolta “digitale” per il proprio business un calendario di oltre 600 workshop a cura delle più prestigiose scuole di formazione manageriale italiane, come School of Management del Politecnico di Milano, Sda Bocconi School of Management, università come la Liuc Università Carlo Cattaneo, l’Università degli Studi di Brescia, società di consulenza come Gartner e associazioni come Iwa, Anfov, Aism e molte altre. Accanto ai grandi player del digital quest’anno Smau ospita la nuova area Ibx - Innovazione per il Business Expo, che raccoglie l’ecosistema dell’innovazione del nostro Paese: oltre 200 attori tra centri di ricerca, laboratori, incubatori, acceleratori di innovazione e startup, provenienti da tutto il territorio nazionale accompagnati dagli Assessorati alle Attività Produttive e Innovazione delle più dinamiche Regioni Italiane, tra cui, per citarne alcune, Regione Lombardia, Emilia-romagna, Calabria, Campania, Piemonte, Toscana, Veneto e Puglia. Nel dare il benvenuto all’edizione appena aperta Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau sottolinea il ruolo centrale dell’imprenditore per il rilancio del nostro Paese: “Per il nostro Paese la sfida, l’impresa più grande e affascinante di questi tempi è sicuramente quella dell’innovazione digitale, mettere a stretto contatto le Pmi e la carica innovativa delle startup. Ma anche valorizzare le uniche risorse sostanzialmente disponibili per il cambiamento delle imprese: quelle dell’Ue, con cui le Regioni fungono da decisivo anello di congiunzione. Questo è il passaggio obbligato per un Paese che deve agganciare i primi segnali di ripresa. L’innovazione che può e deve fare il bene del nostro Paese è quella che parte dagli imprenditori che hanno idee, progetti e li mettono a disposizione del territorio in cui vivono, quella degli imprenditori che allevano talenti e hanno la visione del futuro. Da loro si deve partire, dalle loro esigenze, dall’ascolto e dalla capacità di parlare la loro lingua. Non ci sono altre strade se si spera davvero di avere una declinazione concreta di progetti come l’Agenda Digitale. Nel nostro Roadshow Smau 2013 abbiamo visto aumentare la presenza di imprenditori ai nostri eventi del 15-20% su ciascuna tappa. È un segnale di un fermento che non possiamo sottovalutare: l’imprenditore infatti è la risorsa più importante per creare sviluppo, in Italia e nella nostra cultura, più che in qualsiasi altro Paese al mondo. Per supportare l’impresa e l’imprenditore bisogna lavorare in primis sull’ecosistema che lo circonda. Pubblica Amministrazione Regioni, Associazioni di categoria, Aziende Ict che vendono innovazione… e ovviamente Imprese. Per questo abbiamo deciso che in questa cinquantesima edizione dovesse essere presente l’interno ecosistema italiano dell’innovazione”. “Quello tra startup e industria è un ‘matrimonio’ perfetto - spiega Alvise Biffi, presidente Piccola Impresa Assolombarda e vicepresidente Assolombarda come rappresentante delle imprese in sala - Il nostro tessuto industriale è composto prevalentemente di piccole e medie imprese. Hanno il vantaggio della flessibilità, ma la loro dimensione è un problema nel mercato globale. Attraverso le nuove tecnologie, però, possono confrontarsi anche con colossi da decine di migliaia di addetti, raggiungere un mercato mondiale di 7 miliardi di consumatori, sviluppando nicchie di eccellenza che facciano leva sull’innovatività dell’industria italiana. Per accedere a questo mercato servono spinta all’innovazione, entusiasmo, competenze tecniche e familiarità con le tecnologie, elementi tipici di una startup, che a sua volta trova nelle Pmi strutturate un mercato già consolidato, una relazione con il territorio, risorse e competenze economiche, tecniche e gestionali”. “Ma anche le Regioni sono un partner fondamentale - prosegue Biffi - Hanno un ruolo guida per le imprese, conoscono le eccellenze del territorio e sono il canale attraverso cui drenare risorse fondamentali, come gli 87 miliardi di euro messi a disposizione dall’Ue con i fondi strutturali 2014-2020”. “Il digital divide delle nostre imprese si supera solo se si sfruttano le opportunità dei fondi strutturali dell’Ue – chiarisce Andrea Rangone, Coordinatore Osservatori Ict&management, School of Management Politecnico di Milano - L’agenda digitale è entrata finalmente nel linguaggio politico. Mai come in questa fase c’è un’attenzione della politica su questi temi. L’agenda però si focalizza soprattutto sulle pubbliche amministrazioni. Lo sforzo fatto finora per le imprese, cuore del Paese, non basta. Lo dicono i dati più recenti: le Pmi che vendono on line sono il 13% nell’Ue a 27, il 4% in Italia. Si investe in ricerca è sviluppo molto meno risorse rispetto alla media europea (1,26% contro il 2,01%) e i certificati hi tech europei sono solo 3,3 per milione di abitanti contro i 9,3 della media Ue a 27. I fondi Fse e Fesr sono quindi fondamentali. L’italia oggi è il Paese a cui spettano più fondi dopo Polonia e Spagna. Ma ne utilizza solo il 40,27%. Fanno peggio solo Bulgaria e Romania. I più bravi ne utilizzano il 70%. Per l’Italia raggiungere questa percentuale significherebbe drenare 8,5 miliardi di euro, 17 miliardi se utilizzasse tutti i fondi disponibili. In realtà la situazione italiana è a macchia di leopardo. Ci sono regioni che hanno già raggiunto il 70% dello sfruttamento delle risorse, altre sono ferme al 20%. La mappa delle startup ricalca questo divario: si concentrano, infatti, soprattutto in Lombardia e nel Lazio”. “È partito un treno che andrà lontano, quello delle tecnologie digitali – avverte Massimo Pezzini, Vp & Gartner Fellow - Da un’indagine che abbiamo condotto su un campione di 350 top manager nel mondo è emersa a propensione a investire l’anno prossimo in questo mercato nel 78% dei casi. Parliamo di un mercato di 5 miliardi di device con connessione a internet, 5,5 miliardi di cellulari, 1,5 di smartphone, altrettanti di Pc, 2 miliardi di accessi, un miliardo di utenti facebook (se fosse una nazione, sarebbe la terza più popolosa al mondo), 100 miliardi di ricerche su Google. Questo significa un mare di opportunità per le aziende dell’offerta, per quelle della domanda e per le pubbliche amministrazioni, per le collaborazioni possibili, per gli accessi pervasivi, per l’industrializzazione dell’It e per lo sfruttamento dei dati come prodotto. Gli stessi consumatori oggi non sono più segmenti di mercato ma hanno un volto ben distinto, c’è una segmentazione individuale. Occorre dunque – conclude Pezzini – cavalcare l’onda, con innovazioni di servizi e prodotti, migliorando i rapporti con i clienti/utenti, con accessi a nuovi mercati, riducendo il rapporto costi/efficienza. Soprattutto si deve sperimentare, non temere di sbagliare. Mettersi in gioco, fallire presto se necessario ma ricominciare subito. Così sono nati fenomeni come facebook e twitter”. A seguire, il confronto tra i protagonisti delle più innovative Regioni italiane. Quali sono le politiche concrete a supporto di imprese e startup nella Regione? Quali le esperienze e best practices consolidate negli ultimi anni? Quali opportunità ha oggi un’impresa o una startup nell’entrare in relazione con l’amministrazione regionale? A queste domande Mario Caligiuri, Assessore alla Ricerca di Regione Calabria, ha risposto prendendo come esempio la Rete Regionale dell’Innovazione, “un modello di intervento integrato – spiega - che coinvolge tutti gli attori dell’innovazione. Un’iniziativa della Regione Calabria, coordinata da Calabriainnova, che vede protagonisti Confindustria Calabria, le tre Università calabresi, Unioncamere e i Poli dell’Innovazione. E nell’ambito della Rete, si è svolta quest’anno la V edizione della Start Cup Calabria, la business plan competition che ha raccolto idee ad alto tasso di innovazione in tutta Calabria, poi valutate da un’ampia giuria extra-regionale. È stata un’iniziativa di grande importanza – ha rilevato - perché contribuisce a valorizzare conoscenze e competenze dei laureati, a favorire nuova imprenditorialità, ad attrarre investimenti e a far attecchire in regione profili d’eccellenza. Lo Smau è un’occasione unica: amplia le opportunità di contatto con potenziali partner industriali e finanziari, e offre una dimensione extra-regionale ai risultati della ricerca calabrese”. Innovazione ed internazionalizzazione sono stati i due pilastri della politica industriale pugliese, riferisce Loredana Capone, Assessore Sviluppo economico Regione Puglia: “E i primi risultati sono arrivati: secondo i dati dell’ Ufficio italiano brevetti e marchi, da gennaio ad agosto 2013, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il numero di brevetti in Puglia è aumentato del 21% sul fronte delle invenzioni e del 10% su quello dei marchi. Ne hanno beneficiato anche le esportazioni: nel secondo trimestre del 2013, secondo una ricerca di Intesa San Paolo, i distretti della Puglia sono risultati i migliori d’Italia con un incremento del 21,6%. Un risultato, questo, resto possibile anche grazie al boom della meccatronica, uno dei comparti più innovativi dell’economia pugliese. Merito della tenacia delle imprese ma anche della Regione, che ha promosso i Distretti produttivi e tecnologici e ha investito in ricerca e innovazione (nell’ultima programmazione impegnati fondi strutturali per 478 milioni di euro, contro i 76 milioni del ciclo 2000-2006). La Puglia ora si è candida a diventare una regione ‘smart’, tra le prime in Italia, anticipando con i suoi ultimi bandi i temi della prossima programmazione dei fondi strutturali: innovazione, sostenibilità e inclusione per un’economia intelligente, sostenibile e solidale”. Mario Melazzini, assessore Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia ha ricordato il cinquantesimo anniversario, quest’anno, di Smau Milano, “l’appuntamento italiano più atteso dedicato all´information&communications technology. In questi 50 anni anche la Regione ha avuto un ruolo importante, con la convinzione che ricerca e innovazione rappresentino il motore della crescita e lo strumento di competitività fra Paesi”. “La Lombardia – aggiunge – deve restare la regione italiana che investe di più in ricerca e innovazione. Vogliamo incrementare le risorse portando al 3% del Pil gli investimenti nel settore. In un momento di crisi occorre fare scelte di lungo periodo e promuovere ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, non costi da tagliare ma principale investimento per il futuro. Abbiamo attuato misure importanti, un programma innovativo di interventi per start up e re start, un progetto di legge per la competitività e libertà di impresa, l’apertura di importanti bandi per le aziende lombarde, e abbiamo raccolto risultati importanti del programma operativo regionale sui vari assi della programmazione comunitaria 2007–2013, dati che presenteremo a Smau. “L’innovazione fa parte del Dna dell’Emilia-romagna e lo sviluppo sostenibile del nostro sistema produttivo è da sempre uno dei principali obiettivi delle politiche adottate dal nostro assessorato – dice Gian Carlo Muzzarelli, assessore Attività produttive di Regione Emilia Romagna - R2b Research to Business rappresenta da 8 anni l’evento che ha dato concretezza e visibilità alla nostra azione politica, mettendo in mostra l’eccellenza della ricerca prodotta dai laboratori della Rete alta tecnologia dell’Emilia Romagna, le imprese innovative, le start up e tutti i soggetti istituzionali che collaborano e supportano la crescita sostenibile del territorio. Nel 2013 grazie alla collaborazione con Smau, Research to Business è diventato un format di successo all’interno di un circuito nazionale, che si chiude ora con l’appuntamento di Milano. Vogliamo che nascano nuove imprese innovative e che sempre più giovani ricercatori entrino nelle imprese: questi obiettivi li sosteniamo con la concretizzazione del Programma per le Attività Produttive e del Programma per la Ricerca Industriale, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico 2012-2015. Riteniamo che R2b rappresenterà anche in questa edizione 2013 un prezioso veicolo di informazioni mostrandoci una grande varietà di soluzioni e progetti”. A seguire, Guido Trombetti, vice Presidente e Assessore Università - Ricerca scientifica della Regione Campania: “La Campania ha programmato interventi per sviluppare infrastrutture capaci di promuovere il progresso, ad esempio il progetto per la banda larga ed ultra larga, che porta la fibra ovunque nella regione, raggiungendo il 99,97 per cento dei campani. La nascita dei Distretti ad alta tecnologia è la parte finale di un processo di innovazione che è passato attraverso la nascita dei centri di competenza e che ha visto la Campania, oggi come in passato, impegnata a rafforzare il sistema di ricerca, innovazione e sviluppo insieme agli attori del mondo produttivo. Nell’ambito del Pon R&c, alla Campania sono stati assegnati 270 milioni, di cui 70 per il potenziamento dei Distretti esistenti e 200 per i nuovi, a queste risorse la Regione ha affiancato ulteriori 70 milioni per integrare il finanziamento a valere sul Programma Operativo Regionale e gli investimenti dei privati. Si arriva ad un investimento complessivo di oltre 450 milioni di euro”. “Che il Piemonte sia una delle Regioni protagoniste dello Smau mi rende orgoglioso ma non mi stupisce – scrive in un messaggio di saluti rivolto ai relatori e al pubblico del convegno di apertura Roberto Cota, presidente Regione Piemonte - dopo anni di duro lavoro, siamo oggi la regione che più investe in ricerca ed innovazione, oltre ad essere un territorio sul quale è ancora conveniente impiantare un’impresa, soprattutto nell’ambito delle nuove tecnologie e dell’eccellenza industriale in genere. Il Piemonte deve andare avanti su questa strada e confermarsi anche negli anni a venire come capitale dell’industria più avanzata. Partendo dalla nostra grande tradizione industriale, siamo riusciti a portare le nostre imprese a vincere le difficili sfide del mondo globale”. In videoconferenza è intervenuto anche Agostino Ghiglia, assessore Ricerca e Innovazione di Regione Piemonte, “Da sempre la nostra regione crede nell’innovazione, soprattutto giovanile. Pensiamo debba diventare quotidiana in rapporto stretto con l’università. Dobbiamo portare la regione a essere un polo di sviluppo d’eccellenza per creare più piattaforme tecnologiche per abbattere il digital divide, passaggio fondamentale per fare business. Per questo ci spendiamo per tutti i cittadini che desiderano innovarsi. L’innovazione è una leva di sviluppo per l’economia ma anche un fattore culturale, è diritto-dovere di ognuno di potersi crescere”. Al termine della Tavola Rotonda Alessandro Sala di Éupolis Lombardia ha presentato Questio, il sistema che raccoglie tutta l’offerta di ricerca e dell’innovazione di Regione Lombardia messo a disposizione delle imprese italiane, che, burocrazia permettendo, potrà allargarsi attraverso un accordo ad altre Regioni, per aprire il sistema agli attori che si occupano di ricerca e innovazione in altri territori  
   
   
UNIVERSIADE: ON LINE IL NUOVO SITO  
 
Trento, 23 ottobre 203- E´ on line il nuvo sito web di Trentino 2013, l´Universiade invernale che vedrà partecipare giovani atleti provenienti da ogni parte del mondo. Con funzionalità completamente riviste e un´interfaccia grafica radicalmente rinnovata, il nuovo sito web, raggiungibile allo stesso indirizzo www.Universiadetrentino.org si presenta in modo accattivante e user friendly, destinato ad un target giovane e a chi è interessato ad avere un accesso immediato alle news e agli eventi. Sviluppato su una piattaforma tecnologica innovativa, il nuovo sito, bilingue inglese/italiano, permette l´accesso ad una videogallery e ad una fotogallery destinate ad arricchirsi nei giorni della manifestazione, quando ancora nuove funzionalità verranno ad aggiungersi, come la diffusione dei risultati delle gare ed il medagliere. Nel sito le delegazioni e tutti coloro che vorranno prendere parte all´evento possono trovare informazioni utili per raggiungere il Trentino, i servizi disponibili, il booking e una storia della manifestazione, giunta per gli sport invernali alla 26^ edizione. Per tutti gli appassionati di sport è stata aperta una sezione dedicata agli amici dell´Universiade, dove è possibile trovare immagini dei campioni di varie discipline che hanno voluto dare il loro supporto a questa grande manifestazione sportiva la quale, ricordiamo, si svolgerà dall´11 al 21 dicembre 2013.  
   
   
I DATI APERTI SONO UN´OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE TRENTINE CHE INNOVANO  
 
Trento, 23 ottobre 2013 - Innovazione e crescita economica delle imprese sono sempre più legate alle nuove tecnologie digitali. Una delle frontiere più avanzate sono i dati aperti (open data), ovvero tipologie di dati liberamente accessibili a tutti, privi di copyright e brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione o l´utilizzo. La Provincia autonoma di Trento ha provveduto già da tempo al rilascio di numerosi dati, nell´ambito del “Progetto Open Data in Trentino”. I dati sono reperibili nel catalogo www.Dati.trentino.it Il processo ha coinvolto, ad esempio, il Servizio statistica e l´Agenzia per la Famiglia, seguite dal Comune di Trento e dalla società di sistema Informatica Trentina e Trentino Network. Negli scorsi giorni, novità assoluta nel panorama italiano, è stata la volta di un´impresa trentina - Trient Consulting Group Srl - che ha rilasciato alla comunità online i propri dati, attraverso il proprio sito (http://trientgroup.It). Si tratta di centinaia di informazioni raccolte nell´ambito del progetto pilota per lo sviluppo di una applicazione turistica per smartphone e tablet nell´area di Madonna di Campiglio, valli di Sole e Rendena. I dati di Trient Consulting Group riguardano le coordinate dei tracciati delle piste delle tre aree sciistiche che ora potranno essere riutilizzate da qualsiasi azienda interessata a sviluppare altre applicazioni. La Trient Consulting Group apre i propri dati alla comunità con l´obiettivo di creare valore di mercato, superando così le riserve di offrire un presunto vantaggio competitivo per altre aziende. "Si tratta di un insieme di dati - spiegano i responsabili della società - che sono stati utilizzati da noi per realizzare un´applicazione ambito turistico, e che ora sono liberamente riutilizzabili per creare nuovi servizi". Il formato dei dati raccolti dall´azienda, sul proprio sito, risponde agli standard stabiliti dalle “Linee guida per il riutilizzo e la diffusione dei dati pubblici”, fissati dalla Giunta provinciale nel dicembre 2012. L´azienda ha sviluppato la applicazione mobile, grazie agli incentivi previsti dalla legge 6 del 1999 e nel corso del 2011 ha provveduto, nel contesto del progetto di ricerca applicata e sviluppo prototipale, a raccogliere e verificare con le tecnologie avanzate a sua disposizione (Gps, ecc.), una serie di dati sulle piste da sci in accordo con le Aziende di promozione turistica e altri attori territoriali (funivie e albergatori). A partire dal 2012 i dati raccolti sono stati utilizzati dall´azienda come base per la realizzazione di altre app innovative, realizzate con il contributo dei fondi strutturali europei Fesr (Bando 2/2011 “Interventi attraverso partnership tra imprese ed organismi di ricerca per la promozione della ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nel settore delle Tic nell´ambito dell´innovazione dei servizi”). L´obiettivo del fondo era infatti la valorizzazione di progetti che prevedessero l´utilizzo di “open linked data”. Al bando ha partecipato il consorzio composto da Trient Consulting Group s.R.l., Decima Rosa Video s.R.l., Litografia Effe e Erre s.N.c. E il Disi - Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell´Informazione dell´Università di Trento. I risultati di questo progetto (denominato M4t, acronimo per “Mobile for Tourism”) sono stati recentemente presentati al Disi di Povo. L´evento è stato anche occasione per annunciare il rilascio dei dati da parte dell´azienda di informatica. I dati sono definiti dalle direttive europee come la “materia prima di questo secolo” e nel mondo digitale possono essere messi a disposizione per il loro riutilizzo anche da un´impresa privata che – una volta sfruttato il loro valore marginale e con un costo per il rilascio praticamente pari a zero – arricchisce il patrimonio informativo del territorio e consente lo sviluppo di servizi più innovativi grazie ad essi.  
   
   
ATTIVO IL NUOVO BANDO PER I LABORATORI VIVENTI (LIVING LABS) UN PASSO DECISIVO VERO IL FUTURO DELLE POLITICHE REGIONALI  
 
Bari, 23 ottobre 2013 - È attivo, sul portale www.Sistema.puglia.it  il bando "Living Labs Smart Puglia 2020". Grazie ad una dotazione di 15 milioni di euro, il nuovo intervento porterà alla costituzione di laboratori viventi ancora più intelligenti (“smart”) e condivisi. Ne dà notizia l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che spiega: “Con questo intervento la Regione Puglia compie un passo decisivo verso il futuro delle Politiche regionali che caratterizzeranno la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020. La consultazione pubblica ci ha permesso di costruire un bando condiviso da tutto il sistema innovativo regionale rappresentato da amministrazioni, imprese, centri di ricerca e cittadini. Un passaggio fondamentale per attuare le nostre politiche che puntano, da un lato, ad accrescere l’innovazione, dall’altro ad individuare un nuovo modello di sviluppo economico responsabile”. L’avviso è un’evoluzione del bando Apulian Ict Living Labs (laboratori viventi) lanciato l’anno scorso. Il nuovo intervento tuttavia coinvolge i cittadini non solo per la formulazione dei progetti, come avveniva nel primo avviso, ma, addirittura, per la costruzione del bando stesso, attraverso una consultazione pubblica che si è conclusa il 9 ottobre. Dopo questa fase, il testo definitivo dell’avviso è stato approvato e pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia il 17 ottobre 2013. Ecco alcune delle novità più significative che caratterizzano l´intervento. Sono stati individuati tre gruppi collaborativi, che saranno gli stessi attori del processo di costruzione della strategia regionale Smartpuglia 2020. Sono il sistema regionale della pubblica amministrazione (Smart Cities & Community); il sistema regionale della conoscenza (Knowledge Community); il sistema produttivo regionale (Business community). Il bando è strutturato in 3 distinte Linee di intervento, ognuna per ciascuno dei tre gruppi e ognuna destinataria di un terzo del budget: Linea 1 - Smart Cities & Community (5milioni); Linea 2 - Knowledge Community (5milioni); Linea 3- Business Community (5milioni). Le tre linee sono poi caratterizzate da una precisa utenza finale che è direttamente coinvolta nell’individuazione dei progetti. Per la linea 1 gli utenti finali sono i soggetti pubblici e privati in grado di innescare politiche di innovazione (Comuni, enti pubblici, musei, associazioni etc.). Per la linea 2 la platea di utilizzatori è rappresentata da soggetti attivi nella produzione, gestione e scambio della conoscenza e dell´innovazione (Distretti tecnologici regionali, Centri di Competenza, Istituti di formazione, Enti di ricerca, Reti di Laboratori regionali, etc.). La linea 3 (Business Community) è caratterizzata da un’utenza di soggetti attivi in ambito economico (Distretti Produttivi regionali, Reti di imprese, Grandi Imprese, Associazioni economiche, Associazioni datoriali e di categoria, etc.). I progetti potranno essere presentati nell’ambito di 8 aree tematiche di riferimento: Ambiente, Sicurezza e Tutela territoriale; Beni culturali e Turismo; Energia rinnovabile e Competitiva; Governo elettronico per la Pa; Salute, Benessere e Dinamiche Socio-culturali; Istruzione ed Educazione; Economia creativa e digitale; Trasporti e Mobilità sostenibile. Beneficiari dell’incentivo sono le Pmi digitali, micro, piccole e medie imprese del settore delle tecnologie dell’informazione e comunicazione, sviluppatrici di soluzioni innovative digitali. Se i progetti sono presentati da Raggruppamenti (costituiti da almeno tre imprese indipendenti tra di loro), almeno due dovranno essere Pmi digitali, le altre potranno essere Pmi di altri settori produttivi o di servizi. Il contributo massimo erogabile è di 150mila euro per progetti presentati da singole imprese e di 800mila per progetti presentati da reti di imprese. Per i progetti presentati da singole imprese l’intensità di aiuto è pari al 45% per le piccole imprese e al 35% per le medie imprese. Per i progetti presentati da Raggruppamenti, invece, l’intensità di aiuto sale al 60% per le piccole imprese e al 50% per le medie imprese. Il bando è completamente telematico. Domanda e relativa documentazione dovranno essere inviate online a partire dalle ore 12.00 del 21/10/2013 e fino alle ore 12.00 del 20/11/2013, attraverso la procedura presente nella sezione del portale www.Sistema.puglia.it  dedicata al Bando Living Labs Smart Puglia 2020. La compilazione completa di tutti i documenti richiesti potrà essere conclusa e trasmessa a mezzo Pec all´indirizzo: bandolivinglabsmartpuglia142.Regione@pec.rupar.puglia.it  dalle ore 15.00.00 del 21/10/2013, fino alle ore 15.00.00 del 20/11/2013. Tutte le info sono su www.Sistema.puglia,it  e su www.Livinglabs.regione.puglia.it  
   
   
MILANO - RI.TREND: LA BANCA DATI DELLE IMPRESE VA ONLINE  
 
Milano, 23 ottobre 2013 - Le imprese ora sono in internet: con “ri.Trend” si possono scaricare report personalizzati. “ri.Trend” è la banca dati della Camera di Commercio di Milano, realizzata nel quadro di un progetto regionale di Unioncamere Lombardia grazie a Infocamere. Ora è accessibile per tutti sulla homepage del portale della Camera di Commercio di Milano, www.Mi.camcom.it. Una banca dati sull’economia del territorio, con informazioni sulle imprese attive, registrate, iscritte e cessate dal 2005 ad oggi: imprese femminili, artigiane, con la possibilità di confronti trimestrali e di analisi a livello comunale. Un unico punto di accesso per consultare e conoscere nel tempo l’andamento delle principali variabili statistiche sulle imprese milanesi e lombarde. Il tutto accompagnato anche da rappresentazioni grafiche e cartografiche. Realizza report già pronti da stampare sulla base delle variabili impostate. In crescita le imprese milanesi, anche con la crisi passano dalle 280mila del 2007 alle 285mila di oggi. Sono 285mila le imprese milanesi, in prevalenza società di capitale (44%) e ditte individuali (34%). Primi settori: il commercio con 79mila imprese, le costruzioni con 45mila, il manifatturiero con 36mila. Tra i servizi, primi gli immobiliari con 35mila imprese e quelli per le imprese 27mila. 58mila le imprese femminili: le ditte individuali, circa 27mila, superano società di persone (20mila) e di capitale (19mila).  
   
   
PIÙ DI SETTEMILA NUOVI ISCRITTI ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA CRESCITA INTORNO AL 12 PER CENTO, NEL CONFRONTO IN PARI DATA RISPETTO AL 2012  
 
Milano, 23 ottobre 2013 – A più di venti giorni dalla data di chiusura delle immatricolazioni (4 ottobre) i dati dei nuovi iscritti ai corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico dell’Università di Milano-bicocca, confrontati con l’andamento delle immatricolazioni in pari data dell’anno precedente, registrano un più 12 per cento. Sono 7443 i nuovi iscritti rispetto ai 6658 del 21 ottobre 2012. Guardando nel dettaglio i numeri, emerge un aumento dell’interesse per i corsi di laurea di area scientifica tra i quali, al momento, si segnalano i trend di Scienza dei Materiali (147 immatricolati contro 54 dell’anno scorso, più 172 per cento), Scienze e tecnologie geologiche (130 contro 75, più 73 per cento), Matematica (117 contro 78, più 50 per cento), Fisica (165 contro 112 più 47 per cento). In crescita anche gli iscritti ai corsi di laurea dell’area giuridica, con Scienze dei servizi giuridici che passa da 178 a 239 immatricolati (più 34 per cento) e il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (durata 5 anni) che incrementa gli iscritti di più del 12 per cento, passando da 449 a 505 nuovi iscritti. Più 24 per cento anche per il corso di laurea in Sociologia, che passa da 228 a 283 immatricolati. Si conferma alto l’interesse per i corsi di laurea di area Economico statistica. Nel dettaglio, Marketing comunicazione aziendale e mercati globali sale del 34 per cento (510 immatricolati contro i 382 dello scorso anno, sempre confronto in pari data), Economia delle banche, delle assicurazioni e degli intermediari finanziari passa da 253 a 297 immatricolati (più 17 per cento), Economia e amministrazione delle imprese da 463 a 511 (più 10 per cento), Economia e commercio da 286 a 396 immatricolati (più 38 per cento). «Il trend positivo – commenta Paolo Cherubini, prorettore alla Didattica - riguarda quasi tutti i corsi di laurea, dalle scienze all´economia. È importante, per esempio, la forte crescita delle scienze giuridiche, in controtendenza rispetto a quanto osservato in molte altre Università. Sono risultati che indicano una grande fiducia verso il nostro Ateneo, che acquista tanto più valore in un momento di crisi economica e di pessimismo circa le possibilità occupazionali future». «È il migliore dei riscontri che potevamo ricevere – aggiunge Loredana Garlati, prorettore all’Orientamento e al Job Placement - verso la bontà delle scelte strategiche attuate e che stiamo attuando: attenzione allo studente, ai suoi bisogni e alle sue prospettive, efficaci politiche di orientamento in ingresso e di accompagnamento verso il mondo del lavoro, continui investimenti per la crescita qualitativa dell´offerta didattica, le cui basi poggiano su un´intensa attività di ricerca, fra le prime in Italia».  
   
   
ISTITUZIONI: ABRUZZO, SI´ A BILANCIO PARTECIPATIVO ISTANZA PRESENTATA DA CITTADINI E MOVIMENTO 5 STELLE  
 
Pescara, 23 ottobre 2013 - "Ho ricevuto un´istanza di Bilancio Partecipativo da parte di un gruppo di cittadini abruzzesi, tra questi alcuni del Movimento 5 stelle. Ritengo possa essere un valido strumento su cui ragionare per fornire maggiore trasparenza agli atti istituzionali". Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione."quando ricevo proposte utili per il bene comune, nell´ottica di un rapporto virtuoso Istituzione/cittadino ? spiega Castiglione - valuto se l´oggetto della richiesta sia pertinente o meno, se sia comunque valido". "In relazione a questa istanza, ritengo che possa contribuire alla cooperazione dei cittadini nelle politiche e nelle scelte amministrative. D´altra parte, il Bilancio Partecipativo è riconosciuto dall´Onu quale buona pratica di Governance".secondo l´Assessore "questa istanza, se recepita, porterebbe probabilmente a rispondere più efficacemente alle sofferenze dei cittadini, aiutando l´emersione dei fabbisogni e contribuendo a far ritrovare un rapporto di fiducia con le Istituzioni.credo, in sintesi, - conclude -che si tratti di una proposta ben ispirata e che possa costituire un valido "modus operandi" per la pubblica amministrazione. Per questa ragione, ho girato l´istanza, per precipua competenza, al mio collega di Giunta, l´assessore al Bilancio, Carlo Masci".  
   
   
BOLZANO: CONSEGNATI 16 CONTRATTI DI FINANZIAMENTO NEL CAMPO DELLA RICERCA SCIENTIFICA  
 
Bolzano, 23 ottobre 2013 - Sono stati consegnati a Palazzo Widmann 16 contratti di finanziamento relativi al secondo Bando di concorso indetto dalla Provincia per progetti nel campo della ricerca scientifica per un ammontare complessivo di 3,6 milioni di euro. I contratti sono stati assegnati ad 8 enti di ricerca, una fondazione e un ricercatore privato. La Ripartizione Diritto allo studio, università e ricerca scientifica della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige ha bandito nell´anno 2011 il 2° concorso per progetti nel campo della ricerca scientifica. Al concorso potevano prendere parte sia singoli ricercatori e ricercatrici, sia enti che svolgono attività di ricerca scientifica a livello provinciale o enti che, in Italia o nell´area culturale tedesca, sono frequentati da numerosi studenti e studentesse dell´Alto Adige. Ogni progetto poteva essere finanziato fino ad un importo massimo di 300.000 Euro. Nel 2012 sono già stati consegnati 25 contratti di agevolazione a ricercatori e ricercatrici ed oggi sono stati consegnati i contratti di finanziamento ad altri 16 progetti. Le tematiche affrontate nei progetti di ricerca finanziati sono varie e spaziano dal settore scientifico naturalistico, alla cultura, alla storia ed all´ambito medico - sociale. Nell´ambito del concorso sono stati presentati 132 progetti di ricerca, dei quali 128 sono stati ammessi. In totale la somma richiesta è di euro 24 milioni. I progetti sono stati sottoposti ad un sistema di valutazione internazionale "peer-review": ogni progetto è stato valutato da almeno 2 esperti esterni. Infatti, sono stati contattati 1313 esperti, dei quali 362 hanno presentato una valutazione. Successivamente, il Comitato Tecnico della Provincia Autonoma di Bolzano ha discusso i progetti ed è stata stilata una graduatoria definitiva in base alle valutazioni ricevute. Il processo di valutazione iniziato nel 2011 si è concluso nell´autunno del 2012. Con le risorse finanziare messe a disposizione dalla Provincia per un importo complessivo di 4,56 milioni di euro sono stati finanziati nel 2012 25 progetti vincitori. Nell 2013 sono disponibili ulteriori mezzi finanziari per i progetti della ricerca scientifica, cosi possono essere agevolati 16 progetti, che sono i prossimi sulla graduatoria stabilita, con un importo complessivo di 3,6 milioni di euro. I finanziamenti vanno a favore di 8 enti di ricerca, una fondazione e un ricercatore privato. Ecco di seguito l´elenco degli enti e ricercatori che hanno ricevuto il finanziamento da parte della Provincia per un importo complessivo di 3,6 milioni di euro: Università di Innsbruck, Libera Università di Bolzano, Medizinische Universität Innsbruck, Accademia Europea Bolzano, Museo Archeologico dell´Alto Adige, Museo di Scienze Naturali Alto Adige, Istituto Fraunhofer Italia, Dott. Leonardo Colletti, Scuola Superiore Provinciale di Sanità Claudiana, Fondazione Michael Gaismaier.  
   
   
SEDUTA DEL COMITATO DI CONTATTO TRA LE UNIVERSITÀ DI BOLZANO ED INNSBRUCK  
 
Bolzano, 23 ottobre 2013 - Si è riunito nei giorni scorsi il Comitato di contatto del quale fanno parte le Università di Innsbruck e di Bolzano, le Giunte provinciali di Bolzano e del Tirolo e l’Associazione che raggruppa gli studenti universitari di lingua tedesca (Südtiroler Hochschülerschaft). Si è riunito nei giorni scorsi il Comitato di contatto del quale fanno parte le Università di Innsbruck e di Bolzano, le Giunte provinciali di Bolzano e del Tirolo e l´Associazione che raggruppa gli studenti universitari di lingua tedesca (Südtiroler Hochschülerschaft). Nel corso della seduta, alla quale hanno preso parte i vertici delle due sedi universitarie con i rettori Tilmann Märk di Innsbruck e Walter Lorenz di Bolzano, ed il direttore della Ripartizione Diritto allo studio, università e ricerca scientifica, Günther Andregassen, nonché l´assessora provinciale alla scuola e cultura, Sabine Kasslatter Mur, sono stati toccati numerosi temi di comune interesse. Si è parlato in particolare della collaborazione tra le due sedi universitarie, della presenza di studenti universitari altoatesini presso l´Ateneo di Innsbruck, degli sforzi per il riconoscimento da parte del Ministero di Roma della cooperazione nel campo della formazione, di una comune offerta didattica e della riforma della formazione dei docenti attualmente in atto in Austria che coinvolge anche gli studenti altoatesini per quanto riguarda il riconoscimento del loro titolo di studio. Da parte sua l´assessora provinciale ha espresso l´auspicio che venga creato uno spazio comune a livello di Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino per operare congiuntamente nel campo della formazione universitaria e della ricerca.  
   
   
AOSTA: IL NUOVO FORUM GENITORI-SCUOLA SUL TEMA DELLA SICUREZZA STRADALE  
 
Aosta, 23 ottobre 2013 - L’assessorato dell’istruzione e cultura propone, anche per l’anno scolastico 2013-2014, il Forum genitori–scuola. L’iniziativa è dedicata a tutti coloro che si relazionano, a vario titolo, con il mondo dell’istruzione e dell’educazione: genitori e familiari degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione, insegnanti e dirigenti scolastici, studenti delle scuole secondarie e personale ausiliario. Il tema di quest’anno riguarderà i giovani e la sicurezza stradale. È purtroppo quotidiano il problema degli incidenti stradali dovuti a scarsa conoscenza del codice, labile attenzione o uso improprio dei mezzi di trasporto. Si tratta di eventi che molto spesso hanno come protagonisti dei giovani, talvolta come vittime altre volte come autori. Spesso, poi, vengono veicolati atteggiamenti poco prudenti o rispettosi delle norme, presentandoli come delle “ragazzate”. I seminari che saranno proposti nel quadro del Forum puntano ad evidenziare i problemi, le criticità e gli esiti di questi atteggiamenti, allo scopo di prevenirli non solo attraverso una minaccia repressiva ma anche attraverso l’educazione, processo più lungo e faticoso ma più stabile. Gli incontri saranno quindi focalizzati sul tema “legalità in sicurezza” e punteranno a sensibilizzare adulti e giovani sui comportamenti corretti da tenere nell’interazione con la strada e con i mezzi che vi transitano, valorizzando la strada come ambiente di vita civile, di scambi e di convivenza. Per sviluppare questi argomenti, è stata costituita un’équipe psico-socio-pedagogica, costituita da Maurizio Gasseau, Roberta Greco e Laura Ottolenghi, che collaborerà, usufruendo del suo apporto tecnico, con le Forze dell’Ordine, dell’Ipa - International Police Association - delegazione Valle d’Aosta e del Red Code Moto Club Valle d’Aosta. Saranno le istituzioni scolastiche ad ospitare gli otto incontri di questo ciclo, che si svolgeranno di giovedì, dalle ore 17 alle 19. Il primo avrà luogo giovedì 24 ottobre presso l’Istituzione scolastica St. Roch di Aosta e avrà per tema Legalita’ e rispetto delle norme; seguiranno La strada e i suoi utenti: diritti e doveri, giovedì 21 novembre, presso l’Istituzione scolastica E. Martinet di Aosta; Guida sicura e sicurezza stradale, giovedì 19 dicembre all’Istituzione C.m. Valdigne M. B. Di Morgex; Disagio giovanile e sicurezza stradale, giovedì 23 gennaio, presso l’Istituzione C.m. Mont Emilius 2 di Quart; Questioni mediche e sanitarie, giovedì 20 febbraio, all’Istituzione C.m. Mont Emilius 1 di Nus; Esiti traumatici e processi di riabilitazione, giovedì 20 marzo, presso l’Istituzione Abbé Prosper Duc di Châtillon e, infine, Noi e gli altri sulla strada, giovedì 17 aprile, all’Istituzione C. M. Evançon 2 di Verrès. Il percorso si concluderà giovedì 22 maggio con un incontro sul tema La strada come ambiente di vita, presso l’Istituzione scolastica E. Lexert di Aosta. L’assessore all’istruzione e cultura, Joël Farcoz, chiarisce le priorità dell’Amministrazione regionale in questo ambito: “l’educazione stradale è un tema al centro della nostra attenzione, perché riguarda una fascia di popolazione che necessita di un’attività educativa forte e continua. Questo spiega l’orientamento che abbiamo dato quest’anno al percorso Forum Genitori-scuola. Il tema dell’educazione stradale rappresenterà, quindi, il fil rouge del progetto Percorso della legalità 2013/2014. In settimana facciamo il pieno di… legalità in sicurezza. In questa materia, tuttavia, siamo assolutamente consapevoli che non sono sufficienti iniziative sporadiche o estemporanee – aggiunge l’Assessore. - Occorre, al contrario, un’azione educativa continua, costante ed efficace, fatta di interventi variati nei modi e tesi a motivare verso comportamenti positivi e a demistificare i comportamenti a rischio. L’educazione non si risolve con un intervento esplicativo o con una dimostrazione, ma è il risultato di un’applicazione costante di modi di vita e di pensiero rispettosi dei propri diritti e di quelli altrui. Per questo, è nostra intenzione costruire una vera cultura della sicurezza stradale, il cui elemento caratterizzante sia il confronto costante e sereno tra studenti e adulti coinvolti a tutti i livelli nel processo educativo“. È possibile ottenere informazioni presso l’Assessorato dell’istruzione e cultura – Sovraintendenza agli studi - Ufficio supporto autonomia scolastica, in via Saint-martin-de-corléans 250 ad Aosta, telefonando al numero 0165/275879, inviando un fax al n. 0165/275888 o un’email a l.Ottolenghi@regione.vda.it  Le informazioni sono altresì reperibili sul sito www.Scuole.vda.it/forumgenitori  
   
   
LA PUGLIA PRONTA AD UN PIANO DI EMERGENZA PER LE ZONE ALLUVIONATE A BRUXELLES IL SI PER LA RIAPERTURA DI BANDI DA DESTINARE AI TERRITORI COLPITI DALLA CALAMITÀ NATURALE”  
 
 Bari, 23 ottobre 2013 - Al milione e mezzo che sbloccheremo dai vincoli del Patto di Stabilità nella giunta straordinaria di ieri, per le zone alluvionate della provincia di Taranto, potremo contare su altre risorse che siamo riusciti a strappare nell’impegno con Bruxelles circa la riapertura di misure all’interno del Psr dedicate alle calamità naturali, alle strade e agli acquedotti rurali o alla ricostruzione degli impianti. E’ quanto ha affermato questa mattina l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, nel corso del Tavolo di crisi per il comparto agricolo convocato insieme alle Associazioni di categoria, i rappresentanti dei Comuni interessati e i vertici dell’Interfidi, dalla Camera di Commercio di Taranto.(...) Si tratta di svariati milioni di euro (si potrebbe trattare di circa 10mln – ndr) che Nardoni intende veicolare in favore dai territori colpiti dal disastroso evento meteoclimatico delle scorse settimane e che potrebbero contribuire alla ricostruzione di un tessuto produttivo imprenditoriale in molti casi completamente spazzato via dalla furia dell’acqua. "E’ chiaro che se riusciremo a governare questa fase sarà opportuno ricostruire su fondamenta certe – ha detto Nardoni – i destinari degli aiuti dovranno essere le aziende che davvero hanno subito il danno e dovremo calibrare gli interventi affinchè si creino i presupporti per evitare che queste catastrofi si ripetano nuovamente al prossimo evento alluvionale." Alle risorse dunque Nardoni chiede di abbinare un razionale uso del territorio. "Siamo in fase di programmazione e dobbiamo essere in grado di utilizzare le risorse al meglio evitando un ulteriore spreco di danaro pubblico – dice – agli agricoltori danneggiati va dato tutto il supporto possibile anche attraverso strumenti che snelliscano le procedure burocratiche o consentano sgravi o slittamenti nei pagamenti, e per questo sono in costante contatto con il Ministro De Girolamo, ma non dovrà essere più consentito un uso o abuso del territorio che non tenga conto del naturale corso di torrenti o canali. Su questo intendiamo come Assessorato porre particolare attenzione." Infine l’Assessore si è detto particolarmente soddisfatto per la natura dell’incontro improntato alla concretezza e alla compattezza. Il Presidente Sportelli e tutta la struttura camera si sono resi disponibili ad un confronto che in questo momento è segno di grande operatività – ha detto Nardoni, che accolta la disponibilità del presidente dell’Interfidi, Michele Dioguardi, per l’assistenza tecnica e il sostegno che il consorzio potrà erogare in favore delle aziende danneggiate, si è riservato di affrontare il tema attraverso un approfondimento insieme ai funzionari dell’Assessorato regionale.  
   
   
MOLISE ACQUE, PIERO NERI NOMINATO PRESIDENTE.  
 
Campobasso, 23 ottobre 2013 - È Piero Neri il nuovo presidente di Molise Acque. Un incarico affidato nel segno della competenza, della professionalità e del rinnovamento. 35 anni, avvocato, Piero Neri sale al vertice dell´azienda speciale di gestione delle risorse idriche. "Affidiamo - dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura -, il delicatissimo compito di presidente di Molise Acque a un giovane professionista molisano. A seguito di una attenta valutazione dei requisiti, abbiamo riconosciuto nell´avvocato Piero Neri le qualità e la competenza necessarie per la guida di un ente di importanza strategica nella nostra regione. Siamo certi che lui, come presidente di Molise Acque, saprà assicurare la presenza e il rigore amministrativo di cui c´è necessità, nonché la freschezza di approccio che la sua giovane età garantisce. Con Piero Neri, serio e capace come testimonia il suo curriculum professionale, avviamo il nuovo corso di gestione di Molise Acque, convinti di portare avanti il processo di rinnovamento indispensabile nella governance della nostra azienda speciale".  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO/PIEMONTE: BENE MINISTRO ORLANDO SU PATTO DI STABILITÀ MA ORA SERVE CERTEZZA DELLE RISORSE  
 
Torino, 23 Ottobre 2013 - In relazione alle dichiarazioni del ministro Orlando circa gli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico, ormai emergenza nazionale, l´assessore all´Ambiente e Difesa del Suolo Roberto Ravello, anche nella veste di Coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, ha dichiarato: «Prendo atto con favore delle posizioni espresse da ministro Orlando: da tempo le regioni chiedono che le risorse destinate alla messa in sicurezza del territorio siano svincolate dal patto di stabilità e che gli interventi di difesa del suolo, finalizzati a garantire la sicurezza delle persone, siano sottratti da un meccanismo meramente ragionieristico e soffocante. Secondo dati del Ministero dell´Ambiente, circa il 9% del territorio italiano versa in condizioni ad alto rischio idrogeologico: oltre ad un importante impegno economico, è fondamentale garantire che i soldi a disposizione siano spesi bene e presto. Pertanto - conclude Ravello - richiamando l´assoluta necessità che vengano trasferite le risorse propedeutiche alla realizzazione degli interventi ricompresi nei Piani straordinari del 2010, le Regioni sosterranno tutte le iniziative che vadano in tal senso».  
   
   
MALTEMPO/TOSCANA, FIRMATO IL DECRETO CHE DICHIARA LO STATO DI EMERGENZA  
 
Firenze, 23 ottobre 2013 - Dopo gli allagamenti, le frane e i disagi provocati dalla pioggia e i temporali che si sono abbattuti tra domenica e lunedì in Toscana, la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza regionale. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ha firmato oggi il decreto, che riguarda tutte e dieci le province toscane. La decisione tiene conto dei danni subiti dai cittadini e dalle imprese, dei collegamenti interrotti, delle case evacuate e degli edifici dichiarati inagibili. E´ in via di definizione la lista dei comuni che hanno subito danni. Si dovrebbero aggirare attorno a settanta: le province dove più numerosi sono i comuni coinvolti sono Lucca e Firenze.  
   
   
IMPRESE. INDIRIZZI DELLA REGIONE VENETO IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE  
 
Venezia, 23 ottobre 2013 - Semplificare la vita alle imprese, senza che venga meno l’attenzione per la tutela dell’ambiente. E’ questo il significato ultimo del provvedimento, che la giunta regionale ha recentemente adottato, sottolineato dall’assessore regionale alle politiche ambientali Maurizio Conte presentando ieri a Palazzo Balbi gli indirizzi in materia di autorizzazione unica ambientale, insieme al direttore generale di Confindustria Veneto Giampaolo Pedron e al responsabile del settore Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Imprese Veneto Marino Pistolato. “Il percorso individuato – ha detto Conte – ha come obiettivo un’effettiva semplificazione, dando una risposta alle imprese rispetto a procedure spesso impegnative, in un momento di crisi e di criticità economica”. Il decreto-legge 9 febbraio 2012 n. 5 (convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35), riguardante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”, ha introdotto alcune disposizioni dirette a facilitare gli adempimenti amministrativi previsti dalla normativa ambientale a carico delle piccole e medie imprese, nonché degli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, anche attraverso l’introduzione di una nuova autorizzazione unica (A.u.a.). Il relativo regolamento, entrato in vigore il 13 giugno 2013, dà facoltà alle Regioni di individuare ulteriori atti di comunicazione, notifica ed autorizzazione in materia ambientale da assoggettare alla disciplina dell’A.u.a. La giunta regionale del Veneto ha adottato a questo proprosito una serie di indirizzi allo scopo di fornire alle autorità competenti, allo sportello unico per le attività produttive (S.u.a.p.), agli altri soggetti pubblici interessati e ai soggetti che devono presentare le istanze, indicazioni relative all’attuazione del regolamento. In materia di semplificazione – ha detto Pistolato – lo Stato ha prodotto per lo più annunci, lasciando poi alle autonomie locali l’incombenza di trovare gli strumenti per realizzarla. Anche in questo caso, la Regione ha visto le problematiche emerse nell’applicazione della normativa nazionale ed è intervenuta. Grazie agli indirizzi adottati, ora le imprese hanno un referente unico, il S.u.a.p., per questa nuova autorizzazione ambientale che assorbe in sé sette autorizzazioni precedentemente previste, con una scadenza di 15 anni. “Semplificazione è una delle parole magiche più usate, ma che non sempre hanno prodotto effetto – ha commentato il direttore di Confindustria, Pedron. Il nostro Paese non è in grado di semplificare. Per fortuna la Regione è intervenuta per togliere un po’ di “ragnatele”, ma il fatto che sia stato necessario un provvedimento per chiarire e semplificare un regolamento dello Stato che avrebbe dovuto essere di “semplificazione” la dice lunga. Il provvedimento è il segno dell’attenzione con cui la Regione guarda al ruolo del manifatturiero orientato all’export, senza il quale non avremmo Pil nel Veneto, e indica la metodologia da seguire che è quella del dialogo e del confronto”.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA: ENTRO IL 19 DICEMBRE LA RENDICONTAZIONE SULL´IMPIEGO DEI FONDI EUROPEI  
 
 Bologna, 23 ottobre 2013 - Il piano operativo predisposto per riuscire ad utilizzare al 100% i fondi assegnati alla Regione Emilia-romagna dall’Unione europea in seguito al terremoto del 2012 è costantemente monitorato e fino ad ora è stato rispettato. “Entro il 19 dicembre presenteremo all’Ue, attraverso il Dipartimento nazionale di Protezione civile, la rendicontazione sull’impiego dei fondi stanziati per le aree terremotate. Saranno indicati tutti gli interventi e le attività emergenziali svolte e sarà fornita la documentazione dei pagamenti effettuati ai beneficiari finali, cioè alle imprese e ai fornitori di servizi che sono intervenuti per il superamento della situazione di emergenza”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sicurezza del suolo e Protezione civile, Paola Gazzolo, ha risposto in Assemblea legislativa ad un’interrogazione del consigliere Andrea Defranceschi (Movimento 5 Stelle), che chiedeva “In che quantità percentuale i fondi siano già stati spesi e come si intenda procedere per favorirne l’utilizzo al 100%”. “Sono oltre duemila gli interventi realizzati solo su scuole, municipi e per la messa in sicurezza - ha precisato Gazzolo -. La rendicontazione dei fondi stanziati richiede quindi uno sforzo straordinario da parte di tutti. La struttura commissariale, d’intesa con il Comitato istituzionale, è stata impegnata da subito e quotidianamente per raggiungere l’obiettivo di utilizzare al 100% i fondi europei”. In base al piano di rendicontazione, entro il 7 novembre sarà liquidato l’80% dei 549,5 milioni di euro stanziati dall’Ue ai 97 enti attuatori degli interventi (tra cui Comuni, Province, Consorzi di bonifica, Servizi tecnici di bacino, Asl, Acer e Diocesi), mentre il 100% delle liquidazioni complessive è pianificato al 29 novembre, con i corrispondenti pagamenti finali al 6 dicembre 2013. “Non solo. Abbiamo condiviso l’obiettivo - ha aggiunto Gazzolo - di raggiungere un 10% in più di liquidazioni rispetto al totale delle risorse assegnato dall’Unione europea, per garantire un margine di sicurezza nell’esame di tutte le voci rendicontate dalla Regione”. La sovvenzione comunitaria va utilizzata entro un anno dalla data del suo versamento da parte dell’Ue allo Stato beneficiario, effettuato il 19 dicembre 2012. Pertanto, per adempiere correttamente alla procedura europea, entro il 19 dicembre 2013 serve l’effettiva liquidazione alle imprese e ai fornitori che hanno eseguito gli interventi provvisionali. “Si tratta di un obiettivo importante - ha concluso l’assessore - che contiamo di conseguire anche questa volta tutti insieme, come abbiamo sempre dimostrato di saper fare nell’utilizzo dei fondi europei”.  
   
   
UN MARCHIO DI FIDUCIA PER CHI RICICLA LA PLASTICA  
 
Bruxelles, 23 ottobre 2013 - Il progetto Eucertplast ("European certification of plastics recyclers"), finanziato dall´Ue, ha sviluppato uno schema comune di certificazione per il riciclo della plastica post-consumatore in Europa. Un simile schema aiuta chi ricicla la plastica e chi raccoglie i rifiuti, poiché sarà in grado di garantire che i rifiuti plastici raccolti verranno effettivamente riciclati (invece che scambiati) e che questo verrà fatto in modo sostenibile. "Prima che cominciassimo il nostro lavoro, il mercato del riciclo della plastica era molto frammentato, senza una forte standardizzazione europea", dice il coordinatore del progetto Eucertplast Antonino Furfari della Plastics Recyclers Europe, in Belgio. "Ad esempio, ogni associazione europea dei raccoglitori aveva norme e requisiti propri riguardanti i riciclatori a cui potevano vendere i rifiuti raccolti. Semplicemente, non c´era uno standard comune europeo per i riciclatori". Il riciclo della plastica è un grande industria nell´Ue; circa 16 000 persone lavorano per circa 1 500 società, principalmente piccole aziende, e si occupano di 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti plastici ogni anno. "Noi volevamo sviluppare uno schema di certificazione per tutta l´Europa per il riciclo della plastica post-consumatore, uno schema per valutare le pratiche e la qualità della produzione dei riciclatori verificati", dice Furfari. Il progetto ha avuto successo in molti modi. Il team del progetto è riuscito a creare una certificazione europea che integra un alto numero di schemi nazionali e altri già esistenti in uno solo, ottenendo un´importante razionalizzazione per gli impianti di riciclo. "La certificazione inoltre stimola i riciclatori ad aumentare la propria efficienza, e comporta anche minori costi amministrativi, in particolare per quanto riguarda tasse e altre operazioni finanziarie", dice. Ora lo schema è stato messo in pratica e sono state effettuate 25 verifiche. Furfari afferma che i riciclatori responsabili traggono benefici dalla certificazione, poiché essa aiuta a far aumentare la fiducia tra chi raccoglie i rifiuti e anche tra gli utenti della plastica riciclata, facendo crescere la domanda del mercato per la plastica come materia prima secondaria. "Il progetto Eucertplast avrà un effetto diretto sulla più ampia industria europea della plastica, in cui lavorano 1,5 milioni di persone", dice Furfari. "I cittadini comuni alla fine trarranno beneficio da un aumentato e migliore riciclo e da prodotti plastici più sostenibili presenti sul mercato". Eucertplast ha ricevuto circa 450 000 euro di finanziamenti dall´Ue ed è stato completato nel 2012. Per maggiori informazioni, visitare: Sito web Eucertplast http://www.Eucertplast.eu/en/  Scheda informativa del progetto http://www.Eaci-projects.eu/eco/page/page.jsp?op=project_detail&prid=12  Plastics Recyclers Europe http://www.Plasticsrecyclers.eu/    
   
   
RIETI - RIUTILIZZO MATERIE PRIME SECONDE E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI  
 
Rieti, 23 ottobre 2013 - Si ricorda che è ancora possibile iscriversi al seminario gratuito “Materie prime seconde e certificazioni ambientali opportunità di risparmio e di promozione” in programma mercoledì 23 ottobre a partire dalle ore 9,30 presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Rieti organizzato dall’Ente camerale reatino con il supporto della sua Azienda Speciale Centro Italia Rieti. L’incontro, realizzato in collaborazione con Dintec società del Sistema Camerale, nell’ambito del progetto “Green Economy e sviluppo sostenibile”, affronterà il tema della Green Economy da due punti di vista: il riutilizzo delle materie prime seconde e le certificazioni ambientali. Si evidenzierà come il riutilizzo di materiali di “scarto” di alcune aziende possano rientrare, se opportunamente trattati, nel processo produttivo di altre aziende. Inoltre verranno presentate le principali certificazioni ambientali volontarie italiane ed europee con l’obiettivo di chiarire quali strategie possano esserci alla base della scelta di una certificazione piuttosto che di un’altra. Il seminario è patrocinato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Rieti e dal Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Rieti e da quest’ultimo accreditato. Il programma dettagliato è scaricabile dalla sezione “News” del sito www.Ri.camcom.it I soggetti interessati dovranno comunicare la loro adesione entro lunedì 21 ottobre 2013 ore 12.00, scrivendo all´indirizzo email azienda.Rieti@ri.camcom.it o inviando un fax al numero 0746/205235. Per qualunque informazione e/o chiarimento è possibile contattare l’Azienda Speciale Centro Italia Rieti (tel 0746201364, rif. Angelica Longarini).