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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Novembre 2014
“BANDA ULTRALARGA E SVILUPPO DIGITALE IN CALABRIA”: CONCLUSA LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ENTI  
 
Catanzaro, 19 novembre 2014 - Si è concluso positivamente, con la sottoscrizione di tutti gli enti, l’Accordo di programma relativo al progetto “Banda ultralarga e sviluppo digitale in Calabria”. L’accordo ha coinvolto 223 Comuni calabresi, cinque Amministrazioni provinciali, la Regione Calabria, i Parchi nazionali dell’Aspromonte, della Sila, del Pollino e il Parco delle Serre, le Soprintendenze per i diversi livelli di competenza, l’Anas e la Telecom. Nel riconoscere il notevole impegno del gruppo di lavoro coordinato e coadiuvato dai dirigenti di settore Antonio De Marco e Francesco Tarsia, l’assessore regionale all’urbanistica Alfonso Dattolo ha affermato che “i sindaci, le amministrazioni comunali, gli uffici tecnici dei 223 Comuni coinvolti hanno dato con la loro disponibilità un segnale forte, quello di una Calabria che vuole che i suoi cittadini attraverso tali servizi innovativi possano competere alla pari con gli abitanti della altre regioni. A qualcuno che settimane addietro – ha proseguito Dattolo -, all’apertura della conferenza dei servizi, ipotizzava tempi più lunghi, abbiamo risposto con tempi europei. Nel mese di gennaio 2015 lo stanziamento di altri 38.000.000 di euro consentirà ai restanti 186 comuni calabresi di essere raggiunti da questo servizio. Chiudo questa esperienza amministrativa – ha rimarcato l’assessore regionale - con un significativo intervento. Il Dipartimento all’urbanistica e governo del territorio insieme al settore società dell’informazione e al Dipartimento programmazione comunitaria sono stati catalizzatori di interesse per i comuni calabresi. Saremo un buon esempio per le altre regioni. Abbiamo fortemente creduto in questa procedura – ha aggiunto Dattolo - perché riteniamo in questo modo di dover dimostrare, che c’è una burocrazia calabrese che è in grado di dare risposte importanti. Vedere la Calabria che cambia rotta è un sogno che si realizza e sono orgoglioso di essere stato nel mio piccolo uno dei fautori. Sono convinto – ha infine dichiarato l’assessore Dattolo - che la nostra regione grazie anche a questo segnale, da qui a qualche anno, scriverà altre importanti pagine”. “Nessuno – ha affermato De Marco- avrebbe scommesso che saremmo riusciti a raggiungere un simile traguardo”. L’ingegnere di Telecom Giuseppe Rallo, nel ringraziare l’assessore Dattolo e tutti quelli che hanno reso possibile questo successo, ha detto che “si è messa in atto una procedura che rappresenta un ottimo esempio di buon governo in una regione come la Calabria generalmente dipinta come un territorio indietro anni luce rispetto agli altri. A tutti i colleghi delle altre regioni - ha sottolineato Giulino - abbiamo dimostrato di avere amministratori ed enti competenti capaci di gestire progetti complessi ed azioni che ci proiettano nel futuro”.  
   
   
ARRIVA IL BLOG UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE.  
 
Ancona, 19 novembre 2014 - Lo chiamano “blog”, letteralmente deriva dalla parola “weblog” ovvero “diario sul web” con una raccolta di “post”, composti da testo, titolo, fotografie e/o video. Sono parole ormai entrate nel vocabolario di uso comune per chi ha a che fare con Internet e i social network. Ma che cosa succede se a questa tipologia di racconto informale e diretta viene associata una destinazione? Nasce www.Destinazionemarche.it  il primo blog ufficiale della regione Marche tutto interamente dedicato alla narrazione e alla scoperta esperienziale ed emozionale di questa terra, promosso dalla Regione Marche nell’ambito del Programma annuale 2014 e realizzato dal Social Media Team Marche della Fondazione Marche Cinema Multimedia. L’obiettivo principale di #destinazionemarche, che sarà visibile online da mercoledì 19 novembre alle ore 11, è di intercettare e coinvolgere gli utenti, promuovendo le Marche da un nuovo punto di vista. Il blog rappresenterà uno strumento utile all’approfondimento delle eccellenze e delle particolarità marchigiane, svelando i lati più amati e sconosciuti ai turisti e a quanti vivono quotidianamente questo territorio: uno strumento straordinario che nell’ambito del Sistema informativo regionale fornirà racconti unici come un luogo virtuale dove si potrà assaporare la regione ancora prima di averla assaggiata. Questa terra segnata da una storia millenaria verrà narrata suscitando suggestioni, emozioni e curiosità. Obiettivo fondamentale del blog infatti è quello di avviare e consolidare i rapporti con la rete, coinvolgendo i cosiddetti ‘influencer’, ovvero i personaggi più affermati sul web che sono in grado di ‘influenzare’ le scelte del turista. Il blog è concepito proprio per questo: da una parte le rubriche settimanali e mensili studiate ad hoc per avere un’interazione diretta favorendo la conversazione e la condivisione, dall’altra i cluster recentemente individuati dalla Regione, che corrispondono a differenti tipologie di vacanze e a diversi prodotti turistici. Il blog, che per sua natura utilizza pertanto una comunicazione differente da quella istituzionale del sito del turismo (www.Turismo.marche.it), arriva al pubblico della rete e ai potenziali turisti grazie a contenuti accattivanti, invitandoli ad esplorare le Marche secondo i loro gusti e le loro esigenze, facendoli diventare al tempo stesso i primi testimonial. Questo progetto si inserisce all’interno di un piano di comunicazione strutturato dove la promozione sul web è diventata una parte fondamentale di una strategia organica messa in atto dalla Regione Marche anche grazie alla costituzione del Social Media Team Marche che gestisce i social network relativi al turismo. Il nuovo canale si integra in modo perfetto a tutti gli strumenti già realizzati per il turismo regionale (siti web, app, Destination Management System, social media) e sfruttando informazioni ed i servizi realizzati, mira a creare nuove relazioni basate sulle esperienze e sui racconti soggettivi sulla nostra Regione. Ma le novità della promozione sul web non si esauriranno con il blog, infatti #destinazionemarche riserverà una sorpresa, il progetto presto diffuso sui social network “#marcheglass: le Marche come non le avete mai viste prima!”.  
   
   
CONSEGNATI NELL’AMBITO DELL’EVENTO DI APERTURA DI SMAU CALABRIA DUE PREMI A 4 REALTA’ INNOVATIVE E A TRE STARTUP DEL TERRITORIO  
 
 Lamezia Terme 19 novembre - Si è aperta ieri Smau Calabria, la prima edizione dell’appuntamento dedicato all’innovazione per le imprese del territorio che, fino ad oggi, alla Fondazione Mediterranea Terina di Lamezia Terme, in collaborazione con Regione Calabria, Fincalabra e Calabriainnova porterà sotti i riflettori il mondo dell’innovazione del territorio attraverso un’area espositiva dedicata a 15 startup della Regione selezionate tra i vincitori del Talent Lab e della Startu Cup Calabria, sei eventi tematici di aggiornamento ed incontro con relatori, startup e rappresentanti istituzionali del territorio e un’area matching per l’incontro diretto con i protagonisti dell’innovazione della Regione. Ad inaugurare oggi Smau Calabria sono intervenuti Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, Mario Romano, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori di Unidustria Calabria, Mario Caligiuri, Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria, Luca Mannarino, Presidente di Fincalabra S.p.a.. Ad aprire i lavori Pierantonio Macola, il quale, nel dare il benvenuto agli ospiti dichiara: “Le piccole imprese sono ciò che contraddistingue il nostro sistema economico e la risorsa più importante che abbiamo è la creatività e il talento delle nuove generazioni che spesso diventa impresa. Le startup infatti rappresentano un’importante fonte di innovazione per le imprese esistenti, sono un formidabile ponte tra il sistema della ricerca e il mondo delle imprese mature. Sullo sfondo le tecnologie digitali rappresentano l’elemento abilitante di qualsiasi processo di innovazione. L’obiettivo di Smau è quello di mettere insieme questi tre ingredienti – imprese, startup e digitale - e creare un “mercato dell’innovazione” raccogliendo l’offerta di innovazione sul territorio. Qui in Calabria abbiamo una straordinaria evidenza del talento e dell’eccellenza che contraddistingue i nostri imprenditori, che grazie al supporto di una serie di attori presenti in questa Regione, protagonisti oggi di questo evento, hanno avuto terreno fertile per crescere ed eccellere, creando progetti altamente innovativi, in grado di competere a livello nazionale ed internazionale. A queste parole seguono quelle di Mario Caligiuri, il quale dichiara: “La tappa di Smau in Calabria non è un evento isolato, ma rientra a pieno titolo nel calendario degli appuntamenti di Smau. Oggi, infatti, la Regione Calabria, dopo circa 3 anni di investimenti e lavoro sul territorio, assume un ruolo da protagonista nell´ecosistema dell´innovazione italiano. Si tratta dei primi ritorni di un investimento che, ne siamo certi, continuerà a produrre risultati concreti e misurabili nel tempo”. Seguono le parole di Luca Mannarino: “Fincalabra, anche attraverso il progetto Calabriainnova, ha inteso porre le basi per costruire in Calabria un ecosistema favorevole all’innovazione, capace di sostenere la nascita di nuove imprese con il percorso del Talentlab e la loro crescita con strumenti come l’Equity Investment, nonché lo sviluppo delle imprese esistenti attraverso l’erogazione di servizi e incentivi per l’innovazione.Con Smau Calabria, questo ecosistema ha la possibilità di presentarsi e confrontarsi con esperti in una cornice nazionale, tra workshop tematici e numerose occasioni di networking.Capitali, risorse, strumenti, per imprese che vogliono crescere: è questa l’expertise che Fincalabra esprime nei confronti del mondo produttivo e che oggi afferma ancora una volta attraverso il Fondo Unico di Ingegneria Finanziaria, di recente promosso dal Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria, che prevede un ventaglio di opportunità per le imprese calabresi, dai fondi di garanzia agli interventi di venture capital”. Seguono infine le parole di Mario Romano: In questo momento di recessione nazionale le imprese del Sud hanno una marcia in più, noi imprenditori siamo abituati a fronteggiare le difficoltà e ad emergere anche nelle situazioni difficili. Fare impresa in Calabria è possibile, ma è necessario eccellere ed essere innovativi e solo chi eccelle, e continua a migliorarsi e a formarsi può emergere e competere a livello internazionale: tutte queste nuove imprese, di grande talento presenti oggi sono la dimostrazione evidente. E’ necessario capire però che non basta avere una buona idea, bisogna anche fare in modo che il proprio progetto diventi produttivo e si trasformi in impresa. Fare rete è fondamentale per portare avanti il proprio progetto e trasformarlo in business, superando le difficoltà, anche burocratiche che possono verificarsi. Il Gruppo Giovani Imprenditori ha proprio questo obiettivo: trasferire il nostro know e la nostra esperienza per supportare la nuova generazione di imprenditori a concretizzare il loro progetto. L’evento è stato preceduto da un momento in cui le startup, in soli 90 secondi si sono presentati al pubblico in sala. Successivamente si è passati alla consegna del Premio Lamarck. Il riconoscimento, che prende il nome dal naturalista Jean Baptiste Lamarck ed è realizzato in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria, è un tributo alle 3 migliori startup per valorizzare le idee di business già pronte a supportare l’innovazione delle imprese mature. Le startup vincitrici di questa prima edizione sono: Altrama Italia, un´azienda specializzata nella realizzazione di soluzioni multipiattaforma per la promozione turistica e la valorizzazione dei beni culturali. L´azienda ha ideato e realizzato Viaggiart, un servizio che permette agli utenti di venire a conoscenza di tutta l´offerta turistica partendo dalla ricerca di luoghi culturali. L´interazione avviene attraverso un´app mobile ed un portale web; Gipstech – Geomagnetic indoor Positioning System technologies, startup che ha realizzato una soluzione di localizzazione in ambienti chiusi.). Il sistema si basa su un utilizzo innovativo e proprietario delle perturbazioni del campo magnetico terrestre causate dalla presenza di materiale ferromagnetico negli ambienti (tubazioni, cemento armato, arredi, etc). Le variazioni del campo vengono sfruttate per localizzare in modo estremamente preciso l’utente. Spitch, una startup che ha realizzato un riconoscitore vocale evoluto in grado di scomporre il parlato in elementi vocali che corrispondano ad azioni atomiche all’interno di dispositivi quali smartphone, tablet o pc, e capace di funzionare anche in modalità offline. Successivamente si è passati all’annuncio dei vincitori del Premio Innovazione Ict Calabria scelti tra le candidature pervenute nelle scorse settimane. I vincitori della prima edizione del Premio Innovazione Ict Calabria sono: Fontana della Salute. L’azienda ha realizzato Una app per conoscere in ogni istante il comportamento delle singole sorgenti d’acqua presenti nel parco minerario dove sgorga l’acqua Sorbello. Mediante un’analisi diretta e continua dei parametri fondamentali è possibile riuscire a controllare in remoto i valori fondamentali, verificarne i range previsti dall’etichetta ed escludere, quindi, le sorgenti che non rientrino nei parametri. La mia energia scarl. L’azienda ha utilizzato la tecnologia led ad altissima efficienza per permettere alle torri faro della Rete Ferroviaria Italiana autonomia di illuminazione anche in caso di blackout. Parco Ludico Tecnologico ambientale di Ecolandia. Il Parco ha avviato un progetto che si pone l’obiettivo di acquisire le competenze tecniche e organizzative necessarie per l’avvio del Parco, sito in località Arghillà di Reggio Calabria, attraverso sistemi innovativi di accesso e comunicazione per tutte le utenze, e in particolare per gruppi, famiglie, scuole, soggetti svantaggiati, come ad esempio sistemi web based per la gestione dei visitatori, sistemi per la promozione di servizi ed eventi e sistemi in realtà aumentata per la presentazione dei contenuti del parco Innovazione Tecnologica Srl. L’azienda ha realizzato il progetto Dom-ino con l’obiettivo di realizzare un sistema di automazione e controllo degli oggetti domestici attraverso una rete di sensori e attuatori controllati da centraline low-cost basate su tecnologia open. L’idea è quella di realizzare un sistema che possa essere ospitato in qualsiasi casa senza alcun impianto invasivo utilizzando protocolli su onde convogliate che viaggiano sul cablaggio elettrico o su sistemi wireless. Il sistema potrà essere utilizzato anche outdoor per la gestione di parcheggi, aree verdi, aree attrezzate, rifiuti, veicoli. Inoltre potrà essere facilmente implementato per il controllo dei consumi (elettrico, riscaldamento) e per favorire interventi per la loro riduzione nonché per fornire servizi alla persona, di telesoccorso e teleassistenza.  
   
   
TRENTO: ARTIGIANI TECNOLOGICI PER PASSIONE, CONTRO LA CRISI  
 
Trento, 19 novembre 2014 - Giorgio Leonardelli e il fratello Marco sono artigiani digitali: falegnami innamorati della tecnologia che ha reso estremamente moderno un lavoro tradizionale. “Il 90% dei nostri prodotti, senza di essa, non esisterebbero” raccontano. Ieri, nel corso della Bic Week, hanno incontrato nell’incubatore d’impresa di Pergine Valsugana gli studenti del Centro Moda Canossa di Trento. Spiegando l’importanza del digitale, ma anche mettendoli in guardia: “Non fatevi rubare la fantasia. E cercate di avere idee concretizzabili”. Tra gli appuntamenti di questo secondo giorno della Bic Week, la settimana dedicata agli incubatori d’impresa di Trentino Sviluppo, le visite a sette aziende ospitate nel Bic di Pergine e gli workshop sul design di prodotto con Stefano Rossi, dell’Università di Trento, e sul piano industriale e valori aziendali con Stefano Merci e Rita Scottini, di Trentino Sviluppo. Producono mobili, allestimenti museali e ricostruzioni storiche di aerei. Sono stati loro a realizzare i due simulatori di volo Spad e l’Ansaldo Sva, come quello di Gabriele D’annunzio, conservati al Museo Caproni di Trento. Giorgio e Marco Leonardelli, titolari dell’azienda Magil di Civezzano, durante l’incontro al Bic di Pergine hanno spiegato agli studenti e futuri artigiani quanto valga per loro la tecnologia: “Per me è sempre stata una grande passione – ha esordito Giorgio – a volte ho preso anche delle cantonate, spendendo soldi nel macchinario sbagliato. Per questo voglio raccontarvi come si fa a non illudersi”. Con un mercato per lo più italiano, ma clienti in Polonia, Repubblica Ceca, Emirati Arabi e contatti crescenti in Europa, l’azienda occupa cinque addetti e lavora oggi grazie al digitale. “Usiamo la tecnologia per produrre oggetti, ma oggi spesso essa finisce anche per arricchire i nostri prodotti, con monitor touchscreen, software didattici. Il mestiere artigianale del falegname si è innovato e per noi, in questi anni difficili, è stata la strategia vincente” ha spiegato Giorgio. Nella sua azienda, sistemi di misura laser 3D e scanner creano ogni giorno al computer i modelli a cui una macchina a controllo numerico poi dà forma. Ma Leonardelli ha subito messo in guardia gli aspiranti stilisti dalla moda sulla tecnologia: “Parlare il linguaggio digitale significa dividere la realtà in zero e uno, bianco e nero. La creatività invece è fatta anche delle sfumature, dei valori intermedi. L’artigiano, anche quello digitale, rimane analogico nella misura in cui pensa, inventa, fa spazio alle idee”. Insomma, dopo aver dato ampie spiegazioni su stampanti 3D e sulla scheda elettronica open-source Arduino, Leonardelli ha detto ai ragazzi che le tecnologie non sostituiranno mai la mente dell’artigiano che le utilizza: “Credo che nelle stampanti 3D riponiamo forse troppa aspettativa. Dubito ad esempio che saremo presto seriamente tutti in grado di produrre a basso costo e sostituire i pezzi di un elettrodomestico guasto come si sente spesso dire – ha spiegato – e anche un hardware come Arduino, che consente di automatizzare qualsiasi tipo di apparecchio, aggiungendovi le funzioni tecnologiche che si desiderano, va usato con consapevolezza. Posso inventare un comando di riconoscimento vocale perché l’armadietto si apra, quando nomino il sale. Ma a chi serve? Al di là delle applicazioni domotiche, per disabili o per anziani, la tecnologia rischia di superare le nostre necessità e non risponde a interessi concreti. Dobbiamo saper usare la fantasia tenendo i piedi per terra”. Il digitale, ha concluso, ci consente di produrre con rapidità dei prodotti e di essere estremamente precisi. “Ma un investimento tecnologico – ha detto – ripaga soltanto quando si sceglie con oculatezza la funzione per cui utilizzarlo. Vale a dire quando è l’intelligenza a fare un buon uso della tecnologia”. Gli Appuntamenti In Programma Mercoledì 19 novembre, la Bic Week farà tappa a Borgo Valsugana. In programma: 9:00– 17:00, Bic, Sala Meeting: “Le piccole e medie imprese in Horizon 2020. Opportunità di finanziamento e regole di partecipazione, focus su Sme instrument” con Antonio Carbone dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre), Per giovedì, quando la Bic Week sarà a Rovereto, è disponibile il servizio Carpooling organizzato da Flotta, per muoversi in modo sostenibile, risparmiando e rispettando l’ambiente. Si possono cercare autisti e passeggeri su www.Flotta.com    
   
   
INVESTIMENTO INTELLIGENTE IN ISTRUZIONE: UN CASO PER URGENZA E PAZIENZA  
 
Bruxelles, 19 novembre 2014 – Di seguito l’intervento di Tibor Navraciscs - Commissario per l´Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, all’ European Voice / La conferenza Economist "Andiamo a lavorare in Europa: alla guida di una nuova fase di crescita e di competitività": “ Signore e signori, Sono lieto di essere qui con voi. Vorrei ringraziare European Voice per avermi invitato a parlare nella mia nuova veste di commissario europeo per l´Istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport. Istruzione rende un contributo essenziale per promuovere la crescita economica, la competitività e la creazione di posti di lavoro. Dal lancio della strategia Europa 2020, l´educazione è diventata un elemento centrale della strategia dell´Ue per la crescita e l´occupazione. La Commissione incoraggia gli Stati membri a riformare i loro sistemi di istruzione per rendere l´istruzione e la formazione più aderente alle esigenze della gente, di far uso di tecnologie digitali e nuovi metodi di insegnamento e di apprendimento. E stiamo cercando di incoraggiare più persone a usufruire di sovvenzioni comunitarie nel quadro di programmi come Erasmus + per studio o formazione in un altro paese - a riprova del fatto che la mobilità per l´apprendimento ha una capacità dimostrato di aumentare l´occupabilità. Il mio compito - all´interno della nuova Commissione e la sua nuova struttura e metodi di lavoro - è quello di garantire che si costruisce su questo e rafforzare l´educazione rende contributo alla crescita e all´occupazione. 1 / Come l´istruzione aumenta l´occupabilità e la crescita Sappiamo che l´educazione ci aiuta a ricostruire un´economia che sia equo e volto ad ottenere una crescita a lungo termine; e che è attraverso l´istruzione che ci preparare i giovani per il multiculturale, mondo in rapida evoluzione in cui viviamo. La prova di ciò è chiaro: La crisi ha preso il suo pedaggio più grande sulle persone con basse qualifiche che hanno perso più posti di lavoro altamente qualificati. Oltre l´80% del altamente qualificati sono in occupazione, mentre appena il 40% di quelli con qualifiche basse hanno un lavoro. Questa tendenza non può che peggiorare. Ma l´educazione è più di un driver per l´occupabilità; si tratta di un driver per la crescita e l´innovazione. Quando i lavoratori sono altamente qualificati e addestrati a pensare in modo critico e di essere creativi, stimolando l´innovazione, possono adattarsi a metodi più sofisticati di produzione e di sostenere la produttività. Per una regione altamente sviluppata come l´Europa che non possono competere sulla base di bassi costi, questo è importante. Con una forza lavoro istruita, l´Europa può mantenere il proprio vantaggio competitivo, l´innovazione e la produzione di qualità eccellente in un modo economicamente efficiente. 2 / La sfida per gli anni a venire Il mese prossimo, i ministri dell´Istruzione discuterà il "caso economico per l´educazione" in seno al Consiglio, come si comincia la revisione della strategia Europa 2020. Per me, il dibattito solleva due punti che mi sembrano particolarmente importanti per il nostro lavoro futuro. In primo luogo, cerchiamo di essere sinceri. I sistemi d´istruzione europei sono buoni - ma probabilmente non abbastanza buono. Pisa sulle competenze dei quindicenni di 15 anni del dell´Ocse mostra che, per esempio, in matematica - che è una competenza di base di importanza strategica per il nostro futuro - non stiamo facendo così bene. Circa uno su quattro è un basso uomo d´azione. Possiamo fare di meglio. Prendete gli obiettivi principali dell´educazione in Europa 2020. Il duplice obiettivo della riduzione della dispersione scolastica al di sotto del 10% e l´aumento del tasso di completamento dell´istruzione superiore per il 40% ci hanno servito bene. Ma gli Stati membri hanno ancora un sacco di lavoro da fare. Ci sono stati progressi, ma è irregolare, forti discrepanze rimangono all´interno e tra gli Stati membri. Ecco perché l´Europa deve continuare a essere ambiziosi nei suoi sforzi per modernizzare e migliorare l´educazione. A livello di Ue, sosterremo questo programma di riforma attraverso il semestre europeo e le raccomandazioni annuali agli Stati membri dell´Unione europea. Ma la maggior parte del lavoro si trova con gli Stati membri che sono responsabili dei loro sistemi di istruzione. In secondo luogo, ottimi risultati non arrivano gratis. Dobbiamo investire nella formazione, se si desidera avere un impatto positivo sulla crescita e l´occupazione. La Commissione ha fatto di questo punto più volte nella sua analisi annuale della crescita al momento della chiamata per le politiche fiscali favorevoli alla crescita, anche in quanto impone agli Stati membri per ridurre i disavanzi. La priorità deve essere data alla spesa per l´istruzione. Tuttavia, in pratica, la maggior parte degli Stati membri stanno riducendo i propri spesa per l´istruzione. Nel 2012, diciannove Stati membri tagliare la loro spesa per l´istruzione in termini reali. Quattordici Stati membri hanno ridotto la quota del prodotto interno lordo (Pil) che dedicano all´istruzione. Allo stesso tempo, altre regioni del mondo si stanno avvicinando rapidamente e usano l´educazione come area di investimento strategico. Brasile, per esempio, ha aumentato la sua spesa dal 3,9% del Pil nel 1999 al 5,8% nel 2012. Ciò significa che gli investimenti del Brasile outrank la media Ue, pari al 5,3% del Pil. Naturalmente, i soldi devono essere spesi con saggezza, soprattutto in tempi di finanze pubbliche stretti. Dobbiamo ottenere risultati migliori - per più persone - con risorse limitate senza diminuire la qualità. Ciò equivale a quadratura del cerchio, si potrebbe pensare, ma credo fermamente che si può fare. Quando faccio il caso per più spesa per l´istruzione, non ho in mente un assegno in bianco - quello che io sostengo è più spesa per l´istruzione moderna e efficace. 3 / istruzione nel pacchetto di investimenti Educazione può e deve aiutarci a riportare la gente in posti di lavoro, in particolare i giovani. Istruzione ci aiuterà a smantellare lo Stato membro 29 che il Presidente della Commissione Jean-claude Juncker ha descritto come "il paese dove le persone non hanno posti di lavoro". Questo è il motivo per cui ha messo in chiaro che il pacchetto di investimenti di 300 miliardi di euro che la Commissione proporrà presto deve includere l´educazione come un driver per l´occupabilità e la crescita. Sto lavorando con il vice-presidente Jyrki Katainen al fine di garantire che il pacchetto rifletta adeguatamente il contributo che l´investimento nell´istruzione può fare. L´istruzione è parte della soluzione a molte delle sfide economiche dell´Europa, ma anche alle sue sfide sociali. Abbiamo ottenuto buoni progressi su entrambi i fronti. Ma non c´è spazio per l´autocompiacimento.  
   
   
AGRICOLTURA: ALLIEVI IN CRESCITA NELLE SCUOLE, È BOOM ALL´UNIVERSITÀ DELLA TOSCANA  
 
Firenze, 19 novembre 2014 – Ci sarà sempre più agricoltura nel futuro dei giovani toscani? Molti ne sono convinti, e la riprova è data anche dalla crescita delle iscrizioni nelle scuole, sia in quelle secondarie che all´università, e proprio nelle materie connesse all´agricoltura. Lo rivela un´indagine presentata stamani a Firenze durante una conferenza stampa alla quale ha partecipato l´assessore all´agricoltura e foreste della Regione, Gianni Salvadori. L´indagine, realizzata dall´Università di Firenze - Scuola di Agraria, coordinata dal preside, professor Giuseppe Surico, è incentrata su "Lo stato dell´istruzione in agricoltura e la situazione occupazionale dei diplomati e laureati in agraria in Toscana". Il lavoro è stato commissionato dalla Regione Toscana nell´ambito della Rete Toscana della conoscenza, dell´istruzione e dell´innovazione in agricoltura, promossa fin dal 2012 dall´assessore regionale all´agricoltura e foreste, Gianni Salvadori. "Girando per la Toscana - ha detto l´assessore - per fortuna vedo davvero tanti giovani impegnati in agricoltura: una notizia bella, la dimostrazione concreta che si comincia a respirare un clima diverso con una agricoltura al centro di uno sviluppo sostenibile e capace di fornire un contributo gigantesco". Iscrizioni a istituti professionali e istituti tecnici agrari: + 17% - Ma vediamo i dati. Cominciamo con gli Istituti professionali e gli Istituti tecnici agrari della Toscana. L´indagine, iniziata nel 2010-11 e conclusa nel 2013-14, ha mostrato dati in continua crescita: +10,39% nel 2011/12; +15,00% nel 2012/13; +26,12% nel 2013/14, per un incremento annuo medio nell´ultimo triennio del 17,17%. I diplomati degli Istituti tecnici agrari e professionali, sono stati in media 412 all´anno negli ultimi 3 anni. Da una ricognizione effettuata dagli uffici della Regione Toscana risulta inoltre che nel 2014 gli iscritti al primo anno delle scuole superiori di agraria sono stati 1012. Il 50% circa dei nuovi diplomati si iscrive all´università. La principale motivazione per la scelta universitaria è la convinzione di avere, con la laurea, una migliore possibilità di trovare lavoro. L´indagine rivela anche un risvolto legato alla crisi, ossia che una percentuale non indifferente di giovani (27%) non si è iscritta all´Università per motivi economici. Il 70% circa del restante 50% dei diplomati che non si iscrivono ad un corso universitario trova lavoro entro un anno dal diploma: il 17% nel pubblico, l´83% nel privato. Di questi il 30% si colloca presso un´azienda agricola. Università di Firenze e Pisa: è boom di iscrizioni ad agraria - Nel 2012-13 ad Agraria si sono immatricolati, in Italia, circa 7.000 studenti (+41,7% rispetto all´anno accademico 2006-2007). In Toscana: a Firenze si sono registrati 492 iscritti nell´anno accademico 2013-14, +81,5% rispetto all´anno 2010-11. A Pisa: 279 iscritti nell´anno 2012-13, +44,5% rispetto al 2010-11. Nel complesso, rispetto al 2010-11, si è registrato nei due Atenei di Firenze e Pisa un incremento medio del 63,23% nel numero degli immatricolati ad Agraria. Nell´anno accademico 2014-15 il numero di immatricolati ad Agraria, a Firenze e Pisa, è ulteriormente aumentato. Per i corsi di laurea in Scienze agrarie e forestali dell´ Università di Firenze e per Scienze agrarie e veterinarie dell´ateneo di Pisa il totale è di 1179 nuovi iscritti. Gli occupati con in tasca la laurea in agraria conseguita a Firenze - Lo stato occupazionale dei laureati della Scuola di Agraria di Firenze (corso di laurea in scienze agrarie e scienze forestali), attraverso l´indagine svolta dalla Scuola stessa, è risultato il seguente: Il 52,4% dei laureati intervistati ha dichiarato di lavorare; la maggior parte (72,3%) di questi laureati ha trovato una forma di occupazione in ambito agrario: studi professionali (46,8%), aziende agrarie (12,0%), la stessa Scuola di Agraria come collaboratori (13,5%); il 16,3% dichiara di avere un rapporto a tempo indeterminato. Quanto al percorso seguito per trovare lavoro oltre il 60% ha fatto affidamento su iniziative personali: il 40,4% è ricorso a conoscenze personali, quasi il 23% ha trovato lavoro con l´invio del curriculum. Meno dell´1% si è servito dell´ufficio di collocamento. Molto scarsa risulta l´iniziativa diretta delle imprese. L´occupazione dei laureati in Scienze agrarie e forestali risulta generalmente buona in tempi brevi, anche con riferimento ad altri gruppi disciplinari, e si mantiene tale anche a 5 anni dalla laurea. Secondo i dati Alma Laurea i laureati del 2007 intervistati a 5 anni dalla laurea hanno fornito i seguenti dati: lavora l´83,5%; in cerca di lavoro circa il 5%; non cerca lavoro circa il 12%. Dall´indagine emerge pertanto un trend occupazionale positivo per i laureati in scienze agrarie e forestali, nel breve e medio periodo. Da notare che una buona percentuale (circa il 28%) trova lavoro anche in ambiti extra agricoli. Viceversa appare urgente l´adozione di strumenti pubblici efficaci per facilitare la ricerca di lavoro. Le iniziative varate dalla Regione per favorire il lavoro in agricoltura - Sono stati 1.505 i giovani beneficiari della misura, varata dalla Regione Toscana attraverso il Programma di sviluppo rurale 2007-2013, per favorire il primo insediamento degli under 40 in agricoltura. Di questi il 15% è in possesso della laurea. Dei 1.505 nuovi agricoltori, 380 hanno beneficiato delle risorse del Psr tramite il programma Giovanisì della Regione Toscana. Il totale delle risorse erogate è stato di 56 milioni di euro. Anche per la prossima programmazione Psr (2014-2020) è prevista una misura che favorisce l´insediamento dei giovani in agricoltura. Grazie alla misura che finanzia la consulenza agli imprenditori agricoli si potrà inoltre favorire l´impiego di giovani tecnici e laureati in scienze agrarie e forestali. Inoltre la Banca della terra, istituita dalla Regione (L.r. 80/12) prevede, tra le priorità, la concessione della terra rivolta agli imprenditori agricoli under 40 anni, proprio al fine di favorire l´accesso dei giovani al lavoro in agricoltura. La Rete Toscana della conoscenza, dell´istruzione e dell´innovazione in agricoltura - La Regione Toscana, con l´assessorato all´agricoltura e l´ assessorato alla scuola, formazione, ricerca e università, istruzione, le istituzioni universitarie agrarie (Scuole e Dipartimenti con sede a Firenze e Pisa), i nove Istituti tecnici agrari e i tre Istituti professionali agrari, le organizzazioni di categoria nel settore agricolo e forestale, dell´artigianato, e dell´industria agroalimentare, gli ordini ed i collegi professionali in agricoltura, che operano in Toscana, hanno sancito la loro collaborazione attraverso un protocollo d´intesa. Tutti insieme i soggetti che aderiscono intendono lavorare per la razionalizzazione e il coordinamento dell´offerta formativa in agricoltura, per il trasferimento al territorio delle innovazioni, per il migliore inserimento nel mondo del lavoro dei giovani che concludono il periodo di formazione. La Rete è inoltre impegnata ad affermare nell´opinione pubblica i valori dell´agricoltura per le sue implicazioni salutistiche, economiche, sociali, ambientali e territoriali.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL DISEGNO DI LEGGE SU ISTRUZIONE E FORMAZIONE  
 
Bolzano, 19 novembre 2014 - L’assessore provinciale alla scuola e cultura, Christian Tommasini, ha presentato il 17 novembre, presso il Liceo “Carducci” di Bolzano la bozza della legge provinciale sull’istruzione e la formazione. Presenti anche l’intendente scolastica, Nicoletta Minnei, il direttore di Ripartizione, Renzo Roncat e Giorgio Danieli, direttore dell’Ufficio amministrazione del personale docente. Un numeroso pubblico composto da insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e studenti ha seguito questo pomeriggio (17 novembre) l´illustrazione, soprattutto da parte dell´assessore Christian Tommasini e del direttore di Ripartizione, Renzo Roncat, della bozza della legge provinciale sull´istruzione e la formazione, denominata anche legge Ominibus. "La legge Omnibus" ha sottolineato Tommasini "contiene una serie di norme sulla scuola, in parte anche molto tecniche, che incideranno in maniera profonda sul funzionamento delle nostre scuole. Queste norme riguardano temi che spaziano dal ruolo e selezione del personale docente, all´autonomia scolastica, dal riconoscimento dell´offerta formativa extrascolastica sino al riconoscimento delle competenze trasversali". L´incontro presso il Carducci si inserisce in una serie di confronti che attualmente vengono condotti dalle tre Intendenze scolastiche e dai rispettivi assessorati per raccogliere impressioni, valutazioni e suggerimenti per poter giungere all´approvazione di una legge provinciale sull´istruzione e la formazione effettivamente condivisa con gli operatori della scuola e coloro che la vivono in prima persona. Il direttore di Ripartizione Renzo Roncat è quindi passato ad un´illustrazione dettagliata della bozza di legge Omnibus, che, per definizione, mira a correggere e modificare uno strumento legislativo preesistente. In sostanza la legge Omnibus per quanto riguarda l´istruzione e la formazione e va a modificare tre leggi in materia scolastica rispettivamente la nr.24 del 1996 e la 12 del 1998, che riguardano lo stato giuridico dei docenti, e la nr.5 del 2008 che riguarda l´ordinamento del primo ciclo scolastico. L´articolo 1 della legge Omnibus riguarda lo stato giuridico del personale insegnante e i successivi commi toccano specificatamente il concorso per i dirigenti scolastici, il reclutamento del personale insegnante (con la creazione di una nuova graduatoria), i posti a tempo determinato, l´ampliamento della dotazione organica provinciale supplementare, il reclutamento su posti che richiedono specializzazioni particolari, le graduatorie provinciali e le relative misure di razionalizzazione, la validità triennale delle graduatorie d´istituto, i requisiti particolari per l´insegnamento nelle scuole della Provincia di Bolzano, la mobilità del personale. L´articolo 2 riguarda ancora gli insegnanti ed in particolare la perdita della sede di titolarità dopo il Iv anno di comando e dopo il secondo anno di part-time, il periodo di inserimento professionale ed il periodo di prova per i supplenti. Infine l´articolo tre riguarda le tematiche del riconoscimento dell´offerta formativa extrascolastica, il riconoscimento delle competenze trasversali (tema questo voluto in particolar dall´Intendenza scolastica italiana) ed infine l´istituzione di un sistema informativo scolastico provinciale con un´aggiornata anagrafe degli studenti. All´esposizione dettagliata dei singoli articoli della legge Omnibus è seguito il confronto e la discussione con il pubblico presente nell´aula magna del Liceo "Carducci". Il prossimo appuntamento importante per l´esame della bozza di legge avrà luogo lunedì 24 novembre in seno al Consiglio scolastico provinciale.  
   
   
L´EUROPA DEVE PROMUOVERE I TALENTI E FAR CRESCERE L´ECCELLENZA  
 
Trento, 19 novembre 2014 - E´ una vera "iniezione di positività" quella che arriva dalla conferenza europea “Empowerment of the Next Generation of Researchers - Promoting talents, spreading excellence”, apertasi ieri a Trento e centrata in particolare sulla valorizzazione del capitale umano, dei talenti dei giovani ricercatori. L´evento, che si svolge nell’ambito delle iniziative della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea e delle Azioni Marie Sklodowska-curie, all´interno del Programma Quadro della ricerca 2014-2020 ("Orizzonte 2020) è organizzato dal Ministero dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca (Miur) in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e si è aperto stamani con i saluti del Ministro dell´Istruzione, dell´Università e della Ricerca Stefania Giannini, del Direttore generale del Direttorato europeo per l´educazione e la cultura Xavier Prats Monnè, del prorettore dell´Università degli studi di Trento Aronne Armanini e dell´assessora provinciale all´Università e Ricerca Sara Ferrari. Circa 200 gli ospiti che animano questa due giorni, presso il Dipartimento di lettere e Filosofia, fra decisori politici di alto livello, stakeholder, ricercatori e docenti. Naturalmente anche sotto il sole dell´Europa ci sono margini di ulteriore miglioramento. Se - come ricordato dal Ministro Giannini - la ricerca continua ad attrarre molti giovani, se vi sono in Italia e nel Continente punte di assoluta eccellenza, un nome per tutti quello di Fabiola Giannotti, appena nominata direttrice del Cern di Ginevra, se programmi come le Azioni Marie Sklodowska Curie svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere la crescita del capitale umano attraverso l´erogazione di borse di studio per il sostegno della mobilità geografica, intersettoriale e interdisciplinare dei ricercatori, molta strada rimane ancora da fare ad esempio per avvicinare la comunità scientifica alla società e al mondo economico. Prova ne è che in Europa il 60% dei ricercatori lavora nel settore pubblico e solo il 40% in quello privato, mentre negli Usa l´80% dei ricercatori si muove in una dimensione che è anche d´impresa. Ma perché il Trentino è stato scelto per ospitare questa conferenza, la prima dall´avvio del nuovo Programma Quadro europeo? Per l´eccellenza dell´università, delle Fondazione e dei centri di ricerca presenti sul nostro territorio, ovviamente, ma anche per le positive esperienze già maturate dal 2007 ad oggi con le Azioni Marie Sklodowska-curie, che hanno visto la realizzazione di ben 85 progetti di ricerca, di cui una sessantina cofinanziati dalla Commissione europea. "Quella che si svolge a Trento - sottolinea il Direttore Monnè - non è una conferenza come tutte le altre perché questa è la prima volta che ci riuniamo da quando il programma ha iniziato la sua nuova fase di sette anni, che andrà fino al 2020. Vogliamo vedere quindi come sfruttarlo pienamente, come far sì che tutte le potenzialità che esso racchiude si possano esprimere adeguatamente. L´entusiasmo è tanto, basti pensare che il tasso di candidati è fra 7 e 9 volte più altro di quello che possiamo finanziare". In sette anni, il programma Horizon coinvolgerà almeno 65.000 ricercatori. Al centro dei programmi Marie Curie è la mobilità. Lo scopo è quindi far circolare idee e intelligenze, portando - ciascuna realtà - i propri ricercatori all´estero, attirandone degli altri nel proprio territorio e nei propri istituti, oppure ancora, favorendo il rientro a casa di ricercatori che hanno maturato una significativa esperienza altrove, perché possano mettere le loro competenze al servizio del proprio paese o del proprio territorio. Ma questo non basta: è necessario accrescere anche il dialogo fra ricerca e società. L´obiettivo, insomma, non è solo la mobilità: è anche l´innovazione del sistema della ricerca nel suo complesso. "La Provincia autonoma di Trento è stata la prima ad avere accesso, nella scorsa legislatura, alle borse Marie Curie - ricorda a sua volta l´assessora Ferrari - e questo è un dato molto importante. La mobilità dei ricercatori, che non è solo geografica, che significa anche apertura all´interdisciplinarietà, e in prospettiva allo stesso mondo non-accademico, alla società, alle imprese, porta ricchezza ai territori. Il fatto di avere in Trentino realtà di eccellenza nel campo universitario e della ricerca, ci consente di stare ben dentro alle dinamiche europee, e alle opportunità che queste dischiudono". Un esempio di come la ricerca possa cambiare in meglio la società è dato dai 3 progetti Marie Sklodowska-curie premiati quest´anno, nel corso di una breve cerimonia, a cui ha preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, che ieri ha sottoscritto con il ministro Giannini un Protocollo d´intesa sull´insegnamento delle lingue straniere. In sintesi: Il premio "Promising Research Talent" (Talento Promettente nella Ricerca) è stato assegnato a Maanasa Raghavan, ricercatrice in paleo-genomica, il premio per "Communicating Science" (Comunicare la Scienza) è stato assegnato al Shane Bergin, per un´originale campagna per la divulgazione delle leggi della fisica sui treni della metropolitana di Dublino, mentre infine il premio "Nurturing Research Talents" (Incoraggiare i Talenti nella Ricerca) è stato assegnato a Sarah Bohndiek, group leader all´Università di Cambridge e presso l´Istituto per la Ricerca sul Cancro Uk. Ma come impatta la partecipazione ad un progetto Marie Sklodowska-curie sulla carriera dei ricercatori? In generale in maniera molto positiva, anche se, lo si è ripetuto nel corso di alcune relazioni, ci sono margini di miglioramento. In generale un´esperienza di questo genere si traduce in una forte "spinta" alla carriera accademica del ricercatore, ed anche in una forte crescita della soddisfazione e delle motivazioni personali. Per contro, gli effetti sul versante economico sono più ridotti. Riguardo alle differenze di genere, parimenti, è emerso che le ricercatrici sperimentano comunque interruzioni di carriera o conflitti all´interno del proprio percorso in misura più che doppia rispetto agli uomini e un terzo di esse ha subito una qualche forma di discriminazione.  
   
   
ISTRUZIONE, IN CONSIGLIO DEL PIEMONTE I GIOVANI DEL PROGETTO COMENIUS IMPORTANTE OCCASIONE DI CRESCITA CULTURALE  
 
Torino, 19 Novembre 2014 - L’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero, insieme ai presidenti della Giunta, Sergio Chiamparino, e del Consiglio, Mauro Laus, ha ricevuto a Palazzo Lascaris una delegazione di 44 studenti e 12 docenti provenienti da Finlandia, Polonia, Turchia, Germania, Francia, in visita a Torino grazie al progetto di scambio europeo Comenius di cui il liceo Gioberti è coordinatore per l’Italia. L’incontro nella sede del Consiglio regionale del Piemonte è stato uno degli appuntamenti del meeting italiano del progetto "Water, earth, wind and fire – Think globally, act locally!”, che ha coinvolto due classi del liceo linguistico e una del liceo classico del Gioberti. Tema dello scambio, il cibo e il controllo dello spreco di risorse alimentari. “Siamo orgogliosi - ha dichiarato Pentenero - di poter ospitare i giovani in Piemonte, una regione attenta sia all’importanza degli scambi culturali sia al tema dell’alimentazione. Proprio la Regione ha attivato negli anni scorsi un progetto di cooperazione decentrata nell’Africa sub-sahariana a sostegno dello sviluppo rurale, economico e sociosanitario dei Paesi beneficiari. Auguro quindi ai ragazzi stranieri di poter ammirare la città di Torino, apprezzandone anche le specialità culinarie tipiche. E invito i giovani torinesi a continuare la scoperta delle altre culture, europee e non: siate curiosi, solo così diventerete dei veri cittadini del mondo”. La delegazione del progetto Comenius ha iniziato la sua visita nel cortile d’onore di Palazzo Lascaris, è proseguita in Sala Viglione, dove ha assistito alla proiezione di un documentario sul Palazzo. La tappa torinese fa parte di un fitto calendario che vede ogni nazione partecipante coinvolgere gli studenti e i docenti delle varie nazioni partner. Dopo Germania, Turchia, Finlandia, da domenica 16 a sabato 22 novembre è il turno dell’Italia a coinvolgere i partner stranieri che, ospitati in famiglia, prendono parte a un fitto programma di workshop, visite sul territorio, incontri con le istituzioni e spettacoli.  
   
   
COOPERAZIONE TRA SCUOLE, ACCORDO CON IL LAND TIROLO  
 
Trento, 19 novembre 2014 - Per i rafforzamento linguistico, le scuole superiori del Trentino e del Tirolo inizieranno una nuova forma di collaborazione: sono previsti scambi tra studenti con soggiorno in famiglia, scambi tra classi o gruppi di classe, scambi tra docenti. Lo prevede la deliberazione, proposta dal presidente Ugo Rossi, con cui la Giunta provinciale ha approvato uno schema di accordo. Nel biennio oggetto di questa sperimentazione saranno coinvolte queste scuole: l´Ittm Buonarroti di Trento, l´Istituto di Istruzione M. Martini di Mezzolombardo, l´Itetca Pilati di Cles, il Liceo Linguistico S. Scholl di Trento e il Liceo classico G. Prati di Trento. Da anni esiste una collaborazione tra la Provincia autonoma di Trento e il Land Tirolo nell´ambito della scuola dell´obbligo. Oggi la si vuole estendere alle scuole superiori. Il processo di unificazione europea richiede il confronto tra i diversi sistemi formativi. E´ considerata importante quindi la mobilità sia degli studenti che dei docenti e il loro inserimento in realtà diverse. A conferma della volontà di collaborazione, il 5 luglio scorso è stato firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, e dal Landeshauptmann del Land Tirolo Gunther Platter uno specifico accordo programmatico. Con il provvedimento adottato oggi la Provincia vuole favorire i contatti fra le scuole trentine e tirolesi e lo sviluppo di collaborazioni che diventino autonome, stabili e durature. Coordinatore del progetto è stato nominato il professor Giuseppe Zorzi. Il protocollo approvato oggi dall´esecutivo prevede scambi di breve durata, da pochi giorni a qualche settimana, e di lunga durata, da qualche mese ad un anno circa. L´organizzazione degli scambi e i rapporti tra le scuole partner sono in capo ai dirigenti scolastici che devono sottoscrivere un accordo bilaterale con l´istituzione scolastica tirolese partner.  
   
   
SCUOLA E LAVORO, ROSSI ALL´ASSEMBLEA FISM: "A FIANCO DELLE FAMIGLIE E DEGLI INSEGNANTI"  
 
Firenze, 18 novembre 2014 - "Abbiamo voluto sostenere le famiglie e allo stesso tempo impedire che molti insegnanti ed educatori perdessero il posto. Per questo abbiamo investito nelle Sezioni Pegaso e nei Buoni scuola, e oggi, nel momento in cui lo Stato assorbe di nuovo le sezioni un tempo tagliate, sono felice di aver compiuto questa scelta in grado di mettere al primo posto la persona e il lavoratore e non la finanza, come vorrebbe un pensiero purtroppo ingiusto ma dominante nella nostra società". Con queste parole il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è intervenuto il 15 novembre all´Assemblea regionale della Federazione italiana delle scuole materne paritarie (Fism) che si è tenuto a Firenze nei locali del Convitto della Calza. Rivolgendosi ai numerosi insegnanti intervenuti Rossi li ha ringraziati per l´invito ma anche, e soprattutto, perché "Se il Paese regge la crisi e sarà in grado di superarla è grazie a chi, come voi, ogni mattina si alza e fa il proprio dovere di cittadino. E il vostro impegno è ancora più importante perché educate e formate oltre 18.000 bambini, il 20% dei piccoli toscani che va alla scuola materna". Il presidente, concludendo il suo intervento, si è soffermato sul positivo rapporto instaurato con la Federazione e il suo presidente Leonardo Alessi - che nel suo intervento ha riconosciuto il ruolo della Regione Toscana e ricordato come i contributi siano triplicati mentre diminuivano i finanziamenti nazionali - e con l´Ufficio scolastico del ministero, presente all´assemblea con la dirigente regionale Rosa De Pasquale. "E´ grazie a questa relazione virtuosa che siamo riusciti, lavorando ad un comune obiettivo, a dare una risposta concreta a migliaia di famiglie su tutto la Toscana". Le Sezioni Pegaso - La Regione finanzia queste sezioni sin dall´anno scolastico 2009/2010 per sostenere il costo degli insegnanti necessari all´attivazione di sezioni destinate a bambini in lista di attesa nelle scuole dell´infanzia statali - causate del blocco dell´organico stabilito dal Ministero dell´Istruzione proprio a partire da quell´anno - garantendo così l´universalità della frequenza. Fino all´anno scolastico in corso il contributo complessivo è stato di 31,7 milioni di euro. Attualmente sono in essere 106 sezioni a cui sono iscritti circa 3.000 bambini tra i 3 e i 6 anni. Il Buono scuola - Dal 2013 la Regione ha aperto dei bandi per il sostegno alle famiglie per la frequenza dei propri figli nella scuola dell´infanzia paritaria, privata e degli enti locali. Ad oggi sono stati assegnati 3,5 milioni di euro. Entro la fine del mese i Comuni dovranno individuare i beneficiari dei buoni scuola tra i 4.300 cittadini toscani interessati. La giunta regionale ha confermato il Buono scuola per i prossimi tre anni scolastici, fino al 2016-2017. Le scuole dell´infanzia paritarie - In Toscana sono gestite in larga parte dal mondo cattolico ma anche dall´associazionismo e dalla cooperazione sociale. Si tratta di 337 scuole distribuite su tutto il territorio che ospitano il 18% dei bambini toscani tra 3 e 6 anni che frequentano la scuola dell´infanzia, circa 800 sezioni per 18.000 bambini. Lavorano in queste scuole circa 3.400 persone tra insegnanti (2.334 laici, 300 religiosi), personale ausiliario e per le pulizie (754).  
   
   
BOLZANO: “FATE IL NOSTRO GIOCO”: CONFERENZA SPETTACOLO SUL GIOCO D´AZZARDO  
 
Bolzano, 19 novembre 2014 - Conferenza spettacolo “Fate il nostro gioco” incentrata sul gioco d’azzardo patologico martedì 25 novembre, alle 10,25 per gli studenti e la sera alle 20, nell’Auditorium della scuola superiore di secondo grado Ite Borsellino-falcone e Liceo Classico Dante Alighieri, in via Pra’ delle Suore,1 a Bressanone. Svelare, utilizzando la matematica come un "antidoto logico", le regole e i lati nascosti che stanno dietro all´immenso fenomeno del gioco d´azzardo in Italia, per creare consapevolezza e immunizzarsi almeno un po´ dal rischio degli eccessi. È l´obiettivo del progetto "Fate il nostro gioco", che arriva a Bressanone martedì 25 novembre in forma di conferenza - spettacolo presso la Scuola Superiore di secondo grado Ite Falcone - Borsellino e Liceo Classico Dante Alighieri in due "edizioni": la prima alle ore 10.25 per gli studenti delle scuole superiori in lingua italiana e tedesca; la seconda alle ore 20.00, aperta a tutti i cittadini a ingresso libero e gratuito. A organizzare l´iniziativa in città, con il fine di sensibilizzare e prevenire sul tema del gioco d´azzardo patologico, è il Forum Prevenzione. Autori e protagonisti, in qualità di rel-attori, di "Fate il nostro gioco", sono il matematico Paolo Canova e il fisico Diego Rizzuto dell´Università di Torino, che illustreranno i concetti chiave del calcolo delle probabilità applicato al gioco d´azzardo, dimostrando in modo divertente e coinvolgente che, come recita il sottotitolo dell´appuntamento, "Al gioco si perde: è matematico". "Abbiamo pensato a qualcosa che andasse oltre la tradizionale conferenza" spiegano gli autori "che sapesse unire divulgazione matematica, spettacolo coinvolgente, e denuncia sociale. Ne è nata una conferenza-spettacolo di un´ora e mezzo in cui smontiamo alcune delle più diffuse false credenze sul gioco d´azzardo, e diamo al pubblico il senso delle reali probabilità di vincere. Tutto ciò, spiegando cos´è il margine di guadagno del banco e come si calcola nei diversi giochi". Le conferenze-spettacolo di "Fate il Nostro gioco" hanno coinvolto sinora più di 35mila partecipanti, in maggior parte studenti, ottenendo l´attenzione dei media nazionali e importanti riconoscimenti.  
   
   
ABRUZZO, SERVIZIO CIVILE: APERTA SELEZIONE VOLONTARI SERVIZIO...  
 
Pescara, 19 novembre 2014 - Scadrà alle ore 14 del prossimo 15 dicembre il termine per la partecipazione alla selezione di oltre 5.000 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile nazionale, 181 dei quali destinati alla regione Abruzzo. "L´impegno durerà dodici mesi ed ai volontari spetterà un assegno mensile di 433,80 euro pagabile a partire dalla conclusione del terzo mese di servizio svolto nelle regioni", ha spiegato l´assessore al Lavoro, Marinella Sclocco. Per poter partecipare ai progetti - disponibili nella sezione "Servizio civile" attiva sulla home page della Direzione Politiche attive del lavoro, formazione e istruzione, politiche sociali all´indirizzo www.Regione.abruzzo.it/fil - i giovani dovranno necessariamente essere già registrati al programma Garanzia Giovani. Coloro che non sono ancora iscritti dovranno farlo prima di inoltrare la domanda di partecipazione ai progetti. Il bando è rivolto a giovani che abbiano compiuto 18 anni e non superato il ventottesimo anno d´eta´ residenti in Italia, cittadini comunitari o stranieri extra Ue regolarmente soggiornanti, non impegnati in un´attività lavorativa, né inseriti in un corso scolastico o formativo. Pena l´esclusione, è possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio civile nazionale da scegliere tra quelli inseriti nel bando, disponibile anche sul sito dedicato dalla Regione Abruzzo alla Garanzia Giovani http://garanziagiovani.Regione.abruzzo.it    
   
   
MALTEMPO, LOMBARDIA: IL BILANCIO È DI 4 VITTIME E 650 EVACUATI  
 
Milano, 19 novembre 2014 - Nel corso del suo intervento in Consiglio Regionale Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione, ha fornito numerosi dati su quella che è stata l´emergenza maltempo in Regione. Il Bilancio Sul Territorio - "Quattro sono purtroppo le vittime del maltempo: una a Ispra causa annegamento lago Maggiore, una a Crema causa annegamento in roggia e due a Laveno Mombello causa frana su abitazione" ha detto Bordonali. "Le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni al 16 novembre sono circa 650, alcune delle quali in fase di rientro. Le situazioni più critiche sono state registrate nelle Provincie di Cremona, Ci sono 200 evacuati in comune di San Daniele Po, area golenale del fiume Po,100 evacuati in provincia di Milano in gran parte delle comunità di Parco Lambro) e 100 in provincia di Mantova abitanti nelle aree golenali". Da Novembre Piu´ Eventi - "Da inizio novembre - ha spiegato - si sono registrati diversi eventi di pioggia sull´intero territorio regionale. I valori più alti si sono registrati nell´area del lago Maggiore, con cumulate che hanno raggiunto i 600-700 mm. Sul resto del territorio si sono registrati: Pianura Occidentale: 200-300 mm; Pianura Orientale: 100-200 mm; Fascia prealpina: 300-400 mm, con picchi oltre 500 mm sulle Prealpi centro-occidentali; Valtellina e Valchiavenna: 200-400 mm.". "Nella giornata di sabato 15 novembre, quella più critica dell´intero evento, sulla Pianura e sulla fascia prealpina centro-occidentale, sono stati registrati valori tra 80-120 mm, con picchi locali superiori ai 150 mm in 24 ore. Per avere un raffronto - ha continuato - si segnala che la media mensile del mese di novembre, considerato un periodo di circa 50 anni, è pari a 150 mm/mese". La Situazione Dei Laghi E Dei Fiumi - "A seguito Di questi eventi meteorologici dell´intera settimana 11-16 novembre, i laghi e i fiumi hanno registrato un progressivo e deciso incremento dei livelli idrometrici". "Tutti i corsi d´acqua lombardi principali - ha detto - sono attualmente in discesa, con valori che si mantengono elevati. L´area Del Po - Riferendo al Consiglio regionale l´assessore Bordonali si è soffermata in particolar modo sulla situazione nell´are del Po. "L´onda di piena del Po sta passando lenta. Il colmo era a Cremona alle 22 di ieri sera e a Casalmaggiore alle 10 di stamattina. È stata richiesta alla Protezione civile di Cremona la disponibilita? di 20 volontari operativi per la giornata di oggi", ha detto. "È inoltre garantito l´impiego di 80 volontari per il monitoraggio e la gestione di criticita? sul territorio. Questi volontari saranno affiancati oggi da altri 20 provenienti a Bergamo e da Lodi. Le prime tracimazioni si sono verificate a partire dalle ore 9 di stamattina, con allagamenti delle golene chiuse". Ordinanze Dei Sindaci - Continuando a illustrare la situazione del Po, Bordonali ha confermato che "sono state emesse ordinanze da sindaci per la chiusura delle strade golenali e per l´evacuazione delle relative aree in diversi comuni della provincia di Cremona. Circa 290 persone sono state evacuate e allontanati circa 2000 animali". Situazione Frane In Costante Monitoraggio - L´assessore Simona Bordonali al Consiglio regionale ha esposto anche quale sia la situazione delle frane sul territorio regionale; situazione monitorata costantemente dalla Protezione Civile. Di seguito l´elenco: Frana Val Genasca - San Giacomo Filippo (So): permane, dal 12 novembre, elevata criticità. Presidio della Ss 36 durante il giorno, chiusura notturna o in caso di mancanza di visibilità; Frana Ruinon (So): sono stati raggiunti livelli di criticità elevata, ora rientrati; Frana Saviore dell´Adamello (Bs): sono stati raggiunti livelli di criticità elevata, rientrati poi a moderata criticità dal 9 novembre; Frana Gera Lario (Co): permane, dal 6 novembre, elevata criticità. Mantenuto servizio di monitoraggio visivo; Frana Pal-sonico (Bs): sono stati raggiunti livelli di allarme, rientrati a livello di preallarme dal 9 novembre. Gli ultimi aggiornamenti danno incremento della velocità di movimento per le frane di Val Genasca e Gera Lario, con conseguente aumento dell´attenzione per l´evolvere degli eventi. Altre Segnalazioni - "Sono giunte - ha detto Bordonali - altre segnalazioni: Laveno Mombello (Va): frana su abitazione in località Cerro, con due vittime. Evacuate 18 persone. Berbenno, Endine Gaiano, Brembilla (Bg): frane con isolamento di alcune frazioni, ed evacuazione di nuclei familiari Pisogne (Bs): frane su strade comunali, con isolamento di 4 frazioni . Blevio (Co): frana con evacuazione di 30 persone Cortenova, Vendrogno (Lc): attivazione Piani di Emergenza per frana Bindo-val Rossiga e Noceno, con monitoraggi di livello locale". Queste Le Attivita´ Svolte Da Regione - "Presso la Sala Operativa è stata garantita, a partire dall´11 novembre, l´attività di monitoraggio e di flusso informativo con i Presidi territoriali, così come il costante contatto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile. Il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia ha emesso, a partire dall´11 novembre, Avvisi di Criticità relativi all´intero territorio regionale, così come Avvisi Localizzati per i bacini Pusiano/lambro, Secchia, Po. E´ stato raggiunto il livello massimo di criticità emergenza, per l´area della pianura occidentale, nella giornata di sabato 15 novembre". In Funzione Colonna Mobile - "È stato attivato il volontariato di Protezione Civile dell´intero territorio regionale, con centinaia di volontari coinvolti, cui sono stati affiancati circa 60 volontari della Colonna Mobile Regionale, in particolare per interventi nel Comune di Milano", ha ricordato l´assessore. Incremoento Di Volontari Per Area Po - "Gli interventi principali hanno riguardato l´attività di presidio delle situazioni critiche, la svolgimento di attività preventive, come il posizionamento di sacchetti di sabbia a rinforzo e protezione, e azioni di contrasto all´emergenza, come lo svuotamento dall´acqua di sedi stradali, stazioni dei mezzi di trasporto, scantinati e box. Per quanto riguarda l´utilizzo di sacchi di sabbia, Aipo sta garantendo la disponibilità di queste risorse a Province e Comuni. E´ previsto - ha concluso - un incremento del numero di volontari nell´area del fiume Po, per attività di monitoraggio e supporto alla popolazione".  
   
   
RISCHIO SISMICO: FVG, GARANTI UNIFORMITÀ STUDI SU PREVENZIONE  
 
Trieste, 19 novembre 2014 - "L´istituzione della Commissione tecnica regionale per gli studi di microzonazione sismica assicura l´uniformità su tutto il territorio regionale dell´applicazione delle tecniche di prevenzione del rischio sismico". Lo ha detto l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Mariagrazia Santoro, agli oltre 60 geologi che hanno partecipato all´incontro tecnico sull´esecuzione degli studi di microzonazione sismica nell´ambito delle attività svolte dalla Regione per la prevenzione del rischio sismico. L´incontro si è svolto per verificare lo stato degli studi e le eventuali criticità emerse durante il lavoro dei geologi con l´obiettivo di fornire indicazioni uniformi per affrontare problematiche particolari e per superare difficoltà che potrebbero emergere durante i controlli sia regionali che statali. Lo scorso febbraio la Regione ha sbloccato 1.032.000,00 euro derivanti da un finanziamento paritetico dello Stato e della Regione, che ha permesso a 62 comuni di realizzare studi di microzonazione sismica. Con un ulteriore contributo di 1.443.000,00 euro, ripartito ad agosto, la Regione ha finanziato 45 interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici privati. "Nel 2014 abbiamo sbloccato risorse importanti e abbiamo reinserito la Regione Friuli Venezia Giulia nella mappatura nazionale, in ottemperanza a quanto previsto dalle Ordinanze della Protezione Civile Nazionale che hanno messo a disposizione parte dei fondi - ha ricordato Santoro - il territorio regionale, così sensibile alle tematiche sismiche, ha ora una struttura competente in grado di dialogare con enti locali e professionisti per agire concretamente sulla prevenzione, che è la nostra priorità".  
   
   
TRENTO: UNA NUOVA "MAPPA" DEL PERICOLO PER DIFENDERE MEGLIO IL TERRITORIO  
 
 Trento, 19 novembre 2014 - I numerosi eventi che hanno colpito, nel tempo, il nostro territorio - basti osservare gli effetti dell´ondata di maltempo di questi giorni - ci hanno insegnato che, per proteggere in modo efficiente la vita dei cittadini, i loro beni e l´integrità delle strutture, è indispensabile prevedere gli eventi che si potrebbero manifestare in una certa area individuando le attività da attuare prima, durante e dopo un´emergenza. Fondamentali sono a tale proposito le Carte della pericolosità, strumento di rilevazione dei pericoli localizzati sul territorio. Significative sono le novità introdotte, a questo proposito, dalla Provincia autonoma di Trento e che saranno illustrate mercoledì 26 novembre ad ore 11,30 presso la Sala Stampa di Piazza Dante, a Trento, alla presenza dell´assessore alla protezione civile Tiziano Mellarini. L´evoluzione tecnica delle strumentazioni impiegate per le analisi territoriali ed il rilevamento, ad iniziare dalla rivoluzionaria tecnica Lidar, nonchè per la rappresentazione grafica ed informatica, il maggiore rilievo che le attività di previsione e prevenzione hanno acquisito nel tempo rispetto a quanto avveniva in passato e l´esigenza di operare una semplificazione normativa hanno portato ad un aggiornamento di tali strumenti, con la predisposizione della nuova Carta Tecnica Provinciale, "base" per la creazione delle nuove Carte della pericolosità, ognuna delle quali è relativa ad una specifica tipologia di pericolo (alluvioni, incendi, valanghe, frane, ecc.). Accanto all´assessore Mellarini, interverranno alla conferenza stampa di presentazione delle nuove Carte del pericolo il responsabile della Protezione civile trentina Roberto Bertoldi, del Servizio Prevenzione Rischi Gianfranco Cesarini Sforza e del Servizio Geologico Saverio Cocco. Saranno inoltre ricordati gli interventi attuati nel corso di quest´anno dalla Provincia autonoma di Trento per la difesa del territorio.  
   
   
COMUNI CRATERE: D´ALFONSO, FORMIDABILE MODELLO ORGANIZZATIVO  
 
Fossa, 19 novembre 2014 - "L´esperienza di diverse comunità che si mettono insieme e insieme decidono di ricostruire il proprio futuro in un rinnovato spirito collaborativo". Il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, ha visitato nella tarda mattinata di ieri la sede centrale dell´Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere (Usrc) a Fossa per "conoscere da vicino questa straordinaria esperienza che deve essere presa a modello dall´intero Abruzzo". A Fossa il presidente D´alfonso ha incontrato i coordinatori delle otto aree omogenee che compongono l´Usrc e con loro ha avviato un confronto sulla specificità di ogni singola area omogenea, "una nuova idea di territorio - ha detto - che rompe gli schemi tradizionali spazio-tempo". Al presidente della Giunta regionale il responsabile dell´Usrc, Paolo Esposito, ha illustrato tutta l´attività di ricostruzione che sta portando avanti l´ufficio, competente non solo sui comuni del cratere sismico escluso L´aquila ma anche per i comuni fuori cratere che hanno subito danni dal sisma del 2009. Nato con la legge Barca del 2012, l´Usrc è partito l´8 aprile 2013 con una dotazione organica di 50 unità; ha competenza sui Piani di ricostruzione, ricostruzione pubblica e privata, edilizia scolastica, contabilità, rimozione macerie ed espropri. Vi fanno parte 56 comuni raccolti in otto aree omogenee, che ognuna ha all´interno il proprio Ufficio territoriale per la ricostruzione (Utr) che si occupa di esaminare le richieste per gli immobili privati situati nei centri storici dei comuni del cratere. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, Esposito nella sua relazione ha indicato la programmazione triennale della ricostruzione pubblica (2013-2015) per un importo complessivo di 126 milioni di euro per la realizzazione, nel triennio, di 150 progetti. Gli interventi in fase avanzata rappresentano un terzo dei progetti programmati con un impegno di risorse pari a 76,7 milioni di euro. Per la ricostruzione privata il responsabile dell´Usrc ha fornito importanti cifre al 31 ottobre 2014: 758 sono i cantieri aperti, di cui 538 fuori centro storico e 220 dentro centro storico, 3619 sono le abitazioni tornate agibili, di cui 1808 abitazioni principali. La relazione dell´Usrc ha toccato inevitabilmente anche il nodo delle risorse: allo stato la richiesta di fabbisogno finanziario proveniente dalle otto aree omogenee è di 460 milioni di euro a cui vanno aggiunti i 183 milioni richiesti dagli uffici tecnici dei comuni. Nei 109 comuni fuori cratere risultano complessivamente 2592 i cantieri chiusi, 727 quelli aperti, 513 quelli da aprire. Al termine del relazione, il presidente D´alfonso non ha esitato a parlare di "esperienza formidabile e strstraordinaria che ha permesso di riprendere il rapporto con la cittadinanza. Un´esperienza -ha aggiunto - che dovrà diventare un modello che noi codificheremo nella futura legge regionale sulla ricostruzione. Cristallizzeremo questa formidabile esperienza, indicandola come expertise da prendere a riferimento".  
   
   
CASSA ESPANSIONE SUL CANALE BURLA, IL PROGETTO COMPLETO PER LA SISTEMAZIONE IDRAULICA È STATO PRESENTATO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 19 novembre 2014 - Il progetto completo per la realizzazione di una cassa di espansione del canale Burla è stato consegnato alla Regione oggi. In merito alle notizie di stampa sulla sistemazione del canale parmense, si precisa che solo ora potrà partire l’iter della Via (valutazione di impatto ambientale) per la realizzazione della cassa di espansione delle piene che metta in sicurezza Ravadese. Il Consorzio di Bonifica Parmense aveva, infatti, presentato lo scorso 4 agosto un progetto con grandi lacune, emerse nel corso della verifica di completezza che precede l’avvio della Via. Come previsto dalla legge, gli uffici della Regione hanno chiesto le integrazioni (il 12 settembre) e sollecitato il Consorzio affinché inviasse i documenti mancanti, che sono appunto giunti solo oggi. Ciò comporta l’avvio della procedura di Via.